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Hailee Steinfeld: 10 cose che forse non sai sull’attrice

Hailee Steinfeld: 10 cose che forse non sai sull’attrice

Giovane e promettente, l’attrice Hailee Steinfeld ha dimostrato sin da piccola di essere dotata di grandi capacità attoriali, arrichendo ogni ruolo che le viene offerto. Negli anni ha avuto modo di collaborare con grandi autori e al fianco di importanti autori, continuando a costruire una carriera in ascesa che sembra confermare quando dimostrato già dal suo primo ruolo cinematografico.

Ecco 10 cose che non sai di Hailee Steinfeld.

I film e le serie TV di Hailee Steinfeld

1. I film. L’attrice debutta sul grande schermo nel 2010 con il film Il grinta, di Joel ed Ethan Coen, dove recita al fianco di Jeff Bridges e Matt Damon. Il suo ruolo le fa subito guadagnare una nomination all’Oscar come miglior attrice non protagonista. Negli anni successivi l’attrice prende parte a film come Ender’s Game (2013), Romeo and Juliet (2013), Tutto può cambiare (2013), 3 Days to Kill (2014), The Homesman (2014), Pitch Perfect 2 (2015), 17 anni (e come uscirne vivi) (2017), Pitch Perfect 3 (2017) e Bumblebee (2018). Ha poi recitato in Between Two Ferns – Il film (2019), ha avuto un cameo nella scena post-credits di The Marvels (2023) ed è protagonista insieme a Michael B. Jordan in I peccatori (2025).

2. La Televisione. Più esigua, ad oggi, la carriera televisiva dell’attrice, che ha fino ad ora preso parte esclusivamente al film TV Summer Camp (2010), e alle serie Genitori in diretta (2007), Padre in affitto (2010), e Dickison (2019), dove interpreta la scrittrice Emily Dickinson. Nel 2021 assume però il ruolo di Kate Bishop (Occhio di Falco) nel Marvel Cinematic Universe, debuttando in tali vesti accanto a Jeremy Renner nella miniserie televisiva Hawkeye.

3. È un’apprezzata doppiatrice. Steinfeld si negli anni distinta anche per il suo lavoro come doppiatrice, in particolare per aver prestato la voce al personaggio Gwen Stacy nei film d’animazione Spider-Man: Un Nuovo Universo e il sequel Spider-Man: Across the Spider-Verse. Riprenderà poi il ruolo anche per Spider-Man: Beyond the Spider-Verse. Ha inoltre dato voce alla protagonista di Quando c’era Marnie nel doppiaggio inglese del film, mentre più di recente ha dato voce a Vi nella serie Arcane e a Kate Bishop nell’episodio 6 della stagione 3 di What If… ?.

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Hailee Steinfeld in Hawkeye

Hailee Steinfeld e la candidatura all’Oscar per Il Grinta

4. È una delle più giovani candidate al premio. Per recitare in Il grinta, l’attrice ha dovuto sottoporsi a ben otto differenti provini, mettendo alla prova la sua resistenza fisica e il feeling con gli altri attori del film. Alla fine l’attrice fu scelta tra circa 15 mila ragazze. Per questo suo film di debutto è poi stata nominata all’Oscar come Miglior attrice non protagonista. La Steinfeld aveva appena 15 anni, il che fa di lei una delle più giovani nominate nella storia del premio. A vincere fu però poi Melissa Leo per The Fighter.

 

Hailee Steinfeld nella serie Marvel Hawkeye

5. Ha imparato a tirare con l’arco. Steinfeld è oggi nota per il ruolo di Kate Bishop nella serie Hawkeye. L’attrice ha descritto tale personaggio come “intelligente e spiritoso” ma anche “cazzuto”, con abilità fisiche “alle stelle”. Per interpretarlo, Steinfeld ha imparato da sola a tirare con l’arco, perché Kate è “autodidatta” in tale pratica e ha ritenuto che fosse un aspetto importante del suo personaggio, dato che idolatra Barton. Ha poi perfezionato la sua tecnica, sfoggiando le sue abilità all’interno della serie.

Hailee Steinfeld in I Peccatori 

 

6. Ha svolto ricerche sulle sue origini nella preparazione al ruolo. Nel film I peccatori l’attrice interpreta Mary, una ragazza multirazziale. Steinfeld ha dichiarato che questo personaggio “ha avuto un tale impatto su di me”. “Credo che abbia colpito tutti noi in modo così personale e profondo, e credo che lo si senta e lo si veda quando si guarda questo film”. “La mia esperienza è con la storia della mia famiglia, con mio nonno, che vorrei fosse ancora qui per rispondere a tutte le domande che questo film mi ha fatto sorgere”. Ha aggiunto che “parte della mia ricerca comprendeva la comprensione della mia storia familiare, di cui sono grata”.

Michael B. Jordan e Hailee Steinfeld in I peccatori
Michael B. Jordan e Hailee Steinfeld in I peccatori. Foto di – © Warner Bros.

Le canzoni di Hailee Steinfeld

7. Ha inciso diversi singoli. L’attrice è anche un’apprezzata cantante e nel corso degli anni ha coltivato la sua passione per la musica incidendo alcuni singoli e pubblicando un EP dal titolo “Haiz“. Alcuni di questi singoli sono poi diventati parte della colonna sonora dei film a cui ha preso parte, come “Back to Life” presente in Bumblebee. Nel 2020 ha poi pubblicato un secono EP, “Half Written Story“, mentre ad oggi tra le sue canzoni più celebri si annoverano Wrong Direction, I Love You’s, Coast (con Anderson .Paak) e SunKissing.

Hailee Steinfeld è su Instagram

8. È presente sul social network. L’attrice è presente sul social network Instagram, con un proprio profilo verificato seguito da ben 20,7 milioni di persone e dove attualmente si possono ritrovare oltre mille post. Questi sono principalmente immagini relative a suoi lavori da attrice e da modella, inerenti il dietro le quinte di tali progetti o promozionali nei loro confronti. Ma non mancano anche curiosità, momenti di svago, eventi a cui ha preso parte e altre situazioni ancora. Seguendola, si può dunque rimanere aggiornati su tutte le sue novità.

Hailee Steinfeld è fidanzata con Josh Allen

9. È prossima al matrimonio. Dal maggio 2023, la Steinfeld ha una relazione con il quarterback dei Buffalo Bills Josh Allen. Allen ha poi chiesto alla Steinfeld di sposarlo il 22 novembre 2024 e ha reso pubblico il loro fidanzamento una settimana dopo. In precedenza, l’attrice aveva frequentato l’Instagrammer Cameron Smoller nel 2016. I due hanno fatto il loro debutto pubblico come coppia a una festa dei Golden Globes all’inizio del 2017, ma si sono lasciati nel novembre 2017. Nel dicembre 2017 aveva invece iniziato a frequentare il cantante irlandese Niall Horan, per poi lasciarsi quasi un anno dopo.

L’età e l’altezza di Hailee Steinfeld

10. Hailee Steinfeld è nata a Tarzana, negli Stati Uniti, l’11 dicembre 1996. L’altezza complessiva dell’attrice è di 1,73 metri.

Fonti: IMDb, Instagram, People

Squid Game – stagione 3 è in arrivo il 27 giugno: ecco il teaser trailer

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La terza e ultima stagione di Squid Game si avvicina e il teaser trailer appena rilasciato offre ai fan un primo sguardo al drammatico capitolo conclusivo della serie più popolare di sempre su Netflix, in arrivo il 27 giugno.

Squid Game continua a essere il titolo più visto di sempre su Netflix e a conquistare il pubblico globale, battendo numerosi record. La seconda stagione, uscita a dicembre 2024, ha infatti registrato il record di visualizzazioni più alto nella prima settimana di debutto e, in soli tre giorni, è entrata nella classifica dei contenuti Non-English TV più popolari, posizionandosi attualmente al secondo posto con 192,6 milioni di visualizzazioni, subito dopo la prima stagione (265,2 milioni).

Riprendendo dalla sconvolgente conclusione della seconda stagione, Squid Game – stagione 3 catapulta Gi-hun (Giocatore 456) nuovamente al centro dei giochi, deciso a smantellarli una volta per tutte. Ancora tormentato dal tradimento e dalla perdita del suo alleato più caro, Jung-bae (Giocatore 390), Gi-hun dovrà affrontare nuovi pericoli – tra cui il Front Man, che ha scioccato tutti infiltrandosi nella ribellione travestito da Giocatore 001.

Cortesia – Netflix Italia

Il teaser trailer si apre con le guardie in tuta rosa che trasportano una scatola nera, le stesse utilizzate come bare per i giocatori eliminati, verso l’area di riposo dei giochi. Incuriositi e spaventati, i partecipanti si avvicinano e aprono la scatola, trovando al suo interno Gi-hun. Mentre si risveglia, gli spettatori vengono proiettati all’inizio di un nuovo gioco. Una gigantesca macchina di chewing gum distribuisce palline rosse e blu, simboli dei destini che determineranno la prossima sfida.

Cortesia – Netflix Italia

Fanno ritorno alcuni volti noti: il Front Man, il detective Hwang Jun-ho, e i giocatori Myung-gi (333), Dae-ho (388), Hyun-ju (120), Yong-sik (007), Geum-ja (149), Jun-hee (222), Min-su (125), Nam-gyu (124) e la guardia rosa No-eul. Sul finale, la tensione cresce e si chiude con l’eco misteriosa del pianto di un bambino.

Il regista Hwang Dong-hyuk, che ha fatto la storia alla 74a edizione dei Primetime Emmy® diventando il primo asiatico a vincere il premio come Miglior regia di una serie drammatica, è ancora una volta al timone della serie come regista, sceneggiatore e produttore.

Cortesia – Netflix Italia

Lanterns: a che punto sono le riprese della serie DC Studios?

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Lanterns: a che punto sono le riprese della serie DC Studios?

Jason Ritter ha recentemente parlato con Forbes di diversi argomenti, ma ha brevemente accennato al suo lavoro attuale, ovvero interpretare Billy Macon in HBO e Max’s Lanterns, confermando così il suo coinvolgimento nel progetto e la natura comica del suo ruolo.

Ritter ha dichiarato: “Abbiamo girato quattro episodi finora e stiamo per iniziare a girare il terzo e il quarto. Stiamo facendo tutto un po’ fuori ordine. La storia è un po’ saltellante, ma è stato molto divertente ed è una serie davvero ben scritta, davvero divertente. Sto solo cercando di inserirmi in quel mondo e magari di aggiungere un po’ di follia”.

Si vocifera che la famiglia Macon sia in realtà la famiglia Hand e che Lanterns approfondirà le origini di William Hand, alias Mano Nera, prima che diventi l’incarnazione non-morta della morte e araldo di Nekron. I fan sono divisi sulla possibilità che Mano Nera si riveli essere William Macon Sr. (Garret Dillahunt) o William Macon Jr. (Ritter).

Lanterns sarà composta da 8 episodi per la prima stagione, quindi la produzione ha raggiunto la metà del suo percorso, secondo Ritter. Macon è descritto come “un affascinante personaggio che esegue gli ordini del padre. Sfruttando la reputazione della sua famiglia, si aggrappa al suo ego da provinciale e ha tutto da perdere”.

Di cosa parla Lanterns?

L’attesa serie Lanterns, parte del rinnovato Universo DC guidato da Gunn e Safran, seguirà le Lanterne Verdi Hal Jordan e John Stewart mentre indagano su un misterioso omicidio legato a una cospirazione più ampia e sconvolgente. La serie della HBO è descritta come una storia “alla True Detective” che mescola intrighi cosmici con un tono di ispirazione noir. Con una durata di otto episodi, Lanterns promette di introdurre una versione fresca e dinamica degli amati eroi intergalattici della DC.

Kyle Chandler e Aaron Pierre sono stati confermati per Lanterns e saranno i protagonisti della serie, rispettivamente nei panni di Hal Jordan e John Stewart, segnando il loro attesissimo debutto nell’Universo DC. Tra gli altri membri del cast finora confermati figurano anche Kelly Macdonald, Garret Dillahunt, Nathan Fillion, Jasmine Cephas Jones, Ulrich Thomsen e Poorna Jagannathan. In quanto progetto cardine del rinnovato DCU, Lanterns dovrebbe collegarsi direttamente ad archi narrativi più ampi, pur offrendo una narrazione autonoma e incentrata sui personaggi. Con la sua attenzione al mistero, al dramma e alla mitologia cosmica della DC, Lanterns è destinata a diventare un capitolo fondamentale dell’Universo DC in evoluzione.

La serie si propone di mettere in luce entrambi gli eroi in egual misura, offrendo una nuova interpretazione della loro iconica collaborazione e rimanendo al contempo fedele alla ricca storia dei fumetti dei personaggi. Con la sua narrazione concreta e il tono ispirato al noir, la serie dovrebbe fornire un nuovo livello di profondità al mito di Lanterna Verde, attraendo sia i fan di lunga data che i nuovi arrivati nell’Universo DC. I fan possono attendere il debutto sulla HBO nel 2026.

Florence Pugh spiega come la scena post credits di Thunderbolts* ci prepara a Avengers: Doomsday

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ATTENZIONE: Questo articolo contiene SPOILER su Thunderbolts*.

Florence Pugh, che interpreta Yelena Belova nel Marvel Cinematic Universe, parla della scena post-credit di Thunderbolts* e di come questa apra la strada ad Avengers: Doomsday. La timeline del MCU ha ufficialmente concluso la Fase 5, con il finale del film che funge da chiusura, mentre la Fase 6 inizierà quest’estate. Tuttavia, poiché diversi personaggi di Thunderbolts* torneranno in Avengers: Doomsday, la scena post-credit dell’ultimo ha sicuramente gettato le basi per la loro prossima apparizione (diretta dai fratelli Russo).

ScreenRant ha recentemente intervistato Florence Pugh sull’entusiasmante conclusione di Thunderbolts*, e lei ha parlato della scena post-credit e dell’effetto che avrà su Avengers: Doomsday.

Yelena Thunderbolts*“Sono decisamente ancora un po’ senza speranza. Penso che alla fine di Thunderbolts*, li vedi solo mentre cercano di capire come lavorare insieme. Tipo, sì, sono una squadra, ma hanno bisogno di andare in terapia. Capisci cosa intendo? Sono abili, ma devono sapere come sfruttare le loro capacità come squadra. E credo che nella scena del tag, si veda davvero la loro nuova versione, i loro glow-up e come si stanno assestando.”

Sebbene la scena post-credit di Thunderbolts* abbia anche fatto da preludio a I Fantastici Quattro: Gli Inizi, dato che la loro astronave si vede negli ultimi secondi del film, si parla molto dello stato degli Avengers nel MCU. Uno degli aspetti sollevati da Florence Pugh è come Thunderbolts* abbia esplorato la necessità di questi personaggi di imparare a essere una squadra. Ma la scena post-credit chiarisce anche che il fatto che siano i Nuovi Avengers non sarà necessariamente qualcosa che l’MCU nel suo complesso accetterà.

Uno dei grandi Easter egg e riferimenti Marvel in Thunderbolts* è il fatto che Capitan America non sia entusiasta dell’esistenza dei Nuovi Vendicatori, e questo è un aspetto che verrà chiaramente affrontato in Avengers: Doomsday. Anche se i personaggi di Thunderbolts* hanno dovuto vedersela con una forza importante come Sentry e The Void, Florence Pugh ha ragione nel dire che potrebbero essere un po’ disperati quando si tratta di affrontare qualcuno di più grande come il Dottor Destino di Robert Downey Jr. in Avengers: Doomsday. In base ai commenti di Pugh, sembra proprio che il film vedrà i Nuovi Vendicatori costretti a fare un ulteriore passo avanti, con Thunderbolts* che funge da primo passo avanti nel loro sviluppo.

Vento di passioni: il film è tratto da una storia vera?

Vento di passioni: il film è tratto da una storia vera?

Diretto da Edward Zwick, Vento di passioni (qui la recensione) è un film western che segue i membri della famiglia Ludlow. Stanco del modo in cui il governo degli Stati Uniti tratta i nativi americani, il colonnello William Ludlow lascia l’esercito e si trasferisce nel Montana con la famiglia, gli amici e i dipendenti. Mentre la moglie lo lascia, i tre figli, Alfred, Tristan e Samuel, restano con lui. Anni dopo, però, i tre fratelli vanno a combattere nella Prima Guerra Mondiale, ma non tutti tornano, e quelli che tornano sono tormentati dal senso di colpa e dal dolore.

Con attori di talento come Brad Pitt, Anthony Hopkins, Aidan Quinn, Julia Ormond e Henry Thomas, questo film del 1994 è diventato rapidamente famoso. È stato persino nominato da diverse prestigiose commissioni e ha vinto l’Oscar 1995 per la migliore fotografia. I fan del film d’epoca non possono che lodare la trama e il viaggio dei personaggi. Naturalmente, molti ammiratori hanno però espresso il loro interesse a conoscere le origini del film. È ispirato a eventi reali e, in caso contrario, qual è la base della trama del film? In questo approfondimento esploriamo proprio questi aspetti.

Vento di passioni cast
Brad Pitt e Julia Ormond in Vento di passioni

Vento di passioni è una storia vera?

La risposta più breve è che sì, Vento di passioni è parzialmente basato su una storia vera. Il film è un adattamento dell’omonima novella di Jim Harrison del 1979, uno dei primi lavori pubblicati dall’autore e che lo ha aiutato a guadagnare popolarità. La principale fonte di ispirazione per la novella sono stati i diari dell’ingegnere minerario William Ludlow, bisnonno della moglie di Jim, Linda King Harrison. Sebbene i personaggi centrali, i fratelli Ludlow e il colonnello Ludlow, siano stati reimmaginati da Harrison, possiedono dunque qualità che si ritrovano in persone realmente esistite nonché antenati della moglie.

