Arriva da Variety la notizia che
Adam Wingard, regista dell’attesissimo
Godzilla
vs. Kong, dirigerà il sequel di Face/Off,
action fantascientifico diretto nel 1997 da John
Woo e interpretato da John Travolta e Nicolas Cage.
All’inizio si pensava che il nuovo
film potesse essere un reboot, ma in seguito è stato lo stesso
Wingard a chiarire attraverso il suo profilo Instagram
che il suo progetto sarà un sequel diretto della pellicola
originale. La sceneggiatura porterà la firma del regista e di
Simon Barret, che per Wingard aveva già scritto la
maggior parte dei suoi precedenti lavori, tra cui gli horror
You’re Next, V/H/S e Blair Witch.
“Non potrei mai reimmaginare
Face/Off o farne un remake”, ha dichiarato il regista. “È
un action movie perfetto. Io e Simon Barrett stiamo scrivendo un
sequel diretto”. Una prima versione della sceneggiatura del
sequel di Face/Off era stata abbozzata da Oren
Uziel (21 Jump Street). Ad oggi non sappiamo quanto di
quello script verrà incorporato all’interno del nuovo trattamento
di Wingard e Barret per conto della Paramount. David
Permut, produttore del film originale, sarà coinvolto nel
sequel in qualità di produttore esecutivo.
Il grande successo dell’originale Face/Off
La trama di Face/Off
(uscito in Italia col sottotitolo Due facce di un assassino) è
incentrata sui personaggi di Sean Archer (Travolta), un agente
dell’FBI, e
Castor Troy (Cage), un terrorista, che a seguito di un intervento
di chirurgia plastica all’avanguardia assumono rispettivamente
l’uno le sembianze dell’altro. All’epoca della sua uscita in sala,
il film riscosse un grandissimo successo sia di critica che di
pubblico, incassando circa 245 milioni di dollari in tutto il
mondo. Ottenne una candidatura agli Oscar del 1998 per il miglior
montaggio sonoro.
Arriva da
Deadline la notizia dell’ingresso nel cast di Rhys
Ifans e altri attori nel cast di House
of the Dragon, l’attesissimo prequel di Game of
Thrones. Le altre aggiunte sono Steve Toussaint, Eve
Best e Sonoya Mizuno che si uniscono ai già annunciati
Paddy Considine, Olivia Cooke, Matt Smith ed
Emma D’Arcy nel prequel de Il Trono di
Spade creato da George RR Martin, Ryan Condal e Miguel
Sapochnik.
Ifans interpreterà Otto
Hightower Primo Cavaliere del Re, Ser Otto serve lealmente e
fedelmente sia il suo re che il suo regno. Per come la vede la
Mano, la più grande minaccia per il regno è il fratello del re,
Daemon, e la sua posizione di erede al trono.
La migliore è la Principessa
Rhaenys Velaryon Cavaliere di draghi e moglie di Lord Corlys
Velaryon, “La regina che non fu mai” è stata tramandata come erede
al trono al Gran Consiglio perché il regno ha favorito suo cugino,
Viserys, semplicemente per essere maschio.
Mizuno interpreta Mysaria
che è venuta a Westeros senza nulla ed è stata venduta più volte di
quanto possa ricordare. Avrebbe potuto appassire … ma invece è
salita per diventare l’alleata più fidata – e più improbabile – del
principe Daemon Targaryen, l’erede al trono.
House of the Dragon, la serie
tv
House
of the Dragon è l’annunciato prequel ambientato poche centinaia
di anni prima degli eventi di “Game of
Thrones” e racconta la storia di House Targaryen.
Dovrebbe andare in onda nel 2022. HBO ha dato allo show un ordine
di 10 episodi, con il casting iniziato durante l’estate. Martin ha
co-creato la serie con Ryan Condal, con lo
spettacolo basato sul libro di Martin “Fire &
Blood“. Miguel Sapochnik e Condal saranno
co-showrunner e produttori esecutivi insieme a
Martin e Vince Gerardis.
Sara Lee Hess sarà anche scrittrice e produttrice
esecutiva. Sapochnik dirigerà anche il pilota e gli episodi
aggiuntivi. In precedenza ha diretto sei episodi di “Game of
Thrones“, tra cui “Hardhome”, “Battle of the Bastards”
e “Winds of Winter”.
Dopo l’enorme successo di
Avengers:
Endgame, i fan del MCU non vedono l’ora che i fratelli
Russo tornino alla regia di uno dei prossimi progetti dell’universo
condiviso. Tuttavia, i due regista sono attualmente molto
impegnati, quindi potrebbero trascorrere diversi anni prima che di
rivederli al timone di un cinecomic della Casa delle Idee.
Sappiamo che Anthony e Joe Russo amerebbero molto adattare
“Secret
Wars” per il grande schermo, e sarebbe decisamente folle da
parte di Kevin Feige, presidente dei Marvel Studios, non concedere al duo questa
possibilità. Tuttavia, secondo Joe, al momento la più grande
priorità dello studio deve essere Wolverine. Il
regista e sceneggiatore è molto legato al personaggio e in una
recente ospitata all’interno del podcast Lights,
Camera, Barstool ha ribadito ancora una volta che trovare il
sostituto di Hugh Jackman non sarà un’impresa
facile.
“Portare quel personaggio sullo
schermo è molto difficile, perché la performance di Hugh Jackman è
ormai quella definitiva”, ha detto il regista di Avengers: Endgame.“È come Batman:
devi pensare a un modo… devi trovare davvero l’attore giusto… devi
portare una visione diversa di quel personaggio. Tuttavia, mi
piacerebbe davvero vederlo di nuovo al cinema.”
Wolverine nel MCU: trovare l’attore giusto…
Joe ha inoltre sottolineato che i
Marvel Studios dovrebbero prendersi
del tempo prima di introdurre ufficialmente Wolverine nel loro
universo condiviso. “Penso che la cosa migliore sia prendere
una pausa, senza ombra di dubbio”, ha aggiunto. “È come se
avessi bisogno di qualcosa per ripulire il palato, di lavare un
asciugamano sporca… bisogna lasciare che tutti si godano ancora ciò
che Wolverine è stato, prima di inventare qualcosa di nuovo. Cosa
che, prima o poi, ancora noi adoreremmo vedere.”
Al momento non sappiamo ancora chi
raccoglierà l’eredità di Hugh
Jackman nel MCU. Chiunque si ritroverà ad
interpretare il personaggio di Wolverine
avrà ovviamente l’arduo compito di doversi confrontare con il
ritratto dell’attore australiano, che ancora oggi è uno dei più
popolari e dei più amati per quanto riguarda i film di
supereroi.
Daniel Kaluuya, che in
Black Panther ha interpretato il personaggio di
W’Kabi, afferma che il sequel ha il dovere di onorare l’eredità di
Chadwick Boseman, morto tragicamente a 43 anni
per un cancro al colon. L’attore aveva sempre tenuto nascosta la
sua diagnosi e la sua improvvisa scomparsa ha scosso non solo
l’industria di Hollywood, ma anche la comunità di fan che avevano
visto nell’interpretazione di Boseman un vero e proprio simbolo di
identità e rappresentanza.
Sappiamo che Black
Panther 2 non impiegherà un altro attore per il ruolo
di T’Challa, né tantomeno Boseman verrà ricreato attraverso
l’utilizzo della CGI. Sappiamo anche il sequel si concentrerà sui
luoghi ancora inesplorati di Wakanda, ma al tempo stesso i Marvel Studios stanno cercando un modo per
onorare la memoria dell’attore scomparso e l’eredità del
personaggio all’interno della storia. Ad oggi non si conoscono
ancora i dettagli sulla trama del sequel, ma pare che il
personaggio di Shuri interpretato da Letitia Wright giocherà un ruolo
chiave.
In una recente intervista con
The Ringer, Daniel Kaluuya ha parlato proprio del sequel
di
Black Panther. Senza fornire troppi dettagli, la star
di Scappa – Get
Out ha spiegato che è compito del nuovo film onorare
la memoria di Chadwick Boseman, dal momento che l’attore –
grazie al ruolo di T’Challa, ma non solo – ha avuto un impatto
incredibile su tantissime persone. “Per me, ciò che è
importante non è l’eredità di Black Panther, ma l’eredità di
Chadwick Boseman, perché stiamo parlando di un essere umano, di uno
spirito che è reale”, ha commentato l’attore. “Come
possiamo onorarlo? Black Panther farà quello che fa Black Panther,
ma è un uomo che ha vissuto per noi. Lo ha fatto per noi, lo ha
fatto per i nostri nipoti, i nostri figli. È nostro dovere onorare
quell’uomo nel modo in cui lui ha onorato noi.”
Black
Panther 2, che sarà ancora una volta scritto e diretto
da Ryan
Coogler, arriverà nelle sale l’8 luglio 2022. Di
recente è stato annunciato che l’attore Tenoch
Huerta è in trattative con i Marvel Studios per interpretare il
villain principale del sequel. Huerta è noto per il ruolo di Rafale
Caro Quintero nella serie Narcos: Mexico; il
prossimo anno sarà tra i protagonisti di The Forever
Purge, quinto e ultimo capitolo del celebre franchise
horror/distopico. Al momento i dettagli sul personaggio che
l’attore interpreterà nel sequel di Black
Panther non sono stati svelati.
Il presidente dei Marvel Studios, Kevin Feige, ha
confermato che T’Challa, il personaggio interpretato al
compianto Chadwick
Boseman nel primo film, non verrà interpretato da
un altro attore, né tantomeno ricreato in CGI. Il sequel si
concentrerà sulle parti inesplorate di Wakanda e sugli altri
personaggi precedentemente introdotti nei fumetti Marvel. Letitia
Wright (Shuri), Angela
Bassett (Ramonda), Lupita
Nyong’o (Nakia), Danai
Gurira (Okoye), Winston
Duke (M’Baku) e Martin
Freeman (Everett Ross) torneranno nei panni dei
rispettivi personaggi interpretati già nel primo film.
I fratelli Russo hanno rivelato che
il loro momento preferito di Avengers:
Endgame è quando Capitan America impugna il
martello di Thor.
Anthony e Joe Russo hanno lavorato per la prima volta con la
Marvel dirigendo Captain America: The Winter Soldier del 2014, uno dei
film del MCU più apprezzati di sempre. Da
allora, sono stati coinvolti in altri tre progetti, fino all’epico
finale di Endgame uscito
nel 2019. Essendo il ventiduesimo film dell’intero franchise,
Endgame è
stato il culmine della Saga dell’Infinito e la fine dell’arco
narrativo di alcuni dei personaggi più amati.
Tra i momenti più emozionati del
film non si può non annoverare Capitan America (Chris
Evans) che per la prima volta impugna il martello di
Thor (Chris
Hemsworth), l’iconico Mjolnir. I fan del MCU sanno bene che solo chi è
ritenuto “degno” può effettivamente brandire il martello, e durante
l’intero franchise, soltanto una piccola manciata di personaggi ha
ricevuto quell’onore. Il fatto che Cap potesse usare il martello ha
aggiunto ancora più credito e rispettabilità al suo personaggio, e
rapidamente quella scena è diventata una delle migliori di
Endgame.
Durante un’intervista in occasione
del podcast
Lights Camera Barstool, i fratelli Russo hanno avuto la
possibilità di parlare dei loro momenti preferiti del MCU. Senza esitare, hanno
dichiarato che la loro scena preferita di Avengers:
Endgame è proprio quando Cap riesce ad impugnare il
martello di Thor. Secondo i due registi, che hanno diretto ben due
delle tre avventure in solitaria dedicate all’eroe, quel momento
rappresenta la “chiusura di un cerchio”. Di seguito le
loro dichiarazioni complete:
“Probabilmente Cap con il
martello, perché per noi è un cerchio che si chiude. Abbiamo
lavorato con quel personaggio per molto tempo ed è stata una grande
ricompensa per il personaggio. Il modo in cui Evans ha interpretato
Cap è pieno d’integrità. Proprio la sua interpretazione lo ha reso
uno dei grandi personaggi della storia del cinema… e alla fine vuoi
solo vederlo trionfare. Vuoi solo fare il tifo per questo ragazzo.
E quel momento ha cambiato le sorti di quella battaglia… sai, è
come se Rocky si alzasse dal tappeto nel round 12. È qualcosa che
ti ispira.”
Avengers:
Endgame è arrivato nelle nostre sale il 24 aprile
2019. Nel cast del film Robert
Downey Jr., Chris
Evans, Mark
Ruffalo, Chris
Hemsworth e Scarlett
Johansson. Dopo gli eventi devastanti di Avengers:
Infinity War, l’universo è in rovina a causa
degli sforzi del Titano Pazzo, Thanos. Con l’aiuto degli alleati
rimasti in vita dopo lo schiocco, i Vendicatori dovranno riunirsi
ancora una volta per annullare le azioni del villain e ripristinare
l’ordine nell’universo una volta per tutte, indipendentemente dalle
conseguenze che potrebbero esserci.
