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Better Call Saul 5: teaser promo

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Better Call Saul 5: teaser promo

La AMC ha diffuso il teaser promo di Better Call Saul 5, la quinta attesissima stagione della serie spin-off Better Call Saul.

Better Call Saul 5

Better Call Saul 5 è la quinta stagione della serie spin-off Better Call Saul, prequel della pluripremiata serie Breaking Bad. Il creatore Vince Gilligan e lo sceneggiatore e produttore Peter Goul hanno lavorato anche in qualità di co-produttori. Il cast vede la partecipazione di Bob Odenkirk, Jonathan Banks, Michael McKean, Rhea Seahorn, Patrick Fabian, Michael Mando rispettivamente nei ruoli di Jimmy McGill, Mike Ehrmantraut, Chuck McGill, Kim Wexler, Howard Hamlin e Nacho Varga.

Better Call Saul 5 è scritta ancora una volta da Vince Gilligan e Peter Gould che sono anche produttori esecutivi insieme a Mark Johnson (Breaking Bad, Diner, Rain Man), Melissa Bernstein (Breaking BadRectify, Halt and Catch Fire) e  Thomas Schnauz.

Nella quarta stagione di Better Call Saul, la morte di Chuck catalizza la trasformazione di Jimmy McGill (Odenkirk) in Saul Goodman. Sulla scia della sua perdita, Jimmy prende provvedimenti nel mondo criminale che metterà il suo futuro come avvocato – e il suo rapporto con Kim (Rhea Seehorn) – a rischio. La morte di Chuck (Michael McKean) colpisce profondamente gli ex colleghi Howard (Patrick Fabian) e Kim, rimettendo i due ancora sui due lati opposti di una battaglia scatenata dai fratelli McGill.

Nel frattempo, Mike Ehrmantraut assume un ruolo più attivo come il più recente (e più completo) consulente di sicurezza di Madrigal Electromotive. E’ un momento molto delicato per essere in servizio a Gus Fring, dato che il crollo di Hector manda segnali in tutto il mondo sotterraneo di Albuquerque e getta il cartello nel caos – facendo a pezzi i piani ben strutturati di Gus e Nacho. Mentre Gus cambia rotta, Nacho si ritrova nel mirino di forze nemiche.

Cattive Acque: trailer del film con Mark Ruffalo e Anne Hathaway

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Cattive Acque: trailer del film con Mark Ruffalo e Anne Hathaway

Dai produttori di Green Book e Il caso Spotlight, arriva il 20 febbraio nelle sale italiane, CATTIVE ACQUE, lultimo film dell’acclamato regista Todd Haynes, con un cast d’eccezione composto da Mark Ruffalo, Anne Hathaway, William Jackson Harper, Bill Pullman e Tim Robbins.

La pellicola è basata su una vicenda realmente accaduta e che ha portato alla luce un’importante problematica legata alla salute pubblica.

Un caso di corruzione ad altissimi livelli, una battaglia che ha avuto la sua risonanza nel gennaio del 2016 a seguito della pubblicazione da parte del New York Times di un articolo firmato da Nathaniel Rich, che descriveva nel dettaglio l’operato dell’avvocato di Cincinnati Rob Bilott.

Billot socio dello studio legale Taft Stettinius & Hollister LLP, è diventato un improbabile attivista, denunciando i pericoli causati da una sostanza chimica che stava contaminando da anni una comunità rurale.

L’inchiesta è arrivata a colpire un gigante industriale responsabile di aver promosso commercialmente l’uso della sostanza incriminata.

Cattive Acque – la SINOSSI

Questa è la vera storia di Robert Bilott (Mark Ruffalo) l’avvocato ambientalista protagonista di una estenuante battaglia legale durata ben 19 anni contro il colosso chimico DuPont e di come, da uomo tenace e combattivo, ha rappresentato 70mila cittadini dell’Ohio e della Virginia, la cui acqua potabile era stata contaminata dallo sversamento incontrollato di PFOA (acido perfluorooctanico). Grazie ad uno studio tossicologico sulle vittime, Bilott riuscirà a dimostrare i rischi per la salute associati alla contaminazione delle acque e otterrà per loro un importante risarcimento.

Justice League #SnyderCut: prima e dopo la resurrezione di Superman nelle nuove immagini

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Dopo aver mostrato Henry Cavill con il costume nero di Superman, Zack Snyder ha approfittato della vacanze di Natale per condividere con i suoi fan – sempre attraverso il suo account Vero – una serie di nuovi scatti inediti dalla #SnyderCut di Justice League.

Le immagini ci mostrano, oltre all’Uomo d’Acciaio prima e dopo la resurrezione, anche gli altri membri del team, tra cui Batman, The Flash e Cyborg: in particolare, la didascalia che ha accompagnato l’immagine del personaggio interpretato nel film da Ray Fisher, lascia intendere che Victor Stone sarebbe potuto cadere sotto il controllo di Darkseid o Steppenwolf.

Interagendo con i suoi fan attraverso il social network, Zack Snyder ha rivelato di non aver ancora visto la versione cinematografica del film, sotto consiglio di alcune persone a lui molte care che hanno avuto modo di vedere entrambe le versioni, dal momento che le riprese aggiuntive svoltesi sotto l’egida di Joss Whedon pare abbiano cambiato in maniera massiccia il contenuto del film così come Snyder lo aveva inizialmente pensato.

Potete ammirare tutte le nuove immagini di seguito:

Secondo una recente campagna di beneficenza lanciata da Zack Snyder, il titolo ufficiale della #SnyderCut – nome affibbiato al progetto dai fan – dovrebbe essere Zack Snyder’s Justice League, come dimostra una felpa realizzata proprio in occasione della campagna sostenuta dall’organizzazione American Foundation for Suicide Prevention, fondata dallo stesso Snyder dopo il suicidio della figlia maggiore.

LEGGI ANCHE – Justice League #SnyderCut: ecco le prove che esiste e la durata del film

Nelle ultime settimane sono emersi ulteriori dettagli circa la lavorazione “travagliata” di Justice League, con Snyder che ha spiegato che i cambiamenti apportati in itinere sono stati causati da varie interferenze con lo studio:

“Partivamo con l’idea che una minoranza di persone non aveva amato Batman v Superman, e questo ha avuto un effetto anche sul film successivo. La mia versione originale del film, che avevo scritto insieme a Chris Terrio, non è mai stata girata. L’idea reale, difficile, e spaventosa, non è mai stata realizzata per le paure dello studio, e io e miei collaboratori eravamo insicuri proprio a causa della reazione scatenata da Batman v Superman […]

Sarebbe stata una lunga storia da raccontaresaremmo finiti in un futuro a distanza dove Darkseid conquistava la Terra e dove Superman cedeva all’equazione dell’anti vita. Alcuni membri della Justice League sopravvivevano in quel mondo combattendo, Batman rompeva il suo patto con Cyborg e Flash tornava indietro nel tempo per dire qualcosa a Bruce…

Matrix 4: nel film apparirà un giovane Morpheus

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Matrix 4: nel film apparirà un giovane Morpheus

Alcuni mesi fa abbiamo appreso che Yahya Abdul-Mateen II, noto per aver interpretato Black Manta in Aquaman di James Wan, si è ufficialmente unito al cast di Matrix 4, il nuovo capitolo della celebre saga sci-fi che sarà diretto ancora una volta da Lana Wachowski. Il ruolo che l’attore statunitense avrebbe interpretato nel film non era mai stato rivelato, almeno fino ad oggi…

Un nuovo report di The Illuminerdi (via ScreenRant), infatti, suggerisce che Yahya Abdul-Mateen II avrà il ruolo del giovane Morpheus in Matrix 4, atteso nelle sale per il prossimo anno. Voci della possibile presenza del personaggio di Morpheus nel nuovo capitolo della saga erano già trapelate ancora prima dell’annuncio ufficiale del casting di Yahya Abdul-Mateen II: una volta confermata la presenza dell’attore nel film, in molti hanno iniziato a ipotizzare che lo stesso avrebbe potuto interpretare proprio il capitano della città di Zion, già interpretato da Laurence Fishburne in tutte e tre i capitoli precedenti. Resta da capire se Laurence Fishburne tornerà in qualche modo, nonostante il recasting del suo personaggio. Al momento la trama del film è avvolta nel totale mistero.

LEGGI ANCHE – Matrix 4: Yahya Abdul-Mateen II entra nel cast

Matrix 4 vedrà nel cast il ritorno di Keanu Reeves, Carrie-Ann Moss e Jada Pinkett-Smith al fianco delle new entry Yahya Abdul-Mateen II, Neil Patrick Harris, Jonathan Groff, Jessica Henwick e Toby Onwumere.

Il nuovo capitolo del franchise sarà diretto da Lana Wachowski. La sceneggiatura del film è stata firmata a sei mani con Aleksandar Hemon e David Mitchell, mentre diverse fonti sostengono che le riprese dovrebbero iniziare nei primi mesi del 2020. “Molte delle idee che Lilly ed io abbiamo esplorato vent’anni fa a proposito della nostra realtà sono ancora più rilevanti ora. Sono molto felice di avere questi personaggi nella mia vita e sono grata per questa possibilità di lavorare ancora con i miei brillanti amici“, ha detto la Wachowski.

Non potremmo essere più entusiasti di rientrare in The Matrix con Lana“, ha dichiarato Toby Emmerich, presidente della Warner Bros, “Lana è una vera visionaria, una regista creativa e originale e siamo entusiasti che stia scrivendo, che dirigerà e produrrà questo nuovo capitolo dell’universo di Matrix“.

Outlander 5: la sigla d’apertura

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Outlander 5: la sigla d’apertura

Il canale americano Starz dopo la prima clip ha diffuso la sigla d’apertura di Outlander 5, l’attesissima quinto stagione di Outlander.

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Outlander 5 è la quinta stagione della serie tv Outlander creata da Ronald D. Moore per il canale americano Starz.

Nella quinta stagione di Outlander ritorneranno Claire Elizabeth Randall/Fraser, nata Beauchamp (stagione 1-in corso), interpretata da Caitriona Balfe,  James “Jamie” Alexander Malcolm MacKenzie Fraser (stagione 1-in corso), interpretato da Sam Heughan, Edward “Ned” Gowan (stagioni 1, 3-in corso), interpretato da Bill Paterson, Frank Randall/Jonathan “Black Jack” Randall (stagioni 1-3), interpretato da Tobias Menzies, Janet “Jenny” Fraser Murray (stagione 1-in corso), interpretata da Laura Donnelly, Ian Murray (stagione 1-in corso), interpretato da Steven Cree, Roger Wakefield (stagione 2-in corso), interpretato da Richard Rankin, Brianna “Bree” Randall Fraser MacKenzie (stagione 2-in corso), interpretata da Sophie Skelton, Lord John William Grey (stagione 3-in corso), interpretato da David Berry, Marsali MacKimmie Fraser (stagione 3-in corso), interpretata da Lauren Lyle,Claudel “Fergus” Fraser (stagione 3-in corso), interpretato da César Domboy e Capitano Raines (stagione 3-in corso), interpretato da Richard Dillane.

Colin Firth: 10 cose che non sai sull’attore

Colin Firth: 10 cose che non sai sull’attore

Colin Firth è tra i più apprezzati interpreti attualmente in attività, dotato di un fascino unico che gli ha permesso di vedersi spianata la strada verso il successo. Negli anni si è dimostrato valido interprete tanto di commedie quanto di film più drammatici, senza disdegnare ruoli in celebri film action. Premiato con l’Oscar, Firth continua ancora oggi a regalare grandi soddisfazioni ai suoi fan, con la critica ne ha in più occasioni apprezzato la versatilità.

Ecco 10 cose che non sai di Colin Firth.

Colin Firth: i suoi film

1. Ha recitato in celebri lungometraggi. L’attore ha debuttato al cinema nel 1984 con il film Another Country, per poi recitare in Valmont (1989) Il paziente inglese (1996), con cui ottiene una prima notorietà. Nel 1998 recita in Shakespeare in Love, che gli permette di ottenere una più ampia fama, per poi consacrarsi con il film Il diario di Bridget Jones (2001). Da quel momento recita in film come La ragazza con l’orecchino di perla (2003), Love Actually – L’amore davvero (2003), Che pasticcio, Bridget Jones! (2004), Nanny McPhee – Tata Matilda (2005), Un marito di troppo (2008), Mamma Mia! (2008), Dorian Gray (2009) e A Single Man (2009), con cui ottiene la sua prima nomination agli Oscar. Nell’ultimo decennio l’attore ha poi recitato in celebri film come A Christmas Carol (2009), Il discorso del re (2010), La talpa (2011), Gambit – Una truffa a regola d’arte (2012), Magic in the Moonlight (2014), Kingsman – Secret Service (2014), Genius (2016), Bridget Jones’s Baby (2016), Kingsman – Il cerchio d’oro (2017), Il ritorno di Mary Poppins (2018), Kursk (2018) e 1917 (2019).

2. Ha recitato anche in televisione. Nel corso della sua carriera l’attore ha partecipato da interprete a diversi film per la televisione, tra cui Tumbledown (1988), Conspiracy – Soluzione finale (2001), Born Equal (2006) e Celebration (2007). Ha inoltre partecipato anche alla miniserie Orgoglio e pregiudizio (1995).

3. Si è distinto come produttore. Nel corso della sua carriera l’attore ha inoltre prodotto diversi documentari come In Prison My Whole Life (2007) e The People Speak Up (2010), nonché dei film Il diritto di uccidere (2015), Loving (2016) e The Happy Prince – L’ultimo ritratto di Oscar Wilde (2018).

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Colin Firth: la vita privata dell’attore

4. Ha avuto diverse relazioni. Sul set del film Valmont l’attore conosce l’attrice Meg Tilly, con la quale avrà una relazione dal 1989 al 1994 e un figlio nato nel 1990. Successivamente ha una relazione con l’attrice Jennifer Ehle, conosciuta sul set della serie Orgoglio e pregiudizio.

5. Si è sposato. Nel 1997 l’attore ha sposato la produttrice e regista italiana Livia Giuggioli, con cui ha due figli, nati rispettivamente nel 2001 e nel 2003. I due, tuttavia, annunciano la separazione nel dicembre del 2019.

Colin Firth e i premi Oscar

6. Ha vinto l’ambito premio. L’attore riceve nel 2010 la sua prima nomination come miglior attore protagonista ai premi Oscar per il film A Single Man, senza tuttavia riportare la vittoria. L’anno successivo, tuttavia, l’attore viene nuovamente nominato come miglior attore protagonista, per il film Il discorso del re, vincendo in questo caso il prestigioso premio.

Colin Firth è cittadino italiano

7. Ha ricevuto la cittadinanza. L’attore, sposato per molti anni con una donna italiana, ha da sempre reso noto il suo amore per il Bel Paese. Nel 2017 riceve la cittadinanza italiana, avendola chiesta per i venti anni di matrimonio con la moglie. Inoltre, Firth parla correntemente l’italiano.

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Colin Firth in Orgoglio e pregiudizio

8. Ha recitato nella celebre serie televisiva. Nel 1995 l’attore acquista maggior popolarità recitando nel ruolo di Fitzwilliam Darcy, nella serie TV Orgoglio e pregiudizio. La serie fu particolarmente apprezzata per la sua fedeltà al testo della Austen, e mise nuovamente in mostra le doti attoriali di Firth.

Colin Firth: il suo 2019

9. Ha nuovi progetti in programma. Nel 2019 l’attore svolge un ruolo di rilievo nell’apprezzato film di Sam Mendes, 1917. Allo stesso tempo ha preso parte alle riprese dei film Il giardino segreto e Supernova, entrambi previsti per il 2020.

Colin Firth età e altezza

10. Colin Firth è nato a Grayshott, in Inghilterra, il 10 settembre 1960. L’altezza complessiva dell’attore è di 187 centimetri.

Fonte: IMDb

Zoë Kravitz: 10 cose che non sai sull’attrice

Zoë Kravitz: 10 cose che non sai sull’attrice

La giovane attrice e cantante Zoë Kravitz è pronta a conquistare i fan con il ruolo di Selina Kyle, alias Catwoman, nell’annunciato nuovo film su Batman. Ma la Kravitz ha già una lunga carriera tanto al cinema quanto in televisione, dove ha saputo affermarsi per la sua versatilità. L’attrice ha infatti partecipato ad alcuni dei principali blockbuster degli ultimi anni, ma anche a film più indipendenti, che le hanno permesso di ottenere il favore della critica.

Ecco 10 cose che non sai su Zoë Kravitz.

Zoë Kravitz: i suoi film

1. Ha recitato in celebri lungometraggi. L’attrice ha debuttato al cinema nel 2007 con il film Sapori e dissapori, per poi recitare in Il buio nell’anima (2007), Birds of America (2008), Gli ostacoli del cuore (2010), Twelve (2010) e X-Men – L’inizio (2011), dove diventa celebre per il ruolo del mutante Angel Salvadore. In seguito recita nei film After Earth (2013), Divergent (2014), Mad Max: Fury Road (2015), The Divergent Series: Insurgent (2015), The Divergent Series: Allegiant (2016), Crazy Night – Festa col morto (2017), e Animali fantastici – I crimini di Grindelwald (2018).

