Avengers:
Endgame verrà ricordato anche per la prima (e
probabilmente ultima) apparizione di Pepper Potts con l’armatura di
Rescue che Tony Stark ha
appositamente costruito nei cinque anni trascorsi dopo gli eventi
di Infinity War, senza sapere che un giorno la sua
compagna avrebbe indossato l’uniforme per combattere insieme a tuti
gli eroi nella battaglia contro Thanos.
E per celebrare il personaggio e il
legame speciale tra queste due figure essenziali per il MCU, uno
dei membri del dipartimento artistico dei Marvel Studios, Liz Georgoff, ha
condiviso un’immagine inedita del film scattata durante le prove
dei costumi e che mostra la commovente reunion tra Tony e
Pepper.
Visto l’esito di Endgame, con il
sacrificio dell’eroe che schiocco il guanto dell’infinito salvando
la vita dell’universo, questa foto assume ancora di più un
significato diverso, forse ancora più triste.
“Una volta la Marvel mi ha
chiesto di indossare il costume di Rescue di Pepper Potts per un
servizio fotografico. Sarà sempre un onore essere stata una delle
quattro donne ad averlo indossato, posando con il talentuoso
Christopher Swift, il mio vero Iron Man. Grazie per aver creato
questi fantastici completi con Legacy Effects e per questa
incredibile esperienza.“, ha scritto la Georgoff su
Instagram.
Dopo gli eventi devastanti di
Avengers: Infinity War (2018), l’universo è in rovina a causa degli
sforzi del Titano Pazzo, Thanos. Con l’aiuto degli alleati rimasti
in vita dopo lo schiocco, i Vendicatori dovranno riunirsi ancora
una volta per annullare le azioni del villain e ripristinare
l’ordine nell’universo una volta per tutte, indipendentemente dalle
conseguenze che potrebbero esserci.
Diversi siti avevano suggerito nei
mesi scorsi che il misterioso personaggio interpretato da di
Idris Elba in The Suicide Squad
potesse essere Deathstroke (sostituendo quindi Will
Smith) o Sportsmaster, due serial killer dei fumetti DC
con forti legami familiari a giustificare le loro azioni criminali.
Tuttavia le ultime indiscrezioni sembrano confermare che l’attore
sarà invece il nuovo volto di Bronze Tiger, già
apparso nella serie Arrow grazie alla performance di
Michael Jai White.
Aalter ego
di Ben Turner, Bronze Tiger esordisce nelle pagine di
Richard Dragon, Kung Fu Fighter ad aprile del 1960 come
esperto di arti marziali. Viene poi reclutato dalla Waller per la
Suicide Squad diventandone il leader insieme a Rick Flag, pur non
possedendo poteri sovrumani ma abilissimo nel combattimento corpo a
corpo.
Sarà dunque questo il ruolo affidato da James
Gunn a Elba?
Vi ricordiamo che nel cast sono
stati confermati Joel Kinnaman (Rick Flag),
Viola Davis (che interpreterà di nuovo Amanda
Waller) insieme a Jai Courtney, che sarà
ancora Captain Boomerang e Margot Robbie nei panni
di Harley Quinn, anche solo per un piccolo cameo.
Come riportato inoltre dal sito
Geeks WorldWide, Benicio Del Toro potrebbe entrare
nel team e interpretare il villain, un “guerriero irascibile e
anziano che vive per combattere” chiamato The Mayor.
Alcune teorie dei fan hanno
ipotizzato che i membri originali della Task Force di Suicide Squad
verranno uccisi nei primi minuti del film di Gunn, lasciando così
lo spazio al nuovo team di personaggi che il regista intende
introdurre. Sarà davvero così?
Per The
Suicide Squad è stato confermato il ritorno nel cast
di Viola Davis (che interpreterà di nuovo
Amanda Waller) insieme a Joel
Kinnaman, che riprenderà il ruolo di Rick Flag (il
leader della task force), così come Jai
Courtney sarà ancora Captain Boomerang
e Margot
Robbie Harley Quinn, anche solo per un piccolo cameo.
Parlando invece delle novità, Variety fa sapere che Idris Elba, contrariamente alle notizie delle
ultime settimane, non sostituirà Will
Smith per interpretare Deadshot ma che la
produzione ha eliminato il personaggio e ne affiderà un altro (per
ora ignoto) all’attore.
Sempre sul reboot Justin Kroll di
Variety fa sapere, basandosi su alcune voci piuttosto attendibili,
che Dave Bautista non parteciperà al progetto come
ipotizzato nei mesi scorsi a causa di un’agenda di lavoro troppo
piena e impossibile da conciliare con gli impegni sul set del
cinecomic. A quanto pare Cena dovrebbe sostituire proprio Bautista
nel posto lasciato vacante, e i primi rumor suggeriscono che si
tratti di Peacemaker, alter-ego di Christopher
Smith.
Secondo quanto riferito nelle
ultime settimane, la lineup dei personaggi del cinecomic non subirà
molti stravolgimenti rispetto all’originale, ma è chiaro che il
riavvio del franchise abbia comunque bisogno di nuove figure da
introdurre in linea con la visione di Gunn e con le run originali
dei fumetti a cui si ispira.
I Marvel Studios vogliono Keanu Reeves. La notizia non è ufficiale, ma è
ciò che suggerisce un’indiscrezione diffusa dal sito MCU Cosmic a
proposito del progetto sugli Eterni, le cui
riprese partiranno il prossimo agosto ad Atlanta con la regia di
Chloe Zhao.
A quanto pare la produzione avrebbe
puntato l’attore di John Wick per interpretare un
ruolo ancora misterioso nel film, e le trattative sarebbero già in
corso. Difficile a questo punto ipotizzare di quale personaggio si
tratti, considerando che la prima sinossi disponibile è abbastanza
esile e non fa luce sui dettagli.
Vi ricordiamo che nel corso degli
ultimi due anni Reeves è stato ad un passo dal vestire i panni di
Yon-Rogg in Captain Marvel, ruolo poi affidato a
Jude Law, rinunciando all’occasione per problemi
di concomitanza con i lavori su John Wick 3 (il
nuovo capitolo del franchise ora nelle sale).
Per quanto riguarda il cast degli
Eterni, Kumail Nanjiani e Angelina
Jolie dovrebbero essere i primi nomi confermati. E se non
è chiaro che panni vestirà Nanjiani, si ipotizza che la Jolie si
calerà in quelli di Sersi, eroina creata da Jack
Kirby nel 1963 e membro della quarta generazione degli Eterni.
Anche Ma Dong-seok, l’attore visto nel thriller
apocalittico Train To Busan, sarebbe in
trattative.
Il film, secondo gli ultimi
aggiornamenti, includerà nel MCU gli esseri superpotenti e quasi
immortali conosciuti dai lettori come
Eterni e i
mostruosi Devianti, creati da esseri
cosmici conosciuti come Celestiali. Le
fonti hanno inoltre rivelato al The Hollywood
Reporter che un aspetto della storia riguarderà la storia
d’amore tra Ikaris, un uomo alimentato dall’energia cosmica, e
Sersi, eroina che ama muoversi tra gli umani.
La sceneggiatura è stata scritta
da Matthew e Ryan
Firpo mentre l’uscita nelle sale dovrebbe essere
stata fissata al 2020, con il cinecomic che potrebbe vedere in
azione il primo eroe apertamente gay della storia.
Sersi è figlia di Helios e Perse,
nacque ad Olimpia, in Grecia, qualche tempo dopo il Grande
Cataclisma che distrusse i continenti di Atlantide e Lemuria
durante l’era glaciale conosciuta come l’Era Hyborea. Durante il
periodo trascorso nell’antica Mesopotamia, la donna incontra per la
prima volta Captain America, che aveva viaggiato indietro nel
tempo.
Insieme a lei potrebbe comparire
anche Hercules, personaggio creato nel 1940 e
pubblicato all’epoca dalla Timely Comics (divenuta più tardi la
Marvel Comics), rilettura della mitologia del
Dio Greco attraverso la storia dello scienziato idealista Dottor
David, che abbandona la civiltà per allevare suo figlio in nome
della perfezione fisica e mentale. Il ragazzo crescerà sull’Isola
Artica, fortificando il proprio corpo e imparando a sopportare la
fatica, il clima rigido, e sviluppando un’intelligenza pari a
quella del padre. E dopo la morte di quest’ultimo, il personaggio
viene rintracciato da circensi che lo catturano e lo portano in
America per farlo esibire nei loro spettacoli come Hercules, il
titano più alto di tutti i tempi.
Un grande mistero circonda
Vedova Nera, lo standalone dedicato alla
supereroina Marvel le cui riprese sono
ufficialmente iniziate pochi giorni fa: in che punto della timeline
del MCU saranno ambientate le avventure di Natasha Romanoff? Nei
mesi scorsi si sono alternate varie teorie e indiscrezioni, e se da
una parte c’è chi pensa che il film sarà un prequel ambientato
prima di Iron Man 2, voci di corridoio
suggeriscono che possa svolgersi addirittura dopo gli eventi di
Captain America:
Civil War, e non alla fine degli anni Novanta.
A tal proposito potrebbero sembrare
interessanti le immagini rubate sul set in Norvegia, dove
Scarlett Johansson è stata avvistata mentre girava
alcune scene d’azione e in cui vediamo il personaggio stringere tra
le mani un oggetto rosso incandescente. Un dettaglio che non è
sfuggito ai fan e che potrebbe avere a che fare con qualcosa che
conosciamo bene: l’ Aether, anche detta gemma della realtà.
E se Vedova Nera avesse un
collegamento diretto con The Dark World, dove la
gemma è stata introdotta? Forse il film è ambientato prima del
secondo capitolo di Thor? Secondo un’intrigante teoria sarà
nientemeno che Hulk a resuscitare Natasha, morta in Avengers:
Endgame sacrificandosi su Vormir, dunque l’idea del
cinecomic come storia delle origini andrebbe a scontrarsi con
un’altra soluzione: raccontare la vita di Natasha nell’universo
post-Endgame.
Che ne pensate?
Intanto qui sotto potete dare uno sguardo alle foto dell’attrice
sul set.
Vi ricordiamo che il titolo di
lavorazione del film è “Blue Bayou” e che in regia c’è Cate
Shortland, seconda donna (dopo Anna Boden di Captain
Marvel) a dirigere un titolo dell’universo cinematografico
Marvel.
