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Operation Fortune: trailer del nuovo film di Guy Ritchie con Jason Statham

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E’ stato diffuso il trailer italiano di Operation Fortune, film targato Sky Original attesissimo film di Guy Ritchie con protagonista Jason Statham, che in Italia dal 17 aprile sarà in esclusiva su Sky Cinema e in streaming solo su NOW. 

Venticinque anni dopo l’uscita di Lock & Stock – Pazzi scatenati, che vide il debutto alla regia di Ritchie e l’ascesa di Statham come superstar del cinema e che è stata la prima di una lunga serie di pellicole che ha visto la coppia lavorare assieme, Ritchie e Statham tornano a collaborare in questa adrenalinica e divertentissima spy action comedy, assieme ad un cast di superstar come Aubrey Plaza, Cary Elwes, Hugh Grant, Josh Hartnett e Bugzy Malone.  

La trama di Operation Fortune

La superspia Orson Fortune (Jason Statham) viene reclutata da un’associazione mondiale di controspionaggio per cercare di sventare la vendita di una potentissima e oscura arma tecnologica, detta “la maniglia”, che minaccia di sovvertire l’ordine del pianeta, in possesso del ricchissimo trafficante d’armi Greg Simmonds (Hugh Grant). Insieme ad alcuni dei migliori agenti del mondo (Aubrey Plaza, Cary Elwes, Bugzy Malone), Fortune e la sua banda reclutano la più grande star del cinema di Hollywood Danny Francesco (Josh Hartnett) perché li aiuti in una missione sotto copertura che li porterà in giro per il pianeta e che ha lo scopo di salvare il mondo.

Chang a Canestro: trailer del nuovo film Disney+

Chang a Canestro: trailer del nuovo film Disney+

Guarda il trailer del nuovo film originale Disney+ Chang a Canestro, che debutterà in esclusiva su Disney+ il 10 marzo. Scritta e diretta da Jingyi Shao, al suo debutto in un lungometraggio, la commedia sportiva di formazione ha come protagonisti Bloom Li, Dexter Darden, Ben Wang, Zoe Renee, Chase Liefeld e Mardy Ma. I produttori del film sono Rishi Rajani, Lena Waithe e Brad Weston, mentre Pamela Thur è l’executive producer.

Shao ha dichiarato: “Questo film è la mia lettera d’amore alla pallacanestro e a come mi ha aiutato a capire meglio la famiglia, l’amicizia e l’esperienza degli asiatico-americani/immigrati, a crescere e ad assumersi le proprie responsabilità anche quando le probabilità sono contro di te, e a imparare a credere in te stesso e a superare non solo le barriere poste dagli altri, ma soprattutto quelle imposte da te stesso“.

Rajani e Waithe hanno dichiarato: “Siamo molto orgogliosi di questo film. Jingyi, l’intero cast e la troupe hanno messo il loro cuore nel raccontare una storia brillante e ricca di sfumature, che crediamo possa essere raccontata da tutti. Crescendo, tutti noi abbiamo avuto la nostra versione di una “schiacciata a canestro” – un sogno, un obiettivo ambizioso – che pensavamo avrebbe cambiato la nostra vita in meglio. Chang a Canestro parla dell’inseguimento di quel sogno, del desiderio di essere visti e delle lezioni che impariamo lungo il cammino. È stimolante e pieno di umorismo e di cuore. Non vediamo l’ora che il pubblico lo veda!“.

Chang a Canestro segue Chang, un liceale asiatico-americano di 16 anni che fa parte della banda musicale e scommette con la stella del basket della scuola che riuscirà a fare una schiacciata entro la fine dell’anno scolastico. La scommessa porta Chang, alto 1 metro e 80, a cercare di trovare lo slancio necessario per una schiacciata perfetta che possa fare colpo sulla sua cotta, Kristy, e fargli guadagnare finalmente l’attenzione e il rispetto dei suoi compagni di scuola. Ma prima di potersi elevare e fare davvero canestro, dovrà riesaminare tutto ciò che sa di se stesso, delle sue amicizie e della sua famiglia.

L’ultima notte di Amore gratis al cinema con Cinefilos.it

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L’ultima notte di Amore gratis al cinema con Cinefilos.it

In occasione dell’uscita al cinema di L’ultima Notte di Amoreil nuovo film con Pierfrancesco Favino, Cinefilos.it offre la possibilità ai suoi lettori di assistere gratuitamente al film. Il film di Andrea Di Stefano vede protagonisti Linda Caridi, Antonio Gerardi e Francesco Di Leva.

Le proiezioni del film sono previste il 9 e 10 marzo in diverse sale italiane. Ecco l’elenco completo delle sale che aderiscono all’iniziativa:

PROIEZIONI DEL 9

TORINO THE SPACE TORINO

9-mar

20.30
GENOVA THE SPACE PORTO ANTICO

9-mar

20.30
MILANO THE SPACE ODEON

9-mar

20.30
COMO CINELANDIA

9-mar

20.30
PADOVA PORTO ASTRA

9-mar

20.30
FIUME VENETO UCI FIUME VENETO

9-mar

19.30
MARCON UCI LUXE MARCON

9-mar

19.30
VICENZA UCI LUXE PALLADIO

9-mar

19.30
BOLOGNA THE SPACE BOLOGNA

9-mar

20.30
CASALECCHIO DI RENO UCI MERIDIANA

9-mar

19.30
FIRENZE THE SPACE NOVOLI

9-mar

20.30
CAMPI BISENZIO UCI LUXE CAMPI BISENZIO

9-mar

19.30
VARESE MULTISALA IMPERO

9-mar

20.30
FROSINONE DREAM CINEMA

9-mar

20.30
BARI UCI SHOWVILLE

9-mar

19.30
MATERA UCI RED CARPET

9-mar

19.30
SURBO THE SPACE SUBO

9-mar

20.30
SALERNO THE SPACE SALERNO

9-mar

20.30
PALERMO UCI PALERMO

9-mar

19.30
QUARTUCCIU THE SPACE QUARTUCCU

9-mar

20.30
PROIEZIONI DEL 10
TORINO UCI TORINO LINGOTTO

10-mar

19.30
GENOVA UCI FIUMARA

10-mar

19.30
MILANO UCI BICOCCA

10-mar

19.30
AZZANO UCI ORIO AL SERIO

10-mar

19.30
BRESCIA MULTISALA OZ

10-mar

20.15
CERRO MAGGIORE THE SPACE CERRO MAGGIORE

10-mar

20.30
ROZZANO THE SPACE ROZZANO

10-mar

20.30
SESTO S.GIOVANNI NOTORIOUS CINEMAS

10-mar

20.30
RIMINI LE BEFANE

10-mar

20.30
VIMERCATE THE SPACE VIMERCATE

10-mar

20.30
PRADAMANO THE SPACE PRADAMANO

10-mar

20.30
S.GIOVANNI LUPATOTO UCI VERONA

10-mar

19.30
SILEA THE SPACE SILEA

10-mar

20.30
TORRI DI QUARTESOLO THE SPACE VICENZA

10-mar

20.30
FERRARA UCI FERRARA

10-mar

19.30
MODENA VICTORIA

10-mar

20.30
PARMA THE SPACE PARMA CAMPUS

10-mar

20.30
PIACENZA UCI PIACENZA

10-mar

19.30
REGGIO EMILIA UCI REGGIO EMILIA

10-mar

19.30
PRATO MULTIPLEX OMNIA CENTER

10-mar

20.30
SPOLTORE MULTICINEMA ARCA

10-mar

20.30
ROMA ADRIANO

10-mar

20.20
ROMA UCI PORTA DI ROMA

10-mar

19.30
ROMA THE SPACE PARCO DE MEDICI

10-mar

20.30
PERUGIA UCI PERUGIA

10-mar

19.30
MOLFETTA UCI MOLFETTA

10-mar

19.30
NAPOLI THE SPACE NAPOLI

10-mar

20.30
CASORIA UCI CASORIA

10-mar

19.30
MARCIANISE UCI CINEPOLIS MARCIANISE

10-mar

19.30
BELPASSO THE SPACE BELPASSO

10-mar

20.30

 

Prenota QUI il tuo biglietto omaggio: www.ultimanottedamore.it

L’ultima notte di Amore, la trama

Di Franco Amore si dice che è Amore di nome e di fatto. Di sé stesso lui racconta che per tutta la vita ha sempre cercato di essere una persona onesta, un poliziotto che in 35 anni di onorata carriera non ha mai sparato a un uomo. Queste sono infatti le parole che Franco ha scritto nel discorso che terrà all’indomani della sua ultima di notte in servizio. Ma quella notte sarà più lunga e difficile di quanto lui avrebbe mai potuto immaginare. E metterà in pericolo tutto ciò che conta per lui: il lavoro da servitore dello Stato, il grande amore per la moglie Viviana, l’amicizia con il collega Dino, la sua stessa vita. In quella notte, tutto si annoda freneticamente fra le strade di una Milano in cui sembra non arrivare mai la luce.

Guarda il trailer di L’ultima notte di Amore

Wonder Man: la sinossi ci dà un’idea migliore di cosa aspettarsi dalla serie Disney+

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L’annunciata serie Wonder Man di Disney+ prodotta dai Marvel Studios sta attualmente finalizzando il suo cast in vista di un inizio provvisorio della produzione alla fine di questo mese, e un nuovo logline per lo spettacolo dovrebbe dare ai fan un’idea migliore di cosa aspettarsi da questa prima versione live-action dei fumetti Marvel Comics.

La sinossi (tramite Daniel RPK ) recita: “[La] storia di due attori che lottano per farcela nell’Hollywood del MCU, portandoli alla grande domanda: che aspetto ha Hollywood in un mondo in cui i supereroi sono reali?” Il progetto è anche descritto come “una lettera d’amore a Los Angeles e all’industria” e si dice che i produttori Destin Daniel Cretton e Andrew Guest stiano cercando un tono simile a spettacoli come Silicon ValleyDave e Barry .

I due attori sono (presumibilmente) i fratelli Simon ed Eric WilliamsYahya Abdul-Mateen II interpreterà il primo, mentre una recente voce ha suggerito che Demetrius Grosse (Fear the Walking Dead, The Rookie, Lovecraft Country) era in trattative per interpretare l’uomo che alla fine diventerà il malvagio Grim Reaper. Sappiamo anche che Trevor Slattery di Ben Kingsley apparirà nella serie e la star di Mindhunters Lauren Glazier si è recentemente unita al cast in un ruolo non ancora rivelato. Stella Meghie (The Photograph) è stata scelta per dirigere diversi episodi della serie tv Wonder Man.

Avengers: The Kang Dynasty potrebbe dare a Doctor Strange un nuovo ruolo inaspettato?

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Doctor Strange è un grande eroe, ma se una cosa è diventata chiara negli ultimi anni, è che le sue decisioni il più delle volte mettono a rischio la realtà cosi come la conosciamo. Mentre Peter Parker aveva un ruolo chiave in alcune scelte, quel pericoloso incantesimo in Spider-Man: No Way Home ha quasi portato innumerevoli varianti nell’MCUDoctor Strange nel multiverso della follia, nel frattempo, ha mostrato a tutti il pericolo che Stephen Strange rappresenta per il Multiverso. 

Alla fine del suo sequel, l’ex Stregone Supremo è saltato su un portale insieme a Clea per fermare un’incursione, e oggi The Cosmic Circus ha ora condiviso un intrigante rumor sui piani futuri per Strange in The Multiverse Saga. Da quel che sembra l’idea di Avengers: The Kang Dynasty e Avengers: Secret Wars è quella di mettere Strange contro Kang, in modo simile a Iron Man e Thanos. Tuttavia, “la prospettiva di Kang (e l’angolazione che i Marvel Studios vorranno presentare al pubblico) è che è l’eroe che cerca di salvare il Multiverso dalla sua più grande minaccia mai vista … il Doctor Stephen Strange”.

LEGGI ANCHE: Avengers: The Kang Dynasty, i primi rumors rivelano l’eroe protagonista!

Sì, sembra che Strange potrebbe essere un antagonista inaspettato nell’MCU che va avanti, con Strange probabilmente accusato delle numerose incursioni che si stanno verificando nel Multiverso. Ricorda, Kang sta tentando di fermarli cancellando linee temporali divergenti, presumibilmente per proteggere colui che chiama casa. Questo spiega perché Sinister Strange sperava di spazzare via le sue varianti e, secondo le fonti del sito, “ha terminato le sue varianti per evitare l’inevitabile futuro di un’incursione tra due universi”.

Siamo certamente incuriositi dal significato di tutto ciò, soprattutto perché è solo una piccola parte di un quadro molto più ampio. Anche se fa strano credere che quello che sembra il cattivo principale in realtà sta facendo ciò che è necessario per salvare la realtà, solo per causare ulteriori problemi, il ché non è certamente  al di fuori del regno delle possibilità, considerato come si muovono le storie in questa moltitudine di reatà.