Bob Chapek, CEO della Disney, ha
confermato che Black Widow arriverà nelle
sale. Il cinecomic interamente dedicato al personaggio di Vedova
Nera interpretato da Scarlett
Johansson avrebbe dovuto dare il via ufficiale
alla Fase 4 del MCU, ma a causa della pandemia di
Covid-19 è stato posticipato addirittura di un anno: inizialmente
previsto per maggio 2020, il film arriverà ora nelle sale il
prossimo maggio.
Sulla scia della controversa morte
del personaggio in Avengers:
Endgame, i Marvel Studios sperano di chiudere
adeguatamente l’arco narrativo di Nat tramite il film diretto da
Cate Shortland. Per aggirare il “problema” la sua
scomparsa, si è scelto di non ambientare Black Widow dopo gli eventi
del film campione d’incassi, ma bensì tra quelli di Captain
America: Civil War e Avengers: Infinity
War. Il film con Johansson introdurrà tutta una
serie di personaggi chiave legati al passato di Nat, tra cui Alexei
Shoskatov/Red Guardian di (David
Harbour), Yelena Belova (Florence
Pugh) e Melina (Rachel
Weisz), mentre Taskmaster figurerà in qualità di
villain principale.
Nonostante il rinvio di un anno
esatto e tutti i rumor che si sono avvicendati negli ultimi mesi,
pare che la Disney non sia per nulla intenzionata a distribuire
l’atteso cinecomci su Disney+. Durante un Investor’s Call di
Disney (via
Screen Rant), il CEO Bob Chapek ha affermato che il nuovo film
dei Marvel Studios è destinato ad
arrivare nelle sale. Detto questo, non è possibile escludere ancora
nulla, considerando quanto sia instabile la situazione. “Userò
ancora una volta la parola flessibilità… tuttavia, il nostro
obiettivo è ancora quello di far uscire il film al cinema”, ha
spiegato Chapek.
Il destino di Black Widow: sala o streaming?
Allo stato attualmente, se entro
maggio i cinema non dovessero riaprire, le opzioni sono
essenzialmente due: distribuire Black Widow su Disney+ con Accesso VIP (come fatto già
con Mulan e
come accadrà anche con Raya e
L’ultimo drago) o posticiparlo ancora una volta. Tuttavia,
qualora il film dovesse essere nuovamente rinviato, si tratterebbe
di modificare ancora una volta l’intero calendario delle uscite
Marvel, dal momento che nei
prossimi mesi sono previsti anche Shang-Chi and the Legend of
the Ten Rings, Gli Eterni e Spider-Man 3.
Un’altra opzione, qualora non tutte
le sale degli Stati Uniti dovessero riaprire, potrebbe essere
quella di adottare la strategia ibrida messa in atto di recente da
Warner Bros. con
Wonder Woman 1984, quindi distribuire Black
Widow contemporaneamente nelle sale aperte e in
streaming su Disney+.
La regia di Black Widow è stata
affidata a Cate Shortland, seconda donna
(dopo Anna Boden di Captain
Marvel) a dirigere un titolo dell’universo
cinematografico Marvel, mentre la sceneggiatura è
stata riscritta nei mesi scorsi da Ned
Benson(The Disappearance of Eleanor
Rigby). Insieme a Scarlett
Johansson ci saranno anche David
Harbour, Florence
Pugh e Rachel
Weisz.
In Black Widow, quando sorgerà
una pericolosa cospirazione collegata al suo passato, Natasha
Romanoff dovrà fare i conti con il lato più oscuro delle sue
origini. Inseguita da una forza che non si fermerà davanti a nulla
pur di sconfiggerla, Natasha dovrà affrontare la sua storia in
qualità di spia e le relazioni interrotte lasciate in sospeso anni
prima che diventasse un membro degli Avengers.
Da sempre indicato come uno dei
grandi romanzi dell’Ottocento, Ragione e
sentimento è stato adattato in più occasioni tanto
per il cinema quanto per la televisione. Numerose sono infatti le
versioni e le riletture realizzate di questo, ma una delle più
note, apprezzate e premiate è senza ombra di dubbio quella diretta
dal due volte premio Oscar Ang Lee nel 1995. Primo
film in lingua inglese per il regista taiwanese, con questo egli ha
potuto dimostrare di saper padroneggiare come pochi i delicati
sentimenti trattati, dando vita ad un’opera ancora oggi
ineguagliata per tatto ed inventiva.
La sceneggiatura, premiata con
l’Oscar, è stata scritta dall’attrice Emma
Thompson, la quale vi si è dedicata per ben cinque anni
prima di giudicarla ultimata. Lee venne infine scelto come regista,
anche se questi non aveva grande famigliarità con Jane
Austen, autrice del romanzo da cui il film è tratto. La
scelta ricadde però su di lui per via dei suoi precedenti film,
dove si trattavano contesti famigliari complessi anche in relazione
alla società intorno a questi, tematiche dunque simili a quelle
presenti nel libro. La scelta di Lee permise inoltre al film di
acquisire un fascino particolare, in grado di parlare ad un
pubblico più ampio.
A fronte di un budget di soli 16
milioni di dollari, Ragione e sentimento arrivò ad
incassarne ben 135 in tutto il mondo, accolto anche da un grande
favore di critica. Un grande successo coronato da ben sette
nomination all’Oscar, tra cui quella per il miglior film. Prima di
intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile
approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo.
Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare
ulteriori dettagli relativi alla trama, al
cast di attori e alle differenze tra il
romanzo e il film. Infine, si elencheranno anche le
principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio
catalogo.
Ragione e sentimento: la trama del
film
Protagoniste del film sono le
sorelle Elinor e Marianne,
appartenenti al ramo povero della famiglia Dashwood. La prima,
orgogliosa e riservata, cerca di mandare avanti la famiglia mentre
deve reprimere l’amore per Edward, un parente
ricco. La seconda, più romantica e istintiva, si abbandona alla
passione senza remore. Il senso del dovere impedisce a Elinor di
realizzarsi sentimentalmente, mentre la passionalità di Marianne la
espone a inganni. Ben presto, in seguito alla scomparsa del padre,
le due e l’intera famiglia si ritroveranno sul lastrico per via di
alcune problematiche nella successione. Ha per loro inizio un
periodo di grandi difficoltà, dove ancor di più saranno divise tra
la ragione e il sentimento.
Ragione e sentimento: il cast del
film
Ad interpretare il ruolo di Elinor
è proprio l’attrice e sceneggiatrice Emma Thompson.
All’epoca della produzione del film, questa aveva però 35 anni e
non si sentiva adatta a dar vita ad un personaggio di neanche
vent’anni. Per permetterle di poter interpretare il ruolo, i
produttori la convinsero a modificare l’età di questa da 19 a 27.
L’attrice fu poi spinta ad accettare anche per via del grande
desiderio di essere ulteriormente coinvolta in quel progetto a
lungo cullato. A dar volto a Marianne è invece la premio Oscar
Kate Winslet.
Originariamente, Lee non era convinto di lei e pensava di affidarle
un ruolo molto minore. L’attrice però pretese di sostenere almeno
un provino per la parte, e dopo aver letto alcune battute convinse
tutti delle sue qualità, ottenendo la parte. Fu proprio grazie a
questa che divenne poi una celebrità.
Il ruolo di Edward Ferrars è invece
stato scritto dalla Thompson appositamente pensando all’attore
Hugh Grant.
L’attore, entusiasta della sceneggiatura, accettò con grande
piacere, venendo però criticato per essere troppo bello per il
ruolo di Edward. Alan Rickman dà
invece volto al Colonnello Brandon, un ruolo da lui particolarmente
apprezzato, specialmente per la possibilità di recitare insieme ad
un considerevole numero di cani ammaestrati. Gemma
Jones è Mrs. Dashwood, mentre l’attore Tom
Wilkinson è l’interprete di Mr. Dashwood. Greg
Wise da volto a John Willoughby, e proprio su questo set
conobbe la Thompson, che sarebbe poi divenuta sua moglie nel 2003.
Sono infine presenti anche Imelda Staunton nel
ruolo di Charlotte Jennings Palmer e Hugh Laurie
in quelli di Mr. Palmer.
Ragione e sentimento: le
differenze tra il libro e il film
Nell’adattare il celebre romanzo
della Austen, la Thompson decise di mantenersi quanto più fedele
possibile allo svolgersi degli eventi, ma sua intenzione era quella
di aggiornare alcuni dei personaggi e delle tematiche alla
contemporaneità. La sceneggiatrice ha infatti alternato alcuni dei
tratti distintivi dei personaggi al fine di renderli più
comprensibili. In particolare, il contrasto tra le due sorelle
protagoniste è stato accentuato attraverso l’aggiunta di alcune
scene, tanto relative al loro privato quanto a situazioni più
pubbliche. Ad essere stati protagonisti di un aggiornamento sono
stati anche i personaggi di Edward e Brandon. Questi vengono
infatti presentati con l’intento di mostrare anche il loro animo
più sensibile, al fine di renderli più in linea con gli attuali
canoni dei personaggi maschili.
Proprio questi due nel romanzo
risultano inoltre assenti dalla scene per periodi di tempo
piuttosto lunghi. Per il film la sceneggiatrice ha invece cercato
di rimediare a ciò, rendendoli più protagonisti delle situazioni.
Ulteriori differenze si ritrovano invece nell’omissione di alcune
situazioni o personaggi. Per quanto riguarda i primi, nel film
vengono a mancare una serie di episodi relativi ad Edward, come il
presunto tradimento di questi. Personaggi che invece non compaiono
sono quelli di Lady Middleton e i suoi figli, come anche Ann Steele
e la sorella di Lucy. Infine, la sceneggiatura della Thompson ha
esaltato la ricchezza dei Dashwood, così da rendere poi più
evidente e drammatica la loro nuova condizione di povertà.
Ragione e sentimento: il trailer e
dove vedere il film in streaming e in TV
È possibile fruire di Ragione e
sentimento grazie alla sua presenza su alcune delle più
popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è
infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Google
Play, Apple iTunes, Netflix e Amazon Prime Video. Per vederlo, una
volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il
singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così
modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità
video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo
di giovedì 11 febbraio alle ore
21:10 sul canale Paramount
Channel.
Music
è una potente, originale e celebrativa dichiarazione artistica. Nel
suo lungometraggio di esordio come sceneggiatrice e regista, la
leggendaria artista musicale mondiale Sia ha
reinventato in modo audace e avvincente il genere cinematografico
musical.
Star mondiale
multi-platino nominata nove volte ai Grammy Award,
due ai BRIT Awards e due ai Golden Globe, Sia è stata più volte
definita regina del pop e una delle più importanti iconiche popstar
del nuovo millennio, grazie a un ricercato songwriting e ad
incredibili performance live.
Protagoniste del
film, Maddie Ziegler, musa della cantante e
protagonista di molti suoi video (tra cui l’acclamato “Chandelier”)
e Kate
Hudson, candidata agli Oscar e vincitrice del Golden
Globe per il film Quasi famosi.
Music, la
trama
MUSIC parla della magia che può
nascere quando chi non è in grado di esprimersi a parole incontra
persone capaci di ascoltare col cuore. La storia ha inizio quando
Zu (Hudson), in rotta con la propria famiglia e con una propensione
a rovinarsi la vita con le proprie mani, si ritrova a essere
nominata unica tutrice della sorellastra adolescente, Music
(Ziegler). Music è una ragazza con un disturbo dello spettro
autistico non verbale e Zu entra immediatamente in conflitto con le
sue nuove responsabilità di tutrice. Presto conosce Ebo (Odom), un
vicino di casa premuroso e dall’animo gentile che la sorprende
manifestando non solo compassione, ma anche una profonda
comprensione nei confronti di Music. Zu si rende conto che Ebo è
una persona su cui può fare affidamento e dalla quale può imparare
molto. MUSIC fonde un sentito racconto sulla
forza dell’amore con sequenze musicali dai toni fluo e
immaginifici, tipici di Sia, che offrono al pubblico un vivace
scorcio della vita interiore dei personaggi.
Quando Tom
Holland ha fatto il suo debutto nei panni di
Peter Parker in
Captain America: Civil War, è diventato il terzo
Spider-Man a onorare il grande schermo nello spazio di un decennio.
L’Holland di Spidey è decisamente migliore dell’iterazione di
Andrew Garfield, ma forse non ha ancora raggiunto la
grandezza del ritratto definitivo del personaggio offerta da
Tobey Maguire nella trilogia originale di Sam
Raimi. Holland ha comunque svolto un lavoro fantastico con il ruolo
di Spidey e probabilmente ha un futuro brillante davanti a sé nei
panni del simpatico arrampicamuri.
Screen Rant ha raccolto 5 motivi per cui Holland è un
grande Peter Parker e altri 5 per cui è ancora Maguire la
migliore iterazione del personaggio.
Tom Holland: l’ingenuità
Tom
Holland è in grado di catturare, attraverso la sua
interpretazione, l’ingenuità e la timidezza di Peter Parker in
maniera sbalorditiva. Anche il Peter di Maguire era geniale in modo
autentico, ma è come se Holland riuscisse a cogliere l’umorismo in
ogni situazione – anche la più drammatica – in cui Peter si trova
coinvolto.
