Michael Douglas riceverà la Palma d’oro al
Festival di Cannes 76, in
riconoscimento della sua brillante carriera e del suo impegno per
il cinema. Il Festival di Cannes gli renderà omaggio durante la
cerimonia di apertura trasmessa in diretta su France 2 e all’estero
su Brut, martedì 16 maggio. Negli ultimi anni, il Festival di
Cannes ha assegnato il riconoscimento a Forest Whitaker,
Agnès Varda, Jean-Pierre Léaud, Jodie Foster e
Manoel de Oliveira.
“È sempre una boccata d’aria
fresca essere a Cannes, che è stata a lungo una meravigliosa
piattaforma per creatori audaci, audacia artistica ed eccellenza
nella narrazione. Dalla mia prima volta qui nel 1979 per The China
Syndrome alla mia più recente premiere per Behind the Candelabra
nel 2013, il Festival mi ha sempre ricordato che la magia del
cinema non è solo in ciò che vediamo sullo schermo, ma nella sua
capacità di influenzare le persone intorno il mondo. Dopo oltre 50
anni di attività, è un onore tornare sulla Croisette per aprire il
Festival e abbracciare il nostro linguaggio cinematografico globale
condiviso.”
Distribuito da 01
Distribution e in sala dal 25 maggio, il
nuovo film di Marco Bellocchio dal titolo
Rapito si fa ora ammirare grazie al suo
trailer ufficiale. Nel nuovo lungometraggio del regista, che sarà
presentato in concorso al Festival di
Cannes, si racconta del casoEdgardo Mortara. Siamo nel 1858, nel quartiere
ebraico di Bologna, dove i soldati del Papa irrompono nella casa
della famiglia Mortara. Per ordine del cardinale, sono andati a
prendere Edgardo, il loro figlio di sette anni. Secondo le
dichiarazioni di una domestica, ritenuto in punto di morte, a sei
mesi, il bambino era stato segretamente battezzato.
La legge papale è inappellabile:
deve ricevere un’educazione cattolica. I genitori di Edgardo,
sconvolti, faranno di tutto per riavere il figlio. Sostenuta
dall’opinione pubblica e dalla comunità ebraica internazionale, la
battaglia dei Mortara assume presto una dimensione politica. Ma il
Papa non accetta di restituire il bambino. Mentre Edgardo cresce
nella fede cattolica, il potere temporale della Chiesa volge al
tramonto e le truppe sabaude conquistano Roma.
Liberamente ispirato al libro di
Daniele ScaliseIl caso Mortara. La vera storia
del bambino ebreo rapito dal papa (1996), il film scritto da
Bellocchio insieme a Susanna Nicchiarelli con la
collaborazione di Edoardo Albinati e
Daniela Ceselli e la consulenza storica di
Pina Totaro, rappresenta dunque un nuovo capitolo
nell’analisi della storia novecentesca d’Italia portata avanti da
Bellocchio con il suo cinema, dopo i recenti casi di Il traditore ed
Esterno notte. Nel film
recitano gli attori Paolo Pierobon, Fausto Russo
Alesi, Enea Sala, Barbara Ronchi, Filippo Timi, Fabrizio Gifuni, Andrea
Gherpelli, Samuele Teneggi, Corrado Invernizzi, Paolo
Calabresi.
Ha trovato una distribuzione
irrisoria qui a New York il nuovo film dell’argentino Damiàn Szifron, quello
che qualche anno addietro aveva sorpreso il pubblico internazionale
con il surreale e corrosivo Wild Tale. Un solo spettacolo
al giorno in un multiplex vicino Times Square. Dopo essere andati a
vederlo non è stato affatto difficile comprendere il motivo per cui
To Catch a Killer abbia ottenuto talmente
poca pubblicità e considerazione dall’industria cinematografica
americana. Non soltanto si tratta di un thriller sulla caccia a un
“mass shooter”, figura purtroppo oggi più che mai attuale
negli Stati Uniti; nello sviluppare la trama la sceneggiatura
scritta dallo stesso Szifron insieme a Jonathan
Wakeham illustra anche con pienezza l’idea come una mente
deviata possa essere anche il frutto di una società sempre più
alienante.
Fortemente voluto dalla protagonista
e produttrice Shailene
Woodley, il film vede la giovane e problematica
poliziotta Eleanor Falco trovarsi nel bel mezzo di
un massacro compiuto da un assassino appostato col suo fucile di
precisione in un palazzo di Baltimora. A condurre le indagini e la
caccia all’uomo viene messo il detective dell’FBI Geoffrey
Lammark (Ben
Mendelsohn), il quale sceglie di far entrare in
squadra Eleanor nonostante i suoi evidenti problemi. Insieme la
coppia inizia un’indagine che la porterà a testare i propri limiti
fisici ma soprattutto psicologici.
To Catch a Killer è
un’opera con commento sociale dietro la confezione di genere
L’impianto narrativo e l’idea di
messa in scena di To Catch a Killer
rispondono pienamente agli stilemi del cinema di genere. La
rappresentazione della metropoli innevata e malinconica rimanda
nella propria, interna coerenza estetica ad altre ambientazioni
molto apprezzate dagli appassionati di cinema mainstream. Abbiamo
infatti pensato alle strade piovose e anonime di Se7en di
David Fincher, e insieme anche ai viali eleganti
ma anche spaventosi de Il cavaliere oscuro di
Christopher Nolan. Ma sia chiaro
fin da subito, quello di Szifron non è assolutamente un
lungometraggio derivativo: semplicemente sa adoperare i mezzi che
ha a disposizione per immergere lo spettatore in un universo
filmico che sa restituire con potenza la forza emotiva di storia e
personaggi.
E qui entra poi in gioco la volontà
precisa di introdurre un commento sociale dietro la confezione di
genere: nel seguire le tracce che dovranno portare alla cattura
dell’assassino i due protagonisti si trovano a indagare le pieghe
nascoste di un sistema che fabbrica mostri, in ogni strato sociale
che attraversa. Lammark e Falco in un percorso a tappe organizzato
in maniera sorprendente si trovano faccia a faccia con una verità
quanto mai sconcertante: l’uomo che stanno cercando non rappresenta
una “deviazione” quanto piuttosto una cellula incancrenita dentro
un organismo malato.
Un’opera violenta, specchio del nostro presente
Senza voler raccontare troppo per
evitare spoiler non necessari, possiamo comunque affermare che
To Catch a Killer si prende con enorme coraggio grossi
rischi a livello sia estetico che contenutistico: la violenza messa
in scena da Szifron è brutale, lontana dalla spettacolarizzazione
del genere. La progressione delle indagini viene spesso rallentata
da figure che rappresentano metaforicamente quanto sia marcio il
sistema americano: agenti che fanno politica molto più di quanto
non tengano a catturare il colpevole; l’estremismo conservatore che
approfitta della tragedia per spargere terrore; un discorso chiaro
e radicale sull’istituzione del self-made man e del suo diritto
alla propria autodifesa.
To Catch a Killer propone
tutto questo e insieme riflette in maniera estremamente forte su
quanto mette in scena. Il risultato è tanto appassionante a livello
di fruizione spettacolare quanto doloroso nel momento in cui si
comincia a ragionarci sopra. Non stiamo parlando di un film
perfetto, tutt’altro: alcune ovvietà nella trama e qualche
backstory non del tutto necessaria portano con sé una certa dose di
retorica. Difetti che comunque scalfiscono soltanto in minima parte
la potenza di un thriller nichilista, quasi livido
nell’esposizione. Non sembra essere arrivato al momento giusto,
To Catch a Killer. E questo lo rende probabilmente un
oggetto cinematografico ancor piú affascinante e complesso da
metabolizzare. Quando il cinema di genere diventa lo specchio
deformante (e deformato) del nostro presente, non è mai facile da
accettare…
I Guardiani della
Galassia affronteranno un nemico davvero malvagio durante
la loro ultima avventura insieme. Riunitosi con James Gunn dopo aver interpretato Clemson Munn
nella fortunata serie HBO Max del regista,
Peacemaker,Chukwudi Iwuji è
pronto a seminare il terrore nei panni
dell’Alto Evoluzionario. I filmati precedenti hanno anticipato
quanto sia spregevole questo individuo superpotente e come
minaccerà direttamente i Guardiani insieme all’Adam Warlock di
Will Poulter. In occasione dell’arrivo del film in
sala, Iwuji ha voluto sottolineare che non c’è confine che l’Alto
Evoluzionario non varcherà nel tentativo di creare la specie
perfetta.
Perri Nemiroff di
Collider ha parlato con il cast
e il team dietro il film, incluso Chukwudi Iwuji,
che ha suggerito che l’Alto Evoluzionario potrebbe essere più
spaventoso di Thanos, un paragone nobile considerando quanto fosse
memorabile il signore della guerra interpretato da Josh
Brolin durante la sua apparizione in Avengers:
Infinity
War e Endgame.
“Ho in qualche modo menzionato
la parola fanatismo, e non credo ci sia un confine che non
attraverserà se crede che ti porterà lì. Crede di essere l’unico
che può portare la civiltà al livello successivo e salvarla. È
molto simile a Thanos, ma in un modo molto spaventoso. Quindi non
penso che ci sia un confine per lui. E questa è stata la gioia di
interpretarlo. Questo ragazzo è completamente inquietante ed è
stato assolutamente delizioso interpretarlo.”
Chi ha già visto il film può
certamente confermare che l’Alto Evoluzionario è un personaggio
carismatico e splendidamente interpretato, chi lo andrà a vedere da
oggi in sala potrà dire presto la sua.
Guardiani della Galassia Vol.
3 sarà dunque l’ultima occasione di vedere Gunn coinvolto con
il Marvel Cinematic Universe. La
sinossi del film recita: “in Guardiani della Galassia Vol. 3 la
nostra amata banda di disadattati ha un aspetto un po’ diverso.
Peter Quill, ancora sconvolto dalla perdita di Gamora, deve
radunare la sua squadra attorno a sé per difendere l’universo oltre
che per proteggere uno di loro. Una missione che, se non completata
con successo, potrebbe portare alla fine dei Guardiani così come li
conosciamo.“
Dopo le retrospettive dedicate negli
anni passati a Maestri del Fumetto italiano come Guido
Crepax, Attilio
Micheluzzi e Gianni De Luca,
solcando la stessa linea editoriale, ARF!
insieme al Municipio Roma IX e con la
co-curatela della APS Artigiani delle Nuvole, presenta una nuova
mostra antologica dedicata al grandissimo Sergio
Toppi.
L’opera riconosciuta, pluripremiata
e pubblicata in tutto il mondo, Geografie dell’Avventura racconterà l’attraversamento dei continenti e dei confini
narrativi tramite i luoghi, le epoche e le culture che tracciano
una “mappa” dell’opera di questo autore immenso.
