Il produttore di lunga data
Avi Arad vuole che Sam Raimi
ritorni al franchise di Spider-Man, a dirigere
però un film d’animazione dopo il successo di Spider-Man: Un
Nuovo Universo.
Prima che esistessero universi
cinematografici condivisi a fumetti, Raimi ha contribuito a rendere
i film tratti da fumetti di supereroi delle risorse redditizie per
Hollywood. Ha diretto la trilogia di film di
Spider-Man con Tobey Maguire nei
panni di Peter Parker, e l’ultimo dei tre film, Spider-Man
3 del 2007, fu un successo al botteghino travolgente.
Raimi aveva in origine un piano per
realizzare uno Spider-Man 4, ma alla fine ha
dovuto abbandonare il progetto a causa della rapidità con cui Sony
voleva farlo. Lo studio ha proseguito il franchise con il regista
Marc Webb e la star Andrew
Garfield nel 2012, ma poi ha chiuso il progetto dopo
The Amazing Spider-Man 2 nel
2014.
Sony ha quindi accettato di portare
Spider-Man nel Marvel Cinematic Universe
con Tom Holland nel ruolo di Peter Parker. La
partnership con i Marvel Studios ha avuto un successo
incredibile, ma Sony ha anche trovato il modo di realizzare il
proprio successo indipendente con la versione animata dell’Uomo
Ragno, un film incredibile che, giustamente, ha vinto tutti i premi
di categoria della scorsa stagione, premio Oscar
compreso.
Durante questa storia
cinematografica molto concitata, il produttore Arad è stato sempre
coinvolto. È stato persino lui a spingere Raimi a includere Venom
in Spider-Man 3, anche se il regista non voleva
usarlo. Dopo tutto questo tempo e il ritrovato successo che Arad e
Sony hanno ottenuto con questi personaggi, Arad vuole riportare
Raimi al personaggio. Lo ha rivelato durante un’intervista a
Deadline, durante la quale ha detto: “Mi piacerebbe vedere che
tipo di film animato di Spider-Man potremmo avere da Sam Raimi,
quindi se lo vedi, chiamami Sam!”
Nonostante sembra che Sam
Raimi possa non essere più interessato al personaggio,
visto che al momento sta dirigendo Kingkiller
Chronicles, questa potrebbe essere una possibilità
eccitante da considerare. Raimi non ha mai diretto un film
d’animazione prima, quindi sarebbe una possibilità anche per lui di
allargare le sue esperienze. Dopotutto, le possibilità introdotte
dal multiverso nel film aprirebbero la porta a Raimi per realizzare
lo Spider-Man 4 che ha sempre desiderato.
Ecco il trailer di John Wick
3: Parabellum, il film del franchise
action con protagonista Keanu Reeves. Il film vedrà nel cast
con Ian
McShane e
Laurence Fishburne, anche Halle Berry, Ruby
Rose, Common, Lance Reddick, Asia Kate Dillon, Anjelica Huston,
Mark Dacascos, Jason Mantzoukas e Hiroyuki
Sanada. John Wick 3 debutterà nelle sale
cinematografiche il 17 maggio 2019.
Keanu Reeves tornerà per la sua terza
avventura come l’ex-hitman vendicativo, mentre Derek Kolstad, che
ha scritto i primi due film, tornerà a scrivere lo script per
questo terzo capitolo. I dettagli della trama non sono stati
rivelati al momento.
Hanno perso i loro cari, i loro
amici, le loro famiglie, ma avranno l’opportunità di riportarli
tutti in vita. E lo faranno ad ogni costo. Sembra essere questo lo
slogan motivazionale di Avengers:
Endgame, capitolo conclusivo della Infinity Saga in
arrivo nelle sale tra poco più di un mese, e a ribadirlo è il nuovo
spot lanciato sui profili social ufficiali dei Marvel Studios.
Nella clip vediamo protagonisti i
sopravvissuti alla Decimazione e le vittime, tra cui Bucky Barnes,
Black Panther, Doctor Strange, i Guardiani della Galassia e Hope Van
Dyne (aka The Wasp), svaniti come ricordi in bianco e nero.
Today we have a chance to take it all back.
Whatever it takes.
Dopo gli eventi devastanti di
Avengers: Infinity War (2018),
l’universo è in rovina a causa degli sforzi del Titano Pazzo,
Thanos. Con l’aiuto degli alleati rimasti in vita dopo lo schiocco,
i Vendicatori dovranno riunirsi ancora una volta per annullare le
azioni del villain e ripristinare l’ordine nell’universo una volta
per tutte, indipendentemente dalle conseguenze che potrebbero
esserci.
La rivincita che tutti stavamo
aspettando potrebbe davvero capitolare in Avengers:
Endgame, e a rivelarlo sembra essere la nuova
collezione di Funko Pop dedicata al film in uscita tra poco più di
un mese.
Ma di cosa si tratta? Facciamo un
passo indietro e torniamo agli eventi di Infinity
War, in particolare al primo incontro tra
Thanos e Hulk
a bordo dell’astronave che stava trasportando Thor, Loki e gli
asgardiani. Nemmeno il gigante di giada è riuscito a sovrastare la
potenza del Titano Pazzo, e questo trauma sembra
aver condizionato l’eroe sia nella battaglia di New York contro
L’Ordine Nero, sia nel Wakanda, dove è stato costretto a scivolare
nell’armatura Hulkbuster progettata da Tony Stark.
I due personaggi torneranno in
Endgame per la resa dei conti finale, e se i Funko
non mentono, saranno protagonisti di un epico duello che riproporrà
la stessa dinamica del precedente capitolo con la variante del
costume di Hulk (quello bianco, rosso e nero indossato dai
Vendicatori per affrontare, presumibilmente, i viaggi nello spazio
o la discesa nel Regno Quantico).
È anche possibile che il merchandise confonda
le aspettative dei fan soltanto per stuzzicare il loro interesse,
lasciando supporre cose che in realtà non si verificheranno mai al
cinema. Che ne pensate?
Avengers:
Endgame, 5 cose che non avete notato nel nuovo trailer
Dopo gli eventi devastanti di
Avengers: Infinity War (2018),
l’universo è in rovina a causa degli sforzi del Titano Pazzo,
Thanos. Con l’aiuto degli alleati rimasti in vita dopo lo schiocco,
i Vendicatori dovranno riunirsi ancora una volta per annullare le
azioni del villain e ripristinare l’ordine nell’universo una volta
per tutte, indipendentemente dalle conseguenze che potrebbero
esserci.
Entra nel vivo la produzione di
Danger Girl, adattamento del fumetto creato da J.
Scott Cambpell e Andy Hartnell e ora nelle mani della Costantin
Film, che a quanto pare ha già assunto il regista Jeff
Wadlow (Obbligo o Verità,
Kick-Ass 2, Never Back Down) per
dirigere il film.
La storia originale pubblicata nel
1998 seguiva le avventure di un gruppo di spie donne – Abbey Chase,
Sydney Savage e Sonya Savage – sulla falsariga di franchise di
successo alla Charlie’s Angels, James
Bond e Indiana Jones, guidate da un ex agente dei servizi
segreti britannico di nome Deuce e dalla geniale adolescente
Silicon Valerie.
I primi sviluppi sul cinecomic
risalgono ad aprile 2010, quando il produttore di Hitman:
Agent 47 Adrian Askarieh aveva annunciato di essere al
lavoro sull’adattamento con il regista Todd Lincoln. Sette anni
dopo, a novembre 2017, la Constantin Film ha aqcuistato i diritti
di Danger Girl per trasformarla in un
lungometraggio o serie tv in collaborazione con la Prime Universe
Films di Askarieh e la Bolt Pictures di Jeremy Bolt.
Soltanto a febbraio 2018 sono stati
confermati Umair Aleem in qualità di sceneggiatore e i creatori dei
personaggi, J. Scott Campbell e Andy Hartnell, come produttori
esecutivi insieme a Martin Moszkowicz.
Per mesi abbiamo seguito gli
aggiornamenti sulla gara tra Disney e Comcast per l’acquisto di
diritti cinematografici e televisivi in mano alle 20th Century Fox,
che per i fan avrebbe significato il fatidico ritorno a casa di
X-Men e Fantastici
4.
