X-Men
’97 è stata elogiata per la sua interpretazione
avvincente e fedele ai fumetti dell’iconica squadra e per le trame
puntuali e incisive che rendono grandi questi personaggi.
Beau DeMayo ha ricoperto il ruolo di capo
sceneggiatore della serie Disney+, ma è stato improvvisamente
licenziato a pochi giorni dalla prima. Non sappiamo ancora cosa sia
successo e DeMayo non ha spiegato perché si sia separato dai
Marvel Studios. Tuttavia, ha
condiviso di volta in volta una sorta di commento agli episodi via
X, condividendo con i fan easter eggs e segreti dietro le
quinte.
L’episodio della scorsa settimana,
intitolato “La tolleranza è l’estinzione – Parte 1”, ha
rivelato la storia delle origini di Bastion e una scena in
particolare ha colpito i fan della DC. Questi ultimi hanno subito
sottolineato le somiglianze tra il momento in cui Bastion scopre la
sua connessione con le macchine e quello in cui Clark Kent scopre i
suoi superpoteri kryptoniani, con un confronto fianco a fianco che
rivela quanto il film L’Uomo
d’Acciaio del 2013 abbia influenzato X-Men
’97.
Non sarebbe la prima volta che lo
show si ispira al kolossal di Zack Snyder del
2013: in Vitamorte – Parte 2, infatti, Tempesta riacquista i
suoi poteri mutanti e spicca il volo in una sequenza che sembra
attingere a piene mani dallo SnyderVerse. In effetti, DeMayo ha
persino confermato di essersi ispirato alla memorabile scena del
primo volo dell’Uomo d’Acciaio (in cui il Clark adulto si è
finalmente vestito e ha spiccato il volo dopo aver scoperto
qualcosa di più sulla sua eredità kryptoniana, compreso l’iconico
costume di Superman).
Poco dopo l’uscita dell’episodio
della scorsa settimana, DeMayo ha persino scherzato su X per dire
che la madre di Bastion si chiama Martha (dopo aver rivelato che
l’avevamo incontrata per la prima volta in X-Men: The Animated
Series). Tuttavia, prima di affrontare l’ira della fedele
legione di fan di Snyder, l’ex showrunner di X-Men
’97 si è affrettato ad aggiungere: “Inoltre. Disclaimer
totale: sono un fan di Snyder. Soprattutto di L’Uomo
d’Acciaio”. Non ci saremmo mai aspettati che un progetto
del MCU facesse riferimento ad un progetto DC, ma la sua influenza
su questo revival animato è impossibile da ignorare.
Also. Full disclaimer: I’m a Snyder fan.
Especially Man of Steel.
La nuovissima serie X-Men
’97, composta da 10 episodi, è arrivata in streaming a
partire dal 20 marzo. La serie rivisita l’epoca iconica degli anni
‘90, con il gruppo di mutanti che usa i propri poteri straordinari
per proteggere un mondo che li odia e li teme, vengono messi alla
prova come mai prima d’ora, costretti ad affrontare un nuovo futuro
pericoloso e inaspettato. Il cast delle voci nella versione
originale include Ray Chase (Ciclope),
Jennifer Hale (Jean Grey), Alison
Sealy-Smith (Tempesta), Cal Dodd
(Wolverine), JP Karliak nel ruolo di Morph,
Lenore Zann nel ruolo di Rogue, George
Buza nel ruolo di Bestia, AJ LoCascio
(Gambit), Holly Chou (Jubilee), Isaac
Robinson-Smith (Alfiere), Matthew
Waterson (Magneto) e Adrian Hough
(Nightcrawler).
Come noto, non sarà Jon
Watts a dirigere l’atteso Spider-Man 4. Quando i
Marvel Studios hanno affidato a
Watts la regia di Spider-Man:
Homecoming, il regista era relativamente sconosciuto.
Aveva diretto i film a basso costo Clown e Cop
Car, ma nessuno di questi suggeriva necessariamente che fosse
adatto a portare l’Uomo Ragno nel MCU. Come Sam
Raimi e Marc Webb prima di lui, Watts ha
però dimostrato che i suoi detrattori si sbagliavano, realizzando
un film che ha ottenuto recensioni entusiastiche e uno spettacolare
incasso di 880,2 milioni di dollari al botteghino mondiale.
Spider-Man:
Far From Home è seguito due anni dopo e ha guadagnato più
di 1,1 miliardi di dollari, e quando Spider-Man:
No Way Home è arrivato nelle sale, ha incassato
l’incredibile cifra di 1,9 miliardi di dollari (come Homecoming,
entrambi i film sono stati elogiati da fan e critica). Dopo aver
dedicato diversi anni della sua vita a Spider-Man, Watts ha deciso
di prendersi una pausa dal MCU e ha rinunciato alla possibilità di
occuparsi dei Fantastici
Quattro. Da allora si è concentrato sulla prossima serie
televisiva di Star
Wars, Skeleton Crew, mentre per Spider-Man 4 è
previsto l’arrivo di un nuovo regista.
Parlando con Collider, Watts ha chiesto di
condividere i suoi consigli per chi seguirà le sue orme. “Ho un
consiglio molto pratico su Spider-Man, e credo che ogni regista di
Spider-Man ci passi”, ha esordito. “Non è bello quando
qualcuno si muove solo su una corda. Se pensi di andare lì, pensi:
‘Faremo tutto in modo pratico. Prenderemo uno stuntman. Ci
dondoleremo in giro’”. “È noioso. Sembra stupido. Sembra
una scimmia che si dondola su una liana quando si mette qualcuno
solo su una corda. Non sprecate il vostro tempo. Questo è il mio
consiglio al prossimo regista di Spider-Man”.
È un consiglio molto interessante,
perché questo approccio è quello adottato da Webb inThe
Amazing Spider-Man del 2012. Nel film c’è una sola scena
di oscillazione pratica che, in effetti, spicca come un pollice
dolente (ed è stata abbandonata per sequenze di ragnatele in
computer grafica quando è arrivato il sequel). Con il consiglio di
Watts lanciato sulla piazza, non resta ora che scoprire chi
raccoglierà il testimone, riportando lo Spider-Man di
Tom
Holland sul grande schermo per una quarta
entusiasmante avventura.
Oltre a Tom Holland, Zendaya dovrebbe riprendere il suo ruolo di
MJ. Jacob Batalon, interprete di Ned, ha invece
dichiarato di non aver ancora ricevuto la chiamata. Si vocifera poi
che Sydney Sweeney possa interpretare Black Cat,
mentre Scorpion e persino gli Spider-Slayers sono stati presi in
considerazione come cattivi di Spider-Man 4. Al momento, il ruolo
di The Kingpin sembra essere certo, se si crede agli scoop dei
social media. Il film non ha però ancora una data di uscita, ma ci
aspettiamo che arrivi nelle sale il prossimo anno.
Per quanto riguarda il regista, era
stato fatto il nome di Sam Raimi, ma la cosa
sembra essere stata smentita dal diretto interessato. Al momento,
dunque, non è ancora chiaro chi potrebbe andare a ricoprire tale
ruolo. Si prevede che il Peter di Holland avrà un ruolo importante
anche nei prossimi film dei Vendicatori: già in precedenza era
stato riferito che l’Uomo Ragno sarebbe stato il protagonista di
Avengers 5, ma al
momento non vi sono certezze a riguardo.
Il Regno del Pianeta delle Scimmie ha ottenuto dei
primi riscontri molto positivi sui
social media in vista dell’uscita nelle sale questo fine
settimana e tutti i segnali indicano che si tratta di un degno
successore della trilogia di Rupert Wyatt e
Matt Reeves, guidata dal Cesare di Andy Serkis. Il regista di Maze Runner, Wes Ball, ha già
annunciato l’intenzione di realizzare una nuova serie di film e
grazie al salto in avanti di centinaia di anni nel futuro che
questo nuovo capitolo compie, ci sono innumerevoli racconti da
sviluppare.
Parlando con ComicBook.com, il regista ha
dunque condiviso un aggiornamento sulla situazione dei suoi piani
per i sequel. “Ci vorrà tutto il tempo necessario”, ha
ammesso Ball. “Fortunatamente, dato che questo franchise è
importante per lo studio, faremo le cose per bene come abbiamo
fatto con questo, ci siamo presi il nostro tempo e le abbiamo fatte
bene. Speriamo che la gente la pensi così… Ci vuole tempo, lo
sviluppo stesso e la cosa più importante è che non voglio andare in
preparazione quando la sceneggiatura non è ancora pronta. Mi è
capitato di doverlo fare in passato. Non ne viene fuori niente di
buono”.
“È una delle cose più importanti
che i film potrebbero fare in questo momento: smettere di farlo.
Risparmieremmo un sacco di soldi“, ha continuato. “Penso
che in questo caso siamo in una buona, buona forma. Fortunatamente,
abbiamo pensato molto a queste domande mentre stavamo sviluppando
la sceneggiatura, quindi abbiamo un’idea di dove vogliamo andare e
c’è molto spazio per un grande dramma”. “Alla fine di
questo film si sono letteralmente aperte delle porte che, si spera,
riveleranno un mondo molto più grande che potremo esplorare in
questo film, pieno di drammi, pieno di conflitti, tutto questo
genere di cose. Incrociamo le dita. Vedremo”.
Prevediamo che questa nuova trilogia
colmi il divario tra la trilogia prequel e quella originale del
IlPianeta delle Scimmie, quindi la prossima
serie di film – se ce ne sarà una – ci riporterà presumibilmente in
quel paesaggio post-apocalittico. In un’altra parte
dell’intervista, Ball ha poi confermato che Il
Regno del Pianeta delle Scimmie aveva in precedenza un
titolo diverso. “L’impero del pianeta delle scimmie. Era il mio
titolo originale, ma non potevamo farlo, non potevamo
proprio”. Non resta a questo punto che vedere il film in sala
e scoprire come si presenta questo Regno delle Scimmie.
Tutto quello che sappiamo su
Il Regno del Pianeta delle Scimmie
La sinossi ufficiale di
Il Regno del Pianeta delle Scimmie (Kingdom of the Planet of
theApes) riporta:
“Alcuni gruppi di scimmie non hanno mai sentito parlare di
Cesare, mentre altri hanno distorto il suo insegnamento per
costruire imperi fiorenti.In questo scenario, un leader
delle scimmie inizia a schiavizzare altri gruppi per trovare la
tecnologia umana, mentre un’altra scimmia, che ha visto il suo clan
essere preso in ostaggio, intraprende un viaggio per trovare la
libertà. Una giovane donna umana, intanto, diventa la chiave per la
ricerca di quest’ultimo, anche se ha dei piani tutti
suoi.”
Il regista Wes Ball dà nuova vita
all’epico franchise ambientato diverse generazioni dopo il regno di
Cesare, in cui le scimmie sono la specie dominante che vive in
armonia e gli umani sono costretti a vivere nell’ombra. Mentre un
nuovo tirannico leader delle scimmie costruisce il suo impero, una
giovane scimmia intraprende uno straziante viaggio che la porterà a
mettere in discussione tutto ciò che conosceva sul passato e a fare
scelte che definiranno un futuro sia per le scimmie che per gli
umani.
Il Regno del Pianeta delle Scimmie è diretto da Wes
Ball (trilogia di Maze Runner) ed è interpretato da
Owen Teague (It), Freya
Allan (The Witcher), Kevin
Durand (Locke & Key), Peter
Macon (Shameless) e William H.
Macy (Fargo). La sceneggiatura è di Josh
Friedman (La guerra dei mondi), Rick Jaffa & Amanda Silver
(Avatar: La Via dell’Acqua) e
Patrick Aison (Prey), basata sui personaggi creati da Rick
Jaffa & Amanda Silver. Il film è prodotto da Wes Ball, Joe Hartwick
Jr. (Maze Runner), Rick Jaffa, Amanda Silver e Jason Reed
(Mulan), mentre Peter Chernin (trilogia de Il
Pianeta delle Scimmie) e Jenno Topping (Le Mans ’66 – La
grande sfida) sono i produttori esecutivi. Il film è atteso in
sala l’8 maggio.
Lunedì sera, in occasione del Met
Gala, il regista Baz Luhrmann ha lasciato
intendere che forse non ha ancora del tutto chiuso la sua parentesi
relativa a Elvis Presley, dopo il suo film del
2022 con Austin Butler. Il regista ha infatti
dichiarato a THR: “I fan vogliono davvero sapere se tutti quei
filmati che abbiamo trovato nei caveau diventeranno un film
concerto e io sono qui per dire che penso che succederà”. A
ottobre, Luhrmann aveva postato su Instagram che “abbiamo trovato
bobine e bobine di filmati mai visti di Elvis on Tour e That’s The
Way It Is”, dicendo ai fan di “rimanere
sintonizzati”.
Un video di accompagnamento mostrava
una scatola di cartone con l’etichetta della Warner Bros. e la
scritta “Elvis outtakes box” sul lato. That’s The Way
It Is è un documentario che segue il Summer Festival di Elvis
Presley a Las Vegas nell’agosto 1970 (pubblicato insieme al suo 12°
album omonimo), mentre Elvis on Tour è un documentario del
1972 che segue la star durante un tour di 15 città. Il regista
aveva già detto che avrebbe realizzato una versione estesa del film
Elvis
(qui
la recensione) con più esibizioni di Butler.
