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The Hunting Wives – Spiegazione del finale: l’identità e il movente dell’assassino di [SPOILER]

The Hunting Wives – stagione 1 è una soap opera poliziesca ambientata nel cuore del Texas, con colpi di scena continui fino alla fine. Una donna liberale di nome Sophie e suo marito Graham si trasferiscono in una piccola città del Texas. Dopo essersi incontrate a una festa, Sophie si innamora rapidamente di una donna ricca, leggermente più progressista ma comunque estremamente conservatrice, di nome Margo. Simile a Devon in Sirens di Netflix, Sophie cerca di entrare a far parte del gruppo di amici ricchi ed elitari di Margo e scopre ben presto che tutti hanno dei segreti.

Quello che inizia come uno scontro culturale tra conservatori sostenitori di Trump e una liberale outsider si trasforma in un giallo quando una ragazza adolescente di nome Abby viene trovata morta nella foresta. La nuova pistola di Sophie, che è stata costretta a comprare, scompare. Tuttavia, riappare come arma del delitto. Mentre Sophie cerca di scoprire la verità, scopre rapidamente che non può fidarsi di Margo, nonostante abbiano iniziato una relazione.

Chi ha ucciso Abby nella prima stagione di The Hunting Wives

Il mistero al centro di The Hunting Wives è chi ha ucciso Abby, e ci sono diversi sospetti con forti moventi. La sospettata più probabile è Jill, la madre di Brad. Dopotutto, è lei l’assassina nel libro. Tuttavia, Sophie scopre che la sua nuova migliore amica e amante, Margo, è la responsabile dell’omicidio.

Come scopriamo all’inizio di The Hunting Wives, Margo ha adescato Brad, il fidanzato adolescente di Abby, già da tempo. Anche se lei lo definisce un tradimento, mi asterrò dal dipingerlo in questo modo, dato che lui è un ragazzo di appena 18 anni che frequenta ancora il liceo. È fortemente implicito che lei abbia iniziato ad abusare sessualmente di lui prima che fosse legalmente considerato un adulto. Anche se avesse aspettato che compisse 18 anni, sarebbe comunque moralmente riprovevole, soprattutto perché lo conosceva da quando era bambino.

Margo non vuole che nessuno sappia cosa sta facendo a Brad o che ha abortito dopo essere rimasta incinta. Usa la sua influenza su Brad per impedirgli di rivelare la loro “relazione”, ma non ha modo di manipolare Abby affinché taccia. Così, Margo la zittisce per sempre, nascondendo le sue azioni deplorevoli.

Come Sophie scopre l’aborto segreto di Margo

Sophie nota un dettaglio facilmente trascurabile

Sophie aveva tutti gli elementi per ricostruire la verità sull’omicidio di Abby da parte di Margo. Tuttavia, non riusciva a capire un movente forte fino a quando non ha scoperto che Margo aveva abortito in segreto. Margo non solo voleva nascondere di aver abortito, ma anche che era stato lo sperma di Brad a metterla incinta.

Fortunatamente, Sophie trova i tamponi di Margo in bagno dopo aver fatto sesso. Sophie ricorda che la prima volta che ha incontrato Margo, lei le ha detto che non poteva usare i tamponi. Invece di ignorare l’incongruenza, Sophie indaga e scopre che la gravidanza e l’aborto sono i motivi principali per cui una persona non può usare un tampone.

Planned Parenthood raccomanda alle persone che abortiscono in ambulatorio di non usare tamponi per una settimana per ridurre il rischio di infezioni. Purtroppo, Margo commette l’errore di negare di non poter usare un tampone, il che insospettisce Sophie.

Perché Sophie nasconde la morte accidentale di Kyle

Sophie teme le ripercussioni del bere e guidare

Sophie trascorre la prima metà di The Hunting Wives comportandosi in modo molto strano ogni volta che si parla di bere o guidare. In realtà non ha bisogno di un motivo per astenersi da entrambe le cose, ma la serie rivela che non fa nessuna delle due cose a causa di un precedente omicidio colposo causato dal bere e guidare.

Questo la porta a nascondere la morte di Kyle nei momenti finali della prima stagione di The Hunting Wives. È consapevole di avere un precedente per omicidio colposo, il che farebbe sì che la polizia la incolpasse invece di considerare che potrebbe aver agito per proteggersi.

Inoltre, era già stata indagata dai servizi sociali dopo l’ultimo incidente. Probabilmente si rende conto che, essendo l’unica responsabile del figlio al momento dell’incidente, potrebbe perderlo.

La complessa relazione tra Margo e Sophie, spiegata

La relazione tra Margo e Sophie confonde i confini tra romanticismo, ossessione e coercizione

La relazione tra Margo e Sophie in “The Hunting Wives” è in bilico tra ammirazione, ossessione e attrazione, rendendola una delle più complesse della serie. È difficile attribuire tutte le azioni di Sophie a una sola di queste categorie. Niente in questo show è semplice e lineare.

Sophie potrebbe aver iniziato a investire il suo tempo nel gruppo perché ammirava Margo, ma ben presto è diventata così ossessionata da lei da mettere da parte la sua famiglia e le sue responsabilità. Ha anche iniziato a comportarsi in modo insolito per compiacere Margo, cercando lodi e approvazione. Allo stesso tempo, però, non c’è alcun dubbio che provasse anche attrazione sessuale per Margo.

Nel frattempo, non è chiaro se Margo veda Sophie come il suo nuovo “giocattolo”, se voglia corromperla o se sia attratta da lei. Tutte sono spiegazioni plausibili. Dopotutto, Margo spinge ripetutamente, se non addirittura oltrepassa, i limiti di Sophie, soprattutto quando si tratta di alcol, droga e armi. Allo stesso tempo, si comporta come se fosse attratta da Sophie, e tra loro c’è sicuramente chimica. Come Sophie, probabilmente è un mix di entrambe le cose.

L’identità del rapitore di Kaycee Krummell e cosa le succede

Il rapimento di Kaycee non è collegato all’omicidio di Abby

The Hunting Wives stagione 1 introduce il rapimento di una ragazza adolescente di nome Kaycee Krummell. Questo crea un forte mistero quando Abby muore, perché la polizia teme che possa trattarsi di un rapitore e aggressore seriale. Tuttavia, alla fine, è chiaro che esiste un rapitore e aggressore seriale, ma non ha nulla a che fare con l’omicidio di Abby.

Considerando che il pastore Pete stava diventando troppo amichevole con Abby e le aveva preso il maglione, probabilmente sarebbe stata sua vittima se Margo non l’avesse uccisa.

Il pastore Pete ha rapito Kaycee Krummell circa sette mesi prima degli eventi di The Hunting Wives e fa di Nina la sua seconda vittima. Anche se non vediamo Kaycee mentre viene rapita, probabilmente è stata accompagnata dal pastore Pete, che l’ha drogata, come ha fatto con Nina.

Fortunatamente per Kaycee e Nina, l’agente Salazar riesce a ricostruire l’identità del rapitore in tempo per fermarlo. Lei e gli altri agenti lo fermano prima che riesca a scappare. Entrambe le ragazze sono vive nel container attaccato alla sua auto. Purtroppo, non otterranno giustizia poiché lui si suicida prima che la polizia possa arrestarlo.

La storia segreta di Margo e Kyle in The Hunting Wives spiegata

Kyle e Margo hanno un passato travagliato

Proprio come Sophie, Margo è enigmatica sul suo passato, ma è chiaro che non proviene da una famiglia benestante. Aprendosi con Sophie, ammette che sua madre era mentalmente instabile e che suo padre era un uomo sposato. Tuttavia, grazie a un flashback, finalmente scopriamo la verità.

La madre di Margo e Kyle era estremamente instabile e non riusciva a pagare l’affitto. Per questo motivo, lei e Kyle hanno messo in atto dei piani, rubando agli altri e vendendo gli oggetti rubati per denaro.

Inoltre, Sophie scopre che il padre di Margo e Kyle è un medico in una città vicina. Non è chiaro come si siano riconciliati, considerando che lui non faceva parte della loro vita quando erano bambini. Tuttavia, almeno li ama abbastanza da fornire loro un alibi.

Questo spiega perché Margo è così disperata di mantenere la sua reputazione positiva mentre suo marito inizia la sua campagna politica. Lei capisce cosa significa non avere stabilità e ricchezza. Se non avesse approfittato di un’adolescente, il suo passato potrebbe renderla un personaggio simpatico.

Sebbene la prima stagione di The Hunting Wives risponda alla domanda “Chi ha ucciso Abby?”, lascia completamente aperto il finale, aprendo la strada a una possibile seconda stagione. Sophie sa che Margo ha ucciso Abby, e non è chiaro se abbia intenzione di tenere il segreto o di smascherare la donna che adora.

Inoltre, Graham e Sophie si trovano in una situazione molto ambigua alla fine della prima stagione della serie Netflix. Non si sono lasciati e lui non ha chiesto il divorzio. Al contrario, lui torna a casa per qualche giorno per elaborare la notizia del tradimento di Sophie. È possibile che si riconcilino, ma potrebbero anche decidere di divorziare. In ogni caso, sarà un percorso difficile.

Infine, Sophie uccide Kyle per paura dopo che lui la minaccia. Tuttavia, decide di sbarazzarsi del corpo invece di denunciare l’incidente alla polizia. La seconda stagione di The Hunting Wives potrebbe includere la scoperta del corpo da parte della polizia e le indagini su quanto accaduto.

Wall To Wall – spiegazione del finale: da dove proveniva il rumore?

Wall to Wall è un nuovo avvincente thriller disponibile su Netflix, il cui finale merita di essere analizzato nei minimi dettagli. Paragonabile ad altre serie coreane di successo come Squid Game e Parasite, Wall to Wall racconta una storia intricata che affronta temi quali la povertà, le disparità di classe e il possesso della casa nella Corea contemporanea.

Tra i migliori thriller Netflix, Wall to Wall si distingue per il suo approccio unico a temi complessi. Kang Ha-neul interpreta Woo-seong, un uomo comune che lotta per guadagnare abbastanza soldi per mantenere la sua casa. Afflitto da spese insormontabili, lavora per lunghe ore e si astiene dall’usare l’elettricità a casa nel tentativo di ridurre i costi.

Da lì, si presenta un’opportunità di investimento e Woo-seong decide di correre un rischio enorme. Nel frattempo, però, una trama più ampia inizia a svelarsi, mentre un rumore terribile nel suo palazzo non accenna a cessare. I vicini lo accusano di essere il responsabile del rumore e tra loro si crea una tensione che culmina in un finale scioccante e violento.

Jin-ho voleva vendicarsi di Eun-hwa

Eun-hwa nascondeva un segreto importante

Il film culmina con la violenza, quando Jin-ho viene smascherato come responsabile del rumore. Jin-ho, il vicino di casa di Woo-seung, è un giornalista che sta lavorando a una storia che lo aiuterà a distruggere Eun-hwa. Eun-hwa, in qualità di procuratore, è riuscita a impedire la pubblicazione di uno degli articoli di Jin-ho, spingendolo a cercare vendetta.

Jin-ho è instabile e questo porta a scene di incredibile violenza verso la fine del film. Inventando una storia che avrebbe dovuto dipingere Woo-seung come vittima dell’avidità delle grandi aziende, spinto alla follia, Jin-ho finisce per uccidere il suo vicino del 1301, poi il marito di Eun-hwa.

Queste azioni sono terrificanti e indifendibili, anche se gli sforzi di Jin-ho sono alla ricerca della giustizia. Eun-hwa è una proprietaria sfruttatrice che cerca di trarre profitto dagli altri, acquistando immobili per rivenderli a un prezzo maggiorato. Jin-ho vuole che i suoi crimini vengano alla luce, ma è disposto a fare del male a persone innocenti per raggiungere il suo obiettivo.

La proprietà immobiliare in Corea in Wall to Wall è un sogno irrealizzabile

Lo sfruttamento è sempre possibile da parte di chi è più ricco

La proprietà immobiliare è un tema importante in Wall to Wall. Il film inizia con Woo-seung che acquista una casa tutta sua, e questo dovrebbe essere un passo importante nella sua vita. Egli immagina un futuro lì, dove potrà costruire comodamente una famiglia tutta sua.

Diversi anni dopo, quel comfort non è stato trovato e Woo-seung fatica a pagare tutte le bollette. La sua proprietà immobiliare, pur conferendogli un piccolo e superficiale vantaggio di classe rispetto agli affittuari, soprattutto nelle conversazioni con Eun-hwa, è per lo più insignificante.

Eun-hwa dice che può sfrattare gli inquilini del 1301, il che rafforza la separazione di classe derivante dalla proprietà della casa, e il controllo su questa proprietà permette a Woo-seong di ottenere i fondi per il piano delle monete GB. Purtroppo, tutti questi piani finiscono per essere irrilevanti e Woo-seong rimane povero alla fine del film.

Woo-seong era solo un danno collaterale

La ricerca di vendetta di Jin-ho non si cura delle vittime

Jin-ho decide di usare Woo-seong come capro espiatorio. Lo vede come la vittima definitiva dell’oppressione di classe, ma decide di sfruttare questa immagine piuttosto che sostenerlo in modo significativo. Jin-ho aggrava le difficoltà di Woo-seong incastrandolo per i rumori terribili che provengono dall’edificio, nascondendo un altoparlante e un telefono nell’armadio di Woo-seong.

Kang Ha-neul, che interpreta Woo-seong, è apparso recentemente nel ruolo di Kang Dae-ho in Squid Game.

Questo episodio è seguito dall’omicidio del vicino del 1301 da parte di Jin-ho, che ha dato la colpa anche a Woo-seong. Si scopre che Jin-ho l’ha persino pagata per lamentarsi del rumore con Woo-seong, spingendo tutti i vicini a coalizzarsi contro di lui. Tutto questo rende Jin-ho un personaggio un po’ confuso.

Sebbene apparentemente motivato dalla ricerca della verità, le azioni di Jin-ho contraddicono questo suo intento. È chiaro che Jin-ho è distaccato dalla propria umanità, ma c’è una triste ironia nella sua volontà di usare le bugie per raggiungere la verità che gli è stata tolta. Le sue azioni sono confuse nelle loro motivazioni, ma tutte derivano dalla sua verità repressa da Eun-hwa.

Lo sguardo del film sulle differenze di classe si confonde un po’ nella violenza, soprattutto per quanto riguarda le azioni sociopatiche di Jin-ho. Tuttavia, la storia riesce a comunicare efficacemente la distruttività delle lotte intestine. Mettendo le classi inferiori l’una contro l’altra, i potenti, come Eun-hwa, possono rimanere al sicuro.

Cosa significa bruciare il registro?

La fine del film vede Woo-seong intrappolato nelle stesse condizioni

Nel conflitto finale tra Jin-ho ed Eun-hwa, entrambi finiscono per morire. Jin-ho esorta Woo-seong a prendere il registro, che smaschererà tutti i crimini di Eun-hwa, e a rendere pubblici quei dettagli. Invece, Woo-seong ha la prima occasione nel film di trarne vantaggio e brucia il registro, cancellando le prove della vendita del suo appartamento.

Da quel momento, Woo-seong vive alcuni momenti di tranquillità e riflessione dopo essere stato quasi ucciso. Viene portato a convalescenza a casa di sua madre in campagna, dove regnano una serenità e una pace che non si trovano nei quartieri urbani di Seul. Tuttavia, Woo-seong sceglie di tornare a casa e viene accolto dagli stessi rumori dei lavori in corso.

Molti fattori intrappolano le persone in questi contesti urbani. C’è gioia nelle vite che creano, ma c’è anche grande tristezza nel modo in cui danno potere al capitalismo sull’umanità. Il finale di Wall to Wall regala a Woo-seong un po’ di pace, ma i fattori che lo feriscono persistono nel film e nella realtà.

The Gilded Age – Stagione 3, Episodio 5, Spiegazione del finale: i rapporti nella famiglia Russell si surriscaldano

Ora, a più di metà della terza stagione di The Gilded Age, la serie ha ancora molte domande a cui rispondere e grandi storie da continuare per ciascuno dei suoi personaggi principali. Nello specifico, in una serie ricca di eventi glamour, il matrimonio dell’episodio 4 della terza stagione di The Gilded Age è stato uno dei più sfarzosi, ma ha anche causato molti problemi a molti dei personaggi coinvolti.

Dopo il matrimonio infelice di Gladys Russell con Hector, duca di Buckingham, l’episodio 5 si tuffa direttamente nella loro vita coniugale e nelle conseguenze che il matrimonio ha avuto sulla sua famiglia in particolare. Mentre Bertha e George Russell stanno affrontando più turbolenze che mai, Larry Russell non vede l’ora di intraprendere nuovi affari e nuove relazioni amorose, così come Peggy Scott e Marian Brook.

Lady Sarah sta già causando problemi al matrimonio di Gladys e del duca

La nobildonna guarda dall’alto in basso Gladys Russell

Gladys Russell e Hector, duca di Buckingham, si sono appena sposati alla fine dell’episodio 4 della terza stagione di The Gilded Age, ma solo un episodio dopo, la loro relazione ha, come prevedibile, un inizio burrascoso. La storica Sidmouth Castle è più di quanto la sorella del duca, Lady Sarah, ritenga che Gladys possa gestire, e lo ha fatto sapere.

Dal loro arrivo nella dimora ancestrale del duca, Lady Sarah ha umiliato e sminuito Gladys ogni volta che ne ha avuto l’occasione. Dal rimproverarla davanti agli ospiti al reclamare l’attenzione del duca, Lady Sarah ha chiaramente l’autorità al castello di Sidmouth, ma questo pone un enorme problema, dato che Gladys è ora la padrona di casa.

Lady Sarah e il Duca hanno bisogno dei soldi di Gladys, ma in realtà non vogliono che lei sia presente, quindi Gladys dovrà imparare ad affermarsi per avere successo in Inghilterra nei prossimi episodi.

C’era qualcosa di strano in Lady Sarah nell’episodio 4 e questo è continuato nell’episodio 5 con la rivelazione che era stato un suo piano far sposare Hector con una ricca americana. Lady Sarah e il Duca hanno bisogno dei soldi di Gladys, ma in realtà non vogliono che lei sia presente, quindi Gladys dovrà imparare ad affermarsi per avere successo in Inghilterra nei prossimi episodi.

Marian e Larry sono fidanzati

Solo alcuni membri della famiglia sono felici della notizia

Il matrimonio di Gladys e del Duca è già un evento importante per la famiglia Russell, ma la storia della famiglia in questa stagione è diventata ancora più drammatica con il nuovo fidanzamento di Larry Russell e Marian Brook. Dopo aver aspettato mesi per confermare i loro sentimenti, i due sono finalmente fidanzati, ma non tutti sono entusiasti.

Dopo essersi fidanzati ufficialmente, Larry e Marian lo comunicano subito alle loro famiglie, ma sia la zia di Marian, Agnes van Rhijn, che la madre di Larry, Bertha Russell, non sembrano felici. Entrambe le donne si sentono escluse, il che significa che i loro sentimenti potrebbero avere più a che fare con le loro insicurezze.

Al di là del giudizio che la coppia sta già affrontando da parte dei propri familiari, la relazione tra Marian e Larry non sembra ancora definitiva. Nell’episodio, George Russell chiede a Larry di andare in Arizona per lavoro, interrompendo i preparativi della coppia e lasciando tempo a The Gilded Age per lanciare un colpo di scena.

Perché George Russell sta alzando la posta in gioco nei suoi affari

La nuova impresa di George è più rischiosa che mai

George Russell non è mai stato estraneo agli affari rischiosi, ma The Gilded Age – stagione 3 sta alzando nuovamente la posta in gioco per il magnate. Questa volta, George Russell potrebbe aver puntato troppo in alto con il suo nuovo piano per una ferrovia transcontinentale, e i suoi soci in affari non hanno avuto remore a dirglielo.

The Gilded Age ha aperto la stagione nel selvaggio west dell’Arizona, con George che cerca di concludere un accordo per acquistare dei terreni dai minatori. Da allora, ha cercato di negoziare l’accordo senza successo. Allo stesso tempo, si è esposto finanziariamente in modo eccessivo nel progetto, causando il ritiro dei suoi finanziatori, tra cui J.P. Morgan.

Persino la sua segretaria ha detto a George che stava esagerando, lasciando intendere che negli episodi rimanenti della terza stagione George e il resto della famiglia Russell potrebbero perdere tutto.

Altri uomini d’affari hanno dubitato di George Russell nelle stagioni precedenti, ma lui è sempre riuscito a spuntarla. Tuttavia, il suo comportamento nella terza stagione sembra molto più avventato. Persino la sua segretaria gli ha detto che stava esagerando, lasciando intendere che negli episodi rimanenti della terza stagione George e il resto della famiglia Russell potrebbero perdere tutto.

L’ex fiamma di Peggy crea problemi e opportunità

The Gilded Age organizza una grande intervista per Peggy

Molto è cambiato per Peggy Scott nella terza stagione di The Gilded Age, ma l’episodio 5 ha introdotto un richiamo alla trama della seconda stagione. Peggy si è ammalata e si è ripresa, trovando un nuovo amore nel dottor William Kirkland. Mentre i due devono già affrontare alcuni problemi con la madre di lui, l’episodio 5 ha mostrato che anche il passato di lei potrebbe causare dei problemi.

The Gilded Age stagione 3, episodio 6, “If You Want to Cook an Omelette” sarà trasmesso in anteprima su HBO Max domenica 27 luglio 2025 alle 21:00 EST.

Mentre assiste a una partita di baseball con William, Peggy incontra T. Thomas Fortune, il suo vecchio capo del The Globe. La scorsa stagione, Peggy ha deciso di licenziarsi dopo aver baciato l’uomo sposato, dicendo che voleva concentrarsi sul suo romanzo. Ora sembra che il signor Fortune non abbia recepito chiaramente il messaggio.

Peggy accetta la sua offerta di intervistare Frances Ellen Watkins Harper, ma quando arriva alla stazione ferroviaria lui è lì. Sia Peggy che William chiariscono che il signor Fortune non è il benvenuto e lui sembra lasciarli in pace. Questo crea una situazione molto scomoda per Peggy, nonostante l’enorme opportunità di intervistare la suffragista.

La terza stagione di The Gilded Age, episodio 5, pone un grande dilemma per la signora Astor

La società sta cambiando più velocemente di quanto lei riesca a stare al passo

Nel corso delle sue tre stagioni, The Gilded Age ha fatto un ottimo lavoro nell’esplorare come la struttura del potere a New York sia cambiata notevolmente durante quel periodo. Il denaro antico aveva sempre regnato sovrano, ma l’età dell’oro ha visto questo cambiamento con l’ascesa della nuova classe ricca. Allo stesso tempo, questo significava anche che le norme sociali stavano cambiando.

La terza stagione di The Gilded Age ha esplorato questo tema in modo approfondito, grazie al tema del divorzio. Persino la signora Astor, che governa la società, non è più immune a questo cambiamento, poiché ora deve affrontare pressioni da più parti affinché cambi la sua opinione sul divorzio. I giornali hanno diffuso pettegolezzi su sua figlia Charlotte e sulla sua relazione.

Come sottolinea Mamie Fish, se la signora Astor emargina Aurora Fane, dovrà fare lo stesso con sua figlia.

Questo avviene contemporaneamente all’esilio di Aurora Fane a causa della sua separazione. Come sottolinea Mamie Fish, se la signora Astor emargina Aurora Fane, dovrà fare lo stesso con sua figlia. Per evitare uno scandalo ancora più grande, la signora Astor potrebbe essere costretta a cambiare opinione, portando a un cambiamento ancora più radicale nel dibattito sul divorzio in The Gilded Age.

Fondazione – Stagione 3, episodio 2: la spiegazione del finale

Fondazione – Stagione 3, episodio 2: la spiegazione del finale

Fondazione stagione 3, episodio 2, offre molti spunti interessanti da analizzare. Fondazione – stagione 3 è partita alla grande con i suoi primi episodi, la nuova stagione entra subito nel vivo del conflitto quando il Mule inizia la sua conquista galattica con il pianeta Kalgan, sconvolgendo sia la Fondazione che l’Impero Galattico.

L’episodio vede Gaal risvegliarsi dal criosonno su Ignis, permettendoci di ritrovare lei e Hari Seldon. Il Mulo continua a dimostrare il suo potere su Kalgan. Le tre forme di Cleon lottano con il loro destino mentre il Primo Radiante li prepara alla caduta dell’Impero. C’è molto da analizzare.

