Quentin Tarantino ha grandi progetti in serbo
per i suoi fan: il regista, infatti, ha annunciato che scriverà un
romanzo basato su
C’era una volta a Hollywood, il suo nono film. Uscito
lo scorso anno, il film è stato uno dei maggior successo di
Tarantino: ha anche ricevuto 10 nomination all’Oscar e
Brad Pitt è riuscito a conquistare
l’ambita statuetta come miglior attore non protagonista.
Come riportato da
Screencrush, Quentin Tarantino avrebbe adattato la
sceneggiatura candita all’Oscar del film in un libro che arriverà
nel 2021, che espanderà la storia di Cliff e Rick e che includerà
anche diverse scene e personaggi che non abbiamo visto al cinema.
Per anni Tarantino desiderava scrivere un romanzo, perché
ossessionato dai romanzi cinematografici che hanno accompagnato la
sua giovinezza. Il regista ha siglato un accordo con la
HarperCollins che, oltre al romanzo basato su
C’era una volta a Hollywood, prevede anche la
pubblicazione di un saggio intitolato “Cinema Speculation” e
dedicato all’amore che Tarantino nutre per gli anni ’70.
“Negli anni Settanta i romanzi
cinematografici sono stati i primi libri per adulti che ho letto e
che hanno accompagnato la mia crescita. E ancora oggi nutro un
profondo affetto per il genere. Quindi, da appassionato di romanzi
cinematografici, sono orgoglioso di annunciare ‘C’era una volta a
Hollywood’, il mio contributo a questo sottogenere letterario
spesso emarginato, ma amato ancora oggi. Sono entusiasta all’idea
di esplorare ulteriormente i miei personaggi e il loro mondo in
un’impresa letteraria che (si spera!) potrà esistere accanto alla
sua controparte cinematografica.”
Tutto quello che sappiamo su C’era una volta a Hollywood
La storia di
C’era una volta a Hollywood si svolge a Los
Angeles nel 1969, al culmine di quella che viene chiamata “hippy”
Hollywood. I due protagonisti sono Rick Dalton (Leonardo
DiCaprio), ex star di una serie televisiva western, e
lo stunt di lunga data Cliff Booth (Brad
Pitt). Entrambi stanno lottando per farcela in una
Hollywood che non riconoscono più. Ma Rick ha un vicino di casa
molto famoso… Sharon Tate (Margot
Robbie).
Nel cast del film
Leonardo DiCaprio,
Brad Pitt e
Margot Robbie al fianco di Damian Lewis, Dakota
Fanning, Nicholas Hammond, Emile Hirsch, Clifton Collins
Jr., Keith Jefferson, Timothy Olyphant, Tim Roth, Kurt
Russell e Michael Madsen. Rumer Willis, Dreama
Walker, Costa Ronin, Margaret Qualley, Madisen
Beaty e Victoria Pedretti. Il film segnerà anche l’ultima
apparizione cinematografica di Luke
Perry, morto lo scorso 4 marzo.
“Ho lavorato alla sceneggiatura
per cinque anni, e vissuto nella contea di Los Angeles per gran
parte della mia vita, anche nel 1969, e all’epoca avevo sette
anni“, ha dichiarato Quentin Tarantino. “Sono davvero felice di
poter raccontare la storia di una città e di una Hollywood che non
esistono più, e non potrei essere più entusiasta dei miei due
attori protagonisti.“
Zack Snyder sembrerebbe molto interessato a
distribuire la
Snyder Cut di Justice
League anche al cinema. Dopo aver diretto
L’uomo d’acciaio e
Batman v Superman: Dawn of Justice, Snyder era finalmente
pronto a dirigere il primo live action dedicato alla Justice League. I fan erano entusiasti
all’idea di vedere cosa aveva in serbo per il film il regista, ma
purtroppo lo stesso è stato costretto a lasciare la produzione nel
bel mezzo della lavorazione del film a causa di una tragedia
familiare. Joss Whedon è stato quindi incaricato di
completare il cinecomic, finendo per cambiare gran parte di ciò che
Snyder aveva pianificato. Così è nata la campagna dei fan a favore
della distribuzione della
Snyder Cut.
Dopo diversi anni di duro lavoro, i
sogni dei fan si sono finalmente avverati all’inizio di quest’anno,
quando Zack Snyder ha confermato che la sua versione
di Justice
League sarebbe stata distribuita su HBO Max il
prossimo anno. Negli ultimi mesi, il regista ha lavorato duramente
per completare il suo montaggio del film, che ha previsto anche una
breve sessione di riprese aggiuntive con alcuni membri del cast. A
causa della portata epica di questo “nuovo” Justice
League, il taglio di Snyder verrà distribuito sotto forma
di miniserie divisa in quattro parti (anche se il regista, di
recente, ha lasciato intendere che potrebbero anche essere sei
parti e un epilogo). Per ora il progetto è legato a HBO Max, ma
nulla esclude che in futuro la
Snyder Cut possa essere fruita anche attraverso
altri canali.
In una nuova intervista con
Ping Pong Flix, Zack Snyder ha parlato del suo desiderio di
distribuire la
Snyder Cut di Justice
League anche al cinema. “Amo i film, amo
l’esperienza in sala. Ne sono un grande sostenitore. Se fosse
possibile, mi piacerebbe che ci fosse la possibilità di far vedere
Justice League anche al cinema”, ha spiegato Snyder. Il
regista ha però aggiunto che, per quanto vuole che accada, non può
garantirlo ufficialmente, perché non ha voce in capitolo in merito
alla distribuzione.
“La distribuzione non è
purtroppo qualcosa che mi compete. Tutto riguarda il modo in cui
funziona la distribuzione. Warner Bros. e HBO Max devono fare
accordi con tutti questi mercati diversi. C’è questo processo
davvero complicato che riguarda la vendita del film. Ma a parte
questo, se siamo fortunati, nei paesi in cui forse HBO Max non
esiste, potrebbe forse esserci l’opportunità di prenotare alcuni
schermi IMAX.”
Vi ricordiamo che
la Snyder
Cut di Justice
League uscirà nel 2021 sulla piattaforma
streaming di Warner Bros HBO Max che è disponibile negli USA
dall’Aprile scorso. Attualmente non sappiamo se in Italia la
versione debutterà su qualche piattaforma streaming dato che HBO
MAX non è disponibile nel nostro paese. Ma sappiamo che HBO in
Italia ha un accordo in esclusiva con SKY, dunque potrebbe essere
una valida teoria pensare che in Italia il film possa essere
programmato su SKY CINEMA o su SKY ATLANTIC. Tuttavia, quest’ultima
è solo una supposizione dunque non ci resta che aspettare ulteriori
notizie.
Il canale americano
Showtime dopo il primo promo ha diffuso il trailer
“Last Call” di Shameless 11, l’attesa undicesima
e ultima stagione di Shameless.
L’undicesima e ultima
stagione della sua serie comica di successo SHAMELESS sarà
presentata in anteprima domenica, dicembre 6 alle 21 ET / PT.
SHAMELESS, che è stato presentato per la prima volta nell’inverno
del 2011, si classifica come la commedia numero 1 della rete e la
sua serie più longeva, e ha il pubblico più giovane di qualsiasi
serie SHOWTIME. La stagione 10 di SHAMELESS è andata in onda il suo
finale il 26 gennaio e ha registrato una media di 5,7 milioni di
spettatori settimanali su tutte le piattaforme.
L’ultima stagione di
SHAMELESS
vede la famiglia Gallagher e il South Side a un bivio, con i
cambiamenti causati dalla pandemia COVID, dalla gentrificazione e
dall’invecchiamento per riconciliarsi. Mentre Frank (William H.
Macy) affronta la sua mortalità e i suoi legami familiari negli
anni del crepuscolo indotti da alcol e droghe, Lip (Jeremy Allen
White) lotta con la prospettiva di diventare il nuovo patriarca
della famiglia. Gli sposi Ian (Cameron
Monaghan) e Mickey (Noel Fisher) stanno cercando di
capire le regole e le responsabilità di una relazione impegnata
mentre Deb (Emma Kenney) abbraccia la sua individualità e maternità
single. Carl (Ethan Cutkosky) trova un’improbabile nuova carriera
nelle forze dell’ordine e Kevin (Steve Howey) e V (Shanola Hampton)
lottano per decidere se vale la pena combattere per una vita
difficile nel South Side.
SHAMELESS 11 è
interpretato dal candidato all’Oscar e vincitore dell’Emmy e del
SAG Award William H.Macy, Jeremy Allen
White, Ethan Cutkosky, Shanola Hampton, Steve Howey, Emma Kenney,
Cameron Monaghan, Christian Isaiah, Noel Fisher e Kate
Miner. Creata da Paul Abbott, la serie è prodotta da
Bonanza Productions in associazione con John Wells Productions e
Warner Bros.Television. Sviluppata per la televisione
americana da John Wells, la serie è prodotta da Wells, Nancy M.
Pimental, Joe Lawson, Iain MacDonald e Michael Hissrich.
Black Widow non arriverà
nelle sale fino a maggio del prossimo anno, ma è ovvio che la
maggior parte dei fan sta monitorando la situazione, dal momento
che il film dei Marvel Studios (nonostante le ripetute
smentite) potrebbe comunque uscire direttamente su Disney+. Al di là di quanto sarà
eccitante scoprire finalmente i dettagli sul passato di Natasha
Romanoff, l’introduzione del villain Taskmaster è
certamente tra gli aspetti più intriganti del cinecomic.
Il personaggio ha una storia davvero
affascinante nei fumetti: se i Marvel Studios sapranno gestirla
nel modo giusto, Taskmaster potrebbe davvero avere
un ruolo di rilievo all’interno del MCU negli anni a venire. In
un’intervista contenuta nel libro di recente pubblicazione
“Black Widow: The Official Movie Special Book”
(via
CBM), Scarlett
Johansson ha svelato nuovi dettagli a proposito
del temibile villain e di cosa dovranno aspettarsi i fan dal
personaggio.
“Quando incontriamo Natasha per
la prima volta, dopo gli eventi di Captain America: Civil War, ogni
cosa che lei credeva di sapere a proposito della famiglia, della
normalità o della struttura è svanita e lei è sconcertata”,
spiega l’attrice. “Niente ha senso per lei, quindi si sente
vulnerabile e priva di uno scopo, forse per la prima volta in
assoluto. Quando incontra Taskmaster, è come se si sentisse fuori
gioco.”
“Inizialmente, le sembra che
tutto ciò faccia parte degli accordi di Sokovia, o forse che sia
stato mandato a recuperarla dal segretario Ross”, continua
Johansson. “Non appena inizia a sperimentare lo stile di
combattimento di Taskmaster, si rende conto che in realtà non
è il suo principale obiettivo e che Taskmaster ha un obiettivo
molto più grande. Non sa se si tratta di qualcuno dal suo passato o
di un nemico senza volto.”
Il Generale Ross catturerà Natasha
in Black Widow?
Sempre in “The Black Widow: The
Official Movie Special Book” (via
CBM), è presente anche un’intervista a William Hurt, che ha parlato dei pensieri del
Generale Thunderbolt
Ross all’inizio del film e dei suoi obiettivi.
“Beh, il suo ego deve corrispondere ai muscoli di Hulk. Penso
alla stanchezza che ha patito dopo aver messo in atto quella grande
mossa per controllare i Vendicatori, creando un enorme problema e
un’enorme spaccatura”, rivela l’attore. “Penso che nella
testa di Ross, lui si consideri probabilmente una persona
auto-fantasticante. Penso che immaginasse, quando stava lottando
con Hulk, di essere il soldato conquistatore che girava il mondo,
ma le cose sono diventate più complesse e difficili.”
“C’è sempre un senso di dignità
in quello che sta facendo, ma penso che sia il soldato sull’ultima
collina a questo punto”, continua Hurt. “È circondato e
sta solo cercando di proteggere il suo modo di vivere. Il modo in
cui può contrattaccare in un mondo che cambia sarebbe catturando
Natasha Romanoff”.
La regia di Black Widow è stata
affidata a Cate Shortland, seconda donna
(dopo Anna Boden di Captain
Marvel) a dirigere un titolo dell’universo
cinematografico Marvel, mentre la sceneggiatura è
stata riscritta nei mesi scorsi da Ned
Benson(The Disappearance of Eleanor
Rigby). Insieme a Scarlett
Johansson ci saranno anche David
Harbour, Florence
Pugh e Rachel
Weisz.
In Black Widow, quando sorgerà
una pericolosa cospirazione collegata al suo passato, Natasha
Romanoff dovrà fare i conti con il lato più oscuro delle sue
origini. Inseguita da una forza che non si fermerà davanti a nulla
pur di sconfiggerla, Natasha dovrà affrontare la sua storia in
qualità di spia e le relazioni interrotte lasciate in sospeso anni
prima che diventasse un membro degli Avengers.
Di recente Margot Robbie è stata intervista da
Josh Horowitz (via
CBM) ed ha parlato di tutta una serie di attesissimi progetti
che la vedranno impegnata nei prossimi anni. Naturalmente, tra
questi il più atteso di tutti è probabilmente The
Suicide Squad, in cui l’attrice tornerà ancora una
volta ad interpretare l’amatissima Harley Quinn.
Robbie aveva debuttato nei panni del
personaggio in Suicide
Squad di David Ayer. Proprio per questo, durante la
conversazione, è saltato fuori l’argomento Ayer Cut, ossia la versione del cinecomic così
com’era stato inizialmente pensato dal regista. A differenza della
Snyder Cut di Justice
League, però, il taglio originale del film di Ayer non
sembra essere destinato ad una distribuzione ufficiale.
