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Face/Off: Adam Wingard, regista di Godzilla vs. Kong, dirigerà il sequel

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Arriva da Variety la notizia che Adam Wingard, regista dell’attesissimo Godzilla vs. Kong, dirigerà il sequel di Face/Off, action fantascientifico diretto nel 1997 da John Woo e interpretato da John Travolta e Nicolas Cage.

All’inizio si pensava che il nuovo film potesse essere un reboot, ma in seguito è stato lo stesso Wingard a chiarire attraverso il suo profilo Instagram che il suo progetto sarà un sequel diretto della pellicola originale. La sceneggiatura porterà la firma del regista e di Simon Barret, che per Wingard aveva già scritto la maggior parte dei suoi precedenti lavori, tra cui gli horror You’re Next, V/H/S e Blair Witch.

“Non potrei mai reimmaginare Face/Off o farne un remake”, ha dichiarato il regista. “È un action movie perfetto. Io e Simon Barrett stiamo scrivendo un sequel diretto”. Una prima versione della sceneggiatura del sequel di Face/Off era stata abbozzata da Oren Uziel (21 Jump Street). Ad oggi non sappiamo quanto di quello script verrà incorporato all’interno del nuovo trattamento di Wingard e Barret per conto della Paramount. David Permut, produttore del film originale, sarà coinvolto nel sequel in qualità di produttore esecutivo.

Il grande successo dell’originale Face/Off

La trama di Face/Off (uscito in Italia col sottotitolo Due facce di un assassino) è incentrata sui personaggi di Sean Archer (Travolta), un agente dell’FBI, e Castor Troy (Cage), un terrorista, che a seguito di un intervento di chirurgia plastica all’avanguardia assumono rispettivamente l’uno le sembianze dell’altro. All’epoca della sua uscita in sala, il film riscosse un grandissimo successo sia di critica che di pubblico, incassando circa 245 milioni di dollari in tutto il mondo. Ottenne una candidatura agli Oscar del 1998 per il miglior montaggio sonoro.

House of the Dragon: Rhys Ifans e altri attori nel cast del prequel di Game of Thrones

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Arriva da Deadline la notizia dell’ingresso nel cast di Rhys Ifans e altri attori nel cast di House of the Dragon, l’attesissimo prequel di Game of Thrones. Le altre aggiunte sono Steve Toussaint, Eve Best e Sonoya Mizuno che si uniscono ai già annunciati Paddy Considine, Olivia Cooke, Matt Smith ed Emma D’Arcy nel prequel de Il Trono di Spade creato da George RR Martin, Ryan Condal e Miguel Sapochnik.

Ifans interpreterà Otto Hightower Primo Cavaliere del Re, Ser Otto serve lealmente e fedelmente sia il suo re che il suo regno. Per come la vede la Mano, la più grande minaccia per il regno è il fratello del re, Daemon, e la sua posizione di erede al trono.

La migliore è la Principessa Rhaenys Velaryon Cavaliere di draghi e moglie di Lord Corlys Velaryon, “La regina che non fu mai” è stata tramandata come erede al trono al Gran Consiglio perché il regno ha favorito suo cugino, Viserys, semplicemente per essere maschio.

Mizuno interpreta Mysaria che è venuta a Westeros senza nulla ed è stata venduta più volte di quanto possa ricordare. Avrebbe potuto appassire … ma invece è salita per diventare l’alleata più fidata – e più improbabile – del principe Daemon Targaryen, l’erede al trono.

House of the Dragon, la serie tv

House of the Dragon è l’annunciato prequel ambientato poche centinaia di anni prima degli eventi di “Game of Thrones” e racconta la storia di House Targaryen. Dovrebbe andare in onda nel 2022. HBO ha dato allo show un ordine di 10 episodi, con il casting iniziato durante l’estate. Martin ha co-creato la serie con Ryan Condal, con lo spettacolo basato sul libro di Martin “Fire & Blood“. Miguel Sapochnik e Condal saranno co-showrunner e produttori esecutivi insieme a Martin e Vince Gerardis. Sara Lee Hess sarà anche scrittrice e produttrice esecutiva. Sapochnik dirigerà anche il pilota e gli episodi aggiuntivi. In precedenza ha diretto sei episodi di “Game of Thrones“, tra cui “Hardhome”, “Battle of the Bastards” e “Winds of Winter”.

Wolverine nel MCU: per i Russo la Marvel dovrebbe prendersi una pausa

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Dopo l’enorme successo di Avengers: Endgame, i fan del MCU non vedono l’ora che i fratelli Russo tornino alla regia di uno dei prossimi progetti dell’universo condiviso. Tuttavia, i due regista sono attualmente molto impegnati, quindi potrebbero trascorrere diversi anni prima che di rivederli al timone di un cinecomic della Casa delle Idee.

Sappiamo che Anthony e Joe Russo amerebbero molto adattare “Secret Wars” per il grande schermo, e sarebbe decisamente folle da parte di Kevin Feige, presidente dei Marvel Studios, non concedere al duo questa possibilità. Tuttavia, secondo Joe, al momento la più grande priorità dello studio deve essere Wolverine. Il regista e sceneggiatore è molto legato al personaggio e in una recente ospitata all’interno del podcast Lights, Camera, Barstool ha ribadito ancora una volta che trovare il sostituto di Hugh Jackman non sarà un’impresa facile.

“Portare quel personaggio sullo schermo è molto difficile, perché la performance di Hugh Jackman è ormai quella definitiva”, ha detto il regista di Avengers: Endgame. “È come Batman: devi pensare a un modo… devi trovare davvero l’attore giusto… devi portare una visione diversa di quel personaggio. Tuttavia, mi piacerebbe davvero vederlo di nuovo al cinema.”

Wolverine nel MCU: trovare l’attore giusto…

Joe ha inoltre sottolineato che i Marvel Studios dovrebbero prendersi del tempo prima di introdurre ufficialmente Wolverine nel loro universo condiviso. “Penso che la cosa migliore sia prendere una pausa, senza ombra di dubbio”, ha aggiunto. “È come se avessi bisogno di qualcosa per ripulire il palato, di lavare un asciugamano sporca… bisogna lasciare che tutti si godano ancora ciò che Wolverine è stato, prima di inventare qualcosa di nuovo. Cosa che, prima o poi, ancora noi adoreremmo vedere.”

Al momento non sappiamo ancora chi raccoglierà l’eredità di Hugh Jackman nel MCU. Chiunque si ritroverà ad interpretare il ​​personaggio di Wolverine avrà ovviamente l’arduo compito di doversi confrontare con il ritratto dell’attore australiano, che ancora oggi è uno dei più popolari e dei più amati per quanto riguarda i film di supereroi.

Black Panther 2: per Daniel Kaluuya ha il dovere di onorare Chadwick Boseman

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Daniel Kaluuya, che in Black Panther ha interpretato il personaggio di W’Kabi, afferma che il sequel ha il dovere di onorare l’eredità di Chadwick Boseman, morto tragicamente a 43 anni per un cancro al colon. L’attore aveva sempre tenuto nascosta la sua diagnosi e la sua improvvisa scomparsa ha scosso non solo l’industria di Hollywood, ma anche la comunità di fan che avevano visto nell’interpretazione di Boseman un vero e proprio simbolo di identità e rappresentanza.

Sappiamo che Black Panther 2 non impiegherà un altro attore per il ruolo di T’Challa, né tantomeno Boseman verrà ricreato attraverso l’utilizzo della CGI. Sappiamo anche il sequel si concentrerà sui luoghi ancora inesplorati di Wakanda, ma al tempo stesso i Marvel Studios stanno cercando un modo per onorare la memoria dell’attore scomparso e l’eredità del personaggio all’interno della storia. Ad oggi non si conoscono ancora i dettagli sulla trama del sequel, ma pare che il personaggio di Shuri interpretato da Letitia Wright giocherà un ruolo chiave.

In una recente intervista con The Ringer, Daniel Kaluuya ha parlato proprio del sequel di Black Panther. Senza fornire troppi dettagli, la star di Scappa – Get Out ha spiegato che è compito del nuovo film onorare la memoria di Chadwick Boseman, dal momento che l’attore – grazie al ruolo di T’Challa, ma non solo – ha avuto un impatto incredibile su tantissime persone. “Per me, ciò che è importante non è l’eredità di Black Panther, ma l’eredità di Chadwick Boseman, perché stiamo parlando di un essere umano, di uno spirito che è reale”, ha commentato l’attore. “Come possiamo onorarlo? Black Panther farà quello che fa Black Panther, ma è un uomo che ha vissuto per noi. Lo ha fatto per noi, lo ha fatto per i nostri nipoti, i nostri figli. È nostro dovere onorare quell’uomo nel modo in cui lui ha onorato noi.”

Black Panther 2, che sarà ancora una volta scritto e diretto da Ryan Coogler, arriverà nelle sale l’8 luglio 2022. Di recente è stato annunciato che l’attore Tenoch Huerta è in trattative con i Marvel Studios per interpretare il villain principale del sequel. Huerta è noto per il ruolo di Rafale Caro Quintero nella serie Narcos: Mexico; il prossimo anno sarà tra i protagonisti di The Forever Purge, quinto e ultimo capitolo del celebre franchise horror/distopico. Al momento i dettagli sul personaggio che l’attore interpreterà nel sequel di Black Panther non sono stati svelati.

Il presidente dei Marvel Studios, Kevin Feige, ha confermato che T’Challa, il personaggio interpretato al compianto Chadwick Boseman nel primo film, non verrà interpretato da un altro attore, né tantomeno ricreato in CGI. Il sequel si concentrerà sulle parti inesplorate di Wakanda e sugli altri personaggi precedentemente introdotti nei fumetti Marvel.  Letitia Wright (Shuri), Angela Bassett (Ramonda), Lupita Nyong’o (Nakia), Danai Gurira (Okoye), Winston Duke (M’Baku) e Martin Freeman (Everett Ross) torneranno nei panni dei rispettivi personaggi interpretati già nel primo film.

Avengers: Endgame, i Russo svelano la loro scena preferita

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Avengers: Endgame, i Russo svelano la loro scena preferita

I fratelli Russo hanno rivelato che il loro momento preferito di Avengers: Endgame è quando Capitan America impugna il martello di Thor. Anthony e Joe Russo hanno lavorato per la prima volta con la Marvel dirigendo Captain America: The Winter Soldier del 2014, uno dei film del MCU più apprezzati di sempre. Da allora, sono stati coinvolti in altri tre progetti, fino all’epico finale di Endgame uscito nel 2019. Essendo il ventiduesimo film dell’intero franchise, Endgame è stato il culmine della Saga dell’Infinito e la fine dell’arco narrativo di alcuni dei personaggi più amati.

Tra i momenti più emozionati del film non si può non annoverare Capitan America (Chris Evans) che per la prima volta impugna il martello di Thor (Chris Hemsworth), l’iconico Mjolnir. I fan del MCU sanno bene che solo chi è ritenuto “degno” può effettivamente brandire il martello, e durante l’intero franchise, soltanto una piccola manciata di personaggi ha ricevuto quell’onore. Il fatto che Cap potesse usare il martello ha aggiunto ancora più credito e rispettabilità al suo personaggio, e rapidamente quella scena è diventata una delle migliori di Endgame

Durante un’intervista in occasione del podcast Lights Camera Barstool, i fratelli Russo hanno avuto la possibilità di parlare dei loro momenti preferiti del MCU. Senza esitare, hanno dichiarato che la loro scena preferita di Avengers: Endgame è proprio quando Cap riesce ad impugnare il martello di Thor. Secondo i due registi, che hanno diretto ben due delle tre avventure in solitaria dedicate all’eroe, quel momento rappresenta la “chiusura di un cerchio”. Di seguito le loro dichiarazioni complete:

“Probabilmente Cap con il martello, perché per noi è un cerchio che si chiude. Abbiamo lavorato con quel personaggio per molto tempo ed è stata una grande ricompensa per il personaggio. Il modo in cui Evans ha interpretato Cap è pieno d’integrità. Proprio la sua interpretazione lo ha reso uno dei grandi personaggi della storia del cinema… e alla fine vuoi solo vederlo trionfare. Vuoi solo fare il tifo per questo ragazzo. E quel momento ha cambiato le sorti di quella battaglia… sai, è come se Rocky si alzasse dal tappeto nel round 12. È qualcosa che ti ispira.”

Avengers: Endgame è arrivato nelle nostre sale il 24 aprile 2019. Nel cast del film Robert Downey Jr.Chris EvansMark RuffaloChris Hemsworth e Scarlett Johansson. Dopo gli eventi devastanti di Avengers: Infinity War, l’universo è in rovina a causa degli sforzi del Titano Pazzo, Thanos. Con l’aiuto degli alleati rimasti in vita dopo lo schiocco, i Vendicatori dovranno riunirsi ancora una volta per annullare le azioni del villain e ripristinare l’ordine nell’universo una volta per tutte, indipendentemente dalle conseguenze che potrebbero esserci.

Black Widow: il CEO della Disney conferma che arriverà al cinema

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Black Widow: il CEO della Disney conferma che arriverà al cinema

Bob Chapek, CEO della Disney, ha confermato che Black Widow arriverà nelle sale. Il cinecomic interamente dedicato al personaggio di Vedova Nera interpretato da Scarlett Johansson avrebbe dovuto dare il via ufficiale alla Fase 4 del MCU, ma a causa della pandemia di Covid-19 è stato posticipato addirittura di un anno: inizialmente previsto per maggio 2020, il film arriverà ora nelle sale il prossimo maggio.