La mostra, che verrà inaugurata
venerdì 5 maggio alle ore 18, presenta decine di tavole
originali e alcune stampe tratte dalle sue storie a fumetti più
celebri, da Il
Collezionista a Sharaz-De,
da Blues e Little
Big Horn 1875 a Una spada per
Komura, San Isidro Maxtlacingo
1850 e Kas-Cej (opere
che – negli anni – sono approdate su riviste che hanno segnato la
storia del Fumetto italiano, come Corto
Maltese, Alter Alter, Comic
Art, L’Eterrnauta e Orient
Express), da ambientazioni
puramente western a
suggestioni mediorientali che rimandano
a Le mille e una notte,
dal Giappone al Messico,
dalle steppe
russe agli altipiani aztechi. E
oltre, fino ad alcune riproduzioni di illustrazioni
oramai introvabili, a testimonianza delle tante
collaborazioni che Toppi ha intessuto
con alcune delle più prestigiose case editrici italiane e
straniere, da Sergio Bonelli
Editore alla Marvel Comics.
«Quando, da perfetto
sconosciuto quale sono, grazie al cielo, al di fuori del piccolo
mondo fumettistico italiano, mi presento a qualche manifestazione
dedicata ai comics (a New York come a Buenos Aires, a Barcellona
come ad Angoulême), mi basta una semplice dichiarazione per
suscitare l’interesse e la stima dei miei
interlocutori:“Mi chiamo
Sergio Bonelli, pubblico fumetti in Italia e sono l’editore di Sergio Toppi.”» Sergio Bonelli.
Questa mostra rappresenta la prima
collaborazione di ARF! Festival con La Vaccheria,
il nuovo spazio culturale ed espositivo dell’EUR, in via Giovanni l’Eltore, uno splendido casale storico di circa 1.800
mq. appena ristrutturato e rigenerato, a cavallo tra il Pratone
delle Valli e il Parco Volusia, in gestione al Municipio Roma
IX.
Nello stesso spazio verranno esposte
le opere di VALO, al secolo Valentina Patete,
fumettista e illustratrice di Isernia, vincitrice del Premio
Bartoli 2022, riconoscimento che ogni anno ARF! Festival, in
collaborazione con Stay Nerd, assegna alla “Miglior promessa del
fumetto italiano”. Il Premio – intitolato alla memoria
dell’impareggiabile scopritore di talenti Lorenzo Bartoli – oltre a
offrite l’opportunità di esporre le proprie opere accanto a quelle
di un grande nome del Fumetto italiano riconosce anche un premio in
denaro offerto da Stay Nerd.
Ecco il primo trailer di
Billy, l’esordio dietro la macchina da presa di
Emilia Mazzacurati con protagonisti Matteo
Oscar Giuggioli, Carla Signoris,
Giuseppe Battiston,
Alessandro Gassmann, Benedetta Gris, Carlotta Gamba, Roberto
Citran, Sandra Ceccarelli. Il film è prodotto da Jolefilm
con Rai Cinema.
Billy, la trama
Billy (19 anni) è un ex bambino
prodigio che a 9 anni ha inventato e condotto un podcast di musica
di successo. Oggi vive con l’eccentrica madre Regina, è
segretamente innamorato di una sua vicina di casa, frequenta solo
bambini fra gli 8 e i 12 anni e non sa cosa fare della sua vita.
Finché non incontra il suo idolo d’infanzia, Zippo, un rocker
scomparso da anni. Le loro similitudini li porteranno a trovare un
modo di affrontare la vita. Ma non sempre quello che abbiamo tanto
desiderato poi va come vorremmo…
Il futuro di
Ezra Miller nel DCU è attualmente incerto e, secondo il
regista e co-CEO dei DC Studios James Gunn, la società sta adottando un
approccio attendista per quanto riguarda il suo Flash che ha avuto
una storia recente molto travagliata.
Parlando con l’Associated
Press durante la prima mondiale di
Guardiani della Galassia Vol. 3, a James Gunn è stato chiesto se c’erano
piani per Ezra Miller di continuare a interpretare
The
Flash nell’Universo DC, a seguito della
litania di polemiche in cui l’attore è stato coinvolto. Secondo
James Gunn, lo studio aspetterà e “vedrà come
vanno le cose” e ha suggerito che i fan dovranno solo “aspettare e
vedere”. “Dobbiamo solo aspettare e vedere,
sai? Voglio dire, vedremo come vanno le cose, quindi,
sai”, ha detto Gunn del futuro DCU di
Ezra Miller.
L’attore
Ezra Miller è statocoinvolto una serie di eventi che gli hanno
causato diversi problemi con la giustizia. Le cose sono
precipitate per
Ezra Miller lo scorso agosto quando l’attore ha detto
che avrebbero cercato aiuto per “complessi problemi di salute
mentale” in una dichiarazione di scuse fatta riguardo a una
litania di incidenti che erano emersi.
“Avendo recentemente
attraversato un periodo di intensa crisi, ora capisco di soffrire
di complessi problemi di salute mentale e ho iniziato un
trattamento in corso“, ha detto Miller tramite una
dichiarazione . “Voglio scusarmi con tutti per aver allarmato e
sconvolto il mio comportamento passato. Mi impegno a fare il lavoro
necessario per tornare a una fase sana, sicura e produttiva della
mia vita”. Questa dichiarazione era arrivata a seguito di un
incidente in cui
Ezra Miller è stato accusato di furto con scasso.
L’attore travagliato aveva fatto notizia per tutto il 2022 per vari
arresti e controversie. All’inizio del 2022, Miller è stato
arrestato ad aprile e accusato di aggressione di secondo grado, e
un mese prima, a marzo, Miller era stato arrestato anche con
l’accusa di condotta disordinata e molestie a seguito di un
incidente alle Hawaii.
Amazon Studios ha
rilasciato il primo poster ufficiale di Gen
V, l’ultimo spin-off della popolare serie di supereroi
di Prime VideoThe
Boys. Il poster promozionale della Godolkin
University offre ai fan un primo sguardo a Patrick
Schwarzenegger nel suo costume da Golden Boy. Gen
V dovrebbe fare il suo debutto questo
autunno.
“Ambientata nell’unico college
americano esclusivamente per supereroi giovani adulti (gestito da
Vought International), Gen
V è una serie irriverente e classificata come R che
esplora le vite di Supes ormonali e competitivi mentre mettono i
loro confini fisici, sessuali e morali nella loro vita, gareggiando
per i migliori incarichi nelle migliori città”, si legge nella
sinossi. “È in parte una serie generazionale, in parte un
Hunger Games– con tutto il cuore, la satira e la
volgarità di The Boys.”
La Gen
V è vagamente ispirata ai G-Men, una parodia
degli X-Men della serie di fumetti
The Boys creata da Garth Ennis e Darick
Robertson. Nel cast fann parte Jaz Sinclair,
Chance Perdomo, Lizze Broadway, Shelley Conn, Maddie Phillips,
London Thor, Derek Luh, Asa Germann, Patrick Schwarzenegger, Sean
Patrick Thomas e Marco Pigossi. Jensen Ackles di Supernatural ha anche
confermato che insieme ad altri membri del cast di The
Boys avrà dei piccoli cameo nello spin-off ambientato
al college.
Gen
V è prodotto esecutivamente dagli showrunner
Michele Fazekas e Tara Butters. I produttori
esecutivi sono Eric Kripke, Seth
Rogen, Evan Goldberg, James Weaver, Neal H. Moritz, Ori Marmur,
Pavun Shetty, Ken Levin, Jason Netter, Garth Ennis, Darick
Robertson, Craig Rosenberg, Zak Schwartz, Erica Rosbe, Michaela
Starr, e Brant Engelstein. La serie è prodotta da
Sony Pictures Television Studios e Amazon Studios,
in associazione con Kripke Enterprises, Point Grey Pictures
e Original Film.
Alcune foto dal set di Ghostbusters:
Firehouse, l’atteso sequel in di
Ghostbusters:Legacy hanno rivelato
che uno degli acchiappafantasmi originali tornerà nel film.
Il Daily Mail ha
pubblicato alcune foto dal set del sequel di Ghostbusters:
Legacy che vedono protagonisti William
Atherton, Ernie Hudson e
Paul Rudd. Atherton ha interpretato il teso
Walter Peck nel primo film di Ghostbusters del
1984, mentre Hudson è noto per aver interpretato Winston
Zeddemore, uno dei quattro membri originali della
squadra. Rudd,
invece ritorna ad interpretato Gary Grooberson apparso per la prima
volta in Ghostbusters: Lagacy, e il suo ritorno era già
stato confermato.
FIREHOUSE pix have dropped! Peck is BACK!
Grooberson obviously wearing a flight suit! pic.twitter.com/LNws5LuoMu
Fotos de las grabaciones de Ghostbusters 4
‘Firehouse’
El Ecto-1, Ernie Hudson como Winston Zeddemore, Paul Rudd como Gary
Grooberson portando un traje de Cazafantasmas y William Atherton
regresa como el odioso Walter Peck de 1984 pic.twitter.com/jC6VbjvCXx
Prime foto dal set londinese del nuovo
Ghostbusters! Conferme e grandi rivelazioni: torna Walter Peck! Non
si arrende! Tutto quello che c’è da sapere, e altre foto, nel
nostro articolo di oggi: https://t.co/vDBXEQatFnpic.twitter.com/loYFMdVxy4
Il sequel di
Ghostbusters: Lagacy, che ha il titolo provvisorio
di Ghostbusters:
Firehouse, dovrebbe ancora arrivare nelle sale entro
la fine dell’anno, il 20 dicembre 2023. Inoltre, il sequel farà il
suo debutto nello stesso mese di altri progetti di alto profilo
come come Wonka
e Aquaman e il
regno perduto.
Ghostbusters:
Firehouse è diretto da Gil Kenan e si baserà su una
sceneggiatura che ha scritto insieme a Jason
Reitman. Il prossimo capitolo della storia della famiglia
Spengler vedrà anche il ritorno del cast principale, tra cui
Carrie Coon, Paul Rudd e Mckenna Grace, che in
realtà è stato il primo membro del cast a confermare il suo
ritorno. In precedenza era stato confermato che il
sequel
sarebbe tornato ufficialmente a New York City, l’ambientazione
originale del franchise.
Iperattivo Pupi
Avati torna al cinema con La quattordicesima
domenica del tempo ordinario, il suo nuovo film, “quello
più autobiografico, come dice lui, che da giovedì 4 maggio Vision
Distribution porta nei cinema italiani. Dopo Il signor Diavolo del 2019, e il precedente
Dante (2022), il regista bolognese torna a
raccontare il suo mondo, dopo quel Lei mi parla ancora che nel 2021 aveva
raccolto importanti candidature ai David di Donatello e ai Nastri
d’Argento, che avevano consegnato il Premio Speciale della 75esima
edizione al protagonista Renato Pozzetto.
Sogni, amore e amicizia: un triangolo
Allora protagonista di
un’altra storia d’amore, finito per cause naturali, a differenza di
quella al centro
del film che vede Gabriele Lavia ed Edwige
Fenech interpreti della versione adulta dei due giovani
protagonisti affidati al Lodo Guenzi dei
Lo stato sociale e l’esordiente Camilla
Ciraolo. Nel film Marzio Barreca e
Sandra Rubin, due giovanissimi della Bologna anni
’70 con un sogno da realizzare. La musica per il primo, che con
l’amico Samuele Mascetti (Nick
Russo, e Massimo Lopez, quasi spaesato in
una piccola parte) fonda il gruppo musicale I Leggenda e sogna il
successo; la moda, per la ragazza, un fiore che aspira a diventare
indossatrice.