Seppur grossomodo fittizia, la narrazione fittizia è profondamente avvolta in uno sfondo storico autentico. Copre tre eventi cruciali della storia americana: La Prima guerra mondiale, il proibizionismo e l’espansione della frontiera all’inizio del XX secolo. Nel film, vediamo infatti, i fratelli Ludlow coinvolti nella Prima Guerra Mondiale. L’influenza di essa sulle loro vite personali e la tragica morte di Samuel sul fronte di guerra richiamano effettivamente storie vere dell’epoca. Vento di passioni si addentra poi nell’epoca del proibizionismo. Il personaggio di Tristan, invischiato in attività illegali di contrabbando di rum, rispecchia ancora una volta innumerevoli personaggi reali che si dedicarono a traffici illeciti durante questo periodo.

Il film illustra infine in modo realistico anche l’espansione della frontiera negli Stati Uniti all’inizio del XX secolo. Il film ritrae infatti i personaggi alle prese con l’intrusione della modernità nelle loro vite rurali, un sentimento condiviso da molti in quel periodo. Nonostante non sia puramente veritiero, dunque il film riflette diversi eventi reali accaduti quasi un secolo fa. L’entusiasmo giovanile di Samuel nei confronti della guerra e la riluttanza del padre nei confronti del conflitto dipingono un quadro di come le esperienze cambino la percezione di tali questioni. Inoltre, la rabbia del colonnello William nei confronti del governo del suo Paese per il trattamento riservato ai nativi americani è un sentimento che trova riscontro nella realtà.

Brad Pitt e Anthony Hopkins in Vento di passioni
Brad Pitt e Anthony Hopkins in Vento di passioni

Dal libro al film

La stesura del libro è stata più facile per Jim di quanto ci si possa aspettare. “Ho scritto Vento di passioni in nove giorni e quando l’ho riletto ho dovuto cambiare solo una parola“. “Non c’è stato alcun processo di revisione. Avevo pensato così tanto al personaggio che scrivere il libro è venuto molto naturale. Quando ho finito mi sono sentito sopraffatto, avevo bisogno di prendermi una vacanza, ma il libro era finito”, ha scritto l’autore su The Atlantic. Jim aveva preparato la storia nella sua mente per circa cinque anni prima di scriverla.

Tuttavia, non avrebbe mai potuto creare il mondo descritto in Vento di passioni se non fosse stato per il suo buon amico e attore Jack Nicholson. Venuto a sapere che Jim non aveva un soldo, a quanto pare l’attore premio Oscar gli ha donato una notevole somma di denaro, che ha aiutato l’autore a orientarsi e a scrivere l’amata storia. Il regista Edward Zwick si è imbattuto nel libro subito dopo la sua pubblicazione e si è commosso per la storia raccontata da Harrison. Secondo il regista, Vento di passioni può essere interpretato in due modi. Non solo è la storia cupa e bellissima di una famiglia, ma è anche uno studio filosofico sull’orgoglio e la dignità di un uomo.

Anche Brad Pitt, che interpreta il ruolo di Tristan Ludlow nel film, era un estimatore del racconto. Aveva parlato con Zwick della storia e della sua passione per il lavoro di Jim molto prima che il film fosse in produzione. Secondo l’attore, Vento di passioni ha un’atmosfera più contemporanea e immediata rispetto alle altre opere del genere. Le complicate dinamiche familiari presentate nel film hanno interessato lui e gli altri attori. Il rapporto di competizione tra Alfred e Tristan si fa più intenso man mano che la storia si sviluppa. Ogni attore ha trovato qualcosa di ammirevole e umano nei propri personaggi, aumentando il proprio attaccamento a questi ruoli e al film.

Bullet Train: le differenze tra il libro e il film

Bullet Train: le differenze tra il libro e il film

Diretto da David Leitch da una sceneggiatura di Zak Olkewicz, Bullet Train (qui la recensione) propone un racconto di genere thriller d’azione brillante con molti momenti comici e un cast stellare guidato da Brad Pitt. Il film è basato sul romanzo di incredibile successo di Kōtarō Isaka. Pubblicato per la prima volta nel 2010, il libro è stato tradotto per la prima volta in inglese nel 2021 e ha ricevuto recensioni per lo più positive da parte di fan e critici. Come qualsiasi altro adattamento cinematografico, anche in questo caso vengono cambiati alcuni aspetti del materiale di partenza.

Gli adattamenti cinematografici dei romanzi, si sa, devono muoversi su un equilibrio difficile da mantenere. Se è troppo simile, il film rischia di essere un adattamento troppo fedele, senza una propria personalità e un proprio stile; se è troppo diverso, il film potrebbe allontanare i lettori del libro. Sebbene sia difficile trovare un equilibrio, gli adattamenti cinematografici tendono quindi a modificare il materiale di partenza quando lo portano sul grande schermo.

È questo il caso di Bullet Train. Mentre il film d’azione – interpretato, tra gli altri anche da Michael Shannon e Aaron Taylor-Johnson – rimane fedele a molti aspetti del libro di Isaka, ci sono molte modifiche alla storia e ai personaggi apportate appositamente per l’adattamento hollywoodiano, affinché il tutto divenisse più fruibile e comprensibile per un pubblico diverso. Ecco allora tutti i principali cambiamenti apportati dal libro al film, compresa l’identità e la storia del Principe.

Brad Pitt e Sandra Bullock in Bullet Train
Brad Pitt e Sandra Bullock in Bullet Train

Il romanzo dietro Bullet Train si chiama Maria Bītoru

In genere, gli adattamenti cinematografici di romanzi mantengono lo stesso titolo del materiale di partenza. Bullet Train, invece, prende il titolo da quello usato per la traduzione inglese del romanzo. In originale, invece, esso è Maria Bītoru. Nella storia, Maria è il nome della responsabile di Ladybug (Pitt), interpretata da Sandra Bullock, che incarica l’assassino di recuperare la valigetta piena di soldi. Naturalmente il titolo scelto per il film rende più chiaro il fatto che l’azione della storia e le interazioni dei personaggi si svolgono tutte all’interno di un treno.

Il personaggio di Morte Bianca è un’aggiunta del film

Il personaggio che alla fine riunisce tutti è il leader criminale Morte Bianca, che ha ideato un piano per far incontrare tutti gli assassini sul treno proiettile nella speranza che si uccidano a vicenda. Questo piano è nato come vendetta per il coinvolgimento degli assassini – diretto o meno – nell’omicidio di sua moglie. Tuttavia, la Morte Bianca non è un personaggio del romanzo di Isaka. Il boss della mafia al centro del libro è Yoshio Minegishi, che ha la reputazione di essere spietato.

In Bullet Train, Minegishi è invece un personaggio minore, che viene tradito e ucciso da Morte Bianca durante la sua ascesa al potere. Alla fine Morte Bianca sostituisce Minegishi come boss del crimine a sangue freddo che non può essere ostacolato, incutendo timore nei cuori di quasi tutti i passeggeri del treno. L’aggiunta di Morte Bianca a Bullet Train cambia quindi completamente il finale, che ora vede il padre di Kimura vendicarsi del personaggio di Michael Shannon per aver ucciso sua moglie e Minegishi.

Bullet Train Joey King
Joey King in Bullet Train. Foto di Scott Garfield – © 2022 CTMG. All Rights Reserved.

Il Principe è un maschio nel romanzo

Nel romanzo, il Principe è Satoshi Oji, un adolescente che manipola tutti coloro che lo circondano. È letale, crudele e capace di ingannare gli altri per ottenere ciò che vuole, perché si finge uno scolaretto. Nel film, il Principe è di genere diverso del personaggio originale, anche se l’iterazione dell’attrice Joey King mantiene gli stessi tratti mortali (sebbene la versione del libro del personaggio sia molto più sociopatica). Naturalmente, il fatto che il Principe sia un’adolescente femmine cambia la storia del personaggio, che è arrabbiato con Morte Bianca per aver preferito suo figlio (interpretato da Logan Lerman) a lei come successore dell’organizzazione criminale.

Il Principe pianifica quindi la sua vendetta sulla Morte Bianca, presentando anche qui un’importante modifica. La vendetta in questo caso è personale, poiché la controparte del libro vuole semplicemente avere la possibilità di trovare e combattere il boss della mafia. Anche la trama del Principe nel film è radicata nel sessismo, in particolare nella sottovalutazione di una giovane donna che è stata trascurata dal padre a favore del fratello. Il cambiamento rende l’aggiunta intrigante e un po’ più sfumata, soprattutto se si considera che la maggior parte del cast è composta da uomini.

Nel romanzo Ladybug è un giovane assassino non particolarmente esperto

In Bullet Train, Ladybug è un assassino esperto. Ha fatto diversi lavori, ma considera la sua fortuna tra le peggiori al mondo. Ladybug è in giro da abbastanza tempo da sapere che se è coinvolto in qualche modo in un caso, qualcosa andrà storto, che si tratti di un accoltellamento accidentale o di una morte. Sembra sempre che si trovi nel posto sbagliato al momento sbagliato, ma ne è iperconsapevole perché Ladybug ha una grande esperienza sul campo.

Nel romanzo di Isaka, invece, Ladybug è più giovane e, sebbene il lavoro sul treno proiettile non sia il suo primo, non è un assassino professionista. Detto questo, il resto dei tratti della personalità di Ladybug rimane intatto, con l’assassino addestrato che parla costantemente della sua sfortuna e apre discussioni sulla filosofia morale riguardo all’omicidio e alla vita. Ladybug si è dimostrato un agente capace sul campo, combattendo gli altri assassini con finezza.

Brad Pitt in Bullet Train
Brad Pitt in Bullet Train. Foto di Scott Garfield – © 2022 CTMG. All Rights Reserved.

Il lupo ha una storia ampliata nel film

Nel film, il Lupo si reca in Giappone per trovare Ladybug, l’assassino che ritiene responsabile della morte di sua moglie e degli altri invitati al suo matrimonio. Sebbene sia stato Hornet a uccidere la moglie del Lupo, quest’ultimo è intenzionato a vendicarsi anche di Ladybug perché lo ritiene responsabile. Nel romanzo, il Lupo ha però un ruolo minore. Sebbene impedisca a Ladybug di scendere dal treno alla fermata prevista, nella versione del libro il Lupo riconosce l’assassino solo perché Ladybug lo ha affrontato una volta fuori da un bar.

I personaggi principali del libro sono giapponesi

Sebbene il film includa un cast in gran parte americano, il materiale di partenza è composto da personaggi giapponesi nei ruoli principali, tra cui Ladybug, il cui vero nome è Nanao. Per questo motivo, il film di Leitch è stato accusato di whitewashing, la pratica di inserire attori bianchi in ruoli precedentemente non bianchi. Il film è ancora ambientato in Giappone, ma c’è solo un personaggio principale di origine giapponese: Andrew Koji, che interpreta Kimura.

Il treno ha una destinazione finale diversa nel libro

Nel film, Ladybug sale sul treno a Tokyo, con destinazione finale Kyoto. Nel romanzo di Isaka, invece, il treno viaggia da Tokyo a Morioka. Non è chiaro il motivo di questo particolare cambiamento, anche se forse Kyoto è più riconoscibile per il grande pubblico. È interessante notare che il cambiamento in Bullet Train significa che i personaggi del film d’azione stanno viaggiando verso sud anziché verso nord fino a Morioka come nel libro.

Colpi d’amore: la recensione del film con Ke Huy Quan

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Colpi d’amore: la recensione del film con Ke Huy Quan

In Love Hurts – Colpi d’amore, in uscita nelle sale italiane l’8 maggio, Ke Huy Quan torna sul grande schermo nel suo primo ruolo live-action dopo l’Oscar vinto per Everything Everywhere All at Once. Ed è evidente che il film cerca di replicare quella formula vincente: combattimenti coreografati in ambienti quotidiani, una narrazione che mescola filosofia spicciola e violenza slapstick, e un protagonista che nasconde una vita segreta sotto un’apparenza ordinaria.

Questa volta, però, il risultato è meno sorprendente e più caotico. Marvin Gable, interpretato da Quan, è un agente immobiliare solare e goffo, ma con un passato da sicario alle dipendenze del fratello Knuckles (Daniel Wu), boss del crimine. Quando Rose (Ariana DeBose), ex fiamma di Marvin e traditrice del clan mafioso, ricompare con un piano di vendetta e riconciliazione, l’equilibrio del protagonista viene stravolto. La storia si sviluppa tra colpi di scena, flashback, voiceover intermittenti e parecchie botte. Peccato che, nonostante l’intrigante premessa, la pellicola cada spesso vittima delle sue stesse ambizioni.

Colpi d’amore, un San Valentino al sangue: tra risate, arti marziali e romanticismo mancato

A livello visivo, il regista esordiente Jonathan Eusebio (storico stunt coordinator di John Wick e The Bourne Ultimatum) sa chiaramente come costruire una scena d’azione. I combattimenti, spesso girati in location anonime come uffici, villette a schiera e locali vuoti, hanno momenti di brillantezza – ma vengono soffocati da un montaggio nervoso e una regia che sembra temere la violenza che mette in scena. Eppure, quando il film osa con il gore, lo fa senza mezze misure: coltelli nelle mani, penne negli occhi, denti strappati da nastro adesivo. Tutto molto sopra le righe, quasi a voler scioccare più che intrattenere. Il problema è che questi momenti risultano tanto eccessivi quanto privi di impatto emotivo, riducendo l’effetto a semplice shock visivo. Anche la struttura narrativa contribuisce alla confusione: la voce narrante di Marvin – che dovrebbe aiutare a chiarire temi e snodi – appare come una pezza posticcia per nascondere una sceneggiatura disordinata. In un momento, la narrazione passa inspiegabilmente a Rose, senza alcuna coerenza. Si ha l’impressione che il film non sappia mai davvero che tono adottare.

Ariana DeBose è Rose Carlisle in Love Hurts, diretto da Jonathan Eusebio. © Universal Studios. All Rights Reserved.

Il ritorno di Ke Huy Quan non basta a salvare una love story senza fuoco

Quan si impegna con tutto il suo carisma a costruire un Marvin credibile: un uomo in cerca di normalità, che cerca rifugio in un’esistenza apparentemente tranquilla fatta di biscotti rosa, gnomi da giardino e raccolta differenziata. Ma dietro i maglioni kitsch e l’aria da bravo ragazzo si nasconde un personaggio bloccato, poco credibile nel suo desiderio di mantenere una vita così piatta e priva di significato. Quando Rose torna a cercarlo, evocando il passato e proponendo un nuovo inizio, la scintilla tra i due dovrebbe essere il motore emotivo del film. E invece, il romanticismo resta sempre e solo suggerito, mai vissuto. DeBose, pur avendo dimostrato talento altrove (West Side Story su tutti), qui appare quasi svogliata. Il suo personaggio, descritto come una femme fatale tormentata, risulta invece abbozzato, privo di un pericolo reale.

Nemmeno gli altri personaggi riescono a dare spessore alla narrazione: Lio Tipton, nei panni della collega Ashley, riesce almeno a strappare qualche sorriso grazie alla sua cotta per un assassino poeta (Mustafa Shakir), che a sua volta viene ridotto a una gag ripetitiva. Camei curiosi – come Sean Astin, collega di Quan ne I Goonies, in un ruolo secondario da mentore con cappello da cowboy – non bastano a risollevare il ritmo del film. Marshawn Lynch e Otis André Eriksen, nei panni di due killer sopra le righe, vengono sacrificati da un montaggio che non lascia respiro all’azione. La regia di Eusebio, abituato alla costruzione fisica della scena ma non alla gestione del tono o della profondità dei personaggi, mostra i suoi limiti: l’alternanza tra ironia, romanticismo e violenza non trova mai un equilibrio vero. Il risultato è un ibrido confuso che tenta di essere Rumble in the Bronx, una commedia romantica e un omaggio all’exploitation anni ’70 – ma non riesce in nessuno di questi intenti.

Ke Huy Quan è Marvin Gable e Ariana De Bose è Rose Carlisle in Love Hurts, diretto da Jonathan Eusebio. © Universal Studios. All Rights Reserved.

Un film schizofrenico, tra nostalgia, citazionismo e sprechi di talento

A livello stilistico, Colpi d’amore cerca di pescare a piene mani dal cinema di Edgar Wright, con gag visive à la Hot Fuzz e un’estetica che vorrebbe essere pop e ipercinetica, ma manca di anima. Anche la colonna sonora, tra chitarre wah-wah e archi drammatici, sembra un tentativo forzato di evocare un mondo pulp che però non viene mai pienamente abbracciato. I combattimenti, potenzialmente il cuore pulsante del film, sono castrati da una fotografia piatta e da tagli di montaggio troppo serrati. Eusebio dimostra di conoscere gli ingredienti dell’action, ma ne dimentica completamente le dosi: manca la costruzione della tensione, l’uso efficace dello spazio, la coreografia che “respira”. Tutto viene sacrificato in nome di una velocità che non emoziona.

Alla fine, Colpi d’amore è un film che vuole dire troppo e non dice nulla. Cerca di essere una critica alla routine borghese, una storia d’amore impossibile, un viaggio di redenzione, una commedia nera, un film d’azione sopra le righe. Ma ogni volta che tenta una strada, si perde. Persino la sua durata contenuta (83 minuti) sembra un espediente per non affrontare davvero le domande che pone. Vale la pena proteggere una vita di mediocrità solo perché è “normale”? Il film dice di sì, ma non riesce a convincerci. E quando anche l’ironia fallisce, resta solo una scia di sangue e il rimpianto per ciò che Love Hurts poteva essere: una bizzarra ma riuscita lettera d’amore al cinema di genere. Invece è solo un biglietto di San Valentino scarabocchiato in fretta.

