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Hellboy: David Harbour condivide il motion poster

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Hellboy: David Harbour condivide il motion poster

David Harbour ha diffuso su Instagram un motion poster di Hellboy, in cui il suo diavolo rosso è protagonista assoluto.

In arrivo il 12 aprile 2019, Hellboy di Neil Marshall vede David Harbor nei panni di Hellboy, Ian McShane nei panni di Trevor Bruttenholm, Milla Jovovich nei panni di Nimue, Sasha Lane nei panni di Alice Monaghan, Penelope Mitchell nei panni di Ganeida e Daniel Dae Kim nei panni di Ben Daimio.

Potete vederlo di seguito:

Hellboy: la prima foto ufficiale di David Harbour

In attesa di poter vedere un trailer, ecco la nostra traduzione della descrizione delle scene riportata da CS.net:

“Ci avevano avvertiti che qualcosa si stava avvicinando…” dice una voce femminile.

Il filmato di Hellboy, di due minuti, si apre con un’inquadratura in un appartamento di Londra, poi si sposta in un paesaggio fantastico, una caverna con un grande lago. Due piccole figure camminano sulla superficie rocciosa.

“Se mai ci sarà una fine a questa guerra… Sarà per merito tuo e per la tua forte mano destra” dice il Professor Broom, interpretato da Ian McShane, in voice over.

Lo stesso Hellboy viene introdotto sullo schermo mentre esce da un veicolo corazzato di fronte a un museo, dove viene immediatamente sparato dalla SWAT. “HEY! Sono dalla tua parte!” urla Hellboy. “Scusa” dice il poliziotto. “Colpa mia” replica Hellboy, 

mentre parte una versione di “Mony Mony” di Billy Idol. Si sente ancora la voce del Professor Broom… “Siamo la linea nella sabbia. Combattiamo contro le forze dell’oscurità”

Hellboy, Alice e Ben entrano in un sudicio negozio di fish and chips per raggiungere il quartier generale del BPRD. “È questo?” chiede Hellboy. “Ti aspettavi un cartello con su scritto Quartier Generale?” replica Ben.

Seguono una serie di inquadrature al ritmo della canzone degli Idol, con tanti mostri! C’è una scazzottata con una gigantesca creatura grande due volte Hellboy, una casa con delle gambe in una foresta innevata, un panorama infernale con una creatura scheletrica e alata in volo.

“Perché mi hai fatto un’arma?” chiede Hellboy a Broom. “Volevo solo aiutarti a renderti il migliore”.

Vediamo Alice che guarda con dolcezza Hellboy: tra i due c’è qualcosa. C’è una sequenza in cui Hellboy tira fuori dalla custodia la sua grossa pistola e la mostra ad Alice. “Alcuni padri danno ai loro bambini dei LEGO” le dice Hellboy, che poi vediamo fare un buco nella testa di un mostro con quell’arma. “Stiamo salvando il mondo per caso?” chiede Alice.

Un uomo altezzoso in un ristorante chiede Hellboy se la sua mano destra del destino è in grado di fare qualcosa di speciale. “Distrugge le cose molto bene” ribatte lui.

Compare il cartello “SAVE THE WORLD FOR THE HELL OF IT”. Il Professor Broom dice: “Sei la migliore speranza per l’umanità“. “Credevo che avremmo dovuto combattere i mostri, non collaborare con loro” dice Ben, con il volto coperto da cicatrici. “Chi hai chiamato mostro, amico? Ti sei guardato nello specchio, sfregiato?” risponde Hellboy.

Poi vediamo la Regina di Sangue e il suo servo mostruoso mentre aprono un vortice, mentre interviene Hellboy. “Scusate… ho interrotto qualcosa?”. “Al contrario, sei giusto in tempo” risponde la Regina.

Il trailer si conclude con Hellboy che che mette in mostra le sue lunghe corna e la spada fiammeggiante.

Ischia Film Festival 2019: sono aperte le iscrizioni

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Ischia Film Festival 2019: sono aperte le iscrizioni

Ischia Film Festival, inizia la marcia di avvicinamento all’edizione del 2019, la numero diciassette, per il terzo anno sotto la direzione artistica congiunta di Michelangelo Messina e Boris Sollazzo, un sodalizio che ha visto crescere il festival vertiginosamente. Oltre il 50% di pubblico in più ha affollato il Castello Aragonese, sui cui palchi si sono avvicendati ospiti eccezionali, italiani e internazionali. John Turturro, Peter Greenaway, Gabriele Salvatores, Carlo Verdone, Gabriele Muccino, Valeria Golino, Walter Veltroni, Concita De Gregorio. La lista sarebbe lunghissima e si arricchirà ulteriormente nei prossimi mesi. Ma il primo pensiero quest’anno il festival lo vuole dedicare a chi non c’è più.

Dal 29 giugno al 6 luglio 2019, l’Ischia Film Festival omaggerà il Maestro Bernardo Bertolucci, terribile perdita per il cinema, italiano e mondiale. Sarà l’occasione per mantenere viva la sua memoria, attraverso le sue opere più significative e le testimonianze di chi ha diviso il set con lui.

Intanto Cineasti, filmmaker, produzioni e distribuzioni possono iscrivere le loro opere ai cinque concorsi dell’Ischia Film Festival: lungometraggi, documentari, cortometraggi, Location Negata, Scenari Campani. Le iscrizioni sono già attive sulla piattaforma specializzata FilmFreeway (https://filmfreeway.com/IschiaFilmFestival) e sarà possibile presentare le opere fino al 15 marzo, con una proroga al 31 marzo per casi che verranno considerati singolarmente dal comitato di selezione.

L’Ischia Film Festival 2019 sarà l’edizione della sfida, quella di confermare quanto fatto e andare oltre, un salto di qualità ulteriore per fare di questo evento un punto di riferimento internazionale, un fiore all’occhiello per la cultura italiana in una delle location più belle e suggestive del mondo.

L’appuntamento è quindi a Ischia dal 29 giugno al 6 luglio 2018, Castello Aragonese. Nel frattempo, buon Natale, buon anno nuovo e, naturalmente, buon cinema a tutti.

Bumblebee: recensione del film con Hailee Steinfeld

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Bumblebee: recensione del film con Hailee Steinfeld

Dal 2007, Bumblebee, l’autobot giallo che diventa una fiammante Camaro, è stato il Transformers preferito dal grande pubblico che ha seguito il franchise al cinema. Complice l’alchimia con il giovane Sam Witwicky e il fatto che i suoi circuiti del linguaggio fossero danneggiati, costringendolo a parlare con le frasi delle canzoni dalla sua autoradio, l’Autobot ha sempre destato grande simpatia trai fan del franchise. Non è stata quindi una sorpresa, quando è stato annunciato che sarebbe stato lui il protagonista del primo spin-off “a basso budget” dei Transformers, scelta obbligata dopo il tonfo de L’Ultimo Cavaliere e tentativo di far ripartire il franchise con una nuova marcia.

La trama di Bumblebee

L’intento è stato perseguito rimpicciolendo la scala del film stesso e tornando indietro nel tempo, negli anni ’80. Seguiamo Charlie, una ragazzina che sta per compiere 18 anni e che, a seguito della morte del padre, si sente smarrita, nonostante una madre apprensiva e un patrigno pieno di buona volontà. La nostra protagonista si troverà a incrociare il suo cammino con quello di un maggiolino giallo, che si rivelerà essere proprio lui, Bumblebee. L’Autobot è arrivato sulla Terra in avanscoperta: Optimus Prime gli ha dato il compito di trovare una base sicura contro i Decepticon. Alle sue calcagna, due robot dello schieramento avversario, che faranno squadra con l’esercito e daranno ai due protagonisti del filo da torcere.

La voce di Bumblebee

Messa da parte l’azione frenetica e la regia di Michael Bay, che qui compare in veste di produttore, il film è diretto da Travis Knight e si fonda sull’amicizia tra la protagonista, interpretata da Hailee Steinfeld, e il robot, che, in italiano, nel prologo, ha la voce del campione di volley Ivan Zaytsev (qui la nostra intervista). Un’amicizia tra un alieno e una ragazzina e una storia ambientata nel 1987; l’effetto nostalgia è dietro l’angolo e la produzione si cura di omaggiare tutti i capisaldi del cinema per ragazzi degli anni ’80, da Navigator e Corto Circuito, passando, ovviamente, per E.T. L’Extraterrestre, del quale Knight cita filologicamente la scena dell’esplorazione della casa di Charlie da parte del goffo robot.

I protagonisti di Bumblebee

Bumblebee

L’attenzione ritorna ai personaggi, ai protagonisti di carne e ossa ma anche ai robot, a Bumblebee, che riesce a far emergere la sua personalità, e questo a scapito dell’azione, il che, dati gli eccessi dei capitoli precedenti, non può che giovare alla forza della storia. Si avverte quindi l’esigenza di tornare a raccontare, e meno l’impulso a mostrare soltanto la grandiosità degli effetti visivi, elemento caratteristico dell’intera saga.

Una storia di amicizia

Charlie non sarà certo il Sam di Shia LaBeouf, e la battaglia per salvare il Mondo è senza dubbio più epica rispetto a quella per salvarsi la pelle, ma Bumblebee riporta il muscolo cardiaco, caldo e irrorato di sangue, nel petto del franchise. Ovviamente l’effetto nostalgia è sempre dietro l’angolo e sembra essere utilizzato con grande intelligenza da Knight, ma una volta identificato e aggirato, il film si rivela un’avventura comica, condita con un pizzico di azione e una sincera storia di amicizia.

Locarno Film Festival: nuovo comitato di selezione

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Il Consiglio direttivo del Locarno Film Festival ha ratificato nella sua seduta odierna la proposta della Direttrice artistica Lili Hinstin di composizione del Comitato di selezione che l’accompagnerà nella concezione e nella preparazione del programma della 72esima edizione del Festival.

Lili Hinstin, Direttrice artistica del Locarno Film Festival: “Il Comitato di selezione che sceglierà i film per la 72esima edizione del Festival rispecchia la sua immagine e storia: giovane, libero e audace. Le nostre scelte disegneranno una definizione del contemporaneo di cui il Festival è sempre stato il testimone e il difensore”.

Lili Hinstin sarà accompagnata da una squadra giovane con forte profilo internazionale, attenta alle nuove generazioni e allo stesso tempo ai nuovi percorsi del cinema d’autore e ai territori da esplorare; tratto distintivo che traspare già dai nomi scelti per la selezione dei lungometraggi: Mathilde Henrot, programmatrice francese del Festival di Sarajevo e cofondatrice del sito Festival Scope Pro; Nicholas Elliott, corrispondente da New York dei Cahiers du Cinéma, nel Comitato di programmazione del Flaherty Film Seminar, Julian Ross, programmatore dell’International Film Festival Rotterdam e ricercatore all’Università di Westminster, specializzato in cinema giapponese e filippino, Daniela Persico, critica cinematografica e programmatrice italiana, già vicina al Locarno Film Festival in altri ambiti artistici dal 2013 e il francese Antoine Thirion, fondatore della rivista online Independencia, membro del Comitato di selezione del Cinéma du Réel e del FID di Marsiglia.

