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Azzurro Scipioni: l’omaggio di Alberto Molinari a Silvano Agosti

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Azzurro Scipioni: l’omaggio di Alberto Molinari a Silvano Agosti

Dopo 40 anni di attività lo scorso 28 febbraio 2021, a causa dell’emergenza di Covid-19, la storica sala di Roma diretta dal regista Silvano Agosti ha spento per sempre i suoi proiettori, stroncata dalla crisi pandemica. Aperto nel 1983, il Cinema Azzurro Scipioni è stato e rimarrà per sempre il simbolo di un cinema indipendente e d’autore, preservato, promulgato e diffuso da Agosti con tutte le sue forze. Un luogo fondamentale per tutti coloro siano legati al settore della cinematografia e la cui attività, è stata omaggiata dal video realizzato da Alberto Molinari.

In onore a Silvano Agosti e al suo continuo lavoro di divulgatore della cultura del cinema, la collecting Artisti 7607, che svolge l’attività di amministrazione e intermediazione dei diritti connessi al diritto d’autore spettanti agli artisti interpreti ed esecutori, ha reso omaggio ad Agosti ed alla sala in Via degli Scipioni, «Un punto di riferimento per il vero cinema», dichiara Silvano nella video-intervista diretta da Molinari e, prosegue, «Bisogna consolarsi tutti perché io non credo che si possa uccidere la cultura. Non si uccide l’oceano dando delle coltellate all’acqua».

L’intervista ha ripreso gli ultimi momenti di vita del luogo, attraverso immagini intimistiche ma con uno spirito anche documentaristico. Nella video-anteprima pubblicata su YouTube sul canale della collecting, Agosti racconta e si racconta all’interno della sala azzurra per l’ultima volta, pochi giorni prima della chiusura di un luogo che resterà per sempre nella memoria di tutti i cinefili e i lavoratori legati al mondo del cinema. In un ulteriore passaggio Silvano, con tono poetico, sottolinea quanto sia stata fondamentale per lui l’attività, dichiarando che, «L’Azzurro Scipioni ha creato me e io ci sono e sono come sono perché è nato l’Azzurro Scipioni» e ringraziando la collecting per il gesto fatto nei confronti del cinema. «Artisti 7607 è stata l’unica associazione che ha avuto, senza che nessuno glielo chiedesse, la generosità di contribuire a tenere un po’ più a lungo in vita questa sala e per questo, io offro un fiore. Uno dei 30 fiori che ho messo tra le 100 poltrone su cui era possibile sedersi per vedere un film. Perché io mi ero illuso che bastasse un fiore».

Crudelia: altre immagini nel nuovo trailer con Emma Stone

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Crudelia: altre immagini nel nuovo trailer con Emma Stone

Dopo il debutto durante i Grammy Awards 2021 di questa notte, The Walt Disney Company ha rilasciato un nuovo contenuto e tre immagini aggiuntive del lungometraggio Disney live action Crudelia, interpretato dalle vincitrici dell’Academy Award® Emma Stone ed Emma Thompson. Diretto da Craig Gillespie, il film arriverà a maggio nei cinema italiani.

La vincitrice dell’Academy Award® Emma Stone (La La Land) è la protagonista del nuovo film Disney live action Crudelia, che racconta gli esordi ribelli di una delle antagoniste più celebri, e alla moda, del mondo del cinema: la leggendaria Cruella De Vil (Crudelia De Mon).

Ambientato durante la rivoluzione punk rock nella Londra degli anni Settanta, Crudelia segue le vicende di una giovane truffatrice di nome Estella, una ragazza intelligente e creativa determinata a farsi un nome con le sue creazioni. Fa amicizia con una coppia di giovani ladri che apprezzano la sua inclinazione alla cattiveria e insieme riescono a costruirsi una vita per le strade di Londra. Un giorno, il talento di Estella per la moda cattura l’attenzione della Baronessa von Hellman, una leggenda della moda incredibilmente chic e terribilmente raffinata, interpretata dall’attrice due volte premio Oscar® Emma Thompson (Casa Howard, Ragione e sentimento). Ma la loro relazione mette in moto una serie di eventi e rivelazioni che portano Estella ad abbracciare il suo lato malvagio e a diventare la prorompente, alla moda e vendicativa Cruella.

Crudelia è diretto da Craig Gillespie (Tonya) e prodotto da Andrew Gunn (Quel pazzo venerdì), Marc Platt (Il ritorno di Mary Poppins) e Kristin Burr (Ritorno al Bosco dei 100 Acri), mentre Emma Stone e Michelle Wright (Baby Driver – Il genio della fuga) sono le produttrici esecutive. La costumista due volte vincitrice del premio Oscar® Jenny Beavan (Mad Max: Fury Road, Camera con vista) ha creato gli affascinanti e fantasiosi costumi.

Oscar 2021: dove seguire in diretta l’annuncio delle nomination

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Oscar 2021: dove seguire in diretta l’annuncio delle nomination

Si svolgerà alle 13.15, ora italiana, l’annuncio delle nomination agli Oscar 2021. A proclamare le cinquine sono stati chiamati dall’Academy l’attrice e produttrice Priyanka Chopra e il cantante Nick Jonas, che, essendo anche sposati nella vita privata, non avranno problemi a stare nello stesso posto, in tempo di pandemia.

Ecco il link dove seguire la diretta:

La cerimonia di premiazione si svolgerà nella notte tra il 24 e il 26 aprile, in diretta ma in location differenti, così come è accaduto per i Golden Globes 2021.

Note di viaggio: l’opera di Francesco Guccini raccontate in un film

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Debutta il 17 marzo su Nexo+, la piattaforma di contenuti on demand per un tempo libero di qualità ideata da Nexo Digital, Note di Viaggio. Il film, diretto da Andrea Longhin e Claudio Spanu e prodotto da BMG Italia.

Questo straordinario documentario racconta com’è nato il progetto Note di viaggio, la raccolta di Francesco Guccini composta da canzoni scelte dallo stesso cantautore insieme a Mauro Pagani, reinterpretate dalle grandi voci della musica italiana. Un viaggio nel dietro le quinte di uno dei progetti discografici italiani più ambiziosi e riusciti degli ultimi anni, con gli interventi e gli omaggi di Elisa, Ligabue, Carmen Consoli, Giuliano Sangiorgi, Nina Zilli, Brunori Sas, Malika Ayane, Francesco Gabbani, Samuele Bersani e Luca Carboni, Margherita Vicario, Manuel Agnelli, Zucchero, Fiorella Mannoia, Emma e Roberto Vecchioni, Vinicio Capossela, Gianna Nannini, Jack Savoretti, Levante, Mahmood, Petra Magoni, Ermal Meta, Fabio Ilacqua, Mauro Pagani. Grandi nomi che hanno saputo dar vita a interpretazioni raffinate e di grande personalità, grazie al prezioso lavoro di produzione curato da Mauro Pagani, che riguardo al progetto afferma:

Le canzoni di Francesco hanno accompagnato da sempre il mio cammino di uomo e di musicista. In ogni casa, in ogni festa, discussione o corteo, lui in qualche modo c’era. Avere l’opportunità di risalire quel lunghissimo fiume di immagini e di parole, potendo per di più contare sull’aiuto e la maestria di così tanti amici, è stato davvero un gran privilegio. In questo progetto rivedo tanta bellezza, tanta vita e tanto presente.”

Aggiungono i registi Andrea Longhin e Claudio Spanu: “Un vero e proprio “Viaggio” per noi, citando il titolo di questo progetto. Un viaggio attraverso la buona musica ma anche dentro i racconti, i volti, le poesie e l’arte di chi ha saputo collegare con un filo rosso diverse età e generazioni. Due anni emozionanti che ci hanno permesso di conoscere le persone prima degli artisti e tracciare assieme a loro il nostro personale filo rosso. Ci teniamo a ringraziare BMG per la totale fiducia nei nostri confronti, Mauro Pagani e le Officine Meccaniche per averci sempre accolto (e sopportato) con il sorriso, tutti gli artisti e ovviamente il Maestrone per averci onorato con frammenti della sua incredibile vita, le sue storie, i bicchieri di vino bevuti insieme. Non abbiamo più paura perché non ci succederà niente.

Bellezza, vita, attualità: la poetica di Francesco Guccini accompagna da sempre il cammino degli italiani, ed è per questo che Note di viaggio è un progetto che non vuole essere celebrativo, ma guarda al futuro attraverso le canzoni del Maestro. I due volumi del progetto discografico di BMG, Note di Viaggio – capitolo 1: venite avanti… e Note di Viaggio – capitolo 2: non vi succederà niente, sono disponibili negli store fisici e digitali.

Nella colonna sonora del documentario è presente anche la musica dell’artista Ditonellapiaga, ad accompagnare le scene relative alla realizzazione delle straordinarie opere dello street artist NeoPop internazionale Tvboy, che sono poi diventate le copertine dei dischi.

Deathstroke vs Deadshot nella prima versione di Suicide Squad 2

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Deathstroke vs Deadshot nella prima versione di Suicide Squad 2

Nella Snyder Cut di Justice League vedremo Joe Manganiello tornare nei panni di Deathstroke. L’attore aveva interpretato il personaggio in una delle due scene post-credits della versione cinematografica di Justice League, uscito nelle sale nel 2017.

Prima che Joss Whedon prendesse il controllo della situazione, c’erano diversi piani per il futuro di Slade Wilson sul grande schermo, con Manganiello che avrebbe dovuto interpretare il personaggio nel film su Batman di Ben Affleck mai realizzato (e affidato poi a Matt Reeves) e persino in uno standalone dedicato al mercenario che avrebbe dovuto portare la firma di Gareth Evans, regista di The Raid – Redenzione.

Ora, in un’intervista con Vanity Fair, l’attore ha rivelato di più sui piani iniziali della Warner Bros. in merito al personaggio, piani che includevano anche una sua apparizione nel sequel di Suicide Squad (quello inizialmente pianificato dopo l’uscita del film di David Ayer, e non il cinecomic di James Gunn in arrivo al cinema quest’anno).

“C’era una versione della sceneggiatura del sequel di Suicide Squad che prevedeva uno scontro tra Deadshot, il personaggio di Will Smith, e Deathstroke”, ha rivelato Manganiello. “Siamo andati avanti così per un paio d’anni. Ma alla fine non se ne fece nulla. Ero convinto che non sarei più tornato nei panni del personaggio. Poi è arrivata la chiamata di Zack.”

Zack Snyder’s Justice League uscirà in streaming il 18 marzo 2021 su HBO Max in America e, in contemporanea, su Sky e NOW TV in Italia. Il film durerà 242 minuti (quattro ore circa) e sarà diviso in sei capitoli e un epilogo.

Justice League è il film del 2017 diretto da Zack Snyder e rimaneggiato da Joss Whedon. Nel film recitano Henry Cavill come SupermanBen Affleck come BatmanGal Gadot come Wonder WomanEzra Miller come Flash, Jason Momoa come Aquaman e Ray Fisher come Cyborg. Nel cast figurano anche Amber HeardAmy AdamsJesse EisenbergWillem DafoeJ.K. Simmons e Jeremy Irons. I produttori esecutivi del film sono Wesley Coller, Goeff Johns e Ben Affleck stesso.

The Falcon and the Winter Soldier: i film da (ri)vedere prima della serie

Manca davvero poco all’arrivo di The Falcon and the Winter Soldier su Disney+. La serie con Anthony Mackie e Sebastian Stan farà il suo debutto ufficialmente il prossimo 19 marzo. Nell’attesa, ecco quali sono i film del MCU da rivedere per prepararsi al meglio agli eventi che verranno raccontati nello show:

Captain America: Il primo Vendicatore (2011)

La prima apparizione di Bucky Barnes e Steve Rogers nel MCU risale a Captain America: Il primo Vendicatore del 2011, ambientato tra il 1943 e il 1945. All’epoca, Bucky era il giovane e robusto sergente dell’esercito che si prendeva cura del suo migliore amico Steve. I due non si rividero fino a quando Bucky e la 107a fanteria divennero prigionieri dell’Hydra, dove Barnes venne sottoposto a esperimenti. Una volta divenuto Capitan America, Steve salvò Bucky e riportò indietro la 107a fanteria.

Barnes si unì a Captain America e agli Howling Commandos per affrontare l’Hydra in tutta Europa. Nel 1945, i soldati americani attaccarono un treno dell’Hydra con l’intento di catturare Arnim Zola (Toby Jones), ma Barnes si perse durante la missione. Bucky cadde dal treno nel fiume Danubio, ma all’insaputa di Rogers, l’Hydra e i sovietici recuperarono Barnes e lo trasformarono nel primo soggetto del programma Winter Soldier. La fisiologia di Bucky venne migliorata a livelli sovrumani e il suo braccio sinistro venne amputato e sostituito con uno cibernetico. Il Soldato d’Inverno ha subito il lavaggio del cervello e tornò ad una stasi criogenica dopo ogni nuova missione per i successivi 70 anni.

La leggenda del Soldato d’Inverno è cresciuta dopo ogni assassinio nel corso dei decenni, diventando una vera e propria ghost story all’interno della comunità dell’intelligence. L’uccisione più famigerata di Winter Soldier è stata quella di Howard e Maria Stark nel 1981; nel 2009, invece, Natasha Romanoff ha incontrato l’assassino dell’Hydra mentre proteggeva uno scienziato nucleare. Vedova Nera fallì la sua missione ma, nonostante fosse stata colpita all’addome da Winter Soldier, riuscì a sopravvivere per raccontare quanto accaduto. 

