Zack Snyder’s Justice League è un’impresa, più che un film. Rappresenta lo sforzo creativo di un singolo ma anche la volontà di non arrendersi di fronte a delle difficoltà che sembrano insormontabili, che siano le differenze creative e la sfiducia dello Studio che fino a poco prima aveva puntato tutto su di te, oppure un lutto tremendo che riposiziona le priorità della vita. Zack Snyder, forse anche grazie al sostegno dei fan, è riuscito a realizzare la sua visione, che gli italiani possono vedere e rivedere grazie a NOW e in qualche modo ridisegna la storia dell’autorialità al cinema, confermandosi appartenente a quella categoria inventata da Francois Truffaut tanti anni or sono.
Il risultato di questo sforzo, lo sappiamo, è un film di quattro ore, un risultato epico e coinvolgente, assolutamente fedele ad una visione e motivo di grande gioia per i fan di Snyder, del suo Batman anziano, del suo Flash buffone, del suo Superman titubante, della sua Wonder Woman divina. Proprio per la lunghezza importante del film, di seguito consigliamo i 10 momenti che maggiormente sono rimasti nell’immaginazione dello spettatore, i momenti migliori di Zack Snyder’s Justice League. Il film è disponibili anche on demand su Sky.
Zack Snyder’s Justice League è disponibile su NOW. Iscriviti a soli 3 euro per il primo mese
L’eco della morte di Superman si diffonde su tutta la Terra in Zack Snyder’s Justice League
La scena di apertura di Zack Snyder’s Justice League contiene una potenza drammatica importantissima. Siamo messi di fronte agli eventi che chiudono Batman v Superman: Dawn of Justice. Superman, dopo aver detto a Lois che lei è tutto il suo mondo, capisce che l’unica soluzione per salvare quel mondo che lo ha accolto e che lui ama è quella di sacrificarsi per abbattere Doomsday. Armato di lancia di Kryptonite, si scaglia verso il mostro creato da Lex Luthor e lo trafigge, venendo trafitto a sua volta.
L’urlo di Clark, l’urlo di Superman che muore per salvare la Terra si espande lungo tutto il pianeta. Da Metropolis, a Gotham City, passando per Central City, fino ad arrivare nelle profondità degli abissi, ad Atlantide, e all’isola paradiso di Themyscira. Il più grande difensore della Terra si è sacrificato per tutti.
Wonder Woman scopre Darkseid
La Wonder Woman di Gal Gadot è forse la cosa migliore che l’universo DC al cinema abbia mai prodotto, e questo indipendentemente dai film che l’hanno vista protagonista assoluta. Non è solo una questione di bellezza indiscutibile dell’attrice israeliana, ma anche di presenza scenica, di fisicità, di carisma e di un volto che riesce ad esprimere severità, forza e dolcezza nello spazio di pochi secondi. Non è quindi un mistero che tutte le sue scene siano meravigliose ed emozionanti.
Quella che però abbiamo scelto in questo caso è quella che la vede alle prese con uno scavo archeologico in Grecia, nel momento in cui scopre la minaccia di Darkseid, grazie all’aiuto delle sue sorelle Amazzoni che hanno appena affrontato Steppenwolf. Diana, in completo bianco elegantissimo, sfoggia un superhero-landing da manuale, in tacchi a spillo, e poi si addentra nello scavo con padronanza e circospezione, fino a scoprire le incisioni sulle pareti che annunciano l’arrivo della minaccia Darkseid. Mistero, eroismo e bellezza in pochissimi gesti.
Battaglia di Atlantide
Il personaggio di Arthur Curry/Aquaman è quello che forse esce più penalizzato da questa avventura di gruppo. Sebbene Jason Momoa si sia rivelato un buon re di Atlantide (in fieri), il film non gli concede molto spazio, ma non per questo il suo personaggio non è rilevante. Anzi, proprio il suo regno custodisce una delle scatole madri e proprio lì si svolge una delle sequenze di combattimento migliori del film.
