Fa bene a festeggiare Kevin
Feige: ieri Black Panther,
produzione Marvel Studios, ha scritto un’altra pagina
importante nella storia dei cinecomic conquistando ben sette
nomination agli Oscar 2019
(film, scenografia, colonna sonora, canzone originale, costumi,
montaggio sonoro e missaggio sonoro). Un risultato impensabile fino
a qualche anno fa, quando il genere supereroistico veniva tenuto a
debita distanza dalla stagione dei premi perché considerato – in
fondo – categoria minore.
“La parola che continua a
venirmi in mente è orgoglio, perché sono orgoglioso di tutti coloro
che sono stati coinvolti nel film“, ha spiegato il produttore
commentando a caldo le nomination. “Stiamo parlando del
riconoscimento più importante che un film possa ricevere nel nostro
settore, ed qualcosa che ci gratifica immensamente […] Penso
che Black Panther sia un film unico raccontato da un regista unico
in un momento storico particolare, e grazie al nostro straordinario
cast e alla troupe siamo riusciti a dire qualcosa di importante.
Ripensando allo scorso anno e all’impatto culturale che questo film
ha avuto in tutto il mondo, mi sembra che riconoscimento
dell’Academy sia solo l’apice di tutto ciò.”
Black Panther
2 al momento è in fase di pre-produzione ai Mavel
Studios.
La sinossi del primo film:
Dopo la morte di suo padre,
mostrata in Captain America: Civil War, il
giovane principe T’Challa torna a casa
per salire sul trono di Wakanda, un’immaginaria nazione nel
continente africano, isolata ma tecnologicamente avanzata, e ricca
di giacimenti di vibranio. Quando due pericolosi nemici cospirano
per portare il regno alla distruzione, T’Challa è pronto a
raccogliere l’eredità di suo padre e a indossare gli artigli
di Black Panther. Non è la prima volta che il
giovane re usa l’identità segreta per fare giustizia: nell’epica
battaglia tra lo sprezzante Stark e il cocciuto Rogers, aveva già
messo le sue abilità al servizio di Iron Man, in cerca dello
scontro diretto con il Soldato d’Inverno. Questa volta, invece
della fragile alleanza con la parte più facoltosa dei
Vendicatori, T’Challa fa squadra con l’agente della
CIA Everett K. Ross, completamente ignaro
delle ricchezze locali, e con il corpo speciale wakandiano delle
Dora Milaje, tra le quali figura anche
l’amata Nakia. Come Freeman, apparso in Civil
War, anche Andy Serkis torna nei panni del trafficante d’armi
Ulysses Klaue, conosciuto in Avengers: Age of Ultron.
Chadwick Bosemanha
interpretato il protagonista, T’Challa, già visto
in Captain America Civil War. Nei ruoli
principali del film hanno recitato, oltre a Boseman,
Michael B. Jordan, Lupita Nyong’O, Danai Gurira, Martin Freeman,
Daniel Kaluuya, Angela Basset, Forest
Whitaker e Andy Serkis. Nei
ruoli di comprimari sono comparsi invece Letitia
Wright, Winston Duke, Florence Kasumba, Sterling K.
Brown e John Kani.
Sappiamo che Mark Hamill potrebbe apparire in
Star
Wars: Episodio IX sotto forma di fantasma di Forza,
visto che nell’episodio precedente, Gli Ultimi
Jedi, ha lasciato fisicamente il mondo dopo l’incredibile
battaglia contro suo nipote Ben Solo/Kylo Ren.
L’attore, indissolubilmente legato
alla saga, si troverà quindi ad affrontare definitivamente il suo
ultimo film del franchise, e lo farà con tutto il cast di giovani
attori che hanno ricevuto il testimone da lui, dalla sua gemella
spaziale, la compianta Carrie Fisher, e
dall’inossidabile Harrison Ford.
In occasione dell’annuncio delle
nomination agli
Oscar 2019, Mark Hamill si è
congratulato con Adam Driver, interprete di Kylo
Ren, per la sua candidatura come migliore non protagonista in
BlackkKlansman, il film di
Spike Lee tratto da una storia vera. Per il film,
Lee ha ricevuto anche la sua prima candidatura in carriera alla
regia e al miglior film, ma Hamill si è giustamente concentrato sul
giovane Driver, congratulandosi a modo suo.
Su Instagram, l’attore interprete di
Luke Skywalker ha condiviso una immagine che
ritrae un Driver sorridente e il poster del film di Lee, con la
seguente didascalia: “Congratulazioni ad Adam per la tua
meritata nomination agli Oscar per BlackkKlansman, in cui
interpreti un brav’uomo che finge di essere cattivo! (hashtag, solo
per dire)”.
Che quell’hashtag possa essere un
indizio su come si evolverà il percorso di Kylo Ren? Non possiamo
saperlo, ma potrebbe senza dubbio essere anche solo un modo di
Hamill perprendere in giro i suoi fan!
Nel cast del film
tornano Daisy Ridley, Adam Driver, John Boyega, Oscar
Isaac, Lupita Nyong’o, Domhnall Gleeson, Kelly Marie Tran, Joonas
Suotamo e Billie Lourd. Si uniranno al
cast di Star Wars: Episodio IX Matt Smith, Naomi
Ackie e Richard E. Grant, insieme ai
veterani del franchise Mark Hamill, Anthony
Daniels e Billy Dee Williams, che
riprenderà il ruolo di Lando Calrissian.
Un’altra importante anticipazione
della trama di Shazam! potrebbe
essere stata rivelata nientemeno che dalla collezione di Funko Pop
relativa al cinecomic con Zachary Levi. E a quanto
pare il supereroe del titolo non sarà l’unico a possedere poteri
straordinari…
Come potete vedere nelle immagini
qui sotto, Eugene e Darla Batson
, i genitori adottivi di Billy Batson, compaiono
nei loro costumi da eroi (con tanto di mantello) molto simili al
design dell’uniforme del protagonista. Questo significa che nel
film compariranno anche gli alter ego dei due personaggi, così da
introdurre sul grande schermo l’intera famiglia Shazam?
La sinossi ufficiale di Shazam! :
Abbiamo tutti un supereroe dentro di noi, ci
vuole solo un po’ di magia per tirarlo fuori. Nel caso di Billy
Batson, basterà gridare una sola parola – SHAZAM! – affinché questo ragazzo adottato di 14 anni
si trasformi nel Supereroe per gentile concessione di un antico
mago.Ancora bambino all’interno di un
corpo divino, Shazam si diverte nella versione adulta di se stesso
facendo ciò che qualsiasi adolescente farebbe con i superpoteri:
divertirsi! Volare? Vedere a raggi X? Saltare i compiti a scuola?
Shazam vuole testare i limiti delle sue capacità con la gioiosa
imprudenza di un bambino, ma dovrà padroneggiare rapidamente questi
poteri per combattere le forze mortali del male controllate dal Dr.
Thaddeus Sivana.
Vi ricordiamo che Shazam!
farà parte dell’Universo Cinematografico DC e
uscirà ad aprile 2019. Nel cast Zachary
Levi, Asher Angel (Billy
Batson), Mark Strong (Dr. Thaddeus
Sivana), Jack Dylan
Grazer (Freddy), Grace
Fulton (Mary), Faithe
Herman (Darla), Ian
Chen (Eugene), Jovan
Armand (Pedro), Cooper
AndrewseMarta
Milans (genitori adottivi di
Billy, Victor e Rosa Vasquez), Ron Cephas
Jones (Il Mago).
L’eredità di Tony Soprano passa
di padre in figlio: sarà infatti Michael
Gandolfini, figlio di James Gandolfini, a
interpretare il boss italoamericano nel film prequel della serie
I Soprano intitolato The Many Saints
of Newark, produzione New Line Cinema che ha già
trovato in Alessandro Nivola, Vera
Farmiga, Jon Bernthal, Billy
Magnussen e Corey Stoll i suoi
protagonisti.
Vi ricordiamo che la sceneggiatura
verrà curata da David Chase, già ideatore e
co-creatore dello show capolavoro andato in onda per sei stagioni
dal 1999 al 2007 su HBO. Alan
Taylor firmerà invece la regia.
Gandolfini Jr. ha recitato di
recente nella serie The Deuce, sempre produzione
HBO. Addetti ai lavori hanno spiegato che la sua presenza sullo
schermo e la padronanza dei manierismi di Tony Soprano, uniti alla
somiglianza con il padre lo hanno reso la scelta migliore (se non
obbligata) per il ruolo.
Sulla trama ufficiale della
pellicola non ci sono molti dettagli, tranne che sarà ambientata
durante le rivolte di Newark negli anni ’60 tra afroamericani
e italiani. La storia si concentrerà su Dickie Moltisanti, mentore
di Tony, e sulla sua associazione criminale.
Mia e il Leone
Bianco debutta in testa al box office italiano,
seguito da Glass e Non ci resta che il crimine. La new
entry Mia e il Leone Bianco apre in testa
al box office italiano con 1,9 milioni di euro incassati in 402
sale. Invece Glass debutta in seconda posizione
con 1,8 milioni di euro. Non ci resta che il crimine scende al
terzo posto con 1,2 milioni con cui arriva a quota 3,6 milioni di
euro.
Bohemian Rhapsody conferma la
quarta posizione e raccoglie altri 964.000 euro con cui arriva a
ben 26,4 milioni di euro. L’Agenzia dei Bugiardi esordisce al
quinto posto con 893.000 euro, mentre Aquaman supera il tetto dei 10 milioni con
altri 864.000 euro. Segue Ralph Spacca Internet che giunge a
quota 10 milioni raccogliendo altri 844.000 euro.
Candidato a due Premi Oscar,
Maria Regina di Scozia apre
all’ottavo posto con 767.000 euro incassati in 322 sale. Van Gogh – Sulla soglia dell’eternità
precipita in nona posizione con altri 558.000 euro per un globale
di 3,4 milioni. Chiude la top10 City of Lies che arriva a 1,2 milion
complessivi raccogliendo altri 338.000 euro.
L’uomo dal cuore di
ferro è il titolo del racconto biografico che parla
dell’ascesa politica e della morte di Reinhard
Heydrich, il gerarca nazista principale fautore della
“soluzione finale”, la sistematizzazione dello sterminio degli
ebrei durante il regime di Hitler. Il film, diretto dal regista
Cedric Jimenez, è basato sul romanzo
HHhH di Laurent Binet che
racconta un episodio della storia della Seconda Guerra Mondiale non
troppo noto.
Sviluppandosi nell’intero corso
dell’ascesa politica di Heydrich, L’uomo dal cuore di
ferro culmina nell’attentato ai suoi danni da parte di
partigiani cecoslovacchi. L’attentato riuscì, dal momento che
Heydrich perse la vita a causa delle ferite riportate durante
l’esplosione della sua automobile, e l’attentato fu l’unico
riuscito ai danni di ufficiali e gerarchi SS nel corso della
Guerra. La sua morte sancì l’inizio di grandi disordini che
contribuirono allo sgretolamento del terzo Reich. Jimenez racconta
la storia da due punti di vista differenti, separando nettamente il
punto di vista di Heydrich e di sua moglie, l’algida Lina, e quello
invece che si offre sui partigiani che organizzarono l’attacco. Il
film è spaccato lungo una linea che lo divide precisamente a metà e
solo dalla seconda parte in poi incontreremo i coraggiosi che si
sacrificarono per eliminare il terribile gerarca.
L’uomo dal cuore di ferro, il film
La parte che sembra funzionare di
più, in un film tutto traballante e con pochissima personalità, è
quella dedicata all’ascesa di Heydrich: coinvolto in alcuni
scandali ed allontanato dall’esercito, l’uomo venne rimesso in
senso da Lina, che poi divenne sua moglie. La donna lo introdusse
all’ideologia nazista e lo presentò ai vertici delle SS, presso i
quali lui si fece notare subito per l’approccio pratico e lo
spirito risoluto, nonché per il “cuore di ferro”. Fu lui a guidare
alcune delle più grandi repressioni a danno dei dissidenti del
regime, tanto che nel 1941 venne nominato da Adolf
Hitler governatore del Protettorato di Boemia e Moravia,
dove mise in atto sanguinosi “rimedi” per annientare la resistenza
anti-tedesca. Fu lui la mente principale dietro la stesora del
piano che portò alla soluzione finale.
