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Pinocchio di Matteo Garrone distribuito in USA

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Pinocchio di Matteo Garrone distribuito in USA

“Pinocchio è una delle storie più care, amata dalle famiglie di tutto il mondo.  Siamo rimasti colpiti dalla bellezza del mondo sovrannaturale e dalla geniale narrazione del film di Matteo, e siamo entusiasti di portare al pubblico vecchio e nuovo un’avventura così fresca, maliziosa ed emozionante”, dicono Howard Cohen e Eric d’Arbeloff, co-presidenti di Roadside Attractions.

Matteo Garrone aggiunge: “Sono molto felice e orgoglioso che Pinocchio possa finalmente incontrare il pubblico americano grazie a una distribuzione così prestigiosa come la Roadside Attractions. Spero che, come già successo in Italia, Pinocchio riunisca davanti al grande schermo famiglie e spettatori di tutte le età, facendoli evadere dalla realtà e portandoli in un mondo parallelo, dove il reale si confonde con il magico dando vita a una delle fiabe più belle e spettacolari al mondo

Roberto Benigni dichiara: “Sono veramente felice che la distribuzione americana  Roadside Attractions abbia amato il Pinocchio di Matteo Garrone e lo distribuirà nelle sale degli Stati Uniti. È unottima notizia per il nostro cinema e per questo film che anche io amo molto . Un film pieno di fantasia e speranza, così meravigliosamente italiano, una storia che da più di un secolo  incanta, diverte e commuove le persone di ogni età in tutto il mondo

Per Jeremy Thomasè fantastico che Howard Cohen e il suo gruppo abbiano avuto l’intuizione di portare questa versione più originale di Pinocchio ai bambini e agli adulti americani, per i quali è stato magistralmente realizzato  il doppiaggio in inglese”.

Paolo Del Brocco, amministratore delegato di Rai Cinema aggiunge: “Pinocchio è forse la favola italiana più conosciuta nel mondo. Siamo molto orgogliosi che una distribuzione importante come la Roadside Attractions abbia deciso di offrire al pubblico americano la meravigliosa versione di Matteo Garrone, interpretata da un cast straordinario. Un film che è un inno al talento e alle bellezze dell’Italia”.

L’accordo è stato negoziato da Cohen di Roadside e Gabrielle Stewart di HanWay Films.

Leggi la recensione di Pinocchio

PINOCCHIO, una coproduzione Italia/Francia. Prodotto da ARCHIMEDE e RAI CINEMA, LE PACTE e RECORDED PICTURE COMPANY, in associazione con LEONE FILM GROUP, in associazione con BPER BANCA, con il contributo di MIBACT – DIREZIONE GENERALE CINEMA E AUDIOVISIVO e di EURIMAGES, con il contributo della REGIONE LAZIO – Avviso pubblico Attrazione produzioni cinematografiche (POR FESR LAZIO 2014-2020) Progetto Cofinanziato dall’Unione Europea e Regione Lazio Fondo Regionale per il Cinema e l’Audiovisivo, con il contributo della REGIONE PUGLIA (POR Puglia FESR-FSE 2014/2020) Fondazione Apulia Film Commission e della REGIONE TOSCANA – Toscana Promozioni, con il contributo di CANAL + e CINE +.

ROADSIDE ATTRACTIONS

Dalla sua fondazione nel 2003, i film della Roadside Attractions hanno incassato oltre 300 milioni di dollari e ottenuto 21 nomination agli Academy Award®. Le recenti uscite di Roadside Attractions includono il film premio Oscar® Judy, interpretato da Renée Zellweger, e il film indipendente primo incasso dell’estate 2019, The Peanut Butter Falcon. Una Canzone per Mio Padre, a sfondo religioso, è stato il film indipendente n. 1 del 2018 con un incasso lordo di 83,5 milioni di dollari. La società ha distribuito successi di critica e commerciali come Manchester by the Sea, Ben Is Back, Beatriz a Dinner, Whitney, Stronger, Love & Friendship, Hello, My Name Is Doris, Mr. Holmes, Love & Mercy, A Most Wanted Man, Cara gente bianca, I gemelli scheletro, All Is Lost, Fango, Winter’s Bone, The Cove, Arbitrage, Margin Call e Super Size Me.

Stranger Things 4: tutte le new entry nel cast della serie Netflix

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Netflix annuncia oggi new entry nel cast della quarta stagione di Stranger Things. Di seguito i nomi degli attori e i relativi ruoli, che si aggiungono al celebre cast della serie.

Jamie Campbell Bower (Shadowhunters – Città di ossa, Sweeney Todd – Il diabolico barbiere di Fleet Street) interpreterà Peter Ballard, un uomo premuroso che lavora come inserviente in un ospedale psichiatrico. Stanco della brutalità di cui è testimone giorno dopo giorno, riuscirà finalmente a prendere una posizione?

Eduardo Franco (La rivincita delle sfigate, The Binge) interpreterà Argyle, il nuovo migliore amico di Jonathan. Amante del divertimento in tutte le sue forme, consegna deliziose pizze per Surfer Boy Pizza.

Joseph Quinn (Caterina la Grande, Casa Howard) interpreterà Eddie Munson, un audace metallaro degli anni ’80 che gestisce The Hellfire Club, il club ufficiale di Dungeon & Dragons della Hawkins High. Odiato da chi non lo capisce – e amato da chi lo capisce – Eddie si troverà nel terrificante epicentro del mistero di questa stagione.

Sherman Augustus (Into the Badlands, Westworld – Dove tutto è concesso) interpreterà il tenente colonnello Sullivan, un uomo intelligente e senza fronzoli che crede di sapere come fermare il male ad Hawkins una volta per tutte…

Mason Dye (Bosch, The Goldbergs) interpreterà Jason Carver. Jason sembra avere tutto nella vita: è bello, è ricco, è una star dello sport ed esce con la ragazza più popolare della scuola. Ma quando un nuovo male minaccia Hawkins, il mondo perfetto di Jason inizia a sgretolarsi…

Nikola Djurko (Genius, Nella terra del sangue e del miele) interpreterà Yuri, uno squallido e imprevedibile contrabbandiere russo che ama le pessime battute, il denaro e il burro di arachidi croccante.

Robert Englund (Saga di Nightmare, V) interpreterà Victor Creel, un uomo disturbato e intimidatorio che è stato rinchiuso in un ospedale psichiatrico per un raccapricciante omicidio negli anni ’50.

Tom Wlaschiha (Il Trono di Spade, Jack Ryan) interpreterà Dmitri, una guardia carceraria russa che fa amicizia con Hopper. Dmitri è intelligente, astuto e affascinante… ma ci si può fidare di lui?

Sinossi

Nato come una lettera d’amore verso quei film degli anni ‘80 che hanno affascinato un’intera generazione, Stranger Things è un dramma emozionante ambientato nella città apparentemente normale del Midwest di Hawkins, nell’Indiana. Dopo che un ragazzo è svanito nel nulla, il suo affiatato gruppo di amici e familiari cerca risposte e viene trascinato in una serie di eventi mortali e ad alto rischio. Sotto la superficie della loro città si nasconde uno straordinario mistero soprannaturale, insieme ad esperimenti governativi top-secret e una pericolosa porta che collega il nostro mondo a un regno potente ma sinistro. Le amicizie saranno messe alla prova e le vite saranno alterate poiché ciò che scopriranno cambierà Hawkins e forse il mondo per sempre.

Weekend: il thriller italiano in arrivo su Amazon Prime Video

Weekend: il thriller italiano in arrivo su Amazon Prime Video

Il thriller psicologico italiano Weekend, diretto da Riccardo Grandi, arriverà invece su Amazon Prime Video il 17 dicembre, con un cast composto da alcuni dei giovani interpreti più amati del panorama cinematografico italiano contemporaneo: Alessio Lapice (Il primo re, “Imma Tataranni – Sostituto Procuratore”, Nato a Casal di Principe), Eugenio Franceschini (Sconnessi, Una vita spericolata), Jacopo Olmo Antinori (“I Medici”, Una questione privata, La ragazza nella nebbia), Filippo Scicchitano (Allacciate le cinture,Non è un paese per giovani, Croce e delizia), Lorenzo Zurzolo (“Sotto il sole di Riccione”, “Baby”), e la modella Greta Ferro (“Made in Italy”).

In Weekend quattro amici, isolati in un rifugio di montagna, hanno un’unica possibilità di salvezza: scoprire chi tra loro è il colpevole di un terribile crimine del passato. Un intreccio ricco di elementi noir e colpi di scena, con continui rimandi tra presente e passato che mettono a nudo ognuno dei personaggi mostrandone la parte più “animale”.

“In questo film ho voluto ridurre all’essenziale gli elementi in gioco, con una rappresentazione asciutta e primordiale sia nelle relazioni tra i personaggi che nell’assetto narrativo – ha raccontato il regista Grandi -. L’arco temporale breve, i pochi attori in scena e un’ambientazione circoscritta sono la sfida che ho lanciato a me stesso. È una sfida anche quella che il film lancia allo spettatore, specialmente se attento ai comportamenti dei protagonisti e ai dettagli”. Weekend è una coproduzione internazionale Italia – Albania – prodotta per l’Italia da Camaleo, Twister Film, Showlab e per l’Albania A. B. film.

Antebellum: trailer dell’horror in arrivo su Prime Video

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Antebellum: trailer dell’horror in arrivo su Prime Video

Antebellum, l’atteso horror prodotto da Sean McKittrick (Get out, BlackKklansman, Noi e Donnie Darko), diretto dal duo Bush+Renz (Gerard Bush e Christoper Renz) sarà disponibile dal 14 dicembre su Amazon Prime Video, la pellicola è interpretata da Janaelle Monáe, l’attrice e cantautrice americana originaria del Kansas apprezzata per i suoi ruoli in Hidden Figures (Il diritto di contare) e nel film Premio Oscar Moonlight.

Antebellum racconta di Veronica, autrice di libri di successo ed esperta di diritti civili dei neri, che inconsapevolmente si ritroverà intrappolata in una realtà parallela orribile che la mette in connessione con una schiava che lavora nei campi di cotone mentre la Guerra Civile infuria intorno a lei. Attraverso diversi mondi ed epoche, Eden e Veronica si trovano coinvolte in circostanze che cambieranno la loro vita. Per evitare di rimanere imprigionata per sempre in questo mondo d’orrore e panico, la protagonista dovrà comprendere prima che sia tardi il folle e antico mistero che si nasconde dietro tutta questa angoscia.

“Quando abbiamo iniziato a lavorare al film non avevamo immaginato, né potevamo immaginare il modo in cui il razzismo avrebbe preso il sopravvento nella storia, e nelle conversazioni. Ma ce n’era uno sfrenato bisogno – ha spiegato Bush – Volevamo che il film costringesse il pubblico a guardare l’orrore reale del razzismo attraverso la lente dell’orrore cinematografico. Il nostro obiettivo era ed è stimolare il pubblico affinché parli e affronti l’argomento”.

