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Michele Morrone: 10 cose che non sai sull’attore

Michele-Morrone-film

Nonostante recitasse da quasi un decennio, è servito il film Netflix 365 giorni per rendere Michele Morrone una star internazionale. In breve, egli è diventato uno dei nomi più ricercati e chiacchierati da un anno a questa parte. Accostandosi alla sua vita, privata e lavorativa, ci si accorge poi di come Morrone si è sempre distinto negli anni per diverse attività, che spaziano dalla recitazione al musica, dalla moda alla danza. A renderlo un attore particolarmente richiesto vi è inoltre il suo lavorare anche al di fuori dei confini, italiani, distinguendo in prodotti provenienti da diverse parti del globo.

Ecco 10 cose che non sai di Michele Morrone.

Michele Morrone: i suoi film e le serie TV

1. Ha recitato in noti film. Dopo essere stato esclusivamente un volto televisivo, nel 2018 Morrone debutta sul grande schermo con la commedia L’ultimo giorno del toro, dove recita come protagonista dando prova di buone capacità comiche. Successivamente ottiene ulteriore popolarità grazie alla parte di uno dei protagonisti, Luigi, nel film Bar Giuseppe (2019). La consacrazione arriva però grazie a 365 giorni (2020), film di produzione polacca dove recita nei panni di don Massimo Torricelli, protagonista accanto all’attrice Anna-Maria Sieklucka. Il film, che ha diviso tra sostenitori e detrattori, ha poi avuto due sequel 365 giorni – Adesso (2022) e Altri 365 giorni (2022). L’attore ha poi recitato anche nel film Duetto, dove divide la scena con Giancarlo Giannini.

2. Ha preso parte a diverse serie televisive. Morrone esordisce in televisione con la miniserie Come un delfino (2011), dove recita accanto a Raoul Bova. Da quel momento inizia a prendere parte, con alcuni piccoli ruoli, in fiction come Che Dio ci Aiuti 3 (2014), Squadra antimafia 6 (2014) e Provaci ancora prof! 6 (2015). Il suo primo ruolo di gran rilievo arriva poi nel 2017 con la miniserie Sirene, dove recita ei panni di Ares accanto a Valentina Bellè, Luca Argentero e Denise Tantucci. Torna poi in televisione nel 2019 per recitare nei panni di Claudio Cavalleri in Il processo, con Vittoria Puccini. Dopo aver recitato in due episodi de I Medici (2019), prende poi parte alla seconda stagione della serie spagnola Toy Boy (2021).

Michele Morrone in Sirene

3. Si è preparato a lungo per il suo personaggio. Morrone ha affermato di desiderare sempre somigliare quanto più possibile al persona che si appresta ad interpretare. Per dar vita al tritone Ares nella serie Sirene, di genere fantasy, l’attore si è sottoposto a diversi mesi di allenamento fisico, al fine di acquisire un fisico particolarmente possente e scolpito. Ciò gli ha permesso di assomigliare all’immagine classica del mitologico tritone. Per prepararsi ad interpretarlo, però, ha dovuto ricorrere anche a tanta fantasia, costruendo un personaggio virile ma con anche l’animo di un bambino.

4. Ha avuto difficoltà con le scene subacquee.  Interpretando una creatura di mare, Morrone si è trovato in più occasioni a dover prendere parte ad alcune scene subacquee. Inizialmente l’attore si è dovuto sforzare per non far vedere la difficoltà incontrata durante tali scene. Per questo motivo si è poi sottoposto a lezioni di apnea con subacquei professionisti. Alle fine, imparando le tecniche migliori per immagazzinare l’ossigeno nei polmoni, l’attore è riuscito a raggiungere grandi profondità senza particolari problemi.

365 Giorni
dal film 365 Giorni – Michele Morrone e Anna-Maria Sieklucka

Michele Morrone e Anna-Maria Sieklucka in 365 giorni

5. Ha ricercato grande naturalezza nella recitazione. Come noto, nel film 365 giorni vi sono numerose scene di sesso estremamente realistiche, che hanno suscitato non poco scalpore. Morrone ha dichiarato che tutte queste sono naturalmente state girate con il massimo della cura e che si tratta ovviamente di scene finte. Nonostante ciò, queste hanno richiesto una notevole preparazione coreografica. Morrone però non si è trovato a suo agio con tale costruzione e ha preferito dirigersi da solo, con la benedizione dei due registi. Così facendo è riuscito a risultare naturale e credibile nella sua interpretazione.

6. Ha ricevuto una sgradita nomination. Nonostante sia stato uno dei più grandi successi su Netflix nel 2020, 365 giorni è stato candidato a ben 6 Razzie Awards, i quali premiano i peggiori film dell’anno. Tra le nomination per peggior film e peggior sceneggiatura, si ritrova anche quella di Morrone come peggior attore. Per sua fortuna, il premio è poi andato ad un altro candidato. Tale candidatura nulla ha però tolto al successo ottenuto dal film e da Morrone.

Michele Morrone: la moglie Rouba Saadeh e i figli

7. È stato sposato con una stilista. Dopo quattro anni di fidanzamento, nel 2014 l’attore si è sposato con la stilista libanese Rouba Saadeh. Con lei Morrone ha poi avuto due figli, nati rispettivamente nel 2014 e nel 2017. La coppia, tuttavia, si è poi separata, arrivando al divorzio nel 2018. L’attore e la Saadeh non hanno naturalmente rivelato i motivi dietro tale rottura, ma ci hanno tenuto a precisare che il loro rapporto rimane buono e che rimangono legati per crescere quanto più possibile insieme i due figli.

Michele Morrone moglie

Michele Morrone è fidanzato?

8. Gli sono stati attribuiti diversi flirt. Da quando si è separato dalla moglie ed è diventato una star internazionale, a Morrone sono stati attribuiti diversi flirt sentimentali. Il primo di questi lo vorrebbe legato alla ballerina Elena D’Amario, mentre alcuni paparazzi lo avevano fotografato insieme a Belen Rodriguez. Con quest’ultima, però, Morrone ha poi spiegato esserci solo un’amicizia. Dopo essersi autotatuato le iniziale AMS, in molti hanno pensato che l’attore avesse intrapreso una relazione con la sua collega di 365 giorni. Tale notizia non è però stata confermata dai due e dunque ad oggi rimane ancora un mistero se Morrone abbia o meno una fidanzata.

Michele Morrone è su Instagram

9.  Ha un account personale. L’attore è presente sul social network Instagram, con un profilo verificato attualmente seguito da 15.7 milioni di persone. All’interno di questo, con 567 post, Morrone è solito condividere immagini relative ai suoi progetti cinematografici e all’attività di modello. Non manca inoltre di condividere con i fan anche momenti legati alla sua vita privata, come momenti di svago trascorsi in compagnia di amici o colleghi. Sul suo profilo si possono poi ritrovare numerose altre curiosità a lui legate.

Michele Morrone: età, altezza e fisico

10. Michele Morrone è nato a Vizzolo Predabissi, in provincia di Milano, il 3 ottobre del 1990. L’attore è alto complessivamente 189 centimetri. Per quanto riguarda il suo fisico, sia per il ruolo nella serie Sirene che per il film 365 giorni, Morrone si è costruito un corpo estremamente scolpito e muscoloso, con cui ha potuto dar meglio vita a tutta la possenza dei suoi personaggi. L’attore, inoltre, è noto per mantenere sempre allenato il proprio corpo, non mancando di condividere i suoi progressi tramite i propri profili social. Allo stesso tempo, l’attore ha raccontato di come il suo fisico sia spesso stato giudicato troppo bello e irrealistico, divenendo un ostacolo alla propria carriera.

Fonte: IMDb

 
 

Andrew Lincoln e Danai Gurira di nuovo insieme per la pre-produzione di Rick & Michonne

Rick & Michonne The Walking Dead

Andrew Lincoln e Danai Gurira sono di nuovo al lavoro insieme, stando a quello che mostrano delle foto dal dietro le quinte dello spin-off di The Walking Dead, Rick & Michonne. Il dramma post-apocalittico zombie della AMC non è più stato lo stesso dopo che Rick Grimes di Andrew Lincoln ha lasciato la serie nella stagione 9, episodio 5. E il fandom di TWD ha subito un altro terribile colpo nella stagione 10, episodio 13, quando anche Michonne, personaggio di Danai Gurira, è uscita dalla serie. Tuttavia, sappiamo che la coppia tornerà in uno spin-off della serie, intitolato proprio a loro due.

Mentre bisognerà aspettare ancora un po’ per vedere i due personaggi di nuovo insieme, Andrew Lincoln e Danai Gurira si sono riuniti per cominciare la produzione della serie, così come racconta il nuovo post di Gurira sul suo account Instagram. Nelle immagini possiamo vedere i due interpreti sorridenti, insieme a Scott M. Gimple, showrunner della serie in pre-produzione e che porterà il titolo di Rick & Michonne.

 
 

Jeremy Renner in condizioni “critiche ma stabili” a seguito di un incidente

Jeremy renner

Jeremy Renner è in condizioni critiche ma stabili a seguito di un incidente. L’attore è meglio conosciuto per aver interpretato Clint Barton, alias Occhio di Falco, nell’universo cinematografico Marvel. Più di recente, è apparso nella miniserie Disney+ del Hawkeye, e ha iniziato a recitare in Mayor of Kingstown, serie della Paramount+ ideata da Taylor Sheridan. La seconda stagione sarà presentata in anteprima alla fine di questo mese sul servizio di streaming.

Secondo Variety, Jeremy Renner è stato coinvolto in un “incidente meteorologico” mentre stava arando, domenica. Il luogo esatto dell’incidente non è stato ancora reso noto, ma si pensa che l’incidente si sia verificato vicino alla casa di proprietà di Renner in Nevada; l’area ha subito forti nevicate sabato notte (secondo il Reno Gazette Journal). Ulteriori dettagli sono scarsi al momento, ma il rappresentante dell’attore ha rilasciato una dichiarazione, dicendo:

“Possiamo confermare che Jeremy è in condizioni critiche ma stabili con le ferite riportate dopo aver subito un incidente meteorologico durante la spalatura della neve, oggi. La sua famiglia è con lui e sta ricevendo cure eccellenti”.

 
 

Rumore bianco (White Noise): recensione del film di Noah Baumbach

Rumore bianco (White Noise) recensione
Cr. Wilson Webb/Netflix © 2022

È con rumore che si apre la 79ª edizione della Mostra del Cinema di Venezia. Con il suo Rumore bianco (White Noise), Noah Baumbach torna al Lido assieme alla compagna – sulla scena e nella vita – Greta Gerwig e ad Adam Driver, che aveva fatto brillare nel precedente Storia di un Matrimonio. Il film, basato sull’omonimo romanzo di Don DeLillo, chiede agli spettatori di approcciarsi al concetto di rumore bianco: un particolare suono con potenza uguale a tutti i livelli, che favorisce il rilassamento, aiutando il cervello a ignorare i suoni che si manifestano naturalmente, ad alta intensità o spiacevoli. L’adattamento di Baumbach, che verrà distribuito da Netflix, gioca col concetto di sonorità mascherata: in ultima istanza, saranno le catastrofi naturali tanto decantate dai protagonisti a fare meno paura rispetto a un equilibrio familiare che va frantumandosi. Nel cast del film, anche Raffey Cassidy, Don Cheadle e Jodie Turner-Smith.

Il rumore bianco (White Noise) delle icone (e di mamma e papà)

Rumore bianco (White Noise)La morte fa paura. O meglio, è il pensiero di questa a logorare costantemente i protagonisti di Baumbach. Jack e Babette Gladney si sono trovati dopo una serie di matrimoni sfortunati e conducono un’esistenza piuttosto stravagante: i quattro figli Denise, Arlo, Elliot e Heinrich sono fratelli, provenienti da matrimoni diversi ma uniti a livello caratteriale. La paranoia regna infatti sovrana nella famiglia Gladney, non lascia immuni neanche i più giovani, ma sortisce un effetto diverso rispetto all’età: nei fratelli, diventa ingegno e curiosità, negli adulti fomenta il terrore di non lasciare il segno, tanto dal punto di vista privato quanto da quello professionale.

