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Scream 5: Neve Campbell possibilista sul suo ritorno

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Scream 5: Neve Campbell possibilista sul suo ritorno

Neve Campbell potrebbe tornare nel nuovo capitolo della celebre saga di Scream diretta dal compianto Wes Craven. Grazie a Rotten Tomatoes, è emerso che l’attrice ha parlato con i registi Matthew Bettinelli-Olpin e Tyler Gillett del nuovo film del remunerativo franchise horror che è stato commissionato loro dalla Spyglass Media.

Al momento non sappiamo se il nuovo film sarà un prosieguo della saga originale o un reboot a tutti gli effetti: quel che è certo è che i due registi starebbero cercando di coinvolgere in tutti i modi la Campbell a tornare nei panni iconici di Sidney Prescott. Al giornalista Jake Hamilton, l’attrice ha spiegato quanto segue:

“Ne abbiamo parlato. I registi mi hanno contattata. Anche se adesso le cose sono un tantino complicate a causa del Covid-19. Tutto è iniziato circa un mese e mezzo fa. Ci vorrà un po’ di tempo prima di riuscire davvero a capire come la cosa potrebbe funzionare. Stiamo negoziando, quindi vedremo. I due registi mi hanno scritto una lettera davvero toccante in cui mi hanno parlato di Wes Craven e di come abbia influenzato il loro lavoro. Vogliono onorare la sua memoria con il nuovo film e ciò è importantissimo per me. Quindi, vedremo! Sono veramente grata alla saga di Scream… adoro Sidney Prescott. Mi sono sempre divertita ogni volta che dovevo tornare sul set per un film della saga. Credo che anche questa volta potrebbe esserlo per me. L’importante è fare un altro buon film.”

Di recente Matthew Bettinelli-Olpin e Tyler Gillett hanno diretto Finché Morte Non Ci SepariIl duo, in collaborazione con Chad Villela, figurerà anche come produttore esecutivo. Al momento non sappiamo ancora chi si occuperà della sceneggiatura.

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Scream è una serie slasher diretta da Wes Craven e scritta da Kevin Williamson e Ehren Kruger, sceneggiatore del terzo film. È ispirata agli omicidi operati da Danny Rolling nel 1990.

La trama principale è incentrata su un serial killer psicopatico travestito con un costume di Halloween che cerca di uccidere Sidney Prescott (interpretata da Neve Campbell) e le persone che fanno parte della sua vita. Ogni film inizia con l’omicidio di una coppia, per poi svilupparsi fino alla rivelazione dell’identità del killer e al suo scontro finale con Sidney.

La serie originale è composta da quattro film, tutti diretti da Craven e interpretati dalla Campbell. Nel 2015 è stata realizzata da MTV una serie ispirata al franchise. Tra i numerosi attori apparsi nei film della saga di ricordano David Arquette, Courtney Cox, Liev Schreiber, Jamie Kennedy, Rose McGowan, Sarah Michelle Gellar, Jada Pinkett Smith e Drew Barrymore.

Spider-Man: il crossover Holland-Maguire-Garfield “bloccato” da Sony

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In occasione del #QuarantineWatchParty dedicato a Spider-Man: Un Nuovo Universo, primo film d’animazione con protagonista l’Uomo Ragno, nonché debutto cinematografico del personaggio di Miles Morales, il produttore Chris Miller ha rivelato che la Sony Pictures ha bocciato l’idea di un cameo nel film di Tobey Maguire, Andrew Garfield e Tom Holland, i tre interpreti di Spider-Man sul grande schermo.

Come spiegato da Miller su Twitter: “Avevamo proposto alla Sony un cameo forse ambizioso che avrebbe coinvolto Tobey, Andrew e Tom. Loro ci hanno risposto che era ‘ancora troppo presto’.”

La possibilità di un crossover di Spider-Man che veda coinvolti Holland, Maguire e Garfield è qualcosa su cui i fan stanno speculando da tantissimo tempo. In passato Tom Holland aveva dichiarato in merito: “Certo che mi piacerebbe fare un film con quei ragazzi. Sarebbe fantastico! Inoltre, è qualcosa che i fan vogliono. Tutto dipende da Sony e Marvel. Non dipenda da me.”

Rodney Rothman, co-regista di Spider-Man: Un Nuovo Universo, era invece stato molto più incisivo sulla questione: “Ci sono state una serie di discussioni. Ci sono delle idee su cosa potremmo fare con Tobey Maguire e gli altri. Penso che dopo questo film, quei pensieri potrebbero trasformarsi in qualcosa di concreto.”

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Spider-Man: Un Nuovo Universo racconta le vicende del teenager Miles Morales e delle infinite possibilità dello Ragno-Verso, dove più di una persona può indossare la maschera. Una visione fresca di un nuovo Universo Spider-Man con uno stile visivo innovativo e unico nel suo genere.

Il film è diretto da Bob Persichetti, Peter Ramsey e Rodney Rothman, con Shameik Moore e Jake Johnson. Uscito al cinema il 25 dicembre 2018. Durata 117 minuti. Distribuito da Warner Bros. Italia.

Il cast di doppiatori americano comprendere gli attori Shameik Moore, Jake Johnson, Mahershala Ali, Brian Tyree Henry, Lily Tomlin, Liev Schreiber, Luna Lauren Velez, Zoë Kravitz e Nicolas Cage.

Supergirl: il film non è più una priorità della Warner Bros.

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Supergirl: il film non è più una priorità della Warner Bros.

A quanto pare, sembra che il chiacchieratissimo nuovo film dedicato a Supergirl non sia più una priorità della Warner Bros. Nel 2018 la major, in accordo con la DC Entertainment, aveva iniziato a lavorare alla messa in produzione di un film sull’eroina DC che negli ultimi anni abbiamo visto in tv, per The CW, interpretata Melissa Benoist.

Lo studio aveva anche assunto Oren Uziel per scrivere la sceneggiatura, con la produzione che sarebbe dovuta partire già all’inizio di quest’anno, ma un report delle ultime ore suggerisce che il progetto è stato momentaneamente accantonato. Secondo quanto riportato da Heroic Hollywood, infatti, un “insider che sarebbe a conoscenza della situazione” avrebbe spifferato che la Warner ha deciso di mettere in stand-by il film su Supergirl per concentrarsi invece sul futuro cinematografico di Superman.

Al momento non sappiamo a che punto erano i lavori su Supergirl, né sappiamo quale sarà il destino di Superman: secondo i rumor più accreditati, la Warner vorrebbe ingaggiare un nuovo attore, mentre Henry Cavill continua a sostenere che il ruolo appartiene ancora a lui. Quel che è certo è che il personaggio di Superman e il proseguimento delle sue avventure al cinema – esattamente come accaduto con Batman -, continuano ad essere una priorità per lo studio cinematografico.

LEGGI ANCHE –  Supergirl: ecco le prime indiscrezioni su trama, regia e villain

Il personaggio di Supergirl è apparso per la prima volta nei fumetti Action Comics #252 con le storie di Otto Binder e i disegni di Al Plastino. La storia seguiva le avventure di Kara Zor-El, nata e cresciuta ad Argo City, un frammento di Krypton che era sopravvissuto all’esplosione del pianeta. Quando la città di Kara è destinata alla distruzione, lei viene mandata sulla Terra dai suoi genitori per essere allevata dal cugino, Kal-El, noto come Superman. Supergirl adotta l’identità segreta dell’orfana Linda Lee e fa del Midvale Orphanage la sua casa.

Dopo i tre film su Superman con Christopher Reeve, i produttori realizzarono un film su Supergirl, nel 1984, diretto da Jeannot Szwarc e scritto da David Odell. Helen Slater interpretava la protagonista e con lei, nel film, c’erano Faye Dunaway, Mia Farrow e Peter O’Toole.

Yellowstone 3: trailer ufficiale della terza stagione

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Yellowstone 3: trailer ufficiale della terza stagione

Paramount Network ha diffuso il trailer ufficiale di Yellowstone 3, l’attesa terza stagione della serie tv con Kevin KostnerLa terza stagione di Yellowstone debutterà il 21 Giugno 2020.

Yellowstone 3

Yellowstone 3 è la terza stagione della serie tv Yellowstone drammatica creata da Taylor Sheridan e John Linson che è stata presentata in anteprima il 20 giugno 2018 su Paramount Network.

Yellowstone segue “la famiglia Dutton, guidata da John Dutton, che controlla il più grande ranch contiguo degli Stati Uniti . Il ranch è costantemente attaccato da coloro che confina con gli sviluppatori di terre, una riserva indiana e il primo Parco Nazionale degli Stati Uniti d’America . È uno studio intenso di un mondo violento lontano dall’esame dei media, in cui la conquista della terra guadagna miliardi di sviluppatori e i politici vengono acquistati e venduti dalle più grandi società petrolifere e di legname del mondo. Laddove gli omicidi irrisolti non sono una novità, sono una conseguenza della vita in la nuova frontiera. È il migliore e il peggio degli Stati Uniti visto attraverso gli occhi di una famiglia che rappresenta entrambi “.

In Yellowstone 3 protagonisti sono Kevin Costner nel ruolo di John Dutton, è un patriarca miliardario della sesta generazione della famiglia Dutton, che controlla il Yellowstone Dutton Ranch, il più grande ranch contiguo degli Stati Uniti. Luke Grimes nei panni di Kayce Dutton, un ex SEAL della Marina degli Stati Uniti e uno dei figli di John ed Evelyn. Kelly Reilly nei panni di Beth Dutton, una finanziera e figlia di John ed Evelyn. Wes Bentley nei panni di Jamie Dutton, avvocato, aspirante politico e uno dei figli di John ed Evelyn. Cole Hauser nel ruolo di Rip Wheeler, caposquadra del ranch di Yellowstone e del braccio destro di John. Kelsey Asbille nel ruolo di Monica Long Dutton, moglie dei nativi americani di Kayce. Brecken Merrill nel ruolo di Tate Dutton, figlio di Kayce e Monica e unico nipote di John. Jefferson White nel ruolo di Jimmy Hurdstrom, un ranch di Yellowstone. Danny Huston nel ruolo di Dan Jenkins, un miliardario sviluppatore di terreni dalla California con l’aspirazione di costruire su parti di Yellowstone.

Deadpool nel MCU: per Ryan Reynolds ci sono infinite possibilità

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Deadpool nel MCU: per Ryan Reynolds ci sono infinite possibilità

Ryan Reynolds è stato ospite dell’ultima puntata dello show di Jimmy Fallon, che in seguito alla pandemia di Covid-19 ha cambiato “formula” e adesso si svolge interamente attraverso lo streaming e i collegamenti dalle proprie abitazioni tanto del conduttore quanto dei suoi ospiti. Nel corso dell’intervista, Reynolds è tornato a parlare del futuro di Deadpool, non ancora chiarito dai Walt Disney Studios dopo l’acquisizione dei 20th Century Studios (ex 20th Century Fox).

Un terzo capitolo di Deadpool sembra essere quasi certo, ma ad oggi non si conoscono ancora i dettagli sul tipo di film (visti i toni politicamente scorretti dei precedenti due capitoli) che potrebbe essere realizzato sotto l’egida della Casa di Topolino. Deadpool 3 sarà ancora vietato ai minori? Per ora non ci è ancora dato saperlo.

Lo scorso gennaio, lo sceneggiatore Rhett Reese era apparso decisamente fiducioso sul fatto che Deadpool 3 sarà vietato ai minori. Lo sceneggiatore aveva infatti dichiarato: “Assolutamente! Anche perché non credo che verrà distribuito sotto il marchio Disney. Non credo che quando andrete a vedere Deadpool 3, apparirà prima il magico castello della Disney. Credo che verrà distribuito sotto il marchio Fox. Quindi sì, sarà vietato ai minori”.

Nel frattempo, Ryan Reynolds ha spiegato da Fallon: “Deadpool era di proprietà della Fox e adesso è passato alla Marvel, di proprietà della Disney. In entrambi i casi, vedo infinite possibilità. Se Deadpool dovesse davvero finire nell’Universo Cinematografico Marvel, sarebbe esplosivo e straordinario. Sarebbe un territorio straordinario in cui giocare. E anche se dovesse continuare a fare universo a sé, intravedo sempre infinite possibilità. Sto scrivendo il terzo film con Rhett Reese e Paul Wernick, due ragazzi geniali e straordinari in tantissimi modi diversi. Ci divertiamo veramente tanto insieme. Di solito lavoriamo al film proprio nella stanza in cui mi trovo adesso. E ce la spassiamo alla grande. C’è ancora tanto da raccontare. Speriamo di realizzare questo film prima o poi. Più prima, che poi.”