“Fortunatamente” la
vittoria è andata alla casa di Topolino, che in un comunicato
stampa ha dichiarato: “L’accordo offre a noi l’opportunità di
riunire sotto lo stesso tetto X-Men, Fantastici 4
e Deadpool, che con la famiglia Marvel potrebbero dare vita a mondi
più ricchi e complessi con storie interconnesse che il pubblico ha
dimostrato di amare.”
All’inizio di Marzo, nonostante la
Marvel abbia più volte dichiarato
che è presto per parlare di questi progetti, si era diffusa
un’indiscrezione secondo cui un team dello studio sarebbe già
al lavoro su un crossover, in cui gli Avengers si
incontreranno/scontreranno con i Mutanti. Voce ancora non
confermata ma che ha contribuito ad aumentare l’entusiasmo dei fan.
Dunque, quando potremo vedere il primo film degli X-Men firmato
Disney?
Secondo l’Hollywood Reporter, il
numero sostanzioso di progetti attualmente in sviluppo (Black Panther
2, Gli
Eterni, Vedova
Nera, Doctor Strange
2) è probabile che non avremo un nuovo capitolo sui
Mutanti o sui Fantastici Quattro non prima del
2021.
Nel report viene considerata anche
la dichiarazione piuttosto vaga di Kevin Feige,
che nei mesi scorsi aveva parlato di “una sceneggiatura completa
nel cassetto della mia scrivania, in attesa di essere utilizzata”
senza spingersi oltre 8visto che all’epoca non c’era stata alcuna
ufficializzazione dell’accordo tra Disney e Fox). Ma ora che i
personaggi sono tornati all’ovile, immaginare un universo condiviso
ancora più grande e complesso è lecito, come è lecito il bisogno
dei produttori di prendersi il tempo necessario per lavorare al
quadro generale.
“La verità è che sono entusiasta
per tutti loro, e non sono solo per i nomi dei supereroi che
conosciamo già al cinema, ma per quel centinaia di personaggi che i
fumetti ci offrono.” ha detto Feige. “Ora che la Disney è
così vicina dall’ottenere l’ accesso a qualunque cosa, sento che il
mio sogno di bambino si realizzerà.”
Ecco tutte le novità in arrivo e
tutti i film originali Netflix in uscita durante il mese di Aprile
2019.
I FILM ORIGINALI NETFLIX
THE PERFECT DATE
12/04/2019
Il giovane studente Brooks Rattigan (Noah Centineo) nel
fingersi fidanzato di una donna per guadagnare soldi, scopre di
avere un vero e proprio talento come accompagnatore. Decide così di
lanciare di un’app con cui si offre come +1 a pagamento
per tutte le occasioni.
THE SILENCE
12/04/2019
Il mondo è sotto attacco: creature terrificanti danno la caccia
agli uomini, individuandoli tramite i suoni che emettono. La
giovane Ally (Kiernan Shipka), che ha perso l’udito da
bambina, e la sua famiglia cercano riparo e scoprono che in molti
sono pronti a sfruttare i sensi amplificati di Ally.
Il successo ottenuto da Captain
Marvel e il ruolo centrale del personaggio all’interno
del MCU hanno proiettato lo scenario
migliore per un eventuale sequel, per il quale lo stesso Kevin
Feige ha promesso “cose
straordinarie“.
E noi invece, quali soluzioni
vorremmo vedere nel secondo capitolo delle avventure di Carol
Danvers?
Se a tratti Nick
Fury è riuscito a rubare la scena alla protagonista (per
non parlare del gatto Goose!), la vera
sorpresa del film è stata Maria Rambeau,
interpretata da un’ottima Lashana
Lynch, e in particolare il suo rapporto con Carol
Danvers che nonostante il tempo e le distanze, è rimasto intatto e
ora è più forte che mai.
In tal senso Captain Marvel 2 potrebbe essere l’occasione
perfetta per approfondire questo argomento anche viaggiando nel
tempo, mostrandoci così momenti della vita dei due personaggi
scartati dal film sulle origini di Carol.
Un’altra dinamica da buddy-cop movie
Una delle cose migliori del film è
stata proprio la riproduzione di una tipica dinamica da buddy-cop
movie in cui Carol Danvers e Nick
Fury hanno giocato un ruolo da partner in crime molto
divertente.
Certo, non è scontato che Fury torni
nel sequel, anche perché non sappiamo ancora quando sarà
ambientato, tuttavia potrebbe esserci un’altra spalla per l’eroina
(forse Talos, lo Skrull interpretato
da Ben Mendelsohn?) MCU che serva agli sceneggiatori
come controparte comica della storia.
Se poi scorriamo la lista dei
desideri, ci piacerebbe vedere insieme Captain Marvel e Thor, oppure Valchiria,
erranti nell’universo dopo la caduta di Asgard…ma aspettiamo di
capire come andranno gli eventi di Endgame!
Secondo alcune teorie il finale del
film – in cui seguiamo l’eroina scortare Talos e la sua famiglia
nello spazio alla ricerca di un pianeta sicuro dove vivere – ha
posto le basi per lo sviluppo dell’adattamento di Secret
Wars, già a partire dal sequel.
E in effetti non sarebbe un’idea
così sbagliata approfondire nel prossimo capitolo un’altra fetta
del lato cosmico del MCU, rimasta finora inedita (se non
contiamo la parentesi di Guardiani della
Galassia) e ora al cospetto della supereroina che può volare
ovunque.
Ma soprattutto, potremmo vedere come
gli Skrull riescono a
sopravvivere da soli e in che modo l’Impero Kree
cercherà di ristabilire il proprio dominio su altri pianeti dopo la
sonora sconfitta subita.
Altri retroscena sui Kree
A proposito dell’impero di Kree, il
contributo di Guardiani della Galassia (con Ronan
l’Accusatore), Captain
Marvel e della serie Agents of SHIELD
potrebbe non aver esaurito tutto ciò che di interessante ha da
raccontare questo popolo alieno.
Nel film con Brie
Larson abbiamo avuto brevi scorci del pianeta Hala,
delle loro tattiche militari e del potere del loro leader, tuttavia
alcune domande sembrano rimaste senza risposta.
Come si è formata la Suprema
Intelligenza? Che tipo di influenza hanno gli accusatori? Quali
altri pianeti e culture sono stati assimilati dai Kree? Sono buoni
o no? Perché hanno iniziato una guerra combattendo per 1000 anni
contro Xandar? Il sequel saprà darci una mano…
Kamala Khan
L’ha detto anche Brie Larson durante
il tour promozionale di Captain
Marvel: “Il mio sogno sarebbe vedere Ms. Marvel nel sequel. Questo è
l’obiettivo.“ Dunque perché non realizzarlo?
Vi ricordiamo
che nei fumetti Kamala Khan è un’adolescente americana di
origini pakistane che ammira molto Carol Danvers e che
acquisirà accidentalmente il potere della superelasticità, entrando
a far parte dei Vendicatori.
E pensare che lo scorso Maggio,
proprio in concomitanza con le riprese del cinecomic, era stato lo
stesso Feige a dichiarare che uno dei
personaggi che avrebbe voluto introdurre nell’universo
cinematografico per la Fase 4 c’era anche Kamala
Khan aka Ms. Marvel, uno degli alter
ego di Captain Marvel che ha debuttato nel 2013
sui fumetti.
Monica Rambeau nei panni di
Photon
Il finale di Avengers:
Infinity War ha portato molti a chiedersi quali
personaggi del MCU erano rimasti vittime dello
schiocco e quali invece erano stati risparmiati “fuori
schermo”, ed è possibile che tra questi ci siano anche
Maria e Monica Rambeau. Ma che fine hanno fatto le
due?
La scena
post-credits ci ha mostrato che Carol non è invecchiata
molto dagli anni novanta, probabilmente a causa dei suoi poteri,
mentre Maria e Monica avrebbero 20 anni in più oggi, il che
significa che Monica ora è un’adulta. E se avete letto i fumetti
saprete che la ragazza può potenzialmente trasformarsi
nell’eroina Photon…
Ecco, l’eroina potrebbe
rappresentare un’ottima soluzione per il sequel ambientato diversi
anni dopo gli eventi dello standalone!
Nuove sfide per Carol Danvers
Si, Carol Danvers è l’eroina più
potente del MCU, è caparbia, determinata, ma
vorremmo vederla alle prese con una sfida degna delle sue capacità.
Il confronto con Yon-Rogg sembra inevitabile, e
nel film è apparso leggermente sottotono, dunque nel sequel
dovrebbe trovarsi di fronte ad una minaccia di proporzioni
cosmiche.
