È stato pubblicato un nuovo spot
televisivo per I
Fantastici Quattro: Gli Inizi, che rivela forse
la nostra migliore occhiata finora al Galactus di Ralph
Ineson. Nel video, la telecamera si allarga abbastanza da
permetterci di vedere un po’ del volto del Divoratore di Mondi,
prima di mostrare la sua figura imponente mentre cammina per New
York. Vediamo anche la Cosa barbuta, e il promo fa un lavoro,
osiamo dire, fantastico nel promuovere questo film come
un’avventura epica.
Diamo anche un’occhiata a
I Fantastici Quattro: Gli Inizi #1, il
fumetto tie-in di prossima uscita del film, scritto da Matt
Fraction e illustrato da Mark Buckingham.
L’idea è che questo fumetto esista anche nel mondo di I
Fantastici Quattro: Gli Inizi e che venga
pubblicato in occasione del quarto anniversario del team per
celebrare i loro numerosi successi. Per i fan del mondo reale, è
l’occasione di vedere la storia ufficiale delle origini del team
nel MCU.
Ne abbiamo un assaggio
nell’anteprima a questo link, con Reed, Sue, Ben
e Johnny che tornano dallo spazio con nuovi fantastici poteri.
Simile alla sua controparte nei fumetti degli ultimi anni, Sue è un
medico e sembra che questa versione del quartetto sia stata
bombardata da raggi cosmici, proprio come quella che abbiamo visto
per la prima volta sulla pagina decenni fa.
L’anteprima si conclude con la Donna
Invisibile che avvisa il team di un incidente a New York, e
scommettiamo che si tratterà dell’attacco dell’Uomo Talpa, a
giudicare dalla copertina del fumetto.
Hayley Atwell si apre sul desiderio di
riportare in vita Captain Carter nell’Universo
Cinematografico Marvel. Nonostante Peggy Carter di
Terra-616 sia scomparsa in Captain America: Civil
War, la linea temporale del MCU ha comunque trovato il
modo di riportare in vita altre sue versioni nella Saga del Multiverso. L’introduzione di
Captain Carter, apparsa sia in progetti animati che live-action, ha
aperto una nuova strada per Atwell, e i fan hanno chiaramente
espresso il desiderio di vederla di più.
In una nuova intervista con Den
of Geek, ad Hayley Atwell è stato chiesto se sarebbe stata
disponibile a tornare nei panni del Captain Carter in
Avengers:
Doomsday e Avengers:
Secret Wars, soprattutto dopo che il suo cameo in
Doctor Strange nel Multiverso della Follia l’ha
portata ad essere uccisa da Scarlet Witch in un cameo deludente.
Atwell, che è nel MCU da Captain America: Il Primo
Vendicatore, ha detto che le piacerebbe molto interpretare
il Captain Carter nei prossimi film di Avengers, come ha
dichiarato:
Mi piacerebbe molto. Ci sono
così tante cose che potrebbe fare, c’è così tanto altro che sento
di poter apportare a un personaggio perché sono cresciuta nel
tempo. La cosa fantastica di avere del tempo alle spalle e di avere
una carriera ventennale è lo sviluppo delle proprie capacità, e
penso che Peggy possa fare ancora molto. È un personaggio
decisamente poco valorizzato.
Sono confermati nel cast del film
(per ora):
Paul Rudd / Ant-Man,
Simu Liu / Shang-Chi,
Tom Hiddleston / Loki,
Lewis Pullman / Bob-Sentry,
Florence Pugh /
Yelena,
Danny Ramirez / Falcon,
Ian McKellen / Magneto,
Sebastian Stan / Bucky,
Winston Duke / M’Baku,
Chris Hemsworth / Thor,
Kelsey Grammer / Beast,
James Marsden / Cyclops,
Channing Tatum / Gambit,
Wyatt Russell / U.S. Agent,Vanessa
Kirby /
Sue Storm,
Rebecca Romijn / Mystique,
Patrick Stewart / Professor X,
Alan Cumming / Nightcrawler,
Letitia Wright / Black Panther,
Tenoch Huerta Mejia / Namor, Pedro Pascal
/ Reed Richards,
Hannah John-Kamen / Ghost,
Joseph Quinn
/ Johnny Storm,
David Harbour /
Red Guardian,
Robert Downey Jr.
/ Doctor Doom,
Ebon Moss-Bachrach
/ La Cosa,
Anthony Mackie / Captain America.
Il segreto è svelato: i
Marvel Studios hanno
ufficialmente presentato Mefisto, un personaggio che i fan
chiedevano di vedere fin dall’uscita di WandaVision nel 2021 (in difesa
di Kevin Feige, Sacha Baron Cohen è stato scelto e ha
girato le sue scene per Ironheart nel 2022).
Il cattivo ha un discreto minutaggio
nel finale di Ironheart
e si afferma rapidamente come una minaccia terrificante e potente.
Ora ha l’anima di Riri Williams in pugno e senza dubbio ha piani
ancora più sinistri più brillanti personaggi del MCU.
Sebbene il nome di Mefistofele venga
spesso menzionato, non è il cattivo più noto e molti di voi
potrebbero non conoscere le sue origini, i suoi poteri e le sue
relazioni più importanti – con eroi e cattivi – presenti sulle
pagine. Bene, ora ne avete una panoramica completa.
La storia delle origini di
Mefisto
Mefisto non ha una storia
delle origini definitiva, il che non sorprende, visto che l’onestà
non è esattamente una delle sue caratteristiche distintive. Una
versione sostiene che, quattro miliardi di anni fa, Mefisto fosse
poco più di una mosca che deponeva vermi e assistette alla caduta
di un Celestiale.
C’è anche un racconto che suggerisce
che, dopo che Atum/il Demogorgo attaccò i demoni della Terra,
l’umanità creò inavvertitamente una nuova stirpe di demoni,
plasmata dai suoi desideri più oscuri. Fu allora che Mefisto nacque
come il più malvagio di tutti.
Un’altra storia ancora sostiene che
quando l’entità primordiale nota come Nemesis cercò di creare la
vita, creò inavvertitamente creature malvagie (una delle quali
divenne Mefisto). Inorridita da ciò che aveva portato
all’esistenza, Nemesis si suicidò e i suoi resti divennero le Gemme
dell’Infinito.
Chi sono i suoi alleati?
Mefisto ha pochi
amici, ma spesso si allea con coloro che crede di poter manipolare
nella sua ricerca di maggiore potere. In genere, lo si può trovare
in squadra con gli altri abitanti dell’Inferno Hela, Ade, Asmodeus,
Satannish e Satana.
Ognuno di questi Signori
dell’Inferno governa il proprio dominio, il che significa che tutti
desiderano le anime. Raramente rimangono a lungo dalla stessa
parte, e l’alleanza più degna di nota di Mefisto è sicuramente
quella con Thanos.
Si sono alleati un paio di volte, ma
solo perché Mefisto voleva salvaguardare l’esistenza a causa del
ruolo che questa gioca nel suo potere (se tutto cessa di esistere,
allora non ci saranno anime da cui trarre potere).
L’importanza delle anime
In termini di poteri,
Mefisto ha tutti i tratti che ci si aspetterebbe da un demone. È
una minaccia degna degli Avengers e trae il suo immenso potere
dalle anime che colleziona. Più diventano corrotte – come Hood in
Ironheart,
per esempio – più questo cattivo ne trae vantaggio.
Con queste immense capacità, Mefisto
è diventato un maestro della manipolazione, immortale, quasi
invulnerabile e con il potere sulla vita e sulla morte. Il tempo
conta poco per lui, e l’abitudine dell’umanità a commettere atti
malvagi significa che ha una scorta infinita di anime dirette verso
di lui.
Tuttavia, Mefisto non è onnipotente,
e il suo posto nel cosmo come “diavolo” sembra essere ciò che gli
impedisce di conquistare l’intero universo. Forse è per questo che
si è scontrato (ed è stato sconfitto) con così tanti supereroi nel
corso degli anni…
Mefisto ha tormentato e tentato di
corrompere molti supereroi, tra cui Thor, Silver Surfer e
Spider-Man. Nel caso di quest’ultimo, quando zia May stava morendo,
la salvò in cambio di qualcosa di ancora più prezioso di un’anima:
il matrimonio di Peter Parker con Mary Jane Watson.
Creò il primo Ghost Rider e strinse
l’accordo che trasformò Johnny Blaze nello Spirito della Vendetta.
Il diavolo tormentò anche Scarlet Witch, giocando un ruolo chiave
nel crollo, che alla fine portò ad Avengers Disassembled e
House of M.
Parte del motivo per cui Victor Von
Doom cadde nelle mani del male è perché Mefistofele intrappolò
l’anima di sua madre all’inferno. Il cattivo ha corteggiato la
Morte e gli viene persino attribuito un patto con Norman Osborn che
alla fine portò lo scienziato a diventare il malvagio Goblin.
Quindi, sì, è un figlio di puttana perverso.
Qual è il piano per Mefisto
nell’MCU?
Ironheart
racconta che “The Hood” appartiene a Mefisto (un cambiamento
rispetto ai fumetti, dove è legato a Dormammu).
Prese l’anima di Parker Robbins in cambio del manufatto e in
seguito strinse un accordo con Riri Williams per prendere la sua in
cambio della resurrezione della vera Natalie.
L’interpretazione di questo
personaggio nell’MCU è altrettanto potente della sua controparte
nei fumetti, e il vero volto del diavolo si mostra brevemente nel
riflesso del cucchiaio che tiene in mano. Quindi, cosa riserva il
futuro al grande cattivo soprannaturale di Sacha Baron Cohen?
Immagino che farà parte di
Midnight Sons, Ghost Rider e
forse anche di quel futuro film di Scarlet Witch di cui abbiamo
sentito tanto parlare. Poi, c’è la possibilità che venga preso in
considerazione anche in film come
Spider-Man: Brand New Day e Avengers:
Doomsday.
La
Grazia di Paolo
Sorrentino, una storia d’amore che vede nuovamente il
regista dirigere Toni Servillo, è stato scelto come
film d’apertura della prossima Mostra del Cinema di
Venezia. La Grazia sarà presentato al
Lido in concorso.
Servillo recita in La
Grazia al fianco di Anna Ferzetti,
recentemente apparsa nel grande successo di Ferzan
OzpetekDiamanti. I dettagli
della trama del nuovo film di Sorrentino sono ancora segreti, a
parte il fatto che si tratta di una storia d’amore ambientata in
Italia.
La Grazia segnerà
la settima collaborazione di Servillo con Sorrentino, che ha
diretto finora 10 lungometraggi. La prima collaborazione avvenne
nel 2001, con lo strepitoso debutto di Sorrentino, L’uomo
in più, in cui Servillo interpretava un cantante attempato
e dipendente dalla cocaina. Servillo è noto anche al pubblico
internazionale per la sua memorabile interpretazione dello
scrittore romano e socialite Jep Gambardella, che
intraprende una discesa dantesca tra i grotteschi e mondani
personaggi della Città Eterna ne La Grande
Bellezza, vincitore dell’Oscar come miglior film
internazionale nel 2014. Ha inoltre interpretato un contabile
mafioso e dipendente dall’eroina nel secondo film di Sorrentino
Le conseguenze dell’amore; Giulio Andreotti ne
Il Divo; e Silvio
Berlusconi in Loro di Sorrentino.
“Sono molto felice che l’82ª
Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia si apra con
il nuovo e attesissimo film di Paolo Sorrentino”, ha
dichiarato il direttore artistico di Venezia Alberto
Barbera in una nota. Ha poi sottolineato che Sorrentino ha
debuttato a Venezia nel 2001 con L’uomo in più,
durante i primi anni di Barbera alla guida della Mostra.
Sebbene Sorrentino abbia lanciato
diverse opere successive da Cannes, il suo rapporto con Venezia si
è consolidato nel corso degli anni con il lancio al Lido dei primi
episodi della sua innovativa serie “The Young
Pope” (prima e seconda stagione) e con il suo film del
2021 E’ stata la mano di Dio, che ha vinto il Leone
d’Argento – Gran Premio della Giuria.
“Il ritorno di Paolo Sorrentino
[a Venezia] in concorso arriva con un film destinato a lasciare il
segno per la sua grande originalità e la sua forte attualità, che
il pubblico della Mostra del Cinema di Venezia avrà il piacere di
scoprire la sera dell’apertura”, ha concluso Barbera.
La Grazia,
scritto e diretto da Paolo Sorrentino, è un film
Fremantle prodotto da The Apartment, una società Fremantle, dalla
Numero 10 di Sorrentino e da PiperFilm, che lo distribuirà in
Italia. Mubi
detiene i diritti mondiali, esclusa l’Italia. The Match Factory si
occupa delle vendite internazionali.
Come annunciato in precedenza, il
due volte premio Oscar Alexander Payne presiederà la giuria del
Concorso. L’82a edizione del Festival di Venezia si terrà dal 27
agosto al 6 settembre. Il programma sarà annunciato il 22
luglio.
La star della
seconda stagione di Ahsoka
Eman Esfandi ha svelato il nuovo look post-esilio di Ezra
Bridger. Ora ufficialmente in produzione, Ahsoka – stagione 2 riunirà gli spettatori con l’ex Jedi
Ahsoka Tano, la Jedi mandaloriana in addestramento Sabine Wren,
l’ex Jedi esiliato Ezra Bridger, il generale Hera Syndulla e i
leader della Nuova Repubblica, mentre cercano di affrontare il
ritorno del Grand’Ammiraglio Thrawn.
In un tragico colpo di scena nel
finale della prima stagione di Ahsoka, Ezra ha scambiato
il posto con Ahsoka e Sabine, riuscendo a fuggire sul Star
Destroyer improvvisato del Grand’Ammiraglio Thrawn. Ora, Ahsoka,
Sabine e il droide dell’Ordine Jedi Huyang sono intrappolati nella
galassia secondaria di Star
Wars senza alcun mezzo evidente per tornare a casa.
Dopo anni di isolamento su Peridea,
Ezra merita davvero di ricongiungersi con i restanti membri
dell’equipaggio della Ghost. È chiaro, però, che si sta preparando
per un’altra battaglia, come rivela il nuovo look condiviso da
Esfandi in una storia su Instagram, salvata econdivisa
dall’utente X Mandoverse Updates, che mostra un Ezra
Bridger leggermente più curato e pronto alla battaglia, che
apparirà nella seconda stagione di Ahsoka.
Ha senso che Ezra si rifaccia
il look nella seconda stagione di Ahsoka
Il piccolo restyling di Ezra non è
poi così sorprendente. È rimasto bloccato per anni nelle lande
desolate di Peridea, evitando di essere scoperto da Thrawn e
sopravvivendo con nient’altro che i Noti a fargli compagnia. Per
quanto possa essere rimasto positivo, questo deve averlo segnato
profondamente.
È logico che voglia lasciarsi alle
spalle quella parte della sua vita, e tagliarsi i capelli è una
rappresentazione fisica di questo desiderio. Il suo nuovo taglio
di capelli ricorda molto quello di Ezra nelle stagioni 1 e 2 di
Star Wars Rebels. Manca solo quella caratteristica
lucentezza blu della serie animata.
Jurassic
World – La Rinascita è arrivato nelle sale e, nel
film, il regista Gareth Edwards ci porta su una
nuova isola piena di dinosauri Mutadon mai visti prima per
un’avventura standalone divertente, perfetta per l’estate.
Il franchise di
Jurassic ha prodotto molti successi al botteghino,
ed è ovvio che la Universal Pictures spera che questo possa essere
il primo capitolo di una nuova trilogia. Dipenderà da diversi
fattori, tra cui l’andamento del botteghino in questo weekend
festivo. Per ora, commentiamo il finale del film, spiegando come si
sviluppa, cosa significa per il futuro e se vale la pena rimanere a
guardare dopo i titoli di coda.
In Jurassic
World – La Rinascita, il rappresentante di una casa
farmaceutica, Martin Krebs (Rupert Friend),
ingaggia un gruppo di mercenari, insieme al paleontologo Dr. Henry
Loomis (Jonathan
Bailey), per recuperare tre campioni di DNA di
dinosauro da una terza isola precedentemente inesplorata, l’Île
Saint-Hubert.
La squadra, guidata da Zora Bennett
(Scarlett
Johansson), incontra infine la famiglia Delgado e la
salva da un Mosasaurus. Scoprono anche di avere a che fare con
dinosauri geneticamente modificati, considerati troppo pericolosi
per Jurassic Park, ma raccolgono i campioni
necessari (anche quando tutto inizia ad andare storto) e progettano
una fuga dall’isola.
Più facile a dirsi che a farsi
quando vengono braccati da mutanti inferociti. Mentre la situazione
peggiora, l’avido Krebs si ammanetta la valigetta contenente i
campioni al polso nel tentativo di assicurarsi che non vadano persi
e che la sua compagnia tragga profitto da ciò che è stato
recuperato.
Nel tentativo di fuggire attraverso
un tunnel, la giovane Isabella Delgado riesce a raggiungere un
pannello di controllo che aprirà loro la strada verso una barca
vicina. Il D-rex prende di mira Krebs, divorandolo in un solo
boccone… ma lasciandogli il braccio e i campioni. Zora afferra la
valigetta e Duncan Kincaid (Mahershala
Ali) distrae il mostro abbastanza a lungo da
permettere a tutti di scappare.
Fortunatamente, Kincaid si rivela
sopravvissuto e il gruppo salpa verso la salvezza. Krebs aveva
pianificato di trarre grandi profitti dai campioni, ma mentre Henry
e Zora discutono su cosa farne, concludono che dovrebbero essere
resi open source, in modo che tutti possano beneficiare
degli enormi benefici medici che offrono. Meglio così che vengano
usati per consolidare i profitti di una grande multinazionale
farmaceutica.
C’è una scena post credits in Jurassic World – La
Rinascita?
Quindi, si tratta di un lieto fine e
i buoni vincono, ma Edwards anticipa i suoi piani per un sequel per
il nuovo inizio del franchise di Jurassic World
con una scena post-credit?
No, Jurassic
World – La Rinascita non ha nulla di extra dopo i
titoli di coda; questo film potrebbe essere una storia a sé stante
o l’inizio di una nuova serie di avventure con questi personaggi.
Anche il D-Rex è ancora in circolazione, quindi potremmo vederne di
più in futuro.
Gli
ultimi tre episodi di Ironheart
hanno riservato un sacco di grandi sorprese, ed ecco quali possono
essere le più grandi conseguenze che la miniserie potrà avere sul
MCU.
