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Nastri d’Argento 2021 documentari, vince Mi chiamo Francesco Totti

Mi chiamo Francesco Totti film

Mi chiamo Francesco Totti di Alex Infascelli è il Nastro d’Argento 2021 per il Cinema del reale, The Rossellinis di Alessandro Rossellini, ritratto di una famiglia allargata decisamente speciale, il miglior documentario sul cinema. Oggi l’annuncio dei Giornalisti Cinematografici che hanno assegnato il Premio per la docufiction a Il caso Braibanti di Carmen Giardina e Massimiliano Palmese segnalando anche con una menzione speciale La verità su La dolce vita di Giuseppe Pedersoli.

Significativi i premi con i quali il Direttivo Nazionale del Sngci, che assegna i Nastri, ha deciso di sottolineare l’importanza del ‘cinema del reale’ in un’edizione dedicata quest’anno alla memoria di Cecilia Mangini, per cui parla ancora una volta il suo straordinario lavoro nell’ ultimo documentario – in ‘cinquina’ – realizzato con Paolo Pisanelli. Il Direttivo del Sindacato ha voluto inoltre sottolineare la qualità e l’importanza di due titoli, fuori selezione, nati per lo schermo televisivo: SanPa – Luci e tenebre di San Patrignano di Cosima Spender, serie originale Netflix realizzata da un gruppo produttivo e creativo composto, con la regista, da Gianluca Neri, Valerio Bonelli, Andrea Romeo, Nicola Allieta, Christine Reinhold, Carlo Gabardini, Paolo Bernardelli e Edizione Straordinaria di Walter Veltroni, proposto da Rai Cultura con il materiale di Rai Teche. Due opere che rappresentano un valore aggiunto al miglior giornalismo d’inchiesta come a quello televisivo: percorsi della memoria con cui si può rileggere – nel racconto di una stagione controversa come nelle ‘aperture’ sulla grande cronaca nazionale – la Storia del Paese. Il Sngci lancia, inoltre, da quest’anno, segnalando Punta Sacra di Francesca Mazzoleni – viaggio d’autore alla foce del Tevere dove ancora è vivo il ricordo di Pier Paolo Pasolini – la prima edizione del Premio Valentina Pedicini che nasce per valorizzare sempre di più nel cinema del reale, lo sguardo di una nuova generazione di autrici e autori, in collaborazione con la Sede di Palermo dedicata al Documentario del Centro Sperimentale di Cinematografia diretta da Costanza Quatriglio.

Tornando ai vincitori dei Nastri Mi chiamo Francesco Totti di Alex Infascelli è prodotto da The Apartment e Wildside, entrambe del gruppo Fremantle, con Capri Entertainment e Fremantle, con Vision Distribution e Rai Cinema in collaborazione con Sky e Amazon Prime Video. Distribuito in Italia da Vision e all’estero da Vision e NBC Universal, il film riceve nel palmarès dei Nastri anche il Premio per il protagonista dell’anno, ovviamente Francesco Totti che ha messo in campo, oltre il pallone, la sua immagine, la sua vicenda umana e professionale e le sue emozioni più intime.

Entra invece nella storia di un vero e proprio ‘clan’ familiare che non si è mai raccontato con tanta sincerità, The Rossellinis diretto da Alessandro Rossellini che del grande regista è nipote (prodotto da B&B Film e VFS Films con Rai Cinema, in associazione con Luce Cinecittà con il sostegno del Mibact e altre collaborazioni anche internazionali). I protagonisti, insieme ad Alessandro sono – con le loro confidenze inedite – Isabella, Renzo, Robin, Ingrid, Gil, Nur, ovviamente il grande Roberto. Alessandro, che ha avuto al suo fianco come co-regista Lorenzo D’amico De Carvalho, presenta il film come il racconto e “l’iperbole di una famiglia affascinante, appassionata ed anche bugiarda” E dice: ”L’arte di narrarsi al meglio è forse l’unico pezzetto di genio creativo che abbiamo ereditato da nonno Roberto”. Ecco perché The Rossellinis è il suo personale tentativo di restituire “un’immagine sincera di una grande, amata e complicata famiglia”.

Il caso Braibanti, che i Nastri premiano per la docufiction è, infine, un film importante e necessario perché attraverso il lavoro di ricostruzione tra molte testimonianze – da Piergiorgio Bellocchio a Dacia Maraini, da Lou Castel a Maria Monti nonché quella del nipote di Braibanti – offre l’occasione di ripercorrere una vicenda processuale che, per  un reato codificato dal Codice Rocco dell’era fascista (poi cancellato dalla Corte Costituzionale nel 1981) fu di fatto un processo all’omosessualità.

Nel complesso un palmarès, quest’anno, particolarmente ricco di temi, storie e personaggi che non ha dimenticato l’attualità in un’annata difficile, siglata da interessanti testimonianze sul lockdown come dalla musica (gli Extraliscio di Elisabetta Sgarbi), dall’arte (Pino, su Pascali, di Walter Fasano) o dalla memoria anche privata di Molecole, che ha inaugurato l’ultima Mostra di Venezia. E anche un’incursione nella vita e nei pensieri più intimi che riguardano il corpo o l’esperienza della malattia vissuta nel lockdown (come testimoniano gli italiani che racconta Gabriele Salvatores e svela con coraggio Elisa Fuksas nel suo iSola) ma anche il vissuto nelle tragedie italiane dei terremoti (con un esordio alla regia di Alessandro Preziosi). I Nastri ricordano che tra i titoli finalisti è stata ancora una volta grande protagonista la memoria del cinema con il fascino di Alida Valli (Alida di cent’anni in questi giorni, e l’immenso patrimonio felliniano, nel centenario della nascita, con l’originalissimo Fellini degli spiriti di Anselma Dell’Olio. Tra le storie che ha raccontato la selezione delle Docufiction finaliste anche il viaggio di Nella Condorelli ne La storia vergognosa, racconto di lotta contro antiche vessazioni nella memoria della Sicilia contadina. Dalla Storia alla politica, infine, il ritratto, mai tanto attuale, di una donna speciale come Nilde Iotti, attraverso un film siglato anche da un reading dei suoi discorsi affidato alla voce e all’immagine di Paola Cortellesi.

La Selezione ufficiale e finalista è consultabile su www.cinemagazineweb.it

Il Direttivo dei Nastri d’Argento ha già annunciato i Premi speciali dei Nastri 75 per il Documentario a Notturno di Gianfranco Rosi e Salvatore – Shoemaker of Dreams di Luca Guadagnino assegnati dai Giornalisti Cinematografici. I premi sono stati scelti in una Selezione di 60 titoli tra i 170 usciti nel 2020 e visionati dalla Giuria del Direttivo Nazionale: la short list selezionata per il voto da Maurizio Di Rienzo con il Direttivo Nazionale (composto da Laura Delli Colli con Fulvia Caprara, Oscar Cosulich, Paolo Sommaruga e Stefania Ulivi) riguarda, per regolamento, film proposti nell’anno solare (2020) da Festival e rassegne anche su piattaforme e reti tv. Di seguito, la lista dei vincitori e le ‘cinquine’ finaliste

 

I vincitori e le ‘cinquine’ finaliste

I PREMI Nastri d’Argento Documentari 2021

 

CINEMA DEL REALE

MI CHIAMO FRANCESCO TOTTI di Alex INFASCELLI

Protagonista dell’anno

Francesco TOTTI

Premio Valentina Pedicini 2021

PUNTA SACRA di Francesca MAZZOLENI

CINEMA SPETTACOLO CULTURA

THE ROSSELLINIS di Alessandro ROSSELLINI

DOCUFICTION

IL CASO BRAIBANTI di Carmen GIARDINA e Massimiliano PALMESE

Menzione speciale a LA VERITA’ SU LA DOLCE VITA di Giuseppe PEDERSOLI

Premi speciali (fuori selezione)

SANPA – Luci e tenebre di San Patrignano di Cosima SPENDER

EDIZIONE STRAORDINARIA di Walter VELTRONI

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I vincitori sono stati scelti tra queste ‘cinquine finaliste’

 

CINEMA DEL REALE

DUE SCATOLE DIMENTICATE – UN VIAGGIO IN VIETNAM di Cecilia MANGINI e Paolo PISANELLI

FUORI ERA PRIMAVERA – Viaggio nell’Italia del lockdown di Gabriele SALVATORES

iSOLA di Elisa FUKSAS

MI CHIAMO FRANCESCO TOTTI di Alex INFASCELLI

MOLECOLE di Andrea SEGRE

CINEMA SPETTACOLO CULTURA

ALIDA di Mimmo VERDESCA

EXTRALISCIO–PUNK DA BALERA di Elisabetta SGARBI

FELLINI DEGLI SPIRITI di Anselma DELL’OLIO

PINO di Walter FASANO

THE ROSSELLINIS di Alessandro ROSSELLINI

 

DOCUFICTION  

IL CASO BRAIBANTI di Carmen GIARDINA e Massimiliano PALMESE

LA LEGGE DEL TERREMOTO di Alessandro PREZIOSI

LA STORIA VERGOGNOSA di Nella CONDORELLI

LA VERITA’ SU LA DOLCE VITA di Giuseppe PEDERSOLI

NILDE IOTTI, IL TEMPO DELLE DONNE di Peter MARCIAS

 
 

Noir in Festival XXX: investigatori, gazze ladre e stormtrooper

noir in festival XXX

Inizia con un dialogo a due voci tra uno dei più acclamati autori della narrativa italiana contemporanea e una giovane ma già affermata scrittrice e sceneggiatrice il programma di giovedì 11 marzo del Noir in Festival, che vedrà Nicola Lagioia e Antonella Lattanzi protagonisti di un incontro incentrato sul tema “Maschile / Femminile al nero” (ore 11.00, su Facebook e YouTube). Durante la conversazione, moderata da Mazzino Montinari, i due autori si confronteranno sul tema a partire dai loro ultimi romanzi: La città dei vivi di Nicola Lagioia (Einaudi) e Questo giorno che incombe di Antonella Lattanzi (HarperCollins).

Si passa poi dalla realtà contingente alla fantascienza con la masterclass “La cosmogonia di Star Wars, a cura del regista e saggista Federico Greco, condotta da Giorgio Gosetti con la partecipazione di Elisabetta Sgarbi: un viaggio attraverso la storia della saga cinematografica più amata di tutti i tempi (ore 12.00, su Facebook e YouTube). Altro imperdibile viaggio attraverso universi fantastici sarà l’incontro, moderato dal critico Roberto Silvestri, con Brian Yuzna, regista culto del genere fanta-horror tra gli anni ’80 e ’90 cui il festival rende omaggio con il Premio Luca Svizzeretto come maverick dell’anno (ore 17.00, su MYmovies, Facebook e YouTube).

Tra i grandi ospiti internazionali di questa edizione, che proprio nella giornata di venerdì incontreranno (virtualmente) il pubblico del festival, due autori che non hanno bisogno di presentazioni: Alicia Giménez-Bartlett – creatrice di una delle detective “seriali” più amate, Petra Delicado – che racconterà il suo iconico personaggio attraverso l’Autobiografia recentemente pubblicata da Sellerio in dialogo con Alessandra Casella e Marina Fabbri (ore 18.00, su Facebook e YouTube); e poi, ancora, il “padre” di Alex Rider, lo scrittore e sceneggiatore Anthony Horowitz (ore 19.00 su Facebook e YouTube), bestseller in patria da centinaia di migliaia di copie che al Noir presenta il suo ultimo romanzo, I delitti della gazza ladra (Rizzoli).

L’appuntamento con il cinema di genere parte alle ore 19.00 su MYmovies con Non amarmi, film d’esordio di Marco Cercaci presentato al Noir come evento speciale fuori concorso: il racconto di una passione morbosa nella cornice della Seconda Guerra Mondiale, ispirato a fatti realmente accaduti riletti in chiave noir dal regista. Per il concorso internazionale l’argentino Karnawal, opera prima di Juan Pablo Fénix che indaga le dinamiche familiari concentrandosi soprattutto sulla figura di un padre assente dai trascorsi criminali magistralmente interpretato da Alfredo Castro (ore 21.00, MYmovies). L’ultimo appuntamento della giornata è con Non si sevizia un paperino (ore 22.00, MYmovies), uno dei titoli più apprezzati della filmografia di Lucio Fulci, cui il Noir in Festival dedica la retrospettiva di quest’anno.

Il Noir in Festival si svolge in streaming gratuito su tutto il territorio nazionale sulla piattaforma MYmovies.it e sui canali social del festival (Facebook, YouTube, Instagram). Tutti i film saranno disponibili per 24 ore dalla data di prima programmazione, previa prenotazione.

 
 

Mila Kunis: 10 cose che non sai sull’attrice

mila kunis

Mila Kunis è una delle attrici più belle di Hollywood, con una delle carriere più longeve, con una certa vena comica e con un carattere instancabile. Lavora parecchio, e i fan sono innamorati di lei sin dai tempi di That 70s Schow. Che amiate/odiate Meg Griffin, o che vi siate visti tutte le sue commedie romantiche, ecco alcune curiosità su di lei. Cosa non sapete su Mila Kunis? Ecco dieci curiosità.

Mila Kunis: gli inizi

mila kunis

1. Mila Kunis non è nata negli Stati Uniti. Mila è infatti nata a Kiev, in Ucraina, e aveva solamente sette anni quando i genitori lasciarono l’Unione Sovietica. “Mi fu detto che ci saremmo trasferiti in fondo alla strada”, ha raccontato a riguardo. Quando arrivarono negli Stati Uniti, lei e i genitori riuscirono ad entrare con un permesso per rifugiati religiosi.

2. Mila Kunis ha cominciato a recitare a Los Angeles, e i genitori erano un po’ preoccupati. Una volta arrivata a Los Angeles, Mila ha cominciato a prendere lezioni di recitazione ed è apparsa in alcune pubblicità. Inizialmente, i genitori erano un po’ preoccupati: “Siamo arrivati in questo Paese senza nulla e, quindi, qualunque livello di successo per noi è importante” ha raccontato l’attrice, “(I miei genitori) non hanno mai voluto che io facessi l’attrice, perché è una professione talmente imprevedibile. Quando sei un immigrato, e devi lavorare duramente anche solo per sopravvivere, è naturale preoccuparti di avere un lavoro e delle entrate stabili. Ma penso che ora si siano più o meno convinti del fatto che stia andando piuttosto bene”.

Mila Kunis: film

mila kunis

3. Mila Kunis: i film e gli show degli inizi. Dopo una serie di pubblicità di alto profilo e dopo essere apparsa in serie come Settimo cielo, la carriera di Mila ebbe una svolta quando ottenne il ruolo di Jackie in That ‘70s Show nel 1998. Nel 1999, poi, cominciò a doppiare Meg Griffin in I Griffin, che interpreta ancora oggi. Per Mila Kunis, nei film, i ruoli importanti arrivarono circa un decennio più avanti, con Non mi scaricare (2008) e, da allora, ha costantemente arricchito la propria filmografia con film come Max Payne (2008), Codice Genesi (2010), Il cigno nero (2010), Amici di letto (2011), Ted (2012), e Il grande e potente Oz (2013).

4. Mila Kunis: i film recenti. In seguito, Mila Kunis ha recitato in diversi film, tra cui Blood Ties – La legge del sangue (2013), Third Person (2013), 90 minuti a New York (2014), Jupiter – Il destino dell’universo (2015), Bad Moms: Mamme molto cattive (2016), Bad Moms 2: mamme molto più cattive (2017), e Il tuo ex non muore mai (2018). Mentre continua a doppiare Meg ne I Griffin (l’ultima stagione del quale è uscita proprio nel 2018), Mila Kunis doppierà anche Greta in Wonder Park, in uscita nel 2019.

Mila Kunis: altezza e fisico

5. Mila Kunis altezza e fisico. Mila è alta 1.63 metri, e pesa 52 chilogrammi. Nel 2010, a quanto pare, ha perso parecchio peso per interpretare la ballerina de Il Cigno Nero. A riguardo, a Glamour UK Mila ha raccontato: “Non credo avessi mai realizzato (prima di allora) di cosa sia capace il corpo umano. (…) Amo tantissimo il cibo. Ma quanto la gente dice ‘Non riesco a perdere peso’, no no, puoi. Il tuo corpo può fare di tutto, qualunque cosa, se solo lo vuoi”.

Mila Kunis: occhi di colore diverso

6. Mila Kunis ha gli occhi di colore diverso. Per chi non se ne fosse accorto, gli occhi di Mila Kunis sono di due colori diversi: l’occhio destro è marrone, mentre l’occhio sinistro è verde. Questa condizione si chiama eteronomia e, nonostante sia ereditaria, gli occhi dell’attrice sono diventati così nel tempo.

Mila Kunis: Instagram

7. Mila Kunis non ha Instagram. Durante un’intervista con Cosmopolitan, Mila ha spiegato perché non si trova su Instagram, dicendo che, secondo lei, i social media sono oramai diventati piattaforme prevalentemente negative. Inoltre, il marito Ashton Kutcher ha spiegato perché anche i figli non compaiono mai nelle foto di Instagram: “Abbiamo una rete social privata, nella quale condividiamo cose con le nostre famiglie, cosicché i nonni possano vedere i bambini eccetera. Ma non condividiamo pubblicamente alcune foto dei nostri bambini, perché pensiamo che essere pubblici sia una scelta personale”.

