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No time to die: Billie Eilish canta il brano di apertura

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No time to die: Billie Eilish canta il brano di apertura

EON Productions, Metro Goldwyn Mayer Studios (MGM) e Universal Pictures International hanno annunciato oggi che Billie Eilish canterà la canzone d’apertura per il venticinquesimo film di James Bond, NO TIME TO DIE. La canzone verrà rilasciata da Darkroom/Interscope Records. No Time To Die uscirà in Italia il 9 aprile 2020.

La diciottenne Billie Eilish, nominata ai GRAMMY® Award e multi-disco di platino, ha scritto la canzone insieme a FINNEAS, suo fratello maggiore, anche lui nominato ai GRAMMY® Award. Billie Eilish è la più giovane artista della storia ad aver scritto e registrato una canzone d’apertura per il franchise di James Bond.

Diretto da Cary Joji Fukunaga prodotto da Michael G. Wilson e Barbara Broccoli con Daniel Craig, Léa Seydoux, Ralph FiennesRami Malek Naomie HarrisBen WhishawRory Kinnear, Jeffrey Wright,  Dali BenssalahBilly MagnussenAna De ArmasDavid Dencik e Lashana Lynch.

No time to die arriverà al cinema il 9 aprile 2020.

The Batman, Robert Pattinson: “Voglio spingermi oltre i limiti”

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The Batman, Robert Pattinson: “Voglio spingermi oltre i limiti”

Dopo i primi commenti di Zoe Kravitz sulla sua Catwoman, è stato Robert Pattinson a parlare nuovamente dell’attesissimo The Batman in una recente intervista con Empire Magazine (via CB). L’attore, attualmente impegnato sul set del film di Matt Reeves allestito a Londra, ha spiegato di voler scavare nelle profondità di un personaggio tanto complesso come Bruce Wayne e di voler apportare tutta l’intensità necessaria allo stesso, anche se tutto dipenderà dal rating del film, ossia dalla sua classificazione.

“L’unica cosa davvero complicata è la classificazione”, ha spiegato Pattinson. “Non appena trasformi qualcosa in un film vietato ai minori, allora sei libero di fare quello che vuoi. In merito al personaggio, voglio spingerlo il più lontano possibile, oltre i limiti. E credo che anche Matt Reeves voglia muoversi in questa direzione. Si possono fare cose folli con un personaggio del genere.”

Già in precedenza l’ex star della saga di Twilight aveva spiegato i motivi che lo avevano spinto ad accettare la parte: “Non so perché, ma fin da subito ho sentito una forte connessione con questo personaggio”, aveva raccontato Pattinson. “Volevo davvero interpretarlo. Questo ruolo ha una potenza che spinge chiunque a sentirsi attratto. È qualcosa di molto complesso da definire.”

LEGGI ANCHE – The Batman: foto dal set. Colin Farrell ufficialmente nel cast

Il cast di The Batman è formato da molti volti noti: insieme a Robert Pattinson nei panni di Bruce Wayne, ci saranno anche Andy Serkis (Alfred), Colin Farrell (Oswald Chesterfield/Pinguino), Zoe Kravitz (Catwoman), Jeffrey Wright (Jim Gordon) e Paul Dano (Enigmista). Infine, John Turturro sarà il boss Carmine Falcone. Nel cast anche Peter Sarsgaard, ma c’è ancora mistero sul suo ruolo.

HN Entertainment ha suggerito che le riprese del cinecomic si svolgeranno presso i Leavesden Studios di Londra (gli stessi della saga di Harry Potter ma anche di Batman v Superman: Dawn of Justice, Justice League, Wonder Woman e del sequel Wonder Woman 1984) mentre l’uscita nelle sale è stata già fissata al 25 giugno 2021.

The Batman esplorerà un caso di detective“, scrivono le fonti, “Quando alcune persone iniziano a morire in modi strani, Batman dovrà scendere nelle profondità di Gotham per trovare indizi e risolvere il mistero di una cospirazione connessa alla storia e ai criminali di Gotham City. Nel film, tutta la Batman Rogues Gallery sarà disponibile e attiva, molto simile a quella originale fumetti e dei film animati. Il film presenterà più villain, poiché sono tutti sospettati“.

Doctor Strange: nel sequel tornerà la Gemma del Tempo?

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Doctor Strange: nel sequel tornerà la Gemma del Tempo?

In attesa di sapere chi sostituirà Scott Derrickson alla regia di Doctor Strange in the Multiverse of Madness, attesissimo sequel del cinecomic Marvel con Benedict Cumberbatch uscito ormai 5 anni fa, arrivano nuove indiscrezioni sulla trama del film grazie ad una prima breve sinossi apparsa online nelle ultime ore.

I primi dettagli sulla trama del sequel di Doctor Strange sono emersi in rete grazie al sito Backstage, celebre portale per annunci di lavoro dedicato agli attori e ai casting: sul sito in questione è apparsa una prima breve sinossi del nuovo film dedicato allo Stregome Supremo che anticipa il ritorno di una delle Gemme dell’Infinito, ossia la Gemma del Tempo.

Sul sito si legge: “Dopo gli eventi di Avengers: Endgame, il dottor Stephen Strange continua la sua ricerca sulla Gemma del Tempo. Ma un vecchio amico trasformatosi in un nemico cercherà di ostacolare i suoi piani e spingere Strange a liberare un male indicibile.”

Poche parole che danno comunque adito ad alcune speculazioni. All’inizio di Avengers: Endgame, Thanos distrugge la Gemma del Tempo insieme ad altre Gemme dell’Infinito; ciò significa che Strange avrà solo due modi per poter recuperare la Gemma del Tempo: o viaggiare nel tempo e dare vita ad una nuova linea temporale, o magari lo Stregone riuscirà a riappropriarsi degli atomi e riportare la Gemma del Tempo alla sua forma originaria.

Per quanto riguarda il “vecchio amico” menzionato, dovrebbe trattarsi del barone Karl Mordo (Chiwetel Ejiofor) o forse di Scarlet Witch (Elizabeth Olsen); non è da escludere però che potrebbe trattarsi di un nuovo personaggio che farà il suo debutto proprio nel sequel.

LEGGI ANCHE – Doctor Strange: il sequel introdurrà personaggi inattesi

Annunciato ufficialmente questa estate al Comic-Con di San Diego, Doctor Strange 2 vedrà Benedict Cumberbatch tornare nel ruolo di Stephen Strange. Diretto da Scott Derrickson, il sequel vedrà anche Wanda Maximoff alias Scarlet Witch (Elizabeth Olsen) assumere un ruolo da co-protagonista dopo WandaVision. Le riprese dovrebbero cominciare nella prima metà del 2020.

Secondo Collider, la produzione ha fatto già un passo in avanti assumendo lo sceneggiatore Jade Bartlett. Il suo ruolo non è stato ancora chiarito, visto che lo script dovrebbe essere firmato da Derrickson in persona e quindi Bartlett dovrebbe intervenire solo a limare il testo o magari a scrivere a quattro mani con il regista.

Il primo film su Doctor Strange è uscito nel 2016 e ha raccontato la nascita dell’eroe, dall’incidente di Stepehn Strange fino al confronto con Dormammu. Nel film c’erano anche Benedict Wong, Tilda Swinton, Chiwetel Ejiofor e Rachel McAdams. Abbiamo rivisto Strange in Infinity War e in Endgame.

Doctor Strange nel Multiverso della Pazzia arriverà al cinema il 7 maggio 2021.

Fonte: CB

Oscar 2020 nomination: gli “snobbati” della 92esima edizione

Oscar 2020 nomination: gli “snobbati” della 92esima edizione

Nella giornata di ieri sono state annunciate le nomination degli Oscar 2020, la 92esima edizione degli Academy Awards la cui cerimonia di premiazione avrò luogo il prossimo 9 febbraio. Come da tradizione ormai, le prestigiose candidature sono accompagnate da una serie di polemiche che riguardano “i grandi esclusi”: film, registi e attori che, vista la spietata concorrenza, non riescono a guadagnarsi una candidatura al prestigiosissimo riconoscimento.

Da Jennifer Lopez per Le ragazze di Wall Street ad Awkwafina per The Farewell, passando per Lupita Nyong’o per Noi fino ad arrivare ad Adam Sandler per Diamenti grezzi. E ancora, nessuna nomination per Beyoncé e la sua “Spirit” nella categoria miglior canzone originale; nessuna candidatura per Greta Gerwig, regista di Piccole donne, né per Lulu Wang, regista di The Farewell.  A dominare le nomination di questa edizione è Joker di Todd Phillips, con ben 11 candidature, seguito da 1917 di Sam Mendes, C’era una volta a Hollywood di Quentin Tarantino e The Irishman di Martin Scorsese, a pari merito con 10 nomination.

Di seguito abbiamo raccolto i grandi snobbati degli Oscar 2020, menzionando anche tre graditissime sorprese (Antonio Banderas, Jonathan Pryce e Florence Pugh). In attesa del 9 febbraio, quando finalmente scopriremo chi sarà a trionfare durante la notte delle stelle, fateci sapere chi – secondo voi – avrebbe meritato una candidatura quest’anno:

Jennifer Lopez, Le ragazze di Wall Street 

Erano in molti a sperare che Jennifer Lopez riuscisse finalmente a conquistare la sua prima nomination agli Oscar. Il ruolo della tosta spogliarellista newyorkese Ramona nella commedia drammatica di Lorene Scafaria – che alcuni hanno paragonato ad Erin Brockovich – avrebbe dovuto catapultarla di diritto nella cinquina della migliore attrice non protagonista (considerando anche le nomination ricevute sia al Golden Globe che agli Screen Actors Guild). Le ragazze di Wall Street ha incassato oltre 100 milioni di dollari al box office mondiale: è innegabile quanto gran parte del successo del film sia dovuto proprio alla bellissima performance di J.Lo. 

Awkwafina, The Farewell

Dopo la vittoria del Golden Globe come migliore attrice in una commedia o musical, era data per certa la presenza di Awkwafina nella cinquina della migliore attrice. Così non è stato. Probabilmente, la sua meravigliosa interpretazione in Una bugia buona – The Farewell, piccolo gioiello che ha iniziato la sua corsa dall’ultima edizione del Sundance e che è arrivato nelle nostre sale lo scorso dicembre, potrebbe essere stata sottovalutata da alcuni dei membri dell’Academy. Inoltre, il film non ha ricevuto alcuna nomination né per la miglior sceneggiatura originale, né per la migliore attrice non protagonista (Zhao Shuzhen).

Lupita Nyong’o, Noi

Negli ultimi anni, gli Oscar hanno dimostrato un particolare interesse nei confronti del thriller dalle venature horror. Eppure, nonostante il successo di Scappa – Get Out alla scorsa edizione (quattro nomination e una statuetta alla miglior sceneggiatura originale), l’ultimo film di Jordan Peele, Noi, sembra non aver raccolto i medesimi consensi tra i membri dell’Academy. Lupita Nyong’o, vincitrice dell’Oscar come migliore attrice non protagonista per 12 anni schiavo, è stata nominata ai SAG Awards per la sua straordinaria e “terrificante” doppia interpretazione nel film. Ciononostante, i membri votanti non hanno riconosciuto il suo encomiabile lavoro, escludendola dalla cinquina della migliore attrice protagonista.

Greta Gerwig, Piccole donne

Nonostante l’adattamento di Piccole donne ad opera della Gerwig abbia ricevuto ottime recensioni e conquistato ben 6 nomination, tra cui miglior film, migliore attrice protagonista (Saoirse Ronan) e miglior sceneggiatura non originale, il film non è riuscito a rientrare nella cinquina per la migliore regia. Se il lavoro della Gerwig fosse stato riconosciuto, la stessa sarebbe diventata la prima donna nella storia degli Oscar ad essere nominata per anni consecutivi (dopo la candidatura per Lady Bird della scorsa edizione). Invece, la cinquina del miglior regista è anche quest’anno composta da soli uomini: Martin Scorsese (The Irishman), Sam Mendes (1917), Quentin Tarantino (“C’era una volta a Hollywood”), Bong Joon Ho (Parasite) e Todd Phillips (Joker).

Taron Egerton, Rocketman

Grazie all’interpretazione di Elton John in Rocketman, Targon Egerton è riuscito a battere Leonardo DiCaprio ai Golden Globes; si è inoltre aggiundicato una nomination ai SAG Awards e ai BAFTA. Probabilmente, scegliere soltanto cinque tra i “migliori attori” di quest’annata è stato davvero troppo complicato… anche per i membri dell’Academy. Tuttavia, fanno “sorridere” tutti i riconoscimenti ottenuti da Bohemian Rhapsody e da Rami Malek lo scorso anno, mentre il film sul Baronetto ha dovuto “accontentarsi” di una singola candidatura alla miglior canzone originale…

Christian Bale, Le Mans ’66 – La grande sfida

Le Mans ’66 – La grande sfida è diventato il primo film dedicato alle corse automobilistiche ad aver conquistato una candidatura agli Oscar come miglior film. Anche Christian Bale, nei panni di Ken Miles, era in corsa per il miglior attore protagonista. L’enorme livello delle performance attoriali maschili di quest’anno, unite alle precedenti quattro nomination di Bale (di cui una proprio lo scorso anno per Vice – L’uomo nell’ombra), hanno spinto i membri votanti a riconoscere altre performance.

Adam Sandler, Diamanti grezzi

L’interpretazione del gioielliere ebreo di New York col vizio del gioco in Diamanti grezzi è forse la migliore performance della carriera di Adam Sandler. Il fatto che il film abbia ottenuto un enorme successo al box office durante le festività natalizie (nelle sale americane è uscito proprio il giorno di Natale), mentre i membri dell’Academy erano intenti ad esprimere le loro votazioni, ha spinto molti a credere che una candidatura per Sandler potesse essere una delle grandi sorprese di questa edizione. Purtroppo, Diamanti grezzi si è rivelato un film troppo “spigoloso” per gli Oscar.

George MacKay, 1917

1917 è stato un successo al box office: con 10 candidature, è sicuramente uno dei favoriti alla corsa ai prossimi Oscar. È strano però che MacKay, protagonista assoluto del film, non abbia ricevuto una candidatura come miglior attore: né agli Oscar né per altri prestigiosi riconoscimenti. Se il film di Sam Mendes dovesse effettivamente vincere come miglior film agli Oscar 2020, sarà il primo titolo dopo oltre un decennio – precisamente da The Millionaire nel 2008 – a conquistare l’ambita statuetta senza aver ricevuto neanche una candidatura per gli attori. 

Eddie Murphy, Dolomite Is My Name 

Murphy ha ottenuto alcune delle migliori recensioni della sua carriera per il ruolo dell’attore e comico Rudy Ray Moore in Dolemite Is My Name. In genere, l’Academy adora riconoscere il lavoro di attori che si impegnano ad interpretare persone realmente esistite, soprattutto se si tratta di altri performer, ma forse la prova di Murphy nel film targato Netflix non è stata promossa a dovere dal colosso dello streaming. Per ora, l’unica nomination di Murphy resta quella ottenuta grazie a Dreamgirls. 

