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Spider-Man: No Way Home, ecco il primo FUNKO POP di Matt Murdock/Daredevil

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Dopo oltre un anno dall’uscita in sala di Spider-Man: No Way Home, FUNKO svela la prima figure di Matt Murdock/Daredevil, così come lo abbiamo visto nel film, che lo ha fatto esordire nel MCU. A questo link potete trovare la prima simpatica statuina FUNKO Pop del personaggio amatissimo dai fan.

Dopo l’avventura su Netflix, il personaggio interpretato da Charlie Cox è apparso nel terzo film di Tom Holland e in She-Hulk: Attorney at Law, mentre lo aspettiamo nella nuova serie che lo vedrà protagonista, Daredevil: Born Again. E’ anche probabile che rivedremo il personaggio in Echo, la serie spin-off di Hawkeye.

Kang il Conquistatore, un rumors lo collega a Darkhold di Scarlet Witch

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Ant-Man and the Wasp: Quantumania ci presenterà Kang il Conquistatore (Jonathan Majors) e, dopo aver incontrato Colui che rimane nel finale della prima stagione di Loki, speriamo di avere un’idea migliore di cosa aspettarci dal personaggio che sarà il grande cattivo del prossimo ciclo Marvel Universe.

Dopotutto, mentre progetti del calibro di Spider-Man: No Way Home e Doctor Strange nel Multiverso della Follia hanno anticipato il Multiverso, dobbiamo ancora comprendere appieno in che modo le numerose varianti del cattivo influiranno su di esso. Tuttavia, un nuovo rumor condiviso da The Cosmic Circus suggerisce che Kang abbia già, segretamente, avuto un ruolo in almeno un grande sviluppo del MCU. Secondo la fonte del sito, una variante Kang era il vero autore di Darkhold, il libro di magia oscura venuto in possesso di Wanda alla fine di Wandavision.

Non siamo sicuri di cosa significhi per il demone Chthon, ma è possibile che questo non sia mai esistito, o che sia stato manipolato da Kang, o che il viaggiatore del tempo sia stato colui che ha trascritto i le sue parole originali dalle mura del Monte Wundagor.

Cosa giustifica questa teoria? Bene, ci sono molte possibilità (incluso quella che si possa trattare di un primo tentativo per capire come potrebbe controllare il Multiverso), ma dal momento che Scarlet Witch è essenzialmente stata “incastrata” per essere in grado di distruggere tutta la realtà, la sua battaglia con Doctor Strange, la elimina dal quadro.

Wanda fuori dal quadro significa un rivale in meno per Kang, e con Darkhold ora distrutto in tutto il Multiverso, potenzialmente un ostacolo in meno da superare per lui. Ricordiamo che colei che Chthon credeva un giorno avrebbe governato tutta la realtà non solo è creduta morta, ma il libro che le ha dato accesso a quei poteri non esiste più. Questo dovrebbe rendere la vita di Kang molto più semplice, giusto?

Come sottolinea il sito, i disegni nel Darkhhold hanno lo stesso stile delle immagini sia di Loki che del sequel di Doctor Strange, con il tema ricorrente degli anelli che possono anche legare Kang ai braccialetti di Kamala Khan e ai dieci anelli di Shang-Chi.

Si tratta, al momento, di un territorio molto poco conosciuto, con diverse teorie che possono trovare la propria strada mentre aspettiamo che Kang faccia il suo esordio ufficiale nel MCU e ci inviti ufficialmente nella Saga del Multiverso. Se Kang è responsabile della scrittura di Darkhold, tuttavia, un progetto imminente farà sicuramente luce sul come e sul perché della sua manipolazione della storia e di questi vari artefatti per raggiungere il suo obiettivo di conquista.

PGA Awards 2023: tutti i nominati, ci sono quattro sequel

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PGA Awards 2023: tutti i nominati, ci sono quattro sequel

Sono state annunciate le nomination ai PGA Awards 2023, i premi della gilda dei produttori hollywoodiani che in genere preannunciano quelli che saranno i vincitori del premi al Miglior Film agli Oscar. Trai nominati nella categoria principale ci sono ben quattro sequel, oltre ad altri titoli di grande rilevanza in questa season award. Ecco di seguito tutti i nominati:

Darryl F. Zanuck Award for Outstanding Producer of Theatrical Motion Pictures

  • “Avatar: The Way of Water” (20th Century Studios)
  • “The Banshees of Inisherin” (Searchlight Pictures)
  • Black Panther: Wakanda Forever” (Marvel Studios)
  • “Elvis” (Warner Bros.)
  • “Everything Everywhere All at Once” (A24)
  • “The Fabelmans” (Universal Pictures)
  • “Glass Onion: A Knives Out Mystery” (Netflix)
  • “Tár” (Focus Features)
  • “Top Gun: Maverick” (Paramount Pictures)
  • “The Whale” (A24)

Award for Outstanding Producer of Animated Theatrical Motion Pictures

  • “Guillermo del Toro’s Pinocchio” (Netflix)
  • “Marcel the Shell with Shoes On” (A24)
  • “Minions: The Rise of Gru” (Universal Pictures/Illumination)
  • “Puss in Boots: The Last Wish” (DreamWorks Animation)
  • “Turning Red” (Pixar)

Norman Felton Award for Outstanding Producer of Episodic Television – Drama

Danny Thomas Award for Outstanding Producer of Episodic Television – Comedy

  • “Abbott Elementary” (ABC)
  • “Barry” (HBO)
  • “The Bear” (FX)
  • “Hacks” (HBO Max)
  • “Only Murders in the Building” (Hulu)

David L. Wolper Award for Outstanding Producer of Limited or Anthology Series Television

  • “Dahmer – Monster: The Jeffrey Dahmer Story” (Netflix)
  • “The Dropout” (Hulu)
  • “Inventing Anna” (Netflix)
  • Obi-Wan Kenobi” (Disney+)
  • “Pam & Tommy” (Hulu)

Award for Outstanding Producer of Televised or Streamed Motion Pictures

  • “Fire Island” (Hulu)
  • “Hocus Pocus 2” (Disney+)
  • “Pinocchio” (Disney+)
  • “Prey” (Hulu)
  • “Weird: The Al Yankovic Story” (The Roku Channel)

Award for Outstanding Producer of Non-Fiction Television

  • “30 for 30” (ESPN)
  • “60 Minutes” (CBS)
  • “George Carlin’s American Dream” (HBO)
  • “Lucy and Desi” (Amazon Prime Video)
  • “Stanley Tucci: Searching for Italy” (CNN)

Award for Outstanding Producer of Live Entertainment, Variety, Sketch, Standup & Talk Television

  • “The Daily Show with Trevor Noah” (Comedy Central)
  • “Jimmy Kimmel Live!” (ABC)
  • “Last Week Tonight with John Oliver” (HBO)
  • “The Late Show with Stephen Colbert” (CBS)
  • “Saturday Night Live” (NBC)

Award for Outstanding Producer of Game & Competition Television

  • “The Amazing Race” (CBS)
  • “Lizzo’s Watch Out for the Big Grrrls” (Amazon Prime Video)
  • “RuPaul’s Drag Race All Stars” (VH1)
  • “Top Chef” (Bravo)
  • “The Voice” (NBC)

CDG Awards 2023: tutte le nomination

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CDG Awards 2023: tutte le nomination

La Costume Designers Guild ha annunciato le nomination ai CDG Awards 2023. Di seguito trovate tutte le nomination divise per le diverse categorie che concorrono alla conquista dei premi per i migliori costumi del cinema e della televisione negli ultimi 12 mesi:

Excellence in Sci-Fi / Fantasy Film

Excellence in Contemporary Film

  • “Glass Onion: A Knives Out Mystery” – Jenny Eagan
  • “Nope” – Alex Bovaird
  • “Tár” – Bina Daigeler
  • “Top Gun: Maverick” – Marlene Stewart
  • “Women Talking” – Quita Alfred

Excellence in Period Film

  • Babylon” – Mary Zophres
  • “Don’t Worry Darling” – Arianne Phillips
  • “Elvis” – Catherine Martin
  • “Mrs. Harris Goes to Paris” – Jenny Beavan
  • “The Woman King” – Gersha Phillips

Excellence in Sci-Fi / Fantasy Television

  • House of the Dragon: The Heirs of the Dragon” – Jany Temime
  • The Lord of the Rings: The Rings of Power: A Shadow of the Past” – Kate Hawley
  • “Westworld: Generation Loss” – Debra Beebe
  • “What We Do in the Shadows: The Wedding” – Laura Montgomery
  • The Witcher: Blood Origin: Of Mages, Malice, and Monstrous Mayhem” – Lucinda Wright

Excellence in Contemporary Television

  • Emily in Paris: What’s it All About…” – Marylin Fitoussi
  • Euphoria: Trying to Get to Heaven Before They Close the Door” – Heidi Bivens
  • “Hacks: The Captain’s Wife” – Kathleen Felix-Hager
  • “Wednesday: Wednesday’s Child is Full of Woe” – Colleen Atwood & Mark Sutherland
  • The White Lotus: In the Sandbox” – Alex Bovaird

Excellence in Period Television

  • Bridgerton: The Choice” – Sophie Canale
  • The Crown: Ipatiev House” – Amy Roberts
  • The Gilded Age: Let the Tournament Begin” – Kasia Walicka-Maimone
  • “The Marvelous Mrs. Maisel: Maisel vs. Lennon: The Cut Contest” – Donna Zakowska
  • “Pam & Tommy: I Love You, Tommy” – Kameron Lennox

Excellence in Variety, Reality-Competition, Live Television

  • Beauty and the Beast: A 30th Celebration” – Marina Toybina
  • “Dancing with the Stars: Halloween Night” – Daniela Gschwendtner & Steven Norman Lee
  • “Lizzo’s Watch Out for the Big Grrrls: Girl Run That Sh*t Back” – Carrie Cramer & Jason Rembert
  • “RuPaul’s Secret Celebrity Drag Race: RuPaul-A-Palooza!” – Tony Iniguez
  • “Saturday Night Live: Miles Teller/Kendrick Lamar” – Tom Broecker, Ashley Dudek & Cristina Natividad

Excellence in Short Form Design

  • Disney+ Has All the GOATs (Commercial) – Melissa DesRosiers
  • McDonald’s: Black Panther: Wakanda Forever (Commercial) – Sarah Kinsumba
  • Nike: Father Time (Commercial) – Shawna Trpcic (For Jason Momoa)
  • Not Today Flu feat. Jason Alexander (Commercial) – Dawn Ritz
  • Yeah Yeah Yeahs: “Spitting Off the Edge of the World” (Music Video) – Natasha Newman-Thomas

Chasing Waves: la docuserie originale Disney+

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Chasing Waves: la docuserie originale Disney+

Chasing Waves è una docuserie originale Disney+ che accende i riflettori sulla cultura giapponese del surf. Composta da otto episodi è ora disponibile in esclusiva sulla piattaforma streaming.

Sulla scia del debutto del surf alle Olimpiadi di Tokyo del 2020, Chasing Waves descrive le persone e i luoghi che stanno definendo la posizione del Giappone nella cultura globale di questo sport acquatico ed esamina le diverse aree, i personaggi straordinari e il surf senza fine che si può praticare lungo gli oltre 28.000km di costa che rendono il Giappone unico nel suo genere.

La docuserie, che unisce riprese girate con cineprese 4K all’avanguardia e splendido materiale d’archivio in pellicola in 16 mm, segue atleti provenienti da diversi contesti culturali che inseguono i loro sogni, dipingendo un’affascinante quadro della vita giapponese e mostrando ciò che serve per avere successo nell’industria internazionale del surf. Tra i protagonisti di Chasing Waves ci sono i surfisti professionisti Mahina Maeda, Yuma Takanuki, Sara Kohrogi, la medaglia d’argento olimpica 2021 Kanoa Igarashi e il surfista australiano-giapponese Connor O’Leary.

Dalla piscina a onde al coperto chiamata “Ocean Dome” di Miyazaki ai terreni consacrati degli instancabili surfisti nelle acque gelide di Hokkaido, Chasing Waves descrive il mondo della cultura giapponese del surf attraverso coloro che lo vivono in modo magico e nuovo.

Chasing Waves è prodotta da Boardwalk Pictures e Station 10 Media, con Christopher G. Cowen (Cheer, Last Chance U, Decades Series, State of Play) come executive producer e co-regista e Andrew Fried (Cheer, Chef’s Table, Val) come executive producer. Jason Baffa (Singlefin: Yellow, One California Day, Bella Vita, Loopers: The Caddie’s Long) è regista ed executive producer.

Great Freedom in uscita dal 27 gennaio su MUBI

Great Freedom in uscita dal 27 gennaio su MUBI

Great Freedom di Sebastian Meise (2021), selezionato dall’Austria per rappresentarla agli Oscar 2022, è un commovente racconto di libertà collettiva e individuale. Nella Germania del dopoguerra, la liberazione degli Alleati non fu sinonimo di libertà per tutti. Hans Hoffman (Franz Rogowski, Freaks Out) è giudicato colpevole per la sua omosessualità, ritenuta motivo di detenzione ai sensi del comma 175, legge che nella Germania dell’ovest considerava le relazioni omosessuali un crimine e nel corso di decenni verrà spiato e ripetutamente incarcerato. In prigione svilupperà un forte legame con il suo compagno di cella Viktor, condannato per omicidio.

GREAT FREEDOM, finora inedito in Italia, è stato premiato con il Premio della Giuria Un Certain Regard al Festival di Cannes 2021.

MUBI è un servizio di streaming globale, una casa di produzione e di distribuzione di film che ha la missione di valorizzare il grande cinema. MUBI produce, acquisisce, seleziona e promuove film eccezionali, rendendoli accessibili al pubblico di tutto il mondo.

MUBI è un luogo dove scoprire film ambiziosi, sia di registi iconici che di autori emergenti. Ogni giorno arriva sulla piattaforma un nuovo film selezionato con cura dai programmatori di MUBI. Notebook esplora tutti gli aspetti della cultura cinematografica, sia su carta che online. E con MUBI GO, i membri di alcuni paesi possono ottenere un biglietto gratuito ogni settimana per vedere i migliori film in uscita in sala.

Tra le distribuzioni MUBI recenti e prossime ci sono Petite Maman di Céline Sciamma, Aftersun di Charlotte Wells, Pleasure di Ninja Thyberg, Memoria di Apichatpong Weerasethakul, First Cow di Kelly Reichardt e Shiva Baby di Emma Seligman. Le coproduzioni di MUBI includono il prossimo film di Michel Franco, Memory, One Fine Morning di Mia Hansen-Løve, Farewell Amor di Ekwa Msangi (vincitore al Sundance Film Festival) e Our Men di Rachel Lang.

MUBI è la più grande comunità di appassionati di cinema, disponibile in 190 Paesi con oltre 13 milioni di membri in tutto il mondo.Nel gennaio 2022, MUBI ha acquisito le rinomate società di vendita e produzione The Match Factory e Match Factory Productions.

Paolo Sorrentino: il prossimo film sarà sul mito di Partenope

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Paolo Sorrentino: il prossimo film sarà sul mito di Partenope

Arriva da il Mattino l’annuncio che Paolo Sorrentino è al lavoro per dirigere un film sulla sirena Partenope. La pellicola ha già il protagonista: sarà il napoletano Giampiero De Concilio, classe 1999. L’attore ha esordito al cinema nel 2018, recitando sul set della pellicola “Un giorno all’improvviso” di Ciro D’Emilio. Il film sarà un nuovo omaggio alle sue origini e alla sua città, Napoli.

Negli ultimi tempi il capoluogo campano è diventato la location preferita di tante produzioni, sia italiane sia europee che hollywoodiane. A riprova del successo di questa città come scenario di pellicole e prodotti televisivi c’è il recente film Napoli magica di Marco D’Amore, così come le serie televisive Uonderbois su Disney Plus o Equalizer 3 con protagonista Denzel Washington.

