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Return to Silent Hill: tutti i dettagli del nuovo film

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Return to Silent Hill: tutti i dettagli del nuovo film

Durante l’evento dedicato al franchise di Silent Hill, Konami oltre ai nuovo videogiochi ha annunciato che un nuovo film, intitolato Return to Silent Hill che entra ufficialmente in produzione. Questo nuovo film probabilmente rientrerà nella strategia di Sony Pictures di proseguire il cammino intrapreso con Uncharted nel produrre nuove iterazioni delle sue sage originali videoludiche.

Return to Silent Hill sarà diretto da Christophe Gans, che ha anche diretto il  film Silent Hill del 2006. Durante il video è stata mostrata una varietà di storyboard e concept art, offrendo ai fan una breve occhiata al tipo di film che possono aspettarsi. Gans ha rivelato che stanno “tornando al meglio di queste storie… riferendosi a  Silent Hill 2 “, il che implica che il film trarrà molto da questo gioco. Il produttore Victor Hadida si unisce a Gans per discutere della collaborazione tra Konami e i registi, seguito dai due che discutono di cosa sia  Silent Hill, un franchise così attraente e duraturo. Dai un’occhiata  al video annuncio di Ritorno a Silent Hill  di seguito:

Incapace di accettare il fatto che sua figlia stia morendo, Rose decide di portare la ragazza da un guaritore di fede“, recita la sinossi del film originale di Gans del 2006 su Silent Hill. “Durante il viaggio, la coppia guida attraverso un portale in realtà, che porta a una città inquietante chiamata Silent Hill. La città è circondata da una potente oscurità e i sopravvissuti umani combattono una battaglia persa contro di essa.”

Black Adam: la recensione del film con Dwayne Johnson

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Black Adam: la recensione del film con Dwayne Johnson

Dopo un avvio disastroso, nell’estate 2021 il DCEU aveva visto riaccendersi un briciolo di speranza nella forma di The Suicide Squad di James Gunn, speranza che avrebbe dovuto essere alimentata da Black Adam, prossimo capitolo dell’universo condiviso Warner Bros, in sala dal 21 ottobre 2022. È triste ammettere che il film con Dwayne Johnson, invece di raccogliere il testimone dei Gunn, sprofonda invece verso un abisso di disinteresse e sciatteria. 

Black Adam, la trama

Proprio come il film con Margot Robbie e Idris Elba, anche la storia diretta da Jaume Collet-Serra vede protagonista un anti-eroe, un personaggio che abbraccia malvolentieri la sua vocazione al bene e che fa le cose a modo suo, perché, come recita la tag-line del film, “il suo potere è nato dalla rabbia”. Siamo a Kahndaq, una città molto antica la cui popolazione è stata messa in schiavitù da un tiranno che sfrutta i suoi abitanti come mano d’opera per la ricerca di un minerale prezioso, che gli permetterà la forgiatura di una corona che conferisce poteri illimitati a chi la indossa. Quando però gli dei lo sceglieranno come loro campione, Teth-Adam affronterà il sovrano malvagio e lo trascinerà nell’oblio con sé. Ai nostri giorni, in una Kahndaq afflitta dall’occupazione mercenaria, un manipolo di “nuovi” eroi cercherà la corona perduta per metterla al sicuro dalle milizie. Così facendo risveglia Teth-Adam, creatura dotata di poteri sconfinati che dovrà scegliere da che parte stare e, così facendo, adottare un altro nome: Black Adam.

Un figlio di un franchise morto

Figlio di un desiderio di riscatto e di una personalità accentratrice come quella di Dwayne Johnson, Black Adam si conferma parte di un franchise morto, che non riesce a tracciare una propria strada in autonomia, e che sembra non rendersi conto che di fronte ha spettatori esigenti. Scritto da Sohrab NoshirvaniAdam Sztykiel, Rory Haines e diretto da Jaume Collet-Serra tradisce sin dai credits la sua anima ibrida: il regista di Jungle Cruise incontra gli sceneggiatori di The Mauritanian per la produzione di Johnson in persona, mentre nessuno al vertice Warner dà una direzione.

Il risultato è un film che vuole dire tante cose, senza però approfondirne nessuna: in Black Adam c’è l’antieroe in cerca di redenzione, che mentre elabora la sofferenza per la perdita del figlio inventa catchphrase ad effetto, c’è un popolo che vuole liberarsi dagli oppressori,  c’è una sottomarca della Justice League di cui non importa nulla a nessuno, c’è un wannabe Flash che non riesce neanche per un secondo a far ridere, c’è un’eroina madre e combattente che bacchetta i supereroi come fossero adolescenti imbizzarriti, c’è il colpo di scena che dovrebbe ribaltare le prospettive, c’è Amanda Waller che è a capo anche della Justice Society of America (la sottomarca della Justice League di cui sopra) oltre che alla Suicide Squad (?!). Insomma, scegliete un tema, un archetipo di personaggio, una motivazione, in Black Adam c’è ed è usata male. 

Ritmo serrato senz’anima

Il ritmo del film è costantemente sopra le righe, con combattimenti continui, come fosse un racconto tutto scritto in caps-lock, il tono è contraddittorio, stridente tra la tragicità della back-story del personaggio e la necessità di frasette poste lì, ad effetto, per catturare il pubblico più giovane. Non c’è equilibrio, non c’è passione per il racconto, e lo stesso Dwayne Johnson, nella sua incredibile prestanza fisica perfetta per dar vita al personaggio, si prende straordinariamente sul serio, cosa che non va affatto d’accordo con l’ambizione del film tutto.

Dove Black Adam eccelle è nel reparto degli effetti visivi che offrono gli unici scampoli di meraviglia del film. Dalla messa in scena dei poteri a specchio di Dottor Fate, alle resa dei vento nei movimenti di Cyclone, ci sono momenti del film che sono davvero una gioia per gli occhi, brevi e fugaci, pochi attimi in un continuo trascinarsi di personaggi bidimensionali e eroi senza passione. 

Purtroppo Black Adam non riesce neanche a intrattenere, trascinandosi tra uno scontro e l’altro, inserendo nella trama ogni possibile spunto, da quello politico a quello razziale, passando per le sempreverdi morti eroiche assolutamente non necessarie ma doverose, come sacrificio sull’altare dell’archetipo narrativo da inserire in una storia.

Se il DCEU doveva ripartire da Black Adam, come era nelle intenzioni, l’atto pratico ha ben altro esito. Con buona pace di Dwayne Johnson che sembra credere fermamente nel suo personaggio e nel suo film.

Black Adam DWAYNE JOHNSON set
Copyright: © 2021 Warner Bros. Entertainment Inc. All Rights Reserved.
Photo Credit: Frank Masi

Come per disincanto e vissero infelici e scontenti: cambia la data di uscita del sequel di Come d’Incanto

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Disney+ ha ufficialmente cambiato la data di uscita di Come per disincanto e vissero infelici e scontenti (Disenchanted), l’attesissimo sequel fantasy con il ritorno di Amy Adams. Inoltre, lo streamer ha anche pubblicato un poster nuovo di zecca, fornendoci un nuovo look alla Giselle di Amy Adams. Originariamente previsto per l’uscita del 24 novembre 2022, il film farà il suo debutto una settimana prima venerdì 18 novembre, poco prima del giorno del Ringraziamento di quest’anno.

Come per disincanto e vissero infelici e scontentiBasato sui personaggi originali dello scrittore di Enchanted  Bill Kelly, Come per disincanto e vissero infelici e scontenti è diretto da Adam Shankman. Presenta il ritorno del cast originale, tra cui l’attrice sei volte candidata all’Oscar Amy Adams nei panni dell’irrimediabilmente romantica ed eternamente ottimista Giselle, ora sposata e che vive a Monroeville; Patrick Dempsey (Grey’s Anatomy) nel ruolo del marito di Giselle, il cinico pragmatico Robert Philip; James Marsden (X-Men) nel ruolo dell’affascinante ma sciocco Principe Edoardo dall’Andalasia; e Idina Menzel (Frozen) nei panni di Nancy Tremaine, l’ex sarta ora sposata con il principe Edoardo. A loro si uniscono i nuovi membri del cast Maya Rudolph, Kolton Stewart, Yvette Nicole Brown, Jayma Mays, Oscar Nunez e presentano Gabriella Baldacchino nei panni della figlia ormai cresciuta di Robert Philip, Morgan.

Il primo film è stato diretto da Kevin Lima e ha ottenuto un incasso mondiale di oltre $ 340 milioni contro un budget dichiarato di $ 85 milioni. E ‘stato anche ben accolto dalla critica e dal pubblico, che ha fatto guadagnare al film due nomination ai Golden Globe tra cui quella come migliore attrice per Amy Adams.

House of the Dragon: il promo del finale di stagione rivela “The Black Queen”

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“Metti da parte le tue lamentele. Se non per il bene della corona… allora per il bene di questo vecchio, che vi ama tutti così tanto.” HBO ha condiviso un nuovo teaser per il finale di stagione di House of the Dragon di domenica tramite TikTok e presenta alcuni nuovi filmati che preannunciano gli eventi che daranno il via alla guerra civile nota come La Danza dei Draghi.

Il promo è abbastanza breve, ma include diversi brevi sequenze di ciò che sta per accadere. Sebbene non rovini nulla a titolo definitivo, allude a un importante confronto tra due personaggi che finirà in tragedia e porterà ad un conflitto insuperabile tra Verdi e Neri e il loro confronto arriverà a livelli completamente nuovi. Non condivideremo ulteriori dettagli qui nel caso in cui non avessi letto Fire and Blood di George RR Martin, ma se guardi il video, potresti intuire quello che sta per accadere.

Mentre discuteva del finale con Vanity Fair , il regista Greg Yaitanes ha fornito ai fan un altro suggerimento su cosa ci dovremmo aspettarsi da “The Black Queen”. “Devi immaginare, per chi non hai risposto nell’episodio nove?” ha preso in giro. “E cosa vivrebbero con la notizia che inevitabilmente li raggiungerà?” 

Black Panther: Wakanda Forever, prevista apertura record al box office!

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Il primo Black Panther si è rivelato uno dei film più redditizi dei Marvel Studios quando è uscito nei cinema nel 2018, e il sequel di Ryan Coogler sembra destinato a replicare quel successo il mese prossimo. L’ultimo monitoraggio dell’andamento dell’acquisto delle prevendite e delle stime indica che Black Panther: Wakanda Forever incasserà $ 175 milioni nel corso del suo weekend di apertura, facendolo diventare potenzialmente il secondo debutto con il maggior incasso dell’anno per il mercato USA dopo l’altra avventura MCU, Doctor Strange nel Multiverso della Follia ($ 187,4 milioni).

Questi ahimé non sono numeri di successo pre-pandemia, ma è un buon segno che il botteghino sta almeno iniziando a tornare alla normalità. I fan erano inizialmente preoccupati quando è stato annunciato che i Marvel Studios avevano in programma di andare avanti con questo sequel dopo la morte della star Chadwick Boseman, ma tutto ciò che abbiamo visto finora indica che il film sarà il giusto tributo al compianto attore e al suo amato personaggio.