Deadline ha confermato nelle scorse
settimane che O-T Fagbenle (Luke Bankole nella
pluripremiata serie The Handmaid’s Tale) è entrato
nel cast del film e interpreterà il principale antagonista.
La sceneggiatura è stata riscritta
nei mesi scorsi da Ned Benson (The
Disappearance of Eleanor Rigby). Insieme alla Johansson ci
saranno anche David Harbour, Florence
Pugh, e Rachel Weisz, ma i loro ruoli non
sono stati ancora rivelati.
Al momento non ci sono ulteriori
aggiornamenti sul film, né sui personaggi o le direzioni della
trama. Lo studio è invece determinato a mantenere la massima
segretezza intorno al progetto che, come saprete, rivedrà la
Johansson nei panni della spia sovietica Natasha Romanoff
presumibilmente prima degli eventi che l’hanno portata a diventare
un membro del team dei Vendicatori.
20th Century Fox ha diffuso il primo
trailer ufficiale di Ford v Ferrari (da noi
tradotto conLe Mans ’66 – La grande sfida, il film
diretto da James Mangold (Logan, Walk The Line)
che vede protagonisti Christian Bale e Matt Damon nei panni del pilota Ken Miles e
Carol Shelby, l’ingegnere meccanico che progettò il modello GT 40
per la casa automobilistica.
Ford v Ferrari è
ambientato nel 1966, durante la preparazione della 24 Ore di Le
Mans in Francia, e segue il coraggioso pilota britannico Ken Miles
portare a termine la missione del designer americano Carroll Shelby
che ha appena costruito una vettura rivoluzionaria per l’epoca.
Talmente eccezionale da permettergli di sfidare il dominatore
dell’industria, il marchio Ferrari.
“Sono due amici che capiscono
come affrontare l’ignoranza di chi non sa nulla sulle corse“,
ha spiegato Bale a EW. “È una storia che trascende le corse e
diventa qualcosa in grado di catturare lo spirito di persone che
sono disposte a rischiare tutto per il loro amore.Questo
è David contro Golia contro Golia. C’è il Golia
industriale con Ford e il carismatico Golia di reputazione con
Ferrari, e poi questa storia reale del trionfo dei
disadattati.“
“Il film parla di persone vere e
di amore, perdita e paure che non vengono gestite in tre piccoli
momenti o in una sequenza action di dodici minuti“, racconta
Mangold parlando dell’approccio vecchio stile della produzione,
diverso dai soliti blockbuster hollywoodiani. “È un tour de
force, e Matt e Christian non sono mai stati così bravi“.
Nel cast, oltre a Bale e Damon,
figurano anche Caitriona Balfe (Outlander),
Tracy Letts (Lady Bird), Josh
Lucas (Sweet Home Alabama) e Jon Bernthal
(The Punisher).
Ford v Ferrari arriverà nelle sale il prossimo 15
novembre.
Dio esiste e vive a
Bruxelles è un film molto singolare che è riuscito a farsi
apprezzare in tutto il mondo proprio per le sue particolarità e
qualità.
Selezionato per la categoria
Miglior Film Straniero agli Oscar 2016, questo lungometraggio è
totalmente l’opposto di come ce lo si potrebbe aspettare, capace di
andare oltre i temi religiosi e manifestandosi come una commedia
tagliende e umoristica, ma non parodistica.
Ecco, allora, dieci cose da
sapere su Dio esiste e vive a Bruxelles.
Dio esiste e vive a Bruxelles
film
1. Ad ogni apostolo è
associata una musica. Solitamente, questo tipo di musica
associata è classica o solenne e per il
registaJaco Van Dormael ciò rappresenta un bel
contrasto. Secondo lui “I personaggi che sceglie Ea come nuovi
apostoli sono degli emarginati che ci vengono presentati
principalmente per i loro difetti”. Stando al suo punto di vista, è
interessante notare che la musica è il loro esatto opposto, un modo
per dargli una seconda possibilità ed essere migliori.
2. Il presente è il momento
più importante. Lo scopo di Dio esiste e vive a
Bruxelles è quello di far ragionare gli spettatori su quanto
sia importante vivere al meglio il tempo presente. Il fatto che il
film inizi con gli essere umani che vengono a conoscenza della data
della loro morte deve far pensare non tanto alla morte in sé, ma
quando a come l’azione svolta nel tempo presente si ripercuoterà su
quella futura.
3. Il regista ha citato un
suo film. C’è una scena nel
film in cui una madre cerca di uccidere suo figlio George che
ha la sindrome di Down. Questo è un riferimento a L’ottavo
giorno (1996), film del regista Jaco Van Dormael in cui il
personaggio principale, George, ha anche la sindrome di Down.
Dio esiste e vive a Bruxelles
streaming
4. Il film è disponibile in
streaming digitale. Chi volesse vedere o rivedere il film,
è possibile farlo grazie alla sua presenza sulle diverse
piattaforme di streaming digitale come Chili, iTunes e Rai
Play.
Dio esiste e vive a Bruxelles
trailer
5. Un film che si dimostra
subito solenne. Prima di vedere il film, potrebbe essere
utile vedere il trailer per capire cosa riservi questo
lungometraggio, venendo a conoscenza della tipologia e del tono dei
temi trattati.
Dio esiste e vive a Bruxelles
cast
6. Il regista compare nel
film. Il regista Jaco Van Dormael ha un cameo nel suo
film. Nella fattispecie, appare interpretando l’uomo che viene
ucciso da un autobus dopo aver ricevuto il messaggio che gli diceva
di avere pochi secondi da vivere.
7. Benoît Poelvoorde ha
interpretato Dio. Interpretare Dio non è da tutti e per
questo film era necessario avere un attore che lo interpretasse in
maniera eccellente. Considerate tutte le varie caratteristiche,
scegliere Benoît Poelvoorde non poteva che essere la
scelta migliore.
Dio esiste e vive a Bruxelles
trama
8. Dio non è quello che ci
si aspetterebbe. A differenza di ciò che è sempre stato
detto, in questo film Dio è una persona meschina, è un vigliacco ed
è odioso con la sua famiglia. Egli ha una figlia, Ea, che si annoia
e detesta essere chiusa in quel piccolo appartamento dell’ordinaria
Bruxelles.
9. Far conoscere la morte
di tutti come forma di ribellione. Ad un certo punto del
film, Ea decide di ribellarsi al padre, di entrare nel suo computer
e di far trapelare al mondo intero la data di morte di tutti
quanti. All’improvviso, ogni abitante della Terra si trova a
pensare a cosa fare con il prezioso tempo rimasto.
Dio esiste e vive a Bruxelles
frasi
10. Un film fatto di frasi
solenni. Un film come Dio esiste e vive a Bruxelles era
per forza destinato a dare vita a frasi indimenticabili ed
ironiche. Ecco qualche esempio:
Se un giorno trovi la donna della
tua vita sta pur certo che non passerai la tua vita insieme a lei!
(Dio)
Venerdì io e Luis avevamo deciso
che i giorni, invece di chiamarsi Lunedì e Martedì o Mercoledì, si
sarebbero chiamati Gennaio, Febbraio, Marzo… Dopo una settimana
vivevamo insieme da sette mesi. (Ea)
Legge 2128: la fila di fianco
avanza sempre più veloce della tua. (Dio)
Legge 2129: quando un corpo si
immerge nella vasca da bagno, il telefono squilla.
(Dio)
Diretto da Guy
Ritchie e uscito nelle sale lo scorso 22 Maggio, Aladdin è
il nuovo live action della Walt Disney Pictures che riporta sul
grande schermo le avventure del classico d’animazione del 1992.
Ma quali sono stati i più
importanti cambiamenti rispetto all’originale? di seguito trovate
tutte le differenze:
1La forma “umana” del Genio
Il
cambiamento più inatteso, mostrato già nei primi trailer, è stata
la forma “umana” del Genio che cambia
travestimento ogni volta che vuole, quasi per capriccio.
Un
altro aspetto sicuramente inedito è il fatto che il live action
sembra molto meno interessato ai poteri magici del personaggio e
più concentrato nel renderlo una figura umana e comprensiva nella
quale rispecchiarsi e con delle vere motivazioni.
Come annunciato lo scorso aprile,
la MGM ha assunto Phoebe Waller-Bridge per
“ravvivare” la sceneggiatura di Bond 25 sotto speciale
richiesta di Daniel Craig, grande fan di Fleabag e
Killing Eve, le due serie prodotte e scritte
dall’attrice. Era dal 1963 (l’ultima fu Johanna Hardwood con
Dr. No e From Russia With Love) che la casa
di produzione non assumeva una donna per dare voce ai personaggi
del franchise, una scelta oggi più che mai “rilevante”.
Questo è ciò che ha raccontato la
Waller-Bridge in un’intervista con Deadline, spiegando che
l’obiettivo su Bond 25 era “far crescere ed evolvere la serie
attraverso un trattamento adeguato dei personaggi
femminili“.
“Abbiamo discusso molto sul
fatto che il franchise di Bond fosse diventato più rilevante adesso
per il ruolo che svolge e per il modo in cui tratta le donne, e
penso che debba solo crescere ed evolversi. L’importante è che il
film si ponga nei confronti delle donne in modo corretto. Bond
invece deve rimanere fedele al personaggio“.
Su Craig l’attrice dice che
“dopo averlo visto la prima volta nei panni di 007, c’era
quella smorfia nella sua performance che ho davvero amato. Per
questo ero davvero entusiasta all’idea di scrivere dialoghi per
lui. Ci tengo a precisare che la sceneggiatura era già completa, io
ho solo aggiunto qualcosa“.
E che dire delle nuove Bond Girls,
Lashana Lynch, Léa Seydoux e
Ana de Armas? “Sono persone vere, e voglio
assicurarmi che quando sfoglieranno quelle pagine andranno via con
il desiderio di recitarle. Come attrice ho provato raramente quella
sensazione all’inizio della mia carriera.”
Contrariamente alle aspettative, le
riprese di Bond 25 proseguiranno senza sosta
nonostante l’infortunio di Daniel Craig e la
release del film non subirà cambiamenti. A riportarlo è
direttamente la produzione con un annuncio sul profilo twitter
ufficiale
Vi ricordiamo che Bond
25 sarà diretto da Cary
Fukunaga (il primo regista non britannico che siede dietro
la macchina da presa di un film di 007), mentre la sceneggiatura è
stata riscritta da Scott Z. Burns (The Bourne
Ultimatum, Contagion).
