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The Batman: il trailer rifatto con le scene del cartone animato anni ’90

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È opinione diffusa e condivisibile che il miglior Batman che sia mai apparso al cinema e in tv sia quello della serie animata anni ’90 creata da Bruce Timm e Eric Radomski. Adesso le immagini di quel Batman e di quella serie sono state utilizzate per rifare il trailer di The Batman diffuso al DC FanDome.

The Batman: trailer ufficiale del film con Robert Pattinson

The Batman uscirà nei cinema il 4 marzo 2022, in Italia sarà disponibile dal 3 marzo. Il cast di The Batman è formato da molti volti noti: insieme a Robert Pattinson nei panni di Bruce Wayne, ci saranno anche Colin Farrell (Oswald Chesterfield/Pinguino), Zoe Kravitz (Catwoman), Jeffrey Wright (Jim Gordon), Paul Dano (Enigmista) e Andy Serkis (Alfred). Infine, John Turturro sarà il boss Carmine Falcone. Nel cast anche Peter Sarsgaard che sarà Gil Colson, il Procuratore Distrettuale di Gotham.

La trama di The Batman

The Batman esplorerà un caso di detective“, scrivono le fonti. “Quando alcune persone iniziano a morire in modi strani, Batman dovrà scendere nelle profondità di Gotham per trovare indizi e risolvere il mistero di una cospirazione connessa alla storia e ai criminali di Gotham City. Nel film, tutta la Batman Rogues Gallery sarà disponibile e attiva, molto simile a quella originale fumetti e dei film animati. Il film presenterà più villain, poiché sono tutti sospettati“.

Eternals: Superman esiste nel MCU? Ecco cosa risponde la regista

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Eternals: Superman esiste nel MCU? Ecco cosa risponde la regista

Una clip di Eternals diffusa nelle ultime ore rivela un riferimento chiarissimo a Superman. Nella clip un bambino indica Ikaris (Richard Madden) e gli dice: “Voli, spari laser dagli occhi, sei Superman!” e Ikaris risponde semplicemente: “Io non indosso un mantello”.

La scena ha fatto ovviamente nascere delle domande sull’esistenza o meno di Superman e degli eroi DC nell’universo Marvel. Ecco cosa ha risposto la regista di Eternals, Chloe Zaho, a domanda diretta:

Eternals, il film

Eternals, il terzo film della Fase Quattro dell’Universo Cinematografico Marvel diretto dalla regista vincitrice dell’Academy Award Chloé Zhao, arriverà il 3 novembre nelle sale italiane. Il film targato Marvel Studios Eternals presenta un nuovo team di supereroi dell’Universo Cinematografico Marvel: l’epica storia, che abbraccia migliaia di anni, mostra un gruppo di eroi immortali costretti a uscire dall’ombra per unirsi contro il più antico nemico dell’umanità, The Deviants.

Il cast del film comprende Richard Madden, che interpreta l’onnipotente Ikaris; Gemma Chan, che interpreta Sersi, amante dell’umanità; Kumail Nanjiani, che interpreta Kingo, dotato dei poteri del cosmo; Lauren Ridloff, che interpreta la velocissima Makkari; Brian Tyree Henry, che interpreta l’intelligente inventore Phastos; Salma Hayek, che interpreta la leader saggia e spirituale Ajak; Lia McHugh, che interpreta Sprite, eternamente giovane e al tempo stesso piena di saggezza; Don Lee, che interpreta il potente Gilgamesh; Barry Keoghan, che interpreta il solitario Druig; e Angelina Jolie, che veste i panni dell’impetuosa guerriera Thena. Kit Harington interpreta Dane Whitman.

Petite Maman: recensione del film di Céline Sciamma #RFF16

Petite Maman: recensione del film di Céline Sciamma #RFF16

Céline Sciamma porta in concorso nella sezione Alice nella Città della Festa del Cinema di Roma  il suo nuovo lavoro, Petite Maman, di cui è regista e sceneggiatrice. Dopo la complessità di Ritratto della giovane in fiamme, che nel 2019 le ha dato il grande successo con il premio per la miglior sceneggiatura a Cannes, qui Sciamma si affida ad una bambina, come aveva fatto già con la protagonista adolescente di Tomboy, per ritrovare semplicità, spontaneità e leggerezza.

L’immaginazione di Nelly tesse la trama di Petite Maman

Nelly, Joséphine Sanz, ha otto anni ed ha appena perso la nonna. Va quindi a stare per un periodo nella casa di famiglia – che è anche il luogo in cui ha vissuto sua madre Marion, Nina Meurisse, da piccola. Durante le sue passeggiate nel bosco vicino casa, Nelly incontra una bambina della sua età, Gabrielle Sanz, che le somiglia tantissimo e si chiama proprio Marion. La piccola sta costruendo una capanna di legno. Le due diventano amiche e compagne di giochi. Grazie a questo incontro, Nelly riuscirà a dare risposte ad alcune domande che si era sempre posta.

Un film semplice ma non banale

Petite Maman è un bell’esempio di quanto possa giovare la semplicità. Ciò che allo spettatore appare semplice nel film di Sciamma, non lo è. È anzi il risultato di un’abilità non comune, quella di riuscire ad arrivare all’essenziale, senza renderlo banale. La regista riesce poi a far accettare di buon grado anche ad un pubblico adulto un volo di fantasia, tipico dei bambini. Così trasporta lo spettatore nella mente di Nelly, lo fa immergere nel suo mondo di bambina. Questi aderisce alla convenzione stilistica, sta al gioco, si diverte e riflette, condotto in modo arguto e leggero.

Suoni, rumori e gesti per rappresentare in modo autentico i bambini

Stilisticamente, la regista sa porre l’attenzione su quei particolari capaci di far avvicinare chi guarda al modo di fare, di esplorare e di intendere l’ambiente circostante che è proprio dei bambini. Ad esempio, in Petite Maman sono importantissimi i suoni perché rendono con immediatezza le emozioni e l’istintualità infantile: il rumore che Nelly fa quando beve il latte e sgranocchia i cereali al cioccolato esprime tutta la sua soddisfazione e il piacere che prova mentre fa colazione. Il suono della spazzolino che passa sui denti, la risata fragorosa che fa quando si diverte. Con questi suoni chiari e forti la bambina dice che c’è e che vuole essere vista e ascoltata. Anche i gesti sono importanti. Il gesto di affetto con cui Nelly passa le patatine e il succo alla madre che sta guidando, ad esempio. È proprio questo ciò che conta nel mondo dei bambini: gesti e suoni, più che parole. Non era facile rendere il punto di vista di Nelly con così tanta immediatezza ed efficacia. Spesso questa è una nota dolente di molti film, che mostrano i bambini come una sorta di adulti in miniatura, attribuendo loro atteggiamenti, parole, azioni non consone alla loro età. Céline Sciamma fa l’opposto e conferma la sua acuta sensibilità nell’accostarsi ai più piccoli.

Il rapporto genitori-figli in Petite Maman nella visione di Sciamma

Lo stratagemma di finzione, che rimescola il tempo e fa incontrare le due bambine, poi, è funzionale ad affrontare il tema scelto dalla regista, ovvero il rapporto genitori-figli. Il film mostra chiaramente come spesso gli adulti, sebbene siano amorevoli e attenti, non  comprendano fino in fondo le esigenze dei più piccoli. C’è infatti troppa distanza, sia anagrafica che di ruoli, tra le parti. Petite Maman cerca di liberarsene attraverso un’espediente narrativo efficace, che è anche un invito agli adulti a tener presente il sé stesso bambino, la loro infanzia, per potersi meglio rapportare ai più piccoli, ai figli. Il gioco proposto da Sciamma è lo strumento che finalmente soddisfa la curiosità di Nelly, la voglia di sapere com’erano i genitori alla sua età, assieme al desiderio di tenere viva la memoria della nonna e sapere di più anche su di lei.

Petite Maman è un film che coinvolge grandi e piccoli perchè anche gli adulti vi si possono riconoscere. Ciascuno può ritrovarsi a pensare a come sarebbe stato se avesse avuto l’opportunità di fare la stessa esperienza di Nelly. Nel film, si rivela un’esperienza capace di avvicinare molto madre e figlia. Nella vita reale purtroppo non è possibile fare lo stesso incontro di Nelly, ma si può cercare di guardare il mondo con gli occhi dei bambini per capirli di più.

Sciamma trova un ottimo equilibrio tra leggerezza e riflessione per un film “piccolo” nella durata, 72 minuti, ma grande nella resa, semplice e autentico. Si esce allegri dalla sala, con la sensazione di aver fatto un gioco di quelli che aiutano a crescere e pensando che il film non avrebbe potuto essere che così.

Dove e quando vedere Petite Maman

Presentato nella sezione Alice nella città il 20 ottobre, distribuito da Teodora Film e Mubi, Petite Maman è al cinema dal 21 ottobre e arriverà su Mubi nel 2022.

The Night House – La Casa Oscura: trailer dell’horror con Rebecca Hall

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Disney+ ha annunciato che in Italia The Night House – La Casa Oscura di David Bruckner debutterà in esclusiva sulla piattaforma streaming il 27 ottobre 2021, all’interno di Star.

Lucca Comics & Games 2021, la 55^ edizione del festival internazionale del fumetto, del cinema d’animazione, dell’illustrazione e del gioco che si svolgerà dal 29 ottobre al 1° novembre, ospiterà la proiezione speciale del film.

La trama

Sconvolta dalla morte inaspettata di suo marito, Beth (Rebecca Hall) è rimasta sola nella casa sul lago che lui le ha costruito. Cerca di fare del suo meglio per tenere tutto sotto controllo, ma poi arrivano gli incubi. Visioni inquietanti di una presenza nella casa che la chiama con un fascino spettrale. Contro il parere dei suoi amici, inizia a scavare tra le cose di suo marito, alla ricerca di risposte. Quello che trova sono segreti strani e inquietanti, un mistero che è determinata a svelare. The Night House – La Casa Oscura è interpretato da Rebecca Hall (Holmes & Watson – 2 de menti al servizio della regina, Christine), Sarah Goldberg (Barry, Elementary), Vondie Curtis Hall (58 minuti per morire – Die Harder, La baia di Eva), Evan Jonigkeit (Togetherish, Sweetbitter) e Stacy Martin (Vox Lux, Nymphomaniac).

Un sistema di parental control ancora più efficace assicura che Disney+ rimanga  un’esperienza di visione adatta a tutti i membri della famiglia. Oltre al “Profilo Bambini” già presente sulla piattaforma, gli abbonati possono impostare dei limiti di accesso ai contenuti per un pubblico più adulto e creare profili con accesso tramite PIN, per garantire massima tranquillità ai genitori.

Avengers: Endgame, la classifica delle migliori sequenze d’azione nel film!

Dopo lo sbalorditivo twist finale di Avengers: Infinity War, il suo immediato sequel Avengers: Endgame è diventato uno dei blockbuster più attesi di tutti i tempi. Non solo Endgame era il seguito del finale bomba di Infinity War, ma il culmine dell’intero MCU fino a quel punto. I fan hanno trascorso un anno in attesa dell’ultima prova degli Avengers contro Thanos, ma l’inizio di Endgame è andato oltre le tradizionali sequenze d’azione, tingendosi di scuro.

Dopo un sorprendente salto temporale di cinque anni, l’inizio di Endgame sembra presentarsi più come un dramma sulle conseguenze del trauma collettivo finale di Infinity War che come un cinecomic. Nonostante l’atto d’apertura privo di sequenze d’azione convenzionali, Endgame ha comunque fornito la carica di azione supereroistica che i fan della Marvel aspettavano ardentemente.

Occhio di falco VS Vedova Nera

Scontro occhio di falco e vedova nera

Vedova nera si è sacrificata per permettere a Occhio di falco di portare a termine la sua missione su Vormir e riportare sulla Terra la Gemma dell’Anima per sconfiggere Thanos. In realtà, avrebbe avuto molto più senso che spettasse a Occhio di falco compiere quel sacrificio, dal momento che aveva maggiore necessità di essere redento, nonché più da guadagnare – e rispettivamente da perdere – se la missione si fosse rivelata un successo/fallimento. La Marvel, come sappiamo, stava però già progettando un prequel per Nat, per cui spettò a lei la tragica morte.

Inoltre, il fatto che Clit e Nat litigassero su chi dovesse cadere dalla scogliera altera drasticamente l’accordo fatto da Thanos in Infinity War, che prevedeva dovesse consistere nel sacrificio intenzionale di un’altra persona, mentre Clint e Nat si gettano entrambi dalla scogliera più volte. I personaggi sono più intelligenti di questo: se entrambi cadessero dalla scogliera, nessuno cercherebbe la Pietra dell’Anima e il furto del tempo non funzionerebbe. Un personaggio con un’eredità decennale come Natasha Romanoff del MCU aveva sicuramente bisogno di una scena di morte molto più gloriosa e coerente, come quella di Tony Stark alla fine del film.

Ant-Man ruba il Cubo Cosmico

Ant-man ruba il cubo cosmicoLa trama del viaggio nel tempo in Endgame presenta lo stesso conflitto interno a Ritorno al futuro parte II. Mentre Tony Stark sta recuperando il MacGuffin (uno dei sei MacGuffin, a dirla tutta), gli si presenta l’ulteriore ostacolo di nascondersi dal sè del passato. Lui e Scott Lang si infiltrano nella Avengers Tower nel tentativo di rubare il Cubo Cosmico.

La rapina va a buon fine senza intoppi, finché Hulk irrompe dalla tromba delle scale, facendo cadere il Cubo Cosmico dalle mani di Tony a quelle di Loki, dando il via alla serie Disney+ sul dio dell’Inganno. Uno scenario interessante per la seconda stagione di What If…? potrebbe essere What If… the Hulk Could Fit on the Elevator?”

La battaglia della Terra

Battaglia finale endgameDopo che Cap, Thor e Iron Man non riescono a sconfiggere Thanos da soli, i Maestri delle Arti Mistiche portano loro centinaia di colleghi eroi come supporto, facendoli arrivare tramite una serie di portali. Questa sequenza di battaglia su larga scala, soprannominata “La battaglia della Terra“, è il culmine azionistico dell’intera saga dell’Infinito. Ogni eroe preferito dei fan ha il suo momento di trionfo: T’Challa è il primo ad uscire dai portali; Valchiria cavalca un cavallo alato; Capitan Marvel sfonda la flotta di Thanos in un colpo solo.

Gli eroi Marvel combattono fianco a fianco per il destino dell’universo e, nonostante l’azione confusa dell’atto centrale della battaglia, il sacrificio finale di Tony incarnato dal famosissimo” “Io sono Iron Man” è comunque un finale estremamente soddisfacente e carico di emozioni.

