Home Blog Pagina 920

The Great: trailer e data di uscita

0
The Great: trailer e data di uscita

STARZPLAY, il servizio di streaming premium internazionale di Starz, ha diffuso il trailer ufficiale della tanto attesa serie commedia  The Great.  L’anteprima della serie sulla piattaforma sarà giovedì 18 giugno in Gran Bretagna, Repubblica d’Irlanda, Germania, Austria, Spagna, Francia, Italia, Svizzera, Belgio, Paesi Bassi, Lussemburgo e America Latina.

Dallo sceneggiatore candidato all’Oscar, Tony McNamara (La Favorita), “The Great” è una commedia satirica su Caterina la Grande nella sua ascesa da outsider a imperatrice,  rimasta poi al potere più a lungo di tutte le altre donne nella storia della Russia. Accanto a Elle Fanning e Nicholas Hoult, nella serie recitano Phoebe Fox (Eye in the Sky), Adam Godley (“The Umbrella Academy”, “Breaking Bad”), Gwilym Lee (Bohemian Rhapsody), Charity Wakefield (“Bounty Hunters”, “Wolf Hall”), Douglas Hodge (Joker, “Black Mirror”), Sacha Dhawan (After Earth), Sebastian de Souza (“Medici”), Bayo Gbadamosi (“Dr. Who”) e Belinda Bromilow (“Doctor Doctor”).

https://youtu.be/GFYM3uzLnZU

The Great è creato e scritto da McNamara, che ne è anche produttore esecutivo, altri produttori esecutivi sono Marian Macgowan, Josh Kesselman e Ron West della Thruline, Brittany Kahan Ward della Echo Lake, Doug Mankoff e Andrew Spaulding, Elle Fanning, Mark Winemaker e Matt Shakman. Il progetto è prodotto dal Civic Center Media in associazione con MRC Television.

Il servizio di streaming premium di STARZPLAY è disponibile sulla app Apple TV  e offre agli abbonati accesso a premiate serie come “The Act,” e “Ramy;”  a “Pennyworth;” prequel dei fumetti di Batman della DC Comics, alla serie horror psicologico di Stephen King e J.J. Abrams “Castle Rock” insieme ad una crescente selezione di esclusive serie originali  STARZ, nello stesso giorno del loro lancio negli Stati Uniti, ivi compresa “The Spanish Princess” ed il crime-drama di prossima uscita “Hightown”, lo stesso giorno del loro lancio negli Stati Uniti, insieme ad un listino di lungometraggi  blockbuster contenente migliaia di titoli.

Gli abbonati al canale STARZPLAY sulla App Apple TV possono guardare online o scaricarsi e godersi offline i loro programmi e film preferiti disponibili attraverso STARZPLAY, che è disponibile su iPhone, iPad, Apple TV  e selezionate smart TV Samsung.

Parasite, il film premio Oscar su Sky Cinema

0
Parasite, il film premio Oscar su Sky Cinema

È stato definito da più parti il film dell’ultimo anno, giudizio confermato dai numerosi premi che la pellicola diretta dal regista sudcoreano Bong Joon-Ho ha raccolto in giro per il mondo. Ed ora arriva in prima tv esclusiva su Sky Cinema. Stiamo parlando di Parasite (distribuito in Italia da Academy Two), trionfatore a Cannes lo scorso anno dove ha vinto la Palma d’Oro e dominatore degli ultimi Oscar con ben 4 statuette, tra cui le due più ambite, Miglior Film e Miglior Regia. Il film sarà trasmesso in prima visione tv giovedì 7 maggio, alle 21.15 su Sky Cinema Due e alle 21.45 su Sky Cinema #IoRestoACasa 2, disponibile anche on demand su Sky e in streaming su NOW TV.

Parasite racconta la storia della famiglia Kim – padre, madre, figlio e figlia – tutti molto uniti, ma anche molto disoccupati, che hanno davanti a loro un futuro incerto. La speranza di un’entrata regolare si accende quando il figlio, Ki-woo, viene raccomandato da un amico, studente in una prestigiosa università, per un lavoro ben pagato come insegnante privato. Con sulle spalle il peso delle aspettative di tutta la famiglia, Ki-woo si presenta al colloquio dai Park. Quando il ragazzo, falsificando diploma e identità, diventa il tutor privato dell’erede della ricchissima famiglia, i quattro escogitano un piano diabolico per sistemarsi definitivamente. Ma anche una strategia perfetta nasconde conseguenze imprevedibili.

«Sebbene il titolo possa far pensare a un film di mostri o di fantascienza, Parasite è a tutti gli effetti quella che definirei una commedia umana, fortemente imbevuta di contemporaneità», così il regista Bong Joon-Ho ha descritto il suo film di maggior successo. «Anche se il plot è composto da una serie di situazioni uniche e peculiari, è comunque una storia che potrebbe accadere nel mondo reale. In questo senso è un dramma molto realistico. Ma è pur vero che nel mondo reale, i percorsi di una famiglia come quella composta dai nostri quattro protagonisti disoccupati e della famiglia Park non si incrocerebbero mai. L’unica possibilità di un incontro tra queste classi è un rapporto di lavoro, come quando qualcuno viene assunto come tutor o lavoratore domestico. In queste situazioni ci sono momenti in cui le due classi sociali sono così a stretto contatto da poter sentire l’uno il respiro dell’altro e vengono entrambe trascinate in una situazione in cui anche il più piccolo passo falso può portare a fratture ed esplosioni». 

Con l’arrivo di “Parasite” su Sky Cinema, sull’on demand di Sky nasce una nuova sezione, quella de “I film più premiati”, una nuova collezione dedicata agli amanti del cinema di qualità con una selezione di titoli che hanno ricevuto i più importanti riconoscimenti italiani e internazionali, tutti accompagnati dalle presentazioni di Gianni Canova negli episodi de “Il Cinemaniaco presenta”. Tra gli altri titoli presenti si segnalano, ad esempio, “Green Book”, “Vice – L’uomo nell’ombra”, “C’era una volta… a Hollywood”, “Martin Eden”, “Il traditore”, “La paranza dei bambini”, insieme ad alcuni grandi classici come “Il dottor Stranamore”, “Casa Howard” e “C’era una volta in America”.

Kim Basinger: 10 cose che non sai sull’attrice

Kim Basinger: 10 cose che non sai sull’attrice

Attrice simbolo degli anni Ottanta e Novanta, Kim Basinger si è resa celebre per la sua partecipazione ad alcune tra le pellicole più celebri di quel tempo, affermandosi per le sue doti e la sua bellezza. Ancora oggi viene indicata come una vera e propria icona, capace di attirare su di sé tutte le attenzioni di critica e pubblico.

Ecco 10 cose che non sai su Kim Basinger.

Parte delle cose che non sai sull’attrice

Kim Basinger Instagram

Kim Basinger: gli anni ’80

10. È stata protagonista di celebri lungometraggi. L’attrice esordisce al cinema nel 1981 con il film Paese selvaggio, per poi ottenere i primi riconoscimenti con I miei problemi con le donne (1983), Il migliore (1984), con Robert Redford, e Follia d’amore (1985). A consacrarla è però la pellicola 9 settimane e ½ (1986), con Mickey Rourke. Continua poi a guadagnare fama con titoli come Nessuna pietà (1986), con Richard Gere, Appuntamento al buio (1987), Nadine – Un amore a prova di proiettile (1987), Ho sposato un’aliena (1988), e Batman (1989), con Jack Nicholson.

Kim Basinger: i suoi film

9. Ha recitato in altri celebri film. Nei decenni successivi, il successo dell’attrice continua a crescere, grazie anche alle sue interpretazioni in Bella, bionda… e dice sempre sì (1991), Prêt-à-Porter (1994), ed L.A. Confidential (1997), dove recita accanto a Kevin Spacey, Russell Crowe e Guy Pierce. Negli anni successivi recita in film come 8 Mile (2002), Se ti investo mi sposi? (2004), The Burning Plain (2008), Third Person (2013), con Liam Neeson, Il grande Match (2013), con Robert De Niro, e The Nice Guys (2016), di Shane Black. Ricopre poi il ruolo di Elena Lincoln in Cinquanta sfumature di nero (2017) e Cinquanta sfumature di rosso (2018), con Dakota Johnson e Jamie Dornan.

8. Ha ottenuto importanti riconoscimenti. Il ruolo che più di ogni altro ha portato fama e prestigio all’attrice è stato quello di Lynn Bracken in L.A. Confidential. Grazie a questo ottenne infatti una nomination ai Bafta Awards come miglior attrice non protagonista, mentre, nella medesima categoria, vinse il Golden Globe, il SAG Awards e il prestigioso premio Oscar. Nel 1992, l’attrice ricevette inoltre la celebre Stella sulla Hollywood Walk of Fame.

Kim Basinger è su Instagram

7. Ha un account personale. L’attrice è presente sul social network Instagram con un profilo seguito da 75,5 mila persone. Anche se non utilizzato in modo frequente (dal 2018 ad oggi vi sono solo 27 post), qui la Basinger è solita condividere in prevalenza immagini a supporto delle proprie campagne animaliste, come quella in associazione con la PETA. Non mancano però anche foto di momenti di svago o di curiosità a lei legate.

Kim Basinger: chi è suo marito

6. È stata sposata con un noto attore. Sul set del film Bella, bionda… e dice sempre sì, la Basinger conosce l’attore Alec Baldwin, con il quale intraprenderà una relazione che li porterà al matrimonio, nel 1993. La coppia rimane insieme per circa nove anni, annunciando la separazione nel 2002. In seguito, finirono entrambi sotto i riflettori per la dura battaglia legale riguardante l’affidamento della loro unica figlia, nata nel 1995.

Parte delle cose che non sai sull’attrice

Kim Basinger Batman

Kim Basinger in Batman

5. Aveva rifiutato il ruolo nel film. L’attrice era la prima scelta dei produttori per ricoprire il ruolo di Vicky Vale nel film Batman, ma questa rifiutò per via di altri impegni precedentemente presi. Fu allora sostituita con un’altra interprete, la quale però si infortunò durante le prove sul set. A quel punto, la Basinger fu ricontattata una settimana prima che iniziassero le riprese, e i produttori la scongiurarono di accettare il ruolo. Liberatasi dai precedenti impegni, l’attrice fu libera di accettare la parte.

4. Non era prevista nel finale. Inizialmente, secondo sceneggiatura, lo scontro finale tra Batman e Joker non prevedeva altri personaggi coinvolti. L’attrice tuttavia suggerì di aggiungere Vicky Vale, poiché mettendo in pericolo l’interesse amoroso del supereroe si sarebbe alzato il livello della tensione. I produttori acconsentirono, e fecero così riscrivere il finale.

3. È divenuta nota per le sue grida. Essendo legata sentimentalmente a Bruce Wayne, il personaggio di Vicky Vale viene inevitabilmente più volte esposto al pericolo. All’interno del film, la Basinger si è così esibita in ben ventitre grida, nei momenti in cui si trova, o crede di trovarsi, in pericolo. Questo dettaglio ha più volte fatto indicare l’attrice come una possibile “scream queen”.

Kim Basinger: dov’è oggi?

2. Non recita da alcuni anni. Nell’ultimo decennio le presenze al cinema dell’attrice si sono piuttosto diradate, e il suo ultimo ruolo ufficiale è quello nel film Cinquanta sfumature di rosso. Inoltre, attualmente la Basinger non sembrerebbe avere film in programma, e molti fan attendono il suo ritorno sulle scene.

Kim Basinger: età e altezza

1. Kim Basinger è nata a Athens, in Georgia, Stati Uniti, l’8 dicembre 1953. L’attrice è alta complessivamente 172 centimetri.

Fonte: IMDb

MCU: tutti i record infranti dai film al botteghino

MCU: tutti i record infranti dai film al botteghino

Tralasciando titoli come L’Incredibile Hulk e Captain America: Il primo Vendicatore, i film del MCU hanno sempre riscosso un incredibile successo al box office mondiale. La vera sfida, adesso, è capire se, dopo l’incredibile successo di Avengers: Endgame, l’uscita di scena di personaggi iconici quali Tony Stark e Steve Rogers, e con l’inizio della Fase 4, l’Universo Cinematografico Marvel sarà ancora in grado di mantenere alta la sua reputazione in termini di incassi.

