Ernie Hudson
(meglio noto per il ruolo di Winston Zeddemore nella serie di
Ghostbusters), che ha recitato al fianco di Brandon Lee nel film originale de Il Corvo, ha commentato il nuovo
reboot The
Crow con protagonista Bill Skarsgård e basato sul fumetto
indipendente di successo di James O’Barr. In quel
film Hudson ha interpretato il ruolo del sergente Daryl
Albrecht, l’agente di polizia che si trova sul luogo
dell’omicidio del personaggio di Lee, Eric Draven, e della sua
fidanzata Shelly Webster. Il regista del film originale,
Alex Proyas, e la co-protagonista di Hudson,
Sarah Rochelle Davis, hanno
già espresso il loro disappunto in seguito al recente trailer e
alle prime immagini del reboot del Corvo e a loro, in parte, si è
ora unito anche Hudson.
Parlando con ComicBook.com, l’attore ha
ammesso di non aver visto il nuovo trailer con Skarsgård nei panni
di Eric Draven. Pur non riuscendo a ricordare il nome di Skarsgård,
ha ammesso di rispettarlo come attore, ma ha aggiunto che Lee sarà
sempre Il Corvo nella sua mente. “Non l’ho visto. L’attore che
– non mi viene in mente il suo nome – interpreta il protagonista mi
piace e lo rispetto. Ma, per me, Il Corvo è Brandon Lee. Non riesco
a immaginare… Il Corvo è tante storie diverse, speriamo che non
cerchino di rifarlo, che lo facciano a modo loro e che lo portino
in una direzione diversa“.
Rupert Sanders,
regista di
Biancaneve e il Cacciatore e Ghost
in the Shell, firma la regia del film che, come detto,
sarà un nuovo adattamento della graphic novel gotica e non un
remake del film del 1993 divenuto tristemente famoso per essere
stato l’ultimo di Brandon Lee, morto tragicamente proprio
durante le riprese.
Molti ritengono che quel film
diretto da Alex Proyas abbia svolto un lavoro perfetto di
adattamento della storia e, a questo proposito, il 7 maggio il film
uscirà per la prima volta in 4K Ultra HD e in
Steelbook. The
Crow sarà interpretato anche da Danny Huston,
Laura Birn, Sami Bouajila e Jordan Bolger
in ruoli non rivelati. Zach Baylin e Will Schneider hanno scritto
la sceneggiatura.
The
Crow uscirà il 7 giugno di quest’anno
negli USA. La sinossi recita: “Le anime gemelle Eric Draven
(Skarsgård) e Shelly Webster (FKA twigs) vengono brutalmente
assassinate quando i demoni del passato oscuro di lei li
raggiungono. Avendo la possibilità di salvare il suo vero amore
sacrificando se stesso, Eric parte alla ricerca di una spietata
vendetta sui loro assassini, attraversando i mondi dei vivi e dei
morti per mettere a posto le cose sbagliate“.
La
seconda stagione di Call My Agent – Italia si
apre con una grande premiere, la proiezione di Bastianazzo, un film
realizzato da una coppia di registi rappresentati dalla CMA e che
vengono chiamati “i nuovi D’Innocenzo”. Tutte le aspettative per
questo progetto e per la serata si infrangono rumorosamente quando
i protagonisti della storia scoprono che il film è veramente brutto
e che la stampa non sta facendo troppi complimenti a dirlo a chiare
lettere.
Comincia quindi con un
grande fallimento e una corsa ai ripari l’arco narrativo del
secondo ciclo di episodi della versione italiana di Dix pour cent,
che nella prima stagione ci aveva accompagnato dietro le quinte
della Claudio Maiorana Agency (CMA) e dei suoi
assistiti: registi, attori, star che cercano di barcamenarsi nel
mondo dello spettacolo, del cinema e della tv grazie all’aiuto dei
propri agenti. Ritornano nel cast gli agenti Michele Di
Mauro, Sara Drago, Maurizio
Lastrico e l’appena scomparsa Marzia
Ubaldi insieme ai loro assistenti Sara
Lazzaro, Francesco Russo, Paola
Buratto e Kaze, oltre a
Emanuela Fanelli e, nel ruolo di se stesso,
Corrado Guzzanti.
Foto RICCARDO GHILARDI
Per questo secondo
racconto seriale, la scrittura è stata affidata ancora una volta a
Lisa Nur Sultan che questa volta si distacca dal
modello francese e rende lo show più simile al tradizionale
racconto seriale italiano, con un focus sulle storie personali e
professionali degli agenti protagonisti. C’è sempre lo spazio
dedicato alle Guest star, tuttavia questo aspetto, che era quello
di maggiore comicità nella prima stagione, viene notevolmente
ridimensionato, così come vengono ridotte le occasioni di comicità
genuina, in favore di toni da dramedy, come quando si sceglie di
affrontare anche il tema delle molestie sul lavoro. La sensazione è
che la scrittura si sia appiattita in favore di dinamiche più
controllate e soapoperistiche, diminuendo al minimo sindacale il
senso dell’assurdo che aveva imperato nella prima stagione,
soprattutto in relazione al personaggio famoso che di volta in
volta prendeva il sopravvento nella trama della puntata.
Call My Agent – Italia stagione 2, la recensione
Call my agent –
Italia stagione 2 si presenta con due episodi di altissimo
livello comico, appoggiandosi a Valeria Golino e Valeria Bruni Tedeschi nella prima puntata e a
un Gabriele Muccino scoppiettante nella seconda
puntata. In particolare il regista si dimostra padrone della scena
e prontissimo a giocare con i suoi difetti, veri o presunti, dal
temperamento fumantino, alla parlata poco comprensibile fino alla
sua maniera non proprio ortodossa di affacciarsi ai social. Il
migliore in campo a mani basse. Le altre guest star invece sono
Gian Marco Tognazzi,Claudio
Santamaria, Serena Rossi e
Davide Devenuto, suo marito,
Elodie,Sabrina
Impacciatoree una simpatica
piccola comparsata del maestro Dario Argento.
Foto FABIO ZAYED
Se per alcuni versi la
serie si concentra a raccontare un dietro le quinte che lo
spettatore può solo intuire, d’altra parte sembra che quel
backstage sia più suggerito che davvero mostrato. Sembra quasi che
l’intenzione sia di replicare quello che, con risultati eccellenti
oltre che grotteschi, ha fatto Boris per i set televisivi. Tuttavia
Call My Agent – Italia mance dell’incisività e
forse anche della cattiveria per mettere davvero alla berlina i
personaggi che racconta, cosa che probabilmente non è nelle
intenzioni.
La seconda stagione di
Call My Agent – Italia paga il prezzo di una
normalizzazione della scrittura, di un appiattimento dei toni che,
se nei due episodi iniziali non appare affatto evidente, grazie
all’ottimo utilizzo che si fa delle guests coinvolte, diventa poi
man mano incontrovertibile con il proseguire della serie, fino al
debolissimo episodio finale.
Denis Villeneuve ha
fatto una promessa ai fan di Dune: andrà
avanti con la realizzazione di un terzo film, basato sul
romanzo Messia di Dune di Frank Herbert, solo
se saprà per certo che sarà migliore di Dune: Parte
Due (qui
la nostra recensione). Si tratta di un obiettivo ambizioso,
considerando il successo che il sequel sta avendo. Un successo di
critica e di pubblico, con il film che ha attualmente superato la
soglia dei 500 milioni di dollari al botteghino mondiale e non
sembra destinata a rallentare. “Ho fatto entrambi i film uno
dopo l’altro, il che ha assolutamente senso per me“, ha
dichiarato Villeneuve di recente alla rivista Empire quando è stata ventilata
la possibilità di un terzoDune.
“Ho sentito che era una buona
idea andare avanti subito dopo la prima parte. Stavamo già
progettando, scrivendo, eccetera. Ma questo significava anche che
per sei anni sono stato su Arrakis senza sosta, e penso che sarebbe
salutare fare un piccolo passo indietro. Per prima cosa, dobbiamo
assicurarci di avere una sceneggiatura forte. La cosa che voglio
evitare è di non avere qualcosa di pronto. Non l’ho mai
fatto e ora sento che potrebbe essere pericoloso a causa
dell’entusiasmo. Dobbiamo assicurarci che tutte le idee siano sulla
carta“.
“Se torniamo lì, deve essere
reale, deve essere rilevante. Se mai farò Dune: Messiah, è perché sarà meglio della
parte seconda“, ha aggiunto. “Altrimenti non lo
faccio“. Denis Villeneuve ha da tempo manifestato il suo
interesse per la realizzazione di un terzo film di
Dune e dato il finale aperto di questo secondo
capitolo c’è da aspettarsi che egli porti a compimento il racconto
dell’ascesa al trono di Paul Atreides. Villeneuve ha anche
dichiarato alla stampa di essere sicuro che la “Parte Due” sia un
film migliore della “Parte Uno“, quindi
l’obiettivo è quello di far sì che la “Parte Tre”
sia ancora migliore. Per scoprirlo, però, sarà probabilmente
necessario attendere un po’ di tempo in più.
“Questo film successivo
esplorerà il mitico viaggio di Paul Atreides mentre si unisce a
Chani e ai Fremen mentre è su un sentiero di guerra di vendetta
contro i cospiratori che hanno distrutto la sua famiglia“, si
legge nella sinossi ufficiale. “Di fronte alla scelta tra
l’amore della sua vita e il destino dell’universo conosciuto, tenta
di prevenire un futuro terribile che solo lui può
prevedere.”
Dune – Parte
Due è diretto da Villeneuve da una sceneggiatura che
ha scritto insieme a Jon Spaihts. Il film è basato sull’innovativo
romanzo di fantascienza Dune del 1965 di Frank Herbert. Dune –
Parte Dueuscirà nei
cinema il 28 Febbraio 2024!
Il secondo capitolo continuerà la
storia di Dune,
che, nonostante la sua controversa uscita, è stato un solido
successo al botteghino nel 2021, incassando oltre 402 milioni di
dollari su un budget di produzione stimato di 165 milioni di
dollari. Tuttavia, WB ha sicuramente maggiori speranze per il
sequel, che potrà trarre vantaggio da un’uscita globale su larga
scala in formati standard e premium, incluso IMAX.
Sebbene non sia ancora stato
annunciato ufficialmente Spider-Man 4 con Tom Holland nuovamente protagonista, è noto
che sono in corso i piani per il seguito di Spider-Man:
No Way Home. Stando a nuovi rumori, il ritardo
nell’annuncio potrebbe essere dovuto almeno in parte al fatto che i
Marvel Studios e la Sony Pictures non sono
sicuri del modo migliore di procedere con la storia, e pare che
Kevin Feige si è scontrato con i dirigenti della
Sony Amy Pascal e Tom Rothman per
quanto riguarda la sceneggiatura.
L’insider Daniel Richtman
ha poi condiviso alcuni aggiornamenti molto interessanti. Secondo
Richtman, Rothman è quello che “sta litigando con Feige per
decidere cosa fare di Spider-Man 4” ed è determinato ad
affrettare lo sviluppo del sequel. Rothman vorrebbe anche che Jon
Watts tornasse al timone, mentre Feige preferirebbe che fosse un
altro regista ad occuparsene, in modo che Watts possa dedicarsi ad
altri progetti.
Richtman sostiene inoltre che, sia
che il film sia una grande avventura del Multiverso sia che si
tratti di una storia di strada su scala ridotta, il piano attuale è
quello di introdurre una versione live-action di Miles
Morales. Per quanto riguarda l’animazione dello
Spider-Verse, Richtman ritiene che siano previsti “almeno altri
due” film oltre a Spider-Man: Beyond the
Spider-Verse.
Spider-Man 4, cosa
sappiamo sul film?
Mentre lo Spider-Man di Holland
dovrebbe avere un ruolo da protagonista in Avengers:
The Kang Dynasty e Avengers: Secret
Wars, sembra che la prossima trilogia interamente dedicata
al personaggio vedrà Peter passare il ruolo di Spider-Man a Miles.
