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Il Lotto e la Smorfia nel mondo del cinema

Il Lotto e la Smorfia nel mondo del cinema

Chiunque abbia mai giocato al Lotto o ne abbia comunque sentito parlare, sa certamente del tradizionale legame fra smorfia e Lotto nella storia. Vista la grandissima popolarità sia della Smorfia che del Gioco del Lotto, non c’è certo da stupirsi se anche il mondo del cinema li ha spesso messi in primo piano, come del resto ha messo in primo piano altre tipologie di giochi basati sulla fortuna.Ma prima di scoprire qualche curiosità cinematografica, ricordiamo brevemente cosa sono il Lotto e la Smorfia il perché del loro legame.

Non c’è bisogno di dilungarsi in grandi spiegazioni sul Lotto; trattandosi infatti di un gioco italiano popolarissimo, sono ben pochi quelli che non lo conoscono, perlomeno a grandi linee. Essenzialmente è un gioco numerico basato sull’estrazione di cinque numeri, compresi tra 1 e 90, su un certo numero di ruote (11 per la precisione). Il giocatore compila una schedina (cartacea o digitale) scegliendo tra un minimo di 1 e un massimo di 10 numeri. Oltre a questi il giocatore deve scegliere le cosiddette “sorti” (tipologie e modalità di gioco). Il premio, in caso di vincita, dipende ovviamente dai numeri scelti e dalle modalità di gioco selezionate.

La Smorfia è invece una tradizione popolare di antichissime origini; oggi si distingue fra Smorfia napoletana e Smorfia moderna; la prima è quella che ha le sue radici nelle tradizioni campane; di fatto è un libro dei sogni molto dettagliato utilizzato dai giocatori per ricavare dai sogni i corrispondenti numeri da puntare al Lotto; sul libro dei sogni determinati vocaboli, eventi, persone od oggetti che vengono trasformati in numeri attraverso una particolare codifica.

La Smorfia moderna, invece, raccoglie tutte le altre Smorfie presenti in Italia, decisamente meno famose di quella napoletana e meno legate alla tradizione.

Gioco del Lotto, Smorfia e cinema

Il Gioco del Lotto e la Smorfia sono spesso stati ricordati dal mondo del cinema; alcuni celebri omaggi sono per esempio arrivati da due grandissimi attori napoletani: Totò e Peppino de Filippo che hanno girato insieme molti film; Totò, Peppino e la smorfia sono per esempio protagonisti nel celebre film Totò e Peppino divisi a Berlino (1961) e, ancora prima, nel film Totò e i re di Roma (1951).

Un vecchio film la cui trama è incentrata sul Gioco del Lotto e sulla Smorfia napoletana è Non ti pago! pellicola diretta dal Carlo Ludovico Bragaglia e tratta dall’omonima commedia di Eduardo De Filippo.

Gioco e cinema: un connubio frequente

Non solo il Lotto viene omaggiato al cinema; sono infatti molte le pellicole, italiane e no, che mettono i giochi numerici al centro della trama; un esempio è il film The Gambler (2014), diretto da Rupert Wyatt e interpretato dall’attore Mark Wahlberg.

Si può poi ricordare il film Gratta e Vinci, un film del 1996 diretto dal regista Ferruccio Castronuovo.

Possiamo poi segnalare il bellissimo Rain Man – L’uomo della pioggia, diretto nel 1988 da Barry Levinson e interpretato da Tom Cruise, Dustin Hoffman e la nostra Valeria Golino.

Altro film sul gioco è Asso, girato nel 1981 da Castellano e Pipolo e interpretato dal grande Adriano Celentano.

Ben Affleck rivela le richieste fatte da Michael Jordan prima di dirigere “Air”

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Ben Affleck dice che non avrebbe mai realizzato “Air” senza la benedizione di Michael Jordan, ma quella benedizione è arrivata con una richiesta molto importante. Diretto da Affleck, il film è interpretato da Matt Damon nei panni di Sonny Vaccaro, l’impiegato Nike che ha convinto Michael Jordan (Damian Young) a firmare l’accordo che ha permesso la creazione della linea di scarpe Air Jordan. Ben Affleck interpreta anche il co-fondatore di Nike, Phil Knight.

Presentando “Air” alla sua prima mondiale South by Southwest, Ben Affleck ha dichiarato: “Ho avuto la possibilità di sedermi con Michael Jordan, perché non avrei fatto questo film senza chiedergli: “Cosa ti importa?” È interessante notare che aveva alcune cose che contavano per lui.” Uno di questi era che Howard White doveva essere nel film“, ha detto Ben Affleck, riferendosi al vicepresidente del marchio Jordan. Sentire parlare di White ha fatto capire ad Affleck di avere l’opportunità di scritturare Chris Tucker, con il quale desiderava lavorare da molto tempo.

Ho ricevuto la sceneggiatura e poi ho avuto di nuovo la possibilità di parlare con Michael. Michael Jordan, per quelli di voi che non lo sanno, è uno degli uomini più intimidatori e impressionanti che abbiate mai visto in vita vostra“, ha detto Affleck. Mi ha parlato di suo padre. E poi ha parlato di sua madre. Era la prima volta che vedevo questo sguardo attraversare il suo punto di vista. Era uno sguardo di riverenza, di soggezione, di amore, di gratitudine e di innocenza. Disse: “Niente di tutto questo sarebbe mai successo senza mia madre“. Ho detto: “Chi vorresti come interprete di tua madre? Ha detto: “Beh, deve essere Viola Davis“.

È come dire: ‘Posso giocare a basket nel tuo campo?’ ‘Sì, ​​se prendi Michael Jordan.’ “Viola Davis è la migliore attrice che abbia mai visto“, ha continuato Affleck. “Questo è un affare difficile. È difficile sapere se hai successo. È difficile sapere se hai realizzato qualcosa. Ma onesto con Dio, ho sempre pensato che se un giorno fossi stato un regista e avessi avuto Viola Davis in un film, sarebbe stato davvero fantastico. Questo significherebbe il mondo per me”.

Air, il film

Air è il film del 2024 diretto da Ben Affleck  con Matt DamonViola Davis, Jason Bateman, Chris Messina, Matthew Maher, Marlon Wayans, Chris Tucker, Gustaf Skarsgård e Julius Tennon.

Il film racconterà la storia della collaborazione di Michael Jordan con la Nike e la nascita delle Air Jordan. Il film è il primo progetto di Artists Equity di Affleck e Matt Damon, in collaborazione con Amazon Studios, Skydance Sports e Mandalay Pictures. Alex Convery ha scritto Air, che è prodotto da David EllisonJesse SisgoldJon WeinbachAffleck, Damon, Madison AinleyJeff RobinovPeter Guber e Jason Michael Berman. I produttori esecutivi includono Dana GoldbergDon Granger, Kevin Halloran, Michael Joe, Drew Vinton, John Graham, Peter E. Strauss e Jordan Moldo.

Zack Snyder svela il mistero dietro alle sue recenti condivisioni social a tema DC

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Dopo settimane di misteriosi teaser sulle sue piattaforme di social media, Zack Snyder ha finalmente condiviso i dettagli riguardanti l’imminente evento che celebra i suoi contributi al DC Extended Universe. Intitolato SnyderCon, l’evento consisterà nella proiezione dei suoi tre film DC nel corso dell’ultimo fine settimana di aprile, seguiti da una sessione di domande e risposte con lo stesso regista. L’Uomo d’Acciaio e Batman v. Superman: Dawn of Justice torneranno entrambi sul grande schermo, ma l’evento principale sarà sicuramente il debutto IMAX della Justice League di Zack Snyder.

Snyder ha condiviso le informazioni attraverso un’intervista con The Nerd Queens, dove ha affermato che: “Poiché la versione IMAX di Justice League, l’abbiamo proiettata un paio di volte nella versione in bianco e nero [Zack Snyder’s Justice League: Justice Is Edizione grigia]. Non ero sicuro che ci sarebbe stata un’altra occasione in cui avremmo potuto proiettare la versione a colori nei cinema”. Il film è uscito su HBO Max nel 2021, sotto forma di una serie limitata, divisa in quattro episodi. Anche se in precedenza era stata anticipata l’idea di una distribuzione, il progetto deve ancora fare il suo debutto sul grande schermo.

La vicenda di Snyder con i film DC è ormai arcinota. Dopo aver diretto Batman v. Superman per Warner Bros., Snyder era già stato assunto per dirigere Justice League. Mentre stava girando il film, è stato costretto ad abbandonare il progetto a causa di una tragedia che ha colpito la sua famiglia. Joss Whedon è stato chiamato dallo studio per finire il film, che è uscito nelle sale nel 2017 con prestazioni al botteghino inferiori alle aspettative, accompagnate anche da recensioni poco lusinghiere. L’intera direzione del DC Extended Universe è stata cambiata dopo Justice League, e i film successivi si sono concentrati su un tono più comico e rilassato, in contrasto con quanto aveva fatto Snyder.

Cuore dei film DC di Snyder, era il Superman di Henry Cavill. La nuova versione del supereroe più famoso del mondo è stata introdotta in L’Uomo d’Acciaio, in cui ha dovuto imparare a usare i suoi poteri, così da essere pronto a combattere il minaccioso Generale Zod (Michael Shannon). Dopo aver abbattuto il soldato kryptoniano con metodi non convenzionali, era giunto il momento per Clark Kent di incontrare Bruce Wayne (Ben Affleck). Sebbene il regista non sia riuscito a sviluppare il piano che aveva immaginato per il DCEU, è confortante sapere che in qualche modo potrebbe portare a termine gli archi del personaggio che ha iniziato.

Lo SnyderCon si svolgerà presso l’Art Center College of Design e alla Universal City Walk in California il 28, 29 e 30 aprile.

Sam Neill in cura per un cancro al sangue al terzo stadio: ‘Non ho paura di morire, ma mi infastidirebbe’

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Sam Neill ha rivelato in un’intervista al The Guardian di essere in cura per un cancro del sangue al terzo stadio. Neill, meglio conosciuto per aver interpretato Alan Grant nel franchise di Jurassic Park, per la prima volta “ha sperimentato le nuove cure a ghiandole gonfie durante la campagna di lancio di “Jurassic World Dominion” nel marzo dello scorso anno e presto gli è stato diagnosticato un linfoma angioimmunoblastico a cellule T”, riporta il noto sito.

Non posso fingere che l’anno scorso non abbia avuto i miei momenti bui“, ha detto Sam Neill in un’intervista per promuovere il suo prossimo libro di memorie, in cui scrive francamente della sua diagnosi di cancro. “Ma quei momenti bui mettono ancora più attenzione ai momenti di luce, sai, e mi hanno reso grato per ogni giorno e immensamente grato per tutti i miei amici. Sono solo contento di essere vivo“.

Neill ha ricevuto la chemioterapia, che inizialmente ha fallito. Secondo The Guardian: “Ha intrapreso un nuovo farmaco chemioterapico che continuerà a ricevere mensilmente per il resto della sua vita, anche se ora sembra essere libero dal cancro“. Non ho paura di morire, ma mi darebbe fastidio“, ha detto Sam Neill nell’intervista “Perché mi piacerebbe davvero vivere un altro decennio o due, sai? Abbiamo costruito tutte queste graziose terrazze, abbiamo questi ulivi e cipressi, e voglio essere in giro per vedere tutto maturare. E ho i miei adorabili nipotini. Voglio vederli diventare grandi. Ma per quanto riguarda i morenti? Non me ne potrebbe fregare di meno“.

Sam Neill ha ripreso il ruolo di Alan Grant in “Jurassic World Dominion”, che l’anno scorso ha incassato oltre 1 miliardo di dollari ai botteghini mondiali. L’attore è stato affiancato dai co-protagonisti originali di “Jurassic World Laura Dern e Jeff Goldblum nel film.

Sappiamo che il prossimo progetto da attore di Sam Neill sarà insieme a Annette Bening in “Apples Never Fall”, una nuova serie limitata di Peacock basata sul libro dell’autrice di “Big Little Lies” e “Nine Perfect Strangers” Liane Moriarty. I due attori interpretano i genitori ed ex allenatori di tennis che vendono la loro famosa accademia sportiva e si preparano al pensionamento.