C’è un unico modo per sopravvivere alla morte: diventare icona. Imperatori “musicali”, come Elvis, o politici – secondo il punto di vista di Jack, pioniere degli studi su Hitler – fiori imperituri del consenso, forzato e non, che sopravvivono ai processi di creazione e disintegrazione. Non c’é incidente, catastrofe naturale, o cospirazione, che possa minare gli studi sostanziosi dei due professori. Ma l’insegnamento si ferma all’università; a casa, sono i figli a domandare, a captare i segnali negativi di un male che si sta insinuando tanto all’interno di un nucleo familiare quanto nello spazio geografico. Jack sa tutto di Hitler, ma poco dei suoi figli.

Babette vive in un mondo completamente a sè stante: i due membri della coppia cercano in ogni modo di trovare un appiglio, una scorciatoia per rifuggire il pensiero intrusivo per eccellenza, quello di non avere abbastanza tempo. Ed è qui che Baumbach ci offre maggiore intensità dal punto di vista della scrittura, “sorella” del meraviglioso Storia di un Matrimonio: infilandosi nei meandri di un dramma emotivo, di una circoscrizione mentale che diventa però estremamente materica, tattile, assumendo perfino forma fisica: quella di una pillola bianca, dalla composizione incerta, che contiene il rumore assordante di psicologie in frantumi, quelle di uomini che si professano grandi comunicatori, ma in realtà perdono vigore proprio nella fatica di confessare che qualcosa non va.

La cospirazione come legge matrimoniale

Rumore bianco (White Noise)La cospirazione si insinua così in ogni frangente della comunicazione famigliare. A differenza delle icone, che ricevono risposte dalle folle, Babette non ha un riscontro: rimane sola, infreddolita tra le lenzuola che ne mangiano il volto, che fanno fare incubi a Jack, inducendolo a domandarsi cosa sia andato storto nell’alchimia della coppia (che ha lasciato spazio alla chimica). Jack e Babette erano abituati a procedere assieme, uniti da una vera e propria psicosi concettuale, che ha a che fare con le radici più profonde dell’ideologia Americana, purtroppo non trattate con la stessa enfasi claustrofobica del romanzo di De Lillo, in cui la paranoia politica diventa domestica, la comunicazione verbale lascia il passo a quella tecnologica, i giovanissimi iniziano ad essere più informati degli adulti.

Se il libro di De Lillo è assurto ad archetipo della letteratura postmoderna, con Rumore Bianco Baumbach si appropria di una narrazione estremamente stratificata, ma riadattata al suo marchio registico da dark comedy, alla The Squid and The Whale (2005), non riuscendo tuttavia a impostare al meglio i momenti che effettivamente avrebbero goduto di satira pungente. Il fantomatico evento tossico aereo non è nulla rispetto al vero dramma, è – appunto – un Rumore bianco (White Noise), che attutisce qualcosa di molto più profondo e potenzialmente pericoloso.

Rumore Bianco: un adattamento silenzioso

La catastrofe se ne va via con la stessa velocità con cui è piombata ad Iron City, è un frangente fulmineo, dinamico dal punto di vista registico, ma che non assume la stessa pregnanza visiva e simbolica che gli è associata nel romanzo. È la preparazione che porta al tragico evento spartiacque, perpetrato da un lasso di tempo indefinito in cui all’interno delle famiglie americane, a metà anni ‘80, hanno iniziato ad insediarsi le fatiche comunicative, la dissociazione dal ruolo a cui si dovrebbe tenere testa in nome del presagio negativo, caricato a dismisura dalla comunicazione mediale. Nel film vi è un ribaltamento dei ruoli: sono i professori a diventarsi giornalisti, di cronaca, politica, vere e proprie sibille che impiegano il loro tempo nel sensazionalizzare figure e ideali del passato e incapaci di reagire e prendere atto dei cambiamenti del presente.

Rumore bianco (White Noise) è un adattamento silenzioso, gentile nei confronti del genere di appartenenza di Baumbach, ma non altrettanto nei confronti di personaggi surclassati dai nomi delle star che li impersonano. La difficoltà di passaggio da un genere all’altro si concilia a fatica con la vastità di una base di partenza stratificata, aperta a plurivoche interpretazioni e, soprattutto, controversa. Una pillola che piace sicuramente a Babette e andrà bene anche su Netflix, un ritorno forse un po’ sottotono di Baumbach, fagocitato dalla sovraesposizione ai rumori bianchi.

 
 

Copenhagen Cowboy: recensione della serie di Nicholas Winding Refn

Copenhagen Cowboy recensione serie tv netflix
Magnus Jønk Nordenhof - Courtesy of Netflix

Ci sono registi che non hanno paura della serialità nè delle nuove modalità di fruizione offerte dai servizi streaming. Il potenziale di perenne accessibilità di queste piattaforme sembra aver donato nuova linfa all’estro creativo di Nicholas Winding Refn – mai spentosi veramente – che torna, dopo Too Old To Die Young, ad approcciarsi a una nuova idea di sodalizio audiovisivo: quello con Netflix, che distribuirà la sua nuova serie Copenhagen Cowboy e quello con una fetta di pubblico che continua a seguire il regista e aspettava con trepidazione il suo approdo alla Mostra del Cinema di Venezia 2022.

La Danimarca è il nuovo campo di battaglia

La trama di Copenhagen Cowboy segue la giovane ed enigmatica eroina Miu. Dopo una vita di servitù e sull’orlo di un nuovo inizio, Miu (Angela Bundalovic) attraversa l’inquietante paesaggio del mondo criminale di Copenhagen. Alla ricerca di giustizia e di vendetta, incontra la sua nemesi, Rakel (Lola Corfixen), e si imbarcano in un’odissea attraverso il naturale e il soprannaturale. Il passato finisce per trasformare e definire il loro futuro, mentre le due donne scoprono di non essere sole, di essere molte.

Con Coppenhagen Cowboy, Refn torna a casa, nella sua Danimarca, ma lo fa partendo dai bassifondi, o meglio, una loro rielaborazione paradossalmente mitizzata. Spacciatori, assassini e trafficanti d’armi innervano la capitale danese di una violenza spiazzante, che stride con l’eleganza e l’afflato sovrannaturale incardinato dalle giovani ragazze prigioniere di questo labirinto infernale. Quest’ambientazione in cui tutto ciò che è illecito trova concretezza è la base perfetta per una trama in cui ambizione, avidità e inganno si fondono per consegnarci un dramma shakesperiano ultramoderno. In fondo, se Shakespeare scrivesse oggi, non scriverebbe di famiglie reali, ma di crimini, ha dichiarato Refn in conferenza stampa.

Copenhagen Cowboy serie tv
Magnus Jønk Nordenhof – Courtesy of Netflix

Miu: il primo fiore di Refn

Refn mette a punto una narrazione seriale che ha come fondamento il viaggio dell’eroe e gli archetipi favolistici, ma è la contrapposizione tra reale e irreale a seguire la sua protagonista in divenire. Copenhagen Cowboy è un western, ma anche una favola noir: il risultato di una commistione di generi che scatenano una reazione spontanea non solo nello spettatore, ma anche nel regista e nella sua protagonista, tra cui si instaura un sodalizio dialogico basato sulla sinuosità della cinepresa e sull’estensione linguistica che ne diviene il corpo di Miu: non a caso, l’attrice Angela Bundalovic ha un passato da ballerina.

Il tipico protagonista silenzioso e solitario di Refn – a cui ci siamo affezionati soprattutto con Drive – in questo caso è Miu, una ragazza di 19 anni che si addentra nella malavita di Copenhagen e che, come tanti eroi del Western, sembra non avere una backstory. Miu non conosce passato, ma vive nel presente, è una figura esile e intoccabile che è passata di mano in mano, ritenuta un sarcofago di verità assolute, sfruttata per la sua presunta abilità di portare fortuna ed esaudire i desideri che non attecchiscono nella vita reale.

Miu è l’evoluzione in scala grande di tutti i protagonisti di Refn, che assume connotazioni femminili plurime, poi sviscerate tramite il confronto con molteplici variazioni del femminile che troverà lungo la via: villain, comprimarie, potenziali amiche, alla stregua di una narrazione da cinecomic. Miu non è tanto una personalità, non le si attribuiscono parole: si lascia che esista e la si segue, accompagnandone la ricerca dei molti significati che risiedono nella sua interiorità. Il suo linguaggio viene dal silenzio, dall’immobilità: Miu non usa le parole, ma la musica, i colori e le luci – abbracciando pienamente le inquadrature musicali di Refn – per parlarci. Non saremo noi a trovare Miu, sarà lei a venire da noi.

Copenhagen Cowboy serie tv
Magnus Jønk Nordenhof – Courtesy of Netflix

Copenhagen Cowboy: il potere del silenzio

Il potere metafisico della femminilità, sublimato dai virtuosismi tecnici e fotografici di Refn, trova in Copenhagen Cowboy una completezza inedita, forte di un’ambientazione che è specchio naturale del pericolo e dell’inganno, delle fantasie oscure che si celano dietro a ogni variazione della femminilità mostrataci da Refn.

Miu è come un angelo caduto brutalmente in terra, personalità enigmatica di una giovane donna approdata in questo mondo, ma non per scelta sua. Se nel corso della storia inizia a capire di più su ciò che è, parte del merito va alla meravigliosa Angela Bundalovic, che archivia nella sua fisicità tutti gli abusi subiti da Miu, un crescendo tensivo che non trova fine se non nell’esplosione enfatica di un corpo che balla, prima ancora di parlare.

Come ogni buona protagonista che si rispetti, Miu è particolarmente interessante perchè ha una nemesi: Rakel, interpretata dalla figlia di Refn, che – a differenza di Miu – proviene da una pseudofamiglia, ma è ugualmente apprezzata e sfruttuta nei limiti della sua utilità per gli altri. L’unico momento in cui Miu reagisce emotivamente a qualcosa è proprio quando Rakel fa sentire la sua presenza: intuiamo che c’è qualcosa di molto profondo tra di loro e che, nelle future stagioni, potrebbero percorrere strade parallele. L’energia di entrambi i personaggi è stata rinchiusa e confinata fino al loro incontro: un’inizio, più che una resa dei conti, un’unione rabbiosa che non fa che confermare quanto Refn lavori bene sui personaggi femminili, da dopo The Neon Demon.

L’avventura di Miu in Copenhagen Cowboy cerca di trovare una strada tra le luci al neon di Refn, per poi essere soffocata dall’angosciante synth di Cliff Martinez, tracce musicali così rimbombanti da rischiare di minare ulteriormente la bussola morale di Miu. Eppure, proprio quando tutto sta per esplodere, Refn ricorda agli spettatori che ci sono pochi registi così bravi a manipolare la tensione e ritorcerla in un istante: così si disvela il segreto di Miu, manifestando che la poesia del cinema sta nel silenzio e nell’immobilità, non nell’accelerazione sfrenata e nella ricerca continua di parole e significati.

 
 

Crimson Peak: tutto quello che c’è da sapere sul film

Crimson Peak cast

Prima di trionfare agli Oscar con La forma dell’acqua, nel 2015 il regista Guillermo Del Toro aveva realizzato il film Crimson Peak (qui la recensione), ispirato a titoli horror come Il presagio, L’esorcista e Shining, con cui l’autore messicano è cresciuto e si è formato. La sceneggiatura venne da lui scritta successivamente alla distribuzione di Il labirinto del fauno, ma per anni la sua realizzazione fu rimandata per via di altri impegni sopraggiunti. Ciò permise a Del Toro di rimaneggiarla continuamente, arrivando fino all’undicesima riscrittura.

Con l’interessamento della Legendary Pictures, il film riuscì infine a prendere forma, ottenendo buoni riscontri di critica e di box office, arrivando ad incassare complessivamente nel mondo circa 74 milioni di dollari. Crimson Peak venne in particolare lodato per la bellezza delle sue cupe scenografie, per le interpretazioni dei protagonisti e per la regia di Del Toro stesso, capace di spaventare lo spettatore senza ricorrere a facili trucchi.

Del Toro ha inoltre dichiarato di aver avuto una prima ispirazione per il film in seguito ad un evento a lui realmente accaduto. Mentre si trovava in Nuova Zelanda per visitare le location del film Lo Hobbit, il regista alloggiò in quello che si diceva essere un hotel infestato. Durante la notte, infatti, egli giurò di aver sentito delle grida e dei rumori, temendo che stesse avendo luogo un omicidio. Al mattino, tuttavia, si rese conto di essere stato l’unico ad udire tutto ciò. Questo evento gli rimase però talmente impresso da diventare lo spunto per una nuova storia, e nel film si può ritrovare una sequenza ispirata proprio a tale situazione.

