Lo scorso weekend, il regista
James Wan ha celebrato un anno dall’uscita di
Aquaman,
il cinecomic che grazie ai suoi incredibili incassi al box office è
diventato uno dei più grande successi nella storia della DC
Films.
Wan ha celebrato l’anniversario
della sua prima incursione nel mondo dei cinecomic – incursione che
ha fruttato 335 milioni di dollari soltanto negli Stati Uniti e ben
1,14 miliardi di dollari in tutto il mondo – con una serie di
scatti inediti dal backstage del film, opera dello stesso
regista.
Su Instagram, Wan ha scritto: “Buon
anniversario Aquaman. Non riesco a credere che il tempo voli così
in fretta. Ecco alcuni dei miei scatti personali realizzati sul set
del film. Chi è già pronto per il prossimo capitolo?”
Le immagini hanno come protagonisti
Jason Momoa (Arthur Curry/Aquaman),
Patrick Wilson (Orm/Ocean Master), Yahya
Abdul-Mateen II (David Kane/Black Manta), Kekoa
Kekumano (Arthur Curry a 16 anni), Ludi
Lin (Captain Murk), Michael Beach (Jesse
Kane) e Willem Dafoe (Nuidis Vulko).
Potete vedere tutti gli scatti inediti di seguito:
Vi ricordiamo che Aquaman
2 uscirà al cinema il 16
dicembre 2022. Lo studio ha annunciato ufficialmente il
sequel del film con Jason
Momoa all’inizio di questo mese, confermando
che David Leslie
Johnson-McGoldrick scriverà la sceneggiatura.
Attualmente l’incasso del film lo
ha fatto classificare al 20° posto della classifica mondiale di
tutti i tempi. Johns-McGoldrick ha
collaborato con Will Beall alla
sceneggiatura. Johnson-McGoldrick ha
iniziato a lavorare sulla sceneggiatura tre anni fa dopo aver letto
i fumetti di Aquaman mentre era sul set
di The Conjuring 2 di Wan.
ATTENZIONE: L’ARTICOLO CONTIENE IMPORTANTI SPOILER
SUL FILM
In Star Wars: L’Ascesa di
Skywalker ci viene rivelato che Rey è la nipote
dell’Imperatore Palpatine e che il Sith aveva incaricato i suoi
uomini di ucciderla quando era solo una bambina per assicurarsi che
la piccola, una volta cresciuta, non avesse sviluppato i suoi
poteri e non fosse così diventata più potente di lui.
Si tratta di una rivelazione
decisamente inattesa, soprattutto in riferimento al fatto che ne
Gli Ultimi Jedi di Rian
Johnson veniva specificato che i genitori di Rey non
erano “nessuno”, ma soltanto degli “sporchi fabbricanti di
rottami”.
Una rivelazione che ha sicuramente
rovesciato in maniera sorprendente la trama del capitolo finale
della Saga degli Skywalker e il che regista del film J.J.
Abrams ha avuto modo di spiegare in una recente
intervista con Vanity Fair. A
proposito della scelta delle origini di Rey e del suo legame con
Palpatine, Abrams ha dichiarato:
“Uno dei temi del film è che
tutti possono essere chi vogliono indipendentemente dal luogo dal
quale provengono. Non so se questo è un qualcosa con il quale tutti
si possono identificare, ma credo che ci siano alcune persone che
apprezzano quest’idea di non venire da un luogo o da una situazione
di cui si è particolarmente entusiasti o orgogliosi.”
Il regista ha poi aggiunto: “Per
quanto possa comprendere quanto sia devastante essere la figlia di
‘nessuno’, per me ciò che poteva essere ancora più doloroso e
scioccante era l’idea di provenire dal peggiore dei luoghi. Quella
cosa che tu senti dentro di te, che ti sta perseguitando… e se
fosse quello il tuo destino? L’idea che ci siano cose più potenti
del sangue, come dice Luke. Tutte queste sensazioni erano davvero
importanti per noi da trasmettere.”
Star Wars: L’Ascesa di
Skywalker, capitolo conclusivo della nuova trilogia
del franchise diretto da J.J. Abrams,
arriverà nei cinema a dicembre 2019.
Nel cast Daisy
Ridley, Oscar
Isaac, John
Boyega, Kelly Marie
Tran, Naomi
Ackie, Joonas Suotamo,Adam
Driver, Anthony Daniels, Billy
Dee Williams Lupita Nyong’o, Domhnall
Gleeson, Billie Lourd e il veterano del
franchise Mark Hamill. Tra le new entry
c’è Richard E. Grant.
Il ruolo di Leia
Organa sarà interpretato di nuovo da Carrie
Fisher, usando del girato mai visto prima da Star Wars: Il Risveglio della
Forza.“Tutti noi amiamo disperatamente Carrie
Fisher – ha dichiarato Abrams – Abbiamo cercato
una perfetta conclusione alla saga degli Skywalker nonostante la
sua assenza. Non sceglieremo mai un altra attrice per il ruolo, né
mai potremmo usare la computer grafica. Con il supporto e la
benedizione della figlia, Billie, abbiamo trovato il modo di
onorare l’eredità di Carrie e il ruolo di Leia in Episodio IX,
usando del girato mai visto che abbiamo girato insieme per Episodio
VII.”
Guarda il trailer ufficiale di
LUPIN III
– The First, il film che porterà per la prima
volta al cinema in Computer Grafica, il ladro gentiluomo che ha
rubato il cuore di milioni e milioni di fan in tutto il mondo,
diventando un vero cult dell’animazione.
Con LUPIN
III – The First, ritorna l’incorreggibile personaggio
creato dalla matita di Monkey Punch in una nuova, scoppiettante e
adrenalinica avventura in giro per il mondo, da Parigi al Brasile,
inseguito, come sempre, dall’ostinato Ispettore Zenigata.
Insieme a lui i fedeli compagni di sempre Goemon, Jigen e la bella
e scaltra Fujiko. Per tutti loro, un vero e proprio ritorno in
grande stile, dal momento che nella versione italiana del film, i
personaggi saranno doppiati dalle voci storiche della serie animata
che ha accompagnato varie generazioni. Diretto da Takashi
Yamazaki (Doraemon- Il film,Dragon Guest:
Your Story) LUPIN III – The First arriverà
nelle sale italiane dal 27 febbraio distribuitodaAnime Factory, etichetta di
proprietà di Koch Media.
Lupin III ritorna in una colossale
rapina in giro per il mondo per rubare il misterioso Diario di
Bresson: l’unico oggetto che suo nonno non è stato in grado di
trafugare. Il Diario racchiuderebbe oscuri segreti di grandissimo
interesse anche per una malvagia organizzazione contro cui Lupin,
Jigen, Goemon, Fujiko e perfino Zenigata, dovranno scontrarsi per
impossessarsi delle enigmatiche memorie di Bresson. Da Parigi al
Brasile, Lupin e la sua banda, insieme alla loro nuova complice
Laetitia, una giovane aspirante archeologa, vivranno un’epica
avventura mai vista prima!
Nonostante Black
Panther sia riuscito a mettere d’accordo tanto la
critica quanto il pubblico, giocando un ruolo di assoluto rilievo
nella rappresentazione della cultura afroamericana e diventando il
primo cinecomic della storia ad essere candidato all’Oscar per il
miglior film, non tutti sembrano aver apprezzato la pellicola di
Ryan Coogler.
Proprio quando la polemica tra
Martin
Scorsese e i Marvel Studios sembrava stesse
diventando un lontano ricordo, ecco che arrivano le nuove
dichiarazioni di un altro grande maestro della settima arte a
portare nuovamente l’attenzione sull’acceso dibattito. Stiamo
parlando di Terry Gilliam, che in una lunga
intervista concessa a Indiewire (via
ScreenRant) ha
etichettato il cinecomic come ipocritca e portatore di un messaggio
molto pericoloso.
“Ho odiato Black Panther”,
ha dichiarato Terry Gilliam. “Mi ha fatto
arrabbiare. Trasmette ai giovani di colore l’idea che quello che
vediamo nel film sia qualcosa in cui credere. È una str*****a! Una
colossale str*****a! Penso che le persone che lo hanno realizzato
non siano mai state in Africa. Magari sono andate lì e hanno preso
spunto per le loro scenografie e i loro costumi. Ho odiato il film,
soprattutto per l’attenzione che i media gli hanno
riservato.”
Le dichiarazioni di Gilliam su
Black Panther arrivano in un momento
estremamente delicato in cui gran parte dell’industria
cinematografica internazionale si è schierata contro i film
Marvel, ponendo sotto accusa il
predominio dei cinecomic a discapito delle opere degli autori e dei
registi indipendenti.
Nel corso della medesima intervista
Terry Gilliam ha commentato duramente anche la
narrativa nei film Marvel, sostenendo che pellicole
del genere eliminano totalmente l’elemento gravità rendendo tutto
possibile. Il regista ha spiegato: “Sono i limiti che rendono
la vita interessante. Il tuo costume va in fiamme, allora ne
ottieni subito un altro perché sei Tony Stark. Non mi piace che
dominino così tanto.”
Successo planetario capace di
incassare 1,3 miliardi in tutto il mondo, secondo film Marvel con il maggior risultato
domestico di sempre secondo solo ad Avengers: Endgame e vincitore di
tre premi Oscar, Black
Panther tornerà con un nuovo capitolo
– Black Panther
2 – inserito nella Fase 5 del MCU, come confermato da Kevin
Feige.
Ryan Coogler è
stato confermato a capo del sequel per
il quale curerà sia regia che sceneggiatura. Intervistato da
Indiewire, il filmaker americano ha confessato di non sentire
alcuna pressione per questo nuovo progetto e spiegato cosa intende
raggiungere con la prossima avventura di T’Challa:
“Credo che la pressione sarà
sempre lì ad aspettarmi. Ho avuto la possibilità di realizzare tre
lungometraggi, ognuno dei quali aveva il suo specifico tipo di
pressione e sui quali gravavano aspettative diverse […] Ma
qui si tratterà di girare un sequel, il che è qualcosa che non
ho mai fatto prima, ed è un sequel di un film che ho diretto,
quindi penso che ci sarà molta pressione e per questo cercherò di
concentrarmi sul lavoro come sempre. Giorno dopo giorno, un passo
alla volta, eliminando l’ansia intorno a noi, per creare una storia
che abbia un qualche tipo di significato.“
Nonostante abbia giocato un ruolo
piccolo ma cruciale in Avengers: Endgame, l’impatto
del personaggio di Captain Marvel nella battaglia finale
del film di Anthony e Joe Russo è
stato di innegabile risonanza. Durante la scena in questione,
infatti, Carol Danvers abbatte la nave di Thanos e assembla la
A-Force, un incredibile gruppo di supereroine che i fan non vedono
l’ora di rivedere sul grande schermo.
Adesso, l’artista Andy
Park che ha lavorato al film dei Marvel Studios ha condiviso una concept art
inedita della pellicola che ci mostra Captain Marvel entrare in azione
con il suo celebre elmetto; una versione completamente diversa
rispetto al look sfoggiato dal personaggio nel cinecomic campione
d’incassi.
“Ecco l’elmetto di Captain
Marvel che ho realizzato e che
doveva finire in Avengers: Endgame”, ha speigato Park su
Twitter. “I fratelli Russo volevano
qualcosa di molto diverso rispetto al look che il personaggio aveva
mostrato nel suo film in solitaria, in modo da rendere palese che
era trascorso del tempo. Mi sono divertito molto ad inventare
questo look”.
Ricordiamo
che Avengers: Endgame è il film
di maggiore incasso dell’anno, nonché il più grande successo dei
Marvel Studios, che con l’avventura
diretta da Anthony e Joe
Russo hanno chiuso un arco narrativo lungo 22 film e
11 anni, portando a termine un esperimento produttivo senza
pari.
Film evento del decennio, è riuscito
in un’impresa che sembrava impossibile: ricapitolare un discorso
narrativo iniziato nel 2008 da Iron Man, riunendo sul grande
schermo tutti i personaggi del Marvel Universe. Gli incassi hanno
premiato lo studio di Kevin Feige, raggiungendo e superando in cima
alla classifica Avatar di James
Cameron.
Nel cast del
film Robert Downey Jr., Chris
Hemsworth, Mark Ruffalo, Chris Evans, Scarlett Johansson, Benedict
Cumberbatch, Don Cheadle, Tom Holland, Chadwick Boseman,
Paul Bettany, Elizabeth Olsen, Anthony Mackie, Sebastian
Stan, Letitia Wright, Dave Bautista, Zoe Saldana, Josh
Brolin, Chris Pratt, Jeremy Renner, Evangeline Lilly, Jon
Favreau, Paul Rudd e Brie
Larson.
Da quando The
Suicide Squad è stato annunciato, molti fan
continuano a chiedersi se il film che James
Gunn scriverà e dirigerà per conto della Warner Bros.
sarà un sequel della pellicola di David Ayer
uscita nelle sale nel 2016 o se sarà a tutti gli effetti un riavvio
cinematografico dei personaggi dei fumetti.
Adesso, a chiarire una volta per
tutte la natura del nuovo progetto dedicato alla Squadra Suicida
affidato alle mani del “papà” di Guardiani della
Galassia, è stato lo stesso David Ayer
attraverso il suo account Twitter: il regista
ha infatti risposto ad alcune domande dei fan proprio in merito al
film che arriverà al cinema nel 2021.
Ayer ha specificato che The
Suicide Squad“non è un sequel, ma una
reinvenzione. James Gunn farà un lavoro eccezionale, da assoluto
fuoriclasse quale è. Sto incoraggiando il progetto in ogni sua
fase. Alcuni elementi e personaggi del mio film verranno usati, ma
James Gunn sta reinventando l’universo. Tutti riconoscono l’immenso
potenziale di questo franchise.”
Il cast ufficiale
di The Suicide
Squadcomprende i veterani Margot
Robbie (Harley Quinn), Viola
Davis (Amanda Waller), Joel
Kinnaman (Rick Flag) e Jai
Courtney (Captain Boomerang) insieme alle new entry Idris
Elba, Michael Rooker, Peter Capaldi, Nathan Fillion, Sean Gunn,
David Dastmalchian, Storm Reid, Taika Waititi e John Cena. Nel film
reciteranno anche Pete Davidson, Juan Diego Botto, Joaquin Cosio,
Flula Borg, Tinashe Kajese, Jennifer Holland, Julio Ruiz, Alice
Braga, Steve Agee e Daniela Melchior.
Secondo le ultime
indiscrezioni, Nathan Fillion dovrebbe
interpretare Arm-Fall-Off-Boy, che i lettori dei fumetti
ricorderanno come il criminale con la capacità di staccare i propri
arti e usarli come armi, potere guadagnato grazie ad un elemento
metallico antigravità.
Altri nomi circolati nelle ultime
settimane sono Ratcatcher e Peacemaker, ma i report segnalano
che Sean Gunn potrebbe vestire i panni
di Weasel e Flula Borg quelli di
Javelin; Pete Davidson potrebbe
interpretare Blackguard, mentre Michael
Rooker Savant.
01 Distribution ha diffuso
il trailer ufficiale di 1917,
il nuovo film di Sam Mendes, in uscita in Italia
il prossimo 23 gennaio.
Sam Mendes, il regista premio
Oscar® di Skyfall, Spectre e American Beauty, porta al cinema la
sua singolare visione dell’anno cruciale della prima guerra
mondiale, il 1917, ed ottiene le nomination per MIGLIOR
FILM, MIGLIOR REGIA e MIGLIOR COLONNA
SONORA ai GOLDEN GLOBE 2020.
La trama di 1917
Al culmine della prima guerra
mondiale, due giovani soldati britannici, Schofield
(George
MacKay di Captain Fantastic) e Blake (Dean-Charles
Chapman di Game of Thrones) ricevono una missione apparentemente
impossibile. In una corsa contro il tempo, devono attraversare il
territorio nemico e consegnare un messaggio che arresterà un
attacco mortale contro centinaia di soldati, tra cui il fratello di
Blake.