Dopotutto, la sua controparte a fumetti e Gli Illuminati hanno permesso volentieri che si verificassero incursioni se ciò significava proteggere il proprio mondo, e il tempo di Benedict Cumberbatch come eroe potrebbe terminare e una nota oscura e tragica sembra stranamente appropriato, considerato il personaggio.

Avengers: The Kang Dynasty, cosa sappiamo del film

Il capo dei Marvel Studios Kevin Feige ha annunciato Avengers: The Kang Dynasty durante l’ampia presentazione dell’azienda al San Diego Comic-Con di sabato, identificando il film come parte della conclusione in due parti della Multiverse Saga, allo stesso modo in cui Avengers: Infinity War del 2018 e Avengers: Endgame del 2019 hanno concluso la Infinity Saga, che inizierà con l’introduzione dei Fantastici Quattro nell’MCU.

Avengers: The Kang Dynasty è attualmente programmato per fare il suo debutto nelle sale il 2 maggio 2025, sarà poi seguito a breve daAvengers: Secret Wars il 7 novembre 2025.

The Flash 9: il promo dell’episodio 5 “The Mask of the Red Death, Part 2”

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La puntata della scorsa notte di The Flash 9 ha svelato la Morte Rossa mentre Barry (Grant Gustin) e Iris (Candice Patton) hanno imparato molto di più sul suo piano generale e sul destino che potrebbe significare per Central City e il multiverso in generale.  Mentre Barry viene catturato dalla Morte Rossa, Iris riceve una visita inaspettata dal presunto scomparso Ryan Wilder (Javicia Leslie), che spiega prontamente la sua scomparsa. Quando Iris si insospettisce e la chiama, questo Ryan finalmente viene a sapere di essere un doppelgänger malvagio che è attualmente intrappolato nella loro linea temporale.

Viene rivelato che nessuno indossa l’armatura della Morte Rossa e che Ryan controlla tutto a distanza. La sua velocità è tecnicamente falsa e quindi ha bisogno che Barry alimenti il ​​tapis roulant cosmico per riportarla a casa, ma ucciderebbe anche Barry nel processo, il che non va bene.  Dai un’occhiata al nuovo promo per l’episodio cinque, intitolato “La maschera della morte rossa, seconda parte“, di seguito:

La nona stagione di The Flash

Il cast principale della nona stagione di The Flash  comprende Grant Gustin (“Barry Allen/The Flash”), Candice Patton (“Iris West-Allen”), Danielle Panabaker (“Dr. Caitlin Snow”), Danielle Nicolet (“Cecile Horton” ), Kayla Compton (“Allegra Garcia”), Brandon McKnight (“Chester P. Runk”) e Jon Cor (“Mark Blaine/Chillblaine”).

La trama del quinto episodio:

Mentre la Morte Rossa semina il caos a Central City, Barry (Grant Gustin) e Iris (Candice Patton) escogitano un piano e chiedono aiuto a Cecile (Danielle Nicolet). Barry deve affrontare quello che pensa sia stato il suo più grande errore e il più grande successo della Morte Rossa. Khione (Danielle Panabaker) vuole aiutare il Team Flash, ma Barry non può rischiare di perderla. Joe (Jesse L. Martin) fa a Barry un discorso di incoraggiamento davvero necessario. Rachel Talalay ha diretto l’episodio con la storia di Jonathan Butler e la sceneggiatura di Dan Fisk (# 905).

Madame Web: rivelato il ruolo di Sydney Sweeney [SPOILER]

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Madame Web: rivelato il ruolo di Sydney Sweeney [SPOILER]

C’è ancora molta segretezza attorno al film Madame Web di Sony Pictures, e anche se alcune foto dal set e presunte fughe di notizie sulla trama hanno fatto il giro del mondo, non è stato fatto alcun annuncio ufficiale sui personaggi Marvel Comics che saranno introdotti nel prossimo Spin-off di Spider-Man.

Sappiamo che Dakota Johnson interpreterà una versione del personaggio del titolo e il ruolo della co-protagonista Sydney Sweeney è stato ora confermato. Secondo Jeff Sneider sull’ultimo podcast di Hot Mic , l’attrice di Euphoria sta al “100%” interpretando Spider-Woman. Quale incarnazione dell’eroe vedremo non è stato ancora chiarito ma voci precedenti suggerivano che l’attrice potrebbe interpretare Julia Carpenter.

Nei fumetti, Carpenter è diventata la seconda Madame Web dopo che l’originale, Cassandra Webb, è stata uccisa da Sarah e Ana Kravinoff. Ha anche assunto il ruolo di Spider-Woman, e sembra che il film prenda spunto da quest’ultima variante. Dunque la domanda che sorge spontanea è Sweeney potrebbe continuare a recitare nel film solista annunciato Spider-Woman di Olivia Wilde? È passato un po’ di tempo dall’ultima volta che abbiamo avuto aggiornamenti su quel progetto, ma Sneider crede che sia ancora in fase di sviluppo e ipotizza che Sweeney potrebbe benissimo essere il protagonista.

Madame Web: 5 dettagli sul personaggio

Madame Web è uno dei tanti film in via di sviluppo mentre lo studio costruisce il suo Sony Universe di personaggi Marvel. Sony, che controlla i diritti cinematografici di Spider-Man e altri personaggi correlati, ha già distribuito Venom (2018) e Venom: La furia di Carnage (2020) e il film con Jared Leto, Morbius, uscirà ad aprile. La Sony ha anche in cantiere Kraven il Cacciatore con la star Aaron Taylor-Johnson.

Nel cast di Madame Web ci sono Dakota Johnson e Sydney Sweeney. Lo studio si trova in una posizione di forza dopo l’uscita di Spider-Man: No Way Home, che ha incassato 1,74 miliardi di dollari a livello globale, l’incasso più alto nella storia della Sony. Nel cast di Madame Web sono stati confermati Dakota Johnson, Sydney Sweeney, Isabela Merced, Emma Roberts, Celeste O’Connor, Tahar Rahim, Mike Epps, Zosia Mamet e Adam Scott.

Riverdale 7: trailer della settima stagione della serie The CW

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Riverdale 7: trailer della settima stagione della serie The CW

The CW ha finalmente rilasciato il trailer ufficiale di Riverdale 7, la settima stagione della serie tv Riverdale, l’imminente ritorno del dramma adolescenziale. La premiere della stagione finale è prevista per mercoledì 29 marzo 2023 negli USA.

Il video riporta Archie e la banda negli anni ’50, dove le cose diventano molto più strane, più selvagge e più confuse per i personaggi. Essendo l’unica persona che ricorda cosa è successo loro, Jughead cerca di convincere Archie, Betty e gli altri che vengono tutti dal futuro nella speranza di trovare un modo per tornare alla loro linea temporale. Dai un’occhiata al trailer di Riverdale 7 qui sotto:

https://youtu.be/Qbtjz0lly20

La settima stagione di Riverdale attualmente è interpretato da KJ Apa nei panni di Archie Andrews, Lili Reinhart nei panni di Betty Cooper, Camila Mendes nei panni di Veronica Lodge, Cole Sprouse nei panni di Jughead Jones, Madelaine Petsch nei panni di Cheryl Blossom, Vanessa Morgan nei panni di Toni Topaz, Casey Cott nei panni di Kevin Keller, Charles Melton nei panni di Reggie Mantle e Drew Ray Tanner nei panni di Fangs Fogarty.

“La settima e ultima stagione va dove nessuna stagione di Riverdale ha osato andare prima – gli anni ’50! Riprendendo da dove si è conclusa la scorsa stagione, Jughead Jones si ritrova intrappolato negli anni ’50. Non ha idea di come ci sia arrivato, né di come tornare al presente. I suoi amici non sono d’aiuto, poiché vivono vite apparentemente autentiche, simili alle loro controparti classiche di Archie Comics, ignari di essere mai stati da nessuna parte tranne che negli anni ’50. Archie Andrews è il classico adolescente tutto americano, che diventa maggiorenne, si mette nei guai e impara lezioni di vita; Betty Cooper è la ragazza della porta accanto, che inizia a mettere in discussione tutto sulla sua vita perfetta, inclusa la madre Alice; Veronica Lodge è una stellina di Hollywood che si è trasferita a Riverdale in circostanze misteriose; Cheryl Blossom è l’ape regina con uno spirito appassionante e un desiderio segreto; Toni Topaz è un attivista che combatte per gli studenti neri della Riverdale High recentemente integrata; Kevin Keller è un crooner “quadrato” alle prese con la sua identità sessuale; Reggie Mantle è una stella del basket della campagna; e Fangs Fogarty è un ingrassatore destinato a diventare una star tipo Elvis”, si legge nella sinossi.

È solo quando Jughead riceve la visita di Tabitha Tate – l’angelo custode di Riverdale – che scopre la verità cosmica sulla loro difficile situazione. Riusciranno Jughead e la banda a tornare nel presente? O i nostri personaggi rimarranno intrappolati per sempre negli anni ’50? E, se è così… è una cosa così brutta?

Basato sui personaggi di Archie Comics,  Riverdale è prodotta da  Warner Bros. Television  e  CBS Television Studios, in associazione con Berlanti Productions, con i produttori esecutivi Roberto Aguirre-Sacasa,  Greg Berlanti , Sarah Schechter e Jon Goldwater.

The Mandalorian: la recensione del primo episodio della terza stagione

Che piaccia o meno, la galassia di Star Wars si è espansa ad una velocità impressionante negli ultimi anni. Oltre alla nuova trilogia cinematografica e agli spin-off sono arrivate serie come The Book of Boba Fett, Obi-Wan Kenobi, Andor e le animate The Bad Batch, The Clone Wars, Rebels e altre ancora. Se non tutti i prodotti realizzati da quando la Disney ha acquisito la Lucasfilm sono stati apprezzati dai fan della saga, c’è però un titolo che rimane sostanzialmente un punto fermo, capace di mettere d’accordo tanto gli appassionati di vecchia data quanto le giovani generazioni di spettatori. Stiamo parlando di The Mandalorian.

Giunta alla sua terza stagione, dopo una pausa di due anni, la serie dedicata al Mandaloriano Din Djarin e al suo tenero compagno di viaggio Grogu, ha infatti saputo trovare quell’equilibrio tra le atmosfere e la spettacolarità dei primi film e i moderni linguaggi narrativi, riuscendo così ad affermarsi come il prodotto simbolo di questa nuova fase della storia di Star Wars. Gli otto nuovi episodi, distribuiti a cadenza settimanale su Disney+, sono dunque da accogliere con grande gioia, dietro la quale si nasconde come sempre anche una certa preoccupazione. Avendo Din Djarin concluso la propria missione al termine della seconda stagione, cos’altro può esserci ora da raccontare che abbia lo stesso impatto?

Forse non tutti gli spettatori di The Mandalorian hanno visto The Book of Boba, ma è lì, in un paio di episodi interamente dedicati al Mandaloriano, che si nascondono i semi narrativi per questa terza stagione. In quell’occasione, poiché si è tolto il casco di propria volontà, a Din Djarin viene comunicato che non può più essere considerato un Mandaloriano. È ora un apostata (e L’apostata è proprio il titolo del primo episodio), che può redimersi solo bagnandosi nelle Acque Viventi nel cuore delle miniere di Mandalore, pianeta considerato però distrutto e avvelenato. Convinto del contrario, il Mandaloriano farà dunque di questa la sua nuova missione, con l’obiettivo di redimersi e poter far di nuovo parte del sacro credo.

Bentornati nella galassia lontana lontana…

Perché The Mandalorian è tanto importante nel panorama dei prodotti audiovisivi dedicati a Star Wars? Oltre a quanto fin accennato sulla sua capacità di essere un punto di incontro tra tradizione e novità, la serie porta avanti sin dalla prima stagione due aspetti fondamentali dei primi film della saga: l’esplorazione e la costruzione di una mitologia. Il primo episodio di questa terza stagione continua a portare avanti tutto ciò, ad esempio con la missione primaria del Mandaloriano che si interseca con altre piccole missioni da compiere. Questo stratagemma narrativo, alla base anche delle precedenti due stagioni, non manca di infastidire alcuni spettatori che vorrebbero si andasse dritti al sodo.

Ma è proprio da questo continuo dover mettere in pausa la missione principale per poter prima risolvere altre questioni che emerge la possibilità di esplorare in lungo e in largo la galassia. Ciò che il Mandaloriano deve compiere in ogni episodio risulta dunque essere poco più che un pretesto per offrire la visione di mondi nuovi, popolazioni sino ad ora sconosciute, ambienti ostili e ad altri seducenti. Questo primo episodio non fa eccezione, portando lo spettatore a confrontarsi con una serie di ambienti molto variegati tra loro, che si offrono in tutta la loro magnificenza, saziando gli occhi ed offrendo un intrattenimento puro e intelligente.

