Per studiare incantesimi
non occorre essere Harry Potter e andare a
Hogwarts, basta iscriversi alla Scuola
Holden di Torino e imparare con Stefano Bessoni tutti i segreti
dell’animazione stop-motion, una magia in grado di dare vita a ogni
fantasia.
E se non sei a Torino,
nessun problema. Il corso è strutturato pensando a chi lavora o
studia. Un fine settimana al mese e una settimana intensiva alla
fine. Tutti i materiali professionali sono forniti dalla
scuola.
NUMERO CHIUSO a 15
studenti
Realizzare un film
d’animazione in stop-motion significa inventare un mondo, popolarlo
e poi costruirlo. Prima esiste solo nella fantasia, poi diventa
qualcosa di reale, con case, personaggi, oggetti, vestiti. Si crea
una nuova realtà, la si rende viva e la si anima di emozioni e
poesia attraverso la cura dei più piccoli dettagli. Oggi, a
differenza di qualche anno fa, non servono attrezzature costose,
tempi biblici o un intero staff di professionisti, perché per
muovere i primi passi e ottenere buoni risultati bastano una
fotocamera, un computer e una storia.
Per realizzare animazioni
in stop-motion si deve, innanzitutto, allenare l’occhio e studiare
grandi autori del nuovo panorama cinematografico come Tim
Burton, Wes Anderson, Guillermo
Del Toro e anche gli artisti storici come Starewich,
Svankmajer e i Quay Brothers. Ma non solo: questa tecnica è usata
anche in programmi televisivi, video musicali, spot, contenuti
multimediali e addirittura nei video game. Si studieranno tutte le
fasi della progettazione e della produzione e ognuno costruirà i
propri puppet snodabili con resine modellabili, gomme e tanti altri
materiali, per poi inserirli in fantastici set in miniatura, dove,
fotogramma per fotogramma prenderanno vita.
Si impareranno anche le
basi della sceneggiatura per scrivere un cortometraggio o un
progetto di film o serie. In questo modo la creazione dei
personaggi e la costruzione del mondo e della storia in cui si
muoveranno di pari passo. Ognuno potrà definire uno stile personale
che rispecchi la sua sensibilità artistica e le sue sensazioni.
Alla fine del corso:
chi già aveva provato
la stop-motion e aveva delle lacune, le avrà colmate;
se per qualcuno questo
era un mondo alieno, ora sarà in grado di muoversi con
sicurezza;
chi sta pensando di
intraprendere la stop-motion come percorso professionale, o è uno
studente di Belle Arti, di una scuola di illustrazione e fumetto o
un film-maker, avrà un nuovo mezzo espressivo a sua
disposizione;
chi ha intenzione di
iscriversi a una scuola di animazione di alta specializzazione
all’estero, avrà qualche carta in più da giocare.
chi si vuole cimentare
nella realizzazione di un proprio lavorò avrà le competenze per
farlo e anche la possibilità di lavorare assieme ai colleghi
conosciuti durante il corso.
Tutte le informazioni
dettagliate su durata, date, programma, contenuti e costi a
questo
link.
Forse solo gli spettatori
più ‘esperti’ ricorderanno un detective di peso come
Maigret, che finalmente
rivedremo al cinema – magistralmente interpretato da Gérard Depardieu – nel film omonimo diretto da
Patrice Leconte e distribuito da Adler
Entertainment a partire dal 15 settembre. Un’impresa niente affatto
scontata, vista la concorrenza dei più saccheggiati o
presenzialisti Hercule
Poirot e Sherlock
Holmes, e senza considerare i tanti colleghi
televisivi, compresa la Miss Marple che promette di venire
mitizzata nel prossimo adattamento da Agatha
Christie progettato da Kenneth Branagh.
E dire che il commissario
creato nel 1929 dallo scrittore belga Georges Simenon vanta un
ampio curriculum cinematografico, con quindici film prodotti tra il
1932 e il 1967, e soprattutto televisivo. Numeri schiaccianti
(circa duecento tra telefilm, serie, sceneggiati televisivi e film
per la tv), che non temono confronti, e che non rendono giustizia a
un investigatore forse troppo comune e umano rispetto allo sfoggio
di superpoteri indagativi cui siamo abituati.
Un caso delicato, a
lungo atteso
Lo storia che vediamo
svilupparsi sullo schermo è quella tratta dal romanzo “Maigret e
la giovane morta” del 1954, occasione d’incontro perfetta per
due come Gérard Depardieu e Patrice Leconte (che non vedevamo dal
Tutti pazzi in casa mia del 2014) che in passato si erano solo
sfiorati, e che per la loro prima volta insieme approfittano della
mediazione di un altro grande francofono, incurante di stereotipi e
aspettative quanto amante di una narrazione ben costruita, a
prescindere da ritmo e concessioni.
Poche, tutto sommato, nel
caso della morte di una giovane ragazza. Non c’è niente che la
identifichi, nessuno sembra conoscerla o ricordarla, ma le cinque
coltellate che l’hanno uccisa, inferte in maniera disordinata,
forse rabbiosa, sono il
primo dettaglio che colpisce Maigret. Che seguendo le tracce
incontra una delinquente, stranamente somigliante alla vittima, che
risveglia in lui il ricordo di un’altra scomparsa, più antica e più
intima…
Una indagine diversa, da
seguire con attenzione
Dopo Gino
Cervi e Jean Gabin, non è solo il
physique du rôle di Depardieu a renderlo un interprete perfetto a
dare corpo al protagonista. Soprattutto ai suoi tormenti
esistenziali, all’interesse verso la vita altrui, e la discrezione
nell’esplorarne le ferite, per la paura di dover mostrare le
proprie. Ma quando si ricerca la verità non è sempre facile
accettarla, o nascondersi.
In quella che ci viene
presentata come “l’inchiesta più personale” di
Maigret, il consiglio è di predisporsi
all’attenzione – dote rara al giorno d’oggi, più della pazienza
(che pure il diseguale, ma costante evolversi del caso richiederà)
– e di sposare il metodo del commissario. E di usare con lui la
stessa empatia che lo vediamo riservare agli altri personaggi,
vittime e carnefici, più che a sé stesso. Rassegnato ad avere
sempre meno certezze, come forse dovremmo fare anche noi.
Dopo aver riscritto l’esito della
seconda guerra mondiale con Bastardi senza gloria, il
regista premio Oscar Quentin
Tarantino prosegue nel suo revisionismo storico
andando a toccare il tema della schiavitù negli Stati Uniti nella
metà dell’Ottocento. Con Django Unchained
(qui la recensione) il regista
propone infatti un originale punto di vista sull’argomento,
raccontando i tentativi di rivalsa del protagonista all’interno di
una nazione che va formandosi nel suo bene e nel suo male, con
tutte le singole individualità che hanno contribuito ad alimentare
il tanto discusso “sogno americano”.
Per Tarantino, intenzionato ad
esplorare quanti più generi possibile, questa è la sua prima
incursione nel western. Da sempre il regista si è dichiarato un fan
dello spaghetti western di Sergio Leone e
SergioCorbucci, e proprio a
quest’ultimo si è ispirato, omaggiando il suo Django del
1966. Per Tarantino questa era anche l’occasione di parlare di un
tema tabù negli Stati Uniti, ovvero quella della schiavitù, che in
pochissimi hanno avuto il coraggio di trattare e che viene
giustamente considerata una delle pagine più nere della storia
americana.
Come sempre accade per i film del
regista, anche l’arrivo in sala di Django Unchained venne
atteso con grande curiosità. Ben presto questo si affermò come uno
dei maggiori successi di Tarantino, e a fronte di un budget di
circa 100 milioni di dollari arrivò ad incassarne oltre 425 in
tutto il mondo. Il film fu poi protagonista della stagione dei
premi, arrivando ad ottenere 5 nomination agli Oscar vincendone 2:
quello per il miglior attore protagonista e per la miglior
sceneggiatura originale. È un’opera questa che non ha mancato di
generare polemiche, ma che si è subito affermata come una delle più
importanti realizzazioni nella carriera del regista pulp.
Django Unchained: la trama
del film
La vicenda si apre negli Stati Uniti
del 1958, in Texas. Qui lo schiavo Django sembra
destinato ad una vita di soprusi e sofferenze, convinto che non
conoscerà mai la libertà. La sua sorte cambia però improvvisamente
quando si ritrova salvato da dottor King Schultz,
un ex dentista e cacciatore di taglie originario della Germania.
Accortosi delle capacità di Django con le armi, questi gli offre di
diventare suo socio, aiutandolo nella ricerca dei fuorilegge in
giro per l’America. Per Django si presentà così la possibilità di
diventare un uomo libero, ma il suo primo pensiero è in realtà un
altro. Egli accetta la proposta di Schultz a patto che questi lo
aiuti a sua volta a cercare la moglie Broomhilda,
da cui è stato separato brutalmente.
Mentre si fanno un nome come
infallibili cacciatori, i due uomini iniziano così a ricercare
notizie su Broomhilda, arrivando a scoprire che questa è tenuta
come schiava nella tenuta di Calvin J. Candie.
Accolti come ospiti da questo, i due uomini cercano di stipulare un
accordo, aspirando ad ottenere tra le altre cose anche la cessione
della donna. L’astuto capo della servitù Stephen,
però, fiuta l’imbroglio. Avvisato il suo padrone, questi si
rivelerà tutt’altro che l’uomo cortese che fino a quel momento è
stato. Per Django e Schultz si renderà necessario uno scontro
mortale, dove ad essere messa in gioco è la libertà. Desideroso di
salvare la moglie ma anche il loro diritto a vivere senza padroni,
per Django arriverà il momento della resa dei conti.
Django Unchained: il cast
del film
Come sempre accade per i film di
Tarantino, i personaggi principali hanno il volto di alcune tra le
maggiori celebrità di Hollywood. Celebre per i suoi cast ricchi di
star, anche stavolta il regista non si è smentito, assemblando un
gruppo di interpreti straordinari. Nel ruolo di Django vi è
Jamie
Foxx, il quale dà vita a quello che è uno dei
personaggi più celebri della sua carriera. Per ottenere la parte
l’attore dovette superare un’agguerrita selezione, venendo scelto
per il suo sguardo duro e la corporatura idonea al personaggio.
Accanto a lui vi è il celebre Christoph
Waltz nei panni del dottor Schultz. L’attore, che con
questo personaggio avrebbe poi vinto il suo secondo Oscar, aveva
inizialmente rifiutato la parte. Si convinse soltanto dopo aver
ottenuto che Schultz non avrebbe mai dovuto compiere azioni
negative nel corso del film.
Nel ruolo del cattivissimo Calvin J.
Candie vi è invece Leonardo
DiCaprio. Per l’attore si trattava del primo vero
ruolo da villain, e ciò non rese facile la vita all’attore. Questi
dichiarò infatti di aver riscontrato molta difficoltà nel calarsi
nei panni di un personaggio tanto spregevole. La sua
interpretazione finale risultò però estremamente convincente,
dimostrando una volta di più la versatilità dell’attore.
Samuel L.
Jackson, attore ricorrente nei film di Tarantino,
interpreta qui il crudele Stephen. Il personaggio venne scritto
appositamente per l’attore, che accetto da subito entusiasta
dell’occasione. L’attrice Kerry
Washington, invece, interpreta Broomhilda, moglie di
Django, mentre Walton Goggins è Billy Crash,
allenatore degli schiavi destinati ai combattimenti. Nel film si
ritrova poi anche un cameo dello stesso Tarantino nei panni di
Frankie, uno sfortunato schiavista che si imbatte in Django.
Django Unchained: la
colonna sonora, il trailer e dove vedere il film in streaming e in
TV
Altra caratteristica fondamentale
dei film di Tarantino sono le accurate colonne sonore che egli
compone. Anche per Django Unchained il regista si avvalso
della presenza di alcuni celebri brani, tra cui diversi scritti
appositamente per il film. Tra questi ultimi si ritrova in
particolare Who Did That to You? di John
Legend, Freedom di Anthony
Hamilton e Ancora Qui di Ennio
Morricone e cantata da Elisa. Numerosi
sono poi i brani estrapolati da altri film, come Django, I
giorni dell’ira, I crudeli, Gli avvoltoi hanno fame e Lo
chiamavano Trinità… Pubblicata nel dicembre del 2012, la
colonna sonora ebbe da subito un grandissimo successo presso gli
amanti del film, e in Italia è arrivata a vincere il prestigioso
Disco d’oro.
Per gli appassionati, o per chi
volesse vederlo per la prima volta, è possibile fruire di
Django Unchained grazie alla sua presenza
su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in
rete. Il titolo è infatti disponibile nel catalogo di
Rakuten TV, Chili Cinema, Google Play, Apple iTunes,
Netflix e Amazon Prime Video. Per vederlo, basterà
sottoscrivere un abbonamento generale o noleggiare il singolo film.
Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della
qualità video. È bene notare che in caso di noleggio si ha soltanto
un determinato periodo di tempo entro cui vedere il titolo. Il film
è inoltre presente nel palinsesto televisivo di martedì 13
settembre alle ore 21:10 sul canale
Rai Movie.
Affermatisi come brillanti registi e
sceneggiatori della nuova commedia statunitense, Glenn
Ficarra e John Requa hanno dal 2009 ad
oggi realizzato celebri film come Colpo di fulmine – Il mago
della truffa, Focus – Niente è come
sembra e Whiskey Tango Foxtrot. Il loro più
celebre lavoro è però il loro secondo lungometraggio,
Crazy, Stupid, Love (qui la recensione), uscito nel
2011 e affermatosi come un autentico successo di critica e
pubblico. Commedia romantica con intrecci narrativi imprevedibili,
questa vanta in particolare un grande cast di attori, su cui tutto
il film si regge. Ancora oggi è considerata uno dei migliori titoli
del decennio per il suo genere.
Scritto da Dan
Fogelman, noto per essere l’ideatore di This Is
Us e abituale collaboratore di Ficarra e Requa, il film è
basato su vere esperienze vissute dallo stesso Fogelman. Egli ha
poi riadattato quanto aveva tra le sue mani per dar vita a
molteplici storie che affrontano l’amore da punti di vista
differenti. Prende così vita un film corale che trova nei suoi
personaggi e nella sua sceneggiatura ricca di colpi di scena la sua
forza maggiore. A fronte di un budget di 50 milioni di dollari,
Crazy, Stupid, Love è arrivato a guadagnarne oltre 142 in
tutto il mondo, confermando la propria popolarità.
Candidato a numerosi premi popolari,
il film ha inoltre il merito di aver lanciato nella popolarità,
oltre ai suoi due registi, una oggi acclamata coppia
cinematografica, di cui si parlerà meglio più avanti. Prima di
intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile
approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo.
Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare
ulteriori dettagli relativi alla trama e al
cast di attori. Infine, si elencheranno anche le
principali piattaforme streaming contenenti il
film nel proprio catalogo.
Crazy, Stupid, Love: la trama del film
Protagonista del film è Cal
Weaver, un uomo convinto di avere tutto nella vita: una
bella casa, un buon lavoro, una moglie amorevole e dei figli
adorabili. Tutte le sue certezze vengono però a crollare
rovinosamente nel momento in cui sua moglie Emily
gli chiede il divorzio dopo averlo tradito. Affranto, Cal inizia a
condurre una vita allo sbando, divenendo cliente abituale di un
locale notturno, nella speranza di trovare qui qualcuno con cui
sfogare la propria solitudine. I suoi patetici tentativi di
attrarre le donne lì presenti lo portano ad imbattersi in
Jacob Palmer.