Qualche anno dopo, nel
la quattordicesima domenica del tempo ordinario,
Marzio sposa Sandra mentre Samuele suona l’organo. Quella
‘quattordicesima domenica’ diventa il titolo di una loro canzone,
la sola da loro incisa, la sola ad essere diffusa da qualche radio
locale. Ma è l’apice di un’epoca destinata a finire, come anche i
rapporti tra i tre, che cambiano attraverso delusioni e tradimenti
reciproci, che scopriamo vedendone i drammatici effetti che avranno
nel futuro.
La quattordicesima
domenica del tempo ordinario – Nostalgia canaglia
Quanto è lecito, e sano,
restare aggrappati ai propri sogni? Rinunciare a tutto, o quasi,
per realizzarli o vivere di essi nel tentativo di farne realtà? Non
c’è una risposta, e forse nessuno dovrebbe permettersi di darne.
Anche se in quello che Pupi Avati definisce come
il proprio film “più sincero e autobiografico” la rilettura del
passato messo in scena è decisamente amara e dolorosa. Una prova di
coraggio per il regista bolognese – un’altra dopo il suo
Dante – che stavolta rischia di non riuscire a
raggiungere il pubblico o a farlo empatizzare con i personaggi
messi in scena.
Divisi molto nettamente,
come i piani temporali della narrazione, tra un livello intriso di
nostalgia – soprattutto per quanti in gioventù hanno amato la
Fenech e Sydne Rome (qui nel ruolo della madre di
Marzio) – e quello dominato dalle ossessioni urlate di un poco
coinvolgente Guenzi. Che non aiutano a trovare un equilibrio del
quale probabilmente una confessione così viscerale non avrebbe
bisogno, ma che avrebbe aiutato a restare in carreggiata tra
ellissi che non suscitano le suggestioni volute e il ricco catalogo
di immagini d’epoca e di ricordi come quello del chiosco di gelati
di Romoli, “dove le cose che sognavi, accadevano”.
Purtroppo, stavolta la
magia non riesce, e i sogni si confermano più deboli della realtà.
Ben inquadrata, nello stile del regista, e che sicuramente meritava
esser raccontata, magari senza affidarsi al solo profondo senso di
tristezza e sconfitta che pervade i personaggi, per il resto in
balia di interpretazioni troppo caricate, o troppo poco. Le
illusioni alla fine restano nel passato, insieme all’innocenza, e
sulla carta, ammesso che certe forzature non fossero già nella
sceneggiatura. E a noi non rimane che sperare che l’insistito
sfruttamento del piano onirico sia di buon auspicio per il prossimo
horror che Avati ha detto di essere sul punto di girare e trovi
miglior collocazione nei progetti della Horror
Factory che il regista sogna di costruire.
Secondo Deadline, il regista
di Ghostbusters:
Afterlife, da noi noto
Ghostbusters: Legacy,Jason
Reitmanha trovato il suo prossimo grande
progetto con la Sony Pictures sotto forma di un film sulSaturday Night Livee sulla
storia dietro le quinte del suo primo episodio nel 1975. Il regista
candidato all’Oscar dirigerà il film senza titolo che si baserà su
una sceneggiatura scritta daGil Kenane basata sui resoconti della vita reale della prima
serata di apertura dell’iconico spettacolo comico
americano.
Il film senza titolo sarà
prodotto da Reitman, Kenan, Jason Blumenfeld ed
Erica Mills. Questo segna l’ultima
collaborazione di Reitman e Kenan dopo aver lavorato insieme
proprio a
Ghostbusters: Legacy. Attualmente
entrambi sono impegnati con le riprese sequel della
commedia soprannaturale del 2021 che riporterà il franchise a New
York City.
Cosa aspettarsi dal film Saturday
Night Live?
Il primo episodio di Saturday
Night Live fu trasmesso l’11 ottobre 1975, quando un gruppo di
giovani comici e scrittori tra cui Dan Aykroyd, Chevy
Chase, John Belushi, Gilda Radner, George Coe, Jane Curtin,
Garrett, Morries, Larraine Newman e Michael O’Donoghue ha
cambiato la televisione per sempre. Reitman e Kenan stanno
conducendo una serie di interviste con tutto il cast, gli scrittori
e la troupe viventi che erano presenti durante la prima
notte.
Il film racconta “la vera
storia di quello che è successo quella notte dietro le quinte nei
momenti che hanno preceduto la prima trasmissione di SNL,
raccontando il caos e la magia di una rivoluzione che quasi non
c’era, contando i minuti in tempo reale fino alle famigerate parole
, ‘In diretta da New York, è sabato sera’”, si legge nella sinossi
ufficiale.
Il programma è attualmente alla sua
48a stagione con il creatore Lorne Michaels che è
ancora produttore esecutivo della serie. Saturday Night
Live ha lancio numerosi comici e attori di fama mondiale
tra cui
Bill Murray, Norm Macdonald,
Eddie Murphy,
Will Ferrell,
Chris Rock,
Adam Sandler, Chris Farley, Tina Fey, Amy Poehler, Maya
Rudolph, Leslie Jones, Kate McKinnon e altro ancora.
In un fondersi di suspense ed
intrighi, Il sarto ( titolo originale Terzi) è la
nuova serie tv turca distribuita da Netflix. Creata da Rana Mamatlıoğlu
e Bekir Baran Sıtkı e prodotta da Onur
Guvenatam e dalla OGM Pictures, Il sarto è formata
al momento da una sola stagione di sette episodi, da circa trenta
minuti l’uno. Nel cast ritroviamo figure più note nel panorama
cinematografico nazionale: Cagatay
Ulusoy (The
protector) interpreta il protagonista Peyami Dokumaci, mentre
l’attrice turca Şifanur Gül qui è nel ruolo di
Esvet/Firuse. Salih Bademci è nei panni di
Dimitri, amico di vecchia data di Peyami e promesso sposo di
Esvet.
Il sarto: un intrigo di
menzogne
Peyami Dokumaci è uno stilista di
alta moda, proveniente da una ricca famiglia dell’alta società
turca. Il suo genio artistico lo porta a creare abiti bellissimi,
tra cui un semplice e delicato abito da sposa. Questo è stato
creato da Peyami appositamente per la futura sposa del suo unico
amico Dimitri, Esvet; per via di un’antica tradizione turca, nessun
uomo dovrebbe vedere una donna con l’abito da sposa indosso prima
del matrimonio, quindi il sarto non ha mai visto la sposa e, grazie
al suo talento, è riuscito a prendere le misure bendato.
L’attesa del matrimonio non è, però,
un periodo felice per Esvet: essendo Dimitri un uomo violento e
possessivo, lei sa che legarsi a lui in matrimonio significa
sopportare i soprusi e le aggressioni che già vive per tutta la
vita. Contro il volere dei genitori, favorevoli all’unione per
motivi economici, la ragazza scappa: cambia nome e si presenta a
casa di Peyami, proponendosi come nuova badante per il padre
disabile e con ritardi del sarto. Quest’ultimo, non avendola mai
realmente vista, non la riconosce.
Mentre Dimitri, folle di ira,
cercherà in goni modo di ritrovare la sua futura sposa, gli
intrighi che si nascondono dietro il matrimonio dei due verranno
allo scoperto e non mancheranno gli scontri.
Un intreccio interessante ma
prevedibile
Il sarto risulta
essere una serie alquanto breve, e quindi abbastanza scorrevole da
seguire. Tutta la trama è sviluppata attorno a diversi colpi di
scena che chiudono i vari episodi, rendendola mai noiosa per lo
spettatore. Ad ogni modo alcuni di questi risvolti nell’avanzare
delle vicende possono risultare un po’ prevedibili o già visti, ma
non per questo meno interessanti.
Un personaggio interessante attorno
a cui ruotano parte delle vicende è Mustafa, il padre di Peyami. Si
vede in alcuni flashback come il sarto di vergognasse del padre fin
da bambino, tanto poi da nasconderlo, dicendo a tutti, anche
all’amico d’infanzia Dimitri, che suo padre era morto. Mustafa
viene respinto dal proprio figlio e dalla propria madre e trattato
come fosse un pazzo. In realtà, Mustafa non è altro che un
uomo con la testa di un bambino, di conseguenza è puro ed innocente
in quello che fa, e non dovrebbe essere tenuto in catene. La stessa
Esvet si affeziona a lui, difendendolo dall’ira di Peyami e dal
freddo disinteresse della madre.
Il sarto presenta
degli intrighi complessi che riguardano specialmente i motivi reali
che si nascondono dietro al matrimonio tra Esvet e Dimitri,
formalmente cugini. Senza fare alcuno spoiler sulle vicende, ci si
limita a dire che questi sotterfugi e segreti del passato che
vedono come protagonisti i genitori di Dimitri non vengono
presentati allo spettatore in maniera troppo chiara e distesa.
Peyami e Dimitri: eroe ed
antieroe
Il sarto si
struttura anche attorno alla contrapposizione tra Peyami e Dimitri.
Mentre il sarto è figurato come una figura buona, con un passato
triste e difficile, Dimitri è dipinto come un vero e proprio
villain. Quest’ultimo ha infatti fin da piccolo un rapporto
contrastante con il padre, il quale lo cresce con la visione
tossica dell’uomo che deve essere forte e virile. Dimitri diviene
quindi un uomo forte, ma violento: vive la sua relazione
con Esvet in maniera aggressiva, cercando di
controllarla e dominarla. Ciò che prova per la sua promessa sposa
non è amore, ma semplice possessività. Dimitri cerca continuamente
di ribellarsi contro il padre e di sminuire ed attaccare i genitori
di Esvet, specialmente il padre della sposa Faruk.
Tra Dimitri, villain perfetto, e
Peyami, uomo buono e guidato da più solidi principi, non può che
instaurarsi un conflitto, che culminerà in un faccia a faccia
finale.
Con Succession 4×05
la serie HBO segna il giro di boa di questa ultima ed
emozionante stagione. Il finale del quinto
episodio ha rimescolato le carte in tavola e ha fornito
agli spettatori molto materiale su cui speculare per i prossimi
appuntamenti. Succession ha già vissuto una prima
metà di stagione emozionante, con la grande rivelazione della morte
di Logan Roy, ma l’episodio cinque dimostra che
la storia è tutt’altro che finita. La serie ha ancora molte trame
da concludere, comprese tutte le più importanti rivelazioni, i
pagamenti e le nuove impostazioni della compagnia in seguito al
finale dell’episodio.
Le conseguenze della morte di
Logan Roy si ripercuotono ancora sulla famiglia
Roy. Succession 4×05 cerca di rimettere le cose in
carreggiata, seguendo i co-CEO Kendall e
Roman mentre si recano in Norvegia per negoziore
con Lukas Matsson.
La nuova offerta di Matsson alla
WayStar
Sebbene l’acquisizione della
Waystar Royco da parte della
GoJo sia passata in secondo piano nei precedenti
episodi, in Succession 4×05 l’affare torna sotto i
riflettori. L’episodio vede i capi delle varie divisioni della
Waystar Royco recarsi in Norvegia per lavorare
all’accordo dopo la morte di Logan. Ma Kendall e Roman apportano
drastici cambiamenti all’ultimo minuto. Matsson
mette sul piatto un’offerta ancora più interessante: vuole sia la
Waystar Royco che l’ATN – inizialmente esclusa da
Logan e che avrebbe lui stesso rimodellato.