Disney: i 10 momenti più terrificanti, tra animazione e live action

In un mondo pieno di studi e multinazionali che indirizzano le loro produzioni agli adulti, la Disney ha sempre mirato, invece, a bambini e famiglie. Tuttavia, è abbastanza sorprendente quante volte la Casa di Topolino abbia provato, intenzionalmente, a terrorizzare i propri spettatori. Screen Rant ha raccolto i 10 momenti più spaventosi mai visti in una produzione Disney, tra film d’animazione e live action:

La foresta di Biancaneve

Biancaneve e i sette nani, il primo di una lunga serie di capolavori animati firmata Walt Disney Pictures, ha conquistato subito il cuore degli spettatori e, come ogni buona favola che si rispetti, aveva una storia intrisa di buoni sentimenti. Tuttavia, non ha rinunciato ad una componente sorprendentemente horror…

La scena con gli alberi che prendono vita, i coccodrilli dalle enormi fauci e le legioni di occhi illuminati nella foresta infestata era sicuramente qualcosa che non ci si aspettava da Walt Disney. Una scena che, all’epoca, è servita a mostrare cosa si poteva ottenere mescolando un po’ di inchiostro e di vernice.

L’ira di Paperino

Parlando di momenti decisamente poco disneyiani, Paperino è davvero esilarante quando si arrabbia, dal momento che risulta come un bambino che fa i capricci. Eppure, quando si arrabbia è capace di ferire le persone.

La rabbia e la fame sono due emozioni che non dovrebbero mai mescolarsi e Paperino lo ha più volte dimostrato. In Topolino e il fagiolo magico, il baratro della fame quasi lo spinge ad uccidere con l’ascia una mucca innocente. Grazie a Walt, Topolino e Pippo alla fine riescono a placare la sua ira.

Le leggenda della valle addormentata

C’è un certo stigma sull’adattamento delle opere letterarie della Disney, ma il segmento “La leggenda della valle addormentata” tratto da Le avventure di Ichabod e Mr. Toad è sorprendentemente fedele al libro. Ciò include anche l’apparizione del Cavaliere senza testa nel terzo atto.

Il culmine del racconto spettrale è uno dei momenti più spaventosi di tutta la storia della Disney. Dalle immagini inquietanti alla risata terrificante del Cavaliere, è un vero e proprio incubo animato.

Mombi

La Disney Animation non è l’unico posto in cui trovare qualche spavento degno di nota. Nei regni del live-action, Nel fantastico mondo di Oz è spesso considerato il più spavento della Disney. C’è una lunga lista di ragioni per considerare questo film alquanto spaventoso, ma poche cose sono davvero terrificanti come la principessa Mombi.

Una strega cattiva con una collezione di teste intercambiabili viventi, perfetta per un film ambientato nella “Merry Old Land” di Oz, ma forse qualcosa che la maggior parte dei fan non si aspetterebbe mai di trovare lungo il sentiero dorato..

Gli occhi del parco

Ricordate quando la Disney ha realizzato un film dell’orrore? Per quanto strano possa sembrare, è vero! La Disney ha realizzato volontariamente un film horror a tutti gli effetti: si tratta de Gli occhi del parco, datato 1980.

Anche se non è esattamente Non aprite quella porta, l’idea di spiriti maligni che perseguitano e spaventano una famiglia che si trasferisce in una misteriosa vecchia casa di campagna suona come la trama di un film di Evil Dead. Sicuramente un’esperienza macabra targata Disney.

La maledizione della prima luna

“È meglio che inizi a credere alle storie di fantasmi, signorina Turner…”. Chi avrebbe mai immaginato che un film ispirato ad un’attrazione dei Parchi Disney sarebbe stato così perfettamente stravagante?

I pirati che si trasformano in scheletri di zombi al chiaro di luna potrebbero sembrare sciocchi all’inizio, ma la realtà è che non sono soltanto dei mucchi d’ossa sul grande schermo. Con un’avventura così elettrizzante e a tratti spaventosa, c’è da meravigliarsi che la serie sia decollata in quel modo?

Phantom Manor

Nemmeno i parchi a tema sono al sicuro dagli appetiti macabri della Disney. Mentre l’originale Haunted Mansion è sì spettrale ma un tantino sciocca, Phantom Manor situata a Disneyland Paris è da tutti riconosciuta come davvero spaventosa.

Phantom Manor presenta diverse somiglianze con il cugino americano; tuttavia, aumenta la paura tramite una maledizione familiare, un mistero di omicidio e un tunnel pieno di zombie. I fantasmi che fanno l’autostop sono l’ultima delle preoccupazioni in questa versione…

Una notte sul Monte Calvo

Fantasia è stato probabilmente il primo film Disney realizzato più per gli adulti che per i bambini. Ciononostante, il segmento “Una Notte sul Monte Calvo” è ancora oggi qualcosa che lascia increduli molti fan.

L’immagine di Chernabog (chiamato Satana nel film) che si alza dalla cima della montagna ed evoca i suoi servi dell’oscurità dalle profondità infuocate degli inferi non è certamente una rappresentazione sana che si assocerebbe in generale alla multinazionale…

Fiamme dell’inferno

Parlare di un piccolo problema con il camino è usare sicuramente un eufemismo. Se c’è un momento in un film d’animazione Disney che ha terrorizzato i bambini degli anni ’90, è “Fiamme dell’inferno”, forse la canzone più memorabile de Il gobbo di Notre Dame.

Si tratta di un’espressione musicale di lussuria, peccato e dannazione eterna, e tutto sotto il nome della Casa di Topolino. In che modo questo film è riuscito ad ottenuto di nuovo un rating G?

La pentola magica

Immaginate un film d’animazione Disney così spaventoso da meritare quasi un divieto ai moniri. Era così lontano dal repertorio della Disney, che ha quasi mandato in fallimento lo studio.

Forse non ci sarà mai più un cattivo così terrificante come Re Cornelius o una forza del male così spaventosa come l’Esercito di Morti. Ciononostante, ci sono ancora oggi tantissimi motivi per amare ed esseri fieri di Taron e la pentola magica.

One Night in Miami: trailer e poster del film di Regina King

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One Night in Miami: trailer e poster del film di Regina King

Amazon Prime Video ha diffuso il trailer ufficiale di One Night in Miami, il film che segna l’esordio alla regia dell’attrice Premio Oscar Regina King, presentato lo scorso settembre alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia. Il film arriverà il 15 genaio su Prime Video.

One Night in Miami è diretto da Regina King e scritto da Kemp Powers, basato sul suo spettacolo teatrale “One Night In Miami …”, è prodotto da Jess Wu Calder, Keith Calder, Jody Klein e vede protagonisti Kingsley Ben-Adir, Eli Goree, Aldis Hodge, Leslie Odom Jr., Joaquina Kalukango, Nicolette Robinson con Beau Bridges e Lance Reddick.

La trama di One Night in Miami

In un’incredibile notte del 1964, quattro icone di sport, musica e attivismo si sono riunite per celebrare uno dei più grandi sconvolgimenti nella storia della boxe. Quando lo sfidante Cassius Clay, che presto si chiamerà Muhammad Ali (Eli Goree), sconfisse il campione dei pesi massimi Sonny Liston alla Miami Convention Hall, Clay commemorò l’evento con tre dei suoi amici: Malcolm X (Kingsley Ben-Adir), Sam Cooke (Leslie Odom Jr.) e Jim Brown (Aldis Hodge).

Basato sull’omonima opera teatrale pluripremiata e diretto da Regina King, One Night In Miami è un racconto di fantasia ispirato alla notte storica trascorsa insieme da queste quattro formidabili figure. Esamina le lotte che questi uomini hanno affrontato e il ruolo vitale che ciascuno di loro ha svolto nel movimento per i diritti civili e nello sconvolgimento culturale degli anni ’60. Più di 40 anni dopo, le loro conversazioni sull’ingiustizia razziale, la religione e la responsabilità personale risuonano ancora.

Il poster di One Night in Miami

Smetto Quando Voglio: il cofanetto definitivo

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Smetto Quando Voglio: il cofanetto definitivo

La banda dei ricercatori è tornata e stavolta debutta in un’imperdibile edizione Home Video, curata da Eagle Pictures.

Per la prima volta l’esilarante trilogia diretta da Sydney Sibilia composta dai film Smetto quando voglio (2014), Smetto quando voglio – Masterclass (2017) e “Smetto quando voglio – Ad honorem (2017) è disponibile in un unico, imperdibile cofanetto da collezione ricco di contenuti extra.

Il cofanetto sarà edito in formato DVD (con all’interno 4 dischi) e Blu-ray (4 dischi), entrambi contenenti un disco interamente dedicato a contenuti extra inediti e una card da collezione.

Al centro della saga la celebre banda dei ricercatori ricercatori universitari che tentano di uscire dall’impasse lavorativa ed esistenziale della precarietà cronica, producendo e spacciando smart drugs. Una delle commedie italiane più amate e divertenti di sempre, con un cast stellare composto da Edoardo Leo, Valerio Aprea, Paolo Calabresi, Libero de Rienzo, Stefano Fresi,  Lorenzo Lavia, Pietro Sermonti, Marco Bonini, Rosario Lisma, Giampaolo Morelli, e con Peppe Barra, Greta Scarano, Luigi Lo Cascio, Valeria Solarino e con Neri Marcorè.

Star Wars: George Lucas torna a difendere la storia de La Minaccia Fantasma

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George Lucas ha pubblicamente difeso una delle parti più controverse della trama di Star Wars: La minaccia fantasma. Uscito nel 1999, Episodio I ha segnato il tanto atteso ritorno sul grande schermo dell’amato universo cinematografico iniziato nel 1977. Sebbene il film abbia incassato ben 1.027 miliardi di dollari, nel corso degli anni i fan e la critica lo hanno spesso etichettato come uno dei titoli più deludenti del franchise, soprattutto per la sua incapacità di essere all’altezza dell’eredità di Star Wars

In cima alla lunga lista di lamentele c’è l’inclusione di Jar Jar Binks, un personaggio realizzato totalmente al computer, la cui maldestra comicità è stata criticata per essere totalmente fuori luogo in un film della saga. Molti hanno anche sollevato obiezioni al fatto che il protagonista del film fosse un ragazzino, poiché nel film Lucas ha provato a ritrarre i primi anni del futuro Signore dei Sith, Anakin Skywalker. Inoltre, il film viene spesso criticato per il massiccio impiego di effetti speciali e per la trama insensata, che si impantana in dettagli mal sviluppati.

Lo sceneggiatore e regista de La minaccia fantasma, George Lucas, ha trascorso due decenni a difendere la sua trilogia prequel tanto diffamata, offrendo spiegazioni per le molte scelte controverse che ha fatto. Con l’uscita del nuovo libro “The Star Wars Archives: 1999-2005”, che include anche una lunga intervista a Lucas, il regista ha avuto un’altra possibilità per difendersi dalle legioni di nemici dei prequel.

George Lucas su La Minaccia Fantasma: “Mi sono semplicemente attenuto alla realtà.”

In riferimento alle accuse secondo cui il film aveva una trama inutilmente complicata che coinvolgeva dettagli arcani circa la politica galattica, nel nuovo libro Lucas insiste, sostenendo che si stava semplicemente attenendo alla realtà di come le popolazioni umane cadono in conflitto. “È così che iniziano le guerre”, dice Lucas a proposito della disputa che ha dato il via a tutte le critiche relative alla storia (via Polygon).