Questi è un affascinante don
Giovanni, il quale si offre di aiutare Cal solo perché impietosito
da lui. Jacob gli offre dunque una serie di consigli per risultare
più attraente, portando l’uomo a vivere una seconda giovinezza.
Allo stesso tempo, l’intera famiglia di Cal vive una serie di
complesse vicende sentimentali, e anche lo stesso Jacob sembra
perdere per la prima volta la testa per la bella
Hannah. Più le loro rispettive vicissitudini si
evolveranno, più queste si riveleranno essere particolarmente
legate, in un crescendo di equivoci e imprevisti. Ognuno sarà
infine chiamato a scoprire la propria vera anima gemella.
Crazy, Stupid, Love: il cast del film
Ad interpretare il protagonista Cal
Weaver vi è l’attore Steve Carell,
ormai tra i massimi esponenti della commedia statunitense. Egli
accettò di partecipare al film pur non apprezzando il titolo, che
affermò di trovare fuorviante. Accanto a lui, nei panni di sua
moglie Emily vi è la premio Oscar Julianne Moore,
mentre i figli Hannah, Jonah e Molly sono interpretati da Emma Stone,
Jonah Bobo e Joey King.
Quest’ultima è oggi nota per i film di The KissingBooth. Carell e la Stone avrebbero poi recitato qualche
anno dopo l’uno contro l’altro in La battaglia dei sessi.
Per la Stone, inoltre, Crazy, Stupid, Love è stato il
primo film in cui si trova a recitare insieme all’attore Ryan
Gosling.
Gosling è infatti l’interprete del
seducente Jacob. Lui e la Stone, che hanno dimostrato un’ottima
chimica di coppia, sono da qui diventati grandi amici, tornando a
recitare insieme anche in Gangster Squad e La La
Land. L’attrice Analeigh Tipton, qui al suo
secondo film dopo The Green Hornet, è Jessica Riley, la
babysitter della famiglia Weaver. L’attore John
Carroll Lynch, celebre grazie al
film Zodiac, è invece suo padre Bernie. Nel film sono
poi presenti gli attori Marisa Tomeinei
panni di Kate Tafferty, amante di Cal, e Kevin Baconin
quelli di David Lindhagen, l’uomo con cui Emily tradisce il
marito.
Crazy, Stupid, Love: il
trailer e dove vedere il film in streaming e in TV
È possibile fruire del film grazie
alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme
streaming presenti oggi in rete. Crazy, Stupid,
Love è infatti disponibile nel catalogo
di Rakuten TV, Chili, Google Play, Apple iTunes, Tim
Vision, Netflix e Amazon Prime Video. Per vederlo, una
volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il
singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così
modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità
video. È bene notare che in caso di noleggio si avrà soltanto un
dato limite temporale entro cui guardare il titolo. Il film è
inoltre presente nel palinsesto televisivo di martedì 13
settembre alle ore 21:10 sul canale
TwentySeven.
Insieme a Nightmare,
Halloween e Venerdì 13, una delle saghe horror più
longeve e celebri di sempre è quella di Amityville. Basata
sui romanzi Orrore ad Amityville e Murder in
Amityville, scritti rispettivamente da Jay
Anson e Hans Holzer, questa è iniziata
nel 1979 con il film Amityville Horror. Nel corso dei
decenni sono ben 33 i film basati su questo contesto narrativo, con
titoli su titoli che rielaborano in salse diverse la storia
originale. Uno dei capitoli più recenti e apprezzati è
Amityville – Il risveglio, diciottesimo
film della saga nonché uno dei pochi a poter vantare un cast di
rilievo.
Diretto nel 2017 da Franck
Khalfoun, regista francese molto noto agli amanti del
genere (suoi sono i film -2 Livello terrore, Wrong
Turn at Tahoe – Ingranaggio mortale, Maniac), questo
nuovo capitolo si configura in modo diverso rispetto agli altri
della saga. I precedenti film di Amityville vengono
infatti presentati in questo come nient’altro che dei film,
collocando la trama di Il risveglio al di fuori della
continuità narrativa della seria. Tale nuovo lungometraggio,
dunque, è stato scritto come un capitolo a sé, nel quale è però
possibile ritrovare gli elementi tipici e ricorrenti di tutta la
saga.
Amityville – Il risveglio
ha dunque permesso di rinfrescare la serie con qualcosa di nuovo,
richiamando l’attenzione di nuove generazioni di spettatori sulla
mitologia intorno al racconto di base della saga. Per gli amanti
del genere horror, è dunque un titolo da non perdere assolutamente.
Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente
utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a
questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile
ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama,
al cast di attori e la storia
vera. Infine, si elencheranno anche le principali
piattaformestreaming contenenti
il film nel proprio catalogo.
Amityville – Il risveglio:
la trama e il cast del film
Protagonista del film è
Belle, una giovane che si trasferisce con la sua
famiglia al numero 112 di Ocean Avenue, nella cittadina costiera
nota come Amityville. Sua madre Joan è infatti
riuscita a compare lì una casa ad un prezzo vantaggioso, cosa che
permette loro di far fronte alle costose spese mediche del figlio
James, il quale si trova in stato comatoso. Ben
presto, tuttavia, quello che sembrava essere per tutti loro un
nuovo inizio si trasforma in un vero e proprio incubo. La casa in
cui vivono vanta infatti un macabro passato e le voci che circolano
in città, narranti di demoni e spiriti, sembrano non essere lontane
dalla verità.
Ad interpretare la protagonista
Belle, vi è l’attrice Bella Thorne,
qui in uno dei suoi primi ruoli da protagonista. Accanto a lei, nel
ruolo della madre Joan, vi è invece l’attrice candidata all’Oscar
Jennifer Jason Leigh, mentre ad interpretare il
fratello James c’è l’attore Cameron Monaghan,
celebre per la serie Shameless. In questo film, l’attore recita per
buona parte nello stato comatoso del personaggio e le sue prime
parole arrivano solamente a circa quaranta minuti dall’inizio. La
giovane Mckenna Grace interpreta invece Juliet, la
sorella minore di Belle. L’attore Thomas Mann è
invece Terrence, amico di Belle, mentre l’attrice Jennifer
Morrison interpreta Candice.
Amityville – Il risveglio:
la vera storia dietro al film
Come tutti i film della saga di
Amityville, anche Il risveglio, pur se in modo
piuttosto libero, si basa sui reali eventi avvenuti all’abitazione
112 Ocean Avenue della città di Amityville, a Long Island, nello
stato di New York. Qui, nella notte tra il 12 e il 13 novembre del
1974, l’allora ventitreenne Ronald DeFeo Jr.
uccise i genitori e i suoi quattro fratelli. Tutte le vittime sono
state colpite con un fucile calibro 35, ma su come avvennero
effettivamente gli omicidi ci sono ancora oggi diverse teorie
discordanti. Inizialmente, inoltre, Ronald affermò che ad uccidere
la sua famiglia era stato un uomo chiamato Louis
Falini, ma in seguito, interrogato dalla polizia, confessò
di essere lui l’omicida.
Ronald aveva sempre avuto accesi
conflitti con il padre e negli ultimi anni precedenti gli omicidi
aveva iniziato ad abusare di LSD ed eroina. Ronald tentò di
difendersi affermando che a spingerlo a compiere quanto compiuto
erano state delle voci nella sua testa, sostenendo che la casa era
infestata da spiriti maligni. Proprio per questa sua affermazione
si invocò per lui l’infermità mentale, che venne però respinta. Nel
novembre del 1975 Ronald venne condannato ad un totale di 150 anni
di galera. Il 12 marzo 2021 è deceduto in carcera per cause ancora
sconosciute. Quanto da lui compiuto ebbe da subito grande risalto
mediatico e da subito libri e film esaltarono gli aspetti più
macabri e sovrannaturali della vicenda.
Amityville – Il risveglio:
il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV
È possibile fruire di
Amytiville – Il risveglio grazie alla sua
presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming
presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi
di Rakuten TV, Google Play, Apple iTunes, Now e Amazon Prime Video. Per vederlo, una
volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il
singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così
modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità
video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di
martedì 13 settembre alle ore
21:20 sul canale Rai 4.
La regista premio Oscar
Sofia Coppola ha finalmente trovato il suo
prossimo impegno da regista sotto forma di un film drammatico
biografico intitolatoPriscilla, che si baserà
sul libro di memorie di Priscilla Presley
intitolatoElvis and Me.
Sofia Coppola ha
ufficialmente scelto le stelle nascenti Jacob
Elordi (Euphoria)
e Cailee Spaeny (Mare of
Easttown) per i rispettivi ruoli principali
di Elvis e Priscilla Presley. Il casting di Elordi
arriva sulla scia del ritratto ampiamente lodato di Austin Butler del re del rock ‘n’ roll
nel film biografico di successo di Baz Luhrmann
su Elvis. La
produzione dovrebbe iniziare questo autunno a Toronto.
Priscilla, il
film
Priscillasarà diretto e
scritto da Sofia Coppola, che da tempo sta cercando di
sviluppare il progetto. Il libro di memorie bestseller del
1985 è un resoconto intimo della vita di Priscilla Presley con
Elvis. Priscilla sarà distribuito da A24 per
la sua uscita in Nord America. Questo segna l’ultima
collaborazione di Coppola con A24 dopo aver lavorato insieme in
precedenza su The
Bling Ring e On
the Rocks.
La Warner Bros. Discovery ha
cancellato Batgirl nel
tentativo di risparmiare denaro, ritenendolo indegno di un’uscita
nelle sale e non un investimento utile per HBO Max. La
risposta alla notizia dei fan è stata estremamente negativa, mentre
le persone coinvolte nel film hanno anche espresso disappunto per
la decisione dello studio.Il Batman di
Michael Keaton doveva apparire nel film, anche
se ora non è più programmato per essere rilasciato, non sappiamo
quale sia il piano. Tuttavia il suo Crociato Incappucciato fa
ancora parte di The
Flash, ma dopo quel film non saremmo
particolarmente sorpresi se quella apparizione diventasse
magicamente l’unica che potremo vedere, dato che sappiamo giù che
Keaton
è già stato sostituito da Ben Affleck in Aquaman e il
Regno Perduto).
Ebbene parlando con i giornalisti dopo la sua recente
vittoria ai SAG Awards (tramiteDeadline), a Keaton è
stato chiesto cosa pensa della decisione di eliminareBatgirl. “Penso che sia
stata una decisione commerciale”, ha
risposto. “Era un film, è stato
bello”. Sembra che l’attore sia decisamente deluso, e
quando lo stesso giornalista si è chiesto quando lo vedremo di
nuovo nei panni di Batman, Keaton ha
detto: “Oh, un po’ più tardi stasera.
No, sto scherzando. Non lo so. Io davvero non ne ho
idea”.
Nella giornata di oggi
scopriamo che l’attore non è l’unico sconvolto dal fatto cheBatgirlsia stata accantonata poiché
Brendan Fraser ha allo stesso modo soppesato quello
che era chiaramente un passo falso della Warner Bros.
Discovery.“I fan volevano davvero vedere
questo film realizzato” ,
dice. “Leslie Grace è una dinamo. Il film
è stato girato e concepito per uno schermo più piccolo. In
quest’epoca da cui siamo usciti tra il servizio di streaming e
l’uscita nelle sale, è finito per essere il canarino nella miniera
di carbone”.
Come noto, Batgirl vanta
un cast di tutto rispetto, composto da Leslie
Grace nei panni di Barbara Gordone, alias Batgirl, e
JK Simmons in quelli del padre di Barbara, il
commissario Jim Gordon. Il film avrebbe inoltre dovuto segnare
anche il ritorno di
Michael Keaton nel ruolo di Batman (come farà anche in
“The
Flash”).
Brendan Fraser, invece, era stato chiamato a ricoprire
la parte del cattivo, Firefly.
Come sicuramente saprete già le Dora Milaje sono le guardie del
corpo personali della Pantera Nera. Le formidabili
guerriere hanno già mostrato di che pasta sono fatte nel
Marvel Cinematic Universe,
ma in Black Panther: Wakanda
Forever di novembre vedremo un lato di loro
completamente diverso. I Midnight Angels sono un sottogruppo delle
Dora Milaje e sono considerati una forza d’attacco composta dai
migliori della loro formazione. Nei fumetti, T’Challa li ha mandati
a cercare il dottor Destino quando ha rubato il Vibranio di
Wakanda.
Considerando il fatto che questo sequel sembra destinato a girare
intorno al resto del mondo prendendo di mira il metallo prezioso
sulla scia della morte di Black Panther, possiamo probabilmente
vedere come il materiale originale abbia ispirato il loro debutto
sul grande schermo. Se il dottor Destino sarà coinvolto in questi
attacchi al Wakanda… beh, questo ovviamente non possiamo ancora
dirlo !
Al D23, i Marvel Studios hanno messo in mostra una serie
di costumi per i fan e, come puoi vedere, i Midnight Angels
sembrano essere stati strappati direttamente dalle pagine dei
fumetti. Colpisce la fedeltà al fumetto di partenza.
Black
Panther: Wakanda Forever arriverà nelle sale l’11
novembre 2022. Il presidente dei Marvel Studios,
Kevin Feige, ha confermato che T’Challa, il personaggio
interpretato al compianto Chadwick
Boseman nel primo film, non verrà interpretato da
un altro attore, né tantomeno ricreato in CGI. Il sequel si
concentrerà sulle parti inesplorate di Wakanda e sugli altri
personaggi precedentemente introdotti nei fumetti Marvel.
In Black
Panther: Wakanda Forever, la regina Ramonda (Angela
Bassett), Shuri (Letitia
Wright ), M’Baku (Winston Duke), Okoye (Danai
Gurira) e la Dora Milaje (inclusa Florence Kasumba), combattono per
proteggere la loro nazione da potenze mondiali intervenute sulla
scia della morte di re T’Challa. Mentre i Wakandan si sforzano di
abbracciare il loro prossimo capitolo, gli eroi devono unirsi con
l’aiuto di War Dog Nakia (Lupita
Nyong’o) e Everett Ross (Martin
Freeman) e forgiare un nuovo percorso per il regno di
Wakanda. Presentando Tenoch Huerta nei panni di Namor, re di una
nazione nascosta sottomarina, il film è interpretato anche da
Dominique Thorne, Michaela Coel, Mabel Cadena e Alex
Livanalli.
Il 15 settembre si
ritorna a parlare di musica, a suonarla dal vivo, a portarla sul
palco per far scoprire tanti nuovi mondi. Parte su Sky e in
streaming su NOW la stagione 2022 di X
Factor, una edizione che riporta al centro della scena – e
davanti a un pubblico – giovani artisti provenienti da tutta Italia
e non solo che non vedono l’ora di farsi conoscere tramite il
proprio talento.
X Factor 2022,
show Sky Original prodotto da Fremantle, cambia tutti i
suoi volti: al tavolo dei giudici si risiede – a 4 anni
dall’ultima volta – Fedez, apparso nelle sue
cinque edizioni competente e ambizioso, con uno stile che ha
lasciato il segno, empatico con i talenti in gara e appassionato
del percorso dei propri ragazzi; e poi i debutti, nelle vesti di
giudici, di Ambra Angiolini, attrice, conduttrice
televisiva e radiofonica, cantante, capace di spaziare tra i
generi, i mezzi di comunicazione e i linguaggi più vari, nel mondo
dello spettacolo da trent’anni costantemente sulla cresta
dell’onda; di Dargen D’Amico, uno dei
rappresentanti più eclettici e poetici della scena cantautorale
contemporanea nelle sue molteplici vesti di rapper, cantautore e
produttore musicale; e di Rkomi, uno degli artisti
più apprezzati e di successo della nuova generazione italiana,
reduce dai trionfi dei suoi ultimi lavori che hanno infranto ogni
record precedente.