LEGGI ANCHE – Deadpool 3 sarà ancora vietato ai minori secondo gli sceneggiatori

Deadpool è un personaggio molto amato, non solo dai lettori dei fumetti, e i primi due film sotto l’egida della Fox sono stati un vero successo al box office: non sorprende, dunque, che la Marvel abbia deciso di far proseguire le avventure di Wade Wilson sul grande schermo. La vera domanda adesso è un’altra: il film sarà vietato ai minori? Deadpool 3 rappresenterà ufficialmente il primo film R-rated dei Marvel Studios?

Vi ricordiamo che a confermare l’ingresso di Deadpool nel MCU era stato Alan Horn, presidente di Walt Disney Studios, durante il CinemaCon di Las Vegas, rassicurando il pubblico accorso al panel che presto arriverà un altro titolo della serie di film con Ryan Reynolds.

Avatar 2: le riprese subacquee negli scatti dal backstage

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Avatar 2: le riprese subacquee negli scatti dal backstage

Attraverso l’account Twitter ufficiale della saga, sono stati diffusi due nuovi scatti dal backstage dei sequel di Avatar che ci mostrano James Cameron impegnato con la realizzazione delle scene subacquee dei film.

Negli scatti è possibile vedere Cameron alle prese con la direzione degli attori, prima che questi si immergano sott’acqua per la performance capture. Le palline bianche presenti sulla superficie dell’acqua servono per evitare che le luci esterne interferiscano con le riprese. Gli scatti risalgono ovviamente a prima che la produzione dei sequel venisse bloccata a causa della pandemia di Covid-19. Potete vederli di seguito:

LEGGI ANCHE – Avatar: la produzione dei sequel si ferma per il Coronavirus

Avatar 2 debutterà il 17 dicembre 2021, seguito dal terzo capitolo il 22 dicembre 2023. Per il quarto e quinto capitolo, invece, si dovrà attendere ancora qualche anno: 19 dicembre 2025 17 dicembre 2027.

Il cast della serie di film è formato da Kate WinsletEdie FalcoMichelle YeohVin Diesel, insieme ad un gruppo di attori che interpretano le nuove generazioni di Na’vi. Nei film torneranno anche i protagonisti del primo film, ossia Sam WorthingtonZoe SaldanaStephen LangSigourney WeaverJoel David MooreDileep Rao e Matt Gerald.

Jodie Comer: 10 cose che non sai sull’attrice

Jodie Comer: 10 cose che non sai sull’attrice

Apprezzata e premiata interprete televisiva, Jodie Comer si è negli anni distinta per i suoi ruoli da protagonista, che l’hanno portata a diventare uno dei volti più noti del piccolo schermo. Ma nel corso della sua carriera non sono mancate anche le incursioni cinematografiche, dove ha potuto ulteriormente mettere alla prova la propria versatilità.

Ecco 10 cose che non sai di Jodie Comer.

Parte delle cose che non sai sull’attrice

Jodie Comer Instagram

Jodie Comer: i suoi film e le serie TV

10. È nota per i suoi ruoli televisivi. Dopo aver guadagnato una prima notorietà recitando nella mini-serie Justice (2011), l’attrice si è poi fatta notare apparendo in episodi di titoli come Casualty (2012), L’ispettore Gently (2014), Remember Me (2014), My Mad Fat Diary (2013-2015), Doctor Foster (2015-2017), Thirteen (2016) e The White Princess (2017). Diventa celebre grazie al ruolo di Villanelle in Killing Eve (2018-in corso), dove è protagonista insieme all’attrice Sandra Oh.

9. Ha recitato per il cinema.  Del 2017 è il primo titolo cinematografico a cui ha preso parte l’attrice, England Is Mine, film biografico sul cantante Steven Patrick Morrissey. Nel 2019 l’attrice è invece stata vista recitare in Star Wars: L’ascesa di Skywalker, con Daisy Ridley e Adam Driver. Nel 2020 invece sarà al cinema con Free Guy – Eroe per gioco, con Ryan Reynolds, e The Last Duel, con Ben Affleck e Matt Damon.

Jodie Comer ha vinto un Emmy

8. Ha ottenuto importanti riconoscimenti. Ad aver reso celebre l’attrice è il ruolo ricoperto nella serie Killing Eve. Grazie a questo ha potuto ottenere alcuni tra i principali riconoscimenti dell’industria hollywoodiana, tra cui le nomination come miglior attrice ai SAG Awards e ai Golden Globe. Nel 2019 ha invece vinto, per il medesimo ruolo, il Bafta Tv Awards e l’Emmy Awards.

Jodie Comer è su Instagram

7. Ha un account personale. L’attrice è presente sul social network Instagram, con un profilo seguito da 1,3 milioni di persone. All’interno di questo l’attrice è solita condividere fotografie scattate in momenti di svago quotidiano, ma anche diverse curiosità personali. Non mancano poi immagini tratte dagli eventi di gala a cui la Comer ha preso parte o foto promozionali dei suoi progetti da interprete.

Jodie Comer in Star Wars

6. Ha avuto un cameo nell’ultimo film. I fan dell’attrice possono ritrovare il suo volto nel film Star Wars: L’ascesa di Skywalker, dove interpreta la madre della protagonista Rey, e dunque la nuora dell’Imperatore Palpatine. Il personaggio ha soltanto una breve apparizione nel film, comparendo in alcuni flashback, ma in molti hanno subito notato la sua presenza.

Parte delle cose che non sai sull’attrice

Jodie Comer Killing Eve

Jodie Comer in Killing Eve

5. Ha ricevuto la chiamata per il provino mentre era in vacanza. L’attrice ha raccontato che si trovava a Barcellona con amiche quando ricevette la chiamata dai produttori della serie, che volevano incontrarla per un provino. Nonostante stesse smaltendo i postumi di una sbornia, la Comer prese il primo volo per Los Angeles, della durata di 13 ore, e dopo aver incontrato i produttori questi le offrirono la parte.

4. Ha ascoltato una particolare band musicale per prepararsi al ruolo. Tra le principali fonti di ispirazione per il mood del suo personaggio, la Comer ha indicato il gruppo svedese Little Dragon, celebri per la loro musica elettronica. Tali sonorità hanno permesso all’attrice di interpretare la sociopatica assassina Villanelle.

3. Ha adorato recitare in italiano. All’interno della serie, il personaggio ricoperto dall’attrice si trova a parlare in diverse lingue, e tra tutte la Comer ha affermato che la sua preferita è stata l’italiano. Questo è motivato dal fatto che tale lingua è stata per lei la più facile da imparare in confronto alle altre.

Jodie Comer in The Last Duel

2. Ha un ruolo chiave nel film. Nel film The Last Duel, ambientato nella Francia del 14° secolo, l’attrice ricopre il ruolo di Margerite, moglie di Jean de Carrouges, interpretato da Matt Damon. Questa è al centro della disputa che porta il marito a sfidarsi con il suo scudiero Jacques Le Gris, interpretato invece da Adam Driver.

Jodie Comer: età e altezza

1. Jodie Comer è nata a Liverpool, Inghilterra, l’11 marzo 1993. L’attrice è alta complessivamente 173 centimetri.

Fonte: IMDb

Antonio Banderas: 10 cose che non sai sull’attore

Antonio Banderas: 10 cose che non sai sull’attore

Tra i più celebri attori spagnoli ad aver raggiunto il successo a livello mondiale, Antonio Banderas vanta una carriera ricca di importanti titoli e prestigiosi riconoscimenti. Negli anni ha oltrepassato i confini nazionali per affermarsi anche in quel di Hollywood, dove ha avuto modo di diventare un interprete sempre più quotato e apprezzato.

Ecco 10 cose che non sai su Antonio Banderas.

Parte delle cose che non sai sull’attore

Antonio Banderas Dolor y gloria

Antonio Banderas: i film in cui ha recitato

10. Ha preso parte a celebri lungometraggi. Banderas esordisce sul grande schermo con il film Labirinto di passioni (1982), di Pedro Almodovar, con il quale tornerà a recitare anche per Matador (1986), Donne sull’orlo di una crisi di nervi (1988) e Légami (1989). Negli anni successivi recita poi in titoli come La casa degli spiriti (1993), con Meryl Streep, Philadelphia (1993), con Tom Hanks, Intervista col vampiro (1994), Four Rooms (1995), Evita (1996), La maschera di zorro (1998), con Anthony Hopkins, Femme fatale (2003), Frida (2002), con Salma Hayek, C’era una volta in Messico (2003), Incontrerai l’uomo dei tuoi sogni (2010), La pelle che abito (2011), I mercenari 3 (2014), Knight of Cups (2015), Black Butterfly (2017), La vita in un attimo (2018), Panama Papers (2019), Dolor y gloria (2019), con Penelope Cruz, e Dolittle (2020).

9. È un noto doppiatore. Banderas si è inoltre fatto apprezzare per aver prestato la voce al personaggio del gatto con gli stivali nei film d’animazione Shrek 2 (2004), Shrek terzo (2007) e Shrek e vissero felici e contenti (2010), dove ha collaborato con Eddie Murphy e Cameron Diaz, anche loro doppiatori per i film. Ha poi avuto uno spazio tutto suo con lo spin-off Il gatto con gli stivali (2012), dedicato esclusivamente alle avventure del proprio personaggio.

8. Ha ricevuto una nomination al premio Oscar. Nel 2020 Banderas ottiene una nomination come miglior attore per il film Dolor y gloria ai prestigiosi premi Oscar. Nonostante le tante apprezzate interpretazioni della sua carriera, questa era la prima volta che Banderas veniva nominato al premio, e anche se non ha riportato la vittoria, ha simbolicamente inaugurato una nuova fase della propria attività di attore.

Antonio Banderas: chi è sua moglie

7. È stato sposato con una nota attrice. Nel 1996 Banderas ha sposato l’attrice Melanie Griffith, celebre protagonista del film Una donna in carriera. Nello stesso anno è nata la loro unica figlia. Negli anni la coppia ha anche recitato insieme in alcuni film, come Pazzi in Alabama e il fantascientifico Automata. Nel 2014, tuttavia, i due annunciano di essersi separati, divorziando poi ufficialmente nel 2015.

Antonio Banderas: il suo patrimonio

6. È un attore molto ricco. Particolarmente prolifico, negli anni Banderas non si è limitato alla sua attività di interprete, ma ha ricoperto anche ruoli di regista e produttore. È stato inoltre protagonista di numerose campagne pubblicitarie. Tutte i lavori da lui svolti lo hanno portato ad ottenere uno status sempre maggiore, che gli ha permesso di arrivare a importanti guadagni, con un patrimonio oggi stimato di circa 45 milioni di dollari.

Parte delle cose che non sai sull’attore

Antonio Banderas Zorro

Antonio Banderas è Zorro

5. Ha rifiutato l’utilizzo di controfigure. Data la grande presenza di sequenze dinamiche e di combattimento, la produzione aveva previsto una serie di controfigure che potessero sostituire Banderas. Questi, tuttavia, fu irremovibile a riguardo, volendo eseguire da sé ogni scena del film, anche la più rischiosa. Preparatosi a dovere, l’attore fu dunque in grado di non avere necessità di essere sostituito.

4. Si è esercitato con la spada. Elemento imprescindibile di Zorro è la sua spada. Per poterla maneggiare al meglio e in totale sicurezza, l’attore è stato addestrato da Bob Anderson, vera e propria leggenda nell’uso di tale arma. Banderas si è inoltre esercitato con il team olimpico spagnolo di scherma. Stando a quanto da questi riportato, egli si è distinto come uno spadaccino formidabile.

Antonio Banderas in Dolittle

3. Ha avuto un ruolo nel nuovo film dedicato al personaggio. Nel 2020 l’attore torna al cinema con il film Dolitte, con protagonista Robert Downey Jr.. Qui Banderas interpreta re Rassouli, a capo di una celebre isola di ladri. Questi nutre particolare odio nei confronti del protagonista, per un particolare legame che li unisce. Tuttavia, nel momento del bisogno non mancherà di rivelarsi magnanimo.

