Daredevilè stato
probabilmente il primo progetto Marvel “duro” con cui i fan
moderni sono entrati in contatto dall’inizio del MCU. Sebbene la serie originale non
facesse parte del ramo Marvel Studios della società al momento della
sua uscita, il reboot – Daredevil:
Born Again–entrerà ufficialmente a far
parte del MCU quando debutterà la prossima
primavera. Ma i fan che hanno apprezzato il tono grintoso della
serie originale potrebbero, a ragione, chiedersi se quel tono sarà
mantenuto quando la serie passerà a Disney+. Ebbene, ci sono buone
notizie per i fan che temevano che la Casa del Topo avrebbe diluito
il fascino della serie.
Alla domanda sul tono di
Daredevil:
Born Again, Vincent D’Onofrio ha rassicurato i fan che lo
show manterrà l’oscurità e l’intensità della serie originale di
Netflix. Parlando
con Collider al New York Comic Con, D’Onofrio ha
confermato: “Stiamo continuando l’oscurità della prima serie su
Netflix. Sarà così oscura e intensa. Ci siamo fatti il mazzo per
renderla tale”.
Non solo la serie avrà il peso del
suo predecessore su Netflix, ma le star hanno rivelato che la serie
avrà qualche
novità rispetto alla nuova casa Disney+. Come ha accennato
D’Onofrio, “faremo alcune cose che sono decisamente una novità
per Disney+”. Charlie Cox ha seguito quanto detto da
D’Onofrio, rivelando che una di queste novità include una bomba F,
qualcosa di inedito per la piattaforma di streaming della
Disney. “C’è una bomba F per la prima volta in assoluto… È
stato scioccante per me”, ha scherzato Cox, che ha stuzzicato i fan
sul tono più cupo e maturo che la serie avrà.
Quello che sappiamo di
Daredevil: Born Again
Lo sceneggiatore di The
Punisher, Dario Scardapane, è salito a bordo come nuovo
showrunner della serie Daredevil:
Born Again, le cui riprese sono concluse da poco. I
dettagli specifici della trama sono ancora nascosti, ma sappiamo
che Daredevil:
Born Again vedrà Matt Murdock/Daredevil
(Charlie
Cox) confrontarsi con la sua vecchia nemesi
Kingpin (Vincent
D’Onofrio), che abbiamo visto tornare di corsa a New
York nel finale di stagione di Echo. È
probabile che Fisk sia in corsa per la carica di sindaco di New
York o che sia già stato nominato a tale carica quando la storia
prenderà il via.
Gli episodi sono diretti da
Justin Benson e Aaron Moorhead, Michael Cuesta, Jeffrey
Nachmanoff e David Boyd; i produttori esecutivi sono
Kevin Feige, Louis D’Esposito, Brad Winderbaum, Sana
Amanat, Chris Gary, Dario Scardapane, Christopher Ord e Matthew
Corman, e Justin Benson e Aaron Moorhead.
La splendida Cobie Smulders ha partecipato alla
Festa di Roma 2024 per presentare il suo ultimo
film, il thriller Sharp Corner. L’attrice,
conosciuta principalmente per i suoi ruoli di Robin
Scherbatsky in E alla fine arriva mamma e
Maria Hill nel MCU, ha sfilato sul red
carpet. Ecco le immagini:
Una famiglia si trasferisce in
una villetta isolata in periferia in cerca di pace e di un nuovo
inizio, ma nel silenzio e nel buio della notte qualcosa di inquieto
sta per avventarsi su di loro. Non si tratta di una figura
spettrale o di un demone, ma di un semplice incidente d’auto.
Il film, diretto da Jason
Buxton, vede nel cast anche Ben Foster e
Gavin Drea.
Dal momento in cui Knull,
Dio dei simbionti, è stato rivelato nel trailer di
Venom:
The Last Dance, che vedrà Tom Hardy protagonista, si sono
cominciate a fare supposizioni su cosa questo significhi per
Spider-Man 4.
La voce più diffusa è che
Tom Hardy riprenderà il suo ruolo di Eddie Brock
per un team-up con Peter di Tom Holland che li
vedrà combattere contro il Re in Nero. È una possibilità
entusiasmante e, per molti fan, un incontro atteso da tempo.
A Hardy è stato chiesto più volte di
un potenziale scontro con Spider-Man nel corso della promozione per
il terzo capitolo di Venom. E ora sembra
finalmente aver dato una risposta “definitiva”: “Non lo vedo (Venom) nel prossimo film di Spider-Man perché
avrei la sceneggiatura e non ce l’ho”, ha detto l’attore con
un sorriso. Cosa ne pensate? Qui potete vedere la
risposta di Hardy.
Le prime reazioni a Venom: The Last Dance sono
entusiasmanti
Joseph Deckelmeier di Screen Rant
ha
scritto su X che il film “ti porta in un viaggio selvaggio ed
esilarante dall’inizio alla fine”. “È un divertente popcorn movie
che mi ricorda i film tratti dai fumetti dei primi anni 2000.
L’azione è grandiosa e rappresenta un omaggio ai film d’azione
degli anni ’80. Ci sono un sacco di momenti divertenti”, ha
continuato. “Ci sono buchi nella trama e alcuni problemi con la
storia? Sì. [È] divertente? Anche sì”.
Ian
Sandwell, redattore di Digital Spy, ha
definito il terzo capitolo “il più divertente della trilogia”,
aggiungendo che “è in gran parte un viaggio in macchina divertente
e dolce, con Eddie e Venom che vivono i loro sogni di fuggiaschi
alla Thelma & Louise, tra karaoke in auto e salvataggio di cani.
Potreste persino commuovervi”.
Tutto quello che c’è da sapere su
Venom: The Last Dance
In Venom: The
Last Dance, Tom Hardy torna a vestire i panni di Venom,
uno dei personaggi più grandi e complessi della Marvel, per l’ultimo
film della trilogia. Eddie e Venom sono in fuga. Braccati da
entrambi i loro mondi e con la rete che si stringe, il duo è
costretto a prendere una decisione devastante che farà calare il
sipario sull’ultimo ballo di Venom e Eddie.
Il film è interpretato da
Tom Hardy,
Chiwetel Ejiofor,
Juno Temple, Peggy Lu, Alanna Ubach, Stephen Graham e
Rhys Ifans. Kelly Marcel dirige una sceneggiatura da
lei scritta, basata su una storia di Hardy e Marcel. Il film è
prodotto da Avi Arad, Matt Tolmach, Amy Pascal, Kelly Marcel, Tom
Hardy e Hutch Parker. Venom:The Last
Dance uscirà nelle sale il 24 ottobre.
Una presunta durata per
Captain America: Brave New World sta circolando
online. Sebbene ciò non verrà probabilmente confermato prima
dell’inizio dell’anno prossimo, @Cryptic4KQual, che in
genere è puntuale quando si tratta di questo tipo di informazioni,
ha sentito dire che la prima apparizione sul grande schermo di Sam
Wilson nei panni della Sentinella della Libertà durerà
circa 2 ore e 15 minuti. Se fosse vero, si
tratterebbe di una durata abbastanza standard per i Marvel Studios, che di solito superano le 2
ore.
A quanto si dice, all’inizio di
questo mese si sono svolte alcune nuove proiezioni di prova per
Brave New World e le reazioni dei presenti non
sono state esattamente positive. A quanto pare, si sono
tenute due proiezioni, con i partecipanti divisi in gruppi con
un braccialetto verde o rosso. Un report di World of Reel ha
affermato che sono stati mostrati due montaggi del film, ma non
siamo sicuri che ciò sia accurato (lo studio stava più
probabilmente esaminando il contributo di gruppi demografici
diversi). Si dice che le risposte siano state in gran parte
miste-negative, con il film descritto come “inessenziale” e
“piatto”.
Una recente
fuga di notizie sulla trama, che si ritiene sia legittima, non
ha esattamente ispirato fiducia, quindi questo tipo di risposta non
sarebbe una sorpresa. Detto questo, è chiaro che la parola finale
ce l’avrà il film stesso, quando arriverà in sala.
Quello che sappiamo sul
film Captain America: Brave New World
Harrison Ford e Anthony Mackie in una scena di Captain America:
Brave New World
Captain America: Brave New World riprenderà da
dove si è conclusa la serie Disney+The Falcon and the Winter
Soldier, seguendo l’ex Falcon Sam Wilson (Anthony Mackie)
dopo aver formalmente assunto il ruolo di Capitan America. Il
regista Julius Onah (Luce, The
Cloverfield Paradox) ha descritto il film come un
“thriller paranoico” e ha confermato che vedrà il ritorno
del Leader (Tim Blake Nelson), che ha iniziato la
sua trasformazione radioattiva alla fine de L’incredibile
Hulk del 2008.
Secondo quanto riferito, la star di
Alita: Angelo della BattagliaRosa
Salazar interpreterà la cattiva
Diamondback, mentre ancora sconosciuto è il ruolo
del villain interpretato da Giancarlo Esposito. Harrison Ford, invece, assume qui il ruolo di
Thaddeus “Thunderbolt” Ross, che a quanto rivelato dal primo
trailer si trasformerà ad un certo punto nel Hulk Rosso.
Nonostante dunque avrà degli
elementi al di fuori della natura umana, il film riporterà
il Marvel Cinematic
Universe su una dimensione più terrestre e realista, come
già fatto anche dai precedenti film dedicati a Captain America. Ad
ora, il film è indicato come uno dei titoli più importanti
della Fase
5.
Anthony
Mackie ha recentemente dichiarato che questo film
è “10 volte più grande” della sua serie Disney+ e ha parlato della dinamica tra Cap e il
nuovo Falcon, Joaquin Torres. “Sono in coppia alla pari“,
ha scherzato. “Sono entrambi militari. Io ero il suo ufficiale
comandante. Tra noi c’è più amicizia rispetto al modo in cui
ammiravo Steve o al modo in cui non mi piaceva Bucky“.
“Questo film è un chiaro reset.
Ristabilisce davvero l’idea di cosa sia e cosa sarà questo
universo“, ha aggiunto Mackie. “Penso che con questo film,
si stia ottenendo un chiaro, nuovo marchio di ciò che
la Marvel vuoole
essere nello stesso modo in cui hanno fatto con Captain America: The Winter
Soldier“.
La serie originale NetflixDaredevil non presentava
molte scene con Matt Murdock (Charlie
Cox) e Wilson Fisk (Vincent
D’Onofrio) insieme, il che ha reso il tutto
ancora più d’impatto quando i due hanno condiviso lo schermo.
Sebbene i fan siano molto emozionati
di vedere questi acerrimi nemici riunirsi per la prossima serie
Daredevil:
Born Again, sembra che il revival di Disney+ adotterà un approccio simile,
ma per una buona ragione.
“Con questi personaggi, devi
sempre avere la sensazione che, se dovessero incrociarsi,
combatterebbero fino alla morte”, spiega Cox a
Collider. “Sarebbe estremamente esplosivo. Quindi,
nella scrittura di uno spettacolo, nella sua costruzione, devi
limitare la quantità di tempo in cui possono stare insieme o devi
dare loro una vera ragione per cui non dovrebbero stare
insieme.”
Cox ha anche confermato che
L’Uomo senza Paura e Kingpin
formeranno una “tregua flessibile” e accetteranno di
“restare fuori dalla corsia l’uno dell’altro”. Tuttavia,
non durerà molto a lungo, poiché “entrambi i personaggi si
chiedono costantemente se la loro controparte stia
esagerando”.
Quello che sappiamo di
Daredevil: Born Again
Lo sceneggiatore di The
Punisher, Dario Scardapane, è salito a bordo come nuovo
showrunner della serie Daredevil:
Born Again, le cui riprese sono concluse da poco. I
dettagli specifici della trama sono ancora nascosti, ma sappiamo
che Daredevil:
Born Again vedrà Matt Murdock/Daredevil
(Charlie
Cox) confrontarsi con la sua vecchia nemesi
Kingpin (Vincent
D’Onofrio), che abbiamo visto tornare di corsa a New
York nel finale di stagione di Echo. È
probabile che Fisk sia in corsa per la carica di sindaco di New
York o che sia già stato nominato a tale carica quando la storia
prenderà il via.
Gli episodi sono diretti da
Justin Benson e Aaron Moorhead, Michael Cuesta, Jeffrey
Nachmanoff e David Boyd; i produttori esecutivi sono
Kevin Feige, Louis D’Esposito, Brad Winderbaum, Sana
Amanat, Chris Gary, Dario Scardapane, Christopher Ord e Matthew
Corman, e Justin Benson e Aaron Moorhead.
Joker ha incassato
oltre 1 miliardo di dollari al botteghino nel 2019, ma Joker:
Folie à Deux (qui
la recensione) è stato un flop, guadagnando solo 192
milioni di dollari in tutto il mondo dall’uscita all’inizio di
questo mese.
Lo scarso risultato al box office
deve aver fatto decidere a Warner Bros. di anticipare l’uscita
sulle piattaforme digitali il 29 ottobre. Il film sarà disponibile
per la proprietà digitale Premium anticipata a casa e per il
noleggio di 48 ore tramite PVOD sulle piattaforme digitali
partecipanti in cui acquisti o noleggi film, tra cui Amazon Prime Video, AppleTV, Google Play,
Fandango at Home e altro ancora (almeno negli States).
È stato anche confermato che, a
partire dal 17 dicembre (sempre data USA), il
sequel arriverà in 4K UHD, Blu-ray e DVD da rivenditori
online e fisici.
Quello che però sembra interessante
è la quantità di contenuti speciali inclusi sia nelle versioni
digitali che in quelle fisiche. Sembrano per lo più featurette
generiche (non ci sono scene eliminate), ma ci sono contenuti anche
molto lunghi che sicuramente saranno interessanti:
Everything Must Go (documentario di lunga durata in 4
parti)
Posso avere una sigaretta?
Alla ricerca di Lee
Cento film in uno
Re del nulla
Il personaggio della musica
Live! Con il Joker
I colori della follia
Realizzato con classe
Molte persone hanno scelto di non
guardare Joker: Folie à Deux al cinema,
quindi sicuramente questo nuovo passo distributivo avrà un suo
pubblico. Non si sa ancora quando sarà disponibile gratuitamente su
Max (probabilmente Sky da noi), ma in base all’esperienza passata
scommettiamo che sarà disponibile all’inizio del 2025.
Saranno
Margaret Mazzantini, Roberta
Torre e Michela Cescon a presiedere le
tre giurie dei concorsi della
nuova edizione del Torino
Film Festival, rispettivamente, Lungometraggi,
Documentari e Cortometraggi. Ad annunciarlo, insieme all’elenco di
tutti gli altri prestigiosi giurati, è il Direttore Giulio
Base.
I componenti
delle tre giurie, ognuno con la propria competenza e autorevolezza,
ben rappresentano il panorama culturale e cinematografico italiano
e internazionale, con uno sguardo attento alle tradizioni della
settima arte e al contempo aperto ai suoi nuovi linguaggi e
declinazioni.