Black Panther: Wakanda Forever, il film

Il sequel del MCU onorerà il defunto Chadwick Boseman mentre continuerà l’eredità del suo personaggio, T’Challa. Black Panther: Wakanda Forever arriverà nelle sale l’11 novembre 2022. Il presidente dei Marvel Studios, Kevin Feige, ha confermato che T’Challa, il personaggio interpretato al compianto Chadwick Boseman nel primo film, non verrà interpretato da un altro attore, né tantomeno ricreato in CGI.

Nel film Marvel Studios Black Panther: Wakanda Forever, la Regina Ramonda (Angela Bassett), Shuri (Letitia Wright), M’Baku (Winston Duke), Okoye (Danai Gurira) e le Dora Milaje (tra cui Florence Kasumba) lottano per proteggere la loro nazione dalle invadenti potenze mondiali dopo la morte di Re T’Challa. Mentre gli abitanti del Wakanda cercano di comprendere il prossimo capitolo della loro storia, gli eroi devono riunirsi con l’aiuto di War Dog Nakia (Lupita Nyong’o) e di Everett Ross (Martin Freeman) e forgiare un nuovo percorso per il regno del Wakanda. Il film presenta Tenoch Huerta nel ruolo di Namor, re di Talokan, ed è interpretato anche da Dominique Thorne, Michaela Coel, Mabel Cadena e Alex Livinalli.

The Equalizer 3: prime foto da Amalfi di Denzel Washington e Dakota Fanning

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The Equalizer 3 ha iniziato la produzione in Italia, in Costiera Amalfitana e, per l’occasione, la Sony Pictures ha condiviso le prime immagini direttamente dal set, rivelando il nostro primo sguardo al vincitore del premio Oscar Denzel Washington (Fences ;  Training Day) che riprende il ruolo di Robert McCall.

Oltre a Washington, il cast comprende Dakota Fanning (Man on Fire;  La Guerra dei mondi) e Gaia Scodellaro (That Dirty Black BagYou, Me and the Apocalypse). Al momento non sono disponibili ulteriori dettagli per nessuno dei loro ruoli, ma il pubblico è già entusiasta di vedere la reunion sullo schermo degli ex co-protagonisti di Man on Fire, Washington e Fanning, quando il film arriverà nelle sale il prossimo settembre. Antoine Fuqua (Training Day ;  I magnifici sette ) torna a dirigere la terza puntata, su una sceneggiatura di Richard Wenk, che ha anche scritto i primi due film.

 

I dettagli della trama sono tenuti nascosti, ma sarà sicuramente uno dei sequel d’azione più attesi del 2023, insieme a  Mission: Impossible – Dead Reckoning Part One e John Wick: Chapter 4 . The Equalizer 3 uscirà nei cinema il 1 settembre 2023.

Kevin Spacey assolto dalle accuse di violenza sessuale da parte di Anthony Rapp

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Una giuria di New York ha assolto Kevin Spacey dalle accuse di violenza sessuale ai danni di Anthony Rapp, attore che ha denunciato il collega di averlo aggredito nel 1986, quando lui aveva solo 14 anni e Spacey 26. Il giudizio, unanime, scagiona completamente Kevin Spacey, che si libera in questo modo di un enorme peso per la sua vita e la sua carriera. Dopo 80 minuti di deliberazione, la giuria ha sostenuto che gli avvocati di Rapp non sono riusciti a provare che Spacey avesse “toccato una parte intima o sessuale di Rapp”.

A commento del verdetto, Anthony Rapp ha condiviso un commento su Twitter, ringraziando comunque il tribunale che ha ascoltato la sua storia e commentando: “Ho voluto portare in giudizio questi fatti per accendere una luce, come parte di un movimento più ampio contro ogni forma di violenza sessuale. Prometto che continuerò a lottare per assicurarci che possiamo vivere e lavorare in un mondo libero da ogni tipo di violenza sessuale. Spero sinceramente che i sopravvissuti continueranno a raccontare le loro storie e lotteranno perché vengano accertate le responsabilità”.

Gli avvocati di Kevin Spacey hanno fatto leva, per la difesa del loro assistito, sull’incoerenza del racconto di Rapp in merito alla descrizione dell’abitazione di Spacey all’epoca, oltre al fatto che il giovane attore fosse geloso della carriera del collega e arrabbiato perché non aveva mai fatto coming-out.

Nonostante questa vittoria che si spera contribuirà a rilanciarne la carriera, Kevin Spacey deve ancora rispondere di altre accuse: la causa con MRC, casa produttrice di House of Cards, che gli chiede 31 milioni di dollari per i danni a seguito al suo licenziamento dalla serie; un’altra causa intentatagli da tre uomini, in Inghilterra questa volta, sempre legata a molestie sessuali, e risalenti al periodo in cui viveva a Londra, dove era direttore dell’Old Vic Theatre, per cui si è sempre dichiarato innocente.

The Last of Us: l’attore originale Troy Baker rivela di aver parlato con Pedro Pascal

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Troy Baker ha interpretato Joel nei videogiochi The Last Of Us, offrendo una performance indimenticabile nei panni di Joel lodata da tutti i fan  che si sono innamorati del suo personaggio anche grazie alla sua bravura. Questo è essenziale affinché il sequel che ha suscitato discussioni funzionasse e, sebbene la sua storia abbia raggiunto la fine, verrà raccontata ancora una volta nella prossima attesissima serie TV della HBO.

In The Last Of Us, la star di The Mandalorian Pedro Pascal interpreterà Joel, e c’è un’enorme quantità di entusiasmo per l’adattamento che è tra le serie più attese. Di recente, è stato rivelato un primo sguardo che ha decisamente impressionato, mentre i fan hanno accolto con favore le notizie secondo cui Barker avrà un ruolo nello show. Parlando con noi dell’interpretazione del Cavaliere Oscuro in Batman e Superman: Battle of the Super Sons , l’attore ha rivelato che è riuscito a parlare con Pascal e ha pubblicizzato il suo ruolo nella serie TV di The Last Of Us.

“Ho avuto una conversazione meravigliosa con Pedro che conserverò fino a dopo la messa in onda della serie, quindi non ci sono spoiler a riguardo, ma posso sicuramente dire che il mio primo giorno sul set, ho potuto dare un’occhiata a questa bellissima location… e ho avuto pizzicarmi”, rivela Barker. “Non potevo credere che fossimo lì”.

“Se tu fossi tornato indietro di dieci anni fa e avessi detto: ‘Questa audizione in cui stai entrando per questo gioco… non hai idea di quanto successo e accolta sarà dalle persone. Oh, e sarai in Canada girare una delle serie HBO più costose che siano mai state fatte prima!’ Non ti avrei mai creduto”. “La storia che stiamo raccontando lì, proprio come quella che stiamo raccontando con Super Sons, è qualcosa che i fan e le persone che non hanno mai avuto un punto di ingresso in questi personaggi prima apprezzeranno”, ha scherzato. “Sono onorato di farne parte”.

Non vediamo l’ora di vedere questa versione su piccolo schermo del videogioco di successo e siamo molto incuriositi dall’apprendere come Barker ci tenga al prodotto. Proprio come l’attore di Nathan Drake, Nolan North, che ha fatto un cameo in Uncharted, permettergli di partecipare all’adattamento sembrava sia stata la cosa più giusta che la Sony abbia fatto con questo franchise. Siamo inoltre felici di apprendere che HBO non abbia trascurato il contributo di questo attore alla creazione di Joel. The Last Of Us sarà presentato in anteprima su HBO nel 2023.

The Flash: ecco chi sarà il sostituto di Ezra Miller come Barry Allen?

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La star di The Flash Ezra Miller potrebbe aver dichiarato di volersi fare aiutare dopo una serie di accuse scioccanti e dannose nei suoi confronti, ma è diventato chiaro che questo non è abbastanza per molte persone nel mondo del cinema. Quello che si è sentito rispetto al sul suo presunto comportamento sembra essere qualcosa di troppo grande da far ingoiare a persone e dirigenti di Hollywood, in particolare per i fan della DC Comics. Inoltre tutti i problemi legali non svaniranno nell’immediato con il rischio che una cattiva pubblicità ossa essere associata ai prodotti nel quale apparirà per molti anni avvenire, almeno fino a che non risolverà i suoi conti in sospeso con la giustizia. 

Ezra Miller è sempre stata una scelta divisiva per il ruolo di Barry Allen, anche se la sua  apparizione in Suicide Squad e Justice League suggerivano che avesse un potenziale enorme come interprete di Scarlet Speedster. Alla luce di ciò non sorprende che ci sia una reale mancanza di interesse nel vedere l’attore al centro della scena in The Flash, tutto sommato. Ora, con lui e il suo team impegnati ad affrontare accuse che rischiano di portarlo per decenni dietro le sbarre in un processo per furto con scasso, è ovvio che la Warner Bros. ha bisogno sostituire l’attore per dare un futuro al ruolo e all’eroe che molte persone amano. 

Dunque è molto probabile che il ruolo sarà riassegnato e oggi arrivano alcune voci che sostengono che Warner Bros Discovery sia intenzionata a puntare sulla giovane star di  1917 George MacKay come futuro interprete. Anche se per ora rimangono solo voci, l’attore sarebbe una scelta fenomenale per sostituire Miller ed è molto più in linea con la versione a fumetti di The Flash. 

MacKay ha ricevuto ampi consensi dalla critica per il suo lavoro nel film vincitore dell’Oscar di Sam Mendes, e da allora ha recitato in film del calibro di  Monaco – The Edge of War,  The Trick e I Came By È difficile dire come la Warner Bros. vorrebbe fare per riformulare il ruolo di Miller. Questo potrebbe avvenire con poca pubblicità magari in un film corale o alla fine di The Flash, chissà. Di recente abbiamo appreso che sono state fatte nuove riprese del film The Flash, quindi quando il DC Extended Universe verrà ripristinato, la controversa interpretazione dell’attore sull’eroe potrebbe avere un nuovo volto.  Fino a quando fonti più affidabili non interverranno sul caso, è meglio non eccitarsi troppo rispetto a questa notizia. Tuttavia, tutti i segnali indicano che la Warner Bros. farà mosse molto serie per trovare un nuovo Flash.

Il film The Flash

The Flash arriverà finalmente nelle sale il 23 giugno 2023. Il film vede Ezra Miller riprendere il ruolo di Barry Allen da Justice League e sarà affiancato da Sasha Callie nei panni di Supergirl e Michael Keaton nel suo grande ritorno nei panni di Batman, 31 anni dopo la sua ultima apparizione in Batman Il Ritorno.

Tutto quello che c’è da sapere su The Flash con Ezra Miller

Ricordiamo che The Flash arriverà al cinema il 23 giugno 2023. Il film sarà diretto da Andy Muschietti, regista di IT e IT – Capitolo Due. Ezra Miller tornerà a vestire i panni del Velocista Scarlatto dopo essere apparso in un cameo in Batman v Superman: Dawn of Justice e in Justice League.

Acapulco 2: interviste al cast della serie Apple Tv+ (parte 2)

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Acapulco 2: interviste al cast della serie Apple Tv+ (parte 2)

Ecco la nostra intervista ai protagonisti di Acapulco 2, la seconda stagione di Acapulco, la serie Apple Tv+ disponibile sulla piattaforma dal 21 ottobre. Regina Reynoso (Sara), Vanessa Bauche (Nora), Jessica Collins (Diane) e Rafael Cebrián (Hector) raccontano i loro personaggi e la loro avventura sul set della seconda stagione della serie.