In attesa di scoprire – una volta che i cinema riapriranno – quale sarà il futuro dei titoli del MCU al cinema (a partire dall’uscita dell’attesissimo Black Widow), ripercorriamo insieme i 10 maggiori record infranti dai cinecomic Marvel al botteghino:

Lo standalone con il maggior incasso

Su 23 titoli che compongono il MCU ad oggi, soltanto quattro film sono stati dedicati agli Avengers. Il resto, sono stati tutti standalone dedicati a personaggi più o meno noti. Al di là del successo della trilogia di Spider-Man di Sam Raimi o della trilogia de Il cavaliere oscuro di Christopher Nolan (per non parlare del successo inaspettato di Wonder Woman e Aquaman, appartenenti al DCEU), è comunque la Marvel a detenere il record per lo standalone – in ambito supereroistico – con il maggior incasso della storia: si tratta di Black Panther, che ha raggiunto ben 1.3 miliardi in tutto il mondo.

Il più grande incasso dei Walt Disney Studios

Non è un segreto che la Disney sia una macchina da soldi. La Casa di Topolino rappresenta un marchio collaudato di cui le famiglie si fidano ormai ciecamente; ecco perché è facile che tutto ciò che lo studio tocchi, si trasformi in oro! Inizialmente, la distribuzione dei film del MCU era stata affidata alla Paramount Pictures, ma non appena la Disney ha capito quanto ghiotta – in termini economici – potesse essere l’occasione grazie alla rimuneratività dei cinecomics, in poco tempo i Marvel Studios vennero acquistati dalla multinazionale. E così The Avengers è diventato il film distribuito dai Walt Disney Studios con il maggiore incasso della storia. Da allora, la Disney ha superato il suo stesso record in diverse occasioni…

Il miglior esordio per un film in IMAX

Il record per un film in IMAX con il più grande weekend d’apertura era detenuto da Il cavaliere oscuro di Christopher Nolan. Tuttavia, nel 2015, anno di uscita di Avengers: Age of Ultron, il film di Joss Whedon riuscì a stabilire un nuovo record, arrivando a 25.2 milioni di dollari incassati nel primo weekend di programmazione.

Il lunedì più redditizio in Nord-America

Nell’era dello streaming, gli studi cinematografici fanno sempre più fatica ad attirare il pubblico in sala. D’altra parte, è sempre stato difficile attirare il pubblico al cinema nella giornata o serata del lunedì. Eppure, Black Panther è stato un punto di riferimento culturale talmente grande da stabilire un nuovo importantissimo record, diventando il film più visto all’inizio della settimana nella storia del botteghino nordamericano, con ben 40.15 milioni incassati.

Record per la vendita di biglietti

È facile battere un record al botteghino quando non si tiene conto dell’inflazione: il costante cambiamento relativo al valore del dollaro americano stabilisce che i biglietti per il cinema continuino a costare sempre di più col passare del tempo. Ma Avengers: Endgame ha battuto un record decisamente adeguato all’inflazione, detenuto fino al momento della sua uscita soltanto da Il ritorno dello Jedi. Con 8.502 biglietti venduti (e tenendo conto dell’inflazione e dell’ampia distribuzione), Endgame ha avuto la media più alta per fine settimana. Il record de Il ritorno dello Jedi si aggirava attorno ai 7.293 biglietti venduti.

Il più alto incasso per un film diretto da un regista afroamericano

Di recente, il MCU si è dimostrato molto più aperto al concetto di “diversità”, realizzando film incentrati su supereroi di colore o film interamente dedicati a supereroine. Per il già citato Black Panther, la Marvel ha reclutato il regista afroamericano Ryan Coogler: con un pionieristico 1.3 miliardi di dollari, il cinecomic con protagonista Chadwick Boseman è diventato il film più redditizio di sempre girato da un regista di colore.

La settimana d’apertura più redditizia

Avendo acquistato i Marvel Studios, la Lucasfilm, la Pixar e più di recente la Fox – senza contare le produzioni originali a marchio Disney -, è innegabile quanto, oggi come oggi, il più grande nemico della Casa di Topolino al botteghino sia semplicemente la stessa multinazionale! Avengers: Endgame ha stabilito il record per la settimana di apertura più redditizia, con ben 473 milioni di dollari, superando Star Wars: Il Risveglio della Forza (che nella prima settimana aveva raggiunto 390 milioni).

Il più grande weekend d’apertura della storia

L’industria hollywoodiana e le case di produzione insistono da sempre sul fatto che il weekend di apertura sia il momento più importante nella corsa in sala di un film. Nel suo weekend di apertura, Avengers: Infinity War ha battuto “il record dei record” con 640 milioni di dollari incassati, superando i 541 milioni di Fast and Furious 8. Un anno dopo, Endgame ha quasi raddoppiato i 640 milioni di Infinity War, con un weekend di apertura a dir poco vertiginoso, pari a 1.223 miliardi.

Il miliardo d’incasso raggiunto nel minor tempo possibile

Un altro caso in cui la Marvel è riuscita a battere un suo stesso record. Avengers: Endgame ha battuto una serie di record già stabiliti in precedenza da Infinity War. In soli tre giorni, Endgame ha battuto il record dei cinque giorni di Infinity War in termini di “500 milioni” incassati; in cinque giorni, ha battuto il record degli 11 giorni di Infinity War in termini di “1 miliardo” incassati; in otto giorni, ha battuto il record dei 18 giorni di Infinity War in termini di “1.5 miliardi” incassati; in 11 giorni ha battuto il record dei 47 giorni di Avatar in termini di “2 miliardi” incassati.

Il più grande incasso di tutti i tempi

Prima dell’uscita di Avengers: Endgame, il record del più grande incasso di tutti i tempi era detenuto da Avatar. Poco prima della fine della sua corsa in sala, si temeva che il cinecomic di Anthony e Joe Russo non riuscisse a superare i 2.778 miliardi del kolossal di James Cameron. Così, il film venne ridistribuito nelle sale con l’aggiunta di alcune scene inedite, arrivando a 2.779 miliardi e diventando ufficialmente il più alto incasso nella storia del cinema.

Fonte: ScreenRant

Patty Jenkins: “La DC Films non deve emulare i Marvel Studios”

0
Patty Jenkins: “La DC Films non deve emulare i Marvel Studios”

I fan del DCEU sono consapevoli che l’universo condiviso basato sulle storie dei personaggi DC non avrà mai la coerenza stilistica e narrativa che è invece uno dei capisaldi del MCU. Basti pensare ai recenti Aquaman, Shazam! e Birds of Prey, titoli molto diversi tra loro per toni e intenzioni, ma anche – e soprattutto – a Joker (nonostante il film di Todd Phillips non appartenga ufficialmente al DCEU). Per questo motivo, è doveroso credere che anche l’atteso Wonder Woman 1984 sarà qualcosa di molto diverso.

Questa diversificazione, però, sembra essere uno degli elementi favoriti dalla regista Patty Jenkins, che in una recente intervista con Total Film ha parlato delle differenze che esistono tra i cinecomic Marvel e DC. La regista ha sottolineato quanto sia importante questa unicità all’interno dei singoli film del DCEU e quanto sia altrettanto importante che la DC non prenda la Marvel come modello di riferimento:

“Sono convinta che determinate aspettative siano state causate dal grande successo che i Marvel Studios sono riusciti a raggiungere grazie al loro universo condiviso, ma questa non deve essere la regola, lo status quo. C’è un enorme varietà di fumetti, con toni e mondi radicalmente diversi. A volte funzionano bene insieme, altre volte no.”

La Jenkins ha poi aggiunto: “Sono davvero felice che i film DC (e in realtà anche la Marvel lo sta facendo molto di più, con film come Doctor Strange, Thor: Ragnarok, Black Widow…) presentino toni molto diversi tra loro. È questo che amo della DC. Ho sempre pensato che fosse una cosa bellissima che tutte queste storie tratte dai fumetti fossero così diverse tra loro.”

LEGGI ANCHE – Patty Jenkins temeva il flop di Thor: The Dark World

Vi ricordiamo che Wonder Woman 1984 uscirà il 14 agosto 2020. Il film è stato definito dal produttore Charles Roven un sequel “inusuale“, che poterà in scena lo stesso personaggio grazie al lavoro dello stesso team creativo e che seguirà gli eventi del precedente capitolo, ma che i fan non dovrebbero aspettarsi un seguito tradizionale definendolo “la prossima iterazione della supereroina”.

“Il film racconterà un lasso di tempo completamente diverso e lo spettatore avrà solo un assaggio di ciò che che Diana ha fatto o affrontato negli anni intermedi. Abbiamo cercato di mettere insieme una storia del tutto diversa che potesse rispettare le stesse emozioni del passato, portare un sacco di umorismo e molta azione coraggiosa. E soprattutto, toccare le corde del cuore.“ 

L’ordine cronologico del personaggio è stato già rimescolato, essendo stata introdotta nell’era contemporanea di Batman v Superman: Dawn of Justice per poi tornare al vecchio secolo con Wonder Woman. Il sequel vedrà ancora Gal Gadot nei panni di Diana Prince opposta a Kristen Wiig, scelta per interpretare la villain Cheetah. Nel cast figureranno anche Chris Pine (volto del redidivo Steve Trevor) e Pedro Pascal.

Bright: il regista di Now You See Me per il sequel

0
Bright: il regista di Now You See Me per il sequel

È Deadline a riportare in esclusiva la notizia che sarà Louis Leterrier, regista di Now You See Me, a dirigere il sequel di Bright, film originale Netflix con protagonisti Will Smith e Joel Edgerton, uscito nel 2017. Leterrier andrà così a sostituire David Ayer, regista del primo film che non tornerà dietro la macchina da presa.

All’inizio del mese di gennaio, David Ayer aveva aggiornato sul sequel di Bright, dichiarando: “Lo stiamo sviluppando e spero che saremo in grado di iniziare i lavori sul film al più presto”. Al momento non sono chiari i motivi che lo hanno spinto a rinunciare alla regia (è probabile che voglia concentrarsi sull’annunciato remake di Quella sporca dozzina), ma lo stesso sarà comunque coinvolto nel sequel in qualità di produttore.

Will Smith e Joel Edgerton torneranno rispettivamente nei panni di Daryl Ward e Nick Jakoby, i due poliziotti protagonisti della storia. Secondo le prime indiscrezioni, gli scenari in cui opereranno i due personaggi nel sequel avranno un richiamo molto più internazionale. Nonostante il primo film sia stato accolto dalla critica in maniera contrastante, al suo debutto Bright ha raggiunto oltre 60 milioni di visualizzazioni durante la sua prima settimana sulla piattaforma di streaming.

Bright segue le vicende di due agenti di polizia interpretati da Smith, nel ruolo dell’ufficiale Ward, e Edgerton (ufficiale Jakoby), un duo alquanto improbabile che collabora per mantenere sicure le strade di Los Angeles contro un sinistro sottomondo pieno di bande violente e forze oscure.

Creed 3: Sylvester Stallone potrebbe non tornare

0
Creed 3: Sylvester Stallone potrebbe non tornare

Lo scorso febbraio abbiamo appreso la notizia che la MGM è intenzionata a realizzare Creed 3, un terzo capitolo della saga di Creed, la serie di spin-off della saga di Rocky Balboa, i cui eventi si svolgono nove anni dopo i fatti narrati nel franchise con protagonista Sylvester Stallone.

Sembra, però, che proprio Sylvester Stallone potrebbe non tornare nei panni dell’iconico personaggio in veste di mentore. In effetti, già in Creed 2 l’arco narrativo del personaggio sembrava essersi concluso. Di recente, l’attore ha parlato del progetto su Instagram durante un Q&A – lo stesso in cui ha confermato il sequel di Demolition Man -, anticipando che potrebbe non apparire nel terzo capitolo della saga spin-off.

Stallone ha spiegato di avere alcune idee per fare tornare il personaggio di Rocky al cinema, ma dubita che ciò possa avvenire nel terzo annunciato Creed. Sly ha quindi confermato di avere alcune idee per un sequel di Rocky, ma al tempo stesso pensa che il suo arco narrativo nel franchise con protagonista Michael B. Jordan si sia esaurito.

In merito al nuovo sequel di e Stallone starebbe pensando ad una storia che lo vede coinvolto nuovamente come mentore, questa volta però di un immigrato clandestino. L’attore non sa se il film verrà mai realizzato: per adesso si tratta soltanto di idee ancora da sviluppare. Inoltre, lo stesso ha espresso alcuni dubbi in merito al possibile appeal del film, dal momento che la storia non dovrebbe coinvolgere il ring così come avvenuto ai livelli dei precedenti capitoli.

