Namor farà il suo debutto nel
MCU grazie a Black
Panther: Wakanda Forever? Sembrerebbe di sì. È da
tempo ormai che si parla dell’ingresso del Sub-Mariner
nell’universo condiviso e pare che sarà proprio l’attesissimo
sequel di Ryan Coogler a segnare il debutto live action
del personaggio.
The Illuminerdi riporta che Black
Panther 2 ruoterà davvero attorno al conflitto
tra Wakanda e Atlantide come già ipotizzato in passato, e che la
new entry Tenoch Huerta guiderà le forze di
Atlantide proprio nei panni di Namor. Il casting dell’attore nel
film è stato annunciato alla fine dello scorso anno: all’epoca
venne rivelato soltanto che avrebbe interpretato il cattivo
principale, ma il nome del suo personaggio non è mai stato
svelato.
Ma non è tutto: pare, infatti, che
la produzione sia alla ricerca di attori che possano interpretare i
compagni guerrieri del Sub-Mariner, ossai Namora e Cadmael. Al
momento non si tratta di una conferma ufficiale, quindi vi
invitiamo a prendere la notizia con le pinze. Tuttavia, non è la
prima volta che il debutto di Namor nel MCU viene associato al
sequel di Black
Panther, quindi potrebbe davvero esserci un fondo di
verità.
D’altronde, già in Avengers:
Endgame alcuni fan avevano scovato un possibile
riferimento a Namor, all’interno di uno scambio di battute tra i
personaggi di Vedova Nera e Okoye in cui si faceva riferimento ad
una serie di “terremoti oceanici”. La cosa interessante è che,
tempo dopo, furono proprio gli sceneggiatori del film,
Christopher Markus e Stephen
McFeely, a lasciar intendere che quella battuta era un
velato riferimento proprio al Sub-Mariner…
Black
Panther: Wakanda Forever arriverà nelle sale l’8
luglio 2022. Il presidente dei Marvel Studios, Kevin Feige, ha confermato che T’Challa, il
personaggio interpretato al compianto Chadwick
Boseman nel primo film, non verrà interpretato da
un altro attore, né tantomeno ricreato in CGI. Il sequel si
concentrerà sulle parti inesplorate di Wakanda e sugli altri
personaggi precedentemente introdotti nei fumetti Marvel.
Letitia Wright (Shuri), Angela
Bassett (Ramonda), Lupita
Nyong’o (Nakia), Danai
Gurira (Okoye), Winston
Duke (M’Baku) e Martin
Freeman (Everett Ross) torneranno nei panni dei
rispettivi personaggi interpretati già nel primo film.
L’attore Tenoch Huerta è in trattative
con i Marvel Studios per interpretare il villain principale del
sequel.
Doctor
Strange è stato il film che ha ufficialmente
introdotto il personaggio dello Stregone Supremo nel MCU. Nel film diretto da
Scott Derrickson ha fatto il suo ingresso anche la dottoressa
Christine Palmer, interpretata da Rachel McAdams.
Sfortunatamente, il personaggio è
stato usato alla stregua di mero interesse amoroso di Strange,
deludendo le aspettative dei fan che speravano di vederla
trasformarsi nell’Infermiera di notte. Sappiamo che McAdams tornerà
a vestire i panni di Christine in Doctor
Strange in the Multiverse of Madness, quindi nulla
esclude che possa esserci in serbo per il personaggio un arco
narrativo più eccitante.
Durante una recente sessione di “Ask
Me Anything” su Reddit, C. Robert Cargill, lo sceneggiatore di
Doctor Strange, ha condiviso i suoi pensieri in merito
a cosa potrebbe essere successo a Christine Palmer dopo gli eventi
narrati nel film del 2016. “Sono andati avanti per la loro
strada. Semplicemente, sono andati avanti, ognuno con le proprie
vite”, ha detto semplicemente Cargill, senza fare riferimento
ai possibili piace dei Marvel Studios per il personaggio.
Ci sono una serie di questioni
irrisolte che riguarda il personaggio di Christine: ad oggi,
infatti, non sappiamo se il personaggio faceva parte della vita di
Strange durante gli eventi di Avengers:
Infinity War, né tantomeno se c’era anche lei tra le
vittime del Blip. Cargill ha poi parlato del motivo per cui, dal
suo punto di vista, le cose tra Strange e Palmer non hanno
funzionato: “Penso che il motivo risieda nella costante
alienazione di Strange. Trascorre così tanto tempo con esseri
potenti che spesso i suoi affari sulla Terra cadono nel
dimenticatoio. Deve essere costantemente riportato alla realtà.
Deve ricordare che le piccole cose hanno lo stesso
valore.”
La sceneggiatura del film porterà la
firma di Jade
Bartlett e Michael Waldron.
Oltre a Cumberbatch e Olsen, nel sequel ci saranno
anche Benedict
Wong (Wong), Rachel
McAdams(Christine
Palmer), Chiwetel
Ejiofor (Karl Mordo) e Xochitl
Gomez (che interpreterà la new entry America
Chavez).
Doctor Strange in the Multiverse
of Madness arriverà al cinema il 25 marzo 2022.
Le riprese sono partite a Londra a novembre 2020 e avranno luogo
anche a New York, Los Angeles e Vancouver. Nel sequel dovrebbe
apparire in un cameo anche Bruce
Campbell, attore feticcio di Sam
Raimi. Al momento, però, non esiste alcuna conferma in
merito.
Negli ultimi anni si è verificato
un acceso ritorno della cultura degli anni Ottanta, manifestatasi
in particolare attraverso la serie NetflixStrangerThings. Dal cinema
ai fumetti, dall’abbigliamento alle atmosfere, dai giochi da tavolo
a numerosi altri immaginari ormai parte della cultura popolare,
tutto questo si è ripresentato con grande gioia del pubblico,
sempre più coinvolto in questo tipo di narrazioni. In questo filone
si colloca anche il film del 2018 Summer of
84, film horror indipendente diretto dal trio di
filmmaker François Simard, Anouk Whissell e
Yoann-Karl Whissell, conosciuti anche come i
Roadkill Superstars.
Similmente a Stranger Things, anche questo film vede
un gruppo di ragazzini alle prese con eventi più grandi di loro,
che li porteranno ad una maturazione precoce che li cambierà per
sempre. Prendendo spunto anche da opere come Stand by me, La finestra sul
cortile e da Fright Night, i registi hanno così
costruito un racconto che si muove tra mistero, paura e il coraggio
di affrontare quest’ultima. Presentato con successo al Sundance
Film Festival, Summer of 84 ha raccolto ampi consensi di
critica e pubblico, affermandosi come uno dei titoli più
interessanti relativi al ritorno degli anni Ottanta.
Rapidamente intorno al film si è
generato un notevole seguito che lo ha portato ad ottenere
ulteriori successi. Summer of 84 è infatti stato
indicato come uno dei migliori horror del suo anno, venendo anche
nominato ai Saturn Award come miglior film indipendente. Per gli
amanti del genere, dunque, un’opera da non perdere assolutamente.
Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente
utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a
questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile
ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e
al cast di attori. Infine, si elencheranno anche
le principali piattaforme streaming contenenti il
film nel proprio catalogo.
Summer of 84: la trama del film
Ambientata nell’estate del 1984, la
storia si svolge nella cittadina di Cape May, la quale è sconvolta
da una serie di brutali omicidi di adolescenti commessi da un unico
spietato serial killer, rinominato Cape May
Slayer. Il caso, ormai sulla bocca di tutti, suscita in
particolare l’interesse di DaveyArmstrong, ragazzo di quindici anni e figlio del
reporter che segue attivamente il caso. Più che spaventato dal
killer, Davey ne è incuriosito e insieme ai suoi amici
Dale, Curtis e
Tommy desidera scoprire chi si celi dietro il
mostro di Cape May. Conducendo delle indagini per gioco, i quattro
ragazzini arriveranno a scoprire qualcosa di sconvolgente.
Davey si convince infatti che
l’assassino altri non sia che il suo misterioso vicino di casa,
Wayne Mackey. In particolare, dopo la scomparsa di
un ragazzo visto qualche giorno prima in casa di Mackey, tale
convinzione sembra ormai una certezza. I quattro amici iniziano
dunque a spiare il vicino di casa, scoprendo una serie di dettagli
molto strani, dall’acquisto di numerosi materiali da giardinaggio
alle inspiegabili corse notturne dell’uomo. Per Davey è però
necessario trovare una prova certa della sua colpevolezza e
deciderà per tanto di introdursi segretamente in casa dell’uomo. Da
qui, inizieranno però i veri pericoli.
Summer of 84: il cast del
film
Ad interpretare i giovani
protagonisti del film vi sono una serie di attori poco noti ma già
con diverse esperienze recitative alle spalle. A partire da
Graham Verchere, interprete del protagonista Davey
Armstrong. Egli era già stato visto nelle serie The Good
Doctor e Fargo, come anche nel recente film
Stargirl. Grazie a Summer of 84 ha però
conosciuto una prima fama internazionale. Accanto a lui, nei panni
di suo padre Randall vi è l’attore Jason
Gray-Stanford, celebre per la serie Detective
Monk ma anche per aver dato voce a Radish nell’anime
Dragon Ball. Shauna Johannesen è invece
Sheila, madre di Davey.
Nei panni degli amici del
protagonista si ritrovano gli attori Caleb Emery
nei panni di Dale, Cory Gruter-Andrew in quelli di
Curtis e Judah Lewis in quelli di Tommy.
Quest’ultimo è noto in particolare per aver recitato nei film
Point Break, La
babysitter e Qualcuno salvi ilNatale. Tierra Skovbye recita invece
nel ruolo di Nikki, una ragazza che si unisce alle indagini dei
protagonisti. L’attrice è meglio nota per la sua interpretazione di
Robin in C’era una volta. In ultimo, nei panni del
misterioso vicino Wayne Mackey vi è l’attore Rich
Sommer, celebre per essere stato Harry Crane in Mad
Men, e distintosi qui per aver costruito un personaggio
quantomai ambiguo.
Summer of 84: le citazioni, il
trailer e dove vedere il film in streaming e in TV
Come il già citato Stranger
Things, anche Summer of 84 è ovviamente ricco di
citazioni e riferimenti alla cultura degli anni ’80. Tra i più
evidenti si annovera la scena in cui i protagonisti si spostano in
bicicletta ascoltando il brano Cruel Summer. Si tratta di
un omaggio al film Karate Kid, dove il protagonista Daniel
LaRusso pedala ascoltando quella stessa canzone. In un’altra scena,
invece, Tommy è visto bere una bottiglia di MacReady’s Whiskey, un
riferimento al film La cosa, dove il protagonista MacReady
è più volte visto bere del whiskey. Un ultimo esplicito riferimento
è la frase “ho un gran brutto presentimento”, pronunciata
da Dale, ma già sentita nel 1977 nel film Star
Wars.
È possibile fruire del film grazie
alla sua presenza su une delle più popolari piattaforme streaming
presenti oggi in rete. Summer of 84 è
infatti disponibile nel catalogo di Rai Play. Per
vederlo, basterà eseguire l’accesso gratuito al servizio, avendo
così modo di guardare il film in totale comodità e al meglio della
qualità video. Il film è inoltre presente, in prima
TVassoluta, nel palinsesto televisivo
di lunedì 7giugno alle
ore 21:20 sul canale Rai 4.
Considerato un vero e proprio
enfant prodige, il canadese Xavier Dolan è
oggi uno degli autori più acclamati, interessanti e originali del
cinema. Grazie a film come Mommy ed È solo la fine del
mondo, con i quali ha vinto prestigiosi premi al Festival di Cannes, si è definitivamente
consacrato a livello internazionale, cosa che ha permesso la
riscoperta dei suoi primi lungometraggi. In particolare, tra
questi, vi è J’ai tué ma mère, opera prima del 2009
da Dolan scritta, diretta, prodotta e interpretata. Un’opera
struggente che ha da subito evidenziato l’interesse del regista per
i rapporti famigliari, umani e per la ricerca del proprio sé.
Dolan iniziò a scrivere quello che
poi sarebbe diventato il suo film d’esordio all’età di 16 anni,
basando la storia su eventi parzialmente autobiografici. Da qui il
titolo, traducibile come “ho ucciso mia madre”, che
esprime già in sé il complesso rapporto che il protagonista vive
con il genitore. Dopo alcuni anni, serviti più che altro per
cercare i finanziamenti necessari, Dolan ha esordito all’età di 19
anni alla regia, guadagnando da subito ampi consensi. Presentato
nella sezione Quinzaine des Réalisateurs, qui il film ha vinto ben
tre premi, ottenendo in breve una buona popolarità
internazionale.
A colpire, in particolare, vi è la
capacità di Dolan di raccontare in modo sincero i sentimenti dei
suoi personaggi, avvalendosi della composizione, della messa in
scena e della fotografia cinematografica. Ancora oggi è un esordio
sorprendente, che ogni appassionato del cinema di Dolan non può
perdere. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà
certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità
relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti
possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla
trama e al cast di attori.
Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme
streaming contenenti il film nel proprio catalogo.
J’ai tué mamère: la trama del film
Protagonista del film è
Hubert Minel, problematico diciassettenne intento
a comprendere sé stesso e la propria sessualità in un contesto in
cui fatica a sentirsi accettato. Hubert vive nella periferia di
Montreal insieme alla madre single Chantale, la
quale ha divorziato molto giovane. Proprio l’allontanamento del
padre ha portato il ragazzo a sviluppare non solo una mancanza ma
anche un profondo risentimento nei confronti della madre, dalla
quale si sente oppresso e incompreso. Il suo rifiuto della madre
raggiunge il culmine nel momento in cui racconta alla sua
insegnante che la donna è morta ormai da anni.
Quanto Chantale lo scopre, si sente
naturalmente molto offesa dal figlio, ma capirà anche di quanto il
loro rapporto si sia deteriorato nel tempo. La donna cercherà
allora di riavvicinarsi al figlio, il quale però non vuole
assolutamente saperne nulla. Nel loro difficile rapporto,
sorgeranno ulteriori segreti, omissioni e conflitti, che porteranno
i due ad un punto di non ritorno. Soltanto mettendosi a nudo
potranno scoprirsi e riavvicinarsi davvero. A frenare questa
possibilità, però, vi è sempre il brutto carattere di entrambi, che
li porta a voler prevalere l’uno sull’altro.