The-Mandalorian-Star-Wars

The Mandalorian, questa è la via per una serie vincente

Se dunque anche questa terza stagione promette una profonda esplorazione della galassia di riferimento, con questo episodio d’apertura che ne è un gustoso antipasto, la serie ideata da Jon Favreau continua poi ad esaltare anche per altri importanti aspetti. Oltre alla dimensione mitologica, rappresentata qui non solo dal credo Mandaloriano e dalle sue regole ma anche dalle tante altre dinamiche vigenti all’interno dell’universo narrativo proposto, è l’attenzione verso un certo senso di meraviglia e di spettacolo che continua ad essere vincente. Anche quando ci si trova ad assistere a scene di cui si potrebbero prevedere i risvolti, ecco che spunta fuori qualche sorpresa che arricchisce la visione.

Di questo primo episodio, tanto gli avvincenti inseguimenti tra asteroidi nello spazio quanto le scene più comiche (il più delle volte per merito di Grogu), per non parlare della brillante citazione a Terminator, regalano più di un motivo per gioire dell’esistenza di questa serie, il gusto per la messa in scena è dunque molto forte. La presenza di Pedro Pascal nei panni del duro e paterno Mandaloriano, del tenero Grogu o dell’epica colonna sonora firmata da Ludwig Göransson non sono poi che valore aggiunto. L’inizio di questa nuova stagione è dunque molto promettente, sia per la promessa di condurre lo spettatore verso nuovi ambienti e avventure sia per il riproporre (non però facendone un sterile copia) gli elementi delle precedenti stagioni che hanno fatto da subito amare questa serie.

The Marvelous Mrs. Maisel 5: teaser trailer della quinta e ultima stagione

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Prime Video ha diffuso il teaser trailer di The Marvelous Mrs. Maisel 5, l’attesa quinta e ultima stagione della serie tv The Marvelous Mrs. Maisel con protagonista Rachel Brosnahan. Il trailer ci dà un’idea del prossimo passo di Midge verso la realizzazione dei suoi sogni come cabarettista. La serie dovrebbe tornare il 14 aprile con i primi tre episodi. Puoi dare un’occhiata al teaser trailer ufficiale di The Marvelous Mrs. Maisel Stagione 5 di seguito:

“Dopo aver bruciato i ponti ed essere stata tagliata dal tour, Midge Maisel ha resistito per tutta la quarta stagione, ricostruendo la sua carriera e la sua reputazione”, recita la sinossi. “Gli ultimi momenti della stagione sono culminati con Midge che ha lasciato la Carnegie Hall rinvigorita e pronta a resistere a qualsiasi bufera di neve. Dopo un’illuminazione davanti al cartellone innevato del The Gordon Ford Show, Midge è pronta per “Andare avanti” e combattere per la sua ascesa alla celebrità, dotata della sua arguzia e della sua lingua tagliente, e nient’altro da perdere Nella quinta e ultima stagione, Midge si ritrova più vicina che mai al successo che ha sognato, solo per scoprire che più vicino che mai è ancora così lontano.

The  Marvelous Mrs. Maisel è interpretato da Rachel Brosnahan nei panni di Miriam “Midge” Maisel, Tony Shalhoub nei panni del padre di Midge, Abe Weissman, Alex Borstein nei panni di Susie Myerson, Michael Zegen nei panni del marito di Midge, Joel Maisel, e Marin Hinkle nei panni della madre di Midge, Rose Weissman. L’ultima stagione vedrà anche protagonisti Kevin Pollak, Caroline Aaron, Reid Scott, Alfie Fuller e Jason Ralph.

The Marvelous Mrs. Maisel  è scritto e diretto dalla famosa creatrice Amy Sherman-Palladino (Una mamma per amica) e dal produttore esecutivo Daniel Palladino (I Griffin). La serie ha già vinto 20 Emmy Awards e tre Golden Globe, tra cui Miglior serie comica. Le prime quattro stagioni sono già disponibili per lo streaming su Amazon Prime.

Mrs. Davis: trailer della nuova serie tv con Betty Gilpin

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Mrs. Davis: trailer della nuova serie tv con Betty Gilpin

Peacock ha pubblicato il primo teaser trailer Mrs. Davis, l’imminente dramma di fantascienza con la candidata agli Emmy Betty Gilpin nei panni di una suora che si scontra con l’IA titolare Il video ci offre un’anteprima dell’influenza di Mrs. Davis mentre invita tutti da tutti ceti sociali, età, sesso, religione e razza per venire a parlarle. La serie sarà disponibile negli USA  il 20 aprile con i primi quattro episodi, che saranno seguiti da nuovi episodi in onda settimanalmente il giovedì. Prima del suo debutto in streaming, sarà presentato in anteprima mondiale al festival SXSW il 14 marzo.

La serie viene descritta come “un’esplorazione della fede contro la tecnologia, un’epica battaglia di proporzioni bibliche“. Betty Gilpin interpreterà Simone, una suora che va a combattere contro un’onnipotente Intelligenza Artificiale. Sarà affiancata da Jake McDorman nei panni dell’ex ribelle di Simone, che ha anche una vendetta personale contro l’Algoritmo.

https://youtu.be/lS0TQksoHwg

Mrs. Davis è scritto e prodotto esecutivamente da Damon Lindelof (Watchmen) e Tara Hernandez (Young Sheldon), con quest’ultima come showrunner. Il cast aggiuntivo include anche Andy McQueen, Ben Chaplin, Margo Martindale, David Arquette, Elizabeth Marvel, Katja Herbers, Chris Diamantopoulo, Ashley Romans, Tom Wlaschiha e Mathilde Ollivier. I produttori esecutivi sono Owen Harris e Alethea Jones, che hanno anche diretto diversi episodi. La serie tv è prodotta da Warner Bros. Television.

Questo segna la seconda collaborazione di Gilpin con Damon Lindelof  dopo aver lavorato insieme al controverso film del 2020 The Hunt che è stato co-scritto dall’acclamato creatore televisivo. Gilpin ha ottenuto riconoscimenti per il suo acclamato ruolo di Debbie Eagan in GLOW di Netflix , che le è valso tre nomination agli Emmy come miglior attrice non protagonista.

Isabela Merced nel cast del nuovo film di Alien

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Isabela Merced nel cast del nuovo film di Alien

Isabela Merced reciterà nel nuovo film di Alien, a darne notizia è il noto sito Deadline che riporta che la talentuosa attrice apparirà accanto alla già annunciata Cailee Spaeny nel film del franchise horror. Merced ha iniziato la sua carriera nel 2013. Il suo ruolo più importante fino ad oggi è stato nella commedia romantica del 2022 Rosaline, basata sul romanzo per giovani adulti del 2012 When You Were Mine di Rebecca Serle, a sua volta ispirato a Romeo e Giulietta di William Shakespeare. Nel film, Merced ha interpretato il ruolo di Giulietta Capuleti. Ha anche recitato in particolare in Dora e la città perduta dell’oro e Sweet Girl.

L’attrice si unisce a un film avvolto da molto mistero. L’unica cosa che si sa sull’imminente nuovo film di Alien è che sarà diretto da Fede Álvarez. Il regista è meglio conosciuto per aver diretto Don’t Breathe e Evil Dead del 2013 , entrambi i quali hanno ricevuto un’accoglienza positiva dalla critica al momento del rilascio. A parte questo, e il fatto che gli iconici Xenomorfi appariranno ancora una volta nel film, non si sa molto. Si dice che sia “scollegato” dai film precedenti. Fan dell’iconico franchise, Álvarez aveva presentato a Ridley Scott l’idea di un film diversi anni fa in una conversazione in circostanze casuali. Questo incontro alla fine ha portato il leggendario regista a chiamare Álvarez l’anno scorso per vedere se era ancora interessato a riportare in vita l’iconico franchise. Da questi avvenimenti è nato questo nuovo film ancora senza titolo. 

Secondo alcune notizie confermate la 20th Century ha poi scelto il nuovo film di Alien grazie alla forza del tono dell’idea di Fede Álvarez, poiché era una “storia davvero bella con un gruppo di personaggi che non si erano mai visto prima“, ha commentato Steve Asbell della 20th Century.

La Sirenetta, Alan Menken: “Ariel di Halle Bailey mi ha fatto piangere”

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Con il remake live-action de La Sirenetta in arrivo nelle sale il 26 maggio, Alan Menken, che ha composto la musica sia per l’originale del 1989 che per il remake in arrivo, ha riflettuto su quanto fosse potente per lui la performance di Halle Bailey nei panni di Ariel. La sua voce e il suo stile di performance sono una combinazione magica che mi ha fatto piangere mentre la guardavo e la ascoltavo“, ha detto Menken a The Face . “È un’Ariel che ti spezza il cuore e vivrà potentemente nei cuori di tutti“.

La stessa Bailey ha avuto molti elogi per l’acclamato compositore, affermando che era piuttosto aperto alla nuova interpretazione di Ariel. “Voglio dire, oh mio Dio, è solo un genio“, ha detto Bailey di Menken. “Ricordo solo di averlo guardato come: ‘Questo è davvero fantastico!’ Sono stato davvero grato per il suo feedback sul mio canto e per la sua apertura a questa nuova versione di Ariel.”

Per questa nuova versione de  La Sirenetta, la Disney ha ingaggiato Lin-Manuel Miranda con Alan Menken, che ha anche scritto le canzoni del film d’animazione del 1989 insieme a Howard Ashman, per creare una miscela di vecchie e nuove canzoni che saranno presenti nel prossimo grande film per il cinema. Il film d’animazione Disney La sirenetta  ha incassato oltre 211 milioni di dollari al botteghino ed è diventata un bestseller in home video, rendendo popolari canzoni come “Under The Sea” e “Part of Your World”. Il film in uscita è basato sul racconto di Hans Christian Andersen e sul film d’animazione Disney del 1989 di Ron Clements e John Musker.

Tutto quello che sappiamo su La Sirenetta

Non sappiamo ancora molto di questa interpretazione della storia de La Sirenetta , ma in base a ciò che abbiamo visto finora, il regista Rob Marshall non si prenderà troppe libertà dal classico animato su cui si basa la storia originale. Halle Bailey recita al fianco di Jonah-Hauer King nei panni del principe Eric, Melissa McCarthy nei panni di Ursula, Javier Bardem nei panni di Re Tritone, Jacob Tremblay nei panni di Flounder, Daveed Diggs nei panni di Sebastian e Awkwafina nei panni di Scuttle.

La Sirenetta conterrà la musica del classico animato e quattro nuove canzoni. Lin-Manuel Miranda, che in precedenza ha lavorato con Marshall in Il ritorno di Mary Poppins, comporrà anche la musica originale per Mermaid insieme ad Alan Menken. La Sirenetta è l’amata storia di Ariel, una giovane sirena bella e vivace con una sete di avventura. La più giovane delle figlie di re Tritone e la più ribelle, Ariel desidera saperne di più sul mondo al di là del mare e, mentre visita la superficie, si innamora dell’affascinante principe Eric. Mentre alle sirene è vietato interagire con gli umani, Ariel deve seguire il suo cuore. Fa un patto con la malvagia strega del mare, Ursula, che le dà la possibilità di sperimentare la vita sulla terraferma, ma alla fine mette a repentaglio la sua vita e la corona di suo padre. Il film arriverà nelle sale il 26 maggio 2023.

Chupa: le prime foto del film fantasy Netflix di Jonás Cuarón

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Chupa: le prime foto del film fantasy Netflix di Jonás Cuarón

Netflix ha rilasciato le prime foto per il suo prossimo film fantasy soprannaturale intitolato Chupa, che è diretto dal regista Jonás Cuarón, figlio di Alfonso  Cuarón. La pellicola debutterà sulla piattaforma streaming il 7 aprile 2023. Ero un ragazzino quando è iniziata la leggenda. Quando è nata l’idea di capovolgere [il mito] e usarlo per raccontare un’avventura di famiglia, mi sono subito emozionato”, ha spiegato Cuarón in un’intervista a Tudum. “Sono sempre stato un grande fan di ET e credo che storie del genere siano così potenti perché giocano sull’idea che i bambini vengano fraintesi dagli adulti. Chupa potrebbe essere un mostro, ma è l’unico che capisce veramente cosa sta passando Alex. Il legame tra un ragazzo e una creatura è così puro, come con un animale domestico, che trascende il linguaggio“.

Le foto di Chupa danno una prima occhiata al cast principale del film, tra cui Demián Bichir, Christian Slater ed Evan Whitten, che interpretano i rispettivi ruoli di Chava, Richard Quinn e Alex. Il film è incentrato su un ragazzo che forma un improbabile legame con una creatura mitologica. Guarda le foto di Chupa di seguito:

Chupa è diretto da Jonás Cuarónn da una sceneggiatura scritta da Sean Kennedy Moore, Joe Barnathan e Marcus Rinehart. Il film è interpretato da Demian Bichir, Evan Whitten, Christian Slater, Ashley Ciarra, Nickolas Verdugo, Adriana Peace, Gerardo Taracena e Julius Cesar Cedillo.