Kendall e
Roman sono divisi su questo accordo:
Kendall che vuole mantenere ATN. Dopo aver
discusso con il consiglio di amministrazione, la Waystar
Royco decide di procedere con l’accordo ma i Roys giocane
altre carte. Tentano di convincere Matsson a
rinunciare all’accordo. Il colpo di scena arriva sul finale quando
non solo Matsson non rinuncia alla trattativa ma alza addirittura
il prezzo che aveva offerto in una prima battuta.
Il piano di Kendall e Roman in
Succession 4×05
Kendall e
Roman hanno deciso di mettere a repentaglio
l’accordo GoJo/Waystar in Succession 4×05 ma il
tentativo è fallito. Questo perché, nonostante la loro posizione di
co-CEO, non avevano ancora il potere di porre fine ai mesi di
lavoro di Logan. Roman temeva che la FCC avrebbe
penalizzato la Waystar Royco se avessero deciso di
annullare l’accordo con così poco preavviso, facendo capire ai due
che era una mossa sbagliata. Gerri, Karl, Frank e
gli altri pensavano che l’accordo fosse valido e facevano pressioni
sui fratelli perché lo portassero avanti.
Kendall e Roman
non possono esplicitamente bloccare l’accordo ma ci proveranno
comunque. Roman inveisce contro
Matsson dicendo che la Waystar
ritarderà l’accordo il più possibile, rifiutandosi di rispondere
alle e-mail e comportandosi in generale in modo difficile. Il piano
dei co-CEO è quello di infastidire Matsson a tal punto da fargli abbandonare
l’accordo, ma probabilmente questo non accadrà mai.
Cosa succede a Shiv e Matsson in
Succession 4×05?
Sebbene Shiv Roy non sia un amministratore delegato di
Waystar Royco, il suo naturale carisma ereditato dal padre la
mettono tra i preferiti di Lukas Matsson. I due
discutono in privato Matsson chiede a
Shiv consigli su problemi personali, mentre Shiv
parla a nome dei suoi fratelli e degli altri dipendenti
Waystar.
Anche se Shiv
probabilmente non prova nulla per Matsson, sembra
che lo stia usando per vendicarsi di Tom e farlo ingelosire.
Shiv dice a Tom quanto Matsson sia
migliore e che lui è solo uno strumento del suo piano di vendetta
nei confronti di Tom.
Logan Roy ha ancora potere sui
figli dopo la sua morte
Nonostante Logan Roy sia morto due episodi fa, riesce
ancora a dividere i fratelli Roy. Il piano di Kendall alla fine
dello scorso episodio dimostra che la sua vendetta contro Logan non
fa che aumentare. Ma non è così.
Al contrario, dimostra che sta
iniziando a rispettare Logan ora che non c’è più. Anche se i due
fratelli non discutono direttamente i loro pensieri sul padre, le
loro convinzioni divergenti li porteranno probabilmente a
scontrarsi nel corso di Succession 4.
Il funerale di Logan Roy
Il funerale di Logan Roy concetrerà moltissime personalità
influenti nel mondo di Succession. Questo evento
non farà altro che causare ulteriori conflitti all’interno della
famiglia.
In Succession 4×04Connor chiama i fratelli per ricevere carta bianca
sul funerale del padre. Anche se questo piccolo siparietto è
servito per spezzare il clima rigido della Norvegia, nel prossimo
episodio potrebbero volare stracci.
Chi è al potere?
Succession 4×05 ha
cambiato seriamente le gerarchie di potere della serie. Nell’ultimo
episodio, Karl è stato messo nella lista nera,
quindi, è probabile che sia fatto fuori dalla compagnia molto
presto. Chi invece ancora una volta porta a casa salva la pelle è
Gerri. Non è nella killer list e quindi
Matsson potrebbe avere dei progetti per lei. Il
due cugino Greg e Tom ha davvero poca influenza adesso
che il re è morto, la vendita dell’ATN potrebbe compromettere il
futuro di Tom come capo, ma riuscirà a cavarsela anche questa
volta.
Oltre ai tre fratelli, al vertice di
questa gerarchia c’è chiaramente Lukas Matsson.
Essendo l’amministratore delegato di GoJo, Matsson
è al posto di comando e ha la massima influenza sull’andamento
dell’accordo finale.
Cosa succederà dopo Succession
4×05?
L’accordo con la
GoJo è stato il fulcro della terza e della quarta
stagione di Succession e ora che siamo giunti
quasi alla fine non se ne conosce ancora l’esito. L’impero di
Logan Roy cadrà con lui oppure è destinato a
resistere a questa lotta di potere? Il funerale sicuramente
mostrerà nuove alleanze di potere causando forse ulteriori
conflitti all’interno della famiglia.
Il resto della quarta stagione
potrebbe anche seguire i tentativi di Kendall e
Roman di sabotare l’accordo, oppure cedere a
questa lunga trattativa e iniziare, senza rancori, una nuova
vita.
Netflix ha finalmente annunciato i
primi dettagli per la seconda stagione di
Monsters, che servirà da seguito a Dahmer –
Monster:
La storia di Jeffrey Dahmerdello
scorso anno. La prima puntata ha battuto i record di streaming
ottenendo 1 miliardo di ore di visualizzazione nei primi 60
giorni.
Il primo trailer della seconda
stagione di Monsters conferma che il secondo capitolo
dell’antologia si intitolerà Monsters: The Lyle and Erik
Menendez Story. La serie limitata sarà incentrata sul
famigerato caso di omicidio dei primi anni ’90, che ha coinvolto
due fratelli di una famiglia benestante che sono stati condannati
per aver ucciso i loro genitori. Il video include anche un
frammento della vera chiamata dell’11 settembre dei fratelli
Menendez durante la notte dell’omicidio. Dai un’occhiata al teaser
trailer di Monsters Stagione 2 qui sotto:
Chi sono i fratelli Menendez?
Nel 1989, José e Kitty furono
colpiti più volte con un fucile nella loro villa di Beverly
Hills. I loro figli, Lyle ed Erik Menendez, inizialmente non
erano sospettati. Tuttavia, a causa delle spese eccessive dei
fratelli in seguito alla morte dei loro genitori, alla fine sono
stati indsgati come potenziali sospetti. L’accusa li ha accusati di
aver ucciso i genitori per la loro eredità. Durante i processi
molto pubblicizzati, i fratelli hanno rivelato di aver subito
entrambi abusi fisici, emotivi e sessuali per mano del padre, che
li hanno costretti ad uccidere i genitori per paura delle loro
vite.
Nel 1996, Lyle ed Erik
Menendez furono ufficialmente condannati
all’ergastolo. Secondo il sito, Netflix ha anche “accesso
esclusivo” ai fratelli per un prossimo documentario sul controverso
caso.Monsters è co-creato e prodotto esecutivamente
dai collaboratori di lunga data Ryan Murphy e Ian Brennan. Le
puntate future di Monsters racconteranno le storie di altre figure
mostruose che hanno avuto un impatto sulla società.
La prima stagione è stata
interpretata da Evan Peters nei panni di
Jeffrey Dahmer (American Horror Story), Niecy Nash (
Scream Queens ), Penelope Ann Miller (American Crime), Shaun J.
Brown (Run) e Colin Ford (Daybreak), oltre al premio Oscar Richard
Jenkins. Per la sua interpretazione del serial killer Peters ha
vinto un Golden Globe come miglior attore – miniserie.
Enrico
Vanzina riceverà il David Speciale 2023 nel corso della
68ª edizione dei Premi David di Donatello. Lo annuncia
Piera Detassis, Presidente e Direttrice Artistica
dell’Accademia del Cinema Italiano – Premi David di Donatello, in
accordo il Consiglio Direttivo composto
da Francesco Giambrone, Francesco Rutelli, Nicola
Borrelli, Francesca Cima, Edoardo De Angelis, Domenico Dinoia,
Valeria Golino, Giancarlo Leone, Luigi
Lonigro, Mario Lorini, Francesco Ranieri Martinotti.
Il riconoscimento sarà
assegnato mercoledì 10 maggio nell’ambito della cerimonia di
premiazione in diretta in prima serata su Rai 1 dagli studi
Cinecittà@Lumina di Roma, con la conduzione di Carlo
Conti affiancato da Matilde Gioli.
“Con il padre Steno ha
firmato il cult Febbre da cavallo, con il fratello Carlo, regista e
complice di un’intera vita professionale, ha siglato esattamente
quarant’anni fa l’esplosivo successo di due film seminali, Vacanze
di Natale e Sapore di mare: Enrico Vanzina, cui va il David
Speciale 2023, è sceneggiatore, produttore, regista e scrittore di
romanzi di successo, un cinefilo liberal, colto e fulmineo nel
trafiggere i vizi e le manie del costume italiano specialmente nei
decenni Ottanta e Novanta” spiega Piera Detassis “Autore di più di
cento sceneggiature, in coppia con Carlo ha contribuito a titoli
(Yuppies, Le finte bionde, Eccezzziunale…veramente) che fissano
indelebilmente il senso di un’epoca senza temere il pop. Il
riconoscimento a Enrico Vanzina vuol essere una celebrazione
dell’autore poliedrico e insieme il tributo affettuoso ad una
famiglia artistica di grandi tessitori della commedia italiana,
inventori di generi sedimentati nel nostro DNA di
spettatori”.
In occasione della
riuscita nei cinema statunitensi a 40 anni di distanza, la Fondazione Pesaro Nuovo Cinema annuncia che
Flashdance tornerà sul grande schermo anche in
Italia come film di apertura della 59esima edizione della Mostra
Internazionale del Nuovo Cinema diretta da Pedro Armocida.
Per celebrare il
40° anniversario dell’uscita nelle sale, arriva al festival il film
che ha avuto un incredibile successo al botteghino mondiale
lanciando la nuova coppia di produttori, Don Simpson e Jerry
Bruckheimer. Flashdance ha segnato un’epoca e la
cultura pop degli anni ‘80, entrando nell’immaginario collettivo
anche per la declinazione al femminile del sogno americano, diretto
da Adrian Lyne con una giovanissima Jennifer Beals, nel ruolo
dell’indimenticabile Alex Owens, che Nanni Moretti ha voluto
incontrare dal vivo nel suo Caro diario accompagnato dal
celebre monologo: «…In realtà il mio sogno è sempre stato quello di
saper ballare bene…Flashdance si
chiamava quel film che mi ha cambiato definitivamente la
vita…».
Una storia che ha
fatto sognare una generazione, dettato stili e mode, avvicinare il
grande pubblico al mondo della danza, con una colonna sonora
firmata dal maestro della musica elettronica Giorgio Moroder, con
il brano Flashdance… What a feeling premio Oscar®
come migliore canzone interpretata da Irene Cara, recentemente
scomparsa.
La Mostra
Internazionale del Nuovo Cinema si terrà a Pesaro dal 17 al
24 giugno 2023 con il contributo del Ministero della Cultura –
Direzione Generale Cinema e Audiovisivo, del Comune di Pesaro e
della Regione Marche.