Crimson Peak: la trama e il cast del film

La storia ha inizio nel 1887, quando la piccola Edith riceve la visita del fantasma della madre. Questa intende avvertirla di guardarsi da Crimson Peak. Quattordici anni dopo, Edith è un aspirante scrittrice senza particolare successo. La sua quotidianità viene sconvolta nel momento in cui incontra e si innamora di sir Thomas Sharpe. La giovane, in seguito anche alla misteriosa morte del padre, deciderà di seguirlo nella sua magione, denominata proprio Crimson Peak. Qui vive anche la sorella di lui, lady Lucille Sharpe, la quale non sembra vedere di buon occhio la presenza di Edith. Il suo incontro con diversi fantasmi la convinceranno che nella dimora si aggira qualcosa di maligno.

A ricoprire i ruoli di Thomas Sharpe e Edith sono gli attori Tom Hiddleston e Mia Wasikowska. Originariamente, tuttavia, i prescelti erano Benedict Cumberbatch ed Emma Stone, i quali però abbandonarono la produzione per via di altri impegni. Hiddleston rimase particolarmente entusiasta della sceneggiatura, trovandola particolarmente spaventosa. Prima di accettare il ruolo, tuttavia, chiese la benedizione di Cumberbatch, il quale si disse lieto di poter essere sostituito dall’amico. Crimson Peak ha inoltre permesso a Hiddleston e alla Wasikowska di lavorare nuovamente insieme. I due avevano infatti già condiviso la scena per il film Solo gli amanti sopravvivono.

Ad interpretare lady Lucille Sharpe è invece l’attrice Jessica Chastain, anche lei particolarmente attratta dalla natura horror e romantica allo stesso tempo del film. Per poter ricoprire al meglio il proprio ruolo, l’attrice si è sottoposta a diverse settimane di allenamento fisico, con il fine di implementare le capacità del proprio corpo e poter dar vita a quanto richiesto dalla sceneggiatura. Ha inoltre preso lezioni di pianoforte, così da poter suonare personalmente lo strumento all’interno del film. Infine, fa parte del cast anche l’attore Charlie Hunnam, che tornò a lavorare con Del Toro dopo l’esperienza di Pacific Rim.

Crimson Peak film

Crimson Peak: la scenografia, il libro e dove vedere il film in streaming

Uno tra gli elementi più apprezzati del film è senza ombra di dubbio la gigantesca e spettrale dimora dei fratelli Sharpe. Essendo questa il cuore del film, nonché ciò che dà il titolo al film, Del Toro riuscì ad ottenere che l’edificio venisse costruito da zero. Ciò gli permise di poter dar vita a quanto da lui previsto per la messa in scena. Fu così realizzato un imponente lavoro di scenografia, che diede vita alla gotica magione visibile nel film. Al termine delle riprese, tuttavia, questa venne abbattuta per far spazio all’interno del teatro di posa in cui si trovava.

Per la promozione del film, vennero inoltre realizzati due libri ad esso collegati. Il primo si intitola Crimson Peak: The Art of Darkness, ed è curato dallo stesso Del Toro in collaborazione con Mark Salisbury. All’interno di esso sono contenuti i vari concept art per il film, come anche retroscena, curiosità, lettere e foto dal set. Grazie a questo è così possibile scoprire le origini del progetto e la sua evoluzione. Il secondo libro è Crimson Peak: The Official Movie Novelization, scritto da Nancy Holder, la quale si è sostanzialmente occupata di trasporre il film in romanzo, rendendone così possibile la lettura per gli appassionati.

Per gli amanti del film, o per chi volesse vederlo per la prima volta, è possibile fruirne grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Crimson Peak è infatti presente nel catalogo di Rakuten TV, Chili Cinema, Google Play, Apple iTunes, Tim Vision e Amazon Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale, avendo così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di giovedì 29 dicembre alle ore 21:15 sul canale Italia 2.

Crimson Peak: il trailer italiano del film

Fonte: IMDb

 
 

Space Jam: trama, cast e curiosità sul film con Michael Jordan

Space Jam film

I cosiddetti “film in tecnica mista” sono da sempre particolarmente apprezzati, poiché permettono di far incontrare sul grande schermo attori in carne ed ossa con personaggi animati. Tra i più celebri titoli di questa categoria si citano Chi ha incastrato Roger Rabbit, Looney Tunes: Back In Action e i più recenti Pokémon: Detective Pikachu e Sonic – Il film. Memorabile rimane però anche Space Jam, uscito al cinema nel 1996 per la regia di Joe Pytka e affermatosi come un cult amatissimo ancora oggi. I motivi sono tanti, dalla presenza di sequenze entrate nell’immaginario collettivo fino alla presenza di un protagonista d’eccezione.

Il film vanta infatti la presenza del leggendario giocatore di basket Michael Jordan, qui in tanto in vesti di sportivo quanto di attore. Accanto a lui, oltre ad altri interpreti noti a Hollywood, si ritrovano però in particolare tutti i principali personaggi dei Looney Tunes, da Bugs Bunny a Duffy Duck. Pur se inizialmente accolto da critiche contrastanti, molte delle quali legate al fatto che il film sembrava essere solo un atto celebrativo nei confronti di Jordan, il film divenne con il tempo uno straordinario successo di pubblico, incassando oltre 250 milioni di dollari in tutto il mondo.

Oggi il film è amato da grandi e piccoli, sia per le situazioni comiche presenti sia per gli straordinari effetti speciali ancora oggi fonte di ispirazione per numerosi titoli simili. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e al suo sequel. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Space Jam: la trama del film

La storia ha inizio con l’arrivo sulla terra di un alieno di nome Mr. Swackhammer, proprietario di un luna park in declino, il quale è intenzionato a catturare i Looney Tunes per farne la sua nuova attrazione. Quando Bugs Bunny e i suoi amici comprendono reali intenzioni del gruppo alieno Nerdlucks, inviato da Swackhammer, decidono di sfidarli ad una partita di pallacanestro, sfruttando la bassa statura dei rivali. Se vinceranno, gli alieni dovranno tornarsene sul loro pianeta a mani vuote. I Nerdlucks, tuttavia, vengono a conoscenza che nel campionato NBA giocano i migliori atleti di basket di tutto il mondo.

Usando quindi un pallone per rubare il talento di cinque cestisti della NBA e trasformarsi nei Monstars, un quintetto praticamente imbattibile. Si presentano quindi per la sfida completamente trasformati nelle dimensioni e muscolosissimi, ormai certi di vincere. L’unica speranza di vittoria per Bugs Bunny e gli altri è dunque quella di arruolare tra loro il più grande giocatore di ogni tempo, Michael Jordan, il quale si è però ritirato dalle gare di basket nel 1993. Dopo essere riusciti a convincerlo, Jordan si trova però ad allenare una squadra di totali inesperti, rischiando a sua volta di diventare un’attrazione nel luna park di Swackhammer.

Space Jam cast

Space Jam: il cast del film

Come anticipato, il film ruota intorno alla presenza di Michael Jordan nei panni di sé stesso. Nel periodo delle riprese, Jordan aveva da poco posto fine al suo periodo di ritiro dal mondo del basket, durato dal 1993 al 1995. La storia venne dunque costruita come una finta spiegazione di cosa Jordan avesse realmente fatto in quel periodo. Come noto, per non far annoiare il celebre cestista durante le pause sul set, la Warner Bros. costruì un intero campo da basket, dove Jordan poteva recarsi per mantenersi in allenamento. Tra gli attori che compaiono fisicamente nel film si annoverano poi anche Wayne Knight nei panni di Stan Podolak, assistente di Jordan e Bill Murray nei panni di sé stesso.

Per quanto riguarda i personaggi animati, invece, Billy West da voce a Bugs Bunny, mentre Dee Bradley Baker è Duffy Duck. Bob Bergen dà voce a Titti e Marvin il Marziano, mentre Bill Farmer è Gatto Silvestro e Yosemite Sam. Kath Soucie dà invece voce a Lola Bunny. L’attore Danny DeVito è invece chiamato a doppiare il malefico Swackhammer. Nel film compiono inoltre numerosi campioni di basket nei panni di loro stessi. I cinque a cui viene sottratto il talento, in particolare, sono Charles Barkley, Larry Johnson, Muggsy Bogues, Patrick Weing e Shawn Bradley.

Space Jam: il sequel, il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

Per anni i fan di questo film atteso che venisse realizzato un suo sequel. Le speranze sembrarono concretizzarsi nel 2014, quando la Warner Bros. annunciò un nuovo progetto a tecnica mista incentrato sul mondo del basket, il quale avrebbe stavolta avuto come protagonista il celebre campione LeBron James. La produzione del sequel ha tuttavia subito diversi ritardi, con svariati cambi di regista. Alla fine il progetto venne affidato a Malcolm D. Lee, assumendo il titolo di Space Jam: A New Legacy (per l’Italia il titolo è stato trasformato in Space Jam: New Legends). Questo, oltre a James, vanta gli attori Don Cheadle e Sonequa Martin-Green, mentre Zendaya sarà la voce inglese di Lola Bunny ed è stato distribuito nel corso del 2022.

In attesa di vedere questo sequel, è possibile fruire del film originale grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Space Jam è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Chili, Google Play, Apple iTunes, Netflix, Tim Vision e Amazon Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. È bene notare che in caso di noleggio si avrà soltanto un dato limite temporale entro cui guardare il titolo. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di giovedì 29 dicembre alle ore 21:10 sul canale TwentySeven.

Fonte: IMDb

 
 

Jurassic World – Il Dominio arriva su SKY e NOW

Jurassic World - Il dominio trama
L'attrice Bryce Dallas Howard in una scena di Jurassic World - Il dominio

Sky proporrà  in prima tv Jurassic World – Il Dominio, epica conclusione della serie dei film Jurassici, domenica 1° gennaio alle 21.15 su Sky Cinema Uno e Sky Cinema 4K (e alla stessa ora la versione estesa sarà su Sky Cinema Jurassic World), in streaming su NOW e disponibile on demand, anche in qualità 4K.

Il film dagli incassi record, per la regia di Colin Trevorrow, che vede il ritorno dei protagonisti di Jurassic Park Sam Neill, Laura Dern e Jeff Goldblum che si uniranno Chris Pratt e Bryce Dallas Howard della trilogia Jurassic World. Nel cast anche il ritorno di BD Wong e Omar Sy e i nuovi ingressi di Dewanda Wise e Mamoudou Athie.

La trama

Quattro anni dopo la distruzione di Isla Nublar, i dinosauri ora vivono e cacciano insieme agli umani in tutto il mondo. Questo fragile equilibrio rimodellerà il futuro e determinerà, una volta per tutte, se gli esseri umani rimarranno i predatori dominanti su un pianeta che ora condividono con le creature più temibili della storia.

La pellicola fa parte anche della programmazione del canale SKY CINEMA JURASSIC WORLD (canale 303) che, in occasione di questa attesa prima visione, da domenica 1° a domenica 8 gennaio proporrà tutti e sei i film del franchise Jurassico. In particolare, JURASSIC WORLD – IL DOMINIO sul canale dedicato sarà disponibile anche in versione estesa, domenica 1° gennaio alle 21.15.

Nel 1993 Steven Spielberg stupisce gli spettatori di tutto il mondo con JURASSIC PARK, il film basato sull’omonimo romanzo di Michael Crichton, in cui tre scienziati, interpretati da Sam Neill, Laura Dern e Jeff Goldblum, vengono invitati sull’isola di un eccentrico miliardario che ha creato un parco a tema popolato da animali preistorici generati in laboratorio. Il successo è immediato: il film guadagna 1 miliardo di dollari in tutto il mondo e ottiene 3 Oscar®, tra cui quello per i migliori effetti speciali.

Jurassic Park diventa il capostipite di un franchise, infatti nel 1997 esce nelle sale IL MONDO PERDUTO: JURASSIC PARK, sempre tratto da un romanzo di Crichton e diretto da Spielberg, dove ritroviamo Jeff Goldblum che, insieme alla scienziata Julianne Moore, deve ostacolare un criminale che vuole trasportare i feroci dinosauri nell’attrazione di San Diego.

