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Cooke, Ziche, Johnson e Come VIte Distanti in mostra: “ARF! presenta: QUALCOS’ALTRO!”

QUALCOS’ALTRO

Dopo l’annullamento di ARF! il Festival del Fumetto di Roma – a causa dell’emergenza Coronavirus – rimandando la sesta edizione a maggio 2021, gli organizzatori (definiti da sempre ARFers) tornano al Mattatoio, il Museo d’arte contemporanea di Testaccio, per presentare da venerdì 20 novembre a domenica 22 QUALCOS’ALTRO, un intero weekend di mostre dedicate al fumetto, concepite come esperienza totalizzante e immersiva.

Una grande esposizione, allestita nel Padiglione 9B, con le tavole originali di Darwyn Cooke – uno dei veri innovatori del medium fumetto – mostrate per la prima volta assoluta in Italia, le copertine di Dave Johnson, il poliedrico artista contemporaneo di comic book, asceso alla fama internazionale grazie a un capolavoro come Superman: Red Son, le riflessioni e avventure/disavventure dei personaggi di Silvia Ziche e le tavole degli oltre 80 autori del libro COme Vite Distanti.

Silvia Ziche, che illustra il manifesto dell’esposizione, è senza ombra di dubbio una delle più affermate fumettiste italiane. Autrice Disney sin dal 1991, una firma costante del settimanale Topolino, ha creato storie a fumetti e vignette satiriche anche per LinusSmemoranda, Comix e Cuore.

Pubblica i suoi lavori con i più importanti editori italiani tra i quali Einaudi, Rizzoli, Mondadori, Feltrinelli Comics e Sergio Bonelli Editore che l’hanno portata e tante prestigiose collaborazioni che includono Vincenzo Cerami e Luciana Littizzetto. E’ però per il settimanale Donna Moderna che crea Lucrezia, probabilmente il suo personaggio più celebre, considerato suo alter-ego, di cui, dal 2006 ogni settimana, racconta le riflessioni, le avventure/disavventure, le crisi sentimentali.  E proprio con Lucrezia, Silvia Ziche oltrepassa il costume e la satira, toccando, attraverso libri come E noi dove eravamo? o L’allegra vita delle quote rosa tematiche tanto femminili quanto femministe: la lotta delle donne per l’emancipazione e la libertà, l’eradicazione del concetto stesso di patriarcato impresso nel nostro retaggio culturale. Un “attivismo disegnato” che non utilizza slogan, ma le matite, lo humour, l’acume e la sensibilità della pluripremiata autrice veneta.

Darwyn Cooke l’autore canadese, prematuramente scomparso, è stato uno dei veri innovatori del medium fumetto, grazie al suo inconfondibile stile retrò che ha rielaborato in chiave moderna gli stilemi del noir e del fumetto supereroistico degli anni ’40, ’50 e ‘60. La mostra delle sue tavole originali a Roma, esposte per la prima volta assoluta in Italia, ripercorre tutto il suo percorso artistico, da BatmanCatwoman e tutte le leggende della DC Comics (The New Frontier) fino a The Spirit e i mutanti della Marvel, includendo momenti più adulti come il Parker dello scrittore Richard Stark o i Minutemen tratti dal Watchmen di Alan Moore.

L’opera di Darwyn Cooke (1962-2016), vincitore di tredici Eisner Awards, otto Harvey Awards e cinque Joe Schuster Awards, prosegue idealmente quel filo tematico inaugurato da ARF! nel 2019 con la mostra di Frank Quitely, cioè la ricerca di una personalissima cifra stilistica “autoriale” applicata alle grandi icone POP del fumetto mainstream nordamericano: «Se c’è stata una costante nella carriera di Darwyn Cooke è stata la coerenza nel restare sempre lontano dalle mode. Non le ha mai inseguite, proprio come fanno gli innovatori, ma non le ha mai nemmeno dettate, perché è stato un disegnatore e un autore letteralmente inimitabile» (Fumettologica).

Dave Johnson, classe 1965, è uno dei più poliedrici artisti contemporanei di comic book (scrittore, disegnatore, colorista, inchiostratore, letterista, designer) che collabora regolarmente con Marvel, DC Comics e Dark Horse, asceso alla fama internazionale grazie a un capolavoro come Superman: Red Son di Mark Millar. La mostra al Mattatoio celebra quella specifica parte del suo lavoro per cui è stato consacrato nel mondo: la sua attività da copertinista. Capaci di raccontare ed evocare interi mondi, di definire la linea editoriale stessa delle collane in cui vengono pubblicate, le straordinarie copertine di Johnson – grazie al proprio segno riconoscibilissimo e all’impressionante senso grafico nella gestione di equilibri e spazi – attraversano senza soluzione di continuità personaggi e generi: BatmanSupermanHellboyLuciferDeadpool100 BulletsHarley Quinn e tanti altri, esposti con studi preparatori e illustrazioni inedite, mai viste prima in Europa.

Infine, la mostra dedicata al libro COme Vite Distanti, ideato e prodotto da ARF! in collaborazione con PressUP durante il lockdown della scorsa primavera, i cui 62.385 euro raccolti grazie alla sua vendita on-line sono stati interamente donati all’INMI Lazzaro Spallanzani di Roma per l’emergenza Covid e la ricerca. Introdotta dalla penna di Alessandro Bariccola mostra presenta tutte le tavole del volume con oltre 80 dei maggiori autori del panorama nazionale tra i quali Milo ManaraGipiZerocalcareManuele FiorFumettibruttiGiuseppe PalumboSioSara PichelliZuzuMirka Andolfo e Paolo Bacilieri, coinvolti “coralmente” in un’unica storia, per quella che è stata unanimemente riconosciuta da lettori e critica come l’espressione più alta di coesione e generosità di un’intera categoria professionale italiana.

ARF! presenta: QUALCOS’ALTRO! è un intero weekend di mostre dedicate al Fumetto, concepite come esperienza totalizzante e immersiva, nel cui bookshop i visitatori potranno trovare tutti i titoli degli autori esposti, un catalogo esclusivo (acquistabile solo ed esclusivamente durante i tre giorni dell’evento) e una specialissima tiratura di COme Vite Distantifresco vincitore del Premio Boscarato 2020 assegnato dal Treviso Comic Book Festival.

“ARF! presenta Qualcos’altro” è promosso da Roma Capitale – Assessorato alla Crescita Culturale e Azienda Speciale Palaexpo, con il sostegno della Regione Lazio; ARF! e Comicon fanno parte dell’Associazione nazionale RIFF – Rete Italiana Festival del Fumetto.

qualcos'altro

La rassegna fa parte di Romarama, il programma di eventi culturali di Roma Capitale.

ARF! presenta: QUALCOS’ALTRO!

Mattatoio – Padiglione 9B, piazza Orazio Giustiniani n. 4, Roma.

Orario: venerdì, sabato e domenica dalle 10:00 alle 20:00 (ultimo ingresso 19:30)

Ingresso: € 10,00, acquistabile SOLO on-line https://www.go2.it/evento/arf_presenta:_qualcos_altro/4497

Per informazioni: www.arfestival.it + [email protected]

 
 

Amy Adams e Glenn Close da Oscar nel trailer di Hillbilly Elegy

Netflix ha rivelato il trailer del prossimo film di Ron Howard, Hillbilly Elegy, un adattamento del libro di memorie dell’autore J.D. Vance. Il libro è uscito nel 2016, e si concentra sulle esperienze e sulla storia della crescita di Vance a Middletown, Ohio. Vance ha raccontato la lotta della sua famiglia contro la povertà e lo sfruttamento. Per portare in vita questa complessa storia di famiglia, Howard si è affidato ad alcune delle più grandi interpreti contemporanee, Glenn Close e Amy Adams.

Il trailer di Hillbilly Elegy, pubblicato da Netflix, racconta dei personaggi di Glenn Close e Amy Adams, madre e figlia, che si scontrano per crescere la loro famiglia multi-generazionale anche se il film è raccontato dalla prospettiva di Vance (interpretato da Gabriel Basso). Ex marine americano e studente di legge di Yale, Vance è costretto a tornare a casa per affrontare una crisi familiare.

 
 

Nicolas Cage era la prima scelta per interpretare il Dottor Destino

Prima di scegliere Julian McMahon per il ruolo, i produttori di I Fantastici Quattro avevano pensato a Nicolas Cage per interpretare il classico cattivo Marvel, dottor Destino. Distribuito nel 2005, il film ha visto Ioan Gruffudd nei panni di Reed Richards, Jessica Alba nei panni di Sue Storm, Chris Evans, prima che diventasse Captain America, nei panni di Johnny Storm e Michael Chiklis in quelli di Ben Grimm. Diretto da Tim Story, il film era una storia di origine per il team di supereroi e li ha visti affrontare il Dr. Destino di McMahon. Il film non ha avuto successo di critica, ma è stato un successo al botteghino e ha generato un sequel, I Fantastici Quattro e Silver Surfer.

McMahon ha interpretato una versione abbastanza naif del classico cattivo della Marvel, ma al netto della sceneggiatura molto debole, ha dato senso al personaggio. Il problema era che la scrittura e la trama hanno portato a un terzo atto che non ha entusiasmato molto e, nonostante sia sopravvissuto agli eventi del film, non è tornato per il sequel del 2007. Toby Kebbel ha interpretato il personaggio nel riavvio del 2015, ma ha avuto a che fare con uno script ancora peggiore, con il film che è stato un vero disastro (senza star qui ad indagarne le cause).

Il concept artist Ryan Unicomb, che sta anche producendo un documentario sul film cancellato di George Miller dedicato alla Justice League, ha recentemente rivelato su Instagram che McMahon non è stata la prima scelta per interpretare il personaggio nel 2005. Secondo Unicomb, Nicolas Cage è stato contattato per interpretare il personaggio, ai tempi in cui sarebbe stato una versione molto diversa, con braccia biomeccaniche senza pelle e un viso ispirato al trucco di scena di Marilyn Manson. Chiaramente, Cage non ha accettato il ruolo, e il resto è storia. Ecco cosa ha dichiarato Unicomb:

Prima che Julian McMahon accettasse il ruolo, Nicholas Cage era stato scelto come per interpretare il Dottor Destino nel film dei Fantastici Quattro. Il team di produzione ha deciso di avvicinarsi a Cage dopo che un concept artist aveva usato le sembianze del cantante Marilyn Manson per alcuni dei loro lavori. A quel tempo, il progetto era notevolmente più oscuro e l’aspetto di Destino era avviato su un binario del film vietato. Questo ovviamente non ha mai funzionato, ma comunque era un approccio interessante.