2. Ha avuto ruoli in celebri serie TV. La Kravitz ha recitato nel 2011 in alcuni episodi della serie Californication, ricoprendo il ruolo di Pearl. Nel 2017 ottiene invece il ruolo di Bonnie Carlson, nella serie Big Little Lies, dove recita fino al 2019. Nel 2020 sarà invece tra i protagonisti della serie High Fidelity.

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3. Si è distinta come doppiatrice. L’attrice esordisce come doppiatrice per il film Lego Batman – Il film (2017), per poi dare voce al personaggio di Mary Jane nel film Spider-Man: Un nuovo universo (2018), vincitore del premio Oscar come miglior film d’animazione.

Zoë Kravitz ha un marito

4. È sposata. La Kravitz si è sposata il 29 giugno del 2019 con l’attore Karl Glusman, con cui era fidanzata ufficialmente dal 2018 dopo una frequentazione iniziata nel 2016. La cerimonia si è svolta a Parigi, nella villa del padre di lei, Lenny Kravitz. Tra gli invitati c’erano anche gli attori Jason Momoa, Reese Witherspoon, Shailene Woodley e Denzel Washington.

Zoë Kravitz: i suoi genitori

5. È figlia d’arte. L’attrice è figlia del celebre cantante Lenny Kravitz, tra i più premiati in ambito musicale, e dell’attrice Lisa Bonet, celebre per aver recitato nella serie I Robinson. I due genitori sono stati sposati dal 1987 al 1993.

Zoë Kravitz: i suoi tatuaggi

6. Ha numerosi tatuaggi. La Kravitz ha rivelato di avere ben 55 tatuaggi, in diverse parti del proprio corpo. Il più di questi sono piccoli segni sulle mani o sulle braccia. Ognuno di questi tatuaggi ha un preciso significato, e sul Web è possibile ritrovare un elenco completo a riguardo.

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Zoë Kravitz è Catwoman

7. Ha già interpretato il celebre personaggio. L’attrice è stata scelta per ricoprire il ruolo di Catwoman nel film The Batman, previsto per il 2020. Tuttavia l’attrice ha già dato voce a tale personaggio, doppiandolo nel film LEGO Batman – Il film.

8. Ha ricevuto importanti consigli. Quando fu resa pubblica la notizia secondo cui l’attrice avrebbe interpretato Catwoman, la Kravitz ha subito ricevuto importanti consigli dalle due attrici che avevano già ricoperto tale ruolo al cinema. Michelle Pfeiffer le ha infatti suggerito di assicurarsi che il suo costume le permetta di andare in bagno, mentre Anne Hathaway le ha suggerito di divertirsi il più possibile ad interpretare un ruolo tanto importante.

Zoë Kravitz e Yves Saint Laurent

9. Ha collaborato con la celebra casa di moda. L’attrice ha dato vita, in collaborazione con Yves Saint Laurent, ad una collezione a suo nome che prevede sei nuove sfumature del rossetto Rouge Pur Couture. Ognuna di queste sfumature è adatta ad occasioni e momenti diversi del giorno.

Zoë Kravitz età e altezza

10. Zoë Kravitz è nata a Los Angeles, California, Stati Uniti, il 1 dicembre 1988. L’attrice è alta complessivamente 157 centimetri.

Fonte: IMDb

I migliori film horror del 2019

I migliori film horror del 2019

Il 2019 è stato un anno particolarmente ricco per il cinema, con grandi blockbuster e importanti film d’autore che hanno calcato le sale cinematografiche di tutto il mondo. Inoltre, anche quest’anno il genere horror ha potuto fregiarsi di diversi film di successo, che hanno ribadito l’importanza di tale categoria nel panorama cinematografico.

Degli horror usciti quest’anno in sala, diversi sono quelli che hanno portato nuova vita al genere. Alcuni lo hanno utilizzato per raccontare la società contemporanea, altri per parlare di specifici aspetti della vita quotidiana, mentre altri ancora si sono rivelati delle buone trasposizioni da celebri romanzi dell’orrore.

Ecco i 10 migliori film horror del 2019.

Noi

Noi è il secondo lungometraggio diretto dal regista Jordan Peele, divenuto celebre con il film Scappa – Get Out. Questo suo nuovo horror ha per protagonista l’attrice premio Oscar Lupita Nyong’o, e vede una famiglia afroamericana, in vacanza a Santa Cruz, ritrovarsi attaccata dai propri doppelgänger. Nel susseguirsi di macabri eventi, la famiglia si ritroverà a confrontarsi con qualcosa che va ben oltre la loro immaginazione.

Il film si è rivelato un vero e proprio successo al box office, incassando globalmente 255 milioni di dollari a fronte di un budget di 20 milioni. Accolto positivamente dalla critica, il film è stato lodato per la sceneggiatura e la regia, nonché per la colonna sonora e l’interpretazione della Nyong’o.

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Midsommar

Il 2019 vede tornare al cinema anche il regista Ari Aster, che con Midsommar – Il villaggio dei dannati realizza un’opera seconda particolarmente apprezzata. Interpretata dagli attori Florence Pugh, Jack Reynor e Will Poulter, il film vede un gruppo di ragazzi in viaggio verso la Svezia, dove si recheranno in vacanza in un villaggio sperduto. Gli abitanti del luogo sveleranno ben presto delle strane usanze esiste, uniche nel loro genere, e le cose inizieranno ad andare sempre per il peggio.

Il film è stato indicato come uno dei miglior horror dell’anno, lodato per la sua regia e le idee messe in scena da Aster. Lo stesso regista è stato indicato come uno dei nomi da tenere d’occhio per il futuro di tale genere.

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Scary Stories to Tell in the Dark

Adattamento cinematografico dell’omonima serie di libri per ragazzi, Scary Stories to Tell in the Dark è uscito in sala in tempo per Halloween, spaventando i numerosi spettatori accorsi a vederlo. Diretto da André ∅vredal, il film ha per protagonisti un gruppo di ragazzi, i quali si imbatteranno in un antico libro di favole horror. Man mano che vanno avanti nella lettura, i ragazzi si renderanno conto che non si tratta solo di favole.

Il film è stato prodotto dal regista premio Oscar Guillermo del Toro, e ha unito un’estetica di film horror per ragazzi a toni particolarmente macabri, dando vita ad un prodotto adatto pensato tanto per i giovani quanto per gli adulti.

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It – Capitolo Due

Dopo lo straordinario successo di pubblico ottenuto dal primo capitolo, uscito nel 2017, il regista Andy Muschietti ha portato nelle sale il sequel It – Capitolo Due. Il film è la seconda parte della trasposizione dedicata al più celebre romanzo dello scrittore Stephen King, un’opera monumentale che ha stregato e spaventato milioni di spettatori nel corso degli anni.

Protagonisti del film sono, tra gli altri, gli attori James McAvoy, Jessica Chastain, Bill Hader, Jay Ryan, Bill skarsgård, Jaeden Martell, Sophia Lillis e Finn Wolfhard. Il gruppo di ragazzi che credeva di aver sconfitto il terribile pagliaccio Pennywise è ora costretto a riunirsi a distanza di 27 anni, dopo aver saputo del ritorno della malvagia creatura. Ormai diventati adulti, i vecchi amici dovranno dar vita ad un antico rito per tentare di sconfiggere definitivamente il mostro che infesta la città di Derry.

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Finché morte non ci separi

Diretto da Matt Bettinelli-Olpin e Tyler Gillett, il film Finché morte non ci separi è un film a metà tra la commedia nera e l’horror, con protagonisti gli attori Samara Weaving, Adam Brody e Mark O’Brien. Apprezzato da critica e pubblico, il lungometraggio si è rivelato una delle maggiori sorprese del genere.

Il film è la storia di Grace, giovane sposa unitasi in matrimonio con Alex, erede di una ricca dinastia fondatrice dell’impero dei giochi da tavola. Durante la sua prima notte di nozze, la ragazza viene invitata a partecipare a una tradizione familiare: il nuovo arrivato deve prendere parte a un gioco contro il resto della casata. Ben presto, tuttavia, il rito si rivelerà essere una terrificante caccia all’uomo.

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Polaroid

Basato su di un omonimo cortometraggio, Polaroid è uno dei più interessanti film horror del 2019. Diretto da Lars Klevberg, il film ha per protagonista la giovane Bird, che riceve in dono una vecchia polaroid comprata ad un mercatino. L’oggetto tuttavia non è ciò che sembra, e nasconde una terribile maledizione, che perseguiterà la ragazza e chiunque venga fotografato.

Il film è una nuova riflessione del genere su oggetti ormai in disuso, che acquistano valore metaforico all’interno del nuovo panorama mediale. La tecnostalgia messa in gioco dal film sarà motivo di riflessione, in chiave horror, su quello che è un oggetto vintage dall’indiscutibile fascino.

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Countdown

Un altro affascinante film horror uscito nelle sale nel 2019 è Countdown, diretto da Justin Dec con gli attori Elizabeth Lail, Peter Facinelli e Talitha Bateman. Nel film, tutto ruota intorno ad una misteriosa app che, scaricata sul proprio cellulare, è in grado di indicare, attraverso un minaccioso countdown, quanto tempo manca alla propria morte.

L’horror si pone così nuovamente a servizio della tecnologia oggi alla portata di tutti. Attraverso un app in grado di indicare il tempo rimanente prima di morire, il film attua una riflessione sui moderni media che circondano la vita di ognuno di noi, ripensandoli attraverso una metaforica chiave macabra.

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Doctor Sleep

Tratto dall’omonimo romanzo di Stephen King, Doctor Sleep è il sequel del celebre Shining. Diretto da Mike Flanagan con l’attore Ewan McGregor, la storia si concentra su di un ormai adulto Dan Torrance che, traumatizzato dai celebri eventi svoltisi anni prima all’interno dell’Overlook Hotel, si ritrova a combattere con l’alcolismo e i suoi poteri psichici.

Il film è stato accolto positivamente dal pubblico e dalla critica, che ne hanno apprezzato la trasposizione fedele e l’interpretazione del protagonista. Lo stesso King lo ha definito uno dei migliori adattamenti tratti dai suoi romanzi.

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L’angelo del male – Brightburn

Prodotto da James Gunn, L’angelo del male – Brightburn è un film horror diretto da David Yarovesky con protagonista l’attrice Elizabeth Banks. Il film offre un’interessante rovesciamento di prospettiva rispetto al mito di Superman, provando a immaginare cosa accadrebbe se un bambino caduto dallo spazio, e adottato da una coppia, rivelasse incredibili poteri e una super malvagità.

Basato su quest’affascinante idea, il film ha ottenuto un buon riscontro di pubblico, che ne ha apprezzato tanto la messa in scena quanto la violenza. La componente horror in chiave supereroistica ha inoltre contribuito ad aumentare la popolarità del film.

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Il Signor Diavolo

Il Signor Diavolo è il ritorno al genere horror per il regista Pupi Avati, che porta al cinema una nuova storia intrisa di atmosfere gotiche e possessioni demoniache. Tratto dall’omonimo romanzo scritto dallo stesso Avati, il quale desiderava raccontare una storia lugubre, di quelle che si raccontavano un tempo nelle case di campagna intorno al fuoco.

Ambientato nel 1952, il film segue le vicende circa il processo sull’omicidio di un adolescente, considerato indemoniato. Inviato un ispettore del Ministero a verificare quanto accaduto, questi si troverà di fronte ad una serie di eventi sconvolgenti, su cui si agita la credenza popolare circa la presenza del demonio.

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Fonte: IMDb

Top 10 2019 della redazione di Cinefilos.it

Top 10 2019 della redazione di Cinefilos.it

La redazione di Cinefilos.it si è espressa e, partendo dalle dieci preferenze di ogni redattore, è stata stabilita una classifica che rispecchia per buona parte le scelte, i gusti e le preferenze di redattori.

Come per ogni classifica, restano esclusi alcuni titoli importanti, che però sono stati scelti almeno da un redattore. Tra questi ci sono Ricordi? di Valerio Mieli, Midsommar – Il Villaggio dei Dannati di Ari Aster, ma anche Martin Eden, Se la strada potesse parlare, Booksmart e tanti altri titoli che per una mera questione di calcolo non sono stati inseriti.

In un anno estremamente ricco di film che hanno imposto al pubblico la loro presenza e la loro bellezza, ecco la Top 10 dei migliori dieci film del 2019 secondo la redazione di Cinefilos.it:

Dolore e Gloria

Dolor y Gloria trailer New York Film FestivalHa conquistato il cuore della stampa (e del pubblico, visto che è in sala in Italia dal 17 maggio) Dolor y Gloria, il nuovo film di Pedro Almodovar che torna a lavorare con Antonio Banderas e Penelope Cruz e realizza uno dei migliori film della sua carriera.

Dalla trasgressione dei primi film, fino al tono meditabondo delle pellicole della sua produzione più recente, il regista non ha mai rinunciato a raccontare la grande vitalità dell’essere umano, anche di quello più sofferente, derelitto e solitario.

Continua…

Noi

noiIl travolgente successo della sua opera prima, con tanto di Oscar alla sceneggiatura originale, ha proiettato Jordan Peele nel cono di interesse dei cinefili e di coloro che hanno apprezzato Scappa – Get Out, ma anche di quelli che, scettici, lo stanno aspettando “al varco”. Con Noi, in sala dal 4 aprile, il regista, sceneggiatore e produttore si mette di nuovo alla prova, allargando i suoi orizzonti e quelli della sua storia, uscendo dai confini che aveva dimostrato di padroneggiare e allungando il getto della sua ambizione.

Noi racconta la storia di una giovane donna, Adelaide, che, tornata nella casa delle vacanze della sua infanzia, con il marito e i suoi due bambini, si trova a fronteggiare una circostanza spaventosa: delle persone li prendono in ostaggio e li minacciano, persone che sono le loro copie, un po’ più rozze, feroci e selvagge, ma esattamente come loro… come noi.

Continua…

La belle époque

La belle époqueDopo il delizioso esordio con Un amore sopra le righe, Nicolas Bedos torna a dirigere (e scrivere) per il cinema e realizza La belle époque, una commedia nostalgica e tanto romantica, interpretata da Daniel Auteuil, Fanny Ardant, Guillaume Canet e Doria Tillier.

La storia è quella di Victor, un uomo all’antica che odia la tecnologia, il digitale, il presente, l’innovazione. Sua moglie, Marianne, non potrebbe essere più diversa: ancora molto affascinante, è curiosa di ogni novità, e questo suo atteggiamento la allontana dal marito. Quando un eccentrico imprenditore propone a Victor di rivivere un giorno del passato, l’uomo non ha dubbi, sceglia di rivivere il giorno in cui ha conosciuto la donna della sua vita: proprio Marianne.

Continua…

Il traditore

pierfrancesco favino oscar 2020Marco Bellocchio torna a raccontare la storia dell’Italia, e lo fa presentando in concorso al Festival di Cannes 2019 il film Il Traditore, basato sulla figura di Tommaso Buscetta, l’uomo che ha permesso di sferrare uno dei più duri colpi alla mafia che si ricordi. Il film, costruito sulle forti spalle di Pierfrancesco Favino, presenta un ritratto fedele e non indulgente sugli eventi che si snodano tra gli anni ottanta e i primi 2000, sulla figura di una personalità ambigua e di un paese diviso internamente.

Ha inizio nei primi anni ’80 il racconto, nel bel mezzo di una vera e propria guerra tra i boss della mafia siciliana. Tommaso Buscetta (Pierfrancesco Favino), conosciuto come il “boss dei due mondi”, fugge per nascondersi in Brasile. Qui viene però arrestato ed estradato in Italia dalla polizia. Buscetta si trova a questo punto davanti ad un scelta, e deciderà di incontrare il giudice Giovanni Falcone e tradire l’eterno voto fatto a Cosa Nostra.

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La Favorita

rachel weiszApproda a Venezia un affresco barocco intrigante, che occhieggia alla pittura del tardo seicento con uno sguardo totalmente personale, moderno e dissacrante. Si tratta del nuovo film di Yorgos Lanthimos: La Favorita.

La storia è ambientata nell’Inghilterra del XVIII secolo, dove la triste Regina Anna decide le sorti del suo popolo protetta dalla sua reggia isolata nel cuore della campagna inglese. La sua corte, popolata di nobili, servi e consiglieri, sembra giocare freddamente con la vita e la morte della povera gente, in maniera distaccata e annoiata, dando più importanza ai banchetti, alle corse di anatre, alle tresche e al tiro a volo, piuttosto che alle inevitabili conseguenze belliche di quel  conflitto sanguinoso con la Francia, che si protrae ormai da lungo tempo.

