Parlando con Variety, Ralph Fiennes ha discusso del suo possibile
ritorno nei panni di Voldemort nel popolare franchise di
Harry Potter.
E’ della scorsa settimana la notizia che il nuovo leader di
Warner Bros Discovery, David Zaslav, ha dichiarato
di voler investire nel franchise in maniera più articolata e
organizzata, riesumando proprio il lavoro originale di J.K. Rowling.
“Ci concentreremo sui
franchise”, ha detto Zaslav durante la call con gli
investitori. “Non abbiamo un film di Superman da 13 anni. Non
facciamo un Harry Potter da 15 anni. I film DC e i film di Harry
Potter hanno fornito molti dei profitti alla Warner Bros. negli
ultimi 25 anni. Vorrei vedere se possiamo fare qualcosa con J.K. su
Harry Potter in futuro”.
Quando, durante un’intervista, è
stato chiesto a
Ralph Fiennes se fosse stato mai disponibile a
riprendere il ruolo di Voldemort, l’attore ha dichiarato che lo
farebbe certamente: “Certo, certo“, ha risposto Fiennes,
“Non c’è dubbio”. Dopotutto, per quanto sia stata ricca e
importante la carriera di Fiennes, è fuor di dubbio che l’attore ha
trovato la vera fama mondiale proprio con il ruolo di villain nella
saga di Harry Potter.
Il gruppo di coloro che si
esprimono contro l’imminente riavvio di Super
Mario Bros. sta crescendo mentre uno dei
protagonisti del film originale, John Leguizamo,
sta criticando il cast non inclusivo del film d’animazione.
Leguizamo ha recitato nell’adattamento del 1993 del gioco Nintendo
nei panni di Luigi Mario, un idraulico italo-americano e fratello
del personaggio principale che si trova trasportato nella bizzarra
dimensione alternativa di Dinohattan, guidato dal King Koopa di
Dennis Hopper. Il film di Super Mario Bros.
fungerà da punto di partenza per un universo cinematografico
interconnesso di personaggi Nintendo, con Chris
Pratt alla guida del cast vocale nel ruolo di Mario, anche
se non tutti sono d’accordo per il casting.
In una recente intervista con
IndieWire, John Leguizamo ha riflettuto sul
tempo trascorso a realizzare l’adattamento cinematografico
originale di Super
Mario Bros. Mentre guardava al film
d’animazione di prossima uscita, l’ex interprete di Luigi ha
criticato la decisione di scegliere un attore bianco nel ruolo del
protagonista, sentendolo un passo “indietro” nella rappresentazione
dei POC (person of colour) per
il film.
“Molte persone adorano
l’originale. Ho fatto il Comic-Con a New York e a Baltimora, e
tutti dicevano: “No, no, adoriamo quello vecchio, quello
originale”. Non sentono quello nuovo. Non sono amareggiato. È solo
un’occasione persa. I registi Annabel Jankel e Rocky Morton hanno
lottato duramente per me come protagonista perché ero un uomo
latino e loro [lo studio] non volevano che fossi il protagonista.
Hanno combattuto molto duramente ed è stata una tale svolta. Per
loro tornare indietro e non scegliere un altro [attore di colore]
fa schifo.”
Nella versione originale ChrisPratt sarà affiancato dall’ex di
Filadelfia Charlie Day nei panni di Luigi,
Anya Taylor-Joy nei panni della Principessa
Peach, Jack Black nei panni di Bowser,
Keegan-Michael Key nei panni di Toad, Seth Rogen nei panni di Donkey Kong,
Fred Armisen nei panni di Cranky Kong,
Kevin Michael Richardson come Kamek e
Sebastian Maniscalco come Spike.
La Marvel temeva che
Chris Hemsworthpotesse rimanere ucciso durante
le riprese di Limitless
per Disney+. Per oltre un decennio,
Hemsworth ha spinto i limiti dell’allenamento del suo corpo
mantenere un fisico da supereroe cesellato come Thor nell’universo
cinematografico Marvel. Tuttavia, il nuovo reality
di Hemsworth, Limitless, spinge l’attore ancora più in là
nel tentativo di scoprire il pieno potenziale del corpo umano.
Creato dal regista candidato all’Oscar Darren
Aronofsky, Limitless vede
Chris Hemsworth tentare varie acrobazie che
sfidano la morte, tra cui nuotare nelle acque artiche e camminare
lungo una gru-grattacielo.
Durante una recente apparizione su
Jimmy Kimmel
Live,
Chris Hemsworth parla di aver messo alla prova il suo
corpo in Limitless, cosa che ha preoccupato seriamente
la Marvel. Mentre si allenava per
un’intensa acrobazia che prevedeva l’arrampicata su una corda
sospesa a 30 metri, Hemsworth si è infortunato alla caviglia. Ciò
ha provocato una risposta piuttosto unica da parte della Marvel.
“Ho detto: “Fantastico, gireremo
la serie prima che comincino le riprese di Thor”. Ad ogni modo, ho
iniziato ad allenarmi, mi sono fatto male la caviglia e la Marvel è intervenuta e ha detto:
“No. La serie potrebbe ucciderlo, puoi farlo dopo il nostro
film”.
Sembrano molto chiare le priorità
dello studio e soprattutto l’investimento che sta facendo sopra
alla persona di
Chris Hemsworth e al personaggio di Thor!
La star degli X-Men
originali, Kelsey Grammer, affronta il suo potenziale
ritorno al ruolo di Bestia nell’MCU. La serie di film di X-Men ha
avuto i suoi alti e bassi sin dal terzo capitolo, X-Men: Conflitto Finale. Tuttavia, uno dei
maggiori punti di forza di quel film è stato il casting di Grammer
nei panni di Hank McCoy/Bestia. Il suo carisma come personaggio ha
reso il film degno di essere visto. Tuttavia, oltre a un piccolo
cameo in X-Men: Giorni di un Futuro Passato,
Grammer non è stato più riportato in scena nei panni del
personaggio, dal momento che è stato sostituito da una versione più
giovane interpretata da Nicholas Hoult.
A parte Patrick
Stewart e Hugh Jackman, il resto del cast
di X-Men è stato relativamente silenzioso riguardo all’adesione al
MCU. Parlando con
Movieweb,Kelsey Grammer ha parlato della possibilità di
riprendere il ruolo di Bestia. Con l’MCU che ora introduce i
Mutanti e il ritorno di Hugh Jackman come Wolverine, anche Grammer sta
mostrando interesse a tornare.
“Se non mi chiedono di tornare nel
ruolo di Bestia, non andrò mai più a Disneyland. Mi piacerebbe che
lo facessero. Voglio farlo.”
Data la presenza scenica e
l’efficacia del suo ruolo, ci auguriamo anche noi che il Professor
Hank McCoy del MCU abbia il volto di Kelsey Grammer, ma sappiamo che con il
multiverso tutto è possibile e che quindi si potrebbero avere anche
più versioni del personaggio.
Margot Robbie
rivela di aver quasi smesso di recitare dopo
The Wolf of Wall Street. La carriera di Robbie sta
generando di nuovo grande entusiasmo in questa stagione
cinematografica con il suo ruolo nell’imminente epopea
hollywoodiana Babylon di Damien Chazelle. E
l’anno prossimo, la star farà un tuffo di tipo diverso dando vita
alla bambola titolare nell’attesissimo film Barbie di
Greta Gerwig.
Ma l’attuale enorme successo di
Margot Robbie
come star del cinema e produttrice non sarebbe mai arrivato senza
il suo ruolo da protagonista nell’acclamato film del 2013 di
Martin Scorsese
The Wolf of Wall Street. È interessante notare,
tuttavia, che Robbie afferma che il film di Scorsese che l’ha vista
recitare accanto a Leonardo
DiCaprio ha segnato quasi la fine della sua carriera
invece che l’inizio. Parlando con Vanity Fair, la star di Babylon ha rivelato l’ansia che ha provato
dopo che The Wolf of Wall Street l’ha
resa una star internazionale, dicendo che le cose “orribili” che
sono successe l’hanno quasi spinta a rinunciare alla
recitazione.
“Stava accadendo qualcosa in
quelle prime fasi ed è stato tutto piuttosto orribile, e ricordo di
aver detto a mia madre: ‘Non credo di volerlo fare.’ E lei mi ha
guardato, completamente seria, ed era tipo, ‘Tesoro, penso che sia
troppo tardi per non farlo.’ È stato allora che ho capito che
l’unica via era andare avanti.”
Babylon è
un’epica storia originale ambientata nella Los Angeles degli anni
’20. La storia si svolge durante il grande passaggio dell’industria
cinematografica dai film muti ai talkie. “Una storia di
ambizioni smisurate ed eccessi oltraggiosi, ripercorre l’ascesa e
la caduta di più personaggi durante un’era di sfrenata decadenza e
depravazione nella prima Hollywood”, si legge nella sinossi.
Protagonisti sono
Brad Pitt,
Margot Robbie, Diego Calva, Jean Smart, Jovan Adepo, Li Jun Li,
P.J. Byrne, Lukas Haas, Olivia Hamilton,
Tobey Maguire, Max Minghella, Rory Scovel,
Katherine Waterston, Flea, Jeff Garlin, Eric Roberts, Ethan
Suplee, Samara Weaving e
Olivia Wilde. Al cinema da Gennaio 2023.
Prodotto da Marc Platt, p.g.a.,
Matthew Plouffe, p.g.a., Olivia Hamilton, p.g.a. , con produttori
esecutivi Michael Beugg, Tobey Maguire, Wyck Godfrey, Helen
Estabrook, Adam Siegel.
Dal Premio Oscar Damien
Chazelle, regista di
LA LA LAND e WHIPLASH, un
racconto memorabile ambientato nella Los Angeles degli anni ’20.
Babylon,
una storia di ambizioni smisurate e di eccessi oltraggiosi, che
ripercorre l’ascesa e la caduta di molteplici personaggi in
un’epoca di sfrenata decadenza e depravazione nella sfavillante
Hollywood.
Una vita in fuga,
diretto e interpretato dal due volte Premio
OscarSean
Penn, arriva in prima tv su Sky mercoledì 16
novembre, alle 21.15 su Sky Cinema Due e Sky Cinema 4K, in
streaming su NOW e disponibile on demand, anche in qualità
4K.
Tratto dalla vera storia del più
noto falsario della storia americana, Una vita in
fuga ripercorre la vita di Jennifer Vogel nell’arco
di vent’anni, mentre si affaccia nell’età adulta, affrontando il
rapporto contrastato con l’amato padre, il truffatore John
Vogel.
Per raccontare questo complicato
rapporto familiare, nel film Sean Penn recita assieme ai figli
Dylan Penn e Hopper Jack Penn,
che interpretano i ruoli di Jennifer e di suo fratello Nick.
Completano il cast il candidato all’Oscar Josh Brolin, il due volte vincitore del Tony
Award Norbert Leo Butz, e ancora Dale
Dickey, Eddie Marsan, Bailey
Noble, e Katheryn Winnick, oltre alla
seguitissima artista musicale Jadyn Rylee nel suo
primo ruolo di attrice.
Adattata dal libro Flim-Flam
Man: The True Story of My Father’s Counterfeit Life di
Jennifer Vogel, la sceneggiatura è firmata dal drammaturgo premiato
con il Tony Award JezButterworth
e da John-Henry Butterworth.
La trama
John Vogel è un padre
anticonformista, emozionante e straordinario che insegna a sua
figlia Jennifer a vivere una vita di rischio e avventura. È
esaltante per una bambina. Crescendo, la realtà inizia a divorare
l’immagine del suo eroe. Le sue storie inverosimili non tornano
più, ma le conseguenze sconsiderate sì. Jennifer costruisce una
vita tutta sua, lontana dalla sua infanzia instabile. Ma mentre i
piani folli di John continuano ad intensificarsi, non può fare a
meno di essere attratta da suo padre e dalla sua avventura più
devastante.
