Anthony Daniels,
che ha interpretato C-3PO in tutti e nove i film della
Star
Wars Skywalker Saga e in diversi spinoff animati,
riprenderà il ruolo ancora una volta per un progetto in arrivo
ambientato in una galassia lontana, lontana, e l’attore si è
rivolto a Instagram per anticipare il suo ritorno come droide
protocollare notoriamente ansioso.
Non sappiamo molto di questo
progetto, ma si inserirà sicuramente nella scia della
collaborazione tra Lucasfilm e Disney+, magari per un progetto
d’animazione, vistsa la tuta da mocap indossata dall’attore nella
foto.
Spider-Man:
No Way Home ha riportato in vita molti cattivi
familiari del passato cinematografico del personaggio, incluso
Electro di Jamie Foxx. Il vincitore dell’Oscar ha
interpretato per la prima volta Max Dillon in The Amazing Spider-Man 2 del
2014, anche se l’accoglienza riservata a quell’interpretazione del
personaggio non ha ricevuto le più calorose risposte.
Tuttavia, il suo look di
Spider-Man: No Way Home sembra abbia fatto
colpo sui fan.
Grazie al concept artist Christian Cordella, ora
abbiamo una versione alternativa di entrambi i costumi MCU di Electro.
Zoe Kazan è
un’attrice versatile e molto talentuosa, in grado di lavorare anche
come sceneggiatrice e produttrice, segno che buon sangue non mente,
visto che è anche nipote del celebre regista Elia Kazan. L’attrice
non si è mai appellata al suo cognome, ma si è fatta strada
lavorando sodo grazie alla sua tenacia, al suo talento innato e
alle sue diverse capacità.
Ecco, allora, dieci cose da
sapere su Zoe Kazan.
Zoe Kazan film
1. Zoe Kazan: i film e la
carriera. La carriera dell’attrice americana inizia nel
2007, quando appare in La famiglia Savage (2007). In
seguito recita in Il caso Thomas Crawford
(2007), Nella valle di Elah (2007), Me and Orson
Welles (2008) e Revolutionary Road
(2008). Successivamente è nei film È complicato (2009),
Happythankyoumoreplease (2010), Ruby Sparks (2012),
What If (2013). Tra i
suoi ultimi film vi sono All’ultimo voto (2015),
The Monster (2016), The Big Sick – Il matrimonio si
può evitare… l’amore no (2017), La ballata di Buster
Scruggs (2018) e The Kindness of Stranger (2019).
Ha poi recitato anche nelle serie Olive Kitteridge (2014),
The Walker (2015), The Deuce – La via del porno
(2017-2018), Il complotto contro l’America (2020 e
Clickbait (2021).
2. È anche sceneggiatrice e
produttrice. Nel corso della sua carriera, Zoe Kazan ha
avuto modo di sperimentare diversi ambiti del cinema e di vestire
diversi panni. L’attrice, infatti, ha svolto i ruoli di produttrice
e di sceneggiatrice per i film Ruby Sparks e Wildlife (2018): con
quest’ultimo film ha aiutato il suo compagno Paul Dano, che lo ha
co-sceneggiato e lo ha diretto.
Zoe Kazan, Paul Dano e la figlia
Alma Bay
3. È fidanzata da tanti
anni. Zoe Kazan è sempre una donna molto riservata e molto
attenta a portare sotto i riflettori la sua vita privata.
Nonostante questo, è ormai fatto noto che l’attrice sia fidanzata
da molti anni, precisamente dal 2007, con il collega Paul Dano, con
ha co-sceneggiato e recitato negli ultimi tempi.
4. È madre di una
bambina. La notizia della sua gravidanza non era di
pubblico dominio e, infatti, è arrivata grazie al suo compagno Paul
Dano. I due sono diventati genitori, nell’agosto del 2018, della
loro prima figlia, Alma Bay.
Zoe Kazan in The
Monster
5. Si è stressata molto per
questo film. Stando alle dichiarazioni della stessa
attrice, pare che girare questo film non sia stata esattamente una
passeggiata: “È stato incredibilmente stressante da girare,
tanto per cominciare. Giravamo per lo più di notte, il che non
aiuta il tuo corpo. Basta chiedere a chiunque faccia un lavoro
notturno. Non è il massimo. Eravamo inzuppate d’acqua ogni giorno.
Congelavamo. Abbiamo avuto delle strane protesi. È stata una vera
sfida. Non avevamo soldi, il che significa che non avevamo molto
tempo, vale a dire che potevamo fare poche riprese. Ella ed io
dovevamo essere costantemente pronte per dare il nostro massimo in
una ripresa sola. Inoltre stavamo in uno stato di costante paura e
adrenalina che si è rivelato difficile”.
6. Non pensava che potesse
essere così difficile. La stessa attrice ha dichiarato che
non pensava potesse essere una sfida così grande quella di girare
questo film. Infatti “Pensavo che riguardasse questi problemi
psicologici. Le cose fisiche non mi sono mai venute in mente fino a
che non ci siamo trovati nel mezzo. Era come “Oh cavolo, hanno più
bisogno di questo”. Ho avuto un’infezione bronchiale che mi è
durata per mesi. Se mai leggerò una sceneggiatura con scritto “Sono
bagnati tutto il tempo”, dirò “Passo. No grazie””.
Zoe Kazan è su Instagram
7. Ha un profilo Instagram
ufficiale. Come la maggior parte dei suoi colleghi, anche
Zoe Kazan ha deciso di aprire un proprio account Instagram
ufficiale, seguito da circa 149 mila persone. La sua bacheca è
molto variegata, con molte foto che la ritraggono protagonista di
momenti lavorativi, quotidiani e di svago.
Zoe Kazan e Daniel Radcliffe
8. Baciare Daniel Radcliffe è stato
strano. Nel film What If l’attrice ha un bacio
con il collega, situazione che ha definito come particolarmente
bizzarra: “A volte, quando bisogna girare delle scene di bacio
è come se non ricordassi persino come baciare qualcuno che non è il
mio ragazzo. Dove mettere le mani? Com’è? La bocca di qualcun
altro, quando è “nuova” è così strana. Penso che Daniel abbia
ragione. Mike Dowse, il nostro regista, ha preso una decisione
davvero intelligente mettendola alla fine delle riprese, perché
trascorri molto tempo con una persona e sai che questo momento
significa molto per il film”.
Zoe Kazan: il suo 2021
9. Ha lavorato in diversi
progetti. Nel corso del 2021 l’attrice si è distinta per
la sua partecipazione a progetti di natura diversa. In primis ha
prestato la voce ad uno dei personaggi del film d’animazione
Cryptozoo, mentre ha poi recitato nel ruolo di Pia Bowers,
una delle protagoniste della miniserie NetflixClickbait. Ha poi da poco concluso
le riprese del film She Said, dove recita accanto a
Carey Mulligan
nel ruolo di una reporter coinvolta nel movimento
#MeToo
Zoe Kazan: età e altezza
10. Zoe Kazan è nata il 9
settembre del 1983 a Los Angeles, California, e la sua
altezza complessiva corrisponde a 164 centimetri.
Arriva in sala solo dal 31 gennaio
al 2 febbraio Sempre più bello di
Claudio Norza, con LudovicaFrancesconi. Dopo essere stata presentata ad
Alice nella Città nella sedicesima edizione della
Festa del
Cinema di Roma, infatti, questa colorata commedia
sentimentale mista a dramma si appresta a un breve passaggio nei
cinema, per poi approdare allo streaming.
Dal romanzo alla trilogia
sullo schermo
Sempre più
bello è solo il terzo e ultimo capitolo di una
trilogia nata nel 2020 e iniziata con Sul più bello. Il film, diretto da
Alice Filippi, prendeva le mosse dall’omonimo
libro, scritto dalla giovanissima attrice e autrice di romanzi per
teenagers Eleonora Gaggero. Al centro, le vicende
di Marta, giovane solare e positiva, nonostante sia affetta da una
malattia, la fibrosi cistica, che le causa gravi problemi
polmonari. Accanto a lei i due inseparabili amici e coinquilini,
Jacopo e Federica. Il romanzo, dunque si muoveva su due binari: il
primo, la malattia di Marta, in contrasto con la sua incontenibile
gioia di vivere. Il secondo: la vita in comune di tre ventenni, tra
amori, amicizie e desideri. Materiale perfetto per essere trasposto
al cinema e destinato ad un pubblico di teenagers. Al successo del
primo film è seguito Ancora
più bello, con un avvicendamento alla regia,
affidata da allora in poi a Claudio Norza.
Il cast di Sempre più
bello
Nel corso della saga c’è stato
qualche cambiamento nel cast, ma tutto ruota sempre attorno alla
protagonista, Marta, interpretata da Ludovica
Francesconi, il perno della storia. Gli amici di una vita
sono Jacopo, Josef Gjura, e Federica: Gaja
Masciale , mentre dal precedente capitolo Gabriele,
Giancarlo Commare, è il fidanzato di Marta. Si
aggiungono poi, Jenny De Nucci, nei panni
dell’amica influencer Rebecca, e Riccardo Niceforo
in quelli del suo ragazzo Giacomo. Fa il suo ingresso anche
Drusilla Foer, che arriva direttamente dal passato
di Marta. La scrittura è, come sempre, affidata a Roberto
Proia e Michela Straniero, e la
fotografia ad Emanuele Pasquet.
Sempre più
bello, la trama
A causa della sua malattia, la
fibrosi cistica, che lei chiama mucoviscidosi per esorcizzarla,
Marta, Ludovica Francesconi, una ragazza solare e
un po’ buffa, ha subito un doppio trapianto di polmoni.
L’intervento è stato eseguito con successo e lei è pronta a godersi
la sua nuova vita, ora che si è anche riappacificata con il
fidanzato Gabriele, Giancarlo Commare. Tanti
cambiamenti la aspettano. Innanzitutto, una casa tutta sua dove
vivere con Gabriele, lasciando l’appartamento che da sempre
condivide con Jacopo, Josef Gjura, e Federica,
Gaja Masciale, amici, quasi fratelli. Inoltre, è
in arrivo un confronto col passato che torna ad affacciarsi alla
sua porta, sotto forma della nonna, Drusilla Foer,
con cui non è mai andata d’accordo e che da tempo non vede.