Non siamo ancora del tutto sicuri
del perché i Marvel Studios abbiano deciso di distribuire Ironheart
in sole due settimane. La serie è “Certified Fresh” con
l’86% di recensioni positive su Rotten Tomatoes, e aveva
un potenziale notevole per congetture e teorie, soprattutto quando
sono iniziati a circolare quegli riferimenti a Dormammu. Questa
velocità di fruizione non ha però impedito alla serie di avere
potenziali conseguenze sul’MCU in generale.
Cosa riserva il futuro a Riri
Williams a cosa Mefisto porterà al gioco, e come Ironheart potrebbe influenzare altri film e serie
TV?
Ezekiel Stane: Supereroe o
Supercattivo?
Ironheart
non sembra esplorare appieno le capacità bioniche di Ezekiel Stane,
ma può sparare elettricità dalla punta delle dita e sbarazzarsi
rapidamente della corazzata Riri Williams, quando si scontrano.
La serie si conclude con lei che
aiuta Ezekiel a sfuggire all’influenza di The Hood, ma lui è ancora
arrabbiato e suggerisce che la loro storia è tutt’altro che finita.
Una rivincita potrebbe essere in programma, a meno che, ovviamente,
il figlio di Iron Monger non decida di usare i suoi poteri per il
bene.
Il piano originale dei Marvel
Studios era che Ezekiel venisse menzionato in Captain America: Brave New
World come colui che aveva fornito alla Serpent
Society i suoi potenziamenti cibernetici. Tra questo e
Armor Wars (progetto scartato), sembra che
l’intenzione fosse quella di renderlo completamente cattivo.
La scienza incontra la magia
Quando Ironheart
finisce, Riri è riuscita a combinare scienza e magia, usando il
potere della Dimensione Oscura per creare un’armatura persino
migliore di quella che le avevano fornito i Wakandiani.
Dopo il suo scontro con Hood
(e
un incontro fatale con Mefisto), Riri viene mostrata mentre
ricerca freneticamente la magia, scrivendola in un modo che non si
discosta troppo da un’equazione scientifica. La versione a fumetti
di Mister Fantastic ha elogiato i legami tra scienza e magia, ed è
logico che l’adolescente abbia trovato un filo conduttore tra le
due discipline.
Questo promette di rendere Ironheart
incredibilmente formidabile, e molto più di una semplice imitazione
di Iron Man al femminile. Oltre a radicarla saldamente nell’angolo
soprannaturale del MCU, potrebbe farla finire nel radar di
Dormammu, insieme a quello di Mefisto, ovviamente.
The Hood trova un nuovo alleato
inaspettato
Nella scena post-credits
di Ironheart, Parker Robbins, non più The
Hood dopo essere stato sconfitto da Riri, visita il negozio di
Zelma Stanton. A quanto pare, vuole che lei lo metta in contatto
con Wong, lo Stregone Supremo, probabilmente nel tentativo di
riconquistare la sua anima da Mefisto.
Si tratta di un abbinamento
intrigante, e scommettiamo che i Marvel Studios avevano
inizialmente pianificato di espandere nella serie TV
Strange Academy, che era in lavorazione. Ora,
però, questo è un filo conduttore della trama in sospeso e che
potrebbe rimanere irrisolto per il prossimo futuro.
Zelma è un personaggio fantastico e
dovrebbe essere preso in considerazione per i Giovani Vendicatori
(Campioni?). Tuttavia, lo spazio narrativo è limitato, quindi, a
seconda di quanto sia importante per i Marvel Studios riprendere la
trama di questi due personaggi, potremmo dover aspettare un
po’.
Incontro con Mefisto
Nel finale di
Ironheart, incontriamo il diavolo dell’MCU,
Mefisto. Interpretato da Sacha Baron Cohen, il
cattivo ha dato a Parker il suo Cappuccio per permettergli di
ottenere ciò che desiderava. Tuttavia, la sua influenza lo ha reso
sempre più demoniaco con il passare del tempo, con il Cappuccio che
è diventato quasi una dipendenza che lo lascia nel dolore quando
non può accedervi.
Quindi, stringere un patto con il
diavolo non è una mossa intelligente, ed è fortemente insinuato che
quando Mefisto dice di volere qualcosa di cui non sentirà la
mancanza in cambio del suo aiuto, si riferisca a un’anima. I fan di
Ghost Rider sapranno cosa ha significato per
Johnny Blaze, quindi non siamo sorpresi di vedere che Parker si
trovi ad affrontare una sofferenza simile.
Avere Mefisto nel MCU è un’enorme
opportunità e apre le porte a innumerevoli progetti per Cohen.
Potrebbe scontrarsi con Thor, stringere un patto con Spider-Man,
dare una mano al Dottor Destino quando combatterà contro gli
Avengers e dovrebbe quasi certamente essere il villain principale
nel presunto film di Midnight Sons. Il
futuro è comunque molto luminoso per questo grande cattivo.
Morte e Resurrezione
Ci sono indizi
dell’incommensurabile potenza di Mefisto quando si siede con Riri.
Tuttavia, è solo quando riporta in vita Natalie (la vera Natalie,
non N.A.T.A.L.I.E.) che capiamo di cosa è veramente capace.
In cambio dell’anima di Riri, ha
resuscitato una ragazza uccisa in una sparatoria anni prima. Cosa
gli impedisce di riportare in vita Iron Man o Zia May? Niente, a
quanto pare, e questo sarà sicuramente un aspetto importante delle
storie in cui alla fine entra in gioco.
Chiedete a qualsiasi appassionato di
fumetti e vi dirà che la morte non significa nulla sulla pagina.
Nel MCU, è rimasta per lo più immutata, ma introducendo qualcuno
che può cambiare le cose, si apre la porta a una nuova strada
narrativa per un franchise bisognoso di nuove idee.
Ironheart si
conclude con Riri che fa un patto con il diavolo
e, così facendo, la sua migliore amica le viene restituita.
Dovrebbe essere un momento felice per l’eroina, ma mentre abbraccia
Natalie, vediamo sul suo braccio cicatrici simili a quelle che alla
fine ricoprivano il corpo di Hood.
Si è trattato di un patto una tantum
o ora è al servizio di Mefisto? In ogni caso, senza un’anima,
finirà per soffrire della stessa afflizione demoniaca di Hood, più
a lungo Natalie rimarrà tra i vivi? Queste sono domande a cui solo
i Marvel Studios possono rispondere.
Riri, Parker e presumibilmente
Ghost Rider (che si vocifera debutterà in
Avengers: Doomsday) hanno venduto
le loro anime a Mefisto, quindi forse è questo che li unisce in
Midnight Sons.
Volge al termine la 14ma edizione
di Ciné – Giornate di Cinema, la manifestazione dell’industria
cinematografica promossa
da ANICA (Associazione Nazionale
Industrie Cinematografiche Audiovisive e Digitali) in
collaborazione con ANEC (Associazione
Nazionale Esercenti Cinematografici), con la partecipazione
di ACEC (Associazione Cattolica
Esercenti Cinema), sostenuta dal MiC,
dalla Regione Emilia-Romagna,
dalla Emilia-Romagna Film Commission e
dalComune di Riccione, prodotta e organizzata
da Cineventi.
La quattro giorni riccionese si
conclude venerdì 4 luglio con una mattinata ricchissima con le
ultime convention della società di distribuzione che presenteranno
alla platea il prodotto cinematografico dei prossimi mesi. Si parte
con PiperFilm (ore 9.45), che porterà
sul palco della sala Concordia Lillo
Petrolo, Naska e Maurizio
Lastrico per Tutta colpa del
rock di Andrea Jublin, Claudio
Amendola per Fuori la verità di
Davide Minnella e Edoardo
Leo per Per te di Alessandro
Aronadio. A seguire le presentazioni dei listini di Movies Inspired
(ore 10.45) e Europictures (ore 11.15), e a chiudere ufficialmente
i lavori la convention Warner Bros. (ore 11.30).
Ultimi appuntamenti anche per i
giovani appassionati e appassionate di cinema che nella settimana
hanno frequentato CinéCamp con il laboratorio di set
cinematografico a cura di Almost Famous Produzione, e l’ultimo
degli appuntamenti Meet the Star alla presenza di Roberto
Proia, sceneggiatore del film Il ragazzo dai pantaloni
rosa.
In occasione di Cinè,
Giornate di Cinema di Riccione è disponibile il teaser
poster di Il Maestro, il nuovo film di
Andrea Di Stefano con Pierfrancesco Favino, Tiziano
Menichelli, Giovanni Ludeno, Dora Romano, Paolo Briguglia
con Valentina Bellè e con Edwige
Fenech.
Il film è prodotto da
INDIANA PRODUCTION, INDIGO FILM e
VISION DISTRIBUTION in collaborazione con
MEMO FILMS, in collaborazione
con SKY in collaborazione con
PLAYTIME e uscirà nelle sale distribuito
da VISION DISTRIBUTION.
La trama Il Maestro
Estate, fine anni Ottanta. Dopo anni
di allenamenti duri e regole ferree, Felice, tredici anni e sulle
spalle tutte le aspettative del padre, arriva finalmente ad
affrontare i tornei nazionali di tennis.
Per prepararlo al meglio, il padre
si affida al sedicente ex campione Raul Gatti, che vanta
addirittura un ottavo di finale al Foro Italico. Di partita in
partita, i due iniziano un viaggio lungo la costa italiana che, tra
sconfitte, bugie e incontri bizzarri, porterà Felice a scoprire il
sapore della libertà e Raul a intravedere la possibilità di un
nuovo inizio.
Tra i due nasce un legame inatteso,
profondo, irripetibile. Come certe estati, che arrivano una volta
sola e non tornano più.
Il regista di Beetlejuice
BeetlejuiceTim Burton ha annunciato il suo prossimo
progetto dopo il successo travolgente del suo sequel 2024. A 36
anni di distanza dall’originale Beetlejuice – Spiritello porcello del 1988, l’atteso
seguito della commedia horror di culto di Burton ha infatti
generato ben 451,9 milioni di dollari di incassi in tutto il mondo
a fronte di un budget originale di 99 milioni di dollari.
Nonostante il considerevole ritardo tra il primo e il secondo
capitolo del franchise, ci sono già dei progetti in atto per
Beetlejuice 3. Nell’aprile di quest’anno, l’amministratore
delegato della Warner Bros. Pictures Michael De Luca ha infatti
annunciato che i lavori per il terzo film sarebbero iniziati a
breve.
Tuttavia, durante una recente
intervista con Milenio, Burton ha suggerito che il suo prossimo
progetto lo vedrà tornare all’animazione. Dopo aver concepito e
prodotto Nightmare Before Christmas e aver diretto La sposa cadavere e Frankenweenie, il regista ha dichiarato di sperare che
la sceneggiatura venga completata a breve e di essere “molto
eccitato” al riguardo. “Sto lavorando a un progetto
d’animazione, sì. Quindi spero di avere presto una sceneggiatura e
poi la prenderò in considerazione. Ma è qualcosa che mi entusiasma
molto”, sono le sue esatte parole.
Cosa aspettarsi da un nuovo film
animato di Tim Burton?
Nonostante la Warner Bros. abbia
affermato che i lavori su Beetlejuice 3 sarebbero iniziati
a breve, le ultime dichiarazioni di Burton fanno pensare che al
momento abbia altre priorità, ovvero questo nuovo progetto animato.
I fan del lavoro di Tim Burton saranno senza dubbio ansiosi di
vederlo tornare all’animazione, visto che è il mezzo con cui ha
iniziato la sua carriera e con cui ha sempre dato vita a risultati
estremamente affascinanti.
Sostenitore dichiarato delle
tecniche tradizionali di stop-motion, è probabile che il prossimo
progetto di Burton continuerà a evitare il tipo di immagini
generate al computer della maggior parte dei film d’animazione
moderni. Non si sa esattamente cosa significherà per la tempistica
di Beetlejuice 3, ma è probabile che la Warner Bros.
voglia assicurarsi che Burton non perda di vista il threequel tra i
suoi altri progetti. Né lo studio né il pubblico sarebbero disposti
ad aspettare altri 36 anni per un seguito.
Il mondo di Hollywood è in lutto per
la scomparsa di Michael Madsen, attore iconico
venuto a mancare il 3 luglio all’età di 67 anni a causa di un
arresto cardiaco. Interprete magnetico e carismatico, Madsen ha
lasciato un segno indelebile nel cinema americano grazie a ruoli
indimenticabili in film come Le iene, Kill Bill, Donnie Brasco e Sin City.
La notizia della sua morte ha subito
generato una valanga di tributi e messaggi di affetto da parte di
colleghi, registi e amici, che hanno voluto ricordarlo per il suo
talento, la sua umanità e il suo spirito libero. Tra le prime a
esprimere il proprio cordoglio è stata Vivica A.
Fox, sua co-protagonista in Kill Bill, che ha
dichiarato: “Michael era un uomo di talento con una presenza
incredibile sullo schermo. Le mie più sentite condoglianze e
preghiere alla sua famiglia.”
Anche Stephen
Baldwin, con cui Madsen aveva condiviso il set di
2047: Sights of Death, ha scritto: “Un vero originale,
coraggioso e indimenticabile. Le mie preghiere vanno a sua moglie
DeAnna e a tutta la famiglia Madsen. Riposa in pace,
fratello.” L’attore Harvey Keitel, suo
compagno di scena in Le iene, lo ha invece ricordato così:
“Abbiamo perso un altro grande poeta americano. Addio, mio caro
amico… Non dimenticherò mai una delle migliori scene che abbia mai
visto in un film — quella in cui tu e Chris Penn vi scontrate in Le
iene. Abbraccia Chris da parte mia.”
Particolarmente toccante il tributo
di sua sorella, l’attrice Virginia Madsen, che ha
affidato il proprio dolore a un messaggio
profondamente personale: “Mio fratello Michael ha lasciato
il palcoscenico.Era tuono e velluto. Malizia avvolta
nella tenerezza. Un poeta travestito da fuorilegge… Mi
mancheranno le nostre battute interne, le risate improvvise, il suo
suono. Mi mancherà il ragazzo che era prima della leggenda. Mi
manca il mio fratello maggiore“.
Anche molti altri attori e registi
hanno voluto esprimere il proprio ricordo sui social. Su X
(ex-Twitter), Jennifer Tilly, sua partner in
The Getaway, ha scritto: “Michael Madsen è stato uno
dei miei attori preferiti con cui abbia mai lavorato… Era audace e
turbolento in modo selvaggio… Un talento immenso. Se n’è andato
troppo presto.” Rob Schneider ha aggiunto:
“Michael Madsen era un sogno con cui lavorare… Un attore e un
gentiluomo davvero dotato, che metteva tutti a proprio agio sul
set; generoso con le sue storie e con la sua risata contagiosa.
Vorrei solo che avessimo potuto fare più cose insieme in questo
pazzo mestiere.”
James Woods, che
aveva condiviso il set con lui in più occasioni, ha ricordato:
“Oh amico, questa è dura. Io e Michael abbiamo fatto The
Getaway insieme. Abbiamo fatto anche Straight Talk. Sono sempre
stato toccato dalla sua natura dolce e dalla generosità, l’assoluto
opposto dei ‘duri’ che interpretava così brillantemente. Riposa in
pace, caro amico.” Walton Goggins, compagno di set di
Madsen in The
Hateful Eight, ha invece affidato a Instagram parole
cariche di affetto e ammirazione: “Michael Madsen… quest’uomo…
questo artista… questo poeta… questo mascalzone… Una dannata ICONA…
Un’aura come nessun altro… Ti voglio bene, amico. Un H8TER per
sempre.”
Commovente anche il ricordo di
Robert Rodriguez, che lo aveva diretto in Sin
City: “Frank Miller e io abbiamo sempre voluto essere
fedeli al fumetto, nessuna improvvisazione nei dialoghi. Ma
facevamo eccezione ogni volta che lavoravamo con Michael Madsen.
Scriveva battute d’oro e ci faceva ridere così tanto da dirci: ‘Se
dobbiamo infrangere la regola con qualcuno, che sia Michael’.Era così straordinario, così ‘larger than life’, che abbiamo
capito subito che sarebbe stato il partner perfetto per il
detective di Bruce Willis. Un vero piacere lavorare con lui. Mi
mancherai, Michael. Sei davvero uno dei più grandi.”
Sebbene non confermi nulla, sembra
che potremmo vedere Charisma Carpenter riprendere
il ruolo di Cordelia Chase nella prossima serie
sequel di Buffy l’Ammazzavampiri.
Sarah Michelle
Gellar, che riprenderà il ruolo principale di
Buffy l’ammazzavampiri nella prossima serie
revival di Hulu, ha recentemente affermato che idealmente vorrebbe
che la serie presentasse un mix di personaggi nuovi e di ritorno,
inclusi alcuni che non sono sopravvissuti.
“Sarà più leggera delle ultime
stagioni dell’originale”, ha dichiarato la Gellar a Vanity
Fair. “Cercheremo di trovare un equilibrio tra personaggi nuovi
e vecchi. Il mio sogno è riportare in vita tutti coloro che sono
morti, ma bisognerà fare spazio anche per nuove storie.”
La cheerleader diventata cacciatrice
di demoni Cordelia Chase è sopravvissuta agli eventi della serie
originale di Buffy, ma è stata uccisa nell’ultima
stagione dello spin-off di Angel. Parlando con
IGN, l’attrice Charisma Carpenter ha dichiarato di
essere “fiduciosa” che Cordelia apparirà nella nuova
serie. “Sono così emozionata per i fan, e so che sarà
fantastico per via di chi sarà coinvolto. Vedere che questo accada
davvero per i fan mi rende elettrizzata. Sono davvero fiduciosa di
essere inclusa, che Cordelia faccia parte di questa nuova
iterazione.”
Charisma Carpenter
non ha confermato apertamente il suo ritorno, ma sembra proprio che
ne sappia un po’ più di quanto sia disposta a rivelare per il
momento.
“Non so davvero cosa
pensare”, ha detto quando le è stato chiesto cosa pensasse dei
commenti di Gellar. “Sono sicura che ci siano delle riserve:
Cordelia è morta in Angel, non in Buffy. Non so cosa significhi
specificamente per Cordelia, ma spero che includa ovviamente anche
Cordelia, sarebbe un sogno essere inclusa, e sarebbe così poetico
che ciò accadesse, e che accadesse con questo gruppo.”
“Questi autori sono
incredibilmente creativi, sono sicura che potrebbero trovare una
soluzione se volessero, se fosse una cosa da fan, se ci fosse sete,
desiderio o bisogno che Cordelia fosse lì, sono sicura che con un
team creativo formidabile a capo della sala autori, sarebbe
possibile.”
