In Pieces
of a Woman Martha (Vanessa
Kirby) e Sean (Shia
LaBeouf) sono una coppia di Boston. Stanno per diventare
genitori ma la scelta di far nascere loro figlio in casa ha un
risvolto tragico che cambierà per sempre le loro vite. Per Martha
ha inizio un’odissea lunga un anno. Deve convivere con il dolore,
con il rapporto conflittuale con il marito e con la madre dispotica
(Ellen Burstyn), oltre che confrontarsi in tribunale con
l’ostetrica divenuta oggetto di pubblica denigrazione. Diretto da
Kornél Mundruczó (WHITE GOD – Sinfonia per Hagen, vincitore del
premio Un Certain Regard a Cannes nel 2014) e con la sceneggiatura
di Kata Wéber. Martin Scorsese è produttore esecutivo. PIECES OF A
WOMAN è la storia profondamente intima, travolgente ed eccezionale
di una donna che deve imparare a convivere con una perdita.
Oscar Isaac sarà
ufficialmente il protagonista di Moon
Knight, serie Marvel in sviluppo presso Disney+ e annunciata durante il Comic
Con di San Diego del 2019.
In occasione dell’assemblea degli
investitori Disney, i Marvel Studios hanno presentato i progetti in
sviluppo e annunciato i nuovi in arrivo. Tra questi c’è Moon
Knight, una serie su “un eroe complicato”, come
annuncia lo stesso account Instagram di Marvel.
Moon
Knight racconta la storia di Marc Spector, un
soldato d’elite e mercenario che decide di combattere il crimine e
decide di diventare il rappresentante umano di Khonshy, il dio
egizio della luna.
WandaVision
unisce televisione classica e Marvel Cinematic Universe e vede
protagonisti Wanda Maximoff e Visione, due individui dotati di
super poteri che conducono vite di periferia idealizzate, che
iniziano a sospettare che ogni cosa non sia come sembra. La nuova
serie è diretta da Matt Shakman mentre Jac Schaeffer è il capo
sceneggiatore.
Disney+ è il servizio di streaming
dedicato ai film e ai prodotti di intrattenimento di Disney, Pixar,
Marvel, Star
Wars, National Geographic e altri brand, riuniti insieme, per
la prima volta. Come parte della divisione Media ed Entertainment
Distribution di Disney, Disney+ è disponibile sulla maggior
parte degli schermi connessi a Internet e offre una programmazione
senza interruzioni pubblicitarie con una varietà di lungometraggi
originali, documentari, serie live-action e animate e
cortometraggi. Oltre ad offrire un accesso senza precedenti allo
sterminato archivio cinematografico e televisivo di Disney,
Disney+ è il nuovo servizio di
streaming dove trovare le ultime uscite cinematografiche
distribuite da The Walt Disney Studios. Tutte le informazioni e le
modalità di abbonamento sono disponibili sul sito
DisneyPlus.com.
Tornano puntuali come ogni anno
I delitti del Barlume, la produzione Sky
Original coprodotta con Palomar. La prima
delle due nuove storie – ispirate al mondo dei romanzi di Marco
Malvaldi, editi da Sellerio Editore – si intitola MARE
FORZA QUATTRO e sarà in onda lunedì 11 gennaio
alle 21.15 su Sky Cinema Uno, disponibile anche in
4K HDR con Sky Q satellite, oltre che on
demand su Sky e NOW TV.
Alla regia confermato nuovamente
Roan Johnson così come gli storici personaggi che
hanno reso famoso il “BarLume”: Filippo Timi veste ancora i panni di Massimo
Viviani, Lucia Mascino quelli del Commissario
Fusco, Enrica Guidi è la Tizi, mentre Stefano Fresi e Corrado
Guzzanti sono ancora una volta Beppe Battaglia e Paolo
Pasquali. Sempre insieme, anche se questa volta con l’ausilio della
tecnologia, il “quartetto uretra”, capitanato da Alessandro
Benvenuti (Emo), insieme ad Atos
Davini(Pilade) Marcello Marziali (Gino) e
Massimo Paganelli (Aldo).
Nella prima delle due nuove storie,
Mare forza quattro, in onda
l’11 gennaio alle 21.15 su Sky Cinema Uno, una
forte mareggiata di fine marzo si abbatte sul lungomare di Pineta
distruggendo tavolini e sedie del nostro amato Barlume. Sarà forse
una metafora dell’arrivo del virus? Nel dubbio i vecchini, fatta
eccezione per Emo (Alessandro Benvenuti), si sono già tappati in
casa e così non possono assistere al ritrovamento del cadavere che
la mareggiata ha portato sotto il bar, scuotendo la giornata di
Beppe (Stefano Fresi), della Tizi (Enrica Guidi) e di Massimo
(Filippo Timi). Un caso rognoso per la Fusco (Lucia Mascino), ma
per fortuna a darle una mano c’è come al solito il Viviani….
I delitti del
Barlume è una produzione Sky Original, in coproduzione con
Palomar, scritta da Roan Johnson, Davide Lantieri, Ottavia Madeddu
e Carlotta Massimi. La regia è di Roan Johnson. Nel cast Filippo
Timi, Lucia Mascino, Alessandro Benvenuti, Atos Davini, Massimo
Paganelli, Marcello Marziali, Enrica Guidi, con Corrado Guzzanti e
con Stefano Fresi.
Disponibile anche in 4K HDR
con Sky Q satellite e anche on demand su Sky e NOW
TV.
Nonostante il MCU sia pieno di personaggi incredibili che,
nel bene o nel male, ricevono tutti un arco narrativo adeguato, ci
sono alcuni personaggi che, improvvisamente, non abbiamo più visto
nell’universo condiviso.
ComicBookMovie ha raccolto 10 personaggi del
MCU che sono scomparsi senza una ragione:
Nova Prime
Convincere Glenn Close ad
unirsi al MCU è stata una grande vittoria per
il regista James
Gunn, che ha sviluppato Guardiani
della Galassia per i Marvel Studios. Il ruolo di Nova Prime era
minore, ma comunque cruciale per il modo in cui si svolgeva la
storia. L’esistenza dei Nova Corps si è dimostrata più che
sufficiente per lasciare i fan a bocca aperta in merito al loro
futuro nel MCU.
Sfortunatamente, Thanos li ha
decimati fuori campo in Avengers:
Infinity War, quindi possiamo solo supporre che Nova Prime
fosse tra i caduti. Il motivo per cui dobbiamo presumerlo è che i
Marvel Studios non si sono mai
presi la briga di affrontare ciò che è accaduto alle forze di
polizia interplanetarie. Thanos ha lasciato metà di loro vivi? Sono
tutti morti? Chissà…
Aaron Davis
La star di Atlanta, Donald
Glover, è uno dei più grandi talenti che lavorano oggi, e anche
coloro che odiavano Solo:
A Star Wars Story hanno convenuto che la sua
interpretazione di Lando Calrissian è stata un momento clou.
Portare l’attore nel MCU è stata una mossa enorme, ma
nei panni di Aaron Davis (zio di Miles Morales e vigilante noto
come Prowler), ha portato molto poco a Spider-Man:
Homecoming.
Ne seguirono uno scambio divertente
con l’inesperto arrampicamuri, così come una menzione fine a se
stessa del nipote di Aaron. Quello che sembrava un modo perfetto
per introdurre Prowler e/o Miles nel sequel è stato completamente
trascurato, neanche quando Peter Parker si stava dirigendo
all’estero. Sfortunatamente, Spider-Man 3 sembra essere altrettanto improbabile
come film per riportare Aaron. Che spreco!
Betty Ross
Betty Ross è l’interesse
amoroso definitivo di Bruce Banner e Liv Tyler non ha fatto altro
che un buon lavoro ne L’incredibile Hulk del 2008. Quando
il film è stato distribuito, il piano dei Marvel Studios era quello di
riunire gli eroi della Terra per combattere un Hulk che era caduto
sotto il controllo di Loki. Quando Joss Whedon si è imbarcato nel
progetto, il film è stato revisionato e la storia del Gigante di
Giada si è svolta in un modo completamente diverso.
È probabile che Betty una volta
facesse parte di
The Avengers, ma Bruce è passato a Vedova Nera e poi ha
lasciato completamente il pianeta. Ora è tornato e ha
l’intelligenza di Bruce. Nonostante tutto, sembra che non abbia mai
guardato Betty. La Marvel, nel frattempo, ha
dimenticato tutto del legame che questi due condividono.
Dr. Selvig
Nei primi giorni del
MCU, il dottor Erik Selvig è stato
una parte importante di come si sono svolte le storie in questo
mondo condiviso. Era in Thor,
poi in
The Avengers. Era cruciale anche per
Thor: The Dark World, ed è persino apparso in
Avengers: Age of Ultron.Avengers:
Endgame ha confermato che era tra quelli che Thanos ha
fatto scomparire, ma questo significa che alla fine è tornato con
tutti gli altri.
Solo Spider-Man:
Far From Home ha coperto le conseguenze del Blip, quindi
Selvig potrebbe tornare. Quando e perché ha smesso di essere così
importante per il MCU? Quando Joss Whedon se ne andò,
i Marvel Studios decisero che forse
questi eroi non avevano bisogno dell’assistenza di un grande
cervello come Selvig.
Lady Sif
Sif farà il suo ritorno nel
MCU in Thor: Love and
Thunder, anche se si dice che Jaimie Alexander potrebbe
tornare prima di allora nella serie Disney+Loki. Questo segna un
ritorno atteso da tempo per l’eroe, ma ci spinge anche a chiederci
perché i Marvel Studios siano stati così
veloci ad abbandonare il personaggio.
Non è mai stata così cruciale per
quei primi due film di Thor come avrebbe dovuto essere, e non ha
mai avuto la possibilità di esplorare una relazione romantica con
il Dio del Tuono, nonostante ci fosse una connessione tra loro.
L’ultima volta che abbiamo visto Sif è stato quando lei e Volstagg
hanno fatto visita al Il Collezionista. Forse, invece di tornare ad
Asgard, ha scelto di attraversare le vie spaziali… è lì che Thor la
troverà mentre viaggia con i Guardiani della Galassia?
Mitchell Carson
Un tempo era uno dei
principali membri dello S.H.I.E.L.D.; successivamente, è stato
rivelato che Mitchell Carson era un altro agente sotto copertura
dell’HYDRA. Ecco perché lo abbiamo visto in Ant-Man
mentre tentava di acquisire l’armatura di Yellowjacket. Quel piano
fallì, ma riuscì a uscire vivo dall’edificio di Darren Cross per
combattere ancora un altro giorno. Non era completamente a mani
vuote, tuttavia, poiché la sua valigetta era piena di particelle
Pym.
C’è molto che si potrebbe fare con
quelle, ma negli ultimi sei anni non c’è stato alcun segno che i
Marvel Studios abbiano intenzione
di riportare Carson indietro o rivelare cosa ne sia stato di lui.
La Marvel ha dimenticato questo
personaggio, creando quello che alcuni descriverebbe come un buco
di trama.
Dr. Cho
Con il box office cinese
che diventa sempre più importante, molti studi cinematografici a
metà degli anni 2010 si sono resi conto che abbracciare il Regno di
Mezzo potrebbe aumentare le possibilità di successo nel paese.
Iron
Man 3 includeva scene girate appositamente per la Cina,
anche se molti spettatori si sono arrabbiati per il modo in cui
sono state presentate.
Nonostante ciò,
Avengers: Age of Ultron ha ancora in primo piano
Claudia Kim, un’attrice che è una grande star in quella parte del
mondo. Nei panni della dottoressa Helen Cho, ha svolto un ruolo
cruciale nel modo in cui il sequel si è svolto. Nonostante sia
stata attaccata da Ultron, Cho in seguito si è unito allo staff
della New Avengers Facility… e da allora non è più apparsa. Non
sappiamo cosa ne sia stato di lei, ma è stata totalmente
dimenticata.
Abominio
Vale la pena menzionare
Samuel Sterns qui, perché i Marvel Studios hanno anticipato la
sua trasformazione in The Leader, solo per dimenticare tutto di
quel cattivo e non fare nulla con lui. Senza un franchise solista
per Hulk, forse non dovremmo essere eccessivamente sorpresi dalla
scomparsa di uno dei suoi più grandi nemici dal MCU. Tuttavia, lasciarsi alle
spalle un cattivo già pronto come Abominio potrebbe essere uno dei
più grandi errori commessi dal MCU.
Avrebbe potuto facilmente cadere
nelle mani dell’HYDRA o essere stato usato contro i Vendicatori in
un film come Captain
America: Civil War. Tim Roth riprenderà il ruolo in
She-Hulk di Disney+, ma questo arriva a più di un
decennio di distanza da quando ha interpretato per la prima volta
questo cattivo. La Marvel lo ha dimenticato per un
po’, ma sembra che questo sia un altro personaggio con cui hanno
finalmente deciso di (ri)fare qualcosa.