Ecco i nomi di chi invece affiancherà la nuova direzione artistica nella selezione dei cortometraggi: Charlotte Corchète, ricercatrice all’École des Hautes Études en Science Sociales di Parigi, che ha lavorato anche per la Collection FILM del Centre Pompidou e ha fatto parte del Comitato di selezione del Festival Entrevues di Belfort; Tizian Büchi, regista e programmatore in diversi festival cinematografici svizzeri, dedicherà un attento sguardo sul cinema germanofono ed elvetico. A completare la squadra altri due profili già noti a Locarno: l’inglese Liz Harkman, da oltre quindici anni impegnata nell’industria cinematografica britannica in cui ha ricoperto ruoli in istituzioni nazionali come il British Film Institute e l’UK Film Council e il regista e produttore di Belgrado Stefan Ivančić, le cui opere hanno ricevuto numerosi premi nazionali e internazionali e sono state selezionate e sostenute dal Festival di Cannes (selezione Cinéfondation), CNC, Visions Sud Est o Eurimages.

La 72a edizione del Locarno Film Festival si terrà dal 7 al 17 agosto 2019.

Where’d You Go, Bernadette: il trailer del nuovo film di Richard Linklater

Annapurna Pictures ha diffuso il primo trailer ufficiale di Where’d You Go, Bernadette, il nuovo lavoro di Richard Linklater tratto dal romanzo omonimo di Maria Sempleche e che vede protagonista il premio oscar Cate Blanchett.

Linklater ha rivisto la sceneggiatura originariamente scritta da Michael H. Weber e Scott Neustadter (The Spectacular Now, The Disaster Artist) ed è qui alla sua seconda collaborazione con la casa di produzione dopo Everybody Wants Some.

Di seguito trovate il trailer.

Where’d You Go, Bernadette – il trailer

La sinossi: Where’d You Go, Bernadette è la storia di una donna e architetto affetta da agorafobia che all’improvviso scompare, e lascia alla figlia Bee di quindici un’unica scelta: mettersi in viaggio e indagare sulla sua scomparsa.

Nel cast anche Emma Nelson, Billy CrudupKristen Wiig, Judy Greer, James Urbaniak e Troian Bellisario. L’uscita nelle sale è fissata al 22 Marzo 2019.

Fonte: Annapurna Pictures

Il primo Re: il trailer del film di Matteo Rovere con Alessandro Borghi

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01 Distribution ha diffuso il primo trailer di Il Primo Re, il nuovo film di Matteo Rovere (Veloce come il vento) con protagonista Alessandro Borghi, che quest’anno abbiamo visto al cinema nei panni di Stefano Cucchi in Sulla Mia Pelle.

Il primo Re: il trailer

Di seguito la prima trama de Il Primo Re: Due fratelli, soli, nell’uno la forza dell’altro, in un mondo antico e ostile sfideranno il volere implacabile degli Dei. Dal loro sangue nascerà una città, Roma, il più grande impero che la Storia ricordi. Un legame fortissimo, destinato a diventare leggenda. Il cast completo di Il Primo Re vede: Alessandro Borghi, Alessio Lapice, Fabrizio Rongione, Massimiliano Rossi, Tania Garribba, Michael Schermi, Max Malatesta, Vincenzo Pirrotta, Vincenzo Crea, Lorenzo Gleijeses, Gabriel Montesi, Antonio Orlando, Florenzo Mattu, Martinus Tocchi.

Dopo il successo con Non essere cattivo, Alessandro Borghi ha continuato a lavorare in prodotti accolti con calore da pubblico e critica, come Suburra, film di Stefano Sollima, per poi tornare al titolo e al personaggio nell’omonima serie tv prodotta da Netflix e per la quale si aspetta una seconda stagione. Lo abbiamo visto in un piccolo ruolo in The Place di Paolo Genovese e al fianco di Giovanna Mezzogiorno in Napoli Velata di Ferzan Ozpetek. Ma soprattutto è stato Stefano Cucchi in Sulla mia pelle, pre Netflix, presentato a Venezia 75.

Fonte: 01

Spider-Man: Far From Home, quando arriverà il trailer?

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Spider-Man: Far From Home, quando arriverà il trailer?

Contrariamente a quanto detto nei giorni scorsi, sembra che il trailer ufficiale di Spider-Man: Far From Home non arriverà entro la fine della settimana (dunque prima della pausa natalizia). A suggerirlo è un insider che ha twittato la “triste” notizia nelle ultime ore.

Resta improbabile, ma siamo pronti a ricrederci, che il footage del film con Tom Holland venga rilasciato tra Natale e l’inizio dell’anno nuovo. D’altronde l’abbuffata di novità tra Captain Marvel e Avengers: Endgame potrebbe esser stata sufficiente da placare gli animi dei fan.

Spider-Man: Far From Home, ecco la prima sinossi ufficiale

Spider-Man: Far From Home è stato diretto ancora una volta da Jon Watts ed uscirà nelle sale il 5 luglio 2019. Confermati nel cast del film il protagonista Tom Holland nei panni di Peter Parker, Marisa Tomei in quelli di zia May e Zendaya in quelli di Michelle. Secondo IMDb, nel cast sono presenti anche Jake Gyllenhaal, Michael Keaton, Samuel L. Jackson Cobie Smulders.

Le riprese del film sono durate circa tre mesi, e nella maggior parte delle foto circolate in rete abbiamo visto Peter Parker alle prese con Michelle (Zendaya). Naturalmente il film vedrà tornare anche Flash Thompson (Tony Revolori) e Ned Leeds (Jacob Batalon), gli altri compagni di scuola di Peter. Ma cosa conosciamo realmente della trama e quali teorie circolano intorno al nuovo titolo dei Marvel Studios?

Per quanto riguarda le novità del sequel, la tuta di metallo di Peter dovrebbe essere una versione rimodellata di quella di Iron Spider. vista in Avengers: Infinity War. Questa nuova tuta, prevede anche una nuova maschera, con degli occhiali al posto delle orbite bianche, come da tradizione, questo perché è ovvio che il personaggio abbia bisogno di una nuova maschera dopo che la sua precedente è andata distrutta su Titano, durante il confronto con Thanos e prima della sua disintegrazione.

Spider-Man: Far From Home, conferme e teorie sul nuovo film del MCU

Aquaman: il fantastico dietro le quinte del film

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Aquaman sta ber sbarcare nelle sale americane (mentre da noi arriverà il 1 Gennaio 2019), ma ha già raccolto i pareri mediamente positivi della critica e numeri da capogiro nel weekend d’apertura in Cina.

Per ingannare l’attesa, ecco di seguito un fantastico video dal backstage che racconta la realizzazione del film e qualche anticipazione su ciò che vedremo sul grande schermo.

https://youtu.be/D6AgV0Ql3lc

Aquaman: il trailer italiano con Jason Momoa

L’inizio della corsa di Aquaman non poteva essere  più positiva: grazie ai 93.6 milioni di dollari incassati nel weekend d’apertura al box office cinese, il film di James Wan diventa il miglior debutto della storia per quanto riguarda il mercato asiatico e il migliore di sempre per quanto riguarda i cinecomic DC.

Superato di gran lunga Ready Player One (che lo scorso anno ne aveva registrati 61.6), Aquaman è anche il quinto miglior opening per un film di supereroi e il quarto per un titolo americano quest’anno.

Per intenderci, Wonder Woman aveva toccato quota 90.4, Man of Steel 63.4, Batman v Superman: Dawn of Justice 95.7 e Justice League 106 nella prima settimana di programmazione.

Aquaman, recensione del film con Jason Momoa

Il film è stato diretto da James Wan (Insidious, L’evocazione The Conjuring, Fast and Furious 7) e vede protagonista Jason Momoa. Con lui ci sarà Amber Heard nei panni di Mera, Yahya Abdul-Mateen II, Patrick Wilson, Dolph Lundgren, Ludi Lin e  Willem Dafoe. Il cinecomic arriverà al cinema il 21 Dicembre 2018.

Aquaman è il re dei Sette Mari. Questo sovrano riluttante di Atlantide, bloccato tra il mondo della superficie, costantemente violento contro la vita nel mare e gli Atlantidei che sono in procinto di rivoltarsi, deve occuparsi di proteggere il mondo intero.

Aquaman: ecco perché James Wan ha scelto di non dirigere il film su Flash

Scarlet Witch e Visione: cosa vorremmo vedere nella serie di Disney +

Come annunciato nelle scorse settimane, Scarlet Witch e Visione saranno protagonisti di una serie spin-off ambientata nel MCU e destinata al servizio streaming di Disney + in arrivo nel 2019. Non abbiamo altri dettagli sul progetto, sulla trama e sull’ambientazione, ma è del tutto ipotizzabile un ritorno in azione dei due personaggi dopo gli eventi di Avengers: Infinity War o Avengers: Endgame.

Ma cosa vorremmo vedere nella serie? Ecco alcuni spunti:

Il “vero” Jarvis

Un Jarvis in carne e ossa non sarebbe nuovo all’universo cinematografico Marvel, perché già nella serie Agent Carter venne introdotto il personaggio di Edwin Jarvis che lavorava per Howard Stark diventando poi il compagno di Peggy durante le varie missioni.

Il Jarvis creato da Tony Stark è stato distrutto da Ultron (ma ha contribuito a creare Visione), ma questo non significa che non potremmo riavere un altro Jarvis reale.

Nei fumetti su Scarlet Witch, Jarvis arriva nella nella nuova casa che l’eroina condivide con Visione nel New Jersey per aiutarli ad ottenere un favore da Tony, quindi la serie potrebbe accingere da queste storie per creare nuovi scenari.

Un flashback con Quicksilver

Wanda e Pietro Maximoff sono stati introdotti nel MCU come due gemelli dotati di superpoteri, tuttavia il loro legame è stato interrotto subito alla fine di Age of Ultron con la morte di Quicksilver.

Considerando ciò che hanno vissuto insieme e lo stretto legame, sarebbe importante rivedere Pietro nella serie almeno in dei flashback relativi all’infanzia di Scarlet Witch; un’occasione perfetta per approfondire questa relazione tra fratelli e il lutto di Wanda.

West Coast Avengers

Negli anni Ottanta, Visione e Scarlet Witch hanno fatto parte del team degli West Coast Avengers fondato da Occhio di Falco, un’intelligente strategia che portava i Vendicatori su entrambe le coste americane per vegliare sui civili.

La serie di fumetti divenne subito molto popolare e recentemente ha ritrovato il successo grazie alle storie del 2018 scritte da Kelly Thompson: che sia possibile un cameo della squadra nella serie in arrivo su Disney +?

