Travis Kelce si è
unito al cast della nuova serie horror di Ryan
Murphy “Grotesquerie”.
Il tight end dei Kansas City Chiefs è stato scelto
insieme a Niecy Nash-Betts, Courtney B.
Vance e Lesley Manville nella serie FX,
che sarà presentata in anteprima questo autunno. Sebbene i dettagli
del personaggio non siano stati rivelati, questo segna il primo
ruolo da attore importante di Kelce.
Il giocatore ha confermato la
notizia in una storia di Instagram in cui compare in un video
insieme a Nash-Betts. “Ragazzi, indovinate con chi sto
lavorando in ‘Grotesquerie’?” chiede Nash-Betts nel video
prima di passare a Kelce. “Entro in un nuovo territorio con
Niecy”, aggiunge Kelce.
La star della NFL aveva già recitato
in numerosi sketch durante il suo periodo di hosting al
“Saturday Night Live” nel marzo 2023. È apparso anche in
un episodio della serie Showtime “Moonbase 8”, con
Fred Armisen, Tim Heidecker e John C.
Reilly.
Oltre a dedicarsi alla recitazione,
Kelce ha fatto il suo debutto come produttore cinematografico nel
film indipendente del 2024 “My Dear Friend Zoe”,
presentato in anteprima al SXSW.
Il rapporto di Murphy con FX risale
a “Nip/Tuck” del 2003. Continua a produrre la
serie antologica “American
Horror Story”, “American Crime Story”
e “Feud” per FX, nonché l’imminente
“American Sports Story”. A dicembre è stato
annunciato che Murphy avrebbe collaborato con Kim
Kardashian in un legal drama per Hulu.
Per quanto riguarda Travis
Kelce, ovviamente gli ultimi mesi lo hanno visto
protagonista dei gossip intorno alla sua relazione con
Taylor Swift.
Mancano solo due episodi di
X-Men
’97 e i Marvel Studios hanno rilasciato una clip dal
penultimo capitolo della prima stagione, “La tolleranza è
estinzione – Parte 2“. L’anteprima mostra i nostri eroi
mutanti che indossano nuovi costumi per l’imminente battaglia con
Bastion e le sue forze.
Gli abiti sono un misto tra i look
classici della squadra (il costume originale di Jean Grey, Marvel Girl, per esempio) e i
costumi indossati nelle pagine di The Uncanny X-Men. Nella clip si
vede anche Jubilee bruciare il biglietto da visita di Roberto
DaCosta, quindi Sunspot deve aver deciso di non unirsi alla
battaglia.
L’ex showrunner Beau DeMayo ha
accennato al cambio di costume quando ha condiviso il pilot non
utilizzato di Pryde of the X-Men. A DeMayo è stato anche chiesto se
ha mai sentito parlare dell’aggiunta di Kitty Pryde/Shadowcat al
roster di X-Men
’97.
“Non l’ho fatto, ma il
mio sospetto è che Jubilee e Kitty siano leggermente in
competizione in termini di età e di posizione all’interno della
squadra. C’è un modo per farlo, ma è probabile che si debba
arrivare a una versione più vecchia di Kitty“. Lo
show è già stato rinnovato per una seconda stagione e si dice che
la Marvel ne stia pianificando molte
altre, quindi è molto probabile che prima o poi vedremo Kitty – e
molti altri personaggi – fare il loro debutto.
Guardate la nuova clip qui sotto e
fateci sapere come pensate che andranno gli ultimi due episodi
nella sezione commenti.
La nuovissima serie X-Men
’97, composta da 10 episodi, è arrivata in streaming a
partire dal 20 marzo. La serie rivisita l’epoca iconica degli anni
‘90, con il gruppo di mutanti che usa i propri poteri straordinari
per proteggere un mondo che li odia e li teme, vengono messi alla
prova come mai prima d’ora, costretti ad affrontare un nuovo futuro
pericoloso e inaspettato. Il cast delle voci nella versione
originale include Ray Chase (Ciclope),
Jennifer Hale (Jean Grey), Alison
Sealy-Smith (Tempesta), Cal Dodd
(Wolverine), JP Karliak nel ruolo di Morph,
Lenore Zann nel ruolo di Rogue, George
Buza nel ruolo di Bestia, AJ LoCascio
(Gambit), Holly Chou (Jubilee), Isaac
Robinson-Smith (Alfiere), Matthew
Waterson (Magneto) e Adrian Hough
(Nightcrawler).
DC Studios e
James
Gunn hanno condiviso un primo sguardo a David Corenswet
nei panni dell’Uomo di domani che vedremo in Superman del
2025. Anche se la fotosembra aver ricevuto una risposta ampiamente
positiva, il modo in cui è stata presentata ha diviso le
opinioni.
Piuttosto che uno scatto in azione o
una posa iconica, Gunn ha tentato di far capire il fatto che questo
Superman è più vicino a un uomo qualunque, che si
mette gli stivali – o se li toglie – un piede alla volta, proprio
come il resto di noi. Questa posa inconsueta per un eroe come
Superman ha ovviamente generato in rete diversi pareri
contrastanti, ma anche una miriade di meme.
Quello che sembra stia accadendo
fuori dalla finestra di Superman
è in egual misura grande argomento di discussione. Un’esplosione
colorata scuote lo skyline di Metropolis, ma che l’eroe sembra
ignorare.
Il DCEU è stato spesso
oggetto di scherno, portando alla creazione di ogni tipo
di meme per deriderlo. Sfortunatamente, le cose non sembrano essere
realmente cambiate quando si tratta del DCU poiché sia i fan che i creativi hanno
iniziato a cambiare lo sfondo – e persino a sostituire Superman
– per prendere in giro la foto.
Questa probabilmente non è la
risposta che DC Studios o Gunn si aspettavano, e anche se è
improbabile che abbia importanza quando verrà finalmente
distribuito il primo trailer di Superman,
non è esattamente il miglior inizio per una campagna di
marketing. Ecco di seguito alcuni dei meme migliori visti
on line:
Superman, tutto
quello che sappiamo sul film di James Gunn
Superman,
scritto e diretto da James Gunn, non
sarà un’altra storia sulle origini, ma il Clark Kent che
incontriamo per la prima volta qui sarà un “giovane reporter” a
Metropolis. Si prevede che abbia già incontrato Lois Lane e,
potenzialmente, i suoi compagni eroi (Gunn ha detto che
esistono già in questo mondo e che l’Uomo di domani non è il primo
metaumano del DCU). Il casting ha
portato alla scelta degli attori David Corenswet
e Rachel
Brosnahan come Clark Kent/Superman e Lois Lane. Nel
casta anche Isabela Merced, Edi Gathegi,
Anthony Carrigan,
Nicholas Hoult e Nathan Fillion. Sean Gunn, María
Gabriela de Faría, Terence Rosemore, Wendell Pierce, Sara Sampaio,
Anthony Carrigan, Pruitt Taylor Vince completano il
cast.
Il film è stato anche descritto come
una “storia
delle origini sul posto di lavoro“, suggerendo che una
buona parte del film si concentrerà sull’identità civile di
Superman, Clark Kent, che è un giornalista del Daily Planet.
Secondo quanto riferito, Gunn ha consegnato la prima bozza della
sua sceneggiatura prima dello sciopero degli sceneggiatori, ma ciò
non significa che la produzione non subirà alcun impatto in
futuro.
“Superman è il vero fondamento
della nostra visione creativa per l’Universo DC. Non solo Superman
è una parte iconica della tradizione DC, ma è anche uno dei
personaggi preferiti dai lettori di fumetti, dagli spettatori dei
film precedenti e dai fan di tutto il mondo”, ha detto Gunn
durante l’annuncio della lista DCU. “Non vedo
l’ora di presentare la nostra versione di Superman, che il pubblico
potrà seguire e conoscere attraverso film, film d’animazione e
giochi”. Il film uscirà nelle sale l’11 luglio
2025.
Ieri, il CEO della Disney,
Bob Iger, ha delineato i piani per ridurre la
produzione cinematografica e televisiva dei Marvel Studios nei prossimi anni. Ciò fa parte
di un approccio basato sulla “qualità rispetto alla
quantità“, che è stato implementato dopo che diversi recenti
progetti MCU hanno sottoperformato (leggi
qui).
Parlando con Empire, i capi dello
studio Kevin Feige e Louis
D’Esposito hanno riconosciuto che il Marvel Cinematic Universe sta
attraversando un “periodo difficile“, ma
entrambi credono che il prossimo Deadpool &
Wolverine segnerà un punto di svolta per il franchise.
Ed è quello che sperano anche gli spettatori.
“Se fossimo rimasti sempre in
alto sarebbe stata la cosa peggiore che ci potesse capitare –
ha detto D’Esposito – Abbiamo preso una piccola botta, ma
stiamo tornando forti. Forse quando fai troppo, ti diluisci un po’.
Non lo faremo più. Abbiamo imparato la lezione. Forse due o tre
film all’anno e uno o due spettacoli, invece di fare quattro film e
quattro spettacoli”.
Per quanto riguarda Feige, ora vede
l’MCU come il “perdente”
cosa che ne ribalta la narrazione, come se fosse il Rocky dei
franchise! “È bello poter sostenere un progetto
cinematografico quest’anno. Mi sento molto più a mio agio nel ruolo
del perdente. Preferisco riuscire a sorprendere e superare le
aspettative. Quindi sembra che l’ultimo anno, che non è stato
l’ideale, ci abbia preparato bene per questo non ruolo”.
“Alcune delle battute su cui
Ryan, i suoi sceneggiatori e Shawn hanno lavorato hanno assunto più
significato”, ha aggiunto, riferendosi a Wade Wilson che si
dichiara “Marvel Jesus” nel trailer di
Deadpool &
Wolverine.
Anche il regista Shawn
Levy è intervenuto in merito ai problemi dei Marvel Studios: “Dovresti
vivere sotto una roccia per non sapere che gli ultimi film Marvel non sono riusciti ad
accendere il mondo come hanno fatto tanti altri”, dice.
“Arriviamo in un momento interessante. E noi siamo decisamente
qualcosa di diverso. Se sarà di proporzioni messianiche, il tempo
lo dirà”. Conclude, citando proprio la battuta di
Reynolds nel trailer di Deadpool &
Wolverine.
I Marvel Studios hanno pubblicato un nuovo spot
televisivo per Deadpool &
Wolverine, che rimonta le scene che abbiamo già visto
nel trailer e che ci permette di capire quanto è profondo il legame
di questo film con il MCU che è stato.
Tuttavia, lo spot racconta sempre la
stessa storia: Deadpool tenta di convincere una
variante di Wolverine a salvare il mondo. Ma non
solo: sono affiorate numerose immagini promozionali
raffiguranti il costume completo di Wolvie e sono state condivise
online soprattutto foto relative alla maschera del co-protagonista.
È difficile esserne certi, in quanto potrebbero semplicemente
trattarsi di artwork molto più dettagliati di quelli visti in
precedenza. Tuttavia la maschera che vediamo di seguito sembra
davvero il pezzo di costume che tutti stavamo aspettando.
Inoltre, una nuova immagine dal film
ci mostra i due protagonisti all’interno della
TVA!
Deadpool &
Wolverine riunisce il protagonista Ryan Reynolds con Shawn Levy, regista di
Free Guy e The Adam Project, che ha firmato la regia
dell’atteso progetto. Hugh Jackman
uscirà finalmente dal suo pensionamento da supereroi per riprendere
il ruolo di Wolverine. Sebbene i dettagli
ufficiali della storia di Deadpool &
Wolverine, con protagonista Ryan Reynolds,
non siano infatti ancora stati rivelati, si presume che la trama
riguarderà il Multiverso. Il modo più semplice per i Marvel Studios di unire la
serie di film di Deadpool – l’unica parte del
franchise degli X-Men sopravvissuta all’acquisizione della Fox da
parte della Disney – è stabilire che i film di Reynolds si siano
svolti in un universo diverso.
Ciò preserva i film degli X-Men della Fox nel loro universo, consentendo al
contempo a Deadpool e Wolverine, di nuovo interpretato da Hugh Jackman,
viaggiare nell’universo principale dell’MCU. Nel film saranno poi presenti anche personaggi
presenti nei primi due film di Deadpool, come Colossus e
Testata Mutante Negasonica. Da tempo, però, si vocifera che anche
altri X-Men possano fare la loro
comparsa nel film, come anche alcuni altri supereroi della
Marvel comparsi sul
grande schermo nei primi anni Duemila, in particolare il Daredevil di Ben
Affleck.
Una voce recente afferma che anche
Liev Schreiber
sia presente riprendendo il suo ruolo Sabretooth. Di certo,
Morena Baccarin
(Vanessa), Karan Soni (Dopinder), Leslie
Uggams (Blind Al), Rob Delaney (Peter) e
Shioli Kutsuna (Yukio) torneranno tutti nei panni
dei rispettivi personaggi, e a loro si uniranno i nuovi arrivati in
franchising Emma Corrin (The
Crown) e Matthew
Macfadyen (Succession), i cui ruoli sono ancora segreti. Un
recente report afferma inoltre che la TVA di Loki, incluso l’agente
Mobius (Owen Wilson) e
Miss Minutes, saranno coinvolti nel film. Deadpool &
Wolverineuscirà nei cinema il 26 luglio
2024.
Trai vari scooper che nel tempo si
sono costruiti una certa credibilità, on-line, @MyTimeToShineH fa parte certamente di un ristretto
gruppo che sempre più spesso ha dato anticipazioni poi rivelatesi
fondate, e anche in questo nuovo rumor relativo al possibile
casting di Apocalisse per gli
X-Men in
live action potrebbe avere ragione.
Secondo il suo profilo X, infatti,
sembra che Dwayne “The Rock” Johnson, già travagliato
Black
Adam per il DCEU, sia sul radar dei Marvel Studios per interpretare En
Sabah Nur, alias Apocalisse. Presumiamo
che questo casting possa essere previsto per l’atteso riavvio degli
X-Men, anche se è possibile che possa interpretare una variante del
personaggio in uno dei prossimi film dei Vendicatori visto che
dovrebbero apparire molti degli X-Men
originali.