Una parte importante delle riprese
si terrà nella città di Matera, capitale europea della cultura per
2019, fornendo l’ambientazione perfetta per quella che dovrebbe
diventare la sequenza d’azione del prologo, simile al segmento
di apertura di Spectre a Città del
Messico durante le celebrazioni del Giorno dei Morti.
Gli ultimi due film
di James Bond sono stati diretti
da Sam Mendes che ha incassato con i
suoi film rispettivamente 1,1 miliardo di dollari
per Skyfall (il Bond di maggior successo
di sempre, con un Oscar all’attivo) e 880 milioni
con Spectre. Dato il successo che Mendes ha
raggiunto con i film, quando ha annunciato che non avrebbe più
diretto un Bond Movie, la EON e la MGM si
sono date da fare per cercare un rimpiazzo all’altezza.
Sebbene non spieghi ancora nulla
sul Multiverso o tantomeno risolva i misteri della trama, il nuovo
trailer di Spider-Man: Far From Home destinato al
mercato cinese contiene tantissime scene inedite e uno sguardo
ravvicinato a Mysterio e alle acrobazie di Spidey che vedremo nel
film.
Sullo schermo ritroveremo Peter
Parker cinque anni dopo la Decimazione e a poche settimane dalla
battaglia contro Thanos di Endgame. Insieme a lui,
in questa nuova avventura, ci saranno anche i compagni di scuola,
Fury e il suo braccio destro Maria Hill e un alleato venuto da
un’altra realtà simile alla nostra, Quentin Beck aka Mysterio.
Diretto ancora una volta da
Jon Watts,
Spider-Man: Far From Homeè
arrivato nelle nostre sale il 10 luglio. Confermati nel cast del
film il protagonista Tom
Holland nei panni di Peter Parker, Marisa
Tomeiin quelli di zia May e Zendayain
quelli di Michelle,Samuel
L. Jacksonin quelli di Nick Fury
e Cobie
Smuldersin quelli di Maria Hill.
Jake
Gyllenhaal interpreterà invece Quentin
Beck, aka Mysterio, uno degli antagonisti
più noti dei fumetti su Spidey.
Di seguito la sinossi ufficiale:
In seguito agli eventi di
Avengers: Endgame, Spider-Man deve rafforzarsi per affrontare
nuove minacce in un mondo che non è più quello di prima. ‘Il nostro
amichevole Spider-Man di quartiere’ decide di partire per una
vacanza in Europa con i suoi migliori amici Ned, MJ e con il resto
del gruppo. I propositi di Peter di non indossare i panni del
supereroe per alcune settimane vengono meno quando decide, a
malincuore, di aiutare Nick Fury a svelare il mistero degli
attacchi di creature elementali che stanno creando scompiglio in
tutto il continente.
Per quanto riguarda le novità del
sequel, la tuta di metallo di Peter dovrebbe essere una
versione rimodellata di quella di Iron
Spider vista in Avengers: Infinity
War. Questa nuova tuta, prevede anche una nuova maschera,
con degli occhiali al posto delle orbite bianche, come da
tradizione, questo perché è ovvio che il personaggio abbia bisogno
di una nuova maschera dopo che la sua precedente è andata distrutta
su Titano, durante il confronto con Thanos e prima della sua
disintegrazione.
Netflix e
Skydance Media annunciano oggi due nuovi ingressi
nel cast di The Old
Guard.
Si tratta di Matthias Schoenaerts (Red
Sparrow, Un sapore di ruggine e ossa) e di Luca
Marinelli (Non
essere cattivo,
Lo Chiamavano Jeeg Robot). Si uniscono ai già confermati
Charlize Theron (Mad
Max: Fury Road, Atomica Bionda), KiKi
Layne (Se la strada potesse parlare) e
Marwan Kenzari (Aladdin).
Il film è diretto da Gina
Prince-Bythewood (Love & Basketball, Beyond The
Lights), ed è basato sull’omonima serie graphic novel di
Greg Ruck, illustrata da Leandro
Fernández. La sceneggiatura è dello stesso Rucka e di Gina
Prince-Bythewood. The Old Guard è prodotto da
David Ellison, Dana Goldberg e Don
Granger per Skydance, insieme a Marc Evans,
Charlize Theron, Beth Kono e AJ Dix per
Denver and Delilah. Stan Wlodkowski e Greg
Rucka sono produttori esecutivi.
Basata sull’omonima serie graphic novel di Greg Ruck e
illustrata da Leandro Fernández, The Old
Guard racconta la storia di un piccolo gruppo di
mercenari divenuti immortali, che deve combattere per tenere unita
la squadra dopo aver scoperto l’esistenza di un nuovo immortale e
che i loro super poteri sono a rischio.
The Old
Guard sarà disponibile prossimamente su
Netflix.
REGIA: Gina
Prince-Bythewood SCRITTO DA: Greg Rucka, Gina Prince-Bythewood BASATO su: The Old Guard, di Greg Rucka (storia) e
Leandro Fernandez (illustrazioni) CAST: Charlize Theron, Matthias Schoenaerts, Luca
Marinelli, KiKi Layne e Marwan Kenzari. PRODUTTORI: David Ellison, Dana Goldberg e Don
Granger (Skydance); Marc Evans, Charlize Theron, Beth Kono e AJ Dix
(Denver and Delilah) PRODUTTORI ESECUTIVI: Stan Wlodkowski, Greg
Rucka
Netflix
Netflix è il più grande servizio di intrattenimento via Internet
del mondo, con oltre 148 milioni di abbonati paganti in oltre 190
paesi che guardano serie televisive, documentari e film in un’ampia
varietà di generi e lingue. Gli abbonati possono guardare tutto ciò
che vogliono in qualsiasi momento, ovunque e su ogni schermo
connesso a Internet. Possono mettere in pausa e riprendere la
visione a piacimento, senza interruzioni pubblicitarie e senza
impegno.
The Wolf of Wall
Street è uno dei più controversi e iconici degli ultimi
anni, in grado di mettere in scena la storia del vero Jordan
Belfort, ovvero la sua ascesa e la sua caduta.
Questo film, uscito nel 2013, è il
risultato dell’opera di una serie di professionisti del settore, a
partire dalle strepitose performance attoriali di Leonardo DiCaprio
e Jonah Hill.
Ecco, allora, dieci cose da
sapere su The Wolf of Wall Street.
The Wolf of Wall Street film
1. La scena di McConaughey
era improvvisata. Le scene di Matthew McConaughey sono state girate nella
seconda settimana di riprese. Il torace che batteva e lui che
canticchiava è stata tutta un’improvvisazione e, in realtà, si
riferisce ad un rituale di riscaldamento che viene fatto prima di
recitare quando Leonardo DiCaprio lo vide durante le riprese,
c’è una breve inquadratura di lui che guarda Martin Scorsese per l’approvazione. DiCaprio,
in seguito ha incoraggiato chi di dovere ad includere tutto ciò nel
film per dargli un tono.
2. Per le scene di droga,
sono state usate delle vitamine. Gli attori hanno sniffato
delle vitamine B sbriciolate per riprodurre le scene in cui era
coinvolta la cocaina. Jonah Hill ha affermato, tra l’altro, di
essersi poi ammalato di bronchite dopo così tante inalazioni da
essere ricoverato in ospedale.
3. Obiettivi diversi per
stati d’animo diversi. Per mostrare lo stato d’animo di
Jordan, il direttore della fotografia Rodrigo
Prieto ha costantemente cambiato tipo di obiettivo. Per le
scene in cui Jordan è in uno stato mentale lucido, sono state usate
delle lenti sferiche piatte, mentre nelle parti in cui lucido non
è, sono state usate lenti anamorfiche.
The Wolf of Wall Street
streaming
4. Il film è disponibile in
streaming digitale. Chi volesse vedere o rivedere questo
film, è possibile farlo grazie alla sua presenza sulle diverse
piattaforme di streaming digitale come Rakuten Tv, Netflix, Rai
Play, Tim Vision, Google Play, Chili e iTunes.
The Wolf of Wall Street cast
5. Recitare su un letto
pieno di soldi non è stata una bella cosa per Margot
Robbie. L’attrice
australiana ha affermato che la sua scena di sesso con Leonardo
DiCaprio su un letto pieno di soldi era estremamente scomoda, in
quanto le banconote false avevano bordi taglienti che le hanno
provocato numerosi tagli alla schiena.
6. Leonardo DiCaprio ha
sempre voluto interpretare Jordan Belfort. L’attore era
ossessionato dall’interpretare questo personaggio sin da quando ha
ottenuto il libro (The Wolf of Wall Street) nel 2007.
DiCaprio si è concentrato su come trasformare il racconto depravato
di Jordan Belfort in un film. Tuttavia, non era
solo interessato alla connessione di questa storia con il recente
crollo di Wall Street, ma era anche attratto dal ritratto onesto e
intransigente di Jordan e di quello che aveva realmente
vissuto.
7. I denti finti hanno
cambiato il modo di parlare di Jonah Hill. Quando
l’attore
ha messo i denti finti per interpretare Donnie, si è reso conto di
avere una vibrazione udibile nella sua voce. Per sbarazzarsi di
questo, ha passato più di due ore al telefono, chiamando aziende a
caso e parlando con loro.
The Wolf of Wall Street frasi
8. Un film composto da
frasi iconiche e indimenticabili. Un film come The
Wolf of Wall Street non poteva non essere generatore di frasi
iconiche e di impatto tale da rimanere nell’immaginario collettivo.
Ecco, dunque, qualche esempio:
Lasciate che vi dica una cosa. Non
c’è nobiltà nella povertà. Sono stato un uomo povero, e sono stato
un uomo ricco. E scelgo di essere ricco tutta la vita, dannazione!
(Jordan Belfort)
Mi chiamo Jordan Belfort. L’anno
in cui ho compiuto 26 anni ho guadagnato 49 milioni di dollari, il
che mi ha fatto molto incazzare perché con altri 3 arrivavo a un
milione a settimana. (Jordan Belfort)
Bene Hector, ecco il nostro
programma: tu ci porti due vodka Martini, lo sai come mi piacciono,
niente ghiaccio. Poi, precisamente sette minuti e mezzo dopo, ce ne
porti altri due, e poi ancora due ogni cinque minuti finchè uno di
noi non perde i sensi. (Mark Hanna)
The Wolf of Wall Street: storia
vera
9. Il film è l’adattamento
cinematografico dell’omonimo libro. Nel 2007 è stato
pubblicato il libro intitolato Il lupo di Wall Street,
autobiografia di Jordan Belfort che ne natta l’ascesa e la caduta
del broker newyorkese.
