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Dopo Oliver: recensione del film Netflix

Dopo Oliver: recensione del film Netflix

Il dolore rende vulnerabili. È come essere spogliati di tutti i vestiti e sapere che anche una folata di vento tipieda potrà far ammalare. Perché con il corpo nudo la salute diventa più attaccabile, e allora bisogna fare di tutto per evitarlo anziché tentare di creare degli anticorpi. E se lo si cala nel contesto dell’elaborazione di un lutto, è una sensazione che si amplifica ed espande. Marcus, il protagonista di Dopo Oliver, lo sa molto bene. Netflix inizia il nuovo anno introducendo nel suo catalogo un film che fonda la sua narrazione proprio sulla perdita di qualcuno che si ama, e sui meccanismi incontrollati – e incontrollabili – che si mettono in moto nel cervello della persona colpita.

Dopo Oliver segna il debutto alla regia di Dan Levy per un lungometraggio in cui la sua firma è apposta anche sulla sceneggiatura oltre che sul soggetto. L’attore canadese presta il volto al suo stesso protagonista, nel tentativo – non troppo riuscito, lo anticipiamo – di indagare la fragilità dell’essere umano quando è sottoposto al forte stress del lutto. Levy ce lo mostra come un lavoro richiedente un grande sforzo fisico e mentale, e che proprio per la sua difficile portata si tende a non affrontarlo, credendo – erroneamente – di superare prima il trauma. Accanto a Dan Levy troviamo i comprimari Ruth Negga e Himesh Patel, rispettivamente Sophie e Thomas, i due migliori amici di Marcus che navigano con lui dentro le acque oscure della sofferenza.

La trama di Dopo Oliver

Marcus e Oliver vivono una vita agiata a Londra. Il primo è un artista, il secondo è uno scrittore di gran fama. Nel momento in cui inizia il film è Natale, e i due stanno cantando nel loro lussuoso appartamento con amici e parenti, e non c’è niente che possa rompere la magia. Sono una coppia sposata e si amano come il primo giorno, e il loro amore è celebrato da tutte le persone che gli stanno attorno, in particolare da Sophie e Thomas, i migliori amici di Marcus. Quella stessa sera, però, Oliver è costretto a partire per via di una presentazione del libro che si terrà l’indomani a Parigi, ma subito dopo aver preso il taxi muore davanti agli occhi del marito.

Traumatizzato da quanto accaduto, Marcus – già scosso per la perdita della madre – decide di non metabolizzare realmente l’evento e volta le spalle al lutto, evitando persino di leggere una lettera che Oliver gli aveva lasciato prima dell’incidente. Dopo diversi mesi, Sophie e Thomas lo spingono ad aprirla per capire cosa il marito gli avesse scritto, ed è in quel momento che Marcus si scontra con alcune verità scomode e inaspettate. Deciso ad andare fino in fondo, parte con i suoi amici alla volta di Parigi, dove sarà messo di fronte alla dura realtà grazie alla quale dovrà affrontare la morte di Oliver: perdere qualcuno è difficile, ma in qualche modo bisogna pur elaborarlo.

Good Grief

La difficoltà di elaborare un lutto

Come accennavamo in apertura, elaborare un lutto è un’esperienza dentro cui è facile smarrirsi. Un tunnel infinito nel quale si entra, senza sapere quando si vedrà la luce. È un atto di coraggio, in fondo, in cui si spendono molte energie per non esserne totalmente assorbiti. A volte, però, complice una fragilità mentale – o emotiva – si attua quel poco produttivo meccanismo di autodifesa per il quale si tende a fuggire, magari riempendonsi con qualsiasi altra cosa che possa alienare dalla realtà. Il risultato è che, se non ci si accorge dello sbaglio, alla fine ci si lascia sopraffare dal vuoto. Era questa la premessa e l’ossatura contenutistica di Dopo Oliver. Levy prova a parlarci dell’importanza di processare un trauma di questo tipo, senza però costruire per la sua storia un protagonista solido e tridimensionale, il quale invece si perde facilmente negli angoli di una sceneggiatura incompleta e frammentata, in cui spesso i dialoghi fra i personaggi sono dei filler inconcludenti inseriti solo per muovere in avanti la trama.

Ogni sequenza in cui il regista/attore esamina un aspetto del lutto e del suo rifiuto viene spezzata da un cambio di scena, facendo rimanere in sospeso i concetti di cui ci vuole parlare, quasi come se nel trasmettere dei messaggi allo spettatore non fosse in grado di esprimersi in maniera esaustiva. A giocare di contro è anche la palette di colori, che se fino all’incidente scatenante risultava calda per poi mutare in fredda per esigenze di scena e racconto (scelta funzionale), torna poco dopo ai suoi colori iniziali in modo estemporaneo, confondendo di conseguenza, e rinunciando ad essere “in tono” con il tono generale del film.

Persino la regia è poco ispirata e pressoché statica, una scelta che non permette di infilarsi né nelle crepe del lutto, né nella psicologia del protagonista, ma rimane a guardarlo impassibile dall’esterno, rendendo molto difficile empatizzare con Marcus e avvertire qualsiasi trasporto emotivo. Dopo Oliver si trasforma dunque in un film troppo spento, e un’occasione mancata per Dan Levy di parlare di lutto – e morte – con un’intimità e una delicatezza tale da poter far legare il pubblico alla sua arte cinematografica.

I 15 film originali Netflix più attesi in uscita nel 2024

I 15 film originali Netflix più attesi in uscita nel 2024

L’anno nuovo è da poco iniziato, e Netflix non si è fatta trovare impreparata: sono tanti i film originali acquistati in esclusiva dalla piattaforma pronti ad arricchire il catalogo e riempire le serate del suo variegato – ma esigente – pubblico. Le pellicole in uscita nel 2024 di cui ad oggi abbiamo notizia spaziano infatti dalla commedia allo sci-fi fino al thriller, e alcune di esse rappresentano persino dei debutti alla regia. Fra adattamenti cinematografici, sequel, esordi e nuovi attori, scopriamo quali sono i titoli più attesi di Netflix per questo nuovo, scoppiettante anno, partendo da quelli con data certa per arrivare a quelli ancora in attesa di una precisa collocazione nel corso dell’anno.

Dopo Oliver

Good Grief

Il primo film originale Netflix ad arrivare sulla piattaforma – dove è disponibile dal 5 gennaio – è Dopo Oliver, debutto alla regia di Dan Levy, il quale scrive anche la sceneggiatura e dà volto al protagonista, Marc Dreyfus. La pellicola è un dramedy che racconta la storia di un artista che parte per un viaggio alla scoperta di se stesso a Parigi con i suoi due migliori amici, Sophie e Thomas, dopo la morte inaspettata del marito Oliver, interpretato da Luke Evans. Ad accompagnarlo in questa avventura Ruth Negga e Himesh Patel.

Lift

Lift

Un action poliziesco con protagonista Kevin Hart? Si chiama Lift, ed è in arrivo su Netflix il 12 gennaio. La storia ha per protagonista un esperto ladro che viene ingaggiato dall’FBI per mettere a segno un colpo dal valore di 100 milioni di dollari, il tutto per evitare un attacco terroristico. Accanto ad Hart troviamo Gugu Mbatha-Raw, nei panni dell’ex fidanzata, Sam Worthington e Vincent D’Onofrio. Lift è diretto da F. Gary Gray su sceneggiatura di Jeremy Doner.

The Kitchen

The Kitchen

Un altro debutto alla regia è quello di Daniel Kaluuya per il film sci-fi The Kitchen, ambientato in una Londra distopica in cui tutte le case popolari sono state eliminate. Il film è stato presentato in occasione della 67esima edizione del BFI London Film Festival, e segue la storia di Izi e Benji, residenti di The Kitchen, uno degli ultimi progetti di edilizia popolare della città, i quali combattono per non non dover lasciare la propria casa. La pellicola arriverà su Netflix il 19 gennaio.

Orion e il Buio

Orion e il Buio

Passiamo a un film d’animazione prodotto dalla Dreamworks, Orion e il Buio, la cui particolarità risiede nell’essere stato scritto dal celebre autore Charlie Kaufman. La narrazione si incentra su Orion, un bambino molto timido governato da una serie di paure, fra queste il buio, quella più grande. Tutto cambierà per lui quando ciò che lo spaventa di più diventa un vero e proprio personaggio, che si chiama proprio Buio. In un viaggio in giro per il mondo, Buio cercherà di far capire a Orion che non c’è niente di cui aver paura nella notte, provando a fargli superare tutti i suoi timori. A dare voce al protagonista nella versione originale è Jacob Tremblay. Il film è diretto da Sean Charmatz e arriverà sulla piattaforma il 2 febbraio.

Spaceman

Spaceman

Abbiamo visto Adam Sandler abbastanza di recente negli ultimi tempi, spaziando da film d’animazione quali Leo a commedie action come Murder Mystery. Per l’anno nuovo l’attore si calerà nei panni del primo astronauta della Repubblica Ceca, Jakub Procházka, mentre intraprende una pericolosa missione su Venere. Il titolo è Spaceman, e la pellicola è basata sul romanzo di fantascienza Spaceman of Bohemia di Jaroslav Kalfař. Nel cast spiccano anche Carey Mulligan, Kunal Nayyar e l’italiana Isabella Rossellini, mentre la regia è affidata a Johan Renck. L’uscita è attualmente fissata al 1 marzo.

Damsel

Damsel Millie Bobby Brown

 

 

Uno dei film Netflix più attesi del 2024 è Damsel, che ha come protagonista una delle stelle di Hollywood più amate soprattutto dai giovani: Millie Bobby Brown. Sarà lei a dare volto e corpo a Elodie, una principessa ingannata che, dopo aver accettato di sposare il principe Henry, scopre che il fidanzamento era solo un escamotage per attirarla in una caverna governata da un drago, al fine di essere sacrificata per saldare un antico debito. Riuscirà Elodie a sopravvivere? Damsel è diretto da Juan Carlos Fresnadillo, su sceneggiatura di Dan Mazeau, e uscirà su Netflix l’8 marzo.

Rebel Moon – Parte 2: La Sfregiatrice

Rebel Moon - Parte 2- La Sfregiatrice

Dopo il debutto di Rebel Moon – Parte 1: Figlia del fuoco (qui la nostra recensione), che segna l’ingresso su Netflix del nuovo universo firmato Zack Synder, la piattaforma si prepara ad accogliere il 19 aprile 2024, il prosieguo della storia dei ribelli con Rebel Moon – Parte 2: La Sfregiatrice. Nel secondo capitolo si compirà la battaglia su Veldt fra l’Imperium e la squadra capeggiata da Kora, e saranno approfonditi meglio alcuni personaggi presentati nel primo volume, come per esempio il robot Jimmy.

Beverly Hills Cop: Axel F

Beverly Hills Cop Axel F

Con la regia di Mark Molloy, Eddie Murphy torna finalmente nel ruolo di Axel Foley, simbolo degli anni Ottanta, in Beverly Hills Cop: Axel F, in uscita sulla piattaforma Netflix quest’estate. Con una sceneggiatura scritta a sei mani da Josh Appelbaum, André Nemec e Will Beall, il sequel – che arriva 25 anni dopo l’ultimo lungometraggio della trilogia – vede anche il come back del cast originale, fra cui spiccano Judge Reinhold e Bronson Pinchot, mentre Kevin Bacon e Joseph Gordon-Levitt introdurranno nuovi personaggi.

A Family Affair

A Family Affair

Zac Efron si appresta a riempire le sale cinematografiche con il nuovo film, The Warrior – The Iron Claw, biopic sportivo atteso per il 1 febbraio 2024. Un lungometraggio che avvierà una serie di progetti a cui l’attore ha lavorato, e che costelleranno l’anno nuovo, uno fra questi la rom-com di Netflix A Family Affair. Diretto da Richard LaGravenese e scritto da Carrie Solomon, la pellicola vanta un cast di tutto rispetto in cui spiccano Nicole Kidman, Joey King, Liza Koshy e Kathy Bates. La storia ruota attorno a una giovane donna, Zara, la quale lavora come assistente per la star del cinema Chris Cole. Le cose cambiano bruscamente quando quest’ultimo si invaghisce di sua madre, gettando la vita di Zara nel caos più totale.

The Old Guard 2

The Old Guard 2

Per la regia di Victoria Mahoney torna il secondo capitolo di The Old Guard, film d’azione fantasy il cui debutto è avvenuto nel 2020. La protagonista principale è Andy, interpretata da Charlize Theron, la quale riprende il ruolo di leader di una squadra di mercenari immortali, sui quali si fonda la narrazione. Greg Rucka è lo sceneggiatore del film, nonché autore della graphic novel da cui esso è tratto. Ad oggi non è nota l’esatta data di rilascio sulla piattaforma.

The Piano Lesson

The Piano Lesson

The Piano Lesson, un’opera teatrale di grande successo del drammaturgo Agust Wilson vincitore del Premio Pulitzer, si trasforma in un film dall’omonimo titolo che debutterà su Netflix quest’anno. La narrazione è ambientata durante la Grande Depressione e racconta della famiglia Charles, la quale possiede un pianoforte, simbolo di una grande eredità, che è ricoperto di intagli realizzati da un antenato schiavo. A dirigere il lungometraggio è Malcolm Washington, mentre i protagonisti – il capo famiglia Doaker e il nipote Boy Willie – sono interpretati rispettivamente da Samuel L. Jackson e John David Washington. Ad oggi non è nota l’esatta data di rilascio sulla piattaforma.

Wallace & Gromit

Wallace e Gromit film

Trent’anni dopo il primo Oscar con I pantaloni sbagliati, tornano con Netflix gli iconici Wallace & Gromit in un nuovo film in claymation prodotto dalla società d’animazione inglese Aardman Animations. L’inventore e il suo inseparabile compagno sono pronti a catapultarci in altre incredibili avventure e la pellicola sarà diretta da Nick Park e Merlin Crossingham. Anche per questo titolo non è ad oggi non è nota l’esatta data di rilascio sulla piattaforma.

Unfrosted: The Pop-Tart Story

Unfrosted The Pop Tart Story

Approderà su Netflix quest’anno – anche se al momento non è noto quando – anche Unfrosted: The Pop-Tart Story, un film di stampo comico diretto, co-scritto e co-prodotto da Jerry Seinfeld, nonché da lui anche interpretato. La pellicola si basa su una battuta che ha raccontato lo stesso Seinfeld sulla creazione dei Pop-Tarts nel suo speciale di Netflix 23 Hours to Kill. A contribuire alla sceneggiatura anche Spike Feresten, Barry Marder e Andy Robin.

The Electric State

The Electric State

Netflix per il 2024 si arricchise di film d’azione, avventura e fantascienza, e in questo catalogo si incasella The Electric State, diretto da Anthony e Joe Russo (i registi di Avengers: Infinity War e Avengers: Endgame) e scritto da Christopher Markus e Stephen McFeely. La pellicola si basa sull’omonima graphic novel di Simon Stålenhag e nel cast spiccano Millie Bobby Brown, Chris Pratt, Ke Huy Quan e Stanley Tucci. La storia segue un’adolescente orfana che viaggia con un robot per trovare il fratello scomparso. Anche per questo titolo si attendono comunicazioni riguardo la data di uscita.

Hit Man

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Concludiamo con il nuovo film di Richard Linklater, Hit Man (qui la nostra recensione), acclamato da critica e pubblico al Festival del Cinema di Venezia 2023 e ora acquistato da Netflix, che lo farà debuttare sulla piattaforma nel 2024, ma al momento manca una data di uscita precisa. Protagonista di Hit Man è Glen Powell, nei panni del poliziotto sotto copertura Gary Johnson, il quale si finge un sicario per poter arrestatare tutte le persone che lo vorrebbero assumere. Tutto sembra filare liscio fino a quando Gary non viene contattato da una donna, Maddy, la quale gli chiede di uccidere il marito violento. Nell’aiutarla, l’uomo si innamorerà di lei, e infrangerà il protocollo assumendo realmente una delle sue false identità.

La Creatura di Gyeongseong: recensione del finale di stagione

La Creatura di Gyeongseong: recensione del finale di stagione

Sono passate due lunghe settimane dall’uscita della Parte 1, arrivata su Netflix lo scorso 22 dicembre. E dopo la bellezza e l’audacia dei primi episodi, La Creatura di Gyeongseong (qui la recensione della prima parte) è tornata con una esplosiva e commovente Parte 2 che, fortunatamente, non tradisce le alte aspettative del pubblico. Il misterioso e potente period horror sudcoreano – creato da Kang Eun-kyung e Chung Dong-yoon – entra, infatti, con passo fiero nel vasto catalogo Netflix come uno dei pochi (ma non poi così rari) gioiellini televisivi dell’Hanguk, proponendosi persino come il miglior kdrama dell’anno appena concluso.

Dove eravamo rimasti: riassunto finale Parte 1

Tae-sang (Park Seo-jun) e Chae-ok (Han So-hee), dopo essere entrati all’interno dell’ospedale Ongseong in cerca di Myeong Ja, scoprono le orribili e segrete atrocità commesse dal governo giapponese su alcuni cittadini di Gyeongseong: degli indicibili esperimenti biologici che trasformano gli esseri umani in mostruose belve predatrici. Decisi a voler salvare i pochi sopravvissuti dal crudele esercito giapponese e da una misteriosa sanguinaria creatura, i due giovani pianificano, assieme ai loro amici, una fuga dall’ospedale in soli 10 minuti. Ma se Chae-ok riesce a mettersi in salvo con tutti gli altri; Tae-sang, invece, si sacrifica come diversivo e resta in grave pericolo nell’edificio. Intanto, la polizia giapponese aumenta l’oppressione per le strade della città contro il popolo coreano con l’obiettivo di recuperare i fuggitivi coreani.