George Lucas difende anche l’arco tragico della trilogia prequel, che coinvolge la caduta della Repubblica e l’ascesa dell’Impero (parallelamente al passaggio di Anakin Skywalker al lato oscuro della Forza) e l’enfasi sull’aspetto politico della storia. Ha dichiarato: “Non c’è colpo di stato, non c’è ribellione, non c’è niente. Lo votano, che è ciò che accade nella vita reale.”

Non c’è dubbio che la storia sia piena di esempi di democrazie che cadono a causa di macchinazioni politiche e guerre che iniziano a causa di dispute commerciali. La domanda, però, è se tali eventi funzionali all’interno di un film d’avventura fantascientifico apparentemente rivolti ai bambini (Lucas ha sempre insistito sul fatto che vedeva La minaccia fantasma come un film per bambini).

I film originali di Star Wars non sono stati certamente coinvolti nella politica galattica, mantenendo quell’aspetto della storia lontano, sullo sfondo, enfatizzando maggiormente l’azione. Anche i prequel, ovviamente, hanno la loro buona dose di azione, anche se molti hanno comunque diffamato la serie di battaglie con le spada laser esasperate dai film, proprio perché privi di una reale tensione drammatica.

#iorestoinSALA, il 24 novembre Il Grande Passo

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#iorestoinSALA, il 24 novembre Il Grande Passo

Martedì 24 novembre alle ore 20.30 nuovo imperdibile appuntamento firmato #iorestoinSALA, il circuito digitale cui aderiscono più di 50 cinema italiani: il regista Antonio Padovan, l’attore Stefano Fresi e il fumettista Leo Ortolani presenteranno in diretta streaming la divertente commedia lunare IL GRANDE PASSO! A introdurre l’incontro Antonio Capellupo per #iorestoinSALA, modera Andrea Plazzi, editor, traduttore e curatore del progetto di divulgazione scientifica “Comics&Science” del CNR – Consiglio Nazionale delle Ricerche.

Durante la presentazione online – che ricordiamo sarà visibile anche sulle pagine Facebook di ognuna delle oltre 50 sale del circuito www.iorestoinsala.it – si parlerà di cinema ma anche e soprattutto dell’amore per lo “spazio” e dell’adorazione per la “luna”, fedele compagna di tante notti e avamposto stellare di sogni e miraggi.

Il fumettista Leo Ortolani, autore di due volumi che trattano proprio di queste due passioni, non poteva che essere l’interlocutore ideale! In “C’è spazio per tutti” (Panini Comics) e “Luna 2069” (Feltrinelli Comics), Ortolani racconta viaggi “interstellari” e itinerari spaziali, disegnando personaggi inevitabilmente e fatalmente attratti dalla luna. Della stessa magnifica ossessione soffre Giuseppe Battiston nei panni di Dario, fratello Mario (Stefano Fresi) nella commedia surreale IL GRANDE PASSO.

Due inediti “fratelli cinematografici” che, al di là delle apparenze, non potrebbero essere più diversi: impetuoso e geniale il primo, ossessionato dall’idea di raggiungere dal Nordest Italiano la luna a bordo di un razzo, e placido e divertito il secondo, che gestisce un negozio di ferramenta nella capitale. Tutto funziona bene, finché le loro strade non s’incrociano…

«Raccontando questa storia – commenta Padovan – ho voluto rendere omaggio a due mondi del cinema che amo e che vivono dentro di me. Quello americano, un po’ infantile e sentimentalista, con cui sono cresciuto da bambino: il cinema di sognatori come Steven Spielberg. E quello silenzioso e sincero, il cinema della mia terra, creato da artigiani come Carlo Mazzacurati. Questi due mondi s’incontrano e si scontrano in una storia che parla del sogno di andare sulla luna, e di due fratelli che imparano a conoscersi».

Black Widow: David Harbour svela nuovi dettagli su Red Guardian

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Black Widow: David Harbour svela nuovi dettagli su Red Guardian

Red Guardian è un personaggio dei fumetti con una storia alquanto complicata e contorta: è morto ed è risorto in più occasioni, e originariamente è stato presentato come ex marito di Natasha Romanoff. Nel film Black Widow, servirà come figura paterna nei confronti dell’eroina, ma sembrerà anche una sorta di aspirante Captain America.

Nel libro di recente pubblicazione “Black Widow: The Official Movie Special Book” (via CBM), l’attore David Harbour ha condiviso diversi nuovi dettagli su ciò che i fan dovranno aspettarsi da Alexei Shostakoff. “È cresciuto nell’Unione Sovietica durante la corsa agli armamenti. Era un soldato. È stato scelto per questo programma poiché gli americani stavano sviluppando armi e, ovviamente, Capitan America”, rivela l’attore. “I russi sono stati più lenti, ma volevano contrattaccare con la loro versione di Captain America. È stato colpito con un siero che gli ha donato una super-forza ed è stato addestrato in un certo modo. Ma non è diventato famoso come Captain America. Nessuno sa veramente chi sia.”

“Il legame tra lui e Black Widow è che sono stati istituiti come una famiglia di spie nell’America degli anni ’90. Quindi, la Melina di Rachel Weisz era una specie di mamma, Alexei era il papà, e Natasha e Yelena erano i loro figli. Lo vediamo all’inizio del film: funzionano come una famiglia. Si conoscevano da molto tempo e poi hanno perso i contatti per quasi vent’anni. L’ha portata via dalla Stanza Rossa ma l’ha anche rimessa nella Stanza Rossa perché credeva in quella causa.” 

Harbour avrebbe poi aggiunto che Red Guardian ha tenuto d’occhio Natasha attraverso i giornali e sa che alla fine è diventata un membro dei Vendicatori. Ha anche anticipato una potente riunione tra di loro, sottolineando ancora una volta come le dinamiche familiari saranno una parte importante di Black Widow.

La regia di Black Widow è stata affidata a Cate Shortland, seconda donna (dopo Anna Boden di Captain Marvel) a dirigere un titolo dell’universo cinematografico Marvel, mentre la sceneggiatura è stata riscritta nei mesi scorsi da Ned Benson (The Disappearance of Eleanor Rigby). Insieme a Scarlett Johansson ci saranno anche David HarbourFlorence Pugh e Rachel Weisz.

In Black Widow, quando sorgerà una pericolosa cospirazione collegata al suo passato, Natasha Romanoff dovrà fare i conti con il lato più oscuro delle sue origini. Inseguita da una forza che non si fermerà davanti a nulla pur di sconfiggerla, Natasha dovrà affrontare la sua storia in qualità di spia e le relazioni interrotte lasciate in sospeso anni prima che diventasse un membro degli Avengers.

Scream 5: ecco il titolo ufficiale e le prime foto dal set

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Scream 5: ecco il titolo ufficiale e le prime foto dal set

Kevin Williamson, l’ideatore e produttore esecutivo del celebre franchise Scream, ha annunciato sui suoi canali social il titolo del prossimo film della saga che arriverà al cinema nel 2022. Si legge sui suoi profili social: “Si chiude oggi il set di Scream, e sono entusiasta di annunciare che sarà proprio questo il titolo ufficiale del film! Quasi 25 anni fa, quando ho scritto Scream e Wes Craven lo ha portato in vita, non avrei potuto immaginare l’impatto duraturo che avrebbe avuto su di voi, suoi fan. Sono felice di riportarvi a Woodsboro e spaventarvi ancora.

Credo che Wes sarebbe stato orgoglioso del film che stanno realizzando Matt e Tyler. Sono felice di riunirmi con Neve, Courtney, David e Marley e di lavorare a fianco di un nuovo team di registi e di un incredibile cast di nuovi arrivati ​​che si sono uniti per dare seguito all’eredità di Wes con l’imminente rilancio del franchise, che mi sta così tanto a cuore. Ci vediamo nelle sale nel 2022”.

Scream sarà distribuito al cinema nel 2022 da Eagle Pictures.

Cruella, Peter Pan & Wendy e Pinocchio direttamente su Disney+?

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Secondo quanto riferito, la Disney sta considerando di far uscire gli annunciati live action di Cruella, Peter Pan & Wendy e Pinocchio direttamente su Disney+. La Casa di Topolino ha lanciato il suo servizio di streaming alla fine dello scorso anno, riscuotendo da subito un grandissimo successo. È stato recentemente confermato che Disney+ ha raggiunto oltre 70 milioni di abbonati in tutto il mondo, grazie soprattutto alla distribuzione in esclusiva di titoli come Hamilton e Mulan e all’arrivo della seconda stagione di The Mandalorian.   

A causa della pandemia di Covid-19, c’è stato un aumento di contenuti originali arrivati in esclusiva su Disney+: basti pensare ad Artemis Fowl, arrivato lo scorso giugno dopo la chiusura dei cinema, e a Soul, il nuovo film d’animazione Disney e Pixar che debutterà direttamente sulla piattaforma a Natale. Nell’ultimo periodo si è discusso molto su quali altri film Disney potrebbero arrivare direttamente in streaming nei mesi a venire, anche se è stato confermato che l’uscita di blockbuster come Black Widow resterà ancorate alla sala.

Secondo un nuovo report di Deadline, la Disney starebbe esaminando una lista di ipotetici film che potrebbe saltare la sala e arrivare direttamente in streaming a causa della pandemia. Il report rivela che tra questi film ci sarebbero anche tre live action molto attesi: Pinocchio di Robert Zemeckis, con Tom Hanks nei panni di Geppetto; Peter Pan & Wendy, con Yara Shahidi nei panni di Campanellino; Cruella, il prequel de La carica dei 101 con Emma Stone nei panni dell’iconica Crudelia de Mon.

Alcuni titoli Disney destinati a “migrare” su Disney+?

L’idea della Disney di far uscire Pinocchio, Peter Pan & Wendy e Cruella direttamente su Disney+ non è altro che un ulteriore conferma delle intenzioni dello studio di concentrarsi maggiormente sulla piattaforma di streaming, cercando di incrementarne sempre più la fruizione. Anche se allo stato attuale la Disney è più o meno certa che il Coronavirus non sarà più un problema entro la prossima estate, lo studio potrebbe continuare a limitare ulteriormente l’uscita in sala di storie che, dalla sua prospettiva, non sono degne di essere raccontate sul grande schermo.

I titoli del MCU, di Star Wars e altri importanti franchise dovrebbero continuare ad essere destinati alla sala, ma è possibile che i contenuti rivolti ad un pubblico più giovane possano migrare definitivamente su Disney+.

Uncle Frank, recensione del film Amazon con Paul Bettany

Uncle Frank, recensione del film Amazon con Paul Bettany

Molti lo conoscono per essere un ottimo autore di serie tv – Six Feeet Under e True Blood sono due suoi successi. Altri per aver vinto un Oscar per la sceneggiatura originale di American Beauty, ma Alan Ball è anche un regista di cinema. Tredici anni fa diresse il suo esordio sul grande schermo Niente velo per Jasira, e oggi che le sale sono interdette a causa della situazione sanitaria, fa arrivare nelle case grazie ad Amazon il suo secondo lungometraggio, Uncle Frank.