In conduzione arriva
Francesca Michielin che, a 10 anni dalla vittoria
su quello stesso palco e dopo un percorso poliedrico e originale,
torna lì dove tutto è iniziato in una veste (ancora) diversa.
La gara tra loro sarà accesissima
sin da subito, sin dalle Audition. E sarà più vivace ed emozionante
che mai per tutta la durata delle selezioni, durante le quali, alle
spalle del tavolo, tornerà a sedersi il pubblico in
presenza: 12mila spettatori complessivi all’interno
dell’Allianz Cloud di Milano, infatti, che saranno a tutti gli
effetti “quinto giudice” della competizione,
perché coi loro applausi, più o meno assordanti, e con il loro
disappunto, più o meno rumoroso, faranno intuire ai giudici il
proprio volere, accompagnando le loro scelte, talvolta anche
condizionandole.
Per la prima volta nella
storia di X Factor il pubblico accompagnerà i giudici dai
primissimi ascolti fino alla scelta dei 3 componenti di ciascuna
squadra. La scelta che i quattro giudici di quest’anno
dovranno compiere sarà quindi ancor più carica di tensione, non
solo perché gli spettatori sugli spalti dell’Allianz Cloud faranno
sentire ai giudici il proprio parere in tempo reale, ma anche
perché la fase di Last Call in questa nuova stagione sarà
tutta nuova.
Dopo le tradizionali
Audition (15, 22 e 29 settembre, sempre su Sky e
NOW), in cui gli artisti si esibiranno e presenteranno il proprio
progetto musicale con la speranza di ricevere come sempre almeno 3
sì per poter proseguire, arriveranno i Bootcamp (6
e 13 ottobre), con il classico ed elettrizzante meccanismo degli
switch sulle ambitissime e agognate sedie (che quest’anno saranno
6).
Quindi, il 20 ottobre, l’inedita
fase di Last Call in cui il meccanismo di
quest’anno prevede che sul palco tornino le 6 sedie e i giudici,
riascoltando tutti i contendenti del proprio
roster, possano scegliere dunque il trio che
vorranno portare ai Live Show. Questi ultimi
prenderanno il via dal 27 ottobre, dal Teatro Repower di
Assago, alle porte di Milano.
Alle Audition ci sarà una
grande varietà di generi. Il pop la farà da
padrone in tutte le sue declinazioni e contaminazioni, con
atmosfere elettroniche e altri momenti più intimi grazie a ragazzi
che arriveranno accompagnati da pianoforti a coda e arpeggi di
chitarra. Tanti gli artisti che si presenteranno con brani inediti
ma non mancheranno nemmeno brani – in molti casi grandissimi
classici della musica italiana – proposti come cover; le band
porteranno con sé sul palco tutti i colori del rock e
dell’indie-pop, la quota r’n’b sarà rappresentata soprattutto dalle
donne e, infine, ci sarà anche un pizzico di lirica.
I giudici scopriranno il
roster di artisti che la commissione musicale di X
Factor 2022 gli avrà assegnato prima dei Bootcamp. Rimane infatti
in vigore l’assenza della suddivisione in categorie
tradizionali: tra i ragazzi in gara non vi sarà alcuna
divisione per categorie di sesso, età e formazione musicale, e i 4
giudici avranno la possibilità di guidare squadre eterogenee,
composte sia da solisti che da band (avranno, come unica regola,
l’obbligo di portare con sé ai Live Show almeno una band e almeno
un solista), attraverso una modalità di assegnazione e scelta dei
12 finalisti incentrata esclusivamente sulla proposta musicale e
sulla progettualità artistica. L’obiettivo per tutti resta quello
di rappresentare tutta la musica, in maniera ampia, fluida e
variegata.
L’appuntamento, dunque, per
l’inizio di X Factor 2022 è fissato per giovedì15 settembre alle 21.15 su Sky Unoe in
streaming suNOW, sempre
disponibile on demand e visibile su Sky
Go.
3 puntate di Audizioni, 2
di Bootcamp e una per i Last Call apriranno un’edizione
inedita, sorprendente e appassionante, in attesa dei Live in
partenza dal 27 ottobre.
X Factor 2022 sarà
anche in chiaro su TV8, al tasto 8 del
telecomando, tutti i mercoledì a partire dal 21
settembre, in prima serata.
Il programma è stato realizzato nel
pieno rispetto della normativa relativa alle misure di contenimento
del contagio da SARS-CoV-2 nei luoghi di lavoro e delle direttive
previste dal Protocollo condiviso per la tutela dei lavoratori del
settore cine-audiovisivo del 07/07/2020.
Negli anni ’50 il cinema mondiale
stava ancora cercando di riprendersi del tutto dagli strascichi
della Seconda guerra mondiale. Si sviluppa così un periodo segnato
da opere e stili particolarmente diversi tra loro, dai film
ancorati ai classicismi del cinema pre bellico a quelli più
sperimentali, che introducevano temi nuovi al passo con i tempi. È
questo il decennio dei grandi kolossal statunitensi, della commedia
all’italiana, del concetto di “autore” e di alcune delle pellicole
più celebri di sempre, capolavori ancora oggi ricercati, studiati e
amati da spettatori provenienti da ogni parte del mondo. Di
seguito, si propone un elenco dei film anni ’50 da
vedere assolutamente per arricchire il proprio bagaglio di cultura
cinematografica.
Film anni ’50 italiani
Gli anni Cinquanta sono stati un
decennio particolarmente importante per il cinema italiano. Si sono
infatti susseguiti sul grande schermo in quegli anni gli ultimi
grandi film del neorealismo, poi trasformatosi in commedie che
mantenenvano però profonde riflessioni sullo stato dell’Italia. Non
è mancata anche l’affermazione di nuovi autori, attori e attrici
che hanno contribuito ad un significativo successo del cinema
italiano all’estero. Ecco allora alcuni dei migliori film
anni ’50 italiani:
Europa 51 (1952).
Colpita dal suicidio del figlio, una donna dell’alta società cerca
di sfuggire al suo dolore dedicandosi ai poveri. Uno dei capolavori
di Roberto Rossellini, che abbandona il
neorealismo per dedicarsi all’indagine dell’animo umano.
Protagonista del film è la straordinara Ingrid
Bergman.
Umberto
D. (1952). Un modesto impiegato in
pensione, espulso dalla propria padrona di casa in quanto non più
in grado di pagare l’affitto, medita il suicidio. Capolavoro di
Vittorio De Sica nonché uno degli ultimi grandi
film del neorelismo, Umberto D. è dotato di una forza
umana che ancora oggi colpisce il cuore dello spettatore.
Pane amore e
fantasia (1953). Appena giunto nel piccolo paese cui è
stato trasferito, il maresciallo dei carabinieri Antonio Carotenuto
fa la conoscenza di Mariella, una bella e brava ragazza che sa
difendersi dagli ammiratori troppo audaci. Ben presto se ne
innamorerà. Luigi Comencini dirige
Vittorio De Sica e Gina
Lollobrigida in questa popolare commedia, prima di una
quadrilogia.
Senso (1954).
Sullo sfondo di una Venezia alla vigilia della terza guerra di
indipendenza, la contessa Livia si innamora di un tenente
austriaco. Luchino Visconti realizza un’opera
sontuosa e ricca che riflette sui primi anni dell’unità di Italia,
proponendo però anche riflessioni attuali. Protagonista assoluta è
Alida Valli nei panni della contessa Livia.
La strada (1954).
L’ingenua Gelsomina viene venduta a Zampanò, rozzo girovago che si
esibisce nei paesini con giochi di forza e che abusa di lei. Ben
presto però il loro rapporto sarà minato da eventi imprevedibili. È
questo il film che consacrò Federico Fellini a
livello internazionale, portandolo poi a vincere il premio Oscar
per il miglior film straniero.
Un americano a
Roma (1954). Nando Moriconi tenta disperatamente e in modo
maldestro di assomigliare il più possibile ad un americano,
imitando quello che crede lo stile di vita, l’abbigliamento e
l’alimentazione statunitensi. La sua follia prosegue al punto di
spingerlo a salire sul Colosseo minacciando di uccidersi se
qualcuno non l’aiuta a partire per la Terra
Promessa d’oltreoceano. Interpretata da Alberto
Sordi, è questa una delle più popolari commedie italiane
del decennio.
Le notti di
Cabiria (1957). La prostituta Cabiria viene derubata e
lasciata annegare dal suo fidanzato, Giorgio. Dopo essersi salvata,
riprende in mano la sua vita e fa del suo meglio per trovare la
felicità in un mondo cinico. Federico Fellini
dirige la moglie Giulietta Masina in uno dei suoi
film più cupi e allo stesso tempo ricchi di speranza, premiato poi
con l’Oscar al miglior film straniero.
Il grido (1957).
Dopo essere stato lasciato dalla compagna, un uomo viaggia
attraverso la pianura padana per riempire il proprio senso di
solitudine e di emarginazione. Michelangelo
Antonioni si conferma con questo film uno dei grandi
maestri del cinema italiano, esplorando quelle tematiche di
alienazione e solitudine che troveranno poi ulteriore compimento
nei film degli anni Sessanta.
Poveri ma belli
(1957). In un caseggiato di uno dei più antichi rioni di Roma,
vivono due giovani bulli, Romolo e Salvatore, vanagloriosi e
spacconi, poco amanti del lavoro i quali intraprendono una buffa
gara di corteggiamento nei confronti della bella Giovanna. Diretto
da DinoRisi, il film ebbe un
grande successo di pubblico e diede vita ad altri due film affini a
quanto stabilito da questo primo titolo.
I soliti ignoti
(1958). Il film racconta le avventure di un’inesperta ed inconsueta
banda di ladri guidata da un espertissimo ‘professore’ dello
scasso, tutti alla ricerca di un riscatto nei confronti di una
società che non li considera. Considerato uno dei capolavori del
cinema italiano, nonché tra i primi esemi di commedia all’italiana,
I soliti ignoti è diretto da Mario
Monicelli e vanta la presenza di attori come
Marcello Mastroianni, Vittorio
Gassman, Carlo Pisacane, Claudia
Cardinale e Totò.
Film anni ’50 americani
Come anticipato, il cinema
statunitense degli anni Cinquanta si è caratterizzato per
produzioni e stili molto diversi tra loro. Nel corso di quegli anni
sono infatti arrivati sul grande schermo grandi kolossal o film più
sperimentali e riflessivi della società dell’epoca. Tra i
migliori film americani anni 50 qui di seguito
proposti si possono infatti ritrovare opere di ogni genere, dirette
da importanti registi e interpretate da altrettanto celebri
attori.
Eva contro Eva
(1950). Eva, una ragazza con la passione per il teatro, riesce ad
avvicinare la grande attrice Margo Channing. Il rapporto che nasce
tra le due sarà particolarmente malsano e ricco di secondi fini.
Joseph L. Mankiewicz dirige uno dei film americani
più celebri del decennio e della storia del cinema, vincitore
dell’Oscar al miglior film e interpretato da Anne
Baxter e BetteDavis.
Viale del
tramonto (1950). Un giovane e disoccupato sceneggiatore di
Hollywood va a vivere con una ricca e anziana attrice, già star del
cinema muto, prigioniera delirante del suo passato, facendosi da
lei mantenere. Ha così inizio un rapporto inaspettato. Diretto da
Billy Wilder, Viale del tramonto è uno
dei grandi capolavori del cinema, interpretato da Gloria
Swanson e vincitore di 4 Oscar.
Fronte del porto
(1954). Un ex pugile lavora nel sindacato portuale e non vuole
accorgersi dei delitti che vengono compiuti nella zona. Diretto da
Elia Kazan, è questo il film che ha permesso a
Marlon Brando di vincere il suo primo Oscar e
consacrandolo a star del cinema mondiale. Fronte del porto
è inoltre un’opera estremamente commovente sul declino e il
desiderio umano di non lasciarsi sconfiggere dagli eventi.
La finestra sul
cortile (1954). Costretto sulla sedia a rotelle da un
incidente sul lavoro, che gli ha procurato la frattura di una
gamba, un fotoreporter d’azione passa il tempo spiando col
teleobiettivo i suoi vicini di casa. Quando crede di aver assistito
ad un omicidio, farà di tutto pur di scoprire la verità.
Alfred Hitchcock dirige James
Stewart in uno dei suoi film più belli, impreziosito anche
dalla presenza di Grace Kelly.
La valle
dell’Eden (1955). Il giovane Cal, dallo spirito ribelle,
compete con il fratello gemello, Aron, per l’affetto del padre e
per l’amore di una ragazza nella California del 1917. Diretto da
Elia Kazan, il film segna l’esordio al cinema di
James Dean, con quella che è giudicata una delle
interpretazioni più importanti di tutta la storia del cinema.
Gioventù bruciata
(1955). Un adolescente ribelle in contrasto con la sua famiglia e
la società, instaura un rapporto con la ragazza della porta accanto
e un nuovo compagno di scuola altrettanto travagliato, ma un
tragico incidente minaccia la stabilità del ragazzo. Altro film
interpretato da James Dean, è questo uno dei
manifesti delle ribellioni giovanili di quegli anni, valido ancora
in tempi attuali.
I dieci
comandamenti (1956). Cresciuto come un principe egizio,
Mosè scopre le sue origini ebraiche e combatte contro il Faraone
per liberare il popolo ebraico dalla schiavitù. Questo celebre
kolossal diretto da Cecil B. DeMille ripercorre la
storia di Mosé, avvalendosi di effetti speciali straordinari e
interpretazioni di grandi attori come Charlton
Heston e Yul Brenner.
Sentieri selvaggi
(1956). Un veterano confederato e il suo compagno mezzo Cherokee si
imbarcano in un lungo viaggio alla ricerca di una bambina rapita.
John Ford e John Wayne danno vita
ad uno dei più celebri western di sempre, caratterizzato da
un’estrema dilatazione temporale degli avvenimenti, la ricchezza
della trama, la complessità psicologica del protagonista e
l’ambiguità ideologica, che ne fanno ancora oggi un’opera studiata
e fonte di nuove interpretazioni.
Il ponte sul fiume
Kwai (1957). Un colonnello britannico guida i suoi uomini
nella costruzione di un ponte ferroviario durante la prigionia in
mano giapponese. David Lean dirige un film epico
che si propone di mostrare la follia della guerra e l’assurdità
dell’etica militare. Vincitore di ben sette premi Oscar, incluso
quello per il miglior attore ad Alec Guinnes, noto
anche per essere stato Obi-Wan Kenobi nella trilogia originale di
Star
Wars.
Ben Hur (1959).
Durante l’impero di Tiberio a Gerusalemme, il centurione Messala,
capo di una legione romana, fa imprigionare e ridurre in schiavitù
il nobile Ben Hur, un tempo suo amico. Per l’uomo ha così inizio
una lunga odissea verso la libertà. Tra i più celebri kolossal
della storia, questo film diretto da William Wyler
è stato il primo titolo nella storia a vincere ben 11 premi Oscar,
incluso naturalmente quello per il miglior film.
Film anni ’50 romantici
Per il cinema sentimentale, gli
anni Cinquanta sono stati un decennio particolarmente importante.