Il mito di Partenope dovrebbe raccontare la leggenda che ha dato origine alla stessa Napoli (e per questo l’aggettivo partenopeo si riferisce a questa città). “Il progetto, compreso il titolo, è un work in progress, ma la macchina produttiva ormai è avviata. Le riprese potrebbero partire entro l’estate dell’anno prossimo in città, tra il lungomare, Castel dell’Ovo, borgo Marinari, centro storico, l’università, il Duomo”, si legge su il Mattino. Secondo quanto riferisce il giornale, Giampiero De Concilio è l’attore partenopeo ventenne che si ritroverà a interpretare un quarantenne, motivo per cui dovrà probabilmente essere invecchiato ad arte dai truccatori. Sarà lui quello che avrà a che fare con la sirena Partenope, il mitico personaggio attorno a cui ruoterà tutta la storia.

Sharper: trailer del nuovo film Apple Original con il premio Oscar Julianne Moore

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Oggi Apple ha rilasciato il trailer di Sharper, il nuovo film Apple Original con la vincitrice del premio Oscar Julianne Moore che farà il suo debutto il 17 febbraio su Apple TV+. La trama del film si snoda tra i segreti di New York, dagli attici della Fifth Avenue agli angoli oscuri del Queens. Le motivazioni dei protagonisti sono sempre sospette e le aspettative vengono stravolte quando nulla è come sembra.

Sharper è diretto da Benjamin Caron e presenta un cast stellare guidato da Julianne Moore, Sebastian Stan, Justice Smith, l’esordiente Briana Middleton e John Lithgow. Il film è prodotto da Jessica Switch e Erik Feig di Picturestart, insieme a Julianne Moore, Bart Freundlich, Brian Gatewood e Alessandro Tanaka, che ne hanno anche curato la scrittura. Julia Hammer e Amy Herman sono i produttori esecutivi.

Apple TV+ offre serie drammatiche e commedie avvincenti e di qualità, lungometraggi, documentari innovativi e intrattenimento per bambini e famiglie, ed è disponibile per la visione su tutti i tuoi schermi preferiti. Dopo il suo lancio il 1° novembre 2019, Apple TV+ è diventato il primo servizio di streaming completamente originale a essere lanciato in tutto il mondo, ha presentato in anteprima più successi originali e ha ricevuto riconoscimenti più velocemente di qualsiasi altro servizio di streaming. Ad oggi, i film, i documentari e le serie originali Apple sono stati premiati con 300 vittorie e 1.316 nomination ai premi, tra cui la commedia pluripremiata agli Emmy “Ted Lasso” e il vincitore dell’Oscar come Miglior film di quest’anno “CODA“.

Il patriota: trama e cast del film con Mel Gibson

Il patriota: trama e cast del film con Mel Gibson

Regista di alcuni tra i più celebri film catastrofici di sempre, Roland Emmerich ha diretto nel corso della sua carriera anche film non legati a tale genere. Tra questi, in particolare, spicca Il patriota, lungometraggio del 2000 che segna per Emmerich un incursione nel dramma storico dopo aver diretto Godzilla e prima di dar vita a The Day After Tomorrow. Scritto da Robert Rodat, già autore di Salvate il soldato Ryan e Kursk, questo presenta una storia originale ambientata però nel violento contesto della Guerra di indipendenza americana, toccando dunque tutte le principali tematiche relative a questo brutale scontro.

Per Rodat ed Emmerich, dunque, era fondamentale dar vita ad un racconto che fosse storicamente accurato, così da poter rendere più libero le vicende che invece seguivano sviluppi frutto di fantasia. Nonostante tale volontà, Il patriota divenne particolarmente noto per le numerose controversie circa la rappresentazione di alcuni eventi e personaggi, i quali sembrano avere poco a che fare con la realtà dei fatti. In particolare, il film sembra distorcere il delicato concetto di patriottismo, sfociando in una violenza spesso inaudita. Nonostante tali critiche, il film riuscì ad ottenere un buon risultato al box office.

Il patriota arrivò infatti a guadagnare 215 milioni di dollari, ottenendo anche tre nomination ai premi Oscar per la miglior fotografia, la miglior colonna sonora e il miglior sonoro. Se visto con la consapevolezza dei suoi limiti storici, il film rimane indubbiamente un titolo particolarmente affascinante e coinvolgente. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Il patriota: la trama del film

La vicenda narrata si svolge nel 1776, nella Carolina del Sud coloniale. Benjamin Martin, un eroe di guerra franco-indiano ossessionato dal suo passato, ora non vuole altro che vivere in pace nella sua piccola piantagione e non intende partecipare a una guerra con la nazione più potente del mondo, la Gran Bretagna. Nel frattempo, però, i suoi due figli maggiori, Gabriel e Thomas, non vedono l’ora di arruolarsi nel neonato Esercito Continentale. Quando la Carolina del Sud decide di unirsi alla ribellione contro l’Inghilterra, Gabriel si iscrive immediatamente per combattere, senza il permesso di suo padre.

Ma quando il colonnello William Tavington, famoso per le sue tattiche brutali, arriva e dà alle fiamme il loro villaggio, la tragedia colpisce duramente Benjamin. Più addolorato che arrabbiato, egli sembra non possedere più alcuno spirito combattivo, ma lasciare che gli inglesi conquistino la sua terra non è concepibile e con grande sforzo Benjamin decide di imbracciare le armi per un’ultima volta. Egli si ritrova dunque rapidamente combattuto tra il dover proteggere la sua famiglia e cercare vendetta, oltre a far parte della nascita di una nuova, giovane e ambiziosa nazione.

Il patriota: il cast del film

Mentre scriveva la sceneggiatura del film, Rodat aveva da subito pensato a Mel Gibson come interprete ideale di Benjamin Martin. Per sottolineare tale volontà, descrisse il personaggio come padre di sei figli, proprio quanti ne aveva realmente Gibson. Quando però all’attore nacque anche il settimo figlio, anche Benjamin ne guadagnò uno in più. Prima di proporre il ruolo al premio Oscar, però, i produttori contattarono Harrison Ford, il quale però rifiutò ritenendo il film troppo violento. Scelto dunque Gibson per il ruolo, egli fu pagato la cifra record di 25 milioni di dollari.

Accanto a lui, nel ruolo della moglie Charlotte, vi è l’attrice Joely Richardson, mentre Gregory Smith interpreta il figlio Thomas Martin. Heath Ledger, qui in uno dei suoi primissimi ruoli di rilievo, interpreta il figlio Gabriel. Tale personaggio ha segnato una svolta nella sua carriera, poiché fino a quel momento egli riceveva solo offerte per ruoli da adolescente. Tra gli altri figli di Benjamin si ritrovano anche Trevor Morgan come Nathan, Logan Lerman come William e Skye McCole Bartusiak come Susan. L’attore Jason Isaacs interpreta lo spietato colonnello William Tavington, mentre Chris Cooper è il colonnello Harry Burwell e Tom Wilkinson il generale Charles Cornwallis, realmente esistito.

Il patriota cast

Il patriota: la vera storia e gli errori presenti nel film

Come accennato, gli eventi principali del film sono frutto dell’immaginazione degli autori, mentre il contesto in cui questi avvengono è assolutamente veritiero, o quasi. Alcuni dei personaggi dell’esercito britannico sono infatti chiaramente ispirati a veri colonnelli e generali. Tavington, ad esempio, ricalca l’ufficiale Banastre Tarleton, tra i più valorosi della cavalleria inglese. Nel film, però, questi è rappresentato come un sadico criminale, mentre nella realtà non era più violento di Francis Marion, l’uomo a cui ci si è ispirati per il protagonista Benjamin. Quest’ultimo era tutt’altro che di animo nobile come il protagonista del film, bensì era noto come schiavista convinto, sempre pronto a terrorizzare la popolazione della Carolina.

Allo stesso modo, nel ritrarre Charles Cornwallis si è data un’immagine di lui quale arrogante ed egocentrico militare. In realtà, Cornwallis si era spesso espresso a favore dei coloni americani, servendo il suo paese in esercito solo per spirito di dovere. Infine, errori si ritrovano anche nella rappresentazione della battaglia finale, che ricalca quella celebre svoltasi a Cowpens. Nella realtà, però, non vi era Cornwallis al comando dei britannici, bensì lo stesso Tarleton, con circa mille uomini contro i quasi duemila rivoluzionari americani. Per l’esercito inglese si trattò di una disfatta particolarmente scottante, ma sul campo di battaglia non vi era traccia di Marion, né questi si scontrò apertamente con Tarleton come avviene nel film.

Il patriota: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire del film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Il patriota è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Chili, Google Play, Apple iTunes, Tim Vision e Amazon Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. È bene notare che in caso di noleggio si avrà soltanto un dato limite temporale entro cui guardare il titolo. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di giovedì 12 gennaio alle ore 21:25 sul canale Nove.

Fonte: IMDb

Somebody I Used To Know con Alison Brie dal 10 febbraio su Prime Video

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Somebody I Used To Know è diretto da Dave Franco (The AfterpartyNow You See Me franchise) e scritto da Franco con Alison Brie (Community, GLOW). Si tratta della quarta collaborazione tra Franco e Brie (The RentalThe Disaster ArtistThe Little Hours). Il cast corale, guidato da Alison Brie e Jay Ellis (Insecure, Top Gun: Maverick), è composto da Kiersey Clemons (DopeSweetheart), Haley Joel Osment (The Sixth SensePay It Forward), Danny Pudi (CommunityKnights of Badassdom) e Julie Hagerty (Freddy Got FingeredAirplane!).

Ally (Alison Brie), produttrice TV maniaca del lavoro, affronta una grande battuta d’arresto professionale che la porta a trovare conforto nella sua cittadina d’origine. Passa una serata frenetica a ricordare il suo primo amore, Sean (Jay Ellis), e inizia a mettere in discussione tutto rispetto alla persona che è diventata. La situazione si fa ancora più confusa quando scopre che Sean si sta per sposare con Cassidy (Kiersey Clemons) la cui sicurezza e creatività ricordano a Ally la persona che era lei stessa un tempo. Diretto da Dave Franco e scritto da Franco & Alison Brie, Sombody I Used To Know è una storia d’amore non convenzionale su tre persone che inaspettatamente si aiutano l’un l’altra a riscoprire chi sono veramente, da dove arrivano e dove stanno andando.

Diretto da Dave Franco Scritto da Dave Franco & Alison Brie Cast Alison Brie, Jay Ellis, Kiersey Clemons, Haley Joel Osment, Danny Pudi, Julie Hagerty, Amy Sedaris

Harry Potter e la pietra filosofale: cast, libro e streaming del film

Con l’arrivo nelle sale di tutto il mondo del film Harry Potter e la pietra filosofale prende vita una delle saghe fantasy più celebri e dal maggior successo di sempre. È il 2001 quando gli spettatori vengono condotti dal regista Chris Columbus alla scoperta di Hogwarts e del magico mondo dei maghi. Un mondo nato dalla penna di J. K. Rowling e che ha negli anni conquistato sempre più fan in ogni parte del mondo per le sue tematiche legate alla crescita, all’amicizia e al coraggio.

Tutto prende vita nel momento in cui la Warner Bros. compra i diritti del libro nel 1999, avviando la produzione della sua trasposizione. Il libro, pubblicato nel 1997, era in breve tempo diventato un vero e proprio caso letterario, tradotto in 77 lingue e con una vendita complessiva di circa 120 milioni di copie. Tale risultato spinse da subito lo studios cinematografico a portare sul grande schermo tale storia, avvalendosi di effetti speciali, scenografie e costumi rimasti nell’immaginario collettivo. Dopo lunghi preparativi, il film fu infine pronto per arrivare in sala e andare incontro ad un pubblico particolare curioso.

Nonostante non tutti fossero convinti del successo assicurato di cui si teorizzava, Harry Potter e la pietra filosofale si affermò da subito come un vero e proprio campione di incassi. A fronte di un budget di circa 125 milioni, il titolo ha infatti incassato oltre un miliardo di dollari a livello globale. Ad oggi è il secondo film dal maggior successo della saga, secondo solo a Harry Potter e i Doni della Morte – Parte 2. Tale risultato permise di far proseguire le avventure cinematografiche del giovane mago, con ulteriori 7 sequel e numerosi altre attività legate al titolo. Ad oggi, quello di Harry Potter è infatti uno dei franchise più redditizi della storia.

Harry Potter e la pietra filosofale: la trama del film

La storia del film si apre sul piccolo Harry Potter, rimasto orfano all’età di un anno viene consegnato agli zii materni, i quali li accolgono malvolentieri e lo fanno crescere in un clima ostile. Crescendo il ragazzo impara a sopportare i soprusi degli zii e di suo cugino Dudley, finché arriva il giorno della sua rivalsa. Alla vigilia del suo undicesimo compleanno, infatti, Harry riceve una misteriosa lettera dalla scuola di magia e stregoneria di Hogwarts. Egli si ritrova così ad essere ammesso lì dove i suoi stessi genitori studiarono e si conobbero. Liberatosi degli asfissianti zii, Harry intraprende così il primo vero viaggio della sua vita. Durante questo ha modo di conoscere nuovi amici, come Ron, Hermione e il guardiacaccia Hagrid. Sulla sua strada non mancheranno però anche dei nemici, come il giovane e arrogante Draco Malfoy.

Giunto alla scuola, Harry si ritrova catapultato in un mondo incredibile, ricco di magia, segreti e possibilità. Ben presto, però, egli capirà di essere al centro di qualcosa di più grande. La cicatrice a forma di saetta che porta sulla fronte sin dal giorno in cui i suoi genitori morirono inizia a bruciare più che mai. È un avvertimento, che lo porterà a scoprire che qualcosa di malvagio si aggira per la scuola. Qualcosa che si credeva morto ma che sembra esserlo solo in parte. Harry si troverà così al principio di una battaglia che gli rivelerà il suo oscuro passato, e che potrà vincere soltanto con l’aiuto dei suoi nuovi amici. Se c’è una cosa che infatti il giovane mago comprende durante la sua permanenza ad Hogwarts è che la magia più forte di tutte è l’amicizia.

Harry Potter e la pietra filosofale: il cast del film

Per un film tratto da un romanzo tanto popolare la scelta degli interpreti è fondamentale. I produttori svolsero lunghi casting per cercare gli interpreti più idonei per quei personaggi tanto iconici. Per il ruolo di Harry Potter venne infine scelto Daniel Radcliffe, all’epoca noto solo per alcune partecipazioni televisive. I genitori di questi, tuttavia, erano inizialmente restii a lasciare che il figlio ottenesse la parte, spaventati dalla popolarità che avrebbe ottenuto. Questi si lasciarono però infine convincere, e la stessa Rowling affermò che Radcliffe possedeva proprio il genere di volto che aveva immaginato per il personaggio. Il personaggio di Ron Weasley, migliore amico di Ron, è invece interpretato da Rupert Grint. Grande fan dei libri, questi si ritenne perfetto per la parte essendo rosso di capelli, e dopo aver inviato un video provino venne ricontattato ottenendo infine il ruolo.

Emma Watson venne proposta per la parte di Hermione Granger dalla sua insegnante di teatro. L’attrice sostenne ben cinque provini prima di ottenere il ruolo, e a convincere i produttori fu proprio la fiducia in sé stessa dimostrata. Il ruolo di Rubeus Hagrid è stato invece ricoperto da Robbie Coltrane, a sua volta grande fan dei libri e che si preparò alla parte parlando con l’autrice del passato e del futuro del personaggio. Il celebre preside Albus Silente è invece qui interpretato da Richard Harris. Questi inizialmente aveva rifiutato il ruolo, ma cambiò idea dopo che sua nipote gli disse che non gli avrebbe più parlato se non lo avesse interpretato. Tra i più celebri personaggi della saga, Severus Piton è interpretato dal grande Alan Rickman, il quale accettò entusiasta e lavorò a lungo insieme alla Rowling per caratterizzare il personaggio sia caratterialmente che esteticamente. Infine, Tom Felton è l’interprete di Draco Malfoy, mentre Maggie Smith della professoressa McGranitt.