Steppenwolf arriva nel regno di Re Orm e subito attacca gli Atlantidei che sorvegliano la scatola. Mera fa di tutto per proteggere il prezioso oggetto, sfoderando tutto il suo potere, ma l’ufficiale di Darkseid è troppo potente per lei. Proprio quando sta per soccombere sotto la sua scure, Arthur arriva in suo soccorso con lo scintillante tridente. Ma a poco serve il suo intervento, pur salvando la vita della bella Mera, l’eroe soccombe e Steppenwolf porta via con sé la scatola madre.
https://youtu.be/t7Uv41jEHeM
Squadra decide di risuscitare Superman
Si tratta di una scena molto breve ma significativa perché in essa ognuno dei 5 membri della squadra rivela la sua indole e la sua funzione all’interno della formazione. La scena si apre con Cyborg, quello che sa le cose, che spiega qual è la natura della scatola madre, qual è il suo potere, ovvero quello del cambiamento: “Se bruci una casa, le particelle esistono ancora, particelle di casa sono diventate particelle di fumo”. Da qui l’intuizione di Diana, il cervello, il collante del gruppo: “Chiunque con un fiammifero può trasformare una casa in fumo”. “Metterlo nella scatola…” dice Arthur, il compagno leale, la spalla su cui si può sempre contare nella mischia, guardando la scatola madre e riferendosi a quel fumo. “… trasforma quel fumo di nuovo nella casa” conclude Bruce, il leader. “So che stiamo pensando la stessa cosa adesso. Chi lo dirà? Io non lo dirò.” Conclude Barry, ironico e chiacchierone. A questo punto, Cyborg proietta un ologramma di Superman che spicca il volo, mentre il tema di Hans Zimmer da L’Uomo d’Acciaio conferisce eticità e potenza all’intera scena, una panoramica a 360°, che inquadra insieme, senza stacchi, i volti dei 5 eroi, pronti a tutto per riportare indietro il migliore di loro.
https://youtu.be/rOK3uux82M0
Alfred
Lo abbiamo conosciuto in Batman v Superman: Dawn of Justice e lo abbiamo amato dal primo momento. Con buona pace dell’ottimo Michael Caine e ancora prima di Michael Gough, Jeremy Irons conferisce al maggiordomo di Batman non solo il suo valore paterno e famigliare, ruolo che svolge con grande dedizione perso il Padron Bruce, ma aggiunge al personaggio una forza strisciante, un carisma, una brillantezza che mai aveva avuto prima. Non a caso, nella scena in cui Batman porta per la prima volta la squadra nella Bat-Caverna, lo presenta a tutti dicendo: “Lui è Alfred, lavoro per lui”.
L’Alfred di Irons è sì, un padre putativo, la famiglia che Bruce non ha più, ma è anche un consigliere duro, severo, è un genio ingegneristico, è un saggio, è un esperto nell’arte di preparare il te, un signore elegante e a suo modo seducente, un galantuomo che dà l’impressione di poter usare anche la forza bruta, se necessario. Soprattutto è la bussola morale di Bruce, la spinta vitale del Batman stanco interpretato da Ben Affleck.
Superman spicca il volo
Sappiamo che la squadra decide di riportare in vita Superman con il potere della scatola madre. Sappiamo che Bruce dice: “Siamo in sei, non in cinque”. Sappiamo che la presenza di Superman farà la differenza contro Steppenwolf. Ma non eravamo pronti all’epicità che Snyder ha regalato alla rinascita di Superman. Non ci riferiamo allo scontro ai piedi del monumento a lui dedicato, quando un intontito Clark si scaglia contro la Justice League, ma a quando lo stesso Clark, con le idee più chiare, torna sulla sua nave kryptoniana nei ghiacci e indossa, finalmente, il costume nero.
Sentiamo in sottofondo la voce di Jor-El e quella di Jonathan, vediamo Superman prepararsi a spiccare il volo, lo seguiamo librarsi oltre l’atmosfera, alla ricerca del sole, la sua fonte di energia, lo osserviamo, ammirati, ricaricarsi al sole, con le braccia aperte ad accoglierne i raggi. L’eroe che si è sacrificato per noi torna in vita e ascende al cielo. Ci avevano già detto che Superman era una figura cristologia, Snyder ce lo racconta per immagini ed emozioni.
https://www.youtube.com/watch?v=4gDIs6zVKlg
Cyborg aiuta la madre single
Cancellato quasi completamente dalla versione cinematografica di Joss Whedon, Cyborg è effettivamente il cuore della Snyder Cut. Lui conosce le scatole, sa come si comportano, conosce il suo nemico ed ha un potere a dir poco illimitato, in un mondo completamente informatizzato. La scena che però lo definisce come eroe è quella in cui mostra la sua bontà d’animo. Si tratta di un passaggio obbligato per ogni personaggio, dei fumetti e non, che acquisisce delle abilità superiori: scegliere in che modo utilizzare queste abilità. Succede a Spider-Man, succede allo stesso Superman, e Zack Snyder ci mostra in che modo succede a Cyborg.
