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L’arte e l’anima di Dune: un imperdibile artbook edito da Panini Comics

L’arte e l’anima di Dune

Dune, trasposizione cinematografica dell’omonimo bestseller di Frank Herbert, per la regia del visionario Denis Villeneuve (Blade Runner 2049) è finalmente realtà. L’attesissima pellicola, presentata Fuori Concorso in anteprima mondiale alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica della Biennale di Venezia, arriverà nelle sale italiane dal 16 settembre. Per approfondire ogni aspetto della genesi del film, Panini Comics propone L’arte e l’anima di Dune, un imperdibile artbook firmato dalla produttrice esecutiva Tanya Lapointe che permetterà ai lettori di immergersi completamente nella realizzazione del lungometraggio.

Viaggio mitico ed emozionante di un eroe, Dune racconta la storia di Paul Atreides, giovane brillante e talentuoso che deve raggiungere il più pericoloso pianeta dell’universo per assicurare un futuro alla sua famiglia e al suo popolo. Mentre forze malvagie si fronteggiano in un conflitto per ottenere il controllo della più preziosa risorsa esistente sul pianeta – una spezia capace di sbloccare tutte le potenzialità della mente umana – solo coloro che vinceranno le proprie paure riusciranno a sopravvivere.

Dalla scelta del cast alla straordinaria progettazione degli ambienti e delle creature, fino agli incredibili effetti speciali, in L’arte e l’anima di Dune non verrà tralasciato nessun dettaglio nell’illustrare la minuziosa realizzazione di quello che si prospetta un successo al box office. Nell’artbook si racconta l’approccio visionario di Denis Villeneuve alla trasposizione sul grande schermo del classico di fantascienza diFrank Herbert, ed è un compendio essenziale per chiunque voglia apprezzare al meglio l’ultimo capolavoro del regista.

Inoltre, dal 30 settembre sarà disponibile, in libreria, fumetteria e online, anche Dune – Casa degli Atreides 1, il prequel a fumetti di Dune, adattato dai romanzi basati sugli appunti di Herbert e scritti da Brian Herbert e Kevin J. Anderson. Disegnato da Dev Pramanik, Dune – Casa degli Atreides ci porta all’inizio del fantastico mondo di Dune.

 
 

Shang-Chi: ecco com’è stata “corretta” la controversia del Mandarino di Iron Man 3

Mandarino

ATTENZIONE: L’ARTICOLO CONTIENE SPOILER SU SHANG-CHI E LA LEGGENDA DEI DIECI ANELLI!!!

Tra le decisioni più controverse che la Marvel abbia mai preso a livello di storyline, c’è sicuramente la rappresentazione del falso Mandarino in Iron Man 3, che proprio di recente è stata “corretta” grazie all’introduzione della vera versione di quel personaggio in Shang-Chi e La Leggenda dei Dieci Anelli.

Il personaggio del Mandarino ha una storia assai complessa nei fumetti, essendo sia il padre che la nemesi dell’eroe Shang-Chi. In origine, questo ruolo era detenuto da un personaggio di nome Fu Manchu, che ricevette però diversi commenti negativi a causa di un abuso di stereotipi razziali. Tuttavia, oggi quel personaggio non è più una proprietà della Marvel, che ha deciso di sostituirlo a tutti gli effetti con il Mandarino, che è anche diventato un arcinemico di Iron Man.

Il MCU ha introdotto un personaggio di nome Mandarino in Iron Man 3: all’epoca, i fan erano pronti per la resa dei conti finale tra il Tony Stark di Robert Downey Jr. e il suo grande nemico. Alla fine, però, quel Mandarino si rivelò essere un falso, un complotto orchestrato da Aldrich Killian (Guy Pearce) per manipolare Star: lo scienziato pagò un attore, Trevor Slattery (Ben Kingsley) per fingersi il Mandarino e il leader dell’organizzazione dei Dieci Anelli. I fan reagirono in maniera contrastante alla rivelazione, anche se proprio quell’espediente, unito alla performance di Kingsley, figura di certo tra le cose migliori di quel film.

Shang-Chi introduce finalmente il “vero” Mandarino nel MCU, anche se il personaggio è stato sottoposto all’espediente del retcon per evitare di usare quel nome. Il personaggio che vediamo nel film, infatti, è il padre di Shang-Chi (Simu Liu) e si fa chiamare Xu Wenwu, interpretato dall’attore hongkonghese Tony Leung. Come nei fumetti, è il leader dell’organizzazione dei Dieci Anelli, così chiamata per i dieci potenti bracciali che indossa ai polsi e che gli conferisco lunga vita, super forza e una tutta serie di altri poteri. Parlando con suo figlio e sua figlia, Xialing (Meng’er Zhang), Wenwu rivela di non aver mai fatto uso del nome “Mandarino”.

Ma c’è un’ulteriore retcon che in qualche modo approfondisce ancora di più la storia del Mandarino in Shang-Chi. Wenwu, infatti, rivela che Killian ha inventato il nome “Mandarino” per dare un nome al leader dei Dieci Anelli. Il vero leader dei Dieci Anelli, in realtà, trova quel nome offensivo, mettendoli a paragone con l’albero da frutto. Wenwu è chiaramente frustrato dalla sua rappresentazione di Killian e Slattery, soprattutto in riferimento al nome “Mandarino”, e ha trattenuto questa sua rabbia per molti anni, come dimostra il fatto che abbia tenuto lo stesso Slattery prigioniero per anni, che viene poi scoperto da Shang, Xialing, e Katy (Awkwafina).

Slattery conferma le affermazioni di Wenwu, e cioè che Killian lo aveva assunto per interpretare il ruolo del Mandarino e che Wenwu lo aveva catturato e tenuto prigioniero per anni. L’unico motivo per cui era ancora vivo è che gli uomini di Wenwu avevano apprezzato le sue esibizioni. Slattery continua ad avere un ruolo significativo nel film, guidando Shang, Xialing e Katy nel favoloso villaggio di Ta-Lo attraverso la sua traduzione dei versi emessi dalla creatura Morris, con la quale era stato tenuto imprigionato. È una svolta sorprendente per Shang-Chi, e mostra chiaramente che la Marvel sentiva di dover modificare la rappresentazione del personaggio del Mandarino, allontanandolo ulteriormente dalle sue origini controverse.

L’uscita nelle sale di Shang-Chi e La Leggenda dei Dieci Anelli è fissata al 3 settembre 2021. Destin Daniel Cretton, acclamato regista di Short Term 12The Glass Castle e Il Diritto di Opporsi con Michael B. JordanJamie Foxx e Brie Larson, è stato scelto per dirigere il film, che vanta la sceneggiatura di Dave Callaham (The Expendables, Godzilla, Wonder Woman 1984).

Vi ricordiamo che nei panni del protagonista ci sarà l’attore canadese Simu Liu, visto di recente nella commedia di Netflix Kim’s Convenience. Insieme a lui, nel cast, figureranno anche Tony Leung nei panni del Mandarino, e Awkwafina, che dovrebbe interpretare un “leale soldato” del Mandarino, e se è vero che il villain qui sarà il padre di Shang-Chi, in tal caso ci sono ottime possibilità che si tratti di Fah Lo Suee. Chi ha letto i fumetti saprà che è la sorella dell’eroe del titolo e che il suo superpotere è l’ipnosi.

 
 

Venezia 78, foto dal red carpet: Kate Hudson, Craig Robinson e Ed Skrein

MONA LISA AND THE BLOOD MOON
Foto di Luigi de Pompeis © Cinefilos.it

Ieri sera hanno sfilato sul red carpet i protagonisti di MONA LISA AND THE BLOOD MOON, film in concorso alla 78ma Mostra d’Arte Cinematografica di Venezia. Ecco tutte le foto di Kate Hudson, Craig Robinson e Ed Skrein:

SINOSSI

Mona Lisa and the Blood Moon parla di una ragazza dotata di insoliti e pericolosi poteri che scappa da un manicomio e tenta di cavarsela da sola a New Orleans. Costellata di sequenze rocambolesche che si susseguono al ritmo di una musica elettrizzante tra Techno Italiana e Heavy Metal, questa pellicola all’insegna del genere fantasy avventuroso evocherà inevitabilmente memorie degli anni Ottanta e Novanta.

COMMENTO DELLA REGISTA

Crescendo in America, ho sempre avuto la consapevolezza di essere un outsider. Venendo da un altro luogo e parlando una lingua diversa, è stato difficile ambientarmi. I film fantasy che amavo da bambina avevano la capacità di dare potere all’outsider: gli eroi che trovavo in quei film mi facevano uscire dall’ombra e alimentavano la mia ricerca di libertà personale. Nei miei film l’antagonista assoluto è il sistema, il modo in cui ci costringe ad assumere certi comportamenti, incidendo sulla visione che abbiamo gli uni degli altri e sul nostro senso di appartenenza a un luogo. Con Mona Lisa, volevo creare un nuovo tipo di eroe che affronta i problemi di una realtà moderna e distorta. Una favola-avventura per esplorare ciò che la libertà personale rappresenta all’interno di una società caotica, in cui è difficile sentirsi liberi.

 
 

Venezia 78, foto dal red carpet: Tim Roth e Charlotte Gainsbourg e…

SUNDOWN
Foto di Luigi de Pompeis © Cinefilos.it

Tim Roth e Charlotte Gainsbourg e il regista Michel Franco hanno sfilato sul red carpet di Venezia 78 per presentare SUNDOWN, in concorso.

SINOSSI

Dal regista e sceneggiatore Michel Franco arriva una scossa improvvisa e ricca di suspense: Alice e Neil Bennett sono il cuore di una ricca famiglia inglese, in vacanza ad Acapulco con i giovani Colin e Alexa, finché un’emergenza arrivata da lontano non interrompe il loro viaggio. Quando si sconvolge un saldo ordine familiare, vengono allo scoperto tensioni inaspettate.