La Creatura di Gyeongseong – In foto Kim Hae-sook nei panni della Signora Nawol. | Gyeongseong Creature S1 Cr. Lim Hyo Sun/Netflix © 2023

Inoltre, mentre Tae-sang e Chae-ok lottano tra la vita e la morte, l’episodio finale della Parte 1 si conclude con un grande dilemma: chi ha bevuto l’acqua avvelenata con il Najin dal tenente Kato? Tae-sang, Chae-ok, l’amico rivoluzionario di Jun-taek o Akiko? In una breve clip post-credit è anticipata la drammatica risposta.

La guerra ha un unico volto

Il dolore e la distruzione che può creare l’avidità umana pare a volte inimmaginabile. Eppure, Kang Eun-kyung e Chung Dong-yoon sono riusciti non solo a immaginarla, ma anche a realizzarla sul piccolo schermo come una malinconica e toccante fiaba dark che affonda le sue radici nella storia vera di un Paese che ha lottato duramente per anni per la propria identità.

Tra un fantasy cupo e la cruda realtà, La Creatura di Gyeongseong si carica di un profondo pathos che, attraverso la metafora di abominevoli esperimenti e mostruose creature umane, racconta un passato che non è semplice da dimenticare. Proprio perché la guerra – prima ancora di strade, edifici e città – distrugge e disintegra uomini, donne e bambini; lasciando atroci cicatrici nell’animo di chi, soprattutto, è riuscito a sopravvivere e ha dovuto raccontare. E non importa in che parte del mondo, quando o chi e cosa l’hanno causata, la guerra ha lo stesso orribile e crudele volto per tutti.

Ecco perché, a suo modo e nonostante l’ambientazione storica così suggestiva e accurata, il k-drama riesce a narrare di una guerra quasi universale, in cui chiunque può riconoscere, a malincuore, la propria.

La Creatura di Gyeongseong – In foto l’attrice Han So-hee (Yoon Chae-ok) | Gyeongseong Creature S1 Cr. Lim Hyo Sun/Netflix © 2023

Come fenici, rinascere dalle ceneri

Ma la serie con protagonisti i talentuosi e celebri Park Seo-jun e Han So-hee, con tanta dolcezza quanto tragicità, affronta molti altri temi oltre quello della guerra: l’elaborazione del lutto, l’onore del perdono, l’importanza della famiglia (non solo di sangue, ma anche quella “per scelta”), la speranza, la forza dell’empatia, il valore del dono della vita. Inoltre, attraverso il sacrificato e oppresso popolo sudcoreano, Kang e Chung raccontano con commozione tutta la dignità e il coraggio che si celano nella povertà e nell’umiliazione.

Al di là della profondità dei temi trattati, a dare ancor più valore e spessore alla serie è anche l’interessante, e non scontata, evoluzione e rinascita che compiono i personaggi nella Parte 2. Lo stesso Tae-sang, che dal primo episodio indossa con fierezza la sfrontata maschera del ricco, furbo ed egoista imprenditore, finisce per mostrarsi al pubblico con le sue paure, fragilità, desideri. Il personaggio di Tae-sang crolla, episodio dopo episodio, per lasciare spazio all’immagine di un uomo, in carne e ossa e non più macchiettistico, in cui non è poi così difficile immedesimarsi. È ciò che accade anche a Chae-ok, che da fredda e imperscrutabile giovane donna riesce ad ammettere i propri sentimenti per Tae-sang e a sacrificarsi per amore, senza alcuna riserva. O, ancora, come la premurosa e attenta signora Nawol (interpretata dalla magnifica Kim Hae-Sook), il signor Gu (Park Ji-Hwan) e il ragazzetto Beom-O (Ahn Ji-Ho) che, ognuno a modo loro, dopo aver tradito la fiducia di Tae-sang, sceglie di redimersi con la propria stessa vita.

La Creatura di Gyeongseong (da sinistra a destra): Han So-hee è Yoon Chae-ok, Park Seo-jun è Jang Tae-sang, e Ahn Ji-Ho è Beom-O | Gyeongseong Creature S1 Cr. Lim Hyo Sun/Netflix © 2023

La Creatura di Gyeongseong: tra la fine e un nuovo inizio?

La Creatura di Gyeongseong si conferma, dunque, un’emozionante e travolgente epopea che, dopo un primo tempo più lento e angosciante, cattura il pubblico in un’intensa e vorticosa Parte 2 che commuove, inspira e ammalia persino nel suo perfetto e doloroso unhappy ending.

Al di là del doppiaggio italiano che lascia molto a desiderare (in lingua originale è senza dubbio più appassionante e incisivo), la serie sembrerebbe, quindi, esente da difetti, se non fosse che il caro signor Netflix abbia lasciato anche questa volta il suo maldestro zampino. Nonostante non sia ancora stata confermata una nuova stagione, l’episodio finale si chiude con uno scioccante cliffhanger che, con un balzo temporale, mostra uno dei protagonisti nella Seoul moderna. Una non così innocente scena che apre ora le porte a tante domande e dubbi sugli sviluppi futuri della serie. Ma è davvero necessaria una seconda stagione? E, soprattutto, ne varrà la pena?

National Society of Film Critics: Past Lives è il miglior film dell’anno. Ecco tutti i vincitori

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La National Society of Film Critics, un’associazione di critica cinematografica statunitense fondata da Joe Morgenstern nel 1966, ha annunciato la sua lista dei migliori film del 2023.

Past Lives di Celine Song ha portato a casa il premio come miglior film del 2023, mentre concorreva anche nella categoria per la migliore sceneggiatura. Oltre al film di Song, sono stati premiati anche Andrew Scott per la migliore interpretazione maschile, e Sandra Hüller per quella femminile.

Ecco la lista completa dei vincitori dei National Society of Film Critics 2023

Best Picture: “Past Lives”

Best Screenplay: Samy Burch, “May December”

Best Actor: Andrew Scott, “All of Us Strangers”

Best Supporting Actor: Charles Melton, “May December”

Best Cinematography: Rodrigo Prieto, “Killers of the Flower Moon”

Best Actress: Sandra Hüller, “Anatomy of a Fall” and “The Zone of Interest”

Best Supporting Actress: Da’Vine Joy Randolph, “The Holdovers”

Best Experimental Film: Jean Luc-Godard’s “Trailer of a Film That Will Never Exist: Phony Wars”

Film Heritage Award: Criterion Channel

Film Heritage Award: Facets, Kim’s Video, Scarecrow Video and Vidiots

Special Citation for a Film Awaiting U.S. Distribution: Victor Erice’s “Close Your Eyes”

Creative Arts Emmy Awards 2024: The Last of Us e The Bear i più premiati

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The Last of Us, The White Lotus, The Bear e Beef hanno ottenuto grandi vittorie nel corso dei Creative Arts Emmy Awards, uno slancio che potrebbe essere determinante per le premiazioni dei Golden Globe che avverranno questa notte.

Nel corso della serata, svoltasi al Peacock Theatre nel centro di Los Angeles, The Last of Us della HBO è stato di gran lunga il favorito con otto vittorie. The Bear di FX, Mercoledì di Netflix e The White Lotus di HBO hanno vinto quattro riconoscimenti a testa, mentre Beef di Netflix ha portato a casa altri tre trofei per il colosso dello streaming.

Ecco di seguito l’elenco completo dei vincitori dei Creative Arts Emmy Awards 2024

Guest Actor in a Comedy Series

Sam Richardson (“Ted Lasso”)

Outstanding Choreography For Scripted Programming

Blindspotting • Routines: The History / San Quentin Blues • STARZ • STARZ Original Presents, Lionsgate Television, Snoot, Choreographer Jon Boogz

Casting for a Drama Series

The White Lotus • HBO Max • HBO in association with Rip Cord and The District
Meredith Tucker, Casting by Francesco Vedovati (CSA), Location Casting Barbara Giordani (CSA)

Outstanding Casting for a Limited or Anthology Series or Movie

BEEF • Netflix • A Netflix Series / An A24 Production, Casting by Charlene Lee, Claire Koonce

Outstanding Casting for a Comedy Series

The Bear • FX • FX Productions , Casting by Jeanie Bacharach (CSA), Location Casting by Jennifer Rudnicke, Mickie Paskal, AJ Links

Outstanding Period Costumes for a Series

The Great • Choose Your Weapon • Hulu • Civic Center Media, MRC
Sharon Long, Costume Designer; Claire Tremlett, Basia Kuznar, Assistant Costume Designer; Anna Lau, Costume Supervisor

Outstanding Period Costumes for a Limited or Anthology Series or Movie

Daisy Jones & The Six • Track 8: Looks Like We Made It • Prime Video • Hello Sunshine, Amazon Studios, Denise Wingate, Costume Designer; Derek Sullivan, Costume Supervisor

Outstanding Fantasy Costumes

House Of The Dragon • The Heirs Of The Dragon • HBO Max • HBO in association with 1:26 Pictures, Bastard Sword, and GRRM Productions, Jany Temime, Costume Designer; Katherine Burchill, Paul Yeowell, Rachel George, Assistant Costume Designer; Joanna Lynch, Costume Supervisor

Outstanding Contemporary Costumes for a Series

Wednesday • Wednesday’s Child Is Full Of Woe • Netflix • A Netflix Series / An MGM Television Production, Colleen Atwood, Costume Designer; Mark Sutherland, Co-Costume Designer; Robin Soutar, Assistant Costume Designer; Claudia Littlefield, Costume Supervisor; Adina Bucur, Costume Supervisor

Outstanding Contemporary Costumes for a Limited or Anthology Series or Movie

BEEF • The Birds Don’t Sing, They Screech In Pain • Netflix • A Netflix Series / An A24 Production, Helen Huang, Costume Designer; Austin Wittick, Assistant Costume Designer; YJ Hwang, Assistant Costume Designer; Mark Anthony Summers, Costume Supervisor

Outstanding Prosthetic Makeup

The Last Of Us • Infected • HBO Max • HBO in association with Sony Pictures Television Studios, PlayStation Productions, Word Games, The Mighty Mint, and Naughty Dog
Barrie Gower, Prosthetics Designer
Sarah Gower, Prosthetics Makeup Co-Department Head
Paul Spateri, Key Prosthetics Makeup Artist
Nelly Guimaras Sanjuan, Key Prosthetics Makeup Artist
Johnny Murphy, Key Prosthetics Makeup Artist
Joel Hall, Key Prosthetics Makeup Artist
Lucy Pittard, Key Prosthetics Makeup Artist

Outstanding Contemporary Makeup (Non Prosthetic)

Wednesday • Woe What A Night • Netflix • A Netflix Series / An MGM Television Production
Tara McDonald, Makeup Designer
Freda Ellis, Key Makeup Artist
Nirvana Jalalvand, Makeup Artist
Tamara Meade, Makeup Artist
Bianca Boeroiu, Makeup Artist

Guest Actress in a Comedy Series

Judith Light (“Poker Face”)

Outstanding Period And/Or Character Hairstyling

Queen Charlotte: A Bridgerton Story • Crown Jewels • Netflix • A Netflix Series in association with shondalandmedia
Nic Collins, Hair Designer
Giorgio Galliero, Assistant Hair Designer

Outstanding Contemporary Hairstyling

The White Lotus • Abductions • HBO Max • HBO in association with Rip Cord and The District
Miia Kovero, Department Head Hairstylist
Elena Gregorini, Key Hairstylist
Italo Di Pinto, Hairstylist

Outstanding Stunt Coordination For A Drama Series, Limited Or Anthology Series Or Movie

The Boys • Prime Video • Sony Pictures Television, Amazon Studios
John Koyama, Supervising Stunt Coordinator

Outstanding Stunt Coordination For A Comedy Series Or Variety Program

Barry • HBO Max • HBO in association with Alec Berg and Hanarply
Wade Allen, Stunt Coordinator

Outstanding Stunt Performance

The Mandalorian • Chapter 24: The Return • Disney+ • Lucasfilm Ltd.
Lateef Crowder, Stunt Performer
Paul Darnell, Stunt Performer
JJ Dashnaw, Stunt Performer
Ryan Ryusaki, Stunt Performer

Outstanding Production Design For A Narrative Program (Half-Hour)

Only Murders In The Building • Sparring Partners • I Know Who Did It • Hulu • 20th Television, Production Designer Patrick Howe, Art Director Jordan Jacobs, Set Decorator Rich Murray

Outstanding Production Design For A Narrative Period Or Fantasy Program (One Hour Or More)

Guillermo Del Toro’s Cabinet Of Curiosities • Netflix • Netflix / Double Dare You, Production Designer Tamara Deverell, Art Director Brandt Gordon, Set Decorator Shane Vieau

Outstanding Production Design For A Narrative Contemporary Program (One Hour Or More)

Wednesday • Wednesday’s Child Is Full Of Woe • Netflix • A Netflix Series / An MGM Television Production, Production Designer Mark Scruton, Art Director Adrian Curelea, Set Decorator Robert Hepburn

Outstanding Production Design For A Narrative Period Or Fantasy Program (One Hour Or More)

Outstanding Special Visual Effects In A Season Or A Movie

The Last Of Us • HBO Max • HBO in association with Sony Pictures Television Studios, PlayStation Productions, Word Games,
The Mighty Mint, and Naughty Dog
Alex Wang, Overall Visual Effects Supervisor
Sean Nowlan, Overall Visual Effects Producer
Joel Whist, Production SFX Supervisor
Stephen James, Visual Effects Supervisor, DNEG
Nick Marshall, Digital Effects Supervisor, DNEG
Simon Jung, Visual Effects Supervisor, WETA FX
Dennis Yoo, Animation Supervisor, WETA FX
Espen Nordahl, Visual Effects Supervisor, Storm Studios
Jonathan Mitchell, Visual Effects Supervisor, Distillery FX

Outstanding Special Visual Effects In A Single Episode

Five Days At Memorial • Day Two • Apple TV+ • ABC Signature in association with Apple
Eric Durst, VFX Supervisor
Matthew Whelan, VFX Supervisor
Danny McNair, VFX Producer
Goran Pavles, VFX Supervisor, Stormborn Studios
Rafael Solórzano, VFX Supervisor, El Ranchito
John MacGillivray, SFX Coordinator
Viktor Muller, VFX Supervisor, UPP
Manuel Tausch, VFX Supervisor, Stormborn Studios
Gonzalo Escudero, VFX Producer, El Ranchito

Outstanding Main Title Design

The Last Of Us • HBO Max • HBO in association with Sony Pictures Television Studios, PlayStation Productions, Word Games,
The Mighty Mint, and Naughty Dog
Andy Hall, Creative Director
Nadia Tzuo, Creative Director
Gryun Kim, 3D Artist
Min Shi, Designer
Jun Kim, 3D Artist
Xiaolin (Mike) Zeng, Designer

Outstanding Motion Design *Juried*

“Ms. Marvel” • Disney+Marvel Studios

Ian Spendloff, Director
David Lochhead, Designer
Daniella Marsh, Designer
David Stumpf, Designer
Philip Robinson, 3D Artist
Matthew Thomas, 3D Artist

Outstanding Sound Editing For A Limited Or Anthology Series, Movie Or Special

Prey • Hulu • 20th Century Studios
Chris Terhune, Co-Supervising Sound Editor William Files, MPSE, Co-Supervising Sound Editor
Jessie Anne Spence, Dialogue/ADR Editor
James Miller, Sound Designer
Diego Perez, Sound Effects Editor
Lee Gilmore, Sound Effects Editor
Christopher Bonis, Sound Effects Editor
Daniel DiPrima, Music Editor
Stephen Perone, Music Editor
Leslie Bloome, Foley Artist
Shaun Brennan, Foley Artist

Outstanding Sound Editing For A Comedy Or Drama Series (Half-Hour) And Animation

The Bear • Review • FX • FX Productions
Steve “Major” Giammaria, Supervising Sound Editor
Evan Benjamin, Dialogue Editor
Jonathan Fuhrer, Sound Effects Editor
Annie Taylor, Foley Editor
Chris White, Foley Editor
Leslie Bloome, Foley Artist
Shaun Brennan, Foley Artist

Outstanding Sound Editing For A Comedy Or Drama Series (One Hour)

The Last Of Us • When You’re Lost In The Darkness • HBO Max • HBO in association with Sony Pictures Television Studios, PlayStation Productions, Word Games, The Mighty Mint, and Naughty Dog
Michael J. Benavente, Supervising Sound Editor
Joe Schiff, Dialogue Editor
Christopher Battaglia, Sound Designer
Chris Terhune, Sound Designer
Mitchell Lestner, Sound Effects Editor
Jacob Flack, Sound Effects Editor
Matt Yocum, MPSE, Sound Effects Editor
Maarten Hofmeijer, Music Editor
Randy Wilson, Supervising Foley Editor
Justin Hele, Foley Editor
David Aquino, Foley Editor
Stefan Fraticelli, Foley Artist
Jason Charbonneau, Foley Artist

William Kellerman, Foley Artist

Outstanding Sound Mixing For A Comedy Or Drama Series (One Hour)

The Last Of Us • When You’re Lost In The Darkness • HBO Max • HBO in association with Sony Pictures Television Studios, PlayStation Productions, Word Games, The Mighty Mint, and Naughty Dog
Marc Fishman, CAS, Re-Recording Mixer
Kevin Roache, CAS, Re-Recording Mixer
Michael Playfair, CAS, Production Mixer

Outstanding Sound Mixing For A Limited Or Anthology Series Or Movie

Daisy Jones & The Six • Track 10: Rock ‘N’ Roll Suicide • Prime Video • Hello Sunshine, Amazon Studios
Lindsay Alvarez, CAS, Re-Recording Mixer
Mathew Waters, CAS, Re-Recording Mixer
Chris Welcker, Production Mixer
Mike Poole, Music Mixer

