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Under the Skin: trama, cast e spiegazione del film

Under the Skin: trama, cast e spiegazione del film

Scarlett Johansson è oggi una delle attrici più importanti e influenti del cinema statunitense, celebre per aver interpretato Natasha Romanoff nei film del Marvel Cinematic Universe ma anche per titoli come Storia di un matrimonio, Lucy, Scoop e Lost in Translation. In mezzo ai tanti lungometraggi da lei interpretati se ne ritrova uno estremamente particolare: Under the Skin (qui la recensione), diretto nel 2013 da Jonathan Glazer. Si tratta di un’opera a metà tra la fantascienza e l’horror, ricco di simbolismi e scelte di messe in scena che generano nello spettatore una sensazione di inquietudine costante.

Tutt’altro che un film canonicamente inteso, Under the Skin è una vera e propria esperienza visiva e sensoriale, che si spinge in territori criptici dando vita ad immagini tanto suggestive quanto conturbanti. Per questo suo nuovo lungometraggio, che arriva a nove anni dal precedente Birth – Io sono Sean, Glazer ha adattato il romanzo Sotto la pelle, scritto da Michel Faber nel 2000. All’interno del libro vengono trattati temi come l’allevamento intensivo, il decadimento ambientale, la pietà, l’identità sessuale e l’umanità. Glazer ha semplificato alcuni di tali aspetti concentrandosi sugli ultimi qui elencati.

Pur essendo stato un insuccesso al box office, per via della sua natura tutt’altro che facilmente fruibile, Under the Skin rimane un titolo di culto, analizzato e studiato, apprezzato da molti e indicato come uno dei migliori film del nuovo millennio. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Under the Skin: la trama e il cast del film

Protagonista del film è Laura, un’affascinante ragazza che è in realtà un essere alieno dalla pelle nera, il quale indossa un corpo umano per potersi meglio camuffare in mezzo agli umani. Alla guida di un furgone, l’extraterrestre gira per alcuni luoghi della Scozia, seducendo uomini per strada, conducendoli poi in un luogo onirico dove vengono prosciugati internamente per rifornire i macchinari alieni. Questa sua missione lo porta a fare incontri di ogni tipo, tra cui uno con un povero ragazzo deforme che lo colpirà emotivamente. Da quel momento, l’alieno inizierà a provare sentimenti che non dovrebbero appartenergli, sentendosi sempre più vicino al divenire un’entità semi-umana.

Come anticipato, ad interpretare l’ambiguo alieno protagonista vi è Scarlett Johansson, che per questo ruolo ha deciso di concedersi alle scene di nudo previste. L’attrice ha dichiarato di aver accettato di comparire nuda poiché riteneva che fosse indispensabile per la crescita del personaggio, non essendo dunque una nudità gratuita. La Johansson è inoltre l’unica attrice professionista del film. Tutti gli altri vennero scelti tra persone prive di esperienze e molte scene vennero anche girate con telecamere nascose in modalità candid camera. Degni di nota, accanto all’attrice, sono Adam Person, nel ruolo del ragazzo deforme, e Jeremy McWilliams, pilota motociclistico che interpreta qui il complice della protagonista.

Under the Skin spiegazione

Under the Skin: il finale e la spiegazione del film

Senza entrare troppo nel dettaglio del finale del film, per chi deve ancora vederlo, basti sapere che la protagonista, come già accennato nella trama, inizia a sperimentare una serie di sensazioni prettamente umane. Ciò la porta a vivere una sempre crescente crisi di identità, che sarà poi ciò che caratterizzerà la parte conclusiva del film. A partire da tale dinamica, il film assume quindi tematiche profondamente esistenzialiste, già presenti nel romanzo di Faber. Molti critici hanno infatti rivisto nel comportamento della protagonista un modo per sottolineare l’assenza di differenze anche tra esseri apparentemente diversi, proponendo dunque un messaggio di inclusività e uguaglianza generale dell’essere umano.

Allo stesso tempo, il film è da vedere come una potente metafora sul concetto di empatia, ovvero l’elemento che più di ogni altro ci contraddistingue come umani. La protagonista, che da prima uccide senza pietà le sue vittime, avverte piano piano un cambiamento dentro di sé, dettato anche da una maggior empatia nei confronti di quanti incontra. Per il regista, infatti, Under the Skin è un racconto incentrato su ciò che ci rende umani, andando ad esplorare ciò fin sotto la pelle. Del film sono però state proposte anche letture incentrate sul tema dell’identità sessuale, particolarmente importante per la protagonista e che permette di avere ulteriori spunti di riflessione sul corpo e sul concetto di umanità.

Under the Skin: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire di Under the Skin grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Chili Cinema, Google Play, Apple iTunes e Amazon Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di martedì 19 aprile alle ore 21:10 sul canale Rai Movie.

Fonte: IMDb

Cannes 75: il magico poster dell’edizione 2022

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Cannes 75: il magico poster dell’edizione 2022

Da martedì 17 maggio a sabato 28 maggio il Festival di Cannes terrà la sua 75° edizione, ed ecco la sua locandina.

Cannes 75: rivelata la selezione ufficiale

Proprio come l’indimenticabile Truman incarnato dall’unico e solo Jim Carrey le cui dita sfiorano il suo orizzonte, il Festival di Cannes prende a fondo la natura estrema del mondo per coglierla di nuovo. La crisi climatica, i disastri umanitari, i conflitti armati… i motivi di preoccupazione sono numerosi. Come nel 1939 e nel 1946, il Festival ribadisce la sua forte convinzione che l’arte e il cinema sono il luogo in cui la contemplazione e il rinnovamento della società si dipanano. Eppure resta fedele al suo impegno fondante sancito dall’articolo 1 del suo regolamento: «Lo scopo del Festival International du Film, in uno spirito di amicizia e di cooperazione universale, è quello di rivelare e presentare film di qualità nell’interesse dell’evoluzione della l’arte della cinematografia».

The Truman Show (1998) di Peter Weir e Andrew Niccol è un riflesso moderno della grotta di Platone e la scena decisiva esorta gli spettatori non solo a sperimentare il confine tra la realtà e la sua rappresentazione, ma a riflettere sul potere della finzione, tra manipolazione e catarsi. Proprio come Truman sfugge alla menzogna mentre si alza, il Festival, con il suo famoso red carpet in ascesa, offre agli spettatori la verità degli artisti quando entrano in teatro.

Californie gratis al cinema a Roma con Cinefilos.it, scopri come!

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Cinefilos.it offre la possibilità di vedere al cinema, gratis, Californie, un film di Alessandro Cassigoli e Casey Kauffman con Khadija Jaafari, Ikram Jaafari, Marilena Amato, Fatima Ramouch, Simona Petrosino. Ecco le date in cui sarà possibile partecipare alle proiezioni presso il cinema TIBUR di ROMA:

  • Giovedì 21 aprile – 10 biglietti
  • Venerdì 22 aprile – 20 biglietti
  • Sabato 23 aprile – 30 biglietti
  • Domenica 24 aprile – 30 biglietti
  • Lunedì 25 aprile – 10 biglietti
  • Martedì 26 aprile – 10 biglietti
  • Mercoledì 27 aprile – 10 biglietti
  • Giovedì 28 aprile – 10 biglietti
  • Venerdì 29 aprile – 10 biglietti
  • Sabato 30 aprile – 30 biglietti
  • Domenica 1 maggio 30 biglietti

I biglietti saranno validi per qualsiasi spettacolo indicato e potranno essere richiesti, fino ad esaurimento, inviando una email a [email protected] in cui andranno specificati il giorno in cui si intende utilizzare i biglietti e un secondo giorno alternativo nel caso per il giorno prescelto non ci sia più disponibilità di posto.

Gli orari delle proiezioni andranno consultati direttamente sui siti dei cinema.

È di fondamentale importanza che nell’email venga evidenziato che si sta chiedendo l’invito via CINEFILOS.

I biglietti potranno essere ritirati direttamente alla cassa dei cinema presentando la email di conferma ricevuta unitamente ad un documento di identità ed al Green Pass.

Quinzaine des Realisateurs 2022: ecco la line-up

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Quinzaine des Realisateurs 2022: ecco la line-up

È stata annunciata la line up della Quinzaine des Realisateurs 2022 che si svolgerà nell’ambito del Festival di Cannes 2022 (qui il programma ufficiale). L’evento si svolgerà nella località francese dal 18 al 24 maggio. Film d’apertura di questa interessante selezione è l’italiano Scarlet, di Pietro Marcello.

  • L’ENVOL (Scarlet) by Pietro Marcello (film di apertura)
  • 1976 by Manuela Martelli
  • THE DAM (Al-Sadd, السّد , Le Barrage)  by Ali Cherri
  • LES ANNÉES SUPER 8 (The Super 8 Years) by Annie Ernaux & David Ernaux-Briot
  • ASHKAL by Youssef Chebbi
  • LES CINQ DIABLES (The Five Devils) by Léa Mysius
  • DE HUMANI CORPORIS FABRICA by Véréna Paravel & Lucien Castaing-Taylor
  • LA DÉRIVE DES CONTINENTS (AU SUD) (Continental Drift (South)) by Lionel Baier
  • EL AGUA (The Water) by Elena López Riera
  • ENYS MEN by Mark Jenkin
  • FALCON LAKE by Charlotte Le Bon
  • FOGO-FÁTUO (Will-o’-the-Wisp, Feu follet) by João Pedro Rodrigues
  • FUNNY PAGES  by Owen Kline
  • GOD’S CREATURES by Anna Rose Holmer & Saela Davis
  • LES HARKIS (Harkis) by Philippe Faucon
  • MEN by Alex Garland (proiezione speciale)
  • LA MONTAGNE (The Mountain) by Thomas Salvador
  • PAMFIR by Dmytro Sukholytkyy-Sobchuk
  • REVOIR PARIS (Paris Memories) by Alice Winocour
  • TAHT ALSHAJRA  (تحت الشجرة , Under the Fig Trees, Sous les figues) by Erige Sehiri
  • UN BEAU MATIN (One Fine Morning) by Mia Hansen-Løve
  • UN VARÓN (A Male) by Fabian Hernández
  • LE PARFUM VERT (The Green Perfume) by Nicolas Pariser (film di chiusura)

Bérénice Bejo: 10 cose che non sai sull’attrice

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Bérénice Bejo: 10 cose che non sai sull’attrice

Bérénice Bejo è una di quelle attrici che ha contribuito a cambiare il volto del cinema internazionale e continua farlo tuttora. L’attrice, che ha iniziato la sua attività da ragazza, ha catturato sin da subito il cuore del pubblico francese, per poi conquistare quello mondiale grazie al suo grande talento.

Ecco dieci cose da sapere su Bérénice Bejo.

Bérénice Bejo: i suoi film

1. Ha recitato in celebri film. La carriera cinematografica dell’attrice inizia nel 1996, quando debutta sul grande schermo in Les soeurs Hamlet, per poi proseguire con La captive (2000), Passionnément (2000), Meilleur espoir féminin (2000), Il destino di un cavaliere (2001), Comme un avion (2002), 24 ore nella vita di una donna (2002) e Sem Ela (2003). In seguito, ha lavorato in Dans le rouge du couchant (2003), Cavalcade (2005), OSS 117: Le Caire, nid d’espions (2006), La maison (2007), Modern Love (2008), Proie (2010) e The Artist (2011). Tra i suoi ultimi lavori, vi sono Tutti pazzi per Rose (2012), Il paradiso degli orchi (2013), Il passato (2013), Le dernier diamant (2014), L’infanzia di un capo (2015), Fai bei sogni (2016), Dopo l’amore (2016), Il mio Godard (2017), Three Peaks (2017), L’incredibile viaggio del fachiro (2018), Il segreto di una famiglia (2018), Il principe dimenticato (2020), La felicità degli altri (2020) e Il materiale emotivo (2021).

2. Ha lavorato in diverse serie tv. Oltre ad aver prestato la sua attività lavorativa per il cinema, l’attrice ha partecipato spesso a progetti per il piccolo schermo. Infatti, ha debuttato nel mondo della recitazione nelle serie Regards d’enfance (1996), per poi proseguire con le serie L’@mour est à réinventer (1996), Julie Lescaut (1997), Alice Nevers – Professione giudice (1997), Un et un font six (1997-1999), Sauvetage (2000), Les redoutables (2000) e Vertiges (2002). In seguito, appare nei film tv Nuages (2006) e Sa raison d’être (2008).

3. Ha partecipato a diversi corti ed è anche doppiatrice. Nel corso della sua carriera, l’attrice non ha sperimentato solo il mondo del cinema o delle serie per recitare. Infatti, non ha mai disdegnato il fatto di apparire in qualche cortometraggio, come è successo per Pain perdu (1993), Une petite fée (2002), Jeux de plage (2003), Ciao bambino (2004), Sans douleur (2004), Un homme peut en cacher un autre (2007), Le courrier du parc (2008), Love Me Baby (2010) e Aujourd’hui (2012). Inoltre, ha vestito in panni di doppiatrice, prestando la propria voce per il film Funan (2018).

Bérénice Bejo

Bérénice Bejo: OSS 117, il marito e i figli

4. È sposata da diversi anni. L’attrice è impegnata da molti anni con il regista Michel Hazanavicius, conosciuto nel 2006 sul set del film OSS 117: Le Caire, nid d’espions (in Italia distribuito con il titolo Agente speciale 117 – al servizio della Repubblica – Missione Cairo). Da quel momento, i due non si sono più lasciati, convolando a nozze nel 2008 e rimanendo insieme da allora.