 
 

Joaquin Phoenix sarà Napoleone per Ridley Scott in Kitbag

Joaquin Phoenix
Joaquin Phoenix Venezia 76 - Foto di Luigi De Pompeis - © Cinefilos.it

Joaquin Phoenix interpreterà Napoleone Bonaparte in Kitbag, il prossimo film biografico di Ridley Scott sull’imperatore francese del XIX secolo.

Kitbag si concentrerà sulle origini di Napoleone e sul suo rapporto instabile con sua moglie Giuseppina. Condusse campagne militari durante le guerre rivoluzionarie francesi e fu imperatore della Francia dal 1804 al 1814, guidando il paese in una serie di battaglie prima di essere sconfitto a Waterloo. Fu esiliato prima all’isola d’Elba e poi nell’isola di Sant’Elena, dove morì nel 1821 all’età di 51 anni.

Il titolo del film deriva dal detto “C’è la staffa di un generale nascosta nella valigia di ogni soldato”, stando a quanto riporta Deadline, che per primo ha dato la notizia. Kitbag è nelle prime fasi di pianificazione e sarà girato nei 20th Century Studios della Disney. Il progetto sarà diretto e prodotto da Scott attraverso la sua società di produzione Scott Free con Kevin Walsh produttore. Scott ha contattato lo sceneggiatore David Scarpa per scrivere la sceneggiatura. Scarpa e Scott hanno già collaborato al thriller poliziesco del 2017 Tutti i soldi del mondo, reso tristemente noto dalla cancellazione di Kevin Spacey dal film, a seguito delle accuse di molestie.

Ridley Scott ha da poco completato la produzione di The Last Duel, con Matt Damon, Adam Driver, Jodie Comer e Ben Affleck, e inizierà la produzione in Italia a marzo di Gucci, che vedrà Lady Gaga nei panni di Patrizia Reggiani al fianco di Robert. De Niro, Al Pacino, Adam Driver e Jared Leto.

 
 

Gal Gadot difende la “sua” cover di Image di John Lennon

All’inizio del lockdown, il 18 marzo, Gal Gadot ha pubblicato sul suo account Instagram una specie di video challenge in cui lei, insieme a molti altri vip, cantavano tutti insieme Image di John Lennon. Sebbene fosse un gesto chiaramente innocuo e volto a portare un po’ di bellezza e conforto in un mondo sull’orlo del baratro, l’attrice si è comunque trovata a doversi difendere da chi la accusava di aver compiuto un gesto inutile, di fronte alla sofferenza del mondo.

Nel video compaiono moltissimi amici e colleghi di Gadot, da Jimmy Fallon, Kristen Wiig a Natalie Portman, e ora, parlando con Vanity Fair, Gal Gadot ha difeso il video e le motivazioni dietro di esso:

<<A volte, sai, provi a fare una buona azione e non è solo la giusta buona azione. Non avevo altro che buone intenzioni e le mie motivazioni venivano dai migliori propositi. Ho iniziato con alcuni amici e poi ho parlato con Kristen [Wiig]. Kristen è il sindaco di Hollywood. Tutti la amano e ha portato un sacco di persone nel video. Ma sì, l’ho iniziato io, e posso solo dire che volevo fare qualcosa di buono e puro.>>

L’attrice è protagonista in questi giorni della cover di Vanity Fair, dove tra le altre cose parla anche del suo prossimo Wonder Woman 1984, che ha subito parecchi rinvii a causa della pandemia.

KIKO Milano Wonder Woman Collection: la collezione limited in attesa dell’80esimo anniversario

Wonder Woman 1984 uscirà il 25 Dicembre 2020 in America e il 14 Gennaio 2021 in Italia. Il film è stato definito dal produttore Charles Roven un sequel “inusuale“, che poterà in scena lo stesso personaggio grazie al lavoro dello stesso team creativo e che seguirà gli eventi del precedente capitolo, ma che i fan non dovrebbero aspettarsi un seguito tradizionale definendolo “la prossima iterazione della supereroina”.

L’ordine cronologico del personaggio di Diana Prince è stato già rimescolato, essendo stata introdotta nell’era contemporanea di Batman v Superman: Dawn of Justice per poi tornare al vecchio secolo con Wonder Woman. Il sequel vedrà ancora Gal Gadot nei panni di Diana Prince opposta a Kristen Wiig, scelta per interpretare la villain Cheetah. Nel cast figureranno anche Chris Pine (volto del redivivo Steve Trevor) e Pedro Pascal (nei panni di Maxwell Lord).

 
 

Soul: nuovo trailer per il film di apertura della Festa del Cinema di Roma 2020

Arriverà il 25 dicembre 2020 su Disney+ il nuovo lungometraggio d’animazione Disney e Pixar Soul. Il film diretto da Pete Docter e prodotto da Dana Murray accompagnerà il pubblico in un viaggio inaspettato dalle strade di New York all’immensità di regni cosmici mai visti prima e nell’immaginario “You Seminar”, un luogo fantastico in cui tutti scoprono la propria personalità e unicità!

Nella versione originale del film, il cast di voci comprende Jamie Foxx, che presta la voce a Joe Gardner, insegnante di musica di scuola media la cui vera passione è suonare il jazz, e Tina Fey che interpreta 22, un’anima ancora in formazione che per uno strano scherzo del destino incontra Joe quando quest’ultimo si ritrova accidentalmente allo “You Seminar”. Insieme, i due cercheranno di trovare un modo per far tornare Joe sulla Terra, scoprendo davvero cosa significhi avere una personalità e un’anima.

Il musicista rinomato in tutto il mondo Jon Batiste scriverà alcune composizioni jazz originali per il film e i vincitori dell’Oscar® Trent Reznor e Atticus Ross (The Social Network) della band Nine Inch Nails scriveranno una colonna sonora originale che oscillerà tra il mondo reale e quello delle anime.

 
 

Jurassic World: Dominion proseguirà la sotto-trama romantica del primo film

jurassic world

Jurassic World: Dominion potrebbe fare giustizia e regalare al dottor Alan Grant la conclusione degno del suo arco narrativo, in merito alla sottot-trama romantica che abbiamo visto svilupparsi in Jurassic Park.

Mentre Il Regno Distrutto non ha dato molto spazio al cameo di Jeff Goldblum, questo terzo film vedrà il cast originale comparire in vesti importanti, con Laura Dern e Sam Neill che si uniscono al cast e tornano ad interpretare Alan Grant e Ellie Sattler, insieme a Ian Malcom.

Oltre ad avere dei ruoli principali, i protagonisti del film originale avranno finalmente una conclusione degna della loro storia romantica che nel primo film era accennata. Questa storia potrebbe rendere giustizia al personaggio di Alan Grant e al suo ritorno nel finale di Jurassic Park III.

Jurassic World: Dominion vedrà sia Chris Pratt che Bryce Dallas Howard tornare nei loro ruoli. Insieme a loro, ritroveremo anche Justice Smith, Daniella Pineda, Jake Johnson e Omar SyLaura Dern e Sam Neill riprenderanno rispettivamente i ruoli che avevano in Jurassic Park, rispettivamente la Dr. Ellie Sattler e il Dr. Alan Grant. I personaggi sono stati visti per l’ultima volta nel Jurassic Park 3 del 2001. Un altro eroe originale, Ian Malcolm, interpretato da Jeff Goldblum, ha firmato per tornare in Jurassic World 3. Goldblum è stato visto l’ultima volta in Jurassic World: Il Regno Distrutto.

 
 

Don’t Look Up: DiCaprio, Streep, Lawrence e Chalamet per Adam McKay

Leonardo DiCaprio, Meryl Streep e Timothee Chalamet si uniranno a Jennifer Lawrence nel cast stellare di Don’t Look Up, una nuova commedia Netflix di Adam McKay. Nel cast saranno anche Jonah Hill e Himesh Patel, insieme ad Ariana Grande, Kid Cudi e Matthew Perry. Come annunciato in precedenza, Cate Blanchett e Rob Morgan fanno parte del cast.

McKay scriverà e dirigerà Don’t Look Up, che segue due astronomi di basso livello che intraprendono un tour mediatico per avvertire l’umanità di un imminente asteroide che potrebbe distruggere il pianeta. Lawrence e DiCaprio dovrebbero interpretare i due astronomi, ma Netflix non lo conferma. Le riprese del film dovrebbero iniziare prima della fine dell’anno.

DiCaprio reciterà a breve anche nell’adattamento di Martin Scorsese, Killers of the Flower Moon. Il prossimo film di Meryl Streep è un altro film Netflix, The Prom di Ryan Murphy, insieme alla commedia HBO Max di Steven Soderbergh Let Them All Talk. Chalamet, che in precedenza aveva già recitato con Streep nel remake di Piccole donne di Greta Gerwig, sarà protagonista di Dune, The French Dispatch e il biopic su Bob Dylan di James Mangold Going Electric. Patel, che ha visto il suo successo esplodere con la commedia romantica musicale della Universal Yesterday, è apparso di recente in Tenet di Christopher Nolan.

Il film più recente di McKay, Vice, un pungente film biografico sull’ex vicepresidente Dick Cheney, è stato nominato per otto Oscar, incluso quello per il miglior film. McKay ha vinto un Academy Award per La Grande Scommessa del 2015, aggiudicandosi il premio per la sceneggiatura adattata.

Fonte: Variety

 
 

Sette anime: trama e cast del film con Will Smith

Sette anime film

Dopo il successo del suo primo film americano, La ricerca della felicità, il regista italiano Gabriele Muccino realizza un nuovo lungometraggio originale basato sulla sceneggiatura di Grant Nieporte e intitolato Sette anime. Per realizzarlo si avvale nuovamente della presenza di Will Smith, con il quale aveva già collaborato per il precedente titolo. Uscito in sala nel 2008, il film si è affermato un grande successo per la sua vicenda struggente, all’interno della quale si ritrova non solo una passionale storia d’amore, ma anche tematiche come la donazione di organi e il senso di colpa umano. Tutti elementi che hanno permesso a Muccino di riaffermare le proprie doti anche al di fuori del panorama italiano.