Outstanding Sound Mixing For A Comedy Or Drama Series (Half-Hour) And Animation

Steve “Major” Giammaria, Re-Recording Mixer
Scott D. Smith, CAS, Production Mixer

Outstanding Music Composition For A Limited Or Anthology Series, Movie O Special (Original Dramatic Score)

Weird: The Al Yankovic Story • The Roku Channel • The Roku Channel, Funny or Die, Tango Entertainment
Leo Birenberg, Composer
Zach Robinson, Composer

Outstanding Music Supervision

The White Lotus • Bull Elephants • HBO Max • HBO in association with Rip Cord and The District
Gabe Hilfer, Music Supervisor

Outstanding Original Music And Lyrics

Ted Lasso • Mom City / Song Title: Fought & Lost • Apple TV+ • Apple presents a Doozer Production in association with
Warner Bros. Television and Universal Television
Tom Howe, Music & Lyrics
Jamie Hartman, Music & Lyrics
Sam Ryder, Music & Lyrics

Outstanding Original Main Title Theme Music

Wednesday • Netflix • A Netflix Series / An MGM Television Production
Danny Elfman, Composer

Outstanding Music Composition For A Series (Original Dramatic Score)

The White Lotus • In The Sandbox • HBO Max • HBO in association with Rip Cord and The District
Cristobal Tapia de Veer, Composer

Outstanding Actor In A Short Form Comedy Or Drama Series

I Think You Should Leave With Tim Robinson • Netflix • Netflix
Tim Robinson as Various Characters

Outstanding Actress In A Short Form Comedy Or Drama Series

Chronicles Of Jessica Wu • Prime Video • Ironbeard Films
Jasmine Guy as Barbara Baldwin

Outstanding Picture Editing For A Multi-Camera Comedy Series

Night Court • Pilot • NBC • After January Productions in association with Warner Bros. Television and Universal Television
Kirk Benson, Editor
Chris Poulos, Editor

Outstanding Picture Editing For A Single-Camera Comedy Series

The Bear • System • FX • FX Productions
Joanna Naugle, Editor

Outstanding Picture Editing For A Limited Or Anthology Series Or Movie

BEEF • Figures Of Light • Netflix • A Netflix Series / An A24 Production
Nat Fuller, Editor
Laura Zempel, Editor

Outstanding Picture Editing For A Drama Series

The Last Of Us • Endure And Survive • HBO Max • HBO in association with Sony Pictures Television Studios, PlayStation Productions, Word Games, The Mighty Mint, and Naughty Dog
Timothy A. Good, ACE, Editor
Emily Mendez, Editor

Outstanding Cinematography For A Series (One Hour)

The Marvelous Mrs. Maisel • Four Minutes • Prime Video • Amazon Studios, Director of Photography M. David Mullen (ASC)

Outstanding Cinematography For A Limited Or Anthology Series Or Movie

Black Bird • Hand To Mouth • Apple TV+ • Apple Studios, Director of Photography Natalie Kingston

Outstanding Cinematography For A Series (Half-Hour)

Atlanta • Andrew Wyeth. Alfred’s World • FX • FX Productions, Director of Photography Christian Sprenger (ASC)

Guest Actress in a Drama Series

Storm Reid (“The Last of Us”)

Guest Actor in a Drama Series

Nick Offerman (“The Last of Us”)

Outstanding Television Movie

Weird: The Al Yankovic Story • The Roku Channel • The Roku Channel, Funny or Die, Tango Entertainment

Perfect Days: recensione del film di Wim Wenders – Cannes 76

Perfect Days: recensione del film di Wim Wenders – Cannes 76

Giusto un anno fa, l’11 maggio scorso, Wim Wenders annunciava a Tokyo di voler girare lì il suo prossimo film, principalmente a Shibuya, ampiamente riconoscibile nelle immagini del Perfect Days presentato in concorso e tra i più seri candidati alla Palma d’Oro del Festival di Cannes 2023. Parte fondamentale del progetto, sin da quando lo si conosceva come The Tokyo Toilet Project, Koji Yakusho è il protagonista di una riflessione commovente e poetica sulla quotidiana ricerca della bellezza e del proprio equilibrio nel mondo in cui viviamo. Un film che il regista tedesco ha portato sulla Croisette insieme allo Special Screening di Anselm.

Il giorno perfetto di Hirayama – Perfect Days

Ogni giorno Hirayama si sveglia, annaffia le piantine trovate in giro per la città, si prepara, compra il caffè il lattina dal distributore fuori casa e parte per la sua giornata di lavoro. Hirayama è uno dei tanti addetti alle pulizie dei bagni pubblici di Tokyo, ma più degli altri sembra prendere il suo lavoro molto sul serio, trovando comunque il tempo di godere dei piccoli piaceri che arricchiscono la sua routine quotidiana fatta di piccole incombenze, visite al suo sentō preferito, fotografie e pranzi frugali consumati al solito chiosco.

Oltre che, ovviamente di libri – che compra nella piccola libreria di quartiere – e musica, rigorosamente classici soul e rock d’altri tempi che ascolta da antidiluviane musicassette. Un oggetto che attira la curiosità della giovane Aya, la ragazza del suo strambo collega, solo due degli incontri – anche inaspettati – che faremo seguendo Hirayama nelle sue giornate, tutte uguali e tutte diverse, perfette o meno.

Perfect Days Koji Yakusho

Alla scoperta dei bagni di Tokyo

A quasi quarant’anni dal Paris, Texas con cui Wenders vinse la Palma d’Oro 1984 e dal successivo Tokyo-Ga, girato in Giappone, il regista tedesco dimostra di saper creare poesia anche filmando quanto di più come si potrebbe immaginare. In parte, visto che, come dice lui, Perfect Daynon avrebbe potuto essere realizzato da nessun’altra parte“, visto che solo a Tokyo esistono le 17 toilette scelte per il film. Alcune addirittura realizzate da importanti architetti giapponesi, come Tadao Ando o Sou Fujimoto, e incredibilmente futuristiche per design e tecnologia (come per i bagni in cui le pareti a vetro vengono oscurate alla bisogna da un gas opaco)

Perfect Days: (non esiste) un uomo senza passato

“Il bagno è un luogo dove tutti sono uguali, non c’è ricco e povero, vecchio o giovane, tutti fanno parte dell’Umanità” diceva Wenders spiegando l’ispirazione iniziale, ma a vedere il risultato ottenuto non si può che restare ammirati da dove lo sviluppo di questa premessa abbia portato il film. Che, a dispetto della facile lezione che se ne potrebbe trarre superficialmente, regala una incredibile varietà di emozioni e di momenti da non dimenticare.

Non tanto, e non solo, per la resa per immagini della pienezza della semplicità che caratterizza la vita del protagonista, ma anche per l’immensa interpretazione di Koji Yakusho, che sicuramente avrebbe meritato miglior fortuna e maggior considerazione dalla giuria guidata da Ruben Östlund. Di poche parole, ma dai sorrisi sinceri e commoventi che lo illuminano di fronte alle meraviglie della natura e delle piccole cose, Hirayama non ha paura a condividere le sue passioni, a rinunciare alla sua solitudine o a cambiare la propria rassicurante routine.

Perfect Days recensione

Tutto scorre, tutto può cambiare

Nella quale tutto è al posto giusto al momento giusto, e lo scorrere del tempo è accettato in maniera eraclitea. Tutto scorre, ma ogni momento è diverso, o può esserlo. E sembra esserci pace nell’accettazione che le sorprese della vita in fondo sono la vita stessa. Pace, ma non felicità, come scopriamo insieme a lui, quando a stravolgere la sua vita è una nipotina da troppo tempo trascurata, che lo riporta a un contesto familiare troppo doloroso da sopportare, o il riemergere di sentimenti che sotto quella routine erano stati messi a tacere.

L’amore, il senso di colpa, la paura, la gelosia, una fanciullesca voglia di vivere si affollano in una paurosa – quanto non esplicita – contemporaneità nell’ultima parte della storia, che pur restando fedele a un silenzio narrativo denso di significati e lezioni racconta di rispetto e consapevolezza. Un silenzio che non si rompe nemmeno nell’abbraccio con la sorella, né per raccontare la vergogna di aver scelto di fuggire il dolore della morte e dell’oblio. Un silenzio rotto solo dalla musica – bellissima – che Hirayama sceglie, a riempire i momenti nei quali non può restare in ascolto dei suoni della natura e della città in movimento. E che, alla fine, nella splendida Feeling Good di Nina Simone promette una “nuova alba, un nuovo giorno, una nuova vita”.

Il nemico: recensione del film distopico su Prime Video

Il nemico: recensione del film distopico su Prime Video

Nel 2014 Christopher Nolan fece un ritratto futuristico del nostro pianeta abbattuto dal cambiamento climatico. Interstellar era la lucida, ragionata riflessione e immagine del mondo che potrebbe esserci fra qualche secolo, in cui la popolazione si trova costretta a espatriare dalla Terra per colonizzare lo spazio. Pur portato all’estremo, il discorso del regista inglese rispecchiava già ai suoi tempi la nostra preoccupante realtà, l’inquinamento sempre più incombente e il clima alterato minaccioso, una condizione che negli anni si è rafforzata. Il nemico, nuovo film di Prime Video diretto da Garth Davis, propone uno sci-fi movie dagli sprazzi thriller partendo dalla stessa idea distopica di Nolan, essendone così debitore, per poi sferzare di tono subito dopo, e far diventare l’elemento fantascientifico solo lo sfondo di un racconto che si innalza e ruota attorno ai suoi attori: Paul Mescal e Saoirse Ronan.

I due interpretano una coppia di protagonisti dal grande potenziale, Junior ed Henrietta, che però nella fragilità della sceneggiatura risultano essere sprecati, sfociando alla fine nell’oceano di un ambiguo dramma, con un plot twist del terzo atto che, seppur di natura forte, si consuma così velocemente da smorzare tutto il pathos. Questo nonostante Il nemico sia stato scritto a quattro mani dallo stesso regista insieme a Iain Reid, dal cui omonimo romanzo è tratto il film.

La trama di Il nemico

Midwest, 2065. Le risorse della Terra sono quasi esaurite, e gli esseri viventi hanno sempre meno possibilità di poter vivere. Proprio come il Cooper di Interstellar, Junior ed Hen vivono nelle forti preoccupazioni che questo scenario comporta e abitano in una casa isolata nelle campagne, dove attorno a loro c’è molta aridità. Inoltre, il matrimonio che li ha resi un tempo felici sembra solo un’ombra che si staglia oramai lontana, e il sapore di quei momenti di spensieratezza e complicità è un ricordo che ritorna per soli pochi istanti, come un fulmine estemporaneo.

La loro esistenza sarà scossa dall’arrivo di un uomo, Terrence, il quale bussa alla porta dei coniugi con una notizia folgorante: Junior è stato selezionato per prendere parte ad un programma di sperimentazione sullo spazio, affinché un domani gli umani possano colonizzarlo e sopravvivere. Junior, però, non è convinto e sospetta inizialmente della sua Hen, credendo che lei sappia qualcosa. Dopo le prime titubanze, il tempo della partenza sembra farsi sempre più vicino e nel frattempo la loro relazione oscilla fra la gioia passata e i demoni del presente che cercano di spezzarli.

Il nemico film

L’incrinatura di una relazione accennata

Quella de Il nemico appare come una possibilità mancata di tessere le fila di una storia che, pur prendendo spunto da altro cinema, aveva tutti gli elementi per raccontarsi con una veste inedita. Il film di Davis usa come escamotage narrativo l’aridità della terra e la sua inabitabilità – condizioni che spingono gli esseri umani ad abbandonare la loro casa – per parlare dei rapporti matrimoniali, tanto che di questi ingredienti selezionati ad hoc non ne utilizza realmente neppure uno. Il disastro imminente e la crisi climatica sono soltanto piccoli granelli di sabbia che aleggiano nell’aria, ma che mai si posano e accumulano per poterne sentire il peso.

A deteriorarsi, più che il pianeta, sono solo Junior ed Hen, sempre più distanti l’uno dall’altro, oramai legati per quel poco esclusivamente dai ricordi di un passato felice. Nell’indagare l’incrinatura della loro relazione, Davis prova a fare un’analisi sull’umanità intera, e sul modo in cui ogni singolo individuo percepisce il mondo circostante e i rapporti. Su come si lascia influenzare e sedurre, e su come qualsiasi relazione con l’altro diventi un lavoro irritante se subentra l’incomunicabilità a cui consegue la frustrazione e l’incomprensione.

Nel condurre però il racconto, il regista, insieme a Reid, non riesce a mettere a fuoco nessuna di queste tematiche, a essere incisivo, poiché Il nemico non è sorretto da uno script corposo e chiaro, ma anzi troppo sintetico, oltre che sbiadito e opaco, esattamente come i colori della fotografia di Matyas Erdély. Se non è la sceneggiatura a funzionare, lo sono però i suoi interpreti con la loro massiccia presenza scenica, e anche se il climax finale risulta fiacco e mal elaborato, Paul Mescal e Saoirse Ronan fanno comunque un buon lavoro. Magari non sarà la loro miglior performance, e a spiccare è più Mescal che Ronan considerate le energie che richiede il suo Junior, ma le due stelle dimostrano di avere un’ottima chimica, e di essere maturi abbastanza come partner sullo schermo per poter essere data loro una nuova e più solida storia sopra cui danzare e splendere.

Rosario Dawson dice che non c’è stata nessuna discussione sulla seconda stagione di AHSOKA

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La prima stagione di Ahsoka si è conclusa con diverse importanti linee di trama lasciate in sospeso, portando gli spettatori a supporre che la storia sarebbe quasi certamente continuata in una stagione successiva.

Mentre il progetto di Dave Filoni per il grande schermo di Star Wars dovrebbe fungere da culmine dei vari show Disney+, non abbiamo ancora notizie ufficiali su una potenziale seconda stagione di Ahsoka, e la star Rosario Dawson ha ora condiviso un aggiornamento piuttosto deludente.

Parlando con il podcast Dagobah Dispatch, a Rosario Dawson è stato chiesto se avesse avuto delle conversazioni sul futuro di Ahsoka e ha risposto che non ha ancora saputo nulla, ma l’attrice ha indicato che discuterà della serie con i suoi compagni di cast al loro prossimo incontro.

No. Dovremmo organizzare presto una cena con tutto il cast, che sarà molto bella perché non ho visto tutti. Sono stata molto gelosa di aver visto tutti i partecipanti a qualche convention di recente, a cui non ho potuto partecipare“.

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Un retroscena su Anakin Skywalker

In un’altra parte dell’intervista, la star di Sin City ha rivelato che Anakin Skywalker doveva originariamente apparire come un Force-Ghost prima dell’ultima inquadratura della stagione per avere una conversazione con il suo ex Padawan, ma hanno deciso di cambiare la scena per rendere quell’ultimo momento più d’impatto.

Abbiamo finito per modificarla e giocarci un po’. Il momento in cui è uscito dal Mondo tra i Mondi è stato così significativo, quindi non aveva senso avere necessariamente un’altra scena di dialogo con lui, perché come si poteva costruire su quella scena? Così l’abbiamo trasformato“.

Ha proseguito: “L’abbiamo spostata un po’ in modo che lei lo guardasse come un ologramma, piuttosto che come una conversazione fantasma. Questo rende anche quel momento nel Mondo tra i Mondi più effimero, del tipo: “Cos’è stato? Sta solo sognando? Sta davvero parlando con se stessa? È bello tenerlo come punto interrogativo“.

Il futuro di Star Wars

Recentemente abbiamo appreso che Filoni è diventato Chief Creative Officer di Lucasfilm, il che significa che avrà molta più voce in capitolo nello sviluppo di nuovi progetti per il grande e il piccolo schermo e che lavorerà più direttamente con Kathleen Kennedy per supervisionare la prossima generazione di show e film di Star Wars.

Tenendo conto di ciò, diremmo che le possibilità di una seconda stagione di Ahsoka sembrano piuttosto buone. “In passato, in molti progetti in cui venivo coinvolto, li vedevo dopo che si erano già sviluppati in buona parte“, aveva detto Filoni del suo nuovo ruolo all’epoca. “Ora mi sono aperto a tutto ciò che sta accadendo. Quando pianifichiamo il futuro di ciò che stiamo facendo ora, sono coinvolto nella fase iniziale”. “Non dico alle persone cosa fare”, ha continuato Filoni.

Marvel Studios: un dirigente spiega cosa ha imparato dai recenti fallimenti e come cambierà le serie tv

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I Marvel Studios hanno affrontato più di una sfida da quando sono usciti Avengers: Endgame e Spider-Man: Far From Home. Una pandemia globale, il passaggio allo streaming e la spinta della Disney a produrre più contenuti che  hanno portato a un notevole calo della qualità e degli incassi.

Il piano ora è quello di raddrizzare la situazione, e per questo motivo abbiamo assistito al ritardo di molti film e serie tv molto attese, come Captain America: Brave New World e Daredevil: Born Again – sono stati rimandati tutti in pre-produzione.

Parlando con ComicBook.com dell’imminente uscita di Echo, il responsabile dei Marvel Studios per lo streaming, la televisione e l’animazione Brad Winderbaum ha spiegato come il MCU stia imparando dai suoi recenti passi falsi e cosa cambierà in futuro.

Abbiamo imparato molto“, ha ammesso. “Abbiamo prodotto molti contenuti molto velocemente e siamo principalmente una società di produzione cinematografica. Quindi, si può notare che la nostra prima serie di spettacoli ha una struttura molto simile a quella di un film: alla fine i personaggi vengono delineati in un arco, e sembrano delle serie limitate standalone“.

