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Synchronic: il nuovo sci-fi con Jamie Dornan in arrivo su SKY e NOW

Da sabato 18 a venerdì 30 settembre, Sky Cinema Collection (canale 303) diventa Sky Cinema SCI–FI, con una collezione che raccoglie oltre 70 titoli, tra i film di fantascienza più recenti e i grandi cult di uno dei genieri più amati. Da non perdere la prima visione di Synchronic, sabato 18 settembre alle 21.15 su Sky Cinema Uno, alle 21.45 su Sky Cinema Sci-Fi e in streaming su NOW.

Iscriviti a soli 3 euro per il primo mese e guarda Synchronic e molto altro.

Synchronic, la trama

Scritto e diretto da Justin Benson (The Endless) e dal suo partner creativo Aaron Moorhead, è un thriller sci-fi ad altissima tensione che stravolge lo spazio e il tempo. Nel cast Anthony Mackie (The Avengers, 8 Mile) e Jamie Dornan (Cinquanta sfumature di grigio) che interpretano Steve e Dennis, due paramedici, amici da una vita, che vengono chiamati a occuparsi di una serie di incidenti e morti raccapriccianti legati a una nuova droga, chiamata Synchronic. La scomparsa improvvisa della figlia maggiore di Dennis, porterà Steve a confrontarsi con una terrificante e complessa verità riguardo la Synchronic.

Synchronic film 2019Nella collezione Sci–FI più di 70 titoli di questo genere cinematografico che ha contribuito a ridefinire il nostro scenario culturale e a immaginare il nostro futuro. Tra gli appuntamenti da non perdere, TENET, di Cristopher Nolan, Oscar® ai migliori effetti speciali visivi, con John D. Washington, Robert Pattinson e Kenneth Branagh e le pellicole di Steven Spielberg READY PLAYER ONE, adattamento del romanzo di Ernest Cline, MINORITY REPORT, tratta da un racconto di Philip K. Dick e LA GUERRA DEI MONDI remake di un classico della fantascienza.  Ricordiamo poi il blockbuster fantascientifico di Luc Besson, VALERIAN E LA CITTÀ DEI MILLE PIANETI protagonista Cara Delevingne.

IL PIANETA DELLE SCIMMIE, primo della saga tratta dal romanzo di Pierre Boulle, con Charlton Heston e a seguire i quattro successivi titoli della serie: L’ALTRA FACCIA DEL PIANETA DELLE SCIMMIE, FUGA DAL PIANETA DELLE SCIMMIE, 1999: CONQUISTA DELLA TERRA e BATTLE FOR THE PLANET OF THE APES – ANNO 2670: ULTIMO ATTO. Altra amatissima saga sci-fi è quella ispirata alla linea di giocattoli nata nel 1984 in Giappone: TRANSFORMERS, TRANSFORMERS – LA VENDETTA DEL CADUTO e TRANSFORMERS 4 – L’ERA DELL’ESTINZIONE.

Tra gli altri numerosissimi titoli: GATTACA – LA PORTA DELL’UNIVERSO con Ethan Hawke, Uma Thurman e Jude Law. TERMINATOR SALVATION, quarto capitolo della saga di Terminator, con Christian Bale e Sam Worthington e TERMINATOR 3 – LE MACCHINE RIBELLI con Arnold Schwarzenegger. Inoltre, NEXT il thriller sci-fi con Nicolas Cage e Jessica Biel e il più recente IN TIME con Justin Timberlake e Amanda Seyfried, un action adrenalinico in cui il tempo di vita individuale sulla terra è moneta di scambio. BABYLON AD di Matthieu Kassovitz con Vin Diesel e Michelle Yeoh in cui un veterano di guerra accetta di accompagnare una donna dalla Russia a New York senza sapere che la sua compagna di viaggio ha subito delle inquietanti manipolazioni genetiche. Infine, il cult del 1997, CONTACT, il remake del celebre romanzo di Carl Sagan diretto da Robert Zemekis con Jodie Foster, che ipotizza il primo contatto tra umani e alieni.

Baby Boss 2 – Affari di Famiglia: nuovo trailer ufficiale

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Baby Boss 2 – Affari di Famiglia: nuovo trailer ufficiale

La Universal ha diffuso un nuovo trailer ufficiale di Baby Boss 2 – Affari di Famiglia, sequel della commedia campione d’incassi di DreamWorks Animation nominata agli Oscar, i fratelli Templeton – Tim (James Marsden, noto per il franchise di X-Men) e il suo fratello minore Baby Boss Ted (Alec Baldwin) – sono diventati adulti e si sono allontanati. Tim è un papà e marito pantofolaio a tempo pieno. Ted è un CEO di fondi speculativi. Ma un nuovo baby boss dall’approccio innovativo e dall’atteggiamento positivo li riunirà e sarà d’ispirazione per un nuovo affare di famiglia.

Baby Boss 2 – Affari di Famiglia, la trama

In Baby Boss 2 – Affari di Famiglia Tim e sua moglie, Carol (Eva Longoria), la vera capofamiglia, vivono nella periferia con la loro super-intelligente figlia Tabitha (Ariana Greenblatt, Avengers: Infinity War) e l’adorabile nuova bambina Tina (Amy Sedaris, BoJack Horseman – Netflix). Tabitha, che è la migliore della sua classe al Centro Acorn per Bambini Dotati, idolatra suo zio Ted e vorrebbe diventare come lui, ma Tim, ancora in contatto con la sua iperattiva immaginazione giovanile, è preoccupato che lei si stia impegnando troppo a discapito di un’infanzia normale.

Quando la piccola Tina rivela di essere (SORPRESA!) un agente segreto tra i migliori della BabyCorp in missione per scoprire gli oscuri segreti della scuola di Tabitha e del suo misterioso fondatore Dr. Edwin Armstrong (Jeff Goldblum), i fratelli Templeton si trovano riuniti nei modi più inaspettati e sono portati a rivalutare il significato di famiglia e a scoprire cosa conta veramente. Lisa Kudrow e Jimmy Kimmel riprenderanno i loro ruoli come genitori di Ted e Tim. Ereditando il successo del primo film, che ha guadagnato più di 500 milioni di dollari nel Mondo, Baby Boss 2 – Affari di Famiglia  è diretto nuovamente da Tom McGrath e prodotto da Jeff Hermann (Kung Fu Panda 3).

Le Bal Des Folles, recensione del nuovo film di Mélanie Laurent

Le Bal Des Folles, recensione del nuovo film di Mélanie Laurent

Le Bal Des Folles è tratto dal romanzo omonimo di Victoria Mas ed è la prima produzione francese targata Amazon Prime Video, nonché quinto lungometraggio diretto dell’attrice Mélanie Laurent, che si mette in prima linea in questa produzione anche davanti alla macchina da presa, grazie al suo consueto carisma magnetico. Le Bal Des Folles  è stato presentato in anteprima al Toronto Film Festival 2021 ed è disponibile su Amazon Prime Video dal 17 Settembre.

Le Ball Des Folles: la cinepresa psichica di Mélanie Laurent

Nella Francia del 1885 la giovane Eugénie è una ragazza di buona famiglia, studiosa e piuttosto spigliata, che si scontra molto spesso col padre retrogrado e conservatore. Eugénie cela però anche un segreto incomprensibile: è infatti vittima di un potere soprannaturale che la rende capace di vedere fantasmi dal passato e interagirci, il che le causa svariati attacchi di panico. Proprio per questa ragione e per il suo carattere libertino e la volontà di indipendenza da sempre anelata dalla giovane, viene rinchiusa forzatamente nell’ospedale psichiatrico di Salpêtrière: qui Eugénie dovrà interfacciarsi con altre giovani donne internate in quanto considerate troppo emancipate, che fungono da cavie di laboratorio per il dottor Charcot, rude professionista immerso in studi ipnotici. Al manicomio Eugénie farà inoltre la conoscenza  dell’infermiera Genevieve, che la aiuterà a ordire un piano per fuggire e garantirsi la libertà.

Laurent è anche sceneggiatrice di Le Bal Des Folles, assieme a Chris Deslandes e sceglie per sé la parte della deuteragonista Genevieve, mentre affida il ruolo di protagonista alla giovane Lou de Laâge, che incarna il ruolo della spigliata e indipendente Eugénie Cléry che in apertura vediamo al maestoso funerale di Victor Hugo. La sequenza iniziale non solo svolge la funzione di traslare l’attenzione dello spettatore alla poetica romantica e nostalgica dell’artista, nota chiave dello svolgimento narrativo, che verte sui temi quale l’inadeguatezza e l’amarezza nei confronti dell’amoralità gerarchica, ma evoca anche indirettamente la figura di Adele Hugo, la figlia del romanziere malata di schizofrenia omaggiata dal capolavoro di François Truffaut (L’histoire d’Adèle H).

Le Bal Des Folles si focalizza sullo spunto narrativo che vede i personaggi maschili percepire come minaccioso ciò che ritengono essere indecifrabile o incomprensibile all’apparenza: prima fra tutte, la figura femminile. Il vero Charcot insisteva con veemenza sul fatto che anche gli uomini potessero soffrire di isteria, ma Laurent preferisce cogliere la dinamica di potere incentrata sulla presunzione di poter guarire, risolvere la mente e il corpo femminile.

Con Charcot troppo in alto nella catena di comando per essere coinvolto, sono in primo luogo le donne accanto a lui a farsi carico del nuovo caso clinico, Eugénie; la spietata toruratrice (Emmanuelle Bercot), e la capo infermiera meno sociopatica che fa da collegamento diretto con Charcot, Geneviéve. Laurent interpreta Geneviève in persona, incarnando il personaggio con la stessa metodicità clinica che apporta al lavoro della macchina da presa del film.

Le ball des folles film amazon

Le Bal Des Folles: una miscellanea di elementi che non trovano degna risoluzione

L’inadeguatezza apparente di Eugénie risiede anche nel suo mondo interiore che la fa dialogare con gli spiriti dell’aldilà. Ben presto scoprirà però di non essere l’unica donna vessata dalla famiglia e dalla comunità, dato che l’ospedale psichiatrico pullula di donne che sono state frettolosamente diagnosticate come isteriche e vittime di quotidiani abusi e umiliazioni promosse dal primario, che ipnotizza i pazienti, li sottopone ad atroci e fasulle terapie (il bagno di ghiaccio, per esempio) e organizza un macabro ballo per far divertire la comunità scientifica.

Pur configurando delle premesse potenzialmente interessanti, Le Bal Des Folles perde di potenza narrativa nella miscellanea di elementi che non trovano una degna risoluzione, come la questione del potere soprannaturale della protagonista. L’impianto da thriller psichiatrico funziona solo a tratti e vacilla nel proporre un’allegoria claustrofobica della vita tra estremi vissuta dalle pazienti: libertà e costrizione, libero arbitrio e manipolazione, sfera paranormale e assiomi scientifici e clinici.

Se l’attenzione smaccata di Laurent sulle indegnità della vita a Salpêtrière trasmette in modo straziante gli orrori della loro epoca, questo focus eccessivo su tali torture non sempre si accorda con le vaste attitudini della sceneggiatura verso un’ideale di emancipazione femminile. Quello che inizia come un profilo storico del protofemminismo francese si deteriora presto; Le Bal Des Folles vende abilmente il fatto che Salpêtrière era un nudo riflesso del sessismo istituzionale che esisteva fuori dalle sue mura, ma l’attenzione maniacale di Laurent di affrontare la barbarie dell’ospedale di Charcot tende a soffocare i dettagli più fini di una storia che si impernia sull’emancipazione femminile.

Laurent vuole riportare in vita i fantasmi di Salpêtrière, accontentandosi invece meramente dei fantasmi dei loro fantasmi. Quando Le Bal Des Folles arriva alla festa dell’alta società evocata dal titolo – uno spettacolo sgargiante in cui i membri del pubblico si mescolano alle pazienti bambole di Charcot, rendendo scandalosamente facile confondere li due estremi – è difficile scuotersi dalla sensazione che il film di Laurent abbia percorso una strada inutilmente brutale e bizzarra per tornare alla verità sempre presente che la misoginia è una follia più grande di qualsiasi cosa le sue stesse medicine possano mai sperare di curare.

Hawkeye, teoria: e se la vera missione di Yelena fosse reclutare Kate Bishop?