5. È stata diretta molte volte dal marito. Oltre a OSS 117, l’attrice è stata diretta dal marito altre tre volte: infatti, i due hanno lavorato insieme in The Artist, The Search e Il mio Godard. Nel 2020 hanno dato luce al loro quinto lungometraggio insieme, dal titolo Il principe dimenticato.

6. È madre di due figli. Dall’unione con il marito Michel Hazanavicius, l’attrice è diventata madre di due figli: Lucien, nato il 25 luglio del 2008, e Gloria, nata il 18 settembre del 2011. Prima di incontrare lei, suo marito aveva avuto da un precedente matrimonio le figlie Simone e Fantine. Tuttavia, l’attrice considera le sue ragazze come figlie sue, senza fare distinzioni con i suoi figli naturali.

Bérénice Bejo non è su Instagram

7. Non ha un account sul noto social. L’attrice, a differenza della maggior parte dei suoi colleghi, ha deciso di non avere un account sul social network Instagram. La Bejo, infatti, ha sempre dichiarato di non apprezzare molto queste piattaforme, troppo spesso invadenti. Standone lontana, ha dunque modo di mantenere più privata la sua vita fuori dal set, evitando di condividere ogni singolo momento della sua vita con persone che non conosce. I suoi fan possono tuttavia ritrovare diversi profili a lei dedicati con notizie sui suoi progetti da interprete.

Bérénice Bejo

Bérénice Bejo in The Artist

8. Ha lavorato molto per una scena del film. Jean Dujardin e l’attrice, protagonisti del film The Artist, hanno provato la sequenza di danza più famosa per ben cinque mesi, esercitandosi quasi ogni giorno nello stesso studio che Debbie Reynolds e Gene Kelly erano soliti usare per Cantando sotto la pioggia (1952). Dopo innumerevoli prove, sono infine riusciti ad eseguire personalmente l’intera coreografia senza mai sbagliare.

9. È stata candidata a diversi premi. Grazie all’interpretazione di Peppy Miller in The Artist, l’attrice ha ricevuto diverse candidature come quella agli Oscar e ai Golden Globe per la Miglior attrice non protagonista, e ai BAFTA per la Miglior attrice protagonista. Tra le varie nomination ricevute, l’attrice è riuscita a vincere un Premio César, gli Oscar francesi, come Miglior attrice protagonista.

Bérénice Bejo: età e altezza

10. Bérénice Bejo è nata il 7 luglio del 1976 a Buenos Aires, in Argentina. La sua altezza misura complessivamente 167 centimetri.

Film: IMDb, Allociné

Power of Rome, la recensione del viaggio nel tempo di Edoardo Leo

Non si vede spesso una operazione come quella realizzata per Power of Rome, che arriva in sala – grazie a Vision Distribution e alla sua collaborazione con Sky e la Iif di Fulvio e Paola Lucisano – nei giorni di 19, 20 e 21 aprile 2022. Un “prototipo con una grande ambizione”, lo definisce il suo regista, Giovanni Troilo, che si affida a un protagonista, o meglio un “host”, profondamente romano come Edoardo Leo per raccontare la Città Eterna in questo esperimento metacinematografico.

Che si propone di “combinare il documentario con l’impianto, la forma e la drammaturgia del cinema”, ma che di quello non sembra in grado di replicare né magia né capacità di coinvolgimento. E questo nonostante il soggetto trattato, e una estetica particolarmente attraente, nella quale la narrazione tradizionale si mescola con una ricostruzione storica spettacolarizzata e sprazzi di videoarte.

Una Storia da Sogno

Al centro, Roma. La città, la sua storia, i suoi miti, gli imperatori e l’incessante lotta per il potere. Nelle sue tante e diverse declinazioni. Che esploriamo insieme all’insofferente attore chiamato a interpretare Giulio Cesare in un documentario inglese, non privo di cliché, che abbandona il set per immergersi nella Capitale e nelle ombre del suo passato.

Un sogno che ci porta della nascita dell’Impero alla sua fine, tra corsi e ricorsi, ma soprattutto lasciando spesso la parola ai re-enactments affidati a chi la Storia di Roma l’ha fatta davvero, dal ‘Primo Re’ al primo Imperatore, da Romolo ad Augusto, da Adriano a Costantino, Nerone e Marc’Aurelio. Azzardando ardite similitudini sui supplì mentre ci mostra gli angoli più belli della città, di ieri e di oggi.

La grandezza di Roma è altrove

Ma se le immagini del Pantheon, del Colosseo, il Gianicolo, Piazza del Popolo, ecc. non possono non conquistare, i ‘fantasmi’ di Leo restano solo un piacere per gli occhi. E per chi avesse voglia di conoscere di più sui segreti di questa Grande Bellezza, come la processione della Madonna Fiumarola della Festa de Noantri. Non sull’anima, purtroppo.

Impresa sovrumana, in “una città che è il mondo”, della quale gli stessi abitanti spesso non ricordano l’eccezionalità, presi a scontrarsi su questo o quel disservizio, o politico, o social. E della quale i facili detrattori si sforzano di non vedere la grandezza, nell’illusione di ergersi come nani sulle spalle di un tale gigante. Un “teatro a cielo aperto” dove “gli dei e i mortali hanno provato a sfiorarsi” e che “saccheggiata e ricostruita, ha visto nascere e morire culture e civiltà eppure oggi, più che mai, ha bisogno di essere scoperta, ascoltata e nuovamente raccontata”, stando al regista e premiato fotografo.

Power of Rome, un intrigante punto di vista

Un intrigante e godibile punto di vista, più che di partenza, soprattutto considerato che a Roma “tutto ricomincia ogni mattina” e nulla inizia o finisce davvero. Ma con un bel finale, affidato all’orazione funebre di Marco Antonio e a un momento unico nella storia della Città Eterna. Lasciando alla pazienza o alla conoscenza di ciascuno il fatto di assistere “per la prima volta” allo spettacolo sullo schermo, o a riscoprire le singole tappe e protagonisti del suo passato, delle sue illusioni e ambizioni.

Thor: Love and Thunder, ecco tutte le rivelazioni del trailer

Thor: Love and Thunder, ecco tutte le rivelazioni del trailer

Il successo del personaggio interpretato da Chris Hemsworth ha portato alla creazione di un quarto film con protagonista il Dio del Tuono. L’uscita di Thor: Love and Thunder è sempre più vicina: il lungometraggio, diretto come il capitolo precedente Thor: Ragnarok da Taika Waititi, arriverà nelle sale a luglio 2022.

Dopo gli eventi di Avengers: Endgame (2019), in Thor: Love and Thunder il Dio del Tuono cerca di allontanarsi dal campo di battaglia per trovare la pace interiore. Si trova però costretto ad intervenire quando Gorr il macellatore di dei (Christian Bale) minaccia di eliminare tutti gli dei. Per fermare il cattivo, Thor  ricorre all’aiuto di altri eroi: Valchiria (Tessa Thompson), la nuova regina di New Asgard, Korg (Taika Waititi) e Jane Foster (Natalie Portman), che è diventata Mighty Thor.

Il trailer di Thor: Love and Thunder appena rilasciato dai Marvel Studios è denso di dettagli e rivelazioni, non sono sulla trama e sui personaggi protagonisti, ma anche sulla più ampia Fase 4 dell’MCU.

La crescita e l’evoluzione di Thor

Thor-Love-and-Thunder-dio-del-tuonoFin da subito, il trailer di Thor: Love and Thunder inserisce un dettaglio interessante che rimanda ai fumetti. Sulla scena si vede un bambino,  un’adolescente e un Thor adulto (quest’ultimo con addosso il costume originale del personaggio nei fumetti) mentre corrono nella stessa foresta.

Mostrando il Dio del Tuono in tre diversi momenti della sua vita, il filmato allude all’interminabile lotta del dio con Gorr il macellatore di dei. Inoltre, nei fumetti la battaglia tra Thor e Gorr porta ad un combattimento finale in cui tre versioni di Thor, giovane, adulto e vecchio, lottano insieme contro il cattivo. La scelta della Marvel per il trailer è abbastanza esplicita e rivela un dettaglio sostanzioso della trama di Thor: Love and Thunder. In qualcosa di non troppo diverso da Spider-Man: No Way Home, forse vedremo anche in questo film l’eroe principale combattere con due sé stesso contro una minaccia comune.

Thor non è più un supereroe

Thor-Love-and-ThunderQueste mani una volta erano servivano per combattere, ora sono umili strumenti di pace”. Le prime parole pronunciate da Chris Hemsworth nel trailer di Thor: Love and Thunder dicono esplicitamente che il dio si è ritirato dal mondo dei supereroi.

L’eroe viene poi mostrato mentre abbandona la sua arma in cima a una montagna, mentre le immagini seguenti alludono al cambio di stile di vita per l’eroe.  Thor dice chiaramente che i suoi “giorni da supereroe sono finiti“, evidenziando il nuovo percorso che ha deciso di intraprendere dopo gli eventi di Avengers: Endgame. La storia di Thor: Love and Thunder parte da qui, chissà dove arriverà.

Un Thor fuori forma dopo Avengers Endgame

Thor-Love-and-Thunder-Trailer-dopo-EndgameIl trailer conferma che Fat Thor farà ritorno in Thor: Love and Thunder. In Avengers: Endgame, dopo che il dio si assume la colpa per lo snap di Thanos, cambia aspetto: è fuori forma, il fisico divino si appesantisce.

Sembra però che il Dio del Tuono sia pronto a rimettersi in forma ora. Stando al trailer, pare che in Thor: Love and Thunder vedremo una sequenza di allenamento per Thor, mentre cerca di perdere il peso e ritornare al suo solito aspetto atletico. Nel filmato c’è anche un dettaglio ironico: mentre si allena, il dio indossa un cappello con scritto ”l’Avenger più forte”.

Thor si unisce ai Guardiani della Galassia

Thor-Love-and-Thunder-Star-LordLe rapide immagini di combattimento che vediamo nel trailer di Thor: Love and Thunder alludono ad una nuova unione sul campo tra il dio e i Guardiani della Galassia. Da quando è mostrato, nel film non mancheranno gli sketch comici tra Thor e i Guardiani. In particolare, sembra che ci saranno delle dinamiche interessanti con Star-Lord (Chris Pratt). L’interazione tra questi eroi è stato un elemento essenziale di Avengers: Infinity War e sembra che il pubblico assisterà a nuove avventure che coinvolgono gli Asgardiani.

Thor e Korg ritornano a Sakaar?

Thor-Korg-SakaarLe immagini del trailer mostrano Thor e Korg (Taika Waititi) su un pianeta pieno di spazzatura, disordine e macerie. Non è da escludere che si tratti di  Sakaar, il mondo gestito dal Gran Maestro (Jeff Goldblum) che già si trovava sull’orlo della rivoluzione alla fine di Thor: Ragnarok. I due eroi potrebbero aver fatto ritorno dove si sono incontrati per portare la pace sul pianeta o anche per ottenere alcune informazioni dal Gran Maestro.

Le capre magiche di Thor arrivano nell’MCU

Nella mitologia, il carro del dio Thor è trainato da due capre magiche . Con il trailer di Thor: Love and Thunder, le due entità fanno la loro prima comparsa nell’MCU. Le vediamo mentre guidano una nave asgardiana con a bordo Valkyrie e Korg che si eleva in aria e lascia New Asgard.

Le capre di Thor sono state introdotte nei fumetti nel 1976. Sappiamo che Toothgnasher e Toothgrinder sono abbastanza potenti da causare terribili danni in battaglia. Chissà come le sfrutterà il dio in Thor: Love and Thunder.

L’Olimpo, la casa delle divinità greche

Monte-Olympo-Thor-MarvelUn altro elemento mitologico inserito nel trailer di Thor: Love and Thunder è probabilmente l’Olimpo. Già i fumetti Marvel riprendono la sede degli dei dell’Antica Grecia e sembra che il Monte Olimpo arriverà anche nell’MCU. Gli edifici sospesi e le strutture galleggianti danno un aspetto insolito alla casa degli dei, distinguendolo da altre fantastiche località MCU, come ad esempio Asgard.

Il nuovo costume per l’eroe in Thor: Love and Thunder

Chris-Hemsworth-Nuovo-CostumeAnche se la tuta rossa, blu e oro di Thor è già stata vista nei giocattoli e nel merchandising Marvel, il trailer di Thor: Love and Thunder mostra per la prima volta il nuovo costume dell’eroe in azione. Chris Hemsworth lo indossa in diversi punti del video, alternandolo con il costume da Ravager. Tra gli accessori del nuovo abito, c’è anche un mantello di pelliccia.

Russell Crowe sarà Zeus nell’MCU

Russell-Crowe-ZeusInsieme all’Olimpo, sembra che anche i suoi abitanti arriveranno nell’MCU. Nel trailer di Thor: Love and Thunder si può vedere Zeus di fronte ad una folla di divinità. Anche se il filmato non mostra il suo volto, il fulmine impugnato, l’abbigliamento e la posizione del personaggio lasciano intuire l’identità del personaggio. L’attore Russell Crowe (Il gladiatore) ha rivelato il suo coinvolgimento con la produzione del film MCU: sarà lui ad interpretare il ruolo di Zeus, il capo degli dei nella mitologia greca.

Falligar, Thor e Gorr

Falligar-Gorr-MarvelAnche se Gorr il macellatore di dei non è presente nel trailer di Thor: Love and Thunder, vengono mostrati gli effetti della sua devastante ira. In un punto del filmato si vedono Thor e Korg mentre osservano un’enorme creatura morta tra la neve. Sembra trattarsi di Falligar, un potente dio e un grande amico di Thor. Sappiamo dai fumetti che Falligar viene ucciso da Gorr mentre è in preda alla sua furia cosmica. Inserire nel trailer questo dettaglio dice molto della potenza e della minacciosità di Gorr.