LEGGI ANCHE – Creed II: recensione del film con Michael B. Jordan

Zach Baylin è stato ingaggiato per occuparsi di scrivere la sceneggiatura di Creed 3. Recentemente, Baylin ha curato lo script di King Richard, un biopic incentrato sulla vita del padre delle campionesse di tennis Serena e Venus Williams, che avrà come protagonista Will Smith e che debutterà prossimamente su Netflix.

Al momento non ci sono ulteriori dettagli sul terzo capitolo della saga di Creed. Non sappiamo se Steven Caple Jr., già regista di Creed 2, tornerà dietro la macchina da presa o se la MGM affiderà il film ad un nuovo regista. Di recente, uno dei produttori del franchise, Irwin Winkler, aveva rivelato che alla star della saga, Michael B. Jordan, era stata offerta la possibilità di dirigere il terzo film.

Creed 2 è la continuazione della saga di Rocky, e il sequel del grande successo di pubblico e di critica del 2015 Creed – Nato per combattere, che ha incassato oltre 170 milioni di dollari ai botteghini di tutto il mondo. Ryan Coogler (Black Panther), che ha diretto il primo film, torna a far parte del franchise in veste di produttore esecutivo. La regia di questo nuovo film è di Steven Caple Jr., che ha diretto l’acclamato dramma del 2016 The Land.

Cate Blanchett per il live action del videogioco Borderlands

0
Cate Blanchett per il live action del videogioco Borderlands

Arriva da Variety la notizia che il due volte premio Oscar Cate Blanchett è in trattative per recitare in Borderlands, adattamento live action del videogioco sviluppato dalla Gearbox Software. All’attrice sarebbe stato offerto il ruolo di uno dei personaggi principali della storia, Lilith, nota anche come la Sirena, dotata di incredibili poteri sovrumani.

L’adattamento cinematografico di Borderlands sarà diretto da Eli Roth, regista di Cabin Fever, Hostel e Knock Knock. Roth e la Blanchett avevano già lavorato insieme nell’ultimo film del regista, il fantasy Il mistero della casa del tempo, basato sul romanzo “La pendola magica” del 1973 scritto da John Bellairs ed illustrato da Edward Gorey.

Il live action di Borderlands è attualmente in sviluppo alla Lionsgate. Craig Mazin, creatore della pluripremiata serie Chernobylsi occuperà della sceneggiatura. Eli Roth sarà coinvolto anche in qualità di produttore insieme a Avi e Ari Arad attraverso la loro Arad Productions. Di seguito potete leggere la sinossi ufficiale del videogioco originale:

“In un lontano futuro numerose navi colonizzatrici atterrano su Pandora, un pianeta ai margini della galassia; i coloni sono alla ricerca di una vita migliore e sperano di diventare ricchi sfruttando le risorse minerarie del loro nuovo mondo. Ben presto però molti capiscono che il pianeta ha ben poco da offrire e la situazione degenera quando le compagnie minerarie abbandonano il pianeta lasciando gli abitanti degli insediamenti alla mercé dei criminali addetti ai lavori forzati. A quel punto alcuni coloni tentano di arricchirsi depredando le misteriose rovine aliene sparse su Pandora e così essi scoprono la Cripta, un gigantesco bunker alieno che si dice contenga preziosa tecnologia e segreti dal valore inestimabile. Nessuno sa come accedere nella Cripta ma forse un nuovo colono, appena giunto nella cittadina di Fyrestone, potrebbe risolvere il mistero.”

LEGGI ANCHE – Venezia 77: Cate Blanchett presidente di Giuria del Concorso

Shang-Chi: nuovi dettagli sulla trama e sui poteri del Maestro

0
Shang-Chi: nuovi dettagli sulla trama e sui poteri del Maestro

Come sappiamo ormai da diverso tempo, l’uscita nelle sale di Shang-Chi and the Legend of the Ten Rings è stata ufficialmente posticipata al 7 maggio 2021 a causa della pandemia di Covid-19. In attesa di capire quando potranno ripartire le riprese del film, grazie a FandomWire arrivano nuovi dettagli sulla trama, chiaramente non confermati.

Secondo quanto apprendiamo dalla fonte, nel cinecomic Shang-Chi non sarà soltanto il Maestro delle arti marziali che i fan hanno imparato a conoscere grazie ai fumetti. Sembra, infatti, che il protagonista avrà l’abilità di dare vita ad una serie di cloni di se stesso (un potere simile a ciò che è già in grado di fare nei fumetti), e sarà proprio quest’abilità a metterlo nel radar del Mandarino. Cresciuto in uno speciale orfanotrofio dov’è stato addestrato al combattimento, Shang-Chi decide di fuggire per poi finire, anni dopo, di nuovo nelle grinfie del villain.

Il Mandarino promette a Shang-Chi soldi, potere e – cosa ancora più importante – la libertà, se accetterà di combattere in un torneo dove al vincitore verranno consegnati i Dieci Anelli a cui fa riferimento il titolo. Nel film dovremmo vedere una serie di nuovi personaggi, e dovrebbe anche esserci un riferimento al “falso” Mandarino che abbiamo visto in Iron Man 3. Inoltre, sembra che Awkwafina interpreterà Fah Lo Suee, figlia del Mandarino e interesse amoroso di Shang-Chi.

LEGGI ANCHE – Shang-Chi: il regista condivide una foto del cast

L’uscita nelle sale di Shang-Chi and The Legend Of The Ten Rings è fissata al 7 maggio 2021. Il personaggio ha esordito sui fumetti Marvel nel 1973 in quella che è considerata l’età del bronzo della produzione editoriale. L’eroe è un noto esperto di arti marziali e numerosi stili di combattimento oltre che futuro membro dei Vendicatori. All’inizio della sua storia era considerato il figlio di Fu Manchu, e non è chiaro se questa connessione verrà riadattata nei film o se è qualcosa che lo studio eviterà del tutto.

Destin Daniel Cretton, acclamato regista di Short Term 12 e The Glass Castle (di ecente è uscito il suo ultimo lavoro Il Diritto di Opporsi, con Michael B. Jordan, Jamie Foxx e Brie Larson) è stato scelto per dirigere il film che vanta la sceneggiatura di Dave Callaham (The Expendables, Godzilla, Doom e Wonder Woman 1984).

Vi ricordiamo che nei panni del protagonista ci sarà l’attore canadese Simu Liu, visto di recente nella commedia di Netflix Kim’s Convenience. Insieme a lui, nel cast, figureranno anche Tony Leung Chiu-wai nei panni del Mandarino, e Awkwafina, che dovrebbe interpretare un “leale soldato” del Mandarino, e se è vero che il villain qui sarà il padre di Shang-Chi, in tal caso ci sono ottime possibilità che si tratti di Fah Lo Suee. Chi ha letto i fumetti saprà che è la sorella dell’eroe del titolo e che il suo superpotere è l’ipnosi.

Venom: il film di Josh Trank che i produttori “odiarono”

0
Venom: il film di Josh Trank che i produttori “odiarono”

In seguito all’incredibile successo di Chronicle, il suo debutto alla regia che conquistò ben 126 milioni di dollari al box office mondiale (a fronte di un budget di appena 12 milioni), il regista Josh Trank si vide letteralmente spalancate le porte del magico mondo di Hollywood, con numerose case di produzione che volevano affidargli la regia dei progetti più disparati.

Tra questi c’era anche Venom, film che la Sony Pictures stava cercando di realizzare da quando il regista aveva presentato allo studio un soggetto basato proprio sul personaggio dei fumetti. In una recente intervista con Polygon, Josh Trank ha rivelato che la sua versione del simbionte era in realtà molto diversa dal cinecomic di Ruben Fleischer arrivato poi sul grande schermo: Trank aveva infatti pensato ad un film vietato ai minori di 17 anni, molto simile nei toni a The Mask.

Trank ha spiegato di aver lavorato ad un trattamento per il possibile film insieme allo sceneggiatore Rob Siegel. Il trattamento venne presentato a Matt Tolmach, produttore di The Amazing Spider-Man, il quale “odiò” il progetto.

“Non mi piacque come Matt Tolmach si approcciò a me in quella situazione. Sembrava molto autorevole”, ha spiegato il regista. “Se non ti piace quello che sto facendo… e mi stai dicendo che devo fare qualcosa in linea con quello che vuoi tu, e me lo dici in quel modo… Mi dispiace, ma ci sono altre cose che posso fare!”

LEGGI ANCHE – Venom vs Spider-Man: Tom Hardy ha anticipato lo scontro?

Per un breve periodo Trank si dedicò all’adattamento del videogame Shadow of the Colossus. Sempre nella medesima intervista, il regista ha ricordato il soggetto di quell’adattamento come “una delle cose più ridicole che avesse mai letto”. Forse, anche in base alla sua esperienza con il disastroso reboot dei Fantastici Quattro uscito nel 2015, Trank ha ribadito di non essere più interessato a trasporre sul grande schermo “videogame o proprietà di altro genere.”

Ricordiamo che l’ultima fatica cinematografica di Josh Trank è Capone, film in cui Tom Hardy interpreta Al Capone, il noto mafioso statunitense di origine italiana. La pellicola uscirà negli Stati Uniti, direttamente in VOD, il prossimo 12 maggio.

Pirati dei Caraibi: un volto del MCU per il reboot?

0
Pirati dei Caraibi: un volto del MCU per il reboot?

Sembra che un volto noto ai fan dell’Universo Cinematografico Marvel prenderà parte al riavvio del franchise di Pirati dei Caraibi. Come riportato nelle ultime ore da The Disinsider, sembra che Karen Gillan – la Nebula di Guardiani della Galassia – sia la favorita della Disney per recitare nel reboot della celebre saga che – lo ricordiamo – non vedrà il ritorno di Johnny Depp nei panni di Jack Sparrow.

Per adesso si tratta di un semplice rumor: la Gillian non ha ancora firmato alcun contratto, ma stando ad una teoria riportata dalla fonte sembra che l’attrice potrebbe interpretare il ruolo della piratessa Redd, personaggio delle attrazioni ispirate al franchise e presenti nei vari parchi a tema Disney, che a quanto pare dovrebbe figurare come personaggio centrale delle nuove avventure al centro del reboot.

Oltre al ruolo di Nebula nel MCU, Karen Gillan è nota anche per aver interpretato Amy Pond nella serie Doctor Who e per il ruolo di Ruby Roundhouse in Jumanji – Benvenuti nella giungla e Jumanji – The Next Level. Di recente l’abbiamo vista anche al fianco di Harrison Ford ne Il richiamo della foresta.

LEGGI ANCHE – Pirati dei Caraibi: 10 curiosità sul franchise con Johnny Depp

A scrivere il nuovo capitolo della saga di Pirati dei Caraibi saranno il “veterano” Ted Elliott e il creatore della pluripremiata serie Chernobyl Craig Mazin. Lo scorso febbraio era stato confermato l’addio al progetto, che vi ricordiamo sarà orfano di Jack Sparrow, dei due sceneggiatori Rhett Reese Paul Wernick.

Jerry Bruckheimer dovrebbe tornare al timone come produttore. Elliott ha già firmato la storia di La maledizione della prima luna e delle tre successive pellicole Dead Man’s Chest, At World’s End e On Stranger Tides con l’allora partner Terry Rossio.

Piper Perabo: 10 cose che non sai sull’attrice

Piper Perabo: 10 cose che non sai sull’attrice

Nel corso degli anni, Piper Perabo è divenuta un’attrice particolarmente richiesta, e se anche il suo nome potrà non suggerire molto, la si sarà probabilmente vista recitare in alcuni celebri e recenti film. Non ha poi mancato di apparire anche sul piccolo schermo, dove ha potuto guadagnare ulteriore popolarità grazie a ruoli da protagonista.

Ecco 10 cose che non sai di Piper Perabo.

Parte delle cose che non sai sull’attrice

Piper Perabo instagram

Piper Perabo: i suoi film e le serie TV

10. Ha recitato in celebri film. L’attrice debutta al cinema nel 2000 con il film Le avventure di Rocky e Bullwinkle, dove recita accanto a Robert De Niro. Il successo arriva poi con Le ragazze del Coyote Ugly (2000), di cui è protagonista. Successivamente acquisirà sempre più popolarità grazie a titoli come L’altra metà dell’amore (2001), Una scatenata dozzina (2003), George and the Dragon (2004), Edison City (2005), con Kevin Spacey, Il nascondiglio del diavolo (2005), The Prestige (2006), con Hugh Jackman e Christian Bale, Perché te lo dice mamma (2007), Beverly Hills Chihuahua (2008), Lazarus Project – Un piano misterioso (2008), Looper (2012), Black Butterfly (2017) e Attacco al potere 3 (2019), con Gerald Butler.