Intanto, Federica e Jacopo si organizzano in previsione del
trasloco di Marta con un progetto originale, che porterà anch’esso
un imprevisto. Jacopo prosegue la sua inquieta vita di relazione
tra app d’incontri e un incontro reale forse importante. L’amica
influencer Rebecca, Jenny De Nucci, poi, vive un
amore con un ragazzo assai diverso da lei, Riccardo
Niceforo. Su tutto questo però, incombe l’imprevisto degli
imprevisti, che sprofonderà di nuovo Marta e gli altri nel
dramma.
Quello che di efficace
c’è in Sempre più bello è la figura di
Marta. Questa ragazza che è una contraddizione vivente. Così
entusiasta della vita, quanto a un passo dalla morte. Così
eccentrica e buffa, all’apparenza un’eterna bambina, che invece è
dovuta crescere in fretta per la morte dei genitori e a causa della
malattia. Tutto il lavoro gioca con l’alternanza di questi opposti.
La freddezza e l’assenza di colore delle corsie d’ospedale, in cui
Marta ha trascorso e trascorre molto tempo, hanno un perfetto
contraltare nei colori accesi che dominano la sua casa, o che
spiccano nei suoi vestiti, rispecchiando il suo modo di essere
colorata e solare, nonostante tutto. Ludovica
Francesconi, che la interpreta, dà al personaggio di Marta
energia e gioia, dando corpo all’ispirazione dell’autrice del
romanzo, come a quella di Norza, e rivedendo in
modo personale delle suggestioni anche estetiche che rimandano ad
una sorta di Amélie nostrana, una ragazza che crede nella
possibilità di realizzare i propri sogni, nonostante le
difficoltà.
Il regista però, sembra voler
affrontare molti temi e voler diversificare il racconto con tante
storie parallele. Per far questo, però, occorrerebbe una scrittura
in grado di sviluppare queste trame secondarie in maniera più
compiuta, dando loro un senso nell’economia del film. Ciò purtroppo
non avviene. C’è una bambina che misteriosamente viene lasciata
alle cure dei due amici e coinquilini di Marta, entrambi gay,
accennando così a un tema come quello della genitorialità, da parte
di coppie gay, che meriterebbe evidentemente un altro spazio e un
trattamento più approfondito. Stesso discorso vale per le dinamiche
della coppia Rebecca-Giacomo, dove si parla di cyberbullismo e non
solo. Ma anche la vita sentimentale di Jacopo ricade in tutti i
cliché del caso.
Il materiale sembra troppo e il
regista sembra adottare un approccio troppo superficiale. Inoltre,
toglie spazio ad una trattazione più adeguata del passaggio alla
vita adulta della protagonista, Marta. La sceneggiatura appare
sciatta, non senza qualche passaggio a vuoto. Ne emerge così un
lavoro in cui la leggerezza spesso sconfina nella superficialità.
Un’operazione di semplificazione forse eccessiva anche per un
pubblico di adolescenti. Distribuito da Eagle Pictures,
Sempre più bello sarà in sala dal 31 gennaio al 2
febbraio
La diffusione della sceneggiatura di
Spider-Man:
No Way Home continua a fornire dettagli interessanti
sul film di Jon Watts. In particolare, la pagina
42 dello script ha confermato che il film con Tom
Holland prevede un Easter Egg di Thor: Ragnarok.
Ecco di seguito il testo che
conferma che una reliquia che si frantuma all’ingresso del Santum
Sanctorum è la stessa che abbiamo visto in Thor: Ragnarok.
Durante la ricerca di Odino in
Thor: Ragnarok, il Dio del Tuono e suo
fratello imbroglione finiscono nel Sanctum Sanctorum. Lì, Doctor Strange interroga Thor sul motivo per
cui avrebbe riportato sulla Terra una minaccia come Loki. Durante
la conversazione, Thor chiede retoricamente “quindi la Terra ha i
maghi ora?” mentre armeggia con una reliquia, che poi finisce in
molti pezzi sul tavolo, la stessa reliquia che va in pezzi in No
Way Home.
Questo Easter Egg è solo uno dei
tanti richiami al MCU in No Way
Home. Dal robot Dum-E di Tony Stark nell’appartamento di
Happy Hogan a Liz Toomes di Homecoming che compare sulla copertina
di una rivista che critica Peter, l’attenzione ai dettagli di No
Way Home è impressionante.
Doctor Strange nel Multiverso della Follia
potrebbe essere uno dei film di fumetti più attesi di tutti i
tempi, in gran parte a causa delle voci apparentemente infinite che
promettono innumerevoli cameo e folli sorprese. Ora, abbiamo una
sinossi aggiornata che anticipa cosa accadrà questo
maggio. Viaggeremo chiaramente in mondi diversi
nel sequel di Doctor Strangeche
è diretto da Sam Raimi, e questo da solo apre le
porte a molte possibilità molto eccitanti per il Marvel Cinematic
Universe.
“Doctor
Strange nel Multiverso della Follia dei Marvel Studios, l’MCU sblocca il Multiverso e spinge
i suoi confini oltre come mai prima
d’ora”, si
legge. “Viaggia nell’ignoto con il dottor
Strange, che, con l’aiuto di mistici alleati vecchi e nuovi,
attraversa le sconvolgenti e pericolose realtà alternative del
Multiverso per affrontare un nuovo misterioso
avversario.”
È stato anche pubblicato un
elenco aggiornato del cast, che nomina solo
Benedict Cumberbatch,
Chiwetel Ejiofor,
Elizabeth Olsen, Benedict Wong, Xochitl Gomez, Michael
Stühlbarg e Rachel McAdams. Inutile dire che ci
aspettiamo di vedere molti più attori nel film, ma resta da vedere
se i Marvel Studios decideranno di
anticipare eventuali cameo nei trailer in arrivo. Sarebbe
intelligente per uno spot televisivo del Super Bowl rovinare almeno
una grande sorpresa, poiché ciò farebbe sicuramente parlare ancora
di pià fan e spettatori. Doctor Strange nel Multiverso della
Follia uscirà il 4 maggio
2022.
La sceneggiatura del film porterà
la firma di Jade
Bartlett e Michael Waldron.
Oltre a Cumberbatch e Olsen, nel sequel ci saranno
anche Benedict
Wong (Wong), Rachel
McAdams(Christine
Palmer), Chiwetel
Ejiofor (Karl Mordo) e Xochitl
Gomez (che interpreterà la new entry America Chavez).
Doctor Strange nel Multiverso della
Follia arriverà al cinema il 4 maggio
2022. Le riprese sono partite a Londra a novembre 2020 e
avranno luogo anche a New York, Los Angeles e Vancouver. Nel sequel
dovrebbe apparire in un cameo anche Bruce Campbell, attore feticcio
di Sam Raimi. Al momento, però, non esiste
alcuna conferma in merito.
Tim Roth ha interpretato per la prima volta
Emil Blonsky/Abomination in The Incredible Hulk del 2008 e, a
parte una menzione usa e getta in Agents
of SHIELD, quella è stata l’ultima volta che lo
abbiamo visto fino a quando è apparso in
Shang-Chi e la leggenda dei dieci anelli. Ora, il cattivo farà
il suo ritorno in
She-Hulk, l’attesissima serie tv Disney+,
dove dovrebbe avere un ruolo di primo piano.
Resta da vedere se sarà un alleato
o un nemico di Jennifer Walters, ma durante una recente intervista
con il podcast di OnTape, Tim Roth ha confermato che vedremo ABOMINIO di
nuovo nella sua forma umana. Alla domanda se sarebbe stato
così, l’attore ha risposto con un entusiasta “Oh
yeah!” prima di definire il suo ruolo
“strano” nella serie e descrivere la star
Tatiana Maslany (Orphan
Black) come “una centrale
elettrica”. Fortunatamente, Roth ha avuto alcuni
pensieri più dettagliati da condividere mentre parlava con The Playlist.
“Mi sono divertito
moltissimo. Abbiamo girato l’anno scorso, non so se potremmo fare
dei pickup o altro, ma mi sono davvero divertito”, ha
rivelato. “Ho sempre voluto lavorare con Mark Ruffalo,
quindi in pratica ho avuto modo di uscire con lui su un set.
La fantastica attrice che interpreta la protagonista dell’intera
faccenda, Tatiana [Maslany], è un essere umano straordinario.
Quindi, ho dovuto un’esplosione.”
“E’ stata dura, però,
perché non sai mai cosa farai con queste cose. Ricevi i dialoghi
per prima cosa al mattino [ride]. È quel genere di cose. Ma sì, non
lo so, mi è piaciuto. Ho pensato che fosse molto divertente. Mi ha
sorpreso. Mi ha semplicemente sorpreso che pensassero di riportare
indietro quel personaggio. Quello che hanno fatto con esso – niente
spoiler – è abbastanza divertente.”
She-Hulk è l’annunciata serie tv
Marvel Studios basata sull’universo di Hulk dei
Marvel Comics che debutterà
su Disney+. La
serie tv è scritta da Jessica Gao e diretta da Kat Coiro con
protagonisti Tatiana Maslany, Tim Roth e Mark
Ruffalo.
La serie che racconta gli
avvenimenti che portano Jennifer Walters ad acquisire poteri simili
a quelli di Hulk è stata scritta da Jessica
Gao e si basa sul personaggio di Jennifer
Walters creato da Stan Lee. Tutti i sei episodi sono
diretti da Kat Coiro che è anche produttrice esecutiva al
fianco Kevin Feige.
In She-Hulk protagonisti
sono Tatiana Maslany nei panni di Jennifer
Walters, Tim
Roth. Mark
Ruffalo riprenderà il suo ruolo di Bruce
Banner.