10. Jordan Belfort ha
istruito DiCaprio. Affinché la performance di Leonardo
DiCaprio potesse essere esaustiva, il vero Jordan Belfort ha dato
delle istruzioni all’attore circa il suo comportamento,
istruendolo, in particolare, nei vari modi in cui ha reagito
abusando della Quaalude, così come nel suo confronto tutt’altro che
lucido con Danny Porush.
I trailer non sono
altro che brevi filmati promozionali di film che che saranno a
breve nelle nostre sale oppure che saranno presenti su una delle
tante piattaforme digitali legali disponibili online.
Il loro compito è quello di creare
e far sviluppare nel pubblico una aspettative circa il film
promosso, affinché si corra subito a vederlo già nei primi giorni
d’uscita.
Ma quali sono i trailer
usciti questa settimana da non perdere? Scopriamoli
insieme!
L’atteso spin-off di Riverdale
arriverà nel prossimo autunno, ma il trailer ufficiale è già
arrivato grazie alla diffusione dal network americano The
CW.
Katy Keene è la nuova serie tv sviluppata da
Roberto Aguirre-Sacasa e Michael
Grassi, basata sull’Archie Comics. Essa descrive le
origini e le lotte di quattro aspiranti artisti che cercano di fare
fortuna a Broadway, sulla passerella o nello studio di
registrazione. Tra i protagonisti, vi sono
Lucy Hale, Ashleigh Murray, Camille Hyde, Jonny Beauchamp,
Julia Chan, Lucien Laviscount, Zane Holtz e
Katherine LaNasa.
È stato diffuso il nuovo trailer
italiano di Annabelle
3, il terzo capitolo della saga horror prodotta da
James Wan che ha per protagonista la bambola
demoniaca.
Lo sceneggiatore Gary Dauberman
(“The Nun – La Vocazione del Male“, “IT“,
“Annabelle”) dirige il suo primo lungometraggio
nel franchise da 1,5 miliardi di dollari di The
Conjuring. Il nuovo film horror è nuovamente prodotto dal
creatore dell’universo di The Conjuring, James Wan
attraverso la sua società di produzione Atomic
Monster, e da Peter Safran, che ha
prodotto tutti i film con The Safran Company.
Determinati a impedire ad Annabelle
di continuare a seminare il caos, i demonologi Ed e Lorraine Warren
portano la bambola posseduta nella stanza dei manufatti chiusa a
chiave della loro casa, mettendola “al sicuro” dietro un vetro
consacrato e ottenendo la santa benedizione di un sacerdote. Ma li
attende una spietata notte di orrore, quando Annabelle risveglia
gli spiriti maligni nella stanza, pronti a mettere gli occhi su un
nuovo bersaglio: Judy, la figlia di dieci anni dei Warren, e le sue
amiche.
Nel film recitano McKenna
Grace (“The Haunting of Hill House” in TV, “Gifted – Il
Dono del Talento”, e l’imminente “Captain
Marvel“) nel ruolo di Judy; Madison
Iseman (“Jumanji:
Benvenuti nella Giungla“, “Piccoli Brividi 2: I Fantasmi di
Halloween”) è la sua babysitter, Mary Ellen; e Katie
Sarife (“Youth and Consequences” e “Supernatural” in TV)
nei panni dell’amica tormentata Daniela, mentre Patrick
Wilson (i film di “The Conjuring” e “Insidious”, e
l’imminente “Aquaman”) e Vera Farmiga (i film di
“The Conjuring”, l’imminente “Godzilla: King of the Monsters”,
“Bates Motel” in TV) riprendono rispettivamente i loro ruoli di Ed
e Lorraine Warren.
Dauberman ne ha
anche scritto la sceneggiatura da una storia di Wan e
Dauberman. I produttori esecutivi sono Michael
Clear e Michelle Morrissey. La squadra creativa di
Dauberman che ha lavorato dietro le quinte include il direttore
della fotografia Michael Burgess (l’imminente “La Llorona – Le
Lacrime del Male”), la scenografa Jennifer Spence (“Annabelle:
Creation”, “The Nun – La Vocazione del Male”) e la costumista Leah
Butler (“Annabelle: Creation”).
Il film targato New Line Cinema
uscirà il 3 luglio 2019 e sarà distribuito da Warner Bros.
Pictures.
Chi sarà il nuovo Batman?
Robert Pattinson è la risposta, questa volta
ufficiale! La Warner Bros ha annunciato ufficialmente che l’attore
sarà il protagonista della nuova trilogia affidata a Matt Reeves,
il cui primo capitolo dovrebbe arrivare in sala il 25 giugno
2021.
A metà maggio scorso era stato
riportato che l’attore era in lizza per il ruolo con
Nicholas Hoult, mentre ieri si vociferava di un
provino con tanto di costume per entrambi gli attori che sono stati
coinvolti in un testa a testa per la scelta finale. Dopo
quest’ultimo provino, la WB ha fatto la sua scelta ed ha assegnato
a Robert Pattinson il ruolo.
La pre-produzione del primo film
dovrebbe cominciare questa estate. Seguiranno ulteriori dettagli
sul film che, ora che ha un protagonista, potrà finalmente
procedere senza indugio verso la produzione.
Pattinson raccoglie l’eredità di
Ben Affleck che ha interpretato Batman nella
visione di Zack Snyder.
Ecco il trailer di Wolf Call
– Minaccia in alto mare, il primo film Antonin
Baudry con Francois Civil, Omar Sy e
Mathieu Kassovitz.
Un giovane uomo ha il raro dono di
riconoscere ogni suono che sente. A bordo di un sottomarino
nucleare ogni cosa dipende da lui, “l’orecchio d’oro”. Tutti lo
reputano il migliore, finché un giorno non commette un errore che
mette l’equipaggio in pericolo di vita. Per cercare di recuperare
la fiducia dei suoi compagni, finirà per mettersi in una situazione
ancora più drammatica. Nel mondo della dissuasione nucleare e della
disinformazione, si ritroveranno tutti intrappolati in un
ingranaggio incontrollabile.
Arriverà nelle sale italiane solo
per tre giorni, il 28, 29 e 30 ottobre, il
documentario evento PAVAROTTI, che racconta la
storia, la voce, i segreti e la leggenda del tenore Luciano
Pavarotti e del suo incredibile percorso, da figlio di un fornaio a
superstar internazionale capace di trasformare per sempre il mondo
dell’opera.
Firmato dal regista Premio
Oscar®Ron Howard, PAVAROTTI è realizzato
con filmati mai visti prima e immagini delle performance più
iconiche del tenore che offrono un ritratto intimo ed emozionante
dell’artista e dell’uomo, il più amato cantante d’opera di tutti i
tempi con oltre 100 milioni di dischi venduti nel corso della sua
carriera.
La Coppa del Mondo del 1990 in
Italia è stata l’occasione in cui l’opera ha conquistato il grande
pubblico: in quell’occasione, sul palco di Roma, Pavarotti si è
unito ai colleghi tenori Placido Domingo e
José Carreras, esibendosi per un pubblico mondiale
di 1,4 miliardi di persone. La loro potente interpretazione di
“Nessun Dorma” vive ancora oggi come uno dei brani musicali più
conosciuti al mondo: una performance con cui Pavarotti ha coronato
definitivamente il suo sogno di portare l’opera nelle case del
grande pubblico.
Ron Howard ha scelto un approccio
intimo per raccontare la storia di Pavarotti: si è spinto oltre
l’iconica figura pubblica per rivelare l’uomo. Grazie alla
partnership con Decca Records e all’accesso esclusivo agli archivi
di famiglia e al vasto materiale musicale ripreso dal vivo, il
documentario evento fa emergere la storia personale dell’artista:
dalle sue umili origini nel Nord Italia fino allo status di
superstar mondiale. Attraverso le immagini e alla musica di
PAVAROTTI, gli spettatori viaggeranno in tutto il mondo in
compagnia del tenore. Lo conosceranno come marito e padre,
filantropo instancabile e soprattutto artista sensibile, che ha
avuto una relazione complessa con il suo talento e con un successo
senza precedenti.
Dai creatori del blockbuster
mondiale The Beatles: Eight Days a Week, PAVAROTTI di Ron
Howard è prodotto da Polygram Entertainment, Imagine Entertainment
e White Horse Pictures con Diamond Docs e in collaborazione con
TIMVISION e WILDSIDE. I produttori esecutivi italiani sono Lorenzo
Gangarossa, Mario Gianani e Lorenzo Mieli.
Il documentario sarà nei cinema
italiani solo per tre giorni, il 28, 29 e 30 ottobre, distribuito
da Nexo Digital in collaborazione con i media partner RTL 102.5,
Classica HD, MYmovies.it, Rockol.it, Onstage.
In occasione dell’uscita del film,
saranno disponibili dal 7 giugno pubblicati da Decca il
nuovo Greatest Hits di Big Luciano che
raccoglie i grandi successi dell’artista, 3
CD con 67 brani per
oltre 3 ore e mezzo di musica, e
la colonna sonora originale del
film che, oltre a raccogliere i grandi successi di Pavarotti,
contiene due inediti:
Miserere con Zucchero e Andrea
Bocelli e l’Ave Maria di
Schubert con Bono.
J.K. Rowling ha
annunciato una nuova serie di quattro storie ambientate nel mondo
di Harry Potter. Mentre la storia del mago con gli
occhiali si è conclusa, la vita a Hogwarts continua e infatti le
quattro storie riporteranno i lettori nelle aule e nei corridoi
della scuola di Magia e Stregoneria.
I quattro romanzi saranno
distribuiti in versione ebook a giugno, a 2,99 $ ognuno, oltre ad
essere disponibili su Pottermore, la piattaforma
di riferimento per i fan di Harry Potter in tutto
il mondo, mentre sono già prenotabili su Amazon.
Le quattro storie conterranno
contenuti extra sul genere di A History of Magic
già visti qualche tempo fa. La scrittrice, rivolgendosi al suo
pubblico, garantisce che queste storie “vi porteranno indietro
nel tempo ancora una volta per imparare qualcosa in più sul
folklore e la magia tradizionale al centro delle storie di Harry
Potter”. Si tratterà di volumi che conterranno indicazioni e
approfondimenti sulle materie che Harry, Ron e Hermione hanno
studiato per tutta la loro carriera a Hogwarts: difesa contro le
arti oscure, pozioni, erbologia, divinazione, astronomia e cura
delle creature magiche.