La giuria del
Concorso Lungometraggi è composta dalla presidente
Margaret Mazzantini, scrittrice, drammaturga e
sceneggiatrice, vincitrice per le sue opere dei più prestigiosi
premi letterari, come il Premio Strega per Non ti muovere, il Premio Campiello per Venuto al mondo e il Premio Flaiano per Nessuno si
salva da solo. Al suo fianco ci sono: il regista macedone
Milcho
Manchevski, Leone d’oro
a Venezia per il suo film Prima della pioggia, candidato
anche agli Oscar per il miglior film in lingua straniera; l’attrice
francese Anne Parillaud, conosciuta a livello
internazionale per le sue iconiche interpretazioni in film come
Nikita di Luc Besson e Una per tutte di
Claude Lelouch; Giovanni Spagnoletti, critico
cinematografico, ha ricoperto il ruolo di professore di “Storia e
critica del Cinema” all’Università “Tor Vergata” di Roma, è autore
e/o curatore di quasi cento pubblicazioni di ambito cinematografico
e direttore della rivista di studi cinematografici e web-magazine
Close up; Krzysztof Zanussi, uno degli
autori più significativi del cinema polacco, regista e
sceneggiatore di opere come La struttura di cristallo
(1969), Illuminazione (1973), La costante(1980),
L’anno del sole quieto (1984) e Perfect Number
(2022).
Il
Concorso Documentari è presieduto da
Roberta Torre, regista di documentari, film di
finzione e musical, oltre che regista teatrale, vincitrice di
svariati David di Donatello e Nastri d’Argento con i titoli
Tano da morire (1997), Angela(2002), Mare
nero (2006) I baci mai dati (2010), Riccardo va
all’Inferno (2017), Mi fanno male i capelli (2023).
Insieme a lei: la cineasta americana KD Davison,
che con il suo Fragments of Paradise ha vinto il Premio al miglior
documentario sul cinema nella sezione Venezia Classici della 79ª
Mostra del Cinema di Venezia e il Grand Jury Prize al Doc NYC;
Federico Gironi, giornalista, autore, critico
cinematografico e co-curatore della sezione Venezia Classici della
Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica
di Venezia.
A presiedere il
Concorso Cortometraggi è l’attrice Michela
Cescon, vincitrice del David di Donatello e il Nastro
d’Argento per Romanzo di una strage e candidata per i film
Primo amore, L’aria salata e Piuma, che
ha esordito alla regia nel 2021 con Occhi blu. In giuria:
l’attore serbo Darko Perić, che
dopo il successo internazionale con La casa di carta, ha
preso parte a pellicole come La versione di Giuda e La
morte ci divide; e l’attore Nicola Nocella,
vincitore del Nastro d’Argento come migliore attore esordiente per
Il figlio più piccolo di Pupi Avati e come migliore attore
protagonista per il cortometraggio Omero
bello-di-nonna.
Il Torino
Film Festival è realizzato dal Museo Nazionale del
Cinema di Torino e si svolge con il contributo del
Ministero della Cultura Direzione Generale Cinema e Audiovisivo,
Regione Piemonte, Città di Torino, Fondazione Compagnia di San
Paolo, Fondazione CRT.
I Marvel Studios hanno ufficialmente rimosso Blade dal programma di uscita,
lasciando il reboot del Daywalker a lungo posticipato senza data.
In contemporanea, però, lo studio ha aggiunto tre film alla fase
successiva della narrazione nel 2028.
Captain America: Brave New World, Thunderbolts*
e The
Fantastic Four: First Steps sono tutti in arrivo
l’anno prossimo e, fino a ieri, lo era anche
Blade. Era abbastanza ovvio da un po’ che non
sarebbe arrivato nelle sale il 7 novembre 2025, soprattutto perché
non se ne era parlato in eventi come il San Diego Comic-Con e il
D23 all’inizio di quest’estate. Ora, la Disney lo ha confermato
rimuovendo l’uscita in solitaria del Daywalker dal programma di
uscita.
Il lato positivo è che
Predator: Badlands di Dan
Trachtenberg ha preso il posto di Blade
il prossimo novembre. La Disney ha anche fissato tre film Marvel Studios senza titolo per il
18 febbraio 2028, il 5 maggio 2028 e il 10 novembre
2028.
Uno di questi è il tanto atteso
reboot degli X-Men? Lo speriamo fortemente. Gli
altri candidati potrebbero essere forse un sequel per Eternals e magari un terzo atto per il Doctor Strange? Non abbiamo molte indicazioni
ma sicuramente allo Studios sono al lavoro per i fan.
Parlando con Variety del suo ruolo
in Nightbitch,
Amy Adams ha confermato di non aver mai avuto
l’impressione che il piano fosse di farla tornare come Lois dopo
Justice
League del 2017.
Sappiamo che Snyder aveva piani
ambiziosi per il personaggio, poiché era destinata a essere una
figura centrale nei suoi sequel, alla fine avendo un figlio con
Bruce Wayne. La Warner Bros. deve aver pensato anche di richiamarla
per il sequel di L’Uomo d’Acciaio che ha iniziato a
sviluppare quando
Henry Cavill è tornato brevemente al DCEU, ma se
così fosse, Adams non ne è stata informata.
Nonostante ciò, è eccitata di vedere
cosa porterà Rachel
Brosnahan al fianco di David
Corenswet nel Superman
di James Gunn.
“La adoro. Sarà fantastica. Spero che il ruolo sia intriso
della sua sensibilità, del suo umorismo naturale, della sua forza e
del suo arguzia”, ha detto l’attrice prima di fare un elogio
del suo Superman. “Henry era un Superman davvero brillante.
Auguro fortuna a ogni Superman, ma penso che sia stato fantastico.
Volevo solo dirlo. È così nel suo spirito”.
Ma Amy
Adams è consapevole che interpretare un ruolo iconico è
solo un momento nella carriera di un attore: “Venendo dal
teatro, so che un ruolo non ti appartiene mai. Ci fai solo una
ripresa”, ha osservato. “Ecco cosa penso di quel franchise
[DCEU].”
Adams non ha mai parlato
negativamente del suo periodo come Lois, nonostante abbia
partecipato a film che hanno avuto scarsi riscontri da parte della
critica. Nel 2016, ha risposto alle critiche di Batman v Superman dicendo:
“Abbiamo subito un colpo. Torneremo su. Mi dispiaceva per Zack.
Zack è la persona più gentile di sempre, e vederlo parlare in quel
modo è stato davvero difficile per me, perché è davvero un regista
molto rispettoso.”
La decisione di Gunn di ingaggiare
Brosnahan ha ricevuto elogi diffusi dai fan della DC ed è difficile
immaginare una scelta migliore di lei per seguire le orme di
Adams.
Superman, tutto quello che
sappiamo sul film di James Gunn
Superman,
scritto e diretto da James Gunn, non
sarà un’altra storia sulle origini, ma il Clark Kent che
incontriamo per la prima volta qui sarà un “giovane reporter” a
Metropolis. Si prevede che abbia già incontrato Lois Lane e,
potenzialmente, i suoi compagni eroi (Gunn ha detto che
esistono già in questo mondo e che l’Uomo di domani non è il primo
metaumano del DCU). Il casting ha
portato alla scelta degli attori David Corenswet
e Rachel
Brosnahan come Clark Kent/Superman e Lois Lane. Nel
casta anche Isabela Merced, Edi Gathegi,
Anthony Carrigan,
Nicholas Hoult e Nathan Fillion.
Il film è stato anche descritto come
una “storia
delle origini sul posto di lavoro“, suggerendo che una
buona parte del film si concentrerà sull’identità civile di
Superman, Clark Kent, che è un giornalista del Daily Planet.
Secondo quanto riferito, Gunn ha consegnato la prima bozza della
sua sceneggiatura prima dello sciopero degli sceneggiatori, ma ciò
non significa che la produzione non subirà alcun impatto in
futuro.
“Superman è il vero fondamento della nostra visione creativa per
l’Universo DC. Non solo Superman è una parte iconica della
tradizione DC, ma è anche uno dei personaggi preferiti dai lettori
di fumetti, dagli spettatori dei film precedenti e dai fan di tutto
il mondo”,
ha detto Gunn durante l’annuncio della listaDCU.
“Non
vedo l’ora di presentare la nostra versione di Superman, che il
pubblico potrà seguire e conoscere attraverso film, film
d’animazione e giochi”.
Il film uscirà nelle sale
l’11 luglio 2025.
Cosa sarebbe successo se
Gretel fosse stata figlia unica, se fosse fuggita
dalla casa della strega senza ucciderla, con l’impressione che
qualcosa di infausto l’avrebbe perseguitata per sempre? Non c’è da
stupirsi che il film precedente di Oz
Perkins si intitolassse proprio Gretel &
Hansel e fosse un adattamento unico nel suo genere della
favola dei fratelli Grimm. Longlegs, l’ultima
fatica del cineasta – figlio di quell’Anthony
Perkins che ha rivoluzionato per sempre il concetto di
performance horror – attinge sia alla tradizione più sinistra dei
racconti per bambini, fonte inesauribile di ispirazione per i
migliori film dell’orrore, sia a quella del classico thriller
psicologico, con Il silenzio degli innocenti come modello narrativo,
sopra tutti. Se Longlegs non nasconde mai i suoi debiti,
uno dei suoi pregi è quello di trasformarli in un teso esercizio di
stile che ci parla dei terrori più atavici, quelli che covano nel
seno protettivo dell’istituzione familiare.
Gretel e il diavolo
Già nel prologo di
Longlegs è chiaro che qualcosa di malvagio è in
agguato. Un’auto familiare parcheggia nel cortile di una casa di
campagna e una ragazzina scende per scoprire chi è lo strano
intruso appena arrivato. Ci viene dato solo un assaggio del suo
aspetto, un’immagine quasi subliminale accompagnata da una voce
impossibile, un falsetto aberrante che cerca di ispirare calma,
ovviamente invano: il film è appena iniziato e ci ha già trafitto,
inchiodandoci alla poltrona.
Frame dal prologo di Longlegs – Credits: NEON
Lo sconosciuto non è altro che la
minaccia del titolo, una figura enigmatica responsabile di una
serie di omicidi dalla metodologia incomprensibile: in qualche
modo, Longlegs (Nicolas
Cage) convince i membri di svariate famiglie a
uccidersi l’un l’altro, senza parlare con loro, senza toccarli o
entrare nelle loro case; l’unica prova del suo intervento sono le
lettere in codice, trovate su ciascuna scena del crimine, che
collegano ogni indicibile atto.
A indagare sugli eventi c’è la
nostra Gretel, Lee Harker
(Maika
Monroe), che è, esattamente come Clarice
Starling, un’agente dell’FBI alle
prime armi, questa volta dotata di un sesto senso soprannaturale
per individuare i luoghi in cui si annida il Male. Il costante
stato di apprensione psicologica in cui si trova Lee suggerisce
l’imminenza di qualcosa di orribile e inarrestabile, e la
complicata relazione della protagonista con la devota madre rivela
presto il suo legame con un mistero dalle sfumature sataniche.
Frame dal prologo di Longlegs – Credits: NEON
Lasciami entrare
Longlegs segna il riconoscimento
definitivo per Osgood Perkins, che finora non
aveva sfondato il tetto del “regista di culto”. Certo, lo era già
per una buona fetta di appassionati, che ne apprezzavano il modo
atipico di abbracciare i generi horror, una concezione della storia
(struttura, ritmo, personaggi) molto lontana dalle convenzioni, una
riflessione sfuggente ma inquietante sul male come qualcosa di
astratto e incontrollabile e, soprattutto, uno spasmodico interesse
per la messa in scena dell’orrore.
Perkins imposta la
scena, pensa le immagini ed è tanto creativo nella concezione
dell’inquadratura quanto inaspettato nel modo di scomporla; in
questo senso, forse proprio la prima metà del film, questo incrocio
tra thriller e horror, con tanto di reinterpretazione de
Il silenzio degli innocenti, è la cosa
migliore che il cineasta abbia girato, a partire da un magnifico
prologo. Tutto in quella parte funziona: la rappresentazione
estetizzata, allucinata e stranamente controllata delle
ambientazioni della storia, la psicologia ermetica della
protagonista, la presentazione misurata di
Longlegs, il mostro, e lo scontro molto
scomodo tra la sua natura grottesca (un superbo character design
per un’interpretazione da brividi da parte di Cage) e il resto.
Ciò che è importante in
Longlegs è il modo in cui la messa in
scena, tenebrosamente elegante, semina inquietudine inquadratura
dopo inquadratura: tutto, dagli angoli di ripresa ai tagli di
montaggio, contribuisce a creare un’atmosfera malsana. Nel
tracciare questa linea di trama, come dicevamo, il regista Oz
Perkins maneggia senza remore riferimenti come Il silenzio
degli innocenti, X-Files, Zodiac, Seven,
Shining e Psycho – mescolandoli con tale maestria da comporre
qualcosa di incomprensibile e sconcertante.
Maika Monroe in una scena di Longlegs – Credits: NEON
Un male putrido che divora ogni
inquadratura
A un certo punto,
Longlegs si affretta a correre ai ripari
più esplicativi, nel cercare di consegnare agli spettatori una
risoluzione che tenga testa a una visione particolarmente criptica.
Da un punto di vista narrativo, questo significa depotenziare il
suo mastodontico villain, abbandonare le idee più stimolanti (le
più misteriose, le più terrificanti) per andare sul sicuro.
Chiaramente, dall’altro lato, la ricerca di un compromesso tra
autorialità e mainstream è assolutamente comprensibile nell’ottica
di far conoscere Perkins al grande pubblico e, soprattutto, firmare
una partnership con NEON, che si occuperà anche
della distribuzioni dei suoi prossimi due film.
Fino a quel momento, però,
Perkins dimostra un’implacabile capacità di
utilizzare ogni elemento del film per inocularci il terrore e
insediarlo nel nostro subconscio, attraverso scene che trasudano
claustrofobia sepolcrale, sonorità fulminee che fanno sobbalzare
tanto la protagonista quanto noi, cupezza nauseante e minacciosi
paesaggi innevati, dialoghi che affogano in un’atmosfera opprimente
e presenze talmente oscure che il nostro occhio è spinto
costantemente a scrutare ogni inquadratura, per vedere davvero.
Effettivamente, l’intero snodo
narrativo di Longlegs non è altro che
un’originale reinterpretazione della cosiddetta violenza vicaria.
Giustappunto, l’ultima fatica di Oz Perkins è uno di quei film che
cresce quando viene dimenticato, che si palesa vigorosamente quando
viene nascosto, che si riappropria del suo posto nella memoria
quando forse non rimane altro che l’ultima smorfia esagerata del
gigante Nicolas Cage.
Il regista Antoine
Fuqua si è affermato negli anni come uno dei registi più
talentuosi per quanto riguarda i film d’azione a tinte crime. Tra i
suoi titoli più celebri si annoverano Training Day, Brooklyn’s Finest, The Equalizer e I magnifici 7. Un altro
dei suoi più apprezzati è Shooter, diretto nel
2007 e anch’esso appartenente al genere thriller d’azione. Con
protagonista l’attore Mark Wahlberg, questo è
stato scritto da Jonathan Lemkin, il quale ha per
l’occasione adattato una storia particolarmente adatta alle corde
cinematografiche di Fuqua. Questa non è però frutto di un’idea
originale, bensì si tratta della trasposizione per il cinema di un
celebre romanzo.
Questo è Una pallottola per il
presidente, scritto da Stephen Hunter nel
1993. Il libro ha inoltre rappresentato il primo racconto dedicato
al personaggio di Bob Lee Swagger, tiratore scelto
reduce da una missione in Etiopia. Proprio dal mestiere di questi
nasce l’idea per il film, Shooter ovvero il tiratore.