Paramount+ ha diffuso il nuovo intenso
trailer di Halo,
l’attesissima serie tv basata sull’omonimo videogioco targato
Xbox.
Halo
Halo è
l’annunciata serie tv basata sull’omonimo videogioco
prodotta dalla Amblin Television di Steven
Spielberg. Halo è
sviluppata e scritta da Kyle Killen e Steven Kane. La serie sarà
distribuita globalmente da CBS Studios International. Produttori
esecutivi della serie sono Steven Spielberg,Justin Falvey,Darryl Frank,Steven Kane,Kyle Killen,Otto Bathurst,Kiki Wolfkill,Frank O’Connor,Bonnie Ross,Karen Richards,Toby Leslie eScott Pennington
La serie tv Halo seguirà “un epico
conflitto del 26° secolo tra l’umanità e una minaccia aliena nota
come Covenant. Halo intesserà storie personali profondamente tratte
con azione, avventura e una visione del futuro riccamente
immaginata”.
In Halo protagonisti
Pablo Schreiber come Master Chief
Petty Officer John-117, un imponente supersoldato noto
come “Spartan”. Natascha
McElhone come Dr. Catherine Halsey ,
una scienziata per l’UNSC e creatrice del progetto
Spartan-II. Yerin Ha come Kwan Ha.
Charlie Murphy come Makee. Shabana
Azmi nel ruolo dell’ammiraglio Margaret Parangosky,
direttore dell’ONI. Nel cast anche Bokeem Woodbine
come Soren-066, Olive Grey come Miranda Keyes, Kate Kennedy come
Kai-125, Natasha Culzac come Riz-028, Bentley Kalu come Vannak-134
e Danny Sapani come Capitano Jacob Keyes
Il canale americano HBO ha diffuso promo e trama di
Euphoria 2×05, il quinto episodio della
seconda stagione di Euphoria.
In Euphoria 2×05 Il destino ha un modo per mettersi al passo con
coloro che cercano di superarlo.
Euphoria 2×05
Dopo essere stato lasciato da Jules
alla stazione dei treni e ricaduta, il primo episodio speciale
segue Rue (interpretata dalla vincitrice dell’Emmy
Zendaya) mentre celebra il Natale. Scritto e diretto dal
creatore della serie Sam Levinson, l’episodio, intitolato “Trouble
Don’t Last Always”, è interpretato anche da Colman Domingo, che è
apparso nella prima stagione. Il titolo e la data del secondo
episodio sono in arrivo. Entrambi gli episodi speciali sono stati
prodotti sotto Linee guida COVID-19.
Euphoria ha
ricevuto tre Primetime Emmy quest’anno, tra cui Miglior attrice
protagonista in una serie drammatica (Zendaya),
Miglior trucco contemporaneo (non protesico) e Musica e testi
originali eccezionali.
Euphoria
è stato creato e scritto da Sam Levinson, che è anche produttore
esecutivo; i produttori esecutivi Ravi Nandan, Kevin Turen,
Drake, Future the Prince, Hadas Mozes Lichtenstein, Ron Leshem,
Daphna Levin, Tmira Yardeni, Mirit Toovi, Yoram Mokady e Gary
Lennon; Will Greenfield è co-produttore
esecutivo. Prodotto in collaborazione con A24 e
basato sull’omonima serie israeliana, creata da Ron Leshem e Daphna
Levin, di HOT.
In prima tv su
Sky,
domenica 30 e lunedì 31 gennaio alle 22.55, andrà in onda il
documentario in due puntate Il Delitto di Cogne,
che si prefigura di ricostruire la vicenda giudiziaria e mediatica
che venne messa in piedi intorno al delitto efferato che vide
protagonista il povero Samuele, di soli 3 anni.
Sono passati vent’anni
da quella sciagurata mattina in cui il piccolo venne trovato morto
nel letto dei genitori, nella loro villetta nei pressi di Cogne, un
paesino montano in Val D’Aosta. Le molte domande ancora aperte, il
processo, le fasi della difesa, e l’epilogo con la condanna
dell’unica indiziata, la madre, Annamaria
Franzoni, sono il fulcro di questo documentario che
racconta gli eventi attraverso la voce di chi li ha vissuti in
prima persona.
Le voci coinvolte sono infatti quelle dei giornalisti –
tra cui Alessandra Comazzi de La Stampa, Michele
Cucuzza e GigiIorio, il primo fotoreporter ad
arrivare sulla scena del crimine – che hanno raccontato in prima
persona quello che hanno vissuto e visto insieme alle testimonianze
del Procuratore Capo di Aosta, MariadelSavioBonaudio, e dell’avvocato della Franzoni, CarloTaormina.
Il Delitto di Cogne
Un delitto racchiuso in
soli 8 minuti: tra le 8:16, quando Annamaria esce di casa con
l’altro figlio Davide, fino alle 8:24, orario in cui dice di essere
rientrata. In mezzo, il mistero. Un mistero che per anni è stato
raccontato con ossessione da tutti i media. Otto minuti che hanno
cambiato la vita di una famiglia e il modo di raccontare il crime
in Italia. Come accadde anche con la tragedia di Vermicino, anche
in questo caso la stampa (qui anche la televisione) raccontò la
vicenda minuto per minuto, udienza per udienza, con la costruzione
di un vero e proprio caso mediatico che uscì dalle aule dei
tribunali e dalle stanze delle indagini, per entrare nelle case di
tutti gli italiani che volevano sapere se davvero questa donna
aveva ucciso suo figlio.
Il 21 maggio
del 2008, a sei anni dall’infanticidio, la Corte Suprema di
Cassazione ha riconosciuto colpevole Annamaria Franzoni
condannandola in via definitiva a 16 anni.
Il Delitto di
Cogne è una produzione originale Crime+Investigation,
prodotto da Simona Ercolani di Stand By Me
per A+E Networks Italia. Scritto da Simone Passarella, a cura di
Lorenzo De Alexandris, produttore esecutivo Fabrizio Forner. La
regia è di Claudio Pisano.
Come spesso accade in
questo tipo di prodotti, il racconto è molto classico, legato a
testimonianze, immagini di repertorio anche molto forti, interviste
e resoconti dei protagonisti dell’epoca. Tra tutte le testimonianze
riportate, però, sicuramente quella dell’Avvocato Taormina,
difensore di Franzoni, è tra quelle più interessanti e sfumate, la
vera cartina di tornasole di un caso che presenza ancora oggi
moltissimi interrogativi.
L’omicidio di Samuele Lorenzi
L’omicidio di Samuele
Lorenzi ha avuto una rilevanza mediatica inconsueta, qualcuno dice
grazie al magnetismo enigmatico emanato da Annamaria Franzoni, ed è
diventato uno di quei casi di cronaca nera rimasti impressi nel
ricordo collettivo, un caso che, a distanza di tanti anni, divide
ancora l’opinione pubblica in innocentisti e colpevolisti. Gli
stessi che, all’epoca, hanno posto al centro del loro interesse non
la ricerca dell’assassino di Samuele, ma la condanna o meno di sua
madre.
Vera Farmiga è di
quelle attrici che, soprattutto negli ultimi anni, sta raccogliendo
un gran pubblico attorno sè, grazie anche ai suoi diversi
personaggi nei film horror. L’attrice ha sempre lavorato sodo per
costruirsi una carriera solida e valida, dimostrando di avere un
certo di talento e di saper scegliere ruoli incisivi e mai
banali.
Ecco, allora, dieci cose da
sapere su Vera Farmiga.
2. È anche produttrice e
regista e ha recitato per la televisione. Vera Farmiga ha
avuto modo, nel corso della sua carriera, di sperimentare diversi
ambiti del cinema. Nella fattispecie, l’attrice ha vestito i panni
della produttrice per la serie Bates Motel e per il film
Unspoken (2017). Inoltre, ha fatto il suo debutto da
regista con il film Higher Ground (2011), da lei anche
interpretato e basato sul libro This Dark World: A Memoir of
Salvation Found andLost, storia di una donna e del
suo rapporto problematico con la fede. Nel corso della sua carriera
ha inoltre recitato anche per la televisione, ad esempio nel film
La piccola Rose (1997) e nelle serie Roar (1997),
UC: Undercover (2001-2002), Touching Evil
(2004), Bates Motel
(2013-2017), When They See Us (2019), Halston
(2021) e Hawkeye (2021).
Vera Farmiga e i suoi fratelli, da
Alexander a Victor e fino a Taissa
3. Fa parte di una famiglia
numerosa. L’attrice è la seconda dei sette figli di
Mykhailo e Luba, due immigrati ucraini. I suoi fratelli sono
Alexander, Victor e
Stephan, mentre le sorelle sono
Nadia, Laryssa e Taissa Farmiga.
Quest’ultima, la minore dei sette, è a sua volta un’attrice.
Fu proprio Vera ad introdurla nel
mondo della recitazione, convincendola a partecipare al suo debutto
da regista. Da quel momento la piccola Farmiga rimase incantata da
tale mondo, decidendo di perseguire tale strada. Oggi è nota in
particolare per i film The Final Girl, The Nun – La
vocazione del male e la serie American Horror
Story.
Vera Farmiga: il marito e i figli
4. Ha un matrimonio alle
spalle. Farmiga si è già sposata una volta, in passato,
con il collega francese Sebastian Roché. I due si
sono conosciuti sul set della serie tv Roar, per poi
convolare a nozze nel 1997. Tuttavia, il loro matrimonio non è
durato molto, tanto da divorziare poi nel 2004. Riguardo a ciò non
hanno ovviamente rivelato i motivi che hanno portato alla
separazione, accennando giusto ad alcune differenze
inconciliabili.
5. È attualmente
sposata. Diverso tempo dopo la separazione dal primo
marito, l’attrice si è risposata nel 2008 con Renn
Hawkey, ex tastierista del gruppo Deadsy ed ora
carpentiere. Pare che l’attrice abbia trovato in lui l’anima
gemella, tanto avere una relazione che procede a gonfie vele. La
coppia ha infatti poi dato la luce a due figli: Fynn
Hawkey (nato nel 2009) e Gytta Lubov
Hawkey (nata nel 2010).