Le storie raccontate in Acapulco 2 prendono le mosse esattamente da dove si era conclusa la prima stagione: è il primo giorno dell’anno 1985 e tutti si stanno riprendendo da una notte folle. Maximo ha litigato con Don Pablo e ha scoperto che, Julia, la donna che ama è ora promessa sposa di Chad, figlio della sua datrice di lavoro e per questo, per certi versi, suo superiore. Inoltre, l’atmosfera a casa non è delle più distese tra la madre, Nora, e la sorella, Sara, che faticano a gestire il loro rapporto e un grande segreto che la seconda tenta di nascondere alla prima. L’ambizione di Maximo lo spingerà a fare cose impensate, mentre intorno a lui tutti i suoi amici e conoscenti sembrano attraversare dei momenti di cambiamento e presa di coscienza, eventi che cambieranno per sempre le sorti di tutti.

Leggi la recensione di Acapulco 2

Acapulco 2: interviste al cast della serie Apple Tv+ (parte 1)

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Acapulco 2: interviste al cast della serie Apple Tv+ (parte 1)

Ecco la nostra intervista ai protagonisti di Acapulco 2, la seconda stagione di Acapulco la serie Apple Tv+ disponibile sulla piattaforma dal 21 ottobre. Enrique Arrizon (Máximo), Fernando Carsa (Memo), Camila Perez (Julia) e Chord Overstreet (Chad) raccontano i loro personaggi e la loro avventura sul set della seconda stagione della serie.

Le storie raccontate in Acapulco 2 prendono le mosse esattamente da dove si era conclusa la prima stagione: è il primo giorno dell’anno 1985 e tutti si stanno riprendendo da una notte folle. Maximo ha litigato con Don Pablo e ha scoperto che, Julia, la donna che ama è ora promessa sposa di Chad, figlio della sua datrice di lavoro e per questo, per certi versi, suo superiore. Inoltre, l’atmosfera a casa non è delle più distese tra la madre, Nora, e la sorella, Sara, che faticano a gestire il loro rapporto e un grande segreto che la seconda tenta di nascondere alla prima. L’ambizione di Maximo lo spingerà a fare cose impensate, mentre intorno a lui tutti i suoi amici e conoscenti sembrano attraversare dei momenti di cambiamento e presa di coscienza, eventi che cambieranno per sempre le sorti di tutti.

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Fantastici Quattro: rumors su Adam Driver nel cast, Mr. Fantastic… o Doctor Doom?

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Mentre i Marvel Studios si accingono a assemblare il cast principale per il prossimo riavvio dei Fantastici Quattro, le voci continuano a girare su quali attori alla fine si vestiranno i panni della prima famiglia della Marvel – e quest’ultimo susciterà sicuramente un sacco di dibattito! L’insider del settore Jeff Sneider – che ha riferito del coinvolgimento di Harrison Ford in Thunderbolts prima fonti autorevoli confermassero il suo casting – ha sentito che Adam Driver (Star Wars: L’ascesa di Skywalker, House of Gucci) potrebbe essere nel mix di attori per interpretare Reed Richards, alias Mr. Fantastico, nel film.

Ecco la cosa però assume dubbi quando il suo nome  è stato menzionato anche in relazione a Doctor Doom. Sneider sembra ritenere che il ruolo di Richards sia più probabile, anche se vale la pena notare che non sembra sicuro al 100% della sua fonte. Tuttavia, di solito non lascia diffondere online questo tipo di scoop/voci se non crede che ci sia almeno una possibilità che possano rivelarsi veri, quindi vale sicuramente la pena tenerlo d’occhio. Se questo rapporto è accurato e Adam Driver è in trattative per unirsi alla produzione, preferiresti vederlo come Mr. Fantastic o il malvagio Doom?

Matt Shakman è recentemente entrato a far parte del progetto come regista, con Jeff Kaplan e Ian Springer che stanno attualmente lavorando alla sceneggiatura. I dettagli della trama sono ancora un mistero, ma Kevin Feige ha confermato che questa non sarà un’altra storia di origine per il super-team. “Molte persone conoscono questa storia delle origini. Molte persone conoscono le basi. Come prendiamo questo e portiamo qualcosa che non hanno mai visto prima? ha detto in una recente intervista, confrontando questa nuova versione degli eroi con il patto dei Marvel Studios con la Sony per portare Spider-Man nel MCU. “Abbiamo fissato un livello molto alto per noi stessi portandolo sullo schermo.”

Fantastici Quattro, il film

Fantastici Quattro uscirà nei cinema 14 febbraio 2025 e darà il via alla Fase 6 del MCU. Un film dei Fantastici Quattro  è in lavorazione da tempo, con il regista di Spider-Man: No Way Home Jon Watts che avrebbe dovuto dirigere. Watts ha abbandonato il film e al suo posto è stato incaricato Matt Shakman. Jeff Kaplan e Ian Springer scriveranno la sceneggiatura. Il pubblico ha avuto il primo assaggio dei Fantastici Quattro in Doctor Strange nel Multiverso della Follia. John Krasinski interpreta il Reed Richards multiversale in quel film, ma è improbabile che continuerà a interpretare il ruolo e il casting per il film è ancora avvolto nel mistero.

Joker: Folie A Deux, Harry Lawtey nel cast in un ruolo misterioso

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Mentre Joker: Folie A Deux di Todd Phillips continua a completare il cast, l’ultima aggiunta è la star del cinema Harry Lawtey. L’attore britannico di 25 anni è apparso anche in The Magpie Murders, City of Tiny Lights e The Pale Blue Eyes. Come spesso accade, non sono stati divulgati dettagli sul suo personaggio, ma Deadline riferisce che dovrebbe avere un “ruolo importante” nel prossimo sequel. Lawtey si unisce a Joaquin Phoenix  nei panni di Arthur Fleck, Lady Gaga nei panni di Harley Quinn e Zazie Beetz nei panni del ritorno di Sophie Dummond. Di recente abbiamo appreso che anche Brendan Gleeson, Catherine Keener e Jacob Lofland si sono uniti al cast in ruoli misteriosi.

I dettagli della trama sono ancora per lo più nascosti, ma sappiamo che la maggior parte del film si svolgerà ad Arkham Asylum e conterrà significativi “elementi musicali”. Rumors recenti inoltre hanno anche suggerito che la versione di Gaga su Harley Quinn avrà un ruolo più importante di quanto originariamente riportato, con la storia che si svolge interamente dal suo punto di vista.

In Joker: Folie à Deux  Joaquin Phoenix e Zazie Beetz riprenderanno i rispettivi ruoli di Arthur Fleck e Sophie Dummond, e recentemente abbiamo appreso che anche Brendan Gleeson, Catherine Keener e Jacob Lofland si sono uniti al cast. Joker: Folie à Deux uscirà il 4 ottobre 2024.

Il Signore degli Anelli sembra destinato a diventare un franchise in stile Marvel

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Poco prima che Il Signore degli Anelli: Gli Anelli del Potere  venisse presentato in anteprima su Prime Video, Embracer Group annunciò di aver acquisito la Terra di Mezzo Enterprises, la società della famiglia Tolkien che detiene tutti i diritti di sfruttamento dell’universo. La società detiene ora i diritti mondiali di film, videogiochi, giochi da tavolo, merchandising, parchi a tema e produzioni teatrali relative alle iconiche opere letterarie fantasy La trilogia de Il Signore degli Anelli  e  Lo Hobbit  di J.R.R Tolkien.

La società che si occupa principalmente di videogiochi, aveva diffuso un comunicato stampa che annunciava la notizia lo scorso agosto e aveva strizzato l’occhio ad un possibile piano per una serie di film con “Gandalf, Aragorn, Gollum, Galadriel, Eowyn e altri personaggi”. Ora, sembra che si stiano muovendo proprio in quella direzione per una massiccia espansione della Terra di Mezzo su più schermi.

Thomas Day, CEO di ACF Investment Bank, ha mediato l’accordo ed è stato recentemente citato mentre sosteneva: “…Che questa risorsa abbia la capacità di raggiungere la scala [Marvel e Star Wars]. Qualcuno deve solo avere la convinzione che questo possa essere il più ambizioso possibile”. Embracer ha anche acquisito Dark Horse Comics alla fine dell’anno scorso e Day ha continuato dicendo: “Avere 10.000 sviluppatori nel gruppo significa che stiamo pensando a cosa possiamo fare con l’IP in futuro e questo giustifica il valore per noi. E poi abbiamo una serie di straordinarie opportunità per realizzare progetti “transmediali”. Possiamo aiutare i creativi ad avere successo con i loro obiettivi e sogni”.

Anche se non siamo sicuri al 100% di cosa significhi per il futuro di Il Signore degli Anelli: Gli Anelli del Potere, Embracer chiaramente non starà con le mani in mano considerato l’enorme spesa per avere i diritti del franchise de Il Signore degli Anelli. Solo il tempo dirà se procederanno e se verranno fatte cose buone o cose cattiva ma siamo certi che i fan della Terra di Mezzo non saranno contrari nel vedere il mondo di Tolkien prendere vita nei videogiochi alle giostre nei parchi a tema basati su questa IP. Per quanto riguarda i potenziali progetti con tutti quei personaggi in una serie di film in stile MCU, è un’idea che ci lascia un po’ perplessi. Ci sono molte altre storie scritte da Tolkien che potrebbero essere raccontate, anche se ha senso e comprendiamo il motivo commerciale per cui Embracer sta rapidamente prendendo di mira i più grandi nomi de Il Signore degli Anelli, poiché quei personaggi ben noti sicuramente attireranno maggiore attenzione nel pubblico.

Animali fantastici 4: Eddie Redmayne non è sicuro che avremo un altro film

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Animali fantastici e dove trovarli è stato un successo al botteghino quando è stato rilasciato nel 2016, ottenendo recensioni positive e un sacco di elogi dai fan di Harry Potter. Sfortunatamente, il franchise ha fatto un passo indietro con I crimini di Grindelwald, un sequel per lo più considerato mediocre che ha spostato l’attenzione sulla complicata storia familiare di Albus Silente

Sebbene I segreti di Silente fosse un piccolo miglioramento, la maggior parte degli spettatori avevano perso interesse a quel punto e il film è stato considerato semplicemente non era abbastanza buono da garantire che la storia continuasse. Il piano originale prevedeva che le storie di Newt Scamander, Albus Silente e Gellert Grindelwald si svolgesse in più di cinque film, ma anche un quarto capitolo sembra improbabile allo stato attuale. Ciò significa che questa storia potenzialmente non avrà mai un finale definitivo e la star Eddie Redmayne sembra altrettanto dubbiosa sul futuro del franchise.

Cosa sa l’attore su Animali fantastici 4? 

IndieWire gli ha chiesto se sa qualcosa su Animali fantastici 4 e l’attore ha risposto: “Non lo so. È più una domanda per JK Rowling e David Yates e Warners, ma non lo so, io” Ho paura. Non posso aggiungere altro. Adoro interpretare Newt, è un uomo dolce”.