Mila Kunis e Ashton Kutcher

8. Il matrimonio non era nei piani di Mila Kunis e Ashton Kutcher. Mila non aveva in mente di sposarsi e, già da giovanissima, aveva affermato di non volersi sposare finché il matrimonio tra persone dello stesso sesso non sarebbe stato legale. Quando poi ha detto a Ashton Kutcher della propria intenzione di non sposarsi, sembra che lui sia stato subito d’accordo: dopo il difficile divorzio da Demi Moore, non aveva esattamente intenzione di sposarsi di nuovo. Ma qualcosa cambiò, e i due decisero di sposarsi a un anno dall’inizio della loro relazione. A quanto pare, Kutcher aveva cominciato a pianificare il giorno del matrimonio già da prima che il divorzio dalla Moore fosse finalizzato, in modo da poter chiedere a Mila di sposarlo il prima possibile.

Mila Kunis Wyatt Isabelle Kutcher

Le cose sono cambiate in meglio quando Ashton Kutcher e Mila hanno avuto Wyatt Isabelle, la loro prima figlia nata dall’amore, quella che secondo Ashton ha «cambiato ogni cosa». Infatti l’attore è spesso fotografato in momenti premurosi mentre l’accompagna all’asilo a West Hollywood, Los Angeles. Ma Wayatt non è l’unico, Dimitri infatti è il secondo genito.

9. Mila Kunis e Ashton Kutcher erano amici di letto. Prima di sposarci, Mila Kunis e Ashton Kutcher erano amici. Poi, quando cominciarono a provare attrazione l’uno per l’altra, decisero semplicemente di cambiare i “termini” di questa amicizia. Mila ne ha parlato pubblicamente, e, per sua stessa ammissione, nessuno dei due ha imparato niente dai propri film (lei, da Amici di letto, e lui da Amici, amanti, e…). I due hanno sempre trattato la propria relazione da amici di letto con molta schiettezza. Poi, però, sono arrivati i sentimenti.

Mila Kunis senza trucco per Glamour

10. Nel 2016, Mila Kunis senza trucco era sulla copertina di Glamour. Nonostante sembri che Photoshop abbia fatto la sua parte, Mila Kunis si è fatta fotografare senza trucco per la copertina di Glamour. Quando le è stato chiesto come si è sentita ad essere stata fotografata struccata, ha risposto: “Bene! Non indosso il trucco. Non mi lavo i capelli tutti i giorni. Non è qualcosa al quale mi associo”. Non è contro il makeup, ha poi raccontato: semplicemente, non è da lei.

Fonti: IMDb, Heightline, Stylecaster, Biography, Independent, HelloGiggles, ScreenRant

 
 

Edward mani di forbice: 10 curiosità e le frasi più belle del film

edward mani di forbice

Il capolavoro di Tim Burton ha ormai quasi trent’anni, ma gli amanti del regista di tutto il mondo lo amano ancora con tutto il cuore. Un film di grande tenerezza, grande umorismo, e anche grande oscurità, Edward mani di forbice è diventato un classico del cinema recente.

Cosa non sapete sul film? Ecco dieci curiosità su Edward mani di forbice.

Edward mani di forbice: trailer

Edward mani di forbice, film e curiosità

1. Gli studios volevano Tom Cruise per il ruolo di Edward. Dopo il successo di Batman del 1989, la 20th Century Fox decise di rischiare con la piccola favola suburbana di Edward mani di forbice, ma volevano che fosse una star di rilievo ad interpretare il protagonista. In particolare, volevano Tom Cruise, che allora stava godendo di un particolare periodo di gloria dopo il successo di Rain Man – L’uomo della pioggia. Tim Burton ebbe una conversazione con Tom Cruise, sul quale disse poi che “era interessante, ma credo che le cose siano andate per il meglio” dopo aver scelto Johnny Depp. “Alla fine dell’incontro mi sentivo così, e credo di averlo detto anche a lui: ‘è bello avere tante domande sul personaggio, ma o lo fai o non lo fai’”.

2. Gli studios erano preoccupati per l’aspetto di Edward mani di forbice. Prima dell’uscita del film, gli studios erano preoccupati del fatto che il potenziale pubblico avrebbe risposto male all’apparizione di Edward, il cui aspetto e look erano così diversi da quelli per cui Johnny Depp era conosciuto. Per questo motivo, cercarono di impedite l’uscita di alcune foto dell’intero cast prima dell’uscita del film.

3. Il quartiere di Edward mani di forbice esiste davvero. Mentre è ispirato a Burbank, California, ovvero la città natale di Tim Burton, il film fu girato in un luogo reale vicino a Tampa, in Florida. Il designer di produzione, Bo Welch, preparò le case della cittadina dipingendo ogni casa di un colore pastello. Durante i lavori, alcuni dei residenti erano ancora nella loro casa. “Inizialmente la cosa non gli piacque, ma credo che poi si abituarono. Lo rese un posto più divertente”.

Edward mani di forbice e Johnny Depp

edward mani di forbice

4. Per Johnny Depp, Edward mani di forbice fu la prima collaborazione con Tim Burton. Tim Burton avrebbe preferito un attore sconosciuto per la parte di Edward, ma decise di fare un compromesso e scegliere Johnny Depp, il quale al tempo era l’idolo dei teenager soprattutto grazie ai suoi ruoli televisivi. “Non lo conoscevo davvero” ha raccontato, “non avevo visto lo show nel quale aveva recitato (21 Jump Street), ma credo di aver visto una sua foto da qualche parte”. Il film è stata la prima delle loro tantissime collaborazioni.

5. Johnny Depp ha ripreso il ruolo di Edward mani di forbice in un’occasione. Fu per Seth MacFarlane ne I Griffin, in un episodio del 2012 dal titolo Crisi di mezza età.

6. C’è un fossile che porta il nome di Johnny Depp, grazie a Edward mani di forbice. Nel 2013, un fossile vecchio 505 milioni di anni fu chiamato Kooteninchela Deppi, proprio in onore di Johnny Depp. Come mai? “Quando vidi per la prima volta le paia di artigli isolati nei fossili di questa specie, non fui capace di fare a meno di pensare a Edward mani di forbice” ha raccontato il paleontologo Dr. David Legg, “In realtà, sono anche un fan di Johnny Depp, e quindi, quale occasione migliore per onorarlo che immortalarlo come un’antica creatura che una volta solcava i mari?”.

Gli attori di Edward mani di forbice

7. Winona Ryder non si immedesimava con il proprio personaggio in Edward mani di forbice. Tra gli attori di Edward mani di forbice c’è una giovanissima Winona Ryder, che interpreta la bionda cheerleader Kim. Il personaggio, però, era molto diverso da lei, e dal personaggio che Winona Ryder aveva interpretato nel precedente film di Tim Burton, Beetlejuice. E a Tim Burton, questa cosa piaceva: “Pensai che l’idea di lei nei panni di una cheerleader, con una parrucca bionda, fosse molto divertente” ha raccontato, “Non si identificava con il personaggio. (…)  A scuola, lei stessa veniva torturata da persone come quella. Fu così divertente. Ridevo ogni giorno, quando la vedevo arrivare sul set con questo piccolo costume da cheerleader e una parrucca bionda da Hayley Mills. Sembrava Bambi”.

8. Il film esiste in parte grazie a Dianne West. Se siete tra gli amanti il film, dovete ringraziare uno degli attori di Edward mani di forbice, ovvero Dianne West. Infatti, non contribuì al film solamente con la propria performance meravigliosa, ma fu anche la prima persona a leggere la sceneggiatura, e una sostenitrice instancabile del film. Burton ha raccontato: “Lei era così rispettata, che una volta che lei approvò il film, altri mostrarono interesse immediatamente. In molti modi, lei è stata il mio angelo custode”.

9. Il film permise a Tim Burton di lavorare con uno dei suoi eroi. Tra gli attori di Edward mani di forbice, c’è anche uno degli eroi di sempre di Tim Burton, ovvero Vincent Price. Il re dell’horror, nel film ha interpretato il creatore/padre di Edward. Dopo la fine delle riprese del film, Tim Burtoncominciò ad intervistare Price per un documentario dal titolo Conversations with Vincent, che però fu interrotto nel 1993 a causa della morte dell’attore.

Il costume di Edward mani di forbice

10. Stan Winston ha realizzato le mani del costume di Edward mani di forbice. Le iconiche mani di Edward furono disegnate da Stan Winston, il re del trucco e degli effetti speciali famoso per aver lavorato a Terminator, Jurassic Park e Alien. Fu Winston a decidere di usare delle vere forbici per le dita di Edward. Quando Winston mostrò i primi schizzi a Tim Burton, a quanto pare lui disse: ”Non pensavo che avrebbe davvero avuto dita di forbice. Pensavo sarebbero stati solamente lunghi e affilati pezzi di metallo che non erano stati finiti, ma così è molto meglio!” In seguito, Winston collaborò ancora con il regista, per Batman – Il ritorno e Big Fish.

Edward mani di forbice: frasi

Edward mani di forbice frasiEdward mani di forbice è un film memorabile non solo per i personaggi, per l’atmosfera, per l’estetica inconfondibile, ma anche per alcune frasi memorabili.

Ecco le migliori frasi di Edward mani di forbice:

  • Non mi ha finito. (Edward)
  • “Come fai a sapere che lui è ancora vivo?”
    “Non lo so , non ne sono sicura ma io credo che lo sia. Vedi, prima che lui venisse in questa città la neve non era mai caduta, ma dopo il suo arrivo è caduta. Se ora lui non fosse lassù, non credo che nevicherebbe così. A volte può vedermi ancora ballare tra quei fiocchi”. (Kim)
  • “Stringimi.”
    “Non posso…” (Kim e Edward)
  • Non lasciare mai che qualcuno ti dica che sei un handicappato.
  • Morì, prima di finire l’ uomo da lui creato. (Kim)
  • “Allora perché lo hai fatto?”
    “Perché me lo hai chiesto tu.” (Kim e Edward)

Edward mani di forbice: streaming

Dove trovare Edward mani di forbice in streaming in italiano? Edward mani di forbice è ora in streaming su Disney+, nonché disponibile per il noleggio e l’acquisto su diverse piattaforme, tra cui Rakuten TV, Chili Cinema, Prime video e iTunes.

Fonti: Mental Floss

 
 

Genitori vs Influencer: trailer del film Sky Original

Diffuso il trailer e  con le prime immagini del film Sky Original, Genitori vs Influencer diretto da Michela Andreozzi e da lei scritto a quattro mani con Fabio Bonifacci. Una co-produzione Paco Cinematografica e Vision Distribution con la spagnola Neo Art Producciones, prodotto da Isabella Cocuzza e Arturo Paglia. Il film sarà trasmesso in prima assoluta su Sky Cinema Uno domenica 4 aprile alle 21.15, disponibile anche on demand e in streaming su NOW TV.

Genitori vs Influencer è una commedia per famiglie che mette in scena lo scontro generazionale tra genitori e figli attraverso la storia di un padre single alle prese con le difficoltà di educare la figlia adolescente, affascinata dal mondo dei social network.

La trama

Quanto è difficile oggi essere il padre single di una teenager? Paolo (Michela Andreozzi), professore di filosofia, vedovo, ha cresciuto da solo sua figlia Simone – alla francese- (Ginevra Francesconi), con cui ha un bellissimo rapporto. Ma quando la ragazza entra ufficialmente nella fase dell’adolescenza, l’idillio si rompe: come ogni teenager che si rispetti, infatti, Simone viene “rapita” dallo smartphone, tanto che matura l’idea di voler diventare influencer – come il suo idolo Ele-O-Nora (Giulia De Lellis) – categoria che Paolo detesta.  Pur di recuperare il rapporto con sua figlia, Paolo inizia una campagna contro l’abuso dei social, con l’aiuto della stessa Simone che diventa la sua web manager. La fama inaspettata lo trasformerà suo malgrado in un influencer… e gli farà scoprire che i social, anche se vanno maneggiati con cura, possono regalarti una possibilità.

Nel cast Fabio Volo, la giovanissima Ginevra Francesconi (The Nest – Il nido, Famosa) e Giulia De Lellis. Insieme a loro anche Paola Tiziana Cruciani, Nino Frassica, Paola Minaccioni, Massimiliano Vado, Michela Andreozzi e con l’amichevole partecipazione di Massimiliano Bruno.

Con extra, il programma fedeltà di Sky, per i clienti Sky da più di 3 anni il film Genitori vs Influencer è disponibile da venerdì 5 marzo on demand nella sezione extra.

 
 

Nexo+ nasce la nuova piattaforma on demand

Nexo+

Il 10 marzo nasce Nexo+, la piattaforma di contenuti on demand per un tempo libero di qualità ideata da Nexo Digital, la casa di produzione e distribuzione italiana specializzata nell’ambito degli eventi al cinema. Con un abbonamento di 9,99 euro al mese, Nexo+ presenterà ai suoi spettatori, settimana dopo settimana, concerti, film d’autore, contenuti d’arte, documentari, musica, opera, balletto, teatro, approfondimenti culturali.

L’idea

Nexo+ è un’idea in continua evoluzione: l’idea di un luogo d’incontro, di condivisione, di costruzione. Un luogo che promuove la curiosità, tutela le differenze, amplifica il sapere, il divertimento, l’emozione. Un luogo che vuole stimolare una partecipazione attiva, diversa da quella che può essere proposta da un algoritmo.  L’obiettivo è infatti quello di offrire agli spettatori un approccio multidisciplinare nella scelta e nell’organizzazione e indicizzazione dei contenuti, così da spaziare, come accade con gli eventi al cinema di Nexo Digital, dalla cultura all’educational, dal cinema ai concerti.  Come in una piazza in cui ci si incontra più che in un rifugio esclusivo, Nexo+ si propone come un luogo in cui il proprio tempo diventa unospazio per la mente, dove nutrire le proprie passioni e dove scoprirne di nuove.

9 MONDI, 4 CANALI DEDICATI, 40 PLAYLIST, 1500 ORE DI CONTENUTI

Tratto distintivo del progetto Nexo+, la nuova modalità distributiva targata Nexo Digital, è la presenza di una redazione che, mese dopo mese, andrà a definire le proposte per singole nicchie di riferimento, prediligendo l’inclusività e il desiderio di aprire spazi di confrontosempre diversi e variegati, a seconda dei pubblici con cui andrà a relazionarsi. Oltre alla categorizzazione in 9 MONDI, Nexo+ offrirà 40 PLAYLIST ideate appositamente e costantemente rinnovate in cui approfondire le proprie passioni e scoprirne di nuove. Per esempio, nella playlist “Le Signore delle Arti” gli spettatori troveranno una selezione di documentari e film dedicati a grandi attrici, artiste e donne della cultura: una raccolta di contenuti che celebrano le donne, protagoniste anche della mostra “Le Signore dell’Arte. Storie di donne tra ‘500 e ‘600”, ospitata a Palazzo Reale di Milano e attualmente fruibile online. Nella playlist Say it loud! I’m black and I’m proud verrà invece proposto un omaggio alla Black Music e ai suoi grandi interpreti (il tutto raccolto sotto l’egida della canzone di James Brown che divenne l’inno non ufficiale del movimento Black Power negli anni ’60).

Grazie a un widget ad hoc, diversi titoli e playlist saranno via via arricchiti da un’apposita bibliografia, da una selezione musicale di riferimento e da podcast dedicati secondo il piano editoriale messo a punto dalla redazione di Nexo+ e dai suoi partner.

Inoltre, la piattaforma Nexo+ vedrà la collaborazione con alcuni dei più importanti editori, produttori, scuole di scrittura, festival. Si tratta della sezione denominata Costellazioni:mappe per orientarsi nel cielo, tra le stelle più luminose e i percorsi più preziosi, che spesso sono i meno battuti. Mappe che riportano a casa i naviganti, li guidano verso nuove scoperte, tracciano immagini che ispirano poesie, arte e letteratura. Al debutto, saranno 4 le Costellazioni presenti su Nexo+: quelle di Elisabetta Sgarbi, Far East Film Festival, Feltrinelli Real Cinema e Scuola Holden.

Spiega l’AD di Nexo Digital Franco di Sarro: “Come Nexo Digital siamo, per natura, degli sperimentatori. Sin dal 2010 ci siamo concentrati su programmazioni e contenuti totalmente diversi da quelli tradizionali delle sale cinematografiche. Oggi vogliamo confermare quell’impegno, proponendo una piattaforma che possa distinguersi per tipologia dei contenuti e scelta editoriale. Il nostro tempo libero, anche in periodo di Covid, sembra scarseggiare e non essere mai abbastanza. Per questo desideriamo presentare una piattaforma che permetta di vivere il proprio tempo in modo semplice e immediato, senza il rischio di smarrirsi tra infinite proposte, ma venendo accompagnati attraverso un catalogo ricco, organizzato in maniera fresca e innovativa. Nexo+ nasce per essere fantasiosa: una piattaforma in grado di stimolare la curiosità e gli interessi dei suoi spettatori attraverso percorsi editoriali inediti. È importante dire che questa per noi non è un’alternativa al cinema vissuto in sala, che resta sempre un passaggio cruciale e un luogo in cui non vediamo l’ora di tornare. Semplicemente Nexo+ vuole essere un modo nuovo e complementare per star vicini al nostro pubblico e alle sue rinnovate richieste”.