COMMENTO DEL REGISTA

Non è un caso che Sundown sia ambientato ad Acapulco. È sconvolgente per me vedere la città in cui ho passato le vacanze da bambino trasformata in un epicentro di violenza. Sundown nasce dalla necessità di esplorare un luogo che sembra sempre più distante ed estraneo. L’esplorazione di tutte le prospettive che emergono ad Acapulco è anche uno studio sui personaggi, e un’analisi di dinamiche familiari. Il sole occupa un posto di primaria importanza: colpisce sempre in modo aggressivo e diretto. L’immagine deve assolutamente riflettere due cose: gli stati emotivi dei protagonisti, e la prorompente violenza attorno a loro.

 
 

Ghostbusters: Legacy, Jason Reitman spiega perché ha voluto realizzare il film

ghostbusters: legacy

L’attesissimo Ghostbusters: Legacy è diretto da Jason Reitman, regista di film molto acclamati come Juno, Tra le nuvole, Young Adult e il più recente The Front Runner. Jason è il figlio di Ivan Reitman, che ha diretto i primi due Ghostbusters usciti rispettivamente nel 1984 e nel 1989.

In occasione della prima proiezione ufficiale del film avvenuta durante il CinemaCon 2021 (qui le prime reazioni della stampa in seguito alla visione), Jason Reitman ha parlato con CinemaBlend di che tipo di esperienza è stata quella di Ghostbusters e cosa ha significato per lui seguire le orme di suo padre. Reitman ha anche poi rivelato che il motivo principale per cui ha deciso di realizzare il film è che sentiva che questa questa storia “aveva bisogno di essere raccontata.”

“Per i primi 40 anni della mia vita mi è sempre stata posta una domanda rispetto a tutte le altre, e non aveva nulla a che fare con il matrimonio, con i figli o su come stessi. La domanda era: farai mai un film di Ghostbusters?”, ha spiegato Reitman. “Alla fine l’ho fatto. Negli ultimi 30 anni le persone si sono chieste: ‘Perché ora? Cos’è cambiato?’. La mia risposta è sempre stata la stessa: finalmente c’era una storia che avevo bisogno di raccontare.”

“E poi volevo fare un film per mio padre e per mia figlia. Ghostbusters è uno di quei rari franchise che non appartiene più ai registi. A differenza dei miei precedenti lavori, non appartiene a me. E non appartiene neanche a mio padre. Sì, tecnicamente appartiene alla Sony ma la realtà è che Ghostbusters appartiene a tutti voi”, ha aggiunto. “Volevamo fare un film con una grossa componente mystery, ma che fosse anche divertente. Volevamo che dopo la visione, il pubblico uscisse dalla sala canticchiando il tema originale. Volevamo realizzare un film per tutta la famiglia.”

Tutto quello che sappiamo su Ghostbusters: Legacy

Ghostbusters: Legacy, diretto da Jason Reitman e prodotto da Ivan Reitman, è il nuovo capitolo della saga originale Ghostbusters. Arrivati in una piccola città, una madre single e i suoi due figli iniziano a scoprire la loro connessione con gli Acchiappafantasmi originali e la segreta eredità lasciata dal nonno. Ghostbusters: Legacy è scritto da Jason Reitman & Gil Kenan.

A più di trent’anni dall’uscita nelle sale dell’iconico Ghostbusters, il cast originale, composto da Bill Murray, Dan Aykroyd, Ernie Hudson, Sigourney Weaver e Annie Potts di nuovo insieme per ridar vita a una delle saghe cinematografiche più amate della storia. Diretto da Jason Reitman, il film sarà nelle sale italiane dall’11 novembre prodotto da Sony Pictures e distribuito da Warner Bros. Entertainment Italia. Tra i protagonisti anche Mckenna Grace, Finn Wolfhard, Carrie Coon e Paul Rudd.

 
 

Zachary Levi torna a parlare di un possibile scontro tra Shazam e Black Adam

shazam 2 Shazam! Fury of the Gods

Di recente, Zachary Levi è stato ospite al Dragon Con 2021 e ancora una volta gli è stata data la possibilità di parlare di un’eventuale scontro sul grande schermo tra il suo Shazam e il Black Adam di Dwayne Johnson. Uno scontro tra i due sembra inevitabile, tuttavia ancora non sappiamo se la Warner Bros. abbia effettivamente dei piani in merito.

“Mi piacerebbe dare un pugno in faccia a The Rock”, ha scherzato Levi (via The Direct). “Sarebbe un sogno. Onestamente, però, sono cose di cui non so molto e che non mi competono neanche. Non ho idea di come tutte queste storie e tutti questi personaggi, alla fine, si riuniranno. So che Dwayne è un uomo di grande successo, molto impegnato in tantissimi progetti diversi. Quindi, se e quando ci dovesse mai essere uno scontro, non so nemmeno se sarebbe disponibile. Lo spero!”.

“Considerati i ​​fumetti, il canone e tutta quella roba l’, penso che sarebbe un peccato se Captain Marvel e Black Adam non avessero il loro incontro sul grande schermo, indipendentemente da come sarà o da come potrebbe accadere”, ha concluso Levi.

Il riferimento di Zachary Levi è al fatto che la versione originale di Black Adam esordì in una storia di Capitan Marvel, l’originale alter ego di Billy Batson apparso nei fumetti della Fawcett Comics, prima che il personaggio venisse acquistato dalla DC Comics: quest’ultima poi decise di cambiarne il nome in Shazam per via dell’omonimia con il personaggio della Marvel Comics. Ricordiamo che Levi tornerà a vestire i panni dell’eroe eponimo in Shazam! Fury of the Gods.

Cosa sappiamo di Shazam! Fury of the Gods

Shazam! Fury of the Gods sarà diretto ancora una volta da David F. Sandberg e vedrà il ritorno di Zachary Levi nei panni dell’eroe del titolo. Il film uscirà al cinema il 2 giugno 2023. Nel cast è confermato il ritorno di Asher Angel, mentre i villain saranno interpretati dalle new entry Helen Mirren, Rachel Zegler e Lucy LiuMark Strong non tornerà nei panni del Dottor Sivana, mentre Djimon Hounsou sarà ancora una volta il Mago. Il primo film è uscito nelle sale ad aprile 2019.

 
 

Blade: il regista riflette sull’eredità dei film con Wesley Snipes

Blade film

Inevitabilmente, Blade porterà il pubblico a confrontarsi con un aspetto più soprannaturale, decisamente segreto, del MCU, poiché il film seguirà le gesta di un cacciatore di vampiri nella sua battaglia contro le creature succhiasangue della notte.

I vampiri sono stati menzionati per la prima volta nel MCU da Mobius, durante il quarto episodio di Loki, ma la regista Kate Herron non ha mai voluto approfondire la questione (quasi sicuramente perché impossibilitata a farlo). Al momento non ci sono molte informazioni sul cinecomic con Mahershala Ali, ma di recente il regista Bassam Tariq ha iniziato a parlare più nello specifico del suo attesissimo progetto MCU.

Intervistato da Indiewire in occasione dell’uscita del suo ultimo film, Mogul Mowgli, Tariq ha discusso della rappresentazione dell’iconico personaggio nel suo film, sottolineando l’importanza dei film con Wesley Snipes realizzati tra il 1998 e il 2004, che grazie al loro successo hanno influenzato l’attuale era dei film di supereroi in cui viviamo.

“La cosa eccitante del film che stiamo realizzando è, mentre leggevamo i fumetti e il resto, ci siamo accorti che non c’è mai stato un canone per Blade”, ha spiegato il regista. “Il fatto che sia un Diurno è l’unica cosa che è stata stabilita. Sappiamo bene che non possiamo ignorare quello che ha fatto Wesley Snipes, che è stato fondamentalmente per il lungo cammino che ha poi portato a questo nuovo film. Un uomo di colore ha creato il mondo dei supereroi in cui ci troviamo, questa è la sola e unica verità.”

“Per me, ora, lavorare con un un colosso come Mahershala Ali, un attore di grandissimo talento, e con la sceneggiatrice Stacy Osei-Kuffour… sono veramente onorato di lavorare con dei veri talenti neri”, ha aggiunto poi Tariq. “Per me essere solo con loro in una stanza, ascoltare le loro idee e vedere come stanno costruendo quest’universo, è davvero un grande onore.”

Cosa sappiamo sul reboot di Blade?

Bassam Tariq sarà il quarto regista di colore a dirigere un film per i Marvel Studios, dopo Ryan Googler (Black PantherBlack Panther: Wakanda Forever), Nia DaCosta (The Marvels) e Chloé Zhao (Eternals). Negli ultimi anni, Feige sta puntando a un Universo Cinematografico Marvel sempre più inclusivo, aumentando la diversità non solo davanti, ma anche dietro la macchina da presa.

Le riprese del reboot di Blade dovrebbero partire il prossimo anno. Al momento non è ancora stata fissata una data di uscita ufficiale. I Marvel Studios hanno affidato a Stacy Osei-Kuffour la sceneggiatura del film. Osei-Kuffour ha lavorato come story editor e sceneggiatrice per l’acclamata serie Watchmen di HBO. Lo studio ha preso in considerazione soltanto sceneggiatori di colore; secondo quanto riferito, Mahershala Ali è stato direttamente coinvolto nel processo.

 
 

MCU: a rischio un altro film dei Russo a causa della disputa su Black Widow?

black widow

Scarlett Johansson e i fratelli Anthony e Joe Russo hanno sviluppato uno stretto rapporto professionale durante gli ultimi anni del MCU. Johansson, infatti, ha recitato in ogni film del MCU diretto dal duo di registi. Ad oggi, i Russo si sono presi una pausa dalla Marvel dopo Avengers: Endgame, mentre il viaggio di Johansson nei panni di Natasha Romanoff si è ufficialmente concluso con l’uscita di Black Widow.

Con grande sorpresa, a seguito dell’uscita di Black Widow in contemporanea nelle sale e su Disney+, Johansson ha fatto causa alla Disney per una presunta violazione dei termini contrattuali che avrebbe in qualche modo inficiato il suo compenso. La faida tra la multinazionale e l’attrice è ancora in corso: nel frattempo, Johansson ha ricevuto supporto da moltissimi colleghi di Hollywood, incluse le altre star del MCU. Ora, sembra che i fratelli Russo siano gli ultimi membri della famiglia Marvel a schierarsi a favore dell’attrice, mossa che potrebbe spingere il duo di registi a non tornare nel MCU.