9. È nota per i ruoli televisivi. Tra i primi ruoli televisivi dell’attrice vi è quello ricoperto in un episodio della terza stagione di Dr. House (2007), con Hugh Laurie.  In seguito la Perabo acquista particolare notorietà grazie al ruolo della protagonista Annie Walker in Covert Affairs (2010-2014). Negli anni successivi recita poi nelle serie Notorius (2016), con Ryan Guzman, Turn Up Charlie (2019-in corso), ideata da Idris Elba, e Penny Dreadful: City of Angels (2019), con Natalie Dormer.

8. È stata nominata ai Golden Globe. Per il ruolo della giovane recluta della CIA Annie Walker, protagonista di Covert Affairs, l’attrice ha ottenuto nel 2011 una candidatura ai Golden Globe come miglior attrice in una serie televisiva drammatica. Pur non riportando la vittoria, la Perabo ha potuto ottenere una maggior visibilità.

Piper Perabo è su Instagram

7. Ha un account personale. L’attrice è presente sul social network Instagram con un profilo seguito da 149 mila persone. All’interno di questo l’attrice è solita condividere in prevalenza immagini relative al proprio lavoro, siano esse dei dietro le quinte che delle foto promozionali dei suoi progetti. Non mancano però anche curiosità, foto di momenti di svago e riflessioni che l’attrice condivide con i propri follower.

Piper Perabo: chi è suo marito

6. Ha sposato un regista. Nel 2013 l’attrice rende pubblico il proprio fidanzamento con Stephen Kay, regista di alcuni episodi della serie Covert Affairs, e proprio sul set di questa si sono conosciuti i due. Nel 2014 celebrano poi a New York il matrimonio con una cerimonia limitata a pochi intimi. Benché la coppia non abbia ad ora avuto figli propri, la Perabo è diventata madrina di un figlio che Kay aveva avuto da una precedente relazione.

Parte delle cose che non sai sull’attrice

Piper Perabo Coyote Ugly

Piper Perabo in Le ragazze del Coyote Ugly

5. Non canta realmente nel film. In Le ragazze del Coyote Ugly l’attrice ricopre il ruolo della protagonista Violet Sanford, il cui sogno è quello di diventare una cantautrice. Nel film, dunque, il suo personaggio si esibisce nell’esecuzione di diverse canzoni. A cantare, tuttavia, non è la Perabo, che viene invece doppiata dalla cantante professionista LeAnn Rimes.

4. Non ha girato le scene di sesso. Del film esiste una versione con scene di sesso piuttosto esplicite. Anche in questo caso, tuttavia, non fu la Perabo e prendere parte a queste, utilizzando invece una controfigura che la sostituisse. Pur non esprimendosi chiaramente a riguardo, l’attrice fece intuire che non gradiva doversi spogliare sul set, sentendosi eccessivamente esposta.

3. Il ruolo non era stato inizialmente offerto a lei. Prima di scegliere la Perabo, la produzione del film aveva proposto il ruolo della protagonista all’attrice e cantante Jessica Simpson, all’epoca molto popolare. Dopo aver letto la storia, tuttavia, questa disse di non apprezzare particolarmente gli elementi scabrosi in essa presenti, rifiutando dunque l’offerta. Fu a quel punto che il ruolo venne affidato alla Perabo.

Piper Perabo in Covert Affairs

2. È entusiasta dell’evoluzione del proprio personaggio. Parlando della protagonista di Covert Affairs, l’attrice ha affermato che non si aspettava di poter dar vita ad un arco narrativo coprente cinque stagioni. Nel vedere il modo in cui il personaggio evolveva episodio dopo episodio, evento dopo evento, è stato per lei entusiasmante poter portare in scena un essere umano che da inesperto acquisisce tutte le competenze del contesto in cui è inserito.

Piper Perabo: età e altezza

1. Piper Perabo è nata a Dallas, in Texas, Stati Uniti, il 31 ottobre 1976. L’attrice è alta complessivamente 166 centimetri.

Fonte: IMDb

Non solo Tiger King: 5 docu-serie da recuperare su Netflix

Non solo Tiger King: 5 docu-serie da recuperare su Netflix

In questi giorni di lockdown e di quarantena obbligatoria, molte persone hanno usufruito di Netflix anche per cercare di far trascorrere più velocemente le loro giornate di reclusione. La piattaforma di streaming gode da sempre di una comprovata popolarità, ma in questi mesi la sua fruizione è cresciuta in maniera a dir poco esponenziale.

Tra le docu-serie che hanno riscosso maggiore successo in queste settimane, figura ovviamente Tiger King, che narra le vicende Joe Exotic, criminale statunitense ed ex operatore di zoo, accusato di abuso e sfruttamento di animali esotici e selvatici. Se siete tra i milioni di utenti che si sono appassionati allo show, di seguito vi consigliamo altre 5 docu-serie disponibili su Netflix che trattano di crimini realmente accaduti e di personalità le cui storie superano di gran lunga qualsiasi finzione:

Making a Murderer

Se siete dei veri appassionati di crime, non potete assolutamente perdervi Making a Murderer, il Tiker King della stagione televisiva targata 2015. La docu-serie racconta le vicende del serial killer Steven Avery e di come la sua famiglia abbia affrontato i due processi penali che lo hanno visto coinvolto. La serie è stata un grande successo: Netflix aveva inizialmente pianificato una sola stagione da otto episodi, che sono poi stati espansi a dieci, prima della conferma di un secondo ciclo composto da altre dieci puntate. Making a Murderer è stata accolta positivamente anche dalla critica, nonostante alcuni abbiano accusato il prodotto di presentare una visione unilaterale ed emotivamente manipolativa dei fatti.

The Keepers

The Keepers è una docu-serie in soli 7 episodi, ognuno ricco di dettagli angoscianti e domande intriganti, che racconta la storia dell’omicidio della suora ed insegnante Catherine Cesnik e degli abusi sessuali avvenuti nella scuola in cui insegnava. La docu-serie copre un arco narrativo che va dagli anni ’60 fino ai giorni nostri, risultando sempre avvincente e mai confusionaria. La critica l’ha elogiata definendola tanto sconvolgente quanto coinvolgente.  

Giù le mani dai gatti – Caccia a un killer online

Oltre docu-serie che, al pari di Tiger King, è divenuta un vero e proprio caso negli Stati Uniti: Giù le mani dai gatti – Caccia a un killer online è arrivata su Netflix lo scorso anno, ed è lo show perfetto se avete voglia di fare bingestreaming, dal momento che conta soltanto 3 episodi. La serie segue un gruppo di criminali informatici che danno vita, sul web, ad una vera e propria una caccia all’uomo nei confronti di Luka Magnotta, balzato all’attenzione internazionale nel 2010 per aver condiviso un video in cui lo si vede uccidere due gattini; Magnotta è stato successivamente condannato per l’omicidio dello studente cinese Jun Jun.

Amanda Knox

Amanda Knox è un docu-film di 90 minuti che ripercorre la storia della ragazza di Seattle processata per due volte e assolta per altre due volte per l’omicido di Meredith Kercher avvenuto nel 2007. Attraverso le testimonianze della stessa Knox, del suo ex fidanzato Raffaele Sollecito, del procuratore italiano Giuliano Mignini e di altre figure coinvolte nel caso, il documentario racconta, oltre all’omicidio di Meredith, ex coinquilina di Amanda, anche le successive indagini, ricostruendo prove ed appelli. Amanda è innocente o colpevole?

Conversazioni con un killer: The Ted Bundy Tapes

Ted Bundy è uno dei serial killer più famosi della storia americana e Conversazioni con un killer: The Ted Bundy Tapes ne racconta la personalità distorta, ripercorrendone le gesta efferate. Il documentario contiene interviste allo stesso Bundy, alle vittime sopravvissute ai suoi attacchi, ai familiari, agli amici e anche alle forze dell’ordine; il tutto alternato con filmati d’archivio di quando il killer era ancora in vita e sotto processo. 

Fonte: ScreenRant

Captain America e gli altri: i 10 costumi più scomodi indossati sul set

Grazie alla CGI, il cinema è oggi in grado di poter ricreare sul grande schermo qualsiasi tipo di personaggio o di ambientazione, spingendo l’immagine dello spettatore al di là di qualsiasi limite imposto. Ciononostante, grandi risultanti si ottengono ancora oggi ricorrendo al trucco prostetico e all’utilizzo di costumi realizzati appositamente dagli artisti del settore.

Se c’è un aspetto negativo, che ovviamente riguarda in prima linea gli attori che vengono chiamati ad interpretare quello specifico personaggio, è quanto i costumi di scena possano essere ingombranti, dando vita a momenti sul set che possono risultare davvero spiacevoli per la star di turno. Di seguito abbiamo raccolto i 10 costumi più scomodi che gli attori hanno dovuto indossare in fase di riprese:

Captain America

the avengers

Apparentemente, il costume di Captain America sfoggiato da Chris Evans in The Avengers sembra essere un costume alquanto standard, lungi dal causare difficoltà a chi lo indossa. Il vero grande problema del costume è stato in realtà l’elmetto aderente che copriva il volto dell’attore. Per tutta la durata delle riprese, infatti, Evans ha dovuto combattere con una serie di forti emicranie. Considerando che si tratta del costume più brutto sfoggiato da Cap nel MCU, è davvero ingiusto quanto Evans abbia dovuto penare sul set…

Apocalisse

X-Men: Apocalisse del 2016 rimane ancora oggi uno dei capitoli del franchise più odiati dal fandom. Uno degli aspetti più criticati della pellicola è stato il modo in cui è stato tratteggiato il villain del titolo interpretato da Oscar Isaac. A quanto pare, lo stesso attore deve aver sofferto molto durante le riprese, dal momento che il costume del personaggio – dotato di un meccanismo di raffreddamento incorporato – pesava intorno ai 40 kg ed era particolarmente difficile non solo da indossare, ma anche da togliere.

Catwoman

L’iconico attillatissimo abito sfoggiato da Michelle Pfeiffer in Batman – Il ritorno era davvero scomodo. Il costume era così stretto che l’attrice candidata all’Oscar non era mai in grado di infilarlo da sola: prima di ogni ciak, aveva bisogno dell’aiuto di più persone per potervi entrare dentro. Anche la maschera era molto stretta, con l’attrice che durante le riprese si è spesso sentita a disagio. Eppure, la sua Catwoman è ad oggi la migliore incarnazione del personaggio mai apparsa al cinema… forse, tutta quella sofferenza è valsa a qualcosa!

Visione

All’inizio Paul Bettany si è dovuto cimentare soltanto con il doppiaggio del personaggio di Jarvis; tutto è poi cambiato quando lo stesso è stato trasformato in Visione. Dall’uscita di Avengers: Age of Ultron, all’attore è stato così chiesto di trascorrere ore ed ore al trucco: in media, a Bettany occorrevano circa due ore al giorno per essere truccato e pronto per le riprese. L’aspetto positivo è che il trucco era facilmente rimovibile e non ha ostacolato più di tanto la sua performance.

Mystica

Rebecca Romijn ha dovuto sottoporsi ad una delle trasformazioni più radicali che un attore abbia mai affrontato su un set cinematografico: per il ruolo di Mystica, infatti, l’attrice è stata letteralmente dipinta di blu dalla testa ai piedi. Il trucco elaborato era davvero impressionante e la preparazione dell’attrice in vista delle riprese del primo X-Men del 2000 ha richiesto dalle 8 alle 9 ore di applicazione giornaliere. Inoltre, la Romijn ha dovuto indossare anche delle lenti a contatto di colore giallo che rendevano particolarmente fastidiosa l’applicazione della vernice sul volto e attorno agli occhi.

Hellboy

Ron Perlman può essere considerato un esperto quando si parla di costumi scomodi. Prima di interpretare il leggendario Hellboy, nel 1987 l’attore aveva già interpretato il ruolo di Vincent nella serie tv La Bella e la Bestia al fianco di Linda Hamilton. Per quanto riguarda il film di Guillermo del Toro, Pearlman è stato ricoperto di vernice rossa dalla testa ai piedi, ha dovuto indossare delle lenti a contatto e una gigantesca mano di pietra. Eppure, i risultati sono stati più che efficaci, dal momento che il Demone Rosso dell’attore sembrava essere uscito direttamente dai fumetti.