Aggiunge il Direttore di Nexo+ Guido Casali: “Nexo+ è, prima di tutto, qualcosa che prima non esisteva e che mancava: una collezione di meraviglie, vivace e luminosa, ideata per portare a un pubblico di persone appassionate e curiose il meglio della produzione italiana e internazionale di documentari, film e performance. Nexo+, come racconta il suo logo, è una porta che si apre su una serie di mondi governati dall’amore per il bello, per l’arte e per le grandi storie: i film d’autore e titoli cult, la grande arte, l’opera e il balletto, la musica classica, pop e rock, le biografie, i documentari sui grandi temi dell’attualità e sulla storia antica e recente. Mondi diversi che dialogheranno e si contamineranno tra loro attraverso collezioni e playlist legate a temi trasversali, ricorrenze e proposte d’autore. Un’offerta editoriale studiata con passione sartoriale e che va oltre gli algoritmi e le classifiche dei più visti, con un approccio sempre inclusivo per stimolare l’incontro con contenuti di altissima qualità, che una volta conosciuti diventeranno un nutriente ricchissimo per la nostra curiosità e le nostre passioni. Certo, Nexo+ è una creatura appena nata, ma in ostinata e rapida crescita ed evoluzione: nuovi contenuti, nuovi mondi, nuove collaborazioni, nuove produzioni originali continueranno a sbocciare ogni settimana nelle case dei nostri abbonati. Tra i primi progetti che ci fa piacere ricordare, stiamo seguendo e sostenendo La Visita, la nuova creazione site specific di Peeping Tom, commissionata e prodotta dalla Fondazione I Teatri di Reggio Emilia in collaborazione con Collezione Maramotti e Max Mara, finalista ai prestigiosi Fedora Prizes, e aprendo una collaborazione col MEET Digital Culture Center che non a caso ha ospitato la prima presentazione ufficiale di Nexo+”.

Al suo debutto, su Nexo+ saranno disponibili, inclusi nell’abbonamento, quattro canali dedicati.

Le costellazioni

ELISABETTA SGARBI

Editore con La nave di Teseo, regista, produttore musicale, farmacista: il mondo di Elisabetta Sgarbi esplorato a 360 gradi. Un itinerario tra i capolavori dell’arte italiana, la grande letteratura, la musica in tutte le sue forme, le scienze oggi più attuali che mai, le curiosità meno note e più affascinanti di sempre. “Ho sempre pensato che nulla sia distante da nulla, che discipline, generi, mestieri si parlino e continuamente si attraversino. È sufficiente seguire il filo delle passioni e della curiosità per scoprire dentro un mondo nuovi mondi. Questo incontro con Nexo+ nasce proprio nel segno della curiosità, della passione, della voglia di scoprire e sperimentare. Tra letteratura, musica, cinema, arte, scienza e altro ancora che al momento non sappiamo”, Elisabetta Sgarbi.

FAR EAST FILM FESTIVAL

I capolavori da riscoprire, i blockbuster che hanno polverizzato i botteghini, i più accurati itinerari monografici, i cult che hanno fatto innamorare i cinefili. Il meglio del cinema asiatico selezionato dal più grande festival orientale d’Europa, in attesa di riscoprirlo dal vivo dal l’11 al 19 giugno, quando il Teatro Nuovo “Giovanni da Udine” e il cinema Visionario riapriranno le porte al meglio del cinema popolare asiatico. Per una nuova, preziosa e avventurosa full immersion nel cuore dell’Asia cinematografica: Hong Kong, Cina, Taiwan, Corea del Sud, Giappone, Filippine, Singapore, Indonesia e Malesia.

FELTRINELLI REAL CINEMA 

Nata nel 2004 come collana di libri + DVD, in oltre 15 anni, Feltrinelli Real Cinema si è trasformata in uno dei principali cataloghi di cinema della realtà, distribuito nelle sale cinematografiche, in TV e in home video digitale nel nostro paese. Una selezione dei migliori documentari internazionali e dei titoli dei grandi festival capaci di offrire racconti inediti, approfondimenti inattesi, letture del mondo di ieri e di oggi: spunti di riflessione, sguardi verso nuovi orizzonti e la capacità di accendere il dibattito, secondo la migliore tradizione Feltrinelli. Dal 2017 Feltrinelli Real Cinema è diventato anche un brand di produzione cinematografica e televisiva, specializzato in documentari e factual realizzati in partnership con la miglior produzione indipendente italiana.

SCUOLA HOLDEN 

Le migliori produzioni teatrali e le performance che, negli ultimi anni, sono emerse dall’universo di Scuola Holden. Un viaggio di ricerca nelle regioni più diverse del sapere umano, percorsi della mente che aprono prospettive inedite sulla storia, l’arte, la letteratura e la musica. Si potranno vedere le Palladium e le Mantova Lectures di Alessandro Baricco, che toccano temi universali come la Narrazione, il Tempo, la Felicità. In Postcards to San Francisco si segue il flusso delle parole di Walt Whitman lette dallo scrittore Alessandro Mari e accompagnate dal pianoforte di Gloria Campaner, sulla scia del minimalismo americano e di sonorità vicine all’immaginario poetico dell’autore. Ci saranno inoltre Mario Brunello, che suona le Suite per violoncello di Bach in luoghi diversissimi accomunati da un particolare tipo di silenzio, e lo spettacolo Palamede, eroe greco cancellato dalla memoria collettiva da una resa dei conti tra due élite intellettuali. Per lasciarsi affascinare dalla visione di maestri che, anziché dare risposte, puntano a far risuonare nuove domande, o a pronunciare in modo diverso quel che pensavamo già di sapere.

I MONDI

Nexo+ proporrà 9 diversi generi di contenuti suddivisi in 9 MONDI da esplorare:

La Grande Arte

I musei, le mostre, gli artisti: un itinerario attraverso i colori e le forme della grande arte, dall’antichità al contemporaneo.

Cinema

I migliori film d’autore, i titoli più premiati dalla critica e quelli più amati dal grande pubblico, le storie delle star di Hollywood, le filmografie dei grandi registi.

Classica

Dai più importanti palchi del mondo, le opere, i concerti, la musica sinfonica, i documentari sui grandi protagonisti del mondo della classica. 

Biografie

Le vite dei personaggi che hanno fatto la storia e di quelli che l’hanno attraversata in modo più silenzioso ma sempre straordinario.

Musica

I concerti che hanno segnato un’epoca, i protagonisti della grande musica pop e rock, italiana e internazionale, i documentari e le biografie delle star che sono diventate leggenda.

Storia

Una selezione di documentari straordinari per ripercorrere i momenti salienti della storia del nostro pianeta, dalle origini ai nostri tempi.

Danza

Balletti leggendari, danzatori che sono icone internazionali: un viaggio nella danza classica e in quella contemporanea.

Current

Le infinite sfaccettature del presente raccontate in una selezione di documentari italiani e internazionali sui grandi temi del mondo in cui viviamo: sostenibilità, diversity, diritti civili… 

Performance

Tutta l’emozione degli eventi on stage: gli spettacoli teatrali, i concerti, i balletti, le performance.

Nei prossimi mesi, si aggiungeranno:

  • Masterclass e formazione
  • Fotografia
  • Fashion
  • Design
  • Architettura
  • Sport

Inoltre, con cadenza mensile, tutti gli utenti registrati riceveranno il Monthly Magazine di Nexo+ con tutte le indicazioni circa le novità della piattaforma.

 
 

Il primo giorno della mia vita: le prime foto con Toni Servillo

Il primo giorno della mia vita

Lotus e Medusa hanno diffuso le prime immagini de Il primo giorno della mia vita, il nuovo film di Paolo Genovese. La sceneggiatura del film, da cui nel 2018 è stato tratto il secondo e omonimo romanzo del regista edito da Einaudi, è scritta dallo stesso Genovese insieme a Paolo Costella, Rolando Ravello e Isabella Aguilar.

Nel cast anche Giorgio Tirabassi, Elena Lietti, Antonio Gerardi, Vittoria Puccini, Thomas Trabacchi e Alessandro Tiberi e con la partecipazione di Lino Guanciale.  Il primo giorno della mia vita è una coproduzione Medusa Film e Lotus Production, prodotta da Marco Belardi per Lotus Production, una società di Leone Film Group. Distribuito da Medusa Film.

Una storia sulla forza di ricominciare quando tutto intorno sembra crollare raccontata attraverso la vita di un uomo (Valerio Mastandrea), due donne (Margherita Buy e Sara Serraiocco) e un ragazzino (Gabriele Cristini) che, convinti di aver toccato il fondo, incontrano un personaggio misterioso (Toni Servillo) in grado di regalare loro una settimana di tempo per scoprire come potrebbe essere il mondo in loro assenza. E se possibile, innamorarsi di nuovo della vita, il cui inestimabile valore viene messo in primo piano.

 
 

WandaVision: tutto quello che c’è da sapere sul Darkhold

Il finale di WandaVision ha visto Wanda/Scarlet Witch entrare in possesso di un tomo mistico chiamato Darkhold. Dal momento che il libro immaginario sembra essere destinato ad avere un impatto sulla Fase 4 del MCU, ecco tutto ciò che bisogna sapere al riguardo.

Il Darkhold in WandaVision

Quando Wanda Maximoff è entrata nel misterioso santuario di Agatha Harkness, si è trovata in un luogo in cui era vulnerabile, circondata da misteriose rune che l’hanno privata della sua magia. Ma il seminterrato di Agatha era dominato da un libro misterioso, che sembrava contenere i dettami per gestire un potere tanto arcano quanto infausto.  Questo libro di magia oscura potrebbe essere stato introdotto già in Doctor Strange nel 2016, quando Stephen Strange ha tentato di leggere alcuni dei libri nella collezione privata dell’Antico. Sebbene quel film fosse incentrato sul Libro di Cagliostro, gli spettatori più attenti hanno notato che uno dei libri era andato perduto.

Dato che la collezione dell’Antico era composta di libri che lo stesso considerava troppo pericolosi per chiunque tranne che per lo Stregone Supremo o per i membri più esperti dei Maestri delle Arti Mistiche, ciò ha suggerito che un tomo molto potente fosse svanito da Kamar-Taj. Naturalmente, ciò ha portato ad alcune speculazioni che il libro di Agatha visto nella serie potrebbe effettivamente essere il Darkhold, il libro di magia più famoso della Marvel Comics. Con l’episodio finale, ciò è stato confermato, con Agatha Harkness che chiama esplicitamente il suo libro “Darkhold”. Ma cos’è veramente il Darkhold, noto anche come “Libro dei dannati?”.

Il libro magico più pericoloso della Marvel

Per capire il Darkhold, bisogna prima conoscere l’antica storia dell’Universo Marvel. Nella tradizione Marvel, la Terra primordiale non era un paradiso; al contrario, era governata da potenti esseri conosciuti come i Grandi Antichi (o anche come Dei Antichi). Sebbene alcuni fossero buoni (come Gea), altri ardevano dalla sete di potere e presto impararono che potevano consumare la magia degli altri. E così la Terra divenne un luogo di tumulti e guerre, con gli Dei Antichi maggiormente predatori che diventarono sempre più potenti. Uno dei più grandi tra questi esseri era Chthon, il primo maestro di magia oscura, che apprese i segreti di una stregoneria proibita chiamata Magia del Caos. Alla fine, però, la maggior parte degli Dei Antichi venne bandita con successo in altre dimensioni.

Chthon ha lasciato dietro di sé un oscuro dono per l’umanità, una raccolta di pergamene che fungevano da canale per il suo potere e che un giorno gli avrebbero permesso di tornare sulla Terra. I rotoli furono trascritti su pietra e successivamente su pergamena, quando furono rilegati insieme in un libro di magia oscura noto, appunto, come Darkhold. I cultisti ctonici chiamati Darkholders sorvegliavano il Darkhold, cercando di usare il suo potere arcano per riportare il loro malvagio padrone sul piano dell’esistenza. Nei fumetti, Darkhold è la fonte di alcuni dei più orribili mali soprannaturali, poiché le sue pagine hanno scatenato vampiri e lupi mannari nel mondo. Altri stregoni hanno regolarmente esaminato le sue pagine, con il Libro di Cagliostro contenente copie delle pagine del Darkhold. Nel corso della storia ha ottenuto diversi soprannomi, tra cui il Libro dei peccati e il Libro dei dannati.

Scarlet Witch ora possiede il Darkhold

Agatha Harkness ha lasciato intendere che c’era una sorta di connessione tra il Darkhold e Scarlet Witch, rivelando che il Libro dei peccati contiene un intero capitolo dedicato a alle Scarlet Witches. Ciò ha senso, dal momento che nei fumetti Wanda Maximoff è stata scelta da Chthon per esercitare il potere della Magia del Caos: ogni volta che ha usato questo potere, Wanda ha danneggiato il tessuto della realtà e reso più facile un’invasione ctonica di questa dimensione. La reazione inorridita di Agatha quando Wanda ha scatenato il pieno potere di Scarlet Witch suggerisce che lo stesso accadrà anche nel MCU, con l’antica strega che dichiara che Wanda non aveva idea di cosa avesse appena fatto. Il Darkhold è ora in possesso di Scarlet Witch e lo sta chiaramente usando per imparare la stregoneria. Sfortunatamente, questo potrebbe rivelarsi un errore, poiché il Darkhold non è un semplice libro: è un oggetto di magia oscura e gli incantesimi che contiene possiedono il potere di corrompere l’anima stessa.

In Doctor Strange, Stephen Strange apprende che il Libro di Cagliostro contiene degli avvertimenti dopo ogni incantesimo, il che significa che non aveva idea che i suoi esperimenti con la Gemma del Tempo rischiassero di distruggere il tessuto dello spazio-tempo; il Darkhold, tuttavia, non conterrebbe alcun avvertimento. La seconda scena post-credits di WandaVision suggerisce che Wanda ha già imparato molto dal Libro dei Dannati, copiando il trucco della lettura astrale di Stephen Strange. Tuttavia, queste lezioni potrebbero rivelarsi decisamente pericolose. Dato che la Scarlet Witch di Elizabeth Olsen apparirà in Doctor Strange in the Multiverse of Madness, è ragionevole presumere che il potere che ottiene dal Darkhold alla fine fratturerà la realtà. Presumibilmente, Chthon sarà il cattivo del sequel di Doctor Strange, anche se è possibile che il personaggio si fonda con altri Dei Antichi, come Shuma-Gorath, che ha un design visivo decisamente più sorprendente.

Potrebbe essere la fonte dei vampiri nel MCU

BladeNel frattempo, la Marvel sta finalmente lavorando a un film su Blade, con Mahershala Ali nei panni del cacciatore di vampiri del MCU. È importante sottolineare che in un’intervista con Rotten Tomatoes, il presidente dei Marvel Studios Kevin Feige ha suggerito che ci sarebbe stato un collegamento diretto tra Doctor Strange 2 e Blade. “Per anni volevamo trovare un nuovo modo per portare Blade al cinema”, aveva spiegato. “Adoriamo quel personaggio. Amiamo quel mondo. Ora, con Doctor Strange e tutti gli elementi soprannaturali che entreranno nel MCU, sembra che possiamo finalmente iniziare a esplorarlo”. Il commento di Feige sembra suggerire che, in qualche modo, Doctor Strange 2 spianerà la strada a Blade. Dato che i vampiri sono stati creati dal Darkhold nei fumetti, è facile intuire come ciò possa portare all’introduzione del cacciatore di vampiri.

Curiosamente, una delle storie più importanti legate al Darkhold nei fumetti è stata “Doctor Strange #60”, che ha visto Stephen Strange, Scarlet Witch e Monica Rambeau lavorare insieme contro gli accoliti di Chthon e le legioni di vampiri al fine di impedire un abuso del potere del Libro dei dannati. WandaVision ci ha già presentato Teyonah Parris nei panni dell’adulta Monica Rambeau e le ha persino concesso i poteri di cui aveva bisogno per proteggere il Darkhold. È del tutto possibile, quindi, che Doctor Strange in the Multiverse of Madness attingerà a questa storia.

Una cattiva notizia per i fan Marvel

C’è, tuttavia, una brutta notizia per i fan della Marvel. Il design del Darkhold del MCU in WandaVision non assomiglia a nulla di ciò che è stato mai visto prima – in effetti, visivamente è più simile agli Iron-Bound Books di Shuma-Gorath che alla sua tradizionale versione a fumetti.

Inoltre, non assomiglia affatto al Darkhold visto in Agents of SHIELD della Marvel, un altro elemento che suggerisce che il popolare programma Marvel Television – terminato lo scorso anno – non dovrebbe essere considerato canone per il MCU. I Marvel Studios avrebbero potuto scegliere di seguire lo stesso design per stabilire una linea narrativa e una continuity, ma hanno scelto di non farlo, e questa decisione è purtroppo significativa. 