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C’era una volta a Hollywood

leonardo dicaprio C'era una volta a... Hollywood Once Upon a Time in HollywoodC’è un momento ben preciso in C’era una volta a… Hollywood, dove Quentin Tarantino sembra racchiudere il cuore del suo film. Avviene quando la Sharon Tate interpretata con grande grazia da Margot Robbie, si reca al cinema per guardare The Wrecking Crew, film del 1969 con la stessa Tate tra i protagonisti. Nel buio della sala, osserviamo la copia ammirare l’originale, in un gioco di doppi che ha un che di straniante e ammaliante allo stesso tempo. In questa breve scena il regista fa esplodere, silenziosamente, la differenza tra ciò che è e ciò che appare, la quale connota non solo il film ma l’intera arte cinematografica e che una volta compresa apre una scissione che evidenzia ancor di più il momento di passaggio, storico e cinematografico, che la pellicola va a ritrarre.

Siamo nel 1969, un periodo di grandi cambiamenti ad Hollywood. L’attore Rick Dalton, interpretato da Leonardo DiCaprio, sta attraversando una fase discendente della sua carriera, dopo numerosi ruoli da protagonista tra western e gangster movie. Come lui, la sua fidata controfigura Cliff Booth, interpretato da Brad Pitt, cerca di non cadere nell’anonimato. Circondati da un’industria a loro sempre più estranea, i due si troveranno a fare i conti con novità impreviste, come la nuova vicina di casa di Dalton, l’attrice Sharon Tate.

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The Irishman

È l’evento cinematografico dell’anno, il nuovo film di Martin Scorsese, vecchio maestro della settima arte, che però si rivolge a Netflix, simbolo della modernità del cinema, per realizzare la sua visione: The Irishman è attesissimo, e a buon diritto!

La storia tocca il mondo della mafia italo-americana, ambiente caro allo Scorsese cinematografico, e si concentra sulla vita di Frank Sheeran (a sua volta raccontata nel libro I Heard You Paint Houses scritto da Charles Brandt). Frank è un veterano di guerra, che ha imparato ad uccidere nella campagna in Italia e che riesce ad entrare nelle grazie dei vertici della mafia, diventando “l’uomo che imbianca case”, ovvero il killer deputato a fare pulizia. Efficace, preciso, servizievole, Frank è l’impiegato modello, che esegue gli ordini e non fa domande, un vero soldato.

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Storia di un Matrimonio

storia di un matrimonio venezia 76Andare a vedere un film di Noah Baumbach presuppone una certa dose di certezze, come con tutti gli autori che mostrano sempre con grande chiarezza quali sono i loro punti di forza e il loro modo di affrontare le storie. Il regista di Brooklyn, presentando Storia di un Matrimonio a Venezia 76, in Concorso, conferma questo assunto, offrendo al pubblico un quadro realistico, attento e prepotentemente emozionante di una storia d’amore che viene fotografata sul suo concludersi.

Nicole e Charlie sono una giovane coppia che dopo anni di matrimonio, un figlio, e progetti comuni importanti (sono regista e attrice principale di una compagnia di teatro di New York), si separano, affrontando così il dolore, ma anche le dinamiche pratiche, i compromessi, le assurdità, che la separazione e il divorzio comportano.

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Joker

È stato proiettato in concorso uno dei film più attesi della 76° Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, Joker di Todd Phillip, interpretato da un superlativo Joaquin Phoenix, nei panni del noto, quanto ilare, acerrimo nemico di Batman.

Nei film di supereroi, ma anche nei fumetti o nella letteratura, i nemici e i cattivi destano da sempre empatia e fascino, tanto da surclassare spesso le meste figure, che bardandosi con la bandiera del bene e dell’ordine pubblico, si prodigano per combatterli. Joker è di certo uno dei più popolari di questi antieroi e il ritratto che ne costruisce Todd Phillips contribuisce a donargli spessore, umanità e motivazioni. Il suo oscuro affresco metropolitano fa comprendere che il male non è sempre dalla stessa parte e che molte volte i paladini della giustizia combattono contro chi ha invece ragione da vendere. Joker è intriso di tanta disperazione e forse avrebbe anche più diritti rispetto a chi lo combatte e deve mantenere il controllo della legalità.

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Parasite

parasite recensioneLa recensione di Parasite non può non partire dalla riflessione generale sul lavoro del suo regista, quel Bong Joon-Ho che, dopo aver lavorato in USA, producendo Snowpiercer e Okja, torna nella sua Corea del Sud, per affrontare di nuovo il conflitto di classe. Lo fa con un film dalla precisione geometrica e dall’animo tumultuoso, una storia che nel suo schema perfetto incasella ambizioni, appetiti, brutture, bassezze umane.

La storia ruota intorno al rapporto in parte inconsapevole tra due famiglie. Da una parte, in un seminterrato umido, c’è la famiglia Ki-taek, dall’altro invece, in cima a una collina, nella zona residenziale della città, in una villa luminosa ed elegante, c’è la famiglia Park, che possiede ed ottiene tutto ciò che i soldi possono comprare. Due famiglie a loro modo felici, ma complementari l’una all’altra.

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6 Underground: l’attività stampa del film di Michael Bay

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6 Underground: l’attività stampa del film di Michael Bay

In occasione dell’attività stampa dedicata a 6 Underground, il nuovo film di Michael Bay su Netflix, abbiamo intervistato uno dei protagonisti del film, Ben Hardy, e un membro degli Storror, il gruppo di parkour che ha lavorato al film.

6 Underground è disponibile su Netflix.

Gli sceneggiatori di Deadpool, Rhett Reese e Paul Wernick, hanno scritto 6 Underground, e Ryan Reynolds è il protagonista accanto a Ben Hardy, Dave Franco, Adria Arjona, Manuel Garcia-Rulfo e Corey Hawkins. All’inizio di questo mese, Reynolds ha pubblicato un video dietro le quinte in cui ha scherzosamente parlato di quanto adori i momenti “tranquilli” dei film di Bay… mentre, alle sue spalle, si “svolgeva” un epico incidente automobilistico. Michael Bay è meglio conosciuto come il regista della saga di Transformers ed è famoso per il suo amore per esplosioni e scene d’azione che distruggono la maggior parte del panorama del film.

All’inizio della sua carriera, Bay si era dedicato principalmente a film action, ricordiamo Bad Boys e The Rock, e in un nuovo video pubblicato su Instagram descrive 6 Underground come un ritorno alle sue radici.

6 Underground introduce un nuovo modello di eroe d’azione. Sei individui provenienti da tutto il mondo, ognuno il migliore nel proprio campo, sono stati scelti non solo per le loro abilità, ma per il desiderio comune di cancellare il loro passato per cambiare il futuro. La squadra è riunita da un enigmatico leader (Ryan Reynolds), la cui unica missione nella vita è garantire che, mentre lui e i suoi compagni  non saranno mai ricordati, le loro azioni lo saranno sicuramente.

Diretto da: Michael Bay
Scritto da: Paul Wernick & Rhett Reese
Prodotto da:  David Ellison, Don Granger, Dana Goldberg, Ian Bryce
Co-prodotto da: Jonathan Hook, Michael Kase
Produttore esecutivo: Matthew Cohan
Cast: Ryan Reynolds, Mélanie Laurent, Corey Hawkins, Adria Arjona, Manuel Garcia-Rulfo, Ben Hardy Lior Raz, Payman Maadi e Dave Franco.

Perdita Weeks: 10 cose che non sai sull’attrice

Perdita Weeks: 10 cose che non sai sull’attrice

Pur con una filmografia esigua, l’attrice Perdita Weeks ha nel corso degli anni partecipato a diverse serie TV di successo, accrescendo la propria popolarità e ottenendo le attenzioni di critica e pubblico. Recentemente l’attrice ha ampliato anche la propria presenza al cinema, partecipando ad un film di grande successo. Ora che inizia ad ottenere sempre più ruoli, la Weeks sembra essere a caccia di quello che possa consacrarne la carriera.

Ecco 10 cose che non sai di Perdita Weeks.

Perdita Weeks: i suoi film

1. Ha recitato nel film di un celebre regista. L’attrice debutta sul grande schermo nel 1996 con il film Hamlet, per poi recitare in Spice Girls – Il film (1997). L’attrice attraversa in seguito una fase di lunga assenza al cinema, impegnata in altri lavori. Nel 2013 torna in sala con il film The Invisible Woman, e nel 2014 è tra i protagonisti di Necropolis – La città dei morti. Nel 2018 ottiene poi un ruolo di rilievo nel film Ready Player One, del regista Steven Spielberg.

2. È nota per i ruoli televisivi. Ben più ricca è la sua carriera in televisione. Nel corso degli anni l’attrice è infatti comparsa nelle serie TV Stig of the Dump (2002), I Tudors (2007-2008), Lost in Austen (2008), Four Seasons (2008-2009), The Promise (2011), Grandi speranze (2011), Titanic (2012), The Great Fire (2014), Rebellion (2016), Penny Dreadful (2016) e Magnum P.I. (2018-2020), dove ricopre il ruolo di Juliett Higgins.

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Perdita Weeks  è su Instagram

3. Ha un account personale. L’attrice è presente sul social network Instagram con un profilo seguito da 45,2 mila persone. All’interno di questo la Weeks è solita condividere fotografie scattate in momenti di svago, ma anche dietro le quinte dei sei a cui prende parte e immagini promozionali dei suoi progetti da interprete.

Perdita Weeks e Kit Frederiksen

4. È sposata. Nell’ottobre del 2012 l’attrice ha sposato Kit Frederiksen, e da quel momento la coppia ha tenuto particolarmente riservata la propria vita sentimentale, non rivelando nulla circa il loro incontro né sugli sviluppi del loro matrimonio. L’attrice pubblica raramente loro foto sui propri social network, mentre lui sembra proprio esserne sprovvisto.

Perdita Weeks in Penny Dreadful

5. Ha avuto un ruolo nella serie horror. L’attrice è comparsa nella terza stagione della serie Penny Dreadful, dove recita tra gli altri l’attrice Eva Green. Qui la Weeks ha ricoperto il ruolo di Catriona Hartdegan, una studiosa del soprannaturale, del quale ha una profonda conoscenza.

Perdita Weeks in I Tudors

6. Ha ricoperto un ruolo importante. Nella serie I Tudors l’attrice ha interpretato il personaggio di Maria Bolena, presente nelle prime due stagioni. Questa è la sorella della celebre Anna Bolena, interpretata dall’attrice Natalie Dormer.

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Perdita Weeks in Magnum P.I.

7. Il suo personaggio era originariamente un uomo. Nella serie Magnum P.I., reboot dell’omonima serie celebre negli anni ottanta, l’attrice ricopre il ruolo di Juliet Higgins. Nella serie originale, Higgins era in realtà un personaggio maschile.

8. Reciterà in un’altra serie dello stesso universo narrativo. Nel 2020 l’attrice riprenderà il ruolo di Juliett Higgins anche nel reboot della serie Hawaii Five-0, ambientata nello stesso universo narrativo.

Perdita Weeks: il suo fisico

9. Ha sfoggiato un fisico molto curato. Per prendere parte alla serie Magnum P.I., l’attrice si è allenata a lungo per ottenere una forma smagliante. Le numerose sequenze d’azione richiedevano infatti una buona preparazione fisica, che l’attrice ha prontamente raggiunto e sfoggiato con successo.

Perdita Weeks età e altezza

10. Perdita Weeks è nata a Cardiff, nel Galles, il 25 dicembre 1985. L’attrice è alta complessivamente 163 centimetri.

Fonte: IMDb

Jason Bateman: 10 cose che non sai sull’attore

Jason Bateman: 10 cose che non sai sull’attore

Dopo aver esordito in alcune celebri commedie per il cinema, l’attore Jason Bateman ha in seguito dimostrato una buona versatilità, che lo ha portato a dar vita anche a ruoli drammatici, per i quali è stato particolarmente lodato da critica e pubblico. Impegnato tanto al cinema quanto in televisione, Bateman si è rivelato una personalità poliedrica, in grado di ricoprire con successo ben più di un ruolo.

Ecco 10 cose che non sai di Jason Bateman.

Jason Bateman: i suoi film

1. Ha recitato in celebri film. L’attore esordisce al cinema nel 1987, come protagonista del film Voglia di vincere 2. Durante gli anni novanta recita prevalentemente in televisione, per poi tornare al cinema con film come La cosa più dolce… (2002), Starsky & Hutch (2004), Palle al balzo – Dodgeball (2004), Ti odio, ti lascio, ti… (2006), The Kingdom (2007) e Juno (2007), con cui ottiene nuova popolarità. Successivamente recita in celebri film come Mr. Magorium e la bottega delle meraviglie (2007), Non mi scaricare (2008), Hancock (2008), Tra le nuvole (2009), L’isola delle coppie (2009), Due cuori e una provetta (2010), Come ammazzare il capo… e vivere felici (2011), Disconnect (2012), Bad Words (2013), Come ammazzare il capo 2 (2014), Regali da uno sconosciuto (2015), La famiglia Fang (2015), Una spia e mezzo (2016) e Game Night – Indovina chi muore stasera? (2018).

2. È celebre per i ruoli televisivi. L’attore diventa celebre quando da bambino recita nella serie La casa nella serie (1981-1982) e successivamente in Il mio amico Ricky (1982-1984). Bateman ottiene poi nuova popolarità grazie alle serie La famiglia Hogan (1986-1991), Simon (1995-1996), Chicago Sons (1997) e George & Leo (1997-1998). Nel 2003 è tra i protagonisti della serie Arrested Development, ruolo che ricopre fino al 2006 e poi nuovamente dal 2013 al 2019. Dal 2017 è protagonista della serie Netflix Ozark. Nel 2020 sarà invece protagonista della serie The Outsider.

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3. Si è distinto come regista. Nel corso della sua carriera, Bateman ha in più occasioni ricoperto il ruolo di regista. La sua prima volta è per alcuni episodi della serie La famiglia Hogan, e in seguito per Arrested Development. Le sue regie più celebri sono tuttavia quelle realizzate per diversi episodi della serie Ozark. Bateman ha inoltre diretto i film Bad Words e La famiglia Fang.

4. Ha ricoperto il ruolo di produttore. Dopo aver prodotto la serie Growing Up Fisher (2014), Bateman ha nuovamente svolto il ruolo di produttore per i film La famiglia Fang e Game Night – Indovina chi muore stasera?. Si è inoltre distinto per essere il produttore delle serie Ozark, The Outsider  e A Teacher (2020).

Jason Bateman: i suoi telefilm

5. Ha recitato in diverse occasioni in televisione. Nel corso della sua carriera Bateman ha recitato anche in più di un telefilm, tra cui The Fantastic World of D.C. Collins (1984), Il motel della paura (1987), Sotto stretta protezione (1988), Fuori dal giro (1988) e Il sapore dell’omicidio (1992). Dopo questa data l’attore reciterà esclusivamente in film per il cinema o serie televisive.

Jason Bateman: la sua gioventù

6. Recita sin da giovanissimo. La carriera dell’attore ha inizio all’età di dodici anni con la serie La casa nella prateria (1981), dove ricopre il ruolo di James Cooper Ingalls. Successivamente diventa celebre recitando in Il mio amico Ricky (1982) e La famiglia Hogan (1986), con cui diventa un idolo per i teenagers.

Jason Bateman ha una moglie

7. È sposato. Dal 2001 Bateman è sposato con Amanda Anka, figlia del cantante Paul Anka. La coppia ha avuto due figlie: Francesca Nora, nata nel 2006, e Maple, nata nel 2012. Negli anni la coppia si è mantenuta piuttosto riservata, lontana dai riflettori dei social network, dove compaiono raramente.

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Jason Bateman: i premi Emmy

8. Ha vinto un Emmy Awards. Dopo essere stato nel 2018 come miglior attore e miglior regista per la serie Ozark, Bateman viene nominato nuovamente nelle stesse categorie nel 2019, trionfando come migliore regista per l’episodio Reparations. Bateman ha suscitato clamore vincendo il premio contro i registi della celebre serie Il Trono di Spade.

Jason Bateman è diventato un meme

9. È involontariamente diventato un meme. Per la sua reazione incredula alla notizia di aver vinto un Emmy, Bateman è diventato popolare come meme sul Web. La sua espressione è infatti stata utilizzata per descrivere tutte quelle situazioni in cui ci si trova letteralmente senza parole.

Jason Bateman età e altezza

10. Jason Bateman è nato a Rye, in New York, Stati Uniti, il 14 gennaio 1969. L’attore è alto complessivamente 180 centimetri.

Fonte: IMDb

Marco Giallini: 10 cose che non sai sull’attore

Marco Giallini: 10 cose che non sai sull’attore

Tra i più apprezzati e richiesti attori degli ultimi anni, vi è Marco Giallini. Divenuto celebre grazie ad alcune popolari commedie italiane, Giallini si è distinto anche per ruoli drammatici, dando prova di essere un attore completo e pronto a ruoli anche fuori dalla norma. La critica ha più volte riconosciuto il suo talento, tributandogli numerosi premi nel corso degli ultimi anni.