La  trama di Uncle Frank

1969, Beth, Sophia Lillis, è una quattordicenne della provincia americana che nutre una sconfinata ammirazione per lo zio Frank, Paul Bettany, insegnante a New York. Frank è colto, le dà attenzione, sa ascoltare e la capisce, cosa che non accade con gli altri componenti della famiglia. La invita ad essere sé stessa ed inseguire i propri sogni. Quattro anni dopo, Beth, ormai diciottenne, ha raggiunto lo zio a New York per studiare nel suo college, quando arriva la notizia della morte del padre di Frank, Stephen Root, nonno di Beth. Frank, che non ha mai fatto coming out in famiglia e vive da dieci anni con il compagno Wally, Peter Macdissi, si confida con Beth e insieme partono alla volta di Creekville, Carolina del Sud. Il viaggio che zio e nipote intraprendono per recarsi al funerale e l’incontro con la famiglia riportano Frank indietro nel tempo, a ripercorrere la sua adolescenza e il suo burrascoso rapporto col padre, oltre a far riemergere un evento tragico che ha segnato indelebilmente la sua vita. Sono però anche un’occasione per voltare finalmente pagina.

Le intenzioni del regista e i temi a lui cari in Uncle Frank

Alan Ball ha dichiarato in una recente intervista di aver utilizzato questo film come mezzo per elaborare un proprio trauma e ha sottolineato come al centro del lavoro vi sia proprio la volontà di mostrare come sia possibile superare i traumi e andare avanti nel proprio percorso di vita. Questo è stato il primo spunto del film, scritto e prodotto dal regista stesso. Il senso di colpa di Frank per la morte di Sam, suo primo amore adolescenziale, lo ossessiona da sempre e lo spettatore segue il percorso che lo porterà a liberarsene. Accanto a ciò, si pongono altri temi cari al regista, come la sensibilizzazione sui diritti civili delle persone LGBT – la vicenda mostra come fosse difficile essere omosessuali nella provincia americana cattolica degli anni ’70, ma anche come ad altre latitudini si rischiasse la vita per voler esprimere liberamente sé stessi, come sottolineato dal personaggio di Wally.

uncle frank recensioneIl viaggio di zio Frank, intimo e lineare 

Il tutto è trattato in modo molto semplice e lineare, la vicenda si dipana tra road movie e dramma incentrato sulle relazioni, alla maniera classica, senza sorprese. Il registro scelto è quello della delicatezza, dei toni pacati. Delicati, curati e luminosi sono gli ambienti in cui si svolge la narrazione, soprattutto la casa di famiglia col giardino e il portico, in cui dominano la  luce, il bianco e i colori tenui negli arredi, in un’atmosfera resa avvolgente dalla fotografia di Khalid Mohtaseb. Sono questi i luoghi delle lunghe chiacchierate complici tra zio e nipote, della riconciliazione e del perdono, della speranza e di un nuovo, più luminoso inizio. Qui Ball lascia da parte la sua capacità di sorprendere con l’irriverenza, l’ironia, la trasgressione e l’anticonformismo che gli sono propri, rinunciando all’originalità, in favore di un racconto intimo, godibile ma non strabiliante.

Il cast di Uncle Frank

Il film è sorretto da buone interpretazioni, tra cui spicca quella del protagonista, Paul Bettany (Master & Commander – Sfida ai confini del mare, Il codice Da Vinci, Avengers: Infinity War, Solo: A Star Wars Story), efficace nel rendere i tormenti dell’animo di Frank. Anche la giovane Sophia Lillis (It, It – Capitolo 2) nel ruolo di Beth, offre una buona prova.  All’attore libanese Peter Macdissi (Six Feet Under, Niente velo per Jasira), compagno del regista e anche produttore del film, tocca affiancare il protagonista interpretando il suo compagno Wally, il personaggio più saggio e risolto della coppia, che con pazienza e gentilezza assieme alla nipote, gli fa da angelo custode, guidandolo verso la giusta direzione. Nel cast anche Steve Zahan, nel ruolo del fratello di Frank, Mike, Stephen Root e Margo Martindale, i genitori di Frank.

Uncle Frank, dove vederlo in streaming

Uncle Frank, prodotto da Amazon Studios, Miramax, Your face goes here, Cota Films e Parts & Labor, arriva su Amazon Prime Video dal 25 novembre.

Avengers: Endgame, Joe Russo ribadisce perché Iron Man è dovuto morire

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Ecco perché i fan non dovrebbero aspettarsi un lieto fine per la maggior parte dei personaggi del MCU. La Saga dell’Infinito si è conclusa nel 2019 con Avengers: Endgame, anche se Spider-Man: Far From Home ha assolto la funzione di epilogo. Anche se gli eroi sono emersi vittoriosi contro Thanos, ci sono comunque stati una serie di sacrifici significativi, su tutti Iron Man e Vedova Nera, che hanno dovuto rinunciare alle loro vite in onore della causa.

Prima di Endgame, il MCU è stato spesso criticato per la mancanza di posta in gioco derivante dalla riluttanza ad uccidere i personaggi principali. Ciononostante, la decisione di uccidere uno dei personaggi più amati dai fan, ossia Iron Man, è stata accolta con numerose riserve da parte degli stessi. Di recente, il co-regista di Endgame, Joe Russo, ha spiegato durante la tappa di Chicago del “We Love You 3000 Tour” (via Screen Rant) perché Tony è dovuto morire e perché è probabile che non sarà l’ultimo grande eroe del MCU a sperimentare una tragica fine una volta terminato il suo arco narrativo.

“Penso che, in un certo senso, Tony Stark fosse stato destinato a morire da sempre. Ed ecco la cosa interessante della nostra cultura. Molte persone si arrabbiano per questo, quando dico questa cosa. Ma quando sei un eroe, il tuo lavoro è morire. Questo è il tuo lavoro da eroe: sacrificarti per un bene più grande. Ed è quello che stiamo cercando di insegnare alle persone nei film è che o ci sei dentro per te stesso o ci sei per la comunità. E Tony è stato per la comunità.”

Le dichiarazioni di Russo non significano, tuttavia, che ogni eroe del MCU vedrà terminare il suo viaggio come è successo ad Iron Man. Come visto con Captain America, ci sono le dovute eccezioni alla regola; dopotutto, sarebbe troppo dark, per non dire ripetitivo, se davvero morissero tutti. È solo che, considerando il lavoro che svolgono, un lieto fine è da considerarsi un evento sempre più raro, poiché ogni singolo Vendicatore si è assunto volontariamente la responsabilità di essere un supereroe.

Avengers: Endgame è arrivato nelle nostre sale il 24 aprile 2019. Nel cast del film Robert Downey Jr.Chris EvansMark RuffaloChris Hemsworth e Scarlett Johansson. Dopo gli eventi devastanti di Avengers: Infinity War, l’universo è in rovina a causa degli sforzi del Titano Pazzo, Thanos. Con l’aiuto degli alleati rimasti in vita dopo lo schiocco, i Vendicatori dovranno riunirsi ancora una volta per annullare le azioni del villain e ripristinare l’ordine nell’universo una volta per tutte, indipendentemente dalle conseguenze che potrebbero esserci.

Lady Gaga entra nel cast dell’action Bullet Train di David Leitch

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Dopo il grande exploit di A Star Is Born, e in attesa di vederla nel biopic Gucci, continua a  crescere la carriera da attrice di Lady Gaga. Come riportato in esclusiva da Collider, infatti, la celebre popstar è entrata ufficialmente a far parte del cast di Bullet Train, action che sarà diretto da David Leitch, regista di Atomica bionda, Deadpool 2 e Fast & Furious – Hobbs & Shaw

Bullet Train è stato scritto da Zak Olkewicz ed è basato sul romanzo giapponese “Maria Beetle” di Kotaro Isaka. Nella storia, cinque assassini si ritrovano su un treno ad alta velocità da Tokyo a Morioka, che fa poche fermate intermedie. Durante il viaggio, i cinque scoprono che le loro missioni sono collegate tra loro e che forse ognuno deve uccidere l’altro. Chi uscirà dal treno vivo e cosa li attende alla stazione terminal?

Il cast di Bullet Train annovera già Brad Pitt, Joey King, Aaron Taylor Johnson, Brian Tyree Henry, Andrew Koji, Zazie Beetz e Michael Shannon. Al momento non è chiaro se Lady Gaga interpreterà uno degli assassini al centro della storia, anche se la fonte sottolinea che il suo potrebbe essere un ruolo minore e non da protagonista.

David Leitch e la Sony Pictures, che si occuperà della distribuzione del film, stanno cercando di dare il via ai lavori questo autunno a Los Angeles, con la speranza che la natura più contenuta della storia possa aiutare con i protocolli di sicurezza legati al Covid-19, dato che il film non dovrà diffondere il suo cast e la sua troupe in molte location.

La carriera da attrice di Lady Gaga

Lady Gaga ha iniziato a recitare comparendo brevemente in film quali Machete Kills (2013) e Sin City – Una donna per cui uccidere (2014), entrambi diretti da Robert Rodriguez. Nel 2015 ha interpretato la protagonista di Hotel, la quinta stagione della serie antologica American Horror Story ideata da Ryan Murphy, vincendo un Golden Globe come migliore attrice in una miniserie o film per la televisione.

Il debutto da protagonista assoluta sul grande schermo è avvenuto nel 2018 con il sopracitato A Star Is Born di Bradley Cooper, grazie al quale ha ricevuto una nomination agli Oscar come migliore attrice protagonista. Tra i suoi prossimi progetti cinematografici figura anche Gucci, il nuovo biopic di Ridley Scott che racconterà il delitto di Maurizio Gucci, nipote del fondatore della casa di moda italiana.

Scarlett Johansson sul perché Black Widow non sarebbe stato “giusto” dopo Iron Man 2

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Scarlett Johansson è entrata a far parte del MCU con l’uscita in sala di Iron Man 2 del 2010: questo significa che Vedova Nera ha preceduto l’arrivo sul grande schermo di personaggi come Thor e Captain America. Presentata come Natalie Rushman, la sua vera identità è stata rivelata durante l’atto finale del film, quando il suo collegamento con lo S.H.I.E.L.D. è venuto alla luce.

Da allora, Vedova Nera è diventato un pilastro del franchise dedicato ai Vendicatore, assumendo anche un ruolo da protagonista in Captain America: The Winter Soldier. Dopo essere stata uccisa in Avengers: Endgame, Natasha tornerà con il suo primo film in solitaria, l’attesissimo Black Widow, che sarà ambientata tra gli eventi di Captain America: Civil War e quelli di Avengers: Infinity War.

Nel libro di recente pubblicazione “The Black Widow: The Official Movie Special Book” (via CBM), Scarlett Johansson ha spiegato perché è ora il momento giusto per un film interamente dedicato a Vedova Nera, e perché sarebbe stato il contrario subito dopo il suo debutto nel MCU.“Se all’epoca avessimo realizzato uno standalone dedicato a Vedova Nera, sarebbe stato un film totalmente diverso da questo. Il sacrificio di Natasha in Avengers: Endgame mi ha dato una prospettiva completamente diversa su chi è”, spiega l’attrice. “Prima, non credo che sarei stata in grado di mostrare alle persone chi è veramente Natasha, di mostrare il suo nucleo emotivo e, soprattutto, cosa la guida”. 