Fisicamente,
Johnson sembra sicuramente un attore in grado di
dare al personaggio la sua stazza e di interpretare un’Apocalisse
convincente anche senza l’utilizzo della motion capture, come fatto
con eccellenti risultati per Thanos. È anche una grande star che ha
un disperato bisogno di un personaggio vincente, dopo la delusione
di Black
Adam. Sembra che
il suo ritorno in WWE sia parte di un piano marketing che mira
a mantenere Johnson “rilevante” agli occhi del grande pubblico, a
seguito di una serie di progetti andati male (non solo Black Adam,
ma anche la cancellazione di Young Rock e le difficoltà della
XFL).
Apocalisse è stato creato dalla
sceneggiatrice Louise Simonson e dall’artista
Jackson Guice, ed è apparso per la prima volta in
X-Factor #5 nel 1986. L’antico mutante crede nel
concetto di “sopravvivenza del più adatto” e nel suo desiderio di
realizzare l’evoluzione del genere mutante con qualsiasi mezzo
necessario, spesso attraverso metodi distruttivi e genocidi.
Si vede come una figura divina e
cerca di imporre la sua visione di supremazia mutante sul mondo e
ha riunito diversi seguaci mutanti, e anche quattro mutanti scelti,
conosciuti come i “Quattro Cavalieri”, per servire i suoi scopi.
Oscar Isaac aveva già interpretato il cattivo
in X-Men –
Apocalisse del 2016 ed è stato poi Moon
Knight per i Marvel Studios.
Universal ha diffuso un nuovo
divertentissimo trailer di Cattivissimo
Me 4. Dopo sette anni dall’ultimo Cattivissimo
Me, Gru, il supercattivo preferito dal mondo intero,
diventato agente della Lega Anti-Cattivi, torna al fianco dei
Minions per un’entusiasmante, caotica e audace nuova era, con
Cattivissimo
Me 4 firmato da Illumination.
A due anni dal fenomeno estivo del
blockbuster Minions
– Come Gru Diventa Cattivissimo di Illumination, che ha incassato
quasi 1 miliardo di dollari in tutto il mondo, il più grande
franchise nella storia dei film d’animazione inizia un nuovo
capitolo in cui Gru (il candidato all’Oscar Steve Carell, doppiato da Max Giusti) e Lucy
(candidata agli Oscar Kristen Wiig, doppiata da Carolina Benvenga) e
le loro figlie – Margo (Miranda Cosgrove), Edith (Dana Gaier) e
Agnes (Madison Polan) – accolgono un nuovo membro nella famiglia,
Gru Jr., deciso a far disperare suo padre.
Gru affronta un nuovo nemico,
Maxime Le Mal (l’icona della commedia Will Ferrell, doppiato da
Stefano Accorsi) e la fidanzata, la femme fatale Valentina
(candidata all’Emmy Sofia Vergara), per cui la famiglia sarà
costretta alla fuga.
Cattivissimo
Me 4 presenta nuovi personaggi interpretati da Joey
King (Bullet Train), il vincitore di un Emmy Stephen
Colbert (The Late Show with Stephen Colbert) e Chloe
Fineman (Saturday Night Live). Pierre Coffin torna come voce
iconica dei Minions e Steve Coogan, nominato agli Oscar, torna come
Silas Ramsbottom.
Con un ritmo serrato e l’umorismo
sovversivo caratteristico di Illumination, Cattivissimo
Me 4 è diretto da uno dei creatori dei Minions, il
candidato all’Oscar Chris Renaud (Cattivissimo
Me 2, Pets – Vita da animali), e prodotto dal visionario
fondatore e CEO di Illumination, Chris Meledandri e da Brett
Hoffman (produttore esecutivo di Super Mario Bros. Il Film e
Minions – Come Gru Diventa Cattivissimo). Il film è co-diretto da
Patrick Delage (direttore dell’animazione di Sing 2 e Pets –
Vita da animali 2). La sceneggiatura è del vincitore dell’Emmy
e creatore di White Lotus, Mike White, e dello scrittore dei
precedenti
Cattivissimo Me, Ken Daurio.
Those
About To Die , dal regista Roland
Emmerich (Moonfall, Independence Day, Godzilla), debutterà in esclusiva su Prime Video il 19 luglio in Paesi europei
selezionati, nonché in Australia, Nuova Zelanda, Canada, India e
Africa subsahariana. Tutti i 10 episodi saranno disponibili per i
clienti Prime il giorno successivo al lancio negli Stati Uniti.
Ispirata all’omonimo saggio di Daniel P. Mannix, la serie condurrà
gli spettatori nel mondo spettacolare, complesso e corrotto delle
gare di bighe e dei combattimenti dei gladiatori nell’antica Roma.
Those
About To Die è l’ultima novità per i
clienti Amazon Prime, che in Italia beneficiano di spedizioni
veloci, offerte esclusive e intrattenimento, incluso Prime Video,
con un solo abbonamento al costo di €49,90/anno o €4,99/mese.
La trama di Those
About To Die
Panem et Circenses, Roma, 79 a.C.:
il centro dell’Impero Romano è la città più ricca del mondo, e un
grande flusso di schiavi giunge dal crescente impero come
manodopera. La popolazione romana, annoiata, irrequieta e sempre
più violenta, è tenuta sotto controllo da due elementi: cibo
gratuito e intrattenimento spettacolare con gare di bighe e lotte
di gladiatori. Those
About To Die esplora il mondo di questi
giochi, caratterizzato da sete di sangue, avidità di denaro, lotte
di potere e corruzione. Le gare al Circo Massimo sono controllate
da quattro corporazioni di proprietà dei Patrizi: le fazioni blu,
rossa, bianca e verde, e, a Roma, avere una quota di queste quattro
fazioni è considerata la cosa più preziosa. Il gusto della plebe
per l’intrattenimento si fa sempre più cinico e assetato di sangue,
e diventa necessario un nuovo stadio progettato appositamente per i
combattimenti dei gladiatori: il Colosseo. Le dimensioni dello
stadio, come anche l’imponenza dei combattimenti tra gladiatori e
animali, è enorme, così come lo è la criminalità legata al fiorente
giro di scommesse. Sottoterra, sotto le gradinate, migliaia di
persone lavorano e vivono e, tra loro, ce ne sono migliaia che
morirebbero per i giochi.
Nel cast della serie il vincitore
del Premio Oscar® Sir Anthony Hopkins (Il silenzio degli
innocenti, Re Lear), nel ruolo dell’Imperatore Vespasiano,
Iwan Rheon (Il trono di
spade)come Tenax, Tom Hughes (The English,
Victoria) nei panni di Tito Flaviano, Sara Martins(Non
dirlo a nessuno, Delitti in Paradiso) nel ruolo di Cala e
Jóhannes Haukur Jóhannesson (Il trono di spade) interpreta
Viggo, ma anche Jojo Macari (Sex Education) nel ruolo di
Domiziano, Gabriella Pession (Crossing Lines) come
Antonia, Dimitri Leonidas(Rosewater, Renegades: Commando
d’assalto) interpreta Scorpus, Emilio Sakraya (60 minuti,
Rheingold, 4 Blocks) è Xeno, Moe Hashim (Ted
Lasso) interpreta Kwame, Rupert Penry Jones (Whitechapel-
Crimini dal passato) è Marcus, tra gli altri.
Those About To
Die di AGC Television è stata commissionata da High End
Productions, la recente Joint Venture nata da Herbert G. Kloiber e
Constantin Film, con il servizio streaming statunitense Peacock, ed
è prodotta da Centropolis, Hollywood Gang e Street Entertainment.
La serie è creata dallo scrittore nominato agli Oscar Robert Rodat
(Il patriota, Salvate il soldato Ryan), e diretta da
Roland Emmerich con Marco Kreuzpaintner (Beat, Progetto
Lazarus). Gli executive producer sono Roland Emmerich, Harald
Kloser, Gianni Nunnari, Stuart Ford, Lourdes Diaz, Miguel A. Palos
Jr., Marco Kreuzpaintner, Robert Rodat, Herbert G. Kloiber, Martin
Moszkowicz, Oliver Berben, Jonas Bauer, Charles Holland e Namit
Malhotra.
La guerra è all’orizzonte per la
HBO. Manca poco più di un mese alla première di House
of the Dragon 2, l’attesissima
seconda stagione di House of
the Dragon e, per dare risalto alla sanguinosa
battaglia tra i Verdi e i Neri, nel fine settimana i membri del
cast si sono recati a Città del Messico per la prima edizione del
CCXP MX. Tra i presenti al panel c’era anche
Re Aegon Targaryen in persona, Tom
Glynn-Carney, che ha avuto molto da dire su come il giovane
sovrano si evolverà rispetto alla prima stagione. In particolare,
ha spiegato come gli spettatori avranno una visione più complessa
di Aegon, che metterà in luce il suo lato vulnerabile.
L’Aegon della prima stagione è stato paragonato al tirannico
Joffrey Baratheon di Jack Gleeson, cosa che
all’epoca Glynn-Carney non condivideva pienamente. In precedenza
aveva detto che, piuttosto che governare con crudeltà abissale,
avidità e psicopatia, le peggiori azioni del re sono spesso
governate da insicurezze, rabbia, egoismo e una totale mancanza di
comprensione delle sue responsabilità senza la guida di altri. Non
lo ha aiutato il fatto che suo padre Viserys (Paddy
Considine) abbia scelto di mantenere Rhaenyra
(Emma D’Arcy) come suo successore, nonostante il
fatto che il primogenito sia l’erede legittimo. Tutto concorre a
rendere Aegon un sovrano più complesso, che si sente estraneo alla
sua famiglia. Nella seconda stagione, tuttavia, i suoi strati
verranno scrostati un po’ per mostrare quanto sia instabile ed
esporre i pensieri che lo tormentano.
“Penso che vediamo un lato
diverso…“. ha detto Glynn-Carney durante il
panel su Aegon. “Vediamo qualcuno che sta cercando di prendere
questa nuova responsabilità e di sfruttare questo potere in un modo
che gli sia utile. Ora governa Westeros da solo. Vediamo anche
quanto Aegon sia frammentato come persona – le sue debolezze, la
sua vulnerabilità, la sua disperazione…”. Inoltre, ha sottolineato
come il disprezzo per la sua famiglia e la sua mentalità
frammentata servano solo a renderlo più una minaccia per Rhaenyra e
i Neri. “Penso che quando non si ha nulla da perdere, come Aegon ha
sperimentato per molto tempo, questo rende qualcuno piuttosto
pericoloso“.
House of the Dragon
2 mostrerà gli sforzi di Aegon per governare
Sebbene Aegon fosse in gran parte
riluttante a salire al trono nella Stagione 1, il
finale ha mostrato che cominciava a godersi la poltrona di potere
assoluto e il rispetto di Westeros, una sensazione
che continua a crescere.
“All’inizio della
Stagione 2, vediamo Aegon abituarsi a indossare la corona. Si sta
godendo la comodità del Trono di Spade”, ha aggiunto Glynn-Carney.
Ha poi rivelato che i nuovi episodi esploreranno il giovane re alle
prese con ciò che significa essere un sovrano. Una parte di questo
comporta la preparazione alla guerra con i Neri, ma le sue
responsabilità principali sono nei confronti della gente del suo
regno e di come lo percepiscono“. Ha detto:
“Sta iniziando il suo viaggio per assicurarsi che le
persone del Piccolo Consiglio, la piccola gente di Approdo del Re e
non solo, lo rispettino e capiscano che è il re e che deve essere
amato e temuto allo stesso tempo“.
La seconda stagione di House
of the Dragon debutta su HBO e Max e SKY il 16
giugno. Tutti gli episodi della stagione 1 sono disponibili in
streaming su NOW. Consultate la nostra guida per sapere tutto sulla
serie prima del suo ritorno.
In otto nuovi episodi, la seconda
stagione di House
of the Dragon vede nel cast i già protagonisti della
prima
Matt Smith,
Olivia Cooke,
Emma D’Arcy, Eve Best, Steve Toussaint, Fabien Frankel, Ewan
Mitchell, Tom Glynn-Carney, Sonoya Mizuno e
Rhys Ifans. Nei nuovi episodi tornano anche Harry Collett,
Bethany Antonia, Phoebe Campbell, Phia Saban, Jefferson Hall e
Matthew Needham.
New-entry nel cast della nuova
stagione: Abubakar Salim (sarà Alyn di Hull), Gayle Rankin (Alys
Rivers), Freddie Fox (Ser Gwayne Hightower), Simon Russell Beale
nei panni di Ser Simon Strong, Clinton Liberty nel ruolo di Addam
of Hull, Jamie Kenna che interpreterà Ser Alfred Broome, Kieran Bew
nei panni di Hugh, Tom Bennett in quelli di Ulf, Tom Taylor sarà
Lord Cregan Stark e Vincent Regan interpreterà invece Ser Rickard
Thorne.
Non è esattamente un segreto che
nell’ultimo anno la Disney sia diventata sempre
più preoccupata per le prestazioni delle sue principali
IP nelle sale cinematografiche. Era chiaro che era
necessario un cambiamento e oggi il CEO Bob Iger
ha annunciato una serie di modifiche destinate a rimodellare la
produzione dello studio. Ha iniziato affrontando la questione
Marvel e la
stanchezza da supereroi, per poi passare a rivelare come lo
studio affronterà la sua serie di film d’animazione.
Bob Ige ha
rivelato che i prossimi anni saranno all’insegna dell’equilibrio
tra storie originali e sequel. Il dirigente ha
parlato della potenza dei sequel Disney – titoli
come
Frozen II, Toy Story 4 e
Alla ricerca di Dory hanno tutti superato il miliardo
di dollari di incasso mondiale – e ha suggerito che lo studio vuole
riportare Disney e Pixar in cima alla classifica.
Ha dichiarato:
“Bilanceremo i sequel con gli
originali. In particolare nel settore dell’animazione, abbiamo
attraversato un periodo in cui i nostri film originali e
l’animazione, sia Disney che Pixar, dominavano. Ora stiamo tornando
a puntare sui sequel“.