Sulla scia della controversa morte del personaggio in Avengers: Endgame, i Marvel Studios sperano di chiudere adeguatamente l’arco narrativo di Nat tramite il film diretto da Cate Shortland. Per aggirare il “problema” la sua scomparsa, si è scelto di non ambientare Black Widow dopo gli eventi del film campione d’incassi, ma bensì tra quelli di Captain America: Civil War e Avengers: Infinity War. Il film con Johansson introdurrà tutta una serie di personaggi chiave legati al passato di Nat, tra cui Alexei Shoskatov/Red Guardian di (David Harbour), Yelena Belova (Florence Pugh) e Melina (Rachel Weisz), mentre Taskmaster figurerà in qualità di villain principale.

Nonostante il rinvio di un anno esatto e tutti i rumor che si sono avvicendati negli ultimi mesi, pare che la Disney non sia per nulla intenzionata a distribuire l’atteso cinecomci su Disney+. Durante un Investor’s Call di Disney (via Screen Rant), il CEO Bob Chapek ha affermato che il nuovo film dei Marvel Studios è destinato ad arrivare nelle sale. Detto questo, non è possibile escludere ancora nulla, considerando quanto sia instabile la situazione. “Userò ancora una volta la parola flessibilità… tuttavia, il nostro obiettivo è ancora quello di far uscire il film al cinema”, ha spiegato Chapek.

Il destino di Black Widow: sala o streaming?

Allo stato attualmente, se entro maggio i cinema non dovessero riaprire, le opzioni sono essenzialmente due: distribuire Black Widow su Disney+ con Accesso VIP (come fatto già con Mulan e come accadrà anche con Raya e L’ultimo drago) o posticiparlo ancora una volta. Tuttavia, qualora il film dovesse essere nuovamente rinviato, si tratterebbe di modificare ancora una volta l’intero calendario delle uscite Marvel, dal momento che nei prossimi mesi sono previsti anche Shang-Chi and the Legend of the Ten Rings, Gli Eterni e Spider-Man 3.

Un’altra opzione, qualora non tutte le sale degli Stati Uniti dovessero riaprire, potrebbe essere quella di adottare la strategia ibrida messa in atto di recente da Warner Bros. con Wonder Woman 1984, quindi distribuire Black Widow contemporaneamente nelle sale aperte e in streaming su Disney+.

La regia di Black Widow è stata affidata a Cate Shortland, seconda donna (dopo Anna Boden di Captain Marvel) a dirigere un titolo dell’universo cinematografico Marvel, mentre la sceneggiatura è stata riscritta nei mesi scorsi da Ned Benson (The Disappearance of Eleanor Rigby). Insieme a Scarlett Johansson ci saranno anche David HarbourFlorence Pugh e Rachel Weisz.

In Black Widow, quando sorgerà una pericolosa cospirazione collegata al suo passato, Natasha Romanoff dovrà fare i conti con il lato più oscuro delle sue origini. Inseguita da una forza che non si fermerà davanti a nulla pur di sconfiggerla, Natasha dovrà affrontare la sua storia in qualità di spia e le relazioni interrotte lasciate in sospeso anni prima che diventasse un membro degli Avengers.

Ragione e sentimento: trama, cast e le differenze con il libro

Ragione e sentimento: trama, cast e le differenze con il libro

Da sempre indicato come uno dei grandi romanzi dell’Ottocento, Ragione e sentimento è stato adattato in più occasioni tanto per il cinema quanto per la televisione. Numerose sono infatti le versioni e le riletture realizzate di questo, ma una delle più note, apprezzate e premiate è senza ombra di dubbio quella diretta dal due volte premio Oscar Ang Lee nel 1995. Primo film in lingua inglese per il regista taiwanese, con questo egli ha potuto dimostrare di saper padroneggiare come pochi i delicati sentimenti trattati, dando vita ad un’opera ancora oggi ineguagliata per tatto ed inventiva.

La sceneggiatura, premiata con l’Oscar, è stata scritta dall’attrice Emma Thompson, la quale vi si è dedicata per ben cinque anni prima di giudicarla ultimata. Lee venne infine scelto come regista, anche se questi non aveva grande famigliarità con Jane Austen, autrice del romanzo da cui il film è tratto. La scelta ricadde però su di lui per via dei suoi precedenti film, dove si trattavano contesti famigliari complessi anche in relazione alla società intorno a questi, tematiche dunque simili a quelle presenti nel libro. La scelta di Lee permise inoltre al film di acquisire un fascino particolare, in grado di parlare ad un pubblico più ampio.

A fronte di un budget di soli 16 milioni di dollari, Ragione e sentimento arrivò ad incassarne ben 135 in tutto il mondo, accolto anche da un grande favore di critica. Un grande successo coronato da ben sette nomination all’Oscar, tra cui quella per il miglior film. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e alle differenze tra il romanzo e il film. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Ragione e sentimento: la trama del film

Protagoniste del film sono le sorelle Elinor e Marianne, appartenenti al ramo povero della famiglia Dashwood. La prima, orgogliosa e riservata, cerca di mandare avanti la famiglia mentre deve reprimere l’amore per Edward, un parente ricco. La seconda, più romantica e istintiva, si abbandona alla passione senza remore. Il senso del dovere impedisce a Elinor di realizzarsi sentimentalmente, mentre la passionalità di Marianne la espone a inganni. Ben presto, in seguito alla scomparsa del padre, le due e l’intera famiglia si ritroveranno sul lastrico per via di alcune problematiche nella successione. Ha per loro inizio un periodo di grandi difficoltà, dove ancor di più saranno divise tra la ragione e il sentimento.

Ragione e sentimento cast

Ragione e sentimento: il cast del film

Ad interpretare il ruolo di Elinor è proprio l’attrice e sceneggiatrice Emma Thompson. All’epoca della produzione del film, questa aveva però 35 anni e non si sentiva adatta a dar vita ad un personaggio di neanche vent’anni. Per permetterle di poter interpretare il ruolo, i produttori la convinsero a modificare l’età di questa da 19 a 27. L’attrice fu poi spinta ad accettare anche per via del grande desiderio di essere ulteriormente coinvolta in quel progetto a lungo cullato. A dar volto a Marianne è invece la premio Oscar Kate Winslet. Originariamente, Lee non era convinto di lei e pensava di affidarle un ruolo molto minore. L’attrice però pretese di sostenere almeno un provino per la parte, e dopo aver letto alcune battute convinse tutti delle sue qualità, ottenendo la parte. Fu proprio grazie a questa che divenne poi una celebrità.

Il ruolo di Edward Ferrars è invece stato scritto dalla Thompson appositamente pensando all’attore Hugh Grant. L’attore, entusiasta della sceneggiatura, accettò con grande piacere, venendo però criticato per essere troppo bello per il ruolo di Edward. Alan Rickman dà invece volto al Colonnello Brandon, un ruolo da lui particolarmente apprezzato, specialmente per la possibilità di recitare insieme ad un considerevole numero di cani ammaestrati. Gemma Jones è Mrs. Dashwood, mentre l’attore Tom Wilkinson è l’interprete di Mr. Dashwood. Greg Wise da volto a John Willoughby, e proprio su questo set conobbe la Thompson, che sarebbe poi divenuta sua moglie nel 2003. Sono infine presenti anche Imelda Staunton nel ruolo di Charlotte Jennings Palmer e Hugh Laurie in quelli di Mr. Palmer.

Ragione e sentimento: le differenze tra il libro e il film

Nell’adattare il celebre romanzo della Austen, la Thompson decise di mantenersi quanto più fedele possibile allo svolgersi degli eventi, ma sua intenzione era quella di aggiornare alcuni dei personaggi e delle tematiche alla contemporaneità. La sceneggiatrice ha infatti alternato alcuni dei tratti distintivi dei personaggi al fine di renderli più comprensibili. In particolare, il contrasto tra le due sorelle protagoniste è stato accentuato attraverso l’aggiunta di alcune scene, tanto relative al loro privato quanto a situazioni più pubbliche. Ad essere stati protagonisti di un aggiornamento sono stati anche i personaggi di Edward e Brandon. Questi vengono infatti presentati con l’intento di mostrare anche il loro animo più sensibile, al fine di renderli più in linea con gli attuali canoni dei personaggi maschili.

Proprio questi due nel romanzo risultano inoltre assenti dalla scene per periodi di tempo piuttosto lunghi. Per il film la sceneggiatrice ha invece cercato di rimediare a ciò, rendendoli più protagonisti delle situazioni. Ulteriori differenze si ritrovano invece nell’omissione di alcune situazioni o personaggi. Per quanto riguarda i primi, nel film vengono a mancare una serie di episodi relativi ad Edward, come il presunto tradimento di questi. Personaggi che invece non compaiono sono quelli di Lady Middleton e i suoi figli, come anche Ann Steele e la sorella di Lucy. Infine, la sceneggiatura della Thompson ha esaltato la ricchezza dei Dashwood, così da rendere poi più evidente e drammatica la loro nuova condizione di povertà.

Ragione e sentimento: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire di Ragione e sentimento grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Google Play, Apple iTunes, Netflix e Amazon Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di giovedì 11 febbraio alle ore 21:10 sul canale Paramount Channel.

Fonte: IMDb

Music: trailer del film di Sia con Maddie Ziegler

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Music: trailer del film di Sia con Maddie Ziegler

Music è una potente, originale e celebrativa dichiarazione artistica. Nel suo lungometraggio di esordio come sceneggiatrice e regista, la leggendaria artista musicale mondiale Sia ha reinventato in modo audace e avvincente il genere cinematografico musical.

Star mondiale multi-platino nominata nove volte ai Grammy Award, due ai BRIT Awards e due ai Golden Globe, Sia è stata più volte definita regina del pop e una delle più importanti iconiche popstar del nuovo millennio, grazie a un ricercato songwriting e ad incredibili performance live.

Protagoniste del film, Maddie Ziegler, musa della cantante e protagonista di molti suoi video (tra cui l’acclamato “Chandelier”) e Kate Hudson, candidata agli Oscar e vincitrice del Golden Globe per il film Quasi famosi.

Music, la trama

MUSIC parla della magia che può nascere quando chi non è in grado di esprimersi a parole incontra persone capaci di ascoltare col cuore. La storia ha inizio quando Zu (Hudson), in rotta con la propria famiglia e con una propensione a rovinarsi la vita con le proprie mani, si ritrova a essere nominata unica tutrice della sorellastra adolescente, Music (Ziegler). Music è una ragazza con un disturbo dello spettro autistico non verbale e Zu entra immediatamente in conflitto con le sue nuove responsabilità di tutrice. Presto conosce Ebo (Odom), un vicino di casa premuroso e dall’animo gentile che la sorprende manifestando non solo compassione, ma anche una profonda comprensione nei confronti di Music. Zu si rende conto che Ebo è una persona su cui può fare affidamento e dalla quale può imparare molto.  MUSIC fonde un sentito racconto sulla forza dell’amore con sequenze musicali dai toni fluo e immaginifici, tipici di Sia, che offrono al pubblico un vivace scorcio della vita interiore dei personaggi.

Spider-Man, Tom Holland vs Tobey Maguire: iterazioni a confronto

Spider-Man, Tom Holland vs Tobey Maguire: iterazioni a confronto

Quando Tom Holland ha fatto il suo debutto nei panni di Peter Parker in Captain America: Civil War, è diventato il terzo Spider-Man a onorare il grande schermo nello spazio di un decennio. L’Holland di Spidey è decisamente migliore dell’iterazione di Andrew Garfield, ma forse non ha ancora raggiunto la grandezza del ritratto definitivo del personaggio offerta da  Tobey Maguire nella trilogia originale di Sam Raimi. Holland ha comunque svolto un lavoro fantastico con il ruolo di Spidey e probabilmente ha un futuro brillante davanti a sé nei panni del simpatico arrampicamuri. Screen Rant ha raccolto 5 motivi per cui  Holland è un grande Peter Parker e altri 5 per cui è ancora  Maguire la migliore iterazione del personaggio.

Tom Holland: l’ingenuità

Tom Holland è in grado di catturare, attraverso la sua interpretazione, l’ingenuità e la timidezza di Peter Parker in maniera sbalorditiva. Anche il Peter di Maguire era geniale in modo autentico, ma è come se Holland riuscisse a cogliere l’umorismo in ogni situazione – anche la più drammatica – in cui Peter si trova coinvolto.

A differenza di Holland, l’iterazione di Maguire era forse più indulgente in determinati contesti (come ad esempio quando si è ritrovato preda dei simbionti). Inoltre, quel senso di “imbarazzo” tipico del personaggio traspare anche in alcuni dei momenti più romantici che vedono coinvolto il Peter di Holland prima con Liz e poi con MJ.

Tobey Maguire: l’origine del personaggio

Il presidente dei Marvel Studios, Kevin Feige, ha evitato saggiamente di raccontare la storia delle origini di Spider-Man con il primo film da solista del personaggio nel MCU, perché era già stato raccontato due volte nell’arco di 15 anni e praticamente tutti ne erano ormai a conoscenza. Ma l’origine è un fattore cruciale nella storia del personaggio, e il primo film di Sam Raimi su Spider-Man ha saputo raccontarla in maniera egregia.