A differenza di Holland,
l’iterazione di Maguire era forse più indulgente in determinati
contesti (come ad esempio quando si è ritrovato preda dei
simbionti). Inoltre, quel senso di “imbarazzo” tipico del
personaggio traspare anche in alcuni dei momenti più romantici che
vedono coinvolto il Peter di Holland prima con Liz e poi con
MJ.
Tobey Maguire: l’origine del personaggio
Il presidente dei Marvel Studios, Kevin Feige,
ha evitato saggiamente di raccontare la storia delle origini di
Spider-Man con il primo film da solista del personaggio nel
MCU, perché
era già stato raccontato due volte nell’arco di 15 anni e
praticamente tutti ne erano ormai a conoscenza. Ma l’origine è un
fattore cruciale nella storia del personaggio, e il primo film di
Sam Raimi su Spider-Man ha saputo raccontarla in maniera
egregia.
Non solo Raimi ha catturato i
momenti più importanti della sua storia di origine – l’omicidio di
zio Ben, “Da un grande potere derivano grandi
responsabilità”, Peter che scopre le sue capacità, ecc. -, ma
Maguire ha saputo catturare la trasformazione di Peter da
adolescente mite e goffo a sovrumano che deve compiere scelte
difficili nella lotta alla giustizia.
Tom Holland: la “doppia vita” di Peter
L’aspetto più divertente e
comico delle storie di Spidey deriva dal fatto che deve nascondere
la sua identità. Mentre Tony Stark può facilmente lasciare una
riunione del consiglio per salvare delle vite in qualità di Iron
Man, Peter Parker deve nascondere il fatto che è Spider-Man a tutti
quelli che conosce – e al resto di New York. Di conseguenza, questa
doppia vita può diventare piuttosto frenetica.
L’iterazione di Holland nei panni
di Peter cattura perfettamente tale frenesia. Il giovane attore ha
in parte modellato la sua performance sul ritratto di Marty McFly
di Michael J. Fox, che era sempre agitato a causa
delle bizzarrie legate ai viaggi nel tempo.
Tobey Maguire: la voce narrante
Nei fumetti di Spider-Man,
i pensieri di Spidey sono costantemente espressi attraverso i
tradizionali balloon, offrendo ai lettori uno sguardo privilegiato
su come il personaggio si sente riguardo agli eventi della
storia.
Queste balloon non possono essere
replicati letteralmente sullo schermo nelle trasposizioni
live-action (sebbene il team dietro il film d’animazione
Spider-Man: Un Nuovo Universo ci sia riuscito alla
perfezione!). Tuttavia, Sam Raimi è stato il più vicino a replicare
il modo in cui i balloon dei fumetti collegano il lettore a Peter,
attraverso la voce fuori campo di Tobey Maguire.
Tom Holland: un adolescente credibile
Il problema principale con
le precedenti iterazioni di Spider-Man – e che i Marvel Studios speravano di
risolvere con il loro interprete di Peter – era che Tobey Maguire e
Andrew Garfield erano entrambi del tutto poco convincenti da
adolescenti.
Tom Holland in realtà non aveva 15
anni quando ha iniziato a interpretare Spider-Man, ma era molto più
giovane dei suoi predecessori e in realtà sembrava perfetto per la
parte. Il fatto che lo Spidey di Holland commetta costantemente
errori, come farebbe qualsiasi quindicenne, lo rende ancora più
riconoscibile.
Tobey Maguire: i rapporti con i nemici
Il Peter di Holland ha
condiviso relazioni personali con i suoi nemici e si è relazionato
con loro in diversi modi – lo stesso background della classe
operaia con Avvoltoio, l’intelligenza come Mysterio, ecc. -,
ma i cattivi del Peter di Maguire erano come delle figure paterne o
come dei migliori amici.
Dal padre del suo migliore amico
che lo ha preso sotto la sua ala protettrice allo scienziato
finanziato da Harry che gli ha dato consigli e lo ha spinto a porsi
domande, il Peter di Maguire ha sempre dovuto combattere contro le
persone a cui teneva, il che ha dato vita a delle scene di
combattimento ricche di emotività.
Tom Holland: la chimica con Zendaya
Uno dei punti deboli della
trilogia di Spider-Man di Sam Raimi è stato certamente il
personaggio di Mary Jane, scritto parecchio male.
Kirsten Dunst è una grande attrice, ma non aveva molta
chimica con
Tobey Maguire, mentre gli script richiedevano
essenzialmente che fosse o una ragazza tormentata o la classica
damigella in pericolo.
Al contrario, gli interessi amorosi
nei film di Spider-Man con Holland sono stati molto più avvincenti,
specialmente con la MJ interpretata da
Zendaya. Holland e
Zendaya condividono una sintonia palpabile sullo
schermo e, a differenza della storia d’amore della trilogia di
Raimi, i fan sono davvero entusiasti all’idea di scoprire come
andrà a finire tra loro.
Tobey Maguire: la scena della metropolitana
Ciò che rende Spider-Man un
personaggio così eccezionale è che, in definitiva, è solo un
ragazzo normale. Gli sono stati dati i suoi superpoteri per caso e,
per il semplice fatto di essere una brava persona, vuole usare quei
poteri per sempre. Ma è un adolescente, quindi è irrimediabilmente
impreparato per il compito. Tuttavia, fa del suo meglio e per
questo è un simbolo di speranza a New York.
Il momento del franchise di Sam
Raimi che meglio rappresenta tutto questo è la scena della
metropolitana in
Spider-Man 2. Doc Ock lascia Spidey con un treno in corsa
verso un ponte incompiuto, con l’eroe che rischia la sua vita nel
tentativo di evitare la catastrofe. I passeggeri lo riportano sul
treno e lo vedono senza maschera, realizzando che in effetti si
tratta soltanto di un ‘bambino’, di uno che potrebbe avere l’età
dei loro figli…
Tom Holland: il rapporto con gli altri supereroi
La più grande differenza
tra lo Spider-Man di Maguire e quello di Holland è che il primo era
autonomo, mentre il secondo fa parte di un universo cinematografico
più ampio. Da quando la trilogia di Raimi è arrivata prima di
Iron Man, non ha mai cercato di creare un mondo più ampio
da riempire di spin-off.
E sebbene abbia mantenuto la storia
incentrata su Peter, è un peccato che non siamo riusciti a vedere
lo Spidey di Maguire interagire con altri supereroi, perché le sue
squadre nei fumetti sono sempre state molto divertenti. Lo Spidey
di Holland, invece, ha sviluppato dinamiche esilaranti con un
gruppo di altri eroi, tra cui Iron Man, Doctor Strange, i Guardiani della Galassia e Captain Marvel.
Tobey Maguire: il rapporto con zio Ben
“Da un grande potere
deriva una grande responsabilità”. Una parte enorme di ciò che
rende Peter Parker quello che è è il suo rapporto con lo zio Ben,
sia prima che dopo la sua morte, e lo Spidey di Maguire aveva un
toccante legame padre-figlio con il Ben di Cliff Robertson. Ha
vissuto secondo la saggezza che Ben gli ha donato quando era in
vita e l’arco del personaggio è stato definito dal suo senso di
colpa relativo alla morte di Ben.
Il Peter di Holland, d’altra parte,
non ha una relazione con lo zio Ben. Non è nemmeno chiaro se ci sia
mai stato uno zio Ben; è stato accennato solo in un un paio di
battute veloci e in alcuni easter egg.
Il Festival di Berlino di
quest’anno, Berlinale 2021, ha svelato la sua line-up, la
programmazione che l’edizione di quest’anno offre al suo pubblico.
Un’edizione, lo sappiamo già, che sarà differente dalle altre.
I film annunciati non saranno
proiettati per un pubblico fisico fino a giugno, quando è in
programma un’edizione in presenza. I compratori e la stampa
potranno però vedere i film in remoto, durante gli eventi del
Berlin’s European Film Market di marzo, dall’1 al 5.
Di seguito i 15 titoli del Concorso
Berlinale 2021, e a seguite le proiezioni speciali, tra le quali
spicca anche Per Lucio, il nuovo film di
Pietro Marcello, che dopo Martin Eden ha un profilo internazionale del
tutto nuovo.
Berlinale 2021 Concorso:
Albatros, Xavier Beauvois
Bad Luck Banging Or Loony Porn, Radu
Jude
Ballad Of The White Cow, Behtash
Sanaeeha and Maryam Moghaddam
Fabian, Dominik Graf
Forest – I See You Everywhere, Bence
Fliegauf
Mr Bachmann And His Class, Maria
Speth
I’m Your Man, Maria Schrader
Introduction, Hong Sangsoo
Memory Box, Joana Hadjithomas, Khalil
Joreige
Natural Light, Denes Nagy
Next Door, Daniel Bruhl
Petite Maman, Celine Sciamma
Una Pelicula De Policias, Alonso
Ruizpalacios
What Do We See When We Look At
TheSky?, Aleksandre
Koberidze
Anthony e Joe Russo hanno
anticipato i primi dettagli sul ruolo del villain che
Chris Evans ricoprirà nel loro nuovo film,
The Grey Man, che sarà il film con il budget più
alto mai realizzato da Netflix. Il film sarà l’adattamento dell’omonimo
romanzo di Mark Greaney del 2009 e pare che i due
fratelli fossero interessati a portarlo sul grande schermo già nel
2014, poco dopo l’uscita nelle sale di Captain America: The Winter
Soldier.
In base a quanto riferito, Netflix
ha stanziato un budget maggiore di 200 milioni di dollari per
finanziare l’action/thriller. Oltre a Evans, il cast del film vedrà
coinvolti anche
Ryan Gosling e Ana de Armas.
Ora, sono stati proprio i Russo a svelare i primi dettagli sul
progetto e anche sul ruolo di Evans in una recente intervista
durante il podcast Lights Camera
Barstool.
Secondo i due registi, sarà “un
grande film della cultura pop intriso di tematiche e politiche
moderne”. Parlando nello specifico di Evans, invece,
Joe Russo ha anticipato che sarà il villain della
storia e che si tratterà di un ruolo alquanto atipico per l’attore
statunitense: “Si tratta di un personaggio davvero unico, Chris
sarà un cattivo, una figura davvero interessante. Credo che in
questo ruolo sarà molto diverso dal solito”.
The Grey
Man sarà prodotto dalla AGBO dei Russos e si baserà
su una sceneggiatura scritta da Joe
Russo, al fianco di Christopher
Markus e Stephen McFeely, che
hanno già sceneggiato i film Captain
America e Avengersdiretti
da Russo. I due sceneggiatori sono anche co-presidenti del comparto
story della AGBO. Il film si baserà sul romanzo di Mark Greaney del
2009 che introduceva le vicende de “L’uomo grigio“, un
assassino indipendente ed ex agente della CIA di
nome Court Gentry.
Anthony e
Joe Russo hanno rivelato che le idee scartate per
Avengers:
Endgame potrebbero essere utilizzate nei progetti
futuri del MCU. Endgame
è stato il culmine di oltre un decennio di narrazione e,
naturalmente, la Marvel ha cercato di realizzare il
miglior film possibile. Sia Endgame
che il suo predecessore, Avengers:
Infinity War, presentavano alcune sequenze d’azione
davvero spettacolari, soprattutto grazie al fatto che entrambi i
film hanno riunito la maggior parte degli attori dell’ormai longevo
franchise.
Ovviamente, considerata la mole di
un progetto così ambizioso come Endgame
(che ha coinvolto all’interno della sua narrativa anche il concetto
di viaggio nel tempo), è naturalmente che molte delle idee
inizialmente concepite per il film, alla fine siano state scartate.
Ad oggi, però, non sappiamo esattamente cosa sia stato tagliato
dalla versione del cinecomic che abbiamo visto sul grande
schermo.
Intervistati durante il
podcast Lights, Camera,
Barstool, i due registi hanno rivelato di aver avuto una
miriade di idee in merito al film che però non sono poi state
incluse nel prodotto finale. Tuttavia, nessuno dei due ha potuto
rivelare nello specifico di quali idee si trattasse. Ma sembra
esserci una ragione specifica dietro questo “rigoroso silenzio”:
pare, infatti, che alcune di queste idee potrebbero essere
impiegate nei futuri progetti della Marvel. “Questa per noi è una
domanda difficile a cui rispondere, perché sono tra le cose che
amiamo di più e che ci appassionano di più… inoltre, c’è ancora una
possibilità che appaiano un giorno. Quindi non possiamo ancora
parlarne pubblicamente.”
Alcuni dettagli su ciò che è stato
lasciato fuori dal film, tuttavia, erano già trapelati in
precedenza. Pare che fosse stata pianificata un’intera sequenza di
battaglia su Vormir, con Thanos che sarebbe dovuto arrivare mentre
Vedova Nera e Occhio di Falco cercavano di recuperare la Gemma
dell’Anima. Tuttavia, una scena del genere non potrà mai più essere
ricreata: Vedova Nera è ormai morta e al momento non c’è un motivo
valido per tornare su Vormir. Ad ogni modo, le dichiarazioni dei
Russo lasciano intendere che le scene in questione erano state
almeno abbozzate in fase di pre-produzione.