Questo aspetto pubblico e politico
estremamente funzionale viene messo a confronto con la vita privata
di Reinhard, che diventa man mano più arido. Innamorato e devoto
alla moglie, padre premuroso e amante della musica, l’uomo di
estranea sempre di più dagli affetti familiari per dedicarsi al
lavoro, assecondando la sua ambizione. A interpretarlo c’è Jason Clarke, che troppo spesso non viene
abbastanza messo in luce per il suo talento. L’attore dalla grande
personalità e l’ottima presenza scenica si sacrifica in una storia
senza troppa personalità, al fianco di
Rosamund Pike. Entrambi sono molto adatti ai ruoli a
loro affidati ma entrambi sembrano uno spreco di talento in un film
sembra una fredda cronistoria di un fatto storico poco noto.
Trattamento peggiore viene
riservato agli attori che interpretano i due partigiani autori
dell’attentato.
Jack Reynore Jack
O’Connell, che compaiono a metà film, portano avanti lo
stereotipo dell’uomo che lotta per la libertà, senza che la
scrittura o la regia dimostrino il benché minimo guizzo di dignità
per coloro che hanno davvero portato a compimento un attentato
suicida. L’uomo dal cuore di ferro è il racconto,
senza nessun tipo di ambizione, di un fatto storico poco
conosciuto, che può avere esclusivamente un valore informativo, non
certo qualche velleità artistica.
L’ultimo samurai è
un film del 2003, diretto da Edward Zwick, che ha
reso onore, ancora una volta, alle tradizioni e ai valori dei
samurai, un mondo che ormai non esiste più (anche i codici morali
sono sopravvissuti nella società giapponese moderna).
Candidato a ben quattro Premi Oscar
(tra cui quello del Miglior Attore non Protagonista a Ken Watanabe)
e a tre Golden Globe, il film racconta in maniera mediata e
romanzata la Ribellione di Satsuma e la guerra
Boshin. Ecco quello che non sapevate su L’ultimo
samurai.
L’ultimo samurai: Streaming
Chi desiderasse rivedere il film
L’ultimo samurai in streaming, film diretto da Edward Zwick con Tom Cruise, oppure volesse cimentarsi per una
prima visione, è possibile farlo grazie alle diverse piattaforme di
streaming digitali che rendono possibile la visione di questo
titolo. Nella fattispecie, L’ultimo samurai è visibile su Infinity,
Premium Play, Chili, Rakuten Tv, Google Play, iTunes e Tim
Vision.
Ultimo Samurai
L’ultimo Samurai è un film
diretto da Edward Zwick (Vento
di Passioni, Blood Diamond – Diamanti di sangue, Amori & altri
rimedi) ambientato nel Giappone che ha vissuto la Ribellione
di Satsuma e che vede, tra i protagonisti, Tom Cruise, Ken Watanabe, Shin Koyamada e
Tony Goldwin. Uscito in Italia il 9 gennaio del
2014, L’ultimo samurai racconta la storia di un ex
capitano dell’esercito americano, tale Nathan
Algren (Tom Cruise) che, nel 1876, viene chiamato ed
incaricato di addestrare l’esercito dell’imperatore giapponese
Meiji.
Lo scopo è solo uno: eliminare in
maniera definitiva i samurai ribelli all’impero. Algren è
sostanzialmente un uomo alla deriva che ha rischiato la vita per
essere fedele al suo paese che è cambiato di molto dagli anni della
guerra civile. L’incarico da parte dell’Impero giapponese per lui
non è che un modo per fuggire dai ricordi che lo attanagliano,
dalla disillusione, dalle angosce, oltre che essere una via
“facile” per fare soldi.
Eppure, dopo essere arrivato in
Giappone e aver capito ciò che succede davvero, riuscirà a
concepire la filosofia, lo stile di vita e la cultura millenaria
dei samurai, che a loro volta rimangono sorpresi ed incantati dalla
tenacia di Algren. Il comandante un tempo avversario ed ora suo
mentore, Katsumoto (Ken Watanabe),è incuriosito
dalla cultura esistente al di fuori della sua e così lo sono gli
altri samurai ribelli che cominceranno a trattare il capitano
Algren come un loro pari, senza perdere di vista il loro obiettivo:
difendere le tradizioni, i valori e i codici dal quel progresso ne
minaccia l’esistenza.
L’ultimo samurai si basa, in essere su una storia vera,
quella di Jules Brunet, un capitano ed istruttore
d’artiglieria che sottostava agli ordini di Napoleone III, inviato
in Giappone per insegnare le tattiche innovative militari: una
volta arrivato nel paese del Sol Levante, sposa la causa ribelle,
dopo essererimasto invischiato nella guerra Boshin.
Film Samurai
Nel corso della storia del cinema
mondiale, di film samurai ne sono stati realizzati a iosa, per la
maggior parte appartenenti alle cinematografia giapponese. Tra i
primi film che trattano la storia di questi militari del Giappone
feudale, totalmente fedeli alla trazioni, che fanno della guerra
un’arte e facenti parte di una casta colta, c’è sicuramente uno dei
capolavori di Akira Kurosawa, I sette Samurai,
girato nel 1954, cioè 4 anni dopo il successo di Rashomon (film che racconta la storia di un samurai
ucciso tramite diverse testimonianze e diversi punti di vista).
Il film, che vede la presenza di
Toshirō Mifune, è ambientato nell’Era Sengoku
e narra la storia di un villaggio abitato da contadini che assume
dei Rōnin (cioè i samurai rimasti senza padrone, dei guerrieri
erranti) per potersi difendere dai saccheggi quotidiani di un
gruppo di briganti. Ma Kurosawa, nel 1961, girò un altro film sui
samurai, La sfida del samurai (sempre con Mifune) che
racconta la storia un rōnin che arriva in una città divisa da due
bande di criminali e che decide di metterle una contro l’altra per
liberare la città.
The Last Samurai
The Last Samurai, titolo
in lingua originale de L’ultimo samurai, non si riferisce
solo al film del 2003 con Tom Cruise. Infatti, questo titolo è
stato utilizzato molte volte per realizzare film diversi ma sempre
concernenti al mondo dei samurai.
Se L’ultimo samurai è
stato l’ultimo film a narrare tradizioni e valori di questo mondo,
in precedenza ne furono realizzati altri: andando a
cronologicamente a ritroso, nel 1988 venne realizzato un film,
The Last Samurai, diretto da Paul
Mayersberg. Anche se la data di produzione è risalente al
1988, in realtà il poi uscì negli Stati Uniti solo all’inizio del
1997, dopo due premiere svoltesi negli anni precedenti in Germania
e sempre negli Usa.
Il film racconta la storia di due
uomini d’affari giapponesi in cerca di una realizzazione spirituale
che, seguendo le orme di un antenato samurai, arrivano fino in
Africa con un gruppo di turisti, per essere poi rapiti dal leader
della guerriglia locale e sarà un duro mercenario a doverli
salvare.
Andando ancora indietro, si arriva
al 1974, quando venne realizzato Okami yo Rakujitsu o
kire, un film di Kenji Misumi, uscito negli
Usa tre anni dopo con il titolo di The Last Samurai. Il
racconta la storia di Toranosuke Sugi, un coraggioso e leale
samurai, che combatte per praticare e preservare gli insegnamenti
del suo maestro durante una guerra civile. Ma Sugi ha amici da
entrambe le fazioni e non saprà se cadere nella tentazione o
evitare di farlo per i suoi princìpi e per la libertà.
Film sui Samurai
Oltre ai primi film sui samurai,
nel corso negli anni, vennero realizzati molte pellicole
interessanti, come Il trono di sangue (1957, regia di
Kurosawa), L’ultimo samurai (1967, regia di Masaki
Kobayashi), Kagemusha – L’ombra del guerriero (1980, regia
di Kurosawa), e Il crepuscolo del samurai (2002, regia di
Yôji Yamada).
Ma si ricordano anche titoli come
Zatôichi di Takeshi Kitano del 2003, 13 assassini
di Takashi Miike del 2010 e 47 Ronin di Carl Rinsch, con Keanu Reeves, del 2013.
Uno dei fatti interessanti, che riguardano la realizzazione di film
sui samurai, è avvenuto con l’animazione: infatti, tra il 2001 e il
2004 è stata realizzata una serie tv intitolata Samurai
Jack: la serie animata statunitense, che ha avuto immediato
successo tra le giovani generazioni, ha avuto un revival nel 2017
con una quinta stagione.
Katsumoto
Nel film L’ultimo samurai,
che riprende ed unifica, in forma romanzata due eventi storici
giapponesi, la guerra Boshin e la Ribellione di Satsuma, compare il
personaggio di Katsumoto, interpretato in maniera magistrale da Ken
Watanabe (che venne candidato all’Oscar).
Katsumoto è un personaggio che si
rifà al militare giapponese Saigō Takamori,
samurai del feudo di Satsuma che trovò la morte nella battaglia di
Shiroyama. Takamori incarnò la crisi d’identità della sua nazione,
divisa tra l’accoglienza del modernismo e la difesa degli antichi
valori samurai: Takamori guidò i samurai, come il Katsumoto nel
film del 2003, cercando di combattere quel modernismo che si faceva
ormai incombente, tentando di essere federe e di difendere fino
all’ultimo tradizioni e valori di un mondo, quello samurai, che
correva il rischio di scomparire, diventando uno dei grandi eroi
nazionali del Giappone.
Il 24 febbraio saranno annunciati i
vincitori dei 91° Academy Awards, gli Oscar 2019. L’edizione di
quest’anno si presenta già particolare, vista l’assenza di un
presentatore ufficiale, dopo il rifiuto di Kevin
Hart. Ma siamo sicuri che l’Academy riuscirà a fare a
meno dell’ospite, soprattutto con un programma che vedrà
risplendere principalmente i nominati, che sono i veri protagonisti
della serata.
E proprio oggi sono stati
annunciati i fortunati nominati nelle 24 categorie ufficiali e, non
troppo a sorpresa, Roma di
Alfonso Cuaron guida la classifica dei film più
nominati con 10 candidature, a pari merito con La
Favorita di Yorgos Lanthimos, risultato,
questo, decisamente più sorprendente.
E difficilmente si era vista una
lista di nominati così esterofila, con il regista messicano alla
carica, favorito anche per la categoria Miglior Film, mentre
Pawel Pawlikowski, regista polacco già premio
Oscar per Ida, nella categoria Miglior film
Straniero, porta a casa anche una nominatio alla regia, vera
sorpresa degli annunci della mattinata. Il film è il bellissimo
Cold War.
Resta invece a bocca asciutto
Bradley Cooper, per la regia, categoria in cui è
stato finalmente riconosciuto un posto a Spike Lee
(che compare per la prima volta anche nella categoria principale)
per il bellissimo BlackkKlansman. Il film di Lee ha conquistato
ben 6 nomination, due in meno di A star is born (che concorre per 8 categorie),
ma senza dubbio una vera “scossa” nel panorama cinematografico
americano di quest’anno.
Altro schiaffo al pubblico USA è
Vice, di Adam McKay, che
conquista 8 nomination, mentre a fare la storia, letteralmente, è
Black Panther. Il film, sicuramente trascinato
dagli incassi esorbitanti e dall’altissimo gradimento di cui ha
goduto, ha messo a segno un colpo storico: 7 nomination agli Oscar
2019 per il cinecomic. Mai nessun film dello stesso genere era
arrivato a tanto, comparendo anche nella categoria Miglior Film. Ci
era andato vicino soltanto Logan, con la nomination per la migliore
sceneggiatura.