Antonio Banderas in Dolor y gloria

2. Ha lavorato molto sul personaggio. In Dolor y glori, Banderas è il regista Salvador Mallo, ispirato proprio allo stesso Almodovar. Per la sua interpretazione, Banderas ha dichiarato di aver lavorato molto sul decostruire l’animo del personaggio, cercando di esaltare le sue piccole particolarità. Per l’attore, era importante non dar vita ad un’imitazione di Almodovar, quanto ricercare invece una diversa versione di quella stessa personalità.

Antonio Banderas: età e altezza

1. Antonio Banderas è nato a Málaga, in Spagna, il 10 agosto 1960. L’attore è alto complessivamente 175 centimetri.

Fonte: IMDb

Aidan Gillen: 10 cose che non sai sull’attore

Aidan Gillen: 10 cose che non sai sull’attore

L’attore Aidan Gillen è noto per aver recitato nel corso degli anni in alcune tra le più apprezzate serie televisive di sempre, passando da The Wire a Il Trono di Spade. In aggiunta a ciò, Gillen ha preso parte anche a celebri lungometraggi per il cinema, collaborando con importanti registi e attori, e rendendo sempre più solida la propria popolarità. Ecco 10 cose che non sai di Aidan Gillen.

Parte delle cose che non sai sull’attore

Aidan Gillen Peaky Blinders

Aidan Gillen: i suoi film e le serie TV

10. Ha recitato in celebri lungometraggi. Dopo aver esordito con il film La segreta passione di Judith Hearne (1987), l’attore si è distinto in pellicole come Il corriere (1988), Amiche (1995), Una scelta d’amore (1996), 2 cavalieri a Londra (2003), 12 Round (2009), con John Cena, Doppio gioco (2012), Il cavaliere oscuro – Il ritorno (2012), con Christian Bale, Calvario (2014), Maze Runner – La fuga (2015), Sing Street (2016), e King Arthur – Il potere della spada (2017), con Charlie Hunnam e Jude Law. Nel 2018 riprende il ruolo di Janson in Maze Runner – La rivelazione (2018), e nello stesso anno è John Reid in Bohemian Rhapsody, con Rami Malek.

9. È celebre per i suoi ruoli televisivi. Tra i primi significativi ruoli di Gillen in televisione vi sono quelli per le serie Queer as Folk (1999-2000) e Dice (2001). Il vero successo arriva però con la celebre The Wire (2004-2008), dove ricopre il ruolo di Tommy Carcetti, recitando accanto a Dominic West. Dal 2011 al 2017 l’attore recita nel ruolo di Petyr Baelish nella serie Il Trono di Spade, con Emilia Clarke. Lasciata anche tale serie inizia a recitare in Peaky Blinders (2017-2019), con Cillian Murphy, e Project Blue Book (2019-2020).

Aidan Gillen in Il cavaliere oscuro – Il ritorno

8. Ha avuto un cameo nel film. All’inizio del terzo film su Batman, si può riconoscere l’attore nella scena d’apertura del film, dove compare con un cameo nel ruolo di un agente della CIA. Parlando della sua partecipazione al film, l’attore ricorda di essere stato costretto a mantenere il massimo riserbo, dovendo stare attento a non divulgare alcuna notizia sulla sua parte né sul film.

Aidan Gillen in Peaky Blinders

7. Ha recitato nella celebre serie. L’attore è comparso in Peaky Blinder a partire dalla quarta stagione, recitando nel ruolo di Aberama Gold, alleato di etnia zingara della famiglia Shelby. Il personaggio interpretato dall’attore è diventato sempre più centrale all’interno della storia, guadagnando l’affetto del pubblico. L’attore ha poi ripreso il ruolo nel corso della quinta stagione, comparendo dunque in un totale di dieci episodi.

6. Ha modificato il look del personaggio. Se nella quarta stagione il personaggio era diventato caratteristico per il suo look, dall’estrema eleganza ai lunghi capelli, nella quinta tutto ciò viene ad essere profondamente cambiato. L’attore ha infatti raccontato che, intercorrendo un periodo di alcuni anni tra le due stagioni, ha ragionato sul dare un cambiamento estetico al personaggio, per indicare anche il suo cambiamento interiore.

Parte delle cose che non sai sull’attore

Aidan Gillen Il Trono di Spade

Aidan Gillen in Il Trono di Spade

5. Non ha mai giudicato il proprio personaggio. All’interno della serie Il Trono di Spade, l’attore ha dato vita al personaggio di Petyr Baelish, meglio noto come Ditocorto. Questi è tra le personalità più disprezzate e cattive della serie, ma nonostante ciò Gillen ha cercato di non giudicare le sua azioni. L’attore ha raccontato di averlo interpretato come se la sua malvagità fosse una patologia, poiché crede che sia cattiveria sia dovuto unicamente dalle esperienze vissute.

4. Non conosceva le sorti del suo personaggio. L’attore ha più volte dichiarato che non sapeva come si sarebbe conclusa la vicenda del suo personaggio nella serie, e che in ogni modo non avrebbe voluto saperlo. Questo per evitare di rendere meno credibile o inaspettato il momento in questione.

3. Si è ispirato a personaggi realmente esistiti. Per dar vita al personaggio di Ditocorto, l’attore ha affermato di essersi ispirato in primo luogo a Machiavelli, cercando di riportare quel tipo di personalità nel ruolo a lui assegnato. Per quanto riguarda l’aspetto si è invece rifatto al politico inglese Peter Mendelson, definito “principe dell’oscurità”.

Aidan Gillen in Queer as Folk

2. Era tra i protagonisti della serie. Il primo ruolo televisivo a conferire notorietà all’attore è stato quello di Stuart Alan Jones nella serie Queer as Folk, incentrata sulla vita di tre ragazzi omosessuali a Manchester. Per la sua interpretazione, Gillen ricevette anche una nomination ai Bafta TV Award come miglior attore, nel 2000.

Aidan Gillen: età e altezza

1. Aidan Gillen è nato a Dublino, in Irlanda, il 24 aprile 1968. L’attore è alto complessivamente 175 centimetri.

Fonte: IMDb

I Goonies 2: la sceneggiatura è pronta, dopo il lockdown al via il film?

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Nonostante se ne parli da molto tempo ormai, pare che questa volta sia ufficiale: I Goonies 2 si farà. A dirlo è lo sceneggiatore del film, Adam F. Golberg che, su Twitter, ha condiviso una foto della sceneggiatura.

Sembra che Golberg abbia cominciato anni fa, a tempo perso e per gioco, a scrivere una sceneggiatura sequel del film di Richard Donner, salvo poi terminarla e realizzarla così bene da definirla lui stesso “il mio capolavoro”.

Sembra che lo sceneggiatore si sia poi effettivamente incontrato con il regista e che, appena rientrerà l’emergenza coronavirus, il film entrerà in produzione! Non abbiamo altri dettagli, ma dopo 35 anni dal film originale, questa sembra davvero un’ottima notizia.

Da poco abbiamo avuto modo di vedere una reunion al completo dell’intero cast dei Goonies, proprio nei giorni del lockdown.

Alla reunion hanno partecipato i membri del cast (Sean Astin, Josh Brolin, Martha Plimpton, Kerri Green, Jeff Cohen, Corey Feldman, Jonathan Ke Quan, Joe Pantaliano e Robert Davi), il regista Richard Donner, lo sceneggiatore Chris Columbus, e perfino Steven Spielberg (autore del soggetto del film) e Cyndi Lauper (interprete del brano portante della colonna sonora, “The Goonies ‘R’ Good Enough).

Il video della reunion de I Goonies

Mio Cinema: la nuova piattaforma digitale per gli appassionati di cinema d’autore

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Grazie ad una collaborazione tra Lucky Red, Circuito Cinema e My Movies, nasce Mio Cinema, un nuovo modo di distribuire il grande cinema d’autore, che sostiene gli esercenti, i distributori e gli spettatori che, in tempo di lockdown, vogliono ancora, più che mai, “andare” al cinema.

Cliccando su www.miocinema.it dal 18 maggio tutti gli appassionati di cinema d’autore avranno a disposizione una piattaforma a loro dedicata, focalizzata sul grande cinema di qualità.

Non una semplice piattaforma on demand, ma uno strumento dinamico per chi ama andare al cinema in grado di offrire oltre alla visione in sala, film in streaming, promozioni, contenuti originali, servizi, informazioni, masterclass, anteprime esclusive e altro.

Due gli obiettivi primari di MioCinema: creare la prima comunità del cinema d’autore in Italia, diventando un punto di riferimento per il vasto pubblico di appassionati, e contestualmente lavorare insieme alle sale ad un sistema integrato di offerta e comunicazione, che ribadisca il ruolo centrale del cinema come punto di riferimento sociale e culturale sul territorio.

«L’accelerazione dei processi di digitalizzazione a cui abbiamo assistito in queste settimane non ha lasciato indifferenti i cinema, luogo nevralgico di tutta la filiera cinematografica grazie al colloquio diretto con i propri spettatori. Oggi con MioCinema quelle attenzioni, cura e calore – inestimabili virtù di chi gestisce una sala cinematografica – possono essere amplificate e trovare valore finalmente anche online: MioCinema, con la sua rete di sale dislocate su tutto il territorio, si prefigge lo scopo di arrivare alle persone con un colloquio prossimo e diretto, che la rende ineguagliabile tra tutte le altre offerte attualmente online».

Gianluca Guzzo, MYmovies.it

«Vorrei dire subito una cosa: senza la presenza delle sale cinematografiche la piattaforma MioCinema non esisterebbe, non avrebbe motivo di esistere. Fin dall’inizio noi tutti abbiamo sentito la necessità di mantenere aperto il dialogo fra le nostre sale ed il nostro pubblico, accompagnandolo in questi mesi difficili – che noi consideriamo solo transitori – e soprattutto accompagnandolo al momento della riapertura delle sale. MioCinema è per noi un luogo privilegiato dove coltivare la propria passione per il buon cinema, dove prepararsi per quando potremo nuovamente e finalmente dire “questa sera andiamo al cinema”».

Antonio Medici, Circuito Cinema

«MioCinema nasce con l’idea di portare in rete le persone che amano il buon cinema visto sul grande schermo. Sembra un paradosso ma non lo è. Queste persone sono oggi private di questa esperienza a causa dell’emergenza che stiamo vivendo. Vogliamo offrire loro la possibilità di vedere i grandi film che sarebbero andati in sala, attraverso una piattaforma digitale. Uno strumento che serva anche a tenere informato il pubblico sui film che usciranno quando le sale riapriranno. L’auspicio è che la piattaforma diventi, quando la situazione sarà tornata normale, un’estensione digitale del cinema, dove poter trovare tutto quello che non è più in sala, nel rispetto delle finestre di sfruttamento».

Andrea Occhipinti, Lucky Red

The Great: trailer e data di uscita

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The Great: trailer e data di uscita

STARZPLAY, il servizio di streaming premium internazionale di Starz, ha diffuso il trailer ufficiale della tanto attesa serie commedia  The Great.  L’anteprima della serie sulla piattaforma sarà giovedì 18 giugno in Gran Bretagna, Repubblica d’Irlanda, Germania, Austria, Spagna, Francia, Italia, Svizzera, Belgio, Paesi Bassi, Lussemburgo e America Latina.

Dallo sceneggiatore candidato all’Oscar, Tony McNamara (La Favorita), “The Great” è una commedia satirica su Caterina la Grande nella sua ascesa da outsider a imperatrice,  rimasta poi al potere più a lungo di tutte le altre donne nella storia della Russia. Accanto a Elle Fanning e Nicholas Hoult, nella serie recitano Phoebe Fox (Eye in the Sky), Adam Godley (“The Umbrella Academy”, “Breaking Bad”), Gwilym Lee (Bohemian Rhapsody), Charity Wakefield (“Bounty Hunters”, “Wolf Hall”), Douglas Hodge (Joker, “Black Mirror”), Sacha Dhawan (After Earth), Sebastian de Souza (“Medici”), Bayo Gbadamosi (“Dr. Who”) e Belinda Bromilow (“Doctor Doctor”).

https://youtu.be/GFYM3uzLnZU

The Great è creato e scritto da McNamara, che ne è anche produttore esecutivo, altri produttori esecutivi sono Marian Macgowan, Josh Kesselman e Ron West della Thruline, Brittany Kahan Ward della Echo Lake, Doug Mankoff e Andrew Spaulding, Elle Fanning, Mark Winemaker e Matt Shakman. Il progetto è prodotto dal Civic Center Media in associazione con MRC Television.