La Cosa

Non c’è dubbio che quando i Marvel Studios decideranno di riavviare il franchise dei Fantastici Quattro, il personaggio de La Cosa verrà ricreato attraverso l’impiego della CIG. Eppure nel 2005, per il film di Tim Story, le cose sono andate diversamente. L’attore Michael Chiklis, interprete del personaggio di Ben Grimm, ha infatti dovuto indossare una tuta calda e pesante, che gli ha spesso causato momenti di forte disagio sul set. Eppure, lo stesso ha sempre dichiarato di essere stato felice di aver preso parte alla pellicola, dal momento che fin da bambino è sempre stato un fan dei Fantastici Quattro.

Il Signore delle Tenebre

Prima di vestire i panni di Pennywise, Tim Curry ha interpretato Il Signore delle Tenebre in Legend, fantasy del 1985 diretto da Ridley Scott. Sul set del film, è stato chiesto all’attore di indossare uno dei costumi più elaborati ed impressionanti mai realizzati. Le gigantesche corna sfoggiate dalla creatura demoniaca si estendono per oltre un metro e mezzo, cosa che ha causato a Curry numerosi dolori durante le riprese. Nonostante la tiepida accoglienza ricevuta dal film, il costume è entrato nella storia del cinema ed è ancora oggi ricordato come uno dei più iconici.

Tartarughe Ninja

Il film del 1990, Tartarughe Ninja alla Riscossa, vanta una delle produzioni più estenuanti della storia del cinema. Dare vita alle tartarughe protagoniste, infatti, si è rivelata una sfida più ardua del previsto. I gusci delle tartarughe, che pesavano circa 48 chili ognuno, si sono rivelati pesanti e scomodi da indossare per i protagonisti. Sul set gli attori hanno spesso sofferto di claustrofobia, ma al tempo stesso erano titubanti ad uscire dai rispettivi costumi perché ogni tuta richiedeva almeno mezz’ora di tempo per essere indossata e collaudata.

Il Grinch

Grazie all’adattamento de Il Grinch del 2000, ad opera di Ron Howard, Jim Carrey ha regalato una delle prove più grandi della sua carriera. Al tempo stesso, però, quel ruolo si è rivelato uno dei più impegnativi di sempre, dal momento che gli ha richiesto di indossare un costume attillato dalla testa ai piedi, unito a fastidiosissime lenti a contatto. Inoltre, il trucco richiedeva circa otto ore giornaliere per essere applicato. Il tutto si è rivelato talmente scomodo che la produzione ha dovuto ingaggiare un agente della CIA per addestrare Carrey a sopportare il fastidio e il dolore.

Fonte: ScreenRant

David di Donatello: a Franca Valeri il David Speciale 2020

0
David di Donatello: a Franca Valeri il David Speciale 2020

Franca Valeri riceverà il David Speciale 2020 nel corso della 65a edizione dei Premi David di Donatello. Lo annuncia Piera Detassis, Presidente e Direttore Artistico dell’Accademia del Cinema Italiano – Premi David di Donatello, in accordo con il Consiglio Direttivo composto da Francesco Rutelli, Carlo Fontana, Nicola Borrelli, Francesca Cima, Edoardo De Angelis, Domenico Dinoia, Giancarlo Leone, Luigi Lonigro, Mario Lorini, Francesco Ranieri Martinotti. Il riconoscimento sarà assegnato venerdì 8 maggio nell’ambito della premiazione in diretta alle ore 21.25 su RAI 1 condotta da Carlo Conti.

“Franca Valeri è un’icona dello spettacolo e della cultura italiana, tra radio e cinema, teatro e tv, finora mai candidata o premiata al David – spiega Piera Detassis, che aggiunge – Eppure, con un lampo unico di creatività, è stata proprio lei ad aver letteralmente rivoluzionato la comicità e l’immagine femminile dal secondo dopoguerra con l’invenzione di personaggi simbolo come La Signorina Snob, la sora Cecioni, Cesira la manicure. L’ironia scorrettissima, il tratto rapido, il soprassalto linguistico e surreale sono i suoi strumenti per raccontare le tante identità femminili in mutazione. Autrice di diversi libri, tra questi ‘Il diario della signorina Snob’, ‘Le donne’ e il più recente ‘Il secolo della noia’, vera protagonista e mai solo caratterista, come talvolta descritta dalle biografie, è stata anche sceneggiatrice di alcuni grandi film come Il segno di Venere, Parigi o cara, Leoni al sole. Ha debuttato con Alberto Lattuada e Federico Fellini e lavorato con alcuni dei maggiori registi italiani, tra questi Mario Monicelli, Dino Risi, Steno, Vittorio Caprioli e Luciano Salce, spesso in coppia con Alberto Sordi, interpretando una rosa di personaggi memorabili, fra cui spiccano la Cesira de Il Segno di Venere, Poppy in Totò a colori, la signora De Ritis in Un eroe dei nostri tempi, Lady Eva in Piccola posta e, sopra ogni altro, Elvira la protagonista de Il vedovo che distilla l’immortale battuta “cretinetti”. Alla sua visionaria intelligenza, patrimonio del nostro paese, siamo felici di assegnare il David Speciale del 65° anniversario. Grazie Signora Valeri”.
 
Premi David di Donatello 2020, ha votato oltre il 90% dei giurati
Lunedì 27 aprile alle ore 24 si è concluso il secondo turno di votazione per l’assegnazione dei Premi David di Donatello 2020 facendo registrare un dato importante: ha infatti espresso il suo giudizio oltre il 90% dei giurati, un record di partecipazione.

James Mangold nella bufera per “colpa” della Justice League #SnyderCut

0

Come riportato da CBM, nelle ultime ore James Mangold, regista di Logan e dell’annunciato Indiana Jones 5, è finito nell’occhio del ciclone per una battuta ai danni della #SnyderCut di Justice League che non è affatto piaciuta al fandom del cinecomic di Zack Snyder.

Nei giorni scorsi, via Twitter, James Mangold aveva esortato i fan della #SnyderCut a prendersi “una pausa” dalla loro campagna social a sostegno della release della versione del cinecomic mai arrivata sul grande schermo. Tirando in ballo il film Norma Rae del 1979 di Martin Ritt con protagonista Sally Field, Mangold aveva scritto: “Prendetevi 10 minuti di pausa dalla vostra fissa per la #SnyderCut e guardate qualcosa in cui gli abiti non sono in fibra di vetro o in fibra di carbonio”. 

LEGGI ANCHE – James Mangold presenta Le Mans ’66: “Solo il cinema può fotografare i pensieri”

Il giorno dopo il tweet “incriminato”, James Mangold ha rivelato di aver trovato il suo profilo letteralmente invaso dai furiosi commenti del fandom del cinecomic DC che, a quanto pare, non avevano affatto gradito il suo precedente post.

Il regista è stato quindi costretto ad intervenire e a chiarire la sua posizione ed il suo commento: in una serie di tweet, infatti, James Mangold ha ribadito che la sua era semplicemente una battuta; nonostante non conosca personalmente Zack Snyder, ha spiegato di dubitare che lo stesso si alzi ogni mattina pensando alla sua versione di Justice League, come invece sembrano fare molti fan del suo cinema. Mangold ha poi chiuso la sua “spiegazione”, dichiarando di essere molto più interessato a cosa Snyder realizzerà in futuro.

LEGGI ANCHE – Justice League #SnyderCut: il trailer onesto si prende gioco del fandom

Nelle ultime settimane sono emersi ulteriori dettagli circa la lavorazione “travagliata” di Justice League, con Zack Snyder che ha spiegato che i cambiamenti apportati in itinere sono stati causati da varie interferenze con lo studio:

“Partivamo con l’idea che una minoranza di persone non aveva amato Batman v Superman, e questo ha avuto un effetto anche sul film successivo. La mia versione originale del film, che avevo scritto insieme a Chris Terrio, non è mai stata girata. L’idea reale, difficile, e spaventosa, non è mai stata realizzata per le paure dello studio, e io e miei collaboratori eravamo insicuri proprio a causa della reazione scatenata da Batman v Superman […]

Sarebbe stata una lunga storia da raccontaresaremmo finiti in un futuro a distanza dove Darkseid conquistava la Terra e dove Superman cedeva all’equazione dell’anti vita. Alcuni membri della Justice League sopravvivevano in quel mondo combattendo, Batman rompeva il suo patto con Cyborg e Flash tornava indietro nel tempo per dire qualcosa a Bruce…

Tyler Rake: Netflix ufficializza il sequel

0
Tyler Rake: Netflix ufficializza il sequel

In brevissimo tempo Tyler Rake, il nuovo action con protagonista Chris Hemsworth, è diventato uno dei titoli più visti su Netflix. Sulla scia dell’incredibile successo del film diretto da Sam Hargrave, il colosso dello streaming ha già deciso di sviluppare un sequel.

La notizia è stata riportata da Deadline (via Screen Rant), secondo cui Joe Russo – co-regista di Avengers: Endgame e co-produttore di Tyler Rake insieme ad Anthony Russo – avrebbe già chiuso un accordo per occuparsi della sceneggiatura del sequel. Lo stesso Joe ha confermato la cosa in un comunicato ufficiale: “Al momento non siamo ancora concentrati su come la storia possa andare avanti, o magari indietro nel tempo. C’è questo grandissimo finale aperto che lascia lo spettatore con tanti punti interrogativi.”

Sam Hargrave non ha ancora firmato per dirigere il sequel, così come Chris Hemsworth, che ha firmato un contratto per un solo film. La fonte riporta che Netflix vorrebbe coinvolgere nuovamente sia il regista che la celebre star del MCU.

LEGGI ANCHE – Tyler Rake: recensione del film con Chris Hemsworth

In attesa di nuovi dettagli, ricordiamo che Tyler Rake racconta la storia di un mercenario che opera nel mercato nero e che non ha nulla da perdere quando viene ingaggiato per salvare il figlio rapito di un boss del crimine internazionale. Ma nel torbido mondo dei trafficanti di armi e di droga, questa missione, che da pericolosissima diventa pressoché impossibile, cambierà per sempre la vita di Rake e del ragazzo.

Star Wars: Rian Johnson entusiasta per il film di Taika Waititi

0

Nella giornata di ieri, proprio in occasione dello Star Wars Day, è stato annunciato che Taika Waititi, regista di Thor: Ragnarok e JoJo Rabbit, dirigerà e co-sceneggerà un nuovo film della saga di Star Wars. Il nuovo film sarà esterno alla saga degli Skywalker, conclusasi ufficialmente lo scorso dicembre con l’uscita nelle sale di tutto de L’Ascesa di Skywalker di J.J. Abrams.

In seguito all’annuncio del coinvolgimento di Taika Waititi nel franchise di Guerre Stellari, il regista Rian Johnson, che ha diretto Star Wars: Gli Ultimi Jedi (probabilmente il film più “controverso” della trilogia sequel), ha espresso via Twitter tutto il suo entusiasmo in merito all’ingaggio dell’amico e collega, dichiarando:

“Non ho idea di che tipo di Star Wars partoriranno le menti di Taika, Krysty e Leslye. Anche se provassi ad indovinare, mi sbaglierei. E questa è la cosa più eccitante che io possa immaginare.”

Krysty Wilson-Cairns è la sceneggiatrice che si occuperà di scrivere il nuovo film di Star Wars insieme a Taika Waititi. A Leslye Headland, invece, è stato affidato il compito di lavorare ad una nuova serie ambientata nell’universo di Guerre Stellari e destinata al servizio di streaming Disney+: quest’ultimo progetto è stato ufficializzato dalla Lucasfilm sempre nella giornata di ieri.

Taika Waititi ha conquistato il mondo con il suo Thor: Ragnarok, ma ha poi trovato il vero successo con JoJo Rabbit, satira contro il nazismo che gli ha regalato un premio Oscar per la migliore sceneggiatura originale.

Dopo la conclusione della saga degli Skywalker lo scorso dicembre, con l’uscita in sala di L’Ascesa di Skywalker, saga continua nelle sue declinazioni fumettistiche e con le serie tv, tra cui The Mandalorian che, dopo una stagione di grande successo conclusasi il 2 maggio, è stata rinnovata per un secondo ciclo.