The Roundup: la spiegazione del finale del film

The Roundup: la spiegazione del finale del film

Dopo il thriller crime The Outlaws, è stato realizzato un sequel dal titolo The Roundup, anche se non c’è alcun legame tra i due film. Ciò che rende interessante questo secondo capitolo, però, è che la polizia di Geumcheon sta dando la caccia a un vero e proprio criminale e non più a un gangster pazzo. Quindi, risulta più difficile anticipare ciò che l’uomo farà. Tutto ciò che sappiamo è che è affamato di soldi e desideroso di uccidere per ottenerli, il che lo rende molto pericoloso. È così che The Roundup offre azione e brividi continui. In questo approfondimento, andiamo alla scoperta del suo finale.

La trama di The Roundup

Quando Ma Seok-do (Ma Dong-seok) e Jeon Il-man vengono inviati all’ufficio del Consolato Generale della Repubblica di Corea in Vietnam per estradare un criminale di nome Jong Hoon, che ha chiesto asilo, scoprono che c’è molto di più di quello che sembra. Jong Hoon fa parte di un trio composto da lui, Lee JD e Ki Baek. La banda è stata ingaggiata da Kang Hae-Sang per rapire il proprietario di un resort di nome Choi Yong-gi. Choi è il figlio di Choi Choon-baek, a capo della Joeun Capital, una società che presta denaro alle grandi aziende. Dopo aver rapito Choi Jr, Kang ha preso il riscatto ma lo ha ucciso.

Kang ha anche ucciso Ki Baek quando ha osato minacciarlo. Spaventati, Jong Hoon e Lee JD sono scappati subito dopo che Kang ha ricevuto il riscatto. Tuttavia, sembra che alcune persone vogliano ora uccidere Hoon e JD. Per questo motivo Hoon ha chiesto asilo. Seok-do e Il-man arrivano però a casa di JD e lo trovano già ucciso. Scoprono poi da una delle loro fonti che un delinquente coreano, Raku, sta cercando Kang. Seok-do decide di incontrare Raku e scopre che lui e i suoi uomini sono stati pagati per rintracciare Kang. Si fanno così dare da Raku la posizione di Kang e si dirigono lì.

Ma Dong-seok in The Roundup
Ma Dong-seok in The Roundup

Kang e il suo sottoposto arrivano al loro nascondiglio, dove vengono intercettati dai mercenari. Li uccidono tutti e scoprono che erano stati mandati dal padre di Choi Jr., Choi Choon-baek. (Sono stati questi mercenari a uccidere Lee JD e a cercare Jong Hoon). Anche il riscatto è sparito. Kang decide quindi di andare in Corea a riprendersi i soldi. Nel frattempo, Seok-do e Il-man arrivano al nascondiglio di Kang e vengono attaccati da Kang e dal suo subordinato. Catturano quest’ultimo, ma Il-Man viene ferito. Più tardi, all’ospedale, il subordinato rivela a Seok-do che Kang è diretto in Corea. La polizia di Geumcheon non ha dunque tempo da perdere, deve pianificare la cattura di Kang.

Qual è il movente di Kang Hae-Sang?

Mentre si trova in Vietnam, Ma Seok-do viene informato da uno degli ufficiali minori del Dipartimento di Polizia di Geumcheon che la strategia di Kang consiste nello stabilire un contatto, fare amicizia, rapire, chiedere un riscatto e poi uccidere. Per quanto surreale, questo modus operandi è particolarmente realistico e diffuso. In questo modo, il film riesce ad aggiungere un sottile tocco di realismo alla trama. Inoltre, a differenza di The Outlaws, questa trama non sembra illogica. All’inizio del film, ci vengono fornite informazioni su come i criminali fuggano dalla Corea ma continuino le loro attività criminali contro uomini d’affari coreani e persino turisti coreani.

Ciò che rende il film più personale rispetto al prequel è che Kang opera fondamentalmente da solo e i suoi subordinati sono solo dei sicari. Non appartiene a nessuna banda e ha intrapreso questo tipo di attività malvagia solo per brama di denaro. È questo che lo rende pericoloso, perché non ha contatti in quanto tale e quindi non è rintracciabile. Inoltre, non ci pensa due volte prima di uccidere una persona. Non ha bisogno di alcun movente per farlo. Seok-do sa dunque che l’unico modo per eliminare Kang è costringerlo ad agire e intercettarlo.

Son Suk-ku in The Roundup
Son Suk-ku in The Roundup

La spiegazione del finale di The Roundup

Nel finale, Ma Seok-do riesce a rintracciare l’autobus su cui Kang stava fuggendo con i soldi e lo cattura dopo un combattimento raccapricciante. Per qualche motivo, Seok-do sembra essere sempre dalla parte sbagliata dei coltelli. Sembra che la sua paura dei coltelli lo segua ovunque sia diretto. Per chi non avesse visto The Outlaws, lì viene rivelato che Seok-do odia i coltelli, e presumiamo che ciò sia dovuto al fatto che questi sono stati usati per uccidere la sua famiglia. Vediamo anche la sua reazione quando Kang minaccia di uccidere la sua famiglia. Tira un pugno alla testa di Kang attraverso il parabrezza di un’auto prima ancora che possa finire la frase.

Questa rabbia, insieme al fatto che non vediamo mai la sua famiglia, pone la domanda se siano ancora vivi. Se sì, dove sono? The Roundup non fornisce ancora una risposta a questo quesito, lasciandolo probabilmente ai capitoli successivi. Ciò che occorre sapere è che anche stavolta Seok-do riesce a salvare la situazione, intercettando e ponendo fine alla minaccia di Kang. Così facendo, riafferma il valore della giustizia sopra quello delle forze del male, le quali però innegabilmente si sono qui presentate in modo ancor più letale che nel primo film.

Nel successivo The Outlaws: No Way Out, invece, Ma Seok-do si trova a far parte di una nuova squadra investigativa di agenti, mentre Lee Joon Hyuk diventa il nuovo cattivo, chiamato Joo Sung Chul. Il film è diretto da Lee Sang Yong, che ha diretto anche questo The Roundup. Quindi, possiamo presumere che avremo un altro film d’azione criminale altrettanto, se non più, avvincente, con una trama migliore e una maggiore adrenalina. Il film potrebbe anche rivelare il destino della la famiglia di Ma Seok-do per la prima volta in tre film.

Yelena Belova omaggia Natasha Romanoff in Thunderbolts*

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Yelena Belova omaggia Natasha Romanoff in Thunderbolts*

Thunderbolts* trova il modo ideale per far sì che Yelena Belova omaggi sua sorella, la Vedova Nera del Marvel Cinematic Universe, Natasha Romanoff. Gli Avengers originali sono gli eroi più influenti del franchise, apparsi nella maggior parte dei migliori film dell’MCU. Mentre la Vedova Nera di Scarlett Johansson avrebbe avuto un solo film da solista dopo la sua morte in Avengers: Endgame, il film prequel Black Widow ha introdotto diversi personaggi che avrebbero avuto un futuro nel franchise, come dimostra il cast di Thunderbolts*.

Yelena Belova di Florence Pugh, Red Guardian di David Harbour e Taskmaster di Olga Kurylenko tornano tutti da Black Widow, ma solo due di loro arrivano alla fine del film MCU. Yelena e Red Guardian affrontano un viaggio piuttosto impegnativo nel film, il che contribuisce a collocare i personaggi in una posizione più elevata rispetto ai numerosi attori del MCU. Questo cambiamento ha anche portato Yelena a onorare la sorella defunta nel miglior modo possibile, cosa che un possibile sequel di Thunderbolts* potrebbe rendere ancora migliore.

Yelena sta onorando la Vedova Nera di Scarlett Johansson seguendo le sue orme

L’eroina Marvel di Florence Pugh onora l’eredità di sua sorella in modo significativo

Durante la sua permanenza nel MCU, la Vedova Nera ha chiarito di avere molti rimpianti per il suo periodo come assassina per la Stanza Rossa. Ha menzionato tutto il rosso nel suo libro mastro e come essere un’eroina per lo SHIELD e gli Avengers le sia servito come un modo per espiare i suoi peccati. All’inizio di Thunderbolts*, Yelena Belova ha detto a Valentina che voleva un ruolo più in primo piano, cercando di onorare la memoria di sua sorella diventando una supereroina.

Ora sta seguendo le orme della Vedova Nera di Scarlett Johansson. Prima che i Thunderbolts si uniscano e salvino Bob dal Vuoto, Yelena dice a suo padre, Red Guardian, di sentirsi incredibilmente sola. Trova poi una famiglia nei Thunderbolts, che le dà lo stesso tipo di conforto che Nat aveva con Captain America di Chris Evans e il resto degli Avengers. Yelena onora la memoria di Natasha come leader e Vendicatrice, che potrebbe diventare ancora migliore se assumesse il soprannome di Vedova Nera dopo i Thunderbolts*.

Flight Risk – trappola ad alta quota: recensione del film di Mel Gibson

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Per quanto Mel Gibson possa essere una figura notoriamente controversa, è innegabile che il suo nuovo film, Flight Risk – trappola ad alta quota, riesca a offrire un buon livello di intrattenimento. Dopo quasi dieci anni di assenza dalla regia, Gibson torna con un thriller d’azione low budget / high concept, ambientato quasi interamente all’interno di un piccolo aereo traballante che sorvola l’inospitale natura selvaggia dell’Alaska. Il risultato è un film strampalato, ma spesso divertente, con un cast inaspettatamente affiatato e alcune trovate degne di nota.

La trama di Flight Risk – trappola ad alta quota

Lo spunto narrativo è tanto lineare quanto efficace: Madelyn (Michelle Dockery), vice-marshal degli Stati Uniti, arresta Winston (Topher Grace), un contabile della mafia impaurito e pieno di tic, nascosto in un fatiscente motel dell’Alaska. Quando l’uomo accetta di collaborare con la giustizia, Madelyn deve scortarlo in città per il processo. Ma Winston è un “flight risk” – un soggetto a rischio di fuga – e l’unico modo per trasportarlo è un volo su un piccolo aereo pilotato dal chiacchierone texano Daryl Booth, interpretato da Mark Wahlberg.

Flight Risk mark wahlberg
Mark Wahlberg in Flight Risk

Naturalmente, il viaggio non va come previsto. Daryl si rivela essere un sicario sotto copertura, incaricato di uccidere Winston prima che possa testimoniare. Dopo una serie di colpi di scena, Madelyn riesce a neutralizzarlo temporaneamente, ma resta il problema più grande: è ancora a migliaia di metri di quota, con poco carburante e senza alcuna idea di come pilotare l’aereo. I momenti d’azione si susseguono con ritmo: si spara in cabina, si sfoderano coltelli, si improvvisa. E in una scena decisamente sopra le righe, Madelyn si ritrova costretta a prendere il comando del velivolo.

Tre protagonisti, tre registri

I tre interpreti principali si muovono su registri diversi ma complementari. Michelle Dockery è la protagonista seria e determinata, che riesce a mantenere un certo equilibrio anche quando la sceneggiatura sfocia nell’assurdo. La sua performance forse è la più sorprendente, dato il registro insolito per l’attrice, che però si conferma all’altezza. Topher Grace è il lato comico, con battute da sitcom e un atteggiamento perennemente nevrotico. La sua performance, seppur esagerata, contribuisce a stemperare la tensione. Ma è Wahlberg a lasciare il segno: il suo Daryl, completo di testa rasata e accento texano, è un concentrato di follia trattenuta. Nelle sue scene migliori, anche da legato e imbavagliato sul fondo dell’aereo, riesce a dominare la scena con sguardi beffardi e battute grottesche.

Topher Grace in Flight Risk

Uno script con alti e bassi

La sceneggiatura di Jared Rosenberg, alla sua prima prova con il lungometraggio, aveva attirato attenzione già anni prima, figurando nella Black List di Hollywood. Tuttavia, nonostante l’idea di base sia intrigante e il tempo ridotto (90 minuti) giochi a suo favore, il film soffre di dialoghi deboli e momenti poco ispirati. Alcune battute, come la gag sullo “Spirit Airlines”, sembrano uscite da un episodio stanco di una sitcom anni Duemila. Flight Risk avrebbe potuto sfruttare meglio la dinamica tra i personaggi, che manca spesso di vera chimica.

Un equilibrio tra tensione e assurdo

Flight Risk – trappola ad alta quota è consapevole della sua natura e non si prende mai troppo sul serio. Alcune trovate – come l’assurdo climax finale che sfida ogni legge della fisica – sembrano provenire direttamente da un universo parallelo a metà tra thriller e cartoon. Questo tono volutamente sopra le righe rende il film un’esperienza bizzarra ma curiosamente coinvolgente, capace di tenere lo spettatore incollato nonostante i suoi evidenti limiti.

Flight Risk – trappola ad alta quota è un buon momento di intrattenimento

Pur essendo un film che cammina su un filo sottile tra il trash e il genuinamente divertente, Flight Risk – trappola ad alta quota riesce nel suo intento: intrattenere. Le interpretazioni energiche, il ritmo compatto e le situazioni sempre più assurde lo rendono un thriller aereo che, sebbene non perfetto, rimane memorabile. Non sarà Non-Stop, e non riabiliterà la carriera di Gibson in modo definitivo, ma è un ritorno alla regia che ha il coraggio di rischiare. E, almeno in parte, riesce a volare.

Thunderbolts*: Marvel svela cosa vuol dire l’asterisco

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Thunderbolts*: Marvel svela cosa vuol dire l’asterisco

Seguendo una tendenza che fa arrabbiare qualcuno (che non ha ancora visto il film), Marvel Studios ha svelato il vero significato dell’asterisco nel titolo di Thunderbolts*, cosa che già sa bene chi ha visto il film ma che, chi non è ancora andato al cinema, ignora… ancora per poco.

Seguono spoiler!

Thunderbolts*
Thunderbolts*

Con dei post sui social, Marvel Studios ha svelato che l’asterisco nel titolo di Thunderbolts* indica quello che sarà il vero nome della squadra: New Avengers!

Vedremo i New Avengers in azione di Avengers: Doomsday.

CBR riporta che i registi di Avengers: Doomsday e Avengers: Secret Wars, Joe e Anthony Russo, hanno diretto la scena post-credit di Thunderbolts* sul set di Avengers: Doomsday. La produzione del film è iniziata nel Regno Unito solo un paio di settimane prima dell’uscita di Thunderbolts*. Ciò significa che la scena è stata probabilmente girata solo due settimane prima dell’uscita di Thunderbolts* nei cinema.

Tutto quello che sappiamo su Avengers: Doomsday

Avengers: Doomsday arriverà nelle sale il 1° maggio 2026, mentre Avengers: Secret Wars è previsto per il 7 maggio 2027.

Entrambi i film saranno diretti da Joe Russo e Anthony Russo, che faranno anche il loro ritorno nell’MCU dopo aver diretto Captain America: The Winter Soldier, Captain America: Civil War, Avengers: Infinity War e Avengers: Endgame. Al momento non si hanno certezze sugli attori che comporranno il cast del film, né su precisi elementi di trama.

I Marvel Studio hanno per ora confermato il seguente cast in Avengers: Doomsday: Chris Hemsworth (Thor), Vanessa Kirby (Susan Storm/Donna Invisibile), Anthony Mackie (Sam Wilson/Captain America), Sebastian Stan (Bucky Barnes/Soldato d’Inverno), Letitia Wright (Shuri/Black Panther), Paul Rudd (Scott Lang/Ant-Man), Wyatt Russell (John Walker/U.S. Agent), Tenoch Huerta Mejia (Namor), Ebon Moss-Bachrach (Ben Grimm/The Thing), Simu Liu (Shang-Chi), Florence Pugh (Yelena Belova/Black Widow), Kelsey Grammer (Hank McCoy/Bestia), Lewis Pullman (Sentry), Danny Ramirez (Joaquin Torres/Falcon), Joseph Quinn (Johnny Storm/Torcia Umana), David Harbour (Alexei Shostakov/Red Guardian), Winston Duke (M’Baku), Hannah John-Kamen (Ava Starr/Ghost), Tom Hiddleston (Loki), Patrick Stewart (Charles Xavier/Professor X), Ian McKellen (Erik Lehnsherr/Magneto), Alan Cumming (Kurt Wagner/Nightcrawler), Rebecca Romijn (Raven Darkhölme/Mystica), James Marsden (Scott Summers/Ciclope), Channing Tatum (Remy LeBeau/Gambit), Pedro Pascal (Reed Richards/Mister Fantastic), Robert Downey Jr. (Victor von Doom/Dottor Destino).

The Last Of Us – Stagione 2, Episodio 4 “Day One”: i cambiamenti rispetto al gioco

The Last Of Us – Stagione 2, Episodio 4 “Day One” è finalmente arrivato e apporta diversi cambiamenti al videogioco su cui si basa, The Last of Us Part II. La prima stagione di The Last of Us è stata incredibilmente fedele al materiale originale, con la maggior parte dei cambiamenti che consistevano in aggiunte alla storia piuttosto che alterazioni dei contenuti esistenti. Tuttavia, lo stesso non si può dire per The Last Of Us – Stagione 2.

The Last Of Us – Stagione 2, Episodio 4 “Day One” riprende esattamente da dove si era concluso l’episodio 3, con Ellie e Dina finalmente arrivate a Seattle. Ora le due viaggiano attraverso la città, trovano una base WLF in una stazione TV satellitare. Al loro arrivo, trovano i resti di un massacro di Seraphite. Vengono inseguite dalle forze della WLF e, in seguito, da un’orda di Infetti, che le costringe alla fuga. Si ritrovano in un teatro abbandonato, scoprendo di essere molto lontane dalla loro meta.

Ellie e Dina danno la caccia a Tommy nel gioco

Invece di dare la caccia solo ad Abby

Il cambiamento più grande di The Last Of Us – Stagione 2, Episodio 4 “Day One” riguarda il motivo per cui Ellie e Dina si trovano a Seattle. Nel gioco, Tommy insegue prima Abby. Maria manda poi Ellie e Dina a cercare Tommy, anche se decidono di vendicarsi di Abby lungo il cammino. Per questo motivo, il viaggio di Ellie e Dina nel gioco è motivato dai vari indizi per trovare la posizione di Tommy. Sentono notizie di Tommy alla radio, trovano lettere su Tommy e persino i resti degli interrogatori di Tommy.