A tal proposito, Margot Robbie ha dichiarato: “Non ho mai
visto la Ayer Cut. So che abbiamo girato un sacco di cose che non
sono state inserite nel film. Sarei molto curioso anch’io di
vederla”. Horowitz ha poi menzionato il fatto che Jared Leto tornerà ad essere nuovamente il
Joker nella versione mai vista prima di Justice
League, e la notizia – almeno apparentemente – è stata una
sorpresa per l’attrice, che ha così commentato: “Davvero? Non
lo sapevo. Fantastico.”
E sempre a proposito di cinecomic,
la Robbie ha aggiornato anche in merito a Tank Girl, nuovo adattamento dell’omonimo
fumetto di Jamie Hewlett e Alan Martin, in cui l’attrice figurerà
in qualità di produttrice. Il regista Miles
Joris-Peyrafitte – presente anche lui nel corso
dell’intervista (ha già diretto Robbie in
Dreamland) – ha spiegato che il progetto è stato
momentaneamente messo in stand-by a causa del Covid-19, mentre
Margot ha aggiunto di non aver mai visto il film originale del 1995
ma di aver soltanto letto i fumetti, di trovarli assolutamente
“malati” e al tempo meravigliosi.
Ovviamente, un altro grande progetto
a cui
Margot Robbie è stata associata di recente è
l’annunciato reboot al femminile di Pirati dei Caraibi, su cui però l’attrice non
ha potuto rivelare nulla, limitandosi a dire: “Forse. Siamo
agli inizi. Non dico altro… per ora.”
Netflix ha
diffuso il trailer ufficiale di Pieces
of a Woman, il film presentato a Venezia78 che
arriverà in cinema selezionati a dicembre
(compatibilmente con la riapertura delle sale cinematografiche)
e su NETFLIX dal 7 gennaio 2021.
In Pieces
of a Woman Martha (Vanessa
Kirby) e Sean (Shia
LaBeouf) sono una coppia di Boston. Stanno per diventare
genitori ma la scelta di far nascere loro figlio in casa ha un
risvolto tragico che cambierà per sempre le loro vite. Per Martha
ha inizio un’odissea lunga un anno. Deve convivere con il dolore,
con il rapporto conflittuale con il marito e con la madre dispotica
(Ellen Burstyn), oltre che confrontarsi in tribunale con
l’ostetrica divenuta oggetto di pubblica denigrazione. Diretto da
Kornél Mundruczó (WHITE GOD – Sinfonia per Hagen, vincitore del
premio Un Certain Regard a Cannes nel 2014) e con la sceneggiatura
di Kata Wéber. Martin Scorsese è produttore esecutivo. PIECES OF A
WOMAN è la storia profondamente intima, travolgente ed eccezionale
di una donna che deve imparare a convivere con una perdita.
Prodotto da: Kevin Turen, p.g.a., Ashley
Levinson, p.g.a. e Aaron Ryder
Produttori esecutivi: Martin Scorsese, Sam
Levinson, Stuart Manashil, Viktoria Petranyi, Jason Cloth, Richard
McConnell, Suarj Maraboyina per Creative Wealth Media, Aaron
Gilbert per BRON Studios, e Steven Thibault
Direttore della fotografia: Benjamin Loeb,
FNF
Scenografie: Sylvain Lemaitre e Frédérique B.
Ste-Marie
La Warner Bros ha diffuso il trailer italiano di Tom &
Jerry, l’annunciato live-action diretto daTim Story con Chloë Grace Moretz, Michael Peña, Rob Delaney, Colin Jost e
Ken Jeong, in arrivo al cinema nel 2021,
Nel film Tom & Jerry diretto da Tim
Story, una delle rivalità più amate della storia si riaccende
quando Jerry si trasferisce nel miglior hotel di New York alla
vigilia del “matrimonio del secolo”, costringendo il disperato
organizzatore dell’evento ad assumere Tom per sbarazzarsi di lui.
La conseguente battaglia tra gatto e topo minaccia di distruggere
la sua carriera, il matrimonio e forse l’hotel stesso. Ma presto,
sorge un problema ancora più grande: uno staff diabolicamente
ambizioso che cospira contro tutti e tre.
Una miscela strabiliante di
animazione classica e live action, la nuova avventura sul grande
schermo di Tom e Jerry rappresenta un nuovo orizzonte per questi
personaggi iconici e li costringe a fare l’impensabile…lavorare
insieme per salvare la situazione.
Tom &
Jerry è interpretato da Chloë Grace Moretz (“Cattivi Vicini 2”, “La Famiglia
Addams”), Michael Peña (“Cesar Chavez,” “American Hustle”,
“Ant-Man”), Rob Delaney (“Deadpool 2”, “Fast & Furious: Hobbs &
Shaw”), Colin Jost (“Single ma non troppo”, “Saturday Night Live”),
e Ken Jeong (“Crazy & Rich”, “Una Notte da Leoni”, “Transformers
3”).
Il film è diretto da Tim Story (“I
Fantastici 4”, “Think Like a Man”, “Barbershop”) e prodotto da
Chris DeFaria (“The LEGO Movie 2 – Una nuova avventura”, “Ready Player One”, “Gravity”). Scritto da
Kevin Costello, basato sui personaggi creati da William Hanna e
Joseph Barbera. I produttori esecutivi sono Tim Story, Adam
Goodman, Steven Harding, Sam Register, Jesse Ehrman, ed Allison
Abbate. Il team creativo include il direttore della fotografia Alan
Stewart, lo scenografo James Hambidge, al montaggio Peter S.
Elliot, la costumista Alison McCosh. La musica è composta da
Christopher Lennertz. Warner Bros. Pictures e Warner Animation
Group presentano, un film di Tim Story, “Tom & Jerry”, distribuito
in tutto il mondo da Warner Bros. Pictures, arriverà al cinema nel
2021.
Negli ultimi anni le film, soap
opera e serie tv spagnole stanno spopolando in tutto il mondo.
Grazie a piattaforme streaming come Netflix, oggi chiunque può accedere a
contenuti provenienti dai paesi più disparati. Dopo serie come
La Casa di
Carta, Le Ragazze del
Centralino e La Cattedrale del
Mare (basata sull’omonimo romanzo di Ildefonso
Falcones), nel 2018 arriva anche Elite. La
serie in questione, destinata a un pubblico più giovane e
distribuita da Netflix, ha fatto una vera e propria strage di
visualizzazioni worldwide. Grazie al grande successo di
Elite, anche molti giovani attori spagnoli sono d’improvviso
diventati famosi, attori come Aron Piper, uno dei
protagonisti della serie.
Il ruolo di Ander
Muñoz nella serie Elite lo ha reso
famoso, tuttavia, ci sono ancora tante cose che non si conoscono
sull’attore spagnolo. Scopriamo quindi insieme tutto quello
che c’è da sapere su Aron Piper e sulla sua fulminea
scalata al successo.
Aron Piper film e serie tv: gli
inizi della sua carriera
All’anagrafe Arón Julio Manuel
Piper Barbero ma conosciuto semplicemente come Aron
Piper, età 23 anni, è nato il 29 marzo del
1997 a Berlino. Nonostante sia nato in
Germania, l’attore è cresciuto in Spagna ed è lì che comincia a
interessarsi al mondo dello spettacolo. La passione per la
recitazione lo accompagna da quando aveva solo sei
anni e passava le sue giornate in teatro.
La sua naturalezza e sicurezza sul
palcoscenico lo aiutano a sviluppare le sue doti recitative;
all’età di quattordici anni partecipa anche ad un corso della
Comedy Central, famoso network statunitense
dedicato alla commedia. I suoi primi esperimenti cinematografici e
televisivi, tuttavia, risalgono al 2004 quando Aron di anni ne
aveva solo sette. Il suo primo film, dal titolo Una
Promessa Mantenuta, è datato infatti 2004, anno che segna
il suo esordio al cinema.
Tra i suoi film più famosi e amati
dal pubblico, tuttavia, c’è 15 Años y Un Día
(2013), diretto da Gracia Querejeta. Il film
racconta la storia di Jon (Aron Piper), un
adolescente ribelle e turbolento che, dopo essere stato espulso da
scuola, viene mandato dalla madre a vivere con suo nonno, un ex
militare in pensione. Ma le misure restrittive e l’eccessiva
disciplina non sono abbastanza per tenere Jon ‘in gabbia’.
A questo primi esperimenti sul
grande schermo ne seguono molti altri. Nel tempo Aron continua
aggirare film e cortometraggi e nel frattempo si interessante anche
di televisione. Dal 2016 al 2017 partecipa alla serie tv
Centro Medico ma il vero successo per lui arriva
solo nel 2018 quando entra a far parte del cast di
Elite.
Aron Piper in Elite: un successo
inaspettato
La serie Elite,
ideata da Carlos Montero e Darío
Madrona, racconta la storia di un gruppo di ragazzi
provenienti dalle famiglie più ricche della Spagna e che
frequentano il prestigioso liceo privato Las Encinas.
A causa del crollo della scuola
privata che frequentavano, Samuel (Itzan
Escamilla), Nadia (Mina El Hammani) e
Christian (Miguel
Herrán) ricevono come risarcimento danni una borsa di
studio per Las Encinas. I tre ragazzi vengono da famiglie umili e
disagiate e il loro ingresso in quell’universo di piccoli
privilegiati non è per niente facile. I rampolli di Las Encinas li
guardano come se fossero spazzatura, tutti tranne Marina (María
Pedraza), unica a stringere subito amicizia con
Samuel.
Il tempo passa e la situazione dei
nuovi arrivati migliora. Grazie a Marina e Samuel, i ragazzi
riescono a integrarsi gradualmente nella scuola. Christian, grazie
alla sua amicizia con Ander (Arón Piper), campione
di tennis della scuola, entra nelle grazie della marchesina Carla
Rosón Caleruega (Ester
Expósito). L’unica ad avere problemi d’integrazione è
Nadia, costretta dalla scuola a non poter indossare l’hijab, e
continuamente tormentata dalla terribile Lucrecia (Danna Paola),
alla quale ha strappato il titolo di migliore studentessa del suo
corso.
Ma le cose per i ragazzi si
complicano dopo la festa di fine anno durante la quale un ragazzo
viene ucciso. Sarà quindi compito della polizia scoprire il nome
dell’assassino, svelando i terribili segreti dei rampolli dell’alta
società spagnola.
Aaron Piper in
Elite interpreta Ander Muñoz, uno dei
pochi studenti di Las Encinas che non proviene da una famiglia
benestante. Tuttavia il ragazzo è accettato dal resto degli
studenti perché figlio della preside della scuola. [fonte:
Fandom]
La serie Elite,
disponibile su Netflix, è attualmente in
produzione e finora sono andate in onda 3 stagioni
da 8 episodi ciascuna, per un totale di 24
episodi.
Aron Piper per Lacoste
Oltre alla recitazione, Aron Piper
ha due grandissime passioni, la musica e la
moda. Sin da piccolo, infatti, si è sempre
divertito a improvvisare piccole performance al microfono. Non è
quindi un caso che il suo piccolo passatempo si sia trasformato in
una sorta di carriera parallela a quella dell’attore.
Aron è un grande appassionato di
musica rap e nel corso di quest’anno, ha
registrato alcuni singoli di successo proprio di questo genere.
Abbiamo quindi le canzoni Sigo
– in collaborazione con Moonkey e
MYGAL -, Mal
(feat. MYGAL) e infine Todo.
Giovane, esuberante e pieno di
energia, Aron ha anche una grande passione per la moda. Grazie al
grande successo ottenuto con la serie Elite, il
ragazzo si è guadagnato un gran numero di follower su Instagram che ad oggi si
aggira intorno ai 12 milioni. Non è un caso quindi che la
Lacoste l’abbia scelto come suo
testimonal in una campagna pubblicitaria pubblicata
all’inizio di quest’anno.
Proprio come il suo personaggio in
Elite, adesso anche Aron che sfoggia capi Lacoste.
La campagna, diffusa dal brand il 9 aprile del
2020, ha fatto il boom di visualizzazioni e le foto del
giovane Piper hanno fatto il giro del web. Ecco, qui di seguito, un
video della collaborazione di Aron con
Lacoste pubblicato dall’attore sul suo profilo
Instagram e su
Youtube.
Aron Piper su Instagram
Se volete essere sempre aggiornati
su tutte le avventure private e professionali di Aron
Piper, il sexy bad boy della serie Elite,
vi consigliamo di seguire il suo account Instagram. Inoltre, sul
suo personale canale Youtube,
trovate tutti i singoli registrati in collaborazione con altri
artisti della scema musicale internazionale.
Che Roma sia in
zona gialla, arancione o rossa, la pandemia non
ferma ARF! che, dopo l’annullamento
delle mostre di Silvia
Ziche, Darwyn
Cooke, Dave
Johnson e COme Vite
Distanti al Mattatoio Testaccio, causa DPCM
dello scorso 3 novembre, “riconverte” online la quasi
totalità dei propri contenuti, ma non tutti.
Ecco allora che,
anche grazie al sostegno della Regione Lazio, della
CCIA di Roma e di Unioncamere Lazio, la ricca proposta di
#Qualcosaltro! si trasforma in:
– 4
webinARF di altissima qualità.
venerdi 20
novembre alle ore 17
«RIFF + MeFu +
Moleste: come il lockdown unisce il mondo del
fumetto»: la volontà di avere una visione del futuro,
di avere una progettualità, raccogliendosi intorno a un cambiamento
reale e possibile, nonostante le difficoltà enormi che stiamo
vivendo.
Persone che creano
luoghi di dialogo e confronto. Tre nuovissime realtà
associative nate proprio nella seconda metà del
2020: RIFF – Rete Nazionale Festival di
Fumetto, la prima Associazione nazionale di
categoria (fondata da ARF!