La scomparsa di Cordelia si è
rivelata molto controversa tra i fan della serie, poiché è stata
lasciata senza troppe cerimonie in coma per quasi un’intera
stagione prima di essere richiamata come guest star per il
centesimo episodio della serie… e uccisa.
“[Cordelia] è stata costruita
così grande, è cresciuta così tanto, ha fatto questo percorso
straordinario, e il fatto che se ne sia andata in quel modo è
sembrato così ingiusto”, ha aggiunto Carpenter.
Abbiamo appreso di recente che la
nuova Cacciatrice del revival sarà interpretata dalla quindicenne
rivelazione di Star
Wars: Skeleton Crew, Ryan Kiera
Armstrong.
David Corenswet ha espresso interesse nel vedere la
sua interpretazione di Superman in
un progetto vietato ai minori, mentre il regista James
Gunn ha rivelato di essersi ispirato ai film di
Bollywood.
Se c’è un personaggio che la maggior
parte dei fan dei fumetti concorderebbe sul fatto che non debba
necessariamente essere “dark e crudo”, è Superman.
Questo non vuol dire che una versione leggermente più seria
dell’iconico supereroe non potrebbe funzionare, ma in generale non
sembra esserci molta richiesta di vedere Superman vietato ai minori,
almeno non tra i fan!
Durante un’intervista con
Nerdist, la star
David Corenswet ha espresso interesse nel vedere
la sua interpretazione dell’eroe iconico in un progetto più per
adulti. “Mi piacerebbe vedere questo Superman in un progetto
vietato ai minori… in qualcosa come Lanterns, dove si respira quell’atmosfera di “True
Detective”. Nonostante questa versione sia brillante e giocosa,
credo che ci sia spazio per la flessibilità.”
Il film di James
Gunn sembra avere un tono piuttosto leggero, ed è
difficile immaginare l’Uomo di Domani di Corenswet
scatenare l’inferno della sua visione termica sui suoi nemici. Ma
il DCU sarà composto da progetti per famiglie e
vietati ai minori, quindi non c’è nulla che impedisca che Superman
possa apparire nella seconda stagione di Peacemaker, per esempio.
Il personaggio non avrebbe necessariamente bisogno di cambiare, si
adatterebbe semplicemente a un ambiente diverso.
In un’altra intervista con
HT City, James Gunn ha rivelato
di essersi ispirato a una fonte sorprendente per il suo film su
Superman. “I film di Bollywood sono la cosa più importante per
me. È da lì che traggo ispirazione per Superman”. Possiamo
aspettarci di vedere un paio di numeri di canto e ballo nel film?
Gunn si riferiva molto probabilmente all’estetica generale del
film, ma non si sa mai!
Nel cast anche
Rachel Brosnahan,
Nicholas Hoult, Edi Gathegi, Anthony Carrigan,
Nathan Fillion,
Isabela Merced, Skyler Gisondo, Sara Sampaio, María Gabriela de
Faría, Wendell Pierce,
Alan Tudyk, Pruitt Taylor Vince e Neva
Howell. Il film sarà al cinema dal 9
luglio distribuito da Warner Bros.
Pictures.
“Superman”, il
primo film dei DC Studios in arrivo sul grande schermo, è pronto a
volare nei cinema di tutto il mondo quest’estate, distribuito da
Warner Bros. Pictures. Con il suo stile inconfondibile, James Gunn
trasporta il supereroe originale nel nuovo universo DC reinventato,
con una miscela unica di racconto epico, azione, ironia e
sentimenti, consegnandoci un Superman guidato dalla compassione e
da una profonda fiducia nella bontà del genere umano.
Produttori esecutivi di
“Superman” sono Nikolas Korda, Chantal Nong Vo e
Lars Winther. Dietro la macchina da presa, Gunn si è avvalso del
lavoro di suoi collaboratori fidati, tra cui il direttore della
fotografia Henry Braham, la scenografa Beth Mickle, la costumista
Judianna Makovsky e il compositore John Murphy, oltre al
compositore David Fleming (“The Last of Us”), ai montatori William Hoy
(“The Batman”) e Craig Alpert (“Deadpool 2”, “Blue Beetle”).
Per quattro stagioni, The
Bear di FX su Hulu ha tenuto gli spettatori con il
fiato sospeso, e l’ultima serie di episodi ci ha lasciato con la
voglia di scoprire cosa riserverà la quinta stagione al ristorante
protagonista della serie e al suo personale tormentato. Creata da
Christopher Storer, che è anche co-showrunner insieme a Joanna
Calo, la serie è incentrata sugli sforzi del giovane chef Carmy
Berzatto (Jeremy Allen White) per trasformare la
paninoteca del fratello recentemente scomparso in un ristorante di
successo. La missione di Carmy è ancora più difficile nella quarta
stagione di The
Bear, poiché deve affrontare problemi personali e ansie.
Nelle sue prime quattro stagioni,
The Bear è stato un successo di critica, ottenendo ampi consensi
per il modo in cui ha trattato le prove e le difficoltà personali
del cast, nonché per la rappresentazione delle difficoltà del
lavoro in un ristorante. Le stagioni 1, 2 e 3 hanno ottenuto
punteggi su Rotten Tomatoes che hanno costantemente posizionato la
serie sopra l’80%, oltre a ottenere nomination e vincere diversi
premi da vari enti, tra cui i Golden Globe e gli Emmy. Nonostante
sia stata accolta positivamente, il consenso della critica per la
quarta stagione di The Bear le ha fatto ottenere solo un punteggio
del 77%, con i critici che hanno trovato la trama e il ritmo
troppo contorti.
Nelle sue prime quattro stagioni,
The Bear è stato un successo di critica, ottenendo ampi consensi
per il modo in cui ha trattato le prove e le difficoltà personali
del cast, nonché per la rappresentazione delle difficoltà del
lavoro in un ristorante.
Le stagioni 1, 2 e 3 hanno ottenuto
su Rotten Tomatoes punteggi che hanno costantemente collocato la
serie al di sopra dell’80%, oltre a ottenere nomination e vincere
diversi premi da vari enti, tra cui i Golden Globe e gli Emmy.
Nonostante sia stato accolto positivamente, il consenso della
critica per la quarta stagione di The Bear ha visto la serie
ottenere solo un punteggio del 77%, con i critici che hanno trovato
la trama e il ritmo troppo contorti.
Ultime notizie su The Bear –
Stagione 5
La quinta stagione di The Bear è
stata confermata
Il cast principale di The
Bear è sotto contratto per la quinta stagione (via Variety). pochi giorni dal debutto della quarta stagione
di The Bear, FX ha rinnovato l’acclamata comedy
vincitrice di un Emmy per una quinta stagione, come ha annunciato
John Landgraf, Chairman, FX. Tutte le stagioni, compresa la quarta
appena uscita, sono ora disponibili in streaming su Disney+.
“The Bear continua a essere una delle serie preferite
dai fan di tutto il mondo e la risposta a questa
stagione, come dimostra la grande attenzione da parte
del pubblico, è stata spettacolare come quella delle
stagioni precedenti“, ha dichiarato Landgraf. “Anno dopo
anno, Chris Storer, i produttori, il cast e la
troupe hanno reso The Bear uno dei
migliori show. Siamo entusiasti del fatto
che continueranno a raccontare questa magnifica storia”.
Nell’ultima stagione, Carmen “Carmy” Berzatto (Jeremy
Allen White), Sydney Adamu (Ayo Edebiri) e Richard
“Richie” Jerimovich (Ebon Moss-Bachrach) vanno avanti con
determinazione, decisi non solo a sopravvivere, ma anche a portare
il “The Bear” a un livello superiore. Con nuove sfide dietro ogni
angolo, il team dovrà adattarsi, reagire e superare gli ostacoli.
Cercare l’eccellenza non significa solo migliorarsi, ma decidere
cosa valga davvero la pena tenersi stretto. La serie è interpretata
anche da Abby Elliott, Lionel Boyce, Liza Colón-Zayas e Matty
Matheson, con Oliver Platt e Molly Gordon in ruoli ricorrenti.
Nominata programma televisivo AFI
dell’anno per ognuna delle prime tre stagioni, The
Bear di FX ha di recente vinto 11 Emmy Award per la sua
seconda stagione, il numero più alto di vittorie in un solo anno
per una serie comedy. La serie ha inoltre ottenuto nomination e/o
vittorie ai Golden Globe Award, agli Screen Actors
Guild Award, ai Peabody Award, ai Critics
Choice Award, agli Writers Guild Award, ai Directors
Guild Award, ai Producer Guild Award, ai NAACP
Image Award, agli Independent Spirit Award, ai MPSE
Golden Reel Award, ai CAS Award, agli ACE
Eddie Award e ai TCA Award, solo per citarne
alcuni.
Dettagli sul cast diThe
Bear – Stagione 5
La quarta stagione sembra aver
preparato l’uscita di scena di un membro importante del
cast
Dopo una battaglia serrata per
mantenere aperto il ristorante in seguito a una recensione
mista-negativa pubblicata sul Chicago Tribune durante gli eventi
della terza stagione, la quarta stagione di The Bear ha
spinto il cast a compiere passi importanti nella propria vita
personale e professionale. Uno di questi sviluppi ha visto Carmy,
che dopo aver ricucito i rapporti con Claire (Gordon) e sua madre
Debra (Jamie Lee Curtis), decidere di abbandonare il mondo della
ristorazione, rendendosi conto che la sua carriera stava
danneggiando la sua vita. Carmy ha quindi nominato Sydney (Ayo
Edebiri) e Natalie (Elliott) co-proprietarie, lasciando incerto il
futuro ruolo di White in The Bear.AttoreThe Bear RuoloJeremy
Allen WhiteCarmen “Carmy” BerzattoAyo EdebiriSydney AdamuEbon
Moss-BachrachRichard “Richie” JerimovichAbby ElliottNatalie ‘Sugar’
BerzattoLiza Colon-ZayasTina MarreroLionel BoyceMarcus BrooksMatty
MathesonNeil FakOliver PlattJimmy “Cicero” KalinowskiMolly
GordonClaireEdwin Lee Gibson
La presenza di Edebiri in una
stagione futura sembra però più certa, poiché nonostante l’offerta
di lasciarsi alle spalle lo stress di The Bear, Sydney ha scelto di
rimanere anche prima di sapere di essere stata nominata
co-proprietaria. Inoltre, ha insistito affinché Carmy
rendesse Richie (Ebon Moss-Bachrach) co-proprietario insieme a lei,
cosa che lui ha accettato dopo aver avuto un’altra conversazione
inizialmente tesa ma illuminante con Carmy sul loro dolore per la
morte di Mikey (Jon Bernthal). Pertanto, è probabile che Edebiri e
Bachrach saranno i protagonisti della prossima stagione, dato che
Carmy ha soprannominato Sydney “The Bear” e le ha detto che
credeva che avrebbe avuto successo.
Dettagli sulla trama della
quinta stagione di The Bear
Tuttavia, come già visto nelle
stagioni precedenti, The Bear ha lasciato ancora una volta
gli spettatori con il fiato sospeso, poiché, nonostante la loro
crescita personale, i due nuovi co-proprietari del ristorante
dovevano ancora affrontare la questione della sostenibilità
dell’attività. Sono state prese misure per garantire che il Bear
potesse migliorare le sue prospettive durante i due mesi di grazia,
come il franchising della vetrina dei panini e la concentrazione su
un unico menu. Nonostante ciò, la stagione ha visto Sydney e
Richie ammettere di non essere sicuri che il ristorante potesse
continuare sotto la loro gestione, mentre il conto alla
rovescia di Cicero (Platt) arrivava a zero.
Pertanto, se The Bear
venisse rinnovato per la quinta stagione, potrebbe essere l’ultima,
dato che alcuni elementi della quarta stagione sembravano spingere
i personaggi verso la loro conclusione. Una potenziale quinta
stagione potrebbe vedere The Bear, ora sotto la guida completa di
Sydney e Richie, cercare di rinnovarsi, non solo dimostrando il
proprio successo finanziario, ma anche ottenendo recensioni molto
più positive. Ciò consentirebbe alla nuova coppia protagonista
di dare ragione a Carmy, dimostrando di essere in grado di
correggere l’errore che ha quasi portato alla loro fine.
Nel frattempo, l’addio di Carmy
potrebbe permettergli di riscoprire la scintilla che Mikey aveva
visto in lui e che era desideroso di preservare, qualora White
decidesse di riprendere il suo ruolo. Sebbene abbia affermato che
la sua decisione è stata presa perché ha perso la passione, in un
momento chiave della terza stagione Mikey dice a Tina (Colón-Zayas)
in un flashback prima della sua morte che ha fiducia nella
generazione di Carmy, elogiando ciò che il fratello minore è
diventato nella sua carriera culinaria. Pertanto, dando a Carmy la
possibilità di guarire, la quinta stagione di The
Bear potrebbe facilmente diventare il catartico canto del
cigno della serie.
Il film horror
Antlers
– Spirito insaziabile, diretto da Scott Cooper e
interpretato da Keri Russell e Jesse Plemons, è un’opera che esplora una
creatura della tradizione indigena e l’oscurità che si nasconde
nell’animo umano. Prodotto da Guillermo del Toro,
il film segue Julia Meadows, un’insegnante di
scuola media dell’Oregon che si preoccupa per il benessere di
Lucas, uno dei suoi studenti. Insieme a suo
fratello Paul, lo sceriffo locale, Julia cerca di
capire cosa sta realmente succedendo a Lucas, cosa è successo a suo
padre e a suo fratello e quale creatura soprannaturale sia assetata
di sangue e stia seminando il caos.
Si tratta dunque di un film horror
sempre più inquietante man mano che si avvicina al finale, con un
paio di sottotrame scioccanti e strazianti che cambiano la
direzione della conclusione. Il colpo di scena finale e la
mitologia preparano inoltre il terreno per un sequel, che però non
è mai stato realizzato e probabilmente non è mai realmente stato
nei piani. Ad ogni modo, in questo approfondimento, andiamo alla
scoperta di ciò che accade nel finale, di ciò che ci rivela e dei
significati nascosti, come anche alla scoperta della mitologia a
cui si fa riferimento.
La spiegazione del finale di
Antlers – Spirito insaziabile
Dopo la spiegazione di Warren Stokes
sul wendigo, questa la natura della misteriosa
creatura, Julia e Paul si ritrovano alle prese con il mostro che li
segue a casa nel tentativo di trovare Lucas. Il ragazzo era
convinto che se avesse continuato a nutrire il wendigo, credendo
che fosse una nuova versione di suo padre, questo lo avrebbe amato
incondizionatamente e lui avrebbe potuto renderlo felice. Lucas ha
ancora paura della creatura, ma la sua reazione è frutto di traumi
e abusi, poiché il film rivela che Lucas, come Julia e Paul, aveva
un padre violento. È un meccanismo di difesa per Lucas e un modo
per continuare a ricevere affetto aiutando qualcuno minacciato di
pericolo.
Dopo l’aggressione del wendigo a
Paul e all’agente Dan, Lucas va dunque nella caverna con la
creatura; Julia lo segue, sapendo che deve pugnalare il wendigo e
strappargli il cuore per salvare Lucas e il resto della città.
Sfortunatamente, Aiden, il fratello minore di Lucas, è una vittima
del primo attacco del wendigo. Intuendo che sta per trasformarsi
completamente e abbandonare la sua carne umana come suo padre Frank
prima di lui, Julia pugnala anche Aiden prima che ciò possa
accadere. Con il regno del wendigo apparentemente finito, Julia e
Paul, ora ripresisi dall’attacco della creatura, accolgono Lucas,
tre orfani che si prendono cura l’uno dell’altro.
Keri Russell in Antlers – Spirito insaziabile
Perché Julia è tornata in Oregon
dopo tanto tempo
Gli abusi subiti da Julia da parte
del padre durante la sua infanzia sono mostrati in flashback della
sua giovinezza. Tuttavia, Antlers – Spirito
insaziabile mantiene le cose vaghe, alludendo alla
brutalità e alla devastazione senza mostrare i dettagli
raccapriccianti. Il motivo per cui è tornata in Oregon dopo aver
vissuto a Los Angeles per così tanto tempo era quello di stare più
vicina a suo fratello Paul, che aveva lasciato nel tentativo di
allontanarsi dal padre.
Julia avrebbe potuto tornare anni
prima, ma non lo ha fatto fino alla morte del padre, probabilmente
perché non riusciva ad affrontare il ritorno nella casa della sua
infanzia se lui fosse stato ancora vivo. Julia sta elaborando un
trauma persistente, ed è facile capire come i maltrattamenti di suo
padre la influenzino ancora. Affrontarlo sarebbe stata
un’esperienza emotivamente molto difficile, quindi Julia è rimasta
lontana fino a quando non è stato sicuro tornare da Paul e
ristabilire il loro rapporto.
La spiegazione della mitologia di
Antlers – Spirito insaziabile e perché è stato
usato il wendigo
Antlers – Spirito
insaziabile adatta la mitologia del
wendigo, che ha origine dalla tribù algonchina
delle Prime Nazioni. La creatura fa parte del folklore dei popoli
di lingua algonchina, tramandato di generazione in generazione.
Nella mitologia, un wendigo è una creatura soprannaturale che può
possedere gli esseri umani e assumerne le sembianze, diventando
malvagia e cannibale. Questo cannibalismo la consuma, poiché il
wendigo continua a nutrirsi di carne umana senza mai sentirsi
sazio. L’uso del wendigo è significativo se si considerano
l’ambientazione e i personaggi del film.
Il wendigo è una rappresentazione
del consumo eccessivo, motivo per cui compaiono i tratti
cannibalistici, con la fame della creatura che non viene mai
saziata. L’aspetto del wendigo trasmette uno squilibrio nella
natura, l’avidità e la distruzione della terra e dello stato
naturale delle cose. In breve, la creatura è divoratrice, un
riferimento lampante a come la colonizzazione delle terre indigene
abbia consumato e distrutto le tribù delle Prime Nazioni, prendendo
senza restituire nulla. Il wendigo ha essenzialmente consumato
Frank perché questi ha violato e disturbato le miniere, ignorando i
simboli che erano stati posti come avvertimento per chiunque
entrasse; inoltre, era anche una persona cattiva.
La creatura soprannaturale è anche
rappresentativa dell’oscurità che si nasconde negli esseri umani,
che si nutre del loro odio, della loro energia negativa e del
disprezzo che hanno gli uni per gli altri e per l’ambiente, tra le
altre cose. L’esistenza del wendigo nella tradizione popolare è
profondamente legata alle lotte degli indigeni contro la violenza
coloniale, l’avidità e la fame che affliggono le loro comunità. Il
wendigo è dunque la personificazione di queste cose, con legami con
il ripristino di ciò che è stato perso.