In quegli anni hanno infatti preso vita alcuni dei più celebri film
di sempre. Che fossero grandi produzioni vincitrici di Oscar o film
di stampo più autoriale e indipendente, i sentimenti sono sempre
stati i grandi protagonisti. Ecco alcuni dei migliori film
anni 50 romantici:
Vacanze romane
(1953). Sopraffatta da un programma fitto di appuntamenti in giro
per l’Europa, la principessa Ann fugge per una notte a Roma.
Incontra così il giornalista americano Joe Bradley che la porta in
giro per la città. Diretto da William Wyler, il
film capovolge la storia di Cenerentola, facendo dei suoi
due protagonisti, Audrey Hepburn e Gregory
Peck, due icone del cinema mondiale.
Sette spose per sette
fratelli (1954). Sette fratelli, cacciatori dell’Oregon,
decidono di sposarsi. Il problema è che nessuno dei sette ha una
fidanzata. Ha così inizio una ricerca che li porterà a scontrarsi
con l’altro sesso e a cambiare profondamente il loro modo d’essere.
Candidata a cinque premi Oscar, tra cui quello per il miglior film,
è questa una commedia particolarment amata dal grande pubblico
ancora a distanza di decenni.
La principessa
Sissi (1955). Elena, figlia del granduca di Baviera, è
destinata a sposare il giovane imperatore d’Austria Francesco
Giuseppe. Il sovrano, però, resta talmente afffascinato dalle
grazie di Sissi, sorella minore della promessa sposa, da scegliere
lei come moglie e futura imperatrice. Rome
Schneider interpreta Sissi, ovvero l’imperatrice d’Austria
Elisabetta di Baviera, nel primo film di una trilogia a lei
dedicata.
Gli uomini preferiscono le
bionde (1953). Guess Esmond, figlio di un milionario
americano, si innamora di una ballerina, Lorelei. Ma il genitore
del giovane e allampanato ereditiere non vede di buon occhio la
relazione, e proibisce al figlio di recarsi in Europa per sposare
la donna amata. La ragazza comunque non rinuncia al viaggio e
decide di recarsi a Parigi con la collega e amica Dorothy. Un altro
grande classico della commedia sentimentale, diretto da
Haward Hawks e interpretato dalla diva
Marilyn Monroe.
Il re ed io
(1956). Il re dell’arretrato Stato di Siam sa bene che è necessario
che il suo Paese si apra alla civiltà occidentale. Per questo,
decide di affidare l’educazione dei suoi figli ad Anna Lenowens,
una vedova che cerca nuova vita in Oriente. Con protagonisti
Yul Brenner e Deborah Kerr, il
film è un grande classico del cinema sentimentale di quegli anni,
vincitore di ben 5 premi Oscar.
Film anni ’50 in streaming su Netflix
Nei cataloghi delle piattaforme
streaming oggi disponibili si possono ritrovare, oltre a titoli a
noi più vicini nel tempo, anche opere meno recenti, spesso
sconosciute ma meritevoli di essere riscoperti. Questi film
permettono infatti di entrare in contatto con mondi cinematografici
oggi non più in vigore ma che hanno sempre molto da insegnare. Ecco
allora i migliori film anni 50 in streaming su Netflix:
The Long Arm
(1956). Dopo che uno scassinatore rapina una cassaforte e lascia
vittime innocenti sulla sua scia, l’investigatore della polizia Tom
Halliday si occupa del caso, seguendo meticolosamente ogni
possibile pista. Affascinante noir poliziesco degli anni
Cinquanta.
Accadde a Berlino
(1953). Ivo Kern, nella Berlino del dopoguerra, fa il doppio gioco
fra i due blocchi. Ma un giorno s’innamora di Susanne, sorella di
un ufficiale inglese, attualmente sposato con la sua ex moglie. Per
salvare Susanne rischia anche la propria vita. Il film narra una
storia di spionaggio a Berlino, mostrando le macerie di una città
profondamente ferita e alle prese con le contraddizioni e i
problemi di una divisione tra est ed ovest, poco prima che si
costruisse il muro.
The Sound Barrier
(1952). Il pilota della Seconda guerra mondiale Tony sposa Susan,
la figlia del ricco progettista di aerei John Ridgefield,
ossessionato dall’idea di abbattere il muro del suono. Il film è
uno dei meno noti del regista David Lean, due
volte premio Oscar e autore di capolavori come Lawrence
d’Arabia e Il fiume sul ponte Kwai.
The Lady with a
Lamp (1951). Prima dello scoppio della guerra di Crimea,
Florence Nightingale rinuncia a una vita di privilegi per seguire
la sua passione e diventando infermiera, cambiando per sempre il
mondo della medicina. Il film è un’opera biografica sulla vita
della Nightingale, vera infermiera in servizio durante la guerra di
Crimea.
The Blue Lamp
(1950). Il giovane poliziotto londinese Andy Mitchell prende in
affitto una stanza nella casa dell’agente Dixon, che lo guida nei
primi passi del mestiere. Tuttavia, quando Dixon viene ucciso da
due teppisti, la caccia agli assassini ha inizio. Un cupo film tra
dramma e crime, diretto dal regista britannico Basil
Dearden.
Film anni ’50 in streaming su YouTube
Sempre più su YouTube si possono
ritrovare gratuitamente numerosi film completi, in particolare di
anni ormai lontani, potendo così riscoprire opere difficili da
reperire. Qui di seguito si indicano in particolare tre brillanti
filmanni 60 su YouTube:
La famiglia
Passaguai (1951). Quando il cavaliere Peppe Valenzi, detto
Passaguai, decide di approfittare di uno sconto aziendale per
portare la moglie e i figli a trascorrere una domenica al mare di
Fiumicino, inizia per tutti una serie di guai, sotto forma di
incubo comico. Primo capitolo di questa trilogia dedicata alla
famiglia Passaguai, questo film vanta una delle più imperdibili
interpretazioni comiche del grande Aldo
Fabrizi.
Indiscreto
(1958). Anna Kalman, una celebre attrice teatrale, delusa da tutti
gli spasimanti, incontra Philip Adams, un affascinante diplomatico
della NATO. Tra i due si sviluppa una intensa relazione
sentimentale, nonostante Adams riveli alla Kalman di essere già
sposato ed impossibilitato ad ottenere il divorzio. Tutto sembra
andare per il meglio, fino a quando Anna non scopre qualcosa di
inaspettato su Philip. A dar vita alla coppia protagonista di
questo film vi sono gli iconici Ingrid Bergman
e Cary Grant.
Strategia di una
rapina (1959). Dave, ex ufficiale di polizia, ha studiato
in tutti i minimi particolari il piano di una rapina ai danni di
una banca. Per attuare il colpo ha bisogno di uomini validi, e li
trova. Tuttavia, ad un certo punto, il furto rischia di andare a
monte. Con questo film il regista Robert Wise dà
vita al primo noir con protagonista un attore di colore, il celebre
Harry Belafonte.
La bella mugnaia
(1955). Nel corso dell’occupazione spagnola, in una Campania
oppressa da tasse e balzelli, Luca il mugnaio riesce a cavarsela
grazie alla bellezza di una moglie avvenente che gli causerà non
pochi guai. Mario Camerini dirige una brillante
commedia con tre protagonisti eccezionali: Sophia
Loren, Marcello Mastroianni e
Vittorio De Sica.
Non c’è pace tra gli
ulivi (1950). Un reduce della Seconda Guerra Mondiale ruba
delle pecore a un malvagio profittatore bellico, ma il potente
riesce a far condannare il poveretto. Non soddisfatto, il ricco
insidia la fidanzata del carcerato che, evaso, cerca di vendicarsi.
Diretto da Giuseppe De Santi, è questo uno dei
grandi capolavori del neorealismo italiano.
Dal 20 settembre
presso CINETECA MILANO ARLECCHINO prosegue la
rassegna dedicata ai titoli cult, intramontabili
capolavori, classici da vedere e ridere solo sul grande
schermo del cinema. Apre questo quarto calendario
Questa è la mia vita (Vivre sa
Vie, 1962) di
Jean-Luc Godard, vincitore del Premio speciale della
giuria alla Mostra di Venezia del 1962, che racchiude uno dei
personaggi più intensi della prima metà degli anni Sessanta,
un’opera complessa, struggente, profondamente drammatica e
riflessiva. Un’occasione per ricordare il padre della
Nouvelle Vague, appena tristemente scomparso, lasciando tutti con
un immenso vuoto nel cuore.
Il programma poi prevede la
proiezione di Lettera da una sconosciuta
(1948) di Max Ophüls, ambientato in una Vienna innevata tutta
ricostruita in studio, una storia d’amore struggente, una delle più
alte vette di uno dei più grandi cineasti di sempre.
📆 MARTEDÌ 20
SETTEMBRE
🔵 h 15.00
Questa è la mia vita (Vivre sa vie)
(J.-L. Godard, con Anna Karina.
Francia, 1962, 85’) v. o.sott. it.
A partire da un’inchiesta
giornalistica, Godard realizza un capolavoro che racconta la storia
di Nanà, giovane commessa avviata alla prostituzione.
Ingresso €
3,50
📆 MERCOLEDì 21
SETTEMBRE
🔵 h 21.15
Questa è la mia vita (Vivre sa vie)
(J.-L. Godard, con Anna Karina.
Francia, 1962, 85’) v. o.sott. it.
Replica, vedi in 20 settembre.
Ingresso €
3,50
📆 GIOVEDì 22
SETTEMBRE
🔵 h 17.00
Questa è la mia vita (Vivre sa vie)
(J.-L. Godard, con Anna Karina.
Francia, 1962, 85’) v. o.sott. it.
Replica, vedi in 20 settembre.
Ingresso €
3,50
📆 VENERDÌ 23
SETTEMBRE
🔵 h 15.00
Questa è la mia vita (Vivre sa vie)
(J.-L. Godard, con Anna Karina.
Francia, 1962, 85’) v. o.sott. it.
Replica, vedi in 20 settembre.
🔵 h 19.00
Questa è la mia vita (Vivre sa vie)
(J.-L. Godard, con Anna Karina.
Francia, 1962, 85’) v. o.sott. it.
Replica, vedi in 20 settembre.
📆 MERCOLEDÌ 28
SETTEMBRE
🔵 15.00
Lettera da una sconosciuta
(M. Ophuls, con Joan Fontaine, Louis
Jourdan. USA, 1948, 90’) v.o. sott.it.
Attraverso una lettera, Lisa
riversa su Stefan, il musicista che dopo un’unica notte d’amore lei
ha continuato ad amare in silenzio per tutta la vita, i suoi
ricordi, le sue fantasie, le sue ossessioni, in una parola tutto il
suo passato. È la notte precedente il fatale duello in cui Stefan è
sfidato dal marito di Lisa.
📆 VENERDÌ 30
SETTEMBRE
🔵 15.00
Lettera da una sconosciuta
(M. Ophuls, con Joan Fontaine, Louis
Jourdan. USA, 1948, 90’) v.o. sott.it.
Replica, vedi in 28 settembre.
📆 DOMENICA 2
OTTOBRE
🔵 h 15.00
Lettera da una sconosciuta
(M. Ophuls, con Joan Fontaine, Louis
Jourdan. USA, 1948, 90’) v.o. sott.it.
Replica, vedi in 28 settembre.
🔵 h 21.15
Lettera da una sconosciuta
(M. Ophuls, con Joan Fontaine, Louis
Jourdan. USA, 1948, 90’) v.o. sott.it.
Dopo essersi aggiudicato il
prestigioso Gran Premio della Giuria al Sundance Film
Festival 2022, nella sezione World Cinema Dramatic,
arriva nelle sale italiane con Officine UBU dal 13 ottobre,
UTAMA – Le terre dimenticate, uno sguardo inedito e
suggestivo tra le terre aspre e remote della Bolivia. Il film è la
pluripremiata opera prima di Alejandro Loayza-Grisi che vede
protagonista una famiglia Quechua alle prese con il dramma della
siccità, nella spettacolare cornice dell’altopiano sudamericano, a
più di 3.500 metri sul livello del mare.
Il film diretto dal giovane regista
boliviano, è ambientato in uno dei territori più esposti e
vulnerabili ai cambiamenti climatici sulla Terra e racconta il
costo umano di questo cambiamento attraverso la storia dei suoi
protagonisti, voci di una coscienza perduta e una saggezza che
raramente viene ascoltata. “Gli ampi paesaggi, le riflessioni e
i ritratti che mettono in risalto gli sguardi profondi dei
personaggi sono i miei strumenti per raccontare una storia che
interroga profondamente le questioni sociali, ambientali e umane in
questi tempi di cambiamento” dichiara Loayza-Grisi tra i
primi registi a portare sul grande schermo il fascino e la crudezza
di una terra poco rappresentata, quasi dimenticata.
UTAMA – Le terre dimenticate, un film di Alejandro
Loayza-Grisi nei cinema italiani dal 13 ottobre distribuito da
Officine UBU.
La trama di UTAMA – Le
terre dimenticate
Il tempo sembra
scorrere lentamente nella lontana terra incrinata e arida
dell’Altiplano boliviano, dove un’anziana coppia quechua di
allevatori di lama, Virginio e Sisa, porta avanti un’umile routine.
Quando il nipote Clever si presenta alla loro porta, Virginio si
accorge subito che è lì solo per convincerli a trasferirsi in
città. Il fatto che la siccità li abbia lasciati senz’acqua non
aiuta la loro causa a restare. Il respiro pesante di Virginio
tradisce la sua capacità di nascondere ciò che lo affligge e
l’apparizione di un condor inizia a destare in lui uno strano
presagio. Improvvisamente lo scorrere del tempo diventa più che mai
prezioso e pone la coppia davanti a un dilemma: resistere
nell’attesa delle piogge o seguire le orme di altri quechua e
lasciare la loro casa per la città?
I Marvel Studios hanno portato molti
grandi nomi al D23 e, sebbene molti dei filmati mostrati
siano stati un’esclusiva per i presenti ad
Anaheim, ci sono state comunque molte grandi
rivelazioni. Qui di seguito, diamo uno sguardo agli annunci e alle
rivelazioni più salienti del MCU,
direttamente dal D23!
Il debutto nel MCU di un’eroina
inaspettata
Shira Haas
è un’attrice israeliana nota soprattutto per aver recitato nella
miniserie Netflix Unorthodox, ma ora ha ottenuto il suo ruolo
più importante in Captain America: New World Order.
I Marvel Studios hanno
annunciato che la Haas interpreterà
Sabra, una mutante dei fumetti che è diventata un
agente sovrumano del Mossad (il servizio segreto
israeliano). Ha combattuto contro Hulk, ha
lavorato a fianco degli X-Men e ha collaborato con
l’MI5 come parte di un gruppo anti-terrorismo. Non
è chiaro se farà il suo debutto in questo film, quindi non sappiamo
se sia un altro Super Soldato o solo qualcuno con cui Sam
Wilson si incrocia durante questa avventura. Per ora il
suo ruolo è un mistero e siamo ansiosi di vedere cosa porterà
Sabra.
I Fantastici Quattro hanno un
regista… ma non un cast
Con grande disappunto dei fan,
Kevin Feige si è affrettato a dire che i
Marvel Studios non avevano
nessuno aggiornamento da condividere sui Fantastici
Quattro, limitandosi a indicare il regista
Matt Shakman tra la folla.
Sebbene i giornali avessero
riportato la notizia che il regista di WandaVision
si sarebbe occupato del reboot, questa è stata ovviamente la prima
conferma ufficiale. Tuttavia, molti si sono chiesti perché
Shakman fosse presente all’evento: la teoria
prevalente è che gli accordi non siano stati firmati in tempo e che
i piani per annunciare il cast dei Fantastici
Quattro siano saltati prima del D23. Non lo sappiamo, ma è stato decisamente
strano. Allo stesso modo, il fatto che Deadpool 3 non sia stato menzionato è
stato deludente.