Aveva a tal proposito dichiarato ad
IndieWire durante la premiazione del film: “C’è un sacco di
materiale che arriva a quattro ore, ma ho dichiarato che non oggi,
non domani, ma prima o poi lo farò. Perché Austin ha fatto i suoi
concerti al completo. Faceva tutti i numeri. Austin lo ha fatto e
basta ed è stata un’esperienza fuori dal corpo vederlo fare quei
concerti completi, quindi un giorno farò vedere quei concerti
completi”. Non resta dunque che attendere di scoprire quanto i
fan del re del rock ‘n roll potranno vedere tali progetti.
Baz Luhrmann teases that he may make a
concert film out of all the unearthed concert footage he found when
making
#Elvispic.twitter.com/kbK1ehEu5F
Alcuni membri del cast di Il
Signore degli Anelli hanno offerto diversi commoventi omaggi
all’attore Bernard Hill, morto domenica all’età di
79 anni. Elijah Wood, Billy Boyd,
Dominic Monaghan e Sean Astin –
che hanno interpretato gli hobbit nei tre film campione d’incassi
di Peter Jackson – lo hanno infatti onorato durante un evento del
Comic Con a Liverpool. Nella trilogia, Hill ha interpretato il
severo e regale Re Théoden, che ha aiutato a guidare gli eroi della
saga alla vittoria durante la battaglia del Fosso di Helm ne
Le due torri del 2002 e poi di nuovo nella Battaglia
dei Campi del Pelennor ne Il ritorno del re del 2003.
“Vogliamo solo prenderci un
momento, prima di scendere da questo palco, per onorarlo”,
ha detto Astin ai fan presenti
all’evento. “Avrebbe dovuto essere qui oggi. Gli vogliamo
bene. Era intrepido, era divertente, era burbero, era irascibile,
era bellissimo”. “Stavamo guardando i film e ne
parlavamo”, ha detto Boyd. “E io ho detto [agli altri]:
‘Non credo che nessuno abbia parlato delle parole di Tolkien così
bene come ha fatto Bernard’. Il modo in cui ha fondato quelle
parole sul realismo. Mi avrebbe spezzato il cuore. Era un uomo
meraviglioso e ci mancherà molto”.
Più tardi, Wood ha postato su X:
“Non ti dimenticheremo mai”, aggiungendo poi una citazione
di Tolkien: “Perché era un cuore gentile e un grande re e ha
mantenuto i suoi giuramenti; e si è levato dalle ombre verso un
ultimo bel mattino”. Monaghan ha invece postato su Instagram:
“Il Re spezzato è passato ai paradisi grigi, ma sarà sempre
ricordato”.
The 4 Hobbits pay their respects to Bernard
Hill at Liverpool Comic Con
"He was intrepid, he gruff, he was irascible." – Sean Astin
Echoing Sean's words, Billy Boyd, said: “We were watching the
movies and I said to Dom, I don’t think anyone spoke Tolkien’s
words as great as… pic.twitter.com/fNzOLpVh2o
— Fellowship of Fans (@FellowshipFans)
May 5, 2024
So long to our friend, our king, Bernard
Hill.
We will never forget you.
“For he was a gentle heart and a great king and kept his oaths;
and he rose out of the shadows to a last fair morning.”
Sembra essere un continuo tira e
molla quello tra i DC Studios e Gal Gadot riguardo Wonder
Woman. Dopo l’iniziale assenza di piani per riportare il
personaggio sul grande schermo, a seguito dell’annuncio riguardante
il nuovo DCU, nell’agosto del 2023 Gal Gadot ha dichiarato ai media di aver
incontrato Gunn e Safran e di aver ricevuto la garanzia che sarebbe
tornata nel ruolo. Da allora, si sono susseguite una serie di voci
e rapporti contrastanti che affermano che la Gadot tornerà a
vestire i panni della supereroina o che è fuori dal progetto.
Nel settembre del 2023, il sempre
“affidabile” scooper @MyTimeToShine aveva cercato di fare chiarezza
affermando che la Gadot sarebbe tornata ad interpretare il
personaggio. Tuttavia, un nuovo rapporto di Variety afferma che Gunn e
Safran “stanno creando un nuovo Universo DC e la Wonder Woman
di Gadot non ne fa parte”. Si tratta di una fonte più
autorevole, che suggerisce dunque come ad oggi non sia previsto un
ritorno dell’attrice nei panni della supereroina. Inoltre, è
riemersa online un’interessante dichiarazione di Gunn dove il
regista afferma di voler inserire Wonder Woman in progetti
d’animazione.
“Stiamo lavorando per portarla
in più animazione. Sono d’accordo sul fatto che non c’è stato
abbastanza di lei in quell’area ed è stata una delle prime cose che
ho fatto presente ai responsabili dell’animazione“, ha detto
Gunn via Twitter. Il luogo più probabile per la comparsa di Wonder
Woman è la serie televisiva Paradise
Lost per HBO, che si dice sia fortemente ispirata a
Games of Thrones. Tuttavia, si dice che la serie sia una
storia delle origini dell’isola di Themyscira, quindi potrebbe
svolgersi molto prima della nascita di Diana. Ad oggi, dunque, non
sembra esserci traccia di Gal
Gadot nel DCU.
Non ci sono notizie certe riguardo
ciò che sarebbe stato incluso in Wonder
Woman 3, ma secondo l’insider @CanWeGetSomeToast il film
sarebbe stato ambientato ai giorni nostri, successivamente agli
eventi di Justice League e al cameo di Diana in
The Flash. Secondo quanto riferito,
altri personaggi DC, incluso il Batman di Ben Affleck, sarebbero apparsi nel film.
Questi sono solo dettagli non ufficialmente confermati, ma
l’ambientazione contemporanea sembra decisamente probabile,
considerando che il primo film si svolge durante la Seconda guerra
mondiale e il suo sequel passa poi al 1984. Ciò avrebbe permesso di
raccontare la supereroina nel presente, comprendendo anche i
rapporti con i suoi colleghi supereroi.
Nella giornata di ieri,
Warner Bros. e James Gunn hanno
condiviso una prima immagine di David Corenswet completamente
vestito come Superman del DCU. I fan, per ora, hanno avuto molto da ridire
sul costume, ma bisogna rimanere ottimisti sul fatto che alla fine
seguirà uno scatto migliore. Dopotutto, Kal-El ingobbito su una
sedia, con pieghe visibili e parti allentate della tuta non sono
certo rappresentative di ciò che vedremo nei cinema quando Superman
uscirà la prossima estate, anche se potrebbero dirci qualcosa sullo
stato d’animo del personaggio.
A parte il costume, quando David Corenswet – attore ancora poco
conosciuto – è stato scritturato, molti fan hanno sostenuto che
fosse troppo magro per interpretare l’Uomo d’Acciaio. Qualora ci fossero ancora
dubbi, è stata ora pubblicata su Instagram dall’allenatore
dell’attore una foto di Corenswet durante l’allenamento, che ci
mostra quanto egli sia diventato muscoloso. “David si è
allenato duramente, non vedo l’ora di poter condividere con voi
altri dettagli dell’allenamento che abbiamo fatto per prepararci a
interpretare questo personaggio iconico”, ha scritto
Paolo Mascitti.
Superman, tutto
quello che sappiamo sul film di James Gunn
Superman,
scritto e diretto da James Gunn, non
sarà un’altra storia sulle origini, ma il Clark Kent che
incontriamo per la prima volta qui sarà un “giovane reporter” a
Metropolis. Si prevede che abbia già incontrato Lois Lane e,
potenzialmente, i suoi compagni eroi (Gunn ha detto che
esistono già in questo mondo e che l’Uomo di domani non è il primo
metaumano del DCU). Il casting ha
portato alla scelta degli attori David Corenswet
e Rachel
Brosnahan come Clark Kent/Superman e Lois Lane. Nel casta
anche Isabela Merced, Edi Gathegi,
Anthony Carrigan,
Nicholas Hoult e Nathan Fillion. Sean Gunn, María
Gabriela de Faría, Terence Rosemore, Wendell Pierce, Sara Sampaio,
Anthony Carrigan, Pruitt Taylor Vince completano il
cast.
Il film è stato anche descritto come
una “storia
delle origini sul posto di lavoro“, suggerendo che una
buona parte del film si concentrerà sull’identità civile di
Superman, Clark Kent, che è un giornalista del Daily Planet.
Secondo quanto riferito, Gunn ha consegnato la prima bozza della
sua sceneggiatura prima dello sciopero degli sceneggiatori, ma ciò
non significa che la produzione non subirà alcun impatto in
futuro.
“Superman è il vero fondamento
della nostra visione creativa per l’Universo DC. Non solo Superman
è una parte iconica della tradizione DC, ma è anche uno dei
personaggi preferiti dai lettori di fumetti, dagli spettatori dei
film precedenti e dai fan di tutto il mondo”, ha detto Gunn
durante l’annuncio della lista DCU. “Non vedo
l’ora di presentare la nostra versione di Superman, che il pubblico
potrà seguire e conoscere attraverso film, film d’animazione e
giochi”. Il film uscirà nelle sale l’11 luglio
2025.
Vin Diesel tornerà nuovamente a vestire i
panni di Richard B. Riddick quest’estate. La star
di Fast and Furious inizierà infatti la produzione di
Riddick:
Furya, il quarto capitolo del franchise di
Riddick, il 26 agosto. Il film, che segue Pitch Black del 2000, The Chronicles of Riddick del 2004 e
Riddick del 2013, sarà girato in Germania, Spagna e
Regno Unito. Una prima sinossi di Riddick:
Furya recita: Riddick torna finalmente al suo
mondo natale, un luogo che ricorda a malapena e che teme possa
essere andato in rovina. Ma lì trova altri Furyani che lottano per
la loro esistenza contro un nuovo mostro – e alcuni di questi
Furyani sono più simili a Riddick di quanto avrebbe mai potuto
immaginare.
Nelle ultime settimane Vin Diesel ha anticipato l’inizio delle
riprese sui social media, condividendo foto dei film precedenti e
selfie in palestra mentre si allena per incarnare ancora una volta
l’antieroe. Il progetto riunisce Diesel con lo scrittore e regista
David Twohy (Il fuggitivo). Diesel
produrrà sotto la sua insegna One Race Films insieme a
Samantha Vincent. Thorsten
Schumacher per Rocket Science e Lars
Sylvest per Thank You Studios produrranno anche insieme a
Joe Neurauter. Al momento non è nota una data di
uscita ufficiale per il progetto.
Tutto quello che sappiamo su
Riddick: Furya con Vin
Diesel
Il 29 gennaio 2014, Vin Diesel aveva annunciato che la Universal
era interessata a sviluppare un quarto film di Riddick.
Nell’aprile 2016, Diesel ha poi confermato che lui e David
Twohy stavano sviluppando il nuovo film, intitolato Furya,
aggiungendo che la produzione di Furya sarebbe iniziata nei primi
mesi del 2017. In un video Diesel ha chiesto: “Siete eccitati
di sapere di Furya? Volete sapere dove tutto è iniziato con il
personaggio oscuro di Riddick?”. David Twohy ha confermato che
il nuovo film sarà vietato ai minori.
Il film ha però poi subito diversi
ritardi e solo nel luglio del 2019 una prima versione della
sceneggiatura era stata completata e il titolo ufficiale era stato
cambiato in Riddick:
Furya. La riscrittura si è poi protratta fino al 2022
e nel maggio di quell’anno Diesel con un post su Instagram ha fatto
sapere che la pre-produzione era passata alla fase di
storyboarding. Le riprese erano state precedentemente programmate
per la fine del 2023 e l’uscita del film non prima del 2024 o
2025. Riddick:
Furya è stato infine
annunciato nel febbraio del 2023 e le riprese sono ora fissate
all’agosto 2024.
Le prime reazioni a Furiosa: A Mad
Max Saga di George Miller sono
arrivate sui social media in vista dell’anteprima mondiale del film
questo mese al Festival di Cannes, e sembra che il
regista di Mad Max: Fury Road abbia tra
le mani un’altra straordinaria epopea d’azione. “Mi dà grande
gioia riferire che ‘Furiosa’ è davvero, davvero fo*****mente
buono”, ha scritto il critico cinematografico di IndieWire
David Ehrlich
su X. “Opera con una marcia estremamente diversa rispetto a
‘Fury Road’ (in modi che sospetto frustreranno alcune persone), ma
riesce anche a rendere quel film ancora più ricco mentre si
ritaglia la propria leggenda nella terra desolata”. La
scrittrice e membro del New York Film Critics Circle Esther
Zuckerman ha invece definito il film
“grandioso”.