J’ai tué ma mère: il cast del film
Come anticipato, ad interpretare il
protagonista vi è lo stesso Xavier Dolan. Egli
affermò di aver costruito la storia e il personaggio ispirandosi
vagamente a vicende personali, ricercando però allo stesso tempo un
distacco che gli permettesse di rimanere obiettivo e non
eccessivamente coinvolto emotivamente. La sua interpretazione di
Hubert non è dunque basata esclusivamente sul vero sé stesso, ma vi
ha aggiunto elementi originali. Per la sua performance da
protagonista, Dolan ha ricevuto poi diversi apprezzamenti. Egli non
ha infatti solo vinto premi come regista ma anche come attore, ad
esempio al Vancouver Film Critics Circle.
Accanto a lui, nei panni di sua
madre Chantale vi è l’attrice Anne Dorval,
divenuta popolare proprio grazie a questo film. Vinse infatti
diversi premi come miglior attrice, tra cui il Jutra Awards. La
Dorval, oggi celebrità internazionale, è poi tornata a recitare per
Dolan anche in Les amours imaginaires, Laurence Anyways,
Mommy e Matthias & Maxime. Suzanne
Clément è invece Julie Cloutier, l’insegnante di Hubert e
altra figura femminile per lui importante. L’attore
François Arnaud, oggi noto per il ruolo di Cesare
Borgia in I Borgia, interpreta qui Antonin Rimbaud, il
ragazzo di Hubert. Per la sua interpretazione egli ha vinto il
premio come miglior attore non protagonista al Vancouver Film
Critics Circle. Pierre Chagnon, infine, è Richard
Minel, padre di Hubert.
J’ai tué ma mère: il
trailer e dove vedere il film in streaming e in TV
È possibile fruire del film grazie
alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme
streaming presenti oggi in rete. J’ai tué ma
mère è infatti disponibile nel catalogo di
Google Play, Apple iTunes e Amazon Prime Video. Per vederlo, basterà
noleggiare il singolo film, avendo così modo di guardarlo in totale
comodità e al meglio della qualità video. È bene notare che in caso
di noleggio si avrà soltanto un dato limite temporale entro cui
guardare il titolo. Il film è inoltre presente,
in prima TV assoluta, nel palinsesto
televisivo di lunedì 7giugno alle ore 21:15 sul canale
Cielo.
Ben prima che il Marvel Cinematic
Universe fosse una realtà, a dar particolare prestigio e linfa
al genere poi denominato “cinecomic” furono i
primi film dedicati agli X-Men. Negli anni, il racconto dei più
celebri mutanti dell’universo supereroistico si è espanso grazie a
sequel, prequel e spin-off, dando vita ad una delle più compiute
saghe degli ultimi anni. Composta in totale da ben dodici film, si
tratta di uno dei franchise più redditizi della storia, grazie ad
un incasso complessivo di oltre 5 miliardi di dollari. Il tutto
ebbe inizio nel 2000 con X-Men (qui la recensione), diretto dal
regista Bryan Singer.
Sin dagli anni Novanta si tentava
di portare sul grande schermo il più celebre gruppo di supereroi
Marvel, un progetto a cui si era
interessato anche il premio Oscar James Cameron. I diritti vennero però
acquisiti dalla 20th Century Fox, che riuscì a dar vita al film
avvalendosi di grandi interpreti e un considerevole aggiornamento
tanto dei personaggio quanto delle loro vicende. Simbolo dei
diversi e degli emarginati, gli X-Men hanno da sempre avuto un
valore speciale, il quale è rimasto immutato nel tempo. Per questo
nonostante le modifiche, la loro essenza è rimasta immutata e
capace ancora di appassionare.
A fronte di un budget di 75 milioni
di dollari, X-Men si affermò da subito come un grande
successo, guadagnandone 296 in tutto il mondo. Ciò segnò l’inizio
della grande fortuna che i cinecomic vantano ancora oggi, con un
universo narrativo sempre più grande e ricco. Prima di
intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile
approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo.
Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare
ulteriori dettagli relativi alla trama, al
cast di attori e ai suoi sequel.
Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme
streaming contenenti il film nel proprio catalogo.
X-Men: la trama del film
Il film si apre con
l’ufficializzazione dell’esistenza dei mutanti, una notizia che ha
inevitabilmente diviso l’opinione pubblica. Questi umani dotati di
superpoteri e innate abilità, infatti, se da una parte
incuriosiscono i cittadini, dall’altra potrebbero rappresentare una
minaccia per la sicurezza. Charles Xavier, a capo
di una scuola privata per giovani mutanti, è convinto che i poteri
debbano essere sfruttati per aiutare e proteggere gli umani, mentre
Magneto, dopo l’esperienza dell’olocausto vissuta
durante l’infanzia, è convinto che gli umani vogliano controllare e
assoggettare i mutanti così come i nazisti fecero con gli
ebrei.
Mentre i due discutono sul futuro
della loro specie, la vita della giovane Marie è
sconvolta dalla scoperta dei suoi poteri. Dopo aver
involontariamente quasi ucciso il suo ragazzo, la giovane fugge in
Canada, dove incontra il misterioso mutante Logan,
soprannominato Wolverine. Pur se inizialmente
riluttante, egli accetterà di proteggerla da quanti vorrebbe
sfruttare i suoi poteri per schiacciare l’umanità. Magneto e il suo
gruppo non si fermeranno infatti davanti a nulla e solo un gruppo
ben assortito di mutanti potranno fermare i suoi piani. Per Xavier,
arriva dunque il momento di far scendere in campo i suoi X-Men.
X-Men: il cast del film
Il cast del film è composto da
alcuni celebri attori e altri divenuti noti proprio grazie a questo
lungometraggio. Proprio a questi ultimi appartiene Hugh Jackman,
l’attore scelto per dar vita al personaggio di Wolverine. Oggi
unico volto possibile per il personaggio, Jackman ha raccontato di
essersi preparato al ruolo studiando il comportamento dei lupi e i
loro movimenti. Inoltre, ogni mattina prima di andare sul set si
faceva una doccia gelata, sopportando il freddo senza lamentarsi,
ritrovando in ciò la mentalità giusta per il personaggio. Accanto a
lui, nei panni dei mutanti Ciclope e Tempesta vi sono gli attori
James Marsden e Halle Berry.
Anna Paquin, invece, è Marie, un personaggio verso
cui si è subito sentita legata emotivamente.
Ad interpretare il professor
Charles Xavier vi è l’attore Patrick
Stewart, il quale aspirava da tempo a ricoprire tale
ruolo essendo un grande fan della serie. Nei panni del suo amico
nemico Magneto, vi è invece Ian McKellen.
L’attore, inizialmente riluttante ad accettare, si convinse quando
vide il costume del personaggio. McKellen è stato in particolare
scelto poiché, in quanto attivista per i diritti degli omosessuali,
avrebbe capito al meglio la parte. L’attrice Famke
Janssen è la potente telepate Jean Grey, ruolo per il
quale ancora oggi è nota. L’attrice Rebecca Romijn
compare invece nei panni di Mystica, personaggio che le ha
richiesto diverse ore di trucco ogni giorno.
X-Men: i sequel, il trailer e dove
vedere il film in streaming e in TV
Come anticipato, i film dedicati
agli X-Men sono numerosi e altri ancora se ne prevedono per il
futuro. Di questo primo film sono però stati inizialmente
realizzati due sequel diretti, che hanno così portato a compimento
la trilogia. Il primo di questi, X-Men 2, è arrivato nel
2003, riproponendo il medesimo cast di attori ma nuovi nemici da
affrontare. Nel 2006, invece, è stato realizzato X-Men – Conflitto
finale, dove lo scontro tra i mutanti raggiunge il
culmine. Entrambi i film si affermarono come grandi successi di
critica e pubblico, permettendo allo spettatore di imbattersi in
tutto il potenziale di questi personaggi. I due film incassarono
rispettivamente 407 e 459 milioni, lasciando aperta la strada ad
ulteriori sequel.
In attesa di vedere tali seguiti, è
possibile fruire del film grazie alla sua presenza su alcune delle
più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete.
X-Men è infatti disponibile nel catalogo
di Rakuten TV, Chili,Apple iTunes e
Disney+. Per vederlo, basterà
noleggiare il singolo film, avendo così modo di guardarlo in totale
comodità e al meglio della qualità video. È bene notare che in caso
di noleggio si avrà soltanto un dato limite temporale entro cui
guardare il titolo. Il film è inoltre presente,
in prima TV assoluta, nel palinsesto
televisivo di lunedì 7 giugno alle
ore 21:00 sul canale 20
Mediaset.
Alla fine il mistero di
Cannes 74 è stato svelato: il blockbuster
planetario anticipato da Thierry Fremaux è stato
annunciato e si tratta di Fast & Furious 9, il
film Universal ripetutamente rimandato a causa della pandemia.
Il film sarà presentato dunque al
festival francese a luglio, in una proiezione sulla spiaggia di
Cannes, anche se sembra che il cast non parteciperà all’evento.
Il cast di Fast and Furious 9 e il
capitolo finale della saga
La trilogia sequel di
Star
Wars ha lasciato molti fan insoddisfatti, sia perché
gli eventi raccontati non hanno rispettato le aspettative, sia
perché forse la costruzione del racconto prometteva svolgimenti che
non sono arrivati. Soprattutto, questa trilogia aperta e chiusa da
JJ Abrams e intervallata dall’intervento
irriverente di Rian Johnson, ha lasciato irrisolti
tanti concept. Chi sono i Cavalieri di Ren? Che fine ha fatto il
bambino con la scopa? Perché Maz ha la spada di Anakin? Ecco di
seguito alcuni di questi concept interessanti che però la trilogia
sequel ha lasciato cadere, irrisolti.
I Cavalieri di Ren non hanno nessun
significato
Ne
Il Risveglio della Forza, i Cavalieri di Ren sono
stati anticipati come la banda di spietati esecutori di Kylo Ren.
Tuttavia, non si sono presentati fino a L’Ascesa
di Skywalker, in cui abbiamo visto che avevano un
aspetto molto cool, ma nulla di più, come se fossero una boy band
in posa per la copertina di un album prima che Ben Solo li
massacrasse tutti.
I Cavalieri di Ren avrebbero dovuto
essere mandati a caccia di Finn e Rose ne
Gli Ultimi Jedi – come Boba Fett che dà la caccia al
Falcon in L’Impero colpisce ancora – e così si
sarebbe data loro la possibilità di svilupparsi come personaggi che
poi avrebbero trovato la loro fine per mano del loro leader, Ben
Solo/Kylo Ren, alla fine del terzo film.
I genitori di Rey non sono
“nessuno”
Durante il duello tra Rey e
Kylo Ren in Gli
Ultimi Jedi, quest’ultimo rivela alla prima che i suoi
genitori erano “nessuno” sepolti nelle tombe dei poveri su Jakku.
Dopo che
Il Risveglio della Forza ha inutilmente creato un
mistero che circonda la genitorialità di Rey,
Gli Ultimi Jedi ha ribadito che la ragazza non
proveniva da una linea di sangue speciale come gli Skywalker, ma
era piuttosto anonima.
Questo, fino ad arrivare a L’Ascesa di Skywalker, in cui scopriamo che
Rey è in realtà una Palpatine, il che non ha molto senso e
contraddice quanto raccontato in
Gli Ultimi Jedi! Che questa trama sia stata vittima di
una ferocissima correzione in corso d’opera vista la pessima
accoglienza del film di Johnson?
Il ruolo del leader supremo
Snoke
Il Leader Supremo Snoke è
stato creato da J.J. Abrams come una sorta di imitazione
dell’imperatore Palpatine, almeno come presenza gerarchica
all’interno dello schieramento del Lato Oscuro. Il personaggio è
stato poi ucciso senza tante cerimonie da Rian Johnson, che forse
non lo ha trovato interessante.
Nella scena iniziale de L’Ascesa di Skywalker, mentre una testa di
Snokes viene vista fluttuare in una vasca, il personaggio viene
archiviato da Abrams come un clone realizzato ad opera di un
redivivo Palpatine, cosa che apparentemente non ha davvero nessun
senso!
La storia d’amore tra Finn e
Rose
Finn ha un interesse
romantico per film, in queste trilogia. Dopo cheIl
Risveglio della Forza ha stuzzicato la tensione
romantica sia con Rey che con Poe,
Gli Ultimi Jedi gli ha dato un nuovo interesse amoroso
nella forma di Rose Tico, che gli ha insegnato il valore di
combattere per una nobile causa, e sembrava davvero che fosse una
trama solida che si poteva sviluppare meglio nel terzo
capitolo.
Poi, ne L’Ascesa di Skywalker, Rose è stata relegata a
meno di due minuti di screening time essenzialmente come un extra
di sottofondo e Finn ha avuto un altro interesse romantico nella
persona di Jannah, ex Stormtrooper e forse figlia di Lando
(!?).
Maz era in possesso della spada di
Luke/Anakin
Ne L’Impero Colpisce
Ancora, quando Darth Vader taglia la mano di Luke Skywalker, la sua
iconica spada laser blu (appartenuta in realtà ad Anakin) cade
nella spazio apparentemente senza poter essere recuperata. Quindi,
ne Il ritorno dello Jedi, Luke sfodera la sua
spada verde. In
Il Risveglio della Forza, Maz Kanata possiede in
qualche modo la spada blu.
Quando Han Solo chiede a Maz dove
l’ha preso, lei dice semplicemente: “Una buona domanda, per
un’altra volta”. Nonostante il fatto che Maz sia stato coinvolta,
in maniera sempre più marginale, in tutti e tre i sequel,
“quell’altra volta” non è mai arrivata.