Può sembrare prematuro, ma con un’altra trilogia per lui prevista
ci sarà ancora molto tempo a disposizione per far evolvere Peter
Parker e portare degnamente a conclusione il suo arco
narrativo.
Indipendentemente da quale sia il
piano, ad oggi Spider-Man 4 è ancora prevelentemente
in fase di considerazioni preliminari, per cui potrebbe volerci un
po’ prima di rivederlo sul grande schermo. In una recente
intervista Hollanda ha dichiarato che: “È un processo
collaborativo. I primi incontri rispondevano alla domanda, ‘Perché
dovremmo farlo di nuovo?’ E penso che abbiamo trovato tutti il
motivo. Sono davvero, davvero contento di dove siamo in termini di
creatività”. Non resta dunque che attendere novità in
merito.
In un’intervista rilasciata a
Men’s Health Magazine,
Brad Winderbaum, dirigente di alto livello dei
Marvel Studios, ha parlato delle prossime
serie animate Eyes of Wakanda e Your Friendly
Neighborhood Spider-Man. La conversazione aveva lo scopo
di promuovere il recente X-Men
’97 (qui
la recensione), ma la discussione si è spostata in modo
interessante sul piano generale della Marvel Animation.
Winderbaum ha rivelato che il
MCU accetterà Eyes of
Wakanda di Ryan Coogler come parte canone del MCU. E per essere precisi, sarà
canonico per la Sacra Linea Temporale. “Stiamo esplorando così
tante strade incredibili sul versante dell’animazione. Eyes of
Wakanda, più di ogni altro show, si inserisce nella continuità
temporale del MCU. Il regista di Black Panther,
Ryan Coogler, ne è produttore, Todd Harris è uno dei nostri
storyboard artist di lunga data e lo dirige. Riguarda la storia e
la mitologia del Wakanda ed è davvero fantastico“.
“C’è anche una terza stagione di
What
If…? con Bryan Andrews alla guida, che è stato presente fin
dall’inizio. E, senza rovinare nulla, è qui che iniziamo a
percepire il potenziale di crossover con i progetti animati.
Abbiamo Marvel Zombies in arrivo. E Your
Friendly Neighborhood Spider-Man di Jeff Trammell, per il quale
andrò al mixaggio del suono tra un paio d’ore. È fantastico. Lui e
il suo team sanno come farti investire nei personaggi. È una serie
molto liceale, incentrata su un gruppo di persone, con Peter Parker
al centro. È molto divertente“.
Sembra dunque che i Marvel Studios siano
fortemente intenzionati a puntare sempre di più sui prodotti
animati, alternandoli a quelli live-action e anzi facendosi che le
due cose si integrino tra loro all’interno del canone e della
timeline del MCU. Non resta a questo punto che
attendere per scoprire quando questi titoli arriveranno su Disney+ a fare compagnia a X-Men
’97.
Dopo le prime foto, Warner Bros. ha svelato il
primo teaser trailer dell’atteso Beetlejuice
Beetlejuice, al cinema dal 6 settembre
2024. Stando a quanto riportato dalla sinossi ufficiale:
“Dopo un’inaspettata tragedia familiare, tre generazioni della
famiglia Deetz tornano a casa a Winter River. Ancora perseguitata
da Beetlejuice, la vita di Lydia viene sconvolta quando la figlia
adolescente e ribelle, Astrid, scopre il misterioso modellino della
città in soffitta e il portale per l’Aldilà viene accidentalmente
aperto. Con i problemi che stanno nascendo in entrambi i regni, è
solo questione di tempo prima che qualcuno pronunci tre volte il
nome del demone dispettoso, pronto a tornare per scatenare il suo
caos“.
Beetlejuice Beetlejuice: tutto
quello che c’è da sapere sul film
Il
visionario filmmaker Tim Burton e l’attore
candidato all’Oscar Michael Keaton tornano a fare squadra per
Beetlejuice
Beetlejuice, l’atteso sequel del pluripremiato
Beetlejuice – Spiritello porcello. Keaton torna nel
suo ruolo iconico accanto alla candidata all’Oscar Winona Ryder (Stranger Things, Piccole donne) nel
ruolo di Lydia Deetz, e alla vincitrice di due Emmy Catherine O’Hara (Schitt’s
Creek, La sposa cadavere) nel ruolo di Delia Deetz. Si
aggiungono al cast le new entry Justin Theroux (Star
Wars: Episodio VIII – Gli ultimi Jedi, The Leftovers),
Monica Bellucci (Spectre, i film di
Matrix), Arthur Conti (House of the Dragon) al suo debutto
in un lungometraggio, la candidata agli Emmy
Jenna Ortega (Mercoledì, Scream VI) nel ruolo
della figlia di Lydia, Astrid, e il candidato all’Oscar Willem Dafoe (Povere Creature!, Van Gogh –
Sulla soglia dell’eternità).
Burton
dirige il film da una sceneggiatura di Alfred
Gough & Miles Millar
(Mercoledì).La
squadra creativa di Burton che ha lavorato dietro le quinte include
il direttore della fotografia Haris Zambarloukos
(Shark 2 – L’abisso, Assassinio sull’Orient
Express) e diversi suoi collaboratori storici come lo
scenografo Mark Scruton (Mercoledì), il
montatore Jay Prychidny (Mercoledì), la
costumista premio Oscar Colleen Atwood (Alice
in Wonderland, Sweeney Todd: Il diabolico barbiere di Fleet
Street), il supervisore creativo degli effetti delle creature
e del trucco speciale vincitore del Premio Oscar Neal
Scanlan (Sweeney Todd: Il diabolico barbiere di Fleet
Street, Charlie e la fabbrica di cioccolato), il compositore
Danny Elfman (Big Fish, The Nightmare Before Christmas,
Batman), e il Premio Oscar per le acconciature e il trucco
Christine Blundell (Topsy-Turvy
Sotto-sopra).
La mafia è un argomento delicato, su
cui però non bisognerebbe mai tacere. Il silenzio equivale infatti
a complicità e questo, dal canto suo, il cinema ce lo ha ricordato
spesso. Dal film I cento passi fino al recente Il
traditore, la malavita viene sconfitta o arginata
parlandone ed esponendola agli occhi di tutti. Nel 2013, oltre a
fare tutto ciò,
Pif sceglie anche di deriderla, realizzando la
commedia
La mafia uccide solo d’estate (qui
la recensione), con cui ripercorre i più gravi episodi mafiosi
distruggendo però come possibile il mito di quest’organizzazione
criminale e richiamando tutti al proprio dovere civico. Tra i tanti
film di mafia esistenti, questo si è così affermato come uno
dei più lucidi e importanti.
Dopo essere divenuto popolare per la
trasmissione televisiva Il testimone, in onda su MTV,
Pif viene contattato dal produttore
Mario Gianani che gli propose di realizzare un
film. Pif
non si lascia sfuggire l’occasione e propone un’idea che stava
sviluppando da circa 4 anni, dando così poi vita proprio al film
con Cristiana Capotondi. Per raccontare un
argomento come questo, Pif ricorre poi al al linguaggio che gli è
proprio e consolidato con Il Testimone, utilizza, ovvero
trattando gli argomenti, anche quelli più scabrosi e delicati, con
un doppio registro fatto di ironia e fredda presentazione dei
fatti, in un’alternanza tra momenti comici e di tristezza.
Vincitore del Premio del Pubblico al
Torino Film Festival e affermatosi come un grande successo
economico, il film è evidentemente riuscito nel suo intento,
affrontando argomenti importanti e riaccendendo il dibattito
pubblico nei loro confronti. In questo articolo, approfondiamo
dunque alcune delle principali curiosità relative a
La mafia uccide solo d’estate . Proseguendo qui nella
lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli
relativi alla trama, al cast di
attori e alla spiegazione del finale. Infine, si
elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti
il film nel proprio catalogo.
La trama e il cast di La mafia uccide solo d’estate
Il film narra l’educazione
sentimentale e civile di un bambino, Arturo, che
nasce a Palermo lo stesso giorno in cui Vito
Ciancimino, mafioso di rango, viene eletto sindaco. Il
rapporto con la mafia segnerà Arturo per tutta la sua vita e così
alternate alle tappe principali del suo percorso di crescita, si
narra degli eventi malavitosi che dagli anni Settanta agli anni
Novanta hanno sconvolto l’Italia, dall’omicidio del
boss Michele Cavataio a quelli dei
giudici Giovanni
Falcone e Pietro Borsellino.
Davanti ai propri occhi, Arturo assiste infatti al consolidarsi
della mafia a cui tenta di opporsi come può, mentre cerca anche di
costruirsi una vita con l’amata Flora.
Ad interpretare Arturo, nella sua
versione adulta, vi è lo stesso Pif, mentre il personaggio da bambino è
interpretato da Alex Bisconti. L’amata Flora ha
invece il volto di Cristiana Capotondi da adulta e di
Ginevra Antona da bambina. L’attore
Claudio Gioè, che reciterà poi anche
in La mafia uccide solo d’estate – La serie,
interpreta invece il giornalista Francesco. Completano poi il
cast Ninni Bruschetta nel ruolo di Fra
Giacinto, Rosario Lisma e Barbara
Tabita nei ruoli del padre e della madre di Arturo
e Antonio Alveario in quelli di Totò
Riina. Lorenzo Guccione e Giuseppe
Sangiorgi interpretano invece Fofò Cassina, amico di
Arturo, da bambino e da adulto.
Il significato del titolo e del film
Il titolo del film,
La mafia uccide solo d’estate, deriva da uno scambi di
battute tra il piccolo Arturo e suo padre: «Ma la mafia
ucciderà anche noi?», «Tranquillo, ora siamo d’inverno, la
mafia uccide solo d’estate», risponde il genitore per
tranquillizzarlo. Ed è proprio questo “voler tranquillizzare”,
questo sottovalutare un fenomeno invece gravissimo e sempre attivo,
che il film vuole criticare. Non c’è nessuna regola stagionale
negli omicidi e nelle stragi compiuti dalla mafia e il racconto,
attraversando un ventennio di storia italiana ce lo dimostra
benissimo. Pif, dunque, ci mostra la nostra stessa storia
attraverso gli occhi di un bambino che non capisce il silenzio
degli adulti, ritenendolo pericoloso quanto la mafia stessa.
Continuerà a non capirlo neanche da
adulto, quando si afferma definitivamente come personaggio
rappresentativo di tutti coloro che nella realtà hanno affrontato
il malaffare mafioso fin dai tempi in cui la popolazione ancora ne
ignorava o negava l’esistenza, diventandone spesso vittime.
Pif sceglie dunque di distruggere come può
quel pericoloso silenzio, facendo nomi, cognomi, citando eventi ed
episodi che è bene non dimenticare. Affronta la mafia con il
linguaggio dell’ironia, deridendola e svestendola di quell’aura con
cui è solita incutere timore. Con
La mafia uccide solo d’estate, dunque, Pifaffronta apertamente la mafia con i mezzi
che gli sono propri, invitando lo spettatore a fare
altrettanto.
La mafia uccide solo d’estate – La serie
Nel 2016, a seguito del successo del
film, è stata realizzata una serie in cui Pif impersona (solo vocalmente) il
protagonista Salvatore Giammarresi da adulto, che
narra le vicende della sua famiglia nella Palermo di fine anni ’70,
dove si susseguono i fatti che l’hanno caratterizzata nel corso del
tempo, alternando episodi realmente accaduti alla storia di
fantasia della famiglia stessa. Vengono immaginate anche alcune
interazioni tra alcuni personaggi, più o meno famosi, della
malavita locale, prendendo sempre spunto dalle testimonianze
storiche. La serie è composta da due stagioni (qui
la recensione della seconda stagione) di 12 episodi l’una.
Il trailer e dove vedere il film in
streaming e in TV
È possibile fruire
di La
mafia uccide solo d’estate grazie alla sua presenza su
alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in
rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten
TV, Apple TV, Now, Prime Video e Rai Play.
Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento,
basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento
generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e ad
un’ottima qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto
televisivo di giovedì 21 marzo alle ore
21:20 sul canale Rai 2.
Ospite di “Hot Ones“, all’attrice Gwyneth Paltrow è stato chiesto il suo parere
su quanto detto da Cord Jefferson agli
Oscar. Il regista di American Fiction, che ha vinto quest’anno il
premio per la migliore sceneggiatura adattata ha infatti lanciato
un appello a Hollywood durante il suo discorso di accettazione,
dicendo: “Invece di fare un film da 200 milioni di dollari,
provate a farne 20 da 10 milioni“. “Capisco perfettamente
il suo punto di vista“, ha risposto la Paltrow.
“Si vuole avere la migliore
possibilità di avere un forte ritorno sull’investimento. Le persone
investono un sacco di soldi in queste cose e vogliono che siano
redditizie. Ma se guardo all’industria nel suo complesso, questa
grande spinta verso i film di supereroi… si possono fare solo tanti
buoni film che sembrino davvero originali, eppure si cerca sempre
di raggiungere il maggior numero di persone possibile, il che a
volte ostacola la qualità o la specificità o il vero punto di
vista“.
“Sono cresciuta facendo film a
medio budget e a volte mi lamento del fatto… guardo ad alcuni film
che ho fatto negli anni ’90 e penso che oggi non verrebbero
realizzati“, ha continuato l’attrice. “C’è più diversità
artistica quando la posta in gioco è minore e le persone possono
esprimere la loro vera voce e fare un film nel modo in cui vogliono
farlo. Questi sono in genere quelli che hanno maggiore
risonanza“.
Gwyneth Paltrow è Pepper Potts nel MCU
Sebbene la Paltrow sia diventata
famosa come protagonista di diversi film della Miramax negli anni
’90, da “Il talento di Mr. Ripley” al premio Oscar per
“Shakespeare
in Love“, sarà per sempre associata ai film di supereroi
grazie al suo ruolo di Pepper Potts nel Marvel Cinematic Universe. La
Paltrow ha infatti dato il via al MCU accanto a Robert Downey Jr. nel ruolo di Tony Stark in
“Iron Man” del 2008. Ha poi ripreso il ruolo in altri due
film standalone di “Iron Man” e in altri film Marvel, tra cui “Spider-Man: Homecoming” e
“Avengers: Endgame“.
Sia la Paltrow che Downey sono poi
apparsi per l’ultima volta nel MCU in “Endgame” del 2019,
che ha visto in particolare la morte dell’Iron Man di Downey Jr.
Durante un Q&A con i fan su Instagram l’anno scorso, la Paltrow
ha detto che il suo tempo con la Marvel era probabilmente finito
perché “che bisogno c’è di Pepper Potts senza Iron Man?“.
Ad oggi, infatti, non è previsto un suo ritorno in scena.
Sony pubblicherà
un nuovo corto animato intitolato The Spider Within: A
Spider-Verse Story sul canale YouTube di Sony
Pictures Animation alle 6 (US) del mattino del 27 marzo. A
darne notizia è il noto sito americano Variety.
Realizzato da Sony Pictures
Animation e Sony Pictures Imageworks, il corto The Spider
Within: A Spider-Verse Story è ambientato nel mondo di
“Spider-Man:
Across the Spider-Verse” e segue Miles
Morales/Spider-Man mentre lotta per bilanciare le sue
responsabilità di adolescente, amico, studente e Spider-Man.
Nell’affrontare queste pressioni, Miles ha un attacco di panico che
lo costringe a confrontarsi con le manifestazioni della sua ansia e
a imparare che chiedere aiuto può essere un atto altrettanto
coraggioso che proteggere la sua città dal male.
Il rilascio digitale avviene in
collaborazione con il Kevin Love Fund e sarà incorporato come parte
del nuovo piano di lezioni del fondo incentrato sulla salute
mentale, “The Hero Within”. Il piano didattico invita gli studenti
a raccontare la propria storia attraverso la lente della
consapevolezza della salute mentale, grazie a un programma
interattivo che comprende un’attività creativa di storyboard.
“Miles rappresenta molti di noi
che fanno del loro meglio nella vita di tutti i giorni“, ha
dichiarato Jarelle Dampier, regista di “The Spider
Within“. “Spesso non ci rendiamo conto di tutto quello
che abbiamo passato finché il nostro corpo non ci costringe a
prendere coscienza della sua esperienza. Il mio intento è che ‘Il
ragno dentro’ possa motivare conversazioni più profonde tra amici e
familiari sui loro percorsi di salute mentale – e spero che sia una
lettera d’amore per coloro che adorano Miles Morales“.
Il fondatore dei KLF, giocatore di
basket professionista e sostenitore della salute mentale, Kevin
Love, ha dichiarato: “La mia speranza per il cortometraggio è
che tutti, specialmente i giovani, capiscano che i propri
sentimenti sono validi e che non si è soli“.
Love ha continuato: “Lo si vede
con Spider-Man nel cortometraggio, dove Miles ha un confidente
fidato. È in grado di fare una passeggiata con suo padre e di
esprimere quello che sta passando. Tutti noi possiamo imparare da
questo: quanto sia importante rivolgersi a qualcuno, esprimere le
proprie emozioni, dire la propria verità e non tenersi tutto
dentro”.
The Spider Within: A
Spider-Verse Story ha debuttato ad Annecy nel 2023 ed è
stato sviluppato e prodotto durante l’anno inaugurale del programma
Leading and Empowering New Storytellers (LENS) di Sony Pictures
Animation e Sony Pictures Imageworks, un programma di formazione
alla leadership della durata di nove mesi che offre ai candidati
provenienti da gruppi sottorappresentati l’opportunità di acquisire
una preziosa esperienza di leadership nell’animazione. Il risultato
finale del programma è un cortometraggio completamente originale,
ambientato nel mondo esistente di un lungometraggio prodotto da
Sony Pictures Animation e Sony Pictures Imageworks.
Nicole Kidman ritornerà e insieme a lei si
uniranno al cast della seconda stagione di NOVE PERFETTI
SCONOSCIUTI (Nine
perfect strangers) Henry Golding,
Mark Strong e Lena Olin come
personaggi fissi della serie. Inoltre, Nicole
Kidman sarà nuovamente executive producer della serie.
Lo show nasce da David E. Kelley,
Made Up Stories di Bruna Papandrea, Blossom Films di Nicole Kidman e FIFTH SEASON. FIFTH SEASON si
occupa anche della distribuzione della serie. La seconda stagione
di Nove perfetti sconosciuti sarà
disponibile per i clienti Prime Video in tutto il mondo, esclusi gli Stati
Uniti dove è disponibile su Hulu.
Sulla prima stagione di
Nine Perfect Strangers
La prima stagione di Nove
perfetti sconosciuti ha debuttato su Prime
Video nell’agosto 2020
Sinossi prima stagione: Basato sul
bestseller del The New York Times dell’autrice Liane Moriarty,
Nove perfetti sconosciuti si svolge in un
health-and-wellness resort boutique che promette guarigione e
trasformazione, mentre nove abitanti stressati provenienti dalla
città cercano di intraprendere un percorso verso uno stile di vita
migliore. A vegliare su di loro durante questo ritiro di 10 giorni
c’è la direttrice del resort, Masha, una donna la cui missione è
quella di rinvigorire le loro menti e i loro corpi stanchi.
Tuttavia, questi nove “perfetti” sconosciuti non hanno idea di cosa
sta per colpirli.
Cast della prima stagione:
Nicole Kidman,
Melissa McCarthy,
Michael Shannon,
Luke Evans, Bobby Cannavale, Regina Hall, Samara Weaving,
Melvin Gregg, Asher Keddie, Grace Van Patten, Tiffany Boone e Manny
Jacinto.
Nove perfetti sconosciuti
nasce da David E. Kelley, Made Up Stories di Bruna Papandrea,
Blossom Films di Nicole Kidman, e da FIFTH SEASON. Jonathan
Levine ha diretto tutti gli otto episodi ed è stato anche executive
producer al fianco di Papandrea, Steve Hutensky e Jodi Matterson
per Made Up Stories, Nicole Kidman e Per Saari per Blossom Films,
Liane Moriarty, dello showrunner David E. Kelley, John Henry
Butterworth, Molly Allen, Samantha Strauss e Melissa McCarthy. La
serie è co-scritta da David E. Kelley, John Henry Butterworth e
Samantha Strauss.
Sembra che, dopo tutto, rivedremo
il gangster Tommy Shelby in azione nell’atteso film di
Peaky Blinders. Parlando al Birmingham World in
occasione della prima del suo nuovo dramma della BBC “The
Town“, il creatore di “Peaky Blinders“
Steven Knight ha confermato che il recente premio
Oscar Cillian Murphy riprenderà il suo amato ruolo
nella prossima versione cinematografica del dramma criminale
britannico.
Steven Knight ha
dichiarato che Cillian Murphy tornerà “sicuramente” e che le
riprese del
film di Peaky Blinders inizieranno a
settembre.
“Sicuramente tornerà.
Lo gireremo a settembre, in fondo alla strada, a
Digbeth“, ha confermato Knight.
L’apparente ritorno di Cillian Murphy nei panni di Tommy Shelby per
il film di “Peaky Blinders” non è uno shock, visto
che la star di “Oppenheimer”
ha da tempo manifestato il suo interesse a recitare in un film di
“Peaky Blinders“, a patto che la sceneggiatura
fosse abbastanza degna.
Cosa ha detto Cillian Murphy sul
film di Peaky Blinders?
“Se c’è un’altra
storia, mi piacerebbe farla“, ha detto Cillian Murphy a Rolling Stone U.K.
l’anno scorso a proposito di un film di “Peaky”.
“Ma deve essere giusto. Steve Knight ha scritto 36 ore
di televisione, e ce ne siamo andati su di giri. Sono davvero
orgoglioso di quell’ultima serie. Quindi, dovrebbe essere legittimo
e giustificato fare di più“.
Cillian Murphy ha dichiarato all’Irish Star,
il mese scorso, prima di vincere l’Oscar: “Ho sempre
detto che se Knight fornirà una sceneggiatura che so essere in
grado di fornire, perché è uno scrittore fenomenale, io ci sarò. …
Se vogliamo vedere il cinquantenne Tommy Shelby, io ci sarò.
Facciamolo“.
Durante una conversazione per
Actors on Actors di Variety tra Cillian Murphy e la superfan di Peaky
BlindersMargot Robbie l’anno scorso, lei ha menzionato
la serie, dicendo: “Possiamo per favore parlare di
Tommy Shelby del cazzo per un solo minuto?“. Poi gli
ha chiesto di un potenziale film spinoff, pregandolo di farne uno,
al che Murphy ha risposto: “Voglio dire, sono aperto
all’idea. Ho sempre pensato che se ci fosse un’altra storia da
raccontare“.
Peaky Blinders ha
debuttato originariamente su BBC Two all’estero (le due stagioni
finali sono passate a BBC One), ma dopo l’arrivo dello show su
Netflix la sua popolarità è esplosa. Il finale della
serie è andato in onda nell’aprile del 2022, ma Knight non ha mai
nascosto le sue intenzioni di continuare la storia in un film.
Di Cosa parlerà il film di Peaky
Blinders?
“Il film, so
esattamente di cosa si tratta. E so quali due storie
racconterà“, ha dichiarato il creatore a
Esquire ancora prima della messa in onda del
finale della serie. “Quello che succederà dopo, voglio
che dipenda dal film. Per quanto ne sappiamo, qualcuno salterà
fuori – credo di sapere chi sarà“.
È passato molto tempo, ma nel 2025
i Fantastici
Quattro torneranno finalmente al cinema. Questa
volta saranno i Marvel Studios a decidere quando la
squadra entrerà nel MCU, e ci aspettiamo che
riceva finalmente il trattamento che merita sullo schermo.