Ecco 10 cose che non sai di Marco Giallini.

Marco Giallini: i suoi film

1. Ha recitato in film italiani molto popolari. L’attore debutta al cinema nel 1986 con il film Grandi magazzini, per poi recitare in film come L’odore della notte (1998), Non ti muovere (2004), L’amico di famiglia (2006) e Io, loro e Lara (2009), con cui ottiene una buona popolarità. L’attore inizia a questo punto ad intensificare la sua presenza sul grande schermo, recitando in film come ACAB – All Cops Are Bastards (2012), Posti in piedi in paradiso (2012), Una famiglia perfetta (2012) e Tutta colpa di Freud (2014), con cui consacra la sua carriera e dove recita insieme ad Alessandro Gassmann. Negli ultimi anni l’attore ha poi recitato in film come Se Dio Vuole (2015), Loro chi? (2015), dove recita accanto all’attore Edoardo Leo, Perfetti sconosciuti (2016), Beata ignoranza (2017), The Place (2017), Io sono Tempesta (2018), Rimetti a noi i nostri debiti (2018), Non ci resta che il crimine (2019) e Domani è un altro giorno (2019).

2. Ha recitato anche in televisione. Nel corso della sua carriera l’attore è comparso anche in diversi film televisivi come Infiltrato (1996), Operazione Odissea (1999), Gli insoliti ignoti (2002), Grandi domani (2005), e nelle serie Buttafuori (2006), Medicina generale (2007) e Romanzo criminale – La serie (2008-2010), con cui ottiene maggior popolarità. Recita poi anche nella terza stagione di Boris (2010).

3. È il protagonista di una celebre serie TV. Dal 2016 l’attore ricopre il ruolo del burbero poliziotto protagonista nella serie Rocco Schiavone (2016-in corso), basato sulle opere letterarie di Antonio Manzini. La serie viene trasmessa sul canale televisivo Rai 2.

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Marco Giallini è su Instagram

4. Ha un account personale. L’attore è presente sul social network Instagram con un proprio profilo, seguito da 267 mila persone. All’interno di questo Giallini è solito condividere fotografie scattate in momenti di svago, in compagnia di amici o colleghi. Non mancano inoltre i dietro le quinte dai set a cui prende parte, come anche immagini promozionali dei suoi progetti da interprete.

Marco Giallini e la moglie

5. È stato sposato. L’attore sposa nel 1993 Loredana, con la quale intraprenderà una lunga storia d’amore e dalla quale ha avuto due figli, rispettivamente nel 1998 e nel 2004. Purtroppo la donna è in seguito venuta a mancare nel 2011.

Marco Giallini in Rocco Schiavone

6. È il volto del celebre poliziotto. Dal 2016 l’attore interpreta il ruolo del poliziotto Rocco Schiavone nell’omonima serie. Questi ha un carattere borderline, particolarmente burbero e irascibile, a cui l’attore ha saputo perfettamente dar vita, facendone il punto d’attrattiva della serie.

7. Si riconosce molto nel personaggio. L’attore ha dichiarato di essersi particolarmente affezionato al personaggio, al quale pensa di assomigliare non poco. Giallini, come Schiavone, si è infatti dichiarato refrattario alle imposizioni, seguendo sempre la sua volontà.

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Marco Giallini: dove abita l’attore

8. Non ama vivere in città. In alcune interviste l’attore ha dichiarato di non apprezzare particolarmente il caos della città, preferendo per tanto vivere fuori da Roma, dove è nato. Giallini avrebbe infatti residenza nelle campagne circostanti la capitale.

Marco Giallini: i suoi premi

9. Ha ricevuto importanti riconoscimenti. Nel corso della sua carriera l’attore è stato più volte premiato o nominato per le sue interpretazioni. Giallini è infatti stato nominato per ben sei volte al premio David di Donatello, sia come attore non protagonista per i film Io, Loro e Lara, ACAB – All Cops Are Bastards e Buongiorno papà, sia come miglior attore protagonista per Posti in piedi in paradiso, Se Dio vuole e Perfetti sconosciuti.

Marco Giallini età e altezza

10. Marco Giallini è nato a Roma, il 4 aprile 1963. L’attore è alto complessivamente 185 centimetri.

Fonte: IMDb

Wonder Woman 1984: Diana esibisce il Lazo in una nuova immagine

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Wonder Woman 1984: Diana esibisce il Lazo in una nuova immagine

Il primo trailer ufficiale di Wonder Woman 1984 ha debuttato un paio di settimane fa in occasione del Brazilian Comic Con, e adesso è arrivata online – grazie ad Empire Magazine – una nuova immagine ufficiale del sequel in arrivo a giugno del prossimo anno.

L’immagine ci mostra Gal Gadot nei panni della supereroina del titolo usare il suo Lazo della Verità – che diventerà la sua arma primaria ora che Diana non avrà più a disposizione la sua spada e il suo scudo – per raggiungere la vetta di un centro commerciale.

Potete vedere lo scatto di seguito:

LEGGI ANCHE – Wonder Woman 1984: i piani per sequel e spin-off sulle Amazzoni

Vi ricordiamo che Wonder Woman 1984 uscirà il 6 giugno 2020. Il film è stato definito dal produttore Charles Roven un sequel “inusuale“, che poterà in scena lo stesso personaggio grazie al lavoro dello stesso team creativo e che seguirà gli eventi del precedente capitolo, ma che i fan non dovrebbero aspettarsi un seguito tradizionale definendolo “la prossima iterazione della supereroina”.

Il film racconterà un lasso di tempo completamente diverso e lo spettatore avrà solo un assaggio di ciò che che Diana ha fatto o affrontato negli anni intermedi. Abbiamo cercato di mettere insieme una storia del tutto diversa che potesse rispettare le stesse emozioni del passato, portare un sacco di umorismo e molta azione coraggiosa. E soprattutto, toccare le corde del cuore.

L’ordine cronologico del personaggio è stato già rimescolato, essendo stata introdotta nell’era contemporanea di Batman v Superman: Dawn of Justice per poi tornare al vecchio secolo con Wonder Woman. Il sequel vedrà ancora Gal Gadot nei panni di Diana Prince opposta a Kristen Wiig, scelta per interpretare la villain Cheetah. Nel cast figureranno anche Chris Pine (volto del redidivo Steve Trevor) e Pedro Pascal.

Fonte: ComicBookMovie

MCU: Stan Lee e i suoi cameo non verranno mai sostituiti

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MCU: Stan Lee e i suoi cameo non verranno mai sostituiti

La scomparsa di Stan Lee avvenuta a novembre dello scorso anno ha lasciato un vuoto incolmabile nei cuori di tutti i fan dei fumetti Marvel e dei film del MCU. Lo status di icona di Lee era divenuto ancora più elevato dopo l’innumerevole quantità di cameo che hanno visto protagonista “The Man” all’interno dell’Universo Cinematografico Marvel.

Dal primo X-Men del 2000 fino al più recente Avengers: Endgame, Stan Lee è apparso in tutti i film basati sulle storie degli eroi partoriti dalla sua fervida immaginazione, prendendo parte alle numerose pellicole – non solo appartenenti al MCU – sempre con grande entusiasmo.

A causa della sua scomparsa all’età di 95 anni, Stan Lee non ha potuto prendere parte a Spider-Man: Far From Home (anche se in realtà la sua apparizione nel film non era prevista) e da allora i fan non fanno altro che chiedersi se da ora in avanti i Marvel Studios decideranno di sostituire i suoi celebri cameo in qualche modo.

Ovviamente, non sarà così! In una recente intervista Victoria Alonso, vicepresidente esecutivo di produzione della Marvel, ha confermato che Stan Lee e i suoi cameo non verranno mai sostituiti. Queste le sue parole:

“Stan Lee era una leggenda vivente. Non so a chi sia passato per la testa di sostituirlo o di assumere un attore per interpretarlo o addirittura di ricrearlo digitalmente. Stan Lee è insostituibile. Non ci proveremo mai. Era una leggenda. Era ‘The Man’. Non proveremo mai a sostituire Stan Lee.”

LEGGI ANCHE – MCU: in arrivo il dietro le quinte di tutti i cameo di Stan Lee

Stan Lee, che cominciò la sua carriera nel mondo dei fumetti nel 1939, ha contribuito a creare, creando lui stesso da solo, molti dei più famosi eroi Marvel, che da anni calcano anche il grande schermo. Tra questi: Black Panther, Spider-Man, X-Men, Thor, Iron Man, I Fantastici Quattro, L’Incredibile Hulk, Daredevil e Ant-Man.

Il fumettista è morto nella mattina di Lunedì 12 novembre al Cedars-Sinai Medical Center di  Los Angeles, secondo quanto ha riferito The Hollywood Reporter. Gli ultimi anni di Stan Lee sono stati di grande tumulto. Dopo la morte di sua moglie Joan, che ha condiviso con lui un matrimonio lungo 69 anni, nel luglio del 2017, ha fatto causa alla POW! Entertainment per una fronde da un miliardo di dollari.

Da solo e attraverso il suo lavoro con i frequenti collaboratori artisti-scrittori Jack Kirby, Steve Ditko e altri, Lee ha catapultato la Marvel da una piccola avventura editoriale nell’editore numero 1 al mondo di fumetti, e in seguito un gigante multimediale.

Una delle sue ultime dichiarazioni pubbliche era stato un commento a seguito della fusione tra Disney e Fox, a seguito della quale i supoi X-Men e i Fantastici Quattro sarebbero tornati “a casa”, in seno alla Marvel.

Fonte: ScreenRant

I 10 migliori episodi delle serie TV del 2019

I 10 migliori episodi delle serie TV del 2019

Con il volgere al termine del 2019, è giunto il momento di fare qualche bilancio, e anche quest’anno numerose serie TV hanno conquistato le attenzioni degli spettatori e della critica. Tanti sono infatti i prodotti che hanno fatto parlare di sé, affermandosi per le loro storie, i loro personaggi o le innovazioni stilistiche.

Tra i numerosi episodi che hanno calcato gli schermi televisivi o le piattaforme streaming durante questo 2019, molti si sono affermati come vere e proprie opere in grado di rendere sempre più labile il confine tra cinema e televisione, ma solo alcuni hanno saputo risplendere sopra tutti gli altri, rendendosi memorabili durante quest’anno.

Ecco i 10 migliori episodi delle serie TV del 2019.

Barry: “ronny/lily”

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Diretto e interpretato da Bill Hader, l’episodio ronny/lily della serie Barry è un vero e proprio film di mezz’ora, che manifesta un’incisiva deviazione rispetto a quanto fino a quel punto visto nella serie. Per la sua magistrale regia, l’episodio rievoca i primi lavori dei fratelli Coen, con quel pizzico di anarchia e sensibilità a rendere il tutto particolarmente cupo e buffo, ricco di risate ma anche di violenza scioccante.

Baskets: “Grandma’s Day”

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Nella serie Baskets, l’attore Zach Galifianakis interpreta ben due personaggi differenti. Tuttavia l’episodio fondamentale della quarta stagione, realizzata nel 2019, risulta essere Grandma’s Day, che ha per protagonista il personaggio di Christine Baskets, interpretata dall’attore Louie Anderson. La puntata è incentrata su Christine e sua nipote Crystal, le quali compiono un giro nella città di Bakersfield riflettendo sulle origini della propria famiglia. Grandma’s Day è ricco di umorismo, ma anche di forte empatia e sensibilità.

Bojack Horseman: “Surprise”

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Normalmente ad essere riconosciuti della serie animata Bojack Horseman sono gli episodi dalle tematiche più esistenzialiste o drammatiche. Nella nuova stagione, invece, svetta la puntata intitolata “Surprise”, che dimostra quanto sia possibile spingersi oltre con la farsa quando si lavora nei confini dell’animazione. La puntata è particolarmente brillante e innovativa nel mostrare i tentativi di Todd nel pianificare un matrimonio per una coppia di suoi amici.

Broad City: “Stories”

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Tra gli elementi di successo della serie Broad City, vi è la chimica tra le due attrici protagoniste: Abbi Jacobson e Ilana Glazer. Il loro rapporto è perfettamente esaltato anche nella puntata Stories, che nel raccontare il trentesimo compleanno di Abbie in giro per Manhattan, segue in modo brillante la grammatica dei social network e dello streaming, dando vita ad un risultato divertente e originale.

David Makes Man: “David’s Sky”

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La serie di genere coming-of-age David Makes Man ha conquistato in molti quando ha debuttato nell’estate del 2019. Il primo episodio, David’s Sky, presenta la vita del giovane quattordicenne protagonista con una sensibilità rara, permettendo allo spettatore di vedere il mondo attraverso i suoi occhi. La puntata si è rivelata esteticamente ambiziosa, tanto da guadagnarsi le attenzioni di molti e portando popolarità all’intera serie.

Documentary Now!: “Original Cast Album: Co-Op”

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Serie TV di genere mockumentary, Documentary Now! vede tra i suoi ideatori l’attore Bill Hader e il conduttore televisivo Seth Meyers. Nell’episodio della terza stagione, Original Cast Album: Co-Op, il cast di una sfortunata cooperativa musicale di Broadway fanno di tutto per riuscire a registrare un album basato sullo spettacolo. Dissacrante e particolarmente comico, l’episodio è un vero gioiello di regia, scrittura e interpretazioni.

Fleabag: “Episodio 1” della seconda stagione

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Tra le più apprezzate serie del 2019 vi è Fleabag, che ha per protagonista l’attrice Phoebe Waller-Bridge. Nell’episodio 1 della seconda stagione, Fleabag è costretta a partecipare ad una cena in onore del fidanzamento ufficiale di suo padre con la sua madrina. Durante la serata numerosi saranno gli eventi comici e bizzarri pronti a verificarsi. L’episodio è così capace di dar vita a numerosi momenti particolarmente comici, ma anche ad una tensione non indifferente data dal rapporto tra i vari personaggi.

Ramy: “Cairo Cowboy”

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Distribuita sulla piattaforma Hulu, la serie Ramy è stata ideata da Ramy Youssef, e segue le vicende di un americano di religione mussulmana nel corso di un suo viaggio spirituale. Nell’ultimo episodio della prima stagione, Cairo Cowboy, Ramy decide di fare visita a suo nonno, intraprendendo così un viaggio nella sua direzione. L’episodio, girato in Egitto in condizioni evidentemente complicate, è un affascinante esplorazione delle origini di una famiglia, trattata con tatto e umorismo.

Tuca & Bertie: “I laghi di gelatina”

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Nonostante sia stata cancellata dopo solo una stagione, la serie animata Netflix Tuca & Bertie ha trovato l’apprezzamento di critica e pubblico, che ne hanno apprezzato lo stile simile a Bojack Horseman, con il quale condivide i produttori. Nel penultimo episodio della serie, I laghi di gelatina, le due protagoniste raggiungono i suddetti laghi dopo un improvvisato viaggio di riappacificazione. Qui tuttavia Bertie sarà costretta a fare i conti con una brutta esperienza della sua infanzia. L’episodio ha, come tutti gli altri, una comicità particolarmente brillante, ma non si tira indietro nel narrare anche eventi tutt’altro che piacevoli.

Watchmen: “Una leggera paura dei fulmini”

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Watchmen è la serie TV che più di ogni altra ha conquistato le attenzioni di critica e pubblico nel corso di quest’anno. Ispirata all’omonima graphic novel di Alan Moore, la storia si pone come un vero e proprio sequel a quanto lì raccontato, portando avanti la storia, rendendola particolarmente aderente all’attuale contesto sociale degli Stati Uniti. Uno degli episodi più apprezzati è stato Una leggera paura dei fulmini, che propone un focus sul personaggio di Wade, interpretato dall’attore Tim Blake Nelson. A partire da qui iniziano a svelarsi molti degli interrogativi posti nei primi episodi della stagione.

Fonte: The Hollywood Reporter

Aquaman: James Wan celebra l’anniversario del film con scatti inediti dal set

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Lo scorso weekend, il regista James Wan ha celebrato un anno dall’uscita di Aquaman, il cinecomic che grazie ai suoi incredibili incassi al box office è diventato uno dei più grande successi nella storia della DC Films.

Wan ha celebrato l’anniversario della sua prima incursione nel mondo dei cinecomic – incursione che ha fruttato 335 milioni di dollari soltanto negli Stati Uniti e ben 1,14 miliardi di dollari in tutto il mondo – con una serie di scatti inediti dal backstage del film, opera dello stesso regista.

Su Instagram, Wan ha scritto: “Buon anniversario Aquaman. Non riesco a credere che il tempo voli così in fretta. Ecco alcuni dei miei scatti personali realizzati sul set del film. Chi è già pronto per il prossimo capitolo?”