Tuttavia, niente di tutto ciò esiste nella serie HBO. Nell’episodio 4, Tommy è ancora a Jackson. Ellie e Dina non vengono mandate a Seattle, ma scappano di nascosto da sole. Sono lì solo per uccidere Abby. Pertanto, le loro azioni sono motivate da indizi riguardanti la posizione della WLF, non da quella di Tommy.

La serie HBO ha tagliato gran parte del primo giorno di Ellie e Dina a Seattle

Dato che non stanno cercando Tommy

Il viaggio di Ellie a Seattle in The Last of Us Parte II è diviso in tre giorni, ognuno dei quali copre diverse ore di gioco. È interessante notare che tutto il primo giorno di Ellie è contenuto nell’episodio 4. Gran parte del primo giorno di The Last of Us Parte II è stata tagliata dalla serie HBO, per semplificare le cose. Nella serie, Ellie e Dina vanno praticamente direttamente alla stazione satellitare, mentre questa è la fine del loro viaggio del primo giorno nel gioco.

Nel gioco, Ellie e Dina vanno prima in un hotel che viene usato come base della WLF. Scoprono che per entrare bisogna aprire un cancello elettrico, quindi vanno in una sinagoga per trovare carburante per il generatore del cancello. Poi combattono contro gli Infetti in un parcheggio multipiano prima di tornare all’hotel, scoprendo i resti dell’interrogatorio di Tommy a Nick. Le due vengono poi catturate dalle forze della WLF e tenute in ostaggio in una scuola. Si nascondono quindi in un complesso di appartamenti. Lì trovano una lettera che dice loro che una delle amiche di Abby è di stanza nella stazione TV, e finalmente ci vanno.

Shimmer muore in The Last of Us Parte II

Quando Ellie e Dina vengono rapite dai soldati della WLF

Ellie e Dina vanno a Seattle a cavallo, e il suo nome è Shimmer. In The Last Of Us – Stagione 2, Episodio 4 “Day One”, Ellie e Dina nascondono semplicemente Shimmer in un edificio abbandonato, per poi presumibilmente tornare a prenderla più tardi. Tuttavia, nella serie incontra un destino molto più triste. Prima di essere rapite dai suddetti soldati della WLF, Ellie e Dina colpiscono una mina terrestre mentre cavalcano Shimmer. Shimmer rimane ferita, e un leader della WLF di nome Mike le spara.

L’immunità di Ellie viene rivelata quando respira spore nel gioco

Ma le spore non esistono nella serie HBO

Ellie è già stata morsa più volte nella serie HBO The Last of Us che nei giochi, e questa tendenza continua nell’episodio 4. Nell’episodio, Ellie allunga il braccio per proteggere Dina, ma un Infetto la morde. Questo costringe Ellie a rivelare la sua immunità a Dina. Mentre questo accade nel gioco, la situazione è diversa. In The Last of Us Parte II, Ellie cade durante la sequenza di fuga dalla stazione della metropolitana. La maschera di Ellie si rompe, esponendola alle spore. Dina se ne accorge e scopre che Ellie è immune. Dato che le spore non esistono nella HBO, la serie ha dovuto cambiare il modo in cui si svolge questa rivelazione.

La nausea di Dina la costringe inizialmente a rivelare la sua gravidanza

Nella serie vomita una sola volta

Anche la grande rivelazione di Dina in The Last Of Us – Stagione 2, Episodio 4 “Day One” si svolge in modo diverso. Nella serie HBO, Dina rivela la sua gravidanza dopo aver sentito parlare dell’immunità di Ellie. La cosa viene presentata come un fatto positivo, quasi come se Dina stesse rivelando il suo segreto per far sentire meglio Ellie riguardo al suo segreto di immunità.

Tuttavia, la rivelazione della gravidanza di Dina non si è svolta originariamente in questo modo. In The Last of Us – Parte II, Dina vomita durante la sequenza di fuga dalla metropolitana. Ellie deve salvarla, e le due si dirigono poi al cinema per rifugiarsi. Lì, Ellie costringe Dina a raccontarle cosa sta succedendo. Dina rivela di essere incinta, spiegando perché è così nauseata e stanca.

Ellie è molto più arrabbiata per la gravidanza di Dina nel gioco, ma è felicissima nella serie HBO

Dopo aver saputo della gravidanza di Dina, Ellie ha una reazione molto diversa in The Last of Us della HBO rispetto al gioco. Nell’episodio 4, Ellie è incredibilmente felice per la gravidanza di Dina. Pur essendo preoccupata per Dina, dice di essere emozionata di diventare papà. I due poi fanno sesso, dimostrando quanto Ellie sia felice della gravidanza. Nel gioco, tuttavia, Ellie è molto meno ottimista. Quando Dina rivela la sua gravidanza, Ellie è arrabbiata. Dice che questo sarà un peso, ed Ellie è sconvolta dal fatto che Dina non abbia menzionato i suoi sospetti prima di lasciare Jackson.

Ellie suona la chitarra prima di arrivare a teatro (e la canzone è diversa)

Questa volta non suona i Pearl Jam

Ellie che suona la chitarra è una scena divertente sia in The Last of Us della HBO che in The Last of Us – Parte II, sebbene la scena si svolga in modo diverso nelle due versioni. Nell’episodio 4 della seconda stagione, Ellie e Dina esplorano un negozio di musica all’inizio dell’episodio, ed Ellie trova lì la chitarra. In The Last of Us – Parte II, la scena della chitarra di Ellie si svolge a teatro, dopo che scopre la gravidanza di Dina. Inoltre, Ellie canta “Future Days” dei Pearl Jam nel gioco. Nella serie, Ellie canta “Take on Me” degli A-ha, molto probabilmente perché l’epidemia della serie HBO è avvenuta nel 2003, 10 anni prima dell’uscita di “Future Days”.

Ellie e Dina hanno una destinazione diversa nel gioco

Lakehill appare all’inizio della serie

In The Last Of Us – Stagione 2, Episodio 4 “Day One” si conclude con Ellie e Dina che sentono alla radio la posizione della WLF. Si dirigono sul tetto del teatro, dove vedono la scena della battaglia di cui si sta parlando. Questo luogo è Lakehill, un ospedale che appare solo più avanti in The Last of Us – Parte II. Nel gioco, Ellie e Dina sentono parlare di Hillcrest, e la radio dice che c’è un intruso lì. Credendo che l’intruso sia Tommy, Ellie si dirige lì. È solo quando torna al teatro che Dina menziona che si sta parlando di Lakehill alla radio.

Isaac non era un soldato della FEDRA in The Last of Us – Parte II

La serie HBO ha ampliato il suo personaggio

The Last Of Us – Stagione 2

L’ultimo grande cambiamento nell’episodio 4 riguarda il passato di Isaac, interpretato da Jeffrey Wright. L’episodio inizia con una scena di flashback che mostra Isaac come soldato della FEDRA. Isaac sceglie di uccidere i suoi commilitoni e unirsi alla resistenza, ruolo che lo porterà a ricoprire il ruolo nella WLF. In The Last of Us – Parte II, la storia di Isaac è raccontata solo attraverso dialoghi e varie note collezionabili. Nel gioco, non viene mai menzionato che Isaac fosse un agente della FEDRA, essendo semplicemente un ex marine residente a Seattle. Pertanto, la seconda stagione di The Last of Us sta già espandendo il suo personaggio.

Superman: James Gunn racconta la realizzazione di Krypto insieme al suo cane, Ozu

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Mentre il 10 luglio si fa sempre più vicino, James Gunn tiene alta l’attenzione del pubblico verso l’uscita di Superman con alcuni contenuti sul suo account di Instagram. L’ultimo in ordine di tempo è un video in cui il regista inquadra una grande tv che manda l’ultimo trailer del film, mentre il suo cane, Ozu, abbaia verso la tv e verso Krypto.

Il regista e sceneggiatore del film commenta la buffa reazione del suo cane dicendo che Krypto è stato realizzato su propio su modello di Ozu ed è quantomeno buffo che il cagnolino sia così ostile verso una versione di se stesso tutta bianca e con tanto di mantellino rosso!

Superman, tutto quello che sappiamo sul film di James Gunn

Superman, scritto e diretto da James Gunn, non sarà un’altra storia sulle origini, ma il Clark Kent che incontriamo per la prima volta qui sarà un “giovane reporter” a Metropolis. Si prevede che abbia già incontrato Lois Lane e, potenzialmente, i suoi compagni eroi (Gunn ha detto che esistono già in questo mondo e che l’Uomo di domani non è il primo metaumano del DCU). Il casting ha portato alla scelta degli attori David Corenswet e Rachel Brosnahan come Clark Kent/Superman e Lois Lane. Nel casta anche Isabela Merced, Edi Gathegi, Anthony Carrigan, Nicholas HoultNathan Fillion.

Il film è stato anche descritto come una “storia delle origini sul posto di lavoro“, suggerendo che una buona parte del film si concentrerà sull’identità civile di Superman, Clark Kent, che è un giornalista del Daily Planet. Secondo quanto riferito, Gunn ha consegnato la prima bozza della sua sceneggiatura prima dello sciopero degli sceneggiatori, ma ciò non significa che la produzione non subirà alcun impatto in futuro.

Con la sua solita cifra stilistica, James Gunn trasporta il supereroe originale nel nuovo immaginario mondo della DC, con una singolare miscela di racconto epico, azione, ironia e sentimenti, consegnandoci un Superman guidato dalla compassione e dall’innato convincimento nel bene del genere umano.

“Superman è il vero fondamento della nostra visione creativa per l’Universo DC. Non solo è una parte iconica della tradizione DC, ma è anche uno dei personaggi preferiti dai lettori di fumetti, dagli spettatori dei film precedenti e dai fan di tutto il mondo”, ha detto Gunn durante l’annuncio della lista DCU. “Non vedo l’ora di presentare la nostra versione di Superman, che il pubblico potrà seguire e conoscere attraverso film, film d’animazione e giochi”. Il film uscirà nelle sale il 10 luglio 2025.

David Harbour: 10 cose che forse non sai sull’attore

David Harbour: 10 cose che forse non sai sull’attore

David Harbour è uno di quegli attori che sin da subito ha saputo trovare un suo posto nel mondo del cinema, riuscendo a conquistare una larga fetta di pubblico con le sue interpretazioni in molti film di successo. Famoso ai più per essere apparso nella serie Stranger Things, Harbour ha dimostrato di saperci fare e di essere un attore versatile e con i fiocchi.

Ecco dieci cose da sapere su David Harbour.

I film e i programmi TV di David Harbour

I film da giovane di David Harbour

1. Ha recitato in celebri film. David Harbour ha debuttato sul grande schermo grazie al film Kinsey di Bill Condon e da qui, l’amore per la recitazione ha preso sempre più piede. Già l’anno seguente, Harbour compare in film di successo come I segreti di Brokeback Mountain e in La guerra dei mondi, con Tom Cruise, per poi lavorare in Quantum of Solace (2008) e Revolutionary Road (2008), con Leonardo DiCaprio. In seguito, l’attore recita in Thin Ice – Tre uomini e una truffa (2011), End of Watch – Tolleranza zero (2012), Snitch – L’infiltrato (2013), Parkland (2013), The Equalizer – Il vendicatore (2014), La preda perfetta (2014), e Black Mass – L’ultimo gangster (2015), con Johnny Depp. Tra i suoi ultimi film, vi sono Suicide Squad (2016), Sleepless – Il giustiziere (2017), Hellboy (2019),

I film di oggi di David Harbour

Dal 2020 ad oggi l’attore ha recitato invece in Tyler Rake (2020), Black Widow (2021), No Sudden Move (2021), Una notte violenta e silenziosa (2022), Un fantasma in casa (2023), Gran Turismo – La storia di un sogno impossibile (2023), Thunderbolts* (2025) e A Working Man (2025).

David Harbour Stranger Things
David Harbour e Millie Bobby Brown in Stranger Things

2. Ha recitato anche per il piccolo schermo. Harbour ha recitato anche per la televisione prendendo parte a Law & Order – I due volti della giustizia (1999), per poi apparire in serie tv come The Book of Daniel (2006), Lie to Me (2009), Royal Pains (2009), Pan Am (2012), Elementary (2013), Manhattan (2014), The Newsroom (2014), Rake (2014), State of Affairs (2015) e Crisis in Six Scenes (2016). Al di là di queste apparizioni, il suo ruolo rimasto maggiormente scolpito nell’immaginario comune è quello di Jim Hopper, l’agente della fortunata serie Stranger Things, dove recita accanto a Winona Ryder e Millie Bobby Brown. Ha inoltre dato voce a Frankenstein nella serie animata Creature Commandos.

 

David Harbour in Stranger Things

3. Ha ottenuto importanti riconoscimenti per il suo ruolo nella serie. In Stranger Things, uno dei titoli di punta della piattaforma Netflix, Harbour ricopre il ruolo di Jim Hopper, il protettivo poliziotto che prende sotto la propria custodia la giovane Undici. L’interpretazione di questopersonaggio da parte di Harbour è una delle cose più apprezzate della serie, passando egli dall’essere comico all’essere estremamente commovente, senza perdere la propria aura di duro. Per la sua performance, l’attore è poi stato candidato ad importanti premi, tra cui gli Emmy.

David Harbour è Hellboy

4. Si è allenato molto per il ruolo. Harbour ha descritto il suo Hellboy come una versione adolescente rispetto al personaggio visto nei precedenti due film – che ha dunque cercato di non imitare – e dunque molto più segnato da crisi esistenziali. Per poter incarnare il personaggio, egli si sottopose poi ad un rigido allenamento, raggiungendo un’ottima forma fisica. Ciò gli ha anche permesso di poter sopportare il peso del trucco prostetico applicatogli addosso. Allo stesso tempo ha portato avanti diverse ricerche sul personaggio, in collaborazione con Mignola.

Hellboy cast
Alistair Petrie e David Harbour in Hellboy. Foto di Mark Rogers

David Harbour nel mondo Marvel con Black Widow e Thunderbolts*

5. Si è trasformato fisicamente per il ruolo. Nel film del 2021 Black Widow, Harbour interpreta Guardiano Rosso, la controparte russa di Captain America. Per tale ruolo, l’attore si è sottoposto ad una drastica trasformazione fisica. Oltre a vantare già una lunga barba, fatta crescere per la quarta stagione di Stranger Things, ha infatti deciso di ingrassare per il ruolo, raggiungendo i 127 chili. Nel corso delle riprese, ha poi perso 27 chili per le sequenze dedicate ai flashback.

 

6. Ha ripreso il ruolo nel nuovo film MarvelDopo essere apparso in Black Widow, Harbour ha ripreso il ruolo di Guardiano Rosso in Thunderbolts*, dove si unisce al gruppo guidato da Yelena Belova per affrontare una pericolosa minaccia. Harbour si è detto entusiasta di poter interpretare nuovamente questo personaggio, preparandosi anche in questo caso a livello fisico per l’esperienza. Come noto, l’attore tornerà in tali vesti anche per Avengers: Doomsday.

David Harbour è su Instagram

7. Ha un profilo Instagram molto seguito. Nell’epoca dei social, anche David Harbour ha deciso di stare al passo dei suoi colleghi attori, tanto da aprire un proprio profilo Instagram, seguito da qualcosa come 8,3 milioni di persone. Dalla bacheca del suo account si evince quanto David sia ricco di ironia e di autoironia, ma anche di come nasconda un cuore ricolmo di amore e di affetto vero il suo pubblico, la sua fidanzata e il cast di Stranger Things, diventato come se fosse una vera famiglia.

Thunderbolts*
David Harbour, Hannah John-Kamen, Sebastian Stan, Florence Pugh e Wyatt Russell in ‘Thunderbolts*’. © MARVEL

David Harbour e la moglie Lily Allen

8. David Harbour è fidanzato con Alison Sudol. La vita sentimentale di David Harbour è stata protagonista di un certo interesse da parte di fan, ammiratori e riviste di gossip, soprattutto da quando si è presentato, nel gennaio del 2018, insieme ad Alison Sudol (famosa per aver interpretato Queenie in Animali Fantastici) durante i Critics’Choice Award. I due, tuttavia, si sono separati nel 2019. In precedenza, invece, è stato legato a Julia Stiles, con cui ha condiviso quattro anni assieme (dal 2011 al 2015), e Maria Thayer, con cui si frequentato dal 2009 al 2011.

9. Si è sposato e separato. Poco dopo essersi separato dalla Sudol, nello stesso 2019 l’attore intraprende una relazione con la cantante inglese Lily Allen, nota per singoli quali Smile, Not Fair, The Fear e Fuck You. I due si sono poi sposati il 7 settembre del 2020. Prima di Harbour, la Allen era stata sposata dal 2011 al 2015 con un certo Sam Cooper, con la quale ha avuto anche due figlie. La loro relazione sembra essere finita per via di diversi tradimenti da parte di lei. Nei primi mesi del 2025, invece, è stato riporto che Harbour e Allen si sono separati, apparantemente per infedeltà di lui.

David Harbour ha dei figli?

Ad oggi, l’attore non ha avuto figli da nessuna delle donne a cui è stato legato né dalla moglie Lily Allen. Harbour ha infatti dichiarato di volersi dedicare principalmente alla propria carriera da attore.

L’età e l’altezza di David Harbour

10. David Harbour è nato il 10 aprile 1975 a White Plains, New York, Stati Uniti. L’attore è alto complessivamente 1,90 metri.