Pedro Pascal (Reed Richards/Mister Fantastic),
Vanessa Kirby (Sue Storm/Donna invisibile),
Joseph Quinn (Johnny Storm/Torcia Umana) e
Ebon Moss-Bachrach (Ben Grimm/La Cosa)
guideranno il cast de I Fantastici
Quattro, ma non abbiamo ancora saputo chi interpreterà
i cattivi del film.
E che dire del cast di supporto del
film? Ci sono un sacco di personaggi che i Marvel Studios possono
prendere dai fumetti per I Fantastici
Quattro; in questo approfondimenti, diamo un’occhiata
a 5 delle possibilità più interessanti.
Abbiamo già visto la storia d’amore
tra la Cosa e Alicia Masters (lei
è cieca e non le importa del suo aspetto; abbiamo già capito),
quindi perché non dare a Ben Grimm un nuovo interesse
amoroso con Sharon Ventura?
Creata dallo scrittore Mike
Carlin e dall’artista Ron Wilson,
Sharon è apparsa per la prima volta in The Thing
#27 nel 1985 ed è stata inizialmente presentata come una wrestler
professionista. Si innamora di Ben e acquisisce forza e resistenza
sovrumane, facendosi chiamare “Ms. Marvel”. Questo nome è già stato
utilizzato nel MCU, ovviamente.
In seguito, Sharon
viene trasformata fisicamente in un essere mostruoso che assomiglia
a La Cosa e, anche se Ben dovrebbe essere l’unica
persona a dover sopportare questa maledizione, potrebbe essere una
sottotrama divertente. Questo potrebbe anche spiegare
le voci che vorrebbero Mila Kunis nel ruolo della “Cosa”.
Abbiamo incontrato per la prima
volta Agatha Harkness nel MCU in WandaVision
e, nel corso di quest’anno, tornerà nella sua serie spin-off,
Agatha. Inoltre, potrebbe esserci un posto per la strega nel
franchise dei Fantastici
Quattro.
Nei fumetti, Reed e Sue si sono
rivolti ad Agatha per avere un aiuto nella crescita del figlio
Franklin. Ha contribuito a ribaltare la situazione durante diversi
attacchi al Baxter Building e per un certo periodo è stata
un’alleata chiave della Prima Famiglia Marvel. Per un breve periodo ha
persino aiutato il mutante a controllare i suoi poteri emergenti,
una sottotrama che ci piacerebbe vedere in questo film.
Come molti di voi, anche noi siamo
fiduciosi che Spider-Man possa fare la sua comparsa ne I Fantastici
Quattro. Tuttavia, se questo non è possibile, dare ad
Agatha un ruolo di supporto nel reboot sarebbe un bel pezzo di
tessuto connettivo con il più ampio MCU.
Wyatt Wingfoot
I Fantastici
Quattro saranno anche una famiglia, ma è meglio
credere che questa squadra di supereroi
abbia anche molti amici. Questo nativo americano è stato creato
dallo scrittore Stan Lee e dall’artista Jack Kirby
nel lontano 1966 in Fantastic Four #50.
Amico intimo di Johnny
Storm, Wyatt è diventato un alleato ricorrente della Prima
Famiglia Marvel nel corso degli anni e i
fumetti recenti hanno eliminato molti degli stereotipi offensivi
degli inizi. Ha anche avuto una relazione tira e molla con
She-Hulk, il che significa che i Marvel Studios potrebbero
fare molto con questo personaggio nel MCU.
Ci piacerebbe vedere Wyatt
reinventato per un pubblico moderno e qualcuno su cui i supereroi
possano fare affidamento. Forse sarà un agente dello S.H.I.E.L.D.
negli anni ’60 o qualcosa del genere? In ogni caso, è ora che gli
venga riconosciuto il giusto merito.
Roberta
Siamo ancora stupiti dal fatto che
i Marvel Studios stiano finalmente
portando H.E.R.B.I.E. sul grande schermo ne I Fantastici
Quattro, ma se il MCU ha davvero intenzione di
abbracciare la stranezza delle invenzioni di Reed Richards, allora
vediamo Roberta (una creazione di John Byrne da Fantastic Four #239
del 1981).
Receptionist robotica della squadra
al Baxter Building, ha sottomesso supercriminali in attacco e ha
persino trovato una storia d’amore con un robot di nome Elektro,
scoperto da Mister Fantastic durante una delle tante avventure
della squadra.
Sì, sappiamo che è già apparsa in
Fantastic Four: Rise of the Silver Surfer, ma era una cosa
da sfigati. In I Fantastici
Quattro ci aspettiamo di vedere una versione molto più
inventiva e bizzarra di questo personaggio poco conosciuto.
Kristoff Vernard
Anche Kristoff
Vernard è stato creato dallo scrittore John
Byrne e ha fatto il suo debutto in Fantastici
Quattro #247 del 1982. Presentato come figlio
orfano di uno scienziato latveriano fedele al Dottor Destino, diventa il pupillo di Victor
dopo la morte dei genitori.
Destino lo prepara come potenziale
successore e, grazie alla sua somiglianza fisica con Destino da
bambino, Kristoff viene dotato di un’armatura e addestrato sia alla
scienza che alla magia. Alla fine, Vernard funge da sostituto di
Destino ed è tipicamente ritratto come ferocemente fedele al suo
padrone.
Nel MCU questa storia
subirebbe delle modifiche sostanziali, ma quanto sarebbe bello
incontrare Kristoff (magari come antagonista minore) prima che il
film si concluda con lui che fa rapporto a Destino a Latveria?
Dopo numerosi ritardi, Fantastici
Quattro sembra finalmente essere quasi pronto per
prendere forma. Ora che i quattro protagonisti hanno finalmente
degli attori a loro abbinati, secondo lo scooper @CanWeGetToast, i Marvel Studios avrebbero intenzione di
iniziare la produzione del film questo agosto. Manca l’ufficialità
a riguardo, ma considerata la data di uscita fissata al 25
luglio 2025, è molto probabile che i lavori abbiano inizio
con circa un anno d’anticipo, così da riuscire a rispettare quella
data. Agosto potrebbe dunque essere effettivamente il periodo in
cui si potrà iniziare ad avere qualche dettagli in più sul film,
come anche qualche foto dal set.
Fantastici Quattro: quello che c’è da sapere sul
film
Come al solito con la Marvel, i dettagli
della storia rimangono segreti. Ma nei fumetti, i Fantastici
Quattro sono astronauti che vengono trasformati in
supereroi dopo essere stati esposti ai raggi cosmici nello spazio.
Reed acquisisce la capacità di allungare il suo corpo fino a
raggiungere lunghezze sorprendenti. Sue, la fidanzata di Reed (e
futura moglie), può manipolare la luce per diventare invisibile e
lanciare potenti campi di forza. Johnny, il fratello di Sue, può
trasformare il suo corpo in fuoco che gli dà la capacità di volare.
E Ben, il migliore amico di Reed, è completamente trasformato in,
beh, una Cosa, con dei giganteschi massi arancioni al posto del
corpo, che gli conferiscono una super forza – e un perpetuo cuore
pesante per il suo aspetto apparentemente mostruoso.
Matt Shakman
(“WandaVision”,
“Monarch:
Legacy of Monsters”) dirigerà Fantastici
Quattro, da una sceneggiatura di Josh
Friedman, Jeff Kaplan e Ian
Springer. La notizia del casting di Pascal era già
trapelata a novembre, mentre anche gli altri nomi erano usciti da
recenti indiscrezioni. Pedro Pascal è noto al mondo per le sue
interpretazioni in The
Mandalorian, The Last of
Us e prima ancora in Game of
Thrones. Vanessa Kirby ha fatto parte del franchise di
Mission Impossible e di
Fast and Furious, mentre Joseph Quinnè diventato
il beniamino dei più giovani per la sua interpretazione di Eddie in
Stranger Things 4.
Ebon Moss-Bachrachsta vivendo un momento d’oro
grazie al suo ruolo del cugino Ritchie in The Bear. Il film è
atteso al cinema il 25 luglio 2025.
Dopo quasi due anni di speculazioni,
la Marvel ha ora confermato che
la Scarlet
Witchdi Elizabeth
Olsen è ufficialmente morta in Doctor Strange nel Multiverso della
Follia. Il pubblico era curioso di conoscere il
destino di Wanda Maximoff a seguito del finale del film,
poiché non era chiaro cosa potesse essere accaduto. Mentre Scarlet
Witch è stata apparentemente schiacciata dal crollo del palazzo, si
sà che i personaggi della linea temporale del MCU non rimangono sempre morti e i
poteri mistici del personaggio avrebbero potuto far credere la sua
morte, permettendole di ricomparire in futuro.
Tuttavia, come riportato da Screen Rant, nel libro del
MCU intitolato Marvel Studios The Marvel Cinematic Universe: An
Official Timeline, la tragica fine di Scarlet Witch sembra
essere confermata. Il libro riporta infatti che: “Wanda
distrugge Wundagore e lo fa crollare su se stessa, ponendo fine a
due grandi minacce per tutto il Multiverso“. Inoltre, la voce
del libro riporta un simbolo corrispondente alla morte di un
personaggio importante, confermando ufficialmente il destino di
Scarlet Witch.
Scarlet Witch e il suo percorso nel MCU
Sebbene il sacrificio di Scarlet
Witch rappresenti un momento di redenzione per lei, a molti è
sembrato un finale deludente per un personaggio che meritava di
meglio. Wanda ha probabilmente subito il maggior numero di traumi
tra tutti i personaggi del MCU. La sua famiglia è morta quando
era giovane, poi è stata sottoposta a esperimenti prima che suo
fratello morisse mentre combatteva contro Ultron. In seguito ha
sacrificato Visione, ma non è servito a nulla, poi è stata colpita
dal blip, è tornata dal blip e ha creato la sua vita da sogno a
Westview, prima di doverla distruggere.
La sua svolta malvagia ha un certo
senso, considerando quanto ha perso e cosa voleva recuperare.
Tuttavia, Doctor Strange nel Multiverso della Follia l’ha
trasformata da un’eroina complicata in una vera e propria villain
che ha usato il suo trauma come scusa per la distruzione. Wanda
meritava però un momento in cui imparasse a usare tutto ciò che ha
perso per un bene superiore e ad andare avanti con la sua vita, ma
non l’ha mai avuto. Se Doctor Strange nel Multiverso della Follia è stata
davvero la fine per lei, allora il MCU potrebbe aver perso
l’opportunità di darle un finale soddisfacente.
Nove anni dopo Mad Max: Fury
Road, la nuova opera della famosa saga del regista,
sceneggiatore e produttore australiano George
Miller torna sulla Croisette al Festival
di Cannes 2024. L’attesissimo Furiosa: A Mad
Max Saga sarà svelato alla presenza del regista e del
cast, capitanato da Anya
Taylor-Joy,Chris
Hemsworthe Tom
Burke, in occasione di una sessione di Gala Fuori Concorso
al Grand Théâtre Lumière al Palais des Festivals mercoledì 15
maggio.
Mad Max (1979),
Mad Max II: The Challenge (1981), Mad Max:
Beyond Thunderdome (1985), Mad Max: Fury
Road (2015), Furiosa: A Mad Max Saga
(2024): in 5 episodi e in quasi in 5 decenni, George
Miller ha creato un mito, anzi una mitologia catartica.
Mad Max è una cronaca del collasso sociale e
ambientale, che gioca con i codici di genere per mettere in
discussione questi temi, inizialmente visionari e ora crudelmente
attuali. Girato originariamente nell’entroterra australiano, questo
“Western su ruote” rivisitato descrive un mondo distopico in cui
velocità e movimento sono sinonimo di energia vitale quanto di
morte a causa dell’esaurimento delle risorse, offrendo allo
spettatore una dose di adrenalina raramente eguagliata sul grande
schermo. grande schermo.
Furiosa: A Mad
Max Saga è l’ultimo episodio. Si ritorna alle origini
di Furiosa, la nuova eroina della saga apparsa in Mad Max:
Fury Road, film premiato con diversi Oscar. L’attrice
Anya
Taylor-Joy interpreta la giovane Furiosa,
che cerca di tornare a casa, nonostante numerose bande armate
ostili.