La trama del film

Il timido tredicenne Alex (Evan Whitten) vola da Kansas City in Messico per incontrare per la prima volta la sua famiglia allargata. Lì incontra suo nonno ed ex campione di lucha libre Chava (Demián Bichir), il cugino energico e ossessionato dal wrestling Memo (Nickolas Verdugo) e la cugina impavida e alla moda Luna (Ashley Ciarra). Ma proprio mentre Alex inizia a orientarsi, scopre una creatura mitica che vive sotto la tettoia di suo nonno: un giovane cucciolo di chupacabra, che riconosce dalle storie del temuto chupacabra adulto, leggendario per nutrirsi del bestiame dei contadini. Alex scopre presto che il suo nuovo amico “Chupa” ha una storia segreta con la sua famiglia e che lo scienziato ostinato e pericoloso Richard Quinn (Christian Slater) sta dando la caccia alla creatura incompresa per cercare di sfruttare i suoi poteri. Per proteggere Chupa dal pericolo imminente,

Diretto da Jonás Cuarón (Desierto) e prodotto da Chris Columbus, Michael Barnathan e Mark Radcliffe (The Christmas Chronicles) della 26th Street Pictures, CHUPA è un viaggio nostalgico attraverso il mito, la memoria e la creazione della propria leggenda personale.

The Gorge: Sigourney Weaver si unisce a Miles Teller nel film d’azione di Apple TV+

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Dopo il successo dell’uscita nelle sale di Avatar: La Via Dell’Acqua, la candidata all’Oscar Sigourney Weaver ha scelto il film d’azione The Gorge come prossimo grande progetto a cui dedicarsi. A darne notizia è stato il sito Deadline che ha rivelato che la Weaver ha ufficialmente firmato per recitare al fianco di Miles Teller e Anya Taylor-Joy nel prossimo progetto di Skydance e Apple Original Films. Ulteriori dettagli sui loro personaggi non sono stati rivelati.

The Gorge è descritto come una “storia d’amore ricca di azione e genere”. Il film sarà diretto e prodotto da Scott Derrickson, che ha recentemente riscosso un successo al botteghino con il film horror The Black Phone. La sceneggiatura è scritta e prodotta da Zach Dean (La Guerra di Domani), con Miles Teller  che sarà anche produttore esecutivo. I produttori del film sono David Ellison, Dana Goldberg e Don Granger per Skydance, insieme a C. Robert Cargill e Sherryl Clark per Crooked Highway. Anche Adam Kolbrenner e Greg Goodman fanno parte del team dei produttori produttori.

La Weaver non è estranea al genere d’azione, poiché è meglio conosciuta per il suo ruolo iconico di Ripley nella serie Alien. Oltre agli imminenti sequel Avatar 3 di James Cameron, la Weaver sarà presto vista nell’adattamento della serie di Amazon Studios del romanzo di Holly Ringland I fiori perduti di Alice Harts, dove interpreta June Hart al fianco di Alycia Debnam-Carey di Fear the Walking Dead .

Ant-Man and the Wasp: Quantumania, lo sceneggiatore parla del finale “Pensavo a Frodo”

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Lo sceneggiatore di Ant-Man and the Wasp: Quantumania (leggi la recensioneJeff Loveness ha recentemente approfondito il finale del film, spiegando la minacciosa narrazione di Scott Lang e cosa potrebbe creare. Parlando a ComicBook.com, Loveness ha spiegato la sua affinità per i finali che presentano personaggi cambiati e come Ant-Man, che in Avengers: Endgame aveva salvato l’universo, questa volta potrebbe aver fatto l’esatto contrario, ovvero incasinato il multiverso sconfiggendo Kang.

Ancora una volta, prendendo spunto dalla struttura della storia di Joseph Campbell o altro, amo sempre quelle storie in cui i protagonisti vanno da qualche parte, vengono sfidati e tornano a casa, ma sono diversi da come erano prima“, ha affermato Loveness. “Pensavo a Frodo che tornava nella Contea, ma non è più la stessa cosa. Scott Lang inizia spensierato. Si sente come se avesse letteralmente salvato l’universo. Ha vinto, ha riavuto la sua famiglia e ha affrontato tutto questo. Viene chiamato a essere di nuovo un eroe e a mettersi alla prova. È disposto a sacrificarsi per salvare il Multiverso, ma la sua famiglia lo salva.

Quindi, ritorna dopo aver affrontato tutto questo. Ma ora non ha quella serenità mentale e ora ha quel dubbio paralizzante, che per quanto voglia solo stare zitto, mangiare una fetta di torta di merda e recuperare il tempo perduto con sua figlia un compleanno a caso, sa che non riuscirà a scrollarsi di dosso quella sensazione. E penso che sia interessante, senza dire troppo, che il ragazzo che ha letteralmente salvato l’universo in Endgame potrebbe accidentalmente essere il ragazzo che fotte il multiverso nella sua prossima saga. Quindi vedremo come andrà a finire.

Lo scrittore ha anche descritto Lang come un “Paul Revere del Multiverso” e ha accennato a quanto possano essere difficili le sue prossime battaglie. Ma penso che sia molto interessante e in un certo senso lo rende quasi questo Paul Revere del Multiverso, un ragazzo che deve avvertire tutti gli altri”, ha spiegato Loveness. “Ma ha avuto difficoltà a battere uno di questi ragazzi, quindi avranno dei problemi.”

Ant-Man and the Wasp: Quantumaniail trailer

Ant-Man and the Wasp: Quantumania (leggi la recensione) è stato ancora una volta diretto da Peyton Reed da una sceneggiatura scritta da Jeff Loveness. La pellicola è attualmente al cinema! Il nuovo film Marvel Studios Ant-Man and the Wasp: Quantumania, che dà il via alla Fase 5 del Marvel Cinematic Universe, è distribuito da The Walt Disney Company Italia. L’epica avventura presenta l’antagonista più potente del MCU fino ad ora: Kang il Conquistatore.

Nel film, che dà ufficialmente il via alla Fase 5 del Marvel Cinematic Universe, i Super Eroi Scott Lang (Paul Rudd) e Hope Van Dyne (Evangeline Lilly) tornano per continuare le loro avventure come Ant-Man and The Wasp. Insieme ai genitori di Hope, Hank Pym (Michael Douglas) e Janet Van Dyne (Michelle Pfeiffer), la famiglia si ritrova a esplorare il Regno Quantico, a interagire con nuove strane creature e a intraprendere un’avventura che li spingerà oltre i limiti di ciò che pensavano fosse possibile. Diretto da Peyton Reed e prodotto da Kevin Feige, p.g.a. e Stephen Broussard, p.g.a.,Ant-Man and the Wasp: Quantumania è interpretato anche da Jonathan Majors nel ruolo di Kang, David Dastmalchian nel ruolo di Veb, Katy O’Brian nel ruolo di Jentorra, William Jackson Harper nel ruolo di Quaz e Bill Murray in quello di Lord Krylar.

Demon Slayer – Verso il villaggio dei Forgiatori di Katana, la recensione

Più di 3 miliardi di Yen incassati ne fanno un fenomeno, ma Demon Slayer: Kimetsu No Yaiba – Verso Il Villaggio Dei Forgiatori Di Katana è solo l’ultimo capitolo di una saga che dal 2016 accompagna i tanti fan del giovane Tanjiro Kamado. Lui l’Ammazzademoni che vaga da anni per il Giappone in cerca di una cura per riportare alla normalità la sorella Nezuko, trasformata in demone dalla stessa dalla mostruosa entità che massacrò il resto della loro famiglia. Una saga che, dopo la pubblicazione del manga di Koyoharu Gotōge, si è sviluppata nelle decine di episodi dell’anime televisivo (in parte su Netflix) e nel precedente film. E ora si appresta a continuare.

Demon Slayer – Il futuro di una saga milionaria

Proprio a partire dagli eventi raccontati nel film diretto da Haruo Sotozaki, in sala da giovedì 2 marzo distribuito da Warner Bros. Entertainment Italia. Che spera di sfruttare il successo ottenuto dal Demon Slayer – Il treno Mugen del 2020, che con oltre 450 milioni di dollari è ancora l’anime che ha incassato di più in tutto il mondo, più dei Pokémon o dello Studio Ghibli.

Ma soprattutto di sfruttare l’attesa dei fan per la prossima stagione della serie – la terza – e magari di attrarre nuovo pubblico. Al quale viene mostrato Tanjiro in uno dei momenti più emozionanti della sua storia recente, quello della conclusione della linea narrativa ambientata all’interno del “Entertainment District”, dove affronta i temibili demoni di alto rango Daki e Gyutaro della sesta Luna Crescente insieme ai suoi compagni Zenitsu e Inosuke e a uno dei membri più importanti del Demon Slayer Corps, Tengen Uzui.

L’anello di congiunzione

Come dimostrano le colorite sigle e gli immancabili titoli di coda, più che di un lungometraggio vero e proprio quello presentato al pubblico è una sorta di lungo promo composto dagli ultimi due episodi della seconda stagione e dal primo degli inediti che anticipa la terza in arrivo ad aprile (dal 9 in Giappone, dopo uno speciale televisivo su Fuji TV, e probabilmente anche in simulcast in Italia). Che partirà appunto dal “Villaggio dei Creatori di Spade”, dove i fabbri delle katane nichirin potranno aiutare Tanjiro ad affrontare il nuovo viaggio che lo attende. E che oltre a rivelare il ritorno di Mitsuri Kanroji – in una scena molto sexy, già vista online dai fan nel leak del mese scorso – promette scontri molto interessanti con alcune delle Lune Crescenti di Muzan Kibutsuji.

Una esperienza Only for fan

L’operazione sarà sicuramente un successo per i fan, non solo giapponesi, anche se molti potrebbero non apprezzare la chiamata al botteghino per rivedere le pur avvincenti battaglie di “Non mi arrenderò mai” e la struggente backstory demoniaca di “Se anche mi reincarnassi diverse volte” in 4K, con musiche remixate e in lingua originale (con i sottotitoli in italiano) per permettere a tutti di godere dell’interpretazione originale. Degli altri, un po’ spaesati di fronte a un così minimo accenno di una materia tanto vasta, qualcuno potrebbe venir conquistato dalla storia al punto da voler recuperare il pregresso.

Che sembra essere uno dei motivi alla base di una operazione strutturata principalmente come anteprima-evento per appassionati, ma che sicuramente offrirà a un pubblico più ampio una esperienza comunque spettacolare, per animazione e atmosfere, inevitabilmente esaltate dalla forma cinematografica e dal grande schermo. Tanto che il ritorno a quello televisivo rischia di lasciare l’amaro in bocca, nonostante i nuovi personaggi, gli archi narrativi e le sfide che si annunciano.

E che potrebbero aggiungere profondità e complessità a una serie che tra demoni e combattimenti lavora già molto sulle relazioni interpersonali, la loro percezione soggettiva e su temi fondamentali per i nostri giovani protagonisti e i loro coetanei reali, evidentemente chiamati a riflettere insieme ai loro eroi sui concetti come successo e fallimento, delusione, aspettative, frustrazione, accettazione, omologazione, responsabilità o felicità. E magari – in qualche caso – a farne utili spunti per un confronto più diretto e salutare con amici e genitori, ma soprattutto con sé stessi.

Harry Potter e i Doni della Morte – Parte 2: le differenze con il libro e altre curiosità sul film

Con l’arrivo nelle sale di tutto il mondo del film Harry Potter e la pietra filosofale prese vita una delle saghe fantasy più celebri e dal maggior successo di sempre. È il 2001 quando gli spettatori vengono condotti alla scoperta di Hogwarts e del magico mondo dei maghi. Un mondo nato dalla penna di J. K. Rowling e che ha negli anni conquistato sempre più fan in ogni parte del mondo per le sue tematiche legate alla crescita, all’amicizia e al coraggio. Nel 2011, dopo dieci anni esatti, il viaggio arriva a conclusione con Harry Potter e i Doni della Morte – Parte 2 (qui la recensione),nuovamente diretto da David Yates e basato come sempre sull’omonimo romanzo.

Il film adatta in realtà gli ultimi capitoli del romanzo scritto dalla Rowling, in quanto le vicende dei primi erano state raccontate in Harry Potter e i Doni della Morte – Parte 1 (qui la recensione). Ciò è stato fatto in modo tale da poter includere quanti più eventi possibile del libro, senza dunque rischiare di tralasciare aspetti importanti del racconto. I fan, infatti, avevano lamentato per i precedenti film un’eccessiva mancanza di dettagli fondamentali ai fini dello svolgimento del racconto. Ad ogni modo, proprio la grande quantità di eventi ed emozioni presenti in questo ottavo capitolo ne hanno decretato il successo.

Harry Potter e i Doni della Morte – Parte 2 è infatti il film della saga con il maggiore incasso. A più di dieci anni di distanza dalla sua uscita, è inoltre ancora uno dei più apprezzati tra tutti e otto, oggetto di continue visioni, analisi e approfondimenti. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative ad esso. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori ma anche alle differenze tra il libro e il film. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il titolo nel proprio catalogo.

