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Paul Dano, Alicia Vikander e Jude Law per Olivier Assayas

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Paul Dano, Alicia Vikander, Jude Law, Zach Galifianakis e Tom Sturridge si uniscono nel thriller politico di Olivier Assayas The Wizard of the Kremlin, tratto dall’omonimo bestseller di Giuliano da Empoli.

The Wizard of the Kremlin è scritto da Assayas ed Emmanuel Carrère, il cui romanzo “Limonov” è stato adattato per il grande schermo da Kirill Serebrennikov e sarà presentato in anteprima nella selezione ufficiale a Cannes.

La storia inizia in Russia, all’inizio degli anni ’90, all’indomani del crollo dell’URSS. In un nuovo mondo che promette libertà e flirta con il caos, un giovane artista diventato produttore televisivo, Vadim Baranov, diventa inaspettatamente lo spin doctor di un promettente membro dell’FSB (ex KGB), Vladimir Putin.

“Lavorando nel cuore del potere russo, Baranov confonde la verità con le bugie, le notizie con la propaganda, dirigendo l’intera società come un grande reality show. Solo il suo amore per la magnetica e libera Ksenia può allontanarlo da questo gioco pericoloso”, si legge nella sinossi. The Wizard of the Kremlin si propone di raccontare la storia di Baranov e, attraverso i suoi occhi, raccontare gli oscuri segreti del regime che ha contribuito a costruire.

Previsto per essere tradotto in oltre 30 lingue, The Wizard of the Kremlin è un bestseller internazionale che ha vinto il prestigioso Grand Prix Du Roman dell’Académie Française ed è stato finalista al Premio Goncourt. Il suo autore, Da Empoli, è stato consigliere senior dell’ex primo ministro Matteo Renzi.

Il progetto risuona con le passioni di Assayas e con i progetti precedenti che affrontavano la politica e il potere attraverso la prospettiva degli outsider. The Wizard of the Kremlin segnerà il film più ambizioso di Assayas fino ad oggi. Nella sua nota di regia, Assayas ha affermato che “il film avrà in comune con “Carlos” e “Wasp Network” il fatto che sarà incentrato sui personaggi, fornendo ruoli entusiasmanti ad attori forti”.

“Al di là delle passioni degli uomini che navigano nei pericolosi flussi della politica moderna, vediamo il potente movimento cinematografico della Storia in divenire. È dramma, è azione, si tratta di cercare di dare un senso al caos che sta trasformando il nostro mondo nei modi più strani e inquietanti”. ha affermato Assayas.

Olivier Assayas ha già lavorato con Alicia Vikander e Sturridge (nella produzione dell’ultima stagione di Sandman per Netflix) nella serie della HBO Irma Vep e più recentemente ha diretto Suspended Time, in concorso alla Berlinale.

Rosario Dawson: 10 cose che non sai sull’attrice

Attrice sin da giovanissima, Rosario Dawson si è costruita una carriera tra grandi blockbuster e film indie, lavorando il più delle volte con importanti registi e colleghi interpreti. Di recente l’attrice si è fatta notare anche grazie ai suoi ruoli televisivi, ottenendo l’apprezzamento di critica e pubblico. Ad oggi la Dawson continua a prendere parte tanto a progetti televisivi quanto cinematografici, cercando sempre di distinguersi e rinnovarsi.

Ecco 10 cose che non sai di Rosario Dawson.

Rosario Dawson: i suoi film

1. Ha recitato in numerosi lungometraggi di successo. L’attrice ha debuttato sul grande schermo nel 1995 con il film Kids, per poi apparire in He Got Game (1998), Josie and the Pussycats (2001), I marciapiedi di New York (2001), e Men in Black II (2002) con cui ottiene una più ampia fama. Da quel momento recita in titoli di più alto profilo come Pluto Nash (2002), La 25ª ora (2002), Il tesoro dell’Amazzonia (2003), Alexander (2004), Sin City (2005), Clerks II (2006), Grindhouse – A prova di morte (2007), e Sette anime (2008), con cui torna a lavorare insieme all’attore Will Smith. Tra i titoli più recenti della sua filmografia si annoverano Percy Jackson e gli dei dell’Olimpo – Il ladro di fulmini (2010), In trance (2013), Sin City – Una donna per cui uccidere (2014), Top Five (2014) e Zombieland – Doppio colpo (2019). Nel 2021 ha fatto parte del cast vocale di Space Jam 2 – New Legends. Nel 2022 è stata trai protagonisti di Clerks 3. Nel 2023 ha fatto parte del cast del film Disney La casa dei Fantasmi.

2. Ha recitato anche in televisione. L’attrice è divenuta celebre anche per aver ricoperto il ruolo dell’infermiera Claire Temple nelle serie televisive del Marvel Cinematic Universe quali Daredevil (2015-2018), Jessica Jones (2015-2019), Luke Cage (2016-2018), Iron Fist (2017-2018) e The Defenders (2017). Recita poi anche nella serie Jane the Virgin (2018-2019). Ha fatto il suo esordi nell’universi di Star Wars nel 2020 apparendo in un episodio di The Mandalorian nei panni di Ahsoka, seguito anche da una comparsa nella serie successiva Disney+ The Book of Boba Fett. Ha recitato anche in diverse serie tv negli ultimi anni, come Young Rock, Dopesick e DMZ

Rosario Dawson in Ahsoka

Ahsoka

Nel 2025 Rosario Dawson è stata protagonista della serie Marvel Studios e Disney+ Ahsoka, basata sull’universo di Star Wars. Nella serie l’attrice interpreta Ahsoka Tano,  una femmina Togruta, era un’emarginata sensibile alla Forza dell’Ordine Jedi che, dopo le Guerre dei Cloni, contribuì a creare una rete di varie cellule ribelli contro l’Impero Galattico. Tano fu scoperta sul suo pianeta natale, Shili, dal Maestro Jedi Plo Koon, che la portò al Tempio Jedi di Coruscant per ricevere l’addestramento Jedi.

3. Ha ricoperto anche il ruolo di produttrice. L’attrice si è più volte cimentata anche nella produzione, ricoprendo tale ruolo per i documentari The Deported (2019), The Need to Grow (2019), LA Womand Rising (2019) e Lost in America (2019).

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Rosario Dawson è su Instagram

4. Ha un account personale. L’attrice è presente sul social network Instagram con un proprio profilo, seguito da 1.1 milioni di persone. All’interno di questo l’attrice è solita condividere fotografie e video realizzati in momenti di svago, ma sono molto presenti anche immagini promozionali dei suoi progetti da attrice e produttrice.

Rosario Dawson ha un fidanzato

5. L’attrice ha confermato di non avere una relazione. Nel marzo del 2019 l’attrice ha rivelato di essere impegnata in una relazione sentimentale con il senatore statunitense Cory Booker, anche sindaco di Newark, nel New Jersey, e candidato alla presidenza degli Stati Uniti. Questo storia è però finita a Febbraio del 2022.

Rosario Dawson ha adottato una figlia

6. Ha una figlia adottiva. Nel 2014 l’attrice ha adottato una ragazza di 12 anni, di nome Lola, la quale ha in seguito preso il cognome Dawson. L’attrice ha dichiarato di essere molto protettiva nei confronti della figlia, alla quale ha vietato l’utilizzo dei social network prima di una certa età.

Rosario Dawson in Sin City

7. Interpreta un ruolo chiave. L’attrice ha recitato nel film Sin City, dove ricopre il ruolo della prostituta Gail nell’episodio “Un’abbuffata di morte”, dove recita accanto all’attore Benicio del Toro.

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Rosario Dawson in Percy Jackson e gli dei dell’Olimpo

8. Ha interpretato la regina degli inferi. Nel film d’avventura per ragazzi Percy Jackson e gli dei dell’Olimpo – I ladro di fulmini, l’attrice ricopre il ruolo di Persefone, celebre moglie di Ade e regina degli inferi. Nel film proprio lei aiuterà i giovani protagonisti a salvarsi dalle ire del diabolico marito.

Rosario Dawson: il suo 2024

9. È stato un anno ricco di progetti. Il 2019 si è rivelato un anno particolarmente stimoltante per l’attrice, che oltre ad aver prodotto diversi documentari, è apparsa come attrice nei film Zombieland – Doppio colpo e Jay and Silent Bob. Ha inoltre recitato nelle serie TV Jane the Virgin, The Last Kids on Earth e Briarpatch.

Rosario Dawson età e altezza

10. Rosario Dawson è nata a New York, Stati Uniti, il 9 maggio 1979. L’attrice è alta complessivamente 170 centimetri.

Fonte: IMDb

Jeanne du Barry – La Favorita del Re su Sky Cinema lunedì 20 maggio

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Arriva in prima TV su SKY Jeanne du Barry – La Favorita del Re, in onda lunedì 20 maggio alle 21:15 su Sky Cinema Uno (e alle 21:45 anche su Sky Cinema Romance), in streaming su NOW e disponibile on demand. Su Sky il film sarà disponibile on demand anche in 4K.

Diretto e interpretato da Maïwenn (Mon roi – Il mio re, DNA – Le radici dell’amore), JEANNE DU BARRY – LA FAVORITA DEL RE è stato il film di apertura del Festival di Cannes 2023 e ha segnato il ritorno sul grande schermo di Johnny Depp, che nella pellicola interpreta re Luigi XV. La storia è liberamente tratta dalla vita di Jeanne du Barry che, nonostante le umili origini, riuscì a farsi strada nella nobiltà e nel cuore del re di Francia, diventandone l’amante.

Jeanne du Barry – La Favorita del Re, la trama

Jeanne Vaubernier, una giovane donna della classe operaia affamata di cultura e piacere, usa la sua intelligenza e il suo fascino per salire uno dopo l’altro i gradini della scala sociale. Diventa la favorita del re Luigi XV che, ignaro del suo status di cortigiana, riacquista attraverso di lei il suo appetito per la vita. I due si innamorano perdutamente e contro ogni decoro ed etichetta, Jeanne si trasferisce a Versailles, dove il suo arrivo scandalizza la corte…

Chris Pratt: “Adoro Star-Lord, ma sarebbe difficile fare a meno di James Gunn”

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In una conversazione separata con IGN, Chris Pratt ha parlato del suo futuro nel MCU come leggendario Star-Lord. Il capo dei DC Studios, James Gunn, ha lasciato il franchise dopo Guardiani della Galassia Vol. 3, ma la scena post-credits del film ha chiarito che vedremo ancora Peter Quill…

“È difficile immaginare come sarebbe, quindi immagino che dovrei semplicemente valutare caso per caso”, ha detto riguardo a un possibile ritorno. “Ovviamente sarei aperto alla possibilità di tornare. Adoro il personaggio. Mi ha cambiato la vita. Se arrivasse e avesse senso e sentissi che è una storia che vale la pena raccontare, allora sarei certamente, certamente aperto a riprendere il personaggio. Adoro interpretare Star-Lord.”

“Ma sarebbe difficile fare a meno di James,” ha continuato Chris Pratt, “e si dovrebbe trovare un modo per mantenere il tono che lui riesce a creare così abilmente, ed è un po’ difficile perché è davvero unico nel suo genere… E il progetto dovrebbe avere la sua benedizione, quindi vedremo.”

Star-Lord si è separato dai Guardiani ora guidati da Rocket ed è tornato a casa; questo lo colloca in una circostanza in cui può essere uno dei principali volti di Avengers 5.

The Good Doctor: la featurette “Legacy” ci porta dietro le quinte del finale di serie

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Il cast di The Good Doctor si congeda parlando di ricordi incredibili e dell’impatto duraturo della serie. Sintonizzatevi sul finale di serie di The Good Doctor martedì 21 maggio sulla ABC.

The Good Doctor, la serie tv

The Good Doctor, prodotto da ABC Signature e Sony Pictures Television Series, è interpretato da Freddie Highmore nel ruolo del dottor Shaun Murphy, Richard Schiff nel ruolo del dottor Aaron Glassman, Fiona Gubelmann nel ruolo della dottoressa Morgan Reznick, Will Yun Lee nel ruolo del dottor Alex Park, Christina Chang nel ruolo della dottoressa Audrey Lim, Paige Spara nel ruolo di Lea Dilallo, Bria Samoné Henderson nel ruolo della dottoressa Jordan Allen e Noah Galvin nel ruolo del dottor Asher Wolke. David Shore e Liz Friedman sono produttori esecutivi e co-showrunner. Daniel Dae Kim, Erin Gunn, Thomas L. Moran, David Hoselton, Peter Blake, Jessica Grasl, Garrett Lerner, Mike Listo, Freddie Highmore, Shawn Williamson, David Kim e Sebastian Lee sono anche produttori esecutivi.

Non potremmo essere più entusiasti che Chuku rientri nella famiglia di The Good Doctor e che il pubblico scopra cosa ha fatto il dottor Kalu da quando ha lasciato il St. Bon“, ha dichiarato Friedman quando Modu è tornato nella scorsa stagione.

Dopo la sua permanenza in The Good Doctor, Modu ha partecipato alle ultime due stagioni di The 100 della CW, l’ultima delle quali come series regular, ed è apparso in Captain Marvel. Recentemente è stato visto nella serie Amazon The Peripheral di Jonathan Nolan e Lisa Joy e ha recitato nel film The Origin.

Georgie and Mandy’s First Marriage, teaser trailer dell’annunciato spin-off di Young Sheldon

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Il network americano della CBS in concomitanza con la fine di Young Sheldon ha svelato il teaser trailer di Georgie and Mandy’s First Marriage, l’annunciata serie spin-off di Young Sheldon e di The Big Bang Theory.