Prima delle sua uscita il film è a lungo stato tenuto avvolto dal mistero. Nessun dettaglio è infatti stato rilasciato circa la trama, e il solo titolo di per sé era fonte di grande curiosità da parte dei fan. In molti hanno sottolineato come il titolo (in originale Seven Pounds), potesse essere un riferimento all’opera Il mercante di Venezia di William Shakespeare, dove «a pound of flesh» (una libra di carne umana) per saldare il credito dovutogli. Tale riferimento è stato poi confermato dal regista e dai produttori, affermando che molta della storia del film proviene proprio da quel celebre concetto.

Al momento dell’uscita in sala il film si è poi affermato come un grande successo di pubblico, ed a fronte di un budget di circa 54 milioni di dollari è arrivato ad incassarne oltre 168 in tutto il mondo. Sette anime non ha ripetuto le grandi cifre ottenute dal precedente film di Muccino e Smith, ma si è comunque affermato come un ottimo risultato a livello internazionale. Non particolarmente positivi sono però stati i pareri della critica, che hanno sottolineato le diverse ingenuità del film. Messe da parte queste, però, il film ha affascinato proprio per le grandi emozioni messe in gioco, e ancora oggi non manca di attrarre i tanti fan del celebre attore statunitense.

Sette anime: la trama del film

Protagonista del film è Tim Thomas, brillante ingegnere aerospaziale la cui vita viene improvvisamente cambiata per sempre da un tragico evento. Per via di una distrazione al volante, infatti, l’uomo causa un tragico incidente stradale nel quale perdono la vita sette persone, tra cui sua moglie Sarah. Ad un anno di distanza dall’accaduto, Tim è un uomo completamente distrutto. La sua vita non è più come prima, ed egli è alla ricerca di un nuovo scopo. Licenziatosi dal suo lavoro, trova occasione di redenzione nella possibilità di aiutare tante persone quante quelle che ha involontariamente ucciso. È così che inizia a donare parti di sé, dei suoi organi, a bisognosi che senza un trapianto rischierebbero di non sopravvivere.

Dopo le prime cinque donazioni, Tim è ora alla ricerca di due persone meritevoli a cui donare le parti più importanti di sé. Individua queste in Ezra Turner, che lavora presso un call center, ed Emily Posa, una giovane artigiana che stampa biglietti d’auguri. Il primo è non vedente, e a lui Tim decide di donare le sue cornee. La seconda, Emily, vive invece una difficile esistenza a causa di una malformazione cardiaca, ed ha bisogno quanto prima di un trapianto di cuore. A lei Tim sceglie di donare questa parte di sé. Le cose si fanno però per lui più complicate nel momento in cui inizia a passare diverso tempo con lei, finendo con l’innamorarsene. Il tempo a disposizione per Emily non è però molto, e Tim sarà costretto a prendere una dolorosa decisione.

Sette anime cast

Sette anime: il cast del film

Come anticipato, ad interpretare il ruolo del protagonista è l’attore Will Smith. Venuto a conoscenza del progetto, egli si dichiarò da subito attratto dal personaggio di Tim Thomas, specialmente perché questo era diverso da qualunque altro ruolo precedentemente interpretato. Una volta ottenuta la parte, l’attore iniziò subito a lavorare sul carattere di questo, costruendolo come un uomo introverso e silenzioso. Smith raccontò anche di quanto sia stato difficile gestire un personaggio con un carico emotivo così forte. Per dar vita a questo, egli si è inoltre trovato a dover girare anche le sue prime scene di sesso. Particolarmente nervoso a riguardo, Smith ha raccontato di aver portato con sé sua moglie, Jada Pinkett Smith, sul set, così da sentirsi più tranquillo.

Ad interpretare la protagonista femminile Emily Posa, invece, è l’attrice Rosario Dawson. Questa aveva già lavorato con Smith in Men in Black II, e si era fatta notare anche grazie ai titoli Sin City e Grindhouse – A prova di morte. Del film, la sua è stata l’interpretazione più apprezzata dalla critica, la quale ha descritto la sua performance come particolarmente amabile. Il candidato all’Oscar Woody Harrelson interpreta invece il non vedente Ezra, un ruolo tanto delicato quanto affascinante. Nel film si ritrovano poi anche Michael Ealy, nel ruolo di Ben Thomas, fratello di Tim, e l’attrice Octavia Spencer, che interpreta invece Kate, l’infermiera che si occupa di Emily.

Sette anime: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

Per gli appassionati del film, o per chi desidera vederlo per la prima volta, sarà possibile fruirne grazie alla sua presenza nel catalogo di alcune delle principali piattaforme streaming oggi disponibili. Sette anime è infatti presente su Rakuten TV, Chili Cinema, Google Play, Apple iTunes, Netflix, Tim Vision e Amazon Prime Video. Per poter usufruire del film, sarà necessario sottoscrivere un abbonamento generale o noleggiare il singolo film. In questo modo sarà poi possibile vedere il titolo in tutta comodità e al meglio della qualità video, senza limiti di tempo. Il film è inoltre in programma in televisione per mercoledì 14 ottobre alle ore 21:30 sul canale TV8.

Fonte: IMDb

 
 

Monster Hunter: il trailer del film con Milla Jovovich

Ecco il trailer di Monster Hunter che ripropone la coppia (anche nella vita) Paul W.S. Anderson + Milla Jovovich, dopo la saga di Resident Evil. Il film arriverà il prossimo 3 dicembre in sala.

Nella nuova trama estesa si legge: “Dietro il nostro mondo, ce n’è un altro: un mondo fatto di mostri pericolosi e potenti che governano il loro dominio con ferocia mortale. Quando un’inaspettata tempesta di sabbia trasporta il tenente Artemis (Milla Jovovich) e la sua unità (TI Harris, Meagan Good, Diego Boneta) in un nuovo mondo, i soldati restano scioccati nello scoprire che questo ambiente ostile e sconosciuto ospita mostri enormi e terrificanti, immuni alle loro armi da fuoco.”

E ancora: “Nella loro disperata battaglia per la sopravvivenza, l’unità incontra il misterioso Hunter (Tony Jaa), le cui abilità uniche gli permettono di stare un passo avanti rispetto alle potenti creature. Mentre Artemis e Hunter iniziano a fidarsi l’una dell’altro, il tenente scopre che l’unità fa parte di un squadra guidata dall’Ammiraglio (Ron Perlman). Di fronte ad un pericolo così grande che potrebbe minacciare di distruggere il loro mondo, i coraggiosi guerrieri uniscono le forze per la resa dei conti finale.”

Tutto quello che sappiamo su Monster Hunter

Monster Hunter è l’adattamento dell’omonimo videogioco sviluppato da Capcom. Il film, scritto e diretto da Paul W.S. Anderson (regista della saga di Resident Evil), annovera nel cast Milla Jovovich, Tony Jaa, T.I., Ron Perlman, Meagan Good e Diego Boneta. L’uscita nelle sale americane è fissata per il 23 aprile 2021.

 
 

I’m your woman, il trailer del film con Rachel Brosnahan

Ecco il trailer di I’m your woman, il nuovo film Amazon Studios che sarà distribuito negli USA da 4 dicembre e che arriverà su Amazon Prime Video dall’11 Dicembre. Diretto da Julia Hart e da lei scritto con Jordan Horowitz, il film è prodotto da Rachel Brosnahan che è anche la protagonista. Con lei Arinzé Kene, Marsha Stephanie Blake, Bill Heck, Frankie Faison.

La trama di I’m your woman

I’m your woman è ambientato negli anni Settanta, e racconta di una donna costretta alla fuga quando il marito tradisce il suo socio, costringendo lei e il suo bambino ad un viaggio pericoloso.

 
 

EST – Dittatura Last Minute: trailer del road-movie italiano

EST – Dittatura Last Minute è un originale road-movie ambientato nel 1989 alla vigilia della caduta del muro, tratto da una storia vera e girato tra il Cesenate e la Romania. Il film è scritto e diretto da Antonio Pisu (che ritorna alla regia dopo la sua opera prima Nobili Bugie) e prodotto da Genoma Films di Paolo Rossi Pisu, e in collaborazione con Maurizio Paganelli e Andrea Riceputi, autori del libro “Addio Ceausescu” da cui è tratta la sceneggiatura.

La storia nasce appunto da un’idea degli stessi Maurizio Paganelli e Andrea Riceputi che nel 1989, giovani ventiquattrenni dal grande entusiasmo, intrapresero con un amico il viaggio raccontato nel film. Il ruolo del protagonista è affidato a Lodo Guenzi – voce e chitarra de Lo Stato Sociale nonché diplomato all’accademia di Arte Drammatica Nico Pepe – che con il film EST – Dittatura Last Minute fa il suo esordio sul grande schermo. Al suo fianco gli altri due attori esordienti Matteo Gatta e Jacopo Costantini. Il film è stato realizzato con il sostegno della Regione Emilia Romagna.

Dopo essere stato presentato a l’Isola di Edipo come film di apertura della Sezione non competitiva “Notti Veneziane – L’Isola degli Autori” alla selezione delle Giornate degli Autori nell’ambito della 77a Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, evento che ha avuto come ospite d’onore il noto regista Oliver Stone che ha speso parole di elogio per il film, Genoma Films è lieta di annunciare che distribuirà a partire dal 5 novembre il nuovo progetto cinematografico Il nuovo film di Antonio Pisu dal titolo EST – Dittatura Last Minute, che fa seguito al successo produttivo, di critica e di pubblico ottenuto nel 2018 con la black comedy in costume Nobili Bugie.

 
 

Black Adam: anche il personaggio di Eclipso nel film?

black adam

Arriva da The Direct un nuovo rumor – chiaramente non confermato – relativo ai molteplici personaggi che vedremo in Black Adam, il cinecomic con Dwayne Johnson che purtroppo non ha ancora una data di uscita ufficiale (inizialmente sarebbe dovuto arrivare nelle sale il 22 Dicembre 2021).