“Non credo che saremmo stati in grado di andare così in profondità allora. Probabilmente sarebbe stato molto più di un semplice thriller di spionaggio… forse sarebbe stato molto più appariscente, in un modo diverso, ma avremmo semplicemente grattato la superficie di ciò che invece facciamo in questo film”. Le parole di Johansson hanno indubbiamente senso, ma sarebbe stato comunque divertente vedere come un film di Vedova Nera si sarebbe adattato ai primissimi piani delle Fasi 2 o 3 del MCU. Dopotutto, sono ormai anni che i fan chiedono ossessivamente un film dedicato a Natasha; sfortunatamente, a causa della pandemia, dovremmo aspettare fino al prossimo maggio per vedere cosa ci riserverà la storia di Black Widow.

La regia di Black Widow è stata affidata a Cate Shortland, seconda donna (dopo Anna Boden di Captain Marvel) a dirigere un titolo dell’universo cinematografico Marvel, mentre la sceneggiatura è stata riscritta nei mesi scorsi da Ned Benson (The Disappearance of Eleanor Rigby). Insieme a Scarlett Johansson ci saranno anche David HarbourFlorence Pugh e Rachel Weisz.

In Black Widow, quando sorgerà una pericolosa cospirazione collegata al suo passato, Natasha Romanoff dovrà fare i conti con il lato più oscuro delle sue origini. Inseguita da una forza che non si fermerà davanti a nulla pur di sconfiggerla, Natasha dovrà affrontare la sua storia in qualità di spia e le relazioni interrotte lasciate in sospeso anni prima che diventasse un membro degli Avengers.

Zack Snyder su Star Wars: “Non credo di potermi più adattare all’universo”

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Zack Snyder ha ammesso che nonostante il suo amore per il franchise, non pensa che la sua visione da regista potrebbe adattarsi all’attuale universo di Star Wars. Snyder è noto per aver diretto film di supereroi dai toni dark, spesso vietati ai minori: prima ha diretto l’adattamento della graphic novel Watchmen nel 2009; poi ha diretto una trilogia di film che hanno contribuito a lanciare il DCEU, a partire da L’uomo d’acciaio del 2013. Il suo ultimo progetto per la DC, ossia la Snyder Cut di Justice League, uscirà direttamente su HBO Max nel 2021: un nuovo trailer del progetto, pubblicato nel terzo anniversario dell’uscita della versione cinematografica, ha debuttato lo scorso martedì.

Considerato il suo record da regista di film appartenenti a franchise di successo, molti si sono chiesti se Zack Snyder fosse interessato a dirigere un film dell’universo di Star Wars, soprattutto da quando nel 2013 ha iniziato a diffondersi una voce che lo vedeva collegato ad un progetto della saga autonomo in stile I sette samurai, che si sarebbe concentrato su una squadra di Jedi Cavalieri. Alla fine quel progetto non si è mai concretizzato; da allora l’universo di Star Wars ha prodotto la trilogia sequel della Saga degli Skywalker, due spin-off e la serie Disney+ di grande successo The Mandalorian. Snyder, nel frattempo, ha prodotto una serie di altri progetti e sta attualmente lavorando a una serie di film zombie per conto di Netflix, oltre naturalmente al suo attesissimo taglio di Justice League.

Ora a Zack Snyder è stato chiesto ancora una volta se sarebbe disposto a dirigere un film di Star Wars. Il tutto è avvenuto durante un’intervista con The Film Junkee (via Screen Rant). La risposta di Snyder, sebbene diplomatica, chiarisce essenzialmente che non ritiene che il suo approccio si adatterebbe all’attuale visione dell’universo della Disney. Il regista ha ammesso di essere un grande fan della saga, dato che lo ha anche ispirato ad iniziare a girare film, ma ha anche ammesso di non sapere più “cosa sia” e di percepire ormai il franchise come qualcosa di molto “lontano da lui”.

“Penso di averne già parlato un po’ in passato. Sono un grande fan di Star Wars. Il motivo per cui ho iniziato a fare film quando avevo 11 anni è stato proprio Star Wars. Sicuramente ha avuto un’enorme influenza su di me e mi ha davvero portato ad intraprendere questa strada, con l’interpretazione di Joseph Campbellian degli archetipi e della narrazione. Sì, Star Wars è questo per me. Nutro da sempre un forte interesse nei confronti della saga. Non credo di avere una storia pronta ora che… non saprei più inserirmi nell’universo di Star Wars. Non credo di sapere più cosa sia. È una cosa che amo, ma non so se… forse si è troppo allontanata da me. Anche se adorerò sempre il franchise. Ho spade laser ovunque in casa.”

Fata Madrina Cercasi: trailer della commedia di Natale Disney+

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Fata Madrina Cercasi: trailer della commedia di Natale Disney+

Disney+ ha diffuso il trailer di Fata Madrina Cercasi, la nuovissima e magica commedia di Natale con Isla Fisher e Jillian Bell, che debutterà in esclusiva sulla piattaforma di streaming venerdì 4 dicembre 2020.

Ambientata nel periodo natalizio, Fata Madrina Cercasi è una commedia con protagonista Eleanor, una giovane e inesperta fata madrina in formazione (Jillian Bell) che, dopo aver sentito che la professione da lei scelta rischia l’estinzione, decide di mostrare al mondo che le persone hanno ancora bisogno delle fate madrine. Dopo aver trovato una lettera smarrita di una bambina di 10 anni in difficoltà, Eleanor la rintraccia e scopre che la bambina, Mackenzie, è ora una mamma single di 40 anni (Isla Fisher) che lavora in un notiziario di Boston. Avendo perso il marito molti anni prima, Mackenzie ha quasi rinunciato all’idea del “Per sempre felici e contenti”, ma Eleanor è fermamente decisa a dare a Mackenzie una svolta di felicità, che a lei piaccia o no.

Fata Madrina Cercasi è diretto da Sharon Maguire (Il diario di Bridget Jones, Bridget Jones’s Baby) e prodotto da Justin Springer (Dumbo). Diane L. Sabatini (Lilli e il vagabondo), Tom Pollock (Ghostbusters: Legacy), Ivan Reitman (Ghostbusters – Acchiappafantasmi) e Amie Karp (Ghostbusters: Legacy) sono i produttori esecutivi.

Fata Madrina Cercasi vede nel cast anche la presenza di Santiago Cabrera, Mary Elizabeth Ellis, Jane Curtin, June Squibb, Jillian Shea Spaeder, Willa Skye, Artemis Pebdani, Utkarsh Ambudkar e Stephnie Weir.

Noir in Festival: il manifesto della 30° edizione

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Noir in Festival: il manifesto della 30° edizione

Per celebrare la 30edizione, in programma a Milano dal 1 al 6 marzo 2021, il Noir in Festival sceglie quest’anno il talento di Mario Alberti, disegnatore e illustratore triestino di fama internazionale, con al suo attivo collaborazioni con Sergio Bonelli Editore, Panini Comics, Star Comics, Delcourt, Glenat, DC Comics, Marvel e IDW, autore dal 2013 al 2015 delle locandine del Trieste Science+Fiction.

Dopo gli zombie reinterpretati da Gigi Cavenago nel 2018 e le cupe atmosfere metropolitane dell’immagine firmata da Lorenzo De Felici nel 2019, un altro maestro del fumetto si unisce alla galleria del Noir (che annovera, tra gli altri, nomi del calibro di Hugo Pratt, Lorenzo Mattotti, Bill Plympton, Charles Schultz e Mojmir Jezek), festeggiando l’anniversario del festival con un’immagine che ripercorre l’iconografia di un genere. Da Sherlock Holmes a Tarantino passando per Lucarelli e Margaret Atwood (e molti altri che vi sfidiamo a riconoscere), Alberti ha omaggiato il genere con una locandina corale che tra le filature di un vetro incrinato mostra, evanescenti, alcune delle icone che hanno reso il Noir una manifestazione del cinema e della letteratura in grado di resistere al tempo e di raccontare la realtà con sguardo lucido e disincantato.

“Non solo un omaggio, un gioco citazionistico, una celebrazione” spiegano i curatori della comunicazione del festival, “quest’immagine è soprattutto una grande metafora di un genere nel quale milioni di spettatori si sono specchiati nel corso di un secolo ma anche di una frammentazione che è propria della postmodernità e che il Noir ha sempre magistralmente raccontato. Quest’anno, in particolare, la frammentarietà diventerà il leitmotiv di un’edizione per forza di cose “speciale”: frammentato ed espanso sarà il programma, che vivrà a tappe nel corso di tre mesi; frammentate saranno le modalità di fruizione, a cavallo tra la presenzialità e il virtuale; frammentati saranno i temi affrontati, che ripercorreranno la storia del festival, riattualizzando grandi interrogativi del passato.”

“L’esplosiva immagine di Mario Alberti”, dichiarano i direttori Giorgio Gosetti Marina Fabbri“oltre che un magnifico tributo a tanto cinema e letteratura che ha fatto la storia e che noi tutti amiamo, racconta con mirabile tempismo il senso di precarietà di questi tempi complessi, le “crepe” che vediamo quotidianamente; d’altro canto ci sembra che, come in un vaso kintsugi, l’arte possa, soprattutto oggi, contribuire a saldare la cesura tra lo spettatore e il mondo che lo circonda, ricostruendo una rappresentazione che interpreti la realtà. È esattamente ciò che desideriamo fare nel corso di questa trentesima edizione, che se da un lato guarderà al nostro passato dall’altro sarà convintamente proiettata verso il futuro.”

Posticipato ai primi di marzo a causa dell’emergenza sanitaria in corso, il programma del 30° Noir in Festival sarà quest’anno distribuito lungo tre mesi, con interviste e incontri sui social network, iniziative online e un nuovo sito internet che raccoglierà al suo interno un inedito “Archivio del Noir”. Gli appuntamenti sul web sono già cominciati nel segno del tradizionale Premio Giorgio Scerbanenco: alle votazioni del pubblico dei 17 libri semi-finalisti (ancora aperte su www.noirfest.com/2020/scerbanenco.asp), seguiranno 5 imperdibili incontri con i finalisti, fino all’annuncio del vincitore, il 4 dicembre.

Mario Alberti è disegnatore, illustratore e sceneggiatore. Esordisce nel 1992 su Fumo di China con Holly Connick. Dallo stesso anno collabora con “L’Intrepido” e nel 1993 entra  a far parte dello staff di “Nathan Never” per la Sergio Bonelli Editore. Nel 2002 inizia a lavorare per il mercato Francese con la serie “Morgana”, pubblicata da Les Humanoides Associés a cui seguiranno la serie “Redhand”, “Mortemer” per Soleil, “Les chroniques de legion” per Glenat. Dal 2007 realizza diverse copertine per DC Comics, Marvel e IDW, nel 2009 pubblica per Marvel la miniserie “Spider Man & X Men”, a cui seguirà la mini “Spider Man & The Fantastic Four”. Nel 2009, collabora al numero 600 di Amazing Spider Man. Dal 2013 esce in Francia la serie “Cutting Edge”, sceneggiata da Francesco Dimitri e per i tipi di Delcourt, conclusa in 4 volumi e pubblicata in Italia da Panini. Alterna ai fumetti diverse illustrazioni per Ducati, Trieste Science + Fiction Festival e Cross Cult tra gli altri. Nel 2016 vince la “ILM Art Department Challenge” su artstation.com e nel 2017 il premio “Giacomo Pueroni” per il miglior disegnatore di fantascienza. Nel 2017 disegna il primo albo della nuova collana “Bandasenzanima”, spin-off della serie “Dragonero” di Luca Enoch e Stefano Vietti, nuovamente con Stefano Vietti realizza il primo albo della nuova serie “Angie Digitwin” per Panini Comics. Nel 2018 esce “Tex – Cinnamon Wells” su testi Chuck Dixon e partecipa la progetto Panini “Angie Digitwin” disegnandone il numero zero e le copertine. Nel 2020 Glenat pubblica in Francia il primo volume de “Le Mur”, scritto e disegnato da Alberti su un’idea di Antoine Charreiron, edito in Italia da Star Comics, che ha pubblicato a ottobre il secondo volume dell’opera, Homo homini deus.