Fonti: IMDb, Elle, Buzzfeed

Michelle Dockery loda “la ricchezza di esperienza” nel lavoro con Mel Gibson per Flight Risk

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L’attrice candidata agli Emmy e ai Golden Globe Michelle Dockery si è fatta un nome nel ruolo di Lady Mary Crawley in Downton Abbey, ha poi continuato a mostrare un talento in miniserie come Godless, e film come l’esperimento di Robert Zemeckis Here. Ora, porta l’emozione a 12.000 metri di altezza con il regista di Braveheart e La battaglia di Hacksaw Ridge, Mel Gibson, in Flight Risk (qui il trailer e leggi la nostra recensione).

Intervistata da Collider, Michelle Dockery ha commentato con entusiasmo la collaborazione con Gibson, un’esperienza molto diversa rispetto a tutto quello che l’attrice ha realizzato fino a questo momento.

Cosa ti ha sorpreso del lavorare con lui come regista? Dirige in un modo particolare sul set? Com’è stata quell’esperienza?

DOCKERY: È così preparato, e per una cosa del genere, immagino lo sia ancora di più quando hai così poco tempo per girare. Ha un atteggiamento molto rilassato sul set. La sua attenzione ai dettagli non mi ha sorpreso affatto, ma è stato davvero incredibile osservarlo mentre ci dirigeva, e anche visivamente, quello che voleva vedere dall’azione era davvero ammirevole. Ma nonostante l’intensità di questo film, c’era un’atmosfera davvero rilassata, molto calma, che forse mi ha sorpreso.

Ha fatto questo lavoro molte volte. Sono sicuro che con quell’esperienza, funzionerà.

DOCKERY: Assolutamente. Sì. Ci sono stati momenti in cui diceva semplicemente: “Verrà fuori. Si svolgerà. Non c’è bisogno di prepararsi troppo”. Come dici tu, c’è una tale ricchezza di esperienza lì. È fantastico lavorare con qualcuno così esperto.

Quando hai visto il programma delle riprese, c’è stata una scena o una sequenza che hai cerchiato in termini di “Non vedo l’ora di girare questo” o “Come diavolo avremmo fatto a girarlo?”.

DOCKERY: Voglio dire, ci sono stati così tanti momenti in cui ho pensato: “Come diavolo faremo a farlo?”. Ma non era compito mio preoccuparmene. Avevamo una troupe e un team di effetti visivi così talentuosi che hanno reso il film quello che è. È incredibile. Quindi, tutto quello che ho dovuto fare è stato concentrarmi sul mio ruolo e su come il personaggio di Madolyn si sviluppa nel film. Quindi, sì, ci sono stati alcuni momenti che attendevo con ansia e che in un certo senso ho preparato. C’è un momento in cui lei parla del suo passato, che è un momento cruciale nel film per il personaggio, quindi ci avevo pensato, certamente. Ma non vedevo l’ora di interpretare quei momenti perché gran parte del film è azione, e in realtà in quei momenti molto più immobili in cui un personaggio riflette o racconta una storia, era qualcosa che aspettavo con ansia.

Flight Risk esce nelle sale italiane l’8 maggio distribuito da Eagle Pictures. Diretto da Mel Gibson, Flight Risk è stato scritto da Jared Rosenberg, al suo debutto cinematografico e vede protagonisti Mark Wahlberg, Michelle Dockery e Topher Grace.

Giuseppe Tornatore insignito del Premio Speciale Cinecittà David 70

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“Nell’edizione in cui si festeggia l’importante traguardo dei 70 anni di uno degli appuntamenti più attesi per celebrare il cinema italiano, un Premio Speciale a un artista che tanto con le sue opere ne ha trasmesso la magia e il fascino nel mondo. Dal palcoscenico allestito al Teatro 5 di Cinecittà, nel cuore del simbolo per eccellenza dell’industria italiana cinematografica e dell’audiovisivo, un omaggio a Giuseppe Tornatore, protagonista indiscusso della storia del grande schermo”. Così il Sottosegretario alla Cultura Lucia Borgonzoni, annunciando la notizia del conferimento del Premio Speciale Cinecittà David 70 al regista siciliano Giuseppe Tornatore.

Promosso da Cinecittà in collaborazione con l’Accademia del Cinema Italiano per la settantesima edizione dei Premi David di Donatello, il riconoscimento sarà assegnato mercoledì 7 maggio nell’ambito della cerimonia di premiazione, trasmessa in diretta su Rai 1. “Le storie raccontate da Giuseppe Tornatore – ha aggiunto il Sottosegretario Borgonzoni – hanno conquistato un pubblico internazionale e alimentato in intere generazioni la passione per il cinema in sala. È questo un Premio per onorarne il talento e il suo straordinario contributo al cinema italiano”.

Ha dichiarato l’Amministratore delegato di Cinecittà Manuela Cacciamani: “La serata dei David di Donatello è la festa in cui si ritrova la comunità del cinema italiano. Cinecittà è la sua casa, dove questa comunità ogni giorno lavora per dare vita ai nostri sogni. Poche persone come Giuseppe Tornatore hanno saputo rendere l’arte e l’emozione di tutta la filiera di questi sogni. La scrittura, la tecnica di ripresa, le scene, la musica, il montaggio, la luce, l’arte degli attori, tutti gli elementi sono nei suoi film elevati con reverenza, cura, emozione. Ed è presente, stratificato, l’amore per l’intera storia del nostro cinema. Con la sua passione rigorosa, la sua intelligenza, i suoi occhi luminosi, Tornatore ha portato il cinema italiano e i mestieri di Cinecittà – come una bandiera – sulle vette dell’immaginario, nel nostro Paese e nel mondo. Ricordandoci quanto siamo bravi a costruire sogni. Per questo Cinecittà consegna a Giuseppe Tornatore questo primo Premio Speciale Cinecittà David 70, con orgoglio e sincera gratitudine”.

Le parole della Presidente e Direttrice Artistica dell’Accademia del Cinema Italiano – Premi David di Donatello Piera Detassis: “Giuseppe Tornatore non è solo il grande regista che tutti conosciamo, è ormai sinonimo stesso della magia del cinema in tutto il mondo, grazie all’emozione immortale di Nuovo Cinema Paradiso. Cinecittà è stata la casa dei suoi sogni e di alcune fra le sue più avventurose immagini. L’Accademia del Cinema Italiano è onorata di condividere proprio con Cinecittà e il Ministero della Cultura il Premio Speciale «Cinecittà David 70» che festeggia il talento sconfinato di Tornatore, e insieme il suo grande legame con la storia dei David: ben 11 sono infatti le statuette che il regista ha conquistato nella sua carriera, un primato da festeggiare.

Tra i riconoscimenti già annunciati della 70ª edizione dei Premi David di Donatello, il David alla Carriera a Pupi Avati, il David Speciale a Ornella Muti, il David dello Spettatore a Diamanti di Ferzan Özpetek, Timothée Chalamet riceverà il David Speciale ai 70° Premi David di Donatello e il David come Miglior Film Internazionale ad Anora di Sean Baker

Jeffrey Wright in The Last of Us – Stagione 2: chi è Isaac Dixon e qual è il suo legame con Abby

Attenzione: l’articolo contiene SPOILER su The Last Of Us – Stagione 2, Episodio 4 “Day One” e su The Last of Us Parte II

The Last Of Us – Stagione 2, Episodio 4 “Day One” presenta agli spettatori il personaggio di Jeffrey Wright, Isaac Dixon, che ha un legame inaspettato con Abby. Dopo la fine dell’episodio 3, in cui Ellie e Dina hanno attraversato il paese a cavallo di Shimmer e sono arrivate al Seattle Q.Z., l’episodio 4 inizia la loro ricerca del Washington Liberation Front, e più specificamente di Abby. A quanto pare, non devono cercare molto lontano, perché il W.L.F. è una milizia di migliaia di persone con una presa spietata sulla città.

Mentre The Last of Us Parte II si limita alla prospettiva di Ellie mentre esplora la città, l’adattamento televisivo sfrutta le sue capacità trasversali per offrire uno sguardo alle operazioni quotidiane della W.L.F. Il personaggio di Jeffrey Wright, Isaac, viene presentato come un soldato della FEDRA in una scena iniziale fredda. Uccide tutti i suoi uomini per riaffermare la sua fedeltà al crescente movimento W.L.F. e, ora, è il capo dei Lupi, torturando senza sosta i Seraphites – o, come li chiama lui, “Iene” – per ottenere informazioni utili in una brutale guerra civile. Chi è Isaac e qual è il suo legame con Abby?

Isaac, interpretato da Jeffrey Wright, è il capo della W.L.F. in The Last Of Us – Stagione 2

Isaac è il comandante di Abby

Isaac, interpretato da Wright, è il capo della W.L.F. in The Last Of Us – Stagione 2, quindi è il comandante di Abby. Per quanto ne sa Ellie, Abby e i suoi amici costituiscono la maggior parte della W.L.F. Ma quando lei e Dina arrivarono a Seattle e vedono un enorme convoglio militare attraversare la città, diventa chiaro che si tratta di un gruppo molto più numeroso di quanto avesse previsto. Isaac è il responsabile dell’intera organizzazione, sposta le unità in città e pianifica la loro campagna contro i Seraphites (e, ora, la loro campagna contro gli intrusi provenienti da Jackson).

Spiegazione del passato di Isaac nel gioco The Last of Us Part 2

Isaac è un antagonista minore nel gioco

Isaac Dixon non è un eroe glorioso in The Last of Us Part II. Anni dopo aver prestato servizio nel Corpo dei Marines degli Stati Uniti, Isaac iniziò a usare la sua esperienza militare per resistere all’ingiusta presa di potere di Seattle da parte della FEDRA. I suoi sforzi per raggiungere questo obiettivo divennero sempre più estremi, portando lui e pochi altri a diventare i membri fondatori del Washington Liberation Front (W.L.F.), noto anche come i Lupi. Inizialmente, il contributo di Isaac alla resistenza si concentrò principalmente sulla propaganda anti-FEDRA e sulle rapine, ma tutto si intensificò dopo che i leader originali del W.L.F. furono uccisi dalla FEDRA.

Isaac divenne un leader brutale e implacabile dei Lupi, incoraggiando molti a unirsi allo sforzo, nonostante le sue tattiche diventassero più spietate. Non si fermò finché non riconquistò il controllo di Seattle dalla FEDRA, e anche allora, mantenne fermamente l’atteggiamento che la gente lo avrebbe ascoltato o sarebbe stata uccisa. Sebbene questo potesse salvare loro la vita in alcuni casi, era comunque un modo estremo di guidarli. Isaac rimase in questo stato anche quando il gruppo entra in guerra con i Seraphites, un gruppo di persone confinanti con il loro stesso territorio. Questa guerra distrusse completamente Isaac.

Isaac è stato già visto nei videogiochi, in The Last of Us Parte II

L’acclamato attore torna nel ruolo

Jeffrey Wright è uno dei pochi doppiatori del videogioco originale The Last of Us a riprendere il suo ruolo nell’adattamento della HBO. Anche come antagonista, Isaac di Wright è una parte estremamente avvincente di The Last of Us – Parte II.

Forse più noto nel mondo dei film d’azione per aver interpretato il Tenente James Gordon in The Batman del 2022 e Felix Leiter nei film di James Bond di Daniel Craig, Wright ha costruito la sua carriera sulla sua affinità sia per il cinema che per il doppiaggio. Uno dei suoi ruoli vocali più noti è quello dell’Osservatore nella serie animata What If…? del Marvel Cinematic Universe. Il ruolo di Wright nel franchise distopico Hunger Games nei panni di Beetee ha probabilmente contribuito a prepararlo per un ruolo nel mondo post-apocalittico di The Last of Us, tra i suoi molti altri ruoli di grande impatto.

Come la storia di Isaac Dixon si collega a quella di Abby in The Last Of Us – Stagione 2

Lui è una parte importante della sua storia

The Last of UsDopo che Joel ha massacrato le Luci al St. Mary’s Hospital, Abby e gli altri sopravvissuti hanno fondato una nuova comunità nel W.L.F. Isaac ha accolto le Luci sfollate e ha dato loro un nuovo scopo: annientare i Seraphites e riconquistare Seattle. È uno scopo molto più oscuro e meno nobile rispetto alla creazione di una cura per l’umanità, ma dopo aver perso suo padre, Abby aveva un disperato bisogno di un nuovo senso di appartenenza e Isaac ne ha approfittato. Isaac è diventato una sorta di figura paterna incasinata per Abby in assenza del padre.

Alimentata dalla rabbia e dalla sete di vendetta, Abby divenne uno dei soldati preferiti di Isaac, guadagnandosi col tempo una posizione di comando. Le sue tattiche brutali senza dubbio la contagiano. Il suo bisogno di approvazione da parte di questa nuova figura paterna la rende spietata nella guerra contro i Seraphites; viene spesso descritta come “la migliore assassina di iene di Isaac”. Quando Abby ricevette una soffiata sul luogo in cui si trovava Tommy, Isaac fu colui che diede il via libera alla sua vendetta e le diede il tempo e le risorse per andare da Jackson a trovare Joel.

Ma nonostante la loro rabbia violenta condivisa, Abby e Isaac non sempre vanno d’accordo. Nel corso della storia della Parte II, Abby diventa più compassionevole verso la fazione avversa e prende decisioni con cui Isaac non è d’accordo, arrivando persino a sfidare i suoi ordini in alcuni casi. Questo trasforma Isaac in un antagonista minore nel gioco, soprattutto perché le sue azioni come leader dei Lupi durante la guerra contro i Seraphites diventano sempre più estreme.

Cosa aspettarsi dall’Isaac di Jeffrey Wright in The Last Of Us – Stagione 2

La serie TV sta ampliando il passato di Isaac

Proprio come è successo con Bill nella prima stagione, The Last Of Us – Stagione 2 sta ampliando il personaggio e il passato di Isaac. Nel gioco, ci sono molti appunti e artefatti che Ellie può trovare che forniscono indizi su chi sia Isaac e su come si sia ribellato e abbia riconquistato Seattle dalla FEDRA, ma l’adattamento televisivo è in grado di mostrarlo. Nell’episodio 4, scopriamo che Isaac era un tempo un soldato della FEDRA che si è rivoltato contro i suoi stessi uomini e si è alleato con i Lupi.

Ellie non incontra mai Isaac nel gioco – legge solo di lui e si fa strada tra alcune legioni dei suoi soldati semplici – quindi non è una parte importante della sua storia. Ma il personaggio ottiene un ruolo molto più importante quando la prospettiva si sposta su Abby. Isaac sta tramando un attacco spietato contro i Seraphites per porre fine al conflitto una volta per tutte, il che pone una metafora stravagante per la ricerca di vendetta di Ellie sullo sfondo della storia. Ma The Last of Us probabilmente non arriverà alla versione di Abby della storia fino alla terza stagione.

Flight Risk fa scalare a Mark Wahlberg la classifica degli attori con i maggiori incassi

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Mentre lo aspettiamo per l’8 maggio nelle sale italiane con Eagle Pictures, Flight Risk (leggi la nostra recensione) di Mel Gibson con Mark Wahlberg è già uscito nelle sale USA e si è piazzato subito al primo posto al botteghino grazie a un incasso di 11,5 milioni di dollari, superando di 3 milioni Mufasa: Il Re Leone.

Il 27 gennaio, il film ha inoltre incassato altri 9.829.000 dollari, che si sommano ai 707.000 dollari provenienti dai mercati internazionali, per un totale mondiale di poco più di 13 milioni di dollari. Con un incasso del genere, che nelle settimane successive è solo aumentato, il film ha aiutato la sua star principale, Mark Wahlberg, a superare Denzel Washington nella classifica delle star con i maggiori incassi di tutti i tempi al botteghino nazionale, secondo The Numbers, scalzandolo dalla top 40. Entrambi gli attori si aggirano intorno ai 2,7 miliardi di dollari, ma Flight Risk ha dato a Wahlberg una spinta che lo ha aiutato ad avvicinarsi di un passo al superamento di Jack Black, il secondo attore con i maggiori incassi nella lista.

LEGGI ANCHE – Flight Risk: Michelle Dockery non ha avuto problemi a picchiare Mark Wahlberg: “È un privilegio”

Mark Wahlberg non ha ancora avuto un film che abbia incassato più di 250 milioni di dollari al botteghino nazionale, ma ha più di 10 film che hanno superato la soglia dei 100 milioni di dollari, con 12 film a nove cifre che contribuiscono a rappresentare circa 1,5 miliardi di dollari del suo totale al botteghino nazionale. Il film con il maggiore incasso nella carriera di Wahlberg è Transformers: L’era dell’estinzione, che ha incassato 245 milioni di dollari al botteghino nazionale. È un peccato per Wahlberg che gli incassi internazionali non siano considerati, dato che il film ha incassato 858 milioni di dollari dai mercati esteri, portando il totale mondiale a oltre 1 miliardo di dollari. Il secondo film con il maggiore incasso nella carriera di Wahlberg è Ted, la commedia del 2012 in cui ha collaborato con la star e creatore de I Griffin Seth MacFarlane, che ha incassato 218 milioni di dollari negli Stati Uniti.

Cosa ha fatto Mark Wahlberg di recente?

Nel 2024, Mark Wahlberg è stato impegnato a recitare al fianco di Halle Berry in The Union, il film d’azione originale Netflix che è rimasto in cima alle classifiche di streaming per più di una settimana dalla sua première estiva. All’inizio dell’anno, ha anche collaborato con la star della Marvel Simu Liu per Arthur the King, il toccante dramma sugli animali che ha incassato 40 milioni di dollari al botteghino mondiale. Wahlberg ha recitato in un solo film nel 2023, The Family Plan, la commedia d’azione originale di Apple TV+ che ha avuto un tale successo che lo studio ha annunciato che sta lavorando a un sequel. Wahlberg ha anche recitato al fianco di Kevin Hart in Me Time, la commedia di amicizia in streaming su Netflix.

Flight Risk esce nelle sale italiane l’8 maggio distribuito da Eagle Pictures. Diretto da Mel Gibson, Flight Risk è stato scritto da Jared Rosenberg, al suo debutto cinematografico e vede protagonisti Mark Wahlberg, Michelle Dockery e Topher Grace.

