La star del film in arrivo al cinema
The Crow – Il Corvo Bill
Skarsgård distingue il suo film dalla versione del
1994. Il film originale Il corvo aveva come protagonista
Brandon Lee nei panni di Eric Draven, un uomo
risorto che cerca di vendicarsi delle persone che lo hanno ucciso.
A trent’anni dall’uscita de Il corvo,
Rupert Sanders ha realizzato una rivisitazione
della storia che vede Skarsgård nei panni di Eric
in una nuova iterazione della serie di fumetti originale. Oltre a
Skarsgård, The Crow – Il
Corvoè interpretato da FKA twigs,
Danny Huston, Josette Simon, Laura Birn, Sami Bouajila e Jordan
Bolger.
Parlando con People, Skarsgård spiega quanto sia
diversa la sua versione del Corvo rispetto al film del
1994. L’attore ha affermato che il team “nonstavarifacendo quel film” e che non è mai
stata “l’intenzione” di fare un reboot del film.
Skarsgård ritiene che l’interpretazione di Lee nel film del 1994
“sia iconica e non dovrebbe essere assolutamente
manomessa”. Nonostante il fatto che il Corvo del 2024
sia così diverso dalla versione del 1994, Skarsgård ha ammesso che
è stato “scoraggiante” cercare di assumere il ruolo di
Eric, anche se ha notato che altri lo hanno fatto prima di lui. Di
seguito riportiamo l’intera dichiarazione di Skarsgård:
“Quindi non sono il primo a
vestire quei panni.Una performance iconica, una cosa
tragica accaduta a Brandon.E per me, ho affrontato questo
lavoro come qualsiasi altro: ‘Qual è la storia?Come posso
rendere giustizia a questa storia?.Non stavamo rifacendo
quel film, e non è mai stata questa l’intenzione.Ritengo
che quel film e la sua interpretazione siano iconici e non debbano
essere assolutamente alterati.Quindi sono contento che
abbiamo cercato di fare qualcosa di molto diverso”.
Perché The Crow – Il Corvo ha
cercato di prendere le distanze dall’originale
Skarsgård non è l’unico a pensare
che il film di Lee del 1994 sia quasi intoccabile. Quando sono
state diffuse le prime immagini della versione 2024 de Il
corvo, si sono scatenate le polemiche online. Se da un lato le
reazioni sono state incentrate su quello che è stato considerato
uno scarso lavoro di styling dei capelli e del trucco, dall’altro
sono state sollevate numerose lamentele sul fatto che Il
corvo non avrebbe dovuto essere rielaborato. Di conseguenza, è
logico che Skarsgård e gli altri membri del team de The Crow – Il Corvo abbiano ribadito che
questo film sarà nettamente diverso.
Un’altra spinta a distinguere
Il corvo del 2024 dall’edizione del 1994
è legata alla tragedia che ha colpito l’originale. L’attore Lee
Eric Draven è morto per le ferite riportate durante le riprese de
Il corvo , dopo che un errore di tiro sul set ha sparato
una parte del bossolo di un proiettile di piombo nel suo corpo,
uccidendolo. Sanders ha già dichiarato che la sua produzione di
The Crow – Il Corvonon prevedeva la
presenza di armi da fuoco sul set. Questa mossa è stata fatta per
promuovere la sicurezza ed evitare il rischio di ripetere gli
errori dell’originale The Crow.
La regola delle armi da fuoco è solo
un altro modo in cui The Crow ha lavorato per prendere le
distanze dall’originale. Sia a livello di produzione che di
contenuti, il team del film del 2024 sta lavorando a tutto campo
per garantire che Il corvo non venga considerato un reboot
o una replica problematica di una produzione passata. Se il
pubblico sarà d’accordo su questa distinzione resta da vedere
quando The Crow – Il
Corvouscirà nelle sale domani, il 28
agosto.
Harry Wild – La signora del
delitto (Harry Wild) è una serie televisiva britannica e
irlandese composta da 20 episodi suddivisi in tre stagioni,
distribuita sul servizio di streaming Acorn TV dal 4 aprile 2022,
con protagonista Jane Seymour.
Harry Wild – La signora del
delitto, dove vederla in streaming
In Italia la serie va in onda in
prima serata su Rete 4 dal 12 luglio 2022. Harry Wild – La
signora del delitto in streaming è disponibile su Infinity
tv.
Harry Wild – La signora del delitto in
streaming è disponibile sulle seguenti
piattaforme:
Harry Wild – La signora
del delitto, la trama e il cast
Harriet “Harry” Wild è una
professoressa di letteratura inglese in pensione, che si sta
riprendendo a casa di suo figlio Charlie, a seguito di una rapina.
Charlie è un detective della polizia e si trova alle prese con un
caso di omicidio particolarmente sconcertante. Quando la strada di
Harry incrocia per caso quella del suo rapinatore, Fergus Reid, la
professoressa vede un grande potenziale nell’adolescente
problematico e, invece di denunciarlo, lo arruola come suo
aiutante. Dopo il suo coinvolgimento di successo, anche se
sconsiderato, nel caso, Harry scopre di avere un vero talento per
le indagini ed una nuova voglia di vivere.
In Harry Wild – La signora
del delitto protagonisti sono Harriet “Harry”
Wild, interpretata da Jane Seymour, doppiata
da Monica Pariante. Fergus Reid, interpretato da
Rohan Nedd, doppiato da Flavio Aquilone. Ray
Tiernam, interpretato da Stuart Graham,
doppiato da Mauro Gravina. Charlie Wild, interpretato da
Kevin Ryan, doppiato da Gabriele Lopez. Orla
Wild, interpretata da Amy Huberman, doppiata
da Ilaria Latini. Lola Wild, interpretata da Rose
O’Neill, doppiata da Malvina Draghetti. Glenn
Talbot, interpretato da Paul Tylak, doppiato
da Roberto Stocchi.
I personaggi secondari sono June,
interpretata da Esosa Ighodaro, doppiata da Germana Savo. Vivian
Mitchell-Tidernam, interpretata da Ciara O’Callaghan, doppiata da
Alessandra Cassioli. Liberty Reid, interpretata da Rosa Willow Lee.
Malky Reid, interpretato da Shane Lynch, doppiato da Luca Dal
Fabbro. Vicky Boyle, interpretata da Danielle Ryan. Jordan
MacDonald, interpretato da Anthony Delaney. Prof. Graham Gray,
interpretato da Morgan C. Jones. Happy The Shark, interpretato da
Liam Carney, doppiato da Pasquale Anselmo.
Harry Wild – La signora del delitto,
trailer
La prima stagione di Harry
Wild – La signora del delitto
S1.1. – La professoressa di
letteratura di Dublino Harriet “Harry” Wild, appena andata in
pensione, è troppo anticonformista per lavorare a maglia, così
intraprende la carriera di detective, con la costernazione del
figlio poliziotto dalla schiena dritta, Charlie.
S1.2. – A causa della loro nuova
notorietà, Harry e Fergus vengono avvicinati da una donna
desiderosa di scoprire come è morto il marito; sebbene sia
riluttante a farsi coinvolgere, l’interesse di Harry si fa presto
strada.
S1.3. – Harry arruola la nipote
Lola per andare sotto copertura in una scuola femminile e inseguire
un rapinatore di banche che ha commesso un omicidio per fingere la
propria morte.
S1.4. – Un giovane serial killer
che si ispira a “Delitto e castigo” di Dostoevskij sfida Harry a
rintracciarlo.
S1.5. – Una cena soffocante nella
casa dell’ex collega di Harry va a rotoli quando un virus del
vomito colpisce tutti gli ospiti tranne Harry; dopo che la causa
del malessere viene ricondotta a un cadavere nel pozzo della casa,
Vicky Boyle conduce le indagini.
S1.6. – Un violento temporale
intrappola Harry, Fergus e Lola nel pub locale; isolati dal mondo
esterno, il trio è messo ancora più in pericolo quando scopre una
vittima di rapimento in un’auto.
S1.7. – Quando una ricca matriarca
viene strangolata a morte durante una videochiamata con i suoi
parenti, la figlia della donna ricorre ai servizi dell’agenzia
investigativa Wild/Reid.
S1.8. – Zoe McCann è una
tossicodipendente in via di guarigione che lotta ogni giorno per
sconfiggere i suoi demoni; quando viene rapita per poi risvegliarsi
in una foresta con indosso un abito da ballo vintage, la sua sanità
mentale e la sua determinazione vengono spinte al limite.
La seconda stagione di
Harry Wild – La signora del delitto
S2.1. – Dopo che Ray Tiernan, ex
di Harry e mentore di Charlie, viene assassinato durante
un’indagine segreta, Harry e Fergus non si fermeranno davanti a
nulla per trovare il suo assassino.
S2.2. – Harry e Fergus si occupano
del caso di una donna scomparsa da un villaggio irlandese che ha
una storia di culto del diavolo. La donna scomparsa è incappata in
qualcosa che l’ha portata alla morte? O è stata uccisa da qualcuno
più vicino a casa?
S2.3. – La damigella d’onore viene
avvelenata durante un addio al nubilato, nonostante tutte le altre
condividessero la stessa bottiglia di champagne. Harry e Fergus
cercano di capire come sia stata avvelenata.
S2.4. – Un uomo del passato di
Orla implora il suo aiuto: Ben Finnegan è in fuga dalla polizia,
incastrato per omicidio e braccato da un killer con la balestra.
L’unica persona a cui Orla può rivolgersi è l’ultima a cui vorrebbe
chiedere aiuto: Harry.
S2.5. – Harry, Fergus e Lola sono
invitati a una festa con delitto in un hotel su un’isola isolata.
Il divertimento diventa presto mortale quando si rendono conto che
un vero assassino si nasconde tra di loro, disposto a uccidere
tutti i presenti.
S2.6. – Il famoso proprietario
della palestra di boxe di Fergus viene trovato assassinato sulle
montagne di Dublino. La palestra era indebitata e il morto aveva
problemi sia con la sua futura moglie che con la sua ex
moglie.
La terza stagione di Harry
Wild – La signora del delitto
S3.E1 – Poco dopo aver salutato i
suoi fan, un famoso cantante cade da un tetto in un apparente
suicidio.
S3.E2 – Una riunione di lavoro in
un ristorante prende una brutta piega quando l’antipasto dello chef
viene sostituito e gli ospiti fanno una macabra scoperta.
S3.E3 – Su un set di una soap
opera irlandese, il tirannico regista viene assassinato a metà
scena. Il frenetico produttore chiede aiuto ai detective Harry e
Fergus per individuare rapidamente il colpevole e riprendere le
riprese.
S3.E3 – Uno scrittore di romanzi
gialli viene trovato morto in una stanza antipanico chiusa a chiave
senza pistola. Gli investigatori privati Fergus e Harry indagano
sul caso particolare mentre respingono il dispettoso Harry
Benedict.
S3.E3 – La competizione nei
Vibrant Villages è feroce, con trucchi sporchi e sabotaggi. Quando
l’amica di Harry, Evelyn, trova dei pesci morti nel suo stagno,
presume che sia più o meno la stessa cosa, finché non trova il
corpo del suo ex marito.
S3.E3 – On Glenn and Petra’s
wedding day, Harry and Fergus head to the Garda station to collect
Charlie, Orla, and Lola; an ex-soldier with a bomb walks in and
demands that they solve the murder of his daughter, on the
anniversary of her death.
La star di Captain America: Brave New World, Anthony Mackie, parlando al The Official Marvel
Podcast, ha affrontato il tema dell’imminente ritorno di Sam
Wilson e ha trovato il tempo per lanciare un’altra frecciatina al
collega Tom Holland. “Beh, è Cap.
Finalmente”, ha detto Mackie ridendo. “Ora lo vediamo
condurre missioni da solo e cercare di capire quale sia il suo
posto in tutto il mondo. È molto meglio di qualsiasi film di
Tom
Holland. E poi c’è Harrison Ford!”. Mackie ha poi speso delle
belle parole sul ritorno del suo Falcon e dell’alleato del Soldato
d’Inverno Danny Ramirez nel ruolo di Joaquin
Torrez.
Ha parlato così del nuovo Falcon:
“Le cose che sta facendo con il suo personaggio e ciò che
apporta. Il sapore, la bellezza, la gioia che porta al personaggio.
Sento che porta una nuova energia all’Universo Marvel”. Inoltre, Ramirez non
vede l’ora di mettere le ali. “È un bellissimo passaggio di
testimone generazionale… Indossarlo e provare quello che ho provato
io. Fare alcune cose e sentire: ‘Oh, questo è il film che stiamo
facendo’. Ho potuto finalmente vedere cosa ha provato Anthony
[Mackie] nell’indossare l’abito”.
Quello che c’è da sapere su Captain
America: Brave New World
Captain America: Brave New
World riprenderà da dove si è conclusa la
serie Disney+The
Falcon and the Winter Soldier, seguendo l’ex Falcon
Sam Wilson (Anthony
Mackie) dopo aver formalmente assunto il ruolo di
Capitan America. Il regista Julius
Onah (Luce, The Cloverfield Paradox) ha
descritto il film come un “thriller paranoico” e ha
confermato che vedrà il ritorno del Leader (Tim Blake
Nelson), che ha iniziato la sua trasformazione radioattiva
alla fine de L’incredibile Hulk del 2008.
Secondo quanto riferito, la star di
Alita: Angelo della BattagliaRosa
Salazar interpreterà la cattiva
Diamondback, mentre ancora sconosciuto è il ruolo
del villain interpretato da Giancarlo Esposito. Harrison Ford, invece, assume qui il ruolo di
Thaddeus “Thunderbolt” Ross, che a quanto rivelato dal primo
trailer si trasformerà ad un certo punto nel Hulk Rosso.
Nonostante dunque avrà degli
elementi al di fuori della natura umana, il film riporterà
il Marvel
Cinematic Universe su una dimensione più terrestre e
realista, come già fatto anche dai precedenti film dedicati a
Captain America. Ad ora, il film è indicato come uno dei titoli più
importanti della Fase
5.
Anthony Mackie ha recentemente dichiarato
che questo film è “10 volte più grande” della sua
serie Disney+ e ha parlato
della dinamica tra Cap e il nuovo Falcon, Joaquin Torres. “Sono
in coppia alla pari“, ha scherzato. “Sono entrambi
militari. Io ero il suo ufficiale comandante. Tra noi c’è più
amicizia rispetto al modo in cui ammiravo Steve o al modo in cui
non mi piaceva Bucky“.
I film d’animazione dello
Spider-Verse della Sony Pictures sono diventati a dir poco
amatissimi, ottenendo numerosi premi e facendo conoscere al
pubblico di tutto il mondo una serie di Spider-Persone. Sebbene il
terzo film della saga, Spider-Man: Beyond the Spider-Verse, fosse
originariamente previsto per l’inizio di quest’anno, vari ritardi
di produzione e gli scioperi di Hollywood dello scorso anno hanno
fatto slittare il film a tempo indeterminato.
Ora, però, abbiamo un’idea di come
stanno andando i lavori sul film. In una recente intervista con
Times of India, il doppiatore di Spider-Man India Karan
Soni ha riflettuto sul “lungo e profondo”
processo di produzione di Spider-Man: Beyond the Spider-Verse, rivelando
che il cast comincerà a registrare i dialoghi per il film tra
qualche mese. “Sto continuando a lavorare per Spider-Man”,
ha rivelato Soni.
“Inizieremo a registrare per
questo film tra qualche mese e sono molto eccitato. Il film è in
fase di produzione. È un film d’animazione, quindi è diverso e
richiede molto tempo. Vedremo quando sarà pronto e quando uscirà,
ma sono davvero entusiasta. È stata una delle gioie più grandi
interpretare quel personaggio. Quindi sono entusiasta di avere
un’altra possibilità e di farlo di nuovo”.
Di cosa parla Spider-Man: Beyond
the Spider-Verse?
Il film affronterà le conseguenze
del finale cliffhanger di Spider-Man: Across the Spider-Verse, con Miles
Morales (Shameik Moore) bloccato in un universo
alternativo con una versione più cattiva di se stesso
(Jharrel Jerome). “Ecco cosa posso promettere,
e l’ho detto a proposito del secondo quando eravamo nel mezzo: Phil
Lord, Chris Miller, tutti, i produttori di questo film, i registi
che porteranno… Quello che hanno fatto nel primo è che tutti i
registi sono diventati produttori esecutivi. Quindi continuano ad
aggiungersi. Quello che posso promettere è che non si fermeranno
finché non sarà eccellente”, ha confermato a ComicBook.com
l’attore di Peter B. Parker, Jake Johnson.