Captain America: The Winter Soldier (2014)

Captain America: The Winter Soldier è il punto in cui le strade di Cap, Bucky e Falcon si sono incrociate; l’amicizia di Cap con Falcon è stata forgiata, mentre Rogers si è dedicato anche a salvare Bucky. Steve Rogers ha incontrato Sam Wilson mentre correva a Washington, D.C.  Wilson era un ex soldato che lavorava con il “Dipartimento degli Affari dei Veterani”, aiutando altri veterinari a far fronte al disturbo da stress post-traumatico. Capitan America ha quindi incontrato il Soldato d’Inverno dopo che l’assassino non è riuscito a uccidere Nick Fury (Samuel L. Jackson), che ha comunque simulato la sua morte per confondere l’Hydra. Dopo che Rogers e Natasha Romanoff hanno scoperto il piano dell’Hydra di rilevare lo SHIELD e lanciare il progetto Insight Helicarrier per uccidere migliaia di loro nemici, i due Vendicatori si sono rivolti a Wilson per chiedere aiuto. Sam, a sua volta, ha indossato l’abito alato EXO-7 con cui ha servito Afghanistan e si è unito alla loro battaglia.

Steve, Natasha e Sam combatterono tutti contro il Winter Soldier e Rogers scoprì che il temibile assassino era in realtà Bucky affetto da amnesia, il che fece decidere a Steve che doveva salvare il suo più vecchio amico. Gli eroi si sono poi riuniti con Fury per iniziare il loro ultimo assalto al Triskelion per fermare il progetto Insight. Mentre Fury e Romanoff hanno scoperto che il segretario Alexander Pierce (Robert Redford) era il leader dell’Hydra, Rogers e Wilson hanno eliminato gli elicotteri SHIELD controllati dall’Hydra mentre Captain America ha combattuto il Winter Soldier; questi, a sua volta, ha salvato Steve dall’annegamento dopo che l’Elivelivolo sul quale avevano combattuto si schiantò nel Potomac. Bucky è poi svanito. Dopo che Rogers si riprese, lui e Sam decisero di inseguire Bucky per salvarlo, usando i file dell’Hydra che Romanoff si era procurata per rintracciare Barnes.

Ant-Man (2015)

Pochi mesi dopo gli eventi Avengers: Age of Ultron, Falcon era un Avenger nuovo di zecca che ha avuto un incontro fatale con un altro nuovo arrivato nel mondo dei supereroi, Scott Lang/Ant-Man (Paul Rudd). Lang venne mandato dal suo mentore, nonché precedente Ant-Man, Hank Pym (Michael Douglas), per rubare un dispositivo appartenente a Howard Stark, conservato in una “vecchia struttura di stoccaggio nello stato di New York”. Pym non sapeva che questa posizione era stata convertita nel complesso dei Vendicatori ad alta sicurezza.

Ant-Man proseguì comunque con la sua missione e incontrò proprio Falcon. Dopo essersi presentati, Falcon e Ant-Man hanno continuato a combattere, mettendo alla prova i poteri restringenti di Scott contro le abilità di volo e di combattimento di Sam. Ant-Man è riuscito a rubare quello che stava cercando e ha battuto Falcon restringendosi nella sua tuta e strappando i circuiti che disabilitarono le ali di Sam. Dopo che Lang scappò via, un imbarazzato Wilson disse alla sua squadra che era molto importante per lui che Captain America non lo venisse a sapere. Tuttavia, Falcon si ricordò di Ant-Man e alla fine Sam reclutò Scott Lang per entrare a far parte del Team Cap un anno dopo in Captain America: Civil War.

Captain America: Civil War (2016)

Dopo una pausa di due anni, Captain America: Civil War ha portato avanti la storyline di Captain America e Falcon che inseguono le tracce del Soldato d’Inverno. Wilson, che adesso ha un drone di nome Redwing, faceva parte della missione Avengers a Lagos, quella che portò Wanda Maximoff a uccidere accidentalmente degli spettatori innocenti, evento che spinse le Nazioni Unite a redigere gli Accordi di Sokovia per rendere i Vendicatori responsabili. Nel frattempo, Bucky Barnes si era nascosto in Romania quando apprese che il Winter Soldier era stato incastrato per il bombardamento della ratifica delle Nazioni Unite degli accordi di Sokovia a Berlino, che in realtà era stato orchestrato da Helmut Zemo (Daniel Brühl).

Con il Winter Soldier divenuto l’uomo più ricercato al mondo, Steve Rogers andò in suo aiuto e venne raggiunto da Sam Wilson. Finirono per incontrare Black Panther, ossia T’Challa (Chadwick Boseman), il figlio del re di Wakanda T’Chaka (John Kani), morto nel bombardamento delle Nazioni Unite. Le Nazioni Unite avevano catturato Barnes, ma la sua programmazione Hydra era stata riattivata da Zemo, cosa che lo aveva portato a evadere dalla custodia. Captain America e Falcon, che rifiutarono entrambi di firmare gli accordi di Sokovia, trovarono Barnes e formarono un gruppo di fuorilegge insieme a Wanda Maximoff, Scott Lang e Clint Barton (Jeremy Renner). Civil War ha anche introdotto la divertente interazione di Sam e Bucky in qualità di nemici. Il Team Cap ha combattuto contro il Team Iron Man a Berlino, ma Rogers e Barnes sono fuggiti, mentre Wilson e gli altri sono stati imprigionati nella struttura di massima sicurezza chiamata Raft.

Captain America e il Winter Soldier hanno combattuto Iron Man alla base dell’Hydra in Siberia, dove Tony Stark ha appreso che Barnes ha ucciso i suoi genitori, Maria e Howard Stark (ma non era responsabile dell’attentato di Berlino). Rogers e Barnes sconfissero Stark e fuggirono; più tardi, Capitan America irruppe nel Raft e liberò i suoi amici. Rogers portò Bucky a Wakanda, dove venne rimesso in ibernazione in modo che Shuri (Letitia Wright) potesse annullare completamente il lavaggio del cervello. Nel frattempo, Sam è rimasto al fianco di Steve insieme a Natasha Romanoff e Wanda Maximoff, mentre continuavano a cercare giustizia nei panni di latitanti internazionali.

Avengers: Endgame (2019)

Nel 2023, i Vendicatori hanno utilizzato il Regno Quantico per rubare le Gemme dell’Infinito dalle varie linee temporali. Hulk (Mark Ruffalo) ha usato il Guanto dell’Infinito dei Vendicatori per riportare in vita tutti quelli uccisi da Thanos prima che il Titano Pazzo distruggesse il secondo complesso dei Vendicatori con i missili e montasse un’invasione su vasta scala. Ma Wong (Benedict Wong) ha magicamente riunito tutti i difensori risorti della Terra e li ha teletrasportati sul campo di battaglia; Falcon e il Soldato d’Inverno erano tra la legione di eroi che si sono riuniti per combattere e sconfiggere Thanos. Tony Stark alla fine ha usato il Guanto dell’Infinito per far sparire Thanos e il suo esercito, gesto che è costato la vita a Iron Man.

Dopo che Sam e Bucky hanno partecipato al funerale di Tony Stark, hanno aiutato Steve Rogers a usare il Regno Quantico per riportare le Gemme dell’Infinito al loro posto nella linea temporale. Ma con grande sorpresa da parte di Sam, Steve ritornò al presente come un uomo ormai anziano; aveva deciso di tornare nel 1945 e di vivere la vita che aveva sempre sognato insieme alla sua amta Peggy Carter. Sotto lo supervisione di Bucky, il vecchio Steve Rogers ha donato lo scudo di Captain America a Sam. The Falcon and the Winter Soldier spigherà proprio cosa è successo da allora a Sam Wilson, Bucky Barnes e allo scudo di Cap. 

Wonder Woman: Patty Jenkins ha cambiato la controversa origin story delle Amazzoni

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Wonder Woman, il cinecomic diretto da Patty Jenkins e interpretato da Gal Gadot, è uscito nel 2017 e ha in qualche modo risollevato le sorti del DCEU, grazie al successo riscontrato non solo da parte della critica ma anche da parte del pubblico.

Wonder Woman è stato il primo grande film di supereroi diretto da una regista donna: all’epoca, Jenkins divenne la seconda regista donna a realizzare un film con un budget di oltre 100 milioni di dollari. Ad oggi, il film detiene il record per il maggior incasso per una regista donna, oltre ad essere stato uno dei maggiori successi di quell’annata cinematografica.

In una recente intervista con Collider, Connie Nielsen, che nel franchise di WW interpreta Ippolita, la regina delle guerriere Amazzoni di Themyscira, ha parlato di quanto Patty Jenkins abbia combattuto duramente per i temi femministi del film. Nielsen ha rivelato che la regista ha lottato per eliminare dal film le controverse origini delle guerriere e una scena che riguardava uno stupro di massa.

“Patty aveva le idee molto chiare su come dovevano essere le Amazzoni. In origine, credo ci fosse quest’idea che uno stupro di massa le aveva profondamente traumatizzate. Ma Patty non voleva che il pubblico le vedesse come delle vittime. Per lei erano delle donne incredibilmente coraggiose e non voleva sottoporle a quel tipo di trauma sin dall’inizio. Voleva che il pubblico si concentrasse sulla loro cultura, sul motivo per cui erano così feroci… su cosa significava vivere in un’isola dove non c’erano uomini.”

Il futuro di Wonder Woman al cinema

Wonder Woman 1984 è arrivato in Italia direttamente in esclusiva digitale lo scorso 12 febbraio. Nel sequel, oltre a Gal Gadot, hanno recitato anche Chris PineKristen Wiig e Pedro Pascal. Subito dopo l’uscita del film in USA (avvenuta a dicembre 2020, in contemporanea al cinema e su HBO Max), è stato confermato ufficialmente Wonder Woman 3, che vedrà ancora una volta il ritorno di Patty Jenkins dietro la macchina da presa e quello di Gadot nei panni di Diana Prince.

The Falcon and the Winter Soldier: prime due clip dalla serie

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The Falcon and the Winter Soldier: prime due clip dalla serie

Disney+ dopo il promo “Strong” ha diffuso le prime due clip di The Falcon and The Winter Soldier, l’attesissima nuova serie targata Marvel Studios. La nuova serie composta da sei episodi debutterà in esclusiva su Disney+ il 19 marzo 2021.

The Falcon And The Winter Soldier, la serie tv

The Falcon and The Winter Soldier è la serie di prossima uscita nel quale Anthony Mackie e Sebastian Stan  riprenderanno i loro ruoli nei panni del titolo Falcon (alias Sam Wilson) e The Winter Soldier (alias Bucky Barnes) che sarà diretta da Kari Skogland.

Vi ricordiamo che nel cast di The Falcon and The Winter Soldier è previsto anche il ritorno di due volti noti dell’universo cinematografico, ovvero Emily VanCamp, Sharon Carter in Captain America: The Winter Soldier e Civil War e Daniel Bruhl, nei panni del Barone Zemo. Per quanto concerne la serie di The Falcon and The Winter Soldier, il lancio è fissato in autunno 2020 e Kari Skogland (The Handmaid’s Tale, Penny Dreadful, Boardwalk Empire, The Killing, The Walking Dead, Fear the Walking Dead, Under the Dome, Vikings, The Americans, House of Cards e The Punisher) dirigerà tutti i sei episodi.

Probabile, visti gli esiti di Avengers: Endgame, che lo show si concentrerà sulla dinamica  del rapporto tra le due figure più vicine a Captain America (nonché suoi eredi) e sulle imprese dei supereroi per garantire la sicurezza mondiale.

Deadpool 3: Zazie Beetz non sa se rivedremo Domino

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Deadpool 3: Zazie Beetz non sa se rivedremo Domino

Deadpool 2 ha visto Ryan Reynolds tornare nei panni del Mercenario Chiacchierone, ma ha anche introdotto due personaggi dei fumetti molto importanti: Cable, interpretato da Josh Brolin, e Domino, interpretato da Zazie Beets. Entrambi i personaggi sono stati accolti molto bene dal pubblico e tutti si aspettavano che facessero parte del futuro del franchise.

Dopo l’acquisizione di Fox da parte di Disney, è trascorso molto tempo prima che Kevin Feige ufficializzasse lo sviluppo di Deadpool 3: ad oggi sappiamo che il nuovo capitolo delle avventure di Wade Wilson sarà ambientato nel MCU e che sarà ugualmente vietato ai minori, ma non è ancora chiaro quale sarà la storia, né tantomeno quali personaggi torneranno nel film.

In una recente intervista con Collider, Zazie Beetz ha parlato proprio del suo eventuale ritorno nei panni di Domino in Deadpool 3. L’attrice ha spiegato che nei piani originali era previsto un ritorno del suo personaggio, ma ad oggi non ha ancora sentito né Kevin Feige né chiunque altro dei Marvel Studios in merito. Tuttavia, si è detta assolutamente disponibile a tornare.

“No, non ho sentito nessuno parlare del ritorno di Domino. Mi piacerebbe far rivivere quel personaggio. All’inizio doveva essere così. Non ci sono state conversazioni specifiche in merito, ma sarei interessata. E non solo mi piacerebbe tornare nei panni di Domino, ma mi piacerebbe anche trovare un modo per realizzare un film su di lei o qualcosa del genere. Vedremo cosa succederà… ma ribadisco: non ci sono state conversazioni.”