La Disney sta già puntando sui
sequel, però
Non che non ci sia una serie di
sequel Disney in arrivo. Proprio quest’anno, i fan
si riverseranno nelle sale per vedere Inside Out 2,
Moana 2
e Mufasa:
Il Re Leone. Tuttavia, il fatto che la Disney voglia
almeno prestare attenzione alla produzione di contenuti originali è
certamente una buona notizia, che i dipendenti della Pixar
sostengono da alcuni anni. Sebbene sia piuttosto facile rendersi
conto che puntare su sequel e remake sia un modo per avere un
ritorno garantito al botteghino, la Disney (e gli
altri studios) non possono ignorare il fatto che il pubblico vuole
anche vedere qualcosa di nuovo e che lo sorprenda, il che significa
in ultima analisi che bisogna correre dei rischi per creare nuove
IP di successo.
L’idea di “puntare sui
sequel”, tuttavia, può essere un po’ preoccupante per i fan,
poiché suggerisce che alcuni titoli popolari continueranno a
vivere. Ogni volta che viene annunciato un nuovo sequel di
Toy Story, ad esempio, i fan iniziano a chiedersi
dove altro possa portare Woody (Tom
Hanks) e Buzz (Tim
Allen) dopo tanti anni. Allo stesso tempo, non
possiamo ignorare che un sequel ben fatto può migliorare
notevolmente un concetto originale, quindi se la
Disney riuscirà a trovare un equilibrio tra
contenuti originali e ripetuti, i fan avranno molto da guadagnare
in termini di intrattenimento.
I sequel di commedie sono imprese
incredibilmente rischiose, ma molto comuni. Che si tratti di
Weekend da Bernie,
Una notte da leoni,
Come ammazzare il capo… e vivere felici o persino
della commedia di Marlon Wayans/Adam
SandlerBulletproof, se il primo film
ha fatto soldi, è probabile che ne venga tratto un sequel. Dato che
2 Single a Nozze (Wedding Crashers), interpretato
da
Vince Vaughn e
Owen Wilson, è stato uno dei film più grandi del 2005,
si potrebbe immaginare che un sequel di quel film sarebbe stato
inevitabile.
Stranamente, questo non è ancora
avvenuto, ma naturalmente Hollywood ha fatto un valoroso sforzo. La
commedia vietata ai minori rimane, a quasi due decenni dalla sua
uscita, senza un sequel. Tuttavia, ci sono stati diversi tentativi
di far decollare un altro film di 2 Single a Nozze (Wedding
Crashers), tra cui uno dei primi anni 2020 che è stato
sorprendentemente vicino a diventare realtà.
Il sequel di 2 Single a
Nozze (Wedding Crashers) non era una priorità
Inizialmente, la più grande
estensione del marchio 2 Single a Nozze (Wedding
Crashers) derivava esclusivamente da un reality show
della NBC del 2007 intitolato The Real Wedding
Crashers. Si scoprì che guardare persone vere che si
imbucavano ai matrimoni non era così attraente per il pubblico come
guardare attori comici che inscenavano incidenti matrimoniali. Il
programma è durato solo pochi episodi ed è stato rapidamente
cancellato. Nel frattempo, il team creativo principale di 2
Single a Nozze (Wedding Crashers) si è dedicato ad altri
progetti. Il regista David Dobkin è stato
investito in Fred Claus e The
Change-Up, mentre
Vince Vaughn e
Owen Wilson hanno avuto a disposizione una serie di
altri film comici.
Non ha aiutato il fatto che
2 Single a Nozze (Wedding Crashers) sia arrivato
in un momento in cui i sequel di commedie non erano esattamente
fuori moda, ma erano leggermente meno comuni. Mentre esistevano
titoli come Evan Almighty, i tipici successi comici della fine
degli anni 2000 si limitavano a generare altri titoli originali con
lo stesso team creativo e gli stessi protagonisti. 40 anni
vergine ha dato vita a Molto incinta
invece che a un sequel del primo, mentre
Will Ferrell,
John C. Reilly e il regista Adam
McKay si sono riuniti per Fratellastri a 40
anni dopo Ricky Bobby – La storia di un
uomoche sapeva contare fino a uno invece
di fare solo Ricky Bobby – La storia di un uomoche sapeva contare fino a uno 2. Ci sono poi le
opere di Adam Sandler, che (prima del 2013) non
prevedevano sequel ma piuttosto premesse originali, come in
50 volte il primo bacio. Mentre il film del 2009″Una notte da
leoni avrebbe riportato in auge i sequel di commedie, per un breve
momento negli anni 2000 non era scontato che una commedia
redditizia generasse un franchise.
Il team di 2 Single a
Nozze (Wedding Crashers) voleva Daniel Craig per un
sequel
Per molti anni, quindi, 2
Single a Nozze (Wedding Crashers) non è stato una
priorità. Tuttavia, nel 2014, Dobkin ha rivelato su Quora che il
team creativo dietro questo film aveva un’idea molto specifica per
2 Single a Nozze 2, che coinvolgeva Daniel Craig. Questo seguito avrebbe visto
Craig interpretare un imbucato di matrimoni ancora più abile
con cui i personaggi di
Vince Vaughn e
Owen Wilson avrebbero dovuto confrontarsi. Questa
visione della produzione, però, non è mai andata avanti ed è
probabile che non sia mai andata oltre il germe di un’idea.
Anche se i piani per 2
Single a Nozze 2 si sono arenati come semplici concetti,
Vaughn e Wilson hanno in un certo senso consegnato un seguito
spirituale al progetto sotto forma della commedia del 2013 Gli
stagisti. Arrivato quasi un decennio dopo 2 Single a Nozze
2, funzionante come un lungometraggio pubblicitario per
Google e classificato come PG-13 (in contrasto con la sigla R di
Crashers), Lo stagista ha offerto poco di ciò che il pubblico ha
apprezzato di 2 Single a Nozze, al di là dei
protagonisti. L’insuccesso al botteghino di questo titolo indicava
anche il motivo per cui Hollywood probabilmente esitava a
commissionare un altro capitolo di 2 Single a
Nozze.
Vince Vaughn e
Owen Wilson non erano mai stati protagonisti di
un’altra commedia grande come quella di 2 Single a
Nozze , e
Vince Vaughnin particolare era in una fase di stallo
al botteghino, composta da The Dilemma, The Watch e
Delivery Man, all’inizio degli anni 2010. Il calo di
incassi di
Vince Vaughn ha quasi certamente fatto riflettere i
dirigenti della Warner Bros. Pictures e della New Line Cinema
sull’opportunità di proseguire l’avventura nell’universo di
2 Single a Nozze.
2 Single a Nozze
2 era presumibilmente in lavorazione presso la HBO
Max
Nel novembre 2016, la protagonista
di 2 Single a NozzeIsla Fisher
ha rivelato che, a distanza di oltre dieci anni dal film
originale, un nuovo capitolo di 2 Single a Nozze
era all’orizzonte. Si trattava di uno sviluppo improvviso che
suggeriva che i fan del film originale avrebbero finalmente avuto
il seguito che avevano sempre desiderato. Nel giugno del 2020,
però, Dobkin ha rivelato che la sceneggiatura di 2 Single a
Nozze 2 non era ancora stata ultimata e che, nel corso
degli anni, lui e i protagonisti del primo film erano stati
costantemente sollecitati a realizzare un seguito. La resistenza a
ripetere semplicemente il primo 2 Single a Nozze
ha fatto sì che questo sequel non venisse mai realizzato, anche se
Dobkin ha preso in considerazione l’idea di realizzare 2
Single a Nozze 2 sui protagonisti del film originale che
tornano single alla soglia dei 40 anni.
Sebbene ci siano state diverse
iterazioni del franchise di Batman, la grintosa
trilogia reboot di Christopher Nolan è senza dubbio la più
influente e completa. Dopo il fallimento di Batman &
Robin, che lasciava presagire un futuro cupo per il
Crociato di Gotham City, Batman Begins è stato in grado di raccontare
un’interessante storia di origini che ha consolidato Christian Bale nel ruolo di Bruce Wayne.
Christopher Nolan è stato in grado di elevare
la narrazione sia ne Il cavaliere oscuro che ne
Il Cavaliere Oscuro – Ritorno, ma non tutti i
personaggi della trilogia del Cavaliere oscuro
hanno avuto l’arco narrativo che meritavano.
Nei film di Christopher Nolan non sono mancate le
grandi interpretazioni: Heath Ledger ha vinto il premio Oscar come
miglior attore non protagonista per il suo ruolo di Joker, e
l’interpretazione di Aaron Eckhart nel ruolo di Harvey
Dent è stata altrettanto meritevole di elogi. Nonostante la
rappresentazione inventiva di molti amati personaggi di
Batman, la trilogia de Il cavaliere oscuro ha sprecato alcuni grandi
attori in parti insignificanti con poco tempo sullo schermo. Ecco
dieci personaggi con cui la trilogia del Cavaliere
Oscuro non ha fatto abbastanza!
Talia Al’Ghul
Uno dei colpi di scena più
scioccanti di
Il Cavaliere Oscuro – Ritorno è che il
personaggio di Marion Cotillard era in realtà
Talia, la figlia del leader della Lega delle Ombre
Ra’s Al Ghul (Liam
Neeson). Sebbene la rivelazione abbia contribuito a
creare un legame più forte con Batman Begins, alla Cotillard non è stato
concesso abbastanza tempo per esplorare a sufficienza le
motivazioni di Talia. I suoi riferimenti a una
storia d’amore con Bane (Tom
Hardy) sono una distrazione, considerando quanto fosse
già ricco di azione il terzo atto di
Il Cavaliere Oscuro – Ritorno.
Pur avendo molte qualità di
scrittore, Christopher Nolan ha spesso faticato a
sviluppare personaggi femminili forti. Sprecare un’attrice del
calibro di Marion Cotillard è stato particolarmente
deludente, soprattutto perché aveva fatto un lavoro superiore con
il suo ruolo da cattiva in Inception. Talia ha una ricca storia alle
spalle nei fumetti di Batman e avrebbe potuto
facilmente essere uno dei migliori cattivi del franchise.
John Daggett
Ben Mendeslohn è uno dei migliori attori in
circolazione oggi, con ruoli come quello di Danny Rayburn nella
serie drammatica familiare di Netflix Bloodline che dimostrano che è in
grado di elevare anche il materiale debole. Sebbene sia stato
entusiasmante vedere che si sarebbe unito al ricco cast di
Il Cavaliere Oscuro – Ritorno, il personaggio di John
Dagget è poco più di una pedina nel piano di Bane per conquistare
la Wayne Enterprises. Si suggerisce che Daggett sia un rivale di
Bruce, ma il film non si prende mai il tempo di dettagliare le
interazioni tra
Mensolohn e Bales sullo schermo.
Il Cavaliere Oscuro – Ritorno è il capitolo più lungo
e complicato della trilogia, e la trama che coinvolge Daggett è
semplicemente poco interessante. Le sue motivazioni sono puramente
superficiali e Daggett dimostra solo ignoranza quando vende la sua
anima alla Lega delle Ombre. In definitiva, è più un fastidio che
un vero e proprio cattivo.
Sal Maroni
Pur attingendo ovviamente al genere
dei supereroi, Il cavaliere oscuro è un’epica saga
criminale che trae ispirazione dai film di Michael
Mann. Era logico che Il cavaliere oscuro
si addentrasse nel ventre criminale di Gotham City, ma il
personaggio di Sal Maroni è messo in ombra dal
Joker. I piani di Maroni, che prevedono una serie
di rapine in banca a Gotham City, vengono messi fuori strada quando
Joker prende il controllo delle bande criminali locali e le usa nel
tentativo di far rivelare a Batman la sua identità.
Il ruolo relativamente secondario
di Maroni ne Il cavaliere oscuro è deludente,
poiché Eric Roberts è un attore di talento che
meritava un materiale migliore. Chiunque abbia visto la sua
ammaliante interpretazione nel classico di Bob Fosse Star
80 sa che è in grado di interpretare un personaggio
manipolatore e losco; purtroppo, Roberts è stato messo in secondo
piano ne Il cavaliere oscuro.
Peter Foley
Tutti e tre i capitoli della
trilogia di Nolan hanno analizzato la complicata dinamica che
Batman ha con il dipartimento di polizia di Gotham City; nonostante
il forte rapporto di lavoro con il commissario Jim Gordon (Gary
Oldman), Batman non si fida di molti poliziotti a
causa della corruzione dilagante tra le loro fila.
Il Cavaliere Oscuro – Ritorno ha introdotto il
personaggio di Peter Foley (Matthew Modine), un
poliziotto che inizialmente rinuncia al suo incarico dopo che Bane
ha preso il controllo di Gotham City. Purtroppo, Foley non svolge
un ruolo significativo nella storia fino alla battaglia finale di
Il Cavaliere Oscuro – Ritorno.
Sebbene ci fosse l’opportunità di
sviluppare un arco caratteriale unico,
Il Cavaliere Oscuro – Ritorno non si prende il tempo
per mostrare l’arco di redenzione di Foley. La sua morte sembra in
gran parte insignificante, mentre dovrebbe essere devastante;
considerando che Modine è un attore acclamato che ha lavorato con
Stanley Kubrick in Full Metal Jacket, avrebbe
certamente meritato un ruolo più corposo e sostanziale.
Carmine Falcone
L’ultimo grande Tom
Wilkinson è stato un attore acclamato, noto per aver
interpretato personaggi dinamici; prima della sua
tragica morte, Wilkinson ha ottenuto nomination agli Oscar per
i suoi ruoli in In the Bedroom e Michael Clayton.
Sebbene l’idea di un attore del calibro di Wilkinson nel ruolo di
un iconico cattivo di Batman fosse entusiasmante, Batman Begins non ha dedicato abbastanza
tempo a Carmine Falcone. Falcone è ritratto come un delinquente
generico che ignora le manipolazioni della Lega delle Ombre; alla
fine viene sfruttato dal dottor Jonathan Crane (Cillian
Murphy) prima di assumere le sembianze dello
“Spaventapasseri”.