“E se questo significa che
ci vuole un po’ più di tempo, se questo significa che è ancora più
grande, se questo significa che è più lungo – non giocano secondo
le regole di nessuno. Lavorano molto duramente. Come attori, siamo
sempre scioccati quando ci chiamano per registrare l’ultimo film.
Credo che sia stato un mese prima della proiezione, quando non
riuscivamo a credere che stessimo ancora registrando. Quindi non
hanno intenzione di mollare fino a quando non sarà grandioso e non
ho altro che fiducia in loro. Ma per quanto riguarda la possibilità
di svelare qualcosa [sulla storia], non posso farlo”.
Spider-Man: Beyond the
Spider-Verse non ha al momento una data di uscita.
La stagione 7 di SEAL
Team è tornata per il terzo episodio e, sebbene
l’ora sia per lo più un riempitivo, sono emerse alcune cose
importanti, tra cui ulteriori sospetti sul nuovo membro del
Bravo, Drew Franklin. Il dramma militare di Paramount+, creato da Benjamin Cavell, segue Jason
Hayes, interpretato da
David Boreanaz, e il suo Bravo Team, una sottounità di un’unità
d’élite dei Navy SEAL, lo United States Naval Special Warfare
Development Group. La
stagione 7 diSEAL Team sarà composta da 10
episodi e rappresenterà l’ultima uscita dello show Paramount+,
mentre i fan si preparano a dire addio a Jason, Ray, Sonny, Lisa e
agli altri personaggi.
Come alcuni ricorderanno, la
stagione 7, episodio 2, del SEAL Team si è conclusa con
Jason che continua a lottare con la sua lesione cerebrale
traumatica (TBI) dopo aver ucciso un uomo per autodifesa durante
l’attacco terroristico in Svezia. Tuttavia, durante la terza ora
vengono fatti pochi progressi nel trattamento della condizione.
Altrove, le indagini sull’aggressione al Generale
Decker (precedentemente noto come Colonnello Decker)
iniziano a coinvolgere Sonny Quinn dopo il secondo episodio.
Inoltre, come già accennato, nell’episodio 3 della stagione 7 di
SEAL Team vengono rivelati ulteriori dettagli su Drew.
Anche se è ancora un mistero in attesa di essere risolto.
La missione della Squadra Bravo
a Bangkok, spiegata
Bravo riceve una buona notizia
all’inizio della stagione 7, episodio 3, del SEAL Team: il
comando li rimanda in azione. Tuttavia, la loro prima missione è
rischiosa. Jason, Ray, Sonny, Omar, Drew e il resto della squadra
collaborano con la DEA per una task force congiunta
riguardante i Sai Lou, un’organizzazione criminale cinese
che si occupa di traffico di droga (e ha il sostegno del loro
governo). La squadra viene inviata al consolato americano di
Bangkok, in Thailandia, dove svolge operazioni in tutto il
Triangolo d’Oro.
Prima di partire, però, Lisa Davis
esprime il timore che Bravo sia stato messo in condizione di
fallire, cosa che potrebbe essere vera o meno. Ciononostante, i due
si spingono fino a Bangkok, dove la DEA li informa della loro
missione: raccogliere informazioni su Sai Lou infiltrandosi in una
delle navi del gruppo attraccate vicino a Heron Reef, nel Mar
Cinese Meridionale. Tuttavia, poiché si troveranno in territorio
cinese, Bravo dovrà fare molta attenzione a non farsi
scoprire (e a non scatenare accidentalmente una guerra con la
Cina).
La missione ha relativamente
successo, ma i SEAL hanno un piccolo intoppo quando una
motovedetta quasi cattura Jason, Omar e Sonny. Per
fortuna, Drew è veloce e fa cadere in acqua uno dei veicoli della
nave, distraendo la motovedetta e permettendo a tutti di fuggire
interi (e non ci sono morti gravi nella stagione 7 del SEAL
Team, finora). Bravo porta a termine la sua missione,
dimostrando al Comando che ha ancora le carte in regola per essere
il migliore nella stagione 7 del SEAL Team, episodio 3,
“Navi nella notte”.
Perché Bravo viene rimandato in
azione
Dopo essere stati castigati per le
loro azioni in Svezia (nonostante abbiano salvato centinaia di
vite), il Comando decide di dare ai Bravo un’altra
possibilità nella stagione 7, episodio 3,
delSEAL Team, inviandoli in
Asia. Naturalmente, sono scettici sulla loro nuova missione.
Tuttavia, sono ansiosi di tornare sul campo e accettano (come se
avessero scelta).
Inoltre, il Capitano Walch,
interpretato da Dylan Walsh nel cast della
stagione 7 di SEAL Team, ammette di voler vedere cosa sa
fare Bravo in prima persona. Poiché il Capitano Walch è nuovo,
vuole che la squadra di Jason gli dimostri il proprio valore, e
questo è uno dei motivi per cui assegna loro la missione. Aiuta
anche il fatto che Bravo è l’unica squadra
disponibile, dato che tutte le altre sono già state
schierate.
Drew viene assegnato a tempo
pieno a Bravo
Con grande sorpresa, il comandante
Eric Blackburn informa Drew che il comando lo ha assegnato a tempo
pieno alla squadra Bravo, il che significa che i massicci
cambiamenti per la squadra Bravo nella stagione 7 del SEAL
Team continuano ad arrivare. Drew ribatte che si è “impegnato”
in un percorso intensivo di Pro Dev, ma Blackburn lo rimprovera per
aver cercato di evitare di far parte di una squadra. Drew non ha
molta scelta, quindi si unisce subito a Bravo, con suo grande
disappunto. Mentre Sonny e Omar cercano di farlo aprire
durante l’ora, Drew rimane un libro chiuso, che potrebbe
cambiare molto presto.
Rivelate altre informazioni
sulla famiglia e sul passato di Drew
Verso l’inizio della storia nella
stagione 7, episodio 3, del SEAL Team, la giornalista da
cui la sorella di Drew lo aveva messo in guardia, Chelsea Wallen,
lo avvicina in una caffetteria e cerca di chiedergli della sua
famiglia. Secondo la giornalista, i Franklin sono stati un “punto
fermo dell’economia e della politica americana” fin dal 1800.
Chelsea sta preparando un pezzo che esplora la storia della
famiglia, apparentemente piena di scandali, tra cui consanguineità,
abuso di sostanze, illeciti aziendali e satanismo, e vuole
che Drew sia il suo informatore.
Secondo la giornalista, molti
interrogativi circondano la madre di Drew, che ha tagliato i ponti
con la sua famiglia quando aveva 19 anni. Purtroppo non viene
rivelato molto altro sulla sua famiglia. Più tardi, però, Drew
tenta di minacciare il comandante Blackburn sapendo che suo padre è
un senatore dopo aver saputo che si sarebbe unito a Bravo a tempo
pieno. Inoltre, alla fine della stagione 7, episodio 3, di SEAL
Team, Jason informa Drew di “sapere cosa gli è successo” nel
suo passato, aumentando ulteriormente il mistero sul personaggio di
Drew. A Drew è successo qualcosa di traumatico e
gli spettatori ne sapranno sicuramente di più con il proseguire
della stagione.
L’aggressione di Sonny a Decker
lo sta raggiungendo
Come alcuni ricorderanno, Sonny ha
preso a pugni il colonnello Decker dopo aver appreso che era lui il
responsabile del fallimento della missione in Mali. Sfortunatamente
per Sonny, nella stagione 7 del SEAL Team è in corso
un’indagine sull’aggressione e pensa di essere stato scoperto
quando il personale lo convoca per una riunione nell’episodio 3.
Tuttavia, quando Sonny arriva lì, il colonnello Decker non è più in
grado di rispondere. Tuttavia, quando Sonny arriva lì, gli dicono
che vogliono che aiuti a sviluppare un nuovo kit medico per la
Marina dopo che ne aveva progettato uno durante una missione
precedente. Sebbene Sonny sia riuscito a fuggire dall’episodio 3, è
probabile che venga catturato prima della fine della stagione 7 del
SEAL Team.
Il finale di The Crow – Il
corvo lascia aperta la porta a un’ulteriore
espansione dell’universo, pur dando a Eric un climax conclusivo
alla sua ricerca di vendetta. Ultimo adattamento dell’omonimo
fumetto di James O’Barr, The Crow – Il
corvo è incentrato su un giovane uomo che viene
riportato in vita per vendicare la morte sua e della sua amante.
Con
Bill Skarsgård nel ruolo di Eric, alias il Corvo, il
film aggiorna l’ambientazione ai giorni nostri e introduce una
serie di novità nella storia, tra cui un antagonista unico con la
sua storia e i suoi poteri soprannaturali.
La nuova versione della storia del
Corvo prende alcune serie deviazioni dalle versioni
precedenti della storia, ma rimane anche fedele a molti dei punti
visivi ed emotivi al centro della storia originale. Anche
se il finale del film lascia qualche mistero, i personaggi
de The Crow – Il corvo evidenziano
il tema di fondo del film in un finale macabro. Ecco come il finale
de Il corvo lascia aperta la porta a un sequel, pur
consentendo al protagonista di guadagnarsi un senso di chiusura
agrodolce.
Il finale di The Crow azzera
l’universo e annulla la morte di Shelly
Il finale di The Crow –
Il corvodel 2024 resetta la morte di
Shelly, sollevando molte domande su come cambia il mondo.
Dopo che gli uomini di Vincent hanno ucciso Eric e Shelly, al primo
viene data la possibilità di vendicare la loro morte. Kronos gli
dice addirittura che, finché il suo amore rimarrà puro durante la
sua missione, i corvi lo potenzieranno e la coppia sarà
ristabilita. Tuttavia, il suo orrore per il passato violento di
Shelly mette a repentaglio la loro possibilità di resurrezione,
così si permette di rimanere nell’aldilà per salvarla. Dopo aver
ucciso Vincent, Eric parla brevemente con Shelly prima che questa
si rianimi nel suo appartamento.
In particolare, viene resuscitata
accanto a Eric, ormai morto. La sua resurrezione sembra resettare
l’universo in una certa misura. All’inizio del film, la sua morte
ha portato a un funerale e ad altri finali fatali, tra cui quello
di sua madre. La resurrezione di Shelly potrebbe
significare che ora l’universo è diverso. Mentre il
destino soprannaturale di Vincent implica che tutti gli omicidi
commessi da Eric siano ancora accaduti, la storia personale di
Shelly sembra essere stata cambiata in modo che non sia mai morta.
Il film termina prima di poter spiegare completamente questa
rivelazione, ma solleva molte domande che potrebbero essere risolte
in un eventuale seguito.
Perché Eric è ancora
nell’aldilà nel finale di The Crow – Il
corvo
Inizialmente, Kronos fa intendere a
Eric che vendicare se stesso e Shelly porterà alla resurrezione di
entrambi. Tuttavia, Kronos avverte cripticamente Eric che le sue
motivazioni devono rimanere pure durante la missione e che la
perdita dell’amore per Shelly comprometterà la sua missione. Ciò si
verifica dopo che Eric scopre un video in cui Shelly (sotto il
controllo di Vincent) uccide un’altra donna. Si scopre che il
“dubbio” è considerato il vero nemico dell’amore nel mondo del
Corvo, privando Eric dei suoi poteri di guarigione
e rimandandolo a Kronos.
L’amore di Eric per Shelly è
sufficiente a fargli barattare la sua salvezza con lei, offrendosi
di prendere il suo posto nell’aldilà. Questo significa che quando
Eric riesce a uccidere Vincent e ad abbatterlo, non viene
resuscitato come Shelly. È una decisione tragica ma eroica da parte
di Eric, probabilmente una delle uniche cose puramente altruistiche
che fa in tutto il film. Inoltre, lo lascia nell’aldilà. Anche se
non viene trascinato nell’inferno subacqueo a cui è condannato
Vincent, Eric sembra in pace con il fatto di essere
intrappolato nella stazione ferroviaria tra i piani di
esistenza.
Cosa c’era nel video nascosto
di Shelly e perché è così importante per Eric
All’inizio di The Crow
– Il corvo, viene stabilito che Shelly sta cercando
di nascondere un video. La sua amica Zadie viene uccisa per averlo,
mentre Shelly viene braccata. A metà del film, il video si rivela
contenere un filmato di Shelly che aggredisce e uccide un’altra
donna. Il filmato contiene la prova che Vincent le ha
parlato poco prima dell’omicidio, usando i suoi poteri per
forzare l’attacco. Se da un lato la divulgazione del video
condannerebbe Shelly alla prigione, dall’altro il collegamento con
l’omicidio potrebbe contribuire a rompere la facciata pubblica che
Vincent si è apparentemente costruito nell’alta società.
Il video ha anche un ruolo
nel percorso personale di Eric. Dopo aver trovato il video
e averlo guardato lui stesso. L’orrore che Shelly possa uccidere
qualcuno, anche sotto il comando di una forza come Vincent, manda
in frantumi la sua fiducia in lei. È allora che inizia a dubitare
del suo amore, che gli costa i suoi poteri in un momento cruciale e
che quasi condanna la sua missione. Anche se il video non viene
esposto al mondo (e la cospirazione di Vincent viene invece
stroncata in modo più violento da Eric), il video finisce per
essere sorprendentemente cruciale per la trama.
Come il finale di
The Crow – Il corvo prepara un
sequel
The Crow – Il
corvo termina con una nota abbastanza conclusiva, ma
senza l’ambiguità che potrebbe far pensare a un potenziale
The Crow – Il corvo2. Alla fine del film, Vincent è stato
ucciso ed Eric ha accettato di dover rimanere nell’aldilà mentre
Shelly viene resuscitata. Il film si conclude con lui che si
allontana nella nebbia. Il fatto che il potenziale destino
finale di Eric rimanga irrisolto significa che potrebbe
essere rispedito nel mondo reale. Anche la resurrezione di Shelly e
il suo breve incontro con Kronos potrebbero farle scoprire qualcosa
di più su ciò che è successo.
C’è anche il mistero che
circonda il potere di Vincent che potrebbe entrare in
gioco in un film successivo. L’entità che ha fatto un patto con
Vincent è lasciata in gran parte ambigua, ma il film lascia
intendere che l’ha fatto innumerevoli anni fa. La natura oscura del
patto è chiara anche dalla sua rivelazione a Zadie di doverla
placare sacrificando anime pure. Un’esplorazione più approfondita
di questa leggenda, soprattutto se Shelly è coinvolta nelle
indagini, potrebbe essere la scusa perfetta per riportare Eric
nella terra dei vivi per una nuova avventura.
Al centro de The Crow –
Il corvoc‘è il
potere trascendente dell’amore. Eric e Shelly sono
ritratti come smarriti prima di ritrovarsi, e la loro gioia
reciproca traspare da ogni scena che condividono. Al contrario, i
personaggi del film che hanno accettato la morte come una costante
si mostrano vuoti dentro. Oltre al chiaro esaurimento di Vincent,
personaggi come la sua assistente Marian e i poliziotti corrotti
sul loro libro paga sembrano ripresi e spezzati dalle scelte che
hanno fatto.
Questo abbraccio di odio e apatia
quasi consuma Eric, come fa notare Marian che ha nei suoi occhi il
medesimo disprezzo per il mondo di Vincent. Il fatto che il
vero amore sia quasi costato a Eric la possibilità di
vendicarsi, ma rafforzarlo non solo gli permette di
ottenere la sua vendetta, ma anche di salvare Shelly. È un dolce
sottofondo in un film che si concentra in gran parte sull’azione e
sulla morte e dà a The Crow – Il
corvo un messaggio sentimentale sull’importanza
di trovare l’amore.
Apple TV+
ha annunciato la seconda stagione di Criminal
Record, l’acclamato thriller poliziesco interpretato
dal premio Oscar Peter Capaldi (“Doctor Who”, “The
Thick of It”), nel ruolo dell’ispettore capo Daniel Hegarty, e
dalla candidata al Critics Choice Award Cush Jumbo
(“The Good Wife”, “The Good Fight”), nel ruolo del sergente June
Lenker. Firmato dal candidato al BAFTA Award Paul Rutman (“Vera”,
“Indian Summers”), “Criminal Record” è un potente thriller
ambientato nel cuore della Londra contemporanea, che vede il
ritorno dei due brillanti detective di nuovo a confronto in una
complessa indagine per omicidio.
