Il talento di Mr. Ripley è una delle pellicole che ha portato maggiore popolarità nel grande pubblico a attori all’epoca emergenti come l’affascinante Jude Law e un brillante Matt Damon, già noto per il suo Good Will Hunting. Il regista e sceneggiatore Steven Zaillian (Schindler’s list) ha dato vita a un nuovo adattamento della storia: Ripley, è un adattamento del romanzo Il talento di mr. Ripley di Patricia Highsmith, formata da una sola stagione di 8 episodi da circa 45 minuti ciascuno. Il ruolo del protagonista Tom Ripley, interpretato da Damon nella versione cinematografica, è qui ricoperto dall’attore irlandese Andrew Scott (il prete in Fleabag, Estranei). Nel cast si ritrovano anche Johnny Flynn (One life, Emma) e Dakota Fanning rispettivamente nei panni di Dicky Greenleaf e di Marge Sherwood.
Ripley: un’estate ad Atrani
La serie si apre in una cupa notte romana, tutto sembra fermo e silenzioso; finché un uomo, Tom Ripley, si ritrova a trascinare un cadavere giù dalle scale del palazzo, dinanzi ai soli occhi vigili del gatto Lucio. Sei mesi prima Ripley non era altro che un falsario, un ladro di identità che viveva di assegni rubati. L’uomo viene un giorno intercettato da un investigatore privato che gli offre un lavoro per conto del ricco signor Greenleaf: partire per Atrani e riportare Dicky, suo figlio e conoscente di Tom al college, indietro negli Stati Uniti.
Da questo momento iniziano le avventure di Dicky, Tom e Marge, compagna di Dicky, insieme ad Atrani. Per quanto la ragazza si mostri fin da subito diffidente nei confronti di Ripley, il giovane Greenleaf crea con lui un forte rapporto. La presenza insistente e ingombrante di Tom però finirà per infastidire anche lo stesso Dicky. I comportamenti di Tom si riveleranno avere uno scopo ben diverso dall’amicizia: diventare Dicky Greenleaf.
Un thriller dai toni gravi
Nel guardare Ripley viene naturale il confronto con la sua precedente versione cinematografica: il film diretto da Anthony Minghella sembra presentare le vicende in maniera più leggera, concentrandosi maggiormente sull’amicizia tra Tom e Dicky, sul tempo passato ad Atrani. A rendere Il talento di mr Ripley più leggero è anche la presenza di diverse figure molto note della commedia italiana, come Rosario e Giuseppe Fiorello. Al contrario la serie risulta essere più seriosa e con un ritmo più lento: sviluppandosi in otto episodi, permette allo spettatore di notare tanti piccoli particolari della storia che sono tutt’altro che scontati.
Ripley sembra presentare le vicende con dei toni più dark, senza esaltare troppo la quieta e spensierata vita di Atrani. Ad accentuare questa atmosfera contribuisce sicuramente la scelta del B/N: l’assenza di colori accentua questo clima di suspense e tensione. Ciò si nota specialmente nelle scene in cui è visibile del sangue: questo risulta sullo schermo di un nero tale da sembrare pece, così da accentuare l’orrore degli assassini.

Tom Ripley: Matt Damon o Andrew Scott?
È doveroso anche un confronto tra le interpretazioni di Matt Damon e Jude Law da un lato, e di Andrew Scott e Johnny Flynn dall’altro. Il ruolo del vero protagonista della storia, Tom Ripley, sembra essere molto complicato: si tratta di una persona di base fortemente problematica, ma anche calcolatrice. Ripley riesce a abbracciare totalmente dell’identità di Dicky, usando i suoi vestiti e tutte le sue cose, ascoltando la sua stessa musica e iniziando a dipingere. In ogni albergo in cui alloggia si premura sempre di posare nella stessa posizione gli oggetti di Dicky, scrive lettere ai signori Greenleaf in America come anche a Marge una volta lasciata Atrani.