“In futuro, i nostri contenuti saranno molto più simili alla televisione“, ha aggiunto Winderbaum. “Si spinge verso l’orizzonte, verso il futuro e tiene le persone impegnate per periodi di tempo più lunghi, nell’ambiente più rilassato del salotto di casa”.

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Questo sembra il miglior approccio possibile ed è il motivo per cui i Marvel Studios intendono produrre serie tv in modo più tradizionale, con bibbie di serie e showrunner. Fino a poco tempo fa, sono stati girati come film, con riprese successive per correggere ciò che non funzionava.

Questo non è né conveniente né adatto alla narrazione episodica, e per questo motivo più di qualche serie tv del MCU ha deluso i fan (Secret Invasion è l’esempio più recente).

Probabilmente Kevin Feige impiegherà un po’ di tempo per riportare questo franchise sui binari giusti; nel 2024 usciranno solo Deadpool 3 al cinema e Echo e Agatha All Along su Disney+.

Anche l’amministratore delegato della Disney, Bob Iger, sembra adottare un approccio pratico per sistemare la produzione dei Marvel Studios. L’anno scorso ha criticato la gestione dei franchise Disney da parte di Bob Chapek, affermando: “Credo che abbiamo condizionato il pubblico ad aspettarsi che questi film siano presenti sulle piattaforme di streaming in tempi relativamente brevi e che l’esperienza di accesso e visione a casa sia migliore di quanto non sia mai stata“.

Non ha tutti i torti. Dopotutto, perché andare a vedere The Marvels al cinema quando i film del MCU arrivano così rapidamente in streaming e Ms. Marvel è proprio lì da guardare gratuitamente?

Alien: la serie tv aggiunge al cast un nuovo personaggio ricorrente

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Secondo Deadline, la star di The Peripheral Moe Bar-El è stata scelta per entrare nel cast di Alien, la prossima serie di FX che farà da spin-off all’iconico thriller fantascientifico di Ridley Scott. Ulteriori dettagli sul suo personaggio sono ancora segreti, ma si prevede che Bar-El interpreterà un “importante personaggio ricorrente“.

Nel frattempo, il sito ha anche rivelato nuove informazioni sui personaggi di Sydney Chandler e Timothy Olyphant. Chandler interpreterà una meta-umana di nome Wendy che ha il corpo di un adulto ma il cervello e la coscienza di un bambino. Olyphant interpreterà Kirsh, mentore e addestratore di Wendy. La produzione della serie Alien di FX dovrebbe riprendere a fine mese in Thailandia.

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Cosa sappiamo sulla serie di Alien?

Prodotta esecutivamente da Ridley Scott, la nuova serie Alien è ambientata in un periodo precedente al film originale e a Ripley di Sigourney Weaver ed è la prima storia della serie ambientata sulla Terra, circa 70 anni nel futuro.

Il cast è guidato da Sydney Chandler insieme ad Alex Lawther nei panni di un soldato di nome CJ, Samuel Blenkin nei panni di Boy Kavalier, un amministratore delegato, così come Essie Davis nei panni di Dame Silvia e Adarsh ​​Gourav nei panni di Slightly. Kit Young interpreta un personaggio chiamato Tootles.

La produzione di Alien è iniziata a luglio senza l’americano Chandler, membro della SAG-AFTRA. Le riprese sono continuate per più di un mese con il resto del cast che era membro della Equity affiliato al sindacato britannico.

Disney/20th Century Studios ha anche un nuovo film su Alien: Romulus del regista Fede Alvarez, attualmente previsto per l’uscita nelle sale il 16 agosto 2024. Il film vede protagonisti Cailee Spaeny, Isabela Merced, Archie Renaux, David Jonsson, Aileen Wu e Spike Fearn. Dovrebbe raccontare di un gruppo di giovani provenienti da un mondo lontano devono affrontare la forma di vita più terrificante dell’universo.

Heat 2 sarà sia un prequel che un sequel, le riprese sono previste per il 2024

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Heat 2, la cui produzione dovrebbe iniziare nel 2024, sarà sia un prequel che un sequel del film di Michael Mann del 1995.

Secondo Variety, Michael Mann ha confermato che intende iniziare le riprese di Heat 2 nel 2024. Attualmente sta ultimando la sceneggiatura del film, che ha descritto come “prequel e sequel” di Heat.

Nell’ottobre del 2023, Michael Mann aveva dichiarato che Heat 2 sarebbe stato il suo prossimo film dopo Ferrari del 2023. In quell’occasione ha dichiarato: “Io e Meg Gardiner abbiamo scritto il romanzo Heat 2, che è uscito proprio mentre stavamo girando Ferrari. È andato molto bene. Ho intenzione di girarlo dopo“.

Heat 2 potrebbe avere come protagonista Adam Driver

Sono circolate voci secondo cui Adam Driver, che ha interpretato Enzo Ferrari nel nuovo film di Michael Mann, potrebbe recitare nel prossimo sequel di Heat. Quando gli è stato chiesto se le voci fossero fondate, Mann ha risposto: “Forse. Non ne parliamo ancora. Mettiamola così: Adam e io andavamo d’accordo come una casa in fiamme [sulla Ferrari]. Abbiamo la stessa etica del lavoro, che è piuttosto intensa. Ci piacciamo e ci siamo divertiti molto a lavorare insieme dal punto di vista artistico“.

Mann ha anche dichiarato a Entertainment Weekly nel novembre 2023 che Driver era attualmente “in trattative” per Heat 2. “C’è l’ansia, la paura di non farcela, ma si va avanti lo stesso“, ha detto. “Adam ha questa qualità, ed è molto simile a tutta una serie di attori con cui mi piace lavorare, che si tratti di Daniel [Day-Lewis] o Bob [De Niro] o Ansel Elgort, se è per questo. È anche Mark Ruffalo. È un atteggiamento nei confronti del proprio lavoro. E comunque, non si tratta di “lavoro” come parola di quattro lettere. È il lavoro come un’avventura fantastica, e perché vorresti farlo in un altro modo?”.

Heat 2 non ha ancora una data di uscita.

The Orville non è ancora “morto” per Scott Grimes e Seth MacFarlane

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Il creatore, scrittore e protagonista di The Orville, Seth MacFarlane, che ha interpretato il capitano Edward Mercer, ha suggerito che l’acclamata serie non è ancora finita. Nonostante il futuro incerto dello show, il regista di Ted ha offerto una risposta vaga sulla possibile quarta stagione di The Orville.

Tutto quello che posso dirvi è che non esiste un certificato di morte ufficiale per The Orville“, ha dichiarato MacFarlane a TheWrap. “È ancora con noi. Al momento non posso spingermi oltre. Ci sono troppi fattori“.

D’altra parte, anche il co-protagonista di MacFarlane, Scott Grimes – che nella serie interpretava il tenente Gordon Malloy – ha dichiarato a TheWrap che le conversazioni sulla quarta stagione sono iniziate anche prima dell’inizio degli scioperi di Hollywood.

So che ne stiamo ancora parlando. Non è morta in nessun modo. Si tratta solo di capire quando, dove e come e di costruire di nuovo il materiale”, ha detto Grimes. “Sono entusiasta perché è una delle cose più belle su cui lavorare. Quindi incrocio le dita. So che Seth vuole farlo e di solito ha molto potere. Spero che ci riesca perché è una delle sue creature che ama e su cui è un piacere lavorare“.

Di cosa parla The Orville?

Omaggio di MacFarlane a Star Trek e al suo spin-off Next Generation, The Orville – ambientato in un futuro lontano – segue l’equipaggio della U.S.S. Orville in missione per esplorare i misteri dell’universo. Le prime due stagioni di The Orville sono andate in onda su Fox, prima che Hulu acquistasse la serie per una terza stagione. La terza stagione, intitolata The Orville: New Horizons, ha debuttato il 10 marzo 2022.

Oltre a MacFarlane e Grimes, il resto del cast di The Orville comprende anche Adrianne Palicki, Penny Johnson Jerald, Peter Macon, J. Lee, Mark Jackson, Jessica Szohr, Halston Sage e Anne Winters.

Margot Robbie: James Gunn non ha intenzione di sostituirla nel ruolo di Harley Quinn

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Il co-CEO dei DC Studios James Gunn ha commentato se Margot Robbie potrebbe continuare a interpretare Harley Quinn nel nuovo Universo DC.

Su Threads, a James Gunn è stato chiesto di commentare le recenti parole di Margot Robbie sul fatto che Harley Quinn è uno di quei personaggio che può passare di attrice in attrice possa significare che non interpreterà più il ruolo. Il regista ha chiarito le cose dicendo che, sebbene non abbia parlato con Margot Robbie del personaggio da un po’ di tempo, “non ci sono piani al momento” per qualcun altro che la interpreti al di fuori di progetti non appartenenti al DCU.

Non ho parlato con Margot di Harley per molto tempo“, ha detto Gunn nel post. “Ma mi piacerebbe molto lavorare di nuovo con lei come Harley o come qualcun altro. Al momento non ci sono piani per qualcun altro che interpreti Harley (intendo, a parte nel film di Todd o nella/e serie animata/e)“.

Quali progetti faranno parte del primo capitolo dell’Universo DC?

La prima fase del DC Universe, chiamata Chapter One: Gods and Monsters, sarà caratterizzata da una moltitudine di film e show televisivi diversi. Alcuni dei progetti annunciati includono un film su Batman e Robin intitolato The Brave and the Bold, un film su Supergirl intitolato Supergirl: Woman of Tomorrow, un film su Swamp Thing e diversi show televisivi.

Superman: Legacy, tutto quello che sappiamo sul film

Superman: Legacy, scritto e diretto da James Gunn, non sarà un’altra storia sulle origini, ma il Clark Kent che incontriamo per la prima volta qui sarà un “giovane reporter” a Metropolis. Si prevede che abbia già incontrato Lois Lane e, potenzialmente, i suoi compagni eroi. Il casting, come già detto, ha portato alla scelta degli attori David Corenswet e Rachel Brosnahan come Clark Kent/Superman e Lois Lane. María Gabriela De Faría sarà il villain “The Engineer”. Superman sarà supportato da Lanterna Verde (Nathan Fillion), Hawkgirl (Isabela Merced), Mister Terrific (Edi Gathegi) e Metamorpho (Anthony Carrigan). Nicholas Hoult sarà invece Lex Luthor.

Il film è stato anche descritto come una “storia delle origini sul posto di lavoro“, suggerendo che una buona parte del film si concentrerà sull’identità civile di Superman, Clark Kent, che è un giornalista del Daily Planet. È però confermata anche la presenza della Fortezza della Solitudine. Secondo quanto riferito, Gunn ha consegnato la prima bozza della sua sceneggiatura prima dello sciopero degli sceneggiatori e ciò ha permesso al film di non subire particolari ritardi. Ad oggi, infatti, è confermato che Superman: Legacy rispetterà la data di uscita prevista, arrivando in sala l’11 luglio 2025. Le riprese dovrebbero invece avere inizio a marzo 2024.

Dragon Trainer: Gerard Butler nel cast del remake live-Action

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Dragon Trainer: Gerard Butler nel cast del remake live-Action

Gerard Butler riprenderà il ruolo di Stoick nel prossimo remake live-action di Dragon Trainer (How To Train Your Dragon).

Deadline ha riportato la notizia che Gerard Butler interpreterà la versione live-action di Stoick, il padre del protagonista del franchise Hiccup. L’attore ha doppiato il personaggio in tutti e tre i film d’animazione, il che significa che avrà interpretato il ruolo sia in animazione che in live-action. Gerard Butler si unisce a Mason Thames e Nico Parker nel remake, che interpreteranno rispettivamente Hiccup e Astrid.

Dragon Trainer (How To Train Your Dragon)  è prodotto da Marc Platt Productions e distribuito da Universal Pictures. Dean DeBlois, sceneggiatore e regista di tutti e tre i film della trilogia animata, sarà anche sceneggiatore e regista del remake.

Il franchise di Dragon Trainer (How To Train Your Dragon) è basato sull’omonima serie di libri per bambini di Cressida Cowell. La storia originale di Cowell era incentrata su Hiccup, un giovane aspirante inventore che vuole rendere orgoglioso il padre vichingo diventando un cacciatore di draghi. Le cose non vanno come previsto quando Hiccup si ritrova inaspettatamente a stringere un legame con un drago Night Fury.

Quanti sono i film di Dragon Trainer (How To Train Your Dragon)?

Dopo il successo del film del 2010, sono seguiti altri due sequel che hanno ricevuto il plauso della critica e diverse nomination agli Oscar, tra cui quella per il miglior film d’animazione. I film d’animazione hanno visto la partecipazione di Jay Baruchel, Gerard Butler, America Ferrera, Craig Ferguson, Jonah Hill, Kristen Wiig, Cate Blanchett, Kit Harington e altri ancora. Il franchise è un successo al botteghino, con un incasso mondiale complessivo di oltre 1,6 miliardi di dollari.

Wolf Man: Julia Garner nel cast del remake della Blumhouse

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Wolf Man: Julia Garner nel cast del remake della Blumhouse

Secondo quanto riportato da Variety, l’attrice Julia Garner, vincitrice di un Emmy e di un Golden Globe, si è unita ufficialmente al cast del prossimo remake di Wolf Man di Leigh Whannell.

Julia Garner si unirà a un cast che vede già Christopher Abbott – che ha sostituito Ryan Gosling nel ruolo di protagonista del film – nel ruolo di protagonista. Al momento non si conoscono altre informazioni sul cast del film. Garner e Abbott hanno un certo affiatamento, avendo entrambi recitato in Martha, Marcy, May, Marlene del 2011.

Whannell è noto per aver scritto diversi film horror di James Wan, tra cui Saw del 2004, Dead Silence del 2007 e Insidious del 2010. Ha debuttato alla regia nel 2015 con Insidious 3, prima di dirigere Upgrade del 2018 e, più recentemente, The Invisible Man del 2020 con Elisabeth Moss. Ha anche ricevuto un credito per la storia di Insidious: The Red Door del 2023, diretto da Patrick Wilson.

Christopher Abbott, invece, è noto per aver interpretato ruoli in It Comes at Night del 2017, First Man del 2018, Possessor del 2020 e Sanctuary del 2022. Sarà presto al cinema con Povere Creature! (Poor Things) di Yorgos Lanthimos, che uscirà negli Stati Uniti il 22 dicembre 2023, e apparirà anche in Kraven the Hunter del 2024.

Cosa sappiamo di Wolf Man?

Ryan Gosling era stato inizialmente accostato a Wolf Man nel maggio 2020. All’epoca, Ryan Gosling era in trattative per interpretare un conduttore che viene infettato e la sceneggiatura era stata paragonata a Network del 1976 e a Nightcrawler del 2014.

Al momento i dettagli della trama non sono stati resi noti. La sceneggiatura è di Whannell, Corbett Tuck, Lauren Schuker Blum e Rebecca Angelo. Jason Blum produce il film, mentre Ken Kao, Bea Sequeira, Mel Turner e Whannell sono produttori esecutivi insieme a Gosling.

Peacemaker – seconda stagione: James Gunn aggiorna sulla serie

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Peacemaker – seconda stagione: James Gunn aggiorna sulla serie

James Gunn, co-CEO dei DC Studios, ha fornito ai fan un aggiornamento sulla pre-produzione della seconda stagione di Peacemaker per iniziare l’anno.

Su Threads è stato chiesto a James Gunn un aggiornamento sui progressi della seconda stagione di Peacemaker. La prima stagione ha debuttato nel gennaio del 2022, prima del cambio di leadership alla DC. Sebbene la serie sia stata confermata anche dopo il cambiamento, Gunn sta per dirigere il primo film della nuova era, Superman: Legacy.

In risposta alla domanda, il regista ha rivelato che la seconda stagione di Peacemaker è “scritta per oltre la metà“, e James Gunn ha precedentemente confermato che sta scrivendo la serie almeno dallo scorso ottobre.

Basato sui personaggi della DC, Peacemaker è scritto, diretto e creato da James Gunn. I produttori esecutivi sono James Gunn, Cena, Peter Safran e Matt Miller. La serie è stata prodotta da Troll Court Entertainment e The Safran Company in associazione con Warner Bros. Television.

Chi ha recitato in Peacemaker Stagione 1?

La prima stagione di James Gunn ha visto protagonisti John Cena nel ruolo di Peacemaker, Danielle Brooks nel ruolo di Leota Adebayo, Jennifer Holland nel ruolo di Emilia Harcourt, Freddie Stroma nel ruolo di Adrian Chase/Vigilante, Steve Agee nel ruolo di John Economos, Chukwudi Iwuji nel ruolo di Murn, Robert Patrick nel ruolo di Auggie Smith/White Dragon e altri ancora. Non è chiaro quali personaggi torneranno nel prossimo capitolo, ma James Gunn ha già detto che ha intenzione di stabilire più collegamenti con la DC nel prossimo capitolo, dopo le apparizioni a sorpresa di Ezra Miller e Jason Momoa nel finale della prima stagione.

La Befana vien di notte 2 – Le origini: trama, cast e location del film con Monica Bellucci

Con il recente ritorno al genere nel cinema italiano, anche il fantasy ha avuto il proprio momento di gloria grazie ad un film molto particolare. Si tratta di La Befana vien di notte (qui la recensione), diretto da Michele Soavi e scritto da Nicola Guaglianone. Già autore di Lo chiamavano Jeeg Robot e Non ci resta che il crimine. Interpretato da Paola Cortellesi, questo film ha riscosso un buon successo, tanto da portare alla realizzazione di un nuovo film a riguardo nel 2021. Nonostante il titolo La Befana vien di notte 2 – Le origini, esso non è un sequel bensì, un prequel che va appunto a narrare le origini della befana.