Non solo Raimi ha catturato i momenti più importanti della sua storia di origine – l’omicidio di zio Ben, “Da un grande potere derivano grandi responsabilità”, Peter che scopre le sue capacità, ecc. -, ma Maguire ha saputo catturare la trasformazione di Peter da  adolescente mite e goffo a sovrumano che deve compiere scelte difficili nella lotta alla giustizia.

Tom Holland: la “doppia vita” di Peter

L’aspetto più divertente e comico delle storie di Spidey deriva dal fatto che deve nascondere la sua identità. Mentre Tony Stark può facilmente lasciare una riunione del consiglio per salvare delle vite in qualità di Iron Man, Peter Parker deve nascondere il fatto che è Spider-Man a tutti quelli che conosce – e al resto di New York. Di conseguenza, questa doppia vita può diventare piuttosto frenetica.

L’iterazione di Holland nei panni di Peter cattura perfettamente tale frenesia. Il giovane attore ha in parte modellato la sua performance sul ritratto di Marty McFly di Michael J. Fox, che era sempre agitato a causa delle bizzarrie legate ai viaggi nel tempo.

Tobey Maguire: la voce narrante

Nei fumetti di Spider-Man, i pensieri di Spidey sono costantemente espressi attraverso i tradizionali balloon, offrendo ai lettori uno sguardo privilegiato su come il personaggio si sente riguardo agli eventi della storia.

Queste balloon non possono essere replicati letteralmente sullo schermo nelle trasposizioni live-action (sebbene il team dietro il film d’animazione Spider-Man: Un Nuovo Universo ci sia riuscito alla perfezione!). Tuttavia, Sam Raimi è stato il più vicino a replicare il modo in cui i balloon dei fumetti collegano il lettore a Peter, attraverso la voce fuori campo di Tobey Maguire.

Tom Holland: un adolescente credibile

Il problema principale con le precedenti iterazioni di Spider-Man – e che i Marvel Studios speravano di risolvere con il loro interprete di Peter – era che Tobey Maguire e Andrew Garfield erano entrambi del tutto poco convincenti da adolescenti.

Tom Holland in realtà non aveva 15 anni quando ha iniziato a interpretare Spider-Man, ma era molto più giovane dei suoi predecessori e in realtà sembrava perfetto per la parte. Il fatto che lo Spidey di Holland commetta costantemente errori, come farebbe qualsiasi quindicenne, lo rende ancora più riconoscibile.

Tobey Maguire: i rapporti con i nemici

Il Peter di Holland ha condiviso relazioni personali con i suoi nemici e si è relazionato con loro in diversi modi – lo stesso background della classe operaia con Avvoltoio, l’intelligenza  come Mysterio, ecc. -, ma i cattivi del Peter di Maguire erano come delle figure paterne o come dei migliori amici.

Dal padre del suo migliore amico che lo ha preso sotto la sua ala protettrice allo scienziato finanziato da Harry che gli ha dato consigli e lo ha spinto a porsi domande, il Peter di Maguire ha sempre dovuto combattere contro le persone a cui teneva, il che ha dato vita a delle scene di combattimento ricche di emotività.

Tom Holland: la chimica con Zendaya

Uno dei punti deboli della trilogia di Spider-Man di Sam Raimi è stato certamente il personaggio di Mary Jane, scritto parecchio male. Kirsten Dunst è una grande attrice, ma non aveva molta chimica con Tobey Maguire, mentre gli script richiedevano essenzialmente che fosse o una ragazza tormentata o la classica damigella in pericolo.

Al contrario, gli interessi amorosi nei film di Spider-Man con Holland sono stati molto più avvincenti, specialmente con la MJ interpretata da Zendaya. Holland e Zendaya condividono una sintonia palpabile sullo schermo e, a differenza della storia d’amore della trilogia di Raimi, i fan sono davvero entusiasti all’idea di scoprire come andrà a finire tra loro.

Tobey Maguire: la scena della metropolitana

Ciò che rende Spider-Man un personaggio così eccezionale è che, in definitiva, è solo un ragazzo normale. Gli sono stati dati i suoi superpoteri per caso e, per il semplice fatto di essere una brava persona, vuole usare quei poteri per sempre. Ma è un adolescente, quindi è irrimediabilmente impreparato per il compito. Tuttavia, fa del suo meglio e per questo è un simbolo di speranza a New York.

Il momento del franchise di Sam Raimi che meglio rappresenta tutto questo è la scena della metropolitana in Spider-Man 2. Doc Ock lascia Spidey con un treno in corsa verso un ponte incompiuto, con l’eroe che rischia la sua vita nel tentativo di evitare la catastrofe. I passeggeri lo riportano sul treno e lo vedono senza maschera, realizzando che in effetti si tratta soltanto di un ‘bambino’, di uno che potrebbe avere l’età dei loro figli…

Tom Holland: il rapporto con gli altri supereroi

La più grande differenza tra lo Spider-Man di Maguire e quello di Holland è che il primo era autonomo, mentre il secondo fa parte di un universo cinematografico più ampio. Da quando la trilogia di Raimi è arrivata prima di Iron Man, non ha mai cercato di creare un mondo più ampio da riempire di spin-off.

E sebbene abbia mantenuto la storia incentrata su Peter, è un peccato che non siamo riusciti a vedere lo Spidey di Maguire interagire con altri supereroi, perché le sue squadre nei fumetti sono sempre state molto divertenti. Lo Spidey di Holland, invece, ha sviluppato dinamiche esilaranti con un gruppo di altri eroi, tra cui Iron Man, Doctor Strange, i Guardiani della Galassia e Captain Marvel.

Tobey Maguire: il rapporto con zio Ben

“Da un grande potere deriva una grande responsabilità”. Una parte enorme di ciò che rende Peter Parker quello che è è il suo rapporto con lo zio Ben, sia prima che dopo la sua morte, e lo Spidey di Maguire aveva un toccante legame padre-figlio con il Ben di Cliff Robertson. Ha vissuto secondo la saggezza che Ben gli ha donato quando era in vita e l’arco del personaggio è stato definito dal suo senso di colpa relativo alla morte di Ben.

Il Peter di Holland, d’altra parte, non ha una relazione con lo zio Ben. Non è nemmeno chiaro se ci sia mai stato uno zio Ben; è stato accennato solo in un un paio di battute veloci e in alcuni easter egg.

Berlinale 2021: svelata la line-up, c’è anche Pietro Marcello

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Berlinale 2021: svelata la line-up, c’è anche Pietro Marcello

Il Festival di Berlino di quest’anno, Berlinale 2021, ha svelato la sua line-up, la programmazione che l’edizione di quest’anno offre al suo pubblico. Un’edizione, lo sappiamo già, che sarà differente dalle altre.

I film annunciati non saranno proiettati per un pubblico fisico fino a giugno, quando è in programma un’edizione in presenza. I compratori e la stampa potranno però vedere i film in remoto, durante gli eventi del Berlin’s European Film Market di marzo, dall’1 al 5.

Di seguito i 15 titoli del Concorso Berlinale 2021, e a seguite le proiezioni speciali, tra le quali spicca anche Per Lucio, il nuovo film di Pietro Marcello, che dopo Martin Eden ha un profilo internazionale del tutto nuovo.

Berlinale 2021 Concorso:

Albatros, Xavier Beauvois

Bad Luck Banging Or Loony Porn, Radu Jude

Ballad Of The White Cow, Behtash Sanaeeha and Maryam Moghaddam

Fabian, Dominik Graf

Forest – I See You Everywhere, Bence Fliegauf

Mr Bachmann And His Class, Maria Speth

I’m Your Man, Maria Schrader

Introduction, Hong Sangsoo

Memory Box, Joana Hadjithomas, Khalil Joreige

Natural Light, Denes Nagy

Next Door, Daniel Bruhl

Petite Maman, Celine Sciamma

Una Pelicula De Policias, Alonso Ruizpalacios

What Do We See When We Look At The Sky?, Aleksandre Koberidze

Wheel Of Fortune And Fantasy, Hamaguchi Ryusuke

Special Screenings:

French Exit, Azazel Jacobs

The Mauritanian, Kevin Macdonald

Best Sellers, Lina Roesseler

Language Lessons, Natalie Morales

Limbo, Cheang Soi

Tides, Tim Fehlbaum

Je Suis Karl, Christian Sch,

Tina, Dan Lindsay & T.J. Martin

Per Lucio, Pietro Marcello

Courage

Wer Wir Waren

berlinale 2021

Chris Evans in The Grey Man: i Russo anticipano un ruolo da villain per l’attore

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Anthony e Joe Russo hanno anticipato i primi dettagli sul ruolo del villain che Chris Evans ricoprirà nel loro nuovo film, The Grey Man, che sarà il film con il budget più alto mai realizzato da Netflix. Il film sarà l’adattamento dell’omonimo romanzo di Mark Greaney del 2009 e pare che i due fratelli fossero interessati a portarlo sul grande schermo già nel 2014, poco dopo l’uscita nelle sale di Captain America: The Winter Soldier

In base a quanto riferito, Netflix ha stanziato un budget maggiore di 200 milioni di dollari per finanziare l’action/thriller. Oltre a Evans, il cast del film vedrà coinvolti anche Ryan Gosling e Ana de Armas. Ora, sono stati proprio i Russo a svelare i primi dettagli sul progetto e anche sul ruolo di Evans in una recente intervista durante il podcast Lights Camera Barstool.

Secondo i due registi, sarà “un grande film della cultura pop intriso di tematiche e politiche moderne”. Parlando nello specifico di Evans, invece, Joe Russo ha anticipato che sarà il villain della storia e che si tratterà di un ruolo alquanto atipico per l’attore statunitense: “Si tratta di un personaggio davvero unico, Chris sarà un cattivo, una figura davvero interessante. Credo che in questo ruolo sarà molto diverso dal solito”. 

The Grey Man sarà prodotto dalla AGBO dei Russos e si baserà su una sceneggiatura scritta da Joe Russo, al fianco di Christopher Markus e Stephen McFeely, che hanno già sceneggiato i film Captain America e Avengers diretti da Russo. I due sceneggiatori sono anche co-presidenti del comparto story della AGBO. Il film si baserà sul romanzo di Mark Greaney del 2009 che introduceva le vicende de “L’uomo grigio“, un assassino indipendente ed ex agente della CIA di nome Court Gentry.

Avengers: Endgame, alcune idee scartate potrebbero essere usate nel futuro del MCU

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Anthony e Joe Russo hanno rivelato che le idee scartate per Avengers: Endgame potrebbero essere utilizzate nei progetti futuri del MCU. Endgame è stato il culmine di oltre un decennio di narrazione e, naturalmente, la Marvel ha cercato di realizzare il miglior film possibile. Sia Endgame che il suo predecessore, Avengers: Infinity War, presentavano alcune sequenze d’azione davvero spettacolari, soprattutto grazie al fatto che entrambi i film hanno riunito la maggior parte degli attori dell’ormai longevo franchise.

Ovviamente, considerata la mole di un progetto così ambizioso come Endgame (che ha coinvolto all’interno della sua narrativa anche il concetto di viaggio nel tempo), è naturalmente che molte delle idee inizialmente concepite per il film, alla fine siano state scartate. Ad oggi, però, non sappiamo esattamente cosa sia stato tagliato dalla versione del cinecomic che abbiamo visto sul grande schermo.

Intervistati durante il podcast Lights, Camera, Barstool, i due registi hanno rivelato di aver avuto una miriade di idee in merito al film che però non sono poi state incluse nel prodotto finale. Tuttavia, nessuno dei due ha potuto rivelare nello specifico di quali idee si trattasse. Ma sembra esserci una ragione specifica dietro questo “rigoroso silenzio”: pare, infatti, che alcune di queste idee potrebbero essere impiegate nei futuri progetti della Marvel. “Questa per noi è una domanda difficile a cui rispondere, perché sono tra le cose che amiamo di più e che ci appassionano di più… inoltre, c’è ancora una possibilità che appaiano un giorno. Quindi non possiamo ancora parlarne pubblicamente.”

Alcuni dettagli su ciò che è stato lasciato fuori dal film, tuttavia, erano già trapelati in precedenza. Pare che fosse stata pianificata un’intera sequenza di battaglia su Vormir, con Thanos che sarebbe dovuto arrivare mentre Vedova Nera e Occhio di Falco cercavano di recuperare la Gemma dell’Anima. Tuttavia, una scena del genere non potrà mai più essere ricreata: Vedova Nera è ormai morta e al momento non c’è un motivo valido per tornare su Vormir. Ad ogni modo, le dichiarazioni dei Russo lasciano intendere che le scene in questione erano state almeno abbozzate in fase di pre-produzione.

Avengers: Endgame è arrivato nelle nostre sale il 24 aprile 2019. Nel cast del film Robert Downey Jr.Chris EvansMark RuffaloChris Hemsworth e Scarlett Johansson. Dopo gli eventi devastanti di Avengers: Infinity War, l’universo è in rovina a causa degli sforzi del Titano Pazzo, Thanos. Con l’aiuto degli alleati rimasti in vita dopo lo schiocco, i Vendicatori dovranno riunirsi ancora una volta per annullare le azioni del villain e ripristinare l’ordine nell’universo una volta per tutte, indipendentemente dalle conseguenze che potrebbero esserci.

