Warner Bros.
Discovery sta cercando di suscitare entusiasmo per il
programma di contenuti che arriveranno suMaxnel 2024 – e oltre – con un nuovo spot con nuovi filmati
dalla prossima programmazione dello streamer.
Lo spot presenta filmati inediti di
serie e speciali nuovi e di ritorno, tra cuiThe
Penguin di Warner Bros. Television e DC
Studios con Colin Farrell nel ruolo del protagonista,
nonché la serie limitataThe
Sympathizer, con Hoa Xuande,
Fred Nguyen Khan, Toan Le, Ky Duyen, con Sandra Oh e la star e produttore esecutivo
Robert Downey Jr., che interpreta diversi
ruoli.
Inoltre, la lunga lista di Max include
un “primo sguardo speciale” sulla serie originale del 2025
“Welcome
To Derry” (titolo provvisorio), un prequel di
“It” di Stephen King.
Altri primi look in evidenza includono
il ritorno della serie comica di Larry David “Curb Your
Enthusiasm”, la terza stagione di
“Industry”, la quarta e ultima stagione di
“L’amica geniale” e il secondo capitolo della
serie docu della HBO “The Jinx”, una continuazione
di sei episodi della serie del 2015. Tra gli originali di Max
evidenziati nello spot figurano la commedia vincitrice dell’Emmy
“Hacks”, “Tokyo Vice”,
“Pretty Little Liars: Summer School” e
“The Sex Lives of College Girls”, insieme a
“Jerrod Carmichael: Reality Show”, “ Elizabeth”, “The
Franchise” e la prossima serie “Conan O’Brien Must
Go”.
La seconda stagione di
“HOD” strizza l’occhio al nuovo taglio che avrà
Max, così come il nuovo original della HBO “True
Detective: Night Country” con Jodie Foster e Kali
Reis; la serie limitata della HBO “The Regime”,
con
Kate Winslet; e la serie comica che ritorna
“Somebody Somewhere”.
Inoltre, lo spot anticipa il ritorno
previsto per il 2025 della serie originale della HBO “The
Last of Us”, che ha avuto il miglior debutto nella
storia della HBO, così come le nuove stagioni di “The White Lotus”,
“Euphoria” e “And
Just”. Come quello.”Separatamente, WBD mercoledì ha
annunciato unaccordo esclusivo di produzione negli
Stati Uniti con A24 che porterà film tra cui
“Priscilla” e “The Iron Claw” su
HBO e Max dopo la loro uscita nelle
sale.
15 anteprime
italiane tra film in concorso, fuori concorso ed eventi
speciali; 24 conversazioni letterarie svoltesi in
Rizzoli Galleria, a Casa del Manzoni e in IULM; 21 incontri
in diretta streaming e disponibili online, per un totale
di oltre 35 ore di contenuti; 60 ospiti italiani e
internazionali; una copertura di pubblico, tra pubblico e
spettatori online di 300.000 persone, con oltre
15.000 interazioni sul web; 8 premi
assegnati, tra cui il Raymond Chandler Award a Daniel
Pennac, il Premio Giorgio Scerbanenco 2023 a La fine
è ignota di Bruno Morchio (Rizzoli), il
Black Panther Award a
Femme di Sam H. Freeman e NG Choon
Ping, il Premio Caligari 2023 a
L’ultima notte di Amore di Andrea
Di Stefano e il Premio Luca Svizzeretto a
Tony Sperandeo.
Ecco qualche numero dell’edizione
appena conclusasi del Noir in Festival, una storia giunta al suo
trentatreesimo anno che, dopo il mare di Viareggio e le nevi di
Courmayeur, dal 2016 ha abbracciato i chiaroscuri tentacolari della
metropoli milanese, ben rappresentata dal manifesto dell’anno,
firmato Manuele Fior. Un “rito” che si rinnova
anno dopo anno e che nel 2023 è ripartito, nel segno del 150°
anniversario dalla morte di Alessandro Manzoni, da una delle sue
origini, quel romanzo storico che ha influenzato e influenza
tutt’oggi la narrazione di genere. Il convegnoManzoni e il Noir, una riflessione che ha avuto al
suo centro il caso della celebre “Monaca di Monza” e si è tradotto
in una giornata di incontri e studi realizzata in collaborazione
con Casa del Manzoni, il Centro Nazionale Studi Manzoniani, il
Circolo dei Lettori e Lo scrittoio, ha dato il via a una
ricognizione che partendo dal passato è approdata fino ai giorni
nostri.
Le peregrinazioni attraverso la
Storia condotte, ad esempio, da Ben Pastor e Marcello Simoni, hanno
nel corso dei giorni di festival ceduto il passo all’indagine nella
Milano degli anni Ottanta dell’esordiente Fausto Gimondi e alle
vicende raccontate da Jake La Furia in Italica Noir, fino
ad approdare al contemporaneo, rappresentato da una vivace
selezione di film in concorso e fuori concorso, più della metà dei
quali orgogliosamente “made in Italy”, che si fa portavoce delle
tensioni dell’oggi e degli incubi del domani.
“È più forte di noi”,
dichiarano i direttori del festival Giorgio
Gosetti e Marina Fabbri, che lo dirigono
assieme a Gianni Canova per la IULM, “non
riusciamo a restare ancorati all’idea di un Noir granitico e
immobile, che viva dei cliché cristallizzati del genere. Tutto,
attorno a noi, è Noir: dalle tragedie della cronaca alla musica
trap, dalle piccole apocalissi personali ai grandi processi e casi
risolti o irrisolti della Storia. La selezione di libri, film,
serie TV e graphic novel di quest’anno lo dimostra ampiamente, con
il suo ventaglio di riflessioni, indagini, punti di vista talvolta
inediti e spiazzanti. La grande partecipazione del pubblico sia in
presenza che a distanza, la risposta entusiastica degli ospiti –
Brando De Sica, Oskar Thor Axelsson, Jake La Furia, Loïc Tanson,
Paolo Briguglia, Harald Gilbers, Giancarlo De Cataldo, Donato
Carrisi, Ashley Audrain, Nina Zilli, Camila Raznovich, Deepti
Kapoor, Christophe Mercier, Lyda Patitucci, Antonio Pisu, Andrea Di
Stefano, Davide Gentile, Gabriele Salvatores, Pivio & Aldo De
Scalzi e molti altri – la meravigliosa ospitalità – di IULM,
Rizzoli Galleria, Cineteca Milano Arlecchino, Casa del
Manzoni e Institut français Milano – e il preziosissimo contributo
– della Direzione Generale Cinema e Audiovisivi del Ministero della
Cultura, di IULM e Cinecittà News – sono indizio e prova che il
Noir è un bene necessario tanto al presente quanto al futuro.
Nostra la missione di salvaguardarne le origini e il rinnovamento
negli anni a venire. Grazie di essere stati con noi e di guidarci
verso il futuro!”.
Nel loro raccontare mondi,
personaggi e storie, il cinema e i videogiochi hanno più volte
incrociato le loro strade, offrendosi l’un l’altro nuovi
appassionanti contenuti. È quello che è accaduto anche con il
film del
2016 Assassin’s
Creed, basato sull’omonima saga videoludica della
Ubisoft. Diretto da Justin
Kurzel, il film porta così per la prima volta sul grande
schermo il personaggio ormai tanto celebre, a cui viene offerta la
possibilità di rivivere i ricordi di un suo antenato vissuto al
tempo dell’inquisizione spagnola. Attraverso tale connessione si
svilupperà la ricerca per la soluzione di un enigmatico
mistero.
Diventata ormai uno dei titoli più
noti e apprezzati del mondo dei videogiochi, era solo questione di
tempo prima che Assassin’s Creed
venisse adattato al cinema. La sua storia contiene infatti tutti
gli elementi giusti per un film di questo genere: azione, mistero,
amore. Per il film, però, si è scelto di non adattare quanto già
raccontato nei videogiochi, ma di dar vita ad un personaggio e una
storia nuove, che presentassero però ovvi riferimenti agli aspetti
più importanti e celebri della saga videoludica. Per riuscire in
ciò la produzione si è avvalsa di grandi effetti speciali, che
hanno consentito di dar vita a tutta la spettacolarità
caratteristica del titolo Ubisoft.
Il film ha così richiamato in sala
tutti gli appassionati del videogioco, i quali però non sono
rimasti particolarmente entusiasti da quanto realizzato. Ciò ha
portato il film ad andare incontro ad un brusco calo negli incassi,
arrivando ad un risultato globale di soli 241 milioni di dollari a
fronte di un budget di 125. Assassin’s Creed sembra
dunque confermare che benché prolifico il rapporto tra cinema e
videogioco rimane naturalmente complesso. Questo del 2016 potrebbe
però non essere la prima e ultima trasposizione del videogioco, ma
per saperne di più occorre proseguire nella lettura.
Assassin’s Creed: la trama
del film
La vicenda si apre su Callum
Lynch, vittima di una vita turbolenta e ora condannato a
morte per omicidio. L’uomo, che aspetta di essere giustiziato,
scopre tuttavia che la sua esecuzione non è altro che una messa in
scena. Credendo di addormentarsi per sempre, egli si risveglia
invece in un misterioso laboratorio. Qui fa la conoscenza di
Alan Rikkin, capo della Fondazione Abstergo.
L’uomo svela a Lynch il motivo del suo trovarsi lì, dipeso dalla
sua discendenza con Aguilar de Nerha, uno degli
Assassini di una confraternita risalente al periodo
dell’inquisizione spagnola. Questi è uno degli ultimi a sapere dove
è stata nascosta la preziosa Mela dell’Eden, dai Templari ricercata
per secoli.
Tale manufatto contiene infatti
l’inestimabile codice genetico del libero arbitrio, e se finisse
nelle mani sbagliate segnerebbe la fine dell’esistenza così come è
conosciuta. Compito di Lynch è dunque quello di ritrovare
l’oggetto, e per farlo dovrà collegarsi all’Animus, una macchina in
grado di riportare in vita i ricordi genetici. Callum si ricollega
così alla vita del suo antenato Aguilar, rivivendola in prima
persona. Attraverso di lui intraprenderà un pericoloso viaggio
attraverso la Spagna di fine Quattrocento, scontrandosi con potenti
nemici e dialogando con imprevedibili alleati. Nel presente,
intanto, qualcosa trama nell’ombra, e l’esistenza di Callum sembra
essere più a rischio che mai.
Assassin’s Creed: il cast
del film
Per dar volto a Callum Lynch e al
suo antenato Aguilar, la prima scelta dei produttori è sempre stata
l’attore Michael
Fassbender. Questi era secondo tutti la scelta
migliore per dare ai due personaggi carisma e grande presenza
scenica. Fassbender, tuttavia, ammise di non aver mai sentito
parlare del videogioco, ma intraprese un percorso di
approfondimento per poterne scoprire i vari segreti. L’attore si
dedicò inoltre ad un lungo allenamento fisico e coreografico,
arrivando ad eseguire personalmente la quasi totalità delle
spericolate scene che lo vedono protagonista. Fassbender lavorò
molto sui due personaggi, decidendo anche di differenziarli un
minimo indossando delle lenti a contatto marrone per la parte di
Aguilar.
Accanto a lui nel film si ritrova la
premio Oscar Marion
Cotillard nei panni di Sophia Rikkin, figlia di Alan.
È lei a supervisionare il progetto Animus e istruire Callum a
riguardo. L’attrice ha però rischiato di dover rinunciare al ruolo,
contrariata da alcune modifiche fatte al suo personaggio. Su
insistenza sua e del regista, però, i produttori acconsentirono a
ritrattare queste, mantenendo dunque la partecipazione della
Cotillard. Nei panni di Alan Rikkin vi è invece Jeremy
Irons. Questi è il visionario amministratore della
Abstergo Industries e si rivela essere un personaggio
particolarmente complesso. Sono poi presenti anche gli attori
Brendan
Gleeson, nei panni di Joseph Lynch, padre di Callum,
mentre Charlotte Rampling è Ellen Kaye. L’attore
Michael K. Williams, infine, interpreta Baptiste,
un assassino caraibico esperto nell’uso di pozioni e veleni.
Assassin’s Creed: il
sequel, il trailer e dove trovare il film in streaming e in TV
Nonostante lo scarso risultato di
critica e pubblico, la Fox si è dichiarata interessata a dar vita
ad ulteriori film basati sulla saga di Assassin’s Creed.
L’intenzione, stando a quanto annunciato, era quella di dar vita ad
un vero e proprio franchise cinematografico. Lo stesso Fassbender,
inoltre, ha dichiarato che dal film del 2016 erano rimasti esclusi
diversi materiali e storie, sufficienti a dar vita ad almeno altri
due film. Tuttavia, in seguito all’acquisizione della 20th Century
Fox da parte della Disney, quest’ultima ha deciso di cancellare
ufficialmente il progetto sui sequel. Nel novembre del 2020 una
nuova speranza si apre però nei confronti del titolo. La piattaforma Netflix ha
infatti annunciato un accordo con la Ubisoft per portare nel
proprio catalogo una serie basata sul videogioco. Ad oggi,
però, non vi sono ulteriori notizie in merito.