La Belva: trailer del film con Fabrizio Gifuni

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La Belva: trailer del film con Fabrizio Gifuni

Netflix Italia ha diffuso il trailer ufficiale di La Belva, il nuovo film divenuto originale Netflix prodotto da Matteo Rovere e con protagonista Fabrizio Gifuni. Dal 27 novembre su Netflix.

Diventare un nemico pubblico per amore. Questa è la storia ad alta tensione de La Belva, il film di Ludovico di Martino. Per dare la caccia ai rapitori della figlia e salvarla, un veterano instabile delle Forze Speciali libera la belva che alberga in lui, diventando a sua volta un sospetto.

La Belva: la trama

Leonida Riva (Fabrizio Gifuni) è un reduce di guerra cupo e solitario, con un passato da Primo Capitano nelle Forze Speciali dell’Esercito. La vita e il lavoro hanno portato Riva sempre più lontano dalla famiglia. Suo figlio maggiore, Mattia, non lo ha mai perdonato, mentre la figlia Teresa lo adora incondizionatamente. Ma un tragico evento costringerà Leonida a trasformarsi nuovamente in qualcosa che credeva ormai sepolto nel suo passato. Una storia ad alta tensione emotiva che mescola sentimenti e azione in un crescendo che porterà un uomo a trasformarsi, per amore, in un vero nemico pubblico

Star Wars: 10 attori considerati in origine per i ruoli di Han Solo e Leia

Star Wars di George Lucas ha regalato al pubblico alcuni dei personaggi più iconici mai creati, con il regista che è riuscito a trovare gli attori perfetti per interpretare quei ruoli. Harrison Ford aveva il carisma necessario per incarnare davvero Han Solo, mentre Carrie Fisher aveva l’arguzia comica e l’adorabile energia per dare vita a Leia Organa. Tuttavia, entrambi erano lontani dai primissimi attori considerati per interpretare il contrabbandiere armato e il suo interesse amoroso. Screen Rant ha raccolto tutte le grandi star che, in origine, erano state prese in considerazione per i ruoli di Han e Leia.

Al Pacino

Fresco delle sue interpretazioni da star assoluta nei primi due capitoli della trilogia de Il Padrino, ad Al Pacino è stato offerto il ruolo di Han Solo in Star Wars. Tuttavia, ha rifiutato, quindi i produttori hanno aperto le audizioni.

Quando gli è stato chiesto il perché del rifiuto, Pacino ha detto che non aveva capito la sceneggiatura e che il ruolo gli era stato offerto solo a causa del successo – all’epoca straordinario – de Il Padrino.

Jodie Foster

In origine, la scelta per il ruolo della Principessa Leia era Jodie Foster, che all’epoca era molto più giovane di Carrie Fisher, che aveva 19 anni quando ha interpretato Leia, mentre Foster ne aveva solo 12 quando è stata considerata per il ruolo.

Tuttavia, quando le è stato offerto il ruolo di Leia, Foster ha dovuto rifiutare a causa di un conflitto con le riprese di Taxi Driver di Martin Scorsese, in cui interpretava una prostituta pre-adolescente di New York che, inconsapevolmente, ha ispirato un attentato a Ronald Reagan.

Kurt Russell

Prima che Harrison Ford venisse scelto per interpretare Han Solo, la rosa di attori per il ruolo era ridotta a Kurt Russell, Nick Nolte e Christopher Walken.

Russell avrebbe potuto facilmente aggiungere Solo a un elenco di ruoli iconici che avrebbero poi incluso Snake Plissken, R.J. MacReady e John “the Hangman” Ruth. Nolte probabilmente avrebbe interpretato un Han ancora più scontroso e più “adulto” di Ford, mentre il modo in cui Walken avrebbe interpretato la parte probabilmente sarebbe stato radicalmente diverso.

Glenn Close

Glenn Close è stata una delle tanti attrici che hanno fatto un’audizione per interpretare Leia Organa prima del casting di Carrie Fisher. Mancavano ancora una decina d’anni ai ruoli che consacrarono ufficialmente Close, come Attrazione fatale e Le relazioni pericolose.

Anche se ha per lo più evitato film ad alto budget come Star Wars durante la sua carriera, Close ha interpretato Nova Prime in Guardiani della Galassia di James Gunn.

Bill Murray

Sorprendentemente, Bill Murray era uno degli attori considerati per interpretare Han Solo. Anche se Murray avrebbe reso sicuramente giustizia all’arguzia di Solo, potrebbe non aver catturato la sua freddezza in modo convincente come Harrison Ford.

Murray non è stato l’unico attore comico considerato per il ruolo. Anche Chevy Chase, co-protagonista di Palla da golf con Steve Martin e lo stesso Murray, erano nel radar dello studio per la parte.

Sigourney Weaver

Prima che Carrie Fisher fosse scelta per il ruolo di Leia, Sigourney Weaver ha sostenuto un provino per il ruolo. Anche se non ha ottenuto la parte, la Weaver ha comunque interpretato un’altra icona del genere sci-fi due anni dopo che Star Wars ha reso i film di fantascienza una vera e propria tendenza: l’innovativa eroina femminista Ellen Ripley in Alien di Ridley Scott.

Anche Margot Kidder ha sostenuto un provino per interpretare Leia e anche lei, come la Weaver, ha interpretato un altro ruolo iconico dopo che Star Wars è uscito nei cinema: Lois Lane nel franchise di Superman.

Billy Dee Williams

Anche se ha sempre negato di aver sostenuto un provino per il ruolo, Billy Dee Williams era stato considerato per interpretare Han Solo prima che Harrison Ford venisse scelto. Naturalmente, avrebbe poi interpretato il vecchio nemico/amico di Han Lando, Calrissian, ne L’Impero colpisce ancora e Il ritorno dello Jedi.

Williams ha anche interpretato Harvey Dent in Batman di Tim Burton, anche se è stato sostituito con Tommy Lee Jones quando Dent si è trasformato in Due Facce. Grazie a LEGO Batman – Il film, Williams alla fine è riuscito ad interpretare il villain.

Meryl Streep

Universalmente considerata come una delle più grandi attrici esistenti, Meryl Streep ha interpretato un sacco di ruoli iconici nel corso degli anni: Sophie Zawistowski, Joanna Kramer, Karen Silkwood, Miranda Priestly, Aunt March, Margaret Thatcher… la lista potrebbe continuare all’infinito.

Ma c’è un ruolo importante che, tuttavia, ha perso. La Streep ha fatto un provino per interpretare la Principessa Leia in Star Wars, ma i produttori alla fine hanno deciso di non sceglierla.

Sylvester Stallone

Molto prima di diventare uno dei più riconoscibili interpreti del genere d’azione, Sylvester Stallone ha fatto un’audizione per interpretare Han Solo. Non ottenere il ruolo, ma tuttavia aveva già raggiunto il successo grazie al ruolo del protagonista nel capolavoro Rocky.

Anche Robert Englund (meglio conosciuto come interprete di Freddy Krueger), John Travolta e James Woods sono stati considerati per interpretare Han, mentre James Caan, Robert De Niro, Jack Nicholson, Burt Reynolds e Tom Selleck hanno ricevuto la parte come offerta ma poi hanno rifiutato.

Farrah Fawcett

Farrah Fawcett ha fatto un provino per il ruolo di Leia ma non ha ottenuto la parte. Nel periodo in cui Star Wars era in produzione, l’iconico poster del costume da bagno rosso di Fawcett è stato pubblicato e ha venduto sei milioni di copie in un anno, quindi non aveva bisogno del ruolo di Leia per aumentare il suo potere da star.

Christine Baranski, Kim Basinger, Geena Davis, Melanie Griffith, Anjelica Huston, Amy Irving, Jessica Lange, Bernadette Peters, Jane Seymour, Kathleen Turner, Dianne Wiest e Debra Winger hanno tutte sostenuto un’audizione per il ruolo prima che Carrie Fisher venisse scelta.

Black Widow: a che punto della “storia” troveremo Natasha

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Black Widow: a che punto della “storia” troveremo Natasha

Natasha Romanoff è morta in Avengers: Endgame. I Marvel Studios hanno chiarito tempo fa che il film Black Widow sarà ambientato tra gli eventi di Captain America: Civil War e quelli di Avengers: Infinity War. Oltre ad esplorare il passato del personaggio, la speranza è che il nuovo film getterà le basi anche per nuove storie future attraverso l’introduzione di personaggi come Yelena Belova e Taskmaster.

Nel libro di recente pubblicazione “The Black Widow: The Official Movie Special Book” (via CBM), il co-produttore Brian Chapek ha condiviso alcuni dettagli in più sull’ambientazione del film, rivelando alcune in quale momento specifico della storia ritroveremo Natasha. “Black Widow è ambientato subito dopo Captain America: Civil War”, ha confermato. “Quel film finiva con Tony Stark che diceva a Natasha: ‘Stanno arrivando per te’. Ciò significa che ha appena infranto gli accordi di Sokovia. È andata contro il Generale Ross. Gli Avengers si sono sciolti e lei non ha più nessuno. È qui che la troviamo all’inizio del film.”

“Ha un disperato bisogno di fuggire dal suolo americano. Quando sfugge a Ross ha quasi l’opportunità di ricominciare da capo. Ma si rende presto conto che ci sono forze più oscure là fuori, nel mondo, che potrebbero aver aspettato proprio questa opportunità, e ciò la costringe a tornare in azione. Sfortunatamente, non può andare in pensione, che probabilmente è qualcosa che avrebbe voluto fare.”

Sulla base di ciò che Chapek ha dichiarato, sembra che Natasha riesca a fuggire dal Generale Thunderbolt Ross e a trovare la pace prima di essere costretta ad indossare i panni di Vedova Nera e a tornare all’azione. Qualunque cosa accada dopo, è chiaramente ciò che porterà l’eroina ad unirsi a Captain America e ai suoi Secret Avengers.

La regia di Black Widow è stata affidata a Cate Shortland, seconda donna (dopo Anna Boden di Captain Marvel) a dirigere un titolo dell’universo cinematografico Marvel, mentre la sceneggiatura è stata riscritta nei mesi scorsi da Ned Benson (The Disappearance of Eleanor Rigby). Insieme a Scarlett Johansson ci saranno anche David HarbourFlorence Pugh e Rachel Weisz.

In Black Widow, quando sorgerà una pericolosa cospirazione collegata al suo passato, Natasha Romanoff dovrà fare i conti con il lato più oscuro delle sue origini. Inseguita da una forza che non si fermerà davanti a nulla pur di sconfiggerla, Natasha dovrà affrontare la sua storia in qualità di spia e le relazioni interrotte lasciate in sospeso anni prima che diventasse un membro degli Avengers.