Forse la Suprema Intelligenza, o una
legione di accusatori?
Netflix ha diffuso il trailer di Lo
Spietato, il nuovo film originale Netflix italiano con
protagonista Riccardo Scamarcio.
Lo
Spietato, dopo un’uscita evento in cinema selezionati
l’8-9-10 Aprile, sarà disponibile su
Netflix dal 19 Aprile.
Lo Spietato è un
viaggio lungo un quarto di secolo nell’universo della mala italiana
raccontato attraverso la storia di Santo Russo, un gangster dalla
mentalità yuppie, che si muove nella realtà caleidoscopica e
vertiginosa della Milano da bere negli anni d’oro della moda, dei
soldi facili, dell’arte d’avanguardia e della disco music.
Diretto da Renato De Maria, e scritto dallo
stesso De Maria insieme a Valentina Strada e
Federico Gnesini, il film è liberamente ispirato a
“Manager Calibro 9” di Pietro Colaprico e
Luca Fazzo.
Riccardo Scamarcio è il volto di Santo Russo,
affiancato da Sara Serraiocco, Alessio Praticò, Alessandro
Tedeschi e Marie-Ange Casta.
Lo Spietato trama
Siamo nel periodo del boom, in una
metropoli – Milano – destinata a una crescita economica e criminale
vertiginosa. Santo Russo, calabrese cresciuto nell’hinterland, dopo
i primi furti in periferia e il carcere minorile, decide di seguire
le sue aspirazioni e di intraprendere definitivamente la vita del
criminale. Nel giro di pochi anni diventa la mente e il braccio
armato di una potente e temuta gang, lanciandosi in affari sempre
più sporchi e redditizi: rapine, sequestri, traffici di droga,
riciclaggio di denaro sporco, e non ultimi i miracoli, esecuzioni a
sangue freddo.
Nella sua corsa sfrenata verso la
ricchezza e la soddisfazione sociale, Santo Russo è diviso tra due
donne: la moglie, remissiva e devota, e l’amante, una donna
bellissima, elegante e irraggiungibile. Due scelte di vita agli
antipodi e due opposte facce di sé. Il percorso criminale di Santo
è fatto di scelte inevitabili e traiettorie dolorose: chi vive o
chi muore, l’amore passionale o la famiglia, il sogno borghese o
una vita da Spietato.
A meno di un mese dal debutto
dell’ottava stagione di
Games Of Thrones, l’ultima in senso assoluto
dello show principale (poi verranno spin-off e prequel), Emilia
Clarke ha discusso con Variety della sua carriera
oltre i confini dell’esperienza televisiva attraverso successi e
qualche fallimento, paragonando il suo percorso professionale a
quello dell’amico e collega Kit
Harington.
“In termini lavorativi, Kit ed
io siamo uguali e controparti, Abbiamo praticamente la stessa età,
i nostri personaggi hanno intrapreso viaggi paralleli e noi, come
attori, abbiamo intrapreso gli stessi viaggi. Abbiamo entrambi
commesso degli errori recitando in stupidi film d’azione di cui
siamo pentiti, ma anche lavorato a cose favolose di cui siamo
orgogliosi, tornando sempre a Game of Thrones. Kit è la persona
alla quale chiedo ogni volta ‘Come stai gestendo questa cosa? Stai
bene?’, perché siamo in perfetta sincronia, anche se filmiamo da
parti opposte del mondo.“
Non è difficile ipotizzare a quali
“stupidi film action” si riferisca l’attrice: nel 2015, nel pieno
entusiasmo per la serie targata HBO, la Clarke è stata scelta per
interpretare la protagonista femminile Sarah Connor nel disastroso
Terminator Genesys, progetto che lei stessa definì
“infernale“, al fianco del regista Alan
Taylor descritto come “irriconoscibile” rispetto
all’atmosfera di armonia in cui lo aveva conosciuto lei lavorando
al Trono di Spade. “Quel film fu masticato e sputato dalla
produzione”, raccontò all’epoca.
Fortunatamente la carriera
dell’attrice sembra essersi brillantemente ripresa, prima grazie al
delizioso Io prima di di
te, poi con Solo: A Star Wars
Story; attualmente è impegnata con le riprese della
nuova commedia natalizia firmata da Paul Feig al
fianco di Emma Thompson e Henry
Golding. I dettagli della trama sono scarsi al momento ma
si sa che il film sarà ambientato a Londra durante una vacanza
romantica tra i due protagonisti.
La promozione di un cinecomic passa
anche attraverso il suo merchandise ufficiale
(tra le più importanti fonti di guadagno per le aziende), e quello
relativo ad Avengers:
Endgame continua a regalare sorprese e qualche gustosa
anticipazione sul film. O almeno è ciò che ogni fan desidera, il
più delle volte non proprio corrispondente alla realtà.
E se è vero, come hanno spiegato i
registi Anthony e Joe Russo, che giocattoli,
action figure e immagini varie sono da prendere con la dovuta
cautela, è anche possibile che alcune di queste svelino una piccola
parte dello spettacolo che vedremo in sala il 24 aprile.
Prendiamo ad esempio le foto qui
sotto, dove vengono presentate due “coppie” di supereroi: da una
parte Captain
Marvel e Captain America, futuro e
presente del MCU ed entrambi leader nati
all’interno della squadra, di fianco invece Thor e
Rocket Raccoon, che avevano già collaborato a
stretto contatto in Infinity
War lungo la ricerca della Stormbreaker e
durante la battaglia del Wakanda contro l’esercito di Thanos.
È facile ipotizzare che i due
accoppiamenti di supereroi nel merchandise
rispecchino quanto accadrà nel film, e ci piace pensare che sia
molto più che una scatola “comune” oltre l’evidenza. Se po
scendiamo nel dettaglio, noterete che il Dio del Tuono e il
procione indossano un’uniforme diversa (forse quella per i viaggi
nello spazio) mentre Carol e Steve figurano nei loro costumi
abituali.
Dopo gli eventi devastanti di
Avengers: Infinity War (2018),
l’universo è in rovina a causa degli sforzi del Titano Pazzo,
Thanos. Con l’aiuto degli alleati rimasti in vita dopo lo schiocco,
i Vendicatori dovranno riunirsi ancora una volta per annullare le
azioni del villain e ripristinare l’ordine nell’universo una volta
per tutte, indipendentemente dalle conseguenze che potrebbero
esserci.
Il “processo” a Bohemian
Rhapsody continua e non c’è Oscar o risultato al
box office che possano arginare l’ondata di critiche rivolte al
biopic su Freddie Mercury e i Queen uscito nelle sale lo scorso
novembre e vincitore di ben quattro Academy
Awards.
Tra questi c’è stato il
riconoscimento al lavoro del montatore John
Ottman, bersaglio di una video-analisi pubblicata su
YouTube dal canale Thomas
Flight che studia tutto ciò che c’è di sbagliato, almeno
tecnicamente e ritmicamente, sull’editing di una scena in
particolare (quella del confronto tra la band e il futuro manager
John Reid.
Ottman aveva già collaborato con
Bryan Singer in Public Access,
I soliti sospetti, L’allievo,
X-Men 2, Superman Returns,
Operazione Valchiria, Il cacciatore di
giganti, X-Men: Giorni di Un futuro
passato e X-Men: Apocalisse, oltre a
vantare una rinomata carriera a Hollywood e il rispetto dei
colleghi, dunque un errore del genere è sembrato a molti
ingiustificabile e non meritevole dell’Oscar.
La replica del montatore è arrivata
in un’intervista con il Washington Post insieme alle sue
scuse: “Quella era una delle scene girate da Dexter Fletcher dopo il licenziamento di Bryan Singer.
Fletcher ha lavorato principalmente ai passaggi dedicati alle
relazioni di Freddie insieme a quelli sulla creazione dei brani We
Will Rock You e Another One Bites the Dust. Ma anche la storyline è
stata rivista a tal punto che i dialoghi dell’incontro fra la band
e John Reid non avevano più alcun senso […]Ogni volta che
la vedo vorrei mettermi una busta in testa perché non rispecchia la
mia estetica di montaggio. E se mai dovessimo realizzare una
versione estesa del film dove avrò la possibilità di inserire un
paio di scene la rimonterei”.
Qui sotto il video che abbiamo
menzionato prima e che illustra i vari passaggi sbagliati nel
montaggio della sequenza.