Il futuro di Deadpool al cinema

Dopo l’uscita di Deadpool 2 e l’acquisizione di Fox da parte di Disney, il futuro di Deadpool è stato per lungo tempo appeso al filo dell’incertezza. Tuttavia, lo scorso gennaio è stato confermato che Deadpool 3 si farà e che sarà ufficialmente collegato al MCU. Al momento le uniche informazioni sul film riguardano gli sceneggiatori: la Marvel, infatti, ha affidato a Wendy Molyneux e Lizzie Molyneux-Logelin (che andranno a sostituire i veterani Rhett Reese e Paul Wernick) il compito di scrivere il nuovo film.

The Batman: riprese terminate, nel film si parlerà del passato di Alfred?

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Lo scorso sabato, il regista Matt Reeves ha ufficializzato attraverso il suo account Twitter che le riprese di The Batman, l’attesissimo nuovo standalone dedicato all’iconico eroe DC, sono ufficialmente terminate: il 13 marzo, infatti, è stato l’ultimo giorno di riprese. Ora, il regista sarà impegnato con la post-produzione, in attesa della data di uscita nelle sale che, ad oggi, è ancora fissata per il 4 marzo 2022.

Nel frattempo, in una recente intervista con ComicBookMovie, Andy Serkis ha parlato di Alfred Pennyworth, il personaggio del maggiordomo di Bruce Wayne (Robert Pattinson) che interpreterà nel film. Naturalmente Serkis non ha potuto rivelare nulla a proposito della trama del film, ma ha lasciato intendere che Reeves potrebbe aver riservato una maggiore attenzione ad Alfred, soprattutto in merito al suo passato.

I fan dei fumetti sanno che Alfred ha una storia come spia (aspetto che di recente è stato affrontato anche nella serie live action Pennyworth), e anche se in The Batman ci saranno moltissimi personaggi da esplorare, non è escluso che il film possa contenere alcuni riferimenti a ciò che il maggiordomo ha fatto nella sua vita prima di essere accolto nella famiglia Wayne. Inoltre, potrebbe esserci sempre spazio per esplorare il passato da ex soldato britannico della SAS di Alfred in un eventuale progetto futuro, dal momento che è stato confermato che The Batman inaugurerà un nuovo universo condivsio che si espanderà anche al piccolo schermo.

Anche se Serkis non ha confermato esplicitamente che il suo Alfred in The Batman sarà un ex SAS, sembra molto probabile che avrà comunque quel genere di legami. Ciò potrebbe migliorare la sua relazione con Bruce in modo significativo, poiché Alfred potrebbe usare la sua esperienza per aiutare Bruce in questo momento così cruciale della sua vita.

Il cast di The Batman è formato da molti volti noti: insieme a Robert Pattinson nei panni di Bruce Wayne, ci saranno anche Colin Farrell (Oswald Chesterfield/Pinguino), Zoe Kravitz (Catwoman), Jeffrey Wright (Jim Gordon), Paul Dano (Enigmista) e Andy Serkis (Alfred). Infine, John Turturro sarà il boss Carmine Falcone. Nel cast anche Peter Sarsgaard che sarà Gil Colson, il Procuratore Distrettuale di Gotham.

The Batman esplorerà un caso di detective“, scrivono le fonti. “Quando alcune persone iniziano a morire in modi strani, Batman dovrà scendere nelle profondità di Gotham per trovare indizi e risolvere il mistero di una cospirazione connessa alla storia e ai criminali di Gotham City. Nel film, tutta la Batman Rogues Gallery sarà disponibile e attiva, molto simile a quella originale fumetti e dei film animati. Il film presenterà più villain, poiché sono tutti sospettati“.

Zack Snyder’s Justice League: secondo spettacolare trailer

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Zack Snyder’s Justice League: secondo spettacolare trailer

HBO MAX ha diffuso un secondo spettacolare trailer di Zack Snyder’s Justice League, l’attesissima director’s cut del film del 2017.

Zack Snyder’s Justice League uscirà in streaming uscirà il 18 marzo 2021 in esclusiva digitale, disponibile per l’acquisto su Amazon Prime Video, Apple Tv, Youtube, Google Play, TIMVISION, Chili, Rakuten TV, PlayStation Store, Microsoft Film & TV.

Justice League è il film del 2017 diretto da Zack Snyder e rimaneggiato da Joss Whedon. Nel film vedremo protagonista Henry Cavill come SupermanBen Affleck come BatmanGal Gadot come Wonder WomanEzra Miller come Flash, Jason Momoa come Aquaman e Ray Fisher come Cyborg. Nel cast anche Amber HeardAmy AdamsJesse EisenbergWillem DafoeJ.K. Simmons e Jeremy Irons. I produttori esecutivi del film sono Wesley Coller, Goeff Johns e Ben Affleck stesso.

Justice League Snyder Cut: perché Zack Snyder ha deciso di includere il Joker di Leto

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Zack Snyder ha finalmente chiarito il motivo per cui ha deciso di inserire il Joker di Jared Leto nella Snyder Cut di Justice League, che arriverà in Italia in esclusiva su Sky e NOW TV a partire dal prossimo 18 marzo (in contemporanea con gli Stati Uniti).

Il Joker di Leto (che abbiamo visto per la prima volta in Suicide Squad di David Ayer, uscito nel 2016) è stato aggiunto al taglio di Snyder grazie alle riprese aggiuntive che hanno avuto luogo lo scorso autunno. Ad oggi sappiamo che il supercriminale apparirà in una scena ambientata nel Knightmare e che si troverà faccia a faccia con il Batman di Ben Affleck.

In una recente intervista con il New York Times, Zack Snyder ha parlato del lungo viaggio che ha rappresentato la realizzazione della Snyder Cut di Justice League. Durante l’intervista, si è parlato anche dei personaggi che il regista ha deciso di aggiungere alla nuova versione del film. Tra questi figurano Darkseid, Martian Manhunter e, naturalmente, il Joker. A Snyder è stato chiesto proprio il motivo per cui ha deciso di riportare sul grande schermo l’iterazione dell’attore premio Oscar.

“L’ho voluto aggiungere perché questo sarebbe stato l’ultimo film che avrei realizzato per il DCEU e avere l’intero universo cinematografico senza che Batman e Joker si incontrassero,  mi sembrava strano. Jared Leto e io abbiamo avuto un sacco di conversazioni al riguardo. Io invece ne avevo parlato con Ben. Gli avevo detto: ‘Ben, facciamo a casa mia. Potremmo girarlo nel mio giardino. Non dirlo allo studio o non ci pagheranno. È una cosa che farò da solo’.”

Zack Snyder’s Justice League uscirà in streaming il 18 marzo 2021 su HBO Max in America e, in contemporanea, su Sky e NOW TV in Italia. Il film durerà 242 minuti (quattro ore circa) e sarà diviso in sei capitoli e un epilogo.

Justice League è il film del 2017 diretto da Zack Snyder e rimaneggiato da Joss Whedon. Nel film recitano Henry Cavill come SupermanBen Affleck come BatmanGal Gadot come Wonder WomanEzra Miller come Flash, Jason Momoa come Aquaman e Ray Fisher come Cyborg. Nel cast figurano anche Amber HeardAmy AdamsJesse EisenbergWillem DafoeJ.K. Simmons e Jeremy Irons. I produttori esecutivi del film sono Wesley Coller, Goeff Johns e Ben Affleck stesso.

Sognando a New York – In the Heights: il primo trailer ufficiale del film dell’estate

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Una musica in crescendo, un ritmo forte, vibrante, il volume che si alza sempre di più e si snoda fra le vie della città, partendo dal ponte di Brooklyn fin sui tetti e poi nelle strade di Washington Heights, a Manhattan. L’acqua che esplode, l’estate, la gente per strada che balla, che guarda i fuochi d’artificio, la voglia di evadere e il senso di comunità. Questo e molto di più è il nuovo, emozionante, trailer di Sognando a New York, l’atteso film Warner Bros che arriverà in estate. 

Una volta visto difficilmente riesci a dimenticarlo, un’esplosione di colori, di allegria, di gioia e di voglia di stare insieme che ti contagia, ti mette di buon umore e ti da speranza. E proprio alla speranza e alla voglia di credere in un futuro migliore, fanno riferimento le tematiche del film che farà il suo debutto a giugno. La pellicola racconta le storie che si avvicendano nel quartiere di Washington Heights, a Manhattan, di natura ispanico. C’è Usnavi che passa le sue giornate a sognare di poter tornare nella sua Repubblica Domenicana per aprire un bar sulla spiaggia, Nina che nasconde un segreto, decide di tornare a casa da Stanford e si innamora del suo vecchio amico d’infanzia Benny. In tutto questo Claudia, sua nonna che ha fatto da genitore anche ad Usnavi, vince alla lotteria. 

Sognando a New York – In the Heights: il primo trailer

La pellicola sarebbe dovuta uscire lo scorso anno, ma a causa della pandemia è stata rinviata, qualche giorno fa in un grande evento virtuale il regista Jon M. Chu (Crazy, Rich, Asian), Lin-Manuel Miranda e la sceneggiatrice Quiara Alegría Hudes, hanno presentato il trailer del film alla stampa insieme a tutti gli attori Anthony Ramos, Leslie Grace, Melissa Barerra, Corey Hawkins, Stephanie Beatriz, Dascha Polanco, Daphne Rubin-Vega, Jimmy Smits, Gregory Diaz e Olga Merediz.

Forse non tutti sanno che, prima di diventare celebre in tutto il mondo con Hamilton, Lin-Manuel Miranda, aveva portato a teatro nel 2005 il musical “In the Heights” che poi sarebbe divenuto anni dopo questo film. L’opera ottenne un successo straordinario fu candidato a tredici Tony Awards, vincendone quattro tra cui quello per il miglior musical. Il progetto subì diversi ritardi, fino all’acquisto di Warner qualche anno fa. 

Non appena inizia a parlarne si commuove Miranda, qui in veste di sceneggiatore, autore delle musiche, produttore e attore: “Non eravamo tutti insieme da più di un anno, e trovarci qui per assistere alla visione del nuovo trailer mi commuove ‘- e ancora- “abbiamo speso l’estate del 2018 a girare nel quartiere dove siamo cresciuti, e questo ci ha dato moltissima autenticità, ma parlando in termini di produzione è stato un set enorme, è un musical gigantesco, e lo dobbiamo a Joh che ha avuto una visione in grande, più di tutti noi, su come doveva essere realizzato il film. La pellicola è una lettera d’amore a questo quartiere, il primo capitolo di una storia che è la storia americana di origine di ogni comunità, è questo che la rende universale.”

Jon M. Chu è d’accordo con lui: “Sono stato così fortunato di aver avuto l’opportunità di esplorare Washington Heights attraverso le loro case, le persone che ci vivono, rivederle, come nel musical, la mia casa, pur non essendo di quel quartiere ma di tutt’altra parte del paese, con una famiglia cinese con un ristornate cinese, ho riconosciuto le dinamiche familiari, come ci si esprima attraverso il cibo, la comunità, come ti aiuti a prendere il volo, a formare il tuo destino. Questa storia non ha cattivi, ma solo un gruppo di persona che vuole arrivare a realizzare i suoi sogni, a trovare una risposta alla domanda “dov’è casa” e ogni risposta va bene, ognuno cerca di farlo a suo modo. Questo abbiamo cercato di comunicare.”

Quiara Alegría Hudes, premio pulizer alla drammaturgia per la sua opera Water by the Spoonful, nel 2012, ha detto di aver pensato a questi personaggi come:” a progetti d’arte. Il musical si svolge in un quartiere e il film fa lo stesso, ma puoi concepire questi personaggi come arte, grazie alla telecamera abbiamo avuto la possibilità di esplorare nuove cose, sono potuta andare oltre i loro sogni, le loro aspettative, questo film è un’opportunità soprattutto per chi ama già i musical, per scoprire nuove cose, si impara molto da questi ragazzi.”  

Gli attori invece sono vogliosi di dire la loro, aspettavano questo momento da tanto, nella speranza di poter affrontare la stampa in estate dal vivo, sono scintillanti anche da casa, per primo inizia Anthony Ramos (già protagonista di Hamilton) che qui interpreta uno dei protagonisti Usnavi de la Vega: “Io sono cresciuto in un quartiere simile a quello del film, e vi assicuro che al cinema non ho mai visto personaggi così simili alla mia realtà latina. Questo film parla di orgoglio, dei piccoli sogni di ognuno di noi e come a modo proprio si cerchi di perseguirli”. Le attrici Stephanie e Dascha che nel film sono Carla e Cuca, concordano sui valori e sull’importanza che ricopre la pellicola: “Il senso del film è far capire che casa è dove sono le persone che ami, non è un luogo, ma un sentimento” –esordisce la prima -“c’è molta autenticità, aver avuto l’opportunità di interpretare un ruolo che mi rappresenti, significherà molto per tante persone che conosco, potersi identificare e rispecchiarsi, far parte di questo gruppo di donne è stato d’ispirazione.”

Prima di terminare l’incontro viene mostrato un altro trailer, questa versione si concentra di più sulla musica, la spettacolarità delle scene di ballo e sulla scenografia che dedica gran parte delle inquadrature al ponte di Brooklyn e alla sua New York, protagonista indiscussa del film. Definito un “feel good movie” da tutti i protagonisti, di sicuro dopo la visione del trailer non si può contraddirli. 

La pellicola arriverà nelle sale in estate, preparatevi a ballare. 

Anthony Mackie su Falcon: dallo spin-off con Vedova Nera al crossover con Blade

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Manca ormai poco al debutto della serie The Falcon and the Winter Soldier su Disney+, in cui vedremo il personaggio di Sam Wilson interpretato da Anthony Mackie fare squadra con quello di Bucky Barnes (Sebastian Stan).