“L’idea di questo prequel mi
accompagna da oltre un decennio”, ha affermato George
Miller. “Non potrei essere più entusiasta di tornare
al Festival di Cannes – insieme ad Anya, Chris e Tom – per
condividere Furiosa: A Mad Max Saga. Non c’è posto migliore della
Croisette per vivere questo film con il pubblico del palcoscenico
mondiale”.
Furiosa: A Mad Max Saga, la
trama
Mentre il mondo crolla, la giovane
Furiosa viene rapita dal Luogo Verde di Molte Madri e cade nelle
mani di una grande orda di motociclisti guidata dal signore della
guerra Dementus. Attraversando la Zona Desolata, si imbattono nella
Cittadella presieduta dall’Immortan Joe. Mentre i due Tiranni
combattono per il dominio, Furiosa deve sopravvivere a molte prove
mentre mette insieme i mezzi per ritrovare la strada di casa.
Dopo la clip della scorsa settimana
sulla trasformazione di Kim Kardashian in Siobhan Corbyn, FX
Networks ha finalmente rilasciato il trailer di American
Horror Story: Delicate Part Two, che mostra la star dei
reality trasformata in attrice che va oltre ogni limite per rendere
la vita di Anna Victoria Alcott (interpretata da Emma Roberts, veterana di AHS) la peggiore in
assoluto.
Mentre l’Anna di Emma Roberts,e la
Siobhan di Kim Kardashian si fanno sensuali nel teaser,
quest’ultima dimostra in seguito che “nulla la ostacolerà” mentre
elabora i suoi astuti piani. Questo ha spinto Anna a definire
Siobhan un “mostro”, al quale Siobhan ha risposto rapidamente: “No,
tesoro, io sono molto peggio”.
American Horror Story:
Delicate Part One ha concluso la sua corsa di cinque
episodi lo scorso anno. La seconda parte, composta da quattro
episodi, andrà in onda il mercoledì a partire dal 3 aprile alle
22.00 ET. Il giorno successivo sarà trasmessa in streaming su Hulu
e sarà disponibile su Star+ in America Latina e
Disney+ in altri
territori.
Basata sul romanzo Delicate
Condition di Danielle Valentine, l’ultima stagione è descritta come
un “thriller avvincente su un’attrice che si convince che una
figura sinistra sta facendo di tutto per assicurarsi che la sua
gravidanza non avvenga mai”.
“Una serie drammatica horror
antologica incentrata su diversi personaggi e luoghi, tra cui una
casa dal passato omicida, un manicomio, una congrega di streghe, un
freak show, un hotel, una fattoria a Roanoke, una setta,
l’apocalisse e un campo estivo”, si legge nella sinossi.
American Horror Story:
Delicate vede nel cast anche Matt Czuchry nel ruolo di Dex Harding,
Denis O’Hare nel ruolo del Dr. Hill, Julie
White nel ruolo della signora Preecher, Annabelle
Dexter-Jones nel ruolo di Sonia Shawcross,
Michaela Jaé Rodriguez nel ruolo di Nicolette,
Cara Delevingne nel ruolo di Ivy e Maaz Ali
nel ruolo di Kamal.
L’attesissima seconda stagione di
House
of the Dragon arriverà dal 17 giugno su
Sky ein streaming solo su NOW, in
contemporanea assoluta con la messa in onda americana. Tratta dal
romanzo “Fuoco e Sangue” di George R.R. Martin, la
serie HBO e Sky Exclusive è ambientata 200 anni
prima degli eventi citati ne “Il Trono di
Spade” e racconta la storia della Casa Targaryen.
Westeros è sull’orlo di una
sanguinosa guerra civile, con il Consiglio dei Verdi e quello dei
Neri che combattono rispettivamente per Re Aegon e per la Regina
Rhaenyra. Ciascuna delle due fazioni ritiene legittima la propria
aspirazione al Trono di Spade, così il nuovissimo doppio trailer
della serie, quello dei Verdi e quello dei Neri, riflette queste
due prospettive, in metà divise ma complementari della stessa
storia. La seconda stagione di House
of the Dragon vedrà il regno spaccarsi: tutti
dovranno scegliere quale fazione di Casa Targaryen sostenere.
GREEN TRAILER:
BLACK TRAILER:
La seconda stagione di House of The Dragon
In otto nuovi episodi, la seconda
stagione di House
of the Dragon vede nel cast i già protagonisti della
prima
Matt Smith,
Olivia Cooke,
Emma D’Arcy, Eve Best, Steve Toussaint, Fabien Frankel, Ewan
Mitchell, Tom Glynn-Carney, Sonoya Mizuno e
Rhys Ifans. Nei nuovi episodi tornano anche Harry Collett,
Bethany Antonia, Phoebe Campbell, Phia Saban, Jefferson Hall e
Matthew Needham.
New-entry nel cast della nuova
stagione: Abubakar Salim (sarà Alyn di Hull), Gayle Rankin (Alys
Rivers), Freddie Fox (Ser Gwayne Hightower), Simon Russell Beale
nei panni di Ser Simon Strong, Clinton Liberty nel ruolo di Addam
of Hull, Jamie Kenna che interpreterà Ser Alfred Broome, Kieran Bew
nei panni di Hugh, Tom Bennett in quelli di Ulf, Tom Taylor sarà
Lord Cregan Stark e Vincent Regan interpreterà invece Ser Rickard
Thorne.
I crediti della seconda stagione:
co-creatore e produttore esecutivo George R.R. Martin; co-creatore,
showrunner e produttore esecutivo Ryan Condal; produttori esecutivi
Sara Hess, Alan Taylor, Melissa Bernstein, Kevin de la Noy, Loni
Peristere, Vince Gerardis. Tratto dal bestseller di George R.R.
Martin “Fuoco e Sangue”.
I fan, ma anche quanti non abbiano
ancora mai visto la prima stagione o Il Trono di
Spade e vogliano arrivare preparati all’appuntamento di
giugno, possono rivedere o recuperare la prima stagione
diHouse of the Dragon nonché tutte le
stagioni della serie dei record on demand su Sky e in streaming su
NOW.
Lo sceneggiatore Michael
Brandt ha inaspettatamente fornito un aggiornamento sul
tanto atteso sequel di Wanted – Scegli il tuo destino, che da 16 anni
si trova in una fase di stallo, tanto da far pensare che non sia
più considerato realizzabile. Il film originale è basato sulla
serie a fumetti omonima di Mark Millar e
J. G. Jones e segue Wesley Gibson (James
McAvoy), un giovane che trova la sua vita mondana
capovolta quando scopre di avere abilità sovrumane e una
connessione con The Fraternity, una società mortale di assassini.
Il film fu un grande successo di critica e commerciale, ma il suo
seguito stranamente non divenne mai una realtà.
In un’intervista con MovieWeb, Brandt ha però ora
spiegato che lui e i suoi co-scrittori hanno effettivamente scritto
il sequel, il quale si è però imbattuto in momento di blocco quando
il regista Timur Bekmambetov ha espresso idee
diverse riguardo il sequel. “Avevamo un’idea per un seguito.
L’abbiamo scritto. E sembra che ci sia stato un vero interesse
nello studio per realizzarlo. E poi anche Timur, che ha diretto il
primo, era assolutamente interessato. Ma aveva un’idea diversa per
quello che voleva fare.”
“Ed è solo uno di quei momenti
in cui qualcuno dice la cosa sbagliata in termini di prosieguo del
nostro film e della sceneggiatura che avevamo scritto. Sono stati
suggeriti dei cambiamenti e questo rallentamento ha tolto il vento
dallle vele dello studio. Le cose cambiano velocemente e credo che
il sequel di Wanted sia semplicemente rimasto indietro mentre altre
cose cominciavano ad andare avanti. Quindi c’è un copione, mi
piacerebbe vederlo realizzato, e mi è piaciuto molto
scriverlo“.
“Ho pensato che fosse un vero e
proprio sequel del primo. Ma finora, lo slancio è stato perso.
Ricevo una chiamata ogni tanto da un produttore che dice, ‘Possiamo
rinvigorire questa cosa? E io dico, ‘Yeah, ecco il copione. E loro
dicono, ‘Wow, amiamo la sceneggiatura. ‘ E io dico, ‘Cool, chiama
lo studio. E poi sembra morire lì per qualche ragione“. Ad
oggi, dunque, la realizzazione di questo sequel continua a rimanere
incerta se non improbabile.
Wanted – Scegli il tuo destino: il sequel si farà?
Già prima dell’uscita del film,
Mark Millar aveva annunciato che il regista
Timur Bekmambetov stava progettando un sequel che
avrebbe seguito l’idea del primo film di una gilda internazionale
di assassini. Tutto sembrava pronto per partire già nel 2009, ma a
quel punto AngelinaJolie ha fatto sapere che non era interessata
a riprendere il suo ruolo. Ciò ha comportato una riscrittura della
sceneggiatura per rimuovere il suo personaggio, ma da quel momento
la realizzazione del sequel è divenuta incerta. Ad oggi, nonostante
l’argomento esca nuovamente di tanto in tanto, non sembrano esserci
piani per riportare i personaggi del film sul grande schermo.
Ecco una clip da Il mio
amico robot, il nuovo film d’animazione di Pablo
Berger (Blancanieves
e Abracadabra) al cinema dal 4 aprile con I
Wonder Pictures in collaborazione con Unipol
Biografilm Collection. Il nuovo capolavoro animato
dell’acclamato regista spagnolo Pablo Berger è un gioiello già
celebrato all’ultimo Festival
di Cannes, premiato ad Annecy e ora candidato al Premio Oscar®
come Miglior film d’animazione.
Il mio
amico robotè scritto e diretto da Berger–qui al suo esordio nel cinema di
animazionein 2D–esi
ispira allaomonimagraphicnoveldi SaraVaroncheraccontalafavola modernadi DOG e
ROBOT,una storia sull’importanza
dell’amicizia e sulla sua fragilità.
Dopol’avventura del
pluripremiatoBlancanievesedelsorprendenteAbracadabra,Il mio amico robotrappresenta
unanuovasfida
perBergerche
afferma:“ConIl mio amico robotvolevo tornare all’essenza pura del cinema. Ma questa volta
da un’altra angolazione, quella dell’animazione, ovverouna forma di
rappresentazione e narrazione senza limiti. In quanto regista,
scrivere storie senza dialoghi è sia una grande sfida che un enorme
piacere”.
Ad
affiancare Berger nella realizzazione del mondo diIl mio amico
robot,una squadra di 20 artistidirettidal
notofumettista eillustratoreJosé LuisÁgreda,mentre ilprocesso di
animazione è affidato al talentuoso artista e direttore
dell’animazioneBenoîtFeroumont. Perle musicheil regista si è affidato
nuovamente adAlfonso deVilallonga(già
compositore perBlancanieveseAbracadabra),cheharicreato melodie al piano
delicate,ritmijazz e suoni urbani molto newyorchesi, una giungla sonora
unica nel suo genereper dare vita
aun racconto emozionante e
coinvolgente.
Il mio
amico robotsarà nei cinema dal4 apriledistribuito da
I Wonder Pictures incollaborazione con
Unipol Biografilm Collection.
Il mio amico robot, la
trama
DOG
vive a Manhattan e, stanco di stare sempre solo, si costruisce un
robot. Sulle note degli Earth, Wind and Fire e della travolgente
musica newyorkese degli anni Ottanta, la loro amicizia sboccia e si
fa sempre più profonda. Finché una sera d’estate DOG si trova
costretto ad abbandonare ROBOT sulla spiaggia. Riusciranno i due
amici a ritrovarsi? Dal pluripremiato Pablo Berger
(Blancanieves),
qui al suo esordio nel cinema di animazione, una storia
sull’importanza dell’amicizia e sulla sua fragilità celebrata a
Cannes, premiata ad Annecy e candidata all’Oscar®come Miglior film
d’animazione.