La serie sarà impreziosita dalle
illustrazioni dell’artista londinese Rohan Daniel
Eason, conosciuto per il suo stile surreale. I quattro
romanzi saranno disponibili dal 27 giugno e si intitoleranno:
A Journey Through Charms and Defence Against the Dark Arts,
A Journey Through Potions and Herbology, A Journey Through
Divination and Astronomy e A Journey Through Care
of Magical Creatures.
Claudio
Cupellini dirigerà l’adattamento cinematografico de
La terra dei figli, una delle storie a fumetti di
Gianni Pacinotti, Gipi. Il regista di Una
vita tranquilla, Alaska e di numerosi
episodi di Gomorra – La serie si appresta ad
adattare l’ultimo fumetto edito dell’artista pisano, tra le sue
opere più popolari e affascinanti.
Il quotidiano La
Stampa riporta la notizia che sarà di sicuro interesse per
chi si occupa di cinema e fumetti in Italia. Il film si inserisce
così nell’ormai fervida attività che vede dialogare fumetto e
cinema nel nostro paese. Cupellini ha anche firmato la
sceneggiatura del film insieme a Filippo Gravino e
Guido Iuculano, e le riprese si svolgeranno tra
Veneto, Emilia Romagna e Lazio, mentre alla produzione c’è
Indigo.
La storia di Gipi
racconta un mondo post-apocalittico violento in cui i sentimenti
sono vietati e in cui un padre tenta di mantenere in vita i propri
figli educandoli alla dura e selvaggia realtà che li circonda.
Edito nel 2016 da Coconino Press, nel 2018 il libro ha vinto
Premio della Critica francese ACBD e ha
ottenuto una candidatura al Fauve d’Or di Angoulême
2018.
In occasione del tour promozionale
di Rocketman, di cui è produttore, Matthew
Vaughn è tornato a parlare dei suoi progetti mai
realizzati per la saga degli X-Men e delle idee
proposte alla Warner Bros per un eventuale film su
Superman (forse il sequel di Man of Steel?) nelle
interviste con Polygon e Comingsoon.net.
Riguardo i Mutanti Marvel e il destino dei personaggi
incrociati grazie a X-Men: L’inizio, primo
capitolo del riavvio del franchise uscito nel 2011, Vaughn ha
spiegato quali erano i piani originali di una trilogia poi
trasformata in serie dalla Fox (con Giorni di un futuro
passato, Apocalisse e Dark
Phoenix):
“Non ho continuato
su quella strada perché lo studio non mi ha ascoltato. Il mio piano
prevedeva First Class e poi un secondo film
dedicato al giovane Wolverine e ambientato negli anni ’70 per
continuare a raccontare quei personaggi secondo la mia versione
degli X-Men. Un progetto che li avrebbe fatti conoscere bene al
pubblico prima del gran finale con Giorni di un Futuro Passato.
Cosa c’era di più grandioso del vedere insieme Ian McKellen e
Michael Fassbender, Patrick Sterwart e James McAvoy?“.
Il regista ha inoltre aggiunto qualche dettaglio sulla
produzione:
“Una volta terminata
la sceneggiatura di Giorni di un futuro passato
ero pronto a cominciare, e ripensandoci dissi allo studio che
sarebbe stato divertente ingaggiare Tom Hardy o qualche altro
attore per il ruolo di Wolverine per poi riunire tutti nel finale.
La Fox lesse la sceneggiatura e pensò che fosse una bomba, che
dovevamo realizzarla subito. Dopo feci presente allo studio
chedopo quel film non avrebbero avuto più nulla da
raccontare…infatti hanno girato
Apocalisse.”
“Hollywood non ha il
senso del ritmo, ed è come se i produttori esecutivi guidassero una
macchina a 200km orari guardando lo specchietto posteriore senza
capire perché stanno facendo soldi.“
Su Superman invece
il discorso è diverso, e Vaughn ha definitivamente abbandonato
qualsiasi ipotesi di realizzare un cinecomic sull’Uomo d’Acciaio. A
quanto pare l’idea proposta alla Warner e sviluppata insieme a
Mark Millar non ha colpito i dirigenti, idea che
lo stesso fumettista aveva descritto come una trilogia
“colossale e ricca di buoni sentimenti e speranza“.
Secondo i racconti del
filmaker, il primo capitolo si sarebbe svolto su Krypton e avrebbe
avuto come protagonista assoluto Jor-El e l’esplosione del pianeta,
mentre Superman sarebbe cresciuto e solo successivamente avrebbe
affrontato le sfide sul pianeta Terra Terra. Non ci sono più legami
tra Matthew Vaughn e lo studio, ma il diretto interessato non
esclude qualsiasi possibilità di “riconciliazione”. D’altronde
“Sarebbe difficile rifiutare”, ha detto
nell’intervista…
Presentato questa mattina il
programma ufficiale della XIV Edizione del Sardinia Film
Festival, il premio internazionale organizzato dal
Cineclub Sassari dedicato al cortometraggio, divenuto uno degli
appuntamenti più attesi nell’isola per il cinema indipendente.
Quindici giorni di appuntamenti in
quattro diverse località del nord Sardegna, centoventi proiezioni
in lingua originale, diciotto prime europee e tante altre
nazionali, oltre duemila opere totali pervenute al concorso. E
ancora ospiti d’eccezione, concerti, incontri e masterclass.
Il Sardinia Film
Festival vede coinvolti i comuni di Sassari, Villanova
Monteleone, Bosa e Alghero, per un circuito che comprende fiction,
documentari, animazioni, sperimentali e videoart.
“Quest’anno si registra un
forte incremento di opere dall’ampia tematica sociale che arrivano
soprattutto da paesi in via di sviluppo”, ha affermato il
direttore artistico Carlo Dessì. “Provengono dalle zone del
nord-Africa, dal Medioriente, dal Sudamerica e dall’Asia, e non a
caso presentano spesso una particolare attenzione alla condizione
della donna, ai diritti umani e al lavoro”. E a tal proposito,
saranno moltissimi anche gli eventi collaterali, gli incontri e le
masterclass dedicati a questi temi. “Ci siamo organizzati per
offrire al nostro pubblico una visione privilegiata di punti di
vista diversi e restare collegati alla cose del mondo”, ha
aggiunto il Presidente Angelo Tantaro.
“Questa è anche la prima
edizione senza Nando Scanu, decano e socio fondatore del
Cineclub”, ha proseguito Dessì. “Cercheremo di rendere
onore alla grande eredità che ci ha lasciato”.
Il Sardinia Film
Festival sarà anticipato da un’anteprima di due giorni, il
14 e 15 giugno, presso l’Accademia Mario Sironi di Sassari, dove
saranno proiettati i corti della sezione
Experimental e Videoart. Si
riparte con una seconda anteprima il 24, 25 e 26 giugno a Palazzo
di Città, che accoglie i segmenti Vetrina Italia e
Vetrina Sardegna e numerosi eventi
collaterali.
Tra questi la tavola rotonda
“Focus Donna”, che si terrà il 24 giugno, in
collaborazione con l’associazione noi Donne 2005,
e la masterclass di sceneggiatura che si svolgerà il 25 giugno, a
cura di Filippo Kalomenidis.
Tra i lungometraggi presentati al
Sardinia Film Festival, sono in calendario diverse
prime. Il 25 giugno la proiezione in anteprima nazionale del film
Restiamo Amici di Antonello Grimaldi, tratto dal romanzo
di Bruno Burbi “Si può essere amici per sempre”, e
interpretato da Michele Riondino,
Alessandro Roja e Violante Placido.
Sempre il 25 giugno verrà
presentato il film L’ultimo pizzaiolo, del
giornalista Sergio Naitza, un lavoro che focalizza l’attenzione
sulla chiusura delle sale cinematografiche in Sardegna.
Il 26 giugno verrà presentato, per
la prima volta nella sua edizione restaurata dopo un impegnativo
lavoro di recupero, la pellicola Altura di Mario Sequi, il
primo film sardo girato nel dopoguerra (1949). L’opera, che ha
avuto come protagonisti Massimo Girotti, Eleonora Rossi Drago e
Roldano Lupi, con le musiche di Ennio Porrino, è stata recuperata
dal circolo Gremio dei Sardi a Roma, grazie a una ricerca di Franca
Farina del Centro Sperimentale di Cinematografia Cineteca
Nazionale, che lo ha scovato nella collezione di un privato.
La partenza ufficiale del
Sardinia Film Festival sarà il 28 giugno a
Villanova Monteleone con tre giornate di appuntamenti nella
suggestiva località turistica, per il Premio al Miglior
documentario italiano. In anteprima assoluta verrà presentato il
documentario Radici di Luigi Monardo Faccini, nato da
un’idea di Marina Piperno.
Dal 1 luglio a fare da cornice del
Sardinia Film Festival per due giornate sarà la
meravigliosa cittadina sul Temo, con il V Bosa Animation
Award, dedicato ai corti d’animazione provenienti da tutto
il mondo.
All’interno del Bosa Animation
Award, si terrà il “Laboratorio di lettura e scrittura del
fumetto – per bambini e ragazzi” a cura del Centro
Internazionale del Fumetto diretto da Bepi Vigna. Tra i
protagonisti del 2 luglio ci sarà anche Luca Raffaelli, che
presenterà al pubblico il suo libro “Le anime
disegnate”.
La tappa finale della
manifestazione, dal 3 al 7 luglio si terrà nell’incantevole centro
storico di Alghero. Attesissimo il focus Sardinia Animation
Net, uno spazio dedicato alla formazione e
all’approfondimento sul cinema d’animazione, che favorirà
l’incontro tra filmaker, animatori e produttori. Sarà ancora un
appuntamento imperdibile per gli appassionati, l’unico nell’isola a
dedicare al tema ben due giornate di proiezioni più due di
formazione con protagonisti di fama internazionale.
Ad aprire la masterclass sarà
ancora una volta il giornalista e scrittore Luca Raffaelli con il
suo workshop “Breve storia del cinema d’animazione”.
Seguirà il panel “Il cinema d’animazione dall’idea alla
distribuzione”, tenuto da Cristian Jezdic, vicepresidente di
Cartoon Italia, Pedro Citaristi, sales manager della Superights e
Lucia Geraldine Scott di Red Monk Studio, che affronteranno il tema
dell’industry.