Durante il San
Diego Comic-Con di luglio, i Marvel Studios hanno
rivelato che Daredevil:
Born Again sarà una serie TV di 18 episodi che
andrà in onda su Disney+ nel 2024. All’epoca Charlie Cox era l’unico membro confermato del
cast, ma al D23 è arrivata la notizia che a lui si
aggiungerà il collega di Daredevil
Vincent D’Onofrio.
C’era da aspettarselo, anche se
Hawkeye ha ovviamente lasciato il destino di
Kingpin volutamente ambiguo (e
D’Onofrio è stato avvistato sul set di
Echo solo per girare quelli che sembrano essere
dei flashback).
Un primo sguardo a Werewolf by
night (e Man-Thing)
Descritto come una
“Presentazione Speciale” dai Marvel Studios, Werewolf by Night sarà trasmesso in anteprima
su Disney+ il 7 ottobre. Non è stato rivelato
molto altro oltre al fatto che Gael Garcia Bernal
e Laura Donnelly guidano il cast, mentre il
compositore Michael Giacchino è stato confermato
come regista del progetto.
Lo sneak peek, bizzarro e in realtà
molto inquietante, si presenta in bianco e nero e ha un aspetto
assolutamente folle. Non ci mostra il vero aspetto di Werewolf by Night, ma vediamo
Man-Thing. La presenza di questo personaggio è
molto eccitante ed è chiaro che è stato prelevato direttamente dai
fumetti per questo speciale di Halloween. Per quanto riguarda
Werewolf by Night, quel poco che si vede di
lui suggerisce che i Marvel Studios stanno
adattando la versione classica del personaggio per il MCU.
Il Capo è tornato
La notizia più importante
di Captain America: New World Order è stato
l’annuncio che Tim Blake Nelson, star de
L’incredibile Hulk si è unito ufficialmente
al cast del film, riprendendo il ruolo de Il
Capo.
Dobbiamo credere che questo si
leghi in qualche modo a She-Hulk:
Attorney at Law, soprattutto collegandoci ad un
misterioso nemico che vuole il sangue di Jennifer
Walters. È probabile che sia legato anche a Power
Broker, per mettere il nuovo Capitan
America contro un cattivo di Hulk; tutto
ciò ci fa pensare che i Marvel Studios stiano
preparando qualcosa di grande per il Gigante
Verde. Per ora, però, non vediamo l’ora di vedere cosa è
diventato il Capo negli anni trascorsi dall’ultima
volta che lo abbiamo visto in azione.
Un primo sguardo a Secret
Invasion
Il trailer ufficiale di
Secret Invasion è stato visionato durante il
D23 e poi condiviso online ed è chiaro che
questa serie è da tenere d’occhio. Nel trailer viene chiarito che
non ci si può fidare di nessuno e sembra che i Marvel Studios stiano
prendendo la strada di una spy-story con una forte componente
thriller. È interessante notare che il teaser inizia con il ritorno
di Nick Fury sulla Terra e termina con quello che
potrebbe essere un impostore dell’ex direttore dello
S.H.I.E.L.D. che arriva sul pianeta.
Alcuni fan saranno delusi dal fatto
che la storia sia un po’ più limitata e contenuta rispetto
all’evento a fumetti da cui prende il nome. Tuttavia, pensiamo che
abbia ancora la possibilità di cambiare le sorti del MCU così
come lo conosciamo.
La seconda stagione di Loki e
un’intrigante aggiunta al cast
Con la seconda stagione di
Loki, in arrivo l’anno prossimo, speravamo in
qualcosa di più dalla serie originale Disney+. Tuttavia, dopo
l’introduzione di Kang il Conquistatore in
Ant-Man and The Wasp: Quantumania, è possibile
che i Marvel Studios non
vogliano rivelare troppo prima che il film arrivi nelle sale.
Alcuni filmati mostrati ai fan presenti al D23
hanno rivelato che il Dio dell’Inganno sta attraversando il tempo,
anche se sembra che alla fine si riunirà con
Mobius del MCU.
Per quanto riguarda il casting, si
è presentato sul palco Ke Huy Quan (forse meglio
conosciuto per aver interpretato Shorty in
Indiana Jones e il Tempio Maledetto), che
interpreterà un analista della TVA. Il fatto che sia stato portato
al D23, tuttavia, ci fa pensare che possa essere
un personaggio più rilevante nella seconda stagione.
I Thunderbolts
Abbiamo come nuova aggiunta
direttamente dal
D23 anche i Thunderbolts,
una formazione abbastanza particolare e interessante, di cui
aspettavamo da tempo una trasposizione su schermo.
Sono tutti personaggi con poteri
simili e cib il fatto che tre componenti provengano da The Falcon e The Winter Soldier e tre da
Black Widow (con un cattivo di serie C
proveniente da Ant-Man and The Wasp), non siamo sicuri di
come potrebbe risultare la squadra nella loro dinamica e nella
chimica da instaurare. Tuttavia, c’è sempre la possibilità che
vengano rivelati altri membri della squadra, magari
Abominio direttamente da l’Incredibile
Hulk e She-Hulk!
Il 13 settembre del 2022 diventerà
una data tristemente nota trai cinefili di tutto il mondo, perché è
il giorno in cui Jean-Luc Godard, 91 anni, padre
fondatore della Nouvelle Vague francese. Gianni Canova ha detto che
con lui muore davvero il Novecento, ma grazie a lui il cinema ha
avuto e avrà anche vita più lunga.
Inizialmente ossessionato dal cinema
verità, la sua carriera ha avuto diverse fasi, molte vite, tutte
piegate alla necessità di raccontare il mondo anche in modo lontano
rispetto al suo punto di partenza. Nel giorno dell’annuncio della
sua dipartita, vogliamo proporvi 5 film trai suoi più belli e
famosi, per ripercorrere la sua carriera e ricordarlo.
Fino all’ultimo respiro
Considerato da tutti i
cinefili il manifesto della Nouvelle Vague, il film vede
protagonisti due icone di stile e di classe, Jean-Paul
Belmondo e Jean Seberg. Opera prima di Godard, il film ha
reinventato il racconto cinematografico, permettendo alla realtà di
irrompere nella finzione e così frammentandola. Il film, da un
soggetto di Truffaut e Chabrol, è stato girato con pochissimi soldi
in circa tre settimane e sovverte ogni regola conosciuta fino a
quel momento, lanciando la carriera di due icone e scrivendo la
storia del cinema.
Trasposizione
dell’omonimo romanzo di Alberto Moravia, il film è un grande
successo per Godard, il secondo dopo il film d’esordio, e si avvale
del travolgente fascino di Brigitte Bardot. Nel film, Michel Piccoli è un
drammaturgo che deve scrivere un adattamento dell’Odissea, che sarà
diretto da Fritz Lang (che interpreta se stesso).
Il film è una riflessione lucida e biografica sull’incomunicabilità
tra arte e industria, un discorso che ancora oggi, dopo circa 60
anni, è ancora più che attuale.
Il bandito delle 11.00
Jean-Paul Belmondo
torna in questo breve elenco, forse perché il suo volto così
affascinante ha dato vita così bene all’idea di protagonista
maschile che aveva Godard, e infatti anche ne Il bandito
delle 11.00 torna l’attore francese, per una parabola che
è molto simile a quella percorsa in Fino all’ultimo respiro. Con
lui Anna Karina. Il film è però anche speculare rispetto all’opera
prima del regista francese, tanto era in bianco e nero quella,
quanto colorata e debitrice della pop-art questa, tanto era
istintiva e immediata la prima, quando costruita sulla poetica
anti-borghese la seconda. Forse il film più famoso di Godard agli
occhi del grande pubblico.
Due o tre cose che so di lei
Titolo citatissimo e
punto di non ritorno nel cinema di Godard. Il film esce in un anno
fondamentale per la carriera del regista, in cui escono tre suoi
film e in cui consolida il suo allontanamento dalla forma narrativa
tradizionale che aveva già seminato nelle opere immediatamente
precedenti. Il film segue Marina Vlady, una
donna borghese con marito e figli, in una sua giornata normale in
cui alterna commissioni quotidiane a sesso a pagamento. Non c’è più
traccia del cinema verità che aveva dato inizio alla sua carriera,
ma c’è la volontà di raccontare con occhio critico la società,
simulando un approccio cronachistico alla costruzione della
finzione.
E’ il film che, insieme a
Le livre d’image, è il testamento di
Jean-Luc Godard. E che testamento! Nulla nel film
mostra stanchezza o vecchiaia, anzi, una continua ricerca della
destrutturazione della storia e della poesia all’interno della
realtà ne fanno il contraltare perfetto rispetto a quell’occhio
così aderente alla realtà che aveva caratterizzato l’inizio della
sua carriera cinematografica. Addio al linguaggio è la continua
messa in discussione di se stesso e dell’occhio con cui ha imparato
a guardare alla realtà nel corso degli anni.
Paramount Italia ha diffuso il
trailer di Babylon,
dal regista Premio Oscar Damien Chazelle con il
brano musicale originale “Voodoo Mama” del
compositore Justin Hurwitz, vincitore del premio
Oscar. Protagonisti sono
Brad Pitt,
Margot Robbie, Diego Calva, Jean Smart, Jovan Adepo, Li Jun Li,
P.J. Byrne, Lukas Haas, Olivia Hamilton,
Tobey Maguire, Max Minghella, Rory Scovel,
Katherine Waterston, Flea, Jeff Garlin, Eric Roberts, Ethan
Suplee, Samara Weaving e
Olivia Wilde. Al cinema da Gennaio 2023.
Prodotto da Marc Platt, p.g.a.,
Matthew Plouffe, p.g.a., Olivia Hamilton, p.g.a. , con produttori
esecutivi Michael Beugg, Tobey Maguire, Wyck Godfrey, Helen
Estabrook, Adam Siegel.
Dal Premio Oscar Damien
Chazelle, regista di
LA LA LAND e WHIPLASH, un
racconto memorabile ambientato nella Los Angeles degli anni ’20.
Babylon,
una storia di ambizioni smisurate e di eccessi oltraggiosi, che
ripercorre l’ascesa e la caduta di molteplici personaggi in
un’epoca di sfrenata decadenza e depravazione nella sfavillante
Hollywood.
HBO ha diffuso una
preview dall’episodio 5 di House
of the Dragon che si intitolerà “We Light The Way” e
che andrà in onda questa domenica negli USA. Mentre i lettori del
libro sapevano sicuramente cosa sarebbe successo, molti fan sono
rimasti sorpresi dagli scioccanti sviluppi della puntata di stasera
di House
of the Dragon , poiché Daemon (Matt
Smith) e Rhaenyra (Milly Alcock) hanno portato la loro
relazione a un livello diverso. La principessa e suo zio hanno
avuto il loro primo incontro romantico, che alla fine è stato
interrotto da Daemon, ma sfortunatamente per la coppia, il danno
era già fatto.
Con il seme piantato per la loro
futura relazione, il caos iniziò a scatenarsi nel regno quando i
testimoni oculari iniziarono a spargere la voce sull’appuntamento.
Quando Viserys (Paddy Considine) lo scoprì, fece subito in modo che
la figlia ribelle sposasse Laenor Velaryon (Theo Nate), una mossa
politica che avrebbe unito le due casate più potenti e
presumibilmente avrebbe rafforzato la sua pretesa al trono.
L’episodio ha anche rivelato qualcosa di precedentemente
sconosciuto ai lettori di Fire and
Blood in quanto ha confermato la vera
natura della relazione tra Rhaenyra e Criston Cole (Fabien
Frankel), che finisce per prendere la verginità della
Principessa. Il momento può sembrare insignificante per ora,
ma è qualcosa che avrà ramificazioni in pochi anni dopo il suo
matrimonio con Laenor.
Tuttavia, grazie al promo, sappiamo
che molto dolore e distruzione sono all’orizzonte e il piano di
successione di un Viserys morente sarà pesantemente sfidato da Otto
Hightower (Rhys Ifans), che vuole suo nipote Aegon II sul trono e
farà qualsiasi cosa in suo potere per realizzarlo. Quindi
allaccia le cinture, perché sta per diventare molto, molto
disordinato. Dai un’occhiata alla nuova anteprima dell’episodio
cinque, intitolato “We Light The Way”, di seguito:
House of the Dragon, la serie
tv
House
of the Dragon è l’annunciato prequel ambientato poche
centinaia di anni prima degli eventi di “Game of Thrones” e
racconta la storia di House Targaryen. Dovrebbe andare in onda
nel 2022. HBO ha dato allo show un ordine di 10 episodi, con
il casting iniziato durante l’estate. Martin ha co-creato la
serie con Ryan Condal, con lo spettacolo basato
sul libro di Martin “Fire & Blood“. Miguel
Sapochnik e Condal saranno co-showrunner e produttori esecutivi
insieme a Martin e Vince
Gerardis. Sara Lee Hess sarà anche
scrittrice e produttrice esecutiva. Sapochnik dirigerà anche il
pilota e gli episodi aggiuntivi. In precedenza ha diretto sei
episodi di “Game of Thrones”, tra cui “Hardhome”, “Battle of the
Bastards” e “Winds of Winter”.
In dieci episodi girati nel Regno
Unito, House of the
Dragon vanta un grande cast che include fra
i protagonisti Paddy Considine,
Matt Smith, Olivia Cooke, Emma D’Arcy, Steve Toussaint, Eve
Best, Fabien Frankel, Sonoya Mizuno,
Rhys Ifans. Nel cast anche Milly Alcock,
Bethany Antonia, Phoebe Campbell, Emily Carey, Harry Collett, Ryan
Corr, Tom Glynn-Carney, Jefferson Hall, David Horovitch, Wil
Johnson, John Macmillan, Graham McTavish, Ewan Mitchell, Theo Nate,
Matthew Needham, Bill Paterson, Phia Saban, Gavin
Spokes, Savannah Steyn.
Co-creatore e produttore esecutivo
della serie George R.R. Martin; co-creatore, co-showrunner,
produttore esecutivo e sceneggiatore Ryan Condal; co-showrunner,
produttore esecutivo e regista Miguel Sapochnik; produttore
esecutivo e sceneggiatrice Sara Hess; produttori esecutivi Jocelyn
Diaz, Vince Gerardis, Ron Schmidt; registi Clare Kilner, Geeta V.
Patel; regista e co-produttore esecutivo Greg Yaitanes. Tratto dal
romanzo “Fuoco e Sangue” di George R.R. Martin.
Durante il San Diego Comic-Con, i
Marvel Studios hanno confermato
l’arrivo di un film dei Thunderbolts nel luglio
2024. Prima ancora della conferenza, Black
Widow eFalcon
and The Winter Soldier avevano gettato le basi per
permettere l’assemblaggio del team. Pochi giorni fa, al
D23 Expo 2022, i Marvel Studios hanno rivelato la
versione MCU della
squadra e da allora i fan non hanno fatto altro che esprimere la
loro delusione.
Anche questa volta,
l’MCU è andata oltre le
aspettative dei fan, ma purtroppo non si senso positivo. In
termini di personaggi, il film dei Thunderboltssi
presenta come poco ambizioso e molto diverso da quello che siamo
abituati a leggere sulla pagina.