Festival, Napoli Comicon, Etna
Comics, Lucca Comics &
Games e Treviso Comic Book
Festival); MeFu – i Mestieri del
Fumetto, gruppo di ricerca che si pone
l’obiettivo di indagare sulla situazione economica dei creatori di
fumetto in Italia (unendo per la prima volta sceneggiatori,
disegnatori, coloristi e
letturisti); Moleste, il collettivo
delle autrici italiane per la parità di genere nel fumetto.
sabato 21
novembre alle ore 17
«Quel che stavamo
cercando» con Alessandro
Baricco (parole e voce) e Gloria
Pizzilli (visioni e disegni).
Il nuovo lavoro di Baricco, 33 frammenti che rileggono la pandemia
in chiave mitica, raccontati dal segno carnale e
sinuoso della Pizzilli, pluripremiata fumettista e illustratrice
toscana (The New Yorker, The New York Times, The Boston Globe, GQ
USA, Wired Italia, La Stampa, L’Espresso, Feltrinelli, Mondadori,
Éditions du Seuil, Dylan Dog Color Fest), già in mostra
con Corpi pericolosi all’ARF! 2019, che
realizzerà “in tempo reale” un’opera ispirata alle suggestioni
dell’audiolibro.
domenica 22
novembre alle ore 17
LIVE
PERFORMING: in diretta da Parigi, Luigi
Critone disegna “live” ispirandosi al suo ultimo
libro a fumetti Aldobrando (novità Coconino
Press), raccontato dalle parole di Gipi,
sceneggiatore dell’opera già uscita in Francia per Casterman, con
la moderazione di Mauro Uzzeo.
domenica 22
novembre alle ore 18
LIVE
PERFORMING: in diretta dal suo studio
romano, Werther Dell’Edera disegna
“live” ispirandosi alla sua ultima serie a
fumetti Something is killing the
children (Edizioni BD), bestseller assoluto negli Stati
Uniti, già per ben due volte sold out prima ancora di raggiungere
le librerie americane, raccontato dalle parole
di Francesco Artibani, con la moderazione di
Gud.
Tutte le dirette streaming potranno essere seguite
sulla pagina Facebook di ARF! e su VVVID.it
– Una
mostra super esclusiva IN OMAGGIO.
CoVertine di Dave
Johnson: direttamente dagli USA, una delle quattro
mostre che erano in programma al Mattatoio per l’evento «ARF
presenta: Qualcos’altro!»
In accordo con il
celebre autore statunitense – star internazionale di Marvel, DC Comics e Dark Horse,
vincitore dell’ambitissimo Eisner Award
– l’esposizione “fisica”
diventaun contenuto digitale assolutamente
esclusivo, scaricabile solo da chi si iscrive
(gratuitamente) ai 4 webinARF (tramite
Eventbrite) e unicamente durante i 3 giorni di evento in
streaming.
– COme VIte
Distanti Compendium: 6 mesi dopo.
Il Compendium racconta e
“aggiorna” “COme VIte
Distanti” il progetto
solidale ideato e realizzato durante
il lockdown della scorsa primavera da ARF!
Festival, in collaborazione con PressUp, a
sostegno della raccolta fondi per l’INMI Lazzaro
Spallanzani di Roma, grazie al
quale sono stati donati 62.385 euro e
che ha unito in un unico libro (vincitore del Premio Boscarato 2020
del Treviso Comic Book Festival) oltre 80 autori della Serie A del
fumetto italiano.
“COme VIte
Distanti. Compendium. Sei mesi
dopoӏ un albo speciale di 36 pagine,
prodotto in una tiratura limitatissima, frutto del lavoro
di autrici e autori straordinari, che arricchiscono il volume
realizzato durante il lockdown con nuove visioni con tavole
inedite, contenuti extra, e con tanti altri progetti che, mentre
nasceva COme VIte Distanti, sono stati realizzati in parallelo da
altri fumettisti, illustratori, autrici, autori, collettivi.
Questa nuova
pubblicazione si fregia della copertina di Danijel
Zezelj (autore anche della prima storia The
heart of a robot), dell’introduzione della
Dott.ssa Marta Branca, Direttore Generale
dello Spallanzani e di una serie di contenuti inediti di Marco
Alama, Francesco Artibani, Fabbri & Antonucci, Luca Bertelé, Paolo
Castaldi, Katja Centomo, Francesca Ciregia, Cristiano Crescenzi,
Davide De Cubellis, Ale Giorgini, Riccardo Guasco, Hurricane, Fabio
Iamartino, Marcello Manchisi, Giovanni Masi, Alessia Moretti,
Leo Ortolani, Nocentini e Colangeli, Francesco Poroli,
Susanna Raule e Armando Rossi, Pierpaolo Rovero, Sualzo, Davide
Toffolo, Tonus, Ilaria Urbinati, Mauro Uzzeo, Walter Venturi,
Zerocalcare.
Il Compendium sarà acquistabile in due
versioni: online solo il 20, 21 e 22 novembre
oppure in modalità “combo” abbinato alle
ultime copie di «COme VIte
Distanti»in vendita negli stessi 3 giorni, in
quattro esclusivi punti vendita di Roma: Forbidden
Planet (Re di Roma), Libreria
Giufà (San Lorenzo), FOX
Gallery (Largo Argentina) e Nero di
China (Colli Albani).
– 150
opportunità di vero lavoro.
La Job
ARF! curata da Daniele “Gud”
Bonomo, dedicata alle job
opportunities tra autori esordienti e case editrici
diventa interamente digitale: tutte le
call dell’edizione 2020 di questa efficacissima sezione di ARF!
Festival (che da sempre fa incontrare domanda e offerta, creando
VERO lavoro) lanciate sin dalla scorsa primavera, hanno fatto
pervenire 1.248 portfolio che – una volta preselezionati – hanno
infine portato a fissare 150 colloqui
on-line che avverranno con Bao Publishing,
Feltrinelli Comics, Editoriale Cosmo, Il Castoro, Tunué, Shockdom,
Eris Edizioni, Becco Giallo, Bugs Comics, Sinnos, Edizioni NPE,
Noise Press, Edizioni Segni d’Autore, Diabolo e Lavieri.
Come annunciato dallo stesso
Zack Snyder, ecco diffuso in rete il nuovo trailer
di Justice League Snyder Cut, che sarà
disponibile su HBO Max in 4 puntate da un’ora.
Vi ricordiamo che
la Snyder
Cut di Justice
League uscirà nel 2021 sulla piattaforma
streaming di Warner Bros HBO Max che è disponibile negli USA
dall’Aprile scorso. Attualmente non sappiamo se in Italia la
versione debutterà su qualche piattaforma streaming dato che HBO
MAX non è disponibile nel nostro paese. Ma sappiamo che HBO in
Italia ha un accordo in esclusiva con SKY, dunque potrebbe essere
una valida teoria pensare che in Italia il film possa essere
programmato su SKY CINEMA o su SKY ATLANTIC. Tuttavia, quest’ultima
è solo una supposizione dunque non ci resta che aspettare ulteriori
notizie.
È diventata un’abitudine dei registi
trascurare alcuni punti essenziali dei fumetti su cui si basano i
film di supereroi. Il primo Wonder
Woman ha fatto un ottimo lavoro rimanendo fedele al
materiale originale, che è stato uno dei motivi per cui il film ha
funzionato così bene. Per cercare di non commettere troppi errori,
anche Wonder
Woman 1984 farebbe bene a trasporre alcuni dettagli
chiave dei fumetti. Ecco perché
Screen Rant ha raccolto i 10 dettagli chiave dai fumetti che il
sequel di Patty Jenkins non dovrebbe assolutamente trascurare:
I fratelli di Wonder Woman
Da quando è stato
distribuito il primo Wonder
Woman, le teorie dei fan si cono concentrate
prevalentemente sul potenziale coinvolgimento dei suoi fratelli in
futuro. Poiché Wonder Woman
1984 sarà il secondo film dedicato a Diana, è tempo che i
suoi legami con personaggi come Giasone, Ercole e Achille vengano
approfonditi.
Il fatto che i suoi fratelli non
siano ancora mai apparsi è un buco di trama piuttosto evidente,
soprattutto in considerazione del fatto che dovrebbero essere anche
loro molto potenti. Per non parlare del fatto che Shazam! ha
mostrato l’eroe del titolo sfruttare i poteri di Achille ed
Ercole.
Le precedenti identità di Cheetah
La versione più conosciuta
di Cheetah è naturalmente quella di Barbara Ann Minerva, che sarà
utilizzata anche per il personaggio in Wonder Woman
1984 e che sembra avere tutto il potenziale
necessario per essere addirittura migliore della sua controparte
nei fumetti. Tuttavia, si tratta del terzo personaggio ad essere
conosciuto con il soprannome di Cheetah, viste le precedenti
identità assunte da Priscilla Rich e Deborah Domaine.
Il sequel non ha bisogno di
includere nessuna delle due come parte essenziale dell’arco
narrativo di Minerva, ma dovrebbero comunque essere menzionate per
settare correttamente la storia del personaggio. Anche i fumetti lo
hanno fatto, con le prime due identità utilizzate da Minerva come
uno dei suoi tanti alias.
L’ossessione di Cheetah per il Lazo della Verità
Nei fumetti, l’interesse
originale di Cheetah nei confronti di Wonder Woman era dovuto al suo bisogno di
possedere il Lazo della Verità. È diventata ossessionata dalla sua
acquisizione, perché sentiva che era un suo diritto in quanto
scienziata; così, ha iniziato a manipolare Diana e persino ad
attaccare le Amazzoni.
A giudicare da ciò che viene
mostrato nell’ultimo trailer, questo sembra essere il set-up
perfetto per la trama del film ed un ottimo modo per introdurre il
personaggio di Cheetah nel DCEU. Se non altro, l’interesse di
Cheetah per il Lazo della Verità deve comunque essere affrontato,
poiché è stata proprio questa ossessione ad averla portata a
cementarsi come acerrima nemica di Wonder Woman.
Le Olimpiadi delle Amazzoni
Basandoci sulle parole
della regista del film, Wonder Woman
1984 avrà al centro della storia anche le Olimpiadi
delle Amazzoni. Tuttavia, c’è sempre la possibilità che questo
espediente venga eliminato dal montaggio finale. Tuttavia, il
sequel deve garantire che ciò non accada, dal momento che le
Olimpiadi sono una parte vitale della cultura dell’Amazzonia.
In effetti, la prima apparizione di
Wonder Woman nell’All-Star Comics #8 del 1941 l’aveva
vista prendere parte alle Olimpiadi per vincere la possibilità di
accompagnare Steve Trevor in America. Il film può servirsi delle
Olimpiadi per parlare del passato di Diana e per affrontare ancora
i retroscena di Themiscyra.
L’influenza di Urzkartaga su Cheetah
Wonder Woman 1984 mostrerà che i
poteri di Cheetah sono collegati ad un retroscena mistico. Non
dovrebbe essere qualcosa di ambiguo, poiché coloro che sono a
conoscenza dei fatti sul personaggio concorderanno che la sua
connessione con l’antica pianta Urzkartaga deve essere raccontata
anche nel sequel.
Dopotutto, nella cronologia
originale, i suoi poteri erano il risultato dell’ingestione di una
miscela fatta proprio da Urzkartaga. Cheeta è anche diventata
fedele a questo dio, cosa che può essere implementata anche nella
storia del sequel. Avrebbe senso per Wonder Woman andare contro un
altro essere divino; le sue battaglie con Cheetah possono essere il
modo per farlo.
La volontà di Wonder Woman di usare la forza letale
L’uso della forza letale è
stato minimizzato nel DCEU, riservato principalmente agli odiati
personaggi secondari o alle situazioni in cui gli eroi non avevano
scelta. Wonder Woman
1984 dovrebbe riportare la volontà della versione
fumettistica di Diana ad attingere a mezzi più violenti,
soprattutto considerando che Maxwell Lord apparirà nel sequel.
Era stata lei a uccidere Lord in
Wonder Woman (vol.2) #219, il che significa che c’è un
precedente tra questi due personaggi che può essere affrontato
anche nel film. Questo aspetto avrebbe senso anche sulla scia della
personalità più indurita di Wonder Woman dopo quello che è successo
nel primo film.
La resurrezione di Steve Trevor attraverso mezzi mistici
A causa
dell’uscita del primo Wonder
Woman molti anni fa, il destino di Steve Trevor è
ancora una questione irrisolta nel DCEU. La sua resurrezione nel
sequel può essere spiegata nel modo in cui è stato fatto nei
fumetti, dove è stato riportato in vita attraverso mezzi
mistici.
È successo in
Wonder Woman #223 del 1976, quando Ippolita fece rianimare
Afrodite. Il film può richiamare questa prospettiva dei fumetti e
non ci sarebbe alcun problema nel farla adattare alla storia,
poiché l’uso della magia è stato già stabilito all’interno del
DCEU.
Steve Trevor è un cittadino onorario di Themiscyra
Il sacrificio di Steve,
alla fine, ha beneficiato anche le Amazzoni, nonostante la sua
associazione con Themyscira si sia sostanzialmente conclusa in
Wonder Woman dopo che se n’è andato con Diana. Un
dettaglio chiave nei fumetti ha a che fare con Steve e con il fatto
che – insieme a Batman e Superman – che diventa un cittadino
onorario di Themyscira.
Questo non è soltanto un onore,
poiché le Amazzoni lo considerano come il massimo livello di
rispetto. Wonder Woman
1984 può convalidare il sacrificio di Steve e il suo
ruolo tra le Amazzoni includendo questo punto nella storia del
sequel.
I poteri astrali di Wonder Woman
Se qualcuno pensa di essere
consapevole del numero di poteri di Wonder Woman, dovrà ricredersi.
Uno dei poteri dimenticati è la sua capacità di attingere al piano
astrale, dove potrebbe lasciarsi il suo corpo fisico alle spalle e
viaggiare attraverso lo spazio e il tempo.