Scritto da Nicola Guaglianone e Menotti, ma diretto stavolta da Paola Randi – già regista di Tito e gli alieni e successivamente di Beata te – il film va dunque a raccontare una storia diversa, ambientata in un epoca lontana, potendo contare su una nuova protagonista d’eccezione: Monica Bellucci. È lei ad assumere il ruolo della magica protagonista, alle prese con nuove avventure, nuovi bambini da gestire e, naturalmente, un nuovo antagonista da sconfiggere. Nonostante tutto ciò, questo nuovo film ha ottenuto un riscontro economico molto inferiore rispetto al primo capitolo.

È però, insieme a La Befana vien di notte, un perfetto titolo da vedere in occasione della festività della Befana, dopo la quale, si sà, tutte le feste vengon portate via. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative ad esso. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

La trama di La Befana vien di notte 2 – Le origini

Il racconto si svolge nel XVIII secolo, quando Paola, una ragazzina di strada, truffaldina e sempre a caccia di guai, si trova inavvertitamente a intralciare i piani del terribile Barone De Michelis, un omuncolo gobbo sempre scortato dal fidato e bistrattato Marmotta, con una sconfinata sete di potere e uno smisurato odio verso le streghe. L’intervento della dolce e potentissima Dolores, una strega buona che dedica la sua vita ai bambini, salva Paola da un rogo già acceso. Tra un magico apprendistato, inseguimenti, incredibili trasformazioni e molti, molti, guai, Paola scoprirà che il destino ha in serbo per lei qualcosa di davvero speciale.

La Befana vien di notte II - Le origini Fabio De Luigi

Il cast di La Befana vien di notte 2 – Le origini e le location: ecco dove è stato girato il film

Ad interpretare la strega Dolores vi è, come già anticipato, l’attrice Monica Bellucci, mentre la giovane Zoe Massenti, qui al suo primo ruolo in un film, interpreta Paola, che diverrà poi la Befana vista nel film con Paola Cortellesi. Recitano poi nel film Fabio De Luigis nel ruolo del crudele Barone De Michelis, ruolo per cui l’attore si è trasformato fisicamente, mentre nel ruolo del suo fido braccio destro Marmotta vi è il comico Herbert Ballerina. Completano il cast gli attori Alessandro Haber nel ruolo del marchese, Guia Jelo in quelli di donna Isa e Corrado Guzzanti nel ruolo di Papa Benedetto XIV.

Per quanto riguarda le location, il film è stato girato tra Lazio e  Umbria e in particolare nella suggestiva Tuscia. In diverse scene si possono poi ammirare scorci di borghi come Soriano nel Cimino, la Faggeta vetusta patrimonio dell’UNESCO e le Cascate di Chia, ma anche Todi e Orvieto. Nel Lazio, invece, sono state principalmente due le scelte della produzione: nella zona dei Castelli Romani, Villa Aldobrandini, imponente struttura risalente all’inizio XVII secolo che sovrasta Frascati, e Villa Parisi, un edificio dello stesso periodo che si trova a Monte Porzio Catone. Si tratta di luoghi antichi o di siti naturali, rivelatisi ideali per restituire l’atmosfera dell’epoca in cui il film è ambientato e allo stesso tempo conferire al film un che di magico.

Il trailer di La Befana vien di notte 2 – Le origini e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire di La Befana vien di notte 2 – Le origini grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Google Play, Apple TV e Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di venerdì 5 gennaio alle ore 21:20 sul canale Rai 1.

Mrs. Doubtfire – Mammo per sempre: trama, cast e curiosità sul film

Il grande Robin Williams vanta una carriera cinematografica inimitabile, con film come L’attimo fuggente e Will Hunting – Genio ribelle affermatisi come capolavori senza tempo. Particolarmente amate sono anche le tante commedie da lui interpretate, da Jumanji a Flubber – Un professore tra le nuvole. Il più popolare di questo genere rimane però il film del 1993 Mrs. Doubtfire – Mammo per sempre, che ha visto l’attore sbizzarrirsi in tutto il suo potenziale comico. Diretto da Chris Columbus, il film è però non solo una brillante commedia, quanto anche una profonda riflessione sulla genitorialità.

Liberamente ispirato al libro Un padre a ore, il film ha infatti portato nuovamente al cinema il tema del divorzio, affrontandolo in modo originale ed estremamente toccante, senza fornire un falso lieto fine ma lasciando agli spettatori un messaggio d’amore, sentimento attraverso cui si può superare ogni cosa. Oltre alle tematiche ed alle interpretazioni, del film è poi rimasto memorabile il trucco applicato a Williams per farlo diventare una donna. Un lavoro ancora oggi straordinario che ha vinto un meritato premio Oscar.

Costato appena 25 milioni di dollari, Mrs. Doubtfire – Mammo per sempre ne ha guadagnati in tutto il mondo oltre 440, affermandosi sin da subito come un grande successo. Una popolarità riconfermatasi negli anni, che lo ha reso un titolo cult tra i più importanti del suo decennio. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si parlerà anche del suo sequel cancellato e si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Mrs. Doubtfire – Mammo per sempre: la trama del film

Protagonista del film è Daniel Hillard, doppiatore con uno straordinario talento nell’adattare la propria voce ad ogni occasione. Il suo lavoro ben si sposa con la sua anima da giocherellone, sempre pronto al divertimento. A causa di un litigio con il suo capo, Daniel si ritrova però licenziato. Questa novità scuote ulteriormente il suo già precario matrimonio con Miranda, che svolge invece una forte attività da arredatrice d’interni. I due, con tre figli, si ritrovano infatti ormai da anni in disaccordo su tutto. Nel bel mezzo della caotica festa di compleanno del figlio Chris, Miranda decide di porre fine alla loro storia chiedendo il divorzio.

A causa del suo comportamento giudicato poco maturo, Daniel si vede negata anche la possibilità di trascorrere più tempo di quello che vorrebbe con i suoi figli. Estremamente legato a loro, egli non può sopportare tale distacco e decide pertanto di escogitare un piano. Aiutato dal fratello Frank e dal suo amico Jack, entrambi straordinari truccatori per il cinema, Daniel si sottopone così ad ore di trucco per trasformarsi in Mrs. Doubtfire, una perfetta domestica e babysitter. Riesce così a rientrare nella sua vecchia casa, potendo passare del tempo con i suoi figli, anche se sotto falsa identità. I guai, però, non tarderanno ad arrivare.

Mrs. Doubtfire - Mammo per sempre cast

Mrs. Doubtfire – Mammo per sempre: il cast del film

Nei panni di Daniel Hillard e di Mrs. Doubtfire vi è dunque Robin Williams, che grazie alla sua straordinaria interpretazione ha vinto un Golden Globe al miglior attore. Egli lavorò moltissimo per poter risultare irriconoscibile nei panni dell’anziana domestica, al punto da cambiare i propri atteggiamenti e la propria voce. La trasformazione fu così precisa che nessuno riconobbe l’attore, neanche suo figlio. Williams fu inoltre molto meticoloso nella realizzazione delle scene, richiedendo numerosi ciak finché non si riteneva soddisfatto. Allo stesso tempo, egli ebbe modo di improvvisare moltissimo durante le riprese e molto di quanto si vede nel film è proprio frutto di sue reinvenzioni.

Accanto a lui, nei panni della moglie Miranda Hillard, vi è la due volte premio Oscar Sally Field. L’attrice, che all’epoca delle riprese stava realmente attraversando un divorzio, usò quello stato d’animo per rendere più vero il suo personaggio. L’attore Pierce Brosnan è invece presente nei panni di Stuart Dunmeyer, il nuovo compagno di Miranda. Originariamente, il personaggio avrebbe dovuto essere profondamente negativo, ma venne riscritto come una personalità più gentile in seguito alla scelta di Brosnan per la parte. Ad interpretare i figli Lydia, Chris e Natalie vi sono i giovani attori Lisa Jakub, Matthew Lawrence e Mara Wilson. L’attore Harvey Fierstein, infine, è Frank, il fratello di Daniel.

Mrs Doubtfire Robin Williams

 

Mrs. Doubtfire – Mammo per sempre: il sequel mai realizzato

Progetti per un sequel di Mrs. Doubtfire iniziarono a concretizzarsi nel 2001. La non esistenza di un seguito del libro della Fine costrinse però gli sceneggiatori ad inventare del tutto una storia convincente. Secondo alcune fonti, questa doveva concentrarsi sull’ingresso al college di Lydia, con Daniel pronto a riprendere i panni di Mrs. Doubtfire per starle più vicino. Tuttavia, Williams si disse profondamente scontento della sceneggiatura, che dunque venne più volte riscritta. Nel corso degli anni diverse versioni furono proposte, ma nessuna di queste trovò mai il consenso di tutti coinvolti. Nel 2014 nuovi piani per il sequel sembravano aver preso vita, con Columbus che si incontrò con l’attore per parlare del progetto.

L’idea era quella di dar vita ad un film dove però, su richiesta di Williams, le scene che richiedevano di indossare il pesante trucco di Mrs Doubtfire fossero molte di meno. Per l’attore, non più giovane, era infatti impensabile riuscire a restituire nuovamente una performance come quella. Ad ogni modo, con la la scomparsa improvvisa di Williams l’11 agosto di quell’anno, il progetto venne totalmente cancellato. I diritti su Mrs. DoubtfireMammo per sempre sono però in mano ai produttori, che potrebbero decidere di realizzare un remake o un reboot. Fortunatamente, però, non sembrano esserci piani all’orizzonte a riguardo.

Il trailer di Mrs. Doubtfire – Mammo per sempre e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire del film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Mrs. Doubtfire – Mammo per sempre è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Google Play, Apple TV, Prime Video e Disney+. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. È bene notare che in caso di noleggio si avrà soltanto un dato limite temporale entro cui guardare il titolo. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di venerdì 5 gennaio alle ore 21:20 sul canale Italia 1.

Maya Lopez: tutto quello che c’è da sapere sulla protagonista della serie Marvel ECHO

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Arriverà il prossimo 10 gennaio su Disney+ la nuova serie Marvel Echo, che vedrà il ritorno di Maya Lopez sul piccolo schermo, dopo il suo esordio in Hawkeye. L’attrice Alaqua Cox sarà protagonista di cinque episodi che usciranno simultaneamente con il marchio Marvel Spotlight, etichetta che si propone di raccontare storie che non fanno parte della continuity del MCU.

Creata circa 20 anni fa da David Mack e Jon Quesada, Maya Lopez è una giovane donna sorda con la capacità di copiare qualsiasi movimento che vede, da cui il suo nome d’arte, Echo. Nei fumetti, inizia la sua corsa come antagonista di Daredevil ma presto diventa un’alleata dell’Uomo Senza Paura e di molti altri supereroi Marvel.

Iscriviti a Disney+ per guardare ECHO e le più belle storie Marvel e molto altro. Dove vuoi, quando vuoi.

Maya Lopez, la storia a fumetti

Maya Lopez fumetto Daredevil 14 1998

La sua storia comincia ovviamente dai fumetti Marvel, dove è apparsa per la prima volta in Daredevil #9 nel 1999, creato da David Mack e Jon Quesada. In questa serie, è una giovane donna che Kingpin controlla e usa per avvicinarsi a Matt Murdock nel tentativo di apprendere i punti deboli di Daredevil. Sappiamo che Kingpin è il padre adottivo di Maya, nonostante sia stato lui a causare la morte dei suoi genitori. Segue la sua educazione e appena scopre che, nonostante la disabilità, ha un’intelligenza sopra la media, le fornisce l’accesso a una scuola per studenti superdotati.

Da grande, Maya Lopez assume diverse incarnazioni, e tra queste c’è la prima versione di Ronin della Marvel Comics. Il MCU ha già visto Ronin in azione, con il volto di Jeremy Renner/Clint Barton, in Avengers: Endgame. La sua trasformazione in Ronin avviene quando, dopo essersi allontanata da Kingpin, va in Giappone.

Il personaggio di Echo potrebbe essere utilizzato in altre PI Marvel, anche se la serie arriverà sotto all’etichetta Marvel Spotlight. Nei fumetti, infatti, Maya ha una relazione sentimentale con Matt Murdock, prima che entrambi scoprano le rispettive identità segrete. Dopo Matt è il turno di Clint, che Maya avvicina in Secret Wars, nel corso dell’invasione degli Skrull. Ma Maya ha anche un legame con Elektra e con La Mano, che le fa il lavaggio del cervello per farla combattere nelle sue fila.

Maya Lopez rappresenta una minoranza etnica nei fumetti Marvel

Il personaggio di Maya è originale per molti versi. Maya Lopez è anche una nativa americana. Nei fumetti, appartiene alla comunità degli Cheyenne e come caratteristica estetica indossa sempre delle piume trai capelli, tipica usanza di quella popolazione. Nella serie Echo, Alaqua Cox, che la interpreta, è di origine nativo americana.

Un’altra caratteristica importante di Maya è che è sorda, e questo fa di lei una dei pochi personaggi Marvel ad appartenere alla comunità dei non-udenti, insieme a Makkari degli Eterni e all’Occhio di Falco televisivo, che a furia di botte, comincia a perdere l’udito. Questo importante tratto non viene sottovalutato nella serie TV Hawkeye e la prima scena che vede Echo protagonista  la mostra mentre ascolta la musica attraverso le vibrazioni accanto a un altoparlante.

Maya Lopez Hawkeye
Maya Lopez nella serie TV Hawkeye

La disabilità di Maya non influisce sulle sue prestazioni in battaglia e, proprio come fa Daredevil con la sua cecità, ha imparato a usarla a suo vantaggio. Indipendentemente da ciò, quando la sua vista viene compromessa, può avere difficoltà contro qualsiasi tipo di nemico.

Chi è Echo

Il personaggio supereroistico che vedremo nella serie metterà probabilmente in bella mostra la sua dote soprannaturale, ovvero la capacità di fare da “eco”, appunto, di imitare qualsiasi movimento in combattimenti corpo a corpo che la rende un’avversaria molto forte. Fin da quando era molto piccola, Maya era in grado di rispecchiare perfettamente i movimenti di chiunque altro, proprio come fa Taskmaster. La sua capacità di replicare qualsiasi cosa le consente di diventare un’abile artista marziale, una ballerina professionista o persino un’atleta di livello olimpico in pochi secondi.

Anche le sue capacità di lettura labiale sono superiori alla media. Può leggere le labbra da una distanza maggiore rispetto agli altri esseri umani o anche usando la coda dell’occhio. Inoltre, può leggere le labbra delle persone anche se indossano maschere di tessuto sottile.

Infine, come è già stato lasciato intuire, Echo non è una vera e propria villain, anche nei fumetti, dove a un certo punto si unisce addirittura agli Avengers. Si unisce al gruppo nella lotta contro Silver Samurai e durante l’invasione degli Skrull in Secret Invasion.

Le incarnazioni di Maya Lopez

Alaqua Cox è la prima attrice disabile a interpretare un personaggio principale in una produzione dei Marvel Studios. È nata sorda, proprio come il personaggio dei fumetti originali, e ha una gamba protesica.

Disponibile a partire dal 10 gennaio su Disney+, questa sarà la prima serie MCU a seguire il modello di distribuzione binge simile a quello di Netflix, il che significa che un’intera stagione verrà rilasciata in una sola volta invece della tradizionale strategia di rilascio settimanale in stile tv via cavo.

Il Wilson Fisk di Vincent D’Onofrio è apparso accanto a Maya durante i momenti finali di Hawkeye e le conseguenze del loro scontro sono tutt’ora un mistero, ma lo vedremo nella serie che partirà dall’infanzia della protagonista, fino a raccontarne le azioni contemporanee.

Fonte: IMDb, CBR, Collider

La storia: tutto quello che c’è da sapere sulla nuova serie RAI con Jasmine Trinca e Elio Germano

Debutterà l’8 gennaio 2024 in prima serata la nuova serie tv di RAI FICTION, La storia, creata da Giulia Calenda, Ilaria Macchia, Francesco Piccolo e diretta da Francesca Archibugi.  Protagonisti con Jasmine Trinca, Elio Germano, Asia Argento, Lorenzo Zurzolo, Francesco Zenga e con Valerio Mastandrea

La storia è composta da 4 puntate da 100 minuti ciascuno scritti da Giulia Calenda, Ilaria Macchia, Francesco Piccolo e Francesca Archibugi e tratto da “La Storia” di ELSA MORANTE pubblicato in Italia da Giulio Einaudi Editore, Torino.

La storia: la trama

La storia trama cast
Foto di Lacovelli Zayed

Roma, quartiere San Lorenzo. Alla vigilia della seconda guerra mondiale, Ida Ramundo, maestra elementare rimasta vedova con un figlio adolescente di nome Nino, decide di tenere nascoste le proprie origini ebraiche per paura della deportazione. Un giorno, rientrando a casa, viene violentata da un soldato dell’esercito tedesco, un ragazzino ubriaco.

Dopo lo sgomento, l’angoscia e la vergogna, scopre di essere incinta. Mentre Nino trascorre l’estate al campeggio degli Avanguardisti, Ida partorisce in segreto un bambino prematuro, piccolo e quieto, con gli stessi occhioni azzurri del padre, quel soldato ragazzino tedesco già morto in Africa. Quando Nino torna a casa e scopre il fratellino, lo accetta di slancio e se ne innamora. Lo soprannominerà Useppe.