Nei fumetti, Falcon è stato uno dei primi supereroi afroamericani, emerso più o meno negli stessi anni di altri celebri eroi neri come Black Panther, Luke Cage e Blade. Sam Wilson è stata una presenza ricorrente, combattendo al fianco degli Avengers e di molte altre squadre. Alla fine, ha assunto il ruolo di Captain America, storyline che nel MCU è stata anticipata dal finale di Avengers: Endgame e che verrà approfondita proprio nella serie in arrivo dal 19 marzo.

In seguito alla sua prima apparizione in Captain America: The Winter Soldier, Wilson è diventato in breve tempo un amico fidato di Steve Rogers, tanto che quest’ultimo, alla fine del cinecomic campione d’incassi dei fratelli Russo, ha deciso di consegnargli il suo preziosissimo scudo prima di fare ritorno nel passato e vivere la sua vita con Peggy Carter. Sappiamo, però, che Sam non ha mai accettato la complicata eredità, e The Falcon and the Winter Soldier esplorerà proprio cosa è accaduto dopo quel passaggio di consegne.

In una recente intervista con Deadline, Anthony Mackie ha parlato della storia del suo personaggio nel MCU, ricordando le varie missioni in cui Steve e Sam si sono ritrovati a dover entrare in azioni fianco a fianco, spesso aiutati da altri compagni Vendicatori (nella maggior parte nei casi da Bucky Barnes). Tuttavia, in The Winter Soldier abbiamo visto Cap e Falcon fare squadra con Vedova Nera per combattere l’Hydra.

Ebbene, Mackie ha spiegato che se Sam avesse avuto il suo spin-off, avrebbe sicuramente scelto come suo partner Vedova Nera, e non Cap o Bucky. “Sam era un fan di Nat esattamente come tutti gli altri”, ha spiegato Mackie riferendosi a Cap e al team di Avengers in generale. “Sam Wilson era un ragazzo normale che aveva appena vinto alla lotteria perché Vedova Nera aveva bussato alla sua porta e aveva bisogno di un posto dove nascondersi”. Poi ha aggiunto: “Si era innamorato di Vedova Nera e sperava di avere uno spin-off con lei”.

Anthony Mackie spera in un crossover con Blade

Durante un’altra intervista con Murphy’s Multiverse, invece, è stato chiesto all’attore di quali altri imminenti progetti del MCU fosse più entusiasta. L’attore ha menzionato Blade, il reboot che avrà come protagonista il due volte premio Oscar Mahershala Ali, e ha anche manifestato il desiderio di un eventuale crossover. Rivolgendosi direttamente a Kevin Feige (il boss dei Marvel Studios), ha detto: “Mi piacerebbe davvero, Kevin, passare un po’ di tempo nell’universo di Blade”. 

WandaVision fornisce una giustificazione all’errore di Star-Lord in Infinity War?

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Gli ultimi due episodi di WandaVision hanno finalmente permesso di fare chiarezza su una delle questioni più dibattute tra i fan del MCU in merito alla trama di Avengers: Infinity War: il senso di colpa di Star-Lord.

La bellissima frase pronunciata da Visione nella serie Disney+, secondo cui il dolore non sarebbe altro che “amore perseverante”, dovrebbe funzionare tanto per Wanda quanto per Star-Lord: se infatti tale assunto è servito a giustificare il fatto che Wanda abbia “vittimizzato” gli abitanti di Westview, allora la medesima affermazione dovrebbe essere ritenuta valida anche per l’errore commesso da Peter Quill.

In Infinity War, quando Thanos si reca su Titano, Star-Lord, Drax, Mantis, Nebula, Iron Man, Spider-Man e Doctor Strange affrontano il titano ma vengono sconfitti: in particolare, è Star-Lord che fa fallire accidentalmente il piano quando non riesce a controllare la propria ira dopo aver scoperto che Thanos ha ucciso la sua amata Gamora per ottenere la Gemma dell’Anima su Vormirr.

Secondo la maggior parte degli spettatori, Star-Lord aveva rovinato, da solo, la possibilità da parte degli eroi di impedire lo schioccio di dita al Titano Pazzo. Ciò divenne una delle discussioni più accese in merito al film dopo la sua uscita nelle sale, quasi al pari della questione se Thanos avesse o meno ragione a spazzare via metà dell’universo. Tuttavia, la riflessione di Visione sulla natura del dolore permette all’arco narrativo del leader dei Guardiani della Galassia di essere visto sotto un’ottica diversa.

WandaVision e il concetto di “amore perseverante”

Dal momento che le azioni di Wanda – al limite dell’illogico – possono essere interpretate come il gesto disperato di un dolore amplificato, scatenato da un amore finito in tragedia, allora lo stesso tipo di ragionamento può essere fatto anche per Peter Quill. I due personaggi, dopotutto, sembrano essere mossi dalle stesse motivazioni: ecco perché le azioni di Peter meritano la stessa “giustificazione”.

Al pari di Wanda, anche la vita di Star-Lord è stata costellata da numerosi traumi, a cominciare dalla sua infanzia dolorosa per poi arrivare alla rivelazione della vera identità di suo padre. Per non parlare della perdita dell’amore della sua vita, ovvero Gamora. Eppure, l’incapacità di Quill di impedire a se stesso di colpire Thanos in un momento di rabbia, in seguito alla scoperta della morte di Gamora, è stata sempre considerata come l’azione istintiva ed evitabile di uno sciocco.

Ora, alla luce della riflessione di Visione sul dolore, mettere a confronto le azioni di Star-Lord con quelle di Wanda cambia completamente la percezione di quel gesto. E risolve un’ingiustizia che ha macchiato a lungo l’immagine di Star-Lord, il cui amore per Gamora andava ben oltre il puro e nobile sentimento, ma era alimentato anche da una condivisione delle medesime esperienze di vita e dei medesimi sentimenti. Quill ha sì agito in maniera impulsiva e sconsiderata, ma il suo gesto non era altro che un atto d’amore perseverante.

Il principe cerca figlio: recensione del film con Eddie Murphy

Il principe cerca figlio: recensione del film con Eddie Murphy

Disponibile dal 5 Marzo su Amazon Prime Video, Il principe cerca figlio, sequel del film cult del 1988, riporta in scena Eddie Murphy nell’iconico ruolo del principe Akeem, e gran parte del cast originale, senza tuttavia poter competere con la favola originale.

Il ritorno del principe Akeem negli Stati Uniti alla ricerca del suo erede al trono

Sono passati 33 anni dall’uscita de Il principe cerca moglie di John Landis, il film che vedeva protagonista uno dei comici più apprezzati dell’epoca, Eddie Murphy, e che alla sua uscita sbancò il botteghino incassando quasi 300 milioni di dollari in tutto il mondo. Eddie Murphy torna a indossare i panni di re Akeem in questo secondo capitolo diretto da Craig Brewer e scritto da Kenya Barris, su un soggetto di Barry Blaustein e David Sheffield, già sceneggiatori del film originale.

Il principe cerca figlio ci riporta a Zamunda

Il principe cerca figlio ci riporta nel regno di Zamunda, dove Akeem è da poco diventato re. Sposato con Lisa, la donna conosciuta nel Queens nel primo capitolo, ha tre splendide figlie femmine, eppure nessun erede maschio al trono. La corona rischia quindi di cadere nelle mani del generale Izzi di Nexdoria. Questi, ancora infuriato per la cancellazione del matrimonio tra Akeem e sua sorella Imani trent’anni prima, propone un matrimonio combinato, minacciando una guerra tra famiglie in caso di responso negativo. In punto di morte, però, il re rivela ad Akeem che ha un figlio illegittimo nel Queens, Lavelle Junson (Jermaine Fowler), concepito con una donna conosciuta all’inizio della sua avventura americana. Akeem e il fidato confidente Semmi (l’impareggiabile Arsenio Hall) fanno quindi ritorno nel distretto newyorchese dove tutto ebbe origine, alla ricerca di Lavelle. Trapiantato a Zamunda, il giovane principe metropolitano dovrà imparare ad adeguarsi agli standard del regno.

Un sequel che non riesce a sostenere l’eredità del primo film

Il principe cerca figlioNel primo film Akeem subiva una metamorfosi, scappava da Zamunda per fuggire alla legislazione ferrea e retrograda del regno. Qui ritroviamo invece un Akeem conservatore, chiuso nella mentalità da cui lui stesso aveva cercato di discostarsi. La trama forzata e ripetitiva de Il principe cerca figlio va quindi a snaturare l’happy ending del primo film, che avrebbe potuto fornire soluzioni narrative più interessanti. La redenzione finale di Akeem non è abbastanza per sostenere l’eredità del primo film, proprio perché l’impianto narrativo si dimostra fallace fin dall’inizio.

I nuovi personaggi in Il principe cerca figlio, guidati dal nuovo principe Lavelle, mancano di caratterizzazione e di spessore, nonostante l’idea di un intreccio amoroso con una ragazza umile e quindi il messaggio di giustizia di un matrimonio basato su un amore autentico, avrebbe potuto avere potenzialità, oscurate qui però da stereotipi ormai anacronistici. Mancano uno sguardo e uno humor più scanzonato ma al contempo spregiudicato nei confronti dell’epoca in cui viviamo. La pellicola consta infatti di sketch banali e poco interessanti; i personaggi secondari (Wesley Snipes che interpreta il generale Izzi e la madre di Lavelle, interpretata da Leslie Jones) risultano poco brillanti, nonostante i loro interpreti. Una sottotrama potenzialmente interessante avrebbe potuto essere quella del conflitto di genere che si crea tra i figli del principe per la successione. Le figlie sono infatti dipinte come figure femminili forti, la cui caratterizzazione è tuttavia poco approfondita e quindi il tentativo di generare tensione tra principe e principesse si perde in un percorso narrativo privo di veri e propri conflitti.

Landis portava alla luce l’America delle caricature attraverso il suo humor ambiguo; il suo film si mostrava ardito, in cui la comicità derivava direttamente dal contesto in cui Akeem si trovava, la Grande Mela, città della quale si mettevano in luce le contraddizioni e le assurdità. La New York di fine Ottanta, per quanto rielaborata, è stata terreno di gioco fertile per Landis; al contrario, la cornice filmica del regno africano non sfrutta appieno le proprie potenzialità visive e narrative, non approfondendo il tema della riappropriazione delle proprie origini. La storia di Landis verteva su un personaggio ricco che va tra i poveri, ironizzando sulla vita nel Queens, sulle comunità afroamericane e il loro desiderio di ascesa sociale tra i bianchi, ostacolato da radici diverse. Si proponeva come un film audace, in cui ad essere comico era il contesto in cui si muoveva il principe Akeem.

Effetto nostalgia tra messa in scena e gag poco riuscite

Cosa abbiamo oltre a supereroi, sequel, remake, che nessuno voleva?”: con questa battuta pronunciata dal principe Lavelle in merito al cinema hollywoodiano dei nostri giorni, viene da chiedersi se, effettivamente, questo sequel fosse necessario. Indubbiamente ci troviamo di fronte a una pellicola che non ha bisogno di troppa pubblicità per riunire il pubblico davanti allo schermo e che si presenta come una grande riunione familiare, per poter riabbracciare tutti i personaggi che hanno fatto divertire il pubblico, con lo spirito e il coinvolgimento di un’epoca passata. È un sequel che si attacca alla nostalgia, riproponendo anche direttamente alcune immagini del primo capitolo, per poi calpestarle nel tentativo incessante di riproporre una storia simile. Si gioca coi ricordi dello spettatore ma senza una trama solida. L’aspetto che manda avanti il progetto è senza dubbio la curiosità del pubblico affezionato all’istrionico Eddie Murphy e alla storia nata dalla mente di Landis.

Punto di forza de Il principe cerca figlio sono i costumi e le scenografie, che trovano il loro momento di massimo splendore nei vivacissimi numeri musicali. Abbondano le feste, le danze, senza che però vengano raccontate con uno sguardo moderno che possa dare una chiave di lettura contemporanea a quelle situazioni. E in queste scene di festa troviamo una serie di ospiti d’eccezione, celebrità chiamate ad intrattenere anche il pubblico a casa: Morgan Freeman, Gladys Knight, Le En Vogue e le Salt-N-Pepa fanno la loro comparsa sullo schermo nell’arco di cinque minuti. Tuttavia le gag non sono inserite con fluidità nel racconto e viene meno anche il montaggio che riusciva a dare il ritmo giusto e vincente al piccolo cult di Landis.

Il principe cerca figlio ha più il sapore di reunion nostalgica che di vera e propria sfida a ri-raccontare, a 33 anni di distanza dei personaggi cresciuti nel tempo, in una società cambiata, in cui sono i cameo, piuttosto che le soluzioni narrative, a generare un effetto sorpresa.

Avatar supera Avengers: Endgame, è di nuovo il maggiore incasso della storia

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Avengers: Endgame, il cinecomic targato Marvel Studios che ha concluso il primo grande ciclo narrativo del Marvel Cinematic Universe, ha ceduto il titolo di film con il maggior incasso della storia del cinema a Avatar, il precedente detentore del record.

Prima dell’uscita di Endgame nell’aprile 2019, l’innovativa epopea fantascientifica di James Cameron aveva detenuto il titolo definitivo al botteghino per un decennio con 2,7897 miliardi di dollari in tutto il mondo. Avengers: Endgame ha eclissato questo traguardo di una cifra relativamente bassa, arrivando a 2,7902 miliardi di dollari in tutto il mondo.

Ma venerdì, Avatar è tornato nelle sale cinematografiche in Cina e ha incassato 3,5 milioni di dollari, portando il suo bottino totale a 2,7926 miliardi di dollari. Dopo questo fine settimana, Avatar ha riguadagnato il primo posto di film con il maggiore incasso nella storia del cinema per $ 2,802 miliardi.

