The
Flash ha avuto una strada molto travagliata verso il
grande schermo. Il film, diretto dal regista
di ItAndy Muscietti, uscirà nel giugno 2023
edè stato posticipatorispetto alla data
originale di novembre 2022. Poco tempo dopo la sua uscita è stata
messa in discussione negli ultimi mesi a causa dei problemi legali
legati alla star principale,
Ezra Miller,oggetto di
molteplici accuse
preoccupanti. Tuttavia, oggi è il noto sito
americano Deadline a confermare che lo studio stava valutando
diverse opzioni per il film, incluso la possibilità di un’uscita
ridotta in sala e un rilascio su HBO MAX, che avrebbe rappresentato
una notevole perdita economica. Ebbene il sito rivela che il CEO di
Warner Bros. Discovery, David Zazlav, ha finalmente rotto gli
indugi e preso una decisione in merito.
Deadlineha riferitonel giugno 2022 che lo studio stava
valutando diverse opzioni per il destino di The
Flash, che includevano la sua uscita
nelle sale come previsto (senza molta promozione) e il suo rilascio
su HBO Max (affrontando una notevole perdita monetaria). L’articolo
menzionava che il CEO di Warner Bros. Discovery, David Zazlav,
avrebbe dovuto prendere una decisione presto e ora abbiamo un
aggiornamento. In un rapporto di Variety che
descrive nel dettaglio le nuove accuse contro Miller, il sito ha
affermato che la Warner Bros. intende mantenere The
Flash nella sua attuale versione del
2023: “[Non è] chiaro se [Miller]
continuerà a recitare come Scarlet Speedster in progetti futuri, ma
La Warner Bros. è ancora impegnata a far uscire nelle
sale The
Flash, con un budget di 200 milioni di
dollari, nel giugno 2023″.
Variety
ha ribadito che l’avventura standalone di Barry Allen è stata
un’operazione molto costosa (Deadline ha
fissato il budget del film a $200 milioni), il che rende
impossibile per lo studios pianificarlo solo su HBO Max, annullarne
l’uscita o addirittura tornare in produzione con un’altra star.
Secondo quanto riferito, quest’ultimo particolare è reso
impossibile dal fato che Miller è “praticamente in ogni
scena”.
Vale la pena ribadire che il rapporto sottolinea anche
che nel giugno 2022 che The
Flash era stato “straordinariamente
ben accolto” dal pubblico nelle proiezioni di prova, il che
potrebbe teoricamente essere un ulteriore fattore motivante per la
Warner Bros. per mantenere il progetto sul grande
schermo. Per quanto riguarda l’attore, le fonti
di Variety hanno affermato che Miller “spera” di parlare delle
accuse contro di lui in futuro, ad oggi si sta prendendo del tempo
per“concentrarsi sulla propria salute e
guarigione nei prossimi mesi”.Indipendentemente dal destino finale del
film, Deadline ha dichiaratoche
Ezra Miller non fa parte dei piani della Warner
Bros per il DC Film
Universe dopo The
Flash.L’uscita di
Flash è prevista per il 23 giugno
2023.
Il film
The Flash
The
Flash arriverà finalmente nelle sale il 23 giugno
2023. Il film vede
Ezra Miller riprendere il ruolo di Barry Allen da
Justice League e sarà affiancato da
Sasha Callie nei panni di Supergirl e Michael Keaton nel suo grande ritorno nei
panni di Batman, 31 anni dopo la sua ultima apparizione in
Batman Il Ritorno.
Tutto quello che c’è da sapere su
The Flash con Ezra Miller
Confermata anche la presenza
di Michael
Keaton e Ben
Affleck, che torneranno entrambi a vestire i panni di
Batman. Kiersey Clemons tornerà nei
panni di Irish West dopo essere apparsa in Zack
Snyder’s Justice League (il personaggio era stato
tagliato dalla versione theatrical). Nel cast ci saranno anche
l’attrice spagnola Maribel Verdú (Il
labirinto del fauno), che interpreterà Nora Allen (la
madre di Barry) e l’attrice statunitense Sasha
Calle(Febbre d’amore) che interpreterà
Supergirl.
Taron Egertonè uno dei giovani attori più
interessanti ad Hollywood e si è fatto notare per le sue
performance in
Kingsman e soprattutto per aver interpretato Elton
John in Rocketman.
Ebbene l’attore è stato anche spesso accostato dai fan del Marvel Cinematic Universe come
potenziale erede di Hugh Jackman nei panni di
Wolverine. Tuttavia l’attore ha spesso smentito
le voci secondo cui sarebbe stato schierato per interpretare
l’iconico mutante nel Marvel Cinematic
Universe. Ma da allora sembra che ci siano stati degli sviluppi
molto interessanti.
Infatti, mentre parlava al New York
Times della sua nuova serie drammatica per
Apple
TV+Black
Bird, a Taron Egerton è stato
chiesto ancora una volta delle possibilità di indossare gli artigli
caratteristici di Logan, e questa volta l’attore ha rivelato di
aver incontrato i dirigenti dei Marvel Studios, incluso Kevin Feige, sulla
possibilità di firmare per interpretare il personaggio.
“Non credo che sarebbe sbagliato dirlo”, ha
risposto l’attore gallese quando gli è stato chiesto se avesse
avuto discussioni ufficiali per l’ingaggio sul ruolo.
“Sarei eccitato, ma sarei anche preoccupato, perché Hugh è
così associato al ruolo che mi chiedo se sarebbe molto difficile
per qualcun altro farlo”.“Se tutto va bene,
se dovesse succedere, spero mi diano una
possibilità”, ha aggiunto.
Che futuro per i
mutanti nel Marvel Cinematic Universe?
Sembra che
Taron Egerton abbia contattato lo stesso Feige per
vedere a che punto sono le cose con il processo di casting.
Sappiamo che i Marvel Studios stanno
pianificando una sorta di riavvio
di X-Men,
ma non abbiamo avuto aggiornamenti concreti dall’acquisizione della
Fox da parte della Disney nel 2019.
Girava voceche un
progetto intitolato “The Mutants” fosse in sviluppo l’anno scorso,
ma il rapporto sembrava essere stato smentito dagli addetti ai
lavori vicini allo studios poco dopo.
Considerato il talento dell’attore molto concorderebbero con
noi sul fatto che
Taron Egerton rappresenterebbe una scelta solida
per interpretare Wolverine se Feige decidesse di scegliere un
attore più giovane per il ruolo del vecchio LOGAN, ma fino ad allora
dobbiamo solo aspettare di capire quale strada intraprenderà lo
studios. Magari chissà qualcosa verrà annunciata durante il San
Diego Comic Con, dunque rimanete sintonizzati con noi per scoprire
tutti gli aggiornamenti sul Marvel Cinematic
Universe.
Il finale del secondo volume della quarta stagionedi Stranger
Things non solo è il più crudo che la serie abbia mai
avuto, ma sembra anche ribaltare completamente lo status quo del
prodotto. Ecco un resoconto completo di tutto ciò che è accaduto in
questo episodio e cosa potrebbe significare per la quinta stagione
diStranger
Things.
Nel corso della quarta stagionedi Stranger
Things, viene rivelato che il piano di
Vecna è quello di creare un numero sufficiente di
porte d’accesso al Sottosopra per permettergli di raggiungere la
Terra, sopraffarla e distruggerla completamente. In momenti
diversi, tutti i personaggi principali finiscono per venirne a
conoscenza e ognuno di loro escogita un proprio piano per
combattere Vecna e riuscire a salvare il mondo.
Alla fine, Vecna viene sconfitto, ma i nostri
protagonisti non sono riusciti a mettere fine ai suoi piani e
Hawkins finisce nel fuoco incrociato.
Perché il mondo diventa grigio nel
finale di Stranger Things Stagione 4?
Una delle ultime
inquadrature della quarta stagionedi Stranger
Things mostra un campo di fiori che diventa grigio
mentre una sostanza simile alla cenere sta piovendo dall’alto.
Sebbene gli sforzi congiunti di tutti i protagonisti siano stati
sufficienti a sconfiggere Vecna e a impedirgli di
far sì che il Sottosopra distruggesse il mondo, a
causa della morte temporanea di Max è stato
comunque possibile aprire un enorme portale a
Hawkins, dal quale sembra che il
Sottosopra stia fuoriuscendo. L’effetto
complessivo di questo fenomeno è sconosciuto, ma le spore che
impregnano l’aria del Sottosopra sembrano
prosciugare la vita di tutto ciò con cui entrano in contatti, ed è
per questo che i fiori e le altre piante che popolano
Hawkins stanno diventando grigi alla fine della
quarta stagionedi Stranger
Things. È ormai assodato che l’ambiente del
Sottosopra di Stranger Things è tossico per
qualsiasi altro essere al di fuori di quelli autoctoni. Il fatto
che la vegetazione di Hawkins che diventa grigia
sembra essere un’estensione di ciò, e gli effetti su larga scala di
tutto questo saranno probabilmente approfonditi nella quinta
stagione.
Vecna ha vinto? Hawkins è
diventato il Sottosopra?
Per come sono andate a
finire le cose nella
stagione 4di Stranger Things,
sarebbe abbastanza facile dedurre che Vecna abbia vinto, ma
tecnicamente non è così. L’obiettivo di Vecna era
far sì che il Sottosopra arrivasse a
Hawkins e la sovrastasse completamente. Come già
detto, grazie alla morte solo temporanea di Max,
non è stato in grado di portare il Sottosopra
sulla Terra. Tuttavia, sembra che il Sottosopra
stia fuoriuscendo dal portale creato da Vecna e,
basandoci su ciò che le spore del Sottosopra
stanno facendo alla vegetazione nel finale della
quarta stagione di Stranger Things, è probabile che il
Sottosopra stia invadendo Hawkins
e il resto del mondo gradualmente, invece che tutto in una volta,
come previsto da Vecna.
Tutto questo, ovviamente, dà una
chiara impostazione alla quinta stagione di
Stranger Things. Le spore del
Sottosopra probabilmente infetteranno tutti e
tutto ciò con cui entreranno in contatto, uccidendolo lentamente,
con un raggio d’azione che aumenterà gradualmente nel tempo. La
gente di Hawkins dovrà cercare di capire come chiudere il portale e
allo stesso tempo combattere le malattie causate dalle spore. A
complicare il tutto ci sarebbe il fatto che, secondo
Will, Vecna non è morto, quindi è
destinato a riemergere a un certo punto e probabilmente cercherà di
aprire completamente il portale per permettere al
Sottosopra di invadere del tutto
Hawkins e distruggere il mondo. Questo,
ovviamente, costringerebbe Undici e tutti gli
altri a sconfiggere il Vecna di
Stranger Things una volta per tutte e, dato che questi
è stato rivelato essere la mente dietro a tutto ciò che è accaduto
nella serie, la sua sconfitta porrebbe fine alla minaccia del
Sottosopra una volta per tutte. Secondo quanto
riferito, la quinta stagione di
Stranger Things sarà l’ultima, quindi una conclusione
del genere sarebbe un modo più che appropriato per chiudere
definitivamente la serie.
È Boiling
Point di Philip Barantini il miglior
film della 68ma edizione del Taormina Film Fest che vince anche la
miglior regia conquistando gli ambiti Cariddi d’Oro e d’Argento. Un
film cucinato con ottimi ingredienti: Stephen
Graham interpreta Andy, un capo chef in un ristorante
di lusso che lo vede combattere con problemi sia personali che
economici e avere una notte piuttosto burrascosa dove sarà
costretto ad affrontare la sua squadra e gestire la pressione del
giorno più impegnativo dell’anno, l’apertura del suo nuovo locale.
Il film, girato in un unico piano sequenza, ha ottenuto quattro
candidature ai BAFTA, undici candidature e quattro premi ai British
Independent.
Boiling Point è una
produzione britannica di Ascendant Films e Burton
Fox Films, in coproduzione con Three Little
Birds, Matriarch Productions, Alpine Films, White Hot
Productions, Insight Media Fund, Urban Way e Bromantics.
Il film arriverà in Italia a settembre come primo film di Arthouse,
il nuovo progetto editoriale dedicato al cinema d’essai di I Wonder
Pictures e Valmyn.
Maschera di Polifemo alla migliore
attrice Danica Curcic, intensa protagonista di
Baby Pyramid di Cecilie McNair. Una straordinaria
interpretazione in un film che tratta un tema spinoso come quello
della procreazione assistita. L’attrice continua a rivelare una
straordinaria capacità di restituire tutta la complessità emotiva e
l’autenticità del suo personaggio.