Wonder Woman 1984: i volumi imperdibili per prepararsi al film

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Wonder Woman 1984: i volumi imperdibili per prepararsi al film

Bella come Afrodite e intelligente come Atena. Più forte di Ercole e più veloce di Mercurio. Diana Prince nasce da una statuetta d’argilla, plasmata dagli dei e dotata di poteri straordinari. Nei panni di Wonder Woman difende i deboli e gli oppressi, portando il suo messaggio di pace in nome di Themyscira, l’isola delle Amazzoni. In occasione dell’arrivo in Italia di Wonder Woman 1984, l’attesissimo film Warner Bros. Pictures diretto da Patty Jenkins con protagonista Gal Gadot, in esclusiva digitale da venerdì 12 febbraio, Panini Comics presenta alcuni dei più appassionanti volumi DC Comics che raccontano le storie della Principessa delle Amazzoni.

In un mondo in larga parte dominato dai maschi, Wonder Woman arriva nel 1941 come un fulmine a ciel sereno. La sua essenza unica è allo stesso tempo tradizionale e infusa di una dirompente carica rivoluzionaria che la porta subito ad essere una delle più amate icone pop. Nel volume antologico Il grande libro di Wonder Woman si raccolgono le avventure più celebri e rappresentative della sua lunghissima carriera, ripercorrendo la sua evoluzione, sempre al passo con il sentire comune dell’epoca che ha attraversato, dal suo esordio negli anni 40 alle interpretazioni più recenti, come quelle di Brian Azzarello e Cliff Chiang. Assieme al creatore William Moulton Marston, tra i grandi autori e disegnatori raccolti in queste pagine ci sono anche Harry G. Peter, George Pérez, Gene Colan, Ross Andru, John Byrne, Mike Deodato Jr., Yanick Paquette, Phil Jimenez e Greg Rucka.

Prezzo: € 25,00

Pagine: 400

Rilegatura: Cartonato

Formato: cm 18,3×27,7

Interni: A colori

Distribuzione: Libreria, fumetteria, online

C’è poi Wonder Woman vs. Cheetah, una raccolta  degli scontri tra Wonder Woman e la sua nemica-amica per eccellenza, Cheetah. Dietro un grande eroe c’è sempre una grande nemesi e, infatti, “la donna ghepardo” è la villain per eccellenza nella lunga carriera della principessa delle Amazzoni. Il modello di perfezione femminile pensato con l’ideazione di Wonder Woman aveva bisogno di contrapporsi a una figura invidiosa, imprevedibile, selvaggia. Cheetah incarna tutte queste imperfezioni e diventa la principale nemesi della principessa di Themyscira, passando attraverso diverse incarnazioni e oscillando in più occasioni tra un’amicizia ritrovata e il pieno scontro. In questo volume ci sono alcune delle storie più rappresentative del dualismo Wonder Woman/Cheetah, ripercorso fin dai suoi esordi senza dimenticare anche le evoluzioni artistiche e iconografiche.

Prezzo: € 20,00

Pagine: 176

Rilegatura: Cartonato

Formato: cm 17×26

Interni: A colori

Distribuzione: Libreria, fumetteria, online

Gli appassionati del Multiverso DC non possono perdersi una chicca che arriva direttamente dagli anni 70, scritta da Gerry Conway e con i disegni di Josè Luis Garcia-Lopez: Superman vs Wonder Woman (nella collana DC Limited Collector’s Edition, in formato “gigante” che rispetta le proporzioni dell’originale). Il tema alla base di questa storia è quello della bomba atomica e della scoperta, da parte dei due potentissimi eroi, del cosiddetto Progetto Manhattan. Questa mitica storia vede infatti l’Uomo d’Acciaio e l’Amazzone alle prese con le contraddizioni, i controsensi e i segreti della guerra, e i dilemmi morali che ne scaturiscono. Lo scontro è inevitabile!

Prezzo: € 22,00

Pagine: 80

Rilegatura: Cartonato

Formato: cm 25,5×35,5

Interni: A colori

Distribuzione: Libreria, fumetteria, online

Un altro grande classico di Wonder Woman è l’immortale ciclo di Greg Rucka che, già nel primo volume, apre le danze allo scontro epocale tra la principessa delle Amazzoni e Batman. Una serie di pericolosi nemici, come il Dottor Psycho e Silver Swan, attaccano Wonder Woman da ogni fronte, ed è la pubblicazione del suo libro che pone Diana al centro delle macchinazioni di una nuova, letale avversaria: Veronica Cale. Gli eventi messi in moto coinvolgono anche gli dei dell’Olimpo e finiscono per colpire direttamente il luogo che Wonder Woman chiama casa, Themyscira.

Prezzo: € 36,00

Pagine: 384

Rilegatura: Cartonato

Formato: cm 17×26

Interni: A colori

Distribuzione: Libreria, fumetteria, online

Per un viaggio nelle origini della principessa di Themyschira, c’è Wonder Woman: L’Amazzone, un’emozionante e toccante rivisitazione magistralmente narrata e illustrata dalla talentuosa Jill Thompson. Prima di diventare l’inarrestabile forza della natura che tutti conosciamo, infatti, Wonder Woman era la principessa Diana, figlia di Ippolita, la regina delle Amazzoni. Una figlia molto particolare, predestinata fin dalla sua nascita (anch’essa molto particolare) e cresciuta in un luogo leggendario. Questo volume racconta la storia della sua nascita ma anche gli anni cruciali della sua giovinezza e dell’evento che la portò a diventare Wonder Woman.

Prezzo: € 17,00

Pagine: 136

Rilegatura: Cartonato

Formato: cm 17×26

Interni: A colori

Distribuzione: Libreria, fumetteria, online

Una Wonder Woman inedita e calata nel contesto alternativo di un futuro distopico (per la linea DC Black Labeldedicata a storie fuori continuity) si può scoprire in Wonder Woman: Terra Morta di Mike Spicer e Daniel Warren Johnson (miniserie in 4 parti, il cui finale sarà disponibile a partire da marzo). Quando Wonder Woman si risveglia dopo un sonno secolare e scopre che il mondo è ridotto a una terra desolata radioattiva, capisce di aver fallito. Intrappolata in un futuro oscuro e pericoloso, Diana deve proteggere l’ultima città umana da mostri titanici mentre cerca di scoprire il segreto di questa Terra morta… e perché potrebbe esserne responsabile.

Prezzo: € 7,00

Pagine: 48

Rilegatura: Brossurato

Formato: cm 21,6×27,6

Interni: A colori

Distribuzione: Fumetteria, online

Infine, tre spillati arricchiti da cover d’autore realizzate da grandi matite italiane.

  1. Wonder Woman 1, con la cover d’autore dal Maestro Milo Manara che ha ambientato la sua WonderWoman sull’iconico balcone della Casa di Giulietta, a Verona;
  2. Wonder Woman 8, che raccoglie lo storico traguardo del 750° numero originale della sua serie, con la variant cover realizzata dalla giovane disegnatrice Federica Croci;
  3. Wonder Woman Alfa, un albo celebrativo contenente tre storie imprescindibili per scoprire il personaggio, con la cover d’autore realizzata da Mirka Andolfo (e disponibile anche in versione variant gold metallizzata).

Crossbones ha chiuso con il MCU, la conferma di Frank Grillo

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Crossbones ha chiuso con il MCU, la conferma di Frank Grillo

Brock Rumlow è stato presentato come agente dell’HYDRA che lavora sotto copertura per lo SHIELD in Captain America: The Winter Soldier, film che ha posto le basi per la futura trasformazione del personaggio in Crossbones, di fatto avvenuta poi in Captain America: Civil War. Tuttavia, l’arco narrativo dello spietato sicaro nel MCU è stato abbastanza limitato.

Dopo aver tentato di far saltare in aria sé stesso (e Captain America), Crossbones è stato fatto fuori dalla Scarlet Witch, evento che ha messo la parola fine al suo coinvolgimento nell’universo condiviso. Abbiamo poi rivisto il personaggio in Avengers: Endgame, quando gli eroi più potenti della Terra sono tornati indietro nel tempo fino al 2012, ma ciò non ha in alcun modo aperto la porta ad un ipotetico ritorno permanente dell’antagonista.

Ora, in una recente intervista con Variety, l’attore Frank Grillo ha confermato che, dopo la serie What If… ? (in cui tornerà a prestare la voce al personaggio), il suo tempo come Crossbones è ufficialmente finito. “Hanno chiuso con me”, ha detto l’attore. “A causa del modo in cui le storie sono state raccontate e quanto sono diventate grandi. Semplicemente, Crossbones non ha mai fatto davvero parte del futuro dei Vendicatori.”

È innegabile che la cosa appaia come una grossa opportunità mancata per i Marvel Studios, soprattutto perché Rumlow aveva il potenziale necessario per diventare una minaccia ricorrente nel MCU, e non soltanto in relazione a Captain America. Ad esempio, sarebbe stato perfetto per la serie The Falcon and the Winter Solsider, visto e considerato che Sam Wilson è il responsabile del suo volto sfregiato…

Oscar 2021: cerimonia dal vivo ma da location diverse

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Oscar 2021: cerimonia dal vivo ma da location diverse

Come sappiamo ormai da tempo, la cerimonia di premiazione degli Oscar 2021 è stata rinviata di due mesi a causa della pandemia di Covid-19. Ora, come riportato da Variety, arrivano anche i primi dettagli su quello che sarà l’effettivo svolgimento della serata: la fonte annuncia che la 93esima edizione degli Academy Awards si svolgerà dal vivo, ma da location diverse.

Tra queste, ovviamente, ci sarà anche il Dolby Theatre di Los Angeles, che dal 2001 ormai ospita l’appuntamento più importante per l’industria cinematografica hollywoodiana. In risposta alla chiusura delle sale cinematografiche a causa dell’emergenza sanitaria, l’Academy aveva già modificato – temporaneamente – il suo regolamento interno per includere nei film candidabili anche i titoli che hanno saltato la sala cinematografica e che sono arrivati direttamente in streaming.

“In questo anno unico che ha chiesto così tanto a così tanti di noi, l’Academy è determinata a presentare una cerimonia degli Oscar come nessun altra, dando la priorità alla salute pubblica e alla sicurezza di tutti coloro che parteciperanno”, ha detto un portavoce dell’Academy in una nota ufficiale. Per creare il tradizionale show in presenza che il nostro pubblico globale vuole vedere, adattandosi chiaramente ai requisiti della pandemia, la cerimonia sarà trasmessa in diretta da più location, incluso il famoso Dolby Theatre. Non vediamo l’ora di condividere presto maggiori dettagli.”

Lo scorso settembre, sempre a causa dell’emergenza sanitaria, già la cerimonia degli Emmy aveva proposto una formula ibrida che ha coinvolto tanto lo spettacolo dal vivo quanto lo streaming. Più di recente, è stato confermato che anche la cerimonia dei Golden Globes si svolgerà da due differenti location: le due conduttrici, Tina Fey e Amy Poehler, infatti, presenteranno rispettivamente da New York e da Los Angeles.

Le nomination degli Oscar 2021 verranno annunciate ufficialmente il prossimo 15 marzo. La cerimonia di premiazione avrà luogo, invece, la sera del 25 aprile. Al momento non sappiamo ancora chi si occuperà della conduzione, mentre la produzione sarà a cura di Jesse Collins, Stacey Sher e Steven Soderbergh.

The Last of Us: annunciati i protagonisti, saranno Bella Ramsey e Pedro Pascal

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La HBO e Naughty Dog hanno finalmente ufficializzato i protagonisti di The Last of Us, l’attesa serie televisiva basata sull’omonimo videogames.  A Darne conferma è stato il noto sito Deadline.

Pedro Pascal interpreterà Joel, il protagonista tormentato da traumi e fallimenti passati, deve attraversare un’America devastata dalla pandemia, proteggendo nel contempo una ragazza che rappresenta l’ultima speranza dell’umanità. Bella Ramsey nota per il suo ruolo di Lyanna Mormont in Game of Thrones interpreterà Ellie.

The Last Of Us, la serie tv

The Last of Us si svolge 20 anni dopo che la civiltà moderna è stata distrutta da una malattia che rende le vittime mutanti pericolosi e assetati di sangue. L’indurito sopravvissuto Joel viene assunto per far uscire di nascosto Ellie, una ragazza di 14 anni, da un’oppressiva zona di quarantena. Quello che inizia come un piccolo lavoro diventa presto un viaggio brutale e mozzafiato poiché l’improbabile coppia dipenderà l’una dall’altra per la sopravvivenza. La serie sarà disponibile su HBO e in streaming su HBO Max.

The Last of Us è scritta dal creatore di Chernobyl Craig Mazin al fianco diNeil Druckmann, creatore dell’omonimo videogames. Il regista di Beanpole Kantemir Balagov dirigerà il pilot. La serie è una co-produzione con Sony Pictures Television ed è prodotta da PlayStation, Word Games, The Mighty Mint e Naughty Dog. Druckmann e Mazin sono produttori esecutivi insieme a Carolyn Strauss, Evan Wells di Naughty Dog e Asad Qizilbash e Carter Swan di PlayStation Productions.