Il 2001 è l’anno di JURASSIC PARK III che vede Spielberg lasciare le redini della regia a Joe Johnston (Jumanji). In questo terzo capitolo ritorna il paleontologo interpretato da Sam Neill che, tornato sull’isola, scopre l’esistenza di bestie preistoriche più evolute e pericolose.

Nel 2015 vede la luce JURASSIC WORLD il quarto film del franchise di Jurassic Park e il primo della trilogia di Jurassic World. A 22 anni dagli eventi di Jurassic Park il parco dei divertimenti con i dinosauri come attrazioni è diventato realtà, ma il nuovo dinosauro Indominus Rex, generato combinando i DNA di diverse specie, scappa dal suo recinto e provoca il caos. A dover risolvere la situazione ci sono la responsabile operativa del parco Bryce Dallas Howard e l’esperto di Velociraptor Chris Pratt. Al botteghino è un trionfo e, ad oggi, il film è nella top 10 dei migliori incassi della storia del cinema con oltre 1 miliardo e mezzo di dollari.

Nel 2018 il franchise segna un altro successo d’incassi, superando 1 miliardo di dollari con JURASSIC WORLD – IL REGNO DISTRUTTO. Pratt e Bryce Dallas Howard ritornano all’isola di Isla Nublar e questa volta scoprono una cospirazione mentre tentano di salvare i dinosauri da un’eruzione.

 
 

L’ultima notte d’amore: teaser poster del film con Piefrancesco Favino

L'ultima notte d'amore film 2023

Vision Distribution ha diffuso il teaser poster del film L’ultima Notte d’Amore, il nuovo film del regista Andrea Di Stefano con Pierfrancesco Favino, Katia Mironova, Antonio Gerardi, Francesco Di Leva.

La pellicola è una produzione INDIANA PRODUCTION, MEMO FILMS,  ADLER ENTERTAINMENT e VISION DISTRIBUTION. Prodotto da FRANCESCO MELZI D’ERIL, GABRIELE MORATTI, MARCO COLOMBO. Prodotto da MARCO COHEN, BENEDETTO HABIB, FABRIZIO DONVITO, DANIEL CAMPOS PAVONCELLI. In collaborazione con SKY.

L'ultima Notte d'AmoreLa trama del film

Di Franco Amore si dice che è Amore di nome e di fatto. Di sé stesso lui racconta che per tutta la vita ha sempre cercato di essere una persona onesta, un poliziotto che in 35 anni di onorata carriera non ha mai sparato a un uomo. Queste sono infatti le parole che Franco ha scritto nel discorso che terrà all’indomani della sua ultima di notte in servizio. Ma quella notte sarà più lunga e difficile di quanto lui avrebbe mai potuto immaginare. E metterà in pericolo tutto ciò che conta per lui: il lavoro da servitore dello Stato, il grande amore per la moglie Viviana, l’amicizia con il collega Dino, la sua stessa vita. In quella notte, tutto si annoda freneticamente fra le strade di una Milano in cui sembra non arrivare mai la luce.

 
 

Bella Thorne rivela che Disney Channel l’ha quasi licenziata per aver indossato un bikini in spiaggia all’età di 14 anni

Time is up Bella Thorne
© LUCIA IUORIO

Bella Thorne è stata un punto fermo su Disney Channel per molti anni, ma a quanto pare la star di “Shake It Up” ha quasi perso il lavoro quando aveva 14 anni. Durante l’episodio di martedì del podcast “High Low With EmRata” di Emily Ratajkowski, la Thorne ha parlato di molti casi in cui si è sentita sessualizzata da giovane, rivelando un particolare incidente che l’ha vista coinvolta. 

“Una volta sono stata quasi licenziato da Disney Channel perché avevo 14 anni e indossavo un due pezzi sulla spiaggia”, ha detto la Thorne. “Questo stilista con cui uscivo mi ha messo questa catena che è, tipo, una catena per il corpo. Non lo so? Non mi interessa. C’era un fan, hanno fatto una mia foto sulla spiaggia. Sono quasi stata licenziata per questo. Era su tutti i media, era letteralmente virale in quel periodo. Era, ‘Come osa questa ragazzina fare questo? È così disgustoso.”

Bella Thorne, che ha recitato al fianco di Zendaya in “Shake It Up” dal 2010 al 2013, ha spiegato che le persone stavano “mettendo la Disney sotto pressione” per licenziarla, ma alla fine non l’hanno fatto. “Erano tipo, ‘Ehi, stiamo ricevendo molte lamentele per questo. Tutti si stanno scaldando per perché sei in bikini su una spiaggia, quindi devi assicurarti di uscire con pantaloncini da ragazzo e una maglietta ampia la prossima volta che sei su una spiaggia.’”

Durante la puntata, l’attrice, 25 anni, ha anche raccontato una situazione inquietante accaduta quattro anni prima. “Ho avuto un regista che mi ha dato un feedback una volta e avevo 10 anni. Il direttore del casting chiama il mio agente e l’agente chiama mia madre, e le dicono, ‘Non andrà avanti perché il regista sentiva che stava flirtando con lui, e lo ha messo davvero a disagio’”, ha detto Bella Thorne. “Di che cazzo stai parlando, amico?! Non me ne frega un cazzo di quello che ho detto! Non mi importa se ho detto: ‘Mangiami la figa adesso!’ Lei ha 10 anni. Perché mai dovresti pensarlo?”

Di seguito è possibile vedere l’intervista:

 
 

Le Migliori Serie TV in arrivo nel 2023

The Last of Us

L’anno 2022 sarà forse ricordato per lo scoppio della bolla dello streaming – più o meno? Il nuovo modello di distribuzione digitale chiaramente non funziona economicamente, ma il genio è ormai fuori dalla bottiglia. E non c’è ritorno. La televisione via cavo e di rete era un tempo attività estremamente redditizie ma ora sono versioni appassite del loro passato, e non c’è risposta in vista per risolvere il modello di business per lo streaming insostenibile (versando miliardi, si ottiene – al massimo! – $ 19,95 al mese). Quale futuro dunque per questa futuro? ancora non ci è dato sapere. Quello che possiamo fare però è guardare cosa ci riserva il futuro delle serie tv. Il noto sito americano Variety ci è venuto incontro e ha stilato una lista delle migliori serie tv in arrivo l’anno prossimo! Bada bene molte serie in Italia non avranno la stessa programmazione d’uscita, ma sono comunque serie che arriveranno prima o poi anche nel nostro PAESE!

Will Trento
Foto : ABC

La ABC sta lanciando diversi drammi durante la mezza stagione, incluso questo procedurale basato sull’omonima serie di libri di Karin Slaughter. Lo spettacolo segue l’agente speciale Will Trent (Ramón Rodríguez), cresciuto nel sistema di affidamento di Atlanta prima di ottenere un lavoro di alto livello con il Georgia Bureau of Investigation (GBI). Ora è determinato a fare in modo che nessun bambino venga abbandonato come lo era lui. Lo spettacolo è interpretato anche da Sonja Sohn, Erika Christensen, Iantha Richardson e Jake McLaughlin. Prima: 3 gennaio22:00

 
 

Elizabeth Mitchell: 10 cose che non sai sull’attrice

Elizabeth-Mitchell-film

Attiva tra cinema e televisione, l’attrice Elizabeth Mitchell si è resa celebre grazie ad alcune interpretazioni in opere di particolare importanza. Negli anni è dunque divenuta un’interprete particolarmente apprezzata, capace di donare intensità e carisma ad ognuno dei suoi personaggi.

Ecco 10 cose che non sai di Elizabeth Mitchell.

Elizabeth Mitchell: i suoi film e le serie TV

1. Ha preso parte a noti film. Pur avendo recitato più per la televisione che per il cinema, l’attrice ha avuto modo di prendere parte ad alcuni importanti film per il grande schermo. Tra i principali si annoverano Gia – Una donna oltre ogni limite (1998), con Angelina JolieFrequency – Il futuro è in ascolto (2000), Che fine ha fatto Santa Claus? (2002), Running (2006), con Paul Walker, e La notte del giudizio – Election Year (2016), terzo capitolo della saga di La notte del giudizio e con protagonista Frank Grillo. Nel 2021 ha invece recitato in Queen Bees, con Ellen Burstyn Christopher Lloyd.

2. Ha recitato in celebri serie TV. Al di là del cinema, l’attrice è divenuta particolarmente celebre grazie alle numerose serie TV in cui ha recitato. Tra le più importanti si annoverano Codice d’emergenza (1996), Cenerentola a New York (1999-2000), E.R. – Medici in prima linea (2000-2001), Law & Order – Unità vittime speciali (2003-2011), The Lyon’s Den (2003) e Dr. House – Medical Division (2004). Grande popolarità l’ha però ottenuta grazie a Lost (2006-2010), dove ha recitato accanto a Matthew Fox. In seguito ha preso parte a serie come V (2009-2011), Revolution (2012-2014), C’era una volta (2014), con Ginnifer Goodwin, Crossing Lines (2015), Dead of Summer (2016), The Expanse (2018-2021), Outer Banks (2021), First Kill (2022) e Nuovo Santa Clause cercasi (2022), con Tim Allen.

Elizabeth-Mitchell-C-era-una-volta

Elizabeth Mitchell in Lost

3. È entrata a far parte della seria dalla terza stagione. Dalla terza sino alla sesta e ultima stagione di Lost, l’attrice ha interpretato il ruolo della dottoressa Juliet Burke, che l’ha resa particolarmente celebre. Il suo personaggio acquisisce sempre più importanza nel corso delle stagioni, arrivando infine ad essere uno dei più decisivi nella risoluzione finale. L’attrice, però, ha raccontato di non essersi mai sentita realmente parte della serie, quanto piuttosto un ospite. Nonostante questa sua sensazione, sono molti i fan che la ritengono tra i volti più importanti della serie.

4. È soddisfatta del finale. Parlando di Lost, l’attrice si è detta soddisfatta dal finale pensato e scritto dagli sceneggiatori, ritrovando coerenza tra quanto mostrato sino al finale e il modo in cui poi il tutto si concludo. La Mitchell non ha nascosto di aver desiderato che la serie durasse più delle 6 stagioni che la compongono,  cosa che avrebbe permesso di esplorare meglio alcuni personaggi, tra cui la sua Juliet, ma è consapevole che il finale è arrivato al momento giusto e che è proprio così che il tutto doveva concludersi.

Elizabeth Mitchell in C’era una volta

5. È stata una delle antagoniste della serie. A partire dalla quarta stagione di C’era una volta, l’attrice ha interpretato il ruolo della Regina delle Nevi, antagonista principale della prima parte di quella stagione. Il personaggio si rivela da subito molto temibile, essendo dotato di straordinari poteri. La sua storia si stringe poi a quella delle sorelle Elsa e Anna, di cui afferma di essere la zia. Tra i tanti antagonisti presenti nella serie, la Regina delle Nevi interpretata dalla Mitchell si è affermata come uno dei personaggi più apprezzati dai fan.

6. Ha avuto difficoltà a girare alcune scene. Come raccontato in seguito dalla Mitchell, interpretare la Regina delle Nevi non è stato affatto semplice. Tra le cose più complesse che le sono state chieste di fare vi è il camminare con i tacchi alti nel bosco. Una cosa che, dopo alcuni tentativi, l’attrice ha giudicato rischiosa e impraticabile. Per questo motivo ha chiesto e ottenuto di poter girare tali scene da scalza. Così facendo, ha inoltre potuto sottolineare il rapporto tra il suo personaggio e l’ambiente circostante.

Elizabeth-Mitchell-Santa-Clause

Elizabeth Mitchell e Santa Clause

7. È stata la sposa di Babbo Natale. Ad aver reso l’attrice celebre al cinema ci hanno pensato i film Che fine ha fatto Santa Clause? e Santa Clause è nei guai, dove l’attrice recita nei panni di Carol Calvin, che diventa poi la sposa di Babbo Natale. Molto legata a tale ruolo, la Mitchell ha accettato di riprenderlo a distanza di molti anni per la serie Nuovo Santa Clause cercasi, disponibile su Disney+. Già rinnovata per una seconda stagione, la Mitchell si è detta aperta alla possibilità di interpretare la signora Clause anche in futuro.