Ebbene, anche la rappresentazione di Tom nella serie sembra essere un po’ più sinistra rispetto alla versione di Damon: il signor Ripley della serie si mantiene educato e affabile, ma più riservato e schivo, mentre il Tom de Il talento di mr. Ripley viene presentato, specialmente all’inizio, come una persona più insicura. Nella serie si tende anche ad esaltare maggiormente la perenne crisi di identità che Ripley vive: dal momento in cui si stabilisce a Roma come Richard Greenleaf inizia ad avere visioni e poi vere e proprie conversazioni con il vecchio amico di cui ora utilizza il nome. A ciò si aggiungono però le continue rassicurazioni fatte nelle varie lettere sulla bontà delle azioni di Ripley, quindi di sé stesso.
A non reggere il paragone con il film è Johnny Flynn nel ruolo di Dicky: per quanto nella serie vengano ben imitati gli atteggiamenti e l’aspetto ricollegabili al personaggio, il fascino e la bellezza di Jude Law nei panni del giovane Greenleaf sono ineguagliabili.
Lo scenario italiano
Ad emergere è certamente anche l’attenzione con cui in Ripley è stata rappresentata l’Italia. Il passaggio dalla sporca e malfamata New York vissuta da Tom alla tranquilla e soleggiata Atrani sembra essere molto marcato.
La cura vera però si trova nei particolari: il sottofondo musicale costellato di capolavori senza tempo della musica italiana come Il cielo in una stanza e Quando, quando, quando e la presenza quasi ossessiva del Caravaggio. Nelle riprese sono stati ampiamente valorizzati anche i singoli particolari delle opere dell’artista, ma l’attenzione non è venuta a mancare anche riguardo altre opere e monumenti della capitale e delle altre città visitate da Tom/Richard.
A rendere l’atmosfera ancora più italiana è la presenza di parte del cast italiano: la nota attrice Margherita Buy qui interpreta la portiera del palazzo romano in cui si trova l’appartamento di Tom, mentre Maurizio Lombardi qui è nel ruolo dell’ispettore Ravini. Ripley presenta una storia effettivamente già molto nota: la possibilità di cadere in una banale emulazione era alta, ma non è certamente questo il caso. Ripley è una rappresentazione innovativa e originale, pronta a sorprendere sempre lo spettatore.





Il Bene Tleilax, noto anche come Tleilaxu, è un ordine che commercia in prodotti biologici. Gioca un ruolo cruciale in Dune Messiah ed è incredibilmente bizzarro, anche per gli standard di Dune. Isolazionisti e xenofobi, i Tleilaxu sono manipolatori genetici. Tuttavia, a differenza delle Bene Gesserit, trafficano in prodotti biologici, che vanno dagli occhi artificiali ai cloni dei morti
Come accennato in precedenza, le Bene Tleilax impiegano servitori conosciuti come Volti Danzanti, dei mutaforma. Allevati dai Maestri Tleilaxu, i Volti Danzanti sono spesso usati come spie o assassini grazie alla loro straordinaria capacità di imitare qualsiasi essere umano. Mentre i volti dei mutaforma si muovono, sembra che la loro pelle stia “danzando” – da qui il soprannome inquietante. Le abilità dei Volti Danzanti consentono alle Bene Tleilax di infiltrarsi in qualsiasi organizzazione o governo.
L’introduzione dei ghola in Dune Messiah è un’altra svolta incredibilmente strana. Nel canone di Dune, un ghola è un essere umano artificiale, ma, a differenza dei cloni di altri romanzi di fantascienza, i ghola sono specificamente replicati da soggetti morti. Creati nei carri armati Axlotl, i ghola possono essere costituiti da quasi chiunque purché ci sia una singola cellula dell’essere originale pronta.