Erik Davis di
Fandango lo ha definito “un potente film d’azione al suo
meglio assoluto”. Sempre Davis scrive poi che Furiosa: A Mad
Max Saga è: “Un’epopea feroce e dal ritmo
incalzante che espande la storia di Furiosa e della Terra Desolata,
offrendo al contempo gli inseguimenti più folli, i personaggi più
roboanti e una fotografia semplicemente stupefacente. Anya
Taylor-Joy e Chris Hemsworth si tuffano in egual misura
nella Landa Desolata, ed entrambi realizzano cose incredibili. C’è
una sequenza di War Rig che mi ha fatto impazzire: un classico
istantaneo. Amo i film di ‘Mad Max’ e ho amato questo film.
Accendete i motori!”.
Il giornalista Simon Thompson
ha invece aggiunto che: “Gesù George Miller! ‘Furiosa’ ti
travolge. A volte sembra quasi superare la tela del formato IMAX, è
così grande, eppure a volte ha un’intimità profondamente
coinvolgente. Riecheggiando elementi cinematografici dagli anni ’50
agli anni ’80, è una visione ricca e intelligente di cui il cast si
compiace”. Parere un po’ più tiepido è invece quello di
Therese Lacson
di Collider: “Vorrei e potrei tranquillamente guardare 15 ore
di Anya Taylor Joy e Alyla Browne nei panni di #Furiosa, tuttavia
gran parte del film ha un ritmo incoerente a causa della storia
segmentata. Non sarà all’altezza dello splendore di Fury Road, ma
non ne ha nemmeno bisogno“.
Furiosa: A Mad Max Saga, quello che
sappiamo sul film
In Furiosa: A Mad
Max Saga,Anya Taylor-Joy
assume il ruolo che è stato di Charlize Theron
in Mad Max: Fury Road. La
sinossi ufficiale recita: mentre
il mondo va in rovina, la giovane Furiosa viene strappata dal Luogo
Verde delle Molte Madri, e cade nelle mani di una grande Orda di
Motociclisti guidata dal Signore della Guerra Dementus.
Attraversando le Terre Desolate, si imbattono nella Cittadella
presieduta da Immortan Joe. Mentre i due tiranni si battono per il
predominio, Furiosa deve sopravvivere a molte prove e mettere
insieme i mezzi per trovare la strada di casa.
Taylor-Joy ha rivelato che il film
è molto diverso da Fury
Road. Mentre quest’ultimo era un “road movie” che si
svolge in pochi giorni, questo nuovo film è invece descritto come
un racconto più “epico, che si svolgesu un
piùlungo periodo di tempo, e in un certo senso impari a
conoscere Furiosa meglio in questo modo“. Atteso da molti anni
e a lungo bloccato da una disputa legale tra Miller e la Warner
Bros. il film è ora in fase di post-produzione. Furiosa è
scritto, diretto e prodotto da George
Miller insieme al suo partner di produzione di lunga
data Doug Mitchell. Oltre a Taylor-Joy, nel film
ci sarà anche Chris Hemsworth nel
ruolo del villain. Furiosa
debutterà nelle sale il 24 maggio 2024.
Quella di The Transporter è una
delle trilogie d’azione più note e apprezzate degli ultimi anni,
interamente basata sulle capacità e la presenza dell’attore
protagonista Jason Statham.
Dopo la sua conclusione, nel 2008, questa si è trasformata in vera
e propria saga, dapprima con una sfortunata serie televisiva, e in
seguito con un nuovo film. Questo è The Transporter
Legacy (qui la recensione),
arrivato in sala nel 2015 per la regia di Camille
Delamarre, fino a quel momento noto come montatore di
Colombiana e Taken
2. A garantire la fedeltà alla trilogia originale vi è
naturalmente il regista Luc Besson, nuovamente
impegnato in qualità di produttore e sceneggiatore.
Contrariamente a quanto ci si
aspettava quando il progetto venne annunciato, questo non ha
raccontato le origini del personaggio e di come abbia iniziato a
svolgere il suo delicato mestiere. Il film, invece, si configura a
tutti gli effetti come un reboot, il quale ignora gli eventi della
trilogia come se non fossero mai accaduti. Girato anch’esso in
Francia, nella città di Parigi, The Transporter
Legacy è stato prodotto con un budget di circa 22 milioni
di euro. Pur ricevendo un accoglienza critica non propriamente
positiva, il film si è invece affermato come i suoi predecessori
come un buon successo economico.
Al box office è infatti arrivato a
guadagnare 72 milioni di euro a livello globale, lasciando aperta
la possibilità di futuri sequel legati a questa nuova ripartenza
della saga. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà
certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità
relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti
possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla
trama e al cast di attori.
Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme
streaming contenenti il film nel proprio catalogo.
La trama di The Transporter
Legacy
Il protagonista è ancora una volta
Frank Martin, ex mercenario delle forze speciali e
ora abile autista esperto in consegne particolarmente rischiose.
Conosciuto come “Il Trasportatore”, egli si occupa di consegnare
qualunque pacco gli venga assegnato, senza porsi alcuna domanda sul
contenuto, chiedendo in cambio solo generose ricompense. Questo suo
lavoro non è ovviamente esente dai pericoli, ma anzi lo porta
spesso a dover affrontare missioni particolarmente rischiose. Una
di queste gli si presenta nel momento in cui viene contattato da
Anna, che gli affida l’incarico di condurla verso
una segreta missione.
Guidando tra le strade del
Principato di Monaco, Frank cerca inizialmente di seguire la
propria politica del non fare domande. La sua disponibilità lo
porterà però a trovarsi coinvolto in un’operazione ben più
complessa di quello che avrebbe mai immaginato. La donna a bordo
della sua auto, infatti, intende uccidere il boss della mafia russa
Arkady Karasov, noto per i suoi traffici di esseri
umani. Questi ha segnato in modo indelebile l’infanzia di Anna, e
dovrà ora pagare per quanto fatto. Frank non avrà altra scelta che
aiutarla a compiere ciò che deve, trovandosi minacciato in modi più
subdoli del previsto.
Il cast del film
Il personaggio dell’autista Frank
Martin è strettamente legato al volto di Statham, che lo ha
interpretato nei tre precedenti film. Originariamente, l’attore
avrebbe dovuto riprendere la parte anche in questo nuovo capitolo,
ma a causa di disaccordi con la produzione egli preferì tirarsi
fuori dal progetto. A sostituirlo è allora stato chiamato l’attore
Ed Skrein, il
quale ha raggiunto una prima notorietà interpretando il personaggio
di Daario Naharis nella terza stagione di Il Trono di Spade. Per recitare in
The Transporter Legacy, l’attore ha poi rinunciato
proprio a tale ruolo, venendo sostituito a partire dalla stagione
successiva. Per assumere i panni di Frank Martin, si è però dovuto
esercitare nel Krav Maga e nelle arti marziali filippine.
Ad interpretare la femme fatale Anna
vi è l’attrice e modella francese Loan Chabanol.
Anche lei, come il protagonista, si è dovuta esercitare nel
combattimento corpo a corpo, raggiungendo il livello di
preparazione richiesto dalle scene che la vedono protagonista.
L’attore Ray Stevenson è invece presente nei panni
di Frank Martin Sr., il padre del protagonista. Si tratta di un
personaggio totalmente inedito, che nella precedente trilogia non
veniva mai menzionato. L’attore serbo Radivoje
Bukvic, noto per Io vi troverò e Die Hard – Un buongiorno per morire, interpreta infine
il criminale russo Arkady Karasov.
Il trailer di The
Transporter Legacy e dove vedere il film in streaming e in
TV
È possibile fruire di The
Transporter Legacy grazie alla sua presenza su una delle
più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è
infatti disponibile nei cataloghi di Infinity+.
Per vederlo, basterà sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà
così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità
video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di
lunedì 6maggio alle ore
21:20 sul canale Italia 1.
Challengers non è un tipico dramma romantico
sportivo. Spesso i drammi sportivi con trame romantiche rientrano
nella categoria delle commedie smielate, oppure il film si
concentra talmente tanto sullo sport da risultare quasi
insopportabile per chi non è appassionato di atletica. Tuttavia,
Challengers rompe questi dispositivi ricorrenti della
trama. Il film parla di tennis, ma anche di relazioni dentro e
fuori dal campo.
Un cast solido, guidato dal
talentuoso trio
Zendaya,
Josh O’Connor e
Mike Faist, una fotografia lussuosa e la solida regia
di Luca Guadagnino creano un’esperienza di visione
intensa e intima. I fan di Challengers potrebbero pensare che non ci
siano molti altri film simili. Tuttavia, alcuni film hanno temi
simili, triangoli amorosi infuocati e, occasionalmente, drammi
sportivi.
1Match Point
Match Point è incentrato su una storia d’amore
sullo sfondo dell’alta società inglese. Chris (Jonathan
Rhys-Meyers) è un giocatore di tennis professionista in
pensione che ora fa l’istruttore per persone facoltose. Il suo
mondo cambia quando incontra Chloe (Emily
Mortimer), la sorella di Tom, uno dei suoi ricchi
studenti. Chris e Chloe si fidanzano, ma lui inizia una relazione
con la fidanzata di Tom, Nola (Scarlett
Johansson). Ben presto, Chris rimane intrappolato in
una rete di lussuria, inganno e ambizione.
Uno dei migliori film sul tennis, Match Point si concentra soprattutto sulla
classe, e i fan sanno che anche Challengers
contiene alcuni commenti sulla ricchezza. Ambientato in un mondo di
vecchi soldi, conoscenze e influenza, la trama di
Match Point è tutta incentrata sulla ricerca della ricchezza.
Chris si trova in una situazione in cui assume i valori dei ricchi,
che possono farla franca con tutto ciò che vogliono. Il film si
chiede fino a che punto una persona sia disposta a spingersi per
mantenere il suo nuovo benessere e cosa sia disposta a
sacrificare.
Match Point in
streaming è disponibile sulle seguenti
piattaforme:
Abbiamo finalmente una prima
immagine di
David Corenswet con indosso il costume di
Superman! Mentre le
riprese del Superman
di James Gunn proseguono, lo sceneggiatore e
regista ha condiviso sul suo account Threads un primo sguardo alla star
David
Corenswet nel costume dell’Uomo d’Acciaio.
La prima cosa che i fan possono
notare è che la tuta è piuttosto sporca e rovinata dalle
intemperie, il che suggerisce che nel film Superman sarà impegnato
in un’intensa attività di combattimento. Sullo sfondo, possiamo
notare un misterioso raggio di energia, la cui natura è però
appunto ancora ignota.
Superman, tutto
quello che sappiamo sul film di James Gunn
Superman,
scritto e diretto da James Gunn, non
sarà un’altra storia sulle origini, ma il Clark Kent che
incontriamo per la prima volta qui sarà un “giovane reporter” a
Metropolis. Si prevede che abbia già incontrato Lois Lane e,
potenzialmente, i suoi compagni eroi (Gunn ha detto che
esistono già in questo mondo e che l’Uomo di domani non è il primo
metaumano del DCU). Il casting ha
portato alla scelta degli attori David Corenswet
e Rachel
Brosnahan come Clark Kent/Superman e Lois Lane. Nel
casta anche Isabela Merced, Edi Gathegi,
Anthony Carrigan,
Nicholas Hoult e Nathan Fillion. Sean Gunn, María
Gabriela de Faría, Terence Rosemore, Wendell Pierce, Sara Sampaio,
Anthony Carrigan, Pruitt Taylor Vince completano il
cast.
Il film è stato anche descritto
come una “storia
delle origini sul posto di lavoro“, suggerendo che una
buona parte del film si concentrerà sull’identità civile di
Superman, Clark Kent, che è un giornalista del Daily Planet.
Secondo quanto riferito, Gunn ha consegnato la prima bozza della
sua sceneggiatura prima dello sciopero degli sceneggiatori, ma ciò
non significa che la produzione non subirà alcun impatto in
futuro.
“Superman è il vero fondamento
della nostra visione creativa per l’Universo DC. Non solo Superman
è una parte iconica della tradizione DC, ma è anche uno dei
personaggi preferiti dai lettori di fumetti, dagli spettatori dei
film precedenti e dai fan di tutto il mondo”, ha detto Gunn
durante l’annuncio della lista DCU. “Non vedo
l’ora di presentare la nostra versione di Superman, che il pubblico
potrà seguire e conoscere attraverso film, film d’animazione e
giochi”. Il film uscirà nelle sale l’11 luglio
2025.
Chris Pine è sconvolto dalla morte del
franchise di Wonder Woman di Patty
Jenkins. L’attore ne ha recentemente parlato con Business Insider durante la
promozione del suo debutto alla regia di “Poolman” e ha
detto che fatica a capire come la Warner Bros. abbia potuto
staccare la spina a un franchise che ha fatto incassare allo studio
quasi un miliardo di dollari al box office mondiale. “Sono
sbalordito dal fatto che abbiano detto no a un franchise da un
miliardo di dollari e abbiano deciso di orientarsi altrove”,
ha detto Pine.