In attesa però di vedere tali
sviluppi, per gli appassionati è possibile fruire di
Assassin’s Creed
grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme
streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei
cataloghi di Rakuten TV, Google Play, Apple TV, Disney+, Netflix e Amazon Prime Video. Per vederlo,
una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare
il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà
così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità
video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di
mercoledì 6 dicembre alle ore
21:20 sul canale Rai 4.
I matrimoni sono da sempre una delle
specialità del cinema italiano. Solo di recente film
come Un matrimonio da
favola, Il grande
giorno o il più recente Improvvisamente a Natale
misposo, sono solo alcuni
esempi di ciò. A questi si può aggiungere però anche Il giorno più
bello, opera prima di Andrea
Zalone che offre un divertente racconto che ruota attorno
alla complessa organizzazione di un matrimonio, dando vita a
personaggi e situazioni quantomai stravaganti. Uscito in sala nel
2022, questo ha inoltre riportato sul grande schermo la coppia
comica composta da Paolo Kessisoglu e Luca
Bizzarri.
Per gli appassionati di commedie
italiane incentrate sul giorno più felice per una coppia e su tutto
ciò che porta ad esso, Il giorno più bello è
allora un titolo da non perdere, capace di regalare risate ed
emozioni. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà
certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità
relative ad esso. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti
possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla
trama, al cast di attori e alle
location. Infine, si elencheranno anche le
principali piattaforme streaming contenenti il
film nel proprio catalogo.
La trama di Il giorno più bello
Protagonista del film è
Aurelio, che di mestiere fa il wedding planner ed
è a capo della sua azienda familiare chiamata “Il giorno più
bello“. Il suo obiettivo nella vita è stato sempre quello di
regalare la felicità agli sposi nel giorno del loro matrimonio.
Qualcosa, però, in lui è cambiato in seguito al suo divorzio. Ora
però, Aurelio avverte che è il momento di voltare pagina,
specialmente dal momento in cui si scopre innamorato di
Serena, la sua collaboratrice, con la quale
vorrebbe lasciare il suo attuale lavoro per solcare gli oceani in
barca a vela. Prima però dovrebbe vendere l’azienda, ma soprattutto
convincere Serena a lasciare il marito Giorgio,
suo amico di lunga data.
Ma il Aurelio è deciso a seguire il
suo obiettivo e, nonostante diversi rifiuti iniziali, alla fine
trova anche un acquirente per Il giorno più bello, il
dottor Musso. Prima di chiudere l’accordo, non gli
resta che organizzare il suo ultimo matrimonio, quello di
Pier e Chiara, due rampolli
dell’alta borghesia. Il giorno del ricevimento, tuttavia, Aurelio
scopre che il dottor Musso è proprio il padre della ragazza e
deciderà se comprare l’azienda o no solo dopo il matrimonio della
figlia, valutando l’operato di Aurelio e del suo team. Quell’ultimo
matrimonio si rivelerà dunque per lui una sfida più complessa del
previsto, resa ulteriormente difficile dal coinvolgimento nella
cerimonia dello stesso Giorgio e di Serena.
Il giorno più bello è il remake di un film
francese
Il film, scritto da Fabio
Bonifacci e da Andrea Zalone, non è
basato su un soggetto originale, bensì sulla commedia francese del
2017 C’est la vie – Prendila
come viene, di Toledano e
Nakache. Interpretato da Gilles
Lellouche, è stato uno dei film con maggiore successo
in Francia, dove ha incassato ben 27 milioni di euro. Dopo
un’anteprima alla 12ª edizione della Festa del Cinema di Roma, il
film è stato poi con successo distribuito anche in Italia, dove ha
dunque attirato le attenzioni di diversi produttori, interessati a
realizzarne un remake operando però i dovuti cambiamenti affinché
divenisse culturalmente più vicino al nostro Paese.
Il cast di Il giorno più bello e le location del
film
Il giorno più bello è
caratterizzato dalla presenza di un cast di attori particolarmente
noti, a partire dal duo Paolo Kessisoglu e
Luca Bizzarri rispettivamente nei ruoli di Aurelio
e Giorgio. L’attrice Valeria Bilello interpreta
invece Serena, mentre Violante
Placido è l’assistente di Aurelio, Adele.
Ludovico Guenzi, noto per essere il frontman del
gruppo Lo Stato Sociale, interpreta invece il cantante Billy. Ad
interpretare i due sposi, Pier e Chiara, vi sono invece
Stefano De Martino e Fiammetta
Cicogna, mentre il padre di lei, il dottor Musso, è
interpretato da Carlo
Buccirosso. Completano il cast Massimo De
Lorenzo nel ruolo di Camillo, Orsetta De
Rossi in quelli della madre di Pier e Riccardo
Lombardo nei panni di Tiziano.
Per quanto riguarda le
location del film, Il giorno più bello è
stato girato interamente a Torino nel corso di 6 settimane. La
città, capoluogo del Piemonte, ha dunque offerto ambienti come il
Palazzo Civico, il Circolo
Esperia, l’Hotel Golden Palace ma anche
al Castello de Biandrate a San Giusto
Canavese, comune in provincia di Torino dove si trova un
importante centro di produzione cine-televisiva i Telecittà
Studios. Si tratta di luoghi turistici e di cultura, che grazie al
film hanno ottenuto maggiore visibilità invogliando gli spettatori
a visitarli. Al Palazzo Civico, d’altronde, era stago girato anche
il film Il divo, diretto da Paolo
Sorrentino.
Il trailer di Il giorno più
bello e dove vedere il film in streaming e in TV
È possibile fruire di Il giorno più
bello grazie alla sua presenza su alcune delle
più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è
infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Apple
TV e Prime Video. Per vederlo, una volta
scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo
film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di
guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il
film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di
mercoledì 6 dicembre alle ore
21:25 sul canale Rai 1.
The Good
Mothers, la
serie originale italiana disponibile su Disney+, è stata candidata come
“Best Foreign Language Series” alla ventinovesima
edizione dei Critics Choice Awards2024.
Questa nomination si aggiunge ai
diversi riconoscimenti ottenuti dalla serie come il
“Berlinale Series Award” vinto alla 73° edizione
del Festival Internazionale del Cinema di Berlino, dove la serie
era stata presentata in anteprima mondiale lo scorso 22
febbraio nella sezione “Berlinale Series”; il premio come
miglior serie drama in lingua non inglese ai
recenti C21 International Drama Awards, oltre
all’inserimento tra le migliori serie televisive dell’anno dalla
nota rivista britannica “The Economist”.
The Good Mothers, che racconta
la ‘ndrangheta interamente dal punto di
vista delle donne che hanno osato sfidarla, è interpretata da
Gaia Girace (L’amica geniale) nel ruolo di Denise
Cosco, Valentina
Bellè (Catch-22, I Medici) nei
panni di Giuseppina Pesce, Barbara
Chichiarelli (Suburra– La
serie, Favolacce) in quelli di Anna
Colace, Francesco
Colella (ZeroZeroZero, Trust)
in quelli di Carlo Cosco, Simona
Distefano (Il Traditore) nel ruolo di
Concetta Cacciola, Andrea Dodero (Non
odiare) in quello di Carmine e con Micaela
Ramazzotti (La pazza gioia, La
prima cosa bella) nel ruolo di Lea Garofalo.
Questa serie è un‘opera corale e sfaccettata che racconta la
storia vera di tre donne, cresciute all’interno dei più
feroci e ricchi clan della ‘ndrangheta, che decidono di collaborare con una
coraggiosa magistrata che lavora per distruggerla dall’interno.
Queste donne dovranno quindi combattere contro le loro stesse
famiglie per il diritto di sopravvivere e di costruire un nuovo
futuro per se stesse e per i loro figli.
Basato sull’omonimo libro
non-fiction del giornalista Alex
Perry, premiato con il “George Polk award”, e
adattato per lo schermo da Stephen
Butchard (Bagdad Central, The Last
Kingdom), nominato ai BAFTA, il progetto vede la regia
di Julian Jarrold, nominato ai BAFTA e agli
Emmy (The Crown, Becoming Jane) e della
premiata Elisa
Amoruso (Sirley, Chiara Ferragni:
Unposted) ed è prodotto da House Productions
(Sherwood, Il prodigio) e Wildside
(L’amica geniale, Anna), una società del
gruppo Fremantle.
Basata su una storia vera, The
Good Mothers ripercorre le vicende di Denise, figlia di Lea
Garofalo, Maria Concetta Cacciola e Giuseppina Pesce, tre donne che
osano contrapporsi alla ‘ndrangheta. Ad aiutarle la P.M. Anna
Colace che, appena arrivata in Calabria, ha un’intuizione: per
poter abbattere i clan della ‘ndrangheta, è necessario puntare alle
donne. È una strategia che comporta grandi rischi: la ‘ndrangheta è
nota e temuta per il suo pugno di ferro e il potere insidioso.
The Good Mothers segue Denise, Giuseppina e Maria Concetta
nel loro tentativo di affrancarsi dal potere criminale e
collaborare con la giustizia.
I produttori esecutivi di The
Good Mothers sono Juliette Howell, Tessa Ross e Harriett
Spencer per House Productions e Mario Gianani, Lorenzo Gangarossa
per Wildside, una società del gruppo Fremantle e Alessandro Saba
per Disney+. Anche Stephen Butchard e
Julian Jarrold sono i produttori esecutivi.
Disquiet è
il nuovo thriller dai toni soprannaturali di Netflix, diretto dal regista
Michael Winnick
(noto anche per La truffa perfetta e Shadow
Puppets), nel quale uno spaesato Jonathan Rhys
Meyers si ritrova incastrato in un ambiente che sembra
ben diverso da ciò che dovrebbe essere. Prende così vita un
racconto che esplora il concetto di realtà, di bene e male, di
redenzione e di salvezza dell’anima, il tutto attraverso una serie
di scelte di regia che permettono subito di capire che ci si trova
dinanzi ad un film che si svelerà davvero solo una volta giunto al
finale. Da qualche giorno tra i titoli più visti nel catalogo di
Netflix, Disquiet sta infatti suscitando diverse domande
riguardo la sua conclusione, a cui proveremo a dare qui
risposta.
1Cos’è davvero l’ospedale di
Disquiet?
Sulle scale, Sam riceve la visita di Lily, che
cerca di tentarlo a prendere l’uscita del seminterrato, affermando
che Monica e Frank hanno scelto quella strada. Gli spettatori
possono dunque vedere nel mondo fisico che sono in realtà morti.
Sam resiste alla tentazione e va sul tetto con la bambina. Una
volta giunti lì, la bambina si risveglia nel mondo fisico, la
moglie di Sam, Sarah, esorta il comatoso Sam a tornare a sua volta,
professando i suoi sentimenti per lui. Sam cammina allora verso la
luce e ritorna alla vita nel mondo fisico.
L’interpretazione più diretta di
Disquiet si può dunque concentrare sui binari del bene e
del male, oltre che sul mito biblico. L’influenza di Virgil e di
Lily può essere vista come la presenza dei classici spiriti guida,
con gli angeli buoni e cattivi che continuano a consigliare o a
provocare gli sventurati presenti nel limbo. L’allusione più
evidente è allora quella al mito biblico, in quanto
Lillith è considerata l’entità demoniaca
primordiale, il primo essere umano caduto in alcune versioni del
mito cristiano, che ha ceduto alla tentazione e da allora ha
attirato l’umanità verso la dannazione.
Virgil agisce invece come il poeta romano
Virgilio, l’omonimo personaggio dell’Inferno
dantesco, che guida Dante attraverso i nove gironi dell’inferno.
L’uscita del seminterrato rappresenta quindi l’inferno, mentre il
tetto rappresenta il paradiso, come suggerisce anche la
combinazione di colori: nebbia rossa nel primo e luce intensa nel
secondo. Non c’è da stupirsi che il facile accesso all’ascensore
fosse costantemente ostacolato; nel cammino della rettitudine, a
quanto pare, le scorciatoie non sono un’opzione. Tuttavia, alla
fine di Disquiet non c’è la piena certezza che Sam si
sia svegliato davvero nella vita reale. Ciò che vede potrebbe
trattarsi di una visione fantastica che ha una volta morto e giunto
in paradiso.
Oggi Apple
TV+ ha presentato il trailer dell’attesa dramedy sulla
Seconda Guerra Mondiale, Masters
of the Air. La serie dei produttori esecutivi di “Band
of Brothers” e “The Pacific”,
Steven Spielberg,
Tom Hanks e Gary Goetzman, vanta un
cast stellare guidato dal candidato all’Oscar®
Austin Butler, Callum Turner, Anthony Boyle,
Nate Mann, Rafferty Law, il candidato all’Oscar®
Barry Keoghan, Josiah Cross, Branden Cook e Ncuti
Gatwa. Masters
of the Air farà il suo debutto su Apple
TV+ il 26 gennaio 2024 con i primi due episodi,
seguiti da un nuovo episodio ogni venerdì, fino al 15 marzo.