Il servizio di streaming premium di STARZPLAY è disponibile sulla app Apple TV  e offre agli abbonati accesso a premiate serie come “The Act,” e “Ramy;”  a “Pennyworth;” prequel dei fumetti di Batman della DC Comics, alla serie horror psicologico di Stephen King e J.J. Abrams “Castle Rock” insieme ad una crescente selezione di esclusive serie originali  STARZ, nello stesso giorno del loro lancio negli Stati Uniti, ivi compresa “The Spanish Princess” ed il crime-drama di prossima uscita “Hightown”, lo stesso giorno del loro lancio negli Stati Uniti, insieme ad un listino di lungometraggi  blockbuster contenente migliaia di titoli.

Gli abbonati al canale STARZPLAY sulla App Apple TV possono guardare online o scaricarsi e godersi offline i loro programmi e film preferiti disponibili attraverso STARZPLAY, che è disponibile su iPhone, iPad, Apple TV  e selezionate smart TV Samsung.

Parasite, il film premio Oscar su Sky Cinema

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Parasite, il film premio Oscar su Sky Cinema

È stato definito da più parti il film dell’ultimo anno, giudizio confermato dai numerosi premi che la pellicola diretta dal regista sudcoreano Bong Joon-Ho ha raccolto in giro per il mondo. Ed ora arriva in prima tv esclusiva su Sky Cinema. Stiamo parlando di Parasite (distribuito in Italia da Academy Two), trionfatore a Cannes lo scorso anno dove ha vinto la Palma d’Oro e dominatore degli ultimi Oscar con ben 4 statuette, tra cui le due più ambite, Miglior Film e Miglior Regia. Il film sarà trasmesso in prima visione tv giovedì 7 maggio, alle 21.15 su Sky Cinema Due e alle 21.45 su Sky Cinema #IoRestoACasa 2, disponibile anche on demand su Sky e in streaming su NOW TV.

Parasite racconta la storia della famiglia Kim – padre, madre, figlio e figlia – tutti molto uniti, ma anche molto disoccupati, che hanno davanti a loro un futuro incerto. La speranza di un’entrata regolare si accende quando il figlio, Ki-woo, viene raccomandato da un amico, studente in una prestigiosa università, per un lavoro ben pagato come insegnante privato. Con sulle spalle il peso delle aspettative di tutta la famiglia, Ki-woo si presenta al colloquio dai Park. Quando il ragazzo, falsificando diploma e identità, diventa il tutor privato dell’erede della ricchissima famiglia, i quattro escogitano un piano diabolico per sistemarsi definitivamente. Ma anche una strategia perfetta nasconde conseguenze imprevedibili.

«Sebbene il titolo possa far pensare a un film di mostri o di fantascienza, Parasite è a tutti gli effetti quella che definirei una commedia umana, fortemente imbevuta di contemporaneità», così il regista Bong Joon-Ho ha descritto il suo film di maggior successo. «Anche se il plot è composto da una serie di situazioni uniche e peculiari, è comunque una storia che potrebbe accadere nel mondo reale. In questo senso è un dramma molto realistico. Ma è pur vero che nel mondo reale, i percorsi di una famiglia come quella composta dai nostri quattro protagonisti disoccupati e della famiglia Park non si incrocerebbero mai. L’unica possibilità di un incontro tra queste classi è un rapporto di lavoro, come quando qualcuno viene assunto come tutor o lavoratore domestico. In queste situazioni ci sono momenti in cui le due classi sociali sono così a stretto contatto da poter sentire l’uno il respiro dell’altro e vengono entrambe trascinate in una situazione in cui anche il più piccolo passo falso può portare a fratture ed esplosioni». 

Con l’arrivo di “Parasite” su Sky Cinema, sull’on demand di Sky nasce una nuova sezione, quella de “I film più premiati”, una nuova collezione dedicata agli amanti del cinema di qualità con una selezione di titoli che hanno ricevuto i più importanti riconoscimenti italiani e internazionali, tutti accompagnati dalle presentazioni di Gianni Canova negli episodi de “Il Cinemaniaco presenta”. Tra gli altri titoli presenti si segnalano, ad esempio, “Green Book”, “Vice – L’uomo nell’ombra”, “C’era una volta… a Hollywood”, “Martin Eden”, “Il traditore”, “La paranza dei bambini”, insieme ad alcuni grandi classici come “Il dottor Stranamore”, “Casa Howard” e “C’era una volta in America”.

Kim Basinger: 10 cose che non sai sull’attrice

Kim Basinger: 10 cose che non sai sull’attrice

Attrice simbolo degli anni Ottanta e Novanta, Kim Basinger si è resa celebre per la sua partecipazione ad alcune tra le pellicole più celebri di quel tempo, affermandosi per le sue doti e la sua bellezza. Ancora oggi viene indicata come una vera e propria icona, capace di attirare su di sé tutte le attenzioni di critica e pubblico.

Ecco 10 cose che non sai su Kim Basinger.

Parte delle cose che non sai sull’attrice

Kim Basinger Instagram

Kim Basinger: gli anni ’80

10. È stata protagonista di celebri lungometraggi. L’attrice esordisce al cinema nel 1981 con il film Paese selvaggio, per poi ottenere i primi riconoscimenti con I miei problemi con le donne (1983), Il migliore (1984), con Robert Redford, e Follia d’amore (1985). A consacrarla è però la pellicola 9 settimane e ½ (1986), con Mickey Rourke. Continua poi a guadagnare fama con titoli come Nessuna pietà (1986), con Richard Gere, Appuntamento al buio (1987), Nadine – Un amore a prova di proiettile (1987), Ho sposato un’aliena (1988), e Batman (1989), con Jack Nicholson.

Kim Basinger: i suoi film

9. Ha recitato in altri celebri film. Nei decenni successivi, il successo dell’attrice continua a crescere, grazie anche alle sue interpretazioni in Bella, bionda… e dice sempre sì (1991), Prêt-à-Porter (1994), ed L.A. Confidential (1997), dove recita accanto a Kevin Spacey, Russell Crowe e Guy Pierce. Negli anni successivi recita in film come 8 Mile (2002), Se ti investo mi sposi? (2004), The Burning Plain (2008), Third Person (2013), con Liam Neeson, Il grande Match (2013), con Robert De Niro, e The Nice Guys (2016), di Shane Black. Ricopre poi il ruolo di Elena Lincoln in Cinquanta sfumature di nero (2017) e Cinquanta sfumature di rosso (2018), con Dakota Johnson e Jamie Dornan.

8. Ha ottenuto importanti riconoscimenti. Il ruolo che più di ogni altro ha portato fama e prestigio all’attrice è stato quello di Lynn Bracken in L.A. Confidential. Grazie a questo ottenne infatti una nomination ai Bafta Awards come miglior attrice non protagonista, mentre, nella medesima categoria, vinse il Golden Globe, il SAG Awards e il prestigioso premio Oscar. Nel 1992, l’attrice ricevette inoltre la celebre Stella sulla Hollywood Walk of Fame.

Kim Basinger è su Instagram

7. Ha un account personale. L’attrice è presente sul social network Instagram con un profilo seguito da 75,5 mila persone. Anche se non utilizzato in modo frequente (dal 2018 ad oggi vi sono solo 27 post), qui la Basinger è solita condividere in prevalenza immagini a supporto delle proprie campagne animaliste, come quella in associazione con la PETA. Non mancano però anche foto di momenti di svago o di curiosità a lei legate.

Kim Basinger: chi è suo marito

6. È stata sposata con un noto attore. Sul set del film Bella, bionda… e dice sempre sì, la Basinger conosce l’attore Alec Baldwin, con il quale intraprenderà una relazione che li porterà al matrimonio, nel 1993. La coppia rimane insieme per circa nove anni, annunciando la separazione nel 2002. In seguito, finirono entrambi sotto i riflettori per la dura battaglia legale riguardante l’affidamento della loro unica figlia, nata nel 1995.

Parte delle cose che non sai sull’attrice

Kim Basinger Batman

Kim Basinger in Batman

5. Aveva rifiutato il ruolo nel film. L’attrice era la prima scelta dei produttori per ricoprire il ruolo di Vicky Vale nel film Batman, ma questa rifiutò per via di altri impegni precedentemente presi. Fu allora sostituita con un’altra interprete, la quale però si infortunò durante le prove sul set. A quel punto, la Basinger fu ricontattata una settimana prima che iniziassero le riprese, e i produttori la scongiurarono di accettare il ruolo. Liberatasi dai precedenti impegni, l’attrice fu libera di accettare la parte.

4. Non era prevista nel finale. Inizialmente, secondo sceneggiatura, lo scontro finale tra Batman e Joker non prevedeva altri personaggi coinvolti. L’attrice tuttavia suggerì di aggiungere Vicky Vale, poiché mettendo in pericolo l’interesse amoroso del supereroe si sarebbe alzato il livello della tensione. I produttori acconsentirono, e fecero così riscrivere il finale.

3. È divenuta nota per le sue grida. Essendo legata sentimentalmente a Bruce Wayne, il personaggio di Vicky Vale viene inevitabilmente più volte esposto al pericolo. All’interno del film, la Basinger si è così esibita in ben ventitre grida, nei momenti in cui si trova, o crede di trovarsi, in pericolo. Questo dettaglio ha più volte fatto indicare l’attrice come una possibile “scream queen”.

Kim Basinger: dov’è oggi?

2. Non recita da alcuni anni. Nell’ultimo decennio le presenze al cinema dell’attrice si sono piuttosto diradate, e il suo ultimo ruolo ufficiale è quello nel film Cinquanta sfumature di rosso. Inoltre, attualmente la Basinger non sembrerebbe avere film in programma, e molti fan attendono il suo ritorno sulle scene.

Kim Basinger: età e altezza

1. Kim Basinger è nata a Athens, in Georgia, Stati Uniti, l’8 dicembre 1953. L’attrice è alta complessivamente 172 centimetri.

Fonte: IMDb

MCU: tutti i record infranti dai film al botteghino

MCU: tutti i record infranti dai film al botteghino

Tralasciando titoli come L’Incredibile Hulk e Captain America: Il primo Vendicatore, i film del MCU hanno sempre riscosso un incredibile successo al box office mondiale. La vera sfida, adesso, è capire se, dopo l’incredibile successo di Avengers: Endgame, l’uscita di scena di personaggi iconici quali Tony Stark e Steve Rogers, e con l’inizio della Fase 4, l’Universo Cinematografico Marvel sarà ancora in grado di mantenere alta la sua reputazione in termini di incassi.

In attesa di scoprire – una volta che i cinema riapriranno – quale sarà il futuro dei titoli del MCU al cinema (a partire dall’uscita dell’attesissimo Black Widow), ripercorriamo insieme i 10 maggiori record infranti dai cinecomic Marvel al botteghino:

Lo standalone con il maggior incasso

Su 23 titoli che compongono il MCU ad oggi, soltanto quattro film sono stati dedicati agli Avengers. Il resto, sono stati tutti standalone dedicati a personaggi più o meno noti. Al di là del successo della trilogia di Spider-Man di Sam Raimi o della trilogia de Il cavaliere oscuro di Christopher Nolan (per non parlare del successo inaspettato di Wonder Woman e Aquaman, appartenenti al DCEU), è comunque la Marvel a detenere il record per lo standalone – in ambito supereroistico – con il maggior incasso della storia: si tratta di Black Panther, che ha raggiunto ben 1.3 miliardi in tutto il mondo.

Il più grande incasso dei Walt Disney Studios

Non è un segreto che la Disney sia una macchina da soldi. La Casa di Topolino rappresenta un marchio collaudato di cui le famiglie si fidano ormai ciecamente; ecco perché è facile che tutto ciò che lo studio tocchi, si trasformi in oro! Inizialmente, la distribuzione dei film del MCU era stata affidata alla Paramount Pictures, ma non appena la Disney ha capito quanto ghiotta – in termini economici – potesse essere l’occasione grazie alla rimuneratività dei cinecomics, in poco tempo i Marvel Studios vennero acquistati dalla multinazionale. E così The Avengers è diventato il film distribuito dai Walt Disney Studios con il maggiore incasso della storia. Da allora, la Disney ha superato il suo stesso record in diverse occasioni…

Il miglior esordio per un film in IMAX

Il record per un film in IMAX con il più grande weekend d’apertura era detenuto da Il cavaliere oscuro di Christopher Nolan. Tuttavia, nel 2015, anno di uscita di Avengers: Age of Ultron, il film di Joss Whedon riuscì a stabilire un nuovo record, arrivando a 25.2 milioni di dollari incassati nel primo weekend di programmazione.