Gli Avengers uccidono Thanos

Morte di ThanosIl pubblico ha aspettato un anno per vedere gli Eroi più forti della Terra trionfare sul Titano Pazzo dopo la sua scioccante vittoria in Infinity War, sebbene non sia è andata esattamente come ci si aspettava. La scena di apertura di Endgame, in cui Steve Rogers galvanizza i Vendicatori per cercare Thanos e ucciderlo, è sovversivamente anticlimatica.

Volano fino al nascondiglio di Thanos e Capitan Marvel lo trattiene mentre gli altri gli tolgono il guanto dell’Infinito dal braccio. Thor “punta alla testa”, ma non fa differenza. Il danno è fatto. Devono ancora vivere le strazianti conseguenze del loro più grande fallimento. Il Dio del Tuono non è felice e nemmeno soddisfatto – tutt’altro, sembra afflitto e sconsolato mentre si allontana e viene inquadrato progressivamente fuori fuoco.

Steve Rogers combatte il sé del passato

steve rogers vs sé giovaneQuando i Vendicatori hanno deciso di viaggiare indietro nel tempo per estrarre le Gemme dell’Infinito dai luoghi in cui si trovavano un tempo, era inevitabile che qualcuno dovesse combattere contro il proprio io più giovane. Capitan America era la scelta perfetta per questa lotta.

Durante questa scena di lotta, la versione più giovane di Cap esemplifica il suo stile di combattimento più abile e la versione più anziana usa il suo ingegno per vincere. Alla fine del combattimento, quando il giovane Cap sta per vincere, il vecchio Cap usa la sua conoscenza del futuro per confondere la sua mente: “Bucky… è… vivo!”

Cap, Thor e Iron Man affrontano Thanos

Avengers affrontano ThanosPrima che arrivino gli altri Vendicatori, Cap, Thor e Iron Man affrontano Thanos da soli tra le macerie del loro quartier generale. Thor dice senza mezzi termini: “Questa volta uccidiamolo come si deve”. Questo combattimento è molto più teso e concentrato rispetto alla grande battaglia in cui si uniscono le armate di Thanos e centinaia di eroi di tutto l’universo.

La scena di Steve Rogers che solleva il martello di Thor è diventata iconica e considerata estremamente soddisfacente da tutti i fan. Sebbene i tre Vendicatori centrali operino a pieno regime, Thanos vince senza sforzo la battaglia.

10 modi in cui Adam Warlock potrebbe essere introdotto in Guardiani della Galassia Vol. 3

Il debutto di Will Poulter come Adam Warlock è uno degli aspetti più attesi di Guardiani della Galassia Vol. 3, ma dato che la produzione del film si è appena avviata, non è ancora chiaro quale ruolo spetterà al guerriero spaziale nel sequel del Marvel Cinematic Universe.

Anche se il personaggio è stato brevemente menzionato alla conclusione di Guardiani della Galassia Vol. 2, non è ancora stato effettivamente inserito nella trama. I fumetti potrebbero fornire alcuni indizi su dove il suo viaggio potrebbe portarlo, ma il MCU è anche noto, come ben sappiamo, per ribaltare lo status quo e condurre gli archi narrativi degli eroi verso nuove direzioni stimolanti.

L’arma segreta del Sovrano

adam warlock 10Il finale di Guardiani della Galassia Vol. 2 ha visto Ayesha, la Grande Sacerdotessa dorata regina del popolo dei Sovereign, rivelare quale fosse la loro arma segreta. Riferendovisi semplicemente come Adam, è sembrato che proprio il personaggio di Adam Warlock fosse prossimo all’ingresso nel MCU.

Questa sembra l’alternativa più plausibile per riprendere la narrazione, con Warlock che agisce come un esecutore speciale per i Sovereign, che stanno ancora cercando di ottenere la propria rivincita sui Guardiani stessi. Adam Warlock potrebbe quindi semplicemente agire come un antagonista per la maggior parte del film, supportando Ayesha nella sua grande quest di diventare il villain. Sicuramente, la sua introduzione nel MCU ne modificherà l’assetto narrativo.

Un nuovo membro della squadra

adam warlock foto 9È abbastanza comune vedere un nemico diventare alla fine un alleato ed è proprio cosi che i Guardiani si sono essenzialmente formati. Anche Nebula si è unita al gruppo nello stesso modo, con Mantis che sembra passare da potenziale minaccia a innocua amica piuttosto rapidamente.

Il percorso di Adam Warlock potrebbe rivelarsi estremamente simile. Anche se potrebbe iniziare come nemico della squadra di disadattati, Vol. 3 probabilmente si concluderà con Warlock che unisce le forze con i Guardiani e continua a collaborare al loro fianco in futuro, sulla scia del materiale originale.

Infinity Fallout

adam warlock foto 8L’equilibrio dell’universo è probabilmente completamente mutato ora che il fallout di Infinity War è iniziato. Questo può includere il modo in cui il Multiverso stesso sta iniziando a collassare, ma anche l’impatto dell’assenza delle importanti Infinity Stones.

Adam Warlock è un essere di grande potere e forza, tradizionalmente legato al cosmo stesso. Questa ricaduta avrà importanti conseguenze, poiché Warlock potrebbe agire come una forza per alleviare il caos dirompente che è stato scatenato. È poi del tutto possibile che abbandoni i Sovereign piuttosto rapidamente per perseguire l’armonia galattica.

Divinità galattiche

adam warlock foto 7Per quanto riguarda il cosmo, Adam Warlock è stato talvolta ritratto come un dio. In effetti, il nome Adam è di matrice biblica e si riferisce al primo uomo ad essere stato creato da Dio. Come essere umano superiore, Warlock incarna infatti caratteristiche quasi divine nella sua rappresentazione.

I fan dei fumetti sapranno che anche Star-Lord è stato descritto come una divinità, come notiamo dal recente titolo che suggerisce effettivamente che Peter Quill è il signore del sole. Con legami con Thor e altri pantheon intergalattici all’interno del franchise dei Guardiani, potrebbe essere che Adam Warlock arrivi a formare una sorta di alleanza tra questi incredibili esseri, che potrebbero anche includere personaggi come i Celestiali o gli Eterni.

Una prima rivalità con Thor

adam warlock foto 6Il materiale originale ha visto Adam rapire Sif in diverse occasioni in quanto la riteneva la compagna perfetta per lui. Questo ha portato a conflitti con Thor, che a un certo punto si è trovato in una relazione con Sif, ma che soprattutto considerava una grande amica.

I Guardiani della Galassia hanno una parte fondamentale in Thor: Love and Thunder e Thor e Sif potrebbero ancora giocare un ruolo importante nel Vol. 3 del franchise dei Guardiani. È possibile che una versione della storia possa effettivamente svolgersi sullo schermo che invoca l’ira del Dio del Tuono.

Mutazioni dell’umanità

adam warlock foto 5Considerando che Adam Warlock è stato creato come il più grande essere umano, ha certamente qualche legame con i mutanti dell’Universo Marvel. È quasi come se il DNA usato all’interno di Adam sia stato mutato nella sua formazione più potente, risultando nella forza e nelle abilità che Warlock esercita.

In molti modi, Adam Warlock potrebbe essere una variazione del primo mutante della Marvel. Sarebbe un approccio piuttosto inaspettato, ma che sicuramente si adatta al tono del film, specialmente volgendo lo sguardo alle recenti pubblicazioni X-Men nei fumetti e al modo in cui i mutanti hanno preso piede nello spazio.

Lui e Lei

adam warlock 4La connessione di Warlock con Ayesha, il suo presunto creatore, potrebbe essere in realtà molto più stretta di quanto il pubblico si sarebbe aspettato inizialmente. Nei fumetti Ayesha è in realtà un’iterazione femminile di Adam, spesso indicata semplicemente come “Lei” mentre ad Adam ci si riferisce col pronome “Lui”.

La dinamica sarebbe diversa perché i due personaggi non si sono formati allo stesso modo. Eppure Ayesha potrebbe arrivare a vedere Adam come un fratello, forse l’unica altra creatura perfetta come lei. Questa posizione potrebbe portare ad alcuni sviluppi interessanti se Adam dovesse scegliere i Guardiani invece che la sua presunta famiglia.

La creazione della Controterra

adam warlock 3Nei fumetti, un essere conosciuto come l‘Alto Evoluzionario ha creato quella che è diventata nota come Contro-Terra, molto simile alla Terra del 616, ma con alcune differenze, e che doveva costituire un paradiso perfetto senza crimine e senza supereroi.

Non è stato però cosi, dato che esseri malvagi hanno cominciato ad affiorare su questa Contro-Terra. Adam Warlock ha dovuto quindi diventare un eroe e risolvere i problemi che sono sorti, in qualità di unico difensore della Contro-Terra. Forse questa narrazione subentrerà nel film, e vedremo il i Sovereign cercare di creare pianeti perfetti che Adam sente di avere la responsabilità di difendere.

Le nuove gemme

adam warlock foto 2Il Multiverso Marvel è una struttura complessa, attraversata da infinite forze cosmiche costantemente in gioco. L’assenza delle Infinity stones potrebbe essere risolta da nuove Gemme dell’Infinito, poiché esse hanno sempre un ruolo importante nel tessuto della realtà stessa.

Adam Warlock è così fortemente legato all’Infinity Gauntlet ed è noto che abbia sconfitto Thanos in passato proprio per il possesso del premio. Guardiani della Galassia Vol. 3 potrebbe introdurre ancora una volta queste forze nel MCU, ma con Adam Warlock che le maneggia in modo responsabile o almeno che le sorveglia come ha fatto proprio nel materiale originale.

Il prossimo guardiano

adam warlock foto 1Guardiani della Galassia Vol. 3 sembra essere la fine di un’era per la squadra intergalattica. Anche se Capitan Marvel e lo S.W.O.R.D. sono ancora al lavoro per cercare di salvaguardare la pace nello spazio, c’è bisogno di un nuovo Guardiano per inaugurare un’era prospera.

Adam Warlock è stato responsabile della creazione di varie squadre di Guardiani prima, quindi potremmo vederlo guidare una squadra unica di eroi in una nuova serie di avventure. Il futuro del MCU potrebbe effettivamente dipendere dall’introduzione di questo essere onnipotente.

Red Notice: trailer del film con Gal Gadot e Dwayne Johnson

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Red Notice: trailer del film con Gal Gadot e Dwayne Johnson

Netflix ha diffuso il trailer di Red Notice, l’atteso action movie originale Netflix con protagonisti Dwayne Johnson, Gal Gadot e Ryan Reynolds.

Un Red Notice emesso dall’Interpol è un avviso globale per dare la caccia e catturare i criminali più ricercati al mondo. Ma quando un’audace rapina riunisce il miglior profiler dell’FBI (Johnson) e due criminali rivali (Gadot, Reynolds), non si può dire cosa accadrà.

La trama

In Red Notice John Hartley (Dwayne Johnson) è il più grande profiler dell’FBI ed è alle prese con un nuovo red notice, il mandato dell’Interpol per la cattura dei maggiori latitanti. Le sue ricerche in tutto il pianeta lo catapultano in una rocambolesca rapina, durante la quale è costretto ad allearsi con il più grande responsabile di furti d’arte, Nolan Booth (Ryan Reynolds), per poter catturare la ladra di opere artistiche più ricercata al mondo, soprannominata “L’Alfiere” (Gal Gadot). Ne segue una grande avventura che trascina i tre protagonisti, sempre insieme loro malgrado, in giro per il globo tra piste da ballo, prigioni isolate e giungle selvagge. Ritu Arya e Chris Diamantopolous completano un cast stellare. Con la sceneggiatura e la regia di Rawson Marshall Thurber (Una spia e mezzo, Skyscraper), la produzione di Hiram Garcia, Dwayne Johnson e Dany Garcia di Seven Bucks Productions, Flynn Picture Co. di Beau Flynn e Bad Version, Inc. di Thurber, Red Notice è un elegante gioco giramondo del gatto col topo… dove i gatti però sono due.

Sophie Turner: 10 cose che non sai sull’attrice

Sophie Turner: 10 cose che non sai sull’attrice

Siamo tutti un po’ ossessionati da Sophie Turner. È diventata una delle attrici più famose di Hollywood, è divertente, bella, spontanea. Ha interpretato personaggi interessanti: a partire da Sansa Stark che, nell’ultima stagione di Game of Thrones, si è trasformata in un’incredibile leader. Ora, l’arrivo di X-Men: Dark Phoenix si avvicina, e lei sembra essere più in forma che mai.

Ecco dieci curiosità su Sophie Turner:

Sophie Turner: i suoi film e le serie TV

1. Ha recitato in celebri serie televisive. Dopo aver completato gli studi di recitazione, la Turner ha da subito l’occasione della vita recitando nei panni di Sansa Stark nella popolarissima serie Il Trono di Spade. Qui, accanto ad attori come Kit Harington, Emilia Clarke e Peter Dinklage, cresce divenendo un’attrice sempre più apprezzata, sino a guadagnare una nomination agli Emmy nel 2019 come miglior attrice non protagonista in una serie drammatica. Terminata l’esperienza nel 2019, l’attrice si è dedicata olto al cinema, tornando però a recitare per la televisione nella serie Survive (2020). Attualmente è impegnata nelle riprese di The Staircase, una miniserie dove reciterà accanto a Toni Collette e Colin Firth.

2. È nota anche per alcuni film. Nel 2013 è arrivato il suo primo ruolo al cinema, con il thriller Another Me, mentre nel 2015, poi, ha recitato nella commedia Barely Lethal — 16 anni e spia, che ha avuto una distribuzione limitata e on demand. Il secondo ruolo importante per Sophie Tuner è in X-Men: Apocalisse, dove ha interpretato la giovane Jean Grey, recitando accanto a Michael Fassbender James McAvoy. In seguito ha recitato in Josie – Tentazioni pericolose (2018) e Time Freak (2018). Nel 2019 riprende il ruolo di Jean Grey in X-Men: Dark Phoenix. Attualmente ha da poco completato le riprese del film Strangers, dove reciterà accanto a Maya Hawke.

Sophie Turner è su Instagram

3. Ha un account personale. L’attrice è presente sul social network Instagram con un profilo verificato seguito da oltre 15 milioni di followers. Attualmente, con oltre 400 post, l’attrice utilizza il social per condividere immagini relative al suo lavoro, ai suoi progetti di prossima uscita o quelli ancora in fase di sviluppo. Non mancano poi anche immagini legate alla sua quotidianità, con luoghi visitati, momenti di svago o eventi in cui è coinvolta. Diverse sono anche le fotografie che la vedono insieme al marito.