Jamie Foxx, Il diritto di opporsi 

Che cosa è successo con Il diritto di opporsi? Lo scorso autunno, la Warner Bros. pensava di avere tra le mani un potenziale contendente in vista dei prossimi Oscar, soprattutto grazie alla storia raccontata nel film: un giovane avvocato (interpretato Michael B. Jordan) che cerca di salvare il suo innocente cliente (Jamie Foxx) dal braccio della morte. Per qualche oscura ragione, lo studio non ha più distribuito il film durante il periodo relativo alle votazioni dei membri dell’Academy. Di conseguenza, Jamie Foxx non ha potuto ricevere una nomination come miglior attore non protagonista.

Robert De Niro, The Irishman 

Nonostante The Irishman sia tra i grandi protagonisti di questa season award, il lavoro di Robert De Niro non sembra essere stato particolarmente apprezzato, né dai critici, né dai vari sindacati, né tantomeno dall’Academy. Difficile riuscire a spiegarne i motivi, soprattutto in riferimento al valore che è stato invece riconosciuto alle performance dei suoi illustri colleghi, Al Pacino e Joe Pesci, entrambi nominati nella categoria miglior attore non protagonista.

Beyoncé, “Spirit”

La ballata di Beyoncé realizzata per la colonna sonora del live action de Il Re Leone sembra essere stata pensata apposta per finire nella cinquina della miglior canzone originale. Sfortunatamente, il brano non è riuscito ad ottenere la nomination. Probabilmente, il vero sconfitto in questa situazione non è la celebre cantante e attrice, ma forse è proprio l’Academy, che ha palesemente gettato al vento la possibilità di vedere la star dell’R&B esibirsi sul palco del Dolby Theatre con una grandissima esibizione. 

Frozen 2 – Il segreto di Arendelle

Frozen 2 – Il segreto di Arendelle, il film d’animazione che ha incassato di più nella storia del cinema, non è stato nominato nella categoria migliore film d’animazione. Una grandissima sorpresa, soprattutto se si pensa che proprio il primo capitolo – Frozen – Il regno di ghiaccio – era riuscito a vincere nella stessa categoria ben 6 anni fa.

Antonio Banderas, Dolor y Gloria

Da quando Banderas è stato insignito del premio per la migliore interpretazione maschile al Festival di Cannes lo scorso maggio per il dramma autobiografico di Pedro Almodovar, Dolor y Gloria, l’attore ha continuato a raccogliere consensi da parte della critica e dei sindacati, fino ad arrivare a stregare anche i membri dell’Academy e conquistare la sua prima nomination all’Oscar. 

Jonathan Pryce, The Two Popes

Dopo aver mancato una nomination ai SAG Awards, le probabilità che Jonathan Pryce rientrasse nella cinquina del miglior attore protagonista agli Oscar 2020 stavano iniziando a scemare, ma evidentemente i membri votanti hanno amato la sua interpretazione di Papa Francesco nel dramma The Two Popes targato Netflix. Anche Anthony Hopkins, che interpreta il suo predecessore, Papa Benedetto XVI, ha ottenuto una candidatore come miglior attore non protagonista.

Florence Pugh, Piccole donne 

Dopo essere stata esclusa dalle nomination dei Golden Globes e dei SAG, sembrava che Florence Pugh non sarebbe mai riuscita ad entrare nella cinquina degli Oscar. Ma a quanto pare i membri votanti hanno avuto il tempo necessario per apprezzare la sua interpretazione di Amy in Piccole donne, permettendole così di splendere tra le candidate alla migliore attrice non protagonista.

Fonte: Variety

Moon Knight: 5 cose che vorremmo vedere nella serie Disney+

Moon Knight: 5 cose che vorremmo vedere nella serie Disney+

L’annunciata serie Marvel dedicata a Moon Knight debutterà prossimamente su Disney+, anche se non sappiamo ancora quando vedremo con precisione l’attesissimo show sulla neonata piattaforma di streaming della Casa di Topolino.

Molte sono le decisioni importanti che i Marvel Studios si troveranno a dover prendere in vista del debutto della serie, dal momento che i fan non vedono l’ora di vedere uno dei personaggi più amati dei fumetti prendere finalmente vita sul piccolo schermo.

Dopo avervi proposto 9 attori che “sarebbero” perfetti per il ruolo di Marc Spector, vi proponiamo di seguito 5 cose che vorremmo assolutamente vedere nella misteriosa serie:

I cameo

Ci sono tanti potenziali cameo che potremmo vedere nella serie. Visto che Moon Knight è un supereroe di altissimo livello, ci sono molti personaggi che potrebbero dargli filo da torcere o che semplicemente potrebbero apparire al suo fianco. Inoltre, le abilità dell’eroe nelle arti marziali potrebbero giocare un ruolo fondamentale nel coinvolgimento di determinati personaggi. 

Personaggi come Daredevil o Colleen Wing – già apparsi in passato nelle serie Marvel destinate a Netflix – potrebbero essere nuovamente introdotti nella serie dedicata a Moon Knight, o magari altre icone delle arti marziali potrebbe fare il loro debutto, come il personaggio di Shang-Chi. Siamo certi che i cameo saranno uno degli elementi della serie Disney+ che più ci sorprenderanno.

Il personaggio di Dracula

Una delle serie a fumetti più iconiche della Marvel è certamente quella dedicata alla figura del Conte Dracula. Ci sono stati diversi rumor circa la possibilità che il personaggio nato dalla mente di Bram Stoker possa fare il suo debutto nella serie Disney+: d’altronde, sono in molti a nutrire una certa curiosità nel vedere rappresentata sul piccolo schermo la rivalità tra il Principe delle Tenebre e Marc Spector.

Indubbiamente, l’aggiunta di Dracula alla storia potrebbe mostrare quanto sia assurdo il mondo in cui vive il personaggio di Moon Knight; la cosa potrebbe inoltre consentire un coinvolgimento del personaggio di Blade (Dracula è stato per lungo tempo un avversario di Eric Brooks) e un collegamento diretto con il MCU (in vista del debutto del film con il premio Oscar Mahershala Ali).

Le arti marziali

Le arti marziali nel MCU hanno sempre goduto di un’adeguata rappresentazione, fatta eccezione forse per alcune serie tv. Con l’introduzione del personaggio di Shang-Chi nell’Universo Cinematografico Marvel e l’imminente inizio della produzione del film, la Casa delle Idee sarà certamente impegnata a coordinare il lavoro di un’incredibile squadra di stunt.

Per quanto riguarda Moon Knight, ci sarà il tempo necessario a disposizione per curare nei minimi dettagli tutta l’azione e le varie sequenze di combattimento che vedremo all’interno della serie. L’attore che verrà scelto per interpreterà Marc Spector non potrà sottrarsi ad una lunga e faticosa sessione di allenamenti: l’obiettivo è non deludere i fan, che aspettano di vedere il loro supereroe preferito in azione sul piccolo schermo da troppo tempo!

Le varie storie

Alcune delle trame che abbiamo letto nei fumetti di Moon Knight nel corso degli anni sono state davvero fenomenali. Gli sceneggiatori della serie avranno la possibilità di accedere ad alcune storie veramente uniche, anche se con molta probabilità i Marvel Studios decideranno di adattare una storia originale per la serie.

Le storie con protagonista Moon Knight hanno davvero un potenziale sconfinato: tante quelle che i fan vorrebbero vedere nella serie, come ad esempi “Shadowland”.

Le origini di Marc Spector

La storia delle origini di Marc Spector è diversa da qualsiasi altra origin story che sia mai stata raccontata nel MCU. Collegamenti con l’antico dio egizio Horus, manufatti magici, una missione di vita per sostenere una sorta di antico onore: c’è davvero molto da cui attingere in termini di creatività per un episodio pilota.

Si tratta di una origin story diversa dal solito. Nell’era dei film di supereroi, sarà davvero bello vedere qualcosa di completamente fuori dagli schemi che, parallelamente, sarà in grado di adattarsi al più vasto universo condiviso che già conosciamo. La prima volta che Spector indosserà la maschera dovrà necessariamente essere un momento emozionante.

Fonte: ScreenRant

Black Widow: Nat contro Taskmaster in uno special look

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Black Widow: Nat contro Taskmaster in uno special look

È stato diffuso uno special look di Black Widow in cui vediamo Natasha che, “scappando dal suo passato, si trova a combattere contro Taskmaster, che sembra essere il villain della storia. Ma sappiamo che la Marvel non svela mai tutto subito e soprattutto che nel mondo delle spie di Vedova Nera niente è come sembra.

LEGGI ANCHE – Black Widow: le action figure rivelano il costume completo di Red Guardian

La regia di Black Widow è stata affidata a Cate Shortland, seconda donna (dopo Anna Boden di Captain Marvel) a dirigere un titolo dell’universo cinematografico Marvel, mentre la sceneggiatura è stata riscritta nei mesi scorsi da Ned Benson (The Disappearance of Eleanor Rigby). Insieme alla Johansson ci saranno anche David HarbourFlorence Pugh, e Rachel Weisz.

Dopo lo straordinario successo di Avengers: Endgame, diventato il maggiore incasso mondiale di sempre, Scarlett Johansson riprende il suo ruolo di Natasha Romanoff/Black Widow.

Cannes 2020: Spike Lee presidente di giuria

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Cannes 2020: Spike Lee presidente di giuria

Il regista americano Spike Lee sarà presidente della giuria al prossimo Festival di Cannes 2020. A 62 anni, il regista, sceneggiatore, attore, montatore e produttore, ha realizzato numerosi film che sono diventati oggetti di culto e ha portato nel cinema contemporaneo le domande e le questioni controverse dei tempi.

Circondato dalla sua giuria, che sarà annunciata a metà aprile, Spike Lee assegnerà la Palma d’oro alla chiusura della 73a edizione, che si svolgerà dal 12 al 23 maggio 2020

Nel 2018, dopo un’assenza di 22 anni, il regista di Brooklyn è tornato al concorso con BlacKkKlansman e ha offerto prove incredibili di virtuosismo cinematografico e di rabbia civile, ancora immutati. A sua volta commedia esasperante, thriller poliziesco e manifesto politico, il film ha ottenuto il Grand Prix seguito dal primo Oscar a Spike Lee, per la migliore sceneggiatura adattata.

A nome del Festival di Cannes, il suo consiglio di amministrazione e i suoi team, Pierre Lescure, presidente, e Thierry Frémaux, delegato generale, sono lieti di accogliere sia l’artista che l’uomo:

“La prospettiva di Spike Lee è più preziosa che mai. Cannes è una patria naturale e una cassa di risonanza globale per coloro che risvegliano le menti e mettono in discussione le nostre posizioni e le idee fisse. La personalità sgargiante di Lee sicuramente cambierà le cose. Che tipo di Presidente della giuria sarà? Scoprilo a Cannes!”

Spike Lee raccoglierà il testimone di Alejandro G. Iñárritu, la cui giuria, nel 2019, ha assegnato la Palma d’oro a Parasite di Bong Joon-ho, che continua a essere un successo per il cinema di tutto il mondo e ha appena vinto il Golden Globe per Miglior film straniero, oltre ad aver accumulato sei nomination agli Oscar 2020, scrivendo la storia del premio.

Il Festival di Cannes 2020 si svolgerà da martedì 12 a sabato 23 maggio 2020. La selezione ufficiale e la composizione della giuria saranno svelate a metà aprile.

Di seguito, ecco la dichiarazione di Spike Lee:

“In questa vita che ho vissuto, le mie più grandi benedizioni sono state quelle che sono arrivate inaspettate, dal nulla. Quando ho ricevuto la chiamata che mi ha offerto l’opportunità di essere presidente della giuria di Cannes 2020, sono rimasto scioccato, felice, sorpreso e orgoglioso allo stesso tempo.

Per me il Festival del cinema di Cannes (oltre ad essere il festival cinematografico più importante del mondo – senza mancare di rispetto a nessuno) ha avuto un grande impatto sulla mia carriera cinematografica. Si potrebbe facilmente dire che Cannes ha cambiato la traiettoria di chi sono diventato nel cinema mondiale.

È iniziata nel lontano 1986 – il mio primo lungometraggio She’s Gotta Have It, che ha vinto il Prix de la Jeunesse nella Quinzaine des réalisateurs. Poi nel 1989: Fa’ la cosa giusta, una selezione ufficiale in concorso. E non ho il tempo né lo spazio per scrivere dell’esplosione cinematografica che ne è conseguita, ancora 30 anni dopo.

(…)

In conclusione, sono onorato di essere la prima persona della diaspora africana (USA) ad essere nominata presidente della giuria di Cannes e di un festival cinematografico principale.

La famiglia Lee ringrazia sinceramente il Festival di Cannes, Pierre Lescure e Thierry Frémaux e le grandi persone della Francia che hanno supportato la mia carriera cinematografica per quattro decenni. Farò sempre tesoro di questa relazione speciale.

Pace e amore,”

Star Wars: in arrivo un film e una serie tv sui Cavalieri della Vecchia Repubblica

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Un film e una serie tv di Star Wars dedicati ai Cavalieri della Vecchia Repubblica sembrerebbero essere in sviluppo. Lo scorso dicembre, la Lucasfilm ha ufficialmente chiuso l’iconica Saga degli Skywalker con l’uscita nelle sale di Star Wars: L’Ascesa di Skywalker, ma sappiamo per certo che il film di J.J. Abrams non sarà l’ultimo del celebre franchise. La Disney ha momentaneamente messo in stand-by la saga, nonostante tre nuovi misteriosi progetti siano stati fissati per Dicembre 2022, 2024 e 2026. E mentre lo studio è impegnato a prendere tutta una serie di importanti decisioni, non mancano ovviamente i rumor su quello che sarà il futuro di Star Wars al cinema.

Di recente abbiamo appreso che il prossimo film della saga di Star Wars potrebbe essere ambientato durante l’Alta Repubblica, circa 400 anni prima degli eventi narrati ne La Minaccia Fantasma. Al momento non c’è ancora nulla di ufficiale, ma appare evidente quanto la Lucasfilm stia cercando di scavare a fondo nel passato della mitologia dell’amatissimo franchise, al fine di raccontare storie inedite e introdurre nuovi personaggi che i fan non hanno mai visto prima e che – ovviamente – non vedono l’ora di scoprire.

Stando a quanto riportato da FandomWire nelle ultime ore, un film e una serie tv basati sui Cavalieri della Vecchia Repubblica sarebbero in sviluppo. Stando alla fonte, né il film né la serie saranno un adattamento del videogioco del 2003 sviluppato da BioWare e pubblicato da LucasArts: entrambi i progetti dovrebbero raccontare nuove storie ambientate nella stessa epoca (più o meno 4.000 anni prima degli eventi narrati in Una Nuova Speranza). 