Alicia Silverstone vorrebbe un sequel di Sbucato dal passato: “Farei qualsiasi cosa con Brendan” Fraser

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Sono passati 24 anni da quando Sbucato dal passato è uscito nei cinema e la star Alicia Silverstone è ora pronta per un sequel con il premio Oscar Brendan Fraser. Durante un panel di reunion di “Clueless” al Con degli anni ’90, l’attrice ha risposto a una domanda dei fan rispetto alla possibilità di ritornare nel suo personaggio per un ipotetico sequel di “Sbucato dal passato”

Con Brandan? Farei qualsiasi cosa con Brendan. È stato molto divertente”, ha detto Alicia Silverstone durante il panel di domenica a Hartford, nel Connecticut. “Ho appena visto Brendan dopo aver vinto il suo Oscar ed è così carino. Abbiamo parlato nel suo discorso e di come attraversiamo tutti questi momenti davvero difficile e devi crescere ed è parte della vita e della lotta che ognuno di noi deve fare e poi guarda cosa gli è successo! Quindi sì, sarei felice di farlo”.

La commedia romantica è stata diffusa al cinema nel 1999 e vedeva protagonisti Brendan Fraser, Alicia Silverstone, Christopher Walken, Sissy Spacek e Dave Foley. Raccontava la storia di un uomo di 35 anni (Fraser) che ha trascorso tutta la sua vita vivendo in un rifugio antiatomico costruito da suo padre (Walken). Mentre emerge nel mondo moderno, incontra Eve (Silverstone), che gli apre gli occhi su una vita completamente nuova.

Silverstone ha partecipato alla festa degli Oscar di Vanity Fair il 12 marzo, così come Fraser, che ha vinto l’Oscar la sera prima per il suo ruolo in “The Whale” di Darren Aronofsky. Nel film, ha interpretato Charlie, un insegnante obeso che cerca di salvare la sua relazione con la figlia (interpretata da Sadie Sink).

Fast and Furious X: secondo Michelle Rodriguez, Jason Momoa è il miglior villain maschile del franchise

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Sono molti i motivi per cui la serie Fast and Furious è diventata uno dei più grandi franchise cinematografici della storia, e uno dei motivi principali è sicuramente quell’ensemble stellare in continua espansione. Vin Diesel, Paul Walker, Michelle Rodriguez e Jordana Brewster potrebbero non essere stati nomi familiari nel 2001, ma dopo l’uscita di quel primo film e il loro grande ritorno al franchise nella quarta puntata, Fast & Furious del 2009, la loro fama è salita alle stelle e il franchise ha iniziato ad attrarre alcuni dei più grandi nomi del settore.

Il quinto film ci ha regalato Dwayne Johnson nei panni di Luke Hobbs. Jason Statham è intervenuto in pieno Fast & Furious 6 nei panni di Deckard Shaw. Furious 7 ha aggiunto Kurt Russell. Con The Fate of the Furious addirittura la regalità di Hollywood si è unita al franchise, con Helen Mirren nei panni di Magdalene Shaw e Charlize Theron in quelli di Cipher. F9 ha introdotto Jakob Toretto di John Cena, e ora in Fast and Furious 10 abbiamo anche Alan Ritchson, Brie Larson e Rita Moreno.

Man mano che l’ensamble del franchise cresce, deve diventare sempre più difficile per i cineasti trovare un attore con il carisma giusto per tenere testa a un tale gruppo di eroi. Qualcuno può davvero battere Dom, Letty, Mia, Roman (Tyrese Gibson), Tej (Ludacris), Han (Sung Kang), Ramsey (Nathalie Emmanuel) e chiunque altro finisca per combattere con la Family? Non è una sfida semplice, ma per questo decimo capitolo del franchise, il compito è stato affidato a Jason Momoa.

Momoa si unisce al cast di Fast and Furious 10 nei panni del grande cattivo del film, Dante Reyes. Si scopre che Dante è in realtà il figlio di Hernan Reyes (Joaquim de Almeida), il politico corrotto e signore della droga ucciso in Fast Five. Dodici anni dopo, Dante vuole vendicarsi.

Cosa possiamo aspettarci esattamente da questo personaggio molto sopra le righe? Michelle Rodriguez ha detto la sua, offrendo un’anticipazione gustosa durante un episodio di Collider Ladies Night in occasione della promozione di Dungeons & Dragons – L’onore dei ladri. Ecco cosa ha detto:

“Vendetta con un sorrisetto. Sembra leggero, ma quando vedrai [il film], saprai esattamente di cosa sto parlando. Direi che è il miglior cattivo maschio che abbiamo avuto nell’intero franchise, ovviamente perché Charlize è superiore. Sai cosa voglio dire? Lei è un tipo completamente diverso di mostro, nessun gioco di parole.”

C’è una possibilità che “il miglior cattivo maschio” e il “diverso tipo di mostro” di Theron uniscano le forze nel film? Non c’è stata alcuna conferma in merito, ma dato che Cipher è davvero presente nel nuovo film, c’è una possibilità che potremmo avere un bel gruppo di cattivi in questa decima avventura.

Fast and Furious 10 uscirà nelle sale il 18 maggio.

Rachel Zegler definisce i critici di Shazam 2 “Insensatamente cattivi”

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Rachel Zegler è l’ultima star del DC Universe a scagliarsi contro i critici dopo che l’ultimo film Shazam: Furia degli Dei è stato aspramente criticato. L’attrice si è rivolto a Twitter per difendere il sequel del film di supereroe dall’odio “non necessario” a cui è stato sottoposto. “Ehi, il nostro film è davvero molto bello! Rachel Zegler  ha scritto su Twitter. “Ma soprattutto mi è piaciuto moltissimo realizzarlo e le persone che ho incontrato mentre lo facevo. Vai a vederlo! Dagli Una possibilità. Abbiamo un punteggio di pubblico dell’85% per un motivo“.

Zegler ha continuato: “Alcune persone là fuori [sono] solo… insensatamente cattive. Ed è inutile. E lo so, lo so, ‘Se non riesci a sopportare il caldo…’ e tutte quelle sciocchezze, e hai ragione. Ma il nostro film è davvero molto bello. È semplicemente bello odiare il divertimento al giorno d’oggi. Va bene. Erano buoni.”

Rachel Zegler  ha allegato quattro foto del dietro le quinte dal set di “Shazam: Fury of the Gods“, che includono le sue compagne Figlie di Atlante, Helen Mirren (che interpreta Hespera) e Lucy Liu (che interpreta Kalypso). Zegler interpreta Anthea, la figlia più giovane che aiuta a combattere le sorelle più grandi per riconquistare il potere che credono sia stato rubato da Shazam (Zachary Levi).

Shazam: Furia degli Dei è uscito il 17 marzo e ha portato a casa $ 30 milioni nel suo weekend di apertura negli USA, un numero decisamente sotto le aspettative che non è riuscito nemmeno a eguagliare il primo film della serie che aveva debuttato con 53,5 milioni nel 2019. La Zegler, il cui ruolo più noto è stato quello da protagonista è stato in “West Side Story” di Steven Spielberg,  sarà presto protagonista dello spin-off di “Hunger Games” “The Ballad of Songbirds and Snakes” e del live-action della Disney “Biancaneve”.

Shazam! Furia degli Dei, il film

Shazam! Furia degli Dei continua la storia dell’adolescente Billy Batson che, dopo aver recitato la parola magica “SHAZAM!“, si trasforma nel suo alter ego da supereroe adulto, Shazam.

Il cast del sequel include Zachary Levi nei panni di Shazam, Asher Angel nei panni di Billy Batson, Jack Dylan Grazer nei panni di Freddy Freeman, Adam Brody nei panni del supereroe Freddy, Ross Butler nei panni del supereroe Eugene, Meagan Good nei panni del supereroe Darla, DJ Cotrona nei panni del supereroe Pedro, Grace Caroline Currey nel ruolo di Mary Bromfield/la supereroina Mary. Djimon Hounsou ritorna nei panni del Mago, mentre Rachel Zegler, Lucy Liu e Helen Mirren si sono unite al film come cattivi appena creati.  Shazam! Furia degli Dei uscirà il 17 marzo 2023. Il film è prodotto da Peter Safran.

Skeleton Crew: i Daniels hanno diretto un episodio della nuova serie di Star Wars

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Daniel Kwan e Daniel Scheinert sono passati dal multiverso di Everything Everywhere All At Once a una galassia molto, molto lontana. Il duo di registi fresco di premio Oscar, noto come “i Daniels”, ha diretto un episodio della prossima serie di Star Wars, Skeleton Crew, disponibile alla fine di quest’anno su Disney+.

Dopo essere entrato in fase di riprese la scorsa estate, la produzione si è conclusa negli ultimi mesi. Mentre l’elenco completo dei registi di Skeleton Crew è ancora un mistero, le fonti indicano che i Daniels ha diretto un episodio della prossima stagione.

Skeleton Crew vede protagonista Jude Law ed è stato creato da Jon Watts. Sebbene la maggior parte dei dettagli riguardo alla trama rimanga nascosta, sappiamo già che la serie Disney+ si svolgerà nell’era della Nuova Repubblica, dopo gli eventi del Ritorno dello Jedi del 1983. Il team di The Mandalorian di Jon Favreau e Dave Filoni si occupa della produzione esecutiva.

I Daniels hanno completato le riprese principali del loro episodio di Skeleton Crew prima della cerimonia degli Oscar all’inizio di questo mese, occasione in cui hanno portato a casa i trofei per la sceneggiatura originale, la regia e il miglior film. La commedia della A24 ha concluso una stagione di premi in grande stile, portando a casa sette statuette agli Academy Awards. Un successo annunciato ancora prima che la season awards prendesse il via.

Fall 2: in sviluppo un sequel del film Fall

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Fall 2: in sviluppo un sequel del film Fall

Un sequel del film Fall del 2022 è ufficialmente in lavorazione, secondo un recente rapporto diffuso da Deadline. Il sequel arriva dopo il sorprendente successo internazionale del film  che negli USA è uscito su Netflix. Il rapporto menziona che i produttori Tea Shop Productions e il regista Scott Mann stanno discutendo idee per un nuovo film, che probabilmente presenterà ancora una volta un gruppo di personaggi bloccati a un’altezza terrificante.

Il film originale è stato presentato in anteprima nell’agosto 2022 e vedeva Grace Caroline Currey e Virginia Gardner nei panni rispettivamente di Becky Connor e Hunter Shiloh, due amicche che rimangono intrappolati dopo aver scalato una torre di trasmissione dismessa nel deserto. Il film è interpretato anche da Mason Gooding e Jeffrey Dean Morgan. Al momento non è chiaro se qualcuna delle star del primo film riprenderà i propri ruoli nel sequel.

Dopo essere stato lanciato con un discreto successo al botteghino, Fall è diventato un successo a sorpresa all’estero. Secondo Deadline, Fall è stato il secondo film più visto nel Regno Unito su Netflix, dietro solo a Luther: The Fallen Sun con Idris Elba. Il successo del film arriva anche senza alcuna vera spinta di marketing, con il co-fondatore di Tea Shop Productions James Harris che attribuisce il suo successo al passaparola.

Siamo rimasti piacevolmente sorpresi da come tutti abbiano una reazione così viscerale“, ha detto Harris. “È uno di quei film in cui il passaparola aiuta davvero.”

È una cosa facile per le persone cogliere uno streamer“, ha dichiarato il co-fondatore di Tea Shop Productions Mark Lane. “Puoi vedere il concetto nell’immagine del poster e stiamo scoprendo che se le persone lo provano, si appassionano all’istante.

James Gunn conferma che lavorerà di nuovo con Margot Robbie

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James Gunn conferma che lavorerà di nuovo con Margot Robbie

Il regista di Superman: Legacy e co-CEO di DC Studios, James Gunn, ha pubblicato alcune informazioni su Guardiani della Galassia Vol. 3 e con chi potrebbe lavorare in futuro.

Lo scorso sabato, a James Gunn è stato chiesto da un utente di Twitter se lavorerà con Margot Robbie, che ha interpretato Harley Quinn in The Suicide Squad, ancora una volta in futuro. Gunn non ha usato mezzi termini mentre ha confermato, dicendo semplicemente: “Sicuramente“.

Un altro utente ha chiesto al regista dei Guardiani della Galassia se la sceneggiatura di Guardiani della Galassia Vol. 3 è cambiato completamente negli anni da quando è stato completato, citando che Gunn ha detto che la colonna sonora del terzo film è stata ambientata anni fa e non è cambiata. Gunn ha detto che “migliora sempre le sceneggiature” ma che “niente di importante” è cambiato.

Infine, Gunn ha elogiato John Cena e Dave Bautista dopo che un utente ha notato che Gunn aveva lavorato con entrambi i lottatori/attori. Il regista ha definito Cena e Bautista – che interpretano rispettivamente Peacemaker di The Suicide Squad e Drax the Destroyer di Guardiani della Galassia – “due dei migliori attori (ed esseri umani)” con cui ha lavorato.