Batman Begins ignora l’interessante storia a
fumetti di Falcone, uno dei rari antagonisti di Batman che non ha
capacità soprannaturali. Fortunatamente, John Turturro ha avuto
l’opportunità di interpretare una versione più sviluppata di
Falcone quando il personaggio è apparso come antagonista principale
in The
Batman di Matt Reeves.
Jen
Il Cavaliere Oscuro – Ritorno ha preso una deviazione
sorprendente quando ha mostrato un’amicizia femminile positiva tra
Selina Kyle (Anne Hathaway) e la giovane donna Jen (Juno Temple).
Sebbene la loro amicizia abbia fornito alcuni spunti per capire
perché Selina fosse così motivata a derubare la classe benestante
di Gotham City, Jen viene in gran parte dimenticata verso la fine
di
Il Cavaliere Oscuro – Ritorno. Selina perde le tracce
di Jen quando diventa complice del piano di Bane per catturare
Bruce e sottoporlo a tortura.
È un difetto evidente, perché
Il Cavaliere Oscuro – Ritorno non sfrutta le capacità
comiche di Temple. Sebbene i film di Nolan siano tipicamente poco
umoristici, la Temple avrebbe potuto aggiungere un po’ di comicità
sfacciata a una storia che rischiava di prendersi un po’ troppo sul
serio; considerando quanto la Temple sia stata esilarante nella
quinta stagione di Fargo, è un peccato che il suo talento sia stato
sprecato per un personaggio così poco significativo.
William Earle
Rutger Hauer è
responsabile di uno dei più grandi monologhi della storia del
cinema nel classico thriller noir di fantascienza Blade Runner, un momento che è stato
ampiamente improvvisato. Purtroppo, il personaggio di Hauer,
William Earle, è poco più che uno strumento di esposizione in
Batman Begins. Earle fa parte del consiglio di
amministrazione della Wayne Enterprises e suggerisce una mancanza
di fiducia sia in Bruce che in Lucius Fox (Morgan
Freeman). Il suo coinvolgimento nella società cessa
dopo che questa viene quotata in borsa e Wayne sceglie di acquisire
le azioni di controllo.
La trilogia del Cavaliere
Oscuro ha sprecato l’opportunità di riportare Hauer per i
sequel, perché sarebbe stato interessante vedere la sua reazione
agli eventi de Il Cavaliere Oscuro e de
Il Cavaliere Oscuro – Ritorno. Sebbene la trilogia
abbia certamente i suoi momenti di spettacolo, la sottotrama che
descrive lo spionaggio aziendale all’interno della Wayne
Enterprises è senza dubbio la più deludente.
Little Boy
Se Joffrey Baratheon può
essere il cattivo più odiato di tutta Westeros, il
futuro attore di Game of Thrones Jack Gleeson ha
un breve ruolo in Batman Begins. Appare come un
ragazzino che è uno degli unici amici di Batman;
quando le tossine rilasciate dagli Spaventapasseri si scatenano su
Gotham City, il personaggio di Gleeson viene preso sotto la
protezione di Rachel Dawes (Katie
Holmes). Tuttavia, il nome e il destino del ragazzo
non vengono mai rivelati, il che è strano considerando la sua
conoscenza delle capacità di Batman.
Mostrare le qualità ispiratrici di
Batman era importante, ma la sottotrama che coinvolge il
personaggio di Gleeson è un po’ troppo saccente per Batman
Begins. Il film è stato acclamato perché presentava una
versione grintosa e realistica della mitologia che evitava i
momenti eccessivamente commoventi; il fatto che Batman diventasse
amico di un bambino sembrava uscito direttamente dall’era di
Adam West del franchise.
Gambol
Raramente Nolan non riesce a
mettere insieme cast impressionanti e spesso riesce a inserire
attori di talento in ruoli minori. Michael Jai
White è un’affermata star dell’azione con molti film di
culto nel suo curriculum, ma il gangster Gambol è uno dei cattivi
meno imponenti della trilogia del Cavaliere
Oscuro. Gambol pensa di essere tra gli uomini più temuti
di Gotham City, ma è facilmente messo in imbarazzo e sconfitto dal
Joker. Infatti, è durante la sequenza della morte di Gambol che
Ledger pronuncia per la prima volta la sua famosa battuta “perché
sei così serio?”.
Data la terrificante
interpretazione di Ledger, è stato difficile per
Il cavaliere oscuro sviluppare gli antagonisti di supporto. Gambol
è presente nel film solo per sottolineare perché
Joker è uno dei più grandi cattivi della storia
del cinema; la sua caratterizzazione individuale lascia molto a
desiderare, considerando il talento di White.
Mike Engel
Mentre Anthony Michael
Hall ha guadagnato una notevole popolarità grazie al suo
ruolo di protagonista in molti dei classici film del “Brat
Pack“, ne Il cavaliere oscuro ha solo un
breve ruolo nel ruolo del reporter televisivo Mike Engel.
Engel, in definitiva, ha un impatto minimo sulla storia de
Il cavaliere oscuro, in quanto si limita a
rivelare al pubblico informazioni sui piani del
Joker. Si tratta di uno strano espediente
espositivo, considerando che i film non hanno mai approfondito
il giornalismo di Gotham City.
Sebbene Engel stesso non sia
necessariamente un personaggio mal scritto, il casting di un attore
della fama di Hall ha distratto molto il pubblico de Il
cavaliere oscuro. Il pubblico che conosceva i suoi ruoli
in
The Breakfast Club o Sixteen Candles potrebbe essere
stato distratto dal film; sarebbe stato molto più efficace se un
interprete sconosciuto fosse stato scelto per la parte minore.
Danny Huston è il
nuovo nome di alto profilo che si unisce al cast del prossimo
remake di Una pallottola spuntata in lavorazione
alla Paramount Pictures. Danny Huston si
unisce a un ensemble che comprende anche Liam Neeson, Paul Walter Hauser, Kevin
Durand e Pamela Anderson. I dettagli sulla trama del
film, così come sul ruolo di Huston sono ancora nascosti. Ma Neeson
interpreterà il detective Frank Drebin, come
precedentemente annunciato, con Hauser nel ruolo del suo partner
Ed. Non è ancora chiaro chi interpreterà Anderson, anche se è
chiaro che Durand assumerà uno dei ruoli da cattivo del film.
Akiva Schaffer
dirige e produce la commedia, la cui uscita nelle sale è prevista
per il 18 luglio 2025. Dan Gregor e Doug
Mand hanno scritto la bozza della sceneggiatura insieme a
Schaffer, con il quale hanno collaborato al film vincitore
dell’Emmy Chip ‘n Dale: Rescue Ranger.
Seth MacFarlane e Erica Huggins
produrranno tramite Fuzzy Door, con Daniel M. Stillman che fungerà
anche da EP.
Il regista di “Green
Book” Peter Farrelly porterà il pubblico
dietro le quinte dell’incredibile e tumultuosa produzione di
“Rocky”,
il dramma sulla boxe che ha catapultato Sylvester Stallone nell’olimpo delle
celebrità. Come riportato da Variety, titolo di questo
progetto è I Play Rocky e seguirà Stallone
molto prima dei suoi giorni da interprete famoso. Nel film sarà
infatti un attore in difficoltà, il cui volto parzialmente
paralizzato e un difetto di pronuncia non lo rendono molto
richiesto da Hollywood. Scommettendo sul suo talento, Stallone
scrive però una sceneggiatura che un grande studio cinematografico
vuole acquistare.
Tuttavia, Stallone si rifiuta di
venderla se non ottiene il ruolo di protagonista. Respingendo
un’offerta economica che gli avrebbe cambiato la vita, lavora per
una miseria pur di ottenere il film con sé stesso come
protagonista. Il risultato è il più grande successo al botteghino
del 1976, nonché un successo agli Oscar che si aggiudica il premio
per il Miglior film. Farrelly produrrà il film con Toby
Emmerich, l’ex capo della Warner Bros. e Christian
Baha. Peter Gamble ha scritto la
sceneggiatura e il casting è attualmente in corso.
“Sono un fan di Peter Farrelly
sia come regista che come persona da quando ho avuto modo di
lavorare con lui alle musiche di “Scemo & più scemo”“, ha
dichiarato Emmerich. “Ma è stato ‘Green Book’ a farmi pensare a
Pete per questa ispirata sceneggiatura. Christian Baha e io ci
sentiamo fortunati ad avere Pete al timone per questo film. E come
lo sconosciuto Stallone protagonista di ‘Rocky’, Pete condurrà una
ricerca in tutto il mondo per scoprire un altro attore che ha solo
bisogno di un’occasione – in ‘I Play Rocky’ – per mostrare al mondo
quello che può fare”.
“Quando ho letto per la prima
volta la sceneggiatura energica e toccante di Peter Gamble, ho
capito che aveva catturato qualcosa di molto speciale”, ha
dichiarato Baha. “La storia di ‘I Play Rocky’ è unica come lo
stesso Sylvester Stallone, un uomo qualunque con un dono innegabile
che ha bisogno di condividerlo con il mondo e si rifiuta di
accettare un ‘no’ come risposta. Siamo così fortunati ad aver
collaborato con Toby Emmerich e Peter Farrelly, due talenti
leggendari che non solo condividono ma esaltano la nostra visione
del film”.
Dopo aver ottenuto il
ruolo del cattivo nel prossimo progetto di Ryan
Coogler, Jack O’Connell non ha ancora finito di
compilare il suo carnet di ballo dal momento che si unirà al cast
di 28 anni
dopo. A bordo ci sono anche Jodie Comer, Aaron
Taylor-Johnson e Ralph Fiennes.Danny Boyle dirigerà il primo film da una
sceneggiatura di Alex Garland. Sony distribuirà il
film nelle sale di tutto il mondo. Abbiamo visto di recente
Jack O’Connellin Back to Black, biopic su Amy
Winehouse.
Il primo film vedeva Cillian Murphy nei panni di un uomo che
si risveglia dal coma dopo un incidente in bicicletta e scopre che
l’Inghilterra è stata invasa dagli “Infetti”. Il virus trasforma le
sue vittime in assassini furiosi, ma a differenza dei soliti
“zombie”, queste creature possono muoversi con una velocità
spaventosa.
L’uomo si mette quindi in viaggio
per scoprire cosa sta succedendo, incontrando lungo la strada i
compagni sopravvissuti interpretati da Naomie
Harris e Brendan Gleeson, oltre a un maggiore
dell’esercito squilibrato interpretato da Christopher
Eccleston.
Cosa sappiamo su 28 anni
dopo?
I dettagli sulla trama di 28 anni
dopo sono ancora sconosciuti, ma il periodo suggerisce
che si svolgerà 28 anni
dopo il primo film, dunque all’incirca nel 2030, il
che significa che il racconto potrebbe anche essere più orientato
verso la fantascienza che non verso il semplice l’horror vero e
proprio. Danny Boyle, il cui ultimo film è stato
la commedia romantica del 2019 Yesterday, dirigerà il
primo film della prevista trilogia di 28 anni
dopo. Alex Garland, che ha diretto
film come Ex
Machina, Annihilation e, più di recente, Civil War è incaricato di scrivere i film.
Grande successo cinematografico in
Francia, il film del 2010 Il truffacuori (qui
la recensione) si è affermato come uno dei più riusciti esempi
di commedia romantica, caratterizzato da personaggi memorabili,
ottime interpretazioni, situazioni particolarmente comiche ed
emozioni che scaldano il cuore. Opera prima del compianto Pascal
Chaumeil, che in seguito ha diretto anche Un piano perfetto e
Non buttiamoci giù, questo film è ancora oggi ricordato in
modo particolarmente positivo e sono molti gli spettatori che lo
riscoprono con piacere.
Candidato a 5 Premi Cèsar – gli
Oscar francesi – Il truffacuori ha venduto 3,8
milioni di biglietti in Francia e dopo questo successo Chaumeil e
l’attore protagonista Romain Duris hanno provato a
lavorare di nuovo insieme, in un progetto che voleva essere un
omaggio al classico francese Come si distrugge la reputazione
del più grande agente segreto del mondo (1973). In questa
rivisitazione, un impiegato d’albergo si improvvisa sceneggiatore
per uscire da un pasticcio e inventa una storia da film d’azione,
dove i personaggi condividono molti tratti di quelli che lo
circondano.
Questo progetto sfortunatamente non
è mai andato mai in porto e dunque Il truffacuori
rimane l’unico progetto che ha visto collaborare Chaumeil con
Duris, artefici di questo film che tutti gli appassionati del
genere non dovrebbero lasciarsi sfuggire. In questo articolo,
approfondiamo dunque alcune delle principali curiosità relative a
Il truffacuori. Proseguendo qui nella lettura sarà
infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla
trama, al cast di attori e al suo
finale. Infine, si elencheranno anche le
principali piattaforme streaming contenenti il
film nel proprio catalogo.
La trama e il cast di Il truffacuori
Il film racconta le vicende di
Alex, “sfasciacoppie” di professione, che, insieme
alla sorella e al cognato, gestisce una società specializzata nel
salvare donne infelici dalle loro relazioni disfunzionali.
Generalmente, la piccola società viene contattata dalla famiglia
delle donne in questione e a quel punto Alex, sfoderando fascino e
innovative tecniche di spionaggio, seduce le poverette, inducendole
a chiudere le relazioni con i rispettivi fidanzati e salvandole
così da un futuro di infelicità.
Un giorno Alex viene contattato per
risolvere il caso di Juliette, una ricca
ereditiera pronta a sposarsi con Jonathan, di cui
è perdutamente innamorata. In un primo momento, Alex pensa di
rifiutare il caso, poiché, per una questione etica, desidera
interferire solo nella vita di coppie infelici. Alla fine, però,
spinto dalle necessità economiche, finisce per accettare. Ma la
sfida si rivela davvero difficile: perché mancano solo dieci giorni
al matrimonio di Juliette e Jonathan e sedurre la donna si rivelerà
più complicato del previsto.
Ad interpretare Alex vi è l’attore
Romain Duris, celebre per i film Tutti i
battiti del mio cuore e The Animal Kingdom. Accanto a lui, nel ruolo di
Juliette, si ritrova invece la cantante e attrice Vanessa
Paradis, anche nota per essere stata la compagna di
Johnny Depp dal 1998 al 2012. Andrew Lincoln, noto per il film Love Actually e per il ruolo di Rick Grimes in The
Walking Dead, interpreta invece il promesso sposto Jonathan.