Un disegno del wendigo di Antlers – Spirito
insaziabile
Come la leggenda del wendigo viene
modificata in Antlers – Spirito insaziabile
Nelle storie indigene sul wendigo,
la creatura è umanoide e ha un cuore di ghiaccio. Inoltre, il
folklore nativo suggerisce che l’ambiente circostante diventa
freddo ogni volta che un wendigo è vicino, il che non è dissimile
da uno spirito che entra in una stanza nelle storie di fantasmi. Il
freddo è specifico della leggenda della creatura, che è più
strettamente associata ai mesi invernali. In Antlers –
Spirito insaziabile, il Wendigo appare invece in quello
che sembra essere il tardo autunno piuttosto che nel pieno inverno.
La creatura nel film si libera della sua pelle umana quando è
pronta a prendere il sopravvento, piuttosto che essere un gigante
umanoide con la carne strappata e le ossa sporgenti.
Inoltre, nel film il wendigo ha
delle vere e proprie corna che gli spuntano dalla testa. Questo
tratto estetico non è prevalente nelle storie indigene sul wendigo;
le corna, o le cornucopie, come talvolta vengono raffigurate, sono
più in linea con la visione hollywoodiana delle creature. Ciò che
Antlers – Spirito insaziabile tralascia dal film è
anche l’agilità del wendigo, la sua capacità di imitare le voci,
che usa per attirare le persone, e l’infiltrarsi non solo nella
carne, ma anche nella mente delle persone.
Come il finale a sorpresa di
Antlers – Spirito insaziabile prepara il terreno
per un sequel
Antlers – Spirito
insaziabile termina in modo piuttosto inquietante. Certo,
tutti i nodi sembrano essere stati sciolti, con Julia e Paul che
prendono Lucas sotto la loro ala protettrice (almeno per un po’),
ma non è tutto. Ciò che è inaspettato è vedere Paul iniziare a
sanguinare dall’occhio mentre Julia e Lucas si allontanano. C’è un
primo piano sulla sostanza nera, simile a terra, che macchia le
mani di Paul, e questo preannuncia chiaramente la sua
trasformazione in wendigo.
Il colpo di scena di Antlers
– Spirito insaziabile sembra dunque preparare il terreno
per un sequel in cui Julia dovrà affrontare suo fratello. Sarebbe
emotivamente coinvolgente perché lei e Paul hanno vissuto molte
cose insieme durante la loro infanzia e sono ancora molto legati.
Nel film abbiamo visto Julia uccidere Aiden con rimorso perché
sapeva che era troppo tardi per salvarlo. Considerando il suo
stretto rapporto con Paul e il fatto che sembrano finalmente
essersi riconciliati dopo la morte del padre, un sequel potrebbe
creare tensione tra loro, costringendo Julia a combattere per suo
fratello o ucciderlo come ha fatto con Frank e Aiden.
Keri Russell, Jesse Plemons, e Jeremy T. Thomas in Antlers –
Spirito insaziabile. Foto di Florian Hoffmeister
Ciò che alla fine spicca, tuttavia,
è che nonostante abbia ucciso il wendigo che infestava la città,
esso continua a infettare gli altri, trasmettendo le sue
caratteristiche da una persona all’altra mentre divora altra carne,
sempre affamato e mai soddisfatto. Resta da vedere se ci sarà
davvero un sequel horror di Antlers – Spirito
insaziabile (che, come già detto, non sembrerebbe essere
stato nei piani del regista), ma il colpo di scena con Paul che è
stato infettato lascia sicuramente aperta la porta a ulteriori
sviluppi della storia sua e di Julia.
Il vero significato del finale di
Antlers – Spirito insaziabile
Sebbene alcuni potrebbero liquidare
questo come un film di mostri che non offre molto commento sociale,
non è così. Oltre a presentare una creatura spaventosa, il film usa
il wendigo per simboleggiare la natura mostruosa di un abusatore e
la natura ciclica di tale abuso. Julia, dopotutto, è una persona
che ha subito lei stessa abusi e ne riconosce i segni negli altri.
Usa la sua esperienza per offrire aiuto. Si dà il caso che il suo
aiuto si concretizzi nella lotta contro una creatura mostruosa
invece che contro un essere umano. Julia è in grado di porre fine
agli abusi, ma distruggendo sia il wendigo che Aiden, che è stato
infettato, dimostra di essere in grado di interrompere il
ciclo.
Sebbene Paul non sia lui stesso un
abusatore, il fatto che sia lui la persona successiva che potrebbe
diventare un wendigo nel colpo di scena finale di
Antlers – Spirito insaziabiledimostra quanto sia
difficile superare gli effetti del trauma e dell’abuso. Il wendigo
è stato a lungo usato come allegoria per coloro che danneggiano la
terra, ma qui questa idea è combinata con coloro che danneggiano
altre persone. Sia Julia che Paul lottano per superare il proprio
trauma, e entrambi si trovano nel mezzo della violenza quando ci
provano.
Final Destination 5
(qui la recensione) rappresenta
un punto di svolta importante all’interno della longeva saga horror
inaugurata nel 2000. Pur rimanendo fedele alla formula che ha
reso iconico il franchise – la fuga impossibile dal destino e le
morti spettacolari orchestrate da una forza invisibile e
inesorabile – questo quinto capitolo introduce alcune variazioni
significative che aggiornano la struttura narrativa e ne ampliano
l’universo concettuale. Diretto da Steven Quale e uscito
nel 2011, il film si distingue per una regia più raffinata e un uso
sapiente del 3D, che intensifica l’impatto visivo delle sequenze
più cruente senza cadere nel mero effetto gratuito.
Dal punto di vista della saga,
Final Destination 5 ha il compito non solo di
rilanciare la serie dopo il
deludente quarto capitolo, ma anche di ricollegarsi con
maggiore coerenza ai temi e al tono dei primi film, in particolare
al capostipite. L’atmosfera torna a essere più cupa e meno giocata
sull’eccesso grottesco, e viene reintrodotto un sottotesto più
profondo legato al senso di colpa, al sacrificio e alla possibilità
(o meno) di ingannare la morte. In questo contesto, il film assume
un valore quasi metanarrativo, che si rivelerà pienamente solo nel
suo atto conclusivo.
Uno degli aspetti più interessanti
di Final Destination 5 è il modo in cui riesce a
sorprendere anche i fan di lunga data, offrendo un finale che
rilegge retroattivamente tutta la vicenda in modo originale e
inatteso. L’evoluzione narrativa si manifesta proprio nel colpo di
scena finale, che getta una nuova luce sull’intera esperienza e sul
posto che questo film occupa nella cronologia della saga. Nei
prossimi paragrafi esploreremo nel dettaglio il significato di
questo epilogo, spiegando in che modo riesce a chiudere un cerchio
tematico e narrativo inaspettato per il pubblico.
Protagonista del film è il giovane
Sam Lawton, il quale mentre si trova in viaggio
con alcuni colleghi di lavoro per un ritiro aziendale ha una
premonizione che annuncia un imminente disastro: il pullman dove si
trova insieme ai colleghi sta per attraversare il ponte di North
Bay, il quale crollerà facendo morire tutte le persone che vi si
trovano sopra. Convinto che si tratti della verità, il ragazzo
cerca di avvertire gli altri della sciagura che sta per accadere.
Sfortunatamente, il collasso del ponte causa la morte della maggior
parte delle persone che vi transitavano. Pochi sono i superstiti, i
quali scopriranno ben presto che la morte non può essere ingannata
e che non tarderà a reclamare ciò che gli spetta.
La spiegazione del finale del
film
Nel finale di Final
Destination 5, i protagonisti Sam e
Molly sembrano dunque essere tra i pochi
sopravvissuti al tragico crollo del ponte, evento che ha dato
inizio alla serie di morti guidate dal “disegno” della Morte. Dopo
aver creduto di aver ingannato il destino grazie a un sacrificio e
a una presunta “sostituzione” della morte, Sam e Molly si imbarcano
su un volo diretto a Parigi, convinti di aver chiuso
definitivamente i conti con la Morte. Ma qui avviene il colpo di
scena decisivo: l’aereo sul quale stanno volando è il volo
180, lo stesso aereo che esplode all’inizio del
primo Final Destination del 2000.
La scena si conclude dunque proprio
con i due protagonisti che assistono con orrore all’espulsione
violenta di Alex Browning, il personaggio
originale del primo film, mentre viene trascinato via dagli agenti
di sicurezza dopo aver avuto la sua premonizione. Poco dopo,
l’aereo esplode in volo, e Sam e Molly – che non hanno in questo
caso avuto alcuna premonizione – muoiono nel disastro. Nell’intera
timeline della saga, questo quinto capitolo si rivela quindi essere
un prequel, posizionato cronologicamente prima del primo film della
saga.
Questa rivelazione sorprende
completamente lo spettatore e si completa nei minuti finali, quando
viene mostrato il funerale di un personaggio secondario,
Nathan, che credeva di aver scampato la morte: un
frammento del carrello dell’aereo precipita infatti sulla sua
testa, chiudendo in modo beffardo e definitivo il cerchio. Egli
muore così schiacciato un attimo dopo essersi reso conto che al suo
dipendente (a cui egli ha indirettamente provocato la morte,
“guadagnando” quindi il suo tempo di vita restante) non rimanevano
altro che pochi giorni a causa di un aneurisma già
diagnosticatogli.
Questo finale ha una doppia funzione
narrativa: da un lato offre una spiegazione coerente della
cronologia interna della saga, ricollegando Final
Destination 5 direttamente al primo film, e dall’altro
sottolinea in modo ancora più esplicito l’ineluttabilità della
morte. L’idea che non ci sia via di fuga, nemmeno attraverso i
sacrifici o le sostituzioni, rafforza il senso di impotenza che
permea tutta la saga. Anche quando i personaggi credono di avere
trovato un modo per spezzare il ciclo, la Morte si rivela sempre un
passo avanti.
Inoltre, il finale rivisita con
efficacia la mitologia della serie, dimostrando che il destino non
può essere riscritto e che ogni tentativo umano di eludere la morte
è destinato al fallimento. Questo colpo di scena ha avuto un
impatto decisivo anche sulla saga nel suo complesso: pur essendo
stato seguito da Final Destination: Bloodlines, il
finale di questo quinto film chiude simbolicamente un ciclo,
riportando la storia alle sue origini. È un atto di chiusura tanto
elegante quanto crudele, che rilegge l’intera saga in chiave
circolare, lasciando intendere che, nell’universo di Final
Destination, ogni inizio è anche una fine.
Michael Madsen,
l’attore noto per i suoi ruoli nei film “Kill
Bill” e “Le
iene” di Quentin Tarantino, è morto, come confermato da
Variety. Aveva 67 anni. Madsen
ha avuto un arresto cardiaco ed è stato trovato privo di sensi
nella sua casa di Malibu giovedì mattina, secondo quanto riferito
dal suo agente.
“Negli ultimi due anni Michael
Madsen ha realizzato lavori incredibili con il cinema indipendente,
tra cui i film di prossima uscita Resurrection Road, Concessions e
Cookbook for Southern Housewives, ed era davvero entusiasta di
questo nuovo capitolo della sua vita. Michael stava anche
preparando l’uscita di un nuovo libro intitolato Tears For My
Father: Outlaw Thoughts and Poems, attualmente in fase di
editing”, hanno dichiarato in un comunicato congiunto i
manager di Madsen, Susan Ferris e Ron
Smith, e la pubblicista Liz Rodriguez.
“Michael Madsen era uno degli attori più iconici di Hollywood,
che mancherà a molti”.
La scomparsa di Michael
Madsen segna la fine di una carriera intensa e
profondamente iconica, capace di attraversare con forza il cinema
americano indipendente e mainstream per oltre quattro decenni. Con
il suo sguardo penetrante, la voce roca e l’aria da duro
malinconico, Madsen ha incarnato una tipologia di antieroe che è
diventata riconoscibile quanto amata dal pubblico.
A consacrarlo nell’immaginario
collettivo, come anticipato, è stato senza dubbio il ruolo di Mr.
Blonde (Vic Vega) in Le iene di Tarantino: una performance
cruda, brutale e carismatica, culminata in una delle scene più
disturbanti e celebri del cinema degli anni ’90. Da quel momento,
Madsen è diventato uno dei volti di riferimento del cinema
tarantiniano, apparendo anche in Kill Bill: Volume 1 e Volume 2 (nel ruolo di Budd, fratello di Bill) e in
The
Hateful Eight, dimostrando ogni volta una capacità di
fondere cinismo e vulnerabilità che lo ha reso unico.
Nel corso della sua carriera, Madsen
ha alternato ruoli da protagonista e da comprimario in decine di
produzioni, spaziando dal noir all’action, fino al western moderno.
Tra i suoi titoli più significativi si ricordano Donnie Brasco (1997), dove recitava al fianco di
Johnny Depp e
Al Pacino, e Sin City (2005), oltre a una lunga serie di film
indipendenti e serie televisive, che ne hanno consolidato lo status
di attore cult.
In occasione della XIV edizione di
Ciné – Giornate di Cinema a Riccione, Disney
Italia ha presentato le novità in arrivo nelle sale
cinematografiche italiane nei prossimi mesi.
Daniel Frigo,
Amministratore Delegato The Walt Disney Company Italia, ha aperto
la convention commentando i grandi successi cinematografici di The
Walt Disney Company, che dal 1° giugno 2024 al 30 giugno 2025 ha
generato €160M di incassi al botteghino italiano: “Il cinema
rappresenta la locomotiva della company e il successo di Lilo
& Stitch è un esempio anche del grande lavoro che facciamo con
tutti i nostri partner”.
Daniel Frigo ha
poi proseguito il suo discorso presentando al pubblico diverse
immagini con gli highlights relativi alla campagna locale
di Lilo &
Stitch: l’anteprima italiana tenutasi a Milano; l’attività
in supporto a MediCinema dove 626 peluche Disney’s Stitch Live
Action by Simba Toys, ispirati al nuovo film Disney live action e
numerati da 1 a 626 in onore dell’amatissimo Esperimento 626, hanno
invaso la Terrazza del Pincio a Roma; il divertente video
realizzato grazie a una collaborazione tra Disney Italia, il
Ministero della Cultura e la Galleria dell’Accademia di
Firenze.
La convention è continuata
elencando i migliori incassi Italiani dall’ultima edizione dello
scorso anno di Riccione a oggi: The Walt Disney Company Italia è
protagonista con quattro titoli tra cui Mufasa:
Il Re Leone con €22,2M, Lilo & Stitch e Oceania2 e con oltre €21M e Deadpool & Wolverine con €18M.
A seguire sono stati presentati i
titoli distribuiti da The Walt Disney Company in arrivo nei
prossimi mesi nelle sale cinematografiche italiane.
I Fantastici 4: Gli Inizi –
23 LUGLIO 2025
Il film Marvel StudiosI Fantastici
4: Gli Inizi, che arriverà nelle sale italiane il 23
luglio, introduce la Prima Famiglia Marvel composta da Reed
Richards/Mister Fantastic (Pedro Pascal), Sue Storm/Donna Invisibile
(Vanessa Kirby), Johnny Storm/Torcia Umana
(Joseph Quinn) e Ben Grimm/la Cosa (Ebon Moss-Bachrach) alle prese
con la sfida più difficile mai affrontata. Costretti a bilanciare
il loro ruolo di eroi con la forza del loro legame familiare, i
protagonisti devono difendere la Terra da una vorace divinità
spaziale chiamata Galactus (Ralph Ineson) e dal suo enigmatico
Araldo, Silver Surfer (Julia Garner). E se il piano di Galactus di
divorare l’intero pianeta e tutti i suoi abitanti non fosse già
abbastanza terribile, la situazione diventa all’improvviso una
questione molto personale. l film è interpretato anche da Paul
Walter Hauser, John Malkovich, Natasha Lyonne e
Sarah Niles. I Fantastici 4: Gli Inizi è
diretto da Matt Shakman e prodotto da Kevin Feige,
mentre Louis D’Esposito, Grant Curtis e Tim Lewis sono gli
executive producer.
QUEL PAZZO VENERDÌ, SEMPRE
PIÙ PAZZO – 6 AGOSTO 2025
Nel film, Curtis e Lohan tornano
nel ruolo di Tess e Anna Coleman. La storia riprende anni dopo che
Tess (Curtis) e Anna (Lohan) hanno attraversato una crisi di
identità. Anna ha ora una figlia e una futura figliastra. Mentre
affrontano la moltitudine di sfide che si presentano quando due
famiglie si uniscono, Tess e Anna scoprono che la fortuna potrebbe
davvero colpire due volte. Quel pazzo venerdì, sempre più
pazzo, che arriverà nelle sale cinematografiche italiane il 6
agosto, è diretto da Nisha Ganatra e basato sul
libro “A ciascuno il suo corpo” di Mary Rodgers. Il film,
interpretato anche da Julia Butters,
Sophia Hammons, Manny
Jacinto, Maitreyi Ramakrishnan, Rosalind Chao, Chad
Michael Murray, Vanessa Bayer e Mark Harmon, è prodotto da
Kristin Burr, p.g.a., Andrew Gunn, p.g.a., e Jamie
Lee Curtis. Nathan Kelly, Ann Marie Sanderlin e
Lindsay Lohan sono i produttori esecutivi.
I Roses – 27 AGOSTO
2025
La vita sembra facile per la coppia
perfetta Ivy (Olivia Colman) e Theo (Benedict Cumberbatch):
carriere di successo, un matrimonio ricco d’amore, figli
fantastici. Ma sotto la facciata della loro presunta vita ideale,
si sta per scatenare una tempesta: mentre la carriera di Theo
precipita e le ambizioni di Ivy decollano, si accende una
polveriera di feroce competizione e risentimento nascosto. I
Roses è una rivisitazione del classico film del 1989 La
guerra dei Roses, tratto dal romanzo di Warren Adler e
arriverà nelle sale italiane il 27
agosto. Searchlight Pictures
presenta I Roses, diretto da Jay Roach
(Bombshell – La voce dello scandalo, Austin Powers).
Il film è interpretato dal premio Oscar Colman (Cattiverie a
domicilio, La Favorita) e dal candidato all’Oscar
Cumberbatch (Doctor Strange, Il potere del
cane). Fanno inoltre parte del
cast Andy Samberg (Palm Springs – Vivi come se
non ci fosse un domani, Vite da popstar), il
premio Oscar Allison Janney (Tonya),
Belinda Bromilow (The
Great), Sunita Mani
(GLOW), NcutiGatwa (Barbie, Doctor
Who),
Jamie Demetriou (Fleabag), Zoë Chao
(Nightbitch) e Kate McKinnon
(Barbie, Ghostbusters). La sceneggiatura è
scritta dal candidato all’Oscar® Tony McNamara
(Povere Creature!, La Favorita).
