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So cosa hai fatto: recensione del film che rinnova la saga

So cosa hai fatto recensione
Madelyn Cline, Chase Sui Wonders, Sarah Pidgeon e Luke Van Os in So cosa hai fatto

Il tentativo era legittimo, e forse inevitabile, da parte della Columbia che, dopo essersi ritrovata per le mani un inatteso cult in grado di assicurare proventi per anni, oggi prova a dare nuova vita al So cosa hai fatto del 1997 con un sequel omonimo… e con esiti discutibili. E a poco giovano il replicare quel modello, affidandosi a un quintetto di giovani promesse come il principe Eric della Little Mermaid Jonah Hauer-King e la Quinn di The Studio (già nell’horror comedy Bodies Bodies Bodies) Chase Sui Wonders, o a un paio di grandi sopravvissuti del massacro originale come Freddie Prinze Jr. e Jennifer Love Hewitt. Che ritroverete sullo schermo a partire dal 16 luglio 2025 – data di uscita del film distribuito da Eagle Pictures – ma soprattutto nel prossimo capitolo.

La trama di So cosa hai fatto – 2025

La festa di fidanzamento di Danica Richards e Teddy Spencer è l’occasione perfetta per riunire tutto il gruppo di amici di infanzia e, perché no, far sì che Ava Brucks e Milo Griffin si ritrovino dopo tanti anni. La serata è un successo, tanto che ai quattro si unisce anche Stevie, una quinta componente del nucleo storico, per andare ad ammirare i fuochi d’artificio del 4 di luglio dalla panoramica quanto pericolosa Curva del Mietitore. Dove purtroppo Teddy causa involontariamente un incidente d’auto, nel quale il guidatore del pick-up coinvolto resta ucciso senza che i cinque denuncino l’accaduto. Ma il patto di omertà stretto quella sera non è destinato a durare, visto che un anno dopo il passato torna a tormentare i cinque. Qualcuno sa quello che hanno fatto la scorsa estate ed è deciso a vendicarsi, perseguitandoli uno a uno e ripercorrendo quanto accaduto in occasione del leggendario “Massacro di Southport” del 1997. I sopravvissuti del quale potrebbero aiutarli a non restare vittime di questo nuovo assassino.

La storia si ripete, ma non è la stessa storia

C’è un pizzico (anche qualcosa in più) di furbizia nello scegliere un titolo identico a quello dello slasher per teen di quasi trent’anni fa per questo nuovo capitolo della saga derivatane. Un tentativo naturale di approfittare del carisma di quel film – diventato un cult – e dei suoi protagonisti – in alcuni casi delle icone del genere – per cercare di bendisporre i fan o chissà incuriosire il pubblico di spettatori più distratti. Forse un tentativo che sarebbe stato meglio supportare con una maggior attenzione alla realizzazione della vicenda, alla caratterizzazione dei personaggi, ai dialoghi e via dicendo.

Una attenzione che sulla carta, almeno produttivamente e nel casting principale, aveva portato a scegliere la regista di un paio di teen comedy come la romantica Someone Great con Brittany Snow e la più dark Do Revenge con Maya Hawke (oltre che co-sceneggiatrice di Thor: Love and Thunder, con Taika Waititi) e un giornalista e scrittore come Sam Lansky per la sceneggiatura. Che al di là dei loro meriti o meno – e di un doppiaggio italiano non particolarmente convincente – non aiuterà certo gli interpreti a fare di questa prova il trampolino che era normale si augurassero.

Non sanno cosa hanno fatto

Sebbene alcune delle leggerezze nei comportamenti dei personaggi vengano poi giustificate (alcune, non molte) e il succedersi di finali sempre più forzati di buono abbia il tentativo di dare tutte le risposte o annodare i fili lasciati sciolti, la sensazione generale è quella di una grande confusione. Approssimazione, persino. Che qui e lì si cerca di mascherare come possibile (meglio le prevedibili citazioni tipo “Cosa stai aspettando?!” che l’utilizzo inutilmente stordente di musica e sonoro) o ammiccando a quanto fatto – meglio – dalla saga di Scream. I risultati sono insufficienti, spiace dirlo, da appassionati, sconcertati da battute superflue, spesso a chiudere delle scene al limite del ridicolo, in alcuni casi condizionati dalla necessità programmatica a rispettare dei parametri figli di una sensibilità moderna, sempre più diffusa fortunatamente, presente anche nella serie tv del 2021 (su Prime Video), che almeno tentava una via diversa.

Empowerment o debolezza?

Ci si chiede se questo tentativo di ‘educare’ il grande pubblico o le nuove generazioni a un maggior rispetto nei confronti del femminile, in questo modo, tirando in ballo il concetto di female empowerment in maniera tanto forzata, non risulti fastidioso, oltre che ridicolo e privo di reale senso. Uno scimmiottamento, nella rappresentazione di alcuni personaggi femminili o nel ripetersi di battute – nella migliore delle ipotesi autoironiche, spesso piuttosto didascaliche – che fa il paio con l’inserimento di personaggi omosessuali (donne, in molti casi) che ricordano un cinema nel quale il ‘gay’ era utilizzato come elemento folcloristico, o per alzare il livello di pruriginosità generale. Paradossale, per altro, in un film nel quale il moralismo fa continuamente capolino (più di quanto le regole del genere richiedano, anche solo per determinare le vittime del maniaco di turno) e il cui miglior pregio sembra la scelta fatta nel gestire le uccisioni in modo da arrivare alla conclusione, al Redde Rationem, con diverse possibilità di Final Girl cui affidare la soluzione o anche soltanto il prossimo film. Che già annuncia di pescare dal secondo capitolo della serie, il primo sequel ufficiale, che speriamo il sequel del sequel di questo nuovo corso non punti a imitare pedissequamente.

 
 

Anora debutta in prima tv su SKY e in streaming su NOW

Anora

Arriva in prima TV su Sky Cinema l’acclamato film vincitore della Palma d’Oro al Festival di Cannes 2024 e trionfatore agli Oscar 2025, Anora, in onda il 16 luglio alle 21:15 su Sky Cinema Uno, in streaming su NOW e disponibile on demand. Su Sky il film sarà disponibile on demand anche in 4K.

Vincitore di cinque premi Oscar – Miglior Film, Miglior Regia, Miglior Sceneggiatura Originale e Miglior Montaggio a Sean Baker e Miglior Attrice Protagonista a Mikey Madison – ANORA ha conquistato pubblico e critica grazie a uno stile visivo audace, una regia sensibile e una narrazione che mescola realismo urbano, ironia e profondità emotiva.

Scritto e diretto da Sean Baker, regista noto per opere indipendenti come Tangerine, Un sogno chiamato Florida e Red Rocket, ANORA è una moderna fiaba urbana che rilegge la fiaba di Cenerentola in chiave contemporanea, ambientata tra i club di Manhattan, le strade di Brighton Beach e i casinò scintillanti di Las Vegas.

ANORA è un racconto intenso e provocatorio d’identità e di libertà, girato in pellicola 35mm e interpretato da un cast di grande carisma, in cui si fondono realismo e un senso profondo di umanità.

La trama di Anora

Anora, una giovane lavoratrice del sesso di Brooklyn, si imbatte nella possibilità di vivere la fiaba di Cenerentola, dopo aver incontrato e sposato, senza grandi dubbi, il figlio di un oligarca. Una volta che la notizia arriva in Russia, l’esperienza da sogno è minacciata dall’arrivo a New York dei suoceri, intenzionati a far annullare il matrimonio.

 
 

I mercenari: dal cast ai sequel, le curiosità sul film di Sylvester Stallone

I mercenari cast
Sylvester Stallone, Jason Statham e Randy Couture in I mercenari - The Expendables

Vi sono attori divenuti vere e proprie icone del cinema d’azione, che dagli anni Ottanta ad oggi hanno contribuito ad impreziosire il genere con i loro film. Nel 2010, tutti questi hanno avuto modo di riunirsi in I mercenari – The Expendables (qui la recensione), scritto, diretto e interpretato da Sylvester Stallone. Il celebre protagonista di film come Rambo e Rocky ha così dato vita ad un vero e proprio evento cinematografico, capace di attirare generazioni e generazioni di spettatori cresciuti con questo genere cinematografico e i suoi indimenticabili protagonisti. Il cast riunisce infatti attori come Arnold Schwarzenegger, interprete di Terminator, Bruce Willis, interprete di Die Hard, e Jason Statham, noto per più recenti film d’azione.

L’idea per il film nacque dallo sceneggiatore Dave Callaham, che sottopose poi il progetto a Stallone. Questi era intenzionato a realizzare un vero e proprio ensemble d’azione, e decise di curare il titolo sotto più punti di vista, facendolo diventare un vero e proprio omaggio al genere reso grande da lui e i suoi amici e colleghi. Data la grande presenza di azione nel film, Stallone dichiarò che si trattava del progetto più difficile della sua carriera, e che molte situazioni ebbero bisogno di grande preparazione affinché risultassero come previsto. Il film riuscì infine ad arrivare in sala, suscitando critiche contrastanti, dove però si elogiava il grande intrattenimento messo in scena.

Costato 80 milioni di dollari, il film riuscì a guadagnarne oltre 274 in tutto il mondo. Tale grande successo, basato in particolare sull’affetto degli spettatori verso gli attori protagonisti, spinse i produttori e lo stesso Stallone a realizzare dei sequel, ai quali si sono aggiunti nuovi celebri attori e dove è stata garantita l’azione e la violenza che hanno contraddistinto il primo capitolo. Numerose sono le curiosità legate a tale titolo, da quelle relative al cast a dove trovare e vedere il film in streaming. Proseguendo nella lettura sarà possibile scoprire tutto ciò e anche molto altro.

I mercenari film
Sylvester Stallone, Jet Li, Jason Statham, Terry Crews e Randy Couture in I mercenari – The Expendables

La trama di I mercenari – The Expendables

Protagonisti del film sono il gruppo di mercenari noti come Expendables, i quali svolgendo tale mestiere vivono nell’ombra, agendo lì dove altri falliscono. Come suggerisce anche il loro nome, questi sono coloro che possono essere sacrificati. Si tratta di agenti che uccidono su commissione della CIA e che vengono inviati ad operare in situazioni ad alto rischio di morte. La squadra è capitanata da Barney Ross, e al suo interno vi sono alcuni dei più abili combattenti del mondo. Questi sono Lee Christmas, il reduce Yin Yang, l’esperto d’armi Hale Ceaser e l’appassionato di esplosivi Toll Road. Inviati a salvare un membro della CIA preso in ostaggio, questi offre poi al gruppo una nuova missione.

Si tratta di rovesciare il dittatore dell’isola di Vilena, un piccolo stato nel golfo del Messico, i cui traffici illeciti non fanno che deturpare la vita del luogo. Giunti sul luogo, i mercenari scoprono però che qualcuno ha già tolto il potere dalle mani del dittatore Garza. Si tratta di James Munroe, ex agente federale ora corrotto. La missione sembra dunque saltare, ma una vecchia conoscenza di Ross, il cui nome è Tool, lo convincerà a rimanere sull’isola per cercare di ristabilire l’ordine. Mentre architettano un piano per portare a termine quanto stabilito, il gruppo scopre però che tra di loro vi è un traditore, e che a causa di questo rischiano tutti di andare in contro a morte certa. La missione più difficile per il gruppo di Expendables ha così inizio.

Il cast del film

Ad interpretare il protagonista del film, Barney Ross, è dunque Sylvester Stallone, il quale ebbe non pochi problemi a ricoprire tale parte. Date le numerose scene e acrobazie d’azione, egli arrivò infatti a riportare ben quattordici infortuni, tra cui una grave frattura al collo che lo costrinse ad operarsi. Accanto a lui vi è poi Jason Statham nei panni di Lee Christmas, Jet Li in quelli di Yin Yang e Terry Crews nel ruolo di Hale Caesar. Vi è poi il celebre Dolph Lundgren, noto per aver interpretato Ivan Drago in Rocky IV, che dà qui volto a Gunnar Jensen, mercenario con problemi di droga e poco incline al rispetto dell’autorità. Infine, Mickey Rourke interpreta Tool, membro “in pensione” del gruppo che tornerà a dare una mano ai colleghi. L’attore ha dichiarato di aver accettato di partecipare al film per sdebitarsi di un favore che Stallone gli fece anni prima.

Particolarmente celebre è anche il cameo dell’attore Arnold Schwarzenegger, che compare nei panni del capo di un gruppo di mercenari rivale di quello di Ross. L’attore Bruce Willis è invece l’agente della Cia Church, il quale ingaggia gli Expendables per la rischiosa missione. Questi due attori accettarono di comparire a titolo gratuito nel film, in quanto amici di vecchia data di Stallone. Questo è anche il primo film che li vede recitare tutti e tre insieme. Infine, nel film compaiono anche Eric Roberts nei panni del corrotto James Munroe, il wrestler Stone Cold Steve Austin nel ruolo di Dan Payne e Giselle Itié, la quale interpreta Sandra, donna che il gruppo di mercenari si troverà a dover salvare da morte certa.

Dolph Lundgren, Sylvester Stallone e Jet Li in I mercenari - The Expendables
Dolph Lundgren, Sylvester Stallone e Jet Li in I mercenari – The Expendables

I sequel di I mercenari – The Expendables

Dato il grande successo del film, nel 2012 è stato portato al cinema il suo sequel diretto, I mercenari 2. Stallone ha per questo lasciato il posto di regista per dedicarsi esclusivamente a riprendere il ruolo di Barney Ross. Il film ha poi visto l’introduzione di nuovi celebri volti del cinema d’azione, come Jean-Claude Van Damme e Chuck Norris. Due anni dopo esce poi il terzo film della serie, I mercenari 3, a cui si aggiungono ulteriori grandi icone del genere action. Questi sono Antonio Banderas, Kellan Lutz, Wesley Snipes, Harrison Ford e Mel Gibson, il quale interpreta il ruolo dell’antagonista principale.

Nel 2023 è poi uscito I Mercenari 4 (Expend4bles), il quarto capitolo della saga action che riunisce ancora una volta le più iconiche star del cinema d’azione. Nel cast ritroviamo Jason Statham, Sylvester Stallone, Dolph Lundgren e Randy Couture, affiancati da new entry come Megan Fox, Andy Garcia e Tony Jaa. La trama segue stavolta il team dei Mercenari impegnato in una nuova missione per fermare un trafficante di armi che minaccia di scatenare una guerra nucleare. Azione, sparatorie e combattimenti corpo a corpo dominano ancora una volta il ritmo adrenalinico del film.

Il trailer di I mercenari – The Expendables e dove vedere il film in streaming e in TV

Per gli appassionati del film, o per chi desidera vederlo per la prima volta, sarà possibile fruirne grazie alla sua presenza nel catalogo di alcune delle principali piattaforme streaming oggi disponibili. I mercenari – The Expendables è infatti presente su Chili Cinema, Google Play, Apple iTunes, Netflix, e Tim Vision. Per poter usufruire del film, sarà necessario sottoscrivere un abbonamento generale o noleggiare il singolo film. In questo modo sarà poi possibile vedere il titolo in tutta comodità e al meglio della qualità video, senza limiti di tempo. Il film è inoltre in programma in televisione per venerdì 4 novembre alle ore 21:20 sul canale Rai 4.

Fonte: IMDb

 
 

Breaking In: la spiegazione del finale del film

Breaking In spiegazione finale
Gabrielle Union in Breaking In. Foto di Paul Sarkis - © Universal Pictures

Nel 2018 il regista James McTeigue, noto per aver firmato il cult V per Vendetta e per le sue incursioni nel thriller d’azione, torna dietro la macchina da presa con Breaking In, un film che mescola suspense e adrenalina, rientrando nel filone dei cosiddetti home invasion. Questa pellicola rappresenta un ritorno alle atmosfere tese e ai ritmi serrati che avevano già caratterizzato altri lavori di McTeigue, seppur con un impianto narrativo più contenuto e domestico. A differenza di produzioni più complesse e stilizzate, come Ninja Assassin, qui il regista si concentra su un ambiente ristretto e su una dinamica famigliare, cercando di costruire la tensione con un uso mirato dello spazio e del tempo.

Il genere home invasion, da sempre fertile terreno per l’horror e il thriller, si presta a riflessioni sul concetto di sicurezza domestica e sul ribaltamento dei ruoli tra vittime e aggressori. In questo senso, Breaking In si inserisce sulla scia di film come The Strangers, Panic Room e You’re Next, ma lo fa adottando una prospettiva originale: al centro della vicenda non c’è solo la difesa della casa, ma una madre disposta a tutto pur di proteggere i suoi figli. L’elemento survival è quindi particolarmente marcato, con una protagonista interpretata da Gabrielle Union che diventa eroina d’azione, costretta a usare ingegno e determinazione per ribaltare una situazione di svantaggio.

Nel corso dell’articolo analizzeremo più nel dettaglio la trama e il cast del film, concentrandoci in particolare sul finale e sul suo significato all’interno del racconto. Breaking In si presenta infatti come un thriller che, pur muovendosi all’interno di schemi narrativi noti, cerca di introdurre spunti personali e una visione familiare del coraggio. La spiegazione del finale permetterà di comprendere meglio le scelte della protagonista e il messaggio che il film intende trasmettere.