Purtroppo, Newt è stato messo da parte per la maggior parte da quella prima uscita e non si sente più come la star del suo stesso franchise. Questo potrebbe spiegare perché Redmayne sembra piuttosto perplesso su dove vanno le cose da qui, anche se è chiaro che la Warner Bros.’ la decisione di spostare l’attenzione su volti e luoghi familiari non sta avendo l’effetto desiderato. 

Il fascino di quel primo film è andato perso con il progredire della serie, con bestie fantastiche infilate in poco più di un ripensamento. È un vero peccato, e con JK Rowling che sta diventando una figura sempre più controversa tra alcune persone online, non saremmo scioccati se il franchise di Harry Potter nel suo insieme venisse messo da parte per un po’ andando avanti.

Animali fantastici: I segreti di Silente è uscito al cinema il 13 aprile, distribuito da Warner Bros. Alla regia c’è David Yates, mentre alla sceneggiatura torna JK Rowling, affiancata questa volta da Steve Kloves, sceneggiatore storico della saga di Harry Potter. Nel cast del film tornano Eddie RedmayneKatherine Waterston, Dan Fogler, Alison Sudol, Ezra Miller Jude Law. Nel film fa il suo debutto Mads Mikkelsen nel ruolo di Gellert Grindelwald.

Animali fantastici: I segreti di Silente, lungometraggio diretto da David Yates, riprende la narrazione dopo i fatti accaduti in ‘Animali Fantastici – I crimini di Grindelwald’ (2018) in cui viene rivelata la vera identità di Credence (Ezra Miller). In questo capitolo l’ascesa di Grindelwald (Mads Mikkelsen) deve essere fermata: il suo intento è quello di trasformare il mondo magico in una platea di ciechi sottoposti e dichiarare guerra al mondo dei non maghi. Silente (Jude Law), tuttavia, non può combattere Grindelwald a causa di un patto di sangue stretto in giovinezza quando il suo attuale nemico era la persona a lui più cara. Toccherà dunque a Newt Scamander (Eddie Redmayne) e alla sua squadra agire per conto di Silente e impedire che l’inganno e il terrore abbiano la meglio nell’elezione del nuovo leader del mondo magico.

Black Panther: Wakanda Forever, un nuovo spot tv potrebbe aver rivelato l’identità del successore di T’Challa

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Un nuovissimo spot TV e sei nuovi poster dei personaggi di Black Panther: Wakanda Forever sono stati rilasciati nella notte, durante l’azione NBA su TNT, e l’ultimo filmato potrebbe aver offerto il nostro più grande indizio su chi assumerà il ruolo di Black Panther ereditato da T’Challa (Chadwick Boseman).  Verso la fine dello spot di 45 secondi, vediamo la nuova Pantera Nera in azione e mentre si lancia sul campo di battaglia, utilizza i guanti della sua nuova tuta nera e oro, che sembrano sospettosamente simili ai guanti di vibranio di Shuri (Letitia Wright), dettaglio noto per le sue apparizioni in  Black Panther Avengers: Infinity War e  Avengers: Endgame

Mentre Shuri è sempre stata la scelta più logica per succedere al suo defunto fratello, questa sembrerebbe essere la prova più chiara prima che il film esca nelle sale il mese prossimo.  Ci sono anche alcune riprese inedite di Namor (Tenoch Huerta) e Ironheart (Dominique Thorne) da vedere mentre otteniamo un nuovo fantastico sguardo del costume di quest’ultimo. Di seguito lo spot tv:

Black Panther: Wakanda Forever, il film

Il sequel del MCU onorerà il defunto Chadwick Boseman mentre continuerà l’eredità del suo personaggio, T’Challa. Black Panther: Wakanda Forever arriverà nelle sale l’11 novembre 2022. Il presidente dei Marvel Studios, Kevin Feige, ha confermato che T’Challa, il personaggio interpretato al compianto Chadwick Boseman nel primo film, non verrà interpretato da un altro attore, né tantomeno ricreato in CGI.

Nel film Marvel Studios Black Panther: Wakanda Forever, la Regina Ramonda (Angela Bassett), Shuri (Letitia Wright), M’Baku (Winston Duke), Okoye (Danai Gurira) e le Dora Milaje (tra cui Florence Kasumba) lottano per proteggere la loro nazione dalle invadenti potenze mondiali dopo la morte di Re T’Challa. Mentre gli abitanti del Wakanda cercano di comprendere il prossimo capitolo della loro storia, gli eroi devono riunirsi con l’aiuto di War Dog Nakia (Lupita Nyong’o) e di Everett Ross (Martin Freeman) e forgiare un nuovo percorso per il regno del Wakanda. Il film presenta Tenoch Huerta nel ruolo di Namor, re di Talokan, ed è interpretato anche da Dominique Thorne, Michaela Coel, Mabel Cadena e Alex Livinalli.

The Fabelmans di Steven Spielberg al cinema dal 22 dicembre

The Fabelmans di Steven Spielberg al cinema dal 22 dicembre

Dopo lo straordinario successo dell’anteprima nazionale ieri alla Festa del Cinema di Roma e ad Alice nella città, dove il pubblico ha accolto il film con caloroso entusiasmo e ben 5 minuti di applausi, Leone Film Group e Rai Cinema sono lieti di annunciare che The Fabelmans, il nuovo attesissimo film del quattro volte Premio Oscar Steven Spielberg, sarà al cinema dal 22 dicembre 2022.

“Un inno al cinema, un incondizionato atto d’amore e di fede nella sua forza e nella sua magia. The Fabelmans, il racconto fortemente autobiografico del grande Maestro Steven Spielberg, è uno dei film più attesi di tutta la stagione, e Leone Film Group e Rai Cinema, con 01 Distribution, hanno il privilegio di presentarlo in Italia, primo tra i paesi europei, dal 22 dicembre”, ha dichiarato Paolo Del Brocco Amministratore Delegato di Rai Cinema. “L’enorme successo alle anteprime di ieri alla Festa del Cinema di Roma e Alice nella Città, conferma ancora una volta il talento straordinario di uno dei più grandi cineasti viventi. La critica statunitense considera già The Fabelmans tra i titoli di punta nella corsa ai prossimi Oscar e siamo certi che, dopo aver appassionato il pubblico del Festival di Toronto e adesso quello di Roma, riuscirà ad entusiasmare anche tutti gli spettatori che avranno la possibilità di vederlo al cinema durante le prossime festività di Natale”. 

Raffaella Leone Amministratore Delegato e Andrea Leone, Presidente e Amministratore Delegato di Leone Film Group, che hanno acquisito il film per l’Italia, hanno così commentato: “Siamo felici e onorati di distribuire in Italia The Fabelmans con Rai Cinema e 01 Distribution, il nuovo attesissimo film di Spielberg, che ieri sera ha letteralmente entusiasmato il pubblico e la stampa alle Anteprime alla Festa del Cinema di Roma e Alice nella città. E’ un sodalizio che si rinnova quello di Leone Film Group con Steven Spielberg, uno dei più grandi registi di tutti i tempi, che questa volta ci ha regalato la sua opera più intima e personale, una storia appassionante e coinvolgente, già definita “un capolavoro assoluto”. Un film che rivela il genio di Spielberg, il potere dei sentimenti, la magia del grande cinema.”

The Fabelmans è scritto da Spielberg insieme al drammaturgo Premio Pulitzer Tony Kushner, storico collaboratore del regista, due volte candidato all’Oscar® per le sceneggiature di Lincoln e Munich. I produttori sono la candidata all’Oscar® Kristie Macosko Krieger, Spielberg e Kushner.

The Fabelmans, uno spaccato intenso e personale dell’infanzia americana del XX secolo, è il racconto di formazione di un giovane che scopre uno sconvolgente segreto di famiglia e il potere salvifico del cinema. Il film, che ha già vinto il Premio del Pubblico al Festival di Toronto, è interpretato dalla quattro volte candidata all’Oscar® Michelle Williams, Paul Dano, Seth Rogen, Gabriel LaBelle e dal candidato all’Oscar® Judd Hirsch, con le musiche del premio Oscar® John Williams, la fotografia del premio Oscar® Janusz Kaminski e il montaggio dei premi Oscar® Michael Kahn e Sarah Broshar.

Prodotto da Amblin Entertainment, The Fabelmans è un’esclusiva per l’Italia Leone Film Group con Rai Cinema e sarà al cinema dal 22 dicembre con 01 Distribution.

January, recensione del film di Viesturs Kairišs

January, recensione del film di Viesturs Kairišs

In concorso alla Festa del Cinema di Roma, January di Viesturs Kairišs invita a leggere il presente attraverso la lente della storia lettone e della sua lotta per l’indipendenza, che dovette scontrarsi con l’opposizione sovietica. Il film arriva a Roma dopo essere stato premiato al Tribeca Film Festival. Il regista, diciannovenne all’epoca dei fatti narrati, attinge anche alla sua biografia. 

La trama di January  

Lettonia. Jazis, Kārlis Arnolds Avots, e Anna, Alise Dzene, sono due giovani lettoni. Si conoscono in una scuola di cinema e condividono la passione per i grandi cineasti. Forse, diventeranno dei registi. Jazis filma tutto ciò che lo colpisce con la piccola telecamera del padre, mentre cerca di capire chi è  e cosa fare del suo futuro. Fuori, i lettoni lottano per la loro indipendenza, che la Russia non vuole riconoscere. A casa di Jazis, sua madre e suo padre sono in perenne lite: lei lo accusa di non voler lasciare il partito comunista, neanche alla luce della posizione assunta dai sovietici e dei metodi violenti usati dai militari russi per reprimere le proteste. Nel gennaio 1991, i carri armati sovietici entrano a Riga, determinati a non concedere ai lettoni l’indipendenza. 

Un cinema militante che non dimentica la Nouvelle Vague

Viesturs Kairišs certamente non nasconde due cose di sé: l’amore per il cinema e la militanza politica. Ve ne sono in January. Si citano, ad esempio, Tarkovskij, Herzog, Jarmusch, si omaggia Godard, ispirandosi alla scena della corsa al Louvre di Bande à part. Soprattutto, si omaggiano i registi lettoni del periodo, inserendo anche il personaggio del regista Juris Podnieks, interpretato da  Juhan Ulfsak. Protagonista del film, in parte autobiografico, è una gioventù sognatrice, amante della poesia del cinema, che si scontra con la dura realtà e deve decidere da che parte stare. Kairišs ha scelto, come il suo protagonista, di raccontare ciò che ha visto, di essere in questo senso “militante”. Ha fatto così tesoro della lezione che fa pronunciare a Podnieks nel film: stare il più vicino possibile all’azione per far entrare lo spettatore in quello che sta succedendo. Kairiss però, lo fa senza dimenticare la Nouvelle Vague e le suggestioni dei grandi cinasti succitati. 

Scelte visive interessanti e di carattere

Il film è visivamente interessante perchè fa un abile utilizzo di materiale di repertorio e spezzoni girati in Super 8. Questa scelta dà carattere al film e una forte nota distintiva. Si sente la passione del regista per la materia scelta. I giovani interpreti risultano efficaci, in particolare la talentuosa Alise Dzene. Le atmosfere fine anni ’80, inizi ’90 sono molto ben ricreate, anche grazie ad una colonna sonora a base di punk e new wave lettone molto efficace.  Quelllo che succede a Jazis – alter ego del regista – poi,  è un invito a perseverare nel seguire i propri sogni, anche quando non arriva un riconoscimento, anche quando sembra che ciò che si fa non interessi a nessuno. Alla fine la passione è più forte di tutto. 

