Arriva oggi in sala, distribuito da
Universal Pictures, Non Sarai Sola, il film diretto da
Goran Stolevski con Klimoska,
Anamaria Marinca, Noomi Rapace, Alice Englert, Carloto Cotta, Félix
Maritaud e Arta Dobroshi.
Per secoli, le montagne macedoni
hanno nascosto paurosi segreti soprannaturali,
inclusa l’esistenza della “Vecchia Zitella Maria”
(Anamaria Marinca), una strega incattivita la
cui terribile storia terrorizza i bambini da 200 anni. Maria
desidera ardentemente una figlia che le tenga compagnia. Tenta di
rapire una contadina appena nata, Nevena (Sara
Klimoska), costringendo la madre disperata della
bambina a fare un patto terrificante: se alla madre è permesso
di crescere la sua bambina, permetterà a Maria di prendere Nevena
quando compirà 16 anni. Maria marchia la ragazza per suggellare
l’accordo, rendendola muta.
Al 16° compleanno di Nevena, Maria
ritorna e trasforma la ragazza in una strega. Ma la maternità
non è fatta per Maria, e alla fine abbandona Nevena dopo averle
insegnato come assumere la forma di qualsiasi creatura che uccide.
Abbandonata, la solitudine e la curiosità di Nevena per il mondo
circostante la portano in un villaggio vicino. Quando uccide
accidentalmente una contadina, Bosilka (Noomi
Rapace), prende il posto della donna nel villaggio. La
vita è brutale e imprevedibile ma stranamente appagante per Nevena,
finché non viene aggredita e uccide l’aggressore. Dopo aver
abbandonato il suo corpo, seduce e uccide un bel giovane di nome
Boris (Carloto Cotta), godendosi le libertà che le
offre la vita nel corpo di lui.
Quando una bambina di 10 anni viene
gravemente ferita, Nevena coglie l’occasione per ricominciare
da capo. Come Biliana, vive l’infanzia felice che le è stata
negata. Quando raggiunge la giovane età, Biliana
(Alice Englert) sposa Yovan (Félix
Maritaud), un bel giovane del suo villaggio, e subito
rimane incinta.
Ma l’improvviso ritorno di Maria
porterà Nevena a fare una sua scelta molto difficile. Il
film d’esordio del regista vincitore del Premio Sundance Goran
Stolevski, Non Sarai Sola è una storia inquietante, poetica e
soprannaturale che si trasforma in una storia umana, intrisa di
rituali e tradizioni macedoni. Non Sarai Sola è scritto e diretto
da Goran Stolevski (Would You Look at Her). Il
film è prodotto da Kristina Ceyton (The Babadook, The Nightingale)
e Samantha Jennings (Buoyancy, Good Madam). Nel cast troviamo
Klimoska (Would You Look at Her, Willow), Anamaria Marinca (4
Months, 3 Weeks, and 2 Days, “Sex Traffic”), Noomi Rapace (The Girl with the Dragon Tattoo,
Prometheus), Alice Englert (Beautiful Creatures,
“Top of the Lake”), Carloto Cotta (Tabu, Diamantino), Félix
Maritaud (BPM (Beats Per Minute), Sauvage / Wild) e Arta Dobroshi
(Lorna’s Silence, “Gangs of London”).
Il direttore della fotografia è
Matthew Chuang (The Mandela Effect, Blue Bayou). La scenografa è
Bethany Ryan (“High Life”, Buoyancy). Il film è montato da Luca
Cappelli (Ruin, Acute Misfortune). La truccatrice è Dusica
Vuksanovic (“Black Sun”, “The Outpost”).
ATTENZIONE –
L’ARTICOLO CONTIENE SPOILER SU THOR: LOVE AND
THUNDER
Thor: Love and Thunder è attualmente il film
più stravagante del MCU, e il
fatto di poter contare su un cast di personaggi ricco di attori di
talento aiuta sicuramente. Taika Waititi torna a
dirigere il suo secondo film del MCU
dopo il successo di Thor: Ragnarok del 2017. Con lui, tornano
tanti altri volti noti, insieme ad altri nuovissimi, tutti in grado
di portare la giusta dose di comicità e drammaticità nella sentita
avventura di Thor: Love and
Thunder.
Il cast completo di Thor: Love and
Thunder
Ecco l’elenco completo del cast del film
(SPOILER)
Naturalmente, la stella più
brillante di Thor: Love and Thunder è Chris Hemsworth nei panni dell’eroe titolare.
Il Dio del Tuono è in viaggio alla scoperta di se
stesso, ma deve rimettersi l’eroico mantello quando
Gorr, il Macellatore di Dei,
minaccia di distruggere tutto ciò che ama. Lungo la strada, ritrova
la sua ex, la dottoressa Jane Foster e,ancora una
volta, scocca la scintilla.
Chris Hemsworth è
probabilmente uno degli attori più conosciuti al mondo grazie al
suo ruolo di Thor nel MCU.
Più recentemente, è stato visto in Spiderhead e Extraction di
Netflix. Attualmente è impegnato nelle
riprese del prequel di Mad Max: Fury Road,
Furiosa.
Natalie Portman nei panni della
dottoressa Jane Foster/Mighty Thor
In Thor: Love and Thunder, la dottoressa Jane Foster riappare nella vita dell’eroe in
maniera totalmente inaspettata. Quando si incontrano, Thor si rende
conto che non è solo Jane Foster chi ha davanti, bensì
Mighty Thor in carne ed ossa, che brandisce un
Mjölnir magicamente riparato. Mentre si riuniscono per salvare
Asgard, i loro sentimenti reciproci iniziano a riaccendersi.
Natalie Portman è
una delle attrici più illustri di Hollywood. Come Hemsworth, è nota
al pubblico per il ruolo della dottoressa Jane
Foster nel MCU,
ma anche per aver interpretato la regina Padmé
Amidala nei prequel di Star
Wars. Gli spettatori la riconosceranno anche per la
sua interpretazione premiata con l’Oscar in Il cigno nero e nel tortuoso sci-fi Annihilation. Attualmente sta girando la
miniserie Lady in the Lake.
Tessa Thompson nel ruolo di Re
Valchiria
Quando
Thor torna ad Asgard in Thor: Love and Thunder, si rende conto che
Re Valchiria ha trasformato la città in un luogo
pacifico nonché destinazione turistica in piena espansione.
Tuttavia, è chiaro che è annoiata dal suo ruolo burocratico e
desidera tornare a cavalcare in battaglia: la sua occasione arriva
quando Gorr arriva a sconvolgere l’atmosfera di pace di Nuova
Asgard.
Oltre che per il suo ruolo di
Valchiria nel MCU, molti
riconosceranno Tessa Thompson anche per quello di
Bianca nei film di Creed e di
Charlotte Hale in Westworld della
HBO. La Thompson ha poi ricevuto molti riconoscimenti per il suo
contributo in film come Passing, Little Woods,
Sorry to Bother You e Annihilation con la
Portman.
Taika Waititi come Korg
Oltre a dirigere Thor: Love and Thunder, Taika Waititi torna a prestare la voce a
Korg, la fedele anche se un po’ sprovveduta spalla
di Thor. In questo film, tuttavia, Korg funge
anche da cronista delle gesta di Thor: documenta le avventure del
Dio del Tuono per diffondere la sua leggenda in lungo e in largo.
Se quello che dice sia del tutto accurato o meno, tuttavia, è
lasciato all’interpretazione.
Taika Waititi è
conosciuto come sceneggiatore, attore, regista e produttore. Di
recente, ha interpretato Barbanera nel film
campione d’incassi Our Flag Means Death e, poco
prima, il cattivo di Free Guy. Nel 2020 ha vinto un Oscar per il
suo grandioso film Jojo Rabbit, dove interpretava anche
Adolf Hitler. Il pubblico potrebbe inoltre
riconoscere la sua voce in The
Mandalorian, dove ha doppiato il robot assassino
IG-11. Naturalmente, la maggior parte degli
spettatori lo ha conosciuto per la prima volta grazie al suo ruolo
di Viago in What We Do in the
Shadows.
Christian Bale nei panni di Gorr,
il Macellatore di Dei
Christian
Bale interpreta il terrificante villain Gorr, uno dei cattivi più spaventosi di sempre
nel MCU e che
si guadagna meritatamente l’epiteto di “Macellatore di Dei” in
Thor: Love and Thunder. Un tempo Gorr era un
uomo normale su un pianeta devastato dalla carestia e dalla morte.
Quando le sue preghiere agli dei non vengono esaudite, Gorr è
spinto a intraprendere una missione di vendetta per uccidere gli
dei che sono così insensibili e indifferenti alle sofferenze di
coloro che dovrebbero proteggere.
Come la Portman, Christian
Bale recita da quando era giovane e il pubblico lo conosce
molto bene sopattutto grazie alla sua interpretazione di
Batman nella trilogia del Cavaliere Oscuro di Christopher
Nolan. Bale è noto anche per il suo impegno nel
ritrarre personaggi reali in biografie cupe e satiriche,
adattamenti di storie vere come American Hustle, Vice,
The Big Short e Ford vs Ferrari. Ha vinto il suo primo Oscar
(come miglior attore non protagonista) per
The Fighter. E, naturalmente, il pubblico lo conoscerà
anche per il ruolo iconico che ha dato il via alla fase più adulta
della sua carriera, quello di Patrick Bateman in
American Psycho.
Russell Crowe come Zeus
Russell
Crowe interpreta una versione di Zeus
in Thor: Love and Thunder molto diversa dalla
maggior parte delle divinità greche precedentemente rappresentate
su schermo. Piuttosto che essere un dio nel fiore degli anni e
assolutamente vendicativo, questo Zeus vuole solo passare il suo
tempo sull’Olimpo divertendosi e circondato dai festeggiamenti.
Naturalmente, il ruolo più celebre
di Russell Crowe è quello di Massimo Decimo
Meridio nel classico di Ridley Scott
Il Gladiatore, per il quale ha vinto un Oscar. Altri
progetti notevoli e amatissimi di Crowe sono L.A.
Confidential, Mystery,
Alaska, A Beautiful Mind, Les Misérables e Master and Commander:
– Sfida ai confini del mare. Gli spettatori lo
ricorderanno anche per il suo operato nell’altro grande franchise
di supereroi: ha infatti interpretato Jor-El,
padre di Superman, nel DCEU.
Inoltre, lo vedremo presto al lavoro nel suo terzo franchise di
supereroi: Crowe si è infatti unito a Kraven the
Hunter della Sony, le cui riprese sono attualmente in
corso.
Il cast di supporto di Thor: Love
and Thunder
Chris Pratt nei panni di Peter
Quill/Star-Lord – Peter Quill è a capo
degli strampalati Guardiani della Galassia,
ora con Thor al seguito. Il ruolo di spicco di Pratt è stato quello
di Andy Dwyer in Parks & Rec. Ha
poi recitato nella trilogia di Jurassic World e
nei film di The Lego Movie.
Dave Bautista nei panni di
Drax – Drax torna come simpatico
attaccabrighe dei Guardiani in Thor: Love and Thunder. Al di fuori del
MCU, Bautista è noto per i
ruoli in Dune, Army of the Dead, Riddick e
altri. Il prossimo film che lo vedrà protagonista sarà
Glass Onion: A Knives Out Mystery.
Karen Gillan come Nebula –
L’androide più arrabbiato di tutti ritorna anche in Love
and Thunder. Oltre che per il ruolo di Nebula, il pubblico
conoscerà la Gillan anche per il suo lavoro nei film
Jumanji, Oculus, The Big
Short e soprattutto per il suo amato ruolo di Amy
Pond in Doctor Who.
Pom Klementieff nel ruolo di
Mantis – In Thor: Love and Thunder ritorna anche
l’empatica-insettoide Mantis. Al di fuori del MCU,
il pubblico conoscerà l’attrice francese
Klementieff grazie a Diamanti Grezzi, Westworld e
Thunder Force. La vedremo anche nei prossimi due
capitoli della saga Mission: Impossible.
Vin Diesel nei
panni di Groot – L’adolescente Groot torna con i
Guardiani in Thor: Love and Thunder. Al di fuori del
MCU,
Vin Diesel è noto per aver interpretato Dominic
Toretto nella serie Fast & Furious,
Riddick nei film di The Chronicles of
Riddick e Xander Cage nella serie
xXx.
Sean Gunn nel ruolo di
Kraglin – Kraglin è ufficialmente un membro dei
Guardiani della Galassia, anche se ha l’abitudine di trovarsi una
nuova moglie su ogni pianeta che visitano. Gunn ha recentemente
recitato in The Suicide Squad del fratello
James
Gunn, dove ha interpretato Weasel. Il
pubblico televisivo lo riconoscerà sicuramente anche per il suo
ruolo di Kirk Gleason in Gilmore
Girls.
Kieron L. Dyer nel
ruolo di Axl – Axl è un ragazzo asgardiano con un
dono speciale con cui Thor stringe un legame in Thor: Love and Thunder. Prima di Thor, i due
ruoli di rilievo di Dyer sono stati Leroy Jenkins
in The Brilliant World of Tom Gates e la
partecipazione al film natalizio Jingle Jangle: Viaggio di
Natale.
Matt Damon come attore Loki –
Non potrebbe essere un film di Taika Waititi su
Thor senza il ritorno di un trio di attori, primo fra tutti
l’attore Loki. Gli spettatori conoscono bene Damon
per i suoi ruoli in The last duel, Ford vs
Ferrari, The Martian, Interstellar, i franchise di Jason
Bourne e Ocean’s Eleven, diversi film di
Kevin Smith e, naturalmente, Good Will Hunting.
Luke Hemsworth nel
ruolo dell’attore Thor – L’attore Thor,
eccessivamente drammatico, torna al fianco dell’attore Loki e ha
qualche idea sul suo ruolo. Quando non fa un cameo nei film del
fratello Thor, Hemsworth è noto per aver interpretato il
personaggio di Ashley Stubbs in
Westworld.
Sam Neill nel ruolo dell’attore
Odino – La morte di Odino in Thor: Ragnarok è ricreata in modo piuttosto
melodrammatico dall’attore Odino nel film. Neill è noto in tutto il
mondo per il ruolo del Dr. Alan Grant nella serie
Jurassic Park/World, mentre altri lo conoscono per
i ruoli televisivi del Cardinale Thomas Wolsey in
The Tudors e del Maggiore ChesterCampbell nelle prime due stagioni di Peaky
Blinders.
Melissa McCarthy nel ruolo
dell’Attrice Hela – L’Attrice Hela è una nuova
aggiunta alla compagnia teatrale di Asgard in Thor: Love and Thunder, e forse la più
drammatica finora. McCarthy è nota per il suo lavoro comico in
progetti come Ghostbusters, Spy,
The Heat e Bridesmaids – Le amiche della sposa, oltre che
per ruoli più drammatici come Nine Perfect Strangers. Prossimamente la
vedremo nel ruolo di Ursula nel remake live-action della
Disney La
sirenetta.