Tom Holland riflette sul passaggio repentino da Nathan Drake a Peter Parker

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Tom Holland ha rivelato di aver avuto difficoltà a dimenticare il suo ruolo in Uncharted durante le riprese di Spider-Man 3. Tra i giovani interpreti più richiesti di Hollywood, Holland sarà protagonisti di alcuni dei titoli più attesi della prossima stagione cinematografica. Tra questi figurati sicuramente il travagliato adattamento del videogioco Uncharted, in cui interpreterà un giovane Nathan Drake, e il nuovo capitolo dell’avventure cinematografiche dell’Uomo Ragno collegato al MCU, il misteriosissimo Spider-Man 3.

Nell’ultimi mesi Holland è stato occupato proprio con la produzione di entrambi i film. La produzione di Uncharted era stata bloccato a causa della pandemia di Covid-19: il film è stato poi girato da luglio a ottobre dello scorso anno. Dopo pochissimi giorni, Holland è tornato di nuovo sul set per iniziare la produzione di Spider-Man 3, il nuovo capitolo delle avventure di Peter Parker, attesissimo da tutti i fan del MCU non solo per il finale del precedente Far From Home (in cui la vera identità del personaggio è stata rivelata al mondo intero), ma anche per la connessione che avrà con il Multiverso.

Ora, Tom Holland ha avuto la possibilità di riflettere proprio sul passaggio così repentino dal ruolo di Nathan Drak a quello di Peter Parker. Parlando con Screen Daily in occasione della promozione del film Cherry, Holland ha spiegato che inizialmente ha avuto qualche difficoltà a passare da un personaggio all’altro, e che il suo disagio a quanto pare è stato notato anche dalla produttrice Amy Pascal e dal regista di Spider-Man 3, Jon Watts.

“Stavo girando questa scena di Spider-Man 3 in cui dovevo entrare in un edificio. Mi stavano riprendendo da dietro e Amy Pascal mi ha preso da parte e mi ha detto: ‘Perché cammini così? Stai camminando come un uomo, quando invece dovresti camminare come un ragazzo’. Tornai indietro, guardai il monitor ed effettivamente mi accorsi che stavo camminando con spavalderia e sicurezza. Jon Watts allora disse: ‘Va bene, sta facendo Nathan Drake. Risolveremo questo problema e avremo di nuovo Peter Parker’.”

Tutte le info su Uncharted e Spider-Man 3

Ricordiamo che Uncharted, inizialmente previsto per il 16 luglio 2021, arriverà nelle sale americane l’11 febbraio 2022. Il film sarà diretto da Ruben Fleischer, reigsta di Zombieland e Venom, e vedrà nel cast anche Mark Wahlberg  (nei panni di Victor Sullivan) e Antonio Banderas (in un ruolo che non è stato ancora rivelato).

Per quanto riguarda invece Spider-Man 3, l’uscita del film nelle sale americane è ancora fissata per il 17 dicembre 2021. Diretto ancora una volta da Jon Watts, già regista di Homecoming e Far From Home, il film vedrà il ritorno anche di Zendaya e di Jacob Batalon. Sappiamo, inoltre, che Benedict Cumberbatch riprenderà il ruolo di Doctor Strange mentre Jamie Foxx e Alfred Molina intepreteranno nuovamente Electro e Doctor Octopus.

Outlander 6: al via la produzione, teaser promo

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Outlander 6: al via la produzione, teaser promo

Outlander 6 è l’annunciata sesta stagione della serie Outlander creata da Ronald D. Moore per il canale americano Starz. La serie racconta le avventure della viaggiatrice nel tempo Claire Beauchamp Randall Fraser.

Staz oggi annuncia l’inizio della lavorazione della sesta stagione con un teaser promo.

https://www.youtube.com/watch?v=5k0rqgtkk9Y

Outlander 6: quando esce e dove vederla in streaming

Outlander 6 uscirà nel 2021 e sarà disponibile in streaming su Starplay.

Outlander 6: la trama e il cat

La trama della sesta stagione e i dettagli non sono stati ancora rivelati.

Nella sesta stagione di Outlander ritorneranno Claire Elizabeth Randall/Fraser, nata Beauchamp (stagione 1-in corso), interpretata da Caitriona Balfe,  James “Jamie” Alexander Malcolm MacKenzie Fraser (stagione 1-in corso), interpretato da Sam Heughan, Edward “Ned” Gowan (stagioni 1, 3-in corso), interpretato da Bill Paterson, Janet “Jenny” Fraser Murray (stagione 1-in corso), interpretata da Laura Donnelly, Ian Murray (stagione 1-in corso), interpretato da Steven Cree, Roger Wakefield (stagione 2-in corso), interpretato da Richard Rankin, Brianna “Bree” Randall Fraser MacKenzie (stagione 2-in corso), interpretata da Sophie Skelton, Lord John William Grey (stagione 3-in corso), interpretato da David Berry, Marsali MacKimmie Fraser (stagione 3-in corso), interpretata da Lauren Lyle,Claudel “Fergus” Fraser (stagione 3-in corso), interpretato da César Domboy e Capitano Raines (stagione 3-in corso), interpretato da Richard Dillane.

Hercules: i Russo confermano che il live action è ancora in sviluppo

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Anthony e Joe Russo hanno aggiornato in merito al live action di Hercules attualmente in sviluppo alla Disney, progetto che è stato in cantiere per un bel po’ di tempo. Potrebbe volerci ancora un po’ di tempo prima dell’arrivo ufficiale del film sul grande schermo, ma sembra che i lavori stiano procedendo nella giusta direzione. Negli ultimi anni, i fratelli Russo hanno raggiunto il successo grazie alla loro collaborazione con i Marvel Studios, per il quale hanno diretto film come Captain America: The Winter Soldier, Captain America: Civil War,Avengers: Infinity War e Avengers: Endgame.

Sono anni ormai che la Disney è impegnata nella realizzazione di adattamenti in live action dei suoi classici d’animazione più famosi. Cenerentola, La bella e la bestia, Il re leone e Aladdin sono solo alcuni degli adattamenti sfornati dalla Casa di Topolino e arrivati al cinema nell’ultimo decennio. Nonostante l’enorme successo al botteghino, non sempre questi film sono riusciti a conquistare il favore della critica. Tra i prossimi live action in arrivo figurano La sirenetta, Cruella, Pinocchio, Peter Pan & Wendy e, ovviamente, il sopracitato Hercules.

Durante una recente intervista all’interno del podcast Lights Camera Barstool, sono stati proprio Anthony e Joe Russo ad aggiornare in merito al live action di Hercules. I due fratelli hanno confermato che il progetto è ancora vivo e vegeto e che il loro obiettivo è quello di realizzare qualcosa di potenzialmente enorme. Ad ogni modo, il film è ancora in fase di sviluppo, quindi bisognerà attendere per avere degli aggiornamenti concreti in merito alla trama e alle eventuali differenza con il classico originale. Tuttavia, Joe Russo ha comunque condiviso la direzione che lui e suo fratello intendono intraprendere.

“La sceneggiatura sarà pronto tra circa una settimana. Ci abbiamo dedicato molto tempo e attenzione. È un film che era davvero importante per me e per i miei figli. Lo guardavano sempre da piccoli e quindi c’è un forte legame emotivo. La nostra intenzione è quella di osservare e capire come poter costruire l’universo e come poterlo espandere. Naturalmente, ci sono diverse opportunità a livello di narrativa. Penso che il pubblico voglia qualcosa di nuovo e al tempo stesso avvincente. Vogliamo regalare loro qualcosa di cui potranno parlare anche negli anni a venire. La nostra missione è permetterli di vivere quell’esperienza. Ma è ancora presto per parlarne in maniera approfondita.”

Tutto quello che c’è da sapere su Hercules

Hercules è il primo film di animazione Disney basato sulla mitologia greca e racconta le avventure di Eracle, che viene però chiamato con il suo nome latino Hercules, concentrandosi principalmente non tanto sulle famose dodici fatiche quanto sulla meno nota Gigantomachia.

Al momento non sappiamo né chi dirigerà il film né gli attori che saranno chiamati ad interpretare gli iconici personaggi del classico originale. Il film, a differenza di Lilli e il Vagabondo e Mulan, dovrebbe essere destinato alla sala e non a Disney+, e sarà prodotto anche da Jeffery Silver (Il re leone, Tron: Legacy) Karen Gilchrist (Il re leone, The Mandalorian). 

Come già accaduto per La bella e la bestia, Aladdin e per l’attesissimo La sirenetta, anche la colonna sonora del live action di Hercules sarà composta da brani già presenti nel classico originale e da nuove canzoni.

Gina Carano licenziata da Lucasfilm, non sarà più in The Mandalorian

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La LucasFilm ha annunciato di aver licenziato Gina Carano attrice della sua scuderia e trai protagonisti di The Mandalorian, sin dalla prima stagione dello show. La serie, amatissima dai fan, ha dato anche ulteriore notorietà all’attrice ex sportiva che interpreta il ruolo di Cara Dune.

Nonostante l’accoglienza riservata alla serie e al personaggio, la Lucasfilm non ha potuto fare a meno di licenziare l’attrice dopo che ha pubblicato sui suoi social altri commenti discutibili, questa volta a sfondo antisemita. Dopo aver pubblicamente sostenuto l’inutilità delle mascherine contro la diffusione del COVID-19 e aver sponsorizzato teorie cospirazioniste riguardanti i brogli elettorali delle elezioni presidenziali USA 2020, l’attrice ha fatto pesanti dichiarazioni riguardanti l’Olocausto.

Su una storia che ha condiviso su Instagram si legge: “Gli ebrei sono stati picchiati per le strade, non dai soldati nazisti ma dai loro vicini… anche dai bambini. Poiché la storia è modificata, la maggior parte delle persone oggi non si rende conto che per arrivare al punto in cui i soldati nazisti potevano facilmente radunare migliaia di ebrei, il governo ha fatto in modo che i propri vicini li odiassero semplicemente per il fatto di essere ebrei. Com’è diverso dall’odiare qualcuno per le loro opinioni politiche?”

Attraverso un comunicato stampa, la Lucasfilm ha immediatamente preso le distanze dall’attrice: “Gina Carano non è attualmente impiegata da Lucasfilm e non ci sono piani per lei in futuro. Dopotutto, i suoi post sui social media che denigrano le persone in base alle loro identità culturali e religiose sono abominevoli e inaccettabili.” Di seguito alcune sue storie.

Iscriviti a Disney+ e inizia a guardare The Mandalorian e altre produzioni originali

The Mandalorian 2

The Mandalorian 2 è la seconda stagione della serie tv The Mandalorian live action basata sull’universo di Star Wars prodotta dalla LucasFilm per la piattaforma streaming Disney+.

Ambientata nell’universo di Guerre stellari dopo le vicende de Il ritorno dello Jedi e prima di Star Wars: Il risveglio della Forza, racconta le avventure di un pistolero mandaloriano oltre i confini della Nuova Repubblica. Dopo la caduta dell’Impero, nella galassia si è diffusa l’illegalità. Un guerriero solitario vaga per i lontani confini dello spazio, guadagnandosi da vivere come cacciatore di taglie. Ambientata dopo la caduta dell’Impero e prima della comparsa del Primo Ordine, The Mandalorian racconta le difficoltà di un pistolero solitario che opera nell’orlo esterno della galassia, lontano dall’autorità della Nuova Repubblica. La serie ha come protagonista Pedro Pascal nei panni del Mandaloriano.

La serie è prodotta e scritta da Jon Favreau (già produttore de Il Re Leone e delle saghe di Avengers e Iron Man). Nel cast anche Gina Carano (DeadpoolFast and Furious); Carl Weathers (Apollo Creed nella saga di Rocky), Nick Nolte (Cape FearIl Principe delle maree), Emily Swallow (SupernaturalLe regole del delitto perfetto), Taika Waititi (premio Oscar 2019 per JoJo Rabbit), Giancarlo Esposito (Fa’ la cosa giustaBreaking Bad) e Omid Abtahi (24HomelandStar Wars: The Clone Wars).

The Mandalorian, prodotta in esclusiva per Disney+ da Lucasfilm, è la prima serie live-action di Star Wars e, nei suoi 8 episodi, racconta vicende ambientate dopo la caduta dell’Impero, quando nella galassia si è diffusa l’illegalità. Protagonista è un guerriero solitario che vaga per i lontani confini dello spazio, guadagnandosi da vivere come cacciatore di taglie. A interpretarlo Pedro Pascal (Game of ThronesNarcos).

Justice League Snyder Cut risolverà un easter egg legato a Batman v Superman

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La Snyder Cut di Justice League risolverà finalmente un mistero legato a Batman v Superman: perché il Crociato di Gotham aveva la carta del Joker attaccata sull’impugnatura del suo fucile. Il taglio del cinecomic ad opera di Zack Snyder farà finalmente il suo debutto il prossimo 18 marzo su HBO Max. Grazie a dei finanziamenti aggiuntivi, il regista è stato in grado di girare del nuovo materiale per la sua versione, inclusa una scena che vedrà il ritorno del Joker di Jared Leto già visto in Suicide Squad.

L’iterazione del Joker ad opera di Leto nel film di David Ayer è stata oggetto di numerose polemiche. Il personaggio è stato il protagonista della campagna marketing del film prima del suo arrivo nelle sale, ma di fatto il ruolo dell’iconico supercriminale all’interno della storia è stato alquanto insignificante. Lo stesso Ayer ha ammesso che il personaggio è stato letteralmente “maltrattato” durante la post-produzione e che la maggior parte delle scene con protagonista Leto sono state eliminate dalla versione cinematografica.