DISNEY JUNIOR CINEMA CLUB
– 13 E 14 SETTEMBRE 2025
Perfetta per i più piccoli, questa
avventura cinematografica porta sul grande schermo gli amati
personaggi di Disney Junior come Topolino, Ariel, Superkitties e
Bluey per un’esperienza coinvolgente e indimenticabile che arriverà
nelle sale cinematografiche italiane il 13 e 14
settembre. Topolino, il padrone di casa preferito da tutti,
guiderà gli spettatori attraverso l’esperienza, incoraggiando i
bambini a partecipare cantando, ballando, battendo le mani,
rendendo questa uscita al cinema un’opportunità per i più piccoli
di immergersi completamente nella magia Disney insieme ai loro
personaggi preferiti. I bambini potranno godersi gli episodi degli
show più amati, tra cui Io e Topolino, Disney Jr. Ariel, Spidey
e I Suoi Fantastici Amici, Bluey e Gioca con Winnie the
Pooh. È il modo perfetto per i giovani spettatori di vedere i
loro eroi sul grande schermo. Tra un episodio e l’altro ci
sono quiz, indovinelli e canzoni. Un’esperienza pensata per far
ridere, ballare e divertire i bambini!
TOY STORY – IL MONDO DEI
GIOCATTOLI – 20-25 SETTEMBRE 2025
Toy Story
– Il mondo dei Giocattoli, il primo film di uno dei franchise
più amati di sempre, tornerà nei cinema italiani dal 20 al 25
settembre per celebrare il 30° anniversario dalla sua uscita nel
1995. Ambientato in un mondo in cui i giocattoli hanno una vita
propria, Toy Story – Il mondo dei Giocattoli parla di
due giocattoli rivali: Woody, un cowboy parlante, e Buzz Lightyear,
un eroico soldatino spaziale. I due mettono da parte le loro
differenze quando vengono separati dal loro proprietario, Andy, e
si ritrovano coinvolti in una missione piena di avventure dove
l’unico modo che hanno per sopravvivere è allearsi assieme.
AVATAR: LA VIA DELL’ACQUA
– 2 OTTOBRE 2025
Con Avatar: La Via dell’Acqua, che
tornerà nelle sale italiane dal 2 ottobre per una settimana,
l’esperienza cinematografica raggiunge nuove vette: James Cameron trasporta il pubblico nel
magnifico mondo di Pandora in un’avventura spettacolare e ricca di
azione. Ambientato più di dieci anni dopo gli eventi del primo
film, Avatar: La Via dell’Acqua inizia a raccontare
la storia della famiglia Sully (Jake, Neytiri e i loro figli), del
pericolo che li segue, di dove sono disposti ad arrivare per
tenersi al sicuro a vicenda, delle battaglie che combattono per
rimanere in vita e delle tragedie che affrontano. Diretto da
James Cameron e prodotto da Cameron e Jon Landau, la produzione
Lightstorm Entertainment è interpretata da Sam Worthington, Zoe
Saldaña, Sigourney Weaver, Stephen Lang e Kate Winslet. La sceneggiatura è scritta da
James Cameron & Rick Jaffa & Amanda Silver, e il soggetto è di
James Cameron & Rick Jaffa & Amanda Silver & Josh Friedman & Shane
Salerno. David Valdes e Richard Baneham sono i produttori
esecutivi.
TRON: ARES – 9 OTTOBRE
2025
Tron:
Ares segue un programma altamente sofisticato, Ares,
che viene inviato dal mondo digitale a quello reale per una
pericolosa missione, segnando il primo incontro dell’umanità
con esseri dotati di intelligenza artificiale. Il film è
diretto da Joachim Rønning (Pirati dei Caraibi – La Vendetta di
Salazar, Maleficent 2 – Signora del Male) e interpretato da
Jared Leto, Greta Lee, Evan Peters, Hasan Minhaj, Jodie
Turner-Smith, Arturo Castro, Cameron Monaghan, con Gillian Anderson
e Jeff Bridges. Sean Bailey, Jeffrey Silver, Justin Springer, Jared
Leto, Emma Ludbrook e Steven Lisberger sono i
produttori, mentre Russell Allen è il produttore esecutivo.
Tron: Ares arriverà nelle sale cinematografiche italiane
il 9 ottobre.
SPRINGSTEEN: LIBERAMI DAL
NULLA – 23 OTTOBRE 2025
Il film 20th Century Studios,
Springsteen: Liberami dal Nulla, in arrivo nelle sale
italiane il 23 ottobre, segue la realizzazione dell’album
“Nebraska” di Bruce Springsteen del 1982, anno in cui era un
giovane musicista sul punto di diventare una superstar mondiale,
alle prese con il difficile equilibrio tra la pressione del
successo e i fantasmi del suo passato. Inciso con un registratore a
quattro piste nella sua camera da letto in New Jersey, l’album
segnò un momento di svolta nella sua vita ed è considerato una
delle sue opere più durature: un album acustico puro e tormentato,
popolato da anime perse in cerca di una ragione per credere. Con
Jeremy Allen White nel ruolo di “The
Boss”, il film è scritto per il grande schermo e diretto da Scott
Cooper, ed è basato sul libro di Warren Zanes
intitolato “Liberami dal nulla. Bruce Springsteen e
Nebraska”.
Springsteen: Liberami
dal Nullavede anche Jeremy Strong nel ruolo di
Jon Landau, storico manager e confidente di Springsteen; Paul
Walter Hauser nei panni del tecnico di chitarre Mike Batlan;
Stephen Graham in quelli di Doug, padre di Springsteen; Odessa
Young nel ruolo di Faye, il suo interesse amoroso; Gaby Hoffman in
quello di Adele, madre di Springsteen; Marc Maron nelle vesti di
Chuck Plotkin e David Krumholtz in quelle di Al Teller, Columbia
executive. Il film arriverà nelle sale italiane il 23 ottobre 2025
ed è prodotto da Scott Cooper, Ellen Goldsmith-Vein, Eric Robinson
e Scott Stuber. Tracey Landon, Jon Vein e Warren Zanes sono i
produttori esecutivi.
PREDATOR: BADLANDS – 6
NOVEMBRE 2025
Predator:
Badlands, interpretato da Elle Fanning
e Dimitrius Schuster-Koloamatangi, è ambientato nel
futuro su un pianeta remoto, dove un giovane Predator
(Schuster-Koloamatangi), emarginato dal suo clan, trova un
improbabile alleato in Thia (Fanning) e intraprende un
viaggio insidioso alla ricerca del suo avversario finale. Il film è
diretto da Dan Trachtenberg e prodotto da John Davis, Dan
Trachtenberg, Marc Toberoff, Ben Rosenblatt e Brent
O’Connor e arriverà nelle sale italiane il 6 novembre.
ZOOTROPOLIS 2 – 26
NOVEMBRE 2025
Nel film, che
arriverà nelle sale italiane il 26 novembre, Judy e Nick si trovano
sulle tracce di un grande mistero quando
Gary De’Snake arriva a Zootropolis e mette
sottosopra la città. Per risolvere il caso, i due, sotto
copertura, sono costretti ad avventurarsi in nuove e
inaspettate aree di Zootropolis, dove la loro continua
collaborazione viene messa alla prova come mai prima d’ora. Secondo
il Chief Creative Officer Disney Animation e
regista Jared Bush, che ha anche scritto la sceneggiatura, un mondo
più grande è in serbo per i fan. “Siamo entusiasti di dare il
bentornato a tutti nella stravagante ed entusiasmante
città di Zootropolis e di portare il pubblico in un
viaggio esilarante e selvaggio in zone che non abbiamo
mai avuto l’occasione di visitare prima”, ha
dichiarato Bush. “Che si tratti delle paludi dei mammiferi
semi-acquatici, delle vaste dune
del deserto o di misteri ancora più grandi, i nostri eroi, Judy e
Nick, incontreranno tanti nuovi amici e avranno l’occasione di
scoprire ancora di più sul loro mondo, su loro
stessi e sul nuovo serpente arrivato in città”.
Aggiunge il regista Byron Howard:
“Il trailer include la canzone
originale ‘ZUTU’ del miglior gruppo techno di lemming
di Zootropolis, i LEMEEENS. Freschi di tournée con la
superstar Gazelle come suo opening act, i membri
Hans-Peter, Gūnther, Spielt e il loro DJ, Spaß,
hanno creato la canzone per celebrare l’occasione e dare il
bentornato al mondo nella Città di Zootropolis!”. Dal
team vincitore del premio Oscar composto da Jared Bush e Byron
Howard (registi) e Yvett Merino
(produttore), Zootropolis 2 include tra le
voci della versione originale del film: Ginnifer Goodwin
(Judie Hoops), Jason Bateman (Nick Wilde), Ke Huy
Quan (Gary De’Snake), Fortune Feimster,
Quinta Brunson e Shakira, che torna nel ruolo di
Gazelle.
AVATAR: FUOCO E CENERE –
17 DICEMBRE 2025
Avatar: Fuoco e
Cenere riporta il pubblico a Pandora in una nuova e
coinvolgente avventura con il marine diventato leader Na’vi Jake
Sully (Sam Worthington), la
guerriera Na’vi Neytiri (Zoe Saldaña) e la
famiglia Sully. Il film è interpretato anche da Sigourney
Weaver, Stephen Lang, Kate Winslet, Cliff Curtis, Oona Chaplin,
Jack Champion, Britain Dalton, Trinity Bliss e Bailey
Bass. Avatar: Fuoco e Cenere arriverà nelle sale italiane
il 17 dicembre.
La convention si è conclusa con
alcune anticipazioni relative ai titoli in arrivo nel 2026: il
nuovo film di Sam Raimi Send Help, il nuovo film
Disney Pixar Hoppers, Il
Diavolo Veste Prada 2, l’attesissima uscita
cinematografica Lucasfilm The Mandalorian and
Grogu, Toy Story 5, Oceania (Live
action),Avengers:
Doomsday e Ice Age 6.
Hunter’s Prayer – In
fuga è un action-thriller del 2017 diretto da Jonathan Mostow, che
si colloca nel filone dei film ad alta tensione incentrati su
inseguimenti, sicari e redenzione. La storia ruota attorno a un
assassino professionista incaricato di eliminare una giovane
ragazza, che invece sceglie di proteggerla, innescando così una
fuga disperata tra Europa e Stati Uniti. Il film unisce elementi
classici del genere – adrenalina, azione e moralità ambigua – con
una componente emotiva più intima e riflessiva, legata alla
costruzione del rapporto tra due solitudini. L’ambientazione
europea e il ritmo incalzante offrono uno sfondo efficace per una
narrazione tesa e cupa.
Protagonista del film è Sam Worthington, che qui interpreta
Stephen Lucas, un sicario tormentato e dipendente
da droghe, il cui passato oscuro riaffiora progressivamente man
mano che si avvicina alla giovane Ella
(Odeya Rush), la sua presunta vittima. Dopo aver
raggiunto la fama grazie al successo planetario di Avatar
(2009), Worthington ha alternato ruoli da blockbuster come Scontro tra titania interpretazioni più cupe e
interiorizzate, come in The Shack. In Hunter’s
Prayer – In fuga, si cimenta con un personaggio laconico,
segnato da un trauma latente e da una moralità fragile, trovando
uno spazio che gli consente di coniugare fisicità e
introspezione.
Tematicamente, il film affronta temi
come il riscatto, la colpa, la vendetta e la possibilità di
redenzione anche per chi ha vissuto dalla parte sbagliata della
legge. Nel corso della storia, Lucas è costretto a fare i conti con
il proprio passato e a compiere una scelta definitiva tra
obbedienza cieca e consapevolezza morale. Nei prossimi paragrafi
analizzeremo più nel dettaglio la trama e il finale del film,
spiegando come questo epilogo si ricolleghi ai temi centrali della
pellicola e rappresenti, per il protagonista, un punto di svolta
esistenziale definitivo.
Odeya Rush in Hunter’s Prayer – In fuga
La trama di Hunter’s
Prayer
Il film si apre in Svizzera, dove la
giovane Ella Hatto si sta recando nella sua scuola
per quello che sembra essere un giorno come un altro. Ciò che non
sa, però, è che a tenerla d’occhio vi è Lucas, un
infallibile sicario. Questi è stato ingaggiato dal multimilionario
corrotto Richard Addison, il quale allo stesso
tempo ha già inviato altri killer per uccidere i genitori della
ragazzina, colpevoli di aver parlato con l’FBI circa i suoi
traffici illegali. Al momento di dover eliminare la giovane Ella,
però, Lucas si trova di fronte per la prima volta nella sua vita da
assassino ad un forte senso di compassione. Per questo non riesce a
portare a termine il proprio lavoro, decidendo invece di aiutare la
ragazza a scappare.
Con lei è costretto a scappare però
anche lui, ora ricercato da Addison, il quale lo vuole morto. Nella
loro fuga attraverso l’Europa i due dovranno imparare a fidarsi
l’uno dell’altro e difendersi a vicenda. Se non sarà lui ad
uccidere Ella, infatti, qualcun altro verrà inviato a portare a
termine la missione. Scappare non potrà dunque essere una soluzione
permanente, e i due dovranno iniziare a studiare una strategia per
arrivare dallo stesso Addison e fermare tutto quanto. Lo svantaggio
numerico è però notevole, e per loro farsi strada verso il
criminale sarà più complicato del previsto. Solo la fiducia e la
loro umanità potranno essere decisive per le loro sorti.
La spiegazione del finale
Nel terzo atto di Hunter’s
Prayer – In fuga, la tensione culmina in uno scontro
diretto tra Lucas e l’organizzazione criminale che ha ordinato
l’uccisione di Ella, la giovane erede di una fortuna economica che
fa gola al potente imprenditore Richard Addison. Dopo un lungo
inseguimento attraverso l’Europa, Lucas riesce a infiltrarsi nella
villa dell’uomo per salvare Ella, catturata e tenuta in ostaggio.
La sequenza finale si svolge così in un’atmosfera tesa e cupa:
Lucas affronta i suoi ex colleghi sicari e, gravemente ferito,
elimina i nemici uno dopo l’altro, dimostrando abilità e
determinazione.
Nella sparatoria finale, Lucas
uccide Banks e Addison spara a Metzger, entrambi uomini di Addison.
Quando quest’ultimo sta invece per avere la meglio su Lucas e
sparargli, viene infine ucciso da Ella, ponendo fine alla minaccia.
Nelle scene conclusive, la ragazza riceve una telefonata da Lucas,
al quale racconta che ora vive con sua zia e i suoi cugini e che
tutto sembra procedere per il meglio. Dopo che i due si sono
salutati, forse per sempre, vediamo Lucas visitare una casa, dove
sua moglie e sua figlia lo aspettano per dargli il benvenuto.
Il film si chiude così con un
momento di apparente calma. Ella, finalmente libera, riesce a
riappropriarsi della propria identità e della sua eredità, mentre
Lucas può finalmente godersi del meritato riposo tornando dalla
propria famiglia, con la consapevolezza di aver compiuto un’azione
giusta, anche a rischio della propria distruzione, e di essersi
così facendo allontanato da quel mondo di violenza. Dal punto di
vista simbolico, il finale di Hunter’s Prayer – In
fuga rappresenta la piena trasformazione di Lucas: da
sicario solitario a figura quasi paterna, spinto non da un compenso
ma da un senso etico improvvisamente riemerso.
L’atto di salvare Ella diventa per
lui un’occasione di redenzione, un modo per compensare anni di
violenza e indifferenza. La sua scelta di non abbandonarla,
nonostante i rischi, rivela un’umanità rimasta sepolta e
dimenticata, che solo il legame con Ella riesce a far emergere. È
grazie a questa sua azione che egli sembra infine guadagnarsi il
diritto di poter tornare a casa dai propri cari, sapendo di essere
libero dalle catene che lo tenevano lontano da ciò che realmente
conta.
In occasione della 14edizione di
Ciné – Giornate di Cinema a Riccione, Lucky Red ha
presentato tutti i titoli del listino della prossima stagione
cinematografica. Ecco l’elenco di seguito:
LUCKY RED
–Listino Riccione
2025
PRESENCE (24
luglio) – Un film di
Steven Soderbergh Con
Lucy Liu, Julia Fox, Chris Sullivan;
ENZO (28
agosto) – Un film di
Laurent Cantet,
diretto da
Robin Campillo Con
Pierfrancesco Favino, Eloy Pohu, Maksym Slivinskyi, Elodie
Bouchez;
VELLUTO BLU 4K (15-17 settembre) (nell’ambito della
rassegna THE BIG DREAMER – IL CINEMA DI DAVID LYNCH) – Un film di
David Lynch Con
Kyle MacLachlan, Isabella Rossellini, Dennis Hopper, Laura
Dern;
LE
CITTÀ DI PIANURA (settembre) – Un film di
Francesco Sossai Con
Filippo Scotti, Sergio Romano, Pierpaolo Capovilla, Roberto Citran,
Andrea Pennacchi
UN
ANNO DI SCUOLA – Un film di
Laura Samani Con
Stella Wendick, Giacomo Covi, Pietro Giustolisi e Samuel
Volturno;
UN FILM FATTO PER BENE – Un film di
Franco Maresco;
DRACULA
(30 ottobre) – Un film di
Luc Besson Con
Caleb Landry Jones, Christoph Waltz, Zoë Bleu, Matilda De
Angelis;
UN
SEMPLICE INCIDENTE – Un film di
Jafar Panahi Con
Vahid Mobasseri, Maryam Afshar, Ebrahim Azizi, Hadis Pakbaten,
Majid Panahi,
Mohamad Ali Elyasmehr, Georges Hashemzadeh;
DUE PROCURATORI – Un Film di
Sergei Loznitsa Con
Aleksandr Kuznetsov, Alexander Filippenko, Anatoli
Beliy;
LA TORTA DEL PRESIDENTE – Un film di
Hasan Hadi Con
Banin Ahmad Nayef, Sajad Mohamad Qasem, Waheed Thabet
Khreibat;
NO OTHER CHOICE – Un film di
Park Chan-wook Con
Lee Byung-hun, Son Ye-jin, Park Hee-soon;
SENTIMENTAL VALUE (distribuito con Teodora Film) – Un film
di
Joachim Trier Con
Renate REINSVE, Elle Fanning, Stellan Skarsgård, Inga Ibsdotter
Lilleaas;
NOUVELLE VAGUE – (con Bim distribuzione) Un film di
Richard Linklater Con
Zoey Deutch, Alix Bénézech, Paolo Luka Noé, Nicolas Dozol,
Guillaume Marbeck;
LA PICCOLA AMELIE Un film di
Mailys Vallade, Liane-Cho Han;
CROSSING ISTANBUL – Un film di
Levan Akin Con
Mzia Arabuli, Lucas Kankava, Deniz Dumanli;
SORDA – Un
film di
Eva Libertad
Con
Miriam Garlo, Álvaro Cervantes, Elena Irureta, Joaquín
Notario;
KOLN 75 – Un
film di
Ido Fluk Con
Mala Emde, John Magaro, Alexander Scheer, Michael
Chernus;
GREENLAND 2 –
Un film
Ric Roman Waugh
Con
Gerard Butler, Morena Baccarin.