La prima fase del DC Universe, chiamata Chapter One: Gods and Monsters, conterrà una moltitudine di diversi film e programmi televisivi. Alcuni dei progetti annunciati includono  Superman: Legacy, un film incentrato su Batman e Robin chiamato  The Brave and the Bold, un film di Supergirl intitolato Supergirl: Woman of Tomorrow , un  film di Swamp Thing  e diversi programmi TV .

Il prossimo film in uscita di James Gunn sarà Guardiani della Galassia Vol. 3 , che uscirà il 5 maggio. Presenterà il ritorno di Chris Pratt, Zoe Saldaña, Dave Bautista, Sean Gunn, Karen Gillan, Pom Klementieff, Bradley Cooper e Vin Diesel mentre riprendono i rispettivi ruoli di Star-Lord , Gamora, Drax, Kraglin, Nebula, Mantis, Rocket e Groot.

Il prossimo film di Jordan Peele ha una data di uscita

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Il prossimo film di Jordan Peele ha una data di uscita

Il prossimo film di Jordan Peele è stato aggiunto nel calendario delle uscite della Universal Pictures, con l’uscita fissata per il 25 dicembre 2024. Variety ha riferito che il film, che al momento non ha titolo o dettagli sulla trama, uscirà il giorno di Natale del 2024, cinque giorni dopo gli attesissimi sequel Sonic the Hedgehog 3 e Avatar 3.

Allo stesso modo, un film senza titolo di Monkeypaw Productions era stato fissato per il 27 settembre 2024. Monkeypaw Productions è la società di produzione di Jordan Peele, che ha prodotto film recenti come Candyman del 2021 e il film d’animazione del 2022 Wendell & Wild diretto da Henry Selick e The Nightmare Before Christmas.

Il film più recente di Peele è stato Nope, che ha scritto e diretto. È stato interpretato dal premio Oscar Daniel Kaluuya, che si è riunito con Peele dopo l’uscita di successo di Get Out del 2017. Al suo fianco nel cast anche Keke Palmer (Hustle) e il candidato all’Oscar Steven Yeun (Minari) mentre interpretano i residenti in una gola solitaria dell’entroterra californiano che sono testimoni di un’agghiacciante scoperta. Nope  era una produzione di Monkeypaw Productions e Universal Pictures ed è stato prodotto da Peele e Ian Cooper.

Dungeons & Dragons – L’onore dei ladri: clip con Michelle Rodriguez in azione

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La Paramount Pictures ha rilasciato un’altra clip dal prossimo film live-action Dungeons & Dragons – L’onore dei ladri per il prossimo adattamento cinematografico live-action del popolare franchise di giochi da tavolo di Hasbro. L’arrivo nelle sale è previsto per il 31 marzo 2023.

Il video di 23 secondi mostra Holga Kilgore di Michelle Rodriguez e Edgin Darvis di Chris Pine mentre superano in astuzia i loro rapitori per tagliargli la testa. Holga combatte abilmente gli scagnozzi, mentre Edgin lotta per liberarsi dalle sue manette. Dai un’occhiata alla nuova  clip di Dungeons & Dragons – L’onore dei ladri qui sotto:



Dungeons & Dragons – L’onore dei ladri

Il film live-action di  Dungeons & Dragons – L’onore dei ladri è scritto e diretto dal  duo di Game Night  Jonathan Goldstein e John Francis Daley. Il film è interpretato da Chris Pine (Wonder Woman 1984), Michelle Rodriguez ( F9 ), Justice Smith (Detective Pikachu), Hugh Grant(Quattro matrimoni e un funerale), Sophia Lillis (It film), Chloe Coleman (My Spy) e Bridgerton Regé-Jean Page. Il film di Dungeons & Dragons  è coprodotto e cofinanziato da Hasbro, eOne e Paramount Pictures. eOne gestisce la distribuzione nel Regno Unito e in Canada, mentre Paramount distribuisce ovunque. Sarà anche prodotto da Brian Goldner e Jeremy Latcham di Hasbro come parte del suo accordo con eOne, il braccio di intrattenimento di Hasbro.

Victoria Alonso, dirigente dei Marvel Studios, ha lasciato lo studio

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La dirigente dei Marvel Studios Victoria Alonso ha lasciato lo studio, lo apprendiamo da Variety. È entrata a far parte dei Marvel Studios nel 2005 come vicepresidente esecutivo degli effetti visivi e della post-produzione, nel ruolo di co-produttore dei primi film del Marvel Cinematic Universe come “Iron Man“, “Iron Man 2“, “Thor” e “Captain America: Il primo vendicatore“. Da allora, Alonso ha lavorato come produttore esecutivo in ogni film e programma televisivo del Marvel Cinematic Universe a partire da “The Avengers” del 2012.

Nel 2015, Alonso è stata promossa vicepresidente esecutivo della produzione e nel 2021 è stata nominata presidente de Marvel Studios per quello che riguarda post produzione, VFX e animazione. Nel suo ruolo, ha supervisionato tutta la post-produzione della Marvel, incluso il suo lavoro sugli effetti visivi, che è stato oggetto di ripetute e rumorose critiche da parte dei professionisti di settore.

Più di recente, gli effetti speciali di Ant-Man and the Wasp: Quantumania sono stati presi di mira e le recensioni per il film sono state notevolmente più negative rispetto a quelle riservate ai film precedenti. La terza puntata del franchise di “Ant-Man” ha avuto il suo più grande weekend di apertura di sempre ($ 105 milioni), ma è scesa al di sotto di “Ant-Man” del 2015 e di “Ant-Man and the Wasp” del 2018 al botteghino mondiale. Anche la serie TV dell’anno scorso “She-Hulk: Attorney at Law” ha ricevuto una cattiva accoglienza per l’aspetto dell’eroe verde del titolo tra i devoti fan dell’MCU.

Victoria Alonso ha partecipato a quasi tutti i progetti Marvel Studios e il suo allontanamento dallo studio potrebbe essere il risultato della ricerca di un colpevole per i recenti insuccessi delle produzioni del MCU.

Ocean’s 8: tutto quello che c’è da sapere sul film

Ocean’s 8: tutto quello che c’è da sapere sul film

L’heist movie è da sempre un sottogenere particolarmente apprezzato al cinema. Attraverso il racconto di spericolate rapine e della loro organizzazione maniacale, si possono infatti dar luogo a racconti particolarmente ricchi di tensione, dove in ogni momento la sfida tra successo e fallimento è quantomai incerta. Questa tipologia di film può però anche essere ricca di humor, proprio come dimostra un esempio celebre quale Ocean’s Eleven. Diretto nel 2001 dal regista premio Oscar Steven Soderbergh, questo film è poi stato seguito anche da Ocean’s Twelve e Ocean’s Thirteen, mentre nel 2018 è arrivato sul grande schermo lo spin-off al femminile: Ocean’s 8 (qui la recensione).

Sin dall’uscita del terzo capitolo della trilogia di Soderbergh, avvenuto nel 2007, si parlò della possibilità di proseguire con un quarto film. Poiché gli attori protagonisti non erano però tutti disponibili a tornare, si pensò di modificare il progetto per dar vita ad una nuova storia con un cast di sole protagoniste donne. Prodotto dallo stesso Soderbergh, questo film diretto da Gary Ross, celebre anche per aver diretto Hunger Games e Free State of Jones, ha così riproposto gli elementi più apprezzati della trilogia originale aggiungendovi quel tocco di femminilità in più.

Ad aver reso particolarmente degno di nota il film vi è ovviamente il suo cast, composto da alcune delle migliori attrici di Hollywood, tra cui diverse premio Oscar. Il cast, unito all’azione e ad una trama ricca di colpi di scena hanno portato il film ad affermarsi come un buon successo. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Ocean’s 8: la trama del film

Dopo aver scontato in prigione la sua condanna di cinque anni, otto mesi e dodici giorni, Debbie Ocean torna in libertà pronta a mettere a segno il suo prossimo colpo. La sorella di Danny, infatti, ha avuto molto tempo per organizzare la truffa perfetta, pianificando di rubare una lussuosa collana di diamanti che l’attrice Daphne Kluger indosserà all’esclusivo MET Gala. Per realizzare il colpo del secolo, Debbie ha però bisogno delle migliori truffatrici in circolazione. La risoluta Ocean convince dunque la sua amica Lou a partecipare e assolda Amita, Tammy e Constance.

Dopo una serie di ricerche, il gruppo di rapinatrici contatta poi l’hacker Palla Nove, che si rivelerà una risorsa preziosa per la riuscita del loro piano. Con anche la complicità della stilista Rose Weil, Debbie e il suo team cercheranno scambiare la preziosa collana con una copia esatta del gioiello, approfittando della frivola ed esuberante Daphne. Superato l’incontro con il suo ex amante, del quale Debbie è ancora innamorata, il gruppo si appresta ad infiltrarsi alla serata di gala tra le celebrità. Molte variabili minacciano però la riuscita del loro colpo.

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Ocean’s 8: il cast del film

Come anticipato, il film è interpretato da diverse note attrici di Hollywood, a partire dalla premio Oscar Sandra Bullock nei panni della protagonista Debbie Ocean. L’interprete ha raccontato di aver particolarmente apprezzato il personaggio e di aver contribuito alla sua caratterizzazione. Ad esempio, nel film Debbie parla anche il tedesco, una lingua che la Bullock padroneggia molto bene nella realtà. Accanto a lei, nei panni dell’amica Lou vi è invece la premio Oscar Cate Blanchette, mentre la cantante Rihanna compare nei panni della hacker Palla Nove. Si tratta, ad oggi, di uno degli ultimi film a cui la cantante ha preso parte come attrice.

Sono poi presenti le attrici Mindy Kaling nel ruolo di Amita, Sarah Paulson in quelli di Tammy e Awkwafina per il ruolo di Constance. L’attrice Helena Bonham Carter interpreta invece la stilista Rose Weil, mentre Dakota Fanning è Penelope Stern, rivale di Daphne Kluger. Quest’ultima è interpretata da Anne Hathaway, la quale ha sostituito all’ultimo Jennifer Lawrence. Anche lei ha partecipato alla caratterizzazione del suo personaggio, suggerendo di farle masticare sempre una gomma per renderla meno glamour. Sono poi presenti nel film gli attori Richard Armitage nei panni di Claude Becker e Elliott Gould in quelli di Reuben Tishkoff, personaggio già comparso nella trilogia originale.

Ocean’s 8: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire di Ocean’s 8 grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Chili Cinema, Google Play, Apple iTunes, Netflix, Tim Vision e Amazon Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di lunedì 20 marzo alle ore 23:10 sul canale TwentySeven.

Fonte: IMDb

Il Sol dell’Avvenire, ecco il poster del nuovo film di Nanni Moretti, al cinema dal 20 aprile

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È stato diffuso il primo poster de Il Sol dell’Avvenire, il nuovo film di Nanni Moretti che arriverà al cinema il prossimo 20 aprile e che vede nel cast, oltre allo stesso Moretti, anche Margherita Buy, Silvio Orlando, Mathieu Amalric, Barbora Bobulova. 

Il film è ambientato tra gli anni ’50 e ’70 nel mondo del circo e del cinema. Girato a Cinecittà, prodotto dalla Sacher Film e da Fandango con Rai Cinema, il film sarà distribuito da 01 Distribution.

Il Sol dell’Avvenire, il poster

L’isola e il maestro, recensione della nuova serie Netflix

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L’isola e il maestro, recensione della nuova serie Netflix

Ambientata nella romantica isola greca di Passo, L’isola  e il maestro è una nuova serie ideata e diretta dal regista e attore greco Christoforos Papakaliatis. Composta, al momento, da una sola stagione di nove episodi, ognuno da circa cinquanta minuti, L’isola e il maestro è una storia che unisce insieme l’elemento romantico con il crime, aggiungendo riferimenti a problematiche attuali e reali. La serie è andata in onda per la prima volta in lingua originale lo scorso tredici ottobre. Nel cast ritroviamo figure emergenti nel cinema nazionale: lo stesso Papakaliatis qui interpreta Orestis, il maestro di musica, mentre Klelia Andriolatou è nel ruolo di Klelia, una giovane bella ed affascinante.