Durante un’apparizione in The
Late Late Show con James Corden, la
veterana diThat ’70s ShowMila Kunisha commentato
i recenti rumors sul suo potenziale casting
nel film deiFantastici
Quattro dei Marvel Studios. La candidata
al Golden Globe ha rapidamente negato il suo coinvolgimento con
l’attesissimo riavvio dell’MCUe ha
rivelato che le persone avevano interpretato male il suo incontro a
pranzo con il regista dei Fantastici
QuattroMatt
Shakman.
Tuttavia, Mila Kunis ha confermato di sapere chi sarà
nel prossimo film di supereroi. “Non sono nei Fantastici
Quattro, ma so chi ci sarà“, ha scherzato
(tramite The
Hollywood Reporter ). “Ma non voglio
finire nei guai con The Mouse [dirigenti Disney], quindi nessuno di
voi lo scoprirà.”
In attesa di notizie ufficiali,
ricordiamo che Fantastici Quattro ha una data d’uscita
fissata al 14 febbraio 2025 e rappresenterà uno
dei film più importanti della Fase 6 e dell’intera
Multiverse Saga. Un progetto dunque molto
importante, che i Marvel Studios stanno preparando con grande cura.
A scrivere la sceneggiatura, rispetto ai precedentemente annunciati
Jeff Kaplan e Ian Springer, sarà
Josh Friedman, che ha lavorato ad
Avatar: La via dell’acqua,
Terminator: Destino Oscuro e
La guerra dei Mondi del
2005.
È stato anticipato per la prima
volta da Kevin Feige durante il Comic-Con di San Diego
del 2019. Il regista di
Spider-Man: No Way Home Jon Watts era originariamente previsto
per dirigere il progetto, ma ha deciso di abbandonare per prendersi
una pausa dal genere dei supereroi. Il fumetto dei Fantastici
Quattro ha debuttato nel 1961. Creato da Stan Lee e Jack Kirby, è
stato il primo titolo di una squadra di supereroi prodotto dalla
Marvel Comics e ha reso popolari personaggi
famosi come Sue Storm e Doctor Doom.La produzione del
film dei Fantastici
Quattro dovrebbe iniziare all’inizio del 2024 e
dovrebbe fare il suo debutto durante la
Fase 6 dell’MCU il 14 febbraio 2025.
Prime Video ha svelato oggi il trailer ufficiale
dello show non-fiction italiano Original
The Ferragnez – La serie, che per la seconda
stagione riporta sullo schermo l’imprenditrice digitale e icona
della moda Chiara Ferragni e il poliedrico artista
e imprenditore Fedez per raccontare il loro mondo professionale e
privato, e la loro famiglia, oltre che con il primogenito Leone,
ora anche con la piccola Vittoria. La seconda stagione di
The Ferragnez – La serie, prodotta da Banijay
Italia per Amazon Studios, debutterà in esclusiva su Prime Video in
oltre 240 Paesi e territori nel mondo con i primi quattro episodi
il 18 maggio 2023, per poi concludersi il 25 maggio con gli ultimi
tre. La seconda stagione di
The Ferragnez – La serie è l’ultima novità per i
clienti Amazon Prime, che in Italia beneficiano di spedizioni
veloci, offerte esclusive e intrattenimento, incluso Prime Video,
con un solo abbonamento al costo di €49,90/anno o €4,99/mese.
La giovane coppia più celebre del panorama contemporaneo,
ribattezzata i Ferragnez, è seguita da milioni di follower su
Instagram. Chiara Ferragni è imprenditrice digitale e icona della
moda con oltre 29 milioni di follower su Instagram, incoronata da
Forbes “Most Powerful Fashion Influencer” a livello
globale; Fedez è un imprenditore e artista poliedrico con
all’attivo oltre 86 dischi di platino e più di 14,6 milioni di
follower su Instagram, già protagonista di Celebrity Hunted –
Caccia all’Uomo S1 e host del grande successo LOL – Chi
ride è fuori. Grazie allo show docu-reality Original
The Ferragnez – La serie, pubblico e fan hanno
imparato a conoscerli oltre i social, grazie ad un accesso
esclusivo al dietro le quinte della loro quotidianità in un periodo
speciale e straordinario della loro vita insieme. Chiara
Ferragni e Fedez torneranno dopo il
successo della prima stagione, per raccontare nuove sfide e nuovi
traguardi, ma anche il loro rapporto come giovane coppia e come
genitori, accettando ancora una volta con coraggio di mettersi a
nudo, scavare a fondo e aprire agli spettatori le porte della loro
casa.
Con la seconda stagione di
The Ferragnez – La serieprosegue
la collaborazione tra la coppia e Prime Video, dopo una prima
stagione di grande successo uscita a dicembre 2021: Fedez è brand
ambassador di Prime Video, il primo a rivestire questa carica in
Europa, oltre ad essere stato uno dei fuggitivi di Celebrity
Hunted – Caccia all’Uomo S1, primo show Original italiano, e
arbitro e conduttore di LOL: Chi ride è fuori; mentre
Chiara è stata una dei giudici della prima stagione di
Making The Cut, fashion contest condotto da Heidi Klum e
Tim Gunn, e protagonista del documentario Chiara Ferragni
Unposted, presentato alla Mostra del Cinema di Venezia 2019 e
disponibile in esclusiva su Prime Video.
Inoltre, come precedentemente annunciato, dopo l’estate sarà
disponile in esclusiva su Prime Video The Ferragnez: Sanremo
Special, un episodio speciale che segue Chiara
Ferragni nella sua avventura come co-conduttrice al 73°
Festival di Sanremo, tra lezioni di public speaking, fitting d’alta
moda, nuove esperienze e paura da palcoscenico.
La produzione della seconda
stagione di House of
the Dragon è in corso nel Regno
Unito e non subirà ritardi a causa dellosciopero
degli scrittoridella Writers Guild of America, che è
iniziato ufficialmente oggi. Secondo Variety,
le sceneggiature per la seconda stagione dello spin-off
de Il Trono
di Spadedella HBO sono già state
completate. La serie aveva da poco annunciato gli
ultimi quattro ingressi nel cast e aveva già visto una
prima foto dal set.
Per la prima volta in 15
anni, WGA ha stabilito un’interruzione del lavoro su film e
programmi televisivi. Lo sciopero è in risposta alla mancanza di
progressi nei negoziati sull’uso dell’intelligenza artificiale da
parte degli studi e degli streamer per la
sceneggiatura. Secondo le regole dello sciopero, i membri
della WGA che lavorano all’estero devono smettere di scrivere su
qualsiasi progetto che rientri nella giurisdizione del
sindacato. Questo è il motivo per cui alcune produzioni
statunitensi che girano al di fuori dei confini potrebbero essere
colpite dallo sciopero.
La prima stagione si è
conclusa con la morte di re Viserys, che ha gettato i Targaryen nel
caos completo per l’ascesa al trono del legittimo erede: il
principe Aegon o la principessa Rhaenyra. La stagione successiva
segna l’inizio della Danza dei Draghi, con ciascuna parte che
raccoglie quanti più alleati e draghi possibile per assicurarsi la
sconfitta dell’altra.
House
of the Dragon è stato un incredibile successo per HBO,
con una media di circa 29 milioni di spettatori per episodio al
momento della sua uscita. Un altro spin-off di Game of Thrones,
A Knight of the Seven Kingdoms, è stato appena annunciato. La
produzione della seconda stagione è iniziata la scorsa settimana
nel Regno Unito. Non è stata rivelata alcuna finestra di uscita, ma
con le riprese iniziate, è probabile che ci sarà a breve un
annuncio.
Nel cast della seconda stagione di
House
of the DragonMatt
Smith, Emma
D’Arcy, Olivia
Cooke,Eve Best, Steve Toussaint, Fabien
Frankel, Ewan Mitchell, Tom Glynn-Carney, Sonoya Mizuno e
Rhys Ifans. Fra gli attori della prima stagione che tornano nel
cast dei nuovi episodi anche Harry Collett, Bethany Antonia, Phoebe
Campbell, Phia Saban, Jefferson Hall e Matthew Needham. I
crediti della seconda stagione: co-creatore e produttore esecutivo
George R.R. Martin; co-creatore, showrunner e produttore esecutivo
Ryan Condal; produttori esecutivi Sara Hess, Alan Taylor, Melissa
Bernstein, Kevin de la Noy, Loni Peristere, Vince Gerardis. Tratto
dal bestseller di George R.R. Martin “Fuoco e Sangue”.
Quello di Dwayne Johnson è
certamente il caso più famoso di lottatore di wrestling che
intraprende una carriera di successo da attore cinematografico.
Come lui inizia però ora ad imporsi sempre di più anche
John Cena, altro iconico volto di tale disciplina
nonché uno dei più leggendari lottatori di sempre. Negli ultimi
anni egli ha infatti ridotto la propria presenza sul ring per
portarla davanti la macchina da presa, recitando in film come
Non si scherza col fuoco, Fast & Furious 9 e The Suicide Squad. Il
suo film di debutto risale però al 2006 ed è intitolato
Presa mortale.
Questo lungometraggio, il cui titolo
originale è The Marine, è diretto da John
Bonito e prodotto dalla 20th Century Fox
in collaborazione con la WWE Film, sussidiaria
dell’azienda di wrestling impegnata nella produzione dei film che
hanno per attori i wrestler sotto contratto con la WWE. Pur non
affermandosi come un grande successo, Presa mortale è
ancora oggi uno dei titoli più noti prodotti da quest’ultima
società ed ha il merito di aver dimostrato le capacità di Cena
nella recitazione, attività alla quale come già detto si è poi
sempre più avvicinato nel corso degli anni.
Come il titolo lascia intuire, il
film è un puro action condito da grandi scontri e momenti di forte
tensione. Per tutti gli amanti del genere si tratta dunque di un
buon film da recuperare, anche solo per ritrovare Cena in panni
diversi da quelli del wrestler. Prima di intraprendere una visione
del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle
principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella
lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli
relativi alla trama, al cast di
attori e ai suoi sequel. Infine, si
elencheranno anche le principali piattaforme
streaming contenenti il film nel proprio catalogo.
Presa mortale: la trama
del film
Il film ha per protagonista
John Triton, valoroso marine che si vede però congedato
dai suoi superiori per via di un’insubordinazione. Egli, contro la
sua volontà, non può che fare ritorno a casa dalla guerra in Iraq.
Tornato negli USA, trova lavoro come guardia giurata, ma a causa
dei traumi riportati in guerra perde rapidamente anche
quell’impiego. Su consiglio di sua moglie Kate,
egli decide di fare un viaggio insieme per rilassarsi. Nel
corso della vacanza, tuttavia, Kate viene casualmente rapita da una
banda di assassini e ladri, guidati dal fuorilegge e psicopatico
Rome.
Per l’ex marine, quello che doveva
essere un periodo di relax si trasforma dunque ben presto in una
corsa contro il tempo per salvare l’amata. Pur di ritrovarla, egli
si scontrerà con pericoli di ogni tipo, dando però prova del suo
valore e della sua resistenza. Gli anni nella guerra lo hanno
infatti reso una vera e propria arma da combattimento umana, che
non si ferma davanti a nulla. Più si avvicina al suo obiettivo,
però, più John dovrà vedersela anche con doppiogiochisti, pericoli
naturali e numerose altre sfide di resistenza.
