Sono state definite le composizioni delle quattro Giurie internazionali (Venezia 77, Orizzonti, Premio Venezia Opera Prima “Luigi De Laurentiis”, Venice Virtual Reality) della 77. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica (2–12 settembre 2020), diretta da Alberto Barbera e organizzata dalla Biennale di Venezia.
Le personalità chiamate a fare parte della Giuria del Concorso di Venezia 77 sono:
- Cate Blanchett – presidente (Australia), attrice internazionalmente acclamata e pluripremiata, nonché produttrice, filantropa e attiva protagonista della comunità artistica. Le sue numerose, straordinarie interpretazioni cinematografiche le hanno fatto ottenere due Oscar (The Aviator, 2004, e Blue Jasmine, 2013), tre Golden Globe (Elizabeth, 1998, Io non sono qui, 2007, Blue Jasmine, 2013), tre premi Bafta e numerose altre nomination. Alla Mostra di Venezia è stata interprete dei film Elizabeth (1998) di Shekhar Kapur e Io non sono qui (2007) di Todd Haynes, che le valse la Coppa Volpi come miglior attrice. Il suo più recente successo è Che fine ha fatto Bernadette? (2019) di Richard Linklater.
- Veronika Franz (Austria), regista e sceneggiatrice, inizia come giornalista di cinema per il quotidiano viennese Tageszeitung Kurier. Dal 1997 segue il lavoro del regista Ulrich Seidl come collaboratrice artistica, di cui è co-sceneggiatrice per Dog Days (Hundstage, 2001), Import Export (2007) e la trilogia PARADISE (2012/3). Il documentario Kern (2012) è sia il suo debutto come regista, sia il primo film realizzato insieme al regista Severin Fiala, a cui segue il suo primo lungometraggio di finzione, Goodnight Mommy (Ich seh Ich seh, 2014), co-diretto insieme a Fiala e presentato a Venezia Orizzonti. Il film ottiene numerosi premi e rappresenta l’Austria agli Oscar. I due registi realizzano poi il loro primo film in inglese, The Lodge, presentato al Sundance Film Festival 2019.
- Joanna Hogg (Gran Bretagna), regista e sceneggiatrice, considerata oggi fra le più importanti del suo Paese. Il primo lungometraggio, Unrelated (2008), con Tom Hiddleston, vince il premio della Fipresci al Festival di Londra. Il secondo film, Archipelago (2010), ottiene una Menzione speciale al Festival di Londra e un considerevole successo di pubblico. Nel 2013 realizza Exhibition, con il chitarrista degli Slits, Viv Albertine, e l’artista britannico Liam Gillick. Il più recente The Souvenir, produttore esecutivo Martin Scorsese, viene presentato al Sundance Film Festival 2019 dove vince il Gran premio della Giuria.
- Nicola Lagioia (Italia), scrittore, dal 2016 è direttore del Salone Internazionale del Libro di Torino. Ha pubblicato i romanzi Tre sistemi per sbarazzarsi di Tolstoj (senza risparmiare se stessi) (minimum fax 2001, premio Lo Straniero), Occidente per principianti (Einaudi 2004), Riportando tutto a casa (Einaudi 2009, premio Vittorini, premio Volponi, premio Viareggio), La Ferocia (Einaudi 2014, Premio Strega, Premio Mondello). È una delle voci di Pagina3, rassegna stampa quotidiana di Radio3. Scrive per testate quali «Repubblica», «Il Venerdì», «Internazionale», «La Stampa». I suoi libri sono tradotti in 15 Paesi.
- Christian Petzold (Germania), regista e sceneggiatore fra i più significativi del cinema tedesco, è stato premiato tre volte dai critici tedeschi per il miglior film con Die innere Sicherheit (2000), presentato a Venezia, Gespenster (2005) e Yella (2007), presentati a Berlino. Nel 2008 è a Venezia in concorso con Jerichow, per cui nel 2009 vince il Deutscher Filmpreis come miglior regista. Con La scelta di Barbara nel 2012 ottiene l’Orso d’argento a Berlino, dove nel 2018 consegue un grande successo critico con La donna dello scrittore (Transit). Sempre a Berlino, nel 2020 vince il premio della Fipresci con Undine.