Maschera di Polifemo anche per
Stephen Graham – diventato uno dei migliori attori
britannici – protagonista di Boiling Point ed
eccellente attore capace di restituire al pubblico l’angoscia, lo
stress, la fretta e l’ansia delle moderne dinamiche lavorative.
Con la sua straordinaria voce,
Noemi apre la cerimonia di premiazione con una
performance da brividi piano e voce: la cantante romana
interpreterà Glicine presentata all’ultimo Festival di
Sanremo e la cover di (You Make Me Feel Like) A Natural
Woman di Aretha Franklin.
Oltre ai premi legati al concorso,
il Festival celebra Premi Oscar e miti del cinema internazionale
con il Taormina Award già consegnato nella serata di apertura a
Francis Ford Coppola e che questa sera
riceverà sul palco del Teatro Antico anche Giuseppe
Tornatore: il suo Ennio pluripremiato e osannato
dalla critica, sarà preceduto dall’esibizione musicale
dell’Orchestra a Plettro Città di Taormina che
eseguirà alcuni celebri brani del Maestro Morricone. Sul palco del
Teatro Antico il violinista e compositore candidato al Golden Globe
Carlo Siliotto che regalerà al pubblico il suo
ricordo del grande Ennio Morricone.
Carismatiche e affascinanti, le
splendide protagoniste del cinema che si alterneranno sul palco
saranno la modella Mădălina Ghenea, l’attrice
Elena Lietti e l’attrice e regista siciliana
Stefania Spampinato vincitrice del ‘Premio Wella’
di questa edizione.
La
giuria composta dai critici cinematografici Pedro
Armocida, Alessandro Cuk, Michela
Greco, consegnerà il ‘Premio della Critica Italiana –
SNCCI’ del Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani a
Boiling point. E ancora ‘Premio della Giuria Popolare’ a
Io e Spotty di Cosimo Gomez – una
produzione Mompracem con Rai Cinema, prodotto da Carlo
Macchitella, Manetti Bros., Pier Giorgio Bellocchio,
nelle sale dal 7 luglio e distribuito da Adler Entertainment – con
menzione speciale per la protagonista femminile del film
Michela De Rossi. ‘Taormina Arte Award’ a
Ninni Panzera per la professionalità, l’impegno e
la passione nei trentacinque anni di lavoro alla Fondazione
Taormina Arte, ‘Premio Videobank’ alle maestranze dello spettacolo
e ‘Premio Etna Comics’ a Davide Vigore per il
cortometraggio Dream.
Questa sera viene inoltre consegnato
il premio ENIT – Agenzia Nazionale del Turismo al film Piccolo
Corpo di Laura Samani: ritira il premio lo sceneggiatore del
film Marco Borromei. Questo film testimonia un
cinema capace di celebrare il territorio e la bellezza del nord est
del nostro Paese.
“Premi Oscar, identità femminile,
scoperta di nuovi talenti, musica, documentari e animazione:
Taormina Film Fest celebra tutto il cinema per tutti, riportando al
Teatro Antico il grande pubblico. Una sfida vinta nella
condivisione e in sinergia con il territorio: una città affacciata
sul mondo, un festival aperto al futuro” – dichiarano i Direttori
Artistici del Festival Francesco Alò,
Alessandra De Luca e Federico
Pontiggia.
Ancora un ringraziamento al supporto
prezioso dei partner istituzionali, i media partner e gli sponsor
di quest’anno. Rai Movie trasmetterà lo speciale dedicato a
quest’edizione mercoledì 6 luglio alle 22.35. Un ringraziamento va
anche al Maestro orafo Michele Affidato che ha realizzato i
premi.
I Cariddi d’Oro, d’Argento e le
Maschere di Polifemo sono stati assegnati dalla giuria presieduta dalla regista candidata
all’Oscar Cristina Comencini e composta da
Noemi, Marco Borromei,
Massimiliano Gallo e Aleem
Khan.
Adrenalinico film d’azione,
Pelham 123 – Ostaggi in metropolitana è
uno degli ultimi film diretti da Tony Scott
(Top Gun, Una vita al
massimo) prima della sua scomparsa, avvenuta nel 2012. Al
centro della trama vi è un pericoloso sequestro di persona, che si
svolge all’interno della metropolitana di New York. Da qui si
sviluppa un film ricco di tensione e colpi di scena, con personaggi
particolarmente accattivanti e ambienti claustrofobici. Merito del
successo del film va anche alla sceneggiatura scritta da
Brian Helgeland, noto per aver vinto l’Oscar con
il film L.A. Confidential.
Uscito al cinema nel 2009, il film è
un nuovo adattamento del romanzo thriller Il colpo della
metropolitana, scritto da Morton Freedgood
sotto lo pseudonimo di John Godey. L’opera era già stata portata al
cinema nel 1974 con un film riportante lo stesso titolo del libro,
e in seguito in televisione nel 1998 con un lungometraggio chiamato
allo stesso modo. Per dare un’attrattiva unica alla sua versione,
Scott si è avvalso della presenza di alcuni celebri attori, vera
fonte di interesse del film. Diverse modifiche e aggiornamenti
dell’opera sono inoltre stati necessari in fase di scrittura, al
fine di rendere più credibile il film.
Al momento della sua uscita in sala,
il film venne accolto da pareri contrastanti da parte della
critica. Riuscì tuttavia ad affermarsi come un discreto successo al
box office, dove arrivò a guadagnare circa 150 milioni di dollari a
fronte però di un budget di 100. A distanza di anni, Pelham 123
– Ostaggi in metropolitana è certamente un film da riscoprire,
capace di fornire grande intrattenimento e suspence. Diverse sono
le curiosità legate al titolo, molte delle quali relative al cast
di attori protagonisti. Continuando nella lettura sarà possibile
scoprire le principali di queste, come anche dove è possibile
vedere in streaming il film.
Pelham 123 – Ostaggi in
metropolitana: la trama del film
La storia ha inizio nella
metropolitana di New York, dove una banda di criminali si
impossessa di un vagone del convoglio Pelham 123, con all’interno
18 ostaggi. A capo della banda vi è Ryder, ex
manager caduto in rovina e finito in carcere per truffa. Egli manda
un messaggio diretto al sindaco di New York, chiedendo una somma di
denaro pari a 10 milioni di dollari entro un’ora. Se il suo
desiderio verrà esaudito, nessuno si farà male e gli ostaggi
verranno rilasciati incolumi. Per ogni minuto di ritardo, però, una
persona verrà uccisa. La situazione è quantomai critica, e il tempo
a disposizione scorre rapidamente. A dialogare con Ryder vi è
Walter Garber. Questi è addetto allo smistamento
dei treni, ma per un’ora si ritrova suo malgrado ad essere il
negoziatore. Dopo un’iniziale smarrimento, questi capirà che la sua
conoscenza del sistema della metropolitana sarà l’unico modo in cui
potrà sconfiggere il criminale prima che sia troppo tardi.
Pelham 123 – Ostaggi in
metropolitana: il cast del film
Per dar vita al film, Scott si è
avvalso della partecipazione di noti attori di cinema e
televisione, affidando loro i principali ruoli da protagonisti. Per
il ruolo del criminale Ryder, il regista ha fortemente richiesto la
presenza di John
Travolta. Affermatosi negli ultimi anni grazie ad
alcuni ruoli da villain, il celebre attore accettò con piacere di
partecipare. Per potersi calare nel personaggio, iniziò da subito a
lavorare sul look del proprio personaggio, cercando sia di rimanere
fedele a come viene descritto nel libro sia di assegnarvi delle
originalità. Al momento della promozione del film, tuttavia,
Travolta decise di non partecipare a questa a causa della recente
scomparsa di suo figlio. L’attore decise infatti di ritirarsi
momentaneamente dalle scene per elaborare il lutto.
Accanto a lui, nel ruolo del
negoziatore Walter Garber vi è invece il due volte premio Oscar
Denzel
Washington. Per il personaggio, egli seguì dei corsi
incentrati sulla sicurezza nelle metropolitane. Per l’attore si
trattava inoltre della quarta collaborazione con il regista dopo
Allarme rosso, Man on Fire e Déja vu. Nel ruolo
del sindaco di New York si ritrova invece l’attore James
Gandolfini, divenuto celebre grazie al personaggio di
Tony Soprano nella serie I Soprano. John
Turturro, recentemente visto in Jesus Rolls –
Quintana è tornato!, recita invece nella parte di Vincent
Camonetti, detective della polizia di New York incaricato di
occuparsi del caso. Il portoricano Luis Guzman,
celebre caratterista di Hollywood, dà invece vita a Phil Ramos, ex
conducente della metropolitana ora entrato a far parte della banda
criminale di Ryder.
Pelham 123 – Ostaggi in
metropolitana: le differenze con il libro
Come accennato in apertura, nel
realizzare una versione contemporanea del film, furono necessarie
diverse modifiche rispetto al libro di Freedgood, pubblicato nel
1973. La prima cosa resasi necessaria, nello spostare
l’ambientazione ai nostri giorni, fu quella di riscrivere alcune
delle principali dinamiche, così da poter introdurre l’utilizzo
della moderna tecnologia come cellulari, laptop, e sistemi di
tracciamento. Nel riscrivere la storia dell’attentato, gli
sceneggiatori dovettero inoltre tenere in considerazione che la New
York in cui si svolgono gli eventi è una città che ha visto
accadere il crollo delle Torri Gemelle l’11 settembre del 2001, con
tutte le implicazioni psicologiche che ne conseguono.
Anche per i personaggi principali si
sono operate alcune modifiche. Nel libro, Ryder è descritto come
una persona dall’aspetto anonimo e dal temperamento pacato e
calcolatore. Nel film, invece, il personaggio sfoggia un classico
look da galeotto, con tatuaggi e capigliatura che spingono verso
tale immaginario. Egli è inoltre particolarmente irascibile e
impulsivo, pronto ad uccidere senza pietà degli innocenti. Una
sostanziale differenza è anche quella relativa alla somma di denaro
da lui richiesta. Nel libro questa è di un milione di dollari. Oggi
tale cifra sarebbe particolarmente innocua, e perciò si è optato
per 10 milioni di dollari. Anche il personaggio di Walter Garber
subisce una sostanziale modifica. Questi passa infatti dall’essere
un detective di polizia a un dipendente del servizio
metropolitano.
Pelham 123 – Ostaggi in
metropolitana: il trailer e dove vedere il film in streaming e
in TV
Per gli appassionati del film, o per
chi desidera vederlo per la prima volta, sarà possibile fruirne
grazie alla sua presenza nel catalogo di alcune delle principali
piattaforme streaming oggi disponibili. Pelham 123 –
Ostaggi in metropolitana è infatti presente su
Rakuten TV, Google Play, Netflix, Tim Vision e Amazon Prime Video. Per poter usufruire
del film, sarà necessario sottoscrivere un abbonamento generale o
noleggiare il singolo film. In questo modo sarà poi possibile
vedere il titolo in tutta comodità e al meglio della qualità video,
senza limiti di tempo. Il film è inoltre in programma in
televisione per sabato 2 luglio alle
ore 21:20 sul canale Rai
4.
La spoiler-fobia che, a
torto o a ragione non sta a noi giudicare, attanaglia il pubblico
moderno impone una precisazione: questa recensione di
Stranger Things 4 – Volume
2 non contiene rivelazioni sulla trama, spoiler o
anticipazioni di alcun tipo, se non quello che già si è visto nelle
stagioni precedenti e nel Volume 1.
Stranger Things 4 – Volume 2, dove eravamo
rimasti?
La prima parte del
quarto ciclo delle avventure di
Undici e i suoi amici di Hawkins si era conclusa con una grande
rivelazione. Vecna, il mostro primordiale che regna nel Sottosopra,
altri non è che Henry, la cavia numero 001 del laboratorio del
Dottor Martin Brenner (Matthew Modine), il
“papa”che
Undici ha così tanto amato e odiato nel corso di queste quattro
stagioni. Questa rivelazione mette tutti di fronte all’ineluttabile
missione che va compiuta: distruggerlo una volta per tutte e
mettere fine al terrore che da troppo tempo sparge su Hawkins. Come
ricorderemo dalla prima parte di stagione, i nostri eroi sono
separati: Hopper e Joyce, con Murray e il loro nuovo amico russo
Dmitri, sono ancora bloccati in Unione Sovietica, dove si
troveranno ad affrontare una minaccia familiare; Will, Mike e
Jonathan, in compagnia dello strambo Argyle sono alla ricerca di
Undici che è ancora ospite/ostaggio di Brenner e del Dottor
Owens, il quale sembra l’unico a credere in lei e nelle sue
capacità. Bloccati a Hawkins, il gruppo formato da Steve, Robin,
Nancy, Lucas, Max, Dustin, Erica e dalla bizzarra new entry
Eddie, cerca di far fronte alla minaccia nella migliore delle
maniere possibile.