Avengers:
Endgame è arrivato nelle nostre sale il 24 aprile
2019. Nel cast del film Robert
Downey Jr., Chris
Evans, Mark
Ruffalo, Chris
Hemsworth e Scarlett
Johansson. Dopo gli eventi devastanti di Avengers:
Infinity War, l’universo è in rovina a causa
degli sforzi del Titano Pazzo, Thanos. Con l’aiuto degli alleati
rimasti in vita dopo lo schiocco, i Vendicatori dovranno riunirsi
ancora una volta per annullare le azioni del villain e ripristinare
l’ordine nell’universo una volta per tutte, indipendentemente dalle
conseguenze che potrebbero esserci.
Bella come Afrodite
e intelligente come Atena. Più forte di
Ercole e più veloce di Mercurio.
Diana Prince nasce da una statuetta d’argilla,
plasmata dagli dei e dotata di poteri straordinari. Nei panni di
Wonder Woman difende i deboli e gli
oppressi, portando il suo messaggio di pace in nome di Themyscira,
l’isola delle Amazzoni. In occasione dell’arrivo in Italia di
Wonder
Woman 1984, l’attesissimo film Warner Bros. Pictures
diretto da Patty Jenkins con protagonista GalGadot, in esclusiva digitale da venerdì 12
febbraio, Panini Comics presenta alcuni dei più
appassionanti volumi DCComics
che raccontano le storie della Principessa delle
Amazzoni.
In un mondo in larga parte dominato
dai maschi, WonderWoman arriva
nel 1941 come un fulmine a ciel sereno. La sua essenza unica è allo
stesso tempo tradizionale e infusa di una dirompente carica
rivoluzionaria che la porta subito ad essere una delle più amate
icone pop. Nel volume antologico Il grande libro di
Wonder Woman si raccolgono le avventure più celebri e
rappresentative della sua lunghissima carriera, ripercorrendo la
sua evoluzione, sempre al passo con il sentire comune dell’epoca
che ha attraversato, dal suo esordio negli anni 40 alle
interpretazioni più recenti, come quelle di BrianAzzarello e CliffChiang. Assieme al creatore William
Moulton Marston, tra i grandi autori e disegnatori
raccolti in queste pagine ci sono anche Harry G.
Peter, George Pérez, Gene
Colan, Ross Andru, John
Byrne, Mike Deodato Jr., Yanick
Paquette, Phil Jimenez e Greg
Rucka.
C’è poi Wonder Woman vs.
Cheetah, una raccolta degli scontri tra Wonder
Woman e la sua nemica-amica per eccellenza,
Cheetah. Dietro un grande eroe c’è sempre una
grande nemesi e, infatti, “la donna ghepardo” è la villain
per eccellenza nella lunga carriera della principessa delle
Amazzoni. Il modello di perfezione femminile pensato con
l’ideazione di Wonder Woman aveva bisogno di contrapporsi a una
figura invidiosa, imprevedibile, selvaggia. Cheetah incarna tutte
queste imperfezioni e diventa la principale nemesi della
principessa di Themyscira, passando attraverso diverse incarnazioni
e oscillando in più occasioni tra un’amicizia ritrovata e il pieno
scontro. In questo volume ci sono alcune delle storie più
rappresentative del dualismo Wonder Woman/Cheetah, ripercorso fin
dai suoi esordi senza dimenticare anche le evoluzioni artistiche e
iconografiche.
Gli appassionati del
MultiversoDC non possono
perdersi una chicca che arriva direttamente dagli anni 70, scritta
da GerryConway e con i disegni
di Josè Luis Garcia-Lopez: Superman vs
Wonder Woman (nella collana DC Limited
Collector’s Edition, in formato “gigante” che rispetta le
proporzioni dell’originale). Il tema alla base di questa storia è
quello della bomba atomica e della scoperta, da parte dei due
potentissimi eroi, del cosiddetto Progetto Manhattan. Questa mitica
storia vede infatti l’Uomo d’Acciaio e l’Amazzone alle prese con le
contraddizioni, i controsensi e i segreti della guerra, e i dilemmi
morali che ne scaturiscono. Lo scontro è inevitabile!
Un altro grande classico di
Wonder Woman è l’immortale ciclo di
GregRucka che, già nel primo
volume, apre le danze allo scontro epocale tra la principessa delle
Amazzoni e Batman. Una serie di pericolosi nemici, come il Dottor
Psycho e Silver Swan, attaccano Wonder Woman da ogni fronte, ed è
la pubblicazione del suo libro che pone Diana al centro delle
macchinazioni di una nuova, letale avversaria: Veronica Cale. Gli
eventi messi in moto coinvolgono anche gli dei dell’Olimpo e
finiscono per colpire direttamente il luogo che Wonder Woman chiama
casa, Themyscira.
Per un viaggio nelle origini della
principessa di Themyschira, c’è Wonder Woman:
L’Amazzone, un’emozionante e toccante rivisitazione
magistralmente narrata e illustrata dalla talentuosa Jill
Thompson. Prima di diventare l’inarrestabile forza della
natura che tutti conosciamo, infatti, Wonder Woman era la
principessaDiana, figlia di
Ippolita, la regina delle Amazzoni. Una figlia molto particolare,
predestinata fin dalla sua nascita (anch’essa molto particolare) e
cresciuta in un luogo leggendario. Questo volume racconta la storia
della sua nascita ma anche gli anni cruciali della sua giovinezza e
dell’evento che la portò a diventare Wonder Woman.
Una Wonder Woman inedita e calata
nel contesto alternativo di un futuro distopico (per la linea
DCBlack Labeldedicata a storie fuori continuity)
si può scoprire in Wonder Woman: Terra
Morta di MikeSpicer e Daniel Warren Johnson
(miniserie in 4 parti, il cui finale sarà disponibile a partire da
marzo). Quando Wonder Woman si risveglia dopo un sonno secolare e
scopre che il mondo è ridotto a una terra desolata radioattiva,
capisce di aver fallito. Intrappolata in un futuro oscuro e
pericoloso, Diana deve proteggere l’ultima città umana da mostri
titanici mentre cerca di scoprire il segreto di questa Terra morta…
e perché potrebbe esserne responsabile.
Infine, tre spillati arricchiti da
cover d’autore realizzate da grandi matite italiane.
Wonder Woman
1, con la cover d’autore dal Maestro
MiloManara che ha ambientato la
sua WonderWoman sull’iconico balcone della Casadi Giulietta, a Verona;
Wonder Woman
8, che raccoglie lo storico traguardo del 750° numero
originale della sua serie, con la variant cover realizzata dalla
giovane disegnatrice FedericaCroci;
Wonder Woman
Alfa, un albo celebrativo contenente tre storie
imprescindibili per scoprire il personaggio, con la cover d’autore
realizzata da MirkaAndolfo (e
disponibile anche in versione variant gold metallizzata).
Brock Rumlow è
stato presentato come agente dell’HYDRA che lavora sotto copertura
per lo SHIELD in Captain America: The Winter Soldier, film che ha posto
le basi per la futura trasformazione del personaggio in
Crossbones, di fatto avvenuta poi in Captain America: Civil War.
Tuttavia, l’arco narrativo dello spietato sicaro nel MCU è stato abbastanza
limitato.
Dopo aver tentato di far saltare in
aria sé stesso (e Captain America), Crossbones è stato fatto fuori
dalla Scarlet Witch, evento che ha messo la parola fine al suo
coinvolgimento nell’universo condiviso. Abbiamo poi rivisto il
personaggio in Avengers:
Endgame, quando gli eroi più potenti della Terra sono
tornati indietro nel tempo fino al 2012, ma ciò non ha in alcun
modo aperto la porta ad un ipotetico ritorno permanente
dell’antagonista.
Ora, in una recente intervista con
Variety, l’attore Frank Grillo ha confermato
che, dopo la serie What If… ? (in cui tornerà a prestare
la voce al personaggio), il suo tempo come Crossbones è
ufficialmente finito. “Hanno chiuso con me”, ha detto
l’attore. “A causa del modo in cui le storie sono state
raccontate e quanto sono diventate grandi. Semplicemente,
Crossbones non ha mai fatto davvero parte del futuro dei
Vendicatori.”
È innegabile che la cosa appaia come
una grossa opportunità mancata per i Marvel Studios, soprattutto perché Rumlow
aveva il potenziale necessario per diventare una minaccia
ricorrente nel MCU, e non soltanto in relazione a
Captain America. Ad esempio, sarebbe stato perfetto per la serie
The Falcon and the Winter Solsider, visto e
considerato che Sam Wilson è il responsabile del suo volto
sfregiato…
Come sappiamo ormai da tempo, la
cerimonia di premiazione degli Oscar 2021 è stata
rinviata di due mesi a causa della pandemia di Covid-19. Ora, come
riportato da
Variety, arrivano anche i primi dettagli su quello che sarà
l’effettivo svolgimento della serata: la fonte annuncia che la
93esima edizione degli Academy Awards si svolgerà dal vivo, ma da
location diverse.
Tra queste, ovviamente, ci sarà
anche il Dolby Theatre di Los Angeles, che dal 2001 ormai ospita
l’appuntamento più importante per l’industria cinematografica
hollywoodiana. In risposta alla chiusura delle sale
cinematografiche a causa dell’emergenza sanitaria, l’Academy aveva
già modificato – temporaneamente – il suo regolamento interno per
includere nei film candidabili anche i titoli che hanno saltato la
sala cinematografica e che sono arrivati direttamente in
streaming.
“In questo anno
unico che ha chiesto così tanto a così tanti di noi, l’Academy è
determinata a presentare una cerimonia degli Oscar come nessun
altra, dando la priorità alla salute pubblica e alla sicurezza di
tutti coloro che parteciperanno”,ha
detto un portavoce dell’Academy in una nota ufficiale.“Per creare il
tradizionale show in presenza che il nostro pubblico globale vuole
vedere, adattandosi chiaramente ai requisiti della pandemia, la
cerimonia sarà trasmessa in diretta da più location, incluso il
famoso Dolby Theatre. Non vediamo l’ora di condividere presto
maggiori dettagli.”
Lo scorso settembre, sempre a causa
dell’emergenza sanitaria, già la cerimonia degli
Emmy aveva proposto una formula ibrida che ha
coinvolto tanto lo spettacolo dal vivo quanto lo streaming. Più di
recente, è stato confermato che anche la cerimonia dei
Golden Globes si svolgerà da due differenti
location: le due conduttrici, Tina Fey e Amy Poehler, infatti,
presenteranno rispettivamente da New York e da Los Angeles.
Le nomination degli Oscar
2021 verranno annunciate ufficialmente il prossimo 15
marzo. La cerimonia di premiazione avrà luogo, invece, la sera del
25 aprile. Al momento non sappiamo ancora chi si occuperà della
conduzione, mentre la produzione sarà a cura di Jesse Collins,
Stacey Sher e Steven Soderbergh.
La HBO e
Naughty Dog hanno finalmente ufficializzato i
protagonisti di The Last of
Us, l’attesa serie televisiva basata sull’omonimo
videogames. A Darne conferma è stato il noto sito
Deadline.
Pedro Pascal interpreterà Joel, il protagonista
tormentato da traumi e fallimenti passati, deve attraversare
un’America devastata dalla pandemia, proteggendo nel contempo una
ragazza che rappresenta l’ultima speranza dell’umanità. Bella
Ramsey nota per il suo ruolo di Lyanna Mormont in Game of Thrones
interpreterà Ellie.
The Last Of Us, la serie tv
The Last of
Us si svolge 20 anni dopo che la civiltà moderna è
stata distrutta da una malattia che rende le vittime mutanti
pericolosi e assetati di sangue. L’indurito sopravvissuto Joel
viene assunto per far uscire di nascosto Ellie, una ragazza di 14
anni, da un’oppressiva zona di quarantena. Quello che inizia come
un piccolo lavoro diventa presto un viaggio brutale e mozzafiato
poiché l’improbabile coppia dipenderà l’una dall’altra per la
sopravvivenza. La serie sarà disponibile su HBO e in streaming su
HBO Max.
The Last of
Us è scritta dal creatore di ChernobylCraig Mazin al fianco diNeil
Druckmann, creatore dell’omonimo videogames. Il regista di
Beanpole Kantemir Balagov dirigerà il pilot. La serie è una
co-produzione con Sony Pictures Television ed è prodotta da
PlayStation, Word Games, The Mighty Mint e Naughty Dog. Druckmann e
Mazin sono produttori esecutivi insieme a Carolyn Strauss, Evan
Wells di Naughty Dog e Asad Qizilbash e Carter Swan di PlayStation
Productions.
Tom
Holland ha rivelato di aver avuto difficoltà a
dimenticare il suo ruolo in Uncharted
durante le riprese di Spider-Man 3. Tra i giovani interpreti più
richiesti di Hollywood, Holland sarà protagonisti di alcuni dei
titoli più attesi della prossima stagione cinematografica. Tra
questi figurati sicuramente il travagliato adattamento del
videogioco Uncharted,
in cui interpreterà un giovane Nathan Drake, e il nuovo capitolo
dell’avventure cinematografiche dell’Uomo Ragno collegato al
MCU, il
misteriosissimo Spider-Man
3.