 
 

Alien: Sigourney Weaver svela il suo film preferito della saga

Aliens

Sigourney Weaver è una delle migliori interpreti della sua generazione. Tuttavia, nonostante abbia dato prova del suo incommensurabile talento in una varietà di generi, la sua fama resterà per sempre legata al ruolo di Ellen Ripley nella saga di Alien, personaggio che ha interpretato per la prima volta nel 1979 nell’omonimo film di Ridley Scott e che da allora ha contribuito a ridefinire il ruolo dell’eroina sul grande schermo.

A lungo si è parlato di un possibile ritorno dell’iconica Ripley sul grande schermo, ma ad oggi non sappiamo se effettivamente rivedremo mai il personaggio in un nuovo film. Resta la sua incredibile eredità, dal momento che Ripley è ancora oggi considerata fra i personaggi femminili più importanti della storia del cinema, oltre ad essere una figura di assoluto rilievo nella pop culture americana. Weaver ha interpretato il personaggio in ben quattro film della saga originale (prima che la stessa venisse rilanciata nel 2021, sempre da Scott, con il prequel Prometheus), ma fino ad oggi non aveva mai rivelato quale fosse il suo capitolo preferito.

Ora, in una recente intervista con Collider, l’attrice statunitense ha finalmente risposto alla fatidica domanda, dando una risposta che a quanto pare non si è basata su un gusto personale, ma esclusivamente sull’evoluzione narrativa del personaggio: “È veramente difficile, ma credo che la storia meglio costruita per il personaggio sia stata raccontata in Aliens – Scontro finale, e questo perché James Cameron ha un incredibile senso della struttura del racconto. L’intera struttura di quella storia, per me, è sempre stata incredibile. È stato un arco narrativo davvero incredibile per il personaggio. In questo senso, il secondo film è per Ripley sicuramente il più soddisfacente.”

Ricordiamo che per la sua interpretazione in Aliens – Scontro finale, Sigourney Weaver ricevette un Saturn Award come migliore attrice e una candidatura non solo ai Golden Globes e ai BAFTA ma anche agli Oscar, evento che oggi è considerato storico, dal momento che l’Academy, prima di allora, aveva sempre prestato poca attenzione ai generi horror e fantascientifici.

 
 

The Falcon and the Winter Soldier, il nuovo promo “Strong”

The Falcon and The Winter Soldier

Disney+ dopo il promo “Coworkers” ha diffuso il nuovo intenso promo “Strong” di The Falcon and The Winter Soldier, l’attesissima nuova serie targata Marvel Studios. La nuova serie composta da sei episodi debutterà in esclusiva su Disney+ il 19 marzo 2021.

The Falcon And The Winter Soldier, la serie tv

The Falcon and The Winter Soldier è la serie di prossima uscita nel quale Anthony Mackie e Sebastian Stan  riprenderanno i loro ruoli nei panni del titolo Falcon (alias Sam Wilson) e The Winter Soldier (alias Bucky Barnes) che sarà diretta da Kari Skogland.

Vi ricordiamo che nel cast di The Falcon and The Winter Soldier è previsto anche il ritorno di due volti noti dell’universo cinematografico, ovvero Emily VanCamp, Sharon Carter in Captain America: The Winter Soldier e Civil War e Daniel Bruhl, nei panni del Barone Zemo. Per quanto concerne la serie di The Falcon and The Winter Soldier, il lancio è fissato in autunno 2020 e Kari Skogland (The Handmaid’s Tale, Penny Dreadful, Boardwalk Empire, The Killing, The Walking Dead, Fear the Walking Dead, Under the Dome, Vikings, The Americans, House of Cards e The Punisher) dirigerà tutti i sei episodi.

Probabile, visti gli esiti di Avengers: Endgame, che lo show si concentrerà sulla dinamica  del rapporto tra le due figure più vicine a Captain America (nonché suoi eredi) e sulle imprese dei supereroi per garantire la sicurezza mondiale.

 
 

Justice League Snyder Cut: oltre i sei capitoli, ci sarà anche un epilogo

Ray Fisher

Di recente abbiamo appreso la notizia che la Snyder Cut di Justice League, attesa per il prossimo 18 marzo sia in America che in Italia, sarà ufficialmente divisa in sei capitoli. Adesso, però, veniamo a conoscenza del fatto che ci sarà anche un epilogo, il cui titolo sembra anticipare qualcosa di molto interessante.

A confermarlo è stato Zack Snyder in una recente intervista con Beyond the Trailer. Il regista, infatti, ha spiegato che dopo il Capitolo 6 ci sarà un “grande epilogo” che chiuderà definitivamente il suo taglio: il titolo di quest’epilogo sarà “A Father Twice Over” (letteralmente, “Padre due volte”) e durerà circa 25 minuti. Snyder non ha voluto spiegare il motivo del perché il titolo dell’epilogo non sia stato annunciato insieme a quello dei sei capitoli.

“Ci sarà un epilogo chiamato ‘A Father Twice Over’. Immagino che non sia stato annunciato”, ha spiegato il regista. “Ad ogni modo, l’ultima parte del film si chiama ‘A Father Twice Over’ e ci condurrà direttamente alla conclusione. Sarà questo il grande epilogo. Durerà circa 20-25 minuti e poi ci saranno i titoli di coda. Quindi sì, il film in realtà è diviso in sette parti.”

Il mistero dietro l’epilogo della Snyder Cut di Justice League

Il titolo dell’epilogo è decisamente intrigante. La parola “father” (“padre”) potrebbe essere un collegamento a Silas Stone, padre di Victor, che lo aiuta a tornare in vita come Cyborg, il che tecnicamente lo renderebbe padre “due volte”. Tuttavia, considerato che in uno dei vari teaser della Snyder Cut abbiamo visto che Silas muore, il titolo dell’epilogo potrebbe anche non riferirsi a lui, anche se nulla esclude che il personaggio possa tornare in vita come parte della storyline relativa al viaggio nel tempo. Inoltre, non bisogna dimenticare che Snyder ha sempre dichiarato che il personaggio di Victor/Cyborg è il cuore pulsante della sua versione.

Zack Snyder’s Justice League uscirà in streaming uscirà il 18 marzo 2021 in esclusiva digitale, disponibile per l’acquisto su Amazon Prime Video, Apple Tv, Youtube, Google Play, TIMVISION, Chili, Rakuten TV, PlayStation Store, Microsoft Film & TV.

Justice League è il film del 2017 diretto da Zack Snyder e rimaneggiato da Joss Whedon. Nel film recitano Henry Cavill come SupermanBen Affleck come BatmanGal Gadot come Wonder WomanEzra Miller come Flash, Jason Momoa come Aquaman e Ray Fisher come Cyborg. Nel cast figurano anche Amber HeardAmy AdamsJesse EisenbergWillem DafoeJ.K. Simmons e Jeremy Irons. I produttori esecutivi del film sono Wesley Coller, Goeff Johns e Ben Affleck stesso.

 
 

Andy Serkis su Gollum: “Camminavo a quattro zampe anche fuori dal set”

andy-serkis-il-signore-degli-anelli

Il lavoro di Andy Serkis è spesso associato al Motion capture, dal momento che molti dei personaggi più celebri interpretati dall’attore britannico sono stati portati in vita sullo schermo proprio grazie alla suddetta tecnologia. Tra questi, il più amato di tutti è sicuramente Gollum, il personaggio più complesso e ambiguo della saga de Il Signore degli Anelli.

La saga letteraria di J.R.R. Tolkien e la conseguente trasposizione cinematografica di Peter Jackson sono piene di personaggi memorabili, ma Gollum è decisamente il personaggio che è riuscito a lasciare un’impronta più duratura. Inoltre, il suo ruolo all’interno della saga de Il Signore degli Anelli è di grande importanza ai fini della trama: svolge il ruolo di guida per i protagonisti Frodo e Sam durante la strada verso Mordor per distruggere l’Unico Anello, del quale era entrato precedentemente in possesso, senza conoscerne le origini o la storia.

Durante una recente intervista con The Guardian, Andy Serkis ha avuto la possibilità di condividere un dettaglio inedito circa la sua preparazione al ruolo di Gollum ne Il Signore degli Anelli. L’attore e regista britannico ha rivelato che, per entrare ancora meglio nel personaggio, aveva preso l’abitudine di camminare a quattro zampe anche fuori dal set. “Ho passato molto tempo a prepararmi per il ruolo di Gollum”, ha spiegato. “Andavo a fare delle lunghe passeggiate a quattro zampe. Duravano ore”. 

Andy Serkis e la dedizione al ruolo di Gollum

Naturalmente, come specificato dallo stesso attore, le cose diventavano anche un tantino imbarazzanti quando capitava di incontrare altre persone. “Di tanto in tanto mi capitava di incontrare persone lungo il mio cammino, e allora fingevo di essere soltanto in cerca di qualcosa. È un metodo che alla fine ha funzionato”. Nonostante il Motion capture, non c’è dubbio che Gollum si stato un ruolo estremamente fisico per Serkis, e queste dichiarazioni, oltre a confermare l’incredibile professionalità dell’interprete, sono un’ulteriore testimonianza di quanto abbia preso a cuore il personaggio.

A sostegno di quanto Gollum sia un personaggio chiave della saga, ricordiamo che lo scorso dicembre il regista Peter Jackson ha rivelato che la sua scena preferita dell’intera trilogia è quella tratta da Le due torri in cui lo Hobbit si batte per decidere se uccidere o meno Frodo e Sam e rubare l’anello per se stesso.

 
 

Steven Spielberg realizzerà un film ispirato alla sua infanzia

Steven Spielberg

Il leggendario regista Steven Spielberg è al lavoro su un film liberamente ispirato alla sua infanzia in Arizona. A riportare i primi dettagli sul progetto è Deadline, il quale aggiunge che l’attrice premio Oscar Michelle Williams (Marilyn, Manchester by the Sea) è in trattative per interpretare un personaggio basato sulla madre di Spielberg.

Tony Kushner, frequente collaborare del regista, sta scrivendo la sceneggiatura del film insieme allo stesso Spielberg, che non si occupa di scrivere un progetto (né suo né di altri colleghi) dall’uscita di A.I. – Intelligenza artificiale del 2001. Secondo la fonte, le riprese del film dovrebbero partire quest’estate, mentre l’uscita nelle sale dovrebbe avvenire già nel 2022.

A breve inizieranno i casting per i giovani attori che interpreteranno la figura di Spielberg in momenti diversi dalla sua vita, dall’infanzia fino all’adolescenza (anche se non sappiamo con precisione quanti anni verranno effettivamente coperti dagli eventi che saranno narrati nel film). Il progetto è in cantiere da oltre 20 anni: la prima volta fu il celebre regista François Truffaut (nonché star del film Incontri ravvicinati del terzo tipo) a spingere Spielberg a realizzare un film sulla sua infanzia.

I prossimi progetti di Steven Spielberg

In attesa di nuovi dettagli, ricordiamo che l’ultimo film di Steven Spielberg ad essere arrivato nelle sale è stato Ready Player One nel 2018, basato sull’omonimo romanzo di Ernest Cline. Per lo scorso dicembre, invece, era atteso West Side Story, nuovo adattamento del celebre musical di Arthur Laurents, Leonard Bernstein e Stephen Sondheim, che a causa della pandemia di Covid-19 è stato posticipato a dicembre di quest’anno.

 
 

Rupert Grint su Harry Potter: “Fare quei film per 10 anni è stato soffocante”

La fama di Rupert Grint è indissolubilmente legata al ruolo di Ron Weasley nella saga di Harry Potter. L’attore è letteralmente cresciuto sul set, dal momento che è apparso in tutto gli otto adattamenti cinematografici, al pari dei suoi colleghi Daniel Radcliffe e Emma Watson.

Nonostante sia passato già un decennio dalla sua conclusione (Harry Potter e i doni della morte – Parte 2 è uscito nel 2011), l’eredità della saga continua, anche grazie al successo – sicuramente inferiore rispetto al franchise originale – della saga spin-off di Animali Fantastici, il cui terzo capitolo è attualmente in fase di produzione (ne sono previsti altri due, per un totale di cinque episodi).

Al di là della fama che il ruolo di Ron può avergli regalato, Rupert Grint non sembra avere ricordi totalmente piacevoli quando si parla della saga ambientata nel Wizarding World partorito dalla mente di J.K. Rowling. Ospite del podcast Armichair Expert di Dax Shepard, infatti, l’attore britannico ha ammesso che, durante i dieci anni che lo hanno visto impegnato con il franchise, ad un certo punto lavorare ai film è diventato parecchio faticoso, senza però rinnegare la bellissima esperienza che ha avuto modo di vivere.

“C’è stato sicuramente un momento in cui lavorare sembrava davvero soffocante. È stato pesante andare quasi ogni giorno sul set per dieci anni consecutivi. È stata una bellissima esperienza. Sul set c’era un’atmosfera bellissima e sembravano davvero una grande famiglia. Era sicuramente un bel posto dove stare, ma a volte mi sono ritrovato a pensare: ‘Voglio fare qualcos’altro. Vedi cosa c’è là fuori’.”

Naturalmente, questa non è stata la prima volta che Rupert Grint, in tempi recenti, si è ritrovato a parlare del franchise che gli ha regalato la fama mondiale. Lo scorso mese aveva dichiarato in un’intervista con Variety di non essere un devoto al Wizarding World come molti fan si aspettano, e di aver visto solamente i primi tre film della saga (e soltanto in occasione delle anteprime mondiali).

 
 

MCU: Guy Pearce disposto a tornare nei panni di Aldrich Killian

Iron Man 3 è certamente uno dei film più controversi dell’interno MCU. Prima del suo arrivo nelle sale, i fan credevano che il villain principale del film sarebbe stato il famigerato Mandarino. Tuttavia, la storia ha poi rivelato che in realtà si trattava soltanto di un personaggio fittizio interpretato da un attore alcolizzato (Trevor Slattery) e ingaggiato dal vero antagonista: il folle scienziato Aldrich Killian, interpretato da Guy Pearce.

Killian è stato il fondatore di A.I.M. e il creatore della tecnologia Extremis. Il personaggio è morto alla fine del film grazie a a una Pepper Potts (Gwyneth Paltrow) potenziata da quella stessa tecnologia, e da allora non è più apparso nel MCU. Tuttavia, l’interpretazione di Pearce è stata ben accolta dal pubblico e molti sarebbero interessanti ad un suo eventuale ritorno. Inoltre, l’A.I.M. è una delle principali organizzazioni della Marvel Comics e deve ancora raggiungere il suo pieno potenziale all’interno del MCU.

Se la Marvel volesse riportare indietro Killian, sappiate che Guy Pearce sarebbe disposto a interpretare nuovamente il personaggio. Intervistato di recente da Screen Rant in occasione della promozione del film The Last Vermeer, l’attore ha dichiarato in merito ad un suo eventuale ritorno nel Marvel Cinematic Universe: “Prenderei sicuramente in considerazione l’idea di interpretarlo ancora una volta se fossero interessati a portarlo di nuovo sullo schermo. Quell’esperienza è stata fantastica e ho amato vestire i panni di quel personaggio. Inoltre, mi è piaciuto tantissimo lavorare con Robert Downey Jr. e, naturalmente, con il nostro regista Shane Black, e con Gwyneth Paltrow, che è davvero adorabile. Mi sono divertito veramente tanto. Chissà come potrebbero riportarlo in vita…”

C’è ancora posto per Aldrich Killian nel futuro del MCU?

Nonostante la dipartita del personaggio, sappiamo che nel MCU nessuna uscita di scena può mai considerarsi realmente definitiva, neanche quando si parla della morte. Inoltre, la questione del ritorno dall’aldilà non sarebbe il reale problema in merito al personaggio di Aldrich Killian, quanto piuttosto riuscire a trovare un’adeguata collazione all’interno dell’universo condiviso senza che il suo ritorno possa risultare forzato o fuori luogo. Una possibile opzione sarebbe l’annunciata serie Disney+ Armor Wars, che seguirà il personaggio di Rhodey (Don Cheadle) mentre indaga su cosa succede quando la tecnologia di Iron Man finisce nelle mani sbagliate.

 
 

House of Gucci: Adam Driver e Lady Gaga nella prima foto

House of Gucci film 2021

Lady Gaga ha condiviso la prima foto ufficiale dal set di House of Gucci, il biopic diretto da Ridley Scott che la vede protagonista accanto ad Adam Driver, che sarà proprio Maurizio Gucci. La popstar sarà invece Patrizia Reggiani.

Eccoli insieme nella foto di seguito:

Per Ridley Scott si tratta del secondo progetto sviluppato dopo la recente fusione tra Fox e Disney insieme a The Last Duel, il film che vedrà protagonisti Matt DamonAdam Driver, Jodie Comer Ben Affleck, le cui riprese sono state momentaneamente bloccate a causa della pandemia di Coronavirus.

Scott non è estraneo al racconto di storie drammatiche dalla forte risonanza mediatica: basti pensare a Tutti i soldi del mondo, ultimo film da lui diretto e basato sul sequestro di John Paul Getty III, nipote dell’allora uomo più ricco del mondo, avvenuto a Roma nel 1973.