UNA VITA IN FUGA –
mercoledì 16 novembre alle 21.15 su Sky Cinema Due e Sky Cinema 4K,
in streaming su NOW e disponibile on demand, anche in qualità
4K.
Nel 1988 la commedia musicale
Grasso è bello (il cui titolo originale è
Hairpspray) divenne un vero e proprio
cult del suo genere, raccontando di ambizioni e successo e
promuovendo allo stesso tempo una cultura contro la segregazione
raziale. Quel film, diretto da John Waters, è in
seguito divenuto uno dei più grandi successi tra i musical di
Broadway, dove è approdato nel 2002. Questo ritorno in auge del
titolo ha infine portato ad un nuovo rifacimento cinematografico
nel 2007, intitolato anch’esso Hairspray – Grasso è
bello, per la regia di Adam
Shankman, autore dei film Missione
tata e Rock of Ages.
Pur riproponendo grossomodo la
medesima storia, questo nuovo film ha apportato dei significativi
cambiamenti. Innanzitutto, gli autori si sono basati più sullo
spettacolo di Broadway che non sul film del 1988 e ciò ha portato
al taglio di alcuni personaggi, ma anche di scene e canzoni.
Colorito da un cast di celebri interpreti, Hairspray –
Grasso è bello si è poi affermato come un grandissimo
successo, superando i 200 milioni di dollari d’incasso in tutto il
mondo. Il film ha così contribuito ad un rinnovato interesse verso
i musical, divenendone uno dei principali portabandiera di quegli
anni.
Oggi Hairspray – Grasso è
bello si presenta come il sesto musical con maggior successo
di sempre negli Stati Uniti e si pone come uno dei film musicali di
maggior successo degli ultimi dieci anni. Prima di intraprendere
una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire
alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo
qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori
dettagli relativi alla trama, al cast
di attori e alle canzoni presenti
nel film. Infine, si elencheranno anche le principali
piattaforme streaming contenenti il titolo nel
proprio catalogo.
Hairspray – Grasso è bello: la trama del film
Il film, ambientato nel 1962 nella
città di Baltimora, ha per protagonista l’adolescente Tracy
Turnblad, solare e appassionata di danza con il sogno di
partecipare allo spettacolo televisivo Corny Collins Show.
Tra i ballerini di questo vi è anche Link Larkin,
di cui Tracy è segretamente innamorata. Quando si apre un’audizione
per partecipare allo show, la ragazza non si lascia dunque sfuggire
l’occasione, catturando l’attenzione di Corny
Collins, il quale la sceglie per il suo programma. Mentre
si fa sostenere dalla madre Edna per questa nuova
avventura, Tracy si trova però a confrontarsi con un mondo meno
brillante di quello che credeva, dove la segregazione razziale è
all’ordine del giorno.
Hairspray – Grasso è bello: il cast del film
Ad interpretare la protagonista
Tracy vi è NikkiBlonsky, la
quale venne scelta tra numerose candidate pur non avendo esperienze
pregresse in ambito recitativo. Nei panni di sua madre Edna vi è
invece l’attore John Travolta,
il quale per interpretare i panni della corpulenta donna ha dovuto
sottoporsi ad ore e ore di trucco e indossare uno speciale costume
che gli conferiva l’aspetto necessario. Tale costume pesava però
diversi chili, limitando dunque nei movimenti l’attore. Nei panni
dell’affascinante Link Larkin vi è invece Zac Efron, in
quegli anni nel pieno del successo datogli da High SchoolMusic, mentre Corny Collins è interpretato da James
Marsden.
L’attrice Michelle
Pfeiffer interpreta Velma Von Tussle, la manager della
stazione televisiva che trasmette lo show. Quando la Pfeiffer si
accorse che il personaggio è caratterizzato come razzista, divenne
particolarmente preoccupata da ciò che gli spettatori avrebbero
potuto pensare di lei. Nei panni di sua figlia Amber Von Tussle si
ritrova invece BrittanySnow, mentre Amanda Bynes è
Penny Lou Pingleton, migliore amica di Tracy. Queen
Latifah, rapper e attrice, interpreta invece Motormouth
Maybelle. Per questo ruolo si era candidata anche la leggendaria
Aretha Franklyn, senza però ottenere la parte.
Infine, il premio Oscar Christopher Walken recita
nei panni di Wilbur Turnblad, padre di Tracy.
Hairspray – Grasso è
bello: da Big, Blonde & Beautiful a You Can’t
Stop The Beat, le canzoni del film
Per questo nuovo adattamento, gli
autori si sono concentrati in particolar modo sulle canzoni,
facendo sì che si inserissero in modo il più naturale possibile
all’interno del racconto. Un brano celebre come You’re
Timeless to Me viene dunque qui cantato da Wilbur per
farsi perdonare dalla moglie Edna, mentre I Know Where
I’ve Been lo si ritrova durante la marcia di Maybelle
verso la stazione WYZT. Particolarmente celebre è poi il brano
Big, Blondeand
Beautiful. Questo è ispirato ad una frase detta da
Tracy nel film originale e viene qui cantato da Edna e Velma. Due
nuove canzoni utilizzate nel film sono invece Ladies’
Choice, cantata da Link, e Come So Far
(Got So Far toGo), che si può
ascoltare sui titoli di coda.
Particolarmente celebre è invece il
brano You Can’t Stop the Beat. Come noto,
non fu facile per gli attori eseguirlo, in quanto molto complesso a
livello canoro e coreografico. L’unica a non aver riscontrato
problemi è stata Queen Latifah, aiutata dalla sua
esperienza come rapper. A tale brano sono però state apportate
alcune modifhce. Nel film originale il verso conclusivo era cantato
da Velma, offrendo dunque una prima redenzione del suo personaggio.
Ciò non avviene invece in questo film, dove il finale è cantato da
altri personaggi. Ad oggi, è questo il brano più celebre presente
all’interno di Hairspray – Grasso è bello.
Hairspray – Grasso è
bello: il trailer e dove vedere il film in streaming e in
TV
È possibile fruire di
Hairspray – Grasso è bello grazie alla
sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming
presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi
di Google Play, Apple iTunes e Amazon Prime Video. Per vederlo, una
volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il
singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così
modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità
video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di
martedì 15 novembre alle ore
21:00 sul canale Warner TV.
Affascinante thriller sul mondo
della corruzione, Broken City
(qui la recensione) è arrivato
nei cinema nel 2013, diretto da Allen Hughes, già
autore in coppia con il fratello Albert di titoli come La vera
storia di Jack lo squartatore e Codice
Genesi. Questa è invece la sua prima regia in solitaria,
basata sulla sceneggiatura originale scritta da Brian
Tucker. Il film vanta inoltre la presenza di un ricco
cast, composto dal premio Oscar Russell
Crowe, Catherine Zeta Jones e
Mark
Wahlberg, il quale figura anche in veste di
produttore.
La storia di Tucker aveva acquistato
un certo prestigio nel corso degli anni, essendo stata anche
inserita nel 2008 nella Black List delle migliori
sceneggiature ancora non prodotte. Dopo anni di tentativi, il
progettò trovò infine i suoi finanziatori, ottenendo un budget di
circa 35 milioni di dollari. Le riprese poterono a quel punto
iniziare, svolgendosi prevalentemente nelle città di New York e New
Orleans. Una volta distribuito in sala, tuttavia, il film non andò
incontro ad un particolare apprezzamento da parte di critica e
pubblico.
Broken City finì infatti
con l’incassare soltanto 34 milioni di dollari, non riuscendo
quindi a generare il profitto sperato. Anche la critica dimostrò
una certa delusione nei confronti del titolo, lodando gli
interpreti ma indicando proprio nella sceneggiatura le principali
problematiche. Con il tempo, ad ogni modo, il film ha acquisito un
certo fascino per via della sua atmosfera e della sua intricata
trama. Ad ogni passaggio televisivo, infatti, non manca di essere
un titolo particolarmente ricercato, generando curiosità anche solo
per via dei suoi fenomenali interpreti principali.
Broken City: la trama del
film
Protagonista del film è
Billy Taggart, detective della polizia devoto al
suo lavoro e alla giustizia. Egli è sempre determinato ad andare
fino in fondo ai casi in cui si ritrova coinvolto, ma proprio uno
di questi segnerà la sua rovina. Spintosi troppo in là in
un’indagine per omicidio, Taggart è costretto a lasciare la
polizia. Passano sette anni, ed egli è ora un detective privato con
difficoltà ad arrivare a fine mese. La sua sorte sembra cambiare
nel momento in cui l’uomo più potente della città, il sindaco
Nicholas Hostetler, lo ingaggia per un delicato
caso. Il suo compito è infatti scoprire se la moglie
Cathleen lo tradisca o meno. Se ciò venisse
confermato e reso pubblico, rappresenterebbe un serio rischio per
la reputazione del sindaco e la sua rielezione.
Taggart inizia così le sue indagini,
consapevole che un caso come questo potrebbe riportarlo ad ottenere
il distintivo e la credibilità persa da tempo. Con la solita
devozione che lo contraddistingue, si cala così nella vita del
sindaco e del suo mondo. Ben presto, però, scoprirà che dietro il
caso si nasconde ben più che un possibile tradimento coniugale.
Taggart entra in contatto con un contesto dove corruzione e
ingiustizia dominano sul male, e la vendetta è la ricompensa per
chi non segue le regole. Scoperto più di quanto avrebbe dovuto, il
detective si ritrova ora in piena guerra contro il sindaco. Ma
quest’ultimo non sa che la tenacia di Taggart è inarrestabile, e
che egli diventerà il suo peggior incubo.
Broken City: il cast del
film
Non nuovo al ruolo del detective,
l’attore Mark Wahlberg aveva già dato vita a ruoli
simili per i film The Departed
e I padroni della notte. Inizialmente, però, egli non
aveva intenzione di interpretare il ruolo del protagonista in
Broken City. In qualità di produttore, aveva invece
offerto il ruolo di Bill Taggart all’attore Michael
Fassbender, il quale però rifiutò per via di altri
impegni cinematografici. Fu a quel punto che Wahlberg si decise ad
interpretare il ruolo. Come suo solito, si preparò fisicamente ad
esso con lunghe sessioni di allenamento. Inoltre, andò ad
incontrare diversi detective di New York per poter apprendere i
segreti del loro mestiere e potersi calare in modo più realistico
nella parte.
Il personaggio del sindaco Hostetler
venne invece offerto al premio Oscar Russell
Crowe. Questi accettò la parte, dichiarandosi entusiasta
di poter dar vita ad un personaggio malvagio dopo anni di soli
ruoli positivi. Anche lui, come Wahlberg, approfondì tramite
ricerche il contesto narrato nel film, costruendo il suo
personaggio basandosi sulla figura dei gangster di una volta.
Accanto a loro si ritrova poi l’attrice Catherine Zeta
Jones, nel ruolo di Cathleen Hostetler, moglie del sindaco
e iniziale oggetto delle indagini di Taggart. L’attrice premio
Oscar è stata particolarmente lodata per la sua interpretazione,
con un personaggio che ricorda molto il classico ruolo della
femme fatale del genere noir.
All’interno del film si ritrovano
poi anche altri noti interpreti hollywoodiani. Jeffrey
Wright è infatti il capitano Carl Fairbanks, superiore
di Taggart quando questi lavorava in polizia e suo protettore nel
corso del film. Barry Pepper, noto per il ruolo di
Vince nella saga di Maze Runner,
interpreta qui Jack Valliant, avversario di Hostetler alle
elezioni. L’attore Kyle Chanderl, celebre per
The Wolf of Wall
Street e Manchester by the
sea è invece Paul Andrews, manager della campagna
elettorale di Valliant e coinvolto a suo modo nel caso.