Una seconda masterclass sul
“Mondo della produzione in Italia” sarà a cura di
Giannandrea Pecorelli, dirigente televisivo e produttore
cinematografico con all’attivo titoli come Don Matteo,
Un medico in famiglia e il film di esordio di Fausto
Brizzi Notte prima degli esami, solo per citarne
alcuni.
Il Sardinia Film
Festival è realizzato grazie alla collaborazione dei
Comuni di Sassari, Villanova Monteleone, Alghero, Bosa e dei
numerosi altri partner istituzionali come la Regione Sardegna,
l’Unesco, la Presidenza della Repubblica, il Senato della
Repubblica, la Camera dei deputati, la Presidenza del Consiglio dei
ministri, il Ministero degli Affari esteri e della Cooperazione
internazionale, il Ministero di Giustizia, fondazione Sardegna Film
Commission, Fondazione Alghero, Unione dei Comuni del Villanova,
Università di Sassari e Accademia delle Belle Arti Mario Sironi.
Concorrono inoltre diversi partner privati come Obus, main partner
che assegnerà il premio alla migliore opera della categoria Vetrina
Sardegna, l’Aeroporto di Alghero SoGeAAl, Key Lab, Confalonieri,
Noi Donne 2005, Cherchi Olio e Centro Internazionale del
Fumetto.
Ecco i nomi dei componenti delle
giurie: GIURIA DOCUMENTARY
– Marina Piperno, Gianfranco
Pannone, Antonietta De Lillo. GIURIA FICTION
– Gianadrea
Pecorelli; Danila Alda
Confalonieri; Abdelkarim
Ouakrim. GIURIA ANIMAZIONE
– Luca
Raffaelli; Cristian
Jezdic; Chiara Magri.
Dopo la presentazione al Festival di
Cannes 2019, ecco il primo teaser trailer di Rambo V: The
Last Blood, che vedrà Sylvester Stallone
per l’ultima volta nei panni del veterano. Il film arriverà nelle
sale USA il prossimo 20 settembre.
Del film, sappiamo che sarà
ambientato nel mondo del cartello messicano, con Paz
Vega che interpreterà Carmen Delgado, una reporter che
indaga proprio sul cartello e si schiera dalla parte di Rambo per
salvare sua sorella vittima di un rapimento. Joaquín
Cosio e Yvette Monreal completano il
cast.
Quasi quarant’anni dopo aver versato
il “primo sangue”, Sylvester Stallone è tornato
come uno dei più grandi eroi action di tutti i tempi, John
Rambo. Ora, l’eroe deve affrontare il suo passato e
portare alla luce le sue spietate abilità di combattimento per
vendicarsi in una missione finale. Un mortale viaggio di vendetta,
Rambo V: The Last Blood segna l’ultimo
capitolo della serie leggendaria.
Lionsgate in collaborazione con
Millennium Media presenta, una produzione Millennium Media Balboa
Productions e Templeton Media, in associazione con Campbell Grobman
Films, e in associazione con Dadi Film (HK) Limited.
Taron Edgerton ha
conquistato pubblico e critica grazie alla sua brillante
performance in Rocketman,
dove interpreta l’icona Elton John, ma a quanto
pare il primo nome che il musicista aveva considerato per il
progetto non era britannico ma americano, un attore e cantante che
il mondo della cultura pop conosce molto bene.
Come dichiarato da David
Furnish, produttore del film e marito di Sir Elthon,
Justin Timberlake avrebbe potuto raccogliere la
responsabilità di ritrarre il genio della musica dopo la
convincente prova nel video di This Train Do not Stop There
Anymore diretto da David LaChapelle nel 2001.
“Formalmente non ci siamo mai
approcciati a Justin perché non eravamo mai nel momento giusto per
farlo“, ha spiegato Furnish all’Hollywood Reporter. “Il
suo lavoro nel videoclip fu fantastico, con il trucco e le protesi
al naso, e grazie a quello avevamo scoperto quanto fosse talentuoso
anche nella recitazione“.
Nel video Elton John non compare e
a interpretarlo è proprio Timberlake, con addosso i costumi
classici degli anni settanta e sullo sfondo del backstage di un
concerto. Qui sotto potete dargli uno sguardo.
La regia di Rocketman
è stata affidata a Dexter Fletcher, che lo
scorso anno ha sostituito Bryan Singer sul set di
Bohemian Rhapsody (pellicola dedicata alla
vita di Freddy Mercury con Rami Malek) dopo
l’improvviso licenziamento da parte della produzione. Lee
Hall, autore di Billy Elliott, si è
invece occupato della sceneggiatura.
Rocketman
ripercorrerà le fasi cruciali della vita pubblica e privata di
Elton John, dagli inizi come grande talento al pianoforte alla
consacrazione come artista internazionale, passando per gli eccessi
e il periodo in cui collaborò con il compositore Bernie
Taupin pubblicando i suoi più grandi successi.
Nuove immagini tratte dal dietro le
quinte di Avengers:
Endgame sembrano confermare che nella versione
originale del film sarebbe stata Captain
Marvel ad arrivare su Vormir, il pianeta dove è
custodita la gemma dell’anima e dove ha perso la vita
Vedova Nera sacrificandosi al posto di
Occhio di Falco.
Le foto che vedete qui sotto, e che
probabilmente fanno parte di una serie di clip che saranno incluse
nell’edizione homevideo del film, mostrano l’eroina interpretata da
Brie
Larson in azione su quello che è a tutti gli effetti
il set di Vormir (l’architettura caratteristica lo conferma).
Questo significa che, inizialmente,
il piano degli sceneggiatori non prevedeva la morte di Natasha e
che Carol Danvers avrebbe in qualche modo risolto la situazione al
cospetto di Teschio Rosso per recuperare la gemma? Le supposizioni
si sprecano, ma sappiamo quante volte la storia è cambiata nel
corso degli ultimi anni e quante versioni di Endgame sono state
girate prima del montaggio finale.
Di certo il look di Captain Marvel nella scena suggerisce che
fosse ambientata prima del suo ritorno in azione nella battaglia
conclusiva contro Thanos…che ne pensate?
Dopo gli eventi devastanti di
Avengers: Infinity War (2018), l’universo è in rovina a causa degli
sforzi del Titano Pazzo, Thanos. Con l’aiuto degli alleati rimasti
in vita dopo lo schiocco, i Vendicatori dovranno riunirsi ancora
una volta per annullare le azioni del villain e ripristinare
l’ordine nell’universo una volta per tutte, indipendentemente dalle
conseguenze che potrebbero esserci.
Il regista Dan
Scanlon e la produttrice Kori
Rae, che
hanno firmato nel 2013 Monsters
University, stanno per tornare al cinema con il nuovo
sorprendente lungometraggio Disney•Pixar Onward.
Il film arriverà nelle sale italiane a marzo 2020.
Ambientato in un immaginario mondo
fantastico, Onward racconta la storia di
due fratelli elfi adolescenti che si imbarcano in una straordinaria
avventura per scoprire se nel mondo esista ancora un po’ di
magia.
“In Pixar cerchiamo di creare
storie che provengono da esperienze personali”, afferma
Dan Scanlon. “Questo film, infatti, è
ispirato al rapporto con mio fratello”.
Nella versione originale del film,
il cast di voci vede protagonisti Chris Pratt
(Guardiani della Galassia), Tom Holland
(Spiderman: Homecoming), Julia
Louis-Dreyfus (Veep–
Vicepresidente Incompetente) e Octavia
Spencer (La Forma dell’Acqua–
The Shape of Water).
Il cerchio si stringe e ora tutto
sembra ufficiale: uno tra Robert Pattinson e
Nicholas Hoult infosserà i panni di Bruce Wayne in
The Batman, nuovo adattamento – e reboot – delle
indagini del crociato di Gotham affidato a Matt
Reeves (Cloverfield, Apes Revolution – Il pianeta delle
scimmie).
Da quanto riporta Umberto Gonzalez
di the Wrap infatti, i due attori si starebbero contendendo la
parte e negli studios della Warner Bros. sono iniziati i test con
l’uniforme che verrà sfoggiata nel film.
“Aggiornamento su BATMAN:
Robert Pattinson e Nicholas Hoult stanno effettuando i test
screening per il ruolo. Sospetto che si stiano provando la Batsuit,
perché il reparto costumi avrà bisogno di una prova completa del
guardaroba. Inoltre, la produzione del film inizierà nel primo
trimestre del 2020″.
Chi la spunterà tra Pattinson e Hoult?
Di recente un post “misterioso” del
dirigente del reparto creativo della DC Jim Lee sembrerebbe
suggerire il casting dell’attore di Cosmopolis e
Twilight, ma ovviamente attendiamo responsi dallo
studio.
BATMAN UPDATE: Robert Pattinson & Nicholas
Hoult are screen testing for the role. I suspect they're screen
testing in the Batsuit because Wardrobe Department will need full
wardrobe test. Additionally, the film will now start production in
Q1 2020.🦇 pic.twitter.com/eekafrqomL
In attesa che venga confermato il
prossimo interprete di Bruce Wayne, vi ricordiamo che le prime
indiscrezioni su The Batman circolate online
ipotizzano un’ambientazione negli anni Novanta, epoca tornata di
moda nel corso dell’ultima stagione anche grazie al successo di un
altro cinecomic, Captain Marvel dei Marvel
Studios.
Per alcuni 1990 fa rima con gli
adattamenti di Batman di Tim
Burton che prepararono le basi per i futuri cinefumetti e
che sono stati fonte di ispirazione per Zack
Snyder per quanto riguarda una scena particolare di
Batman V
Superman: Dawn of Justice(dove il regista aveva
omaggiato lo scontro tra il cavaliere oscuro e Pinguino di
Batman Returns del 1992), per non parlare del
fatto che alcune delle più importanti trame a fumetti sul
personaggio provengono proprio da quel decennio.
Secondo i report, Reeves ha optato
per le storie di Batman: Anno Uno come possibile
punto di riferimento, proprio per conferire al suo film un tono da
genere noir enfatizzando le capacità investigative dell’eroe.
Nessuna notizia ufficiale invece sul casting, con la Warner Bros.
impegnata a trovare il perfetto sostituto di Affleck e altri
interpreti che possano riempire la ricca galleria di villain
prevista.
Per The Batman è stata già fissata l’uscita in
sala il 25 giugno 2021.