Gli Stormtrooper del Primo Ordine
sono orfani a cui è stato fatto il lavaggio del cervello
La caratterizzazione di
Finn suggerisce che gli Stormtrooper del Primo Ordine siano orfani
sottoposti al lavaggio del cervello che non credono nella loro
causa, ma la Resistenza li tratta ancora come la carne da macello
che erano nei film originali.
Piuttosto che indagare questa
caratteristica innovativa nel canone, i film hanno continuato a
trattare gli Stormtrooper come in precedenza.
Il futuro del bimbo con la
scopa
L’inquadratura finale de
Gli Ultimi Jedi vede un gruppo di ragazzini schiavi
che condividono i miti sull’eroismo di Luke Skywalker. Uno di loro,
di cui non conosciamo il nome, prende la sua scopa usando la Forza
e guarda le stelle, evocando l’immagine di un Jedi armato di spada
laser.
Logicamente, questo ragazzo sarebbe
diventato uno dei primi studenti in una nuova accademia Jedi
guidata da Rey ne L’Ascesa di Skywalker, ma il trequel di Abrams
lo ha completamente ignorato.
Capitan Phasma come un importante
cattivo
Quando il cattivo secondario di
Gwendoline Christie, il Capitano Phasma, è stato svelato per la
prima volta, è stata pubblicizzata come il Boba Fett della trilogia
del sequel. Sfortunatamente, si è rivelata un po’ troppo simile a
Boba Fett, poiché è stata sottoutilizzata nel primo film e molto
facile da eliminare nel secondo.
Seguendo le orme di Fett, Phasma
potrebbe essere resuscitato in 40 anni come antieroe secondario in
una serie sulla scia di The Mandalorian, ma sarebbe stato bello se
i sequel non avessero sciupato così un personaggio di tale
potenzialità.
In qualche modo, Palpatine è
tornato
Considerando che L’Ascesa di Skywalker ruota interamente
attorno alla resurrezione dell’imperatore Palpatine, si impiega
pochissimo tempo a cercare di spiegare come sia tornato in vita, o
in quella che sembra essere una forma di vita, almeno. La
spiegazione del film sul ritorno di Palpatine è riassunta in tre
parole da Poe Dameron: “In qualche modo, Palpatine è tornato”.
Se gli spettatori del terzo film
della trilogia sequel volevano maggiori informazioni sulla
resurrezione di Palpatine, si sono trovati di fronte a una cocente
delusione.
Sensibilità alla Forza di Finn
Il duello finale con la
spada laser in
Il Risveglio della Forza suggeriva che Finn fosse
sensibile alla Forza, ma poi nei due film successivi, Rey è stata
l’unica a diventare una Jedi. Finn trascorre l’intero L’Ascesa di Skywalker apparentemente cercando
di dire a Rey che è sensibile alla Forza, ma non glielo dice
nemmeno sullo schermo.
L’arco narrativo di Finn nei sequel
avrebbe dovuto tracciare la sua ascesa da Stormtrooper senza nome a
guerriero Jedi che guida una rivoluzione degli ex Stormtrooper come
lui contro il Primo Ordine. Invece, il suo arco narrativo
semplicemente non esiste.
Sembra strano pensare che una delle
figure più emblematiche della storia di Roma, quel Cesare
Augusto che fece superare all’Urbe un periodo sanguinoso di
guerre civili e consolidò l’Impero, sia stata sempre raccontata a
metà. A questo inconveniente pone rimedio Domina,
la serie Sky
Original che è disponibile su NOW e
on demand su Sky. Si tratta del racconto delle
vicissitudini di Livia Drusilla, figlia di Marco Livio Druso
Claudiano e seconda moglie di Gaio Giulio Cesare Ottaviano, che
sarebbe poi passato alla storia come Augusto, primo Imperatore di
Roma. La donna caparbia e intelligente dietro all’uomo politico.
Con una ricostruzione storica minuziosa di forma e sostanza, Domina
racconta proprio l’ascesa al potere di Augusto per mano della
moglie, la Domina che dà il titolo alla serie. Ma chi era Livia e
chi erano le persone con cui viveva e contro cui ha dovuto
combattere? Ecco i personaggi storici “dietro” a
Domina.
Tiberio, interpretato da
Earl Cave, è il primogenito di Livia, nella serie
è rappresentato come un giovane uomo traumatizzato da un’infanzia
complicata, un tipo non molto simpatico ma in possesso di una mente
molto affilata. La serie si interrompe prima di questi fatti, ma la
Storia ci dice che fu adottato da Augusto, secondo marito della
madre, e gli succedette come Imperatore di Roma. Fu un politico
attento e in gioventù un valoroso condottiero. Quando però Augusto
morì e lui divenne Imperatore, preferì frenare l’espansione
dell’Impero, per rendere sicuri i confini. Ritiratosi a Capri,
lontano dalla capitale, venne criticato dagli storici dell’epoca,
ma molto rivalutato dalla storia moderna.
Marcello
Marcello, interpretato da
Finn Bennett, è il figlio di Ottavia, sorella di
Gaio. È perciò nipote diretto di Gaio e da lui viene adottato,
essendo stato designato come suo erede. Nella serie, la sua morte,
per decisione di Livia e per mano della sua amica Antigone esperta
di veleni, interrompe la sua giovane vita e apre una vacanza nella
successione, vacanza in cui, sappiamo, si insedierà Tiberio. La sua
storia è molto breve, data la prematura morte, ma Marcello si era
già distinto in campo militare ed era senza dubbio uno dei
familiari prediletti da Gaio in persona, che soffrì molto per la
sua morte. Proprio questa predilezione gli permise di accelerare il
suo cursus honorum, per scavalcare nella linea di successione il
più qualificato Tiberio. La sua morte però pose fine alle sue
ambizioni. Livia Drusilla venne sospettata del suo avvelenamento,
ma mai condannata.
Marco Livio Druso Claudiano
Marco Livio Druso Claudiano,
interpretato da Liam Cunningham, è stato il
padre di Livia, in Domina un nobile che sosteneva
la Repubblica e che si suicidò dopo la battaglia di Filippi. La sua
simpatia per la Repubblica lo portò a schierarsi dalla parte degli
assassini di Cesare, ma la Storia ci insegna che non scelse la
parte “giusta”, o almeno non la vincente. Come Cassio e Bruto,
scelse la morte piuttosto che la depravazione della forma di
governo della sua città. Grazie alla politica matrimoniale della
figlia Livia Drusilla, è passato alla storia come nonno, bisnonno e
avo degli imperatori della dinastia giulio-claudia.
Scribonia
Scribonia, interpretata
da Christine Bottomley (adulta) e da
Bailey Spalding (giovane), ricopre un ruolo molto
importante nella serie, perché rappresenta la nemica mortale di
Livia Drusilla. Sarà infatti il ritorno della protagonista a Roma a
costringere Gaio a divorziare da lei, che era già la sua seconda
moglie e incinta della loro prima figlia, colei che sarà poi
chiamata Giulia Maggiore. Scribonia finisce per far parte della
corte di Augusto, ma sarà sempre nell’ombra della più forte,
carismatica e bella Livia. La Storia ci consegna l’immagine di
Scribonia come quella di una donna molto forte e nobile, ma
comunque una pedina, uno strumento per stringere alleanze e per
disfarle. È con questo scopo che venne data in sposa (come terzo
matrimonio) a Gaio ed è sempre per questo scopo che da lui fu
costretta a divorziare.
Ottavia
Ottavia, interpretata
da Claire
Forlani (adulta) e da Alexandra Moloney
(giovane), è la sorella di Gaio e quarta moglie di Marco Antonio,
nonché madre di Marcello. Sposò in seconde nozze, sempre
attentamente pilotate dai giochi politici e di alleanze tra le gens
romane, Marco Antonio. La Storia ci dice che fu in grado di tenere
lontano il marito dalle grinfie di Cleopatra. Alla morte del
marito, Ottavia accettò comunque di prendersi cura di tutti i suoi
figli, anche quelli avuti dalla sovrana d’Egitto. Una delle sue
figlie, Antonia, sposando Druso Maggiore (secondo figlio di Livia)
divenne madre, nonna e bisnonna di imperatori.
Agrippa
Marco Vipsanio Agrippa,
interpretato da Ben Batt (adulto) e da
Oliver Huntingdon (giovane), è stato caro amico e sodale di Gaio,
sin dalla giovinezza. In Domina, vediamo come l’amicizia trai due
sia stata tutelata dall’intercessione di Livia Drusilla, sappiamo
che Gaio gli diede in moglie sua figlia Giulia, alla morte di
Marcello, primo marito della giovane, e che Agrippa gli fu sempre
fedele. La Storia ci racconta che Agrippa non solo fu un politico e
un militare di grande valore, tant’è che sua fu la vittoria della
battaglia di Anzio, ma fu anche un dotato architetto.
Nerone
Tiberio Claudio Nerone,
interpretato da Enzo Cilenti, fu il primo
marito di Livia. La serie non ne fa un ritratto lusinghiero,
principalmente perché viene raccontato come l’ostacolo tra quello
che invece era un grande amore, quello tra Livia e Gaio, tant’è che
viene raccontato che sia proprio la fedele amica di Livia,
Antigone, a eliminarlo con delle ostriche bagnate nella cicuta.
Tuttavia la Storia tramanda un racconto differente. Certo, non si
trattava di un uomo particolarmente brillante o coraggioso, ma
Nerone ha fatto di necessità virtù, combattendo al fianco di Cesare
ma rimanendo un repubblicano convinto, tanto che poi si alleò con
il padre di Livia, poco prima di sposarla. Durante la guerra
civile, portò Livia e suo figlio Tiberio in Sicilia, salvo poi
tornare quando Gaio e Antonio si riappacificarono. Qui, acconsentì
senza troppe proteste al divorzio, per far sposare Livia a Gaio, e
prese con sé Tiberio e l’appena nato Druso, come da consuetudine.
Quando morì i due ragazzi tornarono dalla madre, e lui divenne,
inaspettatamente, padre di un Imperatore.
Gaio
ph credit: Antonello & Montesi
Gaio Giulio Cesare Augusto,
interpretato da Matthew McNulty (adulto)
e da Tom Glynn-Carney (giovane), fu il secondo marito di
Livia e il primo imperatore romano. Nella serie appare come un
giovane ambizioso, da subito ammaliato dalla bellezza e dal
carattere di Livia, tanto da rubarle un bacio alla vigilia del
matrimonio di lei con Nerone. Quando poi Livia torna a Roma, lo
convince in un attimo a divorziare da Scribonia, proponendo un
matrimonio di interessi, per dargli l’appoggio della gens Claudia.
Domina racconta questa relazione molto complice
anche se non sempre facile e la Storia non differisce troppo da ciò
che vediamo anche se si interrompe proprio alla vigilia della sua
ascesa al trono di Roma. L’immagine di Augusto che è stata
tramandata è quella di un Imperatore saggio e pacifico, celebrato e
santificato subito dopo la sua morte.
Livia Drusilla
ph credit: Antonello & Montesi
Livia Drusilla,
interpretata da Kasia
Smutniak (adulta) e da Nadia Parkes
(giovane), è la Domina della serie, una nobildonna romana, terza
moglie di Augusto, che dopo la morte del padre, è intenzionata a
ristabilire la repubblica a Roma. Figlia di un repubblicano sposa
Nerone, ma capisce subito che quel marito non fa per lei, non è
all’altezza della sua tempra. Nella serie lo segue in Sicilia, dopo
lo scoppio della guerra civile, ma appena tornata a Roma si mette
“in cerca di un altro marito”. Promuove così il suo divorzio, in
concomitanza con quello di Gaio da Scribonia, così sposerà un uomo
che detiene già il potere, ma che non sembra disposto a cederlo.
Livia cerca fino alla fine di sostenere la repubblica,
assicurandosi che a succedere al marito Gaio sia qualcuno che
avrebbe rimesso il potere nelle mani del Senato. Questo qualcuno
non poteva essere Marcello, che viene così eliminato. Non sappiamo
se nella realtà dei fatti sia stata proprio Livia la mandante
dell’omicidio di Marcello, ma sappiamo che venne accusata ad un
certo punto. Livia rimase al fianco di Gaio, poi Augusto, per 52
anni, fino alla morte di lui, divenne Imperatrice al suo fianco e
si impegnò fattivamente affinché il potere detenuto dal marito
fosse solido. Promosse anche molte leggi a tutela delle donne ed è
stata una delle figure più importanti della Storia romana. La serie
Sky
Original, Domina, disponibile su NOW e on demand su
Sky, riporta alla luce e valorizza questo personaggio
troppo poco conosciuto.
Piccolo
Corpo (Small Body)
di Laura Samani verrà presentato alla 60a
Semaine De La Critique del Cannes Film Festival
2021 in concorso. Scritto da Marco Borromei, Elisa Dondi e
Laura Samani, Piccolo corpo vede protagonisti
Celeste Cescutti e Ondina Quadri.
Ambientato in una piccola isola del
nord est italiano, in un inverno agli inizi del ‘900, Piccolo
Corpo racconta della giovane Agata perde sua figlia
alla nascita. La tradizione cattolica dice che, in assenza di
respiro, la bambina non può essere battezzata. La sua anima è
condannata al Limbo, senza nome e senza pace. Ma una voce arriva
alle orecchie di Agata: sulle montagne del nord pare ci sia un
luogo dove i bambini vengono riportati in vita il tempo di un
respiro, quello necessario a battezzarli. Agata lascia segretamente
l’isola e intraprende un viaggio pericoloso attaccata a questa
speranza, con il piccolo corpo della figlia nascosto in una
scatola, ma non conosce la strada e non ha mai visto la neve in
vita sua. Incontra Lince, un ragazzo selvatico e solitario, che
conosce il territorio e le offre il suo aiuto in cambio del
misterioso contenuto della scatola. Nonostante la diffidenza
reciproca, inizia un’avventura in cui il coraggio e l’amicizia
permetteranno a entrambi di avvicinarsi a un miracolo che sembra
impossibile.