“Non so quale sia stato il
ragionamento che ha portato a questa decisione; è al di sopra del
mio livello, ma Wonder Woman è un personaggio incredibile; Patty è
una regista così attenta”. Chris Pine ha interpretato il ruolo di Steve
Trevor al fianco della Wonder Woman di Gal Gadot in due film della Warner Bros.
diretti dalla Jenkins: Wonder
Woman del 2017 e Wonder
Woman 1984 del 2020. La regista stava sviluppando un
terzo film per la supereroina di Gadot quando i DC Studios hanno
assunto James Gunn e Peter Safran
come nuovi leader.
Il duo sta ora creando un nuovo
Universo DC e la Wonder Woman di Gadot non ne fa parte. Ad ogni
modo, nella stessa intervista Pine ha anche dichiarato che dubitava
che sarebbe tornato per Wonder
Woman 3, qualora fosse stato realizzato, poiché il suo
personaggio è morto: “Sarebbe stato ridicolo cercare di
riportarmi indietro”, ha affermato l’attore, già tornato per
il sequel del 2020 con un particolare espediente. Pine ha anche
ricordato di essere stato inizialmente scettico sul ruolo di Steve
Trevor.
“Non mi interessava
interpretare il fidanzato e mi sembrava un ruolo di secondo
piano”, ha detto Chris Pine. “Poi, parlando con Patty, il
modo in cui l’ha descritto è stato: ‘Dimentica il supereroe di
tutto questo, questa è una storia d’amore, questo è ’Casablanca‘,
questo è il film che voglio fare’. Ho pensato: “Oh, questo è molto
bello, perché quando mai si è visto un film di supereroi che fosse
una storia d’amore, in definitiva? Non aveva nulla a che fare con
il far saltare in aria qualcosa”.
Cosa avremmo visto in Wonder Woman 3?
Non ci sono notizie certe riguardo
ciò che sarebbe stato incluso in Wonder
Woman 3, ma secondo l’insider @CanWeGetSomeToast il film
sarebbe stato ambientato ai giorni nostri, successivamente agli
eventi di Justice League e al cameo di Diana in
The Flash. Secondo quanto riferito,
altri personaggi DC, incluso il Batman di Ben Affleck, sarebbero apparsi nel film.
Questi sono solo dettagli non ufficialmente confermati, ma
l’ambientazione contemporanea sembra decisamente probabile,
considerando che il primo film si svolge durante la Seconda guerra
mondiale e il suo sequel passa poi al 1984. Ciò avrebbe permesso di
raccontare Wonder Woman nel presente, comprendendo anche i rapporti
con i suoi colleghi supereroi.
È sempre complicato adattare un
romanzo di successo per lo schermo, ed è ancora peggio quando si
decide di cambiare un aspetto importante della storia originale. I
lettori più accaniti sono già preoccupati che le parti migliori del
loro romanzo preferito non riescano a passare dal libro al film, e
molti adattamenti hanno sofferto di questa difficoltà per quanto
non siano riusciti a raccontare una storia attraverso un nuovo
mezzo – ed è questo che rende The Idea of
You (la nostra
recensione) una tale meraviglia.
Diretto da Michael
Showalter, questo film di Prime
Video basato sul romanzo di Robinne
Lee era già estremamente ambizioso nel tentativo di
rappresentare una storia d’amore con un divario d’età importante,
evitando al contempo i tropi inquietanti in cui tipicamente cadono
trame simili, e ha creato ancora più rischi facendo sì che il suo
climax si discostasse nettamente da quello del materiale di
partenza. Tuttavia, questo film ha sconvolto il pubblico nel modo
migliore, stupendo per il modo in cui lo ha coinvolto in una storia
d’amore atipica e facendo qualcosa che pochi adattamenti sono
riusciti a fare: ha creato un finale nuovo di zecca, persino
migliore dell’originale.
Il finale di The Idea of You è un
miglioramento rispetto al libro
Pur apportando alcuni cambiamenti
evidenti (come il finale in questione), The Idea of
You ha lavorato duramente per adattare le parti migliori
della storia di cui i lettori si sono innamorati nel 2017. Il film
segue Soléne (interpretata dalla sempre eccezionale Anne Hathaway) che, a causa di un incidente
mentre porta la figlia a un concerto, incontra e inizia una storia
d’amore vorticosa con uno dei membri della band, Hayes Campbell
(Nicholas Galitzine). Pur mantenendo questa
premessa fondamentale, il film apporta alcune differenze rispetto
all’impostazione iniziale: sia Hayes che la figlia di Soléne, Izzy
(Ella Rubin), vengono invecchiati, con Hayes che
passa da 20 a 24 anni e Izzy che si evolve da adolescente a liceale
socialmente consapevole.
Queste età consentono al film di
esplorare temi più maturi attraverso questi personaggi, non solo
permettendo a Hayes di sviluppare una comprensione più profonda di
quanto sia tossica la sua industria, ma anche presentando Izzy come
una giovane adulta che capisce quanto le donne siano trattate
ingiustamente nei media. Si tratta di cambiamenti marcati che
giovano alla narrazione nel suo complesso, anche se il cambiamento
più importante avviene negli ultimi minuti, quando il film concede
a Soléne qualcosa che il romanzo non le aveva concesso: un lieto
fine.
Ai lettori si è spezzato il cuore
quando, dopo più di 300 pagine di tumultuosa storia d’amore di
Soléne e Hayes, alla fine del libro di Lee scoprono che, nonostante
la loro passione ardente, i due non finiscono insieme. È stato un
esito devastante che ha reso molti lettori frustrati, che si sforza
di mettere in luce importanti questioni che le donne di oggi devono
affrontare. Dall’ageismo alla misoginia, la sua trama mostra le
esperienze autentiche di chi si trova al posto di Soléne per creare
un ritratto realistico di come i media (e la società nel suo
complesso) trattino ingiustamente una donna che osa cercare la
felicità con un uomo più giovane.
È un aspetto sorprendente della
storia, che a molti è sembrato assumere un risvolto molto più cupo
con la malinconia delle ultime pagine di Soléne: qual è la
conseguenza per i lettori se alla fine Soléne non riesce a superare
le sue critiche e a negarsi la gioia, come molte donne sono state
storicamente costrette a fare? Questo non vuole screditare l’ampia
quantità di modi in cui il libro interroga la misoginia moderna, ma
pone invece una domanda a cui il film fortunatamente risponde: il
messaggio centrale della storia sarebbe più illuminante se, alla
fine, gli spettatori vedessero questa donna superare i suoi
detrattori invece di arrendersi a loro?
The Idea of You
esplora le complessità di una relazione di questo tipo
Come il suo libro, The Idea
of You sottolinea quanto sarebbe difficile un’esperienza
reale come quella di Soléne e quanto danno causerebbe a lei e a chi
le sta intorno. Presenta questa storia d’amore fantastica in modo
sfumato e maturo, riconoscendo come una relazione pubblica di
questo tipo porterebbe a un immenso contraccolpo quando la gente
inizierebbe a prendere di mira entrambi i partner – e come,
purtroppo, Soléne riceverebbe livelli di odio molto più disgustosi
e personali.
È un risultato devastante ma reale,
che mette in luce i temi del sessismo del film e le aspettative
ingiuste che il pubblico ripone sulle donne, mentre Soléne si trova
ad affrontare ogni aspetto della sua vita personale per aver avuto
una relazione adulta e consensuale. Anche il libro presenta questa
agitazione, con Soléne che alla fine ritiene che la relazione sia
eccessiva a causa della differenza di età e delle complicazioni che
crea con la figlia, ma vederla rinunciare al suo amore a favore di
coloro che la circondano è straziante da guardare dopo un romanzo
in cui ha giustamente denunciato questa discriminazione. Mostra
un’oscura possibilità che nessuno dovrebbe mai ritenere
inevitabile, e che fortunatamente il film sceglie di non
replicare.
Un lieto fine non sempre significa
un lieto fine, e The Idea of You lo sa bene; il
finale vede Soléne e Hayes lasciarsi dopo che il contraccolpo
social diventa troppo forte per la figlia di lei, con Hayes che si
impegna che tra cinque anni – quando Izzy sarà al college e la
fissazione dei media per la loro relazione sarà diminuita – si
impegneranno di nuovo ad avere una storia d’amore.
L’ultima scena vede i due finalmente
riuniti, innamorati come non mai, in un finale dolcemente complesso
che si fa paladino della determinazione di fronte a un giudizio
ingiusto e crea un modello sorprendente di quanto possa essere
complicato l’amore moderno. Il finale di Soléne non è stato quello
di una favola, ma le storie d’amore della vita reale raramente lo
sono. È stato un intricato incontro che ha aggirato i pregiudizi
delle persone e ha dimostrato che attraverso l’impegno verso i
propri sentimenti e verso coloro che si sceglie di amare, le
persone possono avere la vera felicità che i film (e i romanzi)
romantici promettono a molti dei loro protagonisti.
The Idea of You
promette un reale lieto fine
Per molti versi, il romanzo con un
finale così straziante sottolinea giustamente gli orribili esiti
della crudeltà dei media nei confronti delle donne. È un libro che
mette in evidenza il modo in cui gli utenti online trattano gli
altri che cercano solo di vivere la loro vita e gli effetti
devastanti che questo ha su queste persone, facendo sì che i
lettori si interroghino su dove vedono questo tipo di comportamento
e su come possono lavorare per porvi fine. È una rappresentazione
ossessivamente accurata dei maltrattamenti, ma tralascia un
elemento necessario delle difficoltà che il pubblico dovrebbe
sempre ricordare: il pregiudizio si può superare.
Soprattutto per una persona come
Soléne, che viene attaccata ingiustamente per tanti motivi su cui
non ha alcun controllo, le persone che si riconoscono in questo
personaggio devono sapere che c’è sempre una via d’uscita dall’odio
e che affidarsi a coloro di cui ci si fida può aiutare a superare
queste terribili esperienze. Non sarà mai così diretto come molte
commedie romantiche cercano di dipingerlo, ma con quel finale,
The Idea of You mostra agli spettatori – e ai
lettori – che non importa cosa si possa affrontare, l’amore e un
po’ di tempo ci faranno sempre superare tutto.
Durante una recente apparizione al
“The Howard Stern
Show”, l’attrice Emily Blunt ha raccontato di aver dovuto
fingere l’affiatamento con alcuni co-protagonisti con cui non
riusciva a entrare in sintonia sul set. Nel corso della sua
carriera, la Blunt ha recitato al fianco di molti protagonisti di
alto profilo, da Matt Damon a Tom Cruise, da
Dwayne Johnson a Cillian Murphy e fino a Ryan Gosling, con il quale è protagonista del
film ora al cinema The Fall Guy.
“Ti è mai venuta voglia di
vomitare?” Stern ha chiesto alla Blunt sull’aver baciato
alcuni dei suoi co-protagonisti maschili durante le riprese.
L’attrice candidata all’Oscar ha risposto: “Assolutamente sì.
Assolutamente”. “Non direi che si tratta di una sorta di
disgusto estremo, ma sicuramente non mi sono divertita in alcuni
casi”, ha aggiunto la Blunt. La Blunt ha ovviamente rifiutato
di fare il nome di qualche co-protagonista con cui non è riuscita a
creare chimica, ma ha dichiarato: “Ho avuto chimica con persone
con cui… non mi sono trovata bene a lavorare”.
“A volte è una cosa strana. A
volte si può avere un rapporto che si ottiene davvero senza sforzo,
ma non si traduce sullo schermo“, ha continuato Blunt. “La
chimica è una cosa strana. È una cosa eterea che non si può
imbottigliare e comprare o vendere. È come se ci fosse o non ci
fosse… È più facile quando hai un rapporto naturale con
qualcuno“, spiega l’attrice approfondendo meglio la questione,
per poi affermare che la soluzione per lei sembra essere che:
“Devo trovare qualcosa che mi piace in tutti”.
“Devo trovare qualcosa… anche se
si tratta di una cosa sola. Potrebbe essere che abbiano
una bella risata o che mi piaccia il modo in cui si rivolgono alle
persone. Sono educati. Insomma, potrebbe essere qualcosa di
casuale. Ma trova qualcosa che ti piace di quella persona
o qualcosa che ti piace di loro come personaggio, e poi appoggiati
a quello”, ha spiegato l’attrice. Chissà se si riuscirà mai a
scoprire quale dei baci cinematografici l’attrice ha gradito di
meno.
L’attore George Clooney ha compito oggi 63 anni e fin
dalle prima luci dell’alba è stato impegnato sul set del suo nuovi
film da protagonista che lo vedrà recitare al fianco di
Adam Sandler per la regia di Noah
Baumbach. Il film al momento senza titolo vede
protagonisti un cast stellare composto anche da
Isla Fisher,
Laura Dern,
Patrick Wilson, Greta
Gerwig, Eve Hewson,
Emily Mortimer (che ha scritto il film insieme al
regista),
Billy Crudup e Jim Broadbent.
I fan italiani augurano buon compleanno a George Clooney sul
set questa mattina
Un gruppo di fan questa mattina si è presentato sul set del film
per fare gli auguri all’attore che era insieme a
Adam Sandler.