- Cristi Puiu (Romania), regista e sceneggiatore, debutta nella regia nel 2001 con il road-movie a basso costo Marfa şi bani (Stuff and Dough), presentato alla Quinzaines a Cannes e considerato il film che dà inizio al Nuovo cinema rumeno. Nel 2005 il suo secondo lungometraggio, la commedia nera La morte del signor Lazarescu, è un successo critico e ottiene il Prix Un certain Regard a Cannes. Analogo successo consegue Sieranevada, presentato nel 2016 in concorso a Cannes. Nel 2020 Malmkrog vince il Premio per la miglior regia nella sezione Encounters della Berlinale.
- Ludivine Sagnier (Francia), attrice, appare per la prima volta sul grande schermo nel 1989 in Voglio tornare a casa! di Alain Resnais. Nel 1990 partecipa al kolossal Cyrano de Bergerac. Nel 2003 è protagonista di due film presentati a Cannes, La petite Lili e Swimming Pool, e interpreta in Peter Pan di P. J. Hogan il personaggio di Campanellino. Recita spesso nei film del regista francese François Ozon: Gocce d’acqua su pietre roventi, 8 donne e un mistero e Swimming Pool, diventando una delle attrici francesi più apprezzate e note al pubblico. Fra le sue ultime interpretazioni, La vérité di Hirokazu Koreeda, film d’apertura della Mostra di Venezia 2019, e la seconda serie di Paolo Sorrentino The New Pope.
La Giuria Venezia 77 assegnerà ai lungometraggi in Concorso i seguenti premi ufficiali: Leone d’Oro per il miglior film, Leone d’Argento – Gran Premio della Giuria, Leone d’Argento – Premio per la migliore regia, Coppa Volpi per la migliore interpretazione maschile, Coppa Volpi per la migliore interpretazione femminile, Premio per la migliore sceneggiatura, Premio Speciale della Giuria, Premio Marcello Mastroianni a un giovane attore o attrice emergente.
La Giuria internazionale della sezione Orizzonti è composta da:
- Claire Denis – presidente (Francia), regista, sceneggiatrice e attrice francese, nasce a Parigi ma cresce in Africa fino ai 13 anni. Si laurea nel 1972 all’IDHEC e lavora come assistente di Jacques Rivette, Costa-Gavras, Jim Jarmusch, Wim Wenders. Il suo film d’esordio Chocolat (1988), riflessione sul colonialismo, conquista la critica. Seguono Al diavolo la morte (S’en fout la mort) (1990), in concorso a Venezia, US Go Home (1994), Nénette e Boni (Nénette et Boni) (1996), Beau Travail (1999), presentato a Venezia, Cannibal Love – Mangiata viva (2001) e Venerdì sera (Vendredi soir) (2002). Il successivo White Material (2009) è in concorso a Venezia. Nel 2018, High Life viene premiato al Festival di San Sebastián.
- Oskar Alegria (Spagna), regista spagnolo, dal 2013 al 2016 è stato direttore della rassegna Punto de Vista di Pamplona. Il suo primo film, La casa Emak Bakia (2012), documentario alla ricerca della casa sulla costa basca dove Man Ray girò il suo Emak Bakia, viene presentato in numerosi festival internazionali, tra cui Telluride e San Sebastián, ottenendo molti riconoscimenti. Nel 2019 ha presentato in Orizzonti a Venezia il documentario Zumiriki, sulla propria esperienza di quattro mesi vissuta in una capanna isolata su un fiume.
- Francesca Comencini (Italia), regista, sceneggiatrice, scrittrice, figlia del grande regista Luigi e sorella di Paola e Cristina. Dirige in Francia, dove vive per 18 anni, il suo primo film Pianoforte (1984), storia di due giovani tossicodipendenti, vincitore del Premio De Sica a Venezia. Collabora col padre alla sceneggiatura di Un ragazzo di Calabria. Si avvicina al documentario con Elsa Morante (1995), Shakespeare a Palermo (1997), Carlo Giuliani, ragazzo (2002), presentato a Cannes, e In fabbrica (2007). Tra i suoi film di finzione, Le parole di mio padre (2001), Lo spazio bianco (2009) e Un giorno speciale (2012) in concorso a Venezia, Amori che non sanno stare al mondo (2017), presentato a Locarno. Dal 2014 dirige 15 episodi di Gomorra – La serie, trasposizione tv dell’omonimo romanzo di Roberto Saviano.