Laura Samani è
nata nel 1989 a Trieste. Dopo la laurea in Filosofia e Letteratura
presso l’Università degli Studi di Pisa, ha studiato al Centro
Sperimentale di Cinematografia (Roma), corso di regia. Il suo
cortometraggio di diploma, La Santa che dorme, è stato presentato
in anteprima a Cannes Cinéfondation nel 2016. Da
allora, ha ottenuto consensi e premi in diversi festival
internazionali. Nel 2018 ha lavorato per l’Associazione
Maremetraggio, conducendo il videolaboratorio partecipativo Città
Visibile, finanziato da Siae Bando Sillumina – Periferie Urbane di
Valmaura, Trieste. È il primo laboratorio di questo tipo mai
condotto a Trieste, ha coinvolto adolescenti che vivono nella
marginalità sociale con l’obiettivo di realizzare un documentario
auto-narrativo. Piccolo corpo, una favola cruda, è il suo primo
lungometraggio girato in Friuli Venezia Giulia e Veneto.
Kate Winslet ha
una carriera eccezionale, lunga più di tre decenni, ed è
una delle attrici più iconiche del nostri tempi.
Non solo un’attrice, ma anche un personaggio affascinante e
interessante: leggermente eccentrica, glamour, determinata.
Ecco dieci curiosità su Kate Winslet, la Rose
di Titanic,
ma non solo:
Leonardo DiCaprio e Kate
Winslet
1. Leonardo DiCaprio, Kate Winslet e l’anello
dell’amicizia. Non si può parlare di Kate senza menzionare
Leo. Una coppia storica in Titanic,
la loro amicizia interesice tutti anche nel mondo reale. Sono
diventati amici sul set del film, e da allora sono inseparabili.
Dopo la loro reunion avvenuta grazie al film Revolutionary
Road (2008),
Leonardo DiCaprio le ha regalato un anello
dell’amicizia, e sembra che Kate Winslet vi sia
talmente affezionata da rifiutare di lasciare il proprio
appartamento senza di esso. All’interno, c’è un’incisione, ma cosa
dica rimane un mistero. All’epoca, Kate era sposata con Sam
Mendes e, nel 2012,
DiCaprio la ha accompagnata all’altare durante il matrimonio
con il marito Ned Rocknroll. I figli di Kate
Winslet lo chiamano “zio Leo”.
2. Kate Winslet è figlia
d’arte. Kate Elizabeth Winslet è nata a Reading, in
Inghilterra, in una famiglia di attori: i genitori Roger
Winslet e Sally Anne Bridges-Winslet erano attori di teatro, i
nonni materni Oliver e Linda Bridges dirigevano il Reading
Repertory Theatre, e lo zio Robert Bridges era un’istituzione al
West End di Londra.
I film di Kate Winslet
3. Ha cominciato
prestissimo. All’età di 10 anni, Kate Winslet ha
cominciato a studiare alla Redroofs Drama School, in Inghilterra.
Ha cominciato poi a recitare ufficialmente all’età di 11 anni,
quando è apparsa in una pubblicità degli Sugar Puffs. Poco dopo,
all’età di 17 anni, si aggiudicò il primo ruolo televisivo in una
miniserie chiamata Anglo Saxon Attitudes.
4. I film con Kate
Winslet. Era ancora relativamente sconosciuta, quando si
presentò ai provini di Ang Lee
per Ragione e sentimento (1955).
Qui, fece molta impressione alla star del film Emma Thompson, e si aggiudicò il ruolo
superando più di cento candidate per il ruolo di Marianne
Dashwood. Per la performance, venne nominata all’Oscar come
Miglior Attrice Non Protagonista. Al film seguirono altri film
storici: Jude (1996) e Hamlet (1996), nel
quale interpreta Ofelia. Fu poi Titanic
(1997) a renderla la star internazionale che è oggi.
Sembra che Kate Winslet abbia rifiutato ruoli in Shakespeare in
Love e Anna and the King, per recitare
in Ideus Kinky – Un treno per Marrakech
e Holy Smoke – Fuoco Sacro (1999). L’anno dopo,
ha recitato il Quills – La penna dello scandalo, e
tanti film sono seguiti, tra i quali: Christam Carol: The
Movie (2001), Se
mi lasci ti cancello (2004), Neverland – Un sogno
per la vita (2004), Romance & Cigarettes
(2005), Tutti gli uomini del re (2006), Giù
per il tubo (2006), L’amore non va in vacanza
(2006), Little Children (2006), The Reader –
A voce alta (2008), Revolutionary
Road (2008), Carnage(2011), Divergent
(2014), Le regole del caos (2014), Insurgent
(2015), Steve
Jobs (2015), Collateral
Beauty (2016), Il
domani tra di noi (2017).
Sempre 2017 ha interpretato Ginny
nel film La ruota delle meraviglie di Woody Allen e Jennifer in
Blackbird. Nel 2020 ha prestato la voce al personaggio di
Mrs Fillyjong nella serie animata Moominvalley e al corto
Baba Yaga. Sempre nel 2020 è stata Mary Anning nel film
Ammonite e ha prestato la voce nel film Black Beauty. Nel
2021 è protagonista e produttrice della miniserie targata HBO
Omicidio
a Easttown nel quale interpreta il Detective Mare
Sheehan.Nel 2022 uscirà Naya Legend of the Golden Dolphin nel quale
presta la voce al personaggio di Cupid. E ora? Aspettiamo che
arrivi Avatar
2 nel quale interpreterà il personaggio di Ronal.
Kate Winslet: nuda sul set
5. Kate Winslet ha rivelato
di sentirsi a proprio agio nuda sul set. Kate Winslet è
un’ispirazione: parte dell’essere attrice, per lei, è accettare il
proprio corpo, con i suoi pregi e i suoi difetti. Per questo
motivo, ha detto più volte di non avere difficoltà nel girare scene
di nudo. Da ragazzina, Kate Winslet era stata vittima di bullismo a
causa del proprio peso, ma ora si sente perfettamente a proprio
agio con il proprio corpo.
6. Il suo contratto con
l’Oréal vietava il fotoritocco. Kate Winslet è stata
testimonial per l’Oréal, e il suo contratto vietava che le
fotografie dell’attrice venissero ritoccate. Nel 2015, l’attrice ha
poi affermato di voler promuovere uno standard di bellezza
più realistico e positivo: “Posso parlare solamente per me
stessa, e fare le cose che io ritengo importanti, e spero che le
persone, poi, mi seguano.” Nel 2003, l’attrice aveva già denunciato
il famoso magazine GQ dopo la pubblicazione di
fotografie ritoccatissime: “Non è quello il mio aspetto e, ancora
più importante, non voglio che quello sia il mio aspetto” ha
dichiarato all’epoca. A casa, Kate Winslet è madre di tre
figli, e proibisce la presenza di magazine a casa: “Le
persone non sono davvero così. Nei film potrò anche sembrare molto
glamour, ma dopo aver passato due ore tra makeup e
parrucchiere.“
Kate Winslet: l’Oscar
7. È l’attrice più giovane
ad aver ricevuto sette nomination all’Oscar. All’età di 33
anni, infatti, Kate Winslet ha superato il record
di Bette Devis, grazie alla propria nomination per The
Reader – A voce alta (quell’anno lo vinse, l’Oscar).
Ottenne poi la settima nomination nel 2016 per Steve
Jobs. Aveva 31 anni quando si unì al ristretto gruppo
di attrici nominate a ben cinque Oscar (tra gli altri membri ci
sono
Audrey Hepburn, Elizabeth Taylor,
Cate Blanchett,
Susan Sarandon e Glenn Close). Per lei, già quello era stato un
traguardo niente male: non se l’aspettava. Sembra che ora l’Oscar
lo tenga in bagno, a disposizione degli amici che vogliono provare
il loro discorso e godersi un piccolo momento di gloria davanti
allo specchio. Le nomination all’oscar di Kate Winslet sono:
Migliore attrice non protagonista,
per Ragione e Sentimento
Kate
Winslet: Titanic
8. Per la parte
in Titanic,
ha battuto
Gwyneth Paltrow,
Nicole Kidman, Madonna e
Cameron Diaz. Quando si aggiudicò il ruolo di Rose
DeWitt Bukater in Titanic,
mandò al regista James Cameron un
bouquet di rose rosse. Si impegnò e si immedesimò così tanto nel
ruolo, che si rifiutò di indossare una tuta subacquea durante le
riprese del film… e finì per prendersi una polmonite. A quanto
pare, ancora oggi, ogni volta che sale su una nave, qualcuno le
chiede di fare una foto con lei sulla prua.
Kate Winslet: figli
9. I tre figli di Kate
Winslet. Kate Winslet ha avuto tre figli dai diversi
mariti, e si chiamano: Mia Honey Threapleton, Bear Blaze Winslet e
Joe Alfie Mendes. A quanto pare, i tre figli vanno molto d’accordo
tra di loro. Più di una volta, sembra, l’attrice è stata criticata
per la mancanza di stabilità data ai propri figli, accuse alle
quali lei ha ribattuto dicendo che si è assicurata di dare loro
stabilità: non viene chiesto loro di passare il tempo a metà tra un
genitore e l’altro, non sono stati costretti a girare il mondo con
le tate, ma vivono con lei, e hanno sempre vissuto con lei.
Kate Winslet: età, altezza e
fisico
10. Kate Winslet è nata il
5 Ottobre 1975, e la sua età è 42 anni. L’altezza di Kate
Winslet è 1.69 metri, e pesa all’incirca 63 kg.
In uscita nelle sale italiane solo
il 21, 22, 23 giugno Raffaello. Il giovane
prodigio diretto da Massimo
Ferrari eprodotto
da Sky, è il docu-film con la voce narrante
diValeria
Golino che si propone di raccontare Raffaello a
partire dai suoi straordinari ritratti femminili. La madre,
l’amante, la committente, la dea: le ‘protagoniste’ della vita di
Raffaello permettono di raccontare il pittore da una nuova
prospettiva e di indagare sulla sua continua ricerca della bellezza
assoluta.
A guidarci alla scoperta
dell’artista oltre a Vincenzo
Farinella,professore ordinario di
Storia dell’Arte Moderna all’Università di
Pisae consulente storico-scientifico del
progetto,ci saranno gli interventi
autorevoli di Lorenza Mochi
Onori, storica dell’arte ed esperta di
Raffaello, Giuliano
Pisani,filologo classico e storico
dell’arte italiana, Tom
Henry,direttore dell’Università del
Kent a Roma, Amélie Ferrigno, storica
dell’arte e ricercatrice associata presso il Centre d’Études
Supérieures de la Renaissance (CESR Tours), Ippolita
di Majo, sceneggiatrice e storica dell’arte
e Gloria Fossi, storica dell’arte medievale e
moderna.
Realizzato da Sky con la produzione
esecutiva affidata a Progetto Immagine, RAFFAELLO. IL
GIOVANE PRODIGIO ha ottenuto il Patrocinio della Città di
Urbino. La Grande Arte al Cinema è un progetto originale ed
esclusivo di Nexo Digital ed è distribuita in esclusiva per
l’Italia da Nexo Digital.
In occasione dell’uscita in home
video dell’imperdibile edizione in 4K Ultra HD dell’Indiana
Jones 4 movie collection, disponibile dall’8 giugno in
edizione Digipack (con mappa da collezione) e Steelbook, Koch Media
e Paramount Home Entertainment sono lieti di annunciare un evento
speciale, organizzato in collaborazione con
laFeltrinelli, che si terrà il 9 giugno
2021 alle 18.30 presso
laFeltrinelli di Piazza Piemonte a Milano.
L’evento avrà luogo nella nuova
area COMICS & GAMES dello store di Piazza Piemonte e sarà condotto
dal grande critico cinematografico Gianni Canova,
Rettore dell’Università IULM e Professore ordinario di Storia del
cinema e Filmologia, che accompagnerà i partecipanti in un
lungo excursus incentrato sull’epica saga cinematografica che ha
come protagonista l’intramontabile archeologo interpretato da
Harrison Ford nei quattro film del
franchise di Indiana Jones.
Per accedere all’evento dedicato
all’uscita dell’INDIANA JONES 4-MOVIE COLLECTION, sarà
indispensabile prenotare o acquistare lo speciale cofanetto
presso laFeltrinelli di Piazza Piemonte a Milano e
ritirare successivamente il pass (1 pass per ogni
cofanetto acquistato) per partecipare all’iniziativa.
In esclusiva per
l’evento, sarà inoltre possibile acquistare, solo presso
lo store di Piazza Piemonte, l’edizione Steelbook
della INDIANA JONES 4-MOVIE-COLLECTION, altrimenti disponibile solo
nei migliori store online. Per maggiori informazioni sull’evento,
visita la pagina dedicata sul sito ufficiale di laFeltrinelli,
cliccando
qui. L’evento si svolgerà nel pieno rispetto delle normative
anti Covid indicate dall’attuale DPCM.
I dettagli di Indiana Jones 4
movie collection
Rivivi le indimenticabili gesta del
mitico Indiana Jones, per la prima volta in uno
spettacolare formato video 4K Ultra HD, con la
Indiana Jones 4 movie collection in uscita
l’8 giugno. I Predatori Dell’Arca Perduta, il primo episodio della
saga, compie quest’anno il suo 40° anniversario, avendo visto il
debutto del celebre archeologo proprio il 12 giugno 1981.
Quarant’anni dopo il leggendario eroe continua ad affascinare
innumerevoli generazioni di fan.
Ora, per la prima volta in
assoluto, tutti e quattro i film sono disponibili in 4K Ultra HD
con Dolby Vision e HDR-10, per una qualità delle immagini ultra
vivida. Ogni film è stato meticolosamente rimasterizzato dalle
scansioni 4K dei negativi originali con un ampio lavoro sugli
effetti visivi per garantire un’immagine incontaminata e di
altissima qualità. Tutti i lavori sulle pellicole sono stati
approvati dal regista Steven Spielberg.
La versione rimasterizzata de
I Predatori Dell’Arca Perduta comprende anche il
doppiaggio italiano originale. I 9 dischi della INDIANA
JONES 4-MOVIE COLLECTION includono: i 4 film in 4K Ultra
HD, i 4 film in Blu-ray e un Blu-ray™ con sette ore di
contenuti extra (tra cui: dietro le quinte, making of e scene dal
set). Sarà inoltre inclusa nella confezione una mappa da
collezione.