Presa mortale: il cast del
film
Come anticipato, ad interpretare il
ruolo del protagonista John Triton vi è John Cena, qui
al suo film di debutto. Prima di lui, tuttavia, il ruolo era stato
offerto al wrestler Stone Cold Steve Austin, il
quale però vi rinunciò in seguito al termine dei suoi rapporti con
la WWE. La parte fu dunque offerta a Randy Orton,
altro celebre lottatore della WWE, il quale però rifiutò in quanto
negli anni Novanta era stato congedato con disonore dai Marines e
non voleva più riprendere quei panni. Fu solo allora che venne
scelto Cena per interpretare il protagonista. Per prepararsi al
ruolo, egli si allenò con veri Marines.
Il ruolo del criminale Rome,
inizialmente offerto ad Al Pacino, è
poi stato interpretato da Robert Patrick. La
presenza di quest’ultimo, celebre per aver interpretato il T1000 in
Terminator 2 – Il giorno del
giudizio, ha ispirato la battuta di uno dei suoi
scagnozzi, il quale riferendosi al protagonista esclama “è
peggio di Terminator!”. Infine, nei panni di Kate, la moglie
di John, vi è l’attrice Kelly Carlson, celebre per
aver interpretato Kimber Henry nella serie Nip/Tuck. La
Carlson fu fortemente voluta da Cena, il quale la ritenne perfetta
per la parte.
I sequel di Presa mortale,
il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV
Anche se non particolarmente
apprezzato, il film ha comunque ottenuto sufficiente successo da
giustificare la realizzazione di altri sequel. Ad oggi questi sono
ben cinque, facendo dunque di Presa mortale (o The
Marine) una vera e propria saga. I titoli realizzati,
distribuiti direttamente per il mercato home video, sono intitolati
Presa mortale 2, Presa mortale – Il nemico è tra noi,
The Marine 4: Moving Target, Presa mortale 5 – Scontro letale
e The Marine 6: Close Quarters. Cena non ha però ripreso
il ruolo ed il protagonista di questi è dunque diventato il
wrestler The Miz. Si tratta però di film che non
presentano forti legami tra loro.
È possibile fruire di
Presa mortale grazie alla sua presenza su
alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in
rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Chili
Cinema, Google Play, Apple iTunes, Amazon Prime Video e Disney+. Per vederlo, una
volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il
singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così
modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità
video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di
martedì 2 maggio alle ore 21:25
sul canale Nove.
Divenuto celebre grazie a fantasy
horror come La mummia, La mummia – Il ritorno e Van Helsing, il regista
Stephen Sommers ha poi scritto e diretto nel 2014
un altro film di questo genere, intitolato Il luogo
delle ombre. In originale, la pellicola porta però il
titolo di Odd Thomas, che oltre ad essere il nome del
protagonista è anche la descrizione precisa di lui e di quanto gli
capita. Il termine “Odd” è infatti traducibile come
“bizzarro” o “stravagante”, aggettivi che rappresentano bene
l’intera opera, ricca di colpi di scena e situazioni
particolarmente imprevedibili e, spesso e volentieri, anche
comiche.
Il film è l’adattamento
cinematografico de Il luogo delle ombre, pubblicato nel
2003 e primo di sette romanzi dedicati al personaggio di Odd
Thomas. Lo scrittore è Dean Ray Koontz, che negli
anni è divenuto celebre per i suoi racconti di genere suspense
thriller, contenenti elementi horror, gialli, di fantascienza
e di satira. Il luogo delle ombre non è il primo romanzo
di Koontz ad ottenere una propria trasposizione cinematografica, ma
è il primo della serie di riferimento. Ad oggi, sfortunatamente, è
anche l’unico di questa ad aver avuto la possibilità di arrivare
sul grande schermo, non essendovi stati suoi sequel.
Al momento della sua uscita in sala,
infatti, il film si affermò come un clamoroso insuccesso
commerciale, arrivando a non superare i 2 milioni di dollari al box
office internazionale. Pur con i suoi difetti, Il luogo delle
ombre è però un film da riscoprire, capace di offrire
intrattenimento su più fronti. Prima di intraprendere una visione
del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle
principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella
lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli
relativi alla trama e al cast di
attori. Infine, si elencheranno anche le principali
piattaforme streaming contenenti il film nel
proprio catalogo.
Il luogo delle ombre: la trama del film
Il film racconta di un mondo
fantastico, sovrannaturale, animato da esseri e anime che cercano,
costantemente, di interagire con il mondo vivente. Protagonista è
Odd Thomas, un giovane cuoco di una tavola calda
in una piccola città nel deserto americano. La sua vita viene
stravolta quando si ritrova ad essere prescelto dagli esseri
ultraterreni quale intermediario tra i due universi. Odd cerca
allora in tutti i modi di aiutare le anime senza pace che si
mettono in contatto con lui. Sia che questa vogliano giustizia, sia
che vogliano aiutano a risolvere crimini di ogni tipo, per la gioia
del capo della polizia Wyatt Porter.
Con questa attività, egli spera
anche di poter far colpo sulla bella Stormy
Llewellyn, la ragazza di cui è perdutamente innamorato.
Nonostante queste stranezza, tutto scorre sereno. Almeno fino
all’arrivo nella cittadina di Pico Mundo di un uomo misterioso
circondato da un gruppo di ombre simili a iene che lo seguono
ovunque vada. Neppure i fidi informatori di Odd sono in grado di
capire chi sia. L’unico indizio è una pagina strappata da un
calendario giornaliero. Questa riporta la data del 15 agosto,
esattamente 24 ore dopo al tempo in cui si svolge la vicenda. Odd
capirà ben presto che qualcosa di terribile sta per abbattersi
sulla città e dovrà fare affidamento a tutte le sue capacità per
impedire il peggio.
Il luogo delle ombre: il cast del film
Ad interpretare il protagonista, Odd
Thomas, vi è l’attore russo naturalizzato statunitense
Anton Yelchin. Il compianto interprete, noto per
il ruolo di Pavel Chekov nei nuovi film di Star Trek, è da
sempre stato legato al progetto come unico attore considerato per
la parte. Per prepararsi a questa, egli ha letto diversi dei libri
della serie, così da avere una panoramica il più completa possibile
sul personaggio e i suoi modi di fare. Accanto a lui, nei panni
dello sceriffo Wyatt Porter vi è invece il celebre attore
Willem Dafoe, il quale
accettò poiché affascinato dalla commistione di generi presenti nel
racconto. Per il ruolo, inizialmente, era stato considerato anche
il premio Oscar Tim Robbins.
Nei panni della bella Stormy
Llewellyn si ritrova l’attrice Addison Timlin,
nota in particolare per essere stata protagonista del film
Fallen. Per il ruolo erano state considerate anche le
attrici Lily Collins,
Emma Roberts e
Kat Dennings,
quest’ultima grande amica di Yelchin. Nel film si ritrova poi anche
Gugu Mbatha-Raw, attualmente tra i protagonisti di
Loki, qui nei panni della cameriera Viola. Leonor
Varela è la madre di Odd, che compare solo nei flashback
del protagonista, mentre Nico Tortorella è il
poliziotto Simon Varner, il quale prova forte antipatia per Odd.
L’attore Shuler Hensley, infine, è il misterioso
uomo che il protagonista rinomina “Fungus Man”, per via della sua
carnagione che ricorda la muffa e il suo bizzarro taglio di
capelli.
Il luogo delle ombre: il
trailer e dove vedere il film in streaming e in TV
È possibile fruire del film grazie
alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme
streaming presenti oggi in rete. Il luogo delle
ombre è infatti disponibile nel catalogo di
Chili, Google Play, Apple iTunes e
Now. Per vederlo, basterà noleggiare il singolo film,
avendo così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della
qualità video. È bene notare che in caso di noleggio si avrà
soltanto un dato limite temporale entro cui guardare il titolo. Il
film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di
martedì 2 maggio alle ore 21:15
sul canale Italia 2.
Austin Butler è calvo e terrificante nel primo
sguardo al malvagio Feyd-Rautha di Dune: Parte
2 di Denis Villeneuve. Austin Butler, recentemente candidato
all’Oscar per la sua interpretazione di Elvis Presley in “Elvis”
di Baz Luhrmann, è una delle nuove aggiunte di alto profilo al cast
di “Dune”
insieme a
Florence Pugh e
Christopher Walken. Feyd-Rautha è stato
precedentemente interpretato da Sting
nell’adattamento cinematografico di David Lynch del 1984.
Feyd-Rautha è il malvagio
nipote del barone Harkonnen (Stellan
Skarsgård) e il fratello del sadico Glossu Rabban,
interpretato da Dave Bautista nel franchise cinematografico di
Villeneuve. I due fratelli sono in competizione per diventare
il successore della famiglia Harkonnen sul pianeta
Arrakis.
Nel first look di Dune: Parte
2pubblicata su Vanity
Fair all’inizio di questo mese, Villeneuve ha rivelato che
Feyd-Rautha di Austin Butler ma solo visto da dietro. Il
regista ha detto che stava aspettando per svelare il volto di
Feyd-Rautha, ma ora è arrivato online in attesa dell’arrivo del
trailer. Il primo trailer ufficiale di Dune: Parte
2 arriverà domani 3 maggio, ma un teaser di 44 secondi
è stato diffuso proprio ora e ci mostra la testa rasata di Butler e
un nuovo look della Principessa Irulan di Florence
Pugh. “È un tipo machiavellico, molto più crudele, molto
più strategico ed è più narcisista”, ha detto Villeneuve a Vanity
Fair a proposito del Feyd-Rautha di Butler.
Oltre ai due attori poc’anzi
citati, il film vanta anche Rebecca Ferguson
(Mission: Impossible – Dead Reckoning), il premio Oscar
Javier
Bardem (No Country for Old Men, Being the
Ricardos), il candidato all’Oscar Josh
Brolin (Avengers: Endgame), Stellan
Skarsgård (Avengers: Age of Ultron),
Dave Bautista
(Thor: Love and Thunder), la
candidata all’Oscar Charlotte Rampling e
Stephen McKinley Henderson. Fanno inoltre il loro
ingresso nel sequel anche Austin Butler
(Elvis, C’era una volta… a Hollywood) nei panni del
famigeratoFeyd Rautha e il premio Oscar Christopher
Walken (The Deer Hunter, Hairspray) nei panni
dell’Imperatore.
Florence
Pugh (Black Widow, Piccole donne),
Léa Seydoux (Crimes
of the Future) e Souheila Yacoub (la serie No Man’s
Land , Climax) completano infine l’ampio cast
nei panni rispettivamente della principessa Irulan, figlia
dell’Imperatore, e Lady Margot, amica stretta di quest’ultimo. Il
film arriverà nei cinema italiani dal 1 novembre e
porterà dunque a compimento il racconto intrapreso con il primo
film. Ecco di seguito il poster appena rilasciato, la cui tagline
riporta la frase “lunga vita ai combattenti”.