Paramount+
e France Télévisions, insieme a France Tv distribution presentano
la loro nuova, attesissima serie Zorro (titolo
provvisorio) con
Jean Dujardin, Audrey Dana, André Dussolier, Eric Elmosnino e
Grégory Gadebois. Nel cast internazionale anche l’attore
italiano Salvatore Ficarra.
La serie Zorro
verrà lanciata prossimamente su Paramount+
prima di essere trasmessa su France Télévisions.
La trama della nuova serie tv di
Zorro
Nel 1821, Don Diego de la Vega
diventa sindaco di Los Angeles per migliorare la sua amata città.
Tuttavia, la città sta affrontando problemi finanziari a causa di
un uomo d’affari locale, l’avido Don Emmanuel, e i suoi poteri come
sindaco non sono sufficienti per combattere l’ingiustizia. Per 20
anni Diego non ha usato la sua identità da Zorro, ma sembra che non
abbia altra scelta che riportarla indietro per il bene comune. Ma
Diego fatica a bilanciare la sua doppia identità sia come Zorro,
sia come sindaco, causando tensione al suo matrimonio con
Gabriella, che non è a conoscenza del suo segreto. Diego riuscirà a
salvare il suo matrimonio e la sua sanità mentale nel caos?
Il cast di
Zorro
Creata da Benjamin Charbit (Sous
Contrôle, Gagarine, Notre Dame, Les Sauvages, En Liberté) e Noé
Debré (Parlement, Stillwater, Dheepan), la serie in 8 episodi è
co-prodotta da Paramount+, France Télévisions, Le Collectif 64
(Marc Dujardin) e Bien Sûr Productions (Julien Seul). Scritta da
Benjamin Charbit, Noé Debré e Emmanuel Poulain-Arnaud (Le Test), la
serie è diretta da Jean-Baptiste Saurel (Parallèles) e Emilie
Noblet (Bis Repetita, Parlement, Les 7 vies de Léa).
La serie sarà prossimamente
disponibile su Paramount+ in Italia, oltre che in Francia, Regno
Unito, Germania e LATAM. France Tv Distribution gestisce le vendite
per tutti gli altri territori.
Riportare al cinema un
ruolo e una storia che hanno segnato in qualche modo gli spettatori
e un’epoca è sempre un processo complicato, e
Jake Gyllenhaal dimostra di sapersi mettere in
gioco nel riportare in un film il
personaggio che fu di Patrick Swayze in
Road House. Disponibile su Prime Video dal
21 marzo, il film è infatti il remake dell’omonimo progetto diretto
da Rowdy Herrington e interpretato dall’iconico
attore che ci ha lasciati sin troppo presto.
Road House, la trama
La trama segue Elwood
Dalton (interpretato da
Jake Gyllenhaal), un ex lottatore con un passato
turbolento, che viene assunto come buttafuori e direttore di una
roadhouse situata nelle Florida Keys. Tuttavia, il suo nuovo
incarico lo mette di fronte alla malavita locale che cercherà di
mettere in pericolo la sua vita e quella degli abitanti del
luogo.
Fin dal principio, è
evidente che il film cerca di rendere omaggio al passato e al ruolo
che Swayze aveva consegnato all’immaginario collettivo. Tuttavia,
mentre alcuni remake tendono a mancare il bersaglio, Road
House si distingue per la sua capacità di catturare lo
spirito del suo predecessore, pur riuscendo a parlare al presente e
a mantenere una sua identità unica. Non a casa la regia è firmata
da Doug Liman che ha sempre un tratto distintivo e
brioso, e riesce a trasformare la narrazione classica in una storia
contemporanea, mantenendo un equilibrio tra omaggio e
innovazione.
Una delle sfide
principali per il remake è stata la decisione di bypassare la
distribuzione cinematografica e arrivare direttamente su
piattaforma. Sebbene in altri tempi questa decisione poteva
dipendere anche dalla qualità del film, il sistema di streaming
casalingo si è evoluto e Road House, nonostante la
destinazione, si dimostra sorprendentemente ben realizzato e
strutturato. Liman sfrutta appieno le potenzialità della storia che
gli è stato chiesto di raccontare, offrendo al pubblico una
produzione visivamente coinvolgente e ricca di azione.
Un grande Jake Gyllenhaal
Jake Gyllenhaal si distingue nel ruolo di Elwood
Dalton, innanzitutto per un impegno fisico nel calarsi nei panni
del lottatore davvero lodevole. Il suo personaggio, un uomo con un
passato oscuro e abilità nelle arti marziali miste, riesce ad
essere sempre convincente e mai ingiustificatamente tetro. E questo
suo impegno non fa sfigurare il resto del cast, tra cui
Jessica Williams, JD Pardo e Billy
Magnussen, che offre performance convincenti che
contribuiscono a dare al film una sua personalità ben precisa.
Uno dei punti forti di
Road House è la sua ambientazione nelle Florida
Keys: Liman cattura perfettamente l’atmosfera unica della regione,
creando un mondo ricco di dettagli e sfumature e sfruttando
soprattutto le riprese in esterni, che contribuiscono a rendere
quadridimensionale la storia e ad immergerla in un ambiente
specifico e funzionale.
Road
House è un remake che, nonostante la destinazione
televisiva, offre un’esperienza cinematografica avvincente e
coinvolgente. Pur mantenendo il rispetto per il suo predecessore,
il film riesce anche ad avere un’anima distinta e originale e ha
tutte le carte in regola per essere un film imperdibile per gli
amanti del genere action.
Another
End è il nuovo lungometraggio
di Piero Messina, che arriva nelle sale italiane
dal 21 marzo. Il regista siciliano torna a dirigere per il grande
schermo dopo una lunga pausa durata nove anni. Il suo esordio
risale infatti al 2015, quando aveva firmato il promettente
L’attesa, con Juliette Binoche, rivelandosi regista accorto
e delicato, con una predilezione per le tematiche legate al lutto e
alla perdita. Ci sono stati poi lavori come la serie tv
Suburra, di cui Messina ha diretto la seconda stagione,
senza tralasciare il suo lavoro di compositore. Con Another
End il regista di Caltagirone torna al tema a lui caro,
scegliendo un cast internazionale fatto di certezze come Gael Garcìa Bernal e Bérénice Bejo e giovani promesse e mescolando
il dramma alla fantascienza in una chiave molto personale.
La trama di Another End
Sal, Gael Garcìa Bernal, ha perso la moglie in un
incidente stradale e non riesce a darsi pace. Quando tenta il
suicidio, sua sorella Ebe, Bérénice Bejo, lo convince a rivolgersi alla
società per cui la donna lavora. Essa ha infatti messo a punto una
tecnica, che ha chiamato proprio Another
End, attraverso cui è possibile trasferire nel corpo
di un ospite vivo pensieri, memorie e personalità di una persona
deceduta. Il tutto, però, può durare solamente per un breve lasso
di tempo.
È quanto è concesso a chi ne fa
richiesta per elaborare il dolore legato alla perdita del proprio
caro e poter accettare la sua dipartita. Sal, dapprima contrario,
si lascia convincere, trovandosi così accanto una donna, Ava,
Renate Reinsve, che seppur fisicamente sia
totalmente diversa dalla defunta moglie Zoe, ne possiede i ricordi,
il modo di pensare, il carattere. Questo aiuterà davvero Sal a
superare il lutto? Come interagiranno Sal e Ava-Zoe? Cosa
succederà, poi, quando il tempo a disposizione della coppia sarà
finito? Quel che è certo è che i due iniziano insieme un viaggio
dalla meta sconosciuta.
Fantascienza e approfondimento
psicologico
Another
End è un film dal carattere non spiccatamente
italiano. Non solo perché è ambientato negli Stati Uniti e si
avvale di un cast internazionale. L’elemento fantascientifico
scelto dal regista – anche sceneggiatore, assieme a Giacomo
Bendotti, Valentina Gaddi e Sebastiano Melloni – per fare da
impalcatura e da detonatore della vicenda è sicuramente più tipico
di una cinematografia come quella americana, che tende a spostare
all’esterno tutto ciò che è interiore, dando corpo e materia anche
agli elementi eminentemente immateriali, come le paure, i dolori e
le angosce umani.
Qui però questa scelta, compiuta
dal regista con estrema libertà stilistica, non è altro che un
pretesto per introdurre e trattare la tematica del lutto e
dell’assenza in modo molto europeo, con un focus
sull’approfondimento psicologico, sull’interiorità dei personaggi,
che non è scalfito dalla scelta del genere. Il rischio era che
l’elemento fantascientifico portasse con sé una banalizzazione,
semplificando eccessivamente ciò che è complesso e allontanando lo
spettatore. Questo fortunatamente non accade, grazie a una
sceneggiatura ben orchestrata, che riesce anche a sorprendere con
un twist finale e grazie all’apporto fondamentale dei
protagonisti.
Il regista, infatti, lascia agli
attori e alle loro interpretazioni tutto lo spazio necessario per
dare profondità alla pellicola. Solo così si può riuscire quando si
toccano le corde più profonde dell’animo umano e si ha a che fare
col dolore, con la sofferenza, con l’angoscia della solitudine e
della perdita, con la nostalgia di quanto è irripetibile, con il
vuoto lasciato dalla morte. Il film mette in campo quella
possibilità che non c’è, ma che molti, se non tutti, vorrebbero:
andare oltre il limite della morte. Another
End riesce a coinvolgere, pur con i suoi ritmi lenti,
i suoi dialoghi parchi e una trama non fitta di eventi, grazie a un
cast ben scelto.
Al suo interno, infatti, non vi
sono solo certezze come Gael García Bernal e Bérénice Bejo, capaci di dare coloriture
diverse ma ugualmente intense sia ai sentimenti che accompagnano il
lutto, sia all’affetto fraterno. Protagonista femminile è la
giovane e talentuosa attrice norvegese Renate
Reinsve, cui tocca il ruolo più difficile, ossia quello
del personaggio doppio. L’attrice risulta assai convincente sia nei
panni di Zoe che in quelli di Ava, due personaggi diametralmente
opposti.
Lo stile di Another End
Another
End non punta sugli effetti speciali, piuttosto su
delle atmosfere create con misura e una certa eleganza stilistica,
che però non sfocia nel manierismo. L’ambientazione è fredda,
dominata dal grigiore della metropoli.
Tuttavia, vi sono momenti in cui
questa lascia spazio a luci calde come il calore dei sentimenti,
delle emozioni. Un ambiente asettico richiama la morte, ma i
personaggi che si muovono all’interno degli spazi li rendono vivi.
Ad accompagnare il film le musiche di Bruno Falanga, evocative,
coinvolgenti e adatte ai vari momenti del film. Si nota anche la
sensibilità musicale del regista e compositore. Senz’altro da
apprezzare, dunque, il ritorno alla regia di lungometraggio di
Piero Messina: un lavoro delicato e con una sua poesia, che
pone lo spettatore di fronte a domande su di sé e sui legami
affettivi cui non è facile rispondere. Prodotto da Indigo
film e RaiCinema, Another
End è in sala dal 21 marzo.
Il regista di Alien:
Romulus, Fede Alvarez, ha
rivelato le reazioni di
Ridley Scott e James Cameron al suo film, nuovo capitolo del
franchise di Alien.
Parlando con THR, Alvarez ha infatti
raccontato di aver mostrato il lungometraggio ai due registi,
autori rispettivamente di Alien
e Alien – Scontro finale. Scott e Cameron a quanto pare
hanno entrambi amato questo nuovo film della saga, ma sembra
abbiano anche dato al regista pareri ed elementi su cui riflettere
molto diversi tra loro. “Per quanto sia intimidatorio, questa è
la parte migliore del poter lavorare a qualcosa di simile“, ha
affermato Alvarez.
“Per tutti noi, qualunque cosa
facciamo, il sogno è quello di sederci con i maestri del nostro
mestiere, parlare di quello che facciamo e imparare a farlo meglio.