Rhomann Dey
È fin troppo facile
dimenticare quanto sia stato impressionante il cast di Guardiani
della Galassia, con John C. Reilly che è stato un altro
grande nome che non ci saremmo mai aspettati di vedere nel MCU. Come Rhomann Dey, ha avuto un
impatto duraturo e ha aggiunto ancora più cuore a un film pieno
zeppo di emozioni.
Come Nova Prime, è scomparso
dall’azione dal 2014; facendolo incrociare di nuovo con la squadra
nel Vol. 2 sarebbe stato abbastanza facile.
Sfortunatamente, dobbiamo ancora presumere che sia lei che la sua
famiglia siano state vittime di Thanos quando il Titano Pazzo ha
attaccato Xandar. Speriamo che ci sia un futuro per lui nel
Vol.
3, ma solo se la Marvel si ricorderà di lui.
Dr. Leonard Samson
Ty Burrell è diventato una
grande star dopo aver recitato ne L’incredibile Hulk
grazie a Modern Family, ma i Marvel Studios non sono ancora
riusciti a riportare l’attore nel MCU nei panni del Dr. Leonard
Samson. È una decisione strana e questo psichiatra avrebbe potuto
inserirsi in un numero qualsiasi di film. Per cominciare, avrebbe
potuto essere lo strizzacervelli con cui Tony Stark ha parlato alla
fine di Iron Man
3; anche se trasformato nel suo eroico alter ego
come Doc Samson.
Ciò avrebbe richiesto più tempo
sullo schermo, e sicuramentre più del semplice cameo che ha fatto
nel 2008. Sembra che la Marvel non abbia mai avuto piani
seri per Samson, con la sua inclusione che è stata poco più di un
easter egg per i fan. Non c’è da meravigliarsi quindi che stato
dimenticato…
Arriva da Deadline la notizia che
Chris Mason (Broadchurch) si è unito al cast di
Riverdale
5 in un ruolo ricorrente per la quinta
stagione della serie tv Riverdale.
Mason interpreterà Chad Gekko, il marito geloso e controllante
di Veronica (Camila
Mendes) che lavora a Wall Street. Chad è un cane
Alpha, minacciato dalla vita di Veronica a Riverdale, in particolare dalla sua amicizia con
Archie (KJ
Apa). Il personaggio di Mason sarà introdotto nel quarto
episodio della quinta stagione mercoledì 10 febbraio, dove ci sarà
un salto temporale di sette anni.
Riverdale 5
Riverdale
5 è la quinta
stagione della serie tv Riverdale
sviluppata dal direttore creativo di Archie Comics, Roberto
Aguirre-Sacasa per il network americana The CW.
In Riverdale
5 protagonisti sono i personaggi Archibald
“Archie” Andrews (stagione 1-in corso), interpretato da K. J. Apa. Giovane studente di Riverdale che
cerca di seguire la sua passione musicale senza deludere il padre
allo stesso tempo. Elizabeth “Betty” Cooper (stagione 1-in corso),
interpretata da Lili Reinhart. Veronica Lodge (stagione
1-in corso), interpretata da Camila Mendes. Sofisticata e audace ragazza
appena trasferitasi da New York con la madre dopo che uno scandalo
finanziario ha travolto la sua famiglia. Jughead Jones (stagione
1-in corso), interpretato da Cole Sprouse. Migliore amico di Archie,
intelligente e che indossa sempre un cappello grigio. Hermione
Lodge (stagione 1-in corso), interpretata da Marisol
Nichols. Madre di Veronica, con la quale si è appena
trasferita in città dopo l’arresto del marito Hiram Lodge, al
centro di uno scandalo finanziario. Cheryl Blossom (stagione 1-in
corso), interpretata da Madelaine Petsch. Sorella
gemella di Jason, è una ragazza ricca e manipolatrice, tra le più
popolari della città. Josie McCoy (stagione 1-in corso),
interpretata da Ashleigh Murray. Una delle
studenti della città, nonché cantante del gruppo Josie and the
Pussycats. Figlia del sindaco. Alice Cooper (stagione 1-in corso),
interpretata da Mädchen Amick. Madre di Betty ed
editrice del giornale locale della città. Hiram Lodge (stagione
2-in corso), interpretato da Mark Consuelos.
Quando WarnerMedia annunciò di aver
terminato le indagini in merito alle accuse di Ray Fisher nei confronti di Joss Whedon e di altri membri della produzione
di Justice
League, la società statunitense specificò di aver
attuato delle “misure
correttive“. Da allora Fisher ha espresso la sua soddisfazione
in merito al risultato ottenuto, ma ha comunque continuato a
prendere di mira la Warner Bros. (senza però condividere alcuna
lamentela specifica).
In seguito alle indagini, Whedon ha
abbandonato la produzione della sua nuova serie HBO dal titolo
The Nevers, ma Fisher ha recentemente chiarito che vuole
che anche Walter Hamada, capo della DC Films, venga allontanato. In
effetti, l’interprete di Cyborg è arrivato al punto di dichiarare
che non avrebbe lavorato più a nessun film in cui sarebbe stato
coinvolto il dirigente, cosa che ha portato ai recenti report
sull’eliminazione del personaggio di Cyborg dalla trama di
The Flash.
Adesso, WarnerMedia ha rilasciato
una nuova dichiarazione ufficiale in merito alla vicenda:
“L’indagine è stata condotta da uno studio legale esterno e
guidata da un ex giudice federale”, ha rivelato la società,
mostrando quanto seriamente abbia preso la questione. “Sono
state intervistate più di 80 persone. Abbiamo piena fiducia nella
sua completezza e integrità e sono state intraprese azioni
correttive. L’indagine si è conclusa ed è ora di andare
avanti”.
In altre parole, qualsiasi azione
che sarebbe stata intrapresa adesso lo è stata, quindi i continui
tweet di Fisher – che non hanno mai rivelato cosa sia
effettivamente successo – chiaramente non otterranno molto di più.
Tuttavia, non sembra che la questione si sia davvero conclusa, dal
momento che è diventato sempre più difficile immaginare che
l’attore possa ancora avere un futuro nel DCEU come Cyborg oltre la
Sndyer
Cut di Justice
League.
Zack
Snyder’s Justice League uscirà in streaming uscirà il
18 marzo 2021 in esclusiva
digitale, disponibile per l’acquisto su Amazon Prime Video, Apple Tv, Youtube, Google
Play, TIMVISION, Chili, Rakuten TV, PlayStation Store, Microsoft
Film & TV.
Molto prima che WarnerMedia
confermasse che la
Snyder Cut di Justice
League sarebbe arrivata su HBO Max, Zack Snyder ha condiviso quella che sembrava
essere una testimonianza tangibile che la sua versione del film
stava effettivamente per prendere vita. Quello che non sapevamo
all’epoca, però, era che quei contenitori di pellicola metallici
erano soltanto degli oggetti di scena provenienti dal set di
Army
of the Dead.
In una nuova immagine ufficiale del
progetto Netflix pubblicata da
Entertainment Weekly, vediamo la squadra di mercenari
protagonista della storia entrare in un caveau. Alla loro sinistra,
è possibile notare proprio quei contenitori, che lo stesso Zack Snyder aveva utilizzato per anticipare
l’arrivo della sua versione di Justice
League.
ComicBookMovie ha condiviso un tweet che esplica, attraverso il
dettaglio di tre diverse immagini, il bellissimo easter egg in
questione.
1 di 3
Tutto quello che c’è da sapere su Army of the Dead
Army
of the Dead segnerà il ritorno di Zack
Snyder al genere horror dopo L’alba dei
morti viventi del 2004. Il film arriverà su Netflix
quest’estate e seguirà un gruppo di mercenari che cerca di portare
a termini la più grande rapina mai tentata in una Las Vegas
infestata da zombie. Il cast del film annovera Dave Bautista (che di recente ha confermato di
aver rinunciato a The Suicide Squad di James Gunn pur di apparire nel
film), Ella Purnell e Garret
Dillahunt.
Zack
Snyder’s Justice League uscirà in streaming uscirà il
18 marzo 2021 in esclusiva
digitale, disponibile per l’acquisto su Amazon Prime Video, Apple Tv, Youtube, Google
Play, TIMVISION, Chili, Rakuten TV, PlayStation Store, Microsoft
Film & TV.
Secondo lo sceneggiatore
Phil Lord, le prime versioni di The
Flash erano davvero divertenti. Lord, insieme al suo
fedele partner Chris Miller, ha lavorato a diversi
film acclamati, tra cui
21 Jump Street, The LEGO
Movie e Spider-Man:
Un Nuovo Universo. Nel 2015, durante le prime fasi di
sviluppo del film, il duo era stato scelto per scrivere la
sceneggiatura di The Flash, ma in seguito ha abbandonato
il progetto.
Non si sa molto del film attuale,
inclusa la storia che verrà raccontata. Secondo le prime
indiscrezioni, il film potrebbe adattare l’arco narrativo della
serie a fumetti “Flashpoint” (dal momento che, per un certo
periodo, quel titolo era anche lo stesso del film). Con così tante
personalità che hanno messo le mani sul progetto, tra
sceneggiatori, produttori e registi, non è chiaro adesso quale
direzione prenderà il cinecomic. Tuttavia, i dettagli sul cast sono
iniziati a trapelare, inclusa un’apparizione molto attesa di
Michael Keaton nella sua versione deli 1989 di
Batman.
Ora, Phil Lord ha
usato
Twitter per divulgare un po’ di informazioni sulle prime bozze
della sceneggiatura di The Flash. Dopo che Zack
Snyder ha rivelato il retroscena
sull’originale ambientazione originale di Wonder Woman del
2017, i fan erano curiosi riguardo ai primissimi piani per The
Flash. Lord ha risposto alle richieste su Twitter, dicendo che lui
e Snyder avevano “escogitato qualcosa di veramente
divertente”. Ha continuato dicendo che ha adorato il tempo
trascorso a lavorare con Snyder e a dare uno sguardo al processo di
lavorazione del DCEU.
Le riprese di The
Flash dovrebbero iniziare quest’estate, quindi è probabile
che sia già pronta una nuova sceneggiatura. Tuttavia, quello che
c’è in quella sceneggiatura è ancora top secret. La versione di
Flash di Ezra Miller ha fatto il suo debutto sullo
schermo in
Batman v Superman: Dawn of Justice, quando Bruce Wayne lo
vede per la prima volta nella sequenza del sogno. È stato poi in
Justice
League del 2017 che Miller ha avuto davvero la possibilità
di brillare, mostrando un lato più divertente dell’eroe.
Tutto quello che c’è da sapere su The Flash
Ricordiamo che The
Flash arriverà al cinema il 1 luglio 2022. Il film
sarà diretto da Andy
Muschietti, regista di IT e IT
– Capitolo Due.Ezra
Miller tornerà a vestire i panni del Velocista
Scarlatto dopo un cameo in Batman
v Superman: Dawn of Justice e Justice
League. Confermata anche la presenza
di Michael
Keaton e Ben
Affleck, che torneranno entrambi a vestire i panni di
Batman. Il film dovrebbe essere ispirato alla serie a fumetti
“Flashpoint” del 2011, scritta da Geoff Johns e disegnata da Andy
Kubert.
Zack Snyder ha finalmente spiegato il
retroscena su una foto di Wonder Woman scattata prima degli
eventi di Batman v Superman. Dopo che l’immagine di
Diana Prince durante la guerra di Crimea ha fatto il giro del web,
è diventata uno degli argomenti più discussi, con i fan che hanno
sempre voluto conoscere la vera storia dietro quella foto.
L’immagine in questione è stata
avvistata nell’ufficio di Snyder durante una recente intervista
online che ha suscitato parecchio interesse nel pubblico. Nella
foto, la principessa di Themyscira posa con una lancia tenendo in
mano diverse teste mozzate, come prova delle sue capacità di
combattimento. Questa foto non è mai entrata nel canone del DCEU,
con la storia passata di Diana che è stata modificata ed ambientata
durante la Prima Guerra Mondiale, come si è visto in Wonder
Woman di Patty Jenkins. Il film del 2017 presenta una
foto simile che è stata avvistata per la prima volta in
Batman v Superman, foto che ha rivelato la vera identità
di Bruce Wayne/Batman alla dea amazzone. Dal momento che la prima
immagine (decisamente più brutale) è balzata all’attenzione dei
più, Snyder si è preso la responsabilità di spiegarne
l’origine.
Attraverso il suo account
Twitter ufficiale, Snyder ha spiegato che l’immagine è stata
presumibilmente scattata nel 1854, quando Diana era a caccia di
Ares. Per spiegare il barbaro atto di conservare le teste dei suoi
avversari uccisi, il regista ha aggiunto che l’idea era che Steve
Trevor, che a quel punto doveva ancora incontrare, l’aiuterà a
“ripristinare la sua fede nell’umanità e l’amore
stesso”.