Un recente articolo del Wall Street Journal ha analizzato la causa intentata da Johansson e le ripercussioni che potrebbe avere questa battaglia legale. Una delle note incluse nel report è che i fratelli Russo stavano discutendo di tornare nel MCU per dirigere un altro film. Tuttavia, si dice che i Russo e la Disney si trovino ora in un impasse per quanto riguarda le trattative. La fonte specifica che l’affaire Black Widow avrebbe spinto i fratelli Russo ad interrogarsi sulle modalità di distribuzione del loro film e, soprattutto, sul loro compenso. Non si per quale film i fratelli Russo fossero in trattative, ma sembra che le trattative, almeno per ora, non si evolveranno in alcun ingaggio ufficiale.

L’idea che la causa contro la Disney ad opera di Scarlett Johansson possa impedire ai fratelli Russo di tornare nel MCU, renderebbe il possibile annullamento di tale accordo la più grande “rottura” mai verificatosi a causa della disputa. Ora che questa notizia è diventata di dominio pubblica, la cosa potrebbe esercitare una certa pressione sulla Disney, che magari si sentirà costretta a dover “rimediare” a questa situazione.

La regia di Black Widow è stata affidata a Cate Shortland, seconda donna (dopo Anna Boden di Captain Marvel) a dirigere un titolo dell’universo cinematografico Marvel, mentre la sceneggiatura è stata riscritta nei mesi scorsi da Ned Benson (The Disappearance of Eleanor Rigby). Insieme a Scarlett Johansson ci saranno anche David HarbourFlorence Pugh e Rachel Weisz. Il film arriverà nelle sale il 7 luglio e su Disney+ con Accesso Vip il 9 luglio.

In Black Widow, quando sorgerà una pericolosa cospirazione collegata al suo passato, Natasha Romanoff dovrà fare i conti con il lato più oscuro delle sue origini. Inseguita da una forza che non si fermerà davanti a nulla pur di sconfiggerla, Natasha dovrà affrontare la sua storia in qualità di spia e le relazioni interrotte lasciate in sospeso anni prima che diventasse un membro degli Avengers.

 
 

Spider-Man: No Way Home, il trailer IMAX smentisce le teorie su Matt Murdock

spider-man 3

Il primo trailer ufficiale di Spider-Man: No Way Home ha dato finalmente ai fan molto materiale su sui riflettere (e indagare) prima dell’uscita dell’attesissimo cinecomic nelle sale. Tra i vari momenti del trailer che sono stati oggetto di analisi e congetture, ce n’è uno in particolare che ha catalizzato l’attenzione sui social media fin da subito.

Alcuni fan sono convinti di aver scovato all’interno del trailer anche l’avvocato di Hell’s Kitchen, ossia Matt Murdock: una misteriosa figura in camicia e cravatta può essere vista in piedi al fianco di Parker con alcuni documenti in mano, e poi di nuovo fuori dalla stanza, con le braccia conserte. Ecco, in merito a quella figura i fan si sono scatenati, e hanno iniziato a sostenere che potesse trattarsi proprio di Daredevil.

Lo stesso Charlie Cox ha smentito il suo coinvolgimento nel film dopo l’esplosione della teoria dei fan sul web, ma ora è arrivata la conferma ufficiale che quegli avambracci non appartengono all’attore britannico. Grazie alla versione del trailer IMAX del film associata alle copie di Shang-Chi (che potete vedere in versione bootleg cliccando qui), si vede chiaramente che si tratta di un altro personaggio e non di Matt Murdock.

Potrebbe trattarsi di qualcuno che lavora per la Damage Control, la società che ha debuttato in Spider-Man: Homecoming e che potrebbe essere coinvolta nelle conseguenze dell’attacco a Londra. Tuttavia, ciò non esclude che Matt Murdock/Daredevil possa comunque apparire nel film e che Charlie Cox, semplicemente, non sia autorizzato a rivelare nulla. O magari, nel film apparirà comunque l’uomo senza paura, ma forse interpretato da un altro attore.

Le riprese di Spider-Man: No Way Home si sono svolte ad Atlanta. Nel film vedremo Tom HollandZendaya, Jacob Batalon, Tony Revolori Marisa Tomei tornare nei loro personaggi del francise. Inoltre, il film vedrà, trai suoi interpreti, anche Benedict Cumberbatch nei panni di Doctor Strange, che poi vedremo in Doctor Strange in the Multiverse of Madness, diretto da Sam RaimiJamie Foxx che tornerà a vestire i panni di Electro, come in The Amazing Spider-Man 2, e infine Alfred Molina, che sarà di nuovo Doctor Octopus di Spiderman 2.

Il film è diretto da Jon Watts (già regista di Homecoming e Far From Home) e prodotto da Kevin Feige per i Marvel Studios e da Amy Pascal per la Pascal Production. Il film arriverà nelle sale americane il 17 dicembre 2021.

 
 

Shang-Chi supera le aspettative: grande successo al box office

shang-chi

C’era molto attesa per Shang-Chi e La Leggenda dei Dieci Anelli, e non solo perché si tratta del primo cinecomic Marvel con protagonista un eroe asiatico, ma anche perché in molti erano curiosi di vedere come il film si sarebbe comportato al box office, dal momento che, a differenza di Black Widow, è arrivato esclusivamente al cinema.

Come ci informa The Hollywood Reporter, dover aver incassato 32,2 milioni di dollari lo scorso sabato, il totale stimato del film in soli tre giorni è salito a 71,4 milioni. Di conseguenza, si colloca tra gli 80,3 milioni di dollari raggiunti da Black Widow e i 70 milioni di Fast and Furious 9 per quanto riguarda le migliori apertura del 2021.

Shang-Chi sembra destinato a guadagnare ben 83,5 milioni di dollari in occasione del  Labor Day, superando così i 30,6 milioni di dollari di Halloween – The Beginning nel 2007. Si tratta di un’importante risultato decisamente a favore della sala e delle uscite al cinema, segno che molto probabilmente le date di uscita di titoli come Venom: La furia di Carnage (ottobre) e Eternals (novembre) non subiranno ulteriori variazioni.

Deadline, nel frattempo, ha rivelato anche i dati degli incassi sul mercato internazionale, parlando di un’impressionante apertura di ben 56,2 milioni di dollari, cifra che ha fatto salire gli incassi globali a 139,7 milioni. Nel Regno Unito, Shang-Chi ha persino battuto il record, segnando il miglior debutto dall’inizio della pandemia con ben 7,7 milioni di dollari.

L’uscita nelle sale di Shang-Chi e La Leggenda dei Dieci Anelli è fissata al 3 settembre 2021. Destin Daniel Cretton, acclamato regista di Short Term 12The Glass Castle e Il Diritto di Opporsi con Michael B. JordanJamie Foxx e Brie Larson, è stato scelto per dirigere il film, che vanta la sceneggiatura di Dave Callaham (The Expendables, Godzilla, Wonder Woman 1984).

Vi ricordiamo che nei panni del protagonista ci sarà l’attore canadese Simu Liu, visto di recente nella commedia di Netflix Kim’s Convenience. Insieme a lui, nel cast, figureranno anche Tony Leung nei panni del Mandarino, e Awkwafina, che dovrebbe interpretare un “leale soldato” del Mandarino, e se è vero che il villain qui sarà il padre di Shang-Chi, in tal caso ci sono ottime possibilità che si tratti di Fah Lo Suee. Chi ha letto i fumetti saprà che è la sorella dell’eroe del titolo e che il suo superpotere è l’ipnosi.

 
 

Aquaman 2: Jason Momoa svela il nuovo costume per il sequel

Aquaman 2 costume

Con le riprese di Aquaman 2, intitolato Aquaman and The Lost Kingdom, in corso, iniziano ad essere sempre di più i dettagli svelati relativi alle novità del film. Sequel del fortunatissimo titolo del 2018 (qui la recensione) diretto da James Wan, questo vedrà ancora una volta l’attore Jason Momoa nel ruolo di Arthur Curry alias Aquaman. Proprio Momoa ha da poco svelato, tramite il su account Instagram, il nuovo costume che il personaggio sfoggerà nell’atteso film, previsto al cinema per il dicembre del 2022.

Il nuovo costume, come si può ben notare dalla foto, abbandona i toni sgargianti di quello iconico del personaggio visto nel precedente personaggio. Il nuovo look risulta dunque molto più dark, in linea con quello che a quanto anticipato sarà un secondo capitolo molto più cupo e violento. Wan, infatti, ha affermato che tra le principali fonti di ispirazione per il nuovo film vi è Terrore nello spazio, pellicola del 1965 diretta da Mario Bava, che mescola fantascienza e horror. Allo stesso tempo, il film sembra sarà ancor di più incentrato sui personaggi protagonisti, esplorando il loro passato e gli aspetti più dolorosi e spaventosi.

Oltre a Momoa, infatti, sono riconfermati anche Amber Heard nel ruolo della principessa Mera, Yahya Abdul-Mateen II in quelli di Black Manta e Patrick Wilson per re Orm. Al momento però non sono noti dettagli relativi alla trama, con Wan intenzionato a tenere questa il più possibile segreta nel tentativo di stupire gli spettatori al momento dell’uscita in sala. Il regista ha però garantito che il sequel avrà una struttura narrativa molto più complessa rispetto al predecessore, con l’intenzione di portare il pubblico in territori inesplorati e perciò più stupefacenti. Non resta dunque che attendere l’arrivo di Aquaman 2 al cinema, anche per scoprire in che modo il nuovo costume caratterizzerà l’evoluzione del personaggio.

 

 
 

Venezia 78, foto dal red carpet: Anya Taylor-Joy, Edgar Wright e Matt Smith

The last night in soho
Foto di Luigi de Pompeis © Cinefilos.it

Ecco tutte le foto del red carpet di The Last Night in Soho, L’ultima notte a Soho di Edgar Wright, sul red i protagonisti Anya Taylor-Joy e Matt Smith.