Molte soprese anche tra le
nomination agli attori. Le due protagoniste di Roma sono entrambe arrivate nella cinquina
(Yalitzia Aparicio come protagonista e
Marina De Tavira come non protagonista), mentre
Willem Dafoe è il vero outsider nella categoria
dei protagonisti, con la sua magnifica interpretazione di Van Gogh
in Sulla soglia dell’eternità. Per La
Favorita tripletta di nominate, con la regina
Colman nella categoria principale, e con le due
“bitches”, Rachel Weisz e Emma
Stone, in quella secondaria.
Barry Jenkins ha
ottenuto 3 nomination con Se la strada potesse parlare, così come i
Fratelli Coen, per il loro film a episodi su
Netflix, La ballata di
Buster Scruggs. Si è fermato a tre anche Cold War, che però compare in tra categorie
prestigiosissime: Film Straniero, Fotografia e Regia, una vera e
propria attestazione di stima da parte dell’Academy che ha invece
concesso “solo” 5 candidature a
Green Book, il film che sembrava essere il favorito
alla corsa per gli Oscar 2019.
Certo, non sempre l’alto numero di
nomination è garanzia di vittoria, ma sicuramente aumenta le
probabilità. Ma chi invece è stato lasciato completamente fuori
dalle nomination? Sicuramente ci sono diversi attori che potevano
ambire a un posto, a partire da Nicole Kidman, che
gareggiava con Distroyer e con Beautiful
Boy, ma anche il giovane Timotheé
Chalamet, che piace tanto al pubblico americano. Anche i
fan di Toni Colette e Emily Blunt
avrebbero qualcosa da dire, tuttavia l’inclusione a sorpresa di
Melissa McCarthy e Yalitzia
Aparicio nella cinquina ha scombinato i pronostici.
Fuori dai giochi dei grandi
Il primo uomo di Damien
Chazelle che non è riuscito a conquistare nemmeno un posto
nella categoria musicale, che tanto gli è stata cara nel suo lavoro
precedente. Mentre è sempre lì, misteriosamente, Bohemian Rhapsody, con 5 nomination e diverse
buone chance di vittoria.
Tra le nomination notevoli cìè
senza dubbio quella a Paul Schrader per la
sceneggiatura originale di First Reformed, un riconoscimento obbligato a
un film che forse avrebbe potuto dire la sua tra le migliori
interpretazioni (Ethan Hawke).
Con la netta sensazione che Roma
possa conquistare quasi tutti i premi per cui è candidato,
l’appuntamento è al 24 febbraio quando, nell’autogestione di
Hollywood, al Dolby Theatre, verranno assegnati i 91° Academy
Awards.
The Vanishing – Il
mistero del faro è un thriller psicologico ispirato a
una leggenda reale, ancora irrisolta: il mistero del faro delle
isole Flannan.
Il film, diretto dal
pluripremiato regista danese Kristoffer Nyholm
(Taboo, The Killing) e interpretato dagli attori
scozzesi Peter Mullan (Tirannosauro,
War Horse, Trainspotting) e Gerard
Butler (Attacco
al potere, Dragon Trainer, Coriolano,
300), e l’esordiente Connor Swindells,
uscirà nelle sale italiane il 28 febbraio distribuito da
Notorious Pictures.
The Vanishing – Il mistero del faro, la trama
Tre guardiani di un faro si apprestano ad
assumere servizio per le solite sei settimane su una piccola e
remota isola al largo della Scozia.
Tutto prosegue con normalità fino a
quando i tre non scoprono un baule pieno d’oro, portato sull’isola
da un naufrago in fuga. Saranno costretti a uccidere dapprima per
difendersi, poi per trattenere l’oro e infine continueranno a farlo
accecati dall’odio e dalle paranoie, fino a quando rimarrà un solo
sopravvissuto.
Black Panther
aveva già fatto registrare moltissimi record nel corso della sua
storia nel mondo, a partire dagli eosrbitanti incassi, ma adesso il
film diretto da Ryan Coogler entra nella storia
dei cinecomics
per essere stato il primo film di quel genere ad essere nominato
nella categoria Miglior Film agli Oscar 2019.
Il film, prodotto da Kevin
Feige, con Chadwick Boseman,
Michael B. Jordan, Lupita Nyong’O, Danai Gurira, Martin
Freeman, Daniel Kaluuya, Angela Basset, Forest
Whitaker e Andy Serkis, è nominato a ben sette
premi Oscar: film, scenografia, colonna sonora, canzone originale,
costumi, montaggio sonoro e missaggio sonoro.
Fino a questo momento, il cinecomic
che era andato più vicino a questo risultato era Logan, di
James Mangold, che aveva portato a casa la
prestigiosa nomination per la migliore sceneggiatura non
originale.
Black Panther 2 al
momento è in fase di pre-produzione ai Mavel Studios.
Dopo la morte di suo padre,
mostrata in Captain America: Civil War, il
giovane principe T’Challa torna a casa per
salire sul trono di Wakanda, un’immaginaria nazione nel continente
africano, isolata ma tecnologicamente avanzata, e ricca di
giacimenti di vibranio. Quando due pericolosi nemici cospirano per
portare il regno alla distruzione, T’Challa è pronto a raccogliere
l’eredità di suo padre e a indossare gli artigli
di Black Panther. Non è la prima volta che il
giovane re usa l’identità segreta per fare giustizia: nell’epica
battaglia tra lo sprezzante Stark e il cocciuto Rogers, aveva già
messo le sue abilità al servizio di Iron Man, in cerca dello
scontro diretto con il Soldato d’Inverno. Questa volta, invece
della fragile alleanza con la parte più facoltosa dei
Vendicatori, T’Challa fa squadra con l’agente della
CIA Everett K. Ross, completamente ignaro
delle ricchezze locali, e con il corpo speciale wakandiano delle
Dora Milaje, tra le quali figura anche
l’amata Nakia. Come Freeman, apparso in Civil
War, anche Andy Serkis torna nei panni del trafficante d’armi
Ulysses Klaue, conosciuto in Avengers: Age of Ultron.
La lavorazione del 25° film
dedicato a James
Bond ha avuto un inizio molto turbolento, a partire
dal paventato abbandono di Daniel Craig prima della fine del contratto
(che si concluderà comunque dopo questo film), fino alle diatribe
di distribuzione.
Si è aggiunta, a questa già
importante mole di problemi, l’assenza di un nome legato alla
regia, almeno fino a poco tempo fa: Sam Mendes che ha fatto la fortuna degli
ultimi due capitoli ha abbandonato il franchise; trai tanti registi
incaricati, si era fatto sotto Danny Boyle, che ha
a sua volta lasciato per divergenze creative con la produzione.
A risolvere la questione è
intervenuto Cary Fukunaga, regista di True
Detective e di Beasts of no Nation,
che è salito a bordo del progetto, diventando ufficialmente il
primo americano alla regia di un film di Bond. Ancor prima di
cominciare a lavorare al film, quindi, Fukunaga ha segnato un record,
una piccola nuova curiosità che si unisce alla lunga storia del
franchise, che nell’arco di 50 anni ha prodotto 24 film, mentre
aspettiamo il 25°.
Ecco una guida completa e
dettagliata di tutti “i numeri di Bond”, dal numero di
armi utilizzate al numero di cocktail bevuti, ecco di seguito una
serie di curiosità legate al franchise.
Ian Fleming ha
creato il personaggio come protagonista principale del suo lavoro e
della sua serie di romanzi. Fleming si basò su un numero di
individui che incontrò durante il suo periodo nella Naval
Intelligence Division durante la Seconda Guerra Mondiale,
ammettendo che Bond “era un composto di tutti gli agenti segreti e
i tipi di commando” che aveva incontrato durante la guerra. Tra
questi tipi c’era suo fratello, Peter, che era stato coinvolto in
operazioni dietro le linee nemiche in Norvegia e in Grecia durante
la guerra.
Nonostante gli interpreti del
ruolo siano sempre stati uomini molto affascinanti, sono sempre
stati consci di eventuali motivi di imbarazzo verso l’appeal del
personaggio. Roger Moore, ad esempio, aveva un
modo molto buffo di correre e dal momento che ne era perfettamente
conscio, per tutte le scene di corsa che ha girato nei panni di
James Bond, ha sempre chiesto la controfigura. Sean Connery, invece, ha sempre indossato un
parrucchino nei panni di James Bond. In Una cascata di
diamanti, del 1971, durante la scena di lotta
nell’ascensore, lo stuntman sfilò il parrucchino dalla testa
dell’attore scozzese.
Sono moltissimi gli attori che
hanno costeggiato il ruolo dell’agente 007, senza mai arrivare ad
ottenere il ruolo. A Cary Grant fu offerto, ma lui
decline, spiegando che era troppo vecchio per il ruolo. Sean Bean sostenne il provino per diventare
Bond, ma finì per diventarne un nemico, in GoldeEye,
del 1995. Altri attori che sono stati accostati al ruolo sono:
David Niven, Patrick McGoohan, Christopher Lee
(anche lui finì per interpretare l’iconico cattivo di Agente 007 –
L’uomo dalla pistola d’oro del 1974),
Clint Eastwood, Burt Reynolds, Adam West, Tom Jones,
Liam Neeson,
Mel Gibson,
Sam Neill,
Hugh Grant,
Gerard Butler e persino Will Smith.
L’agente 007 è naturalmente un
agente segreto e lavora per l’intelligence Britannica,
un’organizzazione che prende il nome di MI6. L’esistenza dell’MI6,
l’agenzia con cui James Bond lavora nei film, non
è stata ufficialmente riconosciuta dal governo britannico fino al
1994.
James Bond è un
grande fumatore, dal momento che fuma 70 sigarette al giorno, per
un totale di 3,5 pacchetti al giorno. Tuttavia, l’ultima volta che
Bond ha fumato al cinema è stato in La morte può attendere, quando
il ruolo era ancora interpretato da Pierce
Brosnan, era il 2002. Daniel Craig non ha ancora mai fumato nei
panni di Bond.
Richard
Kiel, che ha interpretato Squalo, poteva tenere su la
sua dentatura d’acciaio soltanto per mezzo minute, cos ache ha reso
complicate le sue riprese. Inoltre, in La spia che mi amava, del
1977, aveva una scena in cui mordeva una catena con le sue possenti
mascelle metalliche. Quella catena era fatta d liquirizia!
James Bond è un
uomo di mondo, abituato al lusso e agli ambienti frequentato da
persone molto ricche, tra questi ci sono i casino, che ha
frequentato per 10 volte nel corso dei suoi 24 film. A differenza
di quanto si possa pensare, il suo gioco preferito è il baccarà,
che gioca per quattro volte nei suoi film, e non il poker. La
partita di Texas Hold’em no limits, tra Bond e Le Chiffre in
Casino
Royale è probabilmente il gioco d’azzardo più teso che
Bond abbia mai fatto sullo schermo. Il regista Martin
Campbell ha reso la scena più inquietante dicendo
all’attore Mads Mikkelsen di non battere mai gli occhi,
per tutta la partita.
Skyfall, il penultimo Bond arrivato sullo
schermo, è il film dei record, all’interno del franchise. A
Daniel Craig sono stati dati 85 completi
da Bond firmati Tom Ford, solo per la sequenza di
aperture. Il cast del film ha esploso un totale di 200,000
munizioni soltanto nella fase di preparazione al film. Skyfall è
stato il primo Bond a ricevere nomination agli Oscar, vincendo la
statuetta per la canzone originale, Skyfall di Adele. Il risultato
si è ripetuto con SPECTRE, che ha vinto l’Oscar per Writing’s on
the wall di Sam Smith. Infine, Skyfall è il film del franchise di
maggiore successo al box office, con 910,526,981 milioni in tutto
il mondo.