L’israeliana Alon Tal, nota per i suoi ruoli
televisivi è invece Katy Bradshaw, assistente di Taggart che aiuta
il detective nel corso delle sue indagini.
Broken City: il trailer e
dove vedere il film in streaming e in TV
Per gli amanti del film, o per chi
volesse vederlo per la prima volta, è possibile fruirne grazie alla
sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming
presenti oggi in rete. Broken City è
infatti presente nel catalogo di Rakuten TV, Chili Cinema,
Google Play, e Apple iTunes. È inoltre
disponibile all’interno della piattaforma Tim
Vision. Per vederlo, una volta scelto il sito di
riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un
abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale
comodità e al meglio della qualità video. È bene inoltre notare che
il noleggio prevede dei tempi di scadenza entro i quali è
necessario guardare il titolo. Il film sarà inoltre presente nel
palinsesto di martedì 15 novembre alle ore
21:20 sul canale Rai 4.
A febbraio arriva
la commedia musicale “Magic
Mike – The Last Dance”, terzo capitolo del franchise
‘Magic Mike’. Dopo lo straordinario successo di critica e pubblico,
Magic Mike – The Last Dance riunisce nuovamente il
team creativo del primo film: Channing Tatum riprende il ruolo di Mike Lane,
mentre
Steven Soderbergh torna alla regia del film, basato su
una sceneggiatura di Reid Carolin, già autore dei
primi due capitoli della saga. Protagonista al fianco di Tatum è
Salma Hayek Pinault (“House of Gucci”,
“Come ti ammazzo il bodyguard 2: La moglie del sicario”).
Dopo una lunga
pausa e in seguito ad un affare fallito che lo ha lasciato al
verde, costringendolo a lavorare come bar tender nei locali della
Florida, per “Magic” Mike Lane (Tatum) è giunta l’ora di tornare
sul palco. Con la speranza di partecipare a quello che considera
l’ultimo show della sua carriera, Mike si dirige a Londra con una
donna ricca e altolocata (Salma Hayek Pinault) che lo attira con
un’offerta che non può rifiutare… e un’agenda già pianificata. La
posta in gioco è altissima quando Mike scopre cosa ha veramente in
mente la donna: riuscirà, insieme ad un nuovo gruppo di ballerini
da rimettere in carreggiata, ad essere in grado di farcela?
I produttori di
Magic Mike – The Last Dance sono Nick
Wechsler, Gregory Jacobs, Tatum, Carolin e Piter
Kiernan; mentre Julie M. Anderson è la
produttrice esecutiva. Fanno parte del cast insieme a Tatum e alla
Hayek Pinault: Ayub Khan Din (“Ackley Bridge”); la
new entry Jemelia George;Juliette
Motamed (“We Are Lady Parts”) e Vicki
Pepperdine (“Johnny English colpisce ancora”).
Il team creativo
di Soderbergh che ha lavorato dietro le quinte, include lo
scenografo Pat Campbell(“The Bastard Son & The
Devil Himself”), il costumista Christopher
Peterson (“The
Irishman”) e il supervisore musicale Season
Kent (“KIMI”, “Lasciali parlare”), con le coreografie di
Alison Faulk e Luke Broadlick,
già entrambi parte del franchise di “Magic Mike”.
Warner Bros.
Pictures presenta “Magic
Mike – The Last Dance“, nelle sale italiane a partire
dal 9 febbraio 2023, distribuito da Warner Bros. Pictures.
Prime Video ha rivelato oggi la prima immagine di
Emma Roberts nei panni di Rex nel nuovo film
Original Space Cadet, la cui produzione è appena
terminata.
Liz
W.Garcia (The Lifeguard) dirige una
sua sceneggiatura originale. Il film racconta la storia di
Rex, una ragazza della Florida amante delle feste che si rivela
essere l’unica speranza per il programma spaziale della NASA dopo
che per caso partecipa ad un training con altri candidati con un
curriculum migliore, ma che non hanno la sua intelligenza, il suo
cuore, e il suo sangue freddo.
Al fianco di Emma Roberts nel cast anche Poppy Liu
(Hacks), Gabrielle Union (The Inspection, Bad Boys
II), Tom Hopper (The Umbrella Academy), la pop
star colombiana Sebastián Yatra, David
Foley (The Kids in the Hall) e
Desi Lydic (Awkward). Prime Video è inoltre lieta
di annunciare nuovi componenti del cast: Kuhoo
Verma (Plan B), Yasha
Jackson (The Flight Attendant),
Troy Iwata (WeCrashed,
Dash & Lily), Andrew Call
(Z: The Beginning of Everything) e
Josephine Huang.
Space Cadet sarà
disponibile in esclusiva su Prime Video in oltre 240 Paesi e
territori nel mondo, al di fuori degli Stati Uniti e del
Giappone.
Diretto da: Liz W.
Garcia Scritto da: Liz W. Garcia Prodotto da: Stampede Ventures, Greg Silverman e
Jon Berg Executive producers: Gideon Yu, Chris Bosco, Emma
Roberts,
Liz W. Garcia e Michael Tadross Finanziato da: Stampede Ventures
Per la prima volta dopo dieci anni,
DreamWorks Animation presenta un nuovo capitolo
dalle favole di Shrek in cui l’audace fuorilegge,
il Gatto con gli Stivali, pagherà un prezzo alto
per la sua famigerata passione per il pericolo e la noncuranza per
la sicurezza. Nonostante abbia perso il conto lungo la strada, il
Gatto ha bruciato otto delle sue nove vite. Per riaverle si
imbarcherà in un’impresa colossale.
Nella versione originale, il
candidato all’Oscar® Antonio Banderas torna a dar voce
al famoso Gatto accompagnandolo in un viaggio epico alla ricerca
della leggendaria Stella dei Desideri nella Foresta Nera per
riappropriarsi delle vite perdute. Avendo una sola vita a
disposizione, il Gatto sarà costretto a chiedere aiuto alla sua ex
partner e nemesi: l’affascinante Kitty “Zampe di Velluto” (la
candidata all’Oscar® Salma Hayek).
Nella loro impresa, il Gatto e Kitty
saranno aiutati – contro ogni buon senso – da un malconcio, loquace
e gioioso randagio, di nome Perro (Harvey Guillén, “Vita da vampiro
– What We Do in the Shadows”). Insieme, il nostro trio di eroi
dovrà rimanere un passo avanti rispetto a Riccioli D’oro (il
candidato all’Oscar® Florence Pugh, “Black Widow”) e alla Famiglia Criminale dei tre
Orsi, composta da “Big” Jack Horner (il vincitore agli Emmy John
Mulaney, “Big Mouth”), e dal terrificante cacciatore di taglie, il
Grande Lupo Cattivo (Wagner Moura, “Narcos”).
“Il
Gatto con gli Stivali 2: L’Ultimo Desiderio” ha nel
cast la vincitrice di un Oscar®Olivia Colman, Ray
Winstone (Black Widow), Samson Kayo (Sliced), il candidato agli
Emmy Anthony Mendez (Jane the Virgin) e la candidata ai Tony Awards
Da’Vine Joy Randolph (Trolls: World Tour).
“Il Gatto con gli Stivali 2:
L’Ultimo Desiderio”, il tanto atteso seguito del film campione
d’incassi nel 2011 e nominato agli Oscar®, è
diretto daJoel Crawforde
prodotto da Mark Swift, lo stesso team creativo dietro all’enorme
successo de “I Croods 2: Una Nuova Era” di DreamWorks Animation. Il
produttore esecutivo del film è Chris Meledandri, fondatore e CEO
di Illumination.
Il personaggio del Gatto con gli
stivali è apparso per la prima volta nel 2004 nel film nominato
agli Oscar® Shrek 2 e immediatamente il pubblico di
tutto il mondo lo ha amato. Il Gatto inoltre, è stato
co-protagonista di altri due sequel di Shrek prima del suo film da
protagonista, comparendo anche in diversi video di animazione e
serie TV DreamWorks. I film di “Shrek” e de “Il Gatto con gli
Stivali” hanno incassato complessivamente più di 3,5 miliardi di
dollari nel mondo.
Le montagne, un cane bianco, un
bambino coraggioso. Di cosa si tratta? Di Belle e Sebastien – Next Generation, pellicola
di Pierre Coré che ripropone in chiave moderna la
storia del legame fra il bambino Sebastien e il suo Pastore dei
Pirenei, Belle.
In questa nuova versione del
racconto, il regista taglia fuori qualsiasi trama secondaria che
possa appesantire il contenuto principale, mettendo a fuoco solo il
loro intimo rapporto la cui fiducia reciproca sta alla base. Il
film, di genere family/avventura, è distribuito da Medusa Film per
Notorious Pictures e sarà in sala dal 17
novembre.
Belle e Sebastien – Next
Generation, la trama
Sebastien (Robinson
Mensah-Rouanet) è un ragazzino di dieci anni la cui vita a
Parigi è fatta di pomeriggi con lo skateboard e qualche marachella.
Quando però la madre parte per Praga, Sebastien è costretto a
passare due settimane in campagna insieme alla nonna Corinne
(Michele Laroque) e alla zia Noémie (Alice
David), il cui rapporto non è però ben consolidato a causa
del poco tempo trascorso insieme.
Dopo un incontro un po’ distaccato e
turbolento con la nonna, Sebastien inizia ad adattarsi alla
quotidianità della fattoria, ma è solo l’arrivo di Belle, Pastore
dei Pirenei, a movimentare le sue giornate. L’avventura insieme
però inizia solo quando il ragazzino ad un certo punto è obbligato
a seguire Corinne per la transumanza, e sarà nel fitto bosco ai
piedi delle alpi che il duo si troverà ad affrontare sfide
indimenticabili.
Un classico senza tempo
Le trasposizioni cinematografiche il
cui fulcro è il rapporto animale – uomo sono da sempre storie
d’amore capaci di far vibrare l’anima. È in una cornice della
montagna francese, lontano dall’urbe, che il racconto del
coraggioso Sebastien e della sua Belle prende forma,
impiantandosi in un contesto sì moderno, ma dalle sfumature
quasi fiabesche. Le montagne innevate, le verdi colline e
il cottage che porta sulle spalle il peso ma anche il profumo degli
anni passati rendono il filmico un’esperienza sensoriale a
trecentosessanta gradi, il cui centro sono le tradizioni antiche
pastorizie (come la transumanza) e il rapporto con la natura e i
suoi abitanti.
In Belle e Sebastien – Next
Generation ciò che cambia di base è solo lo sfondo che
dalla Seconda Guerra Mondiale – con il sub-plot della fuga
degli ebrei che metteva in scena un periodo storico rilevante per
l’umanità – passa a un’ambientazione che si può percepire di più,
quella contemporanea, in cui Sebastien scatta selfie con il Pastore
dei Pirenei e gira con lo smartphone, introducendo il tema
dell’industrializzazione. La contaminazione tecnologica però non
svilisce la storia di per sé simbolica, né tantomeno la priva della
sua essenziale magia e l’impianto narrativo del film rimane
pulito, scorre con naturalezza e assume toni morbidi e
leggeri.
Belle e Sebastien – Next
Generation è una pellicola che continua a proporre una
storia classica e senza tempo, con l’obiettivo di far
immergere lo spettatore nei panorami naturalistici di cui
la Francia è pregna, e al cui centro c’è la storia di
un’amicizia immortale. Dalla fotografia, molto basica ma
estremamente suggestiva nella sua semplicità, si può sentire
l’odore del fogliame, della neve e dei pascoli, ma soprattutto si
riesce a percepire la freschezza delle alpi. Seppur siano tanti i
lungometraggi la cui trama segue le vicende dei due compagni, Belle
e Sebastien rimangono quel duo formidabile la cui visione non è mai
stancante, ma anzi permette di riconciliarsi con la vera bellezza
della vita: il creato.