L’isola e il maestro, gli amori ed i delitti di Passo

Durante l’estate della rinascita dopo la pandemia, approda a Passo, piccola isola greca, Orestis, musicista e maestro di musica; questo ha il compito di organizzare il festival della musica. Il destino porterà Orestis ad incontrare Clelia, già conosciuta l’anno prima durante un viaggio, tramite un app di incontri. Tra i due scatta una passione incontrollabile, e contrastata da tutti gli abitanti dell’isola, dal padre di Clelia, Fanis, ed ,all’inizio, anche dallo stesso Orestis. Gli intrecci amorosi si mescolano con i traffici illegali dello stesso Fanis insieme a Haralambos, un uomo burbero e violento. A questo si uniscono a creare una cornice completa degli avvenimenti sull’isola le vicende di altri personaggi: la relazione clandestina tra Anthonis, figlio di Fanis, e Spyros, figlio di Haralambos, contrastata da entrambi i padri, con la manipolazione dal primo, e con la violenza dal secondo; l’amore extraconiugale tra Sofia ed il medico dell’isola, i soprusi subiti da Maria per mano del marito Haralambos. Tra amori e delitti i colpi di scena non vengono a mancare!

Due antagonisti, simili ed opposti

Ne L’isola e il maestro sono presenti due figure identificabili come i “cattivi” nello svolgimento delle vicende: si tratta di Fanis e di Haralambos. Questi sono due uomini con storie, caratteri e modi di fare ben diversi;  ciononostante, questi finiscono per avere alcuni elementi in comune, ed a sviluppare un importante collaborazione.

Fanis è un personaggio razionale, freddo e manipolatore; cerca in ogni modo di controllare la propria famiglia, proteggendo, a suo modo, i figli e Sofia, sua moglie. Haralambos, invece, è un uomo forte, burbero e violento; tende ad imporsi con la forza nella sua famiglia, tentando di trasformare Spyros in un uomo come lui, cercando di eliminare con la forza la sua omosessualità. Non ha rispetto per la moglie, sulla quale sfoga la sua rabbia.

Elemento interessante della serie è il connubio equilibrato di romanticismo e crime: la presenza di entrambe queste sfumature rende L’isola e il maestro una storia mai monotona. Molti degli episodi si focalizzano su singoli personaggi, venendo narrati allo spettatore in prima persona: questo permette di esplicitare al massimo i sentimenti delle singole figure, insieme ai loro antefatti. Alla fine di ogni episodio vengono mostrate delle scene su un omicidio avvenuto in un vicino futuro: puntata dopo puntata, vengono svelati tutti i misteri dietro il delitto, fino al finale di stagione, in cui tutti i pezzi vengono uniti insieme.

Altro intreccio narrativo interessante è la relazione tra il vecchio Dionysis e la nonna di Klelia: nei lontani anni 70, infatti, Dionysis era il maestro di musica della giovane. Si tratta di una storia speculare alla relazione tra Orestis e Klelia.

Inoltre, tutti questi avvenimenti hanno come sfondo una romantica e magica isola greca nel pieno dell’estate. Questo crea un clima ancora più avvolgente, riportandoci in una realtà in stile Mamma mia, anche se un po’ più dark.

Klelia AndriolatouLa narrazione della violenza domestica

Una tematica ricorrente è la violenza subita da  Spyros e Maria. Ne L’isola e il maestro viene riportata una rappresentazione puntuale di ciò che, per alcune donne, è la realtà quotidiana. Nell’episodio che ripercorre le vicende di Haralambos ci viene mostrato come la mentalità dell’uomo forte e violento viene innestata con la forza dal padre di Haralambos: questa estrema mascolinità tossica viene tramandata di generazione in generazione, sembra ad un certo punto raggiungere anche Spyros, che, grazie alla madre, riesce a resistervi.

Per quanto la triste situazione di questa famiglia fosse nota a tutti gli abitanti dell’isola, nessuno sembra preoccuparsene, tranne lo stesso Orestis. Maria prova a chiedere aiuto alle autorità, da cui non riceve alcun appoggio ed aiuto. Per quanto la donna cerchi di ergersi dinanzi al marito violento, finisce sempre per esserne sovrastata.

Vera, la regista Tizza Covi e Vera Gemma raccontano il docufilm

Vera, la regista Tizza Covi e Vera Gemma raccontano il docufilm

Vera, il film con protagonista Vera Gemma, figlia dell’amato e compianto Giuliano Gemma, sta per arrivare al cinema. La sua è una storia inaspettata, portata sul grande schermo grazie ai documentaristi Tizza Covi e Rainer Frimmel, i quali hanno saputo cogliere nei suoi occhi una sofferenza celata che meritava di essere conosciuta. È un racconto dal taglio amaro ma sincero quello che i registi costruiscono attorno a Vera Gemma, la quale ancora oggi deve fare i conti con un paragone assurdo: non essere all’altezza del padre. Non essere bella quanto lo era il padre.

Un fardello che molti figli d’arte sono costretti a portarsi lungo il loro percorso di vita umano e artistico, in cui spesso si è solo riflesso della gloria altrui. Il film è stato presentato al Festival di Venezia ed è valso a Vera Gemma il premio come Miglior Attrice nella sezione Orizzonti. Debutterà in sala il 23 marzo e per l’occasione abbiamo incontrato la protagonista assieme alla regista Tizza Covi, le quali ci hanno fornito una visione molto più ampia dell’intera opera.

Vera, il viaggio dentro una donna libera

L’opera, proprio come ribadisce la protagonista stessa, non è un documentario. È un film, scritto per Vera Gemma, la quale ha specificato di aver fatto un vero e proprio lavoro di attrice. Nonostante ci sia una sceneggiatura da imparare e una storia di finzione, la Vera sullo schermo non è però fittizia. “Il personaggio sono io completamente.”, dice “prende ispirazione da un episodio che ho raccontato a Tizza realmente accaduto nella mia vita. Sono io con tutte le mie debolezze, le mie fragilità e la mia forza. Mi identifico completamente, pur avendo fatto un lavoro di attrice. Ho interpretato il ruolo di me stessa cosa che, banalmente, può sembrare molto facile ma in realtà non lo è affatto perché quando si fa se stessi si tende a voler dare un’idea migliore di sé. In questo film mi sono veramente, per la prima volta, liberata di me stessa. Mi sono liberata dall’ossessione di voler apparire bella a tutti i costi, magra a tutti i costi, truccata bene. Ho cercato di essere onesta.”

La regista ha poi chiarito qual è l’approccio che lei e Frimmel hanno con gli attori dei loro film/documentari. “Io la sceneggiatura la scrivo per i miei protagonisti”, specifica Tizza Covi, “prima conosco Vera, la sorella… e poi conoscendo la loro storia di vita scrivo la sceneggiatura. La realtà la metto nella sceneggiatura, è un lavoro tanto documentario però poi assolutamente di finzione.” Un lavoro, dunque, molto meticoloso, nel quale si riescono a cogliere tutte le sfumature dei protagonisti, proprio come accade con Vera Gemma.

L’accettazione di sé, la voglia di riscatto

Uno dei temi cardini del film è, come dicevamo, il peso che ha per Vera l’essere vista e considerata solo come la figlia del bello e bravo attore western. Un non andare oltre a questa etichetta, ma anzi cucirgliela addosso tanto da risultare impossibile distaccarsene. Un vivere a volte all’ombra, al margine, e non poter mai davvero spiccare il volo. Ma l’emancipazione, come ad un certo punto le dice l’amica Asia Argento in una scena del film, è necessaria. Anche se la società e il giudizio altrui non ne aiutano il processo. “La crudeltà nei miei confronti è stato il paragone continuo con la bellezza di mio padre, quello mi ha fatto soffrire. Tutta la vita mi sono sentita in colpa per non essere bella come lui e la prima reazione quando mi chiedevano se fossi la figlia di Giuliano Gemma era “Certo che non gli somigli proprio”. Volevo assomigliare a mio padre perché per me era bello, era un mito. Quindi questo non sentirmi mai all’altezza, non sentirmi abbastanza bella, cosa di cui non sono responsabile perché non si sceglie come nascere. È stata una crudeltà che ho subito e che continuo a subire, ed è un lavoro giornaliero per me distaccarmi da questa cattiveria e accettarmi.”

Oltre all’accettazione di sé, però, Vera si fa carico di un altro messaggio importante, legato strettamente al senso della pellicola. Essere veri in un mondo in cui l’ipocrisia regna sovrana. In cui inganni e furbizia primeggiano, sia nei rapporti privati che professionali. In una società che ti vuole pieno di filtri, con una maschera da indossare, a tal punto che la trasparenza diventa quasi una condanna, oltre che una difficoltà. Ecco perché l’autenticità sta alla base sia del lavoro dei registi che di Vera Gemma stessa. “Per noi registi essere veri è fondamentale.” ribadisce Tizza Covi, “un regista è anche un artista, il cinema è un arte stupenda e deve poter esistere come arte. Io sto cercando delle nuove vie di fare cinema e questo è possibile dal momento in cui non punti al grande pubblico, dal momento in cui non lavori con grandi budget. Restiamo piccoli e facciamo il cinema che vogliamo e cerchiamo di avvicinarci a certe verità, il che è molto difficile. Ma ci proviamo”.

È dello stesso avviso anche Vera, la quale conclude con un invito a non rinunciare mai alle proprie verità, poiché è proprio lì che si racchiude la bellezza. “Penso che essere se stessi sia la grande rivoluzione ad oggi, perché nessuno è veramente se stesso. C’è questa ipocrisia perbenista, piccolo borghese, del voler apparire per esempio per bene. O del voler sempre sembrare meglio di quello che si è. Poche persone sono veramente vere e hanno il coraggio di essere quello che sono. Quindi io credo che questo sia fondamentale nella vita ancor prima che nel cinema.”

Ed Sheeran: Oltre la Musica, dal 3 maggio su Disney+

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Ed Sheeran: Oltre la Musica, dal 3 maggio su Disney+

Disney+ ha annunciato oggi la docuserie in quattro parti Ed Sheeran: Oltre la Musica, nella quale i produttori di Fulwell 73 Productions, vincitori di un Emmy Award (Elton John Live dal Dodger Stadium, Adele: One Night Only, The GRAMMY Awards) condurranno gli spettatori in un viaggio intorno al mondo, mostrando come un improbabile bambino balbuziente sia diventato una delle più grandi superstar della musica mondiale e come siano nati i suoi più grandi successi. Ed Sheeran: Oltre la Musica, di Disney Branded Television, debutterà in tutto il mondo mercoledì 3 maggio su Disney+.

Per la prima volta, la superstar mondiale Ed Sheeran apre le porte e offre una panoramica completa e decisamente onesta della sua vita privata, mentre esplora i temi universali che ispirano la sua musica. Questa serie segue Ed dopo aver appreso una notizia che gli ha cambiato la vita e racconta le sue difficoltà e i suoi trionfi durante il periodo più difficile che abbia vissuto. Mescolando archivi personali esclusivi e mai visti prima, attualità, interviste autentiche con la moglie e i suoi cari ed esibizioni intime in location cinematografiche, la serie offre la possibilità di scoprire cosa Sheeran pensa del mondo, di se stesso e della sua musica, oltre a presentare un decennio di successi apprezzati dal pubblico globale.

Nel corso della sua lunga carriera di successo, Sheeran ha ispirato diverse generazioni di adulti, famiglie e bambini in tutto il mondo con la sua musica da classifica e attraverso la narrazione intima delle sue canzoni. In ogni episodio, Ed affronta temi ed emozioni che la maggior parte delle persone vive. Ed Sheeran esprime i suoi pensieri più profondi mentre rivaluta la vita e come un momento difficile abbia influenzato lui e la sua nuova musica.

L’imminente sesto album in studio di Ed, ” – (Subtract)”,  sarà pubblicato venerdì 5 maggio, anticipato dal primo singolo “Eyes Closed” in uscita venerdì 24 marzo.

Beau ha paura, il trailer italiano del nuovo film di Ari Aster

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Beau ha paura, il trailer italiano del nuovo film di Ari Aster

Ari Aster è tornato. Il suo nuovo, visionario e fantasmagorico Beau ha paura arriverà nei cinema italiani ad aprile con I Wonder Pictures. Protagonista il premio Oscar Joaquin Phoenix (“Lei”, “Joker”), un individuo paranoico che deve affrontare una strabiliante odissea per tornare a casa da sua madre in questo film audace e genialmente adrenalinico.

Dopo Hereditary, presentato al Sundance Film Festival nel 2018 e Midsommar, inserito fra i 10 migliori film indipendenti del 2019 dal National Board of Review Awards, il pluripremiato autore di culto Ari Aster tornaa stupire il pubblico con un’opera che intreccia mistero e humor nero in un viaggio folle e immersivo.