Perché Gaal Dornick entra in contatto con Brother Dawn

La Fondazione e l’Impero devono collaborare

Come sappiamo dal finale della seconda stagione di Fondazione, Gaal Dornick e Hari Seldon sono entrati in criosonno in preparazione dell’arrivo del Mulo, l’antagonista principale della terza stagione. L’ultima scena della premiere della terza stagione ha visto Gaal risvegliarsi dal criosonno 152 anni dopo. Ora la vediamo contattare Brother Dawn, mettendo in contatto la Fondazione e l’Impero.

Il controllo del Mulo su Kalgan minaccia entrambe le principali forze della galassia, e nessuno lo sa meglio di Gaal Dornick.

La seconda stagione ha visto crescere la tensione tra la Fondazione e l’Impero Galattico, con la distruzione dell’insediamento originale su Terminus. Ora, la Seconda Fondazione si è consolidata e l’influenza dell’Impero sulla galassia sta diminuendo. Questo ha portato ad alcune scene di tensione durante la cena con Dusk, Dawn e l’ambasciatore della Fondazione Quent, che cercano di mantenere la pace nella galassia.

Il controllo del Mulo su Kalgan sta minacciando entrambe le principali forze della galassia, e nessuno lo sa meglio di Gaal Dornick. Gaal si è svegliata ogni anno per guidare il popolo di Ignis, quindi deve aver contattato l’Impero in precedenza per informarlo della minaccia imminente del Mulo.

Per quanto riguarda Dawn, è nel suo interesse affrontare rapidamente il Mulo, e dato che Brother Day non è particolarmente utile, è logico che si rivolga alla Fondazione per farlo. Sembra che sia necessario formare un’alleanza temporanea per affrontare il pirata guerriero prima che sia troppo tardi.

Spiegazione della nuova arma distruttrice di pianeti di Brother Dusk

La Novacula è terrificante

Il finale dell’episodio 2 della terza stagione di Fondazione mostra Brother Dusk che esamina una nuova arma che ha fatto costruire. Si tratta dell’arma Novacula, un’idea originale della serie TV Fondazione. Assomiglia al superlaser della Morte Nera di Star Wars, ma c’è una differenza importante.

La Novacula non disintegra il suo bersaglio, ma lo riorganizza in uno stato irriconoscibile. Come vediamo nella serie, l’arma distrugge il suo bersaglio e lo spazio viene riformato con un ammasso di stelle. Dusk chiarisce che questa è un’opzione di ultima istanza che Dawn potrà utilizzare se necessario, creando pericoli terrificanti per la terza stagione.

Perché Hari Seldon se n’è andato e se tornerà nella terza stagione di Foundation

Hari Seldon è misterioso come sempre

Hari Seldon, interpretato da Jared Harris, è l’attore principale di Foundation ed è uno dei personaggi più importanti della serie. È senza dubbio il personaggio più iconico di Isaac Asimov, ma è comunque sorprendente che sia durato così a lungo nell’adattamento televisivo, dato che compare solo nelle prime due parti del romanzo.

Sebbene Hari e Gaal avessero concordato di entrare in criosonno a intervalli di un anno, concedendosi così il tempo di svegliarsi e guidare Ignis, Hari tradisce questa idea. Mette Gaal in criosonno per anni, mentre lui rimane sveglio e guida la Seconda Fondazione. Hari crede che il tempo di Gaal sia più prezioso del suo, dato che è lei che alla fine dovrà affrontare il Mulo.CorrelatiL’attore di GOT anticipa il suo “personaggio infantile” nella terza stagione di Foundation dopo il ricastingEsclusiva: le scelte recitative di un importante attore di Game of Thrones sconvolgono la terza stagione di Foundation.

Questo porta Gaal a svegliarsi e a scoprire una versione molto più anziana di Hari Seldon, che è rimasto in vita per anni, costruendo statue e aiutando nello sviluppo di Ignis. Sta contribuendo con ciò che può con l’ultimo pezzo della sua vita, in modo da poter finalmente passare completamente il testimone a Gaal.

Non è chiaro quando rivedremo Hari.

Non sappiamo esattamente quale sia il prossimo piano di Hari Seldon, poiché lo intraprende con l’aiuto dell’entità (sotto forma di sua moglie, Yanna), che in precedenza lo ha riportato nel suo corpo. Entra in un misterioso tunnel spaziale e scompare, lasciando Gaal a cavarsela da sola. Non è chiaro quando rivedremo Hari.

Il piano di Toran, Bayta e Han Pritcher per sconfiggere il Mulo spiegato

Han sta usando i ricchi Nepo Babies come spie

La terza stagione di Foundation ha introdotto una nuova serie di personaggi, che sono forse le aggiunte più interessanti alla serie dalla prima stagione. Tra questi ci sono il capitano Han Pritcher, un agente dei servizi segreti che cerca di sconfiggere il Mulo, e Toran e Bayta Mallow, due sposini che beneficiano della ricchezza generazionale del loro antenato Hober Mallow, senza preoccuparsi minimamente del complotto del Mulo.CorrelatiSono convinto che il sorprendente ricasting di un personaggio tanto atteso nella terza stagione di Foundation abbia una spiegazione canonicaFoundation di Apple TV+ torna con una nuova serie di episodi per continuare l’epica space opera, ma un volto familiare sembra diverso.

Il capitano Han Pritcher arriva a casa loro senza preavviso, sperando di usare la coppia come spie per ottenere informazioni sul Mulo. Pritcher è una sorta di soldato ribelle, che sta andando contro gli ordini per sconfiggere una minaccia più grande. I Mallow saranno invitati a una festa per celebrare la conquista di Kalgan da parte del Mulo, e Pritcher vuole partecipare.

Perché Brother Dusk morirà prima rispetto alle versioni precedenti

Demerzel ha abbreviato il ciclo di vita dei Cleon

La crisi del Mule è alle porte, ma il ciclo dei Cleon sta per concludersi. Tra dieci giorni, Brother Dusk andrà in pensione, trasformando l’attuale Day in quel ruolo, mentre l’attuale Dawn salirà al trono. Questo mette Dusk in uno stato di preoccupazione. Come sappiamo dall’episodio 1, non è ansioso di morire.

Demerzel ha accorciato il ciclo di vita dei Cleon a causa del deterioramento genetico di ciascun clone, e questo rende Dusk ansioso di agire nelle sue ultime ore. Sarà un personaggio cruciale da tenere d’occhio nella terza stagione di Foundation, mentre l’orologio (di Demerzel) si avvicina alla mezzanotte.

NCIS: Sydney – Stagione 3 – Conferme, cast, trama e tutto quello che sappiamo

Lo spin-off australiano NCIS: Sydney è tornato per la sua seconda stagione all’inizio del 2025, e ora la serie poliziesca è stata rinnovata per la terza stagione. Debuttato durante la stagione autunnale del 2023, segnata da uno sciopero, lo spin-off di NCIS vede protagonisti gli agenti americani dell’omonima agenzia che collaborano con la polizia federale australiana per risolvere casi che coinvolgono membri dell’esercito americano.

Primo spin-off della serie decennale ambientato fuori dagli Stati Uniti, NCIS: Sydney offre un cambio di ritmo rinfrescante alla serie, che ha debuttato nel lontano 2003.

Il palinsesto televisivo dell’autunno 2023 è stato fortemente influenzato dagli scioperi della WGA e della SAG-AFTRA, e il debutto di NCIS: Sydney è stato uno dei pochi programmi ad arrivare in tempo. Questo ha aiutato la CBS a ottenere un vantaggio e ha anche attirato molta attenzione sul nuovo spin-off.

Con il franchise NCIS in uno stato di cambiamento, Sydney è una serie procedurale più tradizionale, anche se spin-off come NCIS: Tony & Ziva e NCIS: Origins offrono un cambio di formato. Con l’universo NCIS ancora in espansione, NCIS: Sydney ha ottenuto un rinnovo anticipato per la terza stagione.

Ultime notizie su NCIS: Sydney – Stagione 3

La CBS pianifica una serata dedicata interamente a NCIS

L’ultima notizia sulla terza stagione di NCIS: Sydney è che è stata fissata la data di inizio della nuova stagione. Nell’ambito del palinsesto autunnale 2025 della CBS, il network ha programmato una serata interamente dedicata a NCIS per i fan. NCIS: Sydney passerà dal venerdì sera al martedì per andare in onda insieme alle altre serie NCIS del network.

NCIS, NCIS: Origins e NCIS: Sydney andranno tutte in onda in un blocco il martedì sera, la prima volta che la rete è riuscita a trasmettere tutte le sue serie NCIS insieme. Tutte e tre saranno trasmesse per la prima volta il 14 ottobre.

Quando NCIS: Sydney debutterà, ci sarà anche un piccolo salto temporale nella trama (via Collider). Mentre la seconda stagione riprendeva immediatamente dopo gli eventi della prima, qui non sarà così, il che è più in linea con il modo in cui funzionano solitamente le serie poliziesche in prima serata.

NCIS: Sydney – stagione 3 è confermata

Presto in Australia per la stagione 3

Nell’ambito dell’annuncio di rinnovo di massa della CBS alla fine di febbraio 2025, NCIS: Sydney stagione 3 è stata rinnovata. Annunciato insieme al rinnovo della stagione 23 di NCIS e della stagione 2 di NCIS: Origins, lo spin-off internazionale ha ottenuto un ordine incredibilmente rapido per la stagione 3. La notizia è arrivata pochi giorni dopo la premiere della stagione 2.

Dettagli sul cast della terza stagione di NCIS: Sydney

Torneranno gli agenti dell’NCIS e dell’AFP

Sebbene siano sempre possibili cambiamenti importanti nel cast, è logico che il cast principale di NCIS: Sydney rimarrà lo stesso da una stagione all’altra. Serie come NCIS si basano sull’intesa tra i personaggi principali, e Sydney ha non una, ma ben due agenzie di polizia al centro della serie.

Ciò significa che Olivia Swann tornerà nei panni dell’agente speciale dell’NCIS Michelle Mackey. Lavorando a stretto contatto con gli australiani, il partner di Mackey sarà ancora una volta Todd Lasance nel ruolo del vicecomandante della polizia federale australiana Jim “JD” Dempsey.

Il resto della squadra include l’agente americano dell’NCIS DeShawn Jackson, che sarà interpretato ancora una volta da Sean Sagar, e l’ufficiale di collegamento dell’AFP Evie Cooper, interpretata da Tuuli Narkle. A lavorare dietro le quinte per aiutare a risolvere i casi, il patologo forense dell’AFP Roy “Rosie” Penrose sarà interpretato ancora una volta da William McInnes.

Nel frattempo, Mavournee Hazel riprenderà il ruolo di Bluebird “Blue” Gleeson, la scienziata forense dell’AFP che lavora al fianco di Rosie per assistere gli agenti.

NCIS: Sydney utilizza anche un ampio cast di guest star, ma è impossibile sapere chi saranno. Finora, la serie non ha fatto ricorso a crossover con la serie madre per nessuna trama, e non ci sono notizie che ciò accadrà nella nuova stagione.

 Dettagli della trama NCIS: Sydney – Stagione 3

Cosa riserva il futuro alla squadra statunitense/australiana?

Per loro stessa natura, i procedural sono sia prevedibili che imprevedibili. Mentre è prevedibile che gli episodi consisteranno in trame “caso della settimana” che vedranno la squadra cercare di risolvere qualche caso difficile, è imprevedibile il contenuto effettivo degli episodi.

Una cosa che NCIS: Sydney potrebbe esplorare in futuro è il classico tropo televisivo della storia d’amore a lento sviluppo. Anche se i fan hanno pensato che i candidati più probabili per la serie fossero DeShawn Jackson di Sean Sagar ed Evie Cooper di Tuuli Narkle, vista la loro chimica, potrebbe non essere così.

Secondo TV Line’s Inside Scoop, NCIS: Sydney inizierà invece ad affrontare la crescente tensione tra Mackey e JD. Il showrunner Morgan O’Neill ha dichiarato al sito che, dopo il tradimento subito nella seconda stagione, Mackey erigerà delle barriere, ma la tensione sarà “forzata”:

Non so se, razionalmente, pensare che “questa è stata una cattiva idea” sia mai così potente come l’attrazione emotiva di “questa è una buona idea”. Quindi, penso che la terza stagione romperà sicuramente quella tensione.

A parte questo, non sappiamo molto sulla trama generale della terza stagione di NCIS: Sydney, ma conosciamo alcune location delle riprese. Mentre le prime due stagioni si sono concentrate principalmente su zone anonime della costa, non sarà così per la terza stagione.

NCIS: Sydney visiterà il Sydney Opera House (via TV Line), uno dei principali punti di riferimento dell’Australia, nella premiere della stagione. Almeno un caso sarà ambientato nell’Outback australiano (sempre via TV Line), dando alla serie un importante cambio di scenario.

Qualunque cosa accada, NCIS: Sydney ha molto su cui lavorare in vista della terza stagione.

Elsbeth – Stagione 3: conferma, cast e tutto quello che sappiamo

Elsbeth – Stagione 3: conferma, cast e tutto quello che sappiamo

La serie spin-off della CBS Elsbeth è tornata alla fine del 2024 per la sua trionfale seconda stagione, e l’eccentrico poliziesco ha ottenuto il rinnovo per una terza stagione. In onda a metà stagione durante il palinsesto televisivo 2023-2024, Elsbeth segue la protagonista (un’avvocatessa insolita ma abile) che viene inviata dal Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti per supervisionare il NYPD e indagare sul dipartimento per corruzione. Tuttavia, l’astuta osservatrice non può fare a meno di usare la sua brillante prospettiva per aiutare la polizia a risolvere i casi e indirizzare i detective nella giusta direzione. Multilivello e divertente, Elsbeth è una serie poliziesca convenzionale, ma anche incentrata sui personaggi.

Elsbeth ha avuto un percorso complicato prima di arrivare sullo schermo, essendo uno spin-off della popolare serie The Good Fight. Ironia della sorte, The Good Fight è a sua volta uno spin-off di The Good Wife, e Elsbeth Tascioni (interpretata da Carrie Preston) è apparsa in entrambe le serie. Ora protagonista della sua serie, Elsbeth adotta un approccio diverso dal tipico formato “un caso a settimana” e mescola un sano mix di intrighi polizieschi con la ricerca personale di Elsbeth per indagare sulla corruzione della polizia di New York. Tutto questo contribuisce a creare una narrazione avvincente con un grande slancio ora che la terza stagione è stata rinnovata.

Ultime notizie su Elsbeth – Stagione 3

La CBS ordina una terza stagione di Elsbeth

Rinnovata insieme a serie di successo come NCIS e Fire Country, è chiaro che Elsbeth è destinata a diventare un altro successo di lunga durata per il network.

Annunciata insieme a più di una mezza dozzina di altri rinnovi, l’ultima notizia conferma che la CBS ha ordinato la terza stagione di Elsbeth. La serie poliziesca eccentrica ha guadagnato popolarità nelle sue due stagioni finora, e il suo rapido rinnovo è un segno che la CBS è soddisfatta di come stanno andando le cose. Rinnovata insieme a serie di successo come NCIS e Fire Country, è chiaro che Elsbeth è destinata a diventare un altro successo di lunga durata per la rete. L’ordine di rinnovo non ha fornito dettagli sulla terza stagione, ma questi arriveranno una volta terminata la seconda stagione.

La terza stagione di Elsbeth è confermata

Elsbeth torna al lavoro nella terza stagione

A pochi episodi dalla fine della seconda stagione, la CBS ha deciso di rinnovare Elsbeth per una terza stagione nel febbraio 2025. Questo modesto spin-off procedurale si è lentamente costruito nel corso delle due stagioni finora trasmesse, e il suo ultimo rinnovo è segno che le cose stanno andando nella giusta direzione. Il palinsesto della CBS si sta rapidamente riempiendo di successi di lunga durata, e Elsbeth è diventato l’ennesimo successo inaspettato per la rete.

Il rinnovo della terza stagione non è stato accompagnato da dettagli sulla produzione, ma si presume che i lavori inizieranno nei mesi estivi. La terza stagione di Elsbeth arriverà senza dubbio nell’autunno del 2025 e probabilmente non sarà rimandata alla metà della stagione. Le serie televisive non mancano mai di rispettare i tempi previsti e, salvo imprevisti legati al settore, Elsbeth tornerà prima della fine dell’anno.

  • Elsbeth va attualmente in onda con nuovi episodi il giovedì alle 22:00 sulla CBS.

Dettagli sul cast della terza stagione di Elsbeth

Vedere la coppia crescere da colleghi riluttanti a partner autentici è ciò che eleva la serie al di sopra degli altri procedural, e Wallace è fondamentale per mantenere lo slancio emotivo nella terza stagione.

Sebbene sia impossibile sapere chi apparirà nella terza stagione di Elsbeth, è certo che Carrie Preston sarà presente per riprendere il suo ruolo di avvocatessa intuitiva con la borsa a tracolla per altri casi. Ad affiancarla ci sarà senza dubbio Wendell Pierce nel ruolo del capitano Charles “C.W.” Wallace, il cui rapporto professionale con Elsbeth è uno dei tratti più interessanti dell’intera serie. Vedere la coppia passare da colleghi riluttanti a veri e propri partner è ciò che eleva la serie al di sopra degli altri procedural, e Wallace è fondamentale per mantenere lo slancio emotivo nella terza stagione.

Si prevede il ritorno anche di altri volti noti, tra cui Carra Patterson nei panni dell’agente Kaya Blanke, la prima vera amica di Elsbeth nella polizia. Con Blanke sulle tracce di un detective, sarà interessante vedere come si svilupperà il suo personaggio nel corso delle stagioni di Elsbeth. La serie vede anche la partecipazione di numerosi guest star di settimana in settimana, ed è impossibile prevedere con esattezza chi presterà il proprio talento negli episodi della terza stagione. Tuttavia, il prestigio di Elsbeth fa pensare che non si tratterà solo di pochi nomi famosi.

Dettagli sulla trama della terza stagione di Elsbeth

Elsbeth risolve casi e corruzione nella terza stagione

Sebbene tra ora e la fine della seconda stagione possa sempre verificarsi un colpo di scena, è probabile che Elsbeth abbia trovato un ritmo che darà il tono al resto della serie. Elsbeth è unica perché utilizza sia il formato “whodunnit” che quello “howcatchem”, il che significa che i casi settimanali potrebbero essere dei misteri o potrebbero mettere in mostra il dramma avvincente di vedere Elsbeth e la sua squadra risolvere i casi. Indipendentemente dal formato che la serie adotterà, ci aspettano casi ancora più emozionanti.

Elsbeth – stagione 2 è stata trasmessa per la prima volta il 17 ottobre 2024.

Oltre a ciò, Elsbeth ha molti drammi da affrontare insieme alle storie settimanali, soprattutto mentre continua a sradicare la corruzione all’interno del NYPD. Non solo il suo compito è difficile, ma potrebbe anche rivelarsi pericoloso, soprattutto se scoprisse qualcosa di molto più grande di semplici individui corrotti. La prossima stagione mescolerà abilmente entrambi gli elementi più forti della serie e potrebbe anche aggiungere alcuni nuovi filoni drammatici in futuro.

Franklin Richards: storia, poteri e ruolo nel film I Fantastici Quattro: Gli Inizi

Franklin Richards è uno dei personaggi più affascinanti e complessi dell’universo Marvel. Figlio di Reed Richards (Mr. Fantastic) e Susan Storm (la Donna Invisibile) dei Fantastici Quattro, Franklin è un mutante con poteri straordinari, sin dalla nascita. La sua esistenza è un’anomalia genetica: nonostante sia nato da due esseri umani modificati da raggi cosmici, Franklin è infatti un mutante di livello Omega, classificato tra i più potenti dell’intero universo Marvel. Apparso per la prima volta in Fantastic Four Annual n. 6 del 1968, creato da Stan Lee e Jack Kirby, Franklin ha avuto un’evoluzione narrativa costante, passando da semplice bambino a figura chiave in eventi cosmici e storyline fondamentali della Marvel. Ora che è stato introdotto anche al cinema in I Fantastici Quattro: Gli Inizi, è bene sapere qualcosa in più sul suo conto.

La storia del personaggio

Nel corso degli anni, Franklin ha vissuto momenti drammatici e decisivi. Fin dalla sua infanzia, ha dimostrato di possedere poteri psionici fuori scala, al punto che i suoi genitori hanno spesso temuto per la sua sicurezza e quella del mondo. Uno degli eventi più iconici che lo vede protagonista è la saga di La Rinascita degli Eroi, in cui Franklin crea un intero universo tascabile per salvare gli eroi della Terra caduti contro il villain Onslaught. In un’altra storyline, Future Foundation, lo vediamo invece crescere sotto la guida di suo padre e dell’organizzazione fondata per dare un futuro migliore all’umanità. La sua amicizia con Valeria, la geniale sorella minore, è un altro punto chiave della sua crescita narrativa.

Franklin è stato anche al centro della saga Power Pack e ha avuto numerose interazioni con i mutanti degli X-Men, soprattutto durante gli eventi di House of X e Empyre. In particolare, durante Empyre: Fantastic Four, viene messo alla prova il suo ruolo come giovane creatore e la sua difficoltà a gestire poteri così vasti. Tuttavia, uno dei colpi di scena più recenti è stato quello di scoprire che Franklin non è in realtà un mutante, bensì ha usato inconsciamente i suoi poteri per alterare la propria biologia. Questo ha messo in crisi la sua appartenenza alla comunità mutante, rivelando la complessità psicologica del personaggio e la continua tensione tra ciò che è e ciò che vuole essere.

Franklin Richards

I poteri di Franklin Richards

I poteri di Franklin Richards sono dunque tra i più vasti e devastanti mai visti nell’universo Marvel, a tal punto che hanno spesso rappresentato un ostacolo narrativo notevole, tanto che periodicamente viene “allontanato dalle scene” (in una occasione viene rapito dal nonno Nathaniel Richards e in un’altra viene addirittura privato dei suoi poteri, diventando un bambino normale). Franklin è infatti in grado di alterare la realtà a un livello quasi divino, plasmando l’universo secondo la propria volontà. Ha creato universi alternativi, manipolato il tempo, la materia e persino riportato in vita esseri cosmici.

La sua abilità più nota è la manipolazione della realtà su scala universale, che lo pone al livello di entità cosmiche come l’Eternità o il Tribunale Vivente. Questo lo rende un essere temuto e rispettato persino da Galactus, che in alcune linee temporali diventa suo araldo. Oltre alla manipolazione della realtà, Franklin possiede però anche poteri telepatici e telecinetici potentissimi, capaci di rivaleggiare con quelli dei più forti mutanti mentali come Charles Xavier o Jean Grey. È stato mostrato capace anche di comunicare a distanza intergalattica, proiettare la propria coscienza, bloccare o risvegliare i poteri di altri esseri, e leggere le menti più complesse.

Queste abilità non sempre sono sotto il suo pieno controllo, specialmente nelle sue prime apparizioni, quando spesso le sue emozioni infantili influenzavano il modo in cui i poteri si manifestavano. Nel corso del tempo, Franklin ha anche dimostrato una forma di immortalità potenziale e una resistenza fisica sovrumana quando alimentato al massimo delle sue capacità. Tuttavia, una delle dinamiche più interessanti è il declino dei suoi poteri: in alcune saghe, come Fantastic Four post-Empyre, viene narrato come Franklin stia perdendo le sue capacità e si confronti con l’idea di essere “normale”. Questo aspetto introduce un livello di umanità e fragilità nel personaggio, rendendolo molto più accessibile e tragico nel contesto delle sue azioni eroiche e dei suoi legami familiari.

Vanessa Kirby in I Fantastici Quattro Gli Inizi
Sue Storm (Vanessa Kirby) e Franklin Richards in I Fantastici Quattro: Gli Inizi

Franklin Richards debutta sullo schermo in I Fantastici Quattro: Gli Inizi

Per quanto riguarda l’universo cinematografico Marvel, Franklin Richards fa il suo debutto nel film I Fantastici Quattro: Gli Inizi (leggi qui la nostra recensione). Sebbene nel film sia per la maggior parte un’infante, ricopre già un ruolo molto importante. Franklin diventa infatti l’obiettivo di Galactus, che riconosce in lui un potere immenso, capace di salvarlo dalla sua fame infinita. Le reali capacità del bambino rimangono ad ora grossomodo inesplorate nel film, ma nel finale egli riesce a riportare in vita sua madre, la quale sembra così aver avuto un assaggio del suo immenso potere. Franklin è poi presente, quando ha ormai 5 anni, nella scena mid-credits del film, dove incontra Dottor Destino, il quale sembra a sua volta molto interessato a lui.

LEGGI ANCHE: I Fantastici Quattro: Gli Inizi, la descrizione delle scene post-credits!