Il sequel non deve rendere tale
abilità una parte dell’infinita serie di abilità di Diana, ma
sarebbe appropriato includere i poteri astrali come esperienza a
cui si sottopone per stare di nuovo con Steve. Al di là delle
speculazioni sulla trama, il potere astrale potrebbe anche essere
un grande segnale al suo lignaggio da parte degli dei
dell’Olimpo.
Il rituale di corteggiamento delle Amazzoni
Wonder
Woman aveva confermato che le Amazzoni intrattenevano
rapporti tra loro. Questo aspetto dovrebbe essere mostrato
piuttosto che soltanto decantato, e Wonder Woman
1984 potrebbe includere il rituale di corteggiamento delle
Amazzoni per spiegare come si formano queste relazioni.
Per riassumere, il rituale prevede
l’offerta di una noce di cocco con una collana al suo interno che
la donatrice benedice e offre al suo partner. La conferma della
loro relazione comporta una serie di test mentali e fisici per
verificare la loro compatibilità. Insieme alle Olimpiadi, il
rituale di corteggiamento è un altro ottimo modo per portare avanti
la loro cultura affinché i fan possano comprendere.
Mentre l’industria dei parchi a tema
sta attraversando un periodo molto difficile nell’era del covid,
l’attività non si ferma mai veramente e sia i parchi che i fan che
li adorano guardano sempre alla prossima grande novità. Per quanto
riguarda la Disney, il Walt Disney World ha piani davvero
emozionanti per il prossimo Star
Wars Galactic Starcruiser. Si tratta di un nuovo hotel
Disney World ma anche di un’attrazione a sé stante, e la Disney ha
appena diffuso le prime foto che mostrano come sarà l’interno del
Galactic Starcruiser, con le immagini delle cabine in cui gli
ospiti soggiorneranno.
Mentre lo Starcruiser galattico è
ancora in costruzione, durante l’evento virtuale
IAAPA, il presidente dei parchi Disney
Josh D’Amaro ha mostrato modelli fisici di come
saranno effettivamente le cabine dello starcruiser.
La stanza in sé è piuttosto
semplice, con un letto grande e un paio di letti a castello
incassati nel muro. Non è esattamente una stanza d’albergo
eccessivamente lussuosa, ma sicuramente ti immerge nell’atmosfera
giusta, e inoltre, se si va al Disney World, in camera si passa
davvero pochissimo tempo!
Proprio come una nave spaziale (o
una nave da crociera), lo spazio è “limitato” e quindi le camere di
solito non sono enormi. Fa tutto parte del tema e della storia (che
sembra funzionare bene anche finanziariamente per Disney
World). Questo non vuol dire che non ci saranno altre
opzioni disponibili per coloro che sono disposti a pagare di
più!
In fin dei conti, lo scopo della
stanza è farti sentire come se fossi a bordo di un incrociatore
stellare galattico, e se il resto della stanza non lo fa,
probabilmente lo farà la “finestra”. Se si guarda l’immagine qui
sotto, scattata dalla posizione del letto a castello, si può ben
vedere qual è il panorama!
Il
primo video inedito dal set di riprese aggiuntive di
Justice League Snyder Cut ci mostrava
Diana (Gal
Gadot) che scopriva un murales nascosto in quella che
sembrava una cripta che raffigurava Darkseid, il grande cattivo del
film che nella versione cinematografica di Joss
Whedon non è mai comparso.
Adesso, mentre quelle riprese si
sono concluse e il lavoro è solo nelle mani di Snyder in sala di
montaggio, arriva una foto che raffigura Diana/Wonder Woman nel momento in cui scopre quel
murales. Eccola di seguito:
Vi ricordiamo che
la Snyder
Cut di Justice
League uscirà nel 2021 sulla piattaforma
streaming di Warner Bros HBO Max che è disponibile negli USA
dall’Aprile scorso. Attualmente non sappiamo se in Italia la
versione debutterà su qualche piattaforma streaming dato che HBO
MAX non è disponibile nel nostro paese. Ma sappiamo che HBO in
Italia ha un accordo in esclusiva con SKY, dunque potrebbe essere
una valida teoria pensare che in Italia il film possa essere
programmato su SKY CINEMA o su SKY ATLANTIC. Tuttavia, quest’ultima
è solo una supposizione dunque non ci resta che aspettare ulteriori
notizie.
A quanto pare, due amatissimi membri
dei
Guardiani della Galassia faranno ritorno in Thor: Love and
Thunder, anche se la cosa, visto il
finale di Avengers: Endgame, non dovrebbe
sorprendere più di tanto. Come riportato da
THR (via
Screen Rant), Chris Pratt tornerà a vestire i panni di
Star-Lord nel film di
Taika Waititi. Nonostante non sia ancora chiaro quanto
grande sarà il suo ruolo all’interno della storia, Pratt si unirà
alla produzione quando le riprese partiranno in Australia
all’inizio del 2021.
Si tratterà della quinta apparizione
di Pratt in un film del MCU e secondo la fonte, Star-Lord
non sarà l’unico membro dei Guardiani a prendere parte alla quarta
avventura cinematografica del Dio del Tuono. Stando infatti ad un
video apparso su
YouTube (via
Screen Rant), Vin Diesel, interprete di Groot, sarebbe
atterrato in Australia. Si tratta della stessa fonte che, nelle
scorse settimane, aveva già segnalato – alla fine di ottobre – la
presenza nel continente del premio Oscar Christian Bale, che nel film interpreterà il
villain principale.
Questa non è una conferma esplicita
che il Groot di Diesel apparirà in Thor: Love and Thunder, ma
il fatto che l’attore sia arrivato in Australia, luogo dove si
terranno le riprese del film, lascia intendere proprio che Groot
apparirà nel film (insieme ovviamente alla conferma che ci sarà
anche Star-Lord!). Inoltre, in passato Diesel aveva già confermato
in maniera velata che i Guardiani avrebbero avuto un ruolo in
Love and
Thunder, il che supporta ulteriormente la possibilità.
Thor: Love and
Thunder è il titolo ufficiale del quarto capitolo
sulle avventure del Dio del Tuono nel MCU, ma ad impugnare il Mjolnir
stavolta sarà Jane Foster, interpretata di nuovo
daNatalie
Portman, come confermato sabato durante il
panel dei Marvel Studios al Comic-Con. L’uscita nelle
sale è fissata invece al 11 febbraio 2022.
Taika Waitititornerà alla regia di un film dei
Marvel Studios
dopo Thor:
Ragnarok, così come Chris
HemswortheTessa
Thompson riprenderanno i rispettivi ruoli di Thor
e Valchiria dopo l’ultima apparizione in Avengers:
Endgame. L’ispirazione del progetto arriva dal
fumetto “The Mighty Thor”, descritto da Waititi come “la
perfetta combinazione di emozioni, amore, tuono e storie
appassionanti con la prima Thor femmina dell’universo“.
Ethan Hawke ha ammesso di aver saputo di non
essere stato scelto per il casting di
Stand By Me in modo insolito e buffo, a causa del
suo cognome. Il film del 1986 era basato sul racconto breve di
Stephen King, The Body, e ha
visto sul grande schermo dei giovanissimi talenti con una fortuna
alterna.
Sebbene il film sia tenuto in grande
considerazione da molti e considerato un classico moderno, il suo
successo al botteghino, nell’anno di uscita, è stato relativamente
modesto rispetto a quelli che oggi vengono considerati film di
successo.
Stand By Me è un film di formazione
davvero perfetto, come pochi altri. Il cast principale del film
includeva alcuni nomi famosi per l’epoca, con River
Phoenix, Wil Wheaton, Corey Feldman e Jerry
O’Connell che interpretavano i quattro amici protagonisti.
A quel tempo, Ethan Hawke, un altro giovane attore che si stava
facendo strada a Hollywood, aveva già recitato insieme a Phoenix in
Explorers, altro film d’avventura per ragazzi di
quel periodo. Hawke ha anche fatto un’audizione per
Stand By Me, ma sfortunatamente per lui, le cose non
sono andate bene.
Oggi Ethan Hawke ha 50 anni, una brillante
carriera alle spalle e una vita intera di storie raccontate. E
anche se non tutte le audizioni sono sempre andate come si
aspettava, Hawke è in grado di guardare indietro al suo passato con
un approccio più saggio e a volte spensierato. In una nuova
intervista con
The Guardian, Hawke ha spiegato di aver perso il ruolo di Chris
Chambers in Stand By Me, andato poi a Phoenix, e ha appreso la
notizia dallo stesso regista, Rob Reiner, che si è complimentato
con l’adolescente Ethan prima di aggiungere: “Sei davvero
bravo, ma ho appena dato la parte a un altro ragazzo che ha il nome
di un uccello (il riferimento è al falco/hawke e alla
fenice/phoenix, ndr).“
Sebbene Hawke all’epoca sia stato
distrutto dalla notizia, la sua carriera avrebbe ricevuto, di lì a
poco, lo scossone che lo avrebbe definitivamente lanciato nel
firmamento delle stelle con il casting in L’Attimo
Fuggente, al fianco di Robin Williams,
nel 1989.
Purtroppo, Phoenix è morto nel 1993
per overdose. La morte improvvisa della giovane star è stata un
duro colpo per Hawke e lo ha aiutato a capire quanto fosse facile
essere spazzato via dallo stile di vita viziato hollywoodiano. È
per questo motivo che ha deciso di non vivere mai a Los
Angeles.
Oggi il curriculum di recitazione di
Hawke vario e articolato, e vanta quattro nomination agli Oscar.
Non essere stato scritturato in Stand By Me era
stata certamente una parte importante della sua carriera negli anni
’80, ma i decenni di ruoli e di esperienza da allora lo hanno
aiutato a ottenere un’ampia prospettiva.
Ethan Hawke perse il ruolo in Stand By Me in favore di “un
altro ragazzo con il nome di un uccello”
La star di Black Widow, O.T.
Fagbenle, ha anticipato la storia d’amore tra il suo
personaggio Mason e Natasha Romanoff (Scarlett
Johansson). Il tanto atteso Black Widow approfondirà la
vita pre-Avengers di Natasha in qualità di assassina russa,
qualcosa che i fan del MCU non vedevano l’ora di
approfondire. Dopo gli eventi di Captain
America: Civil War, Natasha partirà in missione per
affrontare la Stanza Rossa che l’ha addestrata, così come la
famiglia che si è lasciata alle spalle. Black Widow promette anche
di colmare tutte quelle lacune su alcuni punti chiave della storia
di Nat, dall’incidente a Budapest con Occhio di Falco (Jeremy
Renner) fino alla sua educazione, di cui si sa
veramente poco.
Adesso, O.T.
Fagbenle ha svelato alcuni dettagli sulla relazione tra
Mason e Natasha. Nel libro “Black Widow: The Official Movie Special Book” dei
Marvel Studios (via
Screen Rant), Fagbenle ha rivelato alcuni dettagli chiave sul
suo personaggio, ossia “un cercatore per conto di persone che
non sono così affiliate agli eserciti, come le persone che fanno
parte della malavita”. La relazione di Mason con Natasha
nascerà proprio grazie al suo lavoro, anche se Fagbenle ha lasciato
intendere che ci sarà molto di più. “La sensazione è che ci sia
di più nella loro relazione oltre ad un legame puramente
lavorativo. È qualcosa a metà”, ha spiegato l’attore.
Inoltre, Fagbenle ha spiegato in
quale punto esatto della storia di Natasha si inserirà Mason.
“La storia di Mason inizia quando Natasha sta cercando di
scappare e ha bisogno di un posto dove nascondersi. Si siamo
frequentati per un po’. In seguito, quando si metterà nei guai, mi
contatterà di nuovo. Le verrò in aiuto con un Chinook. Se hai
bisogno di un elicottero, sono la persona giusta a cui chiedere. Da
quel momento, ogni volta che si troverà nei guai, mi
chiamerà.”
La regia di Black Widow è stata
affidata a Cate Shortland, seconda donna
(dopo Anna Boden di Captain
Marvel) a dirigere un titolo dell’universo
cinematografico Marvel, mentre la sceneggiatura è
stata riscritta nei mesi scorsi da Ned
Benson(The Disappearance of Eleanor
Rigby). Insieme a Scarlett
Johansson ci saranno anche David
Harbour, Florence
Pugh e Rachel
Weisz.
In Black Widow, quando sorgerà
una pericolosa cospirazione collegata al suo passato, Natasha
Romanoff dovrà fare i conti con il lato più oscuro delle sue
origini. Inseguita da una forza che non si fermerà davanti a nulla
pur di sconfiggerla, Natasha dovrà affrontare la sua storia in
qualità di spia e le relazioni interrotte lasciate in sospeso anni
prima che diventasse un membro degli Avengers.
Lo sceneggiatore e produttore di
Scream
5, Kevin Williamson, ha recentemente
rivelato che il nuovo capitolo del celebre franchise non seguirà il
classico stile meta-horror del franchise. A partire dal
1996, l’iconico regista Wes Craven ha avviato, con il
primo
Scream, una vera e propria rinascita del genere slasher.
Il franchise è noto per il suo stile meta-cinematografico, in cui i
tropi dell’horror vengono impiegati con estremo umorismo. All’epoca
della sua esplosione, l’orrore satirico di Scream era considerato assolutamente non
convenzionale. Tuttavia, da allora il genere horror ha visto molti
film perseguire quella strada, come Quella casa nel bosco
e Zombieland.