Secondo quanto riportato dalla fonte, nel film dovrebbe fare il suo debutto anche Eclipso, il personaggio che nei fumetti è stato usato per aiutare ad imprigionare l’antieroe del titolo migliaia di anni fa. Si tratta di un supercriminale relativamente oscuro dei fumetti, nonché il potente stregone che ha causato molti problemi alla Justice Society of America, in quanto tra i loro antagonisti principali. È possibile che questa versione sia stata un alleato – volente o nolente – per The Wizard, figura cruciale nell’imprigionamento di Black Adam.

Avrebbe quindi senso se il personaggio dovesse davvero essere incluso nel film, proprio per affrontare l’antieroe e la JSA. Inoltre, i concept art del film condivisi durante il DC Fan-Dome ha anticipato il Cuore dell’Oscurità, l’antica reliquia a cui era legato Eclipso. Quindi, è possibile che Adam fosse lì con lui e che quando scappa, viene seguito da Eclipso.

Tutto quello che sappiamo su Black Adam

Black Adam, affidato alla regia di Jaume Collet-Serra (Orphan, Paradise Beach – Dentro l’incubo), arriverà nelle sale il 22 Dicembre 2021. Il progetto originale della Warner Bros. su Shazam! aveva previsto l’epico scontro tra il supereroe e la sua nemesi, Black Adam, una soluzione esclusa dalla sceneggiatura per dedicarsi con più attenzione al protagonista e alla sua origin story. E come annunciato nei mesi scorsi, i piani per portare al cinema uno standalone con Dwayne Johnson sono ancora vivi, e a quanto pare il film dovrebbe ispirarsi ai lavori di Geoff Johns dei primi anni duemila.

“Questo progetto ha comportato dei rischi, ed è stato una sfida. Anni fa volevamo introdurre due origin story in un’unica sceneggiatura, e chi conosce i fumetti e la mitologia dei fumetti saprà che Shazam è collegato a Black Adam“, aveva raccontato l’attore in un video. “Questo personaggio è un antieroe, o villain, e non vedo l’ora di interpretarlo. Stiamo sviluppando il progetto che è nel mio DNA da oltre dieci anni. Dovremmo iniziare a girare in un anno e non potrei essere più eccitato all’idea.”

 
 

Nocturne, recensione del film con Sydney Sweeney

Nocturne film 2020

Si intitola Nocturne il quarto e ultimo film della nuova serie tematica di Jason Blum che il famoso produttore ha realizzato con la sua casa di produzione insieme ad Amazon Studios. Welcome to the Blumhouse è il titolo del progetto che consta di quattro film, tutti thriller e tutti realizzati da talenti emergenti che si avvalgono del sostegno della realtà produttiva sempre più vincente e della piattaforma Amazon Prime Video.

La storia è quella di una timida studentessa di musica, talentuosa ma ancora acerba, che inizia a superare in bravura e successo la sua gemella nel momento in cui mette le mani su un quaderno di studio una volta appartenuto a un altro studente, da poco deceduto. Nocturne si ambienta nei corridoi pervasi da veloci note di pianoforte della scuola dove studia la giovane protagonista, ma piano piano comincerà ad invadere anche gli anfratti inconsci della sua mente, portandola lentamente alla pazzia.

La recensione di Nocturne

Scritto e diretto da Zu Quirke, anche questo progetto di Welcome to the Blumhouse lavora sugli archetipi del genere horror. Il doppio, la competizione, l’oggetto misterioso, la maledizione, un giovane deceduto, una protagonista timida ma piena di vita e volontà, ogni elemento si posizione al posto giusto, ma soprattutto nell’ambiente gusto. La scuola di musica, che ricorda molto, più per atmosfere che per effettivi paragoni diretti, la scuola di ballo di Suspiria, è l’ambiente perfetto in cui sviluppare il morboso talento di Juliet, che piano piano scala la vetta e supera la sorella gemella, molto simile nei tratti (impressionante la somiglianza tra Sydney Sweeney e Madison Iseman) ma completamente diversa per carattere e temperamento.

Lo spunto orrorifico più importante è rappresentato dalla leggenda esoterica alle spalle del componimento protagonista della storia, Il trillo del diavolo, di Giuseppe Tartini, che entrambe le sorelle decidono di eseguire all’esame di ammissione alla scuola di musica. Solo che Juliet lo eseguirà studiando sugli appunti misteriosi che generano in lei un cambiamento, il perturbante sentimento di rintracciare qualcosa di sconosciuto dentro ad una realtà o in una persona che invece pensiamo di conoscere bene, la trasformazione del familiare in qualcosa di ignoto e che, non sappiamo perché, ci genera inquietudine.

A portare sulle spalle il film è la bravissima Sydney Sweeney, già vista in Euphoria. Qui, la giovane attrice rinuncia all’aspetto glamour e sensuale che l’aveva caratterizzata nella premiata serie HBO e si concentra su un ruolo molto diverso ma interpretato con altrettanta capacità.

Nocturne di Zu Quirke si basa su tutti gli archetipi del genere, dosa bene la tensione, sfrutta con intelligenza le location ed offre intrattenimento di buona qualità. Dal 13 ottobre su Amazon Prime Video.

Welcome to the Blumhouse:

The Lie – recensione

Black Box – recensione

Evil Eye – recensione

Nocturne – recensione

 
 

Spider-Man 3: 10 trame pre-MCU irrisolte che il film potrebbe affrontare

Spider-Man 3 sembra avere tutte le caratteristiche di una versione live action dello Spider-Verse. Proprio per questo, ci sono alcune trame legate ai franchise di Spider-Man di Sam Raimi e di The Amazing Spider-Man di Marc Webb che il cinecomic Sony ambientato nel MCU potrebbe “sistemare”, come suggerito da ComicBookMovie.

1L’ascesa dei Sinistri Sei

Alla fine di The Amazing Spider-Man 2, abbiamo appreso che la Oscorp aveva creato una serie di armi, tra cui un’enorme tuta da Rhino (per qualche motivo, il simbionte Venom avvistato nei trailer è stato tagliato). Quella scena aveva anticipato il film sui Sinistri Sei a cui stava lavorando Drew Goddard: del team avrebbero fatto parte Green Goblin e Rhino, einsieme a Doctor Octopus, Kraven il Cacciatore, Avvoltoio e Mysterio.

Questo è uno dei più grandi misteri irrisolti della più ampia trama dell’universo di Spider-Man. E se Dane DeHaan fosse in trattative per tornare nei panni di Green Goblin? E se finisse per assemblare una sorta di versione interdimensionale della squadra?

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Evil Eye, recensione del film Blumhouse

Evil Eye

Si intitola Evil Eye il terzo film della nuova serie tematica di Jason Blum che il famoso produttore ha realizzato con la sua casa di produzione insieme ad Amazon Studios. Welcome to the Blumhouse è il titolo del progetto che consta di quattro film, tutti thriller e tutti realizzati da talenti emergenti che si avvalgono del sostegno della realtà produttiva sempre più vincente e della piattaforma Amazon Prime Video.

La storia racconta una storia d’amore apparentemente perfetta, ma che presto si trasforma in un incubo, quando la madre di lei si convince che il suo futuro genero abbia connessioni oscure con il suo passato, un passato macabro e inconfessabile.

Il film è stato diretto da Elan e Rajeev Dassani, basato su uno spettacolo audio di Madhuri Shekar, che ha anche contribuito firmando la sceneggiatura. Nel cast del film compaiono la sempre meravigliosa Sarita Choudhury,Sunita Mani che interpreta la ventinovenne protagonista e Omar Maskati, il misterioso fidanzato perfetto che forse nasconde un segreto. Alla produzione, per il progetto Welcome to the Blumhouse, Jason Blum si è fatto affiancare da Priyanka Chopra, attrice sempre più lanciata nel mondo delle imprese di moda e cinematografiche, che ha firmato il film con la sua casa di produzione Purple Pebble Pictures.

Evil Eye, la recensione

Evil Eye recensioneEvil Eye si basa su una serie di archetipi del cinema dell’orrore che però non sono sfruttati al meglio. La suspance, la sospensione dell’incredulità, il dubbio, il mistero che dovrebbero aggirarsi intorno alla storia principale vengono appianati con l’immediata chiarezza che ad oltre metà film ci viene messa davanti da scene e dialoghi. In altre parole il dubbio sulla natura della relazione romantica messa in scena non viene costruito poco a poco, ma esplode d’improvviso e allo stesso modo viene sciolto, lasciando che i giocatori giochino a carte scoperte per tutto il resto del film.

Probabilmente l’intenzione non era affatto di stupire, ma Evil Eye fallisce l’impresa di intrattenere con gusto anche a fronte di mezzi essenziali e di una storia che pure aveva degli spunti forti per una buona costruzione della tensione. A questa regia acerba fa eco però un cmparto di attori davvero splendidi. I volti, i tratti, le tradizioni che il film racconta cominciano a sembrare familiari anche ad un occhio occidentale. Il lavoro di rappresentazione e inclusività etnica che il cinema principalmente indipendente sta portando avanti da qualche anno comincia a diventare quella normalizzazione auspicata di fronte a personaggi non caucasici.

Evil Eye paga il prezzo di una regia poco attenta alla costruzione di atmosfere e suspance e non si gioca bene gli assi che la storia poteva avere nella manica.

Welcome to the Blumhouse:

The Lie – recensione

Black Box – recensione

Evil Eye – recensione

Nocturne – recensione

 
 

No Time to Die: la sequenza d’apertura romperà la tradizione

no time to die

A quanto pare, No Time to Die presenterà una notevole differenze rispetto ai precedenti capitoli della saga di James Bond: la sequenza di apertura, infatti, non riguarderà l’agente segreto più amato del grande schermo. Il 25esimo capitolo della longeva saga di successo segnerà l’ultima volta che Daniel Craig vestirà i panni dell’iconico 007. Proprio per questo, i fan non vedo l’ora di scoprire in che modo l’iterazione dell’attore britannico uscirà di scena, ma sfortunatamente bisognerà attendere fino ad Aprile del 2021 per scoprirlo (dal momento che il film, a causa della pandemia di Covid-19, è stato di recente posticipato ancora una volta).