Elizabeth Mitchell ha un figlio

8. Ha avuto un figlio dall’ex marito. Della vita privata dell’attrice non si sa molto, poiché la Mitchell è attenta a non condividere particolari informazioni a riguardo. Si sa però che nel 2004 ha sposato l’attore Chris Soldevilla, con cui è stata legata fino al 2013, anno del loro divorzio. Nel 2005, dalla loro unione, è nato l’unico figlio dell’attrice, chiamato Christopher Joseph Soldevilla Jr.. Come mamma, la Mitchell si guarda bene dal condividere troppe immagini o notizie sul bambino, che ad ogni modo è oggi un adolescente.

Elizabeth Mitchell è su Instagram

9. È presente sul social network. L’attrice è presente sul social network Instagram, con un proprio profilo verificato seguito da 153 mila persone e dove attualmente si possono ritrovare 76 post. Questi sono principalmente immagini relative a suoi lavori da attrice, ma non mancano anche curiosità, momenti di svago, eventi a cui ha preso parte e altre situazioni ancora. Seguendola, si può dunque rimanere aggiornati su tutte le sue novità.

Elizabeth Mitchell: età e altezza dell’attrice

10. Elizabeth Mitchell è nata il 27 marzo del 1970 a Los Angeles, Stati Uniti. L’attrice è alta complessivamente 1,74 metri.

Fonte: IMDb, Etonline

 
 

Fast and Furious 10: ecco quando vedremo il primo trailer!

Fast and Furious 10

Vin Diesel ha annunciato quando potremo vedere finalmente il primo trailer di Fast and Furious 10, il prossimo emozionante capitolo di una saga familiare che di puntata in puntata arricchisce sempre di più le sue fila di fan. Sul suo account Instagram Diesel ha pubblicato una foto che lo ritrae abbracciato a Jordana Brewsternella serie di film interprete di Mia Toretto, sua “sorella” e “moglie” del personaggio di Paul Walker. Nella didascalia alla foto annuncia: mancano due mesi all’uscita del primo trailer del film!

Fast and Furious 10, quello che sappiamo

Vi ricordiamo che Fast and Furious 10 non sarà più diretto da Justin Lin come annunciato in precedenza. Confermati nel cast al momento ci sono Nathalie Emmanuel nei panni di Ramsey, Vin Diesel come Dominic Toretto, Michelle Rodriguez che riprende i panni di Letty Ortiz, Jordana Brewster, Tyrese Gibson, Ludacris, Helen Mirren e Sung Kang che riprende il suo ruolo di Han. Tra le new entry, Jason Momoa nel ruolo del villain e Brie Larson.

 
 

Thunderbolts: Harrison Ford mette insieme la squadra nel fan trailer

Sicuramente Thunderbolts è uno dei titoli più attesi della Fase 5 dei Marvel Studios, e non c’è quindi da meravigliarsi se in rete circolano già prodotti fan made che anticipano quello che probabilmente accadrà nel film. Lo testimonia questo fan- trailer in cui Harrison Ford, nuovo Generale Ross, mette insieme la squadra già annunciata degli anti-eroi Marvel.

Vi ricordiamo che Thunderbolts  uscirà nelle sale il 26 luglio 2024. Il film sarà diretto da Jake Schreier, e vedrò protagonisti Florence Pugh, Hannah John-Kamen, Sebastian Stan, David Harbour, Olga Kurylenko, Wyatt Russell, Julia Louis-Dreyfus l’ultimo grande annuncio Harrison Ford.

 
 

Le serie tv Netflix più viste del 2022

Stranger Things 4 - Volume 1

In attesa dell’arrivo dell’ultimo dell’anno, Netflix oltre ai film ha reso nota la lista delle serie tv più visti e popolari dell’anno 2022. I due elenchi che troverete di seguito sono divisi in quanto la piattaforma streaming americana divide le opere Netflix Original in serie tv in lingua inglese e serie tv non in lingua inglese.

1Le serie tv in lingua inglese più visti nel 2022 su Netflix

10. Virgin River stagione 4

Nonostante non sappia se il padre del suo bambino è Mark, il marito deceduto, oppure Jack, Mel inizia la quarta stagione con un senso di ottimismo. Per anni ha desiderato essere una madre e il suo sogno si sta per realizzare. Mentre Jack la incoraggia con entusiasmo, il dubbio della paternità continua a tormentarlo. Le cose sono rese più complicate dall’arrivo di un nuovo affascinante medico che vuole mettere su famiglia. Hope è ancora in via di guarigione dopo l’incidente d’auto e i persistenti effetti psicologici del trauma cerebrale avranno profonde conseguenze per lei e Doc. Brie è determinata a provare l’innocenza dell’uomo che ama e si trova coinvolta suo malgrado in una relazione più stretta con Mike e pericolosamente vicina alla violenta rete criminale di Calvin. Anche quando stringe un nuovo legame romantico, Preacher non può fare a meno di mantenere viva la speranza di riunirsi con Christopher e Paige.

9. The Umbrella Academy stagione 3

Dopo aver evitato la catastrofe nel 1963, l’Umbrella Academy torna a casa nel presente con la convinzione di aver sventato l’apocalisse iniziale e di aver risolto il problema della linea temporale una volta per tutte. Ma dopo festeggiamenti di breve durata, il gruppo si rende conto che le cose non sono per niente come le aveva lasciate. Entra in scena la Sparrow Academy. Geniali, eleganti e affettuosi come degli iceberg, gli Sparrow affrontano immediatamente gli Umbrella in un violento scontro che finisce per essere la preoccupazione minore. Tra sfide, perdite, sorprese e un’entità distruttiva non identificata che scatena il caos nell’universo (situazione che potrebbero aver provocato loro stessi), ora dovranno riuscire a convincere la nuova e forse migliore famiglia del padre ad aiutarli a risolvere il problema causato dai nuovi arrivati. Ce la faranno a tornare alle loro vite pre-apocalittiche? O forse questo mondo rivelerà qualcosa di più di un semplice intoppo nella linea temporale?

8. The Sandman: stagione 1

Tratta dalla premiata serie di fumetti di DC Comics scritta da Neil Gaiman, THE SANDMAN è un ricco connubio tra mitologia e fantasy dark che si intrecciano nel corso di dieci incredibili capitoli incentrati sulle numerose avventure di Sogno. La serie è ideata da Gaiman, dallo showrunner Allan Heinberg e da David S. Goyer, che ne sono anche i produttori esecutivi, ed è prodotta da Warner Bros. Television. Il cast include inoltre Boyd Holbrook, Patton Oswalt, Vivienne Acheampong, Gwendoline Christie, Charles Dance, Jenna Coleman, David Thewlis, Stephen Fry, Kirby Howell-Baptiste, Mason Alexander Park, Donna Preston, Vanesu Samunyai (conosciuta in precedenza con il nome “Kyo Ra”), John Cameron Mitchell, Asim Chaudhry, Sanjeev Bhaskar, Joely Richardson, Niamh Walsh, Sandra James-Young e Razane Jammal.

7. The Watcher: stagione 1

Dean (Bobby Cannavale) e Nora Brannock (Naomi Watts) hanno appena acquistato la casa dei sogni nell’idilliaca zona residenziale di Westfield nel New Jersey, ma dopo aver investito tutti i loro risparmi per concludere l’affare si rendono presto conto che il quartiere non è affatto accogliente. Per esempio, ci sono una donna anziana e stravagante di nome Pearl (Mia Farrow) e suo fratello Jasper (Terry Kinney), che si intrufola in casa Brannock e si nasconde nel montacarichi. Poi c’è Karen (Jennifer Coolidge), l’agente immobiliare nonché vecchia conoscenza di Nora, che li fa sentire come se non fossero davvero a casa loro, e i vicini ficcanaso Mitch (Richard Kind) e Mo (Margo Martindale), che sembrano non comprendere il concetto di confine di proprietà. Il loro gelido benvenuto si trasforma rapidamente in un vero e proprio inferno quando iniziano ad arrivare lettere minacciose da parte di qualcuno che si fa chiamare “L’Osservatore” e spaventa a morte i Brannock, mentre i sinistri segreti del quartiere vengono a galla.

6. Ozark: stagione 4

Divisa in due parti da 7 episodi ciascuna, la quarta stagione di Ozark arriverà su Netflix il 21 gennaio con la prima parte. La nuova stagione è interpretata dai premi Emmy® Jason Bateman, Laura Linney e Julia Garner, insieme a Sofia Hublitz, Skylar Gaertner, Charlie Tahan, Jessica Frances Dukes, Lisa Emery, Felix Solis, Damian Young, Alfonso Herrera, Adam Rothenberg, John Bedford Lloyd, Joseph Sikora, Bruno Bichir, CC Castillo, Katrina Lenk, Bruce Davison, Ali Stroker e Veronica Falcón. Il candidato agli Emmy® Chris Mundy torna nel ruolo di showrunner, sceneggiatore e produttore esecutivo. La produzione esecutiva è affidata a Jason Bateman, Mark Williams, John Shiban, Patrick Markey e Bill Dubuque, al fianco della coproduttrice esecutiva Laura Linney. La serie è targata MRC Television.

5. Inventing Anna

In Inventing Anna una giornalista che deve dimostrare quanto vale indaga sul caso di Anna Delvey, la leggendaria ereditiera tedesca, famosa su Instagram, che ha conquistato il cuore degli esponenti della società di New York mentre rubava il loro denaro. Ci troviamo davanti alla più grande truffatrice di New York o semplicemente si tratta di una nuova personificazione del sogno americano? Tra Anna e la reporter si forma un legame curiosamente oscuro di amore-odio, mentre la prima aspetta il processo e la cronista affronta una lotta contro il tempo per rispondere alla domanda che tutti in città si fanno: chi è Anna Delvey? La serie s’ispira all’articolo del New York Magazine “How Anna Delvey Tricked New York’s Party People” (“Come Anna Delvey ha ingannato i festaioli di New York”) scritto da Jessica Pressler.

4. Bridgerton: stagione 2

Da Shondaland e dall’ideatore Chris Van Dusen, la serie Bridgerton segue la storia della figlia maggiore della potente famiglia Bridgerton, Daphne (Phoebe Dynevor), e del suo debutto nel competitivo mercato matrimoniale londinese nell’età della Reggenza. Daphne vuole seguire le orme dei genitori e trovare il vero amore, e inizialmente le sue speranze sembrano ben riposte. Ma quando il fratello maggiore inizia a scartare alcuni papabili pretendenti, le cronache scandalistiche diffuse dalla misteriosa Lady Whistledown rischiano di metterla in cattiva luce. In società entra anche l’affascinante e ribelle duca di Hastings (Regé-Jean Page), scapolo convinto e buon partito che cattura l’attenzione di tutte le mamme delle debuttanti. Daphne e il duca dicono di non avere nulla da offrirsi, ma la loro attrazione è innegabile. Coinvolti in una battaglia di astuzia e sentimenti, dovranno fare i conti con le aspettative dell’alta società per il loro futuro.

3. Dahmer – Mostro: la storia di Jeffrey Dahmer

Tra il 1978 e il 1991 Jeffrey Dahmer ha ucciso con ferocia diciassette vittime innocenti. La serie getta luce su questi crimini atroci, focalizzando l’attenzione sulle vittime trascurate e sulle comunità oggetto di razzismo sistemico e dell’incompetenza della polizia che hanno permesso a uno dei più celebri serial killer degli Stati Uniti di perpetrare la propria follia omicida alla luce del sole per oltre un decennio.

2. Mercoledì: stagione 1

La serie è un giallo con toni investigativi e soprannaturali che ripercorre gli anni di Mercoledì Addams come studentessa presso la Nevermore Academy, descrivendo i tentativi di controllare i suoi poteri paranormali, di sventare una mostruosa serie di omicidi che terrorizzano la comunità locale e di risolvere il mistero che ha coinvolto i suoi genitori 25 anni prima… tutto ciò mentre esplora le nuove e complicate relazioni alla Nevermore.

1. Stranger Things 4

Dal suo debutto nel 2016, il fenomeno globale di Stranger Things ha ottenuto oltre 65 riconoscimenti e 175 candidature a premi tra cui Emmy, Golden Globe, Grammy, SAG, DGA, PGA, WGA, BAFTA, un Peabody Award, AFI Program of the Year, People’s Choice Awards, MTV Movie & TV Awards, Teen Choice Awards e molti altri. Lo show candidato per tre volte come Miglior serie drammatica agli Emmy è uno dei titoli più guardati su Netflix. La terza stagione ha totalizzato 582 milioni di ore di visione classificandosi come la seconda serie in lingua inglese più popolare nella Top 10 di Netflix. Stranger Things è ideata dai Duffer Brothers e prodotta da Monkey Massacre Productions e 21 Laps Entertainment. I Duffer Brothers sono i produttori esecutivi della serie assieme a Shawn Levy e Dan Cohen di 21 Laps Entertainment, Iain Paterson e Curtis Gwinn.