Noir in Festival XXX: un anniversario online, seguitissimo e inaspettato

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Si è conclusa ieri la 30ma edizione del Noir in Festival, un’edizione complessa, inaspettata e molto seguita da un pubblico di nuovi e vecchi spettatori, che si sono temporaneamente trasferititi online per seguire i tanti film e appuntamenti del festival.

La prima edizione completamente virtuale del Noir, resa possibile dal sostegno del Ministero della Cultura – Direzione Generale Cinema, Università IULM, Istituto Luce – Cinecittà, Associazione Amici di Como e SIAE, è stata un successo di visualizzazioni e seguito; il calore del pubblico, che ha partecipato e interagito a distanza, ha sopperito la mancanza del contatto reale che rende e continuerà a rendere un festival un luogo di scambio unico e insostituibile.

I dati parlano chiaro: per l’edizione del trentennale sono stati realizzati 42 video registrati e 34 dirette live per un totale di oltre 37 ore di contenuti originali popolati da scrittori, registi, amici del festival e protagonisti del mondo Noir. Questa parte di programmazione, anche grazie ai 35 crossposting Facebook realizzati in collaborazione con 15 pagine di editori e partner, ha raccolto oltre 60.000 visualizzazioni tra Facebook e YouTube, per un totale di 1.500 ore fruite da parte degli utenti.

Su Facebook gli oltre 200 post realizzati sono stati visiti da più di 800.000 persone, con una media di 250 utenti giornalmente coinvolti; su Instagram, invece, gli oltre 150 contenuti tra feed e stories hanno raggiunto circa 150.000 account.

30 gli eventi proposti su MYmovies di cui 23 film, tra anteprime nazionali, omaggi e titoli in concorso, con una presenza media in sala virtuale di 600 persone e un totale di 16.000 posti riservati.

In un’edizione che ha dovuto giocare tutte le sue carte online, la sinergia e unità d’azione con i partner è stata determinante. Se la piattaforma di MYmovies.it si è trasformata nel polo attorno al quale hanno orbitato i film e gli incontri cinematografici, con la preziosa collaborazione degli studi di Gedi Visual che hanno ospitato la cerimonia di apertura e chiusura, altrettanto indispensabile è stato il supporto di Librerie Feltrinelli e laF per la parte relativa ai libri e serie TV: il punto RED Feltrinelli di via Tomacelli a Roma ha ospitato cinque incontri pomeridiani, Ibs.it e laFeltrinelli.it hanno promosso e rilanciato il festival, laFha reso possibile l’anteprima di Hammarvick e l’incontro con Camilla Läckberg.

Altrettanto fondamentale l’apporto e la collaborazione con i media-partner, che per tre mesi hanno sostenuto e rilanciato le attività del festival: Cinecittà News, Cinefilos.it, Sky Cinema, Cinematographe.it, Magic Lake, MilanoNera.it.

L’intervista a Kurosawa Kiyoshi non sarebbe stata possibile senza la collaborazione con l’Istituto Giapponese di Cultura in Roma mentre nessuna intervista internazionale avrebbe avuto sottotitoli senza l’intervento di Sub-Ti.

“Quando ci siamo imbarcati in quest’impresa”, dicono Marina Fabbri e Giorgio Gosetti, “non avevamo la minima idea di quello a cui andavamo incontro. La “navicella” del festival, come abbiamo definito quest’edizione ibrida fatta di collegamenti virtuali, è stata più difficile del previsto da costruire; pezzo dopo pezzo, intervista dopo intervista, tra uno streaming e un upload ci siamo confrontati con un mondo che anche solo un anno fa avremmo definito alieno. Ma la sfida è stata vinta e adesso sappiamo di poter contare su mezzi nuovi e soprattutto su un pubblico ancora più ampio e ancora più fedele, che ci ha accompagnato sin dalla selezione dei finalisti del Premio Scerbanenco, lo scorso novembre. E se da un lato abbiamo dovuto rinunciare a quell’atmosfera di convivialità che tanto ci è cara, dall’altro abbiamo viaggiato in compagnia di tante meravigliose persone che ci hanno sostenuto in questo approdo online. A loro vogliamo rivolgere un sentito… GRAZIE…”

…agli ospiti e amici del festival che hanno popolato i canali social del festival nei giorni pre-evento: Mario Alberti, Gianni Biondillo, Davide “Boosta” Dileo, Antonio Capuano, Diego Castelli, Claudio Chiaverotti, Giacomo Cimini, Chiara Civiello, Giacomo Costa, Marco D’Amore, Giancarlo De Cataldo, Renato De Maria, Ivano De Matteo, Esther Elisha, Gabriella Giliberti, Mojmir Jezek, Valentina Lodovini, Carlo Lucarelli, Erik Madsen, Vinicio Marchioni, Davide Marengo, Gabriele Salvatores, Elisabetta Sgarbi, Giampaolo Simi, Fabio Stassi, Alessandro Tonda, Valentina Vannicola, Enrico Vanzina, Marco Vichi, Marco Villa, Federico Zampaglione.

…a tutti gli incredibili protagonisti di questa trentesima edizione: Gabriele Albanesi, Dario Argento, John Banville, Marco Bocci, Alessandro D’Alatri, Silvio Danese, Antonietta De Lillo, Alicia Giménez-Bartlett, Gianrico Carofiglio, Roberto Cimpanelli, Roberto Costantini, Carlo Degli Esposti, Maurizio De Giovanni, Damiano e Fabio D’Innocenzo, Camilla Filippi, Marc Fitoussi, Fabio Frizzi, Antonella Fulci, Marcello Garofalo, Gabriella Genisi, Claudio Giovannesi, Federico Greco, Anthony Horowitz, Jennifer Kent, Kurosawa Kiyoshi, Camilla Läckberg, Charlotte Link, Nicola Lagioia, Antonella Lattanzi, Manetti Bros., Luca Miniero, Jeanette Nordahl, Margherita Oggero, Andrea Paris, Luca Poldelmengo, Matteo Rovere, Lunetta Savino, Francesca Serafini, Sydney Sibilia, Rosa Teruzzi, Chiara Lalli, Cecilia Sala, Gaetano Savatteri, Cecilia Scerbanenco, Mario Serenellini, Paolo Roversi, Livia Sambrotta, Gianluca Maria Tavarelli, Rosario Tronnolone, Grazia Verasani, Brian Yuzna, Adrian Wotton.

…agli intervistatori che hanno dialogato con i protagonisti di cinema e letteratura: Paolo Bertolin, Nicole Bianchi, Alessandra Casella, Alberto Crespi, Luca Crovi, Chiara Guida, Mazzino Montinari, Raffaele Meale, Cristiana Paternò, Ilaria Ravarino, Roberto Silvestri, Tommaso Tocci, Sebastiano Triulzi, Nicoletta Vallorani, John Vignola.

Appuntamento alla 31a edizione, dal 29 novembre al 4 dicembre 2021!

Karnawal, recensione del film con Alfredo Castro #NoirinFest

Karnawal, recensione del film con Alfredo Castro #NoirinFest

È la volta dell’argentino Karnawal, esordio alla regia di lungometraggio per Juan Pablo Félix, alla XXX edizione del Noir in Festival. Regista, produttore esecutivo, sceneggiatore e aiuto regista, Félix ha affiancato registi come Lucrecia Martel (La niña santa), Pablo Trapero (Il Clan, ZeroZeroZero), Juan José Campanella (Il segreto dei suoi occhi). Prima di arrivare in Italia, Karnawal è stato presentato in anteprima al Tolouse Latin America Film Festival 2020.

Karnawal, la trama

Cabra, Martín López Lacci, vive con sua madre Rosario, Mónica Lairana, nel nord dell’Argentina, al confine con la Bolivia. Ha 16 anni ed è un danzatore di malambo – danza tipica dei gauchos. Il suo sogno è diventare un ballerino professionista, ma nella periferia in cui vive la vita non è semplice e il ragazzo ricorre a qualche espediente. Rosario cerca di mandare avanti la famiglia e sta pensando di rifarsi una vita con Eusebio, Diego Cremonesi. Quando il marito, El Corto, Alfredo Castro, esce dal carcere per un permesso di tre giorni è carnevale. Cabra è alla vigilia di una gara importante, che può spalancargli le porte di un concorso nazionale. Moglie e figlio accompagnano il padre in un viaggio. La famiglia sembra ritrovarsi, ma resta anche invischiata negli affari poco puliti del Corto. I protagonisti riusciranno a cavarsela? Cabra arriverà in tempo per la gara?  

Il carnevale del riscatto del sedicenne Cabra

Juan Pablo Félix definisce il suo film “un racconto di formazione sulla necessità di costruirsi un’identità contro l’omologazione della società”. In effetti Karnawal è una storia di formazione e identità, ma è anche di più. Racconta del rapporto di un ragazzo con la sua passione, la danza, la stessa che aveva il regista da bambino perchè, sostiene ancora Félix, generava in lui un “entusiasmo incredibile” e rappresentava un “rifugio […] dall’incoerenza del mondo adulto”. Attraverso la danza Cabra esprime infatti tutto sé stesso, la sua voglia di vivere e di cercare una strada diversa da quella percorsa dagli adulti. C’è dunque nella narrazione per immagini del regista argentino, la passione che deriva dal racconto di un’esperienza in parte personale. Si parla di strade da percorrere. Non per niente, Félix sceglie di realizzare un road movie. Una famiglia sgangherata ma a suo modo unita, che macina chilometri seguendo El Corto nelle sue peregrinazioni su e giù per la pampa. 

karnawal recensioneKarnawal è soprattutto il difficile rapporto tra un padre e un figlio. A restare nella mente dello spettatore sono El Corto e suo figlio Cabra, interpetati entrambi ottimamente da Alfredo Castro e dal giovane Martín López Lacci. L’uno perfetto nell’incarnare la classica simpatica canaglia che ne combina di tutti i colori ma nonostante tutto riesce a farsi voler bene, in versione scapigliata e sdrucita. L’altro testardo e determinato, capace di evoluzioni spettacolari con i suoi stivali da gaucho. Un rapporto forse logorato quello tra i membri di questa famiglia, pieno di incomprensioni, ma nonostante tutto ancora fecondo. Ecco che la danza nel film non è solo la speranza per il futuro di Cabra, ma un atto liberatorio per tutti e tre, anche per l’apparentemente rassegnata Rosario. È la scelta di lasciarsi alle spalle i trascorsi amari e riscoprire la gioia di stare insieme e la possibilità di essere ancora felici, come rappresentato perfettamente nella scena del carnevale. Il regista riesce attraverso il movimento, la musica, i colori a comunicare esattamente la gioia e l’energia di quel momento. Merito anche della fotografia di Ramiro Civita, delle musiche di Leonardo Martinelli, come delle scenografie curate da Daniela Villela e dei costumi di Gabriela Varela.

La pecca del film sta nel fatto che la parte noir, crime, nella sceneggiatura dello stesso Juan Pablo Félix sia sacrificata rispetto al cuore della vicenda e diventi secondaria. Non è quella che ci fa appassionare alla storia, capace di coinvolgere ed emozionare più con il racconto dei caratteri e delle relazioni. Il fatto che El Corto non sappia stare lontano dai guai neanche per i tre giorni del suo permesso, che questo metta in pericolo la moglie e il figlio, diventa quasi irrilevante. Ciò non toglie nulla al valore del lavoro, sebbene possa lasciare un po’ di amaro in bocca agli amanti del genere. 

Tuttavia, non si può non essere affascinati dall’energia travolgente del piccolo danzatore protagonista, che non solo fa acrobazie portentose sui tacchi e sulle punte, ma esprime al meglio la voglia di rivalsa, il desiderio di essere visto da adulti troppo spesso persi nei loro problemi. Cabra col suo fisico esile e lo sguardo fiero, danzando grida il suo esserci, a modo suo. Invita a osservarlo, a vedere il suo talento. Grida che può e vuole farcela ad essere diverso. Karnawal si potrebbe definire un Billy Elliot argentino che riesce ad essere anche, finalmente, non il solito dolente film sulla marginalità, ma ad avere il respiro della speranza.

Noir in Festival XXX: vincono John Banville, Wildland No Mataràs e Favolacce

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Con la serata di premiazione si conclude la 30a edizione del Noir in Festival, che prosegue nella giornata del 13 marzo con i film e gli incontri a disposizione su MYmovies, e che per la prima volta ha portato online il meglio del genere, dal cinema alla letteratura passando per le serie TV.

Durante la serata conclusiva, trasmessa in diretta su MYmovies dagli studi Gedi Visual, la giuria cinema, presieduta da Carlo Degli Esposti (produttore) insieme all’attrice Camilla Filippi e al regista Gianluca Maria Tavarelli, ha assegnato il Black Panther Award del 30a Noir in Festival a KØD & BLOD (WILDLAND), opera prima della regista danese Jeanette Nordahl, con la seguente motivazione: “Per aver saputo raccontare la scelta di un’adolescente che abbraccia una famiglia maledetta pur di sentirsi parte di un gruppo, con una regia capace che sceglie consapevolmente di rallentare la narrazione permettendo allo spettatore di scendere negli inferi al fianco della protagonista.”

La menzione speciale del Black Panther Award è andata invece a NO MATARÁS (NON UCCIDERE) di David Victori, con la seguente motivazione: “Un incubo notturno visionario, intricato e avvincente, di forte impatto. Un racconto moderno che ci pone dinanzi alla paura di vedere sfumare una dopo l’altra ogni speranza di salvezza e redenzione.