Una figura paterna per Wanda

Sebbene nel MCU Pietro e Wanda affermano che i loro genitori sono morti, nei fumetti questa loro parentela è molto più complicata di quanto sembri: prima sono stati figli di Robert Frank, alias Whizzer, poi si disse che Magneto era il padre.

Nel 2010 venne accettata la storyline della loro sperimentazione genetica, versione a cui si sono ispirati i Marvel Studios per l’introduzione in Avengers: Age of Ultron. Ma indipendentemente da ciò, sarebbe bello vedere nella serie una figura paterna per Wanda, qualcuno di stabile e un punto di riferimento.

Un crossover con Doctor Strange

Doctor Strange

Doctor Strange è, insieme a Scarlet Witch, lo stregone più potente del  MCU: i due supereroi si contendono infatti lo scettro e hanno mostrato poteri e capacità molto simili. E come raccontano i fumetti di New Avengers e The Last Days of Magic, hanno collaborato per sconfiggere l’Empirikul.

Certo sarebbe grandioso vedere Benedict Cumberbatch, anche solo per un cameo, nella serie con Visione no?

La madre di Wanda

Sappiamo che i genitori di Wanda Maximoff sono morti nel MCU, mentre nei fumetti la loro identità è sempre stata avvolta nel mistero: nelle storie di James Robinson l’eroina scopre che sua madre biologica è una donna chiamata Natalya Maximoff, che in passato ha assunto il soprannome di Scarlet Witch.

Natalya era parente di sangue della coppia che alla fine ha adottato Wanda e Pietro, ovvero Django e Marya Maximoff, e quando Wanda pensò che Marya fosse morta scoprì invece che non era così.

Ci sarebbero quindi due potenziali figure materne da introdurre nella serie: una della vita reale e una della dimensione a cui solo le streghe possono accedere.

Un upgrade di Visione

visione avengers 4

In Avengers: Infinity War abbiamo visto la nuova armatura di Iron Man aggiornata da Tony usando la nanotecnologia; un costume al quale si può sempre avere accesso senza doverlo chiamare da lontano e che si adatta perfettamente al corpo del supereroe.

Tuttavia ad ossessionare Tony è la capacità o meno di un’armatura di guarire le ferite durante una battaglia, e nei fumetti questa funzione appartiene a Vision quando usufruisce dei nanobot; un elemento che potrebbe tornare utile nel MCU e nella serie con Scarlet Witch.

D’altronde da qualche parte bisognerà pure iniziare, e tramite il flusso incrociato della tecnologia Stark con la tecnologia di Shuri, sarebbe bello vedere Visione avere accesso a questo potere.

Magneto

Ora che la Disney ha acquisito i diritti sui personaggi Marvel precedentemente posseduti dalla 20th Century Fox, i fan si stanno chiedendo in che modo verrà introdotta o riavviata la saga degli X-Men nel MCU.

Un modo naturale sarebbe portare nell’universo cinematografico il personaggio di Magneto a partire dalla serie su Scarlet Witch e Visione: sappiamo infatti che nei fumetti Wanda e Pietro credevano che Magneto fosse il loro vero padre, teoria smentita più tardi.

Agatha Harkness

Finora i poteri di Wanda non hanno subito grandi cambiamenti nel corso del MCU, dunque è chiaro che dovrà raggiungere il livello successivo, e per farlo avrà bisogno di un mentore: nei fumetti corrisponde al nome di Agatha Harkness.

Personaggio quasi “evanescente”, non ha bisogno di incarnarsi in una figura reale, trattandosi di un fantasma che aiuta Scarlet Witch a risolvere i suoi problemi e dandole dei preziosi consigli.

E anche in forma di spettro, Agatha è in grado di lanciare incantesimi, dunque sarebbe interessante vedere questa amicizia e rapporto svilupparsi nello show televisivo.

Leggi anche – Scarlet Witch: 10 motivi per cui è più potente di Doctor Strange

Fonte: CBR

Big Little Lies: segreti di classe

Big Little Lies: segreti di classe

Sono diversi anni ormai che le serie televisive hanno raggiunto un livello qualitativo pari a quello del grande cinema se non a volte superiore, e per questa ragione sono molte le star del grande schermo che trovano ruoli più interessanti nei tv show piuttosto che nei film. In particolare le serie offrono ruoli da protagoniste anche alle donne, liberandole dallo stereotipo di mogli o fidanzate. Big Little Lies, prodotto dalla cable americana HBO, è forse uno degli esempi più lampanti di questa tendenza, annoverando un cast stellare e fra i protagonisti tre attrici come Reese Witherspoon, Laura Dern e Nicole Kidman.

L’idea di produrre questa miniserie di 7 episodi (miniserie perché a oggi non è prevista una seconda stagione) è venuta proprio a Reese Whiterspoon che dopo avere letto l’omonimo romanzo di Liane Moriarty ne ha acquistati i diritti per lo schermo. Originariamente la produzione aveva pensato di farne un film, ma i personaggi femminili erano così ben delineati che due ore non sarebbero state sufficienti per metterli in luce.

Big Little Lies, storie di vita

La trama su cui si basa Big Little Lies si svolge a Monterey e inizia con un omicidio avvenuto in una scuola. La vittima tuttavia rimane ignota allo spettatore e i giorni precedenti  al crimine vengono così ricostruiti con dei flashback. Madeline Martha Mackenzie (Reese Whitherspoon), Celeste Wright (Nicole Kidman), Jane Chapman (Shailene Woodley) e Renata Klein (Laura Dern) sono 4 amiche con i figli che vanno nella stessa scuola. Ognuno di loro vive relazioni sentimentali e rapporto coi figli in modo differente e la loro amicizia è a volte intrisa di una malsana invidia. Sulla base del loro rapporto poco limpido lo spettatore viene a conoscenza del mondo che lo circonda, un mondo viziato dall’appartenenza a una certa classe sociale.

Big Little Lies come poche altre serie riesce a dipingere uno spaccato di società dove le donne sono protagoniste assolute in un mondo complesso in cui carriere, relazioni sentimentali, amicizie, rapporti con i figli sono difficili da gestire sempre al meglio. Le quattro amiche rappresentano infatti spaccati di esistenze molto diverse fra loro, mascherati dal dover apparire sempre perfette. Madeline deve piacere sempre a tutti, deve essere quella che aiuta le persone in difficoltà, ma il rapporto che ha coi suoi figli, soprattutto con Abigail, la più adulta, non è semplice.

Ha poi un marito, Ed (Adam Scott) spesso infantile nei suoi comportamenti, e un ex-marito, Nathan (James Carlson), che si è costruito un’altra vita con una donna molto più giovane (Bonnie, Zoe Kravitz). Celeste vive apparentemente un’esistenza perfetta, aa una bella casa, due figli che sembrano due angeli e un marito, Perry (Alexander Skarsgård) che la ama follemente e anche violentemente. Renata, madre di Amabella, invece, è fredda, rigida, frustrata da un matrimonio con Gordon, piatto e senza emozioni. Cerca sempre di dimostrarsi una leader, fino al momento in cui si rende conto che la situazione in pugno lei non ce l’ha mai. Jane e il piccolo Ziggy rappresentano infine gli “alieni” di questa comunità, forse proprio per questo i più innocenti, ancora avulsi dai meccanismi malati di questo microcosmo.

Big Little Lies, le donne al centro della storia

Nella serie sono quindi le donne a costruire la storia, a compiere le azioni, mentre gli uomini sono più basic, agiscono di risposta, subiscono le conseguenze. “Accade regolarmente, ed è uno stereotipo dei nostri tempi, che una donna potente debba essere fredda. Una donna potente non ama i figli, non è dolce, non ha amici. Come dicevo prima, noi viviamo in un mondo che si fonda sugli stereotipi”, ha dichiarato in un’intervista Laura Dern. “Lo stesso è accaduto a Hillary Clinton durante le elezioni, perché se sei una donna di potere, e sei intelligente, si dà per scontato che tu sia la stessa anche tra le mura di casa. Nella serie tutti i personaggi femminili sono presentati come degli stereotipi ma lentamente, quando lo spettatore conosce i personaggi, scopre che c’è molto di più oltre a l’immagine che vediamo”.

Se infatti quella che viviamo è una società fondata sull’immagine, sui video, sui selfie, sui social network, sulla bellezza di facciata, in Big Little Lies questa punta dell’iceberg viene lentamente e inesorabilmente demolita per scavare in profondità, per mostrare le differenze fra l’apparire all’esterno e ciò che realmente accade fra le mura di casa, dove la realtà viene a galla. E’ un continuo confronto fra esterno e interno, forma e sostanza. La violenza domestica a cui è sottoposta Celeste vittima del comportamento del marito Perry e la loro presenza in pubblico dove sono la coppia più invidiata, la sunshine family, ne è un esempio.

“Big Little Lies è un romanzo sul bullismo in tutte le sue forme, da quello nel cortile della scuola, a quello subdolo che può avvenire all’entrata in classe coi genitori presenti, alla violenza che avviene in casa dietro una porta chiusa” racconta la scrittrice Liane Moriarty, “E quando ho parlato per la prima volta con Nicole Kidman che voleva interpretare il ruolo di Celeste, le ho detto quanto fosse importante per me che il suo personaggio non dovesse solo subire degli abusi ma anche rispondere, reagire. Non volevo che fosse passiva, una bella vittima e basta. Volevo mostrare la confusione in relazioni di quel tipo e come quando inizi a reagire e a diventare tu stesso violento ti senti di diventare un complice della violenza stessa. Questo giustifica come sia possibile essere ancora innamorato di chi abusa di te anche se si ha la consapevolezza che un rapporto simile debba, a ragione, finire. Quando stavo scrivendo il libro ho approfondito molto il “ciclo degli abusi” la violenza seguita da umilianti scuse. Credo che David E.Kelley, autore della serie, abbia fatto un lavoro incredibile tradurlo per lo schermo. E’ possibile infatti vedere sul volto di Nicole tutte le emozioni che si possono vivere in queste situazioni”.

Non bisogna però dimenticare che alla base della serie c’è un omicidio, un evento ricostruito in flashback, rivelato solo all’ultimo episodio. Lo spettatore arriva con un climax drammatico a quel momento, conoscendo le vite dei protagonisti, creandosi un’idea di chi potrebbe essere l’assassino e la vittima. Sono i segreti e le bugie a fornire gli indizi, la possibilità di assistere al backstage della messinscena, gli interrogatori a chi queste persone le conosce anche superficialmente.

Qualche critico a paragonato Big Little Lies a Desperate Housewives o a Pretty Little Liars, tuttavia rispetto alle altre due serie ha un cinismo reale, concreto, che si allontana da un mondo un po’ grottesco e da fiaba dark delle “casalinghe disperate” così come la sua rappresentazione adulta sia solo in parte simile a PLL, molto più teen nel suo modo di comunicare.