Già nel 2009,
Avatar durava ben 162 minuti, e non sorprende che
il regista James Cameron stia facendo tutto il
possibile per far sì che anche
Avatar: la via dell’acqua sia un film molto
lungo.
Nell’ultimo numero di Empire Magazine, il regista ha
chiarito che non gli importa se le persone non sono d’accordo con i
suoi piani per realizzare un sequel della durata di almeno tre ore.
“Non voglio che nessuno si lamenti della lunghezza quando si
siedono a guardare [la televisione] per otto ore”, dice.
“Posso quasi scrivere questa parte della recensione. ‘Il film
di tre ore agonizzante…'” “Datemi una fottuta pausa“,
ha continuato Cameron. “Ho visto i miei figli sedersi e
guardare cinque episodi di un’ora di seguito.”
In un certo senso è un punto di
vista giusto, anche se vale la pena ricordare che quando guardi
qualcosa in tv puoi mettere in pausa e andare in bagno o a fare uno
spuntino! Per coloro che non vogliono perdersi nulla, guardare un
film di tre ore può essere un po’ una seccatura… in particolare per
chi ha una vescica un po’ debole.
A questo, Cameron ha semplicemente
detto: “Ecco il grande cambio di paradigma sociale che deve
avvenire: va bene alzarsi e andare a fare pipì”. Se quindi
anche lui dice che può andare bene alzarsi durante il film per fare
pipì, vorrà dire che non ci dovrebbero essere problemi a perdersi
qualche minuto di
Avatar: la via dell’acqua.
Avatar: la via dell’acqua si svolge dentro e intorno
all’oceano. Sully (Sam
Worthington) e Neytiri (Zoe
Saldana) hanno dei figli. “Ovunque andiamo”, dice
Sully, “so una cosa, questa famiglia è la nostra fortezza”. Il
sequel sembra ancora più sbalorditivo nella sua grafica blu intenso
rispetto al film del 2009. Creature tutte nuove: vediamo i Na’vi su
pesci volanti, uccelli, creature che comunicano con una balena,
eppure in qualche modo divisi nonostante la loro affinità con la
natura: le persone aliene sono divise, combattono l’una contro
l’altra in una lotta tra pistole e frecce. È davvero un mondo
completamente nuovo che alza la posta in gioco del precedente film
3 volte vincitore di Oscar.
Avatar: la via dell’acqua debutterà il 14
dicembre 2022, seguito dal terzo capitolo il 20
dicembre 2024. Per il quarto e quinto capitolo, invece, si
dovrà attendere ancora qualche anno: 18 dicembre
2026 e 22 dicembre 2028.
Il cast della serie di film è
formato da
Kate Winslet, Edie Falco,
Michelle Yeoh,
Vin Diesel, insieme ad un gruppo di attori che
interpretano le nuove generazioni di Na’vi. Nei film torneranno
anche i protagonisti del primo film, ossia
Sam Worthington,
Zoe Saldana,
Stephen Lang,
Sigourney Weaver, Joel David Moore,
Dileep Rao e Matt Gerald.
Stando alle parole di Kevin
Feige, il presidente dei Marvel
Studios, sono in programma grandi progetti per il team
degli X-Men
all’interno dell’Universo Cinematografico
Marvel. Per ora, non c’è ancora nulla di certo e forse
si dovranno aspettare diversi anni prima di vedere l’intera squadra
muoversi all’interno dell’MCU.
La fusione tra la
Disney e la Fox ha fatto molto
discutere, anche per l’impatto che essa potrebbe avere sul team dei
mutanti. D’altronde, la Fox aveva già pianificato
una serie di piani interessanti per i suoi personaggi…
Vediamo le 10 idee più particolari
che vedevano coinvolti gli X-Men e che, purtroppo
o per fortuna, non saranno mai realizzate.
Un misterioso progetto per Kitty
Pryde
Il progetto era stato
inizialmente presentato con il nome provvisorio ”Movie
143” e avrebbe coinvolto il regista di DeadpoolTim Miller, insieme allo scrittore di fumetti
Brian Michael Bendis (quello di Ultimate
Spider-Man). Protagonista di questo film sarebbe stata la
mutante dei fumetti Kitty Pryde, apparsa per la prima
volta in Uncanny X-Men n. 129 (gennaio 1980).
Essendo già impegnato con
Terminator: Destino oscuro, Tim Miller ha
dovuto posticipare l’inizio della produzione di Movie
143. Quando il regista era finalmente libero, la fusione
Disney/Fox era già avvenuta, facendo scomparire
ogni possibile realizzazione del suo progetto per il personaggio
del X-Men.
Alpha FlightAll’inizio del 2017, il
regista di Dark PhoenixSimon Kinberg ha
rivelato che c’erano in cantiere due progetti relativi agli
X-Men: “X-Flight” e “Exiles“.
Per quanto riguarda il primo titolo, il regista ha forse
confuso i nomi dei personaggi: probabilmente
Kinberg intendeva l’Alpha Flight, la
squadra di mutanti canadesi che lavorano per il Dipartimento
H nel Grande Nord Bianco.
Gli Exiles sono invece una
squadra di mutanti che nei fumetti viaggia tra diverse
dimensioni per portare a termine varie missioni. Questo team nei
fumetti è abbastanza marginale e un film con essi come protagonisti
avrebbe sicuramente stupito anche i fan più accaniti degli
X-Men.
James Franco avrebbe fatto un film
su Multiple Man
Alla fine del 2017,
sembrava che James
Franco avrebbe preso parte ad un progetto su
l’Uomo Multiplo. L’attore, oltre a produrre il film,
avrebbe dovuto interpretare il protagonista. Forse Multiple
Man non è esattamente un personaggio adatto ad un film da
solista, ma la prospettiva di Franco che mette in
scena diverse versioni del mutante era sicuramente eccitante per i
fan degli
X-Men.
Si dice inoltre che il film
sull’Uomo Multiplo sarebbe stato vietato ai minori –
nessuna grande sorpresa, dato il passato attoriale di
Franco.
Una trilogia per i Nuovi
Mutanti
Il film The New
Mutants è uno di quei prodotti che ha accusato il colpo della
pandemia, e non solo. Già prima del Covid-19,
la Fox aveva posticipato più volte la data
d’uscita perché voleva cambiare il tono generale e aggiungere altri
personaggi. La fusione con la Disney ha poi
impedito ogni modifica.
Il film è stato infine rilasciato,
ma non è stato accolto né dalla critica né dagli spettatori. Di
sicuro non è tra i progetto più memorabili che coinvolgono gli
X-Men. Il regista Josh Boone
ha confermato di aver pensato al film come il primo di una
trilogia, ma al momento The New
Mutants è ancora un capitolo isolato.
X-23 protagonista del sequel di
Logan
Con Logan si è conclusa la
storia di Wolverine e il tempo
di Hugh Jackman nel franchise degli
X-Men. Tuttavia, c’è sempre stato nuovo potenziale
Wolverine a disposizione: si tratta
di Laura/X-23 (Dafne
Keene). James Mangold aveva iniziato
a sviluppare con la Fox uno spin-off assieme allo
sceneggiatore Craig Kyle, ma gli altri impegni del
regista – insieme al vincolo di Keene con His
Dark Materials della HBO – hanno rallentato
lo slancio.
Vista la recente fusione con la
Disney, sembra proprio che questo
progetto non fosse destinato a realizzarsi. Speriamo che l’MCU
abbia pensato ad un modo altrettanto ingegnoso per sostituire
Wolverine di
Jackman quando gli X-Men verranno riavviati.
Un film su Gambit
Abbiamo incontrato Gambit per la prima volta sullo schermo nel
2009 con X-Men le origini: Wolverine, film in cui è stato
interpretato da Taylor Kitsch. Il lungometraggio
di per sé è stato un disastro, qualcosa di molto lontano dagli
altri Origins.
Nel 2015 lo studio ha annunciato di
voler riportare il personaggio nel franchise ed ha fissato una
data d’uscita per il 2016. Tra i diversi ritardi e le ”divergenze
creative” tra i registi Rupert Wyatt, Doug
Liman e Gore Verbinski, il progetto
non è mai stato realizzato.
Deadpool 3
Entrambi i film di Deadpool
sono stati un enorme successo per la Fox, e hanno
dimostrato che i supereroi funzionano bene anche in un genere
vietato ai minori.
Prima della fusione, c’era in
lavorazione un terzo capitolo che avrebbe dovuto seguire
l’X-Force. Anche questo progetto è stato vittima
dell’unione Disney–Fox. Per
fortuna, sembra che Deadpool 3 si farà comunque, anche se in un
modo diverso da quanto originariamente previsto.
Uno spin-off
sull’X-Force
In Deadpool 2Wade
Wilson mette insieme una squadra di mutanti in grado di
abbattere Cable, ma quasi tutti i partecipanti vanno
incontro ad una fine comicamente tragica durante la
missione. Nonostante le dinamiche del film abbiano fatto
sorridere, non sono ciò che i fan si aspettavano di vedere
dall’X-Force.
Anche per questo, Drew
Goddard (Quella casa nel bosco) è stato
incaricato di dirigere un film spin-off
sull’X-Force. Speriamo che questo progetto diventi
una realtà, ora che è in mano ai Marvel
Studios.
Dark Phoenix 2
Dark Phoenix era stato
originariamente progettato come un film in due parti. Tuttavia, la
Fox ha prontamente fatto ridimensionare i piani
ambiziosi del regista Simon Kinberg, che ha
dovuto stipare la sua visione in un unico confusionario
progetto.
Nonostante ciò, dopo l’uscita del
film la Fox aveva ancora in programma un sequel
per continuare a raccontare la storia di questi personaggi, anche
se è difficile pensare che avremmo rivisto
Kinberg nuovamente al timone.
Un cross-over X-Men / Fantastici
Quattro / Deadpool / Daredevil
Ora sappiamo con certezza che la
Fox non ha approfittato del suo ampio catalogo di
personaggi Marvel per realizzare
un’opera globale finché poteva. Nonostante ciò, è dal 2010 che si
parlava si un grosso progetto cross-over che includesse il
franchise degli X-Men, i Fantastici Quattro, Daredevil e
Deadpool.
L’idea era quella di mettere gli
X-Men contro i Fantastici Quattro. Bourne Helmer
Paul Greengrass era ansioso di dirigere un film simile, ma
l’accordo non è stato compiuto. Fox ha
preferito proseguire con X-Men: L’inizio e il
cross-over non è mai diventato realtà.
Durante una recente intervista con
Yahoo Entertainment (tramite US Weekly) per promuovere
Lightyear – La vera storia di Buzz della
Disney-Pixar, Chris Evans ha spiegato come lasciarsi il
ruolo di Captain America alle spalle lo abbia cambiato fisicamente,
ammettendo che è stato “letteralmente un peso via” dalle sue
spalle. Evans dice che ha perso sei chili, il che ha portato le
persone a chiedergli spesso se stia bene:
“Credo di aver perso circa 6
chili. Ogni volta che le persone mi vedono mi dicono: “Stai bene?
Hai perso un po’ di peso”. Non devo più allenarmi così duramente
tutto il tempo.”
L’arco narrativo di Steve
Rogers/Chris
Evans si è concluso dopo oltre 10 anni in cui l’attore
è stato sempre tenuto a mantenere una certa forma fisica e una
certa massa muscolare, ora venuta meno questa esigenza, è chiaro
che anche il corpo di Chris cominci a lasciar andare il ruolo.
Intanto, nel MCU, abbiamo già un nuovo Captain
America, che si chiama Sam Wilson ed esplorerà l’essere un super
soldato in maniera molto diversa, dal momento che il personaggio di
Anthony Mackie non ha super poteri! Lo vedremo
presto in Captain America 4, già annunciato
ufficialmente.
Ecco il trailer di Luck, diretto da Peggy Holmes
il film vede nel cast originale Jane Fonda, Whoopi
Goldberg, Eva Noblezada,
Simon Pegg, Flula Borg, Colin O’Donoghue, John
Ratzenberger e Adelynn Spoon. Dal 5
agosto su Apple
Tv+.
Da Apple Original Films arriva la
storia di Sam Greenfield, la persona più sfortunata del mondo che,
quando si imbatte nella Terra della Fortuna, mai vista prima, parte
alla ricerca di un po’ di buona sorte da riportare a casa per il
suo miglior amico. In quel posto, però, gli esseri umani non sono
ammessi e a Sam non resta che un’unica possibilità per riuscire
nella sua missione: collaborare con le creature magiche che vivono
lì.
Luck è prodotto da Skydance Animation ed è
doppiato, nella versione originale, da Jane Fonda, Whoopi Goldberg,
Eva Noblezada, Simon Pegg, Flula Borg, Colin O’Donoghue, John
Ratzenberger e Adelynn Spoon. Il film è diretto da Peggy Holmes, da
una sceneggiatura di Kiel Murray, con John Lasseter, David Ellison,
Dana Goldberg e David Eisenmann che producono per Skydance
Animation.
Entra nel listino
Lucky Red Crimes of the future di David
Cronenberg, di ritorno sul grande schermo dopo otto anni
di assenza. Tra i registi più amati dagli appassionati di horror e
thriller, Cronenberg è tornato a far parlare di sé presentando al
Festival di CannesCrimes of the future. Il film arriverà al
cinema il 24 agosto.
Crimes of the future, che prende il titolo dal
suo precedente film del 1970 senza esserne il remake, segna il
ritorno del regista al genere del body horror, già mostrato in film
come Shivers, Rabid, The Brood e La
mosca.
Un film
sconvolgente ed estremo, viscerale, in cui Cronenberg torna ad
esplorare l’evoluzione dell’uomo e del pianeta in relazione alla
tecnologia. Una visione fuori dagli schemi, un film di fantascienza spiazzante che
racchiude in sé tutti i temi, attualissimi, della filmografia
dell’autore canadese.
Crimes
of the future, la trama
Quando la
specie umana si adatta a un ambiente sintetico, il corpo subisce
nuove trasformazioni e mutazioni. Con la sua compagna Caprice (Léa
Seydoux), Saul Tenser (Viggo Mortensen), famoso artista e
performer, mostra pubblicamente la metamorfosi dei suoi organi in
spettacoli d’avanguardia. Timlin (Kristen Stewart), un
investigatore del National Organ Registry, segue ossessivamente i
loro movimenti, quando viene rivelato un gruppo misterioso…La loro
missione: usare la notorietà di Saul per far luce sulla prossima
fase dell’evoluzione umana.