Già ad aprile dello scorso anno, Kathleen Kennedy, presidente della Lucasfilm, aveva accennato ad un progetto ancora in fase di sviluppo dedicato ai Cavalieri della Vecchia Repubblica, dichiarando: “Si, ne parliamo continuamente. Stiamo sviluppando qualcosa e valutando se possa funzionare. Al momento non ho idea di quando metteremo in moto il progetto, ma dobbiamo essere cauti e assicurarci che ci sia una certa cadenza per le uscite dei film di Star Wars che non inizi a sembrare eccessiva.”

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Lucasfilm e il regista J.J. Abrams uniscono ancora una volta le forze per condurre gli spettatori in un epico viaggio verso una galassia lontana lontana con Star Wars: L’Ascesa di Skywalker, l’avvincente conclusione dell’iconica saga degli Skywalker, in cui nasceranno nuove leggende e avrà luogo la battaglia finale per la libertà.

Il cast del film comprende Carrie Fisher, Mark Hamill, Adam Driver, Daisy Ridley, John Boyega, Oscar Isaac, Anthony Daniels, Naomi Ackie, Domhnall Gleeson, Richard E. Grant, Lupita Nyong’o, Keri Russell, Joonas Suotamo, Kelly Marie Tran, con Ian McDiarmid Billy Dee Williams.

Diretto da J.J. Abrams e prodotto da Kathleen Kennedy, Abrams e Michelle Rejwan, Star Wars: L’Ascesa di Skywalker è scritto da J.J. Abrams e Chris Terrio, mentre Callum Greene, Tommy Gormley e Jason McGatlin sono i produttori esecutivi.

Joker: Todd Phillips commenta le 11 nomination agli Oscar 2020

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Joker: Todd Phillips commenta le 11 nomination agli Oscar 2020

Nella giornata di ieri sono state annunciate le nomination degli Oscar 2020, la 92esima edizione dei prestigiosissimi Academy Awards la cui cerimonia di premiazione avrà luogo il prossimo 9 febbraio. A dominare le candidature di questa edizione è Joker, il cinecomic DC diretto da Todd Phillips e interpretato da Joaquin Phoenix, tra i grandi protagonisti della season award di quest’anno.

Attraverso il suo account Instagram, è stato lo stesso regista di Joker, Todd Phillips, a condividere la sua riconoscenza nei confronti dell’Academy per le nomination ricevute dal suo film; un film destinato tanto a far discutere quanto a raccogliere consensi, come del resto aveva già preannunciato la vittoria del Leone d’Oro all’ultima edizione della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia.

Su Instagram, Phillips ha scritto: “Joker è nato da un’idea… da un esperimento: ‘Si potrebbe adottare un approccio indipendente per un grande film, trasformandolo nello studio di un personaggio volto a riflettere il mondo che lo circonda?’. Il film esplora ciò che vediamo e percepiamo nella società, dalla mancanza di empatia alle conseguenze dell’assenza di amore. Sono profondamente onorato per l’enorme riconoscimento dell’Academy e voglio ringraziare quel genio di Joaquin Phoenix e tutti i miei incredibili collaboratori. Siamo estremamente onorati che i nostri colleghi della comunità cinematografica abbiano compreso il film e il suo messaggio.”

In seguito alla vittoria del Golden Globe, Phoenix è adesso il favorito nella corsa all’Oscar come miglior attore protagonista. Più difficile è ipotizzare se il cinecomic di Phillips riuscirà a portare a casa la statuetta più ambita, quella per il miglior film, dal momento che quest’anno la competizione è veramente alta (in lizza ci sono anche C’era una volta a Hollywood, The Irishman e 1917). Se Joker dovesse davvero riuscire nell’impresa, scriverà la storia diventando il primo cinecomic a vincere l’Oscar come miglior film.

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Joker diretto da Todd Phillips vede nel cast Joaquin PhoenixZazie BeetzFrances ConroyBrett CullenDante Pereira-OlsonDouglas Hodge e Josh Pais ed è arrivato nelle sale il 4 ottobre 2019. Contrariamente alle altre apparizioni del personaggio nei Batman di Tim Burton, nella trilogia del Cavaliero Oscuro di Christopher Nolan e in Suicide Squad, il film è ambientato negli anni Ottanta e racconta l’evoluzione di un uomo ordinario e la sua trasformazione nel criminale che tutti conosciamo.

Da sempre solo in mezzo alla folla, Arthur Fleck (Joaquin Phoenix) desidera ardentemente che la luce risplenda su di lui. Cercando di cimentarsi come comico di cabaret, scopre che lo zimbello sembra invece essere proprio lui. Intrappolato in un’esistenza ciclica sempre in bilico tra apatia, crudeltà e, in definitiva, tradimento, Arthur prenderà una decisione sbagliata dopo l’altra, provocando una reazione a catena di eventi.

The Batman, Zoe Kravitz: “Io, nervosa in presenza di Michelle Pfeiffer”

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Zoe Kravitz ha rivelato di aver già provato il costume di Catwoman e che inizierà a girare le sue scene di The Batman molto presto. Nonostante la produzione del film di Matt Reeves sia già partita, la Kravitz non ha ancora raggiunto il set, essendo impegnata con la promozione della seconda stagione di Big Little Lies in occasione della season award e della nuovata serie targata Hulu Alta Fedeltà, che debutterà a metà febbraio.

Le cose, comunque, sono destinate a cambiare a breve, dal momento che la Kravitz si unirà al set del film molto presto: ciò significa che un primo sguardo alla nuova Catwoman – grazie alle tradizionali foto leaked che spopolano sul web quando si tratta di grandi produzioni – potrebbe arrivare online prima del previsto.

Ospite dello show di Ellen DeGeneres, è stata la stessa Zoe Kravitz a confermare di aver già fatto molte prove costume per il ruolo e che molto presto partirà alla volta di Londra per iniziare a girare le sue scene per il cinecomic DC in arrivo nel 2021. L’attrice ha anche confermato – ma la cosa non dovrebbe sorprendere più di tanto! – di essersi allenata duramente per la parte.

Tra le precedenti incarnazioni di Selina Kyle, oltre a quella di Eartha Kitt nella serie su Batman degli anni ’60 e a quella di Anne Hathaway ne Il cavaliere oscuro – Il ritorno di Christopher Nolan, la più iconica è probabilmente quella di Michelle Pfeiffer in Batman – Il ritorno di Tim Burton.

Sempre in occasione dell’intervista da Ellen, la Kravitz ha parlato del suo primo incontro con la celebre attrice vista di recente in Maleficent 2, ammettendo: “Eravamo ai Golden Globes. Ero seduta al tavolo con Michelle e con suo marito David E. Kelly, che è anche il creatore di Big Little Lies. Volevo inchinarmi di fronte alla ‘regina’… devo ammettere che mi sentivo abbastanza nervosa in sua presenza.”

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Il cast di The Batman è formato da molti volti noti: Andy Serkis sarà Alfred e Colin Farrell sarebbe in trattative per interpretare Oswald Chesterfield aka Pinguino, Zoe Kravitz (la nuova Catwoman dell’universo DC), Jeffrey Wright (commissario Jim Gordon) e Paul Dano (Enigmista), infine John Turturro sarà il boss Carmine Falcone. Nel cast anche Peter Sarsgaard ma c’è ancora mistero sul suo ruolo.

HN Entertainment ha suggerito che le riprese del cinecomic si svolgeranno presso i Leavesden Studios di Londra (gli stessi della saga di Harry Potter ma anche di Batman v Superman: Dawn of Justice, Justice League, Wonder Woman e del sequel Wonder Woman 1984) mentre l’uscita nelle sale è stata già fissata al 25 giugno 2021.

The Batman esplorerà un caso di detective“, scrivono le fonti, “Quando alcune persone iniziano a morire in modi strani, Batman dovrà scendere nelle profondità di Gotham per trovare indizi e risolvere il mistero di una cospirazione connessa alla storia e ai criminali di Gotham City. Nel film, tutta la Batman Rogues Gallery sarà disponibile e attiva, molto simile a quella originale fumetti e dei film animati. Il film presenterà più villain, poiché sono tutti sospettati“.

Andrea Sartoretti: 10 cose che non sai sull’attore

Andrea Sartoretti: 10 cose che non sai sull’attore

Diviso tra cinema, televisione e teatro, l’attore Andrea Sartoretti si è negli anni distinto per alcune scelte coraggiose, che lo hanno portato a prendere parte a film rivelatisi poi successi di critica e pubblico. Noto per aver ricoperto il ruolo di uno sceneggiatore nella serie Boris, Sartoretti ha avuto modo di partecipare anche ad importanti film internazionali e opere d’autore.

Ecco 10 cose che non sai su Andrea Sartoretti.

Andrea Sartoretti: i suoi film

1. Ha recitato in celebri film italiani. Sartoretti debutta al cinema nel 1998 con il film Piccole anime, per poi recitare in Eccomi qua (2003), Piovono mucche (2003), Passo a due (2005), Mission: Impossible III (2006), Feisbum! Il film (2009), Boris – Il film (2011), ACAB – All Cops Are Bastards (2013), Wax (2013), Ogni maledetto Natale (2014) e Monte (2016), che gli permette di ottenere numerosi riconoscimenti. Successivamente recita in La notte è piccola per noi (2016), Nevermind (2018), Il destino degli uomini (2018), A Tor Bella Monaca non piove mai (2019) e Figli (2020).

2. Ha preso parte a celebri produzioni televisive. Nel corso della sua carriera l’attore ha preso parte a produzioni televisive come Don Matteo 5 (2006), Boris (2007-2010), con cui diventa celebre, Romanzo criminale (2008-2010), dove ricopre il ruolo di Bufalo, Distretto di Polizia 8 (2008), Squadra antimafia – Palermo oggi (2012-2013), Il bosco (2015) e Come quando fuori piove (2018).

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Andrea Sartoretti: la sua fidanzata

3. È molto riservato. L’attore non è solito condividere dettagli sulla sua vita privata, a tal punto da non possedere alcun account social. Sartoretti è stato tuttavia fotografato in compagnia di quella che si presume sia la fidanzata, ma l’attore non ha mai confermato né smentito le voci a riguardo, limitandosi a dichiarare che l’amore è una cosa seria, che richiede impegno e dedizione.

Andrea Sartoretti in Figli

4. Reciterà nell’atteso film. L’attore sarà tra i protagonisti del film Figli, atteso per il 23 gennaio 2020 e dove reciterà accanto agli attori Valerio Mastandrea, Paola Cortellesi e Stefano Fresi. Tratto da un monologo scritto da Mattia Torre, il film affronta con un tocco originale il mondo della genitorialità, tra le sue gioie e le sue frustrazioni.

Andrea Sartoretti e Marco Bocci

5. È il protagonista del nuovo film del regista. Nel 2019 l’attore è protagonista di A Tor Bella Monaca non piove mai, regia di Marco Bocci, dove l’attore interpreta Romolo, ex delinquente in cerca di una nuova vita. L’attore si è dichiarato felice di poter prendere parte ad un progetto che parla di periferia senza i soliti cliché, e dare vita ad un personaggio il cui unico desiderio è la normalità.

Andrea Sartoretti in Boris

6. Ha dato vita ad un celebre personaggio. Nella serie Boris l’attore interpreta uno degli sceneggiatori della fantomatica fiction “Gli occhi del cuore”. Il personaggio è diventato uno dei più celebri della serie, e Sartoretti ha saputo dar vita ad alcuni dei momenti comici più riusciti, conquistando pubblico e celebrità.

Andrea Sartoretti ha recitato in Monte

7. Con il suo ruolo ha vinto diversi premi. Nel 2016 Sartoretti è protagonista del film Monte, del regista Amir Naderi. Qui l’attore interpreta Agostino, un uomo che pur di proteggere la sua famiglia sfiderà la natura avversa, impegnandosi in un’impresa titanica. Per tale ruolo, l’attore è stato premiato con il Premio Speciale ai Nastri d’argento 2017.

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8. Ha affrontato con dedizione le difficoltà del set. Girato sulle montagne dell’Alto Adige, il film ha sottoposto la troupe a condizioni estreme, tra freddo, isolamento e necessità di un’ottima condizione fisica. L’attore ha dichiarato di non essersi lasciato abbattere da tali ostacoli, motivato dalla storia del film e dall’importanza delle sue tematiche.

Andrea Sartoretti è Bufalo

9. Lo considera il ruolo della sua vita. Nella serie Romanzo criminale Sartoretti ricopre il ruolo di Bufalo, a cui si è dichiarato particolarmente affezionato. Questo personaggio ha infatti permesso all’attore di raggiungere la notorietà, e la sua natura di criminale ma anche di persona profondamente romantica sono gli aspetti più apprezzati dall’interprete.

Andrea Sartoretti età e altezza

10. Andrea Sartoretti è nato a New York, Stati Uniti, il 9 ottobre 1971. L’altezza complessiva dell’attore è di 175 centimetri.

Fonte: IMDb

Paolo Calabresi: 10 cose che non sai sull’attore

Paolo Calabresi: 10 cose che non sai sull’attore

L’attore e comico Paolo Calabresi è tra le personalità più apprezzate del panorama cinematografico e televisivo. Capace di dar vita a personaggi tanto brillanti quanto crudeli o drammatici, Calabresi si è distinto partecipando ad alcuni tra i più celebri film italiani degli ultimi anni, ottenendo in più occasioni le lodi della critica e del pubblico. Quest’ultimo ha imparato ad apprezzarlo sin dal ruolo dello scorbutico elettricista Augusto Biascica, nella serie Boris.

Ecco 10 cose che non sai su Paolo Calabresi.

Paolo Calabresi: i suoi film

1. Ha recitato in importanti film italiani. L’attore esordisce al cinema con il film Cuore cattivo (1994), per poi recitare in Il talento di Mr. Ripley (1999), Il pranzo della domenica (2004), I Viceré (2007), Amore 14 (2009) e Boris – Il film (2011), che ne consacra la notorietà. Successivamente ottiene ruoli di rilievo in film come Diaz – Don’t Clean Up This Blood (2012), Una famiglia perfetta (2012), Tutta colpa di Freud (2014), Smetto quando voglio (2014), Ti ricordi di me? (2014), Tutto molto bello (2014), La corrispondenza (2016), Se mi lasci non vale (2016), Come diventare grandi nonostante i genitori (2016), Smetto quando voglio – Masterclass (2017), Smetto quando voglio – Ad honorem (2017), L’agenzia dei bugiardi (2019), Bentornato Presidente (2019), Appena un minuto (2019) e Figli (2019).