Nell’ultimi mesi Holland è stato
occupato proprio con la produzione di entrambi i film. La
produzione di Uncharted
era stata bloccato a causa della pandemia di Covid-19: il film è
stato poi girato da luglio a ottobre dello scorso anno. Dopo
pochissimi giorni, Holland è tornato di nuovo sul set per iniziare
la produzione di
Spider-Man 3, il nuovo capitolo delle avventure di Peter
Parker, attesissimo da tutti i fan del MCU non solo per il finale del
precedente Far From Home (in cui la vera identità del
personaggio è stata rivelata al mondo intero), ma anche per la
connessione che avrà con il Multiverso.
Ora, Tom
Hollandha avuto la possibilità
di riflettere proprio sul passaggio così repentino dal ruolo di
Nathan Drak a quello di Peter Parker. Parlando con
Screen Daily in occasione della promozione del film
Cherry,
Holland ha spiegato che inizialmente ha avuto qualche difficoltà a
passare da un personaggio all’altro, e che il suo disagio a quanto
pare è stato notato anche dalla produttrice Amy Pascal e dal
regista di
Spider-Man 3, Jon Watts.
“Stavo girando questa scena di
Spider-Man 3 in cui dovevo entrare in un edificio. Mi stavano
riprendendo da dietro e Amy Pascal mi ha preso da parte e mi ha
detto: ‘Perché cammini così? Stai camminando come un uomo, quando
invece dovresti camminare come un ragazzo’. Tornai indietro,
guardai il monitor ed effettivamente mi accorsi che stavo
camminando con spavalderia e sicurezza. Jon Watts allora disse: ‘Va
bene, sta facendo Nathan Drake. Risolveremo questo problema e
avremo di nuovo Peter Parker’.”
Tutte le info su Uncharted e Spider-Man 3
Ricordiamo che Uncharted,
inizialmente previsto per il 16 luglio 2021, arriverà nelle sale
americane l’11 febbraio 2022. Il film sarà diretto da Ruben
Fleischer, reigsta di Zombieland e
Venom, e vedrà nel cast anche Mark
Wahlberg (nei panni di Victor Sullivan) e
Antonio Banderas (in un ruolo che non è stato
ancora rivelato).
Per quanto riguarda
invece Spider-Man
3, l’uscita del film nelle sale americane è ancora
fissata per il 17 dicembre 2021. Diretto ancora una volta da
Jon Watts, già regista di
Homecoming e Far From Home,
il film vedrà il ritorno anche di Zendaya e di
Jacob Batalon. Sappiamo, inoltre, che
Benedict Cumberbatch riprenderà il ruolo di
Doctor Strange mentre Jamie
Foxx e Alfred Molina intepreteranno
nuovamente Electro e Doctor Octopus.
Outlander 6 è
l’annunciata sesta stagione della serie Outlander
creata da Ronald D. Moore per il canale americano Starz. La serie racconta le avventure
della viaggiatrice nel tempo Claire Beauchamp Randall Fraser.
Staz oggi annuncia l’inizio della lavorazione
della sesta stagione con un teaser promo.
https://www.youtube.com/watch?v=5k0rqgtkk9Y
Outlander 6: quando esce e dove vederla in streaming
Outlander 6 uscirà nel 2021 e sarà disponibile in streaming su
Starplay.
Outlander 6: la trama e il cat
La trama della sesta stagione e i dettagli non sono stati ancora
rivelati.
Nella sesta stagione
di Outlander ritorneranno
Claire Elizabeth Randall/Fraser, nata Beauchamp (stagione 1-in
corso), interpretata daCaitriona
Balfe, James “Jamie” Alexander Malcolm MacKenzie
Fraser (stagione 1-in corso), interpretato da Sam
Heughan, Edward “Ned” Gowan (stagioni 1, 3-in corso),
interpretato da Bill Paterson, Janet “Jenny”
Fraser Murray (stagione 1-in corso), interpretata
da Laura Donnelly, Ian Murray (stagione
1-in corso), interpretato da Steven
Cree, Roger Wakefield (stagione 2-in corso),
interpretato da Richard Rankin, Brianna
“Bree” Randall Fraser MacKenzie (stagione 2-in corso),
interpretata da Sophie Skelton, Lord
John William Grey (stagione 3-in corso), interpretato
da David Berry, Marsali MacKimmie Fraser
(stagione 3-in corso), interpretata da Lauren
Lyle,Claudel “Fergus” Fraser (stagione 3-in corso),
interpretato da César
Domboy e Capitano Raines (stagione 3-in corso),
interpretato da Richard Dillane.
Anthony e Joe Russo
hanno aggiornato in merito al live action di
Hercules attualmente in sviluppo alla Disney,
progetto che è stato in cantiere per un bel po’ di tempo. Potrebbe
volerci ancora un po’ di tempo prima dell’arrivo ufficiale del film
sul grande schermo, ma sembra che i lavori stiano procedendo nella
giusta direzione. Negli ultimi anni, i fratelli Russo hanno
raggiunto il successo grazie alla loro collaborazione con i
Marvel Studios, per il quale hanno diretto
film come
Captain America: The Winter Soldier, Captain
America: Civil War,Avengers:
Infinity War e Avengers:
Endgame.
Sono anni ormai che la Disney è
impegnata nella realizzazione di adattamenti in live action dei
suoi classici d’animazione più famosi. Cenerentola, La bella e la bestia, Il re leone e
Aladdin sono solo alcuni degli adattamenti sfornati dalla
Casa di Topolino e arrivati al cinema nell’ultimo decennio.
Nonostante l’enorme successo al botteghino, non sempre questi film
sono riusciti a conquistare il favore della critica. Tra i prossimi
live action in arrivo figurano La
sirenetta, Cruella, Pinocchio, Peter Pan & Wendy e,
ovviamente, il sopracitato Hercules.
Durante una recente intervista
all’interno del podcast
Lights Camera Barstool, sono stati proprio Anthony e Joe Russo ad
aggiornare in merito al live action di Hercules. I
due fratelli hanno confermato che il progetto è ancora vivo e
vegeto e che il loro obiettivo è quello di realizzare qualcosa di
potenzialmente enorme. Ad ogni modo, il film è ancora in fase di
sviluppo, quindi bisognerà attendere per avere degli aggiornamenti
concreti in merito alla trama e alle eventuali differenza con il
classico originale. Tuttavia, Joe Russo ha comunque condiviso la
direzione che lui e suo fratello intendono intraprendere.
“La sceneggiatura sarà pronto
tra circa una settimana. Ci abbiamo dedicato molto tempo e
attenzione. È un film che era davvero importante per me e per i
miei figli. Lo guardavano sempre da piccoli e quindi c’è un forte
legame emotivo. La nostra intenzione è quella di osservare e capire
come poter costruire l’universo e come poterlo espandere.
Naturalmente, ci sono diverse opportunità a livello di narrativa.
Penso che il pubblico voglia qualcosa di nuovo e al tempo stesso
avvincente. Vogliamo regalare loro qualcosa di cui potranno parlare
anche negli anni a venire. La nostra missione è permetterli di
vivere quell’esperienza. Ma è ancora presto per parlarne in maniera
approfondita.”
Tutto quello che c’è da sapere su Hercules
Hercules è il
primo film di animazione Disney basato sulla mitologia greca e
racconta le avventure di Eracle, che viene però chiamato con il suo
nome latino Hercules, concentrandosi principalmente non tanto sulle
famose dodici fatiche quanto sulla meno nota Gigantomachia.
Al momento non sappiamo né chi
dirigerà il film né gli attori che saranno chiamati ad interpretare
gli iconici personaggi del classico originale. Il film, a
differenza di Lilli e il Vagabondo e Mulan,
dovrebbe essere destinato alla sala e non a Disney+, e sarà
prodotto anche da Jeffery Silver(Il re
leone, Tron: Legacy) e Karen
Gilchrist (Il re leone, The Mandalorian).
Come già accaduto per La
bella e la bestia, Aladdin e per l’attesissimo La
sirenetta, anche la colonna sonora del live action
di Hercules sarà composta da brani già
presenti nel classico originale e da nuove canzoni.
La LucasFilm ha annunciato di aver
licenziato Gina Carano attrice della sua scuderia e
trai protagonisti di The
Mandalorian, sin dalla prima stagione dello show. La
serie, amatissima dai fan, ha dato anche ulteriore notorietà
all’attrice ex sportiva che interpreta il ruolo di Cara Dune.
Nonostante l’accoglienza riservata
alla serie e al personaggio, la Lucasfilm non ha potuto fare a meno
di licenziare l’attrice dopo che ha pubblicato sui suoi social
altri commenti discutibili, questa volta a sfondo antisemita. Dopo
aver pubblicamente sostenuto l’inutilità delle
mascherine contro la diffusione del COVID-19 e aver
sponsorizzato teorie cospirazioniste riguardanti i brogli
elettorali delle elezioni presidenziali
USA 2020, l’attrice ha fatto pesanti dichiarazioni riguardanti
l’Olocausto.
Su una storia che ha condiviso su
Instagram si legge: “Gli ebrei sono stati picchiati per le
strade, non dai soldati nazisti ma dai loro vicini… anche dai
bambini. Poiché la storia è modificata, la maggior parte delle
persone oggi non si rende conto che per arrivare al punto in cui i
soldati nazisti potevano facilmente radunare migliaia di ebrei, il
governo ha fatto in modo che i propri vicini li odiassero
semplicemente per il fatto di essere ebrei. Com’è diverso
dall’odiare qualcuno per le loro opinioni politiche?”
Attraverso un comunicato stampa, la
Lucasfilm ha immediatamente preso le distanze dall’attrice:
“Gina Carano non è attualmente impiegata da Lucasfilm e non ci
sono piani per lei in futuro. Dopotutto, i suoi post sui social
media che denigrano le persone in base alle loro identità culturali
e religiose sono abominevoli e inaccettabili.” Di seguito
alcune sue storie.
Ambientata nell’universo di Guerre
stellari dopo le vicende de Il
ritorno dello Jedi e prima di Star
Wars: Il risveglio della Forza, racconta le avventure
di un pistolero mandaloriano oltre i confini della Nuova
Repubblica. Dopo la caduta dell’Impero, nella galassia si è diffusa
l’illegalità. Un guerriero solitario vaga per i lontani confini
dello spazio, guadagnandosi da vivere come cacciatore di taglie.
Ambientata dopo la caduta dell’Impero e prima della comparsa del
Primo Ordine, The Mandalorian racconta
le difficoltà di un pistolero solitario che opera nell’orlo esterno
della galassia, lontano dall’autorità della Nuova Repubblica. La
serie ha come protagonista Pedro Pascal nei panni del
Mandaloriano.
La
serie è prodotta e scritta da Jon
Favreau (già produttore de Il Re
Leone e delle saghe
di Avengers e Iron Man). Nel cast
anche Gina
Carano (Deadpool, Fast
and Furious); Carl Weathers (Apollo
Creed nella saga di Rocky), Nick
Nolte (Cape Fear, Il Principe delle
maree), Emily
Swallow (Supernatural, Le regole
del delitto perfetto), Taika
Waititi (premio Oscar 2019 per JoJo
Rabbit), Giancarlo
Esposito (Fa’ la cosa
giusta, Breaking Bad) e Omid
Abtahi (24, Homeland, Star
Wars: The Clone Wars).
The
Mandalorian, prodotta in esclusiva per Disney+ da Lucasfilm, è
la prima serie live-action di Star Wars e, nei suoi 8 episodi,
racconta vicende ambientate dopo la caduta dell’Impero, quando
nella galassia si è diffusa l’illegalità. Protagonista è un
guerriero solitario che vaga per i lontani confini dello spazio,
guadagnandosi da vivere come cacciatore di taglie. A
interpretarlo Pedro
Pascal (Game of
Thrones, Narcos).
La Snyder Cut di Justice
League risolverà finalmente un mistero legato a
Batman v
Superman: perché il Crociato di Gotham aveva la carta
del Joker attaccata sull’impugnatura del suo fucile. Il taglio del
cinecomic ad opera di Zack Snyder farà finalmente il suo debutto il
prossimo 18 marzo su HBO Max. Grazie a dei finanziamenti
aggiuntivi, il regista è stato in grado di girare del nuovo
materiale per la sua versione, inclusa una scena che vedrà il
ritorno del Joker di Jared
Leto già visto in Suicide Squad.
L’iterazione del Joker ad opera di
Leto nel film di David Ayer è stata oggetto di numerose
polemiche. Il personaggio è stato il protagonista della campagna
marketing del film prima del suo arrivo nelle sale, ma di fatto il
ruolo dell’iconico supercriminale all’interno della storia è stato
alquanto insignificante. Lo stesso Ayer ha ammesso che il
personaggio è stato letteralmente “maltrattato” durante la
post-produzione e che la maggior parte delle scene con protagonista
Leto sono state eliminate dalla versione cinematografica.