Il senso di giustizia di Wonder Woman
L’immagine ha suscitato parecchio
interesse in quanto contraddice tutto ciò che è stato rivelato
finora su Wonder Woman. Per chi non lo sapesse, è
fuori discussione per un personaggio come Diana Prince andare in
giro trascinando le teste dei suoi avversari in quel modo,
soprattutto perché Diana è assolutamente contraria alla violenza,
come spiegato anche in Wonder
Woman 1984: nel sequel, mentre lei e Steve danno la
caccia a Maxwell Lord, Diana sottolinea che nessuno dovrebbe essere
ucciso, sostenendo che tutti erano sotto l’influenza del
Dreamstone.
Inoltre, ciò si oppone all’idea che
Wonder Woman non abbia mai perso la fede negli umani; in effetti, è
la sua fede incrollabile nella bontà delle persone che l’ha
motivata a lasciare Themyscira e a salvarli durante la Prima Guerra
Mondiale. L’ha aiutata a lasciare andare Steve per la seconda
volta, rendendosi conto che il mondo ha bisogno di lei anche in
Wonder Woman
1984.
Brie Larson ha ufficialmente iniziato ad
allenarsi per Captain
Marvel 2. Nel 2016, l’attrice premio Oscar è stata
ufficialmente annunciata come interprete di Carol Danvers nel
MCU. Il suo arrivo nell’universo
condiviso è stato anticipato dalla scena post-credits di
Avengers:
Infinity War, la quale ha suggerito che il personaggio
sarebbe stato la chiave per sconfiggere Thanos.
All’inizio del 2019 è arrivato
Captain
Marvel, il suo primo film da solista. Il film è ambientato
negli anni ’90 e si concentra sulla storia delle origini di Carol,
su come ha ottenuto i suoi poteri e sul perché ha deciso di
allontanarsi dalla Terra ed avventurarsi nello spazio. Captain
Marvel è stato ben accolto sia dal pubblico che dalla
critica, incassando oltre 1 miliardo di dollari al box office
mondiale. Non sorprende, dunque, che la Marvel abbia presto dato il via
libera al sequel, attualmente fissato per il 2022.
Ovviamente, Brie Larson tornerà in Captain
Marvel 2, che sarà diretto da Nia
DaCosta, che sostituirà Ryan Fleck e Anna Boden, registi
del primo film. I dettagli sulla trama del film non sono ancora
stati rivelati, ma di recente è stato confermato che le versioni
adulte di Monica Rambeau (Teyonah Parris) e Ms.
Marvel (Iman
Vellani) avranno un ruolo nel sequel.
Al momento non sappiamo quando
inizieranno precisamente le riprese di Captain Marvel 2, ma a quanto pare dovrebbe
essere a breve. In un nuovo video condiviso attraverso il suo
canale YouTube, Brie Larson ha rivelato di aver recentemente
allestito una palestra nella sua abitazione, proprio in vista
dell’inizio della produzione di Captain
Marvel 2. “Come forse saprete, Captain Marvel 2 si sta preparando”,
ha detto Larson. Anche se non ha potuto rivelare molto altro sul
film, ha detto che per lei è “tempo di muoversi”, facendo
riferimento all’inizio degli allenamenti in vista delle imminenti
riprese.
Tutto ciò che sappiamo sul sequel
di Captain Marvel
Captain
Marvel 2, il sequel del cinecomic con
protagonista il premio Oscar Brie
Larson che ha incassato 1 miliardo di dollari al
box office mondiale, sarà sceneggiato da Megan McDonnell,
sceneggiatrice dell’attesa serie WandaVision.
Sfortunatamente, Anna
Boden e Ryan Fleck, registi del
primo film, non torneranno dietro la macchina da presa: a quanto
pare, i Marvel Studios sarebbero interessati ad
affidare la regia del nuovo film ad una sola regista donna. Secondo
la fonte, Boden e Fleck potrebbero essere comunque coinvolti in una
delle serie Marvel attualmente in sviluppo e
destinate a Disney+.
Nessun dettaglio sulla trama del
sequel è stato rivelato, ma l’ambientazione del film dovrebbe
spostarsi dagli anni ’90 ai giorni nostri.
Naturalmente, Brie
Larson tornerà nei panni di Carol Danvers. Il
sequel diCaptain
Marvel arriverà l’11 novembre 2022.
Ian McKellen ha espresso pubblicamente la sua
gioia nei confronti del coming out di Elliot Page,
con cui aveva lavorato nella saga di X-Men. Elliot Page, precedentemente noto come
Ellen, ha annunciato di essere transgender attraverso i suoi
profili social lo scorso dicembre, ricevendo tantissimo sostegno
non soltanto dal mondo di Hollywood, ma anche dai suoi fan e dalla
comunità LGBTQ+.
La carriera di Elliot
Page è iniziata nei primi anni 2000, quando ha recitato al
fianco di Patrick Wilson nel thriller drammatico Hard
Candy. L’anno successivo, è apparso nel ruolo di Kitty Pride
in
X-Men: Conflitto finale, l’ultimo capitolo della trilogia
originale dedicata ai celebri mutanti della Marvel. Da allora Page ha avuto una
carriera incredibile, lanciata a livello internazionale grazie al
ruolo del protagonista in
Juno di Jason Reitman.
Ian McKellen ha interpretato il ruolo di
Magneto nella trilogia originale di X-Men: lui e Page si sono
ritrovati a recitare insieme in X-Men: Giorni di un futuro passato del 2014. Di
recente, Page è tornato all’attenzione di pubblico e critica grazie
al ruolo di Vanya in The
Umbrella Academy, acclamata serie Netflix che tornerà prossimamente con una terza
stagione.
McKellen, che
dichiarò pubblicamente la sua omosessualità nel 1988, ha dichiarato
ad Attitude quanto sia felice che Page abbia fatto coming out.
L’attore ha spiegato di essere deluso da se stesso per non aver
capito cosa stesse passando Page nel periodo in cui hanno lavorato
insieme.“Ricordo che
Elliot Page, in uno degli X-Men, sedeva vicino a noi e non riuscivo
a sentire cosa stesse dicendo”, ha spiegato l’attore
britannico. “Nessuno riusciva a farlo. Quindi, dissi: ‘Guarda,
se non puoi parlare a voce più alta, ti dispiacerebbe, quando hai
finito, lasciare semplicemente cadere la mano in modo che io sappia
quando hai finito?”.
“E poi ha fatto coming out anni
dopo e all’improvviso non ha potuto smettere più di parlare. Lo
avete sentito tutti. E ora… è Elliot. Sono così felice per lui. E
sono molto deluso da me stesso per non aver capito all’epoca quale
fosse la sua difficoltà nel comunicarlo”, ha spiegato
McKellen.
In conclusione, la star de Il Signore degli Anelli ha sottolineato quanto sia
importante, in certe situazioni, avere fiducia in se stessi:
“Quando acquisisci fiducia in te stesso, tutto poi migliora.
Soprattutto in merito alle relazioni: dagli amici alla famiglia, se
sei abbastanza fortunato. E come accaduto a me, anche la tua
recitazione è destinata a cambiare e migliorare.”
Michael Waldron,
sceneggiatore di Doctor
Strange in the Multiverse of Madness, è stato
incaricato di scrivere un nuovo film di Star Wars prodotto da Kevin
Feige. Feige è attualmente presidente dei Marvel Studios. Nel 2019 è stato annunciato
che Feige avrebbe lavorato a un film della celebre saga
fantascientifica per conto della Casa di Topolino. Dal momento che
la Disney non ha minimamente menzionato il progetto durante lo
scorso Investor Day, nulla abbiamo più saputo in merito al
progetto.
Waldron attualmente è il capo
sceneggiatore, nonché creatore, della prossima serie ambientata nel
MCU e destinata a Disney+, Loki, che
dovrebbe essere presentata in anteprima quest’anno. Doctor Strange in
the Multiverse of Madness, che vedrà Stephen Strange
collaborare con Scarlet Witch in quello che è già stato descritto
come il primo velato horror del MCU, sarà parte integrante della
Fase 4 del MCU. Al di là dell’universo
condiviso, però, i crediti di Waldron sono piuttosto scarsi, fatta
eccezione per un episodio di Rick & Morty e nove episodi
di HarmonQuest.
Ora, Waldron ha tra le mani un
nuovo grande progetto davanti a sé.
Deadline riporta, infatti, che lavorerà al film Star Wars di Feige. Oltre a ciò, Waldron ha
firmato un accordo generale con la Disney per lo vedrà coinvolto
anche su altre proprietà dello studio. Presumibilmente, tornerà per
la seconda stagione di Loki, ma tutto dipenderà dalla
volontà o meno della Marvel di rinnovare la serie per un
nuovo ciclo di episodi. I dettagli sul film di Feige sono ancora
top secret, ma il coinvolgimento di Waldron indica che si stanno
facendo diversi progressi in merito al suo sviluppo.
Il futuro della saga di Star Wars
In attesa di nuovi dettagli su
quello che sarà il film attualmente in sviluppo per mano di Feige,
ricordiamo che di recente è stato confermato
Rogue Squadron, primo film ad arrivare nelle sale dopo
la conclusione della saga degli Skywalker. Il film, diretto da
Patty Jenkins (regista di Wonder
Woman), verrà distribuito nelle sale a dicembre 2021.
Oltre a Rogue Squadron, sappiamo
inoltre che a Rian
Johnson, regista de Gli Ultimi Jedi, è
stata affidata la scrittura di una nuova trilogia basata su nuove
storie e nuovi personaggi, ma su quel progetto non si hanno
aggiornamenti da diverso tempo. In passato, anche ai creatori di
Game of Thrones,David
Benioff e D.B. Weiss, era
stato affidato lo sviluppo di una trilogia parallela:
sfortunatamente, il duo ha deciso poi di abbandonare il
progetto.
Nella lunga e variegata filmografia
di Tim Burton, Sweeney Todd – Il
diabolico barbiere di Fleet Street è da molti
indicato come una delle summe della sua poetica. Nel film del 2007
si possono infatti ritrovare molti degli elementi cari al regista,
dalla figura dell’emarginato al desiderio di vendetta, dalle
atmosfere cupe ai personaggi controversi e ricchi di sentimenti.
Ciò che è nuovo, invece, è la componente musical che avvolge una
storia puramente di genere thriller. La vicenda qui raccontata è
infatti un adattamento dell’omonimo musical teatrale del
leggendario Stephen Sondheim, considerato uno
degli autori più importanti nel panorama del teatro musicale del XX
secolo.
Burton assistette per diverse volte
a questo nei primi anni Ottanta, rimanendo abbagliato dalla musica
e dal senso di macabro. Espresse così da subito il desiderio di
rendere la storia di Sweeney Todd un film, ma finì invece con il
concentrarsi su altri progetti. Fu solo nel 2006 che egli ottenne
di essere il regista dell’adattamento di questo, intraprendendo un
lungo lavoro di riscrittura. Insieme allo sceneggiatore
John Logan, infatti, egli si trovò a dover
concentrare un musical di tre ore in un film di due. Per riuscire
in ciò, diverse canzoni dovettero essere rimosse, mentre tutte le
sottotrame vennero ridotte in favore di quella principale.
Sweeney Todd – Il diabolico
barbiere di Fleet Street si affermò poi come un grande
successo, arrivando ad un incasso di circa 153 milioni di dollari a
fronte di un budget di 50. Questo arrivò poi ad ottenere anche tre
nomination ai premi Oscar, vincendo quello per la miglior
scenografia, realizzata dagli italiani Dante
Ferretti e Francesca Lo Schiavo. Sono
molte le curiosità legate a tale film, e proseguendo qui nella
lettura sarà possibile approfondire le principali tra queste. Di
seguito si ritroveranno infatti ulteriori dettagli relativi alla
trama, al cast di attori, alle
canzoni e alle frasi più belle del
film. Infine, si elencheranno anche le principali
piattaforme streaming contenenti il film nel
proprio catalogo.
Sweeney Todd – Il diabolico
barbiere di Fleet Street: la trama del film
Nella Londra di fine Ottocento, il
barbiere di nome Benjamin Barker viene
ingiustamente accusato di un crimine mai commesso e costretto ai
lavori forzati in Australia. Dopo 15 anni, ha finalmente modo di
tornare nella sua città, sotto l’identità di Sweeney
Todd. Qui scopre che dopo il suo allontanamento l’amata
moglie è stata vittima delle insidie del malvagio giudice
Turpin, il quale ora tiene reclusa in casa la
figlia di Todd, la bella Johanna. Egli diventa
così l’obiettivo della vendetta ricercata dal barbiere, il quale
però decide di dare una punizione all’intera città, colpevole di
non aver impedito la sua rovina. Aiutato dalla fedele Mrs.
Lovett, egli inizia così a far scorrere fiumi di sangue,
attendendo il momento in cui potrà posare il rasoio sul collo del
giudice.
Sweeney Todd – Il diabolico
barbiere di Fleet Street: il cast del film
Protagonista del film, alla sua
quinta collaborazione con Burton, è l’attore Johnny Depp.