Fatta eccezione per
il nuovo attesissimo capitolo, tutti e quattro i precedenti film
del franchise sono stati diretti da Craven. Conosciuto come il
“maestro dell’horror”, l’eredità di Craven include classici
intramontabili come Le colline hanno gli occhi e
Nightmare – Dal profondo della notte.Scream
4 è stato l’ultimo film diretto da Craven prima della sua
tragica scomparsa nel 2015. Da allora, ogni speranza per un sequel
sembrava ufficialmente svanita, almeno fino al 2019, quando
Spyglass Media Group ha acquisito i diritti della saga e ha avviato
ufficialmente lo sviluppo di un nuovo film. Wes Craven è attualmente in produzione a
Willmington, nella Carolina del Nord, nonostante di recente ci
siano stati dei casi di positività al Covid-19 sul set.
Durante una recente reunion a scopo
benefico del cast del primo film su Looped (via Screen
Rant), lo sceneggiatore e produttore Kevin
Williamson ha rivelato che l’atteso quinto capitolo non
avrà lo stile meta-horror tipico del franchise di
Scream. Williamson ha spiegato che questo espediente sarà
assente nel prossimo film perché già utilizzato ripetutamente in
passato. Tuttavia, Williamson ha rassicurato i fan sul fatto che il
nuiovo film porterà il franchise in una direzione totalmente
diversa in modo da onorare al meglio l’eredità di Wes Craven.
“Quello che mi piace del nuovo
Scream è l’approccio totalmente nuovo. È un bellissimo film
completamente nuovo, nonostante il fattore nostalgico che sembra
attraversarlo. Questa era per me la formula perfetta per realizzare
un nuovo capitolo di Scream. Questo è ciò che mi ha entusiasmato di
più. Sono rimasto sbalordito dai registi, anche se ero veramente
nervoso perché nessuno è come Wes Craven. Ero davvero titubante,
persino a prendere parte al progetto, ma alla fine sono contento di
averlo fatto perché penso che questo nuovo film renderà Wes
orgoglioso.”
Neve Campbell spiega perché ha
deciso di tornare in Scream 5
Sappiamo che in Scream
5 torneranno sia David Arquette (Linus “Lenny” Riley) che
Courtney Cox (Gale Weathers), ma anche
Neve Campbell, che sarà ancora una volta
Sidney Prescott. Sempre nel corso del medesimo evento (via
ComicBook), l’attrice ha spiegato i motivi che l’hanno spinta
ad accettare di prendere parte al nuovo capitolo. “Ero davvero
preoccupato di fare un nuovo film della saga senza Wes. I registi
mi hanno inviato una lettera e mi hanno spiegato che il motivo per
cui hanno accettato di dirigere il film era a causa di Wes. Sono
veramente onorati che gli sia stato chiesto di fare questo film.
Sono dei grandissimi fan di Wes e della saga, così come del cast.
Volevano davvero onorare la sua memoria, cosa che credo davvero
abbiano fatto.”
Scream 5 sarà
diretto da Matt
Bettinelli-Olpin e Tyler
Gillett, registi del film Finché
morte non ci separi. La sceneggiatura porterà la
firma di James
Vanderbilt e Guy Busick, che
aveva già sceneggiato Finché
morte non ci separi.Kevin
Williamson, che ha scritto e prodotto i film originali del
defunto regista Wes
Craven, sarà coinvolto in veste di produttore.
In FBI: Most Wanted
2×01 protagonisti sono
Julian McMahon (agente speciale supervisore Jess
LaCroix) Kellan Lutz (agente speciale Kenny Crosby)
Roxy Sternberg (agente speciale Sheryll Barnes) Keisha
Castle-Hughes (agente speciale Hana Gibson) Nathaniel Arcand
(agente speciale Clinton Skye). Le guest star sono Avery Whitted
(Lucas Earley) Sean McDermott (Joe Earley) Jennifer Piech (Cynthia
Earley) Kate Middleton (Virginia Barr) Cathy Salvodon (Nechelle
Robinson) Mark Zeisler (Ross Delvo) Eugene Kim ( Martin “Marty”
Kao) Jason Ostrowski (Ben Lewis) Minda Larson (Maureen Lewis)
Sawyer Ploski (Hudson Lewis) Caitlin Hammond (Callie Lewis) Katie
Hartke (zia Rebecca Lewis) Stephen Michael Spencer (AJ Fisher)
Francisca Munoz (Med Tech) Jisoo Grace (dipendente donna)
FBI: Most Wanted 2×01
FBI: Most Wanted 2 è la
seconda stagione della serie FBI: Most
Wanted ideata da Dick Wolf e segue il
dipartimento dell’FBI incaricato di tracciare e catturare i
criminali nella sua lista dei Most
Wanted. Jess LaCroix è descritto come un “agente
dell’agenzia che è al vertice di comando della sua unità e
sovrintende la squadra dell’Unità Most Wanted dell’FBI, a cui
vengono assegnati i casi più estremi ed eclatanti.
FBI: Most
Wantedè ideata da Dick Wolf (Chicago Fire,
Chicago PD, Chicago Med, Chicago Justice, FBI), Rene Balcer (Law &
Order True Crime, FBI, Law & Order), Peter Jankowski, Arthur W.
Forney, Universal Television e CBS Studi TV Wolf e Balcer
metteranno insieme la sceneggiatura e la produzione
esecutiva. Fred Berner (Law & Order, Chicago PD, Chicago Med,
FBI) dirigerà l’episodio pilota.
Il prossimo film della saga di
Transformers sarà diretto da Steven Caple
Jr., regista di Creed 2. La
famosissima linea di giocattoli targata Hasbro è diventata un punto
fermo dell’industria cinematografica alla fine degli anni 2000 e
negli anni 2010. Michael Bay e Steven Spielberg erano le menti creative
dietro i primi live-action del franchise, con Bay che ha diretto
ben cinque film per hanno incassato oltre 4 miliardi di dollari in
tutto il mondo. Dopo la scarsa accoglienza riservata a
Transformers: L’ultimo cavaliere, il franchise è stato
riavviato con lo spin-off Bumblebee del 2018.
All’inizio del 2020 è stato rivelato
all’inizio che Paramount e Hasbro stavano già considerando un
riavvio della saga di Transformers, con entrambi
gli studi che avevano iniziato a sviluppare diversi film per
altrettanti adattamenti live-action. All’epoca la Paramount, che
aveva dichiarato che – proprio sulla scia del successo di Bumblebee – c’era bisogno di far
intraprendere al franchise una nuova direzione, aveva anche
annunciato che un nuovo film di Transformers sarebbe
arrivata già nell’estate del 2022, senza però rivelare il regista
incaricato di occuparsene.
Adesso, come
riportato da
Deadline, Paramount e Hasbro hanno ingaggiato Steven
Caple Jr. per dirigere il nuovo film della saga di
Transformers. Caple Jr. ha diretto Creed 2, che
ha ricevuto recensioni molto positive e ha incassato oltre 200
milioni di dollari in tutto il mondo. L’ingaggio del regista
statunitense arriva dopo che la Paramount ha selezionato la
sceneggiatura di Joby Harold come base per il film
che arriverà nel 2022, permettendogli di terminare la sceneggiatura
in modo che i dirigenti potessero iniziare ad incontrare vari i
registi, con Caple Jr. che alla fine è stato selezionato per
portare avanti il franchise
action/fantascientifico.
Grazie a report precedenti, la
conferma che il nuovo Transformers di
Steven Caple Jr. sarà basato sulla sceneggiatura
di Joby Harold potrebbe aver chiarito di cosa
tratterà il film. Quando la Paramount stava sviluppando più
sceneggiature per nuovi film dedicati ai Transformers,
era stato rivelato che la sceneggiatura di James Vanderbilt si
sarebbe basata sulla linea di giocattoli “Beast Wars”, mentre
quella di Harold sarebbe stata ambientata nello stesso universo di
Bumblebee. Dunque, a meno che questi rapporti
non fossero in qualche modo poco veritieri, sembra che il film di
Caple Jr. non sarà legato in qualche modo allo spin-off di
Travis Knight uscito due anni fa.
Il network americano
ABC ha diffuso le anticipazioni di Big Sky
1×03, il terzo episodio dell’annunciata nuova serie tv
Big
Sky in arrivo questo autunno.
In Big Sky 1×03
che si intitolerà “The Big Rick” sempre alla ricerca delle ragazze
scomparse, Cassie si insospettisce maggiormente nei confronti di
Legarski dopo una minacciosa conversazione tra i due. Nel
frattempo, Grace riesce a fare progressi nella ricerca della
libertà delle ragazze. Merilee supplica Legarski di aprirsi
emotivamente prima che sia troppo tardi, e Helen finalmente
affronta Ronald sul suo comportamento sempre più strano in un
nuovissimo episodio di “Big Sky” che debutterà il 1 dicembre su
ABC
In Big Sky 1×03
protagonisti sono Katheryn Winnick nei panni di Jenny Hoyt,
Kylie Bunbury nei panni di Cassie Dewell, Brian Geraghty nei panni
di Ronald Pergman, Dedee Pfeiffer nei panni di Denise Brisbane,
Natalie Alyn Lind nei panni di Danielle Sullivan, Jade Pettyjohn
nei panni di Grace Sullivan, Jesse James Keitel nei panni di Jerrie
Kennedy, con John Carroll Lynch è Rick Legarski e Ryan Phillippe è
Cody Hoyt.
Le guest star sono Brooke Smith nei
panni di Merilee Legarski, Gage Marsh nei panni di Justin Hoyt,
Jeffrey Joseph nei panni di Joseph Dewell e Gabriel Jacob-Cross nei
panni di Kai Dewell.
Big Sky 1×03
Big
Sky è la nuova serie tv creata da David E.
Kelley per il network americano ABC. David E. Kelley sarà
lo showrunner della prima stagione. Basato sulla serie di libri di
CJ Box, “Big Sky” è prodotto da David E. Kelley, Ross
Fineman, Matthew Gross, Paul McGuigan, CJ Box e
Gwyneth Horder-Payton, ed è prodotto da 20th
Television. 20th Television fa parte dei Disney Television
Studios, insieme a ABC Signature e Touchstone Television.
La serie racconta degli
investigatori privati Cassie Dewell e Cody Hoyt uniscono le forze
con la sua ex moglie ed ex poliziotta, Jenny Hoyt, per cercare due
sorelle che sono state rapite da un camionista su una remota
autostrada nel Montana. Ma quando scoprono che queste non sono le
uniche ragazze scomparse nella zona, devono correre contro il tempo
per fermare l’assassino prima che un’altra donna venga rapita.
Big
Sky vede protagonisti Katheryn Winnick nei panni di Jenny Hoyt,
Kylie Bunbury nei panni di Cassie Dewell,
Brian Geraghty nei panni di Ronald Pergman,
Dedee Pfeiffer nei panni di Denise Brisbane,
Natalie Alyn Lind nei panni di Danielle Sullivan,
Jade Pettyjohn nei panni di Grace Sullivan,
Jesse James Keitel nei panni di Jerrie Kennedy,
Valerie Mahaffey come Helen Pergman con
John Carroll Lynch come Rick Legarski e
Ryan Phillippe come Cody Hoyt.
Non è mai stata una sorpresa il
fatto che Zack Snyder abbia sempre avuto dei grandi
piani per il DCEU. Adesso, il regista ha parlato del modo in cui ha
sempre concepito la sua versione di Justice
League. Sebbene, in precedenza, sia stato riferito che
la
Snyder Cut del cinecomic arriverà su HBO Max sotto
forma di miniserie divisa in quattro parti, Snyder sembra fiducioso
sul fatto che il suo taglio, in realtà, venga diviso in sei parti
accompagnate da un epilogo.
“La cosa del
film che penso sia interessante è che il modo in cui ho costruito
il mio taglio si è sempre basato sull’idea di una suddivisione in
sei capitoli”,ha spiegato il regista
aThe Film Junkee
(via
CBM). “Quindi, c’è sempre stato quest’idea della suddivisione in
capitoli… parte 1, parte 2, parte 3. Fino alla fine: sei parti e
poi l’epilogo.”
Snyder ha continuato dicendo che, se
gli fosse stata data la possibilità, il film sarebbe uscito in
bianco e nero in formato IMAX. Ciò ha senso in base alle immagini
incolore spesso condivise dal regista su Vero negli ultimi due
anni; tuttavia, è alquanto improbabile che la
Snyder Cut venga distribuita in quel formato su
HBO Max.
Snyder ha anche
anticipato cosa dovremmo aspettarci dal nuovo trailer in arrivo
nella giornata di oggi (alle 18:00, ora italiana). “Io e Steph
abbiamo colorato una versione in bianco e nero del trailer. Sarà
quella la versione che pubblicherò e di cui discuterò in diretta su
Vero nella giornata di martedì. Sarà la versione in bianco e nero
del trailer.”
Vi ricordiamo che
la Snyder
Cut di Justice
League uscirà nel 2021 sulla piattaforma
streaming di Warner Bros HBO Max che è disponibile negli USA
dall’Aprile scorso. Attualmente non sappiamo se in Italia la
versione debutterà su qualche piattaforma streaming dato che HBO
MAX non è disponibile nel nostro paese. Ma sappiamo che HBO in
Italia ha un accordo in esclusiva con SKY, dunque potrebbe essere
una valida teoria pensare che in Italia il film possa essere
programmato su SKY CINEMA o su SKY ATLANTIC. Tuttavia, quest’ultima
è solo una supposizione dunque non ci resta che aspettare ulteriori
notizie.
Lo Spider-Man interpretato da
Tom Holland del MCU è stato associato all’Iron Man
di Robert Downey Jr. sin dal suo debutto, ma i
Marvel Studios hanno già l’opportunità
perfetta per permettere a Peter Parker di voltare pagina e superare
la morte del suo mentore nell’atteso Spider-Man 3.