Harry Potter e la pietra filosofale: le differenze tra il libro e il film

Nell’adattare il romanzo in un film, il regista e lo sceneggiatore hanno definito l’operazione come particolarmente complessa. Molte delle situazioni descritte nel testo risultavano infatti di difficile realizzazione. Altre si preferì tralasciarle poiché ininfluenti ai fini della storia principale. Nel processo di riscrittura, ad ogni modo, la Rowling ebbe modo di supervisionare il lavoro, arrivando ad approvare una sceneggiatura finale che per lei era particolarmente fedele a quanto narrato nel romanzo. Grossomodo, gli autori del film modificarono solo alcuni piccoli dettagli, eliminando personaggi come quello di Pix e alterando alcuni degli incontri tra i principali personaggi. Harry e Draco, ad esempio, nel film si conoscono per la prima volta proprio all’interno di Hogwarts.

Per quanto riguarda la struttura degli eventi, invece, il film mantiene inalterato quanto viene narrato nel film, dimostrandosi effettivamente come un adattamento particolarmente fedele. Inizialmente, però, lo sceneggiatora aveva incluso un particolare dettaglio, mai rivelato, che fu però rimosso su volontà della Rowling. La scrittrice, infatti, affermò che questo entrava in aperto contrasto con una rivelazione che si sarebbe concretizzata soltanto nel quinto libro, al quale stava in quel momento lavorando. L’introduzione di quel dettaglio contraddiceva questo evento futuro, e si preferì dunque rimuoverlo. L’autrice non ha però mai voluto rivelare la natura di questo, lasciando così il dubbio ai suoi numerosi lettori.

Harry Potter e la pietra filosofale: il trailer e dove vedere il film in streaming

Per gli appassionati del film è possibile fruire di questo grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Harry Potter e la pietra filosofale è infatti disponibile nel catalogo di Rakuten TV, Chili Cinema, Google Play, Infinity, Apple iTunes e Amazon Prime Video. Per vederlo, basterà sottoscrivere un abbonamento generale o noleggiare il singolo film. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. È bene notare che in caso di noleggio si ha soltanto un determinato periodo di tempo entro cui vedere il titolo. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di giovedì 12 gennaio alle ore 21:20 su Canale 5.

Fonte: IMDb

Che Dio ci aiuti, la Suor Angela di Elena Sofia Ricci ancora protagonista

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La settima stagione di Che Dio ci aiuti sarà in prima serata su Rai 1 dal 12 gennaio, ma i prossimi dieci saranno solo gli ultimi episodi – per ora – di una fiction che dal 2011 accompagna e avvince il pubblico italiano. Grazie anche, e soprattutto, alla Suor Angela di Elena Sofia Ricci, ancora una volta protagonista, nonostante questa sia la stagione del passaggio di testimone, come confermato alla presentazione ufficiale della serie diretta da Francesco Vicario e Isabella Leoni.

Più di una serie, più di una Fiction

“Una carezza per l’anima” secondo Luca Bernabei di Fremantle, che sottolinea l’autoironia e la dolcezza del personaggio principale, una chiave per un prodotto che racconta il mondo dei sentimenti con leggerezza, ma anche profondità. E “qualità”, parola chiave per Maria Pia Ammirati, alla base di “un successo ininterrotto da 12 anni nel quale il pubblico si riconosce” anche per la capacità di intercettare “certe realtà”, di rappresentare una “famiglia nuova, inclusiva, ampia, non più da ‘Mulino Bianco’, ma nella quale tutti i protagonisti sono sullo stesso piano”.

Una “favola, ma non una favoletta”, continua la Direttrice di Rai Fiction, nella quale le suore, “giovanissime e più mature, sagge e imprevedibili”, sono coinvolte in “dinamiche nuove”. Originate spesso da personaggi nuovi, che si mescolano agli inevitabili ritorni di volti noti. Come sottolinea il regista, che presenta i volti nuovi di una stagione nella quale vedremo Suor Angela costretta ad allontanarsi temporaneamente dal Convento degli Angeli Custodi, lasciando un vuoto nel cuore di Azzurra. Novizia, che farà di tutto per farla tornare, e che sarà parecchio impegnata con i personaggi di cui seguiremo (dis)avventure, drammi e nuovi amori.

Novità e conferme di Che Dio ci aiuti 7

Come la Sara Luparini di Federica Pagliaroli, esuberante romana in fuga con la passione per le acconciature e il make-up che, dietro unghie laccate e abiti provocanti, cela un’anima ferita e che nel convento scopre “un Universo della sua vita che non conosceva”, come dice Vicario, che ne anticipa “la storia d’amore molto complicata”. E poi Cate Saltalamacchia e Ludovica Perini, di Ileana D’Ambra ed Emma Valenti, l’una – quasi una “mascotte“, “il personaggio più in difficoltà”, “molto comica, ma ci farà commuovere” – col desiderio di cantare e l’altra con la voglia di diventare un’avvocata di successo e in cerca di un alloggio, entrambe ancora ignare che, forse, quello che sognano non è quello di cui hanno realmente bisogno, e che promettono tutte delle parabole di crescita notevoli.

Con loro, il barista Ettore e il piccolo Elia, oltre ovviamente alla Suor Teresa di Fiorenza Pieri, che il regista definisce “bravissima” nel portare “dinamiche molto divertenti” nel suo essere “antagonista”. Un difficile compito di inserirsi in questo contesto come nuova suora, che lei stessa racconta. “E’ stata come una vestizione, davvero – dice. – Non prendo il posto di nessuno, ma sono un nuovo elemento. Inizialmente antipatica, ma di una rigidità costruita, con una armatura che il mio personaggio mette per ripararsi da quel che ha dovuto affrontate nella vita. Un atteggiamento esteriore, che mi ha divertito costruire”.

Su tutte, senza nulla togliere a nessuno, Francesca Chillemi, la Azzurra Leonardi in Corsi Alla quale “non è stato insegnato a essere amata, e amare, – come ricorda. – Qualcosa che ha scoperto nel convento. Ti scalda il cuore pensare che non tutti nasciamo con le stesse potenzialità, anche dal punto di vista affettivo, e Che dio ci aiuti dà quella speranza, di trovarla e costruirla. Quando hai accanto una famiglia cosi scalmanata è quella che ti fa crescere, ed entrare in quel convento è stato come vincere una lotteria”.

Elena Sofia Ricci: Addio a Suor Angela, o forse no…

“L’amore è il protagonista di questa serie, e il pubblico si è sentito investito di tutto questo amore, è questa la grande forza di Che dio ci aiuti – chiosa Elena Sofia Ricci, che torna sul proprio destino all’interno della produzione. – Una serie che non è facile lasciare dopo qualche anno“. Dice ancora, prima di ringraziare “la Rai, Lux Vide del gruppo Fremantle e chi la scrive, per l’attenzione molto forte al femminile che c’è da tanti anni e per i moltissimi casi di femminile e di ragazze in difficoltà raccontati in una televisione che da sempre dà tanto spazio agli attori e nella quale non è facile trovare tutte queste possibilità di interpretare dei ruoli di donne. E’ importante. Grazie per aver dato voce a tutte queste donne”.

“Ma nella serie viene trattato in maniera meravigliosamente umana anche l’aspetto spirituale” – ricorda l’attrice. – Suor Angela è scorretta, una delle più grandi peccatrici della tv italiana, qualcosa che ce la rende umana e ce l’ha fatta tanto amare, come anche la sua capacità di umanamente relazionarsi con il mistico. Sono memorabili i suoi dialoghi con Cristo, con Dio, che a ogni fine puntata ci gettano nel mare degli interrogativi nel quale annaspiamo tutti i giorni. E che qualche volta ci hanno anche permesso di dare qualche risposta, almeno a vedere le testimonianze del pubblico che spesso ci scrive. Che Dio ci aiuti è un po’ un ansiolitico, in questo senso”.

Inevitabile concludere con il tema caldo di quest’anno, quello che era stato presentato come l’addio della protagonista della serie. “Suor Angela quest’anno ci sarà un pochino meno, è cosa nota – dice la Sofia Ricci. – ma la amo talmente che non so cosa sarà nel futuro, si vedrà…“. Parla di un “rigurgito“, sovrapponendo Suor Angela a sé stessa, quando aggiunge di aver avuto la voglia e il bisogno di tornare “a fare teatro, cui era tanto affezionata da ragazza, quando tra una rapina e un’altra faceva uno spettacolo”. Si parla della sua tournée de La dolce ala della giovinezza. “E’ la quinta donna di Tennessee Williams che porto in scena, ma il teatro è da dove vengo, è la mia passione, che ho lasciato per tanti anni, ma siccome sono una attrice fuori di testa ho bisogno di cambiare. Sono allergica alla ripetitività, per questo passo dal cinema alla tv al teatro, anche come regista, devo continuamente mettermi in discussione, per carattere, alzare l’asticella, crescere, cambiare. Sono una donna molto curiosa, più passano gli anni e più lo divento”. “Da Suor Angela però facevo fatica a separarmi, la amo troppo. Ci ricascavo sempre perché mi è entrata nel cuore. In questa serie ci sarò, la chiuderò, poi vedremo nel futuro cosa sarà. Da me ci si può aspettare un po’ di tutto, vai a sapere… Come diceva mio analista: ‘la parola fine nella vita si può mettere, e togliere”.

Quando gli X-Men incontrano l’MCU: come e dove si incontreranno i due universi?

Il primo seme di mutazione è stato impiantato nel MCU, ufficialmente con Mrs Marvel. Il gene degli X-Men è stato impiantato nell’MCU. Il tratto distintivo dei mutanti, il gene-X, è stato ora ufficialmente scoperto dai personaggi del Marvel Cinematic Universe. Ora al franchise non resta che sviluppare i tratti dei personaggi e le loro storie. Come si inserirà il team all’interno di un franchise cinematografico già complesso?

Ecco allora come potrebbero apparire gli X-Men dell’MCU. Queste idee sono tratte principalmente da 3 fonti: dagli eventi che hanno già avuto luogo nell’MCU; dai fumetti della Marvel Comics – sia dentro che fuori da Terra-616 – e dall’articolo qui citato di ComicBookMovie.com.

Le origini del gene X

celestiali mcuPrima di di immergersi nel panorama attuale dell’MCU, è giusto fare un balzo nel passato del franchise. Nell’Universo Cinematografico Marvel, al tempo della creazione dell’umanità una schiera di Celestiali si è recata sulla Terra segnando tutta la storia futura del pianeta. I Celestiali sono conosciuti per la loro capacità di generare vita di tutti i tipi e di manipolare le specie esistenti. I Celestiali sono inoltre in grado di “impiantare” i propri embrioni al centro dei pianeti che visitano. Loro depositano l’embrione celeste e questo rimane sommerso per anni fino a quando non è pronto per nascere. Sappiamo anche che l’embrione celeste emerge, o nasce, in base alla quantità di vita intelligente che abita il pianeta.

Cosa c’entra tutto questo con i mutanti? Nell’MCU, i Celestiali hanno lasciato un embrione anche sulla Terra e, nel corso degli anni, hanno fatto di tutto per proteggere il proprio feto sulla Terra. Prima hanno mandato gli Eterni sul pianeta. Poi è arrivato il turno dei Devianti. Tuttavia, Arishem ha perso il controllo e ha costretto gli Eterni a combattere i Deviantiaffinché questi ultimi non uccidessero troppe persone sulla Terra (cosa che avrebbe messo in pericolo la nascita dell’embrione).

E se il piano messo in campo dai Celestiali fosse più ampio e coinvolgesse anche gli X-Men? E se i Celestiali avessero impiantato un gene in più – o un gene-X – all’interno di una certa percentuale della razza? Questi geni extra potrebbero risvegliarsi man mano che l’umanità si evolve e che il pianeta si avvicina all’emergere dell’embrione celeste. Una volta attivati, i geni potrebbero dare vita a persone potentissime e geneticamente mutate. Un sistema di difesa naturale per la Terra, non solo contro i Devianti, ma contro qualsiasi minaccia.

Che cosa si sa degli X-Men nell’MCU?

Thanos-in-Avengers-Endgame-MCULa serie Diseny+ Ms. Marvel ci ha insegnato due cose molto importanti. La prima è l’esistenza del gene-X nell’MCU, indipendentemente dagli imbrogli multiversali o dallo snap di Thanos. La seconda è che la presenza dei mutanti non è un fatto pubblicamente noto. Non a caso, quando Bruno rivela a Kamala che il suo DNA presenta una “mutazione”, lei non comprende. Questa è una chiara spiegazione: i geni-X hanno appena iniziato ad attivarsi tra gli abitanti della terra e nessuno sa di cosa si tratti. Potrebbe esserci stato qualche esempio di attivazione prematura del geneX. In tal caso, Apocalypse o Selene sarebbero i primissimi casi di un’umanità così evoluta da permettere ai geni di sbloccarsi.

Nel frattempo, mutanti come Logan, Xavier o Magneto sono venuti al mondo, ma pochissime persone sul nostro pianeta ne sono a conoscenza. Il governo americano sa, ma è una questione altamente top secret. Persino il presidente, la SHIELD e le altre potenze sono tenuti all’oscuro, per il timore che le informazioni sui mutanti scatenino una guerra di razza. Il governo potrebbe avere addirittura strutture top secret nascoste in tutto il paese in cui i mutanti vengono sfruttati per la ricerca. Attraverso queste strutture, il governo potrebbe aver scoperto lo stadio evolutivo dei mutanti e, di conseguenza, la velocità con cui i geni X stanno cominciando a manifestarsi tra gli umani. Il tutto avverrebbe perché il gene X, tramandato attraverso le generazioni, si è mescolato nelle riproduzioni tra mutanti (ignari) e non-mutanti.

La scuola di Xavier per Giovani Dotati

xavier schoolXavier è uno dei più vecchi mutanti in vita sulla Terra ad aver manifestato i suoi poteri, ma anche lui ha avuto bisogno di molto tempo per capire cosa gli stava accadendo. Imparare a controllare i propri poteri è stato uno sforzo ancora più grande. Ora, Xavier può sentire i pensieri di chiunque si trovi nelle sue vicinanze in ogni momento. Questo X- Men è così potente che, se si sforza, può cogliere i pensieri di chiunque sulla Terra.

Una volta dominati i propri poteri, il passo successivo per Xavier è stato scoprire quanti altri erano come lui. Usando le sue abilità, Xavier ha raggiunto gli altri mutanti – quasi tutti manofestano il gene-X da adolescenti o da giovani – e ha offerto loro un posto dove stare e dove imparare a controllare le proprie capacità. I suoi primi studenti sono stati Cyclops, Jean Grey, Colossus, Nightcrawler, Storm, Angel, Beast e Wolverine.

La scuola di Xavier è in realtà più di un programma di addestramento: diventa scuola e casa per i giovani mutanti, e per i loro insegnanti. Come potrebbe essere rappresentata nell’MCU la scuola di Xavier? Una grande quantità di personaggi iconici vivono al suo interno, da Iceman a Wolverine. La scuola è un ambiente già apprezzato dall’MCU e, anche in questo caso, potrebbe essere teatro di cameo e collaborazioni interessanti tra personaggi vecchi e nuovi.

La prima apparizione MCU: The Mutants

x-men mcuDetto questo, il progetto MCUThe Mutants” potrebbe essere una nuova serie Disney+ che in ogni episodio si contentra su un X-Men diverso. Il primo episodio potrebbe avere Xavier come protagonista per raccontare come si sono manifestati i suoi poteri, com’è entrato in contatto con gli altri mutanti e, ovviamente, le origini della scuola.

Questa operazione fornirebbe tutte le informazioni necessarie sugli X-Men attraverso un unico prodotto specifico, senza dover per forza introdurre i singoli membri approssimativamente in un film. Allo stesso modo, ogni film con uno o più X-Men potrebbe concentrarsi sull’azione senza dover perder tempo a contestualizzare i vari personaggi.