Gli attori Julie Ferrier e François
Damiens interpretano invece Mélanie e Marc, sorella e
cognato di Alex.
La storia vera che ha ispirato il film
Quella di Il
truffacuori non è una storia vera, ma come spesso accade
lo spunto è nato da una vicenda realmente avvenuta. Lo
sceneggiatore Laurent Zeitoun ha infatti
raccontato di aver tratto l’idea per il film da un fatto accaduto
nella sua famiglia, quando una sua cugina era innamorata di un uomo
che non la trattava bene e lui disse a suo zio che avrebbero dovuto
assumere un attore esperto in improvvisazione per far dividere la
coppia. Quella che venne fuori più come una battuta che non una
reale intenzione è dunque diventata la scintilla da cui poi ha
preso vita il racconto del film.
Come finisce il film? Ecco il finale di Il
truffacuori
Nel finale del film, Juliette scopre
che suo padre ha assunto Alex per cercare di fermare il matrimonio
e questo la convince ancor di più ad allontanarsi da Alex – per cui
ha iniziato però a provare dei sentimenti – e a volersi sposare. Il
giorno del matrimonio, però, prima di raggiungere la fine del
navata della chiesa, Juliette si volta e fugge dalla cerimonia per
trovare Alex. Il truffacuori le è infatti corso incontro dopo
essere stato rimproverato da sua sorella per essersi allontanato
dal vero amore per tornare a una vita vuota di falsa seduzione.
I due, dunque, si incontrano e si
baciano, coronando così il loro amore. Mentre scorrono i titoli di
coda, vengono risolte alcune vicende rimaste in sospeso: tornando
al “non matrimonio”, viene dunque rivelato che lo strozzino a cui
Alex deve dei soldi lavora in realtà per il padre di Juliette,
mentre l’intrigante amica di Juliette, Sophie, flirta con Jonathan,
non più promesso sposo. In ultimo, Mélanie e Marc tentano da soli
un’altra “seduzione”, ma Marc non ha il fascino di Alex per
riuscirci e con l’abbandono di Alex di tale ruolo l’agenzia sembra
destinata a chiudere i battenti.
Il trailer di Il
truffacuori e dove vedere il film in streaming e in
TV
È possibile fruire di Il
truffacuori grazie alla sua presenza su alcune delle più
popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è
infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Chili
Cinema, Apple TV, Google Play e Now. Per
vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà
noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale.
Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e ad un’ottima
qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo
di martedì 7 maggio alle ore
21:30 sul canale Rai 1.
Il regista Ivano De Matteo si è distinto nel
panorama cinematografico italiano grazie ad una serie di film nati
a partire da una serie di ispirazioni che trovano – purtroppo – un
corrispettivo nella società italiana, mostrandone il lato peggiore
oltre le apparenze. Film come I nostri ragazzi o il recente
Mia sono solo due esempi di opere che riflettono sul ruolo
dei genitori, dei figli, delle loro azioni e delle conseguenze che
si portano dietro. Sono film che pongono domande importanti a cui è
bene trovare delle risposte. Tra questi due titoli, De Matteo ha
realizzato, nel 2020, Villetta
con ospiti.
Si tratta di un altro lungometraggio
che, muovendosi a partire da un vero fatto di cronaca, costruire un
racconto che porta gli spettatori a confrontarsi con una realtà
borghese dove l’aspetto impeccabile dei suoi rappresentanti
nasconde in realtà persone corrotte nell’animo, che non si fanno
scrupoli a ricorre ad ogni mezzo in loro potere per salvare la
propria reputazione, anche se ciò significa distruggere quanti si
pongono sul proprio cammino. Villetta
con ospiti porta dunque alla luce aspetti della nostra
società che troppo spesso si preferisce ignorare.
La denuncia portata avanti da De
Matteo è però capace di scuotere e lasciare nello spettatore
l’amaro in bocca per ciò che l’essere umano è capace di diventare e
da cui si spera invece voglia rifuggire. In questo articolo,
approfondiamo dunque alcune delle principali curiosità relative a
Villetta
con ospiti. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti
possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla
trama, al cast di attori,
alle location e alla storia vera a
cui il film si ispira. Infine, si elencheranno anche le
principali piattaforme streaming contenenti il
titolo nel proprio catalogo.
La trama e il cast di Villetta con ospiti
Il racconto del film svolge in
ventiquattro ore, nelle quali viene raccontata la storia di una
famiglia borghese, residente in un paesino del Nord Italia. Questa
è composta da Giorgio, Diletta,
dai figli e dalla madre anziana di lei, Miranda.
La loro vita tanto perfetta quanto falsa viene compromessa però nel
momento in cui una note si introduce nella loro villa un ladro,
costringendo Diletta ad impugnare la pistola e a sparargli senza
troppe remore. Quando l’identità di questo intruso viene svelata,
per i protagonisti e quanti parte della loro quotidianità avrà
inizio una notte terribile che li porterà a svelare il loro vero
volto.
Ad interpretare
Giorgio vi è l’attore
Marco
Giallini, mentre sua moglie Diletta è interpretata da
Michela Cescon. L’attore Massimiliano
Gallo interpreta il commissario Carmine Panti, mentre
Erika Blanc è Miranda, madre di Diletta.
Bebo Storti interpreta il dottor De Santis,
mentre Vinicio Marchioni è don Carlo. Recitano poi
nel film Monica Billiani nel ruolo di Beatrice,
figlia di Giorgio e Diletta, Ioan Tiberiu
Dobrica in quelli di Adrian, l’innamorato di Beatrice
e Marius Bizău in quelli dello zio Ilija.
Completano il cast Giovanni Visentin nel
ruolo dell’ortopedico e Cristina Flutur in quelli
di Sonja, badande di Miranda e madre di Adrian.
Le location del film: ecco dove è stato girato
La principale location di Villetta
con ospiti è, naturalmente la villa del titolo nella
quale è ambientata gran parte della storia. Questa si trova in
via diVilla Grazioli 20 a
Grottaferrata, in provincia di Roma. Le
altre riprese del film sono invece state effettuate in
Veneto, per la precisione a Bassano del
Grappa. Qui si è svolta la scena della festa di paese,
girata sul sagrato del Duomo in Piazza Castello.
Quella che viene presentata come la Cantina
Tamarin, l’azienda vinicola intorno alla quale ruotano le
storie dei vari protagonisti, è in realtà Casa
Batania, un ricovero di suore.
La storia vera a cui si ispira Villetta con
ospiti
Il tema di Villetta
con ospiti è in particolare quello delle armi e della
legittima difesa. Per raccontarlo, Di Matteo è partito, come ha
raccontato in un’intervista, da un fatto di cronaca: “Ci aveva
colpito un fatto efferato accaduto in un contesto perbene e così
abbiamo pensato di raccontare con candore e leggerezza una storia
cattiva. L’abbiamo ambientata nel Nordest perché nella provincia
ricca c’è più l’idea di difendersi, anche se fatti così succedono
ovunque“. Il fatto di cronaca a cui si fa riferimento è quello
della morte di Marco Vannini, a
Ladispoli, nel 2015.
Il ragazzo, di soli 20 anni, è stato
ucciso nella notte tra il 17 e il 18 maggio 2015, a casa
dell’allora fidanzata Martina Ciontoli. Le ricostruzioni di quanto
accaduto sono state rese complesse dalle menzogne raccontate dai
genitori di Martina. Il padre, secondo quanto emerso, avrebbe
puntato per scherzo la pistola contro Vannini, non sapendo che era
carica. Un colpo esploso all’improvviso ha ferito però il ragazzo.
I Ciontoli hanno poi tardato a chiamare i soccorsi, minimizzando
l’accaduto e impedendo il salvataggio di Vannini, che si sarebbe
dunque potuto salvare.
Il trailer di Villetta con
ospiti e dove vedere il film in streaming e in TV
È possibile fruire
di Villetta
con ospiti grazie alla sua presenza su alcune delle
più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è
infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV,
Chili Cinema, Rai Play e
Prime Video. Per vederlo, una volta
scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo
film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di
guardarlo in totale comodità e ad un’ottima qualità video. Il film
è inoltre presente nel palinsesto televisivo di martedì 7
maggio alle ore 21:20 sul canale
Rai 3.
L’amministratore delegato della
Disney, Bob Iger, ha dichiarato che la società sta
riducendo il MCU con una nuova missione che
prevede di ridurre il numero di serie televisive Marvel a due all’anno e la
produzione cinematografica a non più di tre film all’anno. Iger ha
detto che questo fa parte della strategia generale della Disney di
ridurre la produzione e concentrarsi sulla qualità, una strategia
“che è particolarmente vera con la Marvel”.
“Stiamo lentamente diminuendo il
volume e passando probabilmente a circa due serie TV all’anno
invece di quelle che erano diventate quattro e riducendo la nostra
produzione cinematografica da forse quattro all’anno a due, o al
massimo tre”, ha detto il CEO durante la telefonata di martedì
dedicata agli utili trimestrali della società. “E stiamo
lavorando sodo su questo percorso”.
Iger ha dichiarato che la Marvel ha “un paio di buoni
film nel ‘25 e poi ci stiamo dirigendo verso altri ’Avengers’, di
cui siamo estremamente entusiasti”, aggiungendo: “Nel
complesso, mi sento bene con lo slate. È qualcosa a cui mi sono
impegnato a dedicare sempre più tempo. Il team è uno di quelli in
cui ho una fiducia enorme e l’IP che stiamo estraendo, compresi
tutti i sequel che stiamo facendo, non è seconda a
nessuno”.
L’annuncio, come riportato da
Variety, è in realtà in
contrasto con il più recente calendario delle uscite distribuito
dalla Disney, che prevede quattro film dei Marvel Studios per il 2025 – Captain America: Brave New
World, Thunderbolts*,
Fantastici
Quattro e Blade (è però
probabile che quest’ultimo venga rimandato) – e altri quattro film
Marvel previsti per il 2026, tra
cui il quinto film degli Avengers. La Marvel distribuirà però un solo
film nel 2024, Deadpool
& Wolverine.
Per quanto riguarda la televisione,
Iger afferma che una parte delle serie in arrivo, che include anche
lo spinoff
Agatha: Diari di Darkhold, con protagonista Kathryn Hahn, sono “un residuo del
desiderio del passato di aumentare il volume”. Ci si può
dunque aspettare che se quest’anno arriveranno – o così sembra
attualmente – diverse serie Marvel, il numero andrà poi
riducendosi nel tempo.
Sebbene Iger abbia già dichiarato in
passato l’intenzione di ridurre la produzione di franchise Marvel, non è mai stato così
diretto in termini di numero esatto di titoli che la Disney intende
pubblicare ogni anno sia per la TV che per il cinema. Più tardi,
nel corso della telefonata, Iger ha risposto a una domanda
sull’attenzione della Disney nei confronti dei sequel e degli
originali, osservando che attualmente l’attenzione è rivolta
maggiormente ai film in franchising.
“Bilanceremo i sequel con gli
originali. In particolare nel settore dell’animazione, abbiamo
attraversato un periodo in cui i nostri film originali e
l’animazione, sia Disney che Pixar, dominavano. Ora stiamo tornando
a puntare sui sequel”. Iger ha citato i piani della Disney per
il prossimo film di Toy Story e l’uscita di Inside Out
2 quest’estate, affermando che questi film hanno un valore
maggiore perché la proprietà intellettuale nota costa meno per la
commercializzazione. “Sarà solo un equilibrio, che pensiamo sia
giusto”, ha detto Iger.
Secondo quanto appreso da Variety, la serie su
Blade Runner in lavorazione per Prime Video ha trovato nella premio
Oscar Michelle Yeoh la sua protagonista. La serie,
intitolata Blade
Runner 2099, è stata ordinata ad Amazon nel settembre
2022 e si tratta di un sequel del film originale Blade Runner e del suo seguiot Blade
Runner 2049. I dettagli esatti della trama sono stati
tenuti nascosti, ma le fonti dicono che la Yeoh interpreterà un
personaggio di nome Olwen, descritto come un replicante vicino alla
fine della sua vita. Ad ora, Amazon non ha fornito ulteriori
dettagli specifici su altri personaggi.
Michelle Yeoh dai primi ruoli
all’Oscar
Yeoh ha vinto l’Oscar come miglior
attrice per “Everything
Everywhere All at Once” nel 2023, diventando così la prima
attrice asiatica a vincere il premio. Per il suo lavoro nel film ha
vinto anche i SAG Awards, gli Independent Spirit Awards e i Golden
Globes. È nota anche per i suoi ruoli in film come “Crazy Rich
Asians”, “La tigre e il dragone”, “Memoria di
unaGeisha”, il film di James
Bond “Il domani non muore mai” e “Sunshine”.
In televisione, ha recentemente recitato in serie come “The
Brothers Sun”, “American Born Chinese” e
“The
Witcher: Blood Origin”. Inoltre, reciterà nel film spinoff
di “Star Trek: Discovery”: “Star Trek: Section
31”, presso Paramount+.
Cosa sappiamo di Blade
Runner 2099
Al momento i dettagli sulla trama di
Blade
Runner 2099 sono stati tenuti nascosti; tuttavia,
in base al titolo della serie, sembra che lo show si svolgerà 50
anni dopo gli eventi di Blade
Runner 2049 del 2017, diretto da Denis Villeneuve.
Blade
Runner 2049, invece, è ambientato 30 anni dopo
Blade Runner di Ridley Scott, uscito nel 1982.
Silka Luisa è
scrittrice, produttrice esecutiva e showrunner di Blade
Runner 2099. Ridley Scott è
produttore esecutivo insieme a Michael Green, Andrew
Kosove, Broderick Johnson, Ben Roberts, David W. Zucker, Clayton
Krueger, Cynthia Yorkin, Frank Giustra, Isa Dick Hackett, Tom
Spezialy e Richard Sharkey.