The Last Of Us – Stagione 2, perché il cameo di Josh Peck è così interessante

Attenzione: l’articolo contiene SPOILER su The Last Of Us – Stagione 2, Episodio 4 “Day One”

Josh Peck fa un cameo inaspettato in The Last Of Us – Stagione 2, Episodio 4 “Day One” e la serie lo ha usato in modo interessante. L’episodio 4 si concentra principalmente sull’arrivo di Ellie e Dina a Seattle, alla ricerca del Washington Liberation Front. Ma l’episodio ci presenta anche il leader del W.L.F., Isaac Dixon, interpretato da Jeffrey Wright. Mostra quanto sia spietato e offre persino uno sguardo al suo passato, che nel gioco era stato solo accennato.

Nella prima parte dell’episodio 4 di The Last of Us, vediamo Seattle nei primi giorni dell’epidemia. Nel 2018, cinque anni dopo la diffusione del Cordyceps in tutto il mondo, vediamo un plotone di soldati della FEDRA attraversare la città. Uno di questi soldati è interpretato da Josh di Drake & Josh. È sempre divertente vedere un attore famoso apparire come guest star in una serie TV di successo, ma questo casting è particolarmente ingegnoso per un paio di motivi.

Josh Peck interpreta un soldato della FEDRA in The Last Of Us – Stagione 2, Episodio 4 “Day One”

Peck appare in The Cold Open

Nella scena iniziale dell’episodio 4, Peck interpreta uno dei soldati della FEDRA che attraversa Seattle a bordo di un furgone blindato. Racconta una storia scioccante su un violento scontro con alcuni “elettori” che ha generato un malinteso sul termine “disseminare”. Isaac spiega che “elettori” sono il nome con cui i soldati della FEDRA chiamano i cittadini del Q.Z.; poiché la FEDRA ha negato i diritti democratici al popolo, li chiamano “elettori” per prenderli in giro, rigirando il coltello nella piaga. Questa scena mostra quanto fosse oppressiva la FEDRA e spiega perché il popolo si ribellò.

Questa scena evidenzia anche la disillusione di Isaac nei confronti delle tattiche fasciste della FEDRA. È lui a sottolineare che l’insulto “elettore” si riferisce a una flagrante negazione dei diritti civili e rimprovera il soldato interpretato da Peck per la sua ignoranza e sconsideratezza. Quando il camion si imbatte in uno scuolabus che blocca una strada residenziale, Isaac scende, apparentemente per parlare con i cittadini in protesta che l’hanno piazzato lì. Ma in realtà, sta progettando di lanciare un paio di granate nel camion dietro di lui e uccidere tutti i suoi uomini, riaffermando la sua fedeltà ai manifestanti anti-FEDRA.

Il casting di Josh Peck per la seconda stagione di The Last of Us presenta un colpo di scena intelligente

Scegliere un attore noto solo per farsi uccidere aggiunge ulteriore shock

La scelta di Josh Peck per il ruolo del soldato fascista della FEDRA è significativa per un paio di motivi. Per cominciare, affidare a un attore noto per essere la star di una sitcom Nickelodeon leggera e adatta alle famiglie un monologo blasfemo sull’infliggere danni a persone innocenti con un ghigno sadico sul volto è un’abile sovversione delle aspettative. Josh Nichols è uno dei personaggi televisivi più dolci e innocui mai creati, quindi vederlo sotto questa luce è una sorpresa. Ma il suo casting nella seconda stagione di The Last of Us va ben oltre.

Peck è un attore ampiamente riconosciuto negli USA, e non solo dal pubblico cresciuto guardando Drake & Josh; è stato visto di recente nel massiccio cast corale di Oppenheimer, quindi ci si aspetterebbe che fosse adatto a un ruolo più importante. Ciò rende ancora più scioccante il fatto che venga brutalmente ucciso un paio di minuti dopo la sua prima apparizione. Vedere Isaac di Jeffrey Wright uccidere tutti i suoi uomini sarebbe stato uno shock, indipendentemente da chi avesse interpretato i suoi colleghi della FEDRA, ma il fatto che uno di loro sia una grande star lo ha reso ancora più scioccante.

The Last of Us ha visto la partecipazione di una manciata di guest star di alto profilo nelle ultime due stagioni: Nick Offerman, Melanie Lynskey, Storm Reid di Euphoria. Ma la serie di solito assegna a queste guest star un ruolo importante in un episodio o due. Ciò che rende il casting di Peck così brillante è che crea le aspettative per un ruolo importante, per poi ucciderlo pochi secondi dopo.

Quale canzone canta Ellie in The Last Of Us – Stagione 2, Episodio 4 “Day One” e come si collega a Joel?

Attenzione: l’articolo contiene SPOILER su The Last Of Us – Stagione 2, Episodio 4 “Day One”

Ellie canta una canzone per Dina in The Last Of Us – Stagione 2, Episodio 4 “Day One”, e questo momento musicale ha un toccante legame con Joel e con il videogioco originale. Dopo che Ellie e Dina sono arrivate a Seattle nell’episodio della scorsa settimana, con Day One inizia la loro ricerca di Abby e dei Lupi. Vedono un tag W.L.F. su una stazione TV vicina e decidono di aspettare che faccia buio prima di intrufolarsi e attaccare. Mentre aspettano che il sole faccia capolino, si rintanano in un negozio di musica abbandonato.

Lì, Ellie trova una chitarra ancora in buone condizioni e inizia a suonare una canzone. Dina entra per assistere alla sua esibizione e sembra esserne profondamente commossa. Questa scena è una ricostruzione quasi inquadratura per inquadratura di una sequenza simile in The Last of Us Parte II, compresa la scelta della canzone. L’interpretazione di Ellie ha un legame più profondo con Joel, e la canzone che suona è un richiamo sia al gioco che alla prima stagione della serie.

Ellie suona e canta “Take On Me” degli A-Ha per Dina

La scena è presa direttamente dal videogioco

La canzone che Ellie suona per Dina in The Last Of Us – Stagione 2, Episodio 4 “Day One” è una splendida interpretazione acustica di “Take on Me” degli A-Ha. Questa scena è presa direttamente dal gioco: la scelta della canzone, l’ambientazione, persino l’illuminazione. È facile non assistere alla scena nel gioco, perché il giocatore deve abbandonare deliberatamente la storia per esplorare l’area circostante e trovarla, ma questa esplorazione viene ricompensata. “Take on Me” era già presente nella prima stagione di The Last of Us, quando Ellie e Riley si guardano intorno al centro commerciale, in previsione di questo momento della seconda stagione.

Nel gioco, Ellie inizia a suonare le note iniziali di “Future Days” dei Pearl Jam, la prima canzone che Joel le ha suonato e, presumibilmente, la prima canzone che le ha insegnato a suonare, ma quando entra Dina, smette subito di suonare, perché non è ancora pronta a parlare di Joel. La serie TV ha tagliato questa parte, perché ha tagliato anche l’esibizione di Joel in “Future Days” (e perché, nella serie, Ellie è molto più a suo agio a parlare di Joel a questo punto della linea temporale). Ma la scena nella serie ha ancora un collegamento con Joel.

Dopo aver finito di suonare e dopo che Dina si è complimentata per la sua performance, Ellie afferma che tutti gli insegnamenti che Joel le ha dato hanno dato i loro frutti. La stagione aveva già lasciato intendere che Joel avesse insegnato a Ellie a suonare la chitarra, quando si era offerto di rimboccarle le corde nel primo episodio. Questa performance di “Take on Me” è la prima conferma che Joel ha effettivamente insegnato a Ellie a suonare (e le ha insegnato bene).

Perché “Take On Me” è così importante per Ellie e il suo rapporto con Joel

Ogni volta che Ellie prende in mano una chitarra, le viene in mente Joel

L’interpretazione di Ellie di “Take on Me” è profondamente legata al suo rapporto con Joel, perché suonare la chitarra è qualcosa che condividevano. L’unica ragione per cui conosce quegli accordi è perché Joel si è preso il tempo di darle lezioni e insegnarle a suonare. Ogni volta che Ellie prende in mano una chitarra, le viene in mente Joel – e ora, dopo la tragica e prematura scomparsa di Joel, quel ricordo è tutto ciò che ha. Dina è commossa fino alle lacrime dall’esibizione di Ellie, perché anche lei ricorda Joel solo sentendo pizzicare quelle corde.

Sia nel gioco che nella serie TV, questa è l’unica volta in cui Ellie sembra felice e ottimista dopo la morte di Joel. Solo per un attimo, è riuscita a perdersi nella magia della canzone. Il testo allude alla nascente storia d’amore tra Ellie e Dina e prepara l’inizio ufficiale della loro relazione più avanti nell’episodio. La musica è molto importante in The Last of Us, e ora che Ellie può suonare la sua musica (e le ricorderà per sempre Joel), sta per diventare ancora più importante.

The Last Of Us – Stagione 2, Episodio 4 “Day One” spiegazione: la rivelazione di Dina

Attenzione: l’articolo contiene SPOILER su The Last Of Us – Stagione 2, Episodio 4 “Day One”

Dina ha appena rivelato un segreto importante a Ellie in The Last Of Us – Stagione 2, Episodio 4 “Day One”, ed ecco cosa significa questa rivelazione e come influenzerà il futuro della serie. Finora, The Last Of Us – Stagione 2 si è concentrata principalmente sui personaggi che ritornano dalla prima stagione, con Ellie e Joel come protagonisti principali fino alla sfortunata morte di quest’ultimo. Dina, tuttavia, è una nuova aggiunta al gruppo di protagonisti, e questa grande rivelazione svela finalmente cosa rende il personaggio unico.

Dopo la morte di Joel nell’episodio 2, Ellie e Dina decidono di partire per Seattle, sperando di trovare l’assassina di Joel, Abby, e i suoi amici del WLF. Il duo è arrivato alla fine dell’episodio 3, e l’episodio 4 che presenta la loro prima vera e propria esplorazione di Seattle. Nell’episodio, il duo si ritrova in una torre della WLF, nel luogo di un massacro di Seraphite. Questa scoperta le coinvolge in un inseguimento che coinvolge soldati della WLF e un’orda di Infetti, costringendoli alla fuga e destabilizzandoli.

Dina scopre di essere incinta in The Last Of Us – Stagione 2, Episodio 4 “Day One”

Grazie al ritrovamento di test di gravidanza

In The Last Of Us – Stagione 2, Episodio 4 “Day One”, Dina rivela in modo scioccante di essere incinta. All’inizio dell’episodio, Ellie e Dina stanno razziando un edificio abbandonato alla ricerca di forniture mediche. Non viene trovato molto, ma alla fine della scena si verifica uno strano momento. Dina sembra trovare qualcosa che le è utile, sebbene questo misterioso oggetto rimanga nascosto alla vista dello spettatore. Mente a Ellie su ciò che sta facendo, e tiene per sé questo misterioso oggetto. Ciò che Dina sta realmente facendo non viene rivelato fino a molto tempo dopo, quando il pubblico scopre che questo misterioso oggetto era un test di gravidanza.

Durante l’inseguimento fuori dalla stazione della metropolitana, Ellie mette il braccio davanti a un Infetto, venendo morsa per salvare Dina. Le due scappano, ma Dina è inorridita, convinta di dover uccidere Ellie. Ellie rivela di essere immune, dicendo a Dina di aspettare una notte e vedere. La mattina dopo, Dina è convinta che Ellie sia immune.

In risposta a questa informazione, Dina dice a Ellie di essere incinta. Dina mostra a Ellie di aver usato un gran numero di test di gravidanza, ognuno dei quali è risultato positivo. Dina ha anche detto che il suo ciclo era in ritardo, sollevando in lei la preoccupazione di una possibile gravidanza. Questo è ciò che la porta a provare i test di gravidanza, convincendosi che sia vero. Non è sicura di quanto sia avanti con le mestruazioni, ma è sicuramente incinta. Questo potrebbe avere un impatto enorme sul futuro della serie, dato che Ellie dovrà ora preoccuparsi di una Dina incinta.

Jesse è il padre del bambino di Dina in The Last of Us

Grazie alla loro precedente relazione

A quanto pare, Jesse è il padre del bambino di Dina. Ellie presume immediatamente che sia Jesse, e Dina lo conferma. Sebbene Ellie e Dina abbiano una relazione ora, non è sempre stato così. Prima di Ellie, Dina aveva una relazione con Jesse, una figura importante di Jackson. La relazione tra Dina e Jesse è già stata accennata diverse volte durante The Last Of Us – Stagione 2, con il personaggio del giovane Mazino che condivideva scene sia con Ellie che con Dina negli episodi precedenti.

Come reagisce Ellie alla notizia della gravidanza di Dina

È emozionata

Dina era ovviamente preoccupata di come Ellie avrebbe reagito alla notizia della sua gravidanza, dato che aveva deciso di tenerla segreta. Solo scoprire un segreto così grande come l’immunità di Ellie le aveva dato la sicurezza di dirlo a Ellie, ed Ellie sembra prenderla bene. Ellie si è subito presa cura del bambino, dicendo che sarebbe diventata papà. Ellie dice persino che lei, Dina e Jesse avranno il bambino insieme, dimostrando che Ellie è già impegnata a crescere il bambino. Ellie e Dina hanno poi un rapporto sessuale dopo aver saputo della gravidanza, dimostrando che Ellie è indubbiamente emozionata per la notizia.

Tuttavia, Ellie non si rende conto di quanto impatto avrà il bambino sul loro percorso. Questa sfida emerge per la prima volta alla fine dell’episodio, quando Ellie e Dina decidono di andare a Lakehill. Ellie dice a Dina di rimanere, ma Dina insiste sul fatto che vuole andare. Decidono di partire insieme, ma questo potrebbe essere il primo di una serie di conflitti riguardanti la gravidanza di Dina.

A seconda di quanto tempo Dina e Ellie rimarranno a Seattle, l’avanzamento della gravidanza di Dina potrebbe rappresentare una sfida più impegnativa. La ridotta mobilità, i dolori e gli altri rischi per la salute che una gravidanza comporta potrebbero rappresentare una sfida per sopravvivere alle forze della WLF e agli Infetti. Anche se dovessero lasciare Seattle in fretta, la gravidanza potrebbe comunque rappresentare un problema durante il viaggio di ritorno. La gravidanza di Dina è una buona notizia al momento, ma i futuri episodi di The Last Of Us – Stagione 2 potrebbero usarla per alzare ulteriormente la posta in gioco.

Confronto tra la rivelazione della gravidanza di Dina e il gioco di The Last of Us Parte II

La serie HBO è molto più positiva

The Last of us - stagione 2 episodio 3 ellie e dinaEcco diverse differenze chiave nel modo in cui la rivelazione della gravidanza di Dina si svolge nella serie HBO rispetto a The Last of Us Parte II. Nella serie, la rivelazione della gravidanza di Dina avviene la mattina dopo aver visto Ellie essere morsa. Nel gioco, Dina vede Ellie respirare spore, costringendola a rivelare la sua immunità. Dato che le spore non esistono in The Last of Us della HBO, questa sequenza doveva svolgersi in modo diverso, il che spiega perché la cronologia della rivelazione di Dina è leggermente diversa.

Inoltre, anche le tempistiche della gravidanza sono differenti. Nella serie, Dina dice di aver confermato la gravidanza dopo essere arrivata a Seattle, mostrando a Ellie diversi test di gravidanza. Nel gioco, Dina dice di aver dedotto di essere incinta qualche settimana fa a causa del ritardo del ciclo. Mentre nella serie la gravidanza di Dina viene presentata come un sospetto, nel gioco viene presentata come una bugia, con Ellie sconvolta dal fatto che Dina non glielo abbia detto prima di lasciare Jackson.

Infine, la reazione di Ellie è diversa. Ellie reagisce positivamente alla notizia nella serie HBO, ed è entusiasta di avere un figlio. Nel gioco, Ellie è molto più arrabbiata e Dina si vergogna di più. Ellie esprime il suo disappunto per la gravidanza di Dina, ed è furiosa perché Dina gliela ha nascosta. Questo fa sì che Ellie insista affinché Dina rimanga a teatro mentre Ellie continua a esplorare Seattle. Sicuramente questo elemento avrà conseguenze importanti sulla serie e sul rapporto tra le due.

Bad Boy: la spiegazione del finale della serie Netflix

Bad Boy: la spiegazione del finale della serie Netflix

È da poco arrivata su Netflix la serie Bad Boy, che per via di tematiche e dinamiche simili è già stata accostata alla recente Adolescence. In questo racconto, però, si propone la storia di un adolescente di nome Dean () che si ritrova in prigione dopo che sua madre lo ha (apparentemente) denunciato. Dean si trova così a confrontarsi con una nuova e difficile situazione, ma riesce a gestirla con la sua arguzia stabilendo un legame con le persone che incontra in carcere. In particolare con un ragazzo di nome Zorro, un detenuto ebreo etiope che ha ucciso una ragazza a sangue freddo e di cui tutti hanno paura. Sebbene la serie ci mostri alcuni frammenti dell’infanzia di Dean attraverso dei flashback, la maggior parte del racconto è ambientato nel presente.

Qui Dean è ora uno stand-up comedian che usa ciò che è successo in prigione come materiale per i propri spettacoli. Credo che abbia imparato a trarre qualcosa di positivo dalla sua esperienza ridendoci sopra. Dean è sempre stato divertente, anche prima di finire in prigione, e ha migliorato la sua comicità quando ha capito che non voleva essere un “Bad Boy” per sempre. Nel finale, dunque Dean si sente di nuovo un bambino, perché ha finalmente fatto pace con quello che è successo tanti anni fa dopo aver incontrato l’unica persona che gli ha impedito di rovinarsi la vita. Scopriamo come è arrivato a questo punto con questa spiegazione del finale.