Lo spinoff di Young Sheldon che sarà incentrato su Georgie (Montana Jordan) e Mandy (Emily Osment) è appena diventato un po’ più affollato. Secondo Deadline, Jim (Will Sasso) e Audrey McAllister (Rachel Bay Jones) torneranno in Georgie and Mandy’s First Marriage. I genitori di Mandy sono apparsi in Young Sheldon, quando la loro figlia è stata sempre più coinvolta nella famiglia Cooper. Il ritorno dei personaggi nello spin-off suggerisce che i genitori di Mandy saranno in qualche modo presenti mentre lei cerca di crescere un bambino con Georgie, in una serie che manterrà la famiglia Cooper sui nostri televisori il prossimo autunno.

Jim e Audrey McAllister sono stati introdotti nella sesta stagione di Young Sheldon, quando la relazione tra Mandy e Georgie è diventata più impegnativa. Sebbene all’inizio George (Lance Barber) e Mary Cooper (Zoe Perry) non fossero d’accordo con la relazione, alla fine tutti avrebbero accettato il fatto che Mandy e Georgie sarebbero diventati genitori nonostante la loro età e i loro obiettivi nella vita. Il titolo dello spin-off ricorda al pubblico quanto sia instabile la vita di Georgie in futuro, suggerendo che gli spettatori vedranno il personaggio evolversi in quello che è stato rappresentato durante The Big Bang Theory.

Young Sheldon ha presentato Iain Armitage come un’altra versione del personaggio interpretato da Jim Parsons in The Big Bang Theory, raccontando la storia di come Sheldon Cooper ha dovuto adattare il suo grande intelletto per costruire relazioni con coloro che lo circondano. Dopo sette stagioni, la comedy si concluderà questo mese, lasciando Sheldon a dire addio durante uno dei momenti più devastanti della sua vita. Mentre il personaggio principale si allontanerà dai riflettori, Georgie and Mandy’s First Marriage continuerà l’eredità stabilita da The Big Bang Theory tanti anni fa, permettendo ad alcuni membri della famiglia Cooper di continuare a intrattenere il mondo.

Il team dietro Georgie and Mandy’s First Marriage

Il destino della famiglia Cooper rimarrà in buone mani, considerando che Chuck Lorre, Steven Molaro e Steve Holland sono legati al progetto come produttori esecutivi. Il team ha già lavorato a Young Sheldon, collaborando fin dai tempi di Big Bang Theory. I produttori continueranno a espandere l’eredità che hanno costruito con alcune delle più grandi commedie del network degli ultimi anni. A dimostrazione di come queste serie siano collegate, Jim Parsons e Mayim Bialik riprenderanno i loro ruoli di Sheldon e Amy nel finale di serie di Young Sheldon.

Il finale di serie di Young Sheldon andrà in onda questo giovedì e le stagioni precedenti sono disponibili in streaming su Paramount+ negli Stati Uniti. Georgie and Mandy’s First Marriage sarà trasmesso in autunno.

9-1-1 7×09: promo dall’episodio “Ashes, Ashes”

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Il network americano della ABC dopo la messa in onda dell’ottavo episodio ha diffuso il trailer di 9-1-1 7×09, il nono inedito episodio della settima stagione di 9-1-1.

9-1-1 7×09 che si intitolerà “Ashes, Ashes” andrà in onda la prossima settimana sulla ABC negli USA, in Italia su Disney+.

Tutto quello che sappiamo su 9-1-1 7

La data di uscita di 9-1-1 7 potrebbe essere intorno alla primavera del 2024. All’inizio di maggio 2023 è stato riferito che la Fox ha cancellato 9-1-1 dopo sei stagioni e che la stagione 7 sarebbe stata ripresa dalla ABC. Craig Erwich, presidente del Disney Television Group, ha dichiarato:

Dai creatori Ryan Murphy e Brad Falchuk (il franchise di “American Horror Story”, “Nip/Tuck”), il nuovo dramma procedurale 9-1-1 esplora le esperienze ad alta pressione di agenti di polizia, paramedici e vigili del fuoco che si trovano nei luoghi più situazioni spaventose, scioccanti e strazianti. Questi soccorritori devono cercare di trovare un equilibrio tra il salvataggio di coloro che sono più vulnerabili e la risoluzione dei problemi della loro vita. La serie provocatoria vede protagonisti la candidata all’Oscar e all’Emmy Award Angela Bassett (“American Horror Story”, “What’s Love Got to Do with It”) e l’attore nominato all’Emmy Award e al Golden Globe Peter Krause (“The Catch”, “Six Foot Under “).

Grazie alla spinta creativa di Ryan Murphy, Brad Falchuk e Tim Minear, così come al talento del cast, 9-1-1 è stato uno dei drammi più significativi e originali della televisione di rete nelle ultime sei stagioni, e siamo onorati di portarlo nello stimato gruppo di serie della ABC“.

9-1-1 è la serie tv creata da Ryan Murphy, Brad Falchuk e Tim Minear con Angela Bassett, Peter Krause, Oliver Stark, Aisha Hinds, Kenneth Choi, Rockmond Dunbar, Connie Britton, Jennifer Love HewittRyan Guzman, Corinne Massiah, Marcanthonee Jon Reis, Gavin McHugh e John Harlan Kim.

Grey’s Anatomy 20×09: promo e trama dal nono episodio

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Il network americano ABC dopo la messa in onda dell’ottavo episodio ha diffuso il promo e la trama di Grey’s Anatomy 20×09, il nono inedito episodio di Grey’s Anatomy 20, l’attesa ventesima stagione di Grey’s Anatomy.

In Grey’s Anatomy 20×09 che si intitolerà “I Carry Your Heart” Proprio quando Amelia si rende conto della situazione, Teddy incoraggia lei e Meredith ad accelerare la ricerca sull’Alzheimer per paura che Catherine lo scopra. Mika si trova in mezzo a Link e Jo; nel frattempo, Lucas riceve una brutta notizia.

Tutto quello che sappiamo su Grey’s Anatomy 20

La ventesima stagione di Grey’s Anatomy uscirà il 14 marzo 2024 su ABC. In Italia Grey’s Anatomy 20 debutterà su Disney+.

Il drama è reduce da una 19a stagione di trasformazione, con il ritiro di Ellen Pompeo, l’uscita di Kelly McCreary e l’ingresso di cinque nuovi personaggi principali, interpretati da Harry Shum Jr., Adelaide Kane, Alexis Floyd, Niko Terho e Midori Francis. La transizione ha avuto successo, con il ritorno di tutti e cinque i nuovi membri del cast in Grey’s Anatomy 20.

Creata da Shonda Rhimes, Grey’s Anatomy proviene dalla Shondaland di Shonda Rhimes e dalla ABC Signature, parte dei Disney Television Studios. Il cast di Grey’s Anatomy comprende Ellen Pompeo, Chandra Wilson, James Pickens Jr., Kevin McKidd, Kim Raver, Camilla Luddington, Caterina Scorsone, Kelly McCreary, Harry Shum Jr., Adelaide Kane, Midori Francis e Niko Terho.

Benedict Cumberbatch incerto sul futuro di Doctor Strange

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È un momento incerto per l’universo cinematografico Marvel. Con i Marvel Studios che cercano di tornare alla qualità piuttosto che alla quantità, ci aspettiamo che vengano apportati cambiamenti radicali al programma della Saga del Multiverso, con il D23 o il Comic-Con che rappresentano le destinazioni più probabili per un nuovo aggiornamento sullo stato delle cose.

Tuttavia, non solo fan e addetti ai lavori, ma anche i protagonisti stessi del franchise si chiedono quali saranno i prossimi passi per i loro personaggi. Parlando con The Playlist, a Benedict Cumberbatch è stato chiesto cosa sa di Doctor Strange 3.

“Chi lo sa,” ha risposto quando gli è stato chiesto se fosse riapparso prima nei film di Avengers o in un’uscita singola. Per quanto riguarda il ruolo dell’ex Stregone Supremo in questi film, Cumberbatch ha aggiunto: “Vedremo. Lo scopriremo. Non sono sicuro di dove sia stato e cosa abbia fatto e con chi, ma sì, ne so tanto poco quanto te.”

Successivamente, il sito ha interrogato l’attore sulle principali modifiche apportate a Doctor Strange nel Multiverso della follia dopo che è stato posticipato ed è arrivato più tardi del previsto dopo Spider-Man: No Way Home.

“Fai parte di una grande macchina, e sei impegnato a risolvere i problemi sul set come per qualsiasi altro film”, ha riconosciuto Benedict Cumberbatch. “E, sì, è un’enorme cava di sabbia in cui giocare con giocattoli molto grandi, costosi e fragili. Ma puoi farlo davvero solo se sei sciolto e libero e fai semplicemente il tuo lavoro come attore.”

Doctor Strange nel Multiverso della Follia: recensione del film con Benedict Cumberbatch

Doctor Strange nel Multiverso della Follia vedrà Benedict Cumberbatch tornare nel ruolo di Stephen Strange. Diretto da Sam Raimi, il sequel vedrà anche Wanda Maximoff/Scarlet Witch (Elizabeth Olsen) assumere un ruolo da co-protagonista dopo WandaVision.

La sceneggiatura del film porterà la firma di Jade Bartlett e Michael Waldron. Oltre a Cumberbatch e Olsen, nel sequel ci saranno anche Benedict Wong (Wong), Rachel McAdams (Christine Palmer), Chiwetel Ejiofor (Karl Mordo) e Xochitl Gomez (che interpreterà la new entry America Chavez). Nel cast è stato confermato anche Patrick Stewart nel ruolo di Charles Xavier. Doctor Strange nel Multiverso della Follia è uscito al cinema il 4 maggio 2022. Le riprese sono partite a Londra a novembre 2020 e avranno luogo anche a New York, Los Angeles e Vancouver. Nel sequel dovrebbe apparire in un cameo anche Bruce Campbell, attore feticcio di Sam Raimi. Al momento, però, non esiste alcuna conferma in merito.

Station 19 7×09: promo e trama dal nono episodio

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Il network americano ABC dopo la messa in onda dell’ottavo episodio ha diffuso il promo e la trama di Station 19 7×09, il nono inedito episodio di Station 19 7, l’annunciata settima e ultima stagione di Station 19, spin-off della serie di Shonda Rhimes Grey’s Anatomy.

In Station 19 7×09 che si intitolerà “How Am I Supposed To Live Without You” Quando un incendio minaccia Seattle, l’equipaggio deve entrare in azione per salvare la città. Nel frattempo, mentre la stazione subisce dei cambiamenti, Andy contempla il futuro.

Tutto quello che sappiamo su Station 19 7

Station 19 è lo spin-off di Grey’s Anatomy.  La fine di Station 19 solleva speculazioni sulla possibilità che George e Spampinato tornino in Grey’s Anatomy  la prossima stagione, se il medical drama verrà rinnovato per la stagione 21 come previsto. George era un series regular di Grey’s Anatomy prima di lasciarlo nel 2017 per contribuire alla conduzione dello spin-off Station 19. Dopo aver recitato in Grey’s Anatomy, Stefania Spampinato ha iniziato a recitare in Station 19 nella terza stagione prima di diventare series regular nella stagione successiva.

Ambientata a Seattle, la serie si concentra sulle vite degli uomini e delle donne della stazione dei vigili del fuoco 19 di Seattle. Ha come protagonisti Jaina Lee Ortiz, Jason George, Gray Damon, Barrett Doss, Alberto Frezza, Jay Hayden , Okieriete Onaodowan, Danielle Savre, Miguel Sandoval, Boris Kodjoe , Stefania Spampinato, Carlos Miranda, Josh Randall, Merle Dandridge e Pat Healy. McKee, Shonda Rhimes, Betsy Beers e Paris Barclay sono i produttori esecutivi della serie. È prodotto da Shondaland e ABC Signature, con McKee che funge da showrunner per le prime due stagioni, successivamente sostituito da Krista Vernoff a partire dalla terza stagione.

NOVA: secondo alcune voci sarà una serie Disney+, forse incentrata su Sam Alexander

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La prima conferma che i Marvel Studios stavano progettando di introdurre Nova nel Marvel Cinematic Universe risale al 2022, e da allora ci sono state notizie contrastanti su quale fosse il medium per cui il progetto era stato sviluppato. L’ultima notizia era che lo studio aveva optato per un film, ma un nuovo rumor sostiene che Nova farà il suo debutto sul piccolo schermo.

Secondo Daniel Richtman, Nova sarà una serie Disney+ e la produzione dovrebbe iniziare l’anno prossimo. L’affidabile insider ha anche saputo che la serie sarà incentrata su un “giovane protagonista”, il che significa che è molto probabile che non si tratti di Richard Rider, ma della più recente incarnazione dell’eroe spaziale della Marvel Comics, Sam Alexander.

Un protagonista giovane indica anche che Ryan Gosling non interpreterà il personaggio! L’anno scorso la star di Barbie e The Fall Guy avrebbe incontrato Kevin Feige per discutere di un possibile ingresso nel Marvel Cinematic Universe e Nova sarebbe stato uno dei personaggi discussi.

I Nova Corps sono stati introdotti in Guardiani della Galassia, il che ha portato a speculazioni sul fatto che Richard Rider sarebbe entrato a far parte del franchise di GOTG. James Gunn ha mostrato scarso interesse per il personaggio, ma la serie di Nova – se davvero si tratta di questo – sarà probabilmente il risultato della decimazione della maggior parte dei Corpi da parte di Thanos nel periodo precedente ad Avengers: Infinity War.