Sophie Turner e Joe Jonas

4. È sposata con il celebre musicista. A partire dal 2016 l’attrice ha iniziato a frequentare il musicista e cantante Joe Jonas, noto per essere stato il frontman della band Jonas Brothers. I due hanno poi annunciato il fidanzamento sul social network Instagram nell’ottobre 2017, quando entrambi hanno postato la stessa foto: la mano di Sophie con un anello di fidanzamento, poggiata sulla mano di Joe. Il post di Sophie su Instagram diceva “Ho detto sì”, mentre la caption di Joe diceva “Ha detto sì”. Il 1º maggio 2019 si sono sposati a sorpresa a Las Vegas ed il 29 giugno 2019 la coppia convola nuovamente a nozze a Carpentras, in Provenza. La loro prima figlia, Willa Jonas, nasce a Los Angeles il 22 luglio 2020.

Sophie Turner in X-Men

 

5. Sophie Turner ha posato nuda per pubblicizzare X-Men. Quando per promuovere il nuovo film degli X Men, X-Men: Dark Phoenix, è uscita una cover di Entertainment Weekly First Look Issue con Sophie Turner in topless e letteralmente in fiamme, la quale ha mandato i fan in visibilio. Nella fotografia, Sophie Tuner appare nei panni dell’alter ego corrotto di Jean Grey, ovvero Fenice, personaggio intorno a cui ruotano le vicende del nuovo film.

6. Ha studiato molto per il suo personaggio. Poiché in X-Men: Dark Phoenix il suo personaggio è quantomai importante, l’attrice ha deciso di prepararsi in modo ancor più adeguato. Ha così iniziato a studiare molto del suo comportamento e in particolare si è documentata anche sui vari disturbi mentali conosciuti, cercando di riportare quanto appreso nella sua interpretazione. Benché il film non sia stato accolto in modo particolarmente positivo, la performance dell’attrice è stata lodata per la sua intensità.

sophie turner

Sophie Turner in Il Trono di Spade

7. Sophie Turner non è una rossa naturale. Sophie Turner, in Game of Thrones, ha i capelli ramati che, nell’universo della serie, sono tipici dei Tully. Nella realtà, invece, l’attrice è bionda e, stando a quanto appare dai tweet dei fan, in molti ci sono rimasti male nello scoprirlo. Ironia della sorte, però, la madre di Sophie ha i capelli rossi.

8. Sophie Turner e il metalupo. Cosa è successo al metalupo di Sansa dopo le riprese? Bene, Sophie Turner ha deciso di adottarlo, convincendo i produttori ad affidarle il piccolo animale di nome Zunni. Inoltre, lei e Joe Jonas hanno un altro cane, che hanno preso con sé da cucciolo. Il suo nome è Porky Basquiat.

9. Girare il matrimonio di Game of Thrones è stato un incubo per Sophie. Non solo Sansa non era troppo felice di sposare Tyrion, filmare la scena del matrimonio è stata un’esperienza piuttosto strana anche per Sophie Turner: il giorno prima di girare, per cominciare, ha ricevuto una cartolina d’auguri dalla HBO che diceva “Congratulazioni per il tuo finto matrimonio!”. Inoltre, camminare per la navata è stato tutt’altro che divertente: le riprese sono durate dieci ore. “Avevamo così tante inquadrature da girare, e io continuavo ad inciampare nel vestito. Non so quante volte sia inciampata sulle scale. È stato così imbarazzante. Indossavo dei tacchi, e il vestito era lunghissimo e pesantissimo. Continuavo a cadere.

Sophie Turner: età e altezza dell’attrice

10. Sophie Turner è nata il 21 febbraio 1996 a Northampton, in Inghilterra. L’attrice è alta complessivamente 175 centimetri.

Fonti: IMDb

Hocus Pocus 2: le foto dal set suggeriscono possibili flashback

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Hocus Pocus 2: le foto dal set suggeriscono possibili flashback

Dopo quasi vent’anni dal primo capitolo, Hocus Pocus 2 è in fase di lavorazione. Su Instagram sono state postate nuove foto dal set: le case coloniali ricostruite fanno pensare a un villaggio del 1600. Potrebbe essere la Salem di allora? I fan sperano in flashback e salti nel passato oscuro delle streghe Sandersons.

Hocus Pocus non è stato un enorme successo al botteghino, ma è diventato un cult da vedere ad Halloween. Negli anni successivi all’uscita del film, è nato un fandom sostanzioso. Non a caso, l’annuncio da parte della Disney della realizzazione di Hocus Pocus 2 è stato piacevolmente accolto. Bette Midler, Sarah Jessica Parker e Kathy Najimy hanno accettato di ritornare nei propri amati ruoli: saranno nuovamente le interpreti delle sorelle Sanderson.

Ambientato nella monotona città di Salem, nel Massachusetts, il primo film  di Hocus Pocus segue gli adolescenti Max, Dani e Allison che, dopo aver resuscitato accidentalmente le malvagie sorelle Sanderson, tentano di fermarle nelle loro azioni durante la notte di Halloween.

Le foto dal set di Hocus Pocus 2

Per ora, la trama del secondo film è tenuta ben nascosta da Disney e dalla regista Anne Fletcher. Un indizio ci arriva dai fan che a Rhode Island sono riusciti a immortalare parte del set, ricostruito per opera del designer Chris Fagan: a condividere il post è @lunamoongothic su Instagram. Con un carousel di immagini mostra le facciate delle case coloniali organizzate in modo da creare un piccolo centro abitato. Tra le strutture, si riconosce la Casa delle Streghe, trasformata in museo nella Salem contemporanea. In Hocus Pocus, la Casa delle Streghe è l’unica a possedere dei legami con il passato e con il processo che ha condannato a morte le sorelle Sanderson.

L’organizzazione della scenografia fa pensare a possibili scene ambientate nella Salem del 1600, il tempo in cui sono vissute le streghe. Forse Hocus Pocus 2 ci svelerà maggiori dettagli sul passato mortale delle Sanderson? Scopriremo le origini della loro smania nei confronti della linfa vitale? Per scoprire cosa accadrà, c’è da attendere l’uscita in streaming su Dinsey+, prevista per l’autunno 2022.

Uncharted: trailer ufficiale del film con Tom Holland

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Uncharted: trailer ufficiale del film con Tom Holland

La Sony Pictures ha diffuso il trailer ufficiale di Uncharted, l’atteso adattamento cinematografico dell’omonimo videogioco che è diretto da Ruben Fleischer  e che vede protagonistiTom Holland e Mark Wahlberg. Nel cast anche Sophia Ali, Tati Gabrielle e Antonio Banderas.

La trama

Basato su una delle serie di videogiochi più vendute e acclamate dalla critica, Uncharted presenta al pubblico il giovane e furbo Nathan Drake (Tom Holland) nella sua prima avventura alla ricerca del tesoro con l’arguto partner Victor “Sully” Sullivan (Mark Wahlberg). In un’epica avventura piena di azione che attraversa il mondo intero, i due protagonisti partono alla pericolosa ricerca del “più grande tesoro mai trovato”, inseguendo indizi che potrebbero condurli al fratello di Nathan, scomparso da tempo.

Tutto quello che sappiamo su Uncharted

In UnchartedTom Holland sarà Nathan Drake, mentre Mark Wahlberg vestirà i panni di Sully Sullivan. Non tutti sanno che, inizialmente, Wahlberg avrebbe dovuto interpretare l’eroe del titolo anni fa quando David O. Russell era coinvolto nel progetto, mentre negli anni la Sony ha deciso di sviluppare il film come una origin story.

La sceneggiatura del film, che arriverà al cinema l’11 febbraio 2022, è stata firmata da Art Marcum, Matt Holloway e Rafe Judkins, e racconterà le avventure del protagonista Nathan Drake nei suoi anni giovanili mentre diventa il cacciatore di tesori che tutti conosciamo.

Vi ricordiamo che Uncharted sarà la prima produzione cinematografica di Sony PlayStation Productions, divisione interna della Sony fondata lo scorso anno da Asad Qizilbash e Carter Swan in collaborazione con PlayStation Productions, Chuck Roven, Avi Arad, Alex Gartner e Ari Arad.

Wonder Woman nella Comic-Con Museum Character Hall of Fame

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Wonder Woman nella Comic-Con Museum Character Hall of Fame

In occasione dell’80° anniversario di Wonder Woman, DC, Warner Bros. Global Brands and Experiences e WarnerMedia svelano i piani della celebrazione globale dell’iconica Super Eroina. Per onorare la tradizione che la principessa Diana di Themyscira mantiene dal 1941, oggi, giovedì 21 ottobre Wonder Woman verrà inserita nella Comic-Con Museum Character Hall of Fame, nel corso di una cerimonia virtuale. Inoltre, la DC continuerà a celebrare l’80° anniversario di Wonder Woman e l’impatto del suo personaggio su fumetti, cinema e televisione proponendo una straordinaria offerta editoriale, collaborazioni, uscite speciali e varie iniziative.

Wonder Woman sarà celebrata in Italia per il suo anniversario attraverso una collaborazione con il Gruppo 24 Ore, con la mostra “WONDER WOMAN. Il mito”ospitata a Palazzo Morando, Milano. La mostra sarà aperta al pubblico dal 17 novembre 2021 fino al 20 marzo 2022. Accompagnato dal claim #wonderseitu, il progetto – primo nel suo genere in Italia – esplora il personaggio di Wonder Woman e i suoi 80 anni di storia, con un approccio interdisciplinare che tocca più ambiti, dall’illustrazione al fumetto e al cinema, dalla cultura popolare alla moda. Il percorso espositivo sarà articolato in sezioni che mescolano fumetti e tavole originali, videoinstallazioni, costumi e oggetti di scena dell’universo cinematografico.

I fan di tutto il mondo potranno anche continuare a celebrare la sua eredità come icona della cultura pop e fonte di ispirazione attraverso ‘Wonder Woman 80th Anniversary 100-Page Super Spectacular’, una pubblicazione da collezione che riunisce alcuni dei più grandi narratori di fumetti e dell’intrattenimento.

WONDER WOMAN NELLA COMIC-CON MUSEUM CHARACTER HALL OF FAME

Per celebrare l’80° anniversario di Wonder Woman, l’iconica Super Eroina entrerà a far parte della Comic-Con Museum Character Hall of Fame, come riconoscimento del suo incredibile retaggio e della sua influenza sulla cultura popolare. Oggi, giovedì 21 ottobre, i fan di tutto il mondo potranno sintonizzarsi sul canale YouTube del Comic-Con Museum per festeggiare Wonder Woman, insieme a DC e il suo Museum, nel corso di una cerimonia che prevederà numerosi momenti divertenti, le apparizioni dei creatori dei fumetti e i ringraziamenti di diversi talent.

WONDER WOMAN. IL MITO

In occasione dei festeggiamenti del suo ottantesimo anniversario e della campagna internazionale #believeinwonder, 24 Ore Cultura – Gruppo 24 Ore, in collaborazione con Warner Bros. e DC, celebra l’anniversario dell’eroina-pioniera con la mostra “WONDER WOMAN. Il mito” ospitata a Milano nella sede espositiva comunale della dimora settecentesca Palazzo Morando.

La mostra aprirà al pubblico il 17 novembre 2021 e proseguirà fino al 20 marzo 2022.

Accompagnato dall’hashtag #wonderseitu, il progetto – primo assoluto in Italia – esplora la figura di Wonder Woman e gli ottant’anni di storia che ha attraversato, in una connotazione interdisciplinare che tocca molti ambiti – dall’illustrazione e il fumetto al cinema, dalla cultura pop alla moda – attraverso un percorso curato da Alessia Marchi e articolato in sezioni dove coabitano comics e tavole originali (dalla Golden Age ai nostri giorni), videoinstallazioni, costumi e props dell’universo cinematografico.

WONDER WOMAN NEI FUMETTI

Wonder Woman 80th Anniversary 100-Page Super Spectacular riunisce alcuni dei più grandi narratori di fumetti e dell’intrattenimento per celebrare Wonder Woman, con questa pubblicazione da collezione, disponibile dal 5 ottobre. I fan potranno immergersi in storie originali con un bellissimo art montage dell’artista premio Eisner, Yanick Paquette con i colori di Nathan Fairbairn.

WONDER WOMAN: MODA, ESPERIENZE E ALTRO

Wonder Woman è fonte d’ispirazione per molti appassionati di tutto il mondo e, per celebrare il suo 80° anniversario, DC e Warner Bros. Consumer Products hanno stretto una collaborazione con designer internazionali e partner di prim’ordine, tra cui:

  • Echelon: la società che sta rivoluzionando il mondo del fitness con i suoi macchinari ‘connected, presenterà negli Stati Uniti una linea esclusiva di abbigliamento e attrezzature a marchio Wonder Woman, inclusa la corda per saltare ‘Lasso of Truth’ (Lazo della Verità). Inoltre, Echelon metterà a disposizione due lezioni di ciclismo e canottaggio a tema guerriera sull’app mobile Echelon Fit, in occasione del Wonder Woman Day. Echelon è anche sponsor della Wonder Woman Virtual Run Series, a cui i fan possono già registrarsi.
  • E’ ora disponibile la linea di abbigliamento sportivo  “I Am Wonder Woman” di EleVen realizzata dalla campionessa internazionale di tennis e imprenditrice Venus Williams.
  • Zales ha creato una straordinaria collezione di gioielli Wonder Woman, con pezzi classici e moderni per tutta la famiglia, che celebrano la Principessa Amazzonica.
  • María Escoté ha recentemente lanciato una linea di moda esplosiva in Spagna che fonde i temi di emancipazione e positività di Wonder Woman con gli stili colorati, energici e sofisticati di Escoté.
  • In Francia, La Redoute ha selezionato quattro stiliste (Vanessa Seward, Mossi, Sakina M’Sa ed Elise Chalmin) per creare delle capsule collection moderne, ognuna delle quali mette in risalto gli emblemi/simboli di Wonder Woman, come rappresentazione di cosa significa essere un’icona della cultura popolare.
  • Marina Hoermanseder ha risposto alla chiamata Amazzonica in Germania, creando una collezione di capi su misura che danno vita ai dettagli esclusivi della cultura guerriera di Wonder Woman in modo davvero elegante.
  • MGI (Millionaire Group Indonesia) ha progettato un braccialetto Wonder Woman unico nel suo genere con pietra di germanio che combina un design di lusso con la forza e la durata tipica della Campionessa di Themyscira.
  • La stilista indiana Nivedita Saboo presenterà una bellissima collezione di moda personalizzata alla fine di ottobre, che si ispira alla sorellanza Amazzonica e all’impegno di Wonder Woman a rendere il mondo un posto migliore.
  • Animale, un’azienda di moda di tendenza in Brasile, lancerà una collezione speciale di articoli per l’80° anniversario di Wonder Woman, per celebrare la comunità globale dei fan di Wonder Woman.
  • Inoltre, il DC Store brasiliano farà il suo debutto con una suite esclusiva di prodotti per commemorare gli 80 anni di narrazione di Wonder Woman. Anche altri partner ufficiali della regione come Havaianas, Riachuelo e Marisa si uniranno ai festeggiamenti con i loro merch drop, mentre Yescom porterà la Wonder Woman 80th Anniversary Virtual Run nelle case e nei quartieri di tutto il Brasile a ottobre, in concomitanza col Wonder Woman Day.
  • Date un’occhiata al DC Shop per l’abbigliamento e le esclusive di Wonder Woman 80, tra cui un Funko Pop di Wonder Woman 80! disponibile dal 5 ottobre.