In conclusione Big Little Lies è un affresco attuale e durissimo di una società senza mezze misure, in cui la perfezione nasconde mali assoluti. In più sono le donne, le protagoniste, in assoluto, a prendere le decisioni finali a lottare (anche contro se stesse) per cercare di migliorarsi e di migliorare ciò che le circonda. Sembra banale ma il mondo in cui viviamo è fatto di dettagli e solo valorizzandoli si può comprendere come per risolvere i problemi sia necessario prima di tutto trovare delle soluzioni. Talvolta anche estreme.

Bumblebee: ecco la descrizione della scena post credits

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Bumblebee: ecco la descrizione della scena post credits

Attenzione: l’articolo contiene spoiler su Bumblebee

La sempre più diffusa tendenza di inserire delle piccole scene dopo i titoli di coda sembra aver contagiato non soltanto i Marvel Studios, ma anche altri franchise di successo come quelli di Transformers, che tra due giorni tornerà in sala con Bumblebee, primo spin-off dedicato al celebre maggiolino giallo.

Leggi la recensione di Bumblebee

Di seguito trovate la descrizione della scena (ma se non avete ancora visto il film, vi conviene fermarvi qui):

Le immagini sembrano confermare che il camion che viaggia insieme a Bumblebee sul Golden Gate Bridge è proprio Optimus Prime, il personaggio noto ai fan della saga: diversi Autobot stanno arrivando sulla Terra, presumibilmente per preparare il terreno per lo scontro che avverrà nel sequel o direttamente in Transformers (il film del 2007).

Bumblebee: il trailer ufficiale dello spin-off di Transformers

Nel frattempo vi ricordiamo che il nuovo capitolo del franchise, Bumblebee, uscirà nelle nostre sale il 20 dicembre. Protagonista del film è Hailee Steinfeld. Nel cast anche John Cena, Jorge Lendeborg Jr., Abby Quinn, Rachel Crow, Ricardo Hoyos, Gracie Dzienny Jason Drucker. La sceneggiatura del film è firmata da Christina Hodson.

Nella versione italiana, il campione di pallavolo Ivan Zaytsev doppierà il transformer del titolo.

Ecco la prima sinossi del film:

“Durante il 1987, Bumblebee trova rifugio in una discarica in una piccola cittadina di mare della California. Charlie (Hailee Steinfeld), in procinto di compiere 18 anni e mentre cerca di trovare il suo posto nel mondo, scopre Bumblebee, scarico, ammaccato e spezzato. Quando Charlie gli restituisce la vita, impara immediatamente che non si tratta di un ordinario maggiolino giallo WV.”

Ivan Zaytsev presta la voce a Bumblebee: l’intervista

Fonte: CBM

Avengers: Endgame, Age of Ultron ha anticipato le morti del film?

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Da mesi si rincorrono sul web e tra i forum di appassionati decine, o forse centinaia, di teorie sugli esiti di Avengers: Endgame, il capitolo che chiuderà il sipario sulla Fase 3 del MCU e porrà le basi per il futuro dell’universo cinematografico Marvel. Ma tra le tante domande dei fa, una sembra aver catturato l’attenzione: chi morirà alla fine del film?

Secondo una di queste ipotesi, la risposta la fornirebbe nientemeno che Avengers: Age of Ultron, seconda avventura collettiva dei Vendicatori uscita nelle sale nel 2015: il cinecomi cdiretto da Joss Whedon avrebbe infatti predetto la morte di Steve Rogers e Tony Stark nella scena in cui i due eroi scoprono la fuga di Ultron; successivamente Tony ricorda ai colleghi l’esistenza di un “esercito alieno ostile” che è giunto sulla Terra attraverso il canale creatosi nel primo film degli Avengers.

Riferendosi a questo evento, Tony lo chiama “fine del gioco” (in originale, “endgame“) e si domanda come fare per impedirlo. Subito dopo Steve gli risponde semplicemente “insieme” e quando Tony, rassegnato, confessa che perderanno, Cap ribadisce che anche in quel caso, lo faranno insieme.

Sarà davvero così? Che ne pensate?

Avengers: Endgame, il primo trailer

Avengers: Endgame arriverà al cinema ad Aprile 2019, sarà diretto da Anthony e Joe Russo e porterà a conclusione la Fase 3 del Marvel Cinematic Universe.

Nel cast del film Robert Downey Jr.Chris Hemsworth, Mark Ruffalo, Chris Evans, Scarlett JohanssonBenedict Cumberbatch, Don Cheadle, Tom HollandChadwick Boseman, Paul Bettany, Elizabeth Olsen, Anthony Mackie, Sebastian Stan, Letitia Wright, Dave Bautista, Zoe Saldana, Josh Brolin, Chris Pratt, Jeremy Renner, Evangeline Lilly, Jon Favreau, Paul Rudd, Brie Larson.

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Fonte: Reddit

Oscar 2019: Dogman di Matteo Garrone escluso dalla shortlist

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Oscar 2019: Dogman di Matteo Garrone escluso dalla shortlist

Dogman di Matteo Garrone è ufficialmente fuori dalla corsa per il Miglior Film Straniero che verrà assegnato il prossimo 22 Gennaio durante la cerimonia degli Oscar 2019 (91° edizione degli Academy Awards).

Questi invece i titoli che gareggeranno per la cinquina finale nella categoria Miglior Film Straniero, tra cui Roma di Alfonso Cuaron, Leone d’Oro a Venezia 75.

  • Colombia, “Birds of Passage
  • Danimarka, “The Guilty
  • Germania, “Never Look Away
  • Giappone, “Shoplifters
  • Kazakhstan, “Ayka
  • Libano, “Capernaum
  • Messico, “Roma
  • Polonia, “Cold War
  • Korea del Sud, “Burning

Oscar 2019: Kevin Hart rifiuta l’invito a presentare la cerimonia, ecco perché

Dopo Gomorra e Reality (entrambi vincitori del Grand Prix) e Il Racconto dei RaccontiMatteo Garrone torna in Concorso al 71° Festival Di Cannes con il suo nuovo film, Dogman.

In una periferia sospesa tra metropoli e natura selvaggia, dove l’unica legge sembra essere quella del più forte, Marcello è un uomo piccolo e mite che divide le sue giornate tra il lavoro nel suo modesto salone di toelettatura per cani, l’amore per la figlia Sofia, e un ambiguo rapporto di sudditanza con Simoncino, un ex pugile che terrorizza l’intero quartiere. Dopo l’ennesima sopraffazione, deciso a riaffermare la propria dignità, Marcello immaginerà una vendetta dall’esito inaspettato.

Dogman è un film che si ispira liberamente ad un fatto di cronaca nera accaduto trent’anni fa, ma che non vuole in alcun modo ricostruire i fatti come si dice che siano avvenuti. Ho iniziato a lavorare alla sceneggiatura dodici anni fa: nel corso del tempo l’ho ripresa in mano tante volte, cercando di adattarla ai miei cambiamenti. Finalmente, un anno fa, l’incontro con il protagonista del film, Marcello Fonte, con la sua umanità, ha chiarito dentro di me come affrontare una materia così cupa e violenta, e il personaggio che volevo raccontare: un uomo che, nel tentativo di riscattarsi dopo una vita di umiliazioni, si illude di aver liberato non solo se stesso, ma anche il proprio quartiere e forse persino il mondo. Che invece rimane sempre uguale, e quasi indifferente“. – Matteo Garrone

Guardiani della Galassia Vol.3: lo script di James Gunn è “commovente”

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Il licenziamento di James Gunn dalla regia di Guardiani della Galassia Vol. 3 ha lasciato aperta la posizione di rilievo nella realizzazione del film, e da allora non sono arrivati più aggiornamenti in merito. Sappiamo tuttavia che prima che fosse annunciato il suo allontanamento produzione, Gunn aveva completato la sceneggiatura, quindi la domanda, fino a oggi, è stata proprio quella relativa allo script: la Disney userà o meno lo script realizzato dal regista e sceneggiatore?

Nelle ultime ore è comparso su twitter il commento di Peter Sciretta di Slash Film, secondo il quale diverse persone, tra quelle che hanno avuto la fortuna di leggere il lavoro del regista, sarebbero scoppiate in lacrime commosse dalle parole sulle pagine.

https://twitter.com/slashfilm/status/1074458868590264320

Soltanto ieri vi avevamo riportato le parole di Karen Gillan in merito alla questione, con l’attrice che aveva spiegato che “Anche se il nostro regista non sarà più con noi, siamo entusiasti all’idea di continuare la storia dei Guardiani della Galassia per i nostri fan. Questa è la cosa più importante. Non ho dettagli su quando uscirà nelle sale ma posso dirvi che esiste una sceneggiatura.

Guardiani della Galassia Vol.3: Karen Gillan conferma l’esistenza dello script

Tempo fa Sean Gunn, fratello di James che nel franchise interpreta Kraglin e fornisce anche la mmo-cap di Rocket Raccoon, aveva parlato dello stato della produzione di Guardiani della Galassia Vol. 3. confermando che lo studio avrebbe voluto usare la sceneggiatura firmata dal fratello:

“Non conosco i dettagli precisi relativi a Guardiani 3. So che la Disney vuole ancora fare il film. So anche che hanno tutte le intenzioni di utilizzare la sceneggiatura che ha scritto mio fratello. Ovviamente, quella è stata una situazione molto spiacevole per tutti, soprattutto per lui, ma per esempio anche per me, passo sei mesi a preparare un film, e adesso sono in sospeso.”

La situazione sembra quindi non evolversi particolarmente per James Gunn, dal momento che seppure verrà utilizzata la sceneggiatura, il regista non tornerà (quasi sicuramente) alla regia del film. Intanto le dichiarazioni di Gunn fanno pensare che la squadra realizzativa del film rimarrà generalmente invariato, con la sola sostituzione del regista. Aspetteremo novità in merito. Tuttavia quest’ultima informazione dovrebbe assicurare al pubblico il ritorno di Dave Bautista nei panni di Drax, dal momento che l’attore aveva dichiarato che non avrebbe ripreso il ruolo se non fosse stata utilizzata la sceneggiatura firmata da James Gunn.

Guardiani della Galassia Vol. 3 è al momento sospeso dalla produzione presso i Marvel Studios.

Guardiani della Galassia Vol. 3: lo stop avrà conseguenze su Avengers 4?

Glass: online il nuovo trailer internazionale

Glass: online il nuovo trailer internazionale

È online il nuovo trailer internazionale di Glass, ultimo lavoro firmato da M. Night Shyamalan che chiuderà la trilogia formata da Unbreakable e Split. Il film del regista di Philadelphia vedrà tornare Bruce Willis, Samuel L. Jackson James McAvoy nei panni dei personaggi che hanno già interpretato per Night, rispettivamente, David Dunn, Elijah Price/L’Uomo di Vetro e Crumb/La Bestia/L’Orda.