SINOSSI

In questo thriller psicologico, Eloise, che sogna di diventare una fashion designer, riesce misteriosamente a catapultarsi negli anni Sessanta dove incontra Sandie, un’aspirante cantante di grande fascino. Ma il glamour non è esattamente quello che sembra: i sogni del passato iniziano a infrangersi e approderanno a qualcosa di molto più oscuro.

COMMENTO DEL REGISTA

Se aveste la possibilità di tornare indietro nel tempo, lo fareste? Il desiderio di realizzare Last Night in Soho nasce dalla mia volontà di fare un film su Central London, che è stata la mia casa adottiva per gli ultimi venticinque anni e che ho frequentato per buona parte della mia vita adulta; che fosse per lavoro, socializzazione e anche per vivere in questa parte della metropoli, mi sono immerso nei secoli di storia di cui è impregnata. In qualche modo il mio film è una lettera d’amore. Non solo indirizzata a questa parte di mondo ma a un decennio leggendario, gli anni Sessanta, quando Soho era il centro dell’universo. Tuttavia, in me vive un eterno conflitto, in cui la brama di viaggiare a ritroso e crogiolarmi nell’atmosfera glamour degli anni Sessanta ha per contraltare il timore assillante delle tenebre che si celano dietro quella visione rosea. La nostalgia può essere pericolosa; trascorrendo troppo tempo a guardarsi indietro, si potrebbe non riuscire a scorgere il pericolo che sta proprio davanti a noi. Last Night in Soho è un racconto ammonitore rivolto ai sognatori come me che vogliono riavvolgere il tempo e tornare a un’epoca nella quale, paradossalmente, in effetti non hanno mai vissuto. La domanda, quindi, dovrebbe essere: se aveste la possibilità tornare indietro nel tempo, davvero lo fareste?

 
 

Venezia 78, foto dal red carpet: Jessica Chastain e Oscar Isaac infiammano il red

Jessica Chastain e Oscar Isaac
Foto di Luigi de Pompeis © Cinefilos.it

Ecco tutte le foto di Jessica Chastain e Oscar Isaac sul red carpet di Venezia 78 dove hanno presentato fuori concorso la serie tv SCENES FROM A MARRIAGE, in arrivo questo autunno. I due protagonisti hanno sfilato con tanto di simpatico siparietto. Di seguito tutte le foto:

La trama

Scenes from a Marriage rivisita l’iconica rappresentazione di temi quali amore, odio, desiderio, monogamia, matrimonio e divorzio della serie originale, attraverso la prospettiva di una coppia americana dei nostri giorni. È un adattamento della classica miniserie svedese di Ingmar Bergman.

COMMENTO DEL REGISTA

Scener ur ett äktenskap (Scene da un matrimonio), di Ingmar Bergman, è decisamente l’opera d’arte che più mi ha influenzato. Lo vidi casualmente per la prima volta a diciotto anni, quando ero un giovane, devoto ragazzo ebreo, che viveva in un villaggio remoto e non sapeva nulla di cinema, relazioni o sesso. Ricordo che pensai tra me e me, scioccato: Quindi, questa è arte! La sua brutale onestà, il suo minimalismo radicale, il suo totale affidarsi al testo e alla performance sono stati dei punti di riferimento per tutta la mia produzione successiva. Più tardi, quest’opera è diventata ancora più personale per me.

Se Bergman, quasi cinquant’anni fa, voleva fare una dichiarazione sul prezzo del matrimonio, io sentivo che era giunto il momento di parlare anche del prezzo del divorzio. In un’epoca in cui la società consumistica e narcisista ci spinge a cercare costantemente l’autorealizzazione e una libertà superficiale, vale anche la pena ricordare quanto, solitamente, sia traumatica una separazione nel corso della vita umana. Si tratta, comunque, di una storia d’amore. Due persone che si sono salvate a vicenda quando si sono incontrate, sono morte insieme quando hanno vissuto insieme, e non possono rinunciare l’uno all’altra, anche quando toccano il fondo.

 
 

Venezia 78, le foto Penelope Cruz e Antonio Banderas sul red carpet

Penelope Cruz e Antonio Banderas
Foto di Luigi de Pompeis © Cinefilos.it

Si è tenuto ieri sera il red carpet di Competencia Oficial, il film in concorso a Venezia 78, sul tappeto rosso i protagonisti Penélope Cruz, Antonio Banderas, Oscar Martínez, e i registi Gastón Duprat, Mariano Cohn.

La trama

Alla ricerca di riconoscimento e prestigio sociale, un uomo d’affari miliardario decide di fare un film che lasci il segno. Per riuscirci, assume i migliori: un cast stellare formato dalla famosa regista Lola Cuevas e da due rinomati attori, entrambi di enorme talento, ma con un ego ancora più grande: Félix Rivero, attore hollywoodiano, e Iván Torres, illustre interprete del teatro radicale. Entrambi delle leggende, ma non proprio in buoni rapporti. Attraverso una serie di sfide sempre più eccentriche lanciate da Lola, Felix e Iván devono confrontarsi non solo l’un l’altro, ma anche con il loro lascito artistico.

COMMENTI DEI REGISTI

Mariano Cohn: Da un po’ di tempo volevamo fare un film con Penélope Cruz e Antonio Banderas. Alla fine, ci siamo incontrati a Londra per scambiarci delle idee e abbiamo condiviso con loro il seme di ciò che sarebbe diventato l’asse portante di Competencia oficial. Ci serviva un terzo protagonista e abbiamo chiamato Oscar Martínez, che aveva già partecipato a un nostro film, El ciudadano ilustre, e il cui lavoro piaceva molto a Penélope e Antonio. Mediapro Studio ha dimostrato da subito grande impegno nella realizzazione di Competencia oficial.

Gastón Duprat: Ci sono molti esempi cinematografici che mostrano come si fa un film, i problemi di produzione e le difficoltà che comporta la realizzazione di un progetto. Ma la cosa più unica in un film è quello che gli attori riescono a suscitare: farci piangere, farci ridere, generare emozioni. Il film indaga questa relazione complessa e straordinaria, solitamente nascosta alla vista del grande pubblico. L’opera rivela come questi tre talenti della recitazione riescano a emozionare gli spettatori, trattando allo stesso tempo temi quali il processo di creazione artistica, la competenza professionale, l’ego e il bisogno di prestigio e riconoscimento.

 
 

Venezia 78, Jimmy Page dei Led Zeppelin sul red carpet

Jimmy Page dei Led Zeppelin
Foto di Luigi de Pompeis © Cinefilos.it

Arriva anche la leggenda del rock Jimmy Page sul red carpet di Venezia 78 il chitarrista dei Led Zeppelin è ospite per il documentario presentato fuori concorso BECOMING LED ZEPPELIN.

Becoming Led Zeppelin è un film che nessuno pensava si sarebbe potuto mai realizzare. L’ascesa alla celebrità della band fu rapidissima e praticamente non documentata. Grazie all’accesso esclusivo al gruppo e ai suoi archivi personali, al pieno sostegno della band e alla disponibilità di filmati mai visti prima, Becoming Led Zeppelin vi immergerà nelle immagini e nei suoni dei loro esordi. Per tutti i milioni di persone che non vedranno mai la band dal vivo, questa è l’esperienza che più si avvicina alla partecipazione a un loro concerto. Prima di Starway to Heaven e della chitarra Dragon, prima dei dischi d’oro e delle ragazze, c’erano semplicemente quattro uomini e il loro amore per la musica. Becoming Led Zeppelin ci svela i loro percorsi individuali mentre si muovono sulla scena musicale degli anni Sessanta, suonando alcuni dei più grandi successi dell’epoca nei piccoli club della Gran Bretagna, finché nell’estate del 1968 si incontrano per provare insieme e le loro vite cambiano per sempre. I quattro percorsi si fondono in uno quando partono alla conquista dell’America in un giro sulle montagne russe che culmina nel 1970, nel momento in cui diventano la band numero uno al mondo.

COMMENTO DEL REGISTA Con Becoming Led Zeppelin il mio obiettivo era quello di fare un nuovo tipo di film, un documentario che somigliasse a un musical. Volevo intrecciare le quattro diverse storie dei membri del gruppo prima e dopo la formazione della band, facendo raccontare ampie parti della loro storia solo dalla musica e dalle immagini, in modo da legare le canzoni ai luoghi in cui furono create e agli eventi che le ispirarono. Ho usato solo pellicole e negativi originali, con oltre 70.000 fotogrammi restaurati manualmente, e ho ideato delle sequenze di fantasia, ispirate a Singin’ In The Rain, sovrapponendo filmati inediti di esibizioni dal vivo a fotomontaggi di poster, biglietti e viaggi, per ricreare visivamente il senso di frenesia dei loro esordi.

 
 

Horror: i 10 titoli da vedere su NOW

The Lodge

Molti sono i luoghi comuni e le abitudini legati alla fruizione cinematografica, come le commedie romantiche che sembrano perfette per il periodo natalizio, oppure i blockbuster che si affollano nelle sale in primavera, o ancora gli horror che sono un ottimo intrattenimento estivo. Approfittando degli ultimi scorci d’estate e gli ultimi giorni di ferie, potrebbe essere interessante e divertente, magari in gruppo, per esorcizzare la paura, o in coppia per accrescere l’intimità, guardare dei film horror. Ma come e cosa vedere? Una ricchissima offerta di titoli di genere, tra saghe e nuove tendenze  disponibile in streaming su NOW ed ecco di seguito i migliori da vedere o rivedere.

Tutti i film Horror sono disponibile su NOW e anche on demand su Sky. Iscriviti a soli 3 euro per il primo mese e guarda il film e molto altro.

1Jennifer’s Body (2009)

Jennifer's Body

Chiude questa rassegna di film horror da vedere in streaming su NOW un film che all’epoca dell’uscita ha fatto parecchio scalpore, principalmente per la sua protagonista, l’allora sulla cresta dell’onda Megan Fox, reduce dal successo travolgente di Transformers. Il film, simpatica storia teen a tinte horror, racconta di una cheerleader bella e sexy che nasconde un mostruoso segreto.