Gabrielle Union and Billy Burke in Breaking In
Gabrielle Union e Billy Burke in Breaking In. Foto di Paul Sarkis – © Universal Pictures

La trama di Breaking In

Protagonista del film è Shaun Russell (Gabrielle Union). Dopo l’omicidio del padre Isaac, la donna torna nella casa d’infanzia insieme ai suoi due figli, Jasmine e Glover (Ajiona Alexus e Seth Carr), con l’intenzione di sistemare l’eredità e vendere la proprietà isolata. La casa è dotata di un sofisticato sistema di sicurezza, inizialmente disattivato ma riattivato poco dopo il loro arrivo. Ciò che Shaun ignora è che quattro criminali – Eddie (Billy Burke), il loro leader, insieme a Peter (Mark Furze), Sam (Levi Meaden) e Duncan (Richard Cabral) – si sono già introdotti nell’abitazione.

Mentre i figli vengono presi in ostaggio all’interno, Shaun rimane fuori e riesce a sfuggire a un’aggressione, immobilizzando uno dei malviventi nei boschi. Utilizzando il sistema di interfono, Shaun scopre che i criminali sono alla ricerca di una cassaforte contenente quattro milioni di dollari, somma che credono il padre abbia nascosto prima di morire. Con il tempo che scorre – la polizia interverrà solo dopo 90 minuti dal taglio della linea telefonica – Shaun dovrà superare ogni limite per salvare i suoi figli e sopravvivere all’incubo.

La spiegazione del finale del film

Nel terzo atto di Breaking In, la tensione raggiunge il suo apice quando Shaun riesce a penetrare nella casa e avvia un rischioso piano di salvataggio. Dopo aver dato istruzioni alla figlia Jasmine, la protagonista affronta i criminali con astuzia, cercando di guadagnare tempo e confondere le loro intenzioni. Quando però Eddie minaccia i bambini, Jasmine lo conduce alla cassaforte, mentre Shaun torna con Peter, tenendolo in ostaggio con un coltello alla gola. Tuttavia, Eddie uccide Peter senza esitazione, rivelando che ciò che cercava era in realtà una chiavetta USB contenente un codice d’accesso.

Con il denaro finalmente in mano, Eddie decide di eliminare ogni prova, pianificando di bruciare la casa con i bambini dentro. Shaun riesce a creare una distrazione attivando la musica con un telecomando di sicurezza, dando così il via a una frenetica sequenza d’azione. Il climax culmina sul tetto della casa, dove Shaun affronta Duncan e Sam. Dopo una breve colluttazione, Shaun riesce a far cadere Sam dal tetto, uccidendolo, e recupera le chiavi del suo camion. Nel frattempo, Jasmine riesce a liberarsi insieme al fratellino, e i tre si ricongiungono.

Gabrielle Union and Ajiona Alexus in Breaking In
Gabrielle Union e Ajiona Alexus in Breaking In. Foto di Paul Sarkis – © Universal Pictures

Nella fuga, Shaun investe Duncan, ma Eddie spara alle gomme del camion, costringendoli a tornare alla casa. L’illusione di essere finalmente al sicuro svanisce quando Eddie attacca Justin, il marito di Shau appena giunto sul posto. Lei allora, in un’ultima mossa disperata, minaccia di dare fuoco al denaro per fermarlo. Eddie sembra arrendersi, ma Duncan lo pugnala a morte per poi tentare di violentare Shaun e Jasmine. Proprio quando la situazione sembra senza via d’uscita, Shaun riesce a reagire e ad ucciderlo con il suo stesso coltello. La polizia arriva poco dopo, e la famiglia può riunirsi in un abbraccio liberatorio.

Il finale di Breaking In è dunque una dichiarazione esplicita del tema centrale del film: la resilienza e la forza di una madre disposta a tutto per proteggere la propria famiglia. Shaun non è un’eroina addestrata o una combattente professionista, ma una donna comune che, di fronte a una minaccia estrema, riesce a superare i propri limiti. La battuta finale – “Hai scelto la casa sbagliata” – non è solo una rivendicazione di sopravvivenza, ma anche un’affermazione d’identità: il nemico ha sottovalutato la forza di chi è motivato dall’amore e dall’istinto di protezione. In questo senso, il film rovescia la tradizionale dinamica del thriller domestico, mostrando una figura femminile che non solo resiste, ma vince.

Metaforicamente, Breaking In rappresenta inoltre una lotta per il controllo del proprio spazio vitale. La casa, normalmente simbolo di sicurezza, viene violata e trasformata in un campo di battaglia. Shaun riappropriandosi progressivamente dell’ambiente – dai sotterranei al tetto, fino all’ultima stanza – si riappropria anche del suo ruolo di madre e di figura dominante. Il film propone così una lettura più intima e sociale: non si tratta solo di fuggire o combattere, ma di difendere ciò che si è costruito, anche a costo della propria vita.

 
 

Endangered Species – Caccia mortale: la storia vera dietro il film

Endangered Species - Caccia mortale storia vera

Endangered Species – Caccia mortale è un thriller d’azione del 2021 diretto da M.J. Bassett, regista britannica nota per la sua predilezione per storie ambientate in territori ostili, dove la natura diventa teatro di violenza e sopravvivenza. Bassett ha costruito la propria carriera su un linguaggio visivo ruvido e dinamico, come dimostrano titoli precedenti quali Solomon Kane e Rogue, quest’ultimo ambientato anch’esso in Africa e incentrato su un gruppo di soldati alle prese con un leone assetato di sangue. Con questo suo nuovo film, la regista continua a esplorare il rapporto tra essere umano e natura selvaggia.

Il film si inserisce perfettamente all’interno del sottogenere man vs nature, dove l’ambiente ostile diventa non solo lo sfondo, ma un vero e proprio antagonista. Come in The Grey con Liam Neeson o in Beast con Idris Elba, la lotta per la sopravvivenza si carica di tensioni psicologiche e morali, mettendo alla prova i legami tra i personaggi e il loro senso di identità. In Endangered Species – Caccia mortale, tuttavia, Bassett arricchisce la componente avventurosa con una critica sociale, toccando temi come il bracconaggio, lo sfruttamento ambientale e l’arroganza occidentale nei confronti dei territori africani.

L’incontro con la natura selvaggia, più che una sfida fisica, diventa un percorso di espiazione e trasformazione per i protagonisti. Nel prosieguo dell’articolo analizzeremo la trama e i momenti più intensi del film, per poi concentrarci su una delle domande più ricorrenti tra gli spettatori: Endangered Species – Caccia mortale è ispirato a fatti realmente accaduti? La narrazione realistica, il contesto africano e la brutalità delle situazioni sembrano suggerire un legame con vicende autentiche. Cercheremo di chiarire se la sceneggiatura poggia su eventi veri o se si tratta di una fiction costruita per sensibilizzare lo spettatore attraverso l’intrattenimento e la suspense.

Endangered Species - Caccia mortale cast

La trama di Endangered Species – Caccia mortale

Protagonista del film una benestante famiglia americana che giunge in Kenya per un safari. Jack Halsey, sua moglie Lauren, i figli Noah e Zoe, accompagnata da suo ragazzo Billy, hanno deciso di concedersi un’avventurosa vacanza sotto il cocente sole della savana africana nella speranza di riavvicinarsi e superare le costanti e crescenti tensioni che mettono a dura prova la loro famiglia.

Ma quello che sembra cominciare come un soggiorno da sogno si trasforma nel peggiore degli incubi. Partiti senza guida verso la zona più selvaggia del paese, a causa di un imprevisto rimangono senza mezzo di trasporto, senza acqua né viveri e senza possibilità di comunicare con il resto del mondo. Per i cinque inizierà una disperata lotta per la sopravvivenza in un ambiente che li vede in fondo alla catena alimentare.

La storia vera dietro il film

Partiamo con il dire che Endangered Species – Caccia mortale non è tratto da una storia vera. La regista e sceneggiatrice M.J. Bassett ha scelto di scriverlo come thriller avventuroso in formato “what if”, ispirandosi però a rischi reali incontrati durante un safari nel 2019: un rinoceronte che ha quasi investito la sua auto ha fornito il catalizzatore per la scena iniziale, ma la trama nel complesso nasce da pura fiction. Quella della famiglia protagonista del film è infatti una vicenda puramente inventata o, comunque, non basata su situazioni realmente verificatesi.

Endangered Species - Caccia mortale finale

Tuttavia, Bassett inserisce nella narrazione un contesto molto reale: il bracconaggio in Africa e la crisi delle specie in pericolo. Nel film, si vedono rinoceronti e elefanti vittime di bracconieri per corni e avorio, cifre che nelle scene finali vengono confermate con dati veritieri – tra cui circa 2.000 rinoceronti uccisi nel periodo 2015–2019, e 20.000 elefanti all’anno. Questi numeri non sono invenzione cinematografica, bensì fonti ufficiali su scala globale. È proprio nella ricostruzione di questo contesto che emerge la realtà oltre il film.

Per quanto non si basi su un singolo fatto realmente accaduto, Endangered Species – Caccia mortale incrocia dunque il genere survival col tema “man vs. nature”, creando un prodotto che, pur di finzione, risuona con reali emergenze ambientali.  Film legati a eventi autentici includono Spiriti nelle tenebre (1996), basato sui leoni di Tsavo che tra il 1898 e il 1899 uccisero decine di lavoratori durante la costruzione della ferrovia kenyota – un esempio storico di uomo messo in pericolo dalla fauna selvatica.

Allo stesso modo, il cinema ha spesso declinato il survival ambientale a partire da eventi tragici, anche se in modo interpretato o romanzato, come successo con gli attacchi veri da parte di animali predatori, usati per suspence e tensione. Endangered Species – Caccia mortale propone dunque una storia originale, non un adattamento biografico: un ibrido thriller d’azione e denuncia, pensato per sensibilizzare sulle piaghe del bracconaggio e sui pericoli reali che minacciano sia le famiglie in safari sia la fauna africana.

 
 

100 litri di birra: recensione del film di Teemu Nikki

100 Litri di Birra - Elina Kinhtilä e Pirjo Lonka-photo credit Rami Rusinen

Dopo il Noir in Festival del 2021 con NIMBY e la Festa di Roma con La morte è un problema dei vivi, il finlandese Teemu Nikki sceglie di nuovo il festival della Capitale per portare in Italia il suo ultimo film, 100 Litri di Birra, una tragicommedia che ci porta nel cuore della Finlandia rurale.

La trama di 100 Litri di Birra

Due sorelle, Taina e Pirkko, si imbarcano in un’avventura tanto assurda quanto disperata. Alla richiesta della sorella minore in procinto di sposarsi, le due protagoniste promettono di produrre ben 100 litri di sahti, una birra tradizionale e opaca, unica nel suo genere. Tuttavia, questa impresa apparentemente semplice diventerà per loro una lotta tra obblighi familiari, passione per l’alcol e conti irrisolti col passato, il tutto avvolto in un’atmosfera tanto surreale quanto malinconica. Dopo aver prodotto i migliori 100 litri di sahti della loro vita, le due lo bevono tutto, e dovranno affrontare un’impresa eroica per procacciarseli di nuovo entro la data del matrimonio.

Teemu Nikki è conosciuto per il suo stile provocatorio e ironico, già evidente nei suoi film precedenti (NIMBY è un piccolo gioiello delirante). In 100 Litri di Birra, il regista continua a esplorare temi di emarginazione e di dipendenze, attraverso la sua lente grottesca. L’alcol non è solo un vizio per Taina e Pirkko: lo sahti, prodotto tradizionale della loro famiglia, è parte della loro identità e del loro legame con un padre severo e spesso irraggiungibile. Quindi la sfida è doppia, perché le due donne non solo devono procurarsi di nuovo i 100 litri consumati nella loro folle notte di bagordi, e vogliono riuscire a ricreare la perfezione del sapore dello sahti paterno, simbolo di un traguardo che sembra sempre più lontano e impossibile da raggiungere, ma si sentono anche in obbligo con la sorella minore, verso la quale nutrono un enorme senso di colpa.

Il rituale dello sahti e la Finlandia rurale

Nikki ci offre uno sguardo autentico sulla cultura dello sahti, lontano dalla concezione di una semplice birra. Prodotto con ginepro e privo di bollicine, la bevanda è più vicino a un’esperienza rituale che a un drink vero e proprio. È scuro, torbido, ha un tasso alcolico elevato (tra il 7% e il 12%) e accompagna ogni festa e ricorrenza della zona di Sysmä, piccola cittadina di 3500 abitanti dove Nikki stesso è nato. Questo legame con la Finlandia rurale conferisce al film un’atmosfera fortemente territoriale, e allo stesso tempo astratta e poetica, che richiama le luci e i paesaggi lussureggianti del Nord. Nonostante la semplicità della trama, l’ambiente crea un contesto in cui i personaggi, e soprattutto le loro emozioni, sembrano quasi sospesi in un limbo tra passato e presente.

100 Litri di Birra procede a ritmo di tragicommedia, ricordando, non solo per il tasso alcolemico, il realismo malinconico di Thomas Vinterberg in Un altro giro, sebbene Nikki si orienti più verso un umorismo nero, che mette in risalto le vicende tragiche delle protagoniste con toni dissacranti. Il film offre una serie di situazioni paradossali: le sorelle, tra furti maldestri, bevute monumentali e crisi di panico, oscillano tra l’autocommiserazione e il desiderio di riscatto.

100 Litri di Birra – Elina Kinhtilä e Pirjo Lonka-photo credit Rami Rusinen

Una slapstick comedy e un legame traumatico

Nikki fa qui un uso marcato della comicità fisica piuttosto che del dialogo. Il film si concentra sui movimenti goffi, le cadute, i disastri che sfiorano il grottesco, distanziandosi dalla profondità dei dialoghi che caratterizzava personaggi come Risto e Arto in La morte è un problema dei vivi, ma allo stesso tempo aderendo alla natura quasi picaresca del film che nella seconda parte diventa davvero un on the road sbilenco. L’ironia non nasce tanto dalla battuta, quanto dalle interazioni fisiche e dalla disperazione di due personaggi che cercano di sopravvivere a un’esistenza senza scopo, affidandosi all’unico appiglio emotivo che hanno: l’alcol.

Questo aspetto comico archetipico si fonde però con una relazione tra sorelle basata su un amore incondizionato e allo stesso tempo tossico: le due sono legate da un trauma nel quale si dovrebbe ricercare la causa della loro precarietà emotiva. La dinamica tra Taina e Pirkko nasconde un lato cupo e umano che si svela piano piano, oltre i litri di birra e le situazioni assurde in cui le due si cacciano.

La leggerezza dentro il dramma

Un aspetto fondamentale del film, che rappresenta la cifra fondamentale di Teemu Nikki e della sua visione del mondo è la capacità di non perdere mai la leggerezza anche di fronte alla messa in scena del dramma, perché persino in 100 Litri di Birra alla fine il dramma arriva, e colpisce durissimo, senza mai far perdere il sorriso.

Sicuramente Teemu Nikki non è un regista per tutti, ma una volta abbracciato il suo punto di vista sull’umanità e il suo modo personale e distintivo di mettere in scena le miserie umane, non si può non rimanere ammaliati dal suo cinema e 100 Litri di Birra costituisce un altro prezioso tassello della sua rappresentazione del mondo.

 
 

Emmy 2025: tutte le nomination

La corsa agli Emmy 2025 è finalmente iniziata, con il tortuoso dramma lavorativo di Apple “Scissione” in testa a tutte le serie con 27 nomination. La serie HBO sui supercriminali DC “The Penguin” segue a ruota con 24 candidature, seguita dalla satira hollywoodiana di Apple e Seth RogenThe Studio” e dal thriller vacanziero di HBO “The White Lotus” con 23 candidature ciascuna.