Vera Farmiga in The
Departed
6. Ha incontrato un
professionista. Per prepararsi al suo ruolo nel film
The Departed, diretto da Martin
Scorsese, l’attrice ha incontrato un vero psichiatra
del LAPD per poter apprendere da lui quanto occorreva per essere il
più realistica possibile. Lo psichiatra ha letto la sceneggiatura e
ha detto alla Farmiga che Madolyn, il suo personaggio, fa quasi
tutto in maniera sbagliata. Da qui l’attrice è partita per
ricostruire Madolyn in modo più fedele alla realtà.
7. Era nervosa di recitare
in questo film. L’attrice non ha negato di essere stata
piuttosto nervosa dal fatto di dover incontrare Leonardo
DiCaprio e Martin Scorsese, ovvero
attore protagonista e regista del film. Stando alle sue
dichiarazioni: “Ti aspetti che ci sia un certo baratro tra te e
loro, e invece non c’era”. Dopo averli incontrati, l’attrice
si è da subito sentita messa a suo agio e resa partecipe del
processo creativo del film. Ancora oggi la ricorda come una delle
esperienze migliori della sua carriera.
Vera Farmiga in The
Conjuring
8. Ha incontrato la vera
Lorraine Warren. Per prepararsi al ruolo di Lorraine
Warren, ricercatrice del paranormale e la cui attività è alla base
della saga di The Conjuring, sia Vera Farmiga che il
collega Patrick Wilson
hanno viaggiato verso il Connecticut per incontrare la vera
Lorraine, colei che, insieme al marito Ed, ha pubblicato le
esperienze raccolte negli anni, oggi fonte inesauribile per la saga
horror.
Vera Farmiga è su Instagram
9. Ha un profilo Instagram
ufficiale. L’attrice ha deciso di aprire, come molti suoi
colleghi, un account Instagram ufficiale che è seguito da 1,1
milioni di persone. La sua bacheca è un tripudio di fotografie che,
spesso e volentieri, la ritraggono protagonista di momenti
lavorativi e di svago, oltre che di momenti quotidiani. Seguendola,
dunque, si potranno scoprire molte cose su di lei, rimanendo anche
aggiornati su tutti i suoi progetti.
Vera Farmiga: età e altezza
10. Vera Farmiga è nata il 6
agosto del 1973a Clifton, nel New
Jersey. La sua altezza complessiva corrisponde a 170
centimetri.
L’Universo Cinematografico
Marvel è sinonimo di azione, effetti speciali e
divertimento sulla scena. Chi ama l’MCU
è affezionato ai suoi personaggi energici e divertenti. Film dopo
film, i supereroi del franchise conquistano il pubblico, ma non
solo per i loro poteri. Sono le sfaccettature più intime, le
debolezze di queste creature apparentemente indistruttibili ad
emozionare i fan. Innegabilmente, le emozioni sono una componente
essenziale dei film Marvel.
In particolare, ci sono scene che
riescono a toccare nel profondo il pubblico: la morte di un eroe,
la partenza per sempre di un personaggio, un addio inaspettato. Qui
di seguito vi proponiamo una lista che include dieci scene
estremamente tristi tratte dai film e dalle serie MCU. Ovviamente, non
possono mancare i riferimenti a Spider-Man: No Way Home.
La morte di Tony Stark
Iron
Man si è trovato faccia a faccia con la morte in diverse
occasioni. In particolare, nel primo
film degli Avengers si è gettato nello spazio per fermare
l’esercito di Loki, sopravvivendo a malapena alla sua ricaduta
sulla Terra.
Nonostante il successo dei
precedenti, l’ultimo tentativo di sacrificio è stato quello fatale
per Stark: l’eroe muore in Avengers: Endagame,
quando usa il Guanto
dell’Infinito di Thanos e riporta in vita tutti coloro che
erano scomparsi.Sacrificandosi ancora una volta , Iron
Man riesce a salvare tante altre vite. La sequenza è
particolarmente commovente per il mondo MCU perché permette
di rivalutare il personaggio di Robert Downey Jr.,
che si mostra come un egoista per buona parte del film.
Quella volta in cui Groot ha
salvato i Guardiani
Nel primo film Guardiani della Galassia, Groot è una figura
protettiva nei confronti di Rocket. Se inizialmente sembra
che sia quest’ultimo a dominare sul primo, è poi Groot a prendere realmente il comando nel momento più
critico.
Dopo
che Ronin causa una massiccia distruzione che minaccia di
annientare i
Guardiani, Groot estende le
sue braccia in rami protettivi e cinge i suoi compagni. Muore così,
proteggendo la sua squadra.Il
momento è un unicum nell’MCU perché,
nonostante sia particolarmente amaro, lascia anche una nota dolce:
il sacrificio del guardiano permette la nascita del piccolo
Groot.
Spider-Man svanisce, come
polvere
In Avengers: Infinity War,
Thanos rende polvere metà della popolazione
mondiale. Molti dei Vendicatori scompaiono a causa sua, ma
una delle scene di maggior impatto è quella in cui
Spider-Man di Tom Holland pian piano inizia a
svanire.
Se gli altri Avengers
sembrano ignari di quanto stia accadendo, il giovane Peter
Parker, grazie al suo spider-senso, ha compreso
perfettamente. In una scena straziante per i fan
dell’MCU, Peter si
aggrappa a Tony Stark e piange, mentre lentamente scompare,
particella dopo particella.
La morte di Frigga
In Thor: The Dark World, Asgard viene invasa dagli elfi. La guerra causa
tragicamente la morte di Frigga.I suoi ultimi momenti sono una sofferenza anche
per chi guarda, ma ancora di più è il suo funerale ad emozionare i
fan. Nella scena, la bara di Frigga è immersa
nell’acqua e si vede lo spirito della donna abbandonare il
sarcofago. Il funerale è reso ancora più emozionante dalla colonna
sonora di Brian Tyler.
Per come sono state costruite le
immagini, quella di
Frigga è una delle morti più strazianti
dell’MCU. E tutto
ciò non può che far commuovere gli spettatori.
Quando Wanda perde Visione
La relazione tra Scarlet e
Visione nasce in Avengers: Age of Ultron e
presto i due diventano inseparabili.Wanda perde uno dopo l’altro tutti i
suoi cari, tra cui il fratello e i genitori, ma il suo legame con
Visione la aiuta ad affrontare il dolore e a provare di
nuovo amore.
In
Avengers: Infinity War, Thanos uccide
Visione per rubare la Gemma della mente dalla sua
testa. Senza questa
Gemma dell’Infinito, Visione non può sopravvivere
e, malgrado i tentativi di Shuri di estrarre la Gemma
senza ucciderlo, Visione è assassinato brutalmente. Il
momento lascia non solo Wanda, ma l’intero pubblico con il
cuore spezzato.
La quasi-morte di Steve Rogers
In Capitan America: il primo Vendicatore si assiste alla
quasi-morte di Steve Rogers.
Per sconfiggere Teschio Rosso e impedire ad un aereo pieno
di sostanze tossiche di precipitare sulla popolazione,
Rogers si getta nell’oceano. Così facendo, rimane
congelato e bloccato nel ghiaccio per anni.
Per rendere il tutto più drammatico,
ad accompagnare la caduta c’è la voce della sua ragazza, Peggy
Carter, collegata alla radio di bordo. Per confortarla,
Steve promette alla fidanzata un altro ballo insieme,
nonostante entrambi sappiano qual è il destino per l’eroe. Le
vicende dell’MCU porteranno poi al
salvataggio di Rogers, per la gioia del pubblico e di
Peggy.
La morte di Vedova Nera
Si sapeva che lo scontro
tra Thanos e gli Avengers avrebbe portato ala
perdita di alcuni eroi, ma la morte di Vedova Nera è comunque un duro colpo.
Natasha si sacrifica per
fermare Thanos e deve combattere contro Occhio di
Falco. Trascorre i suoi ultimi momenti prima di morire con
Clint: i due sono amici intimi sin dal primo film degli
Avengers. La scena è commovente e triste: Vedova
Nera è molto più giovane di Clint e il suo
personaggio ha un alto potenziale. Non merita di andarsene via.
La morte di Zia May
La morte della zia
May è una delle morti più importanti nella Fase 4 della
Marvel, nonché un enorme cambiamento nella vita di
Peter. Se nelle altre versioni di Spider-Man é
quasi sempre lo zio Ben a lasciare Peter,
nell’MCU il personaggio viene a
malapena nominato.
In Spider-Man: No Way Home è la zia May a venire
uccisa per mano del Goblin. La morte di May è
particolarmente triste ed intensa: prima di andarsene, la zia fa al
nipote il famoso discorso ”grande potere, grande
responsabilità’‘, preparando Peter ad una vita da
adulto, oltre che da supereroe.
Quando Dottor Strange prova a
salvare Christine
Con What If…? la Marvel ha mostrato ai fan
vari multiversi, mondi in cui molte delle vite dei
Vendicatori erano completamente diverse.In un episodio legato a Dottor
Strange, Christine Palmer resta uccisa nell’incidente d’auto da
cui in realtà, per l’MCU, è
sopravvissuta.
Dopo
aver perso Christine, il Dottor Strange va fuori
di testa. Tenta di
annullare la sua morte in vari modi, più e più volte, ma è tutto
inutile. Qualunque cosa faccia, Christine finisce sempre
per essere uccisa.Perdita
dopo perdita, tentativo dopo tentativo, Dottor Strange
inizia ad impazzire. L’episodio è uno dei più tristi ma è anche tra
i più riusciti della serie.