Peter Parker è stato introdotto per
la prima volta nel MCU in
Captain America: Civil War come membro del Team Iron
Man. Spider-Man, attraverso un costume costruito da Stark, ha fatto
un ingresso memorabile durante la battaglia dell’aeroporto, quando
ha tenuto testa alla squadra di Cap e ha escogitato un piano per
abbattere Giant-Man (Paul
Rudd). Dopo che il conflitto si è concluso senza un
chiaro vincitore, Stark ha continuato a consigliare Peter,
costruendogli anche una nuova tuta con tecnologia avanzata (il ben
noto Iron Spider), che l’arrampicamuri ha utilizzato per la prima
volta in Avengers:
Infinity War.
L’arco narrativo dei fumetti su cui
si basa Captain
America: Civil War ha avuto un ruolo importante anche per
Spider-Man. In maniera più o meno simile a quanto accade anche nel
film, Peter Parker ha combattuto al fianco di Iron Man per
l’approvazione del “Superhero Registration Act”, e ha ricevuto
anche un costume progettato proprio da Stark. La tuta Iron Spider
gli ha dato abilità completamente nuove, incluso il volo e
l’accesso a Internet. Tuttavia, Iron Man, ancora scosso per essere
stato tradito, ha usato la tuta per monitorare segretamente ogni
mossa di Spidey. Mentre gli sforzi pro-registrazione di Stark sono
diventati sempre più autoritari, Spider-Man è arrivato ad esplorare
il suo lato oscuro, che lo ha portato ad unirsi al fronte
anti-registrazione di Capitan America.
A differenza dei fumetti, il
MCU ha stabilito una relazione
padre-figlio tra Spider-Man e Iron Man. Nonostante il fascino e la
dolcezza del loro legame, Spidey è stato comunque definito
dall’eredità di Stark, anche dopo la sua morte in Avengers:
Endgame. Affinché Peter Parker possa diventare un
supereroe a tutti gli effetti, deve trovare un modo per lasciar
andare “l’ombra” di Tony Stark: in tal senso, una rivelazione
ispirata ai fumetti – ossia che Iron Man lo aveva monitorato per
ragioni diverse dalla sua sicurezza – potrebbe servire proprio alla
causa.
Spider-Man 3 permetterà finalmente
a Peter Parker di liberarsi dall’ombra di Iron Man?
Anche dopo gli eventi di Captain
America: Civil War, Tony Stark è rimasto
ossessionato dalla distruzione che aveva causato in passato. Non si
è mai completamente ripreso dalla sua paranoia né ha riacquistato
la sua capacità di fidarsi, cosa che avrebbe potuto influenzare il
suo rapporto con Peter Parker. Ispirandosi proprio ai fumetti, il
prossimo film di Spider-Man potrebbe rivelare che la sfiducia di
Stark lo ha portato a monitorare costantemente Peter, non per
proteggerlo, ma per capire le sue debolezze in caso di una seconda
“Civil War”. Durante la sua corsa nel MCU, Peter ha utilizzato
pesantemente la tecnologia di Stark: quindi, scoprire che lo ha
monitorato di nascosto sarebbe un enorme colpo emotivo. Questo lo
spingerebbe verso una nuova traiettoria in quanto supereroe, libero
dalle pressioni di essere il “successore” di Iron Man.
Anche se il protocollo “Baby
Monitor” in Spider-Man: Homecoming ha riformulato l’idea
della Guerra Civile di Stark che registra di nascosto Peter, la
scoperta che Iron Man ha continuato a tenere sotto controllo il suo
protetto anche dopo che era stato disabilitato, potrebbe dare vita
ad un momento ancora più forte in relazione alla resa dei conti per
Spider-Man. I due erano già entrati in conflitto quando Stark
guardava Peter e cercava di trattenerlo, e la rivelazione che
continuò a farlo senza che Spider-Man lo sapesse potrebbe essere
particolarmente devastante per il giovane eroe.
Si potrebbe sostenere che questo
tipo di tradimento rovinerebbe l’eredità del MCU e di Iron Man. Tuttavia, gli
errori e i demoni personali di Tony Stark hanno indubbiamente
plasmato il suo arco narrativo e il suo carattere. Questa
rivelazione costringerebbe semplicemente Peter a vedere che Iron
Man era profondamente imperfetto, cosa che il pubblico ha sempre
saputo. Potrebbe ancora ammirare Stark, ma attraverso nuovi livelli
di complessità e indipendenza, indicativi della sua maturità.
Spider-Man 3 potrebbe dunque spingere Peter Parker a
diventare ciò che Tony Stark ha sempre voluto che fosse: un eroe
migliore di lui.
L’autunno, con le sue sere fresche
e piovose, e questo autunno 2020 in particolare, che ci sta
mettendo di fronte alla situazione di non poter uscire come
vorremmo, sembra la stagione adatta per dare fondo al catalogo di
Netflix
che da tempo è lì, che si accumula, con film su film.
Quelli che non lasciano mai
insoddisfatti sono i film romantici su Netflix, che sicuramente soddisfano anche i
palati più cinici, visto e considerato che nel catalogo della
piattaforma ci sono sia i grandi classici del cinema romantico che
le nuove commedia più ciniche e divertenti. Ecco a voi una
carrellata di Film Romantici su Netflix:
Notting Hill (1999)
Notting
Hill è il film del 1999 diventato un vero cult e
diretto da Roger Michell. Scritto dallo sceneggiatore di enorme
talento Richard Curtis, reduci dal successo di Quattro matrimoni e
un funerale del 1994, la pellicola è una commedia
romantica ambientata nell’omonimo quartiere di Londra, che
racconta la storia d’amore tra una star del cinema statunitense
(Julia
Roberts) e un libraio inglese (Hugh
Grant).
Rhys Ifans, Emma Chambers, Tim McInnerny, Gina McKee e
Hugh Bonneville completano il cast.
Notting Hill, vinse numerosi premi, tra cui tre Empire
Awards e un British Comedy Awards e ricevette inoltre tre
candidature ai Golden Globe. A fronte di un budget di circa 42
milioni di dollari, ottenne oltre 360 milioni di dollari in tutto
il mondo, diventando così il film britannico con maggiori incassi
nella storia del cinema al momento della sua uscita e il maggior
successo cinematografico nel Regno Unito del 1999.
La verità è che non gli piaci abbastanza (2009)
La verità è che non gli piaci abbastanza (He’s
Just Not That into You) è il film del 2009 diretto da Ken Kwapis,
adattamento cinematografico dell’omonimo romanzo scritto da Greg
Behrendt e Liz Tuccillo, già sceneggiatori di Sex and the City, che
nello scriverne la trama si sono ispirati all’episodio della sesta
stagione Il silenzio è d’oro. Protagonisti del fim un cast
d’eccezione composto da Ginnifer Goodwin nei panni di Gigi, Scarlett Johansson come Anna, Jennifer Aniston nei panni di Beth,
Jennifer Connelly nei panni di Janine, Ben Affleck nei panni di Neil,
Drew Barrymore nei panni di Mary, Natasha
Leggero nei panni di Amber, Justin Long nei panni di Alex,
Bradley Cooper nei panni di Ben, Kevin
Connolly nei panni di Connor, Sasha
Alexander nei panni di Catherine e Busy
Philipps nei panni di Kelli Ann.
Chiamami col tuo nome (2017)
Chiamami
col tuo nome, è il film di Luca Guadagnino, un
racconto sensuale e trascendente sul primo amore, basato sul famoso
romanzo di André Aciman. È l’estate del 1983 nel nord dell’Italia,
ed Elio Perlman (Timothée
Chalamet), un precoce diciassettenne americano, vive
nella villa del XVII° secolo di famiglia passando il tempo a
trascrivere e suonare musica classica, leggere, e flirtare con la
sua amica Marzia (Esther Garrel). Un giorno, arriva Oliver
(Armie
Hammer) un affascinante studente americano di 24 anni, che il
padre di Elio ospita per aiutarlo a completare la sua tesi di
dottorato. In un ambiente splendido e soleggiato, Elio e Oliver
scoprono la bellezza della nascita del desiderio, nel corso di
un’estate che cambierà per sempre le loro vite. Acclamato in USA,
il film è stato candidato ai Golden Globes per Miglior Film
Drammatico, Miglior Attore Protagonista in un Film Drammatico
(Timothée Chalamet) e Miglior Attore non Protagonista (Armie
Hammer).
Le pagine della nostra vita (2014)
Le
pagine della nostra vita è il film del 2004
diretto da Nick Cassavetes e tratto dall’omonimo romanzo di
Nicholas Sparks.
Midnight in Paris (2011)
Midnight
in Paris è la commedia romantica di Woody Allen, ambientata a
Parigi su una famiglia che va lì per affari e due giovani fidanzati
in autunno hanno esperienze che cambiano le loro vite. Parla del
grande amore di un giovane per una città, Parigi, e dell’illusione
che le persone hanno che una vita diversa dalla loro sarebbe molto
migliore. Interpretato da
Owen Wilson,
Rachel McAdams,
Marion Cotillard, Kathy Bates, Carla Bruni, tra gli
altri.
Her – Lei (2013)
Her
– Lei è lo splendido film del 2013 scritto e
diretto da Spike Jonze, con protagonista Joaquin Phoenix e vincitore del premio Oscar
per la miglior sceneggiatura originale
Los Angeles, in un futuro non
troppo lontano. Theodore, un ragazzo solitario dal cuore spezzato
che si guadagna da vivere scrivendo lettere “personali” per gli
altri, acquista un sistema informatico di nuova generazione
progettato per soddisfare tutte le esigenze dell’utente. Il nome
della voce del sistema operativo è Samantha, che si dimostra
sensibile, profonda e divertente. Il rapporto di Theodore e
Samantha crescerà e l’amicizia si trasformerà in amore ma…
Come lo sai (2010)
Come lo
sai è il film del 2010 scritto e diretto da James L.
Brooks con Reese Witherspoon, Paul Rudd, Owen
Wilson e Jack Nicholson.
La vita di Lisa viene
improvvisamente sconvolta quando scopre di essere stata tagliata
fuori dalla nazionale femminile di softball. Tutto ciò per cui
aveva lavorato duramente dall’età di otto anni è finito e, per la
prima volta nella sua vita, non sa cosa fare. Decide di consolarsi
tra le braccia di un uomo. Ma chi? Manny, l’affascinante giocatore
di baseball professionista, o George, l’uomo d’affari dolce ma un
po’ goffo? Entrambi sono innamorati di lei e vogliono aiutarla a
rimettersi in piedi. Commedia e dramma si alternano nella scelta
dell’uomo ideale.
Questione di tempo (2013)
Questione
di tempo (About Time) è il film del 2013 scritto e diretto da
Richard Curtis. All’età di 21 anni, Tim Lake (Gleeson) scopre di
essere in grado di viaggiare nel tempo … Dopo l’ennesima, deludente
festa di Capodanno, il padre di Tim (Bill Nighy) rivela a suo
figlio che gli uomini della loro famiglia hanno sempre avuto il
potere di viaggiare attraverso il tempo. Tim non può cambiare la
storia ma può cambiare quel che accade e che è accaduto nella sua
vita, perciò decide di rendere il suo mondo migliore … trovandosi
una fidanzata. Sfortunatamente questa impresa non sarà facile come
potrebbe sembrare. Giunto a Londra dalla Cornovaglia per diventare
avvocato, Tim incontra la bella ma insicura Mary (McAdams). I due
si innamorano, ma per colpa di un fatale viaggio nel tempo, si
allontanano per sempre. Ma si incontrano di nuovo, come se fosse la
prima volta, e continuano ad incontrarsi ancora … fino a quando,
giocando d’astuzia contro il tempo, Tim riuscirà finalmente a
conquistare il suo cuore.
Il giovane a quel punto usa il suo
potere per dichiararsi romanticamente nel modo migliore, per
tutelare il suo matrimonio dal peggiore discorso mai fatto da un
testimone di nozze, per salvare il suo migliore amico da un
disastro professionale e per riuscire ad arrivare in tempo in
ospedale per far partorire sua moglie, nonostante un terribile
ingorgo di traffico ad Abbey Road. Tuttavia, nel corso della sua
insolita vita, Tim si rende conto che il suo dono straordinario non
può preservarlo dalle sofferenze, e dagli alti e bassi che tutte le
famiglie, ovunque, sperimentano. Sono grandi i limiti di ciò che un
viaggio nel tempo può ottenere, senza contare che può rivelarsi
alquanto pericoloso. Questione di Tempo è una commedia che parla
dell’amore e del potere dei viaggi temporali e che insegna che in
fondo, per vivere una vita piena e soddisfacente, non c’è bisogno
di viaggiare nel tempo.
Il Lato Positivo
Candidato a otto premi
Oscar: Miglior film, Miglior regia (David O.Russell), Miglior
attore protagonista (Bradley
Cooper), Miglior attrice protagonista
(Jennifer
Lawrence), Miglior attore non protagonista
(Robert
De Niro), Miglior attrice non protagonista (Jacki
Weaver), Miglior sceneggiatura non originale, Miglior
montaggio.
Pat Solatano (Bradley Cooper) ha
perso tutto: casa, lavoro, moglie. Dopo aver trascorso otto
mesi in un istituto psichiatrico, si ritrova, in seguito ad un
patteggiamento della pena che avrebbe dovuto scontare, ad abitare
nuovamente con sua madre (Jacki Weaver) e suo padre (Robert De
Niro). Pat, però, non ha perso il suo naturale ottimismo: è deciso
a ricostruire la propria vita e a riconciliarsi con la sua
ex-moglie, nonostante le problematiche circostanze della loro
separazione. I suoi genitori, invece, vorrebbero solo che si
rimettesse in piedi e che condividesse la passione/ossessione di
famiglia per la squadra di football locale: i Philadelphia Eagles.