New Asgard diventa una meta turistica

New-AsgardQuando l’MCU ha introdotto New Asgard in Avengers: Endgame, la città degli Asgardiani era relativamente tranquilla e poco conosciuta. Stando al trailer di Thor: Love and Thunder sembra che sia diventata una delle principali attrazioni turistiche sulla Terra. Si vedono diverse navi da crociera attraccate che portano i molti visitatori a New Asgard, con alcune attrazioni piazzate vicino all’ingresso della città. Questa drammatica trasformazione avviene quando Valchiria diventa sovrana, ma non è ancora chiaro se ci sia la regina dietro al cambiamento.

L’incontro tra Valchiria e gli altri leader mondiali

Tessa Thompson ValchiriaDopo essere diventata sovrano di Asgard in Avengers: Endgame, Valchiria viene mostrata nel trailer di Thor: Love and Thunder mentre muove i primi passi in questo nuovo ruolo. Sembra che la regina stia tenendo un meeting con gli altri leader mondiali della Terra: a New Asgard, uomini politici e delegati di varie contee sono riuniti intorno a un tavolo in una sala conferenze.

Regina Valchiria è seduta in disparte e non sembra essere troppo entusiasta delle sue responsabilità di governo. Forse è ansiosa di tornare in azione? Potrebbe avere la sua occasione, visto il conflitto tra Thor e Gorr

Valchiria, Korg e due Thor nell’Olimpo

Thor-Valchiria-Korg-OlimpoAnche se non viene esplicitata la missione al centro del film, nel trailer di Thor: Love and Thunder si vede il quartetto di eroi principale: Valchiria, Korg e due Thor sono in visita all’Olimpo. Si stanno dirigendo verso un’enorme statua di Zeus. Essendo inquadrati di spalle, è difficile comprendere l’identità dei due Thor. Probabilmente si tratta di Thor Odinson e di Mighty Thor, identità assunta da Jane Foster.

Torna la bromance tra Thor e Star Lord

Star-Lord-Chris-Pratt-Thor-Chris-HemsworthL’umorismo è un ingrediente essenziale dei film MCU. Come già successo in precedenza, sembra che in Thor: Love and Thunder torneranno gli scambi di battute tra i personaggi di Chris Pratt e Chris Hemsworth. In una scenetta divertente del trailer, vediamo Star-Lord consigliare a Thor di guardare negli occhi la persona che ama quando si sente perso. Mentre parla, Peter Quill dirige lo sguardo verso i suoi compagni di squadra, i Guardiani della Galassia e Thor, ironicamente, inclina la testa per oscurare questa visione e guardare direttamente negli occhi di Star-Lord.

I nuovi look dei Guardiani della Galassia e soprattutto di Mantis

Thor-Love-and-Thunder-Trailer-MantisUn dettaglio intrigante rivelato dal trailer di Thor: Love and Thunder riguarda i costumi dei Guardiani della Galassia. Molti dei membri hanno nuovi abiti e armi mai viste prima. In particolare, il look di Mantis è intrigante. Il personaggio ha un nuovo accessorio incorporato nella fronte. Il posizionamento dell’oggetto tra le sue antenne potrebbe essere rivelatorio: forse i Guardiani hanno trovato un modo per amplificare i suoi poteri attraverso la tecnologia?

Mjolnir è stato riforgiato dopo Thor: Ragnarok

Mjolnir-Jane-FosterIl martello magico di Thor, è stato distrutto da sua sorella Hela (Cate Blanchett) in Thor: Ragnarok. Fortunatamente, l’eroe aveva a disposizione Stormbreaker come arma e ha usato quest’ultima per combattere in Avengers: Infinity War e Avengers: Endgame.

Sembra però che Mjolnir sia stato riforgiato e che tornerà durante gli eventi di Thor: Love and Thunder. Tuttavia, il Dio del Tuono non è il responsabile del ritorno dell’arma e nemmeno colui che lo brandirà…

Natalie Portman ritorna nei panni di Jane Foster/Mighty Thor

Thor-Jane-Foster-ReunionNatalie Portman ha interpretato Jane Foster in Thor: The Dark World. Successivamente l’attrice ha abbandonato l’MCU e non l’abbiamo più vista nei capitoli successivi. I fan saranno lieti di sapere che Portman riprenderà il suo personaggio in Love and Thunder.

Grazie al coinvolgimento di Taika Waititi e alla promessa di rendere Jane in un punto focale della storia ancora una volta, Natalie Portman torna ad essere Jane Foster. Nel trailer, il personaggio è mostrato nella forma completa di supereroe: Mighty Thor.

Jane Foster e Thor tornano insieme per proteggere la Terra

Thor-Jane-Foster-ReunionAnche se il trailer non mostra i due eroi mentre combattono fianco a fianco, la reunion di Thor Odinson e Jane Foster è un evento importante. L’ultima volta che si sono visti insieme risale al 2015. I due Thor sono legati da un duplice rapporto, eroico e amoroso. Anche se la storia d’amore non ha funzionato in precedenza, il titolo di Thor: Love and Thunder indica che la passione potrebbe tra i due potrebbe sbocciare nuovamente.

Di4ri, la serie italiana Netflix

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Di4ri, la serie italiana Netflix

Di4ri, è la nuova serie italiana Netflix, in 15 episodi, prodotta da Stand By Me, che racconta le storie e le emozioni di un gruppo di compagni di classe di seconda media.

Di4ri: quando esce e dove vederla in streaming

Di4ri debutterà  il 18 maggio su Netflix  e da fine luglio sarà disponibile in tutti i Paesi in cui il servizio è attivo.

Di4ri: trama e cast

Ogni episodio è raccontato dal punto di vista di uno degli otto protagonisti, che diventa voce narrante e offre agli spettatori una sorta di diario personale con il suo sguardo sugli avvenimenti della classe: i ragazzi parleranno direttamente allo spettatore mostrando i loro sentimenti senza filtri. In questo modo, da un episodio all’altro, le vicende di Pietro, Livia, Isabel, Daniele, Monica, Giulio, Mirko e Arianna si intrecciano in un racconto corale capace di restituire le diverse sfaccettature della vita dei preadolescenti: è il racconto di un’età delicata in cui sbocciano le individualità dei ragazzi e al tempo stesso cresce la loro identità di gruppo.

Di4ri entrerà quindi nella vita e nelle emozioni di tutti i giorni dei ragazzi della 2D tra gioie, drammi, primi amori, primi baci divertimento e qualche volta qualche litigio. Tra i temi della serie ci saranno anche il coming out, le ricadute di un matrimonio in crisi, le aspettative dei genitori, la dislessia, l’ansia di crescere, la solitudine e l’accettazione. La colonna sonora della serie sarà sulle note di “Isole”, il nuovo singolo di Tancredi (Warner Music) che sarà anche guest star in due episodi.

I giovanissimi otto protagonisti di Di4ri sono Andrea Arru (Pietro), Flavia Leoni (Livia), Sofia Nicolini (Isabel), Biagio Venditti (Daniele), Liam Nicolosi (Giulio); Federica Franzellitti (Monica), Francesca La Cava (Arianna), Pietro Sparvoli (Mirko). Nel cast della serie è presente anche Fortunato Cerlino, nel ruolo del simpatico bidello Paolo. Special guest sara’ anche Larissa Iapichino, campionessa juniores di salto in lungo, in una puntata che avrà al centro una gara di triathlon.

Oltre a Di4ri, la prima serie italiana per ragazzi di Netflix, nell’area Kids & Family arriveranno il Mostro dei Mari, il nuovo film d’animazione che sarà disponibile dall’8 luglio con la regia del Premio Oscar Chris Williams  e la nuova serie “Kung Fu Panda the Dragon Knight”, prodotta da DreamWorks Animation.

Di4ri: trailer

PERSONAGGI di Di4ri

LIVIA MANCINI (Flavia Leone)

Dodici anni, sportiva, perfezionista. Livia si preoccupa sempre di compiacere i genitori e gli insegnanti, che non si rendono conto che Livia è molto di più. È una ragazza appassionata e grintosa, ha uno spirito indipendente che durante la serie emerge sempre di più, anche grazie a Pietro, sorprendendo prima di tutto se stessa. Al punto che Livia deciderà che non le importa più di compiacere gli altri e si dedicherà a ciò che le importa davvero.

PIETRO MAGGI (Andrea Arru)

Pietro è sempre sicuro di sé e del suo carisma. O così sembra. In realtà, ogni giorno deve fare i conti con i litigi continui dei genitori e con le sopraffazioni dei ragazzi di terza media. Come se non bastasse, si sta innamorando dell’unica ragazza che sembra immune al suo fascino. Ma se hai con te una squadra di amici fantastici niente è impossibile, neanche guidare la rivolta della classe contro l’imminente chiusura della scuola.

ISABEL DIOP (Sofia Nicolini)

Isabel è una ragazza solare e ottimista che non si ferma davanti a niente. Per lei nulla è impossibile. È per questo che in classe tutti finiscono per chiederle aiuto, senza che lei si tiri mai indietro. Grazie al suo talento, entra a far parte della squadra di basket, diventandone il capitano e assumendo un ruolo decisivo nella partita contro gli arroganti ragazzi di terza media.

MIRKO VALENTI (Pietro Sparvoli)

Mirko è un ragazzo timido e introverso, trasferitosi da poco da Roma. All’inizio decide di frequentare i ragazzi di terza contando sul supporto del fratello maggiore, Damiano. Quando scopre che lui e Daniele hanno molto in comune inizia però a distaccarsene, integrandosi sempre di più all’interno della 2D. Quello che scoprirà alla fine del suo percorso è che per lui c’è un gruppo di amici addirittura migliori di quelli che aveva a Roma.

DANIELE PARISI (Biagio Venditti)

Daniele è un ragazzo maturo ed è un punto di riferimento per i suoi compagni di classe, che lo considerano intelligente e generoso. Si prende una cotta per Mirko e dopo una prima delusione, nel corso della serie troverà l’amore in modo inaspettato.

GIULIO PACCAGNINI (Liam Nicolosi)

Giulio è un tipo irriverente, dalla battuta sempre pronta. Soffre di una leggera dislessia, che, nonostante all’inizio rappresenti un ostacolo, col tempo gli permetterà di mostrare il suo lato più fragile e guadagnarsi l’affetto sincero dei compagni. È molto legato a Pietro, il suo migliore amico, ed è innamorato di Arianna, che però non sembra ricambiare.

MONICA PIOVANI (Federica Franzellitti)

Monica è una ragazza insicura e impacciata. Due sole cose le danno sicurezza: l’amicizia con Isabel e l’impegno nello studio. A poco a poco uscirà dalla sua comfort zone rivelando a tutti la sua capacità di ascoltare e comprendere gli altri. A quel punto non solo Isabel, ma tutti i suoi compagni capiranno quanto Monica sia un’amica preziosa.

ARIANNA RINALDI (Francesca La Cava)

Arianna è la tipica ragazza carina e snob della classe: capricciosa, inarrivabile e inevitabilmente un po’ sola, imprigionata in un ruolo che non le appartiene davvero. Il suo comportamento cambierà quando, in un momento di difficoltà, scoprirà nei suoi compagni, finora mai considerati, degli alleati preziosi.

Partecipazione speciale: Fortunato Cerlino nel ruolo di PAOLO AGRESTI

Paolo, il collaboratore scolastico, è un uomo solo, divorziato e lontano dal figlio Fabrizio. È legato in particolar modo a Pietro, che soffre per la separazione dei genitori, e a Giulio, che gli ricorda Fabrizio. Paolo si unirà alla ribellione dei ragazzi della 2D e, grazie ai consigli di Pietro, recupererà il rapporto con il figlio.

NOTE DI REGIA di Di4ri

Sin dalla primissima lettura del concept e dei soggetti di serie, mi sono appassionato a Di4ri, pensando che avesse tutte le caratteristiche di un progetto con una forte identità e che presentasse alcuni aspetti molto nuovi e stimolanti dal punto di vista della regia.

L’idea fondante chiamava a un’interessante sfida creativa: dirigere un racconto di formazione corale e allo stesso tempo intimo, in cui i ragazzi fossero di continuo protagonisti e personaggi secondari. Un diario collettivo in cui usare le voci narranti combinate a degli “a parte” teatrali per parlare direttamente al pubblico, guardando la macchina da presa per condividere le emozioni. Tutto questo rivolgendosi a spettatori che non sono teenager, ma il target più giovane e delicato dei pre-adolescenti.

Il vero punto di forza della serie sono le tematiche affrontate e il tono e la sensibilità con cui i nostri giovani interpreti hanno deciso di incarnare le storie. Abbiamo messo i personaggi al centro del nostro mondo, adottando uno stile di recitazione capace di integrare le loro idee, tentando di lasciare una piccola parte di sorpresa e di magia da creare sul set con l’improvvisazione. Per questa ragione il casting è stata un’operazione fondamentale: una selezione lunga e meticolosa, soprattutto considerato il fatto che praticamente quasi tutto il gruppo di lavoro scelto è esordiente.

Per quanto concerne gli aspetti visivi del racconto, come prima stagione, dovevamo creare da zero il mondo di Marina Piccola. L’obiettivo è stato quello di proporre un’ambientazione italiana ma allo stesso tempo compatibile con un immaginario internazionale di vita scolastica pre-liceale. Ho pensato si potesse esportare un modello di vita isolana iconica e molto mediterranea perché ha tutti gli elementi di una bellezza aspirazionale. Quindi come scelta cromatica è stato importante il dialogo con il direttore della fotografia per ottenere una palette di colori accogliente, che portasse subito negli occhi il mare e che emotivamente invitasse lo spettatore ad accogliere le tematiche intime più delicate con grande trasparenza, e mai con la cupezza che spesso accompagna il racconto dell’adolescenza.