Nella scena post-credit di Black Widow, abbiamo visto che Valentina Allegra de Fontaine (Julia Louis Dreyfuss) affida a Yelena Belova (Florence Pugh) il compito di uccidere Clint Barton (Jeremy Renner). Sappiamo già che Yelena tornerà nella serie Hawkeye, ma a questo punto una domanda è lecita: e se il vero obiettivo di Yelena non fosse Occhio di Falco, ma bensì reclutare Kate Bishop all’interno della squadra che la Contessa sta cercando di mettere in piedi? Approfondiamo insieme quest’interessante teoria…

Cosa ha da guadagnare Val uccidendo Occhio di Falco?

the falcon and the winter soldierA giudicare dalle scelte prese finora, Valentina sta reclutando nuovi eroi che possano in qualche modo essere un riflesso dei Vendicatori. Tuttavia, mandare Yelena a uccidere Clint Barton è una mossa assai curiosa che deve essere esaminata con attenzione. Soprattutto per quanto riguarda il diverso approccio di Val con John Walker: dopotutto, la Contessa non ha cercato di far assassinare Sam Wilson, anche dopo che questi era diventato il nuovo Captain America del MCU. Non sembra comunque esserci alcun dubbio nella direttiva di Val che Occhio di Falco deve essere ucciso: la vera domanda è cosa ci guadagnerebbero lei o i suoi mandanti dalla morte di Clint.

Uccidere Barton vorrebbe dire eliminare uno dei Vendicatori originali, il che sarebbe in linea con un’organizzazione che cerca di sostituire la squadra precedentemente sponsorizzata dal governo. Volendo trovare un motivo ancora più valido, Occhio di Falco ha delle note rosse nel suo registro: le attività svolte in qualità di Ronin, infatti, non solo lo hanno reso un potenziale nemico da fare fuori, ma anche un vigilante difficile da catturare. Gli Accordi di Sokovia vennero sanciti come mezzo per controllare i Vendicatori, per coloro che temevano che gli eroi non regolamentati facessero quello che volevano. Occhio di Falco che se ne va da solo per vendicarsi dello schiocco di Thanos senza dover rispondere a nessuno, è chiaramente una sorta di incubo per la propaganda, e ciò potrebbe essere il motivo per cui non è più un Vendicatore, cosa che, di riflesso, lo ha reso un bersaglio per chiunque cerchi di influenzare l’opinione pubblica.

C’è anche dell’ironia nel fatto che Val incarica Yelena di far fuori Clint Barton, dal momento che crede che Occhio di Falco è responsabile della morte di Natasha. Tuttavia, il fatto che Barton e Kate Bishop stiano già lavorando insieme quando Yelena si presenterà, rende le cose ancora più intriganti. Avrebbe più senso che la missione di Yelena fosse parte di una duplice strategia per eliminare il mentore di Kate in modo che quest’ultima possa entrare a far parte della squadra di Valentina.

I genitori di Kate Bishop hanno legami con Val?

Nei fumetti Marvel, Kate Bishop ha una storia consolidata come membro dei Giovani Vendicatori, come partner di Clint Barton in qualità di Occhio di Falco, come investigatore privato a Los Angeles e anche come parte della versione dei Vendicatori della West Coast. Ma parte di ciò che motiva Kate come supereroe è ribellarsi ai suoi genitori insidiosi, che hanno legami criminali. È già noto che Occhio di Falco introdurrà Eleanor Bishop (Vera Farmiga), la madre di Kate, che sembra essere coinvolta in loschi affari commerciali.

Anche se il padre di Kate non sembra che apparirà nella serie, Derek Bishop è un uomo ricco e violento nei fumetti della Marvel Comics, in combutta con truffatori e supercriminali, inclusa l’arcinemica di Kate, Madame Masque. Potrebbe anche essere possibile che Derek Bishop faccia parte dell’organizzazione segreta che impiega Valentina. Ciò potrebbe significare che l’eliminazione di Clint Barton è un ordine che potrebbe essere arrivato dal padre di Kate per facilitare l’inserimento di sua figlia nell’ovile. Qualunque sia la composizione specifica della sua famiglia – e il loro potenziale passato criminale – sembra probabile che Kate via votata all’eroismo a causa della loro influenza su di lei. Non può essere un caso che, quando la vediamo la prima volta, indossa l’abito Ronin di Clint Barton già visto in Endgame: è un chiaro segnale di vendetta, almeno in termini simbolici.

Perché i Dark Avengers vorrebbero Kate Bishop?

La nuova Occhio di Falco, Kate Bishop, è un prodigio ed è l’altro miglior tiratore al mondo oltre a Clint Barton. Ma Kate è anche giovane, testarda, idealista, molto sicura di sé e, presumibilmente, può essere manipolata, soprattutto se viene separata dal suo mentore. Nei fumetti, Clint e Kate hanno una sorta di relazione di amore-odio in cui la ragazza è spesso esasperata nei confronti di Occhio di Falco: tale relazione potrebbe essere trasposta anche nella serie Disney+. Indipendentemente da ciò, Kate Bishop è il futuro ed è una parte importante della prossima generazione di eroi del MCU, quindi avrebbe senso che Valentina voglia reclutarla nei Dark Avengers.

Inoltre, Kate Bishop è interpretata da Hailee Steinfeld, attrice candidata all’Oscar molto apprezzata e di grande talento. È improbabile che Steinfeld sia stata assunta dai Marvel Studios per recitare solo nei sei episodi della prima stagione di Hawkeye. Ha più senso che ci sia un piano più grande per lei nel MCU ed entrare a far parte dei Dark Avengers creerebbe un ruolo maggiore per Kate Bishop nella Fase 4. La missione di Yelena Belova potrebbe essere qualcosa che va oltre uccidere Clint Barton: il suo vero obiettivo potrebbe essere la sua giovane protetta. Kate Bishop potrebbe benissimo rivelarsi il vero “trofeo” a cui ambisce la Contesssa.

Lovely Boy, tutto quello che non sai sul primo film sulla trap

Lovely Boy, tutto quello che non sai sul primo film sulla trap

Può sembrare un altro film sulla giovinezza bruciata, quello di Francesco Lettieri, che torna al cinema dopo una prima esperienza “monca” (spiegheremo poi cosa vuol dire), eppure Lovely Boy è un film unico nel suo genere. Disponibile su Sky e in streaming su NOW, il film con protagonista Andrea Carpenzano ha tanti segreti, e di seguito proveremo a rivelarvene qualcuno.

Lovely Boy è disponibile su NOW e anche on demand su Sky. Iscriviti a soli 3 euro per il primo mese e guarda il film e molto altro.

Il primo film sulla trap

Lovely boy - Il primo film sulla trap
Foto di Glauco Canalis

La musica trap, possa piacere o meno, è una delle tendenze che ormai hanno saldamente preso piede nel mondo dei giovani artisti. Apparentemente sempre stanchi e superficiali, i trapper cantano di donne, droga, prive in discoteca, soldi e tutto ciò che valorizza l’apparire piuttosto che l’essere. Lovely Boy è il primo film nella scena italiana a raccontare quel mondo, attraverso il protagonista che è proprio un giovane trapper che però trova la strada della droga mentre cercava quella per il successo. Questa particolarità lo rende interessante e, appunto, unico, un documento di grande valore che accosta ad una analisi sul presente, un vero e proprio punto di partenza per una riflessione sull’arte, la vita e i giovani fino a questo momento inedita.

Il protagonista è Andrea Carpenzano

Giovanissimo eppure già molto conosciuto nell’ambito del cinema italiano di un certo livello, Andrea Carpenzano è un giovane di talento, classe 1995, che esordisce nel 2017 diretto da Claudio Amendola in Il Permesso – 48 ore fuori. Dopo questo dramma sulla vita carceraria, Carpenzano viene chiamato da Francesco Bruni che lo vuole come suo co-protagonista al fianco di un meraviglioso Giuliano Montaldo in Tutto quello che vuoi. La commedia mette in luce note più leggere dell’attore, le stesse note che ritroveremo ne Il Campione del 2019, quando ero era già arrivata la grande consacrazione con La terra dell’abbastanza, dei Fratelli D’Innocenzo.

Lovely Boy è per lui il primo grande ruolo da protagonista assoluto, laddove in tutti gli altri film a cui aveva partecipato aveva avuto co-protagonisti accanto ai quali non aveva mai sfigurato, come il citato Montaldo, oppure Stefano Accorsi, ne Il Campione.

Dove l’ho già vista?

Ludovica Martino @Glauco Canalis
Foto di Glauco Canalis

In Lovely Boy Nic, il nostro protagonista, ha una fidanzata. Trucco scuro sugli occhi, piercing al labbro, ma assennata e precisa, che proprio non riesce a stare accanto ad un disfattista autolesionista come Nic. La loro storia d’amore farà il suo corso, ma il volto di questa bella ragazza rimane impresso, perché altri non è che Ludovica Martino, la protagonista di Skam Italia. Lanciatissima verso il successo cinematografico, Eva Brighi che abbiamo visto su Netflix è cresciuta, ha momentaneamente messo da parte la sua folta chioma rossa e si è calata per la prima volta in un personaggio che le ha richiesto una trasformazione fisica. È sicuramente una giovane attrice che per fascino e bravura si posiziona molto in alto nel panorama delle sue coetanee e che andrebbe tenuta d’occhio.

Chi è il regista

Francesco Lettieri ha firmato questo film che segna a tutti gli effetti il suo esordio sul grande schermo. Il film finirà direttamente su Sky e in streaming su NOW, è vero, ma è stato pensato per la sala, tanto che la sua premiere ha avuto una location molto prestigiosa. Lettieri si è fatto un nome grazie ai videoclip, in particolare la sua collaborazione con Liberato, il misterioso cantante partenopeo, lo ha fatto conoscere alle produzioni che gli hanno dato fiducia, in primis Netflix, con cui Lettieri firma l’esordio al lungometraggio e che, a memoria, è stato il primo film ad essere presentato in streaming, con uscita diretta sulla piattaforma della grande N rossa.

Esordio a Venezia 78

Il film è stato selezionato come film di chiusura fuori concorso a Giornate degli Autori, la sezione collaterale della Mostra Internazionale d’Arte cinematografica di Venezia. In quella location è stato proiettato su grande schermo alla presenza del cast. Per vede Lovely Boy basterà andare su Sky o in streaming su NOW.

https://www.cinefilos.it/tutto-film/recensioni/lovely-boy-recensione-del-film-di-francesco-lettieri-499526

Venezia 78: intervista ai protagonisti di Lovely Boy

What If… ?: le più grandi domande che ci lascia l’episodio su Killmonger

Il sesto episodio di What If…? ha riportato Erik Killmonger nel MCU. L’episodio mostra una versione di Tony Stark che non diventa mai Iron Man, ponendo una serie di interrogativi alquanto interessanti. Scopriamo grazie a Screen Rant quali sono i principali…

Quanto è potente Killmonger?

Quando appare per la prima volta, Killmonger afferra una testata militare e la lancia in aria come se niente fosse, rivelando una forza superiore rispetto a quella mostrata in Black Panther. Il personaggio non ha superpoteri prima di diventare Pantera Nera, ma è chiaramente forte quanto un normale essere umano potrebbe essere. Tuttavia, l’episodio mostra qualcosa in più dei suoi poteri, ossia i suoi intrighi.

Con le risorse delle Stark Industries a sua disposizione, Killmonger escogita rapidamente ed efficacemente un piano per prendere il controllo di Wakanda, eseguendolo alla perfezione. Erik era un formidabile nemico in Black Panther, ma il sesto episodio di What If…? suggerisce che, in realtà, è ancora più pericoloso. È un soldato perfetto, un brillante stratega e infine anche il possessore dell’armatura di Pantera Nera: insomma, Killmonger è davvero una forza da non sottovalutare; sicuramente un personaggio i cui limiti devono ancora essere davvero mostrati nel MCU.

E se Iron Man avesse una tuta di vibranio?

iron man 3Tony Stark è un genio e durante le prime tre Fasi del MCU mette la sua mente al servizio della creazione di ogni sorta di tecnologia avanzata. Questo sesto episodio aggiunge un’ulteriore piega alla storia di Tony, dandogli accesso ad una vasta scorta di vibranio. Grazie a ciò, aiuta Killmonger a progettare un micidiale esercito di robot, persino più forte dell’Iron Legion della linea temporale principale del MCU.

Iron Man sembrava essere sempre soddisfatto della tecnologia a sua disposizione, ma What If…? suggerisce che avrebbe potuto essere ancora più potente con l’accesso al vibranio. La combinazione del design Iron Man e il potenziale quasi illimitato del metallo di Wakanda sarebbe stato qualcosa di davvero interessante da esplorare.

Quanto è forte l’armatura di Black Panther?

Il T’Challa di Chadwick Boseman appare in un breve cameo in questo episodio, ma alla fine viene ucciso da Killmonger in un attacco a sorpresa. Killmonger usa un’arma a onde sonore della Stark Industries per compiere le sue azioni: l’arma trapassa la tuta di Black Panther e lo debilita all’istante.

Si tratta della più grande debolezza che la tuta di vibranio abbia mai dimostrato di avere, e pone la domanda se Black Panther possa avere altre debolezze ancora in attesa di essere scoperte. Ovviamente, il tipo di arma usata da Killmonger in What If…? non è un’arma comune, ma con tutta la tecnologia avanzata di Wakanda a disposizione, è chiaro che appaia ancora come una debolezza piuttosto evidente.