La piccola famiglia viene stravolta dagli eventi della guerra: prima Nino, fascista convinto, decide di partire per il fronte contro il parere di Ida, lasciandola sola con Useppe; poi, nel bombardamento di San Lorenzo del luglio 1943, la loro casa viene distrutta, Ida perde tutto ed è costretta a sfollare a Pietralata. Da quel momento, ogni giorno diventerà una lotta per la propria sopravvivenza e per quella del suo bambino. Intanto, Useppe cresce aspettando i ritorni di suo fratello, al quale è legato da un amore inossidabile, mentre una vitalità a tratti disperata spinge Nino verso la lotta armata di Resistenza, verso l’amore, verso i compagni, pieno di desideri; più soldi, più affari, più avventura. Dopo la guerra si darà al contrabbando, prima di sigarette e poi in quello delle armi. Vuole una vita migliore per sé, per Ida e per Useppe.

Note di regia

Tutta la Storia e le nazioni della terra s’erano concordate a questo fine: la strage del bambinello Useppe Ramundo. “La Storia”, Elsa Morante, 1974 Ida Ramundo vedova Mancuso viene violentata. Tutto nasce da una violenza sessuale di un giovane soldato tedesco su una donna incapace di difendersi. Quel giovane soldato morirà poco dopo, in guerra. Tutti sono incapaci di difendersi. I personaggi di questo grandioso libro sono creature senza nessun potere, attraversate da forze collettive, piccole figure che tentano di sopravvivere nel decennio di un secolo che ha attraversato l’orrore assoluto. Come mettersi al servizio di un’idea tanto semplice quanto gigantesca? Con tutta l’umiltà e la fedeltà possibili. Attenzione spasmodica alla distribuzione dei ruoli, alla scelta degli attori e delle attrici, dei cani e dei bambini, delle case, delle piazze, delle scarpe e delle ciabatte. Immagini. Voci. Luci. Suoni. Il lavoro di regìa è una sequenza infinita di scelte macro e microscopiche, grandi impostazioni e minimi dettagli. Guidare una armata di collaboratori geniali, tutti tesi allo stesso scopo: cercare di restituire nei personaggi e nelle scene lo stesso stupore, divertimento, orrore, disperazione che si è provati leggendo La Storia da adolescenti. Con la precisa certezza che sarebbe stato impossibile. È stato terrificante e bellissimo. Francesca Archibugi

Jasmine Trinca La Storia

La storia, trama del primo episodio

La maestra Ida Ramundo è ebrea, ma lo tiene nascosto. Il marito è morto anni prima e lei vive con suo figlio Nino, adolescente bellissimo ed esuberante. La vita di Ida, fra scuola e San Lorenzo, procede impaurita ma tranquilla, aiutata spesso dall’oste Remo.  Un giorno di gennaio del 1941 tutto cambia: Gunther, un giovanissimo soldato tedesco, la segue in casa e la violenta. È quello il giorno in cui la Storia bussa alla porta di una donna normale: Ida si scopre incinta. Mentre Nino è lontano al campeggio con gli Avanguardisti, nasce un neonato magico, con degli occhi azzurri bellissimi.

La storia, trama del secondo episodio

Al ritorno, Nino non fa domande e si innamora istantaneamente del fratellino.  E il piccolo di lui. Fra i due fratelli s’instaura un legame fortissimo. Però Nino, fascista esaltato, abbandona la famiglia e il liceo, spezzando i sogni di Ida, e si arruolerà in guerra volontario, salutato da tutto il quartiere. Ida resta sola con il piccolo soprannominato Useppe. Ma la guerra sconvolgerà ben presto le vite di tutti. San Lorenzo viene bombardato,  la casa di Ida distrutta  e Blitz, il cagnolino di Nino, morirà sotto le macerie.

Il cast di La storia

Ida Ramundo vedova Mancuso (Jasmine Trinca): è una diligente maestra elementare, figlia di maestri, semplice, infantile, conserva ancora una “faccia da bambina sciupatella”.  Crede con fervore nell’istruzione e solo dentro l’aula con i suoi scolari prova un po’ di pace. Il mondo le fa paura.   Rimasta vedova e sola da giovane, mezza ebrea, attraversa il fascismo, le leggi razziali e l’occupazione di Roma da parte dei nazisti con un terrore occulto.

Ama i suoi figli come un’innamorata, prima di Nino, adolescente bello e inquieto che la tiene in un continuo stato d’agitazione, e poi di Useppe, il suo pupetto dallo sguardo celeste. I suoi figli sono la sua unica ragione di vita, “come certe gatte malandate”.

Nino (Francesco Zenga): cresce durante i cinque anni di guerra. Odia andare a scuola, al liceo classico, e infrange i sogni di Ida di vederlo laureato abbandonando gli studi per arruolarsi volontario nell’esercito fascista. S’immerge nel caos della guerra, ritorna a casa dopo essersi unito a sorpresa ai partigiani della cellula dei castelli romani. L’Italia sobbolle, lui viaggia, attraversa il fronte, va a Napoli, si unisce agli americani. Nino è sempre in movimento, pieno di idee, a volte in conflitto fra loro; da orfano di padre, comanda sulla madre ed è intollerante a tutte le autorità, correndo a perdifiato felice e disperato verso il suo destino.

Useppe (Christian Liberti/Mattia Basciani): frutto della violenza sessuale di un soldato tedesco, è un bambino di una dolcezza quasi soprannaturale, pieno d’amore per l’universo, gli uomini e gli animali. Il suo sguardo azzurro conquista il mondo e tutte le persone che lo incrociano.  Durante la terribile occupazione nazista che affama Roma, Ida si batte come una lupa per cercare di trovare per lui qualcosa da mangiare, farlo crescere, non farlo ammalare. Perché Useppe soffre di assenze, chiamate Piccolo Male che finita la guerra lo faranno passare attraverso la trafila di medici e medicine. Ida è fiduciosa perché è la stessa malattia di cui soffriva lei da piccola e dalla quale è guarita.

L’oste Remo (Valerio Mastandrea): proprietario di un’osteria a San Lorenzo, è una specie di capo di quartiere, amato e rispettato, l’unico che Nino sta a sentire e, per questo, amato anche da Ida. Si scoprirà essere uno dei capi della resistenza armata e farà da tramite per passare le notizie tra Ida e il figlio Nino. Non abbandonerà mai Ida e le sarà sempre vicino.

Eppetondo (Elio Germano): Giuseppe Cucchiarelli è un marmista che dopo il bombardamento di San Lorenzo sfolla a Pietralata insieme a Ida e Useppe. Chiamato Giuseppe Secondo per l’eccesso di Giuseppi nel capannone degli sfollati, viene ribattezzato Eppetondo da Useppe che non sa pronunciarne il nome. Comunista, d’animo gentile e generoso, è uno strano tipetto che si lega con amicizia fortissima e anomala prima a Useppe e poi a Ida.

Quando compare Nino partigiano, si unisce di slancio alla lotta armata. Catturato dai nazisti, si comporterà da piccolo grande eroe per non tradire i compagni.

Carlo Vivaldi (Lorenzo Zurzolo): il cui vero nome è Davide Segre, studente ebreo di Mantova, è un anarchico nonviolento. Scampato alla deportazione che ha sterminato la sua famiglia, dopo l’incontro con Nino si convince a partecipare attivamente alla lotta partigiana. L’uccisione violenta di un tedesco, lo porterà a un conflitto interiore che lo consumerà. Dopo la guerra, ritrova Useppe conosciuto durante lo sfollamento a Pietralata. Il bambino si legherà a lui, lo cercherà, mentre Davide, incapace di riprendersi dalle ferite della guerra, sprofonderà sempre di più nella solitudine.

I Mille (Vincenzo Antonucci, Anna De Stefano, Rosaria Langellotto, Arcangelo Iannace): famiglia mezza romana mezza napoletana, scampata ai bombardamenti a tappeto di Napoli.  Si sono rifugiati nel ricovero per gli sfollati di Pietralata, guidati dalla furbizia di Domenico (Vincenzo Nemolato). Chiamati così perché numerosi, sono tutti imparentati tra loro. Sono allegri, spregiudicati, ridono, litigano, fanno la borsa nera. Tra loro si distingue la sora Mercedes (Carmen Pommella), matrona della famiglia, che nasconde sotto una coperta i beni alimentari e li smercia anche all’interno del capannone; e Carulina (Flora Gigliosetto), chiamata da Useppe Ulì, una quindicenne già madre di due gemelline di cui dice di non sapere chi è il padre. Affettuosa, allegra, “canterina e piagnona”, resterà nei ricordi di Useppe per sempre.

La famiglia Marrocco: Ida e Useppe affittano una stanza nella loro casa di Testaccio una volta abbandonata Pietralata.  Sono ciociari: in casa ci sono il nonno, un vecchio un po’ rimbambito che vuole solo bere vino, il signor Tommaso Marrocco (Enzo Casertano) che lavora come portantino in ospedale, la signora Filomena Marrocco (Antonella Attili), sarta in casa, brutale e sboccata, sempre dietro al lavoro delle macchine da cucire e circondata di clienti, e Annita (Ludovica Francesconi), la piccola sposina del figlio Giovannino, disperso in Russia. L’attesa del ritorno di Giovannino è il pensiero fisso della famiglia. Il suo nome e la sua foto campeggiano nella casa e nei pensieri.

Santina (Asia Argento) è una prostituta che va a casa Marrocco a leggere i tarocchi, di cui è esperta, interrogata come un oracolo da Filomena e Annita sulla sorte di Giovannino. Lì conosce Davide Segre, con il quale intreccia una relazione intima, anche di pensieri e conforto, che ingelosisce Nello (Josafat Vagni) il suo magnaccia violento e possessivo.

Blitz e Bella: sono i cani della famiglia Ramundo-Mancuso. Blitz, voluto da Nino quando è nato il fratellino, come una sorta di risarcimento. Quando parte soldato, lo affida a Useppe, in segno del loro legame speciale. Ma il cagnolino morirà sotto le macerie del bombardamento di San Lorenzo, il primo trauma indelebile per Useppe. Bella, invece, è una magnifica maremmana enorme e bianca, di cui s’innamora Nino come fosse una ragazza e che va a vivere con loro appena finita la guerra. Sarà compagna di grandi avventure per Useppe e nelle sue scorribande romane starà sempre appiccicata a lui, per proteggerlo da tutto. Quando Nino non c’è, Bella veglia sulla famiglia e sulla malattia di Useppe come una seconda mamma.

Patrizia (Romana Maggiora Vergano): è la fidanzata di Nino, di cui si innamora anche Useppe, per la sua dolcezza e la sua allegria. Fanno giri in moto in tre e, durante una scampagnata al lago, Useppe li vede fare l’amore. Insieme trascorrono momenti intensi di felicità. Da questa felicità resterà Ninetta, la pupetta che Patrizia avrà da Nino.

Vilma (Giselda Volodi): è una strana donna, un po’ maga, un po’ strega, che Ida incontra al ghetto. È considerata  dagli altri ebrei una che vaneggia, poiché riporta le notizie delle radio straniere che ascolta dalla signora da cui lavora. Notizie che sono prese con fastidio, come profezie squinternate di una donna fuori di sé. C’è troppo orrore in quello che racconta, morte, deportazione, nessuno le crede.

Signora Di Segni (Anna Ferruzzo): ha un negozio di tessuti nella piazza principale del ghetto. È la più scettica sulle profezie di Vilma, non vuole crederle. Ida la incontra di nuovo vicino alla Stazione Tiburtina, dopo che tutta la sua famiglia è stata rastrellata il 16 ottobre del ’43. Ida la segue fino al treno, e la vede gridare ai fascisti e ai nazisti di fare partire anche lei con i suoi cari, pensando che andranno in un campo di lavoro e non in un campo di morte.

The White Lotus – terza stagione: annunciato il cast, al via le riprese

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Leslie Bibb, Dom Hetrakul, Jason Isaacs, Michelle Monaghan, Parker Posey e Tayme Thapthimthong si uniscono al cast del terzo ciclo di episodi di The White Lotus, la premiatissima satira di Mike White targata HBO le cui prime due stagioni sono disponibili su Sky e in streaming solo su NOW.

Accanto ai nomi appena annunciati, il ritorno nel cast, direttamente dalla prima stagione, di Natasha Rothwell. La serie, che batterà il primo ciak a febbraio e che arriverà prossimamente in esclusiva su Sky e in streaming solo su NOW, verrà girata a Koh Samui, Phuket e Bangkok e seguirà le vicende di un nuovo gruppo di vacanzieri in un altro resort The White Lotus.

La prima stagione, arrivata nell’estate del 2021 e ambientata alle Hawaii, ha ricevuto ben 20 nomination agli Emmy Awards in 13 categorie, portando a casa 10 statuette, più di qualunque altra serie quell’anno – incluso il premio come miglior miniserie. Il secondo ciclo di episodi, che ha debuttato nel dicembre 2022, è invece ambientato in Sicilia e ha fatto sue addirittura 23 nomination ai prossimi Emmy, fra cui quella per miglior serie drammatica.

The White Lotus è create, scritta e diretta da Mike White; produttori esecutivi sono Mike White, David Bernad and Mark Kamine.

Civiltà perduta: trama, cast e la vera storia dietro al film

Civiltà perduta: trama, cast e la vera storia dietro al film

Considerato uno dei più talentuosi e importanti registi del nuovo cinema statunitense, James Gray ha negli anni dato vita ad acclamati lungometraggi come The Yards, I padroni della notte e C’era una volta a New York. Prima di cimentarsi con la fantascienza di Ad Astra, egli ha poi portato sul grande schermo un complesso film d’avventura come Civiltà perduta (qui la recensione), adattamento del libro Z la città perduta di David Grann e a sua volta basato sulla vera storia dell’esploratore britannico Percy Fawcett. Prende da qui forma un racconto diviso tra avventura e descrizione di un preciso contesto sociale, il tutto con il tocco unico di Gray.

Distribuito al cinema nel 2016, Civiltà perduta trova dunque origine da un testo letterario, che Grann scrisse qualche anno dopo un suo articolo sul New Yorker basato sulla vicenda di Fawcett. Il libro fu un enorme successo, tanto da essere nominato dal New York Times come uno dei dieci libri migliori dell’anno. Poco dopo, la società di produzione fondata da Brad Pitt ne ha acquistato i diritti, invitando James Gray ad adattarlo per il grande schermo. Accolto poi molto positivamente dalla critica, Civiltà perduta è considerato uno dei migliori film del suo anno, imperdibile per gli amanti del genere.

Gray, infatti, ha arricchito una storia già di suo densa di colpi di scena, emozioni e personaggi incredibili ma reali. Il risultato è un nuovo capitolo della sua filmografia da non perdere assolutamente. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e alla vera storia dietro il film. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il titolo nel proprio catalogo.

 

La trama e il cast di Civiltà perduta

La storia è quella del maggiore inglese Percy Fawcett, che viene incaricato dal governo a mappare i territori ancora inesplorati tra Brasile, Bolivia e Perù. Durante questo primo viaggio insieme al biologo Henry Costin, Fawcett trova nel bel mezzo dell’Amazzonia resti di terracotta che lo inducono a ipotizzare l’esistenza di un’antichissima civiltà che Fawcett chiama Z. Entusiasta della scoperta e appoggiato dalla moglie Nina, l’esploratore intraprende dunque un’avventura che si rivelerà però essere più complessa e pericolosa del previsto. Con lo scoppiare della Prima guerra mondiale, inoltre, gli appoggi di cui Fawcett godeva iniziano a venire meno e il suo obiettivo sembrerà farsi sempre più lontano. Certo di aver scoperto qualcosa di grosso, egli proseguirà però imperterrito nella sua ricerca.

Ad interpretare il ruolo di Percy Fawcett si ritrova l’attore Charlie Hunnam. Originariamente, però, la parte era stata offerta sia a Brad Pitt che a Benedict Cumberbatch, i quali rinunciarono però per via di altri impegni. Accanto a Hunnam, nel ruolo del biologo Henry Costin vi è invece Robert Pattinson. Per dar vita ai rispettivi personaggi, entrambi gli attori si sottoposero ad una rigida dieta, arrivando a perdere molto peso. L’attrice Sienna Miller interpreta Nina Fawcett, mentre Tom Holland è il figlio Jack. Completano poi il cast gli attori Angus Macfadyen nei panni di James Murray e Ian McDiarmid in quelli di Sir. George Goldie. Tutti gli attori, inoltre, dovettero prepararsi alla difficoltà delle riprese nella giungla, un ambiente che richiese loro addestramento e sopportazione.

Civiltà perduta cast

Civiltà perduta: la vera storia di Percy Fawcett

Come anticipato, quella di Percy Fawcett è una storia vera. L’esploratore britannico visse dal 1867 a al 1925. Le sue spedizioni nell’America Meridionale ebbero inizio a partire dal 1906, quando si recò in Brasile per mappare parte della giungla. Nel corso di queste esplorazioni egli riportò di diversi incontri con animali sconosciuti alla zoologia, come un anaconda gigante di circa 19 metri. Fino al 1924 egli svolse numerose altre spedizioni, guadagnandosi sempre più il favore dei nativi, che aveva nel tempo imparato a riconoscere e a comprendere. Allo scoppio della Prima guerra mondiale, tuttavia, fu costretto a tornare in patria per il servizio militare. Si arruolò come volontario e fu destinato al fronte nonostante avesse ormai quasi 50 anni.