In seguito all’uscita di
Suicide Squad, tutti erano pronti a scommettere che Leto
non sarebbe mai tornato nel DCEU nei panni del Joker, nonostante
nei piani iniziali della WB ci fossero diversi progetti incentrati
proprio sul villain. Ecco perché la notizia del coinvolgimento
dell’attore premio Oscar nella Snyder Cut ha colto tutti
di sorpresa. Dalle prime immagini diffuse online, sappiamo che
l’iterazione del Joker di Leto nella Snyder Cut sarà molto
diversa da quella vista in precedenza sul grande schermo. Ora,
veniamo a conoscenza di un altro dettaglio importante: la versione
di Snyder risolverà un grande mistero legato a Batman v
Superman.
La scena del Joker nella Snyder Cut di Justice League
Parlando con
Vanity Fair,
Zack Snyder ha rivelato alcuni dettagli a proposito della scena
che vedrà coinvolti il Joker di Jared Leto e il Batman di Ben Affleck. Il regista aveva già rivelato che
il Clown Principe del Crimine interagirà con il Cavaliere Oscuro
all’interno della linea temporale del Knightmare, e che fra i due
personaggi ci sarà un vero e proprio confronto in cui il Joker
proverà ad analizzare la figura di Batman. Inoltre, Snyder ha
aggiunto che proprio questa scena servirà a sciogliere un grande
mistero legato alla scena presente in Batman v Superman in cui si vede la carta
del Joker attaccata sull’impugnatura del fucile del Crociato di
Gotham.
“La cosa bella della scena è
che è Joker che parla direttamente a Batman di Batman. È Joker che
analizza Batman su chi è e cosa è. Secondo me, era questo che i fan
dell’universo DC si meritavano. Voglio dire, non abbiamo mai visto
insieme il Joker di Jared Leto e il Batman di Ben Affleck. Non mi
sembrava giusto che saremmo riusciti a superare questa incarnazione
dei due personaggi senza vederli almeno una volta insieme. La scena
spiegherà perché Bruce, in Batman v Superman, aveva la carta del
Joker attaccata sul suo fucile.”
Zack
Snyder’s Justice League uscirà in streaming uscirà il
18 marzo 2021 in esclusiva
digitale, disponibile per l’acquisto su Amazon Prime Video, Apple Tv, Youtube, Google
Play, TIMVISION, Chili, Rakuten TV, PlayStation Store, Microsoft
Film & TV.
Shazam! il
film diretto da David F. Sandberg sulla storia delle origini
dell’omonimo supereroe DC interpretato da Zachary
Levi da giovedì 11 febbraio torna con la
nuova speciale collezione in edizione limitata Comic Art
Steelbook in 4K UHD, impreziosita dai nuovi visual
disegnati rispettivamente da Jim Lee e Joëlle Jones.
David F.
Sandberg (“Annabelle: Creation”) dirige Shazam!
della New Line Cinema, la storia delle origini dell’omonimo
supereroe DC interpretato da
Zachary Levi (dalla serie televisiva “Chuck”) al
fianco di Asher Angel (“Andi Mack” in TV), nel
ruolo di Billy Batson, e Mark Strong (i film “Kingsman”) in quello del
Super-Cattivo, il Dr. Thaddeus Sivana. Peter Safran (“Aquaman”, “The Conjuring” e “Annabelle”) è il
produttore del film.
Tutti abbiamo un
supereroe dentro di noi, ci vuole solo un po’ di magia per farlo
uscire fuori. Nel caso di Billy Batson (Angel), basta pronunciare
una sola parola – Shazam!
– per far sì che uno scaltro quattordicenne in affidamento si
trasformi in un adulto, il Supereroe Shazam (Levi), per gentile
concessione di un anziano mago. Essendo ancora un ragazzino
nell’animo – dentro un corpo sovrumano – Shazam si diverte in
questa versione adulta di se stesso, facendo ciò che qualsiasi
adolescente farebbe con dei superpoteri! Può volare? Ha una vista a
raggi X? Può lanciare dei fulmini dalle mani? Può saltare i test
delle lezioni di studi sociali? Shazam si propone di testare i
limiti delle sue capacità con la gioiosa imprudenza di un bambino.
Ma avrà bisogno di imparare a dominare rapidamente questi poteri,
per combattere le forze del male controllate dal Dr. Thaddeus
Sivana (Strong).
Fanno parte del cast di
Shazam!”
anche Jack Dylan Grazer (“IT”), nei panni di
Freddy, il migliore amico di Billy, grande appassionato di
supereroi e parte della famiglia adottiva che include Mary,
interpretata da Grace Fulton (“Annabelle:
Creation”); Darla, interpretata da Faithe Herman
(“This is Us” in TV); Eugene, interpretato da Ian
Chen (“Fresh Off the Boat” in TV); e Pedro, interpretato
da Jovan Armand (“Hawaii Five-O” in TV).
Cooper Andrews (della serie TV “The Walking Dead”)
e Marta Milans (“Killer Women” in TV) sono i
genitori adottivi Victor e Rosa Vasquez, mentre il candidato
all’Oscar Djimon Hounsou (“Blood Diamond –
diamanti di sangue”) è il Mago.
Il film, seppur sempre
ambientato nell’universo DC, sorprende con un proprio tratto
distintivo nell’ironia e con il suo essere incentrato sulla
famiglia, la sceneggiatura è di Henry Gayden, da una storia di
Gayden e Darren Lemke. Shazam!
è stato creato da Bill Parker e C.C. Beck.
Jeffrey Chernov, Christopher Godsick, Walter Hamada, Geoff Johns,
Adam Schlagman, Richard Brener, Dave Neustadter, Dany Garcia, Hiram
Garcia e Dwayne Johnson sono i produttori
esecutivi.
Il team creativo che
ha collaborato con Sandberg include il direttore della fotografia
di “Annabelle: Creation” Maxime Alexandre, la scenografa Jennifer
Spence, la montatrice Michel Aller e la costumista Leah Butler.
Cosa c’è di più spaventoso di
qualcosa che non puoi vedere? Qualcosa che arriva con il favore
delle tenebre diffondendosi in modo inarrestabile e letale? Sono
queste le domande alla base del film It Comes at
Night, scritto e diretto nel 2017 da Trey
Edward Shults, e affermatosi come uno dei più affascinanti
titoli horror recenti. Giocando sull’assenza di una minaccia
fisica, questo lascia crescere l’orrore dentro lo spettatore, il
quale alla fine si sentirà invaso da sentimenti incontrollabili e
primordiali. Suggestivo e particolarmente adeguato all’attuale
periodo storico, caratterizzato dalla diffusione di virus
contagiosi, il film è infatti un vero e proprio gioiello senza
tempo.
L’idea per il film nacque nel
regista in seguito al suo bisogno di metabolizzare la scomparsa del
padre. Nel farvi assumere forma, Shults ha poi fatto affidamento su
diverse opere, dalle quali ha potuto trarre più o meno ispirazione.
In particolare, egli ha citato il dipinto Il trionfo della
morte, di Pieter Bruegel, il quale ricorre spesso all’interno
del film. Nonostante questo sia ambientato in un contesto
post-apocalittico, il regista ha preferito non guardare nessun
titolo di questo genere, desideroso di dar vita ad una propria
versione della fine del mondo. Di particolare influenza furono però
i film Shining e La notte
dei morti viventi. Per sviluppare i rapporti tra i personaggi,
Shults ha invece tratto ispirazione dai film di John Cassavetes e
Paul Thomas Anderson.
Accolto in modo estremamente
positivo dalla critica, il film mancò però di ottenere un
particolare successo di pubblico. It Comes at Night è
infatti arrivato ad un guadagno di soli 20 milioni di dollari. Si
tratta di un film poco noto, che merita tuttavia di essere
riscoperto e celebrato come uno dei più affascinanti realizzati di
recente. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà
certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità
relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti
possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla
trama, al cast di attori e alla
sua spiegazione generale. Infine, si elencheranno
anche le principali piattaforme streaming
contenenti il film nel proprio catalogo.
It Comes at Night: la trama del
film
La vicenda del film si svolge in un
mondo dove una malattia altamente contagiosa e letale ha sconvolto
la società. Protagonista è Paul, il quale insieme
alla moglie Sarah e al figlio
Travis, vive da eremita nella loro casa immersa
nei boschi. Qui sembrano essere al sicuro, isolati da tutto e
tutti. La loro tranquillità viene però interrotta dall’arrivo di un
uomo, Will, di sua moglie Kim e
del loro figlio Andrew. I tre chiedono ospitalità,
essendo anche loro in fuga dai centri abitati, dove è più facile
contrarre la malattia. Pur se inizialmente diffidente, Paul decide
di accogliere la famiglia. Per loro ha così inizio una convivenza
insolita, destinata ben presto a degenerare nel momento in cui
spaventose verità verranno alla luce.
It Comes at Night: il cast del
film
Nel film sono presenti alcuni noti
attori del panorama statunitense, a partire da Joel Edgerton,
interprete di Paul. L’attore, noto per i suoi ruoli in
Warrior e Loving, è stato tra i
primi ad entrare a far parte del cast, affascinato dal progetto.
Sua mogli Sarah è invece interpretata da Carmen
Ejogo, attualmente nota per il ruolo di Seraphina Picquery
nei film di Animali fantastici e dove
trovarli. A dar vita al loro figlio Travis è l’attore
Kelvin Harrison Jr.. Già apparso anche in 12 anni schiavo, questi
ha ottenuto grandi lodi proprio per It Comes at Night,
venendo anche candidato come miglior attore esordiente a diversi
premi. Christopher Abbott, noto per la serie
Girls, è invece presente nei panni di Will, mentre
l’attrice RileyKeough,
recentemente vista in Le strade del male, è
Kim.
It Comes at Night: la spiegazione
del film
A rendere particolarmente il film è
la consapevolezza di non sapere contro chi o cosa ci si sta
scontrando. L’orrore qui messo in scena non ha particolari forme
fisiche, ma assume più che altro i connotati di pensieri, sogni,
suggestioni e sensazioni capaci di scuotere irrimediabilmente
l’animo dei personaggi. Ciò è sottolineato anche dal fatto che, al
termine del film, non viene realmente spiegato cos’è che “arriva di
notte”. Si parte dunque da numerosi misteri volutamente lasciati
senza soluzione, dimostrando di come la mancata risposta possa
essere più spaventosa anche di una riposta negativa. La storia non
viene infatti raccontata da un punto di vista onnisciente, bensì da
quello dei personaggi protagonisti. Lo spettatore, dunque, è
portato a saperne quanto ne sanno loro, e non di più.
Per questo risulta difficile capire
realmente chi infetti chi. Le teorie più gettonate vogliono che sia
Travis a dare il via al tutto, anche se lo stesso modo in cui
questi avrebbe contratto la malattia non viene mai realmente
chiarito. Come ha dichiarato anche il regista, infatti,
l’importante non sta in quello che sembra essere il principale
mistero del film, ovvero cosa arrivi di notte, bensì nel modo in
cui questo influisce sul rapporto tra i personaggi. La vera
minaccia diventa dunque la paranoia, l’insinuarsi di questa nella
mente dei protagonisti e nelle relazioni anche tra famigliari
stretti. Sentimenti che oggi particolarmente noti e diffusi, e alla
luce dei quali si potrebbe guardare il film sotto occhi diversi,
comprendendolo di più.
It Comes at Night: il trailer e
dove vedere il film in streaming e in TV
È possibile fruire di It Comes
at Night grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari
piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti
disponibile nei cataloghi di Chili Cinema e Amazon Prime Video. Per vederlo, una
volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il
singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così
modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità
video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di
mercoledì 10 febbraio alle ore
23:10 sul canale Rai 4.
Regista poliedrico e capace di
passare con naturalezza da un genere ad un altro, il tedesco
Tom Tykwer ha negli anni realizzato film come
Lola corre, Profumo – Storia di un assassino e Cloud Atlas. Tra i suoi
titoli più apprezzati si ritrova anche il thriller d’azione The
International, distribuito al cinema nel 2009. Incentrato
sugli scandali legati alla banca IBBC degli anni Ottanta, il film
va ad illustrare attraverso una storia di finzione i complessi
meccanismi che legano il potere finanziario a quello politico. Da
queste tematiche nasce dunque un’opera densa di adrenalina e colpi
di scena, che non manca di entusiasmare anche i meno avvezzi al
genere.
Lo sceneggiatore Eric
Warren ideò tale storia dopo aver maturato un certo
interesse per gli scandali bancari degli anni Ottanta e Novanta, e
decise di trattare tale tematica con una storia ambientata proprio
in quegli anni. Con l’arrivo di Tykwer alla regia, il film acquisì
invece una connotazione contemporanea, andando così a sottolineare
come tali vicende possono facilmente replicarsi anche nel mondo
odierno. Girato in diverse location, tra cui New York, Istanbul,
Berlino, Lione, il Lussemburgo e Milano, ognuna di queste viene
ritratta nel film con tonalità di colore diverso. Alla città
italiana è spettato l’ocra.