Il primo trailer ufficiale di
Toy
Story 4 diffuso due giorni fa dalla Disney Pixar ci ha
mostrato solo un piccolo assaggio della storia e della magia
racchiusa nel terzo capitolo della serie che “profuma” di addio ai
personaggi.
Tuttavia l’occhio vigile dei fan
sembra aver scovato un dettaglio impercettibile che collegherebbe
il film ad un altro indimenticabile titolo della galleria di
capolavori Pixar…ma di quale parliamo?
Se ci fate caso, nella scena in cui
Bonnie sta lavorando alla costruzione del suo nuovo giocattolo,
Forky, in alto a destra dell’inquadratura ci sono due figure
sfocate e una di queste sembrerebbe corrispondere a Boo, la bambina
protagonista di Monsters & Co.!
Easter egg o semplice omaggio? Che
fine aveva fatto Boo dopo gli eventi del sequel? Forse questa è la
risposta che stavamo cercando.
Secondo diverse teorie, il
personaggio è già apparso nel corso del franchise di Toy
Story, in particolare nel terzo film dove avrebbe
frequentato la Sunnyside Daycare insieme alla piccola Bonnie.
Sappiamo inoltre che la Pixar ama distribuire piccoli riferimenti
per legare insieme i progetti, passati o presenti, e Toy Story ha
già avuto altre connessioni con Monster’s Inc.
(come la bambola di Jessie mostrata a Sully), quindi non ci
stupisce che anche nel quarto capitolo ci sia qualche uovo di
pasqua disseminato qua e là…
Vi ricordiamo che Toy Story
4 arriverà nelle sale italiane il 27 giugno, con il
ritorno di Bo Peep, l’amica di Woody, Buzz e della
banda di giocattoli. Diretto da Josh Cooley,
prodotto da Jonas
Rivera e Mark
Nielsen, Toy Story 4 vedrà
Woody e Buzz alle prese con un viaggio in compagnia di vecchi e
nuovi amici.
La sinossi ufficiale:
Woody ha sempre saputo quale
fosse il suo posto nel mondo e la sua priorità è sempre stata
prendersi cura del suo bambino, che si trattasse di Andy o di
Bonnie. Quando Forky, il nuovo progetto scolastico di Bonnie
trasformato in un giocattolo, si autodefinisce “spazzatura” e non
giocattolo, Woody decide di mostrargli gli aspetti positivi di
questa nuova vita.
Ma quando Bonnie porta con sé
tutta la banda di giocattoli in un viaggio con la sua famiglia,
Woody fa un’inaspettata deviazione, che lo porta a ritrovare la sua
amica scomparsa da tempo, Bo Peep. Dopo aver trascorso anni per
conto proprio, lo spirito avventuroso di Bo e la vita “on the road”
hanno rovinato la sua porcellana. Woody e Bo scopriranno che le
loro rispettive vite come giocattoli sono ormai agli antipodi, ma
presto si renderanno conto che questo è l’ultimo dei loro
problemi.
Dopo mesi di silenzio e altri di
speculazioni, sembra che sia tutto pronto per l’inizio delle
riprese di The
Batman fissato, come riportato dal sito di Production
Weekly, a Dicembre 2019. Il progetto affidato al
regista Matt Reeves riavvierà le sorti del
crociato di Gotham al cinema dopo l’addio al costume di Ben
Affleck ufficializzato nelle scorse settimane,
esternamente al DC
Extended Universe sulla falsa riga degli spin-off Birds of
Prey (ora in lavorazione) e Joker con
Joaquin Phoenix.
Le ultime indiscrezioni parlano di
un’ambientazione negli anni Novanta, epoca tornata di moda nel
corso dell’ultima stagione anche grazie al successo di un altro
cinecomic, Captain Marvel dei Marvel Studios, confermando così l’ipotesi del
casting di un protagonista molto più giovane di Affleck che possa
calarsi nei panni del supereroe.
Per alcuni 1990 fa rima con gli
adattamenti di Batman di Tim
Burton che prepararono le basi per i futuri cinefumetti e
che sono stati fonte di ispirazione per Zack
Snyder per quanto riguarda una scena particolare di
Batman V
Superman: Dawn of Justice(dove il regista aveva
omaggiato lo scontro tra il cavaliere oscuro e Pinguino di
Batman Returns del 1992), per non parlare del
fatto che alcune delle più importanti trame a fumetti sul
personaggio provengono proprio da quel decennio.
Secondo i report, Reeves ha optato
per le storie di Batman: Anno Uno come possibile
punto di riferimento, proprio per conferire al suo film un tono da
genere noir enfatizzando le capacità investigative dell’eroe.
Nessuna notizia ufficiale invece sul casting, con la Warner Bros.
impegnata a trovare il perfetto sostituto di Affleck e altri
interpreti che possano riempire la ricca galleria di villain
prevista.
Vi ricordiamo che per The
Batman è stata già fissata l’uscita in sala il 25
giugno 2021. Durante la promozione della
serie The Passage, di cui è produttore
esecutivo, Revees ha confermato che la pre-produzione del suo film
sul Cavaliere Oscuro è in atto e che sta
lavorando a una nuova riscrittura del copione.
Per quanto riguarda l’approccio alla
storia e al personaggio, Matt Revees ha
dichiarato: “Sarà un racconto di Batman a toni noir, dal
suo punto di vista… Si tratterà di Batman nella sua versione
detective, più di quanto non abbiamo visto le ultime volte. I
fumetti hanno una grande storia per quello che riguarda questo
aspetto. Dovrebbe essere il più grande detective del mondo, e
questo non è stato ancora parte dei film che abbiamo
visto.”
Batman: i
migliori momenti di Ben Affleck nel DCEU
Mancano esattamente trentacinque
giorni all’uscita nelle sale di Avengers:
Endgame, il film che chiuderà la Infinity
Saga (questo il nome attribuito dai Marvel Studios alle prime tre Fasi
dell’universo condiviso) e metterà il punto su un racconto durato
dieci anni. Nel frattempo, dopo la rivelazione del terzo trailer, sul
sito ufficiale della Marvel è comparsa la sinossi
ufficiale del quarto capitolo sui Vendicatori che ricompone a
grandi linee tutto ciò che sappiamo ma con un senso di “fine”
ancora più pronunciato.
Di seguito vi riportiamo la traduzione:
“Il grave ciclo di eventi messo
in atto da Thanos che ha spazzato via metà dell’universo e
fratturato i ranghi dei Vendicatori costringe i rimanenti Avengers
a prendere una posizione finale nella grande conclusione dei
Marvel Studios di ventidue film,
“Avengers: Endgame.“
Come saprete in Endgame ritroveremo
i sopravvissuti alla Decimazione avvenuta sul finale di Infinity
War, tra cui i sei Vendicatori originali (Iron Man, Captain
America, Vedova Nera, Hulk, Thor e Occhio di Falco), Ant-Man,
Rocket Raccoo, Nebula e, ovviamente, Captain
Marvel (ora al cinema protagonista dello standalone
con Brie
Larson), mentre cercano un modo per rimediare alla
catastrofe e tornare indietro nel tempo per fermare il Titano
Pazzo.
A cambiare, rispetto al precedente
film, sarà proprio il punto di vista sugli eventi e la centralità
degli eroi rispetto al loro antagonista, e a confermarlo è stato
uno degli sceneggiatori, Stephen McFeely in un’intervista con
Empire:
“Avengers: Infinity War presentava 23
personaggi sul poster e nello script, e questa abbondanza ha
dettato un certo tipo di ritmo. Qui, come vedete, ci sono solo nove
eroi sul poster…forse dovremmo aspettarci un diverso tipo di
narrazione.“
Avengers:
Endgame, 5 cose che non avete notato nel nuovo trailer
Dopo gli eventi devastanti di
Avengers: Infinity War (2018), l’universo è in rovina a causa degli
sforzi del Titano Pazzo, Thanos. Con l’aiuto degli alleati rimasti
in vita dopo lo schiocco, i Vendicatori dovranno riunirsi ancora
una volta per annullare le azioni del villain e ripristinare
l’ordine nell’universo una volta per tutte, indipendentemente dalle
conseguenze che potrebbero esserci.
Primo capitolo della Fase 4 del
MCU, Spider-Man: Far
From Home riprenderà le sorti di Peter Parker dopo gli
eventi di Avengers:
Endgame e seguirà il nostro eroe, insieme ai suoi
compagni di scuola, lungo un avventuroso viaggio in Europa. Proprio
nel vecchio continente farà la conoscenza dei suoi nuovi
antagonisti, due dei quali sembrerebbero essere stati confermati
dal nuovo set LEGO dedicato al film che vedete qui sotto.