Egli interpreta il protagonista, il vendicativo Sweeney Todd, il
quale accettò di interpretare pur non essendo un fan del musical.
Ad attrarlo fu infatti la controversa natura del personaggio unita
a quello specifico genere. Prima di poter definitivamente assumerne
i panni, però, Depp dovette prendere diverse lezioni di canto,
dando prova di poter sostenere l’attività canora richiesta. Egli
decise poi di dar vita ad una versione punk rock del personaggio,
ottenendo ampi consensi per la sua performance. Questa lo portò
infine ad ottenere la sua terza nomination all’Oscar come miglior
attore. Accanto a lui, nei panni di Mrs. Lovett, vi è invece
Helena Bonham
Carter. L’attrice sognava di recitare tale personaggio
sin da bambina, e per dimostrare di poterne essere all’altezza
prese a sua volta lezioni di canto, ottenendo anche l’approvazione
di Sondheim stesso.
Il grande Alan Rickman
interpreta invece il malvagio giudice Turpin, dichiarandosi
estremamente affascinato da come il personaggio compia crimini
atroci secondo una propria logica emotiva. Sacha Baron
Cohen è invece presente nel ruolo di Adolfo Pirelli,
barbiere rivale di Todd. Per ottenere la parte, l’attore si è
cimentato in una lunga esecuzione della colonna sonora del film
Il violinista sul tetto, lasciando Burton sbalordito.
Timothy Spall, infine, è Messo Bambford,
assistente personale di Turpin. Sono inoltre presenti tre attori
mai comparsi prima in un film. Si tratta di Ed
Sanders nei panni di Toby, assistente di Pirelli e in
seguito di Mrs. Lovett, Jayne Wisener in quelli di
Johanna, e Jamie Campbell
Bower in quelli di Anthony Hope. Quest’ultimo è poi
divenuto celebre per aver interpretato Caius nella saga di
Twilight, e Gellerd Grindelwald negli ultimi due film di
Harry Potter.
Sweeney Todd – Il diabolico
barbiere di Fleet Street: le canzoni e dove vedere il film in
streaming e in TV
Le musiche del film sono
naturalmente state realizzate da Sondheim, che ha così sostituito
il ricorrente collaboratore di Burton, Danny
Elfman. Nel dar vita alle canzoni, come accennato, molte
sono state eliminate o accorciate, così da non far durare troppo
l’intero film. Tra le assenze più evidenti, ma necessarie, vi è
The Ballad of Sweeney Todd, il famosissimo numero di
apertura che introduce alla storia. Diversi celebri brani si
possono comunque ascoltare nel film, come No Place Like London,
The Worst Pies in London, My Friends e Not While I’m
Around. Ognuna di queste è realmente eseguita dall’interprete
di turno, e per conservarne la bellezza, si è deciso per il
doppiaggio italiano di lasciarle cantate in inglese, aggiungendovi
semplicemente dei sottotitoli.
È possibile vedere o rivedere tale
film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari
piattaforme streaming presenti oggi in rete. Sweeney Todd – Il
diabolico barbiere di Fleet Street è infatti disponibile nel
catalogo di Rakuten TV, Chili Cinema, Google Play, Apple
iTunes e Amazon Prime Video. Per vederlo, basterà
semplicemente iscriversi, in modo del tutto gratuito alla
piattaforma. Si avrà così modo di guardare il titolo in totale
comodità e al meglio della qualità video. È bene notare che in caso
di noleggio si avrà a disposizione un determinato limite temporale
entro cui effettuare la visione. Il film sarà inoltre trasmesso in
televisione il giorno giovedì 7 gennaio alle ore
21:10 sul canale Italia 2.
Sweeney Todd – Il diabolico
barbiere di Fleet Street: le frasi più belle del film e il
trailer
Qui di seguito si riportano invece
alcune delle frasi più belle e significative pronunciate dai
personaggi del film. Attraverso queste si potrà certamente
comprendere meglio il tono del film, i suoi temi e le variegate
personalità dei protagonisti. Ecco dunque le frasi più belle del
film:
Questi sono tempi disperati, mrs. Lovett, e bisogna
ricorrere a disperati rimedi. (Sweeney Todd)
Finalmente il mio braccio è nuovamente intero!
(Sweeney Todd)
Possiamo avere una vita noi due, magari non come la
rammentate. Magari non come la immaginavo, ma potrebbe
bastarci. (Mrs. Lovett)
Gli anni senza dubbio mi hanno cambiato, signore. Ma del
resto immagino che il viso di un barbiere, il viso di un
prigioniero, di un cane, non sia tanto memorabile. (Sweeney
Todd)
Avrò la mia vendetta, avrò la mia
salvezza! (Sweeney Todd)
Conosciuto prevalentemente per i
suoi film incentrati sulla mafia e sulla corruzione, il regista
Martin Scorsese ha in
diverse occasioni dimostrato di possedere anche una spiccata
sensibilità per i sentimenti dell’animo umano. Uno dei film in cui
ciò emerge di più è L’età dell’innocenza,
film in costume del 1993 dove la violenza concretamente espressa in
opere come Taxi Driver o The Departed, è qui
ugualmente presente in modo però molto più velato. Si tratta
infatti di un racconto che vede contrapposto un nobile della fine
dell’Ottocento a due donne completamente diverse, che incarnano due
contrastanti aspetti della società dell’epoca.
Il film è l’adattamento
cinematografico dell’omonimo romanzo del 1921 scritto da
Edith Wharton, e vincitore del premio Pulitzer. La
Wharton fu la prima scrittrice donna a vincere tale prestigioso
riconoscimento. Il libro finì nelle mani di Scorsese nel 1980, dopo
che l’amico e sceneggiatore Jay Cocks glielo
consigliò. In esso, il regista ritrovò, seppur in chiave diversa,
molte delle tematiche a cui si sentiva legato, e decise pertanto di
realizzarne una trasposizione. Ci vollero però ben 13 anni prima
che L’età dell’innocenza arrivasse sul grande schermo. Al
momento della sua uscita ottenne un’ottima accoglienza di critica,
come anche 5 nomination all’Oscar, vincendo quello per i migliori
costumi.
Nonostante ciò, la pellicola si
affermò come un insuccesso economico, guadagnando appena 32 milioni
di dollari a fronte di un budget di 34. Ciò ha in parte reso
L’età dell’innocenza uno dei titoli meno noti e citati
dell’autore newyorkese, maggiormente ricordato per altri generi.
Tale film merita però di essere riscoperto, tanto per la bellezza
della sua messa in scena quanto dei sentimenti presenti nella
storia. Proseguendo qui nella lettura si potranno approfondire
ulteriormente alcuni aspetti di questo, come la
trama e il cast di attori. Si
vedranno inoltre le principali differenze tra il film e
ilromanzo, e infine anche le
piattaforme streaming dove poter ritrovare il
film.
L’età dell’innocenza: la trama del
film
La storia si svolge nella New York
del 1870. Newland Archer è un giovane avvocato, membro dell’alta
società di New York. Il gentiluomo, particolarmente rispettoso
delle regole dell’ambiente in cui vive, è inoltre fidanzato con la
bella aristocratica May Welland. I due sono prossimi al matrimonio,
ma la vita perfetta di Newland viene improvvisamente sconvolta
dall’arrivo in città della contessa Ellen, cugina di May. Questa si
distingue per la sua vita lontana dalle convenzioni sociali, come
anche per l’essere fuggita da un disastroso matrimonio. Nonostante
la donna venga vista in modo estremamente negativo dalla società,
Newland finirà per il provare un sentimento particolarmente forte
nei suoi confronti, arrivando a mettere a rischio tutto ciò che
possiede.
L’età dell’innocenza: il cast del
film
Per dar vita ai tre personaggi
principali del film, Scorsese ebbe chiaro sin da subito a quali
attori rivolgersi. Per lui, Newland non poteva che avere il volto
di Daniel
Day-Lewis. Già vincitore del premio Oscar nel 1990,
questi si era affermato come uno dei migliori interpreti della sua
generazione, anche grazie alla sua devozione verso i personaggi che
si trovava ad interpretare. Anche per Newland egli ricorse così al
suo metodo, consistente nel calarsi quanto più possibile nei panni
del personaggio. E proprio indossando i panni di un aristocratico
di fine Ottocento Day-Lewis spese diverse settimane, adattandosi
così a tale ruolo. Accanto a lui, nei panni dell’anticonformista
Ellen, si ritrova invece Michelle
Pfeiffer. Per lei si trattò della prima collaborazione
con Scorsese, per la quale l’attrice si disse entusiasta.
A farsi particolarmente notare è
però la giovanissima Winona Ryder,
che al momento delle riprese aveva appena 22 anni. Questa fu
entusiasta di assumere i panni di May Welland, la promessa sposa di
Newland, in quanto da sempre appassionata del romanzo della
Wharton. Per la sua interpretazione, la Ryder venne poi candidata
al premio Oscar come miglior attrice non protagonista, affermandosi
come una delle più quotate interpreti della sua generazione. Nel
film sono poi presenti anche Geraldine Chaplin nei
panni della signora Welland, madre di May, e Miriam
Margolyes in quelli di mrs. Mingott. Il noto attore di
film horror Michael Gough venne personalmente
scelto da Scorsese, il quale lo ammirava molto. Richard E.
Grant è invece Larry Lefferts. Sono inoltre presenti
Charles e Catherine Scorsese,
genitori di Martin, in un breve cameo.
L’età dell’innocenza: le
differenze tra il film e il romanzo
Nell’adattare il celebre romanzo,
Cocks e Scorsese, qui in una delle sue poche volte da
sceneggiatore, si sono mantenuti particolarmente fedeli alla storia
scritta dalla Wharton. Vi sono però inevitabilmente alcune
differenze, che hanno permesso al racconto di acquisire una forma
più consona al mezzo cinematografico. La prima di queste si ritrova
nel rapporto che Newland, il protagonista, ha con il contesto che
lo circonda. Nel film egli dimostra sin da subito una certa
insofferenza per le convenzioni sociali vigenti, mentre nel romanzo
questo distacco avviene in modo più graduale, specialmente dopo
aver incontrato Ellen. Ciò ha permesso, per il film, di
rappresentare da subito i due personaggi come anime affini e
destinate a lottare insieme contro il mondo circostante. Differente
è anche l’evoluzione del personaggio di May. Nel film questa è
dall’inizio alla fine una personalità infantile, mentre nel romanzo
finisce con il diventare una donna saggia.
Ulteriore, e notevole, differenza è
quella relativa al rapporto che Newland ha con le due donne. Nel
film di Scorsese, infatti, questi si invaghisce di Ellen sin dal
primo momento in cui la incontra, e si dimostra da subito propenso
ad abbandonare May. Nel romanzo, invece, i due fidanzati hanno un
rapporto particolarmente solido, e il loro distacco avviene in modo
molto meno rapido. Tale cambiamento ha permesso di sottolineare
quanto l’amore tra Newland ed Ellen sia particolarmente forte e
imprescindibile. Tale decisione ha di conseguenza portato anche ad
un loro amore molto più fisico rispetto a quello presente nel
romanzo. In esso, infatti, i due personaggi hanno un grande pudore
e a stento si toccano. Nel film, invece, è possibile vederli
scambiarsi diversi baci appassionati. Tutti questi cambiamenti
hanno così portato a rimuovere uno degli aspetti più importanti del
romanzo, ovvero l’indecisione di Newland tra le due donne.
L’età dell’innocenza: il trailer e
dove vedere il film in streaming
È possibile fruire di L’età
dell’innocenza grazie alla sua presenza su alcune delle più
popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Il
film è infatti disponibile nel catalogo di Rakuten TV,
Chili Cinema, Google Play, Apple iTunes e Amazon Prime Video. Per vederlo, basterà
sottoscrivere un abbonamento generale, e si avrà così modo di
guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. È
bene notare che in caso di noleggio si avrà a disposizione soltanto
un determinato limite temporale entro cui guardare il film. Questo
sarà inoltre trasmesso in televisione il giorno giovedì
7gennaio alle ore 21:10
sul canale Paramount Channel.
Maisie Williams è
una delle attrici più giovani e brillanti degli ultimi anni che ha
conquistato sia il piccolo e il grande schermo, grazie soprattutto
a Il Trono di
Spade, con le sue abilità e dimostrando di avere grande talento
per la recitazione. L’attrice, infatti, ha esordito subito con la
serie targata HBO e ha saputo sempre mantere alto il livello
qualitativo del suo personaggio, continuando a sperimentare diversi
ambiti del cinema e delle serie, partecipando a diversi
progetti.
Ecco, allora, dieci cose da
sapere su Maisie Williams.
Maisie Williams: i suoi film e le
serie TV
1. Maisie Williams: i film e
la carriera. La carriera di Maisie Williams è iniziata
abbastanza presto e subito con il botto. La giovane attrice,
infatti, ha debuttato con il ruolo di Arya Stark nella serie Il
Trono di Spade a soli 14 anni nel 2011, recitando accanto a
Kit Harington e
Peter Dinklage.