Ecco cosa aveva detto Kevin Feige  sull’introduzione di Nova nel MCU nel 2021. “Il tempo è relativo, giusto?“, ha detto il boss dei Marvel Studios. “Credo di aver parlato di Doctor Strange otto anni prima dell’uscita di quel film. Quindi, ‘potenziale immediato’ è relativo. Ma è chiaro che non ci stiamo sottraendo all’estremità cosmica della narrazione, proprio nel punto di forza dei Nova Corps e di Nova stesso“.

Chi è Sam Alexander come Nova

Sam Alexander è apparso per la prima volta nel one-shot Marvel Point One nel novembre 2011, prima di diventare protagonista di una serie tutta sua a partire dal febbraio 2013. L’adolescente dell’Arizona ha ereditato l’elmo Nova dal padre scomparso e ha assunto ufficialmente il ruolo dopo essere stato addestrato da Gamora e Rocket Raccoon, membri dei Guardiani della Galassia.

Silk: Spider Society, Amazon rinuncia al progetto

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La serie live-action Silk: Spider Society non è più in produzione presso Amazon. Lo spettacolo ha avuto originariamente il via libera nel novembre 2022 in un accordo con Sony Pictures Television per sviluppare una suite di serie basate sui personaggi Marvel controllati da Sony. Doveva debuttare sul canale lineare MGM+ a livello nazionale prima di un lancio globale su Prime Video.

Angela Kang, ex attrice di The Walking Dead, era a bordo come produttrice esecutiva e showrunner, con Kang che ha anche firmato un accordo pluriennale con Amazon MGM Studios. Kang continuerà con quell’accordo. Phil Lord, Christopher Miller e Amy Pascal sono stati anche produttori esecutivi della serie. Secondo una persona a conoscenza della situazione interna, Sony proverà a vendere la serie ad altri acquirenti.

All’inizio dell’anno The Ankler aveva riferito che Amazon aveva chiuso la stanza degli sceneggiatori per Silk: Spider Society, con lo staff di sceneggiatori annunciato per perseguire altri lavori, sebbene Kang sia rimasta attaccato al progetto come showrunner. The Ankler aveva riferito all’epoca che Amazon voleva riorientare lo spettacolo pensando a un pubblico più maschile, il che avrebbe avuto senso dato il successo di show come “The Boys” e lo spin-off “Gen V”, “Fallout”, “Reacher” e “Jack Ryan”.

A seguito dell’annuncio di Silk, Amazon ha reso noto che era al lavoro a Spider-Man Noir. Quest’altro progetto invece sta andando avanti, con Nicolas Cage appena annunciato come protagonista.

Sony attualmente controlla oltre 900 personaggi Marvel associati al franchise di Spider-Man. Nessun altro spettacolo nell’ambito della partnership è stato annunciato in questo momento. La Sony sta preparando l’uscita nelle sale cinematografiche del terzo film “Venom” e di “Kraven il Cacciatore” con Aaron Taylor-Johnson, il primo dei quali dovrebbe debuttare a ottobre mentre il secondo a dicembre.

Bridgerton – Stagione 3, Episodio 1, recap: Chi ha bisogno di un diamante quando hai uno smeraldo?

Bentornati, stimati membri del Ton, a un’altra stagione di Bridgerton (la nostra recensione). Sembra che sia passata un’eternità dall’ultima volta che abbiamo incontrato i fratelli Bridgerton nella loro ricerca dell’amore – 26 mesi, per essere precisi, anche se abbiamo avuto il bellissimo, travolgente e deliziosamente swoony Queen Charlotte: A Bridgerton Story – ma eccoci finalmente pronti a tuffarci nella storia d’amore a fuoco lento di Colin Bridgerton (Luke Newton) e Penelope Featherington (Nicola Coughlan). Ma sarà tutto liscio come l’olio per la coppia? Considerando che lei si strugge da anni e che la seconda stagione si è conclusa con Colin che affermava che “non avrebbe mai fatto la corte a Penelope Featherington”, è lecito dire: ovviamente no.

Mentre noi spettatori torniamo per la prima volta dopo due anni nel mondo della Bridgerton dell’epoca della Reggenza, anche il ton torna a Londra per la stagione nei momenti iniziali dell’episodio 1, “Out of the Shadows“. Ovunque sia il ton, ovviamente, c’è anche l’alter ego di Penelope, Lady Whistledown (doppiata da Julie Andrews), che arriva in città felice di vedere tutta la società londinese ancora una volta impegnata nella sua ultima rubrica. Sebbene l’identità di Penelope come Lady Whistledown abbia causato un litigio con la sua migliore amica Eloise (Claudia Jessie), ciò non sembra aver intaccato la penna d’oca di Penelope, né il suo acuto senso d’osservazione nel delineare le debuttanti più quotate di quest’anno.

Francesca debutta finalmente nella terza stagione di Bridgerton

Francesca debutta finalmente nella terza stagione di Bridgerton

Una di queste debuttanti è, ovviamente, Francesca Bridgerton (Hannah Dodd), che apparentemente si sta preparando per la presentazione alla Regina Carlotta (Golda Rosheuvel), mentre la madre Violet (Ruth Gemmell) e i fratelli Eloise, Gregory (Will Tilston), Hyacinth (Florence Hunt) e Benedict (Luke Thompson) aspettano fuori. Nessuno di loro riesce a capire perché Francesca sia così silenziosa, finché non arrivano Anthony (Jonathan Bailey) e Kate (Simone Ashley), mano nella mano, e Kate suggerisce che se tutti loro sono qui e qualcuno in fondo al corridoio sta suonando il pianoforte, allora è logico che Francesca non sia nella sua stanza.

Nonostante lo shock di sua madre e di Hyacinth per la sua disinvoltura in un giorno così importante come quello della presentazione, Francesca insiste che si tratta di un giorno come un altro e fa da guida per uscire dalla stanza. Lo shock di Violet si trasforma rapidamente in orrore quando Benedict fa notare che Francesca stava suonando una marcia funebre quando sono entrati. Avendo seguito i fratelli Bridgerton per tre stagioni sociali, è interessante vedere come ognuna delle sorelle reagisce al suo coming out: Daphne ha esibito la perfezione della figlia maggiore, mentre Eloise ha proceduto a dir poco con disprezzo. Giacinto è al settimo cielo per il suo turno. Ma Francesca, almeno per il momento, mostra qualcosa che non si vede spesso né nelle serie né nei romanzi rosa: l’indifferenza. Non lo odia, non lo ama, per lei è eccitante quanto una pulizia dentale. O almeno così sembra quando la famiglia si dirige a presentarla alla regina.

Ma mentre la maggior parte della famiglia si prepara a partire per il tribunale, c’è un Bridgerton di cui non si hanno notizie – Daphne (Phoebe Dynevor) e Simon (Regé-Jean Page), presumiamo, sono a casa loro a Clyvedon – ed è il viaggiatore del mondo in persona, Colin Bridgerton (Luke Newton). Ma non temete, è tornato in città giusto in tempo, sfoggiando una spavalderia da principe Eric e da pirata e facendo battere il cuore di tutte le giovani donne del quartiere, compresa quella di Penelope, che assiste al suo ritorno a casa dalla piazza tra le loro case. I fratelli si recano insieme alla presentazione, e Anthony e Benedict arrostiscono amorevolmente Colin per il suo splendore da protagonista (anche se non con tante parole). Le loro parole, però, gli scivolano addosso e, invece di raccontargli i suoi viaggi, rimane sfuggente come tutti i laureati con fondo fiduciario che si sono presi un anno sabbatico per fare lo zaino e “trovare se stessi”.

A palazzo, le debuttanti vengono presentate alla Regina, che si annoia quasi a morte. Anche se Queen Charlotte: A Bridgerton Story ha fatto un ottimo lavoro nell’illustrare come Charlotte sia potuta passare dall’adolescenza focosa e appassionata che era alla regina che vediamo oggi dopo decenni in un sistema monotono, lo spettacolo fa anche emergere alcune domande interessanti che prima non avevamo. Per esempio, Charlotte si lamenta della mancanza di “interesse” per le debuttanti, ma che tipo di intrattenimento si aspetta dalla stessa presentazione anno dopo anno? Essendo una persona che ha vissuto in questo mondo per la maggior parte della sua vita, sicuramente è in grado di rendersi conto che queste povere ragazze sono ingranaggi dello stesso sistema, costrette a trasmettere solo il modello più rigido ed educato di femminilità inglese. Più la stagione procede, più la caratterizzazione di Charlotte diventa sconcertante, in particolare alla luce della serie prequel.

Portia Featherington mente per salvare la sua famiglia nella première della terza stagione di Bridgerton

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Ma mentre i Bridgerton trascorrono un’accogliente giornata in famiglia, non si può dire lo stesso per Penelope, che rimane intrappolata in casa ad ascoltare le sorelle Prudence (Bessie Carter) e Phillipa (Harriet Cains) che si vantano l’una con l’altra dei loro matrimoni, mentre i loro mariti innamorati le guardano, fino a quando la madre Portia (Polly Walker) annuncia che tutti i loro problemi finanziari sono stati risolti grazie a dei soldi “lasciati loro dalla zia Petunia”. Sebbene a quanto pare ci sia stata una zia Petunia, la storia di Portia serve solo a coprire la sua sottrazione del denaro che Jack Featherington (Rupert Young) ha rubato nella seconda stagione. Sebbene questa bugia si ritorcerà quasi certamente contro di loro in seguito, speriamo di non dover dedicare una quantità eccessiva di tempo ai problemi economici dei Featherington in questa stagione come abbiamo fatto nella precedente.

Le Featherington si recano a una festa in giardino organizzata in onore della Regina – anche se senza la presenza di quest’ultima – dove Colin dimostra a tutte le giovani donne che l’unica cosa che ha raccolto durante il suo anno sabbatico è una straordinaria quantità di rizz. Penelope si trova tra l’incudine e il martello, dovendo guardare Colin che flirta con altre persone e trovandosi faccia a faccia con Eloise… e la sua nuova migliore amica Cressida Cowper (Jessica Madsen). Sebbene Eloise impedisca a Cressida di essere apertamente crudele con Penelope, non ha nulla da dire alla sua ex amica, lasciando Penelope da sola. Anche Francesca si sente a disagio e sola, anche se è circondata da coetanei, ma scopre di avere poco in comune con loro e con i loro sogni altisonanti di un marito ideale, quando tutto ciò che desidera è una casa tutta sua e un uomo gentile con cui condividerla.

L’approccio pratico di rancesca dà a Violet motivo di preoccupazione, poiché tutto ciò che la matriarca dei Bridgerton desidera è che i suoi figli trovino l’amore come lo ha trovato lei. Giura a Kate che non interferirà con le figlie in questa stagione (vedremo quanto durerà) e promette che si trasferirà in una casa di proprietà per permettere a Kate di assumere pienamente il suo ruolo di viscontessa. Kate le assicura che non c’è bisogno di portare quelle sciocchezze europee in questa casa, ormai parzialmente etnica, e che può restare per tutto il tempo necessario.

Penelope prende in mano la sua vita nella première della terza stagione di Bridgerton

In seguito a un commento sprezzante della madre di Cressida (Joanna Bobin), Portia rivela bruscamente che l’ultimo Lord Featherington ha lasciato in eredità il patrimonio di famiglia a chiunque delle sue figlie produca per primo un erede maschio, un annuncio bomba reso ancora più sospetto dalle reazioni scioccate di Prudence e Phillipa. Mentre Portia cerca valorosamente di salvare la faccia, Colin trova finalmente Penelope e cerca di riprendere l’amicizia da dove l’aveva lasciata, ma rimane sorpreso dalle sue risposte fredde, vaghe ed educate. Fortunatamente per lei, l’intera famiglia ne ha abbastanza e poco dopo se ne vanno, con le sorelle ormai decise a diventare la padrona di casa. Porzia lascia che le due si accapiglino, ritenendo che Penelope non sia nemmeno una concorrente, e dice alla figlia che è felice di essere sempre lì a prendersi cura di lei. La prospettiva di una vita trascorsa con la sola compagnia della madre accende il fuoco in Penelope: la nostra ragazza è finalmente pronta per il suo splendore da protagonista.

Dopo essersi scontrato con Penelope, Colin cerca di ottenere da Eloise la verità sulla situazione. Sebbene non riesca a ottenere da lei tutta la verità, è chiaro che Eloise soffre ancora per l’incauto tentativo di Penelope di proteggerla nella scorsa stagione, quasi rovinandola nella rubrica di Whistledown. Il dolore sale in superficie quando le due donne si incontrano alla modisteria ed Eloise respinge i tentativi di Penelope di scusarsi, anche se non ha una risposta particolarmente buona – o una risposta qualsiasi – sul perché avrebbe dovuto fare amicizia proprio con Cressida.

Altrove, anche Will (Martins Imhangbe) e Alice Mondrich (Emma Naomi) stanno vivendo alcuni importanti cambiamenti, con la notizia che la prozia di Alice, Lady Kent, è morta e ha lasciato il suo intero patrimonio al figlio maggiore, rendendolo il prossimo barone di Kent. Sebbene la coppia sia stata introdotta inizialmente come amici di Simon, mi piace che la serie li abbia mantenuti e che continui a trovare nuovi modi per farli intrecciare con la trama della serie più ampia. In tutto il dramma romantico che Bridgerton ha da offrire, i Mondriches fanno da contrappunto, mostrando l’aspetto di una coppia felicemente sposata dopo anni di relazione, non priva di alti e bassi, ma sempre affettuosa e amorevole.