Se il merchandise ufficiale non
mente, è chiaro che Spidey dovrà vedersela con Molten
Man e Hydro-Man: il primo è l’alter ego
di Mark Allan Raxton, personaggio creato da Stan Lee e Steve
Ditko e conosciuto come l’uomo di metallo fuso; il secondo, aka
Morris Bench, acquista nei fumetti i suoi superpoteri grazie
all’Uomo Ragno che lo getta accidentalmente nell’oceano dove stava
lavorando ad un generatore sperimentale.
L’aspetto è sicuramente diverso da
quello originale, ed è probabile che i Marvel Studios abbiano scelto di ispirarsi a
quei villain offrendo la loro versione degli Elementali per il grande
schermo. Da quanto mostrato nel trailer, Hydro-Man dovrebbe fare la
sua comparsa tra i canali di Venezia, mentre Peter, MJ e gli altri
ragazzi si trovano in gita. È anche possibile che la manifestazione
dei due mostri sia il frutto delle illusioni create da
Mysterio, avversario annunciato del sequel che
esordì sulle pagine Marvel nel 1964 nei panni di un
mago degli effetti speciali fallito che lavorava nell’industria
cinematografica.
L’altro set LEGO si concentra invece
su quella che potrebbe essere la battaglia finale del film, dove
vediamo il protagonista a bordo di un jet della Stark Industries
insieme a Mysterio, Nick
Fury e Happy Hogan alla guida. Dunque il
personaggio interpretato da Jake
Gyllenhaal passerà dalla parte dei “buoni” o si tratta
soltanto di una trappola per ingannare i fan sulla vera direzione
della storia?
Spider-Man: Far From
Homeè stato diretto ancora una volta
da Jon Watts ed uscirà nelle sale
il 5 luglio 2019.
Confermati nel cast del film il
protagonista Tom
Holland nei panni di Peter
Parker, Marisa Tomei in quelli di zia
May e Zendaya in quelli di Michelle.
Secondo IMDb, nel cast sono presenti
anche Jake Gyllenhaal, Michael Keaton, Samuel L.
Jackson e Cobie Smulders.
Le riprese del film sono durate
circa tre mesi, e nella maggior parte delle foto circolate in rete
abbiamo visto Peter Parker alle prese con Michelle
(Zendaya). Naturalmente il film vedrà tornare
anche Flash Thompson (Tony Revolori) e Ned
Leeds (Jacob Batalon), gli altri compagni di
scuola di Peter. Ma cosa conosciamo realmente della trama e quali
teorie circolano intorno al nuovo titolo dei Marvel Studios?
Per quanto riguarda le novità del
sequel, la tuta di metallo di Peter dovrebbe essere una
versione rimodellata di quella di Iron
Spider. vista in Avengers: Infinity War.
Questa nuova tuta, prevede anche una nuova maschera, con degli
occhiali al posto delle orbite bianche, come da tradizione, questo
perché è ovvio che il personaggio abbia bisogno di una nuova
maschera dopo che la sua precedente è andata distrutta su Titano,
durante il confronto con Thanos e prima della sua
disintegrazione.
Entertainment Weekly ha diffuso una
nuova immagine di Tom Hanks nei panni di Mister
Rogers in A Beautiful Day in the Neighborhood per
celebrare il compleanno del defunto Fred Rogers.
L’anno scorso, l’acclamato
documentario Will not You Be My Neighbor? ha esplorato il duraturo
impatto culturale dell’amato programma televisivo Mister Rogers
‘Neighborhood, e ora la figura iconica sta per diventare
protagonista di un tradizionale trattamento biografico di
Hollywood. L’atteso titolo A Beautiful Day in the Neighborhood è
diretto da Marielle Heller (Copia
Originale) e uscirà a novembre prossimo, in tempo per i
prossimi Oscar, con Hank in pole position per una candidatura.
A Beautiful Day in the Neighborhood
ruota intorno alla dinamica tra Rogers e il cinico giornalista
Lloyd Vogel (Matthew Rhys), che ha il compito di
scrivere un profilo di Rogers per una rivista. Le loro interazioni
hanno aiutato a cambiare la prospettiva di Vogel sulla vita.
In onore di quello che sarebbe stato
il novantunesimo compleanno di Rogers, Sony ha rilasciato una nuova
immagine di Hanks dal set del film in uscita. L’immagine sembra
essere presa dall’apertura dello show del protagonista, dove Rogers
passa dalle scarpe da sera alle scarpe da ginnastica.
Vedremo presto, anzi, sentiremo
presto Tom Hanks al cinema in Toy Story
4, dove torna a dare la voce al cowboy sceriffo Woody,
mentre per quanto riguarda la versione italiana, a seguito della
prematura morte di Fabrizio Frizzi, il personaggio
verrà doppiato dal doppiatore consueto di Hanks.
I registi Joe e Anthony
Russo hanno ammesso di aver manipolare alcune immagini nei
trailer già diffusi di Avengers: Endgame, per depistare i
fan dalla trama ufficiale del film. I cineasti hanno collaborato
con gli sceneggiatori Christopher Markus e Stephen
McFeely per la quarta volta nel MCU per realizzare il 22° film che
chiuderà il primo arco narrativo, l’Infinity Saga, dei
Marvel Studios.
I dettagli ufficiali sul film sono
ancora scarsi per quanto riguarda le specifiche della storia del
film, per il quale si sta usando ogni tipo di precauzione per
prevenire che la trama del film trapeli prima dell’uscita.
Finora, i Marvel Studios hanno
rilasciato tre anteprime per Avengers: Endgame,
due trailer completi e
uno spot trasmesso
durante il Super Bowl. Ma nonostante si sia vista una buona
quantità di filmati, è ancora estremamente difficile valutare cosa
succederà esattamente nel film. E non aiuta il modo in cui le cose
si sono concluse in Avengers: Infinity War. Alla
luce delle nuove dichiarazioni dei registi, però, sarà molto più
difficile decifrare cosa accadrà nell’imminente scontro dei
Vendicatori contro Thanos (Josh Brolin).
Nell’ultimo numero di Empire
Magazine (tramite ComingSoon.net), i
Russo hanno abbondantemente commentato la campagna promozionale del
film e la sua pianificazione. Durante la conversazione, Joe rivela
che usano “tutto il materiale che abbiamo a nostra disposizione
per creare un trailer. Consideriamo il trailer un’esperienza molto
diversa rispetto al film, e penso che il pubblico sia così
perspicace adesso che devi essere molto intelligente su come
costruisci un trailer perché un pubblico può guardare un trailer e
sostanzialmente dirti cosa succederà in il film.” Aggiunge poi
che con la quantità di materiale realizzato in fase di produzione,
alcune riprese sono esclusivamente utilizzate per i trailer:
“Consumiamo troppi contenuti.
Quindi a nostra disposizione ci sono molte riprese diverse che non
sono nel film che possiamo manipolare attraverso CGI per raccontare
una storia che vogliamo raccontare specificatamente per il trailer
e non per il film”.
Questo non è sorprendente se si
considera che i Russi hanno una lunga storia in fatto di rimozione
e aggiunta di elementi nei film rispetto ai trailer. In
Captain America: Civil
War, il Team Iron Man non svelava la presenza di
Spider-Man, nello spot del Super Bowl. Allo stesso modo, in
Infinity War l’iconica scena degli eroi che
caricano in battaglia vede schierato Hulk, che nel film si rifiuta
di uscire.
Inoltre, dato che hanno anche
pensato di non fare alcun marketing tradizionale per il film,
significa solo che faranno di tutto per preservare la segretezza
del film. Alla luce di queste informazioni, tutte le congetture che sono
conseguite dall’ultimo trailer sembrano perdere consistenza, in
quanto le immagini viste sono sì fedeli al film, ma potrebbero
comunque trarci in inganno!
All’inizio della sua produzione,
Rogue One: A Star Wars
Story nascondeva la connessione del film con la
famigerata Morte Nera e aveva anche un lieto fine che includeva un
matrimonio, secondo il suo sceneggiatore.