Vedi l’elenco completo delle nomination agli Emmy 2025

Best Drama Series

Andor
The Diplomat
The Last of Us
Paradise
The Pitt
Severance
Slow Horses
The White Lotus

Best Comedy Series

Abbott Elementary
The Bear
Hacks
Nobody Wants This
Only Murders in the Building
Shrinking
The Studio
What We Do in the Shadows

Best Limited or Anthology Series

Adolescence
Black Mirror
Dying for Sex
Monsters: The Lyle and Erik Menendez Story
The Penguin

Best Television Movie

Bridget Jones: Mad About the Boy
The Gorge
Mountainhead
Nonnas
Rebel Ridge

Best Reality Competition Program

The Amazing Race
RuPaul’s Drag Race
Survivor
Top Chef
The Traitors

Best Talk Series

The Daily Show
Jimmy Kimmel Live!
The Late Show With Stephen Colbert 

Best Scripted Variety Series

Last Week Tonight With John Oliver
Saturday Night Live

Best Actor in a Drama Series

Sterling K. Brown, Paradise
Gary Oldman, Slow Horses
Pedro PascalThe Last of Us
Adam Scott, Severance
Noah Wyle, The Pitt

Best Actress in a Drama Series

Kathy Bates, Matlock
Sharon Horgan, Bad Sisters
Britt Lower, Severance
Bella Ramsey, The Last of Us
Keri Russell, The Diplomat

Best Supporting Actor in a Drama Series

Zach Cherry, Severance
Walton GogginsThe White Lotus
Jason Isaacs, The White Lotus
James Marsden, Paradise
Sam Rockwell, The White Lotus
Tramell Tillman, Severance
John Turturro, Severance

Best Actor in a Limited or Anthology Series or Movie

Colin FarrellThe Penguin
Stephen Graham, Adolescence
Jake Gyllenhaal, Presumed Innocent
Brian Tyree Henry, Dope Thief
Cooper Koch, Monsters: The Lyle and Erik Menendez Story

Best Supporting Actress in a Drama Series

Patricia Arquette, Severance
Carrie Coon, The White Lotus
Katherine LaNasa, The Pitt
Julianne Nicholson, Paradise
Parker Posey, The White Lotus
Natasha Rothwell, The White Lotus
Aimee Lou Wood, The White Lotus

Best Guest Actor in a Drama Series

Giancarlo Esposito, The Boys
Scott Glenn, The White Lotus
Shawn Hatosy, The Pitt
Joe Pantoliano, The Last of Us
Forest Whitaker, Andor
Jeffrey Wright, The Last of Us

Best Guest Actress in a Drama Series

Jane Alexander, Severance
Gwendoline Christie, Severance
Kaitlyn Dever, The Last of Us
Cherry Jones, The Handmaid’s Tale
Catherine O’Hara, The Last of Us
Merritt Wever, Severance

Best Actress in a Comedy Series

Uzo Aduba, The Residence
Kristen Bell, Nobody Wants This
Quinta Brunson, Abbott Elementary
Ayo Edebiri, The Bear
Jean Smart, Hacks

Best Actor in a Comedy Series

Adam Brody, Nobody Wants This
Seth Rogen, The Studio
Jason Segel, Shrinking
Martin Short, Only Murders in the Building
Jeremy Allen White, The Bear

Best Supporting Actor in a Comedy Series

Ike Barinholtz, The Studio
Colman Domingo, The Four Seasons
Harrison FordShrinking
Jeff Hiller, Somebody Somewhere
Ebon Moss-Bachrach, The Bear
Michael Urie, Shrinking
Bowen Yang, Saturday Night Live

Best Supporting Actress in a Comedy Series

Liza Colón-Zayas, The Bear
Hannah Einbinder, Hacks
Kathryn Hahn, The Studio
Janelle James, Abbott Elementary
Catherine O’Hara, The Studio
Sheryl Lee Ralph, Abbott Elementary
Jessica Williams, Shrinking

Best Guest Actor in a Comedy Series

Jon Bernthal, The Bear
Bryan Cranston, The Studio
Dave Franco, The Studio
Ron Howard, The Studio
Anthony MackieThe Studio
Martin Scorsese, The Studio

Best Guest Actress in a Comedy Series

Olivia ColmanThe Bear
Jamie Lee Curtis, The Bear
Cynthia Erivo, Poker Face
Robby Hoffman, Hacks
Zoë KravitzThe Studio
Julianne Nicholson, Hacks

Best Actress in a Limited or Anthology Series or Movie

Cate BlanchettDisclaimer
Meghann Fahy, Sirens
Rashida Jones, Black Mirror
Cristin Milioti, The Penguin
Michelle Williams, Dying for Sex

Best Supporting Actor in a Limited or Anthology Series or Movie

Javier Bardem, Monsters: The Lyle and Erik Menendez Story
Bill Camp, Presumed Innocent
Owen Cooper, Adolescence
Rob Delaney, Dying for Sex
Peter Sarsgaard, Presumed Innocent
Ashley Walters, Adolescence

Best Supporting Actress in a Limited or Anthology Series or Movie

Erin Doherty, Adolescence
Ruth Negga, Presumed Innocent
Deirdre O’Connell, The Penguin
Chloë Sevigny, Monsters: The Lyle and Erik Menendez Story
Jenny Slate, Dying for Sex
Christine Tremarco, Adolescence

Best Writing for a Comedy Series

Quinta Brunson, Abbott Elementary
Lucia Aniello, Paul W. Downs, Jen Statsky, Hacks
Nathan Fielder, Carrie Kemper, Adam Locke-Norton, Eric Notarnicola, The Rehearsal
Hannah Bos, Paul Thureen, Bridget Everett, Somebody Somewhere
Seth Rogen, Evan Goldberg, Peter Huyck, Alex Gregory, Frida Perez, The Studio
Sam Johnson, Sarah Naftalis, Paul Simms, What We Do in the Shadows

Best Writing for a Drama Series

Dan Gilroy, Andor
Joe Sachs, The Pitt
R. Scott Gemmill, The Pitt
Dan Erickson, Severance
Will Smith, Slow Horses
Mike White, The White Lotus

Best Writing for a Limited or Anthology Series or Movie

Jack Thorne, Stephen Graham, Adolescence
Charlie Brooker, Bisha K. Ali, Black Mirror
Kim Rosenstock, Elizabeth Meriwether, Dying for Sex
Lauren LeFranc, The Penguin
Joshua Zetumer, Say Nothing

Best Directing for a Comedy Series

Ayo Edebiri, The Bear
Lucia Aniello, Hacks
James Burrows, Mid-Century Modern
Nathan Fielder, The Rehearsal
Seth Rogen, The Studio

Best Directing for a Drama Series

Janus Metz, Andor
Amanda Marsalis, The Pitt
John Wells, The Pitt
Jessica Lee Gagné, Severance
Ben Stiller, Severance
Adam Randall, Slow Horses
Mike White, The White Lotus

Best Directing for a Limited or Anthology Series or Movie

Philip Barantini, Adolescence
Shannon Murphy, Dying for Sex
Helen Shaver, The Penguin
Jennifer Getzinger, The Penguin
Nicole Kassell, Sirens
Lesli Linka Glatter, Zero Day

 
 

Almost Cops, spiegazione del finale: Guido è vivo o morto?

In “Almost Cops” di Netflix, gli agenti di servizio alla comunità Ramon e Jack si fanno strada nel cuore dell’impero della droga di Rotterdam, ma scoprono con sorpresa che il loro nemico finale è qualcuno molto più vicino a casa. Mentre gli amici si trasformano in nemici, Jack fatica a fare le scelte giuste, ma alla fine trova stabilità nella sua nuova compagna. Nel frattempo, Ramon affronta il trauma del suo passato e trova la spinta per andare avanti e realizzare i suoi sogni. Quando ogni speranza sembra perduta, il protagonista sovverte le aspettative standard del genere, usando un metodo unico per sconfiggere il suo avversario. Azione ed emozioni si fondono in questo finale avvincente, che impreziosisce i suoi elementi con una stratificazione di simbolismo, arricchendo ulteriormente la narrazione. SPOILER IN ARRIVO.

La trama di Almost Cops

La storia inizia con Ramon, un agente di servizio alla comunità, che sogna un mondo in cui gestire una rapina in banca non con la violenza ma con le parole, facendo sentire i rapinatori visti e accettati. La sua realtà è molto più spietata, con un lavoro ingrato e una sensazione di disagio a casa. Il suo unico rifugio sembra essere suo fratello Kevin, un agente della Criminal Investigation Department (CID), e il loro sogno comune di creare un rifugio per bambini senza droghe. Questo è in linea con la visione del suo defunto padre, un agente di polizia morto durante una rapina in banca. Nel presente, Kevin e il suo socio Jack sorvegliano un deposito di cocaina e arrestano quello che sembra essere un gruppo di bambini che rubano la droga. Durante il viaggio di ritorno, tuttavia, vengono presi di mira da aggressori armati, che rubano tutta la refurtiva e stordiscono Jack, prima di uccidere Kevin.

La notizia della morte di Kevin colpisce profondamente Ramon, che cerca di nasconderla immergendosi sempre di più nel suo lavoro. Altrove, Jack, traumatizzato dalla morte dell’amico, brama vendetta, ma viene mandato al CSO per calmarsi. Qui, viene affiancato a Ramon e scopre presto che il vero motivo della sua presenza è proteggere il fratello di Kevin dal pericolo. Mentre le loro due personalità si fondono, Ramon acquisisce un più profondo senso di autoaffermazione. Nel frattempo, i due conducono un’indagine segreta sull’omicidio, e il protagonista alla fine lo riconduce a Smits, un capo di una banda di narcotrafficanti. I due cercano quindi di catturarlo durante il suo incontro in un parco divertimenti abbandonato, ma finisce per creare un vero e proprio scompiglio. Qui, il protagonista scopre che anche suo fratello era affiliato a Rits, che non è l’assassino.

Un Ramon affranto cerca di affrontare la rivelazione, ma viene interrotto da una granata a mano, che quasi uccide lui e Jack. In seguito, i due seguono il loro misterioso assassino fino alla sede della CID, ma vengono rapidamente rapiti dai colleghi poliziotti, Guido e la sua banda. Si scopre che loro, insieme a Kevin, gestivano la parte di polizia del narcotraffico. Tuttavia, il desiderio di Kevin di abbandonare il lavoro rischiava di compromettere l’intera operazione, così Guido lo uccide. Infuriato, Ramon si libera, ma non riesce a catturare l’assassino di suo fratello. Più tardi, lui e Jack si rendono conto che il vero capo delle bande di narcotrafficanti opera dalla cima della torre van der Vloed. Ramon cerca di catturare Guido, ma fallisce e viene catturato. Alla fine, Jack interviene in suo soccorso e i due fanno un ultimo tentativo per la vittoria.

Finale di Almost Cops: Guido è vivo o morto?

Lo scontro finale tra Ramon e Guido non è solo la sconfitta di un agente, ma porta con sé il peso della morte di Kevin. Guido non perde tempo a riconoscerlo, ricordando ripetutamente i suoi ultimi momenti con Kevin, che a quanto pare ha anche lui combattuto coraggiosamente. Mentre l’antagonista crede che le sue parole possano spezzare lo spirito di Ramon e aiutarlo a prendere il sopravvento, il piano gli si ritorce contro. Quest’ultimo, invece, usa ogni grammo delle sue energie per vendicare il fratello, con una raffica di pugni che spinge l’avversario oltre il bordo dell’edificio. Mentre il protagonista cerca di tenerlo stretto, la mano di Guido alla fine gli sfugge e lui precipita per diversi piani prima di atterrare sul tetto di un furgone. Data l’altezza della caduta, la sua morte è quasi certa, e la reazione di Ramon ne è un ulteriore esempio.

La sequenza culminante è ricca di immagini. Innanzitutto, c’è la collana a cui Guido cerca di aggrapparsi come ultima risorsa, finendo per portarsela via. Quella collana è il bene più prezioso di Ramon, poiché gli è stata donata da suo padre pochi istanti prima di morire. A sua volta, ha affidato la collana a Kevin, la cui scomparsa le conferisce un significato ancora più profondo. In quanto tale, il fatto che sia stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso nella morte di Guido è poetico. Lo stesso vale per il furgone, che Kevin e Jack stavano guidando prima che l’antagonista lo sbattesse contro. Il fatto che cada in modo simile, presumibilmente verso la morte, è un altro modo in cui la narrazione chiude il cerchio. In un certo senso, le sue stesse azioni e le relative conseguenze portano alla sua rovina.

Tuttavia, sebbene improbabile, c’è anche la possibilità che sopravviva. Potrebbe essere che il furgone attutisca il colpo del fall, in seguito al quale rimane gravemente ferito, ma vivo. In tal caso, l’esito finale è comunque cupo per Guido, poiché anche con una completa guarigione, cadrebbe direttamente nelle mani delle autorità e verrebbe punito severamente per i suoi crimini. Alla fine, il desiderio dell’antagonista di iniziare una nuova vita sostenuto dalla ricchezza del suo capo va in fumo, così come tutto il sangue versato nel suo percorso verso la vetta. Questo riflette la natura miope delle sue azioni, in contrasto con la costante e costante spinta al bene dimostrata da Ramon. Essendo un ex amico di Guido, Jack rappresenta il punto intermedio dello spettro e dimostra quanto sia facile voltarsi dalla parte sbagliata. Fortunatamente, si rifiuta di cedere e diventa invece un agente della giustizia.

Chi c’è dietro le bande di narcotrafficanti? Come fanno Ramon e Jack a fermarlo?

Guido e la sua banda non sono gli unici attori in gioco; infatti, in una scena precedente, affermano di essere protetti da figure molto più potenti di quanto Ramon e Jack immaginino. Questa figura si rivela essere Richard van der Vloed, uno degli uomini più ricchi del paese. Ufficialmente, il proprietario della van der Vloed Enterprises, Richard, gestisce segretamente il suo impero della droga, che apparentemente affonda le sue radici in tutta Rotterdam. Usando le sue risorse, controlla le due più grandi bande di narcotrafficanti della città, ovvero i Rits e i Bhukaris, e gestisce un’intera rete di attività criminali che si rivolgono ai più vulnerabili. In quanto tale, la torre van der Vloed, destinata a diventare la struttura più alta della città, funge da emblema del suo potere e del suo controllo sulla città, con tutti i suoi loschi affari che si svolgono ai piani più alti.

La doppia vita segreta di Richard è alimentata dalla facciata che mantiene nella sfera pubblica. A livello locale, è un uomo molto rispettato, noto principalmente per il successo della sua azienda. Nel corso della storia, Richard viene visto viaggiare in bicicletta, il che sembra strano data la sua capacità di viaggiare anche sui veicoli più eleganti. Se il suo mezzo di trasporto potrebbe essere un altro tassello della sua facciata, pensato per emanare un’aria di umiltà e comunanza con le masse, potrebbe anche essere un segno del suo lato oscuro, lontano dalle nefaste pratiche commerciali. Questa distinzione diventa cruciale per contestualizzare la sua conclusione a lungo termine. Ciononostante, le avventure di Richard in bicicletta lo mettono spesso in conflitto con il CSO, che in due occasioni lo fa cadere dai pedali e lo trascina in alcune esilaranti prove.

La prospettiva positiva di Ramon salva Richard da una vita criminale

Pur essendo di natura umoristica, le interazioni di Richard con il CSO servono da fondamento per l’idea più ampia della storia: un uomo potente come Richard può essere facilmente fermato da semplici agenti di servizio alla comunità, un destino che si rivela vero grazie al lavoro investigativo di Ramon e Jack. Inizialmente, Ramon annota mentalmente la presenza dell’uomo d’affari vicino a ogni scena del crimine importante, il che evidenzia una possibile connessione. Quando i due finalmente incontrano Richard sulla torre e ne confermano la colpevolezza, questi sembra il più innocuo degli antagonisti, soprattutto rispetto a un poliziotto come Guido. Tuttavia, nel bel mezzo dell’azione, l’uomo d’affari aspetta il momento opportuno e presto esce allo scoperto, puntando una pistola contro i due protagonisti.

Tuttavia, invece di rispondere con la violenza, Ramon sceglie di intraprendere la via della pace. Con cautela, si apre a Richard e gli ricorda che non è mai troppo tardi per schierarsi dalla parte del bene. Inoltre, gli dimostra la sua empatia, dichiarando di avergli dato una profonda comprensione, prima di suggerirgli l’idea finale di ascoltare il proprio cuore. Queste parole sembrano funzionare e, dopo un periodo di riflessione, Richard depone la pistola e accetta il suo arresto. Le parole di Ramon, che cambiano il corso della storia, non sono un caso isolato; le ripete mentalmente all’inizio della serie, riflettendo il suo obiettivo di alleviare la criminalità nel mondo con pazienza ed empatia, che, in questo caso, danno i loro frutti.

Perché Ramon e Jack scelgono di rimanere nel CSO?

Dopo l’enorme successo nello smantellare l’intera operazione antidroga cittadina, Ramon e Jack diventano eroi locali e ricevono una grande festa dai loro cari. Alla festa, vengono accolti da Daphne De Koning, un membro anziano della CID, e da Jack, il loro capo. È lei che inizialmente aveva mandato l’agente a questo corso. Tuttavia, quando gli chiede di tornare e portare con sé l’altrettanto talentuoso Ramon, rimane sorpresa dalla risposta. Entrambi rifiutano la sua offerta, citando la libertà e la comodità che derivano dal loro lavoro al CSO. A differenza delle istituzioni superiori, dove la ricerca è segnata da corruzione e burocrazia, il loro lavoro come agenti di servizio alla comunità è una boccata d’aria fresca, che offre la flessibilità necessaria per risolvere i crimini in modo efficiente.

La decisione di Ramon e Jack di rimanere ha anche un altro motivo, che si ripresenta a posteriori. I primi giorni di Jack come CSO sono segnati da disgrazie apparentemente continue. L’accoglienza pubblica degli ufficiali subisce un cambiamento importante

elift dopo il loro successo nello smantellare il giro di droga, e quindi, i due probabilmente si rendono conto del potenziale del loro lavoro nel costruire e guarire le comunità. Pertanto, operare dalla strada li aiuta a mantenere la massima sensibilità alla causa. Questo è esemplificato dal modo in cui il desiderio di Ramon di creare un locale dove i bambini possano divertirsi senza droghe si realizza in modo molto più ampio. Finisce per liberare l’intera città dalla droga, il che rende ora la cura dei suoi cittadini la sua nuova priorità.

Ramon e Dilan si mettono insieme?