Scritto, diretto e prodotto da Ari Aster, Beau ha paura presenta Joaquin Phoenix nel ruolo del titolo affiancato da un cast che include Nathan Lane (vincitore di un Emmy per “Only Murders in the Building” Tv, “The Producers – Una gaia commedia neonazista”), la candidata all’Oscar e al Golden Globe Amy Ryan (“Il ponte delle spie”, “Birdman”,“Gone Baby Gone”), con l’attrice nominata al Golden Globe Parker Posey (la serie tv “The Staircase – Una morte sospetta”, “Café Society”, “Scream 3”, “Superman Returns”, “Blade Trinity”) e la vincitrice di Grammy Patti LuPone (“American Horror Story” Tv, “L’accademia del bene e del male”).

L’appuntamento (The Happiest Man in the World), il trailer del film

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Applaudito in selezione ufficiale all’ultima Mostra del Cinema di Venezia, L’appuntamento (The Happiest Man in the World) segna l’atteso ritorno della regista Teona Strugar Mitevska dopo il successo di Dio è donna e si chiama Petrunya. Il film uscirà al cinema in Italia il 6 aprile con Teodora.

Asja è una donna single di 40 anni e per incontrare l’anima gemella si iscrive a un buffo evento di speed dating. Qui conosce Zoran, un uomo misterioso e di bell’aspetto con cui all’inizio sembra nascere una sintonia speciale. Ma Zoran non è lì per cercare l’amore: c’è un segreto nel suo passato che riguarda proprio Asja e che ha unito i loro destini…

Come sempre nel suo cinema, Mitevska parte da un grande ritratto femminile per riflettere sulla società, sui suoi pregiudizi e la sua violenza, ma anche sulla possibilità sempre viva dell’amore e della redenzione.

Cosa ci definisce: la nostra etnia, la nostra religione, il nostro genere? Cosa ci divide o ci unisce?“, dichiara la regista. “Questa è una storia sulla precarietà della vita, sugli incontri casuali che uniscono l’aggressore e la vittima, riportando in vita il passato doloroso; è una storia di connessioni impossibili, di amore e di assurdità“.

L’appuntamento (The Happiest Man in the World)

(Titolo internazionale: The Happiest Man in the World)
con Jelena Kordić Kuret, Adnan Omerović, Labina Mitevska
scritto da Elma Tataragić e Teona Strugar Mitevska
fotografia di Virginie Saint Martin
prodotto da Labina Mitevska
regia di  Teona Strugar Mitevska

Scream VI: tutti gli Easter Eggs presenti nel film

Scream VI: tutti gli Easter Eggs presenti nel film

Dal momento in cui è uscito il primo trailer di Scream VI (qui la recensione), i fan si sono concentrati soprattutto sulla sequenza della metropolitana, dove i protagonisti sono circondati da dozzine di persone mascherate per Halloween. Non ci sono solo diversi Ghostfaces tra la folla, ma persone vestite da Jason Voorhees, Freddy Krueger, Chucky, The Babadook e altri ancora. Quando poi il film è arrivato in sala, i fan hanno potuto con piacere notare che non è solo quella sequenza ad essere ricca di Easter Eggs, bensì l’intero film!

Alcuni sono ovvi, altri saranno individuati solo da uno spettatore con uno sguardo molto attento, e alcuni hanno avuto bisogno di essere rivelati dagli stessi registi del film, Tyler Gillett e Matt Bettinelli-Olpin. Il film stesso, inoltre, propone continui riferimenti alla saga di Scream e ai suoi capitoli precedenti, con Ghostface che lascia dietro di sé varie maschere di coloro che in passato hanno ricoperto tale ruolo. Sono dunque molti i dettagli di questo tipo da individuare e analizzare all’interno del film. Di seguito, si propongono i principali tra questi.

Scream VI rende omaggio a tutto il cinema horror da Venerdì 13 a Wes Craven

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Quando è stato annunciato che l’ultimo film di Scream si sarebbe svolto a New York City, molti lo hanno paragonato al momento in cui Jason Voorhees è andato in giro per la Grande Mela in Venerdì 13 – Parte VIII: Jason Takes Manhattan. Scream VI riconosce questa somiglianza piuttosto rapidamente nominando uno dei loro personaggi, interpretato da Tony Revolori, Jason Carvey. Non solo, ma durante alcune scene si può vedere proprio Jason Takes Manhattan in televisione. Poi c’è Ghostface che, quando attacca in metropolitana, offre un riferimento a una scena di inseguimento in metropolitana con Jason Voorhees in quel film.

Un Easter Egg che potrebbe facilmente sfuggire è il nome del negozio in cui Ghostface attacca le due protagoniste. Questo si chiama Abe’s Snake. Abe’s Snake era lo pseudonimo usato dal regista dei primi quattro film di Scream, Wes Craven, quando negli anni ’70 faceva film per adulti. Oltre a questo, l’indirizzo di un dormitorio si trova su Elm Court, un cenno all’altro grande capolavoro horror di Craven, Nightmare on Elm Street.

Ci sono poi anche alcuni riferimenti alla stessa Jenna Ortega, la cui fama ha raggiunt nuove vette grazie alla serie di Netflix Mercoledì. In una scena, Sam (Melissa Barrera) è nell’ufficio del suo terapista, il dottor Christopher Stone (Henry Czerny). Su uno scaffale dietro di lui si trovano diverse statuette, comprese quelle della famiglia Addams. Più tardi, a una festa della confraternita, uno dei partecipanti è vestito proprio da Mercoledì Addams.

I riferimenti ai precedenti Scream

Scream cast

Come anticipato, ci sono anche diversi riferimenti ai precedenti film di Scream. Quando Tara (Ortega) prende a pugni Gale (Courteney Cox) in faccia, è un ovvio rimando al primo Scream, dove Sidney Prescott (Neve Campbell) picchia  proprio Gale. Nel film, poi Mindy (Jasmin Savoy Brown) e Anika (Devyn Nekoda) stanno mangiando popcorn Jiffy Pop da una scatola di alluminio, un richiamo alla scena della morte di Casey Becker (Drew Barrymore) nel primo film, che inizia con lei che cucina quegli stessi popcorn quando poi il telefono suona. Si parla anche di Tara che si precipita su Omega Beta Zeta durante la scena della festa della confraternita. Questo è anche lo stesso nome della confraternita del Windsor College di Scream 2.

Alla festa della confraternita c’è anche qualcuno che indossa una maglia con sopra un “10”, lo stesso numero che Tatum (Rose McGowan) indossa nel primo film. Ci sono poi anche altri richiami più ovvi, come il ritorno della canzone “Red Right Hand” o il tema di Dewey che suona quando Gale parla di lui. Tra gli Easter Eggs difficili da individuare, invece, ce n’è uno che non si sarebbe mai potuto trovare, se i registi non l’avessero svelato. In una scena, il nuovo personaggio Quinn Bailey (Liana Liberato) esce dalla sua camera da letto, dove era in intimità con un uomo. Sentiamo la voce di un uomo dietro la porta, ma non lo vediamo mai. Quel cameo vocale appartiene all’attore comico Tim Robinson.

I costumi nella scena della metropolitana

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Come si diceva in apertura, gli Easter Eggs più divertenti si possono ritrovare nei costumi della scena della metropolitana. La costumista di Scream VI, Avery Plewes, ha dichiarato che per tali costumi: “Abbiamo iniziato con Wes, poi abbiamo esaminato i cattivi horror di serie A, nuovi e vecchi, poi le cose che sembrano davvero rilevanti per le persone di oggi che fanno parte dello zeitgeist. Scream è tutto incentrato sull’essere meta e fare riferimento allo zeitgeist, quindi guardi Ari Aster, Jordan Peele, abbiamo avuto gli zombi di The Handmaid’s Tale in metropolitana. Volevamo che Mindy si sentisse terrorizzata, non solo da elementi horror, ma anche da elementi patriarcali che l’avrebbero davvero spaventata“.

Ci sono dunque costumi dedicati a molti dei film di Craven oltre che a Freddy Krueger. Ci sono anche riferimenti ai film L’ultima casa a sinistraBenedizione mortaleDovevi essere mortaSotto shock, La casa neraVampiro a Brooklyn. Nella scena oltre a Freddy Krueger e Jason Voorhees compaiono poi anche Michael Myers, Chucky e The Badadook, ma anche Pinhead, la ragazza di The Ring, Andy Warhol, le gemelle Grady di Shining, Pennywise e una donna vestita da Grace, un riferimento al personaggio di Samara Weaving di Finché morte non ci separi. I due registi sono a loro volta presenti, con Bettinelli-Olpin vestito da Kurt Cobain e Gillett con un finto coltello da macellaio nel cranio.

Un sacco di Easter Eggs si trovano nel santuario di Ghostface sui passati Scream

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Naturalmente, i tributi più appropriato alla saga di Scream arriva quando viene scoperto il santuario di Ghostface, dove l’assassino ha allestito una sorta di museo sugli omicidi del passato. Il pezzo più importante di questa collezione si trova sul palco, ed un semicerchio dei costumi indossati dagli ultimi nove assassini di Ghostface. C’è anche la maglietta insanguinata di Billy Loomis del primo film, insieme all’abito di Tatum, la corda con cui era appesa Casey Becker, la giacca universitaria del suo ragazzo Steve, il cappello del cameraman Kenny, l’uniforme da lavoro della videoteca di Randy e la vestaglia di Stu. Inoltre, c’è la TV che gli è caduta in testa, che viene poi lasciata cadere sulla testa di un altro Ghostface.

Ci sono anche tributi ad altri film, come gli oggetti di scena usati nella commedia che veniva messa in scena al Windsor College in Scream 2. Anche l’abbigliamento della mamma assassina di Billy Loomis, Debbie Salt, fa la sua comparsa, insieme ai libri di Gale Weathers libri e alle immagini di Dewey. Viene mostrato poi un fax appartenuto a Jennifer Jolie in Scream 3, così come i vestiti del vice Hoss, Olivia Morris e Jill Roberts di Scream 4. Ci sono anche coltelli insanguinati, incluso quello che è stato usato per pugnalare Kirby (Hayden Panettiere), oggetto che lei nota immediatamente.

Gli Easter Eggs possono distrarre lo spettatore in un film dell’orrore, specialmente con così tanti franchise horror rilanciati che apparentemente passano così tanto tempo a strizzare l’occhio al passato da dimenticare il presente. Per il franchise di Scream, però, tutto ciò risulta appropriato. Il franchise ha guardato al proprio passato sin dall’inizio, dal motivo per cui Billy e Stu hanno ucciso, fino a tutti i discorsi meta-cinematografici sui film horror del passato. Scream fa leva sul nostro fascino per la cultura pop e dà un’occhiata all’interno di esso. Quale modo migliore per dimostrarlo se non con Easter Eggs che non tolgono nulla al film, ma gli aggiungono valore.

8 luoghi iconici dei fumetti in cui l’MCU non ci ha ancora portato (ma potrebbero farlo nelle fasi 5 e 6)

Nel corso della Saga dell’Infinito, l’MCU ci ha portato nel Wakanda, nella Stark Tower, nel Sanctum Sanctorum e in una serie di altri luoghi iconici dei fumetti. Tuttavia, ora che il franchise si è allargato con gli X-Men e dei Fantastici Quattro ci sono un sacco di eccitanti possibilità future da esplorare. Durante la Fase 5 abbiamo visitato altre realtà, visto brevemente parti di Madripoor e persino esplorato il Regno Quantico, ma molti luoghi incredibili rimangono inesplorati e il loro potenziale non è stato sfruttato.

Dalla casa del Dottor Destino a una base molto diversa per gli Avengers, fino a paesi e isole che non ci saremmo mai aspettati di vedere nel MCU. Per questo motivo sono state evidenziate 8 destinazioni imperdibili, alcune delle quali potrebbero essere o meno fondamentali nelle prossime due Fasi.

Latveria nel MCU

LatveriaIl Dottor Destino sarà introdotto, si spera, nel reboot dei Fantastici Quattro di Matt Shakman, ma chi conosce Victor Von Doom sa benissimo che è in grado di rappresentare una minaccia per l’intero MCU. Questo è un aspetto che vedremo quasi sicuramente in futuro, ma a differenza delle versioni precedenti del personaggio, è fondamentale che questo regni sulla nazione di Latveria. Il tempo darà tutte le risposte ma per esempio il Wakanda non è stato menzionato fino ad Avengers: Age of Ultron (uscito sette anni dopo l’arrivo nelle sale di Iron Man del 2008).

Destino è un personaggio incredibile, che dovrebbe avere alle spalle la forza di un intero paese. Inoltre, sarebbe fantastico vedere la Prima Famiglia Marvel dirigersi lì per cercare di combattere le sinistre macchinazioni di Victor.