A 60 anni dalla
prima rapina, il noto criminale della storia dei fumetti è tornato
in azione, con un colpo da maestro: ad essere stata sottratta è la
ricetta del Campari, ideata nel 1860 dal
genio creativo di Gaspare Campari.
Ma non finisce qui,
Diabolik lancia la sua provocazione attraverso i canali social del
brand, con un clamoroso video-annuncio dedicato al poliziotto, suo
acerrimo nemico: “Sarebbe un peccato dover immaginare un mondo
senza Passione, non crede Ispettore?”.
Il gioco guardie e
ladri continua, con una richiesta di riscatto degna dell’abilissimo
ladro. La posta in gioco è alta: quella del Campari, infatti, è una
ricetta che ha radici lontane ed è rimasta segreta fino ad oggi,
dando vita ad un prodotto unico, da sempre sinonimo di Passione e
Creatività.
Per riaverla e
poter continuare a godere dell’iconico bitter e di ogni aperitivo
che si rispetti, Campari avrà bisogno dell’aiuto di tutti i suoi
sostenitori: tutti invitati al cinema, quindi, per assistere alla
proiezione del nuovo film dei Manetti Bros., attraverso una
coinvolgente campagna pubblicitaria diffusa in vista dell’uscita
della pellicola.
Diabolik – Ginko all’attacco! uscirà infatti nelle
sale da giovedì 17 novembre, con un cast
d’eccezione che vedrà protagonisti, rispettivamente nel ruolo di
Diabolik e di Eva Kant, Giacomo Gianniotti e
Miriam Leone, ma anche Valerio Mastandrea, nel ruolo di Ginko, e
Monica Bellucci, in quello di Altea.
La relazione tra
Campari e il mondo del Cinema è da sempre veicolo per la
comunicazione e il racconto dell’essenza del marchio che ha sancito
la nascita del mito dell’aperitivo italiano in tutto il mondo. Un
legame ormai consolidato, che si è concretizzato nella
partecipazione, per il quinto anno consecutivo come Main
Sponsor, alla 79. Edizione della Mostra
Cinematografica di Venezia, e di numerosi progetti
dedicati al mondo del Cinema, come l’iniziativa Campari
#PerIlCinema, a sostegno dell’industria cinematografica nel periodo
pandemico e di chiusura delle sale.
Le nuove immagini di Whitney:
Una Voce Diventata Leggenda, il film diretto da
Kasi Lemmons sulla vita e la carriera di Whitney
Houston, interpretata da Naomi Ackie, vincitrice
del BAFTA Award®. Nel cast oltre Naomi Ackie anche Stanley Tucci,
Ashton Sanders, Tamara Tunie, Nafessa Williams e Clarke
Peters. Whitney: Una Voce Diventata
Leggenda sarà dal 22 dicembre solo al cinema, prodotto da
Sony Pictures e distribuito da Warner Bros. Entertainment
Italia.
Whitney: Una Voce Diventata
Leggenda, la trama
Whitney: Una Voce Diventata Leggenda
è un tributo al mito di Whitney Houston. Diretto da Kasi Lemmons,
scritto dal candidato all’Oscar® Anthony McCarten, prodotto dal
leggendario discografico Clive Davis e interpretato dalla
vincitrice del BAFTA Award® Naomi Ackie, il film è un ritratto
inedito della complessa e sfaccettata vita della donna dietro a
“The Voice”. Dalle sue origini come corista nel New Jersey fino a
diventare una delle artiste più iconiche e premiate di tutti i
tempi, Whitney: Una Voce Diventata Leggenda è un viaggio commovente
ed emozionante attraverso la vita e la carriera della Houston, con
esibizioni spettacolari e una colonna sonora con i successi di una
delle voci più amate di sempre.
Black Panther: Wakanda Forever è finalmente
arrivato nelle sale, con alcune significative sequenze d’azione che
sicuramente entusiasmeranno tutti i fan. Il sequel di Black
Panther si è consolidato da subito come uno dei film di
più grande impatto dell’intero Marvel Cinematic
Universe.
Non solo rende omaggio al
leggendario Chadwick Boseman, ma è anche il film
conclusivo della Fase 4, dunque inagura una nuova era del
longevo franchise. Sebbene ogni scena d’azione del film sia stata
unica e divertente a modo suo, alcune si sono rivelate migliori di
altre: ecco la classifica.
Difendere il Vibranio
La prima scena d’azione di
Wakanda Forever si svolge in sporadici
flashback durante l’appassionato discorso della regina
Ramonda al summit delle Nazioni Unite. Qui viene rivelato
che un gruppo di mercenari, assoldati da una nazione membro, ha
tentato di rubare le risorse di vibranio dal
Wakanda. Naturalmente, Okoye e le
Dora Milaje hanno avuto la meglio su questa
violazione, sconfiggendo sonoramente gli aggressori stranieri senza
versare un filo di sudore.
Sebbene questa scena sia emozionante
di per sé, non ha la stessa spettacolarità di quello che verrà,
dunque rimane poco memorabile negli schemi più grandiosi del film.
I mercenari non sono affatto all’altezza delle Dora
Milaje, e soccombono rapidamente ai loro attacchi senza
opporre alcuna resistenza. In seguito vengono persino fatti sfilare
davanti alle Nazioni Unite in segno di umiliazione
per la loro completa sconfitta. In definitiva, questa sequenza
risulta essere meno una scena di combattimento e più un calcio nel
sedere a senso unico.
Il combattimento sul ponte
Dopo un emozionante
inseguimento in auto per le strade di Boston,
Okoye, Shuri e Riri
Williams si fermano su un ponte vicino. Con Shuri e Riri
svenute, Okoye deve difendere le sue amiche dagli aggressori
talocani in arrivo, tra cui i nuovi arrivati
Namora e Attuma. Riesce a
resistere per un po’ prima di essere sconfitta sonoramente da
Attuma in un combattimento uno contro uno, il che la lascia
bloccata nelle acque vicine mentre i suoi amici vengono rapiti e
portati nella capitale di Talocan.
Questa scena ha un ruolo importante
nella storia per stabilire la potenza dei guerrieri di
Talocan, anche se è difficile per i fan vedere
Okoye picchiata così brutalmente. Tuttavia, la forza con cui Attuma
viene presentato in questa scena è quasi irrealistica, soprattutto
quando è fuori dall’acqua. Ciò si rivela particolarmente frustrante
quando viene sconfitto così facilmente in seguito, quando lui e
Okoye si affrontano in una rivincita durante la battaglia di gran
lunga superiore tra Wakanda e
Talocan.
Inseguimento in auto
Dopo essere state scoperte
dall’FBI,
Shuri e Okoye devono fuggire da
Boston con Riri Williams al seguito prima che anche i guerrieri
Talocan le trovino. Questo porta a un epico inseguimento in auto
per le strade di Boston, con Riri che indossa il
suo prototipo di armatura Ironheart mentre l’FBI e
la polizia locale cercano di fermarli.
L’inseguimento in auto ricorda
l’analoga scena di inseguimento sudcoreana del primo film di
Black Panther, con tutti i brividi, l’azione e il
caos presenti nel sequel. Tuttavia, alcuni fan potrebbero mettere
in dubbio le motivazioni dei protagonisti durante questa scena,
poiché sembrano piuttosto indifferenti al benessere dei poliziotti
innocenti che si trovano al loro seguito.
Wakanda contro Talocan
Wakanda
Forever conduce a una guerra definitiva tra il
Wakanda e Talocan, anche se
circoscritta a un’unica battaglia. Wakanda attira Talocan e
Namor allo scoperto, dove le Dora
Milaje, Ironheart, i
Jabbaris e gli Angeli della
Mezzanotte combattono i loro nemici per dare a Shuri il
tempo di sconfiggere il loro leader.
Questa scena è il culmine del film e
mantiene molte delle sue promesse con sequenze di combattimento ben
coreografate che aumentano la tensione del film e si lasciano alle
spalle la goffa battaglia finale in CGI del film precedente.
Tuttavia, è deludente che l’intera potenza di
Talocan e del Wakanda non si
scontrino mai l’una contro l’altra, con questo scontro isolato che
si rivela essere la fine della guerra.
Incursione nel Wakanda
Alla fine del secondo atto
di Wakanda Forever, Namor guida un assalto alla
capitale del Wakanda, inondando le strade e il
palazzo in pochi minuti. Come dimostrazione del suo potere, egli
semina la distruzione più assoluta, uccidendo decine di wakandiani,
tra cui la regina Ramonda, prima di dichiarare che
tornerà entro una settimana con l’aspettativa di un’alleanza tra
lui e Shuri.
Questa scena è assolutamente
terrificante: i wakandiani si trovano nel bel mezzo di una
battaglia alla quale non erano minimamente preparati. Le strade di
Wakanda, normalmente serene e sacre, non sono più
sicure, mentre le acque implacabili si fanno strada attraverso la
città, lasciando dietro di sé la distruzione. La scena si evolve
perfettamente, ogni secondo diventa più straziante del precedente,
fino a quando tutto si interrompe con la morte improvvisa e
straziante di Ramonda.
Attacco alla piattaforma
La prima volta che il
pubblico vede Talocan in azione arriva all’inizio
di Wakanda Forever, quando un gruppo di guerrieri
attacca una piattaforma mineraria americana alla ricerca di
vibranio nell’oceano. Due agenti della CIA assistono mentre il
resto dell’equipaggio viene attirato verso la morte dal canto delle
sirene dei Talocan e alla fine si trovano faccia a faccia con i
loro aggressori, che li uccidono brutalmente.
Questa scena sembra un film
dell’orrore: la tensione aumenta lentamente fino a un crescendo
ossessionante che atterrisce gli spettatori. L’attacco dei Talocan
si conclude con l’arrivo e la prima apparizione sullo schermo di
Namor, che abbatte un intero elicottero a mani
nude e stabilisce efficacemente la minaccia che rappresenterà per
il Wakanda in una delle migliori scene della Fase 4.
Shuri Vs. Namor
Mentre i Wakandiani e i
Talocani si sfidano in una feroce battaglia sull’oceano,
Shuri affronta Namor in un
combattimento all’ultimo sangue nel tentativo di porre fine alla
guerra e di vendicarsi per la morte di sua madre. Ne esce
vincitrice, sconfiggendo brutalmente Namor e arrivando a pochi
centimetri dall’ucciderlo prima di cedere, scegliendo di non
lasciare che la vendetta la consumi.
Questa battaglia è emozionante,
verosimile e assolutamente brutale, con Shuri e
Namor che vengono spinti ai loro limiti. Sebbene
sia un po’ frustrante che il duello sia intervallato da scene di
battaglia simultanea sull’oceano, senza quindi avere la possibilità
di respirare, è difficile negare il valore di intrattenimento che
apporta al film nel suo complesso. Anche il finale si rivela
assolutamente perfetto, in quanto Shuri riesce ad avere la meglio
nonostante la dolorosa ferita riportata durante il combattimento.
In definitiva, però, è la scelta di Shuri di non
uccidere Namor che eleva la sequenza al di sopra
di tutte le altre scene del film.
Diversi progetti della Fase 4 hanno introdotto nel MCU
dei supereroi bambini, che potrebbero avere un futuro brillante con
lo sviluppo dell’universo condiviso dei Marvel Studios. Gli eroi più giovani hanno
iniziato a diventare sempre più importanti negli anni successivi ad
Avengers: Endgame, dato che molti dei
supereroi anziani del MCU
hanno passato il testimone ai figli o ai loro protetti. In molti
hanno ipotizzato che questo sia il punto di partenza per un
eventuale film di squadra dei Giovani Vendicatori
prima della fine della Saga del Multiverso, anche
se i Marvel Studios non hanno detto
nulla in merito.