L’ultimo capitolo della longeva saga
di fantascienza d’azione di Hollywood, Jurassic
World – La Rinascita, lascia qualche spiraglio per un
potenziale sequel, ma ci sono ancora grandi punti interrogativi su
come questo potrebbe svilupparsi. Quarto film di Jurassic
World e settimo film di Jurassic Park,
Jurassic World – La Rinascita funge da
soft reboot per il franchise.
Scarlett Johansson,
Jonathan Bailey e
Mahershala Ali interpretano tre membri di una
spedizione diretta in uno degli ultimi ambienti rimasti sulla Terra
in cui i dinosauri possono prosperare. Il loro compito è recuperare
campioni di DNA dai tre dinosauri più grandi rimasti sull’isola e,
come prevedibile, le cose vanno male.
Il finale di Jurassic
World – La Rinascita ha il potenziale di cambiare
il franchise, poiché il DNA che i protagonisti raccolgono e
riescono a portare via dall’isola potrebbe salvare la vita di
milioni di persone in tutto il mondo. Inoltre, apre la possibilità
ad altri interessati di mettere le mani sul DNA di dinosauro per
scopi tutt’altro che lusinghieri.
Ma la discussione sull’eventualità
di un sequel per La
Rinascita è appena iniziata. Con recensioni di tutto
rispetto (almeno per il franchise di Jurassic
Park) e un buon ritorno al botteghino previsto, il terreno
è pronto per il proseguimento del franchise, che dura da 32 anni,
ma non ci sono certamente garanzie. Come potrebbe essere un
potenziale sequel è tutta un’altra questione.
Al momento dell’uscita di Jurassic
World – La Rinascita, non c’è stata alcuna conferma
che un sequel abbia ricevuto il via libera. Recenti dichiarazioni
del regista Gareth Edwards indicano che non ha
intenzione di tornare al franchise per un sequel, sebbene sia
ancora del tutto possibile che un nuovo capitolo venga realizzato
senza il suo coinvolgimento.
Il principale fattore determinante
sarà, come sempre, il ritorno al botteghino del primo film. Si
prevede che Jurassic
World – La Rinascita incasserà oltre 260 milioni
di dollari in tutto il mondo entro la fine del weekend di apertura
di cinque giorni, che includerà il 4 luglio negli Stati Uniti.
Con un budget di 180-220 milioni di
dollari, ci sono buone probabilità che il film sia redditizio anche
se non raggiungerà i massimi al botteghino da miliardi di dollari
della trilogia originale di Jurassic World.
Secondo Deadline, Jurassic
World – La Rinascita avrà un ottimo ritorno
all’estero di almeno 130 milioni di dollari, il che dovrebbe
portarlo almeno a 2,5 volte la cifra necessaria per ottenere un
profitto legittimo in breve tempo.
Se la voglia di altri film di
Jurassic World è ancora forte, sembra scontato che
la Universal continuerà con il franchise. Anche se il prossimo film
non sarà un sequel diretto di La
Rinascita con Gareth Edwards fuori
dai giochi, un altro film indipendente basato su questo progetto
potrebbe rivelarsi altrettanto redditizio.
Cast di Jurassic World 5 – Chi
potrebbe tornare?
Alcuni dei sopravvissuti di Rebirth
non hanno senso per un ritorno
Nonostante la litania di dinosauri
mutanti ultra-pericolosi che i personaggi umani di Jurassic
World – La Rinascita hanno affrontato, il numero di
cadaveri per questo film d’avventura fantascientifico è stato
relativamente basso. Zora Bennett, il Dr. Henry Loomis e Duncan
Kincaid sono tutti sopravvissuti agli eventi accaduti sull’Isola di
Saint-Hubert e potrebbero teoricamente tornare mentre Loomis cerca
di condividere il DNA salvavita con il mondo.
La famiglia Delgado di
Manuel Garcia-Rulfo è finita sull’isola per caso
e, sebbene tutti e tre i Delgado e lo specialista della comicità
Xavier Dobbs (David Iacono) siano sopravvissuti,
sembra improbabile che tornino in un sequel. Semplicemente non c’è
alcuna ragione narrativa per cui debbano continuare nel franchise
dopo aver trascorso l’intero film a cercare di sfuggire ai
dinosauri.
La storia di Jurassic World – Cosa
prepara La Rinascita
Tutto si riduce a ciò che accade
con il DNA raccolto
L’unico filo conduttore importante
che porta a un sequel riguarda il DNA con cui Bennett, Loomis e
Kincaid sono riusciti a fuggire dall’isola. Mentre Martin Krebs
(Rupert Friend) voleva usarlo per creare un
farmaco salvavita per le malattie cardiache che la sua azienda
farmaceutica potesse controllare, i sopravvissuti intendono
condividere il DNA con il mondo e salvare vite senza accumulare
profitti astronomici.
L’isola piena di dinosauri
mutanti/gargantueschi è ancora perfettamente intatta, dato che
l’unica morte importante tra i dinosauri è stata quella di un
Mutadon ucciso a colpi d’arma da fuoco. Ci sono molte ragioni
contorte che i nuovi personaggi potrebbero trovare per tornare
sull’isola, rendendo perfettamente possibile un sequel di Jurassic
World – La Rinascita in stile Il Mondo
Perduto: Jurassic Park.
The
End di Joshua Oppenheimer ruota attorno a uno scenario
apocalittico in cui una famiglia benestante vive in un bunker
sotterraneo da due decenni, dopo l’apparente fine del mondo.
Il film (qui
la nostra recensione di The End) di
Oppenheimer sfrutta l’assenza di un mondo esterno per evidenziare
alcuni aspetti della vita interiore di questa famiglia. Invece di
chiamare i personaggi per nome, lo scrittore si riferisce a loro in
base al ruolo che svolgono nel contesto del loro ambiente isolato.
Quindi, in questa storia, sono solo amiche, dottori, madri o
ragazze, a seconda di ciò che rappresentano nel loro mondo
isolato.
La trama di The End
(2024)
The
End segue una famiglia benestante che vive in una
lussuosa casa sotterranea dopo che la Terra sembra essere stata
distrutta. È diretto da Joshua Oppenheimer da una
sceneggiatura scritta in collaborazione con lo sceneggiatore danese
Rasmus Heisterberg. Oppenheimer è noto per i suoi
documentari acclamati dalla critica, come The Act of
Killing e The Look of
Silence.
Qual è la storia di
Tilda Swinton dietro The End?
The
End ruota attorno a una famiglia benestante vent’anni
dopo che la Terra intorno a loro è stata distrutta a causa delle
loro azioni. Vivono in una miniera di sale trasformata in un
lussuoso bunker sotterraneo. La famiglia è composta da una madre
(Tilda Swinton), un padre
(Michael Shannon) e un figlio
(George MacKay). Vivono con un
amico (Bronagh Gallagher), il loro medico
(Lennie James) e il loro maggiordomo (Tim
McInnerny). A differenza di altri, il figlio non ha mai
visto il mondo esterno. Ha imparato tutto sul passato dai suoi
genitori e dai libri che gli vengono offerti da leggere.
Il padre fornisce un’immagine
unilaterale delle sue passate attività e del loro impatto sul mondo
esterno. Né la madre né gli altri si oppongono al punto di vista
del padre. Tutti instillano nel figlio la paura del mondo esterno e
si aspettano che consideri gli altri solo come minacce. Per lo
stesso motivo, spesso tengono elaborate sessioni di addestramento
per insegnargli come proteggere la famiglia. Grazie a questo
indottrinamento, il figlio ha un’innocenza quasi infantile, che
traspare abbastanza spesso dal suo comportamento. Gli viene chiesto
di scrivere un libro sulle passate imprese del padre, di lavorare a
dipinti e di costruire città in miniatura, che non contaminerebbero
l’autopercezione della famiglia. Tutto cambia quando una
sconosciuta arriva improvvisamente nella miniera.
In che modo la sconosciuta
influisce sulle dinamiche familiari?
La famiglia continua a
vivere la sua routine quotidiana, ignara della carneficina esterna,
finché uno sconosciuto non arriva nella loro miniera. Questa
sconosciuta è una giovane donna (Moses Ingram),
che sopravvive alla stagione degli incendi (un fenomeno in questo
mondo apocalittico), ma la sua famiglia no. Nonostante tutto quello
che ha passato, la Madre non vuole che rimanga con loro. Vuole
mantenere la promessa di non permettere a nessuno di entrare. Così,
la famiglia cerca di sbarazzarsi della Ragazza con ogni mezzo
possibile. La legano e decidono di buttarla fuori. Ciononostante,
lei lotta per la vita e sfugge al loro attacco.
La famiglia finalmente accetta la
presenza della ragazza in famiglia e la ospita in un ripostiglio.
La invitano anche a cena con loro. La famiglia racconta il glorioso
passato della Madre come ballerina, che un tempo si esibiva al Bolshoi. La
Madre si isola, pensando ai tempi in cui viveva l’arte in modo più
viscerale. Ora, le rimangono solo le briciole del suo passato, e
cerca di alimentare la sua creatività insegnando a suo figlio a
dipingere.
A poco a poco, le cose iniziano a
cambiare, mentre la Ragazza fa sì che il Figlio guardi il mondo in
modo diverso da come gli è stato insegnato. Impara a conoscere le
crudeltà che molte persone hanno dovuto affrontare e sviluppa un
senso di umanità. Nel complesso, la Ragazza fa sì che il Figlio
veda un modo diverso di vivere la vita. Questo non promette bene
alla Madre, che è stata abituata alla struttura a cui ha imposto il
figlio per vent’anni. Così, suggerisce al Padre che la Ragazza
abbia un secondo fine. Cerca di far dubitare la sua famiglia delle
intenzioni della Ragazza, ma raramente funziona a suo favore. Nel
frattempo, il Figlio si infatua della Ragazza, che è l’unica
sconosciuta che abbia incontrato nella sua esistenza senza
l’intervento dei suoi genitori.
Spiegazione del finale
del film The End (2024):
La Madre nota la crescente
inclinazione del Figlio verso la Ragazza e il suo comportamento
libero. Così, la Madre inizia improvvisamente a mostrare il suo
lato con i piedi per terra dedicandosi al giardinaggio. Più tardi,
si unisce alla famiglia mentre si travestono e mettono in scena una
piccola pièce teatrale. Dopo essersi divertite insieme, la ragazza
si commuove pensando alla lotta di sua madre per sopravvivere.
Mentre si apre, la madre fa ogni tentativo per fermarla. La ragazza
si aspetta che la madre riconosca un senso di dolore condiviso,
poiché entrambe le loro famiglie hanno sofferto in loro
assenza.
La ragazza ammette il suo senso di
colpa da sopravvissuta, ma la madre si rifiuta di farlo. La madre
frena i tentativi della ragazza di essere onesta e vulnerabile e si
fonde per affrontare il suo senso di colpa. Così, il Figlio la
affronta per il suo comportamento. Riflettendoci, la Madre è
sincera con il Padre sui suoi desideri insoddisfatti. Ha dovuto
lasciare tutti coloro che amava per trasferirsi nel bunker. Invece
di accettare la sua colpa per la sua depressione, lui la costringe
a nascondere le sue vere emozioni per il “bene superiore della
famiglia”. Così, si ritrova a soffrire da sola e a essere complice
della sua farsa.
La famiglia accetta la
Ragazza come parte di loro?
La Ragazza fa capire al Padre
l’altro lato del suo operato. Quindi, è costretto ad affrontare la
vera natura del risultato delle sue azioni, il che lo mette in una
crisi esistenziale. Romanticizza il suo dolore mentre altri si
sforzano di mantenere la sacralità del suo elaborato stratagemma.
Il Figlio inizia a rendersi conto della verità del crudele passato
della sua famiglia e si rivolta contro i suoi genitori. I genitori
non sopportano di essere considerati gli unici colpevoli. Così, la
Madre rivela la verità sull’Amica per farla cadere agli occhi del
Figlio. Contrariamente a quanto era stato detto al Figlio, l’Amica
aveva lasciato il figlio tossicodipendente a morire nel mondo
esterno.
L’Amica era lei stessa una
tossicodipendente e non un genitore ideale. Invece di affrontare la
propria colpa nella caduta del figlio, lo abbandonò e nascose al
Figlio la vera natura del suo passato. Incapace di sopportare il
peso della verità, l’Amica muore poco dopo il confronto. Dopo la
sua morte, il Figlio considera brevemente la colpa della Ragazza,
poiché lei continuava a fargli considerare altre possibilità di
verità. Alla fine, si lasciano queste questioni alle spalle e
diventano una coppia. Il Figlio e la Ragazza hanno un bambino e si
uniscono alla famiglia per cena.
Negli ultimi momenti del
film, la famiglia canta una canzone che celebra la loro unione e
sostiene il loro amore reciproco. Nel farlo, affrontano
anche il fatto di aver mantenuto le distanze dal mondo esterno e di
non essersi fidati di nessuno. Quindi, il finale rivela la crudezza
del loro rapporto con il mondo. Mentre la loro ignoranza li tiene
in una bolla di beata sicurezza e protezione, continuano a vivere
con un fardello di dolore latente per coloro che hanno sofferto
fuori. Il ciclo si ripete, la fine è arrivata, e il mondo è
spacciato.
Dopo il successo travolgente di
Tolo
Tolo – sua prima esperienza come regista –
Checco Zalone (nome d’arte di Luca
Medici) si prepara a tornare al cinema con
Buen Camino, nuovo progetto che segna anche il suo
atteso ricongiungimento artistico con Gennaro
Nunziante, regista dei suoi primi quattro campioni
d’incassi (Cado dalle nubi, Che bella giornata,
Sole a catinelle e Quo vado?) e che ad inizio anno ha portato in sala
Io sono la fine del mondo, rivelatosi un altro grande
successo comico. I due insieme sono anche autori della
sceneggiatura.
Il nuovo film – annunciato come
parte del listino di Medusa Film durante la 14ma
edizione di Ciné – Giornate di Cinema di Riccione
– promette dunque di riportare al centro della scena quella
comicità intelligente e satirica che ha reso Zalone uno dei
protagonisti più amati del nostro cinema. Ambientato tra Italia e
Spagna, Buen Camino si preannuncia come un viaggio
esilarante e simbolico, tra pellegrinaggi spirituali e feste
mondane, in pieno stile Zalone. In questo articolo, andiamo a
scoprire tutto ciò che ad oggi sappiamo del film
La trama e il cast di Buen
Camino
Al momento i dettagli sulla trama restano top secret, ma il titolo
Buen Camino richiama il celebre “buon cammino” dei
pellegrini verso Santiago de Compostela. Dopo il
viaggio compiuto dall’Africa all’Italia per Tolo
Tolo, Zalone sembra dunque pronto ad un diverso tipo di
percorso, che certamente non mancherà di raccontare qualche
particolare aspetto dell’Italia e dell’italianità. Per
quanto riguarda il cast, protagonista
assoluto del film sarà ovviamente Checco Zalone. Al momento, però, non sono stati
annunciati altri nomi nel cast ufficiale.
Le riprese e le location del film
Il film è prodotto da
Indiana Production
insieme a Medusa
Film, che si occuperà anche della distribuzione, in
collaborazione con MZL e Netflix. La collaborazione con Netflix apre
naturalmente alla possibilità di un rilascio programmato sulla
piattaforma dopo la distribuzione cinematografica. Sarà dunque
possibile ritrovarlo lì per una visione in streaming nei mesi
successivi all’uscita in sala.
L’inizio delle riprese è previsto
nel mese di luglio 2025,
con location tra l’Italia (Gallura, Costa
Smeralda) e la Spagna, che sembrano
confermare l’idea di un film incentrato su un viaggio fisico e
spirituale, in perfetto stile Zalone.
È inoltre trapelata un’ambientazione glamour: una festa in villa
con piscina in Costa Smeralda, probabilmente parte delle tipiche
sequenze comico-sociali del comico pugliese.
La data di uscita al cinema di Buen
Camino
Buen
Camino arriverà al cinema nel giorno di Natale,
il 25 dicembre 2025, “scontrandosi” dunque
con l’altro grande film al momento previsto per quel periodo,
ovvero Avatar: Fuoco
e Cenere. Intervenuto con un video alla presentazione
del film, Zalone ha scherzosamente affermato che la scelta di far
uscire il nuovo film in questa data è “una scelta strategica
perché è quando il pubblico che ha visto Avatar il 18 esce dalla
sala”. Con l’approssimarsi di questa uscita sarà possibile
avere maggiori informazioni riguardo la trama e il cast, potendo
contare anche su prime immagini ufficiali e un trailer.
Le saghe action sono pane per i
denti di Netflix.
A ogni saga che finisce, ce n’è sempre una pronta a iniziare. Da
scoprire, da rincorrere. Come The Old
Guard, il cui debutto risale al 2020 – pieno periodo
Covid – e che adesso torna con un secondo capitolo
pensato per un’estate all’insegna di adrenalina, pallottole, bolidi
e un universo narrativo in espansione. Gina
Prince-Bythewood, regista del
primo film, passa il testimone a Victoria
Mahoney per un proseguimento che, purtroppo, non è del
tutto all’altezza delle aspettative.
Nel cast – guidato dall’iconica
Charlize Theron – entra in scena un’altra
colonna del cinema mondiale: Uma Thurman, nei panni di Discordia, una
villain femminile che incarna alla perfezione l’archetipo più
ricorrente dell’action contemporaneo: potente, solitaria,
enigmatica. Con i fumetti di Greg Rucka e le illustrazioni
di Leandro Fernández a fare da traccia, The Old Guard
2 cerca così di consolidare l’universo narrativo della saga,
per imporsi nell’immaginario collettivo e diventare un titolo di
punta sulla piattaforma – ma, alla fine, più che allargarsi, si
sfalda.