L’idea di adattare uno dei romanzi di Hunter circolava ad Hollywood
già da tempo, ma nessuno si era ancora cimentato nella cosa.
Subentrato Lemkin, questi ha apportato delle sostanziali modiche,
tra cui l’ambientazione post Vietnam ad un contesto più
contemporaneo. La sua sceneggiatura è stata infine in grado di
attrarre Fuqua a Wahlberg, ottenendo il via libera per la
realizzazione.
Al momento della sua uscita
Shooter non si è affermato come un grande successo di
critica e pubblico, ma ha negli anni trovato sempre più ammiratori.
All’interno di questo si possono infatti ritrovare sequenze
d’azione di grande impatto, come anche numerosi momenti memorabili.
Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente
utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a
questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile
ritrovare ulteriori dettagli relativi alla
trama e al cast di attori.
Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme
streaming contenenti il film nel proprio catalogo.
La trama del film
Shooter
Protagonista del film è Bob
Lee Swagger, un sergente dei Marines specializzato come
cecchino da campo. La sua carriera militare finisce quando, durante
una missione in Etiopia, perde il suo compagno, il caporale Donnie
Fenn. L’uomo decide a quel punto di ritirarsi sulle alture del
Wyoming e dar luogo ad una vita più tranquilla. Il suo isolamento
però dura poco, poiché ben presto viene contattato dal colonnello
Isaac Johnson della CIA. Questi vuole assumerlo
per proteggere il presidente degli Stati Uniti durante l’incontro
con l’arcivescovo etiope. Quello che gli viene chiesto, in pratica,
è di pianificare un ipotetico attentato per prevenire le mosse di
un eventuale cecchino.
L’ex marine accetta, inconsapevole
che in realtà quello che intendono fare è incastrarlo, accusandolo
di aver progettato l’omicidio in cui resterà ucciso l’uomo di
chiesa, il vero e unico bersaglio fin dall’inizio. Durante
l’operazione Swagger viene così ferito, riuscendo però lo stesso a
fuggire, trovando rifugio nell’appartamento di Sarah
Fenn, la compagna del suo amico scomparso Donnie. È qui
che, dopo essersi ripreso dalle ferite, progetterà la sua vendetta
contro coloro che hanno complottato nei suoi confronti. Il soldato
dovrà prima riuscire a dimostrare la propria innocenza,
smascherando i reali colpevoli e riabilitando così il proprio
nome.
Il cast di attori
Come anticipato, ad interpretare il
soldato Bob Lee Swagger vi è l’attore Mark Wahlberg. Questi si disse interessato al
progetto dopo aver letto appena la prima pagina della
sceneggiatura, sottraendo così il ruolo a Keanu Reeves, inizialmente considerato per
questo. Per assumere i panni del personaggio, però, l’attore si è
dovuto sottoporre ad un rigido allenamento e ad una ferrea dieta.
Ciò gli ha permesso di perdere oltre dieci chili, ottenendo così un
aspetto più esile e realistico per un cecchino. Accanto a lui, nei
panni di Sarah Fenn vi è l’attrice Kate Mara, nota
anche per Morgan e The Martian.
Lane Garrison, invece, interpreta Donnie Fenn,
l’amico di Swagger ucciso in missione.
Ad interpretare il colonnello Isaac
Johnson vi è Danny Glover, celebre per aver
interpretato il sergente di polizia Roger Murtaugh nella serie
cinematografica di Arma letale. Michael Peña e
Rhona Mitra sono gli agenti speciali Nick Memphis
e Alourdes Galindo. Elias Koteas è Jack Payne,
mentre Jonathan Walker è Louis Dobbler. L’attore
Ned Beatty, visto anche in Superman,
Tutti gli uomini del presidente e La giusta causa,
interpreta il senatore Charles F. Meachum. L’attore Dean
McKenzie, infine, dà vita all’arcivescovo Mutumbo, colui
di cui Swagger viene accusato di essere l’assassino. Ad
interpretare uno degli agenti corrotti vi sarebbe dovuto essere
anche il celebre rapper Eminem, il quale però
rifiutò per via di altri impegni.
Il trailer del film e come vederlo
in streaming o in TV
È possibile fruire del film
grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme
streaming presenti oggi in rete. Shooter
è infatti disponibile nei cataloghi di Apple TV, Paramount+, Tim Vision e Prime Video. Per vederlo, una volta
scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo
film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di
guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il
film è inoltre presente nel palinsesto di martedì 22
ottobre alle ore 21:20 sul canale
Rai 4.
Berlin Falling è un film
thriller tedesco del 2017 diretto da Ken Duken,
dove si racconta la storia di un soldato in pensione che raccoglie
un misterioso autostoppista, dando vita ad eventi inaspettati.
Giocando nei territori del thriller on the road che può in un primo
momento ricordare il classico The Hitcher – La lunga strada
della paura, Ken Durken – anche attore protagonista – si
dirige in una differente direzione toccando argomenti come il
terrorismo di matrice islamica in una prospettiva però piuttosto
inusuale.
Per gli appassionati del genere, è
dunque un film da non perdere, specialmente ora grazie al suo
passaggio televisivo. In questo articolo, approfondiamo dunque
alcune delle principali curiosità relative a Berlin
Falling. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti
possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla
trama, al cast di attori e al suo
finale. Infine, si elencheranno anche le
principali piattaforme streaming contenenti il
film nel proprio catalogo.
Protagonista del film è
Frank Balzer (Ken Duken), un ex
soldato d’élite che ha abbandonato i Berretti Verdi dell’esercito
tedesco nella speranza di rifarsi una vita. Ora vive solo in un
appartamento fatiscente, tormentato dal suo oscuro passato di
violenza, affogando nell’alcool i ricordi traumatici della guerra.
L’unica speranza che lo tiene a galla è il pensiero di riallacciare
i rapporti con sua figlia Lilly, che vive lontano da lui con la sua
ex moglie Claudia (Marisa Leonie
Bach). Così, con l’intenzione di passare un weekend con la
figlia dopo tanto tempo, Frank sale in macchina pronto a farsi un
viaggio di parecchie ore per incontrarla a Berlino.
Durante una sosta in un’area di
servizio, accetta di dare un passaggio a un autostoppista di nome
Andreas (Tom Wlaschiha), convinto
dalla sua apparente simpatia e desideroso di compagnia durante il
lungo tragitto. La situazione precipita quando Frank scopre che
Andreas sta trasportando una bomba nel suo zaino. L’uomo ha
l’intenzione di compiere un attentato a Berlino e, con la minaccia
di una pistola, vuole costringere Frank ad aiutarlo a portare a
termine la sua missione. Tra i due uomini inizia un pericoloso
confronto serrato fatto soprattutto di astuzia mentre la bomba sta
ticchettando.
Nel finale del film, Andreas
costringe Frank a salire in macchina e lo fa guidare. Mentre sono
in macchina, Andreas rivela che in realtà odia i musulmani e che il
video serviva solo a far credere che si trattasse di un attacco in
nome dell’Islam, in modo che la gente reagisse contro gli arabi e
smettesse di dipendere dagli Stati Uniti per iniziare a difendere
la Germania. Arrivano alla stazione di Berlino, dove Andreas dice a
Frank che sarà un martire e che dovrà far esplodere la bomba. Frank
scende dall’auto e quando esita, Andreas gli ricorda di Lily. Frank
reagisce picchiandolo e dicendogli che ricorda i bambini uccisi
quella notte, gli odori e il dolore.
Andreas lo colpisce alla testa con
una pietra, ma Frank ha la meglio e lo picchia fino a fargli
perdere i sensi, poi lo trascina in macchina e fa esplodere la
bomba. Nell’ultima scena, si vede la moglie di Frank uscire dalla
stazione di polizia con la figlia, con le sirene lontane,
ascoltando la segreteria telefonica di Frank. Egli le dice di non
credere a tutto ciò che la gente dice e nel messaggio successivo lo
si sente respirare a fatica dopo che Andreas lo ha colpito con il
taser, implorare sua figlia e dire che farà di tutto per salvarle
la vita.
Il trailer del film e dove vederlo
in streaming e in TV
Sfortunatamente il film non è
presente su nessuna delle piattaforme streaming attualmente attive
in Italia. È però presente nel palinsesto televisivo di mercoledì 7
ottobre alle ore 21:30 sul canale Rai 1. Di conseguenza, per un
limitato periodo di tempo sarà presente anche sulla piattaforma Rai
Play, dove quindi lo si potrà vedere anche oltre il momento della
sua messa in onda. Basterà accedere alla piattaforma, completamente
gratuita, per trovare il film e far partire la visione.
Prima di aver dato alla popolazione
afroamericana la sua vendetta in Django Unchained e aver
alterato la realtà dei fatti con C’era una volta a… Hollywood, Quentin
Tarantino ha aperto la sua Trilogia del
Revisionismo con Bastardi senza gloria,
film con cui riscrive l’esito della Seconda guerra mondiale a
partire da un gruppo di personaggi tanto scorretti quanto
determinati ad estirpare il male rappresentato dall’esercito
nazista. Così facendo Tarantino da vita ad un altro racconto
pienamente nelle sue corde, tra violenza, personaggi brillantemente
approfonditi e momenti di grande cinema.
Oggi celebrato come uno dei migliori
film di Tarantino, Bastardi senza gloria è inoltre
– come noto – un incrocio tra Quel maledetto treno
blindato, del regista italiano Enzo G.
Castellari, e Quella sporca dozzina di
Robert Aldrich. Film a cui Tarantino deve molto e
che ha usato come fonte d’ispirazione per dar vita a questo suo
racconto, tanto che lo stesso Castellari compare in un cameo
all’anteprima del film a cui assistono i protagonisti. Insomma,
anche Bastardi senza gloria è dunque un compendio
delle passioni cinematografiche di Tarantino.
Come anticipato, però, si riscrivono
qui determinati elementi storici e di seguito approfondiamo meglio
propri questa caratteristica, alla ricerca della storia vera dietro
il film. In questo articolo, approfondiamo dunque alcune delle
principali curiosità relative a Bastardi senza
gloria. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti
possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla
trama, al cast di attori e a
cosa c’è di vero nel film. Infine, si elencheranno
anche le principali piattaforme streaming
contenenti il titolo nel proprio catalogo.
La trama e il cast di Bastardi senza
gloria
Bastardi senza
gloria si svolge durante il primo anno
dell’occupazione della Francia da parte tedesca, e segue la storia
dell’Ufficiale Alleato Aldo Raine, il quale mette
insieme un gruppo di soldati ebrei con lo scopo di castigare i
nazisti con una serie di atti violenti, per poi prendere i loro
scalpi. Lui e i suoi uomini si alleeranno con una giovane attrice
tedesca, Bridget von Hammersmark, che è anche
un’agente sotto copertura, con lo scopo di rovesciare i leader del
Terzo Reich. I loro destini si incroceranno poi con quello di
Shosanna Dreyfus, in cerca di vendetta dopo che
dei nazisti hanno ucciso la sua famiglia.
Nel ruolo di Aldo Raine vi è
l’attore Brad Pitt, primo e unico interprete da
Tarantino considerato per il ruolo. Accanto a lui, nei panni del
sergente Donny Donowitz vi è il regista EliRoth, mentre B. J. Novak è
il soldato di prima classe Smithson Utivich. Michael Fassbender, invece, compare nel ruolo
del tenente Archie Hicox. Si ritrovano poi nel film anche Diane Kruger nel ruolo di Bridget Von
Hammersmark, Daniel Brühl in quelli del soldato di prima
classe Frederick Zoller e Til Schweiger in
quelli del sergente Hugo Stiglitz.
Vi è poi l’attrice Mélanie Laurent, che per prepararsi al ruolo di
Shosanna ha lavorato come proiezionista in un
cinema. In ultimo, vi è
Christoph Waltz nel ruolo dello spietato e iconico
colonnello Hans Land. L’attore, che ha poi vinto l’Oscar per la sua
interpretazione, non era la prima scelta di Tarantino, il quale
aveva invece pensato a Leonardo DiCaprio. Non riuscendo però a
trovare un interprete adatto, che potesse anche parlare diverse
lingue, Tarantino iniziò a pensare di dover scartare in toto il
ruolo. Quando conobbe Waltz, capì infine di aver trovato
l’interprete giusto.
Cosa c’è di vero nel film? Ecco la storia vera
Sebbene la vicenda narrata in
Bastardi senza gloria presenti elementi che
conducono a risvolti e risoluzioni che storicamente si sono svolti
in modo diverso, molto di quello che viene narrato riprende fatti
realmente accaduti. Innanzitutto, il contesto della Seconda guerra
mondiale che fa da sfondo alla storia è qui ripreso fedelmente. Per
quanto riguarda il gruppo di “Bastardi”, protagonista del film,
questo è ispirato a reali gruppi di soldati che, nei territori
occupati, avevano lo scopo di eliminare per vendetta quanti più
nazisti possibile.
Tra questi gruppi si annoverano in
particolare OperazioneGreenup, X
Troop e il Nakam. Per quanto il prendere
scalpi dei nazisti o l’usare mazze da baseball non fossero tra le
loro attività, questi conducevano realmente operazioni dietro le
linee nemiche e missioni di sabotaggio. Il film presenta poi una
serie di personaggi realmente esistiti, a partire da Adolf
Hitler e fino ai suoi più fedeli collaboratori. Come noto,
furono numerosi i tentativi di assassinio nei confronti di Hitler,
ma nessuno di questi andò mai a buon fine.
Bastardi senza
gloria si ispira però a questi tentativi nel mettere in
atto quello che alla fine del film porta alla morte di Hitler nel
cinema che va a fuoco. Da qui, dunque, Tarantino si discosta dalla
verità storica per proporre una realtà in cui Hitler è stato ucciso
prima del tempo, portando così alla fine della Seconda guerra
mondiale. Come noto, invece, Hitler si suicidò il 30 aprile 1945
sparandosi all’interno del suo bunker.
In ultimo, Hans
Landa, l’iconico antagonista del film, è sì un personaggio
immaginario, ma basato però sul criminale di guerra Alois
Brunner, soprannominato “il Macellaio di Vienna” per gli
stermini compiuti nei campi di internamento. Riuscito a fuggire in
seguito alla guerra, venne più volte condannato senza però scontare
mai una pena. Si trasferì, con il nome Georg Fischer, a Damasco, in
Siria, dove ottenne protezione da parte del regime siriano di Hafez
el-Assad. Quando il regime non ebbe più bisogno di lui, se ne
sbarazzò nel 2001 o nel 2010.
Il trailer del film e dove vederlo
in streaming e in TV
È possibile fruire di
Bastardi senza gloria grazie alla sua presenza su
alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in
rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di
Now, Apple TV e Prime Video. Per vederlo, una volta
scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo
film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di
guardarlo in totale comodità e ad un’ottima qualità video. Il film
è inoltre presente nel palinsesto televisivo di martedì 22
ottobre alle ore 21:00 sul canale
20 Mediaset.
Ieri è arrivata la notizia che
Tom Holland sarebbe stato il protagonista del prossimo film di
Christopher Nolan al fianco di Matt Damon, ma
nella notizia iniziale c’era un’altra informazione intrigante. Da
più di un anno Holland frequenta la sua co-star di
Spider-Man, Zendaya, che è anche una delle
protagoniste di uno dei più grandi franchise di fantascienza
moderni, Dune. La notizia dell’ingresso di Holland nel film
di Nolan, ancora senza titolo, è stata nascosta da THR, che ha rivelato che Dune:Messiahprevede di iniziare
le riprese all’inizio del 2026. Questa notizia arriva non
molto tempo dopo che il regista Denis Villeneuve ha recentemente rilasciato un
aggiornamento sul film, dicendo che le cose si stavano
muovendo più velocemente di quanto inizialmente previsto perché
voleva prendersi un po’ di tempo libero, ma il riposo e il relax
non gli stavano bene come pensava.