La situazione si complica quando Pat conosce Tiffany (Jennifer
Lawrence), una misteriosa ragazza che ha qualche “problemino” da
risolvere. Tiffany si offre di aiutarlo a riconquistare la sua
donna e, in cambio, lui dovrà fare una cosa molto importante per
lei. Ma nel mettere in atto il loro piano, il loro rapporto prende
una piega inaspettata e nelle vite di entrambi sembra aprirsi uno
spiraglio…
One Day (2011
One day,
tratto dal bestseller di David Nicholls, è la storia dell’amicizia
tra Emma e Dexter, iniziata il 15 luglio 1988 il giorno della
loro laurea, che vediamo evolversi per 20 anni il 15 luglio di ogni
anno. diretto da Lone Scherfig e interpretato da Anne Hathaway e Jim Sturgess, la pellicola stato presentato in
anteprima a New York il l’8 agosto 2011 e poi distribuito il 19
agosto. In Italia è uscito nelle sale cinematografiche l’11
novembre.
Colazione da Tiffany (1961)
Colazione da Tiffany
(Breakfast at Tiffany’s) è il film culto del 1961 diretto da Blake
Edwards, con
Audrey Hepburn e George Peppard, tratto dall’omonimo romanzo
del 1958 di Truman Capote.
La sceneggiatura di George Axelrod,
nominata all’Oscar, segue poco il romanzo di Capote. Capote, una
volta venduti i diritti del libro (pubblicato nel 1958, tre anni
prima dell’uscita del film), alla Paramount Pictures, avrebbe
preferito Marilyn Monroe nel ruolo di Holly Golightly. Barry Paris
ricorda di aver sentito dire Capote, una volta: «Marilyn è sempre
stata la mia prima scelta per interpretare la ragazza, Holly
Golightly». Quando la Hepburn venne scelta nel cast, Capote accusò
la Paramount di aver fatto il doppio gioco con lui. Comunque, la
scelta della Hepburn si rivelò felice, dato il successo del film e
del personaggio da lei interpretato.
Raccontami di un giorno perfetto (2020)
Trai titoli recenti vi segnaliamo
Raccontami di un giorno perfetto, uscito il 28
Febbraio su Netflix.
Il film tratto dal romanzo di Jennifer Niven. Sconvolta dalla morte
della sorella, l’introversa Violet Markey (Elle
Fanning) sembra ritrovare un pò di felicità solo con
l’eccentrico ed imprevedibile Theodore Finch (Justice Smith).
Insieme i due ragazzi cercheranno di superare gli ostacoli del
passato e capiranno che anche i momenti più piccoli hanno un
significato.
L’attesissimo Black Widow sembra destinato
ad introdurre diversi nuovi fantastici personaggi nell’Universo
Cinematografico Marvel, anche se uno dei più
intriganti è senza dubbio la Melina Vostokoff interpretata dal
premio Oscar Rachel Weisz. Circolano ormai molte teorie
sulla reale identità del personaggio, con alcuni fan convinti che
si tratti in realtà del villain principale della storia, ossia
Taskmaster.
Purtroppo, soltanto l’arrivo in sala
del film potrà rispondere ad una questione così rilevante ai fini
della trama, anche se nel libro attualmente in vendita “Black Widow: The Official Movie Special Book”
(via
CBM), è stata proprio Weisz a parlare di ciò che i fan dovranno
aspettarsi dal suo personaggio. “È stata addestrata nella
Stanza Rossa”, ha spiegato l’attrice. “Sono una Vedova.
Sono stata portato via dai miei genitori quando ero piccola e sono
stata ceduta a Dreykov, che gestisce la Stanza Rossa. È la mente
dietro l’addestramento che tutte le Vedove seguono. Penso che per
tanto tempo sia stato come una figura paterna. Sono stata
sicuramente sottoposta al lavaggio del cervello da parte sua. Credo
nella sua causa, e credo che abbia buone intenzioni e stia facendo
del bene nel mondo “.
“All’inizio del film sono una
spia russa che finge di essere una mamma americana. Fingo che la
piccola Natasha e la piccola Yelena siano le mie figlie e che
Alexei sia mio marito”. Quest’ultima dichiarazione spiega in
maniera ancora più cristallina perché negli ultimi mesi abbiamo
tanto sentito parlare di “dinamiche familiari” al centro del film.
Weisz ha rivelato che le è piaciuto “interpretare una spia che
finge di essere una mamma americana.”
Tanti colpi di scena per Melina
Vostokoff in Black Widow?
Ma dove troveremo il suo personaggio
quando gli eventi si spostano ai giorni nostri? “È stato
meraviglioso essere Melina perché ad un certo punto la ritroveremo
vent’anni dopo: vive da sola ed è una scienziata. Vive in un posto
alquanto isolato insieme a dei maiali, una cosa non da poco! Non ha
mai recitato con i maiali prima d’ora. Sono assolutamente
adorabili… grandi… pelosi. Quindi il mio personaggio attraversa
tantissimi colpi di scena. Non c’è mai stato un momento
noioso.”
Melina Vostokoff sarà sicuramente un
personaggio da tenere d’occhio all’interno della storia di
Black Widow,
e quella lealtà a Dreykov a cui ha fatto riferimento Rachel Weiszsignifica
senza dubbio che si tratta di un personaggio di cui Natasha
Romanoff dovrebbe probabilmente diffidare all’interno del film…
La regia di Black Widow è stata
affidata a Cate Shortland, seconda donna
(dopo Anna Boden di Captain
Marvel) a dirigere un titolo dell’universo
cinematografico Marvel, mentre la sceneggiatura è
stata riscritta nei mesi scorsi da Ned
Benson(The Disappearance of Eleanor
Rigby). Insieme a Scarlett
Johansson ci saranno anche David
Harbour, Florence
Pugh e Rachel
Weisz.
In Black Widow, quando sorgerà
una pericolosa cospirazione collegata al suo passato, Natasha
Romanoff dovrà fare i conti con il lato più oscuro delle sue
origini. Inseguita da una forza che non si fermerà davanti a nulla
pur di sconfiggerla, Natasha dovrà affrontare la sua storia in
qualità di spia e le relazioni interrotte lasciate in sospeso anni
prima che diventasse un membro degli Avengers.
Il mondo dei reality
show non conosce crisi. Mentre autori e produttori
impegnati si adoperano per diversificare i cataloghi delle
piattaforme streaming e i palinsesti televisivi, la maggior parte
dei pubblico predilige l’intrattenimento trash. Dopo una
faticosa giornata di lavoro, passata magari a lottare con clienti
maleducati e boss fin troppo esigenti, l’unica cosa che l’italiano
medio vuole fare è rilassarsi davanti alla tv. I reality show sono
perfetti per chi vuole semplicemente staccare la spina. Programmi
come Il Grande Fratello, L’isola dei
Famosi, Jersey Shore, Al Passo
con i Kardashian, oltre a creare nuove piccole star della
tv, forniscono la giusta dose d’intrattenimento. Uno dei reality
più amati degli ultimi tempi è senza dubbio Too Hot To
Handle, che ha fatto la fortuna di molti giovani
influencer tra cui la bella Francesca
Farago.
Se non avete mai visto una puntata
di Too Hot To Handle e non sapete chi sia
Francesca Farago, venite con noi a scoprire alcune
delle curiosità sulla nuova stellina di web.
Francesca Farago, le origini:
scopriamo chi è
Francesca Farago, età 26
anni, è nata il 19 novembre del 1994 a
Victoria, in Canada, ed è una famosa
modella e influencer.
Dopo aver acquistato una certa notorietà a Vancouver, Francesca
comincia a lavorare anche al di fuori dei confini canadesi. Grazie
alla sua bellezza e alle sue curve mozzafiato, la Farago diventa
molto famosa soprattutto sui social e ben presto comincia a
viaggiare verso Los Angeles per lavoro.
Definita come ‘la Kim Kardashian
canadese’ per il suo fisico statuario, Francesca decide di
cavalcare l’onda del successo e ampliare i suoi orizzonti. Ben
presto, infatti, la Farago si dà al fashion design, lanciando una
linea di costumi da
bagno. Vegana per scelta e molto
rispettosa verso l’ambiente, la ragazza avvia anche un suo marchio
personale, Farago The Label, un
e-commerce che produce in modo sostenibile e
green.
Bellissima e intraprendente, tra le
passioni di Francesca ci sono il fitness e la cura
del corpo, indispensabili per il suo lavoro. Ma oltre a fare del
semplice esercizio fisico, per mantenere intatte le sue curve, la
ragazza è molto attenta alla sua alimentazione che spesso è
argomento di conversazione sui suoi account social. A differenza,
infatti, di molte sue colleghe, Francesca ama utilizzare il cibo e
la sua passione per la cucina per nutrire il suo corpo nel modo
giusto.
Oltre al fitness, Francesca ama
molto la fotografia, la lettura e
gli animali, in particolare i cani; la ragazza ha,
infatti, un adorabile cagnolino, Romeo Jonathan Webb, che
può vantare un suo personale profilo Instagram.
Tra le sue passioni, inoltre, c’è
anche il mare. Francesca ama starsene al sole immersa in
meravigliosi paradisi tropicali e pare, infatti, sia stata proprio
questa sua passione a portarla sul set di Too Hot To
Handle.
Francesca Farago in Too Hot To
Handle
Nel 2019, i produttori britannici
Laura Gibson e Charlie Bennett,
hanno ideato un nuovo format per un reality show che ha come
protagonisti alcuni dei single più sexy del web. Il programma, dal
titolo Too Hot To Handle è stato rilasciato da
Netflix all’inizio di
quest’anno, il 17 aprile del 2020. La serie, ferma per ora a una
sola stagione di 9 episodi di circa 40 minuto
ciascuno, segue le avventure hot di dieci ragazzi e ragazze
single.
I dieci concorrenti arruolati per
questo misterioso reality, vengono condotti in un magnifico resort
su di una spiaggia dove resteranno per quattro settimane. Durante
questo periodo di convivenza forzata, i ragazzi potranno trovare
l’amore e vincere bel 100 mila dollari. Ma
l’entusiasmo dei concorrenti, fin troppo eccitati per
l’esperimento, si spegno subito.
Dodici ore dopo il loro arrivo al
resort, i ragazzi vengono informati sulle regole che dovranno
osservare durante la loro permanenza per poter vincere il premio
finale. I concorrenti potranno conoscersi e interagire tra loro ma
non potranno avere nessun tipo di contatto fisico o sessuale. Ogni
violazione al codice sottrarrà soldi al montepremi finale.
Nonostante lo shock iniziale, i
ragazzi accettano di continuare la loro avventura ma, durante il
corso delle settimane, diventerà per loro sempre più complicato
seguire le regole. I concorrenti cominceranno a conoscersi e,
complici vari giochi e prove hot, anche a piacersi.
Francesca Farago e Harry
Jowsey
Tra i concorrenti di Too
Hot To Handle, i più chiacchierati sono stati sicuramente
Francesca Farago e Harry Jowsey. Conosciutisi
all’interno del reality, tra i due sin da subito si è formata una
forte attrazione fisica. Nonostante i tentativi da parte degli
autori di complicare le cose forzando i ragazzi a interagire tra
loro, esplorando più relazioni sentimentali, Francesca e Harry si
sono mostrati la coppia più forte.
Francesca è stata oggetto di
attenzioni da parte di più concorrenti, come Kelz e Kori, ma alla
fine solo Harry l’ha spuntata. Il ragazzo è rimasto subito colpito
dalla bellezza e dalla personalità prorompente della Farago e,
conoscendosi meglio durante le settimane, la semplice attrazione
fisica ha lasciato il posto a qualcosa di più.
I ragazzi si sono innamorati
all’interno del reality è la loro relazione è poi continuata anche
fuori dal resort. Francesca e Harry si sono fidanzati ufficialmente
e pare che insieme stiano progettando un matrimonio in un futuro
non troppo lontano. In un’intervista rilasciata ad aprile a
Esquire, Francesca
Farago ha dichiarato:
“Harry è davvero adorabile, la
sua risata è contagiosa ed è così carino che è impossibile non
andarci d’accordo […] Stiamo ancora insieme ma al momento [aprile
2020] siamo in quarantena e non siamo nemmeno nella stessa parte
del mondo. E’ molto dura. Stiamo anche cercando il modo di
oltrepassare il confine senza farci vedere per stare insieme
[ride]. E’ davvero durissima stare lontani.” [fonte: Esquire]
Francesca Farago su Instagram
Se volete essere sempre aggiornati
su tutte le avventure private e professionali di Francesca
Farago, conosciuta da suoi amici e follower come
Frankie, vi consigliamo di seguire il suo account
Instagram.
Un piccolo avviso però per tutti i deboli di cuore: armatevi di
bibite ghiacciare e ventilatori perché Frankie è davvero too
hot to handle!
Fenomeno di nicchia, diseducativo e
“solo per maschi”. Nel corso della sua lunga vita il fumetto di
supereroi ha dovuto fronteggiare diverse minacce e accuse, e i
fumetti Marvel, in quanto principali
(insieme alla DC Comics) produttori di questo tipo di storie, hanno
costruito la loro storia ai margini del mondo della cultura per
tanti decenni, fino ad arrivare a noi.
Nel raccontare episodi, personaggi,
professioni e appassionati dei fumetti Marvel, la serie antologica
Marvel 616, disponibile su
Disney+ a partire dal 20
novembre, analizza proprio questa storia che dall’ostilità delle
istituzioni si è poi guadagnata non solo un posto d’onore negli
scaffali della cultura contemporanea, ma anche un ruolo ricorrente
nella cultura pop, che permea la quotidianità in maniera così
simbiotica che ormai non ci si fa neanche più caso.
Marvel 616 esplora come la
ricca eredità Marvel di storie, personaggi e
creatori viva anche nel mondo esterno. Ogni documentario, diretto
da un regista differente con uno sguardo differente, approfondisce
gli intrecci tra narrazione, cultura pop e fandom nell’Universo
Marvel. Gli episodi di questa serie
antologica affronteranno argomenti che includono tutti gli artisti
Marvel di fama mondiale e le donne
pioneristiche di Marvel Comics, alla scoperta dei personaggi
Marvel “dimenticati”, ma
esploreranno anche il ruolo che i fumetti, e i fumetti Marvel in particolare, hanno avuto
e hanno nella vita di molti.