 
 

DGA Awards 2021: tutte le nomination

DGA 2018

Sono state annunciate le nomination ai DGA Awards 2021, i premi assegnati dalla gilda dei registi. Trai nominati di quest’anno, Emeral Fennell e Chloé Zhao fanno salire a dieci il numero delle registe nominate dal sindacato, e si uniscono al gruppo formato da Lina Wertmüller (“Gennarino sette bellezze”), Randa Haines (“Figli di un dio minore”), Barbra Streisand (“Il principe delle maree”), Jane Campion (“Lezioni di Piano”), Sofia Coppola (“Lost in Translation”), Valerie Faris (che ha condiviso la sua nomination con il co-regista Jonathan Dayton for “Little Miss Sunshine”), Kathryn Bigelow (“The Hurt Locker” e “Zero Dark Thirty”) e Greta Gerwig (“Lady Bird”).

Ecco tutti i nominati ai DGA Awards 2021

Outstanding Directorial Achievement in Motion Pictures

  • Lee Isaac Chung, “Minari” (A24)
    Unit Production Manager: Dylan Brodie
    First Assistant Director: Jeff Dubray
    Second Assistant Director: Ann Laudick
    Second Second Assistant Director: Stephen J. Hanan
  • Emerald Fennell, “Promising Young Woman” (Focus Features)
    Unit Production Manager: Reena Magsarili Raasch
    First Assistant Director: Michael T. Meador
    Second Assistant Director: Alexander Armero
    Second Second Assistant Director: Anthony Manzo
  • David Fincher, “Mank” (Netflix)Unit Production Manager: Allen Kupetsky
    First Assistant Director: Richard Goodwin
    Second Assistant Director: Samantha McGrady
    Second Second Assistant Director: Matt McKinnon
    Additional Second Assistant Directors: Jeff Goodell, John Stern, George Williams III
  • Aaron Sorkin, “The Trial of the Chicago 7” (Netflix)
    Unit Production Managers: Charles Miller, Stuart M. Besser, Jonathan Shoemaker
    First Assistant Director: Joseph P. Reidy
    Second Assistant Director: Rachel Jaros
    Second Second Assistant Director: Justin Bischoff
    Location Managers: Dennis Voskov, Nick Rafferty (Chicago Unit)
  • Chloé Zhao, “Nomadland” (Searchlight Pictures)
    Unit Production Manager: Mary Kerrigan
    First Assistant Director: Mary Kerrigan

Outstanding Directorial Achievement of a First-Time Feature Film Director

  • Radha Blank, “The Forty-Year-Old Version” (Netflix)
    Unit Production Manager: James Price
    First Assistant Director: Michael L. Walker
    Second Assistant Director: Kenyon Noble
    Second Second Assistant Director: Jonathan Santos
    Location Managers: Katarina Dedicova, Tim Stacker
  • Fernando Frias de la Parra, “I’m No Longer Here” (Netflix)
    Production Managers: Martín Pérez Valle, Assia Fratz (New York Unit)
    First Assistant Director: Carlos Suazo
    Second Assistant Directors: Alí Santiago, Alex Burstein (New York Unit)
    Second Second Assistant Directors: Karen Alcázar, Anthony James Faure (New York Unit)
  • Regina King, “One Night in Miami” (Amazon Studios)
    Unit Production Manager: Paul O. Davis
    First Assistant Director: Mark Anthony Little
    Second Assistant Director: Kevin O’Neil
  • Darius Marder, “Sound of Metal” (Amazon Studios)
    Unit Production Manager: Amy Greene
    First Assistant Director: Matthew Vose Campbell
  • Florian Zeller, “The Father” (Sony Pictures Classics)
    First Assistant Director: George Every
    Second Assistant Director: Jamie D. Allen

Outstanding Directorial Achievement in Documentaries

  • “Boys State” (A24/Apple TV Plus) – Amanda McBaine, Jesse Moss
  • “The Truffle Hunters” (Sony Pictures Classics) – Michael Dweck, Gregory Kershaw
  • “My Octopus Teacher” (Netflix) – Pippa Ehrlich, James Reed
  • “The Painter and the Thief” (Neon/Elevation Pictures)
  • “Welcome to Chechnya” (HBO) – David France

Dramatic Series

(LAST YEAR’S WINNER: Nicole Kassell, “Watchmen”—HBO)

• JASON BATEMAN: Ozark, “Wartime” (Netflix)
Directorial Team:
Unit Production Manager: Matthew Spiegel
First Assistant Director: Peter Thorell
Second Assistant Director: Townson Wells Second Second Assistant Director: Sarah Gorczyk

• JON FAVREAU: The Mandalorian, “Chapter 9: The Marshal” (Disney Plus)
Directorial Team:
Unit Production Manager: Colin Wilson
First Assistant Director: Kim Richards
Second Assistant Director: Heather Wagner-Wang Second Second Assistant Director: Heather Kehayas Additional Second Assistant Director: David Buchwald

• VINCE GILLIGAN: Better Call Saul, “Bagman” (AMC)
Directorial Team:
Unit Production Manager: James Paul Hapsas First Assistant Director: Efrain Cortes
Second Assistant Director: Louis Lanni
Second Second Assistant Director: KiKi Levine

• LESLI LINKA GLATTER: Homeland, “Prisoners of War” (Showtime)
Directorial Team:
Unit Production Managers: Michael Klick, Philippa Naughten First Assistant Director: Sunday Stevens
Second Assistant Director: Wendy Bledsoe

• JULIE ANNE ROBINSON: Bridgerton, “Diamond of the First Water” (Netflix)
Directorial Team:
First Assistant Director: Ian Foster Woolf

Comedy Series

(LAST YEAR’S WINNER: Bill Hader, “Barry”—HBO)

• ZACH BRAFF: Ted Lasso, “Biscuits” (Apple TV Plus)

• MJ DELANEY: Ted Lasso, “The Hope that Kills You” (Apple TV Plus)

• SUSANNA FOGEL: The Flight Attendant, “In Case of Emergency” (HBO Max)
Directorial Team:
Unit Production Manager: Bonnie Muñoz
First Assistant Director: Derek Peterson
Second Assistant Director: Jacquie Dore
Second Second Assistant Director: Zach Citarella Location Manager: Chris Banks

• ERIN O’MALLEY: Curb Your Enthusiasm, “The Surprise Party” (HBO)
Directorial Team:
Unit Production Manager: Mary Church
First Assistant Director: Adam Feil
Second Assistant Director: Candice Lee Second Second Assistant Director: D.J. Carter

• JEFF SCHAFFER: Curb Your Enthusiasm, “The Spite Store” (HBO)
Directorial Team:
Unit Production Manager: Mary Church
First Assistant Director: Adam Feil
Second Assistant Director: Candice Lee
Second Second Assistant Directors: D.J. Carter, Brent Stanton

Movies for Television and Limited Series

(LAST YEAR’S WINNER: Johan Renck, “Chernobyl”—HBO)

• SUSANNE BIER: “The Undoing” (HBO)
Directorial Team:
Unit Production Manager: Deb Dyer
First Assistant Director: Richard Styles
Second Assistant Director: Josh Muzaffer
Location Manager: Lauri Pitkus
Second Second Assistant Directors: Steven Lafferty, Alex Scricco Additional Second Assistant Directors: Alex Scricco, Zachary Citarella

• SCOTT FRANK: “The Queen’s Gambit” (Netflix)
Directorial Team:
First Assistant Director: Aldric La’auli Porter

• THOMAS KAIL: “Hamilton” (Disney Plus)
Directorial Team:
Unit Production Manager: David Backus First Assistant Director: Robin Abrams Second Assistant Director: Thomas Gaito

• MATT SHAKMAN: “WandaVision” (Disney Plus)
Directorial Team:
Unit Production Manager: Mary Kane
First Assistant Director: Janell Sammelman
Second Assistant Directors: Meaghan F. McLaughlin, Stephanie Tull Coscina
Second Second Assistant Directors: Katye Kalivoda, Nadeem Ashayer (Los Angeles Unit) Additional Second Assistant Directors: Kate Pulley, George Williams (Los Angeles Unit)

• LYNN SHELTON: “Little Fires Everywhere,” “Find a Way” (Hulu)
Directorial Team:
Unit Production Manager: Brad Yacobian First Assistant Director: Luke Maxcy
Second Assistant Director: Kirisa Gavrin
Second Second Assistant Directors: Christina Lee, Gabriella Poli Vidal

Variety/Talk/News/Sports — Regularly Scheduled Programming

(LAST YEAR’S WINNER: Don Roy King, “Saturday Night Live”—NBC)

• PAUL G. CASEY: Real Time With Bill Maher, “Episode 1835” (HBO)
Directorial Team:
Associate Director: Stacy Talbot
Stage Managers: Brian Anderson, Patrick Whitney

• JIM HOSKINSON: The Late Show with Stephen Colbert, “#1025 Live Show Following Capitol Insurrection” (CBS)
Directorial Team:
Associate Directors: Yvonne De Mare, Karen Yaeger Stage Managers: Mark McKenna, Jeff Leib

• DON ROY KING: Saturday Night Live, “Dave Chappelle; Foo Fighters” (NBC)
Directorial Team:
Associate Directors: Michael Mancini, Michael Poole, Laura Ouziel-Mack Stage Managers: Gena Rositano, Chris Kelly, Eddie Valk

• DAVID PAUL MEYER: The Daily Show with Trevor Noah, “President Obama: Inspiring Future Leaders & ‘A Promised Land’” (Comedy Central)
Directorial Team:
Associate Director: Susan Faith Locke-Shapiro

• CHRISTOPHER WERNER: Last Week Tonight with John Oliver, “Trump & Election Results” (HBO)
Directorial Team:
Associate Director: John Scott Wilson Stage Manager: Dino Castelli Location Manager: Demian Resnick

Variety/Talk/News/Sports — Specials

(LAST YEAR’S WINNERS: James Burrows and Andy Fisher, “Live in Front of a Studio Audience Norman Lear’s ‘All in the Family’ and ‘The Jeffersons’”—ABC)

• STACEY ANGELES: The Daily Show with Trevor Noah Presents “Remembering RBG: A Nation Ugly Cried with Desi Lydic” (Comedy Central)

• MARIELLE HELLER: What the Constitution Means to Me (Amazon)
Directorial Team:
Associate Director: Tomas ‘Dutch’ Deckaj Stage Manager: Nicole Payson

• JIM HOSKINSON: The Late Show with Stephen Colbert, “Stephen Colbert’s Election Night 2020: Democracy’s Last Stand: Building Back America Great Again Better 2020” (Showtime)
Directorial Team:
Associate Directors: Yvonne De Mare, Karen Yaeger Stage Managers: Mark McKenna, Jeff Leib

• SPIKE LEE, American Utopia (HBO)
Directorial Team:
Unit Production Manager: Nina Shiffman
First Assistant Director: Jermaine Sumra
Second Assistant Director: Lizz Zanin
Additional Second Assistant Director: Steven Bruno Location Manager: John Maher

• THOMAS SCHLAMME: A West Wing Special to Benefit When We All Vote (HBO Max)
Directorial Team:
Unit Production Manager: Debra James
First Assistant Director: Shawn Pipkin-West
Second Assistant Director: Courtney Franklin
Second Second Assistant Directors: Ni’cole Pettis, Cathy Bond

Reality Programs

(LAST YEAR’S WINNER: Jason Cohen, “Encore!”—Disney Plus)

• DAVID CHARLES: Eco Challenge, “3,2,1…Go!” (Amazon Prime Video)
Directorial Team:
Associate Director: Daniel Curran
Stage Managers: Ian Blankenship, Kevin Fletcher, Andy Nelson, Mickel Picco

• JON FAVREAU: The Chef Show, “Tartine” (Netflix)
Directorial Team:
Associate Director: Annie Johnson

• KEN FUCHS: Shark Tank, “1211” (ABC)
Directorial Team:
Associate Director: Amy Barker
Head Stage Manager: Eric Rhoden
Stage Managers: Doug Neal, Michael Strauss

• JOSEPH GUIDRY: Full Bloom, “Petal to the Metal” (HBO Max)
Directorial Team:
Associate Director: Sean Galvin
Lead Stage Manager: Jimmy Chriss
Stage Managers: Rachel Shimko, Kristianna Laroda, Richard Melendez

• RICH KIM: Lego Masters, “Mega City Block” (Fox)
Directorial Team:
Associate Director: Ryan Bunnell
Stage Managers: Will Baker, Kevin Fletcher

Documentaries

(LAST YEAR’S WINNERS: Steven Bognar and Julia Reichert, “American Factory”—Netflix)

• MICHAEL DWECK & GREGORY KERSHAW: “The Truffle Hunters” (Sony Pictures Classics)

• PIPPA EHRLICH & JAMES REED: “My Octopus Teacher” (Netflix)

• DAVID FRANCE: “Welcome to Chechnya” (HBO Max)

• AMANDA MCBAINE & JESSE MOSS: “Boys State” (A24/Apple TV Plus)

• BENJAMIN REE: “The Painter and the Thief” (Elevation Pictures)

Children’s Programs

(LAST YEAR’S WINNER: Amy Schatz, “Song of Parkland”—HBO)

• KABIR AKHTAR: High School Musical: The Musical – The Series, “Opening Night” (Disney Plus)
Directorial Team:
Unit Production Managers: Jeff T. Miller, Greg A. Hampson First Assistant Director: Brent Geisler
Second Assistant Director: Cody Harbaugh

• LARISSA BILLS: On Pointe, “Showtime!” (Disney Plus)

• DEAN ISRAELITE: The Astronauts, “Countdown” (Nickelodeon)

• RICHIE KEEN: The Healing Powers of Dude, “Second Step: Homeroom” (Netflix)
Directorial Team:
Unit Production Manager: Chris Phillips First Assistant Director: Natalie Van Doren

• AMY SCHATZ: We Are the Dream: The Kids of the Oakland MLK Oratorical Fest (HBO)

Commercials

(LAST YEAR’S WINNER: Spike Jonze, “Dream It,”–Squarespace)

• STEVE AYSON (MJZ): The Great Chase, Nike (Wieden + Kennedy Shanghai)
First Assistant Director: John Lowe

• NISHA GANATRA (Chelsea Pictures): #wombstories, Bodyform/Libresse (AMVBBDO)

• NICLAS LARSSON (MJZ): See the Unseen, VW Touareg (adam&eveDDB)
The Parents, Volvo XC60 (Forsman & Bodenfors)

• MELINA MATSOUKAS (Prettybird): You Love Me, Beats by Dr. Dre (Translation)
First Assistant Director: Paul Norman Second Assistant Director: Don Johnson
• TAIKA WAITITI (Hungry Man): The Letter, Coca-Cola -(Wieden & Kennedy London)

 
 

Disney+ ha superato i 100 milioni di abbonati

disney+ Disney+ Day

Disney+ ha superato i 100 milioni di abbonati globali in soli 16 mesi dal lancio, come annunciato oggi da Bob Chapek, Chief Executive Officer, The Walt Disney Company (NYSE: DIS) durante la riunione annuale virtuale degli azionisti della società.

L’enorme successo di Disney+, che ha ormai superato i 100 milioni di abbonati, ci ha spinto a essere ancora più ambiziosi e ad aumentare significativamente i nostri investimenti nello sviluppo di contenuti di alta qualità”, ha detto Chapek. “Abbiamo fissato, infatti, un obiettivo di oltre 100 nuovi titoli all’anno e questo include Disney Animation, Disney Live Action, Marvel, Star Wars e National Geographic. Il nostro business direct-to-consumer è la massima priorità della Company e la nostra vasta line-up di contenuti continuerà ad alimentarne la crescita”.

Disney+ è stato lanciato negli Stati Uniti il 12 novembre 2019 ed è poi arrivato in Canada, Australia, Nuova Zelanda, Europa, America Latina e, più recentemente, a Singapore.

La piattaforma

Disney+ è il servizio di streaming dedicato ai film e ai prodotti di intrattenimento di Disney, Pixar, Marvel, Star Wars, National Geographic oltre al nuovo brand di contenuti di intrattenimento generale Star, disponibile in alcuni mercati internazionali. Come parte della divisione Media ed Entertainment Distribution di Disney, Disney+ è disponibile sulla maggior parte degli schermi connessi a Internet e offre una programmazione senza interruzioni pubblicitarie con una varietà di lungometraggi originali, documentari, serie live-action e animate e cortometraggi. Oltre ad offrire un accesso senza precedenti allo sterminato archivio cinematografico e televisivo di Disney, Disney+ è il nuovo servizio di streaming dove trovare le ultime uscite cinematografiche distribuite da The Walt Disney Studios. Tutte le informazioni e le modalità di abbonamento sono disponibili sul sito DisneyPlus.com.

 
 

Guardiani della Galassia Vol. 3: James Gunn nega la presenza di Adam Warlock

In occasione dell’Investor Day della Disney tenutosi lo scorsi dicembre, è stato ufficializzato per il 2023 l’arrivo nelle sale di Guardiani della Galassia Vol. 3, le cui riprese dovrebbero partire entro la fine dell’anno. Tra gli aspetti legati al film che hanno suscitato (e continuano a suscitare) maggiore clamore, figura l’eventuale possibilità di un’apparizione di Adam Warlock.

I dettagli sulla trama di GOTG Vol. 3 non sono ancora stati resi noti, ma sappiamo che Gunn aveva terminato la sceneggiatura del film prima ancora di essere momentaneamente licenziato dalla Disney. Tuttavia, dopo essere stato reintegrato, il regista ha dovuto portare a terminare i lavori su The Suicide Squad, che aveva accettato di dirigere per conto di Warner Bros. proprio durante il periodo in cui era stato allontanato dalla Casa di Topolino.