L’ inizio delle riprese
diDune:Messiah nel 2026 è un’arma a
doppio taglio, soprattutto per il fatto che ciò significa che il
film potrebbe essere proiettato nelle sale all’inizio del 2027, ma
molto probabilmente passeranno quasi tre anni prima che qualcuno si
sieda in un cinema per una nuova storia su Arrakis. Dune:Parte Uno è uscito verso
la fine dell’anno, nel 2021, e Dune:Part Due è uscito all’inizio del 2024;
originariamente era previsto per la fine del 2023, ma è stato
ritardato a causa degli scioperi della WGA e della
SAG-AFTRA. Un intervallo di due anni e mezzo tra un film e
l’altro è quello a cui il pubblico è abituato, ma un’attesa di
quattro anni potrebbe essere sufficiente a far perdere la pazienza
ad alcuni membri del pubblico in generale.
Cosa succede in “Dune:Messiah”?
Dune:Parte
seconda si concludeva con Paul Atreides (Timothée
Chalamet) che uccideva sia Feyd-Rautha Harkonnen
(Austin Butler) che il Barone Harkonnen
(Stellan Skarsgård) e prendeva il suo posto
come nuovo Imperatore con la Principessa Irulan (Florence
Pugh) al suo fianco. Dopo aver sconfitto in un
combattimento corpo a corpo Feyd-Rautha, che era il campione
dell’Imperatore (Christopher Walken), Paul
decide di usare le testate atomiche della famiglia Atreides per
muovere guerra a tutte le grandi Case, che si rifiutano di onorare
la sua ascesa al trono. Dune:Messiah vedrà Paul
coinvolto nel suo più grande conflitto e, sebbene abbia promesso di
condurre il suo popolo in un paradiso verde, le cose potrebbero non
essere così semplici.
Dune:Messiah
inizierà la produzione all’inizio del 2026, ma il film non ha
ancora una data di uscita ufficiale. Dune:Parte Due in streaming è disponibile sulle
seguenti piattaforme:
Un’altra settimana è arrivata su
The
Odyssey, il che significa un nuovo tema. L’equipaggio non
lo cura, ma viene naturale perché, come nel mondo reale, anche
l’universo dello show celebra Halloween. Gli ospiti, vestiti con i
loro migliori costumi di Halloween, salgono a bordo della nave e
trasformano uno spazio solitamente affascinante in uno spazio
spettrale. Secondo la logline ufficiale di Doctor
Odyssey Stagione 1, Episodio 5, “Halloween Week”,
non è tutto divertimento e giochi perché un’emergenza medica scuote
la nave e Avery, Max e Tristan entrano in azione. Il promo
dell’episodio mostra in anteprima l’emergenza e il caos che ne
consegue.
“È Halloween sulla Odyssey, con
una gara di costumi ad alto rischio; ma quando una malattia simile
a quella degli zombie affligge alcuni passeggeri, i festeggiamenti
prendono una piega oscura.Nel frattempo, Avery e Max si
imbarcano in una missione di salvataggio”.
Il Capitano Massey odia la
settimana di Halloween – per una buona ragione
“Halloween. L’unica settimana in cui
la mia grande nave diventa un’auto da clown”, si lamenta il
Capitano Massey (Joshua
Jackson) all’inizio del video promozionale qui sopra. Questo
rivela che, pur essendo adatto a quasi tutti i temi, Halloween non
è il suo preferito a causa delle buffonate che ne derivano. E di
certo, il circo arriva quando gli ospiti che indossano vari costumi
salgono a bordo. La nave viene accolta da divinità mitiche e
Tristan interpreta il capitano.
Nonostante i costumi raccontino
storie molto diverse, le cose si mettono male quando alcuni ospiti
manifestano sintomi simili a quelli degli zombie. “È una cosa
seria. Potrebbe essere infettivo”, dice Avery al team medico quando
una donna afferma che qualcuno ha cercato di mangiarla. “Dobbiamo
avviare un protocollo di contagio immediato”, avverte Avery quando
il capitano Massey dice che la nave è invasa dagli ‘zombie’, che
siano reali o meno, sarebbe una catastrofe. Una grande catastrofe
sarebbe la trasformazione dell’equipaggio in zombie, come
suggerisce l’urlo di Tristan quando qualcuno gli salta
addosso.
I fan del franchise di
Tyler Rake (Extraction)
avranno più Tyler Rake al più presto, perché
Joe e Anthony Russo
hanno appena rilasciato alcune notizie entusiasmanti sul terzo
capitolo della serie ricca di azione. Nel corso di un’intervista
esclusiva con
Steve Weintraub
di Collider, che ha parlato diThe Electric State
nel Collider Studio al
New York Comic Con,
i fratelli Russo hanno confermato che Tyler
Rake 3
sta ufficialmente andando avanti, con alcuni importanti sviluppi
già in corso.
Il film, che vedrà ancora una volta protagonista l’eroe d’azione
australianoChris Hemsworth
nei panni del mercenario delle operazioni segrete Tyler Rake, è
destinato a portare avanti l’eredità dei primi due capitoli,
violenti come le ossa, e a proseguire la storia. Alla domanda sullo
stato attuale di Tyler
Rake 3,
Joe Russo ha risposto che
la produzione del film dovrebbe iniziare nel 2025:
“Siamo nel bel mezzo del
lavoro su quella storia proprio adesso.Stiamo
lavorando sodo.Speriamo di entrare in produzione
l’anno prossimo”. Ha poi confermato la tempistica,
aggiungendo: “Le riprese si svolgeranno sicuramente l’anno
prossimo. Sto solo facendo il misterioso perché è più
divertente”.
Si tratta di una notizia
estremamente eccitante per i fan che hanno atteso con ansia il
prossimo capitolo dopo il successo di
Tyler Rake 2, che ha
debuttato nel giugno 2023 ed è stato elogiato per le sue
adrenaliniche sequenze d’azione e per lo sviluppo più profondo dei
personaggi rispetto alla prima uscita. Il franchise di
Extraction è diventato uno dei maggiori successi di
Netflix e i fratelli Russo, insieme al regista
Sam Hargrave, sono decisi ad alzare la posta in
gioco con il terzo film dopo alcune delle più impressionanti scene
d’azione catturate su pellicola, tra cui un’epica e lunga scena
one-shot all’interno di una prigione.
Idris Elba tornerà in Tyler
Rake 33?
Uno dei momenti salienti di Tyler
Rake 3 2 è stata l’introduzione del misterioso
personaggio di
Idris Elba, che lavora per un boss potente e
invisibile. I fan hanno speculato su chi potrebbe essere il
datore di lavoro di Elba e Weintraub non ha resistito a chiedere ai
Russo se hanno risolto il mistero per Extraction 3, al che
Joe Russo ha accennato sornione:
“Sì, sappiamo chi è quel
personaggio.È stato costruito in questo modo.Se vi
piace il rapporto tra Idris e Chris [Hemsworth], vi piacerà
Extraction 3 “.
Sebbene i dettagli della trama
siano ancora riservati, i Russo hanno chiarito che Extraction
3 continuerà a offrire le sequenze d’azione ad alto numero di
ottani che i fan si aspettano, ma che anche la profondità
emotiva e la crescita di Tyler Rake continueranno ad essere
esplorate, in una precedente intervista, dichiarando che “È un
franchise interessante perché [Tyler Rake] è un personaggio molto
ferito emotivamente, quindi c’è una buona narrazione. Il suo
rapporto con la violenza è costruito intorno al disgusto di sé e al
senso di colpa, il che aggiunge molta consistenza”.
La decisione di ridurre le uscite
del MCU nel 2024 si è rivelata saggia,
con Deadpool
& Wolverine che ha fatto un significativo
passo avanti in termini di qualità rispetto al suo parente
Multiverse Saga, e un film che ha potuto respirare senza che il
franchise spingesse un’altra uscita alle sue spalle.
Anche le prossime uscite in
programma sembrano aver beneficiato di questo soft refresh,
suggerendo che il MCU è tornato in carreggiata
dopo essersi allontanato da ciò che ha reso così forti i
film precedenti.
La correzione di rotta è arrivata
appena in tempo: Brad Winderbaum , responsabile di
TV, Streaming e Animazione dei Marvel Studios, ha confermatoin un’intervista aScreen
Rantche
Avengers:Secret Warsconcluderà la saga, affermando: “Penso che
Secret Wars sarà un’incredibile conclusione della saga.
Penso che farà sentire il viaggio come se ne fosse valsa la
pena”.
Mentre il finale della
Saga del Multiverso potrebbe essere definitivo, ciò che accadrà
nel MCU dopo di esso non è un segreto
così grande come Secret Wars che lo precede
immediatamente. Cosa succederà dopo, o forse, cosa
dovrebbe succedere dopo?
Quello che sappiamo per certo
sui prossimi passi del MCU
Loki e l’albero del Multiverso
Attualmente, il MCU è attivo con un solo progetto,
Agatha All Along di Disney+. Ma il 2025 si avvicina
rapidamente e con esso una serie di progetti che costituiscono le
prossime tappe della saga del multiverso. Captain America:Brave New World arriverà nelle
sale il 14 febbraio, con Anthony Mackie che assumerà il ruolo
per il suo primo lungometraggio da solista, insieme
all’RedHulk di Harrison Ford che si farà strada nel
MCU. Il 4 marzo la serie
Marvel di Netflix entra in scena con
Daredevil:Born
Again, mentre l’arrivo dei Thunderbolts*
debutta nelle sale a maggio. Questi sono i progetti del MCU di cui si sa di più, ma dopo di
essi le cose si fanno decisamente oscure.
Fantastic
Four:First Steps, la
cui uscita è prevista per luglio 2025, è ambientato negli anni
’60, o almeno in una Terra alternativa degli anni ’60 da
qualche parte nel multiverso. Sappiamo anche che Robert
Downey Jr. tornerà nel franchise, ma nei panni del
Dottor Destino, in
Avengers:Doomsday. Anche se sembra
probabile che appaia in una scena post-credits prima di allora.
Anche un quarto film con Tom Holland di Spider-Man e (forse?)
Blade sono da qualche parte nel
mix, e, come detto sopra, la Saga del Multiverso si conclude con
Avengers:Secret Wars.
Serve la pietra del tempo per
sapere cosa succederà nel MCU dopo “Secret Wars”
Dopo di che, chi lo sa? A meno che
non siate Doctor Strange e non siate ancora in possesso
della Pietra del Tempo, il futuro del MCU dopo Avengers:Secret Wars è un enigma. Si ipotizza che il film possa
offrire un mezzo per riportare il MCUa un’unica linea
temporale, il che chiarirebbe la natura contorta del
Multiverso.
Il film potrebbe anche essere
un’introduzione alla Saga dei Mutanti, fornendo una via che porti
la vasta gamma di eroi e cattivi mutanti della Marvel nel MCU in un colpo solo.
Tuttavia, qualunque siano i piani della Marvel, è certo che non verranno
rivelati a breve. Quindi la domanda su cosa succederà dopo
Avengers:Secret Wars è fuori discussione, per
ora, e ci lascia a riflettere su cosa dovrebbe accadere dopo la
Saga del Multiverso.
Realisticamente, il
MCU può andare avanti solo in due
modi: continuare a basarsi sulle prime due saghe del MCU o ricominciare da
capo. Il primo è problematico per una serie di motivi. In
primo luogo, anche se il MCU torna a una linea temporale
sacra, c’è ancora una storia cinematografica del franchise che deve
essere riconciliata, e potrebbe essere semplicemente troppo tardi
per rimettere le scimmie nel barile per quanto riguarda il
Multiverso. Se gli spettatori pensano che la linea temporale sia
ora contorta, provate a spiegare come la linea temporale contorta
sia ora tornata a una singola linea temporale, con alcune delle
cose che ricordate dai film ancora intatte, ma un mucchio di cose
non lo sono.
In secondo luogo,
Avengers:Endgame ha concluso la
Saga dell’Infinito con una nota così alta che i primi film
della Saga del Multiverso hanno ceduto sotto la sua ombra, e anche
se sembra che stiano puntando al massimo con Avengers:Secret Wars, non c’è alcuna garanzia che possa eguagliare,
e tanto meno superare, il precedente che è stato stabilito. Cercare
poi di aggiungere una terza saga è un’impresa assurda.
Un reboot, invece, sgombra il campo
da equivoci e permette a una nuova serie di attori e creativi di
dare vita a un nuovo MCU, che includa l’intera gamma di
personaggi Marvel, mutanti e non, fin
dall’inizio. Si tratterebbe di una fine definitiva che porta a un
inizio definitivo e, a mio parere, questa è la strada da seguire.
Dopotutto, si può riportare in vita RDJ solo tante volte, no?
La fine di Yellowstone è
vicina nell’infuocato e fragoroso trailer dell’ultima stagione
dell’epica saga western moderna di Taylor
Sheridan, che è stato appena rilasciato e, una cosa che
dobbiamo dire, è che c’è più Kevin Costner di quanto ci aspettassimo, visto
che, come dire, non c’è più? Il trailer suggerisce che si sta
creando una tregua e un’alleanza tra Kayce Dutton (Luke
Grimes) e Thomas Rainwater (Gil
Birmingham), mentre Rip Wheeler (Cole
Hauser) è in prima linea nel Ranch Dutton e si occupa di
alcuni affari nell’unico modo che conosce. Anche la guerra tra Beth
(Kelly
Reilly) e Jamie (Wes Bentley) sembra
avere una sola conclusione possibile, e violenta.
Quando la prima metà della quinta
stagione è andata in onda all’inizio del 2023, nessuno, compresi i
fan, poteva immaginare che si trattasse dell’inizio della stagione
finale. Tuttavia, i ritardi dovuti agli impegni di Costner, i
problemi di sceneggiatura e gli scioperi SAG e WGA del 2023
hanno accelerato il processo. Ora, con Yellowstone che tornerà il 10 novembre su
Paramount per i suoi ultimi episodi, lo farà senza il protagonista
della serie. O forse sì?
“L’assenza faceva parte del
finale.Non è qualcosa che abbiamo dovuto modificare, era
già scritto nell’arazzo della storia.Sarebbe sempre
accaduto, solo che si è svolto in modo un po’ diverso”.
La Reilly è stata informata del
climax previsto da Sheridan fin dalla prima stagione, quando lo ha
condiviso con lei per la prima volta. Come ha detto in precedenza a
EW, Sheridan aveva originariamente previsto cinque
stagioni per lo show, prima che diventasse un successo
inarrestabile.
“Nella testa di [Sheridan]
sarebbero sempre state cinque stagioni, ma poiché lo show ha avuto
un tale successo, il network e tutti volevano di più”, ha spiegato
Reilly. “Così, in un certo senso, il destino ha preso il
sopravvento e abbiamo concluso questa parte di Yellowstone
nel modo in cui lui aveva sempre immaginato che finisse”.