Tony Stark era destinato a morire?

La Saga dell’Infinito si conclude con Iron Man che si sacrifica per salvare l’universo. Nell’episodio di What If…?, Tony muore in modo molto meno eroico, tradito da Killmonger e lasciato a morire prima di diventare un supereroe. Ovviamente, il tradimento di Killmonger è una causa di morte con una valenza molto specifica, ma la serie suggerisce che anche senza Iron Man lo stile di vita di Tony Stark avrebbe comunque potuto condurlo, inevitabilmente, ad una fine prematura.

Tutto il bene che fa nel MCU principale, incluso il suo ultimo sacrificio, è inteso come espiazione per tutta la violenza commessa con le sue risorse e sotto il suo nome. E a causa della sua colpa, non si sarebbe mai fermato prima di dare tutto quello che aveva. Quindi, se non diventare Iron Man porta Tony ad un pericolo inevitabile, e diventare Iron Man richiede un eventuale sacrificio, vuol dire che era comunque sempre destinato a morire prematuramente?

Come funziona il Piano Astrale di Black Panther?

Introdotto per la prima volta in Doctor Strange, il Piano Astrale è diventato il fulcro della tradizione dominante del MCU. Black Panther ha introdotto alcuni misteri aggiuntivi in quella dimensione alternativa, che persistono in What If…?. Nel film, Killmonger è stato in grado di parlare con lo spirito di suo padre dopo aver ingerito l’erba a forma di cuore, ma nella serie si reca all’albero di Pantera Nera, dove si confronta con T’Challa.

È risaputo che l’erba a forma di cuore è legata al suolo arricchito di vibranio del Wakanda e che concede abilità sovrumane, ma i suoi esatti legami con il Piano Astrale e la linea di Pantera Nera rimangono poco chiari. E poiché quelle parti della storia sono intenzionalmente soprannaturali, è probabile che nessuna vera spiegazione verrà mai fornita. 

Wakanda è imbattibile?

Il Wakanda è sempre stato presentato come la nazione più avanzata della Terra, e anche What If…? continua a supportare questa teoria. Sebbene la battaglia contro i droni Liberatori sia organizzata da Killmonger, è comunque una vera battaglia, e i wakandiani portano a termine il loro lavoro con i robot mietendo poche vittime.

In Avengers: Infinity War, Wakanda è stato spinto al limite da Thanos e dal suo esercito, ma non si è mai veramente distrutto. Alla fine dell’episodio, Wakanda deve affrontare un nuovo problema: l’ira dell’intero complesso militare-industriale degli Stati Uniti, ormai incontenibile. Basterà questo per distruggere Wakanda? Sicuramente no.

Shuri diventerà il nuovo Black Panther?

L’episodio termina con Shuri che affronta Pepper Potts: le due escogitano un piano per sconfiggere Killmonger e salvare Wakanda dal suo governo. Sebbene non ingerisca nessuna delle erbe a forma di cuore o indossi l’armatura di Pantera Nera, Shuri è chiaramente uno dei possibili successori di T’Challa, portando la sua eredità verso il futuro.

Con Black Panther 2: Wakanda Forever in arrivo nei cinema nel 2022, il MCU dovrà affrontare la difficile sfida di portare avanti il franchise e allo stesso tempo rendere il giusto tributo a Chadwick Boseman. Resta da vedere se Shuri diventerà effettivamente Pantera Nera in quel film, ma almeno What If…? sembra cementarla come una parte fondamentale del futuro di Wakanda e una naturale estensione dell’impatto di suo fratello in futuro.

Space Jam New Legends: Boomerang celebra l’arrivo del film con i Looney Tunes

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Per celebrare l’attesissima uscita del film SPACE JAM NEW LEGENDS, andrà in onda su Boomerang (canale 609 di Sky) una programmazione speciale interamente dedicata ai LOONEY TUNES, lo show cult targato Warner Bros Animation.

Il film, nelle sale italiane dal 23 settembre, è diretto dal regista Malcom D. Lee e vede protagonista il famoso e amatissimo centrista LeBron James insieme a Bugs Bunny e l’intera, scalmanata più che mai, banda dei Looney Tunes. SPACE JAM NEW LEGENDS è il sequel del film diventato un cult per grandi e piccoli, SPACE JAM, con protagonista l’amatissimo Michael Jordan, sempre insieme a Bugs e i Looney.

L’appuntamento con la programmazione speciale di Boomerang è dal 13 settembre all’8 ottobre, dalle 19.20.

Tutti i giorni tanti spassosi episodi tratti dalle serie che hanno fatto la storia dello show: dalle più classiche aThe Looney Tunes Show, Baby Looney Tunes, New Looney Tunes e la nuovissima Looney Tunes Cartoons.

Saranno molte le avventure da vivere – e rivivere! – in compagnia dell’esilarante, eroico e mascalzone Bugs Bunny con al suo fianco gli immancabili Taz, Yosemite Sam, il bandito ricercato per antonomasia, sempre in cerca di una banca da derubare e vittima preferita per gli scherzi di Bugs; il maiale Pallino, Willy il Coyote e Beep Beep, Duffy Duck, Marvin Il Marziano e ancora l’amatissimo uccellino Titti, il suo acerrimo rivale Silvestro e Speedy- Gonzales.

Ogni sera, inoltre, non mancherà l’appuntamento cinematografico con un movie che vedrà coinvolti i mitici personaggi in storie e gag imperdibili: Bugs Bunny Show, Tiny Toon Adventure: Galleria di Mostri, Tiny Toon Adventure: Viva le vacanze!, e ancora  Titti turista tutto fare, Le 1001 favole di Bugs Bunny, e i movie con protagonista il papero Duffy Duck e l’Isola fantastica e Duffy Duck Acchiappafantasmi.

Un’occasione unica, quindi, per gustarsi un classico dell’animazione che continua ad intrattenere e divertire grandi e piccoli.

SPACE JAM NEW LEGENDS sarà distribuito in tutto il mondo da Warner Bros. Pictures e arriverà in Italia al cinema dal 23 settembre.

Andrew Garfield spiega cosa ha significato per lui il ruolo di Spider-Man

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Andrew Garfield è apparso per la prima volta nei panni di Spider-Man in The Amazing Spider-Man, prima episodio del dittico che ha riavviato il celebre franchise dopo la serie di film guidata da Tobey Maguire. Sfortunatamente, a causa del flop del sequel, The Amazing Spider-Man 2, tutti i piani relativi a quella saga vennero ufficialmente cancellati.

Nonostante i problemi che hanno caratterizzato il franchise, però, quello di Spider-Man era un ruolo a cui Garfield teneva in modo particolare. Parlando con Total Film (via GamesRadar), infatti, l’attore ha avuto modo di riflettere su quelli che erano i suoi intenti iniziali quando è stato scelto per interpretare l’iconico supereroe. Garfield ha visto concepito la storia di Peter Parker come qualcosa di più profondo rispetto ad un mero franchise il cui unico obiettivo è quello di generare profitti.

“La mia intenzione era quella di… Ho iniziato studiando la mitologia, che è alla base dei film basati sui fumetti e dei fumetti in generale”, ha spiegato l’attore. “Le storie sono ciò che ci ricordano chi siamo come esseri umani e tramite esse ci viene data l’opportunità di infondere profonda saggezza, di lanciare un messaggio. Per me la questione era: come posso contribuire a infondere tutta l’universalità possibile, sapendo che milioni di giovani spettatori mi guarderanno?”

“Non si tratta di contribuire ad incrementare un business, dei profitti o cose del genere. Volevo che attraverso quel personaggio i giovani capissero che è importante percepire la propria unicità e la propria straordinarietà”, ha aggiunto. “Soprattutto, era importante che vedessero qualcuno come loro combattere per cercare di raggiungere quel livello di consapevolezza. Una lotta che ci accomuna tutti. Per me si trattava di questo.”

No Time to Die: la casting director rivela che non è stato facile avere Rami Malek

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In una recente intervista con Entertainment Weekly, la casting director Debbie McWilliams, che ha scelto attori per più di dieci film della saga di 007, ha parlato del difficile processo di casting di Rami Malek, che nell’attesissimo No Time to Die interpreterà l’enigmatico villain Safin.

McWilliams ha spiegato che provare ad avere l’attore premio Oscar nel film non è stato un processo facile. Dopo aver contattato i suoi agenti e non aver ricevuto alcuna risposta, la casting director ha raccontato di essersi presentata ad una proiezione di Bohemian Rhapsody dove era presente Malek, rivolgendosi direttamente a lui per discutere dell’opportunità di interpretare un ruolo in Bond 25.

L’approccio diretto sembra aver funzionato, poiché Malek non era neanche stato informato che i produttori di Bond erano interessati a lui. Il giorno successivo, Rami si è recato negli uffici della produzione e si è assicurato il ruolo del nuovo cattivo. “Con tutto il rispetto per gli agenti di Rami Malek, ma non mi hanno neanche risposto quando ho detto loro che eravamo interessanti a lui per un ruolo nel film”, ha spiegato Debbie. “Anche perché, ogni attore che ha preso parte alla saga di Bond non ha mai ricevuto il suo contratto senza prima aver incontrato il team e discusso del suo coinvolgimento.

“Ad ogni modo, mi sono trovata ancora una volta al posto giusto nel momento giusto”, ha aggiunto. “Sono andata ad una proiezione di Bohemian Rhapsody e ho parlato direttamente con Rami. Il giorno dopo era già in ufficio. Ho imparato che bisogna essere piuttosto audaci in certe situazioni. Se vuoi qualcosa, devi andare e prendertela.”

Tutto quello che sappiamo su No Time to Die

No Time to Die, atteso nelle sale italiane il 30 settembre 2021, vede nel cast Daniel Craig (James Bond), Léa Seydoux (Madeleine Swann), Ralph Fiennes (M), Naomie Harris (Eve Moneypenny), Ben Whishaw (Q), Rory Kinnear (Bill Tanner) e Jeffrey Wrigh (Felix Leiter). Le new entry del cast sono invece Rami Malek, Billy Magnussen, Lashana Lynch Ana de Armas.

In No Time to Die, Bond si gode una vita tranquilla in Giamaica dopo essersi ritirato dal servizio attivo. Il suo quieto vivere viene però bruscamente interrotto quando Felix Leiter, un vecchio amico ed agente della CIA, ricompare chiedendogli aiuto. La missione per liberare uno scienziato dai suoi sequestratori si rivela essere più insidiosa del previsto, portando Bond sulle tracce di un misterioso villain armato di una nuova e pericolosa tecnologia.

Sex Education 3: recensione della serie Netflix

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Sex Education 3: recensione della serie Netflix

Netflix non è certo un’azienda che perde tempo, quando indovina un prodotto, lo alimenta e lo sostiene con grande trasporto tanto che a soli due anni dall’arrivo della prima stagione sulla piattaforma, Sex Education è già al terzo ciclo di episodi, disponibili tutti insieme dal 17 settembre 2021. La serie, creata da Laurie Nunn e diretta da Kate Herron e Ben Taylor, che aveva portato una boccata d’aria fresca nel panorama seriale, si replica, con un discreto risultato finale, ma cambiando la sua anima. Dalla commedia adolescenziale di esplorazione di sé, Sex Education 3 si sposta definitivamente su un terreno politico, di militanza attiva, di impegno, un territorio “adulto” che non vede più i giovani protagonisti guardarsi allo specchio per capirsi e scoprirsi, ma li vede tutti fianco a fianco, rivolti verso un mondo al quale loro non vedono l’ora di raccontarsi e spiegarsi.

Sex Education 3, la trama

L’intreccio narrativo di Sex Education 3 è corposo e conta diverse new entry che danno un certo spessore alla storia. Ma partiamo dai nostri beniamini: Otis si trova a gestire una relazione particolare, di solo sesso, lui che è la persona che più di tutte desidera una storia solida e duratura, ma deve anche gestire un conflitto con la madre che è rimasta incita di Jakob, papà di Orla; Maeve invece si trova sempre più legata al suo vicino Isaac che, lo ricordiamo, è artefice del suo allontanamento da Otis (chi ha visto la fine della seconda stagione capirà), allo stesso tempo deve gestire anche la confusionaria esistenza di Erin, la madre, la sorellina data in affidamento ad una donna di cui non si fida, Anna, e la sua cronica mancanza di risorse per continuare a studiare e sfruttare la brillante intelligenza che possiede; Eric invece sembra vivere con molta serenità la sua storia con Adam, che invece gestisce con più difficoltà il suo nuovo sé, se il primo è un giovane omosessuale sicuro di sé, maturo e libero, il secondo deve ancora imparare ad abitarsi.

Ma le vicende del terzetto protagonista è solo una parte di tutto quello che succede in Sex Education 3, tra nuovi personaggi, come la preside Hope, la prima studentessa queer Cal, lo sgradevole fratello dell’ex preside Groff, e storie apparentemente secondarie che arricchiscono tanto lo spettro della rappresentazione e delle possibilità nel corso di tutta la serie.