Naturalmente, le voci circa un possibile coinvolgimento di Adam Warlock nel terzo capitolo del franchise non nascono dal nulla. Chi non ha la memoria corta, infatti, ricorderà di sicuro che in una delle tante scene durante i titoli di coda di Guardiani della Galassia Vol. 2 viene fatto proprio riferimento al personaggio creato da Stan Lee e Jack Kirby: nella scena in questione, Ayesha (Elizabeth Debicki) crea un essere artificiale per sconfiggere i Guardiani e lo chiama proprio Adam.

Nelle ultime ore, il sito The Illuminerdi aveva diffuso la notizia che i Marvel Studios avevano iniziato la ricerca dell’attore che avrebbe dovuto interpretare proprio Adam Warlock in GOTG Vol. 3, ma subito il regista e sceneggiatore James Gunn è intervenuto via Twitter per negare categoricamente la cosa. Supponendo, quindi, che Adam non abbia alcun coinvolgimento nel film, sappiamo che il terzo capitolo del franchise avrà comunque diversi vuoti importanti da colmare, come l’attuale posizione della Gamora del 2014 dopo la sconfitta di Thanos in Avengers: Endgame.

Scritto e diretto da James GunnGuardiani della Galassia Vol. 3 arriverà nelle sale nel 2023, anche se una data di uscita ufficiale non è stata ancora comunicata. Le riprese del film dovrebbero partire ufficialmente entro la fine del 2021. Torneranno nel cast Chris PrattZoe SaldanaDave BautistaPom Klementieff e Karen Gillan, insieme a Vin Diesel e Bradley Cooper che offriranno ancora le loro voci. Nel film è atteso anche Chris Hemsworth nei panni di Thor.

 
 

Sin City: personaggi, cast e sequel del film tratto dal fumetto

Sin City film

Cinema e fumetto hanno negli ultimi anni dato vita ad un’alleanza particolarmente solida e fruttuosa. Al di là di tutti i cinecomic Marvel o DC, sono molti i film tratti dalle amate opere grafiche, e tra i titoli più celebri si possono annoverare Watchmen, 300 ed Hellboy. Prima di questi, a spianare la strada, è arrivato nel 2005 il film Sin City, diretto dal regista Robert Rodriguez e basato sull’omonima serie a fumetti di Frank Miller. La storia, ambientata nella conturbante città del peccato, prende infatti spunto dai racconti Un duro addio, Quel bastardo giallo e Un’abbuffata di morte. Riunitele in un solo film, Rodriguez ha così dato vita ad un’opera particolarmente innovativa da un punto di vista estetico.

Sin City è infatti stato uno dei primi film ad essere girato completamente in digitale, con un’ambientazione quasi interamente virtuale. Avvalendosi di green o blue screen, il regista ha così potuto dar vita ad una serie di ricostruzioni e immagini che replicassero in parte la sensazione di star guardando un fumetto animato sul grande schermo. La resa grafica è infatti ciò per cui il film è maggiormente celebre, ed ebbe l’approvazione dello stesso Miller, rimasto sbalordito da ciò che Rodriguez intendeva realizzare. Girato completamente in bianco e nero, con improvvisi sprazzi di colore ad accentuare particolari importanti, il film ha così dimostrato la forza che il connubio tra cinema e fumetto può ottenere.

Costato circa 40 milioni di dollari, Sin City è arrivato a guadagnarne ben 158 a livello internazionale. In breve, è diventato un vero e proprio cult del suo genere, capostipite di una serie di opere venute in seguito e potutesi concretizare proprio grazie alle innovazioni introdotte da questo film. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e ai suoi sequel. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Sin City: la trama del film

Ambientato nella cupa e brutale città nota come Sin City, la storia segue le vicende di diversi personaggi, più o meno collegati tra loro, attraverso cui risalta il marcio del luogo. Il primo di questi è il poliziotto John Hartigan, il quale da anni insegue il killer pedofilo Roark Junior, accusato di aver rapito una bambina. Vi è poi lo sfigurato Marv, il quale si ritrova ad essere indagato per la morte di una prostituta, dovendo così indagare per conto suo per riuscire a trovare il vero omicida. Altrove, nella città, si muove invece Dwight, intento a difendere la propria fidanzata Shellie dal viscido e violento Jackie Boy. Ognuno di loro ha conti in sospeso da risolvere al più presto, ma non senza imbattersi prima in alleati o nemici, ulteriori incarnazioni di una città sempre più priva di speranza.

Sin City personaggi

Sin City: i personaggi e il cast del film

Con un cast ricco di alcuni tra i maggiori attori di Hollywood, Sin City trova nei propri interpreti uno dei suoi maggiori punti di forza. Si parte con Bruce Willis, presente nei panni del poliziotto John Hartigan per l’episodio Quel bastardo giallo. Per assumere i panni di questo, l’attore dovette sottoporsi a diverse ore di trucco prostetico al fine di assomigliare al personaggio disegnato nei fumetti. L’attore Nick Stahl è invece Roark Junior, alias il Bastardo Giallo, il killer ricercato da Hartigan. Michael Madsen è il poliziotto Bob, che tenterà di ostacolare le indagini di Hartigan. Il personaggio di Nancy, interpretato da Jessica Alba, sarà invece alleata del protagonista. Nel dar vita alla stripper, l’attrice ha mantenuto fede alla sua volontà di non apparire mai nuda sul grande schermo. Protagonista dell’episodio Un duro addio è invece il personaggio di Marv, interpretato dall’attore Mickey Rourke. Come Willis, anche lui si sottopose ad un massiccio trucco, al fine di ottenere il caratteristico volto del personaggio.

L’attrice Jaime King interpreta la prostituta amata da Marv, Goldie. Elijah Wood, invece, è Kevin, lo psicopatico assassino ricercato dal protagonista dell’episodio. L’attore ha lavorato molto per dar vita ad un personaggio inquietante e sgradevole, e il trucco applicato al suo mento ha favorito tale sensazione. Nel terzo episodio, Un’abbuffata di morte, il protagonista è invece Dwight McCarthy, interpretato dall’attore Clive Owen. La sua fidanzata Shellie ha il volto di Brittany Murphy, la quale nonostante compaia a suo modo in tutte e tre le storie è riuscita a girare le proprie scene in appena un giorno. Il pericoloso Jackie Boy è invece interpretato dal premio Oscar Benicio Del Toro, il quale convinse il regista affinché gli consentisse di cambiarsi i connotati con il trucco, proprio come fatto da altri attori del cast. Nell’episodio compare poi anche l’attrice Rosario Dawson, nei panni della combattiva Gail, leader delle prostitute, alleata del protagonista.

Sin City: i sequel, il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

Dato il grande successo del film, per anni i fan hanno atteso un sequel di questo. Dopo numerosi ritardi, questo è infine arrivato al cinema nel 2014, con il titolo Sin City – Una donna per cui uccidere, nuovamente diretto da Rodriguez. Questo trae spunto in particolar modo dai racconti Una donna per cui uccidere e Un sabato notte come tanti. Oltre a questi, presenta inoltre due episodi inediti, scritti appositamente per il film e intitolati Quella lunga, brutta notte e La grossa sconfitta. Questi sono ambientati sia prima che dopo gli episodi del primo film, rendendo dunque questo secondo un incrocio tra sequel e prequel. Originariamente era previsto anche un terzo film, ma a causa degli scarsi incassi di questo secondo, la sua realizzazione è attualmente stata cancellata.

Prima di vedere il sequel, è possibile fruire di Sin City grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Chili Cinema, Google Play, Now TV e Tim Vision. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di martedì 9 marzo alle ore 21:10 su canale Paramount Channel.

Fonte: IMDb

 

 
 

IRISH FILM FESTA, dal 17 al 21 marzo, on-line!

irish film festa

IRISH FILM FESTA torna online dal 17 al 21 marzo 2021: dopo la mini-edizione speciale dello scorso novembre, tutta dedicata ai cortometraggi, le attività del festival proseguono in forma digitale su una nuova piattaforma.

In attesa di poter incontrare nuovamente il pubblico alla Casa del Cinema di Roma, nasce IRISH FILM FESTA Silver Stream: in partnership con l’Irish Film Institute di Dublino, le proposte di IRISH FILM FESTA per l’anno 2021 saranno ospitate sulla neonata piattaforma IFI International, riservata ai festival di cinema irlandese che operano a livello internazionale.

Con IRISH FILM FESTA Silver Stream, il festival torna alla tradizionale collocazione nel mese di marzo e sceglie per l’apertura il giorno di San Patrizio, mercoledì 17 marzo: «Il successo dei corti online, lo scorso novembre, ci incoraggia a restare in contatto con il nostro pubblico anche in questa forzata modalità virtuale. Questa di San Patrizio è la prima di una serie di iniziative, in streaming o ibride, che stiamo progettando per il 2021», commenta il direttore artistico Susanna Pellis.

Il programma di IRISH FILM FESTA Silver Stream propone in streaming per l’Italia tre lungometraggi, tutti in lingua originale con sottotitoli in italiano: il dramma storico Arracht di Tom Sullivan e il documentario The Hunger: The Story of the Irish Famine di Ruán Magan raccontano da diversi punti di vista la Grande Carestia irlandese che tra il 1845 e il 1855 causò la morte di un milione di irlandesi e l’emigrazione forzata di altri due milioni verso la Gran Bretagna, gli Stati Uniti, l’Australia e la Nuova Zelanda.

Wildfire di Cathy Brady ha invece un’ambientazione contemporanea: in una cittadina nordirlandese di confine, il ricongiungimento di due sorelle porta la loro famiglia e tutta la comunità a far luce su vecchi segreti e ad affrontare i traumi del passato.

I tre film di IRISH FILM FESTA Silver Stream saranno disponibili singolarmente per la visione in streaming da mercoledì 17 a domenica 21 marzo sulla piattaforma di video on demand IFI International. Dal momento del noleggio, il film resta accessibile per 72 ore; una volta iniziata la visione, gli spettatori hanno 48 ore per completarla.

La visione è possibile solo dall’Italia.

Gli spettatori possono prenotare i biglietti gratuiti, fino a esaurimento, a questo link.

 
 

BAFTA 2021: tutte le nomination di quest’anno

BAFTA

Ecco tutte le nomination ai BAFTA 2021, i premi che vengono assegnati dalla British Academy e che quest’anno vedono come frontrunner con il maggior numero di nomination Nomadland e Rocks. Ecco di seguito tutti i nominati:

BAFTA 2021

BEST FILM

THE FATHER
Philippe Carcassonne, Jean-Louis Livi, David Parfitt

THE MAURITANIAN
TBC

NOMADLAND
Mollye Asher, Dan Janvey, Frances McDormand, Peter Spears, Chloé Zhao

PROMISING YOUNG WOMAN
Ben Browning, Emerald Fennell, Ashley Fox, Josey McNamara

THE TRIAL OF THE CHICAGO 7
Stuart Besser, Marc Platt

OUTSTANDING BRITISH FILM

CALM WITH HORSES
Nick Rowland, Daniel Emmerson, Joe Murtagh

THE DIG
Simon Stone, Gabrielle Tana, Moira Buffini

THE FATHER
Florian Zeller, Philippe Carcassone, Jean-Louis Livi, David Parfitt, Christopher Hampton

HIS HOUSE
Remi Weekes, Martin Gentles, Edward Kings, Roy Lee

LIMBO
Ben Sharrock, Irune Gurtubai, Angus Lamont

THE MAURITANIAN
Kevin Macdonald, Rory Haines, Sohrab Noshirvani, M.B. Traven

MOGUL MOWGLI
Bassam Tariq, Riz Ahmed, Thomas Benski, Bennett McGhee

PROMISING YOUNG WOMAN
Emerald Fennell, Ben Browning, Ashley Fox, Josey McNamara

ROCKS
Sarah Gavron, Ameenah Ayub Allen, Faye Ward, Theresa Ikoko, Claire Wilson

SAINT MAUD
Rose Glass, Andrea Cornwell, Oliver Kassman

OUTSTANDING DEBUT BY A BRITISH WRITER, DIRECTOR OR PRODUCER

HIS HOUSE
Remi Weekes (Writer/Director)

LIMBO
Ben Sharrock (Writer/Director), Irune Gurtubai (Producer) [also produced by Angus Lamont]

MOFFIE
Jack Sidey (Writer/Producer) [also written by Oliver Hermanus and produced by Eric Abraham]

ROCKS
Theresa Ikoko, Claire Wilson (Writers)

SAINT MAUD
Rose Glass (Writer/Director), Oliver Kassman (Producer) [also produced by Andrea Cornwell]

FILM NOT IN THE ENGLISH LANGUAGE

ANOTHER ROUND
Thomas Vinterberg, Sisse Graum Jørgensen

DEAR COMRADES!
Andrei Konchalovsky, Alisher Usmanov

LES MISÉRABLES
Ladj Ly

MINARI
Lee Isaac Chung, Christina Oh

QUO VADIS, AIDA?
Jasmila Žbanić, Damir Ibrahimovich

DOCUMENTARY

COLLECTIVE
Alexander Nanau

DAVID ATTENBOROUGH: A LIFE ON OUR PLANET
Alastair Fothergill, Jonnie Hughes, Keith Scholey

THE DISSIDENT
Bryan Fogel, Thor Halvorssen

MY OCTOPUS TEACHER
Pippa Ehrlich, James Reed, Craig Foster

THE SOCIAL DILEMMA
Jeff Orlowski, Larissa Rhodes

ANIMATED FILM

ONWARD
Dan Scanlon, Kori Rae

SOUL
Pete Docter, Dana Murray

WOLFWALKERS
Tomm Moore, Ross Stewart, Paul Young

DIRECTOR

ANOTHER ROUND
Thomas Vinterberg

BABYTEETH
Shannon Murphy

Minari
Lee Isaac Chung

NOMADLAND
Chloé Zhao

QUO VADIS, AIDA?
Jasmila Žbanić

ROCKS
Sarah Gavron

ORIGINAL SCREENPLAY

ANOTHER ROUND
Tobias Lindholm, Thomas Vinterberg

MANK
Jack Fincher

PROMISING YOUNG WOMAN
Emerald Fennell

ROCKS
Theresa Ikoko, Claire Wilson

THE TRIAL OF THE CHICAGO 7
Aaron Sorkin

ADAPTED SCREENPLAY

THE DIG
Moira Buffini

THE FATHER
Christopher Hampton, Florian Zeller

THE MAURITANIAN
Rory Haines, Sohrab Noshirvani, M.B. Traven

NOMADLAND
Chloé Zhao

THE WHITE TIGER
Ramin Bahrani

LEADING ACTRESS

BUKKY BAKRAY
Rocks

RADHA BLANK
The Forty-Year-Old Version

VANESSA KIRBY
Pieces of a Woman

FRANCES McDORMAND
Nomadland

WUNMI MOSAKU
His House

ALFRE WOODARD
Clemency

LEADING ACTOR

RIZ AHMED
Sound of Metal

CHADWICK BOSEMAN
Ma Rainey’s Black Bottom

ADARSH GOURAV
The White Tiger

ANTHONY HOPKINS
The Father

MADS MIKKELSEN
Another Round

TAHAR RAHIM
The Mauritanian

SUPPORTING ACTRESS

NIAMH ALGAR
Calm With Horses

KOSAR ALI
Rocks

MARIA BAKALOVA
Borat Subsequent Moviefilm

DOMINIQUE FISHBACK
Judas and the Black Messiah

ASHLEY MADEKWE
County Lines

YUH-JUNG YOUN
Minari

SUPPORTING ACTOR

DANIEL KALUUYA
Judas and the Black Messiah

BARRY KEOGHAN
Calm With Horses

ALAN KIM
Minari

LESLIE ODOM JR.
One Night in Miami…

CLARKE PETERS
Da 5 Bloods

PAUL RACI
Sound of Metal

ORIGINAL SCORE

MANK
Trent Reznor, Atticus Ross

MINARI
Emile Mosseri

NEWS OF THE WORLD
James Newton Howard

PROMISING YOUNG WOMAN
Anthony Willis

SOUL
Jon Batiste, Trent Reznor, Atticus Ross

CASTING

CALM WITH HORSES
Shaheen Baig

JUDAS AND THE BLACK MESSIAH
Alexa L. Fogel

MINARI
Julia Kim

PROMISING YOUNG WOMAN
Lindsay Graham Ahanonu, Mary Vernieu

ROCKS
Lucy Pardee

CINEMATOGRAPHY

JUDAS AND THE BLACK MESSIAH
Sean Bobbitt

MANK
Erik Messerschmidt

THE MAURITANIAN
Alwin H. Küchler

NEWS OF THE WORLD
Dariusz Wolski

NOMADLAND
Joshua James Richards

EDITING

THE FATHER
Yorgos Lamprinos

NOMADLAND
Chloé Zhao

PROMISING YOUNG WOMAN
Frédéric Thoraval

SOUND OF METAL
Mikkel E.G. Nielsen

THE TRIAL OF THE CHICAGO 7
Alan Baumgarten

PRODUCTION DESIGN

THE DIG
Maria Djurkovic, Tatiana Macdonald

THE FATHER
Peter Francis, Cathy Featherstone

MANK
Donald Graham Burt, Jan Pascale

NEWS OF THE WORLD
David Crank, Elizabeth Keenan

REBECCA
Sarah Greenwood, Katie Spencer

COSTUME DESIGN

AMMONITE
Michael O’Connor

THE DIG
Alice Babidge

EMMA
Alexandra Byrne

MA RAINEY’S BLACK BOTTOM
Ann Roth

MANK
Trish Summerville

MAKE UP & HAIR

THE DIG
Jenny Shircore

HILLBILLY ELEGY
Patricia Dehaney, Eryn Krueger Mekash, Matthew Mungle

MA RAINEY’S BLACK BOTTOM
Matiki Anoff, Larry M. Cherry, Sergio Lopez-Rivera, Mia Neal