George Clooney e Adam
Sandler che giocano a basket
Nei giorni scorsi George Clooney e Adam Sandlersono stati visti
giocare a basket in camicia e mocassini a Caorso, vicino a
Piacenza, sul set di un film, dopo aver preteso dalla produzione di
avere un campo ed un canestro per divertirsi nelle pause tra una
ripresa e l’altra.
Al momento i dettagli della trama non sono stati resi noti.
Tuttavia sappiamo che la pellicola è un film originale Netflix e dovrebbe uscire nel corso del 2025.
Chiunque abbia anche solo
lontanamente familiarità con i film horror conosce il tropo della
final girl. La ragazza finale è colei affronta l’assassino
alla fine del film e sopravvive. Nel corso del tempo, molti si sono
esasperati per la prevedibilità riguardo la sopravvivenza di questa
tipologia di protagonista o hanno scritto lunghe riflessioni su
come il tropo serva a soggiogare ulteriormente le donne,
attribuendo la sopravvivenza della ragazza finale come contingente
alla sua virtuosità. Ecco allora che il film del 2022
Barbarian punta a destrutturare tale canone
introducendo alcune interessanti riflessioni.
Scritto e diretto da Zach Cregger, il quale
ha avuto l’idea per la storia di questo film dopo aver letto il
libro di Gavin de Becker “Il dono della
paura”, che incoraggia le donne a fidarsi del proprio intuito
quando si trovano di fronte a uomini evidentemente pericolosi.
Cregger l’ha usato come esercizio di scrittura e ha iniziato a
creare un cortometraggio di trenta minuti che consisteva
interamente in una conversazione in cui una donna continua a
ignorare una serie crescente di segnali di pericolo. Gli è piaciuto
abbastanza da capire che aveva le basi per essere un film più
lungo, divenuto poi Barbarian.
Per gli appassionati del genere si
tratta dunque di un film da non perdere, che grazie ora al suo
arrivo su Netflix
si offre agli spettatori per una propria riscoperta, tanto nei suoi
aspetti più orrorifici quanto nelle riflessioni sul rapporto tra
uomo e donna. In questo articolo, approfondiamo dunque alcune delle
principali curiosità relative a Barbarian.
Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare
ulteriori dettagli relativi alla trama, al
cast di attori e alla spiegazione del
finale. Infine, si elencheranno anche le principali
piattaforme streaming contenenti il film nel
proprio catalogo.
Protagonista del film è
Tess, una giovane che viaggia fino a Detroit per
un colloquio di lavoro. Costretta a passare la notte in città, la
donna prenota una casa in affitto, ma una volta giunta
nell’abitazione scopre che è stata erroneamente prenotata due volte
e uno strano uomo di nome Keith sta già
soggiornando all’interno. Contro ogni buon senso, la giovane decide
comunque di restare nella casa per passarvi la notte, scoprendo,
però, che c’è molto più di cui aver paura che di un altro ospite in
casa. Antichi orrori verranno infatti ben presto alla luce,
sconvolgendo quello che doveva essere un tranquillo soggiorno.
Ad interpretare la protagonista Tess
Marshall, vi è l’attrice Georgina Campbell, vista
anche in King Arthur –
Il potere della spada e Bird
Box Barcellona. Accanto a lei, nel ruolo di Keith vi è
invece Bill Skarsgård, mentre Justin
Long è AJ Gilbride. Richard
Brake interpreta Frank e Jaymes
Butler è Andre. Matthew Patrick Davis,
invece, interpreta la Madre, ruolo per il quale non ha dovuto
indossare una tuta monopezzo con l’aggiunta di alcune protesi,
bensì essere essenzialmente nudo con alcune applicazioni sul suo
stesso corpo.
La spiegazione del finale del film
Quando, dopo un certo tempo,
Tess e Keith riescono a
interagire, lei si rilassa abbastanza da spiegargli quante
precauzioni abbia avuto riguardo la sua presenza. Lei osserva
persino che, a ruoli invertiti, Keith non avrebbe vissuto tali
preoccupazioni. Questo primo atto fa un lavoro brillante per
stabilire lo sguardo femminile che governa la maggior parte del
film. Le donne sono spesso costrette a guardarsi costantemente le
spalle e a considerare con cautela gli uomini sconosciuti. Quando
però Tess si imbatte in un labirinto sotterraneo della casa, dice
subito a Keith che devono andarsene.
Invece di ascoltarla, lui insiste
però nel volerlo vedere di persona prima di credere alle sue
affermazioni sul pericolo che corrono. Discutono per un attimo
prima che Tess ceda e accetti di aspettarlo al piano di sopra.
Quando però Keith non torna, la donna va a cercarlo con riluttanza
e segue le sue grida di aiuto. Tess pensa che si trovi nella stessa
stanza descritta da lei, ma in realtà si è spinto ancora più in là
nei tunnel sotterranei. Una volta trovato, l’uomo le dice che
qualcosa lo ha morso e viene ucciso pochi secondi prima che la
telecamera diventi nera.
A questo punto entra in scena
l’attore A.J. Gillbride, licenziato da una serie
TV perché accusato da una collega di stupro. In quanto proprietario
della casa, egli decide di venderla per ricavarne dei soldi. Anche
lui, però, si imbatte nel labirinto, seguendo il quale incontra
Tess, la quale lo informa rapidamente di ciò che deve fare per
sopravvivere: mantenere la calma e bere il latte che gli viene
offerto nel biberon. A.J., come Keith, non le dà retta e rimane
bersaglio della rabbia della donna deforme e impazzita che chiama
Madre, mentre Tess riesce a sfruttare la
distrazione per fuggire temporaneamente.
A.J. approfitta della confusione
creata dalla fuga della ragazza per scappare lungo il tunnel e
rifugiarsi in una stanza in cui “la madre” si rifiuta di entrare.
Al suo interno A.J. trova un anziano invalido che inizialmente
scambia per un’altra vittima della creatura ma poi, guardando un
vecchio VHS, scopre essere Frank, il proprietario
originario della casa che, negli anni ‘80, rapiva donne che teneva
segregate nei tunnel per picchiarle e violentarle. La Madre si
svela così essere il frutto dei molteplici incesti dovuti ai
rapporti sessuali tra Frank e le discendenti delle sue vittime
originali. Intanto, la donna, nel tentativo di recuperare Tess è
uscita dall’abitazione.
Si susseguono così altre morti, con
l’orgoglio degli uomini che tende a portare alle loro rispettive
uccisioni, mentre il difetto fatale di Tess è il suo desiderio di
salvarli. È l’unico motivo per cui è finita in questo pasticcio.
Quindi, dopo tutti i problemi che Tess ha causato alla Madre,
perché può vivere? La risposta sta in quel piccolo libro intitolato
Jane Eyre che A.J. estrae brevemente dal bagaglio di Tess
all’inizio del film. Un’importante sottotrama del romanzo riguarda
una donna, Bertha, tenuta contro la sua volontà nella soffitta
della casa del marito. Riesce a vagare per la casa di notte e viene
scambiata per un fantasma da Jane, il nuovo oggetto degli affetti
del marito.
Questo piccolo easter egg aggiunge
un ulteriore livello all’interrogazione del film sul trattamento
storico e sociale delle donne. Frank, l’ex proprietario della casa,
era in grado di tenere rinchiuse decine di donne sotto il naso dei
suoi vicini senza degnarle di uno sguardo. In un interessante
parallelo con la prospettiva di Tess nel primo atto, anche la Madre
viene mostrata come socializzata a temere gli uomini in modo simile
a Tess, nonostante non abbia mai avuto l’opportunità di vivere la
vita al di fuori del seminterrato. Si può dedurre che teme gli
uomini perché la sua unica esposizione a loro è attraverso Frank,
l’uomo che l’ha imprigionata e violentata.
A tal fine, il finale a sorpresa del
film, in cui la Madre si sacrifica volontariamente per salvare Tess
e, successivamente, permette a Tess di ucciderla, indica la sua
innata fiducia e solidarietà verso le altre donne. Anche dopo il
primo tentativo di Tess di ucciderla, la Madre continua a voler
salvare solo lei. Il colpo di scena finale del film consiste nel
dare alla Madre un finale inaspettatamente empatico. Fino agli
ultimi minuti del film, viene mostrata solo come un mostro. In un
ultimo momento di tenerezza, la Madre dà un bacio a Tess e la
chiama “piccola” prima di accettare la sua morte.
Il trailer di Barbarian e dove vedere il film
in streaming
È possibile fruire di
Barbarian grazie alla sua presenza su alcune delle
più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è
infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten
TV, Google Play, Apple
TV, Prime Video e Netflix. Per vederlo, una volta scelta la
piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o
sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di
guardarlo in totale comodità e ad un’ottima qualità video.
Ella Purnell (Lucy) in
“Fallout”. Courtesy of Prime Video
I videogiochi non sono più solo
gameplay, ma sono diventati anche grandi esempi di narrazione, con
trame e personaggi avvincenti e persino tocchi cinematografici come
le scene tagliate estese. Non c’è quindi da stupirsi che alcuni dei
giochi più grandi e amati diventino spesso anche serie
televisive e film. L’ultimo è Fallout,
basato sull’omonimo gioco.
Se vi è piaciuto Fallout,
non mancano contenuti simili, da altri adattamenti di videogiochi a
nuove storie di un mondo post-apocalittico, da commedie a drammi.
La fine del mondo e il modo in cui i personaggi sopravvivono nel
mezzo di essa è un argomento che è stato esplorato innumerevoli
volte nella narrativa, sia che si tratti di un misterioso virus
mortale, di una guerra nucleare, di zombie o di un collasso della
società provocato in altri modi. L’ordine di seguito procede per
ordine di importanza.
1The Last of Us (2023-)
Basata sull’omonimo videogioco uscito nel
2013, la serie HBO The
Last of Us segue un uomo di nome Joel (Pedro
Pascal) mentre accompagna una ragazza di 14 anni,
Ellie (Bella
Ramsey), che potrebbe avere la chiave per la
sopravvivenza in un mondo post-apocalittico dopo che l’epidemia di
un’infezione fungina che ha trasformato le persone in creature
simili a zombie ha distrutto la civiltà. Finora è andata in onda
una stagione e la
seconda è in lavorazione.
Le
somiglianze tra The Last of
Us e Fallout sono evidenti. Entrambi sono basati su
videogiochi ambientati in un universo post-apocalittico, ma non
sono affatto la stessa serie. Sebbene gli adattamenti dei
videogiochi possano essere difficili da realizzare,
The Last of Us ci riesce
meravigliosamente ed è
stato elogiato sia dal pubblico che dalla critica. L’episodio
“Long, Long Time” in particolare, con Nick
Offerman nel ruolo di Bill, è stato salutato come uno dei
migliori della serie grazie alla sua storia avvincente ed
emozionante.
The Last of Us in streaming è
disponibile sulle seguenti piattaforme:
X-Men
’97 ha conquistato il mondo e la cultura pop nelle
ultime settimane con recensioni assolutamente sbalorditive sia da
parte della critica che dei fan Marvel. Dal momento in cui la serie
è stata annunciata al Disney+ Day 2021, ed è stato
rivelato che la serie avrebbe continuato la trama dell’iconica
X-Men: The Animated Series, i fan erano sia
ansiosi che al settimo cielo per quello che sarebbe potuto venire
fuori da questa serie.
Fortunatamente, quando il 20 marzo
2024 è andato in onda il primo episodio, si è avuta la conferma che
la Marvel aveva trovato l’oro e, man mano che gli episodi
continuavano ad andare in onda, alcuni hanno persino affermato che
questo è il miglior contenuto che la Marvel abbia mai pubblicato
negli ultimi anni. Con l’imminente conclusione della serie, è
probabile che i fan chiedano a gran voce altri contenuti come
questa serie iconica. Fortunatamente, il mezzo televisivo offre una
serie di show che i fan di
X-Men ’97 adorerebbero e che possono sfruttare in attesa di ciò
che verrà dopo la neonata serie Marvel.
1X-Men: The Animated Series
(1992)
Ovviamente, la serie più simile a
X-Men
’97 è quella di cui è la continuazione:
X-Men: la serie animata. Proprio come
Spider-Man: The Animated Series, questa serie
sugli X-Men era così amata da essere considerata troppo presto
scomparsa, anche dopo una lunga serie di 5 stagioni. Abbastanza
popolare da giustificare un revival tanto atteso, il che non è
un’esagerazione, visto che i fan hanno aspettato ben 27 anni prima
di ricevere X-Men ’97.
Ancora oggi, X-Men: The Animated
Series raccontava storie diverse da qualsiasi altro media
sui supereroi. Affrontava temi come la discriminazione e il
cambiamento sociale. La serie ha davvero avuto un impatto sugli
spettatori che l’hanno guardata al momento della messa in onda e
che continuano a guardarla ancora oggi. Sebbene possa essere
elogiata per molti motivi, come lo sono state altre serie di
supereroi come X-Men
’97, X-Men: The Animated Series è più
popolare per aver raccontato storie che contano davvero e che
significano più di altre.