Il ritorno di Thor Odinson in
Thor: Love and
Thunder sta raccogliendo i primi pareri entusiasti,
tuttavia sembra difficile stabile quando esattamente è ambientato
il film con Chris
Hemsworth. Durante una delle tante interviste degli
ultimi giorni, al regista Taika Waititi è stato
chiesto quando il film è ambientato e lui ha dato una risposta del
tutto non impegnativa suggerendo che erano passati quattro anni da
Avengers:
Endgame. Poiché gli eventi di Avengers:
Infinity War si sono svolti nella primavera del 2018 e
Avengers:
Endgame cinque anni dopo, nella primavera del 2023,
questo collocherebbe Thor: Love and
Thunder nel 2027. Ma Taika Waititi si
sbagliava.
In un momento chiave durante Thor: Love and Thunder, Jane
(Natalie
Portman) e Thor si riuniscono e fanno riferimento a
quanto tempo è passato da quando si sono lasciati. Mentre Jane
suggerisce che sono passati “tre, quattro anni”, Thor ha in mente
un lasso di tempo più preciso: “otto anni, sette mesi e sei
giorni”. La discrepanza di percezione può essere spiegata
dal fatto che Jane ha “perso” i cinque anni dello SNAP, fino a
Avengers: Endgame e quindi ci si può fidare
del numero di Thor. Sulla base di quando Thor e Jane si sono
lasciati, è possibile calcolare il posto esatto di Thor: Love and
Thunder nella sequenza temporale del MCU.
Durante la festa in
Avengers: Age of Ultron, che si ritiene sia ambientata
intorno alla data di uscita del 1 maggio 2015, Thor e Jane sono
ancora insieme ma Jane è assente e presa dai suoi viaggi di lavoro.
Durante Thor:
Ragnarok, anch’esso ambientato principalmente intorno
alla data di uscita del 3 novembre 2017, un fan chiede di fare un
selfie con Thor e gli rivela di essere dispiaciuto per il fatto che
Jane abbia rotto con lui. Basandoci sulle date di uscita del film,
Thor: Love and
Thunder dovrebbe svolgersi tra il 7 dicembre 2023
e il 9 giugno 2026.
La risposta di Waititi deve essere
sbagliata poiché il 2027 sarebbe troppo oltre questa finestra
temporale. È difficile dire con maggiore precisione dove sia
collocato Thor: Love and
Thunder poiché si suppone che Thor e Jane non si
siano più visti dalla fine di
Age of Ultron, quando lui lascia la Terra per cercare
le Gemme dell’Infinito, tuttavia, questo significherebbe che
all’inizio di questo film, Thor è in viaggio con i Guardiani della Galassia da circa
sei mesi e il fatto che si sia rimesso già in forma non sembra
plausibile, nonostante si tratti di un dio norreno.
Thor: Love and
Thunder è il quarto capitolo sulle avventure del
Dio del Tuono nel MCU, ma ad impugnare
il Mjolnir stavolta sarà Jane
Foster, interpretata di nuovo daNatalie
Portman, come confermato sabato durante il panel
dei Marvel
Studios al Comic-Con. L’uscita nelle sale è fissata invece
al 6 Luglio 2022.
Il film segue Thor (Chris
Hemsworth) in un viaggio diverso da quelli affrontati
fino ad ora, alla ricerca della pace interiore. Ma il suo riposo è
interrotto da un killer galattico conosciuto come Gorr il
Macellatore di Dei (Christian
Bale), che cerca l’estinzione degli dei. Per
combattere la minaccia, Thor si affida all’aiuto di Valchiria
(Tessa
Thompson), Korg (Taika Waititi) e
dell’ex fidanzata Jane Foster (Natalie
Portman) che, con stupore di Thor, brandisce
inspiegabilmente il suo martello magico, Mjolnir, come Mighty Thor.
Insieme, intraprendono una sconvolgente avventura cosmica per
scoprire il mistero della vendetta di Gorr il macellatore di dei e
fermarlo prima che sia troppo tardi.
Taika Waititi tornerà alla regia di Thor: Love and
Thunder, un film dei Marvel Studios
dopo
Thor: Ragnarok, così come Chris
Hemsworth e Tessa
Thompson riprenderanno i rispettivi ruoli di Thor e
Valchiria dopo l’ultima apparizione in
Avengers: Endgame. Nel cast anche
Christian Bale nei panni del villain Gorr il
Macellatore di Dei, e
Russell Crowe in quelli di Zeus. L’ispirazione del
progetto arriva dal fumetto “The Mighty Thor”, descritto da Waititi
come “la perfetta combinazione di emozioni, amore, tuono e storie
appassionanti con la prima Thor femmina dell’universo“.
Il regista Michael
Mann conferma che ha in programma di trasformare
il suo romanzo di Heat 2 in un film. Pubblicato
nel 1995, Heat – La Sfida racconta il pericoloso gioco
del gatto e del topo tra l’uomo di legge Vincent Hanna (Al Pacino) e il
criminale in carriera Neil McCauley (Robert De
Niro). L’epopea del crimine è stata un successo di
pubblico e critica e da allora ha mantenuto un posto di rilievo
nella cultura popolare, soprattutto grazie alle memorabili
interpretazioni dei due protagonisti del film. Le avvincenti
sequenze di rapine di Heat hanno anche ispirato
film come Nella tana dei lupi e persino
Il cavaliere
oscuro.
Dopo l’annuncio ufficiale
dell’inizio di quest’anno, Mann pubblicherà un romanzo sequel di
Heat, intitolato semplicemente Heat
2. Il libro funge sia da sequel che da prequel della
storia originale del 1995, che racconta le gesta di Hanna e Chris
Shiherlis, interpretato nel film da Val Kilmer.
Alla fine di Heat, Chris, l’unico sopravvissuto della banda
di rapinatori di banche di McCauley, viene ferito e ricercato dalla
polizia, lasciando la porta aperta per ulteriori avventure. Il
romanzo di Heat 2, scritto insieme a Meg
Gardiner, dovrebbe uscire il 18 agosto.
Ora, in una nuova intervista con
Empire prima
dell’uscita del romanzo, Michael
Mann rivela che ha intenzione di trasformare
Heat 2 in un film: “È totalmente progettato
per essere un film. È un film modesto? No. È una serie molto
costosa? No. Sarà un grande film … È sostenuto nella cultura. È
noto. Potrei illudermi di pensare che il mondo intero lo conosce,
ma quando dai un’occhiata alla sua importanza nel mercato home
video per oltre 20 anni, questo progetto ha davvero basi forti. Le
persone lo guardano ancora, le persone ne parlano ancora. È un
marchio. È una specie di un universo di Heat, in un certo senso. E
questo certamente giustifica un film molto grande e
ambizioso.”
ATTENZIONE –
L’ARTICOLO CONTIENE SPOILER SU THOR: LOVE AND
THUNDER
Come è d’abitudine per i Marvel Movies, anche
Thor: Love and
Thunder ha due scene post credits, la prima che
offre un gancio al futuro del franchise, e la seconda che in genere
è più un inside joke, un riferimento interno per gli spettatori, e
che, in genere, non costituisce nulla di importante per lo
svolgimento della trama del MCU.
La prima scena post credits di
Thor: Love and
Thunderci riporta da Zeus
(Russell
Crowe). Nella breve scena vediamo un padre degli dei
ferito e umiliato, che commenta con sdegno il comportamento di
questo dio norreno che lo ha trattato con molto poco rispetto. Zeus
è steso, mentre le sue ancelle si prendono cura di lui e si rivolge
a suo figlio parlando di vendetta. Dall’ombra emerge una figura, è
Ercole, che si dice pronto a eseguire gli ordini del padre. A
interpretarlo è stato chiamato Brett Goldstein che
a molti non dirà nulla ma che è ben noto a chi segue la serie
Apple
Tv+Ted Lasso. Nello show ideato da
Jason Sudeikis, Goldstein interpreta Roy Kent,
personaggio molto amato dal pubblico, qui invece è stato chiamato a
essere Ercole, scelta che sembra collegarsi con la scena post
credits di Eternals in
cui abbiamo visto Eros (Harry Styles). Che il
futuro del MCU ci porti in un mondo pieno di
divinità greche?
La seconda scena post credits di
Thor: Love and Thunder invece ci sembra più
difficile da decifrare. Vediamo Jane Foster svegliarsi nel
Valhalla. Qui è accolta da Heimdall, anche lui morto
in battaglia e quindi salito nel Paradiso che attende i guerrieri
norreni. La scena potrebbe essere un riferimento alla fine gloriosa
di Mighty Thor, ma potrebbe lasciare anche la porta aperta per un
futuro ritorno del personaggio nel MCU. Quale sarà la scelta di
Kevin Feige e compagnia, dipenderà probabilmente
da quello che sarà deciso dal box office di Love and
Thunder.
Thor: Love and
Thunder è il quarto capitolo sulle avventure del
Dio del Tuono nel MCU, ma ad impugnare
il Mjolnir stavolta sarà Jane
Foster, interpretata di nuovo daNatalie
Portman, come confermato sabato durante il panel
dei Marvel
Studios al Comic-Con. L’uscita nelle sale è fissata invece
al 6 Luglio 2022.
Il film segue Thor (Chris
Hemsworth) in un viaggio diverso da quelli affrontati
fino ad ora, alla ricerca della pace interiore. Ma il suo riposo è
interrotto da un killer galattico conosciuto come Gorr il
Macellatore di Dei (Christian
Bale), che cerca l’estinzione degli dei. Per
combattere la minaccia, Thor si affida all’aiuto di Valchiria
(Tessa
Thompson), Korg (Taika Waititi) e
dell’ex fidanzata Jane Foster (Natalie
Portman) che, con stupore di Thor, brandisce
inspiegabilmente il suo martello magico, Mjolnir, come Mighty Thor.
Insieme, intraprendono una sconvolgente avventura cosmica per
scoprire il mistero della vendetta di Gorr il macellatore di dei e
fermarlo prima che sia troppo tardi.
Taika Waititi tornerà alla regia di Thor: Love and
Thunder, un film dei Marvel Studios
dopo
Thor: Ragnarok, così come Chris
Hemsworth e Tessa
Thompson riprenderanno i rispettivi ruoli di Thor e
Valchiria dopo l’ultima apparizione in
Avengers: Endgame. Nel cast anche
Christian Bale nei panni del villain Gorr il
Macellatore di Dei, e
Russell Crowe in quelli di Zeus. L’ispirazione del
progetto arriva dal fumetto “The Mighty Thor”, descritto da Waititi
come “la perfetta combinazione di emozioni, amore, tuono e storie
appassionanti con la prima Thor femmina dell’universo“.
A proposito di Clerks 3, in passato Kevin Smith aveva dichiarato che la
sceneggiatura del film è stata modificata in seguito all’attacco di
cuore avuto dal regista nel 2018, ispirando così il nuovo percorso
del protagonista Randal. A quanto pare il film inizierà con il
cinico cassiere di fast food interpretato da Jeff
Anderson che, come Smith, ha appena subito un infarto e
sta attraversando una crisi di mezza età.
“Randal ha un attacco di cuore,
ed essendosi avvicinato così tanto alla morte, capisce che la sua
vita non ha significato nulla, nessuno lo ricorderà e non ha
famiglia o cose del genere”, ha dichiarato Smith. “E durante la
ripresa, mentre si trova sotto effetto di fentanil, giunge alla
classica conclusione di un uomo di mezza età che ha lavorato in un
videonoleggio per tutta la sua vita e ha visto i film di altre
persone: voglio fare il mio film. Ed è qui che Dante e Randal
creano Clerks, e questa è la storia di Clerks 3.”
Clerks 3 è scritto e diretto da
Kevin Smith e sarà distribuito da Lionsgate Films.
Il film è la nona puntata del View Askewniverse e vede il ritorno
del cast originale di Clerks, inclusi gli attori
Brian O’Halloran e Jeff Anderson
come personaggi principali. Smith e Jason Mewes
torneranno nei panni dell’iconico duo di Jay e Silent Bob.
Cosa si sarebbe disposti a fare per
un proprio amico o amica? È questa la domanda alla base del film di
genere giallo Un piccolo favore (qui la recensione). Arrivato in
sala nel 2018, questo è diretto dal regista Paul
Feig, principalmente noto per film commedia come Le amiche della sposa e
il reboot al femminile di Ghostbusters.
Cimentandosi qui con un genere a lui nuovo, Feig dà vita ad un
racconto teso e coinvolgente, che trova la sua forza tanto nel
mistero che lo pervade tanto nella complicità che si genera tra le
due attrici protagoniste. Si tratta di un film divenuto un piccolo
caso, che ha da subito attirato molte attenzioni su di sé.
Questo è tratto non da una
storia vera, bensì dall’omonimo libro del
2017 scritto da Darcey Bell. I diritti di questo
furono comprati ancor prima della sua pubblicazione, garantendogli
un adattamento cinematografico in breve tempo. Il racconto della
Bell si è infatti rivelato un vero e proprio successo editoriale,
merito anche dell’utilizzo di un narratore non affidabile, che
rende complesso avere un’oggettiva panoramica di quanto accaduto
realmente. Per il mistero che avvolge la trama centrale, il film è
stato accostato a titoli simili come Gone Girl – L’amore
bugiardo e La ragazza del
treno.
Nel mantenere le principali
caratteristiche del romanzo, il regista è così riuscito a
confezionare un film particolarmente accattivante, con un cast di
grandi star internazionali. Un piccolo favore ha poi
raccolto ampi consensi di critica, come anche un guadagno di circa
98 milioni di dollari a fronte di un budget di 20. Prima di
intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile
approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo.
Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare
ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e ai suoi
sequel. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme
streaming contenenti il film nel proprio catalogo.
Un piccolo favore: la
trama del film
Protagonista del film è
Stephanie Smothers, una giovane mamma single che
ormai da qualche tempo ha guadagnato un certa popolarità gestendo
un blog di cucina. Grazie a tale attività, Stephanie ha anche il
tempo di essere una madre presente per suo figlio
Miles, generando l’invidia di altri genitori a lei
vicini. La sua vita, perfettamente tranquilla e routinaria, viene
tuttavia sconvolta dall’incontro con l’affascinante Emily
Nelson. Questa è la madre di un compagno di scuola di
Miles, e lavora in un’importante compagnia di moda. La donna, dai
modi di fare eccentrici, svela da subito un carisma che non manca
di affascinare Stephanie. In breve, le due diventano grandi amiche.
Con lo stringersi del loro rapporto, le due donne inizieranno a
confessarsi anche segreti molto personali circa la rispettiva vita
privata.