Un doppio binario

January è  un film impegnato e tristemente attuale, che nel proporsi allo spettatore non vuole però trascurare e desidera anzi trasmettere tutta la freschezza della gioventù, non senza una punta di ironia. 

Boy from heaven, recensione del film di Tarik Saleh

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Boy from heaven, recensione del film di Tarik Saleh

Proiettato per la prima volta il 20 maggio 2022 al 75° festival del cinema di Cannes, Boy from heaven è un thriller scritto e diretto da Tarik Saleh (The contractor). Il film, ambientato al Cairo e girato ad Istambul, ha vinto il Prix du scenario a Cannes ed è stato selezionato dalla Svezia, uno dei paesi di produzione, come pellicola da presentare per gli Oscar 2023 nella sezione miglior film straniero. Nel cast ritroviamo figure nuove, poco affermate nel cinema internazionale, come Tawfeek Barhom, nel ruolo del protagonista Adam Tala, Fares Fares, il quale interpreta il colonnello Ibrahim, e Mohammad Bakri.

I misteri di Al- azhar

Adam Tala è un giovane egiziano, molto colto ed intelligente, ma di umili origini: proviene da una famiglia di pescatori. Tramite l’imam (guida spirituale nella religione musulmana sunnita) del proprio paese, scopre di aver ottenuto una borsa di studio per studiare nella prestigiosa università di Al-azhar, al Cairo. Quello che per lui era un sogno divenuto realtà, però si trasformerà presto in un incubo. Con l’improvvisa morte del grande Imam, si mettono in moto i meccanismi politici che si celano dietro all’elezione di cariche di un così alto grado. Zizo (Mehdi Dehbi), amico di Adam e spia per il dipartimento di Sicurezza di stato, viene ucciso nella notte. A questo punto sarà Adam a divenire gli occhi e le orecchie all’interno dell’università per il colonnello Ibrahim, per rendere possibile l’elezione del grande Imam approvato anche dal Presidente. In quanto spia, la vita di Adam ad Al-azhar diventa sempre più a rischio.

boy from heaven

Boy from heaven: movie insight

Boy from heaven è una pellicola che presenta certe sue particolarità, sia di tipo tecnico e scenografico, sia riguardo le tematiche trattate. Molto interessante è, ad esempio, la scelta di utilizzare poco background musicale durante il film. Nelle poche scene in cui è presente si tratta comunque di un semplice strumentale, ma nel complesso tale mancanza non risulta essere un difetto di Boy from heaven. Al contrario, contribuisce a creare a tratti una condizione di maggiore suspense, ed in altri casi a far emergere le preghiere dei personaggi, in un’atmosfera quasi mistica. Durante tutto il film, è possibile notare una certa attenzione ai particolari. Prima di tutto, i costumi tradizionali e l’ambiente dell’università si mantengono fedeli, anche se il regista Saleh non ha potuto girare all’interno della vera università, essendo egli bandito dall’Egitto.

Inoltre, il fotogramma verso la fine del film in cui si vede la vena della mano del generale pulsare visibilmente fa notare la cura con cui Boy from heaven è stato realizzato. Una scena così semplice trasmette al pubblico la tensione della situazione. Il generale è in un forte stato di rabbia ed ansia, che non lascia trapelare in alcun modo, se non con il semplice aumento del battito cardiaco.

In tutto Boy from heaven si ha una pressoché pura rappresentazione della cultura egiziana, senza elementi occidentali. Mentre spesso nei film italiani è molto facile trovare musiche, parole, brand stranieri, in questa pellicola si ha un maggiore focus sulla tradizione locale: musiche egiziane, testi solo religiosi, l’unica “impurità” è la presenza del Mc Donald, inserito nelle vicende. Per il resto, si mantiene un certo protezionismo culturale.

Un ritratto della cultura musulmana

Ciò che rende Boy from heaven così coinvolgente ed accattivante, specialmente per il pubblico cristiano-occidentale, è il modo in cui viene data una rappresentazione della religione musulmana sunnita. In tutto il film, l’islam si mantiene sempre centrale, anche in un ambiente che solitamente nella visione europea si distanzia un po’ dalla religione, ovvero l’ambiente universitario. Anche qui, infatti, i ritmi della giornata sono scanditi dalle ore di preghiera, a cui aderiscono tutti con particolare dedizione e devozione. Questo può portare certamente ad una riflessione riguardo la potenza stessa della fede. Per quanto ognuno eserciti la propria confessione religiosa nel modo che sente più proprio, sembra essere più raro ritrovare una fede così forte in molti cristiani. Il modo in cui l’islam è parte integrante della vita dei personaggi in Boy from heaven affascinerebbe anche l’individuo più miscredente.

Il fascino della fede, però, nel film è dipinto parallelamente anche a quelle che sono visioni estremiste, che tendono a bollare i musulmani meno praticanti come infedeli, come nel caso della Fratellanza musulmana. All’islam si contrappongono anche le esigenze politiche, per cui, infatti, si vuole manipolare l’elezione di una carica religiosa come il grande Imam.

Gli anelli del potere: 10 buchi nella trama non apprezzati dai fan

Il Signore degli Anelli: Gli Anelli del Potere ha debuttato con una prima stagione su Prime Video. Dopo aver visto gli episodi, i fan della saga hanno rilasciato i primi commenti. Lo show ha ottenuto un 82% su Rotten Tomatoes e recensioni abbastanza discordanti. Gli Anelli del Potere apporta diverse modifiche ai libri di J.R.R. Tolkien e, proprio per questo, non è stato apprezzato da tutti. In particolare, la serie ha elaborato diverse trame che permettono ai personaggi di impostarsi per le stagioni future. Tuttavia, gli utenti di Reddit hanno notato che alcune di queste storie presentano dei buchi rispetto ai libri di Tolkien. Scopriamo i punti deboli de Gli Anelli del Potere che hanno infastidito maggiormente i fan.

La profezia del re perduto

Gli Anelli del PoterePoco dopo l’introduzione di Halbrand, viene rivelata una profezia secondo cui un re perduto delle Terre del Sud potrebbe tornare per guidare il suo regno. Tuttavia, più tardi si scopre che la discendenza reale si è in realtà conclusa mille anni prima e che, ne Gli Anelli del Potere, Halbrand è Sauron, non un re perduto. Si tratta di una rivelazione sorprendente. In particolare, l’utente Timely-Huckleberry73 trova strano il fatto che gli abitanti del villaggio del Sud riescano a riconoscere uno stemma risalente a 1000 anni prima. Sembra che la profezia abbia come unico scopo quello di ingannare il pubblico.

E gli altri abitanti della Terra di Mezzo?

Gli Anelli del PotereNe Gli Anelli del Potere, ci sono pochissimi esseri umani: i Númenóreani e gli abitanti di un piccolo villaggio nelle Terre del Sud. Nella serie viene detto che Adar e gli orchi hanno devastato diversi villaggi della regione, ma nessuno sembra essere troppo preoccupato. Questo appare strano a Wobquadleer: considerando che la Terra di Mezzo è piena diinsediamenti di Elfi e Uomini, l’utente Reddit Wobquadleer si chiede come queste popolazioni possano ignorare il mondo al di fuori deiloro regni. Stando a Gli Anelli del potere, nessuno, a parte i Númenóreani, è disposto ad agire.

Galadriel si fida troppo

Gli Anelli del PotereQuando Galadriel incontra Halbrand, quest’ultimo le rivela che gli orchi hanno conquistato le Terre del Sud. Galadrielvuole agire istantaneamente: la notizia conferma il suo presentimento, Sauron è ancora a piede libero. Questa impulsività lascia perplesso un utente di Reddit secondo cui Galadriel, vista la sua esperienza, avrebbe dovuto essere più sospettosa circa l’informazione ricevuta. Anche se la rivelazione di Halbrand si è dimostrata vera, ha poco senso che un elfo intelligente come Galadr non nutra alcun sospetto.

Il tempismo dei Númenóreani

NúmenórL’arrivo di Galadriel e dei Númenóreani giusto in tempo per salvare i sudisti da Adar è decisamente d’effetto. Ricorda l’arrivo di Gandalf alla Diga di Helm o quello dell’esercito di Aragorn ai Campi del Pelennor. Tuttavia, in entrambe le situazioni del Signore degli Anelli l’esercito in arrivo conosce le tempistiche della battaglia. Ne Gli Anelli del Potere questo non accade: un utente di Reddit evidenza criticamente il tempismo poco realistico dei Númenóreani che – senza farlo apposta – arrivano nel momento esatto in cui c’è bisogno di loro. La logica narrativa è un po’ troppo facile per essere davvero credibile.

Colpi casualmente mirati

Gli Anelli del PotereIl tempismo dei Númenóreani diventa ancora più straordinaro se si considera che i personaggi si muovono senza conoscere la loro destinazione. In particolare, DinoKebab trova strano il fatto che la regina Miriel e i suoi soldati abbiano tirato colpi “a miglia di distanza, come se sapessero che c’è anche una battaglia in corso“. Inoltre, manca un racconto dettagliato dei momenti che precedono lo scontro ed è difficile immaginare le circostanze che rendono sensato il loro arrivo.

Le contraddizioni de Gli Anelli del Potere

Gli Anelli del PotereNe Gli Anelli del Potere viene fatta una rivelazione che prefigura la fine della civiltà dei Nani e rievoca la battaglia iconica tra la bestia e Gandalf nel Signore degli Anelli. Si scopre che Balrog è sotto a Khazad-dum. Molti hanno colto e apprezzato l’Easter egg, ma non BearishGrylls. L’utente Reddit ha notato un’imprecisione rispetto al Signore degli AnelliGli Anelli del potere racconta quindi una storia contraddittoria, che modifica significativamente la fine di Khazaddum.

Chi è lo Straniero?

Gli Anelli del PotereIl mistero circa l’identità dello Straniero è un fatto centrale de Gli Anelli del Potere ed è l’essenza di molti episodi. Gli inquietanti poteri dello Straniero hanno indotto i personaggi e il pubblico a credere che sotto la sua identità potesse nascondersi Sauron. Tuttavia, il finale ci svela che non è così e allude al fatto che l’amico magico degli Harfoots sia Gandalf. Un utente Reddit è quasi infastidito da questo depistaggio, visto che non porta a nessuna rivelazione definitiva. Inoltre, l’opzione renderebbe insignificanti i momenti più spaventosi degli episodi precedenti.

Il milthril è l’unica salvezza per gli elfi

Gli Anelli del PotereLe opere di J.R.R. Tolkien affermano che, alla fine i corpi degli Elfi svaniscono molto lentamente nella Terra di Mezzo a causa del male portato da Morgoth. Diversamente, Gli Anelli del Potere aggiunge un colpo di scena: per salvarsi, gli esseri richiedono la luce dei Silmaril. Gli autori spiegano che gli Elfi hanno bisogno del milthril perché la “luce dei Silmaril” esiste nella Stella della Sera, l’astro che brilla continuamente sulla Terra di Mezzo. Nonostante ciò, Xinfinitejesterx crede che la motivazione sia troppo debole: la necessità del mithril non è ben contestualizzata e si rivela solo un buco nella trama.