La trama e il cast di Harry Potter e i Doni della Morte – Parte 2

Le vicende riprendono lì dove finivano quelle del precedente film. Dopo aver lasciato la scuola di magia di Hogwarts, ormai occupata dai Mangiamorte, Harry Potter continua la disperata ricerca degli Horcrux per riuscire a indebolire Lord Voldemort. Insieme a Ron ed Hermione, il giovane mago riesce ad individuare gli ultimi rimasti da distruggere, capendo però di non poter rimanere lontano ancora a lungo da Hogwarts. È lì che dovrà avere luogo lo scontro finale tra le forze del bene e quelle delle male, rappresentate da Voldemort e il suo esercito. Prima di ciò, tuttavia, degli ultimi misteri dovranno esserse svelati, senza la cui soluzione non può esserci una conclusione.

Protagonista del film è l’attore Daniel Radcliffe, che ricopre ancora una volta con grande successo il ruolo di Harry Potter. Accanto a lui si ritrovano poi Rupert Grint nei panni di Ron Weasley, ed Emma Watson in quelli di Hermione Granger. L’attrice premio Oscar Maggie Smith interpreta nuovamente la professoressa McGranitt, mentre Robbie Coltrane torna ovviamente a ricoprire il ruolo di Hagrid. Evanna Lynch riprende i panni della stravagante Luna Lovegood, mentre Bonnie Wright, James e Oliver Phelps interpretano rispettivamente Ginny, Fred e George Weasley. David Thewlis torna ad interpretare Remus Lupin, mentre Michael Gambon compare brevemente un’ultima volta nel ruolo di Silente.

Lord Voldemort è interpretato dal grande attore Ralph Fiennes, mentre Helena Bonham Carter interpreta Bellatrix Lestrange. Tra i più celebri personaggi della saga, Severus Piton è interpretato dal grande Alan Rickman, mentre Tom Felton torna nei panni di Draco Malfoy. Il padre di questi, Lucius, è invece interpretato da Jason Isaacs, mentre sua madre Narcissa è interpretata da Helen McCrory. In ultimo, fanno parte del cast anche Warwick Davis nel doppio ruolo di Unci-Unci e Filius Vitious, Ciaran Hinds in quelli di Aberforth Silente e John Hurt nei panni di Garrick Olivander. Quest’ultimo torna ad interpretare il personaggio dopo ben nove anni.

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Harry Potter e i Doni della Morte – Parte 2: le differenze tra il libro e il film

Per cercare di rimanere quanto più fedeli possibile al romanzo, gli autori hanno deciso di adattare questo in due film. Nonostante ciò, diverse scene e situazioni hanno ugualmente subito modifiche. Una delle più importanti è quella relativa al rapporto tra Voldemort ed Harry Potter. La connessione esistente tra le loro menti è infatti meno sfruttata nel film rispetto a quanto descritto nel libro, dove il protagonista la usa per scoprire qualcosa di più sul suo nemico. Per quanto riguarda invece i Doni della Morte del titolo, è da notare come il mantello dell’invisibilità abbia un ruolo piuttosto marginale rispetto a quello che ha nel libro, dove viene utilizzato in più occasioni e momenti cruciali.

Una delle scene del film più criticate del film, in rapporto a quanto descritto dal libro, è quella che vede protagonisti Harry e Silente. Nel film questa viene trattata in modo sbrigativo, mentre nel libro l’ex preside di Hogwarts spiega a Harry perché sia sopravvissuto anche questa volta, parla del suo passato e dei motivi delle scelte che ha compiuto. Nel film manca anche la scena del duello con Voldemort in mezzo alla Sala Grande. Occasione in cui nel libro Harry spiega davanti a tutti a chi appartiene la bacchetta di Sambuco. Nel film invece si trova a dirlo privatamente a Ron e Hermione. Sempre riguardo la bacchetta di Sambuco, nel libro Harry non la spezza come avviene nel film, ma la ripone nella tomba di Silente.

Alcune scene del film sono poi state aggiunte dagli sceneggiatori ma non sono presenti nel libro, come la bacchetta di Sambuco che si spezza quando Voldemort distrugge la bolla di incantesimi di protezione attorno a Hogwarts e Neville che ottiene il permesso di far esplodere un ponte. Infine, anche la scena dell’attesissimo bacio tra Ron e Hermione è diversa tra il libro e il film. Nella pellicola i due si baciano dopo gli attimi di terrore vissuti nella Camera dei Segreti. Nel libro invece Hermione si lancia nel lungo bacio dopo aver sentito Ron preoccuparsi della salute degli elfi domestici.

Il trailer di Harry Potter e i Doni della Morte – Parte 2 e dove vederlo in streaming e in TV

È possibile fruire di Harry Potter e i Doni della Morte – Parte 2 grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Google Play, Apple iTunes, Now, Netflix e Amazon Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di giovedì 2 marzo alle ore 21:20 sul canale Italia 1.

Fonte: IMDb

La Casa dei Fantasmi: teaser trailer del film ispirato all’attrazione Disneyland

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Guarda il trailer di La Casa dei Fantasmi (Haunted Mansion), la divertente avventura Disney da brividi ispirata alla classica attrazione del parco a tema, arriverà prossimamente nelle sale italiane. Diretto dal premiato regista Justin Simien, La Casa dei Fantasmi (Haunted Mansion) è interpretato da un cast stellare che include LaKeith Stanfield, Tiffany Haddish, Owen Wilson, Danny DeVito, Rosario Dawson, Chase W. Dillon e Dan Levy, con Jamie Lee Curtis e Jared Leto nel ruolo di The Hatbox Ghost.

Il regista Simien ha dichiarato: “Da grandissimo fan dell’attrazione Haunted Mansion sono davvero entusiasta di condividere il primo trailer di questo nuovo film che vanta un cast incredibile. Il nostro team ha lavorato instancabilmente per realizzare un’avventura cinematografica spaventosa, divertente e ultraterrena sia per i nuovi fan che per quelli più accaniti! Non vedo l’ora che il pubblico possa vivere questa versione per il grande schermo dell’iconica attrazione Disney”.

La Casa dei Fantasmi (Haunted Mansion) racconta di una donna e di suo figlio che si rivolgono a un variegato gruppo di cosiddetti esperti spirituali per aiutarli a liberare la loro casa da intrusi soprannaturali. Il film è prodotto da Dan Lin e Jonathan Eirich, mentre Nick Reynolds e Tom Peitzman sono i produttori esecutivi.

Creed 3: recensione del film di e con Michael B. Jordan

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Creed 3: recensione del film di e con Michael B. Jordan

Dopo l’iniziale scetticismo, la saga di Creed è entrata di diritto nel cuore degli sportivi, con i primi due capitoli all’altezza del franchise padre, quello di Rocky. Con Creed 3 si chiude la prima trilogia che vede protagonista Adonis Creed, figlio di Apollo e allenato proprio da quello Stallone Italiano che era stato sfidante prediletto del campione dei pesi massimi.

Dopo due capitoli in cui Adonis cerca di uscire dall’ombra del padre e ha all’angolo Rocky, finalmente in questa terza storia, Creed è protagonista senza dubbio alcuno e senza più nessuno a fargli ombra, o almeno è quello che pensa lui. Rinchiuso nella sua villa, con moglie e figlia, lontano dal ring da oltre 5 anni, Adonis si ritrova a fare i conti con il passato quando sul suo cammino si intromette “Diamond” Dame Anderson, un vero e proprio fantasma dal passato, arrivato a reclamare vendetta per una vita che lui non ha vissuto.

Creed 3 è l’esordio di Michael B. Jordan alla regia

Esordio alla regia di Michael B. Jordan, e primo film dell’intero franchise sportivo a non vedere coinvolto Sylvester Stallone (se non nel ruolo secondario di produttore associato) e primo film in cui Rocky nemmeno viene menzionato, Creed 3 vede sovrapporsi finzione e realtà, in un mondo in cui Adonis, come Michael, deve fare a meno dei riferimenti che lo hanno formato, Stallone/Rocky, per poter camminare da solo. E dal punto di vista della regia, Jordan compie questa emancipazione giocando sul sicuro, con qualche idea incisiva e un classicismo preso a prestito proprio da quei film dai quali vuole emanciparsi.

Creed 3 Michael b Jordan
L’attore e regista Michael B. Jordan, Mila Kent e Tessa Thompson sul set di CREED 3 © 2023 Metro-Goldwyn-Mayer Pictures Inc. All Rights Reserved

Dopotutto è difficile dirigere un incontro di boxe al cinema senza avere in mente il lavoro di Garrett Brown nel film del 1976, e così Michael B. Jordan, impegnato anche a recitare oltre che a dirigere, si concede pochi passi fuori dal sentiero conosciuto, confezionando in fin dei conti un film che funziona e che si fonda proprio sulle interpretazioni dei due grandi protagonisti.

Un titanico Jonathan Majors

Conosciamo il talento del protagonista, esploso anni fa con Fruitvale Station e poi declinatosi in varie forme nel corso degli ultimi dieci anni, quello che però lascia davvero senza fiato è il lavoro di Jonathan Majors per il suo Dame Anderson: la mole spaventosa dell’attore gli conferisce una fisicità rozza, ingombrante e minacciosa, eppure la sua recitazione è raffinatissima e calibrata, riesce a raccontare l’imbarazzo, il dolore, la ferocia, la vendetta, la forza bruta, il rimpianto, il perdono con una delicatezza impensabile. L’attore, che da poco abbiamo visto (e vedremo) nel Marvel Cinematic Universe nei panni di Kang il Conquistatore, merita sicuramente spazio e modo per esprimere questo talento così solido e camaleontico, che lo renderà, ne siamo certi, trai protagonisti delle prossime stagioni cinematografiche.

Creed 3 Jonathan Majors e michael b jordan
© 2023 Metro-Goldwyn-Mayer Pictures Inc. All Rights Reserved

Ma cosa fa di uno sportivo un campione? Perché la saga di Rocky e anche quella di Creed ci hanno insegnato che l’impegno e la dedizione alla fine pagano, sul ring come nella vita, ma che per lo sport e per la boxe in particolare, c’è bisogno di qualcosa in più. Bisogna sapere per cosa si combatte, bisogna avere la “fame” della vittoria, bisogna avere il cuore al posto giusto e soprattutto bisogna sapere chi è la persona che vediamo allo specchio quando ci guardiamo. È questo che deve imparare a fare Adonis ancor prima di raccogliere questa sfida che lo trascina nella paura e nella rabbia, ancora prima di mettersi di nuovo in forma per poter combattere e riprendersi il suo titolo.

Bianca, una moderna Adriana

Ma come Adriana era la fonte principale della motivazione del suo Rocky, anche Bianca è la chiave di volta per entrare nell’emotività di Adonis. È chiaro che il personaggio di Tessa Thompson è molto diverso da quello di Talia Shire, dal momento che è una donna del 2023, in carriera, con le sue ambizioni e i suoi problemi (è una musicista ma sta perdendo l’udito), ma questo non le impedisce di avere un ruolo salvifico nella vita dell’eroe, non solo, è anche lei la causa scatenante, l’amore che tutto sostiene e tutto muove, il punto fisso che manca al villan, sebbene non si possa parlare proprio di cattivo.

Il vero cattivo, in Creed 3 come in tutti i film del franchise, è chi siamo davvero e quanto siamo disposti a metterci in gioco per scoprire davvero chi è la persona nel nostro riflesso. Forse in questo film questo elemento è talmente presente da risultare didascalico, dal momento che Dame non è altro che il riflesso distorto di Adonis e che, in un finale che non lascia pienamente soddisfatti, si distende per assumere esattamente i tratti dell’eroe, se non fisicamente almeno nelle ambizioni. Adonis e Dame si vedono e si riconoscono, sono mossi dal senso di colpa, dall’amore fraterno, ma anche dalla paura reciproca, per via di quello che entrambi rappresentano per l’altro.

Creed 3 recensione
© 2023 Metro-Goldwyn-Mayer Pictures Inc. All Rights Reserved

E in questa dualità, tanto a fuoco da risultare pedante, si nasconde il punto di forza e allo stesso tempo la grande debolezza di Creed 3. Che nel continuare a disegnare la parabola di Adonis, si allontana dai propri padri senza però portare con sé lo spirito più profondo di un racconto sportivo che si dimostra solido ma che perde un pezzetto di cuore, forse, per mancanza di “fame”.

Hellboy: The Crooked Man, trovato il nuovo protagonista

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Hellboy: The Crooked Man, trovato il nuovo protagonista

Il riavvio di Hellboy di Millennium Media, basato su Hellboy: The Crooked Man avrà come protagonista Jack Kesy. Kesy è meglio conosciuto per aver interpretato Black Tom in Deadpool 2, e per i film 12 Strong e Baywatch di Warner Bros, così come per le serie Claws e The Strain.

Come precedentemente annunciato, Brian Taylor (Crank) dirigerà il progetto da una sceneggiatura scritta dal creatore del fumetto di Hellboy Mike Mignola e Chris Golden. Il film, che dovrebbe essere girato nei prossimi mesi, vedrà Hellboy bloccato nell’Appalachia rurale degli anni ’50 con un agente del BPRD alle prime armi. Lì scoprono una piccola comunità infestata dalle streghe, guidata da un diavolo locale con un inquietante legame con il passato di Hellboy: The Crooked Man.