La INDIANA JONES 4-MOVIE
COLLECTION sarà disponibile anche in una pregiata
Steelbook in Limited Edition.
L’attesissima serie Loki avrà come protagonista una versione
alternativa del Dio dell’Inganno: dopo aver rubato il
Tesseract durante gli eventi di Avengers: Endgame, Loki è stato
catturato dalla Time Variance Authority (TVA), un’organizzazione
che esiste al di fuori dello spazio-tempo e che monitora le linee
temporali. È chiaro che questa versione di Loki non conosce gli
eventi accaduti dopo l’attacco dei Chitauri a New York.
Screen Rant ha raccolto 10 cose che il Loki della serie tv
potrebbe non sapere che sono accadute alla sua versione
originale:
Entrambi i suoi genitori adottivi sono morti
Dopo aver appreso della
sua parentela con i Giganti di Ghiaccio, Loki sviluppa una
relazione assai complicata con i suoi genitori adottivi.
Disprezzava in modo particolare il padre adottivo, Odino, che aveva
sempre preferito Thor. Tuttavia, Loki amava sua madre, Frigga, che
gli aveva sempre dimostrato più affetto.
Purtroppo, sia Odino che Frigga sono
morti nella linea temporale originale del MCU. Loki era arrabbiato e aveva il
cuore a pezzi dopo aver scoperto che Algrim aveva ucciso sua madre.
Inoltre, l’originale Loki si riconciliò brevemente con Odino prima
che morisse di vecchiaia. Il Loki alternativo non conosce questi
eventi, il che significa che ha ancora problemi con Odino, e non è
chiaro se abbia mantenuto una qualche comunicazione con Frigga, che
potrebbe essere ancora viva nella linea temporale della serie.
Thor lo ha reclutato per fermare Malekith
Nonostante le loro differenze caratteriali, i due fratelli
hanno lavorato insieme per impedire a Malekith di scatenare
l’oscurità sui Nove Regni, poiché Loki conosceva un ingresso
segreto della casa degli Elfi Oscuri, Svartalfheim. Inoltre, ha
contribuito a salvare Jane Foster. Era la prima volta che
combattevano insieme dall’incoronazione di Thor.
Il
Loki alternativo deve ancora collaborare con Thor nell’universo.
Sembra che non abbia ancora risolto i problemi con suo fratello né
abbia mai tentato di comunicare con lui…
Ha simulato di nuovo la sua morte
Ci sono molte ragioni per
cui Loki è noto come il Dio dell’Inganno. Considerando quanto è
abile con la magia, Loki può manipolare le illusioni e può anche
cambiare forma. Grazie ai suoi doni, usa i suoi poteri per simulare
di nuovo la sua morte creando l’illusione che venga pugnalato da
Kurse.
Per quanto ne sa questo Loki
alternativo, lo stesso ha simulato la sua morte solo una volta,
dopo essere caduto in un wormhole. Tuttavia, la finta morte di Loki
è diventata un leitmotiv nel franchise di Thor, cosa che
il Loki alternativo potrebbe trovare utile per i suoi piani
futuri.
Ha governato brevemente Asgard
fingendosi Odino
Loki sa come cambiare
forma, quindi ha usato la cosa a suo vantaggio per ingannare Odino,
abbandonarlo sulla Terra in una casa di riposo e governare Asgard
sotto mentite spoglie. Loki ha sempre avuto l’ambizione di
governare Asgard e ha sempre sentito che sarebbe stato un re
migliore di Thor. In un certo senso, Loki è anche stato un buon
sovrano, poiché gli Asgardiani sono stati felici sotto il suo
governo per quattro anni e hanno persino apprezzato l’opera
teatrale che raccontava la seconda finta morte di Loki.
Sfortunatamente, il Loki alternativo
non ha avuto l’opportunità di governare Asgard come l’originale.
Tuttavia, i vari trailer della serie hanno anticipato le sue
ambizioni in relazione proprio all’essere un grande re. Semmai,
proprio la sua esperienza ad Asgard potrebbe aver suggerito le sue
capacità di sovrano.
Doctor Strange ha confinato Loki in
uno spazio sconosciuto
Loki si reca di nuovo sulla
Terra mentre aiuta Thor a localizzare il padre. Ovviamente, data la
storia di Loki sulla Terra e come ha quasi cercato di conquistarla,
non è benvoluto né accolto lì. Doctor Strange, in quanto Stregone
Supremo, percepì la presenza di Loki e lo confinò brevemente in uno
spazio sconosciuto per impedirglii di eseguire qualsiasi potenziale
piano.
Anche
se il Loki alternativo potrebbe non essere a conoscenza di questo
momento o del suo incontro con Doctor Strange, i vari trailer hanno
già mostrato uno scorcio di Loki imprigionato dalla TVA.
Hela è sua sorella adottiva
Gli eventi di
Ragnarok si verificano a distanza di quattro o cinque anni
da quelli di New York. Il Loki originale viene a sapere della sua
sorella adottiva, nonché prima figlia di Odino, Hela, quando il
Padre di Tutti è a pochi istanti dalla morte, evento che libera
Hela dalla prigionia. La conquista di Asgard da parte della strega
fa sì che Thor e Loki si alleino e la sconfiggano.
Pertanto, il Loki
alternativo deve ancora incontrare la sua sorella adottiva segreta,
che è ancora più malvagia di lui. Stranamente, Hela e Loki hanno
molto in comune, come le preferenze sui colori dei loro costumi,
l’ambizione di governare Asgard e l’essere entrambi gli orribili
fratelli di Thor.
Ha incontrato l’incredibile Hulk a Sakaar
Nella scena forse più
divertente e memorabile del MCU, Hulk ha annientato da solo Loki
alla Stark Tower, definendolo un “dio gracile”. Sembra che il Loki
originale sia rimasto traumatizzato dall’esperienza, poiché
sembrava terrorizzato quando Hulk è apparso a Sakaar alla “Sfida
dei Campioni”, tant’è che voleva andarsene.
Si presume che anche il Loki
alternativo abbia paura di Hulk. Tuttavia, potrebbe essere più
sollevato dal fatto che deve ancora incontrare di nuovo Hulk.
Ha aiutato a salvare gli Asgardiani durante Ragnarok
Loki potrebbe non essere
asgardiano di nascita, ma Asgard è sempre stata la sua casa.
Pertanto, il Loki alternativo non è a conoscenza dell’evento
Ragnarok che ha portato alla distruzione di Asgard.
Inoltre, il Loki originale si unì ai
Vendicatori per salvare i rimanenti Asgardiani prima che Surtur
provocasse l’inevitabile giorno del giudizio. Ha dimostrato la
crescita e l’altruismo di Loki mentre cercava di prendere le
distanze dai suoi atti dannosi.
Il Loki originale si è riconciliato con Thor
Loki e Thor hanno una lunga
storia di rivalità tra fratelli, con la maggior parte delle persone
che amano Thor piuttosto che Loki. A Loki non piaceva immensamente
Thor e si sentiva geloso della sua adorazione da parte degli altri.
Tuttavia, sono proprio come tutti i fratelli che si odiano e che
poi, a un certo, punto si amano.
Mentre il Ragnarok era in corso,
Loki e Thor hanno messo da parte le loro divergenze e differenze e
si sono riconciliati. Sfortunatamente, il Loki alternativo potrebbe
non vivere questo momento nella sua linea temporale, sebbene possa
ancora provare dei sentimenti di amore fraterno per Thor.
Thanos lo uccide
Nella linea temporale
originale, Thanos trova Thor e Loki nello spazio per recuperare
la Gemma dello Spazio ed eseguire il suo piano diabolico per
spazzare via metà dell’universo. Loki è cambiato e ha combattuto al
fianco di Thor per impedire a Thanos di riuscire nel suo piano, ma
purtroppo il Titano Pazzo alla fine lo uccide schiacciandogli il
collo.
I fan hanno sempre pensato che Loki
fosse invincibile, poiché ha ripetutamente ingannato la morte,
quindi la sua dipartita “definitiva” è stata di fatto un enorme
shock. Fortunatamente, la il viaggio nel tempo degli Avengers ha
permesso al Loki alternativo di sfuggire a questo momento
inevitabile, creando gli eventi della serie in arrivo su Disney+ dal 9 luglio.
Lo scorso febbraio è arrivata la
notizia che Rachel Zegler – che vedremo
prossimamente nell’attesissimo West Side Story di
Steven Spielberg – si era unita al cast di Shazam! Fury
of the Gods. All’epoca non vennero rivelati dettagli
in merito al personaggio che la giovane attrice avrebbe
interpretato nel sequel, ma secondo alcune indiscrezioni si sarebbe
trattato di una delle tre antagoniste principali.
Ora, sono emerse più informazioni in
merito al suo ruolo nel film. Come riportato da
Murphy’e Multiverse, infatti, il personaggio di Zegler si
chiamerà Anne: si tratta di una compagna di scuola di Freddy
Freeman (Jack Dylan Grazer), possibile interesse
amoroso del giovane. Tuttavia, grazie ad alcune immagini emerse dal
set, pare che l’attrice sia stata avvistata mentre era impegnata a
girare una scena dove indossava una sorta di armatura dorata, il
che suggerisce che il suo personaggio potrebbe in realtà celare una
doppia identità.
ComicBookMovie suggerisce che Rachel Zegler,
in realtà, sarà una delle figlie di Atlats e quindi la sorella più
giovane di Hespera e Kalypso, i personaggi che saranno interpretati
da Helen Mirren e Lucy Liu. Il personaggio potrebbe nascondersi
dietro l’identità di Anne per avvicinarsi a Freddy e, alla fine,
manipolarlo, forse nel tentativo di metterlo contro il suo amico
Billy Batson (Asher Angel).
Cosa sappiamo di Shazam! Fury of
the Gods
Shazam! Fury
of the Gods sarà diretto ancora una volta
da David F. Sandberg e vedrà il ritorno
di Zachary
Levi nei panni dell’eroe del titolo. Il film
uscirà al cinema il 2 giugno 2023. Nel cast è confermato il ritorno
di Asher Angel, mentre i villain saranno
interpretati dalle new entry Helen Mirren, Rachel
Zegler e Lucy
Liu. Mark
Strong non tornerà nei panni del Dottor Sivana,
mentre Djimon
Hounsou sarà ancora una volta il Mago. Il primo
film è uscito nelle sale ad aprile 2019.
Di recente, l’ex wrestler non ha
nascosto la sua volontà di dire addio al personaggio una volta
terminati i suoi impegni con Guardiani
della Galassia Vol. 3, adducendo come motivazione
principale la sua età e confermando che gli piacerebbe se il
personaggio potesse continuare a vivere sul grande schermo grazie
ad un attore più giovane.
Dopo i commenti di Bautista, il
creatore di Drax, Jim Starlin, ha condiviso con
Inverse i suoi pensieri proprio in merito al futuro del
personaggio nel MCU. Dopo aver elogiato Bautista
per aver fatto un “lavoro strepitoso” con la sua
creazione, Starlin ha in qualche modo appoggiato il desiderio
dell’attore di dedicarsi ad altre esperienze lavorative. Starlin è
inoltre fiducioso che il personaggio di Drax continuerà ad esistere
nel MCU anche senza Bautista.
“Posso capire che arrivi a 54
anni e non hai più voglia di toglierti la maglietta”, ha
dichiarato Starlin. “L’Universo Marvel continuerà ad andare
avanti, soprattutto ora che hanno scoperto di poter fare soldi
anche parlando dell’universo cosmico. Quindi, molto probabilmente
ne faranno ancora di più di film sui Guardiani. Potrebbe
tranquillamente esserci un altro Drax in futuro. Qualcun altro che,
si spera, abbia almeno la metà del tempismo comico di
Bautista.”
Francesco Di Leva (Il
Sindaco del Rione Sanità) racconta la sua esperienza
in Benvenuti in Casa Esposito, il nuovo film
diretto da Gianluca Ansanelli e presentato in anteprima al
Monte-Carlo Film Festival. Il film arriverà in sala il 2 agosto
2021, distribuito da Vision Distribution.
Tenetevi forte. Preparatevi a ridere
e a commuovervi. Sono arrivati gli Esposito! Il rione Sanità, dove
è nato il principe della risata Totò, è uno dei più affascinanti e
misteriosi di Napoli. Qui vive, con la sua famiglia allargata,
Tonino Esposito, orfano di un boss della camorra. Tonino riceve dal
clan un sussidio mensile e potrebbe vivere di rendita. Invece si
intestardisce a voler imitare le gesta paterne, senza riuscirvi.
Perché è goffo, sfigato, arruffone, incapace di difendersi: un
antieroe tragicomico e decadente, che tra incubi e visioni,
ingenuità e imbranataggini, ne combina di tutti i colori. In un mix
esilarante tra i Cesaroni e i Soprano, uno spaccato divertente e
allo stesso tempo crudele della Napoli contemporanea, città dalle
mille contraddizioni e dalle tante difficoltà, capace però di non
perdere mai la speranza per un futuro migliore.
Sappiamo ormai da diverso tempo che
Patrick Wilson tornerà a vestire i panni di
King Orm, alias Ocean Master, nell’attesissimo sequel di Aquaman.
La notizia è stata confermata lo scorso anno in occasione del DC
FanDome e ora la star di Watchmen ha rivelato di aver iniziato ad allenarsi
proprio in vista dell’inizio della produzione.
In una recente intervista con
ET Online, la star di
The Conjuring – Per ordine del diavoloha parlato di
cosa bisogna aspettarsi dal nuovo film, anticipando dei piani
“super divertenti” per il nuovo film: “Quando James
Wan torna per un sequel, il progetto diventa ancora più grande,
migliore. Si spazia di più più: c’è più divertimento, più azione,
un lavoro maggiore sui personaggi”. L’attore ha poi aggiunto
di essere nel pieno della sua “ottava settimana di
allenamento” e che la produzione dovrebbe essere pronta a
partire “entro un paio di mesi”.