Così come Solo: A Star Wars Story,
anche Rogue One ha attraversato una produzione
turbolenta, con ripetute riscritture durante le fasi iniziali e
anche durante le riprese, con Tony Gilroy che si è
occupato dei reshooting al posto di Gareth
Edwards. A differenza di Solo, tuttavia, Rogue
One ha sfidato il suo difficile processo di creazione
diventando un successo critico e commerciale, raccogliendo oltre $
1 miliardo al botteghino.
Una caratteristica distintiva di
Rogue One era la capacità del film di raccontare
con uno stile molto diverso della storia di Star Wars, ma che
faceva sentire forte la sua connessione con il franchising.
Il punto cruciale della
sceneggiatura di Rogue One ruotava intorno ai
tentativi dell’Alleanza Ribelle di rubare i piani per la Morte Nera
dell’Impero – qualcosa a cui si fa riferimento nel film originale
del 1977. Un altro fattore chiave nella reazione positiva dei fan
di Rogue One è stato il finale inaspettatamente tragico del film,
in cui ogni personaggio principale muore per la causa ribelle.
Lo sceneggiatore di Rogue
One, Chris Weitz, ha ora rivelato come
questi elementi principali fossero assenti da certe versioni
precedenti della sceneggiatura. Parlando al podcast della Cult
Popture (tramite The Playlist), Weitz ha detto:
“La versione precedente alla
[mia] non precedeva la morte di tutti, infatti si è concludeva con
un matrimonio, penso che fosse stata scritta sul preconcetto che la
Disney non avrebbe permesso ai personaggi principali di morire. Ma
era necessario (che morissero) perché nessuno mai li menziona o li
vede di nuovo, ma anche perché abbiamo affrontato il tema del
sacrificio per una causa più grande, per cui era
appropriato.”
Per quanto riguarda invece la
connessione con la Morte Nera, Weitz afferma che la sua versione
della sceneggiatura lasciava nel mistero il progetto a cui stava
lavorando l’Impero, senza far riferimento diretto alla tremenda
macchina da guerra:
“All’inizio del film non era
chiaro che la Morte Nera sarebbe stata la Morte Nera. Era solo il
senso [della] Ribellione che qualcosa di brutto stava accadendo e
c’era la necessità di scoprirlo. E il film prevedeva questo
costante senso di terrore crescente.”
Per fortuna entrambe le scelte
narrative sono state trasformate in ciò che abbiamo visto al
cinema, ovvero il miglior prodotto del franchise dall’epoca de
Il Ritorno dello Jedi.
Il Deadpool
di
Ryan Reynolds sarà l’unico personaggio della serie
degli X-Men di Fox a non essere riavviato
da Disney dopo la finalizzazione dell’accordo di fusione tra le due
aziende.
La 20th Century
Fox ha inaugurato per la prima volta la serie di film
sugli X-Men nel 2000. Nei due decenni successivi lo studio ha
completato la trilogia originale, ha dato il via a una trilogia
spinoff su Wolverine interpretata da Hugh Jackman
e ha riavviato la serie con un gruppo di giovani attori. Inoltre,
nel 2016, Fox ha distribuito il primo film su Deadpool,
che è stato ben accolto da fan e critici, diventando uno dei film
di maggior successo finanziario di sempre per il franchise.
Tuttavia, quando è stato riferito
per la prima volta che la Disney stava cercando di acquistare le
attività cinematografiche e televisive della Fox, che include i
personaggi della Marvel Comics, il futuro sullo schermo
degli X-Men e di Deadpool è
stato messi in discussione. Ora che l’accordo tra
Disney e Fox è chiuso, i fan dei Mutanti Marvel sono in trepida
attesa di conoscere l’esito che questa operazione avrà sui film
dedicati ai personaggi.
Ci sono ancora due film di Fox
degli X-Men da distribuire; Disney gestirà il marketing e la
distribuzione di Dark Phoenix, mentre il futuro di
New Mutants è meno chiaro. Tuttavia, a prescindere
da quale sia il risultato per entrambi i film, sembra che solo Wade
Wilson di Reynolds si trasferirà a Disney.
Sulla scia dell’affare Disney e Fox
ufficialmente entrato in vigore il 20 marzo, THR ha riportato un
aggiornamento sui personaggi X-Men di Fox, ora che appartengono a
Disney e ai Marvel Studios. Secondo il rapporto,
Deadpool di Reynolds è l’unico personaggio degli
X-Men che dovrebbe passare alla Disney così com’è,
mentre tutti gli altri X-Men su grande schermo saranno
probabilmente raccontati di nuovo da zero, con nuovi volti, a
partire dal 2021.
La mossa è molto intelligente da
parte di Disney, perché se da un lato lo studio dovrà gestire un
prodotto “vietato” e insolito per i suoi standard, dall’altra
quello di Deadpool è un personaggio troppo amato e
ancora relativamente inesplorato per affidarlo a qualcuno che non
sia
Ryan Reynolds.
Nel giorno dell’ufficializzazione
dell’acquisizione, proprio l’attore canadese aveva salutato la
Disney, su Twitter, nel suo
modo irriverente, servendosi del suo alter ego Wade Wilson.
Dopo gli eventi devastanti di
Avengers: Infinity War (2018),
l’universo è in rovina a causa degli sforzi del Titano Pazzo,
Thanos. Con l’aiuto degli alleati rimasti in vita dopo lo schiocco,
i Vendicatori dovranno riunirsi ancora una volta per annullare le
azioni del villain e ripristinare l’ordine nell’universo una volta
per tutte, indipendentemente dalle conseguenze che potrebbero
esserci.
Oscar Isaac ha
smentito le voci secondo cui sarebbe stato ingaggiato per recitare
in The
Batman del regista Matt Reeves, ma
conferma che sarebbe una possibilità che gli farebbe molto
piacere.
Un nuovo film su Batman ambientato
nel fallimentare DCEU è stato nell’aria da quando Ben
Affleck ha firmato per il ruolo di Bruce Wayne in
Batman V Superman: Dawn of
Justice. A quel tempo, era previsto che Affleck
scrivesse, dirigesse e recitasse nel film sull’Uomo PIpistrello, ma
i piani sono cambiati. Innanzitutto, Affleck è uscito come
sceneggiatore e regista, aprendo la strada a Matt
Reeves per dirigere The Batman.
Quindi, c’è stata una lunga fase in
cui il progetto è stato oggetto di ogni tipo di congettura, periodo
terminato nel momento in cui Ben Affleck stesso ha
annunciato il fatto che lasciava il ruolo. Contemporaneamente, a
gennaio, Warner Bros. ha stabilito una data di uscita per il film,
2021. Nell’ultimo anno, anche prima che Affleck si fosse
ufficialmente allontanato dal ruolo, ci sono stati report e
speculazioni su chi avrebbe interpretato la nuova incarnazione
dell’Uomo Pipistrello, da Armie Hammer a Robert
Pattinson, ma la scorsa estate, anche Oscar Isaac sembrava
legato a tale progetto.
Parlando con Metro del suo recente
film di Netflix, Triple
Frontier (in cui è co-protagonista di Ben
Affleck), a Isaac è stato chiesto di queste voci. Nello
specifico, nell’agosto 2018 è stato riferito che Isaac aveva
incontrato la Warner Bros. per un ruolo in The
Batman di Reeves. Isaac ha dichiarato: “No. L’ho letto
solo online come tutti gli altri. Sfortunatamente non ho avuto
conversazioni su Batman, ma sono sicuro che sarà grandioso.
Matt Reeves è un così grande regista. Se vuole,
può avere il mio numero.”
Al momento ci sono molte poche
notizie ufficiali su The Batman, mentre gli ultimi rumors,
risalenti alla scorsa settimana, riferiscono di un film ambientato negli anni
’90, mentre Reeves aveva già dichiarato che la storia si
concentrerà sull’aspetto noir del personaggio e sulla sue doti da
investigatore.
Masters of the Universe,
prodotto da Sony, potrebbe aver trovato il suo He-Man in
Noah Centineo, visto in To All The
Boys I am Loved Before. Lo studio è da diversi anni al
lavoro su questo progetto, e sembra che nell’ultimo anno la
produzione si sia mossa in una direzione concreta.
David Goyer era
stato scelto per scrivere e dirigere il film, ma alla fine ha
deciso di rinunciare alla regia poco più di un anno fa, così la
Sony lo ha
rimpiazzato con Aaron e Adam Nee nell’aprile
del 2018, quando la data di uscita del film era prevista per
dicembre 2019.