La Saga
dell’Infinito ha presentato agli spettatori i figli di
Clint Barton, alias Occhio di
Falco, Scott Lang, alias
Ant-Man, e Tony Stark, alias
Iron Man, ma molti altri giovani supereroi
Marvel hanno debuttato durante la
Fase 4 del MCU.
Progetti del MCU
come WandaVision, Thor: Love & Thunder e Black Panther: Wakanda Forever hanno portato
nel mondo i figli di eroi affermati dell’Universo. Mentre alcune di
queste rivelazioni erano attese dal pubblico, altre sono state una
vera sorpresa e hanno contribuito a sollevare speculazioni su
potenziali progetti futuri dei Marvel Studios.
Iron Man – Morgan Stark
La figlia di Tony
Stark e Pepper Potts, Morgan
Stark, è stata introdotta durante Avengers: Endgame. Dopo che lo Snap di Thanos
ha spazzato via metà della vita nell’universo, Tony è stato
riportato sulla Terra da Capitan Marvel, si è riunito con Pepper e
si è trasferito nella baita dello Stark Eco-Compound a New York,
dove la coppia si è sposata e ha avuto una figlia. Una
conversazione tra Tony e Pepper all’inizio di Avengers: Infinity War rivela
che Morgan si chiamava come l’eccentrico zio di Pepper, anche se
nel sogno descritto da Tony la coppia aveva un figlio anziché una
figlia.
Dopo che suo padre si è sacrificato
per eliminare la minaccia di Thanos nel 2023, Morgan ha assistito
al suo discorso finale in cui ha fatto conoscere agli spettatori
del MCU
la frase strappalacrime “Ti amo 3000”, una frase che lei aveva già
espresso in precedenza. Una scena eliminata dal film culminante
della Saga dell’Infinito avrebbe mostrato Tony
incontrare una Morgan Stark adulta nel Regno dell’Anima, proprio
come Thanos aveva visto la giovane Gamora dopo lo Snap. Nonostante
questa scena sia stata rimossa dal film finale, si può ipotizzare
che Morgan Stark apparirà di nuovo nel MCU,
forse anche indossando la tuta di salvataggio come anticipato in
Avengers: Endgame.
Occhio di Falco – Cooper, Lila e
Nathaniel Barton
I figli di Clint
Barton sono stati introdotti durante Avengers: Age of Ultron come
risposta alla sensazione di molti che il personaggio di Occhio di
Falco fosse praticamente irrilevante durante The
Avengers. All’epoca, la moglie di Clint,
Laura, era ancora incinta del loro figlio più
piccolo, Nathaniel, chiamato così in onore della
cara amica di famiglia Natasha Romanoff. Dopo essere stato assente
durante Avengers: Infinity War, il prologo di Avengers: Endgame ha ripreso i contatti con
Occhio di Falco e i Barton, raccontando come Clint abbia perso
tutta la sua famiglia a causa di Thanos, che lo ha portato a
diventare Ronin. Questo prologo ha anche fatto
presagire un potenziale futuro da eroe simile a Occhio di Falco per
Lila, che è stata mostrata avere una fantastica
mira con arco e frecce prima di scomparire.
Con Kate Bishop che
ha assunto il ruolo di Occhio di Falco nella serie tv
Hawkeye, sembra che i figli di Clint non
abbiano un ruolo importante nel futuro del MCU.
Tuttavia, Laura Barton è stata rivelata essere
l’ex agente dello SHIELD nota come Mockingbird,
quindi ci sono sicuramente altre storie da raccontare sulla
famiglia, forse nella seconda stagione di Hawkeye o nella prossima
serie Secret Invasion, che vedrà Nick
Fury tornare a combattere gli Skrull. Non
è chiaro quando e se i figli di Clint appariranno di nuovo nel
MCU,
o se lo stesso Vendicatore originale tornerà ora che Kate Bishop ha
assunto il ruolo.
Ant-Man – Cassie Lang
La motivazione alla base
della carriera di Scott Lang come
Ant-Man è quella di essere una persona migliore e
di rendere il mondo un posto più sicuro per sua figlia
Cassie, introdotta per la prima volta in Ant-Man.
Da bambina, Cassie ha sempre ammirato il padre, anche quando era
stato mandato in prigione e aveva avuto un rapporto difficile con
la madre, Maggie, e il patrigno, Jim
Paxton. Durante il Blip, Cassie credeva che suo padre
fosse stato rapito, anche se era semplicemente bloccato nel Regno
Quantico, per poi tornare dopo cinque anni e trovare la figlia
adolescente viva e vegeta.
Durante alcuni momenti toccanti di
Ant-Man and the Wasp, Cassie ha espresso il
desiderio di diventare un supereroe da grande, stando al fianco del
padre come sua partner. Ora il suo sogno si sta realizzando: il
prossimo film dei Marvel Studios Ant-Man and the Wasp:
Quantumania vedrà Cassie assumere il mantello di
Stature, combattendo al fianco del padre e della Wasp di
Hope van Dyne contro Kang il
Conquistatore nel Regno Quantico. Il nuovo status di
supereroe di Cassie significherà molto probabilmente il suo ritorno
durante Avengers: The Kang Dynasty e potenzialmente in
Avengers: Secret Wars.
Scarlet Witch e Visione – Billy e
Tommy
Billy e
Tommy di WandaVision hanno debuttato
durante il primo progetto della Fase 4 dei Marvel Studios, che ha visto Wanda
crearsi una propria realtà tra le mura di Westview, nel New Jersey.
Dopo che Wanda ha apparentemente resuscitato
Visione in seguito alla sua morte in Avengers: Infinity War, la coppia si ritrova a
vivere uno stile di vita suburbano, che porta Wanda a partorire due
gemelli nel giro di poche ore. Invecchiati rapidamente, i piccoli
Billy e Tommy iniziano presto a dimostrare notevoli capacità,
proprio come la madre e lo zio Pietro: Billy
eredita i poteri psichici e le abilità magiche di Wanda, mentre
Tommy è dotato della supervelocità dello zio.
Nonostante i gemelli siano scomparsi
durante il finale di WandaVision, versioni
alternative di loro sono apparse sulla Terra-838 in Doctor Strange nel Multiverso della Follia
come figli della Wanda di cui Scarlet Witch prende il controllo con
il dream-walking. Questo suggerisce che Billy e Tommy potrebbero
apparire di nuovo nel MCU vero
e proprio, facendo un’apparizione nello spinoff di WandaVision,
Agatha: Coven of Chaos. Anche se Wanda sembra
essersi sacrificata alla fine di Multiverse of Madness, è possibile
che torni per completare il suo arco di redenzione nel
MCU, e non
c’è dubbio che i suoi figli seguiranno l’esempio, visto che sono
membri di spicco dei Giovani Vendicatori.
Thor – Love
Thor:
Love and Thunder è stato uno dei progetti più
controversi della Fase 4 del MCU, ma ha
fatto conoscere al pubblico Gorr il Macellatore di
Dei e sua figlia, Love, che viene
riportata in vita da Eternità nel momento in cui
Gorr si sacrifica e lascia la figlia alle cure di Thor.
Love e il suo nuovo padre hanno
combattuto insieme per proteggere le specie aliene, con
Thor che brandisce ancora una volta
Mjolnir e Love che brandisce
Stormbreaker. Si può ipotizzare che Love abbia
delle abilità speciali che il pubblico non ha ancora visto, grazie
alla sua rinascita per mano di Eternità, e sicuramente ha
abbastanza potere per usare Stormbreaker. Alla fine di Love & Thunder è stato rivelato che Thor
tornerà nel MCU, e
molto probabilmente con Love al suo fianco, nei prossimi Avengers: The Kang Dynasty e Secret Wars.
Hulk – Skaar
Il futuro sembra roseo per
Hulk nel MCU:
Bruce Banner, Abominio e
Jennifer Walters, alias She-Hulk, hanno avuto un ruolo importante in
She-Hulk: Attorney at Law e il Leader è stato
confermato come antagonista di
Captain America: New World Order. She-Hulk: Attorney
at Law ha anche presentato agli spettatori un personaggio a
sorpresa, il figlio di Bruce Banner, Skaar.
Sebbene il personaggio faccia solo una breve apparizione
nell’episodio finale di She-Hulk, si può ipotizzare che un
personaggio così importante sia stato inserito per preparare
qualcosa di più grande in seguito, e molti pensano che si tratti di
un progetto di World War Hulk.
La storia di Skaar
nei fumetti è ricca e tragica e sicuramente creerà alcune linee di
trama significative per Bruce Banner nel
MCU
live-action. Anche se non sono state confermate ulteriori
informazioni sul personaggio o sulla data della sua prossima
apparizione, è probabile che Skaar faccia parte del roster dei
Giovani Vendicatori. Si vocifera anche di una
seconda stagione di She-Hulk: Attorney at Law, che potrebbe vedere
la storia di Skaar svilupparsi attraverso gli occhi di Jen
Walters, il che sarebbe un ottimo modo per portare il
personaggio nel mondo più ampio del MCU.
Black Panther – Principe
T’Challa
L’ultimo film della
Fase 4 del MCU ha reso
un bellissimo omaggio al compianto Chadwick Boseman, che ha interpretato
T’Challa, la Pantera Nera, in
vari progetti del MCU prima
della sua morte. Black Panther: Wakanda Forever ha visto il
Wakanda affrontare i mesi e negli anni successivi al Blip e ha
seguito il dolore della famiglia reale per l’improvvisa morte di
T’Challa a causa di una malattia non rivelata. In seguito,
Shuri è in grado di creare un’erba sintetica a
forma di cuore e di assumere il mantello di Pantera Nera ereditato
dal fratello, ma questa non è l’unica rivelazione del film.
Durante Wakanda Forever, viene rivelato che
Nakia ha lasciato il Wakanda dopo lo Snap di
Thanos, trovando troppo difficile rimanere dopo l’apparente morte
dei suoi cari. Tuttavia, nella scena mid-credits, viene rivelato
che Nakia era incinta del figlio di T’Challa prima della sua morte
e ci viene presentato finalmente Toussaint, il cui
nome wakandiano è Principe T’Challa, che incontra per la prima
volta sua zia Shuri. Il Principe T’Challa è il
modo perfetto per portare avanti l’eredità di Chadwick Boseman nel Marvel Cinematic Universe, poiché
si può presumere che un giorno il bambino tornerà in
Wakanda e prenderà il mantello di Pantera Nera,
seguendo le orme del padre.
L’attrice Emily
Browning recita sin da quando era una bambina e negli anni
si è costruita una carriera di tutto rispetto tra cinema e
televisione. Presente in importanti film e serie TV, si è distinta
attraverso generi e contesti diversi, dando sempre luce a nuove
sfumature del suo talento.
Ecco 10 cose che non sai di Emily Browning.
Emily Browning: i suoi film e le serie TV
1. Ha recitato in noti
film. Il debutto nel mondo del cinema avviene per la
Browning nel 2001 con The Man Who Sued God. In seguito
guadagna maggior popolarità con Nave fantasma (2002),
Al calare delle tenebre (2003), Ned Kelly (2003)
e, in particolare, Lemony Snicket – Una serie di sfortunati
eventi (2004), dove recita accanto a Jim Carrey. In
seguito recita in The Uninvited (2009), Sucker Punch (2011),
con Abbie Cornish,
Sleeping Beauty (2011), Magic Magic (2013),
The Host (2013), con
Saoirse Ronan,
L’estate all’improvviso (2013), Plush (2013),
God Help the Girl (2014), Pompei (2014) e
Legend (2015). Nel 2022
recita invece nel film Monica.