La giuria popolare del Premio Caligari, promosso insieme a IULM, composta da 90 tra studenti universitari e appassionati di cinema e guidata da Claudio Giovannesi, ha assegnato il Premio Caligari 2020 a FAVOLACCE dei fratelli D’Innocenzo.

Un Premio Speciale Claudio Caligari 2020 è stato invece consegnato nel corso di un incontro pomeridiano disponibile su Facebook e YouTube ad Andrea Paris, Matteo Rovere e Sydney Sibilia di Ascent Film e Groenlandia per la creatività produttiva a cavallo tra i generi dello spettacolo popolare nel cinema italiano di oggi.

Kurosawa Kiyoshi e Brian Yuzna hanno ricevuto rispettivamente l’Honorary Award 2020 per l’insieme dell’opera e il Premio Luca Svizzeretto 2020, intitolato a un giornalista, amico e collaboratore del Festival scomparso nel 2016, che premia ogni anno un personaggio anticonvenzionale del cinema di genere.
Nel corso della cerimonia di premiazione, sono stati consegnati anche i prestigiosi premi letterari del festival.

A John Banville è andato il Raymond Chandler Award alla carriera, attribuito dal Noir in Festival a un maestro riconosciuto del genere. Questa la motivazione: “Perché, coniugando grande estro, uno stile impeccabile e un’implacabile precisione, una geniale invenzione linguistica e una tormentata chiarezza morale, John Banville abbraccia nei suoi poliedrici romanzi i grandi temi della nostra epoca – la scienza, l’incubo della guerra, lo scontro epocale di civiltà e di religione – intrecciandoli alle sempre affascinanti passioni umane.”

L’autore, che ha ricevuto numerosi riconoscimenti internazionali, è stato il protagonista di un’intervista esclusiva per il Noir in Festival realizzata da Adrian Wootton (CEO di Film London) e visibile sui canali Facebook e YouTube del festival. John Banville tornerà in libreria a inizio aprile con Delitto d’inverno, pubblicato da Guanda come tutta la sua opera.

Tullio Avoledo ha conquistato il Premio Giorgio Scerbanenco 2020 per Nero come la notte (Marsilio). La Giuria letteraria, composta da Cecilia Scerbanenco (Presidente), Alessandra Calanchi, Alessandra Tedesco, Valerio Calzolaio, Luca Crovi, Sergio Pent, Ranieri Polese, Sebastiano Triulzi e John Vignola, ha assegnato il premio con la seguente motivazione: “Per essere riuscito a costruire, attraverso l’ibridazione tra noir e distopia, una storia che racconta con realismo politico il paesaggio post industriale del Nord Est, affrontando i temi dell’immigrazione, della clandestinità e dell’emarginazione, grazie a una scrittura che richiama felicemente la tradizione dell’hardboiled.”

A Psychokiller (SEM) di Paolo Roversi è andato infine il Premio del Pubblico, assegnato dal Noir in Festival al romanzo partecipante al Premio Giorgio Scerbanenco 2020 che ha ottenuto più voti dei lettori.

Razzie Awards 2021: 365 giorni e Dolittle i più nominati

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Razzie Awards 2021: 365 giorni e Dolittle i più nominati

Mentre lunedì arriveranno le nomination agli Oscar 2021, è di oggi l’annuncio delle candidature ai Razzie Awards 2021, i premi che vanno al peggio che Hollywood abbia prodotto nel corso dell’anno. A farla da padrone sono Dolittle, con Robert Downey Jr. e 365 giorni, che ha tenuto banco su Netflix per diversi mesi, durante la scorsa stagione.

Peggior film

365 giorni

Absolute Proof

Dolittle

Fantasy Island

Music

Peggior attore

Robert Downey, Jr. – Dolittle

Mike Lindell – Absolute Proof

Michele Morrone – 365 giorni

Adam Sandler – Hubie Halloween

David Spade – La Missy sbagliata

Peggior attrice

Anne Hathaway – Il suo ultimo desiderio e Le Streghe

Katie Holmes – The Boy 2: La maledizione di Brahms e The Secret: La forza di sognare

Kate Hudson – Music

Lauren Lapkus – La Missy sbagliata

Anna-Maria Sieklucka – 365 giorni

Peggior attrice non protagonista

Glenn Close – Elegia americana

Lucy Hale – Fantasy Island

Maggie Q – Fantasy Island

Kristen Wiig – Wonder Woman 1984

Maddie Ziegler – Music

Peggior attore non protagonista

Chevy Chase – The Very Excellent Mr. Dundee

Rudy Giuliani – Borat: Seguito di film cinema

Shia LeBeouf – The Tax Collector

Arnold Schwarzenegger – Iron Mask

Bruce Willis – Breach, Hard Kill e Survive the Night

Peggior combo sullo schermo

Maria Bakalova & Rudy Giuliani – Borat: Seguito di film cinema

Robert Downey Jr. e il suo accento scozzese decisamente poco convincente – Dolittle

Harrison Ford e il “cane” in Cgi che sembrava del tutto finto – Il richiamo della foresta

Lauren Lapkus e David Spade – La Missy sbagliata

Adam Sandler e la sua gracchiante voce da sempliciotto – Hubie Halloween

Peggior regista

Charles Band – Tutti i tre film di Barbie & Kendra

Barbara Bialowas e Tomasz Mandes – 365 giorni

Stephen Gaghan – Dolittle

Ron Howard – Elegia americana

Sia – Music

Peggior sceneggiatura

365 giorni

Tutti i tre film di Barbie & Kendra

Dolittle

Fantasy Island

Elegia americana

Peggior remake, sequel o copia

365 giorni (remake/copia polacco di 50 sfumature di grigio)

Dolittle

Fantasy Island

Hubie Halloween (remake/copia di Ernest e una spaventosa eredità)

Wonder Woman 1984

Festival del Cinema Città di Spello: ecco il programma

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Festival del Cinema Città di Spello: ecco il programma
Il “Festival del Cinema Città di Spello ed i Borghi Umbri – Le Professioni del Cinema” ideato da Donatella Cocchini e dal regista e direttore artistico Fabrizio Cattani si prepara alla decima edizione che si terrà in presenza dall’11 al 20 giugno prossimo. E lo fa presentando in anteprima al grande pubblico alcune delle novità e degli appuntamenti in programma. Così, dopo aver annunciato l’omaggio a Leonardo Sciascia, l’introduzione di due nuove giurie – una della stampa umbra e l’altra composta da membri della William Penn University Oskaloosa Iowa – e la collaborazione con “Meno di Trenta” che vedrà la premiazione di giovani professionisti under 30, ora tocca alla presentazione dei film italiani ed internazionali in concorso
 

Undici, in particolare, le pellicole made in Italy”, tra opere prime e non, che verranno proiettate al Teatro Subasio di Spello nei giorni della manifestazione e che concorreranno all’assegnazione dei premi della decima edizione. Si tratta di: “Abbi fede” di Giorgio Pasotti, Assandira” di Salvatore Mereu, I predatori” di Pietro Castellitto, Il grande passo” di Antonio Padovan, La guerra di Cam” di Laura Muscardin, Non odiare” di Mauro Mancini, Quasi Natale” di Francesco Lagi, Regina” di Alessandro Grande, Rosa pietra stella” di Marcello Sannino, Spaccapietre” di Gianluca De Serio, Massimiliano De Serio e Sul più bello” di Alice Filippi. 

 
Ad essere premiati, come di consueto, saranno i professionisti del dietro le quinte che saranno sottoposti al vaglio di una giuria composta da 11 colleghi, ossia: Livia Barbieri, Luca Bellano, Lavinia Burcheri, Andrea Cavalletto, Francesco Cerasi, Dalia Colli, Daria D’Antonio, Paola Freddi, Alberta Giuliani e Luca Servino. Tredici le categorie in concorso: sceneggiatura, fotografia, scenografia, costumi, musiche, montaggio, fonico di presa diretta, montaggio del suono, effetti speciali, trucco, acconciatura, creatore di suoni ed organizzatore. Previsti, poi, due ulteriori riconoscimenti: quello assegnato come da tradizione da cinemaitaliano.info e, novità di questo 2021, quello che verrà consegnato dalla stampa umbra, chiamata a decretare la migliore pellicola italiana in concorso. A comporre questa nuova giuria, come anticipato nelle scorse settimane, i giornalisti Sofia Coletti (La Nazione), Sabrina Busiri Vici (Corriere dell’Umbria), Lisa Malfatto (Umbria Tv), Egle Priolo (Il Messaggero), Fabio Luccioli (Radio Gente Umbra), Danilo Nardoni (Umbria24) e Alessandro Orfei (Tuttoggi). 
 

Sette, invece, i film internazionali. Si tratta di: Gauguin” di Edouard Deluc, In viaggio verso un sogno” di Tyler Nilson, Imprevisti digitali” di Benoît DelépineGustave Kervern, Undine – Un amore per sempre” di Christian Petzold, Roubaix une lumiere” di Arnaud Desplechin, “Corpus Christi” di Jan Komasa e Non conosci Papicha” di Mounia Meddour Gens. Tra queste sette pellicole verrà, dunque, decretata la migliore pellicola straniera. A scegliere il vincitore una giuria composta da Enrico Magrelli (critico cinematografico), Adriano Amideo Migliani (attore, giornalista e direttore di Comingsoon), Selvaggia Castelli, (Rai Direzione Relazioni esterne e Festival), Laura Luchetti (regista), Miguel Gobbo Diaz (attore), Fabrizio Giometti (giornalista), Alessandro Boschi (autore e critico cinematografico) e Massimiliano Prezioso (presidente Acs – Associazione creatori di suono). 

In vista della decima edizione del Festival proseguono gli incontri online con i professionisti del dietro le quinte e non solo. In particolare, da domenica 14 marzo prenderanno il via le dirette con i registi dei film italiani in concorso. Ecco tutti gli appuntamenti in agenda: domenica 14 marzo, alle 18, diretta con Alessandro Grande, Mauro Mancini e Antonio Padovan; giovedì 25 marzo, alle 19, diretta con Alice Filippi, Francesco Lagi e Giorgio Pasotti; domenica 18 aprile, alle 18, diretta con Gianluca e Massimiliano De Serio, Salvatore Mereu e Laura Muscardin; domenica 9 maggio, alle 18, diretta con Marcello Sannino e gli attori Ivana Lotito, Ludovica Nasti e Fabrizio Rongione. Tutte le dirette saranno trasmesse sulla pagina Facebook del Festival del Cinema di Spello

Unidentified, recensione del film di Bogdan George Apetri #NoirinFest

In concorso al Noir in Festival XXX arriva Unidentified, il lungometraggio di Bogdan George Apetri, un thriller poliziesco che parla di pregiudizi collettivi e di un’ossessione privata in una Romania che sembrerebbe da cartolina, vista dai suoi tetti e dai suoi laghi.

Unidentified, la trama

Florin Iespas, Bogdan Farcaş, è un poliziotto molto efficiente: risolve tutti i casi che gli vengono affidati. Così chiede al suo capo, Vasile Muraru, di occuparsi di un caso che langue da tempo. Due hotel incendiati, due donne morte e Florin è convinto che gli episodi siano collegati. Il suo capo però lo invita a lasciar perdere. Nonostante i suoi problemi personali – debiti cui non riesce a far fronte e una nebulosa situazione privata – Florin continua invece un’indagine parallela. Il principale indiziato è il guardiano notturno degli hotel, Bǎnel, Dragoş Dumitru, che lavora di notte anche a una pompa di benzina non lontano dagli alberghi. Bǎnel però si proclama innocente e l’indagine sembra prendere altre direzioni. 

Il colpevole non identificato di Apetri e lo spettatore perso 

E’ ambizioso Bogdan George Apetri, quando concepisce un noir di più di due ore puntando i riflettori su una piccola comunità del nord della Romania, su un commissariato di polizia qualsiasi, popolato da persone qualunque, con il fare bonario da vicini di casa. Colleghi che al mattino si salutano scambiandosi battute di spirito e raccontandosi barzellette. Non è facile creare suspense a partire da un contesto come questo. È però tipico del noir il topos del piccolo paesino tranquillo in cui non succede mai niente, che nasconde invece misteri e svela individui inquietanti.

È ambizioso anche voler svelare le connivenze all’interno di un apparato dello Stato. Un sistema che protegge sé stesso e i suoi membri invece di comportarsi seguendo la legge e ancor di più l’etica. Temi questi che il cinema italiano conosce bene e che ha saputo esplorare giungendo a risultati eccellenti con alcuni dei suoi regisiti più impegnati e con pellicole come il vincitore dell’Oscar al Miglior film straniero Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto, di Elio Petri. Difficile non pensarci, pur con tutti i distinguo, guardando Unidentified. Il regista rumeno è ambizioso quando fa un’analisi sociale introducendo il tema del razzismo nei confronti degli “zingari”. Apetri, insomma, dopo il primo apprezzato film, Outbound, vuole mettere a segno il colpaccio della svolta e così introduce tanti spunti, diffcili però da gestire insieme.  

Unidentified è un poliziesco in cui per più di un’ora lo spettatore segue il protagonista in una sua indagine non venendo a scoprire praticamente nulla. La prima parte del film è lenta e non avvince, né riesce a creare quell’atmosfera di suspense tipica del genere. Il regista si sofferma in modo esasperante sugli appostamenti e sui movimenti di Florin, tra lavoro e privato. Dopo trenta minuti la scoperta più sensazionale è che il distributore dove lavora il guardiano Bǎnel, il principale sospettato, vende benzina nei contenitori, il che è illegale.