Peter Parker dimenticato da
tutti
In Spider-Man: No Way
Home tutti i problemi ruotano attorno alla richiesta
di Peter al Dottor Strange di far dimenticare a
tutti che è Spider-Man.Alla
fine, Parker non ha altra scelta, deve farsi dimenticare
dal mondo, per impedire ai cattivi e agli altri del multiverso di
venire nel suo mondo.
La decisione è sofferta, e la scena
prima dell’addio è estremamente triste, sotto tutti i punti di
vista. Il Dottor Strange è
triste per aver lasciato andare i suoi ricordi con Peter
Parker.Ancora più
triste è l’abbraccio finale tra Spider-Man e MJ: la
coppia ha formato così tanti ricordi insieme e con l’amico
Ned. Tutto della vita di Peter, viene
cancellato.
Benedict Cumberbatch e Penelope Cruz sono stati accoppiati dalla
redazione di Variety per una delle nuove puntate
di Actors on Actors, il programma che la rivista produce
ogni anno nell’ambito della stagione dei premi.
Con Madres
Paralelas e Il Potere del Cane,
rispettivamente Penelope Cruz e Benedict Cumberbatch sono trai protagonisti di
questa stagione, e si sono incontrati, via zoom, per parlare dei
loro ruoli e della loro carriera. A inizio conversazione, Cruz
porta all’attenzione del collega che i due si sono incontrati
brevemente di persona sul set di Zoolander 2, in cui lei aveva una parte
secondaria, mentre Cumberbatch poco più che un cameo nei panni del
modello trans “All” (Tutto).
Proprio in merito a quel ruolo,
Benedict Cumberbatch ha commentato ha ammesso
che il suo personaggio nel film è stato un errore. Sebbene
Cumberbatch abbia tentato di spiegare le sue intenzioni, dice che
il ruolo gli è “tornato” e, in retrospettiva, avrebbe dovuto invece
essere affidato a un attore trans.
“C’erano molte polemiche attorno
al ruolo, ora più comprensibili. E penso che in quest’epoca il mio
ruolo non sarebbe mai stato interpretato da nessun altro che non
fosse un attore trans. Ma ricordo che all’epoca non ci pensavo
necessariamente a questo proposito, trattandosi di cliché
eteronormativi che non comprendevano questo nuovo mondo
diversificato. Ma si è ritorto un po’ contro.”
Non finisce di prendere svolte
inaspettate la polemica sul live action di
Biancaneve a marchio Disney. Ricordiamo che la
questione era stata sollevata qualche giorno fa da Peter Dinklage. L’attore aveva espresso la sua
perplessità in merito al remake con attori in carne e ossa di
Biancaneve e i Sette Nani, remake che avrebbe
riproposto lo stereotipo dei piccoli ometti che aiutano la
protagonista.
A questa osservazione,
la Disney aveva risposto che si stava confrontando con la
comunità delle persone con nanismo per trovare una soluzione che
non fosse stereotipata. Ma non si era ancora detto quale potesse
essere questa soluzione. Adesso, grazie a
The Warp, arriva la notizia che la Disney sta pensando di
sostituire i nani con personaggi magici parlanti.
Ecco cosa si legge sulla rivista:
“Invece dei nani, la Disney riempirà il vuoto con un gruppo di
quelle che descrivono come “creature magiche”, secondo i fogli di
casting che TheWrap ha visto. (Attualmente stanno cercando
doppiatori per dare personalità a queste creature.) Non è chiaro se
avranno le stesse caratteristiche dei nani, gli stessi nomi o se
faranno comunque i minatori di gemme preziose, ma queste creature
magiche saranno i sostituti dei sette nani originali.”
Quello che sappiamo su
Biancaneve
Biancaneve ha già
trovato le sue protagoniste, in quanto Rachel
Zegler sarà la
protagonista e Gal Gadot
come la regina cattiva. Zegler è un’attrice emergente che
vedremo nel ruolo di Maria in West
Side Story di Steven Speilberg.
Gadot è meglio conosciuta per il suo ruolo di Diana Prince in
Wonder Woman. Il film sarà diretto da
Marc Webb (500 Giorni insieme, The Amazing Spider-Man 2) e
prodotto da Marc Platt (Dear Even Hanson,
La La
Land, Crudelia) e Russell Allen
(Il Re Leone, Jurassic World). Nuove canzoni di
Benj Pasek e Justin Paul
(The Greatest Showman, Dear Evan Hansen) saranno
presenti insieme alle tracce originali.
A poche ore dalla notizia di una
trattativa tra Jason Momoa e la produzione di Fast
and Furious 10, arriva la conferma che l’attore di
Aquaman sarà trai nuovi volti che
parteciperanno al dittico conclusivo della saga a quattro
ruote.
Vi ricordiamo che Fast
and Furious 10 sarà diretto da Justin
Lin e sarà scritto da Gary Scott Thompson. Confermati nel
cast al momento ci sono Nathalie Emmanuel nei panni di
Ramsey, Vin
Diesel come Dominic Toretto, Michelle Rodriguez che riprende i panni di
Letty Ortiz, Tyrese Gibson, Ludacris, e
Sung Kang che riprende il suo ruolo di Han. Tra le new
entry, Jason Momoa.
Parlando con The River (tramite
The
Art of The Batman su Twitter), Robert Pattinson, prossimo interprete
dell’Uomo Pipistrello in The
Batman, ha rivelato qual è la più grande paura del suo
personaggio, almeno nel film. L’attore crede che il nuovo Bruce
Wayne abbia paura di essere smascherato, il che svelerebbe la sua
identità segreta di ricco industriale di una famiglia
importante.
“Forse la sua più grande paura è
che gli venga tolta la maschera, rivelando il fatto che Batman è
Bruce Wayne. È quasi come la morte per lui. Combatte in quel modo
come Batman”.
“The
Batman esplorerà un caso di detective“, scrivono
le fonti. “Quando alcune persone iniziano a morire in modi
strani, Batman dovrà scendere nelle profondità di Gotham per
trovare indizi e risolvere il mistero di una cospirazione connessa
alla storia e ai criminali di Gotham City. Nel film, tutta la
Batman Rogues Gallery sarà disponibile e attiva, molto simile a
quella originale fumetti e dei film animati. Il film presenterà più
villain, poiché sono tutti sospettati“.
È opinione comune e diffusa che in
Spider-Man:
No Way Home, la “colpa” di ciò che succede viene fatta
ricadere sulle spalle del Doctor Strange di Benedict Cumberbatch. Ora, nel corso della
conversazione con Penelope Cruz nella nuova
puntata di Actors on Actors di Variety, l’attore ha difeso il suo
personaggio del MCU.
Parlando dell’errore del suo
personaggio in Spider-Man:
No Way Home, Benedict Cumberbatch ha difeso la decisione
del dottor Strange di intromettersi negli affari di Peter e ha
detto che il mago era motivato dal suo amore per il suo compagno
eroe che era chiaramente in difficoltà. Essendo subentrato, in una
certa misura, al ruolo che aveva Tony Stark nella vita
dell’adolescente, Strange ha deciso di correre un rischio nel
tentativo di aiutarlo.
“Per far culminare quei tre film
in quel momento è stato straordinario farne parte. E lasciare che
il mio personaggio commettesse degli errori pesanti per amore –
davvero, per generosità nei confronti di qualcuno a cui si rende
conto che tiene davvero.”
Paul Giamatti è
uno di quegli attori capace di farsi amare dal pubblico di mezzo
mondo per la sua versatilità, per il suo talento e per la sua
innata simpatia. L’attore ha lavorato sempre sodo per rendere la
sua carriera solida e concreta, capace di scegliere i ruoli
migliori, sebbene quasi sempre da caratterista, e facendosi
apprezzare.
Ecco, allora, dieci cose da
sapere su Paul Giamatti.
2. È anche doppiatore,
produttore e regista. L’attore, durante la sua carriera,
ha vestito i panni del doppiatore, prestando la propria voce per i
film d’animazione Ant Bully – Una vita da formica (2006),
The Hunted World of El Superbeasto (2009), The
Goon (2011), Turbo (2013), Il piccolo principe
(2015) e Ratchet & Clank (2016). In quanto produttore,
invece, ha lavorato alla lavorazione dei film Pretty Bird
(2008), John Dies at the End (2012), All Is
Bright (2013) e Hoke (2014), oltre che delle serie
Outsiders (2016-2017) e Lodge 49 (2018-2019). Ma
non è tutto, perché l’attore ha sperimentato anche la regia,
dirigendo un episodio della serie Breakthrough (2015).
Paul Giamatti: la moglie e il
figlio Samuel
3. È sposato da molti
anni. L’attore ha sempre garantito la massima riservatezza
alla sua vita privata, tanto da non rivelare mai nulla e non porre
nulla sotto i riflettori. Le uniche informazioni circa la sua vita
privata risalgono al fatto che nel 1997 si sia sposato con la
produttrice Elizabeth O. Cohen, dopo diversi anni
di frequentazione. Ancora oggi i due sono insieme, mantenendo il
loro matrimonio lontano dai riflettori della celebrità.
4. Ha un figlio.
Così come il suo matrimonio, l’attore non ha mai fatto trapelare
nulla anche del fatto che sia padre. Giamatti e sua moglie,
infatti, sono diventati genitori di Samuel nel
2001. L’attore ha naturalmente sempre evitato che il figlio potesse
essere sovraesposto a livello mediatico per via della sua notorietà
e si è dunque impegnato affinché la sua fosse un’infanzia e
un’adolescenza quanto più normali possibile.
Paul Giamatti è dimagrito
5. Ha perso molto
peso. Nel corso della quinta stagione della serie
Billions Giamatti si mostra notevolmente
dimagrito, con alcuni pronti a stimare che l’attore abbia perso
circa 15 chili nel giro di pochissimo tempo. In molti si sono
chiesti se ciò non fosse da motivare con una malattia
dell’interprete, ma in seguito è stato reso noto che semplicemente
Giamatti desiderava dare al personaggio un aspetto diverso e ciò è
stata per lui anche l’occasione per rimettersi in forma e perdere
del peso.