Nonostante sia noto per essere un
amante di donne, auto e Vodka Martini, Bond è anche un narciso,
tanto che la sua firma è proprio la sua leggendaria presentazione:
“Il mio nome è Bond, James Bond”. Il personaggio
lo ripete per ben 25 volte nell’arco di 24 film, con un record ne
L’Uomo con la pistola d’oro, in cui lo ripete 3 volte.
Ma quante sono state, nel corso
degli anni, fino a questo momento, le incarnazioni di James
Bond? Gli attori che lo hanno interpretato, in tutto, sono
stati 6, con un record individuale di Roger Moore, che ha realizzato ben 7 film
della serie, per un totale di 4348 giorni. Tuttavia, Daniel Craig lo soppianterà molto presto,
visto che il 25° film che lo vede ancora una volta (l’ultima)
protagonista, uscirà il 14 febbraio 2020 e per quella data Craig
sarà stato in carica per circa 4841 giorni. Anche Sean Connery ha interpretato il personaggio
per 7 film, ma la sua ultima interpretazione, del 1983, in Mai dire
mai, era per un film non prodotto dalla EON.
Sono state anunciate le nomination
agli Oscar 2019, la novantunesima edizione del
premio che viene assegnato dalla Academy of Motion Picture
Arts and Sciences (AMPAS). Le nomination sono state
annuciate da Tracee Ellis Ross e Kumail
Nanjiani.
Arriva il 24 gennaio al cinema
Creed
II, il sequel di Creed – Nato per
combattere, diretto da Steven Caple Jr. e
con protagonisti Michael B. Jordan,
Sylvester Stallone, Tessa
Thompson e Dolph Lundgren.
Alla premiere di Londra, sul
tappeto rosso dell’evento, abbiamo intervistato il regista, la
Thompson che torna nel ruolo di Bianca, la donna di Adonis Creed, e
l’indimenticabile Lundgren, che riporta sullo schermo Ivan
Drago.
Metro Goldwyn Mayer Pictures (MGM)
e Warner Bros. Pictures presentano Creed
II, interpretato da Michael B. Jordan
e Sylvester Stallone, che riprendono
rispettivamente i ruoli di Adonis Creed e Rocky
Balboa. Creed II uscirà nelle sale italiane
il prossimo 24 gennaio, distribuito da Warner Bros. Pictures.
Creed
II è la continuazione della saga di Rocky, e il sequel
del grande successo di pubblico e di critica del 2015 Creed – Nato per combattere, che ha incassato oltre
170 milioni di dollari ai botteghini di tutto il mondo. Ryan
Coogler (Black
Panther), che ha diretto il primo film, torna a far parte del
franchise in veste di produttore esecutivo di Creed II. La
regia di questo nuovo film è di Steven Caple Jr.,
che ha diretto l’acclamato dramma del 2016 The Land.
Il film vede protagonisti anche
Tessa Thompson nei panni di Bianca,
Wood Harris in quelli di Tony “Little Duke”
Burton, Russell Hornsby è Buddy Marcelle, con
Phylicia Rashad nei panni di Mary Anne, e
Dolph Lundgren in quelli di Ivan Drago, Florian
“Big Nasty” Munteanu ritrae Viktor Drago.
Steven Caple Jr.
dirige il film da una sceneggiatura di Juel Taylor e
Sylvester Stallone, da una storia di Sascha Penn e
Cheo Hodari Coker. Il film è prodotto da Irwin
Winkler, Charles Winkler, William Chartoff, David Winkler Kevin
King-Templeton e Sylvester Stallone. Ryan Coogler,
Michael B. Jordan e Guy Riedel sono i produttori
esecutivi.
Ha collaborato con Caple Jr. una
squadra creativa composta dal direttore della fotografia Kramer
Morgenthau; lo scenografo Franco Giacomo Carbone; i montatori Dana
E. Glauberman, Saira Haider e Paul Harb; il compositore Ludwig
Göransson; i supervisori alle musiche Fam Udeorji e Jen Malone; il
produttore esecutivo musicale Mike Will Made-It; la costumista Lizz
Wolf; il supervisore degli effetti visivi Crystal Dowd e il
co-produttore Udi Nedivi. Casting di Mary Vernieu e Lindsay Graham.
Le riprese si sono svolte principalmente a Filadelfia, con
ulteriori location nel New Mexico.
Creed – Nato per combattere, diretto da Ryan Coogler,
è stato distribuito dalla Metro Goldwyn Mayer Pictures, dalla
Warner Bros. Pictures e dalla New Line Cinema nel novembre del
2015, ed è valso a Stallone vari premi, tra cui un Golden Globe per
la Migliore Interpretazione di un attore in un Ruolo non
Protagonista, e una nomination all’Oscar come Miglior Attore Non
Protagonista.
C’erano diverse teorie sul fatto che
la Langford potesse interpretare Kate Bishop o forse anche una
versione più vecchia di Cassie Lang dal futuro, ma poi si sono
susseguite le voci che volevano l’attrice interpretare la
figlia di Tony Stark e Pepper Potts.
Ora, la Lanford ha condiviso un post
su Instagram che molti stanno prendendo
come una conferma a quest’ultima ipotesi. Anche se non c’è alcuna
indicazione o hashtag che faccia pensare a una foto dal set di
Endgame, il fatto che le riprese sono ora in corso e Katherine si è
tinta i capelli di rosso (la chioma di Pepper è diventata più
bionda nel corso degli anni, ma il personaggio è una rossa
naturale) ha comprensibilmente portato molti a saltare a questa
conclusione.
Mentre la Cina si prepara per
l’uscita nelle sale di Deadpool
2 questo fine settimana, la versione cinese del
film ha ottenuto un sottotitolo molto interessante. La versione
PG-13 di Deadpool 2 ha un titolo rivisto che si
traduce in Deadpool 2: I Love My Family (Amo
la mia famiglia).
Il sottotitolo è un riferimento a
una popolare serie televisiva cinese degli anni ’90 che seguiva le
avventure di una famiglia a Pechino. Dopo aver ricevuto una
versione alternativa adatta alle famiglie il mese scorso, Once Upon a
Deadpool, la versione PG-13 di Deadpool 2 è
stata approvata per l’uscita nelle sale cinesi proprio la settimana
scorsa, con la versione aggiornata che superava con successo i
severi giudizi della censura cinese.
Il protagonista del film,
Ryan Reynolds, è attualmente in Cina per
promuovere l’imminente uscita del film. Mentre il film è già stato
ampiamente piratato online, Fox spera che la popolarità di Reynolds
con il pubblico cinese, così come il genere supereroistico
hollywoodiano, darà al film un’ulteriore spinta al botteghino, a
otto mesi dalla sua prima uscita.
Intanto, Reynolds ha detto che il
lavoro sul terzo film nel franchise di Deadpool è in corso, e che
il film “andrà in una direzione completamente
diversa“.
Deadpool 2 di
David Leitch è interpretato da Ryan Reynolds nei panni del Mercenario
Chiacchierone, Morena Baccarin nei panni di Vanessa, T.J. Miller come Weasel, Leslie
Uggams come Blind Al, Brianna Hildebrand
come Negasonic Teenage Warhead, Stefan Kapičić
come Colosso, Zazie Beetz come Domino, Julian
Dennison come Russell e Josh Brolin come Cable.
Per tutta la durata di Animali Fantastici: I
Crimini di Grindelwald, viene portata avanti l’ipotesi
che Credence sia in realtà Corvus Lestrange, il
figlio perduto da molto tempo Corvus Sr. e fratellastro di Leta, e
solo alla fine del film, una volta che Credence si unisce a
Grindelwald, il mago oscuro gli dice che il suo vero nome è
Aurelius Silente.
Aurelius Silente è un nome
completamente nuovo che non abbiamo mai sentito prima, e certamente
Silente non aveva mai menzionato un fratello morto. Ecco allora
10 teorie sul personaggio che potrebbero rivelarsi
fondate nei prossimi capitoli del franchise:
Grindelwald non ha detto la verità
La più plausibile delle ipotesi è
che Grindelwald
abbia mentito a Credence per convincerlo ad unirsi
alla sua lotta contro il mondo magico, intuendo le incredibili
potenzialità del ragazzo. Dopotutto il mago è un maestro
manipolatore e un intelligente uomo politico, e il suo livello
di abilità si misura anche nel modo in cui è capace di
abbindolare le persone.
Dunque tutto ciò che Credence ha
visto e che dimostra la sua eredità potrebbe sicuramente rivelarsi
un’illusione creata da Grindelwald stesso, ma ci toccherà aspettare
fino ad Animali fantastici
3 per capire se la teoria è fondata.
Potrebbe avere un legame con Voldemort
I fan più accaniti di Harry Potter
conosceranno sicuramente la teoria secondo cui Albus
Silente abbia un legame di sangue con il mago più malvagio
di tutti i tempi, Voldemort, ma
per chi non ne sapesse nulla, ecco una piccola spiegazione:
Questa parentela arriverebbe dalla
madre di Aurelius, anche se non sappiamo per certo che sia il
fratello di Albus, eppure non ci sorprenderebbe affatto scoprire
che il ragazzo fosse collegato ad alcuni dei principali personaggi dell’universo di
J.K. Rowling…
Il suo nome ha un significato più profondo
Alcuni fan della saga hanno iniziato
a speculare sul personaggio subito dopo la rivelazione del suo
nome, Aurelius Silente, pensando che la Rowling
avesse nascosto in esso suggerimenti che parlassero della sua
storia e del suo carattere (come nel caso di Sirius
Black).
Aurelius potrebbe aver preso il nome
da un imperatore romano la cui morte segnò la fine di una pace
durata 200 anni, oppure potrebbe riferirsi al re Artù e collegarsi
alla mitologia del mago Merlino. In tal senso, la sua morte
provocherà una guerra o il ragazzo diventerà solo un successore di
Grindelwald?
E pensare che un utente del firum
Reddit, scavando nella storia dell’imperatore romano Aurelius, ha
scoperto che il suo cognome originale era Severus….
J.K.Rowling ha rivelato il colpo di scena nel 2016
Il colpo di scena finale
di Animali Fantastici: I
Crimini di Grindelwald è stato senza dubbio un
momento importante per la nuova saga, ma anche destabilizzante per
il pubblico di fan che credeva di conoscere tutto sulla famiglia
Silente. Ma a quanto
pare J.K.Rowling avrebbe svelato questo
importante dettaglio due anni fa, come suggerito dal
sito Hypable.
Nella sezione “Answers” del sito web
della scrittrice infatti compare l’immagine di una copia del Marcus
Aurelius, che guarda caso è anche il vero nome
di Credence.
Ovviamente le supposizioni qui si
moltiplicano: la Rowling ha
scelto Aurelius per puro caso, o perché
il noto imperatore romano che governò l’impero dal 160 al 180
dC durante il periodo della Pax Romana le è stato di ispirazione
per l’ideazione del personaggio? D’altronde se si ripercorre la
vera storia di Marco Aurelio, sappiamo che egli regnò accanto al
fratello adottivo Lucio Vero prima della morte di quest’ultimo.
Un intreccio interessante se si
considera il rapporto che lega Aurelius e Albus Silente, anche loro
fratelli (e forse nati da diversi genitori)…
Credence e la febbre spagnola
Uno degli aspetti più concreti del
personaggio di Credence/Aurelius è il suo essere
un Oscuriale,
ovvero un mago incapace di controllare i propri poteri
magici nel quale si genera un’entità oscura e parassita nota
sotto il nome di Obscurus. Sappiamo inoltre che la
maggior degli Oscuriali muoiono prima dei dieci anni, quindi come
ha fatto il ragazzo a sopravvivere?
Secondo una teoria, questo accade
perché il suo corpo ha sviluppato un’immunità alle malattie
magiche. L’influenza spagnola di cui è stato vittima proverrebbe
infatti da qualche maledizione oppure è il sottoprodotto di un
incantesimo magico andato storto.