Basata sull’omonimo libro di Donald L. Miller e
sceneggiato da John Orloff, Masters
of the Air segue gli uomini del 100° Gruppo
Bombardieri (il “Bloody Hundredth”) alle prese con pericolosi raid
di bombardamento sulla Germania nazista in condizioni proibitive,
dovute al gelo, alla mancanza di ossigeno e al terrore di un
combattimento condotto a 25.000 piedi di altezza. La
rappresentazione del prezzo psicologico ed emotivo pagato da questi
giovani uomini che hanno contribuito a distruggere l’orrore del
Terzo Reich di Hitler è al centro della storia di Masters
of the Air. Alcuni furono abbattuti e catturati; altri
furono feriti o uccisi. Altri ancora ebbero la fortuna di tornare a
casa. Indipendentemente dal destino individuale, tutti hanno
ricevuto un tributo.
Spaziando dai campi e villaggi bucolici del sud-est
dell’Inghilterra, alle dure privazioni di un campo di prigionia
tedesco e ritraendo un periodo unico e cruciale della storia
mondiale, “Masters of the Air” è un vero e autentico successo
cinematografico sia in termini di scala, che di portata.
Prodotta dagli Apple Studios, Masters
of the Air è prodotta esecutivamente da Spielberg
attraverso Amblin Television, e da Hanks e Goetzman per conto di
Playtone. Darryl Frank e Justin Falvey della Amblin Television sono
co-produttori esecutivi insieme a Steven Shareshian della Playtone.
Oltre a scrivere, Orloff è co-produttore esecutivo. Anche Graham
Yost è produttore esecutivo della serie. Anna Boden,
Ryan Fleck, Cary Joji Fukunaga, Dee Rees e Tim Van
Patten si alternano alla regia.
Dopo il grande successo ottenuto su
Netflix, il cast e i
creatori della serie Obliterated – Una notte da panico,
Josh Heald, Jon
Hurwitz e Hayden Schlossberg, hanno
risposto a tutte le domande dei fan sul finale e hanno anticipato
cosa potrebbe accadere in futuro, se una seconda stagione venisse
confermata. Nella serie, un gruppo di bizzarri agenti governativi
si rende conto che la bomba nucleare che avevano disattivato era un
falso e che Las Vegas è ancora a rischio, dovendo dunque
interrompere i loro festeggiamenti, schiarirsi le idee e darsi da
fare ancora di più per disarmare l’arma che minaccia di cancellare
la città del peccato (e tutti i festaioli al suo interno). Negli
ultimi istanti prima che la bomba esploda, l’esperto di ordigni
Hagerty (C. Thomas Howell) è
entrato in un casinò su un cammello e ha salvato la situazione. Ma
come siamo arrivati a ciò? E cosa significa questo per il futuro
della squadra? Scopriamolo insieme!
1Ci sarà un’altra missione per il nostro
team?
“Assolutamente sì“, conferma
Heald. “Guardiamo a ogni stagione successiva
di Obliterated come a un grande sequel cinematografico. C’è
Die Hard e tutto si conclude. Questo non significa che non ci
sia un Die Hard 2, magari in una città diversa, con una diversa
posta in gioco e suspense, ma con la stessa squadra che conosciamo
e amiamo che deve tornare in azione e in circostanze non proprio
ideali“. Anche Hennig ha le sue idee per il
futuro della squadra. “Più dissolutezza, ma in un ambiente
tropicale”, dice. “Più cammelli. E anche qualche
canguro“.
La
giuria per il concorso internazionale del Noir in
Festival 2023, composta dal regista spagnolo Jaume
Balagueró (Presidente), dal fondatore e co-direttore del
FrightFest di Londra Paul McEvoy e dalla
fondatrice e cantante de La Rappresentante di Lista,
Veronica Lucchesi, ha attribuito all’unanimità due
riconoscimenti ai film presentati in concorso nel corso della 33a
edizione:
Black Panther Award 2023
a
FEMME – di
Sam H. Freeman e Ng Choon Ping
con la seguente motivazione: “La
giuria ha deciso di assegnare il Black Panther per il miglior film
del Noir in Festival a Femme di Sam H. Freeman e Ng Choon Ping.
Un’opera eccezionale, contemporanea e di vitale importanza, che
esplora temi attuali come la questione di genere e le relazioni
tossiche. È doveroso sottolineare la straordinaria interpretazione
del protagonista, Nathan Stewart-Jarrett. Il film è intenso, teso,
con una narrazione magistrale”.
Menzione speciale della giuria
a
PARMI NOUS
(ANIMALIA) – di Sofia Alaoui
con la seguente motivazione: “La
giuria del Noir in Festival assegna inoltre una menzione speciale
ad Animalia, un racconto di fantascienza emotivo e filosofico,
opera superlativa di Sofia Alaoui, un meraviglioso talento
emergente”.
La giuria popolare composta da 70
tra studenti IULM e appassionati di cinema, che per quattro giorni
ha dibattuto sui sei film scelti da Giorgio Gosetti e Gianni Canova
come rappresentanti del miglior cinema noir italiano del 2023,
guidata dalla giuria di professionisti composta dal regista
Brando De Sica (presidente), dal giornalista e
direttore di festival Maurizio Di Rienzo e dalla
giornalista Nicole Bianchi, ha per maggioranza di
voti assegnato il
Premio Claudio Caligari per il
miglior film noir italiano dell’anno (8a edizione), realizzato dal
Noir in Festival in collaborazione con IULM e Cinecittà News,
a
L’ULTIMA NOTTE DI AMORE
– di Andrea Di Stefano
Il Noir in Festival ha deciso di
assegnare il Premio Luca Svizzeretto – Independent Spirit
Award, intitolato a un giornalista, amico e collaboratore
del Festival scomparso nel 2016 dopo una coraggiosa battaglia con
il morbo di Crohn, che dal 2017 incorona un personaggio
anticonvenzionale del cinema italiano, a
TONY SPERANDEO
L’attore, tra i protagonisti di
Garbage Man di Alfonso Bergamo, presentato in anteprima
fuori concorso al Noir in Festival 2023, ha dichiarato: “Dopo
più di 100 film e tante puntate di seriali per la TV, ricevere un
premio è prima di tutto la conferma che sono vivo e che chi guarda
capisce che in ogni ruolo metto la mia faccia e la mia personalità.
In carriera ho fatto anche il “buono” ma mi si ricorda sempre come
“il cattivo”. E ne sono contento perché è un ruolo più difficile,
un personaggio a cui devi dare ogni volta un’anima, una ragione che
lo faccia restare nella memoria dello spettatore”.
Torna nei cinema per il
suo 50º anniversario uno dei film più controversi di Marco Ferreri,
La Grande Abbuffata, grottesco apologo sul declino
dell’uomo moderno interpretato da
Marcello Mastroianni,
Ugo Tognazzi, Philippe Noiret, Michel Piccoli e
Andréa Ferréol. Disperato, osceno e dissacrante,
La Grande Abbuffata ha conservato in questi anni
tutta la sua forza e la sua ferocia.
Il film ritrae quattro
amici benestanti amanti del convivio (chiamati semplicemente con i
nomi dei loro interpreti) che si riuniscono nella villa di Noiret.
Nelle loro intenzioni c’è il tentativo di un “suicidio
gastronomico”: i quattro infatti decidono di cucinare
prelibatissime pietanze e mangiare senza mai smettere, fino a
morire di indigestione. Durante l’infinito banchetto, ospitano tre
prostitute ed una maestra elementare che quasi casualmente si
unisce a questa disperata missione.
Tra dissolutezza e
psicosi, aforismi e gag scatologiche, sesso e umiliazioni, quella
di Ferreri e del suo cast a ruota libera è una favola scabrosa ed
invernale, una “all you can eat quarantena” esasperata che guarda
direttamente nell’abisso, in una apocalisse personale, fisiologica
e sociale di tutti e senza tempo. Con il suo senso del macabro e
una malinconia sporca quanto rasserenante, La Grande Abbuffata,
commedia nera viscerale e sviscerante, è uno dei più grandi trionfi
della mortificazione mai realizzati, capace di mettere in scena
tutta l’insensatezza della condizione umana, tra decadenza e
abbondanza. Semplice ma stratificato, crepuscolare e insieme
goliardico, il compendio di genio e spudoratezza di Ferreri oggi
brilla più che mai, tra esuberanze indigeste e indecenza sardonica,
punto d’incontro irripetibile tra comicità alta e bassa (quando non
orgogliosamente bassissima) eppur sempre ferace e puntuale.
Alla sua prima al 26º
Festival di Cannes il film scatenò reazioni violente da parte del
pubblico, con fischi e sputi verso il cast e il regista, che
rispose alle provocazioni mandando baci alla folla inferocita.
Nonostante lo scandalo, La Grande Abbuffata vinse il premio
Fipresci della critica internazionale. Il lancio italiano del film
fu segnato da un intenso dibattito infarcito di proteste, polemiche
e condanne, culminando col sequestro del film da parte della
procura di Catania e dal taglio di 40 metri di pellicola.
In uscita dall’11 dicembre
nelle sale italiane distribuito da Cat People, La Grande Abbuffata
viene presentato per la prima volta nei cinema italiani nella sua
versione non censurata, che reintegra otto scene per un totale di
cinque minuti che erano stati eliminati nel 1973 e riconsegna al
film uno splendore visivo che era andato perduto.
Il restauro in 4K è stato
realizzato da Cité Films e Fondazione Cineteca di Bologna, con il
sostegno di CNC – Centre national du cinéma et de l’image animée,
presso il laboratorio L’Immagine Ritrovata ed è stato presentato
alla Festa del Cinema di Roma dello scorso anno.
In occasione dei sessant’anni dalla
realizzazione de Il gattopardo di Luchino
Visconti, Cineteca Milano propone presso
Cineteca Milano Arlecchino la versione restaurata
da Cineteca di Bologna, Titanus, Pathé e Twentieth Century Fox –
con il sostegno finanziario di Gucci e della The Film Foundation di
Martin Scorsese – del capolavoro tratto dal romanzo di
Giuseppe Tomasi di Lampedusa. Il film, della durata di 205 minuti,
sarà proposto con diverse proiezioni dal 10 dicembre al 7
gennaio.
In coda al film, inoltre, sarà
proiettato il documentario I due
gattopardi di Alberto Anile e Maria Gabriella
Giannice (2013, 13′). Il filmato ripercorre le complesse vicende
che portarono alla realizzazione del capolavoro di Luchino Visconti
a partire dalle traversie subite dal romanzo, uscito postumo dopo
il rifiuto di due grandi editori. Parte sostanziale del
documentario sono le scene inedite, ritrovate da Anile e Giannice,
tagliate da Visconti dopo alcuni mesi di regolare distribuzione in
sala e da allora dimenticate e mai più viste.
Non solo film, però. Nelle mattine
di sabato 2, 9 e 16 dicembre, nel foyer del cinema
Arlecchino sarà organizzato un corso di valzer di
90 minuti, per un numero ristretto di coppie, le cui modalità
saranno specificate nei prossimi giorni.
UNA TRAMA
AVVINCENTE
Regia: Luchino Visconti.
Sceneggiatura: Luchino Visconti, Suso Cecchi d’Amico, Enrico
Medioli, Pasquale Festa Campanile, Massimo Franciosa, dal romanzo
omonimo di Giuseppe Tomasi di Lampedusa. Fotografia.: Giuseppe
Rotunno. Montaggio.: Mario Serandrei. Musiche: Nino Rota.
Interpreti.: Burt Lancaster, Alain Delon, Claudia Cardinale, Paolo
Stoppa, Rina Morelli, Serge Reggiani, Mario Girotti (Terence Hill).
Italia/Francia, 1963, 205’.
Le vicende di una nobile famiglia
siciliana durante il Risorgimento, nei pressi di Palermo. Mentre
nel 1860 Garibaldi sbarca a Marsala, il
Principe Fabrizio di Salina assiste rassegnato al
declino dell’aristocrazia e all’annessione dell’isola e del suo
feudo allo Stato Sabaudo. Nonostante gli sconvolgimenti in atto, il
Principe, come di consueto, si reca con tutta la famiglia nella
residenza estiva di Donnafugata dove si è insediato un nuovo
sindaco, Calogero Sedera, un ricco borghese di
umili origini, la cui figlia Angelica fa
innamorare Tancredi, il nipote prediletto del
Principe. Fabrizio ha sempre sperato di vederlo sposato con sua
figlia, la principessina Concetta, ma suo malgrado
favorisce il fidanzamento dei due giovani. Il Principe, troppo
legato al vecchio mondo siciliano, rifiuta l’importante carica di
senatore del nuovo Regno d’Italia, ed è sempre più tristemente
consapevole della necessità di accettare il passaggio dai Borboni
ai Savoia. L’unione tra la nuova borghesia e la decadente
aristocratica è un fatto irrevocabile e ne avrà prova durante il
grandioso ballo dove le due realtà festeggiano insieme la
rivoluzione…
Il punto di vista di Martin
Scorsese
«Cosa fai quando il mondo che ti
circonda sta cambiando, quando hai la sensazione che tutto ciò che
conosci e ami lascerà il posto a un nuovo ordine? Ti opponi? Lo
accetti? E come lo accetti? Con risentimento? Con grazia? Forse con
tutt’e due. Chi può lasciarsi alle spalle il mondo che lo ha
formato, senza addolorarsi per il tempo che passa? Queste domande,
queste sensazioni che sono alla base della condizione umana si
ritrovano in ogni inquadratura de Il Gattopardo, il magnifico adattamento di Luchino
Visconti del romanzo di Giuseppe Tomasi di Lampedusa su un principe
siciliano al tempo del Risorgimento, il quale si rende conto che il
suo ruolo storico, e quello della sua intera classe sociale, è di
ritirarsi nell’ombra», scrive
Martin Scorsese, fondatore e presidente, The Film Foundation
che si è occupata del restauro del film.