Fin dal suo debutto, “Criminal
Record” è stato accolto come un “thriller poliziesco
all’avanguardia”, “scioccante” e “inaspettato”, che ha tenuto “il
pubblico incollato allo schermo”, ottenendo rapidamente un rating
Certified Fresh su Rotten Tomatoes. Peter Capaldi e Cush Jumbo sono
“potenti” e offrono “performance accattivanti”, “ipnotizzanti” e
“straordinarie” e “vederli affrontarsi è quanto di più
avvincente possa esistere in televisione”. La
prima stagione completa di “Criminal
Record” è disponibile in streaming su Apple
TV+.
Nella seconda stagione, June Lenker
è l’agente più anziano sulla scena quando un comizio politico viene
attaccato da un gruppo di manifestanti di estrema destra. Il
violento scontro lascia un giovane morto e June, consumata dal
senso di colpa, cerca disperatamente di consegnare l’ignoto
assassino alla giustizia. La sua speranza più grande sembra essere
proprio riposta in Daniel Hegarty, ora figura chiave nell’oscuro
mondo dei servizi segreti della polizia. Lui potrebbe avere le
risposte di cui lei ha bisogno, ma per ottenere il suo aiuto dovrà
accettare un rischioso accordo.
“Criminal
Record” è girato a Londra e prodotto per Apple TV+ da
Tod Productions e STV Studios. La vincitrice del BAFTA Scotland
Award Elaine Collins (“Shetland”, “Vera”) è affiancata da Chris
Sussman (“Trying”, “Good Omens”) in veste di produttori esecutivi
della seconda stagione insieme a Rutman, Capaldi e Jumbo.
Deadpool &
Wolverine non ha solo riportato in auge alcuni
personaggi Marvel preferiti dai fan negli anni
’90 e 2000, ma ha anche dato la possibilità a un attore di recitare
in un ruolo che sognava da una vita. Il Gambit di Channing Tatum ha fatto esplodere di gioia le
folle dei cinema quando ha messo piede sullo schermo per la prima
volta in Deadpool &
Wolverine – un’impresa non da poco, visto che il
Blade di Welsey Snipes fa il suo ritorno sullo schermo
proprio prima di lui. Tatum non ha sprecato l’opportunità di
interpretare Gambit, diventando uno dei personaggi preferiti del
film e forse creando un’opportunità più grande per interpretare il
ruolo in futuro.
Tuttavia, in una nuova intervista, Channing Tatum rivela che c’è un’opportunità
che ha sprecato durante le riprese di Deadpool &
Wolverine: la possibilità di rubare l’iconico costume
di Gambit! A un certo punto, a Tatum è stato chiesto di
interpretare Gambit in Deadpool & Wolverine e se avesse chiesto o
meno di mantenere il costume. Ecco cosa ha risposto l’attore:
“Avevo troppa paura di chiedere.
Di solito rubo l’ultimo costume che indosso, in ogni film, e avevo
troppa paura di farlo in questo”. Tra le altre domande
sul film (a cui Tatum ha risposto in modo sincero), c’è stato
il fatto che interpretare Gambit è andato “oltre” le sue
aspettative di lunga data per il ruolo.
Se non conoscete la storia del
fandom, Tatum era legato al ruolo di Gambit quando l’Universo X-Men
della Fox stava ancora cercando di espandersi in più spinoff di
personaggi solisti; è rimasto attaccato al progetto dal 2014 al
2019, quando l’accordo Fox-Disney ha messo fine a tutte le speranze
di ottenere un film su Gambit e/o un posto nel più ampio franchise
degli X-Men. In questo senso, il film è davvero la seconda
opportunità che Tatum non avrebbe mai pensato di avere, e non ha
fatto altro che ringraziare i fan, Ryan Reynolds e l’intero team
che ha realizzato il film.
In occasione dell’81.
Mostra
internazionale d’arte cinematografica di Venezia,
da mercoledì 28 agosto a sabato 7 settembre
in prima e seconda serata su Sky Cinema Due in
programmazione 18 film premiati nelle edizioni
precedenti, tra cui spiccano, oltre a PRISCILLA, la prima visioneGreen Border (Premio Speciale della
Giuria 2023), il racconto potente e brutale della crisi dei
rifugiati al confine polacco firmato dalla regista Agnieszka
Holland, in onda martedì 3 settembre alle 21:15;
la prima visione LA VERITÀ SECONDO MAUREEN K. in
omaggio a Isabelle Huppert, Presidente della Giuria 2024, e
THE WAY BACK diretto da Peter Weir, che
quest’anno riceverà il Leone d’oro alla carriera.
All’interno della collezione sono
da non perdere: IO CAPITANO, l’odissea contemporanea firmata
Matteo Garrone, Leone d’argento 2023 per la regia a Matteo Garrone,
e interpretata da Seydou Sarr che aveva ottenuto il Premio Marcello
Mastroianni; le pellicole di Emanuele Crialese
NUOVOMONDO, Leone d’argento 2006, e
TERRAFERMA, Premio Speciale della Giuria a Venezia
2011; la storia grottesca È STATO IL FIGLIO
diretto da Daniele Ciprì, premiato per il Miglior contributo
tecnico 2012, e interpretato da Toni Servillo e Fabrizio Falco, vincitore del
Premio Marcello Mastroianni; il viaggio nel cuore della ‘ndrangheta
ANIME NERE, Premio Pasinetti 2014; la crisi del
comunismo secondo Nanni Moretti PALOMBELLA ROSSA,
Premio Filmcritica 1989; la storia ispirata alla vita del regista
Claudio Noce,PADRENOSTRO con Pierfrancesco Favino, anche lui
vincitore della Coppa Volpi nel 2020; e la pellicola che ha fatto
ottenere al regista Luca Guadagnino il Leone d’argento 2023,
BONES AND ALL con la vincitrice del Premio
Mastroianni 2023 Taylor Russell, Timothée Chalamet e Mark Rylance.
Ma ancora STILL LIFE, vincitore del Premio Orizzonti
2013 per la migliore regia a Uberto Pasolini; il film di Darren
Aronofsky, Leone d’oro a Venezia 2008, THE
WRESTLER con Mickey Rourke; PIETÀ, il
dramma di Kim Ki-duk, vincitore del Leone d’oro 2012; e la crime
story HOLLYWOODLAND, Coppa Volpi migliore
interpretazione maschile a Ben
Affleck. Si prosegue con PHILOMENA (miglior
sceneggiatura 2013); THE MASTER (Leone d’argento
2012 a Paul Thomas Anderson e Coppa Volpi a Joaquin Phoenix);
L’ASSASSINIO DI JESSE JAMES PER MANO DEL CODARDO ROBERT
FORD (Coppa Volpi 2007 a Brad
Pitt) e MARE DENTRO (Leone d’argento 2004 e
Coppa Volpi a Javier Bardem).
PRISCILLA, lunedì 26 agosto
alle 21:15 su Sky Cinema Uno (e alle
21:45 anche su Sky Cinema Romance), in streaming su NOW e
disponibile on demand. Su Sky il film sarà disponibile on
demand anche in 4K per i clienti Sky Q via
satellite o Sky Glass con pacchetto Sky Cinema e con servizio
opzionale Sky HD 4K/Sky Ultra HD attivo.
Contrariamente a quanto riportato, il regista di Bladenon
avrebbe abbandonato il progetto. Secondo Deadline, Yann
Demange sarebbe infatti ancora legato al film sui
vampiri dei Marvel Studios. Dopo che numerose
notizie, alcune delle quali provenienti da altre pubblicazioni
specializzate, indicavano che il regista aveva abbandonato il
progetto, ora è stato rivelato che Demange è invece ancora a bordo.
Poco prima del San Diego Comic-Con, Kevin Feige ha rivelato che i Marvel Studios
hanno ricevuto una sceneggiatura e che presto rivedranno l’ultima
versione.
L’architetto del MCU ha anche
dichiarato ai fan di essere intenzionato a realizzare Blade nel
modo giusto e di non voler affrettare nessun elemento
dell’attesissimo revival. Ora, con un regista, forse lo slancio può
continuare a crescere. Tutto il tam tam intorno a Bladeha
incoraggiato Internet a speculare a piacimento. Quando gli è stato
chiesto di parlare dell’attuale produzione, la star di
Deadpool & Wolverine, Wesley Snipes ha offerto a EW la sua opinione
su tutte le notizie riguardanti Blade dei Marvel Studios.
Snipes ha affermato che realizzare
un film su Bladeè
più difficile di quanto si creda. Ma non è nemmeno disposto a dare
la colpa a Mahershala Ali per qualsiasi cosa stia
accadendo nel ciclo di sviluppo. “Gli ho detto che ha tutta la
mia benedizione e il mio sostegno”, ha detto Snipes
all’outlet. “Ho anche fatto riferimento al fatto che alcune
delle sfide che stanno affrontando ora con il progetto, non
dovrebbero essere accreditate a lui… Non è colpa dell’attore”.
Non resta a questo punto che attendere per scoprire se davvero
Demange è ancora legato al progetto.
Mahershala Ali in una scena del film Alita – Angelo della
Battaglia
Blade, tutto
quello che sappiamo sul film
Del nuovo Bladee
si sa ancora molto poco se non che esplorerà la natura del
personaggio, un vampiro in grado di camminare alla luce del sole
che usa i suoi poteri per dare la caccia ai suoi simili malvagi. Il
personaggio era già stato raccontato al cinema con i film
Blade, Blade II e Blade: Trinity, dove ad
interpretare il personaggio vi era l’attore Wesley Snipes.
La scelta di Mahershala Ali per assumere ora tale ruolo
sembra aver messo d’accordo
tutti, con l’attore indicato perfettamente idoneo sia a livello
estetico che di carisma.
Il personaggio di Ali, come noto, ha
già avuto un suo piccolo ingresso nell’MCU. Sua è infatti
la voce che si può ascoltare nella scena post titoli di coda del
film Eternals, quella in cui
compare anche l’attore Kit Harington e
la celebre Lama d’Ebano, che a sua volta sembra comparirà in
Blade. Come noto, il film sta però affrontando
numerosi problemi produttivi, con Ali che sembra essere stato
scontento delle prime versioni della sceneggiatura.
Sarebbe dunque stata attuata una
forte fase di riscrittura, che ha però naturalmente portato il
progetto a subire ritardi sia sull’inizio delle riprese che
sull’uscita in sala, attualmente fissata al 7 novembre
2025. Recentemente, inoltre, era stato riportato che
Yann Demange ha abbandonato la regia del film,
presumibilmente
per via di alcuni contrasti con Ali. Bladeè
dunque ora alla ricerca di un nuovo regista.
La star di Captain America: Brave New World, Harrison Ford ha spiegato perché ha deciso di
partecipare al film dei Marvel Studios. Il The Official Marvel Podcast ha avuto modo di parlare
con l’attore dopo il grande weekend del D23. La ragione principale
che ha spinto Ford a partecipare al film è stata l’esperienza di
altri attori affermati in questo enorme franchise. La star di
Indiana Jones ha cercato di essere umile e di dire che,
pur non essendo un attore brillante, avrebbe potuto divertirsi nel
MCU.
Il suo ruolo in Captain
America: Brave New World si preannuncia come uno dei
più grandi successi del franchise da molto tempo a questa parte. Da
questo punto di vista, si inserirà perfettamente. “Ho visto
altri attori, attori brillanti, divertirsi molto”, ha esordito
Ford. “Non sono un attore brillante, ma ho pensato che mi sarei
divertito. Sono entusiasta di quello che abbiamo fatto. Il film…
spaccherà di brutto”.
Quello che c’è da sapere su Captain
America: Brave New World
Captain America: Brave New
World riprenderà da dove si è conclusa la
serie Disney+The
Falcon and the Winter Soldier, seguendo l’ex Falcon
Sam Wilson (Anthony
Mackie) dopo aver formalmente assunto il ruolo di
Capitan America. Il regista Julius
Onah (Luce, The Cloverfield Paradox) ha
descritto il film come un “thriller paranoico” e ha
confermato che vedrà il ritorno del Leader (Tim Blake
Nelson), che ha iniziato la sua trasformazione radioattiva
alla fine de L’incredibile Hulk del 2008.
Secondo quanto riferito, la star di
Alita: Angelo della BattagliaRosa
Salazar interpreterà la cattiva
Diamondback, mentre ancora sconosciuto è il ruolo
del villain interpretato da Giancarlo Esposito. Harrison Ford, invece, assume qui il ruolo di
Thaddeus “Thunderbolt” Ross, che a quanto rivelato dal primo
trailer si trasformerà ad un certo punto nel Hulk Rosso.
Nonostante dunque avrà degli
elementi al di fuori della natura umana, il film riporterà
il Marvel
Cinematic Universe su una dimensione più terrestre e
realista, come già fatto anche dai precedenti film dedicati a
Captain America. Ad ora, il film è indicato come uno dei titoli più
importanti della Fase
5.
Anthony Mackie ha recentemente dichiarato
che questo film è “10 volte più grande” della sua
serie Disney+ e ha parlato
della dinamica tra Cap e il nuovo Falcon, Joaquin Torres. “Sono
in coppia alla pari“, ha scherzato. “Sono entrambi
militari. Io ero il suo ufficiale comandante. Tra noi c’è più
amicizia rispetto al modo in cui ammiravo Steve o al modo in cui
non mi piaceva Bucky“.
Warner Bros ha diffuso il primo
trailer di The Lord of the Rings: The War of the
Rohirrim, l’avventura animata diretta da Kenji
Kamiyama che ci riporta nella Terra di Mezzo.
Ambientato 183 anni prima degli
eventi della trilogia originale, Il Signore degli Anelli: La guerra dei
Rohirrim trasporta il pubblico nell’epico mondo di
J.R.R. Tolkien. Il film racconta la storia di Helm
Hammerhand, il leggendario re di Rohan. Quando Wulf, un astuto e
vendicativo signore del Dunlending, lancia un attacco a sorpresa
per vendicare la morte di suo padre, Helm e il suo popolo devono
organizzare un’audace ultima resistenza nell’antica roccaforte di
Hornburg, più tardi conosciuta come il Fosso di Helm. In queste
terribili circostanze, Héra, la figlia di Helm, deve trovare il
coraggio di guidare la resistenza contro un nemico intenzionato ad
annientarlo.
Di cosa parla Il Signore degli
Anelli: La guerra dei Rohirrim?
Il Signore degli Anelli: La guerra dei
Rohirrim si svolge diverse centinaia di anni prima
degli eventi principali della trilogia del Signore degli
Anelli. Invece di concentrarsi sul potere dell’Unico
Anello o sulle origini di Sauron, La guerra dei Rohirrim promette di raccontare
le antiche storie del Fosso di Helm, l’enorme
fortezza vista nel finale de Il Signore degli Anelli: Le due torri.
Prevedibilmente, la serie segue anche i primi giorni dei
Cavalieri di Rohan e del loro re, Helm Hammerhand
(Brian
Cox).
Il ruolo del nuovo vecchio re, Helm
Hammerhand, sarà doppiato da Brian Cox, la star della serie drammatica di
successo Succession.
Brian Cox ha certamente una grande corona da riempire, dato che
seguirà il personaggio di Re Theoden, amato dai fan, della
trilogia originale de Il Signore degli Anelli,
interpretato magistralmente dal grande Bernard Hill. A proposito di membri del cast
originale della trilogia di Peter Jackson, uno
degli sviluppi più eccitanti è la rivelazione che Miranda
Otto riprenderà il suo ruolo di Eowyn, figlia di
Teodoro e uccisore del Re Stregone. Dato che il film è un prequel,
la Otto probabilmente fornirà la narrazione e/o sarà protagonista
di flash forward.
“Ci sono alcune cose che non
credo avremmo potuto necessariamente fare – o che avrebbero reso il
tutto estremamente costoso – elementi della narrazione che si
potevano fare nell’anime in un modo che era davvero
mozzafiato”, ha raccontato a PEOPLEPhilippa
Boyens, produttrice del film che ha anche collaborato alla
sceneggiatura di ciascuno dei tre film de IlSignore
degli Anelli e della trilogia de Lo Hobbit, e che ha
ora portato la Terra di Mezzo nel popolare stile di animazione
giapponese con il regista Kenji Kamiyama. Il film
è atteso in sala per il 13 dicembre.
Kind of
Kindness, film Searchlight Pictures, arriverà in
streaming su Disney+ il prossimo 30 agosto.
Dall’acclamato regista candidato
all’Oscar® per Povere Creature!,
Yorgos Lanthimos, questo lungometraggio
Searchlight Pictures “profondamente esilarante” (David Fear,
Rolling Stone) vanta un cast stellare, guidato da Emma Stone, Jesse
Plemons e Willem Dafoe, ed è stata descritto come “incredibilmente
divertente” (David Ehrlich, Indiewire) e “destinato a confondere e
deliziare” (Peter Debruge, Variety).