E il processo di realizzazione di questo film mi ha permesso di
fare questa esperienza con Ridley. A livello di storia, prima gli
abbiamo detto cosa avevo intenzione di fare e poi, quando l’ha
letto, ho discusso con lui della sceneggiatura. E poi, quando ha
visto il film, ho discusso con lui del mio montaggio. Quindi
considero ognuno di quei momenti e delle conversazioni creative con
Ridley come un momento culminante della mia carriera e della mia
vita“
“Anche James Cameron è una
persona che ho conosciuto nel corso degli anni e quando ha saputo
che lo stavo facendo, abbiamo iniziato a parlarne. Quindi ho avuto
una conversazione con lui anche a livello di sceneggiatura. Ora ha
visto il film e gli è piaciuto molto. È affascinante anche perché
gli appunti e i commenti di Cameron e Scott sono completamente
diversi. Qualunque cosa dicesse Ridley, Cameron diceva qualcosa di
diverso. Erano tutti commenti, appunti e pensieri super
intelligenti sul film e sulla regia, eccetera, ma entrambi hanno
approcci completamente diversi”.
“Quindi la parte fantastica
della realizzazione di questo film è stata quella di avere la
possibilità di lavorare con loro“. Come noto, infatti, i due
film realizzati da loro per la saga sono profondamente diversi:
l’Alien
di Scott è un puro horror fantascientifico, mentre Cameron con
Aliens – Scontro finale ha invece dato vita ad un vero
e proprio film di guerra, sempre calato in un contesto
fantascientifico. Scott si era detto
furioso per essere stato sostituito da Cameron per il sequel,
riconoscendo però poi la bellezza dell’opera realizzata da
Cameron.
Alien: Romulus, tutto
quello che sappiamo sul film
Il film è interpretato da
Cailee Spaeny (Priscilla),
David Jonsson (Agatha Christie’s Murder is
Easy), Archie Renaux (Tenebre e
ossa), Isabela Merced (The Last of Us), Spike Fearn
(Aftersun) e Aileen Wu. Alien:
Romulus è diretto da Fede Alvarez (La
casa, Man in the Dark) da una sceneggiatura scritta dallo
stesso Alvarez insieme al suo frequente collaboratore Rodo Sayagues
(L’uomo nel buio – Man in the Dark), basata sui personaggi
creati da Dan O’Bannon e Ronald Shusett.
Il film è prodotto da Ridley Scott (Napoleon),
che ha diretto l’originale Alien
e ha prodotto e diretto i nuovi film della saga, Prometheus
e Alien:
Covenant, Michael Pruss (Lo strangolatore di
Boston) e Walter Hill (Alien); mentre Fede Alvarez,
Elizabeth Cantillon (Charlie’s Angels), Brent O’Connor
(Bullet Train) e Tom Moran (Unstoppable – Fuori
controllo) sono i produttori esecutivi.
Durante una chiacchierata con
Variety sul red carpet dei Gotham Awards dello scorso anno, la
Spaeny ha rivelato che Romulus si svolge tra gli eventi
dell’Alien
originale di Ridley Scott e il sequel di James Cameron, Aliens – Scontro finale. “Dovrebbe inserirsi tra
il primo e il secondo film“, ha detto Spaeny. “Hanno
portato lo stesso team di ‘Aliens’, il film di James Cameron. Le
stesse persone che hanno costruito quegli xenomorfi sono venute a
costruire i nostri. Quindi vedere il progetto originale con le
persone originali che hanno lavorato a questi film per più di 45
anni e che hanno fatto parte della loro vita è stato davvero
incredibile“.
A produrre il film c’è naturalmente
anche la Scott Free, la società del regista originale di Alien,
Ridley Scott,
che è produttore esecutivo. Con il titolo Alien:
Romulus, non è dunque ancora stato rivelato molto riguardo
all’ambientazione, alla collocazione temporale o alla trama del
film. Ad aprile, Álvarez aveva rilasciato un’immagine dietro le
quinte di un facehugger che stringe il ciak del film a bordo di una
stazione spaziale. La presenza del facehugger conferma che il film
si svolgerà dopo gli eventi di Prometheus
e Alien:
Covenant, che hanno rappresentato le origini degli
Xenomorfi così come li si conosce.
L’esperienza di Álvarez con i film
La casa e Man in the
Dark potrebbe però anche suggerire che lo
sceneggiatore-regista riporterà il franchise alle sue origini, con
un thriller dove il cast è braccato dagli alieni all’interno dei
confini della stazione spaziale. Con l’imminente film di
Alien che ha finalmente ricevuto una data di uscita,
il 16 agosto, il pubblico può ora aspettarsi
che vengano nei prossimi mesi rivelati ulteriori dettagli sulla
trama.
Ghostbusters:
Minaccia Glaciale ha riportato il minimo storico su
Rotten Tomatoes per il
franchise. Ora che le recensioni del film sono arrivate a pochi
giorni dalla data di uscita ufficiale, il portale Rotten Tomatos ha
svelato che, con 52 recensioni ad oggi raccolte, il punteggio del
film è 44%. Anche se questo numero è destinato a
cambiare con l’aggiunta di altre recensioni, al momento in cui
scriviamo il film ha il punteggio più basso dell’intero franchise
ed è solo il secondo capitolo a ottenere un punteggio “Rotten” dopo
Ghostbusters II del 1989 (55%). Il film precedente,
Ghostbusters:
Legacy, ha invece totalizzato il 64% per le recensioni
della critica, ma il 94% per quelle del pubblico.
Ghostbusters: Minaccia Glaciale, la
trama e il cast del film
In Ghostbusters:
Minaccia Glaciale, la famiglia Spengler torna dove
tutto è iniziato, l’iconica caserma dei pompieri di New York, e si
unisce agli Acchiappafantasmi originali che hanno sviluppato un
laboratorio di ricerca top-secret per portare la lotta ai fantasmi
a un livello superiore. Quando la scoperta di un antico artefatto
scatenerà una forza malvagia, i vecchi e nuovi Ghostbusters
dovranno unire le forze per proteggere la loro casa e salvare il
mondo da una seconda era glaciale.
Il nuovo film, seguito di
Ghostbusters:
Legacye
diretto da Gil Kenan, anche autrice della
sceneggiatura insieme a Jason Reitman, è il quinto
film della saga e vede molti dei membri superstiti del cast
originale (tra cui Bill Murray, Ernie Hudson,
Dan Aykroyd e Annie Potts)
riunirsi con il cast presentato dal precedente film (Finn
Wolfhard, Mckenna Grace,
Carrie Coon, Paul Rudd e Logan Kim). A
loro si uniscono i nuovi arrivati Kumail
Nanjiani e Patton Oswalt. sarà
al cinema dall’11 aprile distribuito da
Eagle Pictures.
I Marvel Studios potrebbero
ridimensionare i loro programmi per Disney+, ma due serie del MCU sono ancora confermate dopo che
i fan avevano pensato che fossero state cancellate. Sulla scia del
ritorno dell’amministratore delegato della Disney Bob
Iger nel novembre 2022, a seguito di una serie di
delusioni della Marvel e dei cambiamenti nel
settore dello streaming, la Disney e i Marvel Studios hanno come noto
rivisto la loro strategia per il MCU. È stato a quel punto riferito
che alcuni progetti Disney+ potrebbero essere cancellati
del tutto.
A quanto pare, però, due dei
principali candidati alla cancellazione sono ancora in arrivo.
Parlando con Agents of Fandom
di Wonder
Man e Ironheart,
il responsabile dei Marvel Studios per lo streaming, la
televisione e l’animazione Brad Winderbaum ha
rivelato che la Marvel sta “montando entrambi
gli show proprio mentre parliamo“. “Sono spettacolari,
incredibili e diversi… permetteranno di esplorare angoli
dell’universo che sono davvero eccitanti. Riri Williams è uno di
questi e non vedo l’ora che la gente conosca Simon
Williams“.
Marvel Studios: confermati Wonder Man e Ironheart
Basata sull’omonimo personaggio
della Marvel, Wonder
Man ha come protagonista Yahya Abdul-Mateen
II nei panni di Simon Williams, un attore che acquisisce
dei superpoteri e diventa Wonder Man. Il destino dello show è stato
messo in discussione dopo il ritardo di Daredevil:
Born Again e quando la scrittrice/autrice
Joanna Robinson ha condiviso, tramite The
DisInsider, che i Marvel Studios stavano
“cestinando il progetto Wonder Man“, in quanto molti piani
stanno “andando in fumo“. Stando a quanto dichiarato, ciò
non sarebbe però vero e anzi sembra che presto si potrebbero avere
maggiori annunci riguardo queste serie.
Ironheart,
invece, vede protagonista Dominique Thorne in una
serie solista dove riprende il suo ruolo di Riri Williams da
Black
Panther: Wakanda Forever. Il debutto della serie era
originariamente previsto per la fine del 2023, ma è stato poi
ritardato e alla fine è stato omesso dalla programmazione dei
Marvel Studios, sollevando
preoccupazioni sul fatto che sarebbe mai stato realizzato. Sebbene
i commenti di Winderbaum confermino che entrambi gli show di
Disney+ sono sopravvissuti alla
ristrutturazione dei Marvel Studios, non ha confermato
quando uno dei due debutterà.
Ryan Coogler e
Michael B. Jordan hanno collaborato a numerosi
progetti, tra cui i film delle serie
Black Panther e
Creed. La loro prossima collaborazione, tuttavia, sarà un
“film evento” IMAX ancora senza titolo per la Warner Bros.
che avrà come protagonista Jordan e che il pubblico potrà scoprire
l’anno prossimo, dato che la Warners ha fissato la data di uscita
del progetto al 7 marzo 2025, secondo quanto
riportato da Deadline, con le riprese che dovrebbero avere inizio
ad aprile a New Orleans. I dettagli sul film sono ancora scarsi, ma
si prevede che sarà molto diverso dai precedenti progetti di
Coogler e Jordan.
Sebbene la Warner Bros. non abbia
confermato alcun punto della trama, un rapporto di Puck dell’inizio
dell’anno ha affermato che il film avrà come protagonista Jordan
nei panni di una coppia di vampiri succhiasangue. Puck ha aggiunto
che si ipotizza che il film sia ambientato nel Sud americano negli
anni ’30, con l’era Jim Crow che avrebbe avuto un ruolo importante.
Jordan dovrebbe dunque ricoprire più ruoli all’interno del film,
che dovrebbe dunque avere anche un’ambientazione fissata nel
passato. Coogler produrrà anche il film con la sua Proximity Media
insieme a Zinzi Coogler e Sev Ohanian.
Ryan Coogler e Michael B. Jordan
insieme per la quinta volta
Come già riportato, questo film
segnerà la quinta collaborazione tra Jordan e Ryan Coogler. Dopo il
film indipendente Prossima fermata: Fruitvale Station e lo
sportivo Creed
– Nato per combattere, spin-off della serie
di Rocky, i
due hanno lavorato ai blockbuster Black
Panther e Black
Panther: Wakanda Forever. Dopo queste due esperienze,
sembra ora che i due siano pronti per qualcosa di completamente
diverso, che potrebbe portarli in territori nuovi e inesplorati
all’interno delle rispettive carriere. Si attendono dunque maggiori
notizie.
Arriva in prima TV
esclusiva lo Sky OriginalThe
Last Rifleman – Ritorno in Normandia con Pierce Brosnan, in onda sabato 23
marzo alle 21:15 su Sky Cinema Uno,
in streaming solo su NOW e disponibile on demand.
Su Sky il film sarà disponibile on demand anche in
4K.
La trama di The Last
Rifleman – Ritorno in Normandia
Ispirato a fatti realmente
accaduti, The Last Rifleman – Ritorno in Normandia
racconta l’emozionante e commovente storia di Artie Crawford
(Pierce
Brosnan), un veterano della Seconda Guerra Mondiale
che vive in una casa di riposo nell’Irlanda del Nord e che ha
appena perso la moglie. Nel 75° anniversario dello sbarco in
Normandia, Artie decide di fuggire di nascosto dalla casa di riposo
e di intraprendere un lungo viaggio verso la Francia per dare
l’ultimo saluto al suo migliore amico scomparso in battaglia. Nel
corso del suo itinerario, Artie incontrerà molte persone
interessanti e divertenti che lo aiuteranno a proseguire nel suo
percorso. Grazie a tutte queste nuove amicizie, Artie scoprirà che
non è mai troppo tardi per affrontare i fantasmi del passato e non
è mai troppo presto per iniziare un’avventura.