Sono state annunciate le
candidature ai Nastri d’Argento 2019, i premi assegnati dal
Sindacato Nazionale Giornalisti Cinematografici
Italiani. A guidare la lista del film nominati c’è
Il Traditore di Marco Bellocchio,
film presentato all’ultimo Festival di Cannes che guadagna 11
nomination.
Staccati di tre nomination, si
fermano “solo” a 8, ci sono Il Primo
Re di Matteo
Rovere, La Paranza dei
Bambini di Claudio
Giovannesi e Il vizio della
speranza di Edoardo De Angelis.
Mentre a sette nomination vediamo Euforia di
Valeria Golino e Capri-Revolution
di Mario Martone.
Ecco di seguito tutte le
candidature ai Nastri d’Argento 2019
Miglior Film
Euforia
Il primo re
Il Traditore
La Paranza dei Bambini
Suspiria
Miglior Regista
Marco Bellocchio (Il Traditore)
Edoardo De Angelis (Il vizio della speranza)
Claudio Giovannesi (La paranza dei bambini)
Valeria Golino (Euforia)
Luca Guadagnino (Suspiria)
Mario Martone (Capri-Revolution)
Matteo Rovere (Il Primo Re)
Miglior Regista Esordiente
Leonardo D’Agostini (Il Campione)
Ciro D’Emilio (Un giorno all’improvviso)
Margherita Ferri (Zen sul ghiaccio sottile)
Valerio Mastandrea (Ride)
Michela Occhipinti (Il corpo della Sposa)
Miglior Soggetto
Carla Cavalluzzi, Diego De Silva, Angelo Pasquini
Sergio Rubini (La prima pietra, Il Grande Spirito)
Stefano Massini, Andrea Bassi, Nicola Guaglianone, Menotti (Non ci
resta che il crimine, Ovunque proteggici)
Bonifacio Angius, Paola Randi (Tito e gli alieni)
Migliore Sceneggiatura
Francesca Marciano, Valia Santella, Valeria Golino
Con la collaborazione di Walter Siti (Euforia)
Edoardo De Angelis, Umberto Contarello (Il vizio della
speranza)
Marco Bellocchio, Ludovica Rampoldi, Valia Santella, Francesco
Piccolo
Con la collaborazione di Francesco Licata (Il Traditore)
Maurizio Braucci, Roberto Saviano, Claudio Giovannesi (La Paranza
dei Bambini)
Roberto Andò, Angelo Pasquini
Con la collaborazione di Giacomo Bendotti (Una storia senza
nome)
Migliore commedia
Bangla (Phaim Bhuiyan)
Bentornato Presidente! (Carlo Fontana, Giuseppe G. Stasi)
Croce e delizia (Simone Godano)
DolceRoma (Fabio Resinaro)
Troppa Grazia (Gianni Zanasi)
Miglior Produttore
Bibi Film (Ricordi? Una storia senza nome, Lo Spietato)
Groenlandia Film (Il Primo Re, Il Campione)
IBC Movie – Kavak Film (Il Traditore)
Indigo Film (Capri-Revolution)
Palomar (La Paranza dei Bambini)
Miglior Attore Protagonista
Alessandro Borghi (Il Primo Re)
Andrea Carpenzano (Il Campione)
Pierfrancesco Favino (Il Traditore)
Marco Giallini – Valerio Mastandrea (Domani è un altro giorno)
Riccardo Scamarcio (Euforia, Il Testimone invisibile, Lo
Spietato)
Miglior Attrice Protagonista
Anna Foglietta (Un giorno all’improvviso)
Marianna Fontana (Capri-Revolution)
Micaela Ramazzotti (Una storia senza nome)
Thony (Momenti di trascurabile felicità)
Pina Turco (Il vizio della speranza)
Miglior Attore Non Protagonista
Stefano Accorsi (Il Campione)
Alessio Lapice (Il Primo Re)
Luigi Lo Cascio, Fabrizio Ferracane (Il Traditore)
Edoardo Pesce (Non sono un Assassino)
Benito Urgu (L’uomo che comprò la luna)
Miglior Attrice Non Protagonista
Marina Confalone (Il vizio della speranza)
Isabella Ferrari (Euforia)
Valeria Golino (I Villeggianti)
Maria Paiato (Il Testimone invisibile)
Anna Ferzetti (Domani è un altro giorno)
Miglior Attore di Commedia
Stefano Fresi (C’è tempo, L’uomo che comprò la luna)
Paolo Calabresi, Guglielmo Poggi (Bentornato Presidente!)
Corrado Guzzanti (La prima pietra)
Fabio De Luigi (10 giorni senza mamma, Ti presento Sofia)
Fabrizio Bentivoglio, Alessandro Gassmann (Croce e Delizia)
Miglior Attrice di Commedia
Margherita Buy (Moschettieri del Re)
Paola Cortellesi (Ma cosa ci dice il cervello)
Lucia Mascino (Favola, La prima pietra)
Paola Minaccioni, Carla Signoris (Ma cosa ci dice il
cervello)
Alba Rohrwacher (Troppa Grazia)
Migliore Fotografia
Daniele Ciprì (Il primo re, La Paranza dei Bambini)
Daria D’Antonio (Ricordi?)
Michele D’Attanasio (Capri-Revolution)
Alberto Fasulo (Menocchio)
Vlada Radovic (Il Traditore)
Migliore Scenografia
Giancarlo Muselli (Capri-Revolution)
Dimitri Capuani (Favola)
Carmine Guarino (Il vizio della speranza)
Tonino Zera (Moschettieri del Re)
Daniele Frabetti (La Paranza dei Bambini)
Migliori Costumi
Giulia Piersanti (Suspiria)
Alessandro Lai (Moschettieri del Re)
Alberto Moretti (Non ci resta che il crimine)
Ursula Patzak (Capri-Revolution)
Daria Calvelli (Il Traditore)
Miglior Montaggio
Giorgio’ Franchini (Euforia)
Francesca Calvelli (Il Traditore)
Giuseppe Trepiccione (La Paranza dei Bambini)
Walter Fasano (Suspiria)
Desideria Rayner (Ricordi?)
Miglior Sonoro in Presa Diretta
Alessandro Zanon (Capri-Revolution)
Angelo Bonanni (Il Primo Re)
Gaetano Carito e Adriano Di Lorenzo (Il Traditore)
Emanuele Cicconi (La Paranza dei Bambini)
Vincenzo Urselli (Il vizio della speranza)
Miglior Colonna Sonora
Gratis Dinner (Checco Zalone) (Moschettieri del Re)
Danilo Rea (C’è tempo)
Enzo Avitabile (Il vizio della speranza)
Andrea Farri (Il Primo Re)
Nicola Piovani (Il Traditore)
Miglior Canzone Originale
La vitaaa – scritta e interpretata da Tony Tammaro (Achille
Tarallo)
L’anarchico – di Giulio Base e Sergio Cammariere
Interpretata da Sergio Cammariere (Il banchiere anarchico)
A’ speranza – autore e interprete Enzo Avitabile (Il vizio
della speranza)
Nascosta in piena vista – scritta e interpretata da I Cani (Niccolò
Contessa) (Troppa Grazia)
Tic tac di Matteo Buzzanca e Lorenzo Vizzini – interpretata da
Barbora Bobulova (Saremo giovani e bellissimi)
Due giorni fa la voce diffusa dal
sito Making Star
Wars aveva lasciato intendere che il prossimo capitolo del
franchise, Star Wars: L’Ascesa di Skywalker,
avrebbe svelato l’identità del padre di Rey, che
secondo i rumor sarebbe nientemeno che Han Solo.
Come previsto è arrivata subito la smentita da parte di Pablo
Hidalgo, capo dello storygroup della Lucasfilm.
“Non si adatta alla cronologia
degli eventi“, scrive Hidalgo su Twitter, rispondendo alla
speculazione dei fan secondo cui mentre Leia si addestrava con
Luke, Han avrebbe avuto una relazione con un’altra donna e da quel
rapporto sarebbe nata una figlia. Dopo questo evento Ben Solo,
adirato, sarebbe stato spedito da Han nell’accademia jedi di
Luke.
Già in occasione della Star Wars
Celebration era stato J.J. Abrams a confermare che
Episodio IX:
L’Ascesa di Skywalker avrebbe fatto luce sulle
misteriose origini di Rey esplorando il passato
del personaggio in vista della conclusione della saga. Questo
significa che la risoluzione dell’enigma arriverà il prossimo
dicembre.
“Sapevamo che il film doveva essere una
conclusione soddisfacente ed eravamo ben consapevoli che le origini
di Rey è uno degli argomenti più discussi…ora non voglio dire che
ciò che è successo in Episodio VIII non conta, ma posso affermare
che il prossimo capitolo racconterà molto di più della storia di
quello che avete visto.“
Vi ricordiamo che Star Wars:
L’Ascesa di Skywalker, capitolo conclusivo della nuova
trilogia del franchise diretto da J.J.
Abrams, arriverà nelle sale a dicembre
2019.
Nel cast Daisy
Ridley, Oscar
Isaac, John
Boyega, Kelly Marie
Tran, Naomi
Ackie, Joonas Suotamo,Adam
Driver, Anthony Daniels, Billy
Dee Williams Lupita Nyong’o, Domhnall
Gleeson, Billie Lourd e il veterano del
franchise Mark Hamill. Tra le new entry
c’è Richard E. Grant.
Il ruolo di Leia Organa sarà
interpretato di nuovo da Carrie Fisher, usando del
girato mai visto prima da Star Wars: Il Risveglio della
Forza. “Tutti noi amiamo disperatamente Carrie
Fisher – ha dichiarato Abrams – Abbiamo cercato
una perfetta conclusione alla saga degli Skywalker nonostante la
sua assenza. Non sceglieremo mai un altra attrice per il ruolo, né
mai potremmo usare la computer grafica. Con il supporto e la
benedizione della figlia, Billie, abbiamo trovato il modo di
onorare l’eredità di Carrie e il ruolo di Leia in Episodio IX,
usando del girato mai visto che abbiamo girato insieme per Episodio
VII.”
Star Wars: L’Ascesa di
Skywalker, le teorie sul significato del titolo
Variety riporta che Marc
Webb (Gifted, The Amazing Spider-Man, 500 giorni
insieme) si trova attualmente in trattative per dirigere il
live action di Biancaneve e i sette nani, prossimo
progetto targato Disney in arrivo nei prossimi anni. Nella notizia
si specifica inoltre che il regista sarebbe il “preferito” dello
studio.