Le cose finiscono bene per Ramon su tutti i fronti, poiché le scene finali, che si svolgono dopo un breve salto temporale, rivelano che lui e Dilan hanno una relazione. Questo sviluppo ha la sua giusta dose di storia, fino all’inizio del film, quando il protagonista cerca di chiedere a Dilan di uscire. Inizialmente lei sembra reattiva, ma per paura, lui cambia il suo invito con un semplice pasto in mensa, che la delude. Questo comportamento è un altro indizio dei difetti di Ramon nelle prime parti del film. Il suo tentativo di essere eccessivamente gentile e innocuo lo priva della capacità di instaurare legami sicuri e organici con le persone, persino con quelle a cui tiene di più, come lei. L’approccio di Ramon alla vita cambia dopo la sua relazione con Jack, e trova un sano equilibrio tra autoaffermazione ed empatia.

La metamorfosi di Ramon è rappresentata al meglio dal cambiamento della sua dinamica con Dilan. Per tutta la narrazione, lei sembra cauta, ma anche vagamente favorevole alle audaci iniziative di Ramon, dimostrando che una parte di lei incoraggia la crescita della sua personalità e ciò che fa per il miglioramento della città. Questo rappresenta un momento di ispirazione per Dilan e il resto della CSO, che prendono parte all’attacco contro le guardie del corpo di Richard. Quando la situazione si calma, lei e Ramon probabilmente confessano i loro sentimenti reciproci. Nel presente, la loro storia d’amore sembra palpabile, mentre i due siedono in un caldo abbraccio, con il protagonista che progetta una casa tutta per sé. Così, le prove e le tribolazioni che Ramon affronta alla fine danno i loro frutti, aiutandolo a realizzare tutti i suoi sogni nella vita.

 
 

Stranger Things – Stagione 5: Netflix anticipa l’arrivo del trailer con un poster!

Stranger Things 3

Tramite i propri canali socialNetflix ha annunciato per la giornata di domani un primo teaser trailer della quinta stagione di Stranger Things. Per farlo, ha condiviso un poster in cui è riportata la tagline “Un’ultima avventura“, con il minaccioso volto di Vecna che getta la sua cupa ombra su Hawkins e i giovani protagonisti. Non resta a questo punto che attendere la giornata di domani per poter vedere il trailer, intanto ecco qui di seguito il poster:

Tutto quello che sappiamo sulla Stagione 5 di Stranger Things

La quarta stagione di Stranger Things si è conclusa con un finale drammatico e cupo, lasciando i fan in attesa di un epilogo all’altezza della posta in gioco. Dopo aver scoperto che Vecna altri non è che Henry Creel/Numero Uno, Undici e i suoi amici hanno affrontato una battaglia disperata per fermarlo, ma senza riuscire ad annientarlo completamente. Hawkins è stata gravemente danneggiata: il portale tra il Sottosopra e il mondo reale si è aperto in modo permanente, scatenando una distruzione visibile a occhio nudo. I protagonisti si ritrovano finalmente riuniti, ma la sensazione è che la guerra sia appena cominciata, con la realtà che inizia a contaminarsi sempre più con l’oscurità dell’altra dimensione.

La trama della quinta stagione riprenderà direttamente dagli eventi della precedente, senza salti temporali. I fratelli Duffer, creatori della serie, hanno anticipato che la Stagione 5 sarà l’ultima e si concentrerà sullo scontro finale tra Undici e Vecna per la salvezza di Hawkins e, forse, dell’intero pianeta. L’ambientazione tornerà a essere più concentrata sulla cittadina dell’Indiana, come nella prima stagione, ma con un tono epico e definitivo. Verranno svelati i segreti rimasti in sospeso sul Sottosopra, sul laboratorio di Hawkins e sul legame psichico tra Undici e le creature che lo abitano.

Il cast della quinta stagione vedrà il ritorno di tutti i volti principali. Millie Bobby Brown sarà ancora Undici, pronta a usare i suoi poteri in una battaglia decisiva. Fanno poi parte del cast Finn Wolfhard (Mike), Noah Schnapp (Will), Gaten Matarazzo (Dustin), Caleb McLaughlin (Lucas), Sadie Sink (Max) e Natalia Dyer (Nancy), Joe Keery (Steve), Charlie Heaton (Jonathan), Maya Hawke (Robin), Winona Ryder (Joyce) e David Harbour (Hopper). Grande attesa anche per il ritorno di Jamie Campbell Bower nel ruolo di Vecna/Henry, ancora più potente e vendicativo.

I fratelli Duffer hanno anche dichiarato che questa stagione sarà la più intensa e commovente dell’intera saga, promettendo un finale all’altezza delle aspettative. La posta in gioco è altissima: la chiusura di una delle serie più amate dell’ultimo decennio porterà con sé risposte definitive, ma anche inevitabili addii. L’ultimo capitolo di Stranger Things non sarà solo una resa dei conti, ma un evento narrativo e culturale atteso da milioni di fan in tutto il mondo.

La distribuzione della quinta stagione su Netflix sarà così ripartita:

  • Volume 1: 27 novembre
  • Volume 2: 26 dicembre
  • Finale: 31 dicembre
 
 

Harry Potter: una prima foto di Nick Frost nei panni di Hagrid!

Harry Potter serie tv

Dopo aver annunciato lunedì che la produzione della serie su Harry Potter è ufficialmente iniziata e aver pubblicato una foto di Dominic McLaughlin nei panni del maghetto protagonista, HBO ha ora rivelato una prima immagine di Nick Frost nel ruolo dell’adorabile mezzo gigante Rubeus Hagrid. L’attore di L’alba dei morti dementi e Hot Fuzz segue così le orme di Robbie Coltrane, che ha interpretato il guardiacaccia e giardiniere di Hogwarts in tutti gli otto film di Harry Potter. Ecco di seguito la foto diffusa:

Nick Frost è Hagrid nella serie Harry Potter
Nick Frost è Hagrid nella serie Harry Potter. Foto di Aidan Monaghan/HBO.

Cosa sappiamo della serie HBO su Harry Potter

HBO descrive la serie come un “adattamento fedele” della serie di libri della Rowling. “Esplorando ogni angolo del mondo magico, ogni stagione porterà ‘Harry Potter’ e le sue incredibili avventure a un pubblico nuovo ed esistente”, secondo la descrizione ufficiale. Le riprese dovrebbero avere inizio nel corso dell’estate 2025, per una messa in onda prevista per il 2026.

La serie è scritta e prodotta da Francesca Gardiner, che ricopre anche il ruolo di showrunner. Mark Mylod sarà il produttore esecutivo e dirigerà diversi episodi della serie per HBO in collaborazione con Brontë Film and TV e Warner Bros. Television. La serie è prodotta da Rowling, Neil Blair e Ruth Kenley-Letts di Brontë Film and TV, e David Heyman di Heyday Films.

Come già annunciato, Dominic McLaughlin interpreterà Harry, Arabella Stanton sarà Hermione e Alastair Stout sarà Ron. Altri membri del cast includono: John Lithgow nel ruolo di Albus Silente, Janet McTeer nel ruolo di Minerva McGrannitt, Paapa Essiedu nel ruolo di Severus Piton, Nick Frost nel ruolo di Rubeus Hagrid, Luke Thallon nel ruolo di Quirinus Quirrell e Paul Whitehouse nel ruolo di Argus Gazza.

Gli altimi annunci sono quelli di Rory Wilmot nel ruolo di Neville Paciock, Amos Kitson nel ruolo di Dudley Dursley, Louise Brealey nel ruolo di Madam Rolanda Hooch e Anton Lesser nel ruolo di Garrick Ollivander. Infine, Bel Powley e Daniel Rigby interpreteranno Petunia e Vernon Dursley.

È stato inoltre confermato che la serie debutterà nel 2027 su HBO e HBO Max, dove disponibile.

 
 

Superman: 8 Easter Egg, Riferimenti e Cameo da Non Perdere

Superman è arrivato al cinema e, con il regista James Gunn al timone, probabilmente non vi sorprenderà scoprire che il film è pieno di Easter Egg, riferimenti e cameo facili da non notare.

Il primo film del DCU è relativamente indipendente (non si preoccupa certo di preparare il terreno per il futuro), ma Gunn ha colto l’occasione per dare corpo a questo mondo condiviso. Ha anche creato un Universo DC vivo e pulsante, dando l’idea che i fumetti stiano prendendo vita.

In questo elenco degli Easter Egg, non ci addentreremo nei dettagli più evidenti come il cameo di Supergirl o le scene post-credit. Piuttosto, scopriremo i modi in cui Gunn ha fatto riferimento ai fumetti, ha dato corpo a questo mondo e ha incluso cameo e omaggi al materiale originale, che erano facili da non notare a una prima visione.

Un’anticipazione del Presidente Luthor

Superman si conclude con Lex Luthor che viene mandato a Belle Reve per essere punito a seguito del suo ruolo nell’orchestrare l’invasione di Jarhanpur da parte di Boravia. Tuttavia, scommettiamo che alla fine il cattivo riuscirà a uscire da quella situazione di disagio e a tornare più forte che mai.

Nei fumetti, Luthor diventa Presidente degli Stati Uniti, una storia che è stata adattata nella serie animata Justice League. La serie in due parti del 2003 si intitolava “Un mondo migliore”, e nel suo ufficio vediamo che il libro di Lex ha lo stesso titolo. Coincidenza o un indizio che Gunn intenda esplorare l’ascesa al potere di Lex in futuro? Bisognerà aspettare e vedere.

The Mighty Crabjoys

Lois Lane sghignazza quando Superman insinua che molte persone amano la band immaginaria The Mighty Crabjoys. Più tardi, vede che il suo ragazzo è tra loro, visto che il poster del gruppo è appeso alla parete della sua cameretta d’infanzia.

Questa non è la prima volta che i Mighty Crabjoys vengono menzionati nel DCU, però. Eric Frankenstein di Creature Commandos indossava una maglietta con il gruppo quando affrontò la Sposa durante uno dei suoi tanti tentativi di farla innamorare di sé.

Gotham City

Arkham AsylumSuperman presenta molti supereroi, ma Batman non è tra questi. Il Crociato Incappucciato non viene neanche menzionato, nonostante sia il principale protettore di Gotham City e un alleato di lunga data dell’Uomo di Domani nella pagina.

Continuano a circolare voci secondo cui Gunn intenda esplorare la loro amicizia in un film di successo, e questo Easter Egg potrebbe essere il nostro primo indizio. Quando Metropolis viene evacuata, si vede un cartello stradale che punta verso Gotham City. Tuttavia, non siamo sicuri di quanto sia intelligente cercare rifugio nella casa di Arkham Asylum…

Cameo da un battito di ciglia

Gunn ha arruolato molti dei suoi amici per ruoli minori in Superman, anche se immaginiamo che almeno alcuni di loro vi siano sfuggiti. Per cominciare, i veterani del franchise dei Guardiani della Galassia Michael Rooker e Pom Klementieff hanno doppiato i robot di Superman nella Fortezza della Solitudine.

Tuttavia, il nostro preferito è stato quando la ragazza di Lex Luthor, Eve Teschmacher, viene rinchiusa nella prigione dell’universo tasca del cattivo. La guardia dei Raptor (che dice: “Mandare selfie sexy alle spalle di Lex Luthor? Deve essere la più grande idiota del mondo“) è interpretata nientemeno che dalla star di Smallville ed ex Lex, Michael Rosenbaum!

Alcune aziende note

Superman (2025)Metropolis è piena di Easter Egg della DC Comics, tra cui le pubblicità del Big Belly Burger (l’equivalente di McDonald’s nell’universo DC), di Jitters (che siamo sicuri i fan di Flash tra voi ricorderanno) e di Chocos (lo snack ispirato agli Oreo preferito di Martian Manhunter).

Quando il mondo scopre perché Superman è stato davvero mandato sulla Terra dai suoi genitori kryptoniani, l’eroe si rifugia nelle Stagg Industries. Questo è un chiaro presagio per l’introduzione di Metamorpho, dato che la madre di suo figlio, Joey, è la figlia di Simon Stagg, Sapphire. Di certo non sembra il figlio di un miliardario, quindi è possibile che Gunn abbia deciso di abbandonare quel tocco di tradizione fumettistica.

Will Reeve

Christopher ReeveSapevamo da tempo che Will Reeve, il figlio della star di Superman: The Movie, Christopher Reeve, avrebbe fatto un’apparizione in Superman. Per chi se lo fosse perso, lo vediamo mentre è in servizio per GBS News mentre l’Uomo di Domani cerca di fermare la furia dei Kaiju scatenata su Metropolis da Lex Luthor.

Reeve, che nella vita reale è un corrispondente di ABC News, ha recentemente dichiarato: “Penso di essere molto consapevole del fatto di vivere la mia vita, di prendere le mie decisioni, sapendo che se prendo la decisione giusta, onorerò i miei genitori, e penso che sia stata la decisione giusta in un certo senso, onorare i miei genitori”.

Segretaria Crawley

Una delle più grandi sorprese di Superman (che è estremamente facile non notare) arriva quando Tinashe Kajese torna nei panni di Florence “Flo” Crawley di The Suicide Squad. In quel film, lavorava per l’A.R.G.U.S. come coordinatrice di missione per la Task Force X ed era l’assistente di Amanda Waller.

Ha tradito Waller per aiutare la squadra a sconfiggere Starro, ed è scomparsa nella prima stagione di Peacemaker. Chiaramente, ha fatto carriera quando la incontriamo nei panni della Segretaria Crawley in Superman.

La troviamo tra coloro che Lex sta cercando di convincere ad arruolare Planetwatch per sconfiggere Superman. Lei non sembra particolarmente convinta dal miliardario, mentre lui sembra altrettanto indifferente al burocrate che gli si para davanti.

La Justice Society

Nella Hall of Justice, si può ammirare un murale raffigurante famosi Metaumani del passato. È difficile osservarli attentamente, ma la maggior parte sembra essere composta da supereroi della Seconda Guerra Mondiale, la Justice Society.

Ci sono Jay Garrick/Flash, Wesley Dodds/Sandman, Ted Grant/Wildcat, Gardner Grayle/Atomic Knight, Jon Valor/Black Pirate, Dominic Mndawe/Freedom Beast, Brian Kent/Silent Knight, Amethyst e Paco Ramone/Vibe.

I Metaumani esistono da trecento anni nel DCU, il che significa che Gunn ha ancora molto da raccontare in questo mondo condiviso.

 
 

James Gunn condivide una clip che non è apparsa nel film

James Gunn DCU 2023

Il regista e sceneggiatore di Superman, James Gunn, ha condiviso una breve clip che non è apparsa nel film (non siamo sicuri che possa essere considerata una “scena eliminata”), in cui vediamo alcuni dei danni causati da Krypto nella Fortezza in assenza del suo padrone affidatario.

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Tutto quello che sappiamo su Superman

Superman è il primo film dei DC Studios scritto e diretto da James Gunn, con David Corenswet nei panni di Superman/Clark Kent e inaugurerà la fase intitolata “Dei e Mostri“. Il film racconterà un Clark Kent già adulto, alle prese con il delicato equilibrio tra la sua identità kryptoniana e quella umana, in un mondo in cui l’umanità fatica a fidarsi di figure straordinarie. Secondo quanto anticipato, non si tratterà di una storia di origini, ma piuttosto di un ritratto di Superman nel momento in cui cerca il suo posto nel mondo come giornalista al Daily Planet e come eroe capace di ispirare speranza.

Nel cast anche Rachel Brosnahan, Nicholas Hoult, Edi Gathegi, Anthony Carrigan, Nathan Fillion, Isabela Merced, Skyler Gisondo, Sara Sampaio, María Gabriela de Faría, Wendell Pierce, Alan Tudyk, Pruitt Taylor Vince e Neva Howell. Questi attori porteranno sul grande schermo personaggi come Lois Lane, Guy Gardner, HawkgirlMetamorphoLex Luthor e Mister Terrific.

Con il suo stile inconfondibile, James Gunn trasporta il supereroe nel nuovo universo DC, con una miscela unica di racconto epico, azione, ironia e sentimenti, consegnandoci un Superman guidato dalla compassione e da una profonda fiducia nella bontà del genere umano. Il tono del film sarà molto diverso rispetto alle precedenti versioni più cupe: Gunn ha dichiarato che Superman sarà colorato, pieno di emozione e con un protagonista cresciuto in un ambiente familiare sano e amorevole, elemento che influenzerà profondamente la sua personalità.

Il film non solo rilancia l’iconica figura dell’Uomo d’Acciaio, ma getta anche le basi narrative e tematiche per l’intero universo condiviso DC, fondendo umanità, epica e introspezione morale in un racconto di rinascita mitologica.

Il film è al cinema dal 9 luglio distribuito da Warner Bros. Pictures.

 
 

Superman: l’interprete di [SPOILER] rivela il primo sguardo al suo costume

Se siete qui, avete già visto Superman, e se non lo avete fatto ancora, fate attenzione agli SPOILER!

All’inizio del film, subito dopo che Krypto trascina l’Uomo d’Acciaio nella sua Fortezza della Solitudine, i Robot Custodi riproducono il messaggio olografico che i genitori biologici di Kal-El gli hanno inviato sulla Terra prima della distruzione di Krypton.

La registrazione ci offre una breve prima occhiata a Bradley Cooper nei panni di Jor-El e ad Angela Sarafyan nei panni di Lara Lor-Van, e quest’ultima ha ora condiviso su Instagram alcune foto del dietro le quinte e un video dell’abbigliamento kryptoniano del suo personaggio. Resta da vedere se Sarafyan e/o Cooper riprenderanno i loro ruoli nel DCU, ma c’è sicuramente il potenziale per esplorare la natura malvagia dei personaggi (maggiori informazioni qui) in altri progetti.