Avendo accesso a tutte le linee e i sistemi informatici del pianeta, dai conti bancari al circuito delle telecamere in strada, Victor assiste alla parabola disgraziata di una madre single: la donna lavora in un diner, ha un figlio che accudisce con amore, ma è molto povera, nonostante questo regala le sue mance ai mendicanti. Quando il suo appartamento viene pignorato, Cyborg altera il sistema bancario per riempire di soldi il conto della donna. Cyborg sceglie di fare un gesto eroico silenzioso, guardando ai piccoli e agli ultimi, un gesto che non gli dà alcuna gloria, ma che fa la differenza di una povera donna e di suo figlio.
Flashpoint
Si tratta forse del momento più sorprendente dell’intero film, quello che nessuno si aspettava e che ha regalato al Barry Allen di Ezra Miller l’ufficiale investitura a Velocista Scarlatto. Justice League del 2017 aveva ridotto il personaggio di Barry a un comic relief. Zack Snyder invece, pur mantenendo l’aspetto divertente del personaggio, affidandogli diverse battute e scambi comici con l’impassibile Victor Stone, gli ha affidato anche il compito vero di salvare il mondo, riportando indietro il tempo nella scena che ormai tutti identificano con il nome di Flashpoint.
Durante la battaglia finale, quando un parademone colpisce Barry, il piano di Cyborg per impedire la fusione delle scatole madri va in fumo, Darkseid arriva sulla Terra e spazza via tutto, vediamo distintamente i corpi di Superman e di Cyborg che si disgregano. Ma Flash guarisce in fretta e appena la sua ferita di rimargina, comincia a correre, così veloce da mandare il tempo indietro: “Il futuro diventa il passato, è tutto adesso”, dice Barry, correndo, pensando al padre ingiustamente in prigione, pensando ai suoi amici, alla Terra da salvare. La slow motion di Snyder, che è suo cifra stilistica distintiva e che genera tanta ilarità sia nei fan che nei detrattori, contribuisce ad aggiungere emozione ad una scena fondamentale, non solo per il futuro del personaggio, ma anche per l’esito della battaglia. Tornando indietro nel tempo, Flash riesce ad attuare il piano di Cyborg e a impedire l’arrivo di Darkseid, così Wonder Woman, Superman e Aquaman riescono a sconfiggere Steppenwolf, con un ottimo gioco di squadra.
Padre due volte
Nell’epilogo di Zack Snyder’s Justice League scopriamo che un altro personaggio, marginale nella versione del 2017, diventa fondamentale nella lettura di Snyder. Si tratta di Silas Stone, il papà di Victor, che lo ha salvato grazie al potere della scatola. Il messaggio postumo che Victor ascolta è la perfetta conclusione del viaggio, è ciò che Snyder vuole dire agli spettatori, è una considerazione sui mali del mondo e su ciò che ci serve a superarli, ma è anche, azzardiamo, un messaggio che Snyder rivolge a se stesso, a quella figlia perduta per sempre, a quel lutto nero e terribile che il regista ha affrontato, ad un periodo nella sua vita che ha cambiato sicuramente l’uomo, ma ha cambiato anche l’artista, il regista.
Silas è due volte padre di Victor, gli ha dato la vita, ma lo ha anche aggiustato, regalandogli un’altra vita più straordinaria ancora. Allo stesso modo Snyder è due volte padre, padre di una ragazza che purtroppo non tornerà, padre di un immaginario che tutto il mondo ha desiderato e che lui ha voluto dedicare proprio a lei, a Autumn.
Knightmare in Zack Snyder’s Justice League
Chiude questo elenco del migliori momenti di Zack Snyder’s Justice League il Knightmare, ovvero la sequenza dell’incubo di Bruce (l’incubo del Cavaliere, a voler tradurre letteralmente). In un mondo post-apocalittico, in cui Darkseid ha compiuto il suo piano di conquista e distruzione della Terra, uno sparuto gruppo di eroi si allea per contrastare Superman, diventato cattivo a seguito della morte di Lois. Batman, Cyborg, Deathstroke, Mera e Flash incontrano Joker che sfida l’Uomo Pipistrello in un confronto dialettico ad alta tensione.
La scena mostra in piccolo quelli che erano i piani di Zack Snyder, probabilmente, forse un succoso boccone per i fan, ma comunque un progetto che non vedremo perché la Warner Bors ha dichiarato che nemmeno su HBO Max ci sarà spazio per la visione completa del regista. Se pure non vedremo mai al cinema o in tv lo Snyderverse, potremo sempre vedere, ogni volta che vorremo, la Zack Snyder’s Justice Leaguet su NOW. Il film è disponibili anche on demand su Sky.






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