SUCCESSION: trailer ufficiale della quarta e ultima stagione

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SUCCESSION: trailer ufficiale della quarta e ultima stagione

Pubblicato il trailer ufficiale della quarta, ultima e attesissima stagione di SUCCESSION, il pluripremiato cult HBO creato da Jesse Armstrong. La stagione finale, in dieci nuovi episodi, andrà in esclusiva su Sky e in streaming solo su NOW dal 3 aprile, con un nuovo episodio ogni lunedì.

SUCCESSION esplora i temi del potere e delle dinamiche familiari attraverso gli occhi del mogul dei media Logan Roy (Brian Cox) e dei suoi quattro figli, Kendall (Jeremy Strong), Siobhan (Sarah Snook), Roman (Kieran Culkin) e Connor (Alan Ruck).

https://youtu.be/PYT8rY23q10

La trama della quarta stagione di SUCCESSION

Nella quarta stagione, la vendita della media company Waystar Royco al visionario del tech Lukas Matsson (Alexander Skarsgård) si avvicina sempre di più. La prospettiva di questa vendita epocale provoca angoscia e contrasti familiari tra i Roy, che prefigurano come saranno le loro vite una volta completato l’affare. La famiglia intravede un futuro in cui il proprio peso culturale e politico sarà fortemente ridimensionato, ne scaturirà quindi una lotta per il potere ancora più accesa.

Il cast della quarta stagione: Brian Cox, Jeremy Strong, Sarah Snook, Kieran Culkin, Alan Ruck, Matthew Macfadyen, Nicholas Braun, J. Smith-Cameron, Peter Friedman, David Rasche, Fisher Stevens, Hiam Abbass, Justine Lupe, Dagmara Domińczyk, Arian Moayed, Scott Nicholson, Zoë Winters, Annabelle Dexter Jones, Juliana Canfield e Jeannie Berlin. Si aggiungono al cast Alexander Skarsgård, che diventaregular dei nuovi episodi, Cherry Jones, Hope Davis, Justin Kirk e Stephen Root. E vengono annunciati oggi anche Annabeth Gish, Adam Godley, Eili Harboe e Jóhannes Haukur Jóhannesson. Fra gli attori delle precedent Stagioni che tornano nei nuovi episodi, annunciati anche Harriet Walter (Lady Caroline Collingwood), James Cromwell (Ewan Roy), Natalie Gold (Rava Roy), Caitlin Fitzgerald (Tabitha), Ashley Zukerman (Nate Sofrelli), Larry Pine (Sandy Furness), Mark-Linn Baker (Maxim Pierce), Pip Torrens (Peter Munion).

Creata da Jesse Armstrong; produttori esecutivi Jesse Armstrong, Adam McKay, Frank Rich, Kevin Messick, Jane Tranter, Mark Mylod, Tony Roche, Scott Ferguson, Jon Brown, Lucy Prebble, Will Tracy e Will Ferrell. Jesse Armstrong è lo showrunner.

Le prime tre stagioni di SUCCESSION hanno ottenuto 48 nomination agli Emmy® e 13 premi vinti, tra cui Miglior serie drammatica, per la seconda e la terza stagione. La terza stagione, che ha debuttato nell’ottobre 2021, ha ottenuto il SAG Award per il miglior cast e ha vinto ai WGA, DGA e PGA.

Abbott Elementary – stagione 2: recensione della seconda stagione della serie di e con Quinta Brunson

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Reduce da una season awards travolgente, inaugurata con i Golden Globes e conclusasi la scorsa domenica notte con i SAG Awards, torna su Disney+ Abbott Elementary, la serie rivelazione della scorsa stagione televisiva in streaming che con un secondo ciclo di episodi è una felice conferma di quanto costruito nella prima stagione. Quinta Brunson, creatrice della serie e alla guida del folto clan di showrunner, ha di che festeggiare, perché oltre a un rinnovo, lo show si prende anche lo spazio di 20 episodi da 20 minuti.

Abbott Elementary 2 disponibile su Disney+

Lo spirito di adattamento degli insegnanti della Abbott Elementary non è cambiato: Janine, l’entusiasta nuova arrivata della prima stagione, trascina in questo secondo ciclo il suo entusiasmo e la sua voglia di fare bene e meglio, di fare l’impossibile per gli studenti di questa scuola sgangherata, né più né meno di una qualsiasi scuola pubblica americana. Con lei tornano Gregory, che finalmente è insegnante di ruolo, dopo aver accantonato (momentaneamente?) il sogno di diventare dirigente scolastico, torna l’irreprensibile Barbara, insegnante mito per tutti i colleghi e vero e proprio faro per l’intera scuola, che però non rinuncia ai suoi momenti di originalità, torna l’esuberante Ava, Preside sui generis che forse non è adatta al suo ruolo, ma lei non lo sa e va avanti con grande entusiasmo. Tornano anche i bizzarri Jacob e Melissa, che contribuiscono a comporre un quadro originale e divertente di un corpo docenti che davvero fa ogni cosa che può, con quello che ha.

Le situazioni insolite non mancano, rese ancora più strane dal comportamento sempre sopra le righe dei protagonisti, e il formato da mockumentary non mostra segni di cedimento, dopotutto se serie culto della commedia, come The Office, sono riusciti a costruire su quel formato molte stagioni, Abbott Elementary è ancora abbastanza fresca e nuova da continuare ad usare questo espediente per alleggerire i toni della conversazione e riuscire a portare a casa un risultato eccellente.

È chiaro che la comedy è il principale genere dello show, ma la condizione della scuola pubblica americana conferisce alla storia quello strato di verità scomoda che contribuisce a rendere solida e ancorata alla realtà una storia che spessissimo prende strade assurde e poco plausibili. Quinta Brunson, Tyler James Williams, Janelle James, Lisa Ann Walter, Chris Perfetti e Sheryl Lee Ralph sono pronti ad accoglierci in un nuovo anno scolastico alla Abbott Elementary, con entusiasmo e novità, buonumore e dedizione, ma soprattutto con la consapevolezza che ogni giorno è una sfida e arrivare al suono dell’ultima campanella rimanendo vivi e incolumi è una sfida sempre più difficile ma sempre entusiasmante.

Preparativi per stare insieme per un periodo indefinito di tempo: recensione del film

Una veglia a cavallo tra illusioni della mente e realtà: questo è Preparativi per stare insieme per un periodo indefinito di tempo, opera seconda della regista ungherese Lili Horvát. Il film, dal 2 marzo è anche nelle sale italiane ed è un viaggio intimo e onirico.

La trama di Preparativi per stare insieme per un periodo indefinito di tempo

Márta (Natasha Stork) è una promettente dottoressa ungherese che vive e lavora negli Stati Uniti. Ad un congresso nel New Jersey conosce János (Viktor Bodó), un medico ungherese, e se ne innamora a prima vista. Alla fine del congresso, i due non si scambiano i numeri ma, in pieno stile Before Sunrise, si danno un appuntamento due mesi dopo a Budapest. János però non si presenta all’incontro e, quando Márta lo va a cercare, l’uomo finge di non conoscerla. Esterrefatta, la donna sviene. János è così indifferente verso di lei che Márta mette in dubbio il suo ricordo. È davvero avvenuto l’incontro tra i due o è soltanto una illusione della mente di Márta? Le sue conoscenze in campo neurologico si mescolano con i suoi sentimenti: la donna decide di rimanere a Budapest per indagare a fondo, tra scienza e sentimenti, che cosa le stia accadendo.

Un racconto confusionario per esprimere una mente confusionaria

Márta appare fin da subito come una donna molto introspettiva. Preparativi per stare insieme per un periodo indefinito di tempo si apre con il suo racconto, intimo ed emozionato, del primo incontro con János. Da questa premessa, il film si sviluppa in modo tutt’altro che rettilineo, e non per quanto riguarda l’ordine temporale del film. Immagini reali e ricordi soggettivi della protagonista si mescolano continuamente, mettendo sullo stesso piano illusioni, memorie, presente e passato. Márta confessa fin da subito di essersi innamorata a prima vista e follemente: tutto quello che accade dopo questa dichiarazione la mette in una posizione sempre più instabile dal punto di vista mentale. La donna sviene, ricorda cose che non sembrano essere successe, è confusa. La confusione non è osservata esteriormente dallo spettatore, al contrario pervade la narrazione ad ogni livello: parte dalla protagonista, si trasferisce alla struttura del film e arriva fino allo spettatore, che prova a raccogliere il senso di un racconto disordinato (e che non ambisce a mettersi in ordine).

Scienza e amore: due forze che collidono

La cosa curiosa è il fatto che la protagonista sia un medico e che si occupi di neurologia: Márta è la prima a mettere in discussione la propria mente e ad indagarla. La donna, medico e cultrice della scienza, fatica a convivere con il proprio lato irrazionale: s’innamora per la prima volta e non sa come gestire un sentimento così illogico come l’amore a prima vista, totalmente istintivo e travolgente. Non appena János la rifiuta, Márta non esita a dubitare del suo sentimento e confonde le sue emozioni con le problematiche mentali che è solita studiare. Tuttavia, Márta non è disposta a rinunciare a questo suo nuovo lato irrazionale: lo indaga e lo coltiva allo stesso tempo.

La rappresentazione di un sentimento nuovo

Preparativi per stare insieme per un periodo indefinito di tempo fa una onesta rappresentazione di un amore vissuto tra due menti scientifiche e ben poco romantiche. Non ci sono enfatizzazioni o esagerati gesti d’affetto, tutto è estremamente semplice e pragmatico, ma non per questo meno intenso. Gli attori principali sono espressivi pur senza essere enfatici, figure di pietra che entrano in contatto con emozioni forti. Il volto della protagonista è incantevole e cattura l’attenzione dello spettatore, spiccando tra gli altri personaggi, pressoché anonimi.

Anche a livello di riprese, il film conserva una certa genuinità. Introspezione e alienazione sono i cardini del film, a livello narrativo e visivo. Il lungometraggio è girato in pellicola (35mm), cosa che dà solidità ai personaggi. Non solo: la pellicola ha una grana ben visibile, utile anche per esprimere la confusione del racconto, tutt’altro che limpido. Anche i movimenti di camera sono significativi: zoom e close-up negli interni si alternano a campi più ampi, punti camera fissi e distanti per le scene tra le strade di Budapest.

DJANGO: da domani il quinto e sesto episodio, guest star Vinicio Marchioni

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Non può esserci pace nel nostro presente se siamo ancora in guerra con il nostro passato. Questo vale oggi come ieri, tanto per noi quanto per DJANGO, protagonista del western Sky Original che omaggia il classico di Sergio Corbucci, da domani venerdì 3 marzo con due nuovi episodi (quinto e sesto, disponibili anche on demand) in esclusiva su Sky e in streaming solo su NOW.

Nei nuovi episodi, diretti da David Evans e con Francesca Comencini alla direzione artistica, la Guerra di Secessione si è conclusa, ma la guerra per la libertà non è ancora finita. Infatti è in nome della libertà che si combatte tra New Babylon e Elmdale, e come in tutte le guerre anche in questa ci sono amici e nemici, spie e traditori. Ma anche figlie e figli, padri e madri, legati da rapporti fragili come i tempi che vivono. DJANGO (Matthias Schoenaerts) vuole solo riconquistare la fiducia e l’amore di sua figlia Sarah (Lisa Vicari), che non gli nasconderà di essere al corrente di verità che Django credeva solo sue. John Ellis (Nicholas Pinnock), nonostante il legame di sangue che lo lega inevitabilmente a Seymour (Jyuddah Jaymes), sospetta che sia suo figlio il traditore che si nasconde dentro New Babylon e dietro il fallimento della vendita del primo petrolio estratto.

È tra queste incomprensioni e questi sospetti che si annidano i rancori del passato. Un passato che ha ancora un potere enorme sul presente e che per quanto si tenti di metterlo a tacere tenendolo nascosto, avanza inesorabile per presentarci il conto delle nostre azioni. È Django il primo a fare i conti con il suo, quando si imbatterà nel Colonnello sotto il quale prestò servizio durante la guerra al fianco del Capitano Parisi interpretato da Vinicio Marchioni, guest-star di questi nuovi episodi. Mentre quest’ultimo è legato a Django da una promessa fatta prima di morire, il Colonello, che a Django deve la vita, ora è diventato un giudice corrotto al quale spetterà la sentenza di condanna o assoluzione nei confronti di John Ellis.