Tom Cruise si prepara a girare un film nello spazio

0
Tom Cruise si prepara a girare un film nello spazio

Tom Cruise collaborerà con l’imprenditore ed inventore sudafricano Elon Musk e con la NASA alla realizzazione di un nuovo film d’azione che sarà ambientato nello spazio. La notizia è stata riportata in esclusiva da Deadline (via Screen Rant): secondo la fonte, il progetto rappresenterà il primo lungometraggio di finzione girato interamente nello spazio.

Al momento non si conoscono ulteriori dettagli sull’ambizioso progetto: non sappiamo chi sarà lo studio che si occuperà di finanziare e distribuire la pellicola, né chi si occuperà di scrivere la sceneggiatura e di dirigere il film. Un progetto, dunque, ancora in una fase embrionale, che al momento vede Cruise impegnato con l’azienda aerospaziale SpaceX (fondata nel 2012 da Musk) e con la NASA per cercare di capire in che modo poter realizzare il film e, soprattutto, permettere all’attore di poter realizzare i suoi stunt.

Nell’ultimo decennio, Tom Cruise si è imposto come una delle più grandi star a livello mondiale del cinema d’azione. La natura adrenalinica dell’attore e il suo desiderio di sfidare costantemente i limiti, lo hanno spinto ogni volta a realizzare da solo i propri stunt, anche quelli più pericolosi, come accaduto più volte sul set dei vari film della saga di Mission Impossible, nonostante i vari incidenti che comunque non hanno mai fermato lo spirito indomito dell’attore.

LEGGI ANCHE – Tom Cruise e Dwayne Johnson non vedono l’ora di lavorare insieme

In attesa di nuovi dettagli su questo interessantissimo progetto, ricordiamo che appena sarà possibile tornare sui set cinematografici, Cruise riprenderà la produzione di Mission Impossible 7 8, i due nuovi capitoli della saga che saranno diretti entrambi da Christopher McQuarrie, già regista di Rogue Nation e Fallout

I due film verranno girati in contemporanea e faranno il loro debutto nelle sale americane rispettivamente il 19 novembre 2021 e il 4 novembre 2022. Nel cast tornerà, oltre a Cruise, anche Rebecca Ferguson. Tra le new entry figurano Shea Whigham (Kong: Skull Island), Hayley Atwell (Captain America: Il primo vendicatore), Pom Klementieff (Guardiani della Galassia) e Nicholas Hoult (X-Men, Mad Max: Fury Road).

Star Wars IX: un amore perduto nella backstory di Babu Frik

0
Star Wars IX: un amore perduto nella backstory di Babu Frik

Tra i personaggi di Star Wars: L’Ascesa di Skywalker che hanno letteralmente rubato il cuore del fandom per simpatia e tenerezza, figura senza dubbio Babu Frik, il fabbro del mercato nero di Kijimi. In una recente intervista rilasciata a Vanity Fair in occasione dello “Star Wars Day”, Shirley Henderson, voce originale del personaggio, ha rivelato nuovi dettagli sulla creatura.

Parlando del lavoro con J.J. Abrams sul set del film, la Henderson ha spiegato che Babu Frik aveva tutta una backstory che nel film non è stata raccontata, e che nel passato del personaggio c’è stata anche una tragica storia d’amore… o almeno, questo è quello che ha sempre pensato l’attrice e che, probabilmente, l’ha aiutata ad entrare meglio nei panni del personaggio:

Babu ha vissuto una vita al di là del film”, ha spiegato Shirley Henderson. “Da qualche parte, là fuori, c’è il suo amore perduto. A volte pensa a lei quando si siede nel suo laboratorio e si abbandona ai suoi pensieri. Questo è quello che ho sempre pensato.”

A proposito della Henderson, forse non tutti che si tratta dell’attrice scozzese che ha interpretato il personaggio di Mirtilla Malcontenta nei due film della saga di Harry PotterLa camera dei segreti e Il calice di fuoco.

LEGGI ANCHE – Star Wars IX: Steven Spielberg artefice del destino di Babu Frik?

Lucasfilm e il regista J.J. Abrams uniscono ancora una volta le forze per condurre gli spettatori in un epico viaggio verso una galassia lontana lontana con Star Wars: L’Ascesa di Skywalker, l’avvincente conclusione dell’iconica saga degli Skywalker, in cui nasceranno nuove leggende e avrà luogo la battaglia finale per la libertà.

Il cast del film comprende Carrie Fisher, Mark Hamill, Adam DriverDaisy RidleyJohn Boyega, Oscar Isaac, Anthony Daniels, Naomi Ackie, Domhnall Gleeson, Richard E. Grant, Lupita Nyong’o, Keri Russell, Joonas Suotamo, Kelly Marie Tran, con Ian McDiarmid Billy Dee Williams.

Diretto da J.J. Abrams e prodotto da Kathleen Kennedy, Abrams e Michelle Rejwan, Star Wars: L’Ascesa di Skywalker è scritto da J.J. Abrams e Chris Terrio, mentre Callum Greene, Tommy Gormley e Jason McGatlin sono i produttori esecutivi.

Demolition Man: Stallone al lavoro sul sequel

0
Demolition Man: Stallone al lavoro sul sequel

A Sylvester Stallone piacciono sicuramente i franchising. La star dei Rocky, Rambo e Expendables – e il regista di Staying Alive, sequel de La febbre del sabato sera – ha rivelato che ha in programma di fare un sequel del film d’azione del 1993 Demolition Man.

“Ci stiamo lavorando proprio ora con Warner Brothers – ha detto Stallone in un video che ha pubblicato su Instagram nel fine settimana – Sembra fantastico, aspettiamo di vedere quello che ne verrà fuori.”

Stallone ha recitato in Demolition Man nei panni di un poliziotto criogenicamente congelato negli anni ’90 ma poi svegliato nel 2032 per affrontare un criminale del 20° secolo, interpretato da Wesley Snipes. Nel film recitano anche Sandra Bullock e Nigel Hawthorne.

Il film è recentemente riemerso nei trend di Google quando, a inizio pandemia, sembrava che la carta igienica fosse diventata un bene di prima necessità, rarissimo nei supermercati. Nel film infatti, le persone del futuro usano tre conchigliette, il cui uso non viene mai spiegato bene nella storia, al posto della carta.

Fonte: EW

Star Wars: Taika Waititi dirigerà un nuovo film del franchise

0
Star Wars: Taika Waititi dirigerà un nuovo film del franchise

In occasione dello Star Wars Day, arriva la notizia ufficiale che Taika Waititi, sceneggiatore premio Oscar per Jojo Rabbit, dirigerà e co-sceneggerà (insieme a Krysty Wilson-Cairns) un nuovo film del franchise di Star Wars, che sarà esterno alla Saga degli Skywalker attualmente conclusa.

Nella stessa sede è stato annunciato che Leslye Headland, vincitrice di un Emmy Award, produrrà, scriverà e sarà showrunner di una nuova serie tv, ambientata nell’universo di Star Wars, e in produzione per Disney+.

Taika Waititi ha conquistato il mondo con il suo Thor: Ragnarok, ma ha poi trovato il vero successo con Jojo Rabbit, satira contro il nazismo che gli ha regalato un premio Oscar per la migliore sceneggiatura originale.

Dopo la conclusione della Saga degli Skywalker lo scorso dicembre, con l’uscita in sala di L’ascesa di Skywalker, saga continua nelle sue declinazioni fumettistiche e con le serie tv, tra cui The Mandalorian che, dopo una stagione di grande successo conclusasi il 2 maggio, è stata rinnovata per un secondo ciclo.

Twilight, Stephenie Meyer annuncia Midnight Sun, dalla parte di Edward

0

Stephenie Mayer, autrice di Twilight, ha annunciato ufficialmente che il 4 agosto uscirà Midnight Sun, il suo atteso e tanto chiacchierato quinto libro della saga di Twilight, appunto, ma che non porta avanti la storia di Bella e Edward, ma che la racconta dal punto di vista dell’affascinante vampiro.

Si è parlato per molto tempo del libro trai fan di Twilight, soprattutto perché la prospettiva di Edwad Cullen sulla sua storia con Bella sembra molto misteriosa, un elemento di grande interesse per i fan della saga e anche di curiosità per chi, pur non essendo fan, ha amato i film e vorrebbe saperne di più sulle avventure dell’umana e del vampiro innamorati.

“Sono molto eccitata, infine, di annunciare l’uscita di Midnight Sun il 4 agosto. Questo è un periodo folle e non sapevo se questo potesse essere il momento giusto per farlo uscire, ma alcuni di voi hanno aspettato per così tanto tempo! Non mi sembrava giusto farvi aspettare ancora, scusate il pessimo tempismo. Spero che questo libro possa essere una distrazione dal mondo reale”. Quanto dichiarato da Meye a Good Morning America, proprio questa mattina.

Da un punto di vista cinematografico, l’idea di una versione di Twilight raccontata attraverso gli occhi di Edward potrebbe essere interessante, tuttavia ricordiamo che Robert Pattinson e Kristen Stewart, protagonisti della saga, hanno nel frattempo strutturato le loro carriere quasi completamente lontano dai blockbuster, per cui sarà interessante vedere se si tenterà, almeno, di riaverli a bordo per un eventuale nuovo film.

Fonte: JJ

Il Signore degli Anelli: Le Due Torri, le differenze tra libro e film

Come rilevato già per La Compagnia dell’Anello, anche l’adattamento de Il Signore degli Anelli: Le Due Torri presenta diverse differenze rispetto al libro di partenza, e in questo caso le differenze sono ancora più profonde, perché se la prima parte della trilogia di Tolkien è strutturata seguendo il viaggio della Compagnia, nella seconda parte la Compagnia si divide e quindi si dividono anche i racconti.

Inizio e film

Come già anticipato nel pezzo che spiegava le differenze tra libro e film ne La Compagnia dell’Anello, Le due Torri ha un inizio ed una fine che non corrispondono alla suddivisione dei libri di Tolkien. Le Due Torri (libro) comincia con la morte e il funerale di Boromir, e con Frodo e Sam alle prese con Gollum; finisce con l’esercito di Theoden che arriva a Isengard allagata, dopo la battaglia al fosso di Helm, e con il racconto di Merry e Pipino dell’attacco degli Ent alla fortezza di Saruman. Intanto, sempre nel finale del libro, Frodo e Sam sono stati separati: Frodo è prigioniero di Shelob e Sam, con Anello e Pungolo, è solo e disperato ai margini di Mordor.

Il film ci presenta un finale meno sospeso: abbiamo Aragorn, Legolas, Gimli e Gandalf, con l’esercito di Theoden, sopravvissuti vittoriosi alla battaglia al fosso di Helm, che guardano all’orizzonte mentre le fiamme del Monte Fato divampano; Pipino e Merry sono con gli Ent a Isengard allagata: Sam e Frodo sono appena stati lasciati liberi da Faramir e su di loro incombe la minaccia di Gollum che bisbiglia qualcosa di misterioso su una certa “lei”, riferendosi ovviamente al suo intento di portare gli hobbit tra le grinfie di Shelob.

La struttura narrativa

Come accennato, Le Due Torri film cambia radicalmente la struttura narrativa del romanzo. Tolkien dedica la prima parte del libro ad Aragorn, Legoals, Gimbli e Gandalf, alle loro vicende, relegando al finale e attraverso un lungo racconto le vicende che hanno coinvolto Merry e Pipino durante l’attacco a Isengard. La seconda parte del libro, invece, è dedicata a Sam, Frodo e Gollum e alla loro avventura nelle terre dell’Est.

Per Peter Jackson era più funzionale, ovviamente, portare avanti parallelamente i due racconti, in modo tale che lo spettatore non perdesse di vista per troppo tempo nessuno dei tre gruppi. Per Tolkien, invece, si è rivelato più comodo o funzionale raccontare la storia a blocchi.

Eomer

???????????

Delle new entry che incontriamo ne Le Due Torri, il personaggio di Eomer è senza dubbio uno dei più affascinanti, perché, nelle intenzioni di Tolkien, si tratta della summa delle virtù guerriere, una sorta di Achille medievale che nella lotta e nella battaglia trova la sua gioia. Nel film, Eomer viene bandito all’inizio della storia per ordine di Vermilinguo, che avvelena la mente di re Theoden. Dopo il bando, lo incontriamo nelle terre del Mark, insieme ai suoi uomini. Prima attacca gli Uruk-Hai che tengono prigionieri Merry e Pipino (che scappano dentro Fangorn), poi incontrano Aragorn, Gimli e Legolas, verso i quali nutre diffidenza. Nonostante questo decide di lasciarli andare dando loro due cavalli, solo dopo si rinsalderà la loro amicizia.