Fanno praticamente tutti la stessa
cosa
Con
Falcon and The Winter Soldier l’MCU ha rivelato
l’importanza dei Super Soldati. Inoltre,
in She-Hulk:
Attorney at Law si aggira un misterioso criminale che
vuole rubare il sangue di Jennifer Walters al fine di
creare altri Hulk. In qualche modo, i Thunderbolts si legano a queste
vicende.
Come rivelato al D23, la squadra ha
al suo interno tanti Super Soldati. Questo aspetto va a
discapito della varietà: Red Guardian, Bucky e
U.S. Agent hanno tutti le stesse abilità!
Similmente, Yelena Belova e Taskmaster sono
persone dalle qualità accresciute. Fortunatamente, Ghost
porta un po’ di varietà, ma in generale il team è troppo
uniforme.
Il film
dei Thunderbolts sembra un sequel
di Black Widow e Falcon And Winter Soldier
Black Widow doveva essere rilasciato prima
di The Falcon and the Winter Soldier, anche se alla fine
l’ordine delle apparizioni di Val non aveva troppa
importanza. Nel primo film citato, la Contessa
manda Yelena Belova al posto di Occhio di
Falco (le sue motivazioni restano ancora un mistero).
Per quanto riguarda quello che
abbiamo visto sul piccolo schermo, Val ha reclutato l’ex
Captain America John Walker e lo ha reso il suo U.S.
Agent.De la Fontaine è il personaggio che
lega Black Widow e The
Falcon and the Winter Soldiere
probabilmente tornerà anche nel film dei Thunderbolts. In questi termini, il
lungometraggio del 2024 si presenta come un unico
grande sequel dei due progetti precedenti.
Ripetività e déjà-vu
Chi non vorrebbe
rivedere Bucky scontrarsi con U.S. Agent o
Yelena Belova rivivere la sua storia con Red
Guardian? Il problema è che abbiamo praticamente già visto
tutto. Sicuramente ci sarà da divertirsi nel
vedere Red Guardian e Bucky a spasso insieme
o scoprire gli sviluppi di un’improbabile amicizia tra
Taskmaster e Ghost, ma per la maggior
parte i Marvel
Studios stanno facendo un’operazione simile a
quella fatta con The Avengers.
Riunire personaggi diversi come
Capitan America, Iron Man, e
Thor è stata un’ottima idea, ma rendere il film dei
Thunderbolts un follow-up di storie che ha
preso il via in Black Widow e The Falcon e The Winter
Soldier è limitante. Abbiamo capito che un sequel del film su
Vedova Nera e una stagione 2 del Soldato
d’Inverno non sono una priorità per l’MCU, ma rendere il film
dei Thunderbolts un calderone unico forse
non è la scelta giusta.
Chi manca all’appello?
Probabilmente, quanto è
stato rivelato al D23 non è tutto quello che occorre sapere sui
Thunderbolts. I
Marvel
Studios forse hanno solo cercato di preservare le sorprese
future. Sicuramente ci sono alcuni personaggi MCU che meriterebbero
di entrare nella squadra.
Dov’è, ad esempio
il Visione senza emozioni introdotto in WandaVision?
Che ne dite di Abominio o di Agatha
Harkness sotto il controllo di Val? Sarebbe anche
interessante veder entrare nel team Moon
Knighto il nuovo Occhio di
Falco. E perché non alcuni eroi corrotti come
Shang-Chi o Hercules?
Dove sono i membri del team
originario?
Nei fumetti,
i Thunderbolts sono una squadra di
criminali che vuole ingannare il mondo fingendosi eroi. Nel corso
della storia, la maggior parte dei membri del team diventa
realmente un eroe. Sembra che i Marvel Studios abbiano
preso le distanze dalla trama originaria, ma che ne è dei membri
storici di questa squadra?
Davvero non c’era assolutamente
alcun modo per includere artisti del calibro di Atlas,
Moonstone, Songbird, e Jolt? Anche un
solo di loro sarebbe il benvenuto e costituirebbe un’aggiunta
interessante all’MCU.
Margot Robbie ha debuttato come Harley Quinn in Suicide
Squad di David Ayer, prima di prendere il comando
in Birds
of Prey e la fantastica emancipazione di Harley
Quinn, e tornare per The
Suicide Squaddi
James
Gunn. Sebbene le interpretazioni del candidato
all’Oscar nei panni dello squilibrato antieroe siano state elogiate
sia dai fan che dalla critica, nessuno dei film di cui sopra con
Quinn si è rivelato un successo al botteghino. Ciò ha portato
la Warner Bros. a scartare almeno un altro progetto incentrato su
Harley (di cui siamo a conoscenza), il che a sua volta ha portato
alla speculazione che Margot Robbie potrebbe aver deciso di
allontanarsi dal ruolo.
Ieri è stato il 30° anniversario del debutto di Harley Quinn in Batman: The Animated
Series e James Gunn ha postato su
Twitter per condividere un paio di immagini inedite dalla
produzione di The Suicide
Squad. Un fan ha chiesto al
regista se avremmo rivisto Harls nel DCEU, e lui ha risposto con un
“Sì” diretto al punto.
Harley Quinn debuted 30 years ago today –
September 11, 1992 – on Batman: The Animated Series. Thanks to
@Paul_Dini
& Bruce Timm for creating this wonderful character I find an
absolute joy to write, direct, & create stories for.
#HarleyQuinn ❤️ pic.twitter.com/b1uP6HBx46
Questo ovviamente non ci dà
molte notizie su cui andare avanti, ma James Gunn
sembra abbastanza sicuro che Margot Robbie tornarà ad un certo punto. Ciò
potrebbe suggerire che sia a conoscenza di un progetto imminente
con il personaggio, o potrebbe anche avere qualcosa in lavorazione
lui stesso con Margot Robbie.Harley potrebbe
presentarsi nella stagione 2 di Peacemaker,
forse? Sembra un’ipotesi azzardata, ma chi si aspettava di
vedere i membri della Justice League apparire nel finale della prima
stagione, quindi chissà cosa ha in serbo per noi Gunn.
Parlando nel video qui sotto, Cox
dice che spera che Tatiana Maslany restituisca il favore
presentandosi come She-Hulk in Daredevil:
Born Again. “La gente mi ha chiesto chi
voglio vedere nello show di Daredevil. Ovviamente, non ho idea di
cosa [la Marvel] stia pensando per
questo”, dice l’attore. “Sarebbe
fantastico se [Tatiana Maslany] potesse partecipare a questo, per
un paio di episodi. Non ho idea se sia una possibilità o meno, ma
sarebbe divertente”.
Durante D23, Cox ha anche elogiato
Maslany e ha aggiunto: “Non vedo l’ora di vedere
l’episodio [di She-Hulk] che abbiamo insieme perché la mia
sensazione è che la chimica tra noi sia davvero buona, sai. Loro
“Siamo entrambi avvocati, vedere quei personaggi interagire è stato
davvero divertente”. Avrebbe notato che la sua
apparizione in un episodio mostra anche una
versione “più
leggera” e “più sfacciata” di
Matt. Dopo queste apparizioni cameo, la storia di Daredevil del
MCU sembra destinata a culminare
nei 18 episodi di Daredevil:
Born Again, anche se alcuni fan sono preoccupati che
potrebbe essere per Man Without Fear. Cox, tuttavia, spera
chiaramente di farne parte a lungo, poiché sta già pensando di
unirsi a The Avengers. “Lo vedo come un membro chiave dei
Vendicatori, indispensabile per tutto ciò che
fanno”, ha scherzato . “Quanto osi
sognare?” Tuttavia, aggiungeva: “Non ne ho idea”
Il mese scorso, abbiamo condiviso alcune fan art di
M.O.D.O.K. in Ant-Man and the Wasp: Quantumania, in base
alle
descrizioni che sono state pubblicate online dopo il panel dei
Marvel Studios al Comic-Con
di San Diego. L’immagine ha indotto alcune persone a
credere che fosse un concept art ufficiale, ma ora
diamo una prima occhiata al design del personaggio reale
grazie ad alcuni articoli dal merchandising del film in arrivo.
La t-shirt Ant-Man and the Wasp: Quantumania con la
grafica promozionale d “Mental Organism Designed Only For
Killing” è stata pubblicata online, dandoci un’idea di cosa
aspettarci dal debutto del cattivo nell’MCU. È sicuramente una
versione interessante del personaggio, ma MODOK è sempre stato uno
dei cattivi Marvel Comics dall’aspetto più bizzarro, quindi
il suo debutto live-action dovrebbe rifletterlo.
Non siamo ancora sicuri di come
MODOK influirà nel trequel, ma le voci indicano nientemeno che
Darren Cross (Corey
Stoll) che dovrebbe assumere il ruolo di protagonista
dopo essere stato bandito nel Regno Quantico verso la fine del
primo film di Ant-Man. Anche se l’idea che Cross sia in
qualche modo trasformato nel cattivo megalomane potrebbe sembrare
inverosimile, spiegherebbe perché non vediamo il personaggio da
così tanti anni, ed è stato confermato che
Stoll riprenderà il ruolo dell’ex Yellowjacket.
Embeded from Twitter –
https://twitter.com/TheGeekyCast/status/1569466954704125952?ref_src=twsrc%5Etfw%7Ctwcamp%5Etweetembed%7Ctwterm%5E1569467451720761345%7Ctwgr%5E9bcfb297329578e2e6ed1a1587dd9f036bba9ccb%7Ctwcon%5Es3_&ref_url=https%3A%2F%2Fpublish.twitter.com%2F%3Fquery%3Dhttps3A2F2Ftwitter.com2FStrangeJst12Fstatus2F1569467451720761345widget%3DTweet
Sebbene non sia stato rilasciato online, il primo trailer di
The
Marvels ha debuttato sabato durante la
presentazione del
D23 dei Marvel Studios e il cast ha preso
parte alle interviste insieme al resto delle star presenti dopo il
panel. Parlando con Marvel Entertainment,
Teyonah Parris ha confermato che il suo
personaggio, Monica Rambeau, avrà davvero il potere del volo
nel sequel di Captain
Marvel.
“Essere in grado di realizzare appieno i poteri e il volo
di Monica, ed è come, ‘Oh mio Dio, abbiamo una supereroina nera
sullo schermo con queste altre fantastiche supereroine
femminili.’ Quindi, è proprio come, ‘Oooh, potere della
donna!’ Ed essere guidato da una donna straordinaria, quindi
sì, quella era la mia parte preferita. Girl power.
Sebbene Rambeau – che molto probabilmente prenderà il
soprannome di Photon – non ha dimostrato questa
particolare abilità in WandaVision,
non dovrebbe essere una sorpresa data la storia dei fumetti
dell’eroe. I fan sono rimasti delusi dal fatto che nessun filmato
ufficiale sia stato condiviso (l’audio è trapelato, tuttavia), ma
in base alle descrizioni, The
Marvels sembra essere un film davvero
esplosivo!
Apparentemente, il film si
concentrerà sui tre eroi – Rambeau, Carol Danvers e Kamala Khan –
che si scambiano il ruolo ogni volta che usano i loro poteri.
Decidono quindi di unire le forze nel tentativo di risolvere il
loro problema. Abbiamo anche sentito che il film conterrà
“elementi musicali”, ma questo deve ancora essere
confermato.
The Marvels, il
film
In The
Marvelsl’attrice
britannica Zawe Ashton (Fresh Meat, Velvet
Buzzsaw) è a bordo del film come il cattivo
principale, che si dice sia una versione scambiata di genere del
guerriero Kree Ael-Dan. Inoltre, Samuel L. Jackson ha confermato che apparirà
come Nick Fury. Nia DaCosta, che ha anche diretto la scena
post-crediti del finale di stagione di Ms. Marve, dirigerà
da una sceneggiatura della scrittrice di WandaVision Megan
McDonnell. Il sequel arriverà nei cinema il prossimo anno.
Il 2025 sembra destinato a essere un anno molto emozionante per i
fan del MCU poiché Avengers:
The Kang Dynasty e Avengers:
Secret Wars dovrebbero uscire nelle sale di
tutto il mondo a pochi mesi di distanza l’uno dall’altro. Poco dopo
l’annuncio di entrambi i film durante il Comic-Con di San Diego di
quest’anno, abbiamo
appreso cheDestin Daniel Cretton,
regista di Shang-Chi e de La Leggenda dei Dieci
Anelli, si occuperà della Dinastia Kang. Tuttavia, la
domanda su chi dirigerà Secret Wars è rimasta ancora
aperta.
Nonostante sia un progetto da sogno per i fratelli Russo, è
diventato chiaro che sono troppo occupati a lavorare sui propri
progetti all’AGBO. Porre fine alla saga del multiverso non
sarà un’impresa facile per un regista, ma un nuovo rumors condiviso
da The Weekly Planet
Podcast suggerisce che Avengers:
Secret Wars finirà comunque in mani molto sicure
ed estremamente capaci. Secondo il team per lo più
affidabile dietro il podcast, il regista di Black
Panther: Wakanda ForeverRyan
Coogler è in trattative per prendere il timone di questo
capitolo finale della Fase 6.
È importante sottolinearvi che
questa è solo una voce e dunque nulla è confermato o daot per
certo, anche se la credibilità della fonte è alta. Ryan
Coogler è sempre più a suo agio nel MCU, dato che oltre a dirigere il
sequel di Black Panther, è anche produttore
esecutivo di Ironheart
e sta sviluppando una serie TV ambientata nel Wakanda per
Disney+. Un film
di Avengers sembra un logico passo
successivo e raccogliere l’eredità dei RUSSO sembra molto più
probabile che mettere un progetto importante come questo nelle mani
di un regista che fa il suo debutto nel MCU.
Il remake in live-action di
Pinocchio a cura di Robert
Zemeckis e rifacimento del classico Disney del 1940, è ora
disponibile su Disney+ e
ha già attirato su di sè non poche critiche per le grandi e piccole
differenze che ha applicato al film originale. Diretto da
Robert Zemeckis di Ritorno al futuro e interpretato da Tom Hanks nel ruolo di
Geppetto, il Pinocchio del 2022 rimane per lo più
fedele all’aspetto e all’atmosfera dell’originale del 1940.
Tuttavia, alcuni elementi chiave della trama sono stati eliminati o
modificati per il nuovo film, in base all’attuale contesto
socio-culturale.
Pinocchio è
l’ultimo remake
in live action del catalogo animato della Disney, che segue le
orme de
Il libro della giungla, Lilli
e il vagabondo e La
bella e la bestia. Come per questi remake, il
Pinocchio di Zemeckis mescola personaggi in CGI più fotorealistici
con attori in carne e ossa per aggiornare la storia classica e
consegnarla a un nuovo pubblico. In fondo, il
Pinocchio live-action è ancora la storia di un
burattino di legno che desidera diventare un bambino vero, ma nella
sua durata di 111 minuti, rispetto ai 91 minuti dell’originale, ci
sono diversi elementi e aggiunte che hanno fatto storcere il naso
al pubblico.
Geppetto ha una storia tragica
alle spalle
L’originale
Pinocchio del 1940 non si sofferma sulle ragioni
che spingono Geppetto ad affidare a una stella il
desiderio di poterle donare un bambino vero, cosa che invece viene
affrontata dal remake live-action. Quando il pubblico viene
introdotto per la prima volta al Geppetto di Tom Hanks, questi sta cantando una canzone,
intitolata “Quando era qui con me”, mentre lavora alla marionetta
che diventerà Pinocchio. Geppetto guarda la foto incorniciata di un
ragazzino che, come si capisce dalla canzone, non è più con
Geppetto. Il destino del figlio scomparso di Geppetto non viene mai
chiarito, ma quando Pinocchio non torna a casa, la sua ansia di
lasciare il negozio per la prima volta dopo un evento ignoto ci
suggerisce un incidente traumatico nel suo passato, in cui potrebbe
aver perso moglie e figlio.