In seguito ha recitato nella mini serie The Secret of Crickley
Hall (2012) e nella serie Thronecast (2013). Debutta
sul grande schermo con Heatstroke nel 2013, per poi
continuare con Gold (2014), The Falling (2014),
Il diario dell’amore (2016), iBoy (2017),
Mary Shelley – Un amore
immortale (2017) e Then Came You (2018).
L’attrice ha anche continuato a lavorare per il piccolo schermo
apparendo nel film tv Cyberbully (2015) e nelle serie Doctor Who (2015) e Two Weeks to
Live (2020). Tra i suoi ultimi film si annoverano invece
Alla fine ci sei tu (2019) e The New Mutants (2020), con
Anya
Taylor-Joy.
2. Non solo attrice, ma
anche doppiatrice e produttrice. Se la carriera di Maisie
Williams è iniziata da qualche anno, c’è da dire che l’attrice ha
già rivestito ruoli di un certo livello, vestendo i panni della
doppiatrice e della produttrice. Maisie, infatti, ha prestato la
propria voce per le serie Robot Chicken
(2014), Gen: Lock (2019-2021) e per il film di
animazione I primitivi (2018),
mentre in qualità di produttrice ha partecipato alla realizzazione
dei corti Up on the Roof (2013), Stealing Silver
(2018) e Salvation Has No Name (2021).
Maisie Williams e Hilary Pitt
Frances
3. Sua madre è la sua
agente.Hilary Pitt Frances è famosa per
essere la madre dell’attrice Maisie Williams. La donna, inoltre, è
anche la manager e l’assistente personale di sua figlia, attività
che ha intrapreso dopo aver lasciato il suo precedente lavoro come
amministratrice di corsi in un’università. I genitori della
Williams si separarono quando lei aveva quattro mesi e da quel
momento la madre cambiò nome da Hilary Pitt in Hilary Frances.
Maisie Williams in Il Trono di
Spade
4. Ha girato una scena
hot. All’inizio l’attrice, quando ha letto il copione,
pensava che la scena di sesso che stava leggendo non fosse reale,
che fosse tutto uno scherzo. E invece no. Ma sei lei, tutto
sommato, l’ha presa con filosofia, i suoi fan non sono stati dello
stesso avviso. Nel corso degli anni Maisie, grazie al personaggio
di Arya, è entrata nel cuore del pubblico, tanto da essere
considerata come una sorella o da vederla sempre una ragazzina.
Anche se nella scena presente nella 8×02 in realtà si vede ben
poco, il corpo nudo dell’attrice è stato sufficiente per suscitare
scalpore. In seguito, lei stessa ha dichiarato: “Se vi sentite
imbarazzati, sappiate che anche mia madre, il mio patrigno, le mie
due sorelle e i miei quattro fratello l’hanno vista”.
5. Ha indossato una
fasciatura e una pancia finta. Per nascondere i tratti
caratteristici della pubertà, Maisie Williams ha dovuto indossare
quello che i produttori della serie le suggerivano. Infatti,
affinché il corpo del suo personaggio rimanesse uniforme e non
rivelasse il corpo dell’attrice che ovviamente stava cambiando con
la crescita, Maisie ha dovuto indossare dapprima una fascia che le
rendesse il petto piatto e in seguito una pancia finta per far sì
che tutto fosse apparentemente piatto. Con il conseguente disagio
dell’attrice.
Maisie Williams è su Instagram
6. Ha un profilo molto
seguito. Come tante altre sue colleghe e colleghi, anche
Maisie Williams ha deciso di aprire un proprio profilo personale
Instagram che ha raccolto qualcosa come 10,3 milioni di persone. La
giovane attrice è molto attiva sui social e il suo profilo è molto
vario. Sono molte le foto che la ritraggono protagonista di eventi
mondali, progetti lavorativi e servizi fotografici, ma sono tante
anche quelle che la vedono insieme ai propri amici e familiari e
anche insieme al proprio fidanzato.
Maisie Williams e Sophie
Turner
7. Sorelle sullo schermo,
migliori amiche nella vita. Maisie Williams e Sophie Turner
hanno dato vita, per molti anni, alle sorelle Stark nella serie
Il Trono di Spade e ciò ha fatto sì che le due si
avvicinassero molto, tanto da essere migliori amiche ormai da
diverso tempo. Le due sono talmente unite che a tanti viene il
dubbio che in realtà siano una coppia nella vita. In più occasioni
le due hanno deciso di giocarci sopra, facendo finta di baciarsi
sul set della serie. La Williams, inoltre, è stata anche damigella
d’onore al matrimonio della Turner con il cantante Joe
Jonas.
Maisie Williams: i suoi
tatuaggi
8. Ha quattro
tatuaggi. L’attrice apprezza molto l’arte del tatuaggio e
diverse volte è ricorsa a fare uno. Dei suoi tatuaggi, la
margherita è dedicata alla sua casa di produzione aperta nel 2016
che si chiama Daisy Chain e tre sono dedicati al suo
attaccamento verso la serie de Il Trono di Spade. Uno di
questi tre tatuaggi è stato realizzato insieme all’amica e collega
Sophie Turner e reca la data, 07-08-09, cioè quella di quando
entrambe le ragazze sono state scritturate.
Maisie Williams: il suo 2021
9. Ha diversi progetti in
lavorazione. Dopo la conclusione di Il Trono di
Spade, la Williams ha continuato a lavorare instancabilmente a
diversi nuovi progetti. Attualmente, l’attrice ha da poco concluso
le riprese della miniserie Pistol, basata sulle memorie di
Steve Jones, il chitarrista dei Sex Pistols. L’attrice, inoltre, ha
in programma di riprendere il ruolo di Aria Stark, doppiando il
personaggio che sarà presente nel videogioco MultiVersus,
un picchiaduro crossover con personaggi provenienti da diversi
franchise.
Maisie Williams: età e altezza
10. Maisie Williams è nata
il 15 aprile del 1997a Bristol, in
Inghilterra. L’attrice è alta complessivamentre 155
centimetri.
Il network americano The
CW ha diffuso il trailer di Riverdale 5, l’attesissima quinta stagione
della serie Riverdale
creata da Roberto Aguirre-Sacasa.
Riverdale 5
Riverdale
5 è la quinta
stagione della serie tv Riverdale
sviluppata dal direttore creativo di Archie Comics, Roberto
Aguirre-Sacasa per il network americana The CW.
In Riverdale
5 protagonisti sono i personaggi Archibald
“Archie” Andrews (stagione 1-in corso), interpretato da K. J. Apa. Giovane studente di Riverdale che
cerca di seguire la sua passione musicale senza deludere il padre
allo stesso tempo. Elizabeth “Betty” Cooper (stagione 1-in corso),
interpretata da Lili Reinhart. Veronica Lodge (stagione
1-in corso), interpretata da Camila Mendes. Sofisticata e audace ragazza
appena trasferitasi da New York con la madre dopo che uno scandalo
finanziario ha travolto la sua famiglia. Jughead Jones (stagione
1-in corso), interpretato da Cole Sprouse. Migliore amico di Archie,
intelligente e che indossa sempre un cappello grigio. Hermione
Lodge (stagione 1-in corso), interpretata da Marisol
Nichols. Madre di Veronica, con la quale si è appena
trasferita in città dopo l’arresto del marito Hiram Lodge, al
centro di uno scandalo finanziario. Cheryl Blossom (stagione 1-in
corso), interpretata da Madelaine Petsch. Sorella
gemella di Jason, è una ragazza ricca e manipolatrice, tra le più
popolari della città. Josie McCoy (stagione 1-in corso),
interpretata da Ashleigh Murray. Una delle
studenti della città, nonché cantante del gruppo Josie and the
Pussycats. Figlia del sindaco. Alice Cooper (stagione 1-in corso),
interpretata da Mädchen Amick. Madre di Betty ed
editrice del giornale locale della città. Hiram Lodge (stagione
2-in corso), interpretato da Mark Consuelos.
Da quando Nick Fury è apparso nella scena post-credits
di
Iron Man nel 2008, i fan sapevano che avrebbero avuto un
ruolo sempre più rilevante negli anni a venire. Da allora Nick Fury
è apparso in ben undici film Marvel, tra cui i franchise di
Avengers, Captain America e Spider-Man, con tanto di
battute iconiche e momenti epici.
Dall’amore di Fury per i gatti alla
sua riluttanza a fare marcia indietro di fronte agli Dei, Samuel L. Jackon è stata una scelta
incredibile per il ruolo. La speranza è che apparirà in numerosi
altri progetti Marvel in futuro…
“Esci dalla ciambella…”
In
Iron Man 2, opo aver lasciato andare via Rhodey con la sua
armatura d’argento, Tony finisce in cima al Randy’s Donut, dove si
appresta a mangiare una scatola da sei ciambelle.
È allora che Fury appare per la
prima volta, affermando: “Signorino, devo pregarti di uscire
dalla ciambella …”, una frase che pochissimi altri oltre a
Samuel L. Jackson potrebbero recitare con tanta credibilità. Di
certo non è la battuta del MCU più divertente di Fury, ma
merita di essere menzionata proprio perché è stata la prima
testimonianza del sarcasmo di Nick Fury.
Ridotto in polvere
Quando Fury sta per svanire
a causa dello schiocco di Thanos, si intuisce che il personaggio
avrebbe dovuto pronunciare la sua celebre battuta:
“Motherf…”.
Naturalmente, la faccia del
personaggio si polverizza giusto in tempo per evitare che egli la
pronunci del tutto, in linea con l’ormai noto PG-13 della Marvel. Si tratta di un momento
assai rapido, che ha funzionato ovviamente soltanto per chi è
riuscito a cogliere il riferimento.
Fury e il Flerken
Uno dei personaggi di
spicco di Captain
Marvel è stato senza dubbio il gatto Goose, poiché viene
rivelato ai fan che ha un ruolo molto significativo nel passato di
Fury. I fan scoprono infatti che Goose è in realtà un Flerken, una
creatura pericolosa che può sparare tentacoli dalla sua bocca per
divorare e attaccare i suoi avversari.
Fury ha condiviso molti momenti con
Goose nel film: ogni volta che poteva, Fury ha sfoggiato la sua
graziosa “voce animale” che nessuno aveva mai sentito prima dal
direttore dello S.H.I.E.L.D. La cosa ha ovviamente suscitato
ilarità, ma il personaggio ha fatto ancora di meglio…
Nessuno può ingannare Fury
In Spider-Man:
Far From Home l’illusionista Quentin Beck, noto anche come
Mysterio, ha ingannato tutti sul fatto che fosse l’eroe che avrebbe
preso il posto di Tony come miglior difensore della Terra. Tutti
incluso Nick Fury… o quasi.
Quando gli Elementali attaccano
Londra, Mysterio (che controlla gli Elementali, che in realtà sono
solo ologrammi) cerca di convincere Fury che stanno sfruttando il
potere dal nucleo terrestre. Subito dopo, Fury si rende conto che
Beck è un imbroglione, si rivolge a Maria Hill e afferma:
“See Now That’s Some Bul***It”, dimostrando che il
grande Mysterio può ingannare tutti tranne lui. Di sicuro la
migliore delle battute di Fury da Far From Home, ma di
certo non la sua più epica in tutto il MCU.
Il confronto con Loki
In
The Avengers, una volta che Loki riesce a essere catturato
con successo e portato a bordo dell’elicottero, Fury gli fa visita.
La bellezza di questa scena è che anche se Loki è letteralmente un
Dio, Fury non si tira mai indietro.
Fury ammette che Loki lo ha reso
disperato, ma gli ricorda che potrebbe non essere stata una buona
idea. E per finire, dopo che Loki ha pronunciato il suo discorso su
di lui, dimostrando il vero potere, Fury termina con: “Fammi
sapere se il potere vero vuole una rivista da leggere o
qualcos’altro.” Anche se questo non è la sua battuta più
divertente o più epica, è stato certamente bello vedere che può
avere l’ultima parola indipendentemente da chi si trova di
fronte.
Il ritorno dell’Helicarrier
In Avengers:
Age of Ultron, proprio quando ogni speranza sembra essere
perduta e gli Avengers stanno per sacrificarsi per salvare il
popolo di Sokovia, il tema di Helicarrier del primo film degli
Avengers diventa più rumoroso e Fury appare nell’elicottero
originale con alcuni vecchi amici.
Anche il tecnico di lancio di
Captain America: The Winter Soldier riappare con Fury per
aiutare a lanciare i baccelli di sicurezza dalla
portaelicotteri…
Tenere entrambi gli occhi aperti
Fino a
Captain America: The Winter Soldier, i fan del MCU avevano solo immaginato che
aspetto avesse l’occhio sinistro di Fury sotto la benda. Proprio
mentre Alexander Pierce viene arrestato dagli altri dirigenti dello
S.H.I.E.L.D, Vedova Nera introduce Nick Fury vivo e vegeto.