1917
è diretto da Sam Mendes, che ha scritto la sceneggiatura con Krysty
Wilson-Cairns (Penny Dreadful di Showtime). Il film è prodotto da
Mendes e Pippa Harris (Revolutionary Road, Away We Go) per le loro
produzioni Neal Street, Jayne-Ann Tenggren (produttore associato,
Spectre), Callum McDougall (produttore esecutivo, Mary Poppins
Returns, Skyfall) e Brian Oliver (Rocketman, Black Swan).
ATTENZIONE: L’ARTICOLO CONTIENE SPOILER SU
STAR WARS: L’ASCESA DI SKYWALKER
Star Wars: L’Ascesa
di Skywalker è arrivato in sala lo scorso 18
dicembre, e come tutti i capitoli della saga, soprattutto quelli
usciti di recente, nasconde moltissimi riferimenti, citazioni,
cameo e segreti, le cosiddette Easter
Eggs, che impreziosiscono la visione del film per tutti i fan
che sanno coglierli.
Per chi invece fosse più distratto o
magari non fosse così appassionato della saga, ecco un compendio di
Easter Eggs di Star Wars: L’Ascesa di
Skywalker:
Il discorso dell’Imperatore alla
galassia
Star Wars: L’Ascesa di
Skywalker rivela che Palpatine ha appena annunciato il suo ritorno
nella galassia. Con una strana decisione di marketing, il messaggio
sembra essere stato riservato ai giocatori di Fortnite. Il 14
dicembre, i giocatori hanno ricevuto una clip esclusiva dal film e
un messaggio dallo stesso imperatore Palpatine. “Finalmente il
lavoro delle generazioni passate è completo – proclama
l’imperatore nel messaggio – Il grande errore è stato corretto.
Il giorno della vittoria è vicino. Il giorno della vendetta. Il
giorno dei Sith.”
Benvenuti su Mustafar
Kylo Ren inizia la sua
ricerca di Palpatine dirigendosi verso il pianeta infuocato di
Mustafar. Forte nel lato oscuro della Forza, Mustafar era il luogo
in cui Anakin Skywalker viene gravemente ferito. Poi ne fece la sua
casa e abbiamo rivisto la Torre di Vader in Rogue One: A Star Wars
Story. Dalla caduta dell’Impero, Mustafar è
diventato una calamita per gli adoratori del lato oscuro, che vi si
recano in pellegrinaggio. Inutile dire che Kylo Ren lascia dietro
di sé una striscia di sangue prima di recuperare un Wayfinder
nascosto proprio su quel pianeta. Presumibilmente questo era il
Wayfinder di Darth Vader.
Il tempio Sith di Exegol è molto
familiare
La caccia di Kylo Ren a
Palpatine lo porta sul pianeta Sith di Exegol, che è una location
completamente nuova in Star Wars. Il Tempio Sith, tuttavia, sarà
familiare a chiunque abbia visto Star Wars Rebels: il design
ricorda un altro Tempio Sith, scoperto sul pianeta Malachor. A
guardare bene da vicino le statue dell’antico sito Sith, si nota
che una di loro porta riconoscibilmente la maschera di Darth
Nihilus, un grande cattivo nel classico gioco (non canonico)
Knights of the Old Republic II: The Sith Lords.
Il trono dell’imperatore su
Exegol
Kylo Ren scopre presto
che Palpatine è davvero vivo e che l’Oscuro Signore è responsabile
della creazione di un numero di cloni di Snoke; in effetti, si vede
bene che un altro clone dell’ex Leader Supremo è in procinto di
essere creato, per ragioni sconosciute. Ma le scene su Exegol sono
dominate da un antico trono Sith, che si basa su schizzi
dell’artista Ralph MacQuarrie, quando stava mettendo insieme idee
per la Sala del Trono dell’Imperatore in occasione della produzione
de Il Ritorno dello Jedi.
La tragedia di Darth Plagueis Il
Saggio
Sorprendentemente,
Star Wars: L’Ascesa di Skywalker tace su
come Palpatine sia tornato dai morti. L’unica spiegazione
dell’Imperatore è affermare che “il lato oscuro della Forza è un
percorso verso molte abilità che alcuni considerano innaturali”.
Quella frase è una citazione da Star Wars: Episodio III
– La Vendetta dei Sith, in cui Palpatine raccontò ad
Anakin Skywalker della tragedia di Darth Plagueis il Saggio. Si
supponeva che Plagueis avesse imparato a manipolare i Midichloriani
per conquistare la morte, quindi potrebbe essere quello che
Palpatine ha fatto.
L’allenamento Jedi di Rey
La storia di Rey riprende
con il suo addestramento guidato da Leia, con il Generale che
raddoppia il suo ruolo e diventa anche Maestro Jedi. Il suo
addestramento ricorda in modo divertente quello di Luke nel primo
film di Star Wars, dal momento che la ragazza indossa un elmetto
con il visore che le impedisce la vista di un drone di allenamento,
i cui colpi deve parare e schivare.
Rey ha nuove visioni e dimostra di
avere un nuovo potere
Rey sperimenta un’altra
serie di visioni datele dalla Forza, rivivendo per lo più momenti
che sembrano i flashback de Il Risveglio della Forza. Quando vede
la battaglia tra Luke Skywalker e Darth Vader su Bespin ne L’Impero
colpisce ancora, c’è persino un dialogo dal film sullo sfondo.
Questa abilità, detta del Forceback, sembra essere una delle
abilità speciali di Rey, ed è collegata ad un altro potere della
Forza poco noto, la psicometria, che consente a un Jedi di
percepire il passato di un oggetto quando lo tocca. Ciò ha avuto un
ruolo di spicco nel gioco Jedi: Fallen Order e nel romanzo
di Kevin Shinick, Force Collector, e Rey lo dimostra quando sente
la storia del pugnale Sith.
Gli ‘oloscacchi’ a bordo del
Millennium Falcon
Dejarik (o gli oloscacchi)
è sempre stato un gioco popolare a bordo del Millennium Falcon. È
interessante notare che sembra che Chewbacca si sia allenato, dato
che in precedenza era lui a perdere, mentre adesso non perde una
partita contro Poe e Finn, ma può anche darsi che si tratti di una
partita truccata e che il Wokie bari.
La celebrazione su Pasaana, ogni 42
anni
Gli eroi protagonisti
inseguono il Sith Wayfinder sul pianeta Pasaana e sono scioccati
nello scoprire che sul pianeta si sta svolgendo una celebrazione
che si svolge, in genere, ogni 42 anni. Questo, ovviamente, è un
tocco meta testuale molto divertente; il primo film di Star Wars
uscito nel 1977, ovvero 42 anni fa. Gli spettatori attenti
noteranno che la colonna sonora diventa molto familiare nelle scene
di Pasaana, facendo eco alla musica che sentiamo su Endor in
Il Ritorno dello Jedi. La squadra non
impiega molto a incontrare il Lando Calrissian di Billy Dee
Williams, che inizialmente nasconde la sua identità con un
elmetto particolare, facendo nuovamente eco a Il
Ritorno dello Jedi.
La guarigione con la Forza è un
nuovo potere
Star Wars: L’Ascesa di
Skywalker sviluppa il nuovo potere della guarigione
con la Forza, che era un comune potere Jedi nel vecchio universo
espanso, ma che ha subito dei cambiamenti. La versione canonica
Disney prevede un trasferimento di energia vitale da una persona
all’altra. Rey usa questo per curare un pitone, quindi per impedire
a Kylo Ren di morire per una grave ferita che le stessa gli aveva
inflitto. Alla fine, Kylo Ren usa questo potere per riportare in
vita Rey, sacrificando se stesso per realizzare questa impresa. In
un lavoro encomiabile di sinergia, questo potere della Forza è
stato introdotto nel canone di Star Wars nell’Era Disney
nell’episodio 7 di Mandalorian, quando Baby Yoda ha dimostrato la
stessa abilità.
D-O ha una voce molto
familiare
Star Wars: L’Ascesa di
Skywalker introduce un nuovo simpatico droide, D-O,
che si rivela essenziale per la storia perché i suoi banchi di
memoria in realtà contengono tutti i segreti di Exegol. Purtroppo
nella versione italiana non possiamo ammirarlo, ma in quella
originale sappiamo che D-O è doppiato da J.J. Abrams stesso, che si
è ritagliato un cameo molto divertente, ma anche fondamentale per
la trama.
Rey e Kylo Ren giocano a tiro alla
fune con un’astronave
Rey è inorridita
nell’apprendere che Chewbacca è stato catturato e tenta di usare la
Forza per trascinare giù il trasporto che lo sta portando via. Kylo
Ren la vede, e i due si impegnano in una strana versione di tiro
alla fune con la Forza. L’idea – e persino la grafica – sono state
mutuate dal gioco di Star Wars del 2008 The Force
Unleashed, in cui il protagonista Starkiller abbatte un
Imperial Star Destroyer. È interessante notare che il romanzo di
Ken LiuThe Legends of Luke Skywalker
suggerisce che – nel canone Disney – Luke è stato colui che ha
usato la Forza per abbattere un ISD.
John Williams finalmente in un
cameo di Star Wars
Se qualcuno merita
un cameo di Star Wars, è John Williams, il
compositore responsabile di gran parte della musica più iconica del
franchise. Il musicista leggendario si presenta come un barista sul
pianeta Kijimi, e giustamente si chiama Oma Tres; è un anagramma
della parola “maestro”. Purtroppo, Oma Tres probabilmente non ce la
fa a sopravvivere, ma vederlo lì, per pochi secondi, ha fatto
sorridere i fan attenti.
Un droide da battaglia di Clone
Wars
Gli eroi della Resistenza
si dirigono verso Babu Frik, un “meccanico” di droidi, che sperano
sarà in grado di hackerare C-3PO per tradurre il linguaggio
proibito dei Sith. È facile non vederlo, ma sullo sfondo del
laboratorio di Babu Frik c’è un vecchio Battle Droid di Clone Wars.
A pensarci bene, ha molto senso che Babu abbia in laboratorio pezzi
di molti droidi, da ogni angolo della galassia!
Il relitto della Morte Nera è molto
familiare
La ricerca di Rey la porta
sulla luna oceanica di Kef Bir, presumibilmente uno dei pianeti
vicini a Endor, visto che il relitto della Seconda Morte Nera è
atterrato lì invece di provocare l’estinzione sulla Luna boscosa
abitata dagli Ewok, come doveva accadere ne Il Ritorno dello Jedi.
Guardando attentamente le scene in cui Rey si arrampica sul
relitto; c’è un pilastro identico a quello che Obi-Wan Kenobi scavalca nel primo Star Wars.
Quindi si dirige nella Sala del Trono dell’Imperatore per
localizzare il Sith Wayfinder.
Dark Rey è una citazione de
L’Impero colpisce ancora
Rey sperimenta una
visione ossessionante, che prende il via con il motivo a specchio
che ha caratterizzato le sue esperienze mistiche ne Gli Ultimi
Jedi. Si ritrova quindi a confrontarsi con un’immagine contorta del
suo possibile futuro, una Rey oscura che si è impegnata nella causa
dei Sith e brandisce una spada laser rossa a doppia lama. Ciò
ricorda chiaramente la visione di Luke nella grotta di Dagobah in
L’Impero colpisce ancora.
Luke chiede a Rey di mostrare molto
più rispetto per la sua spada laser
Una volta avuta la visione
di Dark Rey, la ragazza, spaventata da quello che può essere la sua
scelta, decide di andare in esilio, così come aveva fatto Luke
Skywalker, viaggiando sul pianeta di Ahch-To e tentando di rimanere
bloccata lì. Con sua sorpresa, quando tenta di gettare la vecchia
spada laser di Luke Skywalker tra le fiamme del TIE-fighter che
aveva rubato per raggiungere l’isola e che dà alle fiamme, il
Fantasma di Forza di Luke si manifesta e prende la spada al volo.
Luke la ammonisce che una spada laser dovrebbe essere trattata con
molto più rispetto. È un riferimento consapevole a
Star Wars: Gli Ultimi
Jedi, in cui Luke ha trattato una spada laser
allo stesso modo, ma sembra anche un commento critico ad alcune
scelte del film di Rian Johnson.
Rey guida l’X-Wing di Luke
Skywalker
Rey potrebbe rimanere
bloccata su Ahch-To, ma il fantasma della Forza del Maestro
Skywalker sa che c’è ancora una via d’uscita dal pianeta. Fa
levitare dalle profondità dell’oceano, intorno all’isola, il suo
vecchio X-Wing, in maniera speculare a come aveva fatto il Maestro
Yoda nelle paludi di Dagobah in L’Impero Colpisce
Ancora. Quando Rey trasmette le coordinate di Exegol
alla Resistenza, inizialmente i generali sono confusi perché
leggono che i segnali vengono inviati da “Red Five” – il vecchio
segnale di chiamata di Luke Skywalker nel primo film di Star
Wars.
La resistenza contempla la manovra
di Holdo
La Resistenza tenta
disperatamente di pianificare come eliminare i Cacciatorpediniere
della Morte Nera dell’Ordine Finale, e uno dei suggerimenti che
viene proposto è la manovra di Holdo. Si tratta del
riferimento alla strategia attuata dal Vice Ammiraglio Holdo in
Star Wars: Gli Ultimi Jedi, quando usò un
salto alla velocità della luce per distruggere la Supremacy. Alla
Resistenza viene detto che questo non funzionerebbe mai, perché
ogni tentativo è “una possibilità su un milione”. Questo spiega
perché la tattica non è mai stata usata prima ed è improbabile che
venga riutilizzata.
Il figlio dell’ammiraglio Ackbar
appare sul grande schermo
L’ammiraglio Ackbar
potrebbe essere morto in Star Wars: Gli Ultimi
Jedi, ma ha un’eredità in Star Wars:
L’Ascesa di Skywalker. Suo figlio Aftab Ackbar è
stato presentato nella miniserie di Star Wars: Allegiance
e nel film è doppiato dallo stesso sceneggiatore Chris
Terrio. Abbastanza opportunamente, quando Aftab in seguito
si unisce alla battaglia di Exegol, vola con un’ala B. Nel vecchio
universo espanso, fu proprio suo padre a progettare quel
particolare velivolo da combattimento.
Snap Wexley è tornato e si
sacrifica per la resistenza
A J.J. Abrams è sempre
piaciuto far recitare i suoi amici, e Greg Gunberg
ha interpretato il personaggio di “Snap” Wexley durante la trilogia
del sequel. Il personaggio torna per poche scene in
Star Wars: L’Ascesa di Skywalker e
partecipa alla battaglia di Exegol. Tragicamente, Snap viene
abbattuto, ed è la sua morte che per un breve momento scoraggia
completamente il generale Poe Dameron. Snap è un personaggio
importante, che collega i film al altre storie più ampie; recita un
ruolo di primo piano sia nella trilogia
Aftermath di Chuck
Wendig che in Resistance Reborn
di Rebecca Roanhorse.
La galassia si riunisce per
sconfiggere l’imperatore
Il Millennium Falcon
guida una flotta di fortuna per dare sostegno alla Resistenza. La
maggior parte della flotta della Resistenza è composta da navi
riutilizzate della Guerra Civile Galattica, che vanno da X-Wings a
Bunker Busters, ma i rinforzi sono molto più diversi e
includono:
Un mercantile leggero modificato VCX-100, che potrebbe anche
essere il fantasma di Star Wars Rebels.
Il Crucible, un’antica nave da addestramento Jedi che risale a
oltre mille anni prima ed è stata vista in The Clone Wars.
Shadow Caster, un inseguitore di classe Lancer usato dal
cacciatore di taglie Ketsu Onyo.
The Outrider, un Corellian YT-2400 che ha avuto un ruolo di
primo piano nell’universo espanso; era legato a un trafficante
chiamato Dash Rendar.
The Colossus, la piattaforma mobile vista in Star Wars
Resistance.