Le immagini hanno come protagonisti Jason Momoa (Arthur Curry/Aquaman), Patrick Wilson (Orm/Ocean Master), Yahya Abdul-Mateen II (David Kane/Black Manta), Kekoa Kekumano (Arthur Curry a 16 anni), Ludi Lin (Captain Murk), Michael Beach (Jesse Kane) e Willem Dafoe (Nuidis Vulko).

Potete vedere tutti gli scatti inediti di seguito:

LEGGI ANCHE – Aquaman 2: secondo Jason Momoa sarà più grande del primo

Vi ricordiamo che Aquaman 2 uscirà al cinema il 16 dicembre 2022. Lo studio ha annunciato ufficialmente il sequel del film con Jason Momoa all’inizio di questo mese, confermando che David Leslie Johnson-McGoldrick scriverà la sceneggiatura.

Attualmente l’incasso del film lo ha fatto classificare al 20° posto della classifica mondiale di tutti i tempi. Johns-McGoldrick ha collaborato con Will Beall alla sceneggiatura. Johnson-McGoldrick ha iniziato a lavorare sulla sceneggiatura tre anni fa dopo aver letto i fumetti di Aquaman mentre era sul set di The Conjuring 2 di Wan.

Fonte: ComicBookMovie

Star Wars: L’Ascesa di Skywalker, J.J. Abrams spiega la scelta delle origini di Rey

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ATTENZIONE: L’ARTICOLO CONTIENE IMPORTANTI SPOILER SUL FILM

In Star Wars: L’Ascesa di Skywalker ci viene rivelato che Rey è la nipote dell’Imperatore Palpatine e che il Sith aveva incaricato i suoi uomini di ucciderla quando era solo una bambina per assicurarsi che la piccola, una volta cresciuta, non avesse sviluppato i suoi poteri e non fosse così diventata più potente di lui.

Si tratta di una rivelazione decisamente inattesa, soprattutto in riferimento al fatto che ne Gli Ultimi Jedi di Rian Johnson veniva specificato che i genitori di Rey non erano “nessuno”, ma soltanto degli “sporchi fabbricanti di rottami”.

Una rivelazione che ha sicuramente rovesciato in maniera sorprendente la trama del capitolo finale della Saga degli Skywalker e il che regista del film J.J. Abrams ha avuto modo di spiegare in una recente intervista con Vanity Fair. A proposito della scelta delle origini di Rey e del suo legame con Palpatine, Abrams ha dichiarato:

“Uno dei temi del film è che tutti possono essere chi vogliono indipendentemente dal luogo dal quale provengono. Non so se questo è un qualcosa con il quale tutti si possono identificare, ma credo che ci siano alcune persone che apprezzano quest’idea di non venire da un luogo o da una situazione di cui si è particolarmente entusiasti o orgogliosi.”

Il regista ha poi aggiunto: “Per quanto possa comprendere quanto sia devastante essere la figlia di ‘nessuno’, per me ciò che poteva essere ancora più doloroso e scioccante era l’idea di provenire dal peggiore dei luoghi. Quella cosa che tu senti dentro di te, che ti sta perseguitando… e se fosse quello il tuo destino? L’idea che ci siano cose più potenti del sangue, come dice Luke. Tutte queste sensazioni erano davvero importanti per noi da trasmettere.”

LEGGI ANCHE – Star Wars: L’Ascesa di Skywalker, recensione del film conclusivo della saga

Star Wars: L’Ascesa di Skywalker, capitolo conclusivo della nuova trilogia del franchise diretto da J.J. Abrams, arriverà nei cinema a dicembre 2019.

Nel cast Daisy RidleyOscar IsaacJohn BoyegaKelly Marie TranNaomi AckieJoonas Suotamo, Adam Driver, Anthony DanielsBilly Dee Williams Lupita Nyong’o, Domhnall Gleeson, Billie Lourd e il veterano del franchise Mark Hamill. Tra le new entry c’è Richard E. Grant.

Il ruolo di Leia Organa sarà interpretato di nuovo da Carrie Fisher, usando del girato mai visto prima da Star Wars: Il Risveglio della Forza. “Tutti noi amiamo disperatamente Carrie Fisher – ha dichiarato Abrams – Abbiamo cercato una perfetta conclusione alla saga degli Skywalker nonostante la sua assenza. Non sceglieremo mai un altra attrice per il ruolo, né mai potremmo usare la computer grafica. Con il supporto e la benedizione della figlia, Billie, abbiamo trovato il modo di onorare l’eredità di Carrie e il ruolo di Leia in Episodio IX, usando del girato mai visto che abbiamo girato insieme per Episodio VII.”

Fonte: ComicBookMovie

Lupin III – The First: trailer ufficiale del film

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Lupin III – The First: trailer ufficiale del film

Guarda il trailer ufficiale di LUPIN III – The Firstil film che porterà per la prima volta al cinema in Computer Grafica, il ladro gentiluomo che ha rubato il cuore di milioni e milioni di fan in tutto il mondo, diventando un vero cult dell’animazione.

Con LUPIN III – The First, ritorna l’incorreggibile personaggio creato dalla matita di Monkey Punch in una nuova, scoppiettante e adrenalinica avventura in giro per il mondo, da Parigi al Brasile, inseguito, come sempre,  dall’ostinato Ispettore Zenigata. Insieme a lui i fedeli compagni di sempre Goemon, Jigen e la bella e scaltra Fujiko. Per tutti loro, un vero e proprio ritorno in grande stile, dal momento che nella versione italiana del film, i personaggi saranno doppiati dalle voci storiche della serie animata che ha accompagnato varie generazioni. Diretto da Takashi Yamazaki (Doraemon- Il film, Dragon Guest: Your Story) LUPIN III – The First arriverà nelle sale italiane dal 27 febbraio distribuito da Anime Factory, etichetta di proprietà di Koch Media.

https://www.youtube.com/watch?v=0uhDGqzQXPs&feature=youtu.be

Lupin III – The First, la trama

Lupin III ritorna in una colossale rapina in giro per il mondo per rubare il misterioso Diario di Bresson: l’unico oggetto che suo nonno non è stato in grado di trafugare. Il Diario racchiuderebbe oscuri segreti di grandissimo interesse anche per una malvagia organizzazione contro cui Lupin, Jigen, Goemon, Fujiko e perfino Zenigata, dovranno scontrarsi per impossessarsi delle enigmatiche memorie di Bresson. Da Parigi al Brasile, Lupin e la sua banda, insieme alla loro nuova complice Laetitia, una giovane aspirante archeologa, vivranno un’epica avventura mai vista prima!

Black Panther: Terry Gilliam rivela di aver odiato il film

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Black Panther: Terry Gilliam rivela di aver odiato il film

Nonostante Black Panther sia riuscito a mettere d’accordo tanto la critica quanto il pubblico, giocando un ruolo di assoluto rilievo nella rappresentazione della cultura afroamericana e diventando il primo cinecomic della storia ad essere candidato all’Oscar per il miglior film, non tutti sembrano aver apprezzato la pellicola di Ryan Coogler.

Proprio quando la polemica tra Martin Scorsese e i Marvel Studios sembrava stesse diventando un lontano ricordo, ecco che arrivano le nuove dichiarazioni di un altro grande maestro della settima arte a portare nuovamente l’attenzione sull’acceso dibattito. Stiamo parlando di Terry Gilliam, che in una lunga intervista concessa a Indiewire (via ScreenRant) ha etichettato il cinecomic come ipocritca e portatore di un messaggio molto pericoloso.

“Ho odiato Black Panther”, ha dichiarato Terry Gilliam. “Mi ha fatto arrabbiare. Trasmette ai giovani di colore l’idea che quello che vediamo nel film sia qualcosa in cui credere. È una str*****a! Una colossale str*****a! Penso che le persone che lo hanno realizzato non siano mai state in Africa. Magari sono andate lì e hanno preso spunto per le loro scenografie e i loro costumi. Ho odiato il film, soprattutto per l’attenzione che i media gli hanno riservato.”

Le dichiarazioni di Gilliam su Black Panther arrivano in un momento estremamente delicato in cui gran parte dell’industria cinematografica internazionale si è schierata contro i film Marvel, ponendo sotto accusa il predominio dei cinecomic a discapito delle opere degli autori e dei registi indipendenti.

Nel corso della medesima intervista Terry Gilliam ha commentato duramente anche la narrativa nei film Marvel, sostenendo che pellicole del genere eliminano totalmente l’elemento gravità rendendo tutto possibile. Il regista ha spiegato: “Sono i limiti che rendono la vita interessante. Il tuo costume va in fiamme, allora ne ottieni subito un altro perché sei Tony Stark. Non mi piace che dominino così tanto.”

LEGGI ANCHE – Black Panther 2: tutto quello che sappiamo sul sequel

Successo planetario capace di incassare 1,3 miliardi in tutto il mondo, secondo film Marvel con il maggior risultato domestico di sempre secondo solo ad Avengers: Endgame e vincitore di tre premi Oscar, Black Panther tornerà con un nuovo capitolo – Black Panther 2 – inserito nella Fase 5 del MCU, come confermato da Kevin Feige.

Ryan Coogler è stato confermato a capo del sequel per il quale curerà sia regia che sceneggiatura. Intervistato da Indiewire, il filmaker americano ha confessato di non sentire alcuna pressione per questo nuovo progetto e spiegato cosa intende raggiungere con la prossima avventura di T’Challa:

Credo che la pressione sarà sempre lì ad aspettarmi. Ho avuto la possibilità di realizzare tre lungometraggi, ognuno dei quali aveva il suo specifico tipo di pressione e sui quali gravavano aspettative diverse […] Ma qui si tratterà di girare un sequel, il che è qualcosa che non ho mai fatto prima, ed è un sequel di un film che ho diretto, quindi penso che ci sarà molta pressione e per questo cercherò di concentrarmi sul lavoro come sempre. Giorno dopo giorno, un passo alla volta, eliminando l’ansia intorno a noi, per creare una storia che abbia un qualche tipo di significato.

Avengers: Endgame, un look inedito per Captain Marvel nel nuovo concept

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Nonostante abbia giocato un ruolo piccolo ma cruciale in Avengers: Endgame, l’impatto del personaggio di Captain Marvel nella battaglia finale del film di Anthony e Joe Russo è stato di innegabile risonanza. Durante la scena in questione, infatti, Carol Danvers abbatte la nave di Thanos e assembla la A-Force, un incredibile gruppo di supereroine che i fan non vedono l’ora di rivedere sul grande schermo.

Adesso, l’artista Andy Park che ha lavorato al film dei Marvel Studios ha condiviso una concept art inedita della pellicola che ci mostra Captain Marvel entrare in azione con il suo celebre elmetto; una versione completamente diversa rispetto al look sfoggiato dal personaggio nel cinecomic campione d’incassi.

“Ecco l’elmetto di Captain Marvel che ho realizzato e che doveva finire in Avengers: Endgame”, ha speigato Park su Twitter. “I fratelli Russo volevano qualcosa di molto diverso rispetto al look che il personaggio aveva mostrato nel suo film in solitaria, in modo da rendere palese che era trascorso del tempo. Mi sono divertito molto ad inventare questo look”. 

Potete vedere la concept art di seguito:

LEGGI ANCHE – Avengers: Endgame: la descrizione della scena alternativa con la A-Force

Ricordiamo che Avengers: Endgame è il film di maggiore incasso dell’anno, nonché il più grande successo dei Marvel Studios, che con l’avventura diretta da Anthony e Joe Russo hanno chiuso un arco narrativo lungo 22 film e 11 anni, portando a termine un esperimento produttivo senza pari.

Film evento del decennio, è riuscito in un’impresa che sembrava impossibile: ricapitolare un discorso narrativo iniziato nel 2008 da Iron Man, riunendo sul grande schermo tutti i personaggi del Marvel Universe. Gli incassi hanno premiato lo studio di Kevin Feige, raggiungendo e superando in cima alla classifica Avatar di James Cameron.

Nel cast del film Robert Downey Jr., Chris Hemsworth, Mark Ruffalo, Chris Evans, Scarlett Johansson, Benedict Cumberbatch, Don Cheadle, Tom Holland, Chadwick Boseman, Paul Bettany, Elizabeth Olsen, Anthony Mackie, Sebastian Stan, Letitia Wright, Dave Bautista, Zoe Saldana, Josh Brolin, Chris Pratt, Jeremy Renner, Evangeline Lilly, Jon Favreau, Paul Rudd Brie Larson.

Fonte: ComicBookMovie

The Suicide Squad, David Ayer: “James Gunn sta reinventando l’universo”

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Da quando The Suicide Squad è stato annunciato, molti fan continuano a chiedersi se il film che James Gunn scriverà e dirigerà per conto della Warner Bros. sarà un sequel della pellicola di David Ayer uscita nelle sale nel 2016 o se sarà a tutti gli effetti un riavvio cinematografico dei personaggi dei fumetti.

Adesso, a chiarire una volta per tutte la natura del nuovo progetto dedicato alla Squadra Suicida affidato alle mani del “papà” di Guardiani della Galassia, è stato lo stesso David Ayer attraverso il suo account Twitter: il regista ha infatti risposto ad alcune domande dei fan proprio in merito al film che arriverà al cinema nel 2021.

Ayer ha specificato che The Suicide Squad “non è un sequel, ma una reinvenzione. James Gunn farà un lavoro eccezionale, da assoluto fuoriclasse quale è. Sto incoraggiando il progetto in ogni sua fase. Alcuni elementi e personaggi del mio film verranno usati, ma James Gunn sta reinventando l’universo. Tutti riconoscono l’immenso potenziale di questo franchise.”

LEGGI ANCHE – The Suicide Squad: quando vedremo le prime immagini del film?

Il cast ufficiale di The Suicide Squadcomprende i veterani Margot Robbie (Harley Quinn), Viola Davis (Amanda Waller), Joel Kinnaman (Rick Flag) e Jai Courtney (Captain Boomerang) insieme alle new entry Idris Elba, Michael Rooker, Peter Capaldi, Nathan Fillion, Sean Gunn, David Dastmalchian, Storm Reid, Taika Waititi e John Cena. Nel film reciteranno anche Pete Davidson, Juan Diego Botto, Joaquin Cosio, Flula Borg, Tinashe Kajese, Jennifer Holland, Julio Ruiz, Alice Braga, Steve Agee e Daniela Melchior.

Secondo le ultime indiscrezioni, Nathan Fillion dovrebbe interpretare Arm-Fall-Off-Boy, che i lettori dei fumetti ricorderanno come il criminale con la capacità di staccare i propri arti e usarli come armi, potere guadagnato grazie ad un elemento metallico antigravità.

Altri nomi circolati nelle ultime settimane sono Ratcatcher e Peacemaker, ma i report segnalano che Sean Gunn potrebbe vestire i panni di Weasel e Flula Borg quelli di Javelin; Pete Davidson potrebbe interpretare Blackguard, mentre Michael Rooker Savant.

Fonte: ScreenRant

1917: il trailer ufficiale del film di Sam Mendes

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1917: il trailer ufficiale del film di Sam Mendes

01 Distribution ha diffuso il trailer ufficiale di 1917, il nuovo film di Sam Mendes, in uscita in Italia il prossimo 23 gennaio.

Sam Mendes, il regista premio Oscar® di Skyfall, Spectre e American Beauty, porta al cinema la sua singolare visione dell’anno cruciale della prima guerra mondiale, il 1917, ed ottiene le nomination per MIGLIOR FILM, MIGLIOR REGIA e MIGLIOR COLONNA SONORA ai GOLDEN GLOBE 2020.

La trama di 1917

Al culmine della prima guerra mondiale, due giovani soldati britannici, Schofield (George MacKay di Captain Fantastic) e Blake (Dean-Charles Chapman di Game of Thrones) ricevono una missione apparentemente impossibile. In una corsa contro il tempo, devono attraversare il territorio nemico e consegnare un messaggio che arresterà un attacco mortale contro centinaia di soldati, tra cui il fratello di Blake.

1917 è diretto da Sam Mendes, che ha scritto la sceneggiatura con Krysty Wilson-Cairns (Penny Dreadful di Showtime). Il film è prodotto da Mendes e Pippa Harris (Revolutionary Road, Away We Go) per le loro produzioni Neal Street, Jayne-Ann Tenggren (produttore associato, Spectre), Callum McDougall (produttore esecutivo, Mary Poppins Returns, Skyfall) e Brian Oliver (Rocketman, Black Swan).

Star Wars: L’Ascesa di Skywalker, tutte le Easter Eggs del film

Star Wars: L’Ascesa di Skywalker, tutte le Easter Eggs del film

ATTENZIONE: L’ARTICOLO CONTIENE SPOILER SU STAR WARS: L’ASCESA DI SKYWALKER

Star Wars: L’Ascesa di Skywalker è arrivato in sala lo scorso 18 dicembre, e come tutti i capitoli della saga, soprattutto quelli usciti di recente, nasconde moltissimi riferimenti, citazioni, cameo e segreti, le cosiddette Easter Eggs, che impreziosiscono la visione del film per tutti i fan che sanno coglierli.