MANK
Kimberley Spiteri, Gigi Williams

PINOCCHIO
Mark Coulier

SOUND

GREYHOUND
TBC

NEWS OF THE WORLD
Michael Fentum, William Miller, Mike Prestwood Smith, John Pritchett, Oliver Tarney

NOMADLAND
Sergio Diaz, Zach Seivers, M. Wolf Snyder

SOUL
Coya Elliott, Ren Klyce, David Parker

SOUND OF METAL
Jaime Baksht, Nicolas Becker, Phillip Bladh, Carlos Cortés, Michelle Couttolenc

SPECIAL VISUAL EFFECTS

GREYHOUND
Pete Bebb, Nathan McGuinness, Sebastian von Overheidt

THE MIDNIGHT SKY
Matt Kasmir, Chris Lawrence, David Watkins

MULAN
Sean Faden, Steve Ingram, Anders Langlands, Seth Maury

THE ONE AND ONLY IVAN
Santiago Colomo Martinez, Nick Davis, Greg Fisher

TENET
Scott Fisher, Andrew Jackson, Andrew Lockley

BRITISH SHORT ANIMATION

THE FIRE NEXT TIME
Renaldho Pelle, Yanling Wang, Kerry Jade Kolbe

THE OWL AND THE PUSSYCAT
Mole Hill, Laura Duncalf

THE SONG OF A LOST BOY
Daniel Quirke, Jamie MacDonald, Brid Arnstein

 
 

Con tutto il cuore: finite le riprese

Con tutto il cuore

Sono finite venerdì 5 marzo le riprese di Con tutto il cuore il film di Vincenzo Salemme che vede come protagonisti principali Vincenzo Salemme, Serena Autieri, Cristina Donadio, con la partecipazione di Maurizio Casagrande. Fanno parte del cast anche Antonio Guerriero, Sergio D’Auria, Andrea Di Maria, Vincenzo Borrino, Gennaro Guazzo, Ciro Capano, Rodolfo Corsato, Marcello Romolo.

In questo video Vincenzo Salemme, Serena Autieri, Cristina Donadio e Maurizio Casagrande, fanno un simpatico saluto per celebrare la fine delle riprese.

 
 

Henry Cavill condivide la sua prima vera foto nei panni di Superman

henry cavill

Per celebrare la Giornata internazionale della donna, in onore di sua madre Henry Cavill ha condiviso un’immagine di se stesso da bambino che lo ritrae con il pigiama di Superman. Cavill ha interpretato per la prima volta l’iconico supereroe ne L’uomo d’acciaio del 2013, per poi tornare in Batman v Superman: Dawn of Justice e nella versione cinematografica di Justice League. L’attore sarà ancora una volta l’eroe kryptoniano nella Snyder Cut di Justice League, in arrivo il 18 marzo su HBO Max.

In netto contrasto con il Superman sicuro di sé, disinvolto e nobile dei film con Christopher Reeve, l’iterazione di Cavill ci ha regalato un eroe in maggiore conflitto, che dubitava non solo del suo posto nel mondo ma anche delle sue capacità. Anche dopo essere uscito allo scoperto come Superman, questa nuova versione di Clark Kent era incline a deprimersi e a rimuginare. Tuttavia, resta una versione polarizzante del personaggio: alcuni fan ritengono che sia stata un’evoluzione necessaria per il 21° secolo; molti altri credono che sia un’iterazione assai manchevole di ciò che rende Superman così unico.

Ad ogni modo, al di là di ciò che si possa pensare e delle singoli opinioni, sembra come se Henry Cavill fosse destinato a interpretare Superman. L’ultima prova in tal senso è un’immagine davvero molto carina che Cavill ha pubblicato su Instagram: nello scatto lo vediamo da bambino con indosso un pigiama di Superman, mentre siede divertito fra le braccia di sua madre. La scatto è stato condiviso per celebrarla proprio in occasione della Giornata internazionale della donna (8 marzo).

Il futuro di Henry Cavill nei panni di Superman

Ad oggi, il futuro di Henry Cavill nei panni del supereroe, sul grande schermo, rimane incerto. Una recente voce aveva confermato che l’attore avrebbe ripreso il ruolo che gli ha regalato la fama mondiale in uno dei prossimi progetti di Warner Bros. e DC Films, ma da allora non ci sono più stati aggiornamenti in merito.

All’epoca, i vari report avevano confermato che si sarebbe trattato soltanto di un cameo e non del tanto agognato sequel de L’uomo d’acciaio o, addirittura, di un vero e proprio riavvio delle avventure del kryptoniano sul grande schermo.

Di recente, però, è arrivata la conferma che Warner Bros. è al lavoro su un reboot di Superman con J.J. Abrams alla produzione insieme alla sua Bad Robots e Ta-Nehisi Coates incaricato di scrivere la sceneggiatura. Se Cavill avrà ancora un futuro nei panni del figlio di Krypton, è ad oggi un mistero…

 
 

Family Food Fight al via la seconda stagione

Family Food Fight

Dall’11 marzo, ogni giovedì su Sky Uno e NOW TV, tornano le sfide tra famiglie sulla base delle più importanti abitudini culinarie: al via la seconda edizione di Family Food Fight, primo cooking show in cui ai fornelli si sfidano nuclei familiari e le loro tradizioni.

Se è vero che l’Italia è un Paese di ristoratori, è arrivato per loro il momento di mettersi in gioco: 7 famiglie di professionisti – gestori di ristoranti, agriturismi o trattorie sparsi sul territorio nazionale – si presentano nella nuova edizione dello show, produzione Endemol Shine Italy per Sky.

Per sei puntate, i quartetti gareggiano in una sfida senza esclusione di colpi, mettendo in campo tutte le proprie abitudini, non solo a tavola ma anche nella gestione di una cucina professionale, e portando in scena tutte le ricette che più contraddistinguono le loro zone d’origine ma anche la propria storia familiare.

Le 7 famiglie che si presentano ai nastri di partenza della seconda edizione di Family Food Fightarrivano da diverse regioni d’Italia: Veneto, Lombardia, Piemonte, Emilia-Romagna, Toscana,Campania, Calabria. I loro componenti – impegnati nella gestione quotidiana di un ristorante, una trattoria o un agriturismo, attività spesso tramandate di generazione in generazione tanto quanto i valori che li legano al cibo e alla buona tavola – hanno una età compresa tra i 16 e gli 80 anni.

A valutare i piatti e i comportamenti delle famiglie torna il trio già protagonista nella prima edizione. Ripetono quindi, per il secondo anno, l’esperienza di essere giudici assieme in uno show culinario Lidiae Joe Bastianich: madre e figlio, la prima scrittrice da milioni di copie, imprenditrice, personaggio televisivo amatissimo anche negli Stati Uniti (dove ha vinto 2 Emmy Awards®) e ambasciatrice della cucina italiana nel mondo, il secondo guru della ristorazione, personaggio eclettico capace di mixare l’amore per il buon cibo, la passione per l’ottimo vino e anche un interessante talento in tema musicale; e torna anche Antonino Cannavacciuolo, l’amatissimo Chef da 4 stelle Michelin che negli anni ha fatto della veracità e del calore tipici del Sud Italia i suoi punti di forza in cucina e non solo.

I tre, componenti di quella che già lo scorso anno era diventata una vera e propria “famiglia allargata”, assegneranno il titolo di Campioni d’Italia di Family Food Fight, con un premio finale da 100 mila euro.

Insieme ai tre giudici, molti saranno gli ospiti che arriveranno nelle cucine di Family Food Fight per animare e ispirare, a vario titolo, le prove: tra gli altri, ci saranno Costantino Della Gherardesca, protagonista di una prova ispirata agli Anni Ottanta; The Jackal, protagonisti di una prova a tema “comfort food”; e 4 chef provenienti da tutto il mondo che hanno portato le proprie tradizioni culinarie a Milano, ossia l’iraniana Afsaneh Ahmadi, il filippino Dario Guevarra, la russa Evgeniya Lasytchuk e l’eritreo Yonas Tesfamichael Yeshak.

Il programma, un adattamento del format australiano già proposto in altri nove paesi al mondo, tornadall’11 marzo ogni giovedì, per sei settimane, alle 21.15 su Sky Uno (canale 108, digitale terrestre canale 455), sempre disponibile on demand, visibile su Sky Go e in streaming su NOW TV.

LE PROVE

Ogni puntata di Family Food Fight si svilupperà su tre prove con cui verranno testate la capacità delle famiglie di esprimere la propria passione per la cucina sia all’interno della loro comfort zone sia confrontandosi con imprevisti sempre diversi, ma anche le loro abilità nel gestire una cucina professionale, con la suddivisione dei compiti e il rispetto delle richieste dei clienti, proprio come avviene nel proprio ambiente naturale, nella loro sala, con le loro pentole e davanti ai loro fornelli. Le prove sono:

  • il menù del giorno, durante la quale le famiglie di ristoratori saranno chiamate a presentare ai giudici una proposta “fresca di giornata”. I giudici introdurranno il tema del giorno, e ispirate da questo loro avranno il compito di ideare e realizzare un menù in più portate;
  • la staffetta, gli sfidanti, nella realizzazione di una sola portata, dovranno testare la capacità di organizzare il lavoro in squadra, fino a scardinare le rispettive abitudini e sovvertire i ruoli, spingendo ciascun membro della famiglia a reagire all’imprevisto e anche a cavarsela da solo;
  • il duello finale, a cui parteciperanno le due famiglie peggiori della prova precedente: i giudici le sottoporranno al confronto con piatti o ingredienti che richiedono conoscenza delle tecniche di preparazione.

Mentre le famiglie in gara saranno impegnate ai fornelli, i giudici potranno ovviamente interagire con loro di persona, ma in più le osserveranno da un monitor in uno spazio dedicato, lasciando loro la possibilità di esprimersi liberamente in cucina e conoscendole molto da vicino, con tutti i loro pregi e difetti.

LE FAMIGLIE

Le famiglie che si affronteranno a Family Food Fight hanno in comune l’amore per la buona cucina e per il buon cibo che ogni territorio sa offrire, il gusto dello stare insieme a tavola, ma anche la passione verso accoglienza e ospitalità, per offrire alla clientela il meglio della cucina della propria terra.

FAMIGLIA AUTELITANO – Agriturismo di Petru i ‘Ntoni (Bova Marina, Reggio Calabria)

Antonio (54 anni) è il padre, Pietro (20) suo figlio, Cettina (55) la sua compagna e Giovanna (26) è sua nipote, figlia di sua sorella.

Il padre di Antonio si chiama Pietro, il nonno Antonio e così via, per una tradizione tramandata da padre in figlio: da qui il nome ”Agriturismo di Petru i ‘Ntoni” (ossia “Pietro figlio di Antonio”). La prima esperienza in cucina di Antonio è stata come aiuto-cuoco nelle mense ufficiali della Marina, poi ha frequentato la scuola senza però diplomarsi, dopodiché ha seguito diversi corsi di cucina.

L’azienda oggi continua a coltivare e ad allevare gli animali e a produrre specialità calabresi solo utilizzando materie prime provenienti dalla loro terra. L’agriturismo è nato 18 anni fa: prima la cucina poteva ospitare al massimo 20 persone, ora ne può accogliere più di 50 persone con la possibilità di arrivare a 200 per eventi particolari. Ci sono sei camere da letto che possono ospitare le famiglie, un orto e una fattoria dove hanno gli animali. Producono olio, vino, digestivi, confetture, conserve, liquori, salumi, pasta, sott’oli e sott’aceti, legumi, formaggi, dolci, conserve, condimenti vari e bevande analcoliche.

FAMIGLIA BUSTINZA – Vale un Perù (Torino)

Miguel (47 anni) è marito di Patricia (42) e figlio di Maria (70); Carlos (44) è cugino di Patricia.

La famiglia Bustinza è di origini peruviane, trapiantata in Italia da vent’anni. Sono tutti molto ironici e spumeggianti: Miguel e Patricia – affiatatissimi – hanno aperto a Torino “Vale un Perù” nel 2012, sotto la supervisione di mamma Maria, sudamericana doc, molto esplosiva e sul pezzo, competitiva e pratica. In questi anni in Italia sia Patricia che Miguel hanno fatto vari corsi di cucina italiana e regionale.

Nel ristorante “Vale un Perù” si beve pisco sour e si mangia ceviche di pescado. Pochi anni dopo l’apertura, Miguel e Patricia hanno deciso di aprire un secondo ristorante, il “Nativo”, con un concept diverso e un menù completamente rivoluzionato. I locali di Miguel e Patricia sono un gioiello per cura e cultura gastronomica e un’occasione per i torinesi di assaggiare una cucina dall’enorme valore.

FAMIGLIA DALL’ARGINE – Hostaria Tre Ville (Parma)

Luca (56) è marito di Morena (50), figlio di Bianca (80) e fratello di Barbara (50).

Luca, l’oste delle varie attività che hanno in l’Emilia-Romagna, è un cinquantenne spigliato, loquace e dinamico anche nel modo di raccontarsi. Ha una bellissima storia fatta di piccole e grandi soddisfazioni. La loro è una cucina tradizionale ma con un occhio attento anche alla clientela. Barbara, la sorella, è la cuoca e tiene in mano la situazione in cucina. Morena, la moglie di Luca, fa la fiorista ma il ristorante è la sua seconda casa. Bianca, mamma di Luca, è la più attiva e dinamica del gruppo, grande cuoca dal 1983.

Sono più di trent’anni che questa famiglia lavora nella ristorazione. Il tutto è partito da papà Nando che, nel lontano 1977, decise di comprare una tabaccheria che trasformò subito in bar. Luca, Barbara, Massimo e Francesco, figli di Nando, decisero di ridar luce ad un locale che stava decadendo, ed infine la terza generazione si è affiancata al nonno per rubarne i segreti. La loro è una cucina tradizionale parmigiana con i piatti tipici della tradizione.

FAMIGLIA LUFINO – Trattoria Don Alfonso (Napoli)

Carmine (51 anni) e Giosi (42) sono i genitori di Federica (19) e Alfonso (16).

Carmine è lo chef: da sempre in trattoria col papà, decise di raccogliere l’eredita familiare e ricreare nel ristorante l’atmosfera vissuta da bambino. La sua è la classica famiglia napoletana legata alle tradizioni territoriali e culinarie, una famiglia vivace e allegra. La personalità più forte in famiglia è quella di Giuseppina, che vuole sempre dire la sua. Carmine è molto altruista: col montepremi vorrebbe assumere quante più persone possibili per risollevare le sorti di chi è meno fortunato, soprattutto in questo periodo.

La trattoria “Don Alfonso” nacque 50 anni fa con la mamma e il papà – Alfonso, appunto – di Carmine. Con loro hanno sempre lavorato le figlie più grandi: quando, queste ultime, decisero di lasciare l’attività di famiglia, Carmine la rilevò per gestirla con sua moglie. I figli son nati e cresciuti lì, anche perché la sede della trattoria è la casa di famiglia, e nonostante facciano altro nella vita sono impegnati a tempo pieno in trattoria. Propongono una cucina molto semplice basata sulle tradizioni culinarie partenopee.

FAMIGLIA VANNUCCHI – Trattoria Lanterna Blu (Quarrata, Pistoia)

Claudia (37 anni) è figlia di Quintilio (73) e Clara (64) e cognata di Mauro (36)

Claudia, forte accento toscano, diplomata al Polimoda, ha lavorato in questo settore per 10 anni, ma sentiva che quello non era il posto adatto a sé. Tornata a casa, ha cominciato ad aiutare i genitori nell’Agriturismo, come faceva quando era piccola, oggi invece si occupa maggiormente della sala, mentre i cuochi sono Mauro e Clara, il primo più tradizionalista, la seconda più innovativa.

Clara ha fatto un corso serale di cucina e, nel 1993, ha aperto una piccola trattoria con 35-40 coperti. Con il passare degli anni, hanno lasciato quel locale per prenderne in affitto un altro più grande, da 70 coperti, in una posizione più strategica. La cucina è molto familiare e stagionale, con tanta carne e tanta ortaggi, tipicamente toscana (c’è la classica fiorentina, i salumi della zona, i formaggi, picio ragù di cinta), anche se nel menù vi sono anche piatti legati alla cultura milanese perché Mauro è cresciuto e ha lavorato a Milano. In più, la loro clientela apprezza i loro piatti a base di pesce, i loro dolci e il loro pane.