Diversi incrociatori di classe consolare e cacciatorpediniere
stellari di classe Venator, risalenti alle Guerre dei cloni; c’è
anche una fregata di classe Pelta, che di solito veniva usata per
il trasporto di truppe.
Un Lucrehulk Droid Control Ship, del tipo che ha bloccato Naboo
in Star Wars: Episode I – La Minaccia
Fantasma.
Per inciso, il Millennium Falcon ha
abbandonato il piatto sensore rettangolare dell’era sequel a favore
di quello tradizionale circolare. Lando ha reclutato Nien Nunb come
copilota, il che è appropriato dato che il piccolo Sullustan ha
ricoperto lo stesso ruolo in Il Ritorno dello
Jedi.
Il ritorno di Wedge Antilles
Il Millennium Falcon ha
anche un nuovo / vecchio cannoniere; Wedge Antilles, interpretato
da Denis Lawson, che fu uno dei piloti chiave
della trilogia originale. Wedge si è unito alla Resistenza nel
libro di Rebecca Roanhorse, Resistance Reborn.
I fantasmi della forza Jedi si
riuniscono per sostenere Rey
Durante lo scontro finale,
Rey sembra essere sopraffatta da Palpatine, ma fortunatamente
riceve un aiuto inaspettato quando una legione di Fantasmi della
Forza Jedi le parla con parole incoraggianti. Questo esercito di
Jedi include moltissimi cavalieri che hanno partecipato alla saga,
tra questi:
Mark Hamill nel ruolo di Luke
Skywalker
Hayden Christensen nel ruolo di Anakin Skywalker
Olivia D’Abo nel ruolo di Luminara Unduli
Ashley Eckstein nel ruolo di Ahsoka Tano
Jennifer Hale nel ruolo di Aayla Secura
Samuel L. Jackson nel ruolo di Mace Windu
Ewan McGregor e Alec Guinness nei panni di Obi-Wan Kenobi
Frank Oz nel ruolo di Yoda
Angelique Perrin nel ruolo di Adi Galia
Freddie Prinze Jr. nel ruolo di Kanan Jarrus
Liam Neeson nel ruolo di Qui-Gon Jinn
Non è chiaro come alcuni di questi
abbiano imparato a diventare Fantasmi di Forza, dato che questa è
un’abilità che si apprende. Il più interessante è il cameo vocale
di Ashley Eckstein, perché questo conferma che Ahsoka è morta al
tempo della trilogia del sequel.
Rey usa un trucco familiare per
sconfiggere Palpatine
Rey prende in prestito un
trucco da un Maestro Jedi da lungo tempo morto per sconfiggere
finalmente Palpatine. In Star Wars: Episodio III – La
Vendetta dei Sith, Mace Windu ha usato la sua spada
laser per deviare il fulmine di Palpatine sul Signore dei Sith, e
l’energia del suo attacco ha causato danni permanenti
all’Imperatore. Rey usa la stessa tattica, prima bloccando e poi
deviando la Forza dell’Imperatore contro di lui. Questa volta, non
c’è nessuno che intervenga per conto dell’Imperatore, che,
finalmente, si distrugge.
Chewbacca ottiene finalmente una
medaglia
Memory of Victory’s Past in STAR WARS: EPISODE IX.
Una delle controversie più antiche
in Star Wars è il fatto che Chewbacca non abbia ottenuto una
medaglia alla fine del primo film. “Le medaglie non significano
molto per i Wookiees”, ha spiegato Lucas. “In realtà non hanno
troppa credibilità presso quel popolo. Hanno diversi tipi di
cerimonie.” I fumetti Tie-in hanno rivelato che Chewe ha
effettivamente ricevuto una medaglia, ma che l’ha regalata. Sembra
che Maz Kanata sia riuscita a rintracciarla e recuperarla, ed è lei
che la consegna al peloso amico. Questa volta sembra preoccuparsene
un po’ di più, forse perché gli ricorda Han.
Celebrazioni attraverso la
galassia
Le edizioni speciali di
George Lucas di Star Wars hanno aggiunto l’idea
che l’intera galassia celebra la sconfitta dell’Imperatore in
Il ritorno dello Jedi. In
Star Wars: L’Ascesa di Skywalker Abrams
sceglie di replicare quell’idea e mette in mostra Bespin, Endor e
Jakku. Endor è riconoscibile perché c’è una breve inquadratura di
Wicket, il leader di Ewok in Episodio VI, che è ancora una volta
interpretato da Warwick Davis.
Rey va su Tatooine
Star Wars chiude il
cerchio, con Rey che si considera una Skywalker invece che una
Palpatine. Rey si stabilisce su Tatooine, in una sequenza piena di
inquadrature nostalgiche, si dirige verso la fattoria dei Lars,
dove Luke è cresciuto. Comincia il processo di recupero
dell’edificio e scivola sulla sabbia esattamente nello stesso modo
in cui ha fatto su Jakku in Star Wars: Il Risveglio
della Forza. Ma, sebbene Rey abbia apparentemente
scelto una vita abbastanza solitaria, evidentemente si considera
ancora una Jedi; Rey ha costruito la sua spada laser, dimostrando
così che è un cavaliere Jedi e che il suo addestramento è concluso.
La sua lama è gialla, che nel vecchio Universo Espanso sta ad
indicare un Jedi che alterna la sua vita tra il combattimento e le
ricerche accademiche.
Vengono ripetute molte battute
chiave
Non sarebbe Star Wars senza
ripetizioni di alcune battute classiche. In effetti, la
conversazione tra Kylo Ren e la memoria di suo padre implica un
dialogo ripreso direttamente dalla loro fatidica chiacchierata
finale in Star Wars: Il Risveglio della
Forza. “So cosa devo fare”, afferma Kylo Ren, “ma non
so se ho la forza di farlo.” Questa volta, la scena termina con Ben
che tenta di dire che ama suo padre e Han lo interrompe con il suo
marchio “Lo so”.
Mentre questo è uno dei momenti più
emozionanti, ci sono anche altri esempi importanti, che
includono:
C-3PO ha delle battute molto familiari: “Questa è follia” e
“Siamo condannati!” Ripete persino la sua prima battuta da Star
Wars; “L’hai sentito?”
Questa volta, è Lando ad avere una brutta sensazione nelle
scene di Pasaana.
Lando si riferisce a Chewie come al suo “vecchio amico”, lo
stesso saluto che ha usato per Han in L’Impero Colpisce
Ancora.
Perfino uno Stormtrooper ripete una battuta quando va di porta
in porta. “La porta è chiusa”, afferma, “passa a quello
successivo”. La battuta viene dal primo Star Wars, quando gli
Stormtroopers stavano cercando due droidi molto particolari.
Rey si lamenta che Poe dovrebbe stare attento con il Millennium
Falcon a causa di un compressore hyperdrive. Si tratta di un pezzo
di cui hanno già parlato in Il RIsveglio della Forza.
Kylo Ren, ovviamente, pronuncia un urlante “dov’è?”.
E Palpatine ripete il suo “Bene” distintivo, oltre ad un “Solo
tu hai il potere di salvarli”.
I cameo di Star Wars:
L’Ascesa di Skywalker
Oltre a dialoghi
ripetuti, ci sono anche alcuni cameo importanti in Star
Wars: L’Ascesa di Skywalker. Lin-Manuel
Miranda compare nei panni di un ribelle. Ed
Sheeran interpreta uno Stormtrooper, la star di Killing
Eve Jodie Comer è la mamma di Rey e Billy
Howle di Dunkirk è suo padre. La figlia di
Carrie Fisher, Billie Lourd,
riprende il ruolo di una dei leader della Resistenza, il tenente
Kaydel Ko Connix, con pettinatura e costume che sono un omaggio
alla madre defunta.
Dopo tutto Anakin Skywalker avrebbe
potuto salvare Padmé
C’è un affascinante
parallelo tra la risurrezione di Rey a opera di Ben Solo in
Star Wars: L’Ascesa di Skywalker e il
desiderio di Anakin Skywalker di mantenere in vita la sua amata
Padmé in Star Wars: Episodio III – La Vendetta dei
Sith. In quest’ultimo caso, Palpatine sedusse Anakin
portandolo al lato oscuro, promettendo che questo era l’unico modo
per vincere la morte. Le azioni di Ben dimostrano che Palpatine
stava mentendo, perché è attraverso il lato chiaro che è in grado
di usare il potere di Guarigione della Forza e offrire la propria
vita per salvare Rey. Naturalmente, questo evidenzia anche il
contrasto tra il vero amore di Ben per Rey e la relazione ossessiva
e possessiva di Anakin con Padmé; Anakin sarebbe stato incapace di
sacrificarsi, troppo consumato dall’ego e dal desiderio.
Il primo trailer di
Tenet, prossimo film di Christopher
Nolan, ci ha regalato un piccolo e parziale sguardo a
quello che sarà l’ambizioso progetto con protagonista John
David Washington. Naturalmente, com’è prassi del regista
britannico, la trama del film è tenuta sotto il più stretto
riserbo, e anche l’uscita del trailer non ha dato molto materiale
su cui ragionare.
In prima battuta, sembrava che il
film potesse essere una storia d’amore, argomento insolito per
Nolan, poi però si è fatta avanti prepotentemente l’idea che si
potesse trattare di un film che si ricollegasse in qualche modo
all’universo distorto di Inception.
Tuttavia, qualche indizio, sempre
alla luce del trailer del film, può darcelo il titolo,
Tenet.
Il significato di tale titolo non è chiaro e non ci sono
dichiarazioni specifiche di Nolan in merito, né ce ne aspettiamo
prima dell’uscita in sala del film, nell’estate 2020. Tuttavia si
possono fare delle congetture legate al suo significato, per
rintracciare al suo interno elementi della trama.
TENET, il Quadrato Magico SATOR
La parola TENET
costituisce il centro del Quadrato Magico SATOR, una iscrizione
misteriosa, ricorrente in reperti archeologici ma anche in
costruzioni cristiane, sotto forma di incisione o graffito. Il
quadrato in questione rappresenta la combinazione di lettere, 5×5,
in cui cinque parole formano una frase palindroma. Si tratta di
SATOR, AREPO, TENET,
OPERA, ROTAS, disposte in questo modo:
Lette da sinistra a destra e
dall’alto in basso, oppure da destra verso sinistra e dal basso
verso l’altro, le parole non cambiano di significato, e lo schema,
presentato come nell’immagine, vede la parola TENET a fare da
cuore a questo mistico gioco di lettere e forma una croce
palindromica.
Il significato
letterale, ammesso che si tratti di parole latine, si riferisce
a metafore religiose mutuate dalla vita dei campi:
Iddio (SATOR, il creatore) – domina e regge (TENET) – le opere
del creato (ROTAS OPERA) e quanto la terra produce (AREPO,
aratro).
Il seminatore (SATOR) sul suo carro (AREPO è parola di origine
celtica il cui significato è simile a carro) dirige (TENET) con
perizia (OPERA) le ruote (ROTAS, qui le ruote stanno a significare
le orbite dei corpi celesti).
Il Seminatore (Dio creatore) Areopago (che giudica) dirige con
cura le ruote (le sfere celesti e le orbite dei pianeti)
Ascrivere però questo quadrato
magico ad un contesto religioso cristiano, come sembra derivare
dalle traduzioni più accreditate, sembra impreciso, dal momento che
tale iscrizione è stata rinvenuta non solo, ad esempio, a Pompei,
ma anche in Mesopotania, addirittura, per cui sembra più
ascrivibile ad una simbologia arcaica cabalistica.
La simbologia Templare
L’impronta cristiana è stata
affibbiata al Quadrato magico in quanto l’iscrizione si trova in
moltissimi siti che furono luoghi di culto e di riunione dei
cavalieri Templari, tanto che proprio la croce palindroma di TENET
ha la forma simmetrica di una croce templare. In più, le parole,
scritte in una data sequenza, formano PATER NOSTER, con una A e una
O che “avanzano” ad indicare l’alpha e l’omega, il principio e la
fine, proprio quello che Cristo/Dio rappresenta per la fede
cristiana “protetta” dai Templari:
Le interpretazioni e i significati
del Quadrato Magico SATOR sono numerosissime, nessuno però migliore
o più attendibile dell’altro, dal momento che si tratta di un
simbolo che si radica a fondo nella Storia dell’uomo, dai più
recenti ritrovamenti alle sue variazioni numeriche alle versioni
“gemelle” sparse in tutto il mondo, dalla Cina Imperiale alle
tavole che si trovano sulle pareti della Sagrada Familia a
Barcellona.
TENET sarà una “questione di
tempo”
Tornando al TENET a cui si
riferisce Nolan, siamo di fronte ad una parola palindroma che
rappresenta il cuore simbolico del quadrato. Stando poi a ciò che
vediamo nel trailer, sembra che la parola bifronte stia ad indicare
la non linearità dello scorrere del tempo. Negli ultimi secondi del
video, infatti, vediamo che i due protagonisti (Washington e Robert
Pattinson) dicono di trovarsi in una situazione che non è ancora
avvenuta.
Dopo il tempo che si riavvolge in
Memento, il tempo che si
dilata e si inspessisce su più piani narrativi in
Inception, il tempo che si contrae e si
espande in Interstellar, il tempo di aria,
mare e terra in Dunkirk, ancora una volta
Christopher
Nolan sembra intenzionato a giocare con la dimensione,
rendendola questa volta “bifronte”.
Il tempo e la sua variabilità,
ancora una volta, saranno quasi certamente il cuore del film di
Nolan, il perno intorno a cui ruoterà la sua nuova e complessa
architettura narrativa. Uno scorrere non lineare, né circolare, ma
a doppia direzione, proprio come il suo titolo, il palindromo
Tenet.
In attesa dell’arrivo nelle sale di
Black Widow, è arrivato il
momento di passare in rassegna tutti i migliori villain che sono
stati affrontati da Vedova Nera nel
MCU. Il personaggio interpretato da
Scarlett Johansson è apparso
regolarmente sul grande schermo a partire da Iron Man 2, film
in cui Natasha Romanoff è stata introdotta al grande pubblico come
assistente personale di Tony Stark, prima di rivelare la sua
identità segreta di abile spia sovietica.
Nel MCU, Vedova Nera è stata
protagonista di innumerevoli combattimenti e battaglie. Di seguito
ecco una classifica dei miglior villain che Natasha ha dovuto
affrontare, in attesa della sua prima avventura in solitaria:
Ivan Vanko
In occasione del suo ingresso nel
MCU, Black Widow ha avuto il
compito di aiutare Iron Man e Nick Fury a sconfiggere Ivan Vanko,
in cerca di vendetta dopo la morte della sua famiglia come diretta
conseguenza delle azioni di Tony Stark. Vedova Nera, Iron Man e
Nick Fury hanno avuto la meglio anche grazie all’aiuto di War
Machine, ma la battaglia è stata tutt’altro che semplice.
Vanko è un ottimo cattivo e sicuramente il suo attacco a Stark
al Gran Prix di Monte Carlo verrà ricordato da tutti i fan del
MCU: rispetto agli altri villain
che incontreremo più avanti, però, è sicuramente il più debole di
tutti.
Baron Zemo
In Captain America: Civil War,
la maggior parte dei Vendicatori si ritrova divisa in due fazioni a
causa di una rottura nel rapporto tra Iron Man e Captain America.
Tale conflitto è stata opera del Barone Zemo, che ha preparato la
sua vendetta dopo la morte della sua famiglia a Sokovia.
Non c’è niente di speciale in Zemo,
per stessa ammissione del personaggio. Sa di non possedere gli
strumenti necessari per affrontare un combattimento ad armi pari:
ecco perché si trasforma in un grande manipolatore, mettendo Iron
Man e Cap l’uno contro l’altro, usando il Soldato d’Inverno come
pedina all’interno del suo losco progetto. Si tratta di un
personaggio comunque affascinante, che non vediamo l’ora di
rivedere nell’attesa serie The Falcon and the Winter
Soldier, dal momento che il personaggio ha lasciato sulla
sua scia una serie di questioni irrisolte…
Alexander Pierce
Come capo dello SHIELD, all’inizio
di Captain America: The Winter
SoldierAlexander Pierce si presenta come il classico
bravo ragazzo. Alla fine del film, però, si scoprirà che è un
agente dell’Hydra che lavora per distruggere lo SHIELD
dall’interno.