I Marvel Studios hanno rimosso il reboot di
Blade
— con Mahershala
Ali nel ruolo del mezzo vampiro protagonista —
dal calendario delle uscite. Era datato 7 novembre 2025. La
decisione non arriva a sorpresa dopo che il CEO della
Disney Bob Iger aveva dichiarato in una
conference call che la Marvel distribuirà “un massimo di
tre” film all’anno. Dei quattro film di supereroi che la Disney
aveva precedentemente programmato per il 2025 — tra cui
“Captain America: Brave New World“,
“Thunderbolts” e “The
FantasticFour” —
“Blade” è il progetto più lontano dall’inizio
della produzione.
Anche il regista Yann
Demange (“Lovecraft Country“) ha
abbandonato il film a giugno, ritardando ulteriormente il progetto
dopo una serie di battute d’arresto. “Blade” ha
cambiato la prima volta data d’uscita da novembre 2023 a settembre
2024 dopo che il primo regista del film, Bassam
Tariq (“Mogul Mowgli“), aveva abbandonato
la produzione nel 2022.
Demange è subentrato come regista,
ma dopo lo sciopero della WGA del 2023, la Marvel ha sospeso la pre-produzione
e ha posticipato di nuovo il film a novembre 2025. Lo sceneggiatore
regolare della MarvelEric
Pearson (“I Fantastici Quattro”, “Thunderbolts*”, “Black Widow”) ha assunto l’incarico di scrivere
il film, dopo i passaggi di Michael Green, Stacy
Osei-Kuffour, Michael Starrbury, Beau DeMayo e Nic
Pizzolatto.
Il film di Blade è stato
sospeso?
La Marvel ha annunciato per la prima
volta il progetto nel 2019 al Comic-Con di San Diego,
in seguito a un incontro tra Ali e il capo della MarvelKevin Feige
in cui l’attore si è proposto per un reboot di
“Blade“, trilogia cinematografica guidata da
Wesley Snipes dal 1998 al 2004. Staremo a vedere
cosa succederà con questo progetto, soprattutto alla luce di quella
dichiarazione di Snipes in Deadpool e Wolverine
che ora risuona più forte che mai: “Ci sarà sempre un solo
Blade!”.
Nel cast di Blade ci dovrebbero essere
anche Aaron Pierre, Delroy Lindo e Mia
Goth. Il Bladedi
Ali, come noto, ha già avuto un suo piccolo ingresso nell’MCU. Sua è infatti
la voce che si può ascoltare nella scena post titoli di coda del
film Eternals, quella in cui
compare anche l’attore Kit Harington e
la celebre Lama d’Ebano, che a sua volta sembra comparirà in
Blade. Con il periodo di riprese annunciato, è solo
questione di tempo prima che inizio ad arrivare ulteriori notizie
sul film, sia per quanto riguarda il cast sia per quanto riguarda
il look del protagonista e dell’opera in sé.
Oggi Apple
TV+ ha svelato il trailer della seconda stagione di
Bad Sisters, interpretata e prodotta dalla
candidata agli Emmy e vincitrice del premio BAFTA Sharon
Horgan, insieme ad Anne-Marie Duff, Eva
Birthistle, Sarah Greene e Eve Hewson. La seconda stagione
farà il suo debutto il 13 novembre con i primi due episodi degli
otto totali, seguiti da un episodio a settimana, fino al 25
dicembre.
Due anni dopo la “morte
accidentale” del marito violento di Grace, le affiatate sorelle
Garvey potrebbero aver voltato pagina, ma quando le verità del
passato riaffiorano, le cinque donne sono di nuovo sotto i
riflettori; i sospetti tornano a essere tanti, come le bugie che
vengono dette e i segreti che vengono rivelati, al punto da
costringere le sorelle a capire di chi possono realmente
fidarsi.
https://youtu.be/-xs1RppxYnw
Una deliziosa miscela di commedia
dark e thriller, la serie acclamata dalla critica accoglie nella
sua seconda stagione un cast nuovo e di ritorno, che comprende
Fiona Shaw, Owen McDonnell, Thaddea Graham, Barry Ward,
Michael Smiley, Saise Quinn, Daryl McCormack, Yasmine Akram, Jonjo
O’Neill, Peter Claffey, Deirdre Mullins, Lorcan Cranitch, Liz
Fitzgibbon e Justine Mitchell.
La
prima stagione di “Bad
Sisters” è stata premiata con il BAFTA Television
Award per la migliore serie drammatica e con il premio come
Migliore attrice non protagonista ad Anne-Marie Duff. La serie è
stata anche premiata con un Peabody Award e ha ottenuto quattro
nomination agli Emmy, tra cui la prima nomination come Outstanding
Lead Actress in a Drama Series per Sharon Horgan e Outstanding
Casting, Writing and Directing for a Drama Series. Inoltre, “Bad
Sisters” è stata premiata dalla WGA, dai Critics Choice Awards,
dalla Royal Television Society e dagli Irish Film and Television
Awards. La serie è stata accolta favorevolmente dalla critica
internazionale; il finale della prima stagione è stato definito “il
finale più soddisfacente dell’anno” di una serie acclamata come
“uno dei migliori show dell’anno”, “una dramedy perfidamente
divertente e genuinamente commovente”, “la chicca comica più feroce
di quest’anno”.
La serie è prodotta esecutivamente
da Horgan, Faye Dorn e Clelia Mountford per Merman; Dearbhla Walsh
è produttrice esecutiva e regista. Produttori esecutivi
sono anche Bert Hamelnick, Michael Sagol, Dave Finkel e Brett Baer,
che hanno adattato la serie con Horgan dalla versione belga della
serie “Clan”, creata da Malin-Sarah Gozin, che è anche
produttrice esecutiva. “Bad Sisters” è prodotta da Merman
Television e ABC Signature, una parte dei Disney Television
Studios.
Tra le tante attività che si
terranno nel grande padiglione monografico di Piazza San
Michele che Lucca Comics & Games ha interamente
dedicato a Maestro Yoshitaka Amano, oltre agli imperdibili
incontri con il Sensei, le esperienze e le proposte esclusive dello
shop, si terranno anche gli appuntamenti con 5 grandi
artisti nazionali e internazionali che dall’arte del Maestro hanno
preso ispirazione per le loro carriere.
AMANO ANIMA
VISIO: UN OMAGGIO ALL’ARTE DEL MAESTRO
– Nei 5 giorni della fiera, all’interno dello spazio
esclusivo di 150 mq dedicato all’arte visionaria di Amano, saranno
presenti gli artisti Giuseppe Camuncoli, Carmine Di
Giandomenico, Paolo Barbieri, Peach Momoko e Justine
Jones. Per celebrare il Sensei, i 5 talent, hanno creato
ognuno una propria opera ispirata a quelle di
Amano, riprendendo personaggi o serie da lui ideati.
Il portfolio AMANO ANIMA VISIO contenente questi
tributi sarà disponibile, in edizione limitata di
mille esemplari,solo nello shop del padiglione
dove i 5 artisti si alterneranno per il firmacopie. Il 31
ottobre dalle 16.30 alle 17.30 saranno presenti per la signing
session Giuseppe Camuncoli e Carmine Di Giandomenico.
Seguiranno il 1 novembre dalle ore 14 alle ore 15.30 Peach Momoko e
Paolo Barbieri e il 3 novembre dalle ore 10 alle ore 12 Justine
Jones.
Ospite del padiglione
dedicato a Yoshitaka Amano, anche Cristina Scabbia, la
voce dei Lacuna Coil, legata al Maestro da una grandissima
amicizia. Scabbia, autrice del libro Il diavolo mi ha venduto
l’anima. Storia di una Metal Queen tra cielo e inferno
(Sperling & Kupfer) terrà un firmacopie nella giornata del 2
novembre dalle ore 11 alle ore 12.30 e uno il 3 novembre dalle 14
alle 15.30.
SESSIONI DI AUTOGRAFI CON
AMANO E OMAGGI ESCLUSIVI PER CHI FARÀ ACQUISTI NEL PADIGLIONE
– Come già annunciato, saranno due le sessioni di
autografi tenute da Yoshitaka Amano riservate a 200
fortunati che verranno estratti a sorte al momento
dell’acquisto, superati i 50 euro di spesa, all’interno del
padiglione di Piazza San Michele. Il primo momento per il
firmacopie sarà il 1° novembre dalle 10 alle 12, il secondo il 2
novembre dalle 16 alle 18. All’estrazione delle 200 firme potranno
partecipare anche coloro che hanno contribuito alla campagna
Kickstarter organizzata questa estate.
Chi farà acquisti nel
padiglione di Piazza San Michele, con una spesa superiore
ai 100 euro, riceverà in omaggio il biglietto per la mostra
AMANO CORPUS ANIMAE, in calendario dal 13
novembre 2024 al 1 marzo 2025 negli spazi della Fabbrica del Vapore
di Milano. All’interno del padiglione ci sarà inoltre una specifica
cassa dove poter acquistare l’esclusivo fanticket per
visitare la mostra di Milano: non un semplice biglietto,
ma un oggetto da conservare che renderà l’esperienza ancora più
indimenticabile.
LA MOSTRA A MILANO –
Organizzata e prodotta da Lucca Comics & Games, in
collaborazione con il Comune di Milano, la mostra
Amano Corpus Aminae sarà la prima esposizione, oltre che
più grande e completa, che in Occidente sia mai stata dedicata al
Maestro Yoshitaka Amano. L’exhibition sarà curata di Fabio
Viola – già collaboratore culturale dell’area videogames
del festival -, mentre l’allestimento di sarà realizzato in
collaborazione con POLI.design di Milano.
La mostra, pensata per
celebrare i 50 anni di carriera del visionario Sensei,
conterà oltre 130 opere originali per raccontare
la storia dell’animazione e dell’intrattenimento mondiale
riflettendo così le tante anime dell’autore. La poliedrica
produzione di Amano tra videogiochi, comics, anime, teatro, moda e
fine art verrà ripercorsa lungo quattro sezioni: dai suoi primi
disegni del periodo Tatsunoko, a quelli divenuti iconici
come le variant cover di Batman o Superman oppure
la copertina di Vogue. Immancabile una grande sezione
dedicata al contributo del Maestro per l’industria del videogioco:
con disegni originali di Final Fantasy. Infine, l’ultima
sezione sarà incentrata sulla sua produzione di fine art con opere
di grandissime dimensioni che lo consacrano come maestro
d’arte.
A rendere ancora più unico questo
appuntamento saranno le esperienze irripetibili correlate alla
mostra: come gli eventi ospitati al suo interno, ideati dal
POLI.design e organizzati in collaborazione con Lucca Comics & Games. Negli
spazi dell’esibizione verranno ospitati workshop, talk e challenge
artistiche con illustratori, designer e stilisti di fama
internazionale che animeranno l’esposizione del Maestro di Shizuoka
durante i 100 giorni della sua permanenza.
L’attesa per gli amanti del genere è
finita, Longlegs,
il nuovo film di Osgood Perkins con
Maika Monroe e
Nicolas Cage, arriva finalmente in Italia e avrà la
sua anteprima stasera per il pubblico della Festa del Cinema di
Roma nella sezione Grand Public.
Asia Argento, Brando e
Christian De Sica, Francesco Gheghi, Lillo, Eros Puglielli, Roberto
Recchioni, Paolo Strippoli, Federico Zampaglione sono
solo alcuni degli ospiti amanti del genere che stasera sfileranno
sul red carpet insieme a cosplayer e ai fan accorsi da tutta
Italia.
Com’è andato Longlegs negli USA?
Longlegs è l’horror
indipendente che ha registrato il maggiore incasso negli ultimi 10
anni, raggiungendo il primo posto al box office USA e superando la
soglia dei 110 milioni di dollari. In USA i fan hanno chiesto e
ottenuto una re-release per poterlo vedere di nuovo in sala in
occasione della festa di Halloween. In Italia arriva al
cinema a partire dal 31 ottobre distribuito da Be Water Film in
collaborazione con Medusa Film.
Nel film Nel tentativo di catturare un serial killer, una
neo-agente dell’FBI
scopre una serie di indizi occulti che deve risolvere per porre
fine alla terrificante scia di omicidi.
Che cosa stupida la morte, quella
fastidiosa guastafeste che arriva all’improvviso per trascinarti
via dalla festa a cui sono presenti tutti i propri affetti e i
piaceri della vita. È un pensiero che ci accomuna tutti e che a suo
tempo ha avuto anche il regista Carlos
Marques-Marcet, che elabora ora le proprie riflessioni
con il film Polvo serán, una delle più piacevoli
scoperte della diciannovesima Festa del Cinema diRoma ma già affermatosi a livello internazionale
come uno dei film più apprezzati dell’anno, tanto da trionfare
nella sezione Platform – dedicata al cinema
d’autore – del Toronto International Film Festival.
Il film, interpretato da attori del
calibro di Ángela Molina (Quell’oscuro
oggetto del desiderio, Gli abbracci spezzati, Baarìa)
e Alfredo Castro (El
Club, Post Mortem, El Conde),
porta dunque a confrontarsi con la morte, certo, ma anche con tutti
gli interrogativi e le paure di contorno che il suo sopraggiungere
porta con sé. Si viene così posti dinanzi a tutta una serie di
dinamiche difficili da accettare ma con cui tutti prima o poi si
scontrano, che se ne voglia parlare o meno. Per renderle più
tollerabili, però, Marques-Marcet sceglie un registro vivace e
audace, che tra musical e danza contemporanea raccoglie e ci
restituisce sotto una chiave nuova le emozioni alla base del
film.
La trama di Polvo serán
Le vite di Claudia
e Flavio sono intrecciate da così tanto tempo che
nessuno dei due è in grado di concepire la propria esistenza senza
l’altro. Quando Claudia, a cui è stato diagnosticato un male
incurabile, decide di recarsi in Svizzera per ricorrere al suicidio
assistito, Flavio stabilisce di seguirla in questa scelta. Nel
momento in cui però i figli, tornati a casa, scoprono le intenzioni
della coppia, i sentimenti e i non detti di sempre tornano a galla,
e in famiglia esplodono le tensioni. Divisi tra la lealtà verso il
proprio amore e la difficoltà di far comprendere agli altri le
proprie scelte, Claudia e Flavio si confrontano con il bilancio di
una vita, da chiudere insieme.
Ángela Molina in Polvo Seràn
Morire per amore
La vita è uno spettacolo e noi non
siamo che gli attori sul palcoscenico chiamati a recitare la
propria parte, fino a quando non è il momento di uscire di scena.
Sarà per questo che il regista apre Polvo
serán su una tenda rossa, chiusa, che richiama quella del
teatro. Da qui ha inizio la comica tragedia dei due protagonisti,
afflitti dalla più lacerante delle situazioni: la malattia di lei,
l’incapacità di lui di lasciarla andare. L’amore che Flavio prova
per la compagna Claudia è infatti di quelli che ti rendono pronto a
morire in nome della persona amata. Ma in questo caso si tratta del
voler “morire con”, del non sopportare l’idea di vivere in un mondo
dove l’altro non c’è più.
E cosa vuol dire non esserci più?