Stephanie, dal canto suo, racconterà
del controverso rapporto che intrattiene con il fratellastro
Chris, come anche del suo ormai defunto marito
Davis. Emily, invece, rivela una certa
insofferenza per il suo grigio matrimonio con Sam
Townsend, professore di inglese. La loro amicizia, però,
prende pieghe inaspettate nel momento in cui Emily chiede a
Stephanie di badare per qualche giorno a suo figlio, dovendo lei
assentarsi per qualche giorno per alcuni impegni di lavoro. Emily,
però, sparirà nel nulla, causando la preoccupazione di Stephanie.
Capire cosa sta succedendo sarà l’unico modo per uscire da quello
che sembra essere un intricato e pericoloso gioco.
Un piccolo favore: il cast del film
Ad interpretare la protagonista del
film, Stephanie, vi è la candidata all’Oscar Anna Kendrick.
Celebre per i film Tra le nuvole e Pitch
Perfect, l’attrice è sempre stata la prima ed unica scelta per
il regista, il quale la considerava perfetta per il ruolo di una
donna amabile e pronta ad aiutare gli altri. Per prepararsi al
ruolo, questa ebbe modo di confrontarsi con la scrittrice, dalla
quale poté apprendere tutte le principali caratteristiche del
personaggio. Nel corso del film, l’attrice indossa ben 39
differenti costumi, che evidenziano anche il suo cambiamento
psicologico e di personalità. Accanto a lei, nei panni del
fratellastro Chris vi è l’attore Dustin Milligan,
mentre Eric Johnson è il defunto marito Davis.
Nei panni della misteriosa Emily vi
è invece l’attrice Blake Lively.
Per il ruolo, l’attrice ha dato vita ad un curioso cambiamento nel
suo profilo Instagram. Ha infatti cancellato tutte le sue foto,
iniziando a seguire soltanto 28 account di persone che
condividevano lo stesso nome del suo personaggio. Inoltre,
contrariamente ad Emily, la Lively è totalmente astemia. Per tale
motivo tutto ciò che la si vede bere nel film e che sembra alcol,
in realtà non lo è. L’attrice, inoltre, ha personalmente curato il
look di Emily, scegliendo gli abiti e i particolari da lei
indossati nel film. Accanto a lei, nei panni del marito Sean
Townsend, vi è l’attore Henry Golding,
scelto per via del suo fascino misterioso e della sua voce
suadente. Nel film sono poi presenti gli attori Linda
Cardellini nei panni di Diana Hyland e Rupert
Friend in quelli di Dennis Nylon.
Un piccolo favore: il
finale e il sequel
Il film segue in modo piuttosto
fedele il romanzo da cui è tratto, salvo per alcune notevoli
differenze. In particolare, la principale di queste riguarda
proprio il finale. Questo subisce infatti un
cambiamento che lo rende particolarmente più intricato e meno
prevedibile. Nel romanzo, infatti, Emily si rivela non essere chi
dice di essere, e tramite un astuto piano riesce ad ottenere una
grande somma di denaro con cui fugge in Europa. Stephanie, invece,
viene ritenuta responsabile di quanto avvenuto ed arrestata. Ciò
non avviene però nel film, dove il rapporto tra i personaggi
principali e l’esito delle loro azioni cambia profondamente. Quelli
che hanno letto il romanzo, dunque, possono vedere il film con la
consapevolezza di non sapere già come andrà a finire.
Questo finale a suo modo aperto ha a
lungo fatto pensare che la realizzazione di un sequel non era da
escludere. Nel maggio 2022, infatti, Prime Video ha annunciato l’avvio della
produzione di un seguito. La regia sarà sempre affidata a Paul
Feig, mentre torneranno nel cast sia Blake Lively che Anna
Kendrick. La sceneggiatura sarà scritta da Jessica Sharzer, che
coprirà anche il ruolo di produttrice insieme a Feig. Ad oggi non
si hanno ulteriori notizie e non è noto quando avranno inizio le
riprese. Segreta è anche la trama su cui sarà incentrato questo
sequel, che però con molto probabilità andrà a raccontare cosa è
accaduto alle due protagoniste dopo la fine del primo film.
Un piccolo favore: il
trailer e dove vedere il film in streaming e in TV
In attesa del sequel, è possibile
fruire del film grazie alla sua presenza su alcune delle più
popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete.
Un piccolo favore è infatti disponibile
nei cataloghi di Rakuten TV, Chili Cinema, Apple iTunes e
Tim Vision. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma
di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere
un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale
comodità e al meglio della qualità video. È bene notare che in caso
di noleggio si avrà soltanto un dato limite temporale entro cui
guardare il titolo. Il film è inoltre presente nel palinsesto
televisivo di mercoledì 6 luglio alle ore
21:20 sul canale Rai 2.
Partito dalla Biennale
Cinema College di Venezia, arrivato fino alTribeca Film Festival 2022
come unica pellicola italiana,
La Santa Piccola, opera prima di Silvia Brunelli,
che affronta i grandi temi della superstizione e della scoperta di
sé, all’interno del Rione Sanità di Napoli, è tornato proprio in
quei luoghi il 1° luglio per una proiezione speciale. In questa
occasione, abbiamo raggiunto Silvia Brunelli, che
ci ha raccontato il film, la sua genesi e lo straordinario percorso
compiuto fino a questo momento.
Il film arriva da
lontanissimo, dalla vittoria alla Biennale College e, dopo tanta
strada, torna lì dove tutto è cominciato. Quali sono le emozioni
che ti agitano, in questo momento?
Il regalo più grande che
questo percorso mi ha dato è l’aver acquisito la consapevolezza
che, ogni tanto, le imprese impossibili diventano possibili e che i
sogni posso diventare qualcosa di reale. Bisogna impegnarsi e avere
una gran pazienza e forza d’animo, questo è alla base di qualsiasi
traguardo. Ma adesso so per certo che non esistono aspirazioni che
non si possono raggiungere. La gratitudine è l’emozione più
presente da quando tutto questo è iniziato.
Anche se il titolo del
film si riferisce al personaggio di Annaluce, la santa piccola,
sembra Lino a essere il vero centro della storia. Non si risparmia
una certa dose di confusione e ambiguità, ma non sembra mai
completamente perso o assoggettato, come sua madre dai “poteri”
della figlia, o come Mario dai suoi “sentimenti”. Come
descriveresti Lino?
Lino è un personaggio in
fuga da un vuoto emotivo che non riesce a colmare. È un ragazzo che
si maschera da uomo di casa, e finché ha quel ruolo è abbastanza
impegnato per non pensare alla condizione in cui vive. Ma quando
perde la sua quotidianità non riesce a stare con se stesso e
guardarsi dentro, si abbandona ad ogni tipo di perdizione che lo
aiuti a non pensare e a colmare l’assenza delle sue due figure
femminili più importanti. Lino è un personaggio tragico perché
ritorna al suo punto di partenza, alla sua condizione originaria
nonostante abbia fatto un viaggio esplorativo.
Qual è secondo te il
tema principale del film, considerato che il racconto è diviso in
due grandi storie e che in entrambe le situazioni si avverte
l’esigenza di un miracolo e di una conferma esterna?
Il film ha un unico tema,
sviluppato con più linee narrative ed è il conflitto tra destino e
libero arbitrio.
Quali sono state le
suggestioni e i riferimenti visivi che ti hanno guidata durante la
realizzazione del film?
In realtà mi sono
lasciata guidare dalla storia e dagli ambienti che ci circondavano;
più che suggestioni visive avevamo in mente delle reference di
tono, per dare alla nostra storia quell’oscillazione tra dramma e
commedia.
Arrivata a questo
punto, con tanta strada alle spalle percorsa con il tuo primo film,
puoi fare un bilancio di quest’esperienza?
A dirti il vero ancora
non riesco a fare un vero e proprio bilancio; per certo posso dirti
che non mi aspettavo tanta accoglienza, ho letto delle recensioni
davvero belle e ascoltato commenti e suggestioni dal pubblico che
mi hanno lasciata stupita ed emozionata. Tutto questo è un passo
importante e una risposta che fa da motore.
Si dice che il secondo
film sia sempre più difficile del primo, tu hai già cominciato a
lavorarci?
Già abbiamo iniziato, ma
siamo ancora nelle fasi iniziali. Il primo non è stato semplice,
vedremo cosa succederà con il secondo.
Le prime immagini di The
Woman King con Viola Davis nel ruolo di Nasisca, generale
dell’unità militare tutta al femminile del regno del Dahomey, uno
degli stati africani più potenti tra il XVIII e il XIX secolo in
un’epica storia ispirata a fatti realmente accaduti. Il film,
diretto da Gina Prince-Bythewood con Viola Davis, Thuso Mbedu,
Lashana Lynch, Sheila Atim,
Hero Fiennes Tiffin e John Boyega. The Woman King sarà in
autunno solo al cinema, prodotto da Sony Pictures e distribuito da
Warner Bros. Entertainment Italia
The Woman King, la trama del film con
Viola Davis
Il film è la straordinaria storia
delle Agojie, un gruppo di guerriere tutte al femminile che
nell’Ottocento proteggeva il Regno africano di Dahomey con
un’abilità e una ferocia mai viste al mondo. Ispirato a fatti
realmente accaduti, The Woman King segue l’epico ed
emozionante viaggio del generale Nanisca (il premio Oscar® Viola
Davis) mentre addestra la nuova generazione di reclute e le prepara
alla battaglia contro un nemico determinato a distruggere il loro
stile di vita. Per alcune cose vale la pena combattere…
Amsterdam,
l’ultimo lungometraggio dell’acclamato regista e sceneggiatore
David O. Russel, arriverà il 3 novembre nelle sale
italiane, distribuito da The Walt Disney Company Italia. Racconto
affascinante e intricato che fonde brillantemente fatti storici e
finzione per un’esperienza cinematografica attuale, il film 20th
Century Studios e New Regency Amsterdam è un crime
originale su tre grandi amici che si trovano al centro di uno dei
complotti segreti più scioccanti della storia americana.
Il film dei 20th Century Studios
parla di tre amici, anche se il cast annovera molti nomi di spicco,
tra cui Christian Bale,
Margot Robbie,
John David Washington, Rami Malek, Zoe Saldana, Mike Myers,
Timothy Olyphant, Michael Shannon, Chris Rock, Anya Taylor-Joy,
Andrea Riseborough, Matthias Schoenaerts, Alessandro Nivola, Taylor
Swift e Robert De Niro.
Il film è ambientato all’inizio del
20° secolo, che a giudicare del trailer mostrato nel corso del
panel vanta l’atmosfera rock-and-roll assurda e i picchi della
commedia poliziesca di Russell, American Hustle.
L’uscita di Amsterdam
in Italia è prevista il 27 ottobre 2022.
Nel breve video, appena 58 secondi,
vediamo come la Terra di Mezzo accoglie la caduta di quella che
sembra una cometa. Si tratterà forse della caduta di Melkor per
mano di Iluvatar?
Il Signore degli Anelli: Gli Anelli del Potere uscirà
il 2 settembre 2022 su Prime Video in 240 territori dove è attivo
il servizio. La serie de
Il Signore degli Anelli: Gli Anelli del Potere ha
riunito un cast enorme, che include: Robert Aramayo, Owain
Arthur, Nazanin Boniadi, Tom Budge, Morfydd Clark, Ismael Cruz
Córdova, Ema Horvath, Markella Kavenagh, Joseph Mawle, Tyroe
Muhafidin, Sophia Nomvete, Megan Richards, Dylan Smith , Charlie
Vickers e Daniel Weyman.
La serie
Il Signore degli Anelli: Gli Anelli del Potere è
scritta da J.D. Payne e Patrick McKay. Inoltre,
Bryan Cogman di Game of
Thrones ha firmato come produttore consulente del
progetto con J.A. Bayona che ha diretto più
episodi. Oltre a quelli precedentemente annunciati, il team
creativo completo dello show sarà composto da: i produttori
esecutivi Lindsey Weber, Bruce Richmond, Callum Greene e l’ex capo
della programmazione di genere di Amazon Sharon Tal Yguado; lo
scrittore e produttore esecutivo Gennifer Hutchison; lo scrittore e
produttore esecutivo Jason Cahill; lo scrittore e produttore
esecutivo Justin Doble; produttore consulente Stephany Folsom; il
produttore Ron Ames; la scrittrice e co-produttrice Helen Shang; e
consulente di scrittura Glenise Mullins. Bayona sarà anche
produttore esecutivo insieme alla sua partner Belén Atienza. Chris
Newman è co-produttore.
Dopo aver visto il finale della
quarta stagionedi Stranger
Things, molti fan stanno invocando a gran voce più
azione sci-fi/horror dalla loro squadra preferita di nerd e
ammazzamostri di Hawkins. Anche se tutti gli
appassionati della serie Netflix dovranno
aspettare ancora molto prima del gran finale con la quinta
stagione, questo non significa che sia troppo presto per iniziare a
pensarci.
La nuova stagione ha preso spunto
dai film horror dell’epoca, in particolare da Nightmare, per cui molti fan si stanno già
chiedendo quali saranno i prossimi film a cui la serie si ispirerà.
La scelta di pellicole anni ’80 è sicuramente vastissima, ma solo
poche di queste sono davvero in grado di rispecchiare gli eventi
che hanno sconvolto la cittadina di Hawkins dopo
la battaglia culminante con Vecna.
Il Signore degli Anelli
(1978)
Anche se molti fan del genere
fantasy sarebbero pronti a proporre la versione del Signore degli Anelli di Peter Jackson, sarebbe
più appropriato affidarsi alla versione che Mike,
Will, Lucas e
Dustin avrebbero effettivamente guardato.
L’originale film d’animazione di Ralph Bakshi è
stato davvero un punto fermo del fantasy degli anni ’80, e le sue
influenze sulla controparte live-action si fanno sentire.
Nella serie ci sono diversi
riferimenti all’epica di Tolkien, soprattutto a
Mordor, nella quarta stagione. Stranger
Things si è rifatto a diversi capisaldi
dell’horror e della fantascienza, quindi un maggior numero di
riferimenti al fantasy sarebbe molto apprezzato.
La casa (1981)
Ora che il
Sottosopra si è completamente manifestato a
Hawkins nel finale della quarta stagionedi Stranger
Things, le fondamenta della città sono essenzialmente
diventate un focolaio di attività soprannaturale. Ciò significa che
le forze del Mind Flayer e altri mostri
provenienti dall’altra dimensione possono essere in agguato dietro
ogni angolo, proprio come i demoniaci Deadites
nell’originale La Casa di Sam Raimi.
È già stato dimostrato che gli
esseri provenienti dall’altra dimensione possono influenzare in
larga misura le altre persone, quindi il tema della possessione non
sarebbe poi così fuori luogo: le energie negative del
Sottosopra potrebbero benissimo trasformare molti
cittadini di Hawkins in servi zombificati.