Sex Education 3
Sex Education Season 3. Mimi Keene as Ruby Matthews in Episode 1 of Sex Education Season 3. Cr. Sam Taylor/NETFLIX © 2020

All’insegna dell’inclusività

Se proprio c’è una parola sola con la quale si può definire questa terza stagione di Sex Education è l’”inclusività”, e questo rappresenta un plus e un minus, allo stesso tempo, di una storia che si fa sempre più stratificata. Se da una parte la varietà e la rappresentazione di ogni spettro della sessualità e dell’identità di genere è chiaramente una ricchezza e un modo per la serie di entrare in connessione con tutti gli spettatori, dall’altro proprio questa varietà sembra svelare l’esigenza non organica e narrativa ma “politica” di raccontare tutto e tutto insieme. Non c’è niente di male in questo, ovviamente, ma viene da chiedersi se non si tratti dell’esigenza di dover “spuntare delle caselle” e non di una necessità narrativa più alta.

Mettendo da parte questo interrogativo, sembra invece molto più interessante approfondire il senso di quanto si diceva all’inizio, ovvero che Sex Education 3 cambia completamente il punto di vista dei giovani protagonisti, portandoli su un piano più alto di consapevolezza, politicizzandoli contro ciò che va contro la loro libertà di espressione e di autodeterminazione, incarnato dalla Preside Hope. Il personaggio, che intende riportare in alto il nome della scuola dopo gli scandali sessuali (la scabrosa rappresentazione di fine anno su cui si chiude il secondo ciclo), rientra anch’esso in una casella, quello della giovane donna in carriera, sola, che dietro ad una facciata di integerrimo rigore e disciplina nasconde la sua fragilità di donna sola. Insomma una figura di cartone funzionale a dare coesione alla compagine studentesca in modo tale che la consapevolezza sessuale sviluppata nelle prime due stagioni possa trasformarsi anche in consapevolezza sociale adulta, politica appunto. Si tratta di un cambio di prospettiva molto importante per la crescita dei personaggi che sicuramente dovrà portare, nelle stagioni successive, la storia in altri lidi.

Sex Education Season 3. Ncuti Gatwa as Eric Effiong, Connor Swindells as Adam Groff in Episode 2 of Sex Education Season 3. Cr. Sam Taylor/NETFLIX © 2020

Un look inconfondibile

Da un punto di vista della messa in scena, dei costumi e delle ambientazioni che in Sex Education sono sempre state caratterizzanti e inconfondibili con altri show adolescenziali dello stesso genere, anche in questo terzo appuntamento la serie si tinge di mille colori che strano messi a tacere per un po’, soltanto per poi esplodere di nuovo. Insomma, il look di Sex Education rimane invariato e vincente. Così come invariata è la qualità della scrittura, che si concentra sempre più sugli intrecci e sempre meno sui personaggi che ormai hanno conquistato il loro posto nell’economia del racconto.

Arrivati a questa terza stagione, con consapevolezza e personalità, i protagonisti possono finalmente godere di se stessi, e sembra essere questo l’invito che si rivolge allo spettatore: accettarsi, accettare, conoscersi e scegliere il proprio posto nel mondo. Questi ragazzi non sono più spaesati e spaventati, ma sanno perfettamente da che parte schierarsi e non hanno paura di farlo.

Sex Education 3
Sex Education Season 3. Aimee Lou Wood as Aimee Gibbs, Emma Mackey as Maeve Wiley in Episode 1 of Sex Education Season 3. Cr. Sam Taylor/NETFLIX © 2020

Sex Education 3: secondo trailer ufficiale

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Sex Education 3: secondo trailer ufficiale

Netflix ha diffuso il secondo trailer ufficiale di Sex Education 3, la terza stagione di Sex Education che sarà disponibile dal 17 settembre 2021 con otto nuovi episodi, in tutti i Paesi in cui il servizio è attivo.

È un nuovo anno: Otis fa sesso occasionale, Eric e Adam hanno ufficializzato la loro relazione e Jean sta per avere un bambino. Nel frattempo, la nuova preside Hope (interpretata da Jemima Kirke) cerca di ripristinare gli standard di eccellenza della Moordale, Aimee scopre il femminismo, Jackson si prende una cotta, mentre un messaggio vocale perduto incombe ancora.

Tra i nuovi membri del cast anche: Jason Isaacs nel ruolo di Peter Groff, il fratello maggiore, di maggior successo e decisamente poco modesto del padre di Adam; l’artista Dua Saleh, al debutto attoriale nel ruolo di Cal, un nuovo studente non binario della Moordale; e Indra Ové nel ruolo di Anna, la madre adottiva di Elsie, la sorellina di Maeve.

Sex Education 3 è interpretata da: Asa Butterfield, Gillian Anderson, Emma Mackey, Ncuti Gatwa, Connor Swindells, Aimee-Lou Wood, Kedar Williams-Stirling, Chaneil Kular, Simone Ashley, Mimi Keene, Tanya Reynolds, Mikael Persbrandt, Patricia Allison, Sami Outalbali, Anne-Marie Duff, George Robinson, Chinenye Ezeudu, Alistair Petrie, Samantha Spiro, Rakhee Thakrar e Jim Howick.

Big Sky 2: trailer della seconda stagione

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Big Sky 2: trailer della seconda stagione

Star Original e Disney+ hanno diffuso il trailer di Big Sky 2, l’attesaseconda stagione della serie tv Big Sky in arrivo questo autunno.

Dal narratore visionario David E. Kelley (“Big Little Lies”) arriva “Big Sky”, un thriller creato da Kelley, che scriverà più episodi e fungerà da showrunner nella sua prima stagione. Gli investigatori privati ​​Cassie Dewell e Cody Hoyt uniscono le forze con la sua ex moglie ed ex poliziotto, Jenny Hoyt, per cercare due sorelle che sono state rapite da un camionista su una remota autostrada nel Montana. Ma quando scoprono che queste non sono le uniche ragazze scomparse nella zona, devono correre contro il tempo per fermare l’assassino prima che un’altra donna venga catturata.

Iscriviti a Disney+ per guardare gli episodi di Big Sky

Big Sky 2

Big Sky 2

Big Sky 2 è la seconda stagione della serie tv Big Sky creata da David E. Kelley per il network americano ABC. David E. Kelley sarà lo showrunner della prima stagione. Basato sulla serie di libri di CJ Box, “Big Sky” è prodotto da David E. Kelley, Ross Fineman, Matthew Gross, Paul McGuigan, CJ Box e Gwyneth Horder-Payton, ed è prodotto da 20th Television. 20th Television fa parte dei Disney Television Studios, insieme a ABC Signature e Touchstone Television. Big Sky in streaming è disponibile su Star, il nuovo canale per adulti di Disney+.

Quando i detective privati ​​Cassie Dewell e Jenny Hoyt si riuniscono per indagare su un incidente d’auto fuori Helena, nel Montana, scoprono presto che il caso potrebbe non essere così semplice come sembra. Mentre svelano il mistero dell’incidente, i loro mondi si scontreranno con una banda di adolescenti ignari, un volto civettuolo del passato di Jenny e un feroce outsider deciso a trovare risposte. Basato sulla serie di libri di CJ Box e interpretato da Kylie Bunbury e Katheryn Winnick, “Big Sky” va in onda il GIOVEDI (10:01-11:00 EDT) su ABC.

La serie racconta degli investigatori privati ​​Cassie Dewell e Cody Hoyt uniscono le forze con la sua ex moglie ed ex poliziotta, Jenny Hoyt, per cercare due sorelle che sono state rapite da un camionista su una remota autostrada nel Montana. Ma quando scoprono che queste non sono le uniche ragazze scomparse nella zona, devono correre contro il tempo per fermare l’assassino prima che un’altra donna venga rapita. Big Sky vede protagonisti Katheryn Winnick nei panni di Jenny Hoyt, Kylie Bunbury nei panni di Cassie Dewell, Brian Geraghty nei panni di Ronald Pergman, Dedee Pfeiffer nei panni di Denise Brisbane, Natalie Alyn Lind nei panni di Danielle Sullivan, Jade Pettyjohn nei panni di Grace Sullivan, Jesse James Keitel nei panni di Jerrie Kennedy, Valerie Mahaffey come Helen Pergman con John Carroll Lynch come Rick Legarski e Ryan Phillippe come Cody Hoyt.

Eternals: Salma Hayek rivela un interessante dettaglio su Ajak

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Eternals: Salma Hayek rivela un interessante dettaglio su Ajak

In una recente intervista con Total Film (via The Direct), Salma Hayek ha rivelato nuovi dettagli in merito al personaggio di Ajak in Eternals, l’attesissimo cinecomic Marvel diretto da Chloé Zhao, che arriverà nelle sale a novembre.

Eravamo già a conoscenza di alcuni dettagli in merito ad Ajak, che sarà a tutti gli effetti il leader spirituale degli Eterni. La sua saggezza ha guidato la squadra di eroi fin da quando sono arrivati ​​sulla Terra, dal loro pianeta natale, per difendere ’umanità dai Devianti e per aiutare gli umani ad abbracciare sempre più la moderna civiltà in cui vivono oggi. Ajak non solo può curare sia gli umani che gli Eterni, ma è anche in grado di comunicare con i Celestiali.

Ora, Salma Hayek ha rivelato un nuovo dettaglio decisamente interessante in merito a Ajak. L’attrice, che insieme alla regista ha discusso di affrontare il concetto di leadership dal punto di vista della maternità, ha rivelato che il suo personaggio non può avere figli.

“Chloé ha deciso di affrontare il concetto di leadership dal punto di vista della maternità”, ha spiegato l’attrice. “Non sono una madre. Sono un alieno. Non posso avere figli. Tuttavia, il mio personaggio era un uomo nei fumetti, ora è una donna. Quindi, invece di cambiare solo il genere, ho proposto a Chloé di portare nella storia, attraverso questo personaggio, qualcosa di davvero molto specifico per la femminilità.”

Eternals, il terzo film della Fase Quattro dell’Universo Cinematografico Marvel diretto dalla regista vincitrice dell’Academy Award Chloé Zhao, arriverà il 3 novembre nelle sale italiane. Il film targato Marvel Studios Eternals presenta un nuovo team di supereroi dell’Universo Cinematografico Marvel: l’epica storia, che abbraccia migliaia di anni, mostra un gruppo di eroi immortali costretti a uscire dall’ombra per unirsi contro il più antico nemico dell’umanità, The Deviants.

Il cast del film comprende Richard Madden, che interpreta l’onnipotente Ikaris; Gemma Chan, che interpreta Sersi, amante dell’umanità; Kumail Nanjiani, che interpreta Kingo, dotato dei poteri del cosmo; Lauren Ridloff, che interpreta la velocissima Makkari; Brian Tyree Henry, che interpreta l’intelligente inventore Phastos; Salma Hayek, che interpreta la leader saggia e spirituale Ajak; Lia McHugh, che interpreta Sprite, eternamente giovane e al tempo stesso piena di saggezza; Don Lee, che interpreta il potente Gilgamesh; Barry Keoghan, che interpreta il solitario Druig; e Angelina Jolie, che veste i panni dell’impetuosa guerriera Thena. Kit Harington interpreta Dane Whitman.

Shang-Chi ha anticipato il ritorno di Extremis e Aldrich Killian nel MCU?

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Shang-Chi e la Leggenda dei Dieci Anelli potrebbe aver anticipato il ritorno dei veterani di guerra potenziati dalla tecnologia Extremis visti in Iron Man 3. Il 25esimo film del Marvel Cinematic Universe è una storia indipendente che racconta le origini del Maestro di Kung Fu interpretato da Simu Liu.

Tuttavia, in qualità di secondo film della Fase 4, svolge anche un ruolo di primo piano nell’impostazione di come sarà il futuro del MCU dopo Avengers: Endgame. Inoltre, alla fine del film ritorno alcuni volti familiari, con la storia principale che è piena di diversi riferimenti al più ampio universo condiviso e al suo passato.

Uno dei momenti del film ad essere pieno di Easter Eggs e di connessioni al MUC è sicuramente il torneo di combattimento orchestrato da Xialing, in cui è possibile vedere Wong (Benedict Wong) e Abominio (Tim Roth) che si scontrano sul ring. Nell’arena sotterranea in cui si svolge il torneo è presente anche una delle Vedove Nere di Black Widow che si scontra con un altro personaggio che i fan del MCU dovrebbero conoscere molto bene.

Mentre Shang-Chi e Katy (Awkwafina) si addentrano nel Golden Daggers Club, assistono ad altri combattimenti di livello inferiore, organizzati sempre da Xialing ha orchestrato. L’avversario della Vedova Nera, a torso nudo, una una sorta di luce di colore rosso/arancione che brilla attraverso la sua pelle. I fan del MCU snno bene che questo tipo di bagliore è caratteristico delle persone a cui è stato iniettato il siero Extremis sviluppato da Maya Hansen (Rebecca Hall) e usato come un’arma da Aldrich Killian (Guy Pearce) in Iron Man 3.