E a proposito di partner affettuosi e amorevoli, l’episodio passa a quelle che posso solo descrivere come scuse molto sexy per il fatto che nella seconda stagione abbiamo a malapena potuto vedere l’aspetto di Kate e Anthony felici, dal momento che tanto tempo è stato occupato da drammi estranei che hanno trovato il modo di tenerli separati fino all’ultimo secondo possibile. Ma sono felici, e anche molto impegnati in questa faccenda della creazione di un erede, nonostante debbano prepararsi per il ballo di Lady Danbury (Adjoa Andoh). Kate vuole fare una buona impressione al suo primo ballo da viscontessa, ma secondo me è Anthony che deve preoccuparsi: dopo tutto, è lui che passa la scena a parlare con la bocca piena.

Con il suo nuovo abito verde smeraldo e una nuova pettinatura più elegante, Penelope si presenta al ballo con un grande successo. È incredibile cosa possa fare per una persona un abito che le stia davvero bene, in una tonalità che si addice a chi lo indossa. Persino Colin riesce a smettere di parlare del suo viaggio in Europa abbastanza a lungo da notarlo. Un trio di uomini si avvicina a Penelope e tenta di coinvolgerla in una conversazione, ma lei, forse disabituata all’attenzione, sbaglia, inciampa nelle parole e parla troppo a lungo, cosa che infastidisce gli uomini e li induce ad andarsene, perché come osa una donna non essere all’altezza delle loro aspettative?

Penelope cattura l’attenzione di un Lord in ‘Bridgerton’ Stagione 3, Episodio 1

Ma Penelope non ha catturato solo gli occhi degli uomini presenti. Eloise non riesce a smettere di guardarla e persino la Regina Charlotte ha notato la sua presenza. Lady Danbury ricorda alla regina che, a parte il nuovo look di Penelope, Charlotte non ha ancora scelto un diamante per la stagione, una tendenza in atto da soli due anni e diventata improvvisamente un’aspettativa. Charlotte afferma che i diamanti sono preziosi perché sono rari – non lo sono, sono bellissimi, ma anche così comuni da essere usati per fare punte da trapano – ma Lady Danbury, volendo smuovere un po’ le acque, riconosce che Charlotte ha scelto il diamante solo l’anno scorso, e che è stata Lady Whistledown a farlo la prima volta, il che implica, ovviamente, che solo Lady Whistledown è riuscita a prevedere l’abbinamento migliore della stagione. Questo accende il fuoco necessario sotto Charlotte, che non dice molto, ma gli ingranaggi nella sua testa stanno girando. Sapete qual è una pietra preziosa, rara e delicata? Gli smeraldi. Tanto per dire.

Come Penelope, anche la povera Francesca non riesce a trovare pace. Ma mentre Penelope parlava troppo, Francesca non dice quasi nulla al di là della necessaria educazione, anche quando viene messa alle strette da un trio di Lord che le chiedono di snocciolare il suo profilo Bumble. Si allontana e dice ad Anthony che vuole essere lasciata in pace per un po’ e, a dimostrazione di quanto lui sia cresciuto come persona, la lascia andare. Forse perché preferisce ballare con sua moglie piuttosto che inseguire sua sorella nella sala da ballo.

Francesca trova Penelope in disparte e le confessa che non le piace particolarmente farsi notare. Penelope concorda sul fatto che probabilmente è difficile per una persona che proviene da una famiglia così attraente, ma dice a Francesca di non diventare una tappezzeria e le dice che è fortunata ad avere l’attenzione di tutti. Francesca prende a cuore le sue parole, ma incoraggia anche Penelope a uscire dal muro. Penelope segue il consiglio dell’amica anche solo per andare a prendere una coppa di gelato, ma lì incontra l’alto e affascinante Lord Debling (Sam Phillips), con il quale condivide una conversazione molto più naturale.

Ma poiché Cressida non può permettere a nessuno di avere qualcosa di bello, calpesta “accidentalmente” l’abito di Penelope e lo strappa. Lord Debling si dirige gentilmente a cercare una cameriera per aiutarla, mentre Cressida deride Penelope per l’economicità del tessuto. Non importa che le due facciano acquisti presso la stessa modista, ma è molto ricco per una persona il cui abito appare sempre più ridicolo definire “economico” l’abito di un’altra. Eloise ha almeno la decenza di sembrare imbarazzata, ma Penelope se ne va prima che la sua ex amica possa provare a scusarsi.

Colin la trova fuori in lacrime e cerca di confortarla facendole i complimenti per il vestito. Rimane scioccato quando il suo fascino non funziona su di lei come sembra aver funzionato su tutti gli altri, e Penelope tenta di andarsene di nuovo, respingendo il suo tentativo di trovarle un accompagnatore e dicendogli che, in quanto zitella, non ne ha bisogno. Sebbene gli aggiornamenti apportati alla serie rispetto ai libri siano serviti a far funzionare meglio i libri nel mezzo televisivo, questa affermazione di Penelope porta i due personaggi in uno stridente conflitto. Sia nei libri che nella serie, Penelope è stata presentata alla società con un anno di anticipo, ad esempio a 17 anni. Nel libro c’è un grande salto temporale prima dell’inizio della storia di Colin e Penelope, che ha 28 anni per la maggior parte del tempo. La serie ci ricorda che questo è il suo terzo anno di vita, il che la rende al massimo ventenne. Una donna a 28 anni potrebbe essere fermamente in lista d’attesa, ma a 20? Non è certo una zitella. È possibile considerare il suo commento come un’autoironia piuttosto che come un fatto oggettivo, ma mi chiedo perché abbiano voluto mantenere la storia della zitella nell’adattamento, invece di limitarsi all’aspetto “fiore all’occhiello” della trama.

Festival di Cannes 2024, le foto dal red carpet di Megalopolis

Si è tenuta poche fa il red carpet di Megalopolis alla 77a edizione del Festival di Cannes al Palais des Festivals. Sul red il regista Francis Ford Coppola, accompagnato dai suoi interpreti Adam DriverNathalie Emmanuel, Aubrey Plaza, Jon Voight, Laurence Fishburne, Talia Shire, Shia La Beouf

Il progetto più ambizioso della sua carriera, “riscritto fino a 300 volte in 40 anni”. Questo per dire che Megalopolis, opera visionaria e racconto umanista, è qualcosa di importante per Francis Ford Coppola, che non è proprio nuovo a queste cose. Ricordiamo la vittoria della Palma d’oro nel 1974 con La conversazione, uno dei film che più gli stanno a cuore. Seguì il leggendario Apocalypse Now (A work in progress), a cui lavorò fino all’ultimo minuto, che gli valse una seconda Palma d’oro nel 1979.

Megalopolis, “un’epopea romana in un’immaginaria America moderna e decadente”, è il lavoro di una vita e il primo film che il regista presenta in Concorso dopo 45 anni. Adam Driver precariamente appollaiato in cima al più emblematico grattacielo Art Déco di New York: si riconosce distintamente il Chrysler Building, eppure Francis Ford Coppola non ambienta la sua storia a Manhattan, ma nel mondo distopico della “Nuova Roma”, costretta a una svolta decisiva per il destino dell’umanità. Il futuro della città in difficoltà si gioca tra due uomini, un architetto idealista da una parte (Adam Driver) e un sindaco corrotto che sa come muoversi nella giungla di cemento dall’altra (Giancarlo Esposito). Tra i due c’è Julia (Nathalie Emmanuel, star di Fast and Furious), compagna dell’uno e figlia dell’altro, e alcuni personaggi emblematici come quelli interpretati da Shia LeBeouf e John Voight.

“Come specie, abbiamo tutti lo stesso antenato: siamo una famiglia. Agiamo affinché questo legame sia reale e che il nostro mondo assomigli a quello che vorremmo fosse il nostro paradiso”.

Megalopolis: recensione del film di Francis Ford Coppola – Cannes 77

Ogni regista ha quel personalissimo progetto che tenta disperatamente per anni di realizzare. Per Francis Ford Coppola quel progetto era Megalopolis. Concepito nel 1977 come una reinterpretazione in chiave moderna della congiura contro Catilina, Coppola ha iniziato a svilupparlo solo nel 1983, andando però incontro poi a notevoli ritardi e numerose cancellazioni nel corso degli anni. Ora, però, anche il regista premio Oscar per Il padrino e autore di altri capolavori come La conversazione e Apocalypse Now, ha finalmente trovato il modo di concretizzare questo suo ambizioso progetto, presentandolo in concorso al Festival di Cannes.  

Festival dove Coppola ha vinto per ben due volte la Palma d’oro (proprio grazie a La conversazione nel 1974 e ad Apocalypse Now nel 1979) e dove punta ora – tra le cose – a garantire una distribuzione a Magalopolis. Come noto, il regista ha investito all’incirca 120 milioni di dollari del suo patrimonio per realizzare il film, godendo dunque di una libertà artistica inaudita. Al momento di dover trovare chi si occuperà di portare il lungometraggio in sala, però, sono sorti i problemi. Se per alcuni territori Europei si sono fatte avanti alcune società, una distribuzione sul territorio statunitense rimane ad oggi ancora incerta.

Ora che finalmente il film è stato mostrato in anteprima a Cannes, bisogna ammettere che è facile comprendere quei dirigenti di società di distribuzione che si sono messi le mani nei capelli vedendolo. Megalopolis è un’opera a dir poco ambiziosa, visionaria, che testimonia una volta di più la profondissima fede di Francis Ford Coppola nel cinema e nelle immagini. Un’opera difficilissima da riassumere e certamente ancor più da vendere, ma non perché sia tremenda, anzi. Certo è che siamo dinanzi a quell’evidente caso di film che o si amano o si odiano e che indubbiamente richiedono ben più di una visione.

La trama di Megalopolis

Megalopolis ha per protagonista Cesar Catilina (Adam Driver), un architetto idealista con il potere di controllare il tempo, da alcuni considerato un genio, da altri un folle megalomane. Da sempre in conflitto con Franklyn Cicero (Giancarlo Esposito) il sindaco della città chiamata Nuova Roma (in tutto e per tutto una rivisitazione di New York), Catilina si ritroverà al centro di un ambizioso progetto nel momento in cui una terribile catastrofe distrugge buona parte di questa decadente metropoli. Egli mira infatti ricostruirla come utopia sostenibile ma Cicero gli si oppone. Alle loro spalle, si susseguono una serie di personaggi incarnazione delle più folli degenerazioni e depravazioni di questa società.

Perdersi per le vie di Megalopolis

Con Megalopolis è bene partire dalla consapevolezza che non tutto deve risultare chiaro. Ci si trova piuttosto dinanzi ad un film che più che proporre un racconto coeso e coerente vuole offrire un’esperienza visiva e sensoriale. Coppola gioca allora con le possibilità dell’immagine digitale, adoperando effetti speciali da blockbuster e ricostruzioni sbalorditive. Ci porta all’interno della sua megalopoli senza preoccuparsi minimamente di fornire delle coordinate con cui potersi orientare. Vuole farci sentire smarriti, così come lo sono – più o meno consapevolmente – i protagonisti del film. Meglio allora mettersi comodi e farsi guidare senza porsi troppe domande.

Per le due ore e un quarto di durata assistiamo dunque ad un frenetico susseguirsi di personaggi e situazioni la cui natura o il cui rapporto le une con le altre non viene mai del tutto chiarito. Di base, si assiste alle perversioni di una società dove il divario tra ricchi e poveri è talmente ampio che questi ultimi quasi non vengono mostrati. In questa moderna babilonia (o, meglio ancora, antica Roma nel suo periodo più buio) si ribadisce dunque giorno dopo giorno il disgusto per la vita umana e le bellezze che le sono proprie. Ma tutto ciò è destinato a crollare rovinosamente, facendo a quel punto emergere quello che sembra essere il messaggio ultimo di Coppola.

Gli eccessi e le visioni di Francis Ford Coppola

Progressivamente subentra infatti nel film un discorso legato ai governi populisti e alle dittature che mettono a rischio il futuro della democrazia e del mondo intero. Discorsi che risuonano naturalmente familiari e sembrano voler essere anche un monito in vista delle elezioni per il presidente degli Stati Uniti che si terranno in autunno. Certo, nel raccontare tutto ciò Coppola non si pone freni e abusa ripetutamente della sua libertà artistica sfociando spesso e volentieri nell’esagerazione. Difficile però non rimanere affascinati dalla capacità di questo regista 85enne di rinunciare a territori sicuri per sperimentare ancora con quest’arte che ha contribuito a rendere grande.

Gli va poi riconosciuto che, oltre ad una serie di scenari esteticamente ammalianti, Coppola ha saputo affidare i ruoli principali del film ai giusti interpreti. Adam Driver offre una prova finalmente diversa dalle sue ultime, ma a rubare la scena sono senza dubbio Aubrey Plaza e Shia LaBeouf, alle prese con personaggi tanto folli quanto adorabili. Sta in questa serie di scelte azzeccate e visionarie il genio di Coppola, che non deve in questo caso essere oscurato da quelle meno felici. Una cosa è certa guardando Megalopolis: il film rende l’idea di cosa intendono Coppola e Martin Scorsese quando, rivolgendosi ai cinecomic, parlano del coraggio di correre dei rischi cinematografici.

Birds of Prey e la fantasmagorica rinascita di Harley Quinn: 10 curiosità sul film con Margot Robbie

Birds of Prey e la fantasmagorica rinascita di Harley Quinn ha segnato il ritorno al cinema della celebre criminale della DC Comics, interpretata nuovamente dall’attrice Margot Robbie. Nel film, diretto da Cathy Yan, Harley Quinn viene ripresa in seguito agli eventi di Suicide Squad, quando dopo aver rotto la propria relazione con Joker decide di unirsi al gruppo Birds of Prey (la recensione), nel tentativo di sconfiggere un nuovo super criminale arrivato a Gotham City.