Justice League Snyder Cut: confermato perché Darkseid ha invaso la Terra

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Il regista Zack Snyder ha confermato perché Darkseid invade la Terra nella Snyder Cut di Justice League. La versione di Snyder del cinecokmic DC verrà finalmente distribuita il prossimo anno su HBO Max e sarà completamente diversa da quella cinematografica. In effetti, Snyder ha confermato che il suo taglio non includerà nulla di quanto girato da Joss Whedon.

Ci sono innumerevoli differenze tra la versione di Justice League di Snyder e quella di Whedon, dai personaggi secondari alla storia a cui prendono parte. Uno dei cambiamenti più importanti è l’inclusione del cattivo Darkseid (Ray Porter), che Snyder ha sempre inteso essere la mente del film. Anche se Steppenwolf è il cattivo più importante, è comunque controllato da Darkseid, che ha invaso la Terra anni prima dell’inizio del film. I fan sono ansiosi di saperne di più su Darkseid e sul suo ruolo all’interno della Snyder Cut, e ora Snyder ha finalmente svelato qualcosa sugli obiettivi del villain.

Durante la sua analisi dell’ultimo trailer di Justice League in diretta su Vero (via Screen Rant), Snyder ha confermato la ragione principale per cui Darkseid ha invaso la Terra. È venuto alla ricerca dell’equazione dell’Anti-Vita, che i fan della DC sanno essere essenzialmente un’arma per dare a qualcuno il controllo completo sugli esseri senzienti. Snyder lo ha rivelato mentre mostrava la prima inquadratura del trailer di Darkseid, spiegando che il cattivo “ha scavato la Terra perché sentiva che l’equazione dell’Anti-Vita fosse proprio lì. Ha poi dovuto pestare la Terra per rivelare l’equazione dell’Anti-Vita, che noi, nel film, vediamo come forma fisica, ovvero attraverso quei modelli di lava che esistono sul terreno”. Snyder ha poi specificato che i modelli dovranno essere decifrati per elaborare l’equazione.

Nella versione cinematografica di Justice League, questa sequenza è avvenuta con Steppenwolf e non è stato confermato che l’invasione sia avvenuta a causa dell’equazione dell’Anti-Vita. Tuttavia, molti fan sono stati in grado di carpire che i simboli infuocati appartenevano proprio all’equazione. Zack Snyder aveva anticipato il ruolo dell’equazione dell’Anti-Vita nella sua versione di Justice League ormai da anni, ma ora è chiaro che Darkseid la stia cercando, proprio come ha fatto nei fumetti.

Vi ricordiamo che la Snyder Cut di Justice League uscirà nel 2021 sulla piattaforma streaming di Warner Bros HBO Max che è disponibile negli USA dall’Aprile scorso. Attualmente non sappiamo se in Italia la versione debutterà su qualche piattaforma streaming dato che HBO MAX non è disponibile nel nostro paese. Ma sappiamo che HBO in Italia ha un accordo in esclusiva con SKY, dunque potrebbe essere una valida teoria pensare che in Italia il film possa essere programmato su SKY CINEMA o su SKY ATLANTIC. Tuttavia, quest’ultima è solo una supposizione dunque non ci resta che aspettare ulteriori notizie.

Justice League è il film del 2017 diretto da Zack Snyder e rimaneggiato da Joss Whedon. Nel film vedremo protagonista Henry Cavill come SupermanBen Affleck come BatmanGal Gadot come Wonder WomanEzra Miller come Flash, Jason Momoa come Aquaman e Ray Fisher come Cyborg. Nel cast anche Amber HeardAmy AdamsJesse EisenbergWillem DafoeJ.K. Simmons e Jeremy Irons. I produttori esecutivi del film sono Wesley Coller, Goeff Johns e Ben Affleck stesso.

Wonder Woman 1984: il nuovo main trailer con Gal Gadot

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Wonder Woman 1984: il nuovo main trailer con Gal Gadot

La Warner Bros ha diffuso il nuovo main trailer originale di Wonder Woman 1984 che annuncia l’arrivo del film negli USA su HBO MAX e nelle sale. Al momento non sappiamo cosa accadrà in Italia.

Distribuire Wonder Woman 1984 direttamente su HBO Max aiuterà sicuramente la Warner Bros. in diversi modi. Quello che perdono in potenziali incassi al botteghino, potrebbero guadagnarlo attraverso nuovi iscritti alla piattaforma. Sebbene quest’ultima non sia in difficoltà, non ha neanche mai ottenuto il successo di Netflix, Prime Video o Disney+. Con la Snyder Cut di Justice League destinata ad arrivare sulla piattaforma nel 2021, WW84 potrebbe essere il modo perfetto per attirare i fan DC che erano riluttanti ad iscriversi.

Wonder Woman 1984 uscirà il 25 Dicembre 2020 in America e il 14 Gennaio 2021 in Italia. Il film è stato definito dal produttore Charles Roven un sequel “inusuale“, che poterà in scena lo stesso personaggio grazie al lavoro dello stesso team creativo e che seguirà gli eventi del precedente capitolo, ma che i fan non dovrebbero aspettarsi un seguito tradizionale definendolo “la prossima iterazione della supereroina”.

L’ordine cronologico del personaggio di Diana Prince è stato già rimescolato, essendo stata introdotta nell’era contemporanea di Batman v Superman: Dawn of Justice per poi tornare al vecchio secolo con Wonder Woman. Il sequel vedrà ancora Gal Gadot nei panni di Diana Prince opposta a Kristen Wiig, scelta per interpretare la villain Cheetah. Nel cast figureranno anche Chris Pine (volto del redivivo Steve Trevor) e Pedro Pascal (nei panni di Maxwell Lord).

Arma Letale 5: Mel Gibson aggiorna sullo stato del film

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Arma Letale 5: Mel Gibson aggiorna sullo stato del film

Mel Gibson ha confermato che Richard Donner, che ha diretto tutti e quattro i precedenti film del franchise, sta attualmente lavorando ad Arma Letale 5. Gibson e Danny Glover hanno interpretato i detective Riggs e Murtaugh nella saga prodotta tra il 1987 e il 1998. Il primo film, scritto da Shane Black (Iron Man 3, The Nice Guys, The Predator), è stato un successo al botteghino e ha rapidamente generato il sequel del 1989, entrambi considerati due classici del genere poliziesco. Joe Pesci si è unito al cast di Arma Letale 3 nel 1992, mentre Chris Rock è stato tra i co-protagonisti di Arma Letale 4 del 1998.

Da allora non ci sono stati altri film, ma Arma Letale 5 è stato finalmente confermato a gennaio di quest’anno. Quel primo report affermava che Gibson, Glover e Donner si sarebbero riuniti per il tanto atteso nuovo capitolo, anche se all’epoca non venne rivelato chi si sarebbe occupato della sceneggiatura, né se attori come Pesci, Rock o altri membri del cast originale come Rene Russo avrebbero fatto ritorno. In molti nutrivano la speranza che Black tornasse a scrivere il film per chiudere il franchise che aveva iniziato più di 30 anni fa, ma non ci sono mai state notizie sul suo possibili coinvolgimento. Ora, Gibson ha confermato che Arma Letale 5 è ancora in sviluppo e che il progetto è più vivo che mai.

Parlando con Good Morning America (via Screen Rant) in occasione della promozione del film Fatman, a Mel Gibson è stato chiesto di parlare dello stato di Arma Letale 5. Gibson ha confermato che il film è attualmente in lavorazione grazie a Donner, sfruttando l’opportunità per definire il regista “una leggenda”. Non è stata fatta alcuna menzione ai suoi co-protagonisti o al possibile sceneggiatore, anche se i commenti di Gibson in merito al progetto sono stati parecchio entusiasti, dimostrando che prima o poi il nuovo film vedrà finalmente la luce.

“Si, Arma Letale 5 è in lavorazione! E Richard Donner, l’uomo che è sempre stato dietro il franchise, l’uomo che lo ha portato sullo schermo e gli ha dato tutto, incluse tutte le sue chicche, ci sta lavorando proprio ora. È una leggenda”, ha dichiarato Gibson.

Dati i commenti positivi di Gibson, si può presumere che Glover sia ancora collegato al progetto, soprattutto se Donner sta lavorando al film. Sarà affascinante vedere come il quinto capitolo affronta l’età avanzata di entrambe le star. Glover, il cui personaggio nella saga stava già parlando di pensionamento quando il primo film ha debuttato 33 anni fa, ha attualmente 74 anni, mentre Gibson ha 64 anni. Si spera che alla coppia non venga richiesto di correre troppo, e che Arma Letale 5 trovi un modo per introdurre personaggi più giovani per le sequenze più action.

Il successo della saga di Arma Letale

Creata da Shane Black, la saga di Arma Letale ha debuttato nel 1987 con il primo film diretto da Richard Donner. Il film seguiva le vicende del sergente della Omicidi Roger Murtaugh (Glover) che veniva messo in coppia con il sergente Martin Riggs (Gibson), trasferito dalla narcotici. A fronte di un budget di 15 milioni di dollari, all’epoca dell’uscita in sala il film ne incassò 120 milioni, dando vita ad un franchise composto da tre sequel (sempre con protagonisti la coppia Glover/Gibson) e anche ad una serie tv con Damon Wayans e Clayne Crawford andata in onda su Fox per tre stagioni.

Zack Snyder sulla possibilità di una Director’s Cut de L’uomo d’acciaio

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La Snyder Cut di Justice League arriverà finalmente su HBO Max il prossimo anno. In passato abbiamo già visto una “Ultimate Edition” di Batman v Superman: Dawn of Justice. Che dire, allora, del film che ha segnato l’ingresso ufficiale di Zack Snyder nel DCEU, ossia L’uomo d’acciaio?

L’uomo d’acciaio, uscito nel 2013, ha introdotto ufficialmente la nuova iterazione di Superman ad opera di Henry Cavill e ha gettato le basi per ciò che sarebbe seguito nell’universo condiviso basato sui personaggi DC. Il film ha avuto un successo moderato e ha ricevuto pareri contrastanti da parte della critica, ma per molti fan rimane uno dei titoli più forti del franchise.

La domanda che ora tutti si pongono è se Zack Snyder sia disposto a prendere in considerazione la possibilità di rivisitare L’uomo d’acciaio per aggiungere alcuni contenuti extra e dare vita ad una “Director’s Cut”. A quanto pare non accadrà mai, dal momento che lo stesso regista ha rivelato di essere assolutamente soddisfatto della versione cinematografica del cinecomic.

“C’erano solo poche scene che abbiamo eliminato. Non credo che cambiassero il film”, ha spiegato il regista durante un’intervista con Film Junkee (via CBM). “Quel film è più o meno… è quello che è, e lo adoro. È esattamente delle dimensioni che volevo che fosse.”

Il futuro de L’uomo d’acciaio dopo il film del 2013

Sono anni che si parla della possibilità di un sequel de L’uomo d’acciaio. Nonostante lo scorso maggio sia arrivata la notizia che Henry Cavill tornerà a vestire i panni di Superman in un altro film del DCEU,  la Warner Bros. non ha in cantiere lo sviluppo del sequel. A questo punto, l’ipotesi più accreditata è che Cavill torni a vestire i panni dell’eroe kryptoniano o in Shazam! 2 al fianco di Zachary Levi o in Black Adam al fianco di Dwayne Johnson.