Pierce è un personaggio ripugnante,
attento a non farsi prendere e, soprattutto, senza alcuno scrupolo
nell’uccidere le sue vittime. È lui ad ordinare il colpo su Nick
Fury, ma l’agente riesce a sopravvivere e il suo piano viene infine
sventato dai Vendicatori appena in tempo, grazie anche
all’intervento di Black Widow. Sicuramente però, ci sono dei
cattivi ancora più temibili di lui che scopriremo a breve…
Il Soldato d’Inverno
Alexander Pierce non è l’unico
villain presente in Captain America: The Winter Soldier,
dal momento che il principale antagonista del film è proprio il
personaggio del ttiolo. Dotato di velocità e di notevoli capacità
nell’arte del combattimento, Bucky Barnes si dimostra un nemico
estremamente difficile da sconfiggere, anche per un supereroe dalla
forza sconfinata come Steve Rogers.
Naturalmente, nonostante i suoi
trascorsi con Steve testimoniano che Cap non ha mai provato a
batterlo; piuttosto, a trascorso la maggior parte del suo tempo a
concentrarsi su un modo per cercare di impedire a Bucky di ferire
gli altri. Il personaggio di Chris Evans quasi muore alla fine, ma
Bucky lo salva, tornando sui suoi passi all’ultimo minuto. È la
complessità della loro relazione a renderli due personaggi
estremamente intriganti, soprattutto se messi l’uno contro
l’altro.
Ultron
I tentativi di Tony Stark di
trasformarsi in una sorta di Dio spettacolare nel secondo film
dedicato ai Vendicatori sono noti a tutti, quando la sua creazione,
Ultron, decide di scagliarsi contro di lui. Lo fa dove aver
affinato le sue conoscenza sul mondo e arrivando alla conclusione
che un mondo con i robot sarebbe un posto decisamente migliore.
Ultron è inarrestabile nel suo
obiettivo, persino quando coinvolge nella sua causa personaggi del
calibro di Wana e Pietro Maximoff. È responsabile della morte di
migliaia di persone innocente, ma la sua natura assetata di sangue
avrà presto i giorni contati, quando gli stessi Wanda e Pietro
capiranno che è arrivato il momento di porre fine al suo regno del
terrore.
Loki
Il Dio dell’Inganno, Loki, è
sicuramente un villain all’altezza del suo nome. Vedova Nera
incontra il personaggio interpretata da Tom Hiddleston in numerose
occasioni durante le sue avventure ambientate nel MCU, e il più delle volte i due si
ritrovano sempre schierati l’uno contro l’altro sul campo di
battaglia.
Ciò che rende Loki così pericoloso è
la sua capacità di ingannare oltre ogni limite possibile, senza
considerare l’imprevedibilità alla base di ogni sua azione. Un
minuto può essere buono, il minuto successivo può trasformarsi nel
più grande cattivo mai esistito. È stato ucciso in Avengers: Infinity War dopo aver
tentato di ingannare Thanos, ma siamo certi che tornerà in tutto il
suo splendore nell’annunciata serie a lui dedicata che debutterà
nel 2021 su Disney+.
Thanos (Avengers: Infinity War)
Non potevamo chiudere questa
classifica se non con le due differenti versioni di Thanos che
abbiamo visto in Infinity War e in Endgame. A
conquistare la medaglia d’argento di questa classifica è la
versione del film uscito nelle sale nel 2018, quella che riesce a
conquistare tutte e sei le Gemme dell’Infinito e a dimezzare metà
della popolazione mondiale con il famoso “schiocco della dita”.
In Infinity War, Thanos non
è così assetato di sangue come apparirà poi in Endgame. Ed
è ciò a renderlo così pericoloso. Crede che ciò che sta facendo sia
misericordioso: un punto di non ritorno dovuto ad una mente
particolarmente contorta. Il modo in cui si rivolge ai Vendicatori
mentre ha la meglio su di loro è uno dei momenti migliori del film:
non sorprende che Thor abbia trascorso anni a cercare di scacciare
dalla sua mente il pensiero del Titano Pazzo.
Thanos (Avengers: Endgame)
Dopo aver visto la testa di Thanos
staccarsi all’inizio di Endgame, sapevamo che da quel
momento avremmo visto una versione più giovane del Titano Pazzo,
soprattutto a causa del viaggio nel tempo al centro della storia.
Tuttavia, ciò che nessuno si aspettava era quanto in realtà
questa precedente versione fosse diversa.
A questo punto, il raggiungimento
del suo obiettivo deve ancora compiersi. Durante tutto il film è
arrabbiato e si scaglia contro ogni membro della squadra dei
Vendicatori, con l’obiettivo di uccidere tutti colo che aveva
mancato anni prima. Nel film vediamo quanto sia incredibile quando
lotta, e quanto appaia ancora più forte con una spada rispetto a
quando si serve delle Gemme dell’Infinito. Josh Brolin è supero e
anche se alla fine muore, speriamo tutti che possa ancora apparire
nel futuro del MCU.
Nella Fase 5 del
MCU, vedremo molti film
dell’Universo Cinematografico Marvel che sono già stati
annunciati. Anche se non sappiamo ancora molto circa le trame e il
cast di questi titoli, è stato confermato che il loro debutto
avverrà nelle sale di tutto il mondo tra il 2022 e il 2023.
A partire dal 2021, i Marvel
Studios hanno confermato l’uscita di quattro film del
MCU all’anno, con l’aggiunta di ben
tre serie collegate all’Universo Cinematografico che ogni anno
debutteranno su Disney+.
Cominciamo a farci un’idea dei
possibili film della Fase 5 del MCU che arriveranno tra il
2022 e il 2023, ipotizzando una serie di possibili date di
uscita:
18 Febbraio 2022: Deadpool 3
Sono in molti quelli pronti a
scommettere che Deadpool 3 arriverà al cinema il 18 Febbraio
2022. E questo perché il primo film del franchise venne lanciato
nello stesso mese, riscuotendo un successo senza precedenti,
soprattutto se consideriamo il fatto che si tratta di un film di
supereroi vietato ai minori.
È importante notare che Deadpool
3 sarà il primo film personaggio Marvel di proprietà della Fox a
fare il suo ingresso nel MCU dopo l’accordo tra la major e
la Disney. Il 18 Febbraio 2022 appare una data perfetta anche per
dare il via all’introduzione di tutti gli altri personaggi della
Fox nell’Universo Cinematografico dei Marvel Studios.
6 Maggio 2022: Black Panther 2
Si tratta dell’unico titolo della
Fase 5 ad avere già una data di uscita ufficiale: 6 Maggio 2022. Il
film vedrà il ritorno di Ryan Coogler dietro
la macchina da presa. Inoltre, Chadwick Boseman e gran parte del
cast del primo film sarà nuovamente coinvolto. Diversi rumor
suggeriscono che Namor potrebbe essere il villain del sequel.
La data di uscita di Black Panther 2 è stata
rivelata da Kevin Feige in occasione dell’ultima edizione della D23
Expo. Le riprese del sequel dovrebbero partire il prossimo
gennaio.
29 Luglio 2022: Ant-Man 3
Il 29 Luglio 2022 sembra
essere una data perfetta per il sequel di Ant-Man and the
Wasp, la cui produzione dovrebbe partire il prossimo gennaio.
Entrambi i precedenti film dedicati ad Ant-Man hanno fatto il loro
debutto nelle sale durante il mese di luglio dei rispettivi anni di
uscita. Ecco perché è molto probabile che il terzo capitolo porti
avanti quella che sembrerebbe essere ormai una vera e propria
tradizione…
7 Ottobre 2022: Blade
È molto probabile che il 7 Ottobre
2022 sarà la data che i Marvel Studios hanno scelto per il
debutto sul grande schermo di Blade con il de volte premio
Oscar Mahershala Ali. Una
proprietà originale che sembrerebbe perfetta per una release ad
ottobre, considerato che il film potrebbe riservare ai fan una
buona dose di horror perfetta per festeggiare
Halloween.
Abbiamo scoperto che Mahershala Ali
era stato scelto per il ruolo del cacciatore di vampiri all’ultima
edizione del Comic-Con di San Diego.
17 Febbraio 2023: Fantastic Four
Quando si parla del 2023, il primo
mese disponibile per la release di un nuovo film del MCU sembrerebbe essere Febbraio:
forse, finalmente, sarà proprio in questo periodo che assisteremo
all’ingresso dei Fantastici Quattro nell’Universo Cinematografico
dei Marvel Studios. Nulla esclude che
possa esserci uno scambio di date e che alla fine Deadpool
3 venga destinato proprio al 2023, oppure mantenere la data
stabilita dalla Fox prima dell’accordo con la Disney.
I fan non vedono l’ora di vedere
Doctor Doom in
azione, dal momento che il personaggio sembrerebbe avere tutti le
caratteristiche per diventare il nuovo Thanos del MCU.
5 Maggio 2023: Guardiani della Galassia Vol. 3
Questa è la data che potrebbe essere
destinata a Guardiani della Galassia Vol.
3. Una data più che plausibile, dal momento che
permetterebbe a James
Gunn di terminare in tutta tranquillità i lavori su The Suicide
Squad. Il film sarebbe dovuto entrare in produzione già lo
scorso anno: tutta via, il licenziamento di Gunn e il successivo
reinserimento del regista alla Disney hanno inevitabilmente
rallentato tutto.
Il primo film di Guardiani della
Galassia è arrivato al cinema nell’agosto 2014, mentre il
secondo è uscito a maggio 2017. Tradizionalmente, a maggio sono
sempre arrivati nelle sale i titoli più attesi della Fase in corso
del MCU: ecco perché è più che
ipotizzabile che il terzo GOTG possa arrivare proprio in quel mese.
Sarà interessante vedere a che punto ritroveremo i personaggi, chi
sarà presente e, soprattutto, in che modo Thor sarà coinvolto nella
nuova avventura dei Guardiani.
28 Luglio 2023: Captain Marvel 2
Il sequel di Captain Marvel potrebbe tranquillamente
arrivare a Luglio del 2023, a meno che lo studio non decida di
anticipare l’arrivo al cinema delle nuove avventure di Carol
Danvers. Se ciò dovesse accadere, è probabile che il sequel possa
arrivare a maggio 2023.
Sarà interessante capire quando
Captain Marvel 2 arriverà al cinema: ancora
più interessante sarà scoprire se i film, nella finzione filmica,
saranno ambientati nello stesso anno in cui arriveranno nelle
sale.
23 Novembre 2023: Nova
Per concludere, questa è la data in
cui i Marvel Studios potrebbero
finalmente decidere di portare al cinema il tanto chiacchierato
film dedicato a Nova. Già a partire dal 2017, Kevin Feige aveva
dichiarato che il personaggio di Nova aveva tutte le carte in
regola ed il potenziale per apparire nel MCU.
La storia delle origini di Nova
risale alla distruzione di Xandar: quindi, perché la Marvel non dovrebbe chiudere la
Fase 5 collegandosi direttamente con la fine della Fase 3? Inoltre,
un film interamente dedicato a Sam Alexander potrebbe riempire il
vuoto lasciato da Spider-Man.
Tutti sappiamo che inizialmente
Ant-Man doveva essere diretto da
Edgar Wright e tutti sono più o meno consapevoli
che forse, sotto l’ediga del regista della “Trilogia del Cornetto”
e di Baby Driver, il cinecomic con Paul
Rudd nei panni di Scott Lang sarebbe potuto essere
molto diverso.
Nonostante il film di Peyton
Reed sia stato accolto molto bene da pubblico e critica,
diversi fan continuano a pensare alla versione di
Ant-Man firmata da Edgar
Wright sulla quale – in realtà – non sono mai emersi molti
dettagli. Adesso, una serie di nuovi concept del film emersi online
nelle ultime ore, potrebbero aver svelato qualche dettaglio in più
sulla prima versione del film arrivato nelle sale nel 2015.
Non è chiaro chi fosse al comando
del progetto quando i concept sono stati commissionati, ma gli
stessi rivelano che nella pellicola avrebbe dovuto fare il suo
ritorno il dottor Arnim Zola interpretato da
Toby Jones e apparso in Captain America: Il
primo vendicatore e Captain America: The Winter
Soldier. I concept rivelano inoltre una versione
alternativa della scena della morte di
Yellowjacket e un look alternativo per i
costumi di Scott Lang e Janet Van Dyne.
I Marvel Studios sono al lavoro su
Ant-Man 3 con
Peyton Reed che tornerà dietro la macchina da
presa dopo aver diretto i primi due capitoli del franchise.
Ovviamente è atteso nei panni di Scott Lang Paul
Rudd, qui alla sua quinta partecipazione nell’universo
cinematografico di Kevin Feige, mentre si ipotizza che
anche Evangeline
Lilly e Michael Douglas vestano
ancora i panni di Hope Van Dyne aka Wasp e Hank Pym.
Non abbiamo ancora dettagli
ufficiali sulla data di uscita del film, ma diverse fonti
sostengono che il piano è quello di iniziare le riprese alla fine
del 2020 o all’inizio del 2021 uscendo poi nelle sale nel 2022 dopo
Doctor Strange in The
Multiverse of Madness e Thor: Love and
Thunder.
ATTENZIONE, L’ARTICOLO CONTIENE SPOILER SU
STAR WARS: L’ASCESA DI SKYWALKER
L’uscita del capitolo finale della
saga degli Skywalker ha riportato alla luce la Profezia del
Prescelto nell’universo di Star
Wars. Non che il film ne faccia menzione, tuttavia è innegabile
che, alla luce di ciò che avviene nel film di J.J.
Abrams, si possa dare alla misteriosa e imprecisa profezia
un nuovo valore.
E proprio a questo deve aver pensato
Pino Nista, fan di Star Wars News, che
ha esposto la sua teoria di lettura della profezia, accostando,
senza neanche troppa fatica, la metafora cristologica ai personaggi
di Star Wars. Ecco cosa scrive l’attendo fan della saga:
“Il Prescelto è e resterà sempre
Anakin Skywalker. Non si discute. In Episodio IX la sua discendenza
ha soltanto ampliato il concetto di Prescelto. Il suo sangue e i
suoi figli, il suo stesso nipote ascendono in questo film. Portano
la questione su un altro livello, un livello altissimo. Lui da
Prescelto decise di uccidere Palpatine, ma la sua discendenza fa
qualcosa di più importante: gli Skywalker decidono di salvare una
Palpatine. E’ il concetto cristiano di amare il prossimo, anche il
proprio nemico quello alla base della pellicola e qui si esprime a
livelli massimi. Luke, da un certo punto di vista, pur sapendo chi
è realmente Rey è disposto ad addestrarla ancora, persino Leia
l’addestra. Ben Solo addirittura fa qualcosa che eleva del tutto il
significato degli “Skywalker”: dà la sua vita per una Palpatine. E
questa è la chiave del tutto, la chiave della saga. Rey ha compreso
l’importanza unica dei loro sacrifici e scegliendo di essere una
Skywalker dà ancora più valore a tutta la loro esistenza.”
In questo modo, così come Padme, sul
letto di morte, aveva dichiarato che c’era ancora del buono in
Anakin, così anche gli Skywalker, Luke e Leia che addestrano Rey,
Ben Solo che le salva la vita, vedono che c’è del buono in una
Palpatine. Certo, la mitologia di Star Wars ha una
certa ciclicità che si ripropone sempre e con costanza, tuttavia il
film in sala ci dà anche un senso soddisfacente di conclusione e
fine. Almeno fino al prossimo episodio!
Lucasfilm e il regista J.J. Abrams
uniscono ancora una volta le forze per condurre gli spettatori in
un epico viaggio verso una galassia lontana lontana
con Star Wars: L’Ascesa di Skywalker, l’avvincente
conclusione dell’iconica saga degli Skywalker, in cui nasceranno
nuove leggende e avrà luogo la battaglia finale per la libertà.