Non c’è un solo stile di riprese. Le inquadrature sono state libere di interpretare il testo e di avvalersi dell’intimità della macchina a mano nelle scene più relazionali e di improvvisazione, mentre ad esempio nelle scene di sport e di movimento si è scelto uno stile più posato, che usa carrelli, cameracar e droni, soprattutto nel seguire i personaggi quando sono raccontati insieme all’ambiente che li circonda, l’isola, l’altro grande protagonista di questa storia.

Di Alessandro Celli

NOTE DI PRODUZIONE

La serie DI4RI è un racconto corale delle storie di un gruppo di compagni di classe di seconda media. Ogni episodio copre l’arco temporale di una settimana scolastica, dal lunedì al venerdì, ed è raccontato dal punto vista di uno degli otto protagonisti, che diventa voce narrante e offre agli spettatori una sorta di diario personale, con il suo peculiare sguardo sugli avvenimenti della classe. Il racconto è quindi un mosaico composto da otto voci, che restituiscono le diverse sfaccettature della vita dei preadolescenti. Questa dimensione la ritroviamo nelle scene, che sono per questo spesso corali.

La serie è ambientata in un posto di fantasia, un’isola italiana che volutamente non è identificata per renderla universale. D’altro canto i luoghi – dalla scuola, alle case, agli esterni – sono tutti reali, non c’è nulla di finto o ricostruito: non sono stati utilizzati teatri di posa. L’intenzione era quella di immergere gli attori in ambienti autentici, per metterli a loro agio e per lasciare spazio alla spontaneità e – a volte – all’improvvisazione.

Sul set è stato impegnato un cast molto numeroso, con otto protagonisti, più di venti attori secondari e oltre settecento comparse, con una troupe di circa 60 persone e una seconda unità. Le riprese, che hanno impegnato cast e troupe per circa quattro mesi, sono state realizzate prevalentemente a Roma e ad Ischia. Un set è stato aperto vicino a Bracciano, dove sono state realizzate le scene nel campo da basket e sulla pista d’atletica.

Il sesso degli angeli: la recensione del film di Leonardo Pieraccioni

Sacro e profano. Su questi due valori si costruisce il quattordicesimo film da regista di Leonardo Pieraccioni, intitolato Il sesso degli angeli. Un racconto, da lui scritto insieme a Filippo Bologna, che attraverso una classica commedia ad equivoci aspira oltre che a divertire anche a lanciare alcune riflessioni su tematiche d’attualità nell’Italia dei nostri giorni. Dopo aver raccontato di amori impossibili e crisi di mezz’età, il regista e attore fiorentino si sposta dunque su un territorio nuovo che, come da lui stesso affermato, segna l’inizio di una nuova fase della sua carriera, senza perdere però le caratteristiche che lo hanno reso celebre, dalla dissacrante comicità ai buoni sentimenti messi in gioco.

Che Il sesso degli angeli sia qualcosa di nuovo nella filmografia di Pieraccioni lo dimostra il ruolo da lui ricoperto. Egli non è più un incallito latin lover bensì il prete don Simone, alla guida di una chiesetta sempre in difficoltà e poco frequentata. L’occasione per poter mettere a nuovo tale ambiente arriva grazie all’inaspettata eredità lasciatagli da un eccentrico zio. Si tratta di un’avviatissima attività in Svizzera, grazie alla quale don Simone spera di risollevare le sorti economiche della sua chiesa. Arrivato a Lugano, però, il prete scopre suo malgrado di aver ereditato un bordello di lusso, cosa che naturalmente lo pone in profonda crisi.

L’amore sacro e l’amor profano

Come spesso accade nel cinema di Pieraccioni, anche questa storia prende avvio da uno scontro inaspettato tra mondi opposti. Se in Il ciclone questo avveniva tra un uomo e la sua famiglia di umili origini con un gruppo di ballerine di flamenco, mentre in Un fantastico via vai tra un uomo di mezz’età e un gruppo di universitari, in Il sesso degli angeli tale scontro ha per protagonisti il mondo religioso e quello della sessualità. Due opposti, dove per la religione la sfera sessuale è ancora oggi un vero e proprio tabù, quasi un sinonimo di peccato.

Pieraccioni costruisce dunque proprio su questo aperto contrasto una serie di situazioni comiche che hanno come scopo il far emergere vizi e contraddizioni, configurandosi infine come una sorta di fiaba con tanto di morale. Le tematiche trattate sono di grande attualità in Italia, dalle volontà di riapertura delle case chiuse alla possibilità per i preti di sposarsi, dalla considerazione che si ha delle prostitute fino all’ipocrisia di tutte quelle persone che predicano bene e razzolano male. Nel corso dei circa novanta minuti di film tutti questi aspetti vengono messi alla berlina con il classico spirito dissacratore del comico toscano.

Il sesso degli angeli Leonardo Pieraccioni

 

Il corpo della donna, lo sguardo dell’uomo

Le premesse narrative del film sono dunque interessanti, specialmente per il prendere due aspetti così radicati nella cultura italiana. Il film, aiutato in particolar modo da Marcello Fonte, qui interprete nei panni del fido Giacinto, riesce a dar vita ad alcune gag e battute genuinamente divertenti. Questi momenti, insieme alle riflessioni e alle emozioni che Il sesso degli angeli intende suscitare, vengono però oscurati da alcune criticità piuttosto pesanti. In primis, vi è ancora una volta uno sguardo sul corpo femminile che sembra essere più interessato a compiacere un pubblico maschile che non a conferire alla donna un valore nuovo, comprensivo della sua sessualità.

Pieraccioni non è né il primo né l’ultimo a fare ciò, sia chiaro, ma è questa un’ulteriore occasione mancata per approdare a punti di vista nuovi. In seconda battuta, Il sesso degli angeli, rispetto ad altri film di Pieraccioni, sembra essere scritto con maggior approssimazione, specialmente giunti al finale, dove tutto l’intreccio si risolve in modo piuttosto discutibile, lasciando in sospeso delle questioni che risultano pertanto incompiute. Dallo collisione dei due mondi opposti non nascono delle situazioni forti a tal punto da far riflettere su quanto raccontato, facendo dunque rimanere questo un classico film di Pieraccioni, senza però l’evoluzione promessa e sperata.

Liam Neeson aperto alla possibilità di tornare come Qui-Gon Jinn, a una condizione

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Liam Neeson ha recentemente rivelato di essere interessato a tornare nell’universo di Star Wars nei panni del Maestro Jedi Qui-Gon Jinn, ma solo per un film. Sono passati più di 20 anni da quando Neeson ha fatto il suo memorabile debutto in franchising al fianco di Ewan McGregor e Natalie Portman in Star Wars: Episodio I – La minaccia fantasma. Da allora, il suo possibile ritorno nella galassia molto, molto lontana è stato atteso dai fan desiderosi di vedere di più sul leggendario Maestro Jedi.

Grazie all’espansione Disney+ della saga di Star Wars negli ultimi anni, diversi personaggi e interpreti iconici sono stati riportati nell’universo sul piccolo schermo in serie come The Mandalorian e The Book of Boba Fett. E con la premiere della serie Obi-Wan Kenobi proprio dietro l’angolo, molti fan hanno ipotizzato che Neeson potrebbe fare un cameo nello show nei panni di un fantasma di Forza. E mentre Neeson potrebbe tornare in Obi-Wan Kenobi, alcuni dei suoi recenti commenti mettono in dubbio la presunta apparizione di Qui-Gon in uno qualsiasi dei prossimi show di Star Wars.

Parlando con ComicBook del suo film d’azione in arrivo, Memory, Neeson ha confermato di essere disposto a riprendere il ruolo di Qui-Gon, ma a una condizione. Quando gli è stato chiesto se sarebbe tornato nell’universo di Star Wars, Neeson ha detto che lo avrebbe fatto solo per un film, non per una serie Disney+.

“Oh, penso di sì, sì, sì, sì, penso di sì… se fosse un film. Sì, sono un po’ snob quando si tratta di TV, devo ammettere che mi piacciono i grandi schermi, sai? Qui-Gon, non posso credere che siano trascorsi 24 anni da quando abbiamo realizzato [Star Wars:] La minaccia fantasma, non riesco proprio a credere a dove sia passato il tempo. Girare quel film a Londra è stata un’esperienza formidabile .”

Thor: Love and Thunder, c’è un errore nel trailer?

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Thor: Love and Thunder, c’è un errore nel trailer?

I fan di Thor: Love and Thunder hanno scovato quello che sembra un errore, ma sarebbe meglio difinirla una incongruenza, nel trailer del film di Taika Waititi. Si tratta dell’occhio destro di Thor.

In Ragnarok, il nostro Dio del tuono perde un occhio. Sappiamo che in Avengers: Infinity War, Rocket Raccoon gli fornisce un occhio di vetro che sistema l’aspetto del Dio, anche se ha un colore differente.

Ora, nel trailer di Thor: Love and Thunder vediamo invece un primo piano di Chris Hemsworth con gli occhi uguali, azzurro intenso, proprio come prima dell’incidente di Thor in Ragnarok. Tuttavia il trucco sul personaggio mantiene la cicatrice intorno all’orbita, e questo potrebbe voler dire che l’incongruenza di colore dell’occhio non è una svista, perché ci si è ricordati della ferita subita dal personaggio, ma che si troverà il modo di spiegare come mai i due occhi del protagonista sono adesso dello stesso colore.

Thor: Love and Thunder, teaser trailer ufficiale!

Thor: Love and Thunder è il quarto capitolo sulle avventure del Dio del Tuono nel MCU, ma ad impugnare il Mjolnir stavolta sarà Jane Foster, interpretata di nuovo da Natalie Portman, come confermato sabato durante il panel dei Marvel Studios al Comic-Con. L’uscita nelle sale è fissata invece al 6 Luglio 2022.

Il film segue Thor (Chris Hemsworth) in un viaggio diverso da quelli affrontati fino ad ora, alla ricerca della pace interiore. Ma il suo riposo è interrotto da un killer galattico conosciuto come Gorr the God Butcher (Christian Bale), che cerca l’estinzione degli dei. Per combattere la minaccia, Thor si affida all’aiuto di Valchiria (Tessa Thompson), Korg (Taika Waititi) e dell’ex fidanzata Jane Foster (Natalie Portman) che, con stupore di Thor, brandisce inspiegabilmente il suo martello magico, Mjolnir, come Mighty Thor. Insieme, intraprendono una sconvolgente avventura cosmica per scoprire il mistero della vendetta di Gorr il macellatore di dei e fermarlo prima che sia troppo tardi.

Taika Waititi tornerà alla regia di Thor: Love and Thunder, un film dei Marvel Studios dopo Thor: Ragnarokcosì come Chris Hemsworth e Tessa Thompson riprenderanno i rispettivi ruoli di Thor e Valchiria dopo l’ultima apparizione in Avengers: Endgame. Nel cast anche Christian Bale nei panni del villain Gorr il Macellatore di Dei, e Russell Crowe in quelli di Zeus. L’ispirazione del progetto arriva dal fumetto “The Mighty Thor”, descritto da Waititi come “la perfetta combinazione di emozioni, amore, tuono e storie appassionanti con la prima Thor femmina dell’universo“.

Shining: messa all’asta l’ascia di Jack Torrance

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Shining: messa all’asta l’ascia di Jack Torrance

L’iconica ascia usata da Jack Nicholson in Shining è stata messa all’asta. Il film, diretto dal grande Stanley Kubrick, segue la storia della famiglia Torrance, guidata dal patriarca Jack, interpretato da Jack Nicholson.

Dopo aver accettato un lavoro come custode invernale dell’Overlook Hotel, Jack porta sua moglie, Wendy (Shelley Duvall), e suo figlio, Danny (Danny Lloyd), nell’isolata località di montagna dove una forza sinistra inizia a tormentarlo mentre Danny è un sensitivo con la dote della “luccicanza” che gli permette di vedere i veri orrori dell’hotel. Il film vanta molte scene iconiche che sono immediatamente riconoscibili dal pubblico, come il sangue che sgorga dagli ascensori, il labirinto invernale di siepi, le inquietanti gemelline e Jack che sfonda una porta con l’ascia.

Ora, i fan di Shining hanno la possibilità di portarsi a casa l’ascia usata da Jack Nicholson nel film, grazie a un’asta di Gotta Have Rock and Roll. Secondo la descrizione dell’asta, l’ascia viene fornita con un certificato di autenticità e una lettera di NORANK Engineering come prova del suo utilizzo nel film.

Inoltre, l’ascia presenta una lama e un manico graffiati, ed è esposta in una cornice con le immagini del film e il logo del film. L’offerta minima è attualmente fissata a $ 50.000, sebbene l’oggetto sia stato valutato tra $ 60.000 e $ 90.000 e l’asta scadrà tra 11 giorni.

Ecco l’oggetto originale così come lo abbiamo visto esposto alla mostra al Palazzo delle Esposizioni dedicata a Kubrick, nel 2007:

Darkling: recensione e commenti del cast sul film

Darkling: recensione e commenti del cast sul film

Darkling è un film che parla della paura lasciata dalla guerra. Con una produzione che coinvolge diversi paesi europei – Serbia, Danimarca, Italia, Bulgaria e Grecia, attraverso la messa in scena di un periodo storico ben definito, il lungometraggio di Dusan Milic è in grado di affrontare sentimenti e sensazioni profondamente sentite oggi quanto ieri in Europa.