Vecna è il mostro della
depressione?
I Duffer
Brothers si sono davvero spesi e spremuti per offrire al
pubblico una
quarta stagione completa, complessa e che potesse essere un
eccellente trampolino per la quinta e ultima stagione della serie
divenuta ormai culto. Lo sforzo li ha ripagati in parte perché
sicuramente siamo davanti a un punto di svolta dell’intera serie, è
cresciuto lo scope dell’intero racconto e l’universo narrativo si è
ampliato, sia geograficamente che emotivamente. I ragazzini che
combattevano contro il Demogorgone sono cresciuti e ora i loro
avversari sono ben altri, più pericolosi, più spaventosi e in parte
anche formati dalle loro stesse paure e insicurezze. In
particolare, Vecna si consolida non solo come una forma di male
primigeneo, ma anche come una metafora della depressione. Tutto ciò
che di noi non ci piace, che ci affligge, che in qualche modo ci fa
sentiere sbagliati e da cui cerchiamo di fuggire ci insegue senza
sosta, fino a prenderci e a farci sprofondare e (nella versione più
estrema della metafora) a toglierci la vita.
Ma c’è un rimedio: nel
caso di Max è Running Up that Hill, in quello di Will era
Should I Stay or Should I Go, insomma, nella diegesi
narrativa è la musica a toglierci dallo stato di trance e a farci
riconnettere con noi stessi, ma, dentro la metafora, potrebbe
trattarsi dell’arte, della bellezza, degli amici che ti mettono le
cuffiette sulle orecchie per tirarti fuori dalla brutta situazione
che stai vivendo. Letta sotto questo punto di vista,
Stranger Things 4 – Volume 2 è la rappresentazione
per immagini di uno degli spettri più spaventosi che la gioventù,
ma tutta l’umanità in generale, si trova ad affrontare.
Grandi attori crescono? Si e
No
È meraviglioso vedere
crescere sullo schermo i giovani interpreti di questa serie, in
particolare per quelli che, abbandonate le paffute fattezze
bambinesche e entrati di prepotenza dentro l’adolescenza, mostrano
un vero talento nella recitazione, come
Sadie Sink, in particolare, o i bravissimi
Gaten Matarazzo e Caleb
McLaughlin, nei panni, rispettivamente, di Max, Dustin e
Lucas. Un po’ meno riuscito si è rivelato il casting degli altri ex
giovanissimi, su tutti Millie Bobby Brown e Noah Schnapp (Undici
e Will), che faticano a rimanere credibili, mentre Finn Wolfhard (Mike) ha la faccia giusta ma
sembra fuori posto, fuori parte, non esattamente il “cuore” del
gruppo, come lo definisce Will. Pollice in su invece per tutto il
resto del cast, con menzione d’onore per David Harbour (Hopper) e Joe
Keery (Steve), i veri eroi di cui questo mondo ha bisogno
per continuare a sognare.
La serie dei
Fratelli Duffer, in tutta la sua poderosa
dimostrazione di forza, è produttivamente parlando uno degli esempi
più virtuosi della televisione recente. Lo streamer della
grande N rossa ha affidato le chiavi del suo
palazzo alla coppia creativa, ed è stato premiato da un successo
senza precedenti, che si ripete ad ogni stagione ed è difficile
lasciare andare. Tanto che quella che per impostazione e
costruzione della storia del Volume 1, sembrava a tutti gli effetti
un capitolo definitivo, invece non lo è. Si continua, a questo
punto per chiudere tutte le porte (tutti i Gate, come direbbero i
nostri giovani eroi) lasciate aperte in questo ciclo.
Anche la divisione in due Volumi
così disomogenei (il primo di 7 puntate, il secondo di sole 2), con
episodi dalla durata spropositata che sembrarono giovare al ritmo
del racconto sono scelte che lasciano più di una perplessità e che
si spera non saranno replicate per la stagione conclusiva.
L’impressione è che si tenti ancora una volta troppo di assecondare
un trend e una esigenza produttiva piuttosto che un naturale e
organico sviluppo della storia, e questo non è mai un bene.
Stranger Things 4 – Volume 2 come Infinity
War
Stranger Things
4 – Volume 2 rappresenta l’Infinity
War della serie, per dirla utilizzando una metafora
mutuata al Marvel Cinematic Universe. Il
quinto ciclo, di cui sappiamo ancora poco, se non che rappresenterà
un salto temporale in avanti, sarà l’Endgame,
la fine dei giochi. Per Vecna. Per Hawkins. Per i nostri
ragazzi.
In un periodo di fermento
civile, in cui si lotta per la parità di genere, nemmeno le
principesse sono più tenute a essere “solo” principesse. È quello
che racconta The Princess, il
nuovo film originale Hulu, disponibile dal 1° luglio su
Disney+. Il film con protagonista una
scatenata Joey King è una versione al femminile di John
Wick, forse un pizzico più violenta e con delle
coreografie di scontri corpo a corpo da manuale.
The Princess, la
trama
La storia è molto
semplice e ci viene raccontata in medias res. La principessa è
distesa addormentata su un letto, in una torre del castello,
vestita con un sontuoso abito da sposa. Delle guardie irrompono e
fanno per svegliarla perché è giunta l’ora delle nozze. A sorpresa,
la fanciulla di sveglia e comincia a picchiare duro, ma così duro
che per le guardie c’è poco da fare, rimangono uccisi, non solo
dalle straordinarie doti di combattimento della principessa, ma
forse anche dalla sorpresa di doversi scontrare così duramente con
lei (che è un po’ la sensazione che coglie anche lo spettatore).
Fuori dalla torre, la fanciulla dovrà fare di tutto per sventare un
colpo di stato da parte del terribile Julius (Dominic Cooper), che
ha preso prigioniero il re, la regina e la figlia minore. L’uomo
aveva intenzione di sposare la figlia maggiore e diventare così re,
ma le cose sono andate diversamente e ora tenta di prendere il
potere con la forza. Tuttavia non sa che la giovane donna che lo ha
rifiutato non è solo indipendente e caparbia, ma è anche una
guerriera provetta, che non esiterà a sporcarsi le mani (e il suo
bel vestito) per rimettere suo padre sul trono.
Diretto dal vietnamita
Le-Van Kiet, The Princess è un oggetto particolare, perché
abbraccia tutta la mitologia della vendetta, delle arti marziali,
della violenza, mette insieme i pezzi in una storia semplice,
ambientata nel presente e punteggiata di flashback che danno
contesto e indirizzano le motivazioni dei personaggi, e trasforma
il protagonista solitamente uomo in una principessa.
La principessa che si fece
guerriera
Gli occhioni grandi e i
lineamenti delicati di Joey King sono perfetti sul
volto di questa donna che colpisce, ferisce, uccide e sanguina,
proprio come un eroe del cinema orientale, e si muove come uno di
loro, descrivendo danze macabre e foriere di morte intorno a chi la
ostacola.
The
Princess rinnova ai tempi che corrono un genere e lo fa
con misura e gusto, senza trascendere mai nel didascalico, senza
mai fare il passo più lungo per dimostrare qualcosa che non si vede
già da quello che viene raccontato sullo schermo. Dopo il
convincente Furie, Le-Van Kiet si
conferma un vero talento nel gestire l’azione con la struttura
narrativa a flashback, senza mai far perdere mordente alla
storia.
Sembra che King sia nata
per questo ruolo, che incarna con grande naturalezza al prezzo, ci
scommettiamo, di enorme sforzo e studio di coreografie e gesti. Un
po’ meno riuscito il ruolo di Dominic Cooper che, nella parte del cattivo,
risulta irrimediabilmente una macchietta. Con lui anche la messa in
scena povera rende il film meno accattivante per un pubblico
smaliziato ed esigente. Ma non è il caso di sottilizzarsi troppo
sulla recitazione dei personaggi, dal momento che la bellezza del
film è la sua anima vendicativa, il suo prendersi sul serio
nell’essere esattamente dove vorrebbe e dovrebbe essere. Certo, è
difficile accettare che per farsi prendere sul serio una donna
debba tagliare la testa al mostro, letteralmente, ma in tempi duri
bisogna giocare duro, e The Princess lo fa benissimo.
ATTENZIONE: Questo
articolo contiene spoiler del film Elvis
Nove anni dopo Il grande Gatsby,
Baz Luhrmann torna al
cinema con un nuovo film stravagante. Questa volta al centro del
suo racconto c’è
Elvis Presley, la celebre icona del rock and
roll, simbolo di un intero panorama musicale e culturale.
L’assurda vita del personaggio viene raccontata in prima persona
dal Colonnello Tom Parker (Tom
Hanks) attraverso una narrazione estremamente
soggettiva e surrealista, quasi allucinogena.
Nel biopic, Elvis Presley
(Austin
Butler) compie un’ascesa incredibile nell’industria
musicale, generando adorazione e indignazione in egual misura. Se
da un lato il pubblico giovane ama il cantante ed il suo stile,
dall’altro i conservatori – e addirittura il governo – disapprovano
la musica provocante e progressista della star. Elvis
conosce il successo grazie a Tom Parker, ma per tutta
la sua carriera ha un rapporto incredibilmente teso e
conflittuale con il colonnello. Luhrmann con
il suo film vuole porre luce sul fatto che Parker abbia
approfittato della fama di Elvis e ritrae il
personaggio di Tom Hanks come un vero cattivo. Per
fare ciò però, il regista semplifica notevolmente la relazione tra
il protagonista e Parker, andando a sacrificare il
realismo storico.
Considerando lo stile registico di
Luhrmann, non è quindi facile comprendere
cosa ci sia di reale in Elvis e cosa invece sia
stato reinventato. Vediamo di fare un po’ di chiarezza.
Com’era realmente il Colonnello
Parker?
La persona che più di tutte
è stata trasformata all’interno
di Elvis è il colonnello Tom
Parker. Stando alla rapresentazione fatta da Baz
Luhrmann, Parker era un uomo d’affari
interessato puramente al ritorno economico. Tom
Hanks interpreta un affabulatore, colui che prende
Presley da giovane e lo lancia su scala globale, come se
fosse un puro prodotto mediatico. In ElvisParker è però anche colui che cerca di limitare l’estro
della star, di manipolare il personaggio in modo che possa piacere
anche alle autorità più conservatrici.
Questa rappresentazione di
Parker è in netto contrasto con la biografia del
colonnello scritta dalla giornalista musicale Alanna
Nash nel 2010. In un’intervista con Variety, l’autrice ha evidenziando le discrepanze tra
il film e il fatto storico. Nash ha
affermato che “Parker amava che Presley fosse
quasi come un artista dello spogliarello
maschile (…) È ciò ha fatto vendere i
biglietti!“. Inoltre, Nash ha
respinto quanto detto dal film sulle minacce che il governo ha
fatto a Parker per le controverse esibizioni di
Elvis.
Com’è diventato Elvis Presley nel
film
Luhrmann si è
preso parecchie libertà anche nella rappresentazione
di Elvis.
In particolare, il film pone molta luce sull’influenza che la
musica nera e la cultura afroamericana ha avuto su
Presley. In realtà, come spiega Alanna
Nash, nell’intervista a Variety, non è vero che
le più importanti influenze musicali di Elvis sono
state esclusivamente nere. “Elvis ha subito ugualmente
l’impatto della cultura bianca e, già in seconda media, ha
annunciato che avrebbe cantato al Grand Ole Opry.”
Anche per quanto riguarda la sfera
amorosa, Elvis
a volte semplifica troppo. Per prima cosa, il film sorvola
totalmente la problematica della differenza di età tra
Priscilla Beaulieu e Presley: lei aveva
solo 14 anni quando ha conosciuto il cantante. Inoltre, anche se
Priscilla gioca un ruolo di primo piano, le partner
successive di Elvis come Ginger Alden e
Linda Thompson vengono completamente ignorate. Ciò
che ne esce è una rappresentazione grossolana e semplicistica della
vita amorosa della star.
La vera storia di
Elvis
Anche in fatto di musica, Elvis è un film abbastanza lontano dal vero
storico. La colonna sonora include canzoni di artisti contemporanei
come Doja Cat ed Eminem,
sottolineando come la rigorosa cronologia non sia in cima alla
lista delle priorità di Luhrmann. Inoltre, i
rapporti tra Elvis e le altre star del tempo non sembrano
troppo autentici: nel film viene data molta enfasi all’amicizia con
BB King, quando in realtà Nash ha
rivelato [via USA Today] che i
due erano conoscenti e non amici intimi. ” Probabilmente si
sono incontrati per la prima volta al Sun Studio, ma solo
brevemente.”