Per chi invece fosse più distratto o magari non fosse così appassionato della saga, ecco un compendio di Easter Eggs di Star Wars: L’Ascesa di Skywalker:

Il discorso dell’Imperatore alla galassia

Star Wars: L’Ascesa di Skywalker rivela che Palpatine ha appena annunciato il suo ritorno nella galassia. Con una strana decisione di marketing, il messaggio sembra essere stato riservato ai giocatori di Fortnite. Il 14 dicembre, i giocatori hanno ricevuto una clip esclusiva dal film e un messaggio dallo stesso imperatore Palpatine. “Finalmente il lavoro delle generazioni passate è completo – proclama l’imperatore nel messaggio – Il grande errore è stato corretto. Il giorno della vittoria è vicino. Il giorno della vendetta. Il giorno dei Sith.”

Benvenuti su Mustafar

Kylo Ren inizia la sua ricerca di Palpatine dirigendosi verso il pianeta infuocato di Mustafar. Forte nel lato oscuro della Forza, Mustafar era il luogo in cui Anakin Skywalker viene gravemente ferito. Poi ne fece la sua casa e abbiamo rivisto la Torre di Vader in Rogue One: A Star Wars Story. Dalla caduta dell’Impero, Mustafar è diventato una calamita per gli adoratori del lato oscuro, che vi si recano in pellegrinaggio. Inutile dire che Kylo Ren lascia dietro di sé una striscia di sangue prima di recuperare un Wayfinder nascosto proprio su quel pianeta. Presumibilmente questo era il Wayfinder di Darth Vader.

Il tempio Sith di Exegol è molto familiare

La caccia di Kylo Ren a Palpatine lo porta sul pianeta Sith di Exegol, che è una location completamente nuova in Star Wars. Il Tempio Sith, tuttavia, sarà familiare a chiunque abbia visto Star Wars Rebels: il design ricorda un altro Tempio Sith, scoperto sul pianeta Malachor. A guardare bene da vicino le statue dell’antico sito Sith, si nota che una di loro porta riconoscibilmente la maschera di Darth Nihilus, un grande cattivo nel classico gioco (non canonico) Knights of the Old Republic II: The Sith Lords.

Il trono dell’imperatore su Exegol

Kylo Ren scopre presto che Palpatine è davvero vivo e che l’Oscuro Signore è responsabile della creazione di un numero di cloni di Snoke; in effetti, si vede bene che un altro clone dell’ex Leader Supremo è in procinto di essere creato, per ragioni sconosciute. Ma le scene su Exegol sono dominate da un antico trono Sith, che si basa su schizzi dell’artista Ralph MacQuarrie, quando stava mettendo insieme idee per la Sala del Trono dell’Imperatore in occasione della produzione de Il Ritorno dello Jedi.

La tragedia di Darth Plagueis Il Saggio

Sorprendentemente, Star Wars: L’Ascesa di Skywalker tace su come Palpatine sia tornato dai morti. L’unica spiegazione dell’Imperatore è affermare che “il lato oscuro della Forza è un percorso verso molte abilità che alcuni considerano innaturali”. Quella frase è una citazione da Star Wars: Episodio III – La Vendetta dei Sith, in cui Palpatine raccontò ad Anakin Skywalker della tragedia di Darth Plagueis il Saggio. Si supponeva che Plagueis avesse imparato a manipolare i Midichloriani per conquistare la morte, quindi potrebbe essere quello che Palpatine ha fatto.

L’allenamento Jedi di Rey

La storia di Rey riprende con il suo addestramento guidato da Leia, con il Generale che raddoppia il suo ruolo e diventa anche Maestro Jedi. Il suo addestramento ricorda in modo divertente quello di Luke nel primo film di Star Wars, dal momento che la ragazza indossa un elmetto con il visore che le impedisce la vista di un drone di allenamento, i cui colpi deve parare e schivare.

Rey ha nuove visioni e dimostra di avere un nuovo potere

Rey sperimenta un’altra serie di visioni datele dalla Forza, rivivendo per lo più momenti che sembrano i flashback de Il Risveglio della Forza. Quando vede la battaglia tra Luke Skywalker e Darth Vader su Bespin ne L’Impero colpisce ancora, c’è persino un dialogo dal film sullo sfondo. Questa abilità, detta del Forceback, sembra essere una delle abilità speciali di Rey, ed è collegata ad un altro potere della Forza poco noto, la psicometria, che consente a un Jedi di percepire il passato di un oggetto quando lo tocca. Ciò ha avuto un ruolo di spicco nel gioco Jedi: Fallen Order e nel romanzo di Kevin Shinick, Force Collector, e Rey lo dimostra quando sente la storia del pugnale Sith.

Gli ‘oloscacchi’ a bordo del Millennium Falcon

Dejarik (o gli oloscacchi) è sempre stato un gioco popolare a bordo del Millennium Falcon. È interessante notare che sembra che Chewbacca si sia allenato, dato che in precedenza era lui a perdere, mentre adesso non perde una partita contro Poe e Finn, ma può anche darsi che si tratti di una partita truccata e che il Wokie bari.

La celebrazione su Pasaana, ogni 42 anni

Gli eroi protagonisti inseguono il Sith Wayfinder sul pianeta Pasaana e sono scioccati nello scoprire che sul pianeta si sta svolgendo una celebrazione che si svolge, in genere, ogni 42 anni. Questo, ovviamente, è un tocco meta testuale molto divertente; il primo film di Star Wars uscito nel 1977, ovvero 42 anni fa. Gli spettatori attenti noteranno che la colonna sonora diventa molto familiare nelle scene di Pasaana, facendo eco alla musica che sentiamo su Endor in Il Ritorno dello Jedi. La squadra non impiega molto a incontrare il Lando Calrissian di Billy Dee Williams, che inizialmente nasconde la sua identità con un elmetto particolare, facendo nuovamente eco a Il Ritorno dello Jedi.

La guarigione con la Forza è un nuovo potere

Star Wars: L’Ascesa di Skywalker sviluppa il nuovo potere della guarigione con la Forza, che era un comune potere Jedi nel vecchio universo espanso, ma che ha subito dei cambiamenti. La versione canonica Disney prevede un trasferimento di energia vitale da una persona all’altra. Rey usa questo per curare un pitone, quindi per impedire a Kylo Ren di morire per una grave ferita che le stessa gli aveva inflitto. Alla fine, Kylo Ren usa questo potere per riportare in vita Rey, sacrificando se stesso per realizzare questa impresa. In un lavoro encomiabile di sinergia, questo potere della Forza è stato introdotto nel canone di Star Wars nell’Era Disney nell’episodio 7 di Mandalorian, quando Baby Yoda ha dimostrato la stessa abilità.

D-O ha una voce molto familiare

Star Wars: L’Ascesa di Skywalker introduce un nuovo simpatico droide, D-O, che si rivela essenziale per la storia perché i suoi banchi di memoria in realtà contengono tutti i segreti di Exegol. Purtroppo nella versione italiana non possiamo ammirarlo, ma in quella originale sappiamo che D-O è doppiato da J.J. Abrams stesso, che si è ritagliato un cameo molto divertente, ma anche fondamentale per la trama.

Rey e Kylo Ren giocano a tiro alla fune con un’astronave

Rey è inorridita nell’apprendere che Chewbacca è stato catturato e tenta di usare la Forza per trascinare giù il trasporto che lo sta portando via. Kylo Ren la vede, e i due si impegnano in una strana versione di tiro alla fune con la Forza. L’idea – e persino la grafica – sono state mutuate dal gioco di Star Wars del 2008 The Force Unleashed, in cui il protagonista Starkiller abbatte un Imperial Star Destroyer. È interessante notare che il romanzo di Ken Liu The Legends of Luke Skywalker suggerisce che – nel canone Disney – Luke è stato colui che ha usato la Forza per abbattere un ISD.

John Williams finalmente in un cameo di Star Wars

John WilliamsSe qualcuno merita un cameo di Star Wars, è John Williams, il compositore responsabile di gran parte della musica più iconica del franchise. Il musicista leggendario si presenta come un barista sul pianeta Kijimi, e giustamente si chiama Oma Tres; è un anagramma della parola “maestro”. Purtroppo, Oma Tres probabilmente non ce la fa a sopravvivere, ma vederlo lì, per pochi secondi, ha fatto sorridere i fan attenti.

Un droide da battaglia di Clone Wars

Gli eroi della Resistenza si dirigono verso Babu Frik, un “meccanico” di droidi, che sperano sarà in grado di hackerare C-3PO per tradurre il linguaggio proibito dei Sith. È facile non vederlo, ma sullo sfondo del laboratorio di Babu Frik c’è un vecchio Battle Droid di Clone Wars. A pensarci bene, ha molto senso che Babu abbia in laboratorio pezzi di molti droidi, da ogni angolo della galassia!

Il relitto della Morte Nera è molto familiare

La ricerca di Rey la porta sulla luna oceanica di Kef Bir, presumibilmente uno dei pianeti vicini a Endor, visto che il relitto della Seconda Morte Nera è atterrato lì invece di provocare l’estinzione sulla Luna boscosa abitata dagli Ewok, come doveva accadere ne Il Ritorno dello Jedi. Guardando attentamente le scene in cui Rey si arrampica sul relitto; c’è un pilastro identico a quello che Obi-Wan Kenobi scavalca nel primo Star Wars. Quindi si dirige nella Sala del Trono dell’Imperatore per localizzare il Sith Wayfinder.

Dark Rey è una citazione de L’Impero colpisce ancora

Star Wars: L'Ascesa di Skywalker dark reyRey sperimenta una visione ossessionante, che prende il via con il motivo a specchio che ha caratterizzato le sue esperienze mistiche ne Gli Ultimi Jedi. Si ritrova quindi a confrontarsi con un’immagine contorta del suo possibile futuro, una Rey oscura che si è impegnata nella causa dei Sith e brandisce una spada laser rossa a doppia lama. Ciò ricorda chiaramente la visione di Luke nella grotta di Dagobah in L’Impero colpisce ancora.

Luke chiede a Rey di mostrare molto più rispetto per la sua spada laser

Una volta avuta la visione di Dark Rey, la ragazza, spaventata da quello che può essere la sua scelta, decide di andare in esilio, così come aveva fatto Luke Skywalker, viaggiando sul pianeta di Ahch-To e tentando di rimanere bloccata lì. Con sua sorpresa, quando tenta di gettare la vecchia spada laser di Luke Skywalker tra le fiamme del TIE-fighter che aveva rubato per raggiungere l’isola e che dà alle fiamme, il Fantasma di Forza di Luke si manifesta e prende la spada al volo. Luke la ammonisce che una spada laser dovrebbe essere trattata con molto più rispetto. È un riferimento consapevole a Star Wars: Gli Ultimi Jedi, in cui Luke ha trattato una spada laser allo stesso modo, ma sembra anche un commento critico ad alcune scelte del film di Rian Johnson.

Rey guida l’X-Wing di Luke Skywalker

Rey potrebbe rimanere bloccata su Ahch-To, ma il fantasma della Forza del Maestro Skywalker sa che c’è ancora una via d’uscita dal pianeta. Fa levitare dalle profondità dell’oceano, intorno all’isola, il suo vecchio X-Wing, in maniera speculare a come aveva fatto il Maestro Yoda nelle paludi di Dagobah in L’Impero Colpisce Ancora. Quando Rey trasmette le coordinate di Exegol alla Resistenza, inizialmente i generali sono confusi perché leggono che i segnali vengono inviati da “Red Five” – ​​il vecchio segnale di chiamata di Luke Skywalker nel primo film di Star Wars.

La resistenza contempla la manovra di Holdo

La Resistenza tenta disperatamente di pianificare come eliminare i Cacciatorpediniere della Morte Nera dell’Ordine Finale, e uno dei suggerimenti che viene proposto è la manovra di Holdo. Si tratta del riferimento alla strategia attuata dal Vice Ammiraglio Holdo in Star Wars: Gli Ultimi Jedi, quando usò un salto alla velocità della luce per distruggere la Supremacy. Alla Resistenza viene detto che questo non funzionerebbe mai, perché ogni tentativo è “una possibilità su un milione”. Questo spiega perché la tattica non è mai stata usata prima ed è improbabile che venga riutilizzata.

Il figlio dell’ammiraglio Ackbar appare sul grande schermo

L’ammiraglio Ackbar potrebbe essere morto in Star Wars: Gli Ultimi Jedi, ma ha un’eredità in Star Wars: L’Ascesa di Skywalker. Suo figlio Aftab Ackbar è stato presentato nella miniserie di Star Wars: Allegiance e nel film è doppiato dallo stesso sceneggiatore Chris Terrio. Abbastanza opportunamente, quando Aftab in seguito si unisce alla battaglia di Exegol, vola con un’ala B. Nel vecchio universo espanso, fu proprio suo padre a progettare quel particolare velivolo da combattimento.

Snap Wexley è tornato e si sacrifica per la resistenza

A J.J. Abrams è sempre piaciuto far recitare i suoi amici, e Greg Gunberg ha interpretato il personaggio di “Snap” Wexley durante la trilogia del sequel. Il personaggio torna per poche scene in Star Wars: L’Ascesa di Skywalker e partecipa alla battaglia di Exegol. Tragicamente, Snap viene abbattuto, ed è la sua morte che per un breve momento scoraggia completamente il generale Poe Dameron. Snap è un personaggio importante, che collega i film al altre storie più ampie; recita un ruolo di primo piano sia nella trilogia Aftermath di Chuck Wendig che in Resistance Reborn di Rebecca Roanhorse.

La galassia si riunisce per sconfiggere l’imperatore

Il Millennium Falcon guida una flotta di fortuna per dare sostegno alla Resistenza. La maggior parte della flotta della Resistenza è composta da navi riutilizzate della Guerra Civile Galattica, che vanno da X-Wings a Bunker Busters, ma i rinforzi sono molto più diversi e includono:

  • Un mercantile leggero modificato VCX-100, che potrebbe anche essere il fantasma di Star Wars Rebels.
  • Il Crucible, un’antica nave da addestramento Jedi che risale a oltre mille anni prima ed è stata vista in The Clone Wars.
  • Shadow Caster, un inseguitore di classe Lancer usato dal cacciatore di taglie Ketsu Onyo.
  • Una fregata di classe Balleen, probabilmente l’Eravana – la nave pilotata da Han Solo in Star Wars: Il Risveglio della Forza prima di mettere di nuovo piede sul Falcon.
  • The Outrider, un Corellian YT-2400 che ha avuto un ruolo di primo piano nell’universo espanso; era legato a un trafficante chiamato Dash Rendar.
  • The Colossus, la piattaforma mobile vista in Star Wars Resistance.
  • Diversi incrociatori di classe consolare e cacciatorpediniere stellari di classe Venator, risalenti alle Guerre dei cloni; c’è anche una fregata di classe Pelta, che di solito veniva usata per il trasporto di truppe.
  • Un Lucrehulk Droid Control Ship, del tipo che ha bloccato Naboo in Star Wars: Episode I – La Minaccia Fantasma.

Per inciso, il Millennium Falcon ha abbandonato il piatto sensore rettangolare dell’era sequel a favore di quello tradizionale circolare. Lando ha reclutato Nien Nunb come copilota, il che è appropriato dato che il piccolo Sullustan ha ricoperto lo stesso ruolo in Il Ritorno dello Jedi.

Il ritorno di Wedge Antilles

Il Millennium Falcon ha anche un nuovo / vecchio cannoniere; Wedge Antilles, interpretato da Denis Lawson, che fu uno dei piloti chiave della trilogia originale. Wedge si è unito alla Resistenza nel libro di Rebecca Roanhorse, Resistance Reborn.

I fantasmi della forza Jedi si riuniscono per sostenere Rey

Durante lo scontro finale, Rey sembra essere sopraffatta da Palpatine, ma fortunatamente riceve un aiuto inaspettato quando una legione di Fantasmi della Forza Jedi le parla con parole incoraggianti. Questo esercito di Jedi include moltissimi cavalieri che hanno partecipato alla saga, tra questi:

Mark Hamill nel ruolo di Luke Skywalker
Hayden Christensen nel ruolo di Anakin Skywalker
Olivia D’Abo nel ruolo di Luminara Unduli
Ashley Eckstein nel ruolo di Ahsoka Tano
Jennifer Hale nel ruolo di Aayla Secura
Samuel L. Jackson nel ruolo di Mace Windu
Ewan McGregor e Alec Guinness nei panni di Obi-Wan Kenobi
Frank Oz nel ruolo di Yoda
Angelique Perrin nel ruolo di Adi Galia
Freddie Prinze Jr. nel ruolo di Kanan Jarrus
Liam Neeson nel ruolo di Qui-Gon Jinn

Non è chiaro come alcuni di questi abbiano imparato a diventare Fantasmi di Forza, dato che questa è un’abilità che si apprende. Il più interessante è il cameo vocale di Ashley Eckstein, perché questo conferma che Ahsoka è morta al tempo della trilogia del sequel.