Genosha

GenoshaAbbiamo fatto una breve visita a Genosha in Dark Phoenix, ma era solo un campo con alcune baracche. Nei fumetti, questa è la casa di Magneto e di altri mutanti che non vogliono più essere vittimizzati dagli umani, e un’intera nazione governata dal Maestro del Magnetismo ribalterebbe le dinamiche di potere di questo mondo condiviso. Quando i mutanti inizieranno a farsi sentire nel MCU, potrebbe trattarsi di un’isola nascosta in cui i mutanti si sono nascosti, o di un luogo già noto al mondo. Oppure i resti di un certo Celestiale che spuntano dall’oceano.

Genosha viene infine distrutta da un’enorme Sentinella che uccide milioni di persone, e questo tipo di genocidio nel MCU potrebbe essere ciò che porta alla nascita dei mutanti e alla guerra di Magneto contro l’umanità.

Avengers Compound

Avengers CompoundAlla fine di Black Panther del 2018, T’Challa ha deciso di creare una base a Los Angeles. Con Shuri come nuovo Black Panther questo sembra essere un ottimo posto dove riunire i Vendicatori della Costa Ovest. Per differenziare la prossima iterazione degli Eroi più potenti della Terra da quelle precedenti, spostarli da New York ha senso e avere Shuri come leader sarebbe fantastico.

Con i prossimi due film degli Avengers che si preannunciano, una seconda squadra della Costa Ovest, completamente separata, potrebbe essere essenziale quando arriverà il momento di affrontare Kang. Questa non va confusa con il complesso dei Nuovi Vendicatori sulla costa orientale e, grazie alla tecnologia wakandiana, siamo certi che sarebbe molto diversa da quella creata da Tony Stark per la squadra.

Savage Land

Savage Land MCULa Terra Selvaggia apre le porte a possibilità narrative illimitate. Indipendentemente dal fatto che siano gli X-Men a visitare questa terra misteriosa piena di mostri mutati e dinosauri o personaggi come Hulk o i Thunderbolts, i Marvel Studios potrebbero dare un’impronta molto diversa a tutte le uscite future puntando i riflettori su quest’area unica del MCU. Ka-Zar è un personaggio la cui introduzione sul grande schermo è attesa da tempo, e lo stesso vale per Shanna, She-Devil.

Piuttosto che mandarci un volto noto, perché non dare il via a una presentazione speciale dei Marvel Studios incentrata su questo duo? La Terra Selvaggia ha un potenziale incalcolabile per più franchise, mentre ci dirigiamo verso le prossime due Fasi, ed è un luogo in cui potremmo tornare più volte nelle storie future.

Negative Zone nel MCU

Negative ZoneLa Negative Zone ospita una serie di iconici cattivi che finora sono stati off-limits per i Marvel Studios. Sarebbe stato facile collegare questa misteriosa dimensione al Regno Quantico nell’ultimo film di Ant-Man, ma ora questa versione del Microverso sembra essere un’entità a sé stante. In ogni caso, Annihilus è un cattivo che potrebbe sfidare non solo i Fantastici Quattro, ma anche Guardiani della Galassia e Vendicatori.

Molte delle avventure dei Fantastici Quattro si sono svolte qui, e l’esplorazione di questa dimensione apre le porte a una miriade di possibilità narrative che contribuiranno a distinguere il reboot dagli ultimi sforzi. I Marvel Studios hanno già esplorato lo spazio esterno con i Guardiani, ma la casa di Blastaar, Annihilus e altri sarebbe una vera e propria svolta.

Asteroid M

Asteroid M MCUGenosha sarebbe un luogo interessante da visitare, ma visto il modo in cui i mutanti vengono lentamente introdotti, non deve necessariamente iniziare come un luogo associato ai mutanti. Un’altra possibilità: e se non avessimo sentito parlare degli X-Men perché si sono nascosti sopra la Terra nella base di Magneto sull’Asteroide M?

Potrebbe sembrare un po’ inverosimile, ma potrebbe essere un’abile retcon e, in ogni caso, sarebbe una casa davvero fantastica per la Confraternita dei Mutanti Malvagi.

Baxter Building

Baxter BuildingCi sono già state infinite speculazioni sul fatto che l’Avengers Tower sarà trasformata nel Baxter Building quando i Fantastici Quattro arriveranno nel MCU, e sembra una mossa intelligente, soprattutto perché stiamo parlando di una squadra molto amata dal pubblico (probabilmente più degli Avengers stessi).

La possibilità di esplorare il Baxter Building promette di essere il vero fiore all’occhiello delle nuove fasi sia all’interno che all’esterno, con il laboratorio di Reed Richard senza dubbio pieno di Easter Eggs, e la piattaforma di atterraggio per il Fantasticar da qualche parte siamo destinati a vedere molti scambi memorabili tra gli eroi che vivono in questo mondo.

Avengers Mansion nel MCU

Avengers MansionSe il piano non prevede che ci dirigiamo verso la West Coast, perché non introdurre finalmente l’Avengers Mansion? La Stark Tower/Avengers Tower è stata venduta e il New Avengers Compound è stato distrutto da Thanos. Questo lascia la squadra senza una base operativa, anche se non possiamo escludere che Tony Stark abbia lasciato loro la sua villa di New York.

Certo, non ne abbiamo mai sentito parlare prima d’ora, ma questo non ha molta importanza e sarebbe una gioia vedere la squadra trovare una casa come questa (potrebbe anche esserci una nuova versione del J.A.R.V.I.S. robotico). In definitiva, potrebbe dipendere dalla direzione che i Marvel Studios intendono dare alla squadra, ma è un peccato non averla vista prima e la Fase 5 o 6 sembra il posto giusto per introdurla finalmente.

Il Signore degli Anelli: Gli Anelli del Potere, Ciarán Hinds, Rory Kinnear e Tanya Moodie nel cast!

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Il Signore degli Anelli: Gli Anelli del Potere, la serie vista da oltre 100 milioni di persone in tutto il mondo, successo globale senza precedenti divenuta la serie Original di Prime Video di maggior successo in ogni territorio alla sua prima stagione, ha annunciato che gli acclamati attori Ciarán Hinds, Rory Kinnear e Tanya Moodie si sono uniti al cast della serie in ruoli ricorrenti per la seconda stagione attualmente in produzione nel Regno Unito.

CIARÁN HINDS

Nominato agli Oscar e ai BAFTA come miglior attore non protagonista per la sua interpretazione di “Pop” in Belfast di Kenneth Branagh, l’acclamato attore Ciarán Hinds ha avuto una carriera illustre sia sul palcoscenico sia sullo schermo. Ha recitato in film come Munich di Steven Spielberg, Silence di Martin Scorsese, Il petroliere; Era mio padre; Harry Potter e i Doni della Morte – Parte 2; La talpa; In Bruges – La coscienza dell’assassino; Il fantasma dell’opera; Il cuoco, il ladro, sua moglie e l’amante, Persuasione;First Man – Il primo uomo; Amazing Grace; Justice League di Zack Snyder e The Eclipse, per il quale è stato premiato come miglior attore al Festival del cinema di Tribeca. È noto anche per il ruolo di “Grand Papà”, il re dei troll, nei film d’animazione Frozen – Il regno di ghiaccio e Frozen 2 – Il segreto di Arendelle.

Il pubblico televisivo conosce Hinds per i suoi ruoli di “Mance Rayder” in Il trono di spade (HBO) e “Giulio Cesare” in Roma (HBO), oltre che per i ruoli da protagonista in The English (BBC/Prime Video), Ivanhoe (A&E), Above Suspicion (ITV), Political Animals (USA) e Prime Suspect 3 (ITV). Recentemente è apparso nella serie comico-drammatica The Dry (BritBox).

Tra i numerosi titoli teatrali di Hinds figurano Zio Vanja, Translations, The Girl from the North Country, Amleto, La gatta sul tetto che scotta, Burnt by the Sun, Closer, The Seafarer e molti altri. È stato in tournée internazionale con la compagnia di Peter Brook per The Mahabharata e ha interpretato ruoli di primo piano alla Royal Shakespeare Company, al Royal Court, al Donmar Warehouse e al National Theatre.

RORY KINNEAR

Rory Kinnear è un attore britannico pluripremiato, noto per il ruolo di “Bill Tanner” nei film di James Bond Quantum of Solace, Skyfall e Spectre. Di recente Kinnear ha recitato in Men di Alex Garland, presentato in anteprima al Festival di Cannes e candidato al premio BIFA. Tra gli altri film recenti, Bank of Dave, Peterloo di Mike Leigh, Broken – Una vita spezzata (per il quale ha vinto il premio come miglior attore non protagonista ai BIFA) e The Imitation Game, nominato agli Academy Award e ai BAFTA. I crediti televisivi di Kinnear includono Inside No. 9 (BBC), Penny Dreadful (Sky Atlantic), Southcliffe (Channel 4, per il quale ha ricevuto una nomination ai BAFTA come miglior attore non protagonista), Black Mirror di Charlie Brooker (Channel 4) e il drama Lucan (ITV) in cui ha recitato nel ruolo principale. Attualmente lo si può vedere nella serie di Taika Waititi Our Flag Means Death(HBO Max).

Kinnear è molto apprezzato per il suo lavoro teatrale: ha vinto il premio come miglior attore agli Evening Standard Theatre Awards nel 2010 per le sue interpretazioni in Misura per misura (Almeida Theatre) e Amleto (National Theatre), e di nuovo nel 2013 per la sua interpretazione di “Iago” in Otello (National Theatre), per la quale ha ricevuto anche un Laurence Olivier Award come miglior attore. In precedenza ha vinto un Laurence Olivier Award come miglior attore non protagonista per la sua interpretazione di “Sir Fopling Flutter” in The Man of Mode nel 2008, ed è stato nominato due volte per le sue interpretazioni in Amleto e Burnt by the Sun. Recentemente, Kinnear ha recitato in Force Majeureal Donmar Warehouse. Kinnear è anche un pluripremiato drammaturgo, che ha scritto la sua opera prima The Herd nel 2013.  Ha debuttato alla regia con la produzione di Il racconto d’inverno nel 2017 per la English National Opera.

TANYA MOODIE

Tanya Moodie è un’acclamata attrice britannica che ha vinto il premio Breakthrough della Royal Television Society per il ruolo di “Meg” nella commedia vincitrice del premio BAFTA Motherland (BBC). Tra i suoi numerosi ruoli televisivi ricordiamo quello di “Hunter” nell’adattamento della miniserie di Neil Gaiman Neverwhere (BBC), oltre a ruoli in Tin Star (Sky Atlantic), A Discovery of Witches (Sky One), The Man Who Fell to Earth (Showtime) e Sherlock (BBC). Tra i recenti ruoli cinematografici interpretati da Moodie figurano “Generale Parnadee” in Star Wars – L’ascesa di Skywalker di J.J. Abrams e “Delia” in Empire of Light di Sam Mendes.

In teatro, Moodie è stata candidata due volte al Laurence Olivier Award per la categoria Outstanding Achievement in an Affiliate Theatre per i suoi ruoli in Intimate Apparel e The House That Will Not Stand. Ha interpretato “Gertrude” nella produzione di Simon Godwin dell’Amleto per la Royal Shakespeare Company. La sua interpretazione di “Rose” al fianco di Lenny Henry in Fences di August Wilson nel West End le è valsa una nomination ai WhatsOnStage Awards come miglior attrice. Per il suo ruolo in Trouble in Mind ha ricevuto una nomination agli UK Theatre Award per la migliore interpretazione e ha ricevuto altre nomination come migliore attrice ai Evening Standard Theatre Awards di Londra e agli UK Theatre Awards. Moodie ha studiato alla Royal Academy of Dramatic Arts di Londra, dove in seguito è stata assunta come insegnante associata e membro del consiglio.

La serie tv Il Signore degli Anelli: Gli Anelli del Potere

La prima stagione de Il Signore degli Anelli: Gli Anelli del Potere ha ottenuto un successo senza precedenti, è stata vista da più di 100 milioni di persone in tutto il mondo, con più di 24 miliardi di minuti di streaming. L’attesissima serie ha conquistato più di 25 milioni di spettatori nel mondo nel suo primo giorno di uscita, divenendo il più grande debutto nella storia di Prime Video, e ha anche debuttato al n. 1 nelle classifiche di streaming generali di Nielsen nel suo weekend di uscita. Lo show ha inoltre battuto tutti i precedenti record di spettatori di Prime Video, e ha portato nuove iscrizioni a Prime più di qualsiasi altro contenuto precedentemente lanciato. Inoltre, Gli Anelli del Potere è la prima serie Original in ogni area del mondo – Nord America, Europa, area Asia-Pacifico, America Latina e nel resto del mondo. Il finale di stagione è stato un evento culturale globale con numerosi hashtag dedicati alla serie tra cui #TheRingsofPower e altri in trend su Twitter in 27 Paesi per un totale di oltre 426 ore nel weekend.