In aggiunta, ci sono state alcune
alterazioni anche per motivi narrativi. Luhrmann
crea dei collegamenti troppo facili e veloci rispetto alla realtà:
sia per quanto riguarda la residenza a Las Vegas di
Elvis, sia per il servizio militare, vengono fatte
delle congetture su questioni decisamente più complesse.
Quanto è accurato
Elvis?
In conclusione, quanto è
accurato Elvis? Non possiamo dire che si
tratti di un documentario. Il film di Luhrmann è
più interessato a ricordare l’energia e la vitalità delle
prestazioni della stella del rock ‘n roll piuttosto
che snocciolare i fatti della sua vita. Tuttavia, anche se a volte
la verità risulta contorta, il film non è completamente staccato
dalla realtà. Parker è notoriamente colui che ha permesso
a Elvis di esplodere, ma è anche colui che ha
tratto più vantaggi dal suo successo. Insomma, il
biopic di Luhrmann
contiene abbastanza verità da renderlo un film avvincente a livello
sia artistico che storico.
La Valchiria del Marvel Cinematic
Universe non è la stessa che i fan dei fumetti
Marvel conoscono. Entrambi
i personaggi provengono dallo stesso luogo, sono ex guerriere di
Asgard passate a operare sulla Terra, ma la loro origin story è
molto diversa e il loro character design differisce
completamente.
Love and
Thunder riporterà il personaggio di Valchiria nel Marvel Cinematic
Universe, dato che questa versione del personaggio
aiuterà Thor nella sua battaglia contro
Gorr il Macellatore di Dei. L’aspetto interessante
è che farà squadra con Jane Foster, che ha assunto il ruolo di
Mighty Thor e nei fumetti è lei stessa una
Valchiria. Con il nuovo film che mostra Valchiria
in possesso di poteri che non aveva mai rivelato nelle sue
precedenti apparizioni, è interessante che almeno uno di questi
venga prelevato direttamente dai fumetti, che si tratti della
versione di Jane, Runa o della
Valchiria originale,
Brunnhilde.
Valchiria ha ali artificiali
Quando la maggior parte delle persone pensa alle
Valchirie, ha in mente l’immagine della versione
originale, Brunnhilde, che cavalca il cavallo
alato Aragorn. Tuttavia, la verità è che una
Valchiria può volare anche senza cavallo. La
versione di Jane Foster della Valchiria ha sviluppato un modo per usare
Undrajuarn, ‘Arma del Tutto in molti modi: uno di
questi comprende la trasformazione in ali, in modo da poter volare
quando necessario.
Ha condotto i morti nel
Valhalla
Nei fumetti,
Odino ha guidato un attacco alla Terra e uno dei
soldati che gli si sono opposti, Sigmund, è morto.
Ritenendo che i guerrieri come Sigmund meritassero
il paradiso dopo la morte, scelse l’amante di questi,
Brunnhilde, per diventare Valchiria .
Odino ha guidato una nuova schiera
di Valchirie come dee guerriere e
Valchiria stessa ha condotto i morti nella
versione di Asgard del Paradiso, il Valhalla:
Brunnhilde ha servito Odino in
questo ruolo per secoli. Tuttavia, dopo che questi dichiarò che
solo i guerrieri asgardiani sarebbero potuti approdare nel
Valhalla, l’entusiamso di Brunnhilde lasciò spazio
al disincanto.
Può percepire l’arrivo della
morte
Il compito principale della
Valchiria è quello di scortare gli Asgardiani
morti verso il Valhalla. Oltre a ciò, è in grado di percepire
l’arrivo della morte, capacità che le consente di assicurarsi di
essere presente al momento giusto per accompagnare i guerrieri
nell’aldilà. Questo potere è stato approfondito nel dettaglio
quando Dani Moonstar, membro dei New
Mutants, ha acquisito la capacità di percepire la morte
dopo essere diventata una valchiria.
Questa caratteristica della Valchiria sarà presente anche in Thor: Love
and Thunder. In un’intervista, Tessa Thompson ha dichiarato che la sua
Valchiria possiederà infatti “strane abilità”,
alludendo al fatto che “può percepire quando qualcuno è vicino alla
morte e condurlo nel Valhalla”.
Può parlare con i morti
Valchiria
può inoltre parlare con i morti, per accompagnarli pacificamente
nell’aldilà. Ciò che è interessante è che tutte le
Valchirie possiedono l’abilità asgardiana
dell’Allspeak, ovvero possono comunicare in tutte le
lingue e i dialetti dei Nove Regni, quindi possono interagire con
qualsiasi persona.
Le Valchirie possono
teletrasportarsi in qualsiasi dimensione
Poiché Valchiria ha il potere di condurre i guerrieri
nel Valhalla, deve ovviamente essere in grado di raggiungere luoghi
lontani in un batter d’occhio. Per questo motivo, chiaramente,
possiede il potere del teletrasporto, anche perché i guerrieri
asgardiani possono morire in uno qualsiasi dei Nove Regni, che
Valchiria deve poter raggiungere
immediatamente.
Non solo può teletrasportarsi da
sola, ma può portare con sé chiunque, ed è così che accompagna i
guerrieri nel Valhalla. Non vi sono trucchi, il teletrasporto è
possibile solo con la forza della sua volontà.
Il suo nemico principale era
l’Incantatrice
L’Incantatrice è
sempre stata una delle donne più subdole e manipolatrici di Asgard.
Lei e Valchiria hanno vissuto diverse avventure
insieme ma, quando Brunnhilde ha capito che la
vera natura di Amora era malvagia, ha cercato di
separarsene.
Tuttavia,
l’Incantatrice ha intrappolato la sua anima e ha
usato i poteri di Valchiria per combattere i suoi nemici. Per
anni ha approfittato di questi poteri sia per sé che per le sue
pedine, ma tutto è cambiato quando ha incontrato i
Defenders.
Valchiria era legata a Barbara
Norriss
Barbara
Norriss era una donna umana che divenne amica di
Hulk. Apparsa per lo più nelle storie dei
Defender, era una donna tormentata e con
difficoltà a superare il trauma di aver vissuto per un periodo
nella Dimensione Oscura. Finì per essere
catapultata indietro nel tempo e fu allora che
l’Incantatrice la scoprì.
L’Incantatrice
inviò Brunnhilde nel corpo di
Barbara e la Valchiria controllò la donna tornando con i
Defenders ai giorni nostri, dove si unì alla
squadra.
Valchiria aveva un destriero di
nome Aragorn
Valchiria
possiede un cavallo alato di nome Aragorn che
apparteneva in precedenza a Dane Whitman, il
Cavaliere Nero. Quando Barbara
Norriss venne mandata nel passato e il suo corpo finì per
essere posseduto da Brunnhilde, venne rispedito
indietro nel tempo anche un americano di nome Dane
Whitman, che sarebbe poi diventato il Cavaliere
Nero nei Vendicatori.
Tuttavia, in questa occasione scelse di rimanere nel XII secolo
d.C., ma fece un regalo a Valchiria: le diede in
custodia Aragorn, che cavalcò da lì in poi per
anni in battaglia, finché non arrivò il momento di passarlo al suo
sostituto.
Valchiria è stata a lungo membro
dei Defenders
Valchiria
è stato un membro di lunga data dei Difensori,
nonché primo nuovo membro a unirsi alla squadra. I membri originali
erano infatti Doctor Strange,
Hulk, Namor e
SilverSurfer, e non erano tanto
una squadra quanto piuttosto degli alleati che si aiutavano a
vicenda.
Valchiria è stata la prima a unirsi alla
squadra, trasformandola in un vero e proprio gruppo. Rimase con il
Dottor Strange quando altri lasciarono la squadra
e si unirono nuovi arrivati come Nighthawk e
Hellstrom.
Barbara ha dovuto morire perché
Valchiria fosse libera
Barbara
Norriss si accorse presto della presenza di
Brunnhilde e le due condivisero il corpo per un
certo periodo. Tuttavia, la situazione era chiaramente scomoda per
entrambe, poiché Brunnhilde non aveva accesso al
suo vero corpo e Barbara sentiva di aver perso se
stessa: l’unico modo per porre fine a questa situazione era dunque
la morte di Barbara.
Mentre Barbara
stava morendo, lo spirito di Brunnhilde continuava
a vivere. Il Dottor Strange si servì della sua
magia per aiutarla a ritrovare il suo vero corpo, restituendole i
ricordi. Lei scelse poi di rimanere sulla Terra, poiché sentiva che
Odino non aveva mai cercato di salvarla.
Valchiria ha una spada chiamata
Zanna di Drago
Valchiria
possiede un’arma mitica, una spada nota come
Dragonfang, che è stata ricavata dalla zanna di un
drago interdimensionale ed è quasi indistruttibile. Le è stata
consegnata dal Dottor Strange dopo averla ricevuta
dall’Antico.
La spada può assorbire forze magiche
quando entra in contatto con il sangue. Inoltre, frantuma qualsiai
barriera e gli scudi mistici, migliora le capacità di combattimento
di chi la usa e chi la controlla può evocarla nelle proprie
mani.
Brunnhilde è morta nella Guerra dei
Regni
La Valchiria originale,
Brunnhilde, è morta in War of the
Realms, una serie crossover Marvel del 2019, che ha
visto Malekith, l’Elfo Oscuro,
conquistare tutti i reami e per poi puntare a quello finale, la
Terra. Valchiria, a quel tempo,
era un membro degli Asgardiani della Galassia, che arrivarono in
suo soccorso.
Brunnhilde scese in
campo con l’intero esercito di Valchirie, che
caddero di fronte al nemico Malekith. Per ultima,
Malekith uccise Valchiria,
ponendo fine al suo arco narrativo.
Jane Foster diventa la nuova
Valchiria
Jane
Foster, l’interesse amoroso di lunga data di
Thor, prese il suo posto quando lui si ritenne
indegno di sollevare il Mjolnir. Per molto tempo
nessuno ha saputo che Jane era la nuova versione
femminile di Thor, ma ha combattuto al fianco dei
Vendicatori ed è diventata un’eroina a tutti gli
effetti.
Alla fine Jane ha
rinunciato al ruolo e Thor l’ha reclamato. Durante
la Guerra dei Regni, Jane Foster si trovava con tutte le Valchirie
morte nell’obitorio quando lo spirito di
Brunnhilde arrivò e le chiese se potesse diventare
una Valchiria e accompagnare quelle guerriere nel
Valhalla, e lei accettò.
Una nuova valchiria è apparsa nel
2021
La Valchiria del MCU
potrebbe avere ora una controparte Marvel Comics. Nella serie The
Mighty Valkyries, infatti, la versione di
Valchiria del MCU
è apparsa per la prima volta nei fumetti con il nome di
Runa.
Questa nuova
Valchiria faceva parte delle nove Valchirie
originali, ma non è mai stata uccisa ed è rimasta intrappolata nel
corpo di un Celestiale morto, dove è stata
dimenticata. Ora Jane Foster e Runa
condividono il ruolo di Valchiria nell’Universo
Marvel Comics.
Knull ha intrappolato Runa per
secoli
La storia di
Runa è stata raccontata in The Mighty
Valkyrie, dove si è scoperto che aveva a che fare con uno
dei nemici più potenti della Marvel Comics: Knull,
dio delle tenebre, nonché essere che ha creato i simbionti. Nel
crossover King in Black ha quasi conquistato la
Terra, sconfiggendo quasi tutti gli eroi e cadendo solo quando
Venom ricevette l’aiuto divino.
Knull ha anche dei
precedenti con Runa, la nuova valchiria della
Marvel Comics basata sul personaggio
di Tessa Thompson dei film di
Thor. Quando la Valchiria di Jane Foster ha cercato di mettere insieme una
squadra per combattere Knull,
Runa non ne ha voluto sapere. Questo perché
Runa stava trasportando l’anima della sua amata
Alta attraverso il Regno di Mezzo quando
Knull attaccò e la intrappoò all’interno del corpo
di un Celestiale non morto per millenni, così a
lungo da farle dimenticare chi fosse.
Arriva in prima tv su Sky
Corro da
te, commedia brillante e divertente che con un tocco
delicato racconta il tema della disabilità, in onda lunedì
4 luglio alle 21.15 su Sky Cinema Uno, in streaming su NOW e
disponibile on demand.