Ecco 10 curiosità sul film Birds of Prey.

Birds of Prey: la produzione del film

1. Margot Robbie ha proposto l’idea alla Warner. Dopo aver ricoperto i panni di Harley Quinn, l’attrice Margot Robbie desiderava poter vestire nuovamente i panni del personaggio. Per questo motivo propose l’idea per il film alla Warner Bros., la quale acconsentì dato l’ampio riscontro positivo ottenuto dal personaggio. L’unica condizione richiesta dall’attrice fu che il film ottenesse il permesso di essere un prodotto vietato a certe fasce di pubblico, permettendo così una maggiore libertà creativa.

2. È stato co-prodotto dall’attrice protagonista. Particolarmente devota al progetto, la Robbie ha deciso di co-produrre il film con la sua compagnia, la LuckyChap. Partecipando alla produzione di Birds of Prey, questo è il progetto più ambizioso fino ad ora per lo studio di produzione dell’attrice, con un budget stimato di 75 milioni di dollari.

3. Il film aveva un titolo di lavorazione piuttosto noto. Il titolo che la produzione aveva assegnato al film nel corso della sua pre-produzione e della fase iniziale delle riprese era Fox Force Five. I fan accaniti di Quentin Tarantino ricorderanno che questo è uno dei titoli dei pilot mai diventati serie interpretati da Mia Wallace nel film Pulp Fiction (1994).

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Birds of Prey: il cast del film

4. Ewan McGregor non era la prima scelta per Maschera Nera. Il villain principale del film è Maschera Nera, che nei fumetti DC Comics è uno dei più temibili nemici di Batman. Per il personaggio la produzione aveva inizialmente pensato agli attori Sam Rockwell e Sharlto Copley. Rockwell tuttavia rifiutò al ruolo, con la produzione che continuò a cercare un attore che corrispondesse a quell’archetipo. La parte fu infine assegnata ad Ewan McGregor.

5. Diverse attrici furono prese in considerazione per Cacciatrice. Tra le alleate di Harley Quinn nel film vi è Cacciatrice. Per il ruolo furono prese in considerazioni diverse giovani attrici, come Cristin Milioti, Margaret Qualley e Alexandra Daddario. Il ruolo fu però infine assegnato all’attrice Mary Elizabeth Winstead.

6. Doveva esserci Batgirl. In una prima stesura della sceneggiatura del film, era prevista la presenza di Batgirl. Per ricoprire il ruolo la produzione aveva pensato all’attrice Kristen Stewart, la quale aveva rilasciato dichiarazioni di interesse. Il personaggio è stato tuttavia in seguito rimosso dallo script finale.

Birds of Prey: Harley Quinn ha un nuovo look

7. Il personaggio è stato pensato in modo diverso. In Suicide Squad il personaggio di Harley Quinn appariva prevalentemente come un oggetto del desiderio per la componente maschile. In questo nuovo film a lei dedicato, al contrario, il personaggio sfoggerà un nuovo look, il che permetterà di segnare un ulteriore svolta nel suo arco narrativo. La Robbia ha indicato il merito di ciò nella presenza alla produzione, alla regia e alla sceneggiatura di tutte donne.

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Birds of Prey: vietato ai minori

8. Segnerà una novità nel DC Extended Universe. Birds of Prey è l’ottavo film del DC Extended Universe, ma sarà solo il primo a sfoggiare il Rated R, che equivale negli Stati Uniti ad un divieto per i minori di 17 anni per via della presenza di violenza, linguaggio forte, riferimenti sessuali e uso di droghe.

Birds of Prey: la regista del film

9. La regista detiene un importante primato. Per Cathy Yan, Birds of Prey è la seconda opera cinematografica, ma la prima ad ottenere una distribuzione particolarmente imponente. Nell’assumere il ruolo di regista, la Yan è divenuta la prima donna asiatica a dirigere un film di supereroi, e la seconda regista donna di un film DC dopo Patty Jenkins.

Birds of Prey: il primo di una trilogia?

10. Sarebbe potuto essere l’inizio ad una trilogia su Harley Quinn. Stando ad alcune voci, il film sarebbe stato concepito come primo capitolo di una trilogia dedicata al personaggio di Harley Quinn. I successivi due capitolo dovrebbero essere Gotham City Sirens e Birds of Prey vs. Gotham City Sirens. Il successo non particolarmente redditizio e i continui cambi di direzione del management di WB e DC hanno messo fine a quei progetti.  Inoltre con l’avvento di James Gunn è in discussione anche la partecipazione di Margot Robbie come Harley Quinn per il prossimo futuro della nuova DCU.

Fonte: IMDb

 

Prey: trama, cast, ambientazione e tutto quello c’è da sapere sul prequel di Predator

Il franchise di Predator è continuato con almeno un nuovo film ogni dieci anni o giù di lì, ma la maggior parte dei fan sarebbe probabilmente d’accordo sul fatto che il film originale del 1987 con l’austriaco preferito da tutti, Arnold Schwarzenegger, è di gran lunga il capitolo più forte. Predator 2 e Predators erano abbastanza decenti, ma i due film di Alien vs. Predator erano più simili a un fan service a buon mercato che a un vero e proprio film. Senza contare che The Predator del 2018 è stato considerato un po’ un fiasco sia dai fan che dalla critica, con una trama disordinata che ha fatto sembrare il film come se volesse essere un film di supereroi invece che un film d’azione e horror come l’originale. A prescindere dalla loro diversa qualità, sembra giusto dire che nessun film successivo è stato in grado di catturare la suspense e il valore di intrattenimento dell’originale.

“Originale” potrebbe essere la parola chiave che la serie ha bisogno di sentire, e sembra che una boccata d’aria fresca stia finalmente per arrivare nel franchise sotto forma di Prey (la nostra recensione), dal titolo intelligente. Il film in arrivo è un prequel che si svolge molto prima degli eventi del primo film e racconta la storia del primo membro della specie Predator a visitare la Terra. Sebbene il progetto sia stato avvolto dalla segretezza per volontà del regista Dan Trachtenberg, lentamente e inesorabilmente le informazioni sul film si sono fatte strada tra le notizie, quindi ecco tutto quello che c’è da sapere su Prey.

Il primo sguardo al mondo unico di Prey è stato dato nel maggio 2022. Essenzialmente, tutto ciò che il breve teaser di 40 secondi mostra è una giovane donna nativa americana che fugge da una foresta, prima di incontrare un compagno Comanche che le chiede di mettersi al riparo. I due guardano nel bosco vuoto prima che l’iconico reticolo a tre punti appaia su una delle loro teste. In seguito, il trailer mostra un teso confronto tra la protagonista Naru e uno Yautja invisibile. E questo è tutto. Il trailer completo del film è stato rilasciato nel giugno 2022 e contiene molti più dettagli, tra cui uno sguardo al Predator.

Come sono state le prime reazioni a Prey?

Prima dell’uscita del film, Collider ha ospitato una proiezione speciale di Prey al San Diego Comic-Con 2022. E come è stato accolto, vi chiederete? Incredibilmente bene! Il film si è guadagnato una standing ovation durante la proiezione. In seguito, le reazioni online hanno definito il film come uno dei migliori film di Predator.

Di cosa parla Prey e quando è ambientato?

Prey Predator
Foto di David Bukach/ HULU – © 2022 20th Century Studios. All Rights Reserved.

Prey riprende l’IP di Predator e la trasporta in un periodo temporale completamente nuovo, di fatto trecento anni nel passato, molto prima degli eventi del film originale. Più precisamente, il film si svolge nell’America pre-coloniale e segue una giovane cacciatrice Comanche di nome Naru mentre rintraccia una misteriosa minaccia che mette in pericolo il suo popolo.

Naru non sa che quella minaccia è un essere extraterrestre estremamente intelligente e tecnologicamente avanzato chiamato Yautja, meglio noto alle masse come Predator, che caccia le creature più pericolose della galassia per sport. Il produttore John Davis ha confermato che è la prima volta che questa iconica specie ha fatto del pianeta Terra il suo terreno di caccia personale, circa tre secoli prima che uno di questi Predator si scontrasse con uno sparuto gruppo di soldati in America Centrale.

Chi ha prodotto Prey?

Nonostante una recente disputa tra gli sceneggiatori del film originale di Predator e la nuova casa madre della 20th Century, la Walt Disney, lo studio precedentemente noto come Fox è ancora il gigante della produzione dietro a Prey (e sì, l’idea che Topolino ora possieda Predator non smetterà mai di essere strana).

Come già detto, alla regia siede Dan Trachtenberg, noto soprattutto per il suo lavoro sul thriller 10 Cloverfield Lane, acclamato dalla critica. Il sequel a sorpresa è stato un debutto alla regia che ha fatto conoscere il nome di Trachtenberg come regista da tenere d’occhio. Anche se da allora ha lavorato a importanti progetti televisivi, tra cui Black Mirror e The Boys, Prey sarà il suo primo lungometraggio dopo sei anni. Trachtenberg ha anche dichiarato di essere “molto triste per il fatto che ciò che avevamo in serbo per il modo in cui avreste potuto scoprire questo film non avverrà più” dopo che la trama del film è trapelata. Probabilmente questo allude a una campagna di marketing unica, simile a quella di 10 Cloverfield Lane, e anche se è un peccato che la sorpresa sia stata rovinata, il coinvolgimento del regista è comunque sufficiente per entusiasmarsi.

Oltre alla regia, la squadra del film comprende Patrick Aison come sceneggiatore, già autore di Wayward Pines e Jack Ryan. Il consiglio dei produttori è composto da John Davis (The Predator), Marty P. Ewing (It), John Fox (Game Night), Lawrence Gordon (Predator), Jhane Myers (Monsters of God) e Marc Toberoff (Fantasy Island). L’imponente troupe è completata dal direttore della fotografia Jeff Cutter (10 Cloverfield Lane), dalla montatrice Claudia Costello (Creed) e dalla scenografa Kara Lindstrom (Den of Thieves).

Chi fa parte del cast di Prey?

A guidare il cast nel ruolo principale di Naru è Amber Midthunder, nota soprattutto per il suo lavoro come Kerry Loudermilk in Legion. A lei si aggiungono, in un cast apparentemente ridotto, Dane DiLiegro, Stefany Mathias, Stormee Kipp e Dakota Beavers.

I fan possono notare che la maggior parte del cast è di origine nativa americana, una decisione presa molto probabilmente per rendere il più possibile autentica l’ambientazione e ritrarre accuratamente i personaggi Comanche. La descrizione del trailer attribuisce alla produttrice Jhane Myers la ragione principale dei ruoli appropriati, in quanto lei stessa è un membro della Nazione Comanche. Ovviamente, la rappresentazione della cultura reale non potrà essere verificata fino all’uscita del film, ma per ora tutti i segnali vanno nella giusta direzione e si spera che il film introduca personaggi amati di una comunità che merita di essere maggiormente rappresentata nel mondo del cinema. Tra l’altro, Prey sarà il primo lungometraggio ad essere trasmesso in streaming con i sottotitoli in lingua comanche.

Dove e come vedere i precedenti film di Predator

Anche se Prey è un prequel e probabilmente non richiederà una conoscenza preliminare degli altri film, alcuni potrebbero comunque voler rivedere i precedenti episodi del franchise o scoprirli per la prima volta. Se siete tra queste persone, ecco i modi migliori per vedere i sei film precedenti (sono inclusi i film non canonici di Alien vs. Predator perché, a prescindere da quanto possano essere sciocchi, l’unione delle due icone della fantascienza è troppo grande per essere persa).

  • Predator (1987) – Disponibile in streaming su Disney+
  • Predator 2 (1990) – Disponibile in streaming su Disney+
  • Alien vs. Predator (2004) – Disponibile in streaming su Disney+
  • Alien vs. Predator: Requiem (2007) – Disponibile in streaming su Disney+
  • Predators (2010) – Disponibile in streaming su Disney+
  • The Predator (2018) – Disponibile in streaming su Disney+

Red: trama, cast e sequel del film con Bruce Willis

La celebre DC Comics non ha negli anni pubblicato soltanto le storie dei supereroi Batman, Superman o Wonder Woman, bensì anche titoli che nulla hanno a che fare con tale genere di racconti. Di questo filone, uno dei loro progetti più noti e apprezzati è Red, scritto da Warren Ellis e disegnato da Cully Hamner. La popolarità di questo lo ha infine portato a diventare un film per il cinema nel 2010, diretto da Robert Schwentke, in seguito divenuto celebre come regista di alcuni film della saga di Divergent. Red ha così debuttato sul grande schermo, proponendo una storia di spionaggio con protagonisti una serie di inaspettati agenti.

I principali personaggi sono infatti un gruppo di anziani, ex agenti e spie ormai in pensione. Forse anche per questo la Warner Bros., che da sempre produce le opere della DC, si è dichiarata non interessata al progetto. Fortunatamente, il produttore Gregory Noveck ha creduto fortemente nell’adattamento di questo fumetto, decidendo di proporlo altrove. Con il supporto della Di Bonaventura Pictures e della Summit Entertainment, Red prese infine vita, smentendo quanti lo consideravano un progetto senza particolare attrattiva. Il film, a fronte di un budget di 58 milioni di dollari, arrivò ad incassarne ben 200 in tutto il mondo.