Amazon Studios ha ufficialmente
acquisito la serie per Prime
Video nel settembre 2022. “L’originale Blade
Runner, diretto da Ridley Scott, è considerato uno dei più grandi e
influenti film di fantascienza di tutti i tempi, e
siamo entusiasti di presentare Blade Runner 2099 ai nostri clienti
globali di Prime Video“,
ha dichiarato all’epoca Vernon Sanders di Amazon, secondo Deadline.
“Siamo onorati di poter presentare questa continuazione del
franchise di Blade Runner e siamo certi che, grazie alla
collaborazione con Ridley, Alcon Entertainment, Scott Free
Productions e la bravissima Silka Luisa, Blade Runner 2099 manterrà
l’intelletto, i temi e lo spirito dei suoi predecessori“. La
data di uscita di Blade Runner 2099 non è ancora stata fissata.
Arriva in prima tv assoluta su Rai1
Marconi – l’uomo che ha connesso il mondo
con Stefano Accorsi: la prima miniserie dedicata
al celebre inventore e imprenditore italiano, padre della
telegrafia senza fili, inventore della radio e pioniere delle
moderne telecomunicazioni, Premio Nobel per la
Fisica nel 1909. Una produzione Stand by me in collaborazione con
Rai Fiction, prodotta da Simona
Ercolani, per la regia di Lucio
Pellegrini, realizzata in occasione del 150º anniversario
dalla nascita di Marconi (Bologna, 25 aprile 1874) e del 100°
anniversario della nascita di Radio Rai (6 ottobre 1924), in onda
lunedì 20 e martedì 21 maggio in prima serata.
Scritta da Salvatore De
Mola e Bernardo Pellegrini, con la consulenza storica di
Barbara Valotti, direttrice del Museo Marconi di
Pontecchio (Comune di Sasso Marconi, Bologna) e della famiglia
Marconi, la serie miscela il genere storico-biografico alla spy
story, restituendo la contemporaneità della visione di Marconi
e la modernità del suo personaggio: inventore, scienziato,
imprenditore, che ha fatto la Storia in Italia e nel mondo, padre
delle tecnologie che hanno cambiato la vita dell’umanità. Un
giovane prodigio che è riuscito, grazie al suo ingegno e alla sua
determinazione, a creare invenzioni rivoluzionarie e portarle sul
mercato, raccogliendo finanziamenti e commesse in giro per il
mondo, accumulando successi, premi, onorificenze e – in particolare
in Italia – incarichi pubblici, e raggiungendo un livello di fama
planetaria.
Di questa straordinaria figura, la
fiction restituisce un ritratto inedito, focalizzandosi in
particolare sull’ultimo anno della sua vita: nel 1937 Guglielmo
Marconi (Stefano
Accorsi) divide la sua vita tra il suo laboratorio e
il panfilo Elettra dove vive con la moglie Maria Cristina
(Cecilia Bertozzi) e l’amata figlia Elettra. In
quei mesi Marconi è un uomo turbato da un profondo contrasto
interiore. La sua incrollabile fede nella scienza come strumento di
progresso per l’umanità si scontra con l’inasprimento dei rapporti
internazionali, il crescente isolamento dell’Italia e un
progressivo incrinarsi del suo rapporto con Mussolini (interpretato
da Fortunato Cerlino), basato fino a quel momento
su una reciproca convenienza, per lui sempre più difficile da
sopportare. Marconi infatti mal gradisce le insistenze del regime e
le insinuazioni della stampa sulla realizzazione di un’ipotetica
arma segreta.
La trama di Marconi – l’uomo che ha connesso il mondo
La narrazione prende il via da
un’intervista rilasciata da Marconi alla giornalista
italo-americana Isabella Gordon – personaggio di finzione
interpretato da Ludovica Martino. Isabella Gordon in realtà
collabora con il regime riportando informazioni sul lavoro di
Marconi al suo amante e funzionario dell’OVRA Achille Martinucci
(Alessio Vassallo), braccio operativo del Ministro dell’Educazione
Nazionale Giuseppe Bottai (Flavio Furno). Attraverso il filo
conduttore dell’intervista, si ripercorre anche l’epica umana e
scientifica dell’inventore, a cominciare dai primi esperimenti di
un Marconi appena diciottenne (Nicolas Maupas). Sulla Collina dei
Celestini a Villa Griffone, storica residenza della famiglia, il
giovanissimo Guglielmo effettua nel 1895 la prima trasmissione
senza fili che sancisce l’inizio della telegrafia. Il racconto
include anche altre straordinarie imprese come la prima
trasmissione transoceanica della storia, effettuata nel 1901, tra
Cornovaglia e Canada.
Girata tra l’Emilia-Romagna e il
Lazio, la serie vanta riprese nei luoghi reali delle vicende e in
spazi iconici del patrimonio storico italiano, dalla già citata
Villa Griffone, oggi sede della Fondazione Guglielmo Marconi –
Museo Marconi, a Palazzo Venezia (in cui è stata messa a
disposizione per le riprese la sala del Mappamondo, aperta solo in
rare occasioni), da Villa Mondragone a Villa Torlonia fino al Museo
Storico della Comunicazione. Per realizzare al meglio le scene sul
Panfilo Elettra, la casa-laboratorio di Guglielmo Marconi che non
esiste più, è stato inoltre ricostruito in studio un modello di ben
27 metri di lunghezza.
Le clip dalla prima serata
https://youtu.be/XUS-aUN3hmI
https://youtu.be/-fXdQPR3hQA
https://youtu.be/GVKQ7t4sd_8
Marconi – l’uomo che ha
connesso il mondo è una produzione Stand by me in
collaborazione con Rai Fiction, con il sostegno del MIC – Direzione
Generale Cinema e Audiovisivo, con il supporto di Fondazione
Marconi e il patrocinio del Comitato Nazionale per le Celebrazioni
del 150° anniversario della nascita di Guglielmo Marconi.
Distribuzione internazionale Rai Com. Scritta da Salvatore De Mola
e Bernardo Pellegrini. Produttore esecutivo Stand by me Teresa
Carducci. Produttori delegati Stand by me Riccardo Chiattelli,
Tommaso Vecchio. Produttori Rai Leonardo Ferrara, Alessandro
Corsetti, Emanuele Cotumaccio. Prodotta da Simona Ercolani. Regia
di Lucio Pellegrini.
Mercoledì
sta tornando! Con lei anche Mano, che ha consegnato al cast il
copione dell’attesissima seconda stagione in occasione dell’inizio
delle riprese in Irlanda. Dopo il successo da più di 250 milioni di
views della prima stagione, rimasta in testa alla Global Top 10 di
Netflix
per 20 settimane ed entrata nella Top 10 di 93 Paesi, la serie,
creata e diretta dalla mente geniale di
Tim Burton, tornerà solo su Netflix
con alcune nuove entusiasmanti aggiunte al cast.
Jenna Ortega riprende le iconiche vesti di
Mercoledì Addams, affiancata da Catherine Zeta-Jones, Luis Guzmán e
Isaac Ordoneznei ruoli rispettivamente di Morticia, Gomez
e Pugsley Addams. Tra le novità del cast della seconda stagione
vediamo l’ingresso di Steve Buscemi (Il grande
Lebowski, Boardwalk Empire – L’impero del crimine) e la
partecipazione di Christopher Lloyd (La
famiglia Addams, Ritorno al futuro) come guest star della
serie.
Le nuove aggiunte
comprendono anche Billie Piper (Scoop, I Hate Suzie), Evie
Templeton (Return to Silent Hill, Lord of Misrule), Owen Painter
(Le piccole cose della vita, The Handmaid’s Tale) e Noah Taylor
(Law & Order: Organized Crime, Park Avenue), affiancati da
Joanna Lumley (Fool Me Once, Absolutely Fabulous), Thandiwe Newton
(Westworld, Crash – contatto fisico), Frances O’Connor (The
Missing, The Twelve), Haley Joel Osment (Il metodo Kominsky,
Somebody I Used to Know), Heather Matarazzo (Pretty Princess,
Scream) e Joonas Suotamo.
“Siamo felici che
nella seconda stagione la Famiglia Addams tornerà alla Nevermore
Academy insieme a un cast da sogno di icone e nuove facce”
hanno commentato i creatori, scrittori e showrunners Al
Gough e Miles Millar.
MERCOLEDÌ – STAGIONE
2
La serie è un mystery con
toni investigativi e soprannaturali che ripercorre gli anni di
Mercoledì Addams come studentessa presso la Nevermore Academy.
Regista/ Executive Producer: Tim
Burton (Beetlejuice – Spiritello Porcello, Edward Mani di
forbice)
Creatori/ Showrunners / Produttori
Esecutivi: Al Gough e Miles Millar (Smallville, Into the
Badlands)
Tra gli altri executive producer
Steve Stark, Andrew Mittman, Tommy Harper, Karen Richards, Kayla
Alpert, Jonathan Glickman, Gail Berman e Meredith Averill. E da
questa seconda stagione, anche Jenna Ortega assume anche il ruolo
di executive producer.
Altri registi della seconda
stagione sono Paco Cabezas e Angela Robinson.
Studio: MGM Television
Cast:
Jenna Ortega, Steve Buscemi, Emma Myers, Joy Sunday, Hunter Doohan,
Victor Dorobantu, Moosa Mostafa, Isaac Ordonez, Luyanda Unati
Lewis-Nyawo, Billie Piper, Georgie Farmer, Evie Templeton, Owen
Painter, Noah Taylor with Luis Guzmán e Catherine Zeta-Jones; con
la partecipazione di Joanna Lumley, Thandiwe Newton, Jamie McShane,
Frances O’Connor, Haley Joel Osment, Heather Matarazzo, Joonas
Suotamo con Fred Armisen e Christopher Lloyd e molti altri….
I fan di TheAmazing
Spider-Man sanno bene che Ned Leeds e
Hobgoblin hanno una storia complicata. Mentre
Roderick Kingsley è il vero cattivo che si nasconde dietro la
maschera del personaggio, Ned ha subito il lavaggio del cervello e
ha causato molti problemi a Spidey nel corso degli anni. Ora, con
il Ned del MCU non si ricorda più di Peter
Parker, è possibile che i Marvel Studios potrebbero trovare un modo per
fare in modo che la loro versione del personaggio acquisisca il
ruolo di Hobgoblin per Spider-Man 4.
I concept art hanno confermato che
l’idea è stata presa in considerazione molto brevemente per
Spider-Man: No Way Home e potrebbero essere ripresi
per il quarto film, ma cosa ne pensa l’interprete di Ned,
Jacob Batalon? “Onestamente, non ne sono
sicuro”, ha ammesso in un’intervista a CBR. “Ancora una volta, potremmo
averne parlato, di sicuro, ma non so se se avrebbe portato a
qualcosa di serio sull’essere un cattivo, o qualcosa del
genere”.
Le probabilità che questo accada in
Spider-Man 4 sembrano dunque scarse, e se
Hobgoblin dovesse apparire, Kingsley avrebbe probabilmente più
senso come volto dietro la maschera. Ned ha però mostrato
un’inclinazione per la magia in Spider-Man:
No Way Home, ma si è trattato di una modifica dell’ultimo
minuto dopo che America Chavez è stata tagliata dalla storia a
causa del cambiamento della data di uscita.
Per quanto riguarda il suo futuro
nel MCU con Spider-Man
4, Batalon ha dichiarato: “Sono aperto a tutto,
e credo che tutti noi siamo aperti a tutto. A meno che tu non sia
un supereroe, uno di quelli principali su cui stanno cercando di
fare film, non si sa mai non puoi sapere cosa succederà.
Nell’industria, la gente non vuole sperare di dover
desiderare”.
“Quindi, spero di [tornare].
Sono pronto a tutto. Mi piacerebbe essere di nuovo parte di
qualcosa di speciale. Ma allo stesso tempo, capisco che si tratta
di un business e che la gente potrebbe non volere più quella cosa,
quindi cerco solo di essere il più realistico possibile sulla
vicenda”.
Oltre a Tom Holland, Zendaya dovrebbe riprendere il suo ruolo di
MJ. Jacob Batalon, interprete di Ned, ha invece
dichiarato di non aver ancora ricevuto la chiamata. Si vocifera poi
che Sydney Sweeney possa interpretare Black Cat,
mentre Scorpion e persino gli Spider-Slayers sono stati presi in
considerazione come cattivi di Spider-Man 4. Al momento, il ruolo
di The Kingpin sembra essere certo, se si crede agli scoop dei
social media. Il film non ha però ancora una data di uscita, ma ci
aspettiamo che arrivi nelle sale il prossimo anno.
Per quanto riguarda il regista, era
stato fatto il nome di Sam Raimi, ma la cosa
sembra essere stata smentita dal diretto interessato. Al momento,
dunque, non è ancora chiaro chi potrebbe andare a ricoprire tale
ruolo. Si prevede che il Peter di Holland avrà un ruolo importante
anche nei prossimi film dei Vendicatori: già in precedenza era
stato riferito che l’Uomo Ragno sarebbe stato il protagonista di
Avengers 5, ma al
momento non vi sono certezze a riguardo.
James Gunn ha pubblicato ieri la prima immagine promozionale del
suo film Superman,
con l’attore David Corneswet che fa il suo debutto
ufficiale nel nuovo costume di Superman. Gunn ci ha insegnato che
non fa mai nulla per caso quando si tratta di promuovere il suo
nuovo Universo DC, quindi l’immagine di Superman contiene alcuni
interessanti easter eggs da analizzare. Uno di questi è senza
dubbio la sfera luminosa che si vede sullo sfondo, alle spalle di
Superman.
Ad oggi si possono solo fare delle
ipotesi su cosa possa essere, ma i fan della DC hanno già
sviluppato alcune teorie a riguardo. L’ipotesi più convincente dei
fan è che James Gunn stia anticipando la presenza del
villain della DC Solaris, creato da Grant
Morrison nella serie evento DC One Million del
1998 e che ha avuto un ruolo chiave nella serie limitata
All-Star Superman. Solaris è un sole artificiale senziente
creato attraverso un paradosso temporale: il Solaris dell’853°
secolo ha usato la versione futura di Hourman per viaggiare
indietro nel tempo e infettare il 20° secolo con un virus che ne ha
garantito la creazione.