2. È celebre per i ruoli televisivi. Nel corso della sua carriera Calabresi ha preso parte a produzioni televisive come Padre Pio (2000), Distretto di Polizia 4 (2003) e Don Bosco (2004), per poi ottenere la fama con la serie Boris (2007-2010). Appare poi nuovamente in televisione con Distretto di Polizia 11 (2011), Il restauratore (2012-2014), Zio Gianni (2014), Immaturi – La serie (2018), Baby (2018) e L’ispettore Coliandro (2018).

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Paolo Calabresi: i figli

3. Ha un figlio celebre. L’attore è padre di quattro figli, tra cui di Arturo Calabresi, classe 1996 e calciatore professionista. Questi è infatti difensore dell’Amiens. L’attore ha dichiarato di essere un grande appassionato di calcio, e di essere fiero che il figlio abbia trovato la sua strada proprio in questo sport.

4. Reciterà nel film di Mattia Torre. Parlando di figli, l’attore sarà tra i protagonisti del film Figli, atteso per il 23 gennaio 2020 e dove reciterà accanto agli attori Valerio Mastandrea, Paola Cortellesi e Stefano Fresi. Tratto da un monologo scritto da Mattia Torre, il film affronta con un tocco originale il mondo della genitorialità, tra le gioie e le frustrazioni.

Paolo Calabresi in Le Iene

5. Fa parte del noto programma televisivo. Nel 2008 l’attore è entrato a far parte del programma Le Iene, per cui ha condotto numerosi servizi, il più delle volte travestito per non rendersi riconoscibile. Particolarmente apprezzato dal pubblico, e ben calato nel ruolo, a partire dal 2016 l’attore subentra alla conduzione del programma.

Paolo Calabresi in Baby

6. Ha recitato nella prima stagione della serie Netflix. L’attore ha preso parte alla prima stagione di Baby, ricoprendo il ruolo di Saverio. Egli è il proprietario del locale dove le due protagoniste iniziano ad attirare i primi clienti, ed è proprio lui a sfruttare la loro bellezza intuendo di poterne ricavare qualcosa. Il personaggio è stato definito come uno dei più loschi nella carriera di Calabresi.

Paolo Calabresi in Boris

7. Biascica è il personaggio che più ha amato interpretare. Calabresi ha dichiarato di essere particolarmente devoto al personaggio di Biascica, burbero elettricista della serie Boris. L’attore ha infatti affermato che è il ruolo che rifarebbe per tutta la vita, affascinato dalla sua tenerezza rinchiusa nel corpo di un energumeno.

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Paolo Calabresi in Smetto quando voglio

8. Ha preso parte alla celebre trilogia. Nel 2014 l’attore ricopre il ruolo di Arturo Frantini nel film Smetto quando voglio, e che poi riprenderà anche nei successivi due sequel. Questi è un archeologo che lavora per l’Università, sfruttato e malpagato. Per cambiare la propria condizione deciderà di unirsi ad altri laureati disperati nella realizzazione di una nuova droga con cui poter diventare ricchi.

Paolo Calabresi imita Nicolas Cage

9. Ha imitato il celebre attore. Nel 2008 l’attore diventa celebre per la sua imitazione dell’attore Nicolas Cage. Nei suoi panni, Calabresi si è inoltre riuscito a entrare nello stadio dove si giocava la partita Real Madrid contro Roma, la squadra preferita dall’attore. Già nel 2000 Calabresi aveva messo in atto un simile scherzo, venendo invitato ad assistere alla partita Milan contro Roma.

Paolo Calabresi età e altezza

10. Paolo Calabresi è nato a Roma, in Italia, il 17 giugno 1964. L’altezza complessiva dell’attore è di 190 centimetri.

Fonte: IMDb

 

Morbius: il primo trailer del film con Jared Leto

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Morbius: il primo trailer del film con Jared Leto

È stato diffuso il primo trailer italiano ufficiale di Morbius, il film che vede Jared Leto interpretare il personaggio del Vampiro Vivente. Inoltre, nel trailer, possiamo anche vedere, alla fine, Michael Keaton che torna ad interpretare Adrian Toomes, ovvero Avvoltoio, già visto in Spider-Man: Homecoming. Questo collega il film al Marvel Cinematic Universe!

Jared Leto è il protagonista dello spin-off dedicato al personaggio dello Spider-Verse in produzione alla Sony, Morbius: il Vampiro Vivente. Il premio Oscar interpreta il Dr. Michael Morbius, un biochimico che tenta di curare una fatale malattia del sangue iniettandosi un siero derivato da pipistrelli. Diventando Morbius, ha tutte le qualità di un vampiro – incluso il gusto per il sangue umano.

Tyrese Gibbs, Adria Arjona Jared Harris completano il cast del film, che uscirà nelle sale il 31 luglio 2020. La Arjona interpreterà Martine Bancroft, l’interesse amoroso del protagonista Morbius: nei fumetti, Martine diventa una potenziale vittima della sua sete di sangue mentre è alle prese con la trasformazione che lo ha reso una strana versione da laboratorio dei vampiri soprannaturali della tradizione.

Con Morbius continua il piano della Sony per espandere un universo parallelo a quello dei Marvel Studios, inaugurato lo scorso anno da Venom di Ruben Fleischer. Il film sarà diretto da Daniel Espinosa (Safe House – Nessuno è al sicuro, Life – Non oltrepassare il limite), mentre la sceneggiatura è stata firmata da Matt Sazama e Burk Sharpless, che vantano nel proprio curriculum titoli come Power RangersDracula UntoldThe Last Witch Hunter – L’Ultimo Cacciatore di Streghe e Gods of Egypt.

Creato dallo scrittore Roy Thomas e dall’artista Gil Kane, il personaggio di Morbius è apparso per la prima volta nei panni di un criminale di Spider-Man nell’ottobre 1971 e si è evoluto in una specie di eroe dei fumetti nel corso dei decenni.

Scarlett Johansson entra nel club ristretto della “doppia nomination”

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Prima di questo pomeriggio, Scarlett Johansson non era mai stata nominata per un Oscar. E ora, con la sua doppia nomination come migliore attrice (per Storia di un matrimonio) e migliore attrice non protagonista (per Jojo Rabbit), l’attrice si unisce a uno dei club più elitari di Hollywood: attori che sono stati nominati ad un Oscar due volte nello stesso anno.

Mentre il regolamento impedisce agli attori di essere nominati due volte nella stessa categoria, permette loro di gareggiare in categorie differenti, che per gli attori sono appunto Leading actor/actress e supporting actor/actress. Tuttavia, riceve una nomination per categoria è estremamente raro. Prima di Scarlett Johansson, solo 11 attori erano riusciti nell’impresa.

Fay Bainter fu la prima a compiere l’impresa, l’attrice ottenne una nomination come migliore attrice per il film drammatico del 1938, Bandiere Bianche, ma perse contro Bette Davis, che conquistò la statuetta con Figlia del vento, il che potrebbe esserle andato bene, dal momento che Bainter vinse comunque la statuetta per la migliore attrice non protagonista per la sua interpretazione al fianco di Davis proprio in quel film.

Quattro anni più tardi, Teresa Wright ha vissuto la stessa esperienza: ha ricevuto una nomination a migliore attrice in L’idolo delle folle e alla migliore attrice non protagonista in Mrs. Miniver, vincendo la prima ma perdendo la seconda in favore di Greer Garson, sempre per Mrs. Miniver.

Il primo uomo a ricevere una doppia nomination, Barry Fitzgerald, è anche l’unico attore a guadagnare doppie nomination per la stessa performance: nei panni di padre Fitzgibbon in Going My Way del 1944, Fitzgerald si è aggiudicato le nomination come miglior attore e miglior attore non protagonista. Proprio per lui, l’Academy ha cambiato le regole, impedendo ad un attore di essere nominato due volte per lo stesso ruolo.

Dopo Fitzgerald, ci sono voluti 38 anni per un’altra doppia nomination: Jessica Lange, per Frances (miglior attrice) del 1982 e Tootsie (miglior attrice non protagonista, che ha vinto). Quattro anni dopo, Sigourney Weaver è diventata la prima attrice a ricevere una doppia nomination senza però vincere nulla. Venne nominata come migliore attrice in Gorilla nella Nebbia e come migliore non protagonista per Una donna in carriera.

L’anno in cui Al Pacino vinse il suo primo e unico Oscar, come miglior attore Profumo di donna del 1992, fu anche nominato come miglior attore non protagonista per Glengarry Glen Ross. Anche l’anno seguente si registrò un evento che scrisse la storia degli Oscar: Emma Thompson e Holly Hunter guadagnarono una doppia nomination, ma solo una delle due se ne andò con una statuetta. Thompson era stata nominata per Quel che resta del giorno (per la migliore attrice) e Nel nome del Padre (per la migliore attrice non protagonista), ma ha perso entrambe le categorie. Invece, Holly Hunter è diventata la prima doppia candidata a vincere nella categoria principale, per Lezioni di Piano; ha perso invece la sua nomination come migliore attrice non protagonista (per Il socio) con la sua co-protagonista di Lezioni di Piano, Anna Paquin.

Tre attori sono stati nominati due volte negli anni 2000. Julianne Moore si è guadagnata il titolo di migliore attrice per Lontano dal paradiso del 2002 e migliore attrice non protagonista per The Hours, ma ha perso entrambi – la prima contro la co-protagonista in The Hours Nicole Kidman, la seconda contro Catherine Zeta Jones in Chicago. Jamie Foxx, nel frattempo, ha vinto come miglior attore per Ray del 2004 e ha perso il miglior attore non protagonista per Collateral.

Tre anni dopo, Cate Blanchett è diventata la prima donna a ottenere due nomination agli Oscar per lo stesso ruolo (migliore attrice per Elizabeth: The Golden Age del 2007 dopo la sua nomination nella stessa categoria per Elizabeth del 1998) e solo la seconda donna a guadagnare una nomination per il ruolo di un cisgender (la migliore attrice non protagonista per il ruolo di Bob Dylan in Io non sono qui, dopo la performance di Linda Hunt all’Oscar per Un anno vissuto pericolosamente del 1983). Ma alla fine ha perso entrambe le categorie.

Ora Scarlett Johansson si è unito ai loro ranghi. L’attrice non è certo la favorita in nessuna delle due categorie, da momento che per la categoria secondaria, la favorita è Laura Dern, per Storia di un Matrimonio, mentre in quella principale c’è Renee Zelwegger che ha già l’Oscar 2020 prenotato per la sua interpretazione di Judy.

Anche se non dovesse vincere, la Johansson è sicuramente una delle migliori attrici in circolazione, e questa doppia nomination non fa che constatarlo agli occhi del mondo.

John Williams da record: raggiunge la 52° nomination agli Oscar

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Alla luce delle recenti nomination agli Oscar 2020, possiamo dire che Star Wars: L’Ascesa di Skywalker è stato per lo più ignorato nelle categorie principali, tuttavia il film ha rappresentato un nuovo record per John Williams, nominato per la migliore colonna sonora.

Williams raggiunge così la 52° nomination in carriera, un vero record per una sola persona che ha già conquistato cinque premi Oscar nella stessa categoria. Il compositore ha vinto per Guerre Stellari (l’originale del 1977), Schindler’s List, ET: l’Extra Terrestre, Lo Squalo e Fiddler On The Roof – e questa è la sesta volta che è stato nominato per un film di Star Wars in un elenco senza precedenti di nomination che ha avuto inizio nel 1968 con La Valle delle Bambole.

Solo il defunto Walt Disney ha ottenuto più nomination: ha vinto 22 dei 59 Oscar per cui è stato nominato. Per mettere in prospettiva il record di Williams con quello degli altri nomi da record rispetto agli Oscar, ricordiamo che il record per il maggior numero di nomination è detenuto da Meryl Streep con 21 candidature, di cui 3 vittorie.

Quest’anno però John Williams difficilmente raggiungerà la sua sesta vittoria, visto che la categoria è molto competitiva e vede come favorita Hildur Guonadottir per la sua colonna sonora di Joker, che ha già vinto Golden Globe e Critics Choice. Con i due compositori, nella cinquina dei nominati alla migliore colonna sonora originali per gli Oscar 2020, ci sono Alexandre Desplat per Piccole Donne, Randy Newman per Storia di un matrimonio e Thomas Newman per il 1917.

Oscar 2020 nomination: tutti i candidati ai 92° Academy Awards

Notte degli Oscar 2020: dove vederla in tv e in streaming

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Notte degli Oscar 2020: dove vederla in tv e in streaming

Dopo l’annuncio delle nomination, entra nel vivo il countdown verso la Notte degli Oscar 2020, che si terrà domenica 9 febbraio come sempre al Dolby Theatre di Los Angeles. Anche quest’anno, la cerimonia di premiazione della 92ª edizione degli Academy Awards® sarà in onda in diretta su Sky, sul canale dedicato Sky Cinema Oscar, che si accenderà sul canale 303 da sabato 1 a venerdì 14 febbraio, con oltre 90 film premiati nelle precedenti edizioni, disponibili anche on demand su Sky e NOW TV.

Tra i titoli trasmessi sul canale, alcuni dei film più rilevanti dell’edizione 2019: GREEN BOOK con Viggo Mortensen, il road movie premiato con 3 Oscar delle principali categorie, ossia miglior film, miglior sceneggiatura originale e miglior attore non protagonista a Mahershala Ali; BOHEMIAN RHAPSODY, il film sulla storia dei Queen che ha ottenuto un eccezionale successo mondiale e 4 statuette tra cui quello al protagonista Rami Malek; BLACKKKLANSMAN, Oscar alla sceneggiatura non originale per il film di Spike Lee con John David Washington e Adam Driver; SE LA STRADA POTESSE PARLARE, il dramma di Berry Jenkins (Moonlight) su ingiustizia e razzismo che ha fatto ottenere a Regina King l’Oscar come miglior attrice non protagonista; il biopic di Damien Chazelle (La La Land), premiato per i migliori effetti speciali, FIRST MAN – IL PRIMO UOMO con Ryan Gosling nei panni di Neil Armstrong; VICE – L’UOMO NELL’OMBRA con Christian Bale, Amy Adams e Sam Rockwell, il biopic di Adam Mckay che ha ottenuto la statuetta per il miglior trucco; e SPIDER-MAN: UN NUOVO UNIVERSO, miglior film d’animazione della scorsa edizione. Inoltre, altri grandi classici come l’intenso dramma con Ralph Fiennes, Kristin Scott Thomas e Juliette BinocheIL PAZIENTE INGLESE (9 Oscar®); la biografia del leader pacifista interpretato da Ben Kingsley GANDHI (8 Oscar®); il kolossal storico-avventuroso con Peter O’Toole LAWRENCE D’ARABIA (7 Oscar®); l’epico western diretto e interpretato da Kevin Costner BALLA COI LUPI (7 Oscar®) e anche gli italiani LA GRANDE BELLEZZA di Paolo Sorrentino e IERI, OGGI, DOMANI di Vittorio De Sica, entrambi premiati come miglior film straniero

 

Oscar 2020 nomination: tutti i candidati ai 92° Academy Awards

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Oscar 2020 nomination: tutti i candidati ai 92° Academy Awards

Sono state annunciate, dal Samuel Goldwyn Theater a Beverly Hills, California, le nomination per gli Oscar 2020, la 92° edizione del premio più prestigioso per il cinema statunitense e quindi mondiale.