La sinossi di Darkling

Poco dopo la fine della guerra in Kosovo, lo stralcio di una famiglia un tempo felice vive in una casa dell’entroterra. I tre abitanti sono Milica (Miona Ilov), una bambina di 11 anni, la madre Vukica (Danica Curcic) e il nonno Milutin (Slavko Stimac). Quella di Milica è una delle poche famiglie a non aver ancora abbandonato la regione perché è in attesa che il papà e lo zio di Milica, scomparsi misteriosamente, facciano ritorno. Durante il giorno, i funzionari della KFOR, mandati dalla NATO per mantenere la pace nella regione, supportano le famiglie del luogo: in particolare, due soldati italiani (Flavio Parenti e Fulvio Falzarano) scortano Milica e gli altri bambini alla scuola locale, aiutando come possono la popolazione reduce dalla guerra.

Il vero problema per Milica e per la sua famiglia arriva di notte: rimasti soli, al buio e privi di elettricità, essi vivono nel terrore di essere attaccati. Percepiscono una costante angoscia, temono un nemico misterioso. Ma la minaccia è reale o sono gli strascichi lasciati dalla guerra a farli tremare di paura?

Darkling, ovvero ”oscuro”

Il regista del film Dusan Milic prende due elementi e li combina perfettamente in un’opera capace di parlare al grande pubblico. Da un lato c’è l’ancestrale, infantile e irrazionale paura del buio, dall’altro c’è la fobia di una guerra reale e consistente. In Darkling, un topos antico della narrazione, il nemico misterioso che si muove al buio e si nasconde nella foresta, esce dall’ambiente favolistico e si inserisce nella realtà. Milic, serbo di origine, ha ammesso la sua duplice intenzione nel raccontare la storia del suo paese: è partito da un fatto reale e solido, la guerra in Kosovo, ma ne ha tratto un racconto più ampio e universale.

Il regista dice anche di aver scelto un unico punto di vista per raccontare il film, quello della bambina Milica. ”In questo modo ho potuto rendere bene l’idea che le paure più grandi da affrontare sono quelle nelle nostre teste. Esse sono di due tipi: la paura della morte, che è la fobia più spaventosa, e la paura del nemico. Con un unico punto di vista, ho voluto dare un’unica prospettiva, estremamente soggettiva, di tutto ciò che viene visto e udito sulla scena”.

La decisione ha senso perché unisce i timori infantili ad una minaccia tangibile. Milica è infatti una bambina che, a causa della guerra, vede le paure tipiche dell’infanzia trasformarsi in realtà. In Darkling non c’è una vera distinzione tra adulti e giovani, tutti sono sullo stesso piano: terrorizzati come dei neonati e coraggiosi come dei guerrieri.

Darkling è più un film di guerra o un thriller psicologico?

Il regista ha inoltre dichiarato di aver scelto la dimensione horror e il genere thriller per ambientare Darkling: ”Collaborando soprattutto con i direttori della fotografia, ho cercato di generare un senso di angoscia e di claustrofobia costanti”. Darkling si svolge quasi interamente nella casa di legno della famiglia. Per questo genere di film, con pochi dialoghi e ambientato in spazi così ridotti, il lavoro maggiore da fare è quello con il team tecnico, legato all’audio e al video.

Nel film coesistono dunque due generi. Da una parte abbiamo il war movie, con il dopoguerra, i carri armati, i soldati, ma soprattutto il grande dilemma della migrazione. Dall’altra c’è la dimensione del thriller psicologico, con l’angoscia di un nemico sconosciuto, che sembra possa arrivare da un momento all’altro, la casa sperduta nel bosco e il dubbio se ciò che si percepisce – un suono, una visione – sia reale.

Milic stesso ribadisce che fare un thriller ”È stata una scelta ben ragionata e quasi necessaria per rendere il film più ‘godibile’, sia come genere che a livello di riprese. Ho puntato molto sulle immagini: sono più avvincenti e più interessanti dei lunghi dialoghi esplicativi.” Come ogni regista in grado di comunicare con il cinema, anche quello di Darkling punta tutto sul mostrare: riprese con angoli particolari, setting claustrofobici, ma anche una dimensione sonora potente e penetrante fanno realmente percepire la polpa e l’essenza del film.

I volti di Darkling

Nonostante i pochi dialoghi, nonostante la grande rilevanza data alle immagini, Darkling deve la sua riuscita anche agli interpreti. In primis alla piccola Miona Ilov, volto di pietra in grado di rappresentare perfettamente la condizione dei bambini in guerra, costretti a crescere troppo in fretta ma, nel profondo, ancora fiduciosi e desiderosi di ritrovare la spensieratezza perduta. L’attrice serbo-danese Danica Curcic (L’uomo delle castagne, Un’ombra negli occhi) interpreta Vukica. Il personaggio, nel triplice opprimente ruolo di figlia, madre e vedova, prova a tenere in piedi la famiglia. Slavko Stimac è invece abilissimo nei panni del nonno impaurito che, nel tentativo disperato di proteggere i suoi cari, si avvicina ogni giorno di più alla pazzia. Personaggio buono, rassicurante e un po’ vigliacco è invece il soldato interpretato dall’attore italiano Flavio Parenti (Io sono l’amore, To Rome With Love, Raffaello – il principe delle arti).

L’attrice Danica Curcic fa una considerazione sulla particolarità di Darkling rispetto ad altre produzioni. ”Lo scenario molto piccolo del film mi ha permesso di creare una forte connessione con il mio personaggio e con tutta la troupe. C’è così tanta azione in così poco spazio che tutto dev’essere estremamente calcolato per riuscire ad essere comunicativo”.

Perché vedere Darkling?

In conclusione, Darkling arriva come un pugno nello stomaco allo spettatore: è forte, crudo, ancestrale. La scelta registica è necessaria. Non solo per raccontare in modo rispettoso la storia spesso affossata del dopoguerra in Kosovo, ma anche per affascinare lo spettatore con le possibilità di racconto offerte dalla settima arte.

Doctor Strange nel Multiverso della Follia, Wanda nella Dimensione Specchio nel nuovo spot

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Il nuovo spot tv di Doctor Strange nel Multiverso della Follia ci mostra una fugace immagine di Wanda (Elizabeth Olsen) intrappolata nella Dimensione Specchio. Sappiamo che il personaggio sarà chiave per lo sviluppo della storia, e che deciderà ad un certo punto di affrontare gli Illuminati, ma sembra che lo farà solo per difendere e liberare Strange (Benedict Cumberbatch), non perché è diventata ili nuovo villain.

Ecco di seguito il promo in cui oltre alla minaccia di Mordo (Chiwetel Ejiofor) e al pericolo corso da Strange, possiamo appunto vedere Wanda nella Dimensione Specchio.

Doctor Strange nel Multiverso della Follia: il nuovo misterioso trailer!

Doctor Strange nel Multiverso della Follia vedrà Benedict Cumberbatch tornare nel ruolo di Stephen Strange. Diretto da Sam Raimi, il sequel vedrà anche Wanda Maximoff/Scarlet Witch (Elizabeth Olsen) assumere un ruolo da co-protagonista dopo WandaVision.

La sceneggiatura del film porterà la firma di Jade Bartlett e Michael Waldron. Oltre a Cumberbatch e Olsen, nel sequel ci saranno anche Benedict Wong (Wong), Rachel McAdams (Christine Palmer), Chiwetel Ejiofor (Karl Mordo) e Xochitl Gomez (che interpreterà la new entry America Chavez). Nel cast è stato confermato anche Patrick Stewart nel ruolo di Charles Xavier. Doctor Strange nel Multiverso della Follia arriverà al cinema il 4 maggio 2022. Le riprese sono partite a Londra a novembre 2020 e avranno luogo anche a New York, Los Angeles e Vancouver. Nel sequel dovrebbe apparire in un cameo anche Bruce Campbell, attore feticcio di Sam Raimi. Al momento, però, non esiste alcuna conferma in merito.

Chris Hemsworth condivide l’entusiasmo per il trailer di Thor: Love and Thunder

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Chris Hemsworth ha condiviso il trailer di Thor: Love and Thunder accompagnando il video con un messaggio di grande entusiasmo, come potete vedere di seguito.

“Ecco il primo trailer di Thor: Love and ThunderTutte le emozioni di una classica avventura di Thor. Grande, rumoroso e folle e pieno di cuore. Riderai e piangerai, poi riderai così forte da piangere di più!! Love and Thunder arriverà l’8 luglio” (da noi il 6).

Thor: Love and Thunder, teaser trailer ufficiale!

Thor: Love and Thunder è il quarto capitolo sulle avventure del Dio del Tuono nel MCU, ma ad impugnare il Mjolnir stavolta sarà Jane Foster, interpretata di nuovo da Natalie Portman, come confermato sabato durante il panel dei Marvel Studios al Comic-Con. L’uscita nelle sale è fissata invece al 6 Luglio 2022.

Il film segue Thor (Chris Hemsworth) in un viaggio diverso da quelli affrontati fino ad ora, alla ricerca della pace interiore. Ma il suo riposo è interrotto da un killer galattico conosciuto come Gorr the God Butcher (Christian Bale), che cerca l’estinzione degli dei. Per combattere la minaccia, Thor si affida all’aiuto di Valchiria (Tessa Thompson), Korg (Taika Waititi) e dell’ex fidanzata Jane Foster (Natalie Portman) che, con stupore di Thor, brandisce inspiegabilmente il suo martello magico, Mjolnir, come Mighty Thor. Insieme, intraprendono una sconvolgente avventura cosmica per scoprire il mistero della vendetta di Gorr il macellatore di dei e fermarlo prima che sia troppo tardi.

Taika Waititi tornerà alla regia di Thor: Love and Thunder, un film dei Marvel Studios dopo Thor: Ragnarokcosì come Chris Hemsworth e Tessa Thompson riprenderanno i rispettivi ruoli di Thor e Valchiria dopo l’ultima apparizione in Avengers: Endgame. Nel cast anche Christian Bale nei panni del villain Gorr il Macellatore di Dei, e Russell Crowe in quelli di Zeus. L’ispirazione del progetto arriva dal fumetto “The Mighty Thor”, descritto da Waititi come “la perfetta combinazione di emozioni, amore, tuono e storie appassionanti con la prima Thor femmina dell’universo“.

Minecraft: Jason Momoa nel cast del film live-action

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Minecraft: Jason Momoa nel cast del film live-action

Arriva dal THR la notizia che la Warner Bros è nelle fasi finali delle trattative con Jason Momoa per farlo entrare ufficialmente nel cast di Minecraft, l’annunciato adattamento cinematografico dell’omonimo film. Non si sa ancora chi interpreterà Momoa nel film, anche se non ci sono molti personaggi con nome nel gioco sandbox oltre al giocatore principale generico noto come Steve e Alex a seconda della skin utilizzata.

Il progetto vedrà Jason Momoa riunirsi con la produttrice di Dune Mary Parent, che sta producendo il film insieme a Roy Lee. Anche la defunta Jill Messick sarà accreditata nelle vesti di produttore per il suo lavoro nel film prima della sua morte nel 2018. I produttori esecutivi sono Jon Berg, Cale Boyter e Jon Spaihts. Nella produzione sono coinvolti anche Lydia Winters e Vu Bui di Mojang, sviluppatore di Minecraft.

Minecraft, il gioco

Il popolare videogioco è stato rilasciato nel 2011 ed è diventato un fenomeno globale. Il suo successo ha portato Microsoft ad acquisire Mojang per 2,5 miliardi di dollari. Un film basato sulla serie è in lavorazione da diversi anni con Shawn Levy e Rob McElhenney precedentemente collegati.

Mads Mikkelsen elogia la fisicità di Harrison Ford

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Mads Mikkelsen elogia la fisicità di Harrison Ford

Nelle sale di tutto il mondo con Animali Fantastici: I segreti di Silente, nel ruolo di Gellert Grindelwald, Mads Mikkelsen ha avuto la possibilità di parlare della sua partecipazione a Indiana Jones 5 , dove ha condiviso il set per la prima volta in carriera con Harrison Ford.

Proprio di Ford l’attore ha parlato durante una recente intervista, elogiandone la fisicità e la presenza scenica. Ecco cosa ha detto Mads Mikkelsen sul collega di 79 anni:

“Era la prima volta che lo incontravo ed è una persona follemente potente. Non solo come attore, ma fisicamente. Ricordo che il primo giorno in cui stavamo girando, era una ripresa notturna, poi ci siamo fermati alle 5 del mattino – e poi è salito sulla sua mountain bike e ha pedalato per 50 chilometri. Harrison è un uomo mostruoso, un mostro molto carino”. 

Cosa sappiamo di Indiana Jones 5

James Mangold (Logan – The Wolverine) sarà il regista di Indiana Jones 5 al posto di Steven Spielberg, che invece aveva diretto tutti gli altri capitoli precedenti della saga. A bordo del progetto torna invece John Williams, già compositore dell’iconica colonna sonora che accompagna il personaggio da 40 anni. Nel cast, oltre a Harrison Ford, ci saranno Phoebe Waller-Bridge, Toby Jones, Antonio Banderas, Oliver Richters, Thomas Kretschmann, Boyd Holbrook, Shaunette Renée Wilson e Mads Mikkelsen.

Prima dell’ingaggio di Mangold, la sceneggiatura era stata affidata a David Koepp,  he ha poi lasciato il progetto insieme a Spielberg. Prima di Koepp, anche Jonathan Kasdan (figlio dello sceneggiatore de I predatori dell’arca perduta, Lawrence Kasdan) aveva messo le mani sullo script. L’uscita nelle sale del film è già stata posticipata diverse volte: inizialmente previsto per il 19 Luglio 2019, il film è stato rinviato prima al 10 Luglio 2020, poi al 9 Luglio 2021 e infine al 29 Luglio 2022. L’ultima data d’uscita utile del film è il 30 giugno 2023.