- Katriel Schory (Israele), produttore israeliano, fonda nel 1974 la compagnia Belfilms, che ha prodotto più di 150 film e spettacoli televisivi, inclusi lungometraggi, documentari e coproduzioni internazionali. Dal 1999 al 2019 è Direttore esecutivo dell’Israel Film Fund, dove ha autorizzato più di 300 lungometraggi, molti dei quali sono stati selezionati nei maggiori festival vincendo prestigiosi premi, fra i quali Leoni d’oro e d’argento a Venezia, Orsi d’oro e d’argento a Berlino, Camera d’or a Cannes e quattro nomination agli Oscar.
- Christine Vachon (Usa), produttrice statunitense vincitrice dell’Independent Spirit Award e del Producer Award del Gotham Independent Film Award. Ottiene il suo primo successo con la produzione del film d’esordio di Todd Haynes, Poison, Gran Premio della Giuria al Sundance. Nel 1995 fonda, insieme a Pamela Koffler, la compagnia di produzione cinematografica e televisiva Killer Film, che vince l’Oscar con Boys Don’t Cry di Kimberley Peirce. Produce alcuni dei film indipendenti più acclamati, ottenendo nomination agli Oscar con i capolavori di Todd Haynes Lontano dal Paradiso, Io non sono qui e Carol.
La Giuria Orizzonti assegnerà – senza possibilità di ex-aequo – i seguenti premi: Premio Orizzonti per il miglior film, Premio Orizzonti per la migliore regia, Premio Speciale della Giuria Orizzonti, Premio Orizzonti per la miglior interpretazione maschile, Premio Orizzonti per la migliore interpretazione femminile, Premio Orizzonti per la miglior sceneggiatura, Premio Orizzonti per il miglior cortometraggio.
La Giuria internazionale del Premio Venezia Opera Prima “Luigi De Laurentiis”- Leone del Futuro, è composta da:
- Claudio Giovannesi – presidente (Italia), regista, sceneggiatore e musicista. Il suo film La paranza dei bambini (2019), tratto dall’omonimo romanzo di Roberto Saviano e presentato in concorso a Berlino, ha vinto l’Orso d’argento per la migliore sceneggiatura ed è stato distribuito in oltre 20 Paesi. Fiore (2016), in concorso nella Quinzaine a Cannes, ha ricevuto il Nastro d’argento speciale. Alì ha gli occhi azzurri (2012), Premio Speciale della Giuria al Festival di Roma, è stato presentato in concorso al Tribeca. Il documentario Fratelli d’Italia (2009), ha avuto la Menzione speciale della giuria al Festival di Roma. Per la televisione ha diretto due episodi della seconda stagione della serie Gomorra.
- Remi Bonhomme (Francia), direttore e programmatore di festival internazionali, è il nuovo direttore artistico del Festival del film di Marrakech e direttore degli Atlas Workshops, la piattaforma industriale del Festival che sostiene il cinema del continente africano e del Medio Oriente. Dal 2009 al 2020 è stato coordinatore generale della Semaine de la Critique al Festival di Cannes e direttore di Next Step, un workshop per registi di cortometraggi che si accingono a girare il loro primo lungometraggio.
- Dora Bouchoucha (Tunisia), produttrice e direttrice di festival, dal 1994 ha prodotto numerosi lungometraggi, cortometraggi e documentari tunisini e di altri Paesi con la sua società Nomadis Images. I suoi film sono stati selezionati ai festival di Venezia, Cannes e Berlino. Ha creato l’Atelier de Projets alle Giornate cinematografiche di Cartagine, di cui è stata direttrice nel 2008, 2010 e 2014. Nel 2017 ha fatto parte della Giuria internazionale del Festival di Berlino. Dal 2018 è direttrice del festival mediterraneo di Manarat.