Questa scena presuppone dunque che il personaggio verrà sviluppato in maniera più approfondita nei prossimi film Avengers: Doomsday Avengers: Secret Wars. Dato il già annunciato “reset” che caratterizzerà l’MCU dopo quest’ultimo titolo, è probabile che possa essere proprio Franklin a dar luogo ad una completa riscrittura della realtà, manipolandola con i propri poteri. L’introduzione di Franklin segna dunque indubbiamente un punto di svolta per l’universo Marvel al cinema, offrendo potenzialmente nuove linee narrative e temi legati alla mutazione, alla famiglia e alla responsabilità del potere.

Sheriff Country: conferma, cast e tutto quello che sappiamo sullo spin-off di Fire Country

L’emozionante serie drammatica Fire Country sta per avere uno spin-off e ci sono già tantissime novità entusiasmanti sul prossimo show, Sheriff Country. In uscita alla fine del 2022, Fire Country segue le vicende del detenuto Bode Donovan che aderisce a un programma di scarcerazione anticipata poco ortodosso che gli permette di diventare pompiere volontario nella California settentrionale e lavorare con esperti qualificati per combattere incendi di vaste proporzioni. Con il suo mix di dramma, azione ed elementi procedurali, Fire Country ha catturato l’attenzione degli spettatori durante la sua prima stagione e ha già un grande potenziale di franchise.

Nonostante abbia ottenuto solo un misero 50% Rotten Tomatoes da parte della critica e un punteggio ancora meno impressionante del 45% da parte del pubblico, la prima stagione di Fire Country ha fatto buoni affari per la CBS e la rete l’ha rapidamente rinnovata per la seconda e la terza stagione.

Come molti programmi simili a Fire Country, ha il potenziale per durare diverse stagioni e lascia anche molte possibilità per spin-off ambientati nello stesso universo. Ecco perché, con l’arrivo della quarta stagione di Fire Country, la serie sta per essere trasformata in Sheriff Country.

 Ultime notizie su Sheriff Country

Morena Baccarin in Fire Country

Il cast dello spin-off ha trovato il protagonista maschile

Mentre il cast dello spin-off continua a prendere forma, le ultime notizie confermano che Sheriff Country ha trovato il suo protagonista maschile. Forse meglio conosciuto per la sua interpretazione in CSI: Vegas, Matt Lauria è stato scelto per interpretare il ruolo principale di Boone al fianco di Morena Baccarin. Boone è descritto come il partner duro e capace dello sceriffo Mickey, con cui ha instaurato un forte legame. Sebbene i loro stili possano a volte scontrarsi, formano una squadra eccellente.

Sheriff Country è confermato per l’autunno 2025

Il spin-off di Morena Baccarin ottiene il via libera

Dopo che la CBS ha introdotto il personaggio dello sceriffo Mickey Fox nella seconda stagione di Fire Country, era solo questione di tempo prima che i piani della rete per uno spin-off si concretizzassero.

Nel maggio 2024, la CBS ha ufficialmente dato Sheriff Country un ordine di stagione che lo vedrà arrivare come parte della stagione 2025-2026. Questa notizia arriva poche settimane dopo l’annuncio della terza stagione di Fire Country, dimostrando che lo show sta già sbocciando in un franchise autentico dopo solo pochi anni in onda.

La serie ha compiuto il grande passo nel gennaio 2025, quando è stato annunciato che Sheriff Country aveva finalmente iniziato le riprese. Anche se la data di uscita non è ancora nota, Sheriff Country farà parte del palinsesto autunnale della CBS insieme a Fire Country. Invece di essere un’aggiunta di metà stagione, il celebre spin-off riempirà uno degli slot lasciati liberi dalla cancellazione di S.W.A.T., FBI: International e FBI: Most Wanted.

Fire Country è stato rinnovato per una quarta stagione.

Dettagli sul cast di Sheriff Country

Morena Baccarin interpreta lo sceriffo Mickey Fox

Morena Baccarin sarà la protagonista della serie nei panni dello sceriffo Mickey, ma non è l’unica star confermata finora. Sulla base dei commenti di Diane Farr, è stato confermato che la sorellastra di Mickey, Sharon, apparirà nello spin-off, ma la portata del suo ruolo è sconosciuta. W. Earl Brown (Deadwood) interpreterà il padre di Mickey (e il patrigno di Sharon) Wes, mentre Christopher Gorham (Covert Affairs) interpreterà l’ex marito di Mickey, Travis. Mickey e Travis hanno una figlia, ma il ruolo non è ancora stato assegnato. Michele Weaver (Love Is) interpreterà una giovane vice sceriffo di nome Cassidy.

CSI: Vegas alum Matt Lauria è stato scritturato per il ruolo maschile principale e interpreterà il vice sceriffo Boone. Boone è descritto come uno degli agenti più capaci dello sceriffo Mickey e suo partner di lunga data nella lotta al crimine. Tuttavia, ha anche uno stile tutto suo che a volte entra in conflitto con il suo superiore.

Dettagli della storia di Sheriff Country

Lo sceriffo Fox protegge Edgewater da un mondo pericoloso

Lo spin-off sarà probabilmente simile a una serie poliziesca moderna, in cui lo sceriffo Mickey dovrà affrontare varie minacce che mettono a repentaglio la tranquillità del suo angolo di mondo.

A giudicare da ciò che è emerso durante le apparizioni dello sceriffo Fox in Fire Country, è facile intuire quale sarà la trama di Sheriff Country. Morena Baccarin interpreta lo sceriffo Mickey di Edgewater, un poliziotto iperprotettivo che farebbe qualsiasi cosa per proteggere la sua città. L’attore veterano sarà al centro della storia, che potrebbe avere una narrazione incentrata sui personaggi, molto simile a Fire Country. Lo spin-off sarà probabilmente simile a un moderno procedural e vedrà lo sceriffo Mickey affrontare vari elementi che minacciano il suo angolo di mondo.

Si sa che Mickey avrà un ex marito, Travis, e una figlia ancora senza nome che avrà lottato contro la tossicodipendenza. Sembra che la vita personale dello sceriffo Mickey sarà in primo piano durante la serie, il che potrebbe renderla molto avvincente. Gli spettatori hanno già visto il suo rapporto con la sorellastra, ma l’introduzione di suo padre aggiungerà anche una miriade di nuovi colpi di scena in Sheriff Country.

9-1-1: Nashville – cast, trama e tutto quello che sappiamo

9-1-1: Nashville – cast, trama e tutto quello che sappiamo

Il franchise 9-1-1 è destinato ad ampliarsi con un nuovo spin-off, e ci sono già tantissimi dettagli entusiasmanti sulla stagione di debutto di 9-1-1: Nashville. Sviluppato inizialmente per la Fox da Ryan Murphy, Brad Falchuk e Tim Minear, l’originale 9-1-1 è andato in onda per quasi un decennio ed è persino sopravvissuto al passaggio alla ABC. Il concept del franchise è piuttosto semplice e segue le vicende di poliziotti, vigili del fuoco e personale medico che rispondono alle emergenze più gravi che scuotono la loro città. La serie originale è ambientata a Los Angeles; il primo spin-off è stato ambientato in Texas, mentre ora Nashville si trasferisce nella capitale del Tennessee.

L’aggiunta di Nashville è una sorta di mossa laterale per il franchise, poiché la sua apparizione segue la fine di 9-1-1: Lone Star. Lo spin-off originale è andato in onda nel 2025, anche se la serie originale sembra andare forte, dato che si avvicina presto alla sua decima stagione. Nashville è una destinazione nuova e piuttosto insolita per il genere procedurale, dato che la maggior parte delle serie sui primi soccorritori è ambientata in grandi metropoli come New York, Los Angeles o Chicago. La prima stagione di 9-1-1: Nashville è in arrivo e apre un nuovo entusiasmante capitolo per il franchise.

Ultime notizie su 9-1-1: Nashville

L’ultima notizia su 9-1-1: Nashville è che la serie spin-off ha una data di premiere. ABC ha annunciato ufficialmente le date di premiere per il suo palinsesto autunnale nel luglio 2025. 9-1-1: Nashville andrà in onda insieme alla serie principale il giovedì. La nuova serie è inserita tra 9-1-1 e Grey’s Anatomy nel palinsesto autunnale, il che sicuramente la aiuterà a conquistare il pubblico.

Tutte e tre le serie debutteranno il 16 ottobre, con 9-1-1 che aprirà la serata alle 20:00.

LeAnn Rimes ha anche rivelato qualche informazione in più sul suo personaggio, nonostante siano stati condivisi pochi dettagli sulla serie nel suo complesso. Rimes ha parlato con The Flow Space della sua esperienza di lavoro nella serie. Rimes ha rivelato che il suo personaggio sarà una madre, parlando della reazione della troupe:

Mi hanno detto: “Oh, wow, abbiamo sentito che interpreterai una mamma. Cosa? Non sei abbastanza grande per interpretare una mamma!”

Rimes ha 42 anni, quindi è sicuramente abbastanza grande per essere una mamma, ma la reazione è probabilmente dovuta al fatto che il suo personaggio è la madre di un personaggio più grande, forse uno degli altri giovani protagonisti.

9-1-1: Nashville aggiunge diversi membri al cast

Le ultime notizie su 9-1-1: Nashville sono che la serie al suo esordio ha iniziato a completare il cast. Gli annunci iniziali sul cast dello show includevano solo i protagonisti, interpretati da Chris O’Donnell e Jessica Capshaw, marito e moglie nella vita reale. Ora, i direttori del casting hanno iniziato a completare il resto del cast.

L’attrice di Broadway Hailey Kilgore e la cantante country LeAnn Rimes sono state entrambe aggiunte al cast, suggerendo che la musica avrà un ruolo significativo nella serie, il che è appropriato considerando che Nashville è conosciuta come la Città della Musica. Si uniscono al cast anche Michael Provost (The Sex Lives Of College Girls), Juani Feliz (Civil War), Kimberly Williams-Paisley (Nashville) e Hunter McVey al suo debutto sullo schermo.

9-1-1: Nashville è confermato

ABC ha ordinato la prima stagione per il 2025

Anche se il primo spin-off di 9-1-1 sta tramontando, un altro è sorto quasi immediatamente per prendere il suo posto. ABC ha annunciato lo sviluppo di 9-1-1: Nashville nel febbraio 2025, ed era chiaro che la rete sperava di portarlo sul piccolo schermo il prima possibile. Nashville farà parte della stagione 2025-2026 della ABC. Andrà in onda dopo la serie di punta della ABC il giovedì sera, mantenendo insieme gli altri episodi di 9-1-1.

9-1-1: Lone Star ha mandato in onda il suo ultimo episodio il 3 febbraio 2025.

Gran parte del personale dietro le quinte della nuova serie proviene dalla precedente serie 9-1-1, con Ryan Murphy, Tim Minear e 9-1-1: Lone Star showrunner Rashad Raisani nel ruolo di sceneggiatori e produttori esecutivi. Anche il co-creatore del franchise Brad Falchuk e la star di 9-1-1 Angela Bassett saranno produttori esecutivi.

Il cast di 9-1-1: Nashville

Chris O’Donnell sarà il protagonista della caserma dei pompieri

Finora, solo pochi nomi sono stati associati a 9-1-1: Nashville, e NCIS: Los Angeles star Chris O’Donnell è stato il primo ad unirsi al cast. O’Donnell sarà il protagonista nel ruolo del capitano Don Sharpe, responsabile della caserma dei pompieri più trafficata di Nashville. Il personaggio è descritto come un uomo di famiglia appassionato e un cavaliere di rodeo che nasconde alcuni segreti che gli causeranno problemi durante tutta la serie. Un dettaglio interessante sul cast è che anche il figlio di Sharpe lavorerà nella caserma dei pompieri, il che apre la porta a un dramma avvincente quando la sua vita lavorativa e quella familiare entreranno in collisione.

I personaggi di Nashville, finora, sembrano stranamente simili ai protagonisti della serie Lone Star, recentemente cancellata

Poche settimane dopo la scelta di O’Donnell, la star di Grey’s Anatomy, Jessica Capshaw, è stata scelta per interpretare il ruolo della moglie di Sharpe. Molti dei dettagli sul suo personaggio non sono ancora stati definiti, ma è anche la madre di Ryan, il figlio che lavorerà con il capitano Sharpe nella caserma dei pompieri. Ha descritto il suo personaggio come un “mix equilibrato di forza, intelligenza, strategia e ambizione durante un’intervista con TV Line. È stato anche rivelato che il suo personaggio è nel mondo delle corse di cavalli.

Il resto del cast è stato annunciato molto più tardi, ma quelli che hanno suscitato maggiore interesse sono Hailey Kilgore e LeAnn Rimes, entrambe con un background musicale: la prima sui palcoscenici di Broadway e la seconda nella musica country. La Taylor di Kilgore è persino descritta come cantante e pompiere nella descrizione del suo personaggio.

Roxie, interpretata da Juani Feliz, è stata definita una “drogata di adrenalina”, mentre Blue, interpretato da Hunter McVey, è stato descritto come un “cattivo ragazzo” diventato pompiere. Per ora si sa ancora molto poco sugli altri personaggi.

I Fantastici Quattro: Gli Inizi, la descrizione delle scene post-credits!

Dopo una lunga attesa, I Fantastici Quattro: Gli Inizi (qui la nostra recensione) è finalmente al cinema. Il film ci porta a riscoprire la prima famiglia della Marvel – composta da Reed Richards/Mister Fantastic (Pedro Pascal), Sue Storm/Donna Invisibile (Vanessa Kirby), Johnny Storm/Torcia Umana (Joseph Quinn) e Ben Grimm/La Cosa (Ebon Moss-Bachrach) – chiamati a fare i conti con il colossale Galactus (Ralph Ineson), il quale intende divorare la terra a meno che non gli venga consegnato il figlio di Reed e Sue, Franklin Richards.

LEGGI ANCHE: Guida al cast e ai personaggi di I Fantastici Quattro: Gli Inizi

Noi di Cinefilos.it abbiamo assistito all’anteprima del film, potendo così vedere anche le due scene post-credits in esso contenute, una delle quali anticipa ovviamente i prossimi capitoli di questa Saga del Multiverso del Marvel Cinematic Universe. Come noto, I Fantastici Quattro: Gli Inizi è stato descritto come il film che ci traghetterà verso il gran finale rappresentato da Avengers: Doomsday Avengers: Secret Wars. In quei due film i vendicatori saranno chiamati a confrontarsi con la minaccia di Dottor Destino, interpretato da Robert Downey Jr. e i Fantastici Quattro avranno un ruolo di primo piano a riguardo.

In vista del primo di questi due film, atteso al cinema il 18 dicembre 2026, andiamo allora a scoprire il contenuto delle due scene presenti dopo il finale di I Fantastici Quattro: Gli Inizi. Naturalmente, seguono spoiler sul contenuto di queste scene.

Vanessa Kirby in I Fantastici Quattro Gli Inizi
Sue Storm e Franklin Richards in I Fantastici Quattro: Gli Inizi

La scena mid-credits introduce il grande villain della saga

Subito dopo la prima parte dei titoli di coda del film, arriva la scena che fa da ponte verso Avengers: Doomsday. Questa è introdotta dalla didascalia “4 anni dopo“. Vediamo Sue Storm e il piccolo Franklin intenti a leggere un libro sul divano della propria casa. Non c’è traccia di Reed, Johnny e Ben. Ad un certo punto Sue si alza per andare a cercare un altro libro, ma quando torna verso suo figlio avverte una presenza negativa. Avvicinandosi con i propri poteri attivati, trova infatti suo figlio in piedi davanti a Dottor Destino. Il villain è di spalle, inginocchiato di fronte al bambino al quale sembra stia sussurrando qualcosa mentre Franklin gli tocca il viso. Non lo vediamo in volto, ma al di là del costume fedele a quello dei fumetti, con il mantello verde, in mano tiene anche la sua iconica maschera.

GUARDA ANCHE: Un primo sguardo a un certo personaggio nella scena post-credit di I Fantastici Quattro: Gli Inizi è finito on-line!

La scena si conclude così, introducendo dunque il personaggio che sarà poi interpretato da Downey Jr. Questa scena conferma però una serie di elementi: il Dottor Destino che vedremo in Avengers: Doomsday proviene dalla realtà dei Fantastici Quattro, ovvero Terra-828. Non sappiamo come abbia acquisito i suoi poteri, in quanto nel film viene riportato che gli unici ad essere esposti alla tempesta cosmica che li ha trasformati sono stati proprio i Fantastici Quattro. Allo stesso modo, viene da chiedersi se Destino fosse già in possesso dei suoi poteri durante lo scontro con Galactus o li abbia acquisiti nei quattro anni successivi.

In ultimo, il film non spiega come i Fantastici Quattro arrivino nella realtà del MCU fino ad oggi conosciuta, quella di Terra-616, ma questa scena ci permette di fare alcune teorie. Sappiamo infatti che la scena post-credits di Thunderbolts* vede i protagonisti di quel film assistere all’arrivo sulla Terra dell’astronave dei Fantastici Quattro. È possibile pensare che stiano inseguendo Dottor Destino, il quale in seguito allo scontro con Sue Storm potrebbe aver rapito Franklin e averlo portato con sé nell’universo dove vivono i personaggi che abbiamo fino ad oggi conosciuto. Perché Destino potrebbe averlo portato qui e quali siano le sue intenzioni nei confronti del bambino restano però un mistero che verrà svelato solo con l’arrivo di Avengers: Doomsday al cinema.

Robert Downey Jr.
Robert Downey Jr. sarà Dottor Destino in Avengers: Doomsday. Gentile Concessione Disney – (Photo by Jesse Grant/Getty Images for Disney)

La seconda scena post-credits è un omaggio ai Fantastici Quattro

Dopo la conclusione dei titoli di coda, arriva invece la seconda scena extra, la quale è però semplicemente un’omaggio ai primi cartoni animati dei Fantastici Quattro. Vediamo infatti una televisione su cui passa la sigla di quella serie animata, nella quale i quattro protagonisti combattono alcuni dei loro più iconici villain (tra cui il Fantasma Rosso, personaggio che doveva essere anche nel film interpretato da John Malkovich ma che è poi stato tagliato). Una volta conclusasi la sigla, il braccio robotico di H.E.R.B.I.E. spegne la televisione concludendo definitivamente il film.

L’omaggio a Jack Kirby

Prima di queste scene, però, segnaliamo anche la presenza di un omaggio a Jack Kirby, uno dei più grandi, celebri e influenti autori di fumetti della storia, ideatore di numerosi personaggi Marvel tra cui proprio i Fantastici Quattro. Viene riportata una sua affermazione sul proprio lavoro e sulla sua idea di personaggi. Compare poi la cifra 828 (quella della Terra dove si svolge il film), la quale si svela essere parte della data di nascita di Kirby: 8/28/1917.

La scomparsa di Amy Bradley: le teorie sulla storia raccontata dal documentario Netflix

La serie di documentari true crime La scomparsa di Amy Bradley di Netflix si addentra nel mistero persistente della scomparsa di Amy Bradley, svelando le numerose teorie emerse negli ultimi 27 anni. Attraverso interviste esclusive, prove appena emerse e un’analisi approfondita di innumerevoli possibilità – dal delitto alla scomparsa volontaria – la serie offre una nuova prospettiva a un caso che ha a lungo confuso gli investigatori e tormentato la famiglia di Amy. Di seguito, una panoramica delle principali teorie esplorate e gli ultimi sviluppi nella ricerca in corso di Amy, con il contributo dei registi e produttori esecutivi Phil Lott e Ari Mark.

Quali sono le teorie su ciò che è accaduto ad Amy Bradley?

La scomparsa di Amy Bradley ha generato un groviglio di teorie, alimentato dalle circostanze uniche della sua scomparsa da una nave da crociera in movimento piena di potenziali testimoni oculari. Inoltre, la sua ultima posizione nota, il balcone della cabina della sua famiglia, è stata ripulita prima che gli investigatori potessero setacciare la zona alla ricerca di prove.

“Ci sono alcuni dettagli su alcune delle persone a bordo della nave che sono sempre state solo teorie”, dice Lott. “Poter incontrare [quelle persone] e intervistarle a lungo ha reso le storie molto più interessanti, ricche, profonde e ha sollevato ulteriori domande… non ci sono risposte facili in questa storia”.

Oltre a rivisitare la possibilità di vecchia data che Amy sia saltata o sia caduta in mare (dato che le sue scarpe erano state lasciate sul balcone e il tavolo esterno era stato spostato), la serie esplora la teoria e le accuse secondo cui Alister “Yellow” Douglas, un intrattenitore a bordo della Rhapsody of the Seas durante il viaggio dei Bradley, sarebbe stato coinvolto nella scomparsa di Amy. Douglas era stato visto ballare con Amy in discoteca – un dettaglio supportato da riprese video – la notte della scomparsa di Amy.

Lori Thompson, intervistata nella docuserie, afferma di aver visto Amy con Douglas la sera prima della sua scomparsa. Tuttavia, gli agenti dell’FBI hanno indagato su queste affermazioni e hanno interrogato Douglas, che si è anche sottoposto volontariamente al test del poligrafo, risultato inconcludente. L’FBI lo ha rilasciato senza prove per accusarlo della scomparsa di Amy, e lui continua a dichiararsi innocente.

“Ogni singola persona che ha lavorato a questo caso era indecisa su cosa fosse successo ad Amy… quel tipo di sconcerto ha reso la situazione particolarmente sorprendente”, afferma Mark.

Un’altra cupa possibilità proviene dal marinaio in pensione della Marina statunitense Bill Hefner, che crede di aver incontrato una Amy angosciata in un bar dopo l’arrivo della sua nave a Curaçao nel gennaio 1999, 10 mesi dopo la sua scomparsa. Il racconto di Hefner, che circolava da anni negli ambienti del true crime ma che non era mai stato ripreso dalle telecamere, aggiunge un ulteriore tassello alla teoria secondo cui Amy sarebbe stata vittima di tratta dopo aver lasciato la nave.

Un’altra teoria suggerisce che Amy potrebbe aver lasciato la nave di sua spontanea volontà e potrebbe persino vivere in segreto all’estero. La possibilità è supportata da nuove prove che riguardano uno schema di indirizzi IP, riconducibili alle Barbados, che accedono al forum amybradleyismissing.com in occasione di importanti anniversari familiari e festività. L’investigatore online Anthony Willis, anch’egli intervistato, ha lanciato il sito nel 2018, sperando di creare una piattaforma centralizzata in cui esaminare eventuali indizi per supportare le ricerche in corso.

“Non credo che l’idea che lei abbandonasse volontariamente la nave sia mai stata presentata come una possibilità fino al [documentario]”, afferma Mark. “E non credo che la testimonianza oculare o le informazioni sulla proprietà intellettuale siano mai state presentate in alcun modo a qualcuno”.

Mark e Lott sanno che chi guarda la docuserie avrà probabilmente forti convinzioni su ciò che pensano sia successo ad Amy, ma, come hanno spiegato nel podcast You Can’t Make This Up, questo è un caso unico e sconcertante in cui chiunque potrebbe avere ragione. “È molto raro che ci siano così tanti scenari che sembrano possibili”, ha detto Mark alla conduttrice Rebecca Lavoie. “Sfido chiunque a considerare questi scenari e a confutarne uno, perché ci sono abbastanza informazioni per suggerire che uno qualsiasi di essi possa essere possibile. Ci ha fatto impazzire.”

Ci sono stati nuovi sviluppi nel caso di Amy Bradley?

Nel 1999, i Bradley hanno intentato una causa contro la Royal Caribbean. La compagnia di crociere ha dichiarato di aver agito in modo appropriato e responsabile in ogni momento. Alla fine, la causa è stata archiviata. Sebbene Amy non sia ancora stata ritrovata, la sua famiglia non ha mai perso la speranza che un giorno potesse tornare, secondo i registi.

“Mostrando il gruppo di amici, le relazioni che ha avuto nella sua vita e l’assenza che si avverte oggi da ogni singola persona che abbiamo intervistato, si percepisce una perdita”, dice Lott. “Se vedete quel vuoto nel cuore di tutti, devo solo credere che anche il pubblico lo sentirà.”

“Una cosa è parlare del vuoto di Amy, un’altra è viverlo”, aggiunge Mark. “Questa è una famiglia che crede profondamente in ciò che dice, e quello che dice è: ‘È là fuori, la troveremo e siamo pronti'”. 

Durante tutta la serie, i registi hanno voluto onorare la speranza duratura della famiglia, offrendo al contempo agli spettatori la possibilità di confrontarsi con il caso in prima persona.

“Siamo stati molto attenti a mantenere un equilibrio di responsabilità, evitando di far pendere la bilancia a favore di una teoria rispetto a un’altra”, afferma Mark. “Ma sentiamo anche la responsabilità nei confronti della famiglia di garantire che abbia la possibilità di lanciare un vero e proprio appello all’azione al pubblico, cosa che in effetti fa”.