The Batman: il costumista rivela 20 versioni scartate del Bat-Segnale

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Il Bat-Segnale è fondamentale per ogni incarnazione del Crociato di Gotham, e questo vale ovviamente anche per The Batman e per il personaggio di Robert Pattinson. Per arrivare la pipistrello stilizzato che vediamo sulla sua tuta, il costumista Glyn Dillion ha dovuto ragionare molto sulla forma precisa che voleva dare al simbolo di questa versione di Batman, e questo ha portato alla realizzazione di molti bozzetti.

Di seguito, via Instagram, il costumista britannico che ha lavorato al film ha finalmente pubblicato i bozzetti scartati e alcuni disegni davvero suggestivi che ritraggono le prove costume del personaggio interpretato da Robert Pattinson.

The Batman, il film

The Batman diretto da Matt Reeves uscirà nelle sale il 4 marzo distribuito da Warner Bros Italia. Protagonisti del film insieme a Robert Pattinson nei panni di Bruce Wayne, ci saranno anche Colin Farrell (Oswald Chesterfield/Pinguino), Zoe Kravitz (Catwoman), Jeffrey Wright (Jim Gordon), Paul Dano (Enigmista) e Andy Serkis (Alfred). Infine, John Turturro sarà il boss Carmine Falcone. Nel cast anche Peter Sarsgaard che sarà Gil Colson, il Procuratore Distrettuale di Gotham.

Due anni trascorsi a pattugliare le strade nei panni di Batman (Robert Pattinson), incutendo timore nel cuore dei criminali, hanno trascinato Bruce Wayne nel profondo delle tenebre di Gotham City. Potendo contare su pochi fidati alleati – Alfred Pennyworth (Andy Serkis) e il tenente James Gordon (Jeffrey Wright) – tra la rete corrotta di funzionari e figure di alto profilo della città, il vigilante solitario si è affermato come unica incarnazione della vendetta tra i suoi concittadini. Quando un killer prende di mira l’élite di Gotham con una serie di malvagi stratagemmi, una scia di indizi criptici spinge il più grande detective del mondo a indagare nei bassifondi, incontrando personaggi come Selina Kyle / alias Catwoman (Zoe Kravitz), Oswald Cobblepot / alias il Pinguino (Colin Farrell), Carmine Falcone (John Turturro) e Edward Nashton / alias l’Enigmista (Paul Dano). Mentre le prove iniziano a condurlo più vicino alla soluzione e la portata dei piani del malfattore diventa chiara, Batman deve stringere nuove alleanze, smascherare il colpevole e rendere giustizia all’abuso di potere e alla corruzione che da tempo affliggono Gotham City.

Animali fantastici: I segreti di Silente, l’omaggio al “Sempre” di Piton

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Il finale di Animali fantastici: I segreti di Silente riutilizza la frase “Sempre” di Severus Piton, che il personaggio pronuncia in Harry Potter e i Doni della Morte Parte 2 e che è diventata iconica per il franchise. Le vicende del film si svolgono molto prima di Harry Potter, il che significa che la storia di Piton non verrà raccontata per molti altri decenni in termini di linea temporale nell’universo del Wizarding World. Tuttavia, ciò non impedisce al franchise di tracciare parallelismi con il suo arco narrativo, cosa che I segreti di Silente fa in parte attraverso il personaggio di Credence Barebone (Ezra Miller).

Ci sono diversi punti in comune tra il personaggio di Credence e quello di Piton, se non fosse anche soltanto per la loro oscillazione tra bene e male. Il percorso di Credence, da orfano in cerca di una casa e di amore, di un posto dove stare, a vittima del fascino del lato oscuro rispecchia il viaggio di Piton da Mangiamorte all’uomo di Silente e doppio agente all’interno della cerchia di Lord Voldemort, un ruolo che ha interpretato alla perfezione fino alla sua morte.

Nel finale di Animali fantastici: I segreti di Silente, confermato che Credence è in realtà un Silente perché figlio di Aberforth Silente (Richard Coyle), scopriamo anche che il ragazzo sta per morire.  Alla fine del film il giovane chiede a suo padre “Hai mai pensato a me?” La risposta di Aberforth sembra fin troppo familiare: “Sempre”. Questa è una delle ultime battute di Piton in Harry Potter e i Doni della Morte (sebbene la ascoltiamo dopo la sua morte), ed è rimasta impressa nel cuore del franchise: è un tributo al personaggio, al compianto attore Alan Rickman e un segno di amore duraturo per Harry Potter, ancora, dopo tutto questo tempo, sempre appunto. È una parola che porta con sé il peso culturale, emotivo e narrativo del settimo libro e dell’ottavo film.

Animali fantastici: I segreti di Silente è uscito al cinema il 13 aprile, distribuito da Warner Bros. Alla regia c’è David Yates, mentre alla sceneggiatura torna JK Rowling, affiancata questa volta da Steve Kloves, sceneggiatore storico della saga di Harry Potter. Nel cast del film tornano Eddie RedmayneKatherine Waterston, Dan Fogler, Alison Sudol, Ezra Miller Jude Law. Nel film fa il suo debutto Mads Mikkelsen nel ruolo di Gellert Grindelwald.

Animali fantastici: I segreti di Silente, lungometraggio diretto da David Yates, riprende la narrazione dopo i fatti accaduti in ‘Animali Fantastici – I crimini di Grindelwald’ (2018) in cui viene rivelata la vera identità di Credence (Ezra Miller). In questo capitolo l’ascesa di Grindelwald (Mads Mikkelsen) deve essere fermata: il suo intento è quello di trasformare il mondo magico in una platea di ciechi sottoposti e dichiarare guerra al mondo dei non maghi. Silente (Jude Law), tuttavia, non può combattere Grindelwald a causa di un patto di sangue stretto in giovinezza quando il suo attuale nemico era la persona a lui più cara. Toccherà dunque a Newt Scamander (Eddie Redmayne) e alla sua squadra agire per conto di Silente e impedire che l’inganno e il terrore abbiano la meglio nell’elezione del nuovo leader del mondo magico.

Come mai in Avengers: Endgame è stato modificato il design dello Scudo di Cap?

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Parlando con Phase Zero, il maestro di scena dei Marvel Studios Russell Bobbitt spiega cosa ha portato al cambiamento dello Scudo di Cap in Avengers: Endgame. Apparentemente, la decisione è riconducibile alla sua interpretazione di ciò che stava accadendo a quel punto del film. Leggi il suo commento completo di seguito:

“La mia scelta è dipesa dal modo in cui ho guardato la scena, e il modo in cui l’ho interpretata era, ‘Sto passando la torcia. Sto passando la torcia. Ho apportato alcuni miglioramenti. Voglio che tu corra con questo. È il tuo scudo, non è il mio.’ Ora, questa è l’interpretazione di una persona soltanto. Si spera che molte altre persone l’abbiano vista allo stesso modo. Ma in poche parole è ciò che la Marvel ha voluto seguire.”

Lo Scudo di Cap: la timeline dell’arma più famosa e amata del MCU

Attraverso 26 film e cinque programmi televisivi su Disney+ (finora), l’MCU ha collezionato una buona quota di oggetti iconici. Il reattore ad arco di Iron Man, il martello di Thor e, naturalmente, lo scudo rosso, bianco e blu di Capitan America, che ha subito una metamorfosi sia nel design che nel significato nel corso degli anni.

La versione vista impugnata dal personaggio di Steve Rogers è in circolazione dagli anni ’40, quando Howard Stark gli ha regalato il suo scudo di vibranio durante la seconda guerra mondiale in Captain America: Il Primo Vendicatore. Dopo aver trascorso decenni congelato nel ghiaccio, Steve ha continuato a usarlo da The Avengers fino a Captain America: Civil War, quando lo lasciò alle spalle dopo il suo litigio con Iron Man. Sette anni dopo, Tony ha restituito a Steve il suo scudo rinnovato proprio prima del “Colpo nel Tempo” di Avengers: Endgame, e, sebbene sia stato distrutto da Thanos, un anziano Rogers ha passato uno scudo nuovo di zecca a Sam Wilson alla fine del film.

Thor: Love and Thunder, Nuova Asgard sarà un’attrazione turistica!

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Il sito Entertainment Earth ha reso disponibile per l’acquisto on line una serie di gadget dal film Thor: Love and Thunder. In particolare, vediamo di seguito una tazza che suggerisce che New Asgard, il nuovo regno di Asgard sulla Terra, governato da Valchiria dopo che Thor la ha passato il testimone alla fine di Avengers: Endgame, sarà una specie di attrazione turistica.

Sulla tazza di seguito si notano infatti diverse scritte che portano in questa direzione: “Saluti da Nuova Asgard”, “New Asgard Tours” e così via. Guardate voi stessi!

Thor: Love and Thunder

Thor: Love and Thunder è il quarto capitolo sulle avventure del Dio del Tuono nel MCU, ma ad impugnare il Mjolnir stavolta sarà Jane Foster, interpretata di nuovo da Natalie Portman, come confermato sabato durante il panel dei Marvel Studios al Comic-Con. L’uscita nelle sale è fissata invece al 6 Luglio 2022.

Il film segue Thor (Chris Hemsworth) in un viaggio diverso da quelli affrontati fino ad ora, alla ricerca della pace interiore. Ma il suo riposo è interrotto da un killer galattico conosciuto come Gorr the God Butcher (Christian Bale), che cerca l’estinzione degli dei. Per combattere la minaccia, Thor si affida all’aiuto di Valchiria (Tessa Thompson), Korg (Taika Waititi) e dell’ex fidanzata Jane Foster (Natalie Portman) che, con stupore di Thor, brandisce inspiegabilmente il suo martello magico, Mjolnir, come Mighty Thor. Insieme, intraprendono una sconvolgente avventura cosmica per scoprire il mistero della vendetta di Gorr il macellatore di dei e fermarlo prima che sia troppo tardi.

Taika Waititi tornerà alla regia di Thor: Love and Thunder, un film dei Marvel Studios dopo Thor: Ragnarokcosì come Chris Hemsworth e Tessa Thompson riprenderanno i rispettivi ruoli di Thor e Valchiria dopo l’ultima apparizione in Avengers: Endgame. Nel cast anche Christian Bale nei panni del villain Gorr il Macellatore di Dei, e Russell Crowe in quelli di Zeus. L’ispirazione del progetto arriva dal fumetto “The Mighty Thor”, descritto da Waititi come “la perfetta combinazione di emozioni, amore, tuono e storie appassionanti con la prima Thor femmina dell’universo“.

Top Gun: Maverick, l’allenamento nella nuova featurette

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Top Gun: Maverick, l’allenamento nella nuova featurette

Cresce l’attesa per il debutto al cinema finalmente di Top Gun: Maverick, il nuovo film che vedrà protagonista Tom Cruise di nuovo nei panni di Pete. In attesa di vedere lui e il cast sul red carpet del Festival di Cannes, ecco una nuova Featurette “L’allenamento più intenso del cinema”. Dal 21 aprile sarà possibile acquistare i biglietti per le esclusive anteprime che si terranno il 21 e 22 maggio in tutti i cinema italiani che parteciperanno all’iniziativa.Il film sarà nelle nostre sale dal 25 maggio, mentre farà il suo esordio in USA due giorni dopo, il 27 maggio.

Top Gun: Maverick, il film

Il Tenente Pete “Maverick” Mitchell (Tom Cruise), tra i migliori aviatori della Marina, dopo più di trent’anni di servizio è ancora nell’unico posto in cui vorrebbe essere. Evita la promozione che non gli permetterebbe più di volare, e si spinge ancora una volta oltre i limiti, collaudando coraggiosamente nuovi aerei. Chiamato ad addestrare una squadra speciale di allievi dell’accademia Top Gun per una missione segreta, Maverick incontrerà il Tenente Bradley Bradshaw (Miles Teller), nome di battaglia “Rooster”, figlio del suo vecchio compagno di volo Nick Bradshaw “Goose”. Alle prese con un futuro incerto e con i fantasmi del suo passato, Maverick dovrà affrontare le sue paure più profonde per portare a termine una missione difficilissima, che richiederà grande sacrificio da parte di tutti coloro che sceglieranno di parteciparvi.

Batgirl: rivelato un nuovo personaggio nel film DC

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Batgirl: rivelato un nuovo personaggio nel film DC

In una recente intervista con E! News, Leslie Grace, protagonista di Batgirl, ha parlato del film che la vedrà presto protagonista e che è in produzione alla Warner Bros con HBO Max. Oltre a condividere i dettagli della sua interpretazione di Barbara Gordon, Grace ha anche fatto dei cenni interessanti al cast di supporto.

Stando a quello che ha dichiarato l’attrice, Jacob Scipio che è entrato a far paerte del cast qualche mese fa, interpreterà il personaggio di Anthony Bressi, un boss della mafia che potrebbe affiancare Firefly (Brendan Fraser) andando ad arricchire la schiera degli antagonisti della storia.

Cosa sappiamo di Batgirl

Batgirl è il film del 2022 di Adil El Arbi e Bilall Fallah con Leslie Grace, JK Simmons, Michael Keaton  e Brendan Fraser. È stato annunciato che Leslie Grace interpreterà Batgirl. Il suo precedente ruolo cinematografico è stato nell’adattamento della WB di In the Heights, acclamato dalla critica. Mentre la trama di Batgirl è ancora nascosta, il film vedrà J.K. Simmons torna nel ruolo del commissario Gordon, visto l’ultima volta in Justice League di Zack Snyder. Jacob Scipio partecipa al film in un ruolo non rivelato e Brendan Fraser interpreta il cattivo Garfield Lynns, noto anche come Firefly. Ivory Aquino si è unita al cast nel ruolo di Alysia Yeoh

Batgirl doveva essere diretto da Joss Whedon, regista di The Avengers e Avengers: Age of Ultron, nonché della versione cinematografica di Justice League. Tuttavia, nel 2018, il regista ha deciso di abbandonare il progetto, ammettendo di non essere riuscito a “decifrare la storia”. Il film è diretto da Adil El Arbi e Bilall Fallah.