«Visconti – continua il grande
regista – passò molti anni a tentare un adattamento di Proust per
il grande schermo. In un certo senso ci riuscì con questo
stupefacente arazzo cinematografico in cui ogni gesto, ogni parola,
la disposizione di ogni oggetto in ciascuna stanza richiama in vita
un mondo perduto. Il Gattopardo è un’epica del tempo, e la
sua lentezza, che culmina in un maestoso crescendo nella lunga
sequenza del gran ballo, è governata dai ritmi di vita
dell’aristocrazia fondiaria siciliana, con i suoi costumi e
abitudini, la sua coltivazione dell’agio e della riflessione, i
suoi viaggi stagionali. È un’epica della storia, in cui assistiamo
con i nostri occhi alle trame del cambiamento: sui campi di
battaglia, nelle vie e nei salotti dove i notabili si riuniscono
per decidere chi muoverà i fili del potere. È anche il ritratto di
un uomo, il Principe di Salina, interpretato da Burt Lancaster.
All’epoca della lavorazione del film ci fu chi mise in dubbio
questa scelta di cast, ma dopo aver visto Il Gattopardo
risulta impossibile immaginare qualcun altro nei panni del
Principe. È un’interpretazione eccezionale, profondamente toccante.
In definitiva, Il Gattopardo è un grande inno sinfonico
alla Sicilia, al suo popolo, ai suoi profumi e al suo paesaggio,
alla sua bellezza e alla sua violenza. Il film di Visconti è una
delle più grandi esperienze visive della storia del cinema, e nel
corso degli anni i restauri si sono rivelati estremamente
difficili. Sono molto felice che la Film Foundation, con il
sostegno finanziario di Gucci, abbia contribuito a rendere
possibile questo straordinario restauro. Ci è stato così restituito
uno dei nostri tesori più preziosi, in tutta la sua gloria».
Due nuovi spot televisivi per
Aquaman e il
Regno Perduto sono stati condivisi online e uno di
essi ci offre un breve nuovo sguardo ad Amber Heard nei panni di Mera.
L’interesse amoroso di Arthur Curry ha avuto un ruolo di primo
piano nel primo film, ma Heard ha precedentemente rivelato che la
maggior parte delle sue scene per il sequel sono state rimosse, con
solo due sequenze iniziali che sono state aggiunte al montaggio
finale. Il regista James Wan afferma che
dall’inizio della produzione, il ruolo di Mera sarebbe stato molto
più piccolo rispetto al primo film, tuttavia è chiaro che il
personaggio viene quasi completamente escluso dal marketing.
Qualunque sia il motivo per cui
Heard viene esclusa dal marketing, abbiamo ora la possibilità di
dare un’altra brevissima occhiata a Mera nel secondo promo. L’altro
spot è più lungo e presenta un bel po’ di nuove immagini di Aquaman
e Ocean Master che uniscono le forze per affrontare Black
Manta.
Aquaman e il
Regno Perduto sarà il film conclusivo dell’era “DCEU”
prima che il franchise venga riavviato. Jason Momoa molto
probabilmente metterà da parte il tridente, ma si dice che sia in
trattative per interpretare un personaggio completamente diverso
nel DCU di James Gunn e Peter
Safran, Lobo.
Non essendo riuscito a
sconfiggere Aquaman la prima volta, Black Manta, ancora spinto dal
bisogno di vendicare la morte di suo padre, non si fermerà davanti
a nulla pur di sconfiggere il Re di Atlantide una volta per tutte.
Questa volta Black Manta è più formidabile che mai, poiché
brandisce il potere del mitico Tridente Nero, che scatena una forza
antica e malevola. Per sconfiggerlo, Aquaman si rivolgerà al
fratello imprigionato Orm, l’ex re di Atlantide, per stringere
un’improbabile alleanza. Insieme, dovranno mettere da parte le loro
differenze per proteggere il loro regno e salvare la famiglia di
Aquaman e il mondo dalla distruzione irreversibile.
Dicembre al cinema
sarà all’insegna dei titoli che tutti aspettiamo da mesi e il primo
in ordine di uscita è
Un colpo di fortuna – Coup de Chance di
Woody Allen. Questa commedia drammatica non è solo il
cinquantesimo film del regista newyorkese ma anche
il suo primo lungometraggio in lingua francese.
Dopo essere stato presentato fuori concorso alla Mostra
del Cinema di Venezia 2023 finalmente è disponibile in tutte le
sale italiane da questo mercoledi 6 dicembre.
Vediamo insieme le novità di Dicembre al cinema di
questa prima settimana del mese
Il Male non Esiste
Il primo titolo di questo
dicembre al cinema è
Il Male non Esiste del regista
Ryusuke Hamaguchi è il film vincitore del Leone
d’argento Gran Premio della Giuria alla Mostra
di Venezia di quest’anno. Questo film ci trasporta in una
comunità montana del Giappone rurale dove un progetto di
Glamping, il campeggio glam e alla moda per
persone ricche, minaccia di infrangere una fragile armonia con la
natura. Quando due funzionari di Tokyo giungono al villaggio per
tenere un incontro, diventa chiaro che il progetto avrà̀ un impatto
negativo sulla rete idrica locale, e ciò̀ causa il malcontento
generale. Le intenzioni contraddittorie dell’agenzia mettono in
pericolo sia l’equilibrio ecologico dell’altopiano sia lo stile di
vita degli abitanti.
Improvvisamente a Natale mi sposo
Dopo
Improvvisamente Natale, uscito l’anno scorso direttamente su
Prime
Video, sbarca sul grande schermo il suo sequel
Improvvisamente a Natale mi sposo. In questo secondo film
mancano pochi giorni a Natale e, come ogni anno, la famiglia di
Lorenzo, ancora una volta
Diego Abatantuono, si dirige verso il suo albergo per le
vacanze natalizie. Lorenzo li ha avvisati che non possono mancare
per niente al mondo, visto che ha un annuncio importante da fare,
infatti annunciera che si sposerà. La notizia lascia tutti
senza parole ma la più sconvolta è Alberta, l’attrice
Violante Placido, che non vuole proprio accettare la novità.
Anzi, si convince che Serena, interpretata da Carol
Alt, la promessa sposa dal passato misterioso, sia una
sorta di cacciatrice di dote. Da qui ha inizio una girandola di
situazioni esilaranti, tra scoperte e inattese rivelazioni, che
porteranno a piccoli e grandi colpi di scena. Nel cast tornano
anche Michele Foresta conosciuto da tutti come
Mago Forrest e
Nino Frassica nei panni di Don Michele.
Un colpo di fortuna – Coup de Chance
Un
colpo di fortuna – Coup de Chance parla dell’importante ruolo
che il caso e la fortuna giocano nelle nostre vite un po’ come
succedeva già in
Match Point sempre di Allen. I protagonisti di quest film sono
Fanny e Jean, una coppia di sposi ideale, infatti sono entrambi
realizzati professionalmente nel lavoro, vivono in un meraviglioso
appartamento in un quartiere esclusivo di Parigi e sembrano
innamorati come la prima volta che si sono incontrati. Ma quando la
giovane donna s’imbatte accidentalmente in Alain, un ex compagno di
liceo, perde la testa e i due ex compagni di banco diventeranno
sempre più intimi. Il marito sospettoso assume quindi un detective
privato per capire cosa sta accadendo alla moglie. Il cast di
questo film è composto da volti noti del cinema francese come
Valérie
Lemercier, Niels Schneider, Lou de
Laâge e Melvil Poupaud.
Prendi il volo
In questo
Dicembre al cinema c’è anche spazio per
Prendi il volo un nuovo film per tutta la famiglia. I
protagonisti di questa fantastica storia sono la famiglia di
germani reali Mallard che è intrappolata nella sua
routine. Mentre papà Mack è felice di mantenere la
sua famiglia al sicuro navigando all’infinito nel loro stagno del
New England, mamma Pam è intenzionata a dare una
scossa alla loro vita e mostrare ai loro figli, il figlio
adolescente Dax e la papera Gwen, il mondo intero. Dopo che una
famiglia di anatre migratorie si posa sul loro laghetto raccontando
storie di luoghi lontani, Pam convince Mack a intraprendere un
viaggio di famiglia, passando per New York City, fino alla Jamaica
tropicale. Man mano che i Mallard si dirigono
verso sud per l’inverno, i loro piani ben architettati vanno
rapidamente in rovina. L’esperienza però li stimolerà a espandere i
loro orizzonti e anche conoscere nuovi amici. In Italia Pam e Mack
sono doppiati da Serena
Rossi e l’attore
Francesco Scianna, che per la prima volta si è cimentato con un
film d’animazione.
The Eternal Memory
L’ultimo film di questo
Dicembre al cinema è The Eternal
Memory il film documentario diretto da Maite Alberdi I
protagonisti di questa storia vera sono l’attrice Paulina Urrutia e
il giornalista e scrittore Augusto Góngora innamorati da oltre
vent’anni. Paulina nei primi anni Duemila è stata anche Ministro
del Consiglio Nazionale per la Cultura e le Arti in Cile
invece Augusto è stato un noto reporter e produttore. Con
inchieste televisive e libri si sono occupati a lungo del passato
più nero del Paese, la dittatura del generale Augusto Pinochet,
imposta nel 1973 e durata per tutti gli anni Ottanta. Quando nel
2014 viene diagnosticata all’uomo la malattia di Alzheimer, Paulina
assume il ruolo di sua caregiver, fino alla morte di Augusto,
avvenuta il 19 maggio 2023.
Mahershala Ali in una scena del
film Alita - Angelo della Battaglia
Sono passati più di quattro anni da
quando i Marvel Studios hanno
annunciato per la prima volta i piani per un riavvio di Blade con protagonista
Mahershala
Ali in occasione del Comic-Con di San Diego e da
allora il progetto è stato afflitto da numerosi problemi di
produzione.
Un recente articolo di
Variety si riporta che i Marvel Studios
hanno delle difficoltà a definire la storia di Blade (il che non è
esattamente una grande rivelazione data la quantità di
sceneggiatori e registi che sono stati associati al progetto nel
corso di questi anni). È stato anche riportato che proprio a causa
di questa incertezza sulla sceneggiatura, Mahershala Ali ha
minacciato di abbandonare il progetto. Apparentemente, alcune delle
prime bozze vedevano la nuova iterazione del Daywalker
“relegata al terzo o quarto protagonista” nel suo film, e
sebbene ciò sia stato contestato da uno sceneggiatore che ha
lavorato su una bozza prima degli scioperi, è chiaro che questa
produzione è tutt’altro che semplice.
Ora però sembra che le cose
potrebbero aver cambiato direzione. Durante una nuova intervista
con EW, Mahershala
Ali ha condiviso un aggiornamento positivo sul
progetto e l’attore sembra fiducioso che abbastanza presto tutto
sarà pronto per le riprese: “Ci stiamo lavorando. Questo è il
meglio che posso dirti. Sono davvero incoraggiato dalla direzione
del progetto. Penso che torneremo su questo argomento relativamente
presto.”
“Sono sinceramente incoraggiato
per quanto riguarda la situazione e anche su chi è a bordo e chi
sta aprendo la strada per quanto riguarda la scrittura della
sceneggiatura, la regia e tutto il resto”, ha aggiunto.
“Quindi questo è tutto ciò che posso dirti.”
La produzione è stata ulteriormente
influenzata dagli scioperi di Hollywood e la Marvel ha rinviato il
film al 14 novembre. Adesso Michael Green è
incaricato di scrivere una nuova sceneggiatura mentre Yann
Demange è ancora legato al progetto come regista, e ha
precedentemente
confermato che il film sarà effettivamente classificato come
R.
Nel cast di Blade ci saranno anche
Aaron Pierre, Delroy Lindo e Mia
Goth. Il Bladedi
Ali, come noto, ha già avuto un suo piccolo ingresso nell’MCU. Sua è infatti
la voce che si può ascoltare nella scena post titoli di coda del
film Eternals, quella in cui
compare anche l’attore Kit Harington e
la celebre Lama d’Ebano, che a sua volta sembra comparirà in
Blade. Con il periodo di riprese annunciato, è solo
questione di tempo prima che inizio ad arrivare ulteriori notizie
sul film, sia per quanto riguarda il cast sia per quanto riguarda
il look del protagonista e dell’opera in sé.