X-Men: The Animated Series in
streaming è disponibile sulle seguenti piattaforme:
I podcast sui true crime hanno
continuato a crescere di popolarità nel corso degli anni,
soprattutto sulla scia di programmi di successo come Only Murders in the Building che hanno
capitalizzato la loro popolarità. Only Murders, in
particolare, è diventato uno degli show più popolari in streaming,
quindi è logico che i concorrenti di Hulu vogliano creare qualcosa
di simile. Ora sembra che Netflix
abbia in serbo quella che potrebbe essere la sua risposta a
Only Murders in the Building, con la nuova
commedia Bodkin, ispirata ai podcast sui crimini
veri.
La nuova serie di Netflix
segue due podcaster americani di true crime, Gilbert (Will
Forte) ed Emmy (Robyn Cara), che sono
alla disperata ricerca di una nuova storia emozionante. La loro
ricerca li porta nell’umile borgo irlandese di Bodkin, dove
assumono una giornalista irlandese di nome Dove (Siobhán
Cullen) per aiutarli a trovare del marcio su questa
comunità immacolata. All’inizio si tratta di un’impresa folle, ma
più il trio scopre qualcosa su Bodkin, più trova le prove del primo
serial killer d’Irlanda. Per saperne di più sull’ambizioso dramedy
di Will Forte e sul cast, il trailer, la data di
uscita e altro ancora, ecco tutto quello che sappiamo finora su
Bodkin.
Quando esce Bodkin?
La ricerca del primo serial killer
irlandese inizierà con la prima di tutti i sette episodi di Bodkin,
giovedì 9 maggio 2024.
Dove si può vedere Bodkin?
Bodkin sarà
disponibile in streaming esclusivamente su Netflix dopo la prima del 9 maggio.
Netflix è diventato la casa di alcuni incredibili
contenuti provenienti da oltreoceano. Proprio il mese scorso,
Netflix ha ottenuto un altro successo a sorpresa
con
Baby Reindeer, uno sguardo difficile da guardare ma
incredibilmente profondo sul passato traumatico di un comico
stand-up e sul suo continuo tormento da parte di uno stalker
seriale. Maggio è anche il mese in cui uno dei più grandi show
attuali di Netflix, Bridgerton,
tornerà per la sua
terza stagione.
Bodkin ha un trailer?
Netflix ha
rilasciato il primo trailer di Bodkin il 2 aprile 2024, dando
ufficialmente inizio al mistero di questa città europea un tempo
tranquilla. Gilbert ed Emmy sono entrambi qui perché vogliono fama
e fortuna grazie alla divulgazione di una storia che nessuno ha mai
sentito prima. Sono in totale contrasto con la loro compagna, Dove,
che all’inizio aiuta il duo americano solo per avere qualche soldo
in più. Tuttavia, più si addentrano nella città, più scoprono le
prove di un macabro e letale assassino seriale che potrebbe essere
collegato ad almeno tre diverse persone scomparse. Man mano che
questi detective dilettanti continuano a scavare in cerca di
risposte, si attirano prevedibilmente le attenzioni di alcuni
personaggi sgradevoli e pericolosi. Ma questo non li convince:
Gilber ed Emmy sono determinati a diventare famosi per la loro
storia, mentre Dove vuole semplicemente smascherare un vile
assassino.
Il cast di Bodkin
Il primo a far parte del cast di
Bodkin è il comico e veterano del Saturday Night Live Will Forte. Forse noto soprattutto per la
parodia di MacGyver, MacGruber, Forte ha una lunga storia nel mondo
della commedia, avendo già recitato in storie comiche di successo
come L’ultimo uomo della Terra e in storie più drammatiche come
Sweet Tooth. Più di recente, il lavoro di Forte si è radicato
principalmente nella commedia d’animazione, con un ruolo da
protagonista in Scoob!, The Great North e nel revival di Clone
High. Forte è affiancato dalla star di Trying Robyn Cara nel ruolo
di Emmy e dalla star di The Dry Siobhán Cullen nel ruolo di
Dove.
La sinossi ufficiale di Bodkin recita come segue: Bodkin è un
thriller dalla comicità cupa che racconta di un gruppo eterogeneo
di podcaster che si mettono a indagare sulla misteriosa scomparsa
di tre sconosciuti in un’idilliaca cittadina costiera irlandese. Ma
quando iniziano a tirare le fila, scoprono una storia molto più
grande e strana di quanto avrebbero mai potuto immaginare.
Avete mai visto il film
Orphan o il suo prequel Orphan: First Kill? Se non l’avete fatto,
sappiate che stiamo per addentrarci in un territorio ricco di
spoiler. Orphan vede una coppia di coniugi,
devastata dalla morte del loro terzo figlio, adottare una bambina
russa di 9 anni, Esther (Isabelle
Fuhrman). Solo che Esther non è Esther. È Leena
Klammer, estone, e non ha 9 anni. Ha 33 anni, ma sembra più giovane
a causa di una malattia nota come ipopituitarismo, e si è finta
bambina per la maggior parte della sua vita. Inoltre, è una serial
killer, con almeno sette omicidi noti.
L’idea che un adulto di 33 anni
possa fingersi una bambina di 9 ed essere adottato come tale deve
essere pura fantasia hollywoodiana, giusto? Anche dopo aver visto
Orphan, non si ha mai la sensazione che si tratti
di qualcosa che potrebbe accadere nella vita reale. Qualcuno se ne
accorgerebbe sicuramente. Ma ecco il bello: è successo nella vita
reale. È la storia di Barbora Skrlova, una donna di 33 anni che si
è finta un ragazzino di 13 anni di nome Adam in Norvegia. È
l’ispirazione per Orphan e, in qualche modo, è
ancora più folle nella vita reale.
Cosa ha fatto Barbora
Skrlova?
Barbora Skrlova,
come Esther in Orphan, è nata con l’ipopituitarismo, quindi quando
ha incontrato Klara Mauerová nella Repubblica Ceca, la sua storia
di dodicenne di nome Annika è sembrata certamente
plausibile, così come la sua storia di fuga da una casa famiglia
violenta. La madre single di due bambini ha accolto Barbora –
Annika – a casa, dove ha vissuto con i suoi figli e con la sorella
Katerina. L’ha trattata subito come un membro della famiglia, con
l’intenzione di adottarla. Annika sosteneva di essere estremamente
malata e di aver avuto bisogno di diverse visite mediche, ma
stranamente permetteva solo a Katerina di prenderla con sé.
Come si è scoperto, la coppia era
coinvolta in una setta chiamata Movimento del Graal, un
gruppo che segue gli insegnamenti di un mistico tedesco del XIX
secolo e il padre di Skrlova era all’epoca a capo del ramo
ceco del movimento. Per mantenere la facciata, Katerina scriveva
appunti sui cosiddetti trattamenti di Anikka, agendo come suo
medico. Col tempo, Skrlova convinse Klara che i suoi problemi erano
tutti dovuti ai suoi due figli e che dovevano essere maltrattati. E
così è stato, in modo orribile.
Barbora Skrlova incoraggiava gli
abusi sui bambini
Klara si è lasciata convincere
completamente. L’elenco degli abusi denunciati, subiti da suo
figlio Ondrej di 8 anni e da Jakub di 10, è sufficiente a far
venire la nausea anche agli animi più duri. Klara chiudeva e
incatenava i ragazzi in cantina, li teneva in gabbia o
semplicemente li ammanettava a un tavolo per lunghi periodi di
tempo, li imbavagliava per impedirgli di urlare e li costringeva a
stare nella loro stessa urina. Non si trattava solo di Klara, ma
anche i parenti – tra cui Barbora Skrlova e Katerina –
partecipavano all’azione spegnendo sigarette accese sulla loro
pelle nuda, picchiandoli ripetutamente con cinghie e cercando di
annegarli.
Ma c’è purtroppo dell’altro. I
ragazzi sono stati aggrediti sessualmente e costretti a tagliarsi
con dei coltelli. L’atto più orribile perpetrato sul giovane
Ondrej, però, è stato quello di essere parzialmente
scuoiato e la sua carne mangiata da quegli stessi parenti.
L’accaduto è stata scoperta solo dopo che un vicino di casa ha
installato un baby monitor per guardare il proprio figlio appena
nato. Si dà il caso che quel monitor fosse dello stesso modello di
quello che Klara aveva installato per guardare i ragazzi soffrire
comodamente dalla sua cucina. Ma quando un giorno i segnali si sono
confusi, il vicino ha visto uno dei ragazzi picchiato, nudo e
incatenato. Fu chiamata la polizia che liberò i bambini – Ondrej,
Jakub… e Annika. Barbora Skrlova, nonostante fosse una degli
aguzzini, riuscì a sottrarsi alle persecuzioni mantenendo il suo
stratagemma “Annika” e ne approfittò per fuggire dall’orfanotrofio
dove la polizia l’aveva collocata.
Barbora Skrlova è stata
catturata?
Quando la polizia ceca scoprì che
“Annika” non era chi diceva di essere, Barbora
Skrlova (nota anche come “l’Ester ceca”) era già fuggita
dal Paese. Una coppia coinvolta nella setta l’ha aiutata,
permettendole di usare il passaporto del figlio Adam per entrare in
Danimarca e poi in Norvegia. La stessa coppia iscrisse Barbora alla
scuola Marienlyst, vicino a Oslo, con il nome del tredicenne
“Adam”, che la Skrlova riuscì a far passare con il nastro adesivo
sul seno e la rasatura della testa.
Da settembre a dicembre 2007,
Barbora è riuscita a ingannare la polizia, i compagni di scuola,
gli assistenti all’infanzia e gli insegnanti facendogli credere di
essere davvero Adam, 13 anni. L’unico problema, però, era che aveva
sottovalutato quanto profondamente avesse ingannato le persone.
Quando “Adam” scomparve da un istituto per bambini di Oslo, gli
operatori preoccupati della struttura contattarono la polizia, che
avviò una ricerca a livello nazionale e distribuì ai media le foto
del “bambino” scomparso. Ben presto trovarono Barbora Skrlova a
Tromsoe e il gioco era fatto: gli agenti di polizia norvegesi la
scortarono in Cecoslovacchia, dove fu processata per il suo ruolo
nel caso degli abusi di Mauerová.
Come ha fatto Barbora Skrlova a
farla franca?
Ma come ha fatto Barbora a
ingannare coloro che le stavano accanto quotidianamente, per così
tanto tempo? Forse Ingjerd Eriksen, preside della scuola che
Barbora ha frequentato per quattro mesi nei panni di Adam, lo
spiega meglio attraverso la sua esperienza, raccontata al
quotidiano norvegese Dagbladet (come tradotto nel già citato
articolo della Reuters): “Guardando indietro, possiamo dire che ci
siamo interrogati sul comportamento di ‘Adam’. Ma non è facile
saperlo. I bambini a questa età sono molto diversi e possono essere
maschili o femminili”.
È interessante notare che lo stesso
Orphan ha una notevole somiglianza con la bizzarra
storia di Natalia Grace. Una storia vera di un’orfana ucraina
adottata da una coppia nel 2010, dopo l’uscita del film. Michael e
Kristine Barnett hanno adottato la bambina di 6 anni, ma
presumibilmente si sono convinti che non avesse l’età che diceva di
avere. Questo li ha portati a sostenere che Natalia, affetta da una
forma di nanismo chiamata spondiloepifisi, fosse invece una donna
adulta con intenzioni malvagie. È una strana storia di colpi di
scena, modifiche ai certificati di nascita, abbandono e altro
ancora… ma questo è un articolo per un’altra volta.
Shang-Chi e la Leggenda dei Dieci Anelli ha
guadagnato ben 432 milioni di dollari alla sua uscita nel 2021.
Anche se sulla carta può sembrare una cifra deludente, il
botteghino era ancora in forte difficoltà per via della pandemia
COVID-19. Tuttavia, con un punteggio del 91% su Rotten Tomatoes,
rimane uno dei titoli della Fase 4 dei Marvel Studios meglio recensiti e
che ha fatto conoscere Simu Liu.
Purtroppo, da allora il personaggio
è stato messo da parte e sono passati quasi tre anni dall’ultima
volta che abbiamo visto Shang-Chi sui nostri schermi.
Destin Daniel Cretton dovrebbe dirigere un sequel
– che si dice si intitolerà Shang-Chi e i Relitti del
Tempo – dopo aver lasciato la regia di Avengers 5. Tuttavia, è attualmente
impegnato nella serie Wonder Man di Disney+, il che porta a chiederci
quanto sia prioritario il seguito di Shang-Chi.
Intervenuto al Tonight Show con Jimmy Fallon per parlare
del suo nuovo film su Netflix, Atlas,
Liu è stato interrogato sul sequel e ha subito assicurato ai fan
che è ancora in lavorazione. Dopo aver chiesto scherzosamente al
conduttore: “Vuoi che perda il mio lavoro, è così?”. Liu
ha aggiunto: “Qui è dove uso tutta la ginnastica mentale
possibile per rispondere a questa domanda”.