Restate sintonizzati per aggiornamenti sul caso di Amy Bradley non appena saranno disponibili nuove informazioni. La scomparsa di Amy Bradley è disponibile su Netflix.

Brandon Routh, ex Superman, condivide la sua opinione sul film di James Gunn: “Ho pianto tre volte”

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Superman Returns di Bryan Singer non è stato esattamente apprezzato dai fan quando è uscito nelle sale nel 2006, ma molti concordano sul fatto che, a prescindere dai difetti generali del film, Brandon Routh ha fatto un ottimo lavoro nel ruolo di Clark Kent/Superman.

La tiepida accoglienza del film ha portato all’annullamento di un sequel previsto, ma Brandon Routh avrebbe avuto l’opportunità di interpretare l’Uomo d’Acciaio molti anni dopo, nella versione Kingdom Come del leggendario eroe della DC Comics, per l’evento televisivo Crisi sulle Terre Infinite della CW.

Quella apparizione ha segnato molto probabilmente l’ultima volta di Routh con l’iconico costume rosso e blu, ma l’attore ha spesso parlato del suo amore per Superman e ha chiaramente una solida comprensione di ciò che lo ha reso un personaggio così popolare e duraturo nel corso degli anni.

Parlando con Variety per promuovere il suo nuovo film horror, Ick, Brandon Routh ha rivelato di aver visto Superman di James Gunn, e di esserne un grande fan. “È stato molto divertente. Mi è piaciuto molto. Penso che David [Corenswet] sia fantastico. Ho pianto almeno tre volte.”

“Vedo la cosa in modo diverso. La affronto da una prospettiva diversa”, ha aggiunto. “Mi sono davvero appassionato guardandolo affrontare quei momenti difficili di Superman nella prima conversazione con Lois e Clark nell’appartamento. E poi tutta la questione familiare mi ha davvero colpito. È un grande film. C’è molto da vedere. Devo assolutamente rivederlo.”

“Sono davvero entusiasta del potenziale dell’Universo DC”, ha detto. “Un lancio di successo è un vantaggio per tutti coloro che desiderano di più da ciò che la DC ha da offrire. Ci sono molte fantastiche proprietà che possono essere esplorate.”

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Tutto quello che sappiamo su Superman

Superman è il primo film dei DC Studios scritto e diretto da James Gunn, con David Corenswet nei panni di Superman/Clark Kent e inaugurerà la fase intitolata “Dei e Mostri“. Il film racconterà un Clark Kent già adulto, alle prese con il delicato equilibrio tra la sua identità kryptoniana e quella umana, in un mondo in cui l’umanità fatica a fidarsi di figure straordinarie. Secondo quanto anticipato, non si tratterà di una storia di origini, ma piuttosto di un ritratto di Superman nel momento in cui cerca il suo posto nel mondo come giornalista al Daily Planet e come eroe capace di ispirare speranza.

Nel cast anche Rachel Brosnahan, Nicholas Hoult, Edi Gathegi, Anthony Carrigan, Nathan Fillion, Isabela Merced, Skyler Gisondo, Sara Sampaio, María Gabriela de Faría, Wendell Pierce, Alan Tudyk, Pruitt Taylor Vince e Neva Howell. Questi attori porteranno sul grande schermo personaggi come Lois Lane, Guy Gardner, HawkgirlMetamorphoLex Luthor e Mister Terrific.

Con il suo stile inconfondibile, James Gunn trasporta il supereroe nel nuovo universo DC, con una miscela unica di racconto epico, azione, ironia e sentimenti, consegnandoci un Superman guidato dalla compassione e da una profonda fiducia nella bontà del genere umano. Il tono del film sarà molto diverso rispetto alle precedenti versioni più cupe: Gunn ha dichiarato che Superman sarà colorato, pieno di emozione e con un protagonista cresciuto in un ambiente familiare sano e amorevole, elemento che influenzerà profondamente la sua personalità.

Il film non solo rilancia l’iconica figura dell’Uomo d’Acciaio, ma getta anche le basi narrative e tematiche per l’intero universo condiviso DC, fondendo umanità, epica e introspezione morale in un racconto di rinascita mitologica.

Il film è al cinema dal 9 luglio distribuito da Warner Bros. Pictures.

Dopo le prime recensioni, le proiezioni per il primo weekend prevedono un incasso di 210 milioni in tutto il mondo per I Fantastici Quattro: Gli Inizi

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Le prime recensioni di I Fantastici Quattro: Gli Inizi sono state, perdonate la ripetizione, fantastiche. Ora, Deadline ha condiviso alcuni dati aggiornati un paio di giorni prima dell’arrivo nelle sale del reboot dei Marvel Studios.

Secondo le fonti, il lancio globale dovrebbe aggirarsi tra i 190 e i 210 milioni di dollari, un inizio niente male per una squadra di supereroi nota soprattutto per aver recitato in film pessimi.

L’incasso internazionale previsto è tra i 90 e i 100 milioni di dollari, mentre il debutto nordamericano è previsto tra i 100 e i 110 milioni di dollari. Una previsione prudente? Beh, solo un paio di giorni fa si parlava di 130-140 milioni di dollari e le quote si sono alzate a seguito dell’uscita delle prime recensioni. Vedremo cosa succederà questo fine settimana, mentre il film esce in Italia il 23 luglio.

Superman ha incassato 220 milioni di dollari al botteghino mondiale, quindi si sta rivelando un’ottima estate per Marvel e DC, dato che entrambi gli studi cercano di scrollarsi di dosso la cosiddetta “stanchezza da supereroi“.

Il film è stato “Certificato Fresco” su Rotten Tomatoes, e questo dovrebbe essere di grande aiuto in vista del fine settimana. Nella nostra recensione abbiamo scritto: I Fantastici Quattro: Gli Inizi conferma ciò che già si pensava in seguito alla diffusione dei materiali promozionali: è un progetto ben pensato, ben diretto, che sa dosare l’intimità e l’azione, che grazie ai suoi variegati protagonisti si rivolge ad un pubblico ampio, dai più giovani fino ai padri e alle madri.”.

I Fantastici Quattro: Gli Inizi

Il film Marvel Studios I Fantastici Quattro: Gli Inizi introduce la prima famiglia Marvel composta da Reed Richards/Mister Fantastic (Pedro Pascal), Sue Storm/Donna Invisibile (Vanessa Kirby), Johnny Storm/Torcia Umana (Joseph Quinn) e Ben Grimm/la Cosa (Ebon Moss-Bachrach) alle prese con la sfida più difficile mai affrontata. Costretti a bilanciare il loro ruolo di eroi con la forza del loro legame familiare, i protagonisti devono difendere la Terra da una vorace divinità spaziale chiamata Galactus (Ralph Ineson) e dal suo enigmatico Araldo, Silver Surfer (Julia Garner). E se il piano di Galactus di divorare l’intero pianeta e tutti i suoi abitanti non fosse già abbastanza terribile, la situazione diventa all’improvviso una questione molto personale.

Il film è interpretato anche da Paul Walter Hauser, John Malkovich, Natasha Lyonne e Sarah Niles. I Fantastici Quattro: Gli Inizi è diretto da Matt Shakman e prodotto da Kevin Feige, mentre Louis D’Esposito, Grant Curtis e Tim Lewis sono gli executive producer.

James Gunn rivela una scena sanguinosa “troppo oscura” che non è finita nel montaggio finale di Superman

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A parte qualche parolaccia e la solita violenza da supereroe, Superman è un film abbastanza adatto alle famiglie, ma c’è un momento che spicca per la sua cupezza stridente – e la scena in questione originariamente doveva essere ancora più brutale e sanguinosa.

Durante una recente apparizione al podcast Happy Sad Confused, il regista James Gunn ha rivelato che la scena in cui Lex Luthor uccide a sangue freddo un civile di nome Malik Ali (Dinesh Thyagarajan) avrebbe dovuto essere diversa, finché non ha deciso che era semplicemente troppo cruda per un film PG-13. “Dopo aver visto il film, ho pensato: ‘Questo è [troppo cupo]'”, ha detto Gunn.

“Lex spara al tizio in testa, cosa che viene mostrata in campo largo. Ma il tizio cade a terra, e il sangue cola sulla piattaforma, e Lex abbassa lo sguardo e vede che il sangue sta per sporcargli le scarpe. Ghurkos esclama: “Cosa? No!” E Nic lo guarda, e la sua interpretazione è fantastica, perché lo guarda dritto negli occhi e [dice]: “No?” E poi Ghurkos, timidamente, tristemente, si trascina in avanti e si sdraia sulla schiena.”

Nel caso non fosse chiaro, l’idea era che Ghurkos si sarebbe buttato a terra per impedire al sangue di raggiungere Luthor. “E [Burić], è così divertente. Si sdraia sulla schiena e inizia ad assorbire il sangue. Poi Nic guarda Superman e dice: ‘Ci vediamo domani'”. Gunn conferma che la versione estesa della scena è stata tagliata all’inizio e non è stata inclusa in nessuna proiezione di prova.

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Tutto quello che sappiamo su Superman

Superman è il primo film dei DC Studios scritto e diretto da James Gunn, con David Corenswet nei panni di Superman/Clark Kent e inaugurerà la fase intitolata “Dei e Mostri“. Il film racconterà un Clark Kent già adulto, alle prese con il delicato equilibrio tra la sua identità kryptoniana e quella umana, in un mondo in cui l’umanità fatica a fidarsi di figure straordinarie. Secondo quanto anticipato, non si tratterà di una storia di origini, ma piuttosto di un ritratto di Superman nel momento in cui cerca il suo posto nel mondo come giornalista al Daily Planet e come eroe capace di ispirare speranza.

Nel cast anche Rachel Brosnahan, Nicholas Hoult, Edi Gathegi, Anthony Carrigan, Nathan Fillion, Isabela Merced, Skyler Gisondo, Sara Sampaio, María Gabriela de Faría, Wendell Pierce, Alan Tudyk, Pruitt Taylor Vince e Neva Howell. Questi attori porteranno sul grande schermo personaggi come Lois Lane, Guy Gardner, HawkgirlMetamorphoLex Luthor e Mister Terrific.

Con il suo stile inconfondibile, James Gunn trasporta il supereroe nel nuovo universo DC, con una miscela unica di racconto epico, azione, ironia e sentimenti, consegnandoci un Superman guidato dalla compassione e da una profonda fiducia nella bontà del genere umano. Il tono del film sarà molto diverso rispetto alle precedenti versioni più cupe: Gunn ha dichiarato che Superman sarà colorato, pieno di emozione e con un protagonista cresciuto in un ambiente familiare sano e amorevole, elemento che influenzerà profondamente la sua personalità.

Il film non solo rilancia l’iconica figura dell’Uomo d’Acciaio, ma getta anche le basi narrative e tematiche per l’intero universo condiviso DC, fondendo umanità, epica e introspezione morale in un racconto di rinascita mitologica.

Il film è al cinema dal 9 luglio distribuito da Warner Bros. Pictures.

Naomi Ackie in trattative per unirsi al cast di Clayface

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Naomi Ackie in trattative per unirsi al cast di Clayface

Abbiamo sentito dire via Deadline che l’attrice di Mickey 17, Naomi Ackie, è la scelta migliore per il ruolo principale femminile in Clayface, il film di DC Studios che racconta la storia dell’antagonista di Batman.

Sebbene la trattativa sia ancora in fase iniziale, se accettasse la parte, Naomi Ackie reciterà al fianco dell’attore gallese Tom Rhys Harries nel film di genere diretto da James Watkins. Clayface verrà girato presso gli studi Warner Bros Leavesden nel Regno Unito.

Si stanno diffondendo voci su Ackie e Clayface in un momento emozionante per la DC. Il suo primo film con i boss Peter Safran e James Gunn, Superman, sta incassando 409 milioni di dollari in tutto il mondo, un altro ritorno per i film sui supereroi. La DC si recherà al Comic-Con di San Diego questa settimana per mostrare le sue doti con la seconda stagione di Peacemaker della HBO.

Clayface è un cattivo mutaforma dei fumetti di Batman e ha fatto il suo debutto nel numero 40 di Detective Comics nel giugno del 1940. Il Clayface originale era un attore di discreto successo che adottò l’identità di un personaggio che aveva interpretato in un film horror dopo essersi dedicato al crimine. Clayface ha un corpo apparentemente fatto di argilla ed è apparso nel corso degli anni in film, serie TV, opere d’animazione, videogiochi e altre forme di media.

A produrre Clayface ci sono Gunn e Safran, oltre al regista di The Batman Matt Reeves e Lynn Harris. Chantal Nong è la produttrice esecutiva. Mike Flanagan, regista di The Life of Chuck, ha scritto la prima bozza della sceneggiatura, con ulteriori bozze di Hossein Amini, sceneggiatore di The Wings of a Dove e Drive, candidato all’Oscar.

Ackie, nata a Londra, ha ottenuto una serie di ruoli importanti, tra cui quello di Whitney Houston in I Want to Dance With Somebody, Star Wars: L’ascesa di Skywalker, la serie Netflix Master of None, Mickey 17 di Bong Joon Ho e Sorry, Baby di Eva Victor di A24, attualmente nelle sale USA.

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Pochi dettagli sulla trama di Clayface

Sono stati rivelati pochi dettagli sulla trama, ma abbiamo appreso che Matt Hagen sarà al centro dell’attenzione. Nei fumetti, era il secondo Clayface, un avventuriero che si è trasformato in un mostro dopo aver incontrato una pozza radioattiva di protoplasma.

Questo è cambiato in Batman: The Animated Series, dove è stato ritratto come un attore che usava una crema anti-età per sembrare più giovane. Dopo essersi scontrato con il suo creatore, Roland Daggett, Hagen viene immerso in una vasca di quella sostanza e diventa il “classico” Clayface che tutti conoscete dai fumetti.

Tom Rhys Harries interpreterà il personaggio principale di Clayface, il film dei DC Studios. Il film è basato su una storia di Mike Flanagan, attore di La caduta della casa degli Usher (l’ultima bozza è stata firmata da Hossein Amini, sceneggiatore di Drive), con James Watkins, regista di Speak No Evil, alla regia.

Clayface è attualmente previsto per l’arrivo nelle sale l’11 settembre 2026.

Innocenti bugie: la spiegazione del finale del film

Innocenti bugie: la spiegazione del finale del film

Innocenti bugie (il cui titolo originale è Knight and Day), uscito nel 2010, rappresenta un momento particolare nella filmografia del regista James Mangold. Dopo essersi fatto notare con opere intense e di forte carattere drammatico come Cop Land, Ragazze interrotte e Quando l’amore brucia l’anima – Walk the Line, Mangold si cimenta qui con un film d’azione dal tono molto più leggero, giocoso e orientato all’intrattenimento puro. Pur mantenendo una regia solida e attenta al ritmo, il film si distingue per un approccio volutamente sopra le righe e per l’uso di cliché del genere spy-action rivisitati in chiave comica e romantica.

Uno degli elementi centrali del film è senza dubbio la presenza carismatica di Tom Cruise, qui in un ruolo che gioca con la sua immagine da star d’azione. L’attore si diverte a parodiare se stesso, mettendo in scena un personaggio spericolato, imprevedibile e affascinante, mentre accanto a lui troviamo Cameron Diaz nel ruolo della protagonista femminile. La chimica tra i due è fondamentale per sostenere l’equilibrio tra azione adrenalinica e commedia sentimentale, facendo di Innocenti bugie un perfetto esempio di action comedy ad alta energia.

Per tono e impostazione, il film si può avvicinare ad altri titoli come Mr. & Mrs. Smith, The Tourist o Killers, tutti usciti in un periodo in cui il cinema d’azione flirtava con la commedia romantica, proponendo storie di spionaggio ed equivoci vissute da coppie affascinanti e ironiche. Pur non avendo avuto un enorme successo al botteghino, Innocenti bugie ha saputo conquistare nel tempo un seguito di appassionati proprio grazie al suo stile scanzonato. Nel resto dell’articolo, analizzeremo il finale del film, spiegandone i principali eventi e il significato sotteso alla conclusione.

Innocenti bugie cast
Tom Cruise e Cameron Diaz in Innocenti bugie. Foto di David James – © TM and 2010 Twentieth Century Fox and Regency Enterprises.

La trama di Innocenti bugie

Protagonisti del film sono June Havens e Roy Miller. I due si incontrano casualmente nello stesso aereo in volo verso Boston. Confidandosi segreti e sogni, entrambi iniziano a sviluppare una certa sintonia, ma June è del tutto ignara del fatto che Roy è in realtà una spia segreta dell’FBI. Lo scopre a sue spese nel momento in cui l’uomo si ritrova attaccato da diversi individui, che però Roy riesce facilmente a mettere fuori gioco. Nel tentativo di proteggere la donna, Roy fa infine atterrare l’aereo e narcotizzandola la porta in un luogo sicuro. Qui le spiegherà brevemente cosa sta accadendo, informandola del pericolo che ora corre per aver parlato con lui.

Roy, infatti, non è solo una spia, ma è anche in possesso di un’invenzione che potrebbe risolvere i problemi energetici del pianeta. Un suo collega ha infatti fatto il doppiogioco e vuole ora impadronirsi di quanto da Roy posseduto. Il suo intento è infatti quello di rivendere l’invenzione ad un gruppo di trafficanti senza scrupoli, ottenendo in cambio una grossa somma di denaro. Costretti a fare squadra pur di uscire vivi dai numerosi pericoli a cui vanno incontro, Roy e June avranno modo di conoscersi meglio e continuare a sviluppare il sentimento nato sull’aereo.

La spiegazione del finale del film

Nel terzo atto di Innocenti bugie, la trama raggiunge il suo punto di massima tensione quando Simon Feck, l’inventore del dispositivo, viene rapito dal vero traditore, l’agente Fitzgerald, e portato in Spagna per consegnarlo a un trafficante d’armi, Quintana. June, dopo aver partecipato al matrimonio della sorella, scopre invece a questo punto l’identità segreta di Roy visitando la casa dei suoi genitori, ignari che il figlio, in realtà ancora vivo, operi sotto copertura come agente segreto. Convinta di poter aiutare, June si lascia catturare per essere condotta da Quintana, fingendo di possedere la preziosa batteria “Zephyr”.

Tom Cruise e Cameron Diaz in Innocenti bugie
Tom Cruise e Cameron Diaz in Innocenti bugie. Foto di David James – © TM and 2010 Twentieth Century Fox and Regency Enterprises.

Durante la resa dei conti a Siviglia, Roy riesce a rintracciare June, salvandola e scatenando un inseguimento adrenalinico per le strade della città. Quintana trova la morte travolto da una mandria di tori, mentre Roy affronta Fitzgerald: gli consegna la batteria in cambio della salvezza di Feck, ma viene colpito da un colpo di pistola. Poco dopo, però, la Zephyr si rivela instabile e esplode, uccidendo Fitzgerald. Roy sopravvive e viene ricoverato in ospedale a Washington, ma scopre che i suoi superiori stanno pianificando di eliminarlo. A quel punto interviene June, travestita da infermiera, che lo droga per portarlo via e ricominciare insieme una nuova vita, in fuga verso Capo Horn.

Il significato del finale rispecchia lo spirito dell’intero film: un mix di romanticismo, azione e ironia. Roy e June abbandonano ogni legame con il mondo dello spionaggio per scegliere una vita all’insegna dell’imprevisto e della libertà. La fuga finale non è soltanto fisica, ma rappresenta anche una scelta di campo: preferire l’amore, la fiducia e la spontaneità a un sistema freddo e calcolatore come quello delle agenzie governative.

Temi come la doppia identità, la fiducia nelle relazioni e la volontà di riscrivere il proprio destino emergono con forza nel finale. Innocenti bugie gioca con i cliché del genere action-romance per raccontare una storia che parla anche di riconciliazione con sé stessi e con il proprio passato. Roy, che ha vissuto nell’ombra con una falsa identità, trova finalmente un equilibrio attraverso il legame con June, una donna che, pur catapultata in un mondo folle, decide di abbracciarlo per ciò che è. Una conclusione che ribalta il classico “vissero felici e contenti” in chiave dinamica e fuori dagli schemi.

Catwoman: la spiegazione del finale del film

Catwoman: la spiegazione del finale del film

Uscito nel 2004, Catwoman è stato uno dei primi tentativi della Warner Bros. di riportare sul grande schermo un personaggio femminile ispirato all’universo DC Comics in una produzione standalone. Interpretata da Halle Berry, già vincitrice dell’Oscar per Monster’s Ball, la nuova incarnazione di Catwoman si distaccava radicalmente dalla celebre versione di Selina Kyle vista nei fumetti e nei film precedenti, proponendo invece un personaggio originale: Patience Phillips. Il film, diretto da Pitof, regista francese proveniente dagli effetti visivi, cercava di fondere elementi di azione, fantasy e sensualità, puntando su uno stile visivo molto marcato.

Nonostante l’ambizione di creare un’icona femminile forte e indipendente, il film non riuscì a convincere né la critica né il pubblico. Lontano dallo spirito e dalla mitologia della Catwoman classica, il film venne ampiamente criticato per la sceneggiatura debole, gli effetti speciali poco convincenti e una regia caotica. Persino l’interpretazione di Berry, pur intensa e fisica, non bastò a risollevare le sorti del film, che fu un clamoroso flop al botteghino e venne rapidamente bollato come uno dei peggiori cinecomic mai realizzati.

Il suo fallimento fu tale da frenare per anni i progetti su supereroine protagoniste e divenne oggetto di numerose parodie e ironie, anche da parte della stessa Berry. Tuttavia, a distanza di anni, Catwoman continua a suscitare curiosità, se non altro come esempio emblematico di cosa accade quando si tenta di reinventare un personaggio iconico snaturandone le origini. Nel resto dell’articolo ci concentreremo proprio sul finale del film, analizzando come si chiude la vicenda di Patience Phillips e cercando di interpretare il significato all’interno del percorso narrativo che il film cerca di tracciare.

LEGGI ANCHE: Catwoman: il regista rivela perché non c’era Batman e cosa è andato storto con il film

Halle Berry in Catwoman
Halle Berry in Catwoman. Foto di © 2004 Warner Bros. Entertainment Inc.

La trama di Catwoman

Il film racconta le vicende di Patience Phillips (Halle Berry), una donna timida e piuttosto accomodante, che lavora come designer in una società di cosmetici. Un giorno riceve l’incarico di disegnare una campagna pubblicitaria per una nuova crema di bellezza, la Beau-line, ma mentre sta per consegnare il progetto al suo capo George Hedare (Lambert Wilson), assiste a una conversazione che la sconvolge profondamente: questo nuovo prodotto miracoloso che stanno per promuovere, in realtà, se non assunto regolarmente, può distruggere la pelle e provocare addirittura la morte.

La donna decide allora di voler denunciare la truffa, ma durante la fuga dall’azienda attraverso i condotti di scarico, le guardie dell’edificio azionano la fuoriuscita dell’acqua, facendola così annegare. Sebbene Patience sia morta, torna magicamente in vita grazie all’intervento di Midnight, un gatto con poteri soprannaturali che le infonde i tratti di un carattere felino. La mattina seguente, infatti, la donna si sveglia diversa: è più forte, determinata e dannatamente sexy. Con il nome di Catwoman, Patience decide così di vendicarsi dei suoi assassini.

La spiegazione del finale del film

Nel terzo atto di Catwoman, la protagonista Patience Phillips si confronta dunque con la verità dietro la sua trasformazione e le macchinazioni dell’industria cosmetica Hedare Beauty. Dopo aver scoperto che il rivoluzionario prodotto anti-età dell’azienda provoca danni irreversibili alla pelle, Patience decide di affrontare Laurel Hedare, l’elegante ma spietata moglie del fondatore, che si è rivelata la vera mente criminale dietro l’intera vicenda. La resa dei conti tra le due donne culmina in una spettacolare battaglia nel grattacielo dell’azienda, dove Laurel finisce per cadere dalla finestra, punita dalla stessa vanità che l’aveva spinta a nascondere la verità.

Sharon Stone e Halle Berry in Catwoman
Sharon Stone e Halle Berry in Catwoman. Foto di © 2004 Warner Bros. Entertainment Inc.

Dopo aver chiarito la propria innocenza nella morte di George Hedare e aver salvato molte vite rivelando la tossicità del prodotto, Patience decide di non tornare alla sua vecchia vita. Rinuncia all’amore del detective Tom Lone, l’unico che era riuscito a vederla davvero, per abbracciare fino in fondo la sua nuova identità. Nell’ultima sequenza del film, la vediamo saltare sui tetti della città, libera, indipendente, consapevole del proprio potere. È una chiusura che sottolinea il distacco definitivo dalla sua esistenza passata e la piena assunzione del suo ruolo come vigilante solitaria e ribelle.