Questo spiegherebbe la sua natura
misteriosa nella vita reale: e se il giovane Credence fosse stato
colpito dalla malattia e potesse rimanere in vita per sempre?
Il suo rapporto con Nagini
Finora l’esperienza di vita del
giovane Credence non è stata circondata da
moltissime persone e affetto: la madre che lo ha allevato era
violenta e da piccolo è stato separato dalla sua altra famiglia,
motivo per cui in molti hanno speculato su una possibile love story
tra lui e Nagini (vista
proprio nel secondo film di Animali
Fantastici).
D’altronde a legarli è un’esistenza
da reietti, e sullo schermo sono apparsi più vicini che mai nella
loro lotta contro i pregiudizi. O forse si tratta di una semplice
amicizia?
È in realtà il figlio di Silente
Se Aurelius fosse davvero il
fratello di Silente,
dovremmo fare alcuni chiarimenti sulla timeline dell’universo di
Harry Potter.
Sappiamo che il padre di Silente si trovava in prigione durante il
periodo in cui sarebbe stato concepito Aurelius, e subito dopo
Percival Silente è stato incarcerato, mentre sua moglie morì.
Quindi come potrebbe funzionare questa parentela?
Secondo un’altra interessante teoria
Aurelius è in realtà il figlio di Albus, della cui vita passata
sappiamo davvero pochissimo (tranne del rapporto complicato con
Grindelwald…).
È il mago più potente del mondo
Soltanto alla fine di Animali fantastici
2 vediamo Credence impugnare per la prima volta una
bacchetta, donatagli da Grindelwald, un oggetto
mai usato prima nella sua vita. Subito dopo provocherà una
distruzione di scala apocalittica inedita nell’universo di Harry
Potter, cosa che ha portato alla formulazione di una teoria.
Aurelius potrebbe infatti essere il
mago più potente del mondo, e se Grindelwald lo sa, può utilizzare
questo potere a suo favore e rompere finalmente il patto di sangue
che lo lega ad Albus.
L’oscuriale di Ariana Silente vive dentro di lui
Entriamo nell’ambito delle ipotesi
più assurde ma al contempo intriganti: nel franchise di Animali
Fantastici viene spiegato che
Credence non è l’unico Oscuriale dell’universo di
Harry Potter, dal momento che anche la sorella di Silente,
Ariana, lo è.
C’è allora chi pensa che, dopo la
sua morte, il suo spirito oscuro si sia trasferito in un altro
ospite: Aurelius.
Silente ha smarrito il suo Oscuriale che ora si trova in
Credence
Arriviamo alla fine di questo elenco
con una teoria che include un livello altissimo di cospirazione sul
fratello di Silente scomparso da tempo: l’ipotesi di basa sull’idea
che Credence sia il portatore di un Oscuriale altrui, e non di
Ariana, ma di Albus Silente
stesso.
L’Oscuriale avrebbe preso vita dopo
la morte della sorella, e nel tentativo di eliminare ciò che
percepisce come un’entità che minaccia il mondo, Silente avrebbe
affondato la nave. su cui si trovava.
Come sempre più spesso accade alle
produzioni Marvel, anche per Avengers: Endgame abbiamo i primi
dettagli su costumi e personaggi dal merchandising.
Dopo le immagini dell’armatura di Rescue e quelle che
ci hanno mostrato che nel film tornerà anche Tessa
Thompson nei panni di Valkiria, ecco, sempre dal
packaging dei giochi dedicati al film, una immagine ravvicinata
della maschera che indosserà Ronin, la nuova incarnazione
vendicativa di Clint Barton (Jeremy Renner) già anticipata dal
trailer.
Inoltre, la serie di action figure
che ha confermato Rescue, ha anche mostrato una nuova immagine di un
soldato Chitauri (l’armatura, almeno), segno che le scene della
Battaglia di New York, che troveremo nel film,
vedranno anche i guerrieri mandati da Thanos e guidati da Loki
ricomparire.
La “misteriosa” foto pubblicata dal
regista di Shazam!,
David F. Sandberg potrebbe aver confermato la
presenza nel film dei Sette Peccati Mortali, già
teorizzata a partire da alcune immagini leak del
merchadise ufficiale trapelate in rete pochi giorni fa.
Per chi non avesse mai sentito
nominare questi villain, nei fumetti vengono presentati come le
entità demoniache che rappresentano i sette peccati capitali,
ovvero orgoglio, invidia, avidità, ira, pigrizia, gola e lussuria.
Non sappiamo ancora che ruolo ricopriranno nel cinecomic, ma alcune
voci sostengono che si rifaranno alle nuove versioni
di Geoff Johns e Gary
Frank nei fumetti di New 52. Sarà
davvero così?
Nel frattempo possiamo dare uno sguardo ad uno scorcio inedito
nel film qui sotto:
La sinossi ufficiale di Shazam!:
Abbiamo tutti un supereroe dentro di noi, ci
vuole solo un po’ di magia per tirarlo fuori. Nel caso di Billy
Batson, basterà gridare una sola parola – SHAZAM! – affinché questo ragazzo adottato di 14 anni
si trasformi nel Supereroe per gentile concessione di un antico
mago.Ancora bambino all’interno di un
corpo divino, Shazam si diverte nella versione adulta di se stesso
facendo ciò che qualsiasi adolescente farebbe con i superpoteri:
divertirsi! Volare? Vedere a raggi X? Saltare i compiti a scuola?
Shazam vuole testare i limiti delle sue capacità con la gioiosa
imprudenza di un bambino, ma dovrà padroneggiare rapidamente questi
poteri per combattere le forze mortali del male controllate dal Dr.
Thaddeus Sivana.
Vi ricordiamo che Shazam!
farà parte dell’Universo Cinematografico DC e
seguirà le uscite di Aquaman e Wonder Woman 2, gli altri due
attesi titoli di casa DC.
Il cinecomic è atteso per il
2019 e vede nel cast Zachary
Levi, Asher Angel (Billy
Batson), Mark Strong (Dr. Thaddeus
Sivana), Jack Dylan
Grazer (Freddy), Grace
Fulton (Mary), Faithe
Herman (Darla), Ian
Chen (Eugene), Jovan
Armand (Pedro), Cooper
AndrewseMarta
Milans (genitori adorrivi di
Billy, Victor e Rosa Vasquez), Ron Cephas
Jones (Il Mago).
In una lunga intervista con Empire,
che gli ha dedicato un servizio speciale all’interno del nuovo
numero, Edgar Wright ha
annunciato il suo prossimo progetto e parlato del sequel di
Baby Driver, un sogno che potrebbe presto
diventare realtà.
Per quanto riguarda il primo
impegno, il regista tornerà dietro la macchina da presa con un
thriller/horror psicologico ispirato alle atmosfere di A
Venezia… un dicembre rosso shocking (Don’t Look
Now), il film di Nicolas Roeg del 1973 e
Repulsione di Roman Polanski,
ambientato a Londra e che vedrà al centro una protagonista
femminile.
“Mi sono reso conto che non
avevo mai raccontato una storia nel centro di Londra, in
particolare a Soho, un quartiere dove ho trascorso tantissimo tempo
negli ultimi venticinque anni “, ha spiegato Wright a Empire.
“Con Hot Fuzz e Shaun Of The Dead ho parlato di luoghi in cui
siete vissuti, mentre questo parlerà della Londra in cui sono
esistito.”
Sul sequel di Baby
Driver ha invece confessato che “Esiste una prima
stesura dello script, e sono stati introdotti nuovi personaggi che
affiancheranno quelli originali portando la storia molto più in
avanti”.
Quest’anno
Wright tornerà inoltre al lavoro sul
documentario della rock band Sparks, di cui
ha già raccolto del materiale e filmato il concerto al O2 Forum
Kentish Town di Londra lo scorso Maggio.
La conferma del suo prossimo
progetto è arrivata tramite una dichiarazione raccolta
da Indiewire: “Ho girato il loro concerto a Londra ma il resto del film
è ancora da organizzare e stiamo attualmente perlustrando gli
archivi. Sono un fan degli Sparks da quando li ho visti su Top Of
The Pops nel 1979“.
Gli Sparks sono stati fondati nel
1972 dai fratelli Ron e Russell Mael, e hanno pubblicato nel 1971
“Halfnelson”, “Big Beat” nel 1976 e “No.” nel 1979. L’album più
recente della band, “Hippopotamus”, ha debuttato nel 2017 segnando
quota 23 dei dischi registrati in studio.
A maggio era stato Variety a confermare che il
personaggio di Avvoltoio – interpretato in
Homecoming da Micheal Keaton –
sarebbe tornato anche nel sequel Spider-Man: Far From Home
con un ruolo presumibilmente diverso. Dato il finale del film
precedente, è possibile che Adrian Tommes possa schierarsi dalla
parte di Peter, avendo protetto la sua identità in prigione mentre
parlava con Mac Gargan aka Scorpione.
Ma a quanto pare non sarà l’unico a
rifarsi vivo nel film: come riportato nelle ultime oe infatti,
anche Laura Harrier dovrebbe rivestire i panni di
Liz, la figlia di Adrian nonché prima fidanzatina
di Peter (almeno nel MCU). Non è chiaro in che modo
gli sceneggiatori abbiano riportato il personaggio nella trama,
tranne il fatto che Liz abbia lasciato New York insieme a sua madre
dopo l’arresto del padre.
Per alcuni sarà proprio Mac Gargan
ad usarla come leva per convincere Avvoltoio a rivelare il vero
nome di Spider-Man, per altri la ragazza diventerà Firestar,
l’eroina che ha debuttato sui fumetti di “Ultimate
Spider-Man # 118″ o addirittura una versione femminile
del Green Goblin,
mantenendo intatte le dinamiche che legavano Spidey al padre
dell’amico Harry.
Spider-Man: Far From
Homeè stato diretto ancora una volta
da Jon Watts ed uscirà nelle sale
il 5 luglio 2019.
Confermati nel cast del film il
protagonista Tom
Holland nei panni di Peter
Parker, Marisa Tomei in quelli di zia
May e Zendaya in quelli di Michelle.
Secondo IMDb, nel cast sono presenti
anche Jake Gyllenhaal, Michael Keaton, Samuel L.
Jackson e Cobie Smulders.
Le riprese del film sono durate
circa tre mesi, e nella maggior parte delle foto circolate in rete
abbiamo visto Peter Parker alle prese con Michelle
(Zendaya). Naturalmente il film vedrà tornare
anche Flash Thompson (Tony Revolori) e Ned
Leeds (Jacob Batalon), gli altri compagni di
scuola di Peter. Ma cosa conosciamo realmente della trama e quali
teorie circolano intorno al nuovo titolo dei Marvel Studios?
Per quanto riguarda le novità del
sequel, la tuta di metallo di Peter dovrebbe essere una
versione rimodellata di quella di Iron Spider.
vista in Avengers: Infinity War.
Questa nuova tuta, prevede anche una nuova maschera, con degli
occhiali al posto delle orbite bianche, come da tradizione, questo
perché è ovvio che il personaggio abbia bisogno di una nuova
maschera dopo che la sua precedente è andata distrutta su Titano,
durante il confronto con Thanos e prima della sua
disintegrazione.
Intervistato da EW in occasione
dell’uscita di Glass,
M. Night
Shyamalan ha discusso di vari aspetti del film tra cui
il finale, che come nella migliore tradizione del regista
sconvolgerà lo spettatore con un plot twist inaspettato.
Queste le sue parole in merito:
“Ho sempre pensato alla trilogia come se fosse un’opera, fin da
quando iniziai a lavorare su Unbreakable. Pensavo che il finale,
con tutte queste persone che urlavano e tutti questi tipi di
implicazioni, definisse così il film. Inoltre sono un grande fan di
Qualcuno volò sul nido del cuculo, e all’epoca quando lo vidi
rimasi affascinato dal formato che quasi mi sconvolse. L’idea che
il viaggio del personaggio principale venga realizzato da un altro
personaggio è un’idea molto potente che ho voluto mettere in scena
con Glass.”