Ocean Master ha deposto il suo
tridente e si è lasciato portare via dagli Atlantidei alla fine del
primo film. Da allora, ci sono state molte speculazioni sul fatto
che alla fine finirà per unire le forze con il suo fratellastro per
combattere una minaccia più grande. Chissà, forse Black Manta? Al
momento non sappiamo nulla sulla trama del sequel, ma si presume
che il vendicativo David Kane interpretato da Yahya
Abdul-Mateen II sarà il cattivo principale.
Tutto quello che c’è da sapere su
Aquaman 2
Vi ricordiamo che Jason
Momoa è atteso di nuovo nei panni dell’eroe nel
sequel di Aquaman,
film che ha rilanciato in positivo le sorti dell’universo
cinematografico DC. Diverse fonti fanno sapere che gli studios
vorrebbero riportare James
Wan dietro la macchina da presa
per Aquaman
2 ad una condizione: che sia lui a scegliere il
gruppo di sceneggiatori e a seguire da vicino il processo di
sviluppo.
David Leslie
Johnson-McGoldrick, collaboratore ricorrente
di James
Wan(The Orphan, The Conjuring 2, The
Conjuring 3), scriverà la sceneggiatura del film insieme
a Will Beal, mentre il regista e Peter Safran saranno
co-produttori.
Originariamente previsto per
un’uscita in sala, anche Luca,
24° lungometraggio della Pixar è ora destinato ad
una distribuzione diretta sulla piattaforma Disney+, dove arriverà il 18
giugno. Il film rappresenta per l’Italia un piccolo grande
orgoglio, essendo il primo titolo del celebre studio di animazione
ad essere ambientato in Italia e a vantare un italiano come
regista. A dirigere il film vi è infatti Enrico Casarosa, qui al suo primo
lungometraggio ma già autore del cortometraggio Pixar candidato
all’Oscar, La luna.
Luca
rappresenta per Casarosa una storia molto personale, essendo
ispirato alla sua infanzia a Genova, alle sue estati e all’incontro
con il suo migliore amico. L’amicizia vissuta dal regista diventa
dunque quella di Luca e Alberto, i due protagonisti del film,
draghi marini incuriositi dal mondo in superficie tanto da
stabilirsi tra gli abitanti di Portorosso, che ignorano la loro
vera natura. Al di fuori dall’acqua, infatti, i due sono in grado
di assumere sembianze umane, ma mantenere il segreto diventerà
sempre più difficile.
“I mostri marini sono una
metafora, in realtà, legata al sentirsi diversi o esclusi“,
afferma Casarosa aprendo la conferenza stampa. “Amo la
sensazione che tutti i nostri personaggi in qualche modo si sentano
diversi o insoliti. Luca e Alberto desiderano così tanto far parte
di questo altro mondo, ma temono di non essere accettati così come
sono. Eppure, amano essere mostri marini. “
Ad aggiungere riflessioni sulle
tematiche del film vi è Andrea Warren, produttrice
del film, che racconta di come in Luca si
ritrovi il “voler far parte di qualcosa al di fuori delle
nostre famiglie immediate, voler sperimentare culture al di là
della nostra. Luca scopre il potere di esplorare e celebrare
un’altra cultura, imparando a onorare e condividere la
propria“.
Luca: tra mito e ricerche sui luoghi
Per dar vita a tutto ciò, era
necessario poter essere quanto più precisi possibili sul luogo e
sulla cultura che si andava a rappresentare nel film. Per questo
motivo sono stati trovati riferimenti reali alle persone, agli
oggetti, ai luoghi e ad ogni più piccola particolarità presente poi
nel lungometraggio. Particolari fonti di ispirazione sono poi state
fornite dal cinema italiano, in particolare dalle opere di
Federico Fellini, ma anche dall’animazione
giapponese di Hayao Miyazaki. Allo stesso modo,
Casarosa ha raccontato il lungo processo dietro la realizzazione
del design dei personaggi.
“Per dar forma ai protagonisti,
l’importante per noi era ritrovare la loro essenza. – afferma
il regista – L’essenza di Luca sta nella sua curiosità e nella
sua innocenza, e da qui ha preso vita un ragazzo dal volto
tondeggiante e sempre colmo di meraviglia. Alberto, invece, è più
maturo, furbo, ed ha dunque un aspetto più longilineo, spigoloso,
che esprime la sua capacità di districarsi tra avventure e guai. In
generale, però, volevo che i personaggi avessero una fanciullezza
rara, cogliendoli in un’età dove nulla è più importante
dell’amicizia.”
Luca: i doppiatori del film
Una volta data vita ai personaggi,
ha avuto inizio la ricerca degli interpreti più adeguati. Una
ricerca che Casarosa ha descritto come lunga e faticosa, necessaria
a trovare chi davvero potesse esprimere il mondo interiore di Luca,
Alberto e gli altri protagonisti. A dare voce al curioso
protagonista è infine stato scelto il giovane Jacob Tremblay,
attore noto per i film Room e
Wonder. Si annoverano poi le voci di Jack
Dylan Grazer per Alberto ed Emma Berman
per Giulia. Maya Rudolph e Jim
Gaffigan sono invece i genitori di Luca, Daniela e
Lorenzo.
Ognuno degli attori, presenti alla
conferenza stampa, ha raccontato di portare via con sé qualcosa del
film. Se per Tremblay è la curiosità, per Grazer è l’accettazione
di sé e per la Berman, infine, la tenacia che caratterizza il suo
personaggio. La Rudolph e Gaffigan, invece, hanno descritto la loro
esperienza con la registrazione a distanza del doppiaggio. “Si
è trattata certamente di un’esperienza strana, – afferma
l’attrice – ma la gioiosità del film mi ha aiutato a sentirmi
parte di quel mondo, facendomi dimenticare che mi trovavo in casa
mia”.
“Per la prima volta mi sono
sentito come se non stessi lavorando ma stessi facendo qualcosa per
puro piacere, e doppiare Luca è stata davvero una gioia. –
conclude Gaffigan – Il film mi ha fatto profondamente
innamorare di Portorosso e dell’Italia. Vorrei mangiare ogni cibo
del vostro paese. In Italia si mangia così bene, è come se avessero
preso per sé tutti i cibi più buoni del mondo!”.
Shining è uno di
quei film che ha fatto la storia del cinema e di cui se ne parlerà
ancora per molti anni in futuro. Tratto dal libro omonimo di
Stephen King, il film di Stanley Kubrick è rimasto nell’immaginario
collettivo sia per le tante scene celebri, sia per i retroscena che
riguardano la sua realizzazione.
Di Shining si è
detto di tutto, dall’estrema e morbosa idea di precisione del
regista, alle vessazioni subite dalla protagonista, passando per
realizzazione di scene epiche e molto celebri.
Ecco, allora, dieci cose
che forse non sapevate su Shining.
Shining: il film
1. Danny Lloyd non sapeva
che il film fosse un horror. Siccome Danny
Lloyd era un bambino di soli 8 anni quando girò
Shining, Stanley Kubrick decise di proteggerlo in
qualche modo, visto che era anche il suo primo film per il bambino.
Decise, allora, di non rivelare mai al piccolo che stavano girando
un horror, tanto che il giovane attore pensava di far parte di un
film drammatico. Per tenere nascosta la cosa, addirittura, quando
Wendy fugge da Jack con in braccio il bambino, venne deciso di
crearne un fantoccio per non turbare il piccolo Lloyd. L’attore è
venuto poi a conoscenza del genere del film dopo averlo visto anni
dopo, quando ebbe la possibilità di vedere la versione uncut dei
film dopo i 17 anni, senza rimanerne molto sorpreso dei
risultati.
2. Un set ha preso
fuoco. Le stanze interne dell’Overlook Hotel sono state
girate negli studi di Elstree, in Inghilterra, incluso il Colorado
Lounge, dove Jack batte a macchina. A causa dell’intenso calore
generato dall’illuminazione utilizzata per ricreare la luce del
sole che filtrava dalle finestre, e che impiegava qualcosa come
settecento mila watt per dare l’impressione della luce resa fioca
dalla neve esterna, il set ha preso fuoco. Con grande fortuna tutte
le scene erano già state completate e, quindi, il set venne
interamente ricostruito con un soffitto più alto, venendo poi
utilizzato da Steven Spielberg per girare la scena con i
serpenti del primo film di Indiana Jones, I predatori dell’arca perduta (1981).
3. Del film è stato
realizzato un making of. Molte interessanti informazioni
sul modo di lavorare di Kubrick, derivano dal making of di
Shining, intitolato Making The Shining, girato
dalla figlia del regista, Vivian. Questo documento
attesta i metodi di lavoro di Kubrick, la pressione che suscitava
negli attori e l’estrema precisione che lo contraddistingueva dai
suoi colleghi. Diventato famoso nel corso degli anni, questo
docu-film tende ad impressionare lo spettatore, a verificare con i
suoi occhi il clima che si respirava sul set e come sono state
preparate alcune delle sequenze più celebri di Kubrick e della
storia del cinema in generale.
Shining streaming
4. Shining è disponibile in
streaming. Chi volesse rivedere uno dei film più celebri
di Stanley Kubrick, o decidesse di approcciarsi
per la prima volta, è possibile vederlo in streaming, anche in
italiano, grazie alla piattaforme digitali come Prime (in
abbonament premium), Rakuten Tv, Infinity, Google Play e
iTunes.
Shining 2: esiste un sequel del film culto?
Nel 2019 è uscito
Doctor Sleep, un sequel “spirituale” del film di Stanley
Kubrick, anche se basato effettivamente sul sequel del romanzo
di Stephen King. La pellicola del 2019 vede
protagonista l’attore
Ewan McGregor nel ruolo di Dan Torrance. Il film ambientato
anni dopo gli eventi di Shining (1980), è incentrato su Dan
Torrance, ormai adulto che deve proteggere una giovane ragazza con
poteri simili da un culto noto come The True Knot, che
depreda i bambini con poteri per rimanere immortali.
Shining: le differenze con il
libro
5. Stephen King non ha mai
apprezzato il film. Sebbene sia uno dei film più visti e
sia consacrato come uno dei migliori horror, Stephen King, autore del libro da cui il film
è stato tratto, non lo ha mai apprezzato. Di
Shining ha detto, dopo diversi anni dalla sua
uscita, di trovarlo un film freddo, trovando il personaggio di Jack
completamente pazzo sin dalla prima scena, senza rispettare il
proprio arco narrativo nel quale il protagonista perde il senno
molto lentamente.
Shining: il cast
6. A
Stephen King non è piaciuta l’interpretazione della
Duvall. Oltre a considerare il film per nulla confacente
al suo libro, King ha avuto da dire anche dell’interpretazione di
Shelley Duvall, considerando il personaggio
completamente deviato dal carattere materno e forte che aveva nel
libro ed etichettando il personaggio Kubrickiano come uno dei più
misogini mai visti al cinema.
Jack Nicholson e
Shelley Duvall hanno espresso aperto risentimento
contro l’accoglienza di questo film, ritenendo che la critica e il
pubblico abbiano attribuito a Stanley Kubrick esclusivamente il
successo del film senza considerare gli sforzi degli attori, della
troupe o della forza del materiale sottostante di Stephen King.
Nicholson e Duvall hanno affermato che il film è stato uno dei più
difficili della loro carriera. In effetti, Nicholson considera
l’interpretazione di Duvall il ruolo più difficile che abbia mai
visto assumere da un’attrice. Duvall considera anche la sua
performance la più difficile della sua vita.
Stanley Kubrick
originariamente voleva che Slim Pickens
interpretasse la parte di Hallorann, ma l’attore non voleva più
lavorare con Kubrick, in seguito alla sua esperienza sul set di
“Il dottor Stranamore – Oppure: come ho imparato a non
preoccuparmi e ad amare la bomba“. Stanley
Kubrick aveva immaginato Shelley Duvall come la sua
versione più timida e dipendente di Wendy Torrance fin dall’inizio.
Tuttavia, Jack Nicholson dopo aver letto il
romanzo, ha voluto Jessica Lange per il ruolo di
Wendy e l’ha persino raccomandata a Kubrick, poiché sentiva che si
adattava alla versione del personaggio di Stephen King.
Second alcune fonti Stanley Kubrick
ha considerato
Robert De Niro e
Robin Williams per il ruolo di Jack Torrance. Tuttavia il
regista non pensava che De Niro si sarebbe adattato al ruolo dopo
aver visto la sua interpretazione in
Taxi Driver (1976), poiché riteneva l’attore non abbastanza
psicotico per il ruolo. La stessa cosa penso di
Robin Williams, second Kubrick non si sarebbe adattato al ruolo
dopo aver visto la sua performance in Mork & Mindy (1978), poiché
lo riteneva troppo psicotico per il ruolo. Secondo Stephen King,
Kubrick considerò brevemente anche Harrison Ford.
Gemelle Shining
7. Le gemelle sono aggiunte
da Kubrick. Ormai sono entrate di diritto nell’immaginario
comune, ma in realtà, le gemelle Grady, non sono previste nel
romanzo di King e non lo erano anche prima di girare il film.
Ispirato dalla foto Identica Twins scattata nel 1967 da
Diane Arbus (fotografa che immortalava in
cosiddetti freaks in diversi atteggiamenti), il regista decise di
inserire queste due figure nel suo film, omaggiando la fotografa e
collocando le due gemelle come erano nella fotografia.
8. Le due gemelle non sono
più attrici. Sebbene Lisa e
Louise Burns abbiano riscontrato un gran successo
a soli dodici anni, le due non hanno più intrapreso la strada della
recitazione e tanto meno del cinema. Infatti, Lisa è diventata un
avvocato, mentre Louise è una scienziata.
Jack Nicholson in Shining
9. Jack Nicholson era
stremato dalle riprese. Che le riprese di Shining
fossero pesanti è stato detto più e più volte. Anche
Anjelica Huston, che ai tempi era la compagna di
Jack Nicholson, ha rivelato come il suo
compagno, a causa delle lunghe ore passate sul set e dallo stile
preciso fino all’estremo di Kubrick, tornava quasi sempre a casa
stanco morto, tanto da andare direttamente a letto e crollare,
addormentandosi subito.