Al fine di ignorare i protocolli di
sicurezza, Nick Fury rivela di aver aggiunto il suo occhio sinistro
ferito al database retinico dello S.H.I.E.L.D, permettendogli di
rivelare tutti i segreti dell’Hydra al pubblico. Captain
Marvel ha rivelato cosa è successo davvero all’occhio
di Nick Fury, ma il risultato finale non è stato l’unico
considerato. Sebbene questo sia stato un momento epico di
The Winter Soldier, Fury ha avuto momenti ancora più epici
in altri film.
“Ci fu un’idea”
Il discorso che è apparso
nel primo film degli Avengers e che ha poi dato il via al trailer
di Avengers: Infinity War è stato il
leggendario monologo di Nick Fury che diceva al pubblico che
“Ci fu un’idea: quella di mettere insieme un gruppo di
persone straordinarie, per capire se potevano divenire qualcosa di
più, così che quando sarebbe servito avrebbero combattuto battaglie
per l’umanità impossibili“.
Il discorso riassume con successo la
necessità per la squadra di eroi, pur avendo un tono di fondo di
disperata speranza, in risposta ovviamente ai nemici che gli umani
non possono affrontare da soli.
La scena post-credits di Iron Man
Non è stato fino alla scena
finale del primo film di
Iron Man che i fan hanno scoperto di aver
acquistato un biglietto per più di un singolo film a fumetti. Era
l’inizio di una nuova era dei cinecomic, che sarebbero diventati
una parte enorme delle vite dei fan.
Convincere
Samuel L. Jackon a interpretare il ruolo di Nick Fury non fece
che aumentare l’eccitazione per ciò che stava per realizzarsi nei
successivi 11 anni (e oltre 30 scene post-credit). La realizzazione
di ciò che stava per accadere è scaturita proprio da questo
momento.
Una decisione stupida
Un’altra delle famose battute di Nick Fury
dal primo film degli Avengers arriva dopo che il Consiglio di
sicurezza mondiale ha deciso di bombardare la città di New York per
distruggere l’esercito Chitauri che la invade.
La fiducia di Nick Fury nella sua
squadra non vacilla mai quando afferma: “Riconosco che il
consiglio ha preso una decisione, ma dato che è una decisione
stupida ho deciso di ignorarla”. Nick Fury mostra che la sua
fiducia negli eroi è maggiore della sua responsabilità nei
confronti dei suoi superiori. Questa era la battuta di spicco di
Fury nel primo film.
Koch Media ha
siglato un contratto di licenza per distribuire i titoli
cinematografici e televisivi di Paramount in 4K
Ultra HD Blu-ray, Blu-ray e DVD in Italia a partire dal 1° gennaio
2021.
Stefan Kapelari, Managing Director
di Koch Films, ha dichiarato: “Siamo molto felici di questo accordo
grazie al quale commercializzeremo i prodotti di Paramount in
esclusiva per l’Italia. Forti della nostra lunga esperienza e delle
nostre capacità di distribuzione, siamo impazienti di distribuire
per conto di Paramount tutti i blockbuster e i titoli della
loro rinomata library”.
L’ampio catalogo di Paramount
include i franchise di Transformers, Indiana Jones e
Mission: Impossible, oltre a grandi classici come la
trilogia de Il Padrino e Forrest Gump, insieme a
successi recenti come Rocketman,
A Quiet Place e Sonic The
Hedgehog. Inoltre, l’accordo prevede anche la distribuzione di
serie televisive famose in tutto il mondo tra le quali
NCIS, Paw Patrol e Star Trek.
Umberto Bettini,
Country Manager di Koch Media Italia, ha commentato, “Siamo
orgogliosi della fiducia che Paramount ha riposto in noi con
l’obiettivo di massimizzare il business home entertainment fisico
in Italia. Paramount ha una fantastica line-up ricca di franchise e
produzioni originali e grazie a questo accordo sono certo che Koch
Media aumenterà indiscutibilmente la sua rilevanza nel mercato
italiano.”
“Siamo entusiasti di lavorare
con Koch Media per distribuire i nostri contenuti di alto
livello in Italia”, ha dichiarato Bob Buchi,
President of Worldwide Home Entertainment di Paramount
Pictures. “Il team di Koch Media ha l’esperienza e il
know-how per aumentare considerevolmente la nostra presenza
distribuendo i film e TV show che i fan di tutta Italia
amano.”
David Elliott,
Senior Vice President, Home Media International per Paramount,
continuerà a supervisionare le vendite e la distribuzione dei
licenziatari dello studio in Italia e all’estero.
Elizabeth Olsen ha rivelato che la produzione
di Doctor
Strange in the Multiverse of Madness è stata
momentaneamente sospesa a causa dell’aumento dei casi di Covid-19
nel Regno Unito. Diretto da Sam Raimi, il film è destinato a
diventare uno dei progetti più importanti della Fase 4 del MCU, poiché si collegherà
all’imminente WandaVision e anche a
Spider-Man 3. Olsen riprenderà il suo ruolo di Scarlet
Witch in Doctor Strange in
the Multiverse of Madness, la cui produzione nel Regno
Unito è partita lo scorso autunno. L’uscita è attualmente prevista
per marzo 2022.
Negli ultimi mesi, l’industria
dell’intrattenimento è tornata in moto con la ripresa delle
produzioni cinematografiche e televisive, grazie anche ai nuovi
protocolli in atto per preservare la salute e garantire al
sicurezza. Tuttavia, è innegabile che le riprese nel bel mezzo di
una pandemia globale ancora in corso presentino numerose sfide:
diversi progetti con sede a Los Angeles ad esempio (come la serie
Brooklyn Nine-Nine) sono stati messi di nuovo in stand-by
a causa di una nuova ondata di Covid-19 nell’area. Anche nel Regno
Unito è protagonista di un netto aumento dei casi, situazione che
ha costretto la Marvel a sospendere la produzione
di uno dei suoi prossimi blockbuster.
Ospite dello show di
Jimmy Kimmel in occasione della promozione di WandaVision,Elizabeth Olsenha
discusso brevemente del suo coinvolgimento in Doctor
Strange in the Multiverse of Madness. Anche se
ovviamente non ha potuto sviscerare alcun dettagli osul ruolo di
Scarlet Witch all’interno della storia, ha rivelato che la
produzione del film è attualmente in pausa, dal momento che negli
Regno Untio gli ospedali sono “sovraffollati”. Nel
dettaglio, l’attrice ha spiegato: “Dato che gli ospedali sono
sovraffollati qui, non possiamo tornare al lavoro fino a quando non
si sarà calmata la situazione. Sto bazzicando qui in assoluta
tranquillità, e sono davvero grato di poter lavorare. La Disney mi
ha tenuta occupata durante la quarantena!”
Annunciato ufficialmente questa
estate al Comic-Con di San Diego, Doctor
Strange 2 vedrà Benedict
Cumberbatch tornare nel ruolo di Stephen Strange.
Diretto da Sam
Raimi, il sequel vedrà anche Wanda Maximoff alias
Scarlet Witch (Elizabeth
Olsen) assumere un ruolo da co-protagonista
dopo WandaVision.
Secondo Collider, la
produzione ha fatto già un passo in avanti assumendo lo
sceneggiatore Jade Bartlett. Il suo ruolo non
è stato ancora chiarito, visto che lo script dovrebbe essere
firmato da Derrickson in persona e quindi Bartlett dovrebbe
intervenire solo a limare il testo o magari a scrivere a quattro
mani con il regista.
Molto è stato detto sulle riprese
aggiuntive della
Snyder Cut di Justice
League. Considerato il coinvolgimento di membri del
cast come Ben Affleck, Ezra Miller
e
Amber Heard, sembrava che ci fosse molto da dover
aggiungere al nuovo taglio del cinecomic. Tuttavia, in una nuova
intervista con
Comic Book Debate, Zack Snyder ha sottolineato di aver girato
soltanto due scene aggiuntive per la nuova versione
dell’adattamento DC Comics.
“Una parte molto piccola del
film rappresenta il nuovo materiale che ho girato”, ha
spiegato Snyder. “Circa l’80% del film, però, non è stato visto
da nessuno. Ma lasciatemi chiarire che ho aggiunto soltanto due
scene. Una che speravo di poter girare in post-produzione, ma non
ne ho avuto la possibilità, e un altra con Jared Leto. Ci sarà
questo piccolo pezzo col Joker. La verità è che il resto delle
quattro ore del film è proprio ciò che ho girato
all’inizio.”
Il regista ha poi aggiunto: “La
verità è che ero in lotta con lo studio. Avevamo un sacco di cose
che dovevamo fare… renderle divertenti, e tutte quelle cose. In un
modo leggermente sovversivo, ho continuato a fare le mie cose
parallelamente, così avrei comunque avuto ciò che credevo sarebbe
stato più vicino a ciò che volevo fare senza alcuna
influenza.”
Vi ricordiamo che
la Snyder
Cut di Justice
League uscirà nel 2021 sulla piattaforma
streaming di Warner Bros HBO Max che è disponibile negli USA
dall’Aprile scorso. Attualmente non sappiamo se in Italia la
versione debutterà su qualche piattaforma streaming dato che HBO
MAX non è disponibile nel nostro paese. Ma sappiamo che HBO in
Italia ha un accordo in esclusiva con SKY, dunque potrebbe essere
una valida teoria pensare che in Italia il film possa essere
programmato su SKY CINEMA o su SKY ATLANTIC. Tuttavia, quest’ultima
è solo una supposizione dunque non ci resta che aspettare ulteriori
notizie.
Negli Stati Uniti, su HBO, è diventata la prima miniserie
i cui ascolti sono cresciuti senza sosta di settimana in settimana.
In UK i numeri da record fatti registrare su Sky hanno superato
perfino quelli dalla prima stagione de Il Trono
di Spade. The Undoing – Le verità non
dette, con Nicole Kidman e Hugh Grant protagonisti, è fra le miniserie
più attese e già più chiacchierate dell’anno.
The Undoing – Le verità non dette:
quando esce e dove vederla in streaming
The Undoing – Le verità non
dette uscirà tutta subito l’8 gennaio alle 6.00 di
mattina, quando tutti gli episodi saranno disponibili On
Demand su Sky e in streaming su NOW TV. Dalle 21.15 di
domani partirà anche su Sky Atlantic, dove andrà in onda ogni
venerdì per tre settimane. Il 9 e il 10 gennaio, inoltre, Sky
Atlantic +1 (canale 111) diventa Sky Atlantic Maratone, con una
programmazione interamente dedicata alla serie.
The Undoing – Le verità
non dette: la trama
Ambientata nell’esclusivo Upper
East Side di Manhattan, la serie è un appassionante family drama
con atmosfere da thriller psicologico che ha conquistato anche la
critica internazionale: una serie “assolutamente
avvincente” per il Guardian, “bellissima” per
Entertainment Weekly. Dal romanzo di Jean Hanff Korelitz “You
Should Have Known”- caso letterario del 2014 dal 19 gennaio in
libreria grazie a PIEMME in un’edizione tie-in col nuovo titolo
The Undoing– Le verità non dette – una storia
sulle bugie che raccontiamo a noi stessi, quando scegliamo – più o
meno inconsciamente – di chiudere gli occhi pur di non vedere la
verità che abbiamo davanti.
Creata da David E.
Kelley – già dietro al successo di Ally McBeal e
Big Little Lies, che gli è valso un Emmy Award – e diretta
dalla regista premio Oscar Susanne Bier, The
Undoing – Le verità non detteracconta di Grace Fraser
(Kidman), una terapista newyorkese di successo, e di suo marito
Jonathan Fraser (Grant), stimato oncologo pediatrico. Grace e
Jonathan vivono la vita che hanno sempre sognato, fino a quando un
violento omicidio e delle inquietanti rivelazioni sconvolgeranno il
loro destino e il peso di verità non dette scaverà delle crepe
profonde nella loro storia.
Il cast di The Undoing –
Le verità non dette
La serie vanta un cast in cui,
accanto a Kidman e Grant, spiccano
Donald Sutherland (Hunger
Games,
Ella & John – The Leisure Seeker), Édgar Ramírez (American
Crime Story: L’assassinio di Gianni Versace,
Joy), Noah Jupe (Honey Boy,
Le Mans ’66 – La grande sfida) e Matilda De Angelis (Veloce come il
vento, L’incredibile storia dell’Isola delle Rose),
che interpreterà Elena Alves. Un ruolo assolutamente centrale ai
fini dello svolgimento della trama per la giovane attrice italiana,
quello di una giovane artista che entra nella cerchia di amicizie
di Grace mentre quest’ultima pianifica una raccolta fondi per la
prestigiosa scuola frequentata dai loro figli.