La seconda stagione di Il Signore degli Anelli: Gli Anelli del Potere è prodotta dagli showrunner ed executive producers J.D. Payne & Patrick McKay. A loro si uniscono gli executive producer Lindsey Weber, Callum Greene, Justin Doble, Jason Cahill e Gennifer Hutchison, insieme alla co-executive producer Charlotte Brandstrom, i produttori Kate Hazell e Helen Shang e i co-produttori Andrew Lee, Matthew Penry-Davey e Clare Buxton.

The Lighthouse: orrore, mitologia e sessualità nel film di Robert Eggers

Ci sono pochi dubbi, tra spettatori e critici cinematografici, sul fatto che The Witch (qui la recensione) sia uno dei migliori film horror degli ultimi anni. Opera prima di Robert Eggers, appartenente al cosiddetto folk horror, ovvero includendo elementi folkloristici attraverso cui evocare paure primordiali, The Witch si struttura in particolare attorno a temi come la potenza della natura, la fede religiosa, gli impulsi sessuali e la lotta eterna tra forze del bene e forze del male. Su tali tematiche, nel 2019, Eggers ha costruito anche il suo secondo lungometraggio, The Lighthouse (qui la recensione).

Ad oggi si tratta dell’opera più estrema del regista in quanto a scelte stilistiche e contenutistiche. Nato come tentativo di Max Eggers, fratello del regista, di adattare per il grande schermo un racconto incompiuto di Edgar Allan Poe, Il faro (The Light-House), il film si è concretizzato solo grazie all’interesse dello stesso Robert, che ha finito per riscriverne la sceneggiatura assieme a Max, trasformandola in una storia originale, priva di ogni somiglianza col racconto di Poe. Il risultato è un film difficile da far rientrare in un unico genere. The Lighthouse è un horror, un thriller psicologico, un fantasy, una storia di sopravvivenza e un’opera grottesca.

Girato con una straordinaria fotografia in bianco e nero, per la quale il direttore della fotografia Jarin Blaschke è stato nominato ai premi Oscar, The Lighthouse contiene dunque al proprio interno più anime, ma anche numerose suggestioni, simbolismi, riferimenti al cinema espressionista Friedrich Wilhelm Murnau, alle teorie psicoanalitiche di Sigmund Freud. Troppo particolare nella sua natura, il film non è mai stato distribuito nelle sale cinematografiche italiane, passando direttamente per l’home-video. Grazie ora al suo approdo su Netflix, è possibile fruirne in modo molto più immediato, potendo così riscoprire quello che è uno dei film più importanti di questi anni. Ma andiamo con ordine.

The-Lighthouse-cast

La trama e il cast di The Lighthouse

La storia narrata nel film si svolge sul finire del XIX secolo, quando un uomo di nome Ephraim Winslow si reca su un’isola remota al largo delle coste del New England per lavorare un mese come guardiano del faro, sotto la supervisione dell’anziano e irascibile custode, Thomas Wake. Nel corso della sua permanenza sull’isola, Winslow inizia però a soffrire di allucinazioni, mentre Wake sembra nascondergli qualcosa di particolarmente spaventoso riguardo a quel luogo. Alcune leggende, secondo l’anziano custode, non sarebbero tali, bensì racconti reali di reali creature. Cercando di scoprire a cosa l’uomo si riferisce, Winslow conoscerà la pazzia, dalla quale dovrà tentare con tutto sé stesso di salvarsi.

Girato nella Contea di Yarmouth, in Nuova Scozia, nella località di Cape Forchu, il film ha richiesto al cast e alla troupe di sottostare a condizioni meteorologiche estreme: temperature gelide, acqua fredda dell’Atlantico, venti intensi, neve, pioggia e nessuna flora protettiva. Ad interpretare Ephraim Winsol vi è l’attore Robert Pattinson, mentre Willem Dafoe è Thomas Wake. I due, dedicatisi anima e corpo ai rispettivi personaggi, hanno mantenuto al minimo i propri rapporti durante il set, limitandosi alle interazioni richieste per il film. Questo gli ha permesso di sviluppare un rapporto complicato, in linea con quello esistente tra i loro due personaggi. Solo a film ultimato hanno avuto modo di conoscersi davvero.

Il significato del film The Lighthouse

La psiconalisi e la sessualità

Come affermato da Eggers, il sottotesto del film è stato fortemente influenzato dalle opere di Sigmund Freud. Il film contiene dunque rappresentazioni esplicite della sessualità maschile e ritrae, come intuibile dalla trama, due uomini isolati su un’isola e dunque a stretto contatto tra loro. La fantasia sessuale e la masturbazione diventano dunque temi ricorrenti nel film, motore del comportamento umano, strutturato tra mente, corpo e impulsi. Lo stesso faro, inoltre, diventa un esplicito riferimento fallico, così come le fantasie sessuali e l’androfilia ricorrenti nel corso del racconto. Il tutto, dunque, si basa sul rapporto conflittuale che i due protagonisti vivono, che però diviene allo stesso tempo espressione di un’attrazione soffocata.

The-Lighthouse-significato

L’elemento mitologico

The Lighthouse, poi, acquisisce anche elementi soprannaturali e fantasy, inglobbando dentro di sé simboli e riferimenti mitologici che arricchiscono il racconto. Ci sono infatti parti del film ispirate sia ai miti dei marinai che alla mitologia classica. Il destino del giovane guardiano del faro richiama il mito di Prometeo, poiché, dopo aver finalmente raggiunto la misteriosa luce in cima al fare e aver appreso cosa c’è dentro, precipita verso un’orribile fine. Lo spettatore non saprà mai cosa vi è nascosto in quella luce, ma la si può far identificare con la conoscenza di tutte le cose, un vero e proprio accesso al paradiso che, però, nella sua impossibile meraviglia viene ad essere negato all’uomo.

D’altra parte, il custode più anziano è stato modellato su Proteo, oracolo e mutaforma dei mari. Nel corso del film Thomas lancerà diverse profezie, che si riveleranno poi esatte. Egli diventa dunque una figura di monito, nonché a suo modo un antagonista di Ephraim. Di particolare importanza è tal riguardo anche la figura della sirena, simbolo qui di orrore e malvagità, coerentemente con i miti che vedono tale creatura attirare l’attenzione dei marinai con la propria bellezza salvo poi rivelarsi mostruose creature mangiauomini.

Il significato del film

Nonostante tutte queste informazioni, non vi è una risposta concreta sul vero significato di The Lighthouse. Si possono, come visto, individuare i tem dell’isolamento, della follia e dello studio della natura umana, come anche l’orrore e le pulsioni sessuali che possono nascere tra due individui. Il finale ambiguo del film, però, lasciato lo spettatore con più domande che risposte, dovendo dunque trarre le proprie conclusioni. Ma questa è stata da sempre l’intenzione di Eggers, il quale voleva con questo suo secondo lungometraggio realizzare un racconto che sfidasse la mente umana, proponendo domande a partire dalle quali riflettere sulle tematiche proposte in base all’esperienza sensoriale vissuta durante il film. Un’opera, dunque, che richiede una partecipazione quantomai attiva e attenta.

Il trailer e dove vedere The Lighthouse in streaming

È possibile fruire di The Lighthouse grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Apple iTunes, Amazon Prime Video e Netflix, dove è attualmente al 10° posto nella Top 10 dei film più visti in Italia. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video.

Fonte: IMDb, HuffPost, CBR

Superman: Legacy, tutto ciò che sappiamo sul film del DCU

Superman: Legacy, tutto ciò che sappiamo sul film del DCU

In seguito alla notizia che James Gunn dirigerà Superman: Legacy, ecco tutto quello che sappiamo finora sul prossimo reboot dei DC Studios, dal casting alla storia e oltre. Quando i DC Studios hanno annunciato i primi film e show televisivi che faranno parte del suo Capitolo Uno: Dei e Mostri, c’è stato un titolo in particolare che si è fatto notare. Stiamo parlando, ovviamente, di Superman: Legacy. Il periodo di Henry Cavill nei panni dell’Uomo d’Acciaio potrebbe essere giunto al termine, ma tutti i segnali indicano che questo reboot sarà il film su Superman che tutti abbiamo atteso per anni. Il personaggio non ha avuto una vita facile sul grande schermo, ma Gunn potrebbe essere il regista in grado di ribaltare la situazione e di offrire finalmente la versione del Clark Kent/Kal-El che i fan conoscono e amano dai fumetti.

Superman non è ancora stato scritturato (ma potrebbe esserci un candidato)

henry cavill supermanCome già detto, il periodo di Henry Cavill nei panni di Superman si è concluso con il cameo in Black Adam, e Gunn ha dichiarato in diverse occasioni che il casting per il suo reboot non è ancora iniziato. Possiamo crederci dato che sta ancora lavorando alla sceneggiatura, ma dato che le telecamere inizieranno a girare probabilmente entro la fine di quest’anno o all’inizio del 2024, il regista è destinato a iniziare a selezionare i possibili candidati il prima possibile. Alcuni nomi sono circolati online, ma quello che abbiamo visto più spesso è l’attore australiano Jacob Elordi (Euphoria). Per quel che vale, Gunn ha negato che l’attore sia stato scritturato, ma è difficile immaginare che il boss dei DC Studios non abbia almeno un’idea su chi dovrebbe indossare il classico costume rosso e blu in Superman: Legacy.

Il film è in lavorazione da molto tempo

James Gunn ha raccontato ai fan di essere stato incaricato di scrivere Superman: Legacy per la Warner Bros. ben sei mesi prima che lo slate dei DC Studios venisse rivelato al mondo, il che significa che probabilmente stava già lavorando al reboot prima ancora che gli venisse affidato l’incarico. Sebbene sia stato il regista a decidere che il tempo di Cavill nei panni dell’Uomo del Domani fosse finito, non possiamo fare a meno di chiederci se inizialmente gli fosse stato affidato il compito di scrivere questo film come L’uomo d’acciacio 2 o se avesse sempre pianificato il reboot dell’eroe. I diversi regimi della Warner Bros. hanno avuto a lungo idee diverse per l’attore britannico, quindi è difficile dirlo. Nonostante Superman: Legacy sia la priorità dello studio, si pensa che il film di Ta-Nehisi Coates e J.J. Abrams su un Kal-El nero negli anni ’30 sia ancora in lavorazione come progetto Elseworlds, al di fuori della narrazione canone del DCU. Purtroppo non si sa nulla dei piani che riguardano la serie su Val-Zod di Michael B. Jordan.

Non è un’origin story, ma vedremo un Superman più giovane

Abbiamo davvero bisogno di rivedere la distruzione di Krypton? Come l’omicidio di Thomas e Martha Wayne e il ragno radioattivo che ha morso Peter Parker, quella di Superman è una origin story che tutti conoscono. Rivisitarla ancora oggi sembrerebbe essere uno spreco di tempo, quindi siamo contenti che Gunn abbia confermato che Superman: Legacy non sarà un’altra storia delle origini del supereroe. Ciononostante, il Clark Kent che incontreremo per la prima volta sarà un “novello reporter” di Metropolis e, pur avendo già incontrato Lois Lane e i suoi compagni eroi, si tratta chiaramente di un Superman molto più giovane rispetto alla versione di Cavill.

Presumibilmente avrà tra i 20 e i 25 anni, e si è già detto che chi sarà scritturato dovrà rimanere per l’intero piano decennale dei DC Studios. Gunn ha anche fatto notare che Superman sarà probabilmente più giovane di Batman di un bel po’ di anni, il che non è una grande sorpresa se il Bruce Wayne del DCU ha un figlio di 10 anni.

All-Star Superman è una grande ispirazione

All-Star Superman di Grant Morrison e Frank Quitely è ampiamente acclamato come un capolavoro e, anche se Gunn ha confermato che è stato una fonte di ispirazione fondamentale, qualsiasi tipo di adattamento diretto è fuori discussione. Dopotutto, il fumetto ruotava attorno a un Superman sul viale del tramonto, e qualcosa ci dice che il nuovo Uomo d’Acciaio del DCU non sarà eliminato così rapidamente! In definitiva, il tono di questa storia sembra essere quello a cui Gunn si ispirerà maggiormente, soprattutto in base ad alcuni recenti commenti del regista sull’eroe.