Rey usa un trucco familiare per sconfiggere Palpatine

Rey prende in prestito un trucco da un Maestro Jedi da lungo tempo morto per sconfiggere finalmente Palpatine. In Star Wars: Episodio III – La Vendetta dei Sith, Mace Windu ha usato la sua spada laser per deviare il fulmine di Palpatine sul Signore dei Sith, e l’energia del suo attacco ha causato danni permanenti all’Imperatore. Rey usa la stessa tattica, prima bloccando e poi deviando la Forza dell’Imperatore contro di lui. Questa volta, non c’è nessuno che intervenga per conto dell’Imperatore, che, finalmente, si distrugge.

Chewbacca ottiene finalmente una medaglia

Memory of Victory’s Past in STAR WARS: EPISODE IX.

Una delle controversie più antiche in Star Wars è il fatto che Chewbacca non abbia ottenuto una medaglia alla fine del primo film. “Le medaglie non significano molto per i Wookiees”, ha spiegato Lucas. “In realtà non hanno troppa credibilità presso quel popolo. Hanno diversi tipi di cerimonie.” I fumetti Tie-in hanno rivelato che Chewe ha effettivamente ricevuto una medaglia, ma che l’ha regalata. Sembra che Maz Kanata sia riuscita a rintracciarla e recuperarla, ed è lei che la consegna al peloso amico. Questa volta sembra preoccuparsene un po’ di più, forse perché gli ricorda Han.

Celebrazioni attraverso la galassia

Le edizioni speciali di George Lucas di Star Wars hanno aggiunto l’idea che l’intera galassia celebra la sconfitta dell’Imperatore in Il ritorno dello Jedi. In Star Wars: L’Ascesa di Skywalker Abrams sceglie di replicare quell’idea e mette in mostra Bespin, Endor e Jakku. Endor è riconoscibile perché c’è una breve inquadratura di Wicket, il leader di Ewok in Episodio VI, che è ancora una volta interpretato da Warwick Davis.

Rey va su Tatooine

Star Wars chiude il cerchio, con Rey che si considera una Skywalker invece che una Palpatine. Rey si stabilisce su Tatooine, in una sequenza piena di inquadrature nostalgiche, si dirige verso la fattoria dei Lars, dove Luke è cresciuto. Comincia il processo di recupero dell’edificio e scivola sulla sabbia esattamente nello stesso modo in cui ha fatto su Jakku in Star Wars: Il Risveglio della Forza. Ma, sebbene Rey abbia apparentemente scelto una vita abbastanza solitaria, evidentemente si considera ancora una Jedi; Rey ha costruito la sua spada laser, dimostrando così che è un cavaliere Jedi e che il suo addestramento è concluso. La sua lama è gialla, che nel vecchio Universo Espanso sta ad indicare un Jedi che alterna la sua vita tra il combattimento e le ricerche accademiche.

Vengono ripetute molte battute chiave

Non sarebbe Star Wars senza ripetizioni di alcune battute classiche. In effetti, la conversazione tra Kylo Ren e la memoria di suo padre implica un dialogo ripreso direttamente dalla loro fatidica chiacchierata finale in Star Wars: Il Risveglio della Forza. “So cosa devo fare”, afferma Kylo Ren, “ma non so se ho la forza di farlo.” Questa volta, la scena termina con Ben che tenta di dire che ama suo padre e Han lo interrompe con il suo marchio “Lo so”.

Mentre questo è uno dei momenti più emozionanti, ci sono anche altri esempi importanti, che includono:

  • C-3PO ha delle battute molto familiari: “Questa è follia” e “Siamo condannati!” Ripete persino la sua prima battuta da Star Wars; “L’hai sentito?”
  • Questa volta, è Lando ad avere una brutta sensazione nelle scene di Pasaana.
  • Lando si riferisce a Chewie come al suo “vecchio amico”, lo stesso saluto che ha usato per Han in L’Impero Colpisce Ancora.
  • Perfino uno Stormtrooper ripete una battuta quando va di porta in porta. “La porta è chiusa”, afferma, “passa a quello successivo”. La battuta viene dal primo Star Wars, quando gli Stormtroopers stavano cercando due droidi molto particolari.
  • Rey si lamenta che Poe dovrebbe stare attento con il Millennium Falcon a causa di un compressore hyperdrive. Si tratta di un pezzo di cui hanno già parlato in Il RIsveglio della Forza.
  • Kylo Ren, ovviamente, pronuncia un urlante “dov’è?”.
  • E Palpatine ripete il suo “Bene” distintivo, oltre ad un “Solo tu hai il potere di salvarli”.

I cameo di Star Wars: L’Ascesa di Skywalker

Lin-Manuel MirandaOltre a dialoghi ripetuti, ci sono anche alcuni cameo importanti in Star Wars: L’Ascesa di Skywalker. Lin-Manuel Miranda compare nei panni di un ribelle. Ed Sheeran interpreta uno Stormtrooper, la star di Killing Eve Jodie Comer è la mamma di Rey e Billy Howle di Dunkirk è suo padre. La figlia di Carrie Fisher, Billie Lourd, riprende il ruolo di una dei leader della Resistenza, il tenente Kaydel Ko Connix, con pettinatura e costume che sono un omaggio alla madre defunta.

Dopo tutto Anakin Skywalker avrebbe potuto salvare Padmé

C’è un affascinante parallelo tra la risurrezione di Rey a opera di Ben Solo in Star Wars: L’Ascesa di Skywalker e il desiderio di Anakin Skywalker di mantenere in vita la sua amata Padmé in Star Wars: Episodio III – La Vendetta dei Sith. In quest’ultimo caso, Palpatine sedusse Anakin portandolo al lato oscuro, promettendo che questo era l’unico modo per vincere la morte. Le azioni di Ben dimostrano che Palpatine stava mentendo, perché è attraverso il lato chiaro che è in grado di usare il potere di Guarigione della Forza e offrire la propria vita per salvare Rey. Naturalmente, questo evidenzia anche il contrasto tra il vero amore di Ben per Rey e la relazione ossessiva e possessiva di Anakin con Padmé; Anakin sarebbe stato incapace di sacrificarsi, troppo consumato dall’ego e dal desiderio.

Tenet: cosa significa il titolo del nuovo film di Christopher Nolan?

Il primo trailer di Tenet, prossimo film di Christopher Nolan, ci ha regalato un piccolo e parziale sguardo a quello che sarà l’ambizioso progetto con protagonista John David Washington. Naturalmente, com’è prassi del regista britannico, la trama del film è tenuta sotto il più stretto riserbo, e anche l’uscita del trailer non ha dato molto materiale su cui ragionare.

In prima battuta, sembrava che il film potesse essere una storia d’amore, argomento insolito per Nolan, poi però si è fatta avanti prepotentemente l’idea che si potesse trattare di un film che si ricollegasse in qualche modo all’universo distorto di Inception.

Tuttavia, qualche indizio, sempre alla luce del trailer del film, può darcelo il titolo, Tenet. Il significato di tale titolo non è chiaro e non ci sono dichiarazioni specifiche di Nolan in merito, né ce ne aspettiamo prima dell’uscita in sala del film, nell’estate 2020. Tuttavia si possono fare delle congetture legate al suo significato, per rintracciare al suo interno elementi della trama.

TENET, il Quadrato Magico SATOR

La parola TENET costituisce il centro del Quadrato Magico SATOR, una iscrizione misteriosa, ricorrente in reperti archeologici ma anche in costruzioni cristiane, sotto forma di incisione o graffito. Il quadrato in questione rappresenta la combinazione di lettere, 5×5, in cui cinque parole formano una frase palindroma. Si tratta di SATOR, AREPO, TENET, OPERA, ROTAS, disposte in questo modo:

Lette da sinistra a destra e dall’alto in basso, oppure da destra verso sinistra e dal basso verso l’altro, le parole non cambiano di significato, e lo schema, presentato come nell’immagine, vede la parola TENET a fare da cuore a questo mistico gioco di lettere e forma una croce palindromica.

Il significato letterale, ammesso che si tratti di parole latine, si riferisce a metafore religiose mutuate dalla vita dei campi:

  • Iddio (SATOR, il creatore) – domina e regge (TENET) – le opere del creato (ROTAS OPERA) e quanto la terra produce (AREPO, aratro).
  • Il seminatore (SATOR) sul suo carro (AREPO è parola di origine celtica il cui significato è simile a carro) dirige (TENET) con perizia (OPERA) le ruote (ROTAS, qui le ruote stanno a significare le orbite dei corpi celesti).
  • Il Seminatore (Dio creatore) Areopago (che giudica) dirige con cura le ruote (le sfere celesti e le orbite dei pianeti)

Ascrivere però questo quadrato magico ad un contesto religioso cristiano, come sembra derivare dalle traduzioni più accreditate, sembra impreciso, dal momento che tale iscrizione è stata rinvenuta non solo, ad esempio, a Pompei, ma anche in Mesopotania, addirittura, per cui sembra più ascrivibile ad una simbologia arcaica cabalistica.

La simbologia Templare

L’impronta cristiana è stata affibbiata al Quadrato magico in quanto l’iscrizione si trova in moltissimi siti che furono luoghi di culto e di riunione dei cavalieri Templari, tanto che proprio la croce palindroma di TENET ha la forma simmetrica di una croce templare. In più, le parole, scritte in una data sequenza, formano PATER NOSTER, con una A e una O che “avanzano” ad indicare l’alpha e l’omega, il principio e la fine, proprio quello che Cristo/Dio rappresenta per la fede cristiana “protetta” dai Templari:

Le interpretazioni e i significati del Quadrato Magico SATOR sono numerosissime, nessuno però migliore o più attendibile dell’altro, dal momento che si tratta di un simbolo che si radica a fondo nella Storia dell’uomo, dai più recenti ritrovamenti alle sue variazioni numeriche alle versioni “gemelle” sparse in tutto il mondo, dalla Cina Imperiale alle tavole che si trovano sulle pareti della Sagrada Familia a Barcellona.

TENET sarà una “questione di tempo”

Tornando al TENET a cui si riferisce Nolan, siamo di fronte ad una parola palindroma che rappresenta il cuore simbolico del quadrato. Stando poi a ciò che vediamo nel trailer, sembra che la parola bifronte stia ad indicare la non linearità dello scorrere del tempo. Negli ultimi secondi del video, infatti, vediamo che i due protagonisti (Washington e Robert Pattinson) dicono di trovarsi in una situazione che non è ancora avvenuta.

Dopo il tempo che si riavvolge in Memento, il tempo che si dilata e si inspessisce su più piani narrativi in Inception, il tempo che si contrae e si espande in Interstellar, il tempo di aria, mare e terra in Dunkirk, ancora una volta Christopher Nolan sembra intenzionato a giocare con la dimensione, rendendola questa volta “bifronte”.

Il tempo e la sua variabilità, ancora una volta, saranno quasi certamente il cuore del film di Nolan, il perno intorno a cui ruoterà la sua nuova e complessa architettura narrativa. Uno scorrere non lineare, né circolare, ma a doppia direzione, proprio come il suo titolo, il palindromo Tenet.

Tenet, il trailer

Black Widow: tutti i migliori villain affrontati da Vedova Nera nel MCU

In attesa dell’arrivo nelle sale di Black Widow, è arrivato il momento di passare in rassegna tutti i migliori villain che sono stati affrontati da Vedova Nera nel MCU. Il personaggio interpretato da Scarlett Johansson è apparso regolarmente sul grande schermo a partire da Iron Man 2, film in cui Natasha Romanoff è stata introdotta al grande pubblico come assistente personale di Tony Stark, prima di rivelare la sua identità segreta di abile spia sovietica.

Nel MCU, Vedova Nera è stata protagonista di innumerevoli combattimenti e battaglie. Di seguito ecco una classifica dei miglior villain che Natasha ha dovuto affrontare, in attesa della sua prima avventura in solitaria:

Ivan Vanko

In occasione del suo ingresso nel MCU, Black Widow ha avuto il compito di aiutare Iron Man e Nick Fury a sconfiggere Ivan Vanko, in cerca di vendetta dopo la morte della sua famiglia come diretta conseguenza delle azioni di Tony Stark. Vedova Nera, Iron Man e Nick Fury hanno avuto la meglio anche grazie all’aiuto di War Machine, ma la battaglia è stata tutt’altro che semplice.

Vanko è un ottimo cattivo e sicuramente il suo attacco a Stark al Gran Prix di Monte Carlo verrà ricordato da tutti i fan del MCU: rispetto agli altri villain che incontreremo più avanti, però, è sicuramente il più debole di tutti.

Baron Zemo

In Captain America: Civil War, la maggior parte dei Vendicatori si ritrova divisa in due fazioni a causa di una rottura nel rapporto tra Iron Man e Captain America. Tale conflitto è stata opera del Barone Zemo, che ha preparato la sua vendetta dopo la morte della sua famiglia a Sokovia.

Non c’è niente di speciale in Zemo, per stessa ammissione del personaggio. Sa di non possedere gli strumenti necessari per affrontare un combattimento ad armi pari: ecco perché si trasforma in un grande manipolatore, mettendo Iron Man e Cap l’uno contro l’altro, usando il Soldato d’Inverno come pedina all’interno del suo losco progetto. Si tratta di un personaggio comunque affascinante, che non vediamo l’ora di rivedere nell’attesa serie The Falcon and the Winter Soldier, dal momento che il personaggio ha lasciato sulla sua scia una serie di questioni irrisolte…

Alexander Pierce

Come capo dello SHIELD, all’inizio di Captain America: The Winter Soldier Alexander Pierce si presenta come il classico bravo ragazzo. Alla fine del film, però, si scoprirà che è un agente dell’Hydra che lavora per distruggere lo SHIELD dall’interno.

Pierce è un personaggio ripugnante, attento a non farsi prendere e, soprattutto, senza alcuno scrupolo nell’uccidere le sue vittime. È lui ad ordinare il colpo su Nick Fury, ma l’agente riesce a sopravvivere e il suo piano viene infine sventato dai Vendicatori appena in tempo, grazie anche all’intervento di Black Widow. Sicuramente però, ci sono dei cattivi ancora più temibili di lui che scopriremo a breve…

Il Soldato d’Inverno

Alexander Pierce non è l’unico villain presente in Captain America: The Winter Soldier, dal momento che il principale antagonista del film è proprio il personaggio del ttiolo. Dotato di velocità e di notevoli capacità nell’arte del combattimento, Bucky Barnes si dimostra un nemico estremamente difficile da sconfiggere, anche per un supereroe dalla forza sconfinata come Steve Rogers.

Naturalmente, nonostante i suoi trascorsi con Steve testimoniano che Cap non ha mai provato a batterlo; piuttosto, a trascorso la maggior parte del suo tempo a concentrarsi su un modo per cercare di impedire a Bucky di ferire gli altri. Il personaggio di Chris Evans quasi muore alla fine, ma Bucky lo salva, tornando sui suoi passi all’ultimo minuto. È la complessità della loro relazione a renderli due personaggi estremamente intriganti, soprattutto se messi l’uno contro l’altro.

Ultron

I tentativi di Tony Stark di trasformarsi in una sorta di Dio spettacolare nel secondo film dedicato ai Vendicatori sono noti a tutti, quando la sua creazione, Ultron, decide di scagliarsi contro di lui. Lo fa dove aver affinato le sue conoscenza sul mondo e arrivando alla conclusione che un mondo con i robot sarebbe un posto decisamente migliore.

Ultron è inarrestabile nel suo obiettivo, persino quando coinvolge nella sua causa personaggi del calibro di Wana e Pietro Maximoff. È responsabile della morte di migliaia di persone innocente, ma la sua natura assetata di sangue avrà presto i giorni contati, quando gli stessi Wanda e Pietro capiranno che è arrivato il momento di porre fine al suo regno del terrore.

Loki

Il Dio dell’Inganno, Loki, è sicuramente un villain all’altezza del suo nome. Vedova Nera incontra il personaggio interpretata da Tom Hiddleston in numerose occasioni durante le sue avventure ambientate nel MCU, e il più delle volte i due si ritrovano sempre schierati l’uno contro l’altro sul campo di battaglia.

Ciò che rende Loki così pericoloso è la sua capacità di ingannare oltre ogni limite possibile, senza considerare l’imprevedibilità alla base di ogni sua azione. Un minuto può essere buono, il minuto successivo può trasformarsi nel più grande cattivo mai esistito. È stato ucciso in Avengers: Infinity War dopo aver tentato di ingannare Thanos, ma siamo certi che tornerà in tutto il suo splendore nell’annunciata serie a lui dedicata che debutterà nel 2021 su Disney+.