Il film è una favola in tre atti: un
uomo senza scelta che cerca di prendere il controllo della propria
vita; un poliziotto preoccupato dal fatto che la moglie scomparsa
in mare sia tornata e sembri un’altra persona; e una donna
determinata a trovare una persona specifica con una speciale
abilità, destinata a diventare un prodigioso leader spirituale.
La sceneggiatura originale è scritta
da Lanthimos e Efthimis Filippou. Il film è prodotto da Ed Guiney,
p.g.a., Andrew Lowe, p.g.a., Yorgos Lanthimos, p.g.a., Kasia
Malipan, p.g.a. Fanno parte del cast anche Margaret Qualley, Hong Chau, Joe Alwyn,
Mamoudou Athie e Hunter Schafer.
Al Festival di Cannes 2024 Jesse
Plemons si è aggiudicato il premio come Miglior
Attore.
Kind of
Kindness, diretto dal candidato all’Academy Award®
Yorgos Lanthimos. Il film vede protagonista la due
volte vincitrice del Premio Oscar® Emma Stone, insieme al candidato
all’Academy Award® Jesse Plemons, al candidato all’Academy Award
Willem Dafoe, Margaret Qualley, alla candidata all’Academy Award®
Hong Chau, Joe Alwyn, Mamoudou Athie e Hunter Schafer. La
sceneggiatura originale è scritta da Lanthimos e Efthimis Filippou,
segnando così la loro quinta collaborazione (The Lobster,
Il sacrificio del cervo sacro, Dogtooth,
Alps). Il film è prodotto da Ed Guiney, Andrew Lowe,
Yorgos Lanthimos e Kasia Malipan.
Quando Batman uscì
nel 1989, cambiò le regole del gioco per i supereroi al cinema.
Tuttavia per avendo cambiato il paradigma, fu anche un film unico e
che avrebbe potuto essere realizzato solo da un regista come
Tim Burton.
Parlando con Variety dell’imminente uscita di
Beetlejuice Beetlejuice, Burton
ha riflettuto sulla realizzazione di Batman e su
come la percezione del genere dei film sui fumetti all’epoca lo
abbia liberato dalla pressione o dall’interferenza degli studi.
“Sono stato fortunato perché a
quel tempo la parola ‘franchise’ non esisteva”, ha detto il
regista. “Quindi ‘Batman’ sembrava leggermente sperimentale
all’epoca. Si discostava da quella che poteva essere la percezione
[di un film di supereroi]. Quindi non abbiamo sentito quel tipo di
feedback da parte degli studi e, essendo prodotto in Inghilterra,
era ancora più lontano da quell’idea”.
“Dobbiamo davvero concentrarci
sul film e non pensare a quelle cose a cui ora pensano anche prima
di farlo”, ha continuato Burton. “Non ho mai avuto la
sensazione di usare male i fondi aziendali con gli studi, se
capisci cosa intendo. Ma mi è sembrato anche un po’ puro perché non
ero un vero regista, quindi ho fatto solo cose che sentivo mi
appartenessero. Sembrava che fosse per questo che mi
volevano”. Dopo l’enorme successo di Batman,
a Burton è stata concessa ancora più libertà con Batman
Returns del 1992… finché non è più accaduto.
“Non ero molto interessato a
fare un sequel, ma mi piacevano Penguin e Catwoman, quindi mi sono
sentito rienergizzato da tutta la faccenda”, ha spiegato.
“Ed è stato allora che abbiamo iniziato a sentire la parola
franchise e dove lo studio ha iniziato a dire, ‘Cos’è quella roba
nera che esce dalla bocca del Pinguino?’ È stata la prima volta che
il vento freddo di quel genere di cose mi ha travolto”.
L’interferenza dello studio ha avuto
un ruolo nel motivo per cui il suo Superman Lives con
Nicolas Cage non si è mai
concretizzato. Ammettendo che è “abbastanza traumatico” lavorare a
un film che non si realizza, Tim Burton ha
aggiunto: “Cerco solo di concentrarmi sulle cose che mi stanno
a cuore e di liberarmi di tutto il rumore che le circonda”.
Dopo il suo ritorno per realizzare un sequel di Beetlejuice, è
stato chiesto a Burton se avrebbe affrontato un altro progetto sui
supereroi. “Al momento, direi di no”, ha confermato.
“Come ho detto, affronto le cose da diversi punti di vista,
quindi non direi mai di no a niente. Ma, al momento, non è qualcosa
che mi interesserebbe”.
Tutto quello che sappiamo su
Beetlejuice Beetlejuice
Il
visionario filmmaker Tim Burton e l’attore candidato all’Oscar
Michael Keaton tornano a fare squadra per
Beetlejuice
Beetlejuice. Keaton torna nel suo ruolo iconico
accanto alla candidata all’Oscar Winona Ryder (Stranger Things, Piccole
donne) nel ruolo di Lydia Deetz, e alla vincitrice di due Emmy
Catherine O’Hara (Schitt’s
Creek, La sposa cadavere) nel ruolo di Delia Deetz. Si
aggiungono al cast le new entry Justin Theroux (Star
Wars: Episodio VIII – Gli ultimi Jedi, The Leftovers),
Monica Bellucci (Spectre, i film di
Matrix), Arthur Conti (House of the Dragon) al suo debutto
in un lungometraggio, la candidata agli Emmy
Jenna Ortega (Mercoledì, Scream VI) nel ruolo della figlia
di Lydia, Astrid, e il candidato all’Oscar Willem Dafoe (Povere Creature!, Van Gogh –
Sulla soglia dell’eternità).
Nel corso della storia del cinema
sono tante le creature fantastiche susseguitesi sul grande schermo,
ma nessuna è più maestosa ed iconica di King Kong.
Dopo il film del 1933, e quello del 1976, il colossale scimmione ha
ripreso vita nel 2005 con King Kong, scritto e
diretto dal premio Oscar Peter Jackson, all’epoca
reduce dalla trilogia de Il Signore degli Anelli.
Con un cast di prim’ordine ed effetti speciali quantomai
sbalorditivi, tornava così sullo schermo lo scontro tra l’uomo e la
natura, qui rappresentata da Kong.
Jackson è sempre stato affascinato
dalla figura di King Kong. Egli raccontò infatti di aver visto il
primo film a lui dedicato all’età di nove anni, e fu proprio la
magia ritrovata in quell’opera a spingerlo a voler diventare
regista. Affermatosi negli anni Novanta con i suoi primi film, egli
si vide a quel punto offrire la regia di un nuovo remake. Per la
devozione nei confronti del personaggio e della sua storia, però,
Jackson rifiutò inizialmente tale occasione, ripensandoci nel
momento in cui capì che non poteva lasciare che qualcun altro si
occupasse di quel progetto.
Dopo diversi ritardi nella
produzione, egli riuscì infine a dar vita al film, girato come
sempre nella sua Nuova Zelanda. Accolto in modo particolarmente
positivo dalla critica, il film arrivò poi a vincere anche tre
premi Oscar, rispettivamente per il Miglior sonoro, il Miglior
montaggio sonoro e i Migliori effetti speciali. Sono ancora molte
le curiosità da scoprire riguardo al film, e proseguendo qui nella
lettura sarà possibile approfondire ulteriori dettagli in vista di
una nuova visione.
La trama di King
Kong
La vicenda si svolge nel 1933,
durante la grande depressione. Qui la bellissima attrice
Ann Darrow si ritrova improvvisamente senza
lavoro, e per non rimanere fuori dall’industria cinematografica
decide di accettare un ruolo offertole dall’eccentrico regista
Carl Denham per il suo nuovo lungometraggio
esotico. A convincere l’attrice è però in particolare la
possibilità di collaborare con Jack Driscoll,
sceneggiatore del film da lei molto ammirato. La troupe si imbarca
così verso l’Isola del Teschio, una misteriosa e leggendaria terra
non segnata sulle carte di navigazione.
Dopo un lungo viaggio, questi
arrivano infine a destinazione, trovandosi di fronte ad un luogo
apparentemente disabitato e incontaminato. Ben presto, però,
scopriranno a loro spese che così non è. Sull’isola si trovano
creature mostruose, ma anche un’antica popolazione indigena che
vive nel timore di quello che considerano il re di quella terra:
Kong. Richiamato dal baccano causato dai nuovi
arrivati, il gigantesco gorilla non tarderà a mostrarsi in tutta la
sua possenza e forza bruta.
Il cast del film
Per dare volto alla bella Ann Darrow
è stata scelta l’attrice Naomi
Watts. In vista delle riprese, questa ha avuto modo di
conoscere Fray Wray, originale interprete del personaggio nel film
del 1933. Parlando con una vera attrice dell’epoca ha così avuto
modo di costruire al meglio il personaggio. L’attore Jack
Black, noto per i suoi ruoli comici, si confronta qui
invece con un personaggio drammatico, quello del regista Carl
Denham. Jackson lo scelse dopo averlo visto recitare nel film
Alta fedeltà.
Black si è preparato al ruolo
studiando personalità come il circense P. T. Barnum e il regista
Orson Welles, divenuti fonte di ispirazione per il carattere del
suo personaggio. Per il film Black è stato anche costretto ad
indossare una parrucca che replicasse il look degli anni Trenta,
poiché Jackson era insoddisfatto del taglio realizzato per lui.
Adrien
Brody, reduce dall’Oscar per Il pianista,
interpreta invece il drammaturgo Jack Driscoll. Questi fu da sempre
il solo e unico nome che Jackson indicò per il ruolo. Dopo averlo
saputo, l’attore accettò la parte senza neanche voler leggere la
sceneggiatura, riponendo grande fiducia nel potenziale del
film.
Per il suo ruolo egli si è poi
preparato con un lungo allenamento fisico, potendo così eseguire
personalmente anche le scene più complesse. Nel film è poi presente
l’attore Colin Hanks nei panni di Preston,
assistente personale di Denham. Jamie
Bell è invece Jimmy, giovane partecipante alla
spedizione. Kyle Chandler è invece l’egocentrico
attore Bruce Baxter, protagonista maschile del film esotico di
Denham. Thomas Kretschmann è invece lo scettico
capitano Englehorn, preoccupato per la destinazione
richiestagli.
Gli effetti speciali del film
Vero protagonista del film è
ovviamente King Kong. Per dar vita al gigantesco
gorilla, Jackson non voleva affidarsi unicamente alla CGI, vedendo
il progetto come un’occasione per testare le più recenti novità
circa la motion capture. Decise dunque di affidare il ruolo ad
Andy
Serkis. Questi aveva infatti già dato vita a Gollum in
Il Signore degli Anelli, ed è uno dei massimi esperti di
motion capture. Tramite un’apposita tuta egli diede così vita ai
movimenti del gorilla, permettendo a questo di risultare
particolarmente realistico.
Grazie ad oltre 132 speciali sensori
applicati sul suo volto, ha invece potuto fornire le espressioni
facciali per Kong. Per poter risultare realistico nei panni di un
gorilla, l’attore spese diverso tempo a contatto con questi
animali, studiandone il movimento e gli atteggiamenti. Il lavoro
svolto su Kong, come su ogni altro aspetto del film che necessitava
di effetti speciali, ha poi portato il film a vincere l’Oscar in
tale categoria.
Il trailer di King
Kong e dove vedere il film in streaming e in TV
È possibile vedere o rivedere tale
film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari
piattaforme streaming presenti oggi in rete.King
Kong è infatti disponibile nel catalogo di Apple
TV, Now e Prime Video. Per vederlo, basterà
semplicemente iscriversi, in modo del tutto gratuito alla
piattaforma. Si avrà così modo di guardare il titolo in totale
comodità e al meglio della qualità video. Il film sarà inoltre
trasmesso in televisione il giorno lunedì 10
luglio alle ore 21:00 sul canale
20 Mediaset.
La letteratura per giovani si è
affermata negli ultimi anni come un’inesauribile miniera d’oro per
il cinema. La settima arte ha infatti potuto attingere a piene mani
in un ampio bacino di racconti pensati per i ragazzi, nei quali si
affrontano tematiche, dinamiche e tabù propri di quell’età. Film di
questo genere come After e Fabbricante di Lacrime si sono affermati come grandi
successi. Anche se meno noto, anche il film del 2020 Quello
che tu non vedi, diretto da Thor
Freudenthal, può essere annoverato in questa
categoria.
Il film è tratto dall’omonimo
romanzo di Julia Walton, che Freudenthal ha letto
e apprezzato, ritenendo che un adattamento cinematografico avrebbe
dato “l’opportunità di rappresentare in modo molto diverso la
malattia mentale della schizofrenia”. “Avremmo potuto
creare una persona sullo schermo che non fosse né un genio folle né
un criminale violento, ma che molte persone avrebbero potuto
riconoscere in sé stesse come l’ho vista io quando ho letto il
libro”. Il film affronta infatti una tematica tanto delicata
quanto importante.
Per gli appassionati di questa
tipologia di film, è dunque questo un titolo da riscoprire, capace
di regalare grandi emozioni trattando tematiche su cui spesso c’è
troppo silenzio. In questo articolo, approfondiamo dunque alcune
delle principali curiosità relative a Quello che tu non
vedi. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile
ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama,
al cast di attori e al suo
finale. Infine, si elencheranno anche le
principali piattaforme streaming contenenti il
film nel proprio catalogo.
La trama e il cast di
Quello che tu non vedi
Il film racconta la storia di
Adam, un adolescente molto intelligente, ma con un
carattere riservato e introspettivo. Ha una grande passione, la
cucina, e spera un giorno di farne un lavoro, diventando uno chef.
Il ragazzo, però, vede crollare i suoi giovani sogni, quando viene
espulso a metà dell’ultimo anno a causa di un incidente, causato da
lui, durante il corso di chimica. A seguito di questo evento, Adam
viene portato in ospedale, dove gli diagnosticano una malattia
mentale: è affetto da schizofrenia. Per terminare gli ultimi mesi
di liceo, viene quindi mandato in un’accademia cattolica.
Qui il giovane cerca di adattarsi al
nuovo ambiente, mentre tenta di tenere segreta la sua malattia per
non essere compatito o etichettato come diverso. Quando si imbatte
in Maya, una sua coetanea brillante, schietta e
spiritosa, Adam sente sin da subito una forte sintonia con lei e in
breve tempo se ne innamora. Sarà proprio la sua nuova amica a
permettergli di credere ancora nei suoi sogni e a fargli capire che
non è la sua condizione mentale a definirlo. Gli ostacoli da
superare, però, saranno molti.
Ad interpretare Adam vi è l’attore
Charlie Plummer, visto anche nei film Charley Thompson e Tutti
i soldi del mondo. Nel ruolo di Maya, invece, vi è
l’attrice Taylor Russell, vista invece in
Escape Room e Bones and
All. Completano poi il cast gli attori Andy
Garcia nel ruolo di Padre Patrick, Molly
Parker in quello di Beth, madre di Adam, e
Walton Goggins in quello di Paul, il
suo patrigno. L’attrice Devon Bostick, invece,
interpreta suor Catherine.
Il finale del film tratto dal
libro
Nel corso del film, Maya invita Adam
a lavorare nel suo ristorante e lo fa cucinare per lei, ma un test
di assaggio porta Adam a capire che le sue medicine stanno
influenzando negativamente le sue papille gustative. Decide quindi
di smettere di prendere i farmaci, all’insaputa della madre Beth e
del patrigno Paul. Il suo umore si squilibra e tornano le sue
manie. Beth scopre così che Adam ha smesso di prendere le medicine
e lo affronta. Suor Catherine, la direttrice della scuola, viene
informata dell’incidente e di quanto accaduto nella sua ultima
scuola.
Adam viene così temporaneamente
sospeso, con la motivazione che è per la sicurezza degli studenti.
La sospensione impedisce ad Adam di partecipare al ballo, ma lui ci
va lo stesso. Prima, però, prende una dose eccessiva di farmaci,
credendo che aiuterà la serata a svolgersi senza problemi. Lì
incontra Maya, ma mentre ballano le voci nella sua testa tornano a
tormentarlo, spingendolo a comportarsi in modo strano. Suor
Catherine, a quel punto, cerca di cacciarlo via, ma le sue
allucinazioni lo portano a spingerla a terra, correre verso la
passerella e cadere dal bordo.
Adam viene a quel punto espulso
dalla St. Agatha e ricoverato in un reparto psichiatrico. Il
ragazzo, però, scopre di avere il sostegno di Paul, che si è
battuto contro la sua espulsione. A quel punto, Adam abbraccia il
patrigno e lo accetta come figura paterna. A quel punto Beth e Paul
accompagnano Adam alla cerimonia di consegna dei diplomi della St.