2. È nota anche per alcune
serie TV. Parallelamente ai film per il cinema, l’attrice
ha recitato anche per diverse serie, come High Flyers
(1999), Thunderstone (2000), Blonde (2001),
Something in the Air (2000-2001), Blue Heelers
(2000-2002), The Affair – Una relazione pericolosa
(2018-2019) e, in particolare, American Gods (2017-2021), dove ha
interpretato Laura Moon. Nel 2022 ha invece recitato nella serie
Class of ’07.
3. Ha recitato in diversi
videoclip. Negli anni l’attrice non ha mancato di
dedicarsi anche ad altri progetti al di fuori dei film e delle
serie TV. In particolare, si annovera la sua partecipazione a
diversi videoclip di noti cantanti e gruppi. Nel 2006 è nel
videoclip di Light Surrounding You degli
Evermore, mentre nel 2012 compare nel video per il
bbrano No Matter What You Say degli Imperial
Teen. Nel 2015, infine, è comparsa nel videoclip di
Take Shelter degli Years & Years.
Emily Browning in American Gods
4. È tra le protagoniste
della serie. Nelle tre stagioni che compongono
American Gods, l’attrice ha avuto un ruolo da protagonista
nei panni di Laura Moon. Questa è la moglie di Shadow, la quale in
seguito ad un incidente stradale perde la vita, divenendo però una
morta vivente dotata di una forza sovrumana. L’attrice ha in
seguito dichiarato di aver particolarmente apprezzato il modo in
cui il suo personaggio evolve nel corso della serie, assumendo
forme e caratteristiche inaspettate.
5. Ha empatizzato molto con
il suo personaggio. L’attrice ha raccontato di essere
rimasta molto colpita dal modo in cui il suo personaggio viene
presentato, infrangendo tutte le aspettative che si potevano avere
su di lei. In particolare, la Browning ha affermato di aver
empatizzato molto con lei, specialmente nel suo avere difficoltà a
gestire i propri sentimenti riguardo sé stessa e gli altri. Per
l’attrice era indispensabile mostrare Laura come una donna
imperfetta ed è stata proprio tale volontà a farla divenire così
interessante.
Emily Browning in Legend con Tom Hardy
6. Ha avuto un ruolo di
rilievo nel film. Nel 2015 l’attrice ha ottenuto critiche
molto positive per la sua interpretazione di Frances Shea, moglie
di Reggie Kray nel film Legend. Questo è basato sui
gemelli Kray, pericolosi gangster della Londra anni ’60,
interpretati entrambi dall’attore Tom Hardy.
Quest’ultimo e la Browning si sono dunque trovati a recitare
insieme diverse scene, sfoggiando una chimica di coppia
particolarmente forte. Ancora oggi, quello in questo film è uno dei
ruoli più apprezzati dell’attrice.
Emily Browning canta Sweet Dreams
7. Ha eseguito il brano per
un noto film. Negli anni la Browning non si è affermata
solo come attrice ma anche per le sue doti canore. In più occasioni
ha infatti cantato per i film Plush, God Help the Girl e
la serie American Gods. È però rimasta memorabile la sua
interpretazione del brano Sweet Dreams,
contenuta nel film Sucker Punch. Il
celebre rano new wave del gruppo Eurythmics viene
qui riarrangiato per sposarsi al meglio con il tono cupo del film e
questa versione cantata dalla Browning è poi stata inserita
nell’album della colonna sonora del film.
Emily Browning è su Instagram
8.È
presente sul social network. L’attrice possiede un proprio
profilo Instagram ufficiale con tanto di spunta blu. Questo è
seguito attualmente da 279 mila persone e vanta oltre trecento
post. Attraverso le sue pubblicazioni l’attrice è solita raccontare
le proprie giornate lavorative, tra curiosità e dietro le quinte
dei set a cui partecipa. Non mancano però anche immagini legate
alla propria quotidianità, tra momenti di svago, giornate in
compagnia di amici o colleghi e molto altro. Seguendola si può
dunque rimanere aggiornati su tutte le sue novità.
Emily Browning: chi è il suo fidanzato
9. È molto
riservata. L’attrice non ha mai amato il rendere noti
troppi dettagli della sua vita privata e pertanto non sono molte le
notizie a riguardo. Ad oggi, ad esempio, non è certo se l’attrice
abbia o meno un fidanzato. In passato è però stata legata a
Liam Shambrook nel 2005, a Max
Turner dal 2007 al 2010, a Max Irons dal
2011 al 2012 e a Xavier Samuel dal 2012 al 2015.
L’ultima relazione nota è quella avuta nel 2015 con Eddie
O’Keefe, ma da quel momento non si è più saputo nulla a
riguardo.
Emily Browning: età e altezza dell’attrice
10. Emily Browning è nata a
Melbourne, in Australia, il 7 dicembre del 1988. L’attrice
è alta complessivamente 1.57 metri.
Netflix rilascia oggi il trailer di Summer
Job, il primo reality show italiano originale prodotto da
Banijay Italia che debutterà il 16 dicembre in tutti i Paesi in cui
il servizio è attivo.
Le prime immagini video
presentano i 10 giovani concorrenti del reality: Angelica, Gian
Marco, Lavinia, Marina, Matthias, Melina, Pietro, Pit, Samuele e
Sofia. I partecipanti saranno accompagnati da Matilde Gioli, che li guiderà e supporterà nel
superare le numerose sfide che dovranno affrontare durante gli 8
episodi.
10 concorrenti tra i 18 e
i 23 anni vengono scelti per trascorrere una vacanza da sogno in
una villa paradisiaca in Messico, sulla riviera Maya. Feste e
divertimento sembrano l’unica cosa a cui dovranno pensare. Quello
che non sanno, però, è che, per continuare l’avventura e vivere la
vacanza più incredibile della loro vita, dovranno fare qualcosa che
non hanno mai fatto in vita loro: lavorare. Dopo le prime 24 ore in
cui potranno godersi tutti i comfort messi a disposizione,
scopriranno infatti che tutto ha un costo e che per vivere
un’avventura esotica da sogno il prezzo da pagare sarà affrontare
la loro prima esperienza lavorativa. Per raccogliere il budget
settimanale e continuare il divertimento, dovranno lavorare in
alcune delle attività locali della riviera sotto la supervisione e
il giudizio di boss molto esigenti. Divisi in gruppi da 2 o 3
persone ciascuno, si cimenteranno, ogni settimana, in diversi
summer jobs (camerieri/e, assistenti al rifugio per animali,
addetti/e alla manutenzione e al giardinaggio…). Coloro i quali non
porteranno a termine il lavoro assegnatogli dal datore di lavoro o
non lo faranno con impegno e dedizione, non riceveranno la busta
paga a fine settimana e saranno a rischio eliminazione.
Romina Ronchi è capo
progetto del reality show, diretto da Angelo Poli e scritto da
Sonia Soldera, Giovanni Piccione, Marco Cappellini con Marco
Matteo, Stefano Martinelli, Gabriella Nocera, Alessandro
Tassone.
Ecco i concorrenti di Summer
Job:
Angelica – Ha 21 anni ed è pugliese. Le piace molto
la moda. Ama distinguersi dalle altre ragazze con la sua forte
personalità.
Gian Marco – Ha 22 anni, è sardo e vive a Milano. Si
è appena laureato in Fashion Design. I suoi amici lo chiamano “Il
Baronetto” o “Briatore”. Si definisce un amante del bello.
Lavinia – Ha 19 anni e vive da sola a Milano. Ha
finito il liceo ma si è presa una pausa per decidere cosa vuole
fare da grande.
Marina – Ha 20 anni e ha origini filippine. Sta
vivendo il suo anno sabbatico da quasi due anni. Se dovesse
riassumere la sua vita in tre parole sarebbero queste: aperitivi,
viaggi e feste.
Matthias – Ha 18 anni e viene dal Veneto. Si è
diplomato a Londra in un college privato. Non ha mai lavorato.
Melina – Ha 21 anni, è di Torino ma ha origini
brasiliane. È una ragazza molto esuberante.
Pietro – Ha 20 anni. Apparire per lui è fondamentale.
In particolare, ama i suoi boccoli. Per Pietro lavorare e sprecare
tempo in cose che non gli piacciono è “crudele”.
Pit – Ha 21 anni. Ama il calcio, di cui
apprezza la competizione. Non ha mai ricevuto un due di picche da
una ragazza.
Samuele – Ha 19 anni e viene da Cuneo. È figlio
dell’ex pallavolista Luigi Mastrangelo. Si definisce un atleta, ma
è anche crypto trader. Non vuole rispondere a nessuno, preferisce
essere il capo di se stesso.
Sofia – Ha 20 anni e
abita a Centocelle, un quartiere periferico di Roma. La madre è
peruviana. Non ama le regole, vuole solo vivere la vacanza al
massimo.
Nonostante la sua cattiva abitudine
di fare a pezzi le persone e mangiarle, l’innocenza infantile di
Nanaue, alias King Shark, e
l’amicizia con Ratcather 2 lo hanno visto emergere
come uno dei membri più accattivanti della Task Force X in
The Suicide Squad – Missione Suicida.
Il letale – e al limite
dell’invincibile – King Shark sopravvive alla
battaglia finale con Starro e torna negli Stati Uniti con
Harley Quinn, Bloodsport e
Ratcatcher. Il regista James
Gunn ha indicato che a un certo punto vedremo di nuovo
tutti e quattro i membri sopravvissuti (beh, cinque se si conta
Peacemaker), ma non abbiamo sentito
parlare di piani concreti per un sequel (improbabile data la
performance del film al box).
Mentre parlava con ComicBook.com per
promuovere la sua prossima serie Paramount+Tulsa King, a Sylvester Stallone – che ha fornito la voce
per il personaggio – è stato chiesto se intende riunirsi con Gunn
per altre avventure di King Shark.
“Sì, certo”, ha risposto la
star di Rocky. “Penso che James sia stato molto
generoso. Io e lui siamo piuttosto uniti. Quindi, se c’è
un’opportunità… lo amo, è fantastico.”
Sfortunatamente, Stallone non ha
approfondito, quindi non abbiamo idea se sappia davvero dove e
quando vedremo Nanaue dopo o se è solo qualcosa che presume
accadrà. C’è una possibilità che il pezzo grosso possa presentarsi
nella seconda stagione di Peacemaker?
“Benvenuti all’inferno, ossia a
Belle Reve, la prigione con il più alto tasso di mortalità negli
Stati Uniti d’America. Qui sono confinati i peggiori
supercriminali, disposti a tutto pur di evadere, anche unirsi
all’oscura e super segreta missione della Task Force X. L’incarico
del giorno? Metti insieme una serie di truffatori (tra cui
Bloodsport, Peacemaker, Captain Boomerang, Ratcatcher 2, Savant,
King Shark, Blackguard, Javelin e la psicopatica preferita di
tutti, Harley Quinn). Armali pesantemente e abbandonali sulla
remota isola di Corto Maltese infusa dal nemico. Mettili alla prova
grazie ad una giungla brulicante di avversari militanti e forze di
guerriglia ad ogni angolo. La squadra è impegnata in una ‘search
and destroy’ guidata dal colonnello Rick Flag, mentre i tecnici del
governo di Amanda Waller seguono ogni loro movimento grazie a dei
sistemi impiantati nelle loro orecchie. Come sempre… una sola mossa
falsa e chiunque può morire (per mano degli avversari, di un
compagno di squadra o della stessa Waller).”
All’inizio di quest’anno, è stato
annunciato che la Warner Bros. era nelle prime
fasi dello sviluppo di un sequel di
Constantine. Sebbene non ci sia ancora una
sceneggiatura per il film, il
regista Francis Lawrence ha rivelato a
TheWrap che la trama è stata
discussa all’infinito.