Le nomination non hanno riservato grandi sorprese, prediligendo i film che erano già alti nelle liste dei bookmaker. Alcune cose sono però da notare, come il grande successo di Jojo Rabbit, che conquista sei nomination, e la doppia nomination per Scarlett Johansson, nelle due categorie della recitazione.

Ci aspettavamo tutti le nomination per Joker (11 nomination, il numero maggiore),The Irishman e C’era una volta a Hollywood, ma bene anche Piccole Donne che, sebbene non sia rientrato nella categoria Miglior Regia, è nominato per le attrici (Ronan e Pugh) e per la sceneggiatura, oltre che per il Miglior Film.

Grande risultato anche per Parasite, che oltre ad essere presente nella categoria Film Internazionale, spicca anche nel montaggio, nella regia e nella sceneggiatura.

Ecco le nomination agli Oscar 2020

Miglior Film:

Le Mans ’66
The Irishman
Jojo Rabbit
Joker
Piccole Donne
Storia di un matrimonio
1917
C’Era una volta a Hollywood
Parasite

Migliore attore protagonista:

Antonio Banderas – Dolore e Gloria
Leonardo DiCaprio – C’Era una volta a Hollywood
Adam Driver – Storia di un matrimonio
Joaquin Phoenix – Joker
Jonathan Pryce – I due papi

Migliore attrice protagonista:

Cynthia Erivo – Harriet
Scarlett Johansson – Storia di un matrimonio
Saoirse Ronan – Piccole donne
Charlize Theron – Bombshell
Renee Zellweger – Judy

Migliore attore non protagonista:

Tom Hanks – A Beautiful Day in the Neighborhood
Anthony Hopkins – I due papi
Al Pacino – The Irishman
Joe Pesci – The Irishman
Brad Pitt – C’era una volta a Hollywood

Migliore attrice non protagonista:

Kathy Bates – Richard Jewell
Laura Dern – Storia di un matrimonio
Scarlett Johannson – Jojo Rabbit
Florence Pugh – Piccole Donne
Margot Robbie – Bombshell

Regia:

Martin Scorsese – The Irishman
Todd Phillips – Joker
Sam Mendes – 1917
Quentin Tarantino – C’era una volta a Hollywood
Bong Joon Ho – Parasite

Sceneggiatura adattata:

The Irishman – Steven Zaillian
Jojo Rabbit – Taika Waititi
Joker – Todd Phillips, Scott Silver
Just Mercy – Destin Daniel Cretton e Andrew Lanham
Piccole donne – Greta Gerwig
I due papi – Anthony McCarten

Sceneggiatura originale:

Cena con delitto – Rian Johnson
Storia di un matrimonio – Noah Baumbach
1917 – Sam Mendes e Krysty Wilson-Cairns
C’era una volta a Hollywood – Quentin Tarantino
Parasite – Bong Joon-ho, Jin Won Han

Miglior Fotografia:

The Irishman – Rodrigo Prieto
Joker – Lawrence Sher
The Lighthouse – Jarin Blaschke
1917 – Roger Deakins
C’era una volta a Hollywood – Robert Richardson

Miglior film internazionale:

Corpus Christi – Jan Komasa
Honeyland – Tamara Kotevska, Ljubo Stefanov
Les Miserables – Ladj Ly
Dolore e gloria – Pedro Almodovar
Parasite – Bong Joon Ho

Miglior montaggio:

Le Mans ’66 – Michael McCusker, Andrew Buckland
The Irishman – Thelma Schoonmaker
Jojo Rabbit – Tom Eagles
Joker – Jeff Groth
Parasite – Jinmo Yang

Miglior montaggio sonoro:

Le Mans ’66 – Don Sylvester
Joker – Alan Robert Murray
1917 – Oliver Tarney, Rachel Tate
C’era una volta a Hollywood – Wylie Stateman
Star Wars: L’Ascesa di Skywalker – Matthew Wood, David Acord

Miglior missaggio sonoro:

Ad Astra
Le Mans ’66
Joker
1917
C’era una volta a Hollywood

Miglior Scenografia:

The Irishman – Bob Shaw e Regina Graves
Jojo Rabbit – Ra Vincent e Nora Sopkova
1917 – Dennis Gassner e Lee Sandales
C’era una volta a Hollywood – Barbara Ling e Nancy Haigh
Parasite – Lee Ha-Jun and Cho Won Woo, Han Ga Ram e Cho Hee

Miglior colonna sonora originale:

Joker – Hildur Guðnadóttir
Piccole Donne – Alexandre Desplat
Storia di un matrimonio – Randy Newman
1917 – Thomas Newman
Star Wars: L’Ascesa di Skywalker – John Williams
The King – Nicholas Britell

Miglior canzone originale:

“I Can’t Let You Throw Yourself Away”
“I’m Gonna Love Me Again,” “Rocketman”
“I’m Standing With You,” “Breakthrough”
“Into the Unknown,” “Frozen 2”
“Stand Up,” “Harriet”

Trucco e capelli:

Bombshell
Judy
Joker
Maleficent: Signora del male
1917

Migliori costumi:

The Irishman – Sandy Powell, Christopher Peterson
Jojo Rabbit – Mayes C. Rubeo
Joker – Mark Bridges
Piccole Donne -Jacqueline Durran
C’era una volta a Hollywood – Arianne Phillips

Effetti visivi:

Avengers: Endgame
The Irishman
1917
Il re leone
Star Wars: L’ascesa di skywalker

Miglior film d’animazione:

Dragon Trainer 3: il regno nascosto – Dean DeBlois
I Lost My Body – Jeremy Clapin
Klaus – Sergio Pablos
Missing Link – Chris Butler
Toy Story 4 – Josh Cooley

Corto d’animazione:

Dcera – Daria Kashcheeva
Hair Love – Matthew A. Cherry
Kitbull – Rosana Sullivan
Memorable – Bruno Collet
Sister – Siqi Song

Miglior documentario:

American Factory – Julia Rieichert, Steven Bognar
The Cave – Feras Fayyad
The Edge of Democracy – Petra Costa
For Sama – Waad Al-Kateab, Edward Watts
Honeyland – Tamara Kotevska, Ljubo Stefanov

Miglior corto documentario:

In the Absence
Learning to Skateboard in a Warzone – Carol Dysinger
Life Overtakes Me – Kristine Samuelson, John Haptas
St. Louis Superman
Walk Run Cha-Cha – Laura Nix

Miglior cortometraggio:

Brotherhood – Meryam Joobeur
Nefta Football Club – Yves Piat
The Neighbors’ Window – Marshall Curry
Saria – Bryan Buckley
A Sister – Delphine Girard

Critics Choice Awards 2020: tutte le star sul red carpet

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Ecco tutte le star che hanno sfilato sul red carpet (o forse sarebbe meglio dire blue carpet) dei Critics Choice Awards 2020.

Critics Choice Awards 2020: tutti i vincitori

Gli Eterni: le prime foto di Kit Harington sul set del film Marvel

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Grazie all’account Twitter MarvelNews, abbiamo la possibilità di dare finalmente un primo sguardo a Kit Harington, ex star di Game of Thrones, sul set de Gli Eterni, l’attesissimo film Marvel basato sui personaggi creati da Jack Kirby.

Harington interpreterà Black Knight nel film, ma le immagini dal set ci mostrano l’attore nei panni dell’alter ego Dane Whitman. Al suo fianco è possibile vedere anche l’attrice Gemma Chan nei panni di Sersi: dalle foto sembra che i due attori siano intenti a girare una scena ambientata ai giorni nostri; le foto sembrano inoltre confermare che il film esplorerà la relazione amorosa che esiste nei fumetti tra i due personaggi.

Potete vedere gli scatti dal set di seguito:

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Gli Eterni, diretto da Chloe Zhao, vedrà nel cast Angelina Jolie (Thena), Richard Madden (Ikaris), Kit Harington (Black Knight), Kumail Nanjiani (Kingo), Lauren Ridloff (Makkari), Brian Tyree Henry (Phastos), Salma Hayek (Ajak), Lia McHugh (Sprite), Gemma Chan (Sersi) e Don Lee (Gilgamesh).

Secondo gli ultimi aggiornamenti, il cinecomic includerà nel MCU gli esseri superpotenti e quasi immortali conosciuti dai lettori come Eterni e i mostruosi Devianti, creati da esseri cosmici conosciuti come Celestiali. Le fonti hanno inoltre rivelato al The Hollywood Reporter che un aspetto della storia riguarderà la storia d’amore tra Ikaris, un uomo alimentato dall’energia cosmica, e Sersi, eroina che ama muoversi tra gli umani.

La sceneggiatura è stata scritta da Matthew Ryan Firpo, mentre l’uscita nelle sale è stata fissata al 6 novembre 2020.

Fonte: ScreenRant

Black Widow: Red Guardian è stato il Captain America della Russia

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Parlando del suo ruolo in Black Widow, David Harbour ha detto che Red Guardian è stato la versione russa di Captain America. Dopo 11 anni di MCU, il 2020 darà finalmente il via ai piani dei Marvel Studios dopo la fine della Saga dell’Infinito. Diversi interessanti film andranno a comporre la Fase 4, insieme alle prime serie tv destinate a Disney+ che introdurranno nuovi personaggi. La Fase 4 avrà inizio proprio con l’attesissimo film dedicato al personaggio interpretato da Scarlett Johansson, che sarà ambientato nel passato, vista la morte di Vedova Nera in Avengers: Endgame.

Black Widow è destinato a fare maggiore chiarezza sulla storia della celebre spia, dal momento che potrebbe trattarsi della sua ultima apparizione sul grande schermo: al tempo stesso, infatti, il film introdurrà una serie di nuovi personaggi che potrebbero potenzialmente continuare a vivere nel MCU. Uno di questi è Alexei Shostakov, alias Red Guardian, interpretato dalla star di Stranger Things David Harbour. I fan hanno avuto modo di dare un primo sguardo al personaggio grazie al primo trailer ufficiale del film: lo vediamo uscire di prigione ed indossare il suo vecchio costume dopo essersi riunito con Natasha. Per tutti coloro che ancora non conoscono la storia di Red Guardian, Harbour ha spiegato che Black Widow sarà molto fedele ai fumetti quando si tratterà di spiegare le ragioni dietro la creazione di Red Guardian. 

In una recente intervista con The Wrap, David Harbour ha ribadito che Red Guardian è stato la versione russa di Captain America. Si tratta di una parte fondamentale della storia delle origini di Alexei nei fumetti, cosa che gli ha fatto vedere Steve Rogers come un rivale inevitabile, portando i due a scontrarsi. È altamente improbabile che Alexei combatterà contro Cap in Black Widow, ma Harbour ha spiegato come Red Guardian sia stato un simbolo di speranza per la Russia, proprio come Cap lo è stato per gli Stati Uniti:

“È un ragazzo che è strettamente legato a Natasha. Non credo che sia mai stato spiegato bene, ma penso che si possa capire, in relazione alle sue dinamiche familiari, che Alexei era una sorta di figura paterna per Natasha. Adesso sono passati diversi anni e lui ha superato i suoi momenti migliori. Quindi indossa di nuovo il suo vestito da supereroe: gli va ancora, anche se è un po’ più stretto rispetto al passato. Penso che la cosa grandiosa di Red Guardian sia che è stato davvero il Capitano America della Russia a suo tempo. In un certo senso, era la grande speranza del Paese.”

LEGGI ANCHE – Black Widow: le action figure rivelano il costume completo di Red Guardian

La regia di Black Widow è stata affidata a Cate Shortland, seconda donna (dopo Anna Boden di Captain Marvel) a dirigere un titolo dell’universo cinematografico Marvel, mentre la sceneggiatura è stata riscritta nei mesi scorsi da Ned Benson (The Disappearance of Eleanor Rigby). Insieme alla Johansson ci saranno anche David HarbourFlorence Pugh, e Rachel Weisz.

Dopo lo straordinario successo di Avengers: Endgame, diventato il maggiore incasso mondiale di sempre, Scarlett Johansson riprende il suo ruolo di Natasha Romanoff/Black Widow.

Avengers: Endgame, 10 cose che abbiamo scoperto grazie alla sceneggiatura

Che si tratti di scene eliminate o di bozze iniziali, è abbastanza raro che tutto ciò che è presente nella sceneggiatura di un film rientri nella versione dello stesso destinata al grande schermo. E lo script Avengers: Endgame non fa eccezione!

Dopo anni trascorsi a tenere nascosta – anche agli stessi membri del cast (tranne a Robert Downey Jr.) – la sceneggiatura del film di Anthony e Joe Russo, la Marvel l’ha finalmente resa disponibile come parte della campagna promozionale del film in vista della prossima edizione degli Oscar.

Ecco alcuni nuovi dettagli emersi dallo script:

La distruzione di un’Audi

Col passare del tempo, i grandi blockbuster necessitano di un budget sempre più ingente: è inevitabile, quindi, l’inserimento del product placement in film di successo. La Casa di Topolino può gestire il budget come meglio crede, ma di certo anch’essa non è esclusa da alcuni vincoli.

Prima del ritorno di Ant-Man dal Regno Quantico, la sceneggiatura prevedeva alcune scene che avrebbero dato un senso ancora più forte alla devastazione provocata da Thanos. Una di queste scene includeva anche la distruzione di un’Audi. Probabilmente, gli sceneggiatori McFeely e Markus avevano soltanto il desiderio di vedere la celebre automobile fatta a pezzi. Qualunque sia stata la ragione, è interessante che nello script sia stato menzionato il modello specifico dell’auto…

Il tentativo fallito di Ant-Man

Uno dei segreti che Endgame non è riuscito a tener così ben nascosto è il fatto che Bruce Banner e Hulk si sarebbero completamente fusi in un’unico personaggio che in sceneggiatura è stato chiamato Smart Hulk. Per alcuni non è stato così sorprendente vederlo per la prima volta sul grande schermo, quando il personaggio condivide la sua nuova fama con alcuni piccoli ammiratori.

Nel film, vediamo che Ant-Man cercare di ottenere un po ‘di quella fama, ricevendo in cambio soltanto disapprovazione. Questo momento, in realtà, non era presente nella sceneggiatura. Che sia stato improvvisato o semplicemente eliminato dalla bozza inviata ai membri dell’Academy… è comunque un’omissione interessante.