Agatha, dove, nonostante il tentativo di Suor Catherine di
fermarlo, Adam trova il coraggio di rivolgersi al corpo studentesco
con calma, con il sostegno di Padre Patrick.
Cita il suo saggio in cui parla
della sua condizione e della sua battaglia contro la schizofrenia,
dicendo che avrebbe voluto non nascondere la sua malattia. Quando
lascia l’auditorium, Adam si scusa con Maya per non averle detto
della sua malattia e, a quel punto, i due esprimono il loro amore
reciproco e si baciano. In seguito, Adam realizza il suo sogno di
frequentare la scuola di cucina. Mentre festeggia la nascita del
suo nuovo fratello con i genitori e Maya, si vede che le voci sono
ancora presenti, ma lui ha imparato a conviverci.
Il trailer di Quello che tu
non vedi e dove vedere il film in streaming e in TV
È possibile fruire di Quello
che tu non vedi grazie alla sua presenza su alcune delle
più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è
infatti disponibile nei cataloghi di Apple TV e
Prime Video. Per vederlo, una volta
scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo
film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di
guardarlo in totale comodità e ad un’ottima qualità video. Il film
è inoltre presente nel palinsesto televisivo di giovedì 22
agosto alle ore 21:20 sul canale
Rai 2.
Il cinema italiano vanta una lunga
storia d’amore con l’estate, il mare e la spiaggia. Sono tantissimi
i titoli che hanno questo come luogo primario delle vicende
narrate, dal classico Il sorpasso al cult degli anni
Ottanta Sapore di mare, da Abbrozzantissimi fino
al più recente Un’estate al mare. Ad inserirsi in questo
filone è arrivato nel 2020 anche Sotto il sole di Riccione (qui la recensione), commedia
sentimental. Dato il successo ottenuto, nel 2022 è stato realizzato
un sequel:
Sotto il sole di Amalfi, diretto da Martina
Pastori.
Come già in Sotto il sole di
Riccione – nato da un’idea originale di Enrico
Vanzina, il quale l’ha pensato come un omaggio al cinema
balneare italiano degli anni Ottanta e in particolare a quello
stesso Sapore di mare diretto da fratello Carlo – si
ritrovano anche in
Sotto il sole di Amalfi tutti quegli elementi classici
di questo genere, dagli intrecci amorosi agli imprevisti più
comici, il tutto condito da buoni sentimenti e un cast di giovani e
celebri attori.
Per gli appassionati di questo
genere, è dunque un titolo da non perdere. In questo articolo,
approfondiamo dunque alcune delle principali curiosità relative a
Sotto il sole di Amalfi. Proseguendo qui nella lettura
sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla
trama, al cast di attori e alle
location dove si sono svolte le riprese. Infine,
si elencheranno anche le principali piattaforme
streaming contenenti il film nel proprio catalogo.
La trama di Sotto il sole di Amalfi
Nella splendida costiera amalfitana
Vincenzo, Camilla,
Furio, Irene e
Lucio si troveranno a vivere una nuova estate
insieme, tra amori ritrovati e nuove passioni, ma, soprattutto,
tanta amicizia. Camilla torna dal Canada dopo un anno di studi e
finalmente può rivedere il suo amato Vincenzo. Entrambi potranno
concretizzare il loro sogno di stare finalmente insieme, una sorta
di “prova” per la desiderata convivenza. Camilla è tornata però in
Italia in compagnia di Nathalie, una ragazza
canadese ironica e insicura. Furio, dal canto suo, non smette di
tentare di conquistare le donne senza criterio.
Irene, madre di Vincenzo, non ha
perso il vizio di preoccuparsi troppo per lui e, con Lucio, decide
di seguirlo ad Amalfi. Quest’ultimo vorrebbe fare il grande passo e
chiederle di andare a convivere ma l’attaccamento della donna al
figlio e la presenza di Roberto, ex marito di Irene, ad Amalfi, lo
fanno interrogare sul loro rapporto. Riusciranno a risolvere i loro
problemi? Quando spunta la luna, Amalfi rivela tutta la sua magia,
e i nostri personaggi vivranno una magica estate, pronti a scoprire
cosa riserva loro il futuro.
Il cast e le location dove è stato girato il film
Protagonista del film
è Lorenzo Zurzolo,
divenuto popolare grazie alla serie Baby e al film
Morrison, nel ruolo del non
vedente Vincenzo. Camilla è invece interpretata ancora una volta
dall’attrice Ludovica Martino.
Divenuta una star grazie alla serie Skam, si è poi
distinta con ruoli di rilievo anche nei film Il campione,Lovely Boy e Il mio posto è qui. Nuovi ingressi nel cast sono
Davide Calgaro nel ruolo di Furio,
Kyshan Wilson nel ruolo di Nathalie,
Nicolas Maupasin quello di Hans, Elena
Funari nel ruolo di Rebecca, Marit
Nissen in quello di Brigitte e Raz
Degan in quello di David. Completano il cast
Isabella Ferrari nei
panni di Irene e il noto doppiatore Luca Ward nel ruolo di
Lucio.
Come suggerisce il titolo, il film
si svolge sullo sfondo della costiera Amalfitana.
In apertura del film Vincenzo e Furio raggiungono il
porto di Amalfi in aliscafo,
mentre Irene, preoccupata per il figlio, opterà per la stessa
destinazione percorrendo la Costiera Amalfitana in auto insieme al
suo compagno Lucio. A partire da qui, vediamo i ragazzi passeggiare
tra vicoli e slarghi del centro storico, per ritrovarsi più volte
all’ombra del Duomo di Amalfi, su cui svetta il
campanile con le maioliche gialle e verdi, e presso l’antistante
piazza Duomo.
Non manca anche una gita in barca al
largo, con scorci panoramici di Amalfi e Atrani, e
un giro in bicicletta presso la suggestiva spiaggia del
fiordo di Furore. In seguito, vediamo la famiglia
composta da Irene, Vincenzo e Roberto, sorseggiare un drink sulla
terrazza panoramica del Rada Beach Bistrot a
Positano. L’immersione subacquea di Lucio e
Vincenzo avviene invece nei pressi dei faraglioni di
Amalfi. Infine, le ultime scene avvengono nei giardini
della storica Villa Rufolo a
Ravello, che si snodano su terrazzamenti a
strapiombo sul mare.
Il trailer di Sotte il sole di Amalfi e dove
vedere il film in streaming e in TV
Come anticipato, è possibile fruire
di
Sotto il sole di Amalfi unicamente grazie alla sua
presenza nel catalogo di Netflix. Per vederlo, basterà dunque
sottoscrivere un abbonamento generale alla piattaforma scegliendo
tra le opzioni possibili. Si avrà così modo di guardare il titolo
in totale comodità e al meglio della qualità video, avendo poi
anche accesso a tutti gli altri prodotti presenti nel catalogo.
Gli attori Jack Black e Paul Rudd sono in trattative iniziali per
recitare nella rivisitazione di Anaconda da parte
della Columbia Pictures dello scrittore e regista Tom
Gormican. Quest’ultimo, che ha diretto il meta-film con
Nicolas Cage, Il talento di Mr. C e
ha scritto Beverly
Hills Cop: Axel F, ha ora co-scritto insieme
a Kevin Etten e dirigerà questo nuovo film,
che si dice metterà in scena una storia più comica.
I dettagli sul progetto sono vaghi,
ma – come riportato da Variety – il film non sembra
essere un remake di Anaconda del 1997, che vedeva
Jennifer Lopez, Owen Wilson e Ice Cube nei
panni di una troupe del National Geographic presa in ostaggio da
uno squilibrato cacciatore (Jon Voight) alla
ricerca del serpente più grande e letale del mondo. Il thriller è
stato un successo a sorpresa, guadagnando 136 milioni di dollari al
botteghino mondiale e generando quattro sequel.
Il film di Gormican, tuttavia,
sembra prenderà una piega metaforica. Secondo quanto riferito, è
incentrato su un gruppo di amici che si trovano ad affrontare la
crisi di mezza età e si mettono a rifare il loro film preferito di
gioventù. Ma quando si dirigono nella giungla, le cose si fanno
subito serie. Non è stato confermato chi Jack Black e Paul Rudd interpreteranno, ma i due personaggi
principali sono descritti come un regista che lavora in nero come
videografo per matrimoni e un attore il cui apice della carriera è
stato un periodo in uno show poliziesco.
In occasione dell’85° anniversario
dei fumetti Marvel, i Marvel Studios hanno condiviso un
nuovo video compilation che
mostra i primi sguardi su diversi progetti in arrivo. Oltre alla
migliore visione del Presidente Ross (Harrison
Ford) che si trasforma in Hulk Rosso in Captain America: Brave New World, il video
mostra una rapida occhiata all’Uomo senza paura (Charlie
Cox) in Daredevil:
Born Again (anche se abbiamo già visto questa
inquadratura) e Riri Williams (Dominique Thorne)
che prende il volo come Ironheart nella sua serie solista Disney+.
Inoltre, sempre grazie ai Marvel
Studios, abbiamo i primo filmato ufficiale di Thunderbolts*
vede un ascensore aprirsi per rivelare la squadra – Ghost
(Hannah John-Kamen), Bucky Barnes/Il Soldato
d’Inverno (Sebastian
Stan), John Walker/agente americano (Wyatt
Russell), Taskmaster (Olga
Kurylenko), Red Guardian (David
Harbour) e Yelena Belova (Florence
Pugh) – equipaggiata e pronta all’azione.
Avrete visto questa inquadratura se
avete guardato il trailer completo che è trapelato di recente
online, che ci ha dato anche una prima occhiata a Lewis Pullman nei
panni dell’uomo che diventerà Sentry, “Bob”, alcune eccitanti
anticipazioni sui personaggi che si affrontano l’uno contro l’altro
e altro ancora. Il trailer non è più disponibile, ma si mormora che
una versione ufficiale potrebbe arrivare presto. Di seguito, ecco i
filmati condivisi dai Marvel Studios.
Tutto quello che c’è da sapere su
Thunderbolts* dei Marvel Studios
Diretto da Jake Schreier (Paper
Towns), il cast di Thunderbolts*
comprende Sebastian Stan nel ruolo di Bucky Barnes,
Hannah John-Kamen nel ruolo di Ava Starr alias
Ghost, Wyatt Russell nel ruolo di John Walker,
David Harbour nel ruolo di Alexei Shostakov
alias Red Guardian, Olga Kurylenko nel ruolo di Antonia Dreykov
alias Taskmaster, Harrison Ford nel ruolo del Generale Thaddeus
‘Thunderbolt’ Ross e Lewis Pullman nel ruolo di
Bob alias Sentry. Florence Pugh riprende il ruolo di Yelena
Belova, sorella di Vedova Nera (e una delle parti migliori della
serie Marvel Disney Plus
Occhio di Falco).
Inoltre, Julia
Louis-Dreyfus interpreta Valentina Allegra de Fontaine,
con Geraldine Viswanathan nei panni di Mel, la sua assistente (che
sostituisce una Ayo Edebri estremamente impegnata e piena di
impegni). Lo sceneggiatore di Black Widow e
Thor:
Ragnarok Eric Pearson si unisce agli sceneggiatori di
Beef Lee Sung Jin e Joanna Calo. Un trailer è stato mostrato a
porte chiuse al San Diego Comic-Con. Thunderbolts*
arriverà nelle sale il 5 maggio 2025 Nel frattempo, restate
aggiornati sul MCU e i
progetti dei Marvel Studios con la nostra guida alla storia della
Fase 5 della Marvel e con uno
sguardo a ciò che deve ancora venire nella Fase 6 della Marvel.
I Marvel Studios hanno preso in
considerazione molti attori per il ruolo di protagonista in
Iron Man del 2008. Alla fine scelsero Robert Downey Jr., un attore considerato
all’epoca un rischio a causa del suo passato travagliato. Tuttavia,
lo studio capì che si era lasciato tutto alle spalle e scelse il
perfetto Tony Stark. I film di supereroi non hanno avuto i migliori
risultati a metà degli anni 2000, anche se il 2008 è stato un anno
di svolta tra Iron Man e Il cavaliere oscuro.
Parlando con The Hollywood Reporter, Downey
ha attribuito ai film di Spider-Man con Tobey Maguire il merito di averlo convinto che
era il momento giusto per vestire i panni del protagonista. “In
tempo reale, ho visto quanto fossero difficili, quanto potessero
essere gratificanti e quanto stessero diventando popolari [i film
tratti dai fumetti]”, ha detto a proposito del tempo trascorso
con Maguire mentre interpretava l’iconico supereroe della Marvel Comics.
“Ero stato pulito abbastanza a
lungo… affamato ancora di più e sentivo tornare l’ossessione di
manifestare la migliore versione di me stesso. Stranamente mi ero
allenato furiosamente sei volte a settimana prima ancora di sapere
che sarebbe arrivato [questo ruolo]“, ha aggiunto Robert Downey Jr., “e il mio
strizzacervelli mi aveva detto: ’Inizia a comportarti come se
stesse per accadere qualcosa di grandioso e preparati””.
Con il ritorno dell’attore nel MCU
(nel ruolo del cattivo Dottor Destino), è del tutto possibile che
lui e Maguire possano condividere lo schermo. Il Multiverso lo
garantisce e siamo sicuri che Downey sarebbe pienamente d’accordo
con questo incontro, visti i suoi trascorsi con la star di
Spider-Man: No Way Home.
“Essere in grado di creare
storie ed esplorare personaggi all’interno dell’UniversoMarvelha realizzato il sogno di una vita, e abbiamo scoperto una
potente connessione con il pubblico in ogni film che abbiamo
realizzato. Siamo entusiasti di collaborare ancora una volta con
Kevin, Lou e tutto il teamMarvelper portare questa epica avventura narrativa in luoghi nuovi e
sorprendenti sia per i fan che per noi stessi”, hanno
dichiarato Joe e Anthony Russo dopo il panel del
SDCC.
A distanza di quasi 20 anni, il
caso di Laci e Scott Peterson è tornato sotto i riflettori grazie a
una nuova docuserie di Netflix,
“American Murder: Il caso Laci Peterson”. Scott
Peterson è stato condannato nel 2004 per l’omicidio della moglie e
del figlio non ancora nato, che avevano deciso di chiamare Conner.
Si è dichiarato non colpevole e da allora ha sostenuto la sua
innocenza.
Il caso ha ricevuto un’ampia
attenzione da parte dei media mentre le autorità cercavano Laci
Peterson per mesi – e mentre durante le ricerche emergevano
dettagli sulla relazione extraconiugale di Scott Peterson. Skye
Borgman, regista della serie, racconta a
TODAY che dal momento in cui ha iniziato a parlare di un
documentario sul caso, voleva che fosse incentrato su Laci
Peterson.
“Per me è sempre molto
importante mettere in primo piano la vittima e Laci Peterson,
credo, è stata spesso messa in ombra da Scott Peterson e da quello
che sta succedendo a lui”, dice Borgman. “Volevo solo
assicurarmi che facessimo il nostro lavoro e che mettessimo in
risalto Laci e anche Conner”.
La possibilità di realizzare la
serie ha iniziato a prendere forma quando il suo team ha iniziato a
riesaminare il caso, anche esaminando i possibili partecipanti e
facendo ricerche sulla storia, dice Borgman.
La storia vera dietro a American
Murder: Il caso Laci Peterson
“Ha iniziato a diventare sempre più
chiaro che questa era una storia davvero rilevante da raccontare,
anche se è accaduta 20 anni fa”, dice Borgman.
Borgman, che ha diretto documentari
fenomenali come “Abducted in Plain Sight” e “Girl in
the Picture”, ha detto che uno dei maggiori ostacoli
nell’affrontare il caso Peterson è stato capire cosa fosse
diventato leggenda metropolitana negli ultimi vent’anni e cosa
fosse realmente accaduto.
“La sfida più grande, in
realtà, è stata quella di sfidare quei ricordi, quelle aspettative
e quelle idee su ciò che pensiamo di sapere”, dice Borgman.
“Scott è stato condannato 20 anni fa. Laci è scomparsa 22 anni
fa”.
“Penso che sia diventato un po’
come il gioco del telefono, giusto? Qualcuno dice qualcosa, e poi
cresce, e cresce, e cresce, e cresce, e poi i fatti cominciano a
confondersi”, aggiunge. “Così ho voluto tornare indietro e
raccontare la storia da una prospettiva basata sui fatti”.