Proprio come il primo film dei Vendicatori, il primo film degli X-Men dovrebbe mostrare la formazione della squadra a partire dai mutanti nella scuola di Xavier. Sempre come nel primo film dei Vendicatori, non ci dovrebbe essere nessun personaggio con tutti i riflettori puntati su di sé. Il focus sarebbe la nuova squadra MCU. Concludendo il paragone, Wolverine potrebbe essere l’Hulk degli X-Men. E voi siete d’accordo con queste teorie? Come vi immaginate la versione MCU degli X-Men?

Fantastici Quattro: tutti i progetti della Fase 5 del MCU in cui potrebbero apparire

I Fantastici Quattro saranno parte integrante della Fase 6 del MCU, ma alcuni film e serie tv della Fase 5 potrebbero nascondere la loro prima apparizione segreta. Marvel’s Fantastic Four introdurrà l’omonima famiglia di supereroi nel Marvel Cinematic Universe all’inizio del 2025, ma la loro effettiva prima apparizione nell’universo potrebbe avvenire molto prima del loro film solista.

Mister Fantastic, la Donna Invisibile, la Torcia Umana e la Cosa saranno sicuramente personaggi importanti nella Fase 6 e nel culmine della Saga del Multiverso, ma il MCU deve cogliere l’opportunità di introdurre la Prima Famiglia Marvel molto prima, magari in uno dei numerosi film e serie della Fase 5 in arrivo. In questo modo si potrebbe preparare perfettamente l’attesissimo film solista dei Fantastici Quattro e consolidare il loro posto nella più ampia Saga del Multiverso.

Ant-Man And The Wasp: Quantumania

Ant-Man and the Wasp: QuantumaniaAnt-Man incontrerà per la prima volta Kang il Conquistatore in Ant-Man and the Wasp: Quantumania, che segna la prima apparizione del cattivo nel Marvel Cinematic Universe e prepara la sua battaglia con gli Avengers in The Kang Dynasty. Tuttavia, in quanto punto di partenza per la Fase 5, Quantumania potrebbe avere più spunti per il futuro della Saga del Multiverso che semplicemente introdurre Kang il Conquistatore. In effetti, una recente rivelazione sul prossimo sequel si basa su una teoria secondo cui i Fantastici Quattro potrebbero fare il loro debutto sulla Terra-616 insieme a Kang. Ancora più entusiasmante è il fatto che il MCU potrebbe aver già scelto l’attore che interpreterà Reed Richards, alias Mister Fantastic, in futuro.

Le indiscrezioni sull’origine dei Fantastici Quattro nel MCU che si legano direttamente al Regno Quantico, spiegando così la loro assenza durante gli eventi della Saga dell’Infinito, puntano direttamente all’introduzione della squadra in Quantumania. Queste voci sono aumentate dopo che è stato rivelato che la star di The Good Place William Jackson Harper, una delle scelte preferite dai fan per il ruolo di Reed Richards, sarebbe apparso in Quantumania come personaggio non rivelato. Sebbene non ci siano state indicazioni da parte della Marvel sul fatto che Harper interpreterà Richards nel film o che gli altri membri dei Fantastici Quattro vi appariranno, è difficile negare il tempismo del suo casting poco prima del debutto dei Fantastici Quattro.

Secret Invasion

Secret InvasionMolti personaggi del MCU preferiti dai fan saranno rivelati come impostori Skrull nel prossimo show Disney+ Secret Invasion, definendo un paradigma nuovo di zecca per il franchise in futuro. È ovvio che la Terra non sarà più la stessa dopo gli eventi di Secret Invasion, ora che è stato rivelato che chiunque può essere un impostore alieno. Un cambiamento così ampio nell’equilibrio del potere indica che nuovi eroi e cattivi possono salire alla ribalta del MCU. La serie punta a essere il più grande progetto Marvel Disney+ e ci sono pochi modi migliori per consolidare questo concetto che introdurre i Fantastici Quattro.

La presenza degli Skrull offre a Secret Invasion l’opportunità di introdurre Super Skrull, uno dei nemici più importanti dei Fantastici Quattro nei fumetti Marvel. Se così fosse, avrebbe perfettamente senso che la super-squadra si mostrasse in opposizione a questo villain emergente, anche se solo per un breve cameo che ne anticipa la battaglia in un progetto imminente. I Fantastici Quattro sono troppo legati alla razza Skrull per non partecipare del tutto agli eventi di Secret Invasion, che potrebbe benissimo creare il villain principale di Fantastic Four se la Marvel gioca bene le sue carte.

Loki 2

Tom Hiddleston LokiLa seconda stagione di Loki è una delle serie più attese del 2023, essendo uno dei due soli show del MCU Disney+ di cui è stata ordinata una seconda stagione. Dopo aver introdotto la variante di Kang nota come Colui che resta nel finale della prima stagione di Loki, si prevede che Loki avrà un ruolo importante negli eventi della Saga del Multiverso. Soprattutto visto il legame dell’Autorità per le Varianti Temporali con i prossimi film, tra cui Deadpool 3, le avventure del dio dell’inganno avranno un ruolo importante nella creazione della Dinastia Kang, compresa la potenziale formazione della squadra che potrebbe finalmente sconfiggere Kang alla fine della Fase 6.

I Fantastici Quattro sono noti per le loro avventure coi viaggi nel tempo nei fumetti Marvel, il che li rende un bersaglio perfetto per la TVA. La squadra potrebbe essere arrestata in Loki, soprattutto se Kang il Conquistatore sarà il cattivo della seconda stagione di Loki. La loro incarcerazione per mano di Kang e degli agenti della TVA non solo spiegherebbe l’assenza dei Fantastici Quattro dalla Saga dell’Infinito, ma anche il loro ritorno quando il Multiverso inizierà a disfarsi in seguito agli eventi esplorati in Loki. Un’apparizione del genere consentirebbe inoltre alla squadra di scontrarsi con Kang all’inizio della loro permanenza nell’MCU, preparandoli a una lunga rivalità con il cattivo.

Captain America: New World Order

sam wilson captain americaCaptain America: New World Order introdurrà probabilmente, come dice il nome, una nuova gerarchia di potere nel Marvel Cinematic Universe, mentre Sam Wilson continuerà a farsi strada come nuovo Capitan America. Captain America 4 è importante per il MCU non solo come esplorazione del nuovo Capitan America, ma anche per la costruzione della prossima schiera di Vendicatori. Il film dovrebbe esplorare il ruolo di Sam come nuovo leader dei Vendicatori, facendo potenzialmente conoscere al protagonista del MCU diversi nuovi eroi, ma forse nascondendo l’introduzione a sorpresa dei Fantastici Quattro.

Sebbene molte teorie abbiano suggerito i titoli più “cosmici” della Fase 5 come prima apparizione dei Fantastici Quattro, New World Order può perfettamente introdurre la squadra in modo concreto, stabilendo il suo ruolo per l’umanità prima di seguirla nelle sue imprese eroiche decisamente poco “terrene”. Un’apparizione del genere potrebbe anche spiegare la storia delle origini dei Fantastici Quattro nel MCU, che evidentemente non sarà inclusa nel loro prossimo film da solista. L’apparizione della Prima Famiglia Marvel in New World Order, o in qualsiasi altro titolo della Fase 5, darebbe al pubblico un irresistibile assaggio di ciò che verrà, aumentando ancora di più l’attesa per Fantastic Four nel 2025.

The Son: trailer del film con Hugh Jackman

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The Son: trailer del film con Hugh Jackman

Dopo lo straordinario successo di The Father – Nulla è come sembra, film rivelazione vincitore di due Premi Oscar, Florian Zeller torna alla regia con il suo secondo film, The Son, opera seconda della sua trilogia,  che è stato presentato in  Concorso alla 79ª Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia

Nel cast del film The Son Hugh Jackman, Laura Dern, Vanessa Kirby, Zen McGrath, Hugh Quarshie e con Anthony HopkinsThe Son è prodotto da Ciné@Embankment FilmsFilm4 e See-Saw Films ed è un’esclusiva per l’Italia Leone Film Group. Il film è distribuito nelle sale italiane da 01 Distribution.

La trama del film

Due anni dopo il divorzio dei genitori, il diciassettenne Nicholas non può più vivere con sua madre. Il male di vivere che sente è diventato una presenza costante e il suo unico rifugio sono i ricordi dei momenti felici di quando era bambino.  Il ragazzo decide di trasferirsi dal padre Peter, che ha appena avuto un figlio dalla sua nuova compagna. Peter prova a occuparsi di Nicholas pensando a come avrebbe voluto che suo padre si prendesse cura di lui ma nel frattempo cerca di destreggiarsi tra la sua nuova famiglia e la prospettiva di un’allettante carriera politica a Washington. Tuttavia, mentre cerca di rimediare agli errori del passato, perde di vista il presente  di Nicholas. THE SON è un racconto destinato a risuonare profondamente in chiunque abbia dovuto lottare per la propria famiglia. Qual è il confine tra ciò che è meglio per noi e le responsabilità che abbiamo verso gli altri e verso i nostri figli?

Jennifer Coolidge: 10 cose che non sai sull’attrice

Jennifer Coolidge: 10 cose che non sai sull’attrice

Sul finire degli anni Novanta l’attrice Jennifer Coolidge è diventata una vera e propria icona grazie ai film di American Pie. Dopo di questi, la sua carriera è proseguita principalmente su toni comici o demenziali, tra serie e film. Solamente in anni più recenti ha ottenuto ruoli più interessanti, che le hanno permesso di dimostrare nuovi aspetti del suo talento. Oggi è un’attrice particolarmente amata e rispettata, con nuova seconda vita lavorativa dalle buone promesse future.

Ecco 10 cose che non sai di Jennifer Coolidge.

Jennifer Coolidge: i suoi film e le serie TV

1. Ha recitato in celebri film. Il primo grande ruolo cinematografico della Coolidge lo si ha in American Pie (1999), la commedia demenziale dove interpreta Jeanine, la mamma di Steve Stiffler, interpretato da Seann William Scott. L’attrice ha poi ripreso tale ruolo anche in American Pie 2 (2001) e American Pie – Il matrimonio (2003). Ha poi recitato anche in La rivincita delle bionde (2001), Una bionda in carriera (2003), con Reese Whiterspoon, Hot Movie – Un film con il lubrificante (2006), Cambia la tua vita con un click (2006), Epic Movie (2007) e Il cattivo tenente – Ultima chiamata New Orleans (2009), con Nicolas Cage. Nel 2012 torna ad interpretare Jeanine Stiffler in American Pie: Ancora insieme, per poi recitare nei film Alla ricerca di Jane (2013), Amiche in affari (2020), Una donna promettente (2020), con Carey Mulligan, Single per sempre? (2021) e Un matrimonio esplosivo (2023), con Jennifer Lopez.

2. È nota anche grazie ad alcune serie TV. Oltre a tanto cinema, nella carriera della Coolidge non mancano anche prodotti televisivi di rilievo. Negli anni l’attrice si è infatti distinta sul piccolo schermo per aver recitato in alcuni episodi di serie come Seinfeld (1994), Sex and the City (2003), Friends (2003), La ita secondo Jim (2003-2004), Joey (2004-2006), Nip/Tuck (2007-2008) e La vita segreta di una teenager americana (2008-2013). Ha poi avuto un ruolo fisso, quello di Sophie, nella sit-com 2 Broke Girls (2012-2017). Dal 2021 è una delle protagoniste di The White Lotus, mentre nel 2022 la si ritrova anche in The Watcher.

3. Ha lavorato anche come doppiatrice. Nel corso degli anni la Coolidge ha avuto occasione di lavorare anche come doppiatrice, da prima dando voce al personaggio di Miss Kremzer nella serie animata King of the Hill e in seguito alla zia Fanny del film d’animazione Robots, dove come doppiatori figurano anche Ewan McGregor e Robin Williams. Ha poi doppiato Daisy nel film Dr. Dolittle 4 (2008), Jaclyn in Igor (2008), Lazy Susan in Gravity Falls (2012-2016) e Mary Meh in Emoji – Accendi le emozioni (2017).

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Jennifer Coolidge in American Pie

4. Il film l’ha resa una delle prime Milf della storia. Nel film American Pie, prodotto nel 1999, Jennifer Coolidge interpreta la mamma di Stifler, donna attraente e sensuale capace di far perdere la testa a molti ragazzi, tra i quali Paul Finch. Proprio per via di queste sue caratteristiche, viene definita dai ragazzi protagonisti con il termine Milf. Circolante già da qualche anno, soprattutto su internet, questo appellativo è divenuto un tormentone globale proprio in seguito all’uscita del film. La Coolidge può oggi essere considerata una delle prime Milf della storia.

5. American Pie le ha cambiato la vita. In più occasioni la Coolidge ha raccontato di come recitare nella serie di film American Pie le abbia cambiato la vita. Pur non essendo il suo un personaggio particolarmente presente nei film, le scene che la vedono protagonista sono bastate a renderle iconiche e a cambiare la percezione che gli altri hanno di lei. L’attrice ha ad esempio raccontato di come in seguito all’uscita del film abbia inaspettatamente aumentato le proprie interazioni sessuali, attirando persone che un tempo definiva non alla sua portata.

Jennifer Coolidge in Friends

6. Ha recitato in un episodio della nota sit-com. Nel terzo episodio della decima stagione di Friends, intitolato Abbronzatura a spruzzo, l’attrice ha ricoperto il ruolo di Amanda Buffamonteezi, ex coinquilina di Monica e Phoebe. Nell’episodio, il suo tornare a trovare le due vecchie amiche riporta alla luce antichi contrasti, generando situazioni impensabili. La Coolidge, particolarmente apprezzata dai produttori della serie, è in seguito stata chiamata a recitare il ruolo di Bobbie Morganstern nella serie spin-off Joey.

Jennifer-Coolidge-Friends

Jennifer Coolidge in The White Lotus

7. Il ruolo di Tanya McQuoid è stato scritto appositamente per lei. Nell’acclamata serie The White Lotus, l’attrice interpreta il ruolo di Tanya McQuoid, una donna inquieta alla ricerca di un nuovo equilibrio nella propria vita. L’ideatore, Mike White, ha raccontato di aver scritto il ruolo di Tanya proprio per la Cooolidge, conosciuta su di un precedente set e con la quale aveva anche fatto una vacanza anni prima. Secondo la Coolidge, gran parte della  propria personalità mostrata durante il viaggio è servita da ispirazione per la serie.

8. Ha personalmente eseguito una scena pericolosa. Particolarmente devota alla serie e al ruolo di Tanya, l’attrice ha raccontato di aver voluto scoprire cosa prova Tom Cruise quando esegue personalmente gli stunt dei suoi personaggi, chiedendo dunque di non essere sostituita da controfigure per una pericolosa scena presente nel finale della seconda stagione. Nonostante questa prevedesse il cadere in mare aperto, con l’acqua particolarmente fredda, l’attrice ha insistito per girarla lei stessa.

Jennifer Coolidge tra Emmy e Golden Globe

9. Ha vinto importanti premi. Grazie al suo ruolo nella serie The White Lotus, l’attrice ha ottenuto una rinnovata popolarità, distinguendosi come un’interprete completa, capace di passare dalla commedia al dramma. La sua interpretazione le ha inoltre permesso di vincere alcuni premi estremamente ambiti. Nel 2022 ha infatti ottenuto un Emmy (l’Oscar della TV) come miglior attrice non protagonista in una miniserie o film, mentre nel 2023 ha vinto il Golden Globe nella medesima categoria.

Jennifer Coolidge: età e altezza dell’attrice

10. Jennifer Coolidge è nata a Boston, Massachusetts, Stati Uniti, il 28 agosto del 1961. L’attrice è alta complessivamente 1,78 metri.

Fonte: IMDb

Marcel the Shell, dal 9 febbraio solo al cinema!

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Marcel the Shell, dal 9 febbraio solo al cinema!