Nel corso degli anni Ottanta la
serie A-Team è stata uno dei titoli più popolari e amati
del piccolo schermo. Mischiando commedia e azione, questa è oggi
divenuta un vero e proprio classico. Non stupisce dunque che, nel
2010, ne sia stato realizzato un adattamento cinematografico, che
va ad esplorare le origini dei personaggi. Il film
A-Team (qui la recensione), diretto da
Joe Carnahan, funge dunque da vero e proprio
prequel, essendo però allo stesso tempo anche una rilettura in
chiave contemporanea della storia. I protagonisti, che nella serie
erano reduci del Vietnam, sono qui invece ex soldati coinvolti
nella guerra in Medio Oriente. Cambiano ovviamente anche gli
interpreti, con il film che si avvale della partecipazione di noti
nomi dell’industria hollywoodiana.
L’idea di portare al cinema il
celebre gruppo aleggiava nell’aria sin dagli anni Novanta, a poca
distanza dalla conclusione della serie. Il progetto però rimase
sempre incompiuto, e negli anni diversi registi e produttori
provarono a darvi vita. Grazie all’interessamento della Dune
Entertainment e della Scott Free Production di Ridley Scott, il progetto trovò infine
realizzazione, distribuito poi in tutto il mondo dalla Fox. Costato
circa 100 milioni di dollari, il titolo riuscì ad incassarne 177 in
tutto il mondo, affermandosi così come un discreto successo, ma non
abbastanza da spingere a realizzare altri sequel.
A frenare il film da un maggior
successo è stato probabilmente il giudizio non particolarmente
favorevole della critica. Questa ha lamentato infatti una scarsa
aderenza alla serie originale e alle sue tematiche. I protagonisti
di questa hanno poi lamentato lo scarso valore dato al progetto,
affermando di non approvare quanto realizzato. Nonostante ciò, il
film è comunque stato da alcuni lodato per la sua comicità e alcune
brillanti sequenze d’azione. Numerose sono le curiosità legate al
titolo, da quelle relative alla scelta del cast di protagonisti
fino a quelle legate alle riprese. Continuando nella lettura sarà
possibile scoprire le principali tra queste come anche dove è
attualmente possibile ritrovare e vedere il film in streaming.
A-Team: la trama del
film
Protagonisti del film sono un gruppo
di quattro militari: il colonnello John “Hannibal”
Smith, Templeton “Sberla” Peck,
P.E. Baracus e James “Il Matto”
Murdock. Insieme formano l’A-Team, e compiono missioni
speciali per conto dell’esercito. Nel bel mezzo della guerra in
Iraq, questi vengono ingaggiati dall’agente della CIA
Lynch, il quale affida loro una missione
apparentemente banale. Questi dovranno infatti recuperare alcune
matrici usate per stampare dollari falsificati. Tutto sembra filare
secondo i piani, ma all’improvviso il furgone contenente le matrici
esplode. Ciò porta i membri dell’A-Team a ritrovarsi classificati
come traditori, con la CIA che li ritiene responsabili di quanto
accaduto. Dietro all’accaduto, in realtà, si nascondono ben altre
personalità.
Il gruppo sospetta infatti che il
colpo sia stato organizzato dai rivali Black Forest, capitanati da
Brock Pike. Ha dunque inizio un’adrenalinica
caccia ai veri responsabili della loro rovina. Dimostrare di essere
innocenti sarà per loro fondamentale per potersi ripulire la fedina
penale ed evitare i dieci anni di carcere a cui sono stati
condannati. Andando a fondo con le indagini, L’A-Team scoprirà però
risvolti inaspettati, e lo stesso agente Lynch si dimostrerà meno
incorruttibile di quello che si poteva pensare. Finché non avranno
prove dalla loro parte, però, il gruppo continuerà ad essere
ricercato, dovendo sfuggire continuamente tanto ai federali quanti
ai loro mercenari antagonisti.
A-Team: il cast del
film
A formare il popolare gruppo di
soldati, vi sono alcuni tra i nomi più noti di Hollywood. L’attore
Liam Neeson interpreta John “Hannibal” Smith, il
leader del gruppo. Per poter assumere il ruolo, l’attore si è
sottoposto ad un periodo di allenamento, volto a permettergli di
prendere parte alle spericolate sequenze del film. Inoltre, Neeson
per potersi calare ulteriormente nel ruolo decise di tingersi i
capelli per farli assomigliare a quelli che il personaggio ha nella
serie televisiva. Accanto a lui troviamo il candidato
all’Oscar Bradley
Cooper nel ruolo di Templeton “Sberla” Peck. Anche lui
si dedicò ad una serie di allenamenti e pratiche tipiche dei
soldati. Divenne infine così abile nel ricaricare le armi da farlo
personalmente anche nelle scene che si possono trovare nel
film.
A interpretare P.E. Baracus è invece
il lottatore di arti marziali miste Quinton
Jackson, considerato uno dei lottatori più forti in
assoluto nella sua categoria. Egli aveva inizialmente smentito il
proprio coinvolgimento nel film, salvo poi accettare di prendervi
parte. Per il ruolo era però stato considerato anche l’allora semi
sconosciuto Mahershala
Ali. Infine, nel ruolo di James “Il Matto” Murdock vi
è l’attore Sharlto Copley. Questi è divenuto
celebre grazie al film District 9, ed ha in seguito
intrapreso una fortunata carriera ad Hollywood. L’attore ha fatto
di tutto pur di ottenere un ruolo nel film, essendo stato un
grandissimo fan della serie televisiva originale.
L’attrice Jessica
Biel interpreta invece Charissa Sosa, la quale nel
film ha una relazione con Peck. L’attore Patrick
Wilson, celebre per la saga di The
Conjuring, è invece l’agente Lynch. Vi è poi, alla fine
del film, anche un cameo dell’attore Jon
Hamm, celebre per la serie Mad Men, che si
presenta come il vero agente Lynch, essendo l’altro null’altro che
un impostore. Nelle scene che si possono trovare durante i titoli
di coda, invece, appaiono in due brevi cameo due degli attori della
serie televisiva. Questi sono Dirk Benedict e
Dwight Schultz, che all’epoca ricoprivano i ruoli
di “Sberla” e “Il Matto”.
Il trailer di A-Team e
dove vedere il film in streaming e in TV
Per gli appassionati del film, o per
chi desidera vederlo per la prima volta, sarà possibile fruirne
grazie alla sua presenza nel catalogo di alcune delle principali
piattaforme streaming oggi disponibili.
A-Team è infatti presente su
Rakuten TV, Chili Cinema, Google Play, Apple iTunes, Tim
Vision e Amazon Prime Video. In base alla
piattaforma scelta, sarà possibile noleggiare il singolo film o
sottoscrivere un abbonamento generale al catalogo. In questo modo
sarà poi possibile fruire del titolo in tutta comodità e al meglio
della qualità video. Il film è inoltre in programma in televisione
per mercoledì 3 maggio alle
ore 21:30 sul canale
TV8.
A pochi giorni dalle prime immagini ufficiali, ecco ora che
la Warner Bros. svela il poster ufficiale di
Dune: Parte Due e in
esso si ritrovano i personaggi interpretati da Timothée Chalamet e
Zendaya, pronti
all’epica guerra che si svolgerà in questo sequel del Dune uscito nel 2021.
Questa seconda parte dell’adattamento del romanzo di fantascienza
fondamentale di Frank Herbert, diretto dal visionario regista
Denis Villeneuve, porterà infatti avanti il
viaggio di Paul Atreides, unitosi ora a Chani e ai Fremen in cerca
di vendetta contro i cospiratori che hanno distrutto la sua
famiglia.
Oltre ai due attori poc’anzi citati,
il film vanta anche Rebecca Ferguson
(Mission: Impossible – Dead Reckoning), il premio Oscar
Javier
Bardem (No Country for Old Men, Being the
Ricardos), il candidato all’Oscar Josh
Brolin (Avengers: Endgame), Stellan
Skarsgård (Avengers: Age of Ultron),
Dave Bautista
(Thor: Love and Thunder), la
candidata all’Oscar Charlotte Rampling e
Stephen McKinley Henderson. Fanno inoltre il loro
ingresso nel sequel anche Austin Butler
(Elvis, C’era una volta… a Hollywood) nei panni del
famigeratoFeyd Rautha e il premio Oscar Christopher
Walken (The Deer Hunter, Hairspray) nei panni
dell’Imperatore.
Florence
Pugh (Black Widow, Piccole donne),
Léa Seydoux (Crimes
of the Future) e Souheila Yacoub (la serie No Man’s
Land , Climax) completano infine l’ampio cast
nei panni rispettivamente della principessa Irulan, figlia
dell’Imperatore, e Lady Margot, amica stretta di quest’ultimo. Il
film arriverà nei cinema italiani dal 1 novembre e
porterà dunque a compimento il racconto intrapreso con il primo
film. Ecco di seguito il poster appena rilasciato, la cui tagline
riporta la frase “lunga vita ai combattenti”.
Apple
TV+ ha rilasciato oggi il trailer italiano della
seconda stagione della pluripremiata serie di storia naturale
Il Pianeta Preistorico, invitando il pubblico ad
intraprendere un viaggio alla scoperta di nuovi dinosauri e antichi
habitat.
La serie, dai produttori esecutivi
Jon Favreau e Mike Gunton e da BBC Studios Natural
History Unit (“Planet Earth”), narrata da Sir David Attenborough e
con la colonna sonora originale di Hans Zimmer, Anže Rozman e Kara
Talve per Bleeding Fingers Music, debutta a livello globale su
Apple TV+ a partire dal 22 maggio. Questa stagione è formata da
cinque episodi rilasciati nell’arco di una settimana e trasporta
gli spettatori milioni di anni nel passato – alla scoperta del
nostro mondo e dei dinosauri che lo abitavano – con dei
dettagli straordinari. Nell’esplorare cinque nuovi habitat, il
pubblico verrà trasportato nei vulcani attivi dell’India, nelle
paludi del Madagascar, negli oceani profondi vicino al Nord America
e in molti altri luoghi. Durante questa stagione, la serie e i suoi
creatori ci porteranno direttamente negli habitat dei dinosauri per
sperimentare i pericoli, le avventure e persino il cameratismo tra
specie diverse da quelle che abbiamo visto finora.
Come si vede dal trailer, la
seconda stagione di “Il Pianeta Preistorico”
mostra entusiasmanti scoperte scientifiche che hanno portato alla
luce vari comportamenti dei dinosauri e introduce predatori mai
visti prima. Nuovi studi mostrano che i dinosauri erbivori giganti,
come il Tarchia, erano formidabili combattenti: la loro pelle
corazzata li proteggeva dai predatori e nelle lotte per
l’accoppiamento. Mentre il T. Rex era noto per essere il più
potente predatore sulla terraferma, un rivale meno noto dominava i
mari: il gigantesco Mosasaurus era una lucertola acquatica di 17
metri in grado di accelerare attraverso l’acqua a velocità
incredibili e lanciare attacchi che la sua preda non poteva
prevedere; l’Isisaurus è uno dei tanti dinosauri che fanno il loro
debutto sullo schermo nella seconda stagione. I reperti fossili
mostrano che potrebbero aver nidificato in enormi aree ricoperte di
lava, deponendo deliberatamente le uova dove il calore vulcanico
riscaldava il terreno. Sono stati trovati anche predatori
dell’aria; il Quetzalcoatlus era un rettile volante delle
dimensioni di una giraffa e l’animale più grande che abbia mai
volato. Questi incredibili pterosauri potevano attaccare e volare
con prede fino a 45 chili, armati di un becco lancinante lungo 2
metri.