Erin Cressida Wilson (La ragazza
del treno, Secretary, Men, Women & Children) scriverà invece
la sceneggiatura del film che, a quanto pare, esplorerà aspetti
inediti del classico d’animazione uscito nel 1938, mentre Benj
Pasek e Justin Paul, il duo che ha firmato i brani originali di
La La Land, The Greatest Showman
e Dear Evan Hansen, si occuperanno della colonna
sonora.
Questo ovviamente è solo l’ultimo di
una serie di adattamenti della favola dei fratelli Grimm, dopo il
cartone Disney, Biancaneve (Mirror Mirror) del
2012 con Julia Roberts e Lily
Collins, e la versione dark di Biancaneve e il
cacciatore del 2012 targata Universal che vedeva
protagoniste Charlize Theron e Kristen
Stewart.
Per quanto riguarda i nuovi live
action, è ora in sala Aladdin e
in estate arriverà Il Re Leone, diretto da
Jon Favreau. Prossimamente sarà il turno del sequel di
Maleficent con Angelina Jolie e
Elle Fanning, Lilly e il
vagabondo, Mulan,
Cruella con Emma Stone,
La spada nella roccia, Pinocchio,
Il gobbo di Notre Dame, Lilo &
Stitch e La
Sirenetta.
La grande
scommessa è uno di quei film cheche vale la pena di vedere
una volta nella vita, in grado di coinvolgere il pubblico grazie al
suo mix fatto di avvenutura, commedia, biografie e un pizzico di
thriller.
Candidato a diversi premi Oscar,
questo film ha saputo raccontare l’ambizione e la capacità di un
gruppo di persone che hanno percepito l’arrivo di un periodo
economico instabile.
Ecco, allora, dieci cose da
sapere su La grande scommessa.
La grande scommessa film
1. Christian Bale si era
fatto male ad un ginocchio prima delle riprese. Il fatto
che Christian Bale si fosse fatto male,
significava che non avrebbe potuto realizzare la scena della
batterie e del nuoto. E se il regista avrebbe voluto usare una
controfigura, l’attore ha insistito per realizzare tutte le scene
da sé. Tuttavia, McKey ha insistito per la presenza di due dottori
durante l’intera scena della batteria, in caso Bale si fosse fatto
male.
2. Una citazione del film è
stata inventata. La citazione che appare sullo schermo “La
verità è come la poesia e la maggior parte delle persone odia la
poesia – Ascoltato in un bar di Washington D.C.” è stato scritto
dallo stesso regista e co-sceneggiatore Adam McKay. Egli, infatti, ha deciso di
scriverla dopo aver cercato, senza successo, la citazione perfetta
da utilizzare per quel segmento.
3. il film è stato prodotto
con una garanzia. Secondo Michael Lewis,
l’autore del libro su cui il
film si basa, la Paramount avrebbe permesso al regista di
realizzare questo film solo se avesse accettato di dare vita ad un
sequel di Anchorman – La leggenda di Ron Burgundy
(2004).
La grande scommessa streaming
4. Il film è disponibile
per la visione in streaming digitale. Chi volesse vedere o
rivedere La grande scommessa, è possibile farlo grazie alla sua
presenza sulle diverse piattaforme di streaming digitale come
Rakuten Tv, Chili, Google Play, iTunes e Netflix.
La grande scommessa cast
5. Christian Bale è rimasto
condizionato dalla figura di Burry. Dopo aver incontrato
il vero Dr. Michael Burry, Christian Bale ha
chiesto di avere i pantaloncini cargo e la maglietta di Burry,
indossata poi nel film. L’attore ha dichiarato che sperava che
Burry venisse alla premiere del film a Los Angeles “perché voglio
davvero sedermi accanto a lui e vedere se mi darà un pugno nella
mia fottuta faccia”.
6. Adam McKay aveva già un
attore in mente per il film. Nei contenuti speciali per la
versione blu-ray del film, Adam McKay ha rivelato di aver scritto
un ruolo con un attore particolare in mentre. il regista e
sceneggiatore, infatti, nel realizzare il ruolo di Jared Vannett
aveva in mente Ryan Gosling.
7. Nella sceneggiatura
originale erano previsti altri camei. Invece di Margot Robbie che si trova in una vasca piena
di schiuma, questa parte sarebbe stata scritta per Scarlett Johannson che si sarebbe dovuta
trovare sotto una cascata. Invece di Selena Gomez che spiega i CDO sintetici, ci
sarebbe dovuta essere Beyonce con l’assistenza di
suo marito Jay Z.
La grande scommessa trama
8. Una scommessa contro un
sistema complesso. Il film racconta la storia di un gruppo
di speculatori che hanno intuito la futura crisi del mercato
economico mondiale, avvenuta poi nel 2008, approfittando della
situazione e uscendone da vincitori.
La grande scommessa libro
9. Il film si basa su un
libro del 2010. La grande scommessa è un film che si basa
sul libro Il grande scoperto: la folle scommessa che ha
sbancato Wall Street, di Michael Lewis, uscito nel 2010. Più
che un libro, in realtà, esso sarebbe un saggio di economia che
racconta la storia di quattro persone che avevano compreso la crisi
che avrebbe colpito il sistema economico americano.
La grande scommessa frasi
10. Un fatto di frasi
memorabili. Un film come La grande scommessa è riuscito a
fissarsi nell’immaginario comune anche grazie ad una serie di frasi
di impatto e di un certo grado di memorabilità. Ecco qualche
esempio:
Ho la sensazione che tra qualche
anno la gente dirà quello che dice sempre quando l’economia crolla.
Daranno la colpa agli immigrati e alla povera gente. (Mark
Baum)
Se abbiamo ragione la gente
perderà la casa, la gente perderà il lavoro. Perderà i risparmi di
una vita, perderà la pensione. Per le banche le persone sono dei
numeri. Ecco un numero: ogni 1% in più di disoccupati, muoiono
quarantamila persone. Lo sapevate? (Ben
Rickert)
Non volevate diventare ricchi? Ora
siete ricchi. (Ben Rickert)
Vendete allo scoperto tutto ciò
che ha toccato (Mark Baum)
Dimmi la differenza che c’è tra
stupido e illegale e faccio arrestare mio cognato. (Jared
Vennett).
Deadpool è uno dei
film più brillanti degli ultimi anni, capace di adattare sullo
schermo l’omonimo fumetto e in grado di immettere tante diverse
qualità, tra cui l’ironia, scatenata anche dalla grandiosa
interpretazione del suo protagonista, Ryan Reynolds.
Questo è un film che si è rivolto
ad una fascia di pubblico molto ampia, coinvolgendo più generazioni
e facendosi amare per la sua genuinità.
Ecco, allora, dieci cose da
sapere su Deadpool.
Deadpool film
1. Ryan Reynolds è stato
coinvolto in maniera attiva. L’attore protagonista del
film è stato coinvolto nella revisione della sceneggiatura con
gli sceneggiatori del film. Inoltre, ai membri del cast è stato
permesso di improvvisare in alcune scene durante le riprese.
2. C’è un riferimento a
X-Men: le origini – Wolverine. In questo
film del 2009, Deadpool non indossa il suo tipico
costume rosso, ma appare come un uomo sfigurato, senza
maglietta, calvo e con la bocca chiusa. Possiede anche due katane
retrattili incorporate nei suoi avambracci. Come riferimento a
questo film precedente, c’è una scena che presenta brevemente
questa versione del personaggio come una action figure.
3. In origine, la
sceneggiatura era diversa. Le prime bozze della
sceneggiatura contenevano uno scherzo in cui sarebbe stato rivelato
che la maschera di Deadpool era, in realtà, una maschera di
Spider-Man acquistata sul mercato che era stata rovesciata. Questo,
presumibilmente, è stato tagliato a causa di potenziali problemi
legali.
Deadpool streaming
4. Il film è disponibile in
streaming digitale. Chi volesse vedere o rivedere questo
film, è possibile farlo grazie alla sua presenza sulle varie
piattaforme di streaming digitale legale come Rakuten Tv, Chili,
Google Play, iTunes, Tim Vision e Infinity.
Deadpool cast
5. Deadpool riflette i
tempi odierni. Secondo Ryan Reynolds, attore protagonista del film,
il fatto di rompere la quarta parete è un riflesso dei tempi
attuali. Lo stesso attore ha rivelato “Penso che Deadpool stia
arrivando al momento giusto perché parla a quella generazione che
ha visto tutti questi cinecomic e li ha apprezzati tutti: è come
parlare con loro, come se il tizio vestito di rosso fosse uno di
loro. È come guardare il commento del DVD da parte di qualcuno che
ha un po’ di buon senso della cultura popolare ed è divertente e un
po’ odioso e sta dicendo le cose che non vorresti dire”.
6. Questo film ha richiesto
una grande prestanza fisica. Per prepararsi ai ruoli, il
cast è dovuto sottostare ha diversi allenamenti fisici. Ad esempio,
per prepararsi al ruolo di Negasonic Teenage Warhead,
Brianna Hildebrand si è allenata con il Muay Thai
per diversi mesi.
7. Gina Carano voleva dare
un valore aggiunto al suo personaggio. L’attrice
aveva voluto indossare lenti a contatto gialle per abbinare il look
di Angel Dust nei fumetti. Tuttavia, il truccare Bill Corso ha
rifiutato la proposta, confrontato gli occhi gialli con qualcosa
dei film di Twilight.
Deadpool trailer
8. Il trailer di Deadpool è
a dir poco esplosivo. Prima di visionare il film, sarebbe
un’ottima scelta dare un occhio al
trailer del film per rendersi conto di cosa il lungometraggio
possa riservare.
Deadpool costume
9. Il costume faceva
sembrare Reynolds troppo grande. Il costume di Deadpool,
in origine, aveva uno strato muscolare sottostante che, però doveva
essere rimosso. Ryan Reynolds era molto muscoloso e il costume gli
stava stretto. Inoltre, lo faceva più grosso di quanto sarebbe
dovuto essere.
10. Il costume è stato
lasciato al protagonista. A Ryan Reynolds è stato permesso
di mantenere il costume di Deadpool dopo che le riprese erano
terminate (anche se, tecnicamente, non lo ha chiesto, né ha dato la
possibilità di prenderlo da lui). Quando la 20th Century Fox lo ha
scoperto, a loro non è importato e glielo hanno lasciato
tenere.