Marcel the Shell, candidato ai Golden Globe 2023 come Miglior Film d’Animazione, arriverà in Italia, solo al cinema, dal 9 febbraio distribuito da Lucky Red e Universal Pictures International Italy. Un mockumentary in stop motion scritto e diretto da Dean Fleischer-Camp, all’esordio nel lungometraggio, che trae spunto dalla serie di fortunati cortometraggi realizzati da Fleischer-Camp con Jenny Slate tra il 2010 e il 2014, che a oggi hanno totalizzato oltre 48 milioni di visualizzazioni su YouTube. Prima ancora di essere protagonista di un film animato, il piccolo mollusco Marcel the Shell è diventato una star del web, grazie alla tenerezza e la semplicità con cui si mette e ci mette davanti allo stupore della vita e alla voglia di non arrendersi mai. Il film è stato presentato con grande successo in apertura ad Alice nella città.

Marcel osserva la vita con lo sguardo innocente di un bambino e come un bambino pone domande, curioso di scoprire e dare un senso alle tante stranezze e invenzioni del mondo umano che gli appaiono gigantesche, ma in fondo, rispetto a cosa? Un racconto straordinario sul valore dei sentimenti, dei legami affettivi e sull’importanza di cercare la felicità nelle piccole cose. Attraverso la storia di una conchiglia, il film parla di noi tutti, del nostro modo di essere e comunicare, dei nostri desideri e delle nostre ansie, dei nostri ricordi e delle nostre aspettative. Un viaggio che spazia tra reale e immaginario che racchiude un enorme senso di meraviglia.

Marcel the Shell – la trama

Marcel è un’adorabile conchiglia alta poco più di due centimetri, con un grande occhio e scarpe da ginnastica. Vive un’esistenza allegra con la nonna Connie e il loro animale domestico, Alan. Un tempo, facevano parte di un’affollata comunità di molluschi; ora, sono gli unici sopravvissuti a una misteriosa tragedia. Quando Marcel e Connie vengono scoperti da un regista di documentari, diventano i protagonisti di un cortometraggio. Marcel diventa in breve tempo una vera e propria star e si riaccende in lui la speranza di ritrovare la famiglia perduta grazie al mondo della rete digitale.

Avatar: la via dell’acqua, Cameron spiega perché non è un film di supereroi

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In un’intervista con B TV, James Cameron spiega che Avatar: la via dell’acqua è molto diverso da un film di supereroi e che è molto più coerente, grazie alla presenza di un cattivo generale e di una trama. Mentre alcuni film di supereroi hanno lo stesso cattivo per più capitoli, ad esempio Avengers: Infinity War e Avengers: Endgame, Avatar presenterà lo stesso antagonista in ogni singolo film.

“Non è come una storia di supereroi in cui c’è un nuovo cattivo in ogni film. In questo caso c’è lo stesso ragazzo, giusto? Lo stesso avversario per tutta la faccenda. Ma anche il modo in cui si evolve è molto interessante una volta che introduciamo altri avversari man mano che procediamo. Avversari aggiuntivi e alleati aggiuntivi.”

Avatar: la via dell’acqua, la recensione

Avatar: la via dell’acqua ha debuttato il 14 dicembre 2022, e sarà seguito dal terzo capitolo il 20 dicembre 2024. Per il quarto e quinto capitolo, invece, si dovrà attendere ancora qualche anno: 18 dicembre 2026 e 22 dicembre 2028.

Il cast della serie di film è formato da Kate Winslet, Edie Falco, Michelle Yeoh, Vin Diesel, insieme ad un gruppo di attori che interpretano le nuove generazioni di Na’vi. Nei film torneranno anche i protagonisti del primo film, ossia Sam Worthington, Zoe Saldana, Stephen Lang, Sigourney Weaver, Joel David Moore, Dileep Rao e Matt Gerald.

Ezra Miller si dichiarerà colpevole nel caso di furto con scasso

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Ezra Miller si dichiarerà colpevole nel caso di furto con scasso

Ezra Miller, che sarà il protagonista di The Flash, accetterà di dichiararsi colpevole di un caso di furto con scasso nel Vermont. Dopo essere diventato famoso sulla scena nazionale in E ora parliamo di Kevin e Noi siamo infinito, la posizione di Miller a Hollywood è cresciuta nel tempo. Con il ruolo in Justice League nei panni del supereroe Flash, Miller si è preparato per un lungo futuro all’interno dell’Universo DC. Sfortunatamente, dopo aver preso parte a diverse attività criminali negli Stati Uniti, la sua carriera ha subito una pesante battuta d’arresto.

L’attore si è costituito dopo aver preso parte a un caso di furto con scasso. Secondo un rapporto di NBC News, Miller presenterà una dichiarazione di colpevolezza per violazione di domicilio. In cambio, gli agenti delle forze dell’ordine ritireranno le accuse di furto con scasso e furto, il che aiuterà Miller a evitare una lunga pena detentiva. Il futuro di Miller con la DC era in dubbio dopo un precedente arresto, e sembra che la sua attività criminale sarà un problema dal momento che The Flash dovrebbe uscire il prossimo 23 giugno.

Ezra Miller, che ha promesso di lavorare sulla propria salute mentale a seguito di una serie di eventi che lo hanno visto protagonista di diversi reati, ha attirato per la prima volta una grande attenzione negativa dei media il 6 aprile 2020 quando hanno iniziato a soffocare una donna dopo questa lo aveva infastidito ripetutamente. Da allora, Miller è stato arrestato per condotta disordinata e aggressione, ed è stato accusato di rapimento e di aver permesso ad alcuni bambini di accedere a delle armi. La cronologia dei problemi legali di Miller indica che le sue controversie sono aumentate, il che è un brutto segno per DC Films. Questo particolare incidente, per il quale Miller si dichiarerà colpevole, riguarda il furto di bottiglie di alcolici da una casa disabitata nel Vermont. Restiamo in attesa di scoprire quale sarà la sorte dell’attore.

Il film The Flash

The Flash arriverà finalmente nelle sale il 23 giugno 2023. Il film vede Ezra Miller riprendere il ruolo di Barry Allen da Justice League e sarà affiancato da Sasha Callie nei panni di Supergirl e Michael Keaton nel suo grande ritorno nei panni di Batman, 31 anni dopo la sua ultima apparizione in Batman Il Ritorno.

Tutto quello che c’è da sapere su The Flash con Ezra Miller

Ricordiamo che The Flash arriverà al cinema il 23 giugno 2023. Il film sarà diretto da Andy Muschietti, regista di IT e IT – Capitolo Due. Ezra Miller tornerà a vestire i panni del Velocista Scarlatto dopo essere apparso in un cameo in Batman v Superman: Dawn of Justice e in Justice League.

Steve Spielberg racconta come scelse Ke Huy Quan per Indiana Jones e il tempio maledetto

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Dopo la vittoria del Golden Globe di Ke Huy Quan, Steven Spielberg ricorda il momento in cui, oltre 30 anni fa, ha scelto l’attore per interpretare I Goonies e Indiana Jones e il tempio maledetto. Il sequel de I predatori dell’arca perduta di Spielberg ha dato il via alla carriera di attore di Quan. L’anno successivo ha interpretato Richard “Data” Wang nel classico degli anni ’80 di Richard Donner I Goonies. Sfortunatamente, Quan ha avuto difficoltà a trovare la sua strada, dopo il successo di questi due film, reinventandosi dietro alla macchina da presa. Tuttavia, dopo l’uscita di Crazy Rich Asians, Ke Huy Quan è stato ispirato a tornare a recitare ed è stato scelto per il ruolo di Waymond Wang in Everything Everywhere All at Once.

Quan ha accettato il suo Golden Globe Award come miglior attore non protagonista con un discorso emozionante, ringraziando il presente Spielberg per il suo ruolo cruciale nella sua carriera dell’attore. In risposta alla vittoria di Quan, il regista ha raccontato a Access Hollywood del casting di Quan sia per Indiana Jones e Il tempio maledetto che per I Goonies.

Ecco cosa ha raccontato Steve Spielberg: “La cosa da ricordare è che, ognuno di noi, quando stiamo fa un casting, non lo sta facendo per la persona che viene scelta, ma per il bene comune del film, della commedia. Il casting riguarda questa domanda: come serviamo la sceneggiatura? Come serviamo l’intero sforzo della realizzazione del film? Quindi non penso mai che dia a qualcuno l’opportunità di entrare nella vita di qualcunaltro con altro che non sia ottenere la parte. Lo consideravo come se fosse un buon casting…

Così è stato con Ke, è stato Short Round. Pensavo che sarebbe stato perfetto per Short Round. Quando l’ho incontrato, ha preso d’assalto la stanza. Lo fa ancora! Ha un’energia positiva. Così pieno di amore positivo. Ed è con quella energia che ha fatto il provino da bambino. È solo più tardi che ho capito che sia una responsabilità portare un giovane in questo business, ma ho anche tanta ammirazione per lui per come si è comportato in questo business. Dopo che ha interpretato Short Round, l’ho scelto per I Goonies e lui ha interpretato Data. Ma poi non ha lavorato così tanto e ha iniziato a lavorare dietro le quinte quando è cresciuto. Era uno stuntman per molte scene di combattimenti di arti marziali. Veniva sul mio set per altri film, ci incontravamo e parlavamo. Ma stasera mi ha lasciato senza fiato. Quando ha ottenuto il Golden Globe come miglior attore non protagonista, il mio cuore è saltato fuori dal mio petto.”

Ke Huy Quan: 10 cose che non sai sull’attore

Ke Huy Quan: 10 cose che non sai sull’attore

L’attore Ke Huy Quan ha goduto di grande popolarità sin da giovanissimo, grazie alla sua partecipazione ad alcuni film di grande prestigio. In seguito, la sua stella sembrava essersi spenta a tal punto che circa vent’anni fa aveva deciso di ritirarsi dal mondo della recitazione. Fortunatamente, Quan è ora tornato alla ribalta grazie ad un importante film recente, dove ha dato prova di possedere un talento e un carisma invidiabili. Ora che è uno degli attori del momento, è bene riscoprire qualcosa di più su di lui.

Ecco 10 cose che non sai di Ke Huy Quan.

Ke Huy Quan: i suoi film e le serie TV

1. È noto per pochi ma celebri film. Il debutto cinematografico di Quan, avvenuto quando aveva 12 anni, è stato uno di quelli obiettivamente importanti. L’attore ha infatti ricoperto il ruolo di Short Round in Indiana Jones e il tempio maledetto (1984), con Harrison Ford nel ruolo del celebre archeologo avventuriero. L’anno successivo, il 1985, ha invece recitato in I Goonies, ricoprendo il ruolo di Data, l’inventore del gruppo. La sua carriera ha poi subito una battuta d’arresto e Quan ha preso parte a film minori come Passenger (1987), Uniti per vincere (1991), Il mio amico scongelato (1992), con Brendan Fraser, e Mou han fou wut (2002). Dopo diciannove anni di assenza, torna a recitare per il film Netflix Alla scoperta di ‘Ohana (2021), ma ottiene rinnovata popolarità grazie a Everything Everywhere All at Once (2022), con Michelle Yeoh e Jamie Lee Curtis.

2. Ha recitato anche per la televisione. Oltre ad aver preso parte a diversi film, Quan ha avuto modo nel corso della sua carriera di recitare anche in alcuni prodotti televisivi. Questi sono la serie Together We Stand (1986-1987), dove ha recitato per 19 episodi nei panni di Sam, e in Segni particolari: genio (1990-1991), dove ha invece ricoperto il ruolo di Jasper Kwong per 27 episodi. Nel 1991 ha poi recitato anche nell’episodio Undertaking Palor della serie I racconti della cripta.

3. Ha ricoperto anche altri ruoli. Mentre la sua carriera da interprete veniva messa da parte, Quan ha avuto modo di ricoprire anche ruoli diversi da quello dell’attore. Nel 2000 viene infatti chiamato a lavorare come coreografo sul set del film X-Men, dove ha poi svolto anche il ruolo di controfigura e traduttore. Per il film The One, con Jet Li e Jason Statham, ha invece lavorato come assistente per le coreografie. Un altro lavoro di rilievo è quello svolto per il film del regista Wong Kar-wai 2046, dove è stato assistente alla regia.

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Ke Huy Quan, Steven Spielberg e il Golden Globe

4. Ha vinto il prestigioso premio e ringraziato il celebre regista. Nel corso della cerimonia di premiazione dei Golden Globe, avvenuta il 10 gennaio 2023, Quan ha vinto il premio come miglior attore non protagonista per il film Everything Everywhere All at Once, “battendo” colleghi come Brad Pitt, candidato per Babylon, ed Eddie Redmayne, candidato per The Good Nurse. Salito a ritirare il premio, Quan non ha potuto fare a meno di iniziare il suo discorso ringraziando il regista che per primo lo ha scoperto e lo ha reso celebre, ovvero Steven Spielberg, presente in sala poiché candidato per il film The Fabelmans.

Ke Huy Quan con Harrison Ford in Indiana Jones e la maledizione del tempio perduto

5. Ha ottenuto il ruolo per caso. Per trovare il giusto interprete per il ruolo di Short Round, venne lanciato un bando di casting aperto a tutte le scuole elementari. Quan si è presentò non per sostenere l’audizione, ma semplicemente per fornire supporto morale a suo fratello, che concorreva invece per il ruolo. Egli ha tuttavia attirato l’attenzione del direttore del casting perché ha passato tutto il tempo dell’audizione di suo fratello a dirgli cosa fare e cosa non fare. A Steven Spielberg piacque la sua personalità e chiese al giovane e ad Harrison Ford di improvvisare la scena in cui Short Round accusa Indy di barare durante una partita a carte. Quan ha poi vinto il ruolo battendo circa 6.000 altri candidati.

6. Non sapeva chi fosse Harrison Ford. In una recente intervista, Quan ha dichiarato che al momento di recitare in Indiana Jones e il tempio perduto non aveva la minima idea di chi fosse Harrison Ford, non avendo visto nessuno dei suoi film. L’attore ha poi raccontato di come Ford lo abbia aiutato molto sul set, insegnandogli anche a nuotare. I due si sono ricontrati di recente dopo numerosi anni, nel corso dei quali si erano persi di vist. La loro è stata una reunion che ha naturalmente suscitato grandissimo entusiasmo in tutti i fan del film.

Ke Huy Quan in Everything Everywhere All at Once

7. È il ruolo che aspettava da tempo. Circa vent’anni fa Quan aveva deciso di smettere di recitare per via della mancanza di ruoli interessanti per attori di origini asiatiche. A farlo tornare in scena ci hanno però pensato i registi Daniel Kwan e Daniel Scheinert, i quali hanno espressamente chiesto di lui per il ruolo di Waymond Wang in Everything Everywhere All at Once. Affascinato dal progetto e dal suo personaggio, Quan ha dunque accettato di tornare a recitare. Nel film ha poi interpretato oltre 200 versioni diverse di Waymond, trovando dunque quella sfida attoriale che cercava da tempo.

Ke-Huy-Quan-Everything-Everywhere-All-at-Once

8. Ha eseguito la maggior parte degli stunt. Particolarmente devoto al film, Quan si è reso disponibile per eseguire la maggior parte degli stunt previsti per il suo personaggi, in particolare per le scene di combattimento. L’attore è infatti da molto tempo un grande esperto di taekwondo, un’arte marziale che ha praticato a lungo. Per le scene più complesse, tuttavia, è stato sostituito da una controfigura e il suo volto sovrapposto poi sul corpo di questa tramite la computer grafica.

Ke Huy Quan in Loki

9. Reciterà nella seconda stagione della serie Marvel. Grazie al film Everything Everywhere All at Once, Quan ha ottenuto una popolarità straordinaria. Dopo averlo visto in quel film, Kevin Feige, presidente dei Marvel Studios lo ha dunque chiamato per chiedergli di unirsi al Marvel Cinematic Universe. Quan ha naturalmente accettato e nel 2023 comparirà nella seconda stagione della serie Loki, con Tom Hiddleston. Qui dovrebbe interpretare un funzionario della Time Variance Authority noto come “B-O”, abbreviazione di “Oroborus”, responsabile della sezione tech della TVA.