Di seguito potete dare uno sguardo al trailer.

Glass: le prime reazioni al film sono positive

Qui la prima sinossi:

Dunn (Bruce Willis) sta dando la caccia alla Bestia, controparte sovrumana di Crumb (James McAvoy), scontrandosi con lui in maniera sempre più aspra. Intanto Price (Samuel L. Jackson) emerge dall’ombra, nascondendo dei segreti che si riveleranno pericolosi per entrambi.

Interpretato da Samuel L. Jackson, James McAvoy, Bruce Willis e dall’attrice vincitrice del Golden Globe Sarah Paulson, Glass porta avanti le vicende narrate in Unbreakable – Il Predestinato (2000) e Split (2016), entrambi scritti e diretti dallo stesso Shyamalan. Glass vede David Dunn all’inseguimento dell’identità sovrumana di Kevin Wendell Crumb, ovvero la Bestia, in un susseguirsi di incontri sempre più pericolosi. Elijah Price, noto anche con lo pseudonimo de “l’Uomo di Vetro”, emergerà dall’ombra in possesso di segreti decisivi per entrambi gli uomini.

Glass, recensione del film di M. Night Shyamalan

Fonte: Touchstone Pictures

Star Trek: Discovery 2, featurette “What to Expect

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Star Trek: Discovery 2, featurette “What to Expect

Netflix dopo il trailer ufficiale ha diffuso una featurette di Star Trek: Discovery 2, la seconda stagione di Star Trek: Discovery.

Star Trek Discovery 2

Star Trek: Discovery 2 è la seconda attesa stagione della serie tv Star Trek: Discovery creata da Bryan Fuller e Alex Kurtzman per il network americano della CBS, in Italia trasmessa da Netflix. Un nuovo episodio sarà disponibile ogni lunedì. La prima stagione era composta da 15 episodi in totale, sarà divisa in due capitoli. I primi otto episodi saranno rilasciati tra lunedì 25 Settembre e Lunedì 6 Novembre. La stagione riprenderà poi con il secondo capitolo a gennaio 2018. 

Star Trek: Discovery seguirà le avventure della Flotta Stellare alla scoperta di nuovi mondi e nuove forme di vita, durante le quali il capitano dovrà imparare che prima di poter comprendere il mondo degli alieni è necessario capire se stessi. Start Trek, uno degli show più iconici del mondo televisivo mondiale, torna 50 anni dopo la première di Star Trek: Discovery. Nella serie vedremo una nuova navicella, nuovi personaggi e missioni, ritrovando però gli stessi valori e la stessa speranza per il futuro che ha ispirato una generazione intera di sognatori.

Star Trek: Discovery è prodotta da CBS Television Studios in associazione con Secret Hideout di Alex Kurtzman, Living Dead Guy Production di Bryan Fuller e Roddenberry Entertainment. Alex Kurtzman, Bryan Fuller, Heather Kadin, Gretchen J. Berg & Aaron Harberts, Akiva Goldsman, Rod Roddenberry e Trever Roth sono i produttori esecutivi.

Transformers: Bumblebee sarà l’unico spin-off?

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Transformers: Bumblebee sarà l’unico spin-off?

Intervistato in occasione dell’uscita di Bumblebee, il regista Travis Knight (Kubo e la Spada Magica) ha parlato del film – primo spin-off ufficiale del franchise di Transformers – e della possibilità che ne vengano realizzati altri in futuro:

È difficile da dire. Penso che aspettino di vedere come reagiranno le persone a Bumblebee prima di pensare a nuovi capitoli. Se queste persone metteranno mano ai loro portafogli per un film sui Transformers, allora otterranno questo tipo di film“.

Il tono, l’ambientazione e le caratteristiche di Bumblebee segnano un netto cambiamento rispetto alla saga lanciata da Michael Bay nel 2007 e proseguita con ben quattro sequel, e non è detto che il pubblico sia “pronto” per un’esperienza sicuramente diversa, forse più intima e meno spaccona. Soltanto il box office saprà darci una risposta.

Bumblebee: il trailer ufficiale dello spin-off di Transformers!

Nel frattempo vi ricordiamo che il nuovo capitolo del franchise, Bumblebee, uscirà nelle nostre sale il 20 dicembre. Protagonista del film è Hailee Steinfeld. Nel cast anche John Cena, Jorge Lendeborg Jr., Abby Quinn, Rachel Crow, Ricardo Hoyos, Gracie Dzienny Jason Drucker. La sceneggiatura del film è firmata da Christina Hodson.

Nella versione italiana, il campione di pallavolo Ivan Zaytsev doppierà il transformer del titolo.

Leggi la recensione di Bumblebee

Ecco la prima sinossi del film:

“Durante il 1987, Bumblebee trova rifugio in una discarica in una piccola cittadina di mare della California. Charlie (Hailee Steinfeld), in procinto di compiere 18 anni e mentre cerca di trovare il suo posto nel mondo, scopre Bumblebee, scarico, ammaccato e spezzato. Quando Charlie gli restituisce la vita, impara immediatamente che non si tratta di un ordinario maggiolino giallo WV.”

Fonte: Cnet

Box Office ITA: Bohemian Rhapsody inarrestabile al botteghino

Box Office ITA: Bohemian Rhapsody inarrestabile al botteghino

Bohemian Rhapsody è inarrestabile al box office italiano e batte le nuove uscite, seguito da Il Grinch e Macchine Mortali. Ancora una volta Bohemian Rhapsody batte tutti e regge saldamente in testa alla classifica incassando 2 milioni di euro alla sua terza settimana di programmazione. Così il biopic sui Queen arriva alla bellezza di 15,2 milioni di euro e diventa il secondo maggiore incasso dell’anno.

Il Grinch conferma la seconda posizione con altri 791.000 euro e giunge a quota 4,5 milioni di euro. Macchine Mortali apre in terza posizione con 747.000 euro incassati in 455 sale a disposizione e registra una discreta media per sala pari a 1600 euro. Un piccolo favore debutta al quarto posto con 730.000 euro, mentre Il Testimone invisibile debutta con 658.000 euro in 425 sale. Se Son Rose precipita in sesta posizione con altri 483.000 euro con cui arriva a 3,8 milioni complessivi.

Alpha – Un’amicizia forte come la vita totalizza 975.000 euro con altri 260.000 euro, mentre La Casa delle Bambole – Ghostland giunge a un globale di 756.000 euro con altri 212.000 euro. Animali Fantastici: I Crimini di Grindelwald scende al nono posto con altri 174.000 euro e arriva a quota 12,6 milioni. Santiago, Italia conferma la decima posizione dell’esordio con altri 126.000 euro con cui giunge a 302.000 euro totali.

Il ritorno di Mary Poppins: recensione del film con Emily Blunt

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Il ritorno di Mary Poppins: recensione del film con Emily Blunt

Il ritorno di Mary Poppins al cinema era stato scongiurato da P. L. Travers, autrice dei romanzi che parlano della tata magica, che, dopo essere rimasta delusa dal primo adattamento di Walt Disney con Julie Andrews, lasciò a testamento che mai e poi mai nessuno avrebbe ritentato l’operazione. Gli eredi della scrittirce però hanno trovato il modo di aggirare la questione legale, visto che a distanza di 54 anni, Il ritorno di Mary Poppins è un film, al cinema dal 20 dicembre, sempre prodotto dalla Casa di Topolino.

Il musical, diretto da Rob Marshall, si annuncia come un sequel, in cui Mary Poppins torna dopo 20 anni a casa Banks, in viale dei Ciliegi 17. I coniugi Banks non ci sono più, ma nella grande casa, vedovo con tre figli, c’è ancora Michael, che ora lavora in banca. Jane invece vive da sola e fa la sindacalista, cercando come può di aiutare il fratello. Non c’è più Bert, lo spazzacamino, ma c’è Jake, uno dei tanti lampionai della Londra. L’avventura prevederà canzoni, magie, viaggi dentro a oggetti inanimati, una cugina bizzarra e una “sfida” contro la banca che, invece dei risparmi di Michael, vorrà portare via ai Banks la loro casa.

Il ritorno di Mary Poppins a casa Banks

Passo dopo passo, ci si rende conto che Il ritorno di Mary Poppins non è un vero e proprio sequel, quanto più un omaggio/remake in cui tutte le situazioni del classico “ibrido” con Julie Andrews vengono ricalcate e predisposte in modo tale da raccontare più o meno la stessa storia che ci aveva già raccontato Robert Stevenson nel 1964. Jane e Michael esercitano le stesse professioni, rispettivamente, della madre e del padre; al posto dell’eccentrico zio Albert che prende il tè sul soffitto c’è la cugina Topsy, che sul soffitto… ci cammina! C’è la banca, il numero dei lampionai che si sostituiscono agli spazzacamini; il viaggio nel vaso decorato al posto del viaggio nel disegno; la signora dei palloncini al posto di quella dei piccioni. Ogni elemento nel film di Rob Marshall richiama all’originale, senza però riuscire mai a rievocarne la magia.

Quello che di diverso ha questo secondo appuntamento a viale dei Ciliegi è l’atmosfera. Londra è in piena crisi economica, la magia che Mary aveva regalato alla prima avventura fa fatica a trovare spazio di fronte alla disgregazione della famiglia, e il realismo rischia ogni volta di avere la meglio e così, nonostante i vivaci costumi di Colleen Atwood e l’allegria delle canzoni, l’atmosfera è sempre un pizzico più cupa.

Emily Blunt è la nuova Mary Poppins

Con tutte queste premesse, era davvero difficile per Emily Blunt, “praticamente perfetta sotto ogni aspetto”, riuscire a eguagliare la Andrews, e sebbene l’idea dei produttori non era sicuramente quella di indurre al paragone, è difficile sfuggire alla tentazione di giustapporre ogni momento di questo film alle sequenze all’originale. Ragione per cui, sarebbe stato meglio, forse, allontanarsi di più dal film che conquistò 5 premi Oscar, e avventurarsi nell’inesplorato.

E, nonostante sia l’eroina del titolo, colei che dicendo sì a questo film ha abbracciato l’eredità più pesante, sembra quasi che non sia lei l’eroina della storia: i piccoli Bakns sono perfettamente in grado di badare a se stessi e l’eroe d’azione vero e proprio è il Jake di Lin-Manuel Miranda, unico tra tutti che sembra davvero a proprio agio sul palcoscenico che Marshall porta in sala.

Le uniche emozioni autentiche de Il ritorno di Mary Poppins sono quelle regalate dall’apparizione di Mary, in cielo, con i piadi “in prima”, dal ritorno a viale dei Ciliegi 17, dalla vista sotto barba e trucco, dell’occhio vispo di Dick Van Dike, che con un cameo di pochi minuti restituisce brio al finale del film. Tutte emozioni profonde e magiche che hanno soprattutto il gusto della malinconia.