10. Per Jack Nicholson è
stato difficile rimproverare Wendy. Sembra che tra tutte
le sequenze girate, la peggiore sia stata quella in cui Jack
Torrance rimprovera la povera Wendy per averlo interrotto mentre
scriveva a macchina. Nicholson ha ammesso che è stato il momento
più duro delle riprese, spiegando di aver vissuto un’esperienza
simile in passato, riuscendo ad entrare in contatto con il suo
personaggio, riuscendo a costruire la scena (e qualche battuta) con
il regista.
Black Widow, l’attesissimo
cinecomic dei Marvel Studios che arriverà
finalmente il prossimo mese, segnerà l’ultima apparizione di
Scarlett Johansson nei panni di Vedova Nera.
Tuttavia, pare che l’attrice non escluda a priori un possibile
ritorno nel MCU in futuro…
Il personaggio di Vedova Nera si è
sacrificato in Avengers:
Endgame per dare ai suoi compagni di squadra la
possibilità di annullare la decimazione di Thanos. Poiché il film di Cate
Shortland è un prequel a tutti gli effetti, ambientato tra
gli eventi di Civil
War e Infinity
War), le possibilità di rivedere di nuovo il
personaggio di Natasha Romanoff sono decisamente scarse.
Durante una recente intervista con
Total Film, la Johansson ha parlato del personaggio dell’ex
assassina della Stanza Rossa e della possibilità di collaborare
nuovamente con la grande famiglia Marvel. “È una sensazione
decisamente agrodolce, perché amo la mia famiglia Marvel. Non sarà
mai davvero pronto a non farne più parte. Saranno sempre una
famiglia per me. Non mi sentirò mai pronta a non essere più in quel
film, perché odio sentire come se mi stesse perdendo qualcosa. Chi
lo sa? Forse ad un certo punto avremo l’opportunità di collaborare
di nuovo insieme, in qualche altro modo.”
Ovviamente, questo non significa
necessariamente che Scarlett non vede l’ora di riprendere il ruolo
di Vedova Nera, poiché c’è sempre la possibilità che l’attrice
possa essere interessata ad assumere un ruolo diverso in un
futuro progetto del MCU (chissà, magari dietro la macchina da
presa?). Qualunque cosa accada, sembra che l’attrice sia molto
orgogliosa di ciò che ha realizzato durante i suoi anni passati ad
interpretare il ruolo, e trova che il film di Black Widow sarà un canto
del cigno appropriato.
“In qualsiasi contesto, ma
ancora di più quando sei un attore, è sempre meglio lasciare una
determinata situazione quando sei al top. E sentirsi bene per
quello che hai fatto. È una sensazione incredibile. E Black Widow
mi fa sentire al top. Ne sono davvero orgogliosa. Vedremo come lo
percepiranno tutti gli altri! Amerò per sempre l’esperienza di
averlo realizzato.”
La regia di Black Widow è stata
affidata a Cate Shortland, seconda donna
(dopo Anna Boden di Captain
Marvel) a dirigere un titolo dell’universo
cinematografico Marvel, mentre la sceneggiatura è stata riscritta
nei mesi scorsi da Ned Benson(The
Disappearance of Eleanor Rigby). Insieme a Scarlett
Johansson ci saranno anche David
Harbour, Florence
Pugh e Rachel
Weisz. Il film arriverà nelle sale il 7 luglio e
su Disney+ con
Accesso Vip il 9 luglio.
In Black Widow, quando sorgerà
una pericolosa cospirazione collegata al suo passato, Natasha
Romanoff dovrà fare i conti con il lato più oscuro delle sue
origini. Inseguita da una forza che non si fermerà davanti a nulla
pur di sconfiggerla, Natasha dovrà affrontare la sua storia in
qualità di spia e le relazioni interrotte lasciate in sospeso anni
prima che diventasse un membro degli Avengers.
Le riprese di Doctor
Strange in the Multiverse of Madness si sono
concluse di recente nel Regno Unito e ora ha iniziato a fare il
giro del web un artwork che è stato regalato al cast e alla troupe
del film proprio per celebrare la fine produzione.
Sebbene non si tratti di un concept
art ufficiale, l’artwork – che potete vedere cliccando
qui – ci permette comunque di dare uno sguardo a ciò che
dovremmo aspettarci dal sequel, inclusi i costumi aggiornati sia di
Doctor Strange che di Scarlet Witch (nello specifico, il costume
della strega sembra essere molto fedele a quello dei fumetti).
L’aspetto più interessante, tuttavia, è che l’artwork ci mostra per
la prima volta quello che sarà il look della new entry America
Chavez nel sequel.
Come ha fatto notare Doctor Strange 2
Updates su Twitter, Strange, Wong e Scarlet Witch si trovano di
fronte ad un portale a forma di stella, caratteristico dei poteri
di Chavez che, come sappiamo, è capace di spostarsi da una realtà
all’altra. Dunque, se quest’artwork è una rappresentazione accurata
di ciò che vedremo nel film, allora è quasi certo che i portali di
Miss America saranno il modo in cui la squadra di eroi riuscirà a
viaggiare attraverso il Multiverso.
Inoltre, la fonte fa notare che
nell’artwork Strange ha ancora l’Occhio di Agamotto. Ma com’è
possibile? Thanos si impossessò dell’oggetto mistico perché
credeva che contenesse la Gemma del Tempo, ma lo distrusse quando
si rese conto che era solo un diversivo. In realtà, Strange aveva
estratto la Gemma e l’aveva nascosta usando la magia. Tuttavia, è
possibile che Thanos abbia distrutto un falso Occhio di Agamotto,
qualcosa che Strange aveva probabilmente soltanto evocato.
Questa potrebbe essere la
spiegazione più plausibile, ma potrebbero essercene anche altre:
forse nel sequel non vedremo l’Occhio di Agamotto della timeline
principale del MCU, ma piuttosto una variante che
lo Stregone Supremo ha raccolto durante uno dei suoi viaggi
interdimensionali…
La sceneggiatura del film porterà la
firma di Jade
Bartlett e Michael Waldron.
Oltre a Cumberbatch e Olsen, nel sequel ci saranno
anche Benedict
Wong (Wong), Rachel
McAdams(Christine
Palmer), Chiwetel
Ejiofor (Karl Mordo) e Xochitl
Gomez (che interpreterà la new entry America
Chavez).
Doctor Strange in the Multiverse
of Madness arriverà al cinema il 25 marzo 2022.
Le riprese sono partite a Londra a novembre 2020 e avranno luogo
anche a New York, Los Angeles e Vancouver. Nel sequel dovrebbe
apparire in un cameo anche Bruce
Campbell, attore feticcio di Sam
Raimi. Al momento, però, non esiste alcuna conferma in
merito.
Disney+ ha diffuso il nuovo
promo “Chance” di LOKI,
l’attesissima serie tv basata sul noto personaggio Marvel interpretato da
Tom Hiddleston.
LOKI
segue le vicende del dio dell’Inganno quando esce dall’ombra di suo
fratello, in una nuova serie che si svolge dopo gli eventi di
Avengers: Endgame.
Tom Hiddleston torna nei panni del protagonista,
insieme a Owen Wilson, Gugu Mbatha-Raw, Sophia Di Martino,
Wunmi Mosaku e Richard E. Grant. Kate
Herron è la regista, mentre Michael Waldron è il capo
sceneggiatore.
LOKI, la serie tv
La trama diLOKIsi
svolge dopo gli eventi di
Avengers: Endgame e seguirà le vicende del Loki che è
fuggito nel 2012 grazie al Tesseract. Come rivelato dall’attore
stesso, il Loki della linea temporale principale è stato ucciso da
Thanos in Avengers: Infinity
War, ma quando Iron Man, Capitan America e Ant-Man si recano
nel 2012 per recuperare il Tesseract, involontariamente fanno
fuggire il Loki che era appena stato sconfitto dagli Avengers.
Tom Hiddleston torna nei panni del protagonista,
insieme a Owen Wilson, Gugu Mbatha-Raw, Sophia Di Martino, Wunmi
Mosaku e Richard E. Grant. Kate Herron è la regista, mentre Michael
Waldron è il capo sceneggiatore.
Zoe
Saldana sembra aver confermato che tornerà
ufficialmente nei panni di Gamora in Guardiani
della Galassia Vol. 3. Di recente, infatti, l’attrice
ha condiviso una foto che risale alla pre-produzione del primo
film, scattata durante un vecchio camera test.
I fan sapevano che avrebbero rivisto
la donna più letale della galassia nel nuovo film del franchise,
nonostante gli eventi di Avengers:
Endgame avessero lasciato più di un dubbio. L’orginale
Gamora, infatti, è stata uccisa in Avengers:
Infinity War e nel sequel abbiamo visto la versione
alternativa del personaggio, proveniente dal 2014. Alla fine di
quel film abbiamo visto Star-Lord provare a ritrovare Gamora, che
dopo la battaglia contro Thanos se n’è andata per la sua strada…
La foto condivisa su Instagram
da Saldana rivela un’interessante curiosità relativa ai piani
originali di James Gunn per Gamora, che in origine avrebbe
dovuto avere gli occhi verdi. Alla fine del post, l’attrice ha
confermato che tornerà in GOTG Vol.
3.
“Ci credereste se vi dicessi che
Gamora doveva avere gli occhi verdi? In uno dei tanti camera test
che abbiamo fatto, James
Gunn voleva vedere come apparissi con gli occhi verdi nei panni
di Gamora. Alla fine ha cambiato idea. Ne sono stata felice, perché
quelle lenti a contatto era veramente scomode. Il mio cuore va a
Dave Bautista e Karen Gillan, che hanno dovuto indossare lenti a
contatto per Drax e Nebula. Ma i loro personaggi sembravano
fantastici con quelle lenti… e poi loro sono dei veri
professionisti! Un sacco di ricordi mi tornano alla mente in questo
periodo, mentre ci stiamo tutti preparando a tornare per un’altra
avventura dedicata ai Guardiani.”
Dopo l’acquisizione della Fox da
parte della Disney, i fan di Deadpool
hanno trascorso molto tempo a chiedersi quale sarebbe stato il
futuro del Mercenario Chiacchierone all’interno del MCU. Di recente, è stato confermato
che l’attesissimo
Deadpool 3 non solo sarà ambientato all’interno
dell’universo condiviso, ma anche che sarà vietato ai minori.
La sceneggiatura del film sarà opera
di Wendy Molyneux e Lizzie
Molyneux-Logelin, ma al momento tutto tace per quanto
riguarda la trama. Ad oggi non sappiamo neanche quando il film
arriverà nelle sale: l’unica cosa certa è che rivedremo Ryan Reynolds nei panni di Wade Wilson.
Proprio di recente, l’attore ha condiviso nelle sue storie di
Instagram
un’immagine che potrebbe aver anticipato che qualcosa, in merito ai
lavori sul film, si sta effettivamente muovendo.
Reynolds ha infatti postato
un’immagine della celebre maschera dell’eroe contenuta all’interno
di una borsa, lasciando intendere che forse ci sono stati degli
incontri con i Marvel Studios in merito al nuovo film. Niente di
più è stato rivelato, dal momento che la storia non riportava
alcuna didascalia o commento dell’attore. La domanda sorge dunque
spontanea: a che punto saranno i lavori su
Deadpool 3? La speranza è che questa foto postata da
Reynolds possa aver anticipato l’arrivo di importanti aggiornamenti
in merito…
Il futuro di Deadpool al
cinema
Dopo l’uscita di Deadpool
2 e l’acquisizione di Fox da parte di Disney, il
futuro di Deadpool è
stato per lungo tempo appeso al filo dell’incertezza. Tuttavia, lo
scorso gennaio è stato confermato che Deadpool
3 si farà e che sarà ufficialmente collegato al
MCU. Al momento le uniche informazioni sul film riguardano gli
sceneggiatori: la Marvel, infatti, ha affidato a Wendy
Molyneux e Lizzie
Molyneux-Logelin (che andranno a sostituire i
veterani Rhett Reese e Paul Wernick) il compito di scrivere il
nuovo film.
Un nuovo volto nuovo entra a far
parte del cast di Matrix
4, l’annunciato sequel basato sul franchise di
successo. Secondo quanto apprendiamo Christina
Ricci è l’ultima attrice a ottenere un ruolo
nell’attesissimo sequel. I dettagli del suo personaggio non
sono stati resi noti ma si l’attrice si unirà a un cast già
stellato in un film che ha grandi aspirazioni.
Matrix 4vedrà
il ritorno di
Keanu Reeves, Carrie-Ann
Moss e Jada
Pinkett-Smith, che riprenderanno i loro ruoli iconici
come Neo, Trinity e Niobe. Il film vedrà anche i nuovi volti nel
cast come Priyanka Chopra Jonas, Jessica Henwick, Neil
Patrick Harris, Toby Onwumere e Yahya Abdul-Mateen
II, che si dice interpreterà il giovane
Morpheus.
I dettagli della
trama del quarto film live-action del franchise
di The
Matrix non sono stati rivelati e, data
la fine di The Matrix Revolutionsdel 2003 non possiamo immaginare come la storia possa
proseguire.
Le riprese di Matrix
4 sono ufficialmente partite nel 2020, ma a causa
della pandemia di Covid-19 sono state interrotte per un lungo
periodo di tempo. Anche se le riprese non sono ancora terminate, è
chiaro che lo saranno entro la fine dell’anno, dal momento che
l’uscita del film è fissata per il prossimo 22 dicembre.
Matrix
4 vedrà nel cast il ritorno
di Keanu
Reeves, Carrie-Ann
Moss e Jada
Pinkett-Smith al fianco delle new
entry Yahya Abdul-Mateen II, Neil
Patrick Harris, Jonathan Groff, Jessica
Henwicke Toby
Onwumere. L’uscita nelle sale è fissata per il 22 dicembre
2021. Il nuovo capitolo del franchise sarà diretto da Lana Wachowski. La sceneggiatura del film è
stata firmata a sei mani con Aleksandar Hemon e David Mitchell.