La trama di The Old
Guard 2
Dopo aver perso la sua immortalità,
Andy deve fare i conti con una vita in cui il tempo, ora, conta
davvero. Nonostante il suo essere più vulnerabile, non rinuncia a
combattere, e continua a proteggere l’umanità insieme alla sua
squadra. Ed è proprio mentre affronta la sua nuova vita, che una
nuova minaccia insidiosa fa capolino: Quỳnh, un tempo sua alleata e
amica fidata, è tornata. Salvata da Discordia, prima immortale
della storia, la donna è accecata dal risentimento e dal desiderio
di vendetta, convinta che Andromaca l’abbia abbandonata al suo
destino e mai cercata. Mentre il gruppo tenta di fermare Discordia
e riportare Quỳnh dalla loro parte, una scoperta rimescola le carte
in gioco: Nile, la più giovane del team, non è solo l’ultima
arrivata: è l’ultima immortale. E per questo, anche la più
pericolosa. La ragazza, infatti, è considerata “la distruttrice”,
quando ferisce, può togliere l’eternità.
Si decolla bene, si prosegue
male
L’apertura di The Old Guard
2 faceva ben sperare. Panoramiche mozzafiato, Villa Konrad che
si staglia maestosa, e subito un’incursione ad alto tasso
adrenalinico. È innegabile la presenza scenica di Charlize Theron, che riesce a regalare
buoni combattimenti corpo a corpo, coreografati
con precisione chirurgica: la sua Andromaca, con look dark e
movimenti scattanti, pare uscire direttamente da un videogioco
fantasy. Dagli scontri nella villa extralusso agli inseguimenti
urbani, tutto sembrava perciò preannunciare un secondo capitolo
all’altezza del primo. Ma, a conti fatti, è stata solo un’ amara
illusione: per tutta la durata, infatti, il ritmo è rimasto serrato
ma anestetizzante.
Dal momento in cui si scopre che
Quynh è stata salvata e che Discordia è la prima immortale,
la sceneggiatura non riesce a essere incisiva. La
regia – spesso priva di guizzi – accompagna una narrazione che
vacilla e si sfilaccia. I personaggi si fanno sfocati, gli snodi
narrativi si incastrano male, e ogni nuovo tassello viene aggiunto
senza contribuire davvero all’approfondimento della lore di quel
mondo. Nemmeno quando si sfogliano antichi libri o si ascoltano i
racconti di figure più antiche come Tuah, si riesce a dare spessore
a quell’universo.
Charlize Theron, Matthias Schoenaerts e Luca Marinelli in The Old
Guard. Foto di AIMEE SPINKS/NETFLIX.
Uma Thurman: la sua Discordia è
l’unica vera garanzia
Tutto è sacrificato
sull’altare della sola azione, ma i momenti muscolari non
bastano a sorreggere un racconto che aspira a essere saga, non
trovando mai il giusto equilibrio tra intrattenimento puro e
profondità dei personaggi. Le premesse per fare bene c’erano, ma la
costruzione narrativa, purtroppo, è debole. E quando la
tensione sarebbe dovuta salire – quando Discordia incarna una
minaccia sempre più viva – il climax finale si perde in una
combinazione di scene senza tensione palpabile, incapaci di
soddisfare l’attesa.
Lo scontro tra lei e Andromaca, più
che deflagrare, si consuma in modo fiacco, sgonfiando del tutto il
coinvolgimento e spegnendo l’ultima scintilla emotiva. Una
consolazione, però, c’è, e non è il cliffhanger: anche se tutto
sembra un preambolo lungo e affaticato in vista del terzo capitolo
– e il film stesso lo dichiara – almeno una cosa regge: Uma
Thurman in assetto da battaglia. Il suo sguardo
vendicativo e imperscrutabile rievoca un’icona del passato
recente: sembra a tratti di vedere la Beatrix Kiddo di
Kill Bill che torna a far tremare la scena, con quello
stesso aspetto glaciale e determinazione feroce.
I personaggi principali di
Jurassic
World – La Rinascita (qui
la nostra recensione) hanno un legame specifico con i
precedenti eroi del franchise, anche se questi non compaiono
direttamente nel film. Il film, al momento in sala con Universal
Pictures, è ambientato anni dopo gli eventi di Jurassic
World: Il Dominio, su un’isola mai rivelata prima,
dedicata alla sperimentazione genetica sui dinosauri. I personaggi
di Jurassic World – La Rinascita sono tutti volti
nuovi del franchise, un mix di civili e mercenari, entrambi in fuga
dai dinosauri mutanti del film.
Jurassic
World – La Rinascita è un ritorno ricco di azione alle
vecchi vette del franchise, che porta una nuova energia alla serie.
Tuttavia, ciò non significa che tutti i collegamenti con il passato
siano stati cancellati. In effetti, uno dei personaggi principali
del film ha un legame diretto con i precedenti eroi della serie, il
che sottolinea la storia del franchise pur consentendogli di
progredire.
Il Dr. Henry Loomis era uno
studente di Alan Grant
Il Dr. Loomis menziona di aver
imparato da Alan Grant
Il Dr. Henry Loomis, uno
dei personaggi principali di Jurassic
World – La Rinascita, è confermato essere uno studente
del Dr. Alan Grant. Durante la sua scena introduttiva, Loomis
rivela di essere stato uno studente di lunga data del Dr. Grant,
acquisendone la soggezione, il rispetto e la paura per gli enormi
dinosauri.
È proprio questo legame che spinge
Loomis a unirsi alla missione. Sebbene fosse stato assunto come
consulente, Loomis inizialmente era titubante all’idea di lanciarsi
in questa avventura. Tuttavia, dopo che Krebs nota che Loomis non
ha mai visto dinosauri in un ambiente naturale, potrebbe non avere
mai più un’altra occasione come questa di vedere le creature come
Grant.
Nonostante questo esplicito
riferimento al Dr. Grant, Alan in realtà non appare nel
film. Infatti, nessuno dei personaggi già presenti nei film di
Jurassic Park o Jurassic World
gioca un ruolo importante nel nuovo film. Invece, l’attenzione è
rivolta a un gruppo di personaggi completamente nuovo.
Di conseguenza, il legame esplicito
ma marginale tra Loomis e Grant è un tocco intelligente. Assicura
che l’influenza di Grant sul franchise rimanga nell’oggi, anche se
il personaggio non è presente. Suggerisce anche una vita più
tranquilla per il protagonista di Jurassic Park, a
quanto pare votato ora all’insegnamento.
È un modo intelligente per
confermare che il personaggio è ancora vivo, il che potrebbe
consentirgli di tornare in una futura iterazione della serie,
garantendo al contempo che non rischi di sopraffare il fulcro della
storia. Loomis potrebbe essere un successore moderno di Grant, ma
il film riconosce che senza quest’ultimo, non ci sarebbe stato il
primo.
Loomis dimostra che Jurassic World
è pronto per un nuovo capitolo
L’attenzione di Jurassic
World – La Rinascita sui nuovi personaggi evidenzia
come il futuro della serie sia innovativa
Jurassic
World – La Rinascita è pronto a rappresentare un nuovo
inizio per l’intero franchise di Jurassic. Il film si concentra su
un cast di personaggi completamente nuovo, un netto distacco dalla
nutrita schiera di protagonisti di ritorno di Jurassic
World: Il Dominio. Rebirth, invece, abbraccia un tono
diverso, una nuova serie di personaggi e nuovi tipi di
pericoli.
Il legame tra Loomis e Grant fa sì
che il film sembri comunque unito, anche se i due sono distanti
l’uno dall’altro per trama e ambientazione. Pur non essendo
perfetto, il film è una boccata d’aria fresca dopo l’accoglienza
deludente del terzo capitolo di Jurassic
World.
Il finale con cliffhanger di
The Old Guard 2 prepara il terreno per un terzo film
della serie. Basato sull’omonimo fumetto creato da Greg
Rucka, i film di The Old Guard si
concentrano su un gruppo di guerrieri immortali che proteggono e
influenzano l’umanità da secoli. Il cast di The Old Guard
2 si espande per includere alcuni nuovi immortali, tra cui
alleati come lo studioso Tuah e il misterioso cattivo Discord.
The
Old Guard 2 amplia anche la tradizione della serie,
rivelando la vera importanza della nuova recluta Niles e cosa
potrebbe significare la sua presenza per il resto dei guerrieri
immortali. Tutto ciò porta a una massiccia battaglia finale che si
conclude con la sconfitta degli eroi e una morte memorabile.
Tuttavia, questo non demoralizza i sopravissuti e anzi getta le
basi per un sequel più ricco d’azione. Ecco cosa succede nel finale
cliffhanger di The Old Guard 2 e come prepara un
finale esplosivo per la trilogia.
Spiegazione del piano di Discord
per gli Immortali – I piani di Discord per il futuro sono tutti una
bugia
Il grande finale
cliffhanger di The
Old Guard 2 rivela che Discord intende ripristinare la
sua immortalità perduta e che è disposta a usare con la forza le
abilità di Niles come “Ultimo Immortale” per riuscirci.
Discord viene presentata all’inizio di The Old Guard
2 come una figura antica e potente, ritenuta la prima
immortale.
Inizialmente, le motivazioni di
Discord sembrano essere radicate nel disgusto per le azioni di
Andy. Guidando altri immortali in battaglia, hanno cambiato la
traiettoria della storia umana. Discord sostiene che questo
significhi giocare a fare Dio e che tutto ciò che fa è esporre gli
immortali a un pubblico spaventoso e pericoloso.
Sebbene questa argomentazione sembri
contribuire a convincere Quynh, recentemente liberata, a schierarsi
dalla sua parte, si rivela anche una menzogna. Si scopre che, dopo
innumerevoli millenni, Discord ha naturalmente perso la sua
immortalità. Temendo la morte, ha deciso di catturare Niles, che
possiede il potere di porre fine alle capacità curative di un
Immortale e permetterne il trasferimento a un nuovo ospite.
Questo si ricollega alla scena
finale di The Old Guard 2, che vede Discord
sconfiggere Andy in battaglia e fuggire dal complesso con Niles,
Joe, Nicky e Tuah catturati. Questo apre le porte a un
possibile terzo film di The Old Guard incentrato
su Andy e Quynh che collaborano per trovare gli altri prima che i
piani di Discord si realizzino.
Le spiegazione delle abilità uniche
di Niles come ultimo immortale – Niles è la minaccia più pericolosa
per gli immortali in The Old Guard 2
Niles è stato inizialmente
presentato in The Old Guard semplicemente come un
altro immortale, l’ultimo di una lunga serie di persone che hanno
scoperto di essere immortali. Tuttavia, si scopre che Niles ha
delle abilità speciali, poiché Discord e Tuah arrivano a credere
che sia la profetizzata “Ultima Immortale“.
Entrambi credono che Niles sarà
l’ultima della loro specie, l’ultima persona a nascere con la
capacità di riprendersi naturalmente da qualsiasi ferita. Questo
status conferisce a Niles un grande vantaggio rispetto agli altri
immortali, poiché le sue ferite possono annullare le capacità di
guarigione di un altro immortale.
Questo si rivela essere ciò che è
successo ad Andy in The Old Guard, poiché è stata
una ferita di Niles a rendere Andy di nuovo mortale. Tuttavia, se
l’immortale ferito cede volontariamente la propria immortalità a
un’altra persona, questa può impossessarsi di lui e renderlo
immortale.
Questo è il motivo per cui Discord
desidera Niles, poiché possiede la capacità di trasferire
l’immortalità di un altro in Discord. Sebbene possa essere
difficile trovare un immortale disposto a trasferirle il proprio
potere, la cattura dei compatrioti di Niles da parte di Discord le
conferisce un potere sul giovane immortale.
Come Andy diventa di nuovo
immortale e perché Booker si sacrifica – Booker trova finalmente il
finale che cercava
Andy trascorre gran parte di
The Old Guard 2 di nuovo mortale. Sebbene questo
stato non sembri preoccuparla, le pone alcune sfide in
combattimento. Tuttavia, alla fine recupera i suoi poteri curativi,
anche se a costo della vita di Booker.
Uno degli altri immortali introdotti
in The Old Guard, Booker si era stancato della sua
vita immortale e aveva tradito il resto della squadra per avere la
possibilità di porre fine alla sua vita. Sebbene alla fine si fosse
reso conto del suo errore, fu bandito dal gruppo. Tuttavia, Quynh e
Discord costringono Booker a rompere il suo voto per evitare gli
altri.
Dopo aver appreso da Tuah delle
capacità di Niles, Booker si lascia ferire. Si precipita quindi a
cercare Andy, lasciandole silenziosamente in eredità la sua
immortalità e le sue capacità di guarigione. Sembra che, proprio
come nel film precedente, Booker fosse semplicemente concentrato
sulla ricerca di un modo per sfuggire alla sua esistenza senza
tempo.
In questo modo, Andy sarebbe
riuscita a sopravvivere al suo duello con Discord. Questo
conferisce anche un sottotesto più oscuro alla decisione di Booker
di rimanere indietro e combattere i soldati a costo della sua vita,
poiché sembra che Booker non avesse alcuna intenzione di uscire
vivo da quella battaglia. È un elemento cupo della narrazione che è
silenziosamente straziante.
Perché Quynh perdona Andy e decide
di aiutarla contro Discord – Quynh e Andy passano la maggior parte
del film a litigare, ma si riappacificano nel finale
Il grande filo conduttore emotivo di
The Old Guard 2 è il rapporto di Andy con Quynh,
la sua ex migliore amica, gettata in mare secoli prima. Quando
Quynh viene trovata da Discord e liberata nel mondo, inizialmente è
furiosa perché Andy ha rinunciato a cercarla.
A suo merito, Andy non cerca di
farla uscire dal senso di colpa e si mostra sinceramente affranta
dalla giustificata rabbia di Quyhn. Tuttavia, Quynh non conosce la
piena portata del piano di Discord. Di conseguenza, non è a
conoscenza delle capacità di Niles, il che significa che quando
viene ferita da Niles, le sue capacità di guarigione vengono
annullate e si ritrova sull’orlo della morte.
Andy salva la vita di Quynh e le
cura le ferite, dimostrando alla sua vecchia amica che è ancora
dedita al suo benessere e alla sua sopravvivenza. Questo permette a
Quynh di guarire dalle sue ferite e alla fine decide di collaborare
con Andy per dare la caccia a Discord.
Sebbene Quynh non sembri essere
motivata tanto dal salvare gli altri immortali quanto dal
vendicarsi di Discord per averla lasciata morire, la sua
disponibilità ad abbracciare di nuovo Andy come alleato rappresenta
un grande passo avanti per i personaggi. Li pone come il nucleo di
un potenziale The Old Guard 3.
In che modo il finale annuncia The
Old Guard 3, ci sarà un sequel? – The Old Guard 3 non è attualmente
in fase di sviluppo, ma The Old Guard 2 lo prepara
The Old Guard 2
si conclude con un cliffhanger colossale, con Andy e Quynh che
lavorano insieme mentre si dirigono a dare la caccia a Discord e
salvare i loro alleati. Un sequel seguirebbe inevitabilmente la
coppia mentre dà la caccia ai loro alleati catturati, impegnati a
salvarli dall’esercito di Discord.
Un altro filo conduttore persistente
per The Old Guard 3 è il destino di James Copley,
l’alleato mortale del gruppo. Copley viene visto per l’ultima volta
nel film mentre affronta i soldati di Discord, con il suo destino
rimasto un mistero. Probabilmente si scoprirà che Copley è
sopravvissuto, ma questo lascia il suo ruolo in un sequel in
sospeso.
Sebbene The Old Guard
2 si concluda con un cliffhanger colossale, non c’è un
terzo film attualmente in fase di sviluppo. Considerato il tempo
impiegato dal sequel di The Old Guard del 2020 per vedere
finalmente la luce, potrebbe volerci del tempo prima che il terzo
film entri in produzione, per non parlare della sua uscita. Anche
se il film ricevesse il via libera da Netflix, potrebbe volerci del
tempo prima che la produzione possa iniziare, a causa dei fitti
impegni del cast.
Nel Vol. 1 di The
Sandman – Stagione 2, ora in
streaming su Netflix, Sogno (Tom Sturridge) si
trova di fronte a una scelta difficile che ha un costo elevato.
Trecento anni fa, il fratello di Sogno, Distruzione (Barry
Sloane), abdicò al suo regno e ora l’unica persona che può
rintracciarlo è l’oracolo Orfeo (Ruairi O’Connor),
figlio di Sogno e della musa Calliope (Melissanti
Mahut). Ma Sogno non vede Orfeo dal loro ultimo,
straziante incontro su un’isola inesplorata al largo della costa
greca.
“Penso che la differenza tra
l’ultima volta che Morfeo [vede] suo figlio e l’ultima volta che si
incontrano sia una differenza nella qualità dell’amore”, ha
detto Sturridge a Netflix. “[È] la
comprensione dei suoi fallimenti come padre e il disperato bisogno
di dare a suo figlio l’unica cosa che desidera, a costo
potenzialmente di tutto per lui.” E quindi, come finisce il
loro fatidico incontro?
Perché Orfeo e Sogno si erano
allontanati?
The Sandman – Stagione 2 – foto di Ed Miller – Cortesia di
Netflix
Come rivelato nell’episodio 5, Orfeo
fu ridotto a una testa mozzata dopo che le Sorelle della
Frenesia, una spietata setta del dio greco
Dioniso, lo attaccarono e lo smembrarono. Orfeo si era
ribellato al volere del padre e si era rivolto al pericoloso gruppo
nel disperato tentativo di essere ucciso e riunirsi alla moglie
defunta Euridice (Ella Rumpf) negli Inferi.
In seguito, Orfeo implorò il padre
di porre fine alla sua vita, ma Sogno non riuscì a farlo. Anche
perché agli Eterni è proibito spargere il sangue della famiglia.
Così, Sogno lasciò la cura del figlio a un ordine di sacerdoti
sull’isola e disse a Orfeo che non si sarebbero più incontrati. E
Sogno mantenne la parola data, fino a questo momento.
Ma ora, Sogno deve a suo figlio una
benedizione in cambio del suo aiuto nel localizzare la Distruzione.
Il dono che Orfeo chiede è la sua morte, la pace, finalmente.
“Sogno sa cosa succederà e conosce il prezzo che verrà
pagato“, dice Sturridge. Proprio come nell’ultimo incontro di
Sogno con Orfeo, la loro conversazione è cupa. Questa volta,
tuttavia, Sogno si scusa e ammette persino i suoi fallimenti come
padre.