Nel libro, invece, Eomer non viene affatto bandito ed è a capo di un esercito che protegge le terre esterne di Rohan. Inoltre, importante è la differenza del suo incontro con Aragorn e gli altri. Come sappiamo, nei libri Aragorn parte da Gran Burrone con Anduril al suo fianco, la spada che lo identifica come erede di Isildur, la cui presenza, durante l’incontro con Eomer, cambia subito l’ordine delle cose. Il figlio di Rohan riconosce in Aragorn il suo Re e lo spinge a schierarsi subito dalla sua parte.

Gandalf il bianco

Sia nel libro che nel film c’è un po’ di mistero legato alla figura di Gandalf il Bianco (Ian McKellen), prima che egli stesso si palesi come lo stesso Gandalf, più o meno, che è partito da Gran Burrone con la compagnia. Prima di tutto, il prologo del film ci mostra la lotta con il Balrog, che invece nei libri viene raccontata da Gandalf stesso. In secondo luogo, il suo personaggio non si incontra mai con Merry e Pipino a Fangorn, ma solo con il terzetto di cacciatori.

Nel libro, Aragorn e gli altri si fermano una notte ai margini della foresta di Fangorn, lì vengono osservati da una presenza misteriosa che li spinge ad addentrarsi nella foresta. Solo dopo un breve inseguimento, la figura misteriosa si rivela essere Gandalf il Bianco, che si unisce a loro e li accompagna a Edoras.

Eowyn

Insieme a Eomer, ne Il Signore degli Anelli: Le Due Torri incontriamo per la prima volta Eowyn, uno dei tre personaggi femminili “parlanti” della storia tokieniana. Come accaduto per Arwen, anche il personaggio di Eowyn viene leggermente apliato e strutturato. Nel film la incontriamo al capezzale del cugino morente, ai piedi del trono del re impotente, e negli sguardi lascivi di Vermilinguo. Inoltre la vediamo confrontarsi subito con Aragorn e i nuovi arrivati e la vediamo guidare il popolo di Edoras al sicuro nelle miniere del fosse di Helm.

La sua conversazione con Aragorn, inoltre, funge da ponte per far comparire di nuovo Arwen. Si forma qui un accenno di un goffo triangolo amoroso in cui Eowyn chiede ad Aragorn della sua bella (La donna che ti ha regalato quel gioiello). Questo ci porta indietro, nelle memorie di Aragorn e nella decisione molto combattuta di Arwen di abbandonarlo per seguire gli Elfi ai Porti Grigi (cosa che verrà poi rettificata nel terzo film).

Nel libro, il ruolo di Eowyn è relegato a quello di custode di Edoras, mentre il re va in battaglia. La donna non è presente al fosso di Helm e non prende quasi mai la parola. Sappiamo poi che il suo personaggio avrà più spazio nel terzo libro (e film).

La decisione di Theoden

L’arrivo di Gandalf e i suoi a Edoras “sveglia” il re. Tuttavia, il personaggio è leggermente diverso tra film e libro, e anche le sue decisioni variano leggermente. Nel romanzo, il Theoden di nuovo in possesso della sua mente, ordina gli Eorlingas di scendere in campo contro Saruman; durante la marcia verso Isengard, una vedetta li informa che l’esercito dello stregone è troppo grande per essere affrontato in campo aperto, così Theoden ripiega sul fosso di Helm.

Nel film, sappiamo che Theoden è impaurito, quasi pavido, e prende subito la decisione di ritirarsi al fosso di Helm, con la popolazione ed Eowyn a proteggerla e incoraggiarla. L’imboscata dei mannari, nel film, “serve” in qualche modo ad allontanare Aragorn dal gruppo e a farlo diventare l’ambasciatore della potenza dell’esercito di Saruman.

La battaglia al fosso di Helm

La macrosequenza del fosso di Helm è molto fedele al romanzo, salvo due differenze importanti. La prima riguarda la presenza degli elfi, che nel romanzo sono assenti, mentre nel film fanno la loro comparsa direttamente da Gran Burrone e Lothlorien.

Altro elemento di differenza è Gandalf. Nel film, lo stregone lascia l’esercito prima che si metta in marcia verso il fosso, alla ricerca di Eomer esiliato con il suo esercito. Nel libro, Gandalf si separa dagli altri solo quando si decide per ritirarsi al fosso, e compare in battaglia insieme a Erkenbrand, un altro guerriero del Mark, e al suo esercito. Questi personaggi sono stati eliminati dal film.

Merry e Pipino

Il viaggio di Merry e Pipino ne Il Signore degli Anelli: Le Due Torri è molto avventuroso e li vedrà cambiare profondamente. Nel libro, i due hobbit scappano nella foresta di Fangorn, seminano gli orchi e incontrano Barbalbero, restano con lui e con Sveltolampo, assistono all’Entaconsulta e marciano con gli Ent alla volta di Isengard. Alla fine della battaglia del fosso di Helm, Aragorn, Gimli, Legolas e Gandalf, che con l’esercito di Theoden, sono arrivati ai piedi di Orthanc, li ritrovano a Isengard e qui i due hobbit raccontano la loro avventura.

Nel film, Barbalbero aiuta i due hobbit a sfuggire all’orco e dubita della loro natura, credendoli piccoli orchi. Inoltre, sono proprio Merry e Pipino che, “come sassolini che generano una valanga”, convincono gli Ent a scendere in battaglia. La loro riunione con gli altri membri della Compagnia è rinviata alla prima parte de Il Ritorno del Re.

Frodo, Sam e Gollum

A parte la grande differenza legata alla scena della tana di Shelob, nel film presente ne Il Ritorno del Re e nel libro invece ultimo capitolo de Le Due Torri, il percorso di Sam e Frodo, con la guida di Gollum, è più o meno fedele al romanzo.

Le paludi morte, l’incontro con i Nazgul con le ali, il cancello nero, la scoperta di un’altra via. Fa eccezione l’incontro con Faramir, il cui personaggio è molto diverso tra libro e film.

Faramir

Fratello minore di Boromir, Faramir è uno degli uomini più nobili della trilogia di Tolkien, secondo forse solo ad Aragorn. Nel romanzo, lo incontriamo nell’Ithilien, dove pattuglia il confine di Gondor per conto del sovrintendente, suo padre, Denethor. Quando incontra Frodo e Sam, capisce immediatamente la natura della loro missione e il loro scopo, li assiste, li protegge, li ospita e li mette in guardia contro Gollum, che di lì a poco li avrebbe condotti nella tana di Shelob, infatti.

Nel film, invece, il personaggio è molto più simile al defunto fratello Boromir. Cattura gli hobbit, scopre qual è la loro missione e scopre l’Anello, li tiene prigionieri e li porta a Osgiliath, verso Gondor, per offrire l’Unico a suo padre. Ma l’attacco dei Nazgul alla cittadina sul fiume fa capire a Faramir che la scelta giusta, che forse gli costerà la vita per le leggi della città, è quella di lasciare libero Frodo e permettergli di proseguire il suo cammino. In una scena tagliata dalla versione cinematografica e presente nella extended version, Faramir minaccia Gollum, avendo intuito le sue cattive intenzioni. Non servirà.

Come per Aragorn, anche Faramir è stato reso più complesso e articolato nei film, rispetto al fulgido esempio di rettitudine che vediamo sulle pagine del romanzo.

Star Wars IX: 10 villain che avrebbero funzionato meglio di Palpatine

Star Wars: L’ascesa di Skywalker, il capitolo conclusivo della saga degli Skywalker, è da oggi 4 maggio disponibile su Disney+, proprio in occasione dello “Star Wars Day“. Sappiamo che il film è stato accolto in maniera contrastante tanto dal pubblico quanto dalla critica, anche per la scelta da parte di J.J. Abrams e della produzione di riportare “in vita” Palpatine, che di fatto si è scoperto essere il principale villain della trilogia sequel.

Di seguito abbiamo raccolto altri 10 grandi antagonisti che forse avrebbe potuto funzionare meglio dell’Imperatore nella storia de L’Ascesa di Skywalker e, a livello narrativo più generale, nella trilogia che ha chiuso ufficialmente la saga degli Skywalker iniziata nel lontano 1977:

Un personaggio inedito

Un personaggio ineditoOgni episodio di Star Wars ha sempre aggiunto dei personaggi inediti all’interno della storia, contraltari dei ben più noti eroi che hanno sempre avuto la funzione di mantenere costante tanto l’interesse quanto l’attenzione del pubblico. Ne è un esempio lampante il generale Grievous che abbiamo visto ne L’Ascesa di Skywalker

Forse il capitolo finale della saga degli Skywalker non aveva davvero bisogno di riportare sullo schermo una vecchia minaccia (seppur amatissima dal fandom); probabilmente la storia avrebbe avuto bisogno di un personaggio totalmente originale che avrebbe costretto Rey e Kylo Ren a fare squadra, al pari di quanto fatto contro l’Imperatore nel terzo atto di Episodio IX

I Cavalieri di Ren

I Cavalieri di RenNonostante siano presenti nella trilogia sequel, è innegabile quanto all’interno della storia i Cavalieri di Ren siano stati relegati ad un ruolo sostanzialmente marginale; un gruppo di scagnozzi di cui nessuno ha veramente memoria, un ordine di combattenti che ha fatto da spalla a Kylo in alcuni scontri e nulla più, e che alla fine è anche stato tradito dal proprio capo.

Tuttavia, i Cavalieri avrebbero potuto rappresentare una vera minaccia, portando avanti l’eredità di Darth Vader, magari con un membro dell’organizzazione sconosciuto fino ad ora che si ergeva a nuovo leader.

Darth Maul

Darth MaulLa presenza di Darth Maul è più volte riaffiorata all’interno della saga. Dalla sua introduzione originale nella trilogia prequel, il personaggio è sempre riuscito a trovare un modo per sopravvivere, che fosse attraverso la Forza o grazie all’impiego di tecnologie esterne (come, ad esempio, un paio di gambe robotiche).

Dal momento che Episodio IX è riuscito a portare indietro l’Imperatore, è facile ipotizzare che anche un ritorno di Maul sarebbe stato auspicabile. Forse, avrebbe potuto imbarcarsi in una missione per cercare di ripristinare il Codice Sith, come Kylo Ren non avrebbe mai saputo fare…

Captain Phasma

Captain PhasmaNe Gli Ultimi Jedi sembrava che Captain Phasma fosse andata incontro alla morte, ma la storia della saga ci insegna che i cattivi trovano sempre un modo per sopravvivere. C’erano diversi modi in cui la saga avrebbe potuto giustificare il personaggio come leader naturale del Primo Ordine.

Forse Captain Phasma è stata fin troppo trascurata e il suo potenziale narrativo non sfruttato a dovere: forse avrebbe potuto prendere il controllo della Galassia e dare vita ad un arco narrativo interessante, certamente non privo di ostacoli per i nostri eroi.

Generale Hux

Generale HuxI primi due film della trilogia sequel di Star Wars ci hanno presentato il Generale Hux come un giovane e spietato ufficiale: ne Gli Ultimi Jedi sembrava addirittura essere pronto ad assumere il comando del Primo Ordine e ad opporsi a Kylo Ren. Sarebbe stato sicuramente affascinante vedere come il personaggio avrebbe organizzato la sua scalata al potere.

Darth Bane

Darth BaneDarth Bane è uno dei Signori dei Sith più importanti del canone Star Wars. È l’unico sopravvissuto alla guerra tra Jedi e Sith. Inoltre, è il creatore della “Regola dei Due”. Il suo coinvolgimento nella trilogia sequel sarebbe forse risultato anticonvenzionale, ma è innegabile – vista la storia millenaria del personaggio – quanto la sua presenza avrebbe potuto conferire alla storia dei toni ancora più oscuri ed una narrazione probabilmente più articolata.

Kylo Ren

Kylo RenNe Gli Ultimi Jedi sembrava che Kylo Ren avesse  scelto di seguire l’oscurità, abbandonando definitivamente la luce. Proprio per questo, ne L’Ascesa di Skywalker sarebbe potuto diventare un grandissimo antagonista, mosso dall’intento di riformare la Galassia ed attribuirle una nuova forma, basata sull’odio e sulla crudeltà. Parallelamente, se alla fine Ben non si fosse convertito al Lato Chiaro della Forza, avremmo forse potuto scoprire qualcosa in più anche in merito a Dark Rey, la versione oscura dell’eroina protagonista.