La Sony ha poi cancellato quella
data e ordinato una riscrittura della sceneggiatura a Matt Holloway
e Art Marcum, che vantano nel CV Iron Man e MIB: International. Con
la sceneggiatura approvata, i fan dei popolari giocattoli Mattel
degli anni ’80, degli spettacoli animati e del film live-action con
protagonista Dolph Lundgren sperano adesso in novità più
concrete.
Come riporta The
Wrap, Noah Centineo è in trattative per
recitare nei panni di He-Man in Masters of the
Universe. Centineo è ha trovato il successo in USA con To
All The Boys I’ve Ioved Before e presto adesso lo vedremo in
Charlie’s Angels.
Se l’accordo di Centineo si chiude,
He-Man sarà un ruolo importante per lui da affrontare. A soli 22
anni, è probabilmente più giovane di quanto ci si aspettasse per
l’uomo più potente dell’universo.
Il personaggio di He-Man ha
ispirato la serie televisiva, He-Man- I
dominatoridell’universo, She-Ra: La principessa
del potere, He-Man (Le nuove avventure) e un
primo live action nel 1987 con Dolph Ludgren e
Frank Langella.
Il film è prodotto da Tood
Black, Jason Blumenthal e Steve
Tisch per la Escape Artist. I produttori esecutivi sono
Julia Pistor e David Voss per la
Mattel e Matthew Milam per la
Sony.
A dirigere ci sono i Nee
Brothers, mentre la sceneggiatura è firmata da
David S. Goyer.
Un recente report suggerisce che la
produzione di Guardiani
della Galassia Vol. 3 inizierà nel febbraio del 2021.
Il film è stato messo in pausa dopo il licenziamento da parte di
Disney dello sceneggiatore e regista James
Gunn.
Inizialmente, la Disney non voleva
riassumere Gunn, ma con una mossa, non troppo a sorpresa, la casa
di Topolino è tornata sui suoi passi ed ha reintegrato Gunn, che
nel frattempo aveva ricevuto un nuovo prestigioso incarico presso
Warner Bros: scrivere e
dirigere il reboot di Suicide Squad.
Il film doveva originariamente
arrivare nei cinema in un momento non meglio precisato del 2020, ma
questo incidente di percorso ha cambiato le carte in tavola,
spostando l’inizio della produzione al 2021.
I protagonisti di questo
sotto-franchise erano per lo più sconosciuti al grande pubblico,
fino a quando Gunn li ha trasformati in un grande successo in tutto
il mondo a partire dal primo film del 2014, Guardiani della Galassia.
Non si sa molto sulla trama del film, ma Gunn ha confermato che
completerà la storia della sua versione della squadra cosmica.
Inoltre Guardiani della Galassia Vol.
3 preparerà anche la strada ad un decennio o due di
futuri film Marvel.
Le star Chris Pratt, Pom
Klementieff e Dave Bautista hanno
confermato che torneranno per riprendere i rispettivi ruoli.
Bautista, che di recente è tornato alla WWE, ha difeso Gunn da
quando è stato licenziato dal progetto, e ha persino minacciato di
lasciare il ruolo di Drax a un certo punto. Ma tutto il cast del
film, in maniera coesa, si è schierato dalla parte di Gunn, durante
i mesi in cui era stato licenziato.
Per quanto riguarda gli altri
membri del cast, non sappiamo con certezza chi tornerà, ma dato il
finale tragico di Avengers: Infinity War, che
ha visto sopravvivere soltanto Rocket, dovremmo aspettare la fine
di Avengers: Endgame per capire chi
tornerà e chi invece rimarrà morto.
Adattamento cinematografico del
romanzo di Rhidian Brook, La
Conseguenza è il nuovo film di James
Kent (Generazione perduta, 2014) che vede
ancora una volta Keira Knightley protagonista di
un dramma in costume, sono gli anni ’40 del post Seconda Guerra
Mondiale.
Il film racconta un classico
triangolo amoroso, in cui Rachel Morgan, moglie dell’ufficiale
inglese Lewis Morgan (Jason Clarke), si trova
sradicata dal suo Paese per seguire i doveri del marito con
l’esercito e si lascia sedurre dal Signor Lubert (Alexander
Skasgard), proprietario della villa confiscata poco fuori
Amburgo, dove i Morgan vanno a vivere. Devastata dalla perdita del
figlio durante i bombardamenti di Londra e trascurata dal marito
che sembra essere troppo preso dal lavoro per curarsi della moglie,
Rachel troverà conforto tra le braccia dell’affascinante Lubert,
anche lui alle prese con la sofferenza per la morte della moglie, e
con una figlia adolescente.
La trama sembra apparentemente
semplice e i meccanismi messi in gioco elementari, tuttavia il film
di Kent possiede un cuore più cupo, rivelandosi un racconto fatto
di rabbia e di coraggio, ma anche di perdono e di espiazione.
Il film è connotato storicamente e
geograficamente in maniera molto precisa: 1945, Amburgo distrutta,
il signor Lubert che sottostà agli ordini dell’esercito inglese e
ospita l’ufficiale e sua moglie potrebbe essere un simpatizzante
nazista, ma “ha perso la guerra” ed è quindi relegato a prigioniero
nella sua stessa casa. La tensione emotiva è forte sin dall’inizio
e le parti in gioco sono ben delineate.
Tuttavia lo sguardo di Kent decide
deliberatamente di non raccontarci la Storia e la città,
limitandosi alle stanze, ai saloni, con qualche piccola
significativa incursione nei boschi circostanti alla casa. Quello
del film è un microcosmo domestico, all’interno del quale esplode
la passione.
Tuttavia, nonostante l’innegabile
sex appeal di Skasgard e la comodità con cui la Knightley indossa
la donne d’altri tempi, i due non hanno una grande chimica né
l’esplosione della loro passione è costruita in maniera tale da
risultare credibile. Chi invece sorprende è Jason
Clarke, nei panni di Lewis Morgan, non tanto perché mostra
delle raffinate doti da interprete drammatico (è risaputo che
l’attore abbia grande talento e troppo spesso venga relegato a
ruoli di margine), ma perché il suo personaggio è quello che più
mette a nudo la sua ferita emotiva, sorprendendo lo spettatore,
così come lo sorprende il finale della storia.
La Conseguenza è
in superficie un racconto di passione, ma in profondità una storia
di anime ferite che tentano di ricucirsi, facendosi ancora più male
nel tentativo di rimettersi in sesto.
Dopo nove anni di assenza
(Dieci Inverni, il film d’esordio, è del 2009),
Valerio Mieli torna a raccontare l’amore al
cinema, lo fa con Ricordi?, in cui dirige Luca Marinelli e la bravissima Linda Caridi. La storia che segue il film è
però priva di coordinate, non conosciamo neppure i nomi dei
protagonisti, li osserviamo soltanto raccontarsi e raccontare la
loro storia d’amore, anche viverla, in un flusso narrativo che
diventa flusso di coscienza, a metà tra ciò che conservano nella
memoria e ciò che, nell’impossibilità del presente assoluto,
vivono.
Sì, perché
Ricordi? sostiene la tesi secondo cui ogni istante
è sospeso tra il passato, che finisce nella memoria e rischia di
essere dimenticato o alterato dal tempo e dagli stati d’animo, e il
futuro che è completamente indifferenti in quanto ignoto, se non
per la certezza della fine di tutte le cose. E così, in mezzo a
queste due dimensioni, rinnegando il presente, il film su muove tra
ricordi e flachback, in una forma “liquida”.
Tuttavia, Mieli sceglie di
raccontare queste memorie senza una successione precisa, mostrando
spesso lo stesso ricordo da due punti di vista differenti e che per
questo sembra incongruente, proprio perché anche se protagonisti di
medesime circostanze, ricordiamo tutti i maniera diversa. Lui,
cupo, ai limiti della depressione, che si crogiola nella tristezza,
e lei, di una purezza disarmante, sorridente e luminosa, si
incontrano e vivono ogni stadio dell’amore, dalla passione
dell’inizio, alla solidità della vita insieme, fino alla noia,
all’insoddisfazione e alla fine. La memoria (dello spettatore,
questa volta) va a Se mi lasci ti cancello, per la frammentazione
del racconto, che Mieli non solo tenta di sgrammaticare il nel suo
contenuto, ma anche nella sua forma.