Gli orologi a cucù sono tutti
easter egg Disney
Il laboratorio di
Geppetto è pieno di Easter Eggs
Disney, scelta che continua una tendenza ormai nota dello
studio. Quando tutti gli orologi a cucù del suo laboratorio si
attivano contemporaneamente, si possono vedere spuntare da questi
le repliche in legno di Woody di Toy
Story, Roger Rabbit e
Aurora de La bella addormentata nel
bosco. Ci sono altri orologi che si riferiscono al vasto
catalogo di film Disney che hanno seguito le orme del
Pinocchio originale, uscito per la prima volta
nelle sale 82 anni fa. Considerata la data di uscita del film, il
Disney+ Day, non sorprende che
Pinocchio includa questo tributo alla ricca storia dei film
d’animazione della Disney.
L’orologio più controverso è stato
modificato
Uno dei pochi orologi
rimasti nel laboratorio di Geppetto del
Pinocchio originale è quello più oscuro: la madre
arrabbiata che sculaccia il figlio allo scoccare dell’ora, ogni
ora. Tuttavia, il suo design è stato chiaramente modificato e
aggiornato secondo gli standard del “politically correct” del 2022.
Questa volta, quando l’orologio batte l’ora, la madre di legno alza
la mano per sculacciare il povero figlio, ma viene interrotta da un
poliziotto.
La Fata Turchina canta “Una stella
cade”
Scritta per il
Pinocchio originale da Ned
Washington e Leigh Harline, “Una stella
cade” è diventata da allora la sigla della Walt Disney Company. Nel
Pinocchio originale, il Grillo Parlante
(Cliff Edwards) canta la canzone all’inizio del
film. Saggiamente, RobertZemeckis e Chris Weitz hanno
mantenuto la canzone nel remake di Pinocchio, ma con una piccola
modifica. Anche il Jiminy di Joseph Gordon-Levitt apre il film cantando la
canzone, ma solo per un paio di battute. Solo quando
Cynthia Erivo, nei panni della Fata
Turchina, appare nel laboratorio di Geppetto, l’iconica
canzone viene eseguita per intero proprio dalla Fata, anziché dal
Grillo Parlante.
Mangiafuoco è ancora più
minaccioso
Mangiafuoco è il
principale personaggio cattivo nel Pinocchio
originale, che rinchiude il burattino in una gabbia per uccelli e
si rifiuta di lasciarlo andare a casa. Tuttavia, il Mangiafuoco del
remake è molto più minaccioso di quello del Pinocchio originale: ha
una mostruosa macchina in stile steampunk che aziona le marionette
e ci sono marionette inquietante appese al soffitto del suo
ufficio. È una creazione molto più da incubo rispetto allo spavaldo
uomo di spettacolo del film originale.
Pinocchio ha una fidanzata (o
quasi)
Una delle altre marionette
del teatro di Mangiafuoco è
Sabina, uno dei nuovi personaggi del remake di
Pinocchio. A differenza di Pinocchio, Sabina non è
magica ed è manovrata da Fabiana, una burattinaia
frustrata che lavora instancabilmente dietro le quinte. È Sabina a
salvare Pinocchio quando cade sul palcoscenico, mentre nel film
originale la sua caduta è parte dello spettacolo messo in scena.
Pinocchio e Sabina stringono un
legame, che prevede molte strette di mano e balli insieme e che
sembra essere un potenziale set-up per un sequel live-action,
soprattutto quando vediamo Fabiana acquisire l’attività di
Mangiafuoco alla fine, trasformandola in un
business decisamente più inclusivo.
Il paese dei balocchi è più a
misura di bambini
Sebbene il modo in cui
Pinocchio approda all’Isola dei
Balocchi sia leggermente diverso nel remake, il burattino
si ritrova più o meno nello stesso contesto del cartone, che rende
schiavi ragazzi e ragazze trasformandoli in asini. Tuttavia, ci
sono alcune modifiche significative all’isola che la rendono molto
più appetibile per i film Disney+ del 2022. L’attenzione si
concentra ancora sull’abilitazione di comportamenti distruttivi e
sull’ingordigia infantile, ma la birra bevuta da Pinocchio
nell’originale non è alcolica nel remake, mentre la datata sequenza
in cui Pinocchio fuma il sigaro è stata saggiamente eliminata.
Pinocchio sugli sci d’acqua
Dopo aver evitato per un
soffio di essere trasformato in un asino e spedito nelle miniere di
sale, Pinocchio torna a casa e scopre che
Geppetto se n’è andato. Nel film originale, un
biglietto magico dice a Pinocchio e al Grillo che
Geppetto, Figaro e
Cleo sono all’interno di una balena gigante. Nel
remake, un gabbiano parlante di nome Sofia,
doppiato da Lorraine Bracco dei
Soprano, informa i due della posizione di
Geppetto, che ha venduto tutti i suoi preziosi
orologi per comprare una barca nel tentativo di salvare il figlio
dal Paese dei Balocchi.
In entrambi i film, la dinamica costringe
Pinocchio e Grillo ad
intraprendere una missione di salvataggio. Nell’originale,
Pinocchio attraversa il fondale marino e si tiene
compagnia con i pesci, che lo aiutano a raggiungere
Geppetto. Nel nuovo remake live-action della
Disney, i pesci attaccano una corda a Sofia, che
li fa volare attraverso il mare mentre Pinocchio
si tiene stretto e usa i suoi piedi di legno come sci d’acqua. Più
avanti nel film, dopo aver salvato Geppetto,
Figaro e Cleo,
Pinocchio usa anche i suoi magici piedi di legno
come pale d’elica per superare il mostro marino gigante, la
Balena.
La Balena è un vero e proprio
mostro marino
Nel
Pinocchio originale, tutti vengono inghiottiti
dalla Balena, un capodoglio gigante, e sono
costretti a sfruttare l’astuzia e l’ingegno per sfuggire alla sua
terribile digestione. Come nell’emozionante climax del film
originale, la stessa cosa accade nel remake di
Pinocchio in live action. La differenza principale
è che la Balena non è un semplice capodoglio nel remake: è un
terrificante mostro marino con tentacoli multipli e una gigantesca
pinna sporgente e appuntita.
Geppetto annega al posto di
Pinocchio
Poiché
Pinocchio è un film con Tom
Hanks, quest’ultimo ha più possibilità di brillare
rispetto al Geppetto animato originale. Ad
esempio, il film si concentra di più sui suoi tentativi di
ritrovare Pinocchio quando non torna a casa da scuola. Si inverte
anche il ruolo di Pinocchio nel momento culminante del remake
live-action, forse perché un essere umano che annega è più
realistico di un burattino di legno senza polmoni. Si conclude così
l’arco emotivo di Pinocchio, che finalmente si dimostra coraggioso,
onesto e altruista. Presumibilmente, le lacrime magiche che versa
alla morte di Geppetto sono la prova della sua onestà emotiva. Le
lacrime riportano in vita anche il padre umano e i due si
incamminano verso la rassicurante luce blu alla fine del tunnel,
felici e contenti.
Pinocchio non diventa un bambino
vero (o forse sì?)
Il cambiamento più grande
riguarda il modo in cui termina il remake di
Pinocchio in live action.
Geppetto dice a Pinocchio che smetterà di cercare
di plasmarlo a immagine e somiglianza di “qualcun altro” e afferma
che il burattino onesto, altruista e coraggioso è esattamente il
“vero ragazzo” che vuole. Una voce fuori campo finale aggiunge
ambiguità alla trasformazione di Pinocchio. In una delle
inquadrature finali, le sue gambe sembrano diventare vere – non
fatte di pino – come dice il Grillo Parlante al
pubblico: “La gente dice che è stato trasformato in un ragazzo vero
e proprio. Ma è successo davvero?”. Sicuramente è successo nel film
originale del 1940, quando, dopo l’annegamento, viene resuscitato
come un ragazzo in carne e ossa. Forse Robert
Zemeckis e Chris Weitz volevano che la
loro versione di Pinocchio fosse incentrata sull’importanza di ciò
che si ha dentro, piuttosto che sull’inseguimento di una versione
fantastica di se stessi.
La Fase 4 dei Marvel Studios è stata un po’ privata
della linearità che ha goduto la
Fase 3, e molti dei fan dell’MCU ha lamentato la poca
integrazione tra una storia e l’altra come accaduto nei precedenti
anni. Probabilmente questo è dovuto anche all’aumento di produzione
di
film e serie tv che si stanno producendo contemporaneamente,
cosa che rende sempre più difficile sincronizzarli tutti senza
problemi.
Mentre
questa fase si avvicina alla fine con Black
Panther: Wakanda Forever, non c’è
stata alcuna vera menzione sugli Avengers da quando la
FASE 4 ha preso il via conWandaVision. Ebbene
oggi a rivelarne il motivo è stato proprio Kevin
Feige in persona che ha ammesso quello che qualcuno di noi
sospettava da tempo.
Parlando durante
la presentazione del
D23 dei Marvel Studios sabato,
Kevin Feige ha
detto: “Sai, una cosa nel film di
Captain America è che attualmente c’è un mondo senza i
Vendicatori. Sam Wilson si ritrova nei panni di Cap in un momento
in cui non c’è un’organizzazione dei Vendicatori”.“Ma solo perché non c’è un’organizzazione dei
Vendicatori non significa che non ci sia un gruppo di supereroi nel
MCU”, ha
continuato. “Non un gruppo, forse, come
The Avengers, ma c’è un gruppo e si chiamano Thunderbolts.”
Sembra che la morte di
Steve Rogers, Tony Stark e Natasha Romanoff abbia portato
allo smantellamento dei Vendicatori, anche se Shang-Chi
e la Leggenda dei Dieci Anelliaveva
suggerito che gli eroi più potenti della Terra si stavano
incontrano ancora occasionalmente. Tuttavia, con i Thunderbolts
pronti a riempire il vuoto lasciato dalla squadra, sembra che
l’MCU stia per ottenere una
squadra di supereroi molto diversa.
I Thunderbolts
sono un gruppo molto diverso da quello che molti fan si
aspettavano, tuttavia, con il roster composto principalmente da
Super Soldati e nessun vero cattivo. È una scelta interessante
da parte dei Marvel Studios e potrebbe
suggerirci che la squadra diventerà effettivamente la squadra
sostituta e rivale di The Avengers quando si riuniranno di nuovo
inAvengers: The Kang
Dynasty.
Dal 14 al 18
settembre presso l’Accademia di Francia a Roma – Villa
Medici avrà luogo la seconda edizione del Festival di Film
di Villa Medici, con quattordici film in
concorso, proiezioni all’aperto, una programmazione di
pellicole fuori concorso, incontri, carte bianche, masterclass e
installazioni.
Fiction e documentari, racconti
intimi ed epopee collettive, ricerche plastiche e nuove forme
narrative: le opere in programma seguono una pluralità di percorsi
che esplorano la diversità dell’uso dell’immagine.
Tra i vari appuntamenti
cinematografici che si svolgeranno ogni giorno tra la Sala
Michel Piccoli, le Grand Salon e il Piazzale, alcune
rilevanti prime mondiali (LE CHAMP DES MOTS di
Rania Stephan e INTO THE VIOLET BELLY di di
Thùy-Hân Nguyến-Chí), e numerose primenazionali (DE HUMANI CORPORIS FABRICA di Véréna
Paravel e Lucien Castaing-Taylor, GIGI LA LEGGE di Alessandro
Comodin, HAPPER’S COMET di Tyler Taormina,
KICKING THE CLOUDS di Sky Hopinka, LE BARRAGE di Ali Cherri
MANGROVE SCHOOL di Filipa César e Sónia Vaz Borges; MOUNE Ô di
Maxime Jean-Baptiste, THE DEMANDS OF ORDINARY DEVOTION di Eva Giolo
WHEN THERE IS NO MORE MUSIC TO WRITE, AND OTHER ROMAN STORIES di
Éric Baudelaire XAR – SUEÑO DE OBSIDIANA di Edgar Calel e Fernando
Pereira dos Santos). Presente in concorso anche il film recente
vincitore del “Leone del futuro” a Venezia79, SAINT OMER
di Alice Diop.
La giuria, composta da
Marie Losier, Pietro Marcello e Sylvain Prudhomme,
svelerà il suo palmarès sabato 17 settembre e assegnerà due premi:
il Premio Villa Medici per il miglior film e il Premio della Giuria
per un film originale particolarmente apprezzato dai giurati.
Entrambi i premi prevedono compensi in denaro e offriranno
l’opportunità ai due autori o alle autrici di essere ospiti in
residenza presso Villa Medici.
Oltre ai film in concorso, Villa
Medici offre una programmazione parallela denominata
Focus che invita a scoprire film di
artisti fuori concorso e propone proiezioni, incontri di
approfondimento ed occasioni privilegiate di interazione con i
membri della giuria e degli artisti cineasti. In questo ambito
saranno dedicate alcune “carte blanche” rispettivamente a Marie
Losier (THE BALLAD OF GENESIS AND LADY JAYE e THE
ONTOLOGIC COWBOY), Pietro Marcello (LA BOCCA DEL LUPO), Sylvaine
Prudhomme (TOUT-PUISSANT MAMA DJOMBO) e alla Fondazione In
Beetween Art Film che presenterà il film WELCOME PALERMO
del duo MASBEDO (Nicolò Massazza & Iacopo Bedogni). La sezione
“Contrechamps” rivolgerà invece il proprio sguardo a Hans
Richter (INFLATION), Liv Schulman (THE
NEW INFLATION), Yasmina Benabderrahmane (LA VILLA
JUMELLE), Uriel Orlow (REMNANTS OF THE FUTURE) e
Théodora Barat (OFF POWER).
Le proiezioni serali del Piazzale
offriranno al pubblico romano il meglio del cinema, da scoprire
sotto le stelle nei giardini di Villa Medici. Il festival si aprirà
con LA MONTAGNE di Thomas Salvador, ex borsista di Villa Medici,
che narra la fantastica ascesa di un uomo verso la libertà del
corpo e della mente. Con LES ENFANTS DES AUTRES, presentato quest’anno
in concorso alla Mostra del Cinema di Venezia, Rebecca Zlotowski
racconta il singolare e raramente esplorato legame tra una donna e
il figlio di un’altra; la serata sarà aperta e rappresentata dalla
Maison CHANEL, partner della seconda edizione del
festival. Con PADRE
PIO, Abel Ferrara continua la sua esplorazione
cinematografica delle grandi figure controverse del suo paese
d’adozione. La serata di sabato sarà dedicata al mondo della notte
e della danza con STELLA EST AMOUREUSE di Sylvie
Verheyde, una magnifica storia di emancipazione di una giovane
disertrice di classe. Infine, la seconda edizione del festival si
chiuderà con la presentazione, per la prima volta a Roma, della
versione restaurata di SCIUSCIÀ di Vittorio De Sica, opera fondante
del neorealismo e primo Oscar per il miglior film straniero nella
storia dell’Academy Award (1947).
Con l’apertura della rassegna, il
14 settembre, verrà inaugurato anche il nuovo Art
Club, a cura di Pier Paolo Pancotto che vedrà esporre fino
al 10 ottobre a Villa Medici le opere di Rosa
Barba, artista che lavora tra cinema e arte contemporanea.