Smart Hulk e Bill Nye sono buoni amici

Quando i Vendicatori iniziano a testare la possibilità di viaggiare nel tempo grazie ad Ant-Man, sono tutti un po’ preoccupati. È vero, hanno Smart Hulk dalla loro parte, ma sono in molti a nutrire ancora dei dubbi sul piano e sulla sua effettiva riuscita. 

Per cercare di tranquillizzare i Vendicatori, Smart Hulk condivide alcuni dettagli salienti sul proprio passato. Il più sorprendente di tutti è che lui e Bill Nye sono buoni amici! Ciò significa che prima o poi vedremo uno spin-off su Smart Hulk e Bill Nye destinato a Disney +? Probabilmente no, visto e considerato che Nye è attualmente coinvolto in una serie di  cause legali contro la Disney… ma come si dice: mai dire mai, no?

Tony ringrazia Rocket Raccoon

Tony Stark è molto più del suo ego smisurato. In genere, ritiene di essere sempre il più intelligente di tutti… e nella maggior parte dei casi ha perfino ragione! Ma quando si tratta di avere a che fare con gli altri Vendicatori, le cose diventano un tantino più complicate… 

Al di là della sua intelligenza, Tony non è una persona che si abbandona con facilità a complimenti o ringraziamenti. In una scena presente nello script, tuttavia, Tony ringrazia Rocket Raccoon dopo aver sistemato una parte del nuovo tunnel quantistico. Rocket risponde: “Abituati a dire grazie!”. È un momento molto breve, ma è sicuramente uno di quei momenti che non avremmo mai visto nei precedenti film con Iron Man…

Il divieto di accesso ai poteri della Gemma della Realtà

Mentre i nostri eroi si riuniscono per cercare di mettere insieme un piano per recuperare le Gemme dell’Infinito, li vediamo intenti a riesaminare tutto ciò che sanno sulle stesse. Quando Thor prende parola, è in realtà un po’ confuso e fatica a fornire informazioni utili sulla Gemma della Realtà.

Una battuta di Thor sulla Pietra della Realtà che è stata tagliata dal film riguarda il fatto che ai poteri della Pietra in questione si poteva avere accesso solo ogni 5.000 anni in base alla sua posizione. Un’informazione che di per sé non ha influenzato il piano dei Vendicatori, ma è comunque interessante al fine di capire quanto sia stato complicato per Thor e Jane accedere ad Aether in Thor: The Dark World. 

Rocket accarezza l’idea di uccidere Thor

Come parte del piano attuato in Endgame, i Vendicatori partono in squadre di due o tre per cercare di trovare tutte le Gemme dell’Infinito. Quando Thor e Rocket arrivano ad Asgard durante gli eventi di Thor: The Dark World, Rocket fa fatica a convincere Thor, che è ancora impegnato ad elaborare alcune questioni personali. Il Dio del Tuono scompare all’improvviso, lasciando Rocket da solo. 

Una battuta nella sceneggiatura che è stata tagliata dal film, rivela che Rocket, in merito alla scomparsa di Thor, avrebbe dichiarato: “Lo potrei uccidere e dare la colpa agli elfi oscuri”. Naturalmente, Rocket non avrebbe mai ucciso Thor, ma è divertente sapere che unabattuta del genere sarebbe potuta finire nel film.

Il Cap del presente contro il Cap del 2012

A causa di alcuni contrattempi durante la sua presenza a New York, il Captain America del presente finisce per combattere contro il Captain America del 2012. Una parte di questa battaglia che non era presente nella sceneggiatura e che invece è stata realizzata per il film è quando il Cap del presente viene bloccato per il collo dal Cap del 2012, solo per rivelare poi all’altro che: “Bucky è vivo!”

Ciò consente al Cap del presente di liberarsi dalle braccia del Cap del 2012 e congelarlo grazie allo scettro di Loki. La sceneggiatura inizialmente semplificava di molto la scena, mettendo in scena lo scettro nelle mani del Cap del presente senza questo scambio di battute. 

Un cameo dell’elmo di Iron Patriot

Proprio quando sembra che i nostri eroi hanno vinto recuperando tutte le Gemme dell’Infinito e annullando lo schiocco di Thanos, il Titano Pazzo attacca la base dei Vendicatori, lasciandone molti tra le macerie, tra cui Ant-Man.

Nella sceneggiatura, ci si focalizza molto sul fatto che mentre Ant-Man emerge dalle macerie, sta mentendo sull’elmo di Iron Patriot. In nessun altro punto della sceneggiatura o del film si fa nuovamente riferimento a questo momento. Ci chiediamo se gli sceneggiatore Markus e McFeely avessero dei piani più grandi in qualche altra versione della sceneggiatura, dal momento che abbiamo già visto Rhodey indossare l’armatura di Iron Patriot in Iron Man 3: quindi, sembra che in origine la cosa fosse destinata ad essere molto di più del classico easter egg che i fan avrebbero sicuramente apprezzato… 

La confusione di Occhio di Falco

Quando Thanos attacca la base dei Vendicatori verso la fine del film, ha anche le Gamora e Nebula del 2014 con lui, che alla fine si ritrova a combattere contro la Nebula del presente. Le due Nebule si muovono avanti e indietro nel tempo, mentre la versione odierna cerca di riconciliarsi con la versione del 2014.

Alla fine, l’attuale Nebula spara alla Nebulosa del 2014 e la debilita. Ciò che la sceneggiatura indica e che invece il film ha lasciato fuori è che “Clint raccoglie il guanto, molto confuso”, con lo stesso che esclama “Non ci proverò neanche a chiedere perché!”. Ti siamo vicini, Clint! Tutta questa continuity relativa ai viaggio nel tempo può far davvero venire il mal di testa…

Thor sa che Valchiria è una leader molto più valida

Dopo che i nostri eroi vincono la battaglia e Thanos viene sconfitto, vediamo Thor e Valchiaria parlare per l’ultima volta prima di dirsi addio. Nel film, Thor dice a Valchiaria che è arrivato per lei il momento di guidare Asgard. Una battuta di Thor presente nella sceneggiatura e tagliata invece dal film riguarda proprio l’ammissione da parte del figlio di Odino che Valchiria è “un sovrano di gran lunga migliore di quanto potrebbe mai esserlo lui”. 

È sorprendente che proprio questa battuta non sia finita nella versione del film uscita in sala, dal momento che non sminuisce il viaggio che Thor o Valchiaria hanno intrapreso fino a questo punto, né compromette qualche futura implicazione narrativa che potremmo vedere in Thor: Love and Thunder.

Fonte: ScreenRant

Oscar 2020 nomination: la diretta streaming

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Oscar 2020 nomination: la diretta streaming

Tra poche ore saranno annunciate le nomination agli Oscar 2020, la 92° edizione del premio assegnato dall’Academy of Motion Picture Arts and Sciences. Potete seguire la diretta streaming dell’annuncio a partire dalle 14.18.

Oscar 2020 nomination: la diretta streaming

Trai film favoriti ad ottenere il maggior numero di nomination, citiamo ovviamente C’era una volta a Hollywood di Quentin Tarantino, che stando all’esito dei Golden Globes e dei Critics Choice Award ha una buona possibilità anche di vittoria. Ci sono anche The Irishman, Storia di un Matrimonio e Joker trai film più quotati di quest’anno, oltre a Parasite, che potrebbe essere il candidato più interessante, visto che concorrerà sicuramente nella categoria per il Miglior Film Internazionale ma anche in quella, probabilmente, della migliore regia.

La 92° edizione dei premi dell’Academy Awards, Oscar 2020, si svolgerà il 24 febbraio presso il Dolby Theatre. Come lo scorso anno, la cerimonia non prevederà nessun presentatore ufficiale.

Robert Downey Jr. e la ragione per cui ha scelto di fare Dolittle

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Ora che Robert Downey Jr. si è ritirato ufficialmente dal Marvel Cinematic Universe, ha molto più tempo a disposizione per affrontare progetti nuovi. E mentre il prossimo Dolittle potrebbe sembrare una scelta insolita come primo film post Iron Man e post Avengers, la star e sua moglie Susan hanno spiegato che dietro a questa scelta per la carriera di Robert ci sono dei motivi personali che promettono di farci amare ancora di più l’attore americano.

Dolittle di Stephen Gaghan è stato co-prodotto da Susan Downey, che di recente ha partecipato ad un’intervista con Extra, in compagnia del marito Robert. Oltre a crescere due bambini insieme, la coppia ha adottato un gruppo di animali, una specie di piccola fattoria, che vivono nei terreni della loro casa di Malibu e, secondo Robert, queste creature sono parte del motivo per cui è salito a bordo del progetto che lo vede nei panni del Professor John Dolittle:

“Mi chiedevo perché accettare, perché dire di sì a questo film, poi ho guardato dalla finestra e i miei alpaca hanno guardato me, e le capre, e le mucche pezzate e i maiali… e ho pensato che fosse tutto sincronizzato. Inoltre, sai, non ci piace stare troppo a lungo senza un progetto estremamente difficile da realizzare insieme, che si tratti di un film o di un bambino”.

Alla domanda sul perché questo è stato il film perfetto su cui lavorare insieme per lui e Susan, Robert Downey Jr. ha scherzato sul fatto che è stata una decisione di lei, prima di aggiungere che è stato frutto del buon intuito di Susan. Susan stessa ha poi spiegato che era felice di lavorare su qualcosa che potevano mostrare ai loro figli:

“È stato divertente scegliere qualcosa che i nostri bambini potevano vedere. Perché anche se abbiamo permesso a nostro figlio di vedere i film della Marvel, gli altri film non sono stati in gradi di vederli, per ora. E così è stato davvero divertente fare qualcosa che [potevano vedere]. Penso che ci fosse anche un certo grado di difficoltà di cui ero entusiasta in merito agli effetti visivi e alla creazione di mondi che non eravamo riusciti a sperimentare nemmeno con progetti come Sherlock.”

Sebbene dunque sia stato un film complicato da realizzare, l’attore sembra fiducioso del fatto che ne sarà valsa la pena:

“Ha finito per esserci davvero una bella atmosfera sul set. Per noi è stato un processo molto arduo, molto lungo, abbiamo imparato molto. Ed ora mi sembra tutto bellissimo, e tutto ciò che mi interessa è sapere se alla gente è piaciuto il film. E siamo felici nel sentire che i primi feedback sono positivi, perché vogliamo essere genitori orgogliosi dei nostri figli e dei nostri film.”

Insieme a Susan e Robert Downey Jr., il cast del Dottor Dolittle è pieno di star che prestano la loro voce ai protagonisti in CGI: Rami Malek, Emma Thompson, Michael Sheen, Selena Gomez, Octavia Spencer, Antonio Banderas, John Cena, Marion Cotillard e Tom Holland.

Il Dottor Dolittle è stato creato dall’autore britannico Hugh Lofting nel 1920. L’epoca Vittoriana, un medico decide di curare animali invece che persone perché si scopre in grado di parlare con loro.

Già nel 1967 c’era stato un adattamento per il cinema, con Rex Harrison che interpretò il personaggio e il film che vinse due Oscar, per la migliore canzone e per gli effetti visivi.

Fonte

Critics Choice Awards 2020: tutti i vincitori

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Critics Choice Awards 2020: tutti i vincitori

Ecco tutti i vincitori del Critics Choice Awards 2020, evento in cui si è distinto Quentin Tarantino, che ha portato a casa il premio per il miglior film (C’era una volta a Hollywood) e la migliore sceneggiatura, e che potrebbe essere il front runner per la corsa agli Oscar, che comincerà tra poche ore con l’annuncio delle nomination.

Ecco tutti i vincitori dei Critics Choice Awards 2020

MOVIES

BEST PICTURE
“Once Upon a Time in Hollywood” (WINNER)
“1917”
“Ford v Ferrari”
“The Irishman”
“Jojo Rabbit”
“Joker”
“Little Women”
“Marriage Story”
“Parasite”
“Uncut Gems”

BEST ACTOR
Joaquin Phoenix – “Joker” (WINNER)
Antonio Banderas – “Pain and Glory”
Robert De Niro – “The Irishman”
Leonardo DiCaprio – “Once Upon a Time in Hollywood”
Adam Driver – “Marriage Story”
Eddie Murphy – “Dolemite Is My Name”
Adam Sandler – “Uncut Gems”

BEST ACTRESS
Renée Zellweger – “Judy” (WINNER)
Awkwafina – “The Farewell”
Cynthia Erivo – “Harriet”
Scarlett Johansson – “Marriage Story”
Lupita Nyong’o – Us
Saoirse Ronan – “Little Women”
Charlize Theron – “Bombshell”

BEST SUPPORTING ACTOR
Brad Pitt – “Once Upon a Time in Hollywood” (WINNER)
Willem Dafoe – “The Lighthouse”
Tom Hanks – A Beautiful Day in the Neighborhood”
Anthony Hopkins – “The Two Popes”
Al Pacino – “The Irishman”
Joe Pesci – “The Irishman”

BEST SUPPORTING ACTRESS
Laura Dern – “Marriage Story” (WINNER)
Scarlett Johansson – “Jojo Rabbit”
Jennifer Lopez – “Hustlers”
Florence Pugh – “Little Women”
Margot Robbie – “Bombshell”
Zhao Shuzhen  – “The Farewell”

BEST YOUNG ACTOR/ACTRESS
Roman Griffin Davis – “Jojo Rabbit” (WINNER)
Julia Butters – “Once Upon a Time in Hollywood”
Noah Jupe – “Honey Boy”
Thomasin McKenzie – “Jojo Rabbit”
Shahadi Wright Joseph – “Us”
Archie Yates – “Jojo Rabbit”

“The Irishman” (WINNER)
“Bombshell”
“Knives Out”
“Little Women”
“Marriage Story”
“Once Upon a Time in Hollywood”
“Parasite”

BEST DIRECTOR
Sam Mendes – “1917” (WINNER – TIE)
Bong Joon Ho – “Parasite” (WINNER – TIE)
Noah Baumbach – “Marriage Story”
Greta Gerwig – “Little Women”
Josh Safdie and Benny Safdie – “Uncut Gems”
Martin Scorsese – “The Irishman”
Quentin Tarantino – “Once Upon a Time in Hollywood”

BEST ORIGINAL SCREENPLAY
Quentin Tarantino – “Once Upon a Time in Hollywood” (WINNER)
Noah Baumbach – “Marriage Story”
Rian Johnson – “Knives Out”
Bong Joon Ho and Han Jin Won – “Parasite”
Lulu Wang – “The Farewell”

BEST ADAPTED SCREENPLAY
Greta Gerwig – “Little Women” (WINNER)
Noah Harpster and Micah Fitzerman-Blue – A Beautiful Day in the Neighborhood”
Anthony McCarten – “The Two Popes”
Todd Phillips & Scott Silver – “Joker”
Taika Waititi – “Jojo Rabbit”
Steven Zaillian  – “The Irishman”