Solaris è in grado di infettare e
consumare le stelle e, grazie alle sue battaglie con l’attuale
Superman, diventa ossessionato dal combattere l’Uomo d’Acciaio e tutti i suoi discendenti,
in una faida che dura dal XX secolo fino all’853°. In All-Star
Superman (che
è tra le fonti d’ispirazione indicate da James Gunn per il suo
film), si scopre che Solaris è il cattivo secondario della
storia. Solaris si allea infatti con Lex Luthor in
un piano per distruggere Superman tingendo il sole di rosso
depotenziando così Clark Kent, mentre Lex Luthor aveva un siero di
Superman che gli dava forza.
Solaris arriva ad avvelenare il sole
della Terra (tradendo Lex), costringendo Superman a sacrificare la
propria vita per rialimentare il sole. Sebbene la creatura sullo
sfondo dell’immagine possa anche essere una creazione di Brainiac
(un altro frequente compagno di Luthor) o una minaccia dello stesso
Lex, è più probabile che Gunn si attenga alle sue idee e adatti
All-Star Superman in qualche forma. Per avere più certezze
a riguardo, ovviamente, bisognerà attendere che vengano fornite
comunicazioni ufficiali riguardo la natura di questa misteriosa
sfera luminosa.
Superman, tutto
quello che sappiamo sul film di James Gunn
Superman,
scritto e diretto da James Gunn, non
sarà un’altra storia sulle origini, ma il Clark Kent che
incontriamo per la prima volta qui sarà un “giovane reporter” a
Metropolis. Si prevede che abbia già incontrato Lois Lane e,
potenzialmente, i suoi compagni eroi (Gunn ha detto che
esistono già in questo mondo e che l’Uomo di domani non è il primo
metaumano del DCU). Il casting ha
portato alla scelta degli attori David Corenswet
e Rachel
Brosnahan come Clark Kent/Superman e Lois Lane. Nel
casta anche Isabela Merced, Edi Gathegi,
Anthony Carrigan,
Nicholas Hoult e Nathan Fillion. Sean Gunn, María
Gabriela de Faría, Terence Rosemore, Wendell Pierce, Sara Sampaio,
Anthony Carrigan, Pruitt Taylor Vince completano il
cast.
Il film è stato anche descritto come
una “storia
delle origini sul posto di lavoro“, suggerendo che una
buona parte del film si concentrerà sull’identità civile di
Superman, Clark Kent, che è un giornalista del Daily Planet.
Secondo quanto riferito, Gunn ha consegnato la prima bozza della
sua sceneggiatura prima dello sciopero degli sceneggiatori, ma ciò
non significa che la produzione non subirà alcun impatto in
futuro.
“Superman è il vero fondamento
della nostra visione creativa per l’Universo DC. Non solo Superman
è una parte iconica della tradizione DC, ma è anche uno dei
personaggi preferiti dai lettori di fumetti, dagli spettatori dei
film precedenti e dai fan di tutto il mondo”, ha detto Gunn
durante l’annuncio della lista DCU. “Non vedo
l’ora di presentare la nostra versione di Superman, che il pubblico
potrà seguire e conoscere attraverso film, film d’animazione e
giochi”. Il film uscirà nelle sale l’11 luglio
2025.
Per l’adattamento del libro di
memorie di Lidia Yuknavitch, La cronologia
dell’acqua, che segna il debutto alla regia di Kristen Stewart, l’attrice si vuole
allontanare da Hollywood. Invece di girare il dramma biografico con
protagonista Imogen Poots a Los Angeles, la
Stewart ha intenzione di girare il film in Europa. Parlando con
Net-a-Porter ha infatti
dichiarato che girerà La cronologia dell’acqua in
Lettonia, dichiarato che la decisione deriva dal desiderio di
ottenere una libertà creativa che non otterrebbe se rimanesse nel
contesto statunitense.
“Lì [in Lettonia] c’è una
cultura cinematografica nascente”, ha spiegato. “Sentite,
io sono molto interessata al modo in cui facciamo i film qui [negli
Stati Uniti], ma avevo bisogno di una sorta di distacco radicale.
Non sono ancora una regista. Ho bisogno di fare un film
studentesco. Non posso farlo qui”. Stewart, il cui precedente
lavoro di regia include progetti visivi per musicisti come
Boygenius, ha poi criticato Hollywood per aver costretto le donne a
scendere a compromessi come registe per avere successo.
“C’è questo modo di pensare che
ci fa credere che basti riempire delle caselle per averla vinta con
il patriarcato e con il fatto che tutti ne siamo pregni. Per loro è
facile dire tipo: ‘Guardate cosa stiamo facendo! Stiamo girando il
film di Maggie Gyllenhaal! Stiamo girando il film di Margot
Robbie!’ e tu sei tipo: ‘Ok, bello. Le vostre quattro prescelte’. E
io adoro quelle ragazze, io le amo, ma suona tutto come una cosa
finta.
“Se continuiamo a complimentarci
l’uno con l’altro per aver ampliato le nostre prospettive, quando
in realtà non l’abbiamo fatto abbastanza, finirà che smetteremo di
ampliarle“. L’attrice non ha fatto altri nomi oltre a quello
di Maggie Gyllenhaal e Margot Robbie, anche se è possibile immaginare
che si riferisca anche a Greta
Gerwig e Sofia Coppola, ad oggi riconosciute come le
registe donne più popolari nel contesto hollywoodiano.
Kristen Stewart dirige La cronologia dell’acqua
Per quanto riguarda lo stato attuale
della produzione, Kristen Stewart ha dichiarato che, al momento
dell’intervista, era in “preparazione soft” per La
cronologia dell’acqua, a due settimane dall’inizio
ufficiale del processo di produzione. In precedenza, la Stewart
aveva dichiarato a Rolling Stone che il film, che ha anche scritto
e che sta cercando di realizzare da sette anni, è
“radicale in un milione di modi”. Ed è per questo che è
stato così difficile trovare qualcuno che lo finanziasse.
La cronologia
dell’acqua è un romanzo che rinnova radicalmente la
tradizione del memoir, raccontando senza ipocrisie il genere, la
sessualità, la dipendenza, l’abuso infantile, l’elaborazione del
lutto e il superamento della sofferenza. Lidia, la protagonista,
cresce con un padre violento e una madre incapace di proteggerla,
in una famiglia che la condizionerà anche quando, proprio grazie a
una borsa di studio per il nuoto, riuscirà ad allontanarsi. Colpita
da una perdita straziante, si trova a fare i conti con un dolore
estremo e una vita che sembra sfuggirle di mano.
Si inaugura domani
8 maggio la 42ma edizione del Bellaria Film Festival, dedicato al cinema
indipendente, che si terrà a Bellaria Igea Marina
(RN) sino a domenica 12 maggio. Il primo
appuntamento della giornata è previsto alle ore
10:00 presso il Cinema Astra (Via
Guido Paolo 77) con la proiezione del film Io e Il
Secco, che fa parte dell’iniziativa BFF for school, le cui
proiezioni sono gratuite per gli studenti e le studentesse delle
scuole medie.
Alle ore
14:30 la giornata prosegue, sempre presso il
Cinema Astra, con la proiezione dei tre
cortometraggi realizzati nell’ambito dell’iniziativa
NAUFRAGARESummer School di
Approdi, realizzati sotto la supervisione di
Alessandro Comodin: Luna di
Nicolò Sala, Scaglie di Camilla Fragasso e
Domani che fai di Emanuele Tresca e Maria Elena
Franceschini, i cortometraggi saranno proiettati alla presenza dei
filmmakers e di Alessandro Comodin. A
seguire, alle ore 15:30, con un evento in
collaborazione con Accademia del Cinema Italiano – Premi David
di Donatello partirà da Bellaria la
circuitazione della cinquina dei cortometraggi
finalisti dei David di Donatello:
Asteriòn di Francesco Montagner, Foto di
gruppo di Tommaso Frangini, In quanto a
noi di Simone Massi, The Meatseller di
Margherita Giusti e We Should All Be Futurists di
Angela Norelli.
Alle ore
17:30 presso il Cinema Astra si terrà il primo
evento speciale di questa edizione, in cui verrà
assegnato a Barbara Ronchi il Premio Casa
Rossa per la Miglior Interpretazione per il suo lavoro nel
film Io e il secco di Gianluca Santoni, realizzato
grazie al supporto dell’Emilia-Romagna Film
Commission e che verrà proiettato in anteprima assoluta
alla presenza dell’attrice Barbara Ronchi,
dell’attore Francesco Lombardo e del regista
Gianluca Santoni.
Al Palazzo
del Turismo (Via Lonardo Da Vinci, 8) alle ore
18:30 verrà inaugurata con un vernissage alla presenza
della fotografa Simona Pampallona e della regista
Alice Rohrwacher la mostra Tra le
rovine, la luce esposizione di scatti inediti dal set
dell’ultimo film di Alice RohrwacherLa
Chimera. La mostra, allestita in occasione del Premio
Filmidee, che verrà assegnato per la prima volta
quest’anno al film, sarà visitabile per tutta la durata del
festival gratuitamente. In occasione dell’apertura delle
porte, si terrà inoltre un incontro con la regista alle ore
17:00.
Alle ore
19:30 si terrà l’inaugurazione ufficiale di questa
edizione del festival, nel Salottino BFF, posto in
Piazzetta Federico Fellini. Alla presenza della
direttrice artistica per il terzo anno consecutivo Daniela Persico,
del Sindaco di Bellaria Igea Marina Filippo Giorgetti,
dell’Emilia-Romagna Film Commission e gli ospiti d’eccezione:
Barbara Ronchi, Bruno Dumont, Alice Rohrwacher, Andrea Sartoretti e
Andrea Lattanzi
Alle ore 21:30 al
Cinema Astra avrà luogo la proiezione in anteprima nazionale del
film d’apertura del Festival L’Empire di
Bruno Dumont, che sarà presente in sala. Il Film, premiato con
l’Orso d’Argento Premio della giuria all’ultima
Berlinale, è una rivisitazione burlesca di uno
scontro di entità aliene che rielabora in maniera sapiente
l’eredità culturale dell’Occidente con le sue regge (il film è
stato in parte girato a Caserta) e le sue cattedrali. Coprodotto da
Ascent Film, il film uscirà al cinema il 13 giugno distribuito da
AcademyTwo. Per l’occasione Bruno Dumont sarà ospite al Bellaria
Film Festival, dove terrà una masterclass sul suo cinema. Il film
sarà inoltre il primo titolo a inaugurare il circuito di Sale
Anteprima, una serie di schermi d’essai tra Emilia-Romagna, Marche
e Toscana nate dalla collaborazione tra Giometti
Cinema e Bellaria Film Festival.
È sempre una buona notizia quando un
documentario
esce nelle sale: è il caso, martedì 7 maggio, di Nessun posto al
mondo, il secondo lavoro di Vanina Lappa dopo l’esordio
Sopra il fiume, premiato al Filmmaker Festival di Milano nel
2016. Un documentario non è un’impresa reddituale e veder approdare
sullo schermo la tenacia e la pazienza con cui l’autrice ha
documentato un mondo che sta per scomparire rappresenta una
speranza di vedere altri produttori interessarsi a progetti
difficili o non televisivi che dir si voglia. In tempi di cinema
consumato velocemente, Nessun posto al mondo ci permette di
riconquistare il piacere della lentezza: quella della visione che
si inoltra in profondità consentite solo dall’indugio della
macchina da presa e quella di una persistenza fatta di fede e
tenacia che solo i documentaristi conoscono. I sei anni dedicati da
Lappa a questo progetto vincitore del 64esimo Festival dei
Popoli la elevano a pieno titolo tra quelli più
appassionati.
Nessun posto al mondo pone alla
stessa altezza uomini, animali e santi
Nessun posto al mondo è un
racconto di suoni e silenzi, di cieli stellati che sovrastano allo
stesso modo uomini, animali e santi legati alla terra da una
ritualità millenaria. Siamo nel Cilento, sul monte
Cervati, dove la transumanza è un ritualità che si consuma fin dal
XVII secolo tra la Basilicata e la Campania. Qui un lungo cammino
vede ancora oggi i pastori condurre le proprie mandrie a piedi
attraverso i boschi e lungo pendii scoscesi alla ricerca del
pascolo migliore: è il tempo immoto di questa tradizione, quello
che la regista cerca di fermare con inquadrature di qualità
pittorica, espressione della sua formazione visiva all’Accademia di
Belle Arti.
Lappa ha seguito i pastori nei loro
spostamenti, fermandone gesti e pensieri che risultano sempre più
in contrasto con l’avanzare di un mondo diverso, segnato dai
confini, dove le vacche transumanti sono tassate in misura
importante per i pastori non residenti nel comune di pascolo. Le
leggi moderne si sovrappongono a quelle ataviche per svuotare la
montagna e consegnarla ai percorsi degli uomini attraverso Parchi
Nazionali che preservano una montagna-cartolina. “Che montagna
è mai questa senza il suono dei campanacci delle vacche?” si
chiede Antonio Pellegrino, sociologo e co-fondatore della
Cooperativa Terre di Resilienza di Caselle in Pittari, che si è
prestato a guidare l’autrice nel suo cammino di scoperta della
terra cilentana. “Che montagna è senza transumanza?” si
chiede Pellegrino.
Il suo volto asciugato dal sole e
dal vento è il volto della terra che percorre da sempre ma che ora
sente in pericolo come non mai. La sua voce, tanto sicura quando
parla la lingua degli animali per richiamarli, ammansirli,
instradarli, si fa gonfia di smarrimento di fronte a un silenzio
nuovo che racconta il vuoto e la mattanza di armenti ‘non
controllati’ uccisi da norme per lui incomprensibili. “Vogliono
pulire la montagna e invece l’hanno inondata del sangue che
ritengono infetto, senza contare che uccidere gli animali che si
vanno ad abbeverare è sbagliato”, commentano i pastori, ed è
in quella forma di rispetto che li pone sullo stesso piano degli
animali che accudiscono che comincia l’ascolto del sacro.