The Last Rifleman – Ritorno
in Normandiain esclusiva sabato 23 marzo alle
21.15 su Sky Cinema Uno, in streaming solo su NOW
e disponibile on demand. Su Sky il film sarà disponibile
on demand anche in 4K per i clienti Sky Q o Sky
Glass con pacchetto Sky Cinema e con servizio opzione Sky HD/Sky
Ultra HD attivo.
Downton Abbey 3 si
farà davvero e una delle sue star lo ha confermato. BBC Radio 2 ha infatti parlato con Imelda Staunton riguardo i continui rumor su
un nuovo lungometraggio. L’attrice ha ora confermato la cosa,
affermando che: “Ci sarà un film conclusivo, ecco qua“. Il
presentatore ha a quel punto scherzato dicendo: “Spero che non
ti abbiamo messo nei guai“, al che l’attrice ha risposto:
“Non mi interessa“. A questo punto la questione sembra
essere chiusa e risolta. Ci sono state tante speculazioni sui
social media e su altri canali, ma ora i fan hanno finalmente una
risposta definitiva da una persona direttamente coinvolta.
Tuttavia, ci sono ancora grandi domande che circondano un
Downton Abbey 3.
Naturalmente, ci si chiede quale
sarà la storia. Se questo film è davvero destinato a essere un
addio a Downton Abbey, ci sono parecchie linee
narrative da portare a compimento. Una volta definiti questi
dettagli, si pone il problema della sua uscita. Per fortuna, un
progetto su Downton Abbey non ha bisogno di un
ampio lavoro di VFX o di altre cose del genere, ma potrebbe
comunque volerci un po’ di tempo prima di vederlo in sala, anche se
secondo alcuni rumor il progetto potrebbe essere pronto entro la
fine dell’anno. In ogni caso, dopo Downton
Abbey e
Downton Abbey II – Una nuova era, i fan saranno felici
di poter rivedere sul grande schermo quei personaggi e le loro
storie.
Downton Abbey 3 arriverà nel
2024?
Tutto è iniziato con le voci di un
possibile ritorno del franchise con Downton Abbey
3. Il Daily Mail ha parlato con diverse fonti che hanno
indicato che c’era un progetto in produzione. Il rapporto indicava
che il film sarebbe potuto arrivare in TV “entro la fine
dell’anno“. “Le riprese sono in corso da qualche
settimana, è tutto molto, molto segreto. Ci sono persone che ci
lavorano e che non hanno mai visto una segretezza del genere“,
hanno spiegato le fonti del Mail. “A chi lavora sul set è stato
fatto firmare un accordo di non divulgazione per non svelare nulla,
ma c’è molta eccitazione per il ritorno di Downton Abbey“. Se
dunque le riprese fossero già in corso, un’uscita in sala entro il
2024 non sarebbe da escludere.
Quando i franchise più amati vengono
ampliati con nuovi film, spesso questi trovano il modo di offrire
nuovi spunti di riflessione sugli eventi delle opere precedenti, ma
il regista Fede Álvarez ha confermato che il suo
prossimo Alien:
Romulus (qui
il primo teaser trailer), ambientato tra Alien
e Aliens – Scontro finale, non avrà un impatto
complessivo sulla mitologia di entrambi i film. Questo sarà un
sollievo per alcuni fan, sapendo che l’avventura può essere goduta
interamente per i suoi meriti, anche se alcuni fan saranno
sicuramente delusi dal fatto che non ricontestualizzerà ciò che è
stato visto negli amati capitoli del franchise.
Parlando con Variety, Álvarez ha confermato
che il suo nuovo film si svolge “20 anni dopo il primo, e per
me non è uno stravolgimento del canone. È una cosa che mi piace
fare personalmente, assicurandomi che tutto sia in linea con la
grande storia del franchise di Alien, non solo per quanto riguarda
la storia, ma anche per quanto riguarda il modo in cui realizzarla.
Ho parlato con Ridley Scott come produttore e ho avuto lunghe
chiacchierate con James Cameron a livello di sceneggiatura. Una
volta terminato il film, l’ho mostrato loro“.
Ha continuato: “Tutti sono molto
importanti, dal supervisore dei VFX di Aliens ai ragazzi che
realizzano le miniature, e ne abbiamo assunti molti per lavorare al
film. Altrimenti, è difficile ottenere lo stile, l’aspetto e
l’atmosfera di un film come volevo io. È stato il più grande
piacere di fare questo film, poter fare tutto questo
processo“. Questo nuovo capitolo riporterà dunque il
fenomenale franchise di Alien alle sue origini, con la
sinossi che recita: “Mentre rovista nelle profondità di una
stazione spaziale abbandonata, un gruppo di giovani colonizzatori
dello spazio si trova faccia a faccia con la forma di vita più
terrificante dell’universo“.
Alien: Romulus, tutto quello che sappiamo sul
film
Il film è interpretato da
Cailee Spaeny (Priscilla),
David Jonsson (Agatha Christie’s Murder is
Easy), Archie Renaux (Tenebre e
ossa), Isabela Merced (The Last of Us), Spike Fearn
(Aftersun) e Aileen Wu. Alien:
Romulus è diretto da Fede Alvarez (La
casa, Man in the Dark) da una sceneggiatura scritta dallo
stesso Alvarez insieme al suo frequente collaboratore Rodo Sayagues
(L’uomo nel buio – Man in the Dark), basata sui personaggi
creati da Dan O’Bannon e Ronald Shusett.
Il film è prodotto da Ridley Scott (Napoleon),
che ha diretto l’originale Alien
e ha prodotto e diretto i nuovi film della saga, Prometheus
e Alien:
Covenant, Michael Pruss (Lo strangolatore di
Boston) e Walter Hill (Alien); mentre Fede Alvarez,
Elizabeth Cantillon (Charlie’s Angels), Brent O’Connor
(Bullet Train) e Tom Moran (Unstoppable – Fuori
controllo) sono i produttori esecutivi.
Durante una chiacchierata con
Variety sul red carpet dei Gotham Awards dello scorso anno, la
Spaeny ha rivelato che Romulus si svolge tra gli eventi
dell’Alien
originale di Ridley Scott e il sequel di James Cameron, Aliens – Scontro finale. “Dovrebbe inserirsi tra
il primo e il secondo film“, ha detto Spaeny. “Hanno
portato lo stesso team di ‘Aliens’, il film di James Cameron. Le
stesse persone che hanno costruito quegli xenomorfi sono venute a
costruire i nostri. Quindi vedere il progetto originale con le
persone originali che hanno lavorato a questi film per più di 45
anni e che hanno fatto parte della loro vita è stato davvero
incredibile“.
A produrre il film c’è naturalmente
anche la Scott Free, la società del regista originale di Alien,
Ridley Scott,
che è produttore esecutivo. Con il titolo Alien:
Romulus, non è dunque ancora stato rivelato molto riguardo
all’ambientazione, alla collocazione temporale o alla trama del
film. Ad aprile, Álvarez aveva rilasciato un’immagine dietro le
quinte di un facehugger che stringe il ciak del film a bordo di una
stazione spaziale. La presenza del facehugger conferma che il film
si svolgerà dopo gli eventi di Prometheus
e Alien:
Covenant, che hanno rappresentato le origini degli
Xenomorfi così come li si conosce.
L’esperienza di Álvarez con i film
La casa e Man in the
Dark potrebbe però anche suggerire che lo
sceneggiatore-regista riporterà il franchise alle sue origini, con
un thriller dove il cast è braccato dagli alieni all’interno dei
confini della stazione spaziale. Con l’imminente film di
Alien che ha finalmente ricevuto una data di uscita,
il 16 agosto, il pubblico può ora aspettarsi
che vengano nei prossimi mesi rivelati ulteriori dettagli sulla
trama.
L’ondata di progetti sui supereroi
dei DC Studios ha suscitato parecchie
speculazioni, in quanto i fan stanno studiando attentamente ciò che
James Gunn e Peter Safran
hanno in programma per il futuro. È già stata annunciata un’ondata
di nuovi film dell’Universo DC e di show televisivi esclusivi di
Max, ma c’è stato molto spazio per il cameo o l’introduzione di
altri personaggi all’interno di questo Universo, e sembra che Gunn
possa aver scatenato delle nuove teorie su uno di essi.
Nella giornata di ieri, Gunn ha
infatti condiviso su Instagram e su Threads la
copertina della miniserie del 2011 DC
Universe Presents di Paul Jenkins e
Bernard Chang: Deadman
#1. Questo, naturalmente, ha portato a speculazioni
sul fatto che il personaggio titolare, Boston Brand/Deadman,
potrebbe essere prossimo ad un ingresso nel DCU. Non è la prima volta che Gunn condivide sui
social media la copertina di Deadman, che aveva già
utilizzato in un post di Halloween del 2022.
Ha anche postato copertine di
personaggi DC sui suoi social media senza alcun tipo di contesto,
come ha fatto in precedenza per Mister Terrific e
Captain Atom. Vale la pena ricordare che, meno di un anno
dopo, è stato confermato che Edi Gathegi
interpreterà Mister Terrific nel reboot di Superman
di Gunn, quindi l’arrivo di Deadman non è assolutamente da
escludere. D’altronde, il più delle volte ogni attività social di
Gunn sembra avere sempre una motivazione, anche se questa si palesa
solo in seguito.
Creato da Arnold
Drake e Carmine Infantino in Strange
Adventures #205 del 1967, Boston Brand/Deadman è un trapezista
del circo che, dopo essere stato assassinato, acquisisce la
capacità di possedere qualsiasi essere vivente. Deadman cerca così
il suo assassino nell’Universo DC e alla fine diventa un membro di
squadre come la Justice League Dark e i Sette
Soldati della Vittoria.
Al momento non è chiaro dove Deadman
potrebbe fare il suo debutto nel DCU, al di fuori di una potenziale avventura da
solista o di un atteso progetto della Justice League
Dark. Sulla carta, il candidato più probabile potrebbe
essere il film di James Mangold su Swamp
Thing, dato che i personaggi si sono incrociati nei
fumetti. C’è anche la possibilità che si tratti di un cameo fuori
campo in qualche altro progetto già annunciato, che si tratti di
Waller,
Creature
Commandos o altro.
“Superman racconta la storia del
viaggio di Superman per conciliare la sua eredità kryptoniana con
la sua educazione umana come Clark Kent di Smallville,
Kansas“, si legge nella sinossi ufficiale del
film. “È l’incarnazione della verità, della giustizia e
dello stile americano, guidato dalla gentilezza umana in un mondo
che vede la gentilezza come antiquata.” Il film uscirà al
cinema l’11 luglio 2025.
Superman avrà
come protagonisti David Corenswet nei panni di Clark Kent,
Rachel
Brosnahan nel ruolo di Lois Lane e
Nicholas Hoult in quello di Lex Luthor, oltre a
Isabela Merced nel
ruolo di Hawkgirl, Edi Gathegi in quello di Mister
Terrific, Nathan Fillion in
quello della Lanterna Verde Guy Gardner e Anthony Carrigan in
quello di Metamorpho.
Più recentemente, Sara Sampaio ha firmato per interpretare
l’assistente/amante di Lex, Eve Teschmacher, e Skyler
Gisondo è stato scritturato per il ruolo di Jimmy
Olsen.Sono attesi anche i membri della squadra di antieroi
The Authority e María Gabriela de
Faría (Animal Control) è stata scritturata per il ruolo di
Angela Spica/The Engineer. Si dice anche che la
Supergirl di Milly Alcock farà il suo debutto prima del suo
film su
Supergirl: Woman of Tomorrow, ma non è ancora
stato confermato.