ATTENZIONE: L’ARTICOLO CONTIENE SPOILER SULLA TRAMA DI NO TIME TO DIE!

Già le premesse di No Time to Die sono particolarmente interessanti: a quanto pare, infatti, nel film vedremo che l’agente segreto ha abbandonato il suo incarico speciale per intraprendere una vita tranquilla con Madeleine Swann, il personaggio interpretato da Léa Seydoux. Naturalmente, la sua pace non durerà a lungo: un segreto dal passato di Madeleine, infatti, minaccia di rovinare la loro storia; sebbene la natura di questo segreto non sia ancora chiara, i fan sospettano che abbia qualcosa a che fare con il villain mascherato del film, ossia Safin, interpretato dal premio Oscar Rami Malek. A cementare ulteriormente l’importanza del passato nascosto di Madeleine sarà l’inizio del film, che a quanto pare si discosterà parecchio dalla tradizione di Bond.

I fan della saga sanno benissimo che ogni film inizia con un’adrenalinica sequenza d’azione che vede protagonista proprio Bond. Tuttavia, in una nuova intervista che il regista Cary Fukunaga ha rilasciato al Wall Street Journal, è stato rivelato che No Time to Die romperà la tradizione e andrà in una direzione alquanto diversa rispetto al passato. La sequenza di apertura del film, infatti, sarà un esteso flashback sull’infanzia di Madeleine. Sì, avete capito bene: No Time to Die non si aprirà con una scena d’azione con protagonista 007.

Certamente, si tratta di una deviazione narrativa interessante rispetto alla tradizionale formula dei film di James Bond, che sottolinea non solo l’importanza del personaggio di Madeleine ai fini della trama, ma anche quanto i personaggi femminili siano andati incontro ad un doveroso rinnovamento. Oltre a Madeleine, No Time to Die presenterà infatti una 007 donna (Nomi, interpretata da Lashana Lynch) e diverse potenti figure femminili di supporto come Moneypenny (Naomi Harris) e la new entry Paloma (Ana de Armas). È proprio il caso di dirlo: questa volta, le donne dell’universo di Bond saranno più forti che mai.

In No Time to Die, Bond si gode una vita tranquilla in Giamaica dopo essersi ritirato dal servizio attivo. Il suo quieto vivere viene però bruscamente interrotto quando Felix Leiter, un vecchio amico ed agente della CIA, ricompare chiedendogli aiuto. La missione per liberare uno scienziato dai suoi sequestratori si rivela essere più insidiosa del previsto, portando Bond sulle tracce di un misterioso villain armato di una nuova e pericolosa tecnologia.

Il film vedrà protagonisti un cast d’eccezione composto da Daniel CraigLéa SeydouxRalph FiennesRami MalekNaomie HarrisBen WhishawJeffrey WrightAna de Armas, Rory Kinnear, Dali Benssalah, Billy Magnussen, David Dencik e Lashana Lynch.

 
 

Il Mago di Oz: in lavorazione un film d’animazione su Toto

toto il mago di oz

Il racconto senza tempo de Il Mago di Oz sarà riletto dal punto di vista di Toto, il cagnolino di Dorothy, suo compagno di avventure nel mondo di Oz. Il romanzo di L. Frank Baum ha visto nel 1939 il glorioso adattamento con Judy Garland, e poi nel 1985 il sequel dark Ritorno a Oz. Nel 2013, Sam Raimi ha raccontato le origini del Mago, ne Il Grande e Potente Oz, ma la versione dal punto di vista del cagnolino nero mancava all’appello.

Un report di Deadline riferisce che Alex Timbers, co-creatore di Mozart in the Jungle, dirigerà il film che sarà a sua volta basato su The Dog-Gone Amazing Story of the Wizard of Oz di Michael Morpurgo. Il film sarà un prodotto d’animazione in seno alla Warner Bros Animation e sarà un musical con la sceneggiatura di John August, che ha firmato Big Fish, La Sposa Cadavere, Charlie e la Fabbrica di Cioccolato e, di recente, Aladdin.

Il film su Toto sarà il debutto alla regia per Timber, che però nella sua lunga carriera vanta prestigiose collaborazioni tra cui Moulin Rouge! The MusicalAmerican Utopia, e The Pee-Wee Herman Show.

Fonte

 
 

Thor: Love and Thunder, le riprese partiranno a Gennaio

thor: love and thunder

Le riprese di Thor: Love and Thunder inizieranno a Gennaio 2021. I fan della Marvel sono stati felicissimi quando, lo scorso anno, è arrivata la notizia che il Dio del Tuono interpretato da Chris Hemsworth sarebbe tornato per una quarta avventura da solista, così come il regista Taika Waititi, che tornerà dietro la macchina da presa dopo l’esperienza con Thor: Ragnarok.

I dettagli sulla trama del film non sono ancora stati resi noti, ma dal ritorno della Jane Foster di Natalie Portman, che questa volta vestirà i panni di Mighty Thor, sappiamo che Thor: Love and Thunder prenderà ispirazione dalla famose serie a fumetti di Jason Aaron. Quando è stato annunciato per la prima volta, il film sarebbe dovuto arrivare nelle sale a Novembre del prossimo anno. Tuttavia, l’attuale pandemia di Coronavirus ha portato all’alterazione dell’intero calendario della Fase 4 del MCU, e così Love and Thunder è stato ufficialmente spostato a Febbraio 2022.

Adesso, tramite il report di THR che ha annunciato l’ingresso di Chris Hemsworth nel cast dello spin-off di Mad Max: Fury Road dedicato al personaggio di Furiosa, veniamo anche a conoscenza del fatto che le riprese di Thor: Love and Thunder partiranno a Gennaio. Non sono stati forniti ulteriori dettagli, ma tutto sembra combaciare non soltanto con i precedenti rumor emersi, ma anche con le recenti affermazioni della Portman, la quale ha confermato di aver iniziato ad allenarsi in vista dell’inizio della produzione.

Thor: Love and Thunder è il titolo ufficiale del quarto capitolo sulle avventure del Dio del Tuono nel MCU, ma ad impugnare il Mjolnir stavolta sarà Jane Foster, interpretata di nuovo da Natalie Portman, come confermato sabato durante il panel dei Marvel Studios al Comic-Con. L’uscita nelle sale è fissata invece al 11 febbraio 2022.

Taika Waititi tornerà alla regia di un film dei Marvel Studios dopo Thor: Ragnarokcosì come Chris Hemsworth e Tessa Thompson riprenderanno i rispettivi ruoli di Thor e Valchiria dopo l’ultima apparizione in Avengers: Endgame. L’ispirazione del progetto arriva dal fumetto “The Mighty Thor”, descritto da Waititi come “la perfetta combinazione di emozioni, amore, tuono e storie appassionanti con la prima Thor femmina dell’universo“.

 
 

Il Principe Cerca Moglie: il sequel arriverà direttamente su Prime Video

Il Principe cerca Moglie 2 film 2020

L’attesissimo sequel de Il Principe Cerca Moglie, la commedia diretta da John Landis nel 1989 con protagonista Eddie Murphy, salterà la sala cinematografica e uscirà direttamente in streaming il prossimo Dicembre. In origine, la Paramount avrebbe dovuto distribuire il film al cinema, ma a causa della pandemia di Covid-19 si è optato per una distribuzione on demand.

Come riportato da Deadline e Variety, la Paramount ha venduto il sequel de Il Principe Cerca Moglie agli Amazon Studios. L’accordo è ancora in fase di finalizzazione, ma stando alle fonti ammonterebbe a circa 125 milioni di dollari. Il risultato? Il sequel arriverà su Prime Video il prossimo 18 Dicembre e si aggiungerà a tutta una serie di altri titoli di alto profilo che sono stati acquistati abbastanza di recente da Amazon, il sequel di Borat con Sacha Baron Cohen o l’action Without Remorse di Stefano Sollima.

Il sequel – il cui titolo ufficiale è Coming to America 2 (in riferimento all’originale) – è diretto da Craig Brewer (Dolemite Is My Name) ed è stato scritto da Kenya Barris, creatore di Black-ish. Nel film il Principe Akeem, che sarà interpretato ancora una volta da Eddie Murphy, tornerà negli Stati Uniti alla ricerca di un figlio che scopre di avere e che si rivelerà un improbabile erede al trono del regno di Zamunda.

Nel cast, oltre Murphy, figurano una serie di volti già noti ai fan del primo film e di new entry, tra cui Arsenio Hall, Jermaine Fowler, Leslie Jones, Shari Headley, John Amos, Tracy Morgan, Wesley Snipes e James Earl Jones.

 
 

Star Wars: anche George Lucas aveva pianificato la morte di Luke Skywalker

Star Wars: Gli Ultimi Jedi

I piani originali per Star Wars 8 ad opera di George Lucas prevedevano la morte dell’iconico personaggio di Luke Skywalker. Prima di vendere la Lucasfilm alla Disney, Lucas ha trascorso circa un anno a sviluppare la sua versione di Star Wars 7, arrivando a definire un trattamento per la trilogia sequel. Lo studio ha però deciso di intraprendere una decisione diversa, scartando le idee originali di Lucas e continuando la saga degli Skywalker a modo loro.

Nonostante la trilogia sequel ad opera della Disney abbia avuto un discreto inizio con Star Wars: Il Risveglio della Forza, i due capitoli successivi, Gli Ultimi Jedi e L’Ascesa di Skywalker, sono stati parecchio criticati per motivi differenti. Ciò ha spinto i fan della leggendaria saga a chiedersi se la trilogia immaginata da Lucas sarebbe stato diversa, se non addirittura migliore.

Nel tempo, sono stati rivelati numerosi dettagli sulle idee di George Lucas per i sequel di Star Wars. Lucas voleva portare la storia in una direzione diversa, anche se alcune tracce delle sue idee possono essere intraviste nella trilogia Disney. Ad esempio, la visione di Lucas di un vecchio Luke Skywalker aveva alcune cose in comune con la controversa interpretazione del personaggio ad opera di Rian Johnson, come andare in esilio in un mondo in cui si trovava il primo Tempio Jedi. Una cosa è certa: Lucas e Johnson erano sulla stessa lunghezza d’onda quando si è trattato di determinare quando Luke sarebbe dovuto morire.