Il significato del finale di Catwoman ruota dunque attorno al tema dell’emancipazione personale. Patience inizia come una donna timida e remissiva, sfruttata sul lavoro e invisibile agli altri, ma la sua “rinascita felina” diventa metafora di una trasformazione interiore. Il film, pur con tutti i suoi limiti, tenta di raccontare un percorso di autodeterminazione femminile, in cui la protagonista trova forza proprio nell’abbracciare la sua diversità e nel rifiutare le aspettative che la società impone alle donne, sia in termini di bellezza che di comportamento.

Tuttavia, questa rilettura moderna del personaggio si discosta profondamente dalla Catwoman dei fumetti DC: una ladra ambigua, affascinante e moralmente complessa. La scelta di creare un personaggio completamente nuovo ha reso difficile per i fan accettare la legittimità di questa “nuova” Catwoman. Il film non si inserisce poi nella mitologia più ampia dell’universo DC, e questo ha pesato sulla sua ricezione. Il finale, pur offrendo una chiusura simbolica coerente con la narrazione interna, lascia aperta la questione dell’identità: chi è veramente Catwoman? In questo caso, non un’eroina in costume legata a Gotham o a Batman, ma una figura indipendente che incarna l’idea astratta di rinascita, forza e ribellione.

I Fantastici Quattro: Gli Inizi, recensione del film Marvel

I Fantastici Quattro: Gli Inizi, recensione del film Marvel

Insieme a Superman di James Gunn (qui la nostra recensione), I Fantastici Quattro: Gli Inizi è stato fin dal suo primo annuncio uno dei film di supereroi più attesi e chiacchierati degli ultimi tempi. Il processo di casting, destinato a dare un nuovo volto all’iconica famiglia Marvel, è stato oggetto di una curiosità con pochi eguali. Sono poi seguite immagini dal set, indiscrezioni, rumor e rivelazioni di ogni sorta nel corso dei mesi successivi, alimentando l’hype attorno a questo ambizioso progetto che ha il compito di traghettarci verso il gran finale di questa non proprio riuscita Saga del Multiverso. Ma ridurre a questo il “compito” del film è fargli un evidente torto.

Estrapolandolo da questo contesto, sono infatti molti gli elementi di pregio di I Fantastici Quattro: Gli Inizi come film a sé stante. A partire da una maggior attenzione nella sua ideazione, dal mondo retro-futuristico che propone fino ai grandi temi di cui si fa portatore con spalle più solide dei precedenti Marvel. Titolo inaugurale della conclusiva Fase 6 di questo franchise, il film riporta dunque sul grande schermo la prima famiglia della Marvel con un film che rende loro giustizia e invita a dimenticare il disastroso risultato di Fantastic Four – Fantastici Quattro del 2015 e i piacevoli ma non del tutto riusciti I Fantastici 4 e I Fantastici 4 e Silver Surfer.

La trama di I Fantastici Quattro: Gli Inizi

Ambientato sullo sfondo vivace di un mondo retrò-futuristico ispirato agli anni ’60, I Fantastici Quattro: Gli Inizi presenta la Prima Famiglia della Marvel: Reed Richards/Mister Fantastic (Pedro Pascal), Sue Storm/Donna Invisibile (Vanessa Kirby), Johnny Storm/Torcia Umana (Joseph Quinn) e Ben Grimm/La Cosa (Ebon Moss-Bachrach). Costretti a bilanciare il loro ruolo di eroi con la forza del loro legame familiare, devono difendere la Terra da un famelico dio spaziale chiamato Galactus (Ralph Ineson) e dal suo enigmatico Araldo, Silver Surfer (Julia Garner). E come se il piano di Galactus non fosse già abbastanza minaccioso, improvvisamente la situazione diventa molto personale.

Vanessa Kirby in I Fantastici Quattro Gli Inizi
Vanessa Kirby in I Fantastici Quattro: Gli Inizi

Supereroi del mondo odierno

Come dovrebbe essere un film di supereroi oggi, nel 2025, per poter avere una concreta presa sul pubblico? Fino al 2019 la Marvel sembrava avere la risposta a questa domanda. Ma con i tanti eventi globali verificatisi negli ultimi anni questa è cambiata e i dirigenti e i creativi dello studio sembrano non essere ancora riusciti del tutto a ristabilirla. Forse è per questo che gli ultimi film della Marvel hanno tanto proposto personaggi in crisi, incerti sulla direzione da prendere e chiamati a contrapporsi con realtà molto più indecifrabili. Mentre cercano una nuova presa sulla realtà, il Superman di Gunn sembra aver trovato la quadra: il lato umano.

Può sembrare una banalità, eppure i recenti progetti Marvel sono stati piuttosto scarsi nel proporre al grande pubblico personaggi con cui poter empatizzare e dai quali sentirsi ispirati. C’era dunque bisogno di un ritorno ad una dimensione più intima, che permettesse di riscoprire quei legami (famigliari ma non solo) che tutti in questo momento di grande crisi globale vanno ricercando. Non è una sorpresa allora che Guardiani della Galassia Vol. 3 (firmato non a caso da Gunn) e il recente Thunderbolts* abbiano incontrato maggiore consenso, presentandoci famiglie non tradizionali alla ricerca delle loro origini e di quel senso di comunità da cui scaturisce il vero potere.

Progetti, i due film appena citati, che sembrano aver condotto e aperto la porta a questo I Fantastici Quattro: Gli Inizi, che dimostra di aver imparato la lezione proponendoci il racconto di una famiglia e del suo obiettivo di fare gruppo per proteggersi dalle minacce esterne. Un messaggio anche politico, volendo, specialmente considerando la necessità qui di un intero mondo chiamato ad unirsi contro un nemico esterno. Nemico che non può non far pensare ad una rappresentazione degli odierni pericoli che minacciano il nostro pianeta, dal cambiamento climatico (e c’è a riguardo un non sottile invito a risparmiare l’energia) fino agli spiriti bellicosi che oggigiorno devastano interi luoghi proprio come Galactus fa con New York.

Galactus in I Fantastici Quattro Gli Inizi
Galactus in I Fantastici Quattro: Gli Inizi

I Fantastici Quattro in tutta la loro gloria

Andando oltre gli aspetti tematici, I Fantastici Quattro: Gli Inizi conferma ciò che già si pensava in seguito alla diffusione dei materiali promozionali: è un progetto ben pensato, ben diretto, che sa dosare l’intimità e l’azione, che grazie ai suoi variegati protagonisti si rivolge ad un pubblico ampio, dai più giovani fino ai padri e alle madri. Innanzitutto, l’estetica e l’iconografia rappresentano una vera e propria boccata d’aria, dopo fin troppi film Marvel ambientati in contesti visivamente simili tra loro. Il mondo retro-futuristico in stile anni Sessanta permette invece di dar vita ad una serie di luoghi e scenari che restituiscono una sensazione di novità.

All’interno di questo mondo, si muovono dunque i nostri quattro fantastici protagonisti. Occorre subito dire che i quattro interpreti scelti – Pascal, Kirby, Quinn, Moss-Bachrach – si rivelano le giuste scelte non solo esteticamente e in quanto a somiglianza con i personaggi dei fumetti, ma anche per la chimica di gruppo che portano in scena. Ci si appassiona facilmente alle loro personalità, ben definite ma lasciando ancora molto da poter esplorare. Allo stesso modo, finalmente si ha una vera minaccia in Galactus, che pur avendo un ruolo tutto sommato “limitato” è di certo uno dei villain Marvel di questa Saga che più trasmettono il senso di pericolo. Affascinante e ancora tutta esplorare anche la Shalla-Bal di Garner.

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Si diceva in apertura della necessità di estrapolare il film dal più ampio contesto del MCU. La cosa viene facile, finalmente, poiché in quanto ambientato in un’altra realtà, il racconto può fare a meno dei tanti fastidiosi riferimenti ad altre opere che pullulano negli altri film Marvel. Ciò gli permette dunque di costruire da zero le proprie caratteristiche, consentendo al regista Matt Shakman (già regista di WandaVisionda cui ha ripreso alcuni degli elementi di questa particolare estetica retro-futuristica) di esplorarle al meglio. Ecco allora che potendosi muovere con questa libertà, il tutto trova maggiore respiro seppure il ritmo resti piuttosto serrato.

Ebon Moss-Bachrach e Joseph Quinn in I Fantastici Quattro Gli Inizi
Ebon Moss-Bachrach e Joseph Quinn in I Fantastici Quattro: Gli Inizi

Certo, in alcuni momenti si ha la sensazione che il film acceleri più del dovuto alcuni passaggi risultando frettoloso e che alcune interazioni non siano del tutto sviluppate. Sensazione data anche dalla quasi totale assenza di sottotrame, cosa che però permette di mantenere la concentrazione sulla vicenda principale ed evitare pericolose lungaggini. Grazie poi ad un paio di valide sequenze d’azione (quella nell’astronave di Galactus e quella della battaglia finale) e con alcuni momenti più intimi, I Fantastici Quattro: Gli Inizi riesce nel compito di intrattenere ed emozionare, il tutto affidandosi all’umanità dei suoi protagonisti, al loro sapere di non saperne abbastanza e per questo provare paura.

Indubbiamente, bisogna superare una prima mezz’ora più “statica”, in cui si ripercorre brevemente la storia di questa famiglia. Il fatto di non essere una pura origin story permette però poi al film di passare all’azione, guadagnando sempre più presa sul pubblico (un po’ come già avvenuto per Spider-Man: Homecoming). Si è parlato di una certa “freddezza” nei rapporti tra i personaggi, in parte forse esistente, ma sempre rimessa ai margini dalla Sue Storm di Vanessa Kirby, madre pronta a tutto pur di difendere il proprio figlio. Si può così godere di una famiglia di eroi chiamata a confrontarsi con la paura degli equilibri che cambiano e finché questi quattro personaggi e il loro rapporto verrà raccontato così, ci si può aspettare cose ben più che buone da loro.

Mio figlio: dal cast alla storia vera, tutto quello che c’è da sapere sul film turco

L’autismo o la Sindrome di Asperger sono malattie su cui troppo spesso vige un certo silenzio, quando invece un maggior dibattito potrebbe aiutare a conoscere meglio tali patologie e i modi con cui potervisi opporre. Ecco allora che il cinema in più occasioni ha cercato di proporre storie che affrontano tali tematiche, con titoli come i classici Rain Man – L’uomo della pioggia o Buon compleanno Mr. Grape, fino agli italiani Quanto basta e Tutto il mio folle amore. Anche il cinema turco si è interessato all’argomento con Mio figlio.

Diretto da Bora Egemen, il film affronta in particolare il rapporto che un genitore tenta di instaurare con il proprio figlio affetto da tali problematiche. Si sviluppa così un racconto particolarmente toccante, che non nasconde i momenti più difficili che questa situazione presenta ma li fa diventare motore per la voglia di superarli e raggiungere una nuova felicità. Dopo aver ottenuto un grande successo in patria, Mio figlio arriva ora finalmente in Italia grazie ad un passaggio televisivo.

Gli appassionati di questo genere e i fan dell’attore Kıvanç Tatlıtuğ potranno dunque ritrovare in questo film un’opera meritevole di essere conosciuta. In questo articolo, approfondiamo dunque alcune delle principali curiosità relative a Mio figlio. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e alla sua possibile ispirazione ad una storia vera. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Mio figlio cast

La trama di Mio figlio

Ali Kaptan è un pescatore che ha dedicato la sua vita a suo figlio Efe, che è diverso dagli altri bambini. Egli è infatti affetto da un disturbo della comunicazione che gli rende difficile rapportarsi con gli altri. Efe, dunque, non ha mai parlato e non ha mai guardato negli occhi nessuno. Ali si sforza di raggiungere suo figlio e di legare con lui, ma non importa quanto ci provi, non riceve risposta. Il suo desiderio più grande rimane però quello di sapere che suo figlio lo capisce e tenterà in ogni modo di stabilire questo legame.

Il cast di attori

Ad interpretare Ali Kaptan vi è l’attore Kıvanç Tatlıtuğ, celebre in Italia anche per il film Ultima chiamata per Istanbul e per le serie Gümüş, La ragazza e l’ufficiale, Brave and Beautiful e The Family. Accanto a lui, nel ruolo di suo figlio Efe Kaptan vi è il giovane Alihan Türkdemir, noto per aver interpretato il ruolo di Bulut Kaya nella serie Bitter Sweet – Ingredienti d’amore. Accanto a loro, nel ruolo di Leyla recita invece l’attrice Büşra Develi.

Recitano poi nel film altri attori turchi, probabilmente più noti in patria ma meritevoli di essere scoperti anche da noi. Completano infatti il cast Feridun Düzağac nel ruolo di Feridun, Yücel Erten in quello di Haşmet, Yıldız Kültür in quello di Güner e Sezai Aydın in quello di Kamil. Il ruolo di Sertuğ è interpretato da İlkay Akdağlı, quello di Murat è interpretato da Cem Zeynel Kılıç e Mehmet è interpretato da Durul Bazan.

Mio figlio storia vera

Mio figlio è tratto da una storia vera?

In molti vedendo il film si sono chiesti se quella narrata in Mio figlio sia una storia vera o meno. Il regista e gli sceneggiatori, però, non sembrano essersi ispirati a nessuna vicenda in particolare, facendo dunque di questo un racconto originale. C’è però stata una lunga ricerca riguardante i sintomi e le caratteristiche dell’autismo, cosa che ha permesso di offrire una rappresentazione quanto più possibile realistica di questa condizione.

Dove vedere Mio figlio in streaming e in TV

Sfortunatamente il film non è presente su nessuna delle piattaforme streaming attualmente attive in Italia. È però presente nel palinsesto televisivo di venerdì 19 luglio alle ore 21:20 su Canale 5. Di conseguenza, per un limitato periodo di tempo sarà presente anche sulla piattaforma Mediaset Infinity, dove quindi lo si potrà vedere anche oltre il momento della sua messa in onda. Basterà accedere alla piattaforma, completamente gratuita, per trovare il film e far partire la visione.

Loot – Una fortuna: ecco quando esce la terza stagione su Apple TV+

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Apple TV+ ha annunciato oggi che Loot – Una fortuna, la comedy interpretata e prodotta dalla sei volte vincitrice dell’Emmy Maya Rudolph, tornerà ufficialmente questo autunno con una terza stagione. Composta da 10 episodi, la serie farà il suo debutto il 15 ottobre su Apple TV+ con i primi due episodi seguiti da un nuovo episodio ogni mercoledì, fino al 10 dicembre.

La trama della terza stagione di Loot – Una fortuna

In Loot – Una fortuna Molly Wells (Rudolph) intraprende un viaggio alla scoperta di sé stessa dopo aver ottenuto un accordo di divorzio da 87 miliardi di dollari dal suo ricco marito John Novak (Adam Scott), con cui è stata sposata per 20 anni. Nella terza stagione la ritroviamo impegnata al comando della sua organizzazione filantropica, la Wells Foundation dopo aver lasciato gli spettatori con il fiato sospeso con il finale della seconda stagione che ha visto Molly salire a bordo del suo jet privato, insieme al suo fidato assistente Nicholas (Joel Kim Booster), con l’ordine di portarla il più lontano possibile in seguito alle critiche ricevute dai suoi colleghi miliardari sul suo impegno filantropico e l’imbarazzante scambio con il suo collega Arthur (Nat Faxon).

La nuova stagione continuerà a seguire le vicende dell’adorabile ed eccentrico gruppo di lavoro della Wells Foundation, che continua a lavorare insieme affinché Molly possa mantenere la promessa di donare tutta la sua vasta fortuna. Oltre a Rudolph, il cast che torna per la terza stagione include Michaela Jaé Rodriguez, Nat Faxon, Ron Funches e Joel Kim Booster. Tra gli ospiti speciali ci saranno Stephanie Styles, D’Arcy Carden, Adam Scott, Zane Phillips, Henry Winkler, X Mayo e altri ancora.

Loot – Una fortuna è creata e prodotta da Matt Hubbard e Alan Yang, insieme a Rudolph e alla sua partner di produzione Danielle Renfrew Behrens di Banana Split, Dave Becky di 3 Arts, Dean Holland e Natasha Lyonne. Hubbard è lo showrunner della terza stagione. La serie è prodotta per Apple da Universal Television, una divisione di Universal Studio Group. Le prime due stagioni di “Loot – Una fortuna” sono disponibili in streaming su Apple TV+.

Delirio, spiegazione del finale: Aguilar e Agustina torneranno insieme?

Alla fine di Delirio di Netflix, il passato e il presente di Agustina si scontrano per dispiegare tutto il trauma psicologico che la protagonista ha sepolto nella sua mente. Suo marito, Aguilar, fatica a dare un senso alla sua attuale situazione e il suo amore per lei viene messo alla prova. Al centro dello stato di delirio della protagonista, che dà il titolo alla serie, c’è la sua dinamica con la famiglia, le cui complessità vengono presto alla luce, influenzando tutti i soggetti coinvolti in modi unici. Nel frattempo, Midas, un outsider, fa del suo meglio per integrarsi, anche quando le conseguenze minacciano di consumarlo dall’interno. Il risultato è una sabbie mobili da cui non sembra riuscire a uscire, che lo mette nello stesso stato del suo ex amante. Alla fine, Agustina rivaluta la sua vita e finalmente comprende le sue vere priorità.

La trama di Delirium

La storia si avvale di una narrazione frammentata che salta tra diversi periodi temporali della vita di Agustina. Da adolescente, lotta contro disturbi mentali, uniti alle pratiche oppressive della sua famiglia. Quando Bichi, suo fratello e punto di riferimento nella vita, è costretto a lasciare la casa perché gay, inizia gradualmente a sprofondare in una spirale di disordine psicologico. Un sollievo apparentemente arriva sotto forma di Midas, suo fratello, amico di Joaco, che, provenendo da una famiglia povera, porta una nuova prospettiva nella sua vita. I due hanno la loro dose di alti e bassi, in particolare quando Midas si intromette nella mafia e coinvolge la sua famiglia negli affari, ma alla fine si mettono insieme. Alla fine, Agustina rimane incinta e la sua famiglia reagisce negativamente, costringendola ad abortire in America e a porre fine alla relazione con il suo amante.

Nel presente, Midas sale lentamente al potere come membro chiave della mafia, attirando i clienti più facoltosi. Nel frattempo, Agustina, dopo aver lasciato casa, incontra Aguilar, un professore di letteratura con forti valori politici. I due iniziano una relazione e si sposano, ma presto il passato di Agustina la insinua. Dopo una gravidanza fallita, inizia una lenta discesa nella follia, che culmina un giorno con la sua scomparsa da casa. Aguilar la trova finalmente in un hotel e, da questo momento in poi, la protagonista entra in uno stato di completo delirio. Disperato per la sua guarigione, Aguilar lascia il lavoro e si prende cura di lei a tempo pieno. Quando questo non sembra funzionare, la fa ricoverare in una clinica psichiatrica. Tuttavia, dopo aver visto il duro ambiente che vi si respira, decide di riportarla a casa.

Le cose cambiano radicalmente quando Sofia, la zia di Agustina, si presenta alla sua porta un giorno. Rivela di essere stata originariamente lei a prendersi cura di Agustina e, con questo, inizia a spiegare la loro complessa storia familiare. Mentre il protagonista attraversa brevi periodi di benessere, spesso si scontra con intensi e a volte violenti attacchi di paranoia e allucinazioni, che non fanno che complicare ulteriormente le loro dinamiche. Nel frattempo, Midas inizia lentamente a perdere la sua umanità; dopo aver permesso l’omicidio di una prostituta di nome Jenny, uccide il suo ricco cliente. Tuttavia, il suo periodo da capo mafioso sembra giungere al termine quando un’irruzione della polizia manda a monte l’intera operazione. Midas sopravvive, ma è costretto a nascondersi a casa di Joaco. Il destino sia suo che di Agustina rimane incerto.

Il Finale di Delirio: Aguilar e Agustina tornano insieme?

La sequenza finale del racconto riunisce tutti gli elementi tematici e narrativi in un momento di festa, mentre Aguilar e Agustina finalmente appianano le loro divergenze e tornano insieme. Il loro successo non è privo di difficoltà, ma il fatto che riescano a superare quel periodo turbolento rafforza ulteriormente il loro rapporto, che ora è forgiato in una fiducia e un rispetto maggiori di prima. Nel finale, i monologhi di Agustina sullo sfondo offrono una prospettiva sull’intera relazione fino a quel momento e gettano le basi per il loro futuro. Sottolinea l’importanza di riconoscere che qualcosa è rotto prima di tentare di aggiustarlo, oltre ad accettare che una riparazione non può mai essere permanente, ed è in questo che risiede la delicata bellezza di una relazione.

Il monologo è completato da un montaggio che illustra come si svilupperà il futuro di Aguilar e Agustina. Inizia con loro che sciolgono il nastro adesivo che era stato messo come segno di separazione all’interno della casa. Questo simboleggia come i due siano di nuovo uniti e i loro confini siano stati abbattuti. In seguito, Agustina lo invita a un appuntamento, suggerendogli di portare la sua impronta plastificata, che appare nell’episodio 1, come dimostrazione della loro crescita. Questo chiude il cerchio dinamico, poiché in precedenza nel racconto l’aveva plastificata specificamente per il valore che possiede. L’impronta palmare di una persona rimane la stessa indipendentemente dall’età o dall’esperienza. Pertanto, può essere interpretata come un sostituto del nucleo di Aguilar come un essere umano, di cui si era innamorata fin dall’inizio. La sua permanenza le mostra che il loro matrimonio è anche una trascendenza di turbolenze momentanee.

L’enfasi di Agustina nel ricreare l’inizio della relazione ha anche un altro significato. Come praticante di tarocchi, comprende che il destino non è completamente scritto nella pietra e che le azioni di una persona possono cambiarlo in qualsiasi momento del suo percorso, sia materiale che spirituale. Questo è esemplificato nella sua dinamica con il marito, che corre parallela alla struttura narrativa creata dai suoi tarocchi, principalmente quelli del Giudizio e della Ruota della Fortuna. Queste due carte simboleggiano lo sbarazzarsi di vecchi pesi e il cambiamento nella propria vita, caratteristica distintiva del percorso di Agustina. Alla fine, si scusa con Aguilar per le sue azioni ed esprime il suo amore e la sua gratitudine nei suoi confronti. Quest’ultimo, a sua volta, ribadisce quanto la ami, dimostrando come il vero amore si rifiuti di piegarsi alle circostanze difficili.

Perché Agustina è caduta nel delirio?

La prova più grande per la storia d’amore tra Agustina e Aguilar è senza dubbio il periodo di completo esaurimento nervoso di lei, in seguito al quale viene ritrovata in una stanza d’albergo senza alcun ricordo di come ci sia arrivata. Segue un difficile periodo di recupero, in cui spesso sprofonda in allucinazioni e paranoia. Aguilar tenta una serie di soluzioni, personali e mediche, ma nessuna sembra funzionare, poiché non si rende conto che questi sono solo sintomi. Il nocciolo di ciò che le è successo risiede nel suo passato e nelle relazioni che l’hanno plasmata finora. Alla fine, apprende la verità dalla stessa Agustina, dopo la sua guarigione. Lei spiega che il giorno della sua scomparsa, in realtà era andata alla festa di compleanno di sua madre, Eugenia, e da lì, gli eventi hanno rapidamente preso una brutta piega.

Alla villa, Agustina viene immediatamente reintrodotta nell’ambiente soffocante da cui era fuggita, mentre sua madre critica la sua scelta di abbigliamento, ritenendola non abbastanza sofisticata. In seguito, Agustina trova Midas e i due si liberano rapidamente dalla finzione del ritrovo e si dirigono verso il luogo preferito del protagonista, in riva al lago. Qui, i due discutono di come le cose tra loro siano cambiate per sempre, come dimostrano i segreti che lui le nasconde. Joaco la trascina presto di nuovo alla festa, dove inizia il suo discorso, composto interamente da elogi alla madre. Ascoltare la falsità delle sue parole accende un fuoco nella mente del protagonista e, uno a uno, inizia a rivelare tutti i segreti della famiglia. Rivela come Eugenia abbia relegato tutte le sue responsabilità materne alla sorella e abbia permesso a quest’ultima di avere una relazione con il marito, il tutto per mantenere un’immagine immacolata della loro famiglia.