Dove si va a finire? Si ha consapevolezza del proprio “essere
altrove”? C’è modo di ritrovarsi in questo luogo misterioso? Che ne
è dell’amore che è stato da noi destato? Sono solo alcuni dei tanti
interrogativi che nascono nei due protagonisti, chiamati a
rapportarsi con l’ovvia ignoranza che circonda la più spaventosa
delle tappe della vita umana. Tutte queste domande i due
protagonisti se le pongono attraverso tre parti (o atti, tanto per
tornare al natura teatrale di Polvo serán),
attraversando da prima il rapporto tra loro, poi quello con i figli
e infine quello con la propria definitiva decisione.
Ed è proprio in questa progressione
che emerge il reale interesse del regista. Perché se l’incombenza
della morte è ciò che dà il via allo spettacolo, non è tanto il
decadimento fisico l’interesse principale, quanto il modo in cui si
sceglie di rapportarsi con sé stessi e con i propri affetti. Si
affronta così il lato esistenziale ed emotivo della cosa, con un
susseguirsi di scene che indagano la difficoltà di gestire le fasi
finali della propria vita, tanto nell’accettare di dover lasciare
determinate cose e persone, quanto nel far accettare a queste
ultime la propria dipartita. Particolarmente toccanti, dunque, sono
le scene che pongono i due protagonisti a confronto con i figli.
Momenti in cui si apre completamente quel ventaglio di emozioni
umane così universali da toccare tutti, ma proprio tutti.
Alfredo Castro e Alván Prado in Polvo Seràn
La danza della vita
Come si accennava all’inizio, tutto
ciò sarebbe potuto risultare difficilmente sostenibile data la
pesantezza degli argomenti e la gravità delle situazioni (a meno
che non si sia attratti proprio da ciò). Al regista va dunque il
merito di aver trovato il tono giusto per un approccio brillante e
innovativo a un tema così impegnativo. Lì dove sembrano non poter
arrivare le parole, ci arriva la musica e la
danza. Polvo serán trova infatti in questi
elementi lo strumento ideale per incanalare emozioni difficili da
esprimere a parole, scegliendo di utilizzarli come elemento
narrativo a tutti gli effetti. Assistiamo così a veri e propri
numeri da musical o ancora a sequenze mute di danza moderna dalle
coreografie particolarmente espressive.
Si spezza così non solo la
pesantezza del tema ma si offre anche un elemento visivo in più che
restituisce le paure dei protagonisti (interpretati dai sempre
straordinari Ángela Molina e Alfredo
Castro), dilaniati da emozioni così forti da poter essere
ritenute insostenibili per l’animo umano. Ma con Polvo
serán il regista non vuole né incupire né intristire, ma
anzi mira tra le altre cose a celebrare tutti i piaceri e le
bellezze della vita. Per farlo, porta avanti questa commistione di
generi attraverso cui cerca di divertire, commuovere, spaventare e
in generale di favorire un avvicinarsi alle emozioni della vita e a
quel mistero insondabile che è la morte.
I vampiri hanno affascinato gli
spettatori fin dagli albori del cinema. Difficilmente altri mostri
cinematografici sono più riconoscibili e appaiono più spesso di
queste spaventose creature della notte. Ogni volta che viene
realizzato un nuovo film sui vampiri c’è sempre un
pubblico numeroso, e di certo non spariranno presto.
I vampiri sono un punto fermo del
genere horror. Dai primi giorni in bianco e nero a oggi,
innumerevoli film hanno avuto come protagonisti questi mostri
iconici, molti dei quali sono davvero notevoli. Ci sono alcuni film
di vampiri che si distinguono da molti altri come i migliori di
tutti i tempi. Sono estremamente divertenti e persino senza tempo.
Alcuni film sui vampiri si collocano addirittura tra i
giganti dell’horror e continuano a essere presenti nella cultura
pop di oggi. Da un classico western di culto a un
capolavoro del cinema muto, ecco i dieci più grandi film sui
vampiri mai realizzati.
Il buio si avvicina (Near Dark,
1987)
A dare il via a questa lista con il
botto è Il buio si avvicina (Near
Dark), un classico cult dell’horror occidentale
diretto dalla regista premio Oscar Kathryn
Bigelow. Scambiando gli oscuri castelli gotici della
Transilvania con gli aridi deserti degli Stati Uniti, il film segue
la storia del contadino Caleb Colton (Adrian
Pasdar), che si unisce con riluttanza a una banda
itinerante di vampiri fuorilegge dopo essere stato trasformato da
uno dei loro membri.
Lo stile di regia creativo della
Bigelow e le emozionanti interpretazioni del film rendono Near
Dark un’esperienza indimenticabile di visione di film sui
vampiri. È una miscela quasi perfetta di horror, azione e
crimine per mantenere alta l’eccitazione. La recitazione è
spettacolare su tutta la linea e il cast fa un lavoro esperto nel
rendere i propri personaggi unici e perfidamente divertenti,
in particolare il compianto
Bill Paxton, che è al tempo stesso inquietante e
delizioso nel suo ruolo memorabile del vampiro squilibrato Severen.
È una corsa sfrenata che regala sangue e brividi a volontà. Il buio
si avvicina in streaming è disponibile sulle seguenti
piattaforme:
A Girl Walks Home Alone at Night (2014)
A Girl Walks Home Alone at
Night è un horror western indipendente del 2014 diretto
dalla regista iraniano-americana Ana Lily Amirpour. Si tratta di
un’oscura esplorazione delle idee di femminismo e femminilità e di
un racconto unico su una vampira solitaria e senza nome, chiamata
solo La Ragazza (Sheila Vand), che si aggira di
notte per le strade malfamate di una città fantasma iraniana,
cercando di nutrirsi di criminali e uomini violenti.
È una storia ben raccontata, che fa
riflettere, con una splendida fotografia e un’atmosfera cupa e
ricca. È girato in un glorioso bianco e nero, che esalta il tono da
film noir e completa l’ambiente duro e tetro in cui è ambientata la
città. La trama presenta un mix di generi diversi, soprattutto
horror, commedia dark e romanticismo. È una storia di vampiri unica
nel suo genere, visivamente straordinaria e fortemente
coinvolgente. A Girl Walks Home Alone at Night in streaming è
disponibile sulle seguenti piattaforme:
Uscito nel 1994,
Intervista col vampiro è un film
horror gotico diretto da Neil Jordan e basato su
un romanzo del 1976 dell’autrice americana Anne
Rice. Interpretato da un cast di prim’ordine, tra cui
Tom Cruise, Brad Pitt, Kirsten Dunst e
Antonio Banderas, la storia racconta la triste
vita eterna di un vampiro di nome Louis De Pointe Du Lac (Pitt),
dai suoi primi anni da non-morto fino ai giorni nostri.
Intervista col vampiro è
un film che funziona a pieno ritmo, con una storia potente,
una produzione sontuosa, un trucco incredibile e interpretazioni
impeccabili. È un racconto unico e straziante che esplora
la solitudine, il rimpianto e la disperazione di essere un vampiro.
Segue Louis mentre lotta internamente con la sua natura violenta e
assetata di sangue nel corso dei secoli. È un film molto toccante e
che fa riflettere e che a volte risulta piuttosto avvincente.
Intervista col vampiro in streaming è disponibile sulle seguenti
piattaforme:
Ammazzavampiri
(Fright Night) è una commedia dark horror del
1985 diretta da Tom Holland di
Child’s Play. Segue la storia
dell’adolescente ossessionato dall’horror Charlie Brewster
(Willian Ragsdale), che chiede aiuto al suo attore
horror preferito, Peter Vincent (Roddy McDowall),
per impalare un feroce vampiro, Jerry Dandridge (Chris
Sarandon), che si è trasferito come vicino di casa.
Si tratta di una corsa al
brivido a grande budget, con interpretazioni entusiasmanti ed
effetti speciali sbalorditivi. C’è un mix perfetto di
divertimento camp e orrore genuino per mantenere il pubblico
coinvolto e intrattenuto dall’inizio alla fine. Anche se a volte è
un po’ sciocco ed eccessivo, non cerca di essere qualcosa di più di
quello che è già, ma vuole solo raccontare un film di mostri
divertente e smielato. È un film emozionante che è diventato sempre
più divertente e rivedibile nel corso degli anni. Ha generato un
sottovalutato sequel del 1988, Fright Night Part
2, e un remake del 2011. Ammazzavampiri in streaming
è disponibile sulle seguenti piattaforme:
What We Do in the Shadows (2014)
Proveniente dalla Nuova Zelanda,
What We Do in the Shadows è
una commedia horror sottovalutata ed
esilarante, diretta e interpretata dagli attori
Jemaine Clement e Taika Waititi. Girato in stile mockumentary,
segue una troupe cinematografica fittizia mentre documenta le
attività notturne di quattro eccentrici vampiri che trascorrono
l’eternità come coinquilini a Wellington.
What We Do in the
Shadows è una svolta comica del genere vampiresco.
È un’esilarante sovversione di altre interpretazioni
classiche dei vampiri, che ritraggono questi mostri terrificanti
più come buffoni che lottano costantemente con problemi di
vita banali e relazionabili. La scrittura è brillante e le
interpretazioni sono genuine e piacevoli. Il film è diventato un
grande successo di culto, che ha portato alla realizzazione di una
serie
televisiva americana con lo stesso nome. What We Do in the
Shadows in streaming è disponibile sulle seguenti piattaforme:
Liberamente basato su un romanzo
francese del 1868, “Thérèse Raquin”, di Émile
Zola, Thirst è un film
horror sudcoreano del 2009 diretto dal grande Park
Chan-wook. Dopo aver ricevuto una trasfusione da un
misterioso donatore in seguito a un esperimento medico mal
riuscito, un prete cattolico, Sang-hyun (Song
Kang-ho), sviluppa un’insaziabile sete di sangue e
abbandona la sua fede. Quando intraprende una relazione pericolosa
con una giovane casalinga, Tae-ju (Kim Ok-bin), le
cose vanno rapidamente fuori controllo e Sang-hyun la affligge con
la sua malattia mortale.
Si tratta di una storia più
emotiva e complessa, incentrata sui personaggi, rispetto a quella
che si vede di solito nei film sui vampiri. È un film
cupo, con tragedie strazianti e un tono inesorabilmente cupo.
Esplora i temi avvincenti delle relazioni e della religione,
concentrandosi su una trama intensa e stimolante che mantiene il
pubblico coinvolto. Anche la recitazione è di grande effetto. Song
Kang-ho e Kim Ok-bin sono in grado di dare il meglio di sé,
aggiungendo profondità e credibilità ai loro personaggi ben
sviluppati. Thirstè
un’affascinante aggiunta al genere dei vampiri. Non
può certo essere ignorato. Thirst in streaming è disponibile sulle
seguenti piattaforme:
Ragazzi perduti (1987)
Alla fine degli anni ’80 i vampiri
hanno subito un’evoluzione. Presto furono visti come più
terrificanti, ma anche più popolari e riflettevano il sentimento
ribelle dell’epoca. Nessun film lo ha dimostrato meglio di
Ragazzi perduti, un’amata dark
comedy cult dell’87 diretta dal compianto Joel
Schumacher. Interpretato da Jason Patric,
Cory Haim e Kiefer Sutherland,
racconta la storia di due fratelli che si trasferiscono in una
tranquilla comunità balneare, dove presto scoprono che si nasconde
una letale banda di vampiri adolescenti.
Ragazzi
perduti è una commedia horror che ha contribuito
a definire gli anni Ottanta. Si tratta di un film sui
vampiri incredibilmente divertente e di grande impatto, che ha un
po’ di tutto ciò che lo rende iconico, dalle piacevoli
interpretazioni alla sua leggendaria colonna sonora. È un film di
genere perfetto, con un umorismo esilarante, un’azione intensa e
spaventi da brivido. Oggi è un classico cult riconoscibile e ancora
amato, che non ha perso popolarità. È anche ampiamente considerato
il fiore all’occhiello di Joel
Schumacher.
Ragazzi perduti in streaming è disponibile sulle seguenti
piattaforme:
Nessun film sui vampiri è completo
senza menzionare quello che ha come protagonista il succhiasangue
più iconico, il Conte Dracula. Creato dall’autore irlandese
Bram Stoker nel suo romanzo del 1897, questo
famigerato immortale transilvano è passato al grande schermo agli
albori del cinema, dove oggi è diventato un’icona pop-culturale.
Anche se nel corso degli anni ci sono state innumerevoli
interpretazioni della sua storia, la versione più riconoscibile è
il classico film universale del 1931 con l’attore
definitivo diDracula, Bela
Lugosi.
Chiunque non abbia visto questa
versione conosce almeno una o due delle sue battute classiche. O
riconosce l’aspetto e l’accento caratteristici di Lugosi.
Il film presenta molti momenti e dialoghi iconici che sono
diventati punti fermi del personaggio e che, ancora oggi,
vengono citati e parodiati in altri film e programmi televisivi.
Anche se ci sono stati altri film su Dracula che hanno affermato di
essere i migliori e alcuni contendenti piuttosto decenti, non si
può negare che questo film in bianco e nero non sarà mai
dimenticato e sarà sempre associato al Conte.
in streaming è disponibile sulle seguenti piattaforme:
Lasciami
entrare è un
film horror nordico del 2008 diretto dal regista
svedese Tomas Alfredson. Al centro del film c’è la
storia cupa di un ragazzo problematico, Oskar (Kåre
Hedebrant), che stringe una tenera amicizia con la sua
nuova ed enigmatica vicina di casa dodicenne, Eli (Lina
Leandersson). Ma quando Oskar impara a conoscerla meglio,
si rende conto che Eli è in realtà un vampiro secolare con
un’inestinguibile sete di sangue.
Considerato uno dei più avvincenti
film horror internazionali mai realizzati, Let the
Right One Inè un dramma potente e toccante
sulla perdita, la solitudine e la compagnia. Sebbene sia
scioccante e cruento in alcune scene, per la maggior parte è una
storia commovente di due emarginati che trovano la forza e imparano
a crescere insieme. A volte può essere spaventoso, ma può anche far
piangere il pubblico. Anche se recente, questo capolavoro
dell’horror è già considerato un classico moderno.
Lasciami entrare in streaming è disponibile sulle seguenti
piattaforme:
Nosferatu (1922)
Infine, al primo posto, ecco un
inquietante classico del cinema muto che continua a essere
agghiacciante. Uscito nel 1922, Nosferatu: Sinfonia
dell’orrore è un iconico capolavoro vampiresco
diretto dal talentuoso regista espressionista tedesco F.W.
Murnau. Interpretato dal sempre misterioso Max
Schreck, segue il suo terrificante personaggio, il vampiro
Conte Orlok, mentre lascia la sua casa in Transilvania per
diffondere morte e malattie in una piccola città portuale
tedesca.
Adattamento non ufficiale e non
autorizzato di Dracula, Nosferatu fu costretto a
modificare alcuni elementi e personaggi per evitare di essere
associato troppo strettamente al romanzo di Stoker. Alla fine,
Nosferatusopravvisse alla
distruzione quasi totale per diventare uno dei film
horror sui vampiri più iconici e venerati della storia del cinema.
È un classico senza tempo con immagini inquietanti e un
tono agghiacciante e inquietante che è efficace oggi come
più di un secolo fa. Regna sovrano come la storia di vampiri per
eccellenza, al di sopra di tutte le altre. Nel 2025 arriverà il
rifacimento Nosferatu
di Robert Eggers.