Arriva da
Deadline la notizia che l’attore Robert Emms
si è unito al cast del prossima serie spin-off di Rogue One: A Star Wars Story, Andor.
L’attore, noto soprattutto per i suoi ruoli in Chernobyl e His
Dark Materials della HBO, si unirà a un cast che
comprende già attori del calibro di
Diego Luna, Adria Arjona, Denise Gough, Genevieve O’Reilly,
Stellan Skarsgard, Fiona Shaw e Kyle Soller
.
ANDOR
è incentrato su Cassian Andor (Luna), personaggio che è stato
introdotto in Rogue One e come membro della
ribellione contro l’Impero. La serie sarà un prequel del film, con
Toby Haynes che sarà il regista principale della prima stagione che
sarà composta da12 episodi. Gli altri registi coinvolti sono Ben
Caron e Susanna White, mentre Stephen Schiff e Tony Gilroy sono gli
sceneggiatori. ANDOR è
prodotto dallo showrunner Tony Gilroy, che ha
scritto e prodotto Rogue One. Inizialmente Gilroy
avrebbe dovuto dirigere i tre episodi, ma è stato costretto a
rinunciare a causa di problemi di viaggio legati alla pandemia.
In Rogue One un gruppo di improbabili eroi si unisce
in una missione per rubare i piani alla Morte Nera, l’ultima arma
di distruzione dell’Impero. Questo evento chiave nella cronologia
di Star
Wars riunisce persone comuni che scelgono di fare cose
straordinarie e, così facendo, diventano parte di qualcosa di più
grande di loro stessi.
Ormai sempre più ricco di film e
personaggi, il Marvel Cinematic Universe è un vero
e proprio unicum nella storia del cinema. Quello sviluppato è un
universo narrativo senza precedenti, che mette in comunicazione tra
loro tante singole storie per costruirne una unica più grande,
capace di parlare a tutto il mondo. Tra i più apprezzati titoli
dell’MCU spicca poi in particolare Guardiani della
Galassia (qui
la recensione), scritto e diretto da
James
Gunn nel 2014. Un’opera diversa rispetto alle altre
dedicate ai supereroi Marvel, ricca di colori, comicità, grandi
emozioni e tantissima adrenalina.
Basato sugli omonimi personaggi
ideati nel 2008, nella seconda versione del gruppo (che differisce
da quella originale del 1969), il film è stato l’occasione per
portare sul grande schermo un gruppo di supereroi scanzonati e con
evidenti problemi relazionali. La loro avventura li trasforma però
in una famiglia indissolubile, dando vita ad alcuni dei momenti più
memorabili e commoventi dell’intero universo Marvel. I dubbi circa
un progetto che non coinvolgesse Iron Man, Captain America o Thor
erano molti, subito però fugati dall’affetto che automaticamente si
genera verso i Guardiani. A fronte di un budget di 196 milioni di
dollari, Guardiani della Galassia è arrivato ad incassarne
oltre 773 in tutto il mondo.
Tra il grande cast, gli esplosivi
effetti speciali e una colonna sonora indimenticabile, il film è
stato ovviamente solo il primo di quella che attualmente è una
trilogia, con il terzo film di prossima realizzazione. Prima di
intraprendere una visione del film, però, sarà utile approfondire
alcune curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura
sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla
trama, al cast di attori e alla
colonna sonora. Infine, si elencheranno anche le
principali piattaforme streaming contenenti il
film nel proprio catalogo.
Guardiani della Galassia: la trama
del film
Protagonista del film è l’audace
esploratore Peter Quill, inseguito dai cacciatori
di taglie per aver rubato una misteriosa sfera ambita da
Ronan, un essere malvagio la cui sfrenata
ambizione minaccia l’intero universo. Per sfuggire all’ostinato
nemico, Quill è costretto a dar vita ad una scomoda alleanza con
quattro improbabili personaggi: Rocket, un
procione armato; Groot, un umanoide dalle
sembianze di un albero; la letale ed enigmatica
Gamora e il vendicativo Drax il
Distruttore. Ma quando Quill scopre il vero potere della
sfera e la minaccia che costituisce per il cosmo, farà di tutto per
guidare questa squadra improvvisata in un’ultima, disperata
battaglia per salvare il destino della galassia.
Guardiani della Galassia: il cast
del film
Ad aver reso memorabile il film ci
ha pensato, tra le altre cose, il cast di attori coinvolti. In
primis, nei panni di Peter Quill, si ritrova
Chris Pratt. Benché oggi sia impossibile immaginare un
altro volto per tale personaggio, originariamente l’attore non
voleva prendere parte ai provini. Fu solo dopo numerosi tentativi
che accettò di partecipare, convincendo il regista di essere quello
giusto dopo pochi secondi. Data la sua grande capacità di
improvvisazione, a Pratt è stato poi concesso di riadattare a suo
gusto molte delle battute del suo personaggio.
L’attrice
Zoe Saldana, nota anche come protagonista femminile di
Avatar interpreta la guerriera Gamora. Un ruolo che le ha
richiesto una grande preparazione nel combattimento con e senza
armi e numerose ore di trucco al gioco. A dare voce al simpatico
Groot, il temibile albero antropomorfo, vi è l’attore
Vin Diesel. Poiché il suo personaggio pronuncia solo
le parole “io sono Groot”, Diesel ha deciso di registrare
queste anche in altre lingue come il francese, il tedesco, il
mandarino e il russo, così da far sentire la giusta intonazione
agli spettatori di ogni dove.
L’ex wrestler
Dave Bautista è invece Drax il Distruttore, un
personaggio che gli ha richiesto numerose ore di trucco al gioco e
lunghe saune a fine riprese per poterlo poi rimuovere. In ultimo,
Bradley Cooper dà voce al procione Rocket, per il
quale ha anche fornito alcune sue espressioni facciali. Sul set,
però il personaggio era interpretato da Sean Gunn,
fratello del regista. Ad interpretare Ronan l’accusatore vi è
invece l’attore
Lee Pace, mentre di rilievo sono anche i ruoli
ricoperti da
Michael Rooker nei panni di Yondu e
Benicio del Toro in quelli del Collezionista.
Guardiani della Galassia: la
colonna sonora, il trailer e dove vedere il film in streaming e in
TV
All’interno del film Peter Quill
affronta le sue avventure insieme al fidato walkman regalatogli
dalla madre. Dentro di questo, vi è l’Awesome Mix Vol. 1,
contenente una serie di celebri brani, in particolare degli anni
Settanta e Ottanta. Per il personaggio rappresentano un legame con
la Terra e la sua famiglia. Tra i più noti si citano Hooked on
a Feeling, Spirit in the Sky, Moonage Daydream e
I Want You Back. Questa colona sonora, poi distribuita
fisicamente per gli appassionati, ha raggiunto il primo posto nella
classifica US Billboard 200, diventando il primo album
nella storia contenente canzoni già pubblicate a raggiungere tale
traguardo.
È possibile fruire del film grazie
alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme
streaming presenti oggi in rete. Guardiani della
Galassia è infatti disponibile nei cataloghi di
Chili, Google Play, Apple iTunes, Tim Vision e
Now. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di
riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un
abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale
comodità e al meglio della qualità video. È bene notare che in caso
di noleggio si avrà soltanto un dato limite temporale entro cui
guardare il titolo. Il film è inoltre presente nel palinsesto
televisivo di sabato 5 giugno alle ore
21:20 sul canale Italia 1.
La casa è da sempre uno degli
ambienti più ricorrenti nel cinema, dove è stata nel corso del
tempo declinata e raccontata in ogni modo possibile. In
particolare, memorabili rimangono alcune case legate al cinema
thriller e horror, che hanno fatto di questo ambiente il luogo
perfetto per orrori senza fine. Innumerevoli sono i titoli che si
potrebbero citare a riguardo, da La casa di Sam
Raimi fino ai più recenti Quella casa nel bosco,
Man in the Dark e
The Nest – Il nido. Un
altro esempio perfetto è anche Dream
House thriller del 2011 dal regista Jim
Sheridan, meglio noto per i film Il mio piede
sinistro e Nel nome del padre.
Tanto è cupa la storia di Dream
House, tanto è stata travagliata la sua realizzazione. Durante
le riprese, infatti, Sheridan ebbe numerosi contrasti con la casa
di produzione, la Morgan Creek Productions. Il
regista aspirava a farne un film colto e tematicamente profondo,
mentre i produttori desideravano invece dar vita ad un titolo di
genere che potesse riscuotere un buon successo economico. Dopo che
questi ultimi presero del tutto in mano il progetto, rimontandolo
senza consultare il regista, Sheridan disconobbe la pellicola. Come
lui, anche gli attori protagonisti si discostarono da questa,
rifiutandosi di promuovere qualcosa di così diverso da ciò per cui
avevano firmato.
Ciò portò naturalmente ad un sonoro
insuccesso di critica e pubblico, con incassi ben al di sotto del
budget. Ad oggi, Dream House è ancora ricordato come
un’occasione sprecata, con una storia potenzialmente intrigante ma
non sfruttata appieno. Eppure, nonostante i suoi tanti difetti, il
film lascia intravedere alcuni elementi di interesse che possono
intrigare i fan del genere. Prima di intraprendere una visione del
film, però, sarà certamente utile approfondire alcuni dettagli
relativi alla trama e al cast di
attori. Infine, si elencheranno anche le principali
piattaforme streaming contenenti il film nel
proprio catalogo.
Dream House: la trama del film
Protagonisti del film sono i coniugi
Will e Libby Atenton, i quali
all’inizio del film si trasferiscono in quella che considerano la
loro casa dei sogni, nella tranquillità del New England. Qui i due,
insieme alle due figlie, sono pronti ad iniziare una nuova vita di
amore e tranquillità. Proprio quest’ultima risulta però ostacolata
dalla presenza di notte di alcuni strani rumori. Pur con tutti i
timori del caso, Will si decide a ricercare l’origine di questi,
arrivando fino in cantina. Qui si imbatte in un gruppo di giovani
impegnati a compiere riti satanici. In cerca di spiegazioni, Will
scoprirà qualcosa di spaventoso.
In quella stessa casa, infatti,
pochi anni prima un certo Peter Ward ha ammazzato
sua moglie e le due figlie, per poi essere catturato e rinchiuso in
un ospedale psichiatrico. Per saperne di più, gli Atenton decidono
di rivolgersi alla vicina di casa Ann, la quale
però si dimostra restìa a rispondere. L’unico modo per scoprire
davvero cosa sia successo in quella casa è recarsi al manicomio
dove Ward soggiorna. Qui, però, Will non solo scopre che
l’assassino è stato ora rilasciato, ma viene a conoscenza di una
verità scioccante, che mette in crisi ogni sua certezza.
Dream House: il cast del film
Per il ruolo di Will Atenton sono
inizialmente stati considerati gli attori Christian Bale e Brad
Pitt. Al ruolo si è però poi interessato
Daniel Craig, noto come
l’attuale James
Bond, che ha infine ottenuto la parte. Nel ruolo di Libby,
moglie del protagonista, era invece stata scelta l’attrice
Rachel McAdams, la quale però dovette poi
rinunciare a causa di altri impegni. Al suo posto fu dunque scelta
la premio Oscar Rachel Weisz.
Conosciutisi sul set, Craig e la Weisz intrapresero una relazione
sentimentale che li portò in breve tempo al matrimonio. Parlando
del film, l’attore ha più volte scherzato affermando che “il
film non è venuto benissimo, ma in cambio ho conosciuto mia
moglie”.
Nei panni delle loro due figlie si
ritrovano le attrici Claire e Taylor
Geare, sorelle anche nella realtà. Nei panni di Ann
Patterson, la vicina di casa degli Atenton, vi è invece
Naomi Watts, nota per
film come 21 grammi e The Impossible. In quanto
britannica naturalizzata australiana, questa dovette impegnarsi in
particolare a sfoggiare un credibile accento del New England, dove
si svolge la vicenda. Nei panni del marito di Ann, Jack, vi è
invece l’attore Marton Csokas, meglio noto per
essere stato Celeborn nella trilogia de Il Signore degli
Anelli. Rachel G. Fox interpreta invece
Chloe, figlia di Ann e Jack. Infine, si ritrova nel film l’attore
canadese Elias Koteas, nei panni di Boyce,
complice di Jack.
Dream House: il trailer e dove
vedere il film in streaming e in TV
È possibile fruire del film grazie
alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme
streaming presenti oggi in rete. Colpevole
d’innocenza è infatti disponibile nel catalogo di
Rakuten Tv, Chili, Google Play, Apple iTunes e
Now. Per vederlo, basterà noleggiare il singolo film,
avendo così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della
qualità video. È bene notare che in caso di noleggio si avrà
soltanto un dato limite temporale entro cui guardare il titolo. Il
film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di sabato
5 giugno alle ore 21:00 sul canale
Iris.
Antonia Truppo e
Giovanni Esposito sono trai protagonisti di
Benvenuti in Casa Esposito, il nuovo film diretto
da Gianluca Ansanelli e presentato in anteprima al
Monte-Carlo Film Festival. Il film arriverà in sala il 2 agosto
2021, distribuito da Vision Distribution.
Tenetevi forte.
Preparatevi a ridere e a commuovervi. Sono arrivati gli Esposito!
Il rione Sanità, dove è nato il principe della risata Totò, è uno
dei più affascinanti e misteriosi di Napoli. Qui vive, con la sua
famiglia allargata, Tonino Esposito, orfano di un boss della
camorra. Tonino riceve dal clan un sussidio mensile e potrebbe
vivere di rendita. Invece si intestardisce a voler imitare le gesta
paterne, senza riuscirvi. Perché è goffo, sfigato, arruffone,
incapace di difendersi: un antieroe tragicomico e decadente, che
tra incubi e visioni, ingenuità e imbranataggini, ne combina di
tutti i colori. In un mix esilarante tra i Cesaroni e i Soprano,
uno spaccato divertente e allo stesso tempo crudele della Napoli
contemporanea, città dalle mille contraddizioni e dalle tante
difficoltà, capace però di non perdere mai la speranza per un
futuro migliore.