La serie di tre episodi contiene
interviste agli amici e alla famiglia di Laci Peterson, alla
famiglia di Scott Peterson, agli investigatori, agli avvocati e ai
giornalisti che si occuparono del caso all’epoca.
Nella serie manca una persona:
Scott Peterson
La Borgman dice che la sua squadra
è stata in contatto con lui in prigione, ma lui ha rifiutato di
concedere un’intervista. “Non credo che la nostra serie si sia
persa qualcosa non parlando con Scott”, dice. “Voglio
dire, il nostro obiettivo principale era Laci e volevamo che
rimanesse tale”.
Un documentario separato su Scott
Peterson, “Face to Face with Scott Peterson”, sarà trasmesso in
anteprima il 20 agosto su Peacock e conterrà la sua prima
intervista in 20 anni. La Borgman dice di aver visto solo il
trailer della serie di Peacock, e dice che il suo focus sembra
essere più sulla potenziale innocenza di Scott Peterson nel
caso.
“Sembra che il loro punto di
vista sia molto diverso dal nostro, che lui sostenga di essere
innocente e che questa sia la storia che stanno raccontando”, dice.
“In realtà, la nostra storia è molto più incentrata su Laci e
riguarda le indagini dell’epoca, ciò che stava accadendo e il
comportamento di Scott in quel momento… Abbiamo parlato con persone
di tutte le parti”.
La Borgman afferma che il caso fa
parte della storia americana e ritiene che abbia un valore il fatto
che si parli di un caso vecchio quando la violenza da partner nelle
relazioni di intimità colpisce ancora una grande percentuale di
donne. Il
National Institute of Health stima che “ben una donna su
quattro e un uomo su nove sono vittime di violenza domestica”.
“Questa è una storia molto
americana. Stiamo parlando a un pubblico che potrebbe non aver mai
sentito parlare di Laci Peterson e stiamo sollevando il problema,
che è evidente in tutti e tre gli episodi, della violenza da parte
dei partner nelle relazioni di intimità, e si tratta di un problema
grande, grande per le donne”.
“Penso quindi che valga la pena
di far conoscere queste storie a un pubblico più giovane, a persone
che forse non hanno mai sentito parlare di Laci Peterson o che
hanno dimenticato cosa sia successo esattamente a Laci”.
Borgman ribadisce che il team
dietro al documentario ha lavorato per garantire che gli spettatori
avessero la sensazione di conoscere Laci Peterson alla fine del
terzo episodio. “Per noi, e per la sua famiglia, era molto
importante che Laci fosse presente e che fosse in primo piano nella
storia”, dice Borgman.
Ecco cosa c’è da sapere sulla vera
storia della morte di Laci Peterson e sulla condanna di Scott
Peterson.
Cosa è successo a Laci
Peterson?
Laci Peterson era incinta di otto
mesi quando fu vista per l’ultima volta nella sua casa di Modesto,
in California, la vigilia di Natale del 2002. Scott Peterson
raccontò agli amici e alla famiglia della moglie, e in seguito agli
investigatori, di essere stato a pescare nella marina di Berkeley
quel giorno e di essere tornato a casa per trovare il loro cane al
guinzaglio nel cortile, senza alcuna traccia della moglie
all’interno della loro abitazione.
Le forze dell’ordine iniziarono a
cercare Laci Peterson e Scott Peterson collaborò con le autorità
nell’avviare le indagini sulla sua scomparsa. Ha anche parlato con
diversi organi di stampa mentre le settimane passavano, senza
alcuna traccia di Laci Peterson.
Nel gennaio 2003 il caso si
trasformò rapidamente in uno scandalo mediatico, quando vennero
resi pubblici i dettagli della relazione di Scott Peterson. Amber
Frey, una massaggiatrice di Fresno, in California,
dichiarò ai giornalisti di aver frequentato Scott Peterson e di
non sapere che avesse una moglie o che fosse in attesa di una
famiglia, secondo quanto riportato dalla NBC Bay Area.
Nell’aprile 2003, i corpi di Laci e
Conner Peterson furono portati a riva nella baia di San Francisco,
quattro mesi dopo la sua scomparsa.
Scott Peterson fu arrestato a San
Diego pochi giorni dopo la scoperta dei loro corpi e fu
successivamente accusato di due omicidi. Si dichiarò non colpevole
delle accuse.
Il processo a Scott Peterson iniziò
nel giugno 2004 e, dopo cinque mesi, i giurati lo condannarono per
omicidio di primo grado per la morte di Laci Peterson e per
omicidio di secondo grado per la morte del figlio.
La stessa giuria che lo ha
condannato ha raccomandato la pena di morte e il giudice lo ha condannato a
morte nel 2005.
La Corte Suprema della California
ha annullato la sentenza nel 2020,
scrivendo in una sentenza che una “serie di chiari e
significativi errori nella selezione della giuria” ha minato il suo
diritto a una giuria imparziale durante il processo.
Scott Peterson è stato poi
condannato nuovamente all’ergastolo senza possibilità di libertà
vigilata nel 2021, dopo che il procuratore distrettuale della
contea di Stanislaus, Birgit Fladager, ha annunciato che non
avrebbe ripetuto la fase penale del processo,
secondo quanto riportato da NBC News.
Secondo il Dipartimento di
Correzione e Riabilitazione della California, Scott Peterson sta
attualmente scontando la sua pena presso la Mule Creek State Prison
e continua a sostenere di essere innocente.
Il suo caso è stato
preso in carico dal Los Angeles Innocence Project all’inizio di
quest’anno e i suoi avvocati hanno sostenuto in tribunale che
diverse prove sono state soppresse durante il processo e che
dovrebbe essere presentato nuovo materiale in tribunale per
dimostrare il suo caso.
A maggio un giudice ha stabilito
che solo una prova – un pezzo di nastro adesivo trovato sui
pantaloni di Laci Peterson – deve essere sottoposta a un nuovo test
del DNA,
secondo quanto riportato da NBC News.
Come uccidono le brave
ragazze (A Good Girl’s Guide to Murder, Netflix)
ruota attorno alla scomparsa di Andie Bell, un caso che la maggior
parte degli abitanti del Buckinghamshire ritiene chiuso e superato.
Sono felici di accettare che il fidanzato di Andie, Sal Singh,
l’abbia uccisa e si sia tolto la vita. Tuttavia, l’eroina d iCome
uccidono le brave ragazze non crede che Sal sia responsabile
della morte di Andie e, cinque anni dopo, Pip (Emma
Myers) si propone di dimostrarlo. L’opposizione che riceve
per aver riesaminato il caso le fa capire che ha scoperto qualcosa,
e il finale diCome uccidono le brave
ragazze la vede scoprire la
verità.
Le spiegazioni dietro la scomparsa
di Andie Bell e la morte di Sal si rivelano più complicate di
quanto Pip immaginasse, e rischia di perdere la vita a causa delle
sue indagini. Tuttavia, Pip riesce a ottenere giustizia per
entrambi i personaggi, scagionando il nome di Sal e dando ai cari
di Andie una parvenza di chiusura. Il finale di Come
uccidono le brave ragazze contiene
numerosi colpi di scena e la serie tiene gli spettatori
col fiato sospeso fino ai titoli di coda. Non c’è da stupirsi che
per tutti sia stato così facile incolpare Sal per la scomparsa di
Andie; la verità è molto più sorprendente e sinistra.
Che fine ha fatto Andie
Bell?Il finale di Come uccidono le brave ragazze
spiegato
La morte di Andie si svolge in due
parti, e anche Pip scopre la verità su quella fatidica
notte a poco a poco. Quando Pip si rende conto che le
minacce stampate che ha ricevuto provengono da Elliot Ward, crede
che sia lui il responsabile della scomparsa di Andie. E in parte ha
ragione. Segue il signor Ward nella vecchia casa di famiglia, dove
crede che lui tenga in vita Andie. Tuttavia, mentre Elliot confessa
di avere una relazione con Andie, non è lei quella che tiene
prigioniera. La ragazza che Pip trova assomiglia ad Andie, ma
questo è l’unico legame che ha con il caso.
Elliot ammette anche che lui e
Andie hanno avuto una discussione la sera in cui è scomparsa,
sostenendo che lei è passata alle mani quando lui si è rifiutato di
darle dei soldi. Ricorda di aver spinto via Andie e dice a Pip che
lei ha sbattuto la testa contro il bancone. Tuttavia, Elliot
insiste sul fatto che Andie ha lasciato la sua casa viva e non è
sicuro di cosa sia successo dopo. La polizia arresta Elliot, senza
dubbio grazie a Ravi che ha la posizione di Pip, e salva la ragazza
nella sua soffitta. La serie non approfondisce il motivo per cui il
signor Ward l’ha tenuta lì, ma nel libro lui e la ragazza credono
davvero che sia Andie.
Tutto questo accade già nel
finale di Come uccidono le brave ragazze,
quando Pip affronta il signor Ward alla fine del quinto episodio.
Il resto del finale della serie vede Pip rendersi conto che il
signor Ward non è l’unico colpevole della scomparsa di Andie. Pip
nota che Elliot e le sue figlie erano fuori città il giorno in cui
il cane di Andie è stato ucciso, il che significa che non è stato
l’unico a inviarle minacce. Concludendo che qualcun altro ha ucciso
Andie dopo la lite con il signor Ward, va a parlargli. Questo mette
Pip nel mirino il resto della famiglia Bell.
E la Bell che ha effettivamente
ucciso Andie è quella che meno ci si aspetta: Becca. Pip scopre che
la sorella di Andie è stata drogata e aggredita a un Calamity Party
e che le droghe usate erano le stesse che Andie vendeva. Quando Pip
affronta Becca, Becca ammette di aver raccontato l’accaduto ad
Andie e di essere stata accolta con interesse. Come se non
bastasse, Andie aveva intenzione di lasciare Becca con il loro
crudele padre. Becca ha spinto Andie in un momento di
rabbia che, insieme alla commozione cerebrale, è stata
sufficiente a ucciderla. Becca è rimasta a guardare, rendendosi
complice.
Per questo Becca tenta di uccidere
Pip quando la interroga, e quasi ci riesce. Droga Pip e la attira
in una grotta isolata, sostenendo che è lì che ha nascosto il corpo
di Andie. Fortunatamente, Ravi e Cara li raggiungono in tempo per
evitare che Pip diventi un’altra vittima del caso.
Chi ha davvero ucciso Sal Singh
in Come uccidono le brave
ragazze
Sebbene il signor Ward non abbia
inferto il colpo di grazia ad Andie Bell, ammette di aver
ucciso Sal Singh. L’omicidio di Sal deve sembrare un
suicidio, perché Elliot crede che in questo modo la polizia si
concentrerà sul fidanzato di Andie e non su di lui. È lui a inviare
il messaggio di confessione dal telefono di Sal e il suo piano
quasi funziona. La città crede facilmente che dietro la morte di
Andie ci sia Sal e nessuno lo mette in dubbio fino a Pip. L’uso
della punteggiatura da parte di Elliot nel testo è così fuori dal
personaggio di Sal che Ravi e Pip capiscono che non è stato lui a
inviarlo.
Questo è uno dei tanti indizi che
indicano l’innocenza di Sal ed è bello vedere Pip che
ottiene giustizia per lui alla fine di Come uccidono le brave
ragazze. Elliot sembra essere l’uomo più
anziano che Andie frequentava, anche se sembra che abbia avuto
qualche relazione prima di scomparire. Tuttavia, quasi tutte le
strade portano a Elliot. Come gli dice Pip, è lui il responsabile
della maggior parte della tragedia che si svolge nel caso di Andie
Bell.
Perché Naomi e Max hanno
mentito alla polizia sull’alibi di Sal
Elliot e Becca sono gli assassini
di Come uccidono le brave
ragazze, ma non sono gli unici a
mantenere dei segreti nel corso della serie Netflix.
Gli episodi successivi rivelano che l’alibi originale di Sal per la
notte in cui Andie è morta reggeva davvero. Naomi e Max hanno
mentito sul fatto che avesse lasciato il gruppo prima del tempo,
perché minacciati da qualcuno disposto a rivangare il loro passato.
A quanto pare, gli amici di Sal erano stati coinvolti in un
incidente da ubriachi che aveva quasi ucciso un uomo. Max è
riuscito a insabbiare la vicenda, ma qualcuno lo sapeva e l’ha
usata contro di loro.
Quel qualcuno è Elliot
Ward, che ha letto l’accaduto nel diario della figlia.
Poiché incastrare Sal era l’unico modo per togliersi di dosso la
responsabilità, il signor Ward ha convinto la figlia e i suoi amici
a mentire sull’alibi di Sal. Quando Pip si rende conto che era
ancora con loro dopo la mezzanotte, diventa chiaro che Sal è, in
realtà, innocente.
Perché Pip è così interessato a
risolvere il caso della scomparsa di Andie Bell?
Le azioni di Pip in
Come uccidono le brave
ragazzesi
rivelano efficaci nel finale della serie Netflix, ma la
ragazza è piuttosto ossessiva nei confronti del caso, più di quanto
ci si aspetterebbe da un’adolescente non coinvolta. Ciò solleva
domande sul perché Pip si senta così fortemente convinta
dell’innocenza di Sal. La serie lo rivela nel corso del tempo,
riportandolo nei flashback di Pip fin dall’inizio. Nei flashback,
un Pip più giovane vede Andie piangere e passare davanti al suo
armadietto. Quando Sal chiede dove sia andata Andie, Pip glielo
dice, e questo le pesa quando capisce che Sal è presumibilmente
l’assassino.
Pip sembra quindi desiderosa di
dimostrare l’innocenza di Sal, per il suo bene e per il proprio.
Per qualche motivo, sente che la sua decisione potrebbe avere un
impatto su ciò che è accaduto quella notte di cinque anni fa.
Naturalmente, si sbaglia. La fine del finale rivela che Sal ha
cercato Andie per discutere di fuggire insieme. Questo è un
cambiamento rispetto al libro, ma rende la loro morte prematura
ancora più tragica.
Come il finale di
Come uccidono le brave ragazze differisce
dal libro
Gli elementi principali del romanzo
di Holly Jackson rimangono intatti alla fine d
, ma lo show di Netflix aumenta
la drammaticità dell’episodio finale. Gli scontri di Pip
con il signor Ward sono meno pesanti nel libro – infatti, quello
alla stazione di polizia non avviene – e Becca non porta mai Pip in
un luogo remoto. Becca droga il protagonista del libro a casa Bell,
rendendo molto più facile l’intervento di Ravi e della famiglia di
Pip. Anche nella serie mancano alcuni momenti chiave, ma la
conclusione è simile in termini di punti principali della
trama.
SIAE – Società Italiana
degli Autori e Editori, main partner della 21a edizione
delle Giornate degli Autori, torna a sostenere e a promuovere la
creatività del cinema made in Italy conferendo
ad Alice Rohrwacher, regista dalla visione
inconfondibile, il Premio alla Carriera intitolato dal 2023 ad
Andrea Purgatori.
Alice Rohrwacher raccoglie il
testimone di Luca Guadagnino, premiato lo scorso anno, e di autori
come Gianni Amelio e Paolo Sorrentino, ai quali il premio è stato
conferito nel corso delle precedenti edizioni delle Giornate degli
Autori.
Alice Rohrwacher è autrice di grandi
successi internazionali come Corpo
Celeste (2011) e Lazzaro felice (2018)
e del più recente La Chimera (2023). Amata dalla
critica e dal pubblico dei grandi festival internazionali
– da Cannes a Karlovy Vary, dal BFI a Tallin – è una
cineasta capace di raccontare sul grande schermo
sogni allo stesso tempo personali e universali.
Il Premio SIAE Andrea Purgatori alla Carriera va ad Alice
Rohrwacher
Salvatore Nastasi,
Presidente della SIAE, ha annunciato il riconoscimento con la
seguente motivazione: “Alice Rohrwacher è senza dubbio
l’artista del realismo magico italiano di questo secolo, un’autrice
capace di dar voce a un’intera generazione che desidera trovare
nelle chimere uno strumento per trasmettere messaggi positivi,
universali e incredibilmente concreti. Con questo riconoscimento
vogliamo premiare un’autrice la cui poesia visiva è linfa rara e
preziosa per nutrire il pubblico di oggi e il cinema del
domani”.