Ivan Zaytsev presta la voce a Bumblebee: l’intervista

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Ivan Zaytsev presta la voce a Bumblebee: l’intervista

Il capitano della nazionale italiana di volley maschile, Ivan Zaytsev, ha prestato la voce, per un ruolo “compresso”, a Bumblebee, il protagonista del nuovo film (omonimo) della saga dei Transformers, dal 20 dicembre in sala.

Di seguito, ecco cosa ci ha raccontato lo sportivo sulla sua esperienza di doppiatore, di spettatore dei Transformers e di volto di uno sport, la pallavolo, che sta diventando sempre più amato e praticato in tutta Italia:

Bumblebee: Ivan Zaytsev doppierà il protagonista

A dirigere il film c’è Travis Knight, già regista di Kubo e la Spada Magica per la Laika. Protagonista del film è Hailee Steinfeld. Nel cast anche John Cena, Jorge Lendeborg Jr., Abby Quinn, Rachel Crow, Ricardo Hoyos, Gracie DziennyJason Drucker. La sceneggiatura del film è firmata da Christina Hodson.

Ecco la prima sinossi del film:  “Durante il 1987, Bumblebee trova rifugio in una discarica in una piccola cittadina di mare della California. Charlie (Hailee Steinfeld), in procinto di compiere 18 anni e mentre cerca di trovare il suo posto nel mondo, scopre Bumblebee, scarico, ammaccato e spezzato. Quando Charlie gli restituisce la vita, impara immediatamente che non si tratta di un ordinario maggiolino giallo WV.”

Golden Globes 2019: a Jeff Bridges il Cecil B. deMille

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Jeff Bridges, vincitore di Premio Oscar e Golden Globes, riceverà il Cecil B. deMille Award alla 76° edizione del premio assegnato dalla stampa estera al cinema americano, i Golden Globe 2019. La cerimonia, che sarà presentata da Sandra Oh e Andy Samberg, andrà in onda in diretta su NBC alle 17:00 PT (2.00 ora italiana) del 6 gennaio 2019.

“La Hollywood Foreign Press Association è lieta di conferire il premio Cecil B. deMille 2019 a Jeff Bridges. La brillante mole di lavoro di Bridges in diversi generi ha catturato i cuori e le menti del pubblico di tutto il mondo per più di sei decenni – ha dichiarato il presidente HFPA Meher Tatna – Non vediamo l’ora di festeggiare ‘Il Drugo’, la sua notevole carriera e i suoi risultati filantropici ai Golden Globe Awards”.

Golden Globes 2019: le nomination

Scelto dal Consiglio di amministrazione HFPA, il Premio Cecil B. deMille viene assegnato ogni anno a un individuo di talento che ha avuto un impatto duraturo sul mondo dello spettacolo. Il premio dell’anno scorso è stato assegnato a Oprah Winfrey. Tra i destinatari precedenti ci sono George Clooney, Robert De Niro, Audrey Hepburn, Harrison Ford, Jodie Foster, Sophia Loren, Sidney Poitier, Martin Scorsese, Steven Spielberg, Meryl Streep, Barbra Streisand, Denzel Washington, Robin Williams e altri.

Berlino 2019: l’Orso d’Oro alla carriera a Charlotte Rampling

Charlotte Rampling, attrice nominata agli Oscar, la cui carriera vanta oltre 100 film, sarà onorata con l’Orso d’Oro alla carriera al prossimo Festival di Berlino 2019. Il festival proporrà anche una selezione del film dell’attrice, per renderle omaggio e il premio le sarà assegnato il 14 febbraio, nella serata dedicata alla proiezione di Il portiere di Notte, di Liliana Cavani.

“Sono molto felice che l’omaggio di quest’anno sia dedicato alla sublime Charlotte Rampling – ha dichiarato Dieter Kosslick, direttore della Berlinale – lei è un’icona per il cinema non convenzionale e eccitante.” L’attrice ha vito l’Orso d’Argento alla Berlinale del 2015 per 45 anni, ruolo che le ha anche regalato la nomination agli Oscar. Nel 2006 ha partecipato alla Giuria del festival.

La 69° edizione del Festival di Berlino si svolgerà da 7 al 17 febbraio 2019.

Festival di Berlino 2019: il film d’apertura sarà The Kindness of Stranger

Fonte: Variety

Un uomo tranquillo con Liam Neeson al cinema

Un uomo tranquillo con Liam Neeson al cinema

Eagle Pictures ha annunciato l’arrivo al cinema a partire dal 21 febbraio dell’action thriller Un uomo tranquillo, di Hans Petter Moland con protagonista Liam Neeson.

Garanzia internazionale di titoli di successo come L’uomo sul treno e sinonimo di ruoli action e adrenalinici, Liam Neeson torna sul grande schermo nel ruolo di Nels Coxman, un uomo semplice, fiero di essere un diligente cittadino della sua sfavillante città nel Colorado dove ha vinto il premio dell’anno per il suo impegno nel suo lavoro di spazzaneve.

Improvvisamente, la sua vita viene sconvolta quando il figlio viene ucciso da un potente boss della droga locale soprannominato il Vichingo (Tom Bateman). Alimentato dal bisogno di vendetta e armato con artiglieria pesante, questo improbabile eroe si propone di smantellare il cartello con estrema precisione, nel tentativo di arrivare al vertice della catena che ha ucciso suo figlio.

Un uomo tranquillo, il film

Girato tra le montagne del Canada e della Columbia, UN UOMO TRANQUILLO è mix di tensione, adrenalina, azione e colpi di scena che fanno da sfondo all’ennesima prova d’attore di Neeson nel suo genere prediletto, affiancato da un cast composto da Emmy Rossum, Laura Dern, Tom Bateman e Julia Jones.

Star Wars: a un anno da Gli Ultimi Jedi, Rian Johnson ringrazia i fan

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È passato ufficialmente un anno dall’uscita di Star Wars: Gli Ultimi Jedi. Quello che era, a tutti gl effetti, il film più atteso della saga, l’ultimo recitato da Carrie Fisher, è diventato poi il film più controverso dell’intero franchise. Il pubblico lo ha amato e odiato, ma è comunque stato uno dei più discussi e “chiacchierati” dell’anno e sembra che al regista, Rian Johnson, sia stata questa la cosa che ha fatto più piacere.

In un tweet sul social network, in occasione del primo anniversario dell’uscita in sala degli Ultimi Jedi, Johnson ha condiviso i suoi pensieri e i suoi ringraziamenti a tutti quei fan che hanno espresso il loro parere sul film: “Desidero ringraziare tutti i fantastici, appassionati, di talento, creativi e motivati che hanno supportato l’ammirazione di tutti i fan di Star Wars per l’anno scorso. Ascoltare e incontrare così tanti di voi è stata l’esperienza di una vita.”

https://twitter.com/rianjohnson/status/1073805110290116609?ref_src=twsrc%5Etfw%7Ctwcamp%5Etweetembed%7Ctwterm%5E1073805110290116609&ref_url=https%3A%2F%2Fwww.cinemablend.com%2Fnews%2F2463602%2Frian-johnson-thanks-passionate-star-wars-fans-one-year-after-the-last-jedi

Ci sono pochissimi blockbuster che hanno suscitato la stessa reazione di Star Wars: Gli Ultimi Jedi. Alcune persone hanno adorato il film perché è andato in direzioni imprevedibili e ha decostruito i luoghi comuni di un film di Star Wars. Alcuni lo hanno invece odiato perché alcune trame hanno portato a vicoli ciechi e non è riuscito a fornire le risposte che erano state richieste dagli enigmi posti da Il Risveglio della Forza.

Tra gli “odi et amo” però, tutti hanno apprezzato la battaglia di Rey e Kylo Ren con la Guardia Pretoriana.

Per sapere come si evolveranno i semi sparsi da Johnson, dobbiamo aspettare il lavoro che sta facendo in questo momento Abrams, impegnato sul set insieme al cast di Episodio IX. Questo vuol dire che dovremmo aspettare un altro anno, fino al 20 dicembre 2019.

Star Wars: Episodio IX, chi ha deciso di far “tornare” Carrie Fisher?

Nel cast del film tornano Daisy Ridley, Adam Driver, John Boyega, Oscar Isaac, Lupita Nyong’o, Domhnall Gleeson, Kelly Marie Tran, Joonas Suotamo e Billie Lourd. Si uniranno al cast di Star Wars: Episodio IX Matt Smith, Naomi Ackie e Richard E. Grant, insieme ai veterani del franchise Mark Hamill, Anthony Daniels e Billy Dee Williams, che riprenderà il ruolo di Lando Calrissian.

L’uscita di Star Wars: Episodio IX è prevista per il dicembre 2019.

Amy Adams e il futuro nel DCEU: “Non c’è niente di ufficiale”

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Amy Adams e il futuro nel DCEU: “Non c’è niente di ufficiale”

Il commento di Amy Adams sul destino del suo personaggio, Lois Lane, nell’universo cinematografico DC aveva lasciato intendere che l’attrice fosse ad un passo dall’abbandonare per sempre i panni della giornalista. Tuttavia in una recente intervista con Den of Geek, la Adams sembra aver fatto chiarezza in merito spiegando che non c’è ancora nulla di ufficiale:

Sapete cosa è buffo? Che in realtà non lo so e non ho ancora avuto alcuna conversazione ufficiale con nessuno degli studios. Ho detto questa cosa parlando con Nicole Kidman, ma forse avrei dovuto fare più attenzione!“.

Nelle scorse settimane si è parlato di un possibile addio di Henry Cavill e Ben Affleck, rumor mai confermati ufficialmente, dunque è possibile che gli studios stiano ancora cercando di capire come muoversi in futuro. Futuro prossimo che vede l’uscita in sala di AquamanShazam! e Wonder Woman 1984.

Amy Adams protagonista di Woman in the Window per Joe Wright

Rivedremo presto la Adams in Vice – L’uomo nell’ombra al fianco di Christian Bale, film che ha già conquistato ben cinque nomination ai Golden Globes. Diretto da Adam McKay, racconterà la storia di Dick Cheney, il vice-presidente più potente della storia americana, considerato da molti il “vero numero uno” della Casa Bianca durante l’amministrazione di George W. Bush.

Nel 2019 l’attrice sarà anche protagonista di The Woman in the Window, adattamento cinematografico dell’omonimo romanzo di A.J.Finn diretto da Joe Wright. La pellicola segue il personaggio della dottoressa Anna Fox mentre trascorre le sue giornate nella sua casa di di New York bevendo troppo vino, guardando vecchi film e spiando i suoi vicini. Sulle orme del classico di Alfred Hitchcock “La finestra sul cortile“, Anna assiste ad una scena che coinvolge la famiglia Russell, gruppo di persone apparentemente perfetto che vive dall’altra parte della strada.