Luke Skywalker era destinato a morire nella saga di Star Wars

Come rivelato nel libro “Star Wars: Fascinating Facts”  (via Star Wars Net), il trattamento di Lucas per Star Wars 8 del 2012 prevedeva che Luke morisse nel film. Lucas era ormai già stato allontanato dal franchise quando Johnson è stato assunto per realizzare Gli Ultimi Jedi, quindi questo parallelo è semplicemente una coincidenza. Quando Johnson ha iniziato a lavorare al suo film (nel 2014, più o meno), aveva essenzialmente tabula rasa, senza punti di trama preordinati da seguire (al di fuori degli eventi de Il Risveglio della Forza, ovviamente).

Tuttavia, è divertente scoprire che Lucas ha avuto la stessa idea, e probabilmente ciò susciterà interesse a saperne ancora di più sulla sua versione dei sequel. Sarebbe affascinante vedere come Lucas aveva pianificato di uccidere Luke e se l’idea presentava dei punti di contatto con quando visto ne Gli Ultimi Jedi. Nel canone ufficiale, Luke ha avuto una morte epica e auto-sacrificale che lo ha cementato come una leggenda nella galassia. È probabile che Lucas avrebbe trattato la morte di Luke con la gravità che meritava. In entrambe le versioni di Star Wars 8, Luke sarebbe certamente morto da eroe.

 
 

Flash vs Captain Boomerang: Jai Courtney vuole il film

the suicide squad

Jai Courtney, star dell’attesissimo The Suicide Squad, ha ammesso che sarebbe interessato ad un film del DCEU dedicato ad un possibile scontro tra Captain Boomerang e The Flash. L’attore ha debuttato nei panni di George “Digger” Harkness in Suicide Squad del 2016, diretto da David Ayer. Adesso tornerà a vestire i panni del personaggio nella nuova iterazione della Task Force X firmata da James Gunn.

Courtney sarà uno dei pochi attori del primo film a tornare: insieme a lui ci saranno anche Margot Robbie, Joel Kinnaman e Viola Davis. Nel primo Suicide Squad del 2016 abbiamo visto un piccolo cameo del Flash di Ezra Miller. Anche se breve, quell’apparizione ha contribuito a definire il ruolo più ampio che il personaggio avrebbe poi avuto in Justice League. Per il 2022 è atteso l’arrivo al cinema di The Flash, standalone dedicato al Velocista Scarlatto che vedrà il ritorno di Michael Keaton e Ben Affleck nei panni delle rispettive incarnazioni cinematografiche di Batman. Naturalmente, proprio sulla base delle interessanti ed entusiasmanti premesse del film, alcuni stanno già pensando al futuro di Barry Allen nell’universo condiviso.

Intervistato da Screen Rant, Jai Courtney ha rivelato che sarebbe interessato ad un film del DCEU in cui si esplori cosa accaduto dopo il breve cameo di Flash nel film di Ayer. Quando è stato chiesto all’attore se amerebbe partecipare ad un re-team con il personaggio di Barry Allen, Courtney ha risposto: “Lo spero davvero. Sono le persone più in alto di me a prendere queste decisioni, ma penso che i fan lo adorerebbero. Chi lo sa? Nessuno conosce davvero come andranno le cose. Penso che ci siano un sacco di proprietà in fase di realizzazione e penso che la DC si stia preparando all’arrivo di un grande successo. Penso che stiano optando per delle scelte davvero fantastiche. Quindi, vedremo! Sarebbe fantastico. Se dipendesse da me, avrei già messo il progetto in sviluppo. Ma ripeto, vedremo come andranno le cose.”

Considerando la relazione tra Flash e Captain Boomerang, un film incentrato su loro due sarebbe davvero divertente. Inoltre, Suicide Squad non è riuscito a sfruttare a pieno il potenziale dei personaggi, anche a causa della natura del coinvolgimento di Miller. Un intero film dedicato a Flash e Captain Boomerang offrirebbe certamente molte più opportunità per esplorare la loro complessa dinamica.

Il cast ufficiale di The Suicide Squad comprende i veterani Margot Robbie (Harley Quinn), Viola Davis (Amanda Waller), Joel Kinnaman (Rick Flag) e Jai Courtney (Captain Boomerang), insieme alle new entry Idris ElbaMichael RookerNathan FillionTaika WaititiJohn CenaPeter Capaldi, Sean Gunn, David Dastmalchian Storm Reid. Nel film reciteranno anche Pete Davidson, Juan Diego Botto, Joaquin Cosio, Flula Borg, Tinashe Kajese, Jennifer Holland, Julio Ruiz, Alice Braga, Steve Agee e Daniela Melchior.

 
 

Due Uomini e Mezzo – La Serie tv: trama, cast, personaggi e dove vederla

Due Uomini e Mezzo

Quando si parla di tv d’intrattenimento, gli Stati Uniti sono al primo posto. Tra film e serie tv, negli States c’è sempre qualcosa di carino e divertente da guardare per passare qualche ora di completa spensieratezza. In particolare nella televisione americana non mancano mai le sitcom, come The Big Bang Theory, Will & Grace, Modern Family, How I Met Your Mother e molti altre ancora, i contenuti preferiti dal pubblico di ogni età. Tra le sitcom più amate c’è senza alcun dubbio Due Uomini e Mezzo, in onda dal 2003 al 2015 sul canale della CBS.

Ideata da Chuck Lorre – creatore, sceneggiatore e produttore esecutivo anche di Mike & Molly, Mom, Young Sheldon – e Lee Aronsohn, la serie nei suoi dodici anni di attività ha avuto tra i suoi protagonisti Charlie Sheen, Jon Cryer, Angus T. JoneAshton Kutcher. Nonostante gli ascolti decisamente altalenanti, la serie è riuscita a sopravvivere per ben 12 stagioni e 262 episodi, diventando una delle sitcom più amate della tv americana.

Due Uomini e Mezzo cast e trama

Protagonista della serie è Charlie Harper (Charlie Sheen), uno scapolo incallito di mezza età che ama bere, divertirsi e rimorchiare le donne. Dotati di grande talento e carisma, Charlie è un compositore di jingle pubblicitari molto apprezzato e di successo. Grazie al suo strapagato lavoro vive in una stupenda casa sulla spiaggia, dove c’è sempre un gran viavai di donne bellissime e festaiole proprio come lui.

Charlie vive solo e ama potersi godere la sua libertà. L’unica persona, infatti, ammessa in casa sua è Berta (Conchata Ferrell), domestica e governante tuttofare, dal carattere burbero e che non le manda a dire. Nonostante sia una dipendente di Charlie, Berta è fin troppo a suo agio sul suo posto di lavoro e a volte sembra più essere una strana amica più che una governante.

La serie comincia tuttavia con una separazione e un trasloco. Il fratello maggiore di Charlie, Alan Harper (Jon Cryer) si è appena separato dalla moglie Judith Harper-Melnick (Marin Hinkle) e per ovvi motivi economici e logistici, si trasferisce a casa del fratello. Insieme ad Alan c’è anche suo figlio Jake Harper (Angus T. Jones), un ragazzino pasticcione e paffutello, curioso ma non troppo sveglio. Padre e figlio si trasferiscono quindi dallo zio Charlie per un po’, in attesa che Alan possa di nuovo permettersi un appartamento da solo.

Ma la convivenza dei due uomini e mezzo, si rivela complicata sin da subito. Se Charlie è abituato a una vita di stravizi, fatta di lusso, donne bellissime e notti di fuoco, Alan è decisamente più tranquillo. Esperto chiropratico, ancora in lutto per la fine del suo matrimonio, Alan è un uomo mite e buono, con una scarsissima autostima e una ex moglie impossibile.

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I due fratelli, insomma, non potrebbero essere più diversi eppure c’è qualcosa che li accomuna e riesce a metterli d’accordo. Entrambi hanno un rapporto conflittuale la loro madre, Evelyn Harper (Holland Taylor), una donna prepotente e anaffettiva, molto più attaccata ai soldi che ai suoi figli. Evelyn è infatti una ricchissima agente immobiliare che ben poco s’interessa della sua famiglia.

Da sempre in conflitto con i suoi figli, la donna si tiene alla larga dai problemi della sua famiglia e, un po’ come Charlie, si diverte a vivere una vita eccessi, in totale libertà. Quando però raramente la donna decide di intervenire e di aiutare Alan e Charlie a risolvere i loro problemi, finisce sempre col peggiorare la situazione.

Nonostante le riserve iniziali di Charlie, Alan e Jake si sistemano nella nuova casa e per i due uomini e mezzo, comincia una convivenza forzata fatta di incomprensioni e situazioni ai limiti della follia. Alan, così puntiglioso e precisino, dovrà abituarsi allo stile di vita più rilassato e libertino di Charlie. Jake invece, in piena fase preadolescenziale, dovrò abituarsi alla sua nuova situazione abitativa e al difficile divorzio dei suoi genitori. Il ragazzo però potrà sempre contare sullo zio Charlie quando vorrà allontanarsi dalla follia di sua madre e dal rigore a volte eccessivo del padre.

Due Uomini e Mezzo Charlie muore: il futuro della serie

Come tutte le serie che si rispettino, soprattutto quelle più longeve, anche Due Uomini e Mezzo ha subito negli anni parecchi stravolgimenti di cast e storyline. La sitcom della CBS è rimasta attiva per ben 12 stagioni mantenendo ovviamente i suoi personaggi principali almeno fino alla nona stagione.

A causa della condotta scorretta di Charlie Sheen sul set, il creatore della serie Chuck Lorre, alla fine dell’ottava stagione, ha preso la difficile decisione di eliminare il personaggio di Charlie Harper. L’attore, infatti, proprio come il suo personaggio, ha sempre condotto una vita a dir poco selvaggia che finiva con l’intaccare la sua professionalità. Per anni Lorre ha accettato i colpi di testa di Sheen perché in effetti Charlie era l’anima della serie. Dopo però l’ennesimo ricovero in riabilitazione dell’attore – episodio che ha interrotto l’ottava stagione prima del tempo – Lorre ha licenziato Sheen.