WONDER WOMAN OGGI

I fan possono trovare un ampio catalogo di film e cartoni animati dedicati a Wonder Woman – tra cui Batman v Superman: Dawn of Justice, Wonder Woman, Wonder Woman 1984, Zack Snyder’s Justice League, DC SuperHero Girls e molto altro su tutte le principali piattaforme digitali. Sarà possibile, inoltre, collezionare i film che hanno come protagonista Wonder Woman in edizione home video, disponibili nei formati DVD, Blu-ray e 4K, oltre alla celebre Serie degli anni ’70, disponibile in DVD.

WONDER WOMAN NELL’ INTRATTENIMENTO INTERATTIVO

Per celebrare tutti i personaggi di Wonder Woman, nel mese di ottobre ‘Injustice 2 Mobile’ introdurrà la nuova variante – Classic Wonder Woman – come un nuovissimo e potente personaggio Gold progettato sulla base delle sue prime apparizioni nei fumetti. I fan riceveranno anche un’intera lista di eventi speciali a tema Wonder Woman e ricompense gratuite.

WONDER WOMAN SUI SOCIAL

Portando i festeggiamenti su TikTok a partire dal 16 ottobre, DC e Warner Bros. lanceranno la #WonderWomanSpinChallenge in cui i fan potranno “girare video nel loro super sé!” Assicuratevi di sintonizzarvi su DC FanDome per scoprire di più!

LA STORIA DI WONDER WOMAN

Wonder Woman è apparsa per la prima volta in All Star Comics n. 8 il 21 ottobre 1941, in una storia aggiuntiva destinata a testare il suo fascino, in un momento in cui i supereroi al femminile erano rari. Apprezzata fin da subito, Wonder Woman divenne presto l’headliner del suo titolo autonomo, meno di un anno dopo. Le generazioni successive hanno conosciuto la principessa Amazzonica con braccialetti d’argento ai polsi e un lazo magico alla vita, attraverso le sue serie televisive di successo degli anni ’70, ed in ruoli in programmi e film d’animazione. L’innovativo film del 2017 Wonder Woman della regista Patty Jenkins e interpretato da Gal Gadot, è stata la pellicola in live action di maggior incasso di sempre per una regista donna, al momento dell’uscita. Il sequel, Wonder Woman 1984, è stato presentato in anteprima su HBOMax ed è uscito nei cinema e nei cinema di tutto il mondo il 25 dicembre 2020. Warner Bros. Pictures ha confermato che anche il terzo film di Wonder Woman con protagonista Gadot sarà scritto dalla Jenkins.

Rise il nuovo film Disney nel 2022 su Disney+

Rise il nuovo film Disney nel 2022 su Disney+

Rise, il nuovo film Disney basato sulla gloriosa storia vera della celebre famiglia che ha visto per la prima volta un trio di fratelli diventare campioni NBA nella storia della lega – Giannis e Thanasis Antetokounmpo dei Milwaukee Bucks e Kostas Antetokounmpo dei Los Angeles Laker – debutterà nel 2022 su Disney+.

Il pubblico non ha mai visto una storia come quella degli Antetokounmpo, che mescola le origini nigeriane, la nazionalità greca e una straordinaria dote atletica. In Rise, gli spettatori saranno testimoni di come la lungimiranza, la determinazione e la fede di una famiglia abbiano portato ognuno di loro fuori dalle difficoltà, fino a lanciare la carriera di tre campioni NBA, il due volte MVP Giannis e i suoi fratelli, Thanasis e Kostas. La scorsa stagione, Giannis e Thanasis hanno aiutato i Bucks a vincere il loro primo anello del campionato in 50 anni, mentre Kostas ha giocato con i campioni della stagione precedente, i Lakers.

Gli esordienti Uche Agada e Ral Agada – anch’essi fratelli nella vita reale – interpretano i giovani Giannis e Thanasis, mentre Jaden Osimuwa ed Elijah Shomanke sono gli altri due fratelli, rispettivamente Kostas e Alex. Il film è interpretato anche da Dayo Okeniyi (Emperor, Shades of Blue) e Yetide Badaki (American Gods, This is Us) nei panni dei genitori Charles e Vera, con Manish Dayal nel ruolo di Kevin, il tenace agente di Giannis e Taylor Nichols in quello di John Hammond, general manager dei Milwaukee Bucks. Nel cast anche Maximiliano Hernandez, Eddie Cahill, Pilar Holland e McColm Kona Cephas Jr.

Rise è diretto da Akin Omotoso (Vaya). Bernie Goldmann (300) è il produttore mentre Giannis Antetokounmpo è l’executive producer. Andreas Dimitriou e Michael Foutras sono i co-produttori.

La trama

Dopo essere emigrati in Grecia dalla Nigeria, Vera e Charles Antetokounmpo hanno lottato per sopravvivere e provvedere ai loro cinque figli, mentre vivevano sotto la minaccia quotidiana di essere rimpatriati. Con il loro figlio maggiore rimasto ancora in Nigeria insieme ai parenti, la coppia cercava disperatamente di ottenere la cittadinanza greca, ma si è trovata ostacolata da un sistema che li ha bloccati ad ogni passo. Quando non vendevano oggetti ai turisti per le strade di Atene con il resto della famiglia, incoraggiati dal padre, i fratelli sgattaiolavano via per giocare a basket con una squadra giovanile locale. Avvicinatisi tardi a questo sport, i fratelli hanno scoperto le loro grandi capacità sul campo da basket e hanno lavorato duramente per diventare atleti di fama mondiale. Con l’aiuto di un agente, Giannis è entrato nel Draft NBA nel 2013 con una prospettiva a lungo termine che avrebbe cambiato non solo la sua vita, ma quella di tutta la sua famiglia.

Giannis Antetokounmpo ha dichiarato: “Sono entusiasta e onorato che Disney+ stia facendo conoscere la storia della mia famiglia al pubblico di tutto il mondo. La mia speranza è che possa ispirare chi si trova in circostanze simili a mantenere viva la speranza, rimanere fedeli ai propri obiettivi e non rinunciare a lottare per una vita migliore”.

Proprio come l’ingresso di Giannis nel Draft è stato un momento fondamentale per la sua famiglia, l’ingresso di Uche Agada nel cast di Rise ha rappresentato una svolta per la famiglia Agada. Uche stava lavorando in un drive-thru WaWa nel New Jersey quando ha visto lo screenshot di un post di Instagram di Giannis con l’annuncio di un casting che cercava qualcuno di “nuovo e fresco” che lo interpretasse nel film. Uche ha dovuto chiedere un permesso dal lavoro per partecipare alle audizioni e alla fine ha ottenuto la parte di Giannis. Dopo essere stato scritturato, ha suggerito ai registi di prendere suo fratello Ral per il ruolo di Thiannis, portando entrambi i fratelli Agada ad interpretare due dei fratelli Antekounmpo nel film.

Il film vede protagonisti gli esordienti fratelli Uche e Ral Agada nel ruolo dei giovani Giannis e Thanasis, Jaden Osimuwa in quello di Kostas, Elijah Shomanke nei panni di Alex, insieme a Dayo Okeniyi, Yetide Badaki, Manish Dayal e Taylor Nichols

Incontro Joe Wright alla Festa del Cinema di Roma 2021 #RFF16

Incontro Joe Wright alla Festa del Cinema di Roma 2021 #RFF16

La vita è fatti di incontri. Molti sono sfuggenti, ignorati, dimenticabili; altri restano dentro, ti cambiano, ti segnano. La vita di Joe Wright non si discosta poi molto da quella di molti altri. La sua è una vita fatta di incontri, sia sullo schermo, come quelli del terzo tipo diretti da Steven Spielberg (“il mio primo film al cinema? Incontri ravvicinanti del terzo tipo”), che quelli casuali destinati a ripetersi nel tempo e profumare di Oscar. 

Il 16 ottobre 2021 alla Festa del Cinema di Roma un altro incontro è segnato sull’agenda personale di Joe Wright. Un incontro fatto di poltrone occupate, di una sala gremita, di penne che scorrono sulle pagine per non perdersi pensieri e aneddoti interessanti, e di cellulari pronti a cogliere per sempre l’istanza di un momento. È l’incontro con il pubblico italiano, un appuntamento ritardato per anni ma che ora si consolida e lascia a bocca aperta, riempendo di curiosità una sala di astanti pronti a lasciarsi ammaliare da un fiume di parole in piena. 

Già, perché quella di Joe Wright è una vita che odora di arte, una fucina creativa alimentata da una fantasia galoppante e immersiva, nata tra i laboratori di burattini dei suoi genitori, e illuminata dalle luci di un set cinematografico. Ma la particolarità divenuta poetica di questo autore sta tutta qui, in quell’abilità di di tradurre il suo mondo interiore in opere cinematografiche dal taglio teatrale e pronti poi a sconfinare nel mondo del sogno (o dell’incubo). Lui, che con semplicità ammette di essere dislessico (“non era facile ai tempi diagnosticarlo. Molti pensavano che fossi semplicemente stupido o pigro”) prende il cuore di ogni parola impressa su carta per tradurla in emozione. È il paradosso del suo cinema: nascere dall’inchiostro impresso su carta (Espiazione, Orgoglio e pregiudizio, e adesso Cyrano), per tradursi in danza, sguardi, dettagli degli occhi e delle mani. Un cinema fisico, corporeo, che nasce dalla forza delle parole per elevarsi a emozione, amore, paura, sogno.

Joe Wright: Adattare film mentali

Ma cos’è per Joe un adattamento: semplice gioco di fedeltà, oppure di tradimento e rimescolamenti?

Per me adattare un libro significa semplicemente realizzare il mio film personale, la versione che si è palesata nella testa leggendo quelle pagine. È questa la versione a cui devo rimanere fedele. Una versione che potrebbe tranquillamente discostarsi da quella di un altro lettore, il quale si è immaginato un film del tutto differente dal mio.

Uno scambio complice, di reciproco interesse, una partita a tennis tra immaginazione, schermi, pagine letterarie e universi interiori nata per caso, senza una spinta precisa, ma fatta di tanti piccoli, grandi, ricordi. Un puzzle mnemonico che una volta completato l’hanno indirizzato verso la luce di proiezione e sui set di produzioni prima televisive, e poi cinematografiche.

Non mi ricordo di un momento preciso in cui decisi che avrei voluto fare il regista. Ho tanti ricordi però legati al cinema stesso. Oltre a Incontri ravvicinati del terzo tipo e alla scena del purè che mi terrorizzò, mi ricordo di quando chiesi a mia madre come si fanno i film. Senza tante parole, prese un foglio e lo tagliò in quadratini su cui disegnò ora un principe, adesso una principessa e poi un drago. Li attaccò a un bastoncino che inserì in una scatola di scarpe. Poi fece un foro sul coperchio e illuminò il tutto dando vita al nostro film. Un altro aneddoto che mi lega al cinema è quando a 15 anni i miei andarono in vacanza lasciandomi solo in casa. Fu un punto di svolta per me perché trovai una cassetta di Taxi Driver e Velluto Blu. Mi misi a guardarli credendo si trattassero di commedie. Ne fui sconvolto. Ma da lì si consolidò il mio amore per la Settima Arte.

Nel mondo delle trasposizioni, però, capita anche che un inconveniente, come un budget andandosi a ridurre drasticamente, può aiutare a far scattare la scintilla della creatività, far riaccendere il fuoco ardente dell’ispirazione tramutando un ostacolo in punto di forza e carattere unico di un film destinato a distaccarsi dai suoi precedenti osando e sfidando le regole. Così è stato per Anna Karenina dove la storia immaginata da Joe si è andata a scontrare con questioni finanziarie che gli hanno permesso di recuperare un’idea tanto brillante, quanto rischiosa, come quella di incanalare la Russia di fine Ottocento tra le pareti di un teatro. Uomini e donne colti nel loro ruolo di attori, di interpreti dello spettacolo della vita, a cui viene affidata una sceneggiatura a cura di Tom Stoppard che Joe non ha osato modificare, se non nella sua traduzione visiva. 

A Tom non ho osato chiedere di riscrivere la sceneggiatura, affrontata come un testo teatrale classico. Mi sono limitato a realizzare un’idea che avevo da tempo e che non sapevo come tramutare in realtà. 

Il cinema come strumento di apprendimento

Il rapporto con il cinema per Joe Wright non è solo un incontro con paure e timori interiori, sentimenti e angosce che lo hanno segnato prima come spettatore e poi come regista, ma come strumento di apprendimento.

Per chi leggere anche una semplice frase si tramuta in una montagna impossibile da scalare, ecco che le immagini in movimento si fanno perfetti sostituiti di insegnanti e manuali difficili da assimilare. 

Il mio amore per la letteratura arrivò molto tardi. Io poi sono cresciuto in un quartiere tosto di Londra, dove gli insegnanti passavano il tempo più a tenere a bada noi studenti che a insegnarci qualcosa. Il cinema divenne per me strumento di apprendimento. Aggiungo anche che sono cresciuto circondato da hippy che mi ripetevano di trovare qualcosa da dire, ma io non sapevo cosa dire. E poi ecco l’incontro con il cinema. Fare film per me significò apprendere grazie ai grandi come Tom Stoppard e Ian McEwan, trovando qualcosa finalmente da dire.

E il nome di Joe Wright è fortemente correlato a quello di Ian McEwan, un autore difficile da tradurre sul grande schermo per un linguaggio tutto personale fatto di insicurezze, incubi, e labirinti mentali di grandi che giocano a tornare bambini, e bambini chiamati a essere grandi. Un universo che Wright ha deciso di affrontare traendone quello che al momento è forse l’unica opera veramente riuscita nata dalla fucina di McEwan perché capace di restituire tutto il dolore e l’erotico sentimento che li aleggia: Espiazione.