Quel bagliore rossastro delle pelle è un chiaro segno che Extremis sta guarendo il corpo del suo ospite, o che lo stesso è instabile, il che si traduce, alla fine, nell’esplosione della persona. Considerando che questo soldato Extremis non identificato sta combattendo nel film, è lecito ritenere che, in questo caso, il siero stia guarendo le sue ferite.

I film del MCU hanno utilizzato Extremis solo in Iron Man 3 prima di questo Easter Egg in Shang-Chi. È curioso vedere, a questo punto nella timeline, i soldati che sono stati potenziati dal siero, poiché Iron Man 3 aveva lasciato intendere che nessuno degli uomini di Killian fosse sopravvissuto. Tuttavia, la serie Agents of SHIELD ha fatto rivivere il progetto Extremis come parte del programma Centipede, combinandolo con le radiazioni gamma e la tecnologia Chiaturi per cercare di creare un nuovo tipo di supersoldato. Nonostante sia stato stabilito che quella serie non è canonica, questo sarebbe comunque un modo alquanto sorprendente per i Marvel Studios di basarsi su ciò che è stato raccontato in quello show.

Ora che Shang-Chi ha riportato il programma Extremis nel MCU, lo stesso potrebbe far parte di un piano più ampio dei Marvel Studios. Poiché era un prodotto della ricerca dell’AIM, il riemergere di Extremis potrebbe suggerire che l’organizzazione di Killian è tornata in qualche forma. Ciò potrebbe essere avvenuto sotto la nuova guida dell’AIM, ossia MODOK. C’è anche la possibilità che questo possa essere un seme piantato per consentire un eventuale ritorno di Aldrich Killian. Guy Pearce ha già lasciato intendere di essere disposto a tornare nei panni del personaggio, quindi è probabile che non sia davvero morto per la bomba di Pepper Potts; al contrario, è probabile che stia già ricostruendo il suo esercito di soldati Extremis.

MAX3MIN: Very Short Film Festival, la 2° edizione dall’11 al 22 marzo 2022

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Dopo il successo della prima edizione, con oltre 2700 film ricevuti, torna dall’11 al 22 marzo MAX3MIN, festival di cortometraggi con film di breve durata, per un massimo di 3 minuti. Ideato e diretto dalla scenografa italo-argentina Martina Schmied, MAX3MIN è un festival playlist che anche per la seconda edizione ricerca in tutto il mondo storie che possano essere raccontate nel breve tempo di una canzone.

Si è aperto ieri il bando di selezione che si chiuderà il 13 dicembre 2021, ad eccezione dei film prodotti nel 2022, per cui il bando rimarrà aperto fino al 20 gennaio 2022. Anche per quest’anno non ci saranno suddivisioni in categorie, stili o tecniche, alla ricerca, in tutto il mondo, di cortometraggi girati in ogni formato, in qualsiasi luogo e in ogni tempo, prodotti a partire dal 1° gennaio 2019.

MAX3MIN: Very Short Film Festival

La seconda edizione si svolgerà dall’11 al 22 marzo 2022 e, anche quest’anno, il festival ospiterà film di ogni genere, con il solo limite della durata, ma senza limiti geografici: la programmazione di MAX3MIN, infatti, sarà disponibile gratuitamente non solo entro i confini nazionali ma worldwide. La formula del festival resterà invariata, ma con tante novità: più formazione attraverso una serie di webinar; più arti visive, new media e più tecnologia, con il coinvolgimento di realtà e professionisti in una sezione dedicata; più spettacolo e performance per una serata conclusiva ricca di contenuti e ospiti.

Tra le novità di quest’anno, MAX3MIN lancia un’iniziativa collaterale con 3SHOTS – The Triptych Photography Festival, un festival di fotografia on-line, internazionale, disponibile in tutto il mondo, che nasce per portare all’estremo il concept che ha caratterizzato il festival di cortometraggi MAX3MIN. C’è tempo fino al 30 settembre per poter inviare i progetti fotografici e partecipare al bando di concorso.

Partendo dalla sfida lanciata da MAX3MIN di raccontare una storia in soli 3 minuti, 3SHOTS ricerca progetti fotografici che in tre foto possano condensare una storia. 3SHOTS si svolgerà online dal 18 al 20 novembre, con una cerimonia di premiazione in live streaming il 21 novembre. I trittici selezionati verranno presentati all’interno del vernissage on-line sulla piattaforma di MAX3MIN in una sezione dedicata a 3SHOTS. L’ultima sera del vernissage – della durata tre giorni – la giuria internazionale, composta da professionisti del mondo della fotografia, decreterà il vincitore al quale verrà assegnato un premio in denaro.

Venom: Tom Hardy sul futuro del franchise e sulle possibilità offerte dal Multiverso

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Manca ormai sempre meno all’arrivo di Venom: La furia di Carnage nelle sale. Il film promette uno scontro tra Eddie Brock e Cletus Kasady davvero epico. Tuttavia, nulla esclude che possa anche anticipare, in qualche modo, un eventuale scontro futuro tra il simbionte e Spider-Man (e di cui ormai si parla da tantissimo tempo).

Nonostante molti fan preferirebbero che il Peter Parker di Tom Holland restasse ancorata al MCU, è chiaro che la Sony Pictures utilizzerà prima o poi il personaggio nel proprio universo. Ora, in una recente intervista con Entertainment Tonight, è stato proprio Tom Hardy a parlare del potenziale incontro sul grande schermo tra i due iconici personaggi.

“Si deve guardare all’intera operazione in generale”, ha spiegato l’attore. “In primo luogo, bisogna stabilire un personaggio. Se al pubblico piace, allora puoi permettersi di esplorare vari territori e introdurre anche altri personaggi. C’è un Venom-Verse, uno Spider-Verse, un Multiverso… Ci sono tutti i tipi di canoni, tradizioni e mitologie possibili da esplorare sia parallelamente che in futuro.”

“Penso che si tratti di avere le persone giuste e la giusta pianificazione. E ovviamente anche il feedback del pubblico è importante”, ha aggiunto. “In sostanza, si tratta di fare le scelte giuste al momento giusto. Bisogna avere la lungimiranza di capire dove le cose possono andare o devono andare. È una combinazione di tutti questi elementi. Se ci sarà la giusta alchimia fra tutti questi fattori, allora forse un giorno accadrà.”

Quello che sappiamo su Venom: La furia di Carnage

Tom Hardy ritorna sul grande schermo nel ruolo del “protettore letale” Venom, uno dei personaggi Marvel più enigmatici e complessi. In Venom: La furia di Carnage assisteremo allo scontro tra il simbionte e Cletus Kasady, aka Carnage, uno degli antagonisti più celebri dei fumetti su Spider-Man, interpretato da Woody Harrelson.

Nel cast del sequel anche Michelle Williams (Fosse/Verdon) nei panni di Anne Weying, Naomie Harris (No Time to Die) nei panni di Shriek e l’attore inglese Stephen Graham (Boardwalk Empire, Taboo). Il film uscirà in autunno al cinema.

Denis Villeneuve sui film Marvel: “Realizzati con lo stampino”

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Denis Villeneuve sui film Marvel: “Realizzati con lo stampino”

Denis Villeneuve è sicuramente il regista più chiacchierato del momento, visto che il suo attesissimo Dune si prepara ad arrivare nelle sale di tutto il mondo (in Italia è uscito al cinema giusto ieri). Tuttavia, nelle ultime ore Villeneuve è passato all’attenzione del web per un altro motivo.

Durante un’intervista con Elmundo, al regista di Sicario e Blade Runner 2049 è stato chiesto il suo punto di vista in merito a tutta la questione legata ai film di supereroi. “Ci sono troppi film Marvel che non sono altro che un copia e incolla di altri film”, ha dichiarato Villeneuve, per poi elaborare meglio il suo pensiero in un’altra intervista con Premiere.

“Il problema oggi… beh, se parliamo della Marvel, il fatto è che tutti questi film sono realizzati con lo stesso stampo. Alcuni registi possono aggiungere un po’ di colore, ma alla fine vengono sempre tutti prodotti nella stessa fabbrica. Questo non toglie nulla ai film, ma è come se fossero già formattati.”

La realtà è che siamo ormai abituati a dichiarazioni del genere quando ci parla di cinecomic Marvel. La cosa davvero sorprendente, tuttavia, è stata la reazione di Neill Blomkamp, regista di District 9 ed Elysium, che via Twitter ha commentato duramente le parole del collega, dichiarando senza mezzi termini: “Che str**zo”.

Dune è interpretato da un cast stellare composto da Timothée ChalametRebecca FergusonDave Bautista, Oscar IsaacJason MomoaZendayaJosh BrolinJavier BardemStellan Skarsgård, Sharon Duncan Brewster, Stephen McKinley Henderson, Chang Chen, David Dastmalchian e Charlotte Rampling.

Viaggio mitico ed emozionante di un eroe, Dune narra la storia di Paul Atreides, giovane brillante e dotato di talento, nato per andare incontro a un destino più grande della sua immaginazione, che deve raggiungere il più pericoloso pianeta dell’universo per assicurare un futuro alla sua famiglia e al suo popolo. Mentre forze malvage combattono per l’esclusivo possesso della più preziosa risorsa esistente sul pianeta — una spezia capace di liberare tutte le potenzialità della mente umana — solo coloro i quali sapranno sconfiggere le proprie paure sopravviveranno.

Denis Villeneuve ha diretto Dune e ha scritto la sceneggiatura insieme a Jon Spaihts ed Eric Roth, basata sul romanzo omonimo scritto da Frank Herbert. Il film è prodotto da Mary Parent, Denis Villeneuve, Cale Boyter e Joe Caracciolo, Jr. I produttori esecutivi sono Tanya Lapointe, Joshua Grode, Herbert W. Gains, Jon Spaihts, Thomas Tull, Brian Herbert, Byron Merritt e Kim Herbert.

Nightmare Alley: il primo trailer del film di Guillermo Del Toro

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Nightmare Alley: il primo trailer del film di Guillermo Del Toro

Ecco il primo trailer di Nightmare Alley, il nuovo film di Guillermo del Toro. Il film è interpretato dal candidato all’Academy Award Bradley Cooper (A Star is Born, American Sniper), dall’attrice premio Oscar Cate Blanchett (Blue Jasmine, Elizabeth), dalla candidata all’Oscar Toni Collette (Cena con delitto – Knives Out, Unbelievable), dal candidato all’Oscar Willem Dafoe (The Lighthouse, Van Gogh – Sulla soglia dell’eternità), dal candidato all’Oscar Richard Jenkins (La Forma dell’Acqua – The Shape of Water, L’Ospite Inatteso), dalla candidata all’Oscar Rooney Mara (Carol, Millennium – Uomini che odiano le donne), Ron Perlman (Pacific Rim, Hellboy) e dal candidato all’Academy Award David Strathairn (Lincoln, Good Night, and Good Luck.).

Nightmare Alley è diretto dal premio Oscar Guillermo del Toro (La Forma dell’Acqua – The Shape of Water, Il Labirinto del Fauno) e scritto dallo stesso del Toro insieme a Kim Morgan (The Forbidden Room). Il film è prodotto da Guillermo del Toro e dal vincitore dell’Academy Award J. Miles Dale (Antlers, La Forma dell’Acqua – The Shape of Water) ed è basato sul romanzo di William Lindsay Gresham. Il film sarà supervisionato dai Presidents of Production for Film and Television di Searchlight Pictures David Greenbaum e Matthew Greenfield e dal Vicepresidente Senior DanTram Nguyen.

Il regista e sceneggiatore Guillermo del Toro ha dichiarato: “Sono ispirato e felice di lavorare con questo magnifico cast. Io e Kim Morgan abbiamo lavorato con grande passione per portare sullo schermo il mondo oscuro e crudo e il linguaggio di William Gresham e ora siamo affiancati da un eccezionale gruppo di artisti e tecnici per dargli vita”.

“Considerato lo spessore di questo incredibile cast, è per me un privilegio lavorare a fianco di tutti loro con il supporto dei nostri partner di Searchlight. Sarà una gioia vedere questi attori di fama mondiale e Guillermo migliorarsi a vicenda in questa nuova interpretazione del romanzo di Gresham”, ha affermato il produttore Dale.

Nightmare Alley: la trama del film

In Nightmare Alley, un giovane e ambizioso giostraio (Bradley Cooper) con un talento nel manipolare le persone con poche parole ben scelte frequenta una psichiatra (Cate Blanchett) che è ancora più pericolosa di lui.  Al luna park lavorano anche Molly (Rooney Mara), il capo imbonitore Clem (Willem Dafoe) e Ron Perlman nei panni di Bruno the Strongman. Richard Jenkins fa parte del pubblico dell’alta società nel ruolo del ricco industriale Ezra Grindle.