Alla notizia dell’abbandono di Charlie Sheen, il pubblico si aspettava la cancellazione della serie che tuttavia non è mai arrivata. Nonostante il protagonista della sitcom fosse tanto amato, Chuck Lorre ha deciso di sostituire Sheen con un bizzarro stratagemma narrativo.

[SPOILER ALERT]

https://youtu.be/sMDYdAB0MPs

La nona stagione di Due Uomini e Mezzo si apre inaspettatamente con un funerale, proprio quello di Charlie. L’eterno scapolo, che dopo anni aveva ceduto alla corte spietata di Rose (Melanie Lynskey), pare sia deceduto proprio durante la luna di miele. Alla morte del fratello, Alan, visibilmente distrutto, è purtroppo costretto a vendere la villa di Charlie, troppo grande e costosa da mantenere.

Proprio quando sembra che non ci sia più speranza, spunta il giovane miliardario Walden Schmidt (Ashton Kutcher), che acquista la casa e suoi inquilini. Il nuovo padrone di casa, ricchissimo ma estremamene gentile e altruista, adotta sia Alan che Jake e i tre cominciano una nuova strana convivenza.

Due Uomini e Mezzo stagione 12

La serie dunque, nonostante il brusco cambio di rotta e soprattutto di protagonista, prosegue fino alla sua dodicesima e ultima stagione. Ashton Kutcher si rivela incredibilmente all’altezza del compito di sostituire Charlie Sheen al posto di comando. Il suo personaggio, quello del miliardario Walden Schmidt, viene accolto bene dal pubblico che sembra aver trovato un alter ego positivo di Charlie Harper.

Mentre Charlie è un compositore, Walden è invece un genio di internet che ha guadagnato con degli investimenti giusti al momento giusto. Ma mentre Charlie sperpera le sue ricchezza tra alcol e donne, Walden è molto più conservatore e meno autodistruttivo.

Dopo il suo divorzio dalla moglie Bridget, unica donna che abbia mai amato, all’inizio Walden non sembra intenzionato a voltare pagina. Tuttavia, la convivenza con Alan, corrotto negli anni dal fratello Charlie, porterà lentamente Walden sulla ‘cattiva’ strada. Quest’ultimo infatti, oltre a essere pieno di soldi, è anche molto affascinante e non farà di certo fatica a trovare donne disponibili ad alleviare le sue sofferenze emotive.

Pian piano quindi Walden dimentica il suo mal d’amore e si avvicina sempre di più all’universo Charlie Harper. Ma nonostante la passione di entrambi per le belle donne, Walden si rivela comunque essere un personaggio meno egoista e vanesio del suo predecessore.

I problemi cominciano con la decima stagione che vede gli autori cascare nuovamente nei vecchi schemi narrativi. A causa dell’inevitabile calo di ascolti dopo la comparsa del protagonista, Lorre e compagni fanno di tutto per sostituire Charlie nell’immaginario collettivo. Ecco quindi che l’atteggiamento di Walden cambia e si trasforma in una sorta di brutta copia dell’originale Charlie Harper. Tentando di riacquistare la fiducia del pubblico, gli autori tornano a riproporre vecchi sketch e storie, aumentando la ‘quota rosa’ e facendo del sesso il nuovo co-protagonista della sitcom.

Due Uomini e Mezzo streaming: dove vederla

Tutti gli episodi delle dodici stagioni della sitcom Due Uomini e Mezzo sono disponibili solo ed esclusivamente in abbonamento sulla piattaforma streaming di Amazon Prime Video.

Fonte: Wiki, IMDB

 
 

Matrix 4: per Jessica Henwick cambierà di nuovo l’industria del cinema

Jessica Henwick, tra le new entry dell’attesissimo Matrix 4, ha dichiarato che il film di Lana Wachowsi potrebbe cambiare nuovamente l’industria cinematografica, al pari di quanto fatto dal primo film della saga del 1999. Ancora oggi il primo Matrix, oltre ad essere diventato un grandissimo successo al box office globale, è considerato un titolo rivoluzionario all’interno del genere fantascientifico. Mescolando fantascienza, azione, filosofia, kung-fu e qualche spolverata di thriller paranoico, Matrix è riuscito a creare un mondo unico che ha letteralmente stregato il pubblico di tutto il mondo.

In Matrix 4 ritroveremo, oltre a Wachowski dietro la macchina da presa, anche Keanu Reeves e Carrie-Ann Moss, che torneranno a vestire i panni di Neo e Trinity. Henwick figura tra le new entry del cast, insieme ad altri nomi di spicco come Yahya Abdul-Mateen II (Watchmen) e Neil Patrick Harris (How I Met Your Mother). Già in passato Mateen II aveva parlato di come il nuovo film si sarebbe collegata alla trilogia originale; tuttavia, sono in molti a sostenere che il quarto episodi potrebbe rappresentare a tutti gli effetti una sorta di riavvio della saga, con i personaggi di Reeves e Moss che probabilmente consegneranno le redini della storia alla coppia formata proprio da Mateen II e Henwick.

Al momento non sappiamo ancora nulla sulla trama del film, ma in una recente intervista con ComicBook, Jessica Henwick ha parlato del suo coinvolgimento in Matrix 4, anticipando che Lana Wachowski sta facendo cose che non ha mai visto fare prima sul set di un film. Henwick, che in passato aveva già recitato in produzioni ad alto budget come Star Wars, Game of Thrones e Iron Fist, ha affermato che il nuovo film della saga di Matrix “cambierà di nuovo l’industria cinematografica”, ovviamente in riferimento all’impatto profondo e duraturo che l’originale ha avuto sul mondo del cinema.

Jessica Henwick parla dell’esperienza sul set di Matrix 4

L’attrice ha dichiarato: “Ci sono stati dei momenti sul set in cui io e Yahya ci siamo guardati e ci siamo limitiamo a dire: ‘Matrix 4’. Sono momenti in cui non riesci a credere a quello che vedi. E questo perché Lana sta facendo delle cose davvero interessanti a livello tecnico, nello stesso modo in cui nel 1999 creò uno stile unico con il primo film. Penso che questo nuovo capitolo cambierà di nuovo l’industria. Ci sono alcune attrezzature che stiamo usando che non avevo mai visto prima. Probabilmente è tutto quello che posso dire al momento.”

Matrix 4 vedrà nel cast il ritorno di Keanu ReevesCarrie-Ann Moss e Jada Pinkett-Smith al fianco delle new entry Yahya Abdul-Mateen II, Neil Patrick Harris, Jonathan Groff, Jessica Henwick Toby Onwumere. L’uscita nelle sale è fissata per il 1 aprile 2022. Il nuovo capitolo del franchise sarà diretto da Lana Wachowski. La sceneggiatura del film è stata firmata a sei mani con Aleksandar Hemon e David Mitchell.

 
 

Alan Moore: “I cinecomic hanno rovinato il cinema”. Stesso fenomeno di Brexit ed elezione Trump

In occasione della presentazione del trailer di The Show, il primo film da lui sceneggiato, Alan Moore ha concesso una lunga intervista a Deadline, in cui ha raccontato il suo progetto, ma ha anche esternato il suo pensiero decisamente contrario al mondo dei fumetti e dei cinecomics, oggi.

L’autore, che ha firmato alcune delle opere più raffinate e importanti del fumetto mondiale, tra cui Watchmen, V For Vendetta e From Hell, si è ritirato ufficialmente dal mondo del fumetto nel 2018 e vive nel rifiuto ostinato di associare il suo nome alle opere di intrattenimento basate sulle sue storie.

I punti interessanti dell’intervista, oltre alle dichiarazioni che Alan Moore ha fatto in merito al suo nuovo progetto per il cinema, riguardano principalmente lo stato attuale dei fumetti e la considerazione che questi e i cinecomic hanno nel mondo di oggi, facendo naturalmente anche un discorso politico molto preciso e diretto.

Alan Moore: “Non sono più così interessato ai fumetti”

“Non sono più così interessato ai fumetti, non voglio avere niente a che fare con loro – ha dichiarato Alan Moore – Facevo fumetti da circa 40 anni quando finalmente mi sono ritirato. Quando sono entrato nell’industria dei fumetti, la grande attrazione era che si trattava di un mezzo popolare, creato per intrattenere la classe operaia, in particolare i bambini. Il modo in cui il settore è cambiato, ora si tratta di “graphic novel”, è interamente destinato ad un pubblico di persone della classe borghese. Non ho nulla contro la borghesia, ma il fumetto non era pensato per essere un mezzo per gli hobbisti di mezza età. Doveva essere un mezzo per le persone che non hanno molti soldi.”

E poi continua: “La maggior parte delle persone identifica i fumetti con i film di supereroi ora. Questo aggiunge un altro livello di difficoltà per me. Non ho visto un film di supereroi dal primo film di Tim Burton su Batman. Hanno rovinato il cinema e in una certa misura anche la cultura. Diversi anni fa ho detto che pensavo fosse un segno davvero preoccupante, che centinaia di migliaia di adulti facevano la fila per vedere i personaggi che erano stati creati 50 anni fa per intrattenere i ragazzi di 12 anni. Sembrava una sorta di desiderio di sfuggire alle complessità del mondo moderno e tornare a un’infanzia nostalgica e ricordata. Sembrava pericoloso, stava infantilizzando la popolazione.”

I fumetti “hanno rovinato il cinema e in una certa misura anche la cultura”

Scendendo in territorio politico, Moore infierisce pesantemente: “Questa potrebbe essere del tutto una coincidenza, ma nel 2016, quando il popolo americano ha eletto un satsuma nazionalsocialista e il Regno Unito ha votato per lasciare l’Unione Europea, sei dei 12 film con il maggior incasso sono stati film di supereroi. Non dico che i fenomeni siano collegati, ma penso che siano entrambi sintomi della stessa cosa, ovvero una negazione della realtà e un bisogno di soluzioni semplicistiche e sensazionali.”

All’incalzante domanda del giornalista sul guardare o meno film di supereroi, Alan Moore replica: “Oh Cristo no, non ne guardo nessuno. Tutti questi personaggi sono stati rubati ai loro creatori originali, tutti loro. Hanno una lunga fila di fantasmi dietro di loro. Nel caso dei film Marvel, Jack Kirby [l’artista e scrittore Marvel]. Non ho alcun interesse per i supereroi, erano una cosa che è stata inventata alla fine degli anni ’30 per i bambini e sono perfetti come intrattenimento per bambini. Ma se provi a realizzarli per il mondo degli adulti, penso che diventi un po’ grottesco.”