Shining Girls: recensione della serie Apple TV+

Shining Girls: recensione della serie Apple TV+

L’adattamento di Apple TV+ del bestseller scritto da Lauren Beukes promette di essere una delle serie thriller più interessanti e originali dell’anno. A giudicare dalle prime quattro puntate  – su un totale di otto – Shining Girls possiede più di un motivo per soddisfare il pubblico seriale disposto a cimentarsi con generi diversi.

Vi consigliamo (sorprendentemente) di non leggere il romanzo di partenza o la sua trama prima di vedere lo show, dal momento che potrebbe spoilerare alcune sorprese. Vi invitiamo però a farlo una volta finito di gustarlo al fine di apprezzare le modifiche fatte dagli sceneggiatori. 

La trama di Shining Girls

Partiamo dunque con il sintetizzare la storia di Shining Girls: nella Chicago dei primi anni ‘90 la giovane Kirby Mazrachi (Elisabeth Moss), sei anni dopo essere sopravvissuta a un attacco orrendo, capisce con l’aiuto del reporter Dan Velasquez (Wagner Moura) che il suo assalitore ha ucciso altre donne e sta meditando un altro omicidio. La caccia all’uomo per i due comincia immediatamente, ostacolata purtroppo dallo stato mentale di Kirby rimasta gravemente traumatizzata dalla brutale aggressione del serial-killer. 

Fin dall’episodio pilota Shining Girls si presenza come un puzzle avvincente, composto da tasselli che si incastrano tra loro con efficacia. Prima di tutto la Chicago di trent’anni fa risulta un’ambientazione magnificamente sfruttata: l’eleganza industriale della città, con la sua metropolitana sopraelevata e i sobborghi proletari si prestano con enorme efficacia al processo di “invecchiamento” senza necessariamente che questo stesso venga ostentato da un lavoro insistente sulle scenografie. Su questa cornice realistica eppure messa in scena con eleganza si dipana una trama che fin da subito non procede con la classica linearità della detective-story ma propone allo spettatore un rompicapo assolutamente stimolante.

Sfruttando infatti principalmente i problemi mentali del personaggi principale, Shining Girls sceglie di sviluppare di tanto in tanto piccoli scarti di senso, minime variazioni sulla logica degli eventi e la loro plausibilità: un gioco col pubblico che invece di togliere credibilità alla storia gli infonde al contrario un interesse ancora maggiore. Merito va attribuito anche alla regia accurata di ogni episodio e a un montaggio di indubbia competenza. Se nei vari episodi non si capisce fino in fondo la concatenazione degli eventi è perché, una volta tanto, si tratta di una scelta precisa degli autori, fattore che impreziosisce il risultato dello show. 

Shining GirlsI protagonisti non seguono percorsi scontati

Il secondo asso nella manica di Shining Girls sono i ruoli non stereotipati: l’arco narrativo di Kirby è reso interessante dal gioco di specchi a cui la sua mente continuamente la sottopone suo malgrado. La personalità di Dan è tutt’altro che affascinante, presentata come quella di un uomo che ha ormai soltanto il proprio lavoro a tenerlo da un fallimento totale. Le interpretazioni di Elisabeth Moss e Wagner Moura assecondano con efficacia la natura dei loro rispettivi personaggi: la star di Mad Men e The Handmaid’s Tale lavora sulla fragilità fisica e mentale di Kirby con indubbia competenza, mentre il protagonista di Narcos riesce a costruire Dan come un “uomo senza qualità” che però risulta sempre credibile e capace di interessare.

Il meglio però ce lo regala Jamie Bell nel ruolo dello psicopatico Harper – non è uno spoiler, attore e personaggio vengono presentati nella primissima scena del pilot. Con un lavoro di stilizzazione impressionante, Bell permette alla compostezza di Harper di farsi scena dopo scena sempre più terrificante, senza mai diventare esercizio di stile. Il suo non è un maniaco affascinante in stile Hannibal Lecter ma un assassino che calcola le sue mosse con gelida praticità. Il suo giocare con la coppia che si è messa sulle sue tracce eleva la tensione della serie in maniera esponenziale. 

Anche se alcuni indizi ci hanno indirizzato in un verso specifico, onestamente non possiamo scrivere di sapere dove andrà a dirigersi la seconda parte di Shining Girls. E questo è motivo di stupore, se non addirittura entusiasmo. Ciò che gli autori hanno costruito nei primi quattro episodi è uno spettacolo di qualità, sia per gli occhi che la mente. 

Thor: Love and Thunder, teaser trailer ufficiale!

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Thor: Love and Thunder, teaser trailer ufficiale!

Marvel Studios ha diffuso l’attesissimo teaser trailer di Thor: Love and Thunder, il nuovo film sul Dio del Tuono interpretato da Chris Hemsworth.

Thor: Love and Thunder

Thor: Love and Thunder è il quarto capitolo sulle avventure del Dio del Tuono nel MCU, ma ad impugnare il Mjolnir stavolta sarà Jane Foster, interpretata di nuovo da Natalie Portman, come confermato sabato durante il panel dei Marvel Studios al Comic-Con. L’uscita nelle sale è fissata invece al 6 Luglio 2022.

Il film segue Thor (Chris Hemsworth) in un viaggio diverso da quelli affrontati fino ad ora, alla ricerca della pace interiore. Ma il suo riposo è interrotto da un killer galattico conosciuto come Gorr the God Butcher (Christian Bale), che cerca l’estinzione degli dei. Per combattere la minaccia, Thor si affida all’aiuto di Valchiria (Tessa Thompson), Korg (Taika Waititi) e dell’ex fidanzata Jane Foster (Natalie Portman) che, con stupore di Thor, brandisce inspiegabilmente il suo martello magico, Mjolnir, come Mighty Thor. Insieme, intraprendono una sconvolgente avventura cosmica per scoprire il mistero della vendetta di Gorr il macellatore di dei e fermarlo prima che sia troppo tardi.

Taika Waititi tornerà alla regia di Thor: Love and Thunder, un film dei Marvel Studios dopo Thor: Ragnarokcosì come Chris Hemsworth e Tessa Thompson riprenderanno i rispettivi ruoli di Thor e Valchiria dopo l’ultima apparizione in Avengers: Endgame. Nel cast anche Christian Bale nei panni del villain Gorr il Macellatore di Dei, e Russell Crowe in quelli di Zeus. L’ispirazione del progetto arriva dal fumetto “The Mighty Thor”, descritto da Waititi come “la perfetta combinazione di emozioni, amore, tuono e storie appassionanti con la prima Thor femmina dell’universo“.

Michele Riondino: 10 cose che non sai sull’attore

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Michele Riondino: 10 cose che non sai sull’attore

Michele Riondino è uno di quegli attori italiani che ha contribuito a cambiare la storia del cinema italiano recente, grazie anche alle sue incredibili interpretazioni. L’attore, che fa questo lavoro praticamente da sempre, è entrato sin da subito nel cuore degli spettatori, dimostrando di essere molto in gamba e di avere un talento per la recitazione fuori dal comune e scegliendo i ruoli più adatti alla sua persona.

Ecco, allora, dieci cose da sapere su Michele Riondino.

Michele Riondino: i suoi film

1. Ha recitato in celebri film. La carriera cinematografica dell’attore è iniziata nel 2003, quando debutta sul grande schermo con il film Uomini & Donne, amori & bugie, per poi continuare a recitare in film come Principessa (2008), Il passato è una terra straniera (2008), Fortapàsc (2009), Dieci inverni (2009), Maripiccolo (2009), Noi credevamo (2010), Henry (2010) e Qualche nuvola (2011). In seguito, recita in Gli sfiorati (2011), Acciaio (2012), Bella addormentata (2012), Il giovane favoloso (2014), Meraviglioso Boccaccio (2015) e Senza lasciare traccia (2016). Tra i suoi ultimi film, vi sono La ragazza del mondo (2016), Falchi (2017), Diva! (2017), Un’avventura (2019), Restiamo amici (2019) e I nostri fantasmi (2021).

2. Ha recitato in molte serie tv. Nel corso della sua carriera di attore, Riondino non ha prestato la sua opera solo per prodotti dedicati al grande schermo, ma ha anche recitato in diversi progetti televisivi. Infatti, nel 2001 è apparso in Compagni di scuola, per apparire poi in Incatesimo 5 (2002), Distretto di Polizia (2003-2005), La freccia nera (2006), Giorni da Leone 2 (2006) e Il segreto dell’acqua (2011). In seguito, ha preso parte alle serie Il giovane Montalbano (2012-in corso), Pietro Mennea – La freccia del Sud (2015) La mossa del cavallo – C’era una volta Vigata (2018), La guerra è finita (2020) e Fedeltà (2022).

3. È stato candidato a diversi premi. Nel corso della sua carriera, l’attore ha ricevuto diverse nomination, come ai David di Donatello nel 2017 per La ragazza migliore del mondo, ai Nastri d’argento nel 2009, 2012, 2013 e 2017 rispettivamente per Il passato è una terra straniera, Gli sfiorati, Bella Addormentata e Acciaio, e La ragazza del mondo. Inoltre, è stato candidato al Globo d’oro nel 2017 per La ragazza migliore del mondo e ai Ciak d’oro nel 2015 per Il giovane favoloso. In totale, l’attore ha vinto due premi: un Nastro d’argento nel 2010 per Dieci inverni e un Ciak d’oro per la Miglior coppia, insieme a Sara Serraiocco, per La ragazza del mondo.

michele riondino

Michele Riondino e il padre

4. Non è il figlio del noto cantautore. Contrariamente a quanto si pensa, il padre di Michele Riondino, l’interprete del Giovane Montalbano, è un un ex operaio Ilva di nome Franco e non David Riondino: il celebre cantautore, attore e regista di grande successo, molto apprezzato dal pubblico italiano.

Michele Riondino: la fidanzata e la figlia

5. È fidanzato da diverso tempo. L’attore è fidanzato da qualche anno con la make up artist Eva Nestori. Il caso ha voluto che i due si conoscessero sul set de Il giovane Montalbano, finendo per innamorarsi e non lasciarsi più. L’attore ha ammesso più volte che sia lui che la compagna sono fermamente decisi di non voler convolare a nozze, per il semplice fatto di avere la libertà di scegliersi ogni giorno senza imposizione alcuna.

6. È padre di una bambina. L’attore è diventato padre da qualche anno della piccola Frida, nata nel 2014 dall’unione con la compagna. Il nome della bambina non è casuale: infatti, è un omaggio alla celebre Frida Kahlo.

michele riondino

Michele Riondino è Montalbano

7. Ha avuto l’approvazione del Montalbano originale. Scritturato dopo essere stato proposto dal produttore Carlo Degli Esposti, l’attore ha avuto diversi colloqui soprattutto con Luca Zingaretti per poter valutare a pieno il progetto. L’interprete storico di Montalbano voleva infatti essere sicuro di trovare l’attore migliore per il personaggio e Riondino è risultato il prescelto.

8. È stato aiutato da Camilleri. Per interpretare il giovane Montalbano in Il giovane Montalbano, l’attore ha avuto l’onore di poter costruire il personaggio con Andrea Camilleri, creatore del personaggio e del suo mondo, il quale gli ha fornito indicazioni utili sul carattere di questa versione più giovane del suo celebre commissario.

Michele Riondino e Venezia

9. È stato padrino del Festival di Venezia. Nel 2018, l’attore ha avuto l’onore di vestire i panni del padrino della Mostra del Cinema di Venezia, cerimoniere delle serate di apertura e chiusura del Festival.

Michele Riondino: età e altezza

10.Michele Riondino è nato il 14 marzo del 1979 a Taranto, in Puglia. La sua altezza complessiva misura 180 centimetri.

Fonte: IMDb

Ethan Hawke: intervista al protagonista di The Northman

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Ethan Hawke: intervista al protagonista di The Northman

Guarda l’intervista a Ethan Hawke, protagonista di The Northman, il nuovo film dal visionario regista Robert Eggers. The Northman, un film epico ricco di azione che segue le vicende di un giovane principe Vichingo alla ricerca di vendetta per l’omicidio del padre. Il cast è ricco di star e include  Alexander SkarsgårdNicole KidmanAnya Taylor-JoyEthan HawkeWillem Dafoe.

Nel film il principe Amleth sta per diventare un uomo quando suo padre viene brutalmente assassinato. Due decenni dopo, Amleth, ora un vichingo, incontra una veggente che gli ricorda il suo voto.

Barry Keoghan, star di Eternals e The Batman, arrestato per ubriachezza

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Barry Keoghan, star di Eternals e The Batman, è stato arrestato a Dublino. Metro riferisce che l’attore è stato arrestato per ubriachezza. Fonti affermano che le autorità hanno risposto a una denuncia per rumore di un uomo che ha sentito un putiferio fuori dalla sua finestra.

Presumibilmente, Keoghan non era minaccioso, ma si stava semplicemente divertendo un po’ troppo fuori. I testimoni hanno confermato questa storia. Fortunatamente per tutte le parti coinvolte, l’incidente è giunto al termine ed è stato risolto. Un “avviso di addebito fisso” significa che la persona in custodia viene rilasciata senza alcun procedimento legale. Quindi, non abbiamo una situazione sul modello di quello Ezra Miller in questo caso. Non c’è stata alcuna dichiarazione né dai Marvel Studios né dalla DC Comics su questa faccenda. Ecco cosa ha detto la polizia irlandese a Metro su questa situazione.