Il cast del film comprende Carrie
Fisher, Mark Hamill, Adam Driver, Daisy Ridley, John Boyega, Oscar
Isaac, Anthony Daniels, Naomi Ackie, Domhnall Gleeson, Richard E.
Grant, Lupita Nyong’o, Keri Russell, Joonas Suotamo, Kelly Marie
Tran, con Ian McDiarmid e Billy Dee Williams.
Diretto da J.J. Abrams e prodotto da
Kathleen Kennedy, Abrams e Michelle Rejwan, Star Wars:
L’Ascesa di Skywalker è scritto da J.J. Abrams e Chris
Terrio, mentre Callum Greene, Tommy Gormley e Jason McGatlin sono i
produttori esecutivi.
No Time to
Die, il nuovo capitolo della saga di James
Bond in arrivo nelle sale il prossimo anno, segnerà l’ultima
apparizione cinematografica di Daniel Craig nei
panni dell’iconico agente segreto. In diverse occasioni, infatti,
l’attore britannico ha confermato che il venticinquesimo episodio
di una della saga più longeve della storia del cinema rappresenterà
la sua ultima volta sul grande schermo come 007.
Adesso, in una nuova intervista con
Empire Magazine, che
proprio a No Time to Die ha dedicato la
copertina del suo prossimo numero, Daniel Craig ha
spiegato i motivi che lo hanno spinto ad accettare di tornare nei
panni di James Bond per l’ultima volta, dal momento che il ritiro
dell’attore dal franchise era già atteso nel 2015, ai tempi
dell’uscita nelle sale di Spectre.
“Se avessi lasciato il franchise
dopo Spectre, il mondo sarebbe andato tranquillamente avanti e io
mi sarei sentito comunque soddisfatto”, ha spiegato Craig.
“Eppure, sembrava che avessimo bisogno di finire qualcosa. Se
avessi lasciato il franchise dopo Spectre, sono certo che una
vocina nella mia testa avrebbe continuato a dire: ‘Vorrei averne
fatto ancora un altro’.”
Daniel Craig ha poi
spiegato che aveva una sua idea di come la storia di Bond dovesse
proseguire, soprattutto per via dei tanti collegamenti presenti
all’interno dei film della saga nei quali ha recitato: “Ho
sempre avuto una sorta di idea segreta su tutta la storia e in che
direzione mi sarebbe piaciuto portarla”, ha spiegato l’attore.
Craig ha poi aggiunto che, dal suo punto di vista, No
Time to Die renderà giustizia al personaggio e
all’arco narrativo che lo ha visto protagonista, cosa che invece
non era riuscita a fare Spectre.
Il film, atteso nelle sale l’8
aprile 2020, vede nel cast Daniel
Craig (James Bond), Ralph
Fiennes (M), NaomieHarris (Eve
Moneypenny), Ben
Whishaw (Q), Rory
Kinnear (Bill Tanner) e Jeffrey
Wright (Felix Leiter). Le new entry del cast sono
invece Rami
Malek, Billy Magnussen, Lashana
Lynch e Ana de Armas.
Vi ricordiamo che la produzione ha
assunto Phoebe Waller-Bridge per
“ravvivare” lo script di Bond 25 sotto
speciale richiesta di Craig, grande fan
di Fleabag e Killing
Eve, le due serie prodotte e scritte dall’attrice. Era dal
1963 (l’ultima fu Johanna Hardwood con Dr.
No e From Russia With Love) che la casa di
produzione non assumeva una donna per dare voce ai personaggi del
franchise, una scelta oggi più che mai “rilevante”.
In No Time To
Die, Bond si gode una vita tranquilla in Giamaica
dopo essersi ritirato dal servizio attivo. Il suo quieto vivere
viene però bruscamente interrotto quando Felix Leiter, un vecchio
amico ed agente della CIA, ricompare chiedendogli aiuto. La
missione per liberare uno scienziato dai suoi sequestratori si
rivela essere più insidiosa del previsto, portando Bond sulle
tracce di un misterioso villain armato di una nuova e pericolosa
tecnologia.
Virgin River 2 è l’annunciata
seconda stagione della serie
Originale NetflixVirgin
Riverbasata sui romanzi di
Virgin River di Robyn Carr. La
prima stagione è stata presentata in anteprima su
Netflix il 6 dicembre 2019. A dicembre 2019, la
serie è stata rinnovata per una seconda stagione di 10 episodi.
Virgin River 2: quando esce e dove vederla in streaming
La seconda stagione di
Virgin
River è attesa per il debutto il 27 novembre
2020, e sarà in esclusiva su Netflix. dunque sarà possibile vedere
Virgin River 2 in streaming in tutti i paese dove il servizio è
attivo.
La trama e il cast di Virgin River 2
Virgin
River segue Melinda “Mel” Monroe, che risponde a una
pubblicità per lavorare come infermiera praticante nella remota
città californiana di Virgin River pensando che sarà il luogo
perfetto per ricominciare da capo e lasciarsi alle spalle i suoi
dolorosi ricordi. Ma presto scopre che la vita in una piccola città
non è così semplice come si aspettava e che deve imparare a guarire
se stessa prima di poter davvero rendere Virgin River la sua casa.
“
In Virgin River 2
ritorneranno i protagonisti
Alexandra Breckenridge nel ruolo di Melinda “Mel”
Monroe, un’infermiera praticante che si è recentemente trasferita a
Virgin River; Martin Henderson nei panni di Jack
Sheridan, proprietario di un bar di un ristorante locale ed ex
Marine degli Stati Uniti che soffre di PTSD; Colin
Lawrence nei panni di John “Preacher” Middleton, un caro
amico americano di Jack che lavora come chef al Jack’s Bar;
Jenny Cooper nel ruolo di Joey Barnes, la sorella
maggiore di Melinda; Lauren Hammersley nel ruolo
di Charmaine Roberts, amica di Jack con benefici; Annette
O’Toole nel ruolo di Hope McCrea, il sindaco di Virgin
River e Tim Matheson nel ruolo di
Vernon “Doc” Mullins, MD, il medico locale.
Nei ruoli ricorrenti ritroveremo
Daniel Gillies nel ruolo di Mark Monroe, il marito
defunto di Mel. Benjamin Hollingsworth nei panni
di Dan Brady, un collega veterano più giovane che ha prestato
servizio nei Marines statunitensi con Jack e sta lottando per
riadattarsi alla vita civile. Grayson Gurnsey nei
panni di Ricky, un giovane che lavora al Jack’s Bar e che vuole
unirsi ai Marines statunitensi. David Cubitt è
Calvin, l’uomo che gestisce la fattoria illegale dall’altra parte
del Virgin River. Lexa Doig nel ruolo di Paige
Lassiter / Michelle Logan, proprietaria di un camion da forno
chiamato “Paige’s Bakeaway” e Ian Tracey è Jimmy,
il braccio destro di Calvin.
Virgin River 2: trailer della nuova
stagione
Le foto della nuova stagione
1 di 8
Gli episodi di Virgin River 2
Episode 2.01 – New Beginnings
Episode 2.02 – Taken by Surprise
Episode 2.03 – The Morning After
Episode 2.04 – Rumer Has It
Episode 2.05 – Can’t Let Go
Episode 2.06 – Out of the Past
Episode 2.07 – Breaking Point
Episode 2.08 – Blindspots
Episode 2.09 – Hazards Ahead
Episode 2.10 – Blown Away
Da quando è stato annunciato il
debutto su Disney+ della serie
Moon
Knight, ci sono state numerose speculazioni sulla
trama della nuova serie Marvel dedicata a Marc Spector,
soprattutto in merito al casting del protagonista. Stiamo infatti
parlando di un personaggio che – almeno fisicamente – non
rispecchia la tradizionale figura imponente alla Chris
Hemsworth che siamo abituati a vedere nei film del
MCU; per di più, i problemi mentali
che affliggono il personaggio creato da Doug Moench e Don Perlin
presumono che l’attore che verrà scelto per interpretarlo sia in
grado di sfoggiare una certa dose di eccentricità.
Un nuovo rumor emerso grazie a
Full Circle
Cinema (via ComicBookMovie),
suggerisce che Daniel Radcliffe, noto al grande
pubblico per aver interpretato Harry
Potter nell’omonima saga cinematografica di successo,
sarebbe stato considerato proprio per il ruolo di Marc Spector
nella serie. Naturalmente, quello di Radcliffe potrebbe non essere
l’unico nome preso in considerazione dai Marvel Studios: se le voci dovessero essere
confermate, è innegabile che si tratterebbe di un ruolo
assolutamente inedito per l’ex incarnazione del celebre maghetto
occhialuto.
Qualche settimana fa era stato Geeks
WorldWide a suggerire che i Marvel Studios fossero in cerca di
un attore “alla Zac
Efron” per il ruolo di Moon
Knight, preferibilmente di origini israeliane. Non
era la prima volta che il nome di Efron veniva avvicinato ad una
produzione Marvel, essendo stato anche in
lizza per interpretare Ikaris in Gli
Eterni (la scelta è poi ricaduta
su Richard Madden), senza contare che la star
di High School Musical e Baywatch rientrava
perfettamente nelle caratteristiche descritte (ha origini
ebraiche). È interessante notare come anche Daniel
Radcliffe abbia origini ebraiche: oltre al talento,
l’attore britannico ha quindi altre frecce al proprio arco che lo
renderebbero idoneo per il ruolo del protagonista nella serie.
Per quanto riguarda le sue origini
nei fumetti, Marc Spector diventa un mercenario per conto
di Raoul Bushman in Egitto, e si unisce ad un gruppo formato dal
dottor Peter Alraune e da sua figlia Marlene. Durante quella
spedizione, nella quale viene ritrovata la statua del dio egiziano
Khonshu, Bushman uccide il dr. Alraune e Spector viene lasciato in
fin di vita nel deserto. Qui viene raccolto dagli egiziani e
portato al cospetto della statua del Dio che gli appare in sogno
chiedendogli di diventare il suo missionario sulla Terra.
Robert Pattinson ha
concesso una lunga intervista al Guardian in cui ha
confermato di aver iniziato le prove di The
Batman, l’attesissimo nuovo film DC dedicato al
Crociato di Gotham che sarà diretto da Matt
Reeves.
Nel corso dell’intervista
Robert Pattinson – che di recente abbiamo visto
nelle prime immagini ufficiali di Tenet, il nuovo
film di Christopher Nolan – ha rivelato che The
Batman è un progetto al quale tiene particolarmente;
proprio per questo motivo, l’attore ha ammesso di essere un giudice
molto severo nei confronti di se stesso e di non essere ancora
soddisfatto della sua interpretazione:
“Non so perché, ma fin da subito
ho sentito una forte connessione con questo personaggio”, ha
raccontato Pattinson. “Volevo davvero interpretarlo. Questo
ruolo ha una potenza che spinge chiunque a sentirsi attratto. È
qualcosa di molto complesso da definire.”
L’attore ha spiegato che le prove di
The Batman si stanno svolgendo presso il
medesimo studio dove l’attore girò Harry Potter e il
Calice di Fuoco: “Inizio a ricordarmi cosa
significa parlare di un film verso il quale ci sono tante
aspettative”, ha dichiarato Pattinson.
In effetti, il film di Matt
Reeves segnerà il ritorno di Robert
Pattinson ai grandi blockbuster hollywoodiani. Dopo il
successo di Twilight, la cui saga
cinematografica è terminata nel 2012, la carriera dell’attore è
stata costellata per lungo tempo da progetti legati al circuito
indipendente americano. Pattinson non nasconde le pressioni che un
film come The Batman comporta, ma
ironizza su un eventuale piano B nel caso la pellicola non dovesse
essere accolta bene dai fan:
“Ogni volta che dici o fai
qualcosa, c’è sempre qualcuno pronto ad esclamare: ‘Argh! Idiota!’.
La cosa bella è che non ho ancora iniziato a girare questo film! Se
dovesse andare male, ripiegherò sulle pellicole a luci rosse…
quelle artistiche, ovviamente!”
Il cast di The
Batman è formato da molti volti
noti: Andy Serkis sarà Alfred
e Colin Farrell sarebbe in trattative
per interpretare Oswald Chesterfield aka Pinguino, Zoe
Kravitz (la nuova Catwoman dell’universo
DC), Jeffrey Wright (commissario Jim
Gordon) e Paul Dano (Enigmista),
infine John Turturro sarà il boss
Carmine Falcone. Nel cast anche Peter
Sarsgaard ma c’è ancora mistero sul suo ruolo.
HN Entertainment ha suggerito che le
riprese del cinecomic si svolgeranno presso i Leavesden Studios di
Londra (gli stessi della saga di Harry Potter ma anche
di Batman v Superman: Dawn of Justice,
Justice League, Wonder Woman e del
sequel Wonder Woman 1984) mentre l’uscita
nelle sale è stata già fissata al 25 giugno 2021.
“The Batman esplorerà un caso di
detective“, scrivono le fonti, “Quando alcune persone
iniziano a morire in modi strani, Batman dovrà
scendere nelle profondità di Gotham per trovare indizi e risolvere
il mistero di una cospirazione connessa alla storia e ai criminali
di Gotham City. Nel film, tutta la Batman Rogues
Gallery sarà disponibile e attiva, molto simile a quella originale
fumetti e dei film animati. Il film presenterà più villain, poiché
sono tutti sospettati“.
Si torna a parlare di
New Mutants, il travagliatissimo
cinecomic di Josh Boone dedicato ai Nuovi Mutanti,
che nel corso della sua storia produttiva è stato soggetto a
riprese aggiuntive e a numerosi slittamenti di release. Adesso,
però, sembra che il film sia ufficialmente tornato in carreggiata e
che un nuovo trailer sia pronto a fare il suo debutto.
Come rivelato dallo stesso
Josh Boone in risposta ad un fan su Instagram, il nuovo trailer ufficiale
di New Mutants arriverà a gennaio! Quasi
sicuramente, con la diffusione online delle nuove immagini del film
conosceremo anche la nuova data di uscita della pellicola: le
ultime notizie circolate in merito, suggeriscono che il film
dovrebbe arrivare al cinema ad aprile 2020.
Sempre a proposito di
New Mutants, in una recente intervista
con Kevin Smith,
l’artista Bill Sienkiewicz – che ha lavorato col
fumettista Chris Claremont al film – ha spiegato
che il tredicesimo episodio dell’X-Universe ha ricevuto
l’approvazione dei Marvel Studios:
“Due giorni fa ho sentito Josh
Boone, il regista. Mi ha mandato il nuovo trailer. Ci stanno
lavorando già da un po’: è fenomenale! Ho avuto i brividi. Dopo
l’accordo Disney/Fox, che non voglio chiamare fusione o altro…
sembra che adesso il film abbia l’approvazione della Marvel. E sembra molto più una
pellicola Marvel in base a ciò che stanno
facendo, ma ci sono comunque tutti i suoi elementi horror. Ciò che
ho visto è davvero stellare.”
Nell’attesa di maggiori
informazioni, vi ricordiamo che il film è diretto
da Josh Boone, e ha nel
cast Anya Taylor-Joy, Maisie Williams, Charlie Heaton,
Alice Braga, Henry Zaga, Blu Hunt e Jon
Hamm.
La trama verterà intorno ad un
gruppo di cinque giovani mutanti, i quali scoperte le loro
incredibili capacità mentre si trovano confinati in una struttura
segreta contro la loro volontà, cercheranno di combattere per
sfuggire al luogo e alle colpe del loro passato, salvando sé
stessi.
In un recente Q&A tenutosi lo
scorso venerdì, J.J. Abrams, regista di
Star Wars: L’Ascesa di
Skywalker, ha avuto modo di parlare delle
critiche negative che il film ha ricevuto in seguito alla sua
uscita nelle sale di tutto il mondo. Attualmente, il film detiene
un punteggio Rotten Tomatoes pari al 57%, a
dimostrazione che anche i fan del franchise si sono divisi in
merito al capitolo finale della saga degli Skywalker.