Brightburn (2019)
Uno dei momenti salienti di
questa stagione è stato vedere Eleven alle prese
con un altro essere della sua specie. Vecna/001 si è consolidato come un degno
avversario della protagonista e vederla riuscire ad abbattere il
mostro con i suoi poteri psionici è stato indubbiamente
soddisfacente. Se i fratelli Duffer vogliono
ripetere questo successo, potrebbero prendere in considerazione
altri temi legati ai supercattivi.
Pur non essendo un classico degli
anni ’80, L’angelo del male – Brightburn è un perfetto
esempio di ciò che accade quando un supereroe diventa malvagio. Il
film narra essenzialmente la storia delle origini di
Superman, ma il bambino alieno cresciuto in una
fattoria usa qui i suoi poteri per la distruzione di massa invece
di combattere per la verità, la giustizia e il sogno americano: un
essere del genere potrebbe facilmente inserirsi nel mondodi
Stranger
Things
Coraline (2009)
Ora che la banda di nerd
preferita da tutti è cresciuta molto, dopo il primo incontro con
Eleven, potrebbe essere giunto il momento di
introdurre nuova linfa per un’ultima stagione all’insegna
dell’horror. Holly Wheeler è sempre sembrata
beatamente ignara dell’orrore che circonda la sua città, ma forse
potrebbe essere investita di una percezione migliore e trasformarsi
in un’inconsapevole alleata nella lotta contro il Mind
Flayer.
Uno dei film per ragazzi più
spaventosi in circolazione, Coraline, ha
un’estetica sopraffina e racconta di una giovane eroina dai capelli
blu che esplora un mondo strano e insolito nascosto sotto la sua
stessa casa. La serie potrebbe prendere diversi spunti da
Coraline, soprattutto per quanto riguarda il tema
dei portali che conducono ad altri mondi.
The Mist (2007)
La mentalità mafiosa può
essere estremamente pericolosa nei film horror, soprattutto quando
una minaccia imponente e inizialmente sconosciuta sconvolge
improvvisamente le vite dei cittadini. Ora che il
Sottosopra si è diffuso a
Hawkins, gli amici e i vicini potrebbero presto
rivoltarsi l’uno contro l’altro, mentre i mostri e i servi del
Mind Flayer vagano liberi.
Basato sul racconto di
Stephen King, The Mist vede un gruppo di abitanti di una
piccola cittadina che si rifugiano in un negozio di alimentari
mentre mostri alieni devastano la città all’esterno. Se la folla
inferocita guidata dalla squadra di basket nella quarta stagionedi Stranger
Things vuole indicarci qualcosa del genere,
questo potrebbe benissimo accadere ora che le porte del Sottosopra
sono aperte.
Non aprite quel cancello
(1987)
Cancelli, portali e squarci
nella realtà per raggiungere altre dimensioni sono tutti elementi
che fanno parte del repertorio diStranger
Things ma, ora che le porte del
Sottosopra sono state spalancate, è giunto il
momento di scatenare una nuova ondata di mostri sulla tremante
cittadina di Hawkins. Dopotutto, ci sono cose
peggiori dei Demogorgoni.
Una grande fonte di ispirazione in
questo senso potrebbe essere Non aprite quel cancello (The
Gate), film in cui un gruppo di bambini deve combattere
con demoni in miniatura per impedire che un portale per l’inferno
si apra nel loro giardino. Anche se non sono grandi o intimidatori
come i Vecna, i viscidi mutaforma sono in grado di
incutere più di qualche spavento in questo film di mostri poco
apprezzato.
Predator (1987)
Un elemento che potrebbe essere
passato inosservato ad alcuni negli ultimi due episodi è che la
specie dei Demogorgoni sta diventando più forte.
Per ora potrebbe trattarsi solo della capacità di arrampicarsi, ma
questo non significa che la prossima ondata di mostri della quinta
stagione non sarà ancora più pericolosa: immaginate cosa potrebbero
fare se riuscissero a mimetizzarsi.
Nel mondo della fantascienza, ci
sono forse poche creature più letali del Predator,
e non si può negare che il Demogorgone potrebbe
beneficiare di alcuni dei suoi attributi. È vero che i suoi poteri
devono essere più organici che tecnologici ma, se nel
Sottosopra possono esistere stregoni e simili, non
è poi così difficile.
Fantasmi (1979)
Vecna
è stato eliminato, ma questo non significa che sia del tutto
scomparso dai meandri di Stranger Things. Visti i suoi legami con
Eleven, i ragazzi e la città, potrebbe benissimo
tornare per vendicarsi o stabilendo un legame mentale con qualcuno
dei protagonisti.
Una narrazione simile è quella del
film Fantasmi, in cui possiamo riscontrare
certamente delle somiglianze tra Vecna e il minaccioso Tall
Man. Sebbene non abbia la sfera e i servitori
incappucciati, le immagini psichedeliche e le sequenze da incubo
che coinvolgono Vecna sono molto simili; i fratelli
Duffer possono sicuramente trarre più di qualche
suggerimento da questa serie di film.
Shining (1980)
La penna di Stephen
King ha già influenzato notevolmenteStranger
Things, ed è sorprendente che non ci siano ancora
state citazioni dirette a Shining nella serie, dato che sono molte le
scene e sequenze che ricordano Carrie,
Firestarter e Stand By Me. La
serie non ha chiaramente bisogno di un hotel demoniaco, ma i viaggi
nelle menti dai poteri psichici potrebbero certamente avere essere
pane per i denti dei fratelli Duffer.
Stranger
Things consta già di protagonisti dai poteri psichici,
una città con un segreto mortale e legami con una dimensione
malvagia, quindi fantasmi e strani fenomeni paranormali non
sarebbero fuori questione ora che il Sottosopra
può affondare completamente i suoi artigli ad
Hawkins.
Aliens (1986)
Il finale della quarta stagione di
Stranger
Things è stato vicinissimo a citare come fonte di
ispirazione Aliens, ma si
è fermato solo all’uso di un lanciafiamme. Ora che il
Demogorgone è tornato in gioco, i registi
avrebbero dovuto andare fino in fondo e far sì che la squadra in
Russia li sterminasse come Ripley nel classico
d’azione degli anni ’80 di James Cameron.
È impossibile che i fan non
vogliano vedere Hopper e Joyce
riallacciare il loro rapporto dopo aver dato completamente fuoco a
un nido di mostri. Per alcuni potrebbe essere eccessivo, ma questa
potrebbe rivelarsi una delle sequenze più iconiche della quinta
stagione se le venisse data la giusta direzione.
Un ex consulente legale dei Marvel Studios spiega perché l’accordo con la
Sony Pictures Entertainment per condividere i diritti di
sfruttamento di Spider-Man durerà. L’Uomo Ragno di Tom Holland ha appena concluso la sua trilogia
personale con Spider-Man:
No Way Home. Oltre a ciò, tuttavia, l’arrampicamuri
del MCU continuerà il suo arco
narrativo nel franchise con Spider-Man 4 ufficialmente in sviluppo,
come rivelato da Kevin Feige dei Marvel Studios.
C’è stato un tempo, tuttavia, in cui
l’accordo tra Marvel Studios e Sony Pictures
Entertainment di collaborare era sul punto di essere sciolto. Tutto
è iniziato nel 2015, quando la partnership tra gli studi ha
permesso all’MCU di presentare Peter Parker dopo
anni di isolamento nel suo franchise. Sulla scia del successo di
Spider-Man: Far From Home,
tuttavia, una disputa sui dettagli finanziari del loro accordo ha
quasi costretto la Sony a ritirarsi, portando potenzialmente con sé
il Peter di Holland. Fortunatamente, Sony e Marvel Studios sono riusciti a
trovare una via di mezzo e hanno deciso di continuare la
collaborazione.
Per coloro che sono preoccupati che
qualcosa di simile possa accadere di nuovo in futuro, un ex
avvocato dei Marvel Studios spiega perché è
improbabile. In un’intervista esclusiva con Screen Rant, Paul
Sarker spiega i motivi per cui l’accordo tra Marvel Studios e Sony sarà
sostenibile a lungo termine. Sottolinea che entrambe le parti
stanno beneficiando dell’accordo, quindi sarebbe difficile per loro
abbandonarlo. I Marvel Studios hanno la possibilità
di incorporare uno degli eroi Marvel più iconici nell’MCU, mentre la Sony può trarre
vantaggio da Feige e dal suo team creativo per dare forma ai loro
personaggi.
“Dal punto di vista creativo,
penso che sia una vittoria per tutti. La Sony ottiene il vantaggio
di Kevin [Feige] e del suo team incredibilmente talentuoso nel
realizzare i loro film. La Marvel può usare Spider-Man, che è
uno dei personaggi più importanti del MCU, nei suoi film. Penso che alla
fine i fan vincano, perché vedere Spider-Man in Civil War, in
Endgame e Infinity War è stato fantastico. E anche vedere Doctor Strange o Iron Man nei film di
Spider-Man è molto elettrizzante.
Non ho lavorato alla Marvel negli ultimi anni, ma ha
senso. L’importanza di Spider-Man per la Sony come studio
cinematografico non può essere sopravvalutata, giusto? Perché la
Sony non ha la potenza al botteghino che ha la Marvel, quindi il fatto che Sony
sia stata in grado di mantenere i diritti per realizzare film di
Spider-Man e anche di ottenere il contributo di Kevin [Feige] e il
suo DNA nel film è una grande vittoria per loro.
Penso che l’unica altra opzione
sarebbe stata quella di riacquistare i diritti da parte della
Disney, e chissà quanto sarebbe stato costoso, ma a lungo termine
non sarebbe stata una grande mossa per la Sony. Ciò aiuta la Sony a
mantenere il proprio studio rilevante nella conversazione sui film
tratti dai fumetti e offre alla Marvel uno dei suoi migliori
personaggi. Quindi penso che sia una vittoria per tutti. Secondo
me, se Sony non avesse stretto l’accordo ma ha avesse continuato
con il suo approccio produttivo senza il contributo della Marvel, non penso che sarebbe stato
un buon risultato per loro. Allo stesso tempo, se la Marvel non riesce ad avere
Spider-Man nei suoi film, neanche questo è eccezionale. Entrambe le
parti ottengono qualcosa di importante da questo.”
La durata del periodo in cui
Oscar Isaac è stato legato a Moon
Knight nel MCU segna un cambiamento nel modo
in cui i Marvel Studios gestiscono i contratti con le
star. Al debutto nella sua serie Disney+, Moon Knight,
Isaac interpreta uno dei nuovi eroi dell’universo. Mentre l’arco
narrativo di Moon Knight è solo all’inizio, non è
chiaro dove e quando Isaac apparirà nel franchise.
Prima ancora che fosse presentato in
anteprima, Moon Knight era già stato confermato
come una mini serie. Ciò significava che lo spettacolo era stato
creato per durare solo una stagione, con un finale definitivo. Dopo
i suoi sei episodi, tuttavia, è stato chiaro che la serie stava
preparando il futuro di Steven Grant e Marc Spector nel
MCU con l’introduzione del
terzo alter ego Jake Lockley. I Marvel Studios continuano a non
parlare di ciò che verrà dopo per il personaggio, ma Isaac in
precedenza ha rivelato che il suo contratto con la Marvel era solo per una stagione
della serie Disney+. Ciò significa che se il
franchise ha bisogno che Moon Knight appaia in
qualsiasi futuro progetto MCU, dovrebbe rinegoziare la
retribuzione e la durata di tale coinvolgimento.
Secondo l’ex consulente legale dei
Marvel Studios, Paul
Sarker, questo è un cambiamento nella procedura per
l’organizzazione. In un’intervista esclusiva con Screen Rant,
Sarker rivela di essere rimasto sorpreso
nell’apprendere che Isaac ha firmato un contratto per una sola
stagione nei panni di Moon Knight. Apparentemente,
i Marvel Studios tendono a vincolare
i loro talent molto più a lungo, nel tentativo di garantire il loro
coinvolgimento in qualsiasi altro progetto imminente che potrebbe
richiedere la presenza del loro personaggio. Ha riconosciuto i
commenti di Kevin Feige sulla sperimentazione di
accordi a breve termine per dare agli attori più libertà quando si
uniscono al MCU.
“Sono stato sorpreso di sapere
che Oscar Isaac ha fatto un contratto per una stagione, perché
quando ero alla Marvel – certo, questo era cinque o
sei anni fa – i contratti con gli attori erano significativamente
più lunghi. Spesso includevano opzioni per il cinema, opzioni per
sequel e prequel, opzioni cameo e altre opzioni per i franchise e
spesso per la televisione. La Marvel, a causa della natura
interconnessa delle sue storie e del fatto che sta producendo
contenuti in così tanti generi e forme di mezzi diversi, ha bisogno
di molta flessibilità.
Ma vogliono anche avere una
certa prevedibilità contrattuale per poter dire: “Se abbiamo
bisogno che questo personaggio appaia in uno show televisivo e non
possiamo riformulare ogni volta…” La struttura delle opzioni offre
loro molta flessibilità in termini di prezzo e certezza sapendo che
ci sarà continuità tra l’attore che interpreta la stessa parte nel
film e lo show televisivo: questo è ciò che i fan apprezzano.
Quindi, ci sono chiaramente dei vantaggi in questo modo di lavorare
dal punto di vista dello studio.
Detto questo, come ha detto
Kevin [Feige] l’anno scorso, ora si stanno orientando verso accordi
a breve termine, perché non vogliono che gli attori si sentano
obbligati a recitare nei film – ed è un impegno enorme. Se stai
offrendo il ruolo a qualcuno che ha appena iniziato nel MCU, potrebbe essere un attore
molto affermato come Oscar Isaac o Joaquin
Phoenix, e offri loro un accordo con dieci opzioni che
potrebbero richiedere un decennio della loro vita… Questo è un
impegno enorme. I film Marvel sono ad alto budget; non
sono necessariamente tutto l’anno, ma devi mantenerti in forma,
devi mangiare bene, devi essere in forma fisica per fare questi
film, e non è necessariamente una cosa facile da mantenere. Voglio
dire, guarda Chris Hemsworth, è stato Thor per un decennio, ed è
stato fantastico per la sua carriera e ha fatto altri film nel
frattempo, ma è comunque un impegno importante, anche se non so se
ce l’avrebbe fatto ogni altro modo.
Ma penso che quello che Kevin
[Feige] sta cercando di dire sia “Vogliamo adottare un approccio
più flessibile e favorevole agli attori”. A questo punto, la
Marvel si è affermata come il
principale generatore di franchising, quindi se vuoi far parte di
questo straordinario successo – fantastico, a loro piacerebbe
averti, ma non vogliono che nessuno si senta costretto. Penso che,
sul front-end, sia più facile portare a termine alcuni accordi. È
più ragionevole, tre o quattro opzioni. E poi dopo quattro film, se
tutti stanno ancora vincendo e tutti vogliono ancora lavorare
insieme, bene. Ma questo è certamente un cambiamento rispetto a
come funzionava tutto quando io ero lì.”