È per noi un’emozione fortissima nonché un onore collaborare ancora una volta con Guillermo. Ha creato quella che è a tutti gli effetti una squadra di attori e talenti creativi da sogno, per contribuire a portare la sua eccezionale visione di Nightmare Alley sul grande schermo”, hanno dichiarato Greenbaum e Greenfield.

Si uniscono a del Toro anche alcuni dei suoi collaboratori di lunga data come lo scenografo Luis Sequeira (La Forma dell’Acqua – The Shape of Water, La madre), il direttore della fotografia Dan Laustsen, ASC, DFF (La Forma dell’Acqua – The Shape of Water, John Wick 3 – Parabellum), il supervisore agli effetti speciali Dennis Berardi (La Forma dell’Acqua – The Shape of Water, Crimson Peak), la production designer Tamara Deverell (Star Trek: Discovery, The Strain) e il montatore Cam McLauchlin (La Forma dell’Acqua – The Shape of Water, The Strain).  Searchlight distribuirà la pellicola in tutto il mondo.

Searchlight Pictures è una società cinematografica specializzata che finanzia e acquisisce film e che fa parte di The Walt Disney Studios.

The Children Act – Il verdetto: trama, cast e curiosità sul film

The Children Act – Il verdetto: trama, cast e curiosità sul film

Molto spesso il compito del cinema è anche quello di porre il suo pubblico dinanzi a riflessioni e domande a cui spesso è difficile trovare una risposta sempre valida. Sta allo spettatore il compito di formulare un proprio personalissimo giudizio, basato ovviamente sulle proprie influenze culturali e sociali. Un recente titolo che punta a fare proprio questo è The Children Act – Il verdetto, diretto nel 2017 da Richard Eyre, regista già noto per aver realizzato Iris – Un amore vero e Diario di uno scandalo. All’interno di questo si affrontano in particolare tematiche legate al contrasto tra la vita e le proprie scelte religiose.

Il film, sceneggiato da Ian McEwan, è la trasposizione del romanzo del 2014 La ballata di Adam Henry, scritto proprio dallo stesso McEwan. Questo prende spunto dal Children Act del 1989, una legge con cui il Parlamento inglese definisce le funzioni attribuite agli enti locali, ai tribunali, ai genitori e alle agenzie del Regno Unito, al fine di garantire e promuovere il benessere dei minori. Nel racconto di McEwan, tale legge entra in contrasto con il credo religioso del protagonista, dando vita ad una serie di riflessioni etiche particolarmente attuali. Presentato in anteprima al Toronto International Film Festival, il film ha ricevuto una buona accoglienza critica.

In particolare ha ottenuto lodi per le interpretazioni dei protagonisti. Per quanti amano quei film che spingono al di fuori della propria comfort zone, misurandosi con questioni umane, The Children Act – Il verdetto è il film che fa al proprio caso. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

The Children Act – Il verdetto: la trama del film

Protagonista del film è Fiona Maye, giudice dell’Alta Corte britannica molto stimata e professionale, la cui vita privata non è però all’altezza di quella pubblica. Sposata con Jack, il matrimonio tra di loro sta ora attraversando una profonda crisi legata semplicemente a ingranaggi che non sembrano più funzionare come un tempo. Mentre si trova a dover fare i conti con ciò, Fiona viene chiamata a prendere una decisione cruciale su un caso estremamente delicato che sta attirando l’attenzione dei media e del popolo: quello del giovane Adam Henry.

L’adolescente, essendo cresciuto in una famiglia di Testimoni di Geova, non vuole accettare una trasfusione di sangue che potrebbe salvargli la vita. In deroga all’ortodossia dell’etica professionale, Fiona sceglie di andare a far visita ad Adam in ospedale, nel tentativo di convincerlo a cambiare idea. Quell’incontro avrà un profondo impatto su entrambi, suscitando nuove e potenti emozioni nel ragazzo e sentimenti rimasti a lungo sepolti nella donna. Appellandosi alla legge Children Act, Fiona dovrà prendere una decisione che potrebbe cambiare per sempre la vita di lei e di Adam.

The Children Act - Il verdetto cast

The Children Act – Il verdetto: il cast del film

Ad interpretare la giudice Fiona Maye vi è l’attrice premio Oscar Emma Thompson, celebre per i film Casa Howard, Quel che resta del giorno e Ragione e sentimento. L’attore Stanley Tucci, noto invece per aver interpretato Cesar Flickerman nella saga di Hunger Games, è qui il marito di Fiona, Jack. Il giovane Adam Henry è qui interpretato da Fionn Whitehead, noto per aver recitato anche in Dunkirk e Black Mirror: Bandersnatch. I suoi genitori, Naomi e Kevin, sono infine interpretati da Eileen Walsh e Ben Chaplin. Quest’ultimo è noto per aver preso parte a film come La sottile linea rossa, Formula per un delitto e Snowden.

The Children Act – Il verdetto: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire del film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. The Children Act – Il verdetto è infatti disponibile nei cataloghi di Chili e Amazon Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. È bene notare che in caso di noleggio si avrà soltanto un dato limite temporale entro cui guardare il titolo. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di giovedì 16 settembre alle ore 21:20 sul canale Rai 3.

Fonte: IMDb

Il bambino nascosto: intervista ai protagonisti del film di Roberto Andò

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Ecco la nostra intervista al regista Roberto Andò e ai suoi attori protagonisti, Silvio Orlando, Giuseppe Pirozzi e Lino Musella, per Il bambino nascosto, il film che ha chiuso, Fuori Concorso, la 78esima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia.

Il bambino nascosto, la trama

Ne Il bambino nascosto Gabriele Santoro vive in un quartiere popolare di Napoli ed è titolare della cattedra di pianoforte al Conservatorio San Pietro a Majella. Una mattina, mentre sta radendosi la barba, il postino suona al citofono per avvertirlo che c’è un pacco, lui apre la porta e, prima di accoglierlo, corre a lavarsi la faccia. In quel breve lasso di tempo, un bambino di dieci anni si insinua nel suo appartamento e vi si nasconde. “Il maestro”– così lo chiamano nel quartiere – se ne accorgerà solo a tarda sera. Quando accade, riconoscerà nell’intruso, Ciro, un bambino che abita con i genitori e con i fratelli nell’attico del suo stesso palazzo. Interrogato sul perché della sua fuga Ciro non parla. Nonostante questo, il maestro, d’istinto, decide di nasconderlo in casa, ingaggiando una singolare, e tenace, sfida ai nemici di Ciro. Scoprirà presto che il bambino è figlio di un camorrista e che, come accade a chi ha dovuto negare presto la propria infanzia, Ciro ignora l’alfabeto dei sentimenti.  Silenzioso, colto, solitario, il maestro di pianoforte è uomo di passioni nascoste, segrete. Toccherà a lui lo svezzamento affettivo di questo bambino che si è sottratto a un destino già scritto. Una partita rischiosa in cui, dopo una iniziale esitazione, Gabriele Santoro si getta senza freni.

Il bambino nascosto, la recensione

Festa del Cinema di Roma 2021: Uma Thurman protagonista del poster

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Uma Thurman è la protagonista dell’immagine ufficiale della sedicesima edizione della Festa del Cinema di Roma, che si svolgerà dal 14 al 24 ottobre 2021 presso l’Auditorium Parco della Musica con la direzione artistica di Antonio Monda, prodotta dalla Fondazione Cinema per Roma presieduta da Laura Delli Colli, Direttore Generale Francesca Via.

La foto è un omaggio all’attrice statunitense e alla sua straordinaria performance in Kill Bill: Volume 2 di Quentin Tarantino, che riceverà il Premio alla Carriera nel corso della Festa del Cinema 2021. Lo sguardo ipnotico dell’interprete attraversa lo schermo cinematografico e parla direttamente allo spettatore: il volto di Uma Thurman è un concentrato di energia, libertà e passione. Emerge il ritratto di una donna forte e determinata che lotta per quello che ama e trasforma il suo desiderio di vendetta nel sogno di nuova vita, alla ricerca di una vera e propria rinascita.

“La scelta di siglare la Festa con l’immagine di un personaggio cult che continua a attraversare il cinema amato anche dalle generazioni più giovani non è solo un omaggio a un’attrice straordinaria ma un modo per augurare al cinema, oltre ogni cliché, la stessa energia e la stessa capacità di continuare a combattere per una vera stagione di ripartenza”, ha detto Laura Delli Colli.

“Uma Thurman è un’icona del cinema contemporaneo: una donna forte, sensibile, intelligente e indipendente. Una presenza imprescindibile come la bellezza e la libertà”, ha spiegato Antonio Monda.

Festa del cinema di Roma 2021

Con Tutto il Cuore: trailer del nuovo film di e con Vincenzo Salemme

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Ecco il primo trailer di Con Tutto il Cuore, il nuovo film di e con Vincenzo Salemme che, dopo il successo di Una Festa Esagerata, porta di nuovo sul grande schermo una storia tratta da una sua commedia teatrale. Al cinema dal 7 ottobre, il film vede nel cast, oltre a Salemme, anche Serena Autieri, Cristina Donadio, con la partecipazione di Maurizio Casagrande.

Con Tutto il Cuore, la trama

Ottavio Camaldoli (Vincenzo Salemme) è un professore di latino e greco. Una brava persona. Onesto e galantuomo, “un fesso” insomma, questa è la considerazione che hanno di lui le persone che lo circondano. Ma cosa accadrebbe se a questo uomo indifeso, vittima dei piccoli soprusi quotidiani, nella vita sociale, sul lavoro e persino in famiglia venisse trapiantato il cuore di un altro? Soprattutto se quest’altro, il donatore, fosse stato un delinquente efferato dal sinistro soprannome di “‘O Barbiere”? Ottavio Camaldoli, dopo averne ereditato il cuore si trasformerebbe automaticamente in un malfattore? La scienza ci dice che queste sono solo sciocche ed antiche credenze. Ma se invece donna Carmela (Cristina Donadio), la spietata mamma del Barbiere, fosse convinta che il figlio sia ancora vivo grazie al cuore che batte adesso nel petto del professore? Insomma, il nostro protagonista, dopo il trapianto, diventerà Antonio Carannante detto “‘O Barbiere” o resterà comunque Ottavio Camaldoli, laureato professore?

Marilyn ha gli occhi neri, il Trailer Ufficiale del film con Accorsi e Leone

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Ecco il Trailer Ufficiale del nuovo film di Simone Godano Marilyn ha gli occhi neri, con protagonisti Stefano Accorsi Miriam Leone. Scritto da Giulia Steigerwalt, prodotto da Matteo Rovere, una produzione Groenlandia con Rai Cinema, il film uscirà nelle sale il 14 ottobre distribuito da 01 Distribution. Nel cast anche Thomas TrabacchiMario PirrelloAndrea Di Casa, Orietta Notari, Valentina Oteri, Ariella Reggio, Marco Messeri.

Marilyn ha gli occhi neri chiuderà il prossimo 2 ottobre il Bif&st – Bari International Film Festival

Marilyn ha gli occhi neri, la trama

Lui non sa mentire, lei sa solo mentire. Una coppia improbabile alle prese con un progetto impossibile. Clara (Miriam Leone) è talmente brava a mentire che è la prima a credere alle sue bugie. Vitale e caotica, ha qualche problema a tenere a freno le sue pulsioni. Diego (Stefano Accorsi) è il suo esatto contrario, un uomo provato dagli eventi, con varie psicosi e continui attacchi d’ira.

Si ritrovano in un Centro Diurno per il rehab di persone disturbate. La prova che li attende sembra impossibile: devono gestire un ristorante del Centro evitando qualsiasi conflitto con il resto del gruppo. Peccato che non abbiano alcun tipo di attitudine per le imprese di successo. Ma i due inizieranno presto a scoprire che l’unione può portare a risultati incredibili. E chissà, magari anche all’amore.

Salvatore – Il Calzolaio dei Sogni di Luca Guadagnino al cinema 11, il 12 e il 13 ottobre

Salvatore – Il Calzolaio dei Sogni di Luca Guadagnino, il docufilm su un personaggio icona della moda italiana e fondatore di uno dei marchi più conosciuti al mondo, uscirà nelle sale italiane l’11, il 12 e il 13 ottobre distribuito da Lucky Red.

Dalla straordinaria passione per le calzature a Napoli al viaggio in America animato dal desiderio di esplorare nuove sfide, dalle storie di vita a Hollywood, al suo ritorno in Italia, frutto di un’eccezionale intuizione di stabilire a Firenze la produzione, dal rischio del fallimento alla rinascita nel suo laboratorio di Firenze fino alla definitiva consacrazione e al successo imprenditoriale: Salvatore – Il Calzolaio dei Sogni mostra il mistero e il fascino di una figura complessa, un’icona della moda italiana e mondiale che non ha mai perso di vista l’importanza dei legami famigliari.