In Stranger Things 4 sono passati sei mesi da quando la battaglia di Starcourt ha portato terrore e distruzione a Hawkins. All’indomani dell’evento i nostri eroi si separano per la prima volta e ne affrontano le conseguenze, rese ancora più complicate dalla vita al liceo. In questo periodo di vulnerabilità una nuova e terrificante minaccia soprannaturale si presenta con un mistero cruento, la cui risoluzione potrebbe finalmente porre fine agli orrori del Sottosopra.

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Dream Scenario: Nicolas Cage irriconoscibile sul set del prossimo film A24

Dream Scenario film 2023
Fonte INSTAGRAM https://www.instagram.com/p/Cmef9AZrXrp/

Il regista Kristoffer Borgli ha pubblicato su Instagram le prime foto dietro le quinte dal set del film commedia prodotto da Ari Aster Dream Scenario con al fianco la A24 Films. Le foto ci danno il nostro primo sguardo al personaggio protagonista senza nome di Nicolas Cage, mentre il vincitore dell’Oscar subisce un’altra trasformazione fisica. Il suo personaggio è stato precedentemente descritto come un “professore schlubby che diventa famoso dopo essere apparso inspiegabilmente nei sogni di tutti”

Dream Scenario è scritto e diretto da Kristoffer Borgli. Ulteriori dettagli sulla trama e sui personaggi sono ancora tenuti nascosti. Cage sarà affiancato nel cast da Michael Cera, Julianne Nicholson, Dylan Baker, Tim Meadows, Dylan Gelula, Kate Berlant e altri. Il film è prodotto da Aster e Lars Knudsen per Square Peg, insieme a Jacob Jaffke, Tyler Campellone e A24.

 

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Un post condiviso da Kristoffer Borgli (@kristogger)

Il prossimo progetto sarà ufficialmente l’ultima collaborazione tra Ari Aster e lo studio, che hanno lavorato insieme a tutti i film di Aster, come Hereditary,   Midsommar e l’imminente Disappointment Blvd interpretato da Joaquin Phoenix. Tuttavia, Dream Scenario segna il primo progetto che Aster non da regista.

Dopo le apprezzate interpretazioni del thriller drammatico Pig e della commedia d’azione  The Unbearable Weight of Massive Talent, Nicolas Cage sarà presto visto nel film drammatico western Butcher’s Crossing e nella commedia horror della Universal Pictures  Renfield, dove apparirà come Dracula.

Fonte: Instagram

 
 

Hugh Jackman: vedrete un “Wolverine più in forma che mai” per Deadpool 3

Hugh Jackman 2022
Foto di Luigi De Pompeis © Cinefilos.it

Hugh Jackman ha recentemente parlato del suo piano per mettersi in ottima forma per Deadpool 3 e cosa lo motiva esattamente a farlo. Alla domanda se il suo addestramento come Wolverine sia diventato più facile, Hugh Jackman ha rivelato che la sua esperienza è stata l’opposto.

“No, molto più difficile. Sto facendo otto spettacoli a settimana in questo momento, quindi sollevo pesi solo tre volte a settimana “, ha detto Jackman al podcast Empire Film . “Ma entrerò nel perssonaggio una o due volte al giorno non appena questo sarà fatto in un mese. E avrò sei mesi per prepararmi, e ho sempre lo stesso approccio ogni volta che entro nel personaggio.”

Hugh Jackman ha continuato a parlare delle motivazione sul perché ha deciso di riprendere il personaggio, ammettendo che la possibilità di attaccare il co-protagonista di Deadpool 3 Ryan Reynolds ogni giorno è stato “un ulteriore incentivo”. Voglio che il prossimo Wolverine sia migliore che mai, per essere più in forma che mai, più capace di fare le cose che mai”, ha dichiarato Hugh Jackman. “Ho solo l’ulteriore incentivo di portare fuori Ryan Reynolds ogni giorno.”

Deadpool 3 è stato scritto da Rhett Reese e Paul Wernick da una bozza precedente del  duo Wendy Molyneux e Lizzie Molyneux-Loeglin di  Bob’s Burgers . Il presidente dei Marvel Studios, Kevin Feige, aveva precedentemente assicurato ai fan che rimarrà un film con rating R, proprio come i primi due film, il che lo renderebbe il primo film dei Marvel Studios ad essere lanciato con tale classificazione solo per adulti.

Deadpool 3 servirà come primo film della  serie di film di Deadpool  ad essere distribuito dopo l’acquisizione da parte della Disney della 20th Century Fox. L’uscita del film è attualmente prevista per l’8 novembre 2024.

 
 

Avatar: La via dell’Acqua raggiunge 1 miliardo al botteghino globale

Avatar: La via dell'Acqua

Avatar: La via dell’Acqua continua la sua corsa impressionante mentre l’ultimo film di successo di James Cameron è già riuscito a superare la soglia del miliardo di dollari al botteghino. Secondo un rapporto di Variety , il film è diventato il film più veloce quest’anno a raggiungere $ 1 miliardo in soli 14 giorni. Il sequel di Avatar diventa anche solo il terzo film a raggiungere il traguardo per il 2022, unendosi a Top Gun: Maverick (che ha impiegato 31 giorni per farlo) e Jurassic World – Il dominio (che ha richiesto circa quattro mesi). Rispetto al 2021, La via dell’Acqua è il film più veloce a raggiungere $ 1 miliardo al botteghino. L’anno scorso Spider-Man: No Way Home , ha avuto bisogno di 12 giorni in totale per arrivarci.

Dopo essere uscito all’inizio di questo mese, Avatar: La via dell’Acqua è rapidamente salito a $ 134 milioni in Nord America e $ 435 milioni a livello globale ed è rimasto il film più atteso alla fine dell’anno. Finora, il film ha generato $ 317,1 milioni in Nord America e $ 712,7 milioni all’estero, e senza altri grandi titoli in programma per la premiere fino a Ant-Man and the Wasp: Quantumania a febbraio, queste cifre potrebbero teoricamente continuare a salire.

Attualmente, i piani per il futuro del franchise Avatar  includono il suo sequel, un terzo film – che ha terminato le riprese, secondo Cameron – e due potenziali nuovi sequel. Tuttavia, James Cameron ha affermato più volte che se il sequel e Avatar 3 non si comportano abbastanza bene al botteghino, un quarto e un quinto film potrebbero non accadere.

 
 

Ruggero Deodato: morto il re del cannibal movie

ruggero deodato

Si è spento all’età di 83 anni, il 29 dicembre 2022, Ruggero Deodato regista considerato il vero e proprio re del cannibal movie. Professionista serio e dedito alla sua idea di cinema, è stato forse più famoso e celebrato all’estero che in Italia.

Dopo un inizio di carriera con film poliziotteschi, afferma la sua identità di autore nel 1977 con Ultimo mondo cannibale e poi nel 1980 con il suo vero capolavoro, Cannibal Holocaust. Non solo il film fu un capostipite del genere cannibal, ma contribuì in maniera fondamentale alla nascita del mockumentary, il finto documentario che poi ha spopolato anche a Hollywood (basti pensare a Borat).

Ruggero Deodato è un membro importantissimo della scuola del genere horror e delle sue varianti, con il quale il mondo del cinema internazionale sarà sempre in debito.

 
 

Quanto sono alti gli Avengers?

cinema-genere-avengers

Con The Avengers abbiamo assistito alla prima apparizione dei Vendicatori in quanto team. Nel 2012, sei eroi MCU già celebri si uniscono e il film si dimostra un successo al botteghino su scala mondiale. Grazie agli effetti visivi della fotocamera e agli effetti speciali tanto cari ai film Marvel, gli Avengers risaltano alquanto mastodontici rispetto al mondo attorno a loro. Nonostante ciò, l’MCU è riuscito a creare un universo credibile per il pubblico.

La bellezza del gruppo originario degli Avengers sta proprio nella creazione di un team di eroi molto diversi tra loro ma comunque uniti. I fan della Marvel hanno sempre fatto paragoni tra i Vendicatori e ognuno di loro ha i propri punti di forza e di debolezza. L’altezza è uno degli aspetti più discussi e più evidenti degli Avengers. Quanto sono realmente alti questi sei eroi?

1Hulk

Hulk in She-Hulk Episodio 1

Bruce Banner è alto ”solo”’ 180 cm, ma quando si trasforma nel mostruoso Hulk, diventa più alto di tutti gli altri Avengers. Come abbiamo visto anche in She-Hulk: attorney at Law, con i suoi 2 metri e 60 il personaggio di Mark Ruffalo sovrasta i suoi compagni e qualsiasi limite umano.

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Il Prodigioso Maurice arriva in prima tv su SKY e NOW

Il Prodigioso Maurice

Arriva in prima tv assoluta Il Prodigioso Maurice, film d’animazione Sky Original tratto dal libro fantasy per bambini Il prodigioso Maurice e i suoi geniali roditori, di Sir Terry Pratchett, in onda mercoledì 28 dicembre alle 17.50 su Sky Cinema Uno, in streaming su N0W e disponibile on demand, anche in qualità 4K.

Coprodotto da Sky, Ulysses Filmproduktion e Cantilever Media in collaborazione con Global Screen, gli studi di animazione Studio Rakete e Red Star Animation, il film è diretto da Toby Genkel, mentre il co-regista è Florian Westermann e la sceneggiatura è di Terry Rossio. Il film ha il pieno sostegno degli eredi di Terry Pratchett ed è prodotto in associazione con Narrativia.

Il Prodigioso Maurice è un’avventura vivace e divertente, una parodia delle fiabe popolari ispirata alla favola tedesca del pifferaio magico di Hamelin. Il libro da cui il film è tratto è il ventottesimo romanzo della serie Discworld di Terry Pratchett, ma il primo scritto per i bambini. È stato pubblicato nel 2001 da Doubleday e ha venduto quasi 100 milioni di copie in tutto il mondo. Per questo libro Sir Pratchett ha vinto il Carnegie Medal in Literature, il più alto riconoscimento britannico nel campo della letteratura per bambini.

La trama

Lo scaltro gatto di strada Maurice viaggia di città in città per liberarle a pagamento dai topi. L’idea di una truffa gli viene in mente quando conosce Keith, un ragazzino che sa suonare il flauto, e un gruppo di topi parlanti con cui si mette d’accordo per spillare più soldi alle città. Tutto va per il meglio, fino a quando arrivano alla città di Bad Blintz. Lì incontrano Malicia e il loro piano va presto in malora.

 
 

Sono Lillo: la nuova serie Original italiana su Prime Video dal 5 gennaio con Lillo Petrolo

Sono Lillo

Sono Lillo è l’attesa serie in 8 episodi è una produzione Lucky Red in collaborazione con Prime Video ed è diretta da Eros Puglielli (Gli idoli delle donneCoppermanNevermind), creata da Lillo Petrolo, Matteo Menduni e Tommaso Renzoni che ne hanno curato anche il soggetto e la sceneggiatura. Nel cast con Lillo, Pietro Sermonti, Cristiano Caccamo, Sara Lazzaro, Camilla Filippi, Marco Marzocca, Maryna, Paolo Calabresi, Anna Bonaiuto, e tante guest star di puntata tra cui Valerio Lundini, Edoardo Ferrario, Emanuela Fanelli, Caterina Guzzanti, Corrado Guzzanti, Stefano Rapone, Michela Giraud, Maccio Capatonda, Serra Yilmaz. 

La trama del film

Chi è Posaman? Un supereroe, ovviamente! E qual è il suo super potere? Saper fare delle pose da copertina. Ma chi si nasconde dietro il costume? Beh … c’è Lillo!  Il successo, si sa, ha i suoi risvolti negativi e per Lillo è arrivato il momento di scegliere tra fama e vita privata, perché la moglie (Sara Lazzaro) sembra davvero non sopportarlo più. Accompagnato dai comici più amati della scena contemporanea, da Pietro Sermonti, a Paolo Calabresi, da Caterina e Corrado Guzzanti a Valerio Lundini, da Michela Giraud a Edoardo Ferrario e tanti altri, Lillo cercherà di ritrovare se stesso dietro la maschera che si è costruito.