Dopo tanto mistero legato a Nope,
il suo prossimo film, Jordan Peele fornisce
finalmente ulteriori dettagli sui temi e sui dettagli della storia,
in un’intervista rilasciara a Empire (tramite Slash Film). Quando gli è stato
chiesto di cosa parlasse Nope,
Peele inizialmente ha risposto “No!” in una replica
scherzosa, ma ha finito per rivelare dettagli più specifici sul
film.
Peele ha rivelato che intendeva fare
uno “spettacolo” che avrebbe “messo il pubblico
nell’esperienza immersiva di essere in presenza di un UFO”. Da
un punto di vista tematico, Jordan Peele mette in
evidenza la relazione centrale tra OJ ed Emerald nel film,
sottolineando che Nope parla anche di “fratello e sorella, e
della guarigione della loro relazione”. Scopri la citazione
completa di Peele:
“No! [Ride] No, no, posso
rispondere a questo. Se non posso, sono nel posto sbagliato, vero?
Ho iniziato con il desiderio di fare un film che mettesse il
pubblico nell’esperienza coinvolgente e immersiva di essere in
presenza di un UFO. E volevo mettere in piedi uno spettacolo,
qualcosa che promuovesse la mia forma d’arte preferita e il mio
modo preferito di guardare quella forma d’arte: l’esperienza
teatrale. Quando ho iniziato a scrivere la sceneggiatura, ho
iniziato a scavare nella natura dello spettacolo, la nostra
dipendenza dallo stesso e la natura insidiosa dell’attenzione.
Quindi è di questo che si tratta. E riguarda un fratello e una
sorella, e la guarigione della loro relazione.”
Nope
riunisce Peele con il premio Oscar Daniel Kaluuya (Scappa – Get
Out, Judas and the Black Messiah), a cui si uniscono
Keke Palmer (Le ragazze di Wall Street,
Alice) e il candidato all’Oscar Steven Yeun (Minari, Okja) come residenti in
una solitaria gola di nell’entroterra della California che
testimoniano una scoperta inquietante e agghiacciante.
Il cast di Nope
include anche Michael Wincott (Hitchcock, Westworld) e Brandon
Perea (The OA, American Insurrection). Il film è scritto e diretto
da Jordan Peele ed è prodotto da Ian Cooper (noi, Candyman) e
Jordan Peele per Monkeypaw Productions. Il film
sarà distribuito da Universal Pictures in tutto il mondo.
Il prossimo progetto di Waititi
sarà invece un film di Star
Wars e sembra che grazie a questo impegno, abbia avuto la
possibilità di parlarne proprio con
Natalie Portman. Tuttavia, nel sondare l’interesse di
Portman a recitare in suddetto film, Waititi ha realizzato qualcosa
di importante.
“Natalie mi aveva chiesto quale
fosse il mio prossimo progetto, e io le ho detto “Farò un film di
Star Wars, saresti interessata a partecipare?” e lei mi ha
risposto, giustamente, che era già stata nei film di Star Wars. Mi
ero dimenticato di quelli!”
Per quanto non siano i preferiti
dai fan, sembra davvero assurdo che Taika Waititi
abbia dimenticato completamente tutta la trilogia prequel in cui
Portman interpreta Padme Amidala, personaggio fondamentale per la
mitologia del franchise.
Thor: Love and
Thunder è il quarto capitolo sulle avventure del
Dio del Tuono nel MCU, ma ad impugnare
il Mjolnir stavolta sarà Jane
Foster, interpretata di nuovo daNatalie
Portman, come confermato sabato durante il panel
dei Marvel
Studios al Comic-Con. L’uscita nelle sale è fissata invece
al 6 Luglio 2022.
Il film segue Thor
(Chris
Hemsworth) in un viaggio diverso da quelli affrontati
fino ad ora, alla ricerca della pace interiore. Ma il suo riposo è
interrotto da un killer galattico conosciuto come Gorr il
Macellatore di Dei (Christian
Bale), che cerca l’estinzione degli dei. Per
combattere la minaccia, Thor si affida all’aiuto di Valchiria
(Tessa
Thompson), Korg (Taika Waititi) e
dell’ex fidanzata Jane Foster (Natalie
Portman) che, con stupore di Thor, brandisce
inspiegabilmente il suo martello magico, Mjolnir, come Mighty Thor.
Insieme, intraprendono una sconvolgente avventura cosmica per
scoprire il mistero della vendetta di Gorr il macellatore di dei e
fermarlo prima che sia troppo tardi.
Taika Waititi tornerà alla regia di Thor: Love and
Thunder, un film dei Marvel Studios
dopo
Thor: Ragnarok, così come Chris
Hemsworth e Tessa
Thompson riprenderanno i rispettivi ruoli di Thor e
Valchiria dopo l’ultima apparizione in
Avengers: Endgame. Nel cast anche
Christian Bale nei panni del villain Gorr il
Macellatore di Dei, e
Russell Crowe in quelli di Zeus. L’ispirazione del
progetto arriva dal fumetto “The Mighty Thor”, descritto da Waititi
come “la perfetta combinazione di emozioni, amore, tuono e storie
appassionanti con la prima Thor femmina dell’universo“.
Ecco le foto della Eki Night, l’evento tenutosi all’Orto Botanico
di Roma e organizzato da
Eki Magazine per presentare il numero 02 della rivista.
Ospite d’onore è stato il DOP
Paolo Carnera, che ha raccontato il suo lavoro e
il rapporto con registi e artisti delle immagini e della luce. La
serata è poi proseguita con un’esibizione dal vivo dei
Sinnerman, seguita dalla performance
‘Habitus‘ con Gaia Altucci e
Fiamma Rigoni, con le musiche di Niccolò
Vannucchi.
A chiudere la serata, il DJ set con
Dj Ariannna. Ecco le immagini:
Continua lo svelamento dei
protagonisti di
Avatar: la via dell’acqua e dopo Kate Winslet e Sigourney Weaver, ecco una nuova immagine da
Empire che mostra una creatura acquatica che
debutterà nel secondo capitolo dell’epopea di James
Cameron.
Avatar: la via dell’acqua si svolge dentro e intorno
all’oceano. Sully (Sam
Worthington) e Neytiri (Zoe
Saldana) hanno dei figli. “Ovunque andiamo”, dice
Sully, “so una cosa, questa famiglia è la nostra fortezza”. Il
sequel sembra ancora più sbalorditivo nella sua grafica blu intenso
rispetto al film del 2009. Creature tutte nuove: vediamo i Na’vi su
pesci volanti, uccelli, creature che comunicano con una balena,
eppure in qualche modo divisi nonostante la loro affinità con la
natura: le persone aliene sono divise, combattono l’una contro
l’altra in una lotta tra pistole e frecce. È davvero un mondo
completamente nuovo che alza la posta in gioco del precedente film
3 volte vincitore di Oscar.
Avatar: la via dell’acqua debutterà il 14
dicembre 2022, seguito dal terzo capitolo il 20
dicembre 2024. Per il quarto e quinto capitolo, invece, si
dovrà attendere ancora qualche anno: 18 dicembre
2026 e 22 dicembre 2028.
Il cast della serie di film è
formato da
Kate Winslet, Edie Falco,
Michelle Yeoh,
Vin Diesel, insieme ad un gruppo di attori che
interpretano le nuove generazioni di Na’vi. Nei film torneranno
anche i protagonisti del primo film, ossia
Sam Worthington,
Zoe Saldana,
Stephen Lang,
Sigourney Weaver, Joel David Moore,
Dileep Rao e Matt Gerald.
Attenzione: Questo articolo
contiene spoiler su The Boys 3!
Con l’imminente episodio 8, si
concluderà la
terza stagione di The
Boys, e la stravagante serie di supereroi si candida
indiscutibilmente a essere uno dei miglior show dell’anno. Dopo la
colossale rivelazione dell’episodio 7 e i tanti punti di domanda da
risolvere, le teorie e il fermento si stanno scatenando tra i
fan.
Naturalmente, sarà davvero
impossibile prevedere con esattezza cosa accadrà in quello che
potrebbe essere uno dei migliori episodi della serie. Tuttavia,
basandoci sul contesto della serie e gli indizi seminati nella
narrazione, possiamo riuscire a decifrare almeno in parte ciò che
Eric Kripke e co. porteranno sullo schermo.
Abisso perde il suo amante
Abisso è
stato una costante fonte di sollievo comico per tutta la terza
stagione, con la moglie, una specie di rappresentante delle
pubbliche relazioni, sempre più stufa delle sue assurdità, fino
alla scorsa puntata, quando ha proposto di far entrare il suo
amante polpo nella loro vita…di coppia.
Sulla base di ciò e del fatto che
Abisso è stato costretto a mangiare Timothy
all’inizio della stagione, sembra quasi certo che l’amico pesce di
Abisso non riuscirà a superare la terza stagione, e la moglie sarà
probabilmente una delle ragioni. Non sarebbe nemmeno così
scioccante vederla cercare di mollare Abisso per qualcuno con uno
status più elevato.
Stan Edgar viene affrontato ma ha
un asso nella manica
La sempre esilarante
Ashley sarà indubbiamente sottoposta a un’assurda
quantità di stress da parte di Homelander, in
particolare in questo ultimo episodio, ma è probabile che
indirizzerà la sua frustrazione verso la Vought,
che ha tenuto nascosto la verità sulla sua creazione a Stan
Edgar.
Edgar avrà probabilmente un altro
faccia a faccia con Homelander, e forse anche con Soldier
Boy, ma come sempre sarà probabilmente indifferente di
fronte allo psicopatico, e il motivo risulterà piuttosto evidente.
Stan non si limiterà a ritirarsi in solitudine e ad ammettere la
sconfitta; avrà un ruolo da svolgere e un asso nella manica per
affrontare Homelander e forse anche Soldier Boy.
Qualcuno prenderà il composto
V
Sapendo che il
Temp-V li ucciderà dopo 3-5 dosi, sia
Hughie che Butcher stanno
camminando sul filo del rasoio, destinati a cadere se non cambiano
drasticamente rotta. Butcher potrebbe perdere se stesso a causa
delle lesioni cerebrali causate dal Temp-V ma usare il
Composto V come una sorta di cura per Hughie,
compensando ciò che non ha potuto fare per il fratello minore.
Non sono gli unici a poter assumere
la sostanza, perché anche Frenchie,
MM, Hughie o
Butcher possono prenderla. Ma sembra inevitabile
che, per salvare la vita a qualcuno, per andare oltre il limite ma
con le giuste ragioni, almeno uno di loro prenderà, o gli verrà
somministrato, il Composto V.
Ryan riceve la visita di papà e
nonno
Ryan è
rimasto assente dalla terza stagione di The
Boys da quando Butcher lo ha
aggredito, ma ha indubbiamente un ruolo da svolgere in questa
storia e sembra probabile che riceverà la visita del suo diabolico
padre e forse anche di suo nonno.
Il motivo per cui questa svolta
sembra così probabile è l’indirizzo dato a
Homelander da Neuman. Non può
essere quello di Butcher, Soldier
Boy o Stan Edgar, quindi
Ryan è l’unica opzione possibile, e potrebbe
verificarsi un incontro esplosivo con enormi ripercussioni sulla
quarta stagione.
La madre di Homelander
Una teoria azzardata ma
plausibile, che alcuni fan hanno avanzato dopo l’epica rivelazione
che Soldier Boy è il padre di
Homelander, è che la madre biologica di Homelander
non sia altro che la sua ex amante Stormfront.
Homelander ha sempre manifestato
profondi e radicati problemi con la madre e The
Boys è una serie talmente morbosa e selvaggia che
potrebbe arrivare a raccontarci che Homelander ha fatto sesso con
la propria madre. Data la sua ricerca di una razza “perfetta”,
sembra plausibile che abbia rinunciato ai suoi ovuli per far
accadere una cosa del genere.
Un legame temporaneo tra padre e
figlio
Homelander
e Soldier Boy si troveranno faccia a faccia nel
finale della serie, ma molti fan continuano a chiedersi se saranno
in conflitto o se legheranno? La risposta più probabile sembra
essere…entrambe.
Soldier Boy ha già
accennato al suo desiderio di avere figli, ma ha anche chiarito che
nessuno può sostituirlo, nessuno può superarlo. È probabile che
queste due idee contrastanti si uniscano sotto forma di un legame
malato tra padre e figlio, prima che i due si scontrino ancora una
volta, ostacolandosi a vicenda nella ricerca delle luci della
ribalta. Anche Black Noir dovrebbe avere un ruolo
in tutto questo, con Homelander combattuto tra l’aiutare il padre o
l’essere leale all’unico membro dei Sette che considera un
amico.
Homelander perde la sua gente e la
Vought finisce in rovina
Con la popolarità di
Starlight, il raduno di gente che “sta dalla parte
di Homelander” visto nei trailer e il fatto che Homelander sta
perdendo il controllo di tutto, sembra che, alla fine della
stagione, la Vought sarà un disastro.
La perdita del sostegno della
maggior parte delle persone probabilmente spingerà
Homelander oltre il limite in questo finale e,
sebbene quelli come Todd si raduneranno a sostegno di Homelander –
causando forse un altro scontro Todd/Latte Materno
-, ciò non aiuterà in alcun modo la malvagia corporazione Vought,
la cui popolarità, azioni e impero coleranno a picchio in questo
episodio finale.
Team-up, Face-Offs e morti
Questo episodio finale
promette molti succulenti team-up e combattimenti tra varie
formazioni dei Ragazzi e dei
Sette, alcuni dal forte impatto emotivo, altri per
vendetta e altri ancora volti a completare gli archi dei
personaggi.
Si sa che Latte Materno e
Starlight si scontreranno con Soldier
Boy, ma questo non porterà a nessuna morte. Una delle più
probabili condannate a morte è Maeve, che dovrebbe
essere liberata nell’episodio (ottenendo lo spazio che merita sullo
schermo), probabilmente da Starlight, e combattere
al fianco degli eroi contro Homelander, morendo
cercando di placare la sua furia (se non dovesse morire, questo
show è abbastanza contorto da lasciarla forse incinta del figlio di
Butcher). Butcher e
Hughie si scontreranno con
Homelander, ma anche in questo caso non morirà
nessuno, al massimo, Butcher potrebbe andare incontro alla morte
cerebrale a causa del Composto V. Black
Noir è l’ultimo obiettivo di Soldier Boy
e, dopo il suo brillante arco narrativo, sembra che sia arrivato il
momento di dire addio a Noir, che sicuramente si prenderà delle
belle botte. Un potenziale altro grande scontro dell’episodio
potrebbe vedere Soldier Boy,
Homelander e Abisso affrontare
tutti.