La seconda stagione di Il
Pianeta Preistorico introduce molte specie di
dinosauri nuove dal mondo Cretaceo, catalogate negli ultimi anni, e
accenna anche ad altri animali che vivevano accanto ai dinosauri,
inclusi i primi membri della maggior parte dei gruppi di animali,
come i mammiferi e i rettili, ancora oggi esistenti.
Insieme alla nuova stagione della
serie, Apple TV+ presenterà in anteprima un nuovo
podcast chiamato “Il Pianeta Preistorico: The Official Podcast”.
Unisciti al produttore esecutivo Mike Gunton ogni settimana, mentre
racconta l’arte e la scienza che hanno dato vita alla storica serie
Apple Original. Il primo episodio dei quattro del podcast, in
uscita lunedì 8 maggio, conterrà un’intervista esclusiva e
approfondita con il produttore esecutivo Jon Favreau. Gli episodi
successivi saranno disponibili ogni lunedì fino al 29 maggio. Tra
gli ospiti troveremo paleontologi esperti, animatori e altro
ancora, che riveleranno la ricerca scientifica e la tecnologia
utilizzate per portare in vita i magnifici habitat e le creature
che li abitavano.
Alla regia ritroviamo Francis
Lawrence, che aveva diretto tre su quattro degli Hunger Games
originali. I protagonisti sono l’inglese emergente Tom Blyth e Rachel Zegler di West Side Story e Hunter
Schafer della serie Euphoria. Nei ruoli comprimari
Viola Davis,
Peter Dinklage e Jason Schwartzman.
La trama di Hunger
Games – La ballata dell’usignolo e del serpente
Anni prima di
diventare il tirannico presidente di Panem, il diciottenne
Coriolanus Snow è l’ultima speranza per il buon nome della sua
casata in declino: un’orgogliosa famiglia caduta in disgrazia nel
dopoguerra di Capitol City. Con l’avvicinarsi della decima edizione
degli Hunger Games, il giovane Snow teme per la sua reputazione
poiché nominato mentore di Lucy Grey Baird, la ragazza tributo del
miserabile Distretto 12. Ma quando Lucy Grey magnetizza l’intera
nazione di Panem cantando con aria di sfida alla cerimonia della
mietitura, Snow comprende che potrebbe ribaltare la situazione a
suo favore. Unendo i loro istinti per lo spettacolo e l’astuzia
politica, Snow e Lucy mireranno alla sopravvivenza dando vita a una
corsa contro il tempo che decreterà chi è l’usignolo e chi il
serpente.
L’insider noto come @MyTimeToShine
(che tempo addietro aveva correttamente riportato la comparsa di
uno dei Fantastici Quattro in Doctor Strange nel Multiverso
della Follia) ha infatti affermato su Twitter che
Terrax sarà l’araldo di Galactus nel prossimo film
dei Fantastici Quattro sostituendo dunque Silver Surfer.
Altre voci si sono poi aggiunte a sostegno di questa teoria,
riportando che se anche non sarà Terrax l’araldo di Galactus, a
ricoprire questo ruolo in ogni caso sembra non ci sarà il surfista
argenteo. Per lui, infatti, ci sarebbero piani diversi e potrebbe
fare il suo ingresso nel Marvel Cinematic Universe solo in un
secondo momento.
I piani, stando sempre a quanto
riportati dall’insider, sarebbero dunque quelli di introdurre
Silver Surfer con un progetto interamente a lui dedicato, che
potrebbe essere tanto un film quanto una miniserie per Disney+. Tale progetto dovrebbe inoltre
collocarsi dopo gli eventi che verranno raccontati in
Fantastici
Quattro, venendone dunque influenzato. È bene
sottolineare che al momento non ci sono conferme ufficiali per
quanto fin qui riportato. C’è infatti ancora grande segretezza
riguardo Fantastici
Quattroe potrebbe volerci ancora
del tempo per scoprire se tali rumor saranno confermate o meno.
La Zack Snyder’s Justice
League del regista Zack Snyder occupa
ormai un posto speciale nel cuore dei fan. Quella personale
versione del noto gruppo di supereroi ha infatti dato ai fan un
assaggio molto gustoso del lato oscuro della DC e ancora oggi
presenta diversi enigma irrisolti che non mancano di generare
curiosità. Per risolvere alcuni di essi, al recente SnyderCon il
regista è salito sul palco dopo la proiezione di Batman v Superman: Dawn of
Justice per rispondere alle domande dei fan e ha spiegato
in particolare ulteriori dettagli dietro l’epica scena dell’epilogo
con protagonista il Joker di Jared Leto.
Alla fine della Snyder’s
Cut, assistiamo infatti ad un futuro distopico in cui Darkseid
governa la terra e dopo la morte di Lois Lane, Superman è diventato
un criminale. Batman guida ora una squadra composta sia da eroi che
da cattivi che include anche Joker. Parlando del motivo per cui
Bruce ha fatto una tregua con il principe dei clown, Snyder ha
rivelato: “La nostra teoria è che il Joker è colui che sa dove
si trova la Kryptonite, quali frammenti di Kryptonite
esistono. Ha queste informazioni. E quindi sostanzialmente
ha fatto un patto con Batman. ‘Non uccidermi e te lo mostrerò. Ti
darò uno strumento per combattere Superman.’ E quindi Batman è in
qualche modo costretto a fare squadra con lui. Se lo uccide o si
sbarazza di lui, allora si è fottuto da solo”.
Rivelando ciò, si può affermare che
sarebbe stato intrigante vedere Batman e Joker lavorare insieme
così come immaginato da Snyder nella sua Zack Snyder’s Justice
League. Purtroppo, come noto, il regista e la DC ha preso
strade separate e con l’arrivo del film The
Flash si segnerà ufficialmente la fine del DCEU, mentre si
aprirà la strada ai co-CEO James Gunn e
Peter Safran e al loro DC
Universe, che partirà dal primo capitolo chiamato Gods and Monsters, il
cui primo film ufficiale sarà Superman: Legacy. Non ci
sarà dunque modo di scoprire come Snyder avrebbe continuato il suo
racconto e questo rimane un grande dispiacere per tutti i fan della
DC.
L’Academy of Motion Picture Arts and
Sciences ha rivelato nuove regole per la 96a edizione degli
Academy
Awards. Tra i cambiamenti più importanti ci sono i
chiarimenti sulle campagne di promozione, una
questione che ha assunto maggiore importanza nella scorsa stagione
con la campagna a favore di Andrea
Riseborough che le è valsa una nomination come miglior
attrice per To Leslie. Andando
avanti, le regole AMPAS ora riconoscono ufficialmente eventi
privati e raduni di membri (come quelli che i singoli membri di
Actors Branch hanno avuto nel mostrare il film di Riseborough agli
elettori di Oscar). Tuttavia, questi non vengono riconosciuti come
eventi For Your Consideration ufficiali, quindi alle aziende è
vietato finanziarli, organizzarli o sostenerli.
L’Academy ha anche chiarito le
regole sull’uso dei social media, un altro dei motivi alla base del
successo della campagna per la Riseborough e che ha suscitato molte
polemiche. D’ora in poi, i membri possono utilizzare i
social media ma non per discutere preferenze di voto, decisioni,
strategie o requisiti di ammissibilità (inclusi i nuovi
standard di inclusione progettati per promuovere la diversità nelle
assunzioni). Ma la cosa principale su cui l’Academy sembra voler
porre un freno sono quei post che esortano i membri votanti a
vedere un film e non preoccuparsi di votare per determinati artisti
considerati “outsider”.
Altre modifiche apportate includono
poi l’ampliamento delle violazioni e delle sanzioni, incluso il
processo di revisione per le società cinematografiche e gli
individui in merito alla condotta, nonché l’istituzione di un
processo per la segnalazione dei problemi. L’Academy sta anche
limitando il numero di proiezioni “ospitate” (di solito da una star
o da un regista) a un massimo di quattro nella fase uno ed
eliminandole completamente dopo le nomination. Si tratta dunque di
misure volte a fornire una maggior regolamentazione per le campagne
di promozione e i limiti entro cui queste devono tenersi, per
evitare che si possano verificare situazioni scorrette che
privilegino determinati candidati anziché altri.
Tutto ciò sarà dunque in vigore già
per la prossima stagione dei premi, con l’Academy che ha già
comunicato le date dei propri principali appuntamenti. Come
rivelato, il 23 gennaio 2023 verranno rese note le
nomination ufficiali ai 96esimi premi Oscar, con la cerimonia di
premiazione che si svolgerà il 10 marzo, come
sempre al Dolby Theatre di Los Angeles.
Sembrano esserci buone notizie per
un Mamma Mia! 3, l’atteso e
desiderato terzo capitolo della trilogia dedicata alle celebri
canzoni degli ABBA. Basato sul musical teatrale del 1999 nato da
un’idea di Judy Craymer, il primo Mamma Mia! è stato uno
dei maggiori successi del 2008 e nel 2018 il suo sequel-prequel,
Mamma Mia! Ci risiamo
si è affermato a sua volta come un grande successo, potendo contare
anche sul ritorno di gran parte del cast principale. Da allora,
come noto, ci sono state molte voci riguardanti un terzo film, ma
nessun progresso ufficiale è stato fatto negli ultimi anni.
Ora, in una nuova intervista,
Craymer ha fornito un fiducioso aggiornamento su Mamma Mia!
3, affermando che il progetto è “nelle sue prime fasi… Non
voglio esagerare, ma so che c’è una trilogia lì. C’è una storia lì,
e penso che Meryl dovrebbe tornare e se la sceneggiatura è giusta,
lo farà credo, perché adorava davvero interpretare Donna“. La
Craymer ha però anche aggiunto che ad ora non vi è nulla di
ufficiale, quindi il tutto è da considerarsi in una fase di
sviluppo esplorativo, alla ricerca dunque di una buona storia e
dell’eventuale interesse degli attori protagonisti a riprendere i
rispettivi ruoli.
Stellan
Skarsgård, Christine Baranski,
Lily James,
Dominic Cooper,
Colin Firth e
Pierce Brosnan hanno tutti espresso più volte
interesse a tornare in un terzo capitolo, mentre non si hanno
notizie ufficiali per quanto riguarda la protagonista Amanda
Seyfried. La Craymer ha però affermato di aver
escogitato un modo per riportare in scena tutti gli attori,
compresa l’incomparabile Meryl Streep.
Si tratta però di un’impresa non da poco, che già a Mamma Mia:
Ci risiamo non è del tutto riuscita, dovendosi accontentare di
diversi camei. Molto della potenziale realizzazione di
un Mamma Mia! 3 dipenderà dunque da questo
dettaglio, per cui non resta che attendere maggiori notizie a
riguardo.