Il lunedì più redditizio in Nord-America

Nell’era dello streaming, gli studi cinematografici fanno sempre più fatica ad attirare il pubblico in sala. D’altra parte, è sempre stato difficile attirare il pubblico al cinema nella giornata o serata del lunedì. Eppure, Black Panther è stato un punto di riferimento culturale talmente grande da stabilire un nuovo importantissimo record, diventando il film più visto all’inizio della settimana nella storia del botteghino nordamericano, con ben 40.15 milioni incassati.

Record per la vendita di biglietti

È facile battere un record al botteghino quando non si tiene conto dell’inflazione: il costante cambiamento relativo al valore del dollaro americano stabilisce che i biglietti per il cinema continuino a costare sempre di più col passare del tempo. Ma Avengers: Endgame ha battuto un record decisamente adeguato all’inflazione, detenuto fino al momento della sua uscita soltanto da Il ritorno dello Jedi. Con 8.502 biglietti venduti (e tenendo conto dell’inflazione e dell’ampia distribuzione), Endgame ha avuto la media più alta per fine settimana. Il record de Il ritorno dello Jedi si aggirava attorno ai 7.293 biglietti venduti.

Il più alto incasso per un film diretto da un regista afroamericano

Di recente, il MCU si è dimostrato molto più aperto al concetto di “diversità”, realizzando film incentrati su supereroi di colore o film interamente dedicati a supereroine. Per il già citato Black Panther, la Marvel ha reclutato il regista afroamericano Ryan Coogler: con un pionieristico 1.3 miliardi di dollari, il cinecomic con protagonista Chadwick Boseman è diventato il film più redditizio di sempre girato da un regista di colore.

La settimana d’apertura più redditizia

Avendo acquistato i Marvel Studios, la Lucasfilm, la Pixar e più di recente la Fox – senza contare le produzioni originali a marchio Disney -, è innegabile quanto, oggi come oggi, il più grande nemico della Casa di Topolino al botteghino sia semplicemente la stessa multinazionale! Avengers: Endgame ha stabilito il record per la settimana di apertura più redditizia, con ben 473 milioni di dollari, superando Star Wars: Il Risveglio della Forza (che nella prima settimana aveva raggiunto 390 milioni).

Il più grande weekend d’apertura della storia

L’industria hollywoodiana e le case di produzione insistono da sempre sul fatto che il weekend di apertura sia il momento più importante nella corsa in sala di un film. Nel suo weekend di apertura, Avengers: Infinity War ha battuto “il record dei record” con 640 milioni di dollari incassati, superando i 541 milioni di Fast and Furious 8. Un anno dopo, Endgame ha quasi raddoppiato i 640 milioni di Infinity War, con un weekend di apertura a dir poco vertiginoso, pari a 1.223 miliardi.

Il miliardo d’incasso raggiunto nel minor tempo possibile

Un altro caso in cui la Marvel è riuscita a battere un suo stesso record. Avengers: Endgame ha battuto una serie di record già stabiliti in precedenza da Infinity War. In soli tre giorni, Endgame ha battuto il record dei cinque giorni di Infinity War in termini di “500 milioni” incassati; in cinque giorni, ha battuto il record degli 11 giorni di Infinity War in termini di “1 miliardo” incassati; in otto giorni, ha battuto il record dei 18 giorni di Infinity War in termini di “1.5 miliardi” incassati; in 11 giorni ha battuto il record dei 47 giorni di Avatar in termini di “2 miliardi” incassati.

Il più grande incasso di tutti i tempi

Prima dell’uscita di Avengers: Endgame, il record del più grande incasso di tutti i tempi era detenuto da Avatar. Poco prima della fine della sua corsa in sala, si temeva che il cinecomic di Anthony e Joe Russo non riuscisse a superare i 2.778 miliardi del kolossal di James Cameron. Così, il film venne ridistribuito nelle sale con l’aggiunta di alcune scene inedite, arrivando a 2.779 miliardi e diventando ufficialmente il più alto incasso nella storia del cinema.

Fonte: ScreenRant

Patty Jenkins: “La DC Films non deve emulare i Marvel Studios”

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Patty Jenkins: “La DC Films non deve emulare i Marvel Studios”

I fan del DCEU sono consapevoli che l’universo condiviso basato sulle storie dei personaggi DC non avrà mai la coerenza stilistica e narrativa che è invece uno dei capisaldi del MCU. Basti pensare ai recenti Aquaman, Shazam! e Birds of Prey, titoli molto diversi tra loro per toni e intenzioni, ma anche – e soprattutto – a Joker (nonostante il film di Todd Phillips non appartenga ufficialmente al DCEU). Per questo motivo, è doveroso credere che anche l’atteso Wonder Woman 1984 sarà qualcosa di molto diverso.

Questa diversificazione, però, sembra essere uno degli elementi favoriti dalla regista Patty Jenkins, che in una recente intervista con Total Film ha parlato delle differenze che esistono tra i cinecomic Marvel e DC. La regista ha sottolineato quanto sia importante questa unicità all’interno dei singoli film del DCEU e quanto sia altrettanto importante che la DC non prenda la Marvel come modello di riferimento:

“Sono convinta che determinate aspettative siano state causate dal grande successo che i Marvel Studios sono riusciti a raggiungere grazie al loro universo condiviso, ma questa non deve essere la regola, lo status quo. C’è un enorme varietà di fumetti, con toni e mondi radicalmente diversi. A volte funzionano bene insieme, altre volte no.”

La Jenkins ha poi aggiunto: “Sono davvero felice che i film DC (e in realtà anche la Marvel lo sta facendo molto di più, con film come Doctor Strange, Thor: Ragnarok, Black Widow…) presentino toni molto diversi tra loro. È questo che amo della DC. Ho sempre pensato che fosse una cosa bellissima che tutte queste storie tratte dai fumetti fossero così diverse tra loro.”

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Vi ricordiamo che Wonder Woman 1984 uscirà il 14 agosto 2020. Il film è stato definito dal produttore Charles Roven un sequel “inusuale“, che poterà in scena lo stesso personaggio grazie al lavoro dello stesso team creativo e che seguirà gli eventi del precedente capitolo, ma che i fan non dovrebbero aspettarsi un seguito tradizionale definendolo “la prossima iterazione della supereroina”.

“Il film racconterà un lasso di tempo completamente diverso e lo spettatore avrà solo un assaggio di ciò che che Diana ha fatto o affrontato negli anni intermedi. Abbiamo cercato di mettere insieme una storia del tutto diversa che potesse rispettare le stesse emozioni del passato, portare un sacco di umorismo e molta azione coraggiosa. E soprattutto, toccare le corde del cuore.“ 

L’ordine cronologico del personaggio è stato già rimescolato, essendo stata introdotta nell’era contemporanea di Batman v Superman: Dawn of Justice per poi tornare al vecchio secolo con Wonder Woman. Il sequel vedrà ancora Gal Gadot nei panni di Diana Prince opposta a Kristen Wiig, scelta per interpretare la villain Cheetah. Nel cast figureranno anche Chris Pine (volto del redidivo Steve Trevor) e Pedro Pascal.

Bright: il regista di Now You See Me per il sequel

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Bright: il regista di Now You See Me per il sequel

È Deadline a riportare in esclusiva la notizia che sarà Louis Leterrier, regista di Now You See Me, a dirigere il sequel di Bright, film originale Netflix con protagonisti Will Smith e Joel Edgerton, uscito nel 2017. Leterrier andrà così a sostituire David Ayer, regista del primo film che non tornerà dietro la macchina da presa.

All’inizio del mese di gennaio, David Ayer aveva aggiornato sul sequel di Bright, dichiarando: “Lo stiamo sviluppando e spero che saremo in grado di iniziare i lavori sul film al più presto”. Al momento non sono chiari i motivi che lo hanno spinto a rinunciare alla regia (è probabile che voglia concentrarsi sull’annunciato remake di Quella sporca dozzina), ma lo stesso sarà comunque coinvolto nel sequel in qualità di produttore.

Will Smith e Joel Edgerton torneranno rispettivamente nei panni di Daryl Ward e Nick Jakoby, i due poliziotti protagonisti della storia. Secondo le prime indiscrezioni, gli scenari in cui opereranno i due personaggi nel sequel avranno un richiamo molto più internazionale. Nonostante il primo film sia stato accolto dalla critica in maniera contrastante, al suo debutto Bright ha raggiunto oltre 60 milioni di visualizzazioni durante la sua prima settimana sulla piattaforma di streaming.

Bright segue le vicende di due agenti di polizia interpretati da Smith, nel ruolo dell’ufficiale Ward, e Edgerton (ufficiale Jakoby), un duo alquanto improbabile che collabora per mantenere sicure le strade di Los Angeles contro un sinistro sottomondo pieno di bande violente e forze oscure.

Creed 3: Sylvester Stallone potrebbe non tornare

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Creed 3: Sylvester Stallone potrebbe non tornare

Lo scorso febbraio abbiamo appreso la notizia che la MGM è intenzionata a realizzare Creed 3, un terzo capitolo della saga di Creed, la serie di spin-off della saga di Rocky Balboa, i cui eventi si svolgono nove anni dopo i fatti narrati nel franchise con protagonista Sylvester Stallone.

Sembra, però, che proprio Sylvester Stallone potrebbe non tornare nei panni dell’iconico personaggio in veste di mentore. In effetti, già in Creed 2 l’arco narrativo del personaggio sembrava essersi concluso. Di recente, l’attore ha parlato del progetto su Instagram durante un Q&A – lo stesso in cui ha confermato il sequel di Demolition Man -, anticipando che potrebbe non apparire nel terzo capitolo della saga spin-off.

Stallone ha spiegato di avere alcune idee per fare tornare il personaggio di Rocky al cinema, ma dubita che ciò possa avvenire nel terzo annunciato Creed. Sly ha quindi confermato di avere alcune idee per un sequel di Rocky, ma al tempo stesso pensa che il suo arco narrativo nel franchise con protagonista Michael B. Jordan si sia esaurito.

In merito al nuovo sequel di e Stallone starebbe pensando ad una storia che lo vede coinvolto nuovamente come mentore, questa volta però di un immigrato clandestino. L’attore non sa se il film verrà mai realizzato: per adesso si tratta soltanto di idee ancora da sviluppare. Inoltre, lo stesso ha espresso alcuni dubbi in merito al possibile appeal del film, dal momento che la storia non dovrebbe coinvolgere il ring così come avvenuto ai livelli dei precedenti capitoli.

LEGGI ANCHE – Creed II: recensione del film con Michael B. Jordan

Zach Baylin è stato ingaggiato per occuparsi di scrivere la sceneggiatura di Creed 3. Recentemente, Baylin ha curato lo script di King Richard, un biopic incentrato sulla vita del padre delle campionesse di tennis Serena e Venus Williams, che avrà come protagonista Will Smith e che debutterà prossimamente su Netflix.

Al momento non ci sono ulteriori dettagli sul terzo capitolo della saga di Creed. Non sappiamo se Steven Caple Jr., già regista di Creed 2, tornerà dietro la macchina da presa o se la MGM affiderà il film ad un nuovo regista. Di recente, uno dei produttori del franchise, Irwin Winkler, aveva rivelato che alla star della saga, Michael B. Jordan, era stata offerta la possibilità di dirigere il terzo film.

Creed 2 è la continuazione della saga di Rocky, e il sequel del grande successo di pubblico e di critica del 2015 Creed – Nato per combattere, che ha incassato oltre 170 milioni di dollari ai botteghini di tutto il mondo. Ryan Coogler (Black Panther), che ha diretto il primo film, torna a far parte del franchise in veste di produttore esecutivo. La regia di questo nuovo film è di Steven Caple Jr., che ha diretto l’acclamato dramma del 2016 The Land.

Cate Blanchett per il live action del videogioco Borderlands

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Cate Blanchett per il live action del videogioco Borderlands

Arriva da Variety la notizia che il due volte premio Oscar Cate Blanchett è in trattative per recitare in Borderlands, adattamento live action del videogioco sviluppato dalla Gearbox Software. All’attrice sarebbe stato offerto il ruolo di uno dei personaggi principali della storia, Lilith, nota anche come la Sirena, dotata di incredibili poteri sovrumani.