“È un tipo di tortura
diverso”, spiega Tom Sturridge. “Penso
che la tortura dell’ultima volta che [Sogno] ha visto [Orfeo]
riguardasse più il rimpianto e il veleno che lo perseguita da
quell’incontro, a causa del suo comportamento”. Nel frattempo,
questo incontro riguarda “in definitiva fare qualcosa di bello
e dare a suo figlio la cosa più importante. Ma le conseguenze sono
così enormi che è un grande peso”.
Ruairi O’Connor
osserva che il figlio di Sogno ha un “rapporto piuttosto
complicato con suo padre”. “Questo è davvero merito di Orfeo”,
dice l’attore a Netflix. “Ha preso la decisione di rincorrere
sua moglie, Euridice, e di andare nell’Ade contro il consiglio del
padre. Questo ha significato che sono rimasti separati per 2000
anni, ed è devastante per Orfeo.” Quindi, quando Sogno
ritorna, “mette molto in gioco per consolidare il rapporto e
fare la cosa giusta con suo figlio.”
Dov’è finito Distruzione, e
perché?
The Sandman – Stagione 2 – foto di Ed Miller – Cortesia di
Netflix
Nell’episodio 6, viene rivelato che
Distruzione vive sulla sua isola proprio accanto al tempio di
Orfeo. “Sembra che nostro fratello abbia scelto di vivere
nell’unico posto in cui sapeva che non avrei osato andare”,
dice Sogno nell’episodio.
Sogno e Delirio (Esmé
Creed-Miles) si riuniscono con il fratello, che vive in
una villa soleggiata e appartata con un cane parlante di nome
Barnabas (doppiato da Steve Coogan). Distruzione
non ha alcuna intenzione di tornare nel suo regno, perché non può
più sentirsi responsabile della distruzione di vite, mondi e
universi. A tal fine, ha deciso di andare in un luogo in cui i suoi
fratelli non possono seguirlo.
Prima di andarsene, Distruzione
lascia a Sogno un ultimo potente consiglio: “Ricorda che me ne
sono andato. Ricorda quanto è stato difficile per me andarmene. Ma
l’ho fatto per amore… Per l’umanità. Per questo mondo e per tutti
gli altri… L’amore è l’unica buona ragione per fare qualsiasi
cosa”.
Sogno uccide Orfeo?
The Sandman – Stagione 2 – foto di Ed Miller – Cortesia di
Netflix
Negli ultimi momenti dell’episodio
6, Sogno concede finalmente a suo figlio Orfeo il dono della
morte. “È una cosa enorme”, dice O’Connor. “È
questa cosa che Orfeo insegue da 2000 anni: non esistere. Non è
bello vivere come una testa disincarnata e, a questo punto, penso
che si tratti di sapere il sollievo che otterrà”.
L’attore aggiunge: “Ma deve
anche morire, il che è intrinsecamente molto terrificante e non si
sa cosa accada. È una scena molto oscura e sembra che Dream stia
suggerendo un costo enorme… che cambierà la struttura del
mondo”. L’atto ha un impatto emotivo su Sogno, che torna nel
suo regno e si addolora in privato. È la prima volta nella serie in
cui lo vediamo piangere.
“Ci sono cose per cui non devi
cercare emozioni”, dice Sturridge. “L’uccisione di tuo
figlio è una cosa oscura, inquietante e orrenda e quindi, in un
certo senso, non era qualcosa che richiedeva molta
preparazione”. Ma ora che Sogno ha versato sangue familiare –
nonostante Orfeo glielo abbia chiesto – deve rispondere alle Furie,
le dee greche della vendetta, conosciuti anche come le Eumenidi
(Benevole).
I membri del cast di
Superman, Sara Sampaio e
María Gabriela de Faría, hanno rivelato che una
scena in particolare del film è stata tagliata dopo le reazioni
negative del pubblico dei test screening.
Avevamo sentito che James
Gunn aveva apportato alcune modifiche significative a
Superman
in seguito ai feedback negativi dei test screening (cosa che di
solito accade in qualsiasi film), ora abbiamo alcuni dettagli su
una scena in particolare che coinvolge Ultraman e Krypto.
Parlando con Jakes Takes,
Sara Sampaio (Eve Teschmacher) e María
Gabriela de Faría (l’Ingegnere) hanno rivelato che una
sequenza in cui il potente clone (?) di Superman prende a
pugni il cagnolino dell’Uomo d’Acciaio è stata rimossa dopo quella
che sembra essere stata una reazione piuttosto negativa da parte
del pubblico dei test screening.
Una
clip recente ha confermato che Lex Luthor finisce per rapire
Krypto, ma sembra che sarà l’Ingegnere a domare il segugio…
presumibilmente in modo leggermente meno violento. Qui la
rivelazione della scena tagliata: Ultraman che tira un pungo a
Krypto!
Non sorprende che i fan abbiano
avuto questo tipo di reazione. Krypto sarà anche un super-cane e in
grado di riprendersi dalla maggior parte degli infortuni, ma il
fatto che gli animali vengano feriti in qualsiasi contesto è sempre
motivo di controversie.
Nel cast anche
Rachel Brosnahan,
Nicholas Hoult, Edi Gathegi, Anthony Carrigan,
Nathan Fillion,
Isabela Merced, Skyler Gisondo, Sara Sampaio, María Gabriela de
Faría, Wendell Pierce,
Alan Tudyk, Pruitt Taylor Vince e Neva
Howell. Il film sarà al cinema dal 9
luglio distribuito da Warner Bros.
Pictures.
“Superman”, il
primo film dei DC Studios in arrivo sul grande schermo, è pronto a
volare nei cinema di tutto il mondo quest’estate, distribuito da
Warner Bros. Pictures. Con il suo stile inconfondibile, James Gunn
trasporta il supereroe originale nel nuovo universo DC reinventato,
con una miscela unica di racconto epico, azione, ironia e
sentimenti, consegnandoci un Superman guidato dalla compassione e
da una profonda fiducia nella bontà del genere umano.
Produttori esecutivi di
“Superman” sono Nikolas Korda, Chantal Nong Vo e
Lars Winther. Dietro la macchina da presa, Gunn si è avvalso del
lavoro di suoi collaboratori fidati, tra cui il direttore della
fotografia Henry Braham, la scenografa Beth Mickle, la costumista
Judianna Makovsky e il compositore John Murphy, oltre al
compositore David Fleming (“The Last of Us”), ai montatori William Hoy
(“The Batman”) e Craig Alpert (“Deadpool 2”, “Blue Beetle”).
Il film NetflixThe Old
Guard (qui la recensione) ha subito
diversi cambiamenti significativi nel passaggio dalla pagina allo
schermo. Ideata da Greg Rucka e Leandro
Fernández, la storia è infatti nata come serie a fumetti.
Pubblicata nel 2017, The Old Guard: Opening Fire è stata
edita da Image Comics e ha avuto cinque numeri.
Accolta con favore sia dalla critica che dagli appassionati di
fumetti, Rucka e Fernández hanno poi prodotto un seguito, The
Old Guard: Force Multiplied. Questa serie di cinque numeri si
è poi conclusa a metà luglio 2020 ed è già stata confermata una
terza e ultima serie, The Old Guard: Fade Away.
The Old Guard era
incentrato su un gruppo di immortali. Guidato da Andromache
di Scizia, alias Andy, interpretata da
Charlize Theron, il gruppo ha combattuto per
secoli per l’umanità. Dopo innumerevoli guerre, il film riprende ai
giorni nostri con l’eclettico gruppo che lavora come mercenario.
Nonostante la regola di Andy di non lavorare troppo spesso per lo
stesso cliente, hanno accettato una missione per salvare un gruppo
di bambini rapiti. Sfortunatamente, la missione si rivela una
trappola che espone le loro abilità a Steven
Merrick (Harry Melling), uno spietato
uomo d’affari che cerca di sfruttarli per guadagno economico. La
missione del gruppo di evitare la cattura è ulteriormente
complicata dal tradimento di uno dei loro membri e dall’emergere di
un nuovo immortale: Nile Freeman (KiKi
Layne).
Il film è stato diretto da Gina Prince-Bythewood,
che ha lavorato su una sceneggiatura scritta dallo stesso Rucka. Di
conseguenza, il film è stato un adattamento estremamente fedele al
materiale originale, tanto che gran parte dei dialoghi del fumetto
sono stati riportati alla lettera sullo schermo. Tuttavia,
The Old Guard non è privo di differenze. Molte di
queste sono estremamente minori, come il fatto che Merrick non
fosse affatto il personaggio muscoloso che è sulla carta, le scene
d’azione aggiuntive e il fattore di guarigione che funzionava in
modo diverso. Altre, invece, sono piuttosto sostanziali e
probabilmente avranno un impatto sulla storia futura.
La posta in gioco è aumentata
notevolmente nel terzo atto di The Old Guard,
quando Andy ha improvvisamente perso la sua immortalità. Questo
sviluppo ha avuto diverse funzioni. Innanzitutto, ha aggiunto
ancora più tensione alla battaglia finale del film, con gli altri
immortali che dovevano proteggere attivamente la loro leader dai
colpi di arma da fuoco, eliminando al contempo i soldati nemici. Ha
anche contribuito a ricordare ad Andy quanto la vita sia fragile e
preziosa. Infine, ha portato la protagonista a ricordare che
l’umanità non è poi così male. Ciò è stato rappresentato in modo
particolare nella sua interazione con un gentile sconosciuto, che
l’ha aiutata a medicare una ferita da taglio che Andy aveva subito.
Tuttavia, l’arco narrativo è completamente originale. In entrambi i
volumi della serie a fumetti già pubblicati, l’immortalità di Andy
è rimasta intatta.
La dichiarazione d’amore di Joe a
Nicky
Durante il film, Joe viene preso in
giro da uno degli uomini di Merrick sul fatto che Nicky sia il suo
ragazzo. In risposta, Joe ha risposto che “ragazzo” non è affatto
una descrizione sufficiente di ciò che Nicky è per lui. Questo
momento si è rivelato uno dei più popolari e celebrati di
The Old Guard. È stato anche uno di quelli che lo
stesso Rucka ha insistito per inserire nel film, specificandolo
persino nel suo contratto. Tuttavia, il discorso di Joe era ancora
più ampio sulla pagina e conteneva diversi paragoni poetici, tra
cui il modo in cui “i pensieri stessi di Nicky rendono musicale il
quotidiano”. Pertanto, i fan della scena che successivamente si
avvicineranno al materiale originale rimarranno piacevolmente
sorpresi.
Il passato e le motivazioni di
James Copley
Interpretato da Chiwetel Ejiofor, il personaggio di James
Copley è stato molto più approfondito sullo schermo. Nei fumetti
originali, l’ex agente della CIA è spinto dal reddito senza dubbio
considerevole che gli garantisce il lavoro per Merrick. Nel film,
invece, le sue motivazioni provengono da un luogo molto più
comprensibile. All’inizio del film menziona che sua moglie è morta
di SLA. Sulla scia di quella tragedia, Copley si è impegnato a
risparmiare ad altri un destino simile e il tipo di dolore che ha
provato lui. In entrambe le versioni, alla fine si rende conto dei
propri errori e tradisce Merrick. Il cambiamento nella sua storia
personale, tuttavia, serve anche ad approfondire quella
decisione.
Piuttosto che essere semplicemente
disgustato dai metodi, dall’avidità e dal sadismo palese di
Merrick, nella versione cinematografica Copley è spinto ad aiutare
gli immortali per onorare meglio la memoria di sua moglie. Anche
ciò che accade dopo è diverso dal fumetto. Nelle pagine del
fumetto, Copley riceve clemenza e gli viene concesso di vivere, e
in seguito incrocia nuovamente la strada degli eroi. Nel film,
invece, Andy lo recluta attivamente, in modo da poter usare le sue
conoscenze per coprire le tracce degli immortali in futuro. In
questo modo, probabilmente diventerà una figura più centrale in
futuro. Anche Nile è stata resa più articolata, con l’aggiunta di
un elemento di dolore nella sua storia familiare che alimenta
alcune delle sue decisioni.
Un altro dei cambiamenti più
significativi apportati a The Old Guard riguarda
il personaggio di Quynh (Veronica
Ngo). Nel fumetto, il suo nome è Noriko
ed è di origini giapponesi. Sullo schermo, il personaggio è stato
reso vietnamita e il suo nome è stato modificato di conseguenza.
Questi cambiamenti sono stati apportati proprio grazie alla stessa
Ngo. In un’intervista con Polygon, Rucka ha rivelato che quando Ngo
è stata ufficialmente scelta per il ruolo, ha detto: “Sono
vietnamita, non giapponese”. Prince-Bythewood lo ha quindi
contattato e gli ha chiesto se fosse possibile accogliere questa
richiesta. Rucka è stato felice di onorare e rispettare questo
desiderio. In questo modo, The Old Guard si è
dimostrato ancora più attento alla rappresentazione, evitando la
tendenza tipica di Hollywood di mescolare e abbinare culture
asiatiche.
Anche alcuni elementi del destino
tormentato e acquoso del personaggio sono stati modificati dal
libro allo schermo. Come Noriko, viene semplicemente spazzata via
da un’onda durante una tempesta particolarmente forte. Come Quynh,
il fatto che sia stata sottoposta a secoli di annegamento è più una
scelta consapevole derivante dalla crudeltà e dall’ignoranza
dell’umanità. Dopo che lei e Andy vengono catturati durante i
processi alle streghe in Inghilterra, entrambi vengono giustiziati
in vari modi. Quando inevitabilmente nessuno dei metodi di
esecuzione funziona, viene rinchiusa in una gabbia di ferro e
gettata deliberatamente in mare.
Secondo Rucka nella stessa
intervista, il cambiamento è stato in parte dovuto alla volontà di
evitare la costosa misura di ricreare una tempesta del genere. La
scelta è stata consolidata dall’idea suggerita da Prince-Bythewood
di includere l’immagine della gabbia di ferro. Questo momento si
ricollega ora, sia dal punto di vista narrativo che tonale, al
ritorno di Quynh nella scena prima dei titoli di coda del film, che
è stata anticipata rispetto alla timeline del fumetto. Un altro
sottile cambiamento alla timeline del fumetto è stato apportato da
Andy, che afferma di aver incontrato Quynh prima di Lykon, mentre
nel fumetto era il contrario.
Un altro punto di svolta è arrivato
nel terzo atto di The Old Guard, quando Copley ha
rivelato la profondità della sua ricerca sugli immortali. Sebbene
il gruppo abbia sempre cercato di usare i propri poteri per il
bene, non era mai stato a conoscenza del quadro più ampio che si
stava formando grazie alle loro azioni. Da tutto ciò che Copley
aveva raccolto, tuttavia, hanno appreso che per ogni persona che
avevano salvato c’era stato un effetto a catena che aveva portato
grandi benefici all’umanità nel suo complesso. Questo si
manifestava sotto forma di scoperte mediche, progressi tecnologici
positivi o prevenzione di gravi catastrofi.
La notizia ha spinto Nile a lasciar
andare le sue apprensioni e a unirsi ufficialmente alla squadra
alla fine del film. Inoltre, ha riacceso la fede di Andy e le ha
restituito il senso di scopo. Sebbene la rivelazione sia presente
nella serie a fumetti, essa non arriva fino al secondo volume,
piuttosto che al volume su cui si basa principalmente il film. Di
conseguenza, insieme al ritorno di Quynh, gli spettatori si trovano
ad affrontare una linea temporale molto più accelerata nella
trilogia di film pianificata da Rucka. Questa decisione produrrà
probabilmente un effetto a catena, con ulteriori cambiamenti,
deviazioni ed espansioni della storia che si svilupperanno in modo
esponenziale nei futuri capitoli di The Old
Guard.
I Marvel Studios hanno ufficialmente
pubblicato il primo speciale di I
Fantastici Quattro: Gli Inizi, che include nuove
interviste con il regista Matt Shakman e il
presidente dei Marvel Studios Kevin Feige. Ma non è tutto, perché ci
sono anche molti dietro le quinte (che mostrano i set e le
acrobazie) e frammenti di scene tratte dal film stesso. Tuttavia, è
ciò che non vediamo a causare scalpore.
Vi abbiamo recentemente informato che il nome di John
Malkovich è stato rimosso dalla lista del cast allegata al
materiale stampa di I
Fantastici Quattro: Gli Inizi. Ora, il nome
dell’attore è scomparso anche dai titoli di coda inclusi alla fine
di questa anteprima, avvalorando le teorie secondo cui non apparirà
più nel reboot. Si vocifera che fosse stato scelto per il ruolo di
Red Ghost; e non è che il suo ruolo sia stato
tenuto segreto, visto che era già apparso nel primo teaser trailer.
Sembra probabile che qualcosa nel suo personaggio non funzionasse,
e il feedback ricevuto durante le proiezioni di prova potrebbe aver
portato alla sua rimozione definitiva.
Red Ghost è un classico cattivo dei
Fantastici Quattro che ha messo le sue Super
Scimmie contro la Prima Famiglia Marvel per dimostrare che il suo
paese, la Russia, era superiore agli Stati Uniti.
Potrebbero esserci altri motivi per
cui non viene accreditato insieme al resto del cast principale, tra
cui Paul Walter Hauser, Natasha
Lyonne e Sarah Niles, tre attori di cui
non abbiamo visto nulla nei trailer (non è stato ancora annunciato
chi interpreteranno, anche se si pensa che Hauser sia l’Uomo
Talpa).
Il film Marvel Studios I
Fantastici Quattro: Gli Inizi introduce la prima
famiglia Marvel composta da Reed Richards/Mister Fantastic
(Pedro
Pascal), Sue Storm/Donna Invisibile (Vanessa
Kirby), Johnny Storm/Torcia Umana (Joseph
Quinn) e Ben Grimm/la Cosa (Ebon
Moss-Bachrach) alle prese con la sfida più difficile
mai affrontata. Costretti a bilanciare il loro ruolo di eroi con la
forza del loro legame familiare, i protagonisti devono difendere la
Terra da una vorace divinità spaziale chiamata Galactus
(Ralph Ineson) e dal suo enigmatico Araldo, Silver
Surfer (Julia Garner). E se il piano di Galactus
di divorare l’intero pianeta e tutti i suoi abitanti non fosse già
abbastanza terribile, la situazione diventa all’improvviso una
questione molto personale.
Il film è interpretato anche da
Paul Walter Hauser, John Malkovich, Natasha Lyonne
e Sarah Niles. I
Fantastici Quattro: Gli Inizi è diretto da
Matt Shakman e prodotto da Kevin Feige, mentre
Louis D’Esposito, Grant Curtis e Tim Lewis sono gli executive
producer.