Chi ha mandato Dean in prigione?

Durante il suo periodo di detenzione, Dean ha odiato sua madre perché credeva che fosse stata lei a chiamare la polizia e a farlo arrestare, ma in realtà è stata Sunny, suo amico, “mentore” e anche socio in affari, che lo aveva in precedenza spinto a vendere droga. Sunny è una persona che Dean ammirava fin dall’inizio e con cui lavorava volentieri, finché sua madre non ha scoperto la droga che vendevano nella sua stanza. La madre ha quindi mandato via Sunny, ma il ragazzo si è arrabbiato e ha mandato Dean in prigione facendo la spia e attribuendogli tutte le rapine e lo spaccio di droga. Ora, per molto tempo, Dean si è comportato bene in prigione.

Havtamo Farda e Guy Manster in Bad Boy
Havtamo Farda e Guy Manster in Bad Boy

Si è fatto degli amici, si è tenuto lontano dai guai ed riuscito persino a farsi apprezzare dal direttore. Alla fine Dean è stato rilasciato ed era pronto ad essere una persona migliore, facendo del proprio meglio per affinare la sua comicità, dato il suo desiderio di iniziare a fare lo stand-up comedian. Tuttavia, quando Dean scopre che Sunny sta cercando di trasformare anche suo fratello minore in uno spacciatore, decide di dargli una lezione accoltellandolo e mandandolo in coma. Naturalmente, questi sentimenti di odio verso Sunny si rafforzano ulteriormente quando Dean si rende conto che è stato lui ad averlo mandato in prigione.

Il fatto è che se Sunny non si fosse svegliato, Dean avrebbe passato nuovamente tutta la vita in prigione e sarebbe finito anche in un carcere per adulti. Fortunatamente, Sunny riprende conoscenza e finisce nella stessa prigione dove si trova Dean, presentandosi affamato di vendetta. Come se non bastasse, Dean decide però di far vedere al ragazzo chi comanda lì dentro e di metterlo in imbarazzo davanti a tutti. Questo ha portato Sunny a prendere un coltello e ad attaccarlo dopo essere stato umiliato. Sfortunatamente per lui, Dean si era fatto un migliore amico in prigione che avrebbe fatto qualsiasi cosa per lui, e questa persona è Zorro.

Quando Dean viene attaccato da Sunny, infatti, Zorro interviene e lo salva, anche se gli viene cavato un occhio da Sunny. Non scopriamo mai cosa sia successo a Sunny, ma possiamo immaginare che sia rimasto nel sistema carcerario per il resto della sua vita, perché non era nello show per ottenere un arco di redenzione; era lì per essere uno strumento che ha fatto incontrare Dean e Zorro, la cui amicizia ha letteralmente permesso ad entrambi di salvarsi e superare l’ostilità di quel posto.

Guy Manster in Bad Boy
Guy Manster in Bad Boy

Il rapporto tra Dean e sua madre

Quando Dean scopre che sua madre, Tamara, non è responsabile di averlo mandato in prigione, diventa finalmente più empatico nei suoi confronti. All’inizio della serie sembra che si tratti di un’altra di quelle storie che raccontano di un rapporto tossico tra genitore e figlio che trasforma il bambino in uno psicopatico, ma in realtà in questo caso l’effetto è opposto. Dean diventa molto vicino a sua madre dopo l’incidente di Zorro. La cosa buffa è che nessuno è riuscito a impedire a Dean di parlare con Zorro per mesi e mesi la prima volta che Dean è uscito di prigione. Ma quando sua madre gli dice che non può più parlargli, dopo l’incidente con Sunny, Dean le dà retta, perché le fa credere che dovrà fare una scelta tra sé e Zorro.

Il timore di Tamara è che se Dean non smette di parlare con Zorro, c’è la possibilità che finisca con il tornare in prigione. Lei, dunque, vuole solo che lui si lasci alle spalle quella vita. Alla fine della serie, quando Zorro gli chiede come sta sua madre, Dean non risponde, il che fa pensare che possano essersi nuovamente allontanati. Indubbiamente, Tamara era una donna piuttosto strana. Forse non ha mandato Dean in prigione, ma sicuramente non è stata in grado di fare abbastanza per prendersi cura di lui a causa del suo intrinseco egoismo. D’altronde, si tratta della stessa donna che ha impedito al figlio di ottenere l’eredità della donna, per cui anche se Bad Boy non fornisce una risposta chiara, è possibile che lei e Dean si siano nuovamente allontanati nel tempo.

Il destino di Zorro

Nel finale di Bad Boy, Zorro viene finalmente a vedere lo spettacolo di Dean e lo incontra. I due non hanno mai litigato e, proprio come promesso da Zorro, sembra che non abbia più ucciso dopo aver promesso all’amico che non l’avrebbe fatto. Alla fine dell’ultima puntata, quando Zorro saluta Dean e accetta di incontrarlo di nuovo, Dean vede tra il pubblico tutti i suoi amici del carcere. Non si tratta di versioni adulte, ma è come se fosse tornato alla persona che era in prigione, che faceva ridere tutti, da Ankheisi all’insegnante di teatro. Con il ritorno di Zorro nella vita di Dean, si può ipotizzare che quest’ultimo possa finalmente respirare con serenità, sapendo che lo ha perdonato e che tra loro non scorre cattivo sangue.

Dragon Trainer: la differenza di taglia tra Sdentato e la Morte Rossa è impressionante!

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La terrificante Morte Rossa, la colossale antagonista del film d’animazione originale Dragon Trainer è stata intravista per la prima volta in un nuovo poster per l’attesissimo adattamento live-action della Universal. Sebbene il poster offra solo un’anteprima della bestia in questione, conferma la presenza minacciosa del gigantesco drago che un tempo dominava i cieli di Berk.

I fan del film originale ricorderanno il terrificante regno di Morte Rossa, che costringeva i draghi più piccoli a consegnare cibo o a subire una morte orribile. Questo poster suggerisce che il film live-action rimarrà fedele alla formidabile minaccia che Hiccup e Sdentato devono coraggiosamente affrontare.

Per rendere l’esperienza ancora più immersiva, il poster appena pubblicato mette in risalto la presentazione al cinema D-Box. Per chi desidera davvero librarsi in volo con i draghi, i cinema D-Box offrono poltrone con movimento sincronizzato che si inclinano e ruotano in tandem con l’azione sullo schermo. Insieme al feedback tattile, gli spettatori potranno percepire ogni battito d’ali, ogni soffio di fuoco e ogni scossa drammatica, promettendo un’immersione senza pari.

Dato che il film originale si concentrava su sequenze aeree mozzafiato e sul legame tra un ragazzo e il suo drago, l’esperienza D-Box potrebbe davvero essere il modo migliore per assistere alla realizzazione di Dragon Trainer.

La trama di Dragon Trainer

Sulla selvaggia isola di Berk, dove vichinghi e draghi sono stati acerrimi nemici per generazioni, Hiccup (Mason Thames; Black Phone, Per tutta l’umanità) è diverso dagli altri. Figlio geniale ma sottovalutato dal capo Stoick l’Immenso (Gerard Butler, che torna a dare voce al personaggio della serie animata), Hiccup sfida secoli di tradizione stringendo un’insolita amiciza con Sdentato, un temibile drago Furia Buia. Questo legame inaspettato rivela la vera natura dei draghi, mettendo in discussione le fondamenta stesse della società vichinga.

Con al suo fianco la determinata e coraggiosa Astrid (la candidata al BAFTA Nico Parker; Dumbo, The Last of Us) e l’eccentrico fabbro del villaggio Gambedipesce (Nick Frost; Biancaneve e il cacciatore, L’alba dei morti dementi), Hiccup affronta un mondo diviso dalla paura e dall’incomprensione.

Quando una minaccia antica riemerge, mettendo in pericolo sia i vichinghi che i draghi, l’amicizia tra Hiccup e Sdentato diventa la chiave per forgiare un nuovo futuro. Insieme, dovranno navigare un delicato percorso verso la pace, spingendosi oltre i confini dei loro mondi e ridefinendo cosa significa essere un eroe e un leader.

Il film include anche nel cast Julian Dennison (Deadpool 2), Gabriel Howell (Bodies), Bronwyn James (Wicked), Harry Trevaldwyn (Smothered), Ruth Codd (The Midnight Club), il candidato al BAFTA Peter Serafinowicz (Guardiani della Galassia) e Murray McArthur (Il Trono di Spade).

Dragon Trainer è scritto, prodotto e diretto da Deblois. È prodotto anche dal tre volte candidato all’Oscar® Marc Platt (Wicked, La La Land) e dal vincitore di un Emmy Adam Siegel (Drive, Cani Sciolti). Dragon Trainer fa parte del programma “Filmed For IMAX®”, che fornisce ai registi la teconologia IMAX® per offrire un’esperienza cinematografica immersiva al pubblico di tutto il mondo.

Ispirato alla serie di libri più venduti del New York Times di Cressida Cowell, franchise d’animazione DreamWorks Dragon Trainer ha conquistato il pubblico globale, ottenendo quattro candidature agli Oscar® e incassando oltre 1,6 miliardi di dollari al box office mondiale. Ora, grazie agli effetti visivi all’avanguardia, DeBlois trasforma la sua amata saga animata in uno spettacolo live-action, portando le epiche avventure di Hiccup e Sdentato alla vita con un realismo straordinario mentre scoprono il vero significato dell’amicizia, del coraggio e del destino.

Flight Risk: Michelle Dockery non ha avuto problemi a picchiare Mark Wahlberg: “È un privilegio”

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L’attrice candidata agli Emmy e ai Golden Globe Michelle Dockery si è fatta un nome nel ruolo di Lady Mary Crawley in Downton Abbey, ha poi continuato a mostrare un talento in miniserie come Godless, e film come l’esperimento di Robert Zemeckis Here. Ora, porta l’emozione a 12.000 metri di altezza con il regista di Braveheart e La battaglia di Hacksaw Ridge, Mel Gibson, in Flight Risk (qui il trailer).

Flight Risk (leggi la nostra recensione) vede Michelle Dockery nei panni di Madolyn Harris, un vicesceriffo statunitense che scorta un testimone del governo al processo (interpretato da Topher Grace, visto l’ultima volta in Heretic di A24). Una volta in volo sopra la natura selvaggia dell’Alaska, il pilota che li trasporta – Daryl Booth interpretato da Mark Wahlberg – è anche un sicario inviato per assassinare l’informatore. L’azione si intensifica e la tensione sale mentre sono costretti a volare insieme e a combattere contro qualsiasi ostacolo che possa presentarsi sul loro cammino.

Nel corso di un’intervista con Collider, Michelle Dockery ha discusso della sua collaborazione con Mark Whalberg e del fatto che per lei sia stato un onore picchiarlo sullo schermo.

Quindi, vero o falso? Hai accettato di partecipare a “Flight Risk” perché avresti potuto picchiare Mark Wahlberg?

DOCKERY: [Ride] Non è l’unico motivo. Lavorare con qualcuno come Mark è stato assolutamente affascinante per me. È un attore così brillante e lavorare con lui in un genere come questo, che per me è una cosa insolita, è stata una grande opportunità.

Mark non viene picchiato spesso nei film, quindi sei una delle poche persone che hanno potuto “ocuparsi” di lui.

DOCKERY: Assolutamente. È un privilegio.

Flight Risk esce nelle sale italiane l’8 maggio distribuito da Eagle Pictures. Diretto da Mel Gibson, Flight Risk è stato scritto da Jared Rosenberg, al suo debutto cinematografico e vede protagonisti Mark Wahlberg, Michelle Dockery e Topher Grace.

Michael B. Jordan: 10 cose che forse non sai sull’attore

Michael B. Jordan: 10 cose che forse non sai sull’attore

Tra i più promettenti attori della sua generazione, Michael B. Jordan si è costruito in pochi anni una buona fama, partecipando tanto a film d’autore quanto a blockbuster di altro profilo. In particolare Jordan ha sfoggiato una grande versatilità, che gli permette di risultare idoneo e convincente per numerosi e differenti tipi di ruoli. Sempre più lanciato verso il successo, l’attore aspetta soltanto il momento in cui la sua carriera possa consacrarsi definitivamente.

Ecco 10 cose che non sai di Michael B. Jordan.

I film di Michael B. Jordan

1. Ha recitato in film di grande successo. Il debutto cinematografico dell’attore avviene con il film Hardball (2001), ma la vera occasione per farsi notare arriva con il film Chronicle (2012). L’anno seguente è protagonista del film Prossima fermata Fruitvale Station (2013), che ne conferma la popolarità. Da quel momento l’attore recita in film come Quel momento imbarazzante (2014), Fantastic 4 – I Fantastici Quattro (2015) e Creed – Nato per combattere (2015), dove accanto a Sylvester Stallone assume i panni del figlio del leggendario pugile Apollo Creed. Nel 2018 Jordan interpreta il villain nel film Marvel Black Panther (2018), per poi riprendere il ruolo del pugile in Creed II (2018). Nel 2019 è protagonista insieme a Jamie Foxx del film Il diritto di opporsi. Recita poi in Senza rimorso (2021), Le parole che voglio dirti (2021), ha un cameo in Black Panther: Wakanda Forever (2022) ed è protagonista di Creed III (2023) e I peccatori (2025).

2. Ha recitato anche in televisione. L’attore esordisce in TV recitando in un episodio della serie I Soprano (1999). Successivamente acquista popolarità recitando in serie come The Wire (2002), La valle dei pini (2003-2006), Cold Case – Delitti irrisolti (2006), The Assistants (2009) e Friday Night Lights (2009-2011). Di recente si è invece fatto notare per il suo ruolo nella serie Parenthood (2010-2011) e nel film TV Fahrenheit 451 (2018). Dal 2019 al 2022 ha invece recitato nella serie Dion.

3. È anche produttore. L’attore ha in più occasioni ricoperto anche il ruolo di produttore, in particolare per il film TV Fahrenheit 451 e per i film cinematografici Creed II, Il diritto di opporsi, Senza rimorso e Le parole che voglio dirti. Jordan si è detto molto interessato a ricoprire il ruolo di produttore, sostenendo i propri progetti, e conta di farlo ancora in futuro.

Creed III Michael B Jordan Jonathan Majors
Michael B. Jordan e Jonathan Majors in Creed III. Foto di MGM – © Photo credit: Eli Ade © 2022 Metro-Goldwyn-Mayer Pictures Inc. All Rights Reserved

Michael B. Jordan in Creed

4. Ha seguito un allenamento da pugile. per prepararsi al ruolo di Adonis Creed, Jordan  ha guadagnato ventiquattro chili di muscoli allenandosi due o tre volte al giorno, sei giorni alla settimana, seguendo una dieta rigorosa per quasi un anno e, non avendo una controfigura, ha dovuto imparare a tirare di boxe per prepararsi al ruolo. Jordan ha poi ricevuto l’approvazione da parte di Carl Weathers, interprete di Apollo Creed, cosa che lo ha fatto sentire estremamente onorato.

5. Ha debuttato alla regia con Creed III. Appassionatosi al ruolo di Adonis Creed e alle sue vicende, Jordan ha ritenuto che il terzo capitolo della serie fosse il film perfetto per lui per debuttare alla regia. La scelta è stata dovuta dal fatto che: “È un mondo che conosco veramente bene e so come vengono girati questi film. Conosco il personaggio. Ho una visione chiara di dove voglio che la storia vada”, ha detto l’attore.

Michael B. Jordan in Black Panther

6. Ha interpretato il villain del film. Nel film Marvel nominato ai premi Oscar, l’attore ricopre il ruolo di Erik Killmonger, spietato assassino che aspira a prendere il comando del regno di Wakanda. Il suo personaggio è stato definito uno dei migliori e più complessi villain dell’MCU. Per prepararsi meglio al ruolo, durante il set l’attore ha deciso di rimanere molto sulle sue, tenendosi a distanza dagli altri membri del cast. Dato che il suo personaggio è in conflitto con gli altri, l’attore ha voluto portare questa dinamica anche nei momenti di pausa.

Michael B. Jordan in I peccatori (Sinners)

7. Ha dovuto interpretare due gemelli. La sfida di dover interpretare una coppia di gemelli non è stata semplice per Michael B. Jordan, che ha raccontato che a volte parlava con una controfigura e a volte con nessuno mentre girava le proprie scene. Jordan ha poi menzionato le nuove tecnologie che hanno dovuto utilizzare, come le telecamere halo, il riconoscimento facciale, un impianto multi-camera e altro ancora, che hanno lasciato un piccolo margine di errore per lui e gli altri attori. Jordan ha spiegato che tutti gli attori coinvolti dovevano stare molto attenti a non accavallarsi nelle battute dei gemelli, ma che una volta preso il ritmo è diventato tutto più facile.

Michael B. Jordan nel ruolo di Smoke e Stack in I peccatori
Michael B. Jordan nel ruolo di Smoke e Stack in I peccatori. Foto di – © Warner Bros.

Michael B. Jordan è su Instagram

8. Ha un account personale. L’attore è presente sul social network Instagram con un proprio profilo seguito da 11,9 milioni di persone. All’interno di questo l’attore è solito condividere foto realizzate in momenti di svago, ma anche numerose immagini promozionali dei propri progetti da interprete. Non mancano inoltre le tante foto per riviste di vario genere per cui l’attore ha posato.

La fidanzata di Michael B. Jordan

9. È molto riservato. Nel novembre 2020, Jordan ha iniziato a frequentare la modella Lori Harvey, figlia del personaggio televisivo Steve Harvey. Nel giugno 2022, tuttavia, è stato annunciato che la coppia ha chiuso la relazione. In precedenza era stato riportato che l’attore stesse frequentando la cantante Nicky Minaj, ma la cosa è poi stata smentita. Al momento, dunque, non è noto se l’attore sia o meno impegnato in un’altra relazione.