Con i loro inverni freddi e gli
splendidi paesaggi, i Paesi nordici sono in grado di produrre film
horror dall’atmosfera unica e di grande impatto visivo. Mentre i
movimenti horror specifici di una regione, come l’Estremo asiatico
e il Nuovo Estremo francese, hanno ottenuto un riconoscimento
internazionale, l’horror nordico è stato
tipicamente trascurato nelle discussioni sul genere.
Dagli slasher ai body horror ai
film di vampiri, i paesi nordici e scandinavi hanno eccelso nella
creazione di film horror vari e potenti per oltre un secolo. Questi
10 eccellenti film horror nordici per la stagione di Halloween
provengono da Svezia, Danimarca, Finlandia, Norvegia e Islanda e
coprono l’epoca del muto fino ai giorni nostri.
Scritto e diretto da Viljar
Bøe, Good Boy è un horror
psicologico norvegese che racconta di Sigrid (Katrine
Lovise Øpstad Fredriksen), una studentessa universitaria
che inizia una relazione con un giovane bello e ricco di nome
Christian (Gard Løkke). Tuttavia, dopo un primo
appuntamento di successo, Sigrid scopre con orrore che il “cane
domestico” di Christian è in realtà un uomo in costume, e la
situazione diventa sempre più strana e sinistra dopo questa
rivelazione.
Good Boy è un film horror
a basso costo, teso e ben recitato, realizzato in modo
impressionante da una troupe di studenti di cinema. In particolare,
presenta un momento di svolta perfettamente eseguito che fa
veramente venire il voltastomaco. Con una durata di 76 minuti, il
film mantiene la suspense e il disagio per tutta la durata ed è
divertente dall’inizio alla fine.
Good Boy in streaming è disponibile
sulle seguenti piattaforme:
Dead Snow
(2009)
Diretto da Tommy
Wirkola, recentemente noto per Violent Night, Dead
Snow è una commedia horror norvegese che racconta di
un gruppo di studenti in vacanza assediati da una truppa di zombie
nazisti. Il film presenta abbondanti quantità di sangue e gore e
contiene sequenze d’azione divertenti, intense e assurde, abilmente
realizzate dalla regia di Wirkola.
Dead Snow è ridicolo in
tutti i modi migliori, con intestini usati come corde e motoslitte
dotate di mitragliatrice, e cattivi profondamente sopra le righe.
Per gli appassionati di film sugli zombie e di film splatter,
Dead Snow offre delizie meravigliosamente sciocche,
arricchite da ottimi effetti speciali e da un’ambientazione montana
unica.
Dead Snow in streaming è
disponibile sulle seguenti piattaforme:
Il dramma familiare folkloristico
islandese Lamb, diretto da
Valdimar Jóhannsson, segue una coppia di María
(Noomi
Rapace) e Ingvar (Hilmir Snær
Guðnason) che scopre un ibrido agnello-umano tra le pecore
della loro fattoria e decide di crescerlo come una figlia. Il film
si concentra sui temi del dolore e della paternità, raccontati
attraverso il dramma familiare e l’horror fiabesco.
Ada, l’agnellino del titolo, è
davvero adorabile e la preoccupazione per la sua sicurezza guida
gran parte della sublime tensione del film. Grazie agli effetti
realistici delle creature, alle ottime interpretazioni dei
protagonisti, in particolare della Rapace, e alla colonna
sonora, Lamb è una storia di horror domestico bella e
sottile, in linea con le altre uscite di A24.
Lamb in streaming è disponibile
sulle seguenti piattaforme:
Uscito più di un secolo fa, nel
1922, Häxan è un film horror svedese muto
girato in Danimarca e scritto e diretto da Benjamin
Christensen. Il film esplora la storia della stregoneria e
dell’occulto nel folklore medievale, nonché le teorie contemporanee
sulle connessioni tra la stregoneria e la diagnosi medica di
“isteria”.
Häxan è realizzato in modo
impressionante per la sua epoca, con costumi meravigliosi che danno
vita alle numerose figure demoniache. Naturalmente, a causa del suo
argomento oscuro, il film fu controverso e deriso come perverso al
momento dell’uscita, il che non ha fatto altro che aumentarne la
risonanza nel tempo. Uno dei migliori e più singolari film horror
dell’epoca del cinema muto, Häxan è un vero gioiello
dell’horror nordico.
La stregoneria attraverso i secoli
in streaming è disponibile sulle seguenti piattaforme:
L’horror psicologico danese
Speak No Evil, diretto da
Christian Tafdrup, segue una famiglia danese in
vacanza a casa di una famiglia olandese conosciuta alcune settimane
prima. La situazione, che alla fine degenera fino a diventare
orribile, si fa subito tesa e discutibile, con i padroni di casa
Patrick (Fedja van Huêt) e Karin (Karina
Smulders) che oltrepassano abitualmente i limiti e
maltrattano il figlio (Marius Damslev).
Il film è una satira delle norme
sociali, con i protagonisti Bjørn (Morten Burian)
e Louise (Sidsel Siem Koch) che si comportano in
modi frustranti ed educati che mettono totalmente a rischio la
sicurezza loro e della figlia Agnes (Liva
Forsberg). Brutale e scomodo, Speak No Evil è un
horror sociale che esplora le conseguenze estreme dell’evitare
il confronto e del compiacere le persone.
Speak No Evil in streaming è
disponibile sulle seguenti piattaforme:
Il
bianco pastore di renne (The White Reindeer, 1952)
Diretto da Erik
Blomberg, La renna bianca è un
film horror finlandese basato sul folklore indigeno Sámi. Il film è
stato co-scritto da Blomberg e Mirjami Kuosmanen,
che interpreta il ruolo principale di Pirita, una donna che
sacrifica una renna bianca in un tentativo di magia rituale e
finisce per trasformarsi in una di esse durante ogni luna
piena.
Grazie alla splendida fotografia
dei paesaggi innevati e della fauna finlandese, il film è
visivamente splendido e funziona bene con i limiti del bianco e
nero. Oltre a esplorare le tradizioni culturali dello sciamanesimo
Sámi, il film contiene echi dei sottogeneri del lupo mannaro e del
vampiro, che lo rendono un film di creature unico e avvincente
dell’epoca dell’horror classico.
Il bianco pastore di renne in
streaming è disponibile sulle seguenti piattaforme:
Bodom (Lake Bodom, 2016)
via Don Films.
Ispirato al vero caso di cronaca
nera degli anni ’60 degli omicidi del lago Bodom, Lake
Bodom è un film slasher finlandese co-scritto e
diretto da Taneli Mustonen. Il film segue un
gruppo di adolescenti moderni che trascorrono la notte in campeggio
sul luogo degli omicidi per indagare sulle teorie che si celano
dietro il caso.
Guidato da una forte
interpretazione di Nelly Hirst-Gee, Lake
Bodom è un film horror avvincente e pieno di colpi di scena
che riesce meravigliosamente a destabilizzare e scioccare il
pubblico con le sue rivelazioni selvagge e gli sviluppi della
trama. Il film crea misteri intriganti e li ripaga con una violenza
intensa e brutale, rendendolo uno dei migliori film slasher
prodotti in Finlandia.
bodom in streaming è disponibile
sulle seguenti piattaforme:
Hatching – La forma del male
(2022)
Hatching – La forma del
male
è un film finlandese di creature body horror diretto da
Hanna Bergholm
e interpretato da
Siiri Solalinna
nel ruolo di Tinja, una ragazzina di 12 anni con un rapporto
difficile con la prepotente madre influencer sui social media
(Sophia
Heikkilä).
Quando Tinja trova un uovo nella foresta e decide di nutrire la
bizzarra creatura che vi si schiude, la sua vita, prima soffocante
e controllata, precipita in una caduta libera.
Gli effetti delle creature del film
sono spettacolari e integrano perfettamente gli effetti pratici
e digitali per creare un mostro visivamente impressionante e
sorprendentemente credibile. Guidato da un’eccellente
interpretazione di Solalinna, Hatching è un’avvincente
storia dell’orrore e un’ottima satira della pubertà e delle
complicate dinamiche madre-figlia.
Hatching – La forma del male in
streaming è disponibile sulle seguenti piattaforme:
Thelma (2017)
Diretto da Joachim
Trier, Thelma è un film
horror/romanzo norvegese che racconta di una giovane donna
(Eili Harboe) con poteri soprannaturali
incontrollabili che si presentano come crisi psicogene. Quando
Thelma frequenta l’università e si innamora di Anja (Kaya
Wilkins), una compagna di classe, la vergogna che prova
per la sua identità lesbica inizia a scatenare un caos
soprannaturale.
Il film offre sia un horror teso
che un dramma dei personaggi ricco di sfumature, creando una forte
empatia per il suo personaggio centrale. Concentrandosi sui temi
del trauma religioso, della repressione sessuale e del primo amore,
Thelma è un horror di formazione al suo meglio e più
tenero.
Thelma in streaming è disponibile
sulle seguenti piattaforme:
Uno dei film horror più belli e
teneri mai realizzati, Lasciami
entrareè un film
horror romantico sui vampiri diretto da Tomas
Alfredson e adattato per lo schermo dall’omonimo romanzo
di John Ajvide Lindqvist. Il film segue un ragazzo
solitario e vittima di bullismo di nome Oskar (Kåre
Hedebrant) mentre incontra e si innamora di una vampira di
nome Eli (Lina Leandersson).
Il film è allo stesso tempo dolce e
sanguinoso, e offre un ritratto profondamente simpatico di un
vampiro bambino. Esplorando i temi dell’alterità, della connessione
e della queerness, Let the Right One In è un meraviglioso
film horror guidato da due fantastici attori bambini che catturano
perfettamente le vulnerabilità e i punti di forza dei loro
personaggi.
Lasciami entrare in streaming è
disponibile sulle seguenti piattaforme:
Continuando a raccontare la sua
comunità con occhio estremamente curioso e punti di vista
differenti, con Blitz Steve McQueen (12 anni
schiavo) si cimenta con
il film in costume ambientato durante la Seconda Guerra
Mondiale, nell’East End di Londra, dove la ricchezza etnica del
Commonwealth si riscontrava perfettamente con quella che era la
quotidianità del quartiere e si rispecchia nei protagonisti di
questa storia.
Goerge, con sua madre Rita (Saoirse
Ronan), che la donna ha avuto il bambino da una
relazione con un soldato di colore, vive nell’est proletario della
città, un punto di incontro tra civili e militari, un luogo in cui
le barriere non esistono e, esiguo e flebile, vige il mutuo
soccorso tra umanità desolate durante i bombardamenti sulla città
dei nazisti. I due vivono con il nonno materno (Paul
Weller), grande musicista e che ha un forte legame con il
nipote.
Saoirse Ronan in “Blitz,” premiering November 22, 2024 on Apple
TV+.
Blitz racconta l’avventura di Rita e George
Il titolo del film viene da
blitzkrieg, l’oscura parola che in tedesco voleva dire
“guerra lampo”. Siamo a Londra, è il 1940 e i blitz nazisti nei
cieli fanno versare la città in un costante stato di agitazione e
allerta. Dopo un poderoso bombardamento, Rita decide di mandare
George in campagna, dove si immagina che ci sia meno pericolo e
dove lo Stato invita le famiglie a mandare i propri figli nella
speranza che, a guerra conclusa, ci sia un futuro. Una decisione
che il piccolo protagonista non prende troppo bene. Decide infatti
di non salutare neanche la madre mentre è in partenza e mentre lei,
affranta, batte le mani sul finestrino, piangendo e dicendogli che
lo ama. Una volta sul treno in movimento, George decide di saltare
giù per tornare a Londra non appena la locomotiva fosse arrivata
fuori città.
L’avventura di George che cerca di
tornare a casa assume così i contorni del viaggio picaresco, del
racconto di formazione, a metà tra Pinocchio e
Dickens, mentre la storia di Rita, a Londra, si
popola di inaspettata vitalità e ricchezza nonostante gli orrori
della guerra e la ricerca disperata del figlio che, le è stato
detto, è scomparso dal treno verso la campagna.
La scuderia Apple TV+
Elliott Heffernan e Saoirse Ronan in Blitz. Foto cortesia di
Apple
Blitz, prodotto
Apple Original, si inserisce nell’ormai
consolidata scia di prodotti di altissima qualità realizzati da o
in collaborazione con Apple TV+ e sarà infatti
disponibile in piattaforma dal 22 ottobre. La produzione sta
calamitando moltissimi talenti di alto profilo e McQueen fa senza
dubbio parte di una cerchia di registi che possono trovare in
questa sede possibilità di esprimersi e talenti a sua disposizione.
In Blitz ha non solo la possibilità di sfruttare
le grandi doti (anche canore) di Saoirse Ronan, ma
anche modo di esercitare al meglio il suo stile di fare cinema con
un approccio classico, elegante e solido.
Il dramma della classe operai che fa
social catena consente alla narrazione di potersi
permettere delle pause di aria e di luce, che vengono poi
ovviamente interrotte dalla drammaticità della situazione reale.
Steve McQueen trova la sua tonalità in questo
mondo di contrasti che non indaga solo la Storia Politica e
bellica del Paese, ma anche quella sociale, e in questo
aspetto si trova la più grande ricchezza di Blitz,
una storia che mette a nudo e glorifica l’umanità che permane anche
nel mezzo della distruzione. Per il resto il film è
un’avventura abbastanza canonica e elegante, forse tradizionale, ma
sincera e travolgente.
Scritto e diretto dallo stesso
McQueen, che mancava dal cinema di finzione dai tempi del
sottovalutato Widows – Eredità criminale, Blitz ha
il potenziale per diventare uno dei principali candidati ai premi
dell’anno. Il cast comprende anche Harris
Dickinson, Benjamin Clementine, Kathy Burke,
Weller, Stephen Graham, Leigh Gill, Mica Ricketts, CJ Beckford,
Alex Jennings, Joshua McGuire, Hayley Squires, Erin
Kellyman e Sally Messham.
Trai prodotti in top 10 di Netflix, compare
anche Napad – La rapina, il polacco diretto da
Michal Gazda, avvincente storia poliziesca
in cui un veterano della polizia viene richiamato in servizio
perché è il solo che riesce a decifrare gli indizi e le tracce di
una violenta rapina in banca. Ovviamante, l’eroe di turno,
Tadeusz Gadacz, riesce a risolvere il caso, ma
come ha fatto? Ecco la spiegazione del finale di Napad – La
rapina.
All’inizio di Napad – La
rapina, Tadeusz Gadacz aveva dei sospetti
su chi avesse eseguito la terribile rapina in banca, ma senza un
movente o senza confutare il solido alibi, non è riuscito a
risolvere il caso. Alla fine del film, ha scoperto il movente dei
tre amici, Kacper Surmiak, Bartek Sawczuk e
Marek Nowak.
Il movente in Napad – La
rapina
Dopo aver raccolto molte
informazioni con la sua collega poliziotta, Janicka
Aleksandra, Gadacz scopre che Kacper Surmiak voleva i
soldi per far uscire sua sorella dall’orfanotrofio. Ci sono altri
moventi, ovviamente; Bartek vuole trovare un modo per gestire
finanziariamente il suo negozio, ma il movente di Kacper è la
ragione di fondo per cui tutto è andato a rotoli nel corso della
rapina in banca.