Sebbene non spicchi nei manuali di storia del cinema, il film è perfetto per una simpatica e spensierata serata di fine estate con gli amici. Nel cast del film, oltre a Megan Fox, anche Amanda Seyfried, Johnny Simmons, Adam Brody, J.K. Simmons, Amy Sedaris, Chris Pratt.

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Scenes From A Marriage: Oscar Isaac e Jessica Chastain sulla serie HBO a Venezia 78

Jessica Chastain e Oscar Isaac
Foto di Luigi de Pompeis © Cinefilos.it

Oscar Isaac e Jessica Chastain hanno partecipato all’attività stampa di Scenes From A Marriage, la serie evento presentata a Venezia 78. Adattata dalla lodata miniserie svedese del 1973 di Ingmar Bergman, la miniserie HBO riesamina l’iconica rappresentazione di amore, odio, desiderio, monogamia, matrimonio e divorzio di Bergman attraverso il punto di vista di una coppia americana contemporanea.

Chastain interpreta Mira, una dirigente tecnologica fiduciosa e ambiziosa lasciata insoddisfatta dal suo matrimonio. Isaac è Jonathan, un professore di filosofia cerebrale e accomodante nel disperato tentativo di mantenere intatta la loro relazione. Il nuovo dramma è diretto dall’acclamato regista e sceneggiatore televisivo israeliano Hagai Levi, noto per serie tra cui In Treatment, The Affair e Our Boys, ma è innegabile che i riflettori siano tutti per la coppia d’oro di protagonisti.

Chastain ha ammesso che il progetto è stato intenso da realizzare: “Mi è sembrato incredibilmente intimo, è stato difficile tornare a casa e lasciare il ruolo di Mira al lavoro. Dentro c’era una parte di me stesso”.

Chastain e Isaac hanno collaborato altre volte e soprattutto condividono un’amicizia che risale ai tempi della Julliart, la scuola di recitazione che entrambi hanno frequentato a New York. Nonostante quell’amicizia, l’intensità dello show ha richiesto ai due una sfida davvero importante.

Chastain ha continuato: “Scherzavamo dicendo che la nostra amicizia è stata una benedizione e una maledizione. È una benedizione perché c’è fiducia immediata. Non devi preoccuparti di offendere o di creare una connessione. Puoi essere molto onesto. La cosa difficile è che a volte ci leggevamo nel pensiero. Era come “uscire dalla mia testa”. Quindi, ho sentito che in questo lavoro non c’era nessun momento di riposo”.

Isaac – che è ha portato al Festival anche Dune e Il collezionista di carte – ha aggiunto: “È ben detto. Professionalmente, è fantastico quando conosci qualcuno così bene perché non devi preoccuparti di molte cose di cui di solito ti preoccupi. Tuttavia, con un progetto così intenso tieni così tanto alla persona, che è come lavorare con la famiglia. Se non conosci qualcuno così bene, ottenere il tuo spazio non è così difficile.”

Chastain ha commentato le scene intime della serie: “In termini di intimità fisica, abbiamo avuto un coordinatore e HBO è stato davvero fantastico per noi che abbiamo avuto conversazioni su ciò con cui ci sentivamo a nostro agio. Oscar e io siamo molto a nostro agio l’uno con l’altro, quindi abbiamo parlato separatamente con questi responsabili. È stato utile.” Ha aggiunto, ridendo: “C’è comunque una percentuale di imbarazzo, quindi il bourbon ha aiutato molto. Ma il livello di fiducia era alto”.

Jessica Chastain ha poi proseguito: “Per quanto mi riguarda, sono davvero entusiasta di guardare la serie in termini di ruoli di genere. L’originale esamina i ruoli di genere in quel periodo di tempo, questa versione lo esamina attraverso la contemporaneità in termini di stipendio, chi sostiene la famiglia, cosa significa essere una madre, il rapporto di una donna con il sesso, la fertilità, ci sono tanti aspetti”.

Il regista israeliano Hagai Levi ha parlato della sua ispirazione per il progetto: “Sono rimasto scioccato quando ho visto per la prima volta la versione di Bergman. Ero davvero giovane. Mi ha fatto capire che la TV può essere arte. È diventato un punto di riferimento per me quando ho lavorato ad altri show, come In Treatment. Quando sono stato avvicinato dal figlio di Ingmar Bergman, Daniel, ero spaventato ed eccitato, ma sapevo che dovevo provare ad affrontare questa sfida”.

 
 

Sgarbatellum e MoliseCinema: l’appuntamento raddoppia

Sgarbatellum

Tornare a guardare il cinema al cinema: questo il filo conduttore che unisce tutti i festival cinematografici italiani in questo delicato ma pieno di entusiasmo periodo di riaperture. Ed è il principale punto d’unione tra Sgarbatellum, la rassegna cinematografica romana diretta da Alessandro Piva, e MoliseCinema, festival diretto da Federico Pommier, giunto alla sua diciannovesima edizione, conclusasi in agosto a Casacalenda. Come ogni anno il Festival arriva a Roma, all’Arena Garbatella, per una due giorni di cinema e incontri tra pubblico e addetti ai lavori. 

Il 4 settembre sarà presentato il film EST – Dittatura last minute, diretto da Antonio Pisu, con Lodo Guenzi e Matteo Gatta. Il film ha vinto il premio del pubblico nell’edizione di quest’anno di MoliseCinema. La visione sarà introdotta dai due produttori Maurizio Paganelli e Andrea Ricciputi. 

Il 5 settembre sarà la volta di Maledetta Primavera, anch’esso presentato con successo di pubblico nella selezione di opere prime di MoliseCinema. Ospiti la regista Elisa Amoruso, la giovane Emma Fasano, protagonista del film con Micaela Ramazzotti e Giampaolo Morelli, e le sceneggiatrici Eleonora Cimpanelli e Paola Randi.

Durante le serate del 4 e 5 settembre si rinnova l’appuntamento dedicato alle scuole di cinema: quest’anno è la volta di IFA, scuola di cinema di Pescara, con una breve introduzione al programma didattico e la proiezione del cortometraggio This is fine, di Gianmarco Nepa (4 settembre).  Il 5 settembre, in apertura di serata, sarà presentato il corto Secondo me, di Giulia Regini, prodotto dal Centro Sperimentale di Cinematografia e proiettato in anteprima mondiale a MoliseCinema 2021. Ambedue i giovani registi saranno presenti alla proiezione.

“Una soddisfacente collaborazione che va avanti già da qualche anno” – ricorda Federico Pommier – “MoliseCinema presenta una selezione di opere prime e seconde, oltre che cortometraggi e documentari, ed è bella l’interazione che si genera tra noi e Sgarbatellum. Proprio grazie al successo di questa sinergia, MoliseCinema nel suo evento romano, a chiusura della rassegna Sgarbatellum 2021, raddoppia l’appuntamento con due giornate di proiezione. “Ospitare i film selezionati in un festival dinamico come MoliseCinema” – dichiara Alessandro Piva – “è sempre stato occasione di spunti interessanti per quanti vogliono esplorare le nuove frontiere del cinema italiano, come noi di Sgarbatellum”.

I due appuntamenti di MoliseCinema a Roma, come già Sgarbatellum, si inseriscono nel progetto Arena Garbatella, vincitore dell’Avviso pubblico dell’Estate Romana 2020-2021-2022 e che fa parte del palinsesto culturale promosso da Roma Capitale, realizzato in collaborazione con la SIAE.

Gli incontri avranno inizio alle ore 21.00. Le proiezioni prenderanno il via alle 21.30. L’Arena Garbatella si trova nel Parco Maurizio Arena, con accesso da piazza Benedetto Brin. Ingressi: biglietto intero € 6. Ridotto € 5.

Per accedere al cinema è necessario indossare la mascherina ed esibire il green pass. A congiunti e familiari conviventi sarà consentito sedersi affiancati, mentre per i non congiunti è obbligatorio mantenere le distanze previste all’interno dell’arena.

 
 

Madres Paralelas, recensione del film di Pedro Almodóvar

Madres Paralelas film 2021

Il regista simbolo del cinema spagnolo, e non solo, Pedro Almodóvar ha avuto quest’anno l’onore e l’onere, con il suo ultimo film Madres Paralelas, di inaugurare la 78ª Mostra d’arte cinematografica di Venezia.

Madres Paralelas, la trama

Protagoniste della pellicola sono proprio le due madri del titolo a cui prestano anima e corpo le attrici Penelope Cruz, ormai tra i volti iconici del cinema di Almodóvar, e Milena Smit, attrice classe 1996 al suo primo vero ruolo importante. Sono rispettivamente Janis e Ana due donne accomunate dall’esperienza di condividere la stessa camera d’ospedale in attesa di dare alla luce le loro bambine. Un incontro innocuo che cambierà il corso delle loro vite. Una storia apparentemente semplice, a tratti già vista, assumerà sfumature inaspettate e convincerà anche lo spettatore più prevenuto perché con il maestro spagnolo non è prevista mai la banalità e il suo stile impreziosisce anche gli aspetti narrativi più lineari. A tal proposito i minuti iniziali, che servono soprattutto ad introdurre il personaggio di Janis, risulteranno fondamentali al fine del vero messaggio che il regista vuole inviare. Lo sfondo si trasforma nel protagonista. 

Madres Paralelas trama

Almodóvar gioca con la soglia di attenzione del pubblico e quando questa raggiunge l’apice, la sposta dalla vicenda apparentemente centrale alla questione che più gli preme sottolineare a livello storico e politico. Anche la Spagna ha i suoi scheletri nell’armadio e, con la sua scelta,  il regista ci dimostra che attraverso le storie dei singoli si può arrivare a toccare ferite collettive ancora fresche e non così lontane nel tempo. 

L’estetica di Almodóvar

L’estetica di Almodóvar è al servizio dei personaggi e predilige i toni caldi, su tutti dominano il senape e il rosso. Il film non si esime dal tirare in ballo tante tematiche importanti che risulteranno cruciali nello svilupparsi della vicenda. Ancora una volta la figura materna è centrale nel suo cinema, donne forti che prediligono agire guidate dalle emozioni invece che dal freddo raziocinio. 