Paul Giamatti è Rhino in The
AmazingSpider-Man
6. Ha adorato l’accento
russo. In The Amazing Spider-Man 2 -Il
potere di Electro, l’attore ha interpretato il russo
Aleksei Sytsevich e pare che abbia amato molto parlare con
l’accento russo. Stando a quanto detto dall’attore, “È un
mafioso russo, i russo sono sempre dei buoni villain. Il mio
accento era piuttosto mite. Mi è sembrata un’occasione per essere
il più possibile oltre il mite. È stato davvero
divertente”.
7. Si è affezionato al
personaggio. Pare che l’attore, oltre che a divertirsi, si
sia anche in parte affezionato al personaggio, tanto da leggerne
persino i fumetti, definendosi un grande appassionato. Ancora oggi
Giamatti spera di poter avere ancora modo di interpretare il
personaggio in un film che lo veda come villain principale.
Paul Giamatti in
Billions
8. Si è preparando
chiedendo consigli a chi rappresenta il suo personaggio nella
realtà. L’attore ha dichiarato di essere andato dal vero
procuratore generale di New York, Pete Barrera, chiedendogli se
capiva tutto quello che succedeva, sentendosi rispondere che non
comprende le questioni strettamente finanziarie, ma capendo quando
una legge viene trasgredita.
Paul Giamatti non è su Instagram
9. Non ha un profilo
social. L’attore ha dichiarato di non aver nessun profilo
social ufficiale, ritenendo che la condizione dei social media è
strano, in particolare per qualcuno che è conosciuto. Secondo
Giamatti “La privacy ora è una scelta strana che devi fare. La
privacy è stata equiparata alla segretezza, e questo è strano –
sono cose diverse. Non è che io abbia un problema con la
segretezza; va bene fino a che non uccidi segretamente le
persone”.
Paul Giamatti: età e altezza
10. Paul Giamatti è nato il
6 giugno del 1967 a New Haven, nel Connecticut. La sua
altezza complessiva corrisponde a 175 centimetri.
Quello dell’home invasion è
un sottogenere particolarmente apprezzato al cinema, che trova in
film come Trespass,Man in the Dark o La notte del giudizio esempi recenti di grande
successo. Quando questo si mescola al thriller erotico, ciò che ne
deriva è un film come Knock Knock,
divenuto celebre per essere tanto eccitante quanto inquietante. Da
subito affermatosi come un cult, questo è stato scritto, diretto e
prodotto nel 2015 da Eli Roth, esperto del genere
e autore di film come Hostel e The Green Inferno. Dopo aver diretto degli
horror puri, il regista si è dunque dedicato ad un film meno
violento, ma altrettanto spaventoso.
La pellicola è il remake di
Death Game, diretto nel 1977 da Peter S.
Traynor, di cui Roth è da sempre un grande fan. Nel
realizzarne un nuovo adattamento, egli si è assicurato di avere
dalla sua parte il benestare di Traynor e delle attrici
protagoniste, Colleen Camp e Sondra
Locke. Tutti e tre figurano così come produttori di
Knock Knock, che rimane fedele all’originale pur
rielaborando il materiale di partenza per adattarlo alla
contemporaneità. Girato in tempi molto brevi e con un budget di
soli 2 milioni di dollari, il film non mancò di suscitare da subito
l’interesse dei fan.
Distribuito in sala, questo ottenne
un buon successo di pubblico, con la sua fama poi cresciuta nel
corso degli anni. Ancora oggi è rimasto un titolo esemplare del suo
genere, dove si mescolano thriller, erotismo e rapporti controversi
tra i personaggi protagonisti. Prima di intraprendere una visione
del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle
principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella
lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli
relativi alla trama e al cast di
attori. Infine, si elencheranno anche le principali
piattaforme streaming contenenti il film nel
proprio catalogo.
Knock Knock: la trama del
film
Protagonista del film è l’architetto
di successo Evan Webber, il quale vive una
tranquilla esistenza abitando in una lussuosa villa con i figli e
la moglie Karen, a sua volta artista di successo.
La loro è una vita normale ma impreziosita da tutta una serie di
agi che il loro ricco patrimonio gli permette di avere. Nel giorno
della Festa del Papà, però, Evan si ritrova a rimanere solo in
casa, impegnato nell’ultimare un lavoro mentre il resto della
famiglia parte per una gita al mare. Concentrato su ciò che deve
fare, Evan sembra non accorgersi del tempo che passa, così in breve
diventa sera. Per lui è una grande sorpresa quando qualcuno bussa
alla sua porta nonostante la pioggia incessante.
Andato ad aprire, Evan si ritrova
davanti a due giovani ragazze, che si presentano come
Genesis e Bel. Le due, ormai
completamente bagnate, affermano di essere in cerca di una villa
dove si sta svolgendo una festa, ma che a causa dei cellulari fuori
uso hanno finito con il perdersi. Per non lasciare in quella
condizione, Evan decide di farle entrare in casa e offrire loro la
possibilità di asciugarsi mentre chiama un taxi. Le due giovani,
però, sembrano avere altri piani per la serata. Inizia da parte
loro un gioco di seduzione nei confronti dell’uomo, che non riesce
a resistere al loro fascino e alla loro freschezza di giovani.
Quello che però ha inizio come un semplice gioco erotico, si
rivelerà essere un vero e proprio incubo.
Knock Knock: il cast del
film
Grande punto di forza del film è la
presenza di un gruppo di attori particolarmente credibili nei
rispettivi ruoli, che hanno saputo rendere ancor più intenso il
torbido rapporto che si sviluppa tra i loro personaggi. Ad
interpretare l’architetto Evan Webber vi è infatti l’attore
Keanu Reeves. Celebre per film come Matrix e John Wick, questi accettò la parte affascinato dalla
presenza nel protagonista di aspetti positivi e negativi. Per lui
la grande sfida è stata proprio rendere al meglio la natura
controversa di Evan. Nei panni di sua moglie Karen, invece, si
ritrova l’attrice Ignacia Allamand, la quale aveva
già lavorato con il regista per il suo precedente The Green
Inferno. Aaron Burns, invece, è Louis,
assistente personale dei due coniugi.
L’attrice Colleen
Camp, che nel film originale del 1977 interpretava una
delle due donne che si introducono nella casa del protagonista, è
qui presente con un cameo nei panni di Vivian,
amica di Karen e loro vicina di casa. Ad interpretare Genesis e
Bel, infine, vi sono le attrici Lorenza Izzo e
Ana De Armas. La prima, di origini cilene, era
all’epoca la moglie di Roth, che aveva conosciuto sul set di
The Green Inferno. Proprio perché era il marito a
dirigerla, l’attrice non ha avuto grandi problemi ad interpretare
anche una serie di scene di nudo. La cubana De Armas, che sarebbe
poi divenuta estremamente popolare grazie a Blade Runner 2049 e Cena con delitto, era con Knock Knock al suo
primo film in lingua inglese, e proprio questo le ha permesso di
ottenere grande fama anche nel panorama cinematografico
statunitense.
Knock Knock: il trailer e
dove vedere il film in streaming e in TV
È possibile fruire del film
grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme
streaming presenti oggi in rete. Knock
Knock è infatti disponibile nel catalogo di
Rakuten TV, Chili Cinema, Google Play, Infinity, Apple
iTunes, Tim Vision e Amazon Prime Video. Per vederlo, basterà
sottoscrivere un abbonamento generale alla piattaforma in questione
o noleggiare il singolo film. Si avrà così modo di guardarlo in
totale comodità e al meglio della qualità video. È bene notare che
in caso di noleggio si avrà a disposizione soltanto un dato periodo
temporale entro cui vedere il titolo. In alternativa, il film è
inoltre presente nel palinsesto televisivo di venerd 28
gennaio alle ore 21:00 sul canale
20 Mediaset.
Si chiama
Christian, ha le stimmate e un potere che non
capisce, forse non accetta, sicuramente teme. È il protagonista
della
nuova serie Sky Original, in onda su Sky Atlantic dal 28
gennaio e disponibile on demand su Sky e NOW. Nata da un’idea
di , la serie è diretta dallo stesso
Cinardi con Stefano Lodovichi e vede splendere con
bagliori di neon un inedito Edoardo Pesce, alla sua prima prova
seriale e da protagonista assoluto.
La storia è proprio
quella di Christian, picchiatore del boss di
quartiere, che d’improvviso si ritrova con un dono che non capisce
e che non è certo di volere. Lui che le mani le ha sempre usate
solo per rompere le ossa agli altri, ora le ha ferite e
insanguinate, gli spuntano le stimmate e comincia a fare miracoli.
Non passa molto tempo che sulle sue tracce si mette Matteo
(Claudio
Santamaria), un postulatole che sta affrontando una
crisi mistica e che vuole a tutti i costi smascherare finti
miracoli e impostori.
Christian è un prodotto
che, al pari di Anna, si pone in quella esigua eppure molto valida
schiera di prodotti Sky Original che si prestano felicemente
all’esportazione, per il linguaggio cinematografico che propongono,
la confezione tecnica di alta qualità, ma anche e soprattutto per
l’originalità. La serie di Cinardi mescola con grande intelligenza
crime, commedia, mistery, condendo il tutto con un spolverata di
supereroismo, rarissimi nel nostro panorama, ma che guarda
ammiccante l’estero e si presta bene a raccontare questa storia di
fede, perdizione, scelta.
Non solo i temi, ma anche
l’ambientazione fa di Christian una serie che alla
base ha un’idea. A differenza di molti altri prodotti (non solo
italiani, ma di tutto il mondo) fa lo sforzo di inventare un non
luogo che in qualche modo ne racchiude molti ma che diventa teatro
perfetto per una storia a cui bisogna affidarsi, come succede con
la fede. Città-Palazzo è il posto in cui si svolge la vicenda, una
periferia romana (lo immaginiamo dagli accenti dei suoi abitanti)
che però si trova a pochi passi dal Vaticano, ma che allo stesso
tempo come urbanistica e come ambiente ricorda le Vele di Scampia,
un posto che diventa un luogo dell’esistenza e della resistenza,
così come resistono Rachele e Italia, amica, sorta di sorella
minore, e madre di Christian.