Grace Fraser conduce una vita
praticamente perfetta a Manhattan. Psicoterapeuta affermata, abita
in una bella casa e ha una splendida famiglia composta dal marito
Jonathan e Henry (Noah Jupe), il figlio dodicenne che frequenta una
scuola privata d’élite nell’Upper East Side. Ma all’improvviso un
abisso si apre nella vita della donna: una morte violenta, un
marito che scompare nel nulla. Messa di fronte a una catena di
terribili rivelazioni, Grace capisce che potrebbe non conoscere
affatto il marito. Lei, che solitamente consiglia alle donne di
ascoltare l’istinto anche quando dice cose che non si vogliono
sentire, si rende conto che potrebbe non aver dato ascolto ai suoi
stessi consigli.
Zack Snyder ha svelato quale supereroe
dell’universo Marvel vorrebbe portare sul grande
schermo: si tratta di Elektra. Il regista ha
costruito la sua carriera in gran parte grazie agli adattamenti dei
fumetti, da 300 e Watchmen al suo contributo al DCEU. Il lavoro sui
fumetti ad opera di Snyder è destinato a continuare nel 2021, con
l’imminente uscita della Snyder Cut di Justice
League su HBO Max.
Grazie a tutti i suoi diversi
progetti e al suo stile iconico e grintoso, Snyder ha raccolto una
base di fan molto dediti. Proprio quei fan sono i responsabili
della campagna online che ha portato alla distribuzione della
Snyder Cut, nonostante alcuni di essi abbiano incolpato il
regista dell’iniziale fallimento del DCEU, deridendone la sua
visione oscura e singolare. Che lo si ami o lo si odi, Snyder
occupa di sicuro un posto d’onore nell’odierno panorama
cinematografico. Il contributo al mondo dei fumetti del regista è
tutt’altro che finito, e anche se la Snyder Cut dovesse
essere il suo atto finale con la DC, c’è sempre la possibilità che
possa andare a lavorare per la Marvel.
Proprio nelle ultime ore Snyder ha
rivelato quale storia Marvel vorrebbe adattare per il
grande schermo. In una recente intervista con
ComicBook Debate, a Snyder è stato chiesto su quale personaggio
Marvel avrebbe voluto fare un film
se ne avesse avuto la possibilità. La risposta del regista è stata
la seguente: “Sceglierei Elektra Lives Again. Il fumetto di
Frank Miller. È una graphic novel su Elektra. Daredevil sogna che
Elektra torni in vita. È davvero fantastico e al tempo stesso
strano… È semplicemente incredibile e bellissimo. Questo è quello
che farei. A nessuno importa, ma è quello che farei.”
A proposito dell’universo Marvel, di recente Zack Snyder ha spiegato perché un modello come
quello del MCU, con la sua narrativa
interconnessa, non potrebbe mai funzionare per il DCEU. “Ogni
volta che c’era un nuovo film, si collegava a quelli precedenti e
tutto sembrava muoversi nella stessa direzione. Questo con la DC
non sarebbe mai potuto accadere. Perché c’erano già troppe cose
estremamente popolari, a livello televisivo e cinematografico, che
non potevano essere azzerate. Ogni cosa aveva già un suo tono, un
suo universo. Ecco perché sono contento che l’universo DC si sia
stabilizzato attraverso un approccio molto più
diversificato.”
Gli eventi dello scorso 6 gennaio a
Capitol Hill hanno scosso profondamente il mondo
intero. Sostenitori di un presidente uscente (Donald
Trump) che ha perso le elezioni, istigati dallo stesso,
hanno assaltato gli edifici del congresso e impedito al Senato di
ratificare l’elezione del nuovo Presidente (Joe
Biden).
Il tragico attacco, che è costato
anche delle vite, ha naturalmente destato l’attenzione di tutti
quei presentatori e anchormen che in genere fanno intrattenimento e
satira. Ebbene, il loro intervento, di fronte ad un attacco così
imperdonabile alla democrazia, sostenuto dal presidente stesso, è
stato addolorato ma anche lucido e tagliente.
Il regista Paul
Greengrass ha parlato del suo adattamento di Watchmen mai realizzato, spiegando quale
sarebbe stato il suo approccio: a quanto pare, sarebbe stato molto
simile a Joker
di Todd Phillips.
Watchmen, la serie a fumetti del 1986, è stata adattata
più di una volta dalla DC. L’acclamato regista Zack Snyder ha tentato di dare vita al fumetto
nel 2009, ma il suo film non ha soddisfatto le aspettative dei fan.
La ben più acclamata serie su HBO ha persino utilizzato
alcune scene per criticare l’approccio stilizzato di Snyder alla
storia.
Di recente, Paul
Greengrass ha affermato che avrebbe impiegato un approccio
molto diverso al suo film di Watchmen. Greengrass è principalmente un
regista action, più noto per il suo lavoro all’interno del
franchise di
Jason Bourne. Sebbene si tratti di un genere leggermente
diverso da Joker, il film
di
Todd Phillips e il lavoro di Greengrass avrebbero potuto avere
qualcosa in comune di molto importante: l’ambientazione in un
“mondo reale” crudo e ostinato.
Ospite del podcast
Happy Sad Confused, Paul Greengrass ha parlato
della sua visione del Watchmen mai realizzato, affermando che
sarebbe stato molto simile a Joker.
Greengrass ha spiegato che la più grande somiglianza tra il film di
Phillips e il suo adattamento della graphic novel di Alan Moore
sarebbe stata l’ambientazione realistica e oscura del mondo.
“Mi piaceva credere che questi personaggi vivessero nel mondo
reale e che molto di ciò che stavano pensando e facendo fosse
delirante. C’era qualcosa in Joker che aveva una qualità
simile”, ha dichiarato Greengrass riguardo alla sua
visione.
Paul Greengrass era
stato inizialmente incaricato di dirigere il Watchmen del 2009, che è stato poi affidato a Zack Snyder. Per stessa ammissione del
regista, Greengrass crede che l’impossibilità di riuscire a
trasmettere chiaramente le sue idee per la storia sia uno dei
motivi per cui, alla fine, non ha diretto il film. Il regista è
attualmente impegnato con la promozione del suo ultimo film,
Notizie dal mondo, con protagonista
Tom Hanks.
Dave Bautista ha rifiutato un ruolo in
The
Suicide Squad di James Gunn in modo da poter recitare in
Army
of the Dead di Zack Snyder. Prima di diventare un attore,
Bautista era un wrestler professionista della WWE. È passato al
mondo della recitazione nel 2006, ma è stato solo con il ruolo di
Drax il Distruttore in Guardiani
della Galassia che ha ottenuto la fama mondiale. Da allora
Bautista è apparso in quattro diversi film del MCU e tornerà nell’attesissimo
Guardiani
della Galassia Vol. 3. Al di fuori del popolare franchise
Marvel, Bautista è apparso in film
come Spectre
e Blade
Runner 2049 e prossimamente lo vedremo anche in
Dune.
Mentre Dave Bautista cerca di costruirsi una carriera
al di fuori del MCU, James Gunn, che lo ha diretto nella saga di
Guardiani
della Galassia, è passato momentaneamente
dall’universo Marvel a quello DC. Gunn ha infatti
scritto e diretto The Suicide
Squad, il secondo tentativo della DC Films di portare
il famoso team di antieroi sul grande schermo. The Suicide
Squad è stato descritto come una sorta di sequel/reboot e
non di sequel diretto del film del 2016, poiché Gunn ha cercato di
spingere le cose in una direzione completamente diversa. Tuttavia,
una manciata di personaggi già apparsi nel Suicide
Squad di David Ayer torneranno per la nuova
iterazione.
The Suicide
Squad sarà pieno di grandi star, come Idris Elba e
John Cena, e a
quanto pare Bautista avrebbe potuto far parte del cast. In un nuovo
articolo di EW
dedicato all’imminente Army
of the Dead di Zack Snyder, si dice che Bautista abbia
rifiutato una parte nel cinecomic di Gunn soltanto per poter
apparire nello zombie movie di Snyder. La cosa è
particolarmente degna di nota perché, sebbene Snyder gli abbia
offerto subito la parte, all’inizio Bautista l’ha rifiutata.
“Ho detto che non ero interessato”, ha spiegato Bautista.
“Avevo questo chip sulla spalla e stavo cercando ruoli
drammatici succosi. Poi ho letto la sceneggiatura. Era molto più
profonda e aveva molti più strati di quanto pensassi. E inoltre, ad
essere sincero, volevo lavorare con Zack.”
Army
of the Dead segnerà il ritorno di Zack
Snyder al genere horror dopo L’alba dei
morti viventi del 2004. Il film arriverà su Netflix quest’estate e seguirà un gruppo di mercenari
che cerca di portare a termini la più grande rapina mai tentata in
una Las Vegas infestata da zombie. Il cast del film annovera anche
Ella Purnell e Garret
Dillahunt.
Secondo un nuovo report, il Cyborg
di Ray Fisher è stato tagliato da
The
Flash. Il film, che vedrà Ezra Miller nel ruolo del protagonista,
era destinato a riunire i personaggi del DCEU dopo la loro
formazione in Justice
League. Secondo quanto riferito, il cameo di Fisher era di
sole tre scene e avrebbe riunito la coppia dopo il loro primo
incontro nel film di Snyder. Circolavano anche delle voci secondo
cui Fisher sarebbe stato sostituito come Cyborg, voci che sono
state poi smentite.
Di recente Fisher è balzato
all’attenzione dei media per aver denunciato pubblicamente il
comportamento di Joss Whedon durante le riprese aggiuntive di
Justice
League. Le accuse di Fisher hanno riportato alla luce
problemi a lungo sopiti in merito all’atteggiamento di Whedon sul
set, incluso gli anni della realizzazione di Angel, lo
spinoff Buffy l’Ammazzavampiri. In seguito alle accuse di
Fisher, la Warner Bros. ha indagato sulle accuse e ha affermato che
è stata intrapresa un’azione disciplinare, ma ad oggi non è chiaro
cosa ciò abbia esattamente comportato.
Ora, secondo quanto riferito, il
Cyborg di Fisher è stato tagliato da The Flash.
Secondo
The Wrap, gli addetti ai lavori che hanno letto la
sceneggiatura riferiscono che il personaggio è stato completamente
escluso dal film e che Fisher non sarà sostituito da un altro
attore. Già passato, Fisher aveva pubblicamente dichiarato che non
avrebbe lavorato ad un nuovo film del DCEU sotto la supervisione
del presidente della DC Films Walter Hamada, che ha assunto il
ruolo nel 2018 e che Fisher ha definito un “complice” dei presunti
comportamenti non professionali di Whedon.
Tutto quello che c’è da sapere su
The Flash
Ricordiamo che The
Flash arriverà al cinema il 1 luglio 2022. Il film
sarà diretto da Andy
Muschietti, regista di IT e IT
– Capitolo Due.Ezra
Miller tornerà a vestire i panni del Velocista
Scarlatto dopo un cameo in Batman
v Superman: Dawn of Justice e Justice
League. Confermata anche la presenza
di Michael
Keaton e Ben
Affleck, che torneranno entrambi a vestire i panni di
Batman. Il film dovrebbe essere ispirato alla serie a fumetti
“Flashpoint” del 2011, scritta da Geoff Johns e disegnata da Andy
Kubert.
Zack Snyder ha spiegato l’importanza del
costume nero di Superman in Justice
League. Il regista è tornato nel DCEU per completare
la sua versione originale del cinecomic distribuito dalla Warner
Bros. nel 2017. La versione cinematografica, assemblata da Joss
Whedon, era molto diversa dalla visione iniziale di Snyder. Dopo
due anni di campagna incessante, i fan hanno finalmente ottenuto
ciò che volevano: la Snyder Cut arriverà sotto forma di miniserie
divisa in quattro parti su HBO Max entro la prima metà del
2021.
L’accio del DCEU è avvenuto nel
2013 con L’uomo
d’acciaio: da allora, Snyder è stato parte integrante dei
primi anni di vita del travagliato franchise. Dopo un paio di
progetti divisivi che si sono rivelati dei grandi successi al
botteghino (Wonder
Woman e Aquaman), la
Warner Bros. ha deciso di concentrarsi maggiormente sul lato
creativo dell’universo condiviso. Tuttavia, Snyder ha avuto la
possibilità di tornare a lavorare sulla sua versione di Justice League, che include anche il
famigerato costume nero di Superman, mai apparso nella versione
cinematografica diretta da Whedon.
Parlando con ComicBook
Debate, Zack Snyder ha spiegato perché è molto
importante per lui mostrare Superman con il costume nero in
Justice League. Secondo il regista, si tratta di una
rappresentazione del progresso personale dell’Ultimo Figlio di
Krypton che è per lo più immutabile. Inoltre, il costume nero
preparerebbe meglio al ritorno dei classici colori rosso e blu.
“Sono sempre stato un grande sostenitore del costume nero. Lo
volevo davvero; aveva senso per me perché… Superman è notoriamente
un personaggio che non cresce. È come una roccia e tutto sembra
andare a sbattere contro di lui. Impariamo molte cose su noi stessi
quando cerchiamo di cambiare qualcosa che è immutabile.”