Agustina non si ferma qui e racconta di come suo fratello, Bichi, sia stato escluso dalla famiglia perché gay. Questo, insieme alla rivelazione del declino degli affari di Joaco, è sufficiente a sgretolare l’immagine della famiglia di fronte agli ospiti. Tuttavia, quello che dovrebbe essere un momento di catarsi per la protagonista prende invece una piega oscura quando suo fratello evoca la morte del suo bambino durante il parto. Quell’evento segna il culmine di tutte le ansie e le paure di Agustina, che di conseguenza scatenano la sua crisi di salute mentale. Inizia a diventare paranoica nei confronti degli ospiti, incluso Mida, credendo che stiano cospirando contro di lei. Tutti questi fattori scatenanti culminano nella sua violenta sfuriata, che la porta a fuggire di casa, la radice di tutto il suo disagio psicologico.

Il tragico passato della famiglia è la chiave per comprendere Agustina

La crisi di Agustina non è un episodio isolato, poiché ha un precedente all’interno della sua stessa famiglia, rappresentato dal nonno, Nicolás Portolinus. Da un retroscena raccontato da Sofia, apprendiamo che Nicolás era un pianista dallo spirito libero che soffriva di acufene, il che probabilmente indica un insieme più ampio di disturbi psicologici. Nel corso della storia, apprendiamo che la sua malattia lo ha gradualmente logorato, portandolo al suicidio nello stesso lago che Agustina ama nel presente. I parallelismi tra i due personaggi sono innegabili, e lei stessa lo solleva, affermando di sentire anche lei delle voci. Per entrambi, i loro disturbi impediscono loro di vivere il tipo di vita che desiderano. Tuttavia, mentre Nicolás sceglie di togliersi la vita, Agustina segue una strada diversa.

Un altro dettaglio chiave di Nicholas è la sua relazione con la sua studentessa di pianoforte. Questo rappresenta un ulteriore punto di contrasto tra lui e la nipote, che sposa il suo professore e alla fine trova la pace con lui. Nicholas è anche l’elemento più cruciale nel caratterizzare il personaggio di Eugenia, probabilmente causando il suo stigma nei confronti delle persone gay, e segnando anche l’inizio del suo tratto negativo: seppellire la verità per vivere una felice menzogna. In quanto tale, il cosiddetto delirio di Agustina è più di un ostacolo. È un rifiuto cosciente dello stile di vita della sua famiglia, che implica nascondere tutti gli inconvenienti e rincorrere la normalità. Accettando apertamente tutti i suoi stati mentali come parte di sé, si avvicina di un passo alla vera autoaffermazione e trova chiarezza nella vita.

Cosa è successo all’hotel? Perché Agustina non torna da Midas?

Dopo il crollo di Agustina alla festa, Midas la porta in un hotel, dove ha una conversazione sincera con lei. Qui, le dichiara il suo amore e si lamenta del tipo di vita che ha scelto. Capendo che il suo tempo da uomo libero è ormai scaduto, Midas non insiste per riaccendere la sua relazione con lei. Invece, le promette il suo sostegno e giura di porre fine al suo precedente stile di vita. Tuttavia, a metà conversazione, si rende conto che Agustina non è più in grado di affrontare una discussione. A questo punto, crolla e finalmente ammette il suo più grande difetto: ignorare la sua salute mentale. Le spiega di essere stato così preso dall’idea di lei e di dover dimostrare il proprio valore in un mondo pieno di ricchi da essersi dimenticato di dedicare del tempo a preoccuparsi davvero di come si sentisse.

Alla luce di ciò, Midas le lascia un’ultima informazione: si nasconderà a casa di sua madre. Quando Agustina recupera i suoi ricordi, invece di andare a trovare Midas di persona, chiede ad Aguilar di fargli visita se vuole sapere la verità su quanto accaduto in hotel. Le sue azioni hanno un grande significato, poiché possono essere interpretate come la definizione della sua scelta definitiva tra i suoi due amanti, il presente e il passato. Amando Aguilar, Agustina mostra la sua crescita nel corso degli anni, imparando a dare valore alla sincerità più di ogni altra cosa. Il fatto che lei e Midas non funzionino come coppia è ben indicato dalle loro conversazioni passate, in cui lei sottolinea che lui assomiglia alla sua famiglia, calpestando vite innocenti per i suoi obiettivi personali. Al contrario, la dedizione disinteressata di Aguilar alla moglie dimostra come lui sia la persona più adatta.

Aguilar alla fine si dirige al nascondiglio di Midas, dove i due interagiscono brevemente e conversano di Agustina. L’unica domanda di Midas riguarda la sua salute e, dopo aver appreso che sta meglio, sembra soddisfatto e continua a vivere la sua vita. Questo dimostra che anche lui ha accettato i suoi peccati e ha deciso di dare alla sua ex compagna lo spazio per ricominciare una nuova vita. Mentre il suo futuro rimarrà probabilmente cupo per molto tempo, Agustina ha la possibilità di trovare calore e felicità nella sua vita. Ciononostante, entrambi i personaggi si lasciano alle spalle il loro tragico passato con nuove lezioni apprese e una prospettiva migliore per il futuro.

Manuele Fior firma il manifesto dell’82. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica

L’immagine del manifesto ufficiale dell’82. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica della Biennale di Venezia è firmato da Manuele Fior, fumettista e illustratore italiano fra i più affermati degli ultimi anni. Autore di numerosi libri, alcuni dei quali premiati in Italia e in Francia (Cinquemila chilometri al secondo, Celestia, Hypericon), Manuele Fior ha collaborato con le sue illustrazioni a testate quali “The New Yorker”, “Vanity Fair”, “Le Monde”. Vive a Venezia, dove si è laureato in Architettura all’Università IUAV.

Il programma di Venezia 82

A proposito dell’immagine del manifesto, Manuele Fior ha dichiarato: «La mia proposta per l’immagine della Mostra del Cinema ha voluto spostare l’orizzonte in alto, sopra i tetti e tra i camini veneziani che, isolati dal loro contesto, sembrano appartenere a un paese fantastico, immaginario. Eppure sono sotto gli occhi di chiunque passeggi per le calli.

In una vertiginosa salita verso il cielo, sullo sfondo di una nuvola rubata a Tiepolo, ho immaginato tre ragazzi che mimano il gesto senza tempo del cinema: inquadrare con le dita una scena, scandire il tempo col ciak e cominciare a recitare. 

Sono tre personaggi che ricordano lo spirito spontaneo e iconoclasta della Nouvelle vague, di Jules et Jim o dei protagonisti di Bande à part. Rievocano l’origine giocosa dell’arte e da un punto di vista inedito e spericolato si ritrovano a guardare lontano, verso lo spazio luminoso del cinema a venire».

Manifesto di Manuele Fior

Manuele Fior

Nato a Cesena nel 1975, ha vissuto a Berlino, Oslo, Parigi e Venezia. Il libro che l’ha consacrato a livello internazionale è stato Cinquemila chilometri al secondo (Coconino Press) col quale, nel 2010, si è aggiudicato riconoscimenti quali il Gran Guinigi per Autore unico a Lucca Comics, il premio Micheluzzi come miglior fumetto e il Fauve d’or come miglior album al Festival di Angoulême, sesto italiano a vincerlo nella storia della manifestazione. L’intervista (Coconino press 2013, Oblomov 2019) segna il suo esordio nel bianco e nero. Ha inoltre pubblicato Le variazioni d’Orsay (Coconino press 2015), I giorni della merla (Coconino press 2016, Oblomov), raccolta di racconti brevi, La signorina Else (Coconino press 2009), racconto illustrato tratto dall’omonimo romanzo di Arthur Schnitzler, Rosso Oltremare (Coconino press 2006, Oblomov) e Celestia (Oblomov 2020), storia che immagina una versione fantastica di Venezia. Nel 2016 disegna il poster per l’edizione dei 70 anni del Premio Strega. In America, intanto, grazie all’edizione statunitense di Cinquemila chilometri al secondo, Fior viene candidato a un Eisner Award nella categoria di miglior pittore. Nel 2018 illustra la locandina del Salone internazionale del libro e si cimenta per la prima volta con l’animazione, realizzando un cortometraggio a cartoni per il tour musicale di Jovanotti Lorenzo Live 2018. Nel 2022 esce Hypericon, fumetto che torna alle atmosfere di Cinquemila chilometri al secondo e che, come quest’ultimo fumetto, pesca dalle proprie esperienze personali. L’opera metta in scena la storia d’amore tra due giovani italiani nella Berlino di fine anni Novanta, alternandola con la scoperta della tomba di Tutankhamon agli inizi del Novecento, in Francia Le Monde lo inserisce nella lista dei migliori fumetti dell’anno.  Al Napoli Comicon 2023 il fumetto viene nominato a tre premi Micheluzzi (miglior fumetto, miglior sceneggiatura e miglior disegno), vincendo quello per la miglior sceneggiatura.

Dangerous Animals: La collezione, clip in esclusiva

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Dangerous Animals: La collezione, clip in esclusiva

Ecco una clip esclusiva di Dangerous Animals, il disturbante incubo firmato Sean Byrne (The Loved Ones, The Devil’s Candy), nuovo titolo di Midnight Factory, etichetta di Plaion Pictures, e Blue Swan, nei cinema dal 20 agosto, DANGEROUS ANIMALS di Sean Byrne (The Loved Ones, The Devil’s Candy).

Dopo il successo di Longlegs, gli stessi produttori tornano a esplorare l’oscurità della mente umana con un film che affonda le sue radici nel thriller psicologico più perverso, unendo l’horror degli shark movies a quello del sadismo umano, dove l’oceano australiano è sfondo perfetto per una macabra messa in scena.

Nel film, Zephyr (Hassie Harrison) è una giovane surfista in fuga da se stessa e dalle relazioni, che trova un’apparente evasione tra le onde australiane e in un’avventura notturna con un ragazzo del luogo, Moses (Josh Heuston). Ma ciò che l’attende è un incubo oltre ogni immaginazione. Mentre si prepara a ripartire, Zephyr viene rapita da Tucker (il Jai Courtney di Terminator: Genisys, Die Hard – Un buon giorno per morire, The Suicide Squad), un serial killer metodico, fanatico e con un’ossessione per il cinema dell’orrore, che accompagna turisti ignari in elettrizzanti tour fra gli squali. Una volta al largo, la maschera cade e la sua barca si trasforma in prigione galleggiante e set di morte, lasciando dietro di sé una scia di sangue (come ben mostra il poster italiano). Il suo scopo? Filmare donne mentre vengono sbranate vive dagli squali, realizzando così personalissimi snuff movies da vedere e rivedere per soddisfare il suo folle piacere voyeuristico – come si intuisce dalla clip in esclusiva. Riuscirà Zephyr ad avere la meglio sul suo carnefice o sarà l’ennesima preda sacrificata agli abissi?

Dangerous Animals esce al cinema il 20 agosto distribuito da Midnight Factory, etichetta di Plaion Pictures, e Blue Swan.

Presence, la spiegazione del finale: chi è il fantasma?

Presence, la spiegazione del finale: chi è il fantasma?

Il thriller soprannaturale di Steven Soderbergh, Presence, offre uno sguardo sperimentale su una casa infestata dal punto di vista del fantasma che la infesta, culminando con una rivelazione scioccante sulla vera natura del fantasma. Da giovedì nelle sale, Presence racconta il trasferimento di una famiglia in una nuova casa attraverso gli occhi di una misteriosa entità che si trova già nella casa quando arrivano. Si scopre che ogni personaggio chiave del cast di Presence sta affrontando le proprie fonti di ansia, in particolare la figlia Chloe (Callina Liang), che sta affrontando la recente morte per overdose di due suoi amici.

L’interferenza dell’entità nella casa si intensifica man mano che vengono rivelate ulteriori informazioni su ciascun membro della famiglia, ma si scopre che l’entità è particolarmente protettiva nei confronti di Chloe. Chloe finisce per iniziare una relazione segreta con Ryan, amico di suo fratello Tyler e apparentemente uno degli atleti più popolari del distretto scolastico. Le motivazioni di Ryan si rivelano malvagie, poiché cerca di drogare Chloe nella sua stanza (per aggredirla sessualmente, come si deduce) prima che l’entità faccia cadere la sua bevanda drogata sul pavimento.

La tensione in casa aumenta fino a quando i genitori Rebekah e Chris partono per il fine settimana per un viaggio di lavoro, il che spinge Chloe a invitare Ryan a passare la notte da loro. Ryan droga suo fratello Tyler in modo da poter passare del tempo da solo con Chloe, ed è allora che inizia il vero terrore. Ryan convince Chloe a bere un bicchiere di alcol corretto per aiutarla a rilassarsi, e le sue vere motivazioni vengono finalmente rivelate, portando a uno scontro sorprendente e culminante con l’entità nella casa prima che la sua identità venga finalmente svelata. Senza ricorrere a facili spaventi, il thriller psicologico di Soderberg è un mistero sconvolgente sull’istinto che vi farà venire i brividi lungo la schiena.

L’identità del fantasma in Presence completamente spiegata

C’erano piccoli indizi prima della rivelazione finale scioccante

Nella scena finale del film, Rebekah (Lucy Liu) si prende un momento per sé nella casa dopo che la famiglia ha impacchettato tutto per traslocare e finalmente si rende conto dell’entità. Lo segue nel soggiorno e si ferma davanti all’antico specchio d’argento, dove l’entità si rivela essere suo figlio Tyler (Eddy Maday), morto mentre cercava di salvare sua sorella Ryan (West Mulholland) dalla finestra del secondo piano. Rebekah urla di angoscia e dolore e cade a terra, gridando che lui “è tornato per salvarla”.

Mentre Chloe credeva che il fantasma fosse lo spirito della sua amica morta Nadia, si capisce che in realtà si trattava di Tyler. La medium, Lisa, fornisce una spiegazione quando visita la casa per la prima volta, poiché lei e suo marito notano che, nella sua esperienza di persona con il “secondo senso”, i fantasmi o le entità come quella nella casa spesso non hanno alcuna conoscenza di chi sono, perché si sono manifestati o in quale periodo storico si trovano.

Possono essere spostati nel tempo e Lisa nota in seguito che il fantasma sembra essere presente a causa di qualcosa che non è ancora accaduto, ma che sta per accadere. Nota anche che ha a che fare con una finestra, ma non è in grado di fornire ulteriori informazioni. Quando il fantasma sveglia disperatamente Tyler, sotto l’effetto di droghe, alla fine di Presence, si capisce che è in quel momento che ha preso coscienza del proprio scopo e della propria identità, e ha capito che Tyler doveva morire affinché il fantasma potesse essere creato per svegliarlo.

È un paradosso sconcertante che si capisce appieno solo quando il pubblico conosce l’identità del fantasma. A un secondo sguardo, ci sono indizi sull’identità del fantasma, in particolare la sua protezione nei confronti di Chloe e il fatto che distrugge con rabbia la stanza di Tyler quando lui sta intrattenendo la famiglia con il suo scherzo crudele alla compagna di classe Simone. Il fantasma è una versione colpevole dello stesso Tyler, legato solo alle emozioni e ai legami della sua vita terrena; è arrabbiato con se stesso per la sua crudeltà e si sente protettivo nei confronti della sorella a causa di quanto era distante e cattivo con lei.

La svolta serial killer di Presence spiegata

Il vero male non è mai stato il fantasma

Ryan, l’amico di Tyler, appare sospetto fin dalla sua prima apparizione e, quando vengono rivelate le sue motivazioni (quando droga la bevanda di Chloe nella sua stanza), sembra essere un individuo malato che abusa sessualmente delle ragazze, data la sua abilità e preparazione nel drogare Chloe. Gli spettatori più attenti possono cogliere il collegamento tra Ryan che droga Chloe e l’overdose dei suoi amici. Tuttavia, quando finalmente riesce a drogare sia Ryan che Chloe, la sua vera natura viene rivelata.

Al suo debutto al Sundance Film Festival nel 2024, alcuni spettatori avrebbero abbandonato la sala a causa dell’intensità del film, citando come motivo il livello di stress che provocava.

Ryan era più che indirettamente coinvolto nella morte delle due amiche di Chloe; al contrario, le loro morti erano in realtà omicidi commessi da lui. Ryan si rivela essere un serial killer che ha drogato entrambe le ragazze prima di soffocarle mentre erano prive di sensi. Al medico legale è sembrato che le ragazze avessero smesso di respirare a causa dell’interazione delle droghe con il loro organismo, ed è per questo che è riuscito a farla franca. Tenta di fare lo stesso con Chloe prima che il fantasma di Tyler risvegli il suo corpo per salvarle la vita e uccidere Ryan.

Come fa il fantasma di Tyler a essere presente prima di morire?

presence scena cena

La medium Lisa fornisce una breve spiegazione

Lisa, che ha avuto poteri psichici per tutta la vita, descrive alcune esperienze generali con entità quando Chris (Chris Sullivan) la invita a casa sua per la prima volta. Afferma che il fantasma potrebbe non essere nemmeno consapevole di chi o cosa sia, né di quando si trovi nel tempo. Possono provenire dal passato, dal presente o dal futuro e avere uno scopo di cui potrebbero non essere del tutto consapevoli. Nel caso di Tyler, il fantasma è il suo sé futuro morto, mandato indietro nel tempo per abitare nella casa e proteggere sua sorella da Ryan.

Il paradosso metafisico di un fantasma che agisce essenzialmente per garantire la propria creazione futura non viene mai esaminato in modo particolarmente approfondito, e non è questa l’intenzione. Il punto non è la pseudoscienza che sta dietro all’origine del fantasma, ma piuttosto la potenza del senso di colpa di Tyler e il suo bisogno di espiare la crudeltà che ha inflitto sia a sua sorella che agli altri. Non è necessario spiegare i meccanismi effettivi del viaggio nel tempo. Infatti, il fantasma di Tyler può essere visto come una manifestazione del suo senso di colpa e del suo rimorso, quindi è come se esistessero due versioni di se stesso allo stesso tempo.

Perché ogni membro della famiglia è così teso

Ogni persona ha la propria fonte di stress

Poiché la storia è raccontata in frammenti, ci sono molti indizi sulla trama e sui dettagli dei personaggi, ma raramente viene rivelato il quadro completo. Ogni membro della famiglia ha il proprio fattore di stress, motivo per cui la tensione in casa è sempre molto alta. Rebekah è coinvolta in qualcosa di illegale al lavoro; probabilmente si tratta di frode o appropriazione indebita, dato che è frenetica nel voler chiudere la vendita della casa e spiega ubriaca a Tyler che “si può andare troppo oltre per le persone che si amano”.

Chris è a conoscenza delle attività illecite della moglie e sembra vicino alla fine del loro matrimonio, come indicato dalla sua richiesta di consulenza legale sulla responsabilità del coniuge nei problemi legali del partner. Egoista e crudele, Tyler è preoccupato soprattutto della sua posizione sociale e di come il dolore e il comportamento strano della sorella possano influire su di essa. Chloe sta ancora affrontando il dolore per la perdita della sua migliore amica, che la rende introversa e isolata, un’ulteriore fonte di preoccupazione per Chris. Mettete tutto questo insieme e la famiglia è al punto di ebollizione quando si trasferisce nella casa infestata.

Cosa ha detto Steven Soderbergh sul finale di Presence

Presence film

Il regista ha fornito alcune informazioni sul colpo di scena

Con uno stile cinematografico e una prospettiva della telecamera così particolari, le informazioni fornite dal regista Steven Soderbergh sono particolarmente preziose per analizzare Presence. In un’intervista con Rue Morgue, Soderbergh ha parlato di quanto sia difficile collocare Presence in un genere ben definito, perché il film e il finale non forniscono necessariamente gli spaventi che si associano tipicamente all’horror puro.

Per me è un dramma che utilizza un fantasma come cavallo di Troia per mostrare il ritratto di una famiglia in difficoltà. Non ho iniziato a lavorarci pensando di voler realizzare un film di quel genere; mi sembrava un modo interessante per mostrare una famiglia che va in pezzi.

In questo senso, Presence è più un dramma familiare che un film horror. Detto questo, Soderbergh ha anche notato il terrore palpabile provocato dalla dinamica disfunzionale della famiglia e quanto questo renda più potente il finale del film.

In un certo senso è una tragedia, perché la madre si sente così vicina al figlio che non presta davvero attenzione a ciò che sta succedendo alla figlia. È chiaro fin dall’inizio del film che la presenza è molto concentrata su Chloe e molto protettiva nei suoi confronti, e parte del terrore che inizia a crescere man mano che il film va avanti è la consapevolezza che sta per succedere qualcosa di brutto, e che probabilmente succederà a lei.

Anche se Presence non offre quel tipo di chiarezza che permette di collocarlo in un genere ben definito, quella fusione tra dramma familiare e presagio soprannaturale è proprio ciò che lo porta nel regno dell’horror. I temi esplorati dalla narrazione sono certamente in linea con quelli tipici dei film horror, così come le rivelazioni scioccanti sull’identità di Ryan e del fantasma. Gli elementi horror sono presenti in tutto il film, anche se non sono completamente evidenti.

Il vero significato del finale di Presence

Presence fantasma finale

Il film è ricco di temi quali trauma, dolore e amore

Al suo centro, Presence è un’analisi della persistenza del trauma e del dolore e delle conseguenze di vasta portata del modo in cui vengono affrontati. La sensibilità di Chloe nei confronti del fantasma è immediata perché ha vissuto un vero trauma con la morte della sua amica Nadia. Il resto della sua famiglia non è così in sintonia fino a quando non vede i danni fisici causati dal fantasma. Il fatto che Rebekah riesca finalmente a vedere Tyler alla fine si ricollega anche a ciò che Lisa ha detto loro sui fantasmi all’inizio: Rebekah ha finalmente vissuto il vero trauma della morte di Tyler, quindi può vederlo.

Rebekah conclude il film consumata dal dolore, ricompensa per essersi allontanata da Chloe nel momento in cui aveva più bisogno di lei.

Al contrario, Presence sottolinea anche l’importanza di amare e tendere la mano a chi sta attraversando un momento difficile, e come questo a volte possa essere l’unica cosa in grado di portare davvero la pace. Il fantasma di Tyler che sale al cielo alla fine del film implica che la sua anima riposa in pace, e Chloe ha una parvenza di pace sapendo cosa è realmente successo ai suoi amici e sapendo che la persona responsabile non può fare del male né a lei né a nessun altro. Rebekah conclude il film consumata dal dolore, la sua ricompensa per essersi tenuta lontana da Chloe quando aveva più bisogno di lei.

Cosa abbiamo scritto nella nostra recensione di Presence?

“Girato con un budget ridotto – appena due milioni di dollari – Presence si rivela un’opera compatta, rigorosa e coerente, tanto nella messa in scena quanto nella scrittura. La sceneggiatura di David Koepp, collaboratore fidato di Soderbergh, costruisce con intelligenza un racconto carico di ambiguità e tensione, lasciando che siano lo spazio e lo sguardo a suggerire ciò che le parole non dicono.

Come già accaduto in film come Unsane o Kimi – Qualcuno in ascolto, Soderbergh utilizza un impianto narrativo di genere per compiere una riflessione più ampia sul linguaggio del cinema e sul ruolo dello spettatore. La sua regia non si limita mai a essere funzionale alla trama, ma diventa sempre un gesto di ricerca, un atto di sperimentazione continua. Con Presence, dal 24 luglio nelle sale italiane, firma un film ipnotico e inquieto, capace di interrogare lo spettro della visione con lucidità e originalità.”

Venezia 82: annunciato il programma ufficiale. Del Toro, Lanthimos e Jarmusch

Il direttore artistico della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica della Biennale di Venezia 82, Alberto Barbera, ha svelato il programma della nuova edizione del Festival, che si prevede sarà ricca di film in lizza per i premi.

La Grazia, una storia d’amore che vede nuovamente Paolo Sorrentino lavorare con Toni Servillo, è stato scelto come film d’apertura del festival, come avevamo già annunciato su Cinefilos.it, e concorrerà anche per il Leone d’Oro, il premio principale della manifestazione.

I premiati con il Leone d’Oro alla carriera di quest’anno sono l’iconoclasta regista tedesco Werner Herzog – il cui repertorio comprende “Aguirre, furore di Dio”, “Fitzcarraldo” e “Nosferatu, la strega” – e la leggendaria star di “Vertigo” Kim Novak.