Un viaggio mistico e umano
Se da una parte
Christian è tutto incentrato sul viaggio del
suo protagonista, un percorso “mistico” spaventoso che lo lascia
incerto e confuso, dall’altra si popola di un’umanità variegata,
autentica, sfaccettata, che arricchisce il racconto e gli fa
prendere strade impensate. È anche questa la forza della serie,
l’imprevedibilità, la capacità di muoversi con agilità trai generi,
sorprendendo di continuo lo spettatore, e rivelandosi un racconto
dall’idea forte e dalla struttura solida.
A questi elementi
narrativi preponderanti, fanno da contorno una serie di elementi
tecnici di grande spessore, dalla regia che tende ad inquadrare
dall’alto, come un occhio vigile e attento, le situazioni, alla
fotografia, sempre cupa ma sempre tagliata da punti di luce, come
volesse anch’essa indicare la strada giusta, fino alla scenografia,
che, come detto, diventa un vero e proprio personaggio
caratterizzante.
Edoardo
Pesce ha la possibilità di brillare in tutto il suo
splendore di interprete solido e delicato, regalandoci un
personaggio dall’umanità sconfinata, nei suoi difetti, nei suoi
timori e paure, ma soprattutto nel suo cuore grande, che solo un
supereroe sa avere.
I Premi Oscar® Helen
Mirren(The Queen)e Jim
Broadbent(Paddington, Harry Potter e il principe
mezzosangue) sono i protagonisti della raffinata e
divertente commedia IL RITRATTO DEL DUCA (The
Duke) – dal 3 marzo al cinema con BIM Distribuzione
– l’ultimo film girato da Roger
Michell (Notting Hill) prima della sua prematura
scomparsa nel settembre 2021. Il film è tratto
dall‘incredibile storia vera di un tassista di
Newcastle che nel 1961, per affermare i propri ideali e principi,
decise di rubare il celebre ritratto del
Duca di Wellington di Francisco Goya
dalla National Gallery di Londra, scatenando un vero e proprio caso
mediatico.
La commedia, presentata
Fuori Concorso alla 77^ Mostra internazionale d’Arte Cinematografica
di Venezia, è piena di umanità e invita a riflettere
divertendosi, grazie alle straordinarie interpretazioni di Mirren e
Broadbent e di tutto il resto del cast composto da Matthew
Goode(Downton Abbey, The Imitation Game),
Aimée Kelly(Wolfblood), Fionn
Whitehead(Dunkirk) e Anna Maxwell Martin(Philomena).
Sinossi: Nel
1961, Kempton Bunton, un tassista sessantenne, rubò il ritratto del
Duca di Wellington, dipinto da Goya, dalla National Gallery di
Londra. Fu il primo (e rimane tuttora l’unico) furto nella
storia della Gallery. Kempton inviò una richiesta di
riscatto scrivendo che avrebbe restituito il dipinto a una
condizione: se il governo inglese avesse stanziato più fondi
per la cura dei più anziani. In passato, Kempton aveva
già intrapreso una lunga campagna allo scopo di far ricevere
il segnale televisivo gratuitamente
ai pensionati. Cosa successe in seguito divenne
leggendario. L’intera storia emerse solo cinquant’anni anni
dopo. Kempton aveva tessuto una rete di bugie. L’unica verità
era che si trattava di un brav’uomo, determinato a cambiare il
mondo e a salvare il suo matrimonio. Come e perché utilizzò “il
Duca” per raggiungere il suo obiettivo, è una bellissima ed
edificante storia.
L’incredibile successo del mondo del
supereroi sembra non piacere troppo ai giudici della statuetta
d’oro. Nonostante i miglioramenti tecnici dei film Marvel e DC, i riconoscimenti da Hollywood tardano ad
arrivare. Personaggi come Joker di Joaquin Phoenix o Black Panther di Chadwick Boseman si
sono avvicinati al premio. Ma l’ambitissimo premio come “Miglior
film” non è mai stato conquistato da un film Marvel o
DC.
Ora, tutti gli occhi sono puntati su
Spider-Man: No Way Home. Gira voce che il film, già un
unicum per incassi e successo, possa inserirsi tra i potenziali
”Miglior film”. Nell’attesa, proviamo a vedere quali film
Marvel e
DC degli scorsi anni si sarebbero meritati il
premio Oscar come miglior film o, per lo meno, una
nomination.
Logan – The Wolverine (2017)
Logan
– The Wolverine forse non è l’adattamento dei fumetti
Vecchio Logan che tutti si aspettavano, ma è sicuramente
un film eccezionale sotto molti punti di vista. Diretto da
James Managold, Logan incanta per
la bravura di Hugh Jackman nell’interpretare
Wolverine e di attori come Patrick Stewart e
Dafne Keene. Inoltre, il finale è da brividi.
Il film è stato candidato agli
Oscar per la miglior sceneggiatura non
originale, un segno di apertura verso la Marvel e
un segno di riconoscimento per il mondo dei supereroi. A pensarci
bene, la nomination oggi sembra più una consolazione per la mancata
menzione nella categoria miglior film.
The Avengers (2012)
A dieci anni di distanza,
The Avengers può sembrare un film poco eccezionale
ma, per il suo tempo, era qualcosa di mai visto prima. Effetti
speciali incredibili e sceneggiatura ardita – opera di
Whedon, ma nessun riconoscimento.
The Avengers
possiede quel giusto equilibrio tra azione, umorismo e dramma per
cui i Marvel Studios sono diventati
famosi. Unisce eroi di diversi film e riesce a far funzionare il
tutto. Il film ha infranto i record del botteghino, ma non è
entrato nelle grazie dell’Academy. Nessuna nomination per il film
di Joss Whedon.
Spider-Man 2 (2004)
Sono passati diciotto anni
dalla sua uscita, eppure Spider-Man
2 non smette di conquistare il pubblico. Il film
rimane ancora oggi tra i migliori lungometraggi dei
supereroi. Grazia agli effetti speciali rivoluzionari, alle
prestazioni incantevoli dai suoi protagonisti e alla sceneggiatura
complessa e divertente, il sequel del primo film sull’Uomo Ragno di
Sam Raimi è un vero capolavoro.
Nonostante le tecniche rivoluzionare
– degne di riconoscimento tanto quanto Titanic o
Jurassic Park, nonostante la cura del racconto e la
bravura di Tobey Maguire e del resto del cast,
Spider-Man 2 non ha ricevuto nessuna nomination
agli Oscar.
Captain America: The Winter
Soldiermeritava un Oscar come
miglior film, o per lo meno una nomination: le performance degli
attori, la trama thriller, la sceneggiatura non sono inferiori a
quella di altri blockbuster premiati.
Il Cavaliere Oscuro (2008)
Anche se potrebbe non è
l’adattamento dei fumetti più fedele di questa lista, Il Cavaliere Oscuroè ancora oggi un
capolavoro. Uno dei migliori blockbuster mai arrivati sul grande
schermo. Christopher
Nolan ha essenzialmente rivoluzionato l’industria
cinematografica con l’uso delle fotocamere IMAX in alcune delle
migliori sequenze mai messe su pellicola: la scena della rapina in
banca è una meraviglia. A livello di performance, non solo Heath Ledger e il suo Joker, ma buona
parte del cast ha fatto un lavoro magistrale.
Non premiare con un
Oscar Il Cavaliere
Oscuroè stato un grande errore per
l’Academy. Cosa dovrebbe vincere, se non un capolavoro così
innovativo?
Superman (1978)
Superman
potrebbe non sembrare un granché per gli standard di oggi, ma
all’epoca era davvero rivoluzionario.Il film è riuscito a far credere al pubblico che
un uomo poteva volare. Oltre al protagonista, interpretato da
Christopher Reeve, le performance di
leggende come Marlon Brando e Terrence
Stamp hanno assicurato che la prima avventura sul grande
schermo dell’Uomo d’Acciaio lasciasse il segno.
Il film ha ricevuto una nomination
per il Miglior montaggio, la Miglior colonna sonora e il Miglior
sonoro ma nessun cenno come Miglior film. È un vero peccato: il
film Superman ha reso il supereroe noto al
grande pubblico e una star della cultura pop.
Avengers: Infinity War (2018)
Il film dei fratelli Russo è denso, non solo di supereroi.
All’ottima tecnica di ripresa si aggiunge la potenza emotiva data
dalla morte di Gamora. Avengers:
Infinity War è una pietra miliare tra i film dei
supereroi, un’opera imprescindibile per il cinema e i cineasti
contemporanei.
Non sono tanti i lungometraggi
candidati agli Oscar ad avere avuto una simile rilevanza, un
impatto così potente sui fan e sul mondo del cinema in generale.
Eppure, nemmeno questa impresa della Marvel è riuscita a
conquistare una nomination da parte dell’Academy.
Avengers: Endgame (2019)
Se Avengers: Infinity War è stato
grandioso, il sequel Avengers: Endgame è riuscito a
fare ancora meglio. Il film si presenta ancora più ricco del
precedente: include più personaggi, ruota attorno un viaggio nel
tempo alquanto confuso e mette in scena una battaglia troppo grande
a darsi. Eppure, tutto funziona. Joe e Anthony Russo hanno realizzato un film
che dura tre ore ma non stanca, anzi.
Riprese da urlo, emozioni forti,
effetti speciali all’avanguardia, storia avvincente: Avengers:
Endgame è un vero e proprio blockbuster. Ma non piace
abbastanza all’Academy. Lo stigma è duro a morire. Chissà se
Spider-Man:
No Way Home riuscirà a rompere gli schemi, con una
nomination e, magari, con un Oscar come Miglior
film…
Arriverà in prima tv assoluta lunedì 14
febbraio, il giorno di
San Valentino, alle 21.15 su Sky Cinema Uno, in
streaming su NOW e disponibile on demand, Eiffel, il
film Sky Original diretto da Martin
Bourboulon e scritto da Caroline Bongrand, che racconta la
storia di Gustave Eiffel e di come nacque il progetto della torre
che cambiò il profilo di Parigi per sempre. La storia di un amore
perduto e proibito ricostruita e immaginata sulla base di centinaia
di documenti dell’epoca.