“Lo dico subito: si farà
sicuramente. Probabilmente dovrei iniziare con questo“, ha
confermato l’attore. “La gente, sia online che di persona, mi
chiede ogni singolo giorno e mi dice ogni singolo giorno quanto gli
sia piaciuto il primo film e quanto sia stato un momento
importante. E penso che ci sia solo tanta buona volontà e ne sono
profondamente grato”. “Quindi sappiate che se mi avete mai
mandato un messaggio, se mi avete chiesto di un sequel o di un
semplice avvicinamento o in qualsiasi altro modo, lo prendo davvero
a cuore e lo apprezzo davvero, davvero tanto”, ha continuato
Liu.
“Credo di parlare a nome mio e
di Destin [Daniel Cretton], il nostro regista, quando dico che
siamo davvero entusiasti di tornare in scena”. Un tempo
sembrava che Shang-Chi 2 si sarebbe collegato alla più
ampia Saga del Multiverso, rivelando che i
Dieci Anelli sono in qualche modo legati a Kang il
Conquistatore. Resta da vedere se i Marvel Studios
riprenderanno questo filo della trama o decideranno di ignorarlo.
In ogni caso, ci si aspetta di ricevere aggiornamenti sulla
Fase 5 e Fase 6 D23 e/o al Comic-Con di San Diego
quest’estate.
Continuano ad emergere sempre nuove
voci su nuovi possibili camei per il film Deadpool &
Wolverine. Sebbene l’imminente trequel sia destinato a
riservare grandi sorprese, abbiamo già visto cosa succede quando i
fan ripongono aspettative troppo alte. Doctor Strange nel
Multiverso della Follia includeva le apparizioni del Professor
X, di Black Bolt e di Mister Fantastic, ma anche questo non è stato
sufficiente per coloro che si aspettavano di vedere Spider-Man e
Tom
Cruise come Iron Man.
Uno dei camei più chiacchierati e
attesi, ma ancora privi di conferme ufficiali, è quello di
Dafne Keen nel ruolo di X-23, personaggio da lei
interpretato in Logan
– The Wolverine del 2017. Interrogata, durante una recente intervista, in
merito ad un suo possibile ritorno in tali panni, l’attrice – che
vedremo prossimamente in The
Acolyte – ha scelto con cura le parole. “Voglio dire…
non vedo l’ora. Il trailer sembrava incredibile!”. Keen ha
risposto, evitando in gran parte la domanda. “È tutto davvero
pazzesco e non vedo l’ora di vederlo”.
Nonostante alcune affermazioni
piuttosto bizzarre secondo cui la star di Harry PotterNatalia Tena interpreterà una variante di X-23,
sarebbe strano se Keen non apparisse per una o due scene. Molti fan
credono che sia stata citata anche nell’ultimo trailer, quando si
vede Wolverine riferirsi a un personaggio non mostrato come
“kid”. Date questa dichiarazione dell’attrice, non
resta dunque che attendere di poter vedere il film in sala per
scoprire se anche lei è presente in scena o meno.
Deadpool &
Wolverine riunisce il protagonista Ryan Reynolds con Shawn Levy, regista di
Free Guy e The Adam Project, che ha firmato la regia
dell’atteso progetto. Hugh Jackman
uscirà finalmente dal suo pensionamento da supereroi per riprendere
il ruolo di Wolverine. Sebbene i dettagli
ufficiali della storia di Deadpool &
Wolverine, con protagonista Ryan Reynolds,
non siano infatti ancora stati rivelati, si presume che la trama
riguarderà il Multiverso. Il modo più semplice per i Marvel Studios di unire la
serie di film di Deadpool – l’unica parte del
franchise degli X-Men sopravvissuta all’acquisizione della Fox da
parte della Disney – è stabilire che i film di Reynolds si siano
svolti in un universo diverso.
Ciò preserva i film degli X-Men della Fox nel loro universo, consentendo al
contempo a Deadpool e Wolverine, di nuovo interpretato da Hugh Jackman,
viaggiare nell’universo principale dell’MCU. Nel film saranno poi presenti anche personaggi
presenti nei primi due film di Deadpool, come Colossus e
Testata Mutante Negasonica. Da tempo, però, si vocifera che anche
altri X-Men possano fare la loro
comparsa nel film, come anche alcuni altri supereroi della
Marvel comparsi sul
grande schermo nei primi anni Duemila, in particolare il Daredevil di Ben
Affleck.
Una voce recente afferma che anche
Liev Schreiber
sia presente riprendendo il suo ruolo Sabretooth. Di certo,
Morena Baccarin
(Vanessa), Karan Soni (Dopinder), Leslie
Uggams (Blind Al), Rob Delaney (Peter) e
Shioli Kutsuna (Yukio) torneranno tutti nei panni
dei rispettivi personaggi, e a loro si uniranno i nuovi arrivati in
franchising Emma Corrin (The
Crown) e Matthew
Macfadyen (Succession), i cui ruoli sono ancora
segreti. Un recente report afferma inoltre che la TVA di Loki,
incluso l’agente Mobius (Owen Wilson) e
Miss Minutes, saranno coinvolti nel film. Deadpool &
Wolverineuscirà nei cinema il 26 luglio
2024.
Alla fine di marzo abbiamo appreso
che l’attore britannico Chance Perdomo, noto
soprattutto per i suoi ruoli in Le terrificanti avventure di Sabrina e nello spin-off
di The
Boys, Gen
V, era morto in seguito a un incidente in moto. Poco
dopo tale tragedia, il team di produzione dello show ha confermato
di aver messo in pausa il lavoro sulla serie per capire cosa fare
senza di lui. Nel ruolo di Andre Anderson,
l’attore interpretava uno dei personaggi principali di Gen
V ed era pronto a diventare un personaggio importante
nel mondo di The
Boys.
Ci eravamo chiesti se il ruolo
sarebbe stato affidato ad un nuovo attore, ma ora è stato
confermato che la serie cancellerà il suo personaggio. “Mentre
continuiamo ad affrontare la tragica perdita di Chance Perdomo,
tutti i membri di Gen V sono determinati a trovare il modo migliore
per rendere omaggio alla sua memoria”, si legge in una
dichiarazione dei produttori di Gen V condivisa su X. “Non faremo
un recasting del ruolo, perché nessuno può sostituire
Chance”.
“Invece, ci siamo presi il tempo
e lo spazio per ridisegnare le trame della seconda stagione, in
vista dell’inizio della produzione a maggio. In questa stagione
onoreremo Chance e la sua eredità”. Gen
V si è conclusa con Marie, Jordan, Emma e Andre
rinchiusi dopo la cattura da parte di Homelander. Il personaggio di
Perdomo sarà probabilmente ucciso fuori dallo schermo, anche se
immaginiamo che si stiano apportando grandi cambiamenti a ciò che
era stato originariamente pianificato per l’imminente seconda
stagione.
Ambientato nel mondo diabolico di
The
Boys, Gen
V espande l’universo della Godolkin University, il
prestigioso college per soli supereroi dove gli studenti si
esercitano per diventare una nuova generazione di eroi,
preferibilmente con sponsorizzazioni lucrative. Non tutti, però,
scelgono la strada della corruzione. Oltre al classico caos
universitario, oltre alla ricerca della propria identità e alle
feste, questi ragazzi si troveranno ad affrontare situazioni
letteralmente esplosive. Mentre si contendono popolarità e buoni
voti, è chiaro che la posta in gioco è molto più alta quando sono
coinvolti dei super poteri.
Quando il gruppo di giovani dai
poteri soprannaturali scopre che qualcosa di più grande e sinistro
sta succedendo a scuola, saranno messi alla prova: sceglieranno di
diventare gli eroi o i cattivi delle loro storie? Il cast della
serie include Jaz Sinclair, Chance
Perdomo, Lizze Broadway, Shelley
Conn, Maddie Phillips, London
Thor, Derek Luh, Asa
Germann, Patrick Schwarzenegger,
Sean Patrick Thomas e Marco
Pigossi. In Gen V vedremo anche Clancy
Brown e Jason Ritter nel ruolo di guest
star, oltre alla partecipazione straordinaria di Jessie T.
Usher, Colby Minifie, Claudia
Doumit e P.J. Byrne negli stessi ruoli
che interpretano in The Boys.
Hugh Jackman e Ryan Reynolds in
una scena di Deadpool & Wolverine.
Il nuovo trailer IMAX
di Deadpool &
Wolverine è attualmente in programmazione nelle sale
cinematografiche, mentre è di recente stata diffusa online una clip
imperdibile. Per prima cosa, in essa vediamo Wolverine dire a Wade
di rimettersi la maschera mentre mangiano un boccone. Il mutante
gli fa allora notare che è difficile mangiare mentre la indossa,
lasciando che Logan controbatta affermando senza mezzi termini che
per lui è più difficile tenere giù il cibo se deve vedere il suo
volto deturpato.
Successivamente, vediamo i
personaggi del titolo avvicinarsi all’enorme scheletro di
Giant-Man, spingendo Deadpool a dire che sembra che Paul Rudd sia finalmente invecchiato. Si
tratta di un divertente meta-battuta e di un riferimento al fatto
che la star di Ant-Man notoriamente non sembra invecchiare con il
passare degli anni. Resta da vedere se questa battuta verrà
inserita anche nel montaggio finale, soprattutto perché gag come
queste a volte vengono utilizzate solo nei trailer.
Ad ora non sappiamo se questo
trailer IMAX di Deadpool &
Wolverine sarà diffuso online, ma queste potrebbero
essere le uniche scene nuove. I Marvel Studios probabilmente
condivideranno un ultimo trailer per Deadpool &
Wolverine il mese prossimo, anche se non ci aspettiamo
che riveli molto di più su ciò che accadrà in questo team-up
multiversale. Dopotutto, i presunti camei continuano a creare
scalpore e mantenere la sorpresa non farà altro che aumentare
l’eccitazione mentre si avvicina la data di uscita del film,
prevista per luglio.
Deadpool &
Wolverine riunisce il protagonista Ryan Reynolds con Shawn Levy, regista di
Free Guy e The Adam Project, che ha firmato la regia
dell’atteso progetto. Hugh Jackman
uscirà finalmente dal suo pensionamento da supereroi per riprendere
il ruolo di Wolverine. Sebbene i dettagli
ufficiali della storia di Deadpool &
Wolverine, con protagonista Ryan Reynolds,
non siano infatti ancora stati rivelati, si presume che la trama
riguarderà il Multiverso. Il modo più semplice per i Marvel Studios di unire la
serie di film di Deadpool – l’unica parte del
franchise degli X-Men sopravvissuta all’acquisizione della Fox da
parte della Disney – è stabilire che i film di Reynolds si siano
svolti in un universo diverso.
Ciò preserva i film degli X-Men della Fox nel loro universo, consentendo al
contempo a Deadpool e Wolverine, di nuovo interpretato da Hugh Jackman,
viaggiare nell’universo principale dell’MCU. Nel film saranno poi presenti anche personaggi
presenti nei primi due film di Deadpool, come Colossus e
Testata Mutante Negasonica. Da tempo, però, si vocifera che anche
altri X-Men possano fare la loro
comparsa nel film, come anche alcuni altri supereroi della
Marvel comparsi sul
grande schermo nei primi anni Duemila, in particolare il Daredevil di Ben
Affleck.
Una voce recente afferma che anche
Liev Schreiber
sia presente riprendendo il suo ruolo Sabretooth. Di certo,
Morena Baccarin
(Vanessa), Karan Soni (Dopinder), Leslie
Uggams (Blind Al), Rob Delaney (Peter) e
Shioli Kutsuna (Yukio) torneranno tutti nei panni
dei rispettivi personaggi, e a loro si uniranno i nuovi arrivati in
franchising Emma Corrin (The
Crown) e Matthew
Macfadyen (Succession), i cui ruoli sono ancora
segreti. Un recente report afferma inoltre che la TVA di Loki,
incluso l’agente Mobius (Owen Wilson) e
Miss Minutes, saranno coinvolti nel film. Deadpool &
Wolverineuscirà nei cinema il 26 luglio
2024.
Lucasfilm ha rilasciato ieri un
nuovo trailer di Star
Wars: The Acolyte in occasione delle celebrazioni
dello Star
Wars Day di quest’anno, e ora al CCXP Mexico è stato svelato un
nuovo poster della prossima serie live-action Disney+ Star Wars. Alcuni fan sui
social media hanno inizialmente tentato di spacciarlo per un primo
sguardo a Darth Plagueis, ma uno sguardo più attento (vedete i
coltelli?) rivela che in realtà si tratta del personaggio di
Amandla Stenberg, Mae.
A proposito dell’ex apprendista del
Maestro Sol, è riemersa un’indiscrezione relativa a questo
enigmatico combattente della Forza con alcuni dettagli aggiuntivi.
Secondo Daniel
Richtman, sia la Stenberg che Manny
Jacinto interpreteranno due coppie di gemelli, uno buono e
uno malvagio. Questo spiegherebbe alcune cose (la Stenberg appare
due volte su alcune locandine, per esempio) e, se fosse esatto,
potrebbe rivelarsi un colpo di scena piuttosto significativo.