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Tutto quello che sappiamo su Superman

Superman è il primo film dei DC Studios scritto e diretto da James Gunn, con David Corenswet nei panni di Superman/Clark Kent e inaugurerà la fase intitolata “Dei e Mostri“. Il film racconterà un Clark Kent già adulto, alle prese con il delicato equilibrio tra la sua identità kryptoniana e quella umana, in un mondo in cui l’umanità fatica a fidarsi di figure straordinarie. Secondo quanto anticipato, non si tratterà di una storia di origini, ma piuttosto di un ritratto di Superman nel momento in cui cerca il suo posto nel mondo come giornalista al Daily Planet e come eroe capace di ispirare speranza.

Nel cast anche Rachel Brosnahan, Nicholas Hoult, Edi Gathegi, Anthony Carrigan, Nathan Fillion, Isabela Merced, Skyler Gisondo, Sara Sampaio, María Gabriela de Faría, Wendell Pierce, Alan Tudyk, Pruitt Taylor Vince e Neva Howell. Questi attori porteranno sul grande schermo personaggi come Lois Lane, Guy Gardner, HawkgirlMetamorphoLex Luthor e Mister Terrific.

Con il suo stile inconfondibile, James Gunn trasporta il supereroe nel nuovo universo DC, con una miscela unica di racconto epico, azione, ironia e sentimenti, consegnandoci un Superman guidato dalla compassione e da una profonda fiducia nella bontà del genere umano. Il tono del film sarà molto diverso rispetto alle precedenti versioni più cupe: Gunn ha dichiarato che Superman sarà colorato, pieno di emozione e con un protagonista cresciuto in un ambiente familiare sano e amorevole, elemento che influenzerà profondamente la sua personalità.

Il film non solo rilancia l’iconica figura dell’Uomo d’Acciaio, ma getta anche le basi narrative e tematiche per l’intero universo condiviso DC, fondendo umanità, epica e introspezione morale in un racconto di rinascita mitologica.

Il film è al cinema dal 9 luglio distribuito da Warner Bros. Pictures.

 
 

Deadpool & Wolverine: Nathan Fillion racconta come è stato scelto per il ruolo di Headpool

Deadpool & Wolverine Headpool

Nathan Fillion ha rubato la scena nei panni di Guy Gardner in Superman (qui la recensione), ma nell’MCU ha già interpretato quattro personaggi diversi. È infatti stato un detenuto alieno in Guardiani della Galassia, è apparso sui cartelli come Simon Williams/Wonder Man in una scena tagliata di Guardiani della Galassia Vol. 2 e ha interpretato Master Karja in Guardiani della Galassia Vol. 3. Tuttavia, il suo ruolo più importante è stato senza dubbio quello di Headpool in Deadpool & Wolverine del 2024.

Parlando con Entertainment Weekly della sua partecipazione al DCU, Fillion ha ora rivelato che il suo ruolo nel terzo film con Ryan Reynolds è nato dopo che aveva perso l’occasione di apparire in Deadpool del 2016 e nel suo sequel del 2018, Deadpool 2 (entrambi prodotti dalla 20th Century Fox). “In realtà ero nel primo Deadpool”, ha detto Fillion al sito.

La mia scena è stata tagliata. Dovete ricordare che all’epoca stavo girando Castle. Doveva essere una parte molto piccola e ho chiesto di essere irriconoscibile. È in una scena tagliata. Penso che si possa vedere se si acquista il film in formato digitale”. Nella sequenza, Fillion appare brevemente come un ragazzo con un asciugamano nello strip club dove lavorava Vanessa, interpretata da Morena Baccarin.

L’attore ha poi spiegato che Ryan Reynolds ha fatto del suo meglio per rimediare al suo amico cercando di assicurargli un ruolo nel sequel. Purtroppo, anche questo non ha funzionato. “Mi ha chiesto di partecipare a un provino per qualcosa nel secondo Deadpool, il che è stato molto generoso da parte sua”, ha spiegato Fillion. “Siamo ancora in contatto. È un uomo molto generoso e, onestamente, è molto interessato a condividere la ricchezza. Ha così tante opportunità incredibili e gli piace ricordarsi dei suoi amici e distribuire queste opportunità”.

Quando è uscito Deadpool & Wolverine, “Ryan mi ha mandato un messaggio dicendo: ‘Ehi, mi faresti un favore?’. Come se fossi io a fargli un favore. Abbiamo registrato un sacco di cose diverse. Abbiamo iniziato con un personaggio, poi siamo passati a Headpool e poi abbiamo improvvisato delle battute“. Fillion ha continuato: “Abbiamo fatto un sacco di cose che non sono mai finite nel film, ma poi è arrivato il giorno in cui mi hanno chiesto di andare in fondo alla strada e registrare in una cabina di registrazione ufficiale”.

Shawn Levy, il regista, mi ha chiamato proprio prima che uscissi di casa e mi ha detto: ‘Stiamo ascoltando tutte le registrazioni che ci hai mandato e non vediamo alcun motivo per rifarle’. Ho considerato un vero complimento il fatto che la mia cabina di registrazione fosse di qualità cinematografica”. Così è dunque nato quello che è indubbiamente uno dei cameo più divertenti del film e in generale di quelli realizzati da Nathan Fillion nel MCU.

 
 

Clayface: nuovi dettagli sulla trama del film con Tom Rhys Harries

Clayface

Il mese scorso, abbiamo appreso che l’attore gallese Tom Rhys Harries interpreterà il personaggio principale di Clayface, il film dei DC Studios. Il film è basato su una storia di Mike Flanagan, autore di La caduta della casa degli Usher (l’ultima bozza è stata firmata da Hossein Amini, sceneggiatore di Drive), con James Watkins, regista di Speak No Evil, alla regia.

Clayface non era tra i progetti annunciati dai DC Studios all’inizio del 2023, il che lo rende un’aggiunta a sorpresa al programma “Capitolo 1 – Dei e mostri“. Tuttavia, per James Gunn, è tutta una questione di storia quando si tratta di decidere quali progetti del DCU ricevere il via libera, e questo si adattava perfettamente agli occhi del regista e dirigente dello studio.

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Nexus Point News ha condiviso oggi alcuni dettagli aggiuntivi, confermando che Clayface ruoterà attorno a Matt Hagen, con una fusione tra la sua storia e quella di Basil Karlo, che si ispira ai fumetti. Il sito rivela che “Hagen è un attore affascinante e promettente che viene aggredito e sfigurato. Originario di Gotham, si trasferisce a Hollywood per sfuggire al suo passato travagliato e iniziare la carriera di attore. Con la sua deturpazione, la sua carriera e il suo sbocco come attore vengono rovinati e alla fine si trasforma in un mostro mutaforma”.

In Clayface, l’interesse amoroso di Hagen sarà la Dottoressa Caitlin Bates, un personaggio originale creato per il DCU. Lei è “l’amministratore delegato di una startup biotecnologica che cerca di creare medicina e tecnologia medica all’avanguardia. Bates vede Hagen come un modo per far crescere la sua azienda e curare la sua condizione. Durante il processo si innamora di lui, mentre il suo fidanzato John inizia a sospettare della loro relazione”.

Quanto a John, è “un detective e devoto a Caitlin e al suo lavoro”. Il principale antagonista di Clayface sarà un boss del crimine senza nome che, come Caitlin e John, sarà un personaggio creato appositamente per il film.

The-Batman-Parte-2-clayface-DCPurtroppo, sembra che Clayface non avrà collegamenti con il DCU più ampio, poiché il sito ha appreso che non presenterà alcun “personaggio DC riconoscibile e sarà composto principalmente da personaggi originali”. Ciò significa niente Batman, e probabilmente nessuna apparizione a sorpresa della schiera di nemici del Cavaliere Oscuro.

Se il film è ambientato principalmente a Hollywood, non ci saranno comunque molte opportunità di incontrare personaggi del calibro di Joker, Killer Croc e Spaventapasseri. Al momento non è chiaro come Clayface spiegherà la presenza del cattivo in Creature Commandos.

La natura indipendente del progetto potrebbe anche essere dovuta al fatto che questo film era, secondo il sito, originariamente ambientato nello stesso mondo di Batman.

Pochi dettagli sulla trama di Clayface

Sono stati rivelati pochi dettagli sulla trama, ma abbiamo appreso che Matt Hagen sarà al centro dell’attenzione. Nei fumetti, era il secondo Clayface, un avventuriero che si è trasformato in un mostro dopo aver incontrato una pozza radioattiva di protoplasma.

Questo è cambiato in Batman: The Animated Series, dove è stato ritratto come un attore che usava una crema anti-età per sembrare più giovane. Dopo essersi scontrato con il suo creatore, Roland Daggett, Hagen viene immerso in una vasca di quella sostanza e diventa il “classico” Clayface che tutti conoscete dai fumetti.

Clayface è attualmente previsto per l’arrivo nelle sale l’11 settembre 2026.

 
 

Superman: tutti i cameo dei personaggi DC – SPOILER

Sebbene Superman sia un film relativamente auto-conclusivo, lo sceneggiatore e regista James Gunn include diversi cameo che potrebbero aprire la strada a futuri progetti nel DCU. La maggior parte di questi personaggi è stata confermata o si vociferava che sarebbero apparsi in vista dell’uscita del film, ma c’è stata una sorpresa che Gunn e soci sono riusciti a tenere nascosta. Ecco tutti i personaggi DC che hanno un cameo in Superman:

Bradley Cooper nei panni di Jor-El e Angela Sarafyan nei panni di Lara Lor-Van

Maestro Bradley Cooper
Cr. Jason McDonald/Netflix © 2023.

I cameo che si rivelano più pertinenti alla trama di questo film sono Jor-El (Bradley Cooper) e Lara Lor-Von (Angela Sarafyan), che appaiono tramite un messaggio olografico riprodotto quando Krypto porta Supes alla Fortezza della Solitudine dopo la sua sconfitta per mano del Martello di Boravia.

Scopriamo che la seconda parte del messaggio è stata danneggiata quando il piccolo Kal si è schiantato sulla Terra, ma Lex Luthor e l’Ingegnere riescono a decifrare i dettagli in seguito, usando la sconvolgente rivelazione che i genitori di Superman lo avevano effettivamente mandato sulla Terra come conquistatore per aizzare il pubblico contro l’eroe.

John Cena nei panni di Peacemaker

Peacemaker 2Nell’unico cameo di cui non si era parlato in precedenza, Christopher Smith, interpretato da John Cena, appare su uno schermo televisivo per rimproverare Superman poco dopo che Luthor ha pubblicato l’intero messaggio. Sappiamo che i membri della Justice Gang appariranno nella seconda stagione di Peacemaker, e dopo che Gunn ha rivelato che la serie presenterà anche un altro “enorme cameo”, si è diffusa la speculazione che David Corenswet potrebbe apparire anche nei panni dell’Uomo d’Acciaio.

Sebbene non si tratti di un “cameo” in senso stretto, Frank Grillo ha anche alcune scene nei panni di Rick Flag Sr., che sembra essere un sostenitore di Superman e sembra essere contento dell’esito della battaglia finale (si tratta più di un piccolo ruolo che di un cameo). Resta da vedere se e come questi eventi influenzeranno il suo ruolo nella seconda stagione di Peacemaker.

Sean Gunn nei panni di Maxwell Lord

Sean Gunn filmCome il Peacemaker di Cena, Sean Gunn appare nei panni di Maxwell Lord su uno schermo televisivo dopo che Lex Luthor viene arrestato e mandato a Belle Reve in seguito alla battaglia finale. Lord, che finanzia la Justice Gang e possiede il quartier generale della squadra, la Hall of Justice, ha dichiarato a un servizio che “l’unica cosa su cui progressisti e conservatori possono concordare è che Lex Luthor fa schifo”.

Lord tornerà nella seconda stagione di Peacemaker, ma non siamo ancora sicuri che si rivelerà spietato e subdolo come la sua controparte dei fumetti.

Milly Alcock nei panni di Supergirl

Supergirl: Woman of TomorrowLa Supergirl di Milly Alcock fa il suo debutto nel DCU in una divertente scena verso la fine del film. Quando Supes torna alla Fortezza della Solitudine dopo aver salvato la situazione, sua cugina Kara passa (beh, si precipita) a prendere Krypto. La Ragazza d’Acciaio ha fatto festa su un pianeta con un sole rosso (l’unico modo in cui un kryptoniano può ubriacarsi) e non è molto stabile sulle gambe. Dopo aver giocato un po’ con il suo super-cagnolino, Kara se ne va con un “grazie per averlo tenuto d’occhio, stronzo“.

Alcock tornerà nei panni di Supergirl in un film tutto suo, che adatterà la serie a fumetti “Woman of Tomorrow” di Tom King.

 
 

The Twisted Tale of Amanda Knox: dal 20 agosto su Disney+

La miniserie originale The Twisted Tale of Amanda Knox debutterà il 20 agosto in Italia su Disney+ con due episodi disponibili al lancio, seguiti da uno a settimana. Gli episodi saranno disponibili in Italia in lingua originale con i sottotitoli in italiano nelle parti in inglese.

La trama di The Twisted Tale of Amanda Knox

La miniserie è ispirata alla storia di come Amanda Knox sia stata inizialmente giudicata colpevole del tragico omicidio della sua coinquilina Meredith Kercher e al suo percorso per conquistare la libertà. La serie vede tra i protagonisti Grace Van Patten, Sharon Horgan, John Hoogenakker, Francesco Acquaroli, Giuseppe De Domenico e Roberta Mattei.

The Twisted Tale of Amanda Knox è prodotta da 20th Television in associazione con The Littlefield Company. KJ Steinberg (This Is Us) è creatore ed executive producer. Tra gli executive producer anche Warren Littlefield, Lisa Harrison, Ann Johnson & Graham Littlefield (The Littlefield Company), Monica Lewinsky (Alt Ending Productions), Amanda Knox & Chris Robinson (Knox Robinson Productions) e Michael Uppendahl, che è anche regista.

 
 

Supergirl è “un disastro totale”: James Gunn spiega le differenze tra Kara e suo cugino Superman

Supergirl: Woman of Tomorrow

James Gunn spiega come la Supergirl di Milly Alcock si inserisca nell’Universo DC rispetto al Superman di David Corenswet. Mentre il 2025 riportava l’Uomo d’Acciaio sul grande schermo con il film di Gunn, il capitolo del DCU ha riservato una grande “sorpresa” ai fan: Kal-El non è stato l’unico famoso kryptoniano ad essere al centro dell’attenzione quest’estate.

Dopo le voci insistenti sulla sua apparizione nel film, Kara Zor-El di Alcock ha ufficialmente debuttato nel 2025 come parte del cast del film di Superman, con un cameo speciale. Kara che si presenta ubriaca alla Fortezza della Solitudine per prendere il suo cane, Krypto, questa è la prima volta che i cugini kryptoniani vengono visti insieme in una rappresentazione cinematografica.

James Gunn conferma che il film della DC Supergirl: Woman Of Tomorrow è stato rinominato

Durante un’intervista esclusiva con Ash Crossan di ScreenRant, James Gunn ha parlato del cameo di Supergirl in Superman e di come questo prepari le cose per il prossimo film DCU di Milly Alcock nel 2026. In questa conversazione, Gunn ha approfondito il motivo per cui la versione DCU di Supergirl inizia in modo così diverso da Superman e come i loro background definiscano le loro prime storie nel franchise.

ScreenRant: Ovviamente è una storia piuttosto contenuta, ma vediamo che Krypto è un disastro… e appartiene a un altro disastro, che è Supergirl.

James Gunn: Esatto.

ScreenRant: È quella la versione di Supergirl che incontreremo nel prossimo film?

James Gunn: Sì, è lei. È un disastro. È un disastro totale. Voglio dire, penso che, come scopriremo, abbia avuto un background completamente diverso da quello di Superman. Un background molto più difficile. Ha ricevuto un’educazione meravigliosa da due genitori che lo amavano e che erano sanissimi. E il suo background era molto diverso. Ed è finita per essere diversa da suo cugino.

Quello che sappiamo su Supergirl

Oltre a Milly Alcock nei panni della protagonista, Supergirl vedrà anche la partecipazione di Eve Ridley (Il problema dei 3 corpi) nel ruolo di Ruthye Mary Knolle e Matthias Schoenaerts (The Old Guard) nel ruolo del malvagio Krem delle Colline Gialle. Più recentemente, la star di Aquaman Jason Momoa si è unita al cast nel ruolo di Lobo. Anche Krypto il Supercane dovrebbe avere un ruolo importante nella storia. Le ultime aggiunte al cast sono state David Krumholtz ed Emily Beecham nei ruoli dei genitori di Kara, Zor-El e Alura.

La Warner Bros. ha annunciato che la nostra nuova Ragazza d’Acciaio prenderà il volo il 26 giugno 2026.

Questa interpretazione di Kara Zor-El si dice sia una “versione meno seria e più provocatoria dell’iconica supereroina”, poiché Gunn cerca di allontanarsi dalle “precedenti rappresentazioni della Ragazza d’Acciaio, in particolare dalla longeva serie CBS/CW interpretata da Melissa Benoist”.