L’adattamento cinematografico di Borderlands sarà diretto da Eli Roth, regista di Cabin Fever, Hostel e Knock Knock. Roth e la Blanchett avevano già lavorato insieme nell’ultimo film del regista, il fantasy Il mistero della casa del tempo, basato sul romanzo “La pendola magica” del 1973 scritto da John Bellairs ed illustrato da Edward Gorey.

Il live action di Borderlands è attualmente in sviluppo alla Lionsgate. Craig Mazin, creatore della pluripremiata serie Chernobylsi occuperà della sceneggiatura. Eli Roth sarà coinvolto anche in qualità di produttore insieme a Avi e Ari Arad attraverso la loro Arad Productions. Di seguito potete leggere la sinossi ufficiale del videogioco originale:

“In un lontano futuro numerose navi colonizzatrici atterrano su Pandora, un pianeta ai margini della galassia; i coloni sono alla ricerca di una vita migliore e sperano di diventare ricchi sfruttando le risorse minerarie del loro nuovo mondo. Ben presto però molti capiscono che il pianeta ha ben poco da offrire e la situazione degenera quando le compagnie minerarie abbandonano il pianeta lasciando gli abitanti degli insediamenti alla mercé dei criminali addetti ai lavori forzati. A quel punto alcuni coloni tentano di arricchirsi depredando le misteriose rovine aliene sparse su Pandora e così essi scoprono la Cripta, un gigantesco bunker alieno che si dice contenga preziosa tecnologia e segreti dal valore inestimabile. Nessuno sa come accedere nella Cripta ma forse un nuovo colono, appena giunto nella cittadina di Fyrestone, potrebbe risolvere il mistero.”

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Shang-Chi: nuovi dettagli sulla trama e sui poteri del Maestro

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Shang-Chi: nuovi dettagli sulla trama e sui poteri del Maestro

Come sappiamo ormai da diverso tempo, l’uscita nelle sale di Shang-Chi and the Legend of the Ten Rings è stata ufficialmente posticipata al 7 maggio 2021 a causa della pandemia di Covid-19. In attesa di capire quando potranno ripartire le riprese del film, grazie a FandomWire arrivano nuovi dettagli sulla trama, chiaramente non confermati.

Secondo quanto apprendiamo dalla fonte, nel cinecomic Shang-Chi non sarà soltanto il Maestro delle arti marziali che i fan hanno imparato a conoscere grazie ai fumetti. Sembra, infatti, che il protagonista avrà l’abilità di dare vita ad una serie di cloni di se stesso (un potere simile a ciò che è già in grado di fare nei fumetti), e sarà proprio quest’abilità a metterlo nel radar del Mandarino. Cresciuto in uno speciale orfanotrofio dov’è stato addestrato al combattimento, Shang-Chi decide di fuggire per poi finire, anni dopo, di nuovo nelle grinfie del villain.

Il Mandarino promette a Shang-Chi soldi, potere e – cosa ancora più importante – la libertà, se accetterà di combattere in un torneo dove al vincitore verranno consegnati i Dieci Anelli a cui fa riferimento il titolo. Nel film dovremmo vedere una serie di nuovi personaggi, e dovrebbe anche esserci un riferimento al “falso” Mandarino che abbiamo visto in Iron Man 3. Inoltre, sembra che Awkwafina interpreterà Fah Lo Suee, figlia del Mandarino e interesse amoroso di Shang-Chi.

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L’uscita nelle sale di Shang-Chi and The Legend Of The Ten Rings è fissata al 7 maggio 2021. Il personaggio ha esordito sui fumetti Marvel nel 1973 in quella che è considerata l’età del bronzo della produzione editoriale. L’eroe è un noto esperto di arti marziali e numerosi stili di combattimento oltre che futuro membro dei Vendicatori. All’inizio della sua storia era considerato il figlio di Fu Manchu, e non è chiaro se questa connessione verrà riadattata nei film o se è qualcosa che lo studio eviterà del tutto.

Destin Daniel Cretton, acclamato regista di Short Term 12 e The Glass Castle (di ecente è uscito il suo ultimo lavoro Il Diritto di Opporsi, con Michael B. Jordan, Jamie Foxx e Brie Larson) è stato scelto per dirigere il film che vanta la sceneggiatura di Dave Callaham (The Expendables, Godzilla, Doom e Wonder Woman 1984).

Vi ricordiamo che nei panni del protagonista ci sarà l’attore canadese Simu Liu, visto di recente nella commedia di Netflix Kim’s Convenience. Insieme a lui, nel cast, figureranno anche Tony Leung Chiu-wai nei panni del Mandarino, e Awkwafina, che dovrebbe interpretare un “leale soldato” del Mandarino, e se è vero che il villain qui sarà il padre di Shang-Chi, in tal caso ci sono ottime possibilità che si tratti di Fah Lo Suee. Chi ha letto i fumetti saprà che è la sorella dell’eroe del titolo e che il suo superpotere è l’ipnosi.

Venom: il film di Josh Trank che i produttori “odiarono”

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Venom: il film di Josh Trank che i produttori “odiarono”

In seguito all’incredibile successo di Chronicle, il suo debutto alla regia che conquistò ben 126 milioni di dollari al box office mondiale (a fronte di un budget di appena 12 milioni), il regista Josh Trank si vide letteralmente spalancate le porte del magico mondo di Hollywood, con numerose case di produzione che volevano affidargli la regia dei progetti più disparati.

Tra questi c’era anche Venom, film che la Sony Pictures stava cercando di realizzare da quando il regista aveva presentato allo studio un soggetto basato proprio sul personaggio dei fumetti. In una recente intervista con Polygon, Josh Trank ha rivelato che la sua versione del simbionte era in realtà molto diversa dal cinecomic di Ruben Fleischer arrivato poi sul grande schermo: Trank aveva infatti pensato ad un film vietato ai minori di 17 anni, molto simile nei toni a The Mask.

Trank ha spiegato di aver lavorato ad un trattamento per il possibile film insieme allo sceneggiatore Rob Siegel. Il trattamento venne presentato a Matt Tolmach, produttore di The Amazing Spider-Man, il quale “odiò” il progetto.

“Non mi piacque come Matt Tolmach si approcciò a me in quella situazione. Sembrava molto autorevole”, ha spiegato il regista. “Se non ti piace quello che sto facendo… e mi stai dicendo che devo fare qualcosa in linea con quello che vuoi tu, e me lo dici in quel modo… Mi dispiace, ma ci sono altre cose che posso fare!”

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Per un breve periodo Trank si dedicò all’adattamento del videogame Shadow of the Colossus. Sempre nella medesima intervista, il regista ha ricordato il soggetto di quell’adattamento come “una delle cose più ridicole che avesse mai letto”. Forse, anche in base alla sua esperienza con il disastroso reboot dei Fantastici Quattro uscito nel 2015, Trank ha ribadito di non essere più interessato a trasporre sul grande schermo “videogame o proprietà di altro genere.”

Ricordiamo che l’ultima fatica cinematografica di Josh Trank è Capone, film in cui Tom Hardy interpreta Al Capone, il noto mafioso statunitense di origine italiana. La pellicola uscirà negli Stati Uniti, direttamente in VOD, il prossimo 12 maggio.

Pirati dei Caraibi: un volto del MCU per il reboot?

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Pirati dei Caraibi: un volto del MCU per il reboot?

Sembra che un volto noto ai fan dell’Universo Cinematografico Marvel prenderà parte al riavvio del franchise di Pirati dei Caraibi. Come riportato nelle ultime ore da The Disinsider, sembra che Karen Gillan – la Nebula di Guardiani della Galassia – sia la favorita della Disney per recitare nel reboot della celebre saga che – lo ricordiamo – non vedrà il ritorno di Johnny Depp nei panni di Jack Sparrow.

Per adesso si tratta di un semplice rumor: la Gillian non ha ancora firmato alcun contratto, ma stando ad una teoria riportata dalla fonte sembra che l’attrice potrebbe interpretare il ruolo della piratessa Redd, personaggio delle attrazioni ispirate al franchise e presenti nei vari parchi a tema Disney, che a quanto pare dovrebbe figurare come personaggio centrale delle nuove avventure al centro del reboot.

Oltre al ruolo di Nebula nel MCU, Karen Gillan è nota anche per aver interpretato Amy Pond nella serie Doctor Who e per il ruolo di Ruby Roundhouse in Jumanji – Benvenuti nella giungla e Jumanji – The Next Level. Di recente l’abbiamo vista anche al fianco di Harrison Ford ne Il richiamo della foresta.

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A scrivere il nuovo capitolo della saga di Pirati dei Caraibi saranno il “veterano” Ted Elliott e il creatore della pluripremiata serie Chernobyl Craig Mazin. Lo scorso febbraio era stato confermato l’addio al progetto, che vi ricordiamo sarà orfano di Jack Sparrow, dei due sceneggiatori Rhett Reese Paul Wernick.

Jerry Bruckheimer dovrebbe tornare al timone come produttore. Elliott ha già firmato la storia di La maledizione della prima luna e delle tre successive pellicole Dead Man’s Chest, At World’s End e On Stranger Tides con l’allora partner Terry Rossio.

Piper Perabo: 10 cose che non sai sull’attrice

Piper Perabo: 10 cose che non sai sull’attrice

Nel corso degli anni, Piper Perabo è divenuta un’attrice particolarmente richiesta, e se anche il suo nome potrà non suggerire molto, la si sarà probabilmente vista recitare in alcuni celebri e recenti film. Non ha poi mancato di apparire anche sul piccolo schermo, dove ha potuto guadagnare ulteriore popolarità grazie a ruoli da protagonista.

Ecco 10 cose che non sai di Piper Perabo.

Parte delle cose che non sai sull’attrice

Piper Perabo instagram

Piper Perabo: i suoi film e le serie TV

10. Ha recitato in celebri film. L’attrice debutta al cinema nel 2000 con il film Le avventure di Rocky e Bullwinkle, dove recita accanto a Robert De Niro. Il successo arriva poi con Le ragazze del Coyote Ugly (2000), di cui è protagonista. Successivamente acquisirà sempre più popolarità grazie a titoli come L’altra metà dell’amore (2001), Una scatenata dozzina (2003), George and the Dragon (2004), Edison City (2005), con Kevin Spacey, Il nascondiglio del diavolo (2005), The Prestige (2006), con Hugh Jackman e Christian Bale, Perché te lo dice mamma (2007), Beverly Hills Chihuahua (2008), Lazarus Project – Un piano misterioso (2008), Looper (2012), Black Butterfly (2017) e Attacco al potere 3 (2019), con Gerald Butler.

9. È nota per i ruoli televisivi. Tra i primi ruoli televisivi dell’attrice vi è quello ricoperto in un episodio della terza stagione di Dr. House (2007), con Hugh Laurie.  In seguito la Perabo acquista particolare notorietà grazie al ruolo della protagonista Annie Walker in Covert Affairs (2010-2014). Negli anni successivi recita poi nelle serie Notorius (2016), con Ryan Guzman, Turn Up Charlie (2019-in corso), ideata da Idris Elba, e Penny Dreadful: City of Angels (2019), con Natalie Dormer.

8. È stata nominata ai Golden Globe. Per il ruolo della giovane recluta della CIA Annie Walker, protagonista di Covert Affairs, l’attrice ha ottenuto nel 2011 una candidatura ai Golden Globe come miglior attrice in una serie televisiva drammatica. Pur non riportando la vittoria, la Perabo ha potuto ottenere una maggior visibilità.

Piper Perabo è su Instagram

7. Ha un account personale. L’attrice è presente sul social network Instagram con un profilo seguito da 149 mila persone. All’interno di questo l’attrice è solita condividere in prevalenza immagini relative al proprio lavoro, siano esse dei dietro le quinte che delle foto promozionali dei suoi progetti. Non mancano però anche curiosità, foto di momenti di svago e riflessioni che l’attrice condivide con i propri follower.

Piper Perabo: chi è suo marito

6. Ha sposato un regista. Nel 2013 l’attrice rende pubblico il proprio fidanzamento con Stephen Kay, regista di alcuni episodi della serie Covert Affairs, e proprio sul set di questa si sono conosciuti i due. Nel 2014 celebrano poi a New York il matrimonio con una cerimonia limitata a pochi intimi. Benché la coppia non abbia ad ora avuto figli propri, la Perabo è diventata madrina di un figlio che Kay aveva avuto da una precedente relazione.