Il leggendario Premio Oscar Robert De Niro e l’acclamato comico
Sebastian Maniscalco sono i protagonisti della
divertentissima commedia Papà Scatenato, in prima
tv lunedì 11 dicembre alle 21.15 su Sky Cinema Uno (e alle
21.45 anche su Sky Cinema Comedy), in streaming su NOW e
disponibile on demand. Su Sky il film sarà disponibile on demand
anche in 4K.
Robert De Niro e Sebastian
Maniscalco – che del film è anche co-sceneggiatore assieme
ad Austen Earl – sono affiancati da un grande cast
che comprende Leslie Bibb, Anders
Holm, David Rasche e Kim
Cattrall, tutti diretti da Laura Terruso.
Il risultato è una storia esilarante e che scalda il cuore, fatta
di un mix di differenze culturali e affetto familiare che regalerà
grandi risate e farà apprezzare al pubblico le differenze tra tutti
noi.
La trama di Papà
Scatenato
Il film racconta la storia di
Sebastian che viene incoraggiato dalla sua fidanzata a portare suo
padre Salvo, immigrato e parrucchiere, a un fine settimana con la
sua famiglia super-ricca ed estremamente eccentrica di lei. Il fine
settimana si sviluppa in quello che può essere descritto solo come
uno scontro culturale, lasciando Sebastian e Salvo a scoprire che
il bello della famiglia è tutto ciò che riguarda la famiglia.
Anche se Brad Pitt compare brevemente in
Deadpool 2 negli sfortunati pani di Vanisher, per
anni si era detto che l’attore avrebbe dovuto interpretare Cable
nel secondo film con il Mercenario Chiacchierone.
Come sappiamo, è stato Josh
Brolin a dare corpo al personaggio, ma in
un’intervista con ComicBook.com, il co-creatore di
Deadpool, Rob Liefeld, ha confermato che le voci
su Pitt erano vere. “So al 100% che era vero”, ha rivelato
il fumettista. “Hanno fatto delle prove e David Leitch ha un
rapporto molto speciale con Brad Pitt, visto che gli faceva da
stunt. Quello che la gente non sa è che era lui era molto
impegnato. Quindi, quando hanno capito che non sarebbero riusciti a
trovare un punto d’incontro, sono andati verso altri attori.”
E sono arrivati a Josh Brolin, che con i cinecomic ha grande
familiarità, essendo stato anche il Thanos del MCU.
Brad Pitt e David Leitch
hanno comunque trovato il modo di collaborare ancora in
Bullet Train, uscito la scorsa estate.
Non è previsto che Cable appaia in
Deadpool
3, anche se è facile prevedere che ci saranno
delle citazioni a quello che è accaduto nel film del 2017,
in particolare dopo che Wade Wilson ha rubato il suo dispositivo
per viaggiare nel tempo. E infatti questo dovrebbe essere un
punto chiave della trama nel prossimo film.
Chi c’è in Deadpool
3?
Deadpool
3 riunisce il protagonista Ryan Reynolds con Shawn Levy, regista di
Free Guy e The Adam Project, che ha firmato la regia
dell’atteso progetto. Hugh Jackman
uscirà finalmente dal suo pensionamento da supereroi per riprendere
il ruolo di Wolverine. Sebbene i dettagli
ufficiali della storia di Deadpool 3, con
protagonista Ryan Reynolds,
non siano infatti ancora stati rivelati, si presume che la trama
riguarderà il Multiverso. Il modo più semplice per i Marvel Studios di unire la
serie di film di Deadpool – l’unica parte del
franchise degli X-Men sopravvissuta all’acquisizione
della Fox da parte della Disney – è stabilire che i film di
Reynolds si siano svolti in un universo diverso.
Ciò preserva i film degli X-Men
della Fox nel loro universo, consentendo al contempo a Deadpool e
Wolverine, di nuovo interpretato da Hugh Jackman,
viaggiare nell’universo principale dell’MCU. Nel film saranno poi presenti anche personaggi
presenti nei primi due film di Deadpool, come Colossus e
Testata Mutante Negasonica. Da tempo, però, si vocifera che anche
altri X-Men possano fare la loro
comparsa nel film, come anche alcuni altri supereroi della
Marvel comparsi sul
grande schermo nei primi anni Duemila, in particolare il Daredevil di Ben
Affleck.
La serie TV Echo
dei Marvel Studios sarà la prima serie
TV del MCU ad essere rilasciata sotto il nuovo banner “Marvel
Spotlight“, etichetta che produrrà film e serie sganciate dal
grande racconto dell’universo condiviso, tuttavia stanno circolando
delle voci che vorrebbero il personaggio di Maya Lopez coinvolto
nel più vasto MCU.
Nonostante si dice che i programmi
“Marvel Spotlight” siano in gran parte autonomi, sappiamo già che
la storia di Maya Lopez getterà le basi per Daredevil: Born
Again e altri programmi TV ambientati al “livello
stradale”.
Ora, lo scooper @Cryptic4KQual ha condiviso nuove informazioni
in merito a quello che racconterà la serie di 5 puntate in arrivo
il 10 gennaio su Disney+. “Il passato riemerge
quando Kingpin la trova e rivela che il cartello dei coltelli neri,
la loro precedente affiliazione, li sta prendendo di mira.
Nonostante la loro relazione attuale, Echo e Kingpin devono unirsi
per sopravvivere.” Questo dovrebbe essere il progetto di
racconto per Echo, quindi sembra che il personaggio di
Vincent D’Onofrio lavorerà fianco a fianco con quello
di Alaqua Cox, contrariamente a quanto si era pensato.
Tuttavia, non ci è difficile
immaginare un Wilson Fisk che sfrutta questa sua posizione per
trarre un vantaggio personale. Sappiamo che Echo acquisirà dei
superpoteri nel corso di questa serie, ovviamente, ma per quanto
riguarda ciò che succederà poi, sembra ora che la storia non sarà
poi tanto autonoma rispetto all’universo condiviso…
“Nel finale di serie, Echo
intraprende una nuova via, nei panni di investigatore privato a New
York City”, afferma il leaker. “La scena conclusiva apre
la strada alla fase successiva del suo viaggio, mentre Daredevil le
si avvicina con un nuovo caso, passando senza soluzione di
continuità alla narrazione di ‘Daredevil: Born Again.'”
Nel cast di Echo ci sono anche
Chaske Spencer (Wild Indian, The English), Graham Greene (1883,
Goliath), Tantoo Cardinal (Killers of the Flower Moon, Stumptown),
Devery Jacobs (Reservation Dogs di FX, American Gods), Zahn
McClarnon (Dark Winds, Reservation Dogs di FX), Cody
Lightning (Ehi, Viktor!, Quattro lenzuola al vento) e Vincent
D’Onofrio (Occhio di falco, Il padrino di Harlem). La serie è
diretta da Sydney Freeland (Navajo) e
Catriona McKenzie (Gunaikurnai). Tutti e cinque
gli episodi di Echo saranno presentati in anteprima su Disney+ il 10 gennaio.
L’ex fidanzata diJonathan Majorsha testimoniato al
processo martedì di fronte ai giurati di Manhattan rivelando che
l’attore di “Creed
III” l’ha colpita alla testa durante un alterco a
marzo.
Grace Jabbari, 30
anni, è scoppiata più volte in lacrime mentre descriveva la loro
relazione sul banco dei testimoni. Ha testimoniato che durante i
loro due anni insieme, Jonathan Majors poteva diventare
instabile e fuori controllo e le minacciava il suicidio dopo i
litigi.
In una registrazione audio del
settembre 2022 riprodotta durante il suo processo per aggressione
domestica, si è descritto come un “grande uomo” e ha
chiesto a Jabbari di comportarsi come Michelle
Obama o Coretta Scott King, le mogli di
Barack Obama e Martin Luther King Jr. “Io”
Sono un grande uomo. Un grande uomo. Faccio grandi
cose per la mia cultura e per il mondo“, ha detto Jonathan Majors nella registrazione.
“La donna che mi sostiene deve essere una grande
donna.”
La sua testimonianza dovrebbe
continuare mercoledì. Jonathan Majors è stato
arrestato il 25 marzo e deve affrontare tre accuse di
aggressione, molestie aggravate e molestie. Si è dichiarato
non colpevole e rischia fino a un anno di prigione se
condannato.
Cosa è accaduto tra
Jonathan Majors e Grace Jabbari?
La notte dell’incidente, Jabbari ha
testimoniato che lei e Jonathan Majors erano
andati a cena e ad uno spettacolo teatrale a Brooklyn. Durante il
viaggio di ritorno a Manhattan, seduti uno accanto all’altro nel
retro di un’auto privata, Jabbari ha detto di aver notato un
messaggio di testo sul suo telefono da un’altra donna che diceva:
“Vorrei baciarti in questo momento“. Ha detto di aver
preso il telefono dalle mani di Jonathan Majors
per vedere chi aveva inviato il messaggio. Lei sostiene che
Jonathan Majors le abbia “tirato” e “torto” il
braccio per recuperare il dispositivo. Ha anche descritto di aver
sentito “un duro colpo” sulla testa.
Dopo aver recuperato il telefono,
Jonathan Majors ha ordinato al conducente di
fermare l’auto. Majors è uscito dal veicolo e Jabbari ha detto di
aver tentato di seguire l’attore. Alla giuria è stato mostrato un
video di sorveglianza in cui Majors sembra spingere Jabbari
all’interno dell’automobile.
Come ha testimoniato la Jabbari,
Majors passò la notte in un hotel e lei andò in un bar di Manhattan
con persone che aveva conosciuto quella sera perché “non voleva
stare da sola“. Secondo l’accusa, il giorno successivo la
Jabbari è stata portata in ospedale con “lievi ferite alla
testa e al collo“. Gli avvocati difensori di Jonathan Majors hanno affermato che è stata
Grace Jabbari ad aggredire Majors, e “non il
contrario”.
La sera dell’incidente, la donna ha
dichiarato che “il dolore [fisico] non era percepito. Ero
consapevole del dolore nel mio corpo, ma non avevo registrato
nulla. Sono una ballerina. Ho ballato con una costola
rotta“.
Ha aggiunto: “Pensavo solo con
il cuore all’infedeltà. Quella mattina stavamo parlando di quando
ci saremmo sposati e dei nomi dei nostri [futuri] figli“.
Mentre la Jabbari rilasciava la sua lunga testimonianza, Jonathan Majors, 34 anni, sedeva al tavolo
della difesa presso il tribunale penale di New York. Portava con sé
una Bibbia mentre entrava in aula con la sua attuale fidanzata
Meagan Good, che ha assistito a tutti i giorni del
processo.
Martedì scorso, la Jabbari ha
raccontato gli alti e bassi della sua relazione di due anni con
Jonathan Majors. Ha raccontato che l’ex coppia
si è incontrata nell’agosto 2021 sul set londinese del film
Marvel “Ant-Man
and the Wasp: Quantumania“, dove Majors aveva un ruolo
chiave come attore e Jabbari lavorava come allenatore di movimento.
Jabbari, ballerina professionista e residente nel Regno Unito, ha
descritto le prime fasi della loro relazione come
“incredibili“.
I membri del
SAG-AFTRA hanno votato per ratificare il
loro contratto, ponendo ufficialmente fine alla più lunga
battaglia sindacale nella storia di Hollywood. Il contratto è stato
approvato con il 78% dei voti favorevoli. L’affluenza è stata del
38%. “Questo contratto è un’enorme vittoria per gli artisti che
lavorano e segna l’alba di una nuova era per l’industria”, ha
detto Fran Drescher, presidente del sindacato, in
un messaggio ai membri.
SAG-AFTRA ha
sospeso il suo sciopero di 118 giorni contro i principali studi
cinematografici l’8 novembre, dopo aver raggiunto un accordo
provvisorio. L’accordo doveva ancora essere ratificato per porre
fine formalmente allo sciopero. Se i membri avessero votato contro
la proposta, lo sciopero probabilmente sarebbe ripreso.
L’Alleanza dei produttori
cinematografici e televisivi (AMPTP), che
rappresenta gli studi cinematografici nelle trattative, ha
rilasciato una dichiarazione in cui applaude il voto. “Le
aziende associate all’AMPTP si congratulano con SAG-AFTRA per la
ratifica del suo nuovo contratto, che rappresenta guadagni storici
e tutele per gli artisti”, ha detto un portavoce dell’AMPTP.
“Con questo voto, l’industria e i posti di lavoro che essa
sostiene potranno ritornare in pieno vigore”.
L’accordo prevede un aumento del 7%
delle tariffe minime nel primo anno del contratto e un bonus
residuo di 40 milioni di dollari per gli attori che partecipano
alle serie in streaming. L’accordo prevede inoltre la prima
protezione contro l’uso dell’intelligenza artificiale per replicare
prestazioni. Secondo l’accordo, gli attori devono acconsentire alla
replica e l’uso previsto delle prestazioni dell’IA deve essere
precisato in termini “ragionevolmente specifici”.