In seguito all’uscita di Suicide Squad, tutti erano pronti a scommettere che Leto non sarebbe mai tornato nel DCEU nei panni del Joker, nonostante nei piani iniziali della WB ci fossero diversi progetti incentrati proprio sul villain. Ecco perché la notizia del coinvolgimento dell’attore premio Oscar nella Snyder Cut ha colto tutti di sorpresa. Dalle prime immagini diffuse online, sappiamo che l’iterazione del Joker di Leto nella Snyder Cut sarà molto diversa da quella vista in precedenza sul grande schermo. Ora, veniamo a conoscenza di un altro dettaglio importante: la versione di Snyder risolverà un grande mistero legato a Batman v Superman

La scena del Joker nella Snyder Cut di Justice League

Parlando con Vanity Fair, Zack Snyder ha rivelato alcuni dettagli a proposito della scena che vedrà coinvolti il Joker di Jared Leto e il Batman di Ben Affleck. Il regista aveva già rivelato che il Clown Principe del Crimine interagirà con il Cavaliere Oscuro all’interno della linea temporale del Knightmare, e che fra i due personaggi ci sarà un vero e proprio confronto in cui il Joker proverà ad analizzare la figura di Batman. Inoltre, Snyder ha aggiunto che proprio questa scena servirà a sciogliere un grande mistero legato alla scena presente in Batman v Superman in cui si vede la carta del Joker attaccata sull’impugnatura del fucile del Crociato di Gotham.

“La cosa bella della scena è che è Joker che parla direttamente a Batman di Batman. È Joker che analizza Batman su chi è e cosa è. Secondo me, era questo che i fan dell’universo DC si meritavano. Voglio dire, non abbiamo mai visto insieme il Joker di Jared Leto e il Batman di Ben Affleck. Non mi sembrava giusto che saremmo riusciti a superare questa incarnazione dei due personaggi senza vederli almeno una volta insieme. La scena spiegherà perché Bruce, in Batman v Superman, aveva la carta del Joker attaccata sul suo fucile.”

Zack Snyder’s Justice League uscirà in streaming uscirà il 18 marzo 2021 in esclusiva digitale, disponibile per l’acquisto su Amazon Prime Video, Apple Tv, Youtube, Google Play, TIMVISION, Chili, Rakuten TV, PlayStation Store, Microsoft Film & TV.

Justice League è il film del 2017 diretto da Zack Snyder e rimaneggiato da Joss Whedon. Nel film vedremo protagonista Henry Cavill come SupermanBen Affleck come BatmanGal Gadot come Wonder WomanEzra Miller come Flash, Jason Momoa come Aquaman e Ray Fisher come Cyborg. Nel cast anche Amber HeardAmy AdamsJesse EisenbergWillem DafoeJ.K. Simmons e Jeremy Irons. I produttori esecutivi del film sono Wesley Coller, Goeff Johns e Ben Affleck stesso.

Shazam! torna in home video in edizione limitata con la Comic Art Steelbook in 4K UHD

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Shazam! il film diretto da  David F. Sandberg sulla storia delle origini dell’omonimo supereroe DC interpretato da Zachary Levi da giovedì 11 febbraio torna con la nuova speciale collezione in edizione limitata Comic Art Steelbook in 4K UHD, impreziosita dai nuovi visual disegnati rispettivamente da Jim Lee e Joëlle Jones.

David F. Sandberg (“Annabelle: Creation”) dirige Shazam! della New Line Cinema, la storia delle origini dell’omonimo supereroe DC interpretato da Zachary Levi (dalla serie televisiva “Chuck”) al fianco di Asher Angel (“Andi Mack” in TV), nel ruolo di Billy Batson, e Mark Strong (i film “Kingsman”) in quello del Super-Cattivo, il Dr. Thaddeus Sivana. Peter Safran (“Aquaman”, “The Conjuring” e “Annabelle”) è il produttore del film.

Tutti abbiamo un supereroe dentro di noi, ci vuole solo un po’ di magia per farlo uscire fuori. Nel caso di Billy Batson (Angel), basta pronunciare una sola parola – Shazam! – per far sì che uno scaltro quattordicenne in affidamento si trasformi in un adulto, il Supereroe Shazam (Levi), per gentile concessione di un anziano mago. Essendo ancora un ragazzino nell’animo – dentro un corpo sovrumano – Shazam si diverte in questa versione adulta di se stesso, facendo ciò che qualsiasi adolescente farebbe con dei superpoteri! Può volare? Ha una vista a raggi X? Può lanciare dei fulmini dalle mani? Può saltare i test delle lezioni di studi sociali? Shazam si propone di testare i limiti delle sue capacità con la gioiosa imprudenza di un bambino. Ma avrà bisogno di imparare a dominare rapidamente questi poteri, per combattere le forze del male controllate dal Dr. Thaddeus Sivana (Strong).

Shazam!Fanno parte del cast di Shazam!” anche Jack Dylan Grazer (“IT”), nei panni di Freddy, il migliore amico di Billy, grande appassionato di supereroi e parte della famiglia adottiva che include Mary, interpretata da Grace Fulton (“Annabelle: Creation”); Darla, interpretata da Faithe Herman (“This is Us” in TV); Eugene, interpretato da Ian Chen (“Fresh Off the Boat” in TV); e Pedro, interpretato da Jovan Armand (“Hawaii Five-O” in TV). Cooper Andrews (della serie TV “The Walking Dead”) e Marta Milans (“Killer Women” in TV) sono i genitori adottivi Victor e Rosa Vasquez, mentre il candidato all’Oscar Djimon Hounsou (“Blood Diamond – diamanti di sangue”) è il Mago.

Il film, seppur sempre ambientato nell’universo DC, sorprende con un proprio tratto distintivo nell’ironia e con il suo essere incentrato sulla famiglia, la sceneggiatura è di Henry Gayden, da una storia di Gayden e Darren Lemke. Shazam! è stato creato da Bill Parker e C.C. Beck. Jeffrey Chernov, Christopher Godsick, Walter Hamada, Geoff Johns, Adam Schlagman, Richard Brener, Dave Neustadter, Dany Garcia, Hiram Garcia e Dwayne Johnson sono i produttori esecutivi.

Il team creativo che ha collaborato con Sandberg include il direttore della fotografia di “Annabelle: Creation” Maxime Alexandre, la scenografa Jennifer Spence, la montatrice Michel Aller e la costumista Leah Butler.

It Comes at Night: trama, cast e la spiegazione del film

It Comes at Night: trama, cast e la spiegazione del film

Cosa c’è di più spaventoso di qualcosa che non puoi vedere? Qualcosa che arriva con il favore delle tenebre diffondendosi in modo inarrestabile e letale? Sono queste le domande alla base del film It Comes at Night, scritto e diretto nel 2017 da Trey Edward Shults, e affermatosi come uno dei più affascinanti titoli horror recenti. Giocando sull’assenza di una minaccia fisica, questo lascia crescere l’orrore dentro lo spettatore, il quale alla fine si sentirà invaso da sentimenti incontrollabili e primordiali. Suggestivo e particolarmente adeguato all’attuale periodo storico, caratterizzato dalla diffusione di virus contagiosi, il film è infatti un vero e proprio gioiello senza tempo.

L’idea per il film nacque nel regista in seguito al suo bisogno di metabolizzare la scomparsa del padre. Nel farvi assumere forma, Shults ha poi fatto affidamento su diverse opere, dalle quali ha potuto trarre più o meno ispirazione. In particolare, egli ha citato il dipinto Il trionfo della morte, di Pieter Bruegel, il quale ricorre spesso all’interno del film. Nonostante questo sia ambientato in un contesto post-apocalittico, il regista ha preferito non guardare nessun titolo di questo genere, desideroso di dar vita ad una propria versione della fine del mondo. Di particolare influenza furono però i film Shining e La notte dei morti viventi. Per sviluppare i rapporti tra i personaggi, Shults ha invece tratto ispirazione dai film di John Cassavetes e Paul Thomas Anderson.

Accolto in modo estremamente positivo dalla critica, il film mancò però di ottenere un particolare successo di pubblico. It Comes at Night è infatti arrivato ad un guadagno di soli 20 milioni di dollari. Si tratta di un film poco noto, che merita tuttavia di essere riscoperto e celebrato come uno dei più affascinanti realizzati di recente. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e alla sua spiegazione generale. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

It Comes at Night: la trama del film

La vicenda del film si svolge in un mondo dove una malattia altamente contagiosa e letale ha sconvolto la società. Protagonista è Paul, il quale insieme alla moglie Sarah e al figlio Travis, vive da eremita nella loro casa immersa nei boschi. Qui sembrano essere al sicuro, isolati da tutto e tutti. La loro tranquillità viene però interrotta dall’arrivo di un uomo, Will, di sua moglie Kim e del loro figlio Andrew. I tre chiedono ospitalità, essendo anche loro in fuga dai centri abitati, dove è più facile contrarre la malattia. Pur se inizialmente diffidente, Paul decide di accogliere la famiglia. Per loro ha così inizio una convivenza insolita, destinata ben presto a degenerare nel momento in cui spaventose verità verranno alla luce.

It Comes at Night cast

It Comes at Night: il cast del film

Nel film sono presenti alcuni noti attori del panorama statunitense, a partire da Joel Edgerton, interprete di Paul. L’attore, noto per i suoi ruoli in Warrior e Loving, è stato tra i primi ad entrare a far parte del cast, affascinato dal progetto. Sua mogli Sarah è invece interpretata da Carmen Ejogo, attualmente nota per il ruolo di Seraphina Picquery nei film di Animali fantastici e dove trovarli. A dar vita al loro figlio Travis è l’attore Kelvin Harrison Jr.. Già apparso anche in 12 anni schiavo, questi ha ottenuto grandi lodi proprio per It Comes at Night, venendo anche candidato come miglior attore esordiente a diversi premi. Christopher Abbott, noto per la serie Girls, è invece presente nei panni di Will, mentre l’attrice Riley Keough, recentemente vista in Le strade del male, è Kim.

It Comes at Night: la spiegazione del film

A rendere particolarmente il film è la consapevolezza di non sapere contro chi o cosa ci si sta scontrando. L’orrore qui messo in scena non ha particolari forme fisiche, ma assume più che altro i connotati di pensieri, sogni, suggestioni e sensazioni capaci di scuotere irrimediabilmente l’animo dei personaggi. Ciò è sottolineato anche dal fatto che, al termine del film, non viene realmente spiegato cos’è che “arriva di notte”. Si parte dunque da numerosi misteri volutamente lasciati senza soluzione, dimostrando di come la mancata risposta possa essere più spaventosa anche di una riposta negativa. La storia non viene infatti raccontata da un punto di vista onnisciente, bensì da quello dei personaggi protagonisti. Lo spettatore, dunque, è portato a saperne quanto ne sanno loro, e non di più.

Per questo risulta difficile capire realmente chi infetti chi. Le teorie più gettonate vogliono che sia Travis a dare il via al tutto, anche se lo stesso modo in cui questi avrebbe contratto la malattia non viene mai realmente chiarito. Come ha dichiarato anche il regista, infatti, l’importante non sta in quello che sembra essere il principale mistero del film, ovvero cosa arrivi di notte, bensì nel modo in cui questo influisce sul rapporto tra i personaggi. La vera minaccia diventa dunque la paranoia, l’insinuarsi di questa nella mente dei protagonisti e nelle relazioni anche tra famigliari stretti. Sentimenti che oggi particolarmente noti e diffusi, e alla luce dei quali si potrebbe guardare il film sotto occhi diversi, comprendendolo di più.

It Comes at Night: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire di It Comes at Night grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Chili Cinema e Amazon Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di mercoledì 10 febbraio alle ore 23:10 sul canale Rai 4.

Fonte: IMDb, ScreenRant

The International: trama, cast e curiosità sul film con Clive Owen

Regista poliedrico e capace di passare con naturalezza da un genere ad un altro, il tedesco Tom Tykwer ha negli anni realizzato film come Lola corre, Profumo – Storia di un assassino e Cloud Atlas. Tra i suoi titoli più apprezzati si ritrova anche il thriller d’azione The International, distribuito al cinema nel 2009. Incentrato sugli scandali legati alla banca IBBC degli anni Ottanta, il film va ad illustrare attraverso una storia di finzione i complessi meccanismi che legano il potere finanziario a quello politico. Da queste tematiche nasce dunque un’opera densa di adrenalina e colpi di scena, che non manca di entusiasmare anche i meno avvezzi al genere.

Lo sceneggiatore Eric Warren ideò tale storia dopo aver maturato un certo interesse per gli scandali bancari degli anni Ottanta e Novanta, e decise di trattare tale tematica con una storia ambientata proprio in quegli anni. Con l’arrivo di Tykwer alla regia, il film acquisì invece una connotazione contemporanea, andando così a sottolineare come tali vicende possono facilmente replicarsi anche nel mondo odierno. Girato in diverse location, tra cui New York, Istanbul, Berlino, Lione, il Lussemburgo e Milano, ognuna di queste viene ritratta nel film con tonalità di colore diverso. Alla città italiana è spettato l’ocra.