Thanos (Avengers: Infinity War)

Non potevamo chiudere questa classifica se non con le due differenti versioni di Thanos che abbiamo visto in Infinity War e in Endgame. A conquistare la medaglia d’argento di questa classifica è la versione del film uscito nelle sale nel 2018, quella che riesce a conquistare tutte e sei le Gemme dell’Infinito e a dimezzare metà della popolazione mondiale con il famoso “schiocco della dita”.

In Infinity War, Thanos non è così assetato di sangue come apparirà poi in Endgame. Ed è ciò a renderlo così pericoloso. Crede che ciò che sta facendo sia misericordioso: un punto di non ritorno dovuto ad una mente particolarmente contorta. Il modo in cui si rivolge ai Vendicatori mentre ha la meglio su di loro è uno dei momenti migliori del film: non sorprende che Thor abbia trascorso anni a cercare di scacciare dalla sua mente il pensiero del Titano Pazzo.

Thanos (Avengers: Endgame)

Dopo aver visto la testa di Thanos staccarsi all’inizio di Endgame, sapevamo che da quel momento avremmo visto una versione più giovane del Titano Pazzo, soprattutto a causa del viaggio nel tempo al centro della storia. Tuttavia, ciò che nessuno si aspettava era quanto  in realtà questa precedente versione fosse diversa.

A questo punto, il raggiungimento del suo obiettivo deve ancora compiersi. Durante tutto il film è arrabbiato e si scaglia contro ogni membro della squadra dei Vendicatori, con l’obiettivo di uccidere tutti colo che aveva mancato anni prima. Nel film vediamo quanto sia incredibile quando lotta, e quanto appaia ancora più forte con una spada rispetto a quando si serve delle Gemme dell’Infinito. Josh Brolin è supero e anche se alla fine muore, speriamo tutti che possa ancora apparire nel futuro del MCU.

Fonte: ScreenRant

MCU: le possibili date di uscita dei film della Fase 5

MCU: le possibili date di uscita dei film della Fase 5

Nella Fase 5 del MCU, vedremo molti film dell’Universo Cinematografico Marvel che sono già stati annunciati. Anche se non sappiamo ancora molto circa le trame e il cast di questi titoli, è stato confermato che il loro debutto avverrà nelle sale di tutto il mondo tra il 2022 e il 2023.

A partire dal 2021, i Marvel Studios hanno confermato l’uscita di quattro film del MCU all’anno, con l’aggiunta di ben tre serie collegate all’Universo Cinematografico che ogni anno debutteranno su Disney+.

Cominciamo a farci un’idea dei possibili film della Fase 5 del MCU che arriveranno tra il 2022 e il 2023, ipotizzando una serie di possibili date di uscita:

18 Febbraio 2022: Deadpool 3

deadpool

Sono in molti quelli pronti a scommettere che Deadpool 3 arriverà al cinema il 18 Febbraio 2022. E questo perché il primo film del franchise venne lanciato nello stesso mese, riscuotendo un successo senza precedenti, soprattutto se consideriamo il fatto che si tratta di un film di supereroi vietato ai minori.

È importante notare che Deadpool 3 sarà il primo film personaggio Marvel di proprietà della Fox a fare il suo ingresso nel MCU dopo l’accordo tra la major e la Disney. Il 18 Febbraio 2022 appare una data perfetta anche per dare il via all’introduzione di tutti gli altri personaggi della Fox nell’Universo Cinematografico dei Marvel Studios.

6 Maggio 2022: Black Panther 2

Si tratta dell’unico titolo della Fase 5 ad avere già una data di uscita ufficiale: 6 Maggio 2022. Il film vedrà il ritorno di Ryan Coogler dietro la macchina da presa. Inoltre, Chadwick Boseman e gran parte del cast del primo film sarà nuovamente coinvolto. Diversi rumor suggeriscono che Namor potrebbe essere il villain del sequel.

La data di uscita di Black Panther 2 è stata rivelata da Kevin Feige in occasione dell’ultima edizione della D23 Expo. Le riprese del sequel dovrebbero partire il prossimo gennaio.

29 Luglio 2022: Ant-Man 3

Il 29 Luglio 2022 sembra essere una data perfetta per il sequel di Ant-Man and the Wasp, la cui produzione dovrebbe partire il prossimo gennaio. Entrambi i precedenti film dedicati ad Ant-Man hanno fatto il loro debutto nelle sale durante il mese di luglio dei rispettivi anni di uscita. Ecco perché è molto probabile che il terzo capitolo porti avanti quella che sembrerebbe essere ormai una vera e propria tradizione…

7 Ottobre 2022: Blade

È molto probabile che il 7 Ottobre 2022 sarà la data che i Marvel Studios hanno scelto per il debutto sul grande schermo di Blade con il de volte premio Oscar Mahershala Ali. Una proprietà originale che sembrerebbe perfetta per una release ad ottobre, considerato che il film potrebbe riservare ai fan una buona dose di horror perfetta per festeggiare Halloween.

Abbiamo scoperto che Mahershala Ali era stato scelto per il ruolo del cacciatore di vampiri all’ultima edizione del Comic-Con di San Diego.

17 Febbraio 2023: Fantastic Four

Quando si parla del 2023, il primo mese disponibile per la release di un nuovo film del MCU sembrerebbe essere Febbraio: forse, finalmente, sarà proprio in questo periodo che assisteremo all’ingresso dei Fantastici Quattro nell’Universo Cinematografico dei Marvel Studios. Nulla esclude che possa esserci uno scambio di date e che alla fine Deadpool 3 venga destinato proprio al 2023, oppure mantenere la data stabilita dalla Fox prima dell’accordo con la Disney.

I fan non vedono l’ora di vedere Doctor Doom in azione, dal momento che il personaggio sembrerebbe avere tutti le caratteristiche per diventare il nuovo Thanos del MCU.

5 Maggio 2023: Guardiani della Galassia Vol. 3

Questa è la data che potrebbe essere destinata a Guardiani della Galassia Vol. 3. Una data più che plausibile, dal momento che permetterebbe a James Gunn di terminare in tutta tranquillità i lavori su The Suicide Squad. Il film sarebbe dovuto entrare in produzione già lo scorso anno: tutta via, il licenziamento di Gunn e il successivo reinserimento del regista alla Disney hanno inevitabilmente rallentato tutto.

Il primo film di Guardiani della Galassia è arrivato al cinema nell’agosto 2014, mentre il secondo è uscito a maggio 2017. Tradizionalmente, a maggio sono sempre arrivati nelle sale i titoli più attesi della Fase in corso del MCU: ecco perché è più che ipotizzabile che il terzo GOTG possa arrivare proprio in quel mese. Sarà interessante vedere a che punto ritroveremo i personaggi, chi sarà presente e, soprattutto, in che modo Thor sarà coinvolto nella nuova avventura dei Guardiani.

28 Luglio 2023: Captain Marvel 2

Il sequel di Captain Marvel potrebbe tranquillamente arrivare a Luglio del 2023, a meno che lo studio non decida di anticipare l’arrivo al cinema delle nuove avventure di Carol Danvers. Se ciò dovesse accadere, è probabile che il sequel possa arrivare a maggio 2023.

Sarà interessante capire quando Captain Marvel 2 arriverà al cinema: ancora più interessante sarà scoprire se i film, nella finzione filmica, saranno ambientati nello stesso anno in cui arriveranno nelle sale.

23 Novembre 2023: Nova

Per concludere, questa è la data in cui i Marvel Studios potrebbero finalmente decidere di portare al cinema il tanto chiacchierato film dedicato a Nova. Già a partire dal 2017, Kevin Feige aveva dichiarato che il personaggio di Nova aveva tutte le carte in regola ed il potenziale per apparire nel MCU.

La storia delle origini di Nova risale alla distruzione di Xandar: quindi, perché la Marvel non dovrebbe chiudere la Fase 5 collegandosi direttamente con la fine della Fase 3? Inoltre, un film interamente dedicato a Sam Alexander potrebbe riempire il vuoto lasciato da Spider-Man.

Fonte: The News Fetcher

Ant-Man: i concept inediti confermano che Arnim Zola doveva apparire nel film

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Tutti sappiamo che inizialmente Ant-Man doveva essere diretto da Edgar Wright e tutti sono più o meno consapevoli che forse, sotto l’ediga del regista della “Trilogia del Cornetto” e di Baby Driver, il cinecomic con Paul Rudd nei panni di Scott Lang sarebbe potuto essere molto diverso.

Nonostante il film di Peyton Reed sia stato accolto molto bene da pubblico e critica, diversi fan continuano a pensare alla versione di Ant-Man firmata da Edgar Wright sulla quale – in realtà – non sono mai emersi molti dettagli. Adesso, una serie di nuovi concept del film emersi online nelle ultime ore, potrebbero aver svelato qualche dettaglio in più sulla prima versione del film arrivato nelle sale nel 2015.

Non è chiaro chi fosse al comando del progetto quando i concept sono stati commissionati, ma gli stessi rivelano che nella pellicola avrebbe dovuto fare il suo ritorno il dottor Arnim Zola interpretato da Toby Jones e apparso in Captain America: Il primo vendicatore e Captain America: The Winter Soldier. I concept rivelano inoltre una versione alternativa della scena della morte di Yellowjacket e un look alternativo per i costumi di Scott Lang e Janet Van Dyne.

Potete ammirare i concept di seguito:

LEGGI ANCHE – Ant-Man 3 potrebbe introdurre i Fantastici 4 nel MCU?

I Marvel Studios sono al lavoro su Ant-Man 3 con Peyton Reed che tornerà dietro la macchina da presa dopo aver diretto i primi due capitoli del franchise. Ovviamente è atteso nei panni di Scott Lang Paul Rudd, qui alla sua quinta partecipazione nell’universo cinematografico di Kevin Feige, mentre si ipotizza che anche Evangeline Lilly e Michael Douglas vestano ancora i panni di Hope Van Dyne aka Wasp e Hank Pym.

Non abbiamo ancora dettagli ufficiali sulla data di uscita del film, ma diverse fonti sostengono che il piano è quello di iniziare le riprese alla fine del 2020 o all’inizio del 2021 uscendo poi nelle sale nel 2022 dopo Doctor Strange in The Multiverse of Madness e Thor: Love and Thunder.

Fonte: ComicBookMovie

Star Wars: una nuova interpretazione della Profezia del Prescelto, dopo Episodio IX

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ATTENZIONE, L’ARTICOLO CONTIENE SPOILER SU STAR WARS: L’ASCESA DI SKYWALKER

Star Wars: l'Ascesa di Skywalker

L’uscita del capitolo finale della saga degli Skywalker ha riportato alla luce la Profezia del Prescelto nell’universo di Star Wars. Non che il film ne faccia menzione, tuttavia è innegabile che, alla luce di ciò che avviene nel film di J.J. Abrams, si possa dare alla misteriosa e imprecisa profezia un nuovo valore.

E proprio a questo deve aver pensato Pino Nista, fan di Star Wars News, che ha esposto la sua teoria di lettura della profezia, accostando, senza neanche troppa fatica, la metafora cristologica ai personaggi di Star Wars. Ecco cosa scrive l’attendo fan della saga:

“Il Prescelto è e resterà sempre Anakin Skywalker. Non si discute. In Episodio IX la sua discendenza ha soltanto ampliato il concetto di Prescelto. Il suo sangue e i suoi figli, il suo stesso nipote ascendono in questo film. Portano la questione su un altro livello, un livello altissimo. Lui da Prescelto decise di uccidere Palpatine, ma la sua discendenza fa qualcosa di più importante: gli Skywalker decidono di salvare una Palpatine. E’ il concetto cristiano di amare il prossimo, anche il proprio nemico quello alla base della pellicola e qui si esprime a livelli massimi. Luke, da un certo punto di vista, pur sapendo chi è realmente Rey è disposto ad addestrarla ancora, persino Leia l’addestra. Ben Solo addirittura fa qualcosa che eleva del tutto il significato degli “Skywalker”: dà la sua vita per una Palpatine. E questa è la chiave del tutto, la chiave della saga. Rey ha compreso l’importanza unica dei loro sacrifici e scegliendo di essere una Skywalker dà ancora più valore a tutta la loro esistenza.”

In questo modo, così come Padme, sul letto di morte, aveva dichiarato che c’era ancora del buono in Anakin, così anche gli Skywalker, Luke e Leia che addestrano Rey, Ben Solo che le salva la vita, vedono che c’è del buono in una Palpatine. Certo, la mitologia di Star Wars ha una certa ciclicità che si ripropone sempre e con costanza, tuttavia il film in sala ci dà anche un senso soddisfacente di conclusione e fine. Almeno fino al prossimo episodio!

Star Wars: L’Ascesa di Skywalker, leggi la recensione

Lucasfilm e il regista J.J. Abrams uniscono ancora una volta le forze per condurre gli spettatori in un epico viaggio verso una galassia lontana lontana con Star Wars: L’Ascesa di Skywalker, l’avvincente conclusione dell’iconica saga degli Skywalker, in cui nasceranno nuove leggende e avrà luogo la battaglia finale per la libertà.

Il cast del film comprende Carrie Fisher, Mark Hamill, Adam Driver, Daisy Ridley, John Boyega, Oscar Isaac, Anthony Daniels, Naomi Ackie, Domhnall Gleeson, Richard E. Grant, Lupita Nyong’o, Keri Russell, Joonas Suotamo, Kelly Marie Tran, con Ian McDiarmid e Billy Dee Williams.

Diretto da J.J. Abrams e prodotto da Kathleen Kennedy, Abrams e Michelle Rejwan, Star Wars: L’Ascesa di Skywalker è scritto da J.J. Abrams e Chris Terrio, mentre Callum Greene, Tommy Gormley e Jason McGatlin sono i produttori esecutivi.

No Time to Die: ecco perché Daniel Craig ha deciso di tornare nei panni di 007

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No Time to Die, il nuovo capitolo della saga di James Bond in arrivo nelle sale il prossimo anno, segnerà l’ultima apparizione cinematografica di Daniel Craig nei panni dell’iconico agente segreto. In diverse occasioni, infatti, l’attore britannico ha confermato che il venticinquesimo episodio di una della saga più longeve della storia del cinema rappresenterà la sua ultima volta sul grande schermo come 007.

Adesso, in una nuova intervista con Empire Magazine, che proprio a No Time to Die ha dedicato la copertina del suo prossimo numero, Daniel Craig ha spiegato i motivi che lo hanno spinto ad accettare di tornare nei panni di James Bond per l’ultima volta, dal momento che il ritiro dell’attore dal franchise era già atteso nel 2015, ai tempi dell’uscita nelle sale di Spectre.

“Se avessi lasciato il franchise dopo Spectre, il mondo sarebbe andato tranquillamente avanti e io mi sarei sentito comunque soddisfatto”, ha spiegato Craig. “Eppure, sembrava che avessimo bisogno di finire qualcosa. Se avessi lasciato il franchise dopo Spectre, sono certo che una vocina nella mia testa avrebbe continuato a dire: ‘Vorrei averne fatto ancora un altro’.”

Daniel Craig ha poi spiegato che aveva una sua idea di come la storia di Bond dovesse proseguire, soprattutto per via dei tanti collegamenti presenti all’interno dei film della saga nei quali ha recitato: “Ho sempre avuto una sorta di idea segreta su tutta la storia e in che direzione mi sarebbe piaciuto portarla”, ha spiegato l’attore. Craig ha poi aggiunto che, dal suo punto di vista, No Time to Die renderà giustizia al personaggio e all’arco narrativo che lo ha visto protagonista, cosa che invece non era riuscita a fare Spectre.

Di seguito la cover di Empire dedicata al film:

LEGGI ANCHE – No Time to Die: 10 domande che ci lascia il trailer di Bond 25

Il film, atteso nelle sale l’8 aprile 2020, vede nel cast Daniel Craig (James Bond), Ralph Fiennes (M), Naomie Harris (Eve Moneypenny), Ben Whishaw (Q), Rory Kinnear (Bill Tanner) e Jeffrey Wright (Felix Leiter). Le new entry del cast sono invece Rami MalekBilly Magnussen, Lashana Lynch e Ana de Armas.

Vi ricordiamo che la produzione ha assunto Phoebe Waller-Bridge per “ravvivare” lo script di Bond 25 sotto speciale richiesta di Craig, grande fan di Fleabag e Killing Eve, le due serie prodotte e scritte dall’attrice. Era dal 1963 (l’ultima fu Johanna Hardwood con Dr. No e From Russia With Love) che la casa di produzione non assumeva una donna per dare voce ai personaggi del franchise, una scelta oggi più che mai “rilevante”.

In No Time To Die, Bond si gode una vita tranquilla in Giamaica dopo essersi ritirato dal servizio attivo. Il suo quieto vivere viene però bruscamente interrotto quando Felix Leiter, un vecchio amico ed agente della CIA, ricompare chiedendogli aiuto. La missione per liberare uno scienziato dai suoi sequestratori si rivela essere più insidiosa del previsto, portando Bond sulle tracce di un misterioso villain armato di una nuova e pericolosa tecnologia.

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