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Ticket to Paradise, trailer del film con George Clooney e Julia Roberts

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I premi Oscar® George Clooney e Julia Roberts tornano sul grande schermo nei panni di due ex che si ritrovano in una missione comune per impedire alla figlia innamorata di commettere il loro stesso errore, in Ticket to Paradise. Prodotto da Working Title, Smokehouse Pictures e Red Om Films, il film è una commedia romantica che racconta come le seconde possibilità possano sorprenderci.

Diretto da Ol Parker (Mamma Mia! Ci Risiamo, sceneggiatore dei film Marigold Hotel) dalla sua sceneggiatura con Daniel Pipski, Ticket to Paradise è prodotto da Tim Bevan (L’ora più buia, The Danish Girl) e Eric Fellner (La teoria del tutto, Les Misérables) per Working Title, da Sarah Harvey (Marigold Hotel, co-produttrice di In Bruges – La coscienza dell’assassino), da Deborah Balderstone (Palm Beach, Gone), da George Clooney e del premio Oscar® Grant Heslov (Argo, The Midnight Sky) per Smokehouse Pictures e da Julia Roberts e Lisa Roberts Gillan e Marisa Yeres Gill (entrambe co-produttrici della serie Homecoming) per Red Om Films.

Ticket to Paradise è girato nel Queensland, Australia, grazie agli incentivi del governo federale australiano e alla Production Attraction Strategy di Screen Queensland.

Paolo Rossi – L’uomo. Il campione. La leggenda, recensione

Paolo Rossi – L’uomo. Il campione. La leggenda, recensione

Tutte le migliori storie d’amore nascono da una grande passione. Quella di Paolo Rossi è sempre stata il pallone, che ha inseguito ogni pomeriggio “scappando” di casa, quando era ancora gracile e mingherlino e consumava un paio di scarpe la settimana. Il sogno del piccolo Paolo, prima ancora di diventare Paolo Rossi è al centro del documentario Paolo Rossi – L’uomo. Il campione. La leggenda (2019), per la regia di Gianluca Fellini e Michela Scolari, che arriverà nelle sale cinematografiche il 5 luglio in una versione inedita.

Il sogno del piccolo Paolo Rossi

Nei cortili, nei terreni sporchi e persino in mezzo alle strade delle città, i bambini di tutto il mondo si allenano e sognano di diventare i prossimi Rossi, Pelé, Maradona o Falcao nello sport più popolare del mondo. E’ a un gruppi di questi che Paolo si rivolge: i “ragazzi delle fogne” di Bucarest, abbandonati dalle famiglie e assistiti dalla Fondazione Parada che, attraverso l’insegnamento del calcio e delle arti performative regala loro quotidianamente speranze e sogni. Ogni sogno rappresenta per questi ragazzi un motivo per resistere, vivere, appassionarsi e ricordarci che un sogno non significa nulla se non condiviso con amore e rispetto e che un vero campione è, prima di tutto, tale nel suo cuore.

In punta di piedi e avvolto nella penombra di un religioso silenzio, Paolo Rossi ci racconta di come abbia voluto fare il professionista fin da bambino, contagiato da un nonno e un papà “sportivissimi” e influenzato dalla tecnica e dall'”opportunismo” di Kurt Hamrin. Si parte dal ricordo delle prime squadre: la Santa Lucia, formata da undici ragazzini del paesino, poi l’Ambrosiana Prato e la Cattolica Virtus, fino ai primi, importantissimi, agganci: la Juventus e l’amatissima Vicenza.

Documentario Paolo Rossi

E’ stata la Mano di…Paolo!

I momenti cruciali della vita e della carriera di Paolo Rossi vengono impreziositi dalle parole e dal ricordo “di chi c’era”: Giuseppe Farina ed Enzo Bearzot, che lo hanno sempre trattato come un figlio, sancendo un rapporto prima di tutto umano, e solo poi sportivo; il dirigente sportivo Franco Carraro, il giornalista Gianni Minà, la voce dell’idolo d’infanzia: Pelè. Con la reverenza necessaria e misurando ogni parola per ripercorrere al meglio il percorso di vita di un campione, il documentario su Paolo Rossi ci riporta alle partite più emozionanti, le prime vetrine che gli hanno consentito di mostrare il suo valore a livello mondiale, prima fra tutti il mondiale del ’78 in Argentina. Il resto è storia: Paolo è diventato “Pablito” per la stampa, uno dei primi giocatori che ha avuto lo sponsor e ha vissuto il passaggio dall’epoca romantica all’epoca del business nel mondo del calcio.