Inizia a leggere Espiazione approcciandomi a una storia come un’altra, dettata dalla più pura tradizione britannica. Poi ecco comparire quella parola, “cunt” (“figa”, ndr), e per me fu come un risveglio che mi intimorì spingendomi al contempo a buttarmi nel progetto. Quello che catturò maggiormente la mia attenzione fu l’incapacità di stabilire una verità oggettiva. Su quel presupposto impostai la struttura del mio film, rifacendomi a Rashomon di Kurosawa. Tutto sta nella poca affidabilità della verità soggettiva e sulla lotta costante con cui imponiamo la nostra versione agli altri, spinti dall’illusione egoistica che la nostra verità sia più esatta di quella degli altri.  

Previsioni da Oscar

Non affonderà nelle radici della verità storica, eppure anche una scena come quella della metro in L’ora più buia, quando filtrata dall’obiettivo della cinepresa di Wirght, diventa reale, solo perché visibile, tangibile, odorante di polvere e sudore. Una manipolazione della verità soggettiva e personale, scritta con l’inchiostro della creatività che Joe tramuta in un incontro poetico colmo di solidarietà e comunione.

Sì, la scena della metro è inventata, sebbene controllando i documenti dell’epoca, non si sappia con sicurezza che fine avesse fatto Winston Churchill quel giorno. Dopotutto stiamo parlando di un leader che amava stare a stretto contatto con il proprio popolo, circondarsi del suo calore, andandolo perfino a trovare durante i blitz post-bombardamenti, così da non farlo sentire mai solo. E chi meglio di un Londoner come Gary Odlman per dar anima e corpo all’icona inglese Churchill. 

Gary Odlman è stata la prima e unica scelta. È l’incarnazione di Londra, della sua parte elegante e rockettara. La cosa simpatica è che a 20 anni Kathy Burke mi invitò a uno screening del film di Oldman. Presentandomi disse a Gary “lui è Joe Wright. È un regista. Un giorno ti dirigerà in un film facendoti vincere un Oscar”. E caso volle che vent’anno dopo Oldman strinse tra le mani proprio un premio Oscar per un film diretto da Wright, L’ora più buia. Ancora un incontro. Ancora una tacca in meno in quei gradi di separazione che portarono Joe a incontrare il set cinematografico e con esso la celebrità, sebbene il suo nome sia ancora fortemente legato ai titoli che ha diretto e la cui fama lo precedono.

Un universo che nasce in seno a un rapporto stretto, embrionale con colleghi elevati al ruolo di famigliari. Non solo set, ma famiglia, una carovana teatrale unita da sinergie e legami solidi, in cui nessuno prevale, ma ognuno contribuisce in maniera egualitaria. Sussiste un rapporto diretto e di affetto sincero tra Joe e i suoi collaboratori, tanto da affermare che “a malincuore devo ammettere che il successo di un film non è da rifarsi solo alle abilità del regista, ma anche e soprattutto dei miei collaboratori e in primis dell’attore, alla scelta di ingaggiare quell’interprete giusto per il personaggio giusto al momento giusto. Così è stato per Gary Oldman, così è stato per Peter Dinklage in Cyrano”.

Cyrano, lettera d’amore all’Italia

E quella sera stessa di quel 16 ottobre 2021, Roma è stata inebriata dalle parole di Cyrano e dalla voce di Hailey Bennett che risuonava tra le sale dell’Auditorium e lungo tutto il red carpet. Un invito a lasciarsi coinvolgere in una storia struggente, resa ancora più umana e introspettiva dalle mani di un Joe. Wright che affonda nuovamente nell’essenza di artigianalità del cinema, per rendere reali i propri personaggi.

Ciò che mi ha sempre affascinato di quest’opera, sin da quando ne vidi la sua trasposizione con Gerard Depardieu, è il mostrare con semplicità come anche chi non si crede all’altezza degli altri, meriti comunque l’amore. Questa è una versione che non prende direttamente vita dalle pagine di Edmond Rostand. È debitrice dello spettacolo teatrale di Erika Schmidt (moglie di Peter Dinklage) a cui ho assistito per la prima volta su invito di Haley Bennett a Chester in Connecticut  dove stavano portando in scena l’opera, sempre insieme a Peter Dinklage nei panni di Cyrano. Ne rimasi estasiato e decisi che quello sarebbe stato il mio prossimo film. Lo proposi a Eric Fellner della Working Title che mi guardò con occhi strabuzzati dicendomi “Joe siamo in piena pandemia. Abbiamo solo il 5% di chance che qualcuno ci finanzi”. Gli risposi che il 5% era un ottimo punto di partenza. È vero, eravamo in pieno lockdown, eppure tutti noi eravamo assetati di contatto umano e non vedevamo l’ora di tornare sul set e creare. Così andammo da Mike DeLuca della MGM il quale ci rispose che ci avrebbe prodotto perché così facendo avrebbe scommesso sul futuro del cinema; in caso contrario avrebbe scommesso sulla sua morte.

Un atto d’amore, quello di DeLuca, con cui scrivere sì una pagina nuova nella filmografia di Wright, ma anche un apostrofo rosa tra “rinascita” e “cinema”. Perché il cuore del cinema batte più forte che mai, e in Cyrano le sue pulsazioni rimbombano forti e potenti, passando tra arterie cittadine che hanno tutto un sapore italiano.

Abbiamo girato Cyrano in Sicilia e sono veramente contento della mia scelta. Ho un certo timore di come affronterete Cyrano, anche perché voi italiani avete un rapporto strano con il musical, vero? Quindi ci tengo a sottolinearlo sin dall’inizio: Cyrano non è un musical, ma un film con delle canzoni. Amo l’Italia. Molti dei miei registi preferiti sono italiani, come Fellini, Antonioni e Sorrentino. Ho anche scritto molte delle mie sceneggiature nel vostro paese, sebbene lo abbia visitato per la prima volta solo dopo Orgoglio e Pregiudizio.

 Cyrano è stato per lo più girato a Noto, cittadina che mi è stata suggerita dalla mia storica scenografa Sarah Greenwood che un giorno mi raccontò di come dieci anni fa, per uno scouting per un altro film, fosse incappata lì  e che si ricordava così bene di noto perché è dove si mangiano i migliori cannoli al mondo. Tutto è nato quindi grazie ai cannoli ed è stata una fortuna. Non poteva esserci location migliore di questa. Ero infatti alla ricerca di un lugo magico, che andasse oltre i concetti di spazio e tempo, e Noto è perfetto. La città è stata del tutto ricostruita dopo un terremoto che nel 1690 l’aveva rasa al suolo. Quello che le è stato poi conferito è un aspetto magico, sospeso, un luogo di fantasia che si adattava perfettamente all’idea che stava prendendo vita del mio Cyrano. La location è tutto, soprattutto nei termini di una storia d’amore piena di contrasti. Per una scena romantica non ho bisogno di un’ambientazione romantica; tutt’altro. Solo immortalando i due amati in un ambiente poco consono e del tutto opposto alle emozioni che i due vivono, posso enfatizzare il loro legame.
Allo stesso tempo, una location così viva di romanticismo come Noto era perfetta per un amore non vissuto, fermo in attesa, con un protagonista che ha paura di mostrarsi e dichiararsi. 

Il volto della magia

Ma quello di Joe Wright è un cinema fisico, tangibile, dove la parole cadono nel vento e a colpire al cuore – sostituendosi a dialoghi e dichiarazioni – sono corpi che danzano, che guardano, che si toccano. Movimenti e gesti colti dal regista con riprese ristrette, dettagli corporei che si fanno associazioni e ponti emotivi tra lo schermo e il cuore dello spettatore.

Le immagini che prediligo di un film non sono mai inquadrature panoramiche, piani-sequenza, ma inevitabilmente un primissimo piano. Un volto. C’è qualcosa di magico e profondo nel vedere un volto sul grande schermo. Qualcosa di nobile e immortale. In particolare in Cyrano verso la fine c’è un’inquadratura a T, in profondità: in essa si vede in primo piano Cyrano e accanto a lui, su una panchina, Roxanne. Una scena lunga dal punto di vista del dialogo circa tre pagine. Pete Robson, da sempre mio operatore di fiducia era coadiuvato da un romano, Lele, che si occupava della messa a fuoco delle inquadratura. Con una mano sulla sua gamba (in maniera del tutto innocente) ogni qualvolta decidevo di cambiare la messa a fuoco gliela stringevo. Questo è un momento in cui si entra in perfetta comunione con gli attori, con le maestranze, con tutto il reparto tecnico-artistico, perché sussiste una profonda conoscenza di come ci apparteniamo legandoci da una forte simpatia ed empatia. 

Un’orchestra che suona all’unisono e in armonia; una compagnia teatrale legata da affetto e complicità; una catena di montaggio ben oliata e in cui ogni meccanismo lavora a favore di quello successivo. Cyrano, come tutto il mondo di Joe Wright, è teatro che si fa cinema e vita che si fa teatro. Una costruzione maestosa, sostenuta da passi che corrono, corpi che abbracciano, mentre Noto si ferma, e le voci cantano, le mani scrivono e gli occhi degli spettatori rimangono ammaliati.

Non perdetevi Cyrano, dal 2022 al cinema. E non perdetevi il cinema di Joe Wright. Sarà un incontro unico. Ravvicinato. Poetico.

Eternals: una parte del cast costretta a rinunciare agli eventi dal vivo per una esposizione al COVID-19

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L’Hollywood Reporter ha confermato che le star di Eternals Angelina Jolie, Salma Hayek, Gemma Chan e Lauren Ridloff sono state tutte costrette a ritirarsi dal gala “Women In Hollywood” 2021 di Elle Magazine. Come mai? Beh, sono state tutte potenzialmente esposte a qualcuno che è risultato positivo al COVID-19, i primi report parlano di una truccatrice.

Le attrici avrebbero dovuto essere onorate durante l’evento, ma il caporedattore di Elle Nina Garcia ha detto ai presenti che “Quei supereroi sono ora in super isolamento”. Questa svolta inaspettata mette a rischio i junket per il film previsti nelle prossime giornate, tra tour europeo e persino la presenza delle star alla Festa di Roma 2021 in corso, presenza annunciata pochi giorni fa e ora messa a richio.

“Oggi siamo stati informati di una possibile esposizione a COVID-19 e, sebbene tutti i nostri attori siano risultati negativi, per cautela, ci stiamo concentrando sulle apparizioni virtuali piuttosto che sugli eventi di persona”, così un portavoce della Disney ha spiegato cosa sta succedendo.

La notizia ci trascina violentemente nel mondo reale che ci ricorda che la pandemia non è ancora finita e che gli eventi dal vivo continuano a essere un rischio per tutti, nonostante ci stiamo avvicinando al primo inverno in cui sono disponibili i vaccini per tutti.

Eternals, il film

Eternals, il terzo film della Fase Quattro dell’Universo Cinematografico Marvel diretto dalla regista vincitrice dell’Academy Award Chloé Zhao, arriverà il 3 novembre nelle sale italiane. Il film targato Marvel Studios Eternals presenta un nuovo team di supereroi dell’Universo Cinematografico Marvel: l’epica storia, che abbraccia migliaia di anni, mostra un gruppo di eroi immortali costretti a uscire dall’ombra per unirsi contro il più antico nemico dell’umanità, The Deviants.

Il cast del film comprende Richard Madden, che interpreta l’onnipotente Ikaris; Gemma Chan, che interpreta Sersi, amante dell’umanità; Kumail Nanjiani, che interpreta Kingo, dotato dei poteri del cosmo; Lauren Ridloff, che interpreta la velocissima Makkari; Brian Tyree Henry, che interpreta l’intelligente inventore Phastos; Salma Hayek, che interpreta la leader saggia e spirituale Ajak; Lia McHugh, che interpreta Sprite, eternamente giovane e al tempo stesso piena di saggezza; Don Lee, che interpreta il potente Gilgamesh; Barry Keoghan, che interpreta il solitario Druig; e Angelina Jolie, che veste i panni dell’impetuosa guerriera Thena. Kit Harington interpreta Dane Whitman.

Festa del Cinema di Roma 2021: matinée sold out per Belfast di Kenneth Branagh #RFF16

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Belfast di Kenneth Branagh è il primo sold-out delle matinée dedicate ai ragazzi delle scuole da Alice nella Città, la sezione autonoma e parallela della Festa del Cinema di Roma diretta da Fabia Bettinie Gianluca Giannelli.

L’atteso nuovo film del regista britannico, già vincitore del premio del pubblico al Toronto Film Festival, viene presentato oggi, giovedì 21 ottobre, in coproduzione ad Alice nella Città e alla Festa del Cinema, con una proiezione riservata agli studenti alle ore 11.00 all’Auditorium della Conciliazione con una proiezione per il pubblico alle ore 22.30 nella sala Petrassi dell’Auditorium Parco della Musica.

Kenneth Branagh, non ha potuto essere fisicamente a Roma per questa anteprima, ma ha voluto comunque mandare un videomessaggio al pubblico di Alice nella Città e della Festa del Cinema: “E’ la storia di qualcosa che mi è capitato quando avevo nove anni e che ha cambiato la mia vita per sempre – dice il regista -. Ha anche cambiato quella di molti in modo talmente profondo che riecheggia ancora oggi. Una storia che volevo raccontare da cinquant’anni. Anni in cui i suoni della città, che possono spezzare il cuore ma anche scaldarlo con il suo humor, mi hanno occupato la mente. Dopo mezzo secolo, si doveva prestare attenzione e all’inizio del lockdown ho ascoltato veramente e ho scritto quello che ho sentito. Voi pubblico – ha proseguito – siete la ragione per cui faccio film. E’ davvero semplice. Questi eventi avvengono in una grande città del nord, in Irlanda, molti anni fa, in un luogo chiamato Belfast”.

Scritto e diretto dal candidato all’Oscar® Kenneth Branagh e interpretato da Caitriona Balfe, Judi Dench, Jamie Dornan, Ciarán Hinds, Colin Morgan, Lara McDonnell, “Belfast” è una storia di amore, risate e perdite nell’infanzia di un ragazzo, tra la musica e il tumulto sociale della fine degli anni ’60 a Belfast nell’Irlanda del Nord. Buddy, nove anni, è circondato da un mondo fatto di lotta di classe e stravolgimenti culturali. Mentre esplodono i Troubles, ovvero il conflitto tra i cattolici repubblicani e i protestanti unionisti, Buddy sogna un futuro lontano dalla violenza, e trova conforto in una gioiosa famiglia. Ma intanto i contrasti si acuiscono, e la famiglia di Buddy dovrà scegliere se attendere che gli scontri finiscano o iniziare una nuova vita.