 
 

L’arma dell’inganno – Operazione Mincemeat con Colin Firth su SKY e NOW

L'arma dell'inganno - Operazione Mincemeat
© 2021 Warner Bros. Pictures. All Rights Reserved. © 2021 Haversack Films Limited.

Arriva in prima tv su Sky L’arma dell’inganno – Operazione Mincemeat, venerdì 30 dicembre alle 21.15 su Sky Cinema Uno, in streaming su NOW e disponibile on demand.

Diretto da John Madden (Shakespeare in Love, Marigold Hotel), il film è una rocambolesca spy story con l’attore premio Oscar Colin Firth (Il discorso del re, Shakespeare in love, Il paziente inglese), Matthew MacFadyen (Orgoglio e pregiudizio), Kelly MacDonald (Trainspotting, Boardwalk Empire – L’impero del crimine), Penelope Wilton (Downton Abbey) e Johnny Flynn (Beast). Il film è stato distribuito nelle sale italiane da Warner Bros. Pictures.

La trama del film

Siamo nel 1943. Gli alleati sono determinati a spezzare la morsa di Hitler sull’Europa occupata, il loro piano è un assalto totale in Sicilia ma si trovano ad affrontare un grande dilemma – come fare per proteggere una massiccia forza d’invasione da un potenziale massacro. Il compito ricade su due straordinari agenti dell’intelligence, Ewen Montagu (Colin Firth) e Charles Cholmondeley (Matthew Macfadyen) che danno vita alla più geniale e improbabile strategia di disinformazione della guerra – incentrata sul più improbabile degli agenti segreti: un uomo morto. L’arma dell’inganno – Operazione Mincemeat, è la straordinaria storia vera di un’idea che sperava di cambiare il corso della guerra – correndo rischi enormi, sfidando ogni logica e mettendo a dura prova il coraggio dei suoi ideatori.

 
 

MCU Fase 4: i pro e i contro dei film, delle serie tv e delle presentazioni speciali

MCU WandaVision

La Fase 4 della Marvel è giunta al termine, dopo una corsa interessante tra cambiamenti e delusioni all’interno del MCU. L’aggiunta più significativa al franchise è stata sicuramente la vetrina di Disney+ che, negli ultimi due anni, ha incluso nove serie tv – sette live action, una animata e una serie di cortometraggi intitolata I Am Groot.

Tuttavia, alla fine del 2022 è emersa un’altra novità per il franchise: il formato delle Presentazioni Speciali. Questi progetti, della durata di circa 45 minuti ciascuno, fungono da “bonus” e storie autonome che non richiedono la quantità di tempo dedicato alla visione standard di un film o una serie tv. Finora sono state realizzate solo due Presentazioni Speciali Marvel, ma alcuni fan chiedono già che queste vadano a sostituire direttamente il formato della serie.

Sebbene l’avvento delle Presentazioni Speciali apra molte possibilità per i futuri contenuti del MCU, c’è sicuramente ancora un posto per tutti e tre i formati nel franchise in futuro. Se un formato “funziona” o meno è solo una questione di come i Marvel Studios scelgono di utilizzarlo.

1Serie tv

Serie TV da vedere su Disney+ WandaVision

Le serie Disney+ sono state il maggior contributo all’aumento significativo di contenuti del MCU all’anno da quando è iniziata la Fase 4. Ce ne sono state otto in soli due anni, il che è stato travolgente per molti spettatori, soprattutto per quelli più occasionali. Ora che la Marvel ha debuttato con il formato delle Presentazioni speciali, molti fan si chiedono se non sia il caso di abbandonare le serie tv a favore di questo stile di programmazione che richiede un impegno di tempo minore.

Per alcuni potrebbe essere facile dimenticarlo, visto che nessuna delle serie Marvel Disney+ del 2022 ha raggiunto l’impatto culturale che hanno avuto alcuni dei suoi show del 2021, ma ci sono cose che la Marvel può fare solo con questo formato. Tenendo conto di ciò, dovrebbe esserci ancora spazio per altre serie tv nel futuro del franchise.

Il MCU si è sempre sentito come una sorta di immensa serie televisiva per il grande schermo, quindi l’aggiunta di serie televisive vere e proprie all’interno del franchise (oltre a quelle di dubbia canonicità su ABC e Netflix) è sembrata una scelta naturale. Il team dei Marvel Studios si trova però in una situazione un po’ difficile con queste serie. Come nel caso delle Presentazioni speciali, devono assicurarsi che le serie non siano una visione “obbligatoria”, in modo che i fan che non hanno accesso a Disney+ possano comunque seguire la trama dei film. Tuttavia, il formato della serie comporta un’aspettativa di “importanza” per la storia complessiva da cui le Presentazioni speciali sono in gran parte libere.

L’apice dell’interesse per le serie Marvel Disney+ nella Fase 4 è stato raggiunto con WandaVision. In parte, ciò è stato probabilmente dovuto alla novità di una serie ambientata nel MCU, oltre al fatto che si trattava della prima uscita dei Marvel Studios dopo un anno e mezzo e che è uscita in un periodo in cui erano in vigore molte limitazioni a causa della pandemia. Ma, se si guarda alla serie insieme all’altra serie di maggior successo della Fase 4, Loki, diventa chiaro cosa il formato Disney+ può offrire rispetto agli altri: la speculazione collettiva tra i fan di settimana in settimana, le teorie fomentate dall’attesa dell’episodio successivo.

she-hulk bruce bannerLa parte migliore del formato serie per la Marvel è stata indubbiamente l’aver incentivato la speculazione collettiva tra i fan di settimana in settimana. Le due serie sopra citate, WandaVision e Loki, sono state di gran lunga le migliori in questo senso, offrendo colpi di scena e cliffhanger a ogni episodio per far sì che i fan continuassero a guardare la serie per verificare le loro ipotesi. Al contrario, altre serie tv hanno faticato a sfruttare la formula delle serie tv (è qui che il formato delle presentazioni speciali sarebbe stato utile per serie come She-Hulk e Ms. Marvel, e forse anche per la storia di Hawkeye).

In sostanza, quando si parla di MCU, le serie dovrebbero essere storie che hanno bisogno di un tempo più lungo per essere raccontate rispetto a un film. Alcune di quelle della Fase 4 sembrano più progetti che, per qualche motivo, non sono stati ritenuti abbastanza degni di diventare film dallo studio e sono stati quindi “estesi” nel formato delle serie, piuttosto che progetti che traggono effettivamente beneficio da un’uscita settimanale. In realtà, gli unici due live action che si sono meritati di essere veramente considerati serie tv sono Loki, per la sua capacità di suddividere la storia in sezioni distinte, ognuna adatta a un episodio a sé stante, e WandaVision, per lo stesso motivo, la formula episodica e i richiami televisivi.

Questo non vuol dire che altri show Marvel non abbiano beneficiato in qualche modo del formato serie. Moon Knight è stato percepito dagli spettatori come un film parcellizzato, ma ha avuto un paio di buoni cliffhanger che hanno fatto parlare di sé e il formato più lungo ha permesso una maggiore introspezione, che è stata una delle cose migliori che siano venute fuori da quel progetto. The Falcon and the Winter Soldier aveva così tanto terreno da coprire che non sarebbe stato realizzabile in nessun altro formato, ma una versione più mirata della storia – potenzialmente in forma di film – con il taglio di alcune sottotrame avrebbe potuto dare vita a un prodotto finale più curato. E il formato antologico del film animato What If…? in teoria andava bene come serie, anche se lo studio avrebbe fatto meglio a realizzare delle presentazioni speciali con le migliori idee di quel progetto piuttosto che produrlo come uno show settimanale, obbligato a legare insieme tantissime storyline.

moon knight mcuLa conclusione è che i film del MCU devono sembrare eventi (non per forza al livello di quelli sui Vendicatori, ma comunque eventi) con un’alta posta in gioco; le serie del MCU devono configurarsi come storie corpose che mantengano l’interesse di settimana in settimana, e le Presentazioni Speciali del MCU devono essere adatte a sperimentare stili e a mettere in primo piano personaggi che il pubblico del franchise non è abituato a vedere sotto i riflettori.

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Netflix: i film più visti e popolari del 2022

Il mio nome è vendetta film 2022

In attesa dell’arrivo dell’ultimo dell’anno, Netflix ha reso nota la lista dei film più visti e popolari dell’anno 2022. I due elenchi che troverete di seguito sono divisi in quanto la piattaforma streaming americana divide le opere Netflix Original in film in lingua inglese e film non in lingua inglese.

1I film in lingua inglese più visti nel 2022 su Netflix

Day Shift - A caccia di vampiri film 2022
Cr. Parrish Lewis/Netflix © 2022

10. Day Shift – A caccia di vampiri

Jamie Foxx interpreta un padre che lavora sodo per offrire una vita decente alla figlia intelligente e vivace, ma il suo modesto lavoro di pulizia di piscine è una copertura per la vera fonte di reddito: stanare e uccidere vampiri per un gruppo internazionale di cacciatori di vampiri.

9. The Man from Toronto

The Man from Toronto film NetflixUn caso di scambio d’identità emerge dopo che un consulente fallito e il killer più pericoloso al mondo, noto solo come “L’uomo di Toronto”, si incontrano per caso in una casa in affitto per le vacanze.

8. Cheerleader per sempre (Senior Year)

Cheerleader per sempre (Senior Year)Dopo un coma durato vent’anni a causa di un’acrobazia da cheerleader finita tragicamente, una trentasettenne si risveglia decisa a realizzare un sogno, ovvero diventare reginetta del ballo.

7. Enola Holmes 2

Enola Holmes 2Harry Bradbeer firma la regia di ENOLA HOLMES 2, mentre Jack Thorne la sceneggiatura ed Harry Bradbeer e Jack Thorne il soggetto. Tra nuovi amici e nemici, il cast comprende Millie Bobby Brown, Henry Cavill, David Thewlis, Louis Partridge, Susan Wokoma, Adeel Akhtar, Sharon Duncan-Brewster ed Helena Bonham Carter.

Fresca del successo del suo primo caso risolto, Enola Holmes (Millie Bobby Brown) decide di seguire le orme del famoso fratello Sherlock (Henry Cavill) e apre la sua agenzia investigativa, scoprendo che la vita da detective a contratto non è priva di problemi. Rassegnata ad accettare la gelida realtà della vita adulta, la giovane sta per chiudere bottega quando una fiammiferaia squattrinata le offre il suo primo vero incarico: ritrovare la sorella scomparsa. Ma il caso è più complesso del previsto ed Enola si ritrova in un mondo pieno di pericoli, dalle sinistre fabbriche e i vivaci auditorium londinesi all’alta società fino al 221B di Baker Street. Davanti a un pericoloso complotto, Enola chiede l’aiuto degli amici e anche del fratello per andare a fondo del mistero. L’agenzia si rimette in moto!

6. Il mostro dei mari (The Sea Beast)

Il mostro dei mari (The Sea Beast)In un’epoca in cui creature terrificanti solcano i mari, i cacciatori di mostri sono considerati veri e propri eroi. E il grande Jacob Holland è di certo il più osannato. Ma quando la giovane Maisie Brumble s’imbarca clandestinamente sulla sua nave leggendaria, l’uomo trova a sorpresa un’alleata. Insieme intraprendono un viaggio epico in acque inesplorate ed entrano nella storia. Con la regia del premio Oscar Chris Williams (Oceania, Big Hero 6, Bolt: un eroe a quattro zampe), Il mostro dei mari conduce lo spettatore ai confini del mondo, dove ha inizio la vera avventura.

5. Il truffatore di Tinder

Il truffatore di TinderTra uno swipe e l’altro, trovare l’amore online non è facile. Per questo Cecilie non crede ai propri occhi quando fa match con un playboy ricco e belloccio, scoprendo che è l’uomo dei suoi sogni. Ma la realtà si rivela ben diversa: quando la donna si rende conto che il sedicente uomo d’affari internazionale non è chi dice di essere, lui le ha già preso tutto e la favola lascia il posto a un thriller con vendetta. Cecilie scopre chi sono le altre persone finite nel mirino, le donne uniscono le forze e smettono di essere vittime, dando a IL TRUFFATORE DI TINDER pane per i suoi denti. Questo avvincente documentario dai produttori di L’impostore – The Imposter e Giù le mani dai gatti: caccia a un killer online racconta la loro storia mentre svelano la sua vera identità e si battono per consegnarlo alla giustizia.