La serie è
prodotta da Marvel New Media, con il
coinvolgimento di Joe Quesada, Shane Rahmani, Stephen Wacker, John
Cerilli, Harry Go e Sarah Amos in veste di produttori esecutivi,
insieme a Supper Club, con il contributo di Jason Sterman, Brian
McGinn e David Gelb.
In 8 episodi, Marvel 616 affronta
diversi argomenti, dalla presenza delle donne nella filiera
creativa e produttiva dei fumetti della Casa delle Idee, al
significato dell’essere cosplayer, passando per il folle Spider-Man
giapponese e per il geniale episodio Lost and Found, che va a
scavare nelle cantine Marvel, alla ricerca dei personaggi
di scarso successo e giustamente dimenticati.
Ogni episodio ha poi il suo tono e
il suo linguaggio, dall’ironia di Lost and Found, si passa al
racconto cronologico e articolato della presenza femminile nel
mondo dei fumetto, fino all’approccio più umanista ed emozionato
quando si tratta di cosplayer e di quello che questo bizzarro
passatempo può rappresentare per molte persone, nerd e non
solo.
Dopo Pixar – dietro le
quinte, arrivato il 13 novembre sulla piattaforma, anche
Marvel 616 si propone di
raccontare il back stage, non solo della produzione di fumetti, ma
anche di quello che significa appartenere ad una famiglia così
vasta, diversificata e presente, in ogni aspetto della
quotidianità.
Zack Snyder aveva precedentemente confermato
che la versione di Robin di Dick Grayson era stata uccisa dal Joker
prima degli eventi di Batman v Superman: Dawn of Justice. Ora, con
Jared Leto che riprenderà il ruolo del Clown
Principe del Crime nella
Snyder Cut di Justice
League, ci sono state parecchie speculazioni su un
possibile flashback della fatidica notte in cui il supercriminale
ha ucciso il ragazzo delle meraviglie.
Tuttavia, alcuni recenti commenti
dello stesso Snyder hanno indicato che il Joker che vedremo nella
Snyder Cut dovrebbe apparire durante l’ormai
celebre sequenza dell’incubo di Batman, ambientata in un mondo
governato da Darkseid. Soltanto il tempo potrà
confermare o smentire in merito a tale questione; tuttavia, durante
una recente intervista con
The Film Junkee (via
CBM), Zack Snyder ha promesso che ci sarà un easter
egg di qualche tipo relativa a Robin nelle quattro parti del suo
taglio. “C’è una battuta di Robin… c’è un easter egg di Robin
in Justice League. Ma dovrete aspettare e vedere.
Non posso dire esattamente di cosa si tratterà.”
Per quanto riguarda ciò che gli
piacerebbe fare in futuro con Robin nel DCEU, Snyder ha aggiunto:
“La domanda è se ci sia un piano per avere più Robin? In
un’eventuale storia futura? Sì, ci sarebbe! Voglio dire… per me il
modo in cui scrivi una storia di Robin nell’universo di Justice
League con Batman, è come sedersi a bere e ricordare il passato, e
vedere cosa succede. Si potrebbe capire chi sia stato Robin per lui
e magari sperimentare quali sono state le circostanze per cui Joker
e Robin si sono incontrati.”
Vi ricordiamo che
la Snyder
Cut di Justice
League uscirà nel 2021 sulla piattaforma
streaming di Warner Bros HBO Max che è disponibile negli USA
dall’Aprile scorso. Attualmente non sappiamo se in Italia la
versione debutterà su qualche piattaforma streaming dato che HBO
MAX non è disponibile nel nostro paese. Ma sappiamo che HBO in
Italia ha un accordo in esclusiva con SKY, dunque potrebbe essere
una valida teoria pensare che in Italia il film possa essere
programmato su SKY CINEMA o su SKY ATLANTIC. Tuttavia, quest’ultima
è solo una supposizione dunque non ci resta che aspettare ulteriori
notizie.
I film di supereroi sono uno dei
generi di maggior successo in circolazione. E il MCU realizza probabilmente i più grandi film
di supereroi di tutti. Di conseguenza, è comprensibile dimenticarsi
del fatto che le star dell’universo condiviso che interpretano i
supereroi o i cattivi possano aver lavorato insieme anche in altri
film o serie tv.
Screen Rant ha raccolto 10 volte in cui le star dell’Universo
Cinematografico Marvel hanno lavorato insieme in film o serie
non appartenenti al longevo franchise di successo:
Zodiac (2007)
Il
thriller di
David Fincher del 2007 racconta in maniera esaustiva del serial
killer noto semplicemente come “Zodiac”. La storia si svolge
nell’arco di diversi decenni, fino a quando l’assassino non è stato
scoperto e catturato.
Al di là della trama e delle
atmosfere avvincenti, il film è intrigante per i fan del MCU per un motivo ben preciso:
presenta infatti nel cast ben tre attori del MCU, ossia
Mark Ruffalo,
Robert Downey Jr. e
Jake Gyllenhaal.
Jojo Rabbit (2019)
Un altro film basato su
fatti realmente accaduti che vede tre attori del MCU lavorare insieme è JoJo
Rabbit del 2019), la storia unica di un giovane ragazzo di
nome Jojo che ammira molto Hitler, che è anche il suo amico
immaginario… almeno fino a quando non scopre una ragazza ebrea
nascosta nella sua casa!
Nick Fury e Falcon non
hanno interagito mai nel MCU, ma chiunque voglia vedere
insieme i loro rispetti interpreti, ossia
Samuel L. Jackson e
Anthony Mackie, ora ha finalmente una possibilità.
Jackson e Mackie recitano insieme
nel dramma storico The Banker. Il film si concentra su due
uomini intelligenti che escogitano un piano su come diventare
imprenditori di successo, anche se si nascondono dietro i loro
affari usando un uomo bianco come copertura.
Le strade del male (2020)
Gli ultimi due anni hanno
visto una buona parte di film con protagonisti gli attori del
MCU in ruoli insoliti. Questo è il
caso de
Le strade del male. L’ex interprete di Captain America,
Chris Evans, era stato originariamente scelto per interpretare
il ruolo poi affidato a
Sebastian Stan, ma a causa di un conflitto con altri impegni
lavorativi, Stan ha poi sostituito Evans.
Invece di affrontare Captain
America, quindi, il personaggio interpretato da
Tom Holland affronta il Soldato d’Inverno nel film. In realtà i
personaggi di Stan e Holland non interagiscono molto, fatta
eccezione per il finale esplosivo.
Il franchise di Sherlock Holmes
Robert Downey Jr. e
Jude Law interpretano due buoni amici nel franchise di
Sherlock Holmes, che al momento si compone di due film. Ma
se i loro personaggi MCU si incontrassero, è lecito
presumere che non si sarebbero piaciuti molto.
Downey ha interpretato Iron Man nei
tre film della trilogia a lui dedicata e diversi altri titoli
dell’universo condiviso, mentre il personaggio di Law in Captain
Marvel (2019) era il cattivo principale Yon-Rogg, che
originariamente fingeva di essere il capo e un amico di Carol.
Kong: Skull Island (2017)
E a proposito di Captain
Marvel… Un altro film non appartenente al
MCU che ha visto lavorare insieme
l’interprete di un supereroe e di un cattivo di quell’universo è
l’avventura mostruosa Kong: Skull
Island.
Tom Hiddleston (Loki) e
Brie Larson (Carol Danvers) sono fianco a fianco nella lotta
contro il mostro gigante dominatore di Skull Island. Inoltre, il
film è interpretato anche da
Samuel L. Jackson, il che lo rende un must per tutti i
fan del MCU.
I segreti di Wind River (2017)
L’Occhio di Falco di
Jeremy Renner e la Scarlet Witch di
Elizabeth Olsen hanno una relazione amichevole nel MCU. Occhio di Falco funge anche da
mentore, forse una figura paterna per la giovane Wanda
Maximoff.
Questo è il motivo
per cui molti fan sono rimasti entusiasti quando hanno appreso che
Renner e Olsen avrebbero recitato insieme ne I
segreti di Wind River, un’intensa storia piena di tensione
che si svolge in una riserva innevata dei nativi nel
Wyoming.
Snowpiercer (2013)
Quei fan che conoscono
Chris Evans principalmente per il suo ottimista Captain America
saranno sorpresi dalla performance dell’attore nel cupo dramma
post-apocalittico
Snowpiercer, che ha anche ispirato una successiva
serie tv.
In un mondo in cui tutto è congelato
e gli esseri umani rimasti sopravvivono in un treno, non ci sono
molti motivi di gioia. Durante il suo viaggio, l’eroe di Evans
incontra anche un nemico di nome Mason, interpretato da
Tilda Swinton, che, ovviamente, interpreta l’Antico nel
MCU.
Playing It Cool (2014)
Steve Rogers e Sam Wilson
sono buoni amici nel MCU. Ma quello che non tutti
potrebbero sapere è che hanno interpretato una coppia di amici
anche in un altro film. Playing It Cool si concentra su
Chris Evans che interpreta uno sceneggiatore che ha appena
avuto il compito di scrivere una commedia romantica.
L’unico problema? Non è mai stato
innamorato prima d’ora. E non importa quanto il suo amico e agente
(Anthony
Mackie) lo sostenga, sembra che l’eroe non sia destinato a
farcela. Alla fine ci riuscirà, ma nel mezzo accadranno tutta una
serie di divertentissime situazioni…
Chris Evans e Scarlett Johansson
Infine, chi ama la dinamica
amichevoli tra Steve Rogers e Natasha Romanoff nel MCU non dovrebbe perdere altri film
in cui
Chris Evans e
Scarlett Johansson sono apparsi insieme. È impossibile
scegliere il migliore, quindi eccoli tutti.
Il diario di una tata
(2007) vede la Johansson lavorare come bambinaia e alla fine si
innamora dell’eroe interpretato da Evans. Perfect Score
(2004) parla di un gruppo di studenti che decide di rubare i
risultati SAT e ottenere i punteggi perfetti. E come bonus, Evans e
Johansson hanno recitato entrambi nella serie tv Robot
Chicken.
In un anno strano anche per il
cinema, l’ANICA ha diffuso la tradizionale lista di titoli di film
italiani che verranno valutati e trai quali verrà scelto il film
che concorrerà ad entrare nella cinquina di titoli nominati nella
categoria del Miglior Film in lingua non inglese agli Oscar
2021.
La commissione di selezione,
istituita presso l’ANICA su richiesta dell’Academy, si riunirà per
votare il titolo designato il prossimo 24 novembre 2020. L’annuncio
ufficiale di tutte le nomination è previsto per il 15 marzo 2021 e
la cerimonia degli Oscar si terrà a Los Angeles il 25 aprile
2021.
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Chris Columbus, il
regista di Mamma, ho perso l’aereo e del suo sequel del
1992, Mamma, ho riperso l’aereo, ha rivelato che
Donald Trump ha chiesto con prepotenza di apparire
nel sequel. Entrambi i film sono oggi considerati dei veri e propri
cult, nonché tra i titoli più rivisti durante le festività
natalizie. Un
reboot del primo Mamma, ho perso l’aereo è attualmente
in sviluppo alla Disney.
Dopo l’enorme successo del primo
film nel 1990, Columbus trovò un modo per rendere ancora credibile
e accattivante la storia di Kevin McCallister (Macaulay
Culkin) e della sua disfunzionale famiglia. In
effetti, tra i fan del primo film, c’è un gran numero di persone
che ritiene che Mamma, ho riperso l’aereo: mi sono smarrito a
New York sia addirittura migliore del predecessore. Nel sequel
Kevin che si imbarca per errore sull’aereo sbagliato e, invece di
unirsi alla sua famiglia per trascorrere il Natale in Florida,
finisce da solo a New York City. Le cose vanno di male in peggio
per il ragazzino quando scopre che i suoi vecchi nemici, i “Banditi
del Rubinetto” (Joe
Pesci e Daniel Stern), sono scappati di prigione e si
trovano anche loro nella Grande Mela.
A parte la location offerta da una
delle città più elettrizzanti del mondo, Mamma, ho riperso
l’aereo contiene anche il cameo di una figura molto
controversa: Donald Trump, infatti, appare nel
film mentre Kevin vaga per la hall del Plaza Hotel, in cerca di
indicazioni. Per alcuni, l’inclusione di Trump è soltanto un
elemento puramente decorativo; per altri, è forse la cosa peggiore
di un film considerato, in generale, fantastico. Indipendentemente
da come si consideri quel cameo, parlando con
Insider, il regista Chris Columbus ha rivelato
che il 45º presidente degli Stati Uniti d’America ha letteralmente
imposto la sua presenza nel sequel.
“Come la maggior parte dei
luoghi di New York, paghi semplicemente una tassa e ti è permesso
di girare in quel luogo. Ci siamo avvicinati al Plaza Hotel, che
all’epoca era di proprietà di Trump, perché volevamo girare nella
sua hall. Non abbiamo potuto ricostruire il Plaza in uno
studio”, ha spiegato Columbus.
“Trump ha detto ok. Così,
abbiamo pagato la quota, ma alla fine ha aggiunto: “L’unico modo
per utilizzare il Plaza è farmi apparire nel film”. Così abbiamo
deciso di inserirlo, e quando c’è stata la prima proiezione di
prova è successa una cosa stranissima: la gente ha esultato quando
ha visto Trump. Così ho detto al mio montatore: “Lascialo nel film.
È un grande momento per il pubblico”. Al di là di questo, però, ha
chiesto di essere nel film usando modi da prepotente.”