Alia Atreides è nata per essere uno dei personaggi più strani di Dune. Man mano che i libri vanno avanti, le cose non si normalizzano per la sorella minore di Paul. La bambina con le abilità della Reverenda Madre non solo uccide il Barone Harkonnen, ma diventa reggente dei figli di Paul dopo che lui ha lasciato il suo trono per vagare nel deserto nella vera tradizione Fremen. Capace di accedere alla memoria genetica, Alia non è in grado di respingere alcuni dei suoi antenati più inquietanti, incluso il Barone, che è in realtà suo nonno nel complesso albero genealogico Atreides/Harkonnen.
Anche se resta da vedere se Villeneuve racconterà sia Dune Messiah che Children of Dune, il regista ha molti punti bizzarri della trama tra cui scegliere per quanto riguarda quest’ultimo. Nel terzo libro di Dune, Leto II e Ghanima hanno a che fare con la zia posseduta dal Barone. Alla fine, Leto II decide di intraprendere il cosiddetto Sentiero d’Oro, la strada da seguire per l’umanità in modo che non ristagni nella sua struttura e condizioni attuali. Per fare ciò, Leto adotta una “pelle di trota della sabbia”, creando un futuro in cui diventerà un ibrido uomo-verme della sabbia.














Nel finale del suo primo film in solitaria
Il primo bacio di Steve con Peggy avviene quando stanno inseguendo
Steve Rogers ha fatto molta strada nel MCU e ha sicuramente imparato molto. Anche se è cresciuto nella prima metà del ventesimo secolo, Steve ha tenuto la sua mente aperta e ha accettato l’esistenza degli alieni come qualcosa di perfettamente plausibile.
In uno dei colpi di scena più divertenti dei fumetti, Steve inganna l’Hydra e si risparmia una lotta inutile. Quando decide di portare lo scettro fuori dall’edificio e si imbatte in un gruppo di agenti dell’Hydra nell’ascensore, invece di picchiarli, Steve gioca e finge di essere anche lui un membro dell’Hydra – semplicemente esclamando: “Hail Hydra”. È una buona prova che Captain America è anche cervello e non solo muscoli.
Parlando di Hydra e di ascensori, c’è anche la memorabile scena del combattimento in ascensore in
Essere un supereroe non significa solo vincere. Si tratta anche di trovare la forza per superare il fatto che si può perdere e che bisogna cercare di rimediare. È qualcosa che ha toccato anche Captain America.
Il tratto caratteriale più importante di Capitan America è la sua capacità di recupero. Non si arrende mai, in nessuna circostanza, anche se il suo avversario è più forte, o se lui è stanco o giù di corda, continua a combattere.
La scena in cui Capitan America solleva finalmente il martello di Thor, il
Steve che torna indietro nel tempo e vive la sua vita con Peggy è stata una mossa controversa, poiché molti fan credevano che Steve fosse semplicemente egoista quando ha preso la sua decisione. Tuttavia, dopo quello che ha passato (e anche Peggy!), i due si meritavano un po’ di felicità.
Introdotto in
Un paio di decenni dopo la sua prima presentazione, Ultraman trovò un nuovo alleato in Lex Luthor, o per meglio dire, due alleati. Le versioni del cattivo di Terra-Uno e Terra-Due unirono le forze con Ultraman per distruggere il
Stiamo ora saltando alla fine degli anni ’90 dove, dopo la crisi, Ultraman ha subito un’altra revisione. Nelle pagine di JLA: Earth 2, abbiamo incontrato The Crime Syndicate of America, una versione malvagia della Justice League dell ‘”Universo dell’Antimateria”. Conosciuto come il tenente Clark Kent, Ultraman era un astronauta umano la cui astronave implose nell’iperspazio. È stato ricostruito da una misteriosa razza aliena, che gli ha conferito poteri simili a quelli di
Ultraman ha ricevuto un altro riavvio in “The New 52”, sebbene provenisse ancora da Terra-Tre e fosse sempre il leader del malvagio Crime Syndicate of America. Ora, però, Kal-Il proviene da un Pianeta Krypton completamente diverso da quello di Kal-El.
Queste sono le versioni della storia di Ultraman sulla pagina, ma cosa significa questo per