I consigli di Halbrand

Il signore degli AnelliCelebrimbor è un artigiano leggendario, sia nel canone Tolkien che negli Anelli del Potere. Eppure l’abile fabbro non sa come combinare i metalli e si trova costretto a chiedere aiuto a Halbrand. Magicamente, quest’ultimo sa come comportarsi con tutti i metalli, anche con quelli inesplorati come il mithril. Halbrand arriva in scena e, in poco tempo, sistema tutto. Per VitaLonga, le soluzioni che egli fornisce sono troppo semplici per essere avvincenti e credibili.

La spada d’oro e d’argento

Il signore degli AnelliCelebrimbor afferma di aver bisogno dell’argento e dell’oro più puri per combinarli con il mithril. Assecondandolo, Galadriel gli fornisce il pugnale di suo fratello per farlo fondere. Si tratta di un grande sacrificio all’interno de Gli Anelli del Potere. Tuttavia, Glassy_Skies ha notato qualcosa di strano: nel momento in cui il pugnale viene gettato nelle fiamme, nessuno si preoccupa di estrarre la lama – che non è fatta di metallo prezioso – o di dividere le porzioni d’argento e d’oro. In questo modo diventa impossibile creare singoli anelli d’oro e d’argento.

The Crown: trailer della quinta stagione della serie Netflix

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The Crown: trailer della quinta stagione della serie Netflix

Netflix ha diffuso il trailer della quinta stagione di The Crown, la serie creata da Peter Morgan che ha debuttato nel mondo nel 2016. Nelle immagini video, la prima occasione per vedere il nuovo cast nei panni della Famiglia Reale.

Nei nuovi episodi dell’iconica serie, la Regina Elisabetta II, interpretata in questa stagione da Imelda Staunton, si avvicina a celebrare il 40° anniversario della sua ascesa al trono. Il Principe Carlo, interpretato da Dominic West, fa pressioni su sua madre per permettergli di divorziare da Diana (Elizabeth Debicki), ma la tensione è destinata a salire ulteriormente, quando entra in scena Mohamed Al Fayed (Salim Daw). Spinto dal suo desiderio di accettazione da parte dell’ordine più alto, sfrutta la ricchezza e il potere che si è fatto da sé per cercare di ottenere per sé e suo figlio Dodi (Khalid Abdalla) un posto al tavolo reale.

The Crown è creata e scritta da Peter Morgan. I produttori esecutivi sono Peter Morgan, Suzanne Mackie, Andy Harries, Stephen Daldry, Matthew Byam Shaw, Robert Fox e Jessica Hobbs. Il cast include Imelda Staunton (Regina Elisabetta II), Jonathan Pryce (Principe Filippo), Lesley Manville (Principessa Margaret), Dominic West (Principe Carlo), Elizabeth Debicki (Principessa Diana), Claudia Harrison (Principessa Anne) e Olivia Williams (Camilla Parker Bowles). Jonny Lee Miller interpreta John Major, Salim Daw interpreta Mohamed Al Fayed e Khalid Abdalla interpreta Dodi Fayed.

La trama di The Crown 5

Prossima al 40° anniversario della sua ascesa al trono, la Regina Elisabetta II (Imelda Staunton) riflette su un regno che ha incluso nove primi ministri, l’avvento della televisione per le masse e il tramonto dell’Impero britannico. Ma nuove sfide si delineano all’orizzonte. Il crollo dell’Unione Sovietica e il trasferimento della sovranità di Hong Kong segnalano un cambiamento radicale nell’ordine internazionale e presentano sfide e opportunità alla Monarchia… ma nuovi problemi emergono non lontano da casa.

Il Principe Carlo (Dominic West) spinge la madre ad acconsentire al divorzio con Diana (Elizabeth Debicki), gettando le basi per una crisi costituzionale della Monarchia. La vita sempre più separata tra marito e moglie alimenta numerosi pettegolezzi. Quando lo scrutinio dei media si intensifica, Diana decide di prendere il controllo della situazione e infrange le regole familiari pubblicando un libro che minaccia il sostegno di Carlo da parte dell’opinione pubblica ed espone le divergenze all’interno del Casato di Windsor.

Le tensioni salgono quando entra in scena Mohamed Al Fayed (Salim Daw) che, spinto dal desiderio di essere accettato dalla nobiltà, sfrutta il patrimonio e il potere che si è guadagnato da solo per ottenere un posto alla tavola reale per lui e per il figlio Dodi (Khalid Abdalla).

Kill Me if you can: trailer del nuovo documentario di Alex Infascelli

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Wanted Cinema ha diffuso il trailer di Kill Me if you can, il nuovo documentario di Alex Infascelli, tratto da “Il Marine. Storia di Raffaele Minichiello” di Pier Luigi Vercesi. Prodotto da Fremantle Italia e The Apartment con Rai Cinema e scritto da Alex Infascelli e Vincenzo Scuccimarra. Prodotto da Lorenzo Mieli e Gabriele Immirzi. Il film sarà presentato alla Festa del cinema di Roma. 

Il 31 ottobre del 1969 le trasmissioni televisive di tutta l’America vengono interrotte da un annuncio: un uomo armato fino ai denti, ha preso il controllo di un jet della TWA in partenza da Los Angeles e diretto a SanFrancisco, destinazione finale: Roma. Inizia così il più lungo dirottamento nella storia dell’aviazione. Mentre l’America è incollata davanti alla televisione a seguire con il fiato sospeso l’odissea del volo TWA 85, gli agenti dell’FBI scoprono l’identità del ragazzo.

Si chiama Raffaele Minichiello, anni 19, emigrato negli Usa dall’Irpinia dopo il terremoto del 1962, Marine pluridecorato per il valore dimostrato in battaglia. Nel frattempo, anche l’Italia ha iniziato a seguire la gimcana tra i cieli del proprio connazionale. All’arrivo a Roma, Minichiello cerca la fuga con una macchina della polizia ma viene catturato e arrestato… Kill Me If You Can racconta l’incredibile vicenda di Raffaele Minichiello, una vita punteggiata da terremoti, attentati, guerre, tragedie personali e guai di ogni sorta, ma sempre all’insegna di una irriducibile voglia di vivere, o meglio, di sopravvivere, nonostante un destino che sembra proprio accanirsi contro di lui.

 

 

 

Old Man & The Gun: le curiosità sul film con Robert Redford

Old Man & The Gun: le curiosità sul film con Robert Redford

Dagli anni Sessanta ad oggi Robert Redford si è affermato come una delle più grandi icone del cinema statunitense, recitando in grandi capolavori come La stangata, I tre giorni del Condor e La mia Africa. Ritiratosi dalle scene nel 2018, egli ha voluto chiudere la propria carriera prendendo parte ad un film che, indirettamente, è un vero e proprio omaggio alla sua persona, alle sue interpretazioni e al suo valore nella storia del cinema. Si tratta di Old Man & The Gun (qui la recensione), film del 2018 diretto dal talentuoso David Lowery, regista già noto per A Ghost Story e il recente The Green Knight.

Girato in pellicola e costruito come un vero e proprio poliziesco degli anni Settanta, periodo in cui è ambientata la storia, il film è basato sulla vera vita di Forrest Tucker, criminale noto come artista della fuga, a cui in particolare è stato dedicato l’articolo The Old Man & The Gun di David Grann, pubblicato sul New Yorker e su cui si basa la sceneggiatura del film. Nonostante si parli di criminalità, di rapine e di scontri con la legge, questo lungometraggio è un tenero e brillante omaggio tanto a Redford quanto alla resistenza che si oppone all’invecchiamento facendo ciò che più si ama.

Acclamato come uno dei migliori film del suo anno, Old Man & The Gun è un’opera che non segue in modo rigido i canoni del suo genere, lasciandosi andare ad una contemplazione dell’animo umano particolarmente coinvolgente.  Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Old Man & The Gun: la trama del film

Ambientato sul finire degli anni Settanta, il film ha per protagonista Forrest Tucker, un uomo ormai anziano che ha trascorso la sua intera vita tra crimini e carcere. Divenuto una vero e proprio esperto nella fuga, egli è ora tornato in libertà e sente di non poter rinunciare a fare ciò che più ama, ovvero dar vita a delle rapine in banca dove, senza mai mostrare la sua pistola né sparare un colpo, riesce ad ottenere ciò che vuole, anche grazie alla sua gentilezza. Questo suo modo di fare lo rende inoltre particolarmente difficile da prevedere e identificare, dando non pochi problemi alle autorità che lo cercano.

In particolare, l’investigatore John Hunt non nasconde tutta la sua ammirazione per l’attività di Tucker, pur tentando in tutti i modi di acciuffarlo. L’età che avanza non sembra essere un problema per il criminale, il quale però non manca di tanto in tanto di accarezzare l’idea di sistemarsi e vivere in modo tranquillo i suoi ultimi anni. A spingerlo verso questa direzione vi è l’incontro con una donna di nome Jewel, per cui inizia a provare sentimenti d’amore che credeva ormai un lontano ricordo. Il richiamo di una vita fuori legge, però, non mancherà di farsi sentire, portando Tucker a voler compiere ancora una volta ciò in cui è più bravo.

Old Man & The Gun cast

Old Man & The Gun: il cast del film

Come anticipato, ad interpretare il protagonista Forrest Tucker vi è il premio Oscar Robert Redford. Fu lo stesso attore a proporre di fare un film sulla vita del fuori legge a Lowery, avendo già lavorato con lui in Il drago invisibile. Il regista, inizialmente, pensava però di scrivere un racconto molto fedele alle vere vicende di Tucker, con uno stile quasi giornalistico. Redford, tuttavia, non si disse pienamente convinto di voler dare questa direzione al progetto. Lui e Lowery, infine, decisero di dar vita ad un film che raccontasse la storia di Tucker così come lui avrebbe voluto vederla o come potrebbe averla immaginata nella sua testa.

Non si ritrova dunque un racconto oggettivo degli eventi, bensì una loro rielaborazione sulla base del carattere e del punto di vista del protagonista. Mentre recitava in questo film, poi, Redford dichiarò che questo sarebbe stato il suo ultimo ruolo da attore, in quanto desiderava poter terminare la sua carriera con un ruolo divertente. Accanto a Redford si ritrovano poi altri celebri attori, come Danny Glover e Tom Waits nei ruoli di Teddy Green e Waller, compari di Tucker. Casey Affleck è il detective John Hunt, qui alla sua terza collaborazione con Lowery, mentre Sissy Spacek è Jewel, la donna di cui Tucker si innamora. Concludono il cast Elisabeth Moss nel ruolo di Dorothy e John David Washington in quelli del tenente Kelley.

Old Man & The Gun: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire di Old Man & The Gun grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Chili Cinema, Apple iTunes e Amazon Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di giovedì 20 ottobre alle ore 21:10 sul canale Rai Movie.

Fonte: IMDb

Die Hard – Vivere o morire: trama, cast e sequel del film con Bruce Willis

Divenuta una delle saghe cinematografiche d’azione più celebri di sempre, Die Hard comprende oggi cinque titoli usciti in sala in un arco temporale che va dal 1988 al 2013. Protagonista assoluto è l’attore Bruce Willis, che ricopre qui il ruolo del poliziotto John McClane. Nel corso degli anni, questi si è trovato coinvolto in avventure sempre più estreme e rischiose, in missioni adatte soltanto ad un uomo “duro a morire”. Anche per merito di ciò, il personaggio è stato indicato come uno dei più iconici del cinema, nonché uno dei più importanti nella carriera di Willis.