Il PTSD di Soldier Boy si scatena
e i Supes perdono i loro poteri
Una delle più grandi
domande sul finale della terza stagione di
The Boys, soprattutto dopo l’annuncio di una quarta
stagione, è se Soldier Boy morirà o meno. È
probabile che lo faccia, o che quantomeno gli succeda qualcosa. Ma
cosa lascerà in eredità?
Il potere di Soldier Boy, scatenato
dal PTSD, ha già causato molta distruzione, ma non ha avuto
altrettante conseguenze a livello personale per il pubblico, a
eccezione della perdita dei poteri di Kimiko.
Questo ultimo episodio è il momento giusto per affrontare una
svolta tanto spinosa. In qualche modo, da Latte
Materno, Starlight o
Butcher, Soldier Boy verrà
scatenato e finirà per depotenziare Homelander. Vedere
Homelander alle prese con un comportamento
psicotico e sentirsi impotente, senza nessuno disposto a dargli il
Composto V, e che quindi dovrà riacquistare i suoi
poteri nella quarta stagione, sarà una delle cose più affascinanti
di questo incredibile show.
La Twilight Saga è stata
uno dei maggiori fenomeni cinematografici degli scorsi due decenni.
Con i suoi cinque film, questa ha infatti rappresentato il
principale concorrente al successo di Harry Potter. Le due
storie sono in realtà molto differenti tra loro, e al centro dei
film tratti dalla saga letteraria di Stephen Meyer
vi è l’amore tra una giovane ragazza umana e un affascinante e
secolare vampiro di nome Edward. Iniziata nel 2008 con Twilight, e proseguita
con New Moon ed Eclipse, questa ha poi
avuto un capitolo conclusivo diviso in due parti. Dopo Breaking Dawn – Parte
1, nel 2012 è così uscito The Twilight Saga:
Breaking Dawn – Parte 2 (qui la recensione).
Diretto anch’esso da Bill Condon, il
film porta così a conclusione una delle saghe romantiche più
acclamate degli ultimi decenni, che ha il pregio di aver ridato
grande popolarità al cinema alla figura del vampiro. Basato sugli
ultimi capitoli dell’omonimo romanzo di Stephenie
Meyer, anche questo quinto capitolo si è affermato come un
grandissimo successo, arrivando ad un incasso di oltre 830 milioni
di dollari, il maggiore della saga. Mescolando romanticismo,
fantasy e anche diversi elementi tendenti sempre più
all’horror, Breaking Dawn – Parte 2 ha così
rappresentato non solo un’evoluzione delle atmosfere e delle
tematiche della serie, ma anche la sua degna conclusione.
Per gli appassionati di questa, è
infatti ancora oggi tra i più apprezzati della saga, mentre per chi
non lo avesse ancora visto, vi potrà ritrovare buon intrattenimento
e tanta adrenalinica azione. Prima di intraprendere una visione del
film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle
principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella
lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli
relativi alla trama e al cast di
attori. Infine, si elencheranno anche le principali
piattaforme streaming contenenti il film nel
proprio catalogo.
The Twilight Saga: Breaking
Dawn – Parte 2, la trama del film
Al termine di Breaking Dawn –
Parte 1, Bella Swan aveva dato alla luce la
figlia concepita con il vampiro Edward Cullen. Nel
farlo, però, ha seriamente rischiato di morire, costringendo il
compagno a trasformarla a sua volta in vampira per permetterle di
continuare a vivere. Metà umana e metà vampira, la piccola
Renesmee cresce invece in fretta e nessuno sa cosa
ne sarà del suo destino. La notizia che una creatura così
eccezionale è nata a Forks attira naturalmente la curiosità dei
Volturi e Alice prevede nelle sue
visioni che il clan reale sta marciando verso casa Cullen, con
intenzioni tutt’altro che pacifiche.
Per dimostrare che la nipote non è
un ibrido creato contro le regole dei vampiri, ma il frutto
dell’amore tra Edward e Bella, Carlisle contatta
vampiri da tutto il mondo e chiede loro di testimoniare a favore
della famiglia. Lo scontro sembra però inevitabile e così
licantropi e vampiri si trovano a dover difendere la piccola
dall’assalto degli spietati Volturi. Ciò che non sanno, però, è che
un tradimento interno rischierà di minare le loro possibilità di
vittoria. Nel momento in cui i Volturi arrivano in città, e la neve
inizia a cadere, lo scontro finale avrà inizio.
The Twilight Saga: Breaking
Dawn – Parte 2, il cast del film
Per il terzo film della serie
vengono ovviamente riconfermati gli attori Robert
Pattinson nel ruolo del vampiro Edward Cullen,
Taylor
Lautnernei panni del licantropo Jacob Black,
eKristen
Stewart in quelli di Bella Swan. Qui finalmente mamma,
la Stewart ha preferito lavorare con dei veri bambini piuttosto che
con dei pupazzi, così da poter dar vita ad una performance più
realistica. Per il ruolo di Renesmee, la figlia di Bella ed Edward,
è invece stata scelta l’attrice MackenzieFoy, divenuta celebre proprio grazie a questo
ruolo. Oltre a lei, però, altre dieci attrici hanno brevemente
interpretato il personaggio, mostrando la sua rapida crescita da
neonato ad adolescente tramite la CGI.
Accanto a loro si ritrovano poi
anche Peter
Facinelli, nel ruolo di Carlisle Cullen, il
capofamiglia, Ashley Green
con il personaggio di Alice Cullen, e Kellan
Lutz nei panni di Emmett Cullen. Altri attori presenti
sono Jackson Rathbone nel ruolo di Jasper Hale e
Nikki Reed in quello di Rosalie Hale.
Billy Burke è invece ancora una volta il padre di
Bella, mentre Jamie Campbell
Bower interpreta Caius. Elizabeth
Reaser è Esme Cullen, mentre Christian
Serratos e Anna
Kendrick riprendono invece brevemente i loro ruoli di
Angela Weber e Jessica Stanley, amiche di Bella. Dakota Fanning,
infine, è la potente vampira Jane. All’interno del film lei
pronuncia solo una parola: “dolore”.
The Twilight Saga: Breaking
Dawn – Parte 2, il trailer e dove vedere il film in streaming
e in TV
È possibile vedere o rivedere il
film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari
piattaforme streaming presenti oggi in rete. The
Twilight Saga: Breaking Dawn – Part 2 è infatti
disponibile nel catalogo di Rakuten TV, Chili, Google Play,
Apple iTunes, Netflix e Tim Vision. Per vederlo, in base
alla piattaforma scelta, basterà iscriversi o noleggiare il singolo
film. Si avrà così modo di poter fruire di questo per una comoda
visione casalinga. È bene notare che in caso di solo noleggio, il
titolo sarà a disposizione per un determinato limite temporale,
entro cui bisognerà effettuare la visione. Il film sarà inoltre
trasmesso in televisione il giorno martedì 5
luglio alle ore 21:10 sul canale
La 5.
Nel 2000 al cinema esce il film
Final
Destination, primo capitolo di una
pentalogia che si è imposta come un cult sia per le sue tematiche,
legate alla predestinazione e all’inevitabilità della morte, quanto
per diverse sequenze entrate nell’immaginario collettivo. Diretto
da James Wong, noto anche come regista della serie
X-Files, il film ha conquistato da subito un grande
seguito di fan, che hanno reso tale pellicola sempre più celebre
nel corso degli anni. Dopo un primo sequel nel 2003, nel 2006 viene
realizzato Final Destination 3,
nuovamente diretto da Wong dopo che questi aveva rinunciato alla
regia del secondo film.
Lo schema di questo terzo capitolo è
grossomodo il medesimo di quello dei precedenti film. A differenza
di Final Destination 2, il quale era un sequel diretto del
primo film, questo terzo lungometraggio è stato concepito come un
film a sé stante, con nuovi personaggi e nuove dinamiche. Quanto
avviene è comunque ambientato nello stesso universo narrativo,
poiché per Wong era affascinante pensare che ciò che accade ai
protagonisti del primo film potrebbe accadere a chiunque, fornendo
dunque numerose storie e punti di vista da poter raccontare. Allo
stesso tempo, nel nuovo film subentra il tema del controllo, con i
protagonisti alla disperata ricerca di poter controllare ed evitare
la propria morte.
Come i precedenti due film, anche
questo si è affermato come un grandissimo successo, con un incasso
di 120 milioni di dollari a fronte di un budget di 25. Ancora oggi
Final Destination 3 è indicato come uno dei capitoli più
affascinanti della saga. Prima di intraprendere una visione del
film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle
principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella
lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli
relativi alla trama e al cast di
attori. Infine, si elencheranno anche le principali
piattaforme streaming contenenti il film nel
proprio catalogo.
Final Destination 3: la
trama del film
Il film ha per protagonista
l’adolescente WendyChristensen,
la quale per festeggiare l’ultimo anno di liceo organizza un’uscita
al luna park con un gruppo di suoi amici. La prima attrazione che
decidono di provare è naturalmente quella delle montagne russe.
Proprio poco prima di salirvi sopra, però, Wendy ha una terribile
visione premonitrice dove vede il trenino deragliare dai binari e
uccidere tutti quelli che vi sono sopra. Terrorizzata, Wendy cerca
di convincere i suoi amici a non salire, ma solo alcuni di loro le
daranno retta, tra cui Kevin,
Ian, Ashley, Ashlyn
Frankie, Lewis ed
Erin.
Quanti hanno invece deciso di
rimanere sulla giostra andranno realmente incontro alla tragica
fine prevista dalla ragazza. Coloro che si sono salvati si
convincono dunque di aver fregato la morte, senza sapere che questa
non mancherà di ottenere ciò che gli spetta. Ad uno ad uno tutti i
ragazzi che sarebbero dovuti morire si trovano ad essere
perseguitati dalla Morte e non sembra esserci speranza alcuna di
poter impedire che le cose vadano come devono andare. Wendy,
tuttavia, scopre che in alcune foto scattate la sera prima
dell’incidente sono contenuti indizi su come i suoi amici rischiano
di morire. Grazie a questi elementi, farà di tutto per salvare loro
la vita.
Final Destination 3: il
cast del film
Nel dar vita al cast di protagonisti
del film, gli autori si sono concentrati sul ricercare attori
grossomodo sconosciuti con il quale fosse possibile sviluppare un
legame, ma che avessero allo stesso tempo anche un carisma tale che
gli permettesse di affermarsi come eroi credibili. Per la parte di
Wendy, la ragazza protagonista, è dunque stata scelta Mary Elizabeth
Winstead, qui in uno dei suoi primi ruoli da
protagonista. L’attrice aveva già sostenuto un provino per
Final Destination 2, senza però vincerlo. Per questo terzo
film fu invece scelta grazie alla convincente dimostrazione di
saper dar vita a tutte le emozioni previste per il personaggio.
Il personaggio di Kevin, amico di
Wendy, è invece interpretato da Ryan Merriman,
noto anche per gli horror Halloween – La resurrezione e
The Ring 2. Kris Lemche ed Alex
Johnson interpretano rispettivamente Ian e Erin. La
Johnson, in realtà, si era inizialmente proposta per il ruolo di
Julie, la sorella di Wendy. Ad ottenere questo personaggio è però
stata Amanda Crew, la quale si era invece proposta
per il ruolo di Erin. Completano il cast Jesse
Moss nei panni di Jason, il ragazzo di Wendy,
Texas Battle in quelli dello sportivo Lewis e
Chelan Simmons in quelli di Ashley.
Crystal Lowe, infine, interpreta Ashlyn.
Final Destination 3: il
trailer e dove vedere il film in streaming e in TV
È possibile fruire del film grazie
alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme
streaming presenti oggi in rete. Final Destination
3 è infatti disponibile nei cataloghi di
Infinity e Amazon Prime Video. Per vederlo, una
volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il
singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così
modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità
video. È bene notare che in caso di noleggio si avrà soltanto un
dato limite temporale entro cui guardare il titolo. Il film è
inoltre presente nel palinsesto televisivo di martedì 5
luglio alle ore 21:15 sul canale
Italia 2.
Sono state rivelate le prime foto
dal set del prequel di Mad
Max: Fury Road di George Miller, Furiosa,
le cui riprese sono iniziate da qualche settimana in Australia. Le
immagini offrono un primo sguardo a un Chris Hemsworth completamente irriconoscibile.
Con una barba rossa e lunghi capelli rossi, insieme a una protesi
al naso, l’attore sembra molto diverso dal Thor del
Marvel Cinematic Universe
che vedremo da domani al cinema in
Thor: Love and Thunder.
Dalle immagino sembra che
Chris Hemsworth interpreti sicuramente Immortan
Joe, anche se in una versione che deve ancora trasformarsi
nell’essere mostruoso che abbiamo visto in passato. È interessante
notare che sono state avvistate anche alcune aggiunte a sorpresa al
film, poiché la moglie della star di
Thor: Love and Thunder,
Elsa Pataky, i loro figli gemelli Tristan e Sasha, la figlia
India Rose e il padre di Chris, Craig Hemsworth, avranno tutti
ruoli in Furiosa. Resta
da vedere quanto saranno fondamentali per la storia, ma sembra che
si stiano sicuramente divertendo in questa landa desolata
post-apocalittica.
Sul set è stato avvistato anche
Angus Sampson, che ha interpretato The Organic
Mechanic in Mad
Max: Fury Road, così come la nuova aggiunta
Ian Roberts. Accanto a loro c’erano un sacco di
comparse e veicoli, tutti addobbati con il tipo di costumi che ci
si aspetta di vedere in un film di questo franchise (che finora
comprende Mad Max (1979), The
Road Warrior (1981), Mad Max: Beyond
Thunderdome (1985) e Fury
Road).
Chris Hemsworth UNRECOGNIZABLE in a long red
beard and prosthetic nose filming Mad Max prequel, Furiosa,
alongside wife Elsa Pataky and three children https://t.co/UQi3jPk9j2
— Daily Mail Celebrity (@DailyMailCeleb)
July 4, 2022
Tutto quello che sappiamo su
Furiosa
Nonostante il grande successo di
Mad Max:
Fury Road, un nuovo film del franchise è stato
bloccato per anni a causa di una disputa legale tra Miller e la
Warner Bros. Tuttavia, lo scorso ottobre il progetto è stato
confermato ufficialmente attraverso la notizia del casting
di Anya
Taylor-Joy, la star di The
New Mutants e La
regina degli scacchi, che interpreterà una versione
più giovane del personaggio di Furiosa.
Oltre a lei, nel cast ci saranno anche Chris
Hemsworth(Thor:
Ragnarok) e Tom Burke, anche se al
momento i loro ruoli non sono stati ancora svelati.