La Giuria del Premio Venezia Opera Prima assegnerà senza possibilità di ex aequo, tra tutte le opere prime di lungometraggio presenti nelle diverse sezioni competitive della Mostra (Selezione ufficiale e Sezioni Autonome e Parallele), il Leone del Futuro – Premio Venezia Opera Prima “Luigi De Laurentiis”, e un premio di 100.000 USD, messi a disposizione da Filmauro, che sarà suddiviso in parti uguali tra il regista e il produttore.
La Giuria internazionale della sezione Venice Virtual Reality è composta da:
- Celine Tricart – presidente (USA), regista e sceneggiatrice, esperta di Realtà virtuale e 3D nota in tutto il mondo per la forza emotiva delle sue storie e il particolare stile visivo. I suoi lavori sono stati presentati in festival internazionali quali Venezia, Sundance, Tribeca, SXSW. A Venezia nel 2019 ha vinto con The Key il Gran premio della Giuria per la migliore opera Vr immersiva. Al Tribeca ha ottenuto lo Storyscapes Award. Ha fondato la Lucid Dreams Productions, specializzata nell’utilizzo delle nuove tecnologie per creare storie innovative e per incrementare il ruolo delle donne e delle voci minoritarie nel fare cinema.
- Asif Kapadia (Gran Bretagna) è un regista di film e documentari noto per lo stile visuale e per le scelte di personaggi estremi da raccontare. Il suo Amy, presentato in prima mondiale a Cannes nel 2015, che narra la storia della cantante Amy Winehouse, ha vinto l’Oscar come migliore documentario. Il film è stato il più grande successo al box office in Gran Bretagna per un documentario, vincendo anche il Bafta, l’Efa e un Grammy. Nel 2001 ha co-sceneggiato e diretto il proprio debutto nel film narrativo, The Warrior, girato nel deserto del Rajasthan e fra le nevi dell’Himalaya. Nel 2010, nel documentario Senna, ha raccontato la storia del campione brasiliano di Formula Uno Ayrton Senna. Nel 2017 ha diretto due episodi della serie Netflix Midhunter. Nel 2019 ha presentato a Cannes il documentario Maradona, nominato ai Bafta.
- Hideo Kojima (Giappone) è un autore di videogiochi noto in tutto il mondo per aver allargato i confini della creatività in questo campo. E’ considerato il padre del genere stealth, videogioco d’azione basato sull’abilità del giocatore di evitare di essere rilevato dal nemico. Nel 2015 fonda la società Kojima Productions, adottando il motto From sapiens to ludens. Nel 2019 la società realizza il suo primo titolo, Death Stranding, per PlayStation 4. Dalla sua uscita, Death Stranding ha ottenuto numerosi premi e un successo mondiale.
La Giuria Venice Virtual Reality assegnerà i seguenti premi: Gran Premio della Giuria per la Migliore opera VR immersiva, Migliore esperienza VR immersiva e Migliore storia VR immersiva.
Fonte: Biennale







Uomo Sabbia è ben lungi dall’essere il membro più brillante dei Sinistri Sei, ma la sua dose di muscoli potrebbe sicuramente essere un punto a suo favore! Il tormentato Flint Marko ha combattuto dalla parte sia del bene sia del male nel corso degli anni, ma quasi sempre si è ritrovato ad aiutare i suoi compagni criminali nelle battaglie contro Spider-Man.
Indipendentemente dal fatto che si affrontino con Spider-Man in un film a loro interamente dedicato o in una nuova avventura in solitaria per l’Uomo Ragno, è importante che la squadra non sia troppo potente. Ecco perché è importante che la formazione includa qualcuno come Camaleonte; un essere umano normale con un potere che può essere ancora estremamente utile alla sua squadra.