BEST CINEMATOGRAPHY
Roger Deakins – “1917” (WINNER)
Jarin Blaschke – “The Lighthouse”
Phedon Papamichael   – “Ford v Ferrari”
Rodrigo Prieto – “The Irishman”
Robert Richardson – “Once Upon a Time in Hollywood”
Lawrence Sher – “Joker”

BEST PRODUCTION DESIGN
Barbara Ling, Nancy Haigh – “Once Upon a Time in Hollywood” (WINNER)
Mark Friedberg, Kris Moran – “Joker”
Dennis Gassner, Lee Sandales  – “1917”
Jess Gonchor, Claire Kaufman – “Little Women”
Lee Ha Jun – “Parasite”
Bob Shaw, Regina Graves – “The Irishman”
Donal Woods, Gina Cromwell – “Downton Abbey”

BEST EDITING
Lee Smith – “1917” (WINNER)
Ronald Bronstein, Benny Safdie – “Uncut Gems”
Andrew Buckland, Michael McCusker – “Ford v Ferrari”
Yang Jinmo  – “Parasite”
Fred Raskin – “Once Upon a Time in Hollywood”
Thelma Schoonmaker – “The Irishman”

BEST COSTUME DESIGN
Ruth E. Carter – “Dolemite Is My Name” (WINNER)
Julian Day – “Rocketman”
Jacqueline Durran – “Little Women”
Arianne Phillips – “Once Upon a Time in Hollywood”
Sandy Powell, Christopher Peterson – “The Irishman”
Anna Robbins – “Downton Abbey”

BEST HAIR AND MAKEUP
“Bombshell” (WINNER)
“Dolemite Is My Name”
“The Irishman”
“Joker”
“Judy”
“Once Upon a Time… in Hollywood”
“Rocketman”

BEST VISUAL EFFECTS
Avengers: Endgame” (WINNER)
“1917”
“Ad Astra”
“The Aeronauts”
“Ford v Ferrari”
“The Irishman”
“The Lion King”

BEST ANIMATED FEATURE
“Toy Story 4” (WINNER)
“Abominable”
“Frozen II”
“How to Train Your Dragon: The Hidden World”
“I Lost My Body”
“Missing Link”

BEST ACTION MOVIE
“Avengers: Endgame” (WINNER)
“1917”
“Ford v Ferrari”
“John Wick: Chapter 3 – Parabellum”
“Spider-Man: Far From Home”

BEST COMEDY
“Dolemite Is My Name” (WINNER)
“Booksmart”
“The Farewell”
“Jojo Rabbit”
“Knives Out”

BEST SCI-FI OR HORROR MOVIE
“Us” (WINNER)
“Ad Astra”
“Avengers: Endgame”
“Midsommar”

BEST FOREIGN LANGUAGE FILM
“Parasite” (WINNER)
“Atlantics”
“Les Misérables”
“Pain and Glory”
“Portrait of a Lady on Fire”

BEST SONG
“Glasgow (No Place Like Home)” – “Wild Rose” (WINNER – TIE)
“(I’m Gonna) Love Me Again” – “Rocketman” (WINNER – TIE)
“I’m Standing With You” – “Breakthrough”
“Into the Unknown” – “Frozen II”
“Speechless” – “Aladdin”
“Spirit” – “The Lion King”
“Stand Up” – “Harriet”

BEST SCORE
Hildur Guðnadóttir – “Joker” (WINNER)
Michael Abels – “Us”
Alexandre Desplat   – “Little Women”
Randy Newman – “Marriage Story”
Thomas Newman  – “1917”
Robbie Robertson – “The Irishman”

TELEVISION

DRAMA SERIES
“Succession” (HBO) (WINNER)
“The Crown” (Netflix)
“David Makes Man” (OWN)
“Game of Thrones” (HBO)
“The Good Fight” (CBS All Access)
“Pose” (FX)
“This Is Us” (NBC)
“Watchmen” (HBO)

Jeremy Strong – “Succession” (HBO) (WINNER)
Sterling K. Brown – “This Is Us” (NBC)
Mike Colter – “Evil” (CBS)
Paul Giamatti – “Billions” (Showtime)
Kit Harington – “Game of Thrones” (HBO)
Freddie Highmore – “The Good Doctor” (ABC)
Tobias Menzies – “The Crown” (Netflix)
Billy Porter – “Pose” (FX)

ACTRESS IN A DRAMA SERIES
Regina King – “Watchmen” (HBO) (WINNER)
Christine Baranski – “The Good Fight” (CBS All Access)
Olivia Colman – “The Crown” (Netflix)
Jodie Comer – “Killing Eve” (BBC America)
Nicole Kidman – “Big Little” Lies (HBO)
Mj Rodriguez – “Pose” (FX)
Sarah Snook – “Succession” (HBO)
Zendaya – “Euphoria” (HBO)

SUPPORTING ACTOR IN A DRAMA SERIES
Billy Crudup – “The Morning Show” (Apple) (WINNER)
Asante Blackk – “This Is Us” (NBC)
Asia Kate Dillon – “Billions” (Showtime)
Peter Dinklage – “Game of Thrones” (HBO)
Justin Hartley – “This Is Us” (NBC)
Delroy Lindo – “The Good Fight” (CBS All Access)
Tim Blake Nelson – “Watchmen” (HBO)

SUPPORTING ACTRESS IN A DRAMA SERIES
Jean Smart – “Watchmen” (HBO) (WINNER)
Helena Bonham Carter – “The Crown” (Netflix)
Gwendoline Christie – “Game of Thrones” (HBO)
Laura Dern – “Big Little Lies” (HBO)
Audra McDonald – “The Good Fight” (CBS All Access)
Meryl Streep – “Big Little Lies” (HBO)
Susan Kelechi Watson – “This Is Us” (NBC)

COMEDY SERIES
“Fleabag” (Amazon) (WINNER)
“Barry” (HBO)
“The Marvelous Mrs. Maisel” (Amazon)
“Mom” (CBS)
“One Day at a Time” (Netflix)
“Pen15” (Hulu)
“Schitt’s Creek” (Pop)

ACTOR IN A COMEDY SERIES
Bill Hader – “Barry” (HBO) (WINNER)
Ted Danson – “The Good Place” (NBC)
Walton Goggins – “The Unicorn” (CBS)
Eugene Levy – Schitt’s Creek (Pop)
Paul Rudd – “Living with Yourself” (Netflix)
Bashir Salahuddin – “Sherman’s Showcase” (IFC)
Ramy Youssef – “Ramy” (Hulu)

ACTRESS IN A COMEDY SERIES
Phoebe Waller-Bridge – “Fleabag” (Amazon) (WINNER)
Christina Applegate – “Dead to Me” (Netflix)
Alison Brie – “GLOW” (Netflix)
Rachel Brosnahan – “The Marvelous Mrs. Maisel” (Amazon)
Kirsten Dunst – “On Becoming a God in Central Florida” (Showtime)
Julia Louis-Dreyfus – “Veep” (HBO)
Catherine O’Hara – “Schitt’s Creek” (Pop)

Andrew Scott – “Fleabag” (Amazon) (WINNER)
Andre Braugher – “Brooklyn Nine-Nine” (NBC)
Anthony Carrigan – “Barry” (HBO)
William Jackson Harper – “The Good Place” (NBC)
Daniel Levy – “Schitt’s Creek” (Pop)
Nico Santos – “Superstore” (NBC)
Henry Winkler – “Barry” (HBO)

SUPPORTING ACTRESS IN A COMEDY SERIES
Alex Borstein – “The Marvelous Mrs. Maisel” (Amazon) (WINNER)
D’Arcy Carden – “The Good Place” (NBC)
Sian Clifford – “Fleabag” (Amazon)
Betty Gilpin – “GLOW” (Netflix)
Rita Moreno – “One Day at a Time” (Netflix)
Annie Murphy – “Schitt’s Creek” (Pop)
Molly Shannon – “The Other Two” (Comedy Central)

LIMITED SERIES
“When They See Us” (Netflix) (WINNER)
“Catch-22” (Hulu)
“Chernobyl” (HBO)
“Fosse/Verdon” (FX)
“The Loudest Voice” (Showtime)
“Unbelievable” (Netflix)
“Years and Years” (HBO)

TV MOVIE
“El Camino: A Breaking Bad Movie” (Netflix) (WINNER)
“Brexit” (HBO)
“Deadwood: The Movie” (HBO)
“Guava Island” (Amazon)
“Native Son” (HBO)
“Patsy & Loretta” (Lifetime)

ACTOR IN A LIMITED SERIES OR MOVIE MADE FOR TELEVISION
Jharrel Jerome – “When They See Us” (Netflix) (WINNER)
Christopher Abbott – “Catch-22” (Hulu)
Mahershala Ali – “True Detective” (HBO)
Russell Crowe – “The Loudest Voice” (Showtime)
Jared Harris – “Chernobyl” (HBO)
Sam Rockwell – “Fosse/Verdon” (FX)
Noah Wyle – “The Red Line” (CBS)

ACTRESS IN A LIMITED SERIES OR MOVIE MADE FOR TELEVISION
Michelle Williams – “Fosse/Verdon” (FX) (WINNER)
Kaitlyn Dever – “Unbelievable” (Netflix)
Anne Hathaway – “Modern Love” (Amazon)
Megan Hilty – “Patsy & Loretta” (Lifetime)
Joey King – “The Act” (Hulu)
Jessie Mueller – “Patsy & Loretta” (Lifetime)
Merritt Wever – “Unbelievable” (Netflix)

SUPPORTING ACTOR IN A LIMITED SERIES OR MOVIE MADE FOR TELEVISION
Stellan Skarsgård – “Chernobyl” (HBO) (WINNER)
Asante Blackk – “When They See Us” (Netflix)
George Clooney – “Catch-22” (Hulu)
John Leguizamo – “When They See Us” (Netflix)
Dev Patel – “Modern Love” (Amazon)
Jesse Plemons – “El Camino: A Breaking Bad Movie” (Netflix)
Russell Tovey – “Years and Years” (HBO)

Toni Collette – “Unbelievable” (Netflix) (WINNER)
Patricia Arquette – “The Act” (Hulu)
Marsha Stephanie Blake – “When They See Us” (Netflix)
Niecy Nash – “When They See Us” (Netflix)
Margaret Qualley – “Fosse/Verdon” (FX)
Emma Thompson – “Years and Years” (HBO)
Emily Watson – “Chernobyl” (HBO)

ANIMATED SERIES
“BoJack Horseman” (Netflix) (WINNER)
“Big Mouth” (Netflix)
“The Dark Crystal: Age of Resistance” (Netflix)
“She-Ra and the Princesses of Power” (Netflix)
“The Simpsons” (Fox)
“Undone” (Amazon)

TALK SHOW
“The Late Late Show with James Corden” (CBS) (WINNER – TIE)
“Late Night with Seth Meyers” (NBC) (WINNER – TIE)

“Desus & Mero” (Showtime)
“Full Frontal with Samantha Bee” (TBS)
“The Kelly Clarkson Show” (NBC)
“Last Week Tonight with John Oliver” (HBO)

COMEDY SPECIAL
“Live in Front of a Studio Audience: Norman Lear’s ‘All in the Family’ and ‘The Jeffersons’” (ABC) (WINNER)
“Amy Schumer: Growing” (Netflix)
“Jenny Slate: Stage Fright” (Netflix)
“Ramy Youssef: Feelings” (HBO)
“Seth Meyers: Lobby Baby” (Netflix)
“Trevor Noah: Son of Patricia” (Netflix)
“Wanda Sykes: Not Normal” (Netflix)

Uncharted: il regista di Venom si occuperà della regia del film?

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Uncharted: il regista di Venom si occuperà della regia del film?

Lo scorso dicembre abbiamo appreso la notizia che anche Travis Knight (Bumblebee) ha deciso di abbandonare la regia dell’adattamento cinematografico di Uncharted ad opera della Sony Pictures. In base a quanto emerso online, i motivi dietro l’addio di Knight erano puramente organizzativi: a causa degli impegni di Tom Holland con le riprese del terzo Spider-Man fissate per la prossima estate, la produzione del film basato sul celebre videogioco Naughty Dog è stata ufficialmente posticipata; proprio per questo, Knight era impossibilitato ad occuparsi ancora della regia.

Adesso pare che un nuovo sostituto sia già stato trovato. Come riportato da Deadline, infatti, la Sony avrebbe puntato a Ruben Fleischer, regista di Zombieland e Venom, che di recente è tornato sul grande schermo con Zombieland – Doppio colpo. Al momento il regista non ha ancora firmato alcun accordo, ma stando alla fonte ci sono buone possibilità che sia proprio Fleischer a raccogliere nuovamente le redini del travagliatissimo progetto.

È altamente improbabile che Uncharted riesca ad essere pronto per il 18 dicembre 2020, data inizialmente fissata dalla Sony per la release del film. Tom Holland resta collegato al progetto nei panni di Nathan Drake, così come Mark Wahlberg in quelli di Sully Sullivan.

Non tutti sanno che, inizialmente, Mark Wahlberg avrebbe dovuto interpretare l’eroe del titolo anni fa quando David O. Russell era coinvolto nel progetto, mentre negli anni la Sony ha deciso di sviluppare il film come una origin story. La sceneggiatura è stata firmata da Art Marcum, Matt Holloway e Rafe Judkins, e racconterà le avventure del protagonista Nathan Drake nei suoi anni giovanili mentre diventa il cacciatore di tesori che tutti conosciamo.

LEGGI ANCHE – Uncharted: il videogioco sarà soltanto un’ispirazione per il film

Vi ricordiamo che Uncharted sarà la prima produzione cinematografica di Sony PlayStation Productions, divisione interna della Sony fondata lo scorso anno da Asad Qizilbash e Carter Swan in collaborazione con PlayStation Productions, Chuck Roven, Avi Arad, Alex Gartner e Ari Arad.

Marvel: gli attori deceduti non verranno ricreati in CGI

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Marvel: gli attori deceduti non verranno ricreati in CGI

Nonostante la recente tendenza di alcuni studios a riportare sullo schermo attori deceduti attraverso l’impiego della computer grafica, la Marvel sembra non voler seguire la medesima politica per i suoi film.

L’Universo Cinematografico Marvel è riuscito a monopolizzare il box office mondiale degli ultimi dieci anni, battendo numerosi record e aumentando in maniera esponenziale il proprio fandom. In molti hanno cercato di replicare la formula dietro il successo della Marvel, ma i risultati – seppur in alcuni casi soddisfacenti – sono sempre stati lontani da quel tipo di impatto, sia in termini economici che in termini meramente culturali.

In un certo senso, la Disney ha fatto da apripista per quanto riguarda la resurrezione degli attori sul grande schermo, dopo che Peter Cushing era tornato nei panni di Grand Moff Tarkin in Rogur One: A Star Wars Story: all’epoca della release dello spin-off, Cushing era morto da 22 anni, senza considerare il fatto che il film è entrato in produzione quando l’attore era già morto da 20 anni.