Il movente di Kacper non è
razionale; crede che più soldi significhino una vita migliore per
sua sorella. Ma l’assistente sociale che si occupa del caso di sua
sorella ha chiarito ampiamente che le sue circostanze non cambiano
nulla.
Tuttavia, nonostante Tadeusz Gadacz
conosca il movente, non può confutare l’alibi, cosa per cui Kacper
lo prende in giro, dicendo all’ispettore che non ha nulla contro di
lui. (Questo atteggiamento è stato chiaramente poco saggio da parte
di Kacper, e ha anche messo in evidenza quanto sia squilibrato e
non adatto a occuparsi della sorella).
Napad – La rapina, Netflix 2024 – Foto di Bartosz Mrozowski
Le vittime in banca non facevano
parte del piano
Verso la fine del film, una serie di
flashback mostrano cosa è successo il giorno della rapina in banca.
Kacper Surmiak, Bartek Sawczuk e Marek Nowak si aspettavano di
trovare più soldi in banca ed erano furiosi quando hanno scoperto
che non c’era quasi niente; hanno calcolato male la loro
rapina.
Le vittime non facevano parte del
piano, poiché i colleghi della banca sono scesi al caveau prima del
previsto. Un altro flashback mostra come la rapina in banca sia
fallita quando uno dei ragazzi ha accidentalmente chiamato
“Kacper”, rivelando una delle loro identità. In un momento tragico,
Kacper Surmiak ha sparato a sangue freddo a due delle donne mentre
un’altra è stata strangolata.
Gadacz si concentra su un anello
debole
I metodi non convenzionali di Gadacz
portano persino la sua compagna, Janicka Aleksandra, a metterli in
discussione eticamente e moralmente. Tuttavia, con il tempo che
stringe, Gadacz scopre l’anello debole nei rapinatori di banche.
L’anello debole è Bartek, che soffre di un immenso senso di colpa
per come sono andate le cose nel corso della rapina.
Per aumentare il suo senso di colpa,
Gadacz invia a Bartek una foto di una delle donne assassinate
durante il colpo. Bartek intende confessare, ma Kacper lo ferma
sulla strada per la stazione di polizia e lo strangola a morte. Lo
fa sembrare un suicidio.
Successivamente, Kacper fa visita a
Marek, ma il suo amico è costernato dal fatto che abbia ucciso
Bartek e si rivolta contro di lui. Dice a Kacper che sua sorella
non ha bisogno di lui e che merita una vita normale. Kacper uccide
Marek e poi afferma che è stato per legittima difesa, continuando a
cercare di raggirare la polizia. Afferma anche che Bartek e Marek
lo hanno usato.
Da dove viene la pistola?
Gadacz continua il suo approccio
aggressivo e fa visita a Henio dalla base militare. Henio è amico
di Kacper, Marek e Bartek e ha fatto loro da alibi quando hanno
assistito al suo giuramento nell’esercito.
Gadacz è determinato a scoprire da
dove proviene la pistola usata nella rapina in banca. Tiene un
incontro con il colonnello e Henio. Henio, scosso, sapendo che la
sua carriera è in pericolo, crolla e ammette di aver perso la
pistola dopo la festa del giuramento, ma in seguito l’ha trovata
tra i cespugli vicino alla torre lì vicino e mancavano alcuni
colpi. Era la stessa pistola usata nella rapina in banca.
Napad – La rapina, Netflix 2024 – Foto di Bartosz
Mrozowski
Un caso risolto porta a una tragica
conclusione in Napad – La rapina
Quando giungiamo alla fine di
Napad – La rapina, Kacper ha esaurito gli alibi e
ci sono troppe prove contro di lui. È un caso risolto per Gadacz.
Sapendo che il suo tempo è scaduto, Kacper va all’orfanotrofio per
vedere sua sorella un’ultima volta prima di essere arrestato.
Gadacz chiede agli agenti di polizia che circondano l’edificio di
dare spazio a Kacper mentre entra per arrestarlo.
Kacper non oppone resistenza e
propone di essere arrestato fuori. Tuttavia, mentre esce, finge di
prendere una pistola così la polizia gli spara a morte. Teneva in
mano un pezzo di puzzle con cui stava aiutando la sorella.
Quando il film finisce, Gadacz torna
a essere un civile con un “passato sporco”. In un momento di rara
onestà, si apre con Janicka Aleksandra sul suo passato, che è
principalmente implicito nel corso del film; spiega come è stato un
cattivo marito e padre e ha deluso sua madre quando stava morendo.
Non gli importa delle promozioni o delle cose materiali: è
semplicemente bravo nel suo lavoro.
Spiega che è bravo nel suo lavoro
perché riesce a vedere attraverso le maschere delle persone, dato
che è bugiardo tanto quanto tutti gli altri. Si tratta di una
confessione cruda da parte del poliziotto in pensione; per la prima
volta, rivela chi è veramente e che, in senso riflessivo, crede di
essere cattivo quanto i criminali che cattura.
Netflix e Sam Raimi
si sono uniti per realizzare un progetto terrificante con
l’imminente film horror Don’t Move. Di
solito, dopo gli exploit in progetti come La Casa (The
Evil Dead, i film di
Tobey Maguire su
Spider-Man e Doctor Strange nel Multiverso della
Follia, associare Raimi a un progetto spesso
suggerisce che sarà buono. Il teaser appena rilasciato per l’ultimo
film horror-thriller del regista vede una donna che deve sfuggire a
un serial killer in 20 minuti mentre il suo corpo si spegne.
Nel cast di Don’t
Move ci sono Kelsey
Asbille di Yellowstone e Finn
Wittrock, membro del cast di American
Horror Story. “Hai circa 20 minuti prima di
essere completamente paralizzato“, dice una
voce maschile all’apertura del trailer di un minuto. “Cosa mi
hai fatto?” chiede la Iris di Asbille, mentre il suo
personaggio corre nel bosco. “Solo uno speciale rilassante per
rendere le cose più facili per entrambi”, dice l’uomo. Il
resto del trailer procede mostrando in modo terrificante come il
corpo della donna si spegne, mentre il serial killer spiega cosa
accadrà in ogni momento.
Oltre alle interpretazioni di
Asbille e Wittrock, Don’t Move vede anche la
partecipazione di Moray Treadwell (The
Witcher: Blood Origin), Daniel Francis
(Stay Close) e Skye Little Wing Dimov Saw
(Red Sonja). Il thriller horror è co-diretto da
Adam Schindler (50 States of Fright) e
Brian Netto (Intruders), da una
sceneggiatura scritta da TJ Cimfel (No Tell
Motel) e David White (Chicago Noir).
Dopo i recenti progetti, tra cui Boy Kills
World, 65 e
Umma, Raimi è il produttore del prossimo
progetto. Secondo la trama ufficiale il film racconta di “Una donna
in lutto in una foresta isolata incontra un killer che le inietta
una droga paralizzante. Mentre il suo corpo si spegne, inizia la
sua lotta per la sopravvivenza”.
Con un curriculum ben consolidato
nel genere horror, come il franchise diEvil Dead, Raimi ha sicuramente un
fiuto per il lavoro di qualità in questo campo. I registi
diDon’t Move, Netto e Schindler, hanno recentemente
rivelato la forte e positiva reazione di Raimi alla visione del
prossimo
film horror di Netflix. Parlando con Screen Rant di recente, Netto ha
rivelato:
“Sì, eravamo seduti dietro i
produttori.Eravamo seduti dietro, tutti erano davanti a noi
e le luci erano abbassate, quindi cercavamo di capire: “Chi è
quello che continua a parlare davanti?Chi sta parlando
lassù?”.E ci siamo resi conto che stava avendo una reazione
molto forte, una reazione positiva e forte.
E dopo, è stato bello
sentirlo.Era orgoglioso.Era felice per noi.Penso che fosse entusiasta di quello che sarebbe diventato –
perché ovviamente c’era un director’s cut – ma sentirlo
entusiasmarsi per quello che era allo stato attuale è stato
incredibilmente gratificante”.
Quando James Gunn è tornato al franchise, ha
stabilito che questa Gamora non si era innamorata – e probabilmente
non si sarebbe innamorata – di Star-Lord e l’ha fatta unire ai
Ravagers al posto dei Guardiani.
In una nuova intervista, Saldaña ha
ripensato al periodo in cui ha interpretato il personaggio e ha
condiviso il suo più grande rimpianto riguardo al ruolo della
Gamora originale nei capitoli finali della
Saga dell’Infinito. “Vorrei poter tornare indietro e
rigirare quello che Gamora stava passando nei film degli
Avengers ”, ha spiegato l’attore. “Non credo di
aver capito bene quello che i fratelli Russo [stavano
facendo]”.
Saldaña ha anche condiviso le sue
speranze deluse di poter approfondire il legame padre-figlia
condiviso da Gamora e Thanos,
“Vorrei poter tornare
indietro e rifarlo per poter spingere un po’ di più, perché è stata
una grande opportunità interpretare una figlia che ha problemi con
un padre ”, ha detto. “E che lei abbia o meno
l’opportunità di riconciliarsi o di guarire o di riparare o
semplicemente di allontanarsi da questa persona – sarebbe stata una
grande opportunità se ne fossi stata un po’ più consapevole
all’epoca”.
Non lasciatevi ingannare dal fatto
che Saldaña abbia del rancore nei confronti del MCU, però. L’attrice ha elogiato i
fratelli Russo dicendo che “l’ opportunità
che mi hanno dato è stata di una vita, quella di mettere in risalto
Gamora in questo modo nei loro film è qualcosa di cui sarò per
sempre grata”.
“Vorrei poter tornare
indietro nel tempo e provare tante altre cose per lei”, ha
continuato Saldaña, lasciando intendere di essere una
perfezionista. “Gamora è stato un personaggio molto
divertente da interpretare, ma anche molto profondo”.
“So che è un film Marvel e non ci piace usare parole
come ‘profondo’ e ‘Marvel’ nella stessa frase, ma a me
piace e sono molto orgogliosa di sapere che ho fatto parte di
grandi film che si rivolgono a un pubblico giovane, che ispirano un
pubblico giovane”.
L’arco narrativo di Gamora è stato
alla fine piuttosto soddisfacente e c’era solo tanto spazio in
entrambi i film degli Avengers. Per quanto riguarda il
significato di essere la figlia di
Thanos, la Nebula di Karen Gillan ha dovuto fare la maggior parte
del lavoro pesante in questo senso. Resta da vedere se ci saranno
altre storie di Gamora da raccontare. Per saperne di più su
Saldaña, consultate gli X post qui sotto.
Zoe Saldaña on playing Gamora in “Guardians
of the Galaxy”: “I know it’s a Marvel movie, and we don’t like to
use words like ‘deep’ and ‘Marvel’ in the same sentence, but I
like to, and I take great pride in knowing that I was a part of
great films that cater to a younger… pic.twitter.com/f25OJw4AEi
Zoe Saldaña says that she wishes she “could
go back and reshoot what Gamora was going through in the ‘Avengers’
movies…so that I can push a little harder.” | Variety Know Their
Lines presented by @LifetimeTVhttps://t.co/T3jGY7dvRDpic.twitter.com/0ILzJySI7y
The
Penguin ha ricevuto recensioni entusiastiche da
parte di fan e critici, aumentando l’entusiasmo per The
Batman – Parte 2. Si prevede che
Oz Cobb avrà un ruolo chiave nel sequel, in quanto la serie del
cattivo si concluderà con la sua trasformazione nel nuovo Kingpin
del crimine di Gotham City.
Tuttavia, potrebbe non essere
l’unico volto familiare che vedremo nel film… e ora c’è la
possibilità che non sia il vincitore garantito nella sua
guerra con Sofia Falcone. Secondo lo scooper @MyTimeToShineH, “la
Sofia [Falcone] di
Cristin Milioti avrà un ruolo importante in The
Batman Part [II]”.
La performance della Milioti è
stata elogiata da tutti, e molti sostengono che abbia rubato la
scena al fenomenale Colin Farrell. Tenendo conto di ciò, non siamo
esattamente scioccati nell’apprendere che il regista Matt
Reeves ha probabilmente dei piani per la sorellastra di
Selina Kyle.
Ci aspettiamo che lo
sceneggiatore/regista mantenga l’attenzione sulla malavita di
Gotham City – questo franchise è stato soprannominato
“La saga epica del crimine di Batman” – e la recitazione
di Sofia è una prospettiva intrigante. I dettagli sulla trama di
The Batman – Parte II sono pochi e non si sa ancora chi
sarà il cattivo principale del prossimo film del Cavaliere
Oscuro.
“Penso che si tratti di
[vendetta, giustizia e potere], di sicuro, e di anni di cose che si
accumulano e di sentirsi, anche se in modo sinistro, liberi per la
prima volta in assoluto”, ha
detto recentemente Milioti quando gli è stato chiesto quale sia
la principale forza motrice di Sofia. “Penso anche che ci
sia una vera e propria mancanza di fondo in lei.Non so se riuscirà a guarire da quello che è
successo”.
“Penso che questo sia
qualcosa che vediamo anche quando le persone perseguono il potere
con tanto vigore.Ci si chiede: “Che cosa sei
tu?Cosa pensi che possa fare per te? ”,
ha continuato. “È anche per questo che mi piace questo
universo.Tutti quelli che conoscete – Batman, i
suoi cattivi – sono alla ricerca di guarire qualcosa guadagnando
potere ed esplicitando la loro versione della giustizia.È interessante”.
Alla
domanda se al New York Comic Con abbiamo visto l’ultima volta
di Sofia dopo il Pinguino, Milioti ha risposto:
“Spero di no, perché la amo.Avrei anche
un puntatore laser in testa se dicessi qualcosa, ma la amo ed
egoisticamente spero di no, sapete?”. Abbiamo visto
The
Penguin nella sua interezza e, anche se non possiamo dire molto
al momento a causa delle restrizioni dell’embargo, lo scooper
potrebbe non essere fuori strada con questa ultima
affermazione.
Tutto quello che sappiamo
su The Batman – Parte 2
Come già
sottolineato, The
Batman – Parte 2 ha dovuto fare i conti con una
serie di indiscrezioni sulla produzione. Di recente, Jame
Gunn è dovuto intervenire per smentire le voci
secondo cui Boyd Holbrook sarebbe stato scritturato per
interpretare Harvey Dent/Due Facce. L’inizio delle riprese del
sequel era previsto per il novembre 2023, con un’uscita prevista
per l’ottobre 2025. Tuttavia, in seguito agli scioperi della WGA e
della SAG-AFTRA del 2023, The
Batman – Parte 2 è stato rinviato all’ottobre
2026. Le riprese del sequel inizieranno alla fine di
quest’anno.
Reeves spera che il suo prossimo
film su Batman abbia lo stesso successo del primo. The
Batman del 2022 ha avuto un’ottima performance al
botteghino, incassando oltre 772 milioni di dollari in tutto il
mondo e ottenendo un ampio consenso da parte della critica. Queste
recensioni entusiastiche sono state portate avanti nella stagione
dei premi, visto che il film ha ottenuto quattro nomination agli
Oscar. Nel frattempo, Reeves è intenzionato a espandere la
serie DC Elseworlds, dato che la serie
spin-off di Batman, Il Pinguino,
con Colin
Farrell nei panni del boss della mafia, è
prossima all’uscita. Con Farrell che ha annunciato una serie molto
violenta, The
Penguin debutterà su Max a settembre.