Si tratta di lavori che offrono una panoramica di oltre 10 anni di
pratica artistica: il film Disseminate and Hold (2016), presentato
nell’atelier Balthus e l’installazione Weavers (2021) nella piccola
galleria Balthus. L’artista sarà presente a Roma dal 22 al 24
settembre (per richieste di interviste contattare l’ufficio
stampa).
Arriverà a Lucca Comics & Games 2022
Conan il Barbaro/Dragonero numero 0 – L’ombra del
drago, il primo incontro/scontro tra
Conanil Barbaro e
Dragonero: un grande evento fantasy
internazionale che vede il Barbaro protagonista di una
storia tutta italiana in occasione delle celebrazioni del 90°
anniversario del personaggio, festeggiato in tutto il mondo con una
serie di iniziative di lanci e rilanci del franchise.
Conan il Barbaro è
una creazione letteraria pulp di Robert E. Howard
nata nel 1932. È protagonista di numerosi racconti su Weird
Tales, libri, film, videogiochi, giochi da tavolo e di ruolo
e, ovviamente, fumetti (pubblicati negli USA da Titan e Heroic
Signatures e nel resto del mondo da
PaniniComics).
Dragonero, invece, è nato dalla penna di
LucaEnoch e
StefanoVietti nel 2007 ed è
pubblicato da Sergio Bonelli Editore. La serie
racconta le avventure di Ian Aranill,
ex-incursore, mercenario, scout imperiale e cacciatore di Draghi
nell’Erondàr. Con Conan, Dragonero condivide una spiccata
inclinazione a muoversi in media differenti: dalla serie è stata
tratta una serie di romanzi pubblicati da Mondadori, un gioco di
ruolo prodotto da Wyrd edizioni e una serie animata prodotta da SBE
e Rai e che esordirà proprio a Lucca Comics & Games 2022.
Così come Conan, anche Ian ha una
innata vocazione all’Avventura, e il loro primo incontro italiano
che li vede unire le forze per dare la caccia a un drago, sarà
raccontato da LucaEnoch e
StefanoVietti con i disegni di
LorenzoNuti (Nelson – La
resa dei conti, Brancalonia) in un albo
speciale, pubblicato in anteprima a Lucca Comics & Games
2022.
Conan il
Barbaro/Dragonero numero 0 – L’ombra del drago,
uscirà per SergioBonelliEditore e PaniniComics e sarà venduto nei rispettivi padiglioni
durante la kermesse lucchese in due versioni: una edizione regular,
di 32 pagine in formato brossurato 16×21 cm con i colori e la
copertina dello stesso Lorenzo Nuti, e un’edizione speciale in
grande formato e in bianco e nero, con copertina variant a opera
dell’illustratore fantasy Paolo Barbieri (copertinista della saga
di Cronache del Mondo Emerso e autore, tra gli altri, di
L’Inferno di Dante e Favole degli dei). Il numero
0 darà il via a una miniserie in sei parti, realizzata dal medesimo
team creativo, che arriverà in edicola la prossima primavera.
Frederik Malmberg, Presidente di
Heroic Signatures, commenta: “Luca e Stefano sono tra i
migliori fumettisti italiani del settore ed è un onore vedere il
nostro eroe unirsi a una vera e propria icona del fantasy italiano
in quella che sarà una grandissima avventura! Panini Comics e
Sergio Bonelli Editore hanno lavorato sodo per rendere possibile
questo evento, e siamo sicuri che tutti i fan del mondo lo
adoreranno!”
Michele Masiero, Direttore
Editoriale di Sergio Bonelli Editore, dichiara: “È con sincero
orgoglio che annunciamo l’avverarsi di un entusiasmante progetto
editoriale. Per la gioia di tutti gli appassionati di fantasy,
Dragonero, l’eroe di Casa Bonelli che più si sta imponendo negli
ultimi anni, protagonista anche di una serie animata in arrivo
sugli schermi Rai, incontra l’icona per eccellenza del genere,
Conan, un eroe che ha fatto sognare intere generazioni con le sue
avventure. Frutto della collaborazione con Panini Comics, vede al
timone creatività tutte italiane per un evento a fumetti dalle
grandi ambizioni internazionali”.
Marco Lupoi, Direttore Publishing e
Licensing del Gruppo Panini, conferma: “Conan e Dragonero…
insieme! Dopo quasi un anno di gestazione questo progetto approda
finalmente sul mercato. Come editori di Conan in Italia e nel resto
del mondo da oltre due decenni, e come partner e amici di lunga
data di Sergio Bonelli Editore, è grande l’emozione nell’annunciare
questo crossover nato tra Modena, Milano e Los Angeles, e che mette
assieme due miti del fumetto fantasy, una leggenda del genere sword
and sorcery come Conan, e uno dei maggiori successi del fumetto
italiano di questo secolo. Siamo molto entusiasti, e vogliamo
condividere con voi questa emozione”.
L’appuntamento per il primo, grande
incontro tra due degli eroi più celebri del fantasy internazionale
è settato: Lucca Comics & Games 2022,
dal 28 ottobre al 1 novembre 2022. Il numero 0 di Conan/Dragonero,
in versione regular, a colori, e variant, in grande formato in
bianco e nero, sarà disponibile a partire dalla stessa data anche
sui siti ufficiali di Sergio Bonelli Editore (shop.sergiobonelli.it) e Panini
Comics (panini.it) e
successivamente nelle migliori fumetterie.
Arriva in prima tv su Sky
LEONORA
ADDIO, film di Paolo Tavani che rende omaggio a
Pirandello, vincitore al Festival di Berlino 2022 (premio
FIPRESCI), martedì 13 settembre alle 21.15 su Sky Cinema
Due, in streaming su NOW e disponibile on demand.
Leonora Addio racconta la
rocambolesca avventura delle ceneri di Pirandello e il movimentato
viaggio dell’urna da Roma ad Agrigento, fino alla tribolata
sepoltura avvenuta dopo quindici anni dalla morte. E a chiudere il
film, l’ultimo racconto di Pirandello scritto venti giorni prima di
morire: “Il chiodo” dove il giovane Bastianeddu, strappato in
Sicilia dalle braccia della madre e costretto a seguire il padre al
di là dell’oceano, non riesce a sanare la ferita che lo spinge a un
gesto insensato. Nel cast Fabrizio Ferracane, Matteo Pittiruti,
Dania Marino, Dora Becker e Claudio Bigagli.
La trama del film
Due storie: una l’avventuroso
viaggio delle ceneri di Pirandello da Roma ad Agrigento. Una serie
di accidenti, incontri bizzarri, apparizione d’ingombranti
personaggi come Mussolini o siciliani allegri che allegramente
usano la cassa che contiene il vaso con le ceneri per giocare a tre
sette con il morto. Il grottesco delle ceneri sballottate dal caso
e dalla stupidità umana pare uscito dalla stessa penna di
Pirandello, il paradosso, il ridicolo che scivolano nell’assurdo.
Come assurdo è il furore tragico del “Chiodo”, la seconda storia
del film ispirata a Pirandello da un fatto di cronaca a Brooklyn:
“bambina uccisa da un ragazzo italiano.” Bastianeddu. Strappato in
Sicilia dalle braccia della madre e costretto a seguire il padre al
di là dell’oceano nel paese della speranza, fascinoso e
contraddittorio, Bastianeddu non può sanare la ferita di cui è
stato vittima e che lo spinge a un gesto insensato. Nel film la
verità della cronaca si fonderà con un’altra verità, quella del
film.
Lucky Red ha
diffuso il trailer dell’ultimo film di animazione di Ari
Folman, Anna Frank e il Diario Segreto,
dal 29 settembre al cinema. “Anna non ha scritto il Diario per
essere venerata.La cosa importante è che facciate tutto il
possibile per proteggere anche una sola anima dal male”
Presentato
fuori concorso e accolto con 10 minuti di ovazione al Festival di
Cannes, applaudito dai ragazzi di Alice nella Città,
Anna Frank e il Diario Segreto è frutto di otto anni di
lavoro da parte di Ari Folman, regista candidato all’Oscar e
vincitore del Golden Globe per Valzer con Bashir.
Affiancato
dalla disegnatrice Lena Guberman, Ari Folman dà vita a Kitty,
l’amica immaginaria a cui si rivolge Anna nel suo Diario,
decisa a ritrovare l’amica tanto amata in una febbrile ricerca
attraverso l’Europa di oggi. Armata del prezioso Diario e
aiutata dal suo amico Peter, che gestisce un centro di accoglienza
segreto per rifugiati clandestini, Kitty segue le tracce di
Anna.
Sconcertata da
un mondo lacerato e dalle ingiustizie sopportate dai bambini
rifugiati, Kitty decide di realizzare l’intento di Anna e, grazie
alla sua onestà e al suo senso morale, lancia un messaggio di
speranza e di generosità indirizzato alle generazioni future. Dal
film Ari Folman ha realizzato anche un graphic novel edito in
Italia da Einaudi.
Prime Video ha annunciato oggi il nuovo
film Original italiano Autumn
Beat che vede il debutto alla regia dello
scrittore, autore e sceneggiatore Antonio Dikele
Distefano. Il film, scritto da Antonio Dikele e
Massimo Vavassori, è un profondo e commovente ritratto
della seconda generazione di neri italiani e sarà disponibile su
Prime Video in oltre 240 Paesi e territori nel
mondo il 10 novembre.
Autumn
Beat è un racconto di formazione che segue la
storia di Tito e Paco due fratelli cresciuti a Milano con lo stesso
sogno: sfondare nel mondo del rap e farsi sentire attraverso la
musica. Paco è un performer nato e Tito sa scrivere come nessun
altro, sembrano destinati al successo ma l’ambizione, la vita e
l’amore per la stessa donna metteranno alla prova il loro legame,
in un’emozionante storia lunga tre decenni. Il film è interpretato
da Hamed Seydou, Abby 6ix, Geneme, Juliet Joseph, Dylan Magon,
Mohamed Diallo, Marco Renna, Mamy Seny Gueye, Francesco Danquah e
Mafoku Michelle Cloe Kengne, con la partecipazione straordinaria di
Gué e la presenza di alcuni tra i nomi più interessanti della scena
rap italiana.
“Antonio Dikele è uno dei
talenti emergenti più versatili nel panorama editoriale italiano e
siamo orgogliosi di accoglierlo nella Home for Talent di Prime
Video con un overall deal che vede in Autumn
Beatil suo primo frutto,” ha
dichiarato James Farrell, VP International, Amazon
Studios.“Siamo felici di continuare ad offrire al
pubblico di Prime Video in Italia storie sempre nuove e
appassionanti, anche a quelle che finora non sono state
raccontate.”
“Siamo felici di poter
raccontare ai nostri spettatori assieme ad Antonio Dikele questa
storia inedita e appassionante sulla cultura black in Italia e sul
ruolo della musica come mezzo di riscatto e ricerca di
identità,” dichiara Nicole
Morganti,head of Italian
Originals, Amazon Studios.“Siamo entusiasti di poter
lavorare con Antonio e con una squadra incredibile di giovani
talenti al loro debutto cinematografico e artisti già noti al
grande pubblico. Grazie al loro supporto regaleremo agli spettatori
una storia unica che a ritmo di musica sarà in grado di parlare
direttamente a tutti quei ragazzi e ragazze che vogliono far
sentire la propria voce e mostrare al mondo di cosa sono
capaci.”
“Questo film è importante
perché racconta Milano e una famiglia nera che cambia nel
tempo.La musica e l’amore mi hanno sempre salvato nella
vita” dichiara Antonio Dikele Distefano.
“È stata un’esperienza fantastica, una prima volta per me e per
gli attori che non ne avevano mai fatta una simile
prima. Ringrazio Prime Video per la fiducia, perché non è
scontato. Perché mi ha dato la possibilità di esprimermi senza
impormi nulla, senza parlarmi di algoritmi e di necessità che non
potevo capire. Il mio desiderio è di poter raccontare le storie che
ho visto quando ero bambino e stavo seduto sul marciapiede fuori
dal negozio di mia madre. Voglio che quelle persone possano un
giorno accendere la televisione e pensare ‘In questo film mi sento
rappresentato’. È un privilegio che io non ho mai avuto, se non
guardando fuori dal Paese. Sono contento di far parte della
famiglia di Prime Video perché mi sento ascoltato davvero e perché
non hanno paura della mia voce e della mia storia.”
Prime Video ha inoltre siglato con Dikele un
Creative Overall Deal, un accordo di collaborazione i cui step di
realizzazione saranno svelati prossimamente. Autumn Beat è co-prodotto in Italia da
Marco Cohen, Daniel Campos Pavoncelli, Benedetto Habib, Fabrizio
Donvito per Indiana Production e da Amazon Studios.
Autumn
Beat si unirà a migliaia di film e serie già presenti
nel catalogo di Prime Video, tra cui le produzioni italiane
Original Bang Bang Baby, Gianluca Vacchi: Mucho Más, Laura
Pausini – Piacere di conoscerti, The Ferragnez – La serie, All or
Nothing: Juventus, Anni da cane, Dinner Club, Vita da Carlo, FERRO,
Celebrity Hunted – Caccia all’uomo Stagione 1 e Stagione 2, e
LOL: Chi ride è fuori Stagione 1 e Stagione 2; le serie
pluripremiate Fleabag e The Marvelous Mrs. Maisel
e i grandi successi come Jack Ryan, The
Boys, Borat – Seguito di film cinema, Il principe cerca figlio,
Senza Rimorso, Good Omens eCarnival Row, oltre a
contenuti in licenza disponibili in più di 240 paesi e territori
nel mondo, e le dirette in esclusiva in Italia delle 16 migliori
partite del mercoledì sera della UEFA Champions League, oltre che
della Supercoppa UEFA, per tre stagioni dal 2021/22. Altre serie
Original già annunciate sono The Bad Guy, Everybody Loves
Diamonds, Prisma,Celebrity Hunted – Caccia
all’uomo Stagione 3 e The Ferragnez – La
SerieStagione 2.
Dopo essere stato presentato in
anteprima mondiale in Selezione Ufficiale al Sundance Film Festival
2022, il disturbante film horror finlandese
Hatching – La forma del male sta per arrivare nei
cinema italiani dal 6 ottobre distribuita da Adler
Entertaiment
Lungometraggio di esordio della
regista finlandese Hanna Bergholm,
Hatching – La forma del male vede
protagonista la ginnasta dodicenne Tinja (Siiri Solalinna), che
desidera disperatamente compiacere la madre (Sophia Heikkilä)
ossessionata dall’immagine, il cui popolare blog “Lovely Everyday
Life” presenta l’esistenza idilliaca della loro famiglia come una
curata perfezione suburbana. Un giorno, dopo aver trovato un
uccello ferito nel bosco, Tinja porta a casa il suo strano uovo, lo
sistema nel suo letto e lo nutre finché non si schiude. La
misteriosa creatura che emerge da esso diventa la sua migliore
amica e un incubo vivente, facendo precipitare Tinja in una realtà
contorta che sua madre si rifiuta di vedere.
Hatching – La forma del male di Hanna Bergholm con
Siiri Solalinna, Sophia Heikkilä, Jani Volanen, Reino
Nordin, Oiva Ollila sarà nei cinema dal 6 ottobre con
Adler Entertainment.
La trama
Una ginnasta di 12 anni cerca
disperatamente di compiacere la madre, una donna ossessionata dal
mito della famiglia perfetta che pubblicizza sul suo blog popolare.
Un giorno la ragazzina trova uno strano uovo, lo nasconde, lo tiene
caldo. Quando l’uovo si schiude, ciò che emerge è oltre ogni
immaginazione.