Snoke

Snoke

Supponendo per un attimo che Kylo non avesse mai voltato le spalle al suo mentore ne Gli Ultimi Jedi, eliminandolo definitivamente, Snoke sarebbe potuto essere un grandissimo antagonista ne L’Ascesa di Skywalker.

Almeno, sfrutture un personaggio nuovo, già esistente, senza scomodarne uno cardine della saga (Palpatine), non avrebbe rovinato – almeno in parte – ciò che l’Imperatore ha rappresentato nella trilogia originale per Han, Leia e Luke.

Luke

Luke

Riportare Palpatine indietro è stata probabilmente la mossa più azzardata de L’Ascesa di Skywalker. Se era proprio necessario introdurre nel film la questione dei “cloni”, allora forse sarebbe stato meglio servirsi del personaggio di Luuke, clone di Luke Skywalker. I fan ricordano il personaggio come una delle cose più bizzarre che il canone abbia mai concepito: eppure, almeno da un punto di vista cinematografico, avrebbe certamente rappresentato una novità, un personaggio che sul grande schermo non si era mai visto.

Darth Plagueis

Darth PlagueisDarth Plagueis è stato un Signore Oscuro dei Sith, dscendente della stirpe di Darth Bane. La sua leggenda venne utilizzata da Sidious per indirizzare Anakin Skywalker verso il Lato Oscuro della Forza. Plagueis venne ucciso dall’Imperatore, ma essendo un grande esperto di immortalità, probabilmente non sarebbe stato difficile convincere i fan che in qualche modo era riuscito a sopravvivere al suo nefasto destino.

Fonte: ScreenRant

Ant-Man: rivelato l’interlocutore misterioso di Falcon

0
Ant-Man: rivelato l’interlocutore misterioso di Falcon

Una delle scene più divertenti dell’Ant-Man di Peyton Reed del 2016 e senza dubbio quella in cui Scott Lang tenta, con successo, di introdursi nella Avengers Facility. Ad aspettarlo trova Sam Wilson/Falcon, che viene messo KO dal piccolo supereroe che entra nel suo zaino da volo e lo neutralizza.

La scena è divertente per il tono, ma anche perché inserisce Ant-Man, a tutti gli effetti, nel MCU, facendolo incontrare per la prima volta con un altro Avenger. Alla fine della sequenza, Falcon precipita al suolo e comunica con qualcuno, spiegando che “è molto importante che Cap non sappia mai questa cosa” e cioè che è stato messo in difficoltà da questo nuovo piccoletto. Ma con chi parla Falcon?

La risposta arriva direttamente da Peyton Reed, che ha risposto a questa particolare domanda su Twitter. A quanto pare, Sam sta comunicando con Natasha, chiedendole di tacere di questa sua “brutta figura” con Captain America.

Ecco la scena a cui si fa riferimento (il momento interessato è al minuto 3:22):

Ant-Man e Falcon si sono poi trovati a combattere fianco a fianco in Civil War, dalla parte di Cap (e opposti a Natasha), e poi, ovviamente, si sono ritrovati nello stesso enorme schieramento contro Thanos, in Avengers: Endgame.

Mentre rivedremo le gesta di Falcon al fianco di Soldato d’Inverno nella loro serie su Disney+, è probabile che Ant-Man farà di nuovo la sua comparsa al cinema nel terzo capitolo della sua trilogia dedicata.

The New Mutants: il Limbo e Smiley Men nelle foto inedite

0
The New Mutants: il Limbo e Smiley Men nelle foto inedite

La rivista Cinefex, che si occupa di effetti visivi digitali per il cinema, ha diffuso alcune nuove immagini da The New Mutants, il film “maledetto” di Josh Boone, prodotto dalla Fox e poi passato di mano a Disney, in seguito alla fusione delle due aziende e dell’acquisizione della prima da parte della seconda.

La rivista specializzata ha diffuso delle immagini inedite dal film, che ci mostrano un cattivo e anche il Limbo! Cinefex #170 (via ComicBook.com) ha pubblicato due bellissime eppure inquietanti immagini di Smiley Men, l’essere mostruoso che avevamo intravisto nel trailer, mentre dall’ombra minacciava i nostri eroi. Secondo la rivista, la creatura sarà legata in qualche modo a Magik e al suo passato, oltre ad essere creata dalle abilità di Dani Moonstar, che è capace di rendere concrete le peggiori paure di una persona.

Le altre immagini mostrano Magik (Anya Taylor Joy) alle prese con un portale che sembra essere quello del Limbo, fonte del suo potere di teletrasportarsi. Inoltre, abbiamo anche la possibilità di dare uno sguardo a quello che sarà Demon Bear, villain già anticipato nel film:

LEGGI ANCHE – The New Mutants sarà il film più breve dell’universo X-Men

The New Mutants è un thriller con sfumature horror, originale e ambientato in un ospedale isolato dove un gruppo di giovani mutanti è rinchiuso per cure psichiatriche. Quando iniziano ad avere luogo degli strani episodi, le loro nuove abilità mutanti e la loro amicizia saranno messe alla prova, mentre cercano di fuggire.

Diretto da Josh Boone e scritto da Boone e Knate Lee, il film vede nel cast la presenza di Maisie WilliamsAnya Taylor-Joy, Charlie Heaton, Alice Braga, Blu Hunt Henry Zaga.

ll film è prodotto da Simon KinbergKaren Rosenfelt Lauren Shuler Donner, mentre Stan Lee Michele Imperato Stabile sono i produttori esecutivi.

What We Do In The Shadows 2×05: promo e trama

0
What We Do In The Shadows 2×05: promo e trama

Il canale americano FX ha diffuso promo e trama di What We Do In The Shadows 2×05, il quinto episodio della seconda stagione di What We Do In The Shadows.

In What We Do In The Shadows 2×05 che si intitolerà “Colin’s” Colin Robinson viene promosso al lavoro e il suo nuovo potere minaccia l’equilibrio del potere nella casa dei vampiri. Scritto da Shana Gohd; diretto da Jemaine Clement.

What We Do In The Shadows 2×05

What We Do In The Shadows 2 è l’annunciata seconda stagione della serie comica creata da Jemaine Clement per il canale FX e basata sull’omonimo film del 2014 scritto da Clement e Taika Waititi. What We Do in the Shadows è ambientato a Staten Island e segue quattro vampiri che sono stati coinquilini per centinaia di anni.

Nella seconda stagione di What We Do In The Shadows ritorneranno i protagonisti Kayvan Novak nel ruolo di Nandor the Relentless, un vampiro che ha 757 anni e che una volta era un soldato dell’Impero ottomano. Matt Berry nei panni di Laszlo Cravensworth, un vampiro nobile inglese trasformato da Nadja e ora sposato con lei. Natasia Demetriou nel ruolo di Nadja, una vampira romana, sposata con Laszlo. Harvey Guillén nel ruolo di Guillermo, familiare “paziente” di Nandor. Mark Proksch nel ruolo di Colin Robinson, un vampiro energetico che vive con il trio.

Nei ruoli ricorrenti troviamo Doug Jones nel ruolo del barone Afanas, un antico vampiro del Vecchio Paese che crede che i vampiri dovrebbero governare il mondo. Beanie Feldstein nei panni di Jenna, una LARPer e vergine che Guillermo ha attirato per i banchetti dei vampiri. Jake McDorman nel ruolo di Jeff Suckler, una reincarnazionedell’ex amante umano di Nadja, Gregor, un cavaliere che è stato ucciso dalla decapitazione in ciascuna delle sue vite.

Avengers: Endgame, il vero senso della riconciliazione tra Tony e Steve

0

Anthony e Joe Russo hanno preso parte ad un watch party su Instagram per celebrare un anno dall’uscita nelle sale di Avengers: Endgame. All’evento social ha partecipato anche Robert Downey Jr., intervenuto in diretta per salutare i fan: il destino ha voluto che l’apparizione dell’iconico Tony Stark coincidesse con la scena della riconciliazione tra Iron Man e Captain America.

L’attore ne ha dunque approfittato per svelare il significato profondo di quella scena che ha visto protagonisti i due più grandi supereroi del MCU, tenuti separati fin dalla rottura avvenuta in Captain America: Civil War (i due, infatti, non si incontrano neanche in Infinity War, dal momento che la loro riconciliazione avviene soltanto in Endgame). Ecco le sue dichiarazioni in merito:

“Tutto ruotava attorno al fatto che lui mi perdonasse per non averlo perdonato, così da poter iniziare a prepararci a chissà cosa… forse per gettare la spugna e fare ciò che andava fatto. Non si trattava soltanto di seppellire l’ascia di guerra, ma di metterci una croce sopra definitivamente. È stata una scena complessa.”

Nel MCU, Tony e Cap hanno affrontato le conseguenze dello schiocco delle dita di Thanos in modi totalmente differenti: il primo ha abbandonato gli Avengers e si è ritirato a vita privata insieme a Pepper Potts e a sua figlia; il secondo, invece, ha continuato a far parte dei Vendicatori. Quando i due si incontrano brevemente la prima volta dopo la sconfitta inferta dal Titano Pazzo, Tony è ancora troppo scosso emotivamente, soprattutto dalla perdita di Peter Parker. Il confronto tra i due personaggi avverrà soltanto in seguito, sancendo uno dei momenti più significativi di Endgame. 

LEGGI ANCHE – Avengers: Endgame avrebbe dovuto mostrare il funerale di Nat

Ricordiamo che Endgame è il film di maggiore incasso dell’anno, nonché il più grande successo dei Marvel Studios, che con l’avventura diretta da Anthony e Joe Russo hanno chiuso un arco narrativo lungo 22 film e 11 anni, portando a termine un esperimento produttivo senza pari.

Endgame ha ottenuto un grande successo di critica e pubblico, stabilendo numerosi record al botteghino, diventando il maggior incasso nella storia del cinema, e venendo candidato a svariati premi cinematografici, tra i quali l’Oscar ai migliori effetti speciali.

Avengers: Endgame, Smart Hulk nel Regno dell’Anima, in una scena tagliata

0

Dopo lo snap di Thanos, il titano finisce nel Regno dell’Anima, e si confronta con ciò che ha sacrificato per raggiungere la sua impresa, tanto che si trova a parlare anche con la versione bambina di Gamora. Ma cosa accade, in Avengers: Endgame, quando è Smart Hulk a schioccare le dita?

Salman artwork ha immaginato cosa sarebbe potuto succedere alla versione “addomesticata” di Hulk, dopo il suo snap. L’art che vedete di seguito, infatti, mostra Hulk che si confronta con Bruce Banner (Mark Ruffalo), e sembra che la scena non sia stata solo frutto della fantasia dell’artista, ma che sia la rappresentazione di una scena tagliata dal film, che però era presente in sceneggiatura.

Gli autori dello script, Christopher Markus e Stephen McFeely, hanno rivelato che c’erano due diverse sequenze ambientate nel Mondo dell’Anima prese in considerazione per Smart Hulk. Uno era dedicato al suo rapporto “intimo” con Natasha Romanoff (Scarlett Johansson), ma questa scena non è stata mai neanche girata. L’altra presentava una conversazione tra Hulk e Banner, le due parti di Bruce che per quasi tutto il MCU lo hanno lacerato, e che per Endgame, invece, hanno coesistito pacificamente.

Avengers: Endgame è arrivato nelle nostre sale il 24 aprile 2019.

Nel cast del film Robert Downey Jr.Chris HemsworthMark RuffaloChris EvansScarlett JohanssonBenedict Cumberbatch, Don Cheadle, Tom HollandChadwick Boseman, Paul Bettany, Elizabeth Olsen, Anthony Mackie, Sebastian Stan, Letitia Wright, Dave Bautista, Zoe Saldana, Josh Brolin, Chris Pratt, Jeremy Renner, Evangeline Lilly, Jon Favreau, Paul Rudd, Brie Larson.

Dopo gli eventi devastanti di Avengers: Infinity War (2018), l’universo è in rovina a causa degli sforzi del Titano Pazzo, Thanos. Con l’aiuto degli alleati rimasti in vita dopo lo schiocco, i Vendicatori dovranno riunirsi ancora una volta per annullare le azioni del villain e ripristinare l’ordine nell’universo una volta per tutte, indipendentemente dalle conseguenze che potrebbero esserci.