Secondo quanto dichiarato da
J.J. Abrams, i fan che hanno detestato
Star Wars: L’Ascesa di Skywalker hanno le
loro ragioni esattamente come quelli che invece lo hanno amato.
Dichiarazioni alquanto sorprendenti, che il regista ha giustificato
tirando in ballo la consapevolezza che non si poteva mettere
d’accordo tutti i fan della saga in merito ad un finale che avrebbe
chiuso un arco narrativo così importante, iniziato ben 42 anni
fa.
“Quando abbiamo iniziato a
parlare de L’Ascesa di Skywalker” ha spiegato Abrams
“sapevamo che qualsiasi decisione avessimo preso – concettuale,
narrativa, musicale – avrebbe fatto la gioia di qualcuno e al tempo
stesso avrebbe fatto infuriare qualcun’altro. Ecco perché hanno
tutti ragione.”
Nel corso del medesimo Q&A,
J.J. Abrams ha inoltre negato qualsiasi tipo di
attrito tra lui e Rian
Johnson, regista de Gli Ultimi Jedi,
dichiarando: “Avrei potuto dare una risposta molto più
interessante se ci fossero stati dei conflitti. La verità è che
quando ho fatto Il Risveglio della Forza e sapevo che un altro
regista sarebbe subentrato al mio posto, non potevo essere che
grato in merito alla scelta di Rian, un regista e sceneggiatore che
ammiro profondamente. Non mi sarei mai aspettato di tornare a
dirigere un altro Star Wars, quindi è stato divertente capire cosa
fosse successo e continuare un discorso in quella
direzione.”
Star Wars: L’Ascesa di
Skywalker, capitolo conclusivo della nuova trilogia
del franchise diretto da J.J. Abrams,
arriverà nei cinema a dicembre 2019.
Nel cast Daisy
Ridley, Oscar
Isaac, John
Boyega, Kelly Marie
Tran, Naomi
Ackie, Joonas Suotamo,Adam
Driver, Anthony Daniels, Billy
Dee Williams Lupita Nyong’o, Domhnall
Gleeson, Billie Lourd e il veterano del
franchise Mark Hamill. Tra le new entry
c’è Richard E. Grant.
Il ruolo di Leia
Organa sarà interpretato di nuovo da Carrie
Fisher, usando del girato mai visto prima da Star Wars: Il Risveglio della
Forza.“Tutti noi amiamo disperatamente Carrie
Fisher – ha dichiarato Abrams – Abbiamo cercato
una perfetta conclusione alla saga degli Skywalker nonostante la
sua assenza. Non sceglieremo mai un altra attrice per il ruolo, né
mai potremmo usare la computer grafica. Con il supporto e la
benedizione della figlia, Billie, abbiamo trovato il modo di
onorare l’eredità di Carrie e il ruolo di Leia in Episodio IX,
usando del girato mai visto che abbiamo girato insieme per Episodio
VII.”
Nonostante si sia detto moltissimo,
raccontato, sviscerato, mostrato e integrato, Avengers: Endgame continua ad
essere uno dei titoli che destano maggiore curiosità nel pubblico,
soprattutto perché si tratta di un film estremamente stratificato,
che nasconde moltissimi easter eggs, riferimenti, citazioni, cameo
e segreti relativi al mondo Marvel.
In particolare, è stato svelato un
nuovo dettaglio che era rimasto nascosto fino a questo momento, e
si ricollega al viaggio nel tempo di Tony Stark e Steve Rogers agli
anni ’70. In quella circostanza, i due eroi avevano visto fallire
il loro piano nella New York del 2012, e così decidono di tornare
ancora più indietro per recuperare il Tesseract in un altro punto
della storia, agli anni ’70, appunto.
Arrivati alla base militare dove era
custodito il potente manufatto, i due si camuffano. In particolare,
Steve indossa la divisa di un soldato che si chiama
Roscoe. Naturalmente non è un nome a caso, ma è un
riferimento a Roscoe Simons, un personaggio
dei fumetti Marvel che compare per la
prima volta in Captain America and The Falcon n.
177.
La sua storia è tanto significativa
quanto drammatica. L’uomo era un grande fan di Captain America, ma
nel momento in cui l’eroe si ritira dalla vita pubblica e assume il
nome di Nomad, Roscoe decide che il mondo
continua ad aver bisogno del suo eroe preferito, e così chiede a
Falcon di aiutarlo a diventare lui il nuovo Cap. Falcon si rifiuta,
ma Roscoe non si arrende. Si fabbrica un
costume e uno scudo e sventa da solo una rapina.
Ammirato dal gesto, Falcon decide di
aiutare l’uomo, tuttavia i due vengono rapiti da Teschio Rosso. Il
temibile villain crede infatti che si tratti di Steve Reogers,
tornato in azione come Cap, ma scoperto il malinteso, si vendica
uccidendo brutalmente Roscoe ed esponendo il suo cadavere. Sarà
questa vicenda a far tornare Steve ad essere Captain America.
Nell’indossare la divisa di Roscoe in
Endgame, Steve ha in qualche modo omaggiato l’eroe comune che lo ha
motivato a riprendere il mando di Captain America, nei fumetti.
Ricordiamo che Avengers:
Endgame è il film di maggiore incasso dell’anno,
nonché il più grande successo dei Marvel Studios, che con l’avventura diretta da
Anthony e Joe Russo hanno chiuso un arco narrativo
lungo 22 film e 11 anni, portando a termine un esperimento
produttivo senza pari.
Per quanto riguarda invece il
tenerissimo personaggio del mondo di Star
Wars, sappiamo senza dubbio che è un ottimo
espediente per Lucasfilm e Disney per vendere milioni di
pupazzetti, soprattutto nel periodo che precede il Natale. Inoltre,
il personaggio gioca molto con la malinconia e soprattutto con il
desiderio dei fan, delusi dagli ultimi film della saga, di
riappropriarsi dei propri eroi e personaggi che hanno costruito la
nostra memoria collettiva.
Per celebrare l’uscita nelle sale
di Star Wars: L’Ascesa di
Skywalker, gli scultori italiani
Paolo Noto e Fabrizio Lorenzani hanno realizzato
due opere ispirate a Rey e Kylo Ren, i personaggi protagonisti del
film diretto da J.J. Abrams al cinema il 18
dicembre distribuito da The Walt Disney Company Italia
Dopo l’inaugurazione di lunedì 16,
fino al 29 dicembre presso la Galleria Sala Blu di Via
del Teatro Pace 3 a Roma, il pubblico potrà ammirare le due
sculture che rappresentano gli eroi dell’avvincente conclusione
dell’iconica saga degli Skywalker, in cui nasceranno nuove leggende
e avrà luogo la battaglia finale per la libertà.
Il progetto artistico dei due scultori Paolo Noto e Fabrizio
Lorenzani vede protagonisti gli eroi della Saga Star
Wars™ che prendono forma e anima in una dimensione
classica, inserendoli di diritto tra le icone di sempre.
Star Wars™, la
saga concepita dal genio creativo di George Lucas, contiene
riferimenti e simboli che rimandano al mito antico, all’archetipo
del viaggio dell’eroe, alla contrapposizione di bene e male,
incarnato negli eserciti contrapposti del Primo Ordine e della
Resistenza e nei personaggi di Luke Skywalker e Darth Vader, i cui
eredi sono Rey (Daisy Ridley) e Kylo Ren (Adam Driver).
Utilizzando il linguaggio artistico
della scultura statuaria celebrativa, che si rifà ai condottieri
dell’antica Roma e ai busti dei patrioti del Risorgimento del colle
del Gianicolo, la rappresentazione nella “pietra eterna” che
sfida il tempo, vuole immortalare e custodire queste figure
nella dimensione più epica dell’arte cinematografica, affermandone
il ruolo nella cultura contemporanea.
Celebrazione anche dell’arte
scultorea che si pratica da secoli nelle botteghe storiche di
Carrara, famose per le loro maestranze oltre che per l’accesso al
marmo più pregiato al mondo, il progetto è realizzato in
occasione dell’uscita del film Star Wars: L’Ascesa di
Skywalker, episodio conclusivo della terza trilogia
della saga. Diretto da J.J. Abrams il film sarà nelle sale
italiane il 18 Dicembre distribuito da The Walt Disney
Company Italia.
1 di 11
Lucasfilm e il regista J.J. Abrams
uniscono ancora una volta le forze per condurre gli spettatori in
un epico viaggio verso una galassia lontana lontana
con Star Wars: L’Ascesa di Skywalker, l’avvincente
conclusione dell’iconica saga degli Skywalker, in cui nasceranno
nuove leggende e avrà luogo la battaglia finale per la libertà.
Il cast del film comprende Carrie
Fisher, Mark Hamill, Adam Driver, Daisy Ridley, John Boyega, Oscar
Isaac, Anthony Daniels, Naomi Ackie, Domhnall Gleeson, Richard E.
Grant, Lupita Nyong’o, Keri Russell, Joonas Suotamo, Kelly Marie
Tran, con Ian McDiarmid e Billy Dee Williams.
Diretto da J.J. Abrams e prodotto da
Kathleen Kennedy, Abrams e Michelle Rejwan, Star Wars:
L’Ascesa di Skywalker è scritto da J.J. Abrams e Chris
Terrio, mentre Callum Greene, Tommy Gormley e Jason McGatlin sono i
produttori esecutivi.
Divenuto celebre per il suo sguardo
penetrante, l’attore Dane DeHaan ha
negli anni dato prova di grande versatilità partecipando a film di
diverso genere e ricoprendo ruoli in grado di portare alla luce le
sue qualità. In breve DeHaan si è affermato come uno dei migliori
interpreti della sua generazione, favorito anche dalla sua aria da
bello e dannato che lo rende erede di alcuni celebri attori di tale
categoria.
Ecco 10 cose che non sai su
Dane DeHaan.
Dane DeHaan: i suoi film
1. È divenuto celebre con il
suo esordio. L’attore debutta al cinema nel 2012 con
il film Chronicle,
dove ricopre il ruolo del protagonista. Grazie a questa parte,
l’attore diventa in breve tempo una star. Negli anni successivi
prende così parte a celebri film come
Lawless (2012), Lincoln(2012), Come un
tuono(2012), Giovani ribelli – Kill Your
Darlings (2013), Metallica 3D Through the
Never (2013), Devil’s
Knot (2013), The Amazing Spider-Man 2 – Il potere
di Electro (2014), Life After
Beth (2014), Life (2015), Knight of
Cups(2015), La cura del
benessere(2016), La ragazza dei
tulipani (2017), Valerian e la città
dei mille pianeti (2017) e The
Kid (2019).
2. Ha recitato anche in
televisione. L’attore ottiene una prima popolarità,
all’inizio della sua carriera, recitando nella serie In
Treatment (2010). Successivamente compare in alcuni
episodi della serie True Blood (2011), per poi
tornare in televisione con un ruolo di rilievo nella
serie ZeroZeroZero (2019) e recitando
in La storia di Lisey (2020).
Dane DeHaan è su Instagram
3. Ha un account
personale. L’attore è presente sul social network
Instagram con un proprio profilo, seguito da 728 mila persone.
All’interno di questo l’attore è solito condividere fotografie
scattate in momenti di svago, in compagnia di amici o della sua
famiglia. Non mancano inoltre foto tratte dal dietro le quinte dei
set a cui prende parte, come anche immagini promozionali dei suoi
progetti da interprete.
Dane DeHaan: la vita privata
4. È
sposato. Dal 2012 l’attore è sposato con l’attrice
americana Anna Wood, conosciuta anni prima e con la quale ha anche
recitato nel film Chronicle. I due hanno in seguito
avuto una figlia, nata nell’aprile del 2017.
Dane DeHaan e Leonardo
DiCaprio
5. Ha una forte somiglianza
con il celebre attore. Sin dal suo esordio sul grande
schermo, in molti hanno notato la somiglianza dell’attore
con Leonardo
DiCaprio. DeHaan è stato così indicato come l’erede
del celebre premio Oscar, e c’è anche chi ha riscontrato alcune
somiglianze tra alcuni film da loro interpretati.
Dane DeHaan in Chronicle
6. Ha vissuto con i suoi
colleghi. Per dar vita alla sintonia tra i tre
personaggi principali, DeHaan ha vissuto per due settimane a
stretto contatto con gli attori Michael B.
Jordan e Alex Russell,
protagonisti con lui del film Chronicle.
Dane DeHaan in Spider-Man
7. Ha interpretato un
personaggio chiave. In The Amazing
Spider-Man 2 – Il potere di Electro, l’attore ricopre il
ruolo di Harry Osborn, che diventerà poi il temibile Green Goblin,
acerrimo nemico di Spider-Man.
8. Ha ruoli in comune con
James Franco. DeHaan è il secondo attore ad
interpretare il ruolo di Harry Osborn. Il primo
fu James Franco. Casualmente, entrambi gli
attori hanno interpretato James Dean in due
distinti film sul leggendario interprete.
Dane DeHaan in ZeroZeroZero
9. È tra i protagonisti
della serie. L’attore ricopre il ruolo di Chris
Lynwood nella serie ZeroZeroZero, ideata
da Stefano Sollima e basata sull’omonimo
romanzo di Roberto Saviano. La serie
sarà trasmessa in Italia a partire dal 14 febbraio 2020.
Dane DeHaan età e altezza
10. Dane DeHaan è nato ad
Allentown, in Pennsylvania, Stati Uniti, il 6
febbraio 1986. L’attore è alto complessivamente 173 centimetri.
Diretto dal premio Oscar
Alejandro Gonzáles Iñarritu, Revenant –
Redivivo è un film del 2015 con Leonardo
DiCaprio protagonista assoluto. L’opera è in parte
basata sul romanzo Revenant – La storia vera di Hugh Glass e
della sua vendetta, pubblicato nel 2002. Questo è a sua volta
ispirato alla vita del cacciatore di pelli Hugh Glass, vissuto tra
il Settecento e l’Ottocento.
Questi è noto per essere
sopravvissuto all’attacco di un orso e al conseguente abbandono dei
suoi compagni di spedizione, i quali lo credevano in fin di vita.
Nel film il personaggio interpretato da DiCaprio, riacquisite le
forze, si mette in cammino per raggiungere chi lo ha tradito, in
cerca di vendetta per quanto subito.
Nel film la leggenda di Glass viene
inevitabilmente arricchita da numerosi elementi romanzati. Ciò è
dovuto anche dal fatto di avere poche informazioni concrete sulle
gesta del personaggio. Molti tuttavia sono anche i punti nel film
che si discostano dalla trama del film. Attraverso una serie di
domande proposte di seguito, si potrà scoprire quanto c’è di vero e
quanto di romanzato all’interno del film.
Hugh Glass era davvero un
cacciatore di pellicce?
Uno dei pochi fatti certi riguardo
Hugh Glass era che fosse un cacciatore di pelli. Nel 1823 Glass
intraprese una spedizione insieme al generale William Henry (nel
film interpretato dall’attore Domhnall Gleeson) e
alcuni uomini, con il fine di ottenere una grande carico di pelli.
Fu durante questa spedizione che Glass fu attaccato dall’orso che
lo ridusse in fin di vita.
Hugh Glass aveva davvero una
moglie appartenente alla tribù dei nativi indiani?
Poco si sa della vita di Glass
prima del 1823. Il più dei fatti che risalirebbero a prima di
quella data sono prevalentemente supposizioni. Tra queste vi è
quella del suo matrimonio con una donna appartenente alla tribù dei
Pawnee. Secondo alcuni, Glass conobbe la donna dopo essere stato
fatto prigioniero presso tale tribù, e da loro avrebbe inoltre
acquisito le sue conoscenze del territorio e nella caccia. Tutto
ciò tuttavia non ha prove concrete per essere confermato ed è
ipotizzabile sia una mera leggenda.
Hugh Glass è stato realmente
attaccato da un orso?