Terminata la guerra, egli tornò nuovamente in Brasile per effettuare nuovi studi di zoologia e archeologia. Insieme al primogenito Jack, egli si era convinto dell’esistenza di una città perduta, che ribattezzò Z. Il 20 aprile del 1915 egli partì dunque per quella che si rivelò essere la sua ultima spedizione. Fawcett, il figlio e quanti con loro non furono mai ritrovati. Ancora oggi rimae il mistero circa ciò che gli accadde. Numerose spedizioni furono condotte per cercare di stabilire che fine avesse fatto l’esploratore, ma nessuna portò ad esiti certi. Nel corso dei decenni si susseguirono diverse teorie, tra chi sostiene che il gruppo sia stato ucciso da animali selvatici e chi invece sostiene che la morte sia arrivata per mano di alcune tribù.

Secondo altri, infine, lo stesso Fawcett avrebbe rinnegato la civiltà fondando una propria comunità, vivendo in essa fino alla morte. Nel 2005 il giornalista del The New Yorker David Grann visitò la tribù brasiliana dei Kalapalo scoprendo che si erano tramandati una tradizione orale riguardante Fawcett, secondo la quale egli e il suo gruppo avevano abitato nel villaggio ed erano ripartiti verso est. I Kalapalo avvisarono Fawcett di non viaggiare in quella direzione perché sarebbero stati uccisi dai “feroci indiani” che occupavano il territorio. Si disse inoltre che una civiltà monumentale chiamata Kuhikugu potrebbe essere veramente esistita vicino a dove Fawcett fu visto l’ultima volta. I ritrovamenti di Grann hanno poi dato vita al suo libro Z la città perduta.

Il trailer di Civiltà perduta e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire di Civiltà perduta grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Infinity+, Google Play, Apple TV, Tim Vision, Prime Video e Netflix. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video.

Phoebe Dynevor riflette sul provino di Lois Lane per Superman: Legacy

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La star di Fair Play, Phoebe Dynevor, è stata una delle poche attrici che sono riuscite a partecipare alle selezioni finali per il ruolo di Lois Lane nel film attesissimo del 2025 Superman: Legacy. Pur non avendo ottenuto il ruolo, la Dynevor ha dichiarato di essersi divertita molto durante il processo.

Parlando con Variety, la Dynevor ha riflettuto sul periodo in cui ha cercato di diventare la Lois Lane dell’Universo DC. La Dynevor ha descritto come le audizioni siano state piuttosto veloci e ha anche elogiato il personaggio di Lane come cervello e coraggio della relazione.

È stato un turbine e poi ho capito che era finita, ma è stato fantastico“, ha detto Dynevor del processo di audizione. “Lei salva Superman. È il cervello; in realtà è l’impavida“.

Superman: Legacy, tutto quello che sappiamo sul film

Superman: Legacy, scritto e diretto da James Gunn, non sarà un’altra storia sulle origini, ma il Clark Kent che incontriamo per la prima volta qui sarà un “giovane reporter” a Metropolis. Si prevede che abbia già incontrato Lois Lane e, potenzialmente, i suoi compagni eroi. Il casting, come già detto, ha portato alla scelta degli attori David Corenswet e Rachel Brosnahan come Clark Kent/Superman e Lois Lane. María Gabriela De Faría sarà il villain “The Engineer”. Superman sarà supportato da Lanterna Verde (Nathan Fillion), Hawkgirl (Isabela Merced), Mister Terrific (Edi Gathegi) e Metamorpho (Anthony Carrigan). Nicholas Hoult sarà invece Lex Luthor.

Il film è stato anche descritto come una “storia delle origini sul posto di lavoro“, suggerendo che una buona parte del film si concentrerà sull’identità civile di Superman, Clark Kent, che è un giornalista del Daily Planet. È però confermata anche la presenza della Fortezza della Solitudine. Secondo quanto riferito, Gunn ha consegnato la prima bozza della sua sceneggiatura prima dello sciopero degli sceneggiatori e ciò ha permesso al film di non subire particolari ritardi. Ad oggi, infatti, è confermato che Superman: Legacy rispetterà la data di uscita prevista, arrivando in sala l’11 luglio 2025. Le riprese dovrebbero invece avere inizio a marzo 2024.

Superman: Legacy, James Gunn rivela che non ci sarà nessun trailer prima del 2025

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La produzione di Superman: Legacy inizierà quest’anno a marzo, per un’uscita prevista per l’11 luglio 2025. Ciò è possibile anche in quanto, fortunatamente, il regista James Gunn aveva finito di scrivere la sceneggiatura giusto prima degli scioperi dello scorso anno e ha a quel punto avuto tutto il tempo di finire il casting e altri dettagli del film nel corso dei mesi successivi, evitando così di incorrere in un ritardo nella produzione. Ora che il progetto si prepara ad entrare nel vivo, i fan non possono fare a meno di chiedersi quando vedremo qualcosa di più a riguardo, dal costume ad un primo trailer.

Sappiamo però che Gunn non intende svelare il costume, almeno per il momento, è dunque potrebbe essere necessario attendere il trailer prima di poter vedere che aspetto esso abbia. Sfortunatamente, anche per un trailer o delle prime immagini potrebbe volerci più del previsto. Rispondendo alle domande dei fan su Threads, a Gunn è stato infatti chiesto se nel 2024 verrà rilasciato un teaser del film, ma la risposta del regista è stata un semplice “no”. “Le riprese non inizieranno prima di marzo. La scrittura è praticamente finita e lo è già da un po’, a parte una virgola qui, una virgola là”, ha aggiunto Gunn.

Lascia sicuramente un po’ sorpresi il sapere che potenzialmente nulla di Superman: Legacy verrà mostrato prima del 2025. Certo, le cose potrebbero cambiare da qui ai prossimi mesi, specialmente se la Warner Bros. dovesse decidere di pubblicizzare il film nel corso di quest’anno, scavalcando la volontà di Gunn. È in realtà improbabile che ciò avvenga, considerando quando lo studios sembra riporre fiducia nel lavoro e nelle idee di Gunn, per cui sembra che proprio che bisognerà attendere ancora un po’ prima di avere qualcosa di più concreto riguardo al film.

Superman: Legacy, tutto quello che sappiamo sul film

Superman: Legacy, scritto e diretto da James Gunn, non sarà un’altra storia sulle origini, ma il Clark Kent che incontriamo per la prima volta qui sarà un “giovane reporter” a Metropolis. Si prevede che abbia già incontrato Lois Lane e, potenzialmente, i suoi compagni eroi. Il casting, come già detto, ha portato alla scelta degli attori David Corenswet e Rachel Brosnahan come Clark Kent/Superman e Lois Lane. María Gabriela De Faría sarà il villain “The Engineer”. Superman sarà supportato da Lanterna Verde (Nathan Fillion), Hawkgirl (Isabela Merced), Mister Terrific (Edi Gathegi) e Metamorpho (Anthony Carrigan). Nicholas Hoult sarà invece Lex Luthor.

Il film è stato anche descritto come una “storia delle origini sul posto di lavoro“, suggerendo che una buona parte del film si concentrerà sull’identità civile di Superman, Clark Kent, che è un giornalista del Daily Planet. È però confermata anche la presenza della Fortezza della Solitudine. Secondo quanto riferito, Gunn ha consegnato la prima bozza della sua sceneggiatura prima dello sciopero degli sceneggiatori e ciò ha permesso al film di non subire particolari ritardi. Ad oggi, infatti, è confermato che Superman: Legacy rispetterà la data di uscita prevista, arrivando in sala l’11 luglio 2025. Le riprese dovrebbero invece avere inizio a marzo 2024.

The White Lotus 3: Carrie Coon in trattative per un ruolo da protagonista

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Carrie Coon sarebbe in attesa di un ruolo chiave nella terza stagione di The White Lotus  della HBO. Secondo quanto riportato da Jeff Sneider di The InSneider, la Coon sarebbe in trattative per un ruolo importante nella terza stagione di The White Lotus , ambientata in Thailandia.

Il casting non è stato ancora annunciato ufficialmente dalla HBO, anche se Deadline ha precedentemente riportato che la stagione sta cercando di riempire tredici ruoli (nove dei quali saranno series regular), tra cui un “patriarca, un dirigente d’azienda, un’attrice, una coppia di madri, un disadattato e uno yogi”. L’unico membro del cast confermato per la terza stagione di The White Lotus è Natasha Rothwell, che riprende il ruolo di Belinda dalle prime due stagioni.

In cos’altro ha recitato Carrie Coon ?

Carrie Coon è forse più nota per aver interpretato Nora Durst in The Leftovers della HBO, creata da Damon Lindelof, insieme a Justin Theroux. Ha anche interpretato Bertha Russell in The Gilded Age della HBO e ha recitato nella terza stagione di Fargo della FX, oltre ad altri ruoli televisivi.

Al cinema, Carrie Coon ha recitato in Gone Girl del 2014, The Post del 2017, Avengers: Infinity War del 2018, Widows del 2018, The Nest del 2020 e Ghostbusters: Afterlife. Riprenderà il ruolo di Callie Spengler nel prossimo Ghostbusters: minaccia glaciale, che uscirà nelle sale statunitensi il 29 marzo 2024.

Creata da Mike White, la prima stagione di The White Lotus ha debuttato nel 2021 e ha avuto come protagonisti Jennifer Coolidge, Murray Bartlett, Connie Britton, Alexandra Daddario, Fred Hechinger, Steve Zahn, Sydney Sweeney e altri. La Coolidge è tornata per la seconda stagione, andata in onda nel 2022, insieme a una serie di nuovi attori come F. Murray Abraham, Michael Imperioli, Haley Lu Richardson, Aubrey Plaza, Simona Tabasco e altri. La terza stagione di The White Lotus non ha ancora una data di uscita ufficiale, ma probabilmente sarà trasmessa nel 2025. Le riprese inizieranno nel febbraio 2024.

No Activity – Niente da segnalare: Luca Zingaretti e Alessandro Tiberi in una clip della serie

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Prime Video ha svelato in una nuova clip esclusiva altri due inediti personaggi di No Activity – Niente da segnalare, l’esilarante serie-comedy Original italiana in sei episodi disponibile in esclusiva dal 18 gennaio 2024.

Così diversi ma così vicini, “l’agente disilluso” Marcello (Luca Zingaretti) e “l’agente esaltato” Achille (Alessandro Tiberi) sono in perenne attesa dell’avvio di un’azione che non scatta, di una chiamata dalla centrale che non arriva, in gabbia nella loro volante che contiene le loro emozioni.

In No Activity – Niente da segnalare anche Rocco Papaleo, Carla Signoris, Emanuela Fanelli e Fabio Balsamo. Completano il cast: Maccio Capatonda, Tommaso Ragno, Davide Calgaro, Edoardo Ferrario, Sara Lazzaro, Marcella Bella, Lorella Cuccarini, con Francesco Pannofino e con Diego Abatantuono.

Due criminali in attesa di un carico importante, due poliziotti in appostamento pronti a far scattare il blitz, due operatrici della centrale pronte a inviare i rinforzi. Ma il carico non arriva e tutti sono costretti ad un’attesa estenuante e a trovare un modo per ammazzare il tempo. Nel frattempo… “No Activity – Niente da segnalare”!

Diretta da Valerio Vestoso, scritta da Laura Grimaldi, Paolo Piccirillo, Stefano Di Santi e Pietro Seghetti, la serie è un adattamento del format australiano No Activity creato da Jungle Entertainment ed è prodotta da Amazon MGM Studios e Groenlandia (una società del Gruppo Banijay). No Activity – Niente da segnalare è l’ultima novità per i clienti Amazon Prime, che in Italia beneficiano di spedizioni veloci, offerte esclusive e intrattenimento, incluso Prime Video, con un solo abbonamento al costo di €49,90/anno o €4,99/mese.

Saltburn: le 10 più grandi domande senza risposta

Saltburn: le 10 più grandi domande senza risposta

Dopo il finale sconvolgente di Saltburn, il film di successo di Emerald Fennell, ci sono ancora diverse domande che non trovano risposta al momento dei titoli di coda. Il contorto protagonista Oliver Quick, alla fine rivela un complotto per l’acquisizione della proprietà di Saltburn, come dimostra la scena finale in cui Ollie viene visto ballare, letteralmente, sulle loro tombe. Barry Keoghan in questo ruolo offre un’interpretazione sapientemente inquietante nei panni dell’emarginato e poi assassino Ollie, la cui ossessione per il compagno di scuola Felix Catton (Jacob Elordi) si rivelerà, alla fine, un piano di un inganno premeditato molto tempo prima.

Ecco le 10 domande e misteri senza risposta di Saltburn

Ollie riuscirà a farla franca dopo aver ucciso i Catton?

Saltburn recensione film

La domanda più grande che rimane alla fine di Saltburn è se Ollie riuscirà a farla franca dopo aver ucciso Felix, Venetia ed Elspeth Catton. Ollie era probabilmente il più a rischio d’essere indagato subito dopo le morti consecutive di Felix e Venetia, ma è stato effettivamente salvato da Sir James Catton che lo ha pagato per lasciare la tenuta di Saltburn. Il fatto che non ci siano state indagini sul coinvolgimento del giovane sembra una forzatura logica, ma si allinea con il desiderio dei Catton di fingere che gli omicidi dei loro figli non siano mai avvenuti.

Com’è morto Sir James Catton?

Da quello che viene mostrato nel film, Ollie prese i soldi da James Catton (Richard E. Grant) e lasciò Saltburn indenne. Presumibilmente, al protagonista non sarebbe stato permesso di tornare a Saltburn in nessun caso, motivo per cui probabilmente ha aspettato che James morisse naturalmente per riavvicinarsi a Elspeth e alla tenuta. Sebbene non sia esplicitamente chiaro quale sia stata la causa della morte di James, se sia deceduto per cause naturali o addirittura per suicidio, è certo che Ollie, almeno qui, non è coinvolto in questa morte.

Come mai Elspeth Catton è finita in coma?

Alla fine del racconto, Lady Elspeth Catton (Rosamund Pike) invita Ollie di tornare con lei  a Saltburn per poi essere uccisa da lui mentre è in coma. Sebbene sia evidente che Oliver abbia in qualche modo convinto la donna a cambiare legalmente il suo testamento in modo da diventare l’unico erede di Saltburn, non è chiaro come Ollie sia riuscito ad avvelenarla fino al punto in cui era entrata in coma. Non è certo il dettaglio più importante, visto che si tratta di un mezzo per raggiungere il fine ultimo di Ollie, ovvero ereditare la reggia, ma sarebbe stato bello sapere esattamente come ha fatto.

Che fine ha fatto Farleigh?

Ollie è riuscito a incastrare Farleigh (Archie Madekwe) per farlo allontanare da Saltburn non una, ma due volte, anche se il ragazzo è un membro legittimo della famiglia, molto più di quanto lo sia mai stato Ollie. È probabile che sia tornato a Oxford o negli Stati Uniti e abbia cercato di ricontattare James ed Elspeth, magari aspettando la morte di James per contattare direttamente Lady Elspeth, ma nulla di tutto ciò viene chiarito alla fine di Saltburn. Conoscendo l’indole gelosa e riservata di Farleigh, sarà furioso quando scoprirà che Ollie ha rivendicato Saltburn e probabilmente prenderà in mano la situazione per vendicarsi.

Che fine ha fatto Eddie, il vecchio amico di Felix?

Saltburn

Venetia (Alison Oliver) dice a Ollie che era solo uno dei “giocattoli” di Felix di cui il fratello si sarebbe stufato. La ragazza poi confessa ad Ollie che le piace di più del precedente ospite che il fratello aveva portato a casa l’estate precedente, al quale Felix dirà poi che si chiamava Eddie. Felix e Eddie hanno smesso di essere amici dopo che Eddie si è messo con Venetia e l’ex amico quindi non è stato più invitato a Saltburn. Tuttavia, questa è l’unica informazione che viene fornita su Eddie, poiché non viene più menzionato durante il film.

Duncan continuerà a servire Saltburn?

Il maggiordomo Duncan è un personaggio strano ma fedele a Saltburn, che serve sia la famiglia Catton che l’aristocratica tenuta inglese. Semmai, Duncan sarebbe probabilmente colui che si insospettirebbe delle motivazioni di Ollie e della morte improvvise di Felix e poi Venetia, e il più propenso anche ad accusare il giovane dei loro omicidi. Non si sa se Duncan tenga davvero alla famiglia Catton o, come Ollie, ami semplicemente vivere a Saltburn. Alla fine del film, con Ollie proprietario di Saltburn, il pubblico si chiede cosa ne sarà di Duncan.

Ollie sapeva di Saltburn prima di fare amicizia con Felix?

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La grande rivelazione del piano di Ollie alla fine di Saltburn mostra quanto Ollie stesse tramando da tempo per fare amicizia con Felix, anche se non è chiaro quanto fosse esteso il suo piano iniziale ad Oxford. Ollie aveva pedinato Felix a scuola e probabilmente era venuto a conoscenza della sua estrema ricchezza, quindi è del tutto possibile che sapesse pure di Saltburn fin dall’inizio e che avesse messo gli occhi su di lui. È altrettanto realistico che l’ossessione di Ollie per Felix si sia trasformata in un consumo e in un’imitazione totale di tutto ciò che il ricco ragazzo aveva, rendendo Saltburn l’ultimo possesso necessario per diventare proprio come Felix.

Quanti soldi ha dato James a Ollie per lasciare Saltburn?

Saltburn

Ollie ha lasciato il Saltburn dopo che James l’ha effettivamente cacciato con un assegno sostanzioso in tasca, il che è strano se si considera che avrebbe potuto farlo allontanare e bandire dai locali senza offrirgli un centesimo. Tuttavia, Oliver rappresentava una minaccia troppo grande per James, tanto da indurlo a credere che non sarebbe tornato senza un cospicuo compenso, e la sua apparente paura di Ollie è ciò che lo ha spinto a offrirgli una somma sostanziosa. Quando viene a sapere della morte di James, Ollie sembra aver acquistato una casa lussuosa, anche se più piccola, ma non è chiaro quanti soldi di James abbia usato per comprarla.