Tuttavia, in merito a questo punto
dolente, non tutti i membri del SAG-AFTRA sono
soddisfatti dell’accordo. Il contratto non vieta agli studi
cinematografici di addestrare l’intelligenza artificiale sulle
immagini degli attori per creare artisti “sintetici” che non
somigliano ad alcun attore della vita reale. Il sindacato aveva
cercato di darsi un diritto di veto su tale utilizzo, ma gli studi
hanno rifiutato, accettando solo di avvisare il sindacato.
L’accordo prevede inoltre che se un attore “sintetico” include un
tratto facciale riconoscibile di un attore reale, quell’attore deve
acconsentire a tale utilizzo.
Sembrano comunque interessanti le
percentuali di voto e di affluenza, le prime sono decisamente a
favore dell’accordo ma le seconde dimostrano una mancata volontà di
partecipare a quello che era sembrato un momento di aggregazione
totale, a tutti i livelli, degli aderenti al sindacato. Cosa che
non si è poi verificata in occasione della ratifica.
Si è parlato molto di Edge
of Tomorrow 2, il potenziale sequel in sviluppo del film
di successo del 2014 Edge of Tomorrow, che vedeva protagonisti
Emily Blunt e Tom Cruise in quello che molti considerano uno
dei migliori film di fantascienza, nonché di loop temporali degli
ultimi anni. Ebbene oggi a parlare le possibile sequel è proprio
uno degli interpreti del film originali
Emily Blunt.
L’attrice ha ammesso di sperare
ancora in Edge of Tomorrow 2, ma ha anche
suggerito che qualsiasi sceneggiatura esistente non sarebbe in
grado di funzionare al giorno d’oggi. Parlando con Variety, Emily Blunt ha rivelato che lei e il regista
Doug Liman parlano spesso di un sequel, e ha
riconosciuto che Tom Cruise (che ha recitato
nell’originale) vuole farlo. Tuttavia, l’attrice ha detto che
ci sarebbero problemi di età con qualsiasi sceneggiatura.
“Doug [Liman] e io ne parliamo
continuamente. So che Tom vuole farlo, si spera, ad un certo
punto“, ha detto Blunt. “Ma è il momento, ma sono anche
passati 10 anni da quando l’abbiamo realizzato. C’era una
sceneggiatura fantastica in lavorazione, ma penso che avrebbe
funzionato solo se l’avessimo girata otto anni fa. Non sto
dicendo che siamo così antichi, ma devi considerare che sono
passati 10 anni.
Emily Blunt ha recentemente terminato le
riprese del prossimo film d’azione “The Fall
Guy”, la cui uscita è prevista per il 2024. Ha
elogiato Ryan Gosling (il suo co-protagonista nel film)
definendolo “spiritoso e intelligente come avresti mai potuto
sognarlo”.
L’attrice britannica ha anche ammirato
il regista di “Oppenheimer”,
Christopher Nolan: “Il suo enorme
intelletto e la sua direzione visionaria lo rendono un regista
senza pari nel settore. Non riesco a immaginare l’esperienza
cinematografica senza di lui”.
Edge of Tomorrow è stato un successo a
sorpresa quando è uscito nel 2014
L’originale Edge
of Tomorrow è uscito nel 2014 e vedeva protagonisti
Tom Cruise e Emily Blunt. Il film è ambientato in un futuro
in cui l’Europa è occupata da una razza aliena e segue il
personaggio di Tom Cruise, che si ritrova bloccato in un loop
temporale e ripete lo stesso giorno ancora e ancora.
Edge of Tomorrow è stato diretto da Liman, da una
sceneggiatura scritta da Christopher McQuarrie, Jez
Butterworth e John-Henry Butterworth. Il film è stato un
successo per la Warner Bros., incassando oltre 370 milioni di
dollari al botteghino globale.
Dune ha presentato al mondo Paul
Atreides e la sua missione di unire e salvare il popolo
Fremen su Arrakis. Mentre il primo film era
incentrato sull’esposizione, il
regista Denis Villeneuveafferma oggi che Dune – Parte
Due sarà più un semplice
film d’azione.
“Il primo film era più
meditativo e contemplativo. Stavamo seguendo un giovane alla
scoperta di un nuovo pianeta, di una nuova cultura“, ha detto
Villeneuve alla rivistaTotal
Film . “Il secondo
film. . . è più un film d’azione rispetto alla prima
parte. È più muscoloso.
Una delle scene più
interessanti
del trailer
di Dune
– Parte Due è quando Paul cavalca
uno dei giganteschi vermi della sabbia. Villeneuve ha ammesso
come Dune – Parte Due sia stato girato con
cineprese IMAX per catturare queste impressionanti sequenze
d’azione.
“È stata di gran lunga
una delle scene tecnicamente più complesse che abbia mai girato in
vita mia“, ha detto Villeneuve descrivendo la scena
dell’ascesa del verme.
Cosa aspettarsi da Dune: seconda
parte?
“Questo film successivo
esplorerà il mitico viaggio di Paul Atreides mentre si unisce a
Chani e ai Fremen mentre è su un sentiero di guerra di vendetta
contro i cospiratori che hanno distrutto la sua famiglia“, si
legge nella sinossi ufficiale. “Di fronte alla scelta tra
l’amore della sua vita e il destino dell’universo conosciuto, tenta
di prevenire un futuro terribile che solo lui può
prevedere.”
Nel film vedremo Timothée Chalamet nei panni di Paul Atreides,
Zendaya nei panni di Chani, Rebecca Ferguson nei panni di Lady Jessica,
Josh Brolin nei panni di Gurney Halleck, Javier Bardem nei panni di Stilgar, Austin Butler nei panni di Feyd-Rautha,
Florence Pugh nei panni della Principessa
Irulan, Dave Bautista nei panni della Bestia. Rabban,
Léa
Seydoux nel ruolo di Lady Margot, Stellan
Skarsgård nel ruolo del Barone e Christopher
Walken nel ruolo dell’Imperatore Shaddam IV.
Dune – Parte
Due è diretto da Villeneuve da una sceneggiatura che
ha scritto insieme a Jon Spaihts. Il film è basato sull’innovativo
romanzo di fantascienza Dune del 1965 di Frank Herbert. Dune:
Parte Dueuscirà
nei cinema il 1 marzo 2024!
Il secondo capitolo continuerà la
storia di Dune – Parte
Uno, che, nonostante la sua controversa uscita, è
stato un solido successo al botteghino nel 2021, incassando oltre
402 milioni di dollari su un budget di produzione stimato di 165
milioni di dollari. Tuttavia, WB ha sicuramente maggiori speranze
per il sequel, che potrà trarre vantaggio da un’uscita globale su
larga scala in formati standard e premium, incluso IMAX.
In Family switch
(qui
la recensione) i Walker vivono uno scambio di corpi, il che
rende il momento finale in cui tutto sembra ritornare al posto
giusto anche più soddisfacente. Dopo che la famiglia incontra la
cartomante Angelica, che comprende come tutti loro potrebbero
comprendersi meglio ritrovandosi nei panni dell’altro, tutti e
cinque i Walker (insieme al loro cane) si risvegliano in un corpo
diverso dal loro. Angelica consiglia loro di riparare ciò che si
era rotto: pensando che la donna si riferisca al telescopio rottosi
durante lo scambio, inizia la lotta contro il tempo per i Walker
per ripararlo prima che la congiunzione tra i pianeti svanisca.
Jess Walker e la sua figlia
adolescente CC si ritrovano l’una nel corpo dell’altra e lo stesso
accade a Bill ed al figlio Wyatt, mentre il più piccolo dei Walker,
Miles, si ritrova nel corpo del loro cagnolino! Questo scambio
avviene nel peggior giorno possibile, quando tutti si ritrovavano a
vivere dei momenti cruciali per il loro futuro. Niente sembra
andare per il verso giusto, ma i Walker riescono a risaldare il
loro rapporto ed il telescopio per ritornare nei loro corpi giusto
in tempo per Natale!
1Il vero significato del finale di
Family switch
Tante
lezioni di vita possono emergere da Family
Switch: ogni spettatore finirà per immedesimarsi
maggiormente in uno dei personaggi e potrà quindi imparare qualcosa
di differente dal film. Il regista del film, McG,
afferma che il tema centrale della pellicola si può racchiudere
nell’importanza del prima di essere compresi, bisogna comprendere
gli altri (first to understand, then to be understood). In
sconosciuti, amici o anche nei familiari si può insidiare l’idea di
cerca di essere compresi e compatiti dagli altri, piuttosto che
comprendere ed empatizzare il punto di vista altrui. Nonostante un
reale scambio di corpi come nel film sia molto improbabile,
immedesimarsi negli altri è sempre possibile.
Il trailer continua a mettere in
risalto la vita idilliaca di una famiglia nazista tedesca, che vive
vicino al campo di concentramento di Auschwitz. Il contributo
presenta anche alcune delle prime reazioni critiche del film. Il
film debutterà negli USA in sale selezionate il 15 dicembre. In
Italia la pellicola arriverà a fine Febbraio 2024.
Di seguito, ecco il trailer di La Zona d’interesse qui
sotto:
Cosa aspettarsi
da La Zona d’interesse?
“Il comandante di Auschwitz,
Rudolf Höss, e sua moglie Hedwig, si sforzano di costruire una vita
da sogno per la loro famiglia in una casa e un giardino vicino al
campo“, si legge nella sinossi.
Basato sul romanzo di Martin
Amis del 2014, La Zona
d’interesse (The Zone of Interest)
(recensione) è scritto e diretto da Jonathan
Glazer che fa il suo ritorno alla regia dopo un decennio
dalla regia di Under the Skin del 2013. Il film vede come
protagonisti Christian Friedel nei panni del comandante più longevo
del campo di Auschwitz Rudolf Höss, Sandra Hüller nei panni di
Hedwig Höss, Johann Karthaus nei panni di Klaus Höss, Nele
Ahrensmeier nei panni di Inge-Brigitt Höss, Lilli Falk nei panni di
Heidetraut Höss e Medusa Knopf nei panni di Elfriede.
FX ha finalmente annunciato la data
di uscita di Feud:
Capote vs. The Swans per il secondo capitolo
della serie drammatica antologica creata Ryan
Murphy. La miniserie di 8 episodi farà il suo debutto il
31 gennaio con i primi due episodi su FX. Tutti gli episodi,
incluso Director’s Cut, saranno disponibili negli USA per lo
streaming il giorno successivo su Hulu. In Italia Feud:
Capote vs. The Swans dovrebbe debuttare
su STAR, canale per adulti di Disney+
Ambientato negli anni ’70,
Feud:
Capote vs. The Swans è basato sul libro bestseller di
Laurence Leamer Capote’s Women: A True Story of Love,
Betrayal, and a Swan Song for an Era. Ruota attorno al
litigio tra Capote e le sei donne mondane che
originariamente lo consideravano un amico. Nel cast
Tom Hollander nel ruolo di Truman Capote, Naomi Watts nel ruolo di Barbara “Babe” Paley,
Diane Lane nel ruolo di Slim Keith, Chloë Sevigny nel ruolo di CZ Guest,
Calista Flockhart nel ruolo di Lee Radziwill,
Demi Moore nel ruolo di Ann “Bang-Bang”
Woodward, Molly Ringwald nel ruolo di Joanne
Carson, Treat Williams nel ruolo di Bill Paley,
Joe Mantello nel ruolo di Jack Dunphy e
Russell Tovey nel ruolo di John O’Shea.
“L’acclamato scrittore Truman
Capote si circondò di un gruppo di donne d’élite della società –
donne ricche e glamour che definirono un’epoca passata dell’alta
società di New York – che soprannominò ‘i cigni.'” si legge
nella sinossi. “Bello e distinto, il gruppo comprendeva la
grande dame Barbara “Babe” Paley, Slim Keith, CZ Guest e Lee
Radziwill. Incantato e affascinato da questi decani, Capote si
ingraziò nelle loro vite, facendo amicizia con loro e diventando il
loro confidente, solo per tradirli alla fine scrivendo un libro di
fiction basato sulle loro vite, esponendo i loro segreti più intimi
al grande pubblico. Quando un estratto del libro Answered Prayers,
l’opera magnum progettata da Capote, fu pubblicato su Esquire,
distrusse di fatto il suo rapporto con i suoi cigni, che finirono
per bandirlo dall’alta società che tanto amava e lo mandò in una
spirale di autodistruzione da cui alla fine non si sarebbe mai più
ripreso.
Dopo il successo di critica di
Feud: Bette e Joan del 2017, il dramma antologico
ritorna finalmente con il suo secondo capitolo, ancora una volta
ispirato a un altro famoso dramma della vita reale. La serie è
prodotta da Watts, Ryan Murphy, Alexis Martin Woodall,
Baitz, Gus Van Sant, Dede Gardner, Jeremy Kleiner, Eric Kovtun e
Scott Robertson, con la regia di Van Sant, Max Winkler e Jennifer
Lynch.