La cosa più straniante del film è che dopo un buono sviluppo e un crescendo incalzante però la storia delle due madri si risolve forse con troppa facilità e buonismo, ovviamente è una scelta voluta, ma lascia comunque un po’ di amaro in bocca.

 
 

Venezia 78, red carpet: Maggie Gyllenhaal, Dakota Johnson e…

The Lost Daughter red carpet Venezia 78 copia
Foto di Luigi de Pompeis © Cinefilos.it

E’ stato presentato ieri in serata l’opera prima da regista di Maggie Gyllenhaal, The Lost Daughter che ha sfilato sul red carpet di Venezia 78 con il cast Olivia Colman, Dakota Johnson e al fianco di suo marito Peter Sarsgaard e fratello Jake Gyllenhaal. Di seguito tutte le nostre foto: 

SINOSSI

Sola in una località di mare, Leda osserva ossessivamente una giovane madre e la figlia in spiaggia. Turbata dalla complicità del loro rapporto (e dalla loro famiglia, chiassosa e sinistra), Leda è sopraffatta dai ricordi legati allo sgomento, allo smarrimento e all’intensità della propria maternità. Un gesto impulsivo catapulta Leda nello strano e minaccioso universo della sua stessa mente, in cui è costretta a fare i conti con le scelte anticonformiste fatte quando era una giovane madre e con le loro conseguenze.

COMMENTO DELLA REGISTA

Quando ho letto il romanzo La figlia oscura, mi sono sentita pervadere da una sensazione tanto strana e dolorosa quanto innegabilmente vera. Una parte nascosta della mia esperienza di madre, compagna e donna stava trovando voce per la prima volta. E ho pensato a come fosse entusiasmante e pericoloso dare vita a un’esperienza come quella non nella quiete e nella solitudine della lettura, ma in una stanza piena di esseri umani dotati di vita pulsante e sensazioni. Come ci si sente a essere seduti accanto alla propria madre, al proprio marito, alla propria moglie o figlia nel momento in cui sentimenti ed esperienze comuni a lungo taciuti, trovano invece voce? Ovviamente esiste una sorta di sgomento e pericolo nel relazionarsi a qualcuno alle prese con cose che ci sono state dipinte come vergognose o sgradevoli. Ma quando quelle esperienze vengono portate sullo schermo, esiste anche la possibilità di trovare conforto: se qualcun altro formula quegli stessi pensieri e prova quelle stesse sensazioni, forse non si è soli. Questa è una parte della nostra esperienza che di rado trova espressione e, quando ciò accade, è per lo più attraverso l’aberrazione, la dissociazione o il sogno.

 
 

Venezia 78: Edgar Wright presenta Last Night in Soho

Anya Taylor-Joy e Edgar Wrigh 02
Foto di Luigi de Pompeis © Cinefilos.it

Il regista Edgar Wright e le star Anya Taylor-Joy e Matt Smith hanno presentato a Venezia 78 Fuori Concorso Last Night in Soho, il nuovo film del regista autore della Trilogia del Cornetto.

Il film ambientato a Londra viaggia indietro nel tempo e Wright lo descrive come un omaggio ai “thriller psicologici che adoro tanto” realizzati dai registi britannici come Michael Powell e Alfred Hitchcock con un occhio al grande cinema di genere italiano, e qui ha citato Mario Bava e Dario Argento.

Il regista ha spiegato di voler fare una versione londinese di quel tipo di film, dicendo anche che vive proprio nei luoghi in cui è stato girato L’Occhio che uccide, film del 1960 di Michael Powell. “Si tratta di una prospettiva che è lontana dalla mia visione, proprio perché ci passo ogni giorno (in quei posti).” ha detto Wright.

Edgar Wright presenta Last Night in Soho a Venezia 78

Parlando del suo ruolo (che le è valso la nominato agli Emmy) nella serie drammatica Netflix La Regina degli Scacchi, Anya Taylor-Joy ha detto: “Mi sento molto, molto fortunata ad aver lavorato a questi progetti che mi aiutano, ogni giorno, ad innamorarmi sempre più di questo lavoro. Ed è questo che è importante”. “Sono qui per il lavoro e i successi sono meravigliosi, ma alla fine, quello che facciamo ogni giorno è alzarci per andare al lavoro, ed è quello che amo fare”, ha aggiunto Taylor-Joy. “Quindi mi sento incredibilmente privilegiata di avere la possibilità di continuare a farlo e la possibilità di lavorare con persone così meravigliose e talentuose”.

Matt Smith, che è meglio conosciuto per aver interpretato il Doctor Who, ha fatto crollare la casa quando gli è stato chiesto degli aspetti del viaggio nel tempo di Last Night in Soho. “L’ho fatto già prima”, ha detto Smith impassibile, citando il suo personaggio di maggiore successo che gli ha assicurato l’affetto del pubblico.

Nel film compare anche Diana Rigg, amata attrice britannica che prima di morire, nel 2020, ha completato le sue riprese di Last Night in Soho. Wright ha sfruttato la prestigiosa situazione per rendere omaggio all’attrice: “È difficile districare il film dal lavoro con lei ora perché il pensiero del film è stato piuttosto interessante, un’esperienza molto emotiva da concepire e realizzare, e ora è tutto legato al fatto che Diana non è più con noi. Nei momenti in cui sarò disperatamente triste, non potrò fare un altro brunch pettegolo con Diana Rigg. L’unica cosa che posso conservare è quanto sono stato fortunato a lavorare con lei e a conoscerla”.

“E’ stato complicato ma molto divertente, ed eravamo davvero pronti tutti perché penso che sia Thomasin McKenzie che io amiamo essere sfidate e dover lavorare a qualcosa che richiede una sincronia totale non solo tra noi due, ma anche con la telecamera, dovevamo davvero concentrarci sull’altro individuo”, ha spiegato Taylor-Joy.

 
 

Venezia 78, fuori concorso arriva Edgar Wright con Ultima notte a Soho

Ultima notte a Soho

Arriva fuori concorso a Venezia 78 Ultima notte a Soho (The last night in Soho), ultimo film del regista britannico Edgar Wright che vede protagonisti Anya Taylor-Joy, Terence Stamp, Diana Rigg, Matt Smith, Thomasin McKenzie e Rita Tushingham.

La trama di The last night in Soho

In questo thriller psicologico, Eloise, che sogna di diventare una fashion designer, riesce misteriosamente a catapultarsi negli anni Sessanta dove incontra Sandie, un’aspirante cantante di grande fascino. Ma il glamour non è esattamente quello che sembra: i sogni del passato iniziano a infrangersi e approderanno a qualcosa di molto più oscuro.

Commento del regista

Se aveste la possibilità di tornare indietro nel tempo, lo fareste? Il desiderio di realizzare Last Night in Soho nasce dalla mia volontà di fare un film su Central London, che è stata la mia casa adottiva per gli ultimi venticinque anni e che ho frequentato per buona parte della mia vita adulta; che fosse per lavoro, socializzazione e anche per vivere in questa parte della metropoli, mi sono immerso nei secoli di storia di cui è impregnata. In qualche modo il mio film è una lettera d’amore. Non solo indirizzata a questa parte di mondo ma a un decennio leggendario, gli anni Sessanta, quando Soho era il centro dell’universo. Tuttavia, in me vive un eterno conflitto, in cui la brama di viaggiare a ritroso e crogiolarmi nell’atmosfera glamour degli anni Sessanta ha per contraltare il timore assillante delle tenebre che si celano dietro quella visione rosea. La nostalgia può essere pericolosa; trascorrendo troppo tempo a guardarsi indietro, si potrebbe non riuscire a scorgere il pericolo che sta proprio davanti a noi. Last Night in Soho è un racconto ammonitore rivolto ai sognatori come me che vogliono riavvolgere il tempo e tornare a un’epoca nella quale, paradossalmente, in effetti non hanno mai vissuto. La domanda, quindi, dovrebbe essere: se aveste la possibilità tornare indietro nel tempo, davvero lo fareste?

 
 

Cenerentola, recensione del film con Camila Cabello

Cenerentola film 2021

Arriva su Amazon Prime Video una nuova, ennesima rivisitazione della fiaba di Cenerentola, scritta e diretta da Kay Cannon, già sceneggiatrice di Pitch Perfect 2 e 3 e autrice della bellissima ma sfortunata serie tv Girlboss. Naturalmente preparatevi a farvi sorprendere, perché questa nuova Cenerentola è molto molto diversa da quella che abbiamo imparato a conoscere tramite mamma Disney… almeno in apparenza!

Cenerentola, la storia

Ella è una giovane donna ambiziosa, il suo sogno è quello di fare la stilista, realizza schizzi e bozzetti di vestiti, ne ha persino cucito uno, bellissimo, adornandolo con la spilla che le ha lasciato sua madre, una donna molto buona, ma che lei non ha mai conosciuto. Ella però ha perso da poco anche il padre, e si ritrova a vivere nella sua casa con una matrigna e due sorellastre, tutte molto prese da sé, che prestano poca attenzione alla ragazza e tendono a usarla per le faccende domestiche, anche se Ella riesce comunque a ritagliarsi lo spazio per sognare e cominciare a costruire. Il resto è più o meno come lo sappiamo: c’è un principe, un ballo, un matrimonio da organizzare, delle pretendenti, una fata madrina e un lieto fine, naturalmente. Ma niente è come ce lo aspettiamo, o almeno niente è come lo conosciamo!

Protagonisti della storia sono Camila Cabello che interpreta la caparbia Ella, forse un po’ più sfrontata rispetto alle sue precedenti incarnazioni, ma sempre buona e leale; Idina Menzel che veste i panni della matrigna, regalandoci delle sfumature inedite di questo personaggio così ingiustamente condannato a stare dal lato sbagliato della storia; Billy Porter, nel ruolo scintillante della fata madrina, un personaggio tanto fondamentale quanto pittoresco e azzeccato per la rilettura della Cannon; Nicholas Galitzine è invece il principe Robert, incastrato in un ruolo che non sente suo e stregato da questa popolana dai capelli corvini e dallo sguardo aperto e libero, verso il futuro; completa il cast una coppia davvero ben assortita, formata da Pierce Brosnan e Minnie Driver, che interpretano il re e la regina, e anche loro hanno un paio di frecce al proprio arco da lanciare verso il bersaglio in nome della modernità!