Un film di Riccardo
Milani – remake del film franceseTutti in
piedi– che, dopo il grande successo diCome un
gatto in tangenziale – Ritorno a Coccia di Morto, torna
dietro la macchina da presa per dirigere Pierfrancesco
Favino e Miriam Leone. Con loro nel cast
Pietro Sermonti, Vanessa Scalera, Pilar Fogliati, Andrea
Pennacchi, Carlo De Ruggieri, Giulio Base, con
l’amichevole partecipazione di Piera Degli Esposti
e con la partecipazione straordinaria di Michele
Placido.
Corro da
te è prodotto da Wildside e Vision
Distribution, in collaborazione con Sky e in
collaborazione con Prime Video. È scritto da Furio
Andreotti, Giulia Calenda e Riccardo
Milani
La trama
Bello, sportivo, single incallito e
seduttore seriale, Gianni è un quasi cinquantenne in carriera a
capo di un importante brand di scarpe da running che vanta tra i
suoi testimonial i più grandi atleti del momento. Disposto a tutto
pur di conquistare la giovane donna di turno, per una serie di
circostanze arriva a fingere di essere costretto su una sedia a
rotelle – questa volta puntando tutto sulla pietà, per lui l’unico
sentimento che è possibile provare nei confronti di un disabile. Ma
quando incontra Chiara, una donna solare e dinamica, musicista per
lavoro e tennista per passione nonostante l’incidente che l’ha resa
paraplegica, inizia a provare per lei tutt’altro tipo di
sentimenti. Attraverso lei e i suoi amici, sportivi e vitali almeno
quanto lei, Gianni non potrà far altro che cambiare prospettiva su
molte cose: la vita, l’amore, la disabilità in sé. Imparerà che
l’unico vero handicap è l’assenza di forza d’animo, per ritrovarsi
infine totalmente cambiato sia come uomo che come businessman.
CORRO DA TE – Lunedì 4
luglio in prima tv alle 21.15 su Sky Cinema Uno e in streaming su
NOW, anche disponibile on demand.
L’account Twitter ufficiale del lungometraggio live action
Shin Ultraman di Shinji Higuchi e
Hideaki Anno ha pubblicato un breve video
making-of incentrato sulla parte degli VFX dedicata alla motion
capture.
Nel video si vede un attore
performare i movimenti per la versione in CGI di Ultraman e non è
specificato chi sia, tuttavia, chi ne conosce la fisionomia, può
riconoscere senza problemi il volto di Hideaki
Anno dietro alla maschera della motion capture!
In questo modo Anno torna a
interpretare il personaggio a cui aveva già prestato il suo corpo
40 anni fa, quando era ancora studente, nel film amatoriale Return
of Ultraman (1983) della famosa Daicon Films, film che aveva
prodotto con la sua banda di compagni (gli stessi che hanno
realizzato Daicon 3 e Daicon 4, e gli stessi con cui in seguito
avrebbe fondato lo studio Gainax).
Dopo 40 anni, ha firmato il
lungometraggio ufficiale Shin Ultraman (con il suo
amico Higuchi), in cui lui stesso ha riprodotto alcuni dei
movimenti del protagonista!
Ecco il trailer di Io e
Spotty, il nuovo film di Cosimo
Gomezcon protagonisti Filippo
Scotti e Michela De Rossi. Presentato
in concorso al Taormina Film Fest, con grande
successo di critica e pubblico, il film uscirà nelle sale
il 7 luglio distribuito
da Adler Entertainment.
Io e Spotty è una
produzione Mompracem con Rai Cinema, prodotto
da Carlo Macchitella, Manetti bros., Pier Giorgio
Bellocchio.
Io e Spotty, la trama
L’amore è quel delicato processo attraverso il quale ti accompagno all’incontro con te stesso” Antoine de Saint-Exupèry
Matteo ha ventisette anni ed è
lead-animator presso un’importante società che produce cartoon per
bambini. È un ragazzo introverso, ama la solitudine, parla
pochissimo ed è diffidente al punto da risultare scontroso. Nel suo
mondo solitario, ogni sera, quando torna dal lavoro, indossa una
tuta di pelo, una maschera, e gioca a essere un cane di nome
Spotty. Al contrario di quello che accade nella vita reale, in
quelle vesti, in quel gioco infantile, Matteo sembra raggiungere
una condizione di libertà, di felicità. Ma qualcosa manca nella sua
vita e un giorno decide di mettere online un annuncio di ricerca
per una dog sitter, per Spotty ovviamente! Risponde Eva,
studentessa fuori sede di venticinque anni. Eva conduce una vita
caotica, frequenta con scarsi risultati l’università, vive solo
storie d’amore improbabili e perde un lavoretto dietro l’altro.
Superato l’imbarazzo iniziale, con il passare dei giorni, tra Eva e
Spotty comincia a sorpresa a instaurarsi una relazione speciale,
unica, non priva di sfide, che porterà anche Eva e Matteo, due
anime alla ricerca di sé stesse, a incontrarsi.
Dal primo Iron Man fino
alla recente serie Ms. Marvel, l’MCU si è
distinto per la leggiadria e per i momenti goliardici. Come anche
nei fumetti, i
supereroi del franchise sono potenti, ma ciò che li
contraddistingue veramente è lo spiccato senso dell’umorismo. Le
battute incalzanti – e a volte taglienti – dei personaggi positivi
sono ciò che ha permesso all’audience di affezionarsi agli eroi. E,
in fatto di comicità, i cattivi non sono avversari inferiori. Va
detto però che nell’MCU non è mancato qualche
scivolone: vediamo dieci battute che sono state in grado di
cambiare (in peggio) il tono dell’azione.
Hawkeye: il finale
è particolarmente macabro
Nell’episodio finale di
Hawkeye,
Clint Barton e Kate Bishop respingono la mafia in
tuta a Times Square usando un’armeria di frecce truccate.
Una di queste frecce, alimentata dalla Pym Tech,
rimpicciolisce un camion con dentro diversi mafiosi. Il camion
viene subito preso da un gufo e portato via nella notte, sparendo
definitivamente.
Considerando il tono leggero del
resto della serie MCU, questo è un finale
sorprendentemente macabro. E, nonostante l’accaduto, né
Clint né Kate sembrano troppo preoccupati.
Nessuno si sarebbe aspettato una non-reazione simile perché,
durante la serie, il duo non uccide nessuno e né direttamente né
indirettamente.
What If?: il
tutorial di Peter Parker contro gli zombie
L’episodio di What If”E se.. gli zombie invadessero la
Terra?” viene impostato come tragico e catastofico, ma
non mancano le pause più distese e divertenti. In particolare,
l’atteggiamento di Spider-Man è abbastanza in contrasto
con il mood generale della puntata.
Peter Parker, uno dei pochi supereroi MCU sopravvissuti,
reagisce all’invasione realizzando da casa sua un video goffo in
cui delinea le sue regole per sopravvivere
all’attacco. Nonostante si stia parlando di una situazione
molto grave, l’apocalisse viene posta come uno scherzo. In questo
modo, nasce spontaneo un dubbio: se già i personaggi non si sentono
minacciati, perché al pubblico dovrebbe importare cosa succede?
Avengers Endgame:
la battuta inappropriata di Rocket
In Avengers:
Endgame, dopo la morte di Vedova Nera – l’eroina
si sacrifica per recuperare la Gemma dell’Anima –
Rocket prova a ”rompere il ghiaccio”, ma il suo
atteggiamento è davvero inappropriato.
La battuta di
Rocket interrompe la tensione drammatica: sia i
personaggi che il pubblico stanno cercando di elaborare la perdita
di un membro caro a tutto il team. In generale, va detto che in
Endgame non viene dato il giusto peso alla morte di
Natasha, soprattutto se si considera l’enfasi posta sul
finale per la perdita di Iron Man.
Thor Ragnarok:
Korg dice la sua sulla caduta di Asgard
In Ragnarok
vediamo che, a causa della sorella malvagia di Thor, Asgard cade e gli
Asgardiani sono costretti a fuggire su una navicella
spaziale. I sopravvissuti devono così assistere con orrore alla
distruzione della loro patria. Dopo l’esplosione, l’umore generale
è cupo, almeno finché Korg (Taika
Waititi) non fa una battuta squallida.
Il film è pieno di humor e
barzellette, ma questa è davvero fuoriluogo, detta troppo presto
dopo una tragedia così grande. Una battuta così banale rovina
completamente l’intero tono del finale, che avrebbe potuto essere
un momento d’impatto per l’intero MCU.
Shang-Chi: Katy fa
confusione tra ‘Shang’ e ‘Shaun’
Quando Shang-Chi
cerca di spiegare all’amica Katy la sua importante
missione – deve avvertire la sorella della minaccia incombente del
padre, la ragazza sminuisce il drama del discorso insistendo sullo
psudonimo assunto dall’amico.
Per Katy non ha senso che
Shang abbia deciso di cambiare il suo nome con
‘Shaun‘, dato che le due parole suonano molto simili. La
questione va avanti per troppo tempo e sminuisce la gravità
della situazione in cui i due si trovano. La storia di
Shang dovrebbe essere oscura e deprimente, ma viene
ingiustamente alleggerita da questo siparietto.
Black Widow: la
misoginia di Alexei Shostakov
Quando inBlack
Widow Alexei Shostakov è rinchiuso in un
gulag russo, viene salvato da Natasha e
Yelena. Il personaggio MCU fa una battuta di
cattivo gusto sulle due donne e parla di mestruazioni. Subito
entrambe gli ricordano che hanno subito una sterilizzazione forzata
come parte del programma per diventare Black
Widow.
Lo scherzo si presenta come
insensibile e inutilmente dettagliato. L’intervento chirurgico
forzato viene enfatizzato, ma fare luce su un tema così serio non
c’entra nulla in un film che, tra azione e avventura, mantiene
quasi totalmente un’atmosfera leggera.
Avengers Infinity
War: Drax interrompe un momento importante tra Quill e
Gamora
Mentre i Guardiani della Galassia si
preparano ad affrontare Thanos per la prima volta,
Gamora si mette a parlare con Peter Quill
dei rischi che corre ad affrontare il padre adottivo. Questo è un
momento significativo per la coppia che sfocia addirittura in un
bacio tra i due. Purtroppo, Peter e Gamora
vengono interrotti da Drax.
Quest’intervento fa crollare tutta
la connessione che, dopo anni di lavoro in tutti i film dei
Guardiani, si è creata in una delle coppie più
potenti dell’MCU. Drax è
un personaggio comico, ma questo scherzo fa poco ridere e uccide il
tono della scena.
Guardiani della Galassia –
Vol 2: il cameo di David Hasselhoff
Siamo in un momento di massima
tensione all’interno del film. Peter Quill ha appena
scoperto che Ego, suo padre, è colui che ha iniettato il
cancro nella testa della madre, procurandole la morte. In questo
climax emotivo, Ego muta forma e assume le sembianze della
celebrità David Hasselhoff, personaggio che
Peter adorava da bambino.
Il cameo alleggerisce notevolmente
il peso della scena, forse fin troppo. Considerando l’importanza
del momento, questa messinscena sembra una scorciatoia facile ed
inutile. Invece di permettere alla scena drammatica di stare in
piedi da sola, l‘MCU aggiunge una gag
visiva per alleviare il pubblico dal peso della tragica
rivelazione.
Avengers Age Of
Ultron: Bruce cade sul petto di Natasha
Dopo aver trascorso la serata ad una festa nella
torre dei Vendicatori, il team si affretta a difendersi
da Ultron. Hulk e Vedova Nera
saltano al riparo dietro un bar. Nella concitazione, Bruce
Banner cade e si ritrova con la faccia nel petto di
Natasha Romanoff.
Questa sequenza può far sorridere qualcuno ma toglie
importanza alla minaccia incombente della battaglia intorno a loro.
Il momento un po’ misogino vorrebbe evidenziare il rapporto
nascente tra la coppia, ma si rivela solo squallido e poco
divertente. Non sono infatti mancate le accuse al regista del film
Joss Whedon per la scena.
Wandavision e il
problema di Ralph Bohner
Nella serie Disney+WandaVision,
è apparsoEvan Peters,
colui che ha interpretato il personaggio di Quicksilver nei film
X-Men della Fox. I fan
dell’MCU credevano che, grazie
a Peters, sarebbe entrata in campo la questione
multiversale, ma hanno dovuto ricredersi. La serie ha infatti
rivelato che in realtà Peters non era il
fratello di Wanda, bensì un abitante di Westview
chiamato Ralph Bohner. Il pubblico è rimasto
davvero deluso.
In un nuovo video pubblicato da un
utente di nome emu su
YouTube, Captain Marvel di Brie Larson saluta Captain
America di Anthony Mackie. Il breve video è stato
mostrato come parte di Avengers: Quantum
Encounter, una sezione della nuova nave da crociera Disney
Wish.