Scritto dalla giornalista di moda e autrice Dana Thomas e presentato fuori concorso alla 77° Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, Salvatore – Il Calzolaio dei Sogni si avvale della fotografia di Clarissa Cappellani e Massimiliano Kuveiller e del montaggio di Walter Fasano, che ritrova il regista Luca Guadagnino dopo il successo di Chiamami col tuo nome e Suspiria. Il docufilm è prodotto da Francesco Melzi d’Eril e Gabriele Moratti per MeMo Films e da Stella Savino in qualità di produttore esecutivo.

Salvatore – Il Calzolaio dei Sogni, la trama

Salvatore – Il Calzolaio dei Sogni racconta un’emozionante storia umana, artistica e imprenditoriale, arricchita dalla voce narrante dell’attore Michael Stuhlbarg e da immagini inedite e testimonianze uniche che vedono tra i protagonisti, accanto a membri della famiglia Ferragamo, il regista Martin Scorsese, la costumista Deborah Nadoolman Landis, e numerosi studiosi, docenti, stilisti, giornalisti, critici di moda e cinematografici. Non manca, all’interno del docufilm, la voce di Salvatore Ferragamo: sono presenti infatti le registrazioni d’epoca, restaurate per l’occasione, di interviste radiofoniche rilasciate in Australia e di alcuni capitoli della sua autobiografia narrati dallo stesso Ferragamo.

Il progetto prende vita nel 2017 quando, ispirato dalla lettura dell’autobiografia del calzolaio e imprenditore italiano, il regista Luca Guadagnino contatta la famiglia Ferragamo. Un percorso durato tre anni in cui la Fondazione e il Museo Salvatore Ferragamo hanno lavorato a fianco del regista e della sceneggiatrice Dana Thomas, mettendo a disposizione competenze e conoscenze di carattere storico. Di centrale importanza la famiglia Ferragamo che ha dato la possibilità al regista Luca Guadagnino di accedere agli archivi del marchio che custodivano al loro interno interviste, aneddoti e informazioni inedite oltre alle ultime e preziose testimonianze di Wanda Miletti, moglie di Salvatore.

 “Questo è il lavoro di tutta la mia vita: imparare a fare scarpe perfette, rifiutando di mettere il mio nome su quelle che non lo sono. Quindi, per favore, al di là della storia del ragazzino scalzo e ignorante che è diventato un celebre calzolaio, concentrate la vostra attenzione sul piacere che deriva dal camminare bene”. Si chiude così la prefazione dell’autobiografia di Salvatore Ferragamo che ha spinto Luca Guadagnino ad avvicinarsi a questo progetto. Il regista dichiara: “Cosa è il genio? Come nasce un sistema, che sia il cinema o la moda? E l’ossessione furiosa di una ricerca costante di idee e creazione come si sposa con la tradizione e i valori della famiglia? Salvatore Ferragamo (1898-1960), protagonista e testimone del XX secolo, è la risposta a queste domande”. “Per la mia famiglia tutta si realizza un grande desiderio, quello di poter condividere con il pubblico la storia unica della vita di mio padre e della nostra. Auspichiamo, infatti, che questo racconto vero, rafforzato dalla speciale rappresentazione di Luca Guadagnino, possa essere fonte di ispirazione per tanti, soprattutto per le nuove generazioni così desiderose di ideali autentici”. Afferma Leonardo Ferragamo, Presidente della Maison e figlio di Salvatore.
“Credo come produttore che la storia di questo incredibile uomo, nelle mani di un regista brillante e sensibile ma anche intellettualmente raffinato e ironico com’è Luca Guadagnino possa dar vita ad un racconto la cui visione sarà in grado di arrivare e affascinare non solo il pubblico italiano ma in generale una audience internazionale” spiega Francesco Melzi d’Eril, che, con Gabriele Moratti per MeMo Films, ha prodotto Salvatore – Il Calzolaio dei Sogni.

Ancora più bello, recensione del film con Ludovica Francesconi

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Ancora più bello, recensione del film con Ludovica Francesconi

Dopo il grande successo di Sul più Bello che, nonostante la turbolenta uscita in sala (tra improvvise chiusure e riaperture delle strutture a causa della pandemia), è riuscito ad arrivare al cuore degli spettatori, arriva, sempre al cinema, Ancora più bello, il primo di due sequel già annunciati dalla Eagle Pictures, o, per chiamarlo altrimenti, il secondo capitolo di una trilogia che racconta la storia di Marta. 

La trama di Ancora più bello

Ludovica Francesconi torna infatti a vestire i panni della giovane donna affetta da mucoviscidosi che, nonostante la condizione medica molto grave in cui versa, affronta la vita con un grande sorriso e con un contagioso ottimismo. Con lei tornano Jacopo e Federica (Jozef Gjura, Gaia Masciale), i suoi migliori amici, la sua unica famiglia, visto che è rimasta orfana da bambina. Archiviata la storia d’amore a sorpresa con il bello e impossibile Arturo, in questa seconda avventura Marta incontra Gabriele (Giancarlo Commare, visto in Skam Italia), un artista sensibile e appassionato, totalmente preso da lei, galante e gentile, che non si risparmia per questa relazione che ritiene importantissima e per la quale è pronto a rinunciare anche alla sua carriera. 

Claudio Norza raccoglie il testimone di Alice Filippi, che aveva diretto Sul più Bello, e si impegna ad amalgamare una storia molto più densa e stratificata rispetto a quella del primo film. È importante tenere a mente che se nel primo capitolo si era immaginata una storia unica e coesa, per questo secondo appuntamento (strettamente legato a un terzo capitolo, Sempre più bello, annunciato per il 2022), l’operazione che è stata fatta è stata quella di sviluppare delle trame a partire da un concept concluso. 

Ancora più bello recensioneTante storie in una

Questo è il primo elemento che si evidenzia in questa recensione di Ancora più bello: la necessità di raccontare tante cose, concetti, problematiche, temi e situazioni, e la poca attenzione nel renderli effettivamente parte di un’unica storia. La coralità di questo film si rivela episodica, dal momento che le trame secondarie non influiscono assolutamente su quella principale legata a Marta, e sembrano (quello che in effetti sono) dei riempitivi per dare spazio ad altri personaggi e argomenti la cui introduzione nella storia risulta forzata. 

Dividendo il terzetto protagonista si incorre poi in un altro problema del film, perché si rinuncia a ciò che nel primo capitolo aveva funzionato davvero, cioè l’alchimia tra Francesconi, Masciale e Gjura. I tre giovani interpreti hanno dimostrato di essere in grande sintonia, e questo ha permesso loro di dare un’anima al primo film. Quest’anima, in questo secondo capitolo, si annacqua e viene fuori come un fiotto d’acqua fresca nel deserto, solo nelle scene in cui i tre compaiono a schermo insieme. 

La grande alchimia del trio protagonista

Forse sono proprio questi i momenti per i quali vale davvero la pena ritrovare questi personaggi, perché nonostante il film sia debole e farraginoso da un punto di vista della storia, con sotto-trame che sembrano davvero superflue, l’energia che si forma sullo schermo trai tre protagonisti è un’esperienza rara, degna dei più celebri coming of age che il cinema ci abbia mai raccontato. 

Il finale aperto su un cliffhanger inaspettato ma ben costruito lascerà senza dubbio gli spettatori affezionati con il bruciante desiderio di sapere “come va a finire”, e questo, dopotutto, è tutto quello che viene chiesto a prodotti cinematografici di questo genere: fare breccia nel cuore del pubblico di riferimento. Da questo punto di vista, Ancora più bello è un’operazione da manuale.

Jamie Lee Curtis difende Scarlett Johansson nella causa contro Disney

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Jamie Lee Curtis è stata incaricata di scrivere un pezzo su Scarlett Johansson come parte di uno speciale sulle 100 persone più influenti del 2021 per il Time Magazine. La leggendaria attrice, fresca di Leone d’Oro alla carriera a Venezia 78 e che ritroveremo a breve nei panni di Laurie Strode in Halloween Kills, ha difeso a spada tratta la collega in merito all’affaire Black Widow e alla causa che l’attrice ha intentato alla Disney.

“Di recente l’ho vista conquistare lo schermo nei panni di Vedova Nera, che si vendica di una figura potente (un uomo!) che manipola le donne affinché combattano per lui”, ha scritto Jamie Lee. “Poi ho letto la sua brillante risposta a una manipolazione della vita reale, quando ha intentato una causa ai danni della Disney per una violazione del contratto sostenendo che la decisione dello studio di far uscire il film contemporaneamente nelle sale e in streaming le sia costato perdite sostanziali in termini di compenso.”

“Che si tratti di un assassina dotata di una coscienza, o di un’attrice con una fibra morale, o di madre feroce che ha appena dato alla luce il suo secondo figlio, il messaggio è chiaro: non fate incaz*are mamma orsa”, ha concluso l’attrice.

La regia di Black Widow è stata affidata a Cate Shortland, seconda donna (dopo Anna Boden di Captain Marvel) a dirigere un titolo dell’universo cinematografico Marvel, mentre la sceneggiatura è stata riscritta nei mesi scorsi da Ned Benson (The Disappearance of Eleanor Rigby). Insieme a Scarlett Johansson ci saranno anche David HarbourFlorence Pugh e Rachel Weisz. Il film arriverà nelle sale il 7 luglio e su Disney+ con Accesso Vip il 9 luglio.

In Black Widow, quando sorgerà una pericolosa cospirazione collegata al suo passato, Natasha Romanoff dovrà fare i conti con il lato più oscuro delle sue origini. Inseguita da una forza che non si fermerà davanti a nulla pur di sconfiggerla, Natasha dovrà affrontare la sua storia in qualità di spia e le relazioni interrotte lasciate in sospeso anni prima che diventasse un membro degli Avengers.

Chicago PD 9×02: anticipazioni dall’episodio

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Chicago PD 9×02: anticipazioni dall’episodio

Il network americano NBC dopo il primo episodio ha diffuso le anticipazioni di Chicago PD 9×02, il secondo episodio dell’annunciata nona stagione di Chicago PD.

In Chicago PD 9×02 che si intitolerà  “Rage” quando un informatore del dipartimento di polizia viene assassinato, la squadra interviene per rintracciare l’autore solo per apprendere una verità scioccante. Voight e Ruzek studiano una strategia per aiutare Burgess.

Chicago PD 9×02

Chicago PD 9 è la nona stagione della serie tv Chicago PD creata da Dick Wolf e che fa parte del franchise televisivo basato su Chicago trasmesso dal network americano NBC.

In Chicago PD 9  ritorneranno i personaggi Henry “Hank” Voight (stagioni 1-in corso), interpretato da Jason Beghe è il capo dell’Unità Intelligence del Dipartimento di Polizia di Chicago. Voight è un poliziotto tosto che finisce sempre quello che comincia, anche se significa non rispettare le regole. La sua squadra lo rispetta, anche se è sospettato di essere corrotto. Il suo defunto padre era un agente di polizia, proprio come lui. È rimasto vedovo di sua moglie, Camille. Jay Halstead (stagioni 1-in corso), interpretato da Jesse Lee Soffer, è un membro dell’Intelligence, e partner del Detective Erin Lindsay, che in seguito diventerà la sua fidanzata. È stato un Ranger dell’Us Army. È uno dei pochi che occasionalmente si oppone a Voight, trovando i suoi metodi troppo discutibili, ma nonostante tutto tra i due vige un forte rispetto reciproco. Adam Ruzek (stagioni 1-in corso), interpretata da Patrick John Flueger, è il partner del Detective Alvin Olinsky. Voight chiese ad Alvin di assumere un agente dall’accademia, e lui scelse Adam vedendo in lui un grande potenziale.

Hawkeye: 10 cose che solo i fan dei fumetti conoscono su Kate Bishop

Kate Bishop farà il suo debutto nel MCU, interpretata dalla candidata all’Oscar Hailee Steinfeld, nella serie Hawkeye in arrivo dal 24 novembre su Disney+. In attesa del debutto dello show, ecco 10 cose che forse bisogna sapere su un personaggio assolutamente chiave dell’universo Marvel negli ultimi quindici anni e che probabilmente solo i fan dei fumetti conoscono:

Uno dei membri fondatori degli Young Avengers

Kate Bishop ha debuttato in “Young Avengers #1” del 2005. In questo numero, era una civile senza superpoteri. Dopo aver assistito alla battaglia della squadra a New York City, praticamente si autoinvita nel team, unendosi ad esso mentre è impegnato a combattere contro Kang il Conquistatore, il supervillain capace di viaggiare nel tempo.

Questo numero rappresenta uno degli archi a fumetti più importanti di Kang, poiché Iron Lad, il leader della squadra, è in realtà una sua variante. Alla fine, lascia la squadra per abbracciare il suo destino e diventare il noto supercriminale, mentre Kate rimane parte della squadra per diversi anni in qualità di Occhio di Falco.