“Belfast” “è un viaggio nella memoria che Kenneth Branagh trasforma in racconto autobiografico fatto di momenti spensierati e intensi che ricostruiscono la sua storia di formazione nella città natale con un cast di interpreti d’eccezione – dicono Fabia Bettini e Gianluca Giannelli –. Il film rimanda alla grande letteratura ottocentesca di Dickens o di certa tradizione di fiabe classiche, che aggiungono quella serietà assoluta, in cui sono maestri unici i bambini”.

The Batman: Aquaman si congratula con la sua figliastra, Catwoman

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Per chi li seguisse sui social, non sarà una novità, ma forse a qualcuno sfugge che Jason Momoa interprete di Aquaman è il patrigno di Zoe Kravitz, che sarà invece Catwoman in The Batman.

Zoe è infatti la figlia di Lenny Kravitz e Lisa Bonet la quale a sua volta ha sposato Momoa e con cui ha altri figli. Momoa e Kravitz sembrano avere uno splendido rapporto e l’ultima condivisione social dell’attore conferma il grande affetto che nutre nei confronti della figlia acquisita. Dopo l’uscita del trailer di The Batman, Momoa ha condiviso uno screen che raffigura Selina Kyle e ha condiviso il suo orgoglio per la giovane attrice che raccoglie un testimone importante con il ruolo della DC Comics.

The Batman: trailer ufficiale del film con Robert Pattinson

The Batman uscirà nei cinema il 4 marzo 2022, in Italia sarà disponibile dal 3 marzo. Il cast di The Batman è formato da molti volti noti: insieme a Robert Pattinson nei panni di Bruce Wayne, ci saranno anche Colin Farrell (Oswald Chesterfield/Pinguino), Zoe Kravitz (Catwoman), Jeffrey Wright (Jim Gordon), Paul Dano (Enigmista) e Andy Serkis (Alfred). Infine, John Turturro sarà il boss Carmine Falcone. Nel cast anche Peter Sarsgaard che sarà Gil Colson, il Procuratore Distrettuale di Gotham.

La trama di The Batman

The Batman esplorerà un caso di detective“, scrivono le fonti. “Quando alcune persone iniziano a morire in modi strani, Batman dovrà scendere nelle profondità di Gotham per trovare indizi e risolvere il mistero di una cospirazione connessa alla storia e ai criminali di Gotham City. Nel film, tutta la Batman Rogues Gallery sarà disponibile e attiva, molto simile a quella originale fumetti e dei film animati. Il film presenterà più villain, poiché sono tutti sospettati“.

Star Wars: ecco quali erano i piani originale di Palpatine per Rey

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Secrets of the Sith, il libro tie-in di Star Wars, ha finalmente rivelato il vero piano di Palpatine per Rey in Star Wars: L’ascesa di Skywalker. Darth Sidious si considerava un pianificatore esperto – gli piaceva vantarsi che tutto stava procedendo come aveva previsto – ma in verità il segreto del suo successo era la sua stessa capacità di adattamento. Palpatine aveva la capacità di creare opportunità dalle minacce, fino a quando i suoi eventuali piani non diventarono sofisticate ragnatele in cui erano intrappolati i suoi nemici.

L’Ordine 66, il culmine delle Guerre dei Cloni, dovrebbe essere considerato il miglior esempio. Il Maestro Jedi Sifo-Dyad divenne una minaccia per i piani dell’Imperatore quando iniziò a ricevere visioni delle prossime Guerre dei Cloni e chiese ai Kaminoani di creare un esercito di cloni che credeva avrebbe aiutato i Jedi a sopravvivere. Quando Palpatine lo seppe, ordinò al suo apprendista Conte Dooku – ironia della sorte di un amico d’infanzia di Sifo-Dyas – di uccidere il Maestro Jedi e assumere il controllo del programma clone, con chip inibitori impiantati all’interno dei cloni che avrebbero permesso a Palpatine di prenderne il controllo quando il tempo sarebbe arrivato. E così il più grande successo di Palpatine è nato da una crisi che avrebbe potuto essere la sua rovina.

I piani di Palpatine per Rey in Star Wars: L’ascesa di Skywalker

Secrets of the Sith, che si finge un racconto in prima persona di Palpatine, comprende delle note finali che sono chiaramente scritte poco prima della cronologia degli eventi di Star Wars: L’ascesa di Skywalker e rivelano i piani originali dell’Imperatore per sua nipote. Sembra che Palpatine originariamente intendesse che Ben Solo diventasse il corpo che avrebbe ospitato la sua presenza nella Forza, spiegando perché si era impegnato così tanto per attirare Kylo Ren al Lato Oscuro. Avrebbe quindi permesso a Rey di diventare imperatrice, governando al suo fianco, anche se, ovviamente, è improbabile che Palpatine considerasse questa una potenziale unione tra pari. I piani di Palpatine devono essere cambiati quando Kylo Ren ha iniziato ad allontanarsi  dal Lato Oscuro, liberato prima dall’uso del potere di guarigione della Forza da parte di Rey e poi da un ultimo messaggio amorevole di sua madre, Leia Organa.

Secrets of the Sith aiuta a spiegare alcune delle strane contraddizioni in Star Wars: L’ascesa di Skywalker, confermando che Palpatine si stava adattando rapidamente a circostanze che di certo non aveva previsto. Suggerisce inoltre che la visione di Dark Rey vista sulla Morte Nera – uno dei momenti più agghiaccianti dell’intera trilogia del sequel – sia stata un invio da parte di Palpatine stesso, un accenno al futuro che aveva immaginato per sua nipote.

I piani dell’Imperatore fallirono, ovviamente, perché aveva sottovalutato il potere liberatorio del Lato Chiaro in Star Wars. Decidendo di impossessarsi del corpo di Rey invece che di quello di Ben Solo, non si era reso conto che faceva parte di una Diade della Forza: lei si rifiuta di ucciderlo seguendo rabbia e odio, e così chiude la porta ai sentimenti che l’avrebbero resa in corpo ospite perfetto per lo spirito di Palpatine. Per quanto l’Imperatore cercasse di fingere di avere il controllo degli eventi, alla fine di Star Wars: L’ascesa di Skywalker stava subendo una battuta d’arresto dopo l’altra, finché alla fine Rey lo uccide con il suo fulmine della Forza.

Kasia Smutniak: 10 cose che non sai sull’attrice

Kasia Smutniak: 10 cose che non sai sull’attrice

Kasia Smutniak è una delle attrici italiane più apprezzate e di talento: ha recitato in alcuni dei film italiani migliori degli ultimi anni, ed è tornata di recente sul grande schermo con Loro, il nuovo film di Paolo Sorrentino. È talentuosa, raffinata e particolarmente bella.

Ecco dieci curiosità su Kasia Smutniak.

Kasia Smutniak: la sua filmografia e le serie TV

1. Ha recitato in diversi celebri film. L’attrice esordisce sul grande schermo nel 2000 con Al momento giusto. Successivamente ottiene ruoli di rilievo in film come Radio West (2003), Nelle tue mani (2007), Cao Calmo (2008), Tutti contro tutti (2013), Benvenuto Presidente! (2013), Allacciate le cinture (2014), Meraviglioso Boccaccio (2015) e Perfetti sconosciuti (2016), di Paolo Genovese. È poi nel cast di Moglie e marito (2017), con Piefrancesco Favino, Made in Italy (2018), Loro (2018), con Riccardo Scamarcio, La profezia dell’armadillo (2018) e Il ragazzo più felice del mondo (2018).

2. Ha recitato anche in film internazionali. Nel corso della sua carriera l’attrice ha avuto modo di prendere parte anche ad alcune opere di produzione internazionale. Nel 2009 ha infatti recitato nel film inglese Goal III: Taking on the World, mentre nel 2010 è stata Caroline nel film From Paris with Love, con protagonista John Travolta. Ha poi partecipato anche a film come Il quarto stato (2012), (Nie)znajomi (2019) e Dolce fine giornata (2019). Nel 2020 è invece stata Lily Dolittle in Dolittle, con protagonista Robert Downey Jr..

3. È nota anche per diverse serie televisive. La Smutniak non ha poi mancato di recitare anche in televisione, comparendo in serie come Ultimo – L’infiltrato (2004), Questa è la mia terra (2006), Rino Gaetano – Ma il cielo è sempre più blu (2007), Questa è la mia terra – Vent’anni dopo (2008), Volare – La grande storia di Domenico Modugno (2013) e In Treatment (2013). Nel 2020 è invece stat la protagonista femminile della miniserie Diavoli, dove ha recitato accanto ad Alessandro Borghi.

Kasia Smutniak: oggi

4. Ha nuovi progetti in arrivo. Nel 2021 la Smutniak è protagonista della serie italo-britannica Domina, basata sulla vita di Livia Drusilla, consorte dell’imperatore romano Augusto. Tra i suoi prossimi progetti cinematografici si annoverano invece 3/19, di prossima uscita e Pantafa, attualmente in fase di post-produzione. In questo periodo è invece impegnata nelle riprese di Il colibrì, film adattamento dell’omonimo romanzo.

Kasia Smutniak e la vitiligine

5. Ha accettato la “malattia”. La vitiligine è quella malattia della pelle caratterizzata dalla comparsa di chiazze dove manca la colorazione dovuta alla melanina, le quali appaiono dunque bianche. Sono tante le celebrità che hanno confessato di esserne affetti, e tra questi vi è anche la Smutniak. In una lunga intervista con Vanity Fair l’attrice ha raccontato di quando scoprì, ormai anni fa, di essere affetta da questa particolare condizione. Inizialmente vissuta in modo problematico, l’attrice ha poi raccontato di essere scesa a patti con questa malattia, decisa ad accettarsi così com’è. Oggi la Smutniak vede la vitiligine come una parte di sé, che non toglie nulla alla sua bellezza.

Kasia Smutniak: nuda per Vanity Fair

6. Kasia Smutniak nuda per Vanity Fair. Per la prima volta in tutta la sua lunga carriera, Kasia Smutniak ha posato nuda, e l’ha fatto per Vanity Fair. L’attrice ha avuto molto da raccontare a proposito: ha parlato della tendenza a mimetizzare e nascondere la propria femminilità, per assicurarsi di essere presa sul serio. “Parliamo sempre di libertà delle donne” ha detto, “ma spesso ci vestiamo e ci comportiamo da uomini.” Mostrarsi nuda, allora, è stata una liberazione per Kasia, dicendo, della propria femminilità: “Adesso che ho quasi 40 anni sento che è il momento di tirarla fuori con grande tranquillità.”

kasia smutniak

Kasia Smutniak è su Instagram

7. Ha un account personale. L’attrice è presente sul social network con un profilo verificato seguito da 412 mila followers. In questo, con oltre 600 post, la Smutniak è solita condividere immagini relative al suo lavoro, ai suoi progetti in lavorazione e quelli di prossima uscita. Sono infatti diversi i post che testimoniano le sue attività, ma non mancano anche scatti realizzati per servizi di moda o relativi a momenti di svago. L’attrice utilizza inoltre il social anche per promuovere tematiche e campagne umanitarie a lei molto care.

Kasia Smutniak, Pietro Taricone e la figlia

8. Ha avuto una relazione con l’attore. Kasia Smutniak e Pietro Taricone si erano conosciuti nel 2003, sul set di Radio West, e si erano innamorati. Insieme hanno avuto una figlia, Sophie, nata il 4 settembre 2004. Kasia Smutniak, sulla figlia, ha raccontato “Quando ho partorito la mia prima figlia e me l’hanno portata in braccio ho avuto una sensazione fortissima: ho iniziato a pensare che da quel momento la mia storia sarebbe stata in funzione della sua.

9. Ha affrontato un momento molto doloroso. Il 29 gennaio 2010, l’attore Pietro Taricone è tragicamente morto in un incidente paracadutistico. La Smutniak ha raccontato dell’incidente con le lacrime agli occhi, parlando di come lui abbia mandato un bacio prima di saltare, e come sia morto “con il sorriso in faccia“. La morte di Taricone, ha raccontato, è stata uno dei momenti più dolorosi della sua vita. Kasia, poi, ha trovato un nuovo amore nel 2011 nel produttore Domenico Procacci, dal quale ha avuto il figlio Leone il 20 agosto 2014. Nel 2019 i due si sono poi sposati.

Kasia Smutniak: età e altezza dell’attrice

10. Kasia Smutniak è nata a Varsavia, in Polonia, il 13 agosto 1979. L’attrice è alta complessivamente 173 centimetri.

Fonti: IMDb

Loki, Thanos e Valkyrie sono nomi diffusi tra i nati nel 2020

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Loki, Thanos e Valkyrie sono nomi diffusi tra i nati nel 2020

L’universo cinematografico Marvel si espande fino alle culle dei bambini. L’Huffington post rivela i dati della U.S. Social Security Administration: nel 2020 c’è stato un rialzo nei nomi ispirati ai personaggi della Marvel. Loki è il primo, Valkyrie e Thanos seguono. Non mancano bambini di nome Bucky e Quill. In 13 anni di storia, i fan sono cresciuti insieme al franchise e ai suoi personaggi. Da adulti, cercano di passare ai figli le loro passioni, letteralmente fin dalla nascita.

L’influenza del mondo Marvel nella vita dei fan va oltre le feste a tema, gli eventi e le chat sui social. I dati della U.S. Social Security Administration hanno mostrato come sempre più bambini prendono il nome da personaggi popolari della Marvel: nel 2020, sono nati 135 bambini di nome Loki, mentre 128 bambini sono stati chiamati in onore di Valchiria. Nel 2017, erano 75. Anche Thanos è diventato un nome da bambino abbastanza popolare, con il 2019 che ha visto 18 bambini chiamati come il criminale. Altri personaggi popolari della Marvel hanno ispirato i genitori americani: ci sono stati 9 bambini di nome Bucky e 47 di nome Quill, ispirati rispettivamente al Soldato d’Inverno (Sebastian Stan) e a Star-Lord (Chris Pratt)

La propensione a chiamare i propri figli come i personaggi della cultura pop non è una novità. È sempre accaduto con le rockstar, le star del cinema e delle serie televisive più popolari. Certo è un dato significativo per la Marvel, sempre più un punto di riferimento culturale per le giovani (e future) generazioni.

La serie Marvel Loki

Loki è una sere televisiva realizzata da Michael Waldron e prodotta dai Marvel Studios. Gli interpreti principali sono Tom Hiddleston (Loki), Guru Mbatha-Raw, Wunmi Mosaku, Owen Wilson, Sophia Di Martino, Sasha Lane.

Basata sul personaggio omonimo dei fumetti Marvel Comics, la storia di Loki si svolge dopo gli eventi del film Avengers: Endgame. La prima stagione fa parte della Fase Quattro del MCU.

La serie è disponibile su Disney+.

World War Hulk potrebbe diventare presto un film?

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World War Hulk potrebbe diventare presto un film?