Presentato al Festival di Berlino, The International ricevette buone recensioni da parte della critica, ma mancò di ottenere un soddisfacente successo al box office. A fronte di un budget di 50 milioni di dollari, il film arrivò infatti ad incassarne appena 60. Ad oggi risulta essere un film particolarmente sottovalutato, che merita di essere riscoperto anche per via dell’importanza delle sue tematiche. Prima di intraprenderne una visione, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità ad esso relative. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

The International: la trama del film

Protagonista del film è Louis Salinger, agente dell’Interpol americana, il quale si ritrova coinvolto in un delicato caso che rischia di compromettere gli equilibri internazionali. Egli deve infatti indagare su una famosa banca, la Bank of Business and Credit, apparentemente coinvolta nel traffico illegale di armi. Attraverso queste, la banca avrebbe infatti la possibilità di controllare un vero e proprio conflitto nello Stato africano della Liberia. Ad aiutare Salinger nel compito di portare alla luce la verità vi è il Vice Procuratore Distrettuale di New York Eleanor Whitman. Smascherare i loschi traffici della banca in questione, però, sarà tutt’altro che semplice, e numerosi saranno gli ostacoli sul loro percorso.

The International cast

The International: il cast del film

Ad interpretare l’agente Louis Salinger vi è l’attore Clive Owen. Questi si è dichiarato particolarmente attratto dal progetto, in particolare per via della sua atmosfera. Questa gli ha infatti ricordato quella certa paranoia che si manifestava in molti film di spionaggio degli anni Settanta. Un clima che qui si fonde con tematiche di rilievo internazionale e buone dosi di azione vera e propria. Proprio per la presenza di queste, per assumere i panni del personaggio Owen si trovò a doversi sottoporre ad una considerevole preparazione fisica. In particolare, egli rimase sbalordito dalla sequenza della sparatoria all’interno della ricostruzione del Guggenheim Museum. L’attore descrisse questa come una delle scene più straordinarie da un punto di vista coreografico a cui aveva mai preso parte.

Accanto a lui, nei panni di Eleanor Whitman vi è l’attrice Naomi Watts. Celebre per film come King Kong e The Impossible, questa decise a sua volta di mettersi in gioco il più possibile, evitando di ricorrere a controfigure salvo in alcuni casi. L’attore tedesco Ulrich Thomsen, recentemente visto nella serie The New Pope, interpreta invece il presidente della IBBC Jonas Skarssen, mentre il candidato all’Oscar Armin Mueller-Stahl è il suo superiore Wilhelm Wexler. Brian F. O’Byrne, infine, interpreta il sicario della IBBC, che darà non pochi problemi ai due protagonisti. Data l’ambientazione italiana, il film vanta anche la partecipazione di tre attori italiani. Si tratta di Luca Barbareschi, nei panni di Umberto Calvini, fabbricatore d’armi. Alessandro Fabrizi è l’ispettore Alberto Cerutti, mentre Luca Calvani è Enzo Calvini, figlio di Umberto.

The International: i riferimenti alla realtà, il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

Pur essendo un film di fiction, con uno svolgimento narrativo grossomodo originale, The International va alcuni riferimenti a persone o eventi realmente avvenuti, e divenuti lo spunto di partenza per gli autori. In particolare, il personaggio di Umberto Calvini ricorda Roberto Calvi, banchiere italiano ucciso a Londra nel 1982 in circostanze ancora oggi sospette, che hanno nel tempo portato a sospettare l’omicidio anziché il suicidio. Ancor di più si fa riferimento allo scandalo relativo alla Bank of Credit and Commerce International (BCCI). Questa negli anni Ottanta venne individuata come fonte di riciclo di denaro per operazioni illegale, come il finanziamento di guerre civili. Un evento che portò alla sua chiusura nel 1991.

È possibile fruire di The International grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Chili Cinema, Google Play, Apple iTunes e Amazon Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di mercoledì 10 febbraio alle ore 21:10 sul canale Paramount Channel.

Fonte: IMDb

Yes Day: trailer del film con Jennifer Garner ed Édgar Ramírez

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Yes Day: trailer del film con Jennifer Garner ed Édgar Ramírez

Netflix ha diffuso il trailer ufficiale di Yes Day, il nuovo film originale Netflix con Jennifer GarnerEdgar Ramirez.

Nel cast anche Jenna Ortega, Julian Lerner, Everly Carganilla, H.E.R., Nat Faxon, Molly Sims, Fortune Feimster, Arturo Castro. Yes Day è prodotto da Lawrence Grey, Ben Everard, Daniel Rappaport, Nicole King Solaka, Jennifer Garner. Produttori esecutivi: Mark Moran, Miguel Arteta, Adam Marshall, Justin Malen. Direttore della Fotografia: Terry Stacey. Scenografie: Doug Meerdink. Costumi: Susie Desanto. Montaggio: Jay Deuby. Musiche: Mike Andrews.

Yes Day, la trama

In Yes Day Stanchi di dover dire sempre “no” a figli e colleghi, Allison e Carlos decidono di concedere ai loro tre bambini il “giorno dei sì”, in cui saranno i più piccoli a dettare le regole per 24 ore. Queste vicende porteranno inaspettatamente la famiglia a vivere un’avventura mozzafiato a Los Angeles che li farà riavvicinare più che mai.

Wonder Woman 1984, recensione del film con Gal Gadot

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Wonder Woman 1984, recensione del film con Gal Gadot

Dopo numerosi rinvii e decisioni davvero difficili da parte di Warner Bros, anche Wonder Woman 1984 arriva al pubblico informato digitale. Il 25 dicembre scorso, negli Stati Uniti, il film è arrivato in contemporanea in alcuni cinema selezionati e su HBO Max, facendo seguito alla decisione che la Studio ha preso in merito alla distribuzione di tutti i film ad alto budget che erano previsti per il travagliato 2020. Adesso, anche in Italia, il film con Gal Gadot sarà disponibile sia per il noleggio e che per l’acquisto dal 12 febbraio su Amazon Prime Video, Apple Tv, Youtube, Google Play, TIMVISION, Chili, Rakuten TV, PlayStation Store, Microsoft Film & TV e per il noleggio premium su Sky Primafila e Infinity.

La trama di Wonder Woman 1984

La storia, come suggerisce il titolo, è ambientata nel cuore degli anni ’80, preceduta da un prologo che svolge a Themyscira e vede protagonista una giovanissima Diana che partecipa ai giochi in onore di Asteria, l’Amazzone che, con il suo sacrificio, permise alle sue sorelle di ritirarsi al sicuro sull’isola del paradiso. Durante le gare, la piccola Diana è tentata di imbrogliare, per aggirare degli ostacoli lungo la sua strada e vincere la competizione, ma viene ostacolata da Antiope, che dà alla piccola principessa l’insegnamento che diventerà il filo rosso intorno al quale si svolgerà la storia: nessun eroe nasce dalla menzogna, solo nella verità risiede il valore di un vero eroe.

Ci spostiamo poi nei coloratissimi Eighties, in un centro commerciale, in cui una banda di improbabili criminali stanno tentando un furto in una gioielleria. L’intervento di Diana, nelle sembianze di Wonder Woman, sventa la rapina ma fa venire alla luce anche un traffico illecito di reperti archeologici, che vengono prontamente sequestrati dalla polizia e consegnati allo Smithsonian Institution, il musei nel quale lavora proprio Diana Prince, in qualità di esperta di archeologia. L’istituto ha appena assunto una nuova topologa, geologa e cripto-zoologa, Barbara Ann Minerva, che goffamente fa amicizia con Diana e da subito resta affascinata da questa donna incredibilmente bella, sicura e indipendente. Dal canto suo, la nostra protagonista trova in Barbara una amica inaspettata; dopotutto la sua vita si dipana lentamente in giornate tutte uguali, divise tra lavoro e atti di eroismo con il costume di Wonder Woman, e per ogni giorno che passa, Diana non smette di pensare a Steve Trevor, il suo grande amore, morto per salvare il mondo e aiutarla a sconfiggere la minaccia di Ares nel primo film del 2017.

Parallelamente, assistiamo all’ascesa di Max Lord, un rampante uomo d’affari senza scrupoli, che cerca un misterioso talismano molto antico, che sia Barbara che Diana hanno già incrociato a loro insaputa. L’oggetto misterioso metterà in contatto queste tre figure che, inevitabilmente, arriveranno a scontrarsi fino ad un esito inaspettato.

Patty Jenkins torna a raccontare l’Amazzone di Themyscira

A raccontare questa seconda avventura cinematografica dell’Amazzone di Themyscira torna Patty Jenkins, che aveva fatto un buon lavoro con il primo capitolo e che adesso fa una scelta molto coraggiosa, andando contro corrente e tornando ai primordi del genere, modellando il suo Wonder Woman 1984 sul Superman di Richard Donner. La storia viene quindi spogliata di sovrastrutture, scontri action con il piede calato sull’acceleratore, riferimenti articolati alla realtà, da ogni complessità contenutistica e visiva, e diventa una storia semplicissima, con una trama molto lineare e dei sentimenti messi in campo tanto puri e assoluti da risultare poco credibili. Wonder Woman 1984 proprio per questo richiede allo spettatore uno sforzo fortissimo di partecipazione, di sospensione dell’incredulità.

Spogliare la storia di sovrastrutture permette al film di semplificare il suo approccio al cinecomic, riportandolo da una parte alle origini dei film di genere, e dall’altra ad omaggiare un modo di fare fumetto che raccontava eroi puri che riuscivano a sconfiggere i loro nemici più con gli ideali che con calci e pugni. Naturalmente il film non ricalca nessuna storia in particolare della storia editoriale di Wonder Woman, e pure i personaggi nuovi, Barbara Ann Minerva e Max Lord, sono liberamente tratte dalle storie a fumetti. 

Allo stesso modo, la regia di Patty Jenkins si asciuga, si concede pochi virtuosismi e resta incollata ai personaggi, assecondandone proprio questa purezza e questo asservimento assoluto ai propri desideri. E questo vale sia per i cattivi, Barbara che desidera essere come Diana e Max che vuole il petrolio (dopotutto è un classico villan degli anni ’80), che per l’eroina, completamente accecata dall’amore e dal rimpianto, che ha come unico desiderio quello di stare ancora una volta con il suo Steve. 

Il cast di Wonder Woman 1984

Le new entry di Wonder Woman 1984 riescono con un discreto risultato a fare la loro parte nel corso dei 150 minuti del film: Pedro Pascal conferisce una buona dignità al suo cattivo, che più di ogni altra cosa desidera il potere, ma che poi riesce ad aggrapparsi, grazie all’intervento di Diana, al residuo di umanità che lo tiene ancorato alla realtà; Kristen Wiig, pur apparendo fuori dalla sua confort zone, è una Minerva affascinante e sufficientemente assetata di potere, anche se i suoi momenti migliori sono quelli precedenti alla trasformazione. Con loro anche Chris Pine riesce in un compito non semplice, quello di interpretare un uomo fuori dal proprio tempo in un modo divertente e leggero, ma non per questo frivolo, e rinnova la straordinaria alchimia con la splendente protagonista.

Su tutti però svetta Gal Gadot, superba in ogni istante del film, di una bellezza divina e austera, ma anche capace di illuminare ogni cosa con un sorriso. La sua grande eleganza e presenza scenica, unità alla purezza del suo sguardo fanno di lei una Diana perfetta, foriera di messaggi di pace e di amore, e per un attimo, vedendola a schermo (quello piccolo purtroppo), non possiamo fare altro che credere che la bontà, la verità e l’amore possano da soli bastare a rendere il mondo un posto migliore.

Il film paga pegno per quello che riguarda l’aspetto visivo. Gli effetti non sembrano sviluppati al meglio, anche se riescono a valorizzare, soprattutto grazie ad alcune trovate di regia, i momenti in cui vero protagonista della scena è il lazzo di Estia, che in questo film brilla (letteralmente) in più di una sequenza.

Wonder Woman 1984 è sicuramente un film che va capito e accolto per la sua coraggiosa scelta di tornare alle origini del genere, quando le storie erano più semplici e dirette e gli eroi puri. Patty Jenking, e la sua principessa amazzone Gal Gadot raccolgono la sfida dei grandi blockbuster di supereroi e provano a offrire al genere una nuova strada da percorrere, che poi si mette in scia con quanto fatto in casa Warner da Shazam!

Dungeons & Dragons: anche Michelle Rodriguez nel cast

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Dungeons & Dragons: anche Michelle Rodriguez nel cast

Dopo la conferma della presenza di Chris Pine in Dungeons & Dragons, anche Michelle Rodriguez e di Justice Smith entrano nel cast del film diretto da Jonathan Goldstein John Francis Daley e adattamento cinematografico del gioco di ruolo più famoso del mondo.

Naturalmente, il nuovo film basato su Dungeons & Dragons ha subito gli effetti del Covid 19: inizialmente previsto per lo scorso novembre, il film è stato posticipato a Maggio 2022. Ricordiamo che il popolare gioco di ruolo fantasy era già stato adattato per il grande schermo nel 2000 da Courtney Solomon. Quel film, caratterizzato da una produzione alquanto travagliata, si rivelò un fiascho al box office, nonostante la presenza nel cast di attori quali Jeremy Irons, Marlon Wayans e Thora Birch.