Ke Huy Quan: età e altezza dell’attore

10. Ke Huy Quan è nato il 20 agosto del 1971 a Saigon, in Vietnam. L’attore è alto complessivamente 1,65 metri.

Fonte: IMDb, Deadline

The Batman sequel: Matt Reeves aggiorna sullo stato del film

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The Batman sequel: Matt Reeves aggiorna sullo stato del film

L’arrivo alla Warner Bros Discovery di James Gunn e Peter Safran ha fatto temere per la sorte del sequel di The Batman di Matt Reeves che invece sembra procedere non intaccato dal cambio al vertice della direzione delle PI DC Comics in forze allo studio.

Ero un po’ di tempo che Matt Reeves non condivideva aggiornamenti sull’atteso film, ma durante un’intervista con Collider al regista è stato chiesto come sta procedendo il progetto. Si è rifiutato di confermare o negare se ha intenzione di girare quest’anno, ma ha rivelato che lui e il co-sceneggiatore stanno facendo molti progressi sulla sceneggiatura. “Siamo profondamente coinvolti e io e il mio partner, Mattson Tomlin, stiamo scrivendo ed è davvero eccitante, sono davvero entusiasta di quello che stiamo facendo.”

Non è un aggiornamento sostanzioso, ma è bello sapere che The Batman 2 sta decisamente andando avanti. THR ha recentemente suggerito che potrebbero esserci piani per “adattare” il Batverse nel DCU e rendere Robert Pattinson il Cavaliere Oscuro del mondo condiviso, ma Gunn ha smentito il report, chiarendo che intende introdurre una versione completamente nuova dell’eroe ad un certo punto.

Nella stessa intervista, Reeves ha ribadito che la prevista serie HBO Max sul Pinguino si collegherà direttamente al sequel. “In realtà c’è un intero piccolo tessuto di avvenimenti che vogliamo raccontare, il modo in cui lo stiamo facendo con Il pinguino e come questo si ripercuote sugli eventi che porteranno al sequel.”

Ciò sembrerebbe indicare che Oswald Cobblepot (Colin Farrell) sarà uno dei cattivi principali del film, ma quasi certamente Reeves introdurrà anche un nuovo antagonista.

The Last Of Us, recensione della serie HBO

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The Last Of Us, recensione della serie HBO

Il 2023 si preannuncia un anno particolarmente interessante per il mondo delle serie tv, dal momento che il 16 gennaio arriva The Last Of Us, la serie tratta dall’omonimo videogioco Naughty Dog e che abbiamo visto in anteprima. 

Parliamo di adattamenti

È un grande momento storico per gli adattamenti televisivi, un periodo in cui la serialità, conquistatasi i suoi spazi di pregio nel mercato audiovisivo, tenta adesso la scalata alle grandi opere di narrazione, siano esse letterarie o di origine più “moderna”. Lo abbiamo visto nel corso degli ultimi 10 anni con Il Trono di Spade, e di recente con House of the Dragon con Gli Anelli del Potere, e più in silenzio con His Dark Materials, arrivata alla sua conclusione nelle scorse settimane, e adesso, la HBO (artefice di tre delle quattro serie citate) ripropone la storia di Joel e Ellie a un pubblico pronto ad accogliere o a respingere quello che vedrà, con amore incondizionato o con spietato disappunto. 

The Last of Us, la trama della serie

L’arco narrativo della prima stagione di The Last of Us ricopre tutto il percorso del primo capitolo del videogioco: è il 2003 e il mondo viene travolto da una pandemia causata dalla mutazione del fungo Cordyceps. Joel Miller (Pedro Pascal), papà single dell’adolescente Sarah (Nico Parker), vive in Texas e, allo scoppio della prima violenza con cui il mondo reagisce a questo spaventoso “invasore botanico”, decide di andare via con la ragazza e suo fratello Tommy (Gabriel Luna). Il suo piano però avrà vita breve, dal momento che si scontrerà fin troppo presto con le terribili conseguenze della follia collettiva. Ritroviamo Joel dopo 20 anni, in una zona di quarantena di Boston.

Due decenni di pandemia lo hanno indurito, non c’è più traccia in lui del padre affettuoso che abbiamo conosciuto nel prologo. Separato da suo fratello, ha intrecciato il suo cammino con Tess (Anna Torv), anche lei segnata profondamente da quella vita. I due sono contrabbandieri, ma Joel non ha ancora rinunciato a riabbracciare il fratello che non vede da anni, così fa un patto con Marlene (Merle Dandridge), leader dei terroristi noti come Fireflies (Luci nella versione italiana del videogioco): lei gli darà una batteria per l’auto così da potersi spostare verso ovest, dove si trova Tommy, e lui effettuerà una “consegna” per lei. Incontriamo così Ellie (Bella Ramsey), una quattordicenne sfacciata e sveglia che sembra essere importantissima per il futuro dell’umanità. Così Joel e Tess, insieme a Ellie, si avviano nei territori invasi dai contagiati, persone rese pazze e letali dal fungo.

pedro pascal the last of usUn ottimo adattamento, autonomo rispetto all’originale

Gli elementi per una storia ricca di azione e adrenalina ci sono tutti, le vibrazioni à-la The Walking Dead pure, l’impegno produttivo da parte di HBO sono tutti elementi che, soprattutto per chi non ha mai giocato a The Last of Us, sono delle bussole che si possono usare per capire di che prodotto stiamo parlando. Tuttavia non c’è niente che possa preparare alla visione della serie di The Last Of Us: se da un lato il videogioco è rispettato, specialmente nei toni e nelle ambientazioni, nella costruzione dei personaggi, nei dialoghi (alcuni presi letteralmente dal gioco) e nella trama di fondo, dall’altra è chiaro il desiderio di dare al prodotto seriale una sua autonomia, una sua anima, tradendo, contraendo ed espandendo l’originale, affinché dello show si possa tranquillamente dire che è un’opera a se stante, che non ha bisogno di altro che di se stessa per essere apprezzata. 

Il risultato sorprendente della serie di The Last of Us

E il risultato è sbalorditivo: Craig Mazin di Chernobyl sia allea con Neil Druckman (autore del videogioco) e il risultato del lavoro a quattro mani sono nove episodi di raffinata narrazione, grande scrittura, approfondimenti dei personaggi, delle situazioni, parentesi che alimentano un world building, il quale si srotola davanti agli occhi man mano che si procede nell’avventura. La regia è sempre ben calibrata, affidata a diverse mani, tutte sapienti e al servizio della storia (citiamo tra gli altri firmatari delle regia Ali Abbasi e Jasmila Zbanic). C’è molta meno azione di quella che ci si poteva aspettare perché la serie di The Last of Us prima di essere un racconto dispotico è innanzitutto la storia di due umanità che si incontrano e trovano il modo di compenetrarsi in una maniera inaspettata e profondissima.

Pedro Pascal e Bella Ramsey sono il cuore della storia

Joel e Ellie, Pedro Pascal e Bella Ramsey sono il vero nucleo della serie che non reggerebbe neanche per un secondo se questa coppia, personaggi scritti in maniera eccellente e interpreti dedicati ed eleganti, fosse anche solo un pochino meno eccezionale di quanto si rivela dal primo secondo in cui i due appaiono in scena nello stesso momento. “You are cargo” (Sei un carico) dice Joel più di una volta a Ellie, e all’inizio va bene così, per entrambi, non c’è personalizzazione, non c’è curiosità reciproca, solo l’istinto di sopravvivenza che spinge i due ad appoggiarsi l’uno all’altra. Non durerà molto, la scorza di entrambi viene piano piano grattata dalle unghie dell’altro, una ricerca reciproca che sfocerà in un legame viscerale, profondo, affettivo, potente e apparentemente ingiustificato come quegli amori che non dipendono dal sangue ma che nascono in condizioni estreme.

“You are cargo”, ripete Joel, ma è chiaro che ad un certo punto neanche lui ci crede più. O meglio, quel carico è diventato un bagaglio emotivo, quasi familiare, è un pezzo di sé, e la stessa Ellie, curiosa, vivace, ignara del mondo di prima, nata nella distruzione e nella morte della speranza, scoprirà in Joel una persona speciale, un senso di appartenenza e una famiglia. Sarebbe semplicistico dire che il loro rapporto diventa quello di padre-figlia, Joel e Ellie sono molto di più, sono compagni legati da un patto tacito di mutuo soccorso, sono soli contro il mondo, sono fedeli l’uno all’altra, sono l’umanità che resta nel mondo che muore, la scintilla di quella speranza che permane anche se forse non ha più senso. 

bella ramsay the last of usBella Ramsey è la vera rivelazione

Bella Ramsey e Pedro Pascal sono una coppia mozzafiato, e siamo certi che ruberanno il cuore di ognuno degli spettatori di The Last of Us. Pascal ha finalmente l’opportunità di scavare in profondità nelle sue corde drammatiche, dopo tanti ruoli action o che richiedevano altre sfumature caratteriali; Ramsey è però la vera rivelazione. Abbandonato l’aspetto e il tono ruvido e diretto di Lady Mormont, come l’abbiamo conosciuta nel Il Trono di Spade, la giovane attrice si rivela spiritosa e intensa, vivace e spietata, spaventata e capace di atti di grande coraggio, una folgorazione e un regalo prezioso a tutti i fan, anche a quelli che avevano aspramente criticato il suo casting perché non convenzionalmente bella come la Ellie del gioco. 

Una serie lussuosa 

The Last of Us è un adattamento fedele, lussuoso per la bellezza tecnica e artistica che mette in campo, ma anche perché si impone e concede allo spettatore il lusso di perdersi completamente in una storia, di sentirla fino in fondo. Soprattutto The Last of Us riesce a vivere di vita propria nonostante sia così legato al suo originale. È una serie che ha vita autonoma e che, come gran parte delle opere dell’ingegno umano meglio riuscite, è in grado di parlare alla contemporaneità, allo spettatore, a chi si lascia inglobare nel racconto trascinante di queste due anime perse che nella loro unione trovano un nuovo significato, un rinnovato scopo per lottare e sopravvivere. 

Motherless Brooklyn – I segreti di una città: il film noir di Edward Norton

Personalità da sempre interessata a vari aspetti del cinema e non solo a quello che gli compete, ovvero la recitazione, l’attore Edward Norton si è negli anni distinto anche come sceneggiatore, produttore e regista. Il suo esordio in quest’ultimo ruolo risale al 2000, con la commedia romantica Tentazioni d’amore, dove recita al fianco di Ben Stiller. Prima di tornare dietro la macchina da presa ci sono voluti ben 19 anni, durante i quali Norton ha atteso di avere tra le mani la storia giusta. Questa ha poi preso forma con Motherless Brooklyn – I segreti di una città (qui la recensione).

Tratto dal romanzo Brooklyn senza madre di Jonathan Lethem, il film propone una storia noir debitrice dei grandi classici del genere, primo tra tutti Chinatown di Roman Polanski, ma anche dei film di gangster realizzati da Martin Scorsese. Norton, che oltre a dirigere il tutto ha scritto anche la sceneggiatura del film e interpreta il protagonista, dà così vita ad un’opera cupa, ricca di torbide passioni e intrighi altrettanto complicati. Non manca però anche una forte componente umoristica, che alleggerisce il tono e rende il film particolarmente godibile.

Ad aver reso questo un progetto tanto caro a Norton, inoltre, vi è il fatto che suo nonno era James Rouse, un urbanista che sosteneva che gli alloggi dovrebbero essere accessibili a tutti e che le comunità dovrebbero essere plasmate da impulsi umanistici piuttosto che puramente economici. Norton, tramite la storia narrata, rende dunque omaggio a Rouse e a tutto ciò in cui egli credeva, proponendo invece una critica nei confronti di Robert Moses, urbanista accusato di brama di potere, etica discutibile, vendetta e razzismo, qui rappresentato dal personaggio chiamato Moses Randolph. Ma alla luce di ciò, di cosa parla esattamente il film?

Motherless Brooklyn – I segreti di una città: la trama del film

Motherless Brooklyn – I Segreti di una città segue le vicende di Lionel Essrog, un solitario detective privato afflitto dalla sindrome di Tourette, che si avventura a risolvere l’omicidio del suo mentore ed unico amico, Frank Minna. Armato solo di pochi indizi e della sua mentalità ossessiva, Lionel svela lentamente dei segreti gelosamente custoditi che tengono in equilibrio il destino dell’intera città. In un mistero che lo porta dai jazz club grondanti di gin di Harlem ai bassifondi di Brooklyn e, infine, ai salotti dorati dei potenti mediatori di New York, Lionel si scontra con i teppisti, la corruzione e l’uomo più pericoloso della città, per onorare il suo amico e salvare la donna che potrebbe essere la sua stessa salvezza.

Motherless Brooklyn – I segreti di una città: le differenze tra il libro e il film e il finale

Nel portare sul grande schermo il racconto di Lethem, Norton decise di prendersi diverse libertà rispetto a quanto presente nel romanzo di Lethem, mantenendo intatti di fatto solo il personaggio di Lionel Essrog, il suo mentore Frank Minna e le indagini relative alla morte di quest’ultimo. Per il resto, molto è stato cambiato, a partire dall’ambientazione, spostata dal 1999 agli anni Cinquanta, poiché Norton riteneva quello il più idoneo per raccontare personaggi come quelli scritti da Lethem. Mentre Lethem ha creato una cospirazione che ruota attorno a mafiosi, monaci buddisti e il fratello di Frank Minna.

Norton crea invece una cospirazione completamente nuova, che coinvolge la Borough Authority di New York e la prole illegittima di razza mista di un potente funzionario cittadino. Norton ha poi aggiunto personaggi come Moses Randolph alla storia, basato come già accennato sull’urbanista di New York City, Robert Moses, mentre ne lascia fuori altri, come il fratello di Frank Minna, Gerard. Per altri personaggi, invece, Norton si è ispirato a Hortense Gabel e Jane Jacobs, che erano critici di spicco della discriminazione abitativa a New York negli anni ’50 e ’60, e ha sostituito l’interesse amoroso del libro Kimmerly con Laura, l’inconsapevole figlia di Moses Randolph.

Lethem trascorre molto tempo nel libro a descrivere l’infanzia di Lionel all’orfanotrofio St. Vincent’s Home for Boys, qualcosa a cui il film fa invece riferimento solo brevemente. Diverso, infine, è anche il finale scelto da Norton per il film. Mentre il libro termina con Lionel che torna all’agenzia investigativa trasformata ora in servizio automobilistico, con il suo interesse amoroso che lo lascia e la maggior parte dei suoi amici morti o dispersi, il film propone un finale più lieto e si conclude con Lionel e Laura che, una volta risolto il caso alla base del racconto, considerano una vita insieme fuori Brooklyn.

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Motherless Brooklyn – I segreti di una città: il cast del film

Il film è dunque ricco di personaggi, interpretati da un cast di noti attori, a partire dallo stesso Norton nei panni di Lionel Essrog. Come già accenato, il personaggio è caratterizzato dal suo essere affetto dalla sindrome di Tourette. Per prepararsi al ruolo Edward Norton ha incontrato e consultato molti membri della Tourette’s Association of America, al fine di poter dar vita in modo realistico alla cosa e non sfociare dunque in una rappresentazione macchiettistica. Proprio per questa sua attenzione, la sua interpretazione e il film in generale hanno poi ricevuto l’approvazione dall’organizzazione stessa. Nei panni del mentore Frank Minna si ritrova invece l’attore Bruce Willis, il quale ha girato le sue scene nell’arco di pochi giorni.

Alec Baldwin interpreta invece l’imprenditore senza scrupoli Moses Randolph, mentre Willem Dafoe è il suo fratello ingegnere Paul Randolph. Sono poi presenti nel film anche Leslie Mann nei panni di Julia Minna, moglie di Frank, e Cherry Jones in quelli di Gabby Horowitz. Bobby CannavaleDallas Roberts interpretano invece Tony Vermonte e Danny Fantl, colleghi di lavoro di Lionel. Infine, di grande importanza è la presenza dell’attrice Gugy Mbatha-Raw, nei panni di Laura, la donna di cui Lionel si innamora. Dichiaratosi suo grande fan, Norton decise di scrivere il personaggio di Laura, assente nel libro, appositamente per lei, così da poter finalmente avere l’occasione di lavorare al suo fianco.