Nel cast Romain
Duris è Gustave Eiffel, Emma Mackey è Adrianne Bourgès, la donna amata
da Gustave e Pierre Deladonchamps interpreta il
marito di Adrianne, Antoine De Restac.
Terminata la collaborazione per la
costruzione della Statua della Libertà, l’ingegnere Gustave Eiffel
ha raggiunto la celebrità. Il Governo francese preme per
convincerlo a progettare qualcosa di spettacolare per l’Esposizione
Universale di Parigi del 1889. Mentre elabora il progetto, Eiffel
ritrova una misteriosa donna conosciuta in passato. La passione
perduta e proibita gli fornisce l’ispirazione per realizzare la
torre che cambierà il profilo di Parigi per sempre. Eiffel
da Lunedì 14 febbraio in prima tv assoluta alle 21.15 su Sky
Cinema Uno, in streaming su N0W e disponibile on
demand.
Vision
Distribution ha diffuso il trailer del film Corro da
te, diretto da Riccardo Milano e con protagoniste
Miriam Leone e
Pierfrancesco Favino. Basato sul film “Tout le Monde
Debout” scritto e diretto da Franck Dubosc in collaborazione con
Gaumont. Corro da
te debutterà al cinema dal 27 Marzo 2022.
La trama
Bello, sportivo, single incallito e
seduttore seriale, Gianni è un quasi cinquantenne in carriera a
capo di un importante brand di scarpe da running che vanta tra i
suoi testimonial i più grandi atleti del momento. Disposto a tutto
pur di conquistare la giovane donna di turno, per una serie di
circostanze arriva a fingere di essere costretto su una sedia a
rotelle – questa volta puntando tutto sulla pietà, per lui l’unico
sentimento che è possibile provare nei confronti di un disabile. Ma
quando incontra Chiara, una donna solare e dinamica, musicista per
lavoro e tennista per passione nonostante l’incidente che l’ha resa
paraplegica, inizia a provare per lei tutt’altro tipo di
sentimenti. Attraverso lei e i suoi amici, sportivi e
vitali almeno quanto lei, Gianni non potrà far altro che cambiare
prospettiva su molte cose: la vita, l’amore, la disabilità in sé.
Imparerà che l’unico vero handicap è l’assenza di forza d’animo,
per ritrovarsi infine totalmente cambiato sia come uomo che come
businessman.
La
pubblicazione della sceneggiatura di Spider-Man:
No Way Home ha permesso al pubblico di scoprire
diverse cose in più sul film campione d’incassi. Non ultimo il
fatto che all’inizio, nella storia, era previsto un cameo di
Stan Lee, più o meno.
L’autenticità e la bellezza dei
cameo di Stan Lee nei film Marvel si basava sul fatto che il
papà di tanti amatissimi eroi voleva caldamente partecipare, sul
set, con gli interpreti di quegli eroi che lui aveva creato.
Realizzare un cameo in CGI quindi sembrava sicuramente snaturare
questa sua spinta giocosa, e così nella sceneggiatura di
Spider-Man:
No Way Home c’era un piccolo omaggio, che però
non è finito nel film. Ecco cosa si legge nello script:
“Si ferma fuori dal negozio di
ciambelle. Ora con le decorazioni natalizie. Luci di Natale. Entra…
INT. NEGOZIO DI CIAMBELLE – CONTINUO (GIORNO) Peter trova MJ,
parlando e ridendo con un anziano cliente che assomiglia a Stan
Lee”.
Arnold Schwarzenegger è Zeus in un poster per
un nuovo progetto misterioso in arrivo a febbraio. Schwarzenegger
ha affrontato una abbondante quota di ruoli mitici durante la sua
carriera, in particolare quello di Conan il
Barbaro nel classico del 1982.
In effetti Schwarzenegger stesso è a
questo punto un’icona che ha raggiunto quasi uno status mitico come
star del cinema. Ovviamente la maggior parte dei film che hanno
messo Arnold Schwarzenegger nel regno dell’iconico e
del mitico – The Terminator, Total Recall, Predator, True
Lies e altri – sono ormai lontani dal passato. Negli
ultimi anni l’attore ha infatti assunto un ruolo più di una figura
generale della cultura pop, apparendo in video casuali per
distruggere le cose con i carri armati o rimproverare le persone
per non essersi vaccinate, mentre occasionalmente gira film in cui
si appoggia principalmente alla sua immagine da eroe action in modo
ammiccante e talvolta meta.
Ma sembra che
Schwarzenegger sia ora pronto a lanciare un nuovo
progetto che lo lancerà finalmente nel regno della mitologia in un
senso molto letterale. L’attore ha condiviso un nuovo poster su
Twitter in cui veste i panni di Zeus, mentre promette un nuovo
progetto in arrivo a febbraio. Sarà un film o magari un spot tv, in
vista del SuperBowl?
Trai nuovi personaggi dei fumetti
che vedremo in The
Batman c’è anche Carmine Falcone, che
Christopher Nolan aveva affidato a
Tom
Wilkinson e che invece per Matt
Reeves avrà il volto di John
Turturro. Proprio Falcone è uno dei protagonisti del
nuovo spot del film che arriverà in sala il 3 marzo prossimo.
“The
Batman esplorerà un caso di detective“, scrivono
le fonti. “Quando alcune persone iniziano a morire in modi
strani, Batman dovrà scendere nelle profondità di Gotham per
trovare indizi e risolvere il mistero di una cospirazione connessa
alla storia e ai criminali di Gotham City. Nel film, tutta la
Batman Rogues Gallery sarà disponibile e attiva, molto simile a
quella originale fumetti e dei film animati. Il film presenterà più
villain, poiché sono tutti sospettati“.
Arriva da Deadlinela notizia che New Line ha ufficialmente dato il via libera a
unsequel di
Mortal Kombat. Lo studio ha ingaggiato
inoltre Jeremy Slater (Moon
Knight;The Umbrella Academy) per scrivere la
sceneggiatura. Secondo Business
Insider, Mortal
Kombat è stata l’uscita domestica
più popolare per Warner Bros. e HBO Max lo scorso anno, ottenendo
oltre 3,8 milioni di visualizzazioni durante il suo weekend di
apertura. Ha anche guadagnato oltre $ 83,6 milioni al botteghino
mondiale. Di contro titoli molto più attesi come
Godzilla vs.
Kong e The
Suicide Squadhanno totalizzato nei
primi tre giorni solo 3,6 milioni e 2,8 milioni di
famiglie.
Il sequel
I
dettagli della trama sono comprensibilmente riservati, ma si
prevede che riporterà la maggior parte, se non tutto il cast
originale in azione, in aggiunta probabilmente una serie di nuovi
personaggi della serie di videogiochi di successo, incluso il
preferito dai fan Johnny Cage, che è stato
brevemente preso in giro nella scena post-crediti del primo
film. Oltre al sequel diretto, New Line è anche in varie fasi
di sviluppo per potenziali spinoff, quindi aspettiamoci molto di
più sull’universo di Mortal
Kombat nei prossimi anni.
Mortal
Kombat del 2021 vedeva Lewis Tan come
Cole Young, Jessica McNamee come Sonya Blade,
Josh Lawson come Kano, Tadanobu
Asano come Raiden, Mehcad Brooks come Jackson “Jax”
Briggs, Ludi Lin come Liu Kang, Chin Han come Shang Tsung, Joe
Taslim come Bi-Han/Sub-Zero, Hiroyuki Sanada come Hanzo
Hasashi/Scorpion, Max Huang come Kung Lao, Sisi Stringer come
Mileena, Matilda Kimber come Emily Young, Laura Brent come Alison
Young, Elissa Cadwell come Nitara e Daniel Nelson come
Kabal.
Nella loro prima intervista
congiunta (via
Deadline e che trovate qui), Andrew Garfield, Tobey Maguire e Tom
Holland hanno parlato di lavorare insieme in
Spider-Man:
No Way Home. I tre non hanno fatto altro che
complimentarsi l’uno con l’altro per l’esperienza nel suo insieme,
dicendosi anche d’accordo sull’essere contenti di come si è
rivelato il film. Tuttavia, Garfield ha rivelato
di essere convinto che anche se lui e Maguire non
si fossero fatti vedere, il trequel sarebbe comunque
fantastico.
“Quindi il film, credo, esiste
da solo, senza che io e Tobey ci siamo. Spero che la nostra
presenza lo abbia migliorato, ma penso che [il regista] Jon Watts e
Tom abbiano realizzato questo qualcosa, in realtà, che è
eccezionalmente commovente, specialmente per i giovani, sai? Penso
che sia un bel film.”
Parlando al podcast Hero Nation di
Deadline per discutere della sua serie HBO Max
Peacemaker, che è attualmente la serie
numero uno al mondo, James
Gunn ha affermato che Guardiani
della Galassia Vol. 3 sorprenderà i fan, definendolo
“grande e oscuro”.
Quando viene incalzato su cosa
riserva il futuro per il franchise dei Guardiani dopo il tanto
atteso terzo capitolo, Gunn ha detto che gli spettatori dovrebbero
aspettarsi una nuova formazione per la squadra, insistendo sul
fatto che il terzo capitolo sarà l’ultima volta che la troupe
originale verrà vista insieme.
“Questa è la fine per noi.
Questa è l’ultima volta che le persone vedranno questa squadra di
Guardiani… Voglio solo essere fedele ai personaggi, voglio essere
fedele alla storia e voglio dare alle persone la conclusione che
meritano per questa storia. Quindi è sempre un po’ spaventoso; Sto
facendo del mio meglio.”