Vi ricordiamo che l’ultima fatica di Zack SnyderJustice League, è disponibile dal 21 Marzo nei formati DVD, Blu-ray, Blu-ray 3D e in 4k Ultra HD, distribuito da Warner Bros. Entertainment Italia.

Diretto da Zack Snyder, il film presenta una invidiabile lineup di SuperEroi DC: Ben Affleck nei panni di Batman, Henry Cavill come Superman, Gal Gadot nel ruolo dell’irresistibile Wonder Woman, Ezra Miller come The FlashJason Momoa nei panni di Aquaman e Ray Fisher come Cyborg.

Contenuti Speciali delle edizioni Blu-ray permetteranno ai fan di scoprire tutti i segreti della Justice League, conoscere meglio i nuovi membri, il loro lavoro di squadra e la tecnologia che dà loro una marcia in più. L’edizione 4k Ultra HD del fim contiene anche il disco Blu-ray, oltre ad una scena inedita non presente nel film al cinema.

Fonte: Den of Geek

Lo Sguardo di Orson Welles: intervista a Mark Cousin

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Lo Sguardo di Orson Welles: intervista a Mark Cousin

Orson Welles è una delle persone più influenti e rilevanti del ventesimo secolo. Parlare al presente indicativo è importante, perché tutto quello che stato detto, pensato, dato al cinema non è mai morto e forse mai come adesso assume ancora più rilevanza.

I film di Welles, sia da regista che da attore, sono tra i più grandi e innovativi mai realizzati. Orson Welles frequentava presidenti, era promotore di campagne di politica progressista e ha avuto come amanti le donne più belle del mondo. Si è tanto parlato di lui, eppure uno degli aspetti della sua vita non è mai stato rivelato: amava disegnare e dipingere, essendosi formato come artista, da bambino. Poi la sua carriera ha preso un’altra direzione. Ha continuato però, per tutta la sua vita, a dipingere e disegnare il suo cinema e il suo teatro. Con la sua morte, Welles ha lasciato in eredità centinaia di progetti mai realizzati, di schizzi, scenografie e illustrazioni. Un’eredità in gran parte mai resa pubblica.

Per la prima volta, la figlia di Welles, Beatrice, ha concesso l’accesso a questo tesoro a Mark Cousins, regista e sceneggiatore nordirlandese, reso famoso dai suoi lavori quali The Story of Film: An Odyssey, A Story of Children and Film, I Am Belfast e Stockholm My Love.

Lo Sguardo di Orson Welles è la finestra sul questo aspetto del mondo dell’artista americano: opere presentate con nuove scansioni digitali e animazione appositamente realizzate, a cura di Danny Carr, intervallate da clip dei film di Welles, registrazioni di programmi radiofonici ed interviste televisive, nonché degli incontri con Beatrice Welles. L’originale colonna sonora di Matt Regan dà al film emozione ed espressività, aiutando a raccontare la storia dietro le immagini.

Raccontato in tre atti centrali – Pawn, Knight e King – con l’epilogo Jester, il film di Cousins guarda alla politica di Welles, alla sua ammirazione per le gente comune e le persone oneste, alle sue storie d’amore, al fascino di Welles per il potere e la corruzione, all’analisi delle immagini sul divertimento e la beffa. Lo sguardo di Orson Welles è un viaggio nella mente di un genio, che attraversa i luoghi chiave della sua vita, girato con due camere palmari, una piccola videocamera HD e una videocamera in 4K.

Un film che è un incontro con l’immaginazione di un grande artista, il ritratto di un grande uomo, una vera e propria lettera al genio. Pensato per il cinema e per la televisione, questo film-saggio è al cinema dal 16 al 19 dicembre grazie a I Wonder Pictures. Di seguito, il resoconto dell’incontro con Cousin, che con queste parole ha raccontato il suo film e la sua esperienza.

Lo sguardo di Orson Welles: il trailer ufficiale del doc

Nel film c’è un paragone tra Charles Foster Kane e Donald Trump. Come pensa che Orson Welles avrebbe reagito, politicamente?

Abbiamo bisogno di Orson Welles. Perché Donald Trump non pericolo in sé, ma lo è su ampia scala. E Orson Welles non era minimalista, lui comprendeva l’ampia scala, molti sei suoi personaggi sono epici, ne capiva le caratteristiche , comprendeva il narcisismo, l’ego, il senso di lealtà. Avremmo un bisogno urgente di Welles. Una delle cose che vengono dette nel mio film è che l’idea del socialismo è anormale, e quello che lui fece per la giustizia sociale, contro il razzismo, eccetera. Welles farebbe fuori Trump in uno schiocco di dita. La persona forse più vicina a lui è Michael Moore che racconta storie epiche. Ma avremmo davvero bisogno di Welles. Ti prego torna tra noi. Ne abbiamo davvero bisogno ora più che mai. Welles è una forma di immaginazione degli anni ’20 e degli ’30, il periodo di Mussolini.

Welles era straordinariamente intelligente nel capire la reazione del pubblico e diciamo che la stessa cosa la fa Trump per capire come manipolarlo.

Io penso che Orson avesse un pubblico sin dai primi anni, perché è diventato famoso da giovane. Già dalla tenera età aveva incontrato persone che facevano parte dei diversi tipi di media ed arte, imparando poi a capire la concezione dei media, come la radio. Basti pensare a La guerra dei mondi e facendo programmi radio settimana dopo settimana. Così facendo era in grado di percepire la risposta del pubblico e la reazione verso i suoi programmi in maniera molto rapida. Il responso era immediato e costante.

Lui era costantemente “dentro” il suo pubblico, lo conosceva molto bene.

Era un grande artista americano. Sicuramente si identificava con gli europei e con diverse culture, come quella italiana. Ma era la quintessenza dell’arte americana ed era costante interessato al pubblico. Voleva il responso del capitalismo.

Cosa pensa dei progetti che non ha realizzato. Per esempio, The Other Side of the Wind. Lei pensa che sia un bene che i suoi progetti vengano realizzati ora o che è meglio che rimangano dove stanno?

Non ho ancora visto other side of the wind e aspetto di vederlo sul grande schermo. Sono molti I progetti che non sono stati realizzati. In molti hanno pensato che i suoi fossero stati sabotati, che avesse problemi con i film o che ci fossero problemi di froidiana natura. Io non penso a niente di tutto questo. Ho passato molto tempo nell’archivio del Michigan dove ho visto molti dei suoi scritti ed era amico di molte persone. Ho parlato con sua figlia quasi tutti i giorni e nessuno ha mai pensato che avesse avuto problemi nel terminare i suoi progetti. Era solo un’artista sperimentale nel sistema industriale. Riguardo la tua domanda specifica, sono molto contento che abbiano realizzato the other side of the wind perché lui aveva l’occhio lungo, c’erano dettagli, scritti, non è solo un lavoro di puro montaggio. Il restauro di don quixote non ebbe successo.

Qual era la relazione tra Welles e le sue mogli. Ha avuto cinque donne. Cosa pensa dei diversi tipi di donna che Welles ha frequentato?

Con quale tipo di donna Welles non ha avuto rapporti? Non bionde, prostitute o vicine di casa. Ma Dolores Del Rio, Rita Hayword, Janet Leight. Donne latino americane di ammirazione intellettuale. Rita parlava tre lingue, era molto brillante ed intelligente. Paola Mori era la sua confidente. Io penso che lui abbia rotto le donne emozionalmente, ma le amava intensamente e viceversa.

Da un punto di vista artistico, qual è il movimento che ha influenzato maggiormente Welles tra pittura? Vedendo il suo film, sempre l’espressionismo tedesco, sicuramente all’inizio. La parte interessante del suo film è che si vede un Welles inedito.

Welles amava molto dipingere. È stato educato all’arte. Se dovessi scegliere una parola che potesse descrivere il suo movimento artistico, direi barocco. Se vedere il Tintoretto, La scuola di San Rocco, la crocifissione è wellesiana. Welles passò molto tempo a Venezia e questa è stata la sua primaria influenza. Secondariamente, di sicuro è stato l’espressionismo. Welles era amante dei film di John Ford e del suo classicismo, che per il Welles non è presente. Welles raccontava il mondo da un punto di vista barocco. All’opposto del minimalismo, dell’impressionismo e del realismo convenzionale. Barocco e neoralismo è ciò che lo ha affascinato ed era interessato a questo processo di messa in opera. Era anche molto amico di Pablo Picasso e soprattutto del primo cubismo.

C’è qualcosa della realizzazione di F for Fake che l’ha aiutata nel realizzare questo film?

Beh, diciamo che il mio film è esattamente l’opposto, perch io racconta una passione sincera e F for fake parla del fake. Penso che non avrei mai potuto realizzare un film del genere. Penso che Welles fosse talmente grande da realizzare un film del genere che un grande lavoro sul post modernismo. È riguardo un paradiso perduto arte drammatica e modernismo. Pieno di contraddizioni.

Era un artista visuale. Come pensa che potrebbe reagire circa la tecnologia moderna, specie riguardo i suoi film?

Lo amerebbe, ne sono sicuro. Il sistema dice che hai bisogno di centinaia di persone per realizzare un film e che tu non stia realizzando un film industriale, non realizzato ufficialmente. Avrebbe amato la tecnologia.

Lei pensa che fosse migliore come attore o come regista?

Come regista direi. Adoro molto l’estremetismo delle sue performance, ma, non voglio generalizzare, il cinema ha avuto attori minimalisti come Greta Garbo, James Stewart, persone che identificassero l’idea di cinema. Come attore, Welles faceva performance meno minimaliste. Come regista aveva il senso dello spazio in mano, del tempo, e del contrasto soprattutto tra giovani e vecchi.

Per decine di decadi Quarto Potere è stato considerato come uno dei migliori film della storia del cinema. Recentemente, è stato superato da Vertigo. Cosa ne pensa di questo?

Diciamo che non ne sono sorpreso. Quarto potere è un film difficile, anche da comprendere, è confondibile come un film meccanico. Per me diventa migliore come invecchia. Quando lo vidi da giovane, notai una tecnologia brillante per l’epoca, ora posso vedere una tristezza elegiaca. La maggior parte dei film di Welles trasmettono l’evoluzione dell’essere umano, la tristezza palpabile, la perdita e la disperazione e malinconia.

La figlia di Welles, con ho parlato tutti i giorni, era preoccupata che Orson Welles potrebbe essere dimenticato. Ho visto quarto potere in un festival qualche anno fa sul grande schermo e ho subito realizzato che mi scosso come non aveva mai fatto prima.

C’è qualche oggetto di Welles che le ha fatto dire “wow”? Magari dei quadri, il punto di vista impressionista…

Beh, in particolare il suo stivale. L’ho comprato su internet. Non sono cattolico ma questo è il mio oggetto sacro.

Ci sono così tanti libri su Welles ma nessun film.

Questa è una lettera d’amore che ne pensa della sua risposta circa il suo film/lettera. No voice over. Coinvolge molto di più, modo di raccontare soggettivo e coinvolgente. Lettera ad un padre molto, non il mio, ma lo è cinematograficamente parlando.