Interpretato da
Samuel L. Jackson,
James McAvoy,
Bruce Willis e dall’attrice vincitrice del Golden
Globe
Sarah Paulson, Glass porta
avanti le vicende narrate in Unbreakable – Il
Predestinato (2000) eSplit (2016),
entrambi scritti e diretti dallo stesso Shyamalan. Glass
vede David Dunn all’inseguimento dell’identità sovrumana di Kevin
Wendell Crumb, ovvero la Bestia, in un susseguirsi di incontri
sempre più pericolosi. Elijah Price, noto anche con lo pseudonimo
de “l’Uomo di Vetro”, emergerà dall’ombra in possesso di segreti
decisivi per entrambi gli uomini.
Si uniscono al cast
anche Spencer Treat
Clark (Unbreakable – Il
Predestinato) e da Charlayne
Woodard (Unbreakable – Il
Predestinato), che interpretano nuovamente il figlio di
Dunn e la madre di Price.
Insieme a Silver
Surfer, Multiple
Man, Kitty
Pryde e Dottor Doom,
l’adattamento dei fumetti di Gambit rientra tra i
progetti provvisoriamente annullati in attesa di scoprire quali
saranno le prossime mosse della Disney dopo l’acquisizione dei
diritti della Fox sui supereroi Marvel.
L’ultimo aggiornamento sul
film risale allo scorso settembre, quando il
produttore Simon Kinberg, nonchè regista
diX-Men: Dark Phoenix, aveva
rassicurato il pubblico spiegando che “la sceneggiatura è
pronta eChanning [Tatum] la adora. Abbiamo
incontrato diversi registi nelle ultime due settimane e speriamo di
sceglierne uno prima possibile, così da iniziare le riprese già
alla fine dell’estate.“
Idee chiarissime e un attore dedito
al progetto sembravano ottime premesse, ma i diversi problemi
in pre-produzione, come l’addio di Gore
Verbinski dalla regia e vari rimandi all’inizio delle
riprese, sembrano aver definitivamente eliminato il cinecomic dalle
uscite del 2019. Ora però un’indiscrezione trapelata online spiega
che potrebbe essere lo stesso Tatum a dirigere
Gambit.
Questa ipotesi è stata inserita in
una notizia di Deadline sull’uscita “amichevole” dell’attore dalla
sua agenzia (Uta e Management 360) e della possibilità che – nel
caso non si dovesse trovare un candidato – sia proprio lui a
salvare il film. Segnerebbe il suo esordio dietro la macchina da
presa e l’esperienza maturata sul set con autori del calibro di
Bennett Miller e Steven
Soderbergh potrebbe tornare utile. Staremo a vedere.
“Gambit è un eroe unico, uno
spaccone e un donnaiolo, e per queste ragioni sentivamo di dover
approfondire il suo atteggiamento proprio nel modo in cui
approcciavamo al film, cioè adottando la sua stessa spavalderia. E
questo ci ha portato naturalmente nel territorio della commedia
romantica“, aveva raccontato tempo
fa Kinberg. “Quando dico commedia
romantica, uso questo termine liberamente, come è stato usato il
termine western per Logan, ovvero in modo approssimativo. Il film
di James Mangold non era un Mezzogiorno di Fuoco con i supereroi,
ma ne ricalcava l’atmosfera. E direi che quella di Gambit sarà
romantica o sexy. Sarà comunque un film di supereroi con cattivi ed
eroi, come tutti i cinecomic“.
Vi ricordiamo che nei
fumetti Gambit è un mutante
con l’abilità di caricare il proprio corpo e oggetti, spesso
carte da gioco, di energia bio-cinetica prodotta dal suo stesso
organismo. È anche un affascinante ladro, un abile truffatore e
grande seduttore, ma sembra redimersi quando entra nella scuola di
Xavier e conosce Rogue.
A giorni inizieranno le riprese di
Zombieland
2, il sequel annunciato della pellicola cult del 2009
che vedrà il ritorno del cast originale più qualche volto nuovo e
guest star, ma sembrano già trapelati in rete alcuni dettagli sulla
trama che vi
riportiamo di seguito.
Secondo il sito SuperBroMovies
infatti, il film seguirà il gruppo di cacciatori di zombie
formato da Tallahassee, Columbus, Wichita e Little Rock subito
dopo gli eventi del primo capitolo: i personaggi si trovano ora in
una realtà post-apocalittica dove conducono vite diverse, ma quando
tra Columbus e Wichita nasce una discordia, il team si dividerà,
con Little Rock che fugge in compagnia di Berkeley, un ragazzo che
ha appena incontrato.
A questo punto il resto della
“famiglia” partirà per trovare e salvare la ragazza, mentre nuove
specie di zombie invadono il mondo; tra questi c’è l’esemplare muto
Omero, i furbi Hawking e i mortali Ninja. Tallahassee, insieme ai
compagni, dovrà fare appello a tutte le sue abilità e seguire le
regole di sopravvivenza di Colombus se vorrà sopravvivere.
Vi ricordiamo che Zombieland
2 sarà diretto ancora una volta
da Ruben Fleischer mentre Jesse
Eisenberg, Woody Harrelson, Emma
Stone e Abigail
Breslin riprenderanno i rispettivi ruoli del film
originale. Nel cast anche Zoey Deutch, Bill
Murray e Dan Aykroyd.
L’uscita nelle sale è fissata ad
ottobre 2019 mentre la sceneggiatura è stata firmata da Dave
Callaham (Godzilla, Wonder Woman 1984) con Paul Wernick e
Rhett Reese (Deadpool, Deadpool 2).
Il mondo è stato già
invaso dagli zombie, la popolazione è stata già quasi totalmente
decimata se non ridotta in stato di morto vivente e i pochi
superstiti faticano a rimanere tali. Columbus in particolare ha
messo a punto una serie di regole da seguire scrupolosamente che
sembrano mantenerlo in vita nonostante l’aspetto non certo da uomo
d’azione. Chi invece con l’azione ci va a nozze è Tallhassee (tutti
quanti si chiamano con il nome della città di provenienza come in
guerra), cowboy fuori dal tempo esaltato dall’atmosfera da fine del
mondo e fiero massacratore di zombie. Sul loro percorso verso un
ovest presumibilmente libero da zombie troveranno Little Rock e
Wichita, due sorelle tutt’altro che indifese anch’esse allo
sbando.
Dopo il grande successo al box
office, arriva in sala – il 22 e il 23 gennaio – Bohemian
Rhapsody | Sing Along
Version.
Per la prima volta in Italia, gli
spettatori avranno l’opportunità di condividere – insieme in sala –
un’esperienza esclusiva e straordinaria, con la musica come unico
comune denominatore: un nuovo modo per vivere il cinema in
compagnia.
Il pubblico italiano avrà infatti
l’opportunità di vedere, o rivedere, l’ormai iconico film sulla
vita di Freddie Mercury in versione karaoke, per cantare con tutti
gli altri spettatori le popolari canzoni della band Queen, mentre
sul grande schermo scorrono i testi dei brani più famosi (We
Will Rock You, We Are the Champions, Another One Bites the Dust,
Crazy Little Thing Called Love e Bohemian Rhapsody).
Ecco di seguito l’elenco
delle sale per Bohemian
Rhapsody in versione karaoke.
Ai blocchi di partenza Cartoomics
2019, la 26ª edizione della fiera che unisce cultura
pop, fumetto, gaming ed entertainment, uno degli appuntamenti più
importanti e ormai punto di riferimento nel settore a livello
nazionale.
Cartoomics accoglie ogni anno un
numero sempre maggiore di appassionati e curiosi di ogni età e
provenienza, come dimostrano le presenze raggiunte dalla scorsa
edizione (96.000 visitatori) e che consolidano un trend di crescita
costante del 20% negli ultimi 5 anni, a conferma dell’ottimo lavoro
messo in campo dalla società organizzatrice Upmarket s.r.l. e dal
team creativo guidato dalla direzione artistica del giornalista e
critico cinematografico Filippo Mazzarella.
La campagna di ticketing è
già online con una serie di offerte e promozioni che permettono a
una platea di visitatori sempre più ampia di acquistare il proprio
ingresso singolo, abbonamento per due o tre giorni e anche lo
speciale pacchetto dedicato alle famiglie, per organizzare al
meglio una visita accurata e una esperienza completa di questa
ricca kermesse (link e dettagli biglietteria su cartoomics.it).
Tanti i temi proposti e i mondi che
creano la manifestazione: “movies, comics & games” nel logo
di Cartoomics sin dall’inizio e a i quali si aggiungono
dall’edizione 2019 “pop, tech & fun” a chiarire
ulteriormente lo spirito che anima questa fiera e che la rende
unica.
Le diverse anime di
Cartoomics emergono chiaramente anche dai due
manifesti ideati per questa edizione e che, in modo differente,
strizzano l’occhio al connubio cinema, fumetti e contemporaneità:
il manifesto istituzionale vede nuovamente protagonista il gorilla
Josif disegnato da Fabiano Ambu, testimonial della
manifestazione da ben sei edizioni, che per quest’anno omaggia
Blade Runner, film cult diretto da Ridley Scott nel 1982 e
ambientato nel 2019 in quello che all’epoca era un tecnologico
futuro popolato da replicanti. Quell’anno è finalmente arrivato e a
Cartoomics prenderà vita in modo sorprendente.
Nel secondo manifesto il
protagonista è il cinema: a farsi portavoce del motto “Estendi
il tuo universo” è l’eroe del nuovo cinecomic dell’Universo DC
Shazam!
Interpretato da Zachary Levi e diretto da
David F. Sandberg, il film sarà protagonista
assoluto della campagna di comunicazione di Cartoomics prima di
approdare dal’11 aprile nei cinema italiani. A Cartoomics
Shazam! accoglierà i visitatori all’ingresso
dell’area MovieCon con un’attrazione fuori dagli schemi che
permetterà a eroi di ogni età di mettersi alla prova con sfide al
limite dell’incredibile per portare alla luce i superpoteri che
ognuno ha dentro di sé!
Il programma di Cartoomics
2019 sarà come sempre ricco di incontri, eventi speciali e
ospiti di rilievo: il primo a essere annunciato è l’Ospite
d’onore per la sezione Comics: Max Bunker (nom de plume
del milanese Luciano Secchi) invitato a Cartoomics per festeggiare
ufficialmente il 50° anniversario del suo mitico Alan
Ford, creato insieme a Magnus e ancora oggi tra le
testate italiane di maggior successo. Max Bunker sarà ospite di un
importante incontro dedicato alla sua carriera di sceneggiatore
che, oltre al celebrato Alan Ford, ha compreso classici
immortali del fumetto italiano quali Kriminal, Satanik e
Maxmagnus senza dimenticare i numerosi romanzi gialli con
protagonista Riccardo Finzi pubblicati col suo vero nome e,
ovviamente, la sua carriera di editore come co-fondatore della
Editoriale Corno, che grazie alla sua lungimiranza ha introdotto al
pubblico italiano l’universo dei fumetti Marvel di Stan Lee.
Il programma dettagliato e fitto
degli appuntamenti che si avvicenderanno nel corso delle tre
giornate di fiera sarà on-line a febbraio su cartoomics.it e rilanciato dai
canali social della fiera, così come la pianta dettagliata dei
mondi che sarà possibile esplorare a Cartoomics. Le sezioni più
prestigiose sono comunque già tutte confermate, a partire dalla
storica area dedicata al fumetto che ospita i più importanti
editori italiani, da Sergio Bonelli Editore a Panini Comics, da
Bao Publishing ad Astorina, e ancora Alastor Pegasus, RW
Edizioni, Edizioni Star Comics, Dynit ed Edizioni BD, fino
all’importante new entry di Feltrinelli Comics, ma anche uno
straordinario numero di giovani artisti autoprodotti, con
presentazioni, nuove uscite, incontri con autori e ospiti,la
presentazione delle nuove lineup dei maggiori editori italiani e
delle case editrici indipendenti. Da segnalare sin da ora anche
l’esposizione “Supereroi e radiazioni” realizzata da AIFM
(Associazione Italiana di Fisica Medica) in collaborazione con
WOW Spazio Fumetto.