Alcuni anni fa, è circolata online una voce secondo cui i Marvel Studios erano al lavoro su un film dedicato a Planet Hulk. Il report sembrava un po’ inverosimile per diversi motivi (la Marvel non aveva ancora riguadagnato i diritti di distribuzione dei film di Hulk da solista, per esempio), e alla fine la notizia si è rivelata falsa, anche se lo studio ha finito per adattare elementi della storia di Planet Hulk per Thor: Ragnarok.

Ora, si torna a parlare di Hulk e di un film dedicato al Gigante di Giada in merito a voci che vorrebbero un adattamento per il cinema di World War Hulk. Secondo il sito GWW, la produzione potrebbe cominciare già il prossimo anno.

Per quanto ne sappiamo, la Marvel/Disney ha completamente riguadagnato i diritti legati al personaggio, quindi è certamente possibile che Kevin Feige cercherà di capitalizzare il prima possibile, e World War Hulk sarebbe un evento epico da cui attingere materiale per un film. Certo, è altamente improbabile che questo progetto sia un adattamento diretto del fumetto, ma la premessa di base – un Hulk furioso in cerca di vendetta sugli eroi più potenti della Terra – ha molto potenziale.

Bruce Banner (Mark Ruffalo) è apparso nella scena post-crediti di Shang-Chi e la leggenda dei dieci anelli e avrà anche un ruolo nella prossima serie Disney+ She-Hulk, quindi ci sono chiaramente piani in atto per sfruttare al meglio la collaborazione dell’attore con lo studio. Sarebbe senza dubbio interessante da sviluppare questo sentiero, se non fosse però, e non dimentichiamolo, che il Banner dell’attuale linea temporale del MCU è ormai Smart Hulk e che il suo tornare “indietro” allo stadio rabbioso di Hulk sembra improbabile. Staremo a vedere.

The Batman: Kristen Stewart sarà il nuovo Joker?

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The Batman: Kristen Stewart sarà il nuovo Joker?

Nel film The Batman non ci sarà Joker, i nemici che il Cavaliere Oscuro affronterà saranno altri. Fortunatamente Matt Reeves, regista del film, non ha dimenticato il temibile clown: probabilmente Joker comparirà nel secondo e nel terzo film della trilogia pianificata dal director. Girano voci sui possibili interpreti: il nuovo Joker sicuramente non sarà Joaquin Phoenix, mentre potrebbe essere Kristen Stewart. Peccato che l’attrice sia poco entusiasta della proposta.

Robert Pattinson e Kristen Stewart. Un binomio già noto: i due hanno recitato come coppia protagonista nei film di Twilight dal 2008 al 2012. Da allora le loro strade si sono separate, portandoli a progetti più maturi ed acclamati. Tra gli ultimi, il film Spencer che vede Kristen Stewart come protagonista nei panni di Lady Diana e l’attesissimo The Batman con Robert Pattinson. Vista la possibilità che il Joker di Reeves sia al femminile, si è spesso fatto cenno a Stewart. In questo modo, la vedremmo all’azione contro il Batman di Pattinson.

La possibilità non sembra però interessare l’attrice. ”Facciamo qualcosa di nuovo”, dice Kristen a Variety. ”Joker è stato interpretato così bene in precedenza. Sento che forse è meglio non intromettersi.” Kristen Stewart confessa di non essere elettrizzata all’idea. Sarebbe però contenta di vestire i panni di ”uno spaventoso freak”. Con un ”no” non troppo convinto, Stewart non permette ai fan di sapere qualcosa in più sul destino di Joker nella trilogia di The Batman.

The Batman: il film

The Batman è un reboot della saga cinematografica di Batman. Racconta le sfide che il supereroe deve affrontare nel suo secondo anno di vigilanza a Gotham City, tra corruzione diffusa e scontri con l’assassino detto l’Enigmista.

Il film è prodotto da Warner Bros., la regia è di Matt Reeves. Gli interpreti di The Batman sono Robert Pattinson, nei panni di Bruce Wayne / Batman, mentre Zoë Isabella Kravitz è Selina Kyle / Catwoman. Oltre a Paul Dano come Edward Nashton / L’Enigmista, Colin Farrell è il Pinguino. Nel cast ci sono anche Jeffrey Wright, John Turturro, Peter Sarsgaard, Barry Keoghan, Jayme Lawson, Andy Serkis.

The Batman uscirà nelle sale americane il 4 marzo 2022.

Hawkeye: nuovo intenso promo, è natale per Clint Barton

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Hawkeye: nuovo intenso promo, è natale per Clint Barton

Marvel Studios ha diffuso un nuovo intenso promo di Hawkeye, l’attesa nuova serie tv in arrivo su Disney+ che vedrà Clint Barton AKA Occhio di Falco riprendere arco e freccie.

Iscriviti a Disney+ per guardare Hawkeye e molto altro. Dove vuoi, quando vuoi.

Hawkeye è la nuova serie originale Marvel Studios ambientata nella New York City del post blip, dove l’ex Vendicatore Clint Barton/Hawkeye (Jeremy Renner) ha una missione apparentemente semplice: tornare dalla sua famiglia in tempo per Natale. Ma quando si presenta una minaccia dal suo passato, Hawkeye si allea suo malgrado con Kate Bishop (Hailee Steinfeld), un’abile arciera di ventidue anni nonché sua grande fan, per smascherare una cospirazione criminale. Il cast della serie include anche Vera Farmiga, Fra Fee, Tony Dalton, Zahn McClarnon, Brian d’Arcy James e l’esordiente Alaqua Cox nel ruolo di Maya Lopez. Diretta da Rhys Thomas e dal duo di registi Bert e Bertie, Hawkeyedebutterà in esclusiva su Disney+ il 24 novembre 2021.

Hawkeye, la serie tv

Vi ricordiamo che Hawkeye fa parte della prima ondata di serie tv prodotte dai Marvel Studios che avrebbero dovuto uscire su Disney+ a partire dall’autunno 2020. Il primo spettacolo doveva essere stato The Falcon and The Winter Soldier, ma la serie è stata ritardata a causa della pandemia di coronavirus che ha colpito la produzione. Altre serie tv includono WandaVision (sempre nel 2020?)Loki (primavera 2021) oltre a Hawkeye. Tutti vedranno i thespian del grande schermo che completano la serie.

Hawkeye è l’annunciata spin off del franchise di Avengers e fa parte della fase 4 del Marvel Cinematic Universe che si estenderà nel racconto seriale per debuttare su Disney+.

The Batman: un ideatore di Lost ironizza. L’Enigmista come il Progetto DHARMA

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”Solved The Batman.” Il mistero del nuovo Batman è stato risolto. Damon Lindelof, ideatore della serie televisiva Lost, posta su Instagram un carousel di foto. Nel post, un fotogramma del trailer del nuovo film di Batman si sovrappone perfettamente alla mappa del progetto DHARMA. Il punto di domanda, più volte riproposto nel trailer, sembra essere l’elemento d’unione tra il mistero dell’Enigmista e uno degli irrisolti misteri di Lost.

Per Lindelof l’Enigmista di The Batman potrebbe essere collegato all’oscuro progetto DHARMA. Scherzosamente, paragona la lavagna investigativa usata da Bruce Wayne per risolvere il puzzle dell’Enigmista alla mappa della DHARMA Initiative, scoperta da John Locke nella seconda stagione di Lost. Nel trailer del film vediamo Wayne muoversi tra le ramificazioni del piano d’indagine, disegnate con un gessetto sul pavimento. Al centro, domina un grosso punto di domanda. Similmente, la mappa mostrata in Lost è un’intricata serie di scritte e segni che circondano il punto di domanda centrale.

La mappa fa scoprire una serie di installazioni sull’isola. Queste sono legate ad un progetto scientifico avviato nel luogo tra gli anni ’70 e ’80. Nel corso della serie però, il progetto DHARMA non viene mai del tutto spiegato e resta uno dei tanti misteri aperti ma lasciati in sospeso di Lost.

Lindelof sicuramente ha voluto fare un post divertente giocando con i fan della serie e con quelli del film di Batman. L’enigma posto in The Batman sembra essere così complesso da uscire dai confini di Gotham City e del mondo del supereroe. L’augurio è che, diversamente dal mistero di DHARMA, il piano dell’Enigmista venga svelato nel corso della storia.

The Batman: cast, trama, data di uscita

The Batman è uno reboot della serie cinematografica di Batman diretto da Matt Reeves con Robert Pattinson, Zoë Kravitz, Paul Dano, Jeffrey Wright, John Turturro, Colin Farrell.

Il film racconta le sfide che Batman deve affrontare durante il suo secondo anno come vigilante a Gotham City, tra corruzione dilagante, intrighi famigliari e conflitti con il serial killer detto l’Enigmista.

L’uscita di The Batman nelle sale americane è prevista per il 4 marzo 2022.

Emily Blunt in trattative per Oppenheimer di Christopher Nolan

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Emily Blunt in trattative per Oppenheimer di Christopher Nolan

Arriva da Deadline la notizia che l’attrice Emily Blunt è ufficialmente in trattative per entrare nel cast di Oppenheimer, il prossimo film del regista Christopher Nolan che come sappiamo sarà distribuito da Universal Pictures. L’attrice dovrebbe unirsi al già confermato co-protagonista Cillian Murphy in quello che potrebbe diventare a tutti gli effetti un cast all-star.

Le fonti del noto sito americano dicono che interpreterà la moglie di J. Robert Oppenheimer (Murphy), lo scienziato che ha gestito il Progetto Manhattan che ha portato all’invenzione della bomba atomica. Oppenheimer uscirà il 21 luglio 2023, uno slot tipicamente riservato ai film di Nolan in passato.

Nel recente passato di Emily Blunt ha preso parte non a uno, ma ben due film che hanno superato i 100 milioni di dollari in patria quest’anno, un’impresa che nessun attore o attrice protagonista ha compiuto dal reset del botteghino. Ha ripreso il suo ruolo da protagonista in A Quiet Place Part II che la vedeva protagonisti ancora al fianco di Cillian Murphy, che ha incassato 160 milioni di dollari a livello nazionale e quasi 300 milioni di dollari in tutto il mondo. Ha poi recitato al fianco di Dwayne Johnson in Jungle Cruise, film che ha incassato $ 114 milioni a livello nazionale.

Oppenheimer, il film

Universal distribuirà Oppenheimer nelle sale in tutto il mondo e distribuirà il film in Nord America. Christopher Nolan produrrà anche insieme a Emma Thomas e Charles Roven di Atlas Entertainment. Il film si baserà sul libro vincitore del Premio Pulitzer American Prometheus: The Triumph and Tragedy of J. Robert Oppenheimer di Kai Bird e del compianto Martin J. Sherwin.

Guardiani della Galassia Vol. 3: Chris Pratt annuncia l’inizio riprese, video dal set!

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E’ il protagonisti Chris Pratt ad annunciare l’inizio delle riprese dell’attesissimo Guardiani della Galassia Vol. 3, il film che vedrà nuovamente James Gunn a lavoro con i Marvel Studios dopo il burrascoso licenziamento e il successivo reintegro. Nei giorni scorsi è stato confermato che il film non subirà ritardi per via dei cambi annunciati di uscita quindi il cinecomic di James Gunn arriva al cinema il 5 maggio del 2023. Vi lasciamo di seguito l’esilarante video postato da Chris Pratt:

Guardiani della Galassia Vol. 3

Scritto e diretto da James GunnGuardiani della Galassia Vol. 3 arriverà nelle sale il 5 maggio del 2023. Le riprese del film sono iniziate ad ottobre 2021. Torneranno nel cast Chris PrattZoe SaldanaDave BautistaPom Klementieff e Karen Gillan, insieme a Vin Diesel e Bradley Cooper che offriranno ancora le loro voci. Nel film è atteso anche Chris Hemsworth nei panni di Thor.

Eternals: lunga featurette con sorprendenti dietro le quinte!

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Eternals: lunga featurette con sorprendenti dietro le quinte!

Marvel Studios ha diffuso una featurette che ci presenta il dietro le quinte dell’atteso Eternals, il nuovo film del Marvel Cinematic Universe che questa domenica sarà presentato in premiere italiana alla Festa del Cinema di Roma.

Eternals, il film

Eternals, il terzo film della Fase Quattro dell’Universo Cinematografico Marvel diretto dalla regista vincitrice dell’Academy Award Chloé Zhao, arriverà il 3 novembre nelle sale italiane. Il film targato Marvel Studios Eternals presenta un nuovo team di supereroi dell’Universo Cinematografico Marvel: l’epica storia, che abbraccia migliaia di anni, mostra un gruppo di eroi immortali costretti a uscire dall’ombra per unirsi contro il più antico nemico dell’umanità, The Deviants.

Il cast del film comprende Richard Madden, che interpreta l’onnipotente Ikaris; Gemma Chan, che interpreta Sersi, amante dell’umanità; Kumail Nanjiani, che interpreta Kingo, dotato dei poteri del cosmo; Lauren Ridloff, che interpreta la velocissima Makkari; Brian Tyree Henry, che interpreta l’intelligente inventore Phastos; Salma Hayek, che interpreta la leader saggia e spirituale Ajak; Lia McHugh, che interpreta Sprite, eternamente giovane e al tempo stesso piena di saggezza; Don Lee, che interpreta il potente Gilgamesh; Barry Keoghan, che interpreta il solitario Druig; e Angelina Jolie, che veste i panni dell’impetuosa guerriera Thena. Kit Harington interpreta Dane Whitman.

Strappare lungo i bordi: recensione della serie di Zerocalcare #RFF16

La Festa del Cinema di Roma quest’anno omaggia il talento di uno dei fumettisti italiani più apprezzati. A dieci anni dall’esordio con La Profezia dell’Armadillo, Zerocalcare, nome d’arte di Michele Rech, si vede infatti dedicare una mostra nel Foyer della sala Sinopoli, che presenta alcuni degli esempi più significativi del suo lavoro. In più, tra gli Eventi Speciali della Festa c’è l’anteprima delle prime due puntate della serie animata Strappare lungo i bordi, ideata dallo stesso Zerocalcare, che Netflix proporrà in streaming dal 17 novembre. 

Strappare lungo i bordi, difficile da sintetizzare in una sinossi

Queste prime due puntate di Strappare lungo i bordi non sono facili da sintetizzare con una sinossi. Si potrebbe dire che la serie  racconti le vicende dell’alterego animato dell’autore, cui Zerocalcare stesso dà la voce, affiancato dal fido armadillo – qui la voce è di Valerio Mastandrea – che ne rapprensenta una sorta di grillo parlante, di coscienza. Accanto a lui, gli amici: Secco, Sara, Alice, a spasso nel tempo tra passato e presente, toccando temi disparati: da quelli sociali, alla politica, a quelli esistenziali, mentre la vita scorre, non sempre come si vorrebbe.