“Gardaí ha arrestato un uomo sui 20 anni per un incidente di ordine pubblico avvenuto a Clongriffin, intorno alle 6:45, domenica 10 aprile 2022. Successivamente è stato rilasciato senza accusa e gli è stato rilasciato un FCN (avviso di addebito fisso).”

Finale a sorpresa – Official Competition, recensione del film con Penelope Cruz

Dal 21 aprile arriva nelle sale italiane Finale a sorpresa – Official Competition. Il film, già presentato alla 78ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia, è un’insolita commedia meta-cinematografica. Il super cast – Penelope Cruz, Antonio Banderas e Oscar Martinez – unito ad una maestosa villa moderna, sono gli ingredienti essenziali per la riuscita del film.

La sinossi di Finale a sorpresa – Official Competition

Un imprenditore miliardario vuole produrre un film per poter accrescere la sua notorietà. Sceglie un romanzo – che non ha nemmeno letto – e lo affida alla famosa regista Lola Cuevas (Penelope Cruz) affinché ne tiri fuori un capolavoro cinematografico. Per realizzare il film, l’eccentrica regista sceglie due attori di estrema fama: Félix Rivero (Antonio Banderas), un divo Hollywoodiano affascinante e pluripremiato, e Iván Torres (Oscar Martínez), talentoso attore teatrale legato al cinema non commerciale. Inserite in uno stesso progetto, le personalità così diverse dei due divi entrano subito in competizione.

Dovendo interpretare due fratelli in conflitto, durante le prove Félix e Iván vengono sottoposti da Lola a prove attoriali (e non solo) stravaganti, che portano entrambi al limite della sopportazione. Riuscirà tutta l’energia che circola attorno ai due divi ad essere incanalata nella realizzazione di un film capolavoro?

Un film che parla di cinema

Meno tecnico di Effetto notte (La nuit américaine) di François Truffaut, ma similmente ironico sui divi del cinema. Meno metaforico de La finestra sul cortile di Hitchcock, ma ugualmente celebrativo dei movimenti di macchina. Finale a sorpresa – Official Competition è un film meta-cinematografico che parla della realizzazione di un film in modo comico.

Gli attori interpretano a loro volta degli attori (e una regista) dalle personalità spiccate ed eccentriche. Lola, Félix e Iván sono tre teste calde, rappresentano gli stereotipi del mondo divistico in modo estremamente divertente, senza essere eccessivamente caricaturali. Penelope Cruz (Blow, Vicky Cristina Barcelona, Madres Paralelas), vestita con abiti appariscenti a dotata di una folta, riccia chioma rossa, è l’artista pazza, geniale, indipendente e sensibile. Antonio Banderas (The Code, Ballistic) è il divo sciupafemmine sicuro di sè, scaltro, egocentrico e finto tonto. Oscar Martinez (Il cittadino illustre) rappresenta l’arte di nicchia, sofisticata, un po’ narcisista che disprezza la massa. Uniti, i tre grandi attori riempiono le scene.

Finale a sorpresa - Official CompetitionPochi attori per spazi immensi

Oltre ai tre attori principali, compaiono pochi personaggi, nessuno dei quali è troppo rivelante. In Finale a sorpresa – Official Competition, le rare figure si muovono in spazi immensi. Le stanze mastodontiche e deserte in cui avvengono le prove del film fittizio sono luoghi di design dalle linee nette e definite.

Un edificio enorme per i soli tre personaggi: in un’alternanza di campi lunghi e primissimi piani, la fotografia di Arnau Valls Colomer esalta l’arte cinematografica, fatta dai luoghi quanto dai volti. Nelle sconfinate inquadrature può esplodere l’ego degli artisti. Lola sottopone i due divi a prove assurde, li schiaccia, li lega, li fa piangere. Nella desolazione e nell’ampiezza della villa, tutto sembra concesso. E, anche Félix e Iván hanno modo di esprimersi, sia nelle loro performance attoriali, sia nei loro assurdi atteggiamenti.

Un lavoro registico degno di nota

La coppia di registi che dirige Finale a sorpresa – Official Competition è composta da Mariano Cohn e Gastón Duprat. I due noti cineasti argentini si dedicano alla produzione di un film spagnolo degno di nota. Il lungometraggio è una commedia, che spicca per la qualità. In un mondo in cui film comico è sempre più sinonimo di cattiva recitazione, film costruiti in studio e battute volgari, la pellicola di Cohn e Duprat alza l’asticella. L’umorismo è sottile e raffinato, la cinepresa asseconda le dinamiche relazionali tra gli attori, le ambientazioni e la qualità della fotografia esaltano la storia.

La competizione è viva e il finale è una sorpresa

Il titolo del film è molto suggestivo. La pellicola è una produzione spagnola,  il nome originale è ”Competencia Official”, tradotto in inglese con Official Competition. La competizione tra Félix e Iván è infatti al centro sia del film principale che del film fittizio a cui devono lavorare. I duelli a suon di battute, i momenti faccia a faccia vissuti dai due attori sono ciò che costruisce l’aspetto ironico della pellicola.

In italiano, il titolo è invece ”Finale a sorpresa”, una scelta non casuale che stuzzica la curiosità dello spettatore. Il film di Lola sarà realizzato o no? Succederà qualcosa di sorprendente che cambierà il corso delle vicende? Per scoprirlo, non resta che andare in sala e vedere Finale a sorpresa!

Thor: Love and Thunder, 10 storyline dei fumetti su Jane Foster da leggere

Mentre i fan aspettano pazientemente il primo trailer di Thor: Love And Thunder, l’attesa per il film è alle stelle, soprattutto dato che questo quarto capitolo della saga di Thor introdurrà una nuova versione dell’eroe titolare, che assumerà il volto di Jane Foster. Questo personaggio sarà basato su alcune delle migliori storyline dei fumetti di Jane Foster, compresa un’iconica striscia degli anni 2010 che ha ridefinito il personaggio verso una nuova era.

Jane Foster è una delle figure più importanti nella storia di Mighty Thor e lo è divenuta maggiormente negli ultimi anni, rendendo quindi essenziale per i fan la conoscenza approfondita dei suoi archi. L’eroina è passata dall’essere il tipico interesse amoroso all’interno della narrazione, fino a diventare uno dei personaggi più potenti dell’Universo dei fumetti Marvel e, quando il film finalmente arriverà nelle sale, sarà anche uno dei più potenti dell’intero MCU.

What If..? #10

Jane-Foster-in-What-If-Marvel-Comic.jpg (740×370)Un albo chiave da leggere prima di vedere il film è quello che per primo introduce Jane Foster nel ruolo di Thor. Questo avviene in una delle realtà più insolite dei fumetti What If…, in cui Jane recupera il Mjölnir al posto del Dr. Donald Blake e diventa così Thor.

What If…? #10 è uscito nel 1978, decenni prima che Jane Foster diventasse Thor nell’iconica run del 2014, ma è un primo esempio del suo potenziale e avvenire che potrebbe essere fonte di ispirazione per il film tanto quanto lo è probabilmente la run moderna.

Journey Into Mystery #84

Jane-Foster-as-a-nurse-in-Marvel-Comics.jpg (740×370)L’eredità di Jane Foster nella Marvel Comics è radicata quasi quanto quella di Thor: è infatti apparsa per la prima volta in Journey Into Mystery #84, proprio un numero dopo Thor. Anche se il personaggio si è evoluto considerevolmente da allora, questo primo numero è un ottimo fumetto per iniziare a capire meglio Jane.

Inizialmente si presenta come infermiera nell’ufficio del Dr. Blake, l’alter ego umano di Thor in quel momento, e con un nome diverso: Jane Nelson. Ma, come per il personaggio di Due Facce, che nei fumetti era Harvey Kent, questa caratteristica venne modificata rapidamente.

Thor #236

Thor-watches-over-an-ill-Jane-Foster-in-Marvel-Comics..jpeg (740×370)In quella che potrebbe essere un’anteprima degli eventi a cui assisteremo nel film, la personalità di Jane Foster si è unita a quella di Sif in Thor #236. Infatti, Sif ha essenzialmente sacrificato la sua vita per proteggere quella di Jane, dopo che lei si è ammalata. Jane ha guadagnato poteri asgardiani come risultato e questo potrebbe essere un punto di partenza anche per la trama del film nel MCU.

La ragione principale per cui è fondamentale leggere questo numero prima del film è che sia Sif che Jane ritorneranno, ed entrambe si contenderanno l’affetto di Thor. La storia potrebbe dunque concludersi in maniera agrodolce, se il film si basasse su questo fumetto…

Thor #249

Jane-Foster-inhabits-Lady-Sifs-body-in-Marvel-Comics.jpeg (740×370)Anche la trama del fumetto Thor #249 potrebbe essere rilevante per il MCU. In questo numero, Jane Foster scopre il sacrificio di Sif, grazie al quale si converte in un potente essere asgardiano e ciò potrebbe essere sfruttato dal MCU in diversi modi.

Jane Foster potrebbe essere all’altezza di Thor nel film avendo già beneficiato di una qualche interazione con Sif, ma questo è ancora da vedere poiché nei fumetti il ruolo di Jane ha continuato ad evolversi.

Valkyrie #1

Jane-Foster-becomes-Valkyrie-in-Marvel-Comics..jpeg (740×370)Il MCU ha già una Valchiria, ma in origine ce ne erano diverse versioni e potrebbero essercene molte altre in futuro. Valkyrie #1 reimmagina Jane Foster come una nuova Valchiria dopo che si è dimostrata degna della stima di Odino grazie al suo eroico sacrificio nelle vesti di Thor.

Valchiria è un personaggio chiave nei fumetti, mentre nel MCU è stata ritratta semplicemente come una delle tante guerriere. Jane potrebbe apparire nel film come un nuovo membro della rinnovata squadra delle Valchirie, forse persino al fianco della stessa Valchiria.

Thor: The Mighty Avenger #1

Jane-Foster-sees-an-Asgardian-Rainbow-Bridge-in-Marvel-Comics..jpeg (740×370)Thor: The Mighty Avenger #1 è una fantastica miniserie di fumetti ambientata in una realtà alternativa, che potrebbe essere materiale fondamentale per il film se la Jane Foster di Love and Thunder è effettivamente una variante del personaggio. Questa storia racconta la sua origin story dalla sua prospettiva, a partire dal suo primo incontro con Thor.

La serie, composta da otto numeri totali, merita di essere letta indipendentemente dal film, soprattutto per il fantastico stile del fumettista Chris Samnee. In più, è ancora più interessante approcciarsi a questa lettura, che potrebbe essere un possibile accenno al futuro di Jane nel MCU, se il film deciderà di renderla una variante del multiverso invece della Jane Foster che i fan hanno conosciuto.

Thors #4

Jane-Foster-fights-variant-Thors-in-Marvel-Comics..jpeg (740×370)Thors #4 è uno dei capitoli di una mini-serie collegata a Secret Wars del 2015, nonché uno dei fumetti evento più significativi della Marvel. Questo numero mette Jane Foster contro numerose varianti di Thor su Battleworld, qualcosa che potrebbe accadere nel MCU e che lo rende un fumetto must-read prima del film.

Con il multiverso in continua espansione nel MCU e la prospettiva di vedere più varianti di Thor nel film, questo numero in cui Jane Foster raduna versioni alternative dell’eroe per combattere le bugie del Dio Imperatore Doom ha potenzialmente molto da offrire ai fan del MCU.

All-New, All-Different Avengers #5

Jane-Foster-Thor-and-Sam-Wilson-Captain-America-kiss-in-Marvel-Comics..jpeg (740×370)All-New, All-Different Avengers #5 è una lettura essenziale prima del film in quanto presenta un potenziale interesse amoroso che potrebbe essere introdotto nel MCU. Infatti, in questo numero, Jane Foster e Sam Wilson si baciano nelle loro rispettive vesti di Capitan America e Thor.

Questo numero finisce anche con la rivelazione del fatto che Sam è una delle pochissime persone che sanno che Jane è in realtà Thor in quel momento. Dunque, sembra possibile che questa intrigante storia d’amore potrebbe essere parte del futuro di entrambi personaggi al cinema.

Mighty Thor #705

Jane-Foster-Thor-in-Marvel-Comics.jpg (740×370)Mighty Thor #705 sembra segnare la fine di Jane Foster nella Marvel Comics, ma in realtà è solo l’inizio. Si tratta di un numero chiave da leggere nella serie di punta dello scrittore Jason Aaron e dell’artista Russell Dauterman, poiché probabilmente annuncia in qualche modo quale potrebbe essere il futuro di Jane nel MCU.

In questo numero, Jane sta morendo di cancro e le è rimasta ormai ben poca forza per combattere. Tuttavia, decide di impugnare il Mjölnir e tramutarsi in Thor per combattere Mangog: in questa battaglia, salva Asgard ma perde la vita, sacrificio che Odino ricompenserà concedendole la resurrezione.

Thor #1

Jane-Foster-wields-Mjolnir-in-Marvel-Comics..jpeg (740×370)Thor #1 del 2014 dà il via all’arco che ha ridefinito la trasformazione di Jane Foster in Thor e ha portato questa versione del personaggio nel MCU. In questo numero, Jane sta morendo di cancro mentre una nuova versione femminile di Thor impugna il Mjölnir dopo che Odinson è stato ritenuto indegno.

L’identità di questo nuovo Thor rimane un mistero per un po’ di tempo nei fumetti, ma assume comunque uno status iconico fin dal suo ingresso in scena, grazie alla fantastica grafica di Russell Dauterman, che realizza alcun delle vignette più iconiche della storia recente della Marvel Comics.