Alice Rohrwacher,
che sarà al Lido per presentare fuori concorso alla Mostra del
Cinema di Venezia il cortometraggio Allégorie
citadine, co-diretto insieme all’artista francese
JR, ha commentato così la notizia: “Il mio primo
lungometraggio registrato alla SIAE, Corpo celeste,
ha segnato l’inizio di un viaggio incredibile e avventuroso, e
ringrazio la SIAE e il suo Presidente per questo importante
riconoscimento, che è una spinta a viaggiare ancora. Vorrei anche
ringraziare Carlo Cresto-Dina e Tempesta che mi hanno da sempre
accompagnato nelle mie esplorazioni. Stiamo vivendo un momento
difficile per il cinema libero e indipendente. Il cinema
indipendente è il sistema immunitario dell’immaginario collettivo,
e va protetto. Anche per questo accetto con orgoglio il premio SIAE
nel nome di uno spirito libero com’era Andrea Purgatori”.
Il premio verrà consegnato
domenica 1 settembre, alle ore 11:30, presso la
Sala Perla del Palazzo del Casinò, dal Presidente della SIAE
Salvatore Nastasi.
Una storia è bella quanto il suo
finale, e nel caso di Sicario
questo è più che mai vero. Emily Blunt è sempre stata una star poco
apprezzata. Dal suo lavoro in A Quiet Place, Oppenheimer e Il diavolo veste Prada, alla
sua imminente apparizione in The Fall Guy con
Ryan Gosling, sa sempre come comandare
il pubblico, e questo
film non è diverso.
Seguendo l’agente speciale dell’FBI
Kate Macer (Blunt), Sicario è in definitiva un dramma criminale sul
confine tra Stati Uniti e Messico che diventa sempre più intenso
man mano che si va avanti. Diretto dalla leggenda di
Dune
Denis Villeneuve, che continua a stupirci con l’ultimo
Dune: Parte
Due, e scritto dal futuro creatore di YellowstoneTaylor Sheridan, il film affronta l’oscura realtà
dei cartelli della droga e di coloro che vi entrano troppo a fondo.
Sicario si distingue soprattutto per il suo finale scioccante e
deprimente, che lascia lo spettatore in una situazione di suspense
e orrore fino all’ultimo secondo. Ma quel momento tra Kate e
Alejandro (Benicio
Del Toro) ha rischiato di non accadere.
Dopo essersi unita a una task force
congiunta guidata da Matt Graver (Josh
Brolin) della CIA con il supporto di Alejandro
Gillick, un ex procuratore diventato assassino, Kate Macer finisce
per aiutarli a rintracciare un uomo di nome Manuel Díaz
(Bernardo Saracino). Ma al ritorno di Díaz in
Messico, la squadra è coinvolta in uno scontro a fuoco al confine,
che si conclude con Alejandro che si intrufola in Messico per la
sua missione segreta. Kate lo segue e assiste al rapimento
di un agente di polizia corrotto. Nonostante lei cerchi di
fermarlo, lui le spara e la lascia indietro, per poi usare il
poliziotto per portarlo dal signore della droga Fausto Alarcó
(Julio Cesar Cedillo) e giustiziarlo (insieme alla
moglie e ai figli) per aver ucciso la sua famiglia.
Come si scopre, Kate era
solo una pedina che avrebbe permesso alla CIA (e ad Alejandro) di
operare legalmente sul suolo americano con l’unico scopo
di spingere i cartelli a lavorare tutti con un’azienda colombiana,
in modo che il governo federale americano potesse controllarli
meglio in futuro. La cosa peggiore è che il giorno dopo
Alejandro si presenta a casa di Kate e la costringe, sotto
la minaccia di una pistola, a firmare un documento in cui afferma
che tutto ciò che hanno fatto è legale, avvolgendola
ulteriormente nella cospirazione. Nonostante Kate cerchi di
sottrarsi, Alejandro si dimostra troppo intimidatorio e la
costringe a firmare o a morire, facendo credere che si tratti di un
suicidio.
“Dovresti trasferirti in una
piccola città”, le dice Alejandro prima di uscire, ‘dove esiste
ancora lo stato di diritto’. Ricorda a Kate che non è un lupo e che
il nostro mondo è fatto di lupi. Vedendo Alejandro allontanarsi dal
balcone, Kate gli punta l’arma da fuoco direttamente alla testa.
Anche se medita di ucciderlo in quel momento, ponendo fine a questa
follia, e in qualche strano modo, Alejandro sembra quasi accogliere
la morte. Ma Kate non riesce a farlo e Alejandro se ne va,
lasciandola maledetta da ciò che sa. È un finale potente che va
direttamente al messaggio di Sicario, ovvero che
viviamo in un mondo distrutto e incasinato, dove nessuno rimane
innocente o indenne. È esattamente il finale che funziona
per un film come Sicario, ed è difficile pensare che possa
finire in un altro modo.
Emily Blunt pensava che il
finale originale di ‘Sicario’ fosse debole
Stranamente, lo sceneggiatore
Taylor Sheridan aveva originariamente scritto il confronto
finale tra Kate e Alejandro in modo un po’ diverso e, di
conseguenza, Emily Blunt e il regista Denis Villeneuve sono
stati costretti a rielaborarlo sul set. “La scena mi ha
colpito molto”, ha ammesso Emily Blunt in un’intervista in
vista della prima del film. “Non era come nella sceneggiatura,
sapete, e abbiamo sentito che volevamo fare qualcosa di
diverso”. Secondo la Blunt, lei, Villeneuve e il suo
interprete Benicio Del Toro non erano soddisfatti di
ciò che Sheridan aveva scritto e hanno trascorso molte ore
sul set a fare brainstorming su come avrebbero potuto realizzare
qualcosa di migliore e più soddisfacente.
“Ricordo quando parlavamo della
scena e di cosa avrebbe significato per lei e quanto le sarebbe
costato. E in effetti, sta firmando la sua vita. La sua intera
identità, insomma, è stata cancellata”, ha continuato la
Blunt, sottolineando quanto fosse importante per lei che il finale
fosse giusto per il bene di Kate. “È stata una di quelle
scene per cui si vive in questo settore, perché non sembra derivata
da nient’altro. Era così tenera e allo stesso tempo così
spaventosa, e quindi, sapete, è stata una scena davvero bella”. È
difficile immaginare che Sicario, e la storia di Kate
Macer in particolare, finisca in un modo diverso da quello in cui
l’abbiamo vista svolgersi sullo schermo, ma ci chiediamo come si
sia svolta la scena nella sceneggiatura originale di Sheridan.
Nella sceneggiatura
originale, Kate (il cui cognome è scritto qui come Macy) parla
da sola sul balcone prima di essere avvicinata e disarmata da
Alejandro nel suo appartamento, dove lui le solleva disgustosamente
la camicia per vedere le ferite da proiettile che le ha inferto al
petto, esponendo nel frattempo i suoi seni nudi. Dato che c’era già
una violenza sessuale nel film, è stato intelligente tagliare
questa parte. Per rendere il tutto più strano, dopo questo
momento scomodo e violento, Kate viene ancora paragonata a sua
figlia, con gran parte dello stesso dialogo di prima, ma
con meno direzione o scopo rispetto a quanto visto nel film. Dopo
che lui se ne è andato, Kate corre per casa con la pistola, alla
ricerca di qualsiasi traccia dell’assassino, che però è già sparito
da tempo.
Il finale originale di “Sicario”
avrebbe rovinato il film
Se il finale originale di
Sicario vi ha frustrato, non siete i soli. Gli attori
coinvolti, per non parlare dello stesso regista Denis Villeneuve,
hanno tutti pensato che il finale scritto da Taylor Sheridan
mancasse di un vero senso o profondità. Quel che è peggio è che si
tratta di uno sfruttamento per il gusto di, beh, sfruttare la
propria attrice protagonista (che era già stata usata, abusata e
manipolata sullo schermo in precedenza). Inoltre, le azioni
originali di Alejandro sembrano, beh, fuori dal
personaggio. Certo, è un assassino, questo è vero, e sì, è
disposto a uccidere Kate per tenere tutto segreto, ma
Sicario è anche chiaro che la rispetta, anche se
deve usarla nel processo. Paragonando Kate a sua figlia, lo rivela
come tale… un momento che nella sceneggiatura originale non è
altrettanto azzeccato.
Aggiungendo il semplice elemento di
costringere Kate a firmare un documento che convalida il loro
obiettivo, questa scena diventa qualcosa di molto più
grande di Alejandro che si limita a sopraffarla e a “farle vedere
chi comanda”. No, si tratta esattamente di quello che
Emily Blunt ha notato sopra: L’intera identità di Kate. Firmando
questo modulo, sceglie di fatto di vivere nella menzogna, con la
sua intera carriera come garanzia. Inoltre, rinuncia alla sua
bussola morale, proprio come fece una volta Alejandro, e sceglie il
“male minore” per abbattere quello maggiore. Kate ha un
potere che non ha nella scena originariamente prevista, e
lo vediamo nella sua scelta finale di non uccidere Alejandro,
dimostrando a lui (e ancor più a se stessa) che non è diventata
come lui, dopo tutto.
Il dialogo originale nel finale di
Sheridan, compreso il momento in cui Alejandro spiega a Kate cos’è
un sicario, è un po’ pesante, e riducendolo e arrivando
alle ossa, Villeneuve tira fuori interpretazioni
impeccabili e ineguagliabili da parte di Emily Blunt e Benicio Del
Toro, che si dimostrano più volte in questo film.
Sicario non è assolutamente un film allegro, ma cambiando
il finale per affrontare meglio lo stato mentale e il fallimento
morale di Kate (con una sorta di mini-redenzione proprio alla
fine), questo film ha un peso maggiore di quanto avrebbe potuto
avere altrimenti. Non c’è da stupirsi che questo film abbia avuto un sequel. Indubbiamente è inevitabile
uno stallo finale, o un confronto ufficiale, tra Kate Mercer e
Alejandro.
The Instigators è l’ultima delle numerose
collaborazioni tra Matt Damon e la famiglia Affleck.
Sebbene Ben Affleck agisca solo come produttore
attraverso Artists Equity, la società che ha fondato insieme a
Damon, suo fratello Casey Affleck condivide
nuovamente lo schermo con Damon dopo averlo fatto in precedenza in
film popolari come Good Will Hunting,
Gerry e la trilogia di
Ocean’s. In questo dramma criminale, il veterano dei
Marines Rory (Damon) e l’ex galeotto alcolizzato Cobby Murphy
(Affleck) sono coinvolti in un’ambiziosa rapina che si rivela
rapidamente disastrosa e li porta a fuggire per tutta Boston con un
esercito di forze dell’ordine alle calcagna. Il viaggio
della coppia si concluderà con il mantenimento della libertà oppure
no?
In “The Instigators”, Matt
Damon e Casey Affleck scappano dalla legge
All’inizio del film, supponendo che
il sindaco corrotto Joseph Miccelli (Ron Perlman)
vincerà ancora una volta la rielezione, i gangster Mr. Besegai
(Michael Stuhlbarg) e Richie Dechico
(Alfred Molina) ingaggiano Rory e Cobby, insieme a
uno dei loro agenti regolari, Scalvo (Jack
Harlow), per rapinare la festa per la rielezione di
Miccelli, durante la quale credono che egli accetterà una grande
quantità di denaro per le tangenti. Rory, che non ha mai commesso
un reato prima d’ora, è deciso a farsi pagare 32.480 dollari
indipendentemente dall’esito della rapina.
Quando il trio trova il luogo della
festa molto più affollato del previsto, e la maggior parte dei
soldi è già stata portata via con un furgone blindato, Scalvo si fa
prendere dal panico e tenta di rapinare direttamente Miccelli e
altri funzionari del governo cittadino, prima di farsi uccidere
insieme al commissario di polizia in uno scontro a fuoco.
Nonostante sia stato colpito alla spalla, Cobby riesce a portare se
stesso e Rory lontano dal locale, dopodiché i due si danno alla
fuga sia dalle forze dell’ordine che da Besegai, il quale manda dei
sicari a cercarli. Con l’aggravarsi delle condizioni di Cobby,
Rory si rivolge alla sua psichiatra, la dottoressa Donna
Rivera (Hong Chau), per un
aiuto medico, che lei accetta di fornire a condizione che i due si
comportino come se lei fosse un loro ostaggio, in modo che
non si senta complice dei loro crimini.
The Instigators umanizza i suoi
personaggi criminali
A metà del loro viaggio, Cobby
chiede a Rory perché insiste tanto per farsi pagare una somma così
specifica. Rory spiega che si tratta dell’esatto importo che deve
alla sua ex moglie per vari tipi di mantenimento e che, una volta
pagato, si sarà guadagnato il diritto di rivedere suo figlio. In un
momento di sentimento non comune, Cobby dice a Rory che ai
bambini interessa di più che i genitori siano presenti piuttosto
che il sostegno materiale che possono o non possono fornire e lo
esorta a vedere suo figlio giocare a hockey se ne ha la
possibilità, indipendentemente dal fatto che riceva o meno i soldi.
Cobby spiega anche la sua storia di tensione con il gruppo di
Besegai. Suo fratello aveva fatto parte della banda, ma era stato
abbandonato per prendersi la colpa di uno dei loro crimini. Cobby
ha invece confessato il crimine, il che ha portato al suo periodo
di detenzione, durante il quale il fratello è morto per overdose.
Il fatto di non averli denunciati gli è valso un certo rispetto da
parte di Besegai e compagnia, anche se Cobby comprensibilmente non
li sopporta.
Alla fine, Cobby si rende conto che
uno dei pochi oggetti che sono riusciti a ottenere durante la
rapina, il braccialetto del sindaco, è contrassegnato dai numeri
che costituiscono la combinazione della cassaforte del suo ufficio
in municipio. Travestiti da vigili del fuoco, i due lanciano
l’allarme per cercare di svuotare l’edificio in modo da poter
svaligiare la cassaforte, ma rimangono intrappolati nell’ufficio
quando arrivano i cecchini della polizia. I due prendono in
ostaggio l’avvocato di Miccelli, Alan (Toby
Jones), poco apprezzato, e gli consegnano un
paio di hard disk contenenti sia le prove della corruzione di
Miccelli che le informazioni su come ottenere 100 milioni di
dollari di valuta irrintracciabile del sindaco.
The Instigators si conclude con
ottimismo e umorismo
Matt
Damon and Casey Affleck in “The Instigators,” coming soon to
Apple
TV+.
Dopo aver intascato le chiavette e
un po’ di denaro, il duo tenta di fuggire, spingendo la cassaforte
fuori dalla finestra, in modo che la folla in attesa si rivolti nel
tentativo di prendere i soldi per sé, prima di fuggire in un camion
dei pompieri rubato. Tuttavia, vengono fermati da Frank Toomey
(Ving Rhames), un agente dell’Unità Operazioni
Speciali della Polizia di Boston, che rifiuta il loro tentativo di
corromperlo con i drive. I ragazzi passano un breve periodo in
prigione, ma quando il successore di Miccelli, Mark Choi
(Ronnie Cho), riceve le prove da uno dei suoi
aiutanti, decide di prendere tranquillamente il denaro non
rintracciabile per sé. In seguito, fa rilasciare Rory e
Cobby con la tacita condizione che mantengano segreta la
loro conoscenza del denaro.
Sebbene non siano più ricchi di
quando hanno iniziato, i due hanno la loro libertà e vanno per la
loro strada dopo qualche ultimo scherzo reciproco. Più tardi, Cobby
viene mostrato seduto sui gradini del palazzo del dottor Rivera.
Durante il loro caotico soggiorno, lui e la dottoressa hanno
sviluppato un’amichevole rivalità basata sulla reciproca presa in
giro, e Cobby ha anche flirtato senza successo con lei. Quando lo
vede, lei nota che sta bighellonando e lui le chiede scherzosamente
se ha intenzione di chiamare la polizia. Il film lascia ambiguo
l’esito della loro conversazione, ma in base a tutto quello che è
successo prima, le due implicazioni più probabili sono che Cobby si
stia rivolgendo alla dottoressa Rivera per avere un aiuto nel
gestire le sue difficoltà mentali o per iniziare una relazione
sentimentale. L’ultima volta che si vede Rory seguire il
consiglio di Cobby e assistere a una partita di hockey del
figlio, facendo sorridere il ragazzo.
Dopo le risoluzioni dei
personaggi principali, il film presenta anche una scena
di mid-credits. Piuttosto che suggerire un sequel o un
collegamento con altri film, come spesso fanno le scene di metà e
fine film, questa scena chiude un filo della trama e dà anche il
via a una delle battute del film. Dopo che la rapina iniziale è
andata male, Besegai è fuggito a Montreal, raggiunto poi da
Dechico. La scena di metà film mostra entrambi gli uomini
morti congelati e la polizia, che trova i loro corpi,
osserva che avrebbero dovuto indossare stivali più adatti al
paesaggio innevato. Nel corso del film, Cobby suggerisce spesso a
lui e a Rory di tentare la fuga a Montreal. Tuttavia, Rory sostiene
sempre che sopravvivere nella natura selvaggia canadese sarebbe
praticamente impossibile senza altre risorse, come un buon paio di
stivali, e che anche nella remota possibilità che riescano a
raggiungere la città, questo non risolverebbe tutti i loro
problemi.