Secondo una breve sinossi, questa storia seguirà Kara mentre “viaggia attraverso la galassia per festeggiare il suo 21° compleanno con Krypto il Supercane. Lungo la strada, incontra una giovane donna di nome Ruthye e finisce per intraprendere una ricerca omicida di vendetta”. L’attrice e drammaturga Ana Nogueira sta attualmente lavorando alla sceneggiatura di Supergirl. La regia verrà firmata da Craig Gillespie.

 
 

Star Wars, Rian Johnson parla della trilogia mai realizzata: “Nessuna sceneggiatura, solo idee concettuali”

Star Wars: Gli Ultimi Jedi

Star Wars: Gli ultimi Jedi ha indubbiamente diviso i fan della saga, ma è stato comunque un successo di critica e di pubblico (1,3 miliardi di dollari al botteghino e un punteggio del 91% su Rotten Tomatoes). Con questo in mente, non c’è da stupirsi che Disney e Lucasfilm non avessero perso tempo e avessero ingaggiato il regista Rian Johnson per dirigere una nuova trilogia di film.

I dettagli della trama non sono mai stati rivelati, quindi non abbiamo scoperto quale era della Galassia lontana lontana Johnson intendesse esplorare. I fan erano però sin da subito divisi sulla prospettiva di vedere altri Star Wars dello sceneggiatore/regista che ha realizzato quel tanto divisivo film. Alla fine, però, la trilogia è diventata l’ennesimo progetto incompiuto sotto la supervisione della presidente della Lucasfilm Kathleen Kennedy.

L’attenzione di Johnson si è poi spostata sui suoi film Knives Out e su un lucroso accordo con Netflix. In un’intervista a Rolling Stone, però, Johnson ha ora spiegato perché la sua trilogia di Star Wars non è stata realizzata. “Non è successo nulla di concreto”, ha ammesso il regista. “Ci siamo divertiti molto a lavorare insieme e mi hanno detto: ‘Continuiamo così’. Io ho risposto: ‘Ottimo!’. Ho discusso alcune idee con Kathy. In breve, è nato Knives Out”.

Sono andato via e ho realizzato ‘Knives Out’, e mi sono buttato a capofitto nella realizzazione di gialli”, ha continuato. “È il tipo di cosa che, se in futuro ci fosse l’opportunità di farlo, o di fare qualcos’altro in ‘Star Wars’, sarei entusiasta. Ma al momento sto solo facendo le mie cose e sono piuttosto felice”. Johnson ha poi chiarito che la sua trilogia era “tutta molto concettuale”, confermando infine di non aver mai sviluppato “una bozza, una sceneggiatura o altro” per i film. In altre parole, si tratta di un altro progetto annunciato prematuramente dalla Kennedy.

 
 

Il primo giorno di David Corenswet sul set con il costume di Superman – FOTO

SUPERMAN - Copyright: © 2025 Warner Bros. Ent. All Rights Reserved. TM & © DC - Photo Credit: Jessica Miglio. - DAVID CORENSWET è Superman in DC Studios’ e Warner Bros. Pictures’ “SUPERMAN,” a Warner Bros. Pictures release.

Superman è ora al cinema e sembra aver riscosso un notevole successo presso la maggior parte dei fan. Il film ha ovviamente i suoi detrattori, ma una cosa su cui la maggior parte delle persone sembra essere d’accordo è che David Corenswet ha fatto un lavoro straordinario nei panni del nuovo Uomo d’Acciaio per il grande schermo.

David Corenswet ha abbandonato il lato leggermente più dark (alcuni potrebbero dire cupo) che è generalmente associato alla precedente interpretazione del personaggio da parte di Henry Cavill, offrendo un’incarnazione di Kal-El più fiduciosa e sincera (alcuni potrebbero dire banale), molto più simile alla versione di Christopher Reeve.

Ora, Hollywood Authentic ha condiviso alcune foto in bianco e nero dal backstage e un documentario che ripercorre il primissimo giorno di Corenswet sul set dopo aver indossato il costume dell’iconico eroe della DC Comics.

“La mia prima audizione è stata un self-tape che ho registrato a casa mia con mia moglie”, dice l’attore nel video qui sotto. “Ci ho visto una sorta di umorismo da vecchia Hollywood, come quello di Fred Astaire, Donald O’Connor o Jimmy Stewart. Ero entusiasta di farlo e pensavo di fare un buon lavoro, ma non ero sicuro che James l’avesse inteso in quel modo. Quindi, per quanto ne sapevo, non era quello che stava cercando.”

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Superman è il primo film dei DC Studios scritto e diretto da James Gunn, con David Corenswet nei panni di Superman/Clark Kent e inaugurerà la fase intitolata “Dei e Mostri“. Il film racconterà un Clark Kent già adulto, alle prese con il delicato equilibrio tra la sua identità kryptoniana e quella umana, in un mondo in cui l’umanità fatica a fidarsi di figure straordinarie. Secondo quanto anticipato, non si tratterà di una storia di origini, ma piuttosto di un ritratto di Superman nel momento in cui cerca il suo posto nel mondo come giornalista al Daily Planet e come eroe capace di ispirare speranza.

Nel cast anche Rachel Brosnahan, Nicholas Hoult, Edi Gathegi, Anthony Carrigan, Nathan Fillion, Isabela Merced, Skyler Gisondo, Sara Sampaio, María Gabriela de Faría, Wendell Pierce, Alan Tudyk, Pruitt Taylor Vince e Neva Howell. Questi attori porteranno sul grande schermo personaggi come Lois Lane, Guy Gardner, HawkgirlMetamorphoLex Luthor e Mister Terrific.

Con il suo stile inconfondibile, James Gunn trasporta il supereroe nel nuovo universo DC, con una miscela unica di racconto epico, azione, ironia e sentimenti, consegnandoci un Superman guidato dalla compassione e da una profonda fiducia nella bontà del genere umano. Il tono del film sarà molto diverso rispetto alle precedenti versioni più cupe: Gunn ha dichiarato che Superman sarà colorato, pieno di emozione e con un protagonista cresciuto in un ambiente familiare sano e amorevole, elemento che influenzerà profondamente la sua personalità.

Il film non solo rilancia l’iconica figura dell’Uomo d’Acciaio, ma getta anche le basi narrative e tematiche per l’intero universo condiviso DC, fondendo umanità, epica e introspezione morale in un racconto di rinascita mitologica.

Il film è al cinema dal 9 luglio distribuito da Warner Bros. Pictures.

 
 

Superman: l’India censura alcune scene del film

Superman e Lois Laine nel film Superman

Superman (qui la recensione) include alcuni esempi di linguaggio volgare e almeno una scena relativamente scioccante (il gioco della roulette russa di Lex), ma è probabilmente difficile immaginare che questo film, in gran parte adatto alle famiglie, possa causare molto scandalo alle commissioni di censura cinematografica di qualsiasi paese. Ciononostante, è ora emerso che il reboot della DCU di James Gunn è stato censurato per la sua uscita in India.

Secondo Bollywood Hungama, il Central Board of Film Certification (CBFC) ha infatti richiesto diversi tagli, tra cui la rimozione di un “gesto osceno” di otto secondi (il dito medio di Guy Gardner) e alcune “immagini sensuali”. A quanto pare, sono state rimosse due scene di baci: quella tra Clark e Lois nel suo appartamento all’inizio del film e quella appassionata in volo dopo la battaglia finale. Superman è poi stato approvato con un certificato U/A 13+ in India, con 41 secondi di tagli nella versione finale distribuita nelle sale.

Cosa di cui i fan e gli spettatori in generale non sono ovviamente contenti, come testimoniano i tanti tweet di protesta emersi su X. “Il bacio è un atto sacro d’amore, ma il nostro Paese lo fa sembrare un crimine. Internet può fare miracoli. Bisogna avviare un nuovo movimento per abolire il CBFC. Hanno rovinato Oppenheimer, F1 e ora Superman. Dovremmo avere un Comitato di Certificazione, non un Comitato di Censura” è il commento di un utente.

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Superman è il primo film dei DC Studios scritto e diretto da James Gunn, con David Corenswet nei panni di Superman/Clark Kent e inaugurerà la fase intitolata “Dei e Mostri“. Il film racconterà un Clark Kent già adulto, alle prese con il delicato equilibrio tra la sua identità kryptoniana e quella umana, in un mondo in cui l’umanità fatica a fidarsi di figure straordinarie. Secondo quanto anticipato, non si tratterà di una storia di origini, ma piuttosto di un ritratto di Superman nel momento in cui cerca il suo posto nel mondo come giornalista al Daily Planet e come eroe capace di ispirare speranza.

Nel cast anche Rachel Brosnahan, Nicholas Hoult, Edi Gathegi, Anthony Carrigan, Nathan Fillion, Isabela Merced, Skyler Gisondo, Sara Sampaio, María Gabriela de Faría, Wendell Pierce, Alan Tudyk, Pruitt Taylor Vince e Neva Howell. Questi attori porteranno sul grande schermo personaggi come Lois Lane, Guy Gardner, HawkgirlMetamorphoLex Luthor e Mister Terrific.

Con il suo stile inconfondibile, James Gunn trasporta il supereroe nel nuovo universo DC, con una miscela unica di racconto epico, azione, ironia e sentimenti, consegnandoci un Superman guidato dalla compassione e da una profonda fiducia nella bontà del genere umano. Il tono del film sarà molto diverso rispetto alle precedenti versioni più cupe: Gunn ha dichiarato che Superman sarà colorato, pieno di emozione e con un protagonista cresciuto in un ambiente familiare sano e amorevole, elemento che influenzerà profondamente la sua personalità.

Il film non solo rilancia l’iconica figura dell’Uomo d’Acciaio, ma getta anche le basi narrative e tematiche per l’intero universo condiviso DC, fondendo umanità, epica e introspezione morale in un racconto di rinascita mitologica.

Il film è al cinema dal 9 luglio distribuito da Warner Bros. Pictures.

 
 

Hocus Pocus 3: Sarah Jessica Parker condivide un deludente aggiornamento

Hocus Pocus 3

L’annuncio che Hocus Pocus 3 era in fase di sviluppo è arrivato nel giugno 2023, meno di un anno dopo il debutto di Hocus Pocus 2 su Disney+, ma da quel momento non ci sono stati altri aggiornamenti ufficiali in merito. Ora due anni dopo che la Disney ha annunciato quel terzo capitolo, Sarah Jessica Parker – tra le protagoniste dei film – ha condiviso un aggiornamento deludente.

Nel programma Watch What Happens Live! con Andy Cohen, all’attrice, che interpreta l’iconica strega Sarah Sanderson, è stato chiesto se potesse condividere qualche aggiornamento da quando la Disney ha annunciato che il sequel era in fase di sviluppo. La Parker ha dunque affermato che al momento non c’è “nessun altro sviluppo oltre al fatto che ci piacerebbe farlo. Ci piacerebbe farlo però e abbiamo avuto alcune conversazioni a riguardo”.

L’aggiornamento di Sarah Jessica Parker conferma dunque quello che si temeva, ovvero che non ci sono stati sviluppi su Hocus Pocus 3 da quando la Disney ha confermato per la prima volta il sequel. Il progetto si troverebbe dunque ancora nelle primissime fasi di sviluppo, poiché l’attrice e le altre persone coinvolte stanno ancora solo discutendo in merito a ciò che si potrebbe realizzare.

Sebbene la maggior parte delle recensioni di Hocus Pocus 2 concordassero sul fatto che il film non fosse all’altezza del suo predecessore, è comunque riuscito a diventare un grande successo in streaming ed è stato il film più visto di tutti i tempi su Disney+ dopo il suo debutto. Con il primo film che è un amato classico di Halloween e il secondo che ha attirato un vasto pubblico, non sorprende che la Disney volesse un altro sequel.

Il desiderio della compagnia di espandere il franchise non ha però portato ad alcun passo in avanti, anche se i commenti di Sarah Jessica Parker confermano che lei e altri membri del potenziale cast di Hocus Pocus 3 sono ancora molto interessati a realizzare il film. Con la Disney e i membri chiave del cast disposti a tornare, al progetto servirebbe giusto un regista e i giusti creativi chiave che possano portare avanti lo sviluppo della storia.

 
 

Spider-Man: Brand New Day, Tom Holland afferma che il film sarà realizzato “alla vecchia maniera”

Tom Holland ha recentemente parlato con “Flip Your Wig” e ha anticipato che Spider-Man: Brand New Day adotterà uno stile cinematografico “vecchia maniera”, un enorme cambiamento di ritmo rispetto a Spider-Man: No Way Home. Il film, come noto, sarà diretto dal regista di Shang-Chi e la Leggenda dei Dieci Anelli, Destin Daniel Cretton, a differenza dei tre precedenti film di Spider-Man con Holland, diretti invece da Jon Watts.

Sono ovviamente al settimo cielo e molto emozionato”, ha detto Holland riguardo al ritorno nella serie dedicata al supereroe. “Interpretare Spider-Man è come uscire con un vecchio amico, e penso che nell’ultimo film fossimo davvero limitati in quello che potevamo fare a causa del COVID. Abbiamo girato l’intero film in studio. Ora ci orienteremo davvero verso il cinema vecchio stile e gireremo in location reali, motivo per cui inizieremo a Glasgow. Useremo le strade di Glasgow per questo enorme set che stiamo allestendo”.

Sarà come realizzare di nuovo Homecoming”, ha continuato. “È passato così tanto tempo dall’ultima volta che mi sembra quasi una boccata d’aria fresca. Penso che i fan saranno al settimo cielo con quello che stiamo preparando”. Holland aveva già anticipato Spider-Man: Brand New Day all’inizio di quest’anno al Cinema-Con, dove aveva descritto il prossimo film tratto dal fumetto come un “nuovo inizio”.

So che vi abbiamo lasciato con un enorme colpo di scena alla fine di ‘No Way Home’, dove Peter Parker ha sacrificato la sua identità per salvare le persone che ama di più al mondo”, ha detto l’attore in quell’occasione. “Quindi, ‘Spider-Man: Brand New Day’ è un nuovo inizio. È esattamente questo. È tutto ciò che posso dire. È tutto ciò che mi è stato permesso di dire, e ho superato da tempo la fase in cui potevo rivelare spoiler. Quindi non preoccupatevi: oggi non lo farò”.

Quello che sappiamo su Spider-Man: Brand New Day

Ad oggi, una sinossi generica del film è emersa all’inizio di quest’anno, anche se non è chiaro quanto sia accurata.

Dopo gli eventi di Doomsday, Peter Parker è determinato a condurre una vita normale e a concentrarsi sul college, allontanandosi dalle sue responsabilità di Spider-Man. Tuttavia, la pace è di breve durata quando emerge una nuova minaccia mortale, che mette in pericolo i suoi amici e costringe Peter a riconsiderare la sua promessa. Con la posta in gioco più alta che mai, Peter torna a malincuore alla sua identità di Spider-Man e si ritrova a dover collaborare con un improbabile alleato per proteggere coloro che ama.

L’improbabile alleato potrebbe dunque essere il The Punisher di Jon Bernthal recentemente annunciato come parte del film – in una situazione già vista in precedenti film Marvel dove gli eroi si vedono inizialmente come antagonisti l’uno dell’altro salvo poi allearsi contro la vera minaccia di turno.

Di certo c’è che Spider-Man: Brand New Day condivide il titolo con un’epoca narrativa controversa, che ha visto la Marvel Comics dare all’arrampicamuri un nuovo inizio, ponendo però fine al suo matrimonio con Mary Jane Watson e rendendo di nuovo segreta la sua identità. In quel periodo ha dovuto affrontare molti nuovi sinistri nemici ed era circondato da un cast di supporto rinnovato, tra cui un resuscitato Harry Osborn.

Spider-Man: Brand New Day è stato recentemente posticipato di una settimana dal 24 luglio 2026 al 31 luglio 2026. Destin Daniel Cretton, regista di Shang-Chi e la Leggenda dei Dieci Anelli, dirigerà il film da una sceneggiatura di Chris McKenna ed Erik Sommers. Tom Holland guida un cast che include anche Zendaya, Sadie Sink e Liza Colón-Zayas e Jon Bernthal. Michael Mando è stato confermato mentre per ora sono solo rumors il coinvolgimento di Steven YeunCharlie Cox e di Mark Ruffalo.

Spider-Man: Brand New Day uscirà nelle sale il 31 luglio 2026.

 
 

Ghost in the Shell: la spiegazione del finale del film

Foto di © 2016 Paramount Pictures. All Rights Reserved.

Ghost in the Shell (qui la recensione), diretto da Rupert Sanders e interpretato da Scarlett Johansson, è l’adattamento live action dell’omonimo anime cult del 1995, a sua volta tratto dal manga di Masamune Shirow. Il film rappresenta il tentativo hollywoodiano di reinterpretare una delle opere più iconiche dell’animazione giapponese, nota per le sue profonde riflessioni filosofiche e il suo immaginario cyberpunk. La pellicola si confronta con un’eredità imponente, cercando di restituire visivamente la complessità del mondo originale, ma adattandolo a un pubblico internazionale con un linguaggio più accessibile e una struttura narrativa semplificata.

Il cuore tematico del film rimane legato alla domanda identitaria: cosa definisce davvero l’essere umano in un’epoca in cui corpo e mente possono essere modificati, replicati o interamente sostituiti? La protagonista, il Maggiore Mira Killian, è un ibrido umano-cibernetico, il cui cervello umano è ospitato in un corpo robotico. Il suo percorso è quello di una riscoperta: dell’origine della propria coscienza, del passato cancellato, e della possibilità di autodeterminarsi oltre ciò che la tecnologia o le istituzioni vogliono imporle. Il film riflette così sulle conseguenze dell’ibridazione tra uomo e macchina, sull’etica del controllo e sulla manipolazione dell’identità.