Presentato al Festival di Berlino,
The International ricevette buone recensioni da parte
della critica, ma mancò di ottenere un soddisfacente successo al
box office. A fronte di un budget di 50 milioni di dollari, il film
arrivò infatti ad incassarne appena 60. Ad oggi risulta essere un
film particolarmente sottovalutato, che merita di essere riscoperto
anche per via dell’importanza delle sue tematiche. Prima di
intraprenderne una visione, però, sarà certamente utile
approfondire alcune delle principali curiosità ad esso relative.
Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare
ulteriori dettagli relativi alla trama e al
cast di attori. Infine, si elencheranno anche le
principali piattaforme streaming contenenti il
film nel proprio catalogo.
The International: la trama del
film
Protagonista del film è
Louis Salinger, agente dell’Interpol americana, il
quale si ritrova coinvolto in un delicato caso che rischia di
compromettere gli equilibri internazionali. Egli deve infatti
indagare su una famosa banca, la Bank of Business and Credit,
apparentemente coinvolta nel traffico illegale di armi. Attraverso
queste, la banca avrebbe infatti la possibilità di controllare un
vero e proprio conflitto nello Stato africano della Liberia. Ad
aiutare Salinger nel compito di portare alla luce la verità vi è il
Vice Procuratore Distrettuale di New York Eleanor
Whitman. Smascherare i loschi traffici della banca in
questione, però, sarà tutt’altro che semplice, e numerosi saranno
gli ostacoli sul loro percorso.
The International: il cast del
film
Ad interpretare l’agente Louis
Salinger vi è l’attore Clive Owen.
Questi si è dichiarato particolarmente attratto dal progetto, in
particolare per via della sua atmosfera. Questa gli ha infatti
ricordato quella certa paranoia che si manifestava in molti film di
spionaggio degli anni Settanta. Un clima che qui si fonde con
tematiche di rilievo internazionale e buone dosi di azione vera e
propria. Proprio per la presenza di queste, per assumere i panni
del personaggio Owen si trovò a doversi sottoporre ad una
considerevole preparazione fisica. In particolare, egli rimase
sbalordito dalla sequenza della sparatoria all’interno della
ricostruzione del Guggenheim Museum. L’attore descrisse questa come
una delle scene più straordinarie da un punto di vista coreografico
a cui aveva mai preso parte.
Accanto a lui, nei panni di Eleanor
Whitman vi è l’attrice Naomi Watts.
Celebre per film come King Kong e The Impossible,
questa decise a sua volta di mettersi in gioco il più possibile,
evitando di ricorrere a controfigure salvo in alcuni casi. L’attore
tedesco Ulrich Thomsen, recentemente visto nella
serie The New Pope, interpreta invece il presidente della
IBBC Jonas Skarssen, mentre il candidato all’Oscar Armin
Mueller-Stahl è il suo superiore Wilhelm Wexler.
Brian F. O’Byrne, infine, interpreta il sicario
della IBBC, che darà non pochi problemi ai due protagonisti. Data
l’ambientazione italiana, il film vanta anche la partecipazione di
tre attori italiani. Si tratta di LucaBarbareschi, nei panni di Umberto Calvini,
fabbricatore d’armi. Alessandro Fabrizi è
l’ispettore Alberto Cerutti, mentre Luca Calvani è
Enzo Calvini, figlio di Umberto.
The International: i riferimenti
alla realtà, il trailer e dove vedere il film in streaming e in
TV
Pur essendo un film di fiction, con
uno svolgimento narrativo grossomodo originale, The
International va alcuni riferimenti a persone o eventi
realmente avvenuti, e divenuti lo spunto di partenza per gli
autori. In particolare, il personaggio di Umberto Calvini ricorda
Roberto Calvi, banchiere italiano ucciso a Londra
nel 1982 in circostanze ancora oggi sospette, che hanno nel tempo
portato a sospettare l’omicidio anziché il suicidio. Ancor di più
si fa riferimento allo scandalo relativo alla Bank of Credit and
Commerce International (BCCI). Questa negli anni Ottanta venne
individuata come fonte di riciclo di denaro per operazioni
illegale, come il finanziamento di guerre civili. Un evento che
portò alla sua chiusura nel 1991.
È possibile fruire di The
International grazie alla sua presenza su alcune delle più
popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è
infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV,Chili Cinema, Google Play, Apple iTunes e Amazon Prime Video. Per vederlo, una
volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il
singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così
modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità
video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di
mercoledì 10 febbraio alle ore
21:10 sul canale Paramount
Channel.
Nel cast anche Jenna Ortega, Julian
Lerner, Everly Carganilla, H.E.R., Nat Faxon, Molly Sims, Fortune
Feimster, Arturo Castro. Yes
Day è prodotto da Lawrence Grey, Ben Everard,
Daniel Rappaport, Nicole King Solaka, Jennifer Garner.
Produttori esecutivi: Mark Moran, Miguel Arteta,
Adam Marshall, Justin Malen. Direttore della
Fotografia: Terry Stacey. Scenografie:
Doug Meerdink. Costumi: Susie Desanto.
Montaggio: Jay Deuby. Musiche:
Mike Andrews.
Yes Day, la trama
In Yes Day Stanchi
di dover dire sempre “no” a figli e colleghi, Allison e Carlos
decidono di concedere ai loro tre bambini il “giorno dei sì”, in
cui saranno i più piccoli a dettare le regole per 24 ore. Queste
vicende porteranno inaspettatamente la famiglia a vivere
un’avventura mozzafiato a Los Angeles che li farà riavvicinare più
che mai.
Dopo numerosi rinvii e
decisioni davvero difficili da parte di Warner Bros, anche Wonder
Woman 1984 arriva al pubblico informato digitale. Il
25 dicembre scorso, negli Stati Uniti, il film è arrivato in
contemporanea in alcuni cinema selezionati e su HBO Max, facendo
seguito alla decisione che la Studio ha preso in merito alla
distribuzione di tutti i film ad alto budget che erano previsti per
il travagliato 2020. Adesso, anche in Italia, il film con Gal Gadot sarà disponibile sia per il noleggio
e che per l’acquisto dal 12 febbraio su Amazon Prime Video, Apple Tv, Youtube, Google
Play, TIMVISION, Chili, Rakuten TV, PlayStation Store, Microsoft
Film & TV e per il noleggio premium su Sky Primafila e
Infinity.
La trama di Wonder Woman 1984
La storia, come
suggerisce il titolo, è ambientata nel cuore degli anni ’80,
preceduta da un prologo che svolge a Themyscira e vede protagonista
una giovanissima Diana che partecipa ai giochi in onore di Asteria,
l’Amazzone che, con il suo sacrificio, permise alle sue sorelle di
ritirarsi al sicuro sull’isola del paradiso. Durante le gare, la
piccola Diana è tentata di imbrogliare, per aggirare degli ostacoli
lungo la sua strada e vincere la competizione, ma viene ostacolata
da Antiope, che dà alla piccola principessa l’insegnamento che
diventerà il filo rosso intorno al quale si svolgerà la storia:
nessun eroe nasce dalla menzogna, solo nella verità risiede il
valore di un vero eroe.
Ci spostiamo poi nei
coloratissimi Eighties, in un centro commerciale, in cui
una banda di improbabili criminali stanno tentando un furto in una
gioielleria. L’intervento di Diana, nelle sembianze di Wonder Woman, sventa la rapina ma fa venire alla
luce anche un traffico illecito di reperti archeologici, che
vengono prontamente sequestrati dalla polizia e consegnati allo
Smithsonian Institution, il musei nel quale lavora proprio Diana
Prince, in qualità di esperta di archeologia. L’istituto ha appena
assunto una nuova topologa, geologa e cripto-zoologa, Barbara Ann
Minerva, che goffamente fa amicizia con Diana e da subito resta
affascinata da questa donna incredibilmente bella, sicura e
indipendente. Dal canto suo, la nostra protagonista trova in
Barbara una amica inaspettata; dopotutto la sua vita si dipana
lentamente in giornate tutte uguali, divise tra lavoro e atti di
eroismo con il costume di Wonder Woman, e per ogni giorno che
passa, Diana non smette di pensare a Steve Trevor, il suo grande
amore, morto per salvare il mondo e aiutarla a sconfiggere la
minaccia di Ares nel primo film del 2017.
Parallelamente,
assistiamo all’ascesa di Max Lord, un rampante uomo d’affari senza
scrupoli, che cerca un misterioso talismano molto antico, che sia
Barbara che Diana hanno già incrociato a loro insaputa. L’oggetto
misterioso metterà in contatto queste tre figure che,
inevitabilmente, arriveranno a scontrarsi fino ad un esito
inaspettato.
Patty Jenkins torna a
raccontare l’Amazzone di Themyscira
A raccontare questa
seconda avventura cinematografica dell’Amazzone di Themyscira torna
Patty Jenkins, che aveva fatto un buon lavoro con
il primo capitolo e che adesso fa una scelta molto coraggiosa,
andando contro corrente e tornando ai primordi del genere,
modellando il suo Wonder
Woman 1984 sul Superman di
Richard Donner. La storia viene quindi spogliata
di sovrastrutture, scontri action con il piede calato
sull’acceleratore, riferimenti articolati alla realtà, da ogni
complessità contenutistica e visiva, e diventa una storia
semplicissima, con una trama molto lineare e dei sentimenti messi
in campo tanto puri e assoluti da risultare poco
credibili.Wonder
Woman 1984 proprio per questo richiede allo spettatore
uno sforzo fortissimo di partecipazione, di sospensione
dell’incredulità.
Spogliare la storia di
sovrastrutture permette al film di semplificare il suo approccio al
cinecomic, riportandolo da una parte alle origini dei film di
genere, e dall’altra ad omaggiare un modo di fare fumetto che
raccontava eroi puri che riuscivano a sconfiggere i loro nemici più
con gli ideali che con calci e pugni. Naturalmente il film non
ricalca nessuna storia in particolare della storia editoriale di
Wonder Woman, e pure i personaggi nuovi, Barbara Ann Minerva e Max
Lord, sono liberamente tratte dalle storie a fumetti.
Allo stesso modo, la
regia di Patty Jenkins si asciuga, si concede
pochi virtuosismi e resta incollata ai personaggi, assecondandone
proprio questa purezza e questo asservimento assoluto ai propri
desideri. E questo vale sia per i cattivi, Barbara che desidera
essere come Diana e Max che vuole il petrolio (dopotutto è un
classico villan degli anni ’80), che per l’eroina, completamente
accecata dall’amore e dal rimpianto, che ha come unico desiderio
quello di stare ancora una volta con il suo Steve.
Il cast di Wonder Woman
1984
Le new entry di
Wonder
Woman 1984 riescono con un discreto risultato a fare la
loro parte nel corso dei 150 minuti del film: Pedro Pascal conferisce una buona dignità al
suo cattivo, che più di ogni altra cosa desidera il potere, ma che
poi riesce ad aggrapparsi, grazie all’intervento di Diana, al
residuo di umanità che lo tiene ancorato alla realtà; Kristen Wiig, pur apparendo fuori dalla sua
confort zone, è una Minerva affascinante e sufficientemente
assetata di potere, anche se i suoi momenti migliori sono quelli
precedenti alla trasformazione. Con loro anche Chris Pine riesce in un compito non semplice,
quello di interpretare un uomo fuori dal proprio tempo in un modo
divertente e leggero, ma non per questo frivolo, e rinnova la
straordinaria alchimia con la splendente protagonista.
Su tutti però svetta
Gal Gadot, superba in ogni istante del film,
di una bellezza divina e austera, ma anche capace di illuminare
ogni cosa con un sorriso. La sua grande eleganza e presenza
scenica, unità alla purezza del suo sguardo fanno di lei una Diana
perfetta, foriera di messaggi di pace e di amore, e per un attimo,
vedendola a schermo (quello piccolo purtroppo), non possiamo fare
altro che credere che la bontà, la verità e l’amore possano da soli
bastare a rendere il mondo un posto migliore.
Il film paga pegno per quello che
riguarda l’aspetto visivo. Gli effetti non sembrano sviluppati al
meglio, anche se riescono a valorizzare, soprattutto grazie ad
alcune trovate di regia, i momenti in cui vero protagonista della
scena è il lazzo di Estia, che in questo film
brilla (letteralmente) in più di una sequenza.
Wonder Woman
1984 è sicuramente un film che va capito e accolto per
la sua coraggiosa scelta di tornare alle origini del genere, quando
le storie erano più semplici e dirette e gli eroi puri.
Patty Jenking, e la sua principessa amazzone
Gal Gadot raccolgono la sfida dei grandi
blockbuster di supereroi e provano a offrire al genere una nuova
strada da percorrere, che poi si mette in scia con quanto fatto in
casa Warner da Shazam!
Dopo la conferma
della presenza di Chris Pine in Dungeons
& Dragons, anche Michelle
Rodriguez e di Justice
Smith entrano nel cast del film diretto da
Jonathan Goldstein e John
Francis Daley e adattamento cinematografico del gioco
di ruolo più famoso del mondo.