Parte delle cose che non sai sull’attrice

Piper Perabo Coyote Ugly

Piper Perabo in Le ragazze del Coyote Ugly

5. Non canta realmente nel film. In Le ragazze del Coyote Ugly l’attrice ricopre il ruolo della protagonista Violet Sanford, il cui sogno è quello di diventare una cantautrice. Nel film, dunque, il suo personaggio si esibisce nell’esecuzione di diverse canzoni. A cantare, tuttavia, non è la Perabo, che viene invece doppiata dalla cantante professionista LeAnn Rimes.

4. Non ha girato le scene di sesso. Del film esiste una versione con scene di sesso piuttosto esplicite. Anche in questo caso, tuttavia, non fu la Perabo e prendere parte a queste, utilizzando invece una controfigura che la sostituisse. Pur non esprimendosi chiaramente a riguardo, l’attrice fece intuire che non gradiva doversi spogliare sul set, sentendosi eccessivamente esposta.

3. Il ruolo non era stato inizialmente offerto a lei. Prima di scegliere la Perabo, la produzione del film aveva proposto il ruolo della protagonista all’attrice e cantante Jessica Simpson, all’epoca molto popolare. Dopo aver letto la storia, tuttavia, questa disse di non apprezzare particolarmente gli elementi scabrosi in essa presenti, rifiutando dunque l’offerta. Fu a quel punto che il ruolo venne affidato alla Perabo.

Piper Perabo in Covert Affairs

2. È entusiasta dell’evoluzione del proprio personaggio. Parlando della protagonista di Covert Affairs, l’attrice ha affermato che non si aspettava di poter dar vita ad un arco narrativo coprente cinque stagioni. Nel vedere il modo in cui il personaggio evolveva episodio dopo episodio, evento dopo evento, è stato per lei entusiasmante poter portare in scena un essere umano che da inesperto acquisisce tutte le competenze del contesto in cui è inserito.

Piper Perabo: età e altezza

1. Piper Perabo è nata a Dallas, in Texas, Stati Uniti, il 31 ottobre 1976. L’attrice è alta complessivamente 166 centimetri.

Fonte: IMDb

Non solo Tiger King: 5 docu-serie da recuperare su Netflix

Non solo Tiger King: 5 docu-serie da recuperare su Netflix

In questi giorni di lockdown e di quarantena obbligatoria, molte persone hanno usufruito di Netflix anche per cercare di far trascorrere più velocemente le loro giornate di reclusione. La piattaforma di streaming gode da sempre di una comprovata popolarità, ma in questi mesi la sua fruizione è cresciuta in maniera a dir poco esponenziale.

Tra le docu-serie che hanno riscosso maggiore successo in queste settimane, figura ovviamente Tiger King, che narra le vicende Joe Exotic, criminale statunitense ed ex operatore di zoo, accusato di abuso e sfruttamento di animali esotici e selvatici. Se siete tra i milioni di utenti che si sono appassionati allo show, di seguito vi consigliamo altre 5 docu-serie disponibili su Netflix che trattano di crimini realmente accaduti e di personalità le cui storie superano di gran lunga qualsiasi finzione:

Making a Murderer

Se siete dei veri appassionati di crime, non potete assolutamente perdervi Making a Murderer, il Tiker King della stagione televisiva targata 2015. La docu-serie racconta le vicende del serial killer Steven Avery e di come la sua famiglia abbia affrontato i due processi penali che lo hanno visto coinvolto. La serie è stata un grande successo: Netflix aveva inizialmente pianificato una sola stagione da otto episodi, che sono poi stati espansi a dieci, prima della conferma di un secondo ciclo composto da altre dieci puntate. Making a Murderer è stata accolta positivamente anche dalla critica, nonostante alcuni abbiano accusato il prodotto di presentare una visione unilaterale ed emotivamente manipolativa dei fatti.

The Keepers

The Keepers è una docu-serie in soli 7 episodi, ognuno ricco di dettagli angoscianti e domande intriganti, che racconta la storia dell’omicidio della suora ed insegnante Catherine Cesnik e degli abusi sessuali avvenuti nella scuola in cui insegnava. La docu-serie copre un arco narrativo che va dagli anni ’60 fino ai giorni nostri, risultando sempre avvincente e mai confusionaria. La critica l’ha elogiata definendola tanto sconvolgente quanto coinvolgente.  

Giù le mani dai gatti – Caccia a un killer online

Oltre docu-serie che, al pari di Tiger King, è divenuta un vero e proprio caso negli Stati Uniti: Giù le mani dai gatti – Caccia a un killer online è arrivata su Netflix lo scorso anno, ed è lo show perfetto se avete voglia di fare bingestreaming, dal momento che conta soltanto 3 episodi. La serie segue un gruppo di criminali informatici che danno vita, sul web, ad una vera e propria una caccia all’uomo nei confronti di Luka Magnotta, balzato all’attenzione internazionale nel 2010 per aver condiviso un video in cui lo si vede uccidere due gattini; Magnotta è stato successivamente condannato per l’omicidio dello studente cinese Jun Jun.

Amanda Knox

Amanda Knox è un docu-film di 90 minuti che ripercorre la storia della ragazza di Seattle processata per due volte e assolta per altre due volte per l’omicido di Meredith Kercher avvenuto nel 2007. Attraverso le testimonianze della stessa Knox, del suo ex fidanzato Raffaele Sollecito, del procuratore italiano Giuliano Mignini e di altre figure coinvolte nel caso, il documentario racconta, oltre all’omicidio di Meredith, ex coinquilina di Amanda, anche le successive indagini, ricostruendo prove ed appelli. Amanda è innocente o colpevole?

Conversazioni con un killer: The Ted Bundy Tapes

Ted Bundy è uno dei serial killer più famosi della storia americana e Conversazioni con un killer: The Ted Bundy Tapes ne racconta la personalità distorta, ripercorrendone le gesta efferate. Il documentario contiene interviste allo stesso Bundy, alle vittime sopravvissute ai suoi attacchi, ai familiari, agli amici e anche alle forze dell’ordine; il tutto alternato con filmati d’archivio di quando il killer era ancora in vita e sotto processo. 

Fonte: ScreenRant

Captain America e gli altri: i 10 costumi più scomodi indossati sul set

Grazie alla CGI, il cinema è oggi in grado di poter ricreare sul grande schermo qualsiasi tipo di personaggio o di ambientazione, spingendo l’immagine dello spettatore al di là di qualsiasi limite imposto. Ciononostante, grandi risultanti si ottengono ancora oggi ricorrendo al trucco prostetico e all’utilizzo di costumi realizzati appositamente dagli artisti del settore.

Se c’è un aspetto negativo, che ovviamente riguarda in prima linea gli attori che vengono chiamati ad interpretare quello specifico personaggio, è quanto i costumi di scena possano essere ingombranti, dando vita a momenti sul set che possono risultare davvero spiacevoli per la star di turno. Di seguito abbiamo raccolto i 10 costumi più scomodi che gli attori hanno dovuto indossare in fase di riprese:

Captain America

the avengers

Apparentemente, il costume di Captain America sfoggiato da Chris Evans in The Avengers sembra essere un costume alquanto standard, lungi dal causare difficoltà a chi lo indossa. Il vero grande problema del costume è stato in realtà l’elmetto aderente che copriva il volto dell’attore. Per tutta la durata delle riprese, infatti, Evans ha dovuto combattere con una serie di forti emicranie. Considerando che si tratta del costume più brutto sfoggiato da Cap nel MCU, è davvero ingiusto quanto Evans abbia dovuto penare sul set…

Apocalisse

X-Men: Apocalisse del 2016 rimane ancora oggi uno dei capitoli del franchise più odiati dal fandom. Uno degli aspetti più criticati della pellicola è stato il modo in cui è stato tratteggiato il villain del titolo interpretato da Oscar Isaac. A quanto pare, lo stesso attore deve aver sofferto molto durante le riprese, dal momento che il costume del personaggio – dotato di un meccanismo di raffreddamento incorporato – pesava intorno ai 40 kg ed era particolarmente difficile non solo da indossare, ma anche da togliere.

Catwoman

L’iconico attillatissimo abito sfoggiato da Michelle Pfeiffer in Batman – Il ritorno era davvero scomodo. Il costume era così stretto che l’attrice candidata all’Oscar non era mai in grado di infilarlo da sola: prima di ogni ciak, aveva bisogno dell’aiuto di più persone per potervi entrare dentro. Anche la maschera era molto stretta, con l’attrice che durante le riprese si è spesso sentita a disagio. Eppure, la sua Catwoman è ad oggi la migliore incarnazione del personaggio mai apparsa al cinema… forse, tutta quella sofferenza è valsa a qualcosa!

Visione

All’inizio Paul Bettany si è dovuto cimentare soltanto con il doppiaggio del personaggio di Jarvis; tutto è poi cambiato quando lo stesso è stato trasformato in Visione. Dall’uscita di Avengers: Age of Ultron, all’attore è stato così chiesto di trascorrere ore ed ore al trucco: in media, a Bettany occorrevano circa due ore al giorno per essere truccato e pronto per le riprese. L’aspetto positivo è che il trucco era facilmente rimovibile e non ha ostacolato più di tanto la sua performance.

Mystica

Rebecca Romijn ha dovuto sottoporsi ad una delle trasformazioni più radicali che un attore abbia mai affrontato su un set cinematografico: per il ruolo di Mystica, infatti, l’attrice è stata letteralmente dipinta di blu dalla testa ai piedi. Il trucco elaborato era davvero impressionante e la preparazione dell’attrice in vista delle riprese del primo X-Men del 2000 ha richiesto dalle 8 alle 9 ore di applicazione giornaliere. Inoltre, la Romijn ha dovuto indossare anche delle lenti a contatto di colore giallo che rendevano particolarmente fastidiosa l’applicazione della vernice sul volto e attorno agli occhi.

Hellboy

Ron Perlman può essere considerato un esperto quando si parla di costumi scomodi. Prima di interpretare il leggendario Hellboy, nel 1987 l’attore aveva già interpretato il ruolo di Vincent nella serie tv La Bella e la Bestia al fianco di Linda Hamilton. Per quanto riguarda il film di Guillermo del Toro, Pearlman è stato ricoperto di vernice rossa dalla testa ai piedi, ha dovuto indossare delle lenti a contatto e una gigantesca mano di pietra. Eppure, i risultati sono stati più che efficaci, dal momento che il Demone Rosso dell’attore sembrava essere uscito direttamente dai fumetti.

La Cosa

Non c’è dubbio che quando i Marvel Studios decideranno di riavviare il franchise dei Fantastici Quattro, il personaggio de La Cosa verrà ricreato attraverso l’impiego della CIG. Eppure nel 2005, per il film di Tim Story, le cose sono andate diversamente. L’attore Michael Chiklis, interprete del personaggio di Ben Grimm, ha infatti dovuto indossare una tuta calda e pesante, che gli ha spesso causato momenti di forte disagio sul set. Eppure, lo stesso ha sempre dichiarato di essere stato felice di aver preso parte alla pellicola, dal momento che fin da bambino è sempre stato un fan dei Fantastici Quattro.

Il Signore delle Tenebre

Prima di vestire i panni di Pennywise, Tim Curry ha interpretato Il Signore delle Tenebre in Legend, fantasy del 1985 diretto da Ridley Scott. Sul set del film, è stato chiesto all’attore di indossare uno dei costumi più elaborati ed impressionanti mai realizzati. Le gigantesche corna sfoggiate dalla creatura demoniaca si estendono per oltre un metro e mezzo, cosa che ha causato a Curry numerosi dolori durante le riprese. Nonostante la tiepida accoglienza ricevuta dal film, il costume è entrato nella storia del cinema ed è ancora oggi ricordato come uno dei più iconici.

Tartarughe Ninja

Il film del 1990, Tartarughe Ninja alla Riscossa, vanta una delle produzioni più estenuanti della storia del cinema. Dare vita alle tartarughe protagoniste, infatti, si è rivelata una sfida più ardua del previsto. I gusci delle tartarughe, che pesavano circa 48 chili ognuno, si sono rivelati pesanti e scomodi da indossare per i protagonisti. Sul set gli attori hanno spesso sofferto di claustrofobia, ma al tempo stesso erano titubanti ad uscire dai rispettivi costumi perché ogni tuta richiedeva almeno mezz’ora di tempo per essere indossata e collaudata.