Hawkingbird

Kate Bishop si fa chiamare Occhio di Falco all’inizio della sua corsa nella run sugli Young Avengers, ma in seguito viene etichettata con molti soprannomi. Uno dei più noti è sicuramente Hawkingbird. Il nome nasce in “Young Avengers #6”, poiché il suo primo costume adotta il colore viola dei classici look di Occhio di Falco ma anche la caratteristica maschera da domino di sua moglie, nonché collega, Mockingbird.

Il soprannome le viene dato per gentile concessione del suo compagno di squadra Patriot, ossia Eli, nipote di Isiah Bradley, una delle versioni più importanti di Captain America, che in seguito sarebbe diventato proprio uno degli interessi romantici di Kate.

Il terzo Occhio di Falco

Kate Bishop è in realtà il terzo personaggio della Marvel Comics ad aver adottato l’identità di Occhio di Falco. Il primo è stato Clint Barton, mentre il secondo era Wyatt McDonald, uno dei membri più potenti dello Squadrone Supremo. Kate prende il nome in onore di Clint Barton, che a quel punto era morto nella trama di “Avengers Disassembled”.

Ha sacrificato la sua vita quando Scarlet Witch ha evocato un’invasione Kree a New York City, preda del dolore e della rabbia per la perdita dei suoi figli. La Strega Scarlatta alla fine ha resuscitato l’arciere nella trama di “House of M”, ma Kate ha comunque deciso di mantenere il nome con cui ha dato il via alla sua carriera da supereroe.

La storia con Patriot

Nei primi numeri della serie “Young Avengers”, Patriot e Kate hanno avuto una sorta di flirt. Tuttavia, la loro storia è stata assai travagliata, con molti alti e bassi, al punto che, di fatto, il loro amore è mai sbocciato veramente.

I due hanno lottato per esprimere i loro reciproci sentimenti, ma durante la trama del crossover “Assedio” in cui Loki ha invaso Asgard, i due si sono finalmente scambiati un bacio appassionato. È possibile che questa storia d’amore si svolga nel MCU, dal momento che Eli è stato introdotto in The Falcon and the Winter Soldier.

Affrontare Capitan America

Il ruolo di Kate in qualità di Occhio di Falco ha preso una strana piega quando si è dovuta confrontare con un risorto Clint Barton, che usava il nome e il costume di Captain America nell’epico evento a fumetti “Civil War”.

Kate sa che si tratta di Clint nel costume quando lo rimprovera per la prima volta per aver preso il posto di Steve Rogers, che a quel punto era stato assassinato. Barton sta catturando supereroi non registrati nelle vesti di Captain America, ma la ramanzina di Kate gli fa capire l’errore dei suoi gesti e quindi, alla fine, decide di abbandonare lo scudo.

L’invasione segreta degli Skrull

Dato il suo ruolo nell’evento a fumetti “Secret Invasion”, è possibile che Kate Bishop apparirà anche nella serie del MCU. È probabile comunque che il suo ruolo sia piccolo, in quanto Kate e i Giovani Vendicatori hanno comunque avuto un ruolo minore in quella run.

La giovane squadra dei Vendicatori ha aiutato a combattere l’invasione degli Skrull a New York, ma è stata sopraffatta dalla loro forza e dal loro numero. Anche se è troppo presto per avanzare ipotesi, questo evento potrebbe essere ciò che riunirà i Giovani Vendicatori nel MCU, poiché la maggior parte dei membri del team sarà già stata introdotta nell’universo per quando la serie debutterà su Disney+ nel 2022.

Fare squadra con Clint Barton

La serie Disney+ sembra prendere molti spunti dalla serie a fumetti del 2011 dello scrittore Matt Fraction e dell’artista David Aja. In quella serie, Kate e Clint si alleano per la prima volta per affrontare il crimine a New York City. Clint insegna a Kate tutto ciò che sa sull’essere un arciere e un eroe e lei lo aiuta ad affrontare la mafia russa, tra gli altri cattivi.

Quella serie a fumetti è stata un successo di critica, nominata all’Eisner Award 2014. Includeva anche la storia “Pizza Dog” direttamente dal numero 11, in cui Lucky, il cane di Clint, è il personaggio dal cui punto di vista vengono narrati i fatti. 

Leader dei Vendicatori della West Coast

Come Clint Barton prima di lei, anche Kate Bishop ha guidato una versione dei Vendicatori della West Coast. Clint ha riformato la squadra nel 2018 dopo una serie di attacchi di squali in California, cosa che alla fine ha portato ad uno scontro con l’ex Vendicatore Tigra.

Kate alla fine assume il ruolo di leader del gruppo: finanzia le loro operazioni e diventa la protagonista di un reality show televisivo. La squadra include una serie di altri giovani eroi tra cui Gwenpool, Kid Omega e Fuse. Alla fine il team si espande e arriva ad includere anche Jeff the Land Shark, un pesciolino che è diventato la mascotte non ufficiale della squadra. La squadra poi si sciolse rapidamente e Kate continuò ancora una volta le sue avventure in solitaria.

La fidanzata di Miles Morales

Come quasi tutti gli altri personaggi della Marvel Comics, Kate Bishop conta di alcune versioni alternative. Una delle più significative appartiene all’universo “Ultimate”, dove Kate era la fidanzata di Miles Morales, lo Spider-Man di Terra-1610.

Questa Kate è molto diversa dalla versione di Terra-616, poiché lei e la sua famiglia sono tutti membri dell’HYDRA. Miles le confessa la sua identità segreta, cosa che lo porterà ad essere catturato dall’organizzazione. In seguito, la loro relazione andrà in pezzi, nonostante i sentimenti di Kate per Miles siano sinceri.

Taskmistress

Un altro soprannome che Kate Bishop ha guadagnato in “Young Avengers #6” è stato Taskmistress, che è un gioco di parole relativo al supercriminale di Black Widow, Taskmaster. Kate si guadagna il nome in parte grazie alla sua memoria fotografica e alla capacità di raccogliere le cose velocemente, che è simile a quanto riesce a fare Taskmaster.

Aveva anche usato una serie di armi ispirate agli armamenti dei Vendicatori, come l’arco di Occhio di Falco, i bastoni da battaglia di Mockingbird e una spada modellata su quella dello Spadaccino. Anche Taskmaster usa  armi derivate dall’arsenale dei Vendicatori e spesso tormenta la supersquadra con le sue abilità di combattimento.

Eternals: come la sordità di Lauren Ridloff è diventata un superpotere

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Lauren Ridloff (nota per The Walking Dead) farà presto il suo debutto nel MCU nei panni della versione femminile di Makkari nell’attesissimo Eternals, e ora l’attrice ha parlato delle sfide ma anche delle frustrazioni che ha sperimentato durante le riprese delle sue scene.

Attraverso il personaggio di Makkari, infatti, il MCU affronterà per la prima volta il tema della disabilità: si tratta, infatti, del primo supereroe sordo all’interno dell’universo condiviso. Durante una recente intervista con il NY Times, la Ridloff ha spiegato le difficoltà incontrate con una particolare scena, in cui non era in grado di vedere gli altri membri del cast e della troupe e quindi di cogliere i vari segnali che avrebbero dovuto guidarla nell’azione. A quanto pare, Angelina Jolie (interprete di Thena) è stata colei che ha suggerito una soluzione geniale.

“In alcune scene mi sono trovata davanti un muro. Da persona sorda, come facevo a capire quando dovevo partire? Una volta ho condiviso la mia frustrazione con Angelina Jolie. E subito lei ha suggerito: perché non usiamo una penna laser che può essere facilmente cancellata grazie agli effetti speciali?”

“È stato un momento davvero ‘wow’ per me”, ha aggiunto. “Ogni volta che avevo davanti un muro, gli altri usavano la penna laser per segnare un cerchio e indicare il motore. Una volta che la luce si spegneva, allora significava: ‘Azione!’.”

Ridloff ha poi spiegato cosa ha significato, per lei, essere in grado di portare sullo schermo un supereroe sordo: “I miei due figli, anche loro sordi, cresceranno in un mondo dove ci sono supereroi sordi… significa che finalmente potranno sognare in grande.”

Eternals, il terzo film della Fase Quattro dell’Universo Cinematografico Marvel diretto dalla regista vincitrice dell’Academy Award Chloé Zhao, arriverà il 3 novembre nelle sale italiane. Il film targato Marvel Studios Eternals presenta un nuovo team di supereroi dell’Universo Cinematografico Marvel: l’epica storia, che abbraccia migliaia di anni, mostra un gruppo di eroi immortali costretti a uscire dall’ombra per unirsi contro il più antico nemico dell’umanità, The Deviants.

Il cast del film comprende Richard Madden, che interpreta l’onnipotente Ikaris; Gemma Chan, che interpreta Sersi, amante dell’umanità; Kumail Nanjiani, che interpreta Kingo, dotato dei poteri del cosmo; Lauren Ridloff, che interpreta la velocissima Makkari; Brian Tyree Henry, che interpreta l’intelligente inventore Phastos; Salma Hayek, che interpreta la leader saggia e spirituale Ajak; Lia McHugh, che interpreta Sprite, eternamente giovane e al tempo stesso piena di saggezza; Don Lee, che interpreta il potente Gilgamesh; Barry Keoghan, che interpreta il solitario Druig; e Angelina Jolie, che veste i panni dell’impetuosa guerriera Thena. Kit Harington interpreta Dane Whitman.

The Suicide Squad: James Gunn conferma un curioso Easter Egg

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The Suicide Squad: James Gunn conferma un curioso Easter Egg

Sebbene le performance di The Suicide Squad al botteghino non abbiano soddisfatto le aspettative, sia i fan che i critici hanno elogiato il film per l’umorismo, la violenza sopra le righe e lo stile unico di James Gunn, attualmente il primo e unico regista ad aver diretto film appartenenti sia al MCU che al DCEU.

Gunn, attivo sui social media con un certa frequenza, è sempre ben disposto a condividere le sue ispirazioni riguardo certe scene o certi piccoli riferimenti che adora nascondere nei suoi film. In particolare, in una scena di The Suicide Squad che si svolge nella caffetteria del carcere di Belle Reve, è possibile vedere sullo sfondo, fuori fuoco, un televisore che sembra riprodurre un vecchio film.

In risposta ad un fan su Twitter, che ha chiesto proprio cosa stava trasmettendo la tv nella scena della prigione, Gunn ha confermato che il film in onda è The Toxic Avenger, film di supereroi a basso budget della società di produzione e distribuzione indipendente Troma, con cui il regista e sceneggiatore ha lavorato agli inizi della sua carriera.

The Toxic Avenger racconta la storia di un custode in un centro benessere che viene lanciato dalla finestra del secondo piano da un gruppo di bulli, atterrando in un bidone di rifiuti tossici. I prodotti chimici lo portano a trasformarsi nel “vendicatore tossico” del titolo, che ha dimensioni e forza sovrumane e contrasta i bulli e la corruzione. Un remake del film, che avrà come protagonista Peter Dinklage, è attualmente in lavorazione.

Il cast ufficiale di The Suicide Squad comprende i veterani Margot Robbie (Harley Quinn), Viola Davis (Amanda Waller), Joel Kinnaman (Rick Flag) e Jai Courtney (Captain Boomerang), insieme alle new entry Idris ElbaMichael RookerNathan FillionTaika WaititiJohn CenaPeter Capaldi, Sean Gunn, David Dastmalchian Storm Reid. Nel film reciteranno anche Pete Davidson, Juan Diego Botto, Joaquin Cosio, Flula Borg, Tinashe Kajese, Jennifer Holland, Julio Ruiz, Alice Braga, Steve Agee e Daniela Melchior.

“Benvenuti all’inferno, ossia a Belle Reve, la prigione con il più alto tasso di mortalità negli Stati Uniti d’America. Qui sono confinati i peggiori supercriminali, disposti a tutto pur di evadere, anche unirsi all’oscura e super segreta missione della Task Force X. L’incarico del giorno? Metti insieme una serie di truffatori (tra cui Bloodsport, Peacemaker, Captain Boomerang, Ratcatcher 2, Savant, King Shark, Blackguard, Javelin e la psicopatica preferita di tutti, Harley Quinn). Armali pesantemente e abbandonali sulla remota isola di Corto Maltese infusa dal nemico. Mettili alla prova grazie ad una giungla brulicante di avversari militanti e forze di guerriglia ad ogni angolo. La squadra è impegnata in una ‘search and destroy’ guidata dal colonnello Rick Flag, mentre i tecnici del governo di Amanda Waller seguono ogni loro movimento grazie a dei sistemi impiantati nelle loro orecchie. Come sempre… una sola mossa falsa e chiunque può morire (per mano degli avversari, di un compagno di squadra o della stessa Waller).”

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