Sony Pictures
Classicsha pubblicato il trailer ufficiale
in lingua originaledi Freud
(Freud’s Last Session)per il suo
prossimo film drammatico basato sulla vita di Sigmund
Freudinterpretato Anthony Hopkins e l’incontro con CS
Lewisinterpretato da
Matthew Goode. Il video mostra
questi due uomini che discutono sulla religione, in particolare
sull’esistenza di Dio.
Freud (Freud’s Last
Session) è stato presentato in anteprima mondiale all’AFI
Fest del 2023. Arriverà in sale selezionate a New York e Los
Angeles a dicembre, seguito da un’ampia distribuzione negli USA. In
Italia debutterà nel 2024.
Freud
(Freud’s Last Session) è basato su una
sceneggiatura scritta da Mark St. Germain, basata a sua volta sul
libro di Armand Nicholi La questione di Dio. Insieme a Hopkins e
Goode ci sono Live Lisa Fries, Jodi Balfour, Orla Brady,
Stephen Campbell Moore, Rhys Mannion, David Shields, Pádraic
Delaney, Tarek Bishara e altri. Il film è prodotto da
Alan Greisman, Rick Nicita e Meg
Thomson.
“Alla vigilia della
Seconda Guerra Mondiale, due delle più grandi menti del ventesimo
secolo, CS Lewis e Sigmund Freud, convergono per la loro battaglia
personale sull’esistenza di Dio”, si legge nella
sinossi. “Il film intreccia le vite di Freud e Lewis,
passato, presente e attraverso la fantasia, uscendo dai confini
dello studio di Freud in un viaggio dinamico.”
Fondazione
(Foundation) è stata rinnovata per una terza stagione
su Apple
TV+, confermando il ritorno del dramma di fantascienza
adattato dalle opere acclamate di Isaac
Asimov. La storia segue la saga millenaria della
Fondazione, una banda di esiliati che scopre cosa è necessario per
salvare l’Impero Galattico.
“Siamo rimasti tutti
incredibilmente colpiti dall’adattamento ambizioso, ricco di azione
e fantasioso che David e il resto di questo talentuoso team
creativo e cast hanno dato vita a questa serie di fantascienza
premium fin dal primo giorno“, ha condiviso Matt Cherniss,
capo della programmazione per Apple TV+, in un
comunicato.
Cherniss ha continuato, sulle
pagine diThe
Wrap : “Vedere Foundation diventare un
successo così globale è stato più che entusiasmante con il pubblico
di tutto il mondo che continua ad essere affascinato settimana dopo
settimana da questo viaggio drammatico e avvincente per salvare
l’umanità. Non vediamo l’ora che tutti possano sperimentare
cosa c’è in serbo per i personaggi vecchi e nuovi nella terza
stagione”.
Chi recita in
Fondazione (Foundation)?
I membri del cast di Fondazione
(Foundation) includono Jared Harris e Lee
Pace, Lou Llobell e Leah Harvey, Laura Birn, Cassian Bilton e
Terrence Mann.
Le aggiunte della seconda
stagionesono state Isabella Laughland (Brother
Constant), Kulvinder Ghir (Poly Verisof), Ella-Rae Smith (Queen
Sareth of Cloud Dominion), Holt McCallany (Warden Jaegger Fount),
Rachel House (Tellem Bond), Nimrat Kaur (Yanna Seldon ), Ben
Daniels (Bel Riose) e Dimitri Leonidas (Hober Mallow).
Fondazione
(Foundation) è prodotto per Apple da Skydance
Television e guidato dallo showrunner e produttore esecutivo
David S. Goyer, con Alex Graves, David Ellison,
Dana Goldberg, Bill Bost, Robin Asimov e Marcy Ross anche come
produttori esecutivi.
“Più di un secolo dopo il
finale della prima stagione, la tensione cresce in tutta la
galassia”, si legge nella sinossi della seconda
stagione. “Mentre i Cleon si scontrano, una regina
vendicativa complotta per distruggere l’Impero
dall’interno. Hari, Gaal e Salvor scoprono una colonia di
Mentalic con abilità psioniche che minacciano di alterare la stessa
Psicostoria. La Fondazione è entrata nella sua fase religiosa,
promulgando la Chiesa di Seldon in tutto l’Outer Reach e incitando
alla Seconda Crisi: la guerra con l’Impero.
Cillian Murphy e Margot Robbie sono trai protagonisti di
una delle puntate di Actors on Actors di Variety e
in un frammento i due attori hanno affrontato e riflettuto su
come Oppenheimer di
Christopher Nolan e Barbie
di Greta
Gerwig si sono confrontati quando entrambi i film sono
usciti negli Stati Uniti il 21 luglio 2023 dando inizio al
fenomeno
Barbenheimer.
“È stato incredibile [l’hype
intorno a Barbenheimer, ed è stato autogenerato, capisci cosa
intendo?” Ha detto Cillian Murphy. “La gente continuava a
chiedermi se i dipartimenti marketing degli studios comunicano tra
loro“, ha aggiunto Margot Robbie. “Ero tipo, ‘No. Questo è il
mondo che fa questo. Questa non fa parte della campagna di
marketing. Sta succedendo e basta.”
Cillian Murphy ha continuato: “Penso che
sia successo perché entrambi i film erano buoni. Questo è il punto.
C’era una sorta di diversità offerta da entrambi i film. In
effetti, quell’estate, c’era un’enorme varietà di cose nel cinema
e, ad esempio, penso che fossero collegate in un modo che tu, io,
gli studios o chiunque altro non avremmo mai potuto
prevedere.
Cillian Murphy and Margot Robbie reflect on
the Barbenheimer phenomenon & the memes.
“This is the world doing this, this isn’t part of the marketing…
I think it just connected in a way you, I or anybody never could
have imagined. It may never happen again.”
Sia Barbie
che Oppenheimer
sono attualmente disponibili per l’acquisto su piattaforme digitali
come Amazon, AppleTV+ e altre. Sono entrambi disponibili anche
per l’acquisto su supporto fisico.
Jack Ryan, celebre personaggio
protagonista dei romanzi di TomClancy, è tornato al cinema nel 2014 con il film
Jack Ryan – L’iniziazione. Il
film è un nuovo capitolo della saga spionistica iniziata nel 1990
con Caccia a Ottobre Rosso e proseguita fino al 2002 con
Giochi di potere, Sotto il segno del pericolo e Al vertice della
tensione. In questi il personaggio viene di volta in volta
interpretato da celebri attori quali Alec
Baldwin, Harrison
Ford e Ben
Affleck. Nel nuovo film, invece, a raccogliere la loro
eredità è Chris
Pine, divenuto particolarmente celebre grazie a
Star Trek.
Il film è diretto dal candidato
all’Oscar Kenneth Branagh
(Assassinio sull’Orient
Express), e si tratta della prima pellicola dedicata al
personaggio ad essere basata su un sceneggiatura originale, firmata
da David Koepp, e non tratta dai romanzi di
Clancy. Tale novità è giustificata dal fatto che il film è pensato
come un vero e proprio reboot, che esplora le origini del
personaggio e la sua evoluzione come agente dei servizi segreti.
Ciò ha così permesso di dar vita ad una storia nuova, come anche
all’inserimento di nuovi personaggi.
Accolto con discretamente dalla
critica, il film si rivelò poi un buon successo al box office. Qui
riuscì infatti a guadagnare oltre 135 milioni di dollari a livello
globale, a fronte di un budget di 60. Si affermò così come uno dei
titoli dal maggior guadagno del suo anno, come anche il primo a
superare il muro dei 100 milioni. Prima di vedere il film, può
essere utile scoprire le diverse curiosità legate al titolo, da
quelle relative la trama a quelle legate al cast. Infine, si vedrà
anche dove è possibile recuperare il film in streaming per una
visione casalinga.
Jack Ryan – L’iniziazione:
la trama del film
Il film ha inizio con l’arruolamento
nei marines di Jack Ryan, il quale decide di
unirsi alle forze armate in seguito all’attentato dell’11 settembre
2001. In breve, egli diventa ufficiale con grado di sottotenente e
si ritrova inviato in missione in Afghanistan. Grazie al suo
valore, egli attira le attenzioni di un agente della CIA di nome
William Thomas Harper, il quale decide di prendere
Ryan a lavorare con sé. Passano 10 anni, e il giovane è ora una
spia della CIA, il quale si occupa di tenere sotto controllo le
transazioni finanziarie sospette. La sua tranquillità viene
spezzata nel momento in cui scopre la sparizione di una grossa
somma di denaro, la quale potrebbe rivelarsi un problema per
l’intera economia americana.
Dietro a tale colpo sembrano
nascondersi delle controverse organizzazioni russe. Ryan si ritrova
così costretto ad un viaggio per Mosca, dove dovrà indagare su
Viktor Cherevin, il principale gestore dei fondi
scomparsi. La situazione per lui si complicherà però nel momento in
cui nella città russa arriva anche la sua fidanzata
Cathy, la quale sospetta di essere vittima di
tradimento. Ryan si trova così a dover gestire anche la presenza di
lei, cosa che può rivelarsi un grosso pericolo. Avendo scoperto di
essere sotto osservazione, Cherevin è infatti pronto a tutto pur di
portare a termine il proprio piano, e non si farà scrupoli nel
minacciare tanto l’agente quanto il suo grande amore.
Jack Ryan – L’iniziazione:
il cast del film
Per assicurarsi un buon successo di
pubblico, i produttori decisero di affidarsi ad un cast di noti
attori, e in particolare scelsero di dar vita ad un Jack Ryan
particolarmente più giovane rispetto alle versioni precedentemente
portate sul grande schermo. Il ruolo venne così affidato all’attore
Chris Pine,
divenuto celebre per aver recitato nel ruolo del capitano Kirk nel
film Star Trek. Per il ruolo
l’attore si è sottoposto a diverse settimane di allenamento, grazie
alle quali ha avuto modo di acquisire una notevole forma fisica.
Così facendo ha potuto prendere personalmente parte a molte delle
spericolate acrobazie previste dal film. Per il ruolo di Cathy,
fidanzata del protagonista, vennero considerate le attrici
Felicity Jones,
Evangeline
Lilly e Jessica
Biel, ma la scelta ricadde infine su Keira
Knightley.
Ad interpretare l’agente CIA William
Thomas Harper, invece, vi è il premio Oscar Kevin
Costner. L’attore avrebbe potuto interpretare il ruolo
di Jack Ryan nel film Caccia a Ottobre Rosso,
ma rifiutò per dedicarsi a Balla coi Lupi. Nel
prendere parte al nuovo film dedicato al personaggio, l’attore ha
dichiarato di non aver letto nessuno dei libri di Clancy, ma di
essersi basato unicamente sulla sceneggiatura. Altro ruolo
fondamentale è quello del russo Viktor Cherevin, interpretato da
Kenneth
Branagh. Questi nella sua carriera ha interpretato
personaggi di origine inglese, tedesca, australiana, svedese e
americana, ma mai russa. L’attore non era convinto di voler
ricoprire la parte, e accettò a condizione di poter svolgere anche
il ruolo di regista del film.
Jack Ryan – L’iniziazione:
il sequel, il trailer e dove vedere il film in streaming e in
TV
La realizzazione di un nuovo film
dedicato a Jack Ryan ha fatto immaginare che, dopo essersi fermata
nel 2002, la saga fosse ufficialmente ripartita. Era dunque lecito
aspettarsi altri sequel con protagonista il personaggio, ma nel
2014 stesso il protagonista Chris Pine affermò che per il
momento non ve ne sarebbero stati. Stando a quanto da lui
dichiarato, pur essendosi affermato come un buon successo il film
non ha incassato a sufficienza da giustificare la realizzazione di
sequel. L’attore si è poi detto rammaricato di ciò e che spera che
in futuro potranno esservi altri film dedicati al personaggio,
anche se con diversi interpreti.
Nell’attesa di sapere o meno se in
futuro vi saranno altri film dedicati al personaggio, sarà
possibile recuperare Jack Ryan –
L’iniziazione grazie alla sua presenza su alcune
delle piattaforme streaming oggi disponibili. Gli appassionati del
film, o chi non l’ha ancora visto, potranno recuperarlo grazie a
Rakuten TV, Chili Cinema, Google Play, Apple TV, Paramount+, Now e Prime Video. Per poter usufruire del
film, sarà necessario sottoscrivere un abbonamento generale o
noleggiare il singolo film. In questo modo sarà poi possibile
vedere il titolo in tutta comodità e al meglio della qualità video,
senza limiti di tempo. Il film è inoltre in programma in
televisione per martedì 5 dicembre alle
ore 21:25 sul canale
Nove.
Una delle più celebri e longeve
saghe di fantascienza è quella di
Il pianeta delle
scimmie, iniziata nel 1968 e che, pur con alcune
pause tra un film e l’altro, prosegue ancora oggi. Tra la serie
principale di film e i nuovi reboot realizzati negli ultimi anni,
si colloca anche il controverso remake realizzato nel 2001
da Tim Burton, dal
titolo Planet of Apes – Il pianeta dellescimmie, che riprende le dinamiche
dell’originale riadattandolo alle moderne esigenze. Il
coinvolgimento di Burton per un film di questa portata non è una
novità, avendo il regista già lavorato ad un blockbuster
come Batman, che anzi aveva
contribuito a lanciare la sua carriera, ma il risultato in questo
caso è stato meno felice.