L’età e l’altezza di Michael B. Jordan

10. Michael B. Jordan è nato a Santa Ana, in California, Stati Uniti, il 9 febbraio 1987. L’altezza complessiva dell’attore è di 1,83 metri.

Il fisico di Michael B. Jordan

Per ricoprire il ruolo di Adonis Creed, figlio di Apollo, nei due film a lui dedicati, l’attore ha dovuto lavorare sodo per aumentare la propria massa muscolare e raggiungere il giusto fisico richiesto. Per chi fosse interessato, sul Web è possibile trovare la scheda completa dell’allenamento eseguito dall’attore, con gli esercizi dettagliati da svolgere giorno per giorno.

Fonte: IMDb

Thunderbolts*, Joe e Anthony Russo hanno diretto la scena post-credits!

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Un report del MCU rivela che i fratelli Russo hanno girato la scena post-credit di Thunderbolts* sul set di Avengers: Doomsday. Dopo che il finale di Thunderbolts* rilancia la squadra di Yelena e compagnia come i New Avengers, la scena post-credit di rivela che i Nuovi Vendicatori ora risiedono nella Watchtower di Val, mentre parla di una “crisi spaziale” in corso ed è alle prese con una causa per infrazione di copyright per il nome “Avengers” intentata loro da Cap in persona, Sam Wilson. Improvvisamente, un’astronave entra nel loro radar e Yelena Belova individua l’emblema dei Fantastici Quattro sulla nave.

CBR riporta che i registi di Avengers: Doomsday e Avengers: Secret Wars, Joe e Anthony Russo, hanno diretto la scena post-credit di Thunderbolts* sul set di Avengers: Doomsday. La produzione del film è iniziata nel Regno Unito solo un paio di settimane prima dell’uscita di Thunderbolts*. Ciò significa che la scena è stata probabilmente girata solo due settimane prima dell’uscita di Thunderbolts* nei cinema.

Robert Downey Jr. pubblica le foto dal set di Avengers: Doomsday in compagnia del resto del cast!

L’aggiunta dei Fratelli Russo dei Fantastici Quattro di Avengers: Doomsday in Thunderbolts* segue una vecchia tradizione dell’MCU. Joe e Anthony Russo hanno diretto la scena post-credit di Ant-Man, che era una scena presa direttamente da Captain America: Civil War. Analogamente alla scena post-credit di Ant-Man, la scena di Thunderbolts* potrebbe essere presa direttamente da Avengers: Doomsday.

La scena in questione è in linea con tutto ciò che ha costruito il film della Fase 5 di Jake Schreier, ma Joe e Anthony Russo devono sapere esattamente come i Nuovi Vendicatori si evolveranno come squadra in Avengers: Doomsday e Avengers: Secret Wars. Dopotutto, la nuova squadra unirà le forze con gli Avengers di Sam Wilson invece di recitare in un sequel di Thunderbolts*. I Nuovi Vendicatori faranno squadra anche con i Fantastici Quattro, gli X-Men, i Wakandiani e altri personaggi principali dell’MCU.

Tutto quello che sappiamo su Avengers: Doomsday

Avengers: Doomsday arriverà nelle sale il 1° maggio 2026, mentre Avengers: Secret Wars è previsto per il 7 maggio 2027.

Entrambi i film saranno diretti da Joe Russo e Anthony Russo, che faranno anche il loro ritorno nell’MCU dopo aver diretto Captain America: The Winter Soldier, Captain America: Civil War, Avengers: Infinity War e Avengers: Endgame. Al momento non si hanno certezze sugli attori che comporranno il cast del film, né su precisi elementi di trama.

I Marvel Studio hanno per ora confermato il seguente cast in Avengers: Doomsday: Chris Hemsworth (Thor), Vanessa Kirby (Susan Storm/Donna Invisibile), Anthony Mackie (Sam Wilson/Captain America), Sebastian Stan (Bucky Barnes/Soldato d’Inverno), Letitia Wright (Shuri/Black Panther), Paul Rudd (Scott Lang/Ant-Man), Wyatt Russell (John Walker/U.S. Agent), Tenoch Huerta Mejia (Namor), Ebon Moss-Bachrach (Ben Grimm/The Thing), Simu Liu (Shang-Chi), Florence Pugh (Yelena Belova/Black Widow), Kelsey Grammer (Hank McCoy/Bestia), Lewis Pullman (Sentry), Danny Ramirez (Joaquin Torres/Falcon), Joseph Quinn (Johnny Storm/Torcia Umana), David Harbour (Alexei Shostakov/Red Guardian), Winston Duke (M’Baku), Hannah John-Kamen (Ava Starr/Ghost), Tom Hiddleston (Loki), Patrick Stewart (Charles Xavier/Professor X), Ian McKellen (Erik Lehnsherr/Magneto), Alan Cumming (Kurt Wagner/Nightcrawler), Rebecca Romijn (Raven Darkhölme/Mystica), James Marsden (Scott Summers/Ciclope), Channing Tatum (Remy LeBeau/Gambit), Pedro Pascal (Reed Richards/Mister Fantastic), Robert Downey Jr. (Victor von Doom/Dottor Destino).

Thunderbolts* vola a 162 milioni di dollari worldwide, I Peccatori si avvicina ai 250 milioni

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Thunderbolts* ha incassato al botteghino mondiale 162 milioni di dollari, inclusi 86,1 milioni di dollari provenienti da 52 mercati internazionali. Al momento, questi incassi sono inferiori a quelli della precedente avventura Marvel, Captain America: Brave New World di febbraio (192 milioni di dollari), sebbene le recensioni e i punteggi del pubblico per Thunderbolts* dovrebbero contribuire alla sua permanenza in alto nelle classifiche del box office dei prossimi giorni. Brave New World, d’altra parte, ostacolato da un passaparola negativo, ha rapidamente registrato un crollo al botteghino.

La tenuta sul grande schermo è importante perché la Disney ha speso 180 milioni di dollari per realizzare Thunderbolts* e altri 100 milioni per commercializzarlo. Il film è incentrato su un eterogeneo gruppo di antieroi tra cui Bucky Barnes (Sebastian Stan), Yelena Belova (Florence Pugh), John Walker (Wyatt Russell) e Red Guardian (David Harbour).

Thunderbolts* ha incassato anche negli Stati Uniti con 76 milioni di dollari. Al di fuori di Stati Uniti e Canada, i paesi con i maggiori incassi sono stati Cina (10,4 milioni di dollari), Regno Unito (7,7 milioni di dollari), Messico (7,3 milioni di dollari) e Brasile (4 milioni di dollari).

Altri incassi internazionali sono stati I Peccatori che ha incassato 10,4 milioni di dollari da 71 mercati, in calo solo del 27% rispetto al fine settimana precedente. Nel frattempo, il film horror è diventato un successo in Nord America con 179,9 milioni di dollari incassati finora. Dopo tre weekend al cinema, I Peccatori si sta avvicinando in modo impressionante ai 250 milioni di dollari a livello globale, con un incasso di 236,7 milioni di dollari.

Sempre nel fine settimana, Un film Minecraft Movie ha incassato 26,6 milioni di dollari all’estero, portando il suo incasso a 475,2 milioni di dollari. L’adattamento del videogioco PG, con Jack Black e Jason Momoa, ha incassato 873,4 milioni di dollari in tutto il mondo, attestandosi come il film hollywoodiano con il maggiore incasso dell’anno.

Thunderbolts* inaugura ufficialmente l’importantissima stagione cinematografica estiva, con gli studios pronti a svelare nuovi capitoli di alcuni dei franchise più importanti. Dopo un inizio d’anno debole, Hollywood guarda ai prossimi blockbuster promettenti come “Lilo & Stitch“, “Mission: Impossible – Final Reckoning e Jurassic World Rebirth per rinvigorire il cinema.

Silo – Stagione 3: una foto BTS di Rebecca Ferguson annuncia la fine delle riprese

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La terza stagione di Silo ha raggiunto un importante traguardo, celebrato con una foto della star e produttrice esecutiva Rebecca Ferguson. Il finale della seconda stagione di Silo inizia a dare una risposta a come è nato il mondo distopico dello show, facendo riferimento a una bomba sporca e ai problemi tra Stati Uniti e Iran. Ha introdotto nuovi personaggi, un reporter e un politico, che saranno fondamentali per svelare la storia. Ma la fine non è ancora in vista, visto che Apple TV+ ha confermato che il popolare adattamento di Hugh Howey si concluderà con la quarta stagione.

Lo streamer ha ora confermato che la stagione 3 di Silo ha terminato le riprese, condividendo una foto di Ferguson da dietro le quinte. L’attrice nominata ai Golden Globe, che interpreta Juliette Nichols, può essere vista in piedi al centro dell’inquadratura mentre fa segni di “rock on” con le mani. Al momento, la terza stagione dello show non ha ancora una data di uscita annunciata. Tuttavia, dato che le riprese si sono concluse, può iniziare il graduale conto alla rovescia per l’arrivo dei nuovi episodi. Di seguito, ecco il post di Apple TV+:

Cosa significa una terza stagione per Silo

La terza stagione di Silo si ricollegherà probabilmente ai minuti finali della seconda stagione. In essi si introduce un deputato degli Stati Uniti di nome Daniel (interpretato da Ashley Zukerman di Succession). Ha un appuntamento con una giornalista di nome Helen (Jessica Henwick, star di Iron Fist). I due flirtano un po’, finché la giornalista non chiede al politico se gli Stati Uniti hanno intenzione di bombardare l’Iran, magari indicando come sono stati creati i silos e perché.

LEGGI ANCHE: Silo – stagione 2, la spiegazione del finale e dei flashback: ecco come tutto si collega!

Il deputato se ne va, ma lascia al giornalista un dispenser di Pez. È un riferimento all’Università dell’Oregon, frequentata da Helen, e alla sua mascotte Duck. Ma come gli spettatori di Silo sanno, il dispenser di Pez si vede anche nella linea temporale di Juliette. Questo la dice lunga su come le due epoche si intersecano e su come questi nuovi personaggi potrebbero collegare tutto. La prossima stagione dovrà anche affrontare la morte di Bernard (Tim Robbins) e altri personaggi che si contendono il potere all’indomani della sua scomparsa. Per quanto riguarda Juliette, è tornata a Silo 18 ed è lì che probabilmente la ritroveremo.

La trama di Silo

La storia si svolge in un futuro distopico in cui una comunità vive in un gigantesco silo che si estende per 144 piani sottoterra, 10.000 persone vivono in una società vincolata da norme che credono destinate a proteggerle. Silo racconta la storia delle ultime diecimila persone sulla terra, la cui casa profonda un miglio le protegge dal mondo esterno devastato da esalazioni tossiche. Tuttavia, nessuno sa quando o perché il silo sia stato costruito e chi cerca di scoprirlo va incontro a conseguenze fatali. Rebecca Ferguson interpreta Juliette, una donna in cerca di risposte sull’omicidio di una persona cara, che si imbatte in un mistero molto più intricato di quanto avrebbe mai potuto immaginare, portandola a scoprire che, se le bugie non ti uccidono, lo farà la verità.

Wake Up Dead Man: A Knives Out Mystery, Rian Johnson ambisce ad una distribuzione in sala

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Nel corso di quest’anno Netflix distribuirà il ritorno del franchise Knives Out con il suo terzo episodio. Come le precedenti puntate, Wake Up Dead Man: A Knives Out Mystery comprenderà principalmente un nuovo cast di sospetti, mentre Daniel Craig tornerà ancora una volta nei panni dell’iconico detective Benoit Blanc. Sebbene siano stati diffusi dei teaser e la prima immagine del nuovo look di Craig, Netflix non ha ancora fornito alcun dettaglio specifico sulla sua uscita. In particolare, le possibilità di un’uscita nelle sale cinematografiche sono discutibili, soprattutto dopo che l’amministratore delegato Ted Sarandos ha recentemente definito quel tipo di esperienza un “concetto obsoleto.

Recentemente, in un’intervista con Business Insider, il regista del film Rian Johnson ha condiviso le sue speranze che il terzo film possa arrivare nelle sale, affermando che sta facendo “di tutto” perché ciò accada. Ha inoltre confermato che Wake Up Dead Man dovrebbe uscire nell’autunno di quest’anno. “Voglio che sia presente nel maggior numero di sale il più a lungo possibile. Faremo pressione per ottenere tutto quello che possiamo in termini di sale, perché voglio che il maggior numero possibile di persone lo veda in quella forma”, ha affermato.

All’inizio della stessa intervista, a Johnson è stato anche chiesto di commentare la dichiarazione di Sarandos sullo stato delle esperienze in sala che sono “superate”. “Ovviamente non lo penso, perché amo i film. Mi piace andare a vedere i film. Ma ho anche la sensazione che, parlando con Ted, sarebbe una cosa diversa rispetto a una citazione presa e gettata su di me in questo contesto. Quindi, non voglio dire che sto avendo una discussione per procura con Ted proprio qui. Penso che l’esperienza in sala non se ne stia andando.

Penso che abbiamo visto che se si mette in sala un film che la gente vuole vedere, la gente verrà a vederlo, e che l’esperienza di essere in una sala piena e di vivere quell’esperienza è così importante. È una cosa che amo e che vorrei che ci fosse di più nel mondo”. Con Wake Up Dead Man: A Knives Out Mystery che potrebbe dunque essere distribuito nel corso dell’autunno, sarà interessante scoprire se Johnson riuscirà ad ottenere quanto chiede.

Wake Up Dead Man: A Knives Out Mystery riuscirà ad arrivare in sala?

Il primo film di Knives Out, Cena con delitto – Knives Out, è stato in grado di ottenere una normale uscita nelle sale cinematografiche, poiché rimane l’unico capitolo a non essere distribuito da Netflix. Una volta che lo streamer si è accaparrato i diritti esclusivi per i due sequel successivi, le sue possibilità di uscita nelle sale sembravano dubbie, nonostante il primo capitolo fosse stato acclamato dalla critica. Tuttavia, Glass Onion è riuscito a ottenere un’uscita in sala, anche se solo per una settimana. Tuttavia, il sequel è stato in grado di generare 15 milioni di dollari al botteghino, seguito un mese dopo dall’uscita in streaming.

Glass Onion è così diventato subito un successo in streaming, entrando per un certo periodo nella lista dei 10 film più popolari di Netflix. Nonostante questo risultato, Netflix ha raddoppiato il numero di film esclusivi per la sua piattaforma. Questo avviene mentre Sarandos continua a dichiarare che l’esperienza del cinema appartiene al passato, mentre lo streaming è il futuro. È interessante notare che l’anno scorso è stato riferito che Daniel Craig non era apparentemente soddisfatto della strategia di rilascio di Glass Onion, affermando che questo “modello è una m***a” al CEO.

Nel novembre 2024, la star ha dato una risposta più modesta, affermando che l’approccio al rilascio lo ha “rattristato” e ha aggiunto che non aveva idea di quale sarebbe stato il piano per Wake Up Dead Man: A Knives Out Mystery. Nonostante la posizione di Netflix, potrebbe esserci qualche speranza per il nuovo film di ottenere un piano per le sale cinematografiche. È stato riferito che il film di Greta Gerwig su Narnia avrà un’uscita IMAX in 1.000 sale, prevista per il Giorno del Ringraziamento del 2026. Data la storia del franchise di Knives Out, è possibile che anche il terzo capitolo goda di un’uscita in sala.

Ryan Reynolds potrebbe tornare come Deadpool in un nuovo film Marvel sugli X-Men

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Dopo il successo di Deadpool & Wolverine, Ryan Reynolds sta “esplorando idee” per un potenziale film su Deadpool che vedrebbe il Mercenario chiacchierone fare squadra con gli X-Men nel Marvel Cinematic Universe. Uno degli eventi più importanti della saga del Multiverso è stato l’arrivo di Wade Wilson nel MCU, grazie al ritorno dei diritti degli X-Men ai Marvel Studios. Dopo che il mese scorso Reynolds ha fatto intendere che potrebbe lavorare a un nuovo progetto del MCU con Deadpool, un nuovo rapporto offre ulteriori indizi su come i mutanti potrebbero essere utilizzati nel franchise.

In un nuovo rapporto di The Hollywood Reporter, infatti, è stato rivelato che Reynolds sta sviluppando idee per un possibile film dei Marvel Studios che vedrebbe la collaborazione tra Deadpool e i personaggi degli X-Men. Il film, ancora senza titolo, coinvolgerebbe i personaggi degli X-Men, ma è separato dal reboot degli X-Men che Michael Lesslie sta scrivendo per i Marvel Studios. Secondo THR, il film di Ryan Reynolds per il MCU è nelle “fasi iniziali” e si dice che coinvolgerà da tre a quattro personaggi degli X-Men, mentre Deadpool sarebbe un “attore non protagonista”.

Cosa aspettarsi dal film di Ryan Reynolds su Deadpool e gli X-Men

Per quanto sia eccitante la notizia di un film di Deadpool e X-Men, ci sono diversi fattori da tenere in considerazione per quanto riguarda l’intero MCU. Per cominciare, dato che si tratta di una fase iniziale, questo non significa che il film sia stato autorizzato, perché il progetto potrebbe finire per non essere realizzato, a seconda di come andrà la sceneggiatura di Ryan Reynoldse di chiunque altro sia coinvolto. Al momento, il progetto di X-Men e Deadpool, ancora senza titolo, non ha ancora un regista o una data di uscita.

Tuttavia, il rapporto dimostra che i Marvel Studios vogliono esplorare gli X-Men in modi diversi dal loro film corale, anche con personaggi come Deadpool. Se questo è uno dei progetti che stanno preparando per la Fase 7, il momento ha perfettamente senso, dato che i mutanti avranno un ruolo più importante nella timeline del MCU dopo la Saga del Multiverso. Resta da vedere se il film di Reynolds verrà affrontato dai Marvel Studios in occasione di un evento come il San Diego Comic-Con, che si terrà tra pochi mesi.

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