Tutto ebbe inizio con Die Hard – Trappola di cristallo, il quale ebbe poi un tale successo che i produttori decisero di dar vita ad una serie di sequel. Il quarto di questi, uscito nel 2007, è Die Hard – Vivere o morire, diretto da Len Wiseman, già autore della saga di Underworld. Assente dal cinema dal 1995, il personaggio di McClane viene qui riportato in scena per combattere una nuova imprevedibile minaccia: quella del terrorismo informatico. La trama del film si basa infatti non solo sui personaggi dello scrittore Roderick Thorp, ma anche sull’articolo Addio alle armi di John Carlin, dove si affronta proprio il pericolo di tale minaccia virtuale.

Per dar vita alle nuove avventure del poliziotto si è deciso di rendere il film meno simile ai primi due capitoli e più vicino invece al terzo. Come lì, anche in questo caso la stragrande maggioranza del film si svolge in ambienti esterni e urbani, e anche in questo caso McClane viene aiutato nella lotta al terrorismo da un civile. Accolto in maniera positiva dalla critica, il film ha confermato il grande interesse nei confronti della saga. A fronte di un budget di 110 milioni di dollari, infatti, questo è riuscito ad incassarne ben 388 in tutto il mondo. Ad oggi, Die Hard – Vivere o morire è il film dal maggior incasso di tutta la saga.

Die Hard – Vivere o morire: la trama del film

Sono passati diversi anni dalla sua ultima grande missione, e il poliziotto McClane è un uomo diverso, invecchiato ma tenace come sempre. Ancora una volta, però, si trova a dover salvare la situazione e l’intera nazione nel momento in cui l’FBI subisce un potente attacco informatico. Questo genera un blackout dei sistemi di sicurezza, mandando in tilt il paese. McClane viene così chiamato all’azione, con il compito di trovare l’hacker Matthew Farrell. A sua insaputa questi ha infatti contribuito a rendere operativo un progetto architettato dalla squadra di cyber-terroristi capitanati da Thomas Gabriel. Questi era un dipendente del Dipartimento della Difesa, e caduto in disgrazia cerca ora la vendetta.

Affiancato da Farrell, McClane tenta così di impedire altri attacchi, cercando allo stesso tempo di rintracciare la base operativa di Gabriel e dei suoi uomini. Il terrorista, però, è ben consapevole della fama del poliziotto, e per assicurarsi un vantaggio nei suoi confronti decide di rapire sua figlia Lucy. La faccenda diventa così personale, e McClane torna ad essere l’inarrestabile macchina da guerra che era, dimostrando di essere duro a morire proprio come un tempo. Nulla lo fermerà dal trovare i rapitori di sua figlia, e lo scontro sarà più sanguinoso che mai.

Die Hard - Vivere o morire cast

Die Hard – Vivere o morire: il cast del film

Immaginare il personaggio di John McClane con il volto di un altro attore è ormai impossibile. Bruce Willis ha negli anni dimostrato di essere l’interprete giusto per la parte, sfoggiando un carisma unico e perfetto per il ruolo. Fu proprio il primo film della saga a conferirgli grande notorietà. Particolarmente devoto al ruolo, l’attore si allenò a lungo in vista delle riprese con l’obiettivo di poter personalmente prendere parte alle tante spericolate acrobazie previste, senza ricorrere dunque a controfigure. Nonostante ciò, l’attore riportò comunque una profonda ferita sopra l’occhio destro, che lo costrinse ad un ricovero ospedaliero. Come accaduto anche per i precedenti capitoli, Willis ha anche in questo caso avuto grande potere decisionale su quanto scritto in sceneggiatura. Diverse scene e dialoghi vennero infatti riscritti per rientrare maggiormente nelle volontà dell’attore, il quale conosce meglio di chiunque altro il proprio personaggio.

Willis desiderava inoltre esplorare nuovi aspetti del personaggio, e propose ai produttori di introdurre il rapporto tra McClane e sua figlia. Venne così inserito il personaggio di Lucy McClane, interpretata dall’attrice Mary Elizabeth Winstead, oggi nota per aver interpretato Cacciatrice in Birds of Prey. L’attore Justin Long interpreta invece l’hacker Matthew Farrell, colui che aiuterà McClane nella sua missione. Per tale personaggio, originariamente Wills avrebbe voluto l’attore Ben Affleck, il quale non si dichiarò però interessato. Ad interpretare il villain Thomas Gabriel è l’attore Timothy Olyphant, il quale propose anche alcune modifiche circa il proprio personaggio. Dalla parte dei cattivi si ritrova anche Maggie Q nei panni di Mai Lihn, braccio destro e amante di Gabriel. L’attore e regista Kevin Smith è invece l’hacker Frederick “Warlock” Kaludis.

Die Hard – Vivere o morire: il sequel, il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

Dato il grande successo del film, i produttori decisero di far proseguire la saga con un quinto capitolo. Questo arriva al cinema nel 2013 con il titolo di Die Hard – Un buon giorno per morire, spostando l’azione dagli Stati Uniti alla Russia. Viene inoltre introdotto il personaggio di Jack McClane, figlio del protagonista, interpretato da Jai Courtney. Anche questo a sua volta si affermò come un buon successo, incassando circa 304 milioni di dollari a fronte di un budget di circa 92. Willis ha poi dichiarato di voler realizzare almeno un sesto capitolo prima di mandare in pensione il personaggio. Attualmente, però, non vi sono stati significativi aggiornamenti a riguardo, e prima di rivedere il personaggio al cinema potrebbe volerci più tempo del previsto.

Per gli appassionati del film, o per chi desidera vederlo per la prima volta, sarà possibile fruirne grazie alla sua presenza nel catalogo di alcune delle principali piattaforme streaming oggi disponibili. Die Hard – Vivere o morire è infatti presente su Rakuten TV, Chili Cinema, Google Play, Infinity e Tim Vision. Per poter usufruire del film, sarà necessario sottoscrivere un abbonamento generale o noleggiare il singolo film. In questo modo sarà poi possibile vedere il titolo in tutta comodità e al meglio della qualità video, senza limiti di tempo. Il film è inoltre in programma in televisione per giovedì 20 ottobre alle ore 21:00 sul canale Iris.

Fonte: IMDb

Non Così Vicino: trailer del film con Tom Hanks

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Non Così Vicino: trailer del film con Tom Hanks

Warner Bros e Sony Pictures hanno diffuso il trailer della nuova commedia Non Così Vicino diretta da Marc Forster e che vede protagonista un inedito Tom Hanks

Le prime immagini di Non Così Vicino il nuovo film con Tom Hanks e diretto da Marc Foster (Neverland – Un sogno per la vita). Nel cast anche Mariana Treviño (Club the Cuervos), Rachel Keller (Fargo) e Manuel Garcia-Rulfo (I magnifici 7). La sceneggiatura è scritta dal candidato all’Oscar David Magee (Migliore sceneggiatura non originale, Vita di Pi, 2012; Migliore sceneggiatura non originale, Neverland – Un sogno per la vita, 2004) tratto dal romanzo best-seller “L’uomo che metteva in ordine il mondo” di Fredrik Backman. Il film è basato anche sulla pellicola svedese scritta e diretta da Hannes Holm. Non Così Vicino è prodotto da Rita Wilson, Tom Hanks, Gary Goetzman e Fredrik Wikström Nicastro.
Dal 16 febbraio solo al cinema, prodotto da Sony Pictures e distribuito da Warner Bros. Entertainment Italia.

Tratto dal comico e commovente bestseller “L’uomo che metteva in ordine il mondo”, Non Così Vicino racconta la storia di Otto Anderson (Tom Hanks), un vedovo scontroso e molto fissato con le sue abitudini. Quando una giovane e vivace famiglia si trasferisce nella casa accanto, l’incontro con Marisol, ragazza brillante e in dolce attesa, crea un’improbabile amicizia che sconvolgerà il suo mondo. Una storia divertente e struggente che racconta come alcune famiglie nascono anche nei luoghi più inaspettati.

I morti rimangono con la bocca aperta: la recensione del film di Fabrizio Ferraro

Quattro partigiani si muovo furtivi in un innevato panorama di montagna. Conosciamo i loro nomi e i valori per cui combattono. Una donna si unisce poi al gruppo e cambiano così le dinamiche tra loro. Sono figure lontane nel tempo, eppure capaci di evocare con sorprendente forza uno stato emotivo ancora oggi vivo e dilagante. Su queste basi si fonda il nuovo film di Fabrizio Ferraro, dal titolo I morti rimangono con la bocca aperta e presentato in Concorso alla Festa del Cinema di Roma. Si tratta inoltre del quarto e penultimo capitolo della serie Unwanted, che Ferraro ha costruito intorno alla figura del reietto.

Prima di I morti rimangono con la bocca aperta ci sono infatti stati Gli indesiderati d’Europa, Checkpoint Berlin e La veduta luminosa. Ognuna di queste opere rappresenta un vero e proprio viaggio nella storia e nell’animo dell’uomo, ricercando percorsi e derive comuni. Allo stesso modo il nuovo film di Ferraro si presenta come un viaggio tanto fisico quanto esistenziale, ambientato nell’Appennino centrale nel 1944, quando la Seconda Guerra Mondiale sta per concludersi, ma non è ancora realmente finita.

Un viaggio dell’animo

Ferraro è una figura estremamente affascinante nel panorama cinematografico italiano, un uomo di cinema a tutto tondo che per le sue opere non si occupa solo della regia, ma anche della sceneggiatura, della fotografia, del montaggio e della produzione. Ciò vale anche per questo suo nuovo I morti rimangono con la bocca aperta, che esprimere dunque in modo particolarmente inequivocabile il pensiero e la visione del suo autore. La storia è ambientata nel passato, eppure con un non eccessivo sforzo di fantasia può applicarsi benissimo anche all’oggi. D’altronde, il film è da intendersi più come un viaggio sensoriale e metaforico, volutamente privo dunque di un racconto particolarmente definito.

Ancor prima dei cinque personaggi umani e della loro vicenda, è infatti l’ambiente il vero protagonista del film. Un vasto paesaggio di montagna ricoperto da neve così bianca da risultare accecante. Un luogo che sembra essere fuori dal mondo, sospeso nel tempo, dove può dunque svolgersi un racconto che, come già detto, si adatta ad ogni epoca. Con una forte prevalenza di campi lunghi e lunghissimi, il regista inserisce qui i suoi personaggi, accentuando dunque la loro piccolezza dinanzi alla maestosità della natura. Questo ritrarre così piccoli i personaggi ci sottolinea ulteriormente la loro solitudine e il loro senso di smarrimento in un contesto che non offre punti di riferimento.