“Abbiamo germi di idee e tanta
dedizione”, ha detto Lawrence. “Ora dobbiamo solo
rimboccarci le maniche e tuffarci. Ma abbiamo molte idee.” Una
delle idee, ha rivelato Lawrence, è quella di rendere il sequel un
vero film vietato ai minori. Il regista ha
rivelato che durante la realizzazione del film del 2005, erano
limitati in ciò che potevano e non potevano fare perché la Warner
Bros. voleva che fosse PG-13.
“Una delle cose più importanti
per me riguardo al primo film è stato che abbiamo seguito, secondo
la Warner Bros., le regole per realizzare un film PG-13 in termini
di violenza, sangue, linguaggio, sessualità”, ha spiegato
Lawrence. “Ma se ricordi, al film Constantine è stata
effettivamente assegnata una valutazione R. Ciò era dovuto alla
“zona grigia di intensità (…) E il mio grande, grande rimpianto è
stato che abbiamo un film R-rated che è davvero un film
PG-13”, ha detto. “E se dovessi andare a fare un R, avrei
davvero fatto un R- film. Lo avrei reso molto più spaventoso e
molto più violento e avrei davvero realizzato un film vietato ai
minori.”
La storia di questi blockbuster,
dopo Deadpool e Logan, ha
certamente ampliato lo spazio di gioco per i produttori e i
registi, mostrando che anche i film vietati ai minori possono avere
un grosso incasso e dare soddisfazione alle major.
Il trailer di Sr.
rivela il documentario Netflix di Robert Downey Jr. sul suo defunto padre.
Mentre il mondo conosce bene Downey Jr. attraverso i suoi ruoli
come Tony Stark/Iron Man nell’universo cinematografico Marvel, Sherlock Holmes e altri,
molti non hanno familiarità con l’uomo di cui porta il nome,
Robert Downey Sr., anche lui attore.
Tuttavia, era meglio conosciuto per
essere un abile regista della contro-cultura, inclusa la scrittura
e la regia del film underground del 1969 Putney
Swope. Downey Sr. è deceduto nel luglio 2021 a causa delle
complicazioni del morbo di Parkinson, ma negli ultimi tre anni
della sua vita Downey Jr. ha girato un documentario su suo
padre.
Ora, più di un anno dopo la morte di
Downey Sr., Netflix ha diffuso il primo trailer
del documentario, intitolato Sr. Il film, prima di
tutto, parla della relazione di Robert Downey Jr. con suo padre, mentre
racconta anche la vita e l’opera di Downey Sr., inclusi gli ultimi
giorni che hanno preceduto la sua morte.
Ecco il trailer di Le Otto Montagne, il film diretto
da Felix van Groeningen eCharlotte
Vandermeersch con Luca
Marinelli,
Alessandro Borghi,
Filippo Timi, Elena Lietti, Elisabetta Mazzullo e in
concorso a Cannes 75. Il film vede riunirsi la coppia formata da
Luca Marinelli e Alessandro
Borghi, a sette anni da Non essere
cattivo.
Le Otto Montagne, la trama
“Le otto montagne” racconta la
storia di un’amicizia. Un’amicizia nata tra due bambini che,
divenuti uomini, cercano di prendere le distanze dalla strada
intrapresa dai loro padri ma, per le vicissitudini e le scelte che
si trovano ad affrontare, finiscono sempre per tornare sulla via di
casa. Pietro è un ragazzino di città, Bruno è l’ultimo bambino di
uno sperduto villaggio di montagna. Negli anni, Bruno rimane fedele
alle sue montagne, mentre Pietro è quello che va e viene. Il loro
incontro li porterà a sperimentare l’amore e la perdita,
riconducendo ciascuno alle proprie origini e facendo sì che i loro
destini si compiano, mentre i due scopriranno cosa significa essere
amici per sempre.
James Mangold ha
appena confermato che Indiana Jones di Harrison Ford
non sarà mai sostituito in risposta alle affermazioni sul futuro
del personaggio in Indiana Jones
5. Mangold si è unito al sequel attualmente senza
titolo nel 2020, dopo che Steven Spielberg si è dimesso da
regista e ha deciso di rimanere sul progetto in veste di
produttore.
Indiana Jones 5
uscirà il 30 giugno 2023 e segnerà l’ultima apparizione di Ford
come personaggio da quando ha indossato per la prima volta il
cappello e la giacca dell’archeologo part-time 41 anni fa ne
I predatori dell’arca perduta nel 1981. Ford ha
interpretato Indiana Jones nei quattro film della serie, nonché in
una breve apparizione in The Young Indiana Jones
Chronicles.
Attraverso il suo account
Twitter personale, James Mangold affronta le
speculazioni sulla sostituzione di Indiana Jones.
L’informazione è arrivata dopo il suo sfatamento delle voci che
circondano intorno alle proiezioni di prova di Indiana
Jones 5 mal accolte. Dopo aver respinto ancora una volta
le notizie secondo cui si erano svolte proiezioni di prova, il
regista sottolinea che non era stata presa in considerazione la
possibilità di sostituire il personaggio in qualsiasi momento
durante la produzione del film in uscita.
Well, Paulo, it's up to you who you believe
— an anonymous troll named "basement dweller" & "doomcock" or
the actual director of the film. No one will ever replace Indiana
Jones. Not in any script. Not in any cut. Never discussed.
Indiana Jones 5 è infatti
in gestazione da diversi anni, con il progetto inizialmente
sviluppato da Steven Spielberg, prima che egli si
ritirasse dal progetto. Il regista di Le Mans ‘66 e LoganJames
Mangold è poi stato chiamato a dirigere il film, con
Harrison Ford
confermatissimo nei panni dell’iconico avventuriero. Accanto a lui,
in ruoli ancora non meglio chiariti, vi saranno gli attori Phoebe
Waller-Bridge e Mads Mikkelsen.
Quanto oggi mostrato sembra relativo, oltre allo stesso Jones,
proprio ai personaggi interpretati da questi ultimi due attori.
Nelle foto diffuse si possono
infatti ritrovare quello che sembra certo essere il costume che la
Waller-Bridge sfoggerà nel film, mentre ve ne è anche uno che
potrebbe essere relativo all’antagonista, anche se non è ancora
certo che Mikkelsen avrà effettivamente tale ruolo. Accanto ai
costumi, alcuni artwork anticipano quelle che potrebbero essere
delle scene del film, con ambientazioni esotiche e inseguimenti su
improbabili mezzi. Si possono ritrovare tali foto dei costumi e dei
concept art qui di seguito, sul profilo ufficiale di ComicBook.
Indiana Jones 5 ha una data d’uscita attualmente fissata
al 30 giugno 2023.
Al recente
D23 Expo, è stata rivelata la line-up del prossimo film
Thunderbolts del MCU che, oltre a Red Guardian,
include anche Bucky Barnes/Winter Soldier, Yelena, John Walker/U.S.
Agente, Antonia Dreykov/Taskmaster e Ava Starr/Ghost, tutti guidati
dalla Contessa Valentina Allegra de Fontaine.
“Siamo come dei perdenti, cosa
che mi piace. Siamo i perdenti. Penso che sia divertente vederci
rovinare tutto. È molto divertente, c’è anche molto pathos in
questo. C’è molto dramma in un gruppo di persone che continuano a
sbagliare la vita e, a causa dei difetti del personaggio,
continuano a incasinare le cose. Nessuno dà loro il rispetto che
danno a Captain America e Iron Man, persone molto capaci. Quindi
c’è molto da cui attingere. Penso che ci siano molti film che
saranno divertenti. Ha tutta questa bella azione e una bella
commedia da quello che mi è stato descritto.”
Un nuovo spot diretto da
Taika Waititi presenta un Daniel Craig scatenato, davvero incredibile da
guardare. Sebbene la carriera di Craig sia iniziata sul
palcoscenico, l’attore inglese è diventato famoso in tutto il mondo
quando ha assunto il ruolo di James
Bond in Casino Royale nel 2006.
Dopo quindici anni come l’iconica
superspia, Craig ha fatto la sua ultima apparizione nel franchise
nel 2021 No Time to Die e ha concluso il suo incarico
come Bond con una conclusione senza precedenti per 007. Il prossimo
ruolo sullo schermo di Daniel Craig sarà in
Glass Onion – Knives Out, che uscirà nelle sale il 23
novembre prima dell’uscita globale di Netflix.
Sebbene Glass Onion sarà la prima apparizione
cinematografica di Craig dall’uscita di No Time to Die, ha anche intrapreso altri
progetti al di fuori dei suoi più grandi franchise, incluso uno
spot deliziosamente sorprendente per Belvedere
Vodka. Diretto da Taika Waititi, lo spot
è interpretato da Craig “come non lo avete mai visto
prima“. L’attore di James Bond si stacca dal suo personaggio
sobrio e serio sullo schermo e si fa strada attraverso un hotel
ballando su una colonna sonora eseguita da Rita Ora e
Giggs, creando un giro vivace e divertente.
Il regista di
BioShock Francis Lawrence promette che il suo prossimo
adattamento cinematografico rimarrà fedele al tono del videogioco.
Distribuito nel 2007, il primo gioco di BioShock ha guadagnato
consensi per la sua storia imprevedibile, il design e i temi
complessi.
Un adattamento cinematografico era
rimasto a lungo bloccato nell’inferno dello sviluppo, ma
all’inizio di quest’anno è stato annunciato ufficialmente che
il film di BioShock sarebbe uscito su Netflix con Lawrence alla guida. In questa fase sono
noti pochi dettagli ufficiali sul progetto, ma il primo gioco
fornisce un senso generale di ciò di cui parlerà la storia, con il
protagonista Jack che sopravvive a un incidente aereo nell’Oceano
Atlantico nel 1960 e successivamente scopre la misteriosa città
sottomarina di Rapture.
In una recente intervista con
Collider, Francis
Lawrence parla del suo rapporto di lavoro con Netflix nel
film BioShock e di come la dinamica gli permetta
di onorare il tono unico del gioco. Pur non rivelando troppi
dettagli su ciò che il pubblico può aspettarsi dal suo adattamento
di BioShock, Lawrence rivela di aver lavorato a stretto contatto
con Take-Two Interactive, l’editore del gioco, e
Ken Levine, il responsabile creativo del
gioco.
“Ci sono sempre discussioni
sulla valutazione e sul tono. Non voglio addentrarmi troppo ora
perché siamo all’inizio del processo di sviluppo, ma di certo non
mi sono sentito soffocato in alcun modo o inviato in nessuna
direzione con Netflix. Voglio dire, fondamentalmente io e Cameron
[MacConomy] che lavora con me, e Michael stiamo facendo quello che
vogliamo fare, il che è fantastico. Molto rimane fedele al gioco
stesso, e stiamo parlando con Take-Two [Interactive] e Ken
Levine”.
Netflix ha
annunciato di aver stretto una partnership con Take-Two
Interactive e 2K per sviluppare un nuovo film
BioShock. Il nuovo adattamento cinematografico non
ha scrittori, registi o membri del cast collegati, né ha una data
di uscita. Inoltre, non è confermato se il film BioShock di Netflix
sarà live-action o animato, ma con l’interesse della piattaforma
della grande N rossa, è molto probabile che questa volta il
progetto andrà in porto.
L’attrice di IronheartDominique
Thorne condivide le parole incoraggianti che Robert Downey
Jr. le ha detto durante le riprese di Black
Panther: Wakanda Forever. Tony Stark è stato al centro
dell’MCU sin dall’inizio con le origini
di Iron Man e anche dopo il suo sacrificio in
Avengers: Endgame. Ora, la sua
eredità viene mantenuta in vita attraverso il suo migliore amico,
il colonnello James “Rhodey” Rhodes nell’imminente
Armor Wars e il nuovo geniale eroe in armatura
dell’MCU, Riri
Williams, alias Ironheart, che ha
esordito proprio in Black Panther: Wakanda
Forever.