CenerentolaUna storia senza tempo, anche se aggiornata alla modernità

Cenerentola di Kay Cannon è una svolta davvero innovativa e profonda per la storia che siamo abituati a conoscere, tuttavia si basa comunque sui cardini antichi della storia stessa: il sogno da realizzare. Ella ha sempre e comunque un sogno (quella della Disney cantava “Che un sogno realtà diverrà”), semplicemente in questo caso il sogno non è una vita a palazzo e un matrimonio regale, ma una professione, un lavoro che dia indipendenza, un desiderio per una ragazza moderna.

Forse il punto di maggiore interesse di questo film, una commedia ben diretta e interpretata da tutto il suo cast canterino, è proprio la considerazione che la storia di Cenerentola può essere aggiornata alla contemporaneità senza perdere la propria identità, e questo perché già in partenza la protagonista della storia è una donna ribelle, volitiva, sognatrice e che sogna la libertà. Ovviamente il sogno della protagonista è aggiornato all’oggi, ma questa operazione si può fare, mantenendo il proprio senso, solo sulla base completamente solida del classico che tutti conosciamo. 

Si diffidi dunque da chi dice che finalmente Cenerentola ha una veste nuova e moderna! Il film con protagonista Camila Cabello indossa un abito nuovo, ma resta fedele al suo cuore, quello in cui una giovane donna piena di speranza e sogni trova la strada, tra mille difficoltà, per realizzarsi. 

 
 

Venezia 78, foto: Zendaya, Timothee Chalamet e tutto il cast di Dune sul red carpet

Timothee Chalamet Zendaya
Foto di Luigi de Pompeis © Cinefilos.it

Timothée ChalametRebecca FergusonDave Bautista, Oscar Isaac, ZendayaJosh BrolinJavier Bardem, Sharon Duncan-Brewster, Stellan Skarsgard hanno sfilato sul red carpet di Venezia 78 alla premiere mondiale di Dune. Con loro il regista Denis Villeneuve:

La trama di Dune

Viaggio mitico ed emozionante di un eroe, Dune narra la storia di Paul Atreides, giovane brillante e dotato di talento, nato per andare incontro a un destino più grande della sua immaginazione, che deve raggiungere il più pericoloso pianeta dell’universo per assicurare un futuro alla sua famiglia e al suo popolo. Mentre forze malvagie combattono per l’esclusivo possesso della più preziosa risorsa esistente sul pianeta – una spezia capace di liberare tutte le potenzialità della mente umana – solo chi vincerà le proprie paure riuscirà a sopravvivere.

Il commento del regista

Adattarsi o morire. Questo era il mio mantra durante la lavorazione di Dune. Il deserto ha i suoi modi per riportarti al tuo vero io, e liberarti dalle abitudini marce. Devi evolvere per sopravvivere all’esperienza. La realizzazione di questo film è la risposta a una vecchia chiamata, con radici più profonde di quanto immaginassi. Riguardava il destino, la fede e l’istinto, l’alienazione coloniale e il libero arbitrio. Ho parlato di Frank Herbert come il mio nuovo profeta, e del suo romanzo come la mia Bibbia. La natura era il mio Dio. Il silenzio, il mio Spirito Santo. I venti della realtà spostano le sabbie, scolpiscono nuovi paesaggi, cancellano i punti di riferimento: ho pregato per evitare di perdermi. Grazie a Frank, sono tornato vivo. Di ritorno dall’erg, faccio il gioco della profezia. Dune è stato sognato e approntato per l’esperienza cinematografica. Il grande schermo non è semplicemente un altro format, è il centro del linguaggio cinematografico. La forma originale. Quella che resisterà alla prova del tempo.

 
 

Pianeta rosso: trama, cast e curiosità sul film

Pianeta rosso film

Conquistata la luna, Marte è divenuto il nuovo pianeta che l’uomo aspira a raggiungere. Nel cinema, questo è infatti stato protagonista sin dai primi anni del Novecento di numerose pellicole, tra cui le più recenti sono Mission to Mars, Sopravvissuto – The Martian e perfino la commedia italiana In vacanza su Marte. Tra questi si colloca anche Pianeta rosso, uscito in sala nel 2000 per la regia di Anthony Hoffman. Il film unisce il desiderio di raggiungere e colonizzare Marte con un discorso ambientalista, che vede il pianeta Terra ormai al collasso per via dell’attività umana.

Scritto da Chuck Pfarrer (autore anche di The Jackal) e Jonathan Lemkin (noto come sceneggiatore di L’avvocato del diavolo e Arma letale 4), il film presentava sin da subito diversi elementi di interesse. La realizzazione del film, tuttavia, si è rivelata quantomai complessa, in particolar modo per una serie di tensioni tra membri del cast. Se dunque Pianeta rosso presenta notevoli difetti dal punto di vista dei personaggi e delle dinamiche tra loro, recupera poi con gli effetti speciali, a loro modo efficaci a convincenti nel far immaginare mondi e situazioni lontane.

Affermatosi come un sono flop al box office, con un incasso di appena 33 milioni a fronte di un budget di 80, Pianeta rosso è negli anni diventato un titolo scult, ricercato dagli appassionati del genere desiderosi di vedere qualcosa di tanto bizzarro al punto da essere coinvolgente. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Pianeta rosso: la trama del film

Nell’anno 2057 la Terra è divenuta praticamente inabitabile a causa della sovrappopolazione e dell’inquinamento, che ha iniziato a causare seri problemi a partire dal 2025. Una nuova colonia su Marte potrebbe dunque essere l’unica speranza dell’umanità. Un team di astronauti americani, ciascuno specializzato in un campo diverso, sta effettuando la prima spedizione con equipaggio sul pianeta rosso. Il gruppo è composto da Robby GallagherTed SantenKate BowmanQuinn Burchenal e altri ancora. Questi, si trovano ben presto a dover lottare per superare le differenze di personalità, background e ideologie per il bene generale della missione.

Quando gli strumenti a loro disposizione subiscono però alcuni danni potenzialmente letali, l’equipaggio deve dipendere l’uno dall’altro per sopravvivere sulla superficie ostile di Marte. I loro dubbi, paure e domande su Dio, il destino dell’uomo e la natura dell’universo diventano elementi determinanti nei loro destini. In questo ambiente a loro sconosciuto devono trovarsi faccia a faccia con i loro sé più umani, scoprendo con orrore di non essere soli. Il pianeta non è infatti disabitato come pensavano, ma anzi qualcosa di sconosciuto non fa che avvicinarsi a loro, con intenzioni imprevedibili.

Pianeta rosso cast

Pianeta rosso: il cast del film

Protagonista, nei panni dell’ingegnere Robby Gallagher, è l’attore Val Kilmer. Popolarissimo negli anni Ottanta e Novanta per film come Top Gun, The Doors e Heat – La sfida, egli accettò il ruolo in Pianeta rosso poiché affascinato dall’idea di trovarsi su un set del genere. Kilmer raccontò poi di aver trovato straordinarie le scenografie e le tecnologie utilizzate per il film, ricordando il set come un’esperienza molto istruttiva. Tuttavia, durante questo vi sono stati anche non pochi problemi tra lui e l’attore Tom Sizemore, interprete del dottor Quinn Burchenal. I due si scontrarono ripetutamente, arrivando anche a non presentarsi mai insieme sul set.

L’attrice Carrie-Anne Moss, celebre per aver interpretato Trinity nella trilogia di Matrix, ricopre qui il ruolo di Kate Bowman, la comandante della spedizione su Marte. Nonostante tale ruolo, il suo è l’unico personaggio a non mettere mai piede sul pianeta rosso. Benjamin Bratt, attore noto per il ruolo di Ray Curtis in Law & Order – I due volti della giustizia, ricopre qui la parte del pilota Ted Santen. Simon Baker, invece, è il dottor Chip Pettengill. Egli è principalmente ricordato per i suoi ruoli da protagonista nelle serie The Guardian e The Mentalist. Nel film si ritrova poi anche il celebre attore Terence Stamp, recentemente visto in film come Yes Man e Big Eyes, qui nel ruolo del dottor Bud Chantilas.

Pianeta rosso: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire del film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Pianeta rosso è infatti disponibile nei cataloghi di Google Play, Apple iTunes, Tim Vision e Amazon Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. È bene notare che in caso di noleggio si avrà soltanto un dato limite temporale entro cui guardare il titolo. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di venerdì 3 settembre alle ore 23:15 sul canale Iris.

Fonte: IMDb

 
 

The Score: trama, cast e curiosità sul film con Marlon Brando

The Score film

Gli attori Marlon Brando e Robert De Niro sono stati i primi nella storia del cinema ad aver vinto un Oscar per lo stesso personaggio, quello di Don Vito Corleone, interpretato rispettivamente in Il padrino e Il padrino – Parte II. Fino al 2001, però, i due grandi interpreti, tra i migliori delle loro rispettive generazioni, non hanno mai avuto modo di condividere il grande schermo con un film che li riunisse. In quell’anno l’occasione si è infine presentata grazie a The Score, thriller d’azione diretto da Frank Oz (noto ai più per essere stato l’animatore e la voce di Yoda in Star Wars).

Pur con i suoi problemi produttivi, il film è riuscito ad affermarsi come un titolo particolarmente apprezzato dalla critica, che ne ha lodato l’azione, i personaggi e l’aderenza al suo genere di riferimento. The Score è infatti un puro heist movie, con due generazioni di ladri pronti a mettersi reciprocamente alla prova per dar vita ad un colpo tanto complesso quanto ricco. Ancora oggi, il film di Oz è indicato come uno dei titoli da non lasciarsi sfuggire se si è amanti di questa tipologia di racconti ricchi di tensione.