L’area giochi da tavolo, di
ruolo e carte collezionabili si conferma un fulcro della
manifestazione: ospita i maggiori produttori e distributori
italiani, confermandosi ormai come uno degli appuntamenti di
riferimento per gli entusiasti dei giochi live.
Gli appassionati di
fantascienza ritroveranno la vasta area dedicata
all’universo Sci-Fi e ai fantamondi di Star
Wars & Co. con la partecipazione dei gruppi di costuming
riconosciuti ufficialmente da LucasFilm (501st Legion Italica
Garrison, Rebel Legion Italian Base, Ori’cetar Clan – Italy MMCC e
Galactic Academy) e i coreografici combattimenti con spada
laser organizzati da Saber Guild.
Spazio all’azione con live show,
spettacoli interattivi e adrenalinici dedicati alla saga
Resident Evil organizzati dall’associazione Umbrella
Italian Division e all’horror con l’escape game
realizzato da Enigma Room. Gli amanti del fantasy saranno
accolti presso il Fantasy Village con tornei e tante realtà del
mondo fantasy unite sotto il vessillo dall’Associazione La
Fortezza.
Completamente rinnovata l’area
Gaming&Tech, spostata nel padiglione 12 con
novità relative ai videogiochi e all’hi-tech e postazioni di gioco
e tornei in collaborazione con Mantus Gaming.
Terminato il quinquennio della
gloriosa Movie Time Machine, l’area cinema ed entertainment
di Cartoomics diventa un vero e proprio MovieCon che
ospiterà contenuti dedicati al cinema e attività in collaborazione
con le maggiori realtà nazionali di cinema e tv. L’area ospiterà
per il secondo anno gli “UniVisionDays – Memorie del cinema,
visioni del futuro”, manifestazione promossa dall’Associazione
UNIVIDEO (Unione Italiana Editoria Audiovisiva Media Digitali e
Online) che ospiterà momenti di approfondimento sul mondo dell’Home
Entertainment.
Da sempre tra i protagonisti
indiscussi della fiera, e con un’area dedicata con palco, camerini
e photo opportunity a fare da cornice a contest, spettacoli e
sfilate, i cosplay capitanati dall’Associazione Cosplay
City capofila di un universo parallelo di appassionati ed
espertissimi artisti.
Tra le novità dell’edizione 2019
un’area calcio che ospiterà – tra gli altri –
Fantagazzetta.it, e un’area
western completamente rinnovata e ampliata, a seguito del
grande successo della scorsa edizione: a breve maggiori
informazioni!
Netflix ha diffuso il trailer italiano
di Velvet Buzzsaw, il nuovo film scritto e
diretto da Dan Gilroy con
protagonistaJake
Gyllenhaal.
Velvet Buzzsaw in
cui la coppia di attore e regista torna a lavorare dopo il
sorprendente Lo
sciacallo, debutterà sulla piattaforma il 1
Febbraio.
Velvet Buzzsaw è
un thriller ambientato nel mondo dell’arte contemporanea di Los
Angeles, dove gli artisti più quotati e i grandi collezionisti
pagano prezzi esorbitanti quando l’arte e commercio vengono a
contatto.
Velvet Buzzsaw, cast
Jake Gyllenhaal, Rene Russo, Toni Collette, Zawe Ashton, Tom
Sturridge, Natalia Dyer, Daveed Diggs, Billy Magnussen e
John Malkovich interpretano il nuovo film dalla
trama snervante sceneggiato e diretto da Dan
Gilroy.
Il numero consistente di dettagli e
easter egg nascosti nel primo trailer ufficiale di
Spider-Man: Far From Home
è bastato per riflettere sulle direzioni in cui andrà la trama e
sui personaggi che potrebbero, a sorpresa, tornare in questa
avventura oltreoceano di Peter Parker.
Ecco di seguito le teorie più interessanti e ancora non
confermate sul film:
Avvoltoio tornerà per introdurre i Sinistri Sei
La scena post-credits di
Spider-Man: Homecoming ci
aveva mostrato un redivivo Avvoltoio in
prigione che parlava della vendetta che avrebbe scatenato su
Spider-Man, e mentre alcuni fan credevano che in realtà stesse
soltanto “proteggendo” Peter, molte teorie suggeriscono che il
villain tornerà in azione nel sequel per riunire i Sinistri
Sei.
D’altronde sappiamo che Mysterio sarà
nel film (lui che era un membro del team di villain già nei
fumetti) e che il trailer offre un potenziale
indizio su Sandman, dunque mancherebbero
all’appello solo Electro, Kraven
e Doctor Octopus. Sarà davvero così e i Marvel Studios riusciranno finalmente a
portare al cinema i Sinister Six?
Nick Fury sarà il nuovo mentore di Peter
La presenza di Nick Fury in
Spider-Man: Far From suggerisce non solo il suo
ruolo “istituzionale” nelle avventure di Peter Parker come capo
dello S.H.I.E.L.D., ma anche una potenziale esplorazione del
rapporto maestro-allievo che potrebbe instaurare con il
protagonista. Questo scenario scaturisce a sua volta da un’altra
teoria, quella secondo cui
Tony Stark – che finora è stato una specie di
mentore per Peter – morirà alla fine di Avengers:
Endgame.
Nel trailer lo vediamo raggiungere
di soppiatto il ragazzo durante la sua vacanza in Europa e
spiegargli che ha bisogno di lui per risolvere il problema degli
Elementali; è
evidente che Fury lo prenderà sotto la sua ala rendendo
omaggio ad un momento dei fumetti in cui i due collaborano (nello
specifico in Secret War, quando arrivano a
Latveria per distruggere le armi vendute illegalmente ai
cattivi).
Sarà stato Fury a fornirgli il
costume nero che Peter indosserà nel film, proprio per nascondere
la sua identità e il legame con lo S.H.I.E.L.D.?
Firestar
Laura Harrier è
stata l’interprete di Liz in Spider-Man:
Homecoming, la ragazza che Peter porta al ballo e che
si rivela essere nientemeno che la figlia di
Avvoltoio. Dalla fine del film non abbiamo avuto
più notizie del personaggio, né sappiamo se tornerà nel sequel,
tuttavia alcuni ipotizzano che si, ci sarà, ma in vesti
completamente nuove.
Le teorie vorrebbero l’apparizione
dell’eroina Firestar, che aveva debuttato sui
fumetti di “Ultimate Spider-Man # 118″, anche come
modo alternativo per introdurre i Mutanti nel MCU dopo l’acquisizione dei
diritti dalla Fox. Altre voci
pensano invece che Liz Allan diventerà il Green Goblin,
mantenendo intatte le dinamiche che legavano Spidey al padre
dell’amico Harry.
Mysterio ha poteri simili a Doctor Strange
Il primo trailer ufficiale di
Spider-Man: Far From Home ci ha finalmente
mostrato l’aspetto di Mysterio e ciò
di cui sarà capace nella sequenza in cui fronteggia l’attacco di
Hydro-Man. Sospeso in aria con il suo tradizionale costume
provvisto di casco (che i fan chiamano scherzosamente “boccia per
pesci”), il personaggio emette delle proiezioni triangolari verdi
il cui design è sembrato molto simile a quelli prodotti da un altro
supereroe del MCU.
Parliamo di Doctor Strange,
lo stregone interpretato da Benedict Cumberbatch,
che secondo le ultime teorie potrebbe avere più di un legame con il
villain di Jake
Gyllenhaal. Ma in che modo? Nei fumetti
Quentin Beck (l’alter ego civile di Mysterio) non
possiede superpoteri o abilità, ma finge di averli attraverso una
serie di effetti speciali ben pianificati, tra cui spicca un
proiettore olografico che gli consente di creare proiezioni in
3D.
L’apparizione dei Fantastici Quattro
Sempre nel trailer di Far
From Home vediamo Peter Parker volare tra i
grattacieli di New York mentre scatta qualche selfie con il suo
telefono, e in secondo piano appare quella che sembra
la Avengers Tower.
Ma a chi appartiene ora l’edificio?
Un’ipotesi suggerisce che sia di
proprietà dei Fantastici
Quattro; purtroppo la sceneggiatura
di Spider-Man: Far From Home è stata
ultimata ben prima che la Disney acquistasse i diritti dei
personaggi in mano alla Fox, quindi l’idea che la vecchia
Avengers Tower appartenga alla famiglia Marvel potrebbe rivelarsi poco
plausibile.
Non c’è edificio migliore di questo
per l’iconico team di supereroi, tuttavia è difficile che il sequel
di Spidey contenga un riferimento a Reed Richards e alla sua
società. Staremo a vedere…
Il viaggio in Europa è un’illusione
Il film, come saprete, seguirà Peter
Parker lungo la sua vacanza estiva in Europa con la scuola, tra
Venezia, Londra e Praga, dove avrà a che fare con un nuova e
pericolosa minaccia: gli Elementali. Ma
se questa esperienza si rivelasse invece una illusione di
Mysterio?
Il villain è un esperto
prestigiatore e diverse voci suggeriscono che tutto ciò che abbiamo
visto nel trailer è soltanto una grande bugia; in tal caso Peter e
i suoi compagni di classe non si troverebbero in Europa ma
all’interno di una “esibizione” di Mysterio. Altre teorie invece
pensano che nessuno sia sopravvissuto allo schiocco di Thanos e che proprio Mysterio
abbia creato l’illusione di distrarre tutti dalla loro
devastazione…
Il film è ambientato prima di Infinity War
Sebbene i produttori abbiano già
specificato che Spider-Man: Far From
Home inizierà subito dopo gli eventi di Avengers: Infinity
War, alcuni credono che non sia questa la realtà dei
fatti e che il film sarà ambientato prima della grande guerra tra
Vendicatori e Thanos.
D’altronde non sarebbe la prima
volta per i Marvel Studios, bravissimi a
ingannare il proprio pubblico con false anticipazioni e inganni
vari al fine di mantenere intatta la segretezza sulla trama.
Nel trailer viene mostrato
brevemente il passaporto del protagonista che
deve partire per l’Europa con la scuola, e se fate attenzione, il
documento è sprovvisto della data di rilascio. O meglio, c’è
scritto “9 Luglio”, ma non l’anno di scadenza. Errore o scelta
consapevole? Probabilmente la seconda.
È anche possibile che la timeline
del film venga rivelata nel corso degli eventi, così da scoprire se
sono passati mesi (o giorni, chissà) dalla fine
di Avengers: Endgame, il capitolo
finale della Fase 3 che uscirà nelle sale qualche mese prima
di Far From Home.
Gli Elementali sono un’illusione di
Mysterio
Così come il viaggio in Europa
potrebbe rivelarsi un’accurata e sinistra proiezione di
Mysterio, anche la presenza degli Elementali
potrebbe rappresentare la conseguenza dei poteri del villain e il
modo in cui potrebbe distrarre l’attenzione di Spidey e Fury sulla
realtà dei fatti.
Mysterio può creare illusioni e quindi far credere alla gente
che sia lui l’eroe (proprio come accade nei fumetti); questo spiegherebbe
perché Jake Gyllenhaal
ha detto che è l’unico in grado di fermare gli Elementali: perché è
lui a controllarli!
A poco più di un mese dalla Notte
degli Oscar 2019, è tempo di scoprire quali sono le nomination:
l’annuncio dei candidati ai prossimi Academy Awards sarà trasmesso
in diretta suSky Cinema Uno,
martedì 22 gennaio dalle 14.15, dal Samuel Goldwyn
Theater di Los Angeles. Nello studio di Cinepop, sarà
Francesco Castelnuovo, in compagnia di
Elena Di Cioccio e del Cinemaniaco Gianni
Canova, a presentare l’appuntamento che svelerà tutte le
candidature alle ambite statuette.