Motherless Brooklyn – I segreti di una città: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire di Motherless Brooklyn – I segreti di una città grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Chili Cinema, Google Play, Apple iTunes, Now, Tim Vision e Amazon Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di mercoledì 11 gennaio alle ore 21:00 sul canale Iris.

Fonte: IMDb

Un matrimonio esplosivo: nuovo trailer del film con Jennifer Lopez e Josh Duhamel

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Diretto da Jason Moore e scritto da Mark Hammer, Un matrimonio esplosivo è prodotto da: Todd Lieberman, David Hoberman, Alexander Young, Jennifer Lopez, Elaine Goldsmith-Thomas e Benny Medina.Protagonisti del film sono Jennifer Lopez,  Josh Duhamel, Jennifer Coolidge, Sônia Braga, Cheech Marin, Selena Tan, D’Arcy Carden, Callie Hernandez, Desmin Borges, Steve Coulter, Alberto Isaac, e Lenny Kravitz.

In Un matrimonio esplosivo, Darcy (Jennifer Lopez) e Tom (Josh Duhamel) riuniscono le loro famiglie, amorevoli ma sempre pronte ad esprimere giudizi, per il non plus ultra dei matrimoni, proprio quando la coppia inizia ad avere dei ripensamenti. E come se questa non fosse già una minaccia sufficiente, improvvisamente le vite di tutti sono in pericolo quando gli invitati vengono presi in ostaggio. “Finchè morte non ci separi” assume un significato tutto nuovo in questa avventura comica e adrenalinica in cui Darcy e Tom dovranno salvare i loro cari – sempre che non si uccidano prima a vicenda.

SAG Awards 2023: ecco tutti i nominati

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SAG Awards 2023: ecco tutti i nominati

La mattina dopo che i Golden Globes 2023 hanno incoronato i suoi vincitori, sono state annunciate le nomination ai SAG Awards 2023, gli Screen Actors Guild Awards 2023. Ashley Park (“Emily in Paris”) e Haley Lu Richardson (“The White Lotus”) hanno annunciato le nomination sulla pagina Instagram dei SAG Awards.

La 29° cerimonia annuale degli Screen Actors Guild Awards si terrà domenica 26 febbraio al Fairmont Century Plaza di Los Angeles. I SAG Awards di quest’anno andranno in onda sul canale YouTube di Netflix e in diretta su Netflix a partire dal 2024.

Outstanding Performance by a Male Actor in a Television Movie or Limited Series

  • Taron Egerton (“Black Bird”)
  • Sam Elliott (“1883”)
  • Paul Walter Hauser (“Black Bird”)
  • Evan Peters (“Dahmer”)

Outstanding Performance by a Female Actor in a Television Movie or Limited Series

  • Emily Blunt (“The English”)
  • Jessica Chastain (“George and Tammy”)
  • Julia Garner (“Inventing Anna”)
  • Niecy Nash Betts (“Dahmer”)
  • Amanda Seyfried (“The Dropout”)

Outstanding Performance by a Male Actor in a Comedy Series

  • Anthony Carrigan (“Barry”)
  • Bill Hader (“Barry”)
  • Steve Martin (“Only Murders in the Building”)
  • Martin Short (“Only Murders in the Building”)
  • Jeremy Allen White (“The Bear”)

Outstanding Performance by a Female Actor in a Comedy Series

  • Christina Applegate (“Dead to Me”)
  • Rachel Brosnahan (“The Marvelous Mrs. Maisel”)
  • Quinta Brunson (“Abbott Elementary”)
  • Jenna Ortega (“Wednesday”)
  • Jean Smart (“Hacks”)

Outstanding Performance by an Ensemble in a Comedy Series

  • “Abbott Elementary”
  • “Barry”
  • “The Bear”
  • “Hacks”
  • “Only Murders in the Building”

Outstanding Performance by a Male Actor in a Drama Series

  • Jonathan Banks (“Better Call Saul”)
  • Jason Bateman (“Ozark”)
  • Jeff Bridges (“The Old Man”)
  • Bob Odenkirk (“Better Call Saul”)
  • Adam Scott (“Severance”)

Outstanding Performance by a Female Actor in a Drama Series

  • Jennifer Coolidge (“The White Lotus”)
  • Elizabeth Debicki (“The Crown”)
  • Julia Garner (“Ozark”)
  • Laura Linney (“Ozark”)
  • Zendaya (“Euphoria”)

Outstanding Performance by an Ensemble in a Drama Series

  • “Better Call Saul”
  • “The Crown”
  • “Ozark”
  • “Severance”
  • “The White Lotus”

Outstanding Performance by a Female Actor in a Supporting Role

  • Angela Bassett (“Black Panther: Wakanda Forever”)
  • Hong Chau (“The Whale”)
  • Kerry Condon (“The Banshees of Inisherin”)
  • Jamie Lee Curtis (“Everything Everywhere All at Once”)
  • Stephanie Hsu (“Everything Everywhere All at Once”)

Outstanding Performance by a Male Actor in a Supporting Role

  • Paul Dano (“The Fabelmans”)
  • Brendan Gleeson (“The Banshees of Inisherin”)
  • Barry Keoghan (“The Banshees of Inisherin”)
  • Ke Huy Quan (“Everything Everywhere All at Once”)
  • Eddie Redmayne (“The Good Nurse”)

Outstanding Performance by a Female Actor in a Leading Role

  • Cate Blanchett (Tár”)
  • Viola Davis (“The Woman King”)
  • Ana de Armas (“Blonde”)
  • Danielle Deadwyler (“Till”)
  • Michelle Yeoh (“Everything Everywhere All at Once”)

Outstanding Performance by a Male Actor in a Leading Role

  • Austin Butler (“Elvis”)
  • Colin Farrell (“The Banshees of Inisherin”)
  • Brendan Fraser (“The Whale”)
  • Bill Nighy (“Living”)
  • Adam Sandler (“Hustle”)

Outstanding Performance by a Cast in a Motion Picture

  • Babylon
  • “The Banshees of Inisherin”
  • “Everything Everywhere All at Once”
  • “The Fabelmans”
  • “Women Talking”

Outstanding Action Performance by a Stunt Ensemble in a Motion Picture

  • “Avatar: The Way of Water”
  • The Batman
  • “Black Panther: Wakanda Forever”
  • “Top Gun: Maverick”
  • “The Woman King”

Outstanding Action Performance by a Stunt Ensemble in a Television Series

Golden Globes 2023, l’edizione del rilancio, le sorprese e le certezze

Dopo un’edizione fantasma, con tanto di boicottaggio da parte di star e rete televisiva, la Hollywood Foreign Press Association ha fatto tesoro della lezione e ha tentato di rimettere le cose in sesto per i Golden Globes 2023, che si sono infatti celebrati in diretta televisiva la scorsa notte. Cambiato l’organico, cambiate alcune regole, arricchito il palmares, la 80° edizione della cerimonia che assegna a cinema e tv i premi per il meglio dell’ultimo anno, gestita dall’associazione della stampa estera a Hollywood ha aperto ufficialmente la season awards, che da ora comincia spedita nel segno, mai come quest’anno, dell’inclusione.

Tantissime nazionalità erano comprese nelle nomination e molte sono state premiate, e questo sforzo di guardare oltre quello che viene offerto solo a un primo sguardo premierà sicuramente sulla lunga distanza la ricchezza delle storie a cui potremo avere accesso nei prossimi anni.

Jerrod Carmichael pungente ai Golden Globes 2023

Con un maestro di cerimonie, il comico Jerrod Carmichael, che ha settato da subito il tono della serata, gli 80° Golden Globes Awards si sono svolti alternando momenti ilari, qualche sorpresa nell’assegnazione dei premi, e una conduzione caustica, forse troppo persino per i Globes, che negli anni passati hanno gestito con grande scioltezza personaggi del calibro di Ricky Gervais che certo non le manda a dire! Con la sua battuta d’apertura (“Sono qui a presentare perché sono nero”) Carmichael ha palesato che avrebbe potuto dire di tutto, a 360°, tanto che spesso nemmeno lo smaliziato pubblico ha partecipato o applaudito, come per la battuta su Shelly Miscavige e Scientology, mentre prendeva in giro Tom Cruise (forse il momento più “freddo” della serata) e come quando ha assegnato a Will Smith il premio “Rock Hudson per la migliore dimostrazione di mascolinità”, anche questa battuta arrivata troppo presto, forse, per un pubblico ancora troppo sobrio.

Volodymyr Zelensky in da house

Punto più basso dell’intera cerimonia, però, è stato l’intervento in video di Volodymyr Zelensky, presentato da un commosso Sean Penn. Il presidente dell’Ucraina ha fatto un intervento che ha lasciato di sasso il pubblico in sala, e anche chi lo ha ascoltato da casa mentre faceva paralleli tra la libertà di Hollywood e la mancanza di libertà del suo popolo per colpa dell’invasore. Senza nulla togliere alla campagna per la pace che dovrebbe essere sempre accolta e perorata, non era quello il luogo per un tale intervento.

Gli Spiriti dell’Isola batte tutti

Ma parliamo invece dei premi, che hanno riservato notevoli sorprese a partire dal ricco bottino de Gli Spiriti dell’Isola ai Golden Globes 2023. Se il premio a Colin Farrell per la migliore interpretazione maschile in una commedia era atteso, così come quello alla sceneggiatura per Martin McDonagh, del tutto inaspettato è arrivato il premio al film come migliore commedia. Un vero e proprio trionfo per il film presentato a Venezia 79 che ha battuto il favorito di categoria Everything Everywhere All at Once.

Dall’Oriente con furore

Il film dei Daniels non è però andato via a mani vuote, dal momento che, confermando le aspettative, ha portato a casa due storiche statuette, la prima a Michelle Yeoh, come migliore attrice in una commedia. Dopo 40 anni di carriera sempre a livelli altissimi, l’attrice vede riconosciuta non solo un solo una grande performance, ma anche un’intero percorso artistico che l’ha portata a lavorare con i più grandi registi viventi. Intimando alla regia della trasmissione di abbassare la musica che incalza quando i discorsi di ringraziamento diventano troppo lunghi per i tempi televisivi, Yeoh ha detto “Posso mettervi al tappeto” e sappiamo che non è un’esagerazione.

Ma è a inizio serata che arriva il discorso più emozionato ed emozionante, quello di Ke Huy Quan che vince come migliore non protagonista per Everything Everywhere All at Once. Dopo 30 anni dal suo grande successo di attore bambino (era lui il Data dei Goonies e lo Shorty di Indiana Jones e il Tempio Maledetto), in occasione dei Golden Globes 2023, Ke ha avuto una seconda possibilità e l’ha colta, ringraziando non solo i Daniels che lo hanno scelto per il film, ma anche Steven Spielberg che all’epoca gli diede il suo primo lavoro.

Le altre categorie dedicate agli attori per il cinema sono state assegnate a Cate Blanchett per Tár, come da pronostici, seppure l’attrice era assente alla cerimonia, a Austin Butler, emozionatissimo per il suo primo grande riconoscimento per il suo primo grande ruolo di Elvis nell’omonimo film, e a Angela Bassett per Black Panther: Wakanda Forever, che porta a casa il suo secondo Golden Globe in carriera e il primo premio della HFPA a un attore per il Marvel Cinematic Universe.

La notte di Spielberg

E’ stata però anche la serata di Steven Spielberg, che ha portato a casa il suo terzo Golden Globes per la migliore regia su venti nomination, una percentuale positiva piuttosto bassa per il regista che meglio di tutti, oggi, rappresenta il cinema a 360°. Suo anche il premio conclusivo della serata, quello al miglior film drammatico, andato a quel The Fabelmans che ha aspettato oltre 50 anni per realizzare.

E se non è stata una sorpresa che il premio al miglior film d’animazione sia stato assegnato a Pinocchio di Guillermo del Toro, è stato certamente divertente il discorso di ringraziamento del regista messicano che prima ha lodato il fatto che fossero tutti lì insieme di persona e che qualcuno di loro fosse ubriaco (“Cosa potrebbe andare meglio?”) e poi ha ricordato che “l’animazione è cinema”. Que Viva Mexico, Siempre!

E se Damien Chazelle deve “accontentarsi” del solo premio alla colonna sonora per il suo Babylon, ritirato dal compositore Justin Hurwitz, il quale con quattro nomination e quattro vittorie dimostra di stare molto a cuore alla HFPA, dei graditissimi pacchi regalo sono arrivati in Argentina e in India da parte dei Golden Globes 2023, che hanno assegnato il premio al miglior film internazionale a Argentina, 1985 e il premio alla migliore canzone originale a Naatu Naatu di Kala Bhairava, M. M. Keeravani, Rahul Sipligunj, per RRR.

Grandi assenti trai premiati ai Golden Globes 2023

I premi dedicati alle serie tv sono forse stati più sorprendenti e forse anche trascurati dalle star vincitrici. Zendaya, Kevin Costner e Amanda Seyfried, tutti e tre vincitori in diverse categorie, erano assenti. The White Lotus: Sicily ha fatto cadere più di una mascella, portando a casa il premio a Jennifer Coolidge e quello per la migliore miniserie (premio misterioso che genera notevole disappunto). Mentre Elementary Abbott è stata la più premiata tra le serie, con tre riconoscimenti per la migliore serie comedy, la migliore attrice comedy, Quinta Brunson, e il migliore attore non protagonista in una comedy, Tyler James Williams. Un successo travolgente per quella che è una delle migliori novità dell’anno appena trascorso.

E se da una parte la veterana Julia Garner ha finalmente ricevuto un Golden Globes per Orzak, Jeremy Allen White ha fatto un “tiro pulito” con una nomination e una vittoria per l’avvincente The Bear, che lo ha portato al successo, nell’anno appena trascorso, mentre la controversa opera di Ryan Murphy (premiato con il Carol Burnett Award) Dahmer – Monster: The Jeffrey Dahmer Story, ha visto trionfare Evan Peters per una delle interpretazioni più controverse della storia dei premi, che ha fatto molto discutere quest’anno. C’è però da dire che il talento sconfinato di Peters mette tutti d’accordo, e che lui stesso, ringraziando per il premio, ha confermato che è stato un lavoro “difficilissimo da portare a termine, difficilissimo da guardare, e spero che se ne possa trarre anche del buono”.

La sorprese di Paul Walter Hauser e House of the Dragon

Chiudiamo la rassegna dei Golden Globes 2023 con le due più grandi sorprese nella categoria tv. Lo splendido Paul Walter Hauser ha conquistato prima nomination e prima vittoria per Black Bird, serie mozzafiato di Apple Tv+, e House of the Dragon ha portato a casa la statuetta per la migliore serie drammatica, tra lo stupore di Emma Darcy e Milly Ancock, le due interpreti di Rhaenyra Targaryen, e lo shock dello showrunner Miguel Sapochnik che è arrivato sul palco senza cravatta giustificandosi “non immaginavo di vincere, non ero pronto” e sperticandosi in lodi per Scissione, la serie favorita che gareggiava nella sua stessa categoria.

I Golden Globes 2023 sono dunque solo l’inizio, come ogni anni, di una stagione dei premi che speriamo possa essere sorprendente e emozionante, soprattutto che possa condurre ad un altro anno di innovazione e ricalibrazione dei punti di forza all’interno della Hollywood Foreign Press Association.