George
Miller dirigerà, co-scriverà e produrrà Furiosa insieme
al suo partner di produzione di lunga data Doug
Mitchell. Il film sarà prodotto dal marchio australiano
Kennedy Miller Mitchell di Miller, insieme al partner
di Fury
Road, la Warner Bros. Pictures.
I registi
di Avengers: EndgameJoe e Anthony Russo hanno già parlato del loro
amore per gli
X-Men in passato, il che ha inevitabilmente portato
l’attenzione dei media sulla coppia di registi che sono stati
intervistati di recente. Al duo di registi è stato chiesto proprio
in merito alla possibilità di dirigere il riavvio pianificato dei
Marvel Studios. Sentite la loro risposta quale
è stata!
Non
sappiamo ancora se i Russo abbiano avuto conversazioni ufficiali
sulla prospettiva di tornare al MCU, ma
rimangono chiaramente incuriositi dall’idea di portare i Figli
dell’Atomo in questo mondo condiviso che si chiama Marvel Cinematic
Universe. Mentre parlavano con AP Entertainment,
i realizzatori sono stati nuovamente interrogati sui rumors che
potrebbero essere in lizza per dirigere un nuovo film degli
X-Men.
“Uno dei miei beni più preziosi è Incredible Hulk #181, che
è la prima apparizione di Wolverine”, ha risposto Joe
Russo. “È una parte importante della mia collezione di
fumetti. Wolverine è così essenziale per gli X-Men, ovviamente,
sarebbe un progetto divertente su cui lavorare e trovare un nuovo
modo per farlo.”“Ma penso che probabilmente
sia qualcosa che Kevin Feige ha giustamente messo da parte per un
po’ per darsi la possibilità di introdurre alcuni nuovi personaggi
nel mondo e riportarli indietro quando sarà
pronto”,ha aggiunto. Proprio ieri vi abbiamo
segnalato che la star di Kingsman, Taron Egerton, ha confermato di aver incontrato Feige sulla
possibilità di vestirsi i panni di
Logan, ma resta da vedere se si concretizzerà o meno
qualcosa.
Non
abbiamo ancora idea di come Feige e co. vogliano pianificare e
introdurre mutanti nel MCU, o se questo
misterioso progetto degli X-Men sarà un film o una serie Disney+. I fan pensavano che il cameo
del Professor Xavier (Sir Patrick Stewart) in Doctor Strange nel Multiverso della
Folliapotesse gettare le basi per il
debutto di più personaggi mutanti, ma sembra sempre più probabile
che il coinvolgimento degli Illuminati nel sequel sia stato davvero
poco più di un servizio di fan.Anche se i Russo
decidessero di lavorare su un altro progetto dei Marvel Studios, la
maggior parte dei fan sembra sperare di vederli prendere il timone
di
Secret Wars (che si dice sarà il prossimo grande evento del
MCU).
Il primo annuncio di
Thor: Love and Thunder, con
una radiosa Natalie Portman che alza al cielo un finto
Mjolnir, risale a tre anni fa. Era il terzo fine settimana di
luglio 2019, nel corso del panel Marvel nel
padiglione H del Cimic-Con di San Diego,
Kevin Feige annunciò ufficialmente il quarto film da solista di
Odinson insieme al ritorno al franchise dell’attrice premio Oscar
nei panni di
Mighty Thor. Tre anni e una pandemia dopo, il pubblico di tutto
il mondo è chiamato a essere testimone di questo matrimonio di
“amore e tuono” in cui Chris Hemsworth torna protagonista assoluto di
un film del MCU
per la quarta volta, unico tra tutti gli attori principali del
franchise a godere di questo onore, per adesso.
Thor: Love and Thunder,
dove eravamo rimasti
Alla fine di Avengers: Endgame, avevamo lasciato Thor in compagnia
dei Guardiani della Galassia, a caccia di Gamora e di altre avventure spaziali. Ora Thor si è
rimesso in forma ed è entrato in una fase contemplativa della sua
esistenza, che gli permette di liberarsi di qualsiasi legame con il
passato, con i suoi fallimenti e la sua sofferenza, per farlo
tornare il guerriero glorioso che era un tempo, senza pesi né
responsabilità. Tuttavia, quando Nuova Asgard viene minacciata da
Gorr il macellatore di Dei, Thor dovrà tornare dal
suo popolo e trovare il modo per essere di nuovo il difensore degli
asgardiani. Alla sua battaglia si uniscono re Valchiria, che alla
fine di Endgame era stata incaricata da Thor stesso di prendere il
comando del suo popolo, e
Mighty Thor, un nuovo eroe che impugna il
Mjolnir ricostruito e che altri non è che Jane Foster.
L’origine letteraria di
Thor: Love and Thunder
Come ogni film Marvel Studios che si rispetti,
l’origine della trama va ricercata nei fumetti. Taika Waititi è partito infatti dal ciclo di
Jason Aaron, unendo la storia di Thor il Dio
del tuono e quella di La potente Thor. L’arco narrativo di Gorr e
quello di Jane/Thor sono infatti narrati separatamente in queste
pagine, ma il lavoro di Taika Waititi è stato quello di asciugare le
storie e fonderle in un unico flusso narrativo abbastanza coeso,
aggiungendo tutto quello che Love and
Thunder eredita da Thor: Ragnarok e da Avengers: Endgame. Ci sono quindi anche i Guardiani,
c’è Valchiria e c’è Korg, ma ci sono anche le “parentesi olimpiche”
e le capre volanti, ci sono personaggi inattesi e luoghi mai
visti.
Il lavoro di Taika Waititi, come aveva già testimoniato
Thor: Ragnarok, è ricco e stratificato, completamente
devoto all’anima buffa e giocosa di questo personaggio, anima che
esiste nei fumetti, soprattutto quando incontriamo l’unworthy Thor,
ma che per una larga parte dobbiamo all’apporto personale di
Taika Waititi stesso e di Chris Hemsworth al personaggio. La
rivoluzione del Dio del Tuono, nata con Ragnarok, si rinvigorisce in Thor: Love and
Thunder aggiungendo altri toni e caricando ancora di più
la buffoneria di questo personaggio che si fonde sempre più con il
suo interprete, in un procedimento simile a quello che dal primo
momento ha interessato la crasi tra Robert Downey Jr.e Tony Stark/Iron
Man.
Le aspettative riposte
nel ritorno di Natalie Portman e nell’introduzione di un
attore di razza come
Christian Bale nel Marvel Cinematic
Universe non vengono certo disattese. Se Natalie Portman indossa con grande scioltezza
l’armatura della Potente Thor, con tanto di parrucca bionda e
Mjolnir potenziato con tutta una serie di nuove abilità, riuscendo
a risultare divertente e divertita, il vero gioiello del film è
Bale/Gorr. L’attore riesce a dare umanità e carisma,
ma anche una potente aura di cattiveria e crudeltà, al suo
personaggio esaltando tutti gli elementi che nei fumetti rendono
Gorr un elemento eccezionale. Anche le modifiche al look rispetto a
come il carattere appare nei fumetti si rivelano vincenti e si
appoggiano sulle fattezze naturali di
Christian Bale, il quale sparisce dietro alla maschera
di cerone pur rimanendo sempre perfettamente visibile.
Una menzione speciale se
la merita tutta Russell Crowe, che svela un talento comico non
indifferente nei panni di Zeus, un dio capriccioso e potente, che
non mancherà di riservare sorprese. Insieme a queste scelte di
casting fortunate, Taika Waititi conferma la sua passione per la
musica e per l’azione concitata e ben coreografata, tanto che
Thor: Love and Thunder eccelle in entrambi i
reparti, regalando sequenze divertentissime d’azione, accompagnate
da musica mozzafiato, presa in prestito in particolare dalla
discografie dei GunS N’ Roses (come faceva presagire già
Sweet Child O’ Mine nel trailer del film).
Una nuova fase nella vita
di Thor
Il film cerca di
traghettare Thor in una nuova età e in una nuova consapevolezza di
sé, mettendolo a confronto ancora una volta con la sofferenza e lo
scontro fisico, ma anche con sentimenti inediti, che permetteranno
all’eroe di crescere ancora e di avere altre avventure. L’epilogo
inaspettato rende un po’ più dolce e facile da superare la
difficoltà che invece Taika Waititi sembra aver avuto con la ricerca
di un equilibrio tra il suo tono scanzonato e la drammaticità
intrinseca nelle storie che ha scelto di raccontare. Alla fine il
regista è riuscito a trovare un modo per chiudere il cerchio in
maniera toccante ed esaustiva, nonostante la strada per arrivarci
non sia stata priva di cadute.
Dopo dodici anni di
film Marvel sembra superfluo ricordarlo, ma rimanere seduti
fino alla fine dei titoli di coda è d’obbligo, la scena
post-crediti di Thor: Love and Thunder farà
saltare dalla sedia più di uno spettatore!
Lunedì 11 luglio 2022 andrà in onda
alle 21.25, su RAI 1 e in contemporanea su RaiPlay, “Il
viaggio degli eroi”, il nuovo film documentario sulla
vittoria del terzo titolo mondiale della nazionale italiana di
calcio nel 1982 a Madrid. A quarant’anni esatti dalla “notte del
Bernabeu” – in cui i gol degli azzurri inchiodarono sul 3 a 1 la
fortissima e favorita Germania Ovest – Rai 1 racconta una delle
imprese più esaltanti degli azzurri attraverso le inedite
riflessioni dei protagonisti di quel viaggio. Un cammino folle e
irripetibile, contro tutto e contro tutti, che dopo un avvio
difficile fatto di sconfitte, polemiche e silenzio stampa, terminò
con le mani ferme e rassicuranti del capitano, Dino Zoff, che
innalzavano la coppa del mondo regalandola a tutti gli italiani.
“Campioni del mondo! Campioni del mondo! Campioni del mondo!”, in
quell’istante la voce dell’indimenticabile Nando Martellini,
sottolineava che l’Italia aveva raggiunto il Brasile, unica
nazione, fino ad allora, ad avere vinto tre titoli.
Il film, diretto da Manlio Castagna
e narrato dall’attore Marco Giallini, ci riporta le immagini, le
voci, l’atmosfera che hanno fatto di quell’evento un pezzo della
nostra memoria nazionale. Dall’esultanza del Presidente Pertini
alla partita a carte sul volo di ritorno, e alla tagliente serenità
di Enzo Bearzot, il film scava in una memoria lontana nel tempo ma
ancora condivisa, in grado di parlarci con quella forza e quella
partecipazione che solo le imprese collettive sanno restituire per
poter poi essere rilette e apprezzate nel presente.
“La vittoria inattesa e
incredibile degli Azzurri in Spagna – dice Manlio
Castagna– fu non solo una grande impresa sportiva, ma
soprattutto un grande momento di partecipazione e di condivisione
nazionale che segnò simbolicamente la rinascita del Paese dopo anni
difficili. È una storia di valori e di passioni, di impegno e di
speranza che va raccontata, soprattutto oggi, in un momento storico
difficile, segnato dalla pandemia e dalla guerra. Eppure, come
nell’82, l’Italia ha trionfato agli Europei ed alle Olimpiadi:
queste vittorie raccontano la forza di un Paese che non si arrende
alle difficoltà”.
Nel film prodotto da ONE MORE
PICTURES con RAI CINEMA e RAI COM, le interviste ai campioni del
mondo: Giancarlo
Antognoni, Giuseppe
Bergomi, Antonio
Cabrini, Bruno
Conti, Claudio Gentile, Gabriele Oriali, Dino
Zoff. Gli interventi di Federica
Cappelletti, moglie dell’indimenticabile Paolo Rossi,
di Cinzia Bearzot, figlia dell’allenatore che
portò la squadra alla vittoria e di Roberto
Mancinie Gianluca Vialli.
“Per me – ha affermato Antonio
Cabrini, uno dei principali eroi di quella
Nazionale italiana- questo film celebra non solo i ricordi del
Paese meraviglioso che siamo, ma soprattutto l’espressione di un
grande sentimento che si creò nel gruppo: compagni di squadra uniti
indissolubilmente. Quel sentimento fu il motore di una
vittoria impossibile, che si tramutò in una vera e propria impresa.
Dedico il mio ricordo a quegli eroi che oggi ci mancano tantissimo:
Mister Enzo Bearzot, Mister Cesare Maldini, il meraviglioso Gaetano
Scirea e il mio fraterno amico Paolo Rossi. Ringrazio i produttori,
One More pictures, Rai Cinema e Rai Com, per aver reso possibile la
trasposizione filmica di una così grande emozione. Grazie, infine,
a Marco Giallini per la sublime interpretazione”.
“Quarant’anni fa, nel 1982, ho potuto alzare la coppa del
mondo. Per un bambino nato a San Siro, che non desiderava altro che
arrivare a giocare lì dentro, è stato il traguardo più alto –
ha continuato Giuseppe Dossena– L’ho
fatto sacrificando la mia gioventù, la mia infanzia e nel periodo
della mia maturità gli affetti, le amicizie e la famiglia. Ma,
nonostante tutto, è stata una gioia indescrivibile. Sono stati
d’animo molto intimi e difficili da spiegare. Voglio ringraziare
tutti i miei compagni di viaggio per la passione e l’amicizia che
non mi hanno mai fatto mancare”.
Fulvio Collovati ha ricordato che
“Nonostante siano passati quarant’anni, c’è un valore che è
rimasto immutato nel tempo. Sono consapevole del fatto che alzare
una coppa del mondo non sia da tutti, ma poter contare
sull’amicizia profonda dei miei compagni di squadra mi rende ancora
più felice”.
“L’esperienza vissuta grazie ai mondiali del 1982 mi ha
donato una piena consapevolezza di me stesso, la capacità di non
mollare mai e una notorietà sorprendente, tanto da essere
riconosciuto in tutto il mondo. Sono passati tanti anni eppure lo
constatiamo ancora oggi” – Ha
sottolineato Giancarlo Antognoni.
Bruno Conti ha
ricordato che “Il mondiale ha significato tanto divertimento e
tante emozioni, ma soprattutto mi ha permesso di incontrare
moltissimi campioni, come Paolo Rossi. Dopo le ingiustizie subite,
ritrovare il nostro Bomber è stata la gioia più grande per tutta la
squadra”.
Per Franco
Causio“Diventare campione del mondo è il sogno della
maggior parte dei ragazzi appassionati di calcio. Quando mi
chiedono un ricordo dei mondiali del 1982, mi emoziono come se
stessi vivendo, ancora oggi, quel meraviglioso giorno”.
“Vincere il mondiale dell’82 mi ha
permesso di vivere un sogno che non osavo neanche immaginare –
sottolinea Franco Selvaggi– è stata un’esperienza
da estasi pura!”