I luoghi che Ferraro mostra nel suo film diventano dunque vere e proprie esteriorizzazioni dell’animo umano. I suoi personaggi in guerra sono aridi, sospettosi, pronti ad uccidere al minimo dubbio, così come ancora oggi l’essere umano sembra pervaso da un senso di glacialità che lo rende impassibile dinanzi alle disgrazie presenti nel mondo. È questo a rendere senza tempo I morti rimangono con la bocca aperta, questo suo poter benissimo essere ambientato in qualunque momento della storia e in qualunque parte del mondo. Se è vero che i morti rimangono con la bocca aperta, recitando i loro ultimi moniti, allora l’invito non può che essere quello di porgere l’orecchio con attenzione.

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La guerra nel cuore

Oltre l’uso che viene fatto del paesaggio, di I morti rimangono con la bocca aperta colpisce la sensazione di trovarsi a confronto con dei personaggi che la guerra sembrano averla più nella testa che non intorno a loro. I cinque sono completamente isolati tra la neve e quanto li circonda lascia ipotizzare che tra loro e altre forme di vita umana passino chilometri e chilometri. Eppure, i personaggi ripetono continuamente di sentire dei cani in lontananza, un aereo di ricognizione in cielo, il rumore di mezzi cingolati in avvicinamento o ancora impronte nella neve che farebbero pensare ad un nemico sempre più vicino. Lo spettatore, tuttavia, non partecipa a nessuna di queste loro sensazioni. Viene dunque da chiedersi se realmente ci sia un pericolo incombente sui cinque protagonisti o se questo sia solo immaginario.

Anche nel momento della sparatoria tra i boschi, la scena non dà alcuna prova di un effettivo esercito nemico in attacco. Si sentono in quel momento voci e spari non effettivamente provenienti dai protagonisti conosciuti, ma non ci sono immagini che fungano da prova concreta della presenza di altri soldati. Tutto ciò per ribadire come Ferraro lasci il suo film immerso in uno stato di sospensione e di ambiguità che permette numerose interpretazioni e riflessioni. La stessa fotografia sfocata che caratterizza la maggior parte del film conferisce al tutto un’atmosfera onirica, quasi ci trovassimo in un sogno. In realtà, I morti rimangono con la bocca aperta è a contatto con la nostra realtà molto più di quanto si potrebbe pensare.

Matrix Resurrection: Laurence Fishburne “brutalmente onesto” sul film

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Come sappiamo, Laurence Fishburne non ha preso parte alla realizzazione di Matrix Resurrections, il quarto capitolo del franchise delle sorelle Wachowski e che ha visto tornare sul grande schermo sia Trinity che Neo, con i volti di Keanu Reeves e Carrie Anne Moss, sia lo stesso Morpheus, interpretato però da Yahya Abdul-Mateen II invece che da Laurence Fishburne, come nei capitoli precedenti.

Adesso, grazie a Variety, abbiamo finalmente la “recensione” onesta e schietta dell’attore che commenta così il film: “Sì, l’ho visto. Non era brutto come mi aspettavo ma era meno bello di quello che speravo. Penso però che Carrie-Anne e Keanu abbiano fatto un ottimo lavoro.” In merito alla volontà di farne parte, Fishburne ha detto: “No, davvero no”.

Matrix Resurrections è interpretato da Keanu Reeves e Carrie Anne Moss, ma anche da Yahya Abdul-Mateen II (il franchise di Aquaman), Jessica Henwick (per la TV Iron Fist, Star Wars: Il Risveglio della Forza), Jonathan Groff (Hamilton, per la TV Mindhunter), Neil Patrick Harris (Gone Girl – L’amore bugiardo), Priyanka Chopra Jonas (TV Quantico), Christina Ricci (TV Escaping the Madhouse: The Nellie Bly Story, The Lizzie Borden Chronicles), Telma Hopkins (TV Amiche per la morteDead to Me), Eréndira Ibarra (serie Sense8, Ingobernable), Toby Onwumere (serie Empire), Max Riemelt (serie Sense8), Brian J. Smith (serie Sense8, Treadstone), e Jada Pinkett Smith (Attacco al potere 3 – Angel Has Fallen, Gotham per la TV).

Il team creativo scelto da Wachowski dietro le quinte comprende i collaboratori di Sense8: i direttori della fotografia Daniele Massaccesi e John Toll, gli scenografi Hugh Bateup e Peter Walpole, il montatore Joseph Jett Sally, la costumista Lindsay Pugh, il supervisore agli effetti visivi Dan Glass e i compositori Johnny Klimek e Tom Tykwer. La Warner Bros. Pictures presenta, in associazione con Village Roadshow Pictures, in associazione con Venus Castina Productions, Matrix Resurrections. Il film sarà distribuito in tutto il mondo dalla Warner Bros. Pictures e sarà nelle sale italiane a partire dal 1 gennaio 2022.

Black Panther: Wakanda Forever, Lupita Nyong’O replica al movimento “recast T’Challa”

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Durante una recente intervista con The Hollywood Reporter, Lupita Nyong’o, che torna a interpretare Nakia in Black Panther: Wakanda Forever, ha risposto al crescente movimento “recast T’Challa” ovvero un trend social che avrebbe voluto un nuovo attore per interpretare T’Challa dopo la dipartita prematura di Chadwick Boseman.

La star di Wakanda Forever sostiene la decisione della Marvel di non sostituire il personaggio e sottolinea che mentre il sequel metterà a riposo T’Challa, ciò non segna la fine di Black Panther, cosa che è molto chiara dal trailer e che sembra rispecchiare una saggia decisione di produzione.

“Questa non è la morte della Pantera Nera, questo è il punto. T’Challa viene messo a riposo e consente alla vita reale di informare la storia dei film. So che ci sono tutti i tipi di motivi per cui le persone vogliono che venga riscelto, ma non ho la pazienza. Non ho la presenza di spirito, o non ho l’obiettività per discuterne. Non io. Sono molto di parte.”

Black Panther: Wakanda Forever, il film

Il sequel del MCU onorerà il defunto Chadwick Boseman mentre continuerà l’eredità del suo personaggio, T’Challa. Black Panther: Wakanda Forever arriverà nelle sale l’11 novembre 2022. Il presidente dei Marvel Studios, Kevin Feige, ha confermato che T’Challa, il personaggio interpretato al compianto Chadwick Boseman nel primo film, non verrà interpretato da un altro attore, né tantomeno ricreato in CGI.

Nel film Marvel Studios Black Panther: Wakanda Forever, la Regina Ramonda (Angela Bassett), Shuri (Letitia Wright), M’Baku (Winston Duke), Okoye (Danai Gurira) e le Dora Milaje (tra cui Florence Kasumba) lottano per proteggere la loro nazione dalle invadenti potenze mondiali dopo la morte di Re T’Challa. Mentre gli abitanti del Wakanda cercano di comprendere il prossimo capitolo della loro storia, gli eroi devono riunirsi con l’aiuto di War Dog Nakia (Lupita Nyong’o) e di Everett Ross (Martin Freeman) e forgiare un nuovo percorso per il regno del Wakanda. Il film presenta Tenoch Huerta nel ruolo di Namor, re di Talokan, ed è interpretato anche da Dominique Thorne, Michaela Coel, Mabel Cadena e Alex Livinalli.

Ke Huy Quan e Harrison Ford, la storia dietro alla reunion

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Ke Huy Quan e Harrison Ford, la storia dietro alla reunion

Il giornalista e autore Kyle Buchanan ha pubblicato un estratto dalla sua imminente intervista con Ke Huy Quan, descrivendo in dettaglio le circostanze della sua toccante riunione con Harrison Ford. Nell’estratto, Quan afferma che gli è stato detto della presenza di Ford al D23 e gli è stata data la possibilità di vederlo dopo quasi 4 decenni, anche se temeva che l’attore non lo avrebbe riconosciuto.

“Eravamo all’evento D23 e mi è stato detto che Harrison sarebbe stato lì. Siamo in questa stanza verde con così tanti attori, produttori e registi, e la persona che è stata incaricata di assistermi ha detto: ‘Harrison Ford è proprio fuori dalla stanza verde. Vuoi andare a salutare?’ Ho pensato: “Certo! Non lo vedo da 38 anni. Quindi esco e lo vedo a circa 15 piedi di distanza mentre parla con Phoebe Waller-Bridge, sono lì per promuovere Indy 5. E mentre mi avvicino, il mio cuore batte forte. Sto pensando: “Mi riconoscerà? L’ultima volta che mi ha visto, ero un ragazzino”.

Mentre mi avvicino, si gira e mi punta il dito contro, e ha quel classico, famoso, scontroso sguardo di Harrison Ford. Io dico: ‘Oh mio Dio, probabilmente pensa che io sia un fan e mi dirà di non avvicinarmi a lui.’ Ma lui mi guarda, mi indica e dice: “Sei Short Round?” Immediatamente, sono stato trasportato indietro nel tempo nel 1984, quando ero un ragazzino, e ho detto: “Sì, Indy”. E lui ha detto: “Vieni qui” e mi ha dato un grande abbraccio. Quando l’ho abbracciato, tutti quei meravigliosi ricordi che avevo sul set sono tornati alla mente. Mi sono sentito così a mio agio. È stato fantastico, ed è un uomo fantastico – uno degli uomini più generosi del pianeta.”

Ke Huy Quan e Harrison Ford hanno lavorato insieme in Indiana Jones e il tempio maledetto, film in cui Quan interpretava proprio il piccolo Shorty. Mentre Harrison Ford era già una star, Quan ha avuto difficoltà a inserirsi a Hollywood davanti alla macchian da presa, ha così cambiato direzione, spostandosi dietro all’obbiettivo. Con Everything Everywhere All at Once, quest’anno, ha di nuovo la possibilità di brillare sul grande schermo, a quasi quarant’anni da Indy 2 e I Goonies (dove interpretava Data).

Il mio nome è vendetta: trailer del film Netflix con Alessandro Gassmann

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Sono ora disponibili il Trailer ufficiale e il Poster di Il mio nome è vendetta, il film diretto da Cosimo Gomez, prodotto da Colorado Film, in arrivo solo su Netflix dal 30 novembre, con protagonista un inedito e sorprendente Alessandro Gassmann. L’attore veste i panni di Santo, un ex sicario della criminalità organizzata, che dopo aver vissuto nell’ombra per anni in una tranquilla cittadina del Trentino-Alto Adige, è alla ricerca di vendetta insieme alla figlia Sofia, interpretata da Ginevra Francesconi.

Il film è prodotto da Iginio Straffi e Alessandro Usai per Colorado Film, e vede nel cast anche Alessio Praticò, Francesco Villano, Mauro Lamanna e Remo Girone. Il mio nome è vendetta sarà disponibile solo su Netflix dal 30 novembre.

La trama

Sofia è una tranquilla teenager che passa il suo tempo tra partite di hockey, di cui è campionessa, e lezioni di guida off-road. Fino al momento in cui, disobbedendo a Santo, suo padre, lo fotografa di nascosto e pubblica la sua foto su Instagram. Il piccolo post è sufficiente a cambiare le loro vite per sempre. Seguendo la traccia informatica, due criminali entrano nella loro casa e uccidono barbaramente la madre e lo zio di Sofia, dando vita a un regolamento di conti covato per quasi vent’anni. Sofia scoprirà che la verità le è sempre stata taciuta e che Santo nasconde un oscuro passato di affiliato alla N’drangheta. Non senza conflitto, Sofia abbraccerà un’eredità fatta di furia e violenza e si alleerà con il padre per cercare una spietata vendetta.