Sebbene Mackie abbia già interagito
con Larson nei panni di Falcon, il video mostra in particolare
Captain Marvel che si riferisce a lui come
“Cap”, consolidando ulteriormente il nuovo ruolo di Mackie dopo
The Falcon and the Winter Soldier. Special guest
del video, anche la nuova arrivata Iman Vellani,
nei panni di Ms. Marvel/Kamala Khan.
Vedremo Anthony Mackie nei panni di Captain
America in
Captain America 4, già annunciato, mentre sia
Brie Larson che Iman Vellani
torneranno alle rispettive eroine in The Marvels. Intanto, su Disney+, sono disponibili nuovi episodi
di Ms. Marvel ogni mercoledì.
Durante una recente discussione su
The Talk, l’attrice Eva
Mendes ha confessato di aver chiesto dal set di Barbie
un oggetto di scena molto particolare. Mendes, che nella vita
privata è legata a Ryan Gosling da diversi anni e con il quale ha
due figli, ha rivelato la sua strana richiesta al compagno.
“Beh, prima di tutto, ho visto
la foto e la quattordicenne in me era tipo, ‘Ahhh.’ È una foto
divertente, e sta cercando di essere divertente, quindi ha
funzionato a tutti i livelli. Quando l’ho vista, quando me l’ha
inviata dal lavoro, ho pensato: “Posso avere quella biancheria
intima per favore? Per favore, non ho mai chiesto per qualsiasi
cosa,'”
“Quindi, comunque, ce l’ho. Lo
indosso proprio ora.”
Diretto da Greta
Gerwig, che ha
co-firmato la sceneggiatura con Noah Baumbach,
il film è attualmente in fase di produzione, per una collaborazione
tra la Mattel Film e Warner Bros.
I piani per adattare la storia di
Barbie
per il grande schermo hanno subìto alcune battute d’arresto negli
ultimi anni, ma quando Robbie, Gerwig e Baumbach si sono imbarcati
nel progetto rispettivamente nel 2018 e nel 2019, le cose sono
andate a gonfie vele.
In una nuova intervista con The Sydney Morning Herald per
promuovere la sua ultima serie, The Outlaws,
Christopher Walken si unisce al dibattito in
corso sui film Marvel. L’attore spiega che, con
gli enormi budget per i film MCU, si potrebbero realizzare una
dozzina di film più piccoli. Walken parla anche dello stato
dell’industria cinematografica più in generale, lamentando che i
film più piccoli non hanno più un posto nelle sale cinematografiche
e che solo i grandi film riescono ad arrivare in sala.
Nessuno mi ha chiesto di fare una Marvel! Ma penso che sia un peccato
che con un budget di 200 milioni di dollari, con cui si fa un solo
film Marvel, si potrebbero fare una
dozzina di film più piccoli. E poi è un peccato che
se fai un film ora, è improbabile che venga visto in un [cinema] a
meno che non sia uno di quei grandi blockbuster. È più probabile
che i film più piccoli vadano direttamente sul piccolo
schermo.
Sebbene non sia proprio lusinghiera
nei confronti della Marvel, la posizione di Christopher Walken è di generica
insoddisfazione per lo stato dell’industria, la cui trasformazione
è stata certamente accelerata dalla pandemia, ma che aveva già da
tempo dato segnali che indicavano lo streaming come prossima
frontiera.
Sono terminate le riprese di
100
Domeniche, il nuovo film di Antonio Albanese scritta da Antonio Albanese e Piero Guerrera. Il film è
stato girato a Lecco e dintorni e le riprese hanno avuto una durata
di 7 settimane ed è prodotto da Palomar e Leo in collaborazione con
Vision Distribution, sarà distribuito in Italia e nel mondo da
Vision Distribution.
Nel cast di 100
Domeniche oltre ad Antonio Albanese ci sono Liliana
Bottone, Sandra Ceccarelli, Bebo Storti, Maurizio Donadoni, Elio De
Capitani e con la partecipazione straordinaria di
Giulia Lazzarini.
L’attore ha così commentato la fine
delle riprese: “Con la fine delle riprese di “100
Domeniche” si conclude un’esperienza umana e
professionale che ricorderò per sempre. Un gruppo di lavoro bello e
coeso, che ha sposato un progetto condividendone le motivazioni più
profonde. Una grande compagnia di attori al servizio di un’idea.
Una comunità – che conosco bene, essendoci nato e cresciuto – che
ci ha regalato un appoggio incondizionato, discreto e felice.
Raccontare quella provincia, i suoi sogni, le sue ambizioni, quella
straordinaria coesione sociale e umana, è la realizzazione di un
sogno che accarezzavo da parecchio tempo.”
La trama del film
Antonio, ex operaio di un cantiere
nautico, conduce una vita mite e tranquilla: gioca a bocce con gli
amici, si prende cura della madre anziana, ha una ex moglie con cui
è in ottimi rapporti ed Emilia, la sua unica e amatissima figlia.
Quando Emilia un giorno gli annuncia che ha deciso di sposarsi,
Antonio è colmo di gioia, può finalmente coronare il suo sogno
regalandole il ricevimento che insieme hanno sempre sognato potendo
contare sui risparmi di una vita. La banca di cui è da sempre
cliente sembra però nascondere qualcosa, i dipendenti sono
all’improvviso sfuggenti e il direttore cambia inspiegabilmente di
continuo. L’impresa di pagare il matrimonio di sua figlia si
rivelerà sempre più ardua e Antonio scoprirà, suo malgrado, che chi
custodisce i nostri tesori non sempre custodisce anche i nostri
sogni.
Con la produzione che dovrebbe
iniziare entro la fine dell’anno, l’uscita di Dune
2 è stata posticipata a novembre 2023. Il
film di fantascienza in uscita vedrà
Denis Villeneuve adattare la seconda metà del
romanzo epico di Frank Herbert.
Dune 2 vedrà il ritorno di gran
parte del cast originale, con diverse new entry, a partire dalla
star di ElvisAustin Butler,
Florence Pugh di Black Widow, Christopher
Walken e Léa Seydoux. La produzione di
Dune 2 inizierà entro la fine dell’anno, anche se sembra che alcuni
piani stiano cambiando per il film.
Mentre il cast continua a crescere,
la Warner Bros. ha posticipato l’uscita di Dune 2 a novembre 2023.
Il sequel di fantascienza era originariamente fissato per una data
di uscita a ottobre 2023, anche se lo studio ha deciso di
rimandarlo di un mese. Al momento, la Warner Bros. non si è fatta
avanti con una spiegazione per il ritardo della distribuzione.
Viaggio mitico ed emozionante di un
eroe, Dune narra la storia di Paul Atreides,
giovane brillante e dotato di talento, nato per andare incontro a
un destino più grande della sua immaginazione, che deve raggiungere
il più pericoloso pianeta dell’universo per assicurare un futuro
alla sua famiglia e al suo popolo. Mentre forze malvage combattono
per l’esclusivo possesso della più preziosa risorsa esistente sul
pianeta — una spezia capace di liberare tutte le potenzialità della
mente umana — solo coloro i quali sapranno sconfiggere le proprie
paure sopravviveranno.
Denis
Villeneuve ha diretto Dune
e ha scritto la sceneggiatura insieme a Jon Spaihts ed Eric Roth,
basata sul romanzo omonimo scritto da Frank Herbert. Il film è
prodotto da Mary Parent, Denis Villeneuve, Cale Boyter e Joe
Caracciolo, Jr. I produttori esecutivi sono Tanya Lapointe, Joshua
Grode, Herbert W. Gains, Jon Spaihts, Thomas Tull, Brian Herbert,
Byron Merritt e Kim Herbert.
In occasione dell’inaugurazione di
una nuova parte del tour degli studi Warner Bros. a Londra,
Tom Felton ha parlato con Sky News
dell’esperienza. Durante l’incontro, il giornalista che ha
intervistato la star è stato interrotto nel momento in cui ha
chiesto a Felton di commentare le controversie intorno a
J.K. Rowling, l’autrice di
Harry Potter e sceneggiatrice del franchise di
Animali Fantastici.
I pubblicisti dietro l’intervista
hanno rilasciato una dichiarazione in cui affermavano che l’autrice
non era più collegata alla Warner Bros. o a
Felton. In risposta a questo articolo, però, la Warner Bros. ha
rilasciato una dichiarazione a Variety in difesa di Rowling,
spiegando che la loro relazione è in corso. In questa dichiarazione
si legge:
“La Warner Bros. ha goduto di
una partnership creativa, produttiva e appagante con J.K. Rowling
negli ultimi 20 anni. È una delle narratrici più abili al mondo e
siamo orgogliosi di essere lo studio che dà vita alla sua visione,
ai suoi personaggi e alle sue storie ora e per i decenni a venire.
Lunedì è stata rilasciata una dichiarazione da un’agenzia di media
di terze parti che sembrava contraria a questa opinione. La
dichiarazione era del tutto sbagliata e la Warner Bros. Studio Tour
London si rammarica che sia successo in occasione di un evento
mediatico quel giorno.”
Non sappiamo come si evolveranno le
cose in merito a questa faccenda, ma è chiaro che la Warner Bros
non vuole cedere una collaborazione così potenzialmente fruttuosa,
nonostante i risultati poco entusiasmanti degli ultimi progetti
(leggi Animali Fantastici: I Segreti di Silente).
La star di Game of
ThronesLena Headey è stata citata in giudizio dal suo
agente dopo che il suo cameo in Thor: Love and Thunder è
stato tagliato. Il film di Taika Waititi include
alcuni delle aggiunte di serie A del MCU, con
Russell Crowe che ha un piccolo ruolo nei panni
di Zeus e
Christian Bale che si unisce al MCU nel ruolo del villain Gorr il
Macellatore di Dei.
Ora è stato rivelato che
Lena Headey sarebbe dovuta essere la successiva a
passare da Westeros al MCU secondo un report di Variety.
La rivista rivela che Lena Headey è stata citata
in giudizio per 1,5 milioni di dollari dalla sua ex agenzia
britannica Troika per commissioni non pagate. Thor: Love and Thunder è tra
i progetti elencati tra quelli che, secondo l’agenzia, non sono
stati compensati. Tuttavia, Variety osserva che il ruolo di
Lena Headey in Thor: Love and
Thunder è stato tagliato. La difesa dell’ex star
di Game of Thrones afferma che Taika
Waititi l’ha avvicinata direttamente di persona per il
cameo, senza dover passare dall’agenzia, e che quindi per quel
titolo non era previsto compenso per gli agenti.
Questo è il primo report che collega
ufficialmente Lena Headey a Thor: Love and Thunder. Non
è chiaro quale ruolo avrebbe interpretato nel film o perché è stato
tagliato. Tuttavia, ulteriori notizie sul film indicano che il
cameo di Lena Headey non è l’unico che
Taika Waititi ha tagliato durante il montaggio.
Christian Bale ha rivelato di aver girato scene
con Peter Dinklage e Jeff
Goldblum, ma anche i cameo di Eitri e Granmaestro sono
stati tagliati da Thor: Love and Thunder.
Thor: Love and
Thunder è il quarto capitolo sulle avventure del
Dio del Tuono nel MCU, ma ad impugnare
il Mjolnir stavolta sarà Jane
Foster, interpretata di nuovo daNatalie
Portman, come confermato sabato durante il panel
dei Marvel
Studios al Comic-Con. L’uscita nelle sale è fissata invece
al 6 Luglio 2022.
Il film segue Thor (Chris
Hemsworth) in un viaggio diverso da quelli affrontati
fino ad ora, alla ricerca della pace interiore. Ma il suo riposo è
interrotto da un killer galattico conosciuto come Gorr il
Macellatore di Dei (Christian
Bale), che cerca l’estinzione degli dei. Per
combattere la minaccia, Thor si affida all’aiuto di Valchiria
(Tessa
Thompson), Korg (Taika Waititi) e
dell’ex fidanzata Jane Foster (Natalie
Portman) che, con stupore di Thor, brandisce
inspiegabilmente il suo martello magico, Mjolnir, come Mighty Thor.
Insieme, intraprendono una sconvolgente avventura cosmica per
scoprire il mistero della vendetta di Gorr il macellatore di dei e
fermarlo prima che sia troppo tardi.
Taika Waititi tornerà alla regia di Thor: Love and
Thunder, un film dei Marvel Studios
dopo
Thor: Ragnarok, così come Chris
Hemsworth e Tessa
Thompson riprenderanno i rispettivi ruoli di Thor e
Valchiria dopo l’ultima apparizione in
Avengers: Endgame. Nel cast anche
Christian Bale nei panni del villain Gorr il
Macellatore di Dei, e
Russell Crowe in quelli di Zeus. L’ispirazione del
progetto arriva dal fumetto “The Mighty Thor”, descritto da Waititi
come “la perfetta combinazione di emozioni, amore, tuono e storie
appassionanti con la prima Thor femmina dell’universo“.