Naturalmente, il nuovo film basato
su Dungeons
& Dragons ha subito gli effetti del Covid 19:
inizialmente previsto per lo scorso novembre, il film è stato
posticipato a Maggio 2022. Ricordiamo che il popolare gioco di
ruolo fantasy era già stato adattato per il grande schermo nel 2000
da Courtney Solomon. Quel film, caratterizzato da una produzione
alquanto travagliata, si rivelò un fiascho al box office,
nonostante la presenza nel cast di attori quali
Jeremy Irons, Marlon Wayans e Thora
Birch.
Tutto quello che sappiamo su Dungeons & Dragons
Dungeons
& Dragons sarà diretto da Jonathan
Goldstein e John Francis Daley,
che in precedenza hanno diretto Game Night e
scritto Spider-Man: Far From
Home. I produttori esecutivi includono Allan Zeman e John
Middleton, e la sceneggiatura è stata scritta da David Leslie
Johnson e Lindsay Beer.
Paramount Pictures e Hasbro
dovrebbero cercare un grande attore di serie A come protagonista
nel film, con Will Smith, Josh Brolin, Chris Pratt,
Vin Diesel, Matthew McConaughey, Jamie Foxx, Joel Edgerton, Dave
Bautista, Jeremy Renner, o Johnny
Depp nella lista dei loro
desideri.
Numerosi altri attori appassionati
di Dungeons & Dragons hanno anche
espresso interesse ad apparire in un film, tra cui Joe
Manganiello e Ember Moon, WWE
Superstar. Mentre nessun attore è stato ancora
annunciato, Dungeons & Dragons arriverà
nei cinema a Maggio 2022.
David Yates,
regista di Animali Fantastici, è ancora
intenzionato a dirigere il quarto e il quinto capitolo della saga
spin-off del ben più popolare franchise di Harry
Potter. Yates è stato al timone della serie da quando
ha debuttato per la prima volta nel 2016 e, nonostante tutte le
controversie che ci sono state negli ultimi anni (legate in
particolare alla figura di J.K. Rowling e a quella di Johnny Depp), pare che il regista britannico
non sia per nulla intenzionato a fare marcia indietro.
La saga di Animali
Fantastici è sempre stata destinata ad offrire qualcosa di
completamente nuovo a tutti i fan del Wizarding World partorito
dalla mente di Rowling. Il primo capitolo,
Animali Fantastici e dove trovarli, è stato un successo al
botteghino, nonostante i fan abbiano reagito al film con sentimenti
contrastanti. Con il secondo capitolo,
I Crimini di Grindelwald, la serie è entrata ufficialmente
nel vivo, ma sfortunatamente il sequel non è riuscito a raggiungere
il successo finanziario del suo predecessore. Ora, il terzo
capitolo dovrebbe arrivare nelle sale nel 2022, nonostante abbia
già resistito a tutta una serie di problematiche, legate non solo
alla dipartita di Johnny Depp dal franchise, ma anche ai
numerosi rinvii causati dalla pandemia di Covid-19.
Tuttavia, David
Yates sembra essere una vera e propria costante
all’interno del franchise. Sebbene ci siano stati alcuni
cambiamenti durante la produzione della serie, Yates è rimasto
comunque fedele alla costruzione dell’universo dinamico di
Animali Fantastici, continuando a lavorare a stretto
contatto con J.K. Rowling. Fino ad ora, non è mai stato
chiarito se Yates avrebbe continuato o meno ad occuparsi della
regia di tutti e cinque i capitoli del franchise programmati fin
dall’inizio. Ma ora, in una nuova intervista con
Collider, è stata
Katherine Waterston, interprete di Tina Goldstein, a
chiarire una volta per tutte che Yates si è impegnato per dirigere
l’intera serie, confermando così il suo nome alla regia anche del
quarto e del quinto capitolo.
“Penso che dovrebbe dirigergli tutti
lui. Penso che sia molto interessante. Lavora a stretto contatto
con J.K. Rowling da moltissimo tempo. Pochissime
persone hanno contatti con lei, perché conduce una vita riservata.
Quindi non posso davvero immaginare come potrebbe funzionare il
franchise in in altro modo, sinceramente.”
Durante la medesima intervista, la
Waterston ha anche commentato il recente ingresso nel cast della
saga di Mads Mikkelsen, chiamato a sostituire Depp nel
ruolo di Gellert Grindelwald a partire dal terzo episodio: “Ho
conosciuto Mads a Venezia, quest’estate. Non l’avevo mai incontrato
mai e mi sono divertita moltissimo con lui. È una persona davvero
adorabile. Ma era prima che venisse scelto per la parte. Non
abbiamo nessuna scena insieme nel film, quindi non so cosa
significhi lavorare con lui sfortunatamente. Chissà, forse un
giorno lo faremo..”
È arrivato a
mezzanotte, ora italiana, l’atteso annuncio che NOTTURNO di Gianfranco Rosi è nelle short list
agli Academy Awards® tra i candidati a Miglior Documentario. Un
ulteriore traguardo nella corsa alla più prestigiosa delle
statuette che avrà il suo prossimo step il 15 marzo, data in cui
saranno rese note tutte le nomination.
«Notturnodi Gianfranco Rosi si
afferma in una competizione molto difficile dove gareggia la grande
diversità del cinema di tutto il mondo
– dichiara Paolo Del Brocco,
amministratore delegato di Rai Cinema. È il suo sguardo
universale sulle guerre, la sua intensità e la sua personale
visione di cinema che riesce ancora una volta a farsi intendere ad
ogni latitudine.
Nelle storie
dimenticate delle vittime e in quelle individuali di sopravvivenza
Gianfranco Rosi mette sempre al centro l’uomo, può mostrarci i
confini tra la vita e la morte, tra la vita e l’inferno, può
calarsi nell’orrore della guerra e nella semplice quotidianità di
chi tenta di ricucire la propria esistenza, nel suo cinema
scorgeremo sempre la verità e l’intimità dell’animo umano. È questa
la forza di Notturno, è questo che spinge le sue storie oltre ogni
confine.
Ora ci aspetta
un percorso ancora molto duro, la qualità degli altri titoli in
gara è straordinariamente alta, ma la candidatura anche nella
categoria del Miglior Film ha contribuito a dare maggiore
visibilità in un anno in cui fare campagna è stato particolarmente
difficile. Notturno si è battuto contro 238 documentari, molti dei
quali americani, per Rai Cinema è un onore essere ancora una volta
al fianco di Gianfranco Rosi e Donatella Palermo».
Aggiunge la
produttrice Donatella
Palermo: «Notturno ha avvicinato
noi occidentali alla comprensione del Medioriente. Una volta visto
il film, i volti e le parole dei bambini, delle donne restano per
sempre nel cuore degli spettatori. È come se i protagonisti del
film avessero affidato a Gianfranco il mandato di far conoscere al
mondo la loro storia, le sofferenze patite e l’ingiustizia subita.
Per questo, per tutti loro oggi sono felice per questo
passo avanti nel cammino di Notturno.
In questi mesi,
dall’anteprima veneziana ad oggi Notturno è
stato visto da tantissime persone. Ha avuto pagine e pagine di
giornali in tutto il mondo e l’endorsement sentito e appassionato
di grandi personalità. E la designazione italiana è stata
fondamentale anche per arrivare alla long list del Documentary
Award, per la visibilità e l’attenzione che ha dato al
film».
Presentato in
anteprima alla Mostra del Cinema di Venezia,
il film è poi passato nei maggiori festival internazionali,
da Toronto a Londra,
da Chicago a New
York, da San
Paolo a Busan,
da Tokio all’IDFA
di Amsterdam (dove Rosi è stato ospite
d’onore con una personale a lui dedicata), ottenendo ovunque un
grande consenso.
Il film di Rosi,
che è da poco uscito in Nord America distribuito
dalla SUPER LTD – NEON (la stessa che ha
portato agli
Oscar Honeyland e Parasite) è
anche tra i cinque titoli scelti – unico film italiano – come
Miglior Film Indipendente Internazionale ai BIFA –
British International Film Awards, e ha ricevuto
il Nastro d’Argento dell’anno 75 per il
Cinema del reale.
Molte le lodi
arrivate dalla critica internazionale: la prestigiosa firma del NEW
YORK TIMES A.O. Scott ne ha scritto come «Il devastante e
sorprendentemente delicato film di Rosi sulla guerra e la
sopravvivenza in Medio Oriente, che vale la pena cercare»;
definito come «ipnotico, Notturno sfida la mente e premia
l’occhio. Le qualità del film sono chiare come il giorno» da
Ben Croll per INDIWIRE; per ROLLING STONE Notturno “è tra i
dieci migliori film visti a Toronto”. Per THE WRAP è “Una
delle opere più contemplative sulla guerra”. Per David Katz di
THE FILM STAGE “Il documentario straordinario conferma
ulteriormente la padronanza di Gianfranco Rosi dello stile da lui
scelto”. Mentre su THE GATE, Andrew Parker scrive
“Silenziosamente incendiario. Rosi è un maestro nel catturare
immagini profonde che parlano della condizione umana, e il suo
ultimo, Notturno, non fa eccezione…”. Per Pat Mullen per POV
MAGAZINE “Gianfranco Rosi dimostra perché è un Maestro. Uno dei
documentari di punta non solo del Toronto International Film
Festival, ma dell’anno”. Secondo A. Katrin Titze di EYE FOR
FILM “La macchina da presa di Rosi lascia che la luce e i
paesaggi, le case in frantumi e l’umanità fratturata parlino da
soli”. E ancora “Notturno colpisce e impatta
enormemente” per Dustin Chang di SCREENANARCHY.
Notturno è una produzione 21Uno Film
– Stemal Entertainment con Rai Cinema e Istituto Luce –
Cinecittà, con il contributo di Dg Cinema e Audiovisivo –
Mibact e con il supporto di Eurimages, e in coproduzione
con Les Films D’Ici con Arte France Cinéma e
con No Nation Films – Mizzi Stock Entertainment con
Medienm Board e Dhoa Film Institute.
È distribuito in
Italia da 01 Distribution. Le vendite internazionali sono di
The Match Factory che lo ha venduto tra gli altri paesi in Austria,
Belgio, Olanda, Lussemburgo, Slovenia, Croazia, Serbia, Portogallo,
Polonia, Svizzera, India, Giappone, Taiwan, Regno Unito, Turchia,
tutti i paesi dell’America Latina e in America del Nord.
L’indagine su qualunque cosa sia
accaduta durante la post-produzione di Justice
League si è ufficialmente conclusa, ma tutto ciò che
sappiamo in merito è soltanto che sono state prese delle “misure correttive” da parte di Warner Media.
Geoff Johns lavora ancora per la DC Comics, oltre
ad essere collegato a numerosi progetti in qualità di autore e
produttore; lo stesso vale anche per Jon Berg,
nonostante il loro coinvolgimento nelle future storie del DCEU non
sia stato del tutto chiaro.
Nel frattempo Ray Fisher, interprete di Cyborg nel cinecomic
di Zack Snyder, che per primo si è pubblicamente
schierato contro Johns, Berg e, soprattutto, contro Joss Whedon, non sembra ancora aver superato
definitivamente quanto accaduto sul set di Justice
Leaguedurante la post-produzione. Sebbene l’attore
continui a non rivelare dettagli ulteriori, allo stesso tempo
continua ad usare i suoi canali social per chiedere un maggiore
senso di responsabilità.
Il capo della DC Films,
Walter Hamada, sembra essere ancora l’oggetto
delle sue apparenti frustrazioni: Fisher, infatti, via
Twitter, ha nuovamente chiesto che Hamada si scusi con tutti
coloro che sono stati coinvolti nelle indagini su Justice
League. I sentimenti dell’attore riguardo al dirigente
della Warner Bros. hanno già portato alla cancellazione del suo
personaggio da The Flash di Andy Muschietti. C’è inoltre la
possibilità che tutta la vicenda possa in qualche modo gettare
un’ombra anche sull’arrivo della Snyder Cut di
Justice
League, nonostante il palese (e giustificato) entusiasmo
dei fan.
Se Fisher e altri membri del cast
sono stati trattati in maniera decisamente non professionale
durante le riprese del film, come sostenuto più volte da Fisher (e
come lasciato intendere anche dal collega Jason Momoa), allora si tratta indubbiamente
di un problema serio. Tuttavia, pare che lo stesso sia stato
definitivamente affrontato, almeno dal punto di vista di
WarnerMedia, che proprio di recente aveva dichiarato che
era giunto il momento di “andare avanti”, mettendo una sorta di
punto definitivo sulla questione.
Vi ricordiamo che
la Snyder
Cut di Justice
League uscirà nel 2021 sulla piattaforma
streaming di Warner Bros HBO Max che è disponibile negli USA
dall’Aprile scorso. Attualmente non sappiamo se in Italia la
versione debutterà su qualche piattaforma streaming dato che HBO
MAX non è disponibile nel nostro paese. Ma sappiamo che HBO in
Italia ha un accordo in esclusiva con SKY, dunque potrebbe essere
una valida teoria pensare che in Italia il film possa essere
programmato su SKY CINEMA o su SKY ATLANTIC. Tuttavia, quest’ultima
è solo una supposizione dunque non ci resta che aspettare ulteriori
notizie.