Black
Panther: Wakanda Forever introduce Riri Williams
nell’MCU come una geniale studentessa
del MIT di 19 anni. Riri riesce persino a impressionare Shuri con
le sue capacità di ingegnere. Sebbene abbia mosso i primi passi per
riempire il vuoto lasciato da Iron Man, si è già
affermata come personaggio distinto. In un’intervista esclusiva con Screen
Rant, Thorne ha parlato di una conversazione che ha avuto con
Downey verso la fine delle riprese di Black Panther:
Wakanda Forever.
“Non sono stata in grado di
parlare con RDJ prima che iniziassimo le riprese o altro, ma
proprio verso la conclusione del film, ho avuto la possibilità di
parlare con lui tramite FaceTime. Un compagno di cast di Ironheart
aveva effettivamente fatto uno show con lui e ci ha messo in
contatto, e aveva delle belle parole da dire su quanto crede che
Riri Williams sia e dovrebbe essere sempre la sua persona, la sua
cosa. Che questa eredità sia diretta nella giusta direzione e tutte
le belle cose incoraggianti che speri di sentire dallo stesso Iron
Man.”
Ricordiamo che Ironheart
sarà la protagonista di una serie su Disney+.
Il sequel del MCU onorerà il defunto Chadwick Boseman mentre continuerà l’eredità
del suo personaggio, T’Challa. Black
Panther: Wakanda Forever è arrivato nelle sale l’11
novembre 2022. Il presidente dei Marvel Studios,
Kevin Feige, ha confermato che T’Challa, il personaggio
interpretato al compianto Chadwick
Boseman nel primo film, non verrà interpretato da
un altro attore, né tantomeno ricreato in CGI.
Nel film Marvel StudiosBlack Panther:
Wakanda Forever, la Regina Ramonda (Angela
Bassett), Shuri (Letitia
Wright), M’Baku (Winston Duke), Okoye (Danai
Gurira) e le Dora Milaje (tra cui Florence Kasumba)
lottano per proteggere la loro nazione dalle invadenti potenze
mondiali dopo la morte di Re T’Challa. Mentre gli abitanti del
Wakanda cercano di comprendere il prossimo capitolo della loro
storia, gli eroi devono riunirsi con l’aiuto di War Dog Nakia
(Lupita
Nyong’o) e di Everett Ross (Martin
Freeman) e forgiare un nuovo percorso per il regno del
Wakanda. Il film presenta Tenoch Huerta nel ruolo
di Namor, re di Talokan, ed è interpretato anche da
Dominique Thorne, Michaela Coel, Mabel Cadena e
Alex Livinalli.
Neil Gaiman ha
risposto alle dure critiche sulle scelte di casting in The
Sandman. Basato sull’omonima graphic novel dello
stesso Gaiman, The Sandman è un adattamento televisivo che ha
debuttato su Netflix a metà di quest’anno. Dopo un lungo ciclo di
sviluppo che lo ha visto passare da un film a una serie, il cast di
The
Sandman ha iniziato a formarsi per tutto il 2020
e il 2021, con alcune decisioni sul casting che hanno causato un
contraccolpo sui social, in particolare le scelte di Kirby
Howell-Baptiste (Morte) e Mason Alexander
Park (Desiderio).
Howell-Baptiste, un’attrice nera,
ha ricevuto tante critiche razziste per essere stata scelta
per il ruolo di Morte, che nel fumetto è una donna bianca, mentre
Park, un attore non binario, ha ricevuto altrettante crifiche
omofobe per essere stato scelto come Desiderio. Alcuni spettatori
erano semplicemente amareggiati per il casting di attori queer e
BIPOC, mentre altri lo vedevano come un altro tentativo di Netflix
di placare il pubblico includendo attori appartenenti a
minoranze.
In un’intervista con Inverse, Neil
Gaiman risponde senza mezzi termini al contraccolpo del
casting di The
Sandman. Ecco cosa ha dichiarato l’artista: “Oh,
occasionalmente, le persone ci urlano contro per aver inventato
tutti questi personaggi gay che non erano nei fumetti, e noi
dicevamo ‘Hai letto i fumetti?’ E loro dicevano ‘No’. E dicevamo:
‘Erano gay nei fumetti’. E loro dicevano ‘Ti sei appena sbagliato e
nessuno guarderà il tuo orribile spettacolo’. E poi siamo diventati
i numeri 1 al mondo per quattro settimane. E hanno detto “Sono
tutti bot! Ti odiamo. Ti sei sbagliato”. È una strana sciocchezza.
A questi lamentosi non piacciono le persone gay, non piacciono i
neri e non piacciono le donne. E se guardi i loro profili, a loro
non piacciono i vaccini, non gli piacciono i democratici e non
amano votare”.
Gli Ospiti è
lungometraggio scritto, diretto e interpretato da Svevo Moltrasio
in fase di pre-produzione. Dopo averci raccontato la Francia con “I
Ritals”, Moltrasio torna nella sua Roma con una commedia corale dai
risvolti inattesi che si svolge nell’arco di una serata in un
casale alle porte della città. Dieci personaggi, perlopiù amici sui
30 e 40 anni, saranno costretti ad un confronto non privo di colpi
di scena che li metterà a più riprese uno contro uno, tutti contro
uno e uno contro tutti.
Sarà divertente, intrigante, ma
anche angosciante e riflessivo quanto basta, alla ricerca di quel
cinema, oggi sempre più raro, in equilibrio tra intrattenimento e
autorialità. Una volta realizzato faremo di tutto per dargli la
visibilità e distribuzione che riteniamo meriti! Il cinema sta
morendo e Svevo Moltrasio, che nella vita ha sempre e solo voluto
girare i suoi film, dopo anni di cortometraggi, prima poi di web
serie e, soprattutto, di produzioni che hanno rimbalzato qualsiasi
suo progetto, ha deciso di chiedere un aiuto alla propria community
e non solo.
La produzione sarà curata da
Svevo Moltrasio e Simone Bracci e
per farlo è stato lanciato un crowdfunding che ha già superato i 30
mila euro. Di seguito il link alla campagna crowdfunding.
Trai film più attesi
della stagione, spicca senza ombra di dubbio The
Fabelmans,nuovo
lungometraggio di Steven Spielberg. Attraverso la lente della
finzione cinematografica alcuni importanti autori hanno saputo
raccontare se stessi, non soltanto la propria visione del mondo ma
anche la storia personale che li ha in qualche modo condotti ad
essa. Con il suo ultimo The
Fabelmans, Spielberg ci regala un
film che riduce tale lente a uno strato sottilissimo, mettendo in
scena gli anni della sua giovinezza e gli eventi che lo hanno
condotto all’amore per la Settima Arte.
The Fabelmans,
fare i conti con la propria storia
Lo scopo principale
appare senza dubbio quello di fare i conti con i fatti che hanno
minato l’unità familiare nella sua adolescenza, indirizzandolo
verso il cinema come momento di evasione dal dolore del quotidiano
ma anche come mezzo per esprimere quel dolore stesso, incanalandolo
in una storia capace di parlare al grande pubblico. E
Steven Spielberg, ovvero uno dei
più grandi narratori per immagini dei nostri tempi – se
nonil più grande –
con The Fabelmans fa ancora una volta proprio
questo: sviluppa una
storia di crescita e accettazione che rimane comunque finzione,
ovvero quella finzione quella che lui stesso avrebbe voluto
vivere.
Madre e Padre
Anche se in superficie il
personaggio portante della trama è Mitzi, la madre del giovane
protagonista Sam, nel profondo The Fabelmans è un
atto d’amore verso la figura paterna di Burt, una figura che nel
cinema si Spielberg è stata costantemente motivo di frustrazione:
pensate ad esempio ai padri assenti, manipolatori, distratti di
film come E.T.,
Prova a prendermi o Incontri ravvicinati del terzo tipo, solo per
citare gli esempi maggiormente espliciti. In questo ultimo
lungometraggio autobiografico (a modo suo…) Spielberg invece
celebra la resilienza, l’abnegazione, la devozione incondizionata
di un uomo destinato ad amare una donna a cui sta troppo stretta la
vita che lui può offrirle.
Sotto questo punto di
vista The Fabelmans si conferma, alla maniera di
molti film del primo Spielberg, una favola che reinterpreta la
realtà. O meglio l’espressione di un desiderio preciso, quello di
aver avuto la possibilità di capire meglio i propri genitori. In
certi momenti sembra quasi che il cineasta voglia spiegarci perché
negli anni ‘70 e ‘80 faceva film in quel modo, e questo introduce
un certo didascalismo nella narrazione e nell’estetica scelta per
The Fabelmans.
Al tempo stesso però
troviamo nel film sequenze che parlano di cinema in maniera
talmente precisa e profonda da colpire dritte al cuore: Spielberg
ci mostra ad esempio con straordinaria semplicità ed efficacia che
fare cinema ha significato per lui tentare di prendere il controllo
della propria vita, oppure che si possono usare le immagini quando
le parole diventano troppo pesanti o dolorose per poter essere
pronunciate.
Spielberg strizza l’occhio a
John Hughes
Questi sono i momenti più
belli di The Fabelmans, opera che possiede anche
momenti di incredibile e insieme dolorosa leggerezza, alla maniera
di quel John Hughes a cui Spielberg strizza più
volte l’occhio in questo lungometraggio. E a chiudere un’operazione
tanto complessa e stratificata proprio perché estremamente
personale, ci sono gli ultimi dieci minuti che sono qualcosa che è
difficile definire, tante sono le emozioni che racchiude: una
sequenza cinefila, spassosa, geniale anche nella scelta di un
cameo straordinariamente assurdo eppure perfetto che ovviamente
non vi spoileriamo.
Per quanto riguarda la
direzione degli attori, Spielberg si conferma perfetto regista di
giovani interpreti, consentendo al protagonista Gabriel
LaBelle di regalarci una prova maiuscola, trattenuta e
sofferta nella prima parte e poi progressivamente più libera e
carismatica quando invece il personaggio di Sam inizia a trovare la
forza per lottare al fine di affermare la propria personalità.
Straordinaria – giustamente nominata all’Oscar – la partecipazione
del grande veterano Judd Hirsch in una sola ma
fondamentale sequenza. Funzionano a dovere
Paul Dano e
Seth Rogen, mentre invece si sviluppa a corrente
alternata la prova di
Michelle Williams, la quale a tratti sembra incerta
sul come interpretare una figura femminile la cui frustrazione
emotiva conduce ad atteggiamenti eccessivamente
melodrammatici.
The
Fabelmans è un film forse un po’ troppo alterno nei toni e
nell’esposizione della storia per convincere del tutto: nei momenti
in cui funziona è di una potenza emotiva profonda, in altri al
contrario fa pensare a quanto altri giovani protagonisti nel cinema
di Steven Spielberg si siano rivelati maggiormente
emblematici di Sam Fabelman. A conti fatti, il senso di solitudine
e di innocenza perduta derivati dall’aver perso il sostegno del
nucleo familiare hanno trovato piena rappresentazione in altri film
dell’autore – su tutti a nostro avviso si staglia il giovane
Christian Bale de L’impero del
sole – ma a conti fatti probabilmente non è neppure questo
lo scopo di The Fabelmans.
Spielberg sembra volerci
dire che, alla soglia dei 76 anni, con quello che gli è accaduto,
lui ci ha finalmente fatto i conti. Alla sua maniera, ovvero
adoperando il cinema come “fabula”, come possibilità di riscrivere
la propria storia interiore. E sotto questo punto di vista il suo
film è quantomai prezioso.