Arriva da Deadline la notizia che Wallace Langham si
unirà a Perry Mason 2, la seconda stagione della
sua serie detective noir quattro volte nominata agli Emmy Perry
Mason. Langham reciterà nei panni di Melville
Phipps, originaria di Los Angeles e avvocato di una ricca baronessa
del petrolio. Lavora bene con le donne e funge da custode quando
necessario.
Ecco la trama della seconda stagione di Perry
Mason che vede protagonista Matthew
Rhys nel ruolo del protagonista: mesi dopo la fine del
processo Dodson, Perry (Matthew Rhys) si è trasferito dalla
fattoria, ha abbandonato il camion del latte, ha persino scambiato
la sua giacca di pelle con un tuta stirata. È l’anno peggiore
della Depressione e Perry e Della (Juliet Rylance) hanno messo
l’azienda su una strada più sicura portando avanti le cause civili
invece del lavoro tumultuoso che comportano le cause
penali. Sfortunatamente, non c’è molto lavoro per Paul (Chris
Chalk) nei testamenti e nei contratti, quindi è uscito da
solo. Un caso aperto e chiuso prende il sopravvento nella
città di Los Angeles e la ricerca della giustizia da parte di Perry
rivela che non tutto è sempre come sembra.
Perry Mason 2
Perry Mason
2 è la seconda stagione dell’annunciato reboot
Perry
Masoncreata
da Ron Fitzgerald e Rolin
Jones e basata sul celebre personaggio di Perry Mason. La
serie ambientata a Los Angeles durante la Grande depressione, la
città diventa protagonista grazie ai Giochi della X Olimpiade, al
boom di Hollywood e al petrolio. Su questo sfondo, il caso di un
bambino rapito vede Perry Mason alla ricerca della verità.
In Perry Mason 2
ritornano i protagonisti sono Matthew Rhys come
Perry Mason, Tatiana Maslany come suor Alice,
John Lithgow come Elias Birchard “E.B.”, Jonathan
Chris Chalk come Paul Drake, Shea Whigham come
Pete Strickland e Juliet Rylance come Della
Street. La serie è prodotta da
Robert Downey Jr., Susan Downey, Ron Fitzgerald, Rolin Jones,
Tim Van Patten, Matthew Rhys, Amanda Burrell, Joseph
Horacek
Kevin Smith dà ufficialmente il via alla
campagna promozionale per Clerks 3 pubblicando il primo di
molti teaser poster per il film. Ne condividerà uno ogni giorno
fino al 6 luglio, quando debutterà il trailer ufficiale. Il primo
poster di Clerks 3 presenta alcune
immagini familiari e uno slogan che suggerisce dove si trovano i
personaggi nelle loro vite.
The good folks in the @Lionsgate
marketing department made a ton of awesome artwork to promote my
third @ClerksMovie
– so I’ll be sharing a different image each weekday until the
*official* poster unveiling alongside the debut of the CLERKS III
trailer on Wednesday, July 6th! pic.twitter.com/350XcEbpeR
A proposito di Clerks 3, in passato Kevin Smith aveva dichiarato che la
sceneggiatura del film è stata modificata in seguito all’attacco di
cuore avuto dal regista nel 2018, ispirando così il nuovo percorso
del protagonista Randal. A quanto pare il film inizierà con il
cinico cassiere di fast food interpretato da Jeff
Anderson che, come Smith, ha appena subito un infarto e
sta attraversando una crisi di mezza età.
“Randal ha un attacco di cuore,
ed essendosi avvicinato così tanto alla morte, capisce che la sua
vita non ha significato nulla, nessuno lo ricorderà e non ha
famiglia o cose del genere”, ha dichiarato Smith. “E durante la
ripresa, mentre si trova sotto effetto di fentanil, giunge alla
classica conclusione di un uomo di mezza età che ha lavorato in un
videonoleggio per tutta la sua vita e ha visto i film di altre
persone: voglio fare il mio film. Ed è qui che Dante e Randal
creano Clerks, e questa è la storia di Clerks 3.”
Clerks 3 è scritto e diretto da
Kevin Smith e sarà distribuito da Lionsgate Films.
Il film è la nona puntata del View Askewniverse e vede il ritorno
del cast originale di Clerks, inclusi gli attori
Brian O’Halloran e Jeff Anderson
come personaggi principali. Smith e Jason Mewes
torneranno nei panni dell’iconico duo di Jay e Silent Bob.
ATTENZIONE, L’ARTICOLO CONTIENE SPOILER SU
THOR: LOVE AND THUNDER
In una nuova intervista con Phase Zero, Tessa
Thompson parla di come è stato usare l’iconica
arma di Zeus, la sua saetta, in Thor: Love and Thunder.
L’attrice spiega che, sebbene abbia imparato alcune nuove mosse di
combattimento, Valchiria non usa l’arma quanto vorrebbe. Nonostante
questo, Thompson aggiunge che usare quell’arma è stato molto
divertente e paragona l’allenamento di
Russell Crowe, che interpreta il Padre degli Dei, con
la Saetta al suo addestramento iniziale con
Dragonfang, la spada di Valchiria.
“Ci sono alcune nuove mosse, che
sarò onesta, non sono riuscita a… Valchiria non ha tutto il tempo
che vorrebbe per utilizzare la Saetta. Ma è stato molto divertente.
Spero che a Russell [Crowe ] non dispiaccia che lo dica, ma è
fantastico, ovviamente perché è la sua arma, quindi ha davvero
imparato a maneggiarla e a volte provava fuori dalla mia roulotte e
io lo guardavo mentre provava, il che è stato davvero divertente.
Perché mi ha ricordato quando ho interpretato per la prima volta
Valchiria e mi sono allenata con la mia spada, con Dragonfang,
portavo quella cosa ovunque e mi esercitavo”.
Thor: Love and
Thunder è il quarto capitolo sulle avventure del
Dio del Tuono nel MCU, ma ad impugnare
il Mjolnir stavolta sarà Jane
Foster, interpretata di nuovo daNatalie
Portman, come confermato sabato durante il panel
dei Marvel
Studios al Comic-Con. L’uscita nelle sale è fissata invece
al 6 Luglio 2022.
Il film segue Thor (Chris
Hemsworth) in un viaggio diverso da quelli affrontati
fino ad ora, alla ricerca della pace interiore. Ma il suo riposo è
interrotto da un killer galattico conosciuto come Gorr il
Macellatore di Dei (Christian
Bale), che cerca l’estinzione degli dei. Per
combattere la minaccia, Thor si affida all’aiuto di Valchiria
(Tessa
Thompson), Korg (Taika Waititi) e
dell’ex fidanzata Jane Foster (Natalie
Portman) che, con stupore di Thor, brandisce
inspiegabilmente il suo martello magico, Mjolnir, come Mighty Thor.
Insieme, intraprendono una sconvolgente avventura cosmica per
scoprire il mistero della vendetta di Gorr il macellatore di dei e
fermarlo prima che sia troppo tardi.
Taika Waititi tornerà alla regia di Thor: Love and
Thunder, un film dei Marvel Studios
dopo
Thor: Ragnarok, così come Chris
Hemsworth e Tessa
Thompson riprenderanno i rispettivi ruoli di Thor e
Valchiria dopo l’ultima apparizione in
Avengers: Endgame. Nel cast anche
Christian Bale nei panni del villain Gorr il
Macellatore di Dei, e
Russell Crowe in quelli di Zeus. L’ispirazione del
progetto arriva dal fumetto “The Mighty Thor”, descritto da Waititi
come “la perfetta combinazione di emozioni, amore, tuono e storie
appassionanti con la prima Thor femmina dell’universo“.
Empire ha diffuso un’anteprima
speciale della cover story di luglio, disponibile dal 7 del mese e
dedicata a
Avatar: la via dell’acqua. L’esclusiva rivela una
nuova prima immagine del personaggio di
Kate Winslet, il Na’vi Ronal. Winslet è stata anche in
grado di confermare i dettagli sul personaggio, che è uno dei
leader della tribù oceanica Metkayina di Na’vi. L’attrice descrive
il suo personaggio come una “leader profondamente leale e senza
paura”, una guerriera.
“È profondamente leale e un
leader senza paura. Lei è forte. Una guerriera. Anche di fronte a
un grave pericolo e con un bambino non ancora nato a bordo, si
unisce alla sua gente e combatte per ciò che le sta più a cuore. La
sua famiglia e la loro casa.”
EXCLUSIVE IMAGE ALERT! 🌊
Kate Winslet’s ‘deeply loyal and fearless leader’
#Avatar: The Way Of Water character Ronal is revealed.
Avatar: la via dell’acqua si svolge dentro e intorno
all’oceano. Sully (Sam
Worthington) e Neytiri (Zoe
Saldana) hanno dei figli. “Ovunque andiamo”, dice
Sully, “so una cosa, questa famiglia è la nostra fortezza”. Il
sequel sembra ancora più sbalorditivo nella sua grafica blu intenso
rispetto al film del 2009. Creature tutte nuove: vediamo i Na’vi su
pesci volanti, uccelli, creature che comunicano con una balena,
eppure in qualche modo divisi nonostante la loro affinità con la
natura: le persone aliene sono divise, combattono l’una contro
l’altra in una lotta tra pistole e frecce. È davvero un mondo
completamente nuovo che alza la posta in gioco del precedente film
3 volte vincitore di Oscar.
Avatar: la via dell’acqua debutterà il 14
dicembre 2022, seguito dal terzo capitolo il 20
dicembre 2024. Per il quarto e quinto capitolo, invece, si
dovrà attendere ancora qualche anno: 18 dicembre
2026 e 22 dicembre 2028.
Il cast della serie di film è
formato da
Kate Winslet, Edie Falco,
Michelle Yeoh,
Vin Diesel, insieme ad un gruppo di attori che
interpretano le nuove generazioni di Na’vi. Nei film torneranno
anche i protagonisti del primo film, ossia
Sam Worthington,
Zoe Saldana,
Stephen Lang,
Sigourney Weaver, Joel David Moore,
Dileep Rao e Matt Gerald.
Il network americano
NBC ha diffuso il teaser promo di La Brea
2, la seconda attesa stagione della serie tv
La
Brea. La seconda stagione di La
Brea debutterà il 27 settembre negli USA.
La Brea 2
La Brea 2 è la seconda stagione della
serie tv La
Brea a creata da David Appelbaum per il network
americano NBC. Nella serie Quando un’enorme voragine si apre nel
mezzo di Los Angeles e attira centinaia di persone ed edifici nelle
sue profondità, coloro che vi cadono si ritrovano in una terra
primordiale misteriosa e pericolosa, dove non hanno altra scelta
che unirsi per sopravvivere. Lo spettacolo segue una famiglia,
distrutta dagli eventi, che cerca di tornare insieme.
In La Brea 2 torneranno gli
interpretiNatalie Zea come Eve Harris,
Eoin Macken come Gavin Harris, Chiké
Okonkwo come Ty Coleman, Karina Logue
come Marybeth Hill, Zyra Gorecki come Izzy Harris
e Jack Martin come Josh Harris. Nel cast
anche Natalie Zea come Eve Harris, Eoin
Macken come Gavin Harris, Chiké Okonkwo
come Ty Coleman, Karina Logue come Marybeth Hill,
Zyra Gorecki come Izzy Harris, Jack
Martin come Josh Harris, Veronica St.
Clair come Riley Velez, Rohan
Mirchandaney come Scott, Lily Santiago
come Veronica, Chloe De Los Santos come Lily,
Jon Seda come Dr. Sam Velez e Angel
Parker.
In occasione di una sua apparizione
nel segmento di domande e risposte del Book Club di Good
Morning America, Elizabeth Olsen ha parlato
di Scarlet Witch in Doctor Strange nel Multiverso della Follia.
Alla domanda sulla sua incursione nel ruolo di villain del film,
Olsen ha negato di pensare al suo personaggio come tale e ha difeso
le azioni di Scarlet Witch attraverso la lente di un’anima
tormentata che elabora il lutto e un cuore spezzato.
“Non penserò mai a [Wanda] come
a una cattiva. Impara una lezione, ma penso a lei come a una
persona chiamata a elaborare grandi emozioni [nel film]”.
La sceneggiatura del film porterà la
firma di Jade
Bartlett e Michael Waldron.