Ant-Man & The Wasp: Quantumania: 13 rivelazioni sulla trama dal nuovo trailer

Il trailer finale di Ant-Man & the Wasp: Quantumania è ricco di nuovi dettagli sulla trama del film e di Easter eggs. La Fase 4 del MCU si è conclusa, ma questo significa semplicemente che il Marvel Cinematic Universe sta per dare il via alla Fase 5. L’azione prenderà il via con Ant-Man & the Wasp: Quantumania, che si posiziona come un passo cruciale nella Saga del Multiverso. Il film continua ad ampliare il suo cast: allo Scott Lang di Paul Rudd, alla Hope Van Dyne di Evangeline Lilly, all’Hank Pym di Michael Douglas e alla Janet Van Dyne di Michelle Pfeiffer si aggiunge ora Kathryn Netwon nel ruolo della figlia di Ant-Man, Cassie. Ma il film segnerà anche un drastico allontanamento dal franchise fino ad oggi, dato che sarà ambientato per lo più nella misteriosa dimensione nota come Regno Quantico.

Ant-Man & the Wasp: Quantumania presenterà inoltre agli spettatori il Kang il Conquistatore di Jonathan Majors, ritenuto il cattivo principale della Saga del Multiverso. I precedenti trailer hanno confermato che la famiglia Ant-Man è rimasta bloccata nel Regno Quantico dopo che uno degli esperimenti di Cassie è andato male, e sembrava che Scott avesse stretto un accordo con Kang nel tentativo di tirarli fuori. Il trailer finale, rilasciato durante la partita del campionato nazionale di football americano, suggerisce che la posta in gioco è ancora più alta: vediamo insieme le principali rivelazioni del trailer.

L’introduzione di Kang il Conquistatore

Jonathan Majors Kang Kang il ConquistatoreKang il Conquistatore è al centro del trailer finale di Ant-Man & the Wasp: Quantumania. Majors ha già interpretato un’altra variante di Kang nel MCU, Colui Che Resta, ma i due personaggi sono molto diversi: Kang ha una presenza minacciosa e cupa e la sua voce trasmette un senso di minaccia e pericolo.

Il trailer di Ant-Man & the Wasp: Quantumania sembra suggerire che Kang conosca molto bene Scott Lang, forse a causa delle sue imprese di viaggio nel tempo. Scott è diventato una sorta di celebrità nel moderno MCU, scrivendo anche un’autobiografia, ed è possibile che Kang abbia accesso a questi documenti storici.

Scott Lang è diventato famoso

Scott Lang Ant-Man She HulkLe immagini di apertura di Ant-Man & the Wasp: Quantumania ci mostrano come è cambiata la vita di Scott Lang dopo gli eventi di Avengers: Endgame.

La Fase 4 ha già stabilito che Scott ha reso pubblico il suo periodo tra i Vendicatori, conducendo una serie di podcast, e la fama di Ant-Man è stata particolarmente messa in luce all’AvengerCon di Ms. Marvel. È stato riferito che Scott avrà appena pubblicato un’autobiografia all’inizio di Quantumania, e alcuni di questi fotogrammi iniziali potrebbero provenire proprio dal suo press tour.

Cassie ha preso il “lato peggiore” di suo padre

Cassie ha sempre venerato suo padre, ma il trailer di Ant-Man and the Wasp: Quantumania lascia intendere che sta prendendo da lui nei peggiori modi possibili. Un’inquadratura mostra Scott che preleva la figlia dalla prigione, anche se non è chiaro perché sia stata arrestata.

È possibile che abbia infranto la legge come parte di una sorta di causa attivista; lo stesso Scott è stato inizialmente imprigionato dopo aver commesso un crimine in stile Robin Hood contro una società corrotta. Senza dubbio ha rimpianto di aver vissuto una vita diversa, che avesse portato Cassie a intraprendere un viaggio molto diverso.

Come la famiglia Ant-Man è rimasta bloccata nel regno quantico

Ant-Man e la sua famiglia sono rimasti intrappolati nel Regno Quantico dopo un esperimento andato male. I trailer precedenti hanno mostrato una versione leggermente diversa di queste riprese, quindi le circostanze precise potrebbero cambiare. Tuttavia, in base alle prove raccolte finora, sembra che Cassie abbia sviluppato una tecnologia che invia un segnale nel Regno Quantico. Nel trailer precedente, Janet Van Dyne ha tentato disperatamente di spegnere il dispositivo, ma era troppo tardi. Janet è stata intrappolata nel Regno Quantico per decenni, quindi conosce le forze che vi si trovano e probabilmente ha incrociato molte volte Kang il Conquistatore.

La famiglia Ant-Man viene attirata nel Regno Quantico da un bagliore di energia blu. Questo colore sembra essere associato all’armatura e alle armi di Kang il Conquistatore, anche se è difficile dire se abbia un significato più profondo. Il Regno Quantico è un adattamento della dimensione dei fumetti chiamata Microverso, che ha un potere blu chiamato Forza Enigma: Kang potrebbe attingere proprio da questa.

La maschera di Kang

Nei fumetti, il volto di Kang è nascosto da una maschera blu. I Marvel Studios hanno reinventato questa maschera, trasformandola in uno scudo energetico che si forma davanti al suo volto, presumibilmente progettato per aiutarlo a sopravvivere in atmosfere inospitali.

È una reinvenzione intelligente, un modo per rendere omaggio ai fumetti aggiornando un design francamente un po’ datato.

Kang offre a Scott Lang un accordo

Marvel Universe Ant-Man and the Wasp: QuantumaniaLa versione del MCU di Kang il Conquistatore è rappresentata come il signore del tempo, che possiede il potere di alterare la realtà a livello fondamentale e di distruggere intere linee temporali a suo piacimento. I precedenti film Marvel hanno infatti stabilito che la manomissione delle forze della causalità può generare il caos a livello multiversale. “Le manipolazioni temporali possono creare ramificazioni nel tempo”, avverte Wong al Doctor Strange mentre sperimenta la Pietra del Tempo. “Aperture dimensionali instabili. Paradossi spaziali! Anelli temporali!”. Queste sono le forze con cui Kang gioca, e comprende la natura del tempo abbastanza bene da controllare questi effetti imprevedibili – e da usarli come armi.

Ant-Man 3 riprende i riferimenti a Ms. Marvel che ritraggono Scott Lang come un supereroe famoso, ma è comunque pieno di rimpianti, perché vorrebbe aver trascorso più tempo con sua figlia Cassie. Kang propone a Scott un accordo: se lo aiuterà in qualche modo sconosciuto, compiendo una qualche rapina, Kang riscriverà la storia a favore di Scott. Scott ha una seconda possibilità, un’altra occasione di vita, in cui può evitare gli errori che lo hanno separato dalla sua famiglia. È possibile che l’offerta di “tempo” nasconda un’altra sottotrama, ovvero che Scott abbia grossi problemi di salute e desideri porvi rimedio.

La città di Kang contiene una serie di Easter Eggs Marvel

Il trailer di Ant-Man & the Wasp: Quantumania mostra altre immagini della città del Regno Quantico di Kang. Probabilmente si tratta della città di Chronopolis, la base di Kang nei fumetti. Chronopolis si trova al di fuori del tempo, in un regno chiamato Limbo, una dimensione che ogni viaggiatore del tempo attraversa. Il Limbo è stato probabilmente assorbito dal Regno Quantico del MCU, rendendo Chronopolis una parte logica del Regno Quantico. Si spera che la Marvel esplori alcuni dei segreti di Chronopolis, che è una delle location più affascinanti della Marvel. Ogni blocco di Chronopolis si estende fino ai confini della Terra in un periodo temporale diverso. I periodi più primitivi si trovano alla periferia, quelli più avanzati al centro, mentre il cuore è dominato dalla Cittadella di Kang.

L’architettura di Chronopolis nel MCU contiene una serie di interessanti Easter eggs. La struttura piramidale è probabilmente un sottile riferimento a una variante di Kang chiamata Pharoah Rama-Tut (sottilmente accennata nel MCU in Moon Knight), mentre i moti circolari ricordano un altro elemento del MCU: i dieci anelli di Shang-Chi. Shang-Chi e la leggenda dei dieci anelli si è concluso con la rivelazione che questi misteriosi anelli hanno inviato un segnale attraverso il multiverso, quindi potrebbero essere in qualche modo collegati a Kang e Chronopolis.

L’esplorazione del Regno Quantico

La Marvel ha visitato il Regno Quantico in Ant-Man & the Wasp, ma in realtà è sembrata un’occasione mancata. Il libro ufficiale di concept art della Marvel, The Art of Ant-Man & the Wasp, ha confermato che lo studio ha valutato molte idee diverse per il Regno Quantico: specie e civiltà aliene, persino un nesso di ricordi attraverso il quale le persone possono sbirciare nel passato.

Fortunatamente, Ant-Man & the Wasp: Quantumania dimostra che il MCU sta finalmente per esplorare il Regno Quantico, con tante immagini di strani alieni e razze diverse che ci sono state proposte. Alcuni di questi potrebbero essere tratti dai fumetti; è stato confermato che Bill Murray interpreterà Lord Krylar, un personaggio associato a una dimensione chiamata Microverso nei fumetti. Il Regno Quantico del MCU è fondamentalmente un mash-up del Microverso e del Limbo, e non sarebbe una sorpresa vedere altri personaggi del Microverso in questo film.

I ricordi di Ant-Man potrebbero far parte del Regno Quantico

C’è una strana giustapposizione nel trailer di Ant-Man & the Wasp: Quantumania, che passa dall’esplorazione del Regno Quantico ai flashback della vita di Scott. Potrebbe trattarsi di un misterioso nesso di ricordi, in parte esplorato durante lo sviluppo di Ant-Man & the Wasp.

Come ha spiegato il concept artist Jackson Sze in The Art of Ant-Man & the Wasp: “All’inizio c’era quasi un Nexus all’interno del Regno Quantico che volevano esplorare, ovvero un palazzo della memoria quantistica. Credo che stessero discutendo delle idee su come Hank potesse essere in grado di entrare nei propri ricordi e cambiare la storia“.

Gli eserciti di Kang il Conquistatore

L'esercito di Kang nel trailer di Ant-Man 3Kang dispone di un esercito massiccio e altamente tecnologico, che sembra intenzionato a schierare contro Scott Lang (e forse contro una sorta di movimento di resistenza del Regno Quantico).

Ciò è fedele ai fumetti, dove Kang ha riunito al suo servizio i migliori guerrieri della storia, comprese le versioni distorte dei Vendicatori. Gli spettatori più attenti noteranno i colori blu del marchio e i motivi ad anello ripetuti

MODOK del MCU

Kang non è l’unico cattivo nel trailer di Ant-Man & the Wasp: Quantumania, ma anche la versione del MCU di MODOK, l'”Organismo Mentale Progettato Solo per Uccidere”. Classico villain della Marvel, MODOK è stato persino protagonista di una serie televisiva animata di breve durata.

È stato poi quasi completamente ridisegnato per il MCU e questa iterazione non sembra affatto organica, ma piuttosto un robot. Kang ha sempre avuto la tendenza a raccogliere le armi più potenti nel tempo, quindi ha senso che abbia MODOK, ma il nuovo design verrà percepito come controverso.

L’obiettivo di Ant-Man: “Dobbiamo perdere entrambi”.

Trailer Ant-Man and the Wasp: QuantumaniaIl trailer di Ant-Man & the Wasp: Quantumania mostra diverse scene d’azione che coinvolgono Kang e Scott Lang, e c’è un delizioso squilibrio di potere tra i due. Kang è una minaccia di livello vendicativo, il che significa che Ant-Man è completamente fuori dalla sua portata.

Il trailer della Marvel sembra suggerire che Ant-Man morirà combattendo contro Kang, ma potrebbe considerarlo un prezzo da pagare. Ant-Man sa di non poter vincere contro Kang, ma ha escogitato un piano che li porterà a perdere entrambi. Per Scott, ciò significa presumibilmente non passare più del tempo con la sua famiglia, o a causa di una morte, o perché bloccato nel multiverso.

Scott Lang viene attaccato da un esercito di varianti di Ant-Man

Paul Rudd nel trailer di Ant-ManIl trailer di Ant-Man & the Wasp: Quantumania evita il tradizionale finale scherzoso in stile Marvel, assicurando agli spettatori che questo è un tipo di film su Ant-Man molto diverso. Si conclude con una nota emotiva, con Scott Lang travolto da un esercito di varianti di Ant-Man, che si scusa con Cassie mentre lo guarda cadere.

Nei fumetti, la morte di Scott ha ispirato Cassie a diventare il supereroe Stature; il MCU sta preparando la carriera da supereroe di Cassie dal 2015, e questo completerebbe la sua evoluzione. Tuttavia, gli spettatori farebbero bene a non dare per scontato che sia così; i trailer Marvel sono noti per i loro depistaggi, e il trailer di Ant-Man & the Wasp: Quantumania non fa certo eccezione.

Black Adam, dal 12 gennaio in Home Video!

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Black Adam, dal 12 gennaio in Home Video!

Black Adam, il primo lungometraggio ad esplorare la storia del Supereroe DC, interpretato da Dwayne Johnson, arriva giovedì 12 gennaio in DVD, Blu-rayTM, 4K Ultra HDTM e Steelbook 4K Ultra HDTM per Warner Bros. Home Entertainment. Disponibile anche l’edizione limitata esclusiva Film & Funko POP! contenente 2 dischi (Blu-rayTM, 4K Ultra HDTM) e un’imperdibile action figure in vinile di Black Adam alta circa 11 cm.

All’interno della versione Blu-ray TM anche tanti esclusivi contenuti speciali per scoprire tutti i retroscena e la curiosità del film. Tra questi: The History of Black Adam, Who is the Justice Society, From Soul to Screen, Black Adam: A New Type of Action, Costume makes the Hero e molto altro ancora!

Nel film, accanto al protagonista Dwayne Johnson nel ruolo di Black Adam, anche Aldis Hodge nei panni di Hawkman; Noah Centineo nei panni di Atom Smasher; Sarah Shahi in quelli di Adrianna; Marwan Kenzari è Ishmael; Quintessa Swindell è Cyclone; Bodhi Sabongui è Amon, mentre Pierce Brosnan interpreta il Dr. Fate.

Black Adam la trama

Quasi 5.000 anni dopo che gli sono stati conferiti i poteri onnipotenti delle antiche divinità, e imprigionato altrettanto rapidamente, Black Adam (Dwayne Johnson) viene liberato dalla sua tomba terrena, pronto a scatenare la sua forma unica di giustizia nel mondo moderno.

Decision to leave al cinema il 2 febbraio, ecco il poster

Decision to leave al cinema il 2 febbraio, ecco il poster

Decision to Leave, l’ultimo film dell’acclamato regista sudcoreano Park Chan Wook, arriverà nelle sale italiane dal 2 febbraio distribuito da Lucky Red.  Applaudito al Festival di Cannes, dove è stato premiato per la Miglior Regia, Decision to leave è anche stato candidato dalla Corea per la corsa agli Oscar come Miglior Film Internazionale, rientrando nella short list annunciata il 21 dicembre, e ha ricevuto una nomination come Miglior Film Straniero ai Golden Globes 2023.

Lontano dai toni della trilogia della vendetta che hanno fatto conoscere al mondo intero Park Chan Wook, il nuovo film del cineasta sudcoreano è un thriller dal tocco noir, che riesce a coniugare il respiro dei grandi classici con la freschezza del cinema contemporaneo: in molti lo hanno salutato come un omaggio al cinema di Alfred Hitchcock. Una detective story ricca di colpi di scena che intreccia i suoi fili con il melodramma romantico, portando sul grande schermo un mistero, che è al tempo stesso sentimentale e d’azione.

Decision to leave, la trama

Premiato al Festival di Cannes per la Migliore regia, Decision to leave è il nuovo film di Park Chan Wook, che dopo la Trilogia della vendetta sceglie la strada di un raffinato thriller sentimentale.

Mentre indaga sulla morte di un uomo precipitato misteriosamente dalla montagna, il detective Hae Jun incontra la sfuggente Seo-rae, giovane vedova della vittima, che non sembra essere sconvolta per la scomparsa del marito e che, proprio per questo, diventa subito la principale sospettata dell’omicidio. Colpevole o innocente? Malinconica e misteriosa, la donna riesce a destare l’interesse del detective e accendere in lui una passione dirompente, che lo porterà a mettere in pericolo la sua professione.

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