Pur ricevendo un’accoglienza mista da parte di critica e pubblico — anche a causa delle controversie legate al casting — Ghost in the Shell si distingue per la sua estetica potente e per il tentativo, seppur parziale, di trasportare sul grande schermo le atmosfere e le domande esistenziali della versione originale. Nel resto dell’articolo ci concentreremo sul significato del finale del film, esplorando come si risolve il conflitto interiore della protagonista e quali messaggi emergono dal confronto tra memoria, identità e libertà.

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Foto di © 2016 Paramount Pictures. All Rights Reserved.

La trama di Ghost in the Shell

In un futuro in cui la tecnologia ha completamente pervaso la vita delle persone, prende il via la storia del Maggiore Mira Killian, messa a capo della task force speciale Section 9 e scelta per tale ruolo per via del suo essere divenuta mezza umana e mezza cyborg a seguito di un’operazione che l’ha salvata da morte certa. A Mira viene ora assegnato un importante compito: fronteggiare e distruggere Kuze, mente criminale in grado d’insinuarsi all’interno di qualunque mente cibernetica, assumendone il pieno controllo. Durante questa difficile missione, Mira dovrà scontrarsi non solo con Kuze, ma anche con alcune dolorose verità del suo passato.

La spiegazione del finale del film

Nel terzo atto di Ghost in the Shell, la protagonista, il Maggiore Mira Killian, scopre la verità sulla sua identità. Contrariamente a quanto le era stato fatto credere dalla Hanka Robotics, non è la prima persona a essere salvata grazie a un trapianto cerebrale in un corpo sintetico: è in realtà una giovane donna giapponese di nome Motoko Kusanagi, rapita insieme ad altri dissidenti per essere trasformata in un’arma cibernetica. Il progetto segreto che ha dato vita al Maggiore si rivela un esperimento di controllo, nel quale la sua coscienza umana era stata manipolata e ricollocata in una narrativa artificiale.

Parallelamente, l’hacker Kuze — antagonista che si rivela essere un esperimento fallito della stessa tecnologia — si rivela come Hideo, un ragazzo che condivide con Motoko il destino di essere stato trasformato in qualcosa di non voluto. Nel loro confronto emerge un senso di empatia e riconoscimento reciproco: entrambi cercano di ricostruire la propria identità e comprendere chi erano davvero prima che il loro passato venisse cancellato. Kuze propone a Motoko di fuggire insieme in un luogo virtuale in cui possano esistere liberamente, ma lei rifiuta, scegliendo di affrontare la realtà.

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Foto di © 2016 Paramount Pictures. All Rights Reserved.

Il climax del film arriva quando il Maggiore affronta Cutter, il capo corrotto della Hanka, responsabile dell’intero progetto. In un atto di ribellione, decide di difendere il Dottor Ouelet, l’unica figura ambigua ma empatica tra gli scienziati, e infine riesce a sopravvivere a un attacco brutale grazie all’intervento del suo compagno Batou. Il film si chiude con Motoko che, consapevole della sua vera identità, si riappropria del suo nome originale e abbraccia la sua esistenza come un essere ibrido tra umano e macchina, accettando la complessità della propria natura.

Il finale di Ghost in the Shell ruota attorno al tema dell’identità come costruzione personale, non come dato fisso. Motoko non si definisce più per ciò che le è stato imposto dalla corporazione, ma per ciò che sceglie di diventare. L’accettazione della verità sul proprio passato non serve solo a recuperare una memoria perduta, ma a compiere una scelta consapevole sul futuro. Il film suggerisce che ciò che rende umano un essere non è il corpo, né la memoria manipolata, ma il desiderio di autodeterminarsi, di avere una volontà indipendente. In questo senso, Motoko sceglie di essere sé stessa, al di là dei limiti biologici o tecnologici.

Da un punto di vista tematico, Ghost in the Shell affronta dunque il delicato equilibrio tra tecnologia e umanità. Il concetto di “ghost” (l’anima) all’interno di un “shell” (corpo sintetico) diventa metafora di una società che rischia di perdere il senso dell’individuo nell’era della sorveglianza e dell’ottimizzazione digitale. Il film propone una visione in cui l’umanità sopravvive solo se riesce a evolvere eticamente, ponendo la libertà personale e il rispetto per l’identità al centro del progresso. Nonostante l’estetica spettacolare e le scene d’azione, il film si chiude con un messaggio intimo e profondo: siamo ciò che scegliamo di essere, non ciò che ci viene imposto.

 
 

Nella tana dei lupi: la spiegazione del finale del film

Nella tana dei lupi spiegazione finale
Gerard Butler in Nella tana dei lupi. Foto di © 2024 Lionsgate

Diretto da Christian Gudegast, il finale di Nella tana dei lupi del 2018 ha spiegato un importante colpo di scena che ha rivelato la vera mente criminale del film. Il finale non spiega però necessariamente perché un gruppo di criminali avrebbe tradito i propri alleati o come siano riusciti a fuggire con milioni di dollari. La chiave per comprendere il finale è dunque quella di prestare molta attenzione. Sebbene il film abbia ricevuto un’accoglienza tiepida da parte della critica, sembra aver colpito il pubblico più del previsto, diventando un successo sorprendente al botteghino.

Una parte importante di ciò che il pubblico sembra aver apprezzato in questo film di rapine è stato proprio il colpo di scena finale. È il tipo di rivelazione che cambia tutto ciò che il pubblico pensava di sapere e lo spinge a rivedere il film per cercare di individuare gli indizi. Il punteggio del 63% di recensioni positive da parte del pubblico dimostra dunque che il finale potrebbe essere stato abbastanza creativo da lasciare gli spettatori con la voglia di vedere ancora qualcosa. In effetti, ci sono molti passaggi che hanno portato a quel finale inaspettato che il pubblico può esplorare qui in modo approfondito.

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Cosa succede in Nella tana dei lupi

Nella tana dei lupi sembra inizialmente sovvertire la premessa dei buoni contro i cattivi. Gerard Butler interpreta il detective Nicholas “Big Nick” O’Brien, che arriva sulla scena del crimine a Los Angeles e offre una forte dose di mascolinità tossica. Certo, i suoi conoscenti non lo apprezzano molto. Tuttavia, la sua cerchia ristretta di “regolatori” è ferocemente leale, come dimostra una sequenza di festa in cui rapiscono e interrogano un barista locale di nome Donnie Wilson (O’Shea Jackson Jr.).

Big Nick afferma che lui e la sua banda sono i veri cattivi, costringendo Donnie a rivelare informazioni sul suo complice Ray Merrimen (Pablo Schreiber). Il conflitto principale riguarda Big Nick che cerca di capire la portata della prossima rapina di Merrimen. A quanto pare, la filiale di Los Angeles della Federal Reserve è il prossimo obiettivo della banda. Nello specifico, Merrimen ha in programma di rubare 30 milioni di dollari di denaro “non idoneo” (banconote senza numero di serie) prima che venga distrutto.

La banda di Merrimen è composta da Donnie, Levi (50 Cent), Bosco (Evan Jones) e Mack (Cooper Andrews). È fondamentale sottolineare che Merrimen non spiega perché conosce così bene i meccanismi interni della Federal Reserve. Tuttavia, tutti si fidano di lui grazie ai loro legami militari e sportivi risalenti al liceo (che Big Nick scopre durante le sue indagini). Nel frattempo, Merrimen usa la sua ragazza e Donnie per fornire a Big Nick informazioni su un obiettivo pianificato a Montebello, ma questa è solo una parte di un piano più ampio.

Gerard Butler in Nella tana dei lupi
Gerard Butler in Nella tana dei lupi. Foto di Rico Torres/Lionsgate – © 2024 Lionsgate

Cosa succede nel finale di Nella tana dei lupi

Alla Pico Rivera Savings & Loan, Big Nick si aspetta di arrestare la banda di Merrimen, ma si rende subito conto che c’è qualcosa di diverso in questa rapina. Per prima cosa, la banda minaccia di uccidere dei civili, cosa che non fa parte della loro procedura operativa abituale. Tuttavia, Big Nick aspetta che Merrimen faccia esplodere il caveau della banca mentre aspetta che le sue richieste vengano soddisfatte. Big Nick si rende poi conto che la banda è fuggita e che è stato ingannato.

Successivamente, la banda di Merrimen esegue la rapina alla Federal Reserve che aveva preparato fin dall’inizio. Ma dopo la fuga, Donnie viene arrestato da Big Nick e rivela il punto di ritrovo. Nel frattempo, Merrimen interrompe le comunicazioni con Mack dopo aver saputo della detenzione di Donnie e tenta di fuggire con Bosco e Levi. Il climax di Nella tana dei lupi culmina in una massiccia sparatoria durante un ingorgo stradale, che porta alla morte di Merrimen, Bosco e Levi.

Il film si conclude con la scoperta da parte di Big Nick che il denaro rubato alla Federal Reserve è stato completamente distrutto. Si rende anche conto che Donnie è riuscito in qualche modo a fuggire. Big Nick fa quindi visita allo Ziggy’s Hafbrau, il “luogo neutrale” dove aveva inizialmente affrontato Donnie all’inizio del film. Dopo aver dato un’occhiata in giro e aver riflettuto sulle conversazioni passate, Big Nick capisce che Donnie era davvero la vera mente dell’operazione.

Un breve montaggio rivela che Donnie aveva raccolto informazioni su tovaglioli per un lungo periodo di tempo, per poi avvicinare il suo ex compagno dei Marine, Merrimen interpretato da Pablo Schreiber, con un piano per una rapina. Gli ultimi secondi del finale di Nella tana dei lupi spiegano che Donnie ora lavora a Londra e apparentemente sta complottando per rapinare una vicina borsa dei diamanti.

Nella tana dei lupi cast
Gerard Butler e Maurice Compte in Nella tana dei lupi. Foto di Daniel McFadden/STX Entertainment – © Motion Picture Artwork 2017 STX Financing, LLC. All Rights Reserved.

Il piano di Merrimen per rapinare la Federal Reserve

In apparenza, la rapina alla Federal Reserve di Merrimen va secondo i piani. Egli crea un diversivo alla Pico Rivera Savings & Loan e riesce a fuggire attraverso il sistema fognario. Merrimen e Levi ottengono quindi l’accesso al “centro nevralgico” della Federal Reserve travestendosi e fingendo una consegna di denaro, utilizzando il veicolo blindato rubato all’inizio del film e il denaro proveniente da una rapina durante un rave. Da lì, Merrimen e Levi scaricano una vasca piena di soldi contenente Donnie, che ottiene l’accesso alla sala di conteggio dopo che Bosco ha tagliato la corrente.

Donnie individua quindi il denaro non idoneo prima che venga distrutto e si assicura di gettare la borsa in un camion della spazzatura che lascerà l’edificio. Utilizzando le informazioni fornite da Mack, Donnie dà il via al colpo di genio del suo piano. Dopo essere fuggito con successo, individua un pasto confezionato che aveva nascosto in precedenza mentre effettuava una consegna di fast food. Fingendo di essere un fattorino, Donnie riesce a superare la sicurezza mentre esce, prima di essere fermato da Big Nick. Nel frattempo, Merrimen raggiunge il punto di ritrovo nella discarica, mentre Bosco dirotta un camion della spazzatura che trasporta il denaro (il conducente si rivela essere uno degli amici di Donnie).

Merrimen vive essenzialmente grazie alla pistola e muore per mano della pistola in Den of Thieves. Rimane fedele a un codice di condotta specifico, ma non prevede che Donnie lo tradirà manipolando il piano a suo vantaggio. In termini di narrazione, Merrimen e Big Nick condividono qualità simili: sono due uomini mascolini con una fede incrollabile nelle proprie capacità. In definitiva, sono solo pedine in un gioco che, in teoria, pone le premesse per Nella tana dei lupi 2 – Pantera.

Nella tana dei lupi trama
50 Cent e O’Shea Jackson Jr. in Nella tana dei lupi. Foto di Daniel McFadden/STX Entertainment – © Motion Picture Artwork © 2017 STX Financing, LLC. All Rights Reserved.

Perché Donnie finisce con i soldi

In Nella tana dei lupi, il piano di Merrimen è in realtà il piano di Donnie. Come dimostra il montaggio finale, Donnie ha orchestrato l’intera rapina alla Federal Reserve raccogliendo informazioni mentre lavorava come barista allo Ziggy’s Hofbrau. Ovviamente, non poteva eseguire il piano da solo, quindi ha contattato un suo conoscente militare, Merrimen, mentre complottava segretamente con i suoi vecchi compagni di sport: Mack, Alexi (Oleg Taktarov) e Bas (Max Holloway). Una volta ottenuto l’accesso alla sala di conteggio della Federal Reserve, Donnie tiene i soldi per sé in una borsa segreta.

Alla fine si scopre che Bas era l’autista che ha lasciato la Federal Reserve con diverse borse di denaro e che Alexi ha fatto spedire a Panama il denaro della rapina, non idoneo e non rintracciabile. All’inizio di Nella tana dei lupi, Donnie fa una dichiarazione significativa mentre lavora come barista di fronte alla Federal Reserve: “Ho il controllo totale del mio ambiente e la gente non lo sa nemmeno”. La scena finale mostra Mack, Alexi e Bas che bevono in un pub di Londra mentre Donnie fa il barista e pianifica il prossimo colpo, il quale è alla basa del sequel.

La spiegazione della canzone finale di Nella tana dei lupi

Per valutare appieno il finale di Nella tana dei lupi, vale anche la pena di prendere nota della canzone utilizzata alla fine del film: “Legendary” dei Welshly Arms. Considerando quanto la canzone si adatti bene agli eventi finali del film, è facile chiedersi se sia stata composta appositamente per il film. Tuttavia, la canzone è stata pubblicata due anni prima dell’uscita della pellicola. Non solo la canzone stabilisce però un’atmosfera efficace, ma il suo testo contribuisce anche a sottolineare alcuni dei temi principali del film.

In particolare, i versi “Ho sognato la ricompensa / Attraverso le difficoltà e i compromessi / Lottando con le unghie e con i denti per arrivare in cima” rispecchiano le motivazioni dei ladri, mentre “Alla fine capiranno chi ha ragione / Per prendere posizione, devi vincere la battaglia” e “Devi vivere senza compromessi” riassumono il personaggio duro interpretato da Butler nel film. Una tale sincronia è difficile da trovare, ma “Legendary” conclude Nella tana dei lupi con una nota di sfida.

Nella tana dei lupi storia vera
Gerard Butler in Nella tana dei lupi. Foto di STX Entertainment – © Motion Picture Artwork © 2017 STX Financing, LLC. All Rights Reserved.

Il vero significato del finale di Nella tana dei lupi

Il grande colpo di scena alla fine era dunque un tradimento a cui nessuno avrebbe dovuto credere nel film. Big Nick è un poliziotto che ha un unico obiettivo: catturare i cattivi. Sa che non deve fidarsi di nessuno, eppure è così concentrato su Merrimen che non considera nemmeno che qualcuno come Donnie possa essere una minaccia. Nel frattempo, Merrimen vive secondo un codice di condotta da ladro e non considera mai che i suoi stessi uomini potrebbero tradirlo per ottenere una fetta più grande per sé stessi.

Questo fa sì che entrambe le parti siano così concentrate sui loro obiettivi (fermare Merrimen, portare a termine la rapina) che nessuna delle due vede chi sta davvero tirando le fila. Biog Nick fallisce completamente quando non riesce a vedere Donnie come una minaccia, considerandolo per lo più un seguace di bassa lega. Merrimen è così dedito a portare a termine la rapina con “onore” che non riesce a vedere gli uomini della sua cerchia che complottano contro di lui. Donnie li mette l’uno contro l’altro e alla fine ne esce vincitore.

Il sequel Nella tana dei lupi 2 – Pantera

Visto il successo del primo film e il suo finale intrigante, non c’è da stupirsi che Nella tana dei lupi 2 – Pantera sia poi stato realizzato, con un’uscita in sala avvenuta nel 2025. Butler è tornato per questo sequel, insieme a O’Shea Jackson Jr. nel ruolo di Donnie. La vicenda ruota qui attorno a Donnie che diventa la principale mente criminale con Big Nick alle sue calcagna, anche se questa volta l’azione si svolge in Europa. Donnie sta infatti organizzando quella che potrebbe essere la più grande rapina di diamanti della sua vita e non si aspetta che Big Nick torni per intralciarlo.

 
 

I Fantastici Quattro: Gli Inizi, un misterioso messaggio spunta sui canali social del film

I Fantastici Quattro - Gli inizi
Foto di Marvel Studios/MARVEL STUDIOS - © 2025 20th Century Studios / © and ™ 2025 MARVEL.

È stato di recente pubblicato un nuovo spot televisivo per I Fantastici Quattro: Gli Inizi, nel quale vengono rivelati i piani di Galactus per il membro più giovane della Prima Famiglia Marvel. In una parte del promo, Reed Richards riporta infatti alla stampa che in cambio della Terra, Galactus ha chiesto il figlio suo e di Sue Storm, Franklin. Il gruppo ha ritenuto giustamente quel prezzo troppo alto, cosa che ha lasciato gli abitanti di New York perplessi. Saranno al sicuro, adesso?