Merito di ciò è probabilmente anche la presenza di alcuni celebri attori, tra cui alcuni premi Oscar, qui impegnati in ruoli grossomodo inediti. Tale successo spinse ovviamente i produttori a mettere in cantiere ulteriori sequel, con i quali espandere l’universo narrativo qui presentato. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e ai suoi sequel. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

La trama di Red

Protagonista del film è Frank Moses, ex agente della CIA ormai in pensione e desideroso di trascorrere il resto della sua vita in modo tranquillo, nella solitudine della sua abitazione, intrattenendo rapporti solo con Sarah Ross, impiegata presso l’ufficio pensioni, e da Frank contattata pretestuosamente ogni giorno. Inaspettatamente, il suo passato da agente segreto si ripresenta in modo quanto mai brusco. Frank riceve infatti la visita di un commando di assassini, dotati di equipaggiamento avanzato, che tentano di ucciderlo senza troppi complimenti. Sopravvissuto all’aguato, Frank intende ora sapere chi e perché lo voglia morto.

Si mette così in contatto con il suo vecchio capo, Joe Matheson, tramite il quale scopre che è stata la stessa CIA ad avergli messo un giovane killer di nome Cooper alle calcagna. L’obiettivo è eliminare l’ex agente per impedirgli di divulgare alcune informazioni segrete di cui è al corrente. Frank si rivolgerà a quel punto a Marvin e Gabriel, amici ed ex colleghi, anche loro finiti nel mirino dei nuovi assassini. A loro si unirà anche Victoria Winslow, anziana ma sempre letale assassina. Le loro ricerche su cosa stia realmente accadendo li condurranno verso il trafficante d’armi Alexander Dunning. Per ottenere le risposte che cercano, gli ex agenti dovranno però riuscire a sopravvivere agli attacchi di Cooper.

Red cast

Red: il cast del film

Come anticipato, ad interpretare i principali personaggi del film vi sono alcuni tra i più rinomati interpreti del panorama internazionale. Primo tra questi è Bruce Willis, presente nei panni di Frank Moses. Con lo svilupparsi della sceneggiatura, per gli autori fu chiaro che ad interpretare il protagonista doveva essere l’attore della saga Die Hard, grande esperto del genere. Willis accettò con piacere il ruolo, preparandosi fisicamente per poter interpretare anche le scene più complesse. Accanto a lui, nei panni di Victoria Winslow vi è invece la premio Oscar Helen Mirren. Questa accettò il ruolo principalmente per il desiderio di poter recitare con Willis. Per interpretare il ruolo, però, l’attrice dovette imparare a sparare senza strizzare gli occhi, potendo così risultare più convincente come letale ed esperta assassina.

Altro premio Oscar presente nel cast è Morgan Freeman, presente nei panni di Joe Matheson. John Malkovich, invece, interpreta il ruolo di Marvin Boggs. L’attore, inizialmente, pensava di essere candidato alla parte di Frank, ma scoprì solo in seguito di aver letto le battute sbagliate. Nonostante ciò, accettò anche lui senza indugi. Nel film sono poi presenti gli attori James Remar nei panni di Gabriel e Richard Dreyfuss in quelli del trafficante Alexander Dunning. Brian Cox interpreta l’ex agente russo Ivan Simanov, mentre Julian McMahon è il vice presidente Stanton. Quest’ultimo accettò di recitare nel film senza neanche il bisogno di leggere la sceneggiatura. Infine, Mary-Louise Parker è Sarah Ross, mentre Karl Urban, oggi noto per la serie Amazon The Boys, interpreta lo spietato killer Cooper.

I sequel di Red, il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

Dato il grande successo del film, un suo primo sequel non si è fatto attendere, arrivando al cinema nel 2013. Gran parte del cast del precedente capitolo è tornato a interpretare i rispettivi ruoli, con alcuni significativi nuovi ingressi. Tra questi si annoverano Anthony Hopkins, Catherine Zeta Jones, David Thewlis e l’attore sudcoreano Lee Byung-hun. Red 2, tuttavia, non si è affermato come un successo al pari del primo film. Il budget più elevato ed un incasso inferiore hanno infatti portato ad un freno nei confronti dei progetti legati al film. Di un terzo capitolo non si hanno infatti più notizie. Nel 2015 era stata tuttavia annunciata una serie televisiva ispirata al fumetto, ma anche di quella attualmente non si hanno novità.

Prima di vedere tale sequel, è possibile fruire di Red grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Chili Cinema, Infinity, Netflix e Amazon Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video.

Fonte: IMDb

It Ends with Us – Siamo noi a dire basta: trailer del film con Blake Lively

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Il trailer di It Ends with Us – Siamo noi a dire basta il nuovo film Sony Pictures tratto dall’omonimo romanzo bestseller di Colleen Hoover (edito in Italia da Sperling & Kupfer). Il film, diretto e interpretato da Justin Boldoni (Jane The Virgin, A un metro da te) con la sceneggiatura di Christy Hall, è la storia del viaggio di Lily (Blake Lively) che lascia una piccola città per trasferirsi a Boston e inseguire il suo sogno: aprire una sua attività. Dopo aver superato un’infanzia complicata, Lily scoprirà una determinazione e una forza che le consentiranno di affrontare le numerose difficoltà sulla sua strada.

Nel cast oltre Blake Lively ci sono Jenny Slate (Everything Everywhere All at Once), Brandon Sklenar (1923), Isabela Ferrer (Fire Burning), Amy Morton (Chicago P.D.), Hasan Minhaj (Fidanzata in affitto), Alex Neustaedter (American Rust – Ruggine americana) e Kevin McKidd (Grey’s Anatomy).

It Ends with Us – Siamo noi a dire basta sarà nelle sale italiane dal 21 agosto prodotto da Sony Pictures e distribuito da Eagle Pictures.

Hawkeye – Stagione 2 ha ricevuto il via libera? – e abbiamo i primi dettagli su trama e villain!

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Hawkeye è per molti versi la serie televisiva più sottovalutata dei Marvel Studios. Anche se non tutte le sottotrame hanno colpito nel segno (il ruolo particolare dello Spadaccino nel finale è sembrato un cambiamento dell’ultimo minuto), Hailee Steinfeld e Florence Pugh hanno rubato la scena nei panni di Kate Bishop e Yelena Belova, e Vincent D’Onofrio ha fatto il suo ritorno a sorpresa nel MCU nei panni di Kingpin.

Non si sa ancora nulla di una seconda stagione, anche se l’incidente di Jeremy Renner con lo spazzaneve e gli scioperi WGA/SAG AFTRA dell’anno scorso non hanno aiutato molto.

Hailee Steinfeld ha fatto un’apparizione a sorpresa in The Marvels, dove è stata reclutata da Ms. Marvel in quella che molti credono sarà la versione del MCU dei Giovani Vendicatori. Tuttavia, se lo scooper @MyTimeToShineH ci crede, la star di Spider-Man: Across the Spider-Verse vestirà nuovamente i panni di Kate nella seconda stagione di Hawkeye.

Di cosa parlerà HAWKEYE – Stagione 2?

Hawkeye è stato rinnovato per una seconda stagione“, affermano. “Il fratello di Clint, Barney, avrà un ruolo importante e la stagione sarà ispirata a The Raid, con Kate e Clint bloccati in un unico luogo“.

Questo sembra il modo ideale per realizzare la seconda stagione di Hawkeye con un budget limitato, ma anche per raccontare una storia divertente su questi personaggi con un’azione cazzuta ispirata a uno dei più grandi film d’azione mai realizzati.

Dredd è un buon esempio di adattamento di un fumetto che si svolge in un’unica location. Ora, con Disney+ che sta cercando di ridurre i costi, questo approccio a Occhio di Falco si sposa perfettamente con lo streamer e con i suoi piani per il MCU (che ora consisterà in due soli show televisivi all’anno).

Nei fumetti, Barney Barton è conosciuto come Trickshot ed è stato introdotto come fratello maggiore di Clint Barton in Hawkeye #1 del 1983. Barney e Clint sono cresciuti in una famiglia problematica e da adulti si sono dati alla vita criminale. Barney divenne un abile tiratore e assunse lo pseudonimo di Trickshot, utilizzando le sue abilità nel tiro con l’arco per attività criminali. Tuttavia, alla fine si riconcilia con il fratello Clint e lo addestra al tiro con l’arco.

Nonostante il suo passato criminale, Barney ha occasionalmente assistito Clint e altri supereroi nelle loro avventure e ha lottato contro la dipendenza nel corso delle sue apparizioni. Ha anche finito per unirsi ai Vendicatori Oscuri, il che significa che Trickshot potrebbe essere fondamentale nelle storie future. A febbraio, Jeremy Renner ha parlato del suo ritorno nel MCU e ha dichiarato: “Sono sempre pronto. Sarò abbastanza forte, questo è certo. Sarò pronto“.

L’attore ha poi rivelato che i suoi co-protagonisti del MCU sono stati una delle sue più grandi fonti di sostegno, in quanto gli sono stati accanto durante lo “straziante” processo di recupero. “Tutti quei ragazzi sono venuti al mio capezzale”, ha detto. “Sono stati con me per tutto il tempo della convalescenza, quindi… se mi vogliono, possono avermi. Sarebbe già qualcosa“. Per quanto riguarda le sue condizioni generali, il veterano del MCU ha rivelato di essere “probabilmente al 90% di tutte le cose che avrei dovuto fare“.

Superman di James Gunn sarà distribuito in IMAX

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Dopo il primo sguardo al nuovo Man of Steel di James Gunn, i fan possono ora aspettarsi di vedere il film più importante del prossimo anno sugli schermi più grandi del mondo, dato che Superman è stato confermato, senza sorpresa, per un’uscita in IMAX. I fan erano già in fibrillazione dopo che James Gunn aveva svelato la prima immagine di David Corenswet nei panni di Superman, dandoci un assaggio allettante di ciò che è in serbo per il nuovo universo cinematografico DC, e con ogni annuncio il film inizia a sembrare sempre più reale.

Superman avrà un ruolo fondamentale nel plasmare il futuro dell’universo cinematografico della DC. La visione di James Gunn mira a rinvigorire il franchise con nuove storie e archi di personaggi dinamici, mentre l’uscita in IMAX migliorerà l’esperienza cinematografica, permettendo al pubblico di immergersi completamente nella scala epica e nello spettacolo del mondo di Superman.

La scorsa settimana, in una rivelazione a sorpresa, James Gunn ha condiviso un’immagine di Corenswet su Threads, mostrando il figlio di Krypton in un momento che di solito non vediamo. L’immagine ritrae Clark Kent mentre indossa i suoi iconici stivali rossi, un dettaglio sottile ma significativo che lascia intendere la nuova e diversa interpretazione del personaggio da parte di Gunn. La scena suggerisce che David Corenswet e Superman si stiano preparando a presentare al mondo un nuovo Superman, forse più comprensibile.

L’immagine ritrae anche Clark Kent che sembra esausto, con gli occhi quasi chiusi, apparentemente stanco dell’ennesima battaglia. Nonostante la stanchezza, un enorme raggio laser rosa proveniente dal cielo suggerisce un pericolo imminente, che probabilmente minaccia Metropolis, spingendo Superman a entrare in azione. Il suo costume appare logoro e sporco, a indicare che la battaglia è in corso. Questa immagine conferma i precedenti accenni di Gunn sul nuovo design del costume e getta le basi per una storia di supereroi grintosa e concreta.

Superman, tutto quello che sappiamo sul film di James Gunn

Superman, scritto e diretto da James Gunn, non sarà un’altra storia sulle origini, ma il Clark Kent che incontriamo per la prima volta qui sarà un “giovane reporter” a Metropolis. Si prevede che abbia già incontrato Lois Lane e, potenzialmente, i suoi compagni eroi (Gunn ha detto che esistono già in questo mondo e che l’Uomo di domani non è il primo metaumano del DCU). Il casting ha portato alla scelta degli attori David Corenswet e Rachel Brosnahan come Clark Kent/Superman e Lois Lane. Nel casta anche Isabela Merced, Edi Gathegi, Anthony Carrigan, Nicholas HoultNathan Fillion. Sean Gunn, María Gabriela de Faría, Terence Rosemore, Wendell Pierce, Sara Sampaio, Anthony Carrigan, Pruitt Taylor Vince completano il cast.

Il film è stato anche descritto come una “storia delle origini sul posto di lavoro“, suggerendo che una buona parte del film si concentrerà sull’identità civile di Superman, Clark Kent, che è un giornalista del Daily Planet. Secondo quanto riferito, Gunn ha consegnato la prima bozza della sua sceneggiatura prima dello sciopero degli sceneggiatori, ma ciò non significa che la produzione non subirà alcun impatto in futuro.

“Superman è il vero fondamento della nostra visione creativa per l’Universo DC. Non solo Superman è una parte iconica della tradizione DC, ma è anche uno dei personaggi preferiti dai lettori di fumetti, dagli spettatori dei film precedenti e dai fan di tutto il mondo”, ha detto Gunn durante l’annuncio della lista DCU. “Non vedo l’ora di presentare la nostra versione di Superman, che il pubblico potrà seguire e conoscere attraverso film, film d’animazione e giochi”. Il film uscirà nelle sale l’11 luglio 2025.