Il cast: Matthias Schoenaerts interpreta l’iconico personaggio del titolo, accanto a Nicholas Pinnock nei panni di John Ellis, il visionario fondatore di New Babylon, a Lisa Vicari, che nella serie è invece Sarah, la figlia di Django, e a Noomi Rapace nel ruolo della potente e spietata nemica di Ellis, Elizabeth Thurmann. Tra gli altri interpreti: Jyuddah Jaymes, Benny O. Arthur e Eric Kole nei panni dei figli di John Ellis, Tom Austen in quelli del cowboy Eljiah Turner e Camille Dugay che sarà Margaret, la moglie di Django. Con Manuel Agnelli, Vinicio Marchioni, Thomas Trabacchi. E a omaggiare il mito del western di culto di Sergio Corbucci, la partecipazione straordinaria di Franco Nero.

Scritta da Leonardo Fasoli e Maddalena Ravagli (e da Max Hurwitz, che firma la sceneggiatura del quarto e del sesto episodio), DJANGO è una prestigiosa serie TV in dieci episodi completamente girati in inglese prodotta per Sky e CANAL+ da Cattleya e Atlantique Productions (parte di Mediawan) e co-prodotta da Sky Studios e CANAL+, in collaborazione con STUDIOCANAL e Odeon Fiction e con il sostegno del Ministero della Cultura italiano e del governo rumeno.

La trama del quinto episodio di DJANGO

Django e John organizzano due spedizioni di petrolio per confondere Elizabeth. Il piano va a buon fine e New Babylon ha finalmente i soldi per comprare cibo e medicine. Nonostante questo, Seymour si sente tradito da John, ed Elizabeth trova il modo di trarne vantaggio.

La trama del sesto episodio di DJANGO

John viene processato ad Elmdale per appropriazione indebita della terra su cui sorge New Babylon. L’atto di donazione che suo padre firmò in punto di morte, unica prova che potrebbe scagionarlo, sembra misteriosamente sparito. Sarah dovrà rivolgersi a Django per chiedergli di aiutare John e riportarlo a casa.

LOL: Chi ride è fuori, terza stagione dal 9 marzo, ecco il trailer e i concorrenti

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Dopo il grande successo delle precedenti edizioni, LOL: Chi ride è fuori torna con alcuni tra i più importanti comici italiani e le nuove leve della comicità: Herbert Ballerina, Fabio Balsamo, Luca Bizzarri, Cristiano Caccamo, Paolo Cevoli, Marta Filippi, Nino Frassica, Paolo Kessisoglu, Brenda Lodigiani e Marina Massironi.

I concorrenti proveranno a rimanere seri per sei ore consecutive, cercando contemporaneamente, di far ridere i loro avversari per aggiudicarsi un premio finale di 100.000 euro a favore di un ente benefico scelto dal vincitore. Ad osservare l’esilarante gara comica dalla control room, torna nelle vesti di arbitro e conduttore, Fedez, affiancato dal co-host Frank Matano. Ma non è tutto. In questa nuova edizione ci sarà anche Maccio Capatonda, vincitore della seconda stagione di LOL: Chi ride è fuori, che sarà il disturbatore ufficiale dello show e avrà il compito di indurre alla risata.

La terza stagione del comedy show in sei episodi LOL: Chi ride è fuori è prodotta da Endemol Shine Italy per Amazon Studios, sarà disponibile dal 9 marzo su Prime Video in oltre 240 Paesi e territori nel mondo. I primi quattro episodi saranno disponibili in streaming da subito e gli ultimi due dal 16 marzo, con il gran finale.

LOL: Chi ride è fuori, stagione 3, il trailer

Il pianeta preistorico, la seconda stagione dell’epica serie-evento su Apple TV+

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Apple TV+ ha annunciato oggi la data d’uscita della seconda stagione di “Il pianeta preistorico”, la pluripremiata serie-evento di storia naturale, realizzata dai produttori esecutivi Jon Favreau e Mike Gunton della BBC Studios Natural History Unit (“Pianeta Terra”) e narrata da Sir David Attenborough. La nuova stagione, composta da cinque episodi, farà il suo debutto nel corso di una serie di eventi di cinque giorni su Apple TV+, a partire dal 22 maggio, ed è pronta per trasportare gli spettatori indietro nel tempo alla scoperta del nostro mondo e dei dinosauri che lo popolavano. Il tutto arricchito da dettagli sbalorditivi e condito dalla colonna sonora originale dal pluripremiato Hans Zimmer.

«La pluripremiata prima stagione di “Il pianeta preistoricoha riportato in vita i dinosauri in un modo che il pubblico non aveva mai visto prima», ha dichiarato Jay Hunt, Creative Director, Europe, Apple TV+. «Collaborando con il brillante Jon Favreau e con i nostri fantastici partner della BBC, siamo entusiasti di poter offrire ancora una volta agli spettatori l’opportunità di immergersi nel nostro mondo come era 66 milioni di anni fa e di farli entrare in contatto con creature ancora più strane e meravigliose».

La serie ha ottenuto il 100% del punteggio della critica su Rotten Tomatoes ed è stata definita come “assolutamente incantevole” (Inverse), “sbalorditiva” (Daily Mail UK) e “stupefacente” (Decider). “Il pianeta preistorico” è stata anche premiata, tra gli altri, dai Television Critics Association Awards, dai Visual Effects Society Awards, dagli Annie Awards, dagli Hollywood Music in Media Awards e dai Cinema Eye Honors Awards.

Il pianeta preistorico combina la miglior regia naturalistica, le più recenti conoscenze paleontologiche e l’utilizzo di tecnologie all’avanguardia per svelare gli spettacolari habitat e gli abitanti dell’antica Terra, in un’esperienza immersiva unica nel suo genere. La serie è prodotta dal dal team della BBC Studios Natural History Unit con il supporto degli effetti visivi fotorealistici di MPC (“Il re leone”, “Il libro della giungla”), applicati alla concept art creata da Jellyfish Pictures (“Il Libro di Boba Fett”, “Spirit – Il ribelle”). La seconda stagione di “Il pianeta preistorico” continua a far rivivere la storia della Terra come mai prima d’ora: la serie presenta al pubblico nuovi dinosauri, nuovi habitat e nuove scoperte scientifiche, portando gli spettatori in un’epica avventura: con nuove creature, come il Tarchia, uno dei più grandi Anchilosauri, e con il ritorno di ‘personaggi’ famosi come il Tyrannosaurus rex e molti altri, la serie torna con una nuova stagione di meraviglie preistoriche.

Colonna sonora di Hans Zimmer e Andrew Christie per Bleeding Fingers Music. Partitura originale di Zimmer, Anže Rozman e Kara Talve per Bleeding Fingers Music. La prima stagione completa è disponibile in streaming su Apple TV+.

Please Baby Please con Andrea Riseborough dal 31 marzo su MUBI

Please Baby Please con Andrea Riseborough dal 31 marzo su MUBI

Please Baby Please è interpretato dalla candidata all’Oscar Andrea Riseborough (To Leslie, Birdman), Harry Melling (The Tragedy of Macbeth, Harry Potter, La Regina degli Scacchi), Karl Glusman (The Neon Demon, Love), la candidata ai Golden Globe Demi Moore (Ghost, Il Talento di Mr. C), Mary Lynn Rajskub (Safety Not Guaranteed, Mysterious Skin), Ryan Simpkins (Brigsby Bear, A Simple Man) e da Dana Ashbrook (Twin Peaks). Il film è stato presentato in anteprima mondiale al Rotterdam International Film Festival 2022.

La trama di Please Baby Please

Dopo aver assistito a un omicidio nelle strade di una surreale Manhattan degli anni Cinquanta, la coppia di bohémien Suze e Arthur diventa l’ossessione di una gang di greaser. Demi Moore interpreta l’affascinante vicina del piano di sopra, che ha diversi amanti e, cosa ancora più impressionante, una lavastoviglie.

MUBI

MUBI è un servizio di streaming globale, una casa di produzione e di distribuzione di film che ha la missione di valorizzare il grande cinema. MUBI produce, acquisisce, seleziona e promuove film eccezionali, rendendoli accessibili al pubblico di tutto il mondo.

MUBI è un luogo dove scoprire film ambiziosi, sia di registi iconici che di autori emergenti. Ogni giorno arriva sulla piattaforma un nuovo film selezionato con cura dai programmatori di MUBI. Notebook esplora tutti gli aspetti della cultura cinematografica, sia su carta che online. E con MUBI GO, i membri di alcuni paesi possono ottenere un biglietto gratuito ogni settimana per vedere i migliori film in uscita in sala.

Tra le distribuzioni MUBI recenti e prossime ci sono Passages di Ira Sachs, Petite Maman di Céline Sciamma, Aftersun di Charlotte Wells, Pleasure di Ninja Thyberg, Memoria di Apichatpong Weerasethakul, First Cow di Kelly Reichardt e Shiva Baby di Emma Seligman. Le coproduzioni di MUBI includono il prossimo film di Michel Franco, Memory, One Fine Morning di Mia Hansen-Løve, Farewell Amor di Ekwa Msangi (vincitore al Sundance Film Festival) e Our Men di Rachel Lang. MUBI è la più grande comunità di appassionati di cinema, disponibile in 190 Paesi con oltre 13 milioni di membri in tutto il mondo. Nel gennaio 2022, MUBI ha acquisito le rinomate società di vendita e produzione The Match Factory e Match Factory Productions.

Avatar 3: Spider avrà un ruolo chiave nel film, parola di James Cameron

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Dopo 13 lunghi anni di attesa, il primo dei sequel di Avatar, Avatar – La via dell’acqua (qui la recensione) è finalmente arrivato nelle sale cinematografiche di tutto il mondo, divenendo in poce settimane il terzo film con i maggiori incassi nella storia del cinema. Questo riporta gli spettatori su Pandora, il meraviglioso mondo ideato da James Cameron, sul quale si svolgono le vicende dei protagonisti Jake Sully, Neytiri e dei loro figli. Proprio uno di questi, il figlio umano adottivo Spider, ha suscitato molte curiosità, sia per quanto compie nel corso del film e sia per il suo possibile futuro in Avatar 3 e nel resto della saga.

Come si scopre, infatti, questi è il figlio del colonnello Quaritch, interpretato da Stephen Lang, e pur ripudiando tale padre Spider decide sul finale da salvarlo da morte certa. Proprio per via di questa decisione, molti fan si aspettano ora che il personaggio interpretato da Jack Champion si riveli una componente importante dei sequel a venire. Ora, il pubblico sa per certo che Spider avrà un ruolo importante in Avatar 3 e nei successivi film. Il regista James Cameron ha confermato, durante il suo intervento ad una proiezione del film, che “Spider rimarrà un personaggio importante“.

“Nella mia mente Spider è colui che collega i due papà (Jake e Quaritch). – ha spiegato Cameron – Perché dopo un po’ la semplice vendetta diventa noiosa”. Alla luce di ciò, la domanda non è più se Spider avrà un ruolo di rilievo, bensì quale questo sarà. Si potrebbe pensare che ci sarà sicuramente una sorta di conseguenza per il suo aver salvato il padre cattivo. I Sully di certo non saranno felici della cosa quando lo scopriranno e da qui potrebbe aprirsi una profonda divisione tra loro. Per avere maggiori certezze, però, non resta che attendere ulteriori elementi di trama e, infine, l’arrivo in sala del film il 20 dicembre 2024.

Fonte: TheDirect

Road to Oscar 2023: il Miglior film d’animazione

Road to Oscar 2023: il Miglior film d’animazione

La notte degli Oscar 2023 è sempre più vicina. In attesa di rivedere le luci accese nel Dolby Theatre e il lungo tappeto rosso colmo di star, produttori e registi, le congetture su chi possono essere i papabili vincitori nelle varie categorie sono tantissime. Spesso si spera che il film preferito sia anche il favorito dall’Academy, ma in realtà le statistiche sono già in grado di darci una mezza risposta. Anche se può capitare di assistere poi a delle belle sorprese. Per questa 95esima edizione nella cinquina Miglior Film d’Animazione sono stati scelti: Pinocchio di Guillermo del Toro, Marcel the Shell, Il gatto con gli stivali – L’ultimo desiderio, Red e Il Mostro dei Mari.

Pellicole che dimostrano di far parte di un cinema inclusivo per i temi e le storie di ampio respiro portate sullo schermo, e che ancora una volta permettono agli spettatori di poter trovare al cinema un loro posto. Ripercorriamo i cinque film d’animazione candidati agli Oscar 2023, fra vittorie nella stagione dei premi in corso, critiche e accoglienza, cercando di fare il punto della situazione su chi potrebbe portare a casa la statuetta d’oro.

Pinocchio di Guillermo del Toro

Fra i primi a spiccare nella corsa agli Oscar 2023 c’è Pinocchio di Guillermo del Toro, rivisitazione in stop-motion della storia del burattino di legno di Carlo Collodi. Il film si è posizionato al cinema prima e su Netflix poi in un periodo di secca per l’animazione e il cinema in generale, parliamo dei primi di dicembre, aggiudicandosi quindi una grossa fetta di pubblico. Fra i produttori del film il colosso dalla N rossa e Shadow Machine. Il Pinocchio di Guillermo del Toro è un meraviglioso dramma musicale padre-figlio, oltre che una favola antifascista costruita attraverso alcune sfumature anche ironiche. Tocca il cuore per come affronta con sapienza, ma al tempo stesso delicatezza, temi quali il lutto, la politica (il totalitarismo, in questo caso) e perfino la morte, a cui si lega la bellezza della vita.