In seguito alla tragica scomparsa di Carrie Fisher, l’iconica Leia nella saga di Star Wars, la Disney ha deciso di non ricreare l’attrice digitalmente – al pari di quanto fatto con Cushing – ma di utilizzare del materiale inedito proveniente da Il Risveglio della Forza, nonostante gli effetti digitali abbiamo comunque giocato un ruolo importante nella sua apparizione postuma ne L’Ascesa di Skywalker (ricordiamo che una versione più giovane della Fisher da Una Nuova Speranza venne ricreata digitalmente per Rogue One, e questo prima della scomparsa dell’attrice).

Molto sono state le domande che la decisione della Disney di ricreare attori deceduti sul grande schermo ha generato: un dibattito che probabilmente continuerà ancora a lungo, soprattutto in vista della crescita che la moderna tecnologia continuerà ad affrontare. Come dichiarato da Victoria Alonso, vicepresidente esecutivo della produzione dei Marvel Studios, il MCU non userà la CGI per riportare al cinema attori morti: “Non l’abbiamo mai considerato”, ha dichiarato la Alonso in una recente intervista con Yahoo Movies (via CBR).

Parlando invece dell’importante dilemma morale dietro la ricreazione digitale di attori deceduti, Craig Hammack, artista degli effetti visivi che ha lavorato a Captain Marvel, ha aggiunto:

“È un processo del quale siamo tutti consapevoli, perché le possibilità stanno arrivando. La nostra speranza è che, se dovesse accadere, nulla venga fatto irresponsabilmente. Dal mio punto di vista, non voglio vedere una performance recitata da qualcuno che non sia quell’attore in carne ed ossa.”

La Alonso ha continuato dicendo che, nonostante la Marvel utilizzi una notevole quantità di CGI nei suoi film, fa comunque ancora tanto affidamento sulla motion capture e sul lavoro degli attori per cercare di realizzare delle buone storie. A tal proposito ha aggiunto: “L’esperienza con Thanos e Hulk ha reso ancora più evidente che hai bisogno del lavoro dal vivo di attori come Josh Brolin e Mark Ruffalo”.

Considerato l’attuale scenario, sarà “interessante” vedere se, in un prossimo futuro, gli studios arriveranno a firmerare una sorta di “clausola di risurrezione” con gli attori per lo sfruttamento della loro immagine dopo la loro dipartita. Almeno per il momento, sembra che la Marvel non abbia alcuna intenzione di farlo con gli attori del MCU. 

Fonte: ScreenRant

Star Trek: Picard 2, arriva la conferma ufficiale

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Star Trek: Picard 2, arriva la conferma ufficiale

La CBS All Access ha annunciato oggi il rinnovo della seconda stagione della sua prossima serie originale Star Trek: Picard. L’annuncio è stato fatto da Julie McNamara, Vicepresidente esecutivo dei contenuti originali per CBS All Access, durante la presentazione semestrale del servizio Television Critics Association.

L’energia e l’entusiasmo per la premiere di STAR TREK: PICARD ha raggiunto una grandezza superiore a quella che tutti noi di CBS All Access avremmo potuto sperare“, ha dichiarato Julie McNamara, Vicepresidente esecutivo, Contenuto originale, CBS All Access. “Siamo entusiasti di annunciare i piani per una seconda stagione prima del debutto della serie, e siamo fiduciosi che i fan di” Star Trek “e i nuovi spettatori saranno catturati dal cast stellare e dalla trama meticolosamente elaborata del team creativo quando della serie che debutterà il 23 gennaio.”

La prima stagione di STAR TREK: PICARD sarà presentato in anteprima su CBS All Access negli Stati Uniti giovedì 23 gennaio. Dopo la premiere, nuovi episodi di STAR TREK: la prima stagione di 10 episodi di PICARD sarà disponibile settimanalmente il giovedì, in esclusiva per gli abbonati CBS All Access negli Stati Uniti. In Italia la serie sarà su PRIME VIDEO. 

La seconda stagione di Star Trek: Picard vede Sir Patrick Stewart riprendere il ruolo iconico di Jean-Luc Picard, che ha interpretato per sette stagioni in “Star Trek: The Next Generation”. La nuova serie segue questo personaggio iconico nel prossimo capitolo della sua vita. La serie è prodotta da CBS Television Studios in associazione con Secret Hideout e Roddenberry Entertainment. Per la seconda stagione della serie, Alex Kurtzman, Akiva Goldsman, Michael Chabon, Patrick Stewart, Terry Matalas (“12 Monkeys”, “MacGyver”), Heather Kadin, Rod Roddenberry e Trevor Roth sono produttori esecutivi; Aaron Baiers (Secret Hideout) e Kirsten Beyer sono coproduttori esecutivi.

STAR TREK: I membri del cast della prima stagione di PICARD includono Sir Patrick Stewart (Jean-Luc Picard), Alison Pill (Dr. Agnes Jurati), Isa Briones (Dahj), Evan Evagora (Elnor), Michelle Hurd (Raffi Musiker), Santiago Cabrera ( Cristobal Rios) e Harry Treadaway (Narek) insieme a stelle speciali come Brent Spiner (Data), Jonathan Del Arco (Hugh), Jonathan Frakes (William Riker), Jeri Ryan (Seven of Nine) e Marina Sirtis (Deanna Troi).

Prima stagione di Star Trek: Picard sarà trasmesso in esclusiva su CBS All Access negli Stati Uniti e sarà distribuito contemporaneamente a livello internazionale da CBS Studios International su Prime Video in oltre 200 paesi e territori.

Brad Pitt ricorda la disastrosa premiere di Fight Club al Festival di Venezia

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A quanto pare, Brad Pitt ed Edward Norton non erano esattamente lucidi quando hanno partecipato ad un’importantissima proiezione – ma altrettanto disastrosa, secondo le ricostruzioni – di Fight Club, il film di David Fincher uscito nel 1999, divenuto negli anni un vero e proprio cult movie. Nonostante si tratti di uno dei titoli più amati della filmografia di entrambe le star hollywoodiane, all’inizio Fight Club non è stato accolto bene dal pubblico.

Quando l’adattamento cinematografico dell’omonimo romanzo di Chuck Palahniuk è arrivato sul grande schermo, il pubblico non ha reagito bene alla sua eccessiva dose di violenza e al suo umorismo estremamente dark, tanto che il film si è trasformato in un colossale insuccesso al botteghino. Prima ancora della sua uscita in sala, il film vantava già una quantità enorme di recensioni negative in seguito alle numerose anteprime, come quella tenutasi alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, dove il film venne proiettato nel corso della 56esima edizione. 

In un recente podcast di Marc Maron, è stato Brad Pitt in persona a rivelare un aneddoto molto particolare relativo proprio alla premiere di Fight Club a Venezia, alla quale parteciparono sia lui che Edward Norton. Secondo le parole di Pitt, già durante la proiezione il pubblico sembrava non gradire il film, e sia lui che Norton reagirono alla cosa in maniera decisamente inusuale, e questo perché entrambi si erano presentati alla proiezione… strafatti! Come raccontato dall’attore:

“Per qualche ragione, io e Ed abbiamo pensato che sarebbe stata una buona idea fumare una canna prima di andare alla proiezione. Entriamo in sala e ci fanno accomodare in galleria. Ti siedi accanto all’organizzatore del Festival. Tutti ti guardano, ti applaudono… è tutto molto formale. Inizia il film e nessuno ride alle battute. E così… ancora e ancora. C’era il gelo totale. Più andava avanti così, più io ed Edward non smettevamo di ridere. Eravamo gli unici in tutta la sala a ridere delle nostre stesse battute.”

Pitt ha poi aggiunto che il momento più “imbarazzante” durante la proiezione è stato quando il personaggio di Helena Bonham Carter pronuncia la battuta: “Nessuno mi scopava così dalle elementari”: a quel punto il direttore del Festival, che era stato notevolmente a disagio per tutta la proiezione, si alzò e se ne andò senza dire una parola, cosa che stando al resoconto di Pitt fece divertire ancora di più sia lui che Norton.

Col senno di poi, è evidente quanto i due attori fossero assolutamente inconsapevoli di quello che sarebbe accaduto dopo, dal momento che Fight Club è poi diventato uno dei film più controversi e memorabili degli anni ’90.

Fonte: ScreenRant

Star Trek: Noah Hawley anticipa un nuovo inizio per la saga

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Star Trek: Noah Hawley anticipa un nuovo inizio per la saga

Il regista Noah Hawley ha parlato per la prima volta del nuovo capitolo della saga di Star Trek, anticipando che il film a lui commissionato dalla Paramount Pictures potrebbe rappresentare un nuovo riavvio cinematografico per il celebre franchise. Sul versante tv la saga è riuscita a trovare una propria stabilità, grazie alle serie targate CBS All-Access; per quanto riguarda il grande schermo, invece, le cose sono state decisamente più turbolente…

I primi due film della saga reboot diretti da J.J. Abrams si sono rivelati un successo, ma il terzo capitolo, Star Trek: Beyond, è stato un vero e proprio flop al box office. Per anni si è discusso di un possibile Star Trek 4 che avrebbe dovuto vedere il ritorno di Chris Hemsworth nei panni di George Kirk, fino a quando non è stato ufficializzato che Noah Hawley avrebbe scritto e diretto il nuovo film della saga.

Quando Hawley è stato annunciato come nuovo regista e sceneggiatore di Star Trek, non è stato mai specificato in realtà se il film sarebbe stato o meno un prosieguo della trilogia con protagonista Chris Pine. In molti lo hanno dato quasi per scontato, auspicando un ritorno nel cast non solo di Pine, ma anche di Zachary Quinto, Zoe Saldana e Karl Urban. Adesso, però, alcune recenti dichiarazioni di Hawley sul progetto hanno in qualche modo ribaltato le carte in tavola, lasciando intuire che il suo film potrebbe non riportare al cinema il cast della trilogia lanciata da Abrams nel lontano 2009.

Intervistato da Collider a proposito di Star Trek 4, infatti, Noah Hawley ha dichiarato: “Siamo ancora agli inizi. Si tratta di intraprendere una nuova direzione, ma è ancora tutto in fase di sviluppo, soprattutto per quanto riguarda quali attori e personaggi saranno coinvolti e quali no. Non penso al mio film come ad un quarto capitolo di Star Trek… sarebbe riduttivo. Piuttosto, è un nuovo inizio.”

A tal proposito, il regista e sceneggiatore ha aggiunto: “Star Trek riguarda l’essere umano, la diversità, l’esplorazione… come si riesce a superare in astuzia il tuo avversario e non soltanto come si riesce a sconfiggerlo attraverso la forza fisica. Sono eccitato all’idea di usare i personaggi in un modo nuovo… o di usare nuovi personaggi… o qualsiasi cosa sarà.”

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Iniziato nel lontano 2009 con Star Trek e proseguito rispettivamente a distanza di quattro e tre anni con Star Trek: Into Darkness (2013) e Star Trek: Beyond (2016), il progetto di un reboot della nota serie televisiva creata nel 1966 da Gene Roddenberry ha visto J.J.Abrams – anche regista dei primi due episodi – mettere in atto veri e propri sforzi per rivitalizzare al meglio il franchise.

Nonostante Star Trek: Beyond abbia ottenuto un grande riscontro di pubblico e critica, il film diretto da Justin Lin si è fermato a quota 345.5 milioni di dollari nel mondo contro un budget di oltre 185.000.000 dollari, e ciò a portato la Paramount a frenare la corsa verso un possibile Star Trek 4.

Morbius: il primo trailer arriverà oggi, il film sarà collegato al MCU?

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Morbius, l’attesissimo cinecomic della Sony che avrà come protagonista Jared Leto, dovrebbe essere ambientato nella medesima realtà del MCU. Il film, che vedrà Leto vestire i panni del Dr. Michael Morbius, sarà diretto da Daniel Espinosa, noto per Life – Non oltrepassare il limite con Ryan Reynolds e Jake Gyllenhaal. Si tratta del secondo film dello studio incentrato su uno dei più celebri nemici di Spider-Man, dopo il campione d’incassi Venom con Tom Hardy.

I dettagli sulla trama di Morbius non sono ancora stati resi noti, ma è probabile che il film sarà una storia di origini: ad ogni modo, l’arrivo del primo trailer ufficiale del cinecomic dovrebbe rivelare di più sull’attesissimo titolo. Come riportato nelle ultime ore da FandomWire, Morbius sarà parte della continuity del MCU: alcune fonti anonime, infatti, avrebbero rivelato una particolare connessione tra il film e il personaggio di J. Jonah Jameson interpretato dal premio Oscar J.K. Simmons nella scena dei titoli di coda di Spider-Man: Far From Home

In attesa di maggiori dettagli sull’eventuale collegamento tra Morbius e il MCU, nella giornata di ieri è arrivata la conferma, attraverso l’account Instagram ufficiale di Tyrese Gibson – uno dei membri del cast -, che il primo trailer ufficiale del film arriverà online nella giornata di oggi. Mancano dunque poche ore e finalmente sapremo qualcosa in più sul ritorno di Jared Leto nell’universo dei supereroi…

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Jared Leto è il protagonista dello spin-off dedicato al personaggio dello Spider-Verse in produzione alla Sony, Morbius: il Vampiro Vivente. Il premio Oscar interpreta il Dr. Michael Morbius, un biochimico che tenta di curare una fatale malattia del sangue iniettandosi un siero derivato da pipistrelli. Diventando Morbius, ha tutte le qualità di un vampiro – incluso il gusto per il sangue umano.

Tyrese Gibbs, Adria Arjona Jared Harris completano il cast del film, che uscirà nelle sale il 31 luglio 2020. La Arjona interpreterà Martine Bancroft, l’interesse amoroso del protagonista Morbius: nei fumetti, Martine diventa una potenziale vittima della sua sete di sangue mentre è alle prese con la trasformazione che lo ha reso una strana versione da laboratorio dei vampiri soprannaturali della tradizione.

Con Morbius continua il piano della Sony per espandere un universo parallelo a quello dei Marvel Studios, inaugurato lo scorso anno da Venom di Ruben Fleischer. Il film sarà diretto da Daniel Espinosa (Safe House – Nessuno è al sicuro, Life – Non oltrepassare il limite), mentre la sceneggiatura è stata firmata da Matt Sazama e Burk Sharpless, che vantano nel proprio curriculum titoli come Power RangersDracula UntoldThe Last Witch Hunter – L’Ultimo Cacciatore di Streghe e Gods of Egypt.

Creato dallo scrittore Roy Thomas e dall’artista Gil Kane, il personaggio di Morbius è apparso per la prima volta nei panni di un criminale di Spider-Man nell’ottobre 1971 e si è evoluto in una specie di eroe dei fumetti nel corso dei decenni.