Sulla scia di questo nuovo materiale promozionale del film, è ora stato rilasciato dagli account social del film un comunicato nel quale si riporta:

PER IMMEDIATA PUBBLICAZIONE: 260 Baxter Building Plaza, NY – Forse avete visto la recente conferenza stampa della Future Foundation con i Fantastici Quattro. Pur comprendendo la paura e il panico che circondano l’imminente arrivo di Galactus, vi chiediamo di riporre la vostra fiducia nei Quattro. Nonostante i tentativi di negoziazione dei Quattro, il prezzo richiesto da Galactus era semplicemente troppo alto. I Fantastici Quattro stanno attualmente definendo le loro prossime mosse. Tutto ciò che vi chiediamo è più tempo.

Prosegue dunque la preparazione al film, con questi elementi di campagna promozionale che divertono e intrigano allo stesso tempo. Sarà infatti a questo punto interessante scoprire in che modo i Fantastici Quattro cercheranno di risolvere la situazione e quale altra strada potranno percorrere rispetto a quella dell’offrire in sacrificio il piccolo Franklyn. Di certo, la notizia che Galactus vuole il bambino rafforza l’idea che egli avrà un ruolo decisivo all’interno del Marvel Cinematic Universe.

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La trama e il cast di I Fantastici Quattro: Gli Inizi

Il film Marvel StudiosI Fantastici Quattro: Gli Inizi introduce la prima famiglia Marvel composta da Reed Richards/Mister Fantastic (Pedro Pascal), Sue Storm/Donna Invisibile (Vanessa Kirby), Johnny Storm/Torcia Umana (Joseph Quinn) e Ben Grimm/la Cosa (Ebon Moss-Bachrach) alle prese con la sfida più difficile mai affrontata. Costretti a bilanciare il loro ruolo di eroi con la forza del loro legame familiare, i protagonisti devono difendere la Terra da una vorace divinità spaziale chiamata Galactus (Ralph Ineson) e dal suo enigmatico Araldo, Silver Surfer (Julia Garner).

E se il piano di Galactus di divorare l’intero pianeta e tutti i suoi abitanti non fosse già abbastanza terribile, la situazione diventa all’improvviso una questione molto personale. Il film è interpretato anche da Paul Walter Hauser, John Malkovich, Natasha Lyonne e Sarah Niles. I Fantastici Quattro: Gli Inizi è diretto da Matt Shakman e prodotto da Kevin Feige, mentre Louis D’Esposito, Grant Curtis e Tim Lewis sono gli executive producer. Il film sarà al cinema dal 23 luglio.

 
 

Giorni d’estate: il film è tratto da una storia vera?

Diretto da Jessica Swale, Giorni d’estate (qui la recensione) è un film drammatico britannico che racconta la storia di Alice, una scrittrice solitaria che vive in un cottage sul mare nel Kent. Durante la seconda guerra mondiale, è costretta ad accogliere un ragazzino di nome Frank, evacuato da Londra. All’inizio riluttante a prendersi cura di lui, Alice gradualmente instaura un legame con Frank e condivide con lui le sue ricerche sul folklore e le credenze pagane. Tuttavia, ben presto lui inizia a ricordarle il suo amore perduto, e lei comincia a provare un senso di responsabilità nei suoi confronti.

Questo porta a una scoperta sorprendente legata al passato di Alice, e lei e Frank sono costretti ad affrontare i loro traumi per guarire insieme. Con la sua narrazione emotiva ambientata in tempo di guerra e i suoi personaggi con cui è facile identificarsi, Giorni d’estate tocca il cuore del pubblico e parla di come tutto nella vita accada per una ragione. Inoltre, le straordinarie interpretazioni di Gemma Arterton, Gugu Mbatha-Raw e Lucas Bond aggiungono un elemento di realismo al film, facendo chiedere se sia ispirato a fatti realmente accaduti. Se anche voi siete curiosi di scoprirlo, abbiamo la risposta che fa per voi.

Giorni d’estate è tratto da una storia vera?

La risposta più semplice è che no, Giorni d’estate non è basato su una storia vera. È tratto da una sceneggiatura originale che la regista Jessica Swale ha scritto per una borsa di studio BAFTA che ha ricevuto. Ha quindi concepito la trama e i personaggi da zero, basandosi sul suo interesse per il folklore e la magia. In un’intervista, ha condiviso la sua inclinazione verso storie ottimistiche e realistiche, che hanno qualcosa in più di quanto sembri. Questo è proprio il caso della situazione della protagonista Alice nel film, e quindi Swale ha concepito l’intera narrazione su questo tema.

Giorni d'estate Gemma Arterton

Inoltre, la regista conosce bene il periodo della seconda guerra mondiale, che ha studiato durante la sua infanzia, così come le varie esperienze che i bambini sfollati hanno vissuto quando sono stati mandati a vivere in un nuovo ambiente. L’evacuazione dei bambini da Londra alle campagne, uno degli elementi centrali del film, è infatti un evento storico documentato che coinvolse migliaia di famiglie inglesi. Questo contesto offre al film una cornice realistica e storicamente accurata. Mentre alcuni bambini hanno trascorso un periodo piacevole con parenti affettuosi, molti hanno dovuto affrontare ospiti poco accoglienti e situazioni di vita infelici.

Swale ha deciso dunque di approfondire quest’ultimo aspetto attraverso l’arco narrativo di Frank e ha costruito quella parte della narrazione facendo ricerche approfondite su storie umane reali e fatti storici di quell’epoca. Inoltre, Jessica Swale ha rivelato di aver attinto da storie vere di donne queer marginalizzate, spesso dimenticate dalla narrazione storica ufficiale. L’attrice Gemma Arterton, che interpreta Alice, ha condiviso in un’intervista del settembre 2020 il suo legame con il concetto del film a causa della sua storia familiare durante la seconda guerra mondiale.

Avevo studiato la guerra a scuola e sono cresciuta sapendo degli sfollati perché mia nonna era stata evacuata da Londra, quindi quella storia era una parte importante della nostra vita”, ha detto. Non solo, Arterton ha elogiato il modo in cui il film destigmatizza le relazioni lesbiche attraverso la storia d’amore tra Vera e Alice negli anni ’40. L’attrice ha aggiunto: “C’è una scena molto bella in cui Alice chiede a Frank se è scioccato dalla sua sessualità, e lui semplicemente la accetta, dicendo: ‘Certo che no, non è strano, perché dovrebbe essere strano amare qualcuno?’. Questo è ciò che volevamo mostrare in questo film”.

Giorni d'estate cast

 

Ha poi spiegato: “È il modo in cui sono cresciuta. La sorella di mia madre, zia Sarah, è gay, e non è mai stato un problema: lei e mia madre sono molto legate, e noi stavamo sempre con i suoi amici e le sue amiche… Penso che gran parte dell’omofobia esista perché le persone non frequentano un certo tipo di persone, non le umanizzano e non le vedono come persone normali“. Oltre a esplorare magnificamente le relazioni LGBTQ+ in quel periodo, il film tocca anche il trauma della perdita di un genitore e le tristi realtà della Seconda guerra mondiale.

Frank perde sia il padre che la casa durante la guerra, e la sua esperienza nel film rappresenta quella di migliaia di bambini che sono stati segnati per tutta la vita da situazioni così dolorose. Inoltre, il titolo originale “Summerland” si basa sul concetto reale di “The Summerland”, un termine dato dalle religioni pagane contemporanee alla loro idea dell’aldilà. Questo è un altro motivo fondamentale nella narrazione del film e rappresenta il nucleo del legame tra Alice e Frank. Il film ricrea in modo molto autentico l’Inghilterra rurale degli anni ’40 e le location e i personaggi realistici lo rendono ancora più credibile.

Quindi, possiamo dire che anche se questo film è principalmente un’opera di finzione, è una vera celebrazione della magia della vita umana e delle relazioni, oltre ad essere un resoconto abbastanza realistico della guerra. Giorni d’estate è quindi un’opera originale che, pur non basandosi su una biografia specifica, attinge alla realtà storica e sociale per costruire un racconto toccante e credibile, capace di riflettere su identità, maternità e connessione umana durante un periodo segnato dalla perdita e dalla trasformazione.

 
 

Andrew Garfield per Artificial di Luca Guadagnino

Andrew Garfield film

Andrew Garfield ha ufficialmente firmato per il prossimo film di Luca Guadagnino, Artificial, prodotto da Amazon MGM. Garfield affiancherà Yura Borisov, rivelazione di Anora e recente candidato all’Oscar, in questo film descritto come una “commedia drammatica ambientata nel mondo dell’intelligenza artificiale”. Simon Rich (“An American Pickle”) ha scritto la sceneggiatura e sarà il produttore insieme a David Heyman e Jeffrey Clifford della Heyday Films e Jennifer Fox.

Artificial riunisce Guadagnino e Amazon MGM Studios. Ha recentemente diretto After the Hunt, con Julia Roberts, Andrew Garfield e Ayo Edebiri, che lo studio distribuirà nelle sale il 10 ottobre, e Challengers dello scorso anno, con Zendaya. Secondo le prime indiscrezioni, oltre a Borisov e Garfield, anche Monica Barbaro (vista in A Complete Unknown) sarebbe in lizza per i ruoli principali in Artificial.

Artificial arriva in un periodo molto intenso per Garfield. Oltre a After the Hunt, è parte anche dell’adattamento cinematografico di Enid Blyton di “The Magic Faraway Tree” al fianco di Claire Foy, Jessica Gunning e Nicola Coughlan per Studiocanal, ed è stato recentemente scritturato nel thriller di Paul GreengrassThe Rage”, prodotto da Focus Features, sulla rivolta dei contadini nell’Inghilterra del XIV secolo.

Tra gli altri lavori recenti di Garfield figurano We Live in Time, Tick, Tick… Boom! e La battaglia di Hacksaw Ridge. Gli ultimi due gli sono valsi una nomination all’Oscar come miglior attore, mentre per Tick, Tick… Boom! ha anche vinto un Golden Globe. In televisione, ha ottenuto una nomination agli Emmy per In nome del cielo. Garfield ha poi avuto modo di riprendere i panni di Spider-Man in Spider-Man: No Way Home. Nel 2010, invece, aveva avuto un ruolo di rilievo in The Social Networkfilm che potrebbe avere più di qualche somiglianza tematica con Artificial.

 
 

Harry Potter: al via le riprese. La prima immagine ufficiale!

Harry Potter serie tv

La serie TV Harry Potter della HBO – il tanto atteso e pubblicizzato ritorno al mondo magico di J.K. Rowling – ha ufficialmente iniziato la produzione presso gli studi Warner Bros. di Leavesden nel Regno Unito, a quasi 14 anni esatti dalla conclusione del viaggio di Harry sul grande schermo con “Harry Potter e i Doni della Morte – Parte 2”.

Per l’occsaione, lo show ha anche rivelato una prima immagine di Dominic McLaughlin nei panni di Harry Potter, sorridente in costume con i caratteristici occhiali rotondi e l’uniforme scolastica del personaggio. McLaughlin è affiancato da Arabella Stanton nel ruolo di Hermione e Alastair Stout in quello di Ron. Il giovane trio è stato selezionato tra oltre 30.000 attori che hanno partecipato alle audizioni lo scorso autunno. Di seguito, ecco l’immagine:

Dominic McLaughlin è Harry Potter
Dominic McLaughlin è Harry Potter. Foto di Aidan Monaghan/HBO

Cosa sappiamo della serie HBO su Harry Potter

HBO descrive la serie come un “adattamento fedele” della serie di libri della Rowling. “Esplorando ogni angolo del mondo magico, ogni stagione porterà ‘Harry Potter’ e le sue incredibili avventure a un pubblico nuovo ed esistente”, secondo la descrizione ufficiale. Le riprese dovrebbero avere inizio nel corso dell’estate 2025, per una messa in onda prevista per il 2026.

La serie è scritta e prodotta da Francesca Gardiner, che ricopre anche il ruolo di showrunner. Mark Mylod sarà il produttore esecutivo e dirigerà diversi episodi della serie per HBO in collaborazione con Brontë Film and TV e Warner Bros. Television. La serie è prodotta da Rowling, Neil Blair e Ruth Kenley-Letts di Brontë Film and TV, e David Heyman di Heyday Films.

Come già annunciato, Dominic McLaughlin interpreterà Harry, Arabella Stanton sarà Hermione e Alastair Stout sarà Ron. Altri membri del cast includono: John Lithgow nel ruolo di Albus Silente, Janet McTeer nel ruolo di Minerva McGrannitt, Paapa Essiedu nel ruolo di Severus Piton, Nick Frost nel ruolo di Rubeus Hagrid, Luke Thallon nel ruolo di Quirinus Quirrell e Paul Whitehouse nel ruolo di Argus Gazza.

Gli altimi annunci sono quelli di Rory Wilmot nel ruolo di Neville Paciock, Amos Kitson nel ruolo di Dudley Dursley, Louise Brealey nel ruolo di Madam Rolanda Hooch e Anton Lesser nel ruolo di Garrick Ollivander. Infine, Bel Powley e Daniel Rigby interpreteranno Petunia e Vernon Dursley.

È stato inoltre confermato che la serie debutterà nel 2027 su HBO e HBO Max, dove disponibile.

 
 

Schermi Cinema Multipiazza: torna la rassegna itinerante da luglio a settembre 2025

Torna Schermi Cinema Multipiazza, la rassegna cinematografica itinerante organizzata dall’associazione Divina Mania con la direzione artistica di Mauro Lamanna e la collaborazione di Gianmarco Saurino, che dal 2018 trasforma i quartieri popolari e le periferie d’Italia in arene cinematografiche a cielo aperto. 

Dopo il successo degli anni precedenti, che avevano coinvolto le piazze e i quartieri della città di Catanzaro, per la quinta edizione il progetto si espande e allarga i propri confini, coinvolgendo quattro regioni – Calabria, Sicilia, Puglia e Lazio – e toccando sei città – Catanzaro, Cosenza, Reggio Calabria, Foggia, Nicosia e Longone Sabino – per oltre venti appuntamenti gratuiti da luglio a settembre.

Fulcro del progetto, che negli anni ha visto crescere la qualità e la quantità dell’offerta proposta, è sempre quello di portare il grande cinema in luoghi in cui la programmazione culturale è limitata o spesso assente. Il Cine-furgone, con il suo schermo installato lateralmente, attraversa le periferie creando spazi di incontro, di formazione e di festa, con un ricco palinsesto di proiezioni, ma anche laboratori, workshop e masterclass, coinvolgendo direttamente le comunità locali e animando le piazze delle città. 

Tantissimi anche quest’anno gli ospiti d’eccezione che accompagneranno le proiezioni di Schermi Cinema Multipiazza, contribuendo a trasformare ogni tappa della rassegna in un momento unico di incontro tra cinema, territorio e comunità.

La quinta edizione prenderà il via a Catanzaro con tre serate consecutive: lunedì 21 luglio, nel quartiere Gagliano, con la proiezione de I due marescialli di Sergio Corbucci e la partecipazione di Giuseppe Scoditti; martedì 22 luglio, in Viale Isonzo, con La ricerca della felicità di Gabriele Muccino introdotto da Giancarlo Commare; mercoledì 23 luglio, nel quartiere di Santa Maria, Vincenzo Nemolato presenterà la proiezione di The Departed di Martin Scorsese.

La programmazione per il mese di luglio si sposterà in Lazio a Longone Sabino per una serata realizzata in collaborazione con U Cinemittu, il cinema più piccolo d’Italia, dove domenica 27 luglio Luca Marinelli incontrerà il pubblico prima della proiezione di un classico della nostra commedia come I vitelloni di Federico Fellini. 

Giovedì 31 luglio il Cine-furgone approderà in Sicilia, a Nicosia, con Le sorelle Macaluso di Emma Dante alla presenza di una delle protagoniste del film, Donatella Finocchiaro.

Nel corso della lunga estate di Schermi Cinema Multipiazza 2025, saranno tanti altri i volti del cinema e della cultura che attraverseranno le piazze della rassegna, accompagnando le proiezioni e incontrando il pubblico. Tra i protagonisti già confermati Laura Adriani, Antonella Attili, i Fratelli D’Innocenzo, Anna Foglietta, Pilar Fogliati, Mariachiara Giannetta, N.A.I.P., Filippo Luna, Davide Manca, Pierpaolo Spollon, Giuseppe Spata, Gianmarco Saurino, Giacomo Triglia, e altri ospiti ancora da annunciare.  

Si conferma per la quinta edizione la collaborazione con MUBI, piattaforma globale di streaming, distribuzione e produzione cinematografica, che andrà ad arricchire la programmazione di alcuni degli appuntamenti in cartellone con le proiezioni dei  cinque cortometraggi finalisti ai David di Donatello 2025, disponibili in esclusiva su MUBI: DOMENICA SERA di Matteo Tortone, LA CONFESSIONE di Nicola Sorcinelli, LA RAGAZZA DI PRAGA di Andree Lucini, MAJONEZË di Giulia Grandinetti, THE EGGREGORES’ THEORY di Andrea Gatopoulos.

Il calendario completo con tutte le date, gli ospiti e le proiezioni sarà disponibile a breve sui canali ufficiali della rassegna.