Al di là di ciò, a renderlo un film da non perdere vi è il suo contenere diversi celebri attori, oltre a Brando e De Niro, che permettono al film di dotarsi di interpretazioni straordinarie. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

The Score: la trama del film

Protagonista del film è Nick Wells, specialista di furti con scasso che dopo anni di onorata carriera ha deciso di ritirarsi e condurre una vita più onesta. Sua unica attività è infatti ora la gestione del suo jazz club a Montréal, nel Québec. Ad averlo spinto a rinunciare alla crimilità, in realtà, vi è il forte amore che egli prova per Diane, assistente di volo sempre in viaggio, che gli ha promesso di sposarlo a patto che la smetterà di mettersi nei guai. Senza grossi problemi Nick è dunque riuscito a resistere ad ogni tentazione e offerta, sino a quando non gliene viene fatta una che non può rifiutare.

Max Baron, suo vecchio complice, gli propone infatti di rubare uno scettro francese del 1661 dal valore inestimabile, custodito nella dogana di Montréal. Ad aiutarli nel colpo vi è Jack Teller, un giovane ladro di talento con diversi colpi particolarmente astuti alle spalle. Per portare a termine il colpo, Nick e Jack hanno bisogno l’uno dell’altro, ma tra i due si instaura da subito una forte inimicizia. A spingere l’anziano ladro ad accettare vi è la possibilità, con il ricavato del colpo, di estinguere una pesante ipoteca che grava sul suo locale. Nel lasciarsi coinvolgere, Nick sa bene di tradire la sua Diane, come anche che non potrà fidarsi di nessuno.

The Score cast

The Score: il cast del film

Ad interpretare il protagonista, il ladro Nick Wells, vi è l’attore premio Oscar Robert De Niro, mentre il suo vecchio complice Max Baron è interpretato da Marlon Brando. Quest’ultimo non rese facile la vita sul set a nessuno. De Niro era spesso vittima di scherzi durante le riprese, mentre il regista si trovò a doversi confrontare con una continua indisponenza di Brando nei suoi confronti. Non riuscendo ad andare d’accordo, fu lo stesso De Niro a dover fare da intermediario tra loro in più occasioni. Brando era poi solito girare nudo sul set lamentandosi del caldo, mentre nella sua ultima scena si rifiutò di sorridere come previsto. Il sorriso venne dunque aggiunto digitalmente in fase di post-produzione.

The Score, però, non è noto solo come l’unico film che vede confrontarsi De Niro e Brando, ma anche per essere l’ultimo lungometraggio a cui Brando ha partecipato prima della scomparsa avvenuta nel 2004. Nel ruolo del giovane ladro Jack Teller si ritrova invece Edward Norton, il quale ha raccontato di aver accettato unicamente per poter vedere il suo nome accanto a quello dei due celebri premi Oscar sul poster. Per lui recitare in The Score si è trattato della terza volta, dopo Schegge di paura Fight Club, in cui dà vita ad un personaggio con personalità multiple. Norton, in seguito, tornerà a recitare insieme a De Niro in Stone. L’attrice candidata all’Oscar Angela Bassett interpreta invece Diane, la compagna di Nick.

The Score: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire del film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. The Score è infatti disponibile nei cataloghi di Infinity, Tim Vision, Amazon Prime Video e Now. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. È bene notare che in caso di noleggio si avrà soltanto un dato limite temporale entro cui guardare il titolo. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di venerdì 3 settembre alle ore 21:15 sul canale Premium Cinema.

Fonte: IMDb

 
 

Venezia 78: intervista ai protagonisti de Il Collezionista di Carte

Ecco la nostra intervista a Paul Schrader, Oscar Isaac, Tiffany Haddish e Tye Sheridan, regista e protagonisti de Il Collezionista di Carte, presentato in Concorso a Venezia 78 e in sala dal 3 settembre.

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Il collezionista di carte, scritto e diretto da Paul Schrader con Oscar Isaac, Tye Sheridan, Tiffany Haddish e Willem Dafoe.

La trama de Il collezionista di carte

Dei fantasmi del passato non ci si libera così facilmente. Prodotto da Martin Scorsese e in concorso al Festival di Venezia, il nuovo film di Paul Schrader vede Oscar Isaac nel ruolo di William Tell, un ex militare che vive come giocatore d’azzardo professionista e attira l’interesse di una misteriosa finanziatrice.

La vita ordinaria di Tell viene però sconvolta dall’incontro con Kirk (Tye Sheridan), un giovane in cerca di vendetta contro un nemico comune.

 
 

Venezia 78: intervista ad Alessandro Borghi e ai protagonisti di Mondocane

Ecco la nostra intervista ad Alessandro Borghi con gli esordienti Dennis Protopapa e Giuliano Soprano, e al regista Alessandro Celli con la protagonista femminile Barbara Ronchi. MONDOCANE è stato presentato alla SIC – Settimana della Critica 36 nel corso di Venezia 78.

MONDOCANE è una produzione Groenlandia e Minerva Pictures con Rai Cinema, prodotto da Matteo Rovere, coprodotto da Santo Versace – Gianluca Curti.

Nel cast Dennis Protopapa, Giuliano Soprano, Alessandro Borghi, Barbara Ronchi, Ludovica Nasti, Federica TorchettiJosafat Vagni, Francesco Simon.

Il film è nelle sale dal 3 settembre distribuito da 01 Distribution.

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Jodie Comer confermata nel cast di Kitbag di Ridley Scott

Jodie Comer killing eve

Jodie Comer entra a far parte del cast di Kitbag, il prossimo film di Ridley Scott che batterà il ciak all’inizio del prossimo anno. L’attrice di Killing Eve interpreterà Giuseppina, la moglie dell’imperatore Napoleone, al fianco di Joaquin Phoenix che sarà il protagonista.

Kitbag si concentrerà sulle origini di Napoleone e sul suo rapporto instabile con sua moglie Giuseppina. Condusse campagne militari durante le guerre rivoluzionarie francesi e fu imperatore della Francia dal 1804 al 1814, guidando il paese in una serie di battaglie prima di essere sconfitto a Waterloo. Fu esiliato prima all’isola d’Elba e poi nell’isola di Sant’Elena, dove morì nel 1821 all’età di 51 anni.

Jodie Comer sarà anche la protagonista di The Last Duel, sempre di Scott, che sarà presentato a Venezia 78, un altro dramma storico ambientato nella Francia del 14° secolo, in cui appare al fianco di Matt Damon (“Stillwater”), Ben Affleck (“Argo”) e Adam Driver (“Storia di matrimonio”).

“Ho colto al volo l’opportunità di lavorare di nuovo con Ridley e il suo team e l’idea di lavorare con Joaquin, che è una persona che ammiro enormemente”, ha detto Comer in un’intervista con Variety su The Last Duel. “E penso solo di avere questa opportunità – sono così entusiasta di approfondire quel mondo.”

Comer ha detto che non ha ancora iniziato a prepararsi per il ruolo dell’amata Giuseppina di Napoleone, che dovrebbe cominciare all’inizio dell’anno prossimo, perché è ora concentrata sulla quarta e ultima stagione di Killing Eve al fianco di Sandra Oh.

 
 

GDA 2021: tornano gli incontri Miu Miu Women’s Tales

Miu Miu Women’s Tales

Tornano alle Giornate degli Autori gli incontri di Miu Miu Women’s Tales con un programma che, accanto alla proiezione nel Casinò di Venezia di due cortometraggi firmati da registe, organizza tre conversazioni con alcune delle più interessanti attrici, performer e filmmaker di oggi, chiamate a celebrare la femminilità nel XXI secolo. Le attività del progetto, giunto al suo decimo anno di attività, raccolgono le voci di professioniste dai background diversi, unite dalla curiosità e dall’entusiasmo di portare al Lido testimonianze sul lavoro, la creatività e il talento al femminile.

Le due registe che quest’anno presenteranno i corti #22 e #23 sono Isabel Sandoval e Kaouther Ben Hania. I corti verranno proiettati in apertura del film in concorso ufficiale delle Giornate degli Autori Madeleine Collins di Antoine Barraud, in Sala Perla sabato 4 settembre alle 16.45. Per assistere all’incontro tra le due registe, l’appuntamento è domenica 5 settembre alle 10.00 presso lo Spazio della Regione del Veneto all’Hotel Excelsior. 

Isabel Sandoval, che nel 2019 aveva presentato in concorso ufficiale alle Giornate il suo intimo esordio alla regia, Lingua Franca, candidato al John Cassavetes Award, porta sullo schermo della Sala Perla #21 SHANGRI-LA,  un racconto ambientato durante la Grande Depressione che ci accompagna in un viaggio sensuale e malinconico nelle fantasie di una bracciante filippina di seconda generazione. Dopo il successo di The man who sold his skin, presentato a Orizzonti durante Venezia 77 e primo film Tunisino candidato all’Oscar, Kaouther Ben Hania torna al Lido con #22 I AND THE STUPID BOY, cortometraggio che gioca con gli equilibri di potere tra uomo e donna, la sessualità e la vergogna, una storia  graffiante e profondamente femminista.

Il pomeriggio del 5 settembre, all’Italian Pavillion (Hotel Excelsior), sarà la volta di Ciara Bravo e Patricia Allison. La statunitense Ciara Bravo, apparsa in serie televisive come Big Time Rush e Red Band Society, versione americana di Braccialetti rossi, dialogherà con Patricia Allison, attrice britannica che ricorderete per il ruolo di Ola Nyman nella hit-series Netflix Sex Education. Appuntamento alle 15.00 all’Hotel Excelsior presso l’Italian Pavilion.

La terza e ultima conversazione, sarà lunedì 6 settembre alle ore 11.00, nuovamente presso lo Spazio della Regione del Veneto, vedrà protagoniste KiKi Layne e Sarah Gadon. Classe 1991, KiKi Layne ha già all’attivo ruoli in film del calibro di The Old Guard e If Beale Street Could Talk, per il quale ha ricevuto il Black Reel Award come miglior attrice. Acclamata per i suoi ruoli nei film di David Cronenberg A Dangerous Method, Cosmopolis e Maps to the Stars, Sarah Gadon porterà al Lido la sua esperienza sui set di altre grandi produzioni come Enemy di Denis Villeneuve e Dracula Untold.

Tutti gli incontri saranno moderati dalla giornalista britannica Penny Martin, caporedattore della rivista femminile “The Gentlewoman”.