Ecco il programma ufficiale di Venezia 82

Film in concorso

  • La Grazia di Paolo Sorrentino (opening film)
  • The Wizard of the Kremlin di Olivier Assayas
  • Jay Kelly di Noah Baumbach
  • The Voice of Hind Rajab di Kaouther Ben Hania
  • A House of Dynamite di Kathryn Bigelow
  • Ri Gua Zhong Tian (“The Sun Rises on Us All”) di Cai Shangjun
  • Frankenstein di Guillermo del Toro
  • Elisa di Leonardo di Costanzo
  • À Pied d’Oeuvre di Valérie Donzelli
  • Silent Friend di Ildikó Enyedi
  • The Testament of Ann Lee di Mona Fastvold
  • Father Mother Sister Brother di Jim Jarmusch
  • Bugonia di Yorgos Lanthimos
  • Duse di Pietro Marcello
  • Un Film Fatto Per Bene di Franco Maresco
  • Orphan di László Nemes
  • L’Étranger di François Ozon
  • Eojjeol Suga Eopda (“No Other Choice”) di Park Chan-wook
  • Sotto Le Nuvole di Gianfranco Rosi
  • The Smashing Machine di Benny Safdie
  • Nühai (“Girl”) di Shu Qi

Film fuori concorso:

  • “Chien 51” di Cédric Jimenez (closing film)
  • “Boşluğa Xütbə” (“Sermon to the Void”) di Hilal Baydarov
  • “L’Isola di Andrea” di Antonio Capuano
  • “Il Maestro” di Andrea Di Stefano
  • “After the Hunt” di Luca Guadagnino
  • “Hateshinaki Scarlet” di Mamoru Hosoda
  • “Den Sidste Viking” (“The Last Viking”) di Anders Thomas Jensen
  • “In the Hand of Dante” di Julian Schnabel
  • “La Valle dei Sorrisi” di Paolo Strippoli
  • “Dead Man’s Wire” di Gus Van Sant
  • “Orfeo” di Virgilio Villoresi

Fuori concorso — Serie:

  • “Portobello” (Ep. 1-2) di Marco Bellocchio
  • “Un Prophète” (Ep. 1-8) di Enrico Maria Artale
  • “Etty” (Ep. 1-6) di Hagai Levi
  • “Il Mostro” (Ep. 1-4) di Stefano Sollima

Fuori Concorso — Non-Fiction:

  • “Kabul, Between Prayers” di Aboozar Amini
  • “Ferdinando Scianna – Il Fotografo Dell’Ombra” di Roberto Andò
  • “Marc by Sofia” di Sofia Coppola
  • “I Diari di Angela – Noi Due Cineasti. Capitolo Terzo” di Yervant Gianikian e Angela Ricci Lucchi
  • “Ghost Elephants” di Werner Herzog
  • “Baba Wa Al-Qadhafi” (“My Father and Qaddafi”) di Jihan K
  • “The Tale of Sylian” di Tamara Kotevska
  • “Nuestra Tierra” di Lucrecia Martel
  • “Remake” di Ross McElwee
  • “Kim Novak’s Vertigo” di Alexandre Philippe
  • “Cover-Up” di Laura Poitras e Mark Obenhaus
  • “Broken English” di Jane Pollard e Iain Forsyth
  • “Zapiski Nastoyashego Prestupnika” (“Notes of a True Criminal”) di Alexander Rodnyansky e Andriy Alferov
  • “Director’s Diary” di Aleksander Sokurov
  • “Hui Jia” (“Back Home”) di Tsai Ming-liang

Fuori Concorso — Film & Music:

  • “Nino. 18 Giorni” di Toni D’Angelo
  • “Piero Pelù. Rumore Dentro” di Francesco Fei
  • “Newport and the Great Folk Dream” di Robert Gordon e Joe Lauro
  • “Francesco de Gregori Nevergreen” di Stefano Pistolini

Fuori Concorso — Corti:

  • “Origin” di Yann Arthus-Bertrand
  • “Boomerang Atomic” di Rachid Bouchareb
  • “How to Shoot a Ghost” di Charlie Kaufman

Orizzonti:

  • “Mother” di Teona Strugar Mitevska
  • “Komedie Elahi” (“Divine Comedy”) di Ali Asgari
  • “Hiedra” di Ana Cristina Barragan
  • “Il Rapimento di Arabella” di Carolina Cavalli
  • “Estrany Riu” (“Strange River”) di Jaume Claret Muxart
  • “Hara Watan” (“Lost Land”) di Akio Fujimoto
  • “Grand Ciel” di Akihiro Hata
  • “Rose of Nevada” di Mark Jenkin
  • “Late Fame” di Kent Jones
  • “Milk Teeth” di Mihai Mincan
  • “Pin de Fartie” di Alejo Moguillansky
  • “Otec” (“Father”) di Tereza Nvotova
  • “En El Camino” di David Pablos
  • “Songs of Forgotten Trees” di Anuparna Roy
  • “Un Anno di Scuola” di Laura Samani
  • “The Souffleur” di Gastón Solnicki
  • “Barrio Triste” di Stillz
  • “Human Resource” di Nawapol Thamrongrattanarit
  • “Funeral Casino Blues” di Roderick Warich

Venezia Spotlight:

  • “Hijra” di Shahad Ameen
  • “Un Cabo Suelto” di Daniel Hendler
  • “Made in EU” di Stephan Komandarev
  • “Motor City” di Potsy Ponciroli
  • “La Hija de la Española” di Mariana Rondón e Marité Ugás
  • “À Bras-Le-Corps” di Marie-Elsa Sgualdo
  • “Calle Malaga” di Maryam Touzani
  • “Ammazzare Stanca” di Daniele Vicari

I Fantastici Quattro: Gli inizi, guida al cast e ai personaggi del nuovo film Marvel Studios

Il cast di I Fantastici Quattro: Gli inizi (qui la recensione) della Marvel Studios è incredibilmente forte e comprende alcuni dei migliori attori in circolazione. Kevin Feige ha confermato il reboot dei progetti Fantastic Four della Fox nell’MCU nel 2019, poco dopo l’acquisizione della 20th Century Fox da parte della Disney, anche se per diversi anni le notizie sono state scarse. Jon Watts, regista di Spider-Man: Homecoming, era stato inizialmente scelto per dirigere il progetto, ma è stato poi sostituito da Matt Shakman, regista di WandaVision, con Josh Friedman e Cameron Squires alla sceneggiatura. I Fantastici Quattro: Gli inizi della Marvel Studios è così ora al cinema dal 23 luglio 2025 nella Fase 6 dell’MCU.

Dopo l’annuncio di Feige sul film, sono iniziate le voci sui possibili attori che avrebbero potuto interpretare i quattro ruoli principali della Prima Famiglia Marvel. Per festeggiare San Valentino, la Marvel Studios ha finalmente confermato il cast di I Fantastici Quattro: Gli inizi condividendo un’immagine della squadra su X. Il 4 febbraio 2025, la Marvel ha poi condiviso un teaser trailer che ha dato ai fan un assaggio delle nuove versioni di questi amati personaggi. Con la prima famiglia Marvel che finalmente entra a far parte del MCU, ci sono molti motivi per amare il cast di attori di I Fantastici Quattro: Gli inizi. In questo approfondimento, andiamo alla scoperta di ognuno di loro!

Pedro Pascal nel ruolo di Reed Richards, alias Mister Fantastic

Pedro Pascal

Pedro Pascal è salito alla ribalta interpretando Oberyn Martell in Il Trono di Spade e Javier Peña in Narcos, ma ha ottenuto un successo ancora maggiore grazie ai ruoli in The Mandalorian e The Last of Us, oltre ad aver recitato nel film della DCEU Wonder Woman 1984 nel ruolo di Maxwell Lord. Pedro Pascal ha dunque già dimostrato ampiamente il suo potenziale come protagonista prima di I Fantastici Quattro: Gli inizi e ha già espresso la sua emozione per l’ingresso nel MCU.

Pedro Pascal era da tempo dato per certo nel ruolo di Reed Richards Mister Fantastic prima che la Marvel Studios confermasse la notizia, battendo altri candidati dei fan come Ryan Gosling, Adam Driver e Penn Badgley. Mr. Fantastic è il leader dei Fantastici Quattro ed è sposato con Sue Storm, la Donna Invisibile. Ha la capacità di allungare il proprio corpo in qualsiasi forma ed è anche una delle persone più intelligenti al mondo.

Vanessa Kirby nel ruolo di Sue Storm, alias la Donna Invisibile

I Fantastici Quattro: Gli Inizi – Vanessa Kirby è Sue Storm

Vanessa Kirby ha debuttato come attrice teatrale, ma è diventata famosa interpretando la principessa Margaret in The Crown. Kirby ha ottenuto grandi consensi per le sue interpretazioni di Martha Weiss in Pieces of a Woman e dell’imperatrice Joséphine in Napoleon, e ha recitato nelle serie di film d’azione Mission: Impossible e Hobbs & Shaw.

Vanessa Kirby è stata scelta per interpretare la Donna Invisibile di Sue Storm in I Fantastici Quattro: Gli inizi, che acquisisce abilità quali l’invisibilità, la proiezione di campi di forza e l’immunità telepatica. È anche la moglie di Mr. Fantastic e la sorella di Johnny Storm, noto anche come La Torcia Umana. Il teaser trailer ufficiale del film è incentrato principalmente sul suo personaggio.

Joseph Quinn nel ruolo di Johnny Storm, alias la Torcia Umana

Il Gladiatore II Joseph Quinn
Il Gladiatore II – Joseph Quinn

Joseph Quinn è diventato famoso a livello internazionale nel ruolo di Eddie Munson nella quarta stagione di Stranger Things, ma prima di questo ruolo di successo aveva lavorato per anni in ruoli minori in serie come Il Trono di Spade, Caterina la Grande e Small Axe. Ha anche interpretato un ruolo significativo in A Quiet Place – Giorno 1 e ha lavorato con Ridley Scott in Il Gladiatore II.

Quinn è stato scelto per interpretare Johnny Storm, la Torcia Umana, in I Fantastici Quattro: Gli inizi. Johnny Storm è il fratello minore di Sue Storm, quindi l’intesa tra Quinn e Vanessa Kirby dovrà essere perfetta nel prossimo progetto. Joseph Quinn prende il posto di Chris Evans e Michael B. Jordan, due ex membri del MCU, nel ruolo di Johnny Storm.

Ebon Moss-Bachrach nel ruolo di Ben Grimm, alias La Cosa

Ebon Moss-Bachrach The Bear

L’interpretazione di Ebon Moss-Bachrach del personaggio Micro di David Lieberman nella serie Netflix The Punisher gli ha permesso di acquisire una preziosa esperienza con la Marvel, avendo già fatto parte di una produzione di supereroi, ma è noto per i ruoli interpretati in una varietà di serie diverse. Tra questi figurano le incredibili interpretazioni in The Bear (per cui ha vinto due Emmy), Girls e Andor.

Ebon Moss-Bachrach è stato scritturato per interpretare Ben Grimm, alias La Cosa, nel film dell’MCU I Fantastici Quattro: Gli inizi, con la sua forma di La Cosa realizzata principalmente in CGI. La sua scelta è stata accolta con favore, dato che Ben Grimm è un personaggio ebreo, quindi Moss-Bachrach è autentico e rappresentativo.

Julia Garner nel ruolo di Shalla-Bal, alias Silver Surfer

I Fantastici Quattro Gli Inizi Silver Surfer
Foto di Marvel Studios © 2025 20th Century Studios / © and ™ 2025 MARVEL

Nota soprattutto per il ruolo vincitore di un Emmy in Ozark, Julia Garner è una delle attrici più prestigiose del momento e I Fantastici Quattro: Gli inizi rappresenta un’enorme opportunità per ottenere un ruolo significativo nell’MCU. Oltre a Ozark, Julia Garner ha recitato con grande successo in varie serie, tra cui Inventing Anna e The Americans.

Garner interpreterà il ruolo di Shalla-Bal, che sarà la versione della serie del Silver Surfer. Questo è particolarmente interessante per i fan dei fumetti, dato che il Silver Surfer principale della Marvel è solitamente Norrin Rad, con Shalla-Bal spesso come suo principale interesse romantico. Questa mossa aiuta a evitare che il MCU diventi prevedibile per chi ha letto i fumetti e crea anche una distanza tra questo film e quello del 2015.

Ralph Ineson nel ruolo di Galactus

Ralph Ineson in Omen
Foto per gentile concessione di 20th Century Studios/Courtesy of 20th Century Studio – © 2024 20th Century Studios.

Ralph Ineson ha una presenza imponente sullo schermo, noto soprattutto per i suoi ruoli in progetti come The Witch, Sir Gawain e il cavaliere verde, Nosferatu e Chernobyl. Oltre alle interpretazioni dal vivo, ha prestato la sua voce a numerosi videogiochi, tra cui Charles Vane in Assassin’s Creed IV: Black Flag e Lorath Nahr in Diablo IV.

Nei fumetti Marvel, Galactus è un individuo imponente in grado di cambiare dimensioni, ma spesso abbastanza grande da divorare interi pianeti in un solo boccone. Galactus è già apparso in I Fantastici 4 e Silver Surfer, dove ha sostituito il suo caratteristico aspetto umanoide con una vaga nuvola cosmica. È apparso brevemente nel teaser trailer di I Fantastici Quattro: Gli inizi, con un look fedele al fumetto mentre incombe su New York City. Galactus non è tanto un cattivo quanto una forza della natura. Distrugge i pianeti per sostenersi e il suo appetito distruttivo bilancia le forze universali della creazione e della distruzione.

Il cast e i personaggi di supporto in I Fantastici Quattro: Gli inizi

Paul Walter Hauser nel ruolo di Harvey Elder, alias Uomo Talpa. Nel film, l’attore interpreta uno dei più celebri villain dei Fantastici Quattro. La presenza di Hauser è limitata all’inizio e alla fine del film, comparendo in poche brevi scene ma lasciando il segno con il suo grande talento.

Natasha Lyonne interpreta Rachel Rozman. Si tratta di una maestra di scuola, verso la quale Ben Grimm prova dei sentimenti. Anche lei, tuttavia, compare solo in una manciata di scene.

Sarah Niles interpreta Lynne. Lei è la CEO della Future Foundation e si rapporta con i Fantastici Quattro per le loro dichiarazioni pubbliche.

X-Men: tutti i film della saga e l’ordine di visione

X-Men: tutti i film della saga e l’ordine di visione

Ben prima che il Marvel Cinematic Universe fosse una realtà, a dar particolare prestigio e linfa al genere poi denominato “cinecomic” furono i primi film dedicati agli X-Men. Negli anni, il racconto dei più celebri mutanti dell’universo supereroistico si è espanso grazie a sequel, prequel e spin-off, dando vita ad una delle più compiute saghe degli ultimi anni. Composta in totale da ben dodici film, si tratta di uno dei franchise più redditizi della storia, grazie ad un incasso complessivo di oltre 5 miliardi di dollari.

I film sugli X-MEN si basano naturalmente sugli omonimi personaggi della Marvel, e negli anni si sono susseguiti nella loro interpretazione una serie di grandi nomi del cinema attuale. Hugh Jackman è senza dubbio il volto della saga, avendo interpretato più volte il celebre Wolverine. Patrick Stewart e James McAvoy hanno dato vita al saggio Charles Xavier, Ian McKellen e Michael Fassbender all’imprevedibile Magneto, mentre Jennifer Lawrence è stata la mutante Mystica. Altri noti interpreti della saga sono Halle Berry, Ellen Page, Ryan Reynolds ed Evan Peters.

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Ad oggi, con l’acquisizione della 20th Century Fox da parte della Disney, i diritti dei personaggi sono tornati in mano alla Marvel, la quale ha promesso un loro futuro ingresso all’interno del Marvel Cinematic Universe. Ancora non è noto se a dar vita ai celebri mutanti saranno gli attori fin qui visti nei loro panni, o se verrà avviato un re-casting. Ciò che è certo, è che le avventure degli X-Men al cinema sono tutt’altro che terminate.

X-Men: l’ordine cronologico della saga

Dal 2000 ad oggi sono stati realizzati dodici film appartenenti alla saga di X-Men. Questi titoli affrontano un arco temporale piuttosto ampio e complesso, nel quale si esplorano le origini di alcuni dei personaggi ricorrenti e delle vicende a cui sono legati. Per comprendere meglio il potenziale della saga, nonché i suoi maggiori segreti, può essere particolarmente utile guardare i suoi film non solo secondo l’ordine in cui sono stati distribuiti in sala ma anche in ordine cronologico. La cronologia principale prevede:

  1. X-Men – L’inizio (2011): ambientato nel 1962;
  2. X-Men le origini – Wolverine (2009): ambientato nel 1981
  3. X-Men (2000): ambientato nel 2000
  4. X-Men 2 (2003): ambientato nel 2003
  5. X-Men – Conflitto finale (2006): ambientato nel 2006
  6. Wolverine – L’immortale (2013): ambientato nel 2013
  7. X-Men – Giorni di un futuro passato (2014): ambientato nel 2023

Con l’uscita di X-MenGiorni di un futuro passato, tuttavia, si è generata una seconda linea temporale, che ha reso più complessa la timeline della saga. A partire da tale titolo, infatti, ambientato tanto nel 2023 come nel 1973, nasce una biforcazione che ha portato i film successivi ad essere ambientati in una realtà alternativa. La cronologia modificata prevede:

  1. X-Men – L’inizio (2011): ambientato nel 1962
  2. X-Men – Giorni di un futuro passato (2014): ambientato nel 1973
  3. X-Men – Apocalisse (2016): ambientato nel 1983
  4. X-Men – Dark Phoenix (2019): ambientato nel 1992
  5. Deadpool (2016): ambientato nel 2016
  6. Deadpool 2 (2018): ambientato nel 2018
  7. The New Mutants (2020): ambientato nel 2020
  8. Logan – The Wolverine (2017): ambientato nel 2029
  9. Deadpool & Wolverine (2024): dopo gli eventi di Deadpool 2

X-Men: la trilogia originale

X-Men

X-Men (2000)

I mutanti arrivano per la prima volta al cinema nel 2000 con X-Men. L’ufficializzazione dell’esistenza dei mutanti ha diviso l’opinione pubblica. Questi umani dotati di superpoteri e innate abilità, infatti, se da una parte incuriosiscono i cittadini, dall’altra potrebbero rappresentare una minaccia per la sicurezza. Charles Xavier, a capo di una scuola privata per giovani mutanti, è convinto che i poteri debbano essere sfruttati per aiutare e proteggere gli umani, mentre Magneto, dopo l’esperienza dell’olocausto vissuta durante l’infanzia, è convinto che gli umani vogliano controllare e assoggettare i mutanti così come i nazisti fecero con gli ebrei. Mentre i due discutono sul futuro, la vita della giovane Marie è sconvolta dalla scoperta dei suoi poteri.

Il film ha certamente contribuito a lanciare la carriera dell’attore Hugh Jackman, il quale è divenuto iconico nei panni di Wolverine. Questi riuscì allora a vincere il ruolo grazie alla sua grinta e alla somiglianza con il personaggio.  Il successo ottenuto, con un incasso mondiale di circa 296 milioni, spinse la Fox a realizzare anche i successivi due capitoli, che guadagnarono rispettivamente 407 e 459 milioni di dollari.

X-Men 2 (2003)

Nel sequel del primo film, dopo aver imprigionato Magneto e aver fermato la sua Confraternita di mutanti, Wolverine cerca risposte sul suo passato dal momento che non ricorda come ha ottenuto la mutazione. Nel frattempo il teleporta Nightcrawler cerca di assassinare il presidente degli Stati Uniti. Charles Xavier raduna allora gli X-Men e rintraccia il mutante grazie al sofisticato macchinario Cerbero. A causa dell’attentato, però, la popolazione è terrorizzata dai mutanti e il colonnello William Stryker sfrutta la paura per i suoi sordidi scopi. Stryker e la mutante Lady Deathstrike ottengono infatti un mandato per Xavier e si recano nella scuola per catturare quanti più mutanti possibili.

Il film rappresentò un importante successo per la saga. X-Men 2, infatti, raddoppiò gli incassi del precedente film, arrivando ad un guadagno complessivo di circa 407 milioni di dollari. Da quel momento la saga ottenne sempre più popolarità, arrivando ad incassi sempre maggiori. Ciò naturalmente spinse Fox a decidere di realizzare ben più di una trilogia. Grazie a questo film, infatti, si poté avere la conferma dell’interesse del pubblico nei confronti dei celebri mutanti Marvel.

X-Men: Conflitto finale (2006)

Il mondo dei mutanti è sconvolto dalla notizia secondo cui un’importante casa farmaceutica avrebbe scoperto una cura per il gene mutante. Magneto, dato il suo passato, teme però che sia un inganno per il possibile sterminio della razza mutante. Nel frattempo, Jean Grey si rivela essere posseduta dal suo potente e spietato alter ego ‘Fenice’. Xavier rivela a Wolverine e Tempesta che Grey possiede infiniti poteri mutanti e che la personalità malvagia potrebbe distruggere l’intero pianeta in pochi instanti. Xavier e Magneto provano a fermare la donna, cercando di oscurare la Fenice, ma Jean ormai è fuori controllo e aggredisce chiunque si trovi sulla sua strada.

Con il terzo capitolo si porta ad una parziale conclusione la battaglia tra i mutanti di Xavier, quelli di Magneto e la razza umana. X-Men: Conflitto finale racconta poi in modo più approfondito il personaggio di Fenice, che verrà riproposto come minaccia principale anche in X-Men – Dark Phoenix. Questo è inoltre il primo film non diretto da Bryan Singer, il quale tuttavia rivelò di essersi pentito di avervi rinunciato per firmare invece la regia di Superman Returns, uscito nello stesso anno.

X-Men: la tetralogia delle origini

X-Men – L’inizio (2011)

Terminata la prima trilogia, la Fox ha dato il via nel 2011 a quella che ad oggi è una tetralogia incentrata sulle origini dei personaggi e delle vicende che li hanno portati ad essere gli X-Men poi visti nella trilogia originale. Tutto inizia con X-Men – L’inizio, incentrato sui giovani Charles Xavier e Erik Lehnsherr. I due, entrambi mutanti, conducono vite parallele ma opposte. Mentre Erik si trova in Polonia, prigioniero del campo di concentramento del crudele e perverso Klaus Schmidt, Charles è un telepate che vive nella contea di Westchester, dove incontra la mutaforma Raven. Vent’anni dopo, i due vengono chiamati a collaborare per fermare i malvagi piani di Sebastian Shaw. Per riuscirvi, iniziano a radunare una divisione di giovani mutanti.

Il film si pone così, a livello di ordine narrativo, il primo in assoluto della saga, andando ad esplorare le origini dei giovani mutanti visti adulti e anziani nei precedenti film. Per far ciò, la produzione diete vita ad un recasting dei personaggi, assumendo attori giovani come anche nomi più affermati, come quelli di Fassbender, Lawrence e McAvoy.

X-Men – Giorni di un futuro passato (2014)

Segue poi X-Men – Giorni di un futuro passato. Ambientato tanto nel 2023 quanto nel 1973, questo film è allo stesso tempo un sequel sia di L’inizio che di Conflitto finale. La trama del film è incentrata su di un distopico futuro dove i mutanti sono minacciati da un gruppo di robot chiamati ‘Sentinelle’, i quali hanno il compito di sterminarli senza pietà. Il gruppo di mutanti superstiti, tra cui vi è anche Magneto, che ha deciso di riconciliarsi con il Xavier ed aiutare il suo popolo. Per cambiare gli eventi del presente, i mutanti devono sfruttare i poteri tornare indietro nel tempo ed impedire a Mystica di uccidere il professor Bolivar Trask, ideatore delle Sentinelle. L’omicidio dello scienziato, infatti, portò l’opinione pubblica a temere i mutanti e scatenò gli eventi che si ripercuotono sul presente.

A partire da tale film, la linea narrativa della serie subisce una ristrutturazione notevole, ripartendo così da una realtà che non è più quella di prima, poiché influenzata ora dalle azioni compiute da Wolverine, tornato indietro nel tempo al 1973. Questo si è affermato come uno dei film più cupi della saga, dove i protagonisti sono continuamente minacciati da un pericolo imminente. Coniugando sequel e prequel, il film vede la presenza tanto del cast originale quanto di quello relativo alle versioni giovani dei vari personaggi.

X-Men – Apocalisse (2016)

In seguito all’uscita di tale pellicola, sono stati realizzati due film appartenenti alla nuova linea temporale, ovvero X-Men – Apocalisse e X-Men – Dark Phoenix. Il primo di questi si colloca subito di seguito al precedente film, andando a narrare lo scontro tra il gruppo di mutanti con Apocalisse, mutante di natura divina risvegliatosi dopo millenni con l’intento di portare la razza umana all’estinzione. Charles Xavier capisce allora che per sconfiggere Apocalisse dovrà chiedere a Jean Grey, nuova arrivata nel gruppo, di usare i suoi illimitati poteri, sebbene non sia certo che la ragazza possa sopravvivere ad essi.