Nel corso degli anni, Electro è stato uno dei membri più fedeli dei Sinistri Sei, apparendo in quasi tutte le iterazioni del gruppo. Sfortunatamente, la Sony Pictures ha perso una grande occasione con il personaggio in
Avvoltoio è un altro membro del team che è apparso in quasi tutte le iterazioni dei Sinistri Sei, e vedere Spidey combattere contro il nemico sui grattacieli di New York sarebbe davvero qualcosa di speciale (anche in considerazione di ciò che abbiamo visto in
Quando i fan hanno discusso su quale cattivo avrebbero voluto vedere in
Mysterio potrebbe essere “morto” alla fine di
Nonostante ci siano alcuni collegamenti tra l’Universo Cinematografico Marvel e l’Universo dei personaggi Marvel ad opera della Sony Pictures, è difficile dire, ad oggi, se i Marvel Studios faranno mai uso di Venom.
Per anni, Green Goblin è stato considerato il più grande cattivo di Spider-Man, ma quel titolo probabilmente appartiene ora al Dottor Octopus, dal momento che alcuni anni fa riuscì addirittura ad uccidere Peter Parker scambiando le loro menti: il ragazzo morì nel corpo di Otto Octavius, mentre il villain divenne un nuovo Spider-Man, più violento e scontroso.







Questa serie, che ha spesso diviso i fan dei fumetti, è stata adattata brevemente in X-Men le origini: Wolverine; ecco perché un film interamente basato su questa run potrebbe rappresentare qualcosa di davvero molto speciale. La serie racconta la storia di un giovane, e malato, James Howlett, e di come è diventato l’iconico mutante noto come Wolverine.
Il debutto sul grande schermo di Capitan Bretagna nel MCU è atteso ormai da tempo. Anche se nei fumetti Marvel è attualmente disponibile una nuova versione del team Exalibur, in un ipotetico film ci piacerebbe vedere la formazione originale.
La cronologia de “L’Era di Apocalisse” è stata rivisitata numerose volte nel corso degli anni: in origine, tutto ha inizio quando il figlio di Charles Xavier torna indietro nel tempo per uccidere Magneto. Tuttavia, quando Xavier muore per proteggere il suo ex amico, venne creata una nuova linea temporale in cui Magneto arrivò a credere al sogno del suo defunto amico, ossia quello di una convivenza pacifica tra umani e mutanti.
Cable è il figlio di Ciclope e Jean Gray, ed è stato allevato nel futuro a causa di un’infezione contratta da bambino con un virus tecno-organico. Anche se è cresciuto nella linea temporale alternativa de “L’Era di Apocalisse”, ci sono modi in cui queste storie si potrebbero intrecciare nel MCU.
I Predoni Stellari sono una squadra di pirati dello spazio guidata da Ciclope e da suo padre, Christopher Summers. Quando erano solo dei bambini, l’aereo in cui viaggiavano con i loro genitori è stato attaccato da una nave aliena; così la madre ha legato i ragazzi al loro unico paracadute e li ha spinti fuori dall’aereo mentre loro venivano rapiti.
Se i Marvel Studios fossero davvero interessati a portare un altro team di supereroi sul grande schermo, allora gli Alpha Flight potrebbero rappresentare un ottimo punto di partenza. Descritti come la risposta canadese agli Avengers, la maggior parte dei membri ha qualcosa che rende omaggio a un pezzo della storia del Paese.
Daken è il figlio che Wolverine ha scoperto solo pochi anni fa di avere, e non è per nulla un bravo ragazzo. In effetti, è così cattivo che suo padre si è sacrificato per impedirgli di fare del male a qualsiasi altra persona. Daken ha provato a comportarsi da eroe, ma la verità è che lo ha fatto soltanto per raggiungere prima i suoi scopi egoistici.
Esistono letteralmente dozzine di versioni della X-Force, ma la più recente – che ha visto il team agli ordini di Ciclope mentre era impegnato a gestire i lavori considerati troppo sporchi per gli X-Men – è forse la più interessante, e probabilmente la più adatta per il grande schermo.
“Vecchio Logan” è stato un incredibile arco narrativo ad opera di Mark Millar e Steve McNiven. Dopo che Wolverine venne ingannato da Mysterio e costretto a massacrare i suoi compagni mutanti, prima tentò il suicidio e poi si nascose cercando di crearsi una propria famiglia.