Poi continua, sul Joker di Philipps/Phoenix: “Mi è stato detto che il film di Joker non sarebbe esistito senza la mia storia di Joker (Batman: The Killing Joke del 1988), ma tre mesi dopo lo stavo rinnegando, è troppo violento, la mia storia era su un ragazzo vestito da pipistrello, per amor di Dio. Penso che la versione migliore di Batman sia sempre stata quella di Adam West, che non l’ha presa affatto sul serio.”

Il cinema non è sempre stato una forma di evasione, in una certa misura?

“Lo era, tutte le forme d’arte lo sono potenzialmente. Ma possono essere usati per qualcosa di diverso dall’evasione. Pensa a tutti i film che hanno davvero sfidato le ipotesi, film che è stato difficile accettare, disturbanti nei loro messaggi. Lo stesso vale per la letteratura. Ma questi film di supereroi sono troppo spesso evasione.”

The Show sarà presentato al Sitges, e mentre speriamo che arrivi anche da noi, vi proponiamo di seguito il trailer:

 
 

Furiosa: George Miller sceglie Taylor-Joy, Hemsworth e Abdul-Mateen II

Anya Taylor-Joy emma

George Miller ha scelto Anya Taylor-Joy, Chris Hemsworth e Yahya Abdul-Mateen II per recitare in Furiosa, il film prequel basato sul personaggio dell’Imperatrice Furiosa di Charlize Theron che ha esordito in Mad Max: Fury Road del 2015.

Taylor-Joy interpreterà il ruolo della protagonista, una versione più giovane di Furiosa. Miller aveva detto in un’intervista a maggio con il New York Times che stava cercando un’attrice sulla ventina che potesse interpretare il personaggio. Ha detto che all’epoca aveva preso in considerazione l’utilizzo della tecnologia antinvecchiamento (vista in The Irishman) per consentire a Theron – che ha 44 anni – di recitare di nuovo la parte, ma ha deciso di non farlo. Taylor-Joy ha 24 anni.

Miller dirigerà, co-scriverà e produrrà Furiosa, insieme al suo partner di produzione di lunga data Doug Mitchell. Il film sarà prodotto dal marchio australiano Kennedy Miller Mitchell di Miller, insieme al partner di Fury Road, la Warner Bros. Pictures.

Nel preparare la sceneggiatura di Fury Road, Miller e il co-sceneggiatore Nick Lathouris hanno sviluppato storie di origine per ogni personaggio, ma non è stato rivelato molto sul passato di Furiosa nel film del 2015. Adesso avremo la possibilità di vedere il personaggio all’origine del suo mito.

Anya Taylor-Joy ha recitato di recente in The New Mutants di Josh Boone, l’abbiamo vista in The VVitch di Robert Eggers e in Split di M. Night Shyamalan.

Variety

 
 

Freaks Out, il trailer infiamma la rete

Freaks Out La Pellicola D’oro

Quanto abbiamo bisogno di un film che ci riporti in sala? Quanto è grande la responsabilità di chi si carica del compito di far uscire un film attesissimo in questo momento storico nella tradizionale forma della distribuzione al cinema? Ebbene, nessun film più di Freaks Out poteva essere scelto per questo difficilissimo compito.

Dopo il grande clamore suscitato dal suo film d’esordio, il semplice eppure geniale Lo chiamavano Jeeg Robot, Gabriele Mainetti si è preso tutto il tempo che gli era necessario per confezionare il film migliore con tutti i mezzi del caso, un film che porta sullo schermo una storia e una visione che sembrano assolutamente travolgenti, divertenti, cinematografici nella scala e nello scopo.

Il trailer di Freaks Out che ha infiammato la rete nelle ore di questo pomeriggio ha dimostrato che il film riserva meraviglie e sicuramente ha generato moltissime aspettative anche nei più scettici. Mainetti ha una mente che pensa in grande e, grazia al suo primo film, è stato messo in grado di realizzare esattamente il film che voleva.

L’attesa per il 16 dicembre adesso è spasmodica. Di seguito, vi lasciamo alcune immagini dal trailer di Freaks Out, che mostrano i misteriosi ed affascinanti protagonisti del film che troveremo prestissimo sugli schermi di tutta Italia:

Guarda il trailer ufficiale di Freaks Out

Nel cast di Freaks Out protagonisti sono Aurora Giovinazzo, Claudio Santamaria, Pietro Castellitto, Giancarlo Martini, con la partecipazione di Giorgio Tirabassi, Max Mazzotta, Franz Rogowski. Freaks Out è prodotto da Lucky Red e Goon Films con Rai Cinema, in coproduzione con Gapfinders (Belgio).

Freaks Out, la trama

Matilde, Cencio, Fulvio e Mario sono come fratelli quando il dramma della seconda guerra mondiale travolge Roma. Siamo nel ‘43, nel pieno del conflitto, e la città eterna ospita il circo in cui lavorano. Israel, il proprietario e loro padre putativo, scompare nel tentativo di aprire una via di fuga per tutti loro oltre oceano. I nostri quattro protagonisti sono allo sbando. Senza qualcuno che li assista ma, soprattutto, senza il circo, hanno smarrito la loro collocazione sociale e si sentono solo dei fenomeni da baraccone, “a piede libero” in una città in guerra.

 
 

Netflix rilascia il teaser della quarta stagione di The Crown 4

The Crown 4 stagione

Netflix rilascia il teaser della quarta stagione di The Crown 4, la serie originale di successo mondiale che sarà disponibile in tutti i Paesi in cui il servizio è attivo da domenica 15 novembre 2020.

The Crown 4: la trama

Ispirato dalla pluripremiata opera teatrale The Audience, The Crown racconta la storia del regno decennale della regina Elisabetta II e della lotta tra il suo io privato e pubblico. La serie si concentra sugli intrighi personali, le storie d’amore e le rivalità politiche dietro i grandi eventi che hanno plasmato la seconda metà del XX secolo. La serie non riguarda semplicemente la monarchia, ma parla di un impero in declino, un mondo in disordine e l’alba di una nuova era.

Sul finire degli anni Settanta, la regina Elisabetta (Olivia Colman) e la famiglia sono impegnati a garantire la linea di successione al trono cercando la moglie giusta per il principe Carlo (Josh O’Connor), che a trent’anni è ancora scapolo. Mentre la nazione comincia a sentire l’impatto delle politiche controverse introdotte da Margaret Thatcher (Gillian Anderson), la prima donna a ricoprire la carica di primo ministro, le tensioni tra questa e la regina peggiorano quando la premier conduce il paese nella guerra delle Falkland, creando conflitti all’interno del Commonwealth. Anche se la storia d’amore di Carlo e della giovane Lady Diana Spencer (Emma Corrin) fornisce la distrazione ideale per unire il popolo britannico, tra le mura del palazzo la famiglia reale è sempre più divisa.

La quarta stagione della serie The Crown scritta da Peter Morgan vede la partecipazione di Helena Bonham Carter nel ruolo della Principessa Margaret e Tobias Menzies in quello del Duca di Edimburgo, mentre Josh O’Connor è il Principe Carlo, Erin Doherty è la Principessa Anna, Emerald Fennell è Camilla Parker Bowles, Marion Bailey è la Regina Madre, Georgie Glen è Lady Fermoy, con Tom Byrne che veste i panni del Principe Andrea, Angue Imrie quelli del Principe Edoardo e Charles Dance quelli di Lord Mountbatten.

 
 

Freaks Out: trailer ufficiale del film di Gabriele Mainetti

01 Distribution ha diffuso oggi il trailer ufficiale di Freaks Out, l’attesissimo film del regista Gabriele Mainetti artefice del successo di Lo chiamavano Jeeg Robot. Il film, una produzione Goon FilmsLucky Red con Rai Cinema, in coproduzione con Gapbusters, in associazione con Voo e Be Tv, uscirà nelle sale italiane il prossimo 16 dicembre, distribuito da 01 Distribution.

Nel cast di Freaks Out protagonisti sono Aurora Giovinazzo, Claudio Santamaria, Pietro Castellitto, Giancarlo Martini, con la partecipazione di Giorgio Tirabassi, Max Mazzotta, Franz Rogowski. Freaks Out è prodotto da Lucky Red e Goon Films con Rai Cinema, in coproduzione con Gapfinders (Belgio).

Freaks Out, la trama

Matilde, Cencio, Fulvio e Mario sono come fratelli quando il dramma della seconda guerra mondiale travolge Roma. Siamo nel ‘43, nel pieno del conflitto, e la città eterna ospita il circo in cui lavorano. Israel, il proprietario e loro padre putativo, scompare nel tentativo di aprire una via di fuga per tutti loro oltre oceano. I nostri quattro protagonisti sono allo sbando. Senza qualcuno che li assista ma, soprattutto, senza il circo, hanno smarrito la loro collocazione sociale e si sentono solo dei fenomeni da baraccone, “a piede libero” in una città in guerra.

 
 

Wonder Woman 1984: i più grandi eventi del DCEU avvenuti prima del film

Wonder Woman 1984 film 2020

Wonder Woman 1984 sarà il prossimo film del DCEU ad arrivare nelle sale e diversi altri titoli dell’universo condiviso arriveranno a partire dal 2022. Tuttavia, non ci sono indizi che qualcuno di questi film sarà ambientato principalmente nel passato, proprio come Wonder Woman 1984. Tuttavia, molti eventi importanti del DCEU hanno già avuto luogo prima dell’inizio della prossima avventura di Diana Prince, come portato alla luce da Screen Rant:

1L’omicidio di Thomas e Martha Wayne

L’anno successivo, nel 1981, Thomas e Martha Wayne vengono assassinati. La coppia felicemente sposata vede La maschera di Zorro al cinema con il figlio Bruce Wayne e torna a casa a piedi. Quando un ladro si avvicina a loro in un vicolo, Thomas e Martha vengono entrambi uccisi. Questo lascia Bruce come orfano e diventa responsabilità di Alfred Pennyworth crescerlo da quel momento in poi.

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