Mads Mikkelsen nuovo Gellert Grindelwald? L’attore nega i rumor

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Mads Mikkelsen nuovo Gellert Grindelwald? L’attore nega i rumor

Mads Mikkelsen ha smentito le voci secondo cui interpreterà Gellert Grindelwald nella saga di Animali Fantastici al posto di Johnny Depp. L’attore, che si trova ormai da anni al centro di una battaglia legale con l’ex moglie Amber Heard, è stato di recente licenziato dal popolare franchise. I guai con la Heard hanno offuscato la reputazione di Depp, con la Warner Bros. preoccupata tanto per l’immagine pubblica dell’attore quanto per le possibili ripercussioni sulle performance della saga al botteghino (già abbastanza precarie e lontanissime dai consensi raccolti dal franchise originale, ossia quello di Harry Potter). 

Animali Fantastici 3 è in lavorazione ormai da parecchio tempo. Dopo la disastrosa accoglienza riservata al secondo film, sia dalla critica che dal pubblico, la Warner Bros. ha dovuto ponderare in che modo far proseguire la storia. Con un totale di cinque film in programma, il franchise ha ancora molta strada da fare prima della sua epica conclusione. Animali Fantastici 3 è sempre stato pubblicizzato come un film incentrato in egual misura sui personaggi interpretati da Eddie Redmayne (Newt Scamander), Jude Law (Albus Silente) e Johnny Depp (Gellert Grindelwald).

Parlando con IGN, Mads Mikkelsen ha negato le voci sul casting che sono circolate di recente. La star di Hannibal e Doctor Strange ha detto che al momento si tratta soltanto di un rumor. L’attore ha affermato di saperne tanto quanto ne sanno i giornali che hanno iniziato to a far circolare questa storia, rimanendo piuttosto evasivo. I vari report in circolazione hanno sottolineato che il regista David Yates ha sempre pensato a Mikkelsen come sostituto ideale di Depp. “Ne so quanto te. L’ho appreso anche io dai giornali”, ha commentato l’attore. “Che dire: aspetto quella telefonata!”

Molti credono che Mads Mikkelsen sarebbe la scelta perfetta per il ruolo. Le sue dichiarazioni in merito potrebbero anche derivare dall’essere ancora impossibilitato a parlare del suo coinvolgimento nel franchise, come spesso accade quando si tratta di casting relativi a grandi produzioni.

Animali Fantastici 3 risponderà ai misteri insoluti del precedente episodio?

Ricordiamo che Animali Fantastici: I crimini di Grindelwald, l’ultimo film della saga ad essere arrivato nelle sale, si è concluso con diversi cliffhanger, inclusa la rivelazione che Credence Barebone (Ezra Miller) è in realtà Aurelius Dumbledore, il fratello perduto da tempo di Albus. Proprio per questo, i fan non vedono l’ora di scoprire in che modo la trama del terzo film risponderà ai misteri insoluti del precedente episodio.

Star Wars: Daisy Ridley è soddisfatta dell’arco narrativo di Rey

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Star Wars: Daisy Ridley è soddisfatta dell’arco narrativo di Rey

Anche se l’arco narrativo di Rey sembrava essersi conclusi in maniera abbastanza definitiva alla fine di Star War: L’Ascesa di Skywalker, dopo che la stessa si è autoproclamata “Rey Skywalker”, ci sono state alcune voci secondo cui il personaggio potrebbe apparire in film o serie tv futuri ambientati nella galassia lontana, lontana.

Tuttavia, anche se Lucasfilm dovesse avere l’intenzione di rivisitare il popolare personaggio prima o poi, non sembra che Daisy Ridley sia interessata ad interpretarlo ancora. Durante un’intervista con IGN in occasione della promozione del film Chaos Walking, all’attrice è stato proprio chiesto della possibilità di riprendere il ruolo un giorno.

“Per me, la bellezza di Episodio IX sia proprio il modo in cui finisce, con così tanta speranza e con così tanto potenziale. Sento che sia stato il finale perfetto per Rey. La grande battaglia era negli episodi VII, VIII e IX”, ha risposto Ridley. “Credo davvero che, probabilmente, stia correndo per la foresta da qualche parte, divertendosi.”

“Sono totalmente soddisfatta di com’è finita quella storia, davvero. Non so cos’altro avrebbe potuto fare che io non avessi già fatto”, ha continuato. “Inoltre, ci sono così tanti personaggi fantastici in Star Wars, e questa è una cosa incredibile. Stavo guardando il nuovo episodio di The Mandalorian e ti fa capire che il franchise ha ancora tantissimi posti da esplorare. È una possibilità veramente eccitante.”

Daisy Ridley è una grande fan di The Mandalorian!

Sì, Ridley è una fan di The Mandalorian, e ha anche soppesato la recente controversia che circonda Baby Yoda, per la scena in cui sgranocchia alcune delle uova di Frog Lady. “No, io sono a sostegno della teoria: ‘Yoda, fai le tue cose’. La creatura doveva essere dove doveva essere con le uova. Va tutto bene. È stato bellissimo.”

Ant-Man 3: un membro del cast non sa ancora se farà o meno ritorno

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Sappiamo che la Marvel è al lavoro ormai da un bel po’ su Ant-Man 3; tuttavia, l’attore Bobby Cannavale non è ancora sicuro se apparirà di nuovo nel franchise. All’interno del MCU, Cannavale è noto per aver interpretato il personaggio di Jim Paxton, un agente di polizia sposato con l’ex moglie di Scott Lang, Maggie, e patrigno di sua figlia Cassie.

Dopo il relativo successo di Ant-Man and The Wasp, è diventato chiaro che la Marvel avrebbe prodotto un terzo film del franchise, anche se i dettagli di questa nuova avventura non sono ancora stati rivelati. Al di là delle sequenze d’azione, i film di Ant-Man tendono a trattare grandi temi familiari, ed è così che Jim Paxton e il resto della famiglia di Scott Lang vengono coinvolti nella storia. Nell’ultimo film, la relazione tra Jim e Scott è diventata più amichevole, il che significa che Jim ha avuto modo di svolgere un ruolo più significativo ai fini della trama. 

Durante un’intervista con Fandom, Bobby Cannavale ha rivelato che sebbene sappia alcune cose su Ant-Man 3, non sa ancora se apparirà nei panni di Jim Paxton. L’attore ha dichiarato che la produzione del film dovrebbe partire ufficialmente il prossimo anno, ma allo stato attualmente nessuno lo avrebbe ancora contattato. Tuttavia, Cannavale sembra fiducioso che farà almeno una piccola apparizione. “Penso che le riprese di Ant-Man 3 inizieranno il prossimo anno. Spero di esserci. È meglio che ne faccia parte. In realtà, dovrei prendere il telefono e chiamare Paul Rudd adesso…”, ha dichiarato l’attore.

Un nuova “versione” dell’agente Jim Paxton in Ant-Man 3?

Anche se Jim Paxton potrebbe tornare come personaggio in Ant-Man 3, il ruolo che interpreterà non è ancora del tutto chiaro. Nei film precedenti, Jim ha interpretato un agente di polizia, ma in seguito allo scoppio del movimento #BlackLivesMatter, il rapporto degli spettatori nei confronti di queste figure è decisamente cambiato. Molti film e programmi televisivi, infatti, hanno dovuto ripensare al modo in cui hanno sempre presentato i personaggi degli agenti di polizia al pubblico. Per quanto riguarda Ant-Man 3, anche la caratterizzazione di Jim Paxton potrebbe subire un cambiamento drastico.

L’ultimo film del franchise di Ant-Man che abbiamo visto al cinema è stato  Ant-Man and the Wasp, diretto da Peyton Reed e uscito nel 2018. Il cast del film comprende Paul RuddEvangeline LillyMichael Peña, Walton Goggins, Bobby Cannavale, Judy Greer, Hannah John-Kamen, Michelle PfeifferLaurence Fishburne Michael Douglas.

Wonder Woman 1984 su HBO Max e nelle sale, è ufficiale!

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Wonder Woman 1984 su HBO Max e nelle sale, è ufficiale!

Alla fine, la Warner Bros. ha preso la sua decisione. Lo studio ha infatti annunciato che Wonder Woman 1984 arriverà nelle sale il 25 dicembre e, in contemporanea, lo stesso giorno, su HBO Max. Sulla piattaforma di streaming il film sarà disponibile senza alcun costo aggiuntivo. Al momento non sappiamo la divisione italiana della WB cosa ha deciso in merito all’uscita, che ad oggi rimane fissata per il 14 gennaio 2021, esclusivamente in sala (ricordiamo che, in Italia, HBO Max non è disponibile).

In seguito all’annuncio della nuova “doppia” release di Wonder Woman 1984, la regista Patty Jenkins ha rilasciato un breve comunicato ufficiale attraverso il suo profilo Twitter. “Il momento è arrivato. Ad un certo punto arriva il momento in cui bisogna scegliere di condividere tutto l’amore e la gioia che hai da dare, al di là di tutto. Amiamo il nostro film tanto quanto amiamo i nostri fan, quindi speriamo veramente che durante queste vacanze natalizie il nostro film possa portarvi gioia e sollievo. Guardatelo al cinema, dove vige la totale sicurezza (i cinema hanno fatto un grande lavoro sotto questo punto di vista!). Guardatelo a casa, sempre in totale sicurezza, dove purtroppo i cinema sono ancora chiusi. Buone vacanze di Natale a tutti. Speriamo che vi divertiate a guardare il nostro film esattamente come ci siamo divertiti noi a realizzarlo.”

Distribuire Wonder Woman 1984 direttamente su HBO Max aiuterà sicuramente la Warner Bros. in diversi modi. Quello che perdono in potenziali incassi al botteghino, potrebbero guadagnarlo attraverso nuovi iscritti alla piattaforma. Sebbene quest’ultima non sia in difficoltà, non ha neanche mai ottenuto il successo di Netflix, Prime Video o Disney+. Con la Snyder Cut di Justice League destinata ad arrivare sulla piattaforma nel 2021, WW84 potrebbe essere il modo perfetto per attirare i fan DC che erano riluttanti ad iscriversi.

Wonder Woman 1984 uscirà il 25 Dicembre 2020 in America e il 14 Gennaio 2021 in Italia. Il film è stato definito dal produttore Charles Roven un sequel “inusuale“, che poterà in scena lo stesso personaggio grazie al lavoro dello stesso team creativo e che seguirà gli eventi del precedente capitolo, ma che i fan non dovrebbero aspettarsi un seguito tradizionale definendolo “la prossima iterazione della supereroina”.

L’ordine cronologico del personaggio di Diana Prince è stato già rimescolato, essendo stata introdotta nell’era contemporanea di Batman v Superman: Dawn of Justice per poi tornare al vecchio secolo con Wonder Woman. Il sequel vedrà ancora Gal Gadot nei panni di Diana Prince opposta a Kristen Wiig, scelta per interpretare la villain Cheetah. Nel cast figureranno anche Chris Pine (volto del redivivo Steve Trevor) e Pedro Pascal (nei panni di Maxwell Lord).

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