Dopo un’ora, emerge che Florin non riesce a pagare i debiti con la banca. La sceneggiatura – firmata dallo stesso Apetri, che cura anche il montaggio, con  Iulian Postelnicu – sembra non seguire un filo. Prima l’indagine, poi il privato – Florin vive solo, anche se si parla di una moglie, e cerca di prendere tempo per pagare i suoi debiti – poi di nuovo l’indagine e forse un’amicizia con quello che prima si credeva il principale sospettato. Tutto questo disorienta lo spettatore. Appena ci si comincia ad addentrare in un argomento, lo si abbandona per spostarsi su un altro. Questo rende il film difficile da seguire e noioso. Lo spettatore si domanda cosa gli si voglia davvero raccontare e quando si arrivi al cuore della storia.

Finalmente, dopo la metà, il lavoro si fa più vivace, si inizia a fare un po’ di chiarezza, anche se le cose non sono ancora come appaiono. Il film si comincia a fare interessante man mano che si arriva appunto al cuore, cioè si puntano i riflettori sul personaggio di Florin, ben interpretato da  Bogdan Farcaş, e sul suo mondo interiore. Si scoprono fantasmi, ossessioni e nodi nel suo rapporto con la moglie Stela, Ana Popescu. È qui il vero interesse, è la figura di lui che si svela e rivela come uno psicopatico ossessionato dalla donna. Ormai però, nonostante l’interpretazione anche intensa del protagonista, che mostra bene il lato oscuro di una mente distorta, il film è fortemente squilibrato e il risultato generale compromesso.

Suggestive infine le panoramiche sui paesaggi urbani e naturali che rimandano l’idea di cui si parlava all’inizio: un piccolo paesino apparentemente tranquillo e bucolico, il cui aspetto inquietante si capisce a pieno solo alla fine, quando si comprende il significato delle note di Chopin che scorrono in sottofondo e accompagnano tutto il film, a richiamare l’ossessione di Florin. La fotografia è affidata a Oleg Mutu.

Unidentified è un film di genere troppo ambizioso e squilibrato, nettamente diviso in due metà, in cui i pregi della seconda non riescono a compensare i difetti della prima, lasciando lo spettatore distante per troppo tempo.

ACE Awards 2021: tutte le nomination del sindacato dei montatori

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ACE Awards 2021: tutte le nomination del sindacato dei montatori

Sono stati annunciati i nominati agli ACE Awards 2021, i premi assegnati dalla American Cinema Editors, ovvero il sindacato dei montatori cinematografici a Hollywood. Ecco tutti i titoli nominati:

BEST EDITED FEATURE FILM (DRAMATIC):

  • Mank Kirk Baxter, ACE
  • Minari Harry Yoon, ACE
  • Nomadland Chloé Zhao
  • Sound of Metal Mikkel E. G. Nielsen
  • The Trial of Chicago 7 Alan Baumgarten, ACE

BEST EDITED FEATURE FILM (COMEDY):

  • Borat Subsequent Moviefilm James Thomas, Craig Alpert, ACE, Mike Giambra
  • I Care a Lot Mark Eckersley, ACE
  • On The Rocks Sarah Flack, ACE
  • Palm Springs Matthew Friedman, ACE and Andrew Dickler
  • Promising Young Woman Frédéric Thoraval

BEST EDITED ANIMATED FEATURE FILM:

  • The Croods: A New Age James Ryan, ACE
  • Onward Catherine Apple
  • Over the Moon Edie Ichioka, ACE
  • Soul Kevin Nolting, ACE
  • Wolfwalkers Darragh Byrne , Richie CodyDarren Holmes, ACE

BEST EDITED DOCUMENTARY (FEATURE):

  • All In: The Fight for Democracy Nancy Novack
  • Dick Johnson is Dead Nels Bangerter
  • The Dissident Scott D. Hanson, James Leche, Wyatt Rogowski, Avner Shiloah
  • My Octopus Teacher Pippa Ehrlich, Dan Schwalm
  • The Social Dilemma Davis Coombe

BEST EDITED DOCUMENTARY (NON-THEATRICAL):

  • Beastie Boys Story Jeff Buchanan, ACE, Zoe Schack
  • The Bee Gees: How Can You Mend A Broken Heart Derek Boonstra, Robert A. Martinez
  • The Last Dance “Episode I” Chad Beck, ACE, Devin Concannon, Abhay Sofsky, Ben Sozanski, ACE
  • Seduced: Inside the NXIVM Cult “Exposed” Inbal B. Lessner, ACE, Alex Jablonski, Gillian McCarthy, Matthew Moul, Chris A. Peterson, ACE

BEST EDITED COMEDY SERIES FOR COMMERCIAL TELEVISION:

  • The Good Place “Whenever You’re Ready” Eric Kissack
  • Schitt’s Creek “Happy Ending” Trevor Ambrose
  • What We Do in the Shadows “On The Run” Dane McMaster, Varun Viswanath
  • What We Do in the Shadows “Resurrection” Yana Gorskaya, ACE, Dane McMaster 

BEST EDITED COMEDY SERIES FOR NON-COMMERCIAL TELEVISION:

  • Curb Your Enthusiasm “Happy New Year” Tim Roche, ACE
  • Insecure “Lowkey Trying” Nena Erb, ACE
  • Ted Lasso “The Hope That Kills You” A.J. Catoline
  • Ted Lasso “Make Rebecca Great Again” Melissa McCoy

BEST EDITED DRAMA SERIES FOR COMMERCIAL TELEVISION:

  • Better Call Saul “Bad Choice Road” Joey Liew, Chris McCaleb, ACE
  • Killing Eve “Still Got It” Dan Crinnion, ACE
  • Mr. Robot “Method Not Allowed” Rosanne Tan, ACE
  • This Is Us “Forty: Part Two” Julia Grove, Lai-San Ho

BEST EDITED DRAMA SERIES FOR NON-COMMERCIAL TELEVISION:

  • Bosch “The Ace Hotel” Steven Cohen ACE
  • Euphoria “Trouble Don’t Last Always” Julio C. Perez IV, ACE
  • The Mandalorian “Sanctuary” Dana E. Glauberman, ACE
  • Ozark “Wartime” Cindy Mollo, ACE

BEST EDITED LIMITED SERIES OR MOTION PICTURE FOR TELEVISION:

  • Hamilton Jonah Moran
  • Mrs. America “Phyllis” Robert Komatsu, ACE
  • The Queen’s Gambit “Exchanges” Michelle Tesoro, ACE
  • Watchmen “The Extraordinary Being” Anna Hauger

BEST EDITED NON-SCRIPTED SERIES:

  • Cheer “God Blessed Texas” Kate Hackett, Daniel McDonald, Mark Morgan, Sharon Weaver, Ted Woerner
  • The Circus: Inside The Wildest Political Show on Earth “Who the F*** Are We?” Jane Jo, Benji Kast, Seth Skundrick, Evan Wise
  • Deadliest Catch “Mayday Mayday” Rob Butler, ACE, Isaiah Camp, ACE, Joe Mikan, ACE, Art O’Leary  Ian Olsen, Josh Stockero
  • How To With John Wilson “How To Cook the Perfect Risotto”Adam Locke-Norton

BEST EDITED VARIETY TALK/SKETCH SHOW OR SPECIAL:

  • 8:46 Steven Bognar
  • Dave Chappelle: The Kennedy Center Mark Twain Prize For American Humor Jon Alloway, Chester G Contaoi, Brian Forbes, Brad Gilson, Pi Ware
  • David Byrne’s American Utopia Adam Gough, ACE
  • Saturday Night Live “Tom Hanks” Paul Del Gesso, Yanni Feder, Daniel Garcia, Jack Klink, Richard Lampasone, Ryan McIlraith, Sean McIlraith, Steven Pierce, Christopher Salerno, Devon Schwab, Ryan Spears, Jason Watkins

BEST EDITED ANIMATION (NON-THEATRICAL):

  • Big Mouth “Nick Starr” Felipe Salazar
  • Bob’s Burgers “Bob Belcher and the Terrible, Horrible, No Good, Very Bad Kids” Jeremy Reuben
  • BoJack Horseman “Nice While It Lasted” Brian Swanson
  • Rick and Morty “Rattlestar Ricklactica” Lee Harting

WandaVision: cosa è stato adattato dai fumetti e cosa no

WandaVision: cosa è stato adattato dai fumetti e cosa no

Sebbene il MCU si sia spesso distaccato da quanto raccontato nei fumetti, WandaVision è comunque rimasto abbastanza fedele al materiale originale. Ciò non significa che tutto sia stato adattato esattamente allo stesso modo. Tuttavia, la serie è riuscita a cogliere ciò che i fan dei fumetti già sapevano dei personaggi. Screen Rant ha raccolto gli elementi che nella serie sono stati presi in prestito dai fumetti e quelli che invece sono stati ignorati:

Agatha è la governante di Franklin Richards

Alcuni fan di WandaVision potrebbero non essersi resi conto che l’arco narrativo di Agnes nei fumetti è completamente diverso rispetto a ciò che abbiamo visto nella serie. Dopo il suo debutto in “Fantastici Quattro #94”, Agnes è diventata la governante del potentissimo Franklin Richards.

WandaVision ha escluso qualsiasi riferimento agli istinti materni di Agatha, poiché nei fumetti era stata protettiva nei confronti di Franklin a livelli davvero estremi. La serie ambientata nel MCU ha persino proposto una Agatha molto più giovane rispetto alla sua vera età nei fumetti, dove il personaggio è a tutti gli effetti una donna anziana.

Agatha durante i Processi alle streghe di Salem

I Processi alle streghe di Salem si sono svolti nel 1693 e WandaVision ha mostrato un flashback relativo proprio a questo periodo. Si trattava di un riferimento alla storia delle origini di Agatha nei fumetti, essendo una delle streghe originali che hanno – appunto – preso parte ai Processi alle streghe di Salem. Tuttavia, il suo ruolo non è stato adattato fedelmente, poiché è stato mostrato che la versione del MCU era quella di una Agatha sotto processo.

Scarlet Witch e Quicksilver sono i figli di Magneto

Lo status di Magneto come padre di Scarlet Witch e Quicksilver è noto a tutti i fan dei fumetti. La cosa è stata rivelata in “The Vision and Scarlet Witch #1”, con Magneto confermato come padre dei due personaggi fino a quando non è stato ricollegato nella storyline della serie “AXIS”. Tuttavia, Magneto ha avuto quel ruolo nella maggior parte degli adattamenti.

WandaVision ha escluso completamente questa connessione, poiché è stato mostrato che i suoi genitori sono dei normali Sokoviani. Sono stati visti in un flashback relativo all’infanzia di Wanda, consolidando così il loro ruolo di genitori in questa continuity, senza lasciare alcuna possibilità a Magneto di assumere la sua ben nota posizione.

Scarlet Witch ha veri poteri magici

Anche se alcune previsioni in merito al finale non si sono avverate, è stato almeno stabilito che Scarlet Witch ha dei veri poteri magici. Si tratta di un riferimento ai fumetti in cui inizialmente si diceva fosse una mutante, con una storia di “Uncanny Avengers” del 2015 e i fumetti di “Scarlet Witch” del 2016 che hanno poi rivelato che aveva dei veri tratti magici.

Più o meno allo stesso modo, WandaVision ha stabilito che i poteri che ha ottenuto dalla Gemma della Mente hanno solo amplificato le sue abilità preesistenti. È sempre stata conosciuta come Scarlet Witch e alla fine ha accettato questa nuova identità.

Scarlet Witch crea la realtà alternativa a causa di Quicksilver

In “House of M #1”, Wanda aveva usato i poteri della Magia del Caos per creare una nuova realtà, dove i mutanti erano liberi da ogni persecuzione. Sebbene WandaVision fosse in qualche modo simile a questa parte della storia, ha tralasciato comunque il fatto che fosse stato Quicksilver a convincere Wanda a creare questa realtà.

Al suo posto, la serie ambientata nel MCU ha fatto trasformare Westview in una realtà idilliaca dove poter sfuggire dal dolore. Quicksilver si è presentato in qualche modo, ma non era il vero Pietro, né ha avuto alcun ruolo nelle azioni di Wanda.

I piani di Visione per una vera famiglia

La seconda metà di WandaVision ha rivelato che la casa che Scarlet Witch aveva ricreato come sua e di Visione, era stata in realtà acquistata da quest’ultimo. Nei piani di Visione, i due si sarebbero dovuti trasferire lì e iniziare una vita insieme, ma la sua morte ha ovviamente infranto tale possibilità.

Nella serie, questo era in realtà un riferimento a Visione che portava la sua nuova moglie, Wanda, a vivere a Leonia, nel New Jersey, in “The Vision and the Scarlet Witch #1”. Il fumetto aveva anche mostrato i tentativi della coppia di stare alla larga da coloro che disapprovava la loro unione, qualcosa di molto simile alle intenzioni di Scarlet Witch in WandaVision.

Visione riconosce Ultron come suo padre

WandaVision ha portato due versioni di Visione sul piccolo schermo. Quello che però la serie non ha fatto è stato far riconoscere a Visione di essere il “figlio” di Ultron. In “Avengers Vol. 1 #57”, Ultron aveva creato Visione con l’esplicita intenzione di avere un figlio tutto suo.

Visione ha accettato Ultron come suo “padre”, ma ha scelto di andare contro il suo iniziale condizionamento antagonista. La serie ambientata nel MCU ha fatto solo riferimenti scarsi a Ultron, con solo il background relativo alla creazione di Visione da parte di Ultron, ma senza alcun riferimento alla questione “paternità”.