Il Grinch

Grazie all’adattamento de Il Grinch del 2000, ad opera di Ron Howard, Jim Carrey ha regalato una delle prove più grandi della sua carriera. Al tempo stesso, però, quel ruolo si è rivelato uno dei più impegnativi di sempre, dal momento che gli ha richiesto di indossare un costume attillato dalla testa ai piedi, unito a fastidiosissime lenti a contatto. Inoltre, il trucco richiedeva circa otto ore giornaliere per essere applicato. Il tutto si è rivelato talmente scomodo che la produzione ha dovuto ingaggiare un agente della CIA per addestrare Carrey a sopportare il fastidio e il dolore.

Fonte: ScreenRant

David di Donatello: a Franca Valeri il David Speciale 2020

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David di Donatello: a Franca Valeri il David Speciale 2020

Franca Valeri riceverà il David Speciale 2020 nel corso della 65a edizione dei Premi David di Donatello. Lo annuncia Piera Detassis, Presidente e Direttore Artistico dell’Accademia del Cinema Italiano – Premi David di Donatello, in accordo con il Consiglio Direttivo composto da Francesco Rutelli, Carlo Fontana, Nicola Borrelli, Francesca Cima, Edoardo De Angelis, Domenico Dinoia, Giancarlo Leone, Luigi Lonigro, Mario Lorini, Francesco Ranieri Martinotti. Il riconoscimento sarà assegnato venerdì 8 maggio nell’ambito della premiazione in diretta alle ore 21.25 su RAI 1 condotta da Carlo Conti.

“Franca Valeri è un’icona dello spettacolo e della cultura italiana, tra radio e cinema, teatro e tv, finora mai candidata o premiata al David – spiega Piera Detassis, che aggiunge – Eppure, con un lampo unico di creatività, è stata proprio lei ad aver letteralmente rivoluzionato la comicità e l’immagine femminile dal secondo dopoguerra con l’invenzione di personaggi simbolo come La Signorina Snob, la sora Cecioni, Cesira la manicure. L’ironia scorrettissima, il tratto rapido, il soprassalto linguistico e surreale sono i suoi strumenti per raccontare le tante identità femminili in mutazione. Autrice di diversi libri, tra questi ‘Il diario della signorina Snob’, ‘Le donne’ e il più recente ‘Il secolo della noia’, vera protagonista e mai solo caratterista, come talvolta descritta dalle biografie, è stata anche sceneggiatrice di alcuni grandi film come Il segno di Venere, Parigi o cara, Leoni al sole. Ha debuttato con Alberto Lattuada e Federico Fellini e lavorato con alcuni dei maggiori registi italiani, tra questi Mario Monicelli, Dino Risi, Steno, Vittorio Caprioli e Luciano Salce, spesso in coppia con Alberto Sordi, interpretando una rosa di personaggi memorabili, fra cui spiccano la Cesira de Il Segno di Venere, Poppy in Totò a colori, la signora De Ritis in Un eroe dei nostri tempi, Lady Eva in Piccola posta e, sopra ogni altro, Elvira la protagonista de Il vedovo che distilla l’immortale battuta “cretinetti”. Alla sua visionaria intelligenza, patrimonio del nostro paese, siamo felici di assegnare il David Speciale del 65° anniversario. Grazie Signora Valeri”.
 
Premi David di Donatello 2020, ha votato oltre il 90% dei giurati
Lunedì 27 aprile alle ore 24 si è concluso il secondo turno di votazione per l’assegnazione dei Premi David di Donatello 2020 facendo registrare un dato importante: ha infatti espresso il suo giudizio oltre il 90% dei giurati, un record di partecipazione.

James Mangold nella bufera per “colpa” della Justice League #SnyderCut

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Come riportato da CBM, nelle ultime ore James Mangold, regista di Logan e dell’annunciato Indiana Jones 5, è finito nell’occhio del ciclone per una battuta ai danni della #SnyderCut di Justice League che non è affatto piaciuta al fandom del cinecomic di Zack Snyder.

Nei giorni scorsi, via Twitter, James Mangold aveva esortato i fan della #SnyderCut a prendersi “una pausa” dalla loro campagna social a sostegno della release della versione del cinecomic mai arrivata sul grande schermo. Tirando in ballo il film Norma Rae del 1979 di Martin Ritt con protagonista Sally Field, Mangold aveva scritto: “Prendetevi 10 minuti di pausa dalla vostra fissa per la #SnyderCut e guardate qualcosa in cui gli abiti non sono in fibra di vetro o in fibra di carbonio”. 

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Il giorno dopo il tweet “incriminato”, James Mangold ha rivelato di aver trovato il suo profilo letteralmente invaso dai furiosi commenti del fandom del cinecomic DC che, a quanto pare, non avevano affatto gradito il suo precedente post.

Il regista è stato quindi costretto ad intervenire e a chiarire la sua posizione ed il suo commento: in una serie di tweet, infatti, James Mangold ha ribadito che la sua era semplicemente una battuta; nonostante non conosca personalmente Zack Snyder, ha spiegato di dubitare che lo stesso si alzi ogni mattina pensando alla sua versione di Justice League, come invece sembrano fare molti fan del suo cinema. Mangold ha poi chiuso la sua “spiegazione”, dichiarando di essere molto più interessato a cosa Snyder realizzerà in futuro.

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Nelle ultime settimane sono emersi ulteriori dettagli circa la lavorazione “travagliata” di Justice League, con Zack Snyder che ha spiegato che i cambiamenti apportati in itinere sono stati causati da varie interferenze con lo studio:

“Partivamo con l’idea che una minoranza di persone non aveva amato Batman v Superman, e questo ha avuto un effetto anche sul film successivo. La mia versione originale del film, che avevo scritto insieme a Chris Terrio, non è mai stata girata. L’idea reale, difficile, e spaventosa, non è mai stata realizzata per le paure dello studio, e io e miei collaboratori eravamo insicuri proprio a causa della reazione scatenata da Batman v Superman […]

Sarebbe stata una lunga storia da raccontaresaremmo finiti in un futuro a distanza dove Darkseid conquistava la Terra e dove Superman cedeva all’equazione dell’anti vita. Alcuni membri della Justice League sopravvivevano in quel mondo combattendo, Batman rompeva il suo patto con Cyborg e Flash tornava indietro nel tempo per dire qualcosa a Bruce…

Tyler Rake: Netflix ufficializza il sequel

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Tyler Rake: Netflix ufficializza il sequel

In brevissimo tempo Tyler Rake, il nuovo action con protagonista Chris Hemsworth, è diventato uno dei titoli più visti su Netflix. Sulla scia dell’incredibile successo del film diretto da Sam Hargrave, il colosso dello streaming ha già deciso di sviluppare un sequel.

La notizia è stata riportata da Deadline (via Screen Rant), secondo cui Joe Russo – co-regista di Avengers: Endgame e co-produttore di Tyler Rake insieme ad Anthony Russo – avrebbe già chiuso un accordo per occuparsi della sceneggiatura del sequel. Lo stesso Joe ha confermato la cosa in un comunicato ufficiale: “Al momento non siamo ancora concentrati su come la storia possa andare avanti, o magari indietro nel tempo. C’è questo grandissimo finale aperto che lascia lo spettatore con tanti punti interrogativi.”

Sam Hargrave non ha ancora firmato per dirigere il sequel, così come Chris Hemsworth, che ha firmato un contratto per un solo film. La fonte riporta che Netflix vorrebbe coinvolgere nuovamente sia il regista che la celebre star del MCU.

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In attesa di nuovi dettagli, ricordiamo che Tyler Rake racconta la storia di un mercenario che opera nel mercato nero e che non ha nulla da perdere quando viene ingaggiato per salvare il figlio rapito di un boss del crimine internazionale. Ma nel torbido mondo dei trafficanti di armi e di droga, questa missione, che da pericolosissima diventa pressoché impossibile, cambierà per sempre la vita di Rake e del ragazzo.

Star Wars: Rian Johnson entusiasta per il film di Taika Waititi

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Nella giornata di ieri, proprio in occasione dello Star Wars Day, è stato annunciato che Taika Waititi, regista di Thor: Ragnarok e JoJo Rabbit, dirigerà e co-sceneggerà un nuovo film della saga di Star Wars. Il nuovo film sarà esterno alla saga degli Skywalker, conclusasi ufficialmente lo scorso dicembre con l’uscita nelle sale di tutto de L’Ascesa di Skywalker di J.J. Abrams.

In seguito all’annuncio del coinvolgimento di Taika Waititi nel franchise di Guerre Stellari, il regista Rian Johnson, che ha diretto Star Wars: Gli Ultimi Jedi (probabilmente il film più “controverso” della trilogia sequel), ha espresso via Twitter tutto il suo entusiasmo in merito all’ingaggio dell’amico e collega, dichiarando:

“Non ho idea di che tipo di Star Wars partoriranno le menti di Taika, Krysty e Leslye. Anche se provassi ad indovinare, mi sbaglierei. E questa è la cosa più eccitante che io possa immaginare.”

Krysty Wilson-Cairns è la sceneggiatrice che si occuperà di scrivere il nuovo film di Star Wars insieme a Taika Waititi. A Leslye Headland, invece, è stato affidato il compito di lavorare ad una nuova serie ambientata nell’universo di Guerre Stellari e destinata al servizio di streaming Disney+: quest’ultimo progetto è stato ufficializzato dalla Lucasfilm sempre nella giornata di ieri.

Taika Waititi ha conquistato il mondo con il suo Thor: Ragnarok, ma ha poi trovato il vero successo con JoJo Rabbit, satira contro il nazismo che gli ha regalato un premio Oscar per la migliore sceneggiatura originale.

Dopo la conclusione della saga degli Skywalker lo scorso dicembre, con l’uscita in sala di L’Ascesa di Skywalker, saga continua nelle sue declinazioni fumettistiche e con le serie tv, tra cui The Mandalorian che, dopo una stagione di grande successo conclusasi il 2 maggio, è stata rinnovata per un secondo ciclo.

Tom Cruise si prepara a girare un film nello spazio

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Tom Cruise si prepara a girare un film nello spazio

Tom Cruise collaborerà con l’imprenditore ed inventore sudafricano Elon Musk e con la NASA alla realizzazione di un nuovo film d’azione che sarà ambientato nello spazio. La notizia è stata riportata in esclusiva da Deadline (via Screen Rant): secondo la fonte, il progetto rappresenterà il primo lungometraggio di finzione girato interamente nello spazio.

Al momento non si conoscono ulteriori dettagli sull’ambizioso progetto: non sappiamo chi sarà lo studio che si occuperà di finanziare e distribuire la pellicola, né chi si occuperà di scrivere la sceneggiatura e di dirigere il film. Un progetto, dunque, ancora in una fase embrionale, che al momento vede Cruise impegnato con l’azienda aerospaziale SpaceX (fondata nel 2012 da Musk) e con la NASA per cercare di capire in che modo poter realizzare il film e, soprattutto, permettere all’attore di poter realizzare i suoi stunt.

Nell’ultimo decennio, Tom Cruise si è imposto come una delle più grandi star a livello mondiale del cinema d’azione. La natura adrenalinica dell’attore e il suo desiderio di sfidare costantemente i limiti, lo hanno spinto ogni volta a realizzare da solo i propri stunt, anche quelli più pericolosi, come accaduto più volte sul set dei vari film della saga di Mission Impossible, nonostante i vari incidenti che comunque non hanno mai fermato lo spirito indomito dell’attore.

LEGGI ANCHE – Tom Cruise e Dwayne Johnson non vedono l’ora di lavorare insieme

In attesa di nuovi dettagli su questo interessantissimo progetto, ricordiamo che appena sarà possibile tornare sui set cinematografici, Cruise riprenderà la produzione di Mission Impossible 7 8, i due nuovi capitoli della saga che saranno diretti entrambi da Christopher McQuarrie, già regista di Rogue Nation e Fallout

I due film verranno girati in contemporanea e faranno il loro debutto nelle sale americane rispettivamente il 19 novembre 2021 e il 4 novembre 2022. Nel cast tornerà, oltre a Cruise, anche Rebecca Ferguson. Tra le new entry figurano Shea Whigham (Kong: Skull Island), Hayley Atwell (Captain America: Il primo vendicatore), Pom Klementieff (Guardiani della Galassia) e Nicholas Hoult (X-Men, Mad Max: Fury Road).

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