Tutto quello che sappiamo su Dungeons & Dragons

Dungeons & Dragons sarà diretto da Jonathan Goldstein John Francis Daley, che in precedenza hanno diretto Game Night e scritto Spider-Man: Far From Home. I produttori esecutivi includono Allan Zeman e John Middleton, e la sceneggiatura è stata scritta da David Leslie Johnson e Lindsay Beer.

Paramount Pictures e Hasbro dovrebbero cercare un grande attore di serie A come protagonista nel film, con Will Smith, Josh Brolin, Chris Pratt, Vin Diesel, Matthew McConaughey, Jamie Foxx, Joel Edgerton, Dave Bautista, Jeremy Renner, o Johnny Depp nella lista dei loro desideri.

Numerosi altri attori appassionati di Dungeons & Dragons hanno anche espresso interesse ad apparire in un film, tra cui Joe Manganiello Ember Moon, WWE Superstar. Mentre nessun attore è stato ancora annunciato, Dungeons & Dragons arriverà nei cinema a Maggio 2022.

Animali Fantastici: David Yates porterà a compimento la saga

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Animali Fantastici: David Yates porterà a compimento la saga

David Yates, regista di Animali Fantastici, è ancora intenzionato a dirigere il quarto e il quinto capitolo della saga spin-off del ben più popolare franchise di Harry Potter. Yates è stato al timone della serie da quando ha debuttato per la prima volta nel 2016 e, nonostante tutte le controversie che ci sono state negli ultimi anni (legate in particolare alla figura di J.K. Rowling e a quella di Johnny Depp), pare che il regista britannico non sia per nulla intenzionato a fare marcia indietro.

La saga di Animali Fantastici è sempre stata destinata ad offrire qualcosa di completamente nuovo a tutti i fan del Wizarding World partorito dalla mente di Rowling. Il primo capitolo, Animali Fantastici e dove trovarli, è stato un successo al botteghino, nonostante i fan abbiano reagito al film con sentimenti contrastanti. Con il secondo capitolo, I Crimini di Grindelwald, la serie è entrata ufficialmente nel vivo, ma sfortunatamente il sequel non è riuscito a raggiungere il successo finanziario del suo predecessore. Ora, il terzo capitolo dovrebbe arrivare nelle sale nel 2022, nonostante abbia già resistito a tutta una serie di problematiche, legate non solo alla dipartita di Johnny Depp dal franchise, ma anche ai numerosi rinvii causati dalla pandemia di Covid-19.

Tuttavia, David Yates sembra essere una vera e propria costante all’interno del franchise. Sebbene ci siano stati alcuni cambiamenti durante la produzione della serie, Yates è rimasto comunque fedele alla costruzione dell’universo dinamico di Animali Fantastici, continuando a lavorare a stretto contatto con J.K. Rowling. Fino ad ora, non è mai stato chiarito se Yates avrebbe continuato o meno ad occuparsi della regia di tutti e cinque i capitoli del franchise programmati fin dall’inizio. Ma ora, in una nuova intervista con Collider, è stata Katherine Waterston, interprete di Tina Goldstein, a chiarire una volta per tutte che Yates si è impegnato per dirigere l’intera serie, confermando così il suo nome alla regia anche del quarto e del quinto capitolo.

“Penso che dovrebbe dirigergli tutti lui. Penso che sia molto interessante. Lavora a stretto contatto con J.K. Rowling da moltissimo tempo. Pochissime persone hanno contatti con lei, perché conduce una vita riservata. Quindi non posso davvero immaginare come potrebbe funzionare il franchise in in altro modo, sinceramente.”

Durante la medesima intervista, la Waterston ha anche commentato il recente ingresso nel cast della saga di Mads Mikkelsen, chiamato a sostituire Depp nel ruolo di Gellert Grindelwald a partire dal terzo episodio: “Ho conosciuto Mads a Venezia, quest’estate. Non l’avevo mai incontrato mai e mi sono divertita moltissimo con lui. È una persona davvero adorabile. Ma era prima che venisse scelto per la parte. Non abbiamo nessuna scena insieme nel film, quindi non so cosa significhi lavorare con lui sfortunatamente. Chissà, forse un giorno lo faremo..”

La data di uscita di Animali Fantastici 3

Sappiamo che Animali Fantastici 3 è attualmente in produzione presso gli Studi Leavesden, siti a Nord-Ovest di Londra. Gran parte del cast de I Crimini di Grindelwald tornerà, inclusi Eddie RedmayneKatherine Waterston, Dan Fogler, Alison Sudol, Ezra Miller Jude Law nei panni del giovane Albus Silente. Animali Fantastici 3 uscirà il 15 luglio 2022.

Notturno è nella short list agli Oscar 2021 come Miglior Documentario

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È arrivato a mezzanotte, ora italiana, l’atteso annuncio che NOTTURNO di Gianfranco Rosi è nelle short list agli Academy Awards® tra i candidati a Miglior Documentario. Un ulteriore traguardo nella corsa alla più prestigiosa delle statuette che avrà il suo prossimo step il 15 marzo, data in cui saranno rese note tutte le nomination.

«Notturno di Gianfranco Rosi si afferma in una competizione molto difficile dove gareggia la grande diversità del cinema di tutto il mondo – dichiara Paolo Del Brocco, amministratore delegato di Rai Cinema. È il suo sguardo universale sulle guerre, la sua intensità e la sua personale visione di cinema che riesce ancora una volta a farsi intendere ad ogni latitudine.

Nelle storie dimenticate delle vittime e in quelle individuali di sopravvivenza Gianfranco Rosi mette sempre al centro l’uomo, può mostrarci i confini tra la vita e la morte, tra la vita e l’inferno, può calarsi nell’orrore della guerra e nella semplice quotidianità di chi tenta di ricucire la propria esistenza, nel suo cinema scorgeremo sempre la verità e l’intimità dell’animo umano. È questa la forza di Notturno, è questo che spinge le sue storie oltre ogni confine.

Ora ci aspetta un percorso ancora molto duro, la qualità degli altri titoli in gara è straordinariamente alta, ma la candidatura anche nella categoria del Miglior Film ha contribuito a dare maggiore visibilità in un anno in cui fare campagna è stato particolarmente difficile. Notturno si è battuto contro 238 documentari, molti dei quali americani, per Rai Cinema è un onore essere ancora una volta al fianco di Gianfranco Rosi e Donatella Palermo».

Aggiunge la produttrice Donatella Palermo«Notturno ha avvicinato noi occidentali alla comprensione del Medioriente. Una volta visto il film, i volti e le parole dei bambini, delle donne restano per sempre nel cuore degli spettatori. È come se i protagonisti del film avessero affidato a Gianfranco il mandato di far conoscere al mondo la loro storia, le sofferenze patite e l’ingiustizia subita. Per questo, per tutti loro oggi sono felice per questo passo avanti nel cammino di Notturno.

In questi mesi, dall’anteprima veneziana ad oggi Notturno è stato visto da tantissime persone. Ha avuto pagine e pagine di giornali in tutto il mondo e l’endorsement sentito e appassionato di grandi personalità. E la designazione italiana è stata fondamentale anche per arrivare alla long list del Documentary Award, per la visibilità e l’attenzione che ha dato al film».

Presentato in anteprima alla Mostra del Cinema di Venezia, il film è poi passato nei maggiori festival internazionali, da Toronto a Londra, da Chicago a New York, da San Paolo Busan, da Tokio all’IDFA di Amsterdam (dove Rosi è stato ospite d’onore con una personale a lui dedicata), ottenendo ovunque un grande consenso.

Il film di Rosi, che è da poco uscito in Nord America distribuito dalla SUPER LTD – NEON (la stessa che ha portato agli Oscar Honeyland e Parasite) è anche tra i cinque titoli scelti – unico film italiano – come Miglior Film Indipendente Internazionale ai BIFA – British International Film Awards, e ha ricevuto il Nastro d’Argento dell’anno 75 per il Cinema del reale.

Molte le lodi arrivate dalla critica internazionale: la prestigiosa firma del NEW YORK TIMES A.O. Scott ne ha scritto come «Il devastante e sorprendentemente delicato film di Rosi sulla guerra e la sopravvivenza in Medio Oriente, che vale la pena cercare»; definito come «ipnotico, Notturno sfida la mente e premia l’occhio. Le qualità del film sono chiare come il giorno» da Ben Croll per INDIWIRE; per ROLLING STONE Notturno “è tra i dieci migliori film visti a Toronto”. Per THE WRAP è “Una delle opere più contemplative sulla guerra”. Per David Katz di THE FILM STAGE “Il documentario straordinario conferma ulteriormente la padronanza di Gianfranco Rosi dello stile da lui scelto”. Mentre su THE GATE, Andrew Parker scrive “Silenziosamente incendiario. Rosi è un maestro nel catturare immagini profonde che parlano della condizione umana, e il suo ultimo, Notturno, non fa eccezione…”. Per Pat Mullen per POV MAGAZINE “Gianfranco Rosi dimostra perché è un Maestro. Uno dei documentari di punta non solo del Toronto International Film Festival, ma dell’anno”. Secondo A. Katrin Titze di EYE FOR FILM “La macchina da presa di Rosi lascia che la luce e i paesaggi, le case in frantumi e l’umanità fratturata parlino da soli”. E ancora “Notturno colpisce e impatta enormemente” per Dustin Chang di SCREENANARCHY.

Notturno è una produzione 21Uno Film – Stemal Entertainment con Rai Cinema e Istituto Luce – Cinecittà, con il contributo di Dg Cinema e Audiovisivo – Mibact e con il supporto di Eurimages, e in coproduzione con Les Films D’Ici con Arte France Cinéma e con No Nation Films – Mizzi Stock Entertainment con Medienm Board e Dhoa Film Institute.

È distribuito in Italia da 01 Distribution. Le vendite internazionali sono di The Match Factory che lo ha venduto tra gli altri paesi in Austria, Belgio, Olanda, Lussemburgo, Slovenia, Croazia, Serbia, Portogallo, Polonia, Svizzera, India, Giappone, Taiwan, Regno Unito, Turchia, tutti i paesi dell’America Latina e in America del Nord.

Justice League: Ray Fisher chiede le scuse di Walter Hamada in merito alle indagini

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L’indagine su qualunque cosa sia accaduta durante la post-produzione di Justice League si è ufficialmente conclusa, ma tutto ciò che sappiamo in merito è soltanto che sono state prese delle “misure correttive” da parte di Warner Media. Geoff Johns lavora ancora per la DC Comics, oltre ad essere collegato a numerosi progetti in qualità di autore e produttore; lo stesso vale anche per Jon Berg, nonostante il loro coinvolgimento nelle future storie del DCEU non sia stato del tutto chiaro.

Nel frattempo Ray Fisher, interprete di Cyborg nel cinecomic di Zack Snyder, che per primo si è pubblicamente schierato contro Johns, Berg e, soprattutto, contro Joss Whedon, non sembra ancora aver superato definitivamente quanto accaduto sul set di Justice League durante la post-produzione. Sebbene l’attore continui a non rivelare dettagli ulteriori, allo stesso tempo continua ad usare i suoi canali social per chiedere un maggiore senso di responsabilità.

Il capo della DC Films, Walter Hamada, sembra essere ancora l’oggetto delle sue apparenti frustrazioni: Fisher, infatti, via Twitter, ha nuovamente chiesto che Hamada si scusi con tutti coloro che sono stati coinvolti nelle indagini su Justice League. I sentimenti dell’attore riguardo al dirigente della Warner Bros. hanno già portato alla cancellazione del suo personaggio da The Flash di Andy Muschietti. C’è inoltre la possibilità che tutta la vicenda possa in qualche modo gettare un’ombra anche sull’arrivo della Snyder Cut di Justice League, nonostante il palese (e giustificato) entusiasmo dei fan.

Se Fisher e altri membri del cast sono stati trattati in maniera decisamente non professionale durante le riprese del film, come sostenuto più volte da Fisher (e come lasciato intendere anche dal collega Jason Momoa), allora si tratta indubbiamente di un problema serio. Tuttavia, pare che lo stesso sia stato definitivamente affrontato, almeno dal punto di vista di WarnerMedia, che proprio di recente aveva dichiarato che era giunto il momento di “andare avanti”, mettendo una sorta di punto definitivo sulla questione.

Vi ricordiamo che la Snyder Cut di Justice League uscirà nel 2021 sulla piattaforma streaming di Warner Bros HBO Max che è disponibile negli USA dall’Aprile scorso. Attualmente non sappiamo se in Italia la versione debutterà su qualche piattaforma streaming dato che HBO MAX non è disponibile nel nostro paese. Ma sappiamo che HBO in Italia ha un accordo in esclusiva con SKY, dunque potrebbe essere una valida teoria pensare che in Italia il film possa essere programmato su SKY CINEMA o su SKY ATLANTIC. Tuttavia, quest’ultima è solo una supposizione dunque non ci resta che aspettare ulteriori notizie.

Justice League è il film del 2017 diretto da Zack Snyder e rimaneggiato da Joss Whedon. Nel film vedremo protagonista Henry Cavill come SupermanBen Affleck come BatmanGal Gadot come Wonder WomanEzra Miller come Flash, Jason Momoa come Aquaman e Ray Fisher come Cyborg. Nel cast anche Amber HeardAmy AdamsJesse EisenbergWillem DafoeJ.K. Simmons e Jeremy Irons. I produttori esecutivi del film sono Wesley Coller, Goeff Johns e Ben Affleck stesso.

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