Nonostante non vi siano stati
testimoni al momento dell’aggressione, l’attacco dell’orso ai danni
di Glass sembra essere un fatto certo. Questo sarebbe accaduto
nell’estate del 1823, cinque mesi dopo l’inizio della spedizione
intrapresa da Glass. L’uomo, come nel film, sembra avesse seguito
le orme di alcuni cuccioli di orso, per poi ritrovarsi davanti al
pericoloso animale adulto. Questi gli procurò numerose ferite e
ossa rotte, lasciandolo più morto che vivo. I suoi compagni
fortunatamente udirono le urla e corsero in suo soccorso, riuscendo
ad abbattere l’orso.
Ci sono documenti scritti che
attestano l’avvenuta aggressione ai danni di Glass?
Sfortunatamente nessuno documento
scritto da Glass, o da qualcuno a lui vicino è stato trovato. Non
esiste infatti nessun resoconto dell’attacco dell’orso, né scritto
da Glass stesso né da eventuali testimoni oculari. La storia
dell’attacco sembra essere apparsa per la prima volta nel 1825 nel
diario di un avvocato di Philadelphia in cerca di fama come
scrittore. Tale storia si diffuse rapidamente negli Stati Uniti,
divenendo argomento principale del poema del 1915 intitolato La
canzone di Hugh Glass., di John Neihardt, a cui seguirono poi
numerosi libri sull’argomento.
Hugh Glass fu davvero abbandonato
dai suoi compagni perché creduto spacciato?
Date le ferite riportate dallo
scontro con l’orso, era difficile credere che Glass sarebbe potuto
sopravvivere. Per tale motivo il capitano della spedizione assegnò
a due uomini il compito di rimanere con Glass finché questi non
fosse deceduto, mentre gli altri proseguivano il percorso.
L’intenzione era quella di dare a Glass sepoltura cristiana dopo la
sua morte. Questi uomini erano John Fitzgerald e Jim Bridger, nel
film interpretati da Tom
Hardy e Will Poulter. I due rimasero
con Glass diversi giorni, ma quando si accorsero che non accennava
a voler morire decisero di seppellirlo a metà e abbandonarlo per
ricongiungersi con la spedizione.
I due uomini hanno davvero ucciso
il figlio di Glass?
Nel film con DiCaprio, l’assassinio
del figlio di Glass per mano di John Fitzgerald è motivo scatenante
della sete di vendetta del cacciatore di pelli. Tuttavia, questa
parte del film è puramente inventata, poiché non ci sono prove
dell’esistenza di un figlio di Glass, e ancor meno di un figlio
ucciso davanti ai suoi occhi.
Hugh Glass ha davvero dormito
nella carcassa di un animale?
Dormire all’interno della carcassa
di un animale è una nota pratica di sopravvivenza, ma non è dato
sapere se realmente Glass abbia messo in pratica ciò. Questo
dettaglio fa tuttavia parte della leggenda tramandata nel corso dei
secoli. Molto più probabile è il suo aver mangiato parti di animali
per sopravvivere nella natura selvatica.
Hugh Glass ha davvero soddisfatto
la sua sete di vendetta?
Nella leggenda tramandata, Glass
riesce realmente a raggiungere i due uomini che lo avevano
abbandonato in fin di vita. Tuttavia, anziché porre in atto la sua
violenta vendetta come nel film, viene raccontato che Glass perdonò
i due. È bene ricordare che questi non uccisero alcun figlio di
Glass, pertanto il perdono è piuttosto comprensibile.
Arriva nei cinema italiani, a
partire dal 18 dicembre, il film Star Wars – L’ascesa di
Skywalker. Nono capitolo della saga ideata da
George Lucas, il film conclude la storia della
famiglia Skywalker, ponendo fine ad una delle più grandi epopee
della storia del cinema. Diretto da J. J.
Abrams, il film ha nel suo cast gli attori
Daisy Ridley,
John Boyega, Oscar Isaac, Adam Driver, Mark
Hamill, Carrie Fisher, Anthony Daniels, Domhall Gleeson, Richard E.
Grant, Ian McDiarmid e
Billy Dee
Williams.
Per essere pronti alla
visione del film, ecco alcune curiosità da sapere su Star
Wars – L’ascesa di Skywalker.
Il ritorno di Palpatine
La più grande notizia
riguardo il film è quella rivelata nell’aprile del 2019, ovvero che
nel film sarà nuovamente presente l’imperatore Palpatine,
principale villain della trilogia originale.
Il ruolo sarà nuovamente ricoperto
dall’attore Ian McDiarmid, che ha fatto la sua
comparsa durante la Star Wars Celebration di Chicago. Dopo aver
svelato la sua presenza nel trailer, l’attore è infatti salito sul
palco confermando la sua presenza nel film, mandando letteralmente
in delirio i fan.
Nella scena iniziale in cui Kylo Ren
(Adam Driver) cerca Palpatine (Ian McDiarmid),
quest’ultimo gli dice che “la Forza è la via per molte abilità che
alcuni considerano innaturali”. Questa è esattamente la stessa
cosa che Palpatine disse ad Anakin Skywalker
in Star
Wars: Episodio III – La vendetta dei
Sith(2005),
dove si riferiva a un’antica tecnica Sith usata da Darth Plagueis,
che usa la Forza per prolungare la propria vita o quella degli
altri, alludendo a come potrebbe aver avuto un ruolo nella
resurrezione di Palpetine.
Le curiosità dietro al ritorno di
Billy Dee Williams
Un altro
gradito ritorno all’interno del film è quello dell’attore Billy Dee Williams, che riprenderà il celebre
personaggio di Lando Calrissian, già comparso nella trilogia
originale della saga. Billy Dee Williams aveva fortemente espresso
interesse a riprendere il ruolo per cui è divenuto celebre. Rian
Johnson aveva pensato di usarlo in Star Wars – Gli ultimi
Jedi (2017), ma in seguito decise che non si adattava bene
alla storia. Il 9 luglio 2018, dopo diverse settimane di voci, è
stato confermato che Williams sarebbe invece davvero tornato come
Lando per il nono film.
Secondo alcune fonti, quando la cosa
si concretizzo l’attore era titubante all’idea di recitare nel
film, spaventato dalla sua età, ma il regista riuscì a convincerlo
a riguardo, rendendo pubblico il suo coinvolgimento nel luglio del
2018.
Le curiosità dietro al ritorno de
principessa Leila
Dopo la tragica notizia della morte
di Carrie Fisher, celebre nella saga per il ruolo
della principessa Leila, i produttori dovettero gestire tale
assenza in vista del capitolo conclusivo della nuova trilogia.
La morte di Carrie
Fisher, avvenuta il 27 dicembre 2016, inizialmente provocò
la riscrittura di questo film con l’obiettivo di rimuovere del
tutto Leia. La Lucasfilm ha chiarito che non avrebbero tentato di
ricreare digitalmente la sua performance come hanno fatto (con
l’approvazione della Fisher) in Rogue One: A Star Wars Story (2016).
Tuttavia, a luglio 2018, J.J. Abrams ha confermato che la Fisher
sarebbe apparsa in questo film attraverso filmati inutilizzati di
Star Wars – Il risveglio della
Forza(2015)
e Star
Wars – Gli ultimi Jedi (2017), con gli autori e
gli editori che hanno escogitato un modo intelligente per
riutilizzare quelle scene.
Dunque, si è infine deciso di
riutilizzare scene tagliate da Il risveglio della Forze e
Gli ultimi Jedi, dove compare il personaggio. Tali scene
sono state riadattate per far sì che non si avverta l’assenza del
personaggio, impossibile da tagliare fuori dalla trama. Le riprese
di Carrie Fisher dei precedenti due film sono state incorporate
attraverso il processo di rotoscoping o la rimozione digitale dello
sfondo del filmato e la sua sovrapposizione altrove. Gli effetti
visivi sono stati anche usati per cambiare il suo
abbigliamento.
C-3PO raggiunge un importante
record
Con la sua presenza in Star
War – L’ascesa di Skywalker, il droide C-3PO sarà l’unico
personaggio ad essere apparso in tutti i nove film della saga. Il
ruolo è stato ricoperto in ogni occasione dall’attore
Anthony Daniels, la cui prima interpretazione
del personaggio risale al 1977. Si ritiene inoltre che questa possa
essere l’ultima apparizione del droide all’interno della saga, e di
conseguenza anche l’ultima per l’attore.
Quando George
Lucas inizialmente elaborò i piani per dodici
episodi, poi ridusse quel numero a nove, disse che C-3PO e R2-D2
sarebbero stati gli unici personaggi ad apparire in tutti e
nove.
Il ritorno di J. J. Abrams in
cabina di regia
Dopo aver diretto nel
2015 il film Star Wars – Il risveglio della
forza, che ha dato il via alla nuova trilogia, il
regista J. J. Abrams non era inizialmente previsto
come regista anche del nono capitolo. Tuttavia, dopo
l’allontanamento dell’iniziale incaricato, Abrams ha ottenuto
nuovamente tale ruolo, divenendo l’unico regista insieme a
George Lucas ad aver diretto più di un film della
saga di Star Wars.
Per la lavorazione
J.J. Abrams ha ripreso diverse idee scartate per il
primo film. Oltre ad aver utilizzato diverse scene della Fisher,
girate all’epoca del primo capitolo. Tra le varie idee riprese c’è
quella dei resti della Morte Nera che possono essere visti immersi
nell’acqua. Questa idea è stata originariamente considerata per
Star Wars: Episodio VII – The Force Awakens (2015), ed è stata
anche descritta come concept art nel libro “The Art of Star Wars: The Force
Awakens”.
I fan hanno generalmente ipotizzato
che il relitto della Morte Nera distrutto in Il ritorno dello Jedi
(1983) visto nei trailer sarebbe stato sulla Foresta della Luna di
Endor. Tuttavia, del materiale online apparso sui siti dei Parchi
Disney “Star Tours -The Adventure Continues” ha rivelato che la
Death Star distrutta si trova in realtà sulla Ocean Moon di Kef
Bir, mai menzionato prima nel canone di Star Wars.
Riguardo alla Fisher, inizialmente
produttori avevano pianificato un ruolo più importante per Leia
prima della morte di Carrie Fisher. Kathleen Kennedy, presidente
della Lucasfilm, ha rivelato: “(Carrie) mi ha afferrato e ha
detto: “Farò meglio ad essere in prima linea nell’episodio
IX!’ Perché Harrison era davanti e al centro nel VII, e Mark è al
centro dell’VIII”. Pensava che IX sarebbe stato il suo film. E lo
sarebbe stato.” Dopo la sua morte, i membri della famiglia
Todd Fisher e Billie Lourd hanno concesso a Disney e Lucasfilm il
permesso di usare la la sua immagine sotto forma di filmati
inutilizzati.
La proiezione privata
A seguito di una
vasta campagna diffusa su Twitter, questo film è stato proiettato
privatamente da un malato terminale dell’Hospice Rowan a
Waterlooville, Hampshire, il 29 novembre 2019. Su sua richiesta, il
nome del paziente non è stato reso pubblico.
La sceneggiatura stava per essere
resa pubblica
Nel novembre del 2019 sono
stati vissuti attimi di panico nel momento in cui la sceneggiatura
è comparsa in vendita su eBay. La cosa, fortunatamente, è stata
prontamente segnalata e l’articolo è stato recuperato dai
produttori del film, che hanno riacquistato il manoscritto.
Successivamente fu rivelato che ad aver perso la sceneggiatura è
stato l’attore John Boyega. Pare che gli addetti alla pulizia
l’avessero trovata sotto il letto mentre pulivano la sua
stanza.
Di ci sono le voci che Rey
sente?
Tra le voci Jedi che
Rey sente durante la scena “all Jedi” ci sono Darth Vader / Anakin
Skywalker (James Earl Jones), Anakin Skywalker (Hayden
Christensen), Luminara Unduli (Olivia d’Abo), Ahsoka Tano (Ashley Eckstein), Aayla Secura (Jennifer
Hale), Mace Windu (Samuel L. Jackson), il giovane Obi Wan Kenobi
(Ewan McGregor), il più vecchio Obi Wan Kenobi (Alec Guinness),
Yoda (Frank Oz), Adi Gallia (Angelique Perrin), Kannan Jarus
(Freddie Prinze Jr.) e Qui-Gon Jinn (Liam Neeson).
Aveva un titolo di lavorazione
diverso
Il regista J. J.
Abrams è noto per tenere particolarmente segreta la
lavorazione dei suoi film. Per depistare circa potenziali ipotesi
sulla trama, Abrams assegnò così al lungometraggio il titolo di
lavorazione “Black Diamond”. Successivamente nel giugno del 2018
questo fu cambiato in “trIXie”. Nell’aprile del 2019 viene infine
rivelato il reale titolo del film: L’ascesa di
Skywalker.
Colin Trevorrow, Simon Kinberg e
tanti talenti prima di JJ Abrams
Colin
Trevorrow doveva originariamente dirigere questo film, ma
“scelse di abbandonare” il progetto a causa delle differenze
creative tra lui e Lucasfilm. Trevorrow e Derek Connolly, che hanno
lavorato insieme a Safety Not Guaranteed (2012), hanno
scritto la sceneggiatura iniziale, ma a settembre 2017, JJ Abrams
ha sostituito Trevorrow mentre il regista e Chris Terrio si sono
uniti ad Abrams per riscriverlo.
Lo sceneggiatore e produttore
Simon Kinberg ha scritto la prima trama di questo
film, che è stato però abbandonata dopo che le storie dei due film
precedenti sono state pesantemente modificate dalle loro prime
versioni. Prima che J.J. Abrams fosse stato assunto per un altro
film di Star Wars, la regia è stata offerta ancora a Rian
Johnson, ma ha declinato l’offerta poiché sentiva di aver
bisogno di un periodo di riposo tra Star Wars – Gli ultimi Jedi
(2017) e il suo prossimo progetto,
Cena con delitto – Knives Out (2019).
Inserendosi un panorama seriale
orfano di
Game of Thrones e in attesa de Il Signore degli Anelli,
Netflix
propone, dal 20 dicembre sul suo servizio in streaming,
The
Witcher, lo show televisivo che si basa sui
personaggi e le storie della celebre saga multimediale che, tra
romanzi e giochi ha fatto la fortuna del suo ideatore,
Andrzej Sapkowski. A creare la serie è
Lauren Schmidt Hissrich, che è partita dalla Saga
di Geralt di Rivia, pubblicata da Sapkowski tra il 1990 e il 2013,
e ha costruito il suo racconto intorno a tre personaggi principali:
il witcher Geralt, la maga Yennefer e la principessa Ciri, anceh
lei portatrice di un prodigioso e potentissimo potere.
La prima stagione della serie si
concentra, naturalmente, a raccontare l’origine di questi
personaggi, laddove se con Geralt incontriamo già un essere
definito, dal tempo, dalla fatica, dalla consapevolezza e anche da
un passato tormentato, con Yennefer siamo di fronte alla genesi
della sua migliore versione di sé, ovvero la maga consapevole del
suo potere e affamata di altra magia che ancora non conosce. Trai
due c’è Ciri, il personaggio per ora più sfuggente del terzetto,
della quale invece ci viene raccontata la nascita e l’origine del
legame che ha con Geralt.
The Witcher è fantasy puro
Narrativamente siamo nel territorio
del fantasy puro, con ambientazione semi-medievale e con una
miriade di personaggi che riecheggiano quel periodo storico e allo
stesso tempo si fondono con tradizioni, folklore, racconti e
incantesimi che sembrano nati all’alba dei tempi, con la nascita
delle storie stesse.
A questo profondo legame con la
tradizione fantastica si contrappone l’aspetto
soapoperistico di The Witcher, e
per questo intendiamo gli intrecci, i tormenti, i legami che
intercorrono trai personaggi, i loro struggimenti interiori, le
loro battaglie personali, il loro vissuto, in alcuni casi ancora
misterioso. Insomma, tutta la parte che in qualche modo rappresenta
il gancio per chi, non avendo mai letto, visto, giocato nulla di
relativo alla saga, si avvicina alla storia soltanto con la serie
Netflix.