Sono infatti noti gli scontri tra il
regista e i produttori, i quali cercavano un prodotto capace di
raggiungere un pubblico il più ampio possibile, mentre Burton
intendeva rimanere fedele alla propria poetica. In molti sostengono
che a vincere siano stati i produttori della Fox e che Planet
of Apes – Il pianeta delle scimmie sia un film poco
burtoniano. Si tratta però di un’affermazione vera solo in parte,
poiché a un’analisi attenta il film presenta dinamiche e relazioni
tra personaggi tipici del cinema del regista. Tra umani e scimmie
si instaura infatti un rapporto tra outsider e razza dominante,
attraverso cui il regista porta avanti anche tematiche a lui
care.
Dalla figura dell’emarginato alla
diversità e fino ai diritti degli animali, questi ed altri elementi
si ritrovano in Planet of Apes – Il pianeta delle scimmie,
un titolo dunque da riscoprire e rivalutare all’interno della
filmografia di Burton. Prima di intraprendere una visione del film,
però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali
curiosità relative ad esso. Proseguendo qui nella lettura sarà
infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla
trama e al cast di attori, ma
anche al sequel cancellato e al posto
ricoperto da questo remake nella saga. Infine, si
elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti
il film nel proprio catalogo.
La trama e il cast di Planet of
Apes – Il pianeta delle scimmie
Nell’anno 2029 l’astronauta
Leo, operativo sulla base spaziale Oberon, che
utilizza scimmie dopo averle addestrate a compiere missioni
spaziali per fini esplorativi, si ritrova a dover intraprendere una
missione di salvataggio dopo che Pericles, lo
scimpanzé a cui è più legato, viene risucchiato in un vortice
spazio temporale. Leo finisce però a sua volta risucchiato nel
vortice, ritrovandosi catapultato nell’anno 5021 su un pianeta di
nome Ashlar. Questo è abitato e governato da una
civiltà organizzata di scimmie, specie dominante del luogo e le
gerarchie fra essere umano e animale sono dunque capovolte: le
scimmie sono parlanti ed evolute ed hanno ridotto gli esseri umani
in schiavitù.
Leo viene catturato dall’esercito
del generale Thade, una scimmia crudele,
totalitaria e conservatrice che vuole annientare la razza umana. Al
mercato, Leo viene venduto come schiavo prima ad un avido e inetto
mercante di esseri umani di nome Limbo, poi ad
Ari una giovane scimpanzé scienziata, che è anche
un’attivista contro il maltrattamento degli esseri umani. Grazie a
quest’ultima, Leo riesce però a riottenere la libertà, diventando
una figura di spicco della resistenza umana. Il suo obiettivo
rimane però quello di ritrovare Pericles e di tornare nell’anno da
cui proviene. Per riuscire in ciò, però, uno scontro con il
malvagio Thade sarà inevitabile.
Ad interpretare Leo si ritrova
l’attore Mark Wahlberg,
il quale accettò la parte senza neanche voler prima leggere la
recensione, essendo desideroso di lavorare con Burton. Accanto a
lui, nel ruolo dell’umana Daena vi è Estella
Warren, mentre Kris Kristofferson è
suo padre Karubi. Ad interpretare il generale Thade, invece, vi è
Tim Roth, il
quale si sottopose ad ore ed ore di trucco per assumere l’aspetto
dello scimpanzé. Ad averlo “fatto soffrire” di più, però, non è
stato questo processo quanto il dover indossare il resto del
costume, che Roth ha trovato piuttosto difficile da gestire per i
movimenti.
Paul Giamatti
interpreta invece la scimmia Limbo, che si occupa della vendita
degli schiavi umani, mentre nel ruolo del gorilla colonnello Attar
vi è invece Michael Clarke Duncan. Vi è poi
l’attrice Helena Bonham
Carter, interprete di Ari. Per lei si è trattata della
prima collazione con Burton e proprio sul set di questo film è
iniziata la sua storia d’amore con il regista. In Planet of
Apes – Il pianeta delle scimmie vi è però anche Lisa
Marie, compagna dell’epoca di Burton, nel ruolo della
scimmia Nova. Il generale Krull è invece interpretato da
Cary-Hiroyuki Tagawa, mentre Charlton Heston,
protagonista della pellicola originale appare con un cameo nei
panni di Zaius, padre di Thade.
I sequel di Planet of Apes – Il
pianeta delle scimmie e come il film si colloca nella
saga
Prima dell’uscita del film, la Fox
aveva dichiarato che se Planet of Apes – Il pianeta delle
scimmie si fosse rivelato un successo finanziario,
sarebbe stato commissionato un sequel. Come noto, però, il progetto
è stato caratterizzato da continui scontri tra il regista e la
produzione, cosa che ha fatto giungere ad un risultato diverso da
quello sperato, con Burton che si è sentito molto limitato nelle
sue intenzioni originali. Quando gli è stato chiesto se sarebbe
stato interessato a lavorare a un seguito, Tim Burton ha risposto:
“Preferirei buttarmi dalla finestra“. Alla fine, l’incasso
di 362 milioni di dollari, pur se buono, non è stato giudicato
sufficiente per dar vita ad un sequel.
Ad oggi, dunque Planet of Apes –
Il pianeta delle scimmie rimane l’unico remake ufficiale della
saga. Questa si compone da 5 film della saga principale, ovvero
Il pianeta delle
scimmie (1968), L’altra faccia del pianeta delle
scimmie (1970), Fuga dal pianeta delle scimmie
(1971), 1999: Conquista della terra (1972) e Anno 2670
– Ultimo atto (1973). Sono poi state realizzate una serie
televisiva dal titolo Il pianeta delle scimmie (1974) e
una serie animata dal titolo Ritorno al pianeta delle
scimmie (1975). Da quel momento fino al remake di Burton non è
stato prodotto altro, mentre solo nel 2011 si è riacceso
l’interesse sulla saga con una nuova serie di film reboot.
Questi sono L’alba del pianeta delle
scimmie (2011), Apes Revolution – Il pianeta
delle scimmie (2014) e The War – Il pianeta delle scimmie (2017). In questi
film si mostrano i motivi dietro l’evoluzione delle scimmie e la
loro presa di potere sul genere umano. Con il terzo di questi film
sembrava conclusa la serie reboot, ma nel 2024 arriverà ora al
cinema Il regno del pianeta delle scimmie, primo capitolo di
una nuova trilogia, che continuerà dunque ad esplorare eventi
successivi alla prima trilogia reboot. Questo nuovo capitolo è ora
atteso al cinema il 24 maggio 2024.
Il trailer di Planet of Apes –
Il pianeta delle scimmie e dove vedere il film in streaming e
in TV
È possibile fruire di Seven grazie
alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme
streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei
cataloghi di Rakuten TV, Google Play, Apple TV,Prime Video e Disney+. Per vederlo, una
volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il
singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così
modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità
video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di
martedì 5 dicembre alle ore 21:15
sul canale Cielo.
Quando nel 1987 il regista Paul
Verhoeven portò al cinema il film RoboCop, non poteva sapere
che quello sarebbe stato l’inizio di uno dei più fortunati
franchise di genere fantascientifico. Con due sequel, un remake e
diverse serie televisive, quello del poliziotto cyborg è oggi uno
dei personaggi più noti del cinema, entrato a far parte
dell’immaginario culturale. Interpretato da Peter
Weller nei primi film, RoboCop si affermò anche
grazie alla satira e al cinismo presenti nella sua violenta
storia.
L’idea per il primo film nacque
nello sceneggiatore Edward Neumeier in seguito
alla visione di un cartellone pubblicitario del film Blade
Runner. Ispirato dalla trama della pellicola di Ridley
Scott, decise di rielaborarne le tematiche per dar
vita ad un poliziotto robotico che combatte il crimine in una città
ricca di violenza. La sceneggiatura venne tuttavia rifiutata più
volte, trovando infine il suo regista nell’olandese Verhoeven.
Prima di vedere la luce, però, il progetto dovette affrontare
diversi problemi, tra cui la concezione del costume del
protagonista e diversi degli effetti speciali.
Superati anche questi ostacoli,
RoboCop poté uscire in sala
affermandosi come un grande successo di critica e pubblico. Da quel
momento il personaggio assunse un influenza culturale sempre
crescente, arrivando ancora ad oggi ad essere un’icona del cinema.
Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente
utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a
questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile
ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama,
al cast di attori e ai suoi
sequel. Infine, si elencheranno anche le
principali piattaforme streaming contenenti il
film nel proprio catalogo.
RoboCop: la trama del film
La vicenda del primo film si svolge
a Detroit, in un futuro distopico, dove pur di fermare la
criminalità e la corruzione che dilagano in città, la
multinazionale Omni Consumer Product finanzia il progetto per un
poliziotto cyborg. L’esperimento può avere luogo nel momento in cui
il poliziotto Alex Murphy rimane ucciso in seguito
allo scontro con una banda criminale. Ricostruendo il corpo
dell’uomo con protesi meccaniche e un avanzato sistema informatico,
la multinazionale dà vita a RoboCop. Questi,
grazie alle sue strabilianti doti, diventa ben presto il beniamino
dalla popolazione locale.
Intento a combattere la criminalità, RoboCop finisce con
l’imbattersi in uno degli assassini di Alex Murphy, decidendo
quindi di indagare sull’uomo del quale possiede i ricordi. RoboCop
inizia così a raccogliere informazioni sugli assassini del
poliziotto e, seguendone le tracce, irrompe in una fabbrica dove
ottiene finalmente giustizia. Qui, però, si trova a dover fare i
conti con un importante scoperta, che porta alla luce il rapporto
dei criminali con il capo della sicurezza della Omni Consumer
Product.
RoboCop: il cast del film
Per trovare il giusto interprete del
primo film della serie, la produzione valutò diverse opzioni. Il
primo ad essere considerato fu l’attore Arnold
Schwarzenegger, divenuto popolare grazie a Terminator. Venne
tuttavia scartato poiché la sua presenza avrebbe reso più complesso
il lavoro di realizzazione dell’armatura da cyborg. Dopo attente
ricerche venne allora considerato PeterWeller, ancora poco noto all’epoca. L’attore fu da
subito entusiasta del ruolo, ma incontrò numerosi problemi nella
gestione del costume. Questo, infatti, costruito con parti di
lattice e alluminio, ne limitava fortemente i movimenti. Inoltre,
si rivelò estremamente caldo al suo interno, e richiese
l’inserimento di un condizionatore per preservare la salute
dell’interprete.
Accanto a lui, nei panni della
poliziotta Anne Lewis vi è l’attrice Nancy Allen,
la quale dovette tagliarsi notevolmente i capelli per il ruolo
poiché il regista voleva desessualizzare il personaggio.
Ronny Cox interpreta invece Richard Jones,
vicepresidente della OCP e principale antagonista del film. Dala
parte dei cattivi si ritrova anche Clarence Boddicker,
criminale interpretato da Kurtwood Smith. Vi è poi
il compianto attore Miguel Ferreer, noto in
particolare per aver dato vita al ruolo dell’agente FBI Albert
Rosenfield nella serie I segreti di Twin Peaks. L’attore
interpreta qui Robert Morton, il dirigente della OCP che porta
avanti il progetto RoboCop. Infine, Dan O’Herlihy
è Il Vecchio, l’anziano e misterioso presidente della OCP.
RoboCop: i sequel, il
trailer e dove vedere il film in streaming e in TV
Dato il grande successo del primo
film, a tre anni di distanza da questo arrivò in sala un primo
sequel, intitolato semplicemente
RoboCop2. Il
personaggio è nuovamente interpretato, per l’ultima volta, da
Weller. In questo primo seguito, il poliziotto cyborg si trova ora
a scontrarsi contro un suo simile molto più potente. Nel 1993 è
invece arrivato il terzo film, dove ad interpretare il protagonista
è però un nuovo attore, che si trova coinvolto in una serie di
scontri civili, per i quali avrà bisogno di alcune migliorie. Nel
2014 è invece uscito un remake del primo film, chiamato
semplicemente RoboCop e interpretato da
Joel
Kinnaman. Si tratta però di un rifacimento molto meno
violento e cupo dell’originale.
È possibile fruire del film grazie
alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme
streaming presenti oggi in rete. RoboCop
è infatti disponibile nel catalogo di Apple TV, Google
Play e Amazon Prime Video. Per vederlo, basterà
noleggiare il singolo film, avendo così modo di guardarlo in totale
comodità e al meglio della qualità video. È bene notare che in caso
di noleggio si avrà soltanto un dato limite temporale entro cui
guardare il titolo. Il film è inoltre presente nel palinsesto
televisivo di martedì 5dicembre
alle ore 21:10 sul canale Rai
Movie.