Strappare lungo i bordi non è facile

E’ proprio questa la metafora contenuta nell’immagine del titolo. Strappare lungo i bordi, come si fa per ritagliare una sagoma di carta, non sempre è così semplice. Può capitare che la carta si strappi malamente e che la figura ne esca rovinata. Un po’ come nella vita, ciò che si vorrebbe accadesse, non sempre accade da sé, in modo naturale, anzi, quasi mai. Ma questo il protagonista lo impara a sue spese, crescendo. Una sicurezza al suo fianco però, ce l’ha, sono proprio gli amici. Secco, Sara e Alice sono tre personalità diverse, ma complementari, e complementari anche a quella dello stesso protagonista. Zerocalcare oltre a doppiare  il proprio alterego, presta la voce a tutti loro e il risultato è molto divertente. 

Tra disavventure quotidiane, temi sociali e politici, Zerocalcare compone un ritratto personalissimo, scombiccherato ma efficace, di una generazione alle prese con le ansie, le speranze e le delusioni della vita. Neanche a dirlo, chi segue il fumettista romano lo sa, il racconto procede alla velocità della luce, come nello stile di Zerocalcare. Il parlare accelerato del protagonista della serie sembra essere proprio lo specchio di ansie e indecisioni di fronte alle sfide della vita. Il racconto è un susseguirsi di cambi d’ambientazione e salti temporali, esilarante e coinvolgente, sulle musiche originali di Giancane.

Si ride di gusto, ci si immedesima, ma c’è anche spazio per la riflessione, perché tra i colori accesi, la saggezza improvvisata dell’armadillo, la rassicurante ripetitività di Secco e le figuracce dell’impacciato protagonista, trovano spazio elementi di satira sociale e politica e considerazioni nient’affatto scontate sul nostro passato e l’attualità. Zerocalcare, oltre ad essere un talentuoso fumettista – dal suo lavoro è già stato tratto un film, La profezia dell’Armadillo – è anche una mente acuta del nostro panorama culturale, capace di affrontare con semplicità e ironia temi complessi, rendendoli fruibili a tutti, senza trascurare una dimensione esistenziale peculiare, ma nella quale, a ben guardare, non è così difficile riconoscere tratti delle altrui esistenze. Ecco perché Strappare lungo i bordi è consigliato anche a chi non è appassionato di fumetti o non conosce l’autore. Guardare per credere. Dal 17 novembre su Netflix.

Solitary Man: trama e cast del film con Michael Douglas

Solitary Man: trama e cast del film con Michael Douglas

Prima di iniziare a ricoprire il ruolo di Hank Pim all’interno del Marvel Cinematic Universe, il premio Oscar Michael Douglas si è dedicato negli ultimi anni a recitare in alcune commedie come Alla scoperta di Charlie, La rivolta delle Ex e Last Vegas. Un altro titolo a riguardo è anche Solitary Man, racconto agrodolce di un uomo di mezz’età ricco di problematiche relazionali alla ricerca di un po’ di equilibrio nella propria vita. Uscito nel 2009, questo è scritto da Brian Koppelan (noto anche per i film A testa alta e Ocean’s Thirteen) e da lui anche diretto insieme a David Levien.

Prodotto tra gli altri dal premio Oscar Steven Soderbergh, il film si concentra dunque sulle vicende di un protagonista tanto seducente quanto incasinato, dando così vita ad una vicenda che tra commedia e buoni sentimenti si propone di raccontare una storia in cui ognuno può ritrovare qualcosa di sé. Pur se accolto in modo positivo dalla critica, che ha individuato proprio nell’interpretazione di Douglas uno dei suoi punti di forza, Solitary Man è tuttavia stato un titolo passato ingiustamente in sordina, ottenendo un riscontro di pubblico al di sotto delle aspettative.

A distanza di oltre un decennio è un titolo che merita di essere riscoperto, non tanto per l’originalità o particolari caratteristiche, quanto per la capacità di raccontare una storia genuina facendo appassionare lo spettatore anche ad un personaggio apparentemente sgradevole. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Solitary Man: la trama del film

Protagonista del film è Ben Kalmen, un rivenditore di auto di successo di mezza età, la cui vita tra famiglia e lavoro sembra procedere a meraviglia. Dopo una visita di routine, tuttavia, il medico lo mette in guardia sullo stato del suo cuore e lo invita a fare ulteriori analisi, ma Ben si rifiuta e decide semplicemente di cambiare le proprie abitudini. Dopo alcuni anni, però, la vita di Ben è drasticamente cambiata sotto molti aspetti: l’uomo ha divorziato dalla prima moglie Nancy, ha rapporti sessuali con donne più giovani di lui, è diventato un bugiardo, è disoccupato, non ha un soldo e ha rischiato addirittura di finire in prigione.

In compenso, si è fidanzato con la giovane e benestante Jordan Karsch, grazie a cui continua a condurre una vita nell’agio e nella ricchezza. Un giorno, proprio Jordan chiede a Ben di accompagnare la figliastra diciottenne Allyson a visitare la sua futura università, la stessa che frequentò l’uomo in gioventù. Lì il patrigno e la ragazza finiscono con il consumare un rapporto sessuale, di cui ovviamente Jordan viene a sapere. Da quel momento Ben viene inghiottito da una spirale di degrado sempre maggiore e capirà di dover mettere a posto la sua vita una volta per tutte.

Solitary Man cast

Solitary Man: il cast del film e la canzone di Johnny Cash

Come anticipato, ad interpretare il protagonista Ben Kalmen vi è l’attore Michael Douglas, il quale ha nuovamente dimostrato le sue doti da interprete comico, ottenendo anche una candidatura ai Satellite Award come miglior attore. Accanto a lui, nel ruolo della moglie Nancy vi è Susan Sarandon, mentre Mary Louise Parker è la sua nuova fiamma Jordan Karsch. La giovane Allyson, invece, è interpretata da Imogen Poots, nota in particolare per il film 28 settimane dopo. Nel film si ritrova poi anche Jesse Eisenberg nel ruolo di Daniel Cheston e Danny DeVito in quelli di Jimmy Marino, amico di lunga data di Ben.

Douglas e DeVito, in effetti, sono davvero amici, tanto da essere stati anche coinquilini a New York negli anni Sessanta. I due sono inoltre qui tornati a recitare insieme circa 20 anni dopo La guerra dei Roses, film di cui DeVito è anche regista. Un ultima curiosità è che questo film condivide il titolo con una canzone di Neil Diamond cantata da Johnny Cash all’inizio del film. Johnny Cash era conosciuto come “l’uomo in nero” per via della sua propensione ad indossare tutto nero. Il personaggio di Michael Douglas trascorre la maggior parte del film indossando proprio abiti neri e solo occasionalmente indossa qualcosa di diverso.

Solitary Man: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire di Solitary Man grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Chili Cinema, Amazon Prime Video e Tim Vision. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di mercoledì 20 ottobre alle ore 23:00 sul canale Paramount Channel.

https://www.youtube.com/watch?v=KqY8QvBNOXM

Fonte: IMDb

Evan Peters: 10 cose che non sai sull’attore

Evan Peters: 10 cose che non sai sull’attore

uickSono anni che tutti vanno matti per Evan Peters. Ha cominciato con la pubblicità, per poi arrivare a Disney, poi al cinema, poi ad American Horror Story X-Men: una scalata verso il successo, e una carriera di ruoli bizzarri, sinistri, e accattivanti.

Quando non è impegnato, cosa fa Evan Peters? Cosa ha fatto prima di AHS? Da dove viene? Ecco 10 fatti e curiosità su Evan Peters: dall’infazia agli hobby, dalla filmografia alla vita privata e alla relazione con Emma Roberts. Lo amerete ancora di più.

Evan Peters: la sua carriera, i film e le serie TV

1. Ha iniziato lavorando nella pubblicità. Evan Peters iniziò ad interessarsi alla recitazione all’età di 15 anni. Si trasferì a Los Angeles con la madre, con lo scopo di lavorare alla propria carriera e, nel frattempo, fu istruito a casa. Egli ha poi ottenuto dei primi lavori nell’ambito della pubblicità. Ha infatti partecipato a spot per marchi come per Kellogg’s, Papa John’s, Playstation, Progressive e Sour Patch Kids. Il suo primo ruolo è poi arrivato con il film Clipping Adam, nel 2002, e da quel momento è passato a recitare per il cinema e la televisione.

2. La svolta con Sleepover e Phil dal futuro. Nel 2004 Even Peters recitò in Sleepover, per il quale fu nominato per la Migliore Performance in un Lungometraggio. Grazie a questo film ha ottenuto una grandissima popolarità, che gli ha permesso di partecipare poi alla serie Disney Phil dal futuro, la quale fu il suo primo progetto televisivo. Evan ha interpretato, per cinque episodi della prima serie, Seth Wosmer, un piccolo nerd amico del personaggio principale Phil. Sin da piccolo, l’attore ha vinto parecchi premi e si è aggiudicato parecchia nomination.

3. I ruoli successivi sono decisamente più cupi. In seguito ha recitato in opere più tendenti al thriller come An American Crime, The Good Doctor, Senza Traccia, Criminal Minds, Dr. House – Medical Division, Ghost Whisperer – Presenze, The Mentalist. Inolter, Evan Peters è comparso in sei episodio di One Tree Hill, in un episodio di Parenthood, in uno di The Office e nel corto Sofia Coppola’s The Little Mermaid (2014). I suoi ruoli principali, che lo hanno portato alla fama, sono quelli di American Horror Story e quello di Quicksilver in X-Men. Recentemente  ha poi recitato nella serie Pose, la serie prodotta da Ryan Murphy. Nel 2021 è poi comparso nelle miniserie Wandavision e in Omicidio a Easttown.

4. Evan Peters è affascinato dai ruoli inquietanti. Si vede dalla sua filmografia: Even Peters ama i toni cupi e inquietanti, e tende a gravitare naturalmente verso di essi. In passato, aveva il terrore dei film horror, che gli causavano incubi su incubi. Ora, però, trova il genere affascinante, e pensa che questo tipo di ruolo gli venga naturale. Inoltre, sembra che Evan Peters pensi sia difficile passare da un ruolo comico ad uno drammatico, e che sia più facile passare dal drammatico al comico.

Evan Peters è Quicksilver

5. Si è preparato a lungo al personaggio. Nei più recenti film dedicati agli X-Men Peters compare nei panni di Quicksilver, personaggio dotato di una velocità sovrumana. Per prepararsi al ruolo, l’attore ha raccontato di aver cercato di riprodurre parte di quella velocità in ogni attività, dai più piccoli movimenti sino al modo di parlare. Ciò avrebbe sottolineato il fatto che Quicksilver vive costantemente con l’impulso di frenarsi, non riuscendoci sempre.

6. Ha ripreso il ruolo in Wandavision. Nel corso della serie Marvel Wandavision, l’attore fa la sua comparsa nei panni di Quicksilver. Un risvolto che ha sorpreso tutti quanti, lasciando immaginare che questo fosse un primo accenno dell’annunciato ingresso degli X-Men nell’MCU. Il personaggio interpretato da Peters si rivela però poi essere un impostore nei panni di Quicksilver. L’attore ha in seguito raccontato di essere sempre stato a conoscenza di questo risvolto, apprezzando molto l’idea degli autori.

evan peters

Evan Peters in American Horror Story

7. Evan Peters è uno dei due attori che sono comparsi in tutte le stagioni di American Horror Story. Per chi non l’avesse mai vista, AHS è una serie antologica, dove ogni stagione è una piccola miniserie con un tema diverso. Spesso, gli attori di AHS compaiono in più di una stagione, ma interpretando ruoli diversi, anche se ci sono solamente due attori che sono comparsi in tutte le stagioni: Sarah Paulson e Evan Peters. Nella prima stagione, Peters interpretava Tate Langdon, il fantasma di un ragazzo che commette una sparatoria in un liceo. In AHS: Asylum, era un paziente di un istituto mentale visitato dagli alieni, e in Coven era Kyle Spencer, un ragazzo ucciso e fatto a pezzi dalla magia, poi “rimesso insieme” e resuscitato dalle streghe.

Evan Peters: Emma Roberts e la nuova fidanzata

8. Ha avuto una lunga relazione con la collega. È stata una lunga storia piena di tira e molla quella tra Evan Peters e Emma Roberts. I due si sono conosciuti nel 2012 sul set di Adult World e sono poi nuovamente stati compagni di schermo in diverse stagioni di American Horror Story. La loro relazione è durata per anni ed è stata piena di alti e bassi: nel 2013 la Roberts era stata arrestata per violenza domentica nei confronti di lui. Successivamente i due si sono chiarito e sono tornati insieme, fidanzandosi ufficialmente nel 2014. Nel 2019, tuttavia, hanno annunciato la loro separazione.

9. Le ragazze di Evan Peters prima di Emma Roberts. Nel corso degli annni, Evan Peters ha frequentato alcune ragazze famose, tra le quali Pixie Geldof (con la quale era stato visto al Coachella e con la quale ha passato all’incirca un anno), Alex Breckenridge, Alexia Quinn, Lindsay Lohan, e Taissa Farmiga. Dopo la Roberts, invece, Peters ha avuto una relazione con la cantante Helsey, conclusasi però nella metà del 2020. Attualmente non è noto se l’attore abbia o meno una nuova fidanzata.

Evan Peters: età e altezza dell’attore

10. Evan Peters è nato il 20 gennaio del 1987 a St. Louis, nel Missouri, Stati Uniti. L’attore è alto complessivamente 177 centimetri.

Fonti: IMDb

Ultima notte a Soho: nuovo affascinante trailer, dal 4 novembre al cinema!

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Universal Pictures Italia ha diffuso il nuovo e terzo affasciante trailer di Ultima notte a Soho, il nuovo film del regista Edgar Wright presentato Fuori Concorso alla 78esima Mostra d’Arte Cinematografica di Venezia. Nel cast protagonisti Anya Taylor-Joy, Thomasin Harcourt McKenzie, Matt Smith, Terence Stamp, Diana Rigg, Rita Tushingham, Michael Ajao, Synnøve Karlsen

Una misteriosa connessione attraverso il tempo e spazio. Niente è come sembra nel thriller psicologico di Edgar Wright Ultima notte a Soho. Eloise (Thomasin McKenzie), un’aspirante stilista di moda, è misteriosamente in grado di entrare negli anni ’60 dove incontra un’affascinante aspirante cantante, Sandy (Anya Taylor-Joy). Ma i sogni del passato iniziano a incrinarsi e frantumarsi in qualcosa di molto più oscuro.

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