Scary Stories to Tell in the Dark: ecco la data d’uscita del film

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L’uscita in sala dell’adattamento cinematografico del classico della letteratura per ragazzi, Scary Stories to Tell in the Dark ha una data d’uscita. Il progetto, scritto e prodotto da Guillermo Del Toro, arriverà nelle sale USA il 9 agosto 2019. Il film, diretto da André Øvredal, vedrà protagonista Zoe Coletti.

Guillermo del Toro è reduce dal grande successo di The Shape of Water, che ha conquistato il premio Oscar per il Miglior Film e la Migliore Regia (oltre a Scenografia e Colonna Sonora Originale) e per questo progetto, una volta completamente nelle sue mani, ricoprirà il ruolo di produttore.

La prima stesura dell’adattamento seguiva le vicende di un gruppo di giovani alle prese con i loro peggiori incubi ed era stata firmata da Marcus Dunstan e Patrick Melton (Saw – L’Enigmista). Guillermo del Toro produrrà Scary Stories to Tell in the Dark insieme a Jason Brown e Sean Daniel della The Sean Daniel Company e a Elizabeth Grave della 1212 Entertainment.

Le storie raccontate in Scary Stories to Tell in the Dark si ispirano al folklore americano e sono state pubblicate per la prima volta nel 1981. Il cast di Scary Stories to Tell in the Dark comprende anche Austin Abrams (Brad’s Status, Tragedy Girls), Gabriel Rush (Moonrise Kingdom, The Grand Budapest Hotel), Michael Garza (Wayward Pines, The Hunger Games), Austin Zajur (Fist Fight, Kidding), Dean Norris (Breaking Bad), Gil Bellows (PatriotJett), Lorraine Toussaint (Into The BadlandsSelmaOrange Is The New Black) e Natalie Ganzhorn (Make it Pop, Wet Bum).

Jurassic World 3 non sarà una “guerra contro i dinosauri”

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Jurassic World 3 non sarà una “guerra contro i dinosauri”

Alla fine di Jurassic World: Il Regno Distrutto, i dinosauri hanno raggiunto il mondo, superando i confini dell’isola. Questo finale ha lasciato spazio ad alcune teorie che vorrebbero che il terzo film fosse una specie di lotta tra l’uomo e il dinosauro.

Il regista del primo film, produttore del secondo e ora di nuovo incaricato di produrre e scrivere la pellicola che chiuderà la trilogia, Colin Trevorrow, ha dichiarato in merito: “Non ho idea di cosa possa motivare i dinosauri a terrorizzare una città. I dinosauri non possono organizzarsi. In questo momento abbiamo predatori letali nelle aree selvagge che circondano le città di tutto il mondo, [ma] non vanno a caccia di umani nelle aree urbane. Il mondo che mi entusiasma è quello in cui (…) l’interazione dei dinosauri è improbabile ma possibile – nello stesso modo in cui guardiamo gli orsi o gli squali. Invadiamo il loro territorio e ne paghiamo il prezzo ma non entriamo in guerra con loro. Se fosse così, avremmo perso molto tempo fa.”

Trevorrow ha precedentemente speigato che il prossimo Jurassic World sarà un “thriller scientifico”, mentre il primo era un “action adventure” e il seguito un “horror suspense”. Trevorrow, che ha co-sceneggiato e diretto il primo film prima di occuparsi della sceneggiatura (sempre con Derek Connolly) del secondo, in precedenza era stato associato al progetto del terzo film sono per la sceneggiatura, insieme a  Emily Carmichael, salvo poi diventare di nuovo produttore.

Dopo la brutta esperienza con Il libro di Henry, il suo film successivo a Jurassic World, che non ha performato benissimo al box office, Trevorrow ha anche lasciato la regia di Star Wars Episodio IX, passata poi a J.J. Abrams. Nonostante abbia detto di essere felice di supportare chiunque diriga il terzo film, sembra che sia ansioso di tornare lui stesso sulla sedia di regia.

Si prevede che Jurassic World 3, attualmente senza titolo, vedrà il ritorno di Chris Pratt e Bryce Dallas Howard, ed è attualmente programmato per un’uscita internazionale nel 2012.

Fonte

Hermione: ecco cosa ha fatto dopo Harry Potter e i Doni della Morte

La strega “più talentuosa della sua generazione”, amica fidata e preziosa aiutante di Harry PotterHermione Granger è una delle eroine più amate dai fan della saga letteraria e cinematografica sul maghetto. Ma quanto sappiamo veramente del personaggio?

Ecco di seguito tutto ciò che ha fatto dopo Harry Potter e i Doni della Morte – Parte 2:

Ha ritrovato i suoi genitori

Dopo la fine della battaglia di Hogwarts i reduci tornano alle loro vite e cercano di risolvere tutte le questioni lasciate in sospeso: per Hermione ci sono i genitori ai quali aveva cancellato la memoria e spedito altrove per metterli in sicurezza, quindi una volta sconfitto Voldemort la strega si reca in Australia e, oltre ad annullare l’incantesimo, li riporta a casa.

Ha sposato Ron

Una volta ritrovati i suoi genitori Hermione decide di concentrarsi sulla relazione con Ron, dopo aver condiviso soltanto un tenero bacio durante gli eventi de I Doni della Morte; e come prova del loro amore, i due decidono di sposarsi poco dopo con una piccola e intima cerimonia.

Ha avuto due figli

A sancire l’unione tra Ron e Hermione sono arrivati due figli, chiamati Rose e Hugo. Una curiosità: questi sono i primi della famiglia Weasley non-purosangue, ovvero nati da un mago e una figlia di babbani.

È diventata un avvocato

Per cercare di cambiare ciò che di sbagliato c’è nel mondo magico Hermione ricorre alle vie legali, modificando diverse leggi considerate ormai fuori luogo. Ciò rende la strega un “avvocato” delle giuste cause nel dipartimento specifico del Ministero rivestendo il ruolo di vice capo.

Ha migliorato le norme a favore degli elfi domestici

Proprio in relazione al suo ruolo, Hermione ha continuato a salvaguardare l’esistenza degli Elfi Domestici, garantendone i diritti (non soltanto degli elfi ma di tutte le creature magiche) attraverso la formulazione di leggi approvate dal Ministero.

Ha tradotto le Fiabe di Beda il Bardo

Le fiabe di Beda il Bardo è la famosa raccolta di storie per bambini diventata centrale per gli snodi narrativi di Harry Potter e i Doni della Morte. Ed Hermione, essendo l’unica del trio ad aver studiato Antiche Rune, è stata in grado di decifrare e individuare la chiave per gli indizi forniti da Silente. Soltanto dopo essersi diplomata a Hogwarts, la strega ha tradotto il testo in inglese, ri-pubblicato nel 2008.

Ha modificato la legge dei purosangue

Essere nata da due genitori babbani non ha mai rappresentato un motivo di vergogna per Hermione, e con il passare degli anni ne è stata sempre più fiera. Così, una volta adulta e inserita all’interno del dipartimento legale del Ministero della Magia, la strega ha modificato le leggi contro i mezzosangue e a favore dei purosangue, eliminando qualsiasi differenza di diritti tra le due provenienze.

Ha ottenuto la sua immagine sulle cioccorane

Dopo tutte le imprese e la sconfitta di Voldemort, Hermione – come Harry – ha finalmente ottenuto la sua figurina sulle cioccorane, un riconoscimento che spetta soltanto ai maghi e alle streghe più famosi e importanti della storia.

Ha rivoluzionato il Ministero della Magia

Il Ministero della Magia non ha sempre mostrato il lato migliore nella saga di Harry Potter, passando da protettore della comunità a organo corrotto. È per questo che Harry, Ron ed Hermione, una volta adulti, hanno finito per “rivoluzionarlo” dall’interno, con un movimento politico che portò alla sua restaurazione.

È rimasta in contatto con Hagrid

Una volta lasciata Hogwarts, i tre protagonisti della sala non hanno più visto con frequenza Hagrid, il custode delle chiavi e amico, tuttavia Hermione sembra quella che è andata a trovarlo più spesso grazie ad appuntamenti fissi.

Ha ricoperto vari ruoli al Ministero

La carriera di Hermione al Ministero della Magia l’ha vista far progredire tante leggi a favore degli Elfi Domestici, ma una volta lasciato il Dipartimento per la regolazione e il controllo delle creature magiche la strega è diventata vice capo del Dipartimento per l’applicazione della legge magica, dando il via al suo percorso di avvocato. Grazie ad Harry Potter e la maledizione dell’erede abbiamo scoperto che è riuscita a farsi eleggere Ministro della Magia.

Fonte: ScreenRant

Avengers: Endgame, Rocket e Pepper salveranno Tony Stark?

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Avengers: Endgame, Rocket e Pepper salveranno Tony Stark?

Il primo trailer ufficiale di Avengers: Endgame ci mostra uno dei sopravvissuti alla Decimazione di Thanos, Tony Stark, da solo (o forse in compagnia di Nebula) nello spazio a bordo di un’astronave senza più cibo e ossigeno: quale sarà allora il suo destino? Ma soprattutto, riuscirà a tornare a Terra e chi lo salverà?

Tra le varie teorie formulate dai fan nè è comparsa una sul forum Reddit secondo cui saranno Rocket Racoon e Pepper Potts a recuperare l’eroe ormai alla deriva: dopo gli eventi di Infinity War Rocket non sa che fine abbiano fatto gli altri Guardiani della Galassia, dunque potrebbe cercare di contattarli rintracciando la loro nave (il Benatar, dove si trova adesso Tony) e localizzandola con successo.

L’unico problema, suggerisce la teoria, è che al momento Rocket è sprovvisto di un mezzo di trasporto perché è arrivato sulla Terra attraverso il Bifrost; è allora qui che interverrebbe Pepper, utilizzando una delle astronavi della Stark Industries. I due insieme troveranno il Benatar e riporteranno in salvo Tony e Nebula.

Che ne pensate?

Avengers: Endgame, il primo trailer

Avengers: Endgame arriverà al cinema ad Aprile 2019, sarà diretto da Anthony e Joe Russo e porterà a conclusione la Fase 3 del Marvel Cinematic Universe.

Nel cast del film Robert Downey Jr.Chris Hemsworth, Mark Ruffalo, Chris Evans, Scarlett JohanssonBenedict Cumberbatch, Don Cheadle, Tom HollandChadwick Boseman, Paul Bettany, Elizabeth Olsen, Anthony Mackie, Sebastian Stan, Letitia Wright, Dave Bautista, Zoe Saldana, Josh Brolin, Chris Pratt, Jeremy Renner, Evangeline Lilly, Jon Favreau, Paul Rudd, Brie Larson.

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Avengers: Endgame, tutti i segreti del trailer

Fonte: Reddit

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