4. Hustle

Hustle film 2022Dopo aver scoperto un giocatore eccezionale ma dal passato turbolento, un talent scout del basket (Adam Sandler) in cerca di riscatto decide di convincere il fenomeno sportivo a trasferirsi negli Stati Uniti senza chiedere l’approvazione della squadra. Contro ogni previsione, i due avranno un’ultima occasione per dimostrare di essere all’altezza dell’NBA.

3. Purple Hearts

Purple Hearts film 2022
Cr. Mark Fellman/Netflix © 2022.

Nonostante le loro differenze, la cantautrice in difficoltà Cassie (Sofia Carson) e il marine tormentato Luke (Nicholas Galitzine) decidono di sposarsi unicamente per ottenere le agevolazioni offerte dall’esercito, ma il confine tra finzione e realtà si fa più labile quando sono colpiti da una tragedia.

2. The Adam Project

The Adam ProjectUn pilota viaggia nel tempo e fa squadra con se stesso ragazzino e il padre defunto per fare i conti con il passato e salvare il futuro.

1. The Gray Man

the gray man
The Gray Man (2022). Ryan Gosling as Six. Cr. Paul Abell/Netflix © 2022

Ryan Gosling interpreta l’Uomo grigio, mentre Chris Evans è l’antagonista psicopatico in questo thriller prodotto da Netflix/AGBO, diretto da Anthony e Joe Russo e interpretato da Ana de Armas, Regé-Jean Page, Billy Bob Thornton, Jessica Henwick, Dhanush, Wagner Moura e Alfre Woodard. Tratto dal romanzo “Tre giorni per un delitto” di Mark Greaney, il film è sceneggiato da Joe Russo, Christopher Markus e Stephen McFeely. La produzione è affidata a Joe Roth, Jeffery Kirschenbaum, Anthony Russo, Joe Russo, Chris Castaldi e Mike Larocca, mentre la produzione esecutiva è di Patrick Newall, Jake Aust, Todd Makurath, Palak Patel e Geoffrey Haley.

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Glass Onion raggiunge 82,1 milioni di ore guardate nel weekend di apertura di Natale su Netflix

Glass Onion - Knives Out Daniel Craig
Una scena del film Glass Onion: A Knives Out Mystery

Come previsto, Glass Onion – Knives Out si è assicurato la prima posizioen nella classifica settimanale dei film di Netflix nel suo weekend di apertura sullo streamer. Il sequel del film di “Knives Out” Rian Johnson del 2019, “Glass Onion” è stato visto per 82,1 milioni di ore nella finestra di visualizzazione dal 19 al 25 dicembre, durante la quale è stato disponibile solo negli ultimi tre giorni. Secondo le stime di Netflix, dividendo le ore di visione per la durata di 2,3 ore del film, ciò significa che 35 milioni di famiglie si sono sintonizzate per vedere Glass Onion – Knives Out.

Il film è arrivato su Netflix dopo un’uscita nelle sale limitata iniziata il 23 novembre, esattamente un mese prima del suo debutto in streaming. Il franchise di “Knives Out” ha segnato un investimento importante per Netflix, che nel 2021 ha pagato 450 milioni di dollari per i diritti di due sequel, più altri 40 milioni di dollari per produrre “Glass Onion – Knives Out”, il primo dell’accordo. Resta da vedere se la società otterrà o meno un solido ritorno sull’investimento.

82,1 milioni di ore guardate collocano “Glass Onion” leggermente indietro rispetto all’apertura di “The Unforgivable” del 2021 (85,9 milioni), che è il titolo comparabile più basso nell’elenco di Netflix dei suoi film più popolari di tutti i tempi. (Il film con Sandra Bullock si trova al n. 8. “The Irishman” e “The Kissing Booth 2” sono rispettivamente al n. 9 e a d una posizione non resa ancora disponibile.) Naturalmente, questo non è un paragone perfetto: “Glass Onion” ha avuto una premiere natalizia, il che significa che più persone erano a casa per guardare i film, anche se erano anche riunite insieme, traducendo in visualizzazioni combinate invece che in visualizzazioni su più dispositivi. “The Unforgivable” è stato presentato in anteprima il 10 dicembre 2021.

Inoltre, “The Unforgivable” non ha avuto debutto così rapido come alcuni degli altri film più popolari di Netflix. Ad esempio, “The Grey Man” ha debuttato con 88,6 milioni di ore guardate a luglio, solo 2,7 milioni in più di “The Unforgivable“”, ma è arrivato al quarto posto con 253,9 milioni di ore guardate dopo 28 giorni di streaming, quasi 40 milioni in più rispetto al conteggio finale di “The Unforgivable” di 214,7 milioni. E quando “Purple Hearts” è stato presentato in anteprima la settimana dopo “The Grey Man” con solo 48,2 milioni di ore guardate prima di risalire la classifica per diventare il settimo film Netflix più popolare di tutti i tempi con 228,7 milioni di ore dopo 28 giorni.

Pertanto, “Glass Onion” potrebbe essere ancora sulla buona strada per diventare un grande successo per Netflix. (Va anche notato che mentre Netflix e le sale cinematografiche hanno rifiutato di commentare i numeri al botteghino, fonti hanno detto a Variety che il film ha incassato circa $ 15 milioni nella prima settimana della sua corsa nelle sale.)

 
 

Il Primo Giorno della mia Vita: trailer ufficiale del film di Paolo Genovese

Ecco il trailer ufficiale di Il Primo Giorno della mia Vita, il nuovo film di Paolo Genovese con Toni Servillo, Valerio Mastandrea, Margherita Buy, Sara Serraiocco, Gabriele Cristini e con Vittoria Puccini. Dal 26 gennaio al cinema distribuito da Medusa film.

Il Primo Giorno della mia Vita, la trama

Un uomo misterioso si presenta a quattro persone che hanno toccato il fondo e vogliono farla finita per proporre loro un patto: una settimana di tempo per farle rinnamorare della vita. Il suo intento è quello di offrire la possibilità di scoprire come potrebbe essere il mondo senza di loro e aiutarle a trovare un nuovo senso alle proprie esistenze. Una storia sulla forza di ricominciare quando tutto intorno sembra crollare.

Il Primo Giorno della mia Vita, il poster

 
 

SPIDER-MAN: ecco il primo concept art del film degli anni ’90 non realizzato di James Cameron

James Cameron filmografia
Credit © Disney

Nel tempo sono stati fatti numerosi tentativi per portare Spider-Man sul grande schermo prima che Sam Raimi realizzasse il suo film di successo del 2002, con il regista di Terminator e Aliens James Cameron che ha lavorato per molto tempo su un progetto che ruotava attorno all’uomo ragno negli anni ’90. Leonardo DiCaprio doveva interpretare Peter Parker, mentre Electro e Sandman erano i due cattivi principali.

Sulla base dei dettagli che sono trapelati online dalla sceneggiatura, non sarebbe stato uno sforzo comico con Electro, ora chiamato Carton Strand, che tentava di convincere Spider-Man a unirsi al suo potente gruppo di malfattori.

Ora, due concept art del film non realizzato di Spider-Man del regista di Avatar hanno trovato la loro strada online per gentile concessione di Tech Noir – The Art of James Cameron. Le immagino offrono un’idea di come avrebbe potuto essere lo Spidey di DiCaprio, è chiaro che il regista non aveva intenzione di reinventare qualcosa quando si trattava di affrontare l’aspetto dell’eroe. Mentre la seconda immagine sembra mostrare Spider-Man con il costume da alieno, crediamo che in realtà è solo una bianco e nero del classico abito rosso e blu.

Indipendentemente da ciò, non possiamo fare a meno di chiederci cosa sarebbe potuto succedere al franchise di Spider-Man se James Cameron fosse andato avanti con questo progetto. Potrebbe anche essere stato un grande film a sé stante, ma probabilmente non avrebbe caratterizzato lo stesso amore per i fumetti originali di Stan Lee e Steve Ditko come lo sforzo di Raimi.

 
 

Bussano alla Porta: secondo trailer per il nuovo horror di M. Night Shyamalan

Prodotto dal visionario regista M. Night Shyamalan, Bussano alla Porta  (Knock At The Cabin) è interpretato da Dave Bautista (Dune, Guardiani della Galassia), dal candidato al Tony Award e all’Emmy Jonathan Groff (Hamilton, Mindhunter), da Ben Aldridge (Pennyworth, Fleabag), dalla candidata al BAFTA Nikki Amuka-Bird (Persuasione, Old), dall’attrice esordiente Kristen Cui, da Abby Quinn (Piccole donne, Landline) e da Rupert Grint (Servant, la saga di Harry Potter).

In Bussano alla Porta mentre sono in vacanza in una baita isolata, una bambina e i suoi genitori vengono presi in ostaggio da quattro sconosciuti armati che chiedono alla famiglia di compiere una scelta impensabile per evitare l’apocalisse. Con un accesso limitato al mondo esterno, la famiglia deve decidere in cosa credere prima che tutto sia perduto.

M. Night Shyamalan © Universal Studios. All Rights Reserved
M. Night Shyamalan © Universal Studios. All Rights Reserved

Universal Pictures presenta una produzione Blinding Edge Pictures, in associazione con FilmNation Features e Wishmore Entertainment, Bussano alla Porta  (Knock At The Cabin) un film di M. Night Shyamalan. La sceneggiatura è di M. Night Shyamalan e Steve Desmond & Michael Sherman, basata sul bestseller nazionale “The Cabin at the End of the World” di Paul Tremblay. Il film è diretto da M. Night Shyamalan e prodotto da M. Night Shyamalan, Marc Bienstock (Split, Glass) e Ashwin Rajan (Servant, Glass). I produttori esecutivi sono Steven Schneider, Christos V. Konstantakopoulos e Ashley Fox.

 
 

Indiana Jones 5 rivelerà il destino di Mutt Williams interpretato da Shia LaBeouf

indiana jones e il quadrante del destino shia labeouf

La quarto capitolo del franchise di Indiana JonesIndiana Jones e il regno del teschio di cristallo, ha introdotto il personaggi di Mutt Williams, interpretato da Shia LaBeouf nei panni del figlio di Indiana Jones. Secondo il regista James Mangold, il prossimo quinto film della serie ci darà maggiori informazioni su ciò che gli è successo.

Parlando con Entertainment Weekly, Mangold – che sta dirigendo l’imminente Indiana Jones e il quadrante del destino – ha detto che i fan “scopriranno cosa è successo” al personaggio di LaBeouf, ma non si è dilungato molto su cosa significherò esattamente questo.

Il personaggio di LaBeouf, Mutt, si è rivelato essere il figlio di Jones alla fine del quarto film di Indiana Jones, una mossa che è stata estremamente controversa e ha lasciato molti fan scontenti. Sebbene sia improbabile che Shia LaBeouf appaia nel quinto film, il suo personaggio fa ancora parte della storia di Jones e deve essere affrontato in qualche modo prima che Indy parta per un’altra avventura.

Indiana Jones e il quadrante del destino  vedrà protagonista ancora una volta Harrison Ford mentre riprende uno dei suoi ruoli più iconici come l’esploratore protagonista. Insieme a lui come protagonista femminile c’è la vincitrice di Emmy e Golden Globe Phoebe Waller-Bridge. Il capitolo finale presenterà anche l’introduzione di altri nuovi personaggi ​nel franchising Antonio Banderas, Mads Mikkelsen, Thomas Kretschmann, Boyd Holbrook e Shaunette Renée Wilson.

Il tanto atteso film è diretto dal candidato all’Oscar James Mangold (Logan) e si baserà su una nuova sceneggiatura che ha scritto insieme a Jez e John-Henry Butterworth, che hanno collaborato con il regista a  Ford v Ferrari. Mangold ha preso il posto da regista dopo che Steven Spielberg ha deciso di lasciare l’impegno per concentrarsi su altri progetti.. Nonostante la sua uscita, Steven Spielberg è il produttore del film.

Indiana Jones e il quadrante del destino sarà prodotto da Kathleen Kennedy, dal regista del franchise originale Steven Spielberg, Frank Marshall e Simon Emanuel, con John Williams che tornerà per la colonna sonora del film. L’uscita nelle sale è prevista per il 30 giugno 2023.