Il racconto dei legami
forti della tradizione
Quello che qui si racconta con
lirico realismo è uno spazio che oggi è sempre più ristretto
dall’erosione della modernità fatta di auto, televisione e
smartphone ma che trova ancora, tuttavia, la forza dei propri
legami nella preservazione delle tradizioni legate alla natura.
Sono legami forti che trovano radice in questa dimensione a
spingere i pastori a distruggere la recinzione di un pascolo comune
di ostacoli alla transumanza e allo scorrere del tempo come lo
hanno sempre conosciuto. Lo stesso senso di appartenenza che spinge
centinaia di persone ad accompagnare la statua della Madonna della
Neve di Sanza in una processione notturna che arriva fino a duemila
metri.
Alla regista sono occorsi tre anni
per seguire il rito con l’attenzione dovuta e raccogliere il
materiale poi confluito nel montaggio che lei stessa ha curato. E
non è con minor senso di sacralità che Lappa filma l’incedere quasi
a passo di danza delle vacche attraverso il paese, quasi fosse
possibile aspettarsi di vederle avanzare fino al bordo dello
schermo e oltre, per riconquistare la libertà che la storia ha
riservato loro in nessun posto al mondo, appunto, come nel
Cilento.
Il regista premio Oscar Steven Spielberg e la sua Amblin
Entertainment svilupperanno insieme alla casa di
produzione A24 l’adattamento dell’acclamato romanzo
The Heaven & Earth Grocery Store di
James McBride. Gli addetti ai lavori dicono che il
progetto si trova ancora in una fase di sviluppo molto precoce e
che Spielberg sarebbe impegnato solo per produrre non dirigere il
film.
Di cosa parla The Heaven & Earth Grocery Store?
Il romanzo The Heaven &
Earth Grocery Store di McBride racconta la storia dei
residenti neri ed ebrei del quartiere di Chicken Hill di Pottstown,
Pennsylvania, negli anni ’20 e ’30, anche se il libro si apre nel
1972 con la scoperta di uno scheletro sul fondo di un pozzo. Alcuni
oggetti che si trovano vicino al corpo, tra cui un Mezuza, portano
il poliziotto a interrogare l’unico residente ebreo della città,
Malachi, che vive in una sinagoga in disuso.
Ma l’indagine è ostacolata quando la
scena del crimine viene spazzata via dall’uragano Agnes. Il romanzo
poi risale agli anni ’20 e ’30 Pottstown e offre dettagli sulla
vita dei residenti. Qui vivono i coniugi ebrei Moshe e Chona
Ludlow, che gestiscono il negozio di alimentari The Heaven &
Earth Grocery Store. Un giorno, uno dei loro dipendenti, Nate
Timblin, chiede loro di nascondere un giovane ragazzo nero non
udente di nome Dodo, dalle autorità che stanno cercando di
istituzionalizzarlo in un manicomio.
Il medico della città, anche un
membro del Ku Klux Klan, è spinto nel voler far ciò da intenti
razzisti e xenofobi ed è favorito da molti dei residenti bianchi
della città in tali politiche. I cittadini neri ed ebrei decidono
dunque di unirsi e mobilitarsi per aiutare il ragazzo. Il romanzo
ha ricevuto numerosi riconoscimenti e varie liste, tra cui l’essere
uno dei migliori libri del 2023 di NPR e anche la lista del
presidente Obama dei suoi libri preferiti del 2023.
Ecco la nostra intervista a
Ludovica Martino e Marco Leonardi,
protagonisti di Il mio posto è qui, film diretto
da Cristiano Bortone e Daniela
Porto e distribuito nelle sale italiane dal 9
maggio da Adler Entertainment.
Il mio Posto è qui è
un film che racconta con verità e coraggio e un taglio fortemente
realistico una storia di amicizia ed emancipazione ambientata nella
Calabria rurale degli anni ’40, sullo sfondo dei cambiamenti
sociali dell’Italia del dopoguerra. Marta è una ragazza madre che
per la sua condizione scomoda viene promessa in sposa ad un uomo
che non ama. Conosce Lorenzo, l’assistente del parroco, noto come
l’uomo dei matrimoni ma scansato da tutti per la sua
omosessualità. Tra loro nasce un intenso rapporto. Grazie a
Lorenzo, Marta entra in contatto con quella comunità nascosta e per
lei sconvolgente di omosessuali e, lentamente, comincia a prendere
coscienza dei suoi diritti come donna. Ma, di quell’angolo remoto
di mondo sarà costretta a difendersi in ogni modo dai pregiudizi e
dalla cultura patriarcale che la circonda.
Il mio Posto è qui è
scritto e co-diretto da Cristiano Bortone e Daniela
Porto, quest’ultima autrice anche del romanzo omonimo da cui è
tratto il film e appena uscito con Sperling & Kupfer.
Cristiano Bortone, produttore
e regista, ha vinto nel 2008 un David di Donatello con Rosso
come il cielo e ha diretto nel 2016 Caffè, la prima
coproduzione ufficiale tra Italia e Cina. In questo nuovo film
affianca Daniela Porto al suo esordio come regista e
sceneggiatrice.
Interpreti principali sono
Ludovica Martino, giovanissima ma già volto apprezzatissimo
del panorama cinematografico italiano (Skam Italia, Sotto il
sole di Riccione, Lovely boy, Il campione, I migliori giorni, Vita
da Carlo) e Marco Leonardi, attore dalla pluriennale
esperienza cinematografica iniziata come Totò di Nuovo cinema
paradiso, passata per grandi successi come Come l’acqua per
il cioccolato di Alfonso Arau, C’era una volta il
Messico di Robert Rodriguez, Mary di Abel Ferrara e più
di recente film molto apprezzati come Anime nere di
Francesco Munzi, Maradona di Marco Risi, Tutti i Soldi
del Mondo di Ridley Scott, Martin Eden di Pietro
Marcello e Padre Pio di Abel Ferrara.
Le riprese si sono svolte tra Gerace
(RC), storico borgo della Locride, e la Puglia, con location
suggestive che raccontano un’Italia dimenticata.
Il film è stato prodotto da Orisa
Produzioni in co-produzione con Goldkind Filmproduktion (Germania),
con il sostegno della Fondazione Calabria Film Commission, Apulia
Film Commission e della Regione Lazio, Fondo Lazio Cinema
International, POR-FESR 2014-2020.
IL MIO POSTO È QUI, la
trama
All’indomani della fine della
Seconda Guerra mondiale, in un piccolo paese calabrese, l’incontro
tra Marta (Ludovica Martino), ragazza madre promessa in sposa ad un
uomo che non ama, e Lorenzo (Marco Leonardi), l’omosessuale locale
conosciuto come “l’organizzatore dei matrimoni”, fa nascere una
profonda amicizia che porta la giovane ragazza a sfidare i
pregiudizi della comunità che li circonda e a lottare per trovare
il proprio posto nel mondo come donna.
IL MIO POSTO È
QUI arriverà nei cinema dal 9 maggio distribuito da Adler
Entertainment.
James Gunn ha pubblicato ieri la prima
immagine promozionale del suo film Superman, con
l’attore David Corneswet che fa il suo debutto
ufficiale nel nuovo costume di Superman. Gunn ci ha insegnato che
non fa mai nulla per caso quando si tratta di promuovere il suo
nuovo Universo DC, quindi l’immagine di Superman contiene alcuni
interessanti easter eggs da analizzare. L’abito scelto per
l’Universo DC sembra avere il design a colletto alto del
costume di Superman dei “New 52”, e lo stesso si
può dire per le linee che disegnano le porzioni blu e rosse
del costume, così come i polsini degli stivali e
delle maniche.
Detto questo, le insegne di Superman
sul costume sembrano un mix tra il design classico e quello
new-age, e la foto non lo sottolinea in modo particolare,
ma in primo piano è chiaro che il Superman di Corenswet
indosserà gli slip rossi all’esterno – l’epitome di un
look classico per il personaggio. Tuttavia, la location di questa
scena è discutibile: finestre a tutta altezza in un appartamento
del centro città, con uno stipendio da reporter? Difficile da
credere, ma dunque dove si trova il personaggio?.
Il punto di maggiore curiosità in questo momento sembra però essere
lo stato del costume di Superman in questa
foto.
La tuta ha sicuramente visto giorni
migliori rispetto alle bruciature e allo sporco che vediamo
nell’area del petto in alto a destra. È evidente che Superman ha
combattuto una battaglia intensa e l’apparizione di un oggetto
gigante, fluttuante, a forma di oculo energizzato sullo sfondo
sembra essere l’oggetto di questa battaglia. Nell’indossare questo
costume, infine, Superman trasmette un’idea di abitudine, quasi
come che fosse ormai apatico nei confronti di questo suo ruolo. Ci
si chiede a questo punto quando potremo vedere una nuova immagine
del costume, magari con Superman non seduto ma in piedi, che ci
mostri ulteriori dettagli di questa tuta.
Superman, tutto
quello che sappiamo sul film di James Gunn
Superman,
scritto e diretto da James Gunn, non
sarà un’altra storia sulle origini, ma il Clark Kent che
incontriamo per la prima volta qui sarà un “giovane reporter” a
Metropolis. Si prevede che abbia già incontrato Lois Lane e,
potenzialmente, i suoi compagni eroi (Gunn ha detto che
esistono già in questo mondo e che l’Uomo di domani non è il primo
metaumano del DCU). Il casting ha
portato alla scelta degli attori David Corenswet
e Rachel
Brosnahan come Clark Kent/Superman e Lois Lane. Nel
casta anche Isabela Merced, Edi Gathegi,
Anthony Carrigan,
Nicholas Hoult e Nathan Fillion. Sean Gunn, María
Gabriela de Faría, Terence Rosemore, Wendell Pierce, Sara Sampaio,
Anthony Carrigan, Pruitt Taylor Vince completano il
cast.
Il film è stato anche descritto come
una “storia
delle origini sul posto di lavoro“, suggerendo che una
buona parte del film si concentrerà sull’identità civile di
Superman, Clark Kent, che è un giornalista del Daily Planet.
Secondo quanto riferito, Gunn ha consegnato la prima bozza della
sua sceneggiatura prima dello sciopero degli sceneggiatori, ma ciò
non significa che la produzione non subirà alcun impatto in
futuro.
“Superman è il vero fondamento
della nostra visione creativa per l’Universo DC. Non solo Superman
è una parte iconica della tradizione DC, ma è anche uno dei
personaggi preferiti dai lettori di fumetti, dagli spettatori dei
film precedenti e dai fan di tutto il mondo”, ha detto Gunn
durante l’annuncio della lista DCU. “Non vedo
l’ora di presentare la nostra versione di Superman, che il pubblico
potrà seguire e conoscere attraverso film, film d’animazione e
giochi”. Il film uscirà nelle sale l’11 luglio
2025.
X-Men
’97 è stata elogiata per la sua interpretazione
avvincente e fedele ai fumetti dell’iconica squadra e per le trame
puntuali e incisive che rendono grandi questi personaggi.
Beau DeMayo ha ricoperto il ruolo di capo
sceneggiatore della serie Disney+, ma è stato improvvisamente
licenziato a pochi giorni dalla prima. Non sappiamo ancora cosa sia
successo e DeMayo non ha spiegato perché si sia separato dai
Marvel Studios. Tuttavia, ha condiviso di
volta in volta una sorta di commento agli episodi via X,
condividendo con i fan easter eggs e segreti dietro le quinte.
L’episodio della scorsa settimana,
intitolato “La tolleranza è l’estinzione – Parte 1”, ha
rivelato la storia delle origini di Bastion e una scena in
particolare ha colpito i fan della DC. Questi ultimi hanno subito
sottolineato le somiglianze tra il momento in cui Bastion scopre la
sua connessione con le macchine e quello in cui Clark Kent scopre i
suoi superpoteri kryptoniani, con un confronto fianco a fianco che
rivela quanto il film L’Uomo
d’Acciaio del 2013 abbia influenzato X-Men
’97.
Non sarebbe la prima volta che lo
show si ispira al kolossal di Zack Snyder del
2013: in Vitamorte – Parte 2, infatti, Tempesta riacquista i
suoi poteri mutanti e spicca il volo in una sequenza che sembra
attingere a piene mani dallo SnyderVerse. In effetti, DeMayo ha
persino confermato di essersi ispirato alla memorabile scena del
primo volo dell’Uomo d’Acciaio (in cui il Clark adulto si è
finalmente vestito e ha spiccato il volo dopo aver scoperto
qualcosa di più sulla sua eredità kryptoniana, compreso l’iconico
costume di Superman).
Poco dopo l’uscita dell’episodio
della scorsa settimana, DeMayo ha persino scherzato su X per dire
che la madre di Bastion si chiama Martha (dopo aver rivelato che
l’avevamo incontrata per la prima volta in X-Men: The Animated
Series). Tuttavia, prima di affrontare l’ira della fedele
legione di fan di Snyder, l’ex showrunner di X-Men
’97 si è affrettato ad aggiungere: “Inoltre. Disclaimer
totale: sono un fan di Snyder. Soprattutto di L’Uomo
d’Acciaio”. Non ci saremmo mai aspettati che un progetto
del MCU facesse riferimento ad un
progetto DC, ma la sua influenza su questo revival animato è
impossibile da ignorare.
Also. Full disclaimer: I’m a Snyder fan.
Especially Man of Steel.
La nuovissima serie X-Men
’97, composta da 10 episodi, è arrivata in streaming a
partire dal 20 marzo. La serie rivisita l’epoca iconica degli anni
‘90, con il gruppo di mutanti che usa i propri poteri straordinari
per proteggere un mondo che li odia e li teme, vengono messi alla
prova come mai prima d’ora, costretti ad affrontare un nuovo futuro
pericoloso e inaspettato. Il cast delle voci nella versione
originale include Ray Chase (Ciclope),
Jennifer Hale (Jean Grey), Alison
Sealy-Smith (Tempesta), Cal Dodd
(Wolverine), JP Karliak nel ruolo di Morph,
Lenore Zann nel ruolo di Rogue, George
Buza nel ruolo di Bestia, AJ LoCascio
(Gambit), Holly Chou (Jubilee), Isaac
Robinson-Smith (Alfiere), Matthew
Waterson (Magneto) e Adrian Hough
(Nightcrawler).