FAMIGLIA PLAITANO – Trattoria Della Gloria (Milano)

Gloria (60 anni) è la moglie di Carmine (59), madre di Greta (30) e cugina di Riccardo (30).

Gloria e Carmine sono sposati e lavorano assieme da 36 anni. Entrambi vengono da famiglie contadine: lei è di origine friulana, lui del Sud Italia. Quando arrivarono a Milano, aprirono un pub sui Navigli che è andato benissimo per 15 anni. Gloria è la chef del ristorante, si presenta come la timida del gruppo ma in realtà la chiamano “Dio” perché è una maniaca del controllo. Carmine è l’oste: borbotta sempre e dicono che è maldestro, soprattutto in cucina. Riccardo ha un ristorante in Friuli ma saltuariamente collabora con gli zii; Greta lavora spesso in sala, soprattutto quando i genitori vanno in vacanza.

La “Trattoria della Gloria” nacque 13 anni fa: la loro osteria si basa sul buon cibo ma anche sull’accoglienza, tanto che molti clienti sono diventati amici. Propongono ricette regionali ma che spaziano da Nord a Sud, privilegiando materie prime di origine controllata, i piccoli produttori e sposando appieno la filosofia del bio e dello slow food.

FAMIGLIA ZAGO – Ristorante Le Querce (Marlengo di Ponzano, Treviso)

Ermanno (39 anni) è figlio di Tiziana (64); Dario (43) e Duska (37) sono il fratello e la sorella.

Ermanno ha frequentato l’istituto alberghiero ma si ritiene autodidatta, avendo letto molti libri, e ha ereditato la passione per la ristorazione dai genitori, che prima avevano una pizzeria, poi una trattoria, infine un ristorante. Dario e Tiziana in cucina spesso discutono e non sono mai d’accordo, Duska invece è più in sintonia con suo fratello Ermanno ed è abituata a gestire lo stress della sala. Dicono di essere molto attenti alle esigenze di chi hanno intorno. Il ristorante venne acquistato dal papà, mancato da poco, che per sostenerlo ha fatto grossi sacrifici.

La famiglia Zago ha radici salde nel territorio: il locale – dal menù metà onnivoro e metà vegetariano ma sempre ricco di prodotti della tradizione che rispetta l’equilibrio nutrizionale – serve 40 coperti, ma fa anche banchetti per le aziende.

Il programma è stato realizzato nel pieno del rispetto della normativa relativa alle misure di contenimento del contagio da Sars-COV-2 nei luoghi di lavoro e delle direttive previste dal protocollo condiviso per la tutela dei lavoratori del settore cine-audiovisivo del 07/07/2020.

Sky Brand Solutions, dipartimento di Sky Media, insieme a Endemol Shine Italy ha portato a bordo dei nuovi episodi di “Family Food Fight” i seguenti sponsor ufficiali: AIA Agricola Italiana Alimentare – A.I.A. S.p.A. Unipersonale, Ghidini Cipriano Srl, Hotpoint, KitchenAid, Azienda Ortovivaistica L’Ortofruttifero – Pisa.

FAMILY FOOD FIGHT: dall’11 marzo ogni giovedì, per sei settimane, alle 21.15 su Sky Uno (canale 108, digitale terrestre canale 455), sempre disponibile on demand, visibile su Sky Go, su smartphone, tablet e pc, anche in viaggio nei paesi dell’Unione Europea, e in streaming su NOW TV.

 
 

La Befana vien di notte 2 – Le origini, al via le riprese del sequel

La Befana vien di notte

La Befana vien di notte 2 – Le origini, scritto da Nicola Guaglianone e Menotti, per la regia di Paola Randi, prequel della commedia di grande successo e campione di incassi al botteghino La Befana vien di notte, prodotta e distribuita da Lucky Red durante le feste natalizie del 2018.

La Befana vien di notte 2 – Le origini è prodotto da Lucky Red con Rai Cinema e in collaborazione con Sky, il film sarà distribuito da 01 Distribution. Il cast, tutto d’eccezione, è composto da Monica Bellucci, dalla giovanissima e amatissima influencer Zoe Massenti, da Alessandro HaberHerbert Ballerina, con Corrado Guzzanti e, con un ruolo del tutto inedito, Fabio De Luigi.

XVIII secolo. Paola (Zoe Massenti), una ragazzina di strada, truffaldina e sempre a caccia di guai, si trova inavvertitamente a intralciare i piani del terribile Barone De Michelis (Fabio De Luigi), un omuncolo gobbo sempre scortato dal fidato e bistrattato Marmotta (Herbert Ballerina), con una sconfinata sete di potere e uno smisurato odio verso le streghe. L’intervento della dolce e potentissima Dolores (Monica Bellucci), una strega buona che dedica la sua vita ai bambini, salva Paola da un rogo già acceso. Tra un magico apprendistato, inseguimenti, incredibili trasformazioni e molti, molti, guai, Paola scoprirà che il destino ha in serbo per lei qualcosa di davvero speciale…  Che la leggenda abbia inizio!

 
 

Sam Wilson: 10 cose che solo i fan dei fumetti conoscono

Alla fine di Avengers: Endgame, Steve Rogers ha cosegnato lo scudo di Captain America a Sam Wilson, meglio conosciuto come Falcon. Sappiamo che il personaggio dovrà fare i conti con questa pesante eredità nell’attesissima serie The Falcon and the Winter Soldier. Tuttavia, i fan dei fumetti potrebbero avere un’idea decisamente più cristallina, rispetto ai soli appassionati del MCU, di cosa il futuro ha in serbo per l’amico e partner di Cap. Ecco quindi 10 cose – raccolte da Screen Rant – che solo i fan dei fumetti potrebbero sapere sul suo conto e che potrebbe rivelarsi necessarie ai fini della comprensione degli eventi che vedremo nello show Disney+:

1La storia d’amore con Mighty Thor

Durante questo periodo, Sam ha avuto una delle sue storie d’amore più interessanti. Ha condiviso un legame romantico con il Thor della nuovissima era dei fumetti Marvel, ossia Jane Foster. All’epoca, entrambi erano membri degli Avengers.

Ciò potrebbe potenzialmente diventare interessante, poiché Jane Foster erediterà il mantello di Thor nel prossimo Thor: Love and Thunder e Sam potrebbe essere uno dei tanti personaggi del MCU che appariranno nel film.

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Gabriele Salvatores racconterà l’Italia all’Expo 2020 Dubai

Gabriele Salvatores

Sarà il Regista Premio Oscar Gabriele Salvatores a raccontare ai visitatori del Padiglione Italia a Expo 2020 Dubai le Regioni del nostro Paese che da oggi cominciano così il loro cammino verso il grande evento globale di quest’anno.

Con una conferenza stampa sulla piattaforma digitale della Stampa Estera il Commissariato per la partecipazione dell’Italia ha svelato il progetto che vedrà i territori protagonisti assoluti del percorso espositivo del Padiglione alla prossima Esposizione Universale al via il primo di ottobre.

A Salvatores – scelto da una commissione presieduta dallo scrittore Sandro Veronesi – è affidato il compito di narrare la Bellezza del Paese evocata sin dal titolo della partecipazione italiana – “La Bellezza unisce le Persone” – che a sua volta declina il claim di Expo Dubai “Connettere le menti, creare il futuro”.

Nelle prossime settimane lo sguardo del regista premio Oscar, con la produzione di Indiana Production, attraverserà le Regioni che hanno aderito al progetto, realizzando riprese che verranno poi editate e infine proposte per l’intera durata del semestre espositivo ai visitatori del Padiglione Italia.

Tutto il racconto del Padiglione è stato immaginato come il viaggio di uno sguardo. All’inizio i visitatori si troveranno ad ammirare il paesaggio del percorso espositivo per poi addentrarsi lungo un itinerario di architetture narrative fatte di contenuti che esprimono il meglio della competenza e della bellezza italiana: dal cinema al teatro, dai paesaggi, alle imprese più innovative, dalle tecnologie d’avanguardia alla sostenibilità.

Il racconto costruito dal Regista con le Regioni partecipanti prevede una serie di contenuti altamente scenografici e d’impatto a cominciare da quelli del Belvedere, il luogo da cui si vede il bello: una finestra circolare sui territori del Paese con proiezioni a 360 gradi dei paesaggi italiani più suggestivi che sta a significare anche l’importanza di protezione e cura di questo inestimabile valore che il nostro Paese rappresenta per il mondo intero.

Il percorso continua con il film sul ‘Saper Fare’ italiano,  raccontato su uno schermo di 100 metri quadrati e capace di mostrare al visitatore il meglio delle ‘artigiane’, dell’agroalimentare, della meccanica, del design e dell’esercizio delle tecnologie più sofisticate; la narrazione prosegue con le ‘Short Stories’, mostre temporanee con un approfondimento tematico sulla nostra cultura e arte oltre che sulle innovazioni contemporanee nei campi della salute, della medicina, dello spazio e del design.

Il Padiglione Italia a Expo Dubai sarà quindi un vero e proprio ‘Giardino delle Storie’: un giardino perché sintesi metaforica di tanti elementi diversi che insieme creano un linguaggio di equilibrio e armonia, proiezione dell’ordine dell’universo. E le storie che nascono nei nostri territori rappresentano spesso competenze uniche al mondo: quelle di un’innovazione capace, come è successo tante volte nei secoli e accade ancora nel presente, di cambiare il corso della storia e dell’umanità grazie alla visione e alla consapevolezza di vivere in un territorio di inestimabile valore naturalistico, paesaggistico e culturale.

Credo che la bellezza, l’arte e anche se vogliamo il piacere della vita che l’Italia sa ben fornire ed esportare possano veramente aiutare a cambiare il mondo”, ha affermato Gabriele Salvatores.

La bellezza italiana che Gabriele Salvatores racconterà magistralmente è la bellezza che si fonda sulle diversità dei suoi territori e dei suoi saperi: così le nostre Regioni saranno, per la prima volta in un’Esposizione Universale, partner artistici del Padiglione italiano, realizzandone i contenuti per l’intero periodo dell’Expo”, ha affermato Paolo Glisenti, Commissario Generale per la partecipazione dell’Italia a Expo 2020 Dubai. “Per rilanciare il turismo, a cominciare da quello esperienziale, ma anche per far crescere l’attrazione dei capitali internazionali verso le filiere d’impresa dall’artigianato alla grande industria, e far crescere l’attrazione di capitale umano verso i centri di competenza scientifica e tecnologica destinati a generare innovazione e sostenibilità nel futuro”, ha aggiunto Glisenti.

Tutti i paesaggi del nostro Paese, ad esclusione di quelli naturali, sono di fatto espressione diretta del saper fare italiano. Sono molto contento che sia un autore come Gabriele Salvatores, con la sua sensibilità, a raccontare e declinare tutto questo”, ha dichiarato Davide Rampello, Direttore Artistico del Padiglione Italia a Expo 2020 Dubai.

 
 

Il principe cerca figlio è il sequel “nascosto” di un altro film con Eddie Murphy

Il principe cerca figlio trailer

Il principe cerca figlio, il sequel de Il principe cerca moglie diretto nel 1988 da John Landis e disponibile su Amazon Prime Video dallo scorso 5 marzo, contiene un riferimento ad un altro celebre film con protagonista Eddie Murphy: stiamo parlando di Una poltrona per due del 1983, diretto sempre da Landis. In realtà, i due celebri titoli sono molto più legati di quanto si pensi. Ma andiamo con ordine…

In Una poltrona per due, Murphy interpreta Billy Ray Valentine, un imbroglione squattrinato la cui vita si incrocia per caso con quella di Louise Winthorpe III (interpretato da Dan Aykroyd), amministratore delegato della società di intermediazione Duke & Duke. All’insaputa di entrambi i personaggi, Randolph Duke (Ralph Bellamy) e Mortimer Duke (Don Ameche) decidono di condurre un esperimento sociale per vedere se lo stile di vita dei due uomini è il risultato di abilità innate o di fattori ambientali. I fratelli Duke rovinano quindi la credibilità di Winthorpe e assumono Valentine come nuovo esecutivo. I due malcapitati, però, riusciranno a svelere la beffa ai loro danni, riuscendo ad eseguire anche un contrattacco sui due fratelli, che alla fine del film dichiareranno ufficialmente bancarotta.

Il principe cerca moglie rende omaggio a Una poltrona per due con una sequenza abbastanza esplicita: durante una passeggiata, il principe Akeem (Murphy) e Lisa McDowell (Shari Headley) incontrano i fratelli Duke, che ora vivono come due barboni per le strade del Queens. In quella scena, Akeem dona un sacchetto di carta contenete una grosso quantitativo di denaro al personaggio di Randolph, il quale, dopo aver esaminato la donazione, si gira verso il suo ex socio ed esclama: “Mortimer, siamo tornati!”.

Tornando a Il principe cerca figlio, il sequel diretto da Craig Brewer si ricollega a Una poltrona per due attraverso quanto accaduto proprio ne Il principe cerca moglie, lasciando intendere che il denaro lasciarto da Akeem è stato sufficiente per risollevare gli astuti fratelli Duke dalla povertà. All’inizio del sequel, infatti, Lavelle Junson (il figlio illeggittimo del principe Akeem interpretato da Jermaine Fowler), sostiene un colloquio di lavoro con un tale di nome Calvin (interpretato da Colin Jost), che si presenta al ragazzo come Mr. Duke, lasciando intendere che nel lasso di tempo intercorso tra i due film (l’originale del 1988 e il sequel del 2021), i fratelli Duke sono tornati alla ribalta.

Durante il colloquio con Lavelle, a primo impatto Mr. Duke sembra essere molto più compassionevole dei suoi antenati, dal momento che chiede al giovane di rivolgersi a lui in maniera informale, chiamandolo semplicemente Calvin. Tuttavia, a mano a mano che il colloquio entra nel vivo, diventa palese che le opinioni di Calvin, molto simili a quelle di suo nonno e del suo prozio, sono offuscate da alcuni pregiudizi razziali assai preoccupanti. Inoltre, nell’ufficio del personaggio è possibile notare un dipinto a olio incorniciato che ritrae proprio gli originali Duke.

La trama del sequel de Il principe cerca moglie

Il principe cerca figlio è diretto da Craig Brewer e si basa su una sceneggiatura scritta da Kenya Barris, Barry W. Blaustein e David Sheffield e sui personaggi creati da Eddie Murphy. Nel rigoglioso regno di Zamunda, Re Akeem (Murphy) è appena stato incoronato e con il suo fidato consigliere Semmi (Hall) intraprende una nuova ed esilarante avventura che li porta ad attraversare il globo partendo dalla loro meravigliosa nazione africana fino al Queens, il quartiere di New York dove tutto è iniziato.

 
 

Captain Marvel: Brie Larson sulla scena più difficile da girare

Brie Larson ha debuttato nei panni di Captain Marvel nel film omonimo del 2019, che si è rivelato un grandissimo successo di pubblico e critica, arrivando a conquistare oltre 1 miliardo di dollari al box office mondiale. Il personaggio di Carol Danvers è poi tornato in Avengers: Endgame, in attesa di rivederlo nell’annunciato sequel Captain Marvel 2, che debutterà nelle sale nel 2022.

In un nuovo video caricato attraverso il suo account YouTube ufficiale, Brie Larson ha ricordato la sua esperienza sul set del primo Captain Marvel, spiegando qual è stata la scena del film più difficile da girare. “Onestamente… forse la scena più difficile per me è stata la sequenza di combattimento sul treno”, ha detto l’attrice. “Perché erano i miei primi tre giorni di riprese. Quindi, fin da subito mi sono ritrovata a fare delle acrobazie su un treno in movimento come tutti gli altri stunt.”

Larson ha poi rivelato che la voglia di affrontare la scoperta della verità da parte di Carol Danvers sui Kree e sugli Skrull è stata la scena emotivamente più impegnativa da girare. Il ruolo è sempre stato molto importante per l’attrice premio Oscar: la stessa ha sempre definito Captain Marvel un “simbolo” a cui “diverse tipologie di persone” cercano di ispirarsi. Larson ha sempre specificato che il personaggio appartiene a chiunque voglia identificarsi con esso e proprio di recente ha ribadito questa sua convinzione.

Tutto ciò che sappiamo su Captain Marvel 2

Captain Marvel 2, il sequel del cinecomic con protagonista il premio Oscar Brie Larson che ha incassato 1 miliardo di dollari al box office mondiale, sarà sceneggiato da Megan McDonnell, sceneggiatrice dell’acclamata serie WandaVision.

Sfortunatamente, Anna Boden e Ryan Fleck, registi del primo film, non torneranno dietro la macchina da presa: il sequel, infatti, sarà diretto da Nia DaCosta, regista di Candyman. Nel cast ci saranno Iman Vellani (Ms. Marvel, che vedremo anche nell’omonima serie tv in arrivo su Disney+) e Teyonah Parris (Monica Rambeau, già apparsa in WandaVision). L’attrice Zawe Ashton, invece, interpreterà il villain principale, del quale però non è ancora stata rivelata l’identità.

Nessun dettaglio sulla trama del sequel è stato rivelato, ma l’ambientazione del film dovrebbe spostarsi dagli anni ’90 ai giorni nostri. Naturalmente, Brie Larson tornerà nei panni di Carol Danvers. Il sequel di Captain Marvel arriverà l’11 novembre 2022.