Chris Pratt spiega perché ha voluto unirsi a Rebecca Ferguson nel nuovo thriller fantascientifico Mercy

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Mercy di Amazon MGM ha iniziato la produzione a Los Angeles, riunendo un cast e una troupe di tutto rispetto per un progetto intrigante che punta a imporsi nel genere thriller fantascientifico. Chris Pratt è il protagonista del progetto insieme a Rebecca Ferguson e, parlando con Steve Weintraub di Collider per The Garfield Movie, Pratt ha rivelato cosa lo ha attirato nel progetto e perché ha voluto lavorare con la Ferguson. Diretto da Timur Bekmambetov, noto per Wanted, il film vede Chris Pratt nei panni di un detective che deve riabilitare il suo nome dopo essere stato accusato ingiustamente di un crimine violento. Il cast è composto da Annabelle Wallis, Kali Reis, Rafi Gavron, Chris Sullivan, Kenneth Choi e Kylie Rogers.

Basato su una sceneggiatura di Marco van Belle, Mercy è ambientato in un mondo prossimo al futuro, afflitto da un crescente tasso di criminalità. Il personaggio di Pratt si muove in questo paesaggio caotico, lottando per dimostrare la propria innocenza e scoprire la verità. La freschezza della storia e l’inventiva della sceneggiatura sono tra gli elementi chiave che hanno catturato l’interesse di Pratt.

[Ride] È fantastica. È incredibile. Timur Bekmambetov. Ho lavorato con lui in Wanted. Ha una visione incredibile. Ho lavorato con Chuck Roven, che è un produttore premio Oscar. E la sceneggiatura era una di quelle che, nel momento in cui l’ho presa in mano, non l’ho messa giù finché non l’ho finita del tutto. È estremamente fresca. È così inventiva. È assolutamente originale, cosa che devo dire è sempre più rara di questi tempi. La storia è incredibile. Si gira a Los Angeles, il che è una cosa importante per me, perché sono un padre e voglio essere a casa in tempo per rimboccare le coperte ai miei figli, quindi anche questo è stato un aspetto importante“.

Amazon vuole distribuire ‘Mercy’ nelle sale cinematografiche

Jennifer Salke di Amazon MGM ha sottolineato che l’uscita in sala prevista per il film è una parte importante della loro strategia, che mira a riportare il pubblico nelle sale cinematografiche e a sostenere la loro piattaforma di streaming. “Dal momento in cui Chuck Roven ci ha proposto Mercy e abbiamo letto la sceneggiatura di Marco van Belle, abbiamo capito che il film era destinato al grande schermo“, ha dichiarato Salke.

Il nostro rapporto con Chris Pratt di The Terminal List e The Tomorrow War continua ad estendersi al cinema, e non vediamo l’ora di vederlo dare vita a questa storia ricca di azione, guidato da Chuck e dalla visione del regista Timur Bekmambetov. Non potremmo immaginare una star e un team di registi migliori per realizzare e consegnare quella che sarà sicuramente un’avvincente corsa al brivido e non vediamo l’ora che il pubblico possa viverla nelle sale“.

Mercy uscirà il 15 agosto 2025 ed è prodotto da Bekmambetov, Chuck Roven, Rob Amidon e Majd Nassif. Si tratta di una coproduzione tra Atlas e BEL. Restate sintonizzati su Collider per ulteriori notizie sul progetto. Nel frattempo, potrete vedere il talento vocale di Pratt sul grande schermo in The Garfield Movie, in uscita questo mese.

Formula One: il film con Brad Pitt ha finalmente una data d’uscita

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Notizie entusiasmanti per gli appassionati di drammi sportivi ad alto numero di giri: Abbiamo appreso che il prossimo film di Formula Uno di Brad Pitt, ancora senza titolo, sarà proiettato in IMAX per due settimane a partire dal 27 giugno 2025, anche se Apple non ha ancora rivelato quale sarà lo studio che distribuirà il film.

L’attesissimo film, che vede Brad Pitt nei panni di un pilota anziano e in pensione che torna a fare da mentore a un pilota alle prime armi, promette di offrire un’esperienza adrenalinica sul grande schermo. Il film vedrà la partecipazione di Damson Idris (Snowfall) nel ruolo del giovane pilota che riceve l’addestramento dal personaggio di Brad Pitt. La storia ruota attorno al rapporto mentore-allievo e al loro viaggio per raggiungere il successo sulla pista. Dato che Gran Turismo della Sony ha già suscitato scalpore con una premessa simile alla sua uscita l’anno scorso, sarà affascinante vedere come i fan risponderanno a quest’ultima aggiunta al genere dei drammi sportivi.

Il film è diretto da Joseph Kosinski, noto per il suo amore per gli effetti pratici e le acrobazie reali, come dimostrato in Top Gun: Maverick. Kosinski ha sottolineato l’importanza di catturare la fotografia reale e gli effetti pratici nel film, dichiarando:

È quasi buffo per me vedere persone che sono così innamorate della fotografia reale. I giovani non ne hanno viste molte. Sono così abituati alla CGI (immagini generate al computer) come strumento dei grandi film che quando si gira qualcosa di vero, sembra innovativo. Questo è esattamente l’approccio per la Formula Uno… girare le vere gare e le vere auto e catturarle. Sarà una sfida enorme ma entusiasmante per me“.

Chi farà il film sulla Formula Uno?

Il team di produzione dietro al film è una potenza del settore. Kosinski produrrà il film insieme a Jerry Bruckheimer e Chad Oman della Jerry Bruckheimer Films, segnando una riunione del team dietro Top Gun: Maverick. Inoltre, il sette volte campione di Formula Uno Sir Lewis Hamilton produrrà attraverso la sua Dawn Apollo e Plan B, mentre Penni Thow, CEO di Copper, sarà il produttore esecutivo. La sceneggiatura è firmata da Ehren Kruger, noto per il suo lavoro su Top Gun: Maverick e Dumbo.

È stato confermato che il film debutterà nelle sale cinematografiche americano in IMAX il 27 giugno prima di approdare in esclusiva su Apple TV+, anche se non è stata fissata una data per l’arrivo del film su Apple. La collaborazione tra Kosinski e Bruckheimer, insieme alla potenza delle star Pitt e Idris, rende questo film uno dei più attesi dell’anno. Restate sintonizzati per ulteriori aggiornamenti sul film senza titolo di Brad Pitt sulla Formula Uno e sulla sua uscita in IMAX. Gli appassionati di corse e di drammi ad alta velocità non vorranno perdersi questo esilarante evento cinematografico.

Festival di Cannes 2024, le foto dal red carpet di Bird con Barry Keoghan

Si è tenuto poche fa il red carpet di Bird alla 77a edizione del Festival di Cannes al Palais des Festivals. Sul red il regista Andrea Arnold, accompagnato dai suoi interpreti Barry Keoghan, Nykiya Adams e Franz Rogowski.

Seguendo fedelmente la tradizione britannica del kitchen-sink, per i suoi primi due film Andrea Arnold ha usato i quartieri residenziali come palcoscenico, catturando il loro innato senso di disagio con uno stile naturalista radicato nella forza dei suoi personaggi. Red Road (Premio della Giuria, 2006) e Fish Tank (Premio della Giuria, 2008) sono esempi lampanti della straordinaria capacità della regista di produrre un cinema istintivo che svela le circostanze caotiche di persone bruciate dalla vita.

In American Honey, il suo primo film al di fuori del Regno Unito (e premiato con il Premio della Giuria 2016), Andrea Arnold si è imbarcata in un’odissea di diverse settimane attraverso il sud degli Stati Uniti, con l’obiettivo di filmare la vita quotidiana traballante, costellata di sesso e droga, di un gruppo di venditori di riviste porta a porta.

A due anni di distanza da Cow (2022), il suo documentario che svelava la vita quotidiana di una mucca da latte, la regista britannica torna in patria, tornando a commentare il sociale con la storia della dodicenne Bailey (Nykiya Adams), che vive con il padre Bug (Barry Keoghan) e il fratello (Jason Buda) in una casa abusiva nelle profondità del Kent settentrionale.

La routine della vita quotidiana viene sconvolta dall’incontro con Bird, un giovane interpretato da Franz Rogowski, che offre uno spaccato dei metodi di lavoro di Andrea Arnold sul set: secondo l’attore, a volte aspettava diverse ore, “come un cacciatore” per catturare il “momento giusto” senza dover sfidare la sorte.

I più grandi errori di Marvel Television prima del MCU su Disney+

I dannati: recensione del film di Roberto Minervini – Cannes 77

Nel 2018 si chiedeva Che fare quando il mondo è in fiamme?, ma già con i film precedenti (Ferma il tuo cuore in affanno, Louisiana) Roberto Minervini era riuscito ad attirare l’attenzione degli appassionati di cinema di tutto il mondo, grazie a uno sguardo mai banale e a uno stile particolare, che lui stesso riconosce come “documentario di creazione”. Un approccio che per la prima volta ha deciso di cambiare, con un film di finzione, per altro in costume, che presenta in anteprima al Festival di Cannes 2024 nella prestigiosa sezione di Un Certain Regard. La Lucky Red che lo distribuirà in Italia non ha ancora fissato una data di uscita, ma il suo I dannati si è già conquistato un proprio spazio, per l’universalità del tema affrontato e per la capacità di raggiungere il pubblico moderno anche parlando di una guerra di due secoli fa, messa in scena alla sua maniera.

I dannati, la trama

Inverno 1862. Nel pieno della Guerra Civile Americana, una compagnia di soldati volontari dell’esercito dell’Unione viene inviata nei territori occidentali con il compito di pattugliare le terre inesplorate dell’Ovest e di presidiare il confine. Ma quando qualcosa cambia e la loro missione viene messa in discussione, anche il loro senso del dovere e il significato ultimo dello stesso viaggio iniziano a esserne condizionati, evidenziando qualcosa che forse non avrebbero mai riconosciuto da soli, o ammesso.

Tra documentario di creazione e finzione

Presentato esplicitamente come “una sfida nuova” dal regista, il nuovo film di Roberto Minervini continua a mostrare in maniera evidente il marchio di fabbrica del marchigiano. Che dopo i vari Bassa marea, Ferma il tuo cuore in affanno, Louisiana, Che fare quando il mondo è in fiamme? sposta l’ago della bilancia senza abbandonare però del tutto quello spazio ibrido a lui tanto caro che è il “documentario di creazione”. Anzi.

Un film di finzione, il primo, anche se condizionato ampiamente da una lavorazione che sembra essersi avvicinata di molto alle precedenti, eppure storico, in costume – queste sì, novità di rilievo nella sua cinematografia – e insieme realistico, duro, “intimo”, come ci tiene a sottolineare proprio Minervini.

Che in I dannati (The Damned) torna a raccontare la gente comune prima ancora che la prima linea del conflitto, a mettere in scena quei territori di frontiera e quegli esclusi, disperati, ignoranti, ai quali spesso ha dato spazio nella sua filmografia. Vittime di una abitudine alla rassegnazione, alla non libertà di sviluppare un pensiero proprio e indipendente. A meno di non trovarsi lontani da qualsiasi contesto o condizionamento e di avere a che fare con l’essenza stessa della vita, e con la morte.

I dannati della guerra, di tutte le guerre

In questo senso la dura quotidianità e le condizioni (nelle quali anche si sono svolte le riprese) di vita dei pochi personaggi in scena diventano facilmente innesco per una riflessione sulla guerra, su tutte le guerre, anche quelle in corso intorno a noi, alle quali i dialoghi sembrano riferirsi esplicitamente, per quanto gli orrori di queste e quelle siano talmente simili da rendere spontanea la forzatura da parte dello spettatore.

Dannati e condannati insieme, i protagonisti di questo dramma silenzioso e rarefatto, finiscono per perdere i propri connotati. Forse troppo, per quanto comprensibilmente. Ché lo sfumarne i contorni (analogamente a quelli dell’immagine sullo schermo) senza dubbio li rende universali, ma anche li assomiglia a dei figuranti di una rievocazione storica, finendo con il rendere poco naturale immedesimazione ed empatizzazione, pur senza indebolire di una virgola il loro valore simbolico

Daredevil: Born Again, Charlie Cox dice che la serie rinnovata porta i personaggi “molto più vicini” a Netflix

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L’anno scorso, una revisione creativa ha visto Dario Scardapane, autore di The Punisher, sostituire Matt Corman e Chris Ord come showrunner di Daredevil: Born Again. Ora tutti i segnali indicano che la serie dei Marvel Studios offrirà la versione dell’Uomo senza Paura che stiamo aspettando di vedere nel MCU.

TV Line ha incontrato Charlie Cox e Vincent D’Onofrio agli Upfronts di New York ieri e ha chiesto al primo se la ristrutturazione ha portato Matt Murdock e Wilson Fisk più in linea con Daredevil di Netflix.

Non esattamente la stessa cosa, ma molto più vicina“, ha stuzzicato Cox. “E potenzialmente molto migliorato“. Vincent D’Onofrio ha aggiunto: “È difficile commentare perché vorrei dire molto sia sullo show [di Netflix] che su questo show, e sul cambiamento che è avvenuto, ma alla fine, gli ultimi mesi di lavoro che abbiamo fatto sono stati scritti magnificamente e diretti magnificamente. Personalmente, penso che sia intenso come non lo siamo mai stati“.

Charlie Cox condivide poi i suoi pensieri sulla possibilità di riunirsi con Deborah Ann Woll e Elden Henson, due attori che non erano previsti nella precedente versione di Daredevil: Born Again (mentre Foggy Nelson avrebbe potuto fare un cameo, Karen Page sarebbe stata completamente esclusa).

Definendo “piuttosto emozionante” condividere nuovamente lo schermo con i suoi co-protagonisti di Daredevil, ha aggiunto: “Sono il cuore pulsante della serie, e lo sono sempre stati“. Vincent D’Onofrio ha anche elogiato la “bravissimaAyelet Zurer, che riprende il ruolo di Vanessa Fisk dopo essere stata inizialmente sostituita da Sandrine Holt.