Mi piace molto l’idea di Superman. È un vecchio e grosso uomo. È un ragazzo di campagna del Kansas che è molto idealista“, ha detto Gunn. “La sua più grande debolezza è che non ucciderà mai nessuno, non vuole fare del male ad anima viva. E mi piace questa sorta di bontà innata di Superman come sua caratteristica distintiva“. Sembra davvero fantastico, vero?

La sinossi ufficiale

Dopo la notizia che James Gunn dirigerà anche Superman: Legacy, è stata rilasciata la sinossi ufficiale del film. “Superman: Legacy racconta la storia del viaggio di Superman per riconciliare la sua eredità kryptoniana con la sua educazione umana come Clark Kent di Smallville, Kansas“, si legge. “Egli è l’incarnazione della verità, della giustizia e dell’American way, guidato dalla gentilezza umana in un mondo che considera questa qualità fuori moda“.

In un’emozionante serie di tweet, il regista e boss dei DC Studios ha spiegato perché ha scelto di mettersi dietro la macchina da presa e ha ribadito l’intenzione di esplorare il rapporto dell’Uomo d’Acciaio con i suoi genitori umani e alieni. È un approccio intrigante e siamo curiosi di vederlo, soprattutto perché altri adattamenti hanno già affrontato l’argomento. “Sì, dirigerò Superman: Legacy che uscirà l’11 luglio 2025. Mio fratello Matt mi ha detto che quando ha visto la data di uscita si è messo a piangere. Gli ho chiesto perché. Mi ha risposto: “Amico, è il compleanno di papà”. Non me ne ero accorto“.

Sarà la partenza ufficiale del DCU di James Gunn

Show televisivi come Waller e Creature Commandos si svolgeranno nel nuovo DCU, ma  Superman: Legacy cosituirà il vero inizio di questo franchise. È interessante notare che Gunn è impegnato in questi primi progetti ed è chiaramente intenzionato a perfezionare il tono di tutto ciò che seguirà. Chi non ha apprezzato Suicide Squad e Peacemaker avrà probabilmente delle perplessità, ma si trattava di storie vietate ai minori molto specifiche, mentre il franchise di Guardiani della Galassia potrebbe essere un esempio migliore di ciò che Gunn ha in mente per Superman. Sembra che stiamo entrando in una nuova era entusiasmante per questo personaggio, e la visione del regista per l’Uomo d’Acciaio sarà messa a fuoco quando il reboot uscirà nelle sale l’11 luglio 2025.

Evil Dead Rise: utilizzata per il film una quantità di sangue finto pari ad oltre mille litri

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Il film Evil Dead Rise diretto da Lee Cronin, che ariverà al cinema dal 20 aprile 2023, è il quinto film della serie iniziata da Sam Raimi nel 1981 con Evil Dead, da noi noto come La casa. Sin da quel primo capitolo, la serie si è distinta per le sue grandi quantità di sangue utilizzato, in modo più o meno realistico. Questo nuovo film, che abbandonerà la solita ambientazione nella foresta per sposterà l’orrore in città, sembra non sarà da meno. In una recente intervista con Cronin ha infatti rivelato l’esatto volume di sangue usato sul set dell’atteso nuovo film horror.

Stando al regista, per Evil Dead Rise sono stati utilizzati circa 1.717 litri di sangue finto, più di quanto è contenuto all’interno di 1.133 persone viventi. Cronin ha osservato che “è tutto sangue da film, appiccicoso e schifoso. Non potevamo ricorrere ad un inganno come della semplice acqua con del colorante rosso. Abbiamo dovuto affittare un cucina industriale per produrre e cuocere la quantità di sangue di cui avevamo bisogno, così che sembrasse realistico. Era ovunque e schizzerà su tutto lo schermo“.

Sembra dunque che il nuovo capitolo offrirà non solo una location inedita, ma anche una quantità di sangue indicibile, raramente vista in tali proporzioni al cinema. Le prime reazioni a caldo sul film, inoltre, sembrano confermare tutto ciò, anticipando un horror scioccante, un vero e proprio tripudio continuo di sangue e violenza. Dettagli che non potranno non generare una certa gioia nei fan del genere e, in particolare, della saga ideata da Raimi. Elementi che anche lo stesso trailer di Evil Dead Rise, recentemente pubblicato, non fa che confermare.

Fonte: CBR

Shazam! Furia degli Dei: il regista smentisce alcune teorie sul celebre cameo nel film

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Nella battaglia culminante di Shazam! Furia degli Dei (qui la recensione), in sala dal 17 marzo, il supereroe Shazam sacrifica la propria vita per fermare la malvagia dea Kalypso e il suo drago. Per onorare la sua caduta in battaglia, al protagonista viene data una sepoltura degna di un Campione. È a quel punto, tuttavia, che fa la sua comparsa in scena Wonder Woman, interpretata da Gal Gadot. Grazie ai propri poteri, la dea ripara il bastone magico, grazie al Shazam viene riportato in vita.

Dopo aver visto il cameo di questo importante personaggio, tuttavia, alcuni spettatori si sono chiesti se la performance dell’attrice sia stata realizzata attraverso la sovrapposizione del volto dell’attrice sul corpo di una controfigura. Le voci si sono fatte più insistenti dopo che l’attrice e modella Taylor Cahill ha pubblicato una sua foto dal set con indosso il costume di Wonder Woman, affermando “il segreto è ora svelato! Sono così grata per questa straordinaria opportunità di essere stata la controfigura di Wonder Woman, alias Fake Wonder Woman!”. La possibilità di aver assistito dunque ad un finto cameo ha fatto infurirare i fan, ai quali ha risposto lo stesso regista del film.

David F. Sandberg, infatti, ha chiarito tramite Twitter che “abbiamo girato la scena con Taylor per capire quale copertura avremmo avuto bisogno di ottenere con Gal, dato che non poteva arrivare ad Atlanta. È sempre il corpo di Taylor nella scena in cui ha il volto del mago. Non c’è assolutamente nessun deepfake in corso. Quando vedete Gal, è lei al 100%. “Questo è l’approccio che abbiamo adottato in Shazam! per Superman. Prima gira con una controfigura, poi ottieni la copertura richiesta con Cavill. Solo che la seconda parte non è mai accaduta in Shazam!”.

Fonte: TheDirect

The Batman – Parte 2: Colin Farrell e Paul Dano avrebbero firmato per tornare nel sequel

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Il film The Batman è uscito nelle sale lo scorso marzo, incassando oltre 770 milioni di dollari a livello globale, ottenendo anche recensioni estremamente positive. Dato questo grande successo, è poi stato un sequel dal titolo The Batman – Parte 2, che sta andando avanti ai DC Studios come progetto facente parte dell’Elseworlds, ovvero quei lungometraggi non legati al principale universo narrativo del DC Universe. Riguardo tale seguito, mentre è noto che Robert Pattinson tornerà ad interpretare il cavaliere oscuro e che Andy Serkis riprenderà il ruolo del fidato Alfred, sembra che anche altri due attori del primo film riprenderanno i rispettivi ruoli nel sequel.

L’insider Daniel Richtman ha infatti riferito che Paul Dano e Colin Farrell avrebbero entrambi firmato per riprendere i rispettivi ruoli, ovvero Edward Nashton alias L’Enigmista e Oswald Cobblepot alias Il Pinguino. Se per quest’ultimo, protagonista anche di una serie spin-off attualmente in fase di riprese, era prevedibile il ritorno, è la presenza di Edward Nashton, villain principale del primo film, a sorprendere. L’ultima volta che lo abbiamo visto, il serial killer amante degli enigmi era stato imprigionato nell’Arkham Asylum, dove aveva trovato un nuovo inaspettato alleato nel Joker di Barry Keoghan.

Data l’introduzione di quest’ultimo nelle scene conclusive del film, in molti pensano che potrebbe essere proprio Joker il villain principale del film, con L’Enigmista come suo possibile aiutante. Ad oggi non ci sono però certezze a riguardo e anche lo stesso coinvolgimento di Dano e Farrell deve ancora essere confermato da fonti ufficiali. Per Keoghan, invece, ancora non si è parlato della sua presenza in The Batman – Parte 2, per quanto questa è da tutti auspicata. Non resta dunque che attendere maggiori informazioni a riguardo, sapendo che il film è attualmente previsto in sala per il 3 ottobre 2025.

Fonte: ComicBookMovie

Justice League: Zack Snyder sembra anticipare l’uscita al cinema della Snyder’s Cut

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Continua il mistero dietro ai criptici messaggi rilasciati dal regista Zack Snyder. Se il primo prevedeva Darkseid annunciare tre date di fine aprile durante le quali qualcosa sarebbe accaduto e il secondo era invece un’immagine di Henry Cavill nei panni di Superman con una frase riguardante la ciclicità degli eventi, la nuova foto pubblicata dal regista sembra fornire qualche dettaglio in più. La nuova immagine, raffigurante stavolta Ben Affleck nel ruolo di Batman, ricorda ora le date 28, 29 e 30 aprile, ognuna delle quali è accompagnata dall’acronimo di un film della saga del cosiddetto SnyderVerse.

Il 28 corrisponde dunque a Man of Steel, il 29 a Batman v Superman, e infine il trenta è associato alla Zack Snyder’s Justice League (qui la recensione), sotto la quale è riportata la dicitura IMAX. Per quanto molti fan adorerebbero che #RestoreTheSnyderVerse si concretizzasse presso i DC Studios, questi stanno come noto riavviando il franchise con un nuovo Batman e Superman, e probabilmente anche una diversa Wonder Woman. James Gunn, chiamato a dirigere il tutto, ha detto di aver incontrato Snyder, anche se presumibilmente il regista non farà parte dei piani futuri della DC.

Tuttavia, lo studios potrebbe aver trovato un modo per assicurarsi che Snyder possa lasciare l’Universo DC in modo positivo. Grazie a quest’ultimo post rilasciato da Snyder, infatti, si può presumere che il regista stia confermando che la Zack Snyder’s Justice League riceverà un’uscita al cinema in IMAX dal 28 aprile al 30 aprile. I fan speravano da tempo di poterlo guardare sul grande schermo, quindi questa notizia sarà sicuramente accolta con favore. Non è noto, attualmente, se tale distribuzione riguarderà solo il territorio degli Stati Uniti o verrà estesa anche ad altri mercati del mondo. In attesa di scorprilo, a questo link si può ritrovare il post condiviso da Snyder.

Fonte: ComicBookMovie

Daredevil: Born Again, ecco il nuovo look di Charlie Cox nei panni di Matt Murdock insieme a Nikki M. James

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Mentre continuano le riprese a New York City di Daredevil: Born Again dei Marvel Studios, un’altra foto dal set è stata pubblicata online e quest’ultimo scatto ci offre uno sguardo migliore sulla star Charlie Cox mentre indossa gli occhiali distintivi dell’avvocato crociato Matt Murdok. Cox è stato ripreso mentre girava una scena con la co-protagonista Nikki M. James (The Book of Mormon), che sembra interpretare un collega di Matt.

Ci sono già alcune speculazioni sul fatto che potrebbe essere stata scelta per interpretare Foggy Nelson con un cambio di genere, ma è difficile prevedere un allontanamento così importante dal canone precedentemente stabilito. Dunque è probabile che sia un nuovo personaggio.  Ancora nessun segno di Cox vestito come l’uomo senza paura, ma la sicurezza sul set sarà probabilmente molto più ristretta per qualsiasi sequenza che coinvolga il costume di Daredevil, che si dice abbia subito una riprogettazione dall’ultima volta che abbiamo visto il personaggio in She-Hulk: Attorney law.



Daredevil: Born Again è descritto come un revival di 18 episodi della serie Netflix originale, andata in onda per tre stagioni. Vedrà il ritorno delle star principali Charlie Coxe Vincent D’Onofrio mentre riprendono i rispettivi ruoli di Matt Murdock/Daredevil e Wilson Fisk/Kingpin. Jon Bernthal tornerà nei panni di Frank Castle/The Punisher. E’ molto probabile che non vedremo nulla di Daredevil: Born Again fino al Comic-Con del prossimo anno, anche se abbiamo la sensazione vedremo molte foto dal set di New York che ci permetterò di avere piccole anteprime della serie! Cox è chiaramente impegnato a interpretare un nuovo Daredevil per l’MCU e, se si devono credere alle voci recenti, potrebbe andare direttamente da Born Again a Spider-Man 4. Daredevil: Born Again debutterà su Disney+ nel 2024.