La protagonista di uno dei tanti
progetti Marvel in uscita nel 2025 ha appena
fatto un’importante anticipazione su ciò che i fan possono
aspettarsi di vedere nel film. Nel corso di un episodio di The Official Marvel Podcast,
Florence Pugh, che interpreta Yelena Belova in
Thunderbolts*,
ha parlato del ruolo del suo personaggio nel prossimo film e del
motivo per cui è entusiasta di portare in vita Yelena per la terza
volta nel MCU. La Pugh ha già interpretato il personaggio due
volte, una volta in Black Widow al fianco di Scarlett Johansson e un’altra volta nella
serie Disney+Hawkeye con Jeremy Renner e Hailee Steinfeld.
Mentre in precedenza Yelena ha
lavorato principalmente con gli eroi, Thunderbolts*
la vedrà lavorare con una banda di cattivi straccioni, una
situazione diversa di cui Pugh è entusiasta: “Essere in grado
di tornare di nuovo, ma mostrare un altro lato di ciò che significa
essere un’umana che attraversa la vita nel modo in cui lo fa lei,
che potrebbe non essere necessariamente il modo in cui vivremmo
noi, è bellissimo”.
Una delle maggiori preoccupazioni
del MCU nel capitolo della narrazione successivo a Endgame è stata
la mancanza di storie di team-up, e Thunderbolts*
promette di fare proprio questo, riunendo personaggi del cinema e
della televisione strappati direttamente da diversi progetti e
angoli dell’universo. Yelena è uno dei membri dei Thunderbolts che ha una significativa esperienza
di lavoro con uno dei sei Vendicatori originali (Vedova Nera), il
che la rende una delle persone più qualificate per essere il leader
della squadra, insieme a Bucky (Sebastian
Stan).
Tutto quello che c’è da sapere su
Thunderbolts*
Diretto da Jake Schreier (Paper
Towns), il cast di Thunderbolts*
comprende Sebastian Stan nel ruolo di Bucky Barnes,
Hannah John-Kamen nel ruolo di Ava Starr alias
Ghost, Wyatt Russell nel ruolo di John Walker,
David Harbour nel ruolo di Alexei Shostakov
alias Red Guardian, Olga Kurylenko nel ruolo di Antonia Dreykov
alias Taskmaster, Harrison Ford nel ruolo del Generale Thaddeus
‘Thunderbolt’ Ross e Lewis Pullman nel ruolo di
Bob alias Sentry. Florence Pugh riprende il ruolo di Yelena
Belova, sorella di Vedova Nera (e una delle parti migliori della
serie Marvel Disney Plus
Occhio di Falco).
Inoltre, Julia
Louis-Dreyfus interpreta Valentina Allegra de Fontaine,
con Geraldine Viswanathan nei panni di Mel, la sua assistente (che
sostituisce una Ayo Edebri estremamente impegnata e piena di
impegni). Lo sceneggiatore di Black Widow e
Thor:
Ragnarok Eric Pearson si unisce agli sceneggiatori di
Beef Lee Sung Jin e Joanna Calo. Un trailer è stato mostrato a
porte chiuse al San Diego Comic-Con. Thunderbolts*
arriverà nelle sale il 5 maggio 2025, in ritardo rispetto alla
precedente data di uscita del 20 dicembre 2024 a causa degli
scioperi della WGA e della SAG-AFTRA. Nel frattempo, restate
aggiornati sul MCU con la nostra
guida alla storia della Fase 5 della Marvel e con uno
sguardo a ciò che deve ancora venire nella Fase 6 della Marvel.
La Sony Pictures continua a fare
affari con Sydney Sweeney: l’attrice di successo
tornerà a collaborare con lei per un nuovo remake del film di
fantascienza Barbarella del
1968. I dettagli sul film, basato
sull’omonimo fumetto francese, sono ancora scarsi. Tuttavia, lo
scrittore Blake Northcott, che sta scrivendo una
nuova serie di fumetti di Barbarella, ha recentemente
fornito qualche informazione in più sul film e su come l’imminente
adattamento potrebbe combinarsi con i fumetti a cui sta
lavorando.
“Non riesco a immaginare nessun
altro se non Sydney in questo ruolo. Ha dimostrato di saper essere
drammatica, ma non credo che molte persone si siano rese conto di
quanto fosse divertente fino a quando Tutti Tranne
te non è stato un grande successo mondiale”, ha
dichiarato Northcott a ComicBook.com, riferendosi alla commedia romantica della
Sony del 2023 di cui Sweeney è stato protagonista.
“È la Barbarella perfetta e, mentre
scrivo la serie, Sydney è sempre il mio modello – proprio come
Ryan Reynolds è diventato l’ispirazione per i
fumetti di Deadpool in molti modi,
o come
Robert Downey Jr. incarna Iron Man. Una volta che
immagini Sydney in quel ruolo, non puoi più farne a meno”. Quando
gli è stato chiesto della trama del film, Northcott ha
aggiunto:
“Non sono sicuro di poter dire
molto sulla sceneggiatura del film, o su quale materiale potrebbe
essere basato, ma c’è sicuramente la possibilità di una sinergia
una volta che saremo più a valle.Se la trama del film si
baserà su Barb e Vix che devono combattere per uscire dal Pianeta
V, allora avrete la vostra risposta!Chiunque finisca per
scrivere il film di Barbarella , sono sicuro che farà un
lavoro straordinario”.
Barbarella è arrivata per la
prima volta sugli schermi nel 1968
Basato sull’omonimo fumetto di
Jean-Claude Forest, il film originale di
Barbarella uscì nel 1968 con Jane
Fonda nel ruolo principale. In quel film, come nei
fumetti, Barbarella era un’avventuriera spaziale del 41° secolo
inviata a trovare e fermare uno scienziato malvagio, Durand Durand,
che aveva creato un’arma chiamata Raggio Positronico per
distruggere la razza umana. Sia il film che il fumetto sono
diventati famigerati per l’uso gratuito del sex appeal, anche se
resta da vedere se il nuovo adattamento prenderà una strada simile
con Sweeney, che si è legato al progetto per la prima volta
nel 2022.
Mentre altri adattamenti non sono
riusciti a decollare, il film di Sweeney ha un attore importante
alle spalle: Edgar Wright è in trattative per dirigere il
progetto. Wright, noto per il suo stile cinematografico
appariscente, l’uso attento della musica e i toni visivi, ha già
collaborato con la Sony per il suo film di successo
Baby Driver.Honey Ross e
Jane Goldman avrebbero scritto la sceneggiatura
del film; quest’ultima è nota per il suo lavoro d’azione, avendo
lavorato alle sceneggiature dei film degli
X-Men e del franchise Kingsman. Sweeney è stato
anche informato di essere il produttore esecutivo del film. Non è
stata annunciata alcuna data di uscita per Barbarella.
Una delle cose più impressionanti
di Beetlejuice, nel 1988, è stato
il modo in cui Tim Burton e il suo team sono riusciti
a giocare con le nostre nozioni di ciò che è possibile fare al
cinema attraverso il trucco e gli effetti pratici. Più di 30
anni dopo, Burton ha deciso di rimanere fedele alle sue radici
utilizzando un’abbondanza di effetti pratici in Beetlejuice
Beetlejuice. Durante le interviste
con Collider,
i membri del cast Winona Ryder (Stranger
Things) e Justin Theroux (The Mosquito Coast)
hanno parlato di come questa decisione abbia influenzato la
produzione.
Theroux ha parlato di quanto sia
impressionante che Burton sia in grado di realizzare un
progetto così ambizioso e di quanto sia necessario
per tutti coloro che sono coinvolti per portarlo in vita. L’attore
ha anche sottolineato una delle creazioni di pupazzi che lo
ha colpito di più e come i dettagli lo abbiano colpito. Ha
dichiarato a Collider:
“Penso che la cosa incredibile
degli effetti di questo film sia che solo una persona come Tim può
avere tutto questo a portata di mano a questo punto della sua
carriera, perché devi assemblare… È quasi come se dovessi
avere un cervello che deve avere accordi collegati con il cervello
di tutti gli altri in modo che tutti pensino esattamente
negli stessi termini.La cosa che mi ha colpito di più è
stato il bambino, Bob – tutti i Bob – tutti i restringitori di
testa, e la marionetta coinvolta in questo e la meccanica coinvolta
in questo.Ogni singola testa di Bob poteva fare delle
espressioni, i loro occhi ovviamente potevano muoversi, e tutto
questo è stato montato sopra un interprete acrobatico.Se si trattasse di un regista meno bravo, credo che
staresti lì tutto il giorno a cercare di farlo
bene”.
Gli effetti pratici di
Beetlejuice Beetlejuice sono “strabilianti”, dice Winona
Ryder
Inoltre, la Ryder ha sottolineato
come l ‘ingegneria degli effetti pratici si sia evoluta
negli ultimi trent’anni. L’attore ha commentato che nel 1988
l’imbracatura che ha usato in una particolare scena di
galleggiamento “era molto vecchia e non aiutava la circolazione del
corpo”. In Beetlejuice Beetlejuice, invece, definisce gli
effetti pratici “strabilianti”. Ha spiegato:
“Nel primo, ho fatto la
fluttuazione.Ricordo che indossavo un’imbracatura
che era stata indossata da Debbie Reynolds e che tutti quelli che
l’avevano indossata avevano firmato, ma era molto vecchia
e non aiutava la circolazione del corpo.[Ma sembrava molto
selvaggio e divertente.Non mi è mai capitato di entrare
nell’aldilà, ma questa volta l’ho fatto ed è stato incredibile.Voglio dire, strabiliante.E sapere che ci sono persone
sotto tutte queste cose è un sogno.Al giorno d’oggi tutto è
in CGI, e poi con l’IA, quindi vedere che questo può
accadere e funziona, e può sembrare così bello e miracoloso e
strano e unico.Voglio dire, bisogna avere questi
burattinai incredibilmente talentuosi.È
stimolante”.
Beetlejuice
Beetlejuice riunirà la famiglia Deetz dopo
che la tragedia ha colpito e il portale dell’aldilà si è aperto
ancora una volta. Michael Keaton (The
Flash) riprende il ruolo del protagonista e nel cast
figurano anche Jenna Ortega (Wednesday),
Catherine O’Hara (Schitt’s Creek),
Willem Dafoe (Kinds of
Kindness), Monica Bellucci (Mafia
Mamma) e Danny DeVito (It’s Always
Sunny in Philadelphia).
I fan del popolarissimo manga e
anime Naruto sono cautamente
ottimisti riguardo all’adattamento live-action del franchise,
attualmente in fase di sviluppo. Da un lato, c’è una lunga lista di
tentativi deludenti di portare in vita proprietà anime attraverso
il live-action. D’altro canto, però, il recente adattamento di
One
Piece da parte di Netflix ha
dimostrato ai fan che il medium può essere tradotto con successo
in live-action, e a scrivere e dirigere Naruto c’è
Destin Daniel Cretton, un regista con una
storia di film ben fatti che mettono al centro la complessità
emotiva.
Il regista ha anche assicurato agli
spettatori di essere in grado di gestire la grande azione con
Shang-Chi e la Leggenda dei Dieci
Anelli del MCU. Ora, la scrittrice della
prima sceneggiatura del film, Tasha Huo, ha
fornito un aggiornamento sul progetto e le sue idee su ciò che
Cretton porterà al film.
In una recente intervista con
Entertainment Weekly, la Huo ha rivelato che il
suo lavoro sulla sceneggiatura “è terminato” e che il progetto è
stato affidato a Cretton, che “ora sta facendo le sue cose”. Huo è
attualmente impegnata come showrunner della prossima serie
animata di NetflixTomb Raider:The
Legend of Lara Croft, e sente fortemente che
Naruto è in buone mani con Cretton al timone, dicendo:
“Penso che sia una scelta
davvero azzeccata perché sarà in grado di catturare quanto Naruto
sia ricco di sfumature e speciale senza farsi distrarre dal grande
mondo che è, cosa che penso potrebbe facilmente essere fatta da
qualcuno che non è un fan o da qualcuno che viene per un guadagno
in denaro.Questo è sicuramente un film che nasce dall’amore
per Naruto, per il personaggio e per le sue relazioni”.
Naruto in versione live ha
l’approvazione di Masashi Kishimoto
I fan e i collaboratori non sono
gli unici ad essere entusiasti del coinvolgimento di Cretton; lo è
anche il creatore stesso di Naruto, Masashi
Kishimoto. Dopo l’annuncio di Cretton come sceneggiatore e
regista del film live-action, Kishimoto ha dichiarato a
Entertainment Weekly:
“Quando ho saputo dell’ingaggio
di Destin, è successo subito dopo aver visto un suo film d’azione
di successo, e ho pensato che sarebbe stato il regista perfetto per
Naruto.Dopo aver apprezzato gli altri suoi film e
aver capito che il suo forte è creare solidi drammi sulle persone,
mi sono convinto che non c’era altro regista per [ Naruto
].Incontrando Destin, l’ho trovato un regista aperto,
disposto ad accogliere i miei suggerimenti, e ho sentito che
saremmo stati in grado di collaborare insieme nel processo di
produzione”.
L’approvazione di Kishimoto è di per sé un ottimo segno, ma
sembra che anche lui avrà un certo grado di influenza sul film, il
che dovrebbe tranquillizzare i fan scettici.
Oltre a Shang-Chi, i film
precedenti di Cretton includono Just
Mercy, Il castello di
vetro e Short Term
12. Ognuno di questi film è incentrato sulla
profondità emotiva e sulla sicurezza. Ognuno di questi film si
concentra sulla profondità emotiva e sul racconto di storie
incentrate sui personaggi, con interpretazioni straordinarie da
parte del cast. Se c’è un regista in grado di realizzare un
adattamento live-action di Naruto, una storia che include
i temi dell’appartenenza e della famiglia ritrovata accanto a
battaglie ninja più grandi della vita, quello è Destin
Daniel Cretton.
Sembra che i fan della Marvel non abbiano ancora visto per
l’ultima volta la Laura/X-23 di Dafne Keen. Si dice infatti che i Marvel
Studios riporteranno l’amata mutante per altri due film del Marvel
Cinematic Universe dopo la sua apparizione in Deadpool &
Wolverine. Secondo l’insider Alex Perez
di
The Cosmic Circus, X-23 “tornerà per i film degli
Avengers”, il che significa che la figlia adottiva del
Wolverine di Hugh Jackman farà parte sia di Avengers:
Doomsday e Avengers:
Secret Wars.
L’epopea crossover in due parti che
unirà gli eroi del MCU contro il Dottor Destino di Robert Downey Jr. è attualmente prevista nelle
sale rispettivamente il 1° maggio 2026 e il 7 maggio 2027. In
precedenza, la Keen aveva espresso il suo interesse a tornare nel
MCU nel ruolo di X-23, dichiarando all’inizio di questo mese che
riteneva che avessero “solo scalfito la superficie con lei,
dato che è un personaggio così complesso”.
Keen ha interpretato per la prima
volta Laura Kinney/X-23 nel film del 2017 sugli X-Men, Logan
– The Wolverine, ricevendo ampi consensi per la sua
interpretazione della giovane mutante. Prima che la Disney
acquisisse la 20th Century Fox, si pensava che l’attrice sarebbe
tornata a vestire i panni di X-23 per un film da solista, ma i
piani sono stati accantonati quando i Marvel Studios hanno ripreso
il controllo degli X-Men. Se i nuovi rumor si rivelassero veri,
potremmo ora aspettarci di rivederla ancora in tali vesti.
Dafne Keen è X-23 in Deadpool & Wolverine
In quali altri progetti ha recitato
Dafne Keen?
Negli anni trascorsi tra Logan
– The Wolverine e Deadpool & Wolverine, Dafne Keen ha interpretato la protagonista
Lyra Belacqua nell’adattamento a serie di BBC One e HBO di His
Dark Materials di Philip Pullman, il personaggio ricorrente di
Ana “Ani” Cruz Oliver nella serie The Refugees del 2015 e
la protagonista Ana nel film Ana del 2020. Ha anche
interpretato la giovane padawan Jecki Lon nella serie di Star
Wars The Acolyte, cancellata all’inizio di questa
settimana a causa dei bassi ascolti.