La definizione più congeniale a
quello che realizza il regista di Ricordi? è
quella di un flusso di coscienza a due, in cui la storia viene
mostrata esattamente come nel racconto della rievocazione di un
ricordo, di una memoria condivisa ma vissuta comunque da due
individualità differenti. Gli interpreti si mettono completamente
al servizio di questo tentativo anarchico, e, nonostante Marinelli
sia di comprovata bravura, è la Caridi a risplendere e rendere
sempre plausibile il suo personaggio, dalla luminosa presenza di
inizio film, fino alla consapevole e “indurita” donna che ci
accompagna alla fine di questo amore.
I luoghi, i paesaggi, i pezzetti di
città che si vedono nel film sono anch’essi senza nome, anch’essi
resi universali dalla mancanza di una definizione geografica che
sostiene il tentativo di Mieli di raccontare l’universale
attraverso una sola esperienza. Perché ogni amore e ogni coppia si
sente unica, ma anche nella sua unicità racconta sempre due
prospettive, e lascia sempre due memorie, due versioni dello stesso
ricordo.
Anche Elizabeth
Debicki è entrata a far parte del cast del nuovo film di
Christopher Nolan che è ancora avvolto nel
mistero. L’attrice si unisce a David John
Washington e Robert Pattinson, che sono
stati ufficializzati nel cast nelle ultime ore.
Nolan ha recentemente terminato la
sceneggiatura del film e la Warner Bros. ha scelto prontamente la
data d’uscita, 18 luglio 2020, una finestra che lo studio spesso
riserva al regista, come abbiamo visto di recente con
Dunkirk.
Il film è diventato uno dei più
attesi, nonostante non si sappia assolutamente nulla della storia.
Si era detto che il film sarebbe stato un incrocio tra
Inception e Intrigo
Internazionale, ma sembra che le fonti ufficiali stiano
smentendo questa informazione. Una nuova voce ha invece
descritto il film come un enorme, innovativo, action blockbuster,
che sarà nuovamente mostrato in Imax.
Nolan si occuperà anche della
produzione insieme alla sua compagna Emma Thomas.
La produzione dovrebbe iniziare entro la fine dell’anno.
Al momento, sono confermati nel cast
Robert
Pattinson, Elizabeth Debicki e
John David Washington.
Abbiamo visto quest’anno la Debicki
in Widows di Steve McQueen, dove
ha confermato la sua fama di attrice versatile e presenza luminosa
del grande schermo.
Ecco l’intervista a Jason
Clarke, Keira Knightley, Alexander Skarsgård e al regista
James Kent per La
Conseguenza, il nuovo film 20th Century Fox al cinema
dal 21 marzo.
Jason Clarke
(Mudbound) e Alexander
Skarsgård (Big Little Lies)
fanno parte del cast al fianco della Knightley, con with
Kate Phillips (Wolf
Hall) e Fionn O’Shea
(Roy). Ambientato nel
1946, The Aftermath racconta di una
donna di nome Rachael Morgan (Knightley) e del suo viaggio nella
Amburgo post Seconda Guerra Mondiale, alla fine dell’inverno, per
ricongiungersi con suo marito Lewis (Clarke), un colonnello
britannico che è stato incaricato di supervisionare la
ricostruzione della città durante le settimane dopo la fine della
guerra. Tuttavia, con grande sgomento di Rachel, la donna arriva a
scoprire che Lewis ha deciso di condividere la loro con il suo
proprietario originale, Stefan Lubert (Skarsgård), e sua figlia. Da
lì “l’inimicizia e il dolore lasciano il posto alla passione e
al tradimento”, come dice la sinossi del film.
La Conseguenza,
recensione del film
con Keira Knightley
“Sono trascorsi 25 anni
dall’uscita del mio primo film, Cronos, e non
riesco a ricordare un momento nel quale io non sia stato coinvolto
in qualche modo con qualche divisione della Fox. Penso al mio amico
James Cameron, che ha ottenuto i suoi successi
alla Fox, che è stata la prima persona a raccomandarmi. O alle mie
prime produzioni vere e proprie, come Il Libro della
Vita con Fox Animation e le quattro stagioni di
The Strain presso FX. Per non parlare de La Forma
dell’Acqua, con Fox Searchlight, tutto il processo è
stata una vera gioia cinematografica. Mi mancherà la 20th Century
Fox? No, perché a prescindere dal nome che avrà o la forma che
prenderà, lo spirito e le persone più importanti rimarranno
uguali”
Chris Meledandri, presidente della
20th Century Fox Animation dal 1999 al 2007
“Il mio primissimo lavoro nel
settore fu insieme al produttore Daniel Melnick, i cui uffici erano
nel lotto della 20th Century Fox nello Stars Building. Ogni giorno
guidavo attraverso quei cancelli e mi sentivo come se stessi
viaggiando indietro nel tempo fino al momento in cui Darryl Zanuck
era ancora a capo della compagnia, quando veniva girato Furore…Il
giorno in cui ho visto il mio nome dipinto su un parcheggio di
fronte al nostro edificio mi sono sentito come se avessi vinto alla
lotteria“
Roland Emmerich, regista
“Per noi registi questo
significa avere una major in meno che possa acquistare i nostri
film. Se le cose andranno avanti così, ci ritroveremo con solo un
paio di studi cinematografici, e questa cosa potrebbe avere un
forte impatto sulla carriera di un regista.“
Paul Feig, regista
“Non riesco a immaginare a un
mondo senza il logo della Fox e la sua fanfara all’inizio di un
film. Quella musica, quella grafica erano indimenticabili. Quando
ero un adolescente rimasero impresse nella mia mente subito dopo
aver visto Star
Wars la prima volta“
Simon Kinberg, regista
“La cosa che mi
sorprese di più è il fatto che ci lasciarono fare Deadpool. Nessuno aveva
mai realizzato un cinecomic vietato ai minori di quel tipo, nel
momento storico in cui le commedie vietate stavano scomparendo. Ci
hanno incoraggiati a fare qualcosa di innovativo, ed è proprio ciò
che ogni artista desidera sentirsi dire“.
Chris Columbus, regista
“Mamma ho perso
l’aereo è stato un grande punto di svolta per me. Era un
film che avevamo sviluppato con un altro studio, e ci servivano 19
milioni di dollari per realizzarlo. Fu allora che intervenì Joe
Roth, mi chiamò e disse ‘Faremo il film’ […] Sapevamo che avrebbe
funzionato bene con il pubblico, e speravamo che sarebbe stato un
bel passaparola, ma il suo successo è stata una sorpresa totale.
Siamo stati primi al botteghino per 13 o 14 settimane. Se la Fox
non fosse venuta in soccorso, forse non avrei avuto una
carriera “.
Ecco il primo trailer di C’era una volta
a… Hollywood, il nuovo film di Quentin
Tarantino, con Leonardo DiCaprio, Brad
Pitt e Margot Robbie.
All’inizio della produzione, si
pensava che il film fosse una cronaca degli omicidi della
Famiglia Manson, che hanno avuto proprio Sharon
tra le vittime più famose, tuttavia, abbiamo poi scoperto che
Taranino racconterà la storia di una star di una serie tv western
(DiCaprio), vicino di casa della Tate (Robbie).
Ecco il teaser trailer anche in
italiano:
Le prime immagini del
film suggeriscono che Tarantino e la sua troupe – tra cui la
costumista Arianne Phillips
(Kingsman) e la scenografa Barbara
Ling (Ho cercato il tuo nome) – stiano
davvero cercando di ricreare il “look and feel” del 1969.
La
storia si svolge a Los Angeles nel 1969, al culmine di quella che
viene chiamata “hippy” Hollywood. I due protagonisti sono Rick
Dalton (Leonardo DiCaprio), ex star di una serie televisiva
western, e lo stunt di lunga data Cliff Booth (Brad Pitt). Entrambi
stanno lottando per farcela in una Hollywood che non riconoscono
più. Ma Rick ha un vicino di casa molto famoso…Sharon
Tate.
Nel cast anche Damian
Lewis, Dakota Fanning, Nicholas
Hammond,Emile Hirsch, Luke
Perry, Clifton Collins Jr., Keith
Jefferson, Timothy Olyphant, Tim Roth, Kurt
Russell e Michael Madsen. Rumer
Willis, Dreama Walker, Costa Ronin, Margaret
Qualley, Madisen Beaty e Victoria
Pedretti. Infine Damon Herriman sarà
Charles Manson.
Il film sarà anche
l’ultima apparizione cinematografica di Luke
Perry, morto lo scorso 4 marzo. L’uscita nelle sale di
C’era una volta
a… Hollywood è fissata al 9
agosto 2019.