Oltre a Cumberbatch e Olsen, nel sequel ci saranno
anche Benedict
Wong (Wong), Rachel
McAdams(Christine
Palmer), Chiwetel
Ejiofor (Karl Mordo) e Xochitl
Gomez (che interpreterà la new entry America Chavez).
Nel cast è stato confermato anche Patrick Stewart nel ruolo di Charles Xavier.
Doctor Strange nel Multiverso della Follia è
al cinema dal 4 maggio 2022. Le riprese sono
partite a Londra a novembre 2020 e avranno luogo anche a New York,
Los Angeles e Vancouver. Nel sequel dovrebbe apparire in un cameo
anche Bruce Campbell, attore feticcio
di Sam Raimi. Al momento, però, non esiste
alcuna conferma in merito.
ANDOR
la serie del franchise che arriverà in estate e che vede
protagonista Cassian Andor, interpretato da
Diego Luna, nelle vicende che lo hanno coinvolto prima
dei fatti di Rogue One. Il personaggio, lo
ricordiamo, ha esordito nello stand alone del 2016, che racconta i
fatti che avvengono tra
La Vendetta dei Sith e
Una Nuova Speranza.
ANDOR
arriverà il 31 agosto su Disney+ e
sarà composta da 12 episodi, che verranno seguiti da una seconda
stagione sempre da 12 episodi che ci condurrà agli eventi di Rogue
One. Nel cast di ANDOR
compaiono
Diego Luna, Adria Arjona, Denise Gough, Genevieve O’Reilly,
Stellan Skarsgard, Fiona Shaw e Kyle
Soller.Andor è incentrato su Cassian
Andor (Luna), personaggio che è stato introdotto in Rogue One e come membro della ribellione
contro l’Impero. La serie sarà un prequel del film, con Toby Haynes
che sarà il regista principale della prima stagione che sarà
composta da12 episodi. Gli altri registi coinvolti sono Ben Caron e
Susanna White, mentre Stephen Schiff e Tony Gilroy sono gli
sceneggiatori.
ANDOR
è prodotto dallo showrunner Tony Gilroy, che ha
scritto e prodotto Rogue One. Inizialmente Gilroy
avrebbe dovuto dirigere i tre episodi, ma è stato costretto a
rinunciare a causa di problemi di viaggio legati alla pandemia.
In Rogue One un gruppo di improbabili eroi si unisce
in una missione per rubare i piani alla Morte Nera, l’ultima arma
di distruzione dell’Impero. Questo evento chiave nella cronologia
di Star
Wars riunisce persone comuni che scelgono di fare cose
straordinarie e, così facendo, diventano parte di qualcosa di più
grande di loro stessi.
Le prime immagini di un nuovo film
horror basato su Winnie the Pooh e i suoi amici
del Bosco dei Cento Acri intitolato Winnie The Pooh: Blood
and Honey sono state diffuse recentemente, generando
sconcerto tra il pubblico.
In realtà, questa non è affatto la
prima volta che le storie per bambini fungono da ispirazione per i
film horror. Come sappiamo, le favole, interpretate da una certa
ottica, possono suggerire metafore davvero inquietanti. Vediamo
assieme altri 10 casi in cui racconti per bambini hanno dato vita a
film dell’orrore.
The Curse Of Humpty Dumpty
(2021)
Humpty
Dumpty nasce come filastrocca per bambini che racconta di
un uovo che cade da un muro e si rompe. Il film horror The
Curse of Humpty Dumpty si ispira in realtà solo in minima
parte alla poesia, prelevandone più che altro il personaggio di
Humpty Dumpty.
The Curse of Humpty
Dumpty ha come protagonista una donna a cui è stata
diagnosticata la demenza senile e che torna nella sua casa
d’infanzia. Ha vaghi ricordi di una bambola che ancora possiede,
con la testa a forma di uovo e troppi denti. La bambola stregata dà
così vita a un soggetto interessante, ma che potrebbe risultare
fiacco per i fan dell’horror in cerca di azione frenetica o di
morti abbondanti.
Blood And Honey (2022)
Winnie the Pooh:
Blood and Honey ci presenta una versione vendicativa
dell’orsetto, molto arrabbiata con Christopher
Robin per averlo abbandonato. Come possiamo vedere dalla
prima immaine promozionale, Pooh e
Pimpi hanno un aspetto davvero inquietante, e
temiamo di vederli protagonisti di situazioni estremamente
violente.
L’impianto di Winnie The
Pooh: Blood and Honey dovrebbe essere quello del film
slasher; non sappiamo molto altro sul film in uscita, se non che è
prodotto dello stesso studio (Jagged Edge) che ha
realizzato La maledizione di Humpty Dumpty, il che
potrebbe dare un’idea di cosa aspettarsi.
Gretel & Hansel (2020)
Ci sono state molte
iterazioni della fiaba popolare di Hansel e
Gretel, i due fratelli che si perdono nel bosco e trovano
una casetta di marzapane. Questa versione di Oz
Perkins si concentra nello specifico su Gretel, da qui l’inversione dei nomi nel
titolo del film.
Rimanendo molto fedele alla storia
originale, presenta alcuni colpi di scena che rendono il racconto
ancora più inquietante, restituendoci un film che è stato
apprezzato per l’inquietante fotografia e le interpretazioni. Con i
classici topoi di streghe e maledizioni, ha ottenuto recensioni
migliori rispetto alla maggior parte dei tentativi di questo
genere.
Freeway (1996)
Rivisitazione moderna della
favola di Cappuccetto Rosso,
Freeway è un film quasi irriconoscibile rispetto
al materiale di partenza. I punti salienti della trama rimangono
però invariati, tanto che si tratta ancora della storia di una
ragazza che cerca di raggiungere la casa della nonna.
Con la futura superstar Reese Witherspoon e Keifer
Sutherland nei panni del “lupo cattivo”, questa commedia
nera aggiunge un tocco di freschezza alla storia classica: il
risultato finale è un thriller con l’elemento del serial killer
mescolato a sensibilità fiabesche. Freeway è stato
elogiato per l’interpretazione di Reese
Witherspoon e ha ormai una fanbase di culto.
Snow White: A Tale Of Terror
(1997)
Snow White: A Tale
of Terror segue abbastanza fedelmente la trama del
classico Disney, a cui aggiunge però brutali omicidi e tradimenti
simili a quelli di Game of Thrones. E’ un film
horror molto cupo, che non perde tempo per stabilire la sua
ambientazione gotica e il suo orribile realismo.
Con Sigourney Weaver nel ruolo della matrigna
cattiva e Sam Neill in quello del padre di
Biancaneve, è sorprendente che questo film non
abbia avuto un impatto maggiore, considerato anche il colpo di
scena finale che ci presenta una versione sconvolgente e
inquietante di Biancaneve.
Scary Stories To Tell In The
Dark (2019)
L’adattamento dell’omonima
serie di libri per bambini unisce elementi del “teen scream” e
delle tipiche storie horror da campeggio, aumentandone
considerevolmente la componente di terrore.
In una piccola città, quattro
adolescenti si imbattono in una villa spettrale, dove trovano un
libro che narra di storie spaventose, i cui personaggi iniziano a
prendere vita. Raccontate come un’antologia, Scary Stories to tell in the dark è un film
adatto a un pubblico giovane interessato all’horror.
The Lure (2015)
Come molte fiabe, la storia
originale de La
Sirenetta è molto più cupa della rappresentazione a
cui ci ha abituato il film Disney. Ambientato
negli anni ’80, il film horror polacco segue per certi versi più da
vicino la vera trama di Andersen, aggiungendo
elementi dell’horror gotico.
The Lure è un
interessantissimo musical horror, che segue due sorelle sirene che
si uniscono a un gruppo di cabaret e dovranno lottare contro i loro
desideri carnali.
Il Racconto dei Racconti
(2015)
Il
Racconto dei Racconti è un adattamento di tre favole
italiane tratte da un’antologia di fiabe, tra cui
Cenerentola e Raperonzolo, per la
regia di Matteo Garrone.
Con grandi nomi come Salma Hayek e John C. Reilly, questo film è stato lodato
dalla critica per la sua narrazione matura di storie
raccapriccianti e non adatte ai deboli di cuore, che trattano temi
come l’ossessione, il desiderio e il conflitto generazionale.
Il Racconto dei Racconti dimostra che alcune delle
favole più antiche contengono metafore ancora rilevanti e
significative per il pubblico di oggi.
Cinderella (2006)
Questa rivisitazione
sudcoreana della favola di Cenerentola si prende
notevoli libertà rispetto al materiale di partenza. La madre di una
ragazza è un rinomato chirurgo plastico ma, quando gli amici che si
sono fatti curare dalla madre iniziano a vedere fantasmi e a
suicidarsi, la ragazza scoprirà oscuri segreti sulla
professione…
Questo film horror dalla struttura a
fuoco lento non è la tipica storia di fantasmi, anzi, ne mette in
crisi gli schemi e si differenzia sostanzialmente dagli altri
remake della storia dell’orfanella con la scarpetta di
cristallo.
Suspiria (2018)
Suspiria
è un remake dell’omonimo film del 1977; in entrambe le versioni,
una giovane donna ambiziosa si ritrova in un mondo incantato, dove
deve difendere la sua vita da una vecchia strega gelosa.
Si tratta ovviamente di una
rivisitazione della storia di Biancaneve, senza i
sette nani. Nel film di Luca Guadagnino, Dakota Johnson interpreta dunque i panni di
una metaforica Biancaneve, che entra a far parte di una compagnia
di balletto gestita da una congrega di streghe. Con le musiche
spettrali e ronzanti del compositore Thom Yorke e
la tavolozza tetra e spietata che ne caratterizza la fotografia,
questo slow burn dance-horror è un’interpretazione unica
sia del film originale che della fiaba.
Iniziate a
Roccabianca (Parma), le riprese del nuovo film
di Marco
Bellocchio, La conversione,
ispirato alla storia di Edgardo Mortara, il bambino ebreo che nel
1858 fu allontanato dalla sua famiglia di origine per essere
allevato da cattolico sotto la custodia di Papa Pio IX.
La
conversione è interpretato da Paolo
Pierobon, Barbara Ronchi, Fausto Russo Alesi, Filippo Timi e
Fabrizio Gifuni e da Enea
Sala (Edgardo Mortarada
bambino) e Leonardo Maltese (da
ragazzo).
Il film è una
produzioneIBCmovie e Kavac
Film con Rai Cinema con il
sostegno della Regione Emilia Romagna e
il supporto della sua Film Commission, in coproduzione
con Ad Vitam Production (Francia)
e Match
FactoryProductions (Germania)
ed è prodotto da Beppe
Caschetto e Simone Gattoni.
La sceneggiatura è
di Marco Bellocchio e Susanna
Nicchiarelli con la
collaborazione di Edoardo
Albinati, Daniela Ceselli e la
consulenza storica
di PinaTotaro; la
fotografia è di Francesco Di Giacomo, la
scenografia di Andrea Castorina, i
costumi di Sergio
Ballo e Daria Calvelli, il
montaggio è di Francesca Calvelli.
Il film si gira in
diverse location dell’Emilia Romagna, a Roma e Parigi e le riprese
termineranno a settembre. La conversione sarà
distribuito in sala da 01 Distribution.
Howard Stern potrebbe essere il
nuovo Doctor Doom per i Marvel Studios. Il conduttore radiofonico
statunitense potrebbe aver rivelato per caso che è stato scelto da
Kevin Feige per interpretare il villain dei Fantastici Quattro in un film del quale non
sappiamo ancora nulla.
Ecco come è andata: durante la
famosa trasmissione di Stern, in un blocco pubblicitario, i
microfoni interni sono stati lasciti aperti, e Stern ha detto delle
cose che non sarebbero dovute arrivare a milioni di persone. La
registrazione che abbiamo del momento è un po’ confusa, dal momento
che si sente sia la voce di Howard Stern che la pubblicità,
tuttavia ecco una trascrizione di quello che si sente:
“Stanno riscrivendo il programma
con me, e farà schifo… Te l’ho detto, farò Doctor Doom. Questa è la
cosa. Ma credetemi, sono fottutamente infelice per questo… Ho
chiamato Robert Downey Jr. e gli ho chiesto delle tecniche di
recitazione… Hai un numero per Jon [Favreau]?”
Holy shit Stern had a hot mic for their
postshow meeting running and I think leaked he will be doing Dr.
Doom in an MCU movie?!?? pic.twitter.com/fIzH1Z7KAJ
Sicuramente con il Comic-Con
di San Diego alle porte e con una serie di annunci che
verranno fatti, a breve sapremo di più, semmai ci fosse davvero
qualcosa da sapere.