All’inizio di questa recensione di
The Witcher abbiamo citato Game of Thrones, tuttavia sarebbe
ingiusto effettuare un paragone trai due prodotti perché, benché
siano appartenenti allo stesso genere, da un punto di vista
produttivo sono creature molto diverse e quindi bisognerebbe
pensare forse alla prima stagione della serie HBO per avere un
confronto meno impari. Sì, perché al netto della ricchezza
narrativa della serie Netflix, la messa in scena si rivela a tratti
ingenua, così come la scrittura di alcuni dialoghi che tendono a
semplificare le posizioni, i punti di vista, o semplicemente
caratterizzano una serie di situazione che hanno una lettura
univoca e superficiale.
Henry Cavill è Geralt di Rivia
Dopotutto The
Witcher è prima di tutto un onesto intrattenimento e
a questo scopo, almeno, regala notevoli scene di combattimento,
coreografate con grande cura e consegnate allo spettatore da una
cast più atto alla prestanza fisica che a quella psicologica.
Principe e protagonista di questo dislivello tra forma e sostanza è
Henry Cavill, a cui è stato dato l’incarico di
portare sullo schermo Geralt. Con lui, sfilano nello show una serie
di personaggi femminili variamente interessanti e tutti archetipali
del genere: la regina guerriera, la principessa in incognito, la
maga affamata di potere, tutte figure che rappresentano topoi
narrativi del fantasy e che vengono usati con destrezza per
costruire una rete di vicende dentro cui il witcher protagonista
(in senso molto relativo) si trova incagliato.
Oltre a Cavill, la serie vede
protagoniste Freya Allan nei panni della
principessa Ciri, Anya Chalotra che invece interpreta Yennefer
di Vengerberg e Jodhi May che è invece la Regina
Calanthe, nonna di Ciri. I tre personaggi femminili rubano
certamente la scena al nostro amato Superman, che nonostante la
presenza scenica e lo sforzo recitativo, manca del carisma che
forse dovrebbe avere il personaggio di Geralt.
The Witcher è una serie di grande
intrattenimento
The
Witcher è una serie fantasy pura, che scomoda gli
archetipi del genere e lo fa con fedeltà al materiale originale.
Non parte giocandosi da subito tutte le sue carte e per questo,
forse, è un prodotto che richiede un po’ di fiducia da parte dello
spettatore, tuttavia riesce ad intrattenere, e questo è il punto
che fa cadere l’ago della bilancia in suo favore. In attesa di
stagioni successive in cui le cose si faranno davvero serie.
Star
Wars L’Ascesa di Skywalker arriva oggi nelle sale
americane, mentre in quelle italiane ha già fatto il suo debutto,
precisamente lo scorso 18 dicembre. Per celebre l’uscita nelle sale
del film che chiuderà ufficialmente la saga degli Skywalker,
Mark Hamill, storico interprete di Luke Skywalker
nel franchise, ha voluto rendere omaggio alla persona che ha fatto
conoscere l’universo di Guerre Stellari al mondo intero:
George Lucas.
Attraverso il suo account Twitter, infatti, Mark Hamill ha condiviso un bellissimo
post per celebre George Lucas, il papà della saga
ambientata nella “galassia lontana lontana”. Una serie di immagini
che ritraggono l’attore insieme al regista, sceneggiatore e
produttore ha accompagnato la seguente didascalia: “E mentre
L’Ascesa di Skywalker arriva nei cinema, non dimentichiamoci che
tutto è nato dall’immaginazione di un uomo solo: George Lucas. Lui,
da solo, ha creato la galassia lontana lontana che ha ispirato
intere generazioni. E poi mi ha permesso di farne parte, cambiando
la mia vita per sempre…”
Potete vedere il post condiviso da Mark Hamill di seguito:
As
#TheRiseOfSykwalker arrives in theaters, let’s not forget that
it all started in the imagination of just 1 man: GEORGE LUCAS. He
alone created that galaxy far, far away that has inspired
generations. Then, he let me be a part of it & changed my life
forever…#ALifetimeOfLukepic.twitter.com/0HPUUrInUj
Star Wars: L’Ascesa di
Skywalker, capitolo conclusivo della nuova trilogia
del franchise diretto da J.J. Abrams,
arriverà nei cinema a dicembre 2019.
Nel cast Daisy
Ridley, Oscar
Isaac, John
Boyega, Kelly Marie
Tran, Naomi
Ackie, Joonas Suotamo,Adam
Driver, Anthony Daniels, Billy
Dee Williams Lupita Nyong’o, Domhnall
Gleeson, Billie Lourd e il veterano del
franchise Mark Hamill. Tra le new entry
c’è Richard E. Grant.
Il ruolo di Leia
Organa sarà interpretato di nuovo da Carrie
Fisher, usando del girato mai visto prima da Star Wars: Il Risveglio della
Forza.“Tutti noi amiamo disperatamente Carrie
Fisher – ha dichiarato Abrams – Abbiamo cercato
una perfetta conclusione alla saga degli Skywalker nonostante la
sua assenza. Non sceglieremo mai un altra attrice per il ruolo, né
mai potremmo usare la computer grafica. Con il supporto e la
benedizione della figlia, Billie, abbiamo trovato il modo di
onorare l’eredità di Carrie e il ruolo di Leia in Episodio IX,
usando del girato mai visto che abbiamo girato insieme per Episodio
VII.”
Stando ad un nuovo report di
Variety, i diritti di
sfruttamento cinematografico del franchise The LEGO
Movie potrebbero passare dalla Warner Bros. alla
Universal Pictures. Secondo il report, l’obiettivo sarebbe quello
di rilanciare la saga d’animazione basata sui celebri mattoncini
della società danese attraverso una nuova serie di film.
Nel nuovo progetto resterebbe
comunque coinvolto Dan Lin in qualità di
produttore, nonostante lo stesso sia legato alla Warner da un
accordo a lungo termine. Lin è stato il produttore di tutti i film
del franchise che sono stati distribuiti dalla Warner Bros.,
inclusi gli spin-off LEGO Batman – Il
Filme LEGO Ninjago – Il
Film.
Al momento la notizia non è stata
ancora confermata, né dalla LEGO né tantomeno dalla Universal:
sempre secondo quanto riportato dalla fonte, la major starebbe
accarezzando l’idea di rivisitare alcuni dei suoi grandi classici
in chiave LEGO.
I film della saga prodotti dalla
Warner Bros. sono stati accolti molto bene, tanto dalla critica
quanto dal pubblico, nonostante i risultati al botteghino dei vari
episodi non siano stati sempre soddisfacenti: il primo film ha
incassato 468 milioni di dollari a livello mondiale, seguito da
LEGO Batman – Il Film (311 milioni di dollari), The
LEGO Movie 2: Una nuova avventura (191 milioni) e
LEGO Ninjago – Il Film (123 milioni).
Nel 2014, il primo film divenne un
enorme successo, con recensioni prevalentemente positive e un
incasso di 469 milioni su un budget di 60, quello che si definisce
un vero successo. A scrivere e dirigere c’erano Phil
Lord e Chris Miller. Il primo film ha
generato subito un universo condiviso, con altri film del genere
usciti nel corso di questi 4 anni.
Il cast vocale originale del
franchise include attori del calibro di Chris Pratt,
Elizabeth Banks, Will Arnett, Nick Offerman, Alison Brie, Charlie
Day,Tiffany Haddish, Jonah
Hill e Channing Tatum.
Tutti sanno che Avengers:
Endgame, il cinecomic Marvel diretto da
Anthony e Joe Russo, è riuscito a
battere Avatar di James Cameron, diventando il film con il
maggiore incasso nella storia del cinema. In seguito all’importante
record stabilito dall’ultima avventura dei Vendicatori sul grande
schermo, lo stesso regista di Titanic si era congratulato
con i Marvel
Studios con un post pubblicato sia attraverso i suoi
profili social ufficiali che quelli del franchise.
All’epoca dei fatti, James Cameron aveva dichiarato: “Il
risultato di Endgame mi ha dato tantissima speranza. Questa è la
prova tangibile che le persone vanno ancora al cinema. E quello che
mi spaventava di più nel girare Avatar
2 e Avatar
3 è il fatto che il mercato è cambiato tantissimo, e che
quell’epoca in cui le persone sono entusiaste di andare in una sala
buia con un gruppo di estranei per guardare qualcosa fosse ormai
tramontata.”
Con l’arrivo nelle sale dei sequel
di Avatar a partire dal 2021, sono in
molti a pensare che la storia dei maggiori incassi al box office
possa essere nuovamente riscritta, e che Avatar possa
tornare in cima alla classifica dei film più visti. Della medesima
opinione sembra essere anche James Cameron, che in una recente intervista
con USA Today rilasciata
in occasione dei dieci anni dell’uscita del primo film, ha spiegato
che un’eventuale re-release della pellicola potrebbe ribaltare la
situazione, riportando in vetta il suo kolossal sci-fi: “Credo
sia una certezza”, ha dichiarato Cameron. “Ma lasciamo che
Avengers: Endgame si goda il momento e
celebriamo il fatto che persone stanno ancora andando al
cinema.”
Il regista ha poi sottolineato
ancora una volta di aver amato il film dei fratelli Russo, ma ha
anche dichiarato: “Non vorrei apparire irriverente, ma ci hanno
batttuto di pochissimo. Ho fatto i conti giusto prima: ci hanno
superato per un quarto del percento… penso che secondo i contabili
si tratterebbe di un errore di arrotondamento.”
Avatar
2debutterà
il 17 dicembre 2021, seguito dal terzo
capitolo il 22 dicembre 2023. Per il quarto e
quinto capitolo, invece, si dovrà attendere ancora qualche
anno: 19 dicembre 2025 e 17
dicembre 2027.
Il cast della serie di film è
formato da Kate
Winslet, Edie
Falco, Michelle Yeoh, Vin
Diesel, insieme ad un gruppo di attori che
interpretano le nuove generazioni di Na’vi. Nei film torneranno
anche i protagonisti del primo film, ossia Sam
Worthington, Zoe
Saldana, Stephen
Lang, Sigourney
Weaver, Joel David
Moore, Dileep
Rao e Matt Gerald.
In attesa di scoprire quali saranno
con precisione i piani di Quentin Tarantino in
merito al terzo chiacchieratissimo film della saga di
Kill Bill, il celebre regista e
sceneggiatore ha rivelato un aneddoto decisamente interessante in
merito alla saga con protagonista Uma Thurman nei
panni di Beatrix Kiddo.
In una recente intervista durante un
podcast di CinemaBlend,
Quentin Tarantino ha svelato che inizialmente il
ruolo di Bill non era stato pensato per David
Carradine, ma bensì per altri due attori, entrambi molti
noti al grande pubblico: Warren Beatty e
Bruce Willis. Per Beatty si sarebbe trattata della
prima collaborazione con Tarantino, mentre Willis aveva già
lavorato con il regista in Pulp Fiction e Four
Rooms. A proposito del casting del personaggio di Bill,
Tarantino ha spiegato:
“Avevo creato il personaggio di
Bill appositamente per Warren Beatty, ma alla fine mi sono reso
conto che un personaggio del genere non avrebbe potuto funzionare
con lui. Così ho provinato David Carradine, e ho apportato alcuno
modifiche al personaggio proprio per lui. La mia terza scelta
sarebbe stata Bruce Willis. Ogni volta che leggo la prima versione
di Kill Bill, per certi aspetti mi fa ridere… perché è la versione
di Warren Beatty.
Il regista ha poi aggiunto:
“Nella prima versione del film, Bill era una sorta di James
Bond malvagio. Più che un villain alla 007, sembrava una sorta
di alter-ego cattivo di Bond, e penso che Warren avrebbe potuto
mettere in luce questo aspetto. Se invece avessi dovuto scegliere
Bruce, probabilmente non avrei dovuto riscrivere così tanto il
personaggio. Bruce avrebbe potuto interpretare un James Bond
cattivo senza alcuna difficoltà. Forse mi sarei fatto soltanto
guidare un po’ di più dal suo carattere. Un po’ meno Cristal. Un
po’ più Coors. Un po’ meno champagne, un po’ piùbirra.”
Ricordiamo che l’ultimo film di
Quentin Tarantino, C’era una volta a
Hollywood, ha ricevuto 5 nomination ai Golden Globes
2020, incluso Miglior Film (Musical o Commedia),
Miglior Regia, Miglior Attore Protagonista (Musical o Commedia) per
Leonardo DiCaprio e Miglior Attore Non
Protagonista per Brad Pitt. Il film ha inoltre
ricevuto 4 candidature ai SAG Awards
2020 e ben 12 candidature ai Critics’ Choice
Awards.
Nonostante Cena con Delitto – Knives
Out, il suo ultimo film, sia stato molto apprezzato sia
dalla critica che dal pubblico, Rian Johnson non
dimentica quanto sia stato difficile gestire il rapporto con i fan
in seguito all’uscita nelle sale di Star Wars: Gli Ultimi
Jedi, secondo capitolo della trilogia sequel
della celebre saga fantascientifica che ha generato non poche
reazioni contrastanti all’interno del fandom di Guerre
Stellari.
In occasione dell’uscita nelle sale
di Star Wars: L’Ascesa di
Skywalker, il film diretto da Rian
Johnson è tornato nuovamente a far parlare di sé, dal
momento che sono tantissimi i fan che speravano che l’ultima fatica
di J.J.
Abrams possa aver in qualche modo riparato agli errori
commessi da Johnson con Episodio VIII.
In una recente intervista con
Radio.com,
Rian Johnson ha parlato proprio del rapporto con i
fan di Star Wars – che si sono spesso
distinti per atteggiamenti particolarmente deleteri – e di come
questo si sia ridimensionato proprio in seguito agli attacchi che
sono stati riservati a Gli Ultimi
Jedi:
“Penso che avvicinarsi ad un
qualsiasi processo creativo provando in tutti i modi a rendere
felici i fan sia sbagliato. Si rischia di ottenere il risultato
opposto. Anche facendo riferimento alla mia esperienza in qualità
di fan, se mi approccio a qualcosa, anche se si tratta di qualcosa
che penso di volere, se vedo esattamente quello che immaginavo di
vedere sul grande schermo, non posso far altro che reagire con un
‘Ah, ok!’. Potrebbe sicuramente farmi sorridere, ma al tempo stesso
mi lascerebbe una sensazione di neutralità che non mi porterebbe a
ripensare a quello che ho visto una volta uscito dalla sala,
lasciandomi insoddisfatto. Io voglio rimanere scioccato, voglio
essere sorpreso, voglio vedere delle cose contestualizzate
nuovamente. Nel momento in cui mi siedo al cinema, da fan voglio
essere sfidato.”
Star Wars: L’Ascesa di
Skywalker, capitolo conclusivo della nuova trilogia
del franchise diretto da J.J. Abrams,
arriverà nei cinema a dicembre 2019.
Nel cast Daisy
Ridley, Oscar
Isaac, John
Boyega, Kelly Marie
Tran, Naomi
Ackie, Joonas Suotamo,Adam
Driver, Anthony Daniels, Billy
Dee Williams Lupita Nyong’o, Domhnall
Gleeson, Billie Lourd e il veterano del
franchise Mark Hamill. Tra le new entry
c’è Richard E. Grant.
Il ruolo di Leia
Organa sarà interpretato di nuovo da Carrie
Fisher, usando del girato mai visto prima da Star Wars: Il Risveglio della
Forza.“Tutti noi amiamo disperatamente Carrie
Fisher – ha dichiarato Abrams – Abbiamo cercato
una perfetta conclusione alla saga degli Skywalker nonostante la
sua assenza. Non sceglieremo mai un altra attrice per il ruolo, né
mai potremmo usare la computer grafica. Con il supporto e la
benedizione della figlia, Billie, abbiamo trovato il modo di
onorare l’eredità di Carrie e il ruolo di Leia in Episodio IX,
usando del girato mai visto che abbiamo girato insieme per Episodio
VII.”