Ancora, Snyder: “Ad ogni passo,
Superman doveva salire di livello e imparare qualcosa, ed essere
sempre qualcosa di diverso… Quello che avevo pianificato era il
passo finale per Superman, il suo vero ritorno. O il suo vero
arrivo, in base a quello che io considero il classico Superman. Non
lo vediamo davvero in questo film, il classico Superman. Sento
anche che il costume nero è un ottimo delineatore del tempo. Se
vedi un flashback o un flash-forward, lui che indossa il costume
nero ti fa sapere dove ti trovi da un punto di vista temporale,
perché è molto particolare per questo tipo di arco
narrativo.”
Vi ricordiamo che
la Snyder
Cut di Justice
League uscirà nel 2021 sulla piattaforma
streaming di Warner Bros HBO Max che è disponibile negli USA
dall’Aprile scorso. Attualmente non sappiamo se in Italia la
versione debutterà su qualche piattaforma streaming dato che HBO
MAX non è disponibile nel nostro paese. Ma sappiamo che HBO in
Italia ha un accordo in esclusiva con SKY, dunque potrebbe essere
una valida teoria pensare che in Italia il film possa essere
programmato su SKY CINEMA o su SKY ATLANTIC. Tuttavia, quest’ultima
è solo una supposizione dunque non ci resta che aspettare ulteriori
notizie.
Quanto in là ci si può spingere per
fare del bene? Su questa domanda si apre, e si fonda, la
controversa docuserie italiana SanPa: luci e tenebre di
San Patrignano, disponibile dal 30 dicembre sulla
piattaforma Netflix. Ideata da
Gianluca Neri, che l’ha scritta
insieme a Carlo Gabardini e Paolo
Bernardelli, questa conduce alla scoperta della più grande
comunità di recupero per tossicodipendenti d’Europa, presente
ancora oggi in provincia di Rimini. Ciò che qui prende vita è il
frutto di un lavoro di ricerca durato anni, che attraverso cinque
serrati episodi da un’ora, diretti da Cosima
Spender, permette di approfondire virtù e criticità di San
Patrignano e del suo fondatore, Vincenzo Muccioli.
Una vicenda che ha inizio verso la fine degli anni Settanta, e
segnerà profondamente il Paese per quasi due decenni.
È infatti il 1978 quando Muccioli
fonda San Patrignano su una collina del comune di Coriano. Si
tratta di un luogo dove si recano in breve tempo migliaia di
ragazzi in cerca di aiuto. In quegli anni ha infatti preso sempre
più piede il problema della diffusione della droga, e numerose ne
sono le vittime. Muccioli si propone dunque di aiutare quanti
desiderano uscire da questo tunnel, dando vita ad un luogo dove una
seconda possibilità è concessa a tutti. Con l’aumentare dei membri,
e il passare del tempo, però, emergeranno anche aspetti meno
piacevoli di quel luogo. Una serie di processi giudiziari
inizieranno infatti ad evidenziare la presenza di metodi poco
ortodossi, che fanno dubitare delle buone intenzioni di
Muccioli.
L’equilibrio tra luci e
tenebre
Indicata come la prima docuserie
italiana distribuita da Netflix, SanPa porta con sé sulle spalle un
compito gravoso. Quella di San Patrignano, come viene ben
evidenziato, è una storia particolarmente complessa, ricca di
vicende mai del tutto chiarite e che hanno scosso profondamente il
popolo italiano in un momento molto difficile del Paese come fu
quello degli anni di piombo e del terrorismo. Ma è anche una storia
ricca di amore e speranza, che ha donato nuova vita a migliaia di
persone. È dunque su questo delicato equilibrio che gli autori
hanno deciso di muoversi, come riporta anche il sottotitolo della
serie. Non è infatti possibile scindere bene dal male, poiché
ognuno dei protagonisti sembra poter far parte di entrambi.
Con una cura al dettaglio che si
spera faccia scuola, gli autori raccolgono testimonianze, video di
repertorio, servizi televisivi, immagini private, e molto altro per
rendere in modo chiaro la complessità della vicenda di San
Patrignano. Una chiarezza e una complessità che evidenzia infine
una difficoltà a prendere una posizione netta. Da
SanPa Muccioli non ne esce né come santo né come
mostro. Il giudizio ultimo, come sempre dovrebbe essere, è così
rimandato allo spettatore, che con tutti i tasselli del puzzle al
loro posto può formulare la propria personalissima idea a riguardo.
La bravura qui si ritrova così anche nell’orchestrare i contenuti
raccolti affinché i due piatti della bilancia si trovino sempre in
equilibrio.
Grazie al montaggio di
Valerio Bonelli, ciò è perfettamente possibile, e
non si ha mai l’impressione di un eccessivo accanimento o di un
grazia immotivata. Gli autori lasciano che ad esprimersi siano
quanti San Patrignano l’hanno vissuta davvero in quegli anni.
Uomini e donne, ex tossicodipendenti che grazie a Muccioli hanno
ritrovato la libertà. Ma, come viene brillantemente enunciato da
uno di loro, queste persone sono quello che sono anche nonostante
Muccioli. Perché se è vero che molta della docuserie si concentra
sui processi, una parte significativa dell’opera si ritrova anche
nella tematica del rapporto tra padre e figlio. Per Muccioli,
infatti, i migliaia di ragazzi della comunità erano come figli
prodighi.
L’amore di un padre padrone
Risulta innegabile che la grande
forza di SanPa si trova anche nel suo protagonista, il
controverso Vincenzo Muccioli. Personalità dotata
di un carisma straordinario, egli ha diviso, e continua a dividere
ancora oggi, l’opinione pubblica. Se per molti è un salvatore, come
si evince dalle diverse testimonianze qui riportate, per molti è
anche un uomo che non si è fatto scrupoli a sfruttare il proprio
potere. Da questo punto di vista, la docuserie diventa il racconto
tragico di un uomo che ottiene tutto, e di questo tutto diventa in
un certo senso succube. Non a caso i titoli della serie rimandano
ad un preciso arco narrativo: Nascita, Crescita, Fama, Declino e
Caduta. È un padre padrone Muccioli, e gli autori di SanPa
riescono a mostrare entrambi questi aspetti, ancora una volta con
quella grande sensibilità che caratterizza la serie.
Scavando nel pubblico e nel privato
di questa vicenda, emerge così come non esista mai una sola verità.
Se da un lato c’è da entusiasmarsi per come tutto ciò emerga,
dall’altro non si può non riconoscere la grandezza della ricerca
condotta. Gli autori sono infatti riusciti a raccontare un caso di
cronaca rendendolo attraente e universalmente fruibile. Si tratta
di un documentario pensato, scritto e realizzato con grandi
ambizioni, raramente viste altrove. Il risultato è un prodotto dal
grande impatto, tanto storico quanto emotivo. Ci si indigna, ci si
commuove, e alla fine si resta con nuove domande tra le mani.
Domande buone, necessarie, con cui ognuno può proseguire
autonomamente il proprio percorso.
Popolare serie animata prodotta
dalla Sony Pictures Animation, Hotel
Transylvania vanta oggi numerosi fan in tutto il
mondo, tanto tra i più piccoli quanto tra gli adulti. Divenuto con
il tempo un vero e proprio franchise, composto anche da
videogiochi, cortometraggi, fumetti e una serie televisiva, il
titolo è oggi composto da tre film lungometraggi, distribuiti al
cinema tra il 2012 e il 2018. L’ultimo di questi, per ora, è
Hotel Transylvania 3 – Una vacanza
mostruosa, nuovamente diretto da Genndy
Tartakovsky, il quale ha come elemento distintivo rispetto
ai precedenti due capito una location totalmente nuova per le
avventure del simpatico conte Dracula e di sua figlia Mavis.
Dietro al successo di questi
personaggi vi è Todd Durham, il quale diede vita
inizialmente ad un romanzo, e in seguito al progetto per la
trasposizione di questo. Durham propose l’idea alla Sony, la quale
si dimostrò disposta a finanziare il progetto. Presero così il via
i lavori di scrittura dei film, a cui Durham partecipò affinché si
preservasse la natura della sua storia. Dopo anni di lavori, e
diversi registi susseguitisi alla direzione del progetto, il primo
film vide infine il buio della sala, attirando l’entusiasmo di
diverse generazioni di spettatori. Un entusiasmo che si è poi
ripetuto anche per i successivi film, con il terzo arricchitosi di
nuovi personaggi ed eventi.
Arrivato in sala, questo si
affermò come il maggior risultato economico della trilogia. A
fronte di un budget di 80 milioni di dollari, arrivò infatti ad
incassarne ben 528 in tutto il mondo. Un tale successo spinse i
produttori a porre in lavorazione un terzo film, attualmente
previsto nei cinema per l’agosto del 2021. Prima di intraprendere
la visione del film, sarà certamente utile approfondire ulteriori
curiosità ad esso legate. Proseguendo qui nella lettura sarà
infatti possibile ritrovare dettagli relativi alla
trama e al cast di
doppiatori. Infine, si elencheranno le principali
piattaforme streaming dove sarà possibile
ritrovare il film in streaming per una comoda visione
casalinga.
Hotel Transylvania 3: la trama del
film
Con Hotel Transylvania 3 – Una
vacanza mostruosa, è giunto anche per il conte Dracula il
momento di prendersi delle meritate ferie. Egli si lascia infatti
convincere dalla figlia Mavis a partire su di una nave da crociera.
Al suo seguito, vi sarà la famiglia di lei, come anche i vari
mostri suoi amici. Sulla nave, tutti si divertono divisi tra le
varie attrazioni e le escursioni programmate, godendosi il meritato
riposo lontani dal cupo Hotel. Dracula, però, non riesce a
rilassarsi, specialmente nel momento in cui la sua attenzione viene
attratta dal capitano della nave, una giovane donna di nome Ericka.
Ciò che non sa, è che il cognome di lei è Van Helsing.
Ella è infatti discendente del
celebre cacciatore Abraham Van Helsing, il quale molto tempo prima
aveva avuto numerosi scontro proprio con il conte Dracula. Compreso
che un semplice umano non può uccidere il vampiro, questi ha
istruito la pronipote affinché riesca a recuperare uno strumento di
distruzione, localizzato nella città perduta di Atlantide. La donna
tenta però di uccidere Dracula in più occasioni, finendo però con
lo sviluppare dei sentimenti per lui. Il piano del bisnonno non può
però essere fermato e per il vampiro si preannuncia una vacanza
ricca di sorprese.
Hotel Transylvania 3: il cast del
film
Ad aver contribuito al successo dei
film vi è anche il ricco cast vocale, composto da celebri
personalità del mondo dello spettacolo. Il conte Dracula, in
primis, è doppiato in originale dall’attore Adam
Sandler, il quale si è affezionato a tal punto al
progetto da voler figurare anche tra i produttori. In italiano,
invece, la voce del personaggio è quella del comico Claudio
Bisio, particolarmente apprezzato per la sua
performance. Nel ruolo della giovane Mavis, invece, vi è l’attrice
Selena
Gomez. Questa è subentrata al doppiaggio in secondo
momento, dopo che Miley Cirus, prima scelta per il
ruolo, era stata sostituita. In italiano Mavis è doppiata da
Cristiana
Capotondi.
Il personaggio di Jonathan, sposo
di Mavis, è invece doppiato dal comico AndySamberg, mentre celebre è la voce del lupo mannaro
Wayne, appartenente all’attore Steve
Buscemi. L’altro celebre mostro, Frankenstein, ha
invece la voce di Kevin James. David
Spade, invece, dà voce a Griffin, l’uomo invisibile,
mentre Keegan-Michael Key è la mummia Murray.
Nuovamente presente, dopo essere comparso nel secondo film, è il
personaggio del potente Vlad, padre di Dracula, e doppiato ancora
una volta del leggendario Mel Brooks. Tra i
nuovi attori entrati a far parte del film si ha invece
Kathryn Hahn, popolare attrice di commedia, che dà
voce a Ericka Van Helsing, interesse amoroso di Dracula. Abraham
Val Helsing, nemico giurato del celebre vampiro, è invece doppiato
da Jim Caffigan.
Hotel Transylvania 3: il trailer e
dove vedere il film in streaming e in TV
È possibile fruire di Hotel
Transylvania 3 – Una vacanza mostruosa grazie alla sua
presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming
presenti oggi in rete. Il film è infatti disponibile nel
catalogo di Rakuten TV, Chili Cinema, Google Play, Apple
iTunes. Per vederlo, basterà sottoscrivere un abbonamento
generale, e si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al
meglio della qualità video. È bene notare che in caso di noleggio
si avrà a disposizione soltanto un determinato limite temporale
entro cui guardare il film. Questo sarà inoltre trasmesso in
televisione in prima visione il
giorno martedì 5 gennaio alle ore
21:20 sul canale Rai 2.