Uno di questi fratelli del Lato
Oscuro potrebbe essere svelato come il misterioso Sith mascherato
che sta dando la caccia ai Jedi? Data la segretezza che circonda
questo particolare punto della trama, diremmo che è una possibilità
concreta. Di seguito, ecco il nuovo poster, insieme ad alcune foto
promozionali ufficiali.
Star Wars: The Acolyte è scritto e prodotto
esecutivamente da Leslye Headland (Russian Doll), che sarà anche
showrunner. Insieme alla Stenberg ci sono Lee
Jung-jae (Squid
Game),
Dafne Keen (His Dark Materials), Rebecca
Henderson (Inventing Anna), Dean-Charles
Chapman (1917), Carrie-Anne Moss (The Matrix), Manny
Jacinto (The Good Place), Jodie Turner-Smith (After Yang),
Charlie Barnett (Russian Doll) e l’ex stao della
trilogia sequel di Star Wars, Joonas Suotama, che
interpreta un nuovo personaggio sotto forma di maestro Jedi
Wookiee.
Tutto quello che sappiamo su Star Wars:The Acolyte
Star Wars:The Acolyte è l’annunciata
serie tv parte del franchise di Star Wars creata
da Leslye Headland. La serie tv è ambientato alla
fine dell’era dell’Alta Repubblica prima degli eventi dei
principali film di Star
Wars.
Star Wars:The Acolyte è ambientato
alla fine dell’era dell’Alta Repubblica in un mondo di “segreti
oscuri e poteri emergenti del lato oscuro”, circa 100 anni prima di
Star Wars: Episodio I – La minaccia fantasma (1999). Un’ex
Padawan si riunisce con il suo Maestro Jedi per indagare su una
serie di crimini, ma le forze che affrontano sono più sinistre di
quanto avessero mai previsto.
Nel cast della serie tv protagonisti sono
Amandla Stenberg come ex padawan, Lee
Jung-jae come Maestro Jedi, Manny Giacinto,
Dafne Keen come una giovane Jedi,
Jodie Turner-Smith, Rebecca Henderson
nei panni di Vernestra Rwoh, un cavaliere Jedi prodigio.
Charlie Barnett come un giovane Jedi,
Dean-Charles Chapman,
Carrie-Anne Moss come una Jedi,
Margherita Levieva, Joonas Suotamo nei panni di
Kelnacca, un maestro Jedi Wookiee.
Emiliano Padovani,
Look Dev Supervisor, Alessandro Saponi, CG
Supervisor, e Giuseppe Tagliavini, Compositing
Supervisor sono gli HomeTown Heroes che lavorano
alla Weta Digital, il colosso degli effetti visivi
che ha collaborato alla realizzazione di
Il Regno del Pianeta delle Scimmie. Tra coloro che
hanno scritto la storia del cinema contemporaneo, i tre
professionisti raccontano il lavoro nell’azienda leader del settore
e al nuovo capitolo del franchise, diretto da
Wes Ball e al cinema dall’8 maggio distribuito da
20th Century Studios.
Tutto quello che sappiamo su
Il Regno del Pianeta delle Scimmie
La sinossi ufficiale di
Il Regno del Pianeta delle Scimmie (Kingdom of the Planet of
theApes) riporta:
“Alcuni gruppi di scimmie non hanno mai sentito parlare di
Cesare, mentre altri hanno distorto il suo insegnamento per
costruire imperi fiorenti.In questo scenario, un leader
delle scimmie inizia a schiavizzare altri gruppi per trovare la
tecnologia umana, mentre un’altra scimmia, che ha visto il suo clan
essere preso in ostaggio, intraprende un viaggio per trovare la
libertà. Una giovane donna umana, intanto, diventa la chiave per la
ricerca di quest’ultimo, anche se ha dei piani tutti
suoi.”
Il regista Wes Ball dà nuova vita
all’epico franchise ambientato diverse generazioni dopo il regno di
Cesare, in cui le scimmie sono la specie dominante che vive in
armonia e gli umani sono costretti a vivere nell’ombra. Mentre un
nuovo tirannico leader delle scimmie costruisce il suo impero, una
giovane scimmia intraprende uno straziante viaggio che la porterà a
mettere in discussione tutto ciò che conosceva sul passato e a fare
scelte che definiranno un futuro sia per le scimmie che per gli
umani.
Il Regno del Pianeta delle Scimmie è diretto da Wes
Ball (trilogia di Maze Runner) ed è interpretato da
Owen Teague (It), Freya
Allan (The Witcher), Kevin
Durand (Locke & Key), Peter
Macon (Shameless) e William H.
Macy (Fargo). La sceneggiatura è di Josh
Friedman (La guerra dei mondi), Rick Jaffa & Amanda Silver
(Avatar: La Via dell’Acqua) e
Patrick Aison (Prey), basata sui personaggi creati da Rick
Jaffa & Amanda Silver. Il film è prodotto da Wes Ball, Joe Hartwick
Jr. (Maze Runner), Rick Jaffa, Amanda Silver e Jason Reed
(Mulan), mentre Peter Chernin (trilogia de Il
Pianeta delle Scimmie) e Jenno Topping (Le Mans ’66 – La
grande sfida) sono i produttori esecutivi. Il film è atteso in
sala l’8 maggio.
X-Men
’97 è stato caratterizzato da una manciata di camei
memorabili di alcuni personaggi Marvel di alto profilo, tra cui
Spider-Man e Capitan America.
Quest’ultimo è noto soprattutto per aver guidato i Vendicatori, e
con tutto quello che stanno passando i mutanti di questo mondo –
tra cui Magneto che sembra aver dichiarato guerra all’umanità –
potrebbe essere all’orizzonte uno scontro tra loro e gli X-Men?
Parlando con ComicBook.com, il doppiatore del
Professor X, Ross Marquand, ha condiviso la sua
convinzione che ci sia “una reale possibilità” che le due
squadre si scontrino in un adattamento animato di Avengers
vs. X-Men. “Avete visto cosa è successo nell’ultimo
episodio [con] Rogue e Capitan America”, ha esordito Marquand.
“C’è una reale possibilità che questo accada. Lui non può
volare. Il Capitano non può volare. L’ha lanciato sul fianco di una
montagna innevata”.
“Sono sicuro che è conficcato lì
dentro a 15 metri di profondità. Non troverà quello scudo“,
scherza l’attore. “Non è come il Mjolnir che si può tirare
indietro, è incastrato in quella cosa. Sarà incazzato con Rogue per
un po’”. Sarebbe indubbiamente epico vedere gli X-Men e i
Vendicatori darsi battaglia in X-Men
’97, soprattutto perché ci sono accenni al fatto che i
mutanti si radicalizzeranno in seguito all’attacco a Genosha (il
che seguirebbe in qualche modo i fumetti).
Sebbene Marquand sia ottimista sulla
possibilità che ciò accada, per il momento è solo felice di essere
coinvolto nel revival di X-Men: The Animated
Series. “Lo dico sempre al mio manager… se questa
fosse l’ultima cosa che faccio nella mia carriera, morirei felice.
Lo farei davvero”. Non resta dunque che attendere per scoprire
se questo scontro si concretizzerà davvero, portando così i due
celebri gruppi di supereroi ad incrociare le armi.
La nuovissima serie X-Men
’97, composta da 10 episodi, è arrivata in streaming a
partire dal 20 marzo. La serie rivisita l’epoca iconica degli anni
‘90, con il gruppo di mutanti che usa i propri poteri straordinari
per proteggere un mondo che li odia e li teme, vengono messi alla
prova come mai prima d’ora, costretti ad affrontare un nuovo futuro
pericoloso e inaspettato.
Il cast delle voci nella versione
originale include Ray Chase (Ciclope),
Jennifer Hale (Jean Grey), Alison
Sealy-Smith (Tempesta), Cal Dodd
(Wolverine), JP Karliak nel ruolo di Morph,
Lenore Zann nel ruolo di Rogue, George
Buza nel ruolo di Bestia, AJ LoCascio
(Gambit), Holly Chou (Jubilee), Isaac
Robinson-Smith (Alfiere), Matthew
Waterson (Magneto) e Adrian Hough
(Nightcrawler).
Come riportato da THR, i 20th Century Studios
stanno per riavviare la serie d’azione e avventura fantascientifica
Maze Runner, già portata al cinema con una
trilogia dal 2014 al 2018. Composta da
Il labirinto, La
Fuga e
La Rivelazione, i tre film si sono affermati come una
dei maggiori successi young adult di genere distopico,
insieme al franchise di Hunger Games.
La Disney è in trattative per
affidare a Jack Paglen, forse più noto per aver
scritto il film di fantascienza Transcendence
con Johnny Depp, la sceneggiatura di un nuovo
capitolo. Ellen Goldsmith-Vein e Lee Stollman del Gotham Group e
Wyck Godfrey e Marty Bowen della Temple Hill, che hanno prodotto la
trilogia originale, tornano a produrre questa. Wes Ball, che ha
diretto la trilogia originale, sarà coinvolto anche come
produttore.
Secondo le fonti, il reboot non è un
rifacimento della storia né un sequel diretto della trilogia
originale, che aveva come protagonisti Dylan
O’Brien e Kaya Scodelario. La speranza è quella di
creare una sorta di continuazione della storia, ma anche di
ritornare agli elementi che hanno reso il primo film in grado di
entrare in contatto con il pubblico.
Maze Runner: la trama dei film
Basato sui libri best-seller di
James Dashner, il primo tomo di Maze
Runner e l’adattamento cinematografico sono incentrati su
un gruppo di adolescenti che si ritrovano ad arrivare in un
ambiente murato chiamato la Radura con la loro memoria cancellata.
Oltre le quattro mura dell’accampamento si trova un labirinto,
pieno di creature meccaniche mortali e di porte che si chiudono
ogni notte al tramonto. Un nuovo arrivato scopre la chiave della
sopravvivenza del gruppo e tenta di guidarlo all’uscita.
I film e i libri successivi hanno
ampliato l’ambientazione, rivelando un mondo distopico, con
organizzazioni governative malvagie e corporazioni immorali.
Progressivamente, i film sono poi diventati più ampi e più
orientati all’azione. Il film originale, realizzato dalla 20th
Century Fox negli anni precedenti all’acquisizione da parte della
Disney, si è rivelato un’inaspettata fonte di guadagno, generando
348 milioni di dollari in tutto il mondo ma costando solo 35
milioni di dollari.
All’epoca ci era stato detto che
David Leitch si era tirato indietro dopo aver
capito che il suo “contributo creativo sarebbe stato minimo a
causa dello stato di avanzamento rapido del progetto“, e ora
il regista ha spiegato le ragioni per cui ha abbandonato il
film.
“Abbiamo il privilegio di
scegliere e questo è scoraggiante“, ha spiegato durante
un’apparizione al podcast Happy Sad Confused. “È vero, però,
che ce lo siamo guadagnato, in termini di film che abbiamo fatto e
di successi che hanno avuto, e speriamo che continuino ad avere, ma
se ci viene chiesto di far parte di questi mondi, vuoi prendere sul
serio queste conversazioni, e noi siamo creativi per trovare il
modo di entrare in molte cose. Quindi è stata una conversazione
davvero fantastica, essere in trattativa con Steven e Frank, su
quel franchise che ci è così caro, è stato un momento davvero
bello“.
“In definitiva, devi fare ciò
che è meglio per il film in questione e fare ciò che è meglio per
te come artista“, ha continuato Leitch. “E assicurarsi di
fare lo stesso film, e di poterlo fare entro i parametri, e a un
certo punto abbiamo detto – volevamo dare questa risposta in fretta
perché devono andare a fare questo film in fretta che tutti sono
entusiasti di vedere e penso che siano approdati, ovviamente, a un
regista brillante, che amiamo e rispettiamo e… sarà
fantastico“.
Sembra che lo studio possa esitare
a prendere qualsiasi decisione creativa che discosti molto il film
dai recenti successo dopo l’accoglienza critica e commerciale di
Jurassic
World: Il Dominio, e Leitch potrebbe aver avuto delle
idee che non erano del tutto condivise.
Cosa sappiamo su Jurassic
World 4?
I dettagli sulla trama di Jurassic
World 4 non sono ancora stati resi noti, ma secondo
quanto riferito il film lancerà una “nuova era giurassica”
con una trama completamente nuova, il che sembrerebbe indicare che
le star di Jurassic World
Chris Pratt e
Bryce Dallas Howard, insieme al cast originale della
JW interpretato da
Sam Neill,
Laura Dern e
Jeff Goldblum, non faranno ritorno.
Scarlett Johansson (Black Widow, Jojo Rabbit)
e Jonathan Bailey (Bridgerton) interpreteranno i
protagonisti, mentre Dev Patel (Monkey Man) avrà un ruolo di
supporto e Colman Domingo (Il colore viola) si dice sia
in trattative per interpretare il cattivo.
Il film, ancora senza titolo (si è
parlato di Jurassic City), dovrebbe arrivare nelle sale il 2 luglio
2025. L’ultimo film di Leitch, The Fall
Guy, è uscito questo fine settimana e vale la pena
vederlo sul grande schermo.