Una storia realizzata poi con l’incredibile tecnica della stop-motion, che fa del film uno straordinario pezzo d’artigianato, tale soprattutto per le sue dolci e autentiche imperfezioni. Nella rosa come Miglior Film d’Animazione, Pinocchio di Guillermo del Toro è il prodotto più apprezzato. Stando a Rotten Tomatoes, il 97% delle critiche professionali è positivo, con un voto medio di 8,3 su 10. Su Metacritic la percentuale rimane abbastanza alta, con un punteggio di 79 su 100 basato su 49 critiche. Il film sta dominando perfino la stagione dei premi sin qui svolti. Agli Annie Awards si può dire aver fatto incetta di premi, vincendo il Miglior Film, Miglior Regia, Miglior Animazione dei personaggi, Miglior Design di prodotto e Miglior Musica. Per questa edizione degli Annie, fra l’altro, Pinocchio ha battuto il record ricevendo ben 9 nomination.

Dall’Inghilterra si è portato a casa anche il BAFTA come Miglior film d’animazione, risultando l’unico per questo riconoscimento ad aver ricevuto la candidatura anche per scenografia e colonna sonora. Ricevendo anche il Golden Globe per Miglior film d’animazione, Pinocchio di Guillermo del Toro ha fatto diventare Netflix il primo streamer a vincere la categoria. Fra gli altri premi guadagnati c’è anche Miglior film d’animazione ai Critics Choice Awards e Miglior canzone per un musical/commedia con “Ciao papa” di Gregory Mann ai Society of Composers and Lyricists Award. Negli anni passati altre pellicole di Netflix sono state candidate, pensiamo a Dov’è il mio corpo? (2020), Klaus (2020), Over the Moon – Il fantastico mondo di Lunaria (2021) e I Mitchell contro le macchine (2022, senza però ricevere l’Oscar. Se Pinocchio vincesse la statuetta d’oro, sarebbe la prima volta per Netflix nella categoria, oltre a far essere Guillermo del Toro il primo vincitore per Miglior Regia (La forma dell’acqua) e Miglior film d’animazione.

Marcel the Shell

Lo sfidante numero uno di Pinocchio agli Oscar 2023 è di sicuro Marcel the Shell di A24, diretto da Dean Fleischer-Camp. Il mockumentary è stato presentato in anteprima al Telluride Film Festival dove è stato acclamato a settembre 2021, a cui è seguita a luglio 2022 una riproduzione limitata da parte di A24 (che subito lo ha acquistato) nelle sale statunitensi e una wide release dal 15 dello stesso mese. La storia della conchiglia Marcel abbraccia il cuore di tutti. Una piccola conchiglia con un occhio di plastica e delle deliziose scarpette color carota vive insieme alla nonna (Nana Connie), in un appartamento che poi viene affittato a un regista (lo stesso Camp). Marcel si presta ad essere personaggio di un programma televisivo, 60 Minutes, nella speranza di poter ritrovare la sua famiglia e tornare a vivere in una comunità.

È chiaro che portando sullo schermo una storia di ricerca e famiglia, in cui la conchiglia sembra avere un animo umano, le critiche sono state tutte a favore. E così Marcel the Shell si è riuscito ad aggiudicare la nomination nella categoria Miglior film d’Animazione dopo essere stato considerato un ibrido unico, facendo il suo ingresso agli Oscar come primo candidato in stop-motion/live-action. Il mockumentary è stato acclamato dalla critica con il 98% delle recensioni positive su Rotten Tomatoes, che lo hanno definito “intenso, profondo e assolutamente commovente”. Su Metacritic il film ha ottenuto un punteggio di 80 su 100, con degli incassi negli USA pari a 6,7 milioni.

Marcel the Shell è stato, dopo Pinocchio, il film ad aver ricevuto più vittorie nella stagione dei premi, vincendo agli Annie Awards come Miglior film indipendente, Miglior doppiaggio di un personaggio (Jenny Slate presta la voce alla conchiglia) e Miglior sceneggiatura. Fra le tante candidature ricevute spiccano quelle ai BAFTA, ai Golden Globe, ai Saturn Award e ai Critics Choice Award, tutte nella categoria Miglior Film d’animazione. Il film, se non ci fosse Pinocchio su cui sono stati puntati tutti i riflettori, sarebbe sicuramente stato il favorito rispetto agli altri in lista.

Red

Spinto dalla Pixar e sostenuto dal colosso Disney, Red è riuscito a farsi spazio per poter rientrare nella rosa degli Oscar 2023. Alla direzione del film Domee Shi, chiamata dalla Pixar con il compito di pensare a un lungometraggio dopo il corto Bao. Red, la cui storia ruota attorno ad una tredicenne cinese che si trasforma in un panda rosso quando le sue emozioni sono troppo forti, è una bella metafora della pubertà, oltre a essere fra i film Pixar più personali. La pellicola, a causa della pandemia da Covid-19, ha dovuto rinunciare all’uscita in sala, approdando direttamente sulla piattaforma Disney+ a marzo 2022. Per Red, la Pixar ha deciso di discostarsi dai temi universali che permeano gran parte delle sue produzioni, risultando quasi una rivoluzione. Nel meccanismo dell’azienda, infatti, ogni film era progettato dalla Braintrust – formata da John Lasseter, Pete Docter e Brad Bird e altri – e le storie si incentravano tutte sull’amore, la famiglia e la perdita, garantendo alla Pixar successi e premi. Queste ligie regole hanno però allontanato il film dall’idea originale, finendo per essere tutt’altro.

Red è riuscito a fare la differenza grazie a Shi: è rimasto fedele al progetto iniziale e, inoltre, è basato sull’esperienza personale della sua regista. La linea adottata dalla Pixar da qualche anno, si prendano come esempio Luca e Onward, è di seguire più un approccio intimo e mirato, con una pellicola che risulta essere figlia diretta del suo regista. Grazie ai successi ottenuti, l’azienda può ora permettersi il lusso di staccarsi da quei film indirizzati solo ed esclusivamente alle famiglie, abbracciando un pubblico molto più eterogeneo. Ecco perché Shi, con Red, ha voluto far immedesimare il pubblico nella storia attraverso mondi nuovi. Parlando dell’aspetto – anch’esso universale – dell’adolescenza, degli impulsi che si vivono, degli ormoni impazziti, della crescita che ognuno di noi affronta. Il problema però è stato che parte della critica non ha colto il messaggio, e Red è stato definito da questi “troppo circoscritto”, con una grossa difficoltà a immedesimarsi nella protagonista tredicenne.

Ciononostante, il film si è ugualmente distinto per la sua estetica eccentrica, per i valori portati, e per la impeccabile animazione, che si ispira molto agli anime. Su Rotten Tomatoes, Red ha raggiunto il 71% di critiche positive, mentre su Metacritic ha ottenuto un punteggio di 83 su 100, sulla base di 52 recensioni. Si è anche aggiudicato una buona dose di candidature nella stagione dei premi, fra cui Miglior Film d’Animazione, Miglior Regia e Miglior animazione dei personaggi agli Annie Awards, Miglior Film d’Animazione ai BAFTA, ai Golden Globe e ai Critics Choice Award e Miglior produttore per un film d’animazione ai PGA.

Il gatto con gli stivali – L’ultimo desiderio

Sequel de Il gatto con gli stivali del 2011 e spin-off di Shrek, Il gatto con gli stivali – L’ultimo desiderio è in corsa agli Oscar 2023 come Miglior film d’animazione. Prodotto dalla DreamWorks e distribuito dalla Universal Pictures, costituisce il sesto capitolo del franchise dell’orco verde, diretto da Joel Crawford. In questa nuova avventura frizzante e rivitalizzata, il Gatto viaggia alla ricerca della Stella del Desiderio dopo essersi accorto di aver perso le sue otto vite ed essere rimasto con una sola. In compagnia di Kitty e il cane Perrito, tenterà di ripristinarle tutte, indirizzando così il film verso una riflessione sulla morte e, al tempo stesso, sulla fugacità della vita, con il messaggio (fra righe) di vivere a pieno il tempo di cui si dispone. Il film è stato presentato in anteprima al Lincoln Center di New York a dicembre 2022, per poi uscire nelle sale lo stesso mese, con un leggero ritardo dovuto alla ristrutturazione della DreamWorks.

Il gatto con gli stivali – L’ultimo desiderio ha ricevuto un grande plauso dalla critica, la quale ha apprezzato fra le tante cose l’animazione, che vanta un mash-up fra il classico 2D e il moderno CGI 3D. Lodi anche per il suo senso dell’humor e le tematiche riportate, con una particolare attenzione per come viene rappresentata la Morte. Nota positiva al design molto pittoresco, su cui si è fortemente puntato per far sembrare il film un universo fiabesco. La pellicola ha incassato ben 445 milioni, nonostante la forte concorrenza con Avatar – La via dell’acqua, distribuito nello stesso momento, diventando il secondo film con l’incasso maggiore nel 2022.

Su Rotten Tomatoes il 95% delle recensioni sono positive, con un pubblico che lo ha apprezzato al 94%. Su Metacritic, invece, ha raggiunto un punteggio di 73 su 100. Fra le recensioni quella di Variety di Peter Debruge lo descrive come “miglior film della DWA dai tempi della trilogia di How to Train Your Dragon”. Il gatto con gli stivali – L’ultimo desiderio si è poi guadagnato le candidature ai principali riconoscimenti fra cui i Golden Globe, i Critics Choice Awards, i BAFTA e gli Annie Awards nella sezione Miglior film e ai PGA in quella Miglior produttore per un film d’animazione. La vittoria l’ha ottenuta nella categoria Storyboarding, battendo Minions: Come Gru diventa cattivissimo e Strange World.

Il Mostro dei Mari

Concludiamo con l’ultimo della cinquina degli Oscar 2023, Il Mostro dei Mari, film diretto da Chris Williams, regista ai tempi del suo periodo Disney di Oceania e Big Hero 6 (grazie al quale ha vinto un Oscar). La pellicola è uscita per un tempo limitato nelle sale cinematografiche a luglio 2022, per poi essere inserita nel catalogo Netflix lo stesso mese. Il Mostro dei Mari è considerato fra i primi lungometraggi d’animazione originali nel 2018 ad aver avuto il via libera da Netflix Animation. La storia ruota attorno al Capitano Crow e il suo braccio destro Jacob, i quali dopo essere partiti per una spedizione si ritrovano a bordo Maisie Brumble, un’orfana che ha un ossessione simile al capitano: quella dei mostri e delle avventure.

Williams pone al centro della sua opera un mostro in particolare, a cui il Capitano Crow vuol dare la caccia e che ricorda molto la storia di Moby Dick. Il film ha raccolto recensioni positive soprattutto per le tematiche di cui si fa portatore, ossia la ricerca dell’amore genitoriale – molto vivo nelle sequenze di Maisie e Jacob – e dell’importanza dell’ascolto, attraverso cui si può convivere in armonia con gli altri. Su Rotten Tomatoes il lungometraggio di animazione si è aggiudicato il 94% di recensioni positive, e su Metacritc ha raggiunto un punteggio di 74 su 100, basato su 20 critiche. Purtroppo però de Il Mostro dei Mari se ne è parlato poco; al film gli è stato concesso lo spazio minimo e perciò risulta fra i più deboli in vista della notte degli Oscar. Nonostante questo, ha ricevuto comunque alcune candidature agli Annie Awards: Miglior film d’animazione, Miglior voce in un film d’animazione, Miglior scenografia e Miglior montaggio.

Chi potrebbe vincere?

Il Dolby Theatre si prepara per la 95esima edizione degli Academy Awards, la cui cerimonia ricordiamo si svolgerà domenica 12 marzo. Fra meno di due settimane conosceremo il vincitore della categoria Miglior film d’animazione, ma nel frattempo ci si può già fare un’idea su quel che potrebbe essere il papabile vincitore. Pinocchio di Guillermo del Toro è di sicuro il favorito, e in verità lo è stato sin dall’inizio. Fra i motivi per cui possiamo dirlo va menzionato lo status del regista, molto caro all’Academy.

La pellicola in stop-motion del burattino di legno è stata, fra le voci dei suoi avversari, quella più forte, guadagnandosi anche il grande amore del pubblico. L’unico vero sfidante, stando anche alla stagione dei premi, è Marcel the Shell, il quale si è aggiudicato qualche premio rispetto a Red, Il Mostro dei Mari e Il gatto con gli stivali che sono rimasti a bocca asciutta, seppur sia Pinocchio a raccogliere più vittorie. C’è anche da aggiungere che da quando è stato istituito l’Oscar per il Miglior film d’animazione, ormai vent’anni fa, la pellicola che si è aggiudicata i premi agli Annie Awards ha poi vinto l’Oscar: è successo quattordici volte nella storia dei premi.

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