I costumi dei personaggi nei fumetti

WandaVisionIl MCU ha spesso evitato di adattare il look dei personaggi così come rappresentato nei fumetti. Questo per evitare che i supereroi abbiano un aspetto campy nelle loro varie apparizioni sul grande schermo.

Tuttavia, WandaVision ha rappresentato una sorta di eccezione alla regola, soprattutto nell’episodio di Halloween. I costumi indossati da Wanda e Visione, infatti, erano molto simili ai loro costumi abituali nei fumetti, una scelta probabilmente dettata dal volere prendere in giro la controparte fumettistica.

La rottura tra Scarlet Witch e Visione

Nei fumetti, i personaggi si sono separati molte volte nel corso degli anni. Nell’arco narrativo di “Avengers Disassembled”, Wanda aveva nuovamente perso il controllo, ma Visione si era rifiutato di tornare da lei in quell’occasione. In “West Coast Avengers #42”, invece, Visione era stato smontato e il suo matrimonio con Scarlet Witch annullato dopo che era stato riassemblato.

WandaVision ha scelto di tralasciare questo aspetto, poiché i due personaggi sono rimasti insieme fino a quando Visione è svanito, dopo che Wanda ha fatto scomparire l’Hex. Neanche il Visione bianco ha mai davvero rotto nemmeno con Wanda, dal momento che è fuggito dopo aver recuperato i ricordi della sua vita passata.

I poteri di Speed e Wiccan

Il finale di WandaVision ha lasciato ovviamente molte domande, come ad esempio quella relativa al futuro dei figli di Wanda. Nella serie, Tommy e Billy erano stati creati insieme all’Hex, con diversi riferimenti ai loro poteri come descritti nei fumetti.

In realtà, Tommy e Billy sono rispettivamente Speed ​​e Wiccan nei fumetti. La serie ambientata nel MCU mostrava le stesse capacità di super velocità ed energia mistica nei ragazzi, sebbene queste fossero attive solo all’interno della falsa realtà.

Justice League: Zack Snyder rivela i piani originali per L’Enigmista

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Zack Snyder è attualmente impegnato con la promozione della Snyder Cut di Justice League. Nonostante il regista abbia più e più volte escluso la possibilità di un sequel, sappiamo che in origine la sua idea iniziale era quella di realizzare una vera e propria trilogia (in stile Il Signore degli Anelli, come spiegato dallo stesso Snyder).

I due sequel inizialmente programmati avrebbero dovuto coinvolgere non soltanto Darkseid, i viaggi nel tempo e la sequenza del Knightmare, ma includere anche uno dei più celebri nemici di Batman, ossia l’Enigmista. Parlando con Beyond the Trailer, il regista ha spiegato che c’erano stati dei tentativi di includere il personaggio di Edward Nygma nel film dedicato a Batman che avrebbe dovuto realizzare Ben Affleck. “All’epoca, Ben Affleck ci stava pensando”, ha spiegato Snyder. “Ma non credo che si fosse ancora impegnato a dirigerlo. Era troppo presto.”

Parlando invece dell’impiego del personaggio nel sequel di Justice League, ha spiegato: “Mi è piaciuto l’uso dell’Enigmista da parte di Lex Luthor per cercare di capire l’Equazione dell’Anti-vita. Ho pensato che come concetto fosse davvero interessante e anche il fatto che lo avremmo usato nel film per cercare di spiegarlo. È una grande equazione, è un mistero, è lui che potrebbe decifrarlo… e alla fine lo fa, ma bisognava vedere il film per scoprirlo. Ho pensato che fosse piuttosto interessante. L’Enigmista era come uno strumento. E lo stava facendo per conto di Lex.”

Il regista ha concluso rivelando: “Il fatto è che il viaggio di Batman in quella parte del film era cercare di scoprire cosa stesse facendo Lex. Quindi lo avrebbe seguito fino al momento in cui non avrebbe trovato una soluzione. Sarebbe stato un classico momento dal film: stava seguendo le tracce del mistero per trovarlo.”

Zack Snyder’s Justice League uscirà in streaming uscirà il 18 marzo 2021 in esclusiva digitale, disponibile per l’acquisto su Amazon Prime Video, Apple Tv, Youtube, Google Play, TIMVISION, Chili, Rakuten TV, PlayStation Store, Microsoft Film & TV.

Justice League è il film del 2017 diretto da Zack Snyder e rimaneggiato da Joss Whedon. Nel film vedremo protagonista Henry Cavill come SupermanBen Affleck come BatmanGal Gadot come Wonder WomanEzra Miller come Flash, Jason Momoa come Aquaman e Ray Fisher come Cyborg. Nel cast anche Amber HeardAmy AdamsJesse EisenbergWillem DafoeJ.K. Simmons e Jeremy Irons. I produttori esecutivi del film sono Wesley Coller, Goeff Johns e Ben Affleck stesso.

The Boys: spin-off, due attrici nel cast

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The Boys: spin-off, due attrici nel cast

Dopo l’annuncio arriva la notizia di ingressi nello spin-off di The Boys. Jaz Sinclair, ex allieva di Chilling Adventures of Sabrina, è stata scelta come protagonista nello spin-off di Amazon The Boys. Sinclair interpreterà Marie, una dei giovani supereroi. Si unisce a Lizze Broadway, che interpreta la collega giovane supereroe Emma. Lo spinoff di The Boys ha lanciato il suo primo ruolo da protagonista mentre Lizze Broadway è stata scelta per interpretare Emma.

Scritto dal produttore esecutivo di The Boys Craig Rosenberg, lo spinoff senza titolo di The Boys, che è stato messo in sviluppo accelerato su Amazon la scorsa estate, è ambientato nell’unico college americano esclusivamente per giovani supereroi adulti (e gestito da Vought International). È descritta come una serie irriverente e classificata come R che esplora le vite dei Supes competitivi e ormonali mentre mettono alla prova i loro confini fisici, sessuali e morali, competendo per i migliori contratti nelle migliori città. In parte spettacolo universitario, in parte Hunger Games – con tutto il cuore, la satira e il volgare di The Boys.

Benedict Cumberbatch commenta l’assenza di Doctor Strange in WandaVision

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In molti erano pronti a scommettere che Doctor Strange sarebbe apparso nell’episodio finale di WandaVision, ma alla fine non è stato così. In realtà, non sappiamo se in origine un’apparizione del personaggio era prevista, o se nei piani dei Marvel Studios non c’è mai stata la volontà di includere lo Stregone Supremo nella storia (nonostante i velati riferimenti sia da parte di Agatha Arkness che nella seconda scena post-credits).

Ora, durante un’intervista con Jake’s Takes, l’attore britannico ha finalmente commentato la sua assenza nell’acclamata serie Disney+, scusandosi con i fan. “Mi dispiace di avervi deluso. Ma ero piuttosto impegnato. Lo so, sarebbe stato divertente. O almeno, immagino. Si sarebbe collegato alla presenza di Elizabeth Olsen in Doctor Strange 2… però, tutto a tempo debito! Siamo nel bel mezzo delle riprese ora. Abbiamo iniziato a girare da prima di Natale. È tutto molto eccitante.

La questione dell’assenza di Doctor Strange in WandaVisionè stata affrontata anche da Jac Schaeffer, showrunner della serie, in un’altra intervista con TV Line. In merito al mancato coinvolgimento di Strange dalla show targato Disney+, Schaeffer ha ammesso: “Ci sono state molte conversazioni. Abbiamo avuto conversazioni con il team su un possibile collegamento con Doctor Strange 2. È così che sono andate le cose”. Quando però il sito ha chiesto allo showrunner se il team di WandaVision abbia mai contattato il team di Cumberbatch per realizzare un cameo, Schaeffer ha glissato, ammettendo: “Non posso parlare di questo genere di cose.”

Il collegamento tra WandaVision e Doctor Strange 2

Nella seconda scena post-credits dell’episodio finale WandaVision, Wanda che si è ritirata in una baita isolata, in mezzo alle montagne innevate. La vediamo mentre prepara del tè, ma poi scopriamo che c’è una sua proiezione astrale in una camera, che sta studiando il Darkhold.

In quel momento sentiamo salire la colonna sonora di Doctor Strange, composta da Michael Giacchino per il film del 2016. Si tratta, ovviamente, di un’anticipazione riguardo ciò che avverrà in futuro, ossia che la questione del potere di Scarlet Witch troverà una sua spiegazione o risoluzione in Doctor Strange in the Multiverse of Madness.

Jared Leto parla del ritorno nei panni del Joker ed elogia Zack Snyder

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Sappiamo che Zack Snyder ha avuto la possibilità di realizzare una serie di riprese aggiuntive per il suo taglio di Justice League in arrivo il prossimo 18 marzo in America e in Italia. Grazie ai reshoot, il regista ha così potuto aggiungere alla sua versione del cinecomic il personaggio del Joker di Jared Leto, già apparso in Suicide Squad del 2016.

Ad oggi sappiamo che il supercriminale apparirà in una scena ambientata nel Knightmare e che si troverà faccia a faccia con il Batman di Ben Affleck. Ora, in una recente intervista con Entertainment Tonight, è stato chiesto proprio a Leto com’è stato riprendere il ruolo del Clown Principe del Crimine (ricordiamo che all’inizio la Warner Bros. aveva tutta una serie di piani per il personaggio, piani che sono sfumati dopo il flop del cinecomic di David Ayer). L’attore premio Oscar ne ha quindi approfittato per elogiare il lavoro di Snyder.

“È un segreto che ho dovuto nascondere per tantissimo tempo, quindi anche solo poterne parlare ora è divertente”, ha spiegato Leto. “Snyder conosce quel mondo come nessun altro. Ha davvero a cuore il personaggio. E si preoccupa moltissimo per i fan. Ero felice all’idea di far parte di questo suo viaggio e di raccontare quella storia… raccontarla nel modo in cui lui ha sempre sognato. È stato divertente immergermi nuovamente nel personaggio.”

In concomitanza con le dichiarazioni di Jared Leto, è arrivata online anche una nuova immagine dell’attore nei panni del Joker dal set della Snyder Cut, condivisa attraverso Vero dallo stesso Zack Snyder. Nella didascalia che ha accompagnato la foto, Snyder ha ringraziato Leto per avergli permesso di “avvicinarsi” a lui così tanto, in riferimento ai rigidi protocolli di sicurezza che la troupe ha dovuto seguire durante le riprese aggiuntive a causa del Coronavirus. Potete ammirare la foto di seguito:

Zack Snyder’s Justice League uscirà in streaming uscirà il 18 marzo 2021 in esclusiva digitale, disponibile per l’acquisto su Amazon Prime Video, Apple Tv, Youtube, Google Play, TIMVISION, Chili, Rakuten TV, PlayStation Store, Microsoft Film & TV.

Justice League è il film del 2017 diretto da Zack Snyder e rimaneggiato da Joss Whedon. Nel film recitano Henry Cavill come SupermanBen Affleck come BatmanGal Gadot come Wonder WomanEzra Miller come Flash, Jason Momoa come Aquaman e Ray Fisher come Cyborg. Nel cast figurano anche Amber HeardAmy AdamsJesse EisenbergWillem DafoeJ.K. Simmons e Jeremy Irons. I produttori esecutivi del film sono Wesley Coller, Goeff Johns e Ben Affleck stesso.

MCU: Gwyneth Paltrow disposta a tornare, ma ad una condizione

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MCU: Gwyneth Paltrow disposta a tornare, ma ad una condizione

Gwyneth Paltrow ha ammesso che sarebbe disposta a tornare nei panni di Pepper Potts nel MCU soltanto in un ruolo minore, magari in un breve cameo. L’attrice premio Oscar ha fatto il suo debutto nell’universo condiviso grazie al primo Iron Man del 2008. Da allora, ha continuato a recitare in molti altri titoli Marvel, inclusi i due sequel di Iron Man, Spider-Man: Homecoming e gli ultimi due Avengers, Infinity War e Endgame

Nonostante le numerose apparizioni, Pepper Potts è sempre stato un personaggio minore all’interno del più ampio franchise, correlato essenzialmente alla vita e alle avventure di Tony Stark. Tuttavia, durante l’atto finale di Endgame, è apparsa nell’armatura costruita da Tony assumendo l’identità di Rescue e insieme agli altri eroi ha combattuto contro l’esercito di Thanos. Da allora, Paltrow aveva specificato che quella sarebbe stata la sua ultima apparizione importante nel MCU, ma alcune recenti dichiarazioni hanno lasciato intendere che forse potrebbe anche esserci uno spazio per Pepper sul grande schermo.

Gwyneth Paltrow ha svelato a People che sarebbe disponibile a tornare nel MCU, ma soltanto ad una condizione. Sembra, infatti, che l’attrice non voglia ritornare in una veste significativa, ma preferirebbe apparire in un ruolo minore, o magari in un breve cameo, se ne avesse avuto l’opportunità. Ha spiegato che l’ideale sarebbe, nell’eventualità, riuscire a filmare le sue scene in un giornata, al massimo in due. “Se fosse per una piccola parte, che potrei magari girare in un giorno o due, ovviamente sarei disponibile”, ha spiegato.

Pepper Potts e l’eredità di Tony Stark nel MCU

La prospettiva di un eventuale ritorno di Pepper Potts è ovviamente eccitante, soprattutto se ciò significherebbe rivedere anche il costume di Rescue. Ovviamente, uno standalone dedicato al personaggio è da escludere, ma probabilmente non è neanche mai stato nei piani dei Marvel Studios. Di certo, riportare indietro Pepper potrebbe essere un modo per rivisitare l’eredità di Tony Stark e di sua figlia Morgan, specialmente dopo la tragica morte dell’eroe in Endgame