Non sono stati rivelati dettagli specifici sulla trama di Daredevil: Born Again, ma possiamo farci un’idea approssimativa grazie alle foto del set e alle fughe di notizie sulla trama. Matt Murdock difenderà White Tiger in tribunale, The Kingpin è il sindaco di New York e il Punitore dà la caccia ai poliziotti corrotti usando il suo logo.

Oh, e Bullseye è a piede libero e finalmente in costume! “È stato piuttosto straziante quando [Deborah Ann Woll e Elden Henson] non c’erano inizialmente”, ha detto Cox durante un’apparizione alla convention all’inizio di quest’anno. “Quando siamo tornati a girare, e hanno fatto alcuni cambiamenti, di cui probabilmente avrete letto, è stato chiaro che Foggy e Karen sono il cuore pulsante del nostro show, e lo sono sempre stati“.

Cosa sappiamo su Daredevil: Born Again?

Lo sceneggiatore di The Punisher, Dario Scardapane, è salito a bordo come nuovo showrunner della serie Daredevil: Born Again, le cui riprese sono concluse da poco. I dettagli specifici della trama sono ancora nascosti, ma sappiamo che Daredevil: Born Again vedrà Matt Murdock/Daredevil (Charlie Cox) confrontarsi con la sua vecchia nemesi Kingpin (Vincent D’Onofrio), che abbiamo visto tornare di corsa a New York nel finale di stagione di Echo. È probabile che Fisk sia in corsa per la carica di sindaco di New York o che sia già stato nominato a tale carica quando la storia prenderà il via.

Non è previsto che la serie Daredevil: Born Again si protragga per i 18 episodi inizialmente annunciati. Secondo una recente indiscrezione, la serie dovrebbe andare in onda per 9 (forse 6) episodi prima di fare una pausa a metà stagione. Daredevil: Born Again  non ha ancora una data di uscita ufficiale, ma è ancora inserita nel calendario aggiornato della Disney per il 2024.

Entrambi i personaggi hanno debuttato nel Marvel Cinematic Universe nel 2021. Kingpin è stato guest-star nella serie Disney+ Hawkeye e Matt Murdock è apparso brevemente in Spider-Man: No Way Home. Cox è stato anche guest-star in due episodi di She-Hulk: Attorney at Law, dove ha mostrato un lato più leggero dell’eroe. Kingpin, invece, è stato tra i protagonisti della recente serie Echo.

Terminator Zero, prime foto della serie anime di Netflix che porterà il franchise in una nuova direzione

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Nonostante le recensioni discrete, l’ultimo film di Terminator – Destino oscuro, è stato l’ultimo capitolo del franchise a non avere successo al botteghino, e probabilmente passerà molto tempo prima di vedere la guerra contro le macchine continuare sul grande schermo.

Mentre la saga si prende una pausa (forse definitiva) nel live-action, è in arrivo una nuova serie anime di 8 episodi su Netflix, intitolata Terminator Zero, che debutterà il 29 agosto. Se questa data vi suona familiare, ci è stato detto che nei film l’evento del Giorno del Giudizio si è verificato il 29 agosto 1997.

Lo streamer Netflix (via EW) ha pubblicato le prime immagini promozionali ufficiali dello show, che porterà il classico franchise fantascientifico in una direzione completamente nuova, spostando la storia a Tokyo, in Giappone, e, per la prima volta, allontanandosi da Sarah e John Connor, che sono stati protagonisti (insieme o separatamente) di tutti i precedenti film di Terminator.

Lo showrunner e produttore esecutivo Mattson Tomlin (The Batman – Parte 2) spiega la decisione di spostare l’attenzione su una serie di personaggi completamente nuovi.

Penso che sia giunto il momento di dedicarsi a nuovi personaggi e di non appesantirmi con un’altra saga di John e Sarah Connor. C’è stato un tentativo in questo senso un paio di volte“, dice Tomlin. “Ci sono molti richiami agli altri film. I fan che conoscono bene i film faranno il meme di Leo di C’era una volta a Hollywood, ma non sarà così diretto come John Connor che entra in scena, perché John Connor non entra in scena“.

Mattson Tomlin chiarisce però che lo show non sarà un reboot completo: “Non faremo finta che il terzo film non sia stato realizzato. Non faremo finta che il sesto film non sia esistito“.

La sinossi ufficiale di Terminator Zero:

2022: una guerra futura infuria da decenni tra i pochi sopravvissuti umani e un esercito infinito di macchine. 1997: l’IA nota come Skynet ha preso coscienza di sé e ha iniziato la sua guerra contro l’umanità. Tra il futuro e il passato si trova una soldatessa inviata indietro nel tempo per cambiare il destino dell’umanità. Arriva nel 1997 per proteggere uno scienziato di nome Malcolm Lee che lavora per lanciare un nuovo sistema di intelligenza artificiale progettato per competere con l’imminente attacco di Skynet all’umanità. Mentre Malcolm affronta le complessità morali della sua creazione, è braccato da un implacabile assassino del futuro che altera per sempre il destino dei suoi tre figli“.

Guardate le immagini al link sottostante.

Deadpool 2: il regista rivela quanto Brad Pitt sia stato vicino a interpretare Cable

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Sappiamo da tempo che Brad Pitt era stato pensato per interpretare Cable in Deadpool 2. I concept art mostravano l’attore trasformato nel figlio viaggiatore del tempo di Ciclope e Jean Grey, ma alla fine il ruolo è andato alla star di Avengers: Endgame, Josh Brolin.

Sebbene la colpa sia da attribuire all’agenda fitta di impegni di Brad Pitt, l’attore ha comunque trovato il tempo di fare un divertente cameo nei panni del membro di X-Force, The Vanisher.

Parlando con Josh Horowitz del suo nuovo film The Fall Guy, il regista di Deadpool 2 David Leitch ha riflettuto sul tentativo di affidare a Pitt il ruolo di Nathan Summers e ha spiegato come questo abbia portato alla morte per folgorazione sullo schermo (quando il mutante invisibile si è paracadutato contro le linee elettriche).

Io e Ryan [Reynolds] siamo andati a proporre Brad“, dice Leitch nel video qui sotto. “Avevamo dei concept art, ed è più o meno così che il Vanisher ha preso vita. Perché credo che abbia pensato un po’ alla cosa e so che i suoi impegni non glielo avrebbero permesso, quindi è venuto e ha fatto il cameo per divertimento“.

La produttrice Kelly McCormick ha aggiunto che Brad Pittera figo come Cable“, confermando che anche Michael Shannon, star di Man of Steel, era in lizza per interpretare l’eroe. Leitch ha anche rivelato che inizialmente si era incontrato con Ryan Reynolds per discutere di un film su X-Force, ma che poi il progetto è diventato Deadpool 2.

Ha inoltre confermato che si è parlato di arruolare Hugh Jackman come Wolverine per il sequel del 2018. “Io e Hugh abbiamo avuto un ottimo rapporto, e so che Ryan ha sempre voluto riportare quel rapporto insieme a un certo punto, ma credo che fosse troppo presto per parlarne“, ha spiegato Leitch, che ha lavorato come regista di seconda unità in The Wolverine.

Sarebbe stato fantastico, credo, riunirli“, ha aggiunto, condividendo la sua eccitazione per Deadpool & Wolverine descrivendo il team-up come “geniale“. In Deadpool 2, Cable è un soldato che viaggia nel tempo e che, come nei fumetti, possiede un braccio cibernetico e armi avanzate. Nato Nathan Summers, proviene da un futuro distopico e cerca di prevenire una tragedia che lo spinge a modificare il passato.

L’obiettivo principale del mutante è un giovane mutante di nome Russell “Firefist” Collins, che possiede poteri infuocati e rappresenta una minaccia per il futuro di Cable. Inizialmente in contrasto con Deadpool, le loro motivazioni si allineano gradualmente mentre lavorano insieme per proteggere il giovane mutante da un avversario ancora più temibile, Juggernaut. Non sappiamo ancora se Josh Brolin tornerà a vestire i panni di Cable in Deadpool & Wolverine, anche se ci aspettiamo che faccia almeno un cameo.

Furiosa: A Mad Max Saga, recensione del film con Anya Taylor-Joy – Cannes 77

A nove anni di distanza dalla presentazione di Mad Max: Fury Road sulla Croisette, George Miller torna sul tappeto rosso del Festival di Cannes con l’atteso Furiosa: A Mad Max Saga, prequel del fenomeno action con cui aveva rilanciato la saga originale con protagonista Mel Gibson. Dopo il formidabile ritratto di Charlize Theron dell’Imperatrice guerriera, che tradisce l’immortale Joe per liberare le sue mogli, le riproduttrici, giovani bellissime e perfette destinate a generare maschi sani e futuri guerrieri, è Anya Taylor-Joy a interpretare qui una versione più giovane del personaggio. Attraverso la crescita di Furiosa e una trasformazione del personaggio che si racconta con il fisico e lo sguardo, piuttosto che con le parole, Miller regala al pubblico la storia della sua eroina nel film in uscita al cinema dal 23 maggio.

Furiosa: A Mad Max Saga, la strada verso casa

Il prequel di Mad Max: Fury Road ci presenta le origini di Furiosa (Anya Taylor-Joy), strappata dal Luogo Verde delle Molte Madri da parte di un’orda di motociclisti guidata dal Signore della Guerra Dementus. Avventurandosi nella Terra Desolata, si imbattono nella Cittadella presieduta da Immortal Joe. Mentre i due tiranni lottano per il dominio, Furiosa dovrà sopravvivere a molte prove cercando di trovare la strada di casa.

Furiosa è un film sul senso di appartenenza, su come questo sia legato intrinsecamente a una strada da percorrere, da e verso un luogo che sentiamo casa e vogliamo custodire, a cui è impossibile pensare di non potere fare mai ritorno. L’eroina protagonista vuole indietro la sua infanzia e sua madre, ed è per questo che la prima metà del film di George Miller decide di farci vedere la Furiosa bambina, perchè è esattamente in quel frangente di tempo che si rompe qualcosa, la vegetazione rigogliosa diventa deserto arido, di un frutto rimane solo un seme, di una terra di donne rimangono solo uomini che vogliono la guerra.

Anya Taylor-Joy in Furiosa: A Mad Max Saga
Copyright: © 2024 Warner Bros. Entertainment Inc. All Rights Reserved. Photo Credit: Jasin Boland

“Mappare” Furiosa: dalla vegetazione al deserto

Mad Max: Fury Road rimane una meta distante, inarrivabile esattamente come il mistico Luogo Verde delle Molte Madri, che stagliava soprattutto nella sua artigianalità, nella direzione e ripresa di scene action dal vivo, un nuovo orizzonte del racconto audiovisivo post-apocalittico. La luce e i colori del deserto diventano nel prequel tinte accese, prorompenti come la personalità della nostra protagonista, l’imperatrice interpetata da Charlize Theron nel magnifico film del 2015. Qui, la (troppa) CGI ci allontana dal racconto, non riusciamo mai a immergerci nell’azione fino in fondo come è stato con Fury Road: una scelta, in realtà, che potrebbe sposarsi con il viaggio di Furiosa. La desolazione diventa più accesa perchè ora sappiamo a cosa ricollegarla, c’è un ricordo che brucia ancora di più. Inoltre, questa direzione, che richiama molto un’atmosfera cartoonistica, lo avvicina al concept iniziale di Furiosa, che doveva essere sviluppato come anime.

Sebbene Furiosa: A Mad Max Saga riprenda dal suo predecessore l’idea del road movie nel deserto, ormai completamente svuotato dall’asfalto, ci troviamo di fronte a due opere audiovisive quasi agli antipodi dal punto di vista concettuale. Da un lato, Fury Road si aggrappava a un’idea di “cinema essenziale” che anteponeva la purezza del movimento fisico a qualsiasi tipo di sofisticazione narrativa. Dal canto suo, Furiosa si avvale di una struttura ellittica a cinque episodi e di un ricercato equilibrio tra grandi scene action ed enfatici duelli dialogici.

Furiosa Chris Hemsworth
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Distruggere le profezie

Miller non ha paura di osare in termini di irriverenza umoristica: uno dei guerrieri del film si fa chiamare “Scrotus” e si nutre di “dog kebab” e, per far valere le sue ragioni contro la megalomania guerrafondaia, Miller ci regala una delle sue creazioni più memorabili: un gladiatore/ridicolo profeta dal nome Dr. Dementus (Chris Hemsworth) che, dietro a un mantello in pieno Thor style e con addominali bene in vista guida una sottospecie del cocchio romano trainato da motociclette. Il personaggio più riuscito dell’intero film, che meglio si associa al carisma della Furiosa di Charlize Theron e, più di ogni altra cosa, ci fa capire proprio perchè è diventata la guerriera che conosciamo in Fury Road. Anya Taylor-Joy punta più sullo sviluppo drammatico del personaggio: i suoi occhi e il suo sguardo portano avanti la narrazione e, in assenza di grande coinvolgimento verbale, confermano la giusta scelta effettuata da Miller.

Attraverso un simbolico passaggio di mantello tra Dementus e Furiosa (la sua Little D.), Miller ci spiega che questo è un film sui “già morti”, che non possono tornare indietro, possono solo portare avanti guerre per gridare a pieni polmoni la propria sete di vendetta. Ciò che distingue i grandi leader da chi soccombe è una domanda precisa: “Pensi di riuscire a renderlo epico?”. La risposta, sta tutta nel personaggio di Charlize Theron, che sa che la rivoluzione è donna e lotterà anche per tutte quelle che ha lasciato “a casa“.