Per dar vita al potente Apocalisse, la Fox aveva inizialmente contattato l’attore Tom Hardy, il quale però rifiutò la parte. Questa venne allora assegnata ad Oscar Isaac, il quale però più tardi ricordò in modo particolarmente negativo l’esperienza. Questi era infatti costretto a sottoporsi a numerose ore di trucco ogni giorno, indossando un costume dal peso complessivo di circa 20 chili. Tutto ciò rese particolarmente scomodo e faticosa la sua esperienza sul set.

X-Men – Dark Phoenix (2019)

Nel 2019 è invece uscito quello che è considerato l’ultimo capitolo della tetralogia. Questo ha riportato nuovamente al centro dell’attenzione il personaggio di Jean Grey, già visto nei film della trilogia originale e ora interpretato dall’attrice Sophie Turner. Nel film, la celebre mutante sviluppa incredibili poteri psichici che finiscono con il corrompere la sua mente, trasformandola nella terribile Fenice Nera. La dolce Jean perde gradualmente il controllo di sé stessa, compie gesti impulsivi e irrazionali che mettono in pericolo l’incolumità dei suoi compagni e dell’intera umanità. Nel frattempo, un alieno mutaforma, interpretato da Jessica Chastain, si rivela intenzionato a sfruttare la situazione a suo vantaggio, cercando di irretire la spaurita mutante e convincerla ad assumere l’identità di Fenice.

Il film si pone come sequel diretto del precedente, andando ad esplorare ulteriormente i personaggi, anche per via dell’avvicinamento cronologico ai film della prima trilogia. Dark Phoenix si è tuttavia rivelato un clamoroso insuccesso al box-office, segnando di fatto una battuta d’arresto per la saga. Il film ha infatti segnato il peggior esordio sul suo americano per un film della saga, incassando solamente 252 milioni di dollari, ed affermandosi come il maggiore flop dell’anno.

X-Men: gli spin-off della saga

X-Men le origini – Wolverine (2009)

Nel corso degli anni, parallelamente ai film madre della saga, sono stati realizzati due spin-off, incentrati sull’approfondimento di noti personaggi. Il primo di questi è stato naturalmente dedicato al celebre Wolverine. Nel 2009 viene infatti distribuito X-Men le origini – Wolverine. Costretti alla fuga per il loro essere mutanti, i giovani Logan e Victor partecipano ai violenti eventi bellici del XIX e XX secolo. Ammirando i loro poteri, il colonello William Stryker li assolda nella sua squadra di mutanti. Anni dopo, Logan si ricostruito una vita lontano dalla violenza. La routine è però interrotta dalla visita di Stryker, che avverte il mutante che qualcuno sta uccidendo tutti i membri della vecchia squadra.

Con questo film in particolare, allo spettatore viene permesso di assistere al complesso esperimento che diede vita alla versione di Wolverine che tutti conosciamo. Jackman riprese il ruolo, mentre per quello di Victor, alias Sabretooth, venne inizialmente considerato l’attore Gerald Butler. Gli fu tuttavia preferito Liev Schreiber, il quale si sottopose ad un lungo allenamento per poter acquisire una possenza simile a quella del protagonista.

Wolverine – L’immortale (2013)

Wolverine- L'immortaleIl secondo film della trilogia si pone successivamente agli eventi di X-Men: Conflitto finale, raccontando cosa accadde a Wolverine dopo il termine di quelle avventure. Wolverine – L’immortale si apre con un flashback sul passato di Logan il quale, nel 1945, è prigioniero a Nagasaki durante lo scoppio della bomba atomica, dove riesce a salvare il soldato Yashida dall’esplosione. Nel 2013, Logan è invece distrutto dalla morte dell’amata Jean Grey e conduce una vita da eremita sulle montagne dello Yukon. Il suo isolamento è improvvisamente interrotto dalla comparsa della giovane mutante Yukio, in grado di prevedere la morte di ogni persona.

Quest’ultima gli rivela che Yashida sta morendo e vorrebbe ringraziarlo per il valoroso gesto compiuto durante la guerra. Nonostante le iniziali opposizioni, Logan si reca a Tokyo. Qui, però, cade nella trappola della dottoressa Viper, la quale aspira ad avere il dono dell’immortalità posseduto dal mutante. Per l’occasione, Jackman ha implementato la propria fisicità, arrivando a risultare ancor più possente e minaccioso. Per riuscirvi, richiese l’aiuto del celebre Dwayne Johnson.

Logan – The Wolverine (2017)

L’ultimo di questi film, in particolare, si è affermato come un successo di critica e pubblico, offrendo un punto di vista particolarmente crepuscolare sul personaggio. Con Logan – The Wolverine si narra infatti di un futuro dove la razza dei mutanti è quasi del tutto estinta, come anche quella degli umani. In un contesto apparentemente post-apocalittico, Logan è ormai anziano e debole, ma quando si presenterà in cerca di aiuto una giovane mutante generata dal suo stesso gene, interpretata da Dafne Keen, capirà di dover completare la sua ultima missione proteggendola da minacce esterne.

Grazie a questi ulteriori tre film, Jackman si è affermato come uno degli interpreti più longevi di uno stesso personaggio. Ciò lo ha portato a stabilire un record, premiato con l’ingresso nel Guinnes dei Primati. L’attore ha infatti non solo interpretato il personaggio per ben nove volte, ma anche per una durata di tempo maggiore rispetto a chiunque altro. Egli è infatti stato Wolverine per un totale di 16 anni e 228 giorni. Secondo alcune voci, tuttavia, l’attore potrebbe tornare a vestire i panni del mutante anche ora che gli X-Men sono entrati a far parte del Marvel Cinematic Universe, ma tali speculazioni non sono ancora state confermate.

Deadpool (2016)

Il secondo spin-off, attualmente composto da due film e con un terzo in lavorazione, è invece quello dedicato al dissacrante Deadpool. Questi è un ex mercenario che, sottopostosi ad un esperimento per guarire dal cancro, ha guadagnato la capacità di potersi rigenerare, divenendo praticamente immortale. Entrato a far parte di una nuova realtà, si troverà a doversi scontrare con potenti nemici, avendo però dalla sua parte il supporto di alleati come gli X-Men.

Il personaggio, noto anche per la sua frequente infrazione della quarta parete, è stato portato sullo schermo con particolare successo. La scelta di realizzare un film vietato ai minori non accompagnati ha infatti permesso di rimanere fedeli alla natura cruenta e politicamente scorretta del mutante. Ciò è stato particolarmente apprezzato dai fan, che hanno fatto di Deadpool uno dei cinecomic di maggior successo del 2016. Per questo motivo, la produzione decise di realizzare subito un sequel.

Deadpool 2 (2018)

Nel secondo capitolo dedicato al celebre mercenario, si porta in scena uno dei più noti villain dell’universo Marvel: Cable, interpretato da Josh Brolin. Venuto dal futuro, l’assassino intende uccidere un giovane mutante di nome Russell, ritenendolo responsabile per la morte della sua famiglia. Deadpool dovrà così mettersi sulle sue tracce, per impedire che Cable riesca nel suo intento e cambiare il corso della storia. Russell, intanto, si rivela essere stato davvero l’artefice del dolore di Cable. L’obiettivo degli X-Men diventerà allora quello di impedire che il giovane venga corrotto al male.

Il film ha confermato l’attenzione nei confronti del personaggio, e la riproposizione della fortunata formula già utilizzata per il precedente capitolo è stata anche in questo caso particolarmente apprezzata dal pubblico. Con un incasso di circa 733 milioni di dollari, Deadpool 2 è ad oggi il maggior incasso della saga sugli X-Men. Attualmente è in lavorazione un terzo capitolo, che sembra porterà il personaggio a fare ufficialmente parte del Marvel Cinematic Universe.

Deadpool 3 (2024)

Deadpool 3 Wolverine

Levy è stato scelto per dirigere Deadpool & Wolverine, il terzo film di Deadpool, che integrerà il personaggio titolare nell’universo cinematografico Marvel in seguito all’acquisizione della 20th Century Fox da parte della Disney, nel 2022. Ryan Reynolds tornerà a recitare nel film insieme a Hugh Jackman, che riprenderà il suo ruolo. nel ruolo di Wolverine. Insieme a Reynolds e Jackman ci sono Morena Baccarin nei panni di Vanesa, Brianna Hildebrand nei panni di Negasonic Teenage Warhead, Leslie Uggams nei panni di Blind Al, Karan Soni nei panni di Dopinder, Stefan Kapičić nei panni di Colossus, Shioli Kutsuna nei panni di Yukio e Rob Delaney nei panni di Peter. Nel cast anche Emma Corrin nei panni di Cassandra Nova (mutante del Vuoto con poteri telecinetici e telepatici, sorella gemella di Charles Xavier) e Matthew Macfadyen. Nel film, Deadpool viene a sapere che l’Autorità per la Varianza Temporale è pronta a distruggere il suo universo natale e collabora con un riluttante Wolverine di un altro universo per fermarli.

Deadpool & Wolverine è uscito in anteprima il 22 luglio 2024 come parte della Fase Cinque del MCU. Ha incassato oltre 1,33 miliardi di dollari in tutto il mondo, diventando il 20° film di maggior incasso di tutti i tempi, il film con rating R di maggior incasso di tutti i tempi e il secondo film di maggior incasso del 2024.

Un nuovo film sugli X-Men è in arrivo?

Dopo una lunga attesa e un rimescolamento dei diritti dietro le quinte, il film sugli X-Men della Marvel potrebbe essere già in sviluppo presso i Marvel Studios, con i vari Mutanti che hanno già iniziato a far sentire la loro presenza all’interno del MCU. Gli X-Men sono una delle più grandi proprietà della Marvel, con personaggi ricchi che hanno già raccolto solide fanbase attraverso le loro avventure sulle pagine dei fumetti, le avventure animate e persino i lungometraggi.

Tuttavia, per la maggior parte delle loro imprese sullo schermo, sono stati sotto l’occhio vigile della 20th Century Fox e non hanno potuto interagire pienamente con il Marvel Cinematic Universe di Kevin Feige, in continua espansione. Il film della Marvel sugli X-Men non ha ancora una data di uscita confermata e, dato che il progetto è ancora nelle prime fasi di produzione, nemmeno il Professor X in persona è in grado di prevedere quando potrebbe arrivare.

Detto questo, gli sviluppi promettenti riguardanti il team creativo significano che ci si sta lavorando. Quindi, forse, potremo vedere cosa hanno preparato nel 2028 (gli slot di uscita recentemente annunciati dai Marvel Studios) o giù di lì. Vale la pena notare che la Marvel ha già bloccato la maggior parte dei suoi film per la prossima Fase Sei e un film stand-alone sugli X-Men non ne fa parte… ancora.

Se da un lato è possibile che gli X-Men vengano aggiunti in un secondo momento, dall’altro è altrettanto probabile che i temi della Fase Sei, incentrati sul multiverso, stiano preparando la scena per una Fase Sette ad alto contenuto di mutanti. Inoltre è stato recentemente confermato che questa fase concluderà anche la saga del multiverso. Nonostante queste incertezze, un rapporto pubblicato da Production Weekly sembra suggerire che la Marvel potrebbe puntare a una data di ripresa alla fine del 2025. Questo, a sua volta, potrebbe significare che un film indipendente sugli X-Men arriverà nelle sale nel 2028.

X-Men: dove vedere in streaming i film della saga

Per vedere, o rivedere, la saga è possibile affidarsi ad alcune tra le principali piattaforme streaming presenti in rete, contenenti uno o più film degli X-Men nel proprio catalogo. Queste sono Chili Cinema, Tim Vision, Rakuten TV, Google Play, Apple iTunes, e Amazon Prime Video. Per poter guardare uno di questi titoli basterà scegliere tra queste piattaforme e noleggiare il film o sottoscrivere un abbonamento generale.

Per poter avere a disposizione tutti i film della saga, è invece particolarmente conveniente sottoscrivere un abbonamento a Disney+, piattaforma ufficiale del celebre studios. Avendo questo riacquisito i diritti sui personaggi, ha avuto modo di trasmettere i film della saga all’interno del catalogo della propria piattaforma. Grazie ad essa sarà possibile guardarli tutti in totale comodità e al meglio della qualità video.

Fonte: Screenrant, IMDb



Ryan Phillippe: la regista spiega perché l’attore non è tornato nel nuovo film So cosa hai fatto

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Il regista del reboot di So cosa hai fatto spiega perché uno dei membri del cast originale non è apparso. La saga horror slasher torna quest’anno con un nuovo gruppo di amici perseguitati da un killer armato di uncino che conosce un oscuro segreto del loro passato. Questo capitolo è diretto da Jennifer Kaytin Robinson.

Il cast del reboot è pieno di volti nuovi. Tra questi figurano Madelyn Cline, Chase Sui Wonders, Tyriq Withers e Jonah Hauer-King. Tuttavia, il cast di So cosa hai fatto include anche Freddie Prinze Jr. e Jennifer Love Hewitt, che tornano nei loro ruoli principali, oltre ad alcune apparizioni a sorpresa.

Ora, Robinson spiega a People perché Ryan Phillippe non è tornato in I Know What You Did Last Summer. La sceneggiatrice e regista ha spiegato che includere il personaggio di Phillippe “era semplicemente troppo”, quindi Barry Cox è stato relegato a un cameo.

Tuttavia, ha detto che “c’è un modo molto divertente per integrare Ryan in un sequel”. Ecco la citazione completa di Robinson:

Era semplicemente troppo. Abbiamo menzionato Barry Cox. Ha un cameo. Ma sì, cominciava a sembrare che ci fossero troppe idee. Ma non è per mancanza di affetto verso Ryan, che è fantastico. E penso davvero che ci sia un modo molto divertente per integrare Ryan in un sequel, che spero venga realizzato.

Cosa significa questo per So cosa hai fatto

Jennifer Love Hewitt in So cosa hai fatto
Jennifer Love Hewitt in So cosa hai fatto

Il secondo film deve essere realizzato affinché Barry possa tornare

Il declassamento di Barry Cox a semplice citazione è un aspetto piuttosto inaspettato di So cosa hai fatto. Sebbene non tutti siano stati presenti nel materiale promozionale, diversi membri del cast originale sono tornati per il film.

Il reboot è pieno di riferimenti all’originale, quindi ha senso che Robinson abbia avuto l’idea di far tornare Phillippe. Se ci fosse stato spazio, avrebbe potuto benissimo apparire in una sequenza onirica o anche in una sorta di flashback in cui fosse ringiovanito. Potrebbe anche tornare in futuro, anche se questo dipende dal fatto che il film ottenga effettivamente un sequel.CorrelatiI Know What You Did Last Summer: spiegazione del finale: chi è l’assassino e chi muoreIl finale a sorpresa e la rivelazione dell’assassino di I Know What You Did Last Summer trasformano il futuro del franchise horror e gettano le basi per i sequel.

Finora, le prospettive per altri film sono buone. So cosa hai fatto ha incassato 13 milioni di dollari nel suo weekend di apertura negli Stati Uniti, quasi quanto l’originale nello stesso periodo. Se continuerà con questo slancio, potrebbe essere considerato un sequel di successo, soprattutto considerando che il suo budget è di soli 18 milioni di dollari.

Untamed – Stagione 2: il creatore accenna alla direzione che prenderà la serie crime di successo di Netflix

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Untamed di Netflix potrebbe avere un lungo futuro sulla piattaforma. Guidato dal produttore esecutivo e protagonista Eric Bana (Kyle Turner), lo show vede protagonisti Sam Neill (Paul Souter), Lily Santiago (Naya Vasquez) e Rosemarie DeWitt (Jill Bodwin). Tutti recitano nei panni dei personaggi principali di una serie incentrata su un misterioso omicidio ambientato nel cuore del Parco Nazionale di Yosemite.

Mentre la maggior parte dei gialli ha come protagonisti poliziotti tradizionali, Untamed vede protagonisti l’ISB, il braccio investigativo dei Parchi Nazionali. Di conseguenza, i suoi protagonisti possono essere trasferiti in qualsiasi località all’interno del sistema dei Parchi Nazionali, dal Maine all’Alaska fino alla punta della Florida.

La serie di sei episodi era stata concepita come una miniserie, ma c’è ancora la possibilità di un rinnovo per una seconda stagione, e questo è il motivo. In un’intervista con TV Insider, Bana ha discusso la possibilità di ulteriori esplorazioni dei parchi nazionali. Anche se “non ci ha pensato troppo”, ha alcune idee per il futuro:

Ad essere sincero, non ci ho pensato troppo. Era un progetto molto ampio, ma ovviamente sapevamo che la natura del lavoro degli agenti ISB è quella di spostarsi da un parco all’altro, ed è per questo che il finale è quello che è, perché è una cosa molto plausibile e faceva parte della struttura della storia. Quindi sì, immagino che sia sempre possibile, ma non è qualcosa su cui abbiamo giocato a livello strutturale mentre mettevamo insieme questi episodi.

Cosa significa questo per il futuro di Untamed

C’è un vero potenziale per un rinnovo

Ci sono sicuramente altri parchi nazionali da esplorare per la serie, e ognuno potrebbe offrire un ambiente unico. Le acque bollenti di Yellowstone, il Grand Canyon roccioso e le Gates of the Arctic ghiacciate offrono tutti scenari unici con metodi di omicidio estremamente diversi da esplorare. Le location da sole attirerebbero probabilmente l’interesse degli spettatori.

Gli omicidi potrebbero essere studiati su misura per ogni ambientazione, con i corpi sciolti nelle acque bollenti o nascosti nella neve. Vedere gli agenti cercare di svelare i segreti di luoghi così disparati sarebbe estremamente avvincente. Tuttavia, affinché ciò si realizzi pienamente, è necessario ottenere il rinnovo da Netflix.

Le recensioni del pubblico sono state più negative persino di quelle della critica. Sul sito di recensioni Rotten Tomatoes, la serie ha ottenuto un 78% di Tomatometer e un 71% di Popcornmeter, basato sul voto del pubblico. Nessuno dei due è eccezionale, quindi la serie dovrà puntare su un aumento degli spettatori per sopravvivere.

Avatar: Fuoco e Cenere – data di uscita, cast, trama e tutto quello che sappiamo su Avatar 3

Avatar: Fuoco e Cenere continuerà l’epica saga dei Na’vi e di Pandora, e le notizie sul terzo capitolo stanno arrivando rapidamente. Diretto da James Cameron, Avatar: La via dell’acqua introduce una serie di trame che potrebbero essere riprese nel prossimo film. Non da ultimo, il conflitto tra il colonnello Quaritch e Jake e la famiglia di Neytiri. Non solo, ma è stato confermato che Avatar: Fuoco e Cenere introdurrà anche una nuova tribù Na’vi del fuoco. Con effetti digitali ancora più avanzati e una trama più articolata, Fire and Ash potrebbe essere il film più importante della serie.

Avatar: Fuoco e Cenerevanta già un cast ancora più ampio, che include altri vincitori di premi Oscar, anche se probabilmente non saranno riconoscibili se interpreteranno i Na’vi. C’è davvero molto da aspettarsi dal prossimo film della serie Avatar, che sarà spettacolare proprio come i suoi predecessori.

Ecco le ultime novità su Avatar: Fuoco e Cenere e tutto quello che c’è da sapere sul terzo film della fiorente serie Avatar, compreso cosa aspettarsi dalla trama del film.

Ultime notizie su Avatar: Fuoco e Cenere

Nuove immagini in anteprima al CinemaCon 2025

Mentre iniziano ad emergere nuovi dettagli sul prossimo terzo capitolo della saga, arrivano le ultime notizie sotto forma di nuove immagini tratte da Avatar: Fuoco e Cenere. Le immagini sono state proiettate durante l’evento CinemaCon 2025, e la Disney era uno dei principali presentatori. Purtroppo, la maggior parte delle immagini e dei trailer mostrati alla convention non sono ancora disponibili al pubblico, quindi ecco una descrizione dettagliata.

Il filmato si apre con i Na’vi che volano sull’acqua. Poi vediamo Kiri interagire con parte del figlio [sic] Pandora, presumibilmente Eywa. I Na’vi volano intorno ai Wind Traders, che pilotano navi giganti nel cielo. Sembrano essere i marinai del pianeta. Le loro navi sono trainate da gigantesche creature galleggianti, quasi come balene. L’attenzione è concentrata sulle navi, che hanno anche gigantesche vele blu. Mentre navigano, i Na’vi e i Wind Traders vengono attaccati dal popolo del fuoco, che vola su creature rossastre. Vediamo poi varie inquadrature di qualcuno che cammina su una montagna accanto a un vulcano (presumibilmente Quaritch), Jake e la sua famiglia che si intrufolano nella giungla, Jake che abbraccia Spider, scene notturne con un cielo notturno luminoso e Quaritch di nuovo in tenuta militare. C’è un’immagine dei Fire People che controllano il fuoco. Vediamo Quaritch con la stessa vernice rossa dei Fire People. “La tua dea non ha alcun potere qui”, dice il capo dei Fire People a Kiri.

Data di uscita di Avatar: Fuoco e Cenere

Avatar 3 arriverà alla fine del 2025

In precedenza era stato annunciato che Avatar: Fire and Ash sarebbe arrivato nel dicembre 2024, ma la data è stata rapidamente modificata e il film è ora previsto per il 19 dicembre 2025. Il film ha subito numerosi ritardi nel corso degli anni, dalle preoccupazioni legate alla pandemia di COVID-19 agli scioperi di Hollywood del 2023, ma la continuazione della produzione è un buon segno che Avatar: Fire and Ash non avrà problemi a rispettare la nuova data di uscita.

Lo sciopero della WGA è stato risolto il 27 settembre 2023, mentre quello della SAG/AFTRA è stato risolto il 9 novembre 2023.

Dettagli sul cast di Avatar: Fuoco e Cenere

I volti nuovi e quelli già noti di Pandora

Gli ultimi aggiornamenti su Avatar: Fuoco e Cenere confermano che il film vedrà il ritorno di Sam Worthington e Zoe Saldaña nei panni rispettivamente di Jake e Neytiri. Tornerà anche gran parte del cast di La via dell’acqua, compresi molti grandi nomi che sono fondamentali per il franchise. Si prevede che Kiri, interpretata da Sigourney Weaver, avrà un ruolo più importante nel terzo sequel, così come Lo’ak, interpretato da Britain Dalton.

Il cast di Avatar: Fire and Ash introdurrà anche una miriade di nuovi personaggi. Oona Chaplin è stata scelta per interpretare il personaggio di Varang, il leader del Clan Ash, che apparirà nei restanti tre sequel. Anche David Thewlis entrerà a far parte del cast, interpretando il capo dei Wind Traders, Peylak.

Dettagli della trama di Avatar: Fuoco e Cenere

Cosa succederà nella saga di Avatar?

Dopo che Spider ha salvato il colonnello Quaritch dall’annegamento, l’antagonista del film continuerà probabilmente la sua ricerca di vendetta.

Avatar: La via dell’acqua lascia alcune trame aperte per un seguito. Dopo che Spider ha salvato il colonnello Quaritch dall’annegamento, l’antagonista del film continuerà probabilmente la sua ricerca di vendetta. Le cose potrebbero peggiorare prima di migliorare, soprattutto perché la rabbia di Quaritch sarà alle stelle dopo la battaglia finale di La via dell’acqua. Il conflitto tra i Na’vi e la RDA si intensificherà sicuramente ed è possibile che la RDA si presenterà meglio preparata in Fire and Ash.

Durante la sessione di domande e risposte con Jon Landau, il produttore ha rivelato che Avatar: Fuoco e Cenere introdurrà due nuove culture Na’vi. Landau ha spiegato: “Nel prossimo film incontreremo almeno due nuovi clan”. È stato poi confermato che una di queste nuove culture sarà il Clan del Fuoco Na’vi, di cui farà parte Varang, interpretato da Oona Chaplin. L’altra è il Clan dei Commercianti del Vento, guidato da Peylak, interpretato da David Thewlis. Si dice che i Commercianti del Vento siano più pacifici, mentre il Clan della Cenere è malvagio.

Un estratto della sceneggiatura di Avatar: Fuoco e Cenere è stato rivelato nei contenuti extra di Avatar 2 (tramite The Direct). Sebbene non riveli molto, conferma che Kiri scoprirà di più su sua madre e Pandora. Kiri e Mo’at discutono del posto di Kiri, e questo fa presagire che un altro dei figli di Jake subirà un infortunio. I contenuti extra accennano a un nuovo personaggio chiamato Va’ru e al fatto che Spider potrà respirare l’aria di Pandora in Avatar 3. Dato che gli umani non possono respirare l’aria di Pandora, Kiri potrebbe avere qualcosa a che fare con il nuovo potere di Spider, dato che lei ha abilità speciali che nessun altro possiede.