Felix e Venetia hanno avuto una storia romantica?

Nonostante tutte le cose esplicite ed evidenti e inquietanti di Saltburn, c’è una domanda più sottile senza risposta sulla relazione tra Felix e Venetia. Quando Felix ha scoperto che Ollie si era messo con Venetia, lo ha essenzialmente minacciato con la storia di Eddie, chiarendo che lei era off limits. Questo potrebbe essere dovuto alla protezione fraterna, alla volontà egoistica di non condividere Ollie con Venetia o a qualcos’altro. Più tardi, a Saltburn, Venetia riconosce il dopobarba del fratello su Ollie e i due iniziano a baciarsi subito dopo. Si tratta certamente di un’ipotesi azzardata senza molte prove concrete, ma potrebbero esserci dei sottili indizi che fanno pensare a una storia romantica incestuosa tra Felix e Venetia.

Altri membri della famiglia Catton cercheranno di reclamare Saltburn?

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L’ultima domanda importante che riguarda il destino di Ollie è quanto a lungo sarà in grado di mantenere la proprietà di Saltburn ora che ha aspettato così a lungo per acquistarla. Non ci devono essere solo James, Elspeth, Felix e Venetia nella famiglia Catton, il che significa che ci dovrebbe essere una sorta di gerarchia accuratamente costruita su chi controlla la fortuna della famiglia dopo la loro morte. Farleigh potrebbe essere stato escluso dal testamento dopo che Ollie lo ha incastrato per la morte di Felix, ma sembra difficile credere che nessun altro parente o amico stretto della famiglia Catton si sia presentato per contestare la pretesa di Ollie su Saltburn.

Klara e il Sole: Jenna Ortega possibile protagonista del film di Taika Waititi

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Taika Waititi – il cui nuovo film Chi segna vince con protagonista Michael Fassbender uscirà da noi il 18 gennaio – ha una serie di progetti in programma da qui ai prossimi anni, tra cui un misterioso film di Star Wars e un adattamento live-action di Akira. Questi due in particolare sono progetti di cui al momento l’effettiva realizzazione non è certa, ma è invece già stabilito quello che sarà il prossimo film da regista per Waititi. Si tratta di Klara e il Sole, adattamento del romanzo di fantascienza del 2021 del premio nobel Kazuo Ishiguro.

La storia si svolge in un futuro distopico in cui alcuni bambini vengono geneticamente modificati per migliorare le loro capacità accademiche. Poiché l’istruzione viene impartita interamente a casa da tutor sullo schermo, le opportunità di socializzazione sono limitate e i genitori che possono permetterselo spesso comprano ai loro figli degli androidi come compagni. Klara è proprio questo, un’amica artificiale chiamata a svolgere tale ruolo per una bambina gravemente malata. Il romanzo si è affermato come un bestseller ed era quindi questione di tempo prima che ne venissero acquistati i diritti per un adattamento cinematografico.

Secondo quanto riportato dall’insider Jeff Sneider nell’ultima edizione della sua newsletter,  si starebbe valutando di offrire il ruolo di Klara all’attrice Jenna Ortega (nota per il film Scream VI e la serie Netflix Mercoledì). Non è noto se a Ortega è già stata formalmente proposto di prendere parte al film, ma maggiori dettagli potrebbero non metterci troppo ad arrivare. Intanto, tra i prossimi progetti dell’attrice c’è Beetlejuice 2, atteso in sala il 6 settembre, e la seconda stagione di Mercoledì, le cui riprese devono però avere ancora luogo. Se all’attrice sarà possibile incastrare questo impegno con Klara e il Sole è allora probabile che la si potrà vedere nel ruolo di protagonista in questo progetto.

La Società della neve, la tragica storia vera raccontata dal film di J. A. Bayona

La Società della neve (qui la recensione), film di chiusura della Mostra del Cinema di Venezia 2023, diretto da J. A. Bayona, è ufficialmente approdato su Netflix dal 4 gennaio. Al centro di questo nuovo progetto del regista spagnolo vi è la terrificante storia vera dell’incidente aereo del 1972 del volo 571 dell’aeronautica militare uruguaiana e la successiva lotta per la sopravvivenza dei passeggeri superstiti, oggi conosciuta come il “miracolo delle Ande“. Il titolo del film si riferisce a un soprannome comune condiviso tra i sopravvissuti all’incidente, che sono rimasti uniti in circostanze desolanti, costretti a fare l’impensabile per rimanere in vita. In questo articolo, analizziamo la storia vera raccontata dal film, elogiato da pubblico e critica e che rappresenta la Spagna nella corsa agli Oscar 2024, nella categoria Miglior film internazionale.

La tragica odissea de La Società della Neve è iniziata con una partita di rugby

La Società della Neve, i membri dell'Old Christians ClubIl 12 ottobre 1972, quarantacinque passeggeri e l’equipaggio salirono a bordo del volo 571 dell’aeronautica militare uruguaiana, aspettandosi un viaggio di routine dalla capitale Montevideo attraverso la Cordigliera delle Ande fino a Santiago del Cile. La maggior parte dei passeggeri a bordo del volo 571 era legata alla squadra di rugby amatoriale Old Christians Club di Montevideo, Uruguay; 19 giocatori erano accompagnati da amici, familiari e sostenitori. Come mostrato nel film La Società della neve, la squadra era in viaggio per un’amichevole contro l’Old Boys Club, una squadra inglese con sede a Santiago del Cile.

A pilotare il jet Fairchild-Hiller 227 noleggiato erano il capitano Julio César Ferradas e il copilota Dante Hector Lagurara. Secondo lo Smithsonian Magazine, Ferradas era un pilota esperto dell’aeronautica militare con più di 5.000 ore di volo all’attivo, tra cui 29 viaggi attraverso le Ande, mentre Lagurara era in addestramento. Il volo decollò come previsto da Montevideo il 12 ottobre. Tuttavia, il maltempo costrinse il jet e i suoi passeggeri ad atterrare e a passare la notte a Mendoza, in Argentina. Ripartirono il giorno successivo, con l’inesperto Lagurara ai comandi.

L’impatto iniziale è stato “solo” l’inizio di una corsa alla sopravvivenza

Una scena dal film La Società della Neve (Netflix)Ostacolati dai forti venti, i piloti hanno preso una rotta a U verso il Cile attraverso un passo di montagna per evitare le vette andine ad alta quota. Tuttavia, secondo ABC News, hanno iniziato la discesa troppo presto e non sono riusciti a superare la linea di cresta. Entrambe le ali e la coda dell’aereo si sono staccate all’istante e la fusoliera rimanente è scivolata giù dalla montagna ad alta velocità. Nell’impatto iniziale morirono dodici persone, tra cui Ferradas, mentre gli altri passeggeri hanno riportato ferite di vario grado. Uno di loro, Nando Parrado, che ebbe un ruolo chiave nella sopravvivenza del gruppo, si fratturò il cranio e rimase in coma per tre giorni prima di risvegliarsi. Altri, tra cui Lagurara, hanno poi ceduto alle ferite e alle intemperie nei giorni successivi.

I sopravvissuti hanno poi costruito un muro di fortuna con sedili, bagagli e frammenti di aereo per ripararsi dal freddo e dai venti forti, proprio come viene ricreato ne La Società della neve. Nel luogo in cui si trovavano, le temperature potevano scendere fino a 31 gradi Fahrenheit (ovvero 0 gradi °C) e l’aria rarefatta causava fiato corto anche stando fermi. Per evitare la disidratazione, i sopravvissuti erano costretti a mangiare la neve, che era così fredda da bruciare la gola. Il gruppo ha avvistato un aereo di soccorso che volava sopra di loro il quarto giorno di isolamento, ma la fusoliera bianca era mimetizzata nel terreno innevato.

Il decimo giorno hanno sentito dalla radio a transistor dell’aereo che i tentativi di ricerca erano stati interrotti, mettendo fine a qualsiasi speranza immediata di salvataggio. Una settimana dopo, un paio di valanghe hanno ricoperto la fusoliera di neve, intrappolando il gruppo rimasto all’interno. Altri otto passeggeri morirono, lasciando 19 sopravvissuti in uno spazio confortevole soltanto per quattro. Anche se alla fine riuscirono a uscire dalla carcassa dell’aereo, i sopravvissuti si trovarono ad affrontare un’altra minaccia imminente: la fame.

I sopravvissuti sono ricorsi al cannibalismo

Nei primi giorni successivi all’incidente raccontati da La Società della neve, i sopravvissuti avevano cercato di razionare il cibo restante dividendosi quadratini di cioccolato o cracker con piccoli pezzi di pesce. Alcuni hanno cercato di mangiare pezzi di pelle dai bagagli strappati. Secondo ABC News, hanno inoltre usato il metallo dei rottami per costruire un dispositivo che scioglieva la neve per ottenere acqua potabile. Tuttavia, data la scarsità di fonti di cibo sulle montagne, dovettero rapidamente affrontare la fame e la terrificante consapevolezza che avrebbero dovuto nutrirsi dei corpi dei passeggeri deceduti per il loro sostentamento.

Alcuni membri del gruppo, cattolici praticanti, credevano che sarebbero andati all’inferno se avessero “preso parte a questo rito”. “Ci chiedevamo se fossimo impazziti anche solo a contemplare una cosa del genere“, ha scritto Roberto Canessa in una delle sue memorie. “Ci eravamo forse trasformati in bruti selvaggi? O era l’unica cosa sana da fare? In verità, stavamo superando i limiti della nostra paura“.

Alla fine, il gruppo giunse a un “accordo” inizialmente ideato da uno dei passeggeri che morì nella valanga: Se una persona dovesse morire, gli altri potrebbero usare il suo corpo per sopravvivere. Secondo l’Evening Standard, Daniel Fernández si è assunto la macabra responsabilità di tagliare e distribuire la carne. Di conseguenza, poco più di due dozzine di membri riuscirono a sopravvivere per circa due mesi nelle condizioni implacabili delle Ande, finché il tempo non cominciò a migliorare. A questo punto, Canessa, Parrado e Antonio Vizintín si decisero a trovare aiuto per i loro compagni.

La spedizione di salvataggio è stata più lunga del previsto

La Società della neve (2023)I primi tentativi di esplorare l’area intorno al relitto furono inutili a causa delle condizioni avverse, tra cui l’alta quota, il freddo estremo e la minaccia di cecità da neve. Per poter finalmente organizzare una spedizione di salvataggio legittima, il trio composto da Canessa, Parrado e Vizintín iniziò ad allenarsi per attraversare il paesaggio innevato e ricevette razioni supplementari di cibo per poter avere più forze. “Sapevo che quando avrei fatto il primo passo per lasciare la fusoliera non sarei tornato indietro. Questa è una spedizione kamikaze“, ha dichiarato Parrado al The Guardian nel 2023.

Come mostrato da La Società della Neve, per prima cosa, i tre hanno trovato la coda dell’aereo e, al suo interno, valigie con piccole quantità di cibo, oltre a vestiti caldi e batterie. Hanno cercato di usare queste ultime per far funzionare la radio della fusoliera e chiamare i soccorsi, ma non ci sono riusciti. A quel punto, era evidente che avrebbero dovuto trovare aiuto da soli.

Giorno 72: il salvataggio

Il 12 dicembre, il 61° giorno dopo l’incidente, i tre partirono per quello che pensavano fosse un viaggio relativamente breve – circa 5 chilometri, o poco più di 3 miglia, oltre la cima della montagna e nelle valli del Cile – sulla base delle informazioni fornite dal copilota Lagurara poco prima della sua morte. In realtà, Parrado, che è stato pericolosamente vicino all’iperventilazione e alla disidratazione durante l’ascesa alla vetta, ha raggiunto la cima e ha trovato altre montagne a perdita d’occhio. Parrado e Canessa non videro altra scelta che continuare a camminare. “Gli ho detto: ‘Dai, Roberto, non posso farcela da solo. Andiamo. Se torniamo indietro, perché? Morirò guardandoti negli occhi, e chi muore per primo?“. Parrado ha ricordato. Vizintín offrì loro le sue razioni e tornò dai sopravvissuti alla fusoliera, sperando che i suoi compagni completassero il loro viaggio miracoloso.

Secondo The Guardian, Parrado e Canessa hanno percorso più di 37 miglia in 10 giorni, arrivando a un fiume dove trovarono tre uomini sull’altra sponda. Poiché non potevano attraversare, usarono dei biglietti legati a una roccia per spiegare ciò che era accaduto sul luogo dell’incidente. Gli uomini hanno gentilmente gettato loro dei pezzi di pane e si sono avventurati verso la stazione di polizia più vicina, a 10 ore di distanza a dorso di mulo. Non molto tempo dopo, gli elicotteri arrivarono a Los Maitenes, un villaggio vicino al fiume, con una squadra di soccorso.

Utilizzando le mappe, Parrado ha tracciato un percorso per tornare al luogo dell’impatto, che ha lasciato i soccorritori increduli per la distanza. Nonostante la stanchezza, è salito su un elicottero e ha guidato i soccorritori fino ai sopravvissuti. Sono stati necessari due viaggi per trasportare tutti dalla montagna, il che significa che alcuni sono dovuti rimanere nella fusoliera una notte in più con i soccorritori che fornivano assistenza. Parrado è stato portato in un ospedale di San Fernando, in Cile, dove ha rifiutato di essere trasportato per gli ultimi metri verso il rifugio a lungo desiderato. “Ho attraversato le Ande a piedi. Non ho intenzione di entrare in questo ospedale su una barella“, ha detto.

I tabloid hanno sensazionalizzato la vicenda

I compagni di squadra sopravvissuti sono stati trasferiti in un hotel di Santiago per riprendersi: Parrado aveva perso 99 chili, poco meno della metà del suo peso iniziale. Non sorprende che i dettagli della loro storia si siano diffusi rapidamente, trasformandoli in celebrità. “Per sei mesi siamo stati circondati da giornalisti ovunque andassimo“, ha raccontato Parrado, aggiungendo che alcuni sconosciuti incontrati hanno addirittura espresso invidia per la loro esperienza. Secondo l’Evening Standard, i corpi delle 29 vittime dell’incidente sono stati lasciati sul luogo del naufragio. Oggi esiste un monumento in loro onore.

La Chiesa cattolica ha rilasciato una dichiarazione in cui assolve il gruppo da qualsiasi peccato legato al cannibalismo, ma i dettagli raccapriccianti della loro situazione non hanno impedito ad alcuni media di scrivere resoconti sensazionalistici dell’incidente. Si è diffusa la voce che i membri della squadra si fossero inventati la storia della valanga. Tuttavia, lo scrittore Piers Paul Read contribuì a diffondere la verità con il suo libro del 1974 Alive: The Story of the Andes Survivors.

Il Miracolo delle Ande rimane una storia avvincente di determinazione e coraggio, particolarmente significativa per chi è riuscito, contro ogni aspettativa, a superarla. “Amo la vita. Ogni volta che respiro è come un miracolo“, ha detto Parrado al Guardian. “Non dovrei essere qui. Non dovrei parlare con voi“. La Società della neve ha già riscosso ampi consensi e, a dicembre, è stato uno dei 15 film selezionati nella shortlist per il Miglior film internazionale ai prossimi Oscar 2024. È anche nella lista dei candidati per altre tre categorie: Trucco e acconciature, Musica (colonna sonora originale) ed Effetti visivi.

David Tennant sarà il presentatore dei dei BAFTA Film Awards 2024

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L’ex Doctor Who David Tennant è stato scelto come presentatore dei BAFTA Film Awards 2024, che si terranno il 18 febbraio presso la Royal Festival Hall del Southbank Centre di Londra. Tennant prende il posto di Richard E. Grant, che ha presentato l’edizione dello scorso anno, la prima tenutasi alla Royal Festival Hall.

David Tennant è meglio conosciuto per la sua acclamata interpretazione di Doctor Who. Altri suoi crediti importanti includono Harry Potter e il calice di fuoco, Good Omens e Broadchurch.

Le liste finali per tutte le 24 categorie BAFTA – tra cui Miglior Film, Regista, Fotografia, Casting, Documentario e Film non in lingua inglese – saranno annunciate venerdì 5 gennaio. Le nomination invece saranno annunciate tramite live streaming dagli ex candidati all’EE Rising Star Award Naomi Ackie e Kingsley Ben-Adir il 18 gennaio. Le nomination all’EE Rising Star saranno annunciate il 10 gennaio.

“Sono felice che mi sia stato chiesto di presentare gli EE BAFTA Film Awards e di contribuire a celebrare il meglio dei film di quest’anno e le tante persone brillanti che li hanno portati in vita”, ha affermato Tennant.

Jane Millichip, CEO dei BAFTA, ha aggiunto: “Siamo al settimo cielo che David Tennant sarà il nostro ospite per gli EE BAFTA Film Awards 2024. È meritatamente amato dal pubblico britannico e internazionale. Il suo calore, il suo fascino e il suo spirito malizioso renderanno lo spettacolo un evento da non perdere il mese prossimo per i nostri ospiti alla Royal Festival Hall e per i milioni di persone che lo guarderanno da casa.”

“Gli EE BAFTA Film Awards riconoscono i film eccezionali e le persone di talento che li realizzano. Più di 7500 dei nostri membri BAFTA – creativi provenienti da tutti gli angoli dell’industria cinematografica britannica e globale – hanno votato durante le vacanze e pubblicheremo le loro liste prescelte più tardi. Ci auguriamo che possa ispirare le persone a guardare più film e incoraggiare tutti a partecipare alla conversazione su chi dovrebbe vincere un BAFTA il mese prossimo”.