La cerimonia di premiazione della
91ª edizione degli Academy Awards® sarà in onda in diretta
e in esclusiva su Sky, domenica 24 febbraio dalle
22.50 su Sky Cinema Oscar®, il canale interamente dedicato
ai film premiati che si accenderà sul canale 304 da venerdì
15 febbraio a domenica 3 marzo, con oltre 90
film in programmazione sul canale e con i migliori titoli
disponibili anche su Sky On Demand.
Tra questi, due prime visioni:
TONYA (domenica 18 febbraio alle 21.15 su Sky
Cinema Uno e alle 21.45 su Sky Cinema Oscar®), film premiato lo
scorso anno con l’Oscar® per la migliore attrice non protagonista
(Allison Janney), e UNA DONNA FANTASTICA (domenica
24 febbraio alle 21.00 su Sky Cinema Oscar®), premiato come Miglior
film straniero nel 2018. Non mancheranno anche gli altri film
vincitori negli ultimi due anni, come LA FORMA
DELL’ACQUA, Tre Manifesti a Ebbing, Missouri,
CHIAMAMI COL TUO NOME, BLADE RUNNER
2049, COCO, LA LA LAND e
MOONLIGHT –TRE STORIE DI UNA
VITA, insieme ad altri film cult pluripremiati e che hanno
segnato la storia del cinema, come ad esempio SALVATE IL
SOLDATO RYAN, PULP FICTION, ERIN
BROCKOVICH – FORTE COME LA VERITÀ e
ALIEN.
L’account Twitter Universo X-Men ha diffuso un’altra
intrigante immagine di Dark Phoenix, il prossimo
film sui Mutanti Marvel diretto da Simon
Kinberg (al suo esordio da regista), che vede protagonista
Jessica Chastain e Sophie
Turner.
L’immagine mostra una Jean Grey
molto più adulta rispetto a quella che abbiamo visto in
X-Men: Apocalypse, con un look che sembra più
consono alla sua rappresentazione da Fenice, con l’introduzione del
rosso scuro nel costume.
Per quanto riguarda il personaggio
interpretato dalla Chastain, non sappiamo ancora con ufficialità
chi sarà l’attrice nominata agli Oscar, ma sappiamo che sarà una
personalità malvagia e che cercherà di trarre vantaggio dalla
potenza della Fenice all’interno di Jean.
Dark Phoenix sarà il debutto alla regia di
Simon Kinberg che ha rivelato di aver
concepito il film come l’inizio di un nuovo capitolo per
la serie di film di X-Men.
“Lo vedo come un nuovo capitolo.
Lo vedo come qualcosa che prende il franchise e lo lancia in una
direzione diversa con toni diversi. E questo non significa che
il prossimo avrà lo stesso tono, significa solo che il prossimo può
avere un tono diverso. Penso che per molti anni, gli X-Men di
Bryan [Singer] abbiano davvero trasformato il genere dei supereroi
nel 2000 o 2001 quando è uscito il primo. Questo arriva quasi
20 anni dopo. È molto tempo fa. E a quel tempo, i film
sui supereroi non erano molto popolari, in realtà. C’erano
stati alcuni fallimenti a metà degli anni ’90, e non c’erano stati
molti film sui supereroi, e in quel periodo l’approccio
sugli X-Men era davvero rivoluzionario.”
In Dark Phoenix, gli X-Men devono
fronteggiare uno dei loro peggiori nemici: uno di loro, Jean Grey.
Durante una missione di soccorso nello spazio, Jean resta quasi
uccisa quando viene investita da una oscura forza cosmica. Una
volta tornata a casa, scopre che questa forza non solo l’ha resa
infinitamente più potente, ma anche molto più instabile.
Combattendo con queste entità dentro di lei, Jean libera i suoi
poteri in modi violentissimi, che nemmeno lei riesce a capire o
contenere. Con Jean completamente fuori controllo, ferendo le
persone che più ama, si inizia a sfaldare il tessuto che tiene
insieme gli stessi X-Men. Ora, con la famiglia che cade a pezzi,
devono trovare un modo per rimanere uniti, non solo per salvare
l’anima di Jean, ma per salvare il pianeta da alieni che vorrebbero
utilizzare questa forza per governare sulla galassia.
Quentin Beck, aka Mysterio, è uno
degli antagonisti più celebri dei fumetti sull’Uomo Ragno e
debutterà nel Marvel Cinematic Universe in
Spider-Man: Far From Home
interpretato da Jake Gyllenhaal (del quale abbiamo
avuto una prima impressione nel trailer ufficiale diffuso pochi
giorni fa).
Illusionista e super criminale, si è
fatto notare per una serie di azioni sinistre che potrebbero essere
riportate sul grande schermo. Queste le più importanti:
Ha ucciso gli X-Men
La più grande illusione di Mysterio
è quella che ha portato a uccidere l’intero gruppo degli X-Men. Siamo
nella continuity alternata di “Old Man Logan”,
dove Wolverine è tormentato dai suoi peccati: vittima degli inganni
di Mysterio, Logan viene
trasformato nel suo scagnozzo e costretto ad assassinare i suoi
vecchi compagni credendoli dei pericolosi criminali.
Non c’è stato evento più drammatico
legato alla storia di questo villain, la vola in cui è riuscito a
sconfiggere eroi così importanti in un modo così sadico.
L’assassinio di Karen Page
Mysterio viene
generalmente considerato un antagonista di Spider-Man, tuttavia
alcuni dei suoi peggiori crimini sono stati commessi contro altri
personaggi dell’universo Marvel, come nell’arco della storia
di Kevin Smith “Guardian Devil”.
Dopo anni trascorsi a respirare il
suo pericoloso gas, Mysterio si ritrova vittima del cancro ma è
determinato a uscire di scena da protagonista; così decide di farsi
uccidere da Daredevil
inventando una delle sue infide trame.
In pratica convince Matt
Murdock a credere che gli sarebbe stato consegnato un
bambino (da lui, sotto mentite spoglie), che poi si sarebbe
rivelato l’Anticristo; lungo la strada Mysterio scopre l’identità
segreta di Matt grazie a Kingpin, e
successivamente spedisce Bullseye a
uccidere l’amore della sua vita, Karen Page.
Tutto questo soltanto per spingere
Daredevil a ucciderlo, un piano diabolico che non realizzerà mai
lasciando Mysterio a autoinfliggersi la morte.
Ha “spedito” all’inferno J. Jonah Jameson
J. Jonah
Jameson non è esattamente il più amabile dei
personaggi, ma vale la pena ricordare la sorte che Mysterio
architetta per lui durante le storie di “Webspinners: Tales
of Spider-Man # 1-3”: qui il villain intrappola JJ in
un’illusione, convincendo il magnate del Daily Bugle che si trova
intrappolato nell’inferno.
A peggiorare le cose, tutti i demoni
assumono il volto di Spider-Man che perseguita il direttore del
giornale tramite incubi vari.
Ha fatto “impazzire” Spider-Man
Cosa farebbe per prima cosa un
maestro delle illusioni con i suoi poteri? Forse indagare nella
mente del suo nemico facendolo impazzire? È esattamente ciò
che esperimenta Mysterio su
Spider-Man con conseguenze importanti.
Fingendosi un medico, si reca
infatti al Daily Bugle per dire al mondo che Spider-Man ha
sviluppato una seconda personalità e che questa malattia lo porterà
a perdere la testa. Peter crede alle parole del dottore e deve
combattere con le allucinazioni che piegano la sua mente a incubi
orribili.
Ovviamente si tratta dell’ennesima
messa in scena di Mysterio, e se non fosse stato per l’intervento
di Jameson, il villain avrebbe convinto Spider-Man a rivelare la
sua identità segreta.
Ha inviato un assassino nella scuola di Peter
Dopo gli eventi che porteranno
all’omicidio di Kingpin, Mysterio scopre
tracce di sangue di Spider-Man e
usa la sua tecnologia per smascherare l’identità segreta di Peter
Parker. Tuttavia la versione dell’eroe di questo universo
alternativo non è altro che un adolescente, rivelazione che sembra
non preoccuparlo affatto.
Crea così un killer che rintraccerà
Peter grazie al suo DNA e lo ucciderà una volta per tutte. Mysterio
non era in cerca di denaro, né voleva migliorare la sua posizione:
voleva semplicemente assassinare un ragazzo nella sua stessa
scuola.
Ha ucciso Kingpin
Dopo aver fatto ritorno
dall’Inferno, Mysterio ricompone i pezzi di una
trama che punta a conquistare l’Universo Ultimate; per farlo tenta
di inviare una copia di se stesso nell’altro mondo e decide di
uccidere Kingpin al solo
scopo di “rilevare” la sua impresa criminale.
In questo universo Mysterio commette
vari crimini, come simulare la furia di Hulk tra le
strade di New York, quasi portando l’Uomo Ragno sull’orlo della
morte.
Ha trasformato Spider-Man nel nemico numero uno
Una delle azioni più sinistre e
pericolose di Mysterio si
rivela essere la prima di una lunga serie, raccontata in
“Amazing Spider-Man numero 13″ (che poi è anche la
sua prima apparizione nei fumetti Marvel).
In pratica il villain si finge
Spider-Man e commette vari
crimini, derubando diverse persone in pieno giorno, cosa che
stuzzica l’attenzione di J. Jonah Jameson e del
suo giornale a tal punto da descrivere Spidey come la nuova
minaccia americana e nemico numero uno della
sicurezza. Mysterio si fa quindi strada per
catturarlo per guadagnare, oltre alla fama di eroe, anche parecchi
soldi.
Grim Hunt
“Grim Hunt” è una
serie a fumetti di Spider-Man pubblicata tra il 2009 e il 2010, in
cui il sacrificio di Peter permette la resurrezione di
Sergei Kravinoff dalla tomba e dove Mysterio gioca
un ruolo fondamentale, anche se secondario (perché non viene
presentato come l’architetto del piano diabolico), nel riportare in
vita il suo ex compagno di squadra dei Sinistri
Sei.
Reclutato per attirare Spidey con
una trappola, Mysterio – insieme a Camaleonte – lo
convince ad iniziare un rituale che avrebbe salvato Mattie
Franklin (Spider-Woman)
dai Kravinoffs. Se non fosse che Camaleonte si rivela essere
nient’altro che un’elaborata illusione creata da Mysterio.
Ha convinto Peter a credere nella morte di zia May
Nei fumetti la morte di zia May è un
evento ricorrente, e una delle prime occasioni risale al numero 196
di Amazing Spider-Man: il ladro che ha ucciso
zio Ben è stato scoperto e si introduce nella casa
dei Parker per rubare del denaro destinato a dei criminali mafiosi;
per farlo e accedere al conto, Mysterio simula
così la morte di May convincendo Peter che quella sia la realtà dei
fatti.
Il ladro finisce per morire di
infarto alla fine di Amazing Spider-Man 200,
mentre Mysterio la fa franca e scompare praticamente da libero
senza che l’eroe possa vendicarsi.
Ha tenuto il mondo in ostaggio
Mysterio è prima di
tutto uno showman e ama prendersi la scena come quando ha
minacciato il mondo scatenando un agente biologico durante gli
eventi di “Return of the Sinister Six”
(Amazing Spider-Man 334-339): è lì che il Dottor
Octopus riunisce i Sinistri Sei
per mettere in atto il piano che minaccerà le sorti del pianeta con
un veleno globale a meno che i governi dei vari non paghino loro
una grossa somma di denaro.
Da una parte abbiamo Doc Ock e la
sua iniziativa, dall’altra Mysterio, che tra i criminali reclutati
sembra quello più convinto ad agire soltanto per guadagnare soldi
extra e che non tornerà mai sui suoi passi.