Ma un campione non è tale senza le sconfitte che, nella vita di Paolo, non sono mancate: gli infortuni al menisco, lo scandalo del Calcioscommesse e la squalifica. Da questi episodi infausti si è rialzato grazie al supporto dell’ambiente pulito, onesto e rigoroso in cui ha sempre giocato, estensione della personalità di uno dei più grandi allenatori italiani, Enzo Bearzot, che ha sempre riposto fiducia in Paolo, scegliendo di portarlo in squadra anche dopo i due anni di stop a causa della squalifica, quando nessuno avrebbe più puntato su di lui. Coi Mondiali di Spagna del 1982 e il gol che lo ha restituito a tutti, Paolo Rossi ha capito che bisogna sempre pensare alla partita successiva nella vita e che una singola vittoria può essere anche il trionfo di un Paese intero, che cerca di risollevarsi dalle turbolenze degli Anni di Piombo.

Filmati d’epoca dei campionati e testimonianze di prima mano degli stessi grandi giocatori si intrecciano dunque magnificamente in una storia toccante ed emozionante degli alti e bassi di Rossi, nel contesto di sconvolgenti eventi mondiali. Mentre il calcio si è trasformato in un business da miliardi di dollari, questo film ricorda con forza che i sogni possono diventare realtà se si segue la regola numero uno: non arrendersi mai!

What We Do in the Shadows 4×02: anticipazioni dall’episodio

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What We Do in the Shadows 4×02: anticipazioni dall’episodio

Il canale americano FX dopo il trailer ha diffuso le anticipazioni di What We Do In The Shadows 4×02, il secondo episodio della quarta stagione della serie tv What We Do In The Shadows.

In What We Do in the Shadows 4×02 che si intitolerà “The Lamp” La ricerca dell’amore di Nandor ha finalmente successo e Nadja realizza la sua ambizione per tutta la vita di aprire una discoteca di vampiri. Scritto da Wally Baram e Aasia LaShay Bullock; regia di Yana Gorskaja. In Italia What We Do In The Shadows 4 in streaming uscirà su Star, canale di Disney+.

Iscriviti a Disney+ per guardare le più belle storie Disney, Pixar, Marvel, Star Wars, National Geographic e molto altro. Dove vuoi, quando vuoi.

What We Do in the Shadows 4×02

What We Do In The Shadows 4 è l’annunciata quarta stagione della serie comica What We Do In The Shadows creata da Jemaine Clement per il canale FX e basata sull’omonimo film del 2014 scritto da Clement e Taika Waititi. What We Do in the Shadows è ambientato a Staten Island e segue quattro vampiri che sono stati coinquilini per centinaia di anni.

In What We Do in the Shadows 4 ritorneranno i protagonisti Kayvan Novak nel ruolo di Nandor the Relentless, un vampiro che ha 757 anni e che una volta era un soldato dell’Impero ottomano. Matt Berry nei panni di Laszlo Cravensworth, un vampiro nobile inglese trasformato da Nadja e ora sposato con lei. Natasia Demetriou nel ruolo di Nadja, una vampira romana, sposata con Laszlo. Harvey Guillén nel ruolo di Guillermo, familiare “paziente” di Nandor. Mark Proksch nel ruolo di Colin Robinson, un vampiro energetico che vive con il trio.

Nei ruoli ricorrenti troviamo Doug Jones nel ruolo del barone Afanas, un antico vampiro del Vecchio Paese che crede che i vampiri dovrebbero governare il mondo. Beanie Feldstein nei panni di Jenna, una LARPer e vergine che Guillermo ha attirato per i banchetti dei vampiri. Jake McDorman nel ruolo di Jeff Suckler, una reincarnazionedell’ex amante umano di Nadja, Gregor, un cavaliere che è stato ucciso dalla decapitazione in ciascuna delle sue vite.

The Man from Toronto, recensione del film Netflix

The Man from Toronto, recensione del film Netflix

Negli ultimi anni il regista Patrick Hughes si è dilettato nell’esplorazione delle relazioni tra personaggi sotto forma del “buddy movie” (Come ti ammazzo il Bodyguard 1 e 2) in cui, solitamente, protagonisti maschili mantengono atteggiamenti o ideali diametralmenti opposti che tuttavia riescono a completarsi a vicenda. Anche The Man from Toronto, recente aggiunta al catalogo Netflix, punta tutto su un cast di rilievo, ma ricalcando una struttura del genere maneggiato da Hughes ormai classicheggiante, che non riesce a coinvolgere pienamente.

Patrick Hughes punta ancora sul buddy movie

Teddy (Kevin Hart) è un allenatore di fitness bonario e di scarso successo che arriva per errore in un Airbnb dove sta per prendere piede un crimine. Al momento sbagliato, nel posto sbagliato, viene quindi scambiato per l’Uomo di Toronto (Woody Harrelson), un delinquente dedito alla salvaguardia degli interessi politici. Dopo una serie di intrecci, inseguimenti ed inserti comici, Teddy si allea inevitabilmente con il vero Uomo di Toronto per evitare di morire e ripulire il soqquadro che ha lasciato dietro di sé.

Il tono di The Man from Toronto è puramente rievocativo, e vive di tutti i luoghi comuni dei buddy movie d’azione, ma i suoi punti di forza sono essenzialmente tre: umorismo, azione e chimica tra i protagonisti. Nei primi due comparti, il film è nella media, moderatamente efficace e giustamente sgangherato. Le sequenze d’azione divertono, ma soffrono di mancanza di originalità, e non sono risparmiate da errori come la famigerata presenza di controfigure, la mancanza di continuità, i finti effetti speciali e i tagli di montaggio distraenti. Tuttavia, la vera luce del film è l’interazione tra i personaggi principali, basata sugli scherzi e i convenevoli che nascono tra due individui completamente agli antipodi ma costretti a collaborare; Teddy è un ragazzo vigliacco, mite e bonario che non sta zitto nemmeno sott’acqua, L’uomo di Toronto è invece taciturno, duro e brutale.

The Man from Toronto Netflix

Non l’uomo, ma gli uomini di Toronto

Nei film d’azione, Kevin Hart di solito interpreta outsiders inclini alla stupidità (ricordiamo i film di Jumanji e la sua apparizione in Fast & Furious Presents: Hobbs & Shaw). Il problema è che la sceneggiatura di The Man from Toronto tratta il suo quoziente intellettivo come un infelice espediente, invece di renderlo una qualità accattivante, da sfavorito, come avrebbe potuto fare una buona commedia. Come è possibile che i cattivi che si aggirano all’interno del capanno della Virginia pensino che Tedd sia il temutissimo Uomo di Toronto, che estrarrà informazioni da un vittima sanguinante che implora per la sopravvivenza?

Il vero Uomo di Toronto, un killer canadese a sangue freddo conosciuto con questo nome in codice, è il più famigerato dei sicari e una sequenza iniziale ci mostra il modo in cui riesce a trasformare il suo trauma infantile – aver visto il nonno mangiato vivo da un orso – in una minaccia per chi sta per torturare. Ma il fatto che il personaggio del titolo sia tutt’altro che un mistero intrigante dimostra i limiti del film in fatto di spettacolo; si tratta piuttosto di fornire un contrasto concreto con la performance di Hart, per questo i due personaggi dimostrano di riuscire a funzionare soltanto come coppia, come duo comico destinato a rattoppare i buchi di una sceneggiatura raffazzonata e derivativa.

Sia Harrelson che Hart hanno il pilota automatico, e le battute che derivano dalla loro dinamica oppositiva – la natura fredda e sanguigna di Harrelson che si scontra con il terrore stridulo di Hart – riescono a salvare il ritmo generale, inacidito dai frangenti in cui cercano di aiutarsi emotivamente mentre il film mette in scena il loro machismo sbilanciato: come Teddy soffre nel seguire davvero i suoi sogni, o come Ray/L’uomo di Toronto sia in realtà un ragazzo timido, qualità messa in evidenza da Kaley Cuoco in un ruolo che purtroppo non le rende giustizia.

In questo tipo di film, l’obiettivo è giocare, cercare di eludere lo spettatore, senza promettere molte aspettative o ambizioni. Il lato più edificante, quasi tenero, in cui ci viene mostrato che il leone non è così feroce come viene dipinto e che anche i sicari hanno dei sentimenti, si discosta da questo principio, risultando dunque un’aggiunta forzata. The Man from Toronto va considerato un raro caso di commedia d’azione mainstream che non è affatto incentrata su ciò che accade, ma sul rapporto tra i due uomini coinvolti negli eventi. Le virtù per ritenerne il risultato finale “cinematograficamente consistente” lasciano un po’ a desiderare, ma l’ironica improbabilità della coppia protagonista fa sì che questa proposta possa trovare posto nel nostro intrattenimento estivo.

Sky e Warner Bros. Discovery rafforzano la loro partnership

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Sky e Warner Bros. Discovery rafforzano la loro partnership

Sky e Warner Bros. Discovery annunciano un nuovo accordo che rafforza la loro partnership pluriennale e porta da domani 30 giugno l’app Discovery+ su Sky Q, in aggiunta ai canali free e pay – Discovery Channel, Eurosport 1, Eurosport 2 – e ai contenuti on demand del gruppo Warner Bros. Discovery già presenti sulla piattaforma Sky. In questo modo, Sky Q si conferma il punto di riferimento per chi vuole avere, in un unico posto, tutti i migliori contenuti Sky e quelli delle principali app in streaming – oltre a un’esperienza di visione unica e coinvolgente – e Warner Bros. Discovery allarga ulteriormente la diffusione di discovery+ a una delle più evolute piattaforme presenti in Italia.

Con questo accordo gli abbonati Sky con Sky Q – via satellite o via internet – potranno accedere a discovery+ direttamente dalla sezione App o con il controllo vocale e trovare una selezione di contenuti discovery+ direttamente nella Home di Q. Inoltre, grazie a Sky Extra, gli abbonati Sky Q potranno aderire al piano “Intrattenimento con pubblicità” di discovery+ per i primi 12 mesi senza costi aggiuntivi sul proprio abbonamento Sky.

Tanti gli show originali presenti e in arrivo su discovery+: dal nuovissimo Tailor Made – Chi ha la stoffa? con Tommaso Zorzi (disponibile dal 28 giugno) all’attesa nuova stagione di Bake Off Italia (in arrivo il 26 agosto), passando per la nuova edizione di Matrimonio a Prima Vista(dal 15 luglio), i programmi di genere crime, i documentari fino agli show del wrestling, che tornano a essere disponibili per gli abbonati Sky. Tutti contenuti che si affiancano al già ricco intrattenimento di Sky con le nuove stagioni dei titoli Sky Original Bruno Barbieri – 4 Hotel (dal 30 giugno su Sky Uno e on demand) e Paola Marella – Un sogno in affitto (dal 3 luglio su Sky Uno e on demand). 

Andrea Duilio, Amministratore Delegato di Sky Italia, commenta: “Siamo molto soddisfatti di questo nuovo accordo con Warner Bros. Discovery, che consolida la nostra collaborazione in Italia e conferma ancora una volta come Sky sia il partner di eccellenza per i principali produttori di contenuti. La nostra strategia di aggregazione delle principali app in streaming su Sky Q fa così un ulteriore passo avanti. Tutto questo arricchisce ulteriormente la scelta di contenuti di qualità per i nostri abbonati che, oltre alle produzioni Sky Original sempre molto apprezzate, possono ora trovare su Sky Q anche i tanti show firmati discovery+, con un’esperienza di visione davvero straordinaria”.

Alessandro Araimo, General Manager Southern Europe Warner Bros. Discovery, commenta: “Sky è un partner storico per il nostro gruppo e siamo lieti di estendere la collaborazione in un mercato chiave come quello italiano. I contenuti del gruppo Warner Bros. Discovery sono un asset fondamentale per proporsi al mercato con un’offerta davvero variegata, grazie alla loro originalità e alla costante capacità di rinnovarsi. L’approdo di discovery+ su Sky Q rafforza la nostra strategia di essere presenti su tutte le principali piattaforme, offrendo agli abbonati la miglior esperienza possibile.”

L’offerta che consente di avere l’intrattenimento di discovery+ senza costi aggiuntivi per i primi 12 mesi è disponibile anche per gli abbonati Sky Q che sono già in possesso di un account discovery+. Si potrà attivare l’offerta aprendo l’app discovery+ su Sky Q, selezionando la voce “Attiva l’offerta di Sky” e seguendo le istruzioni. Per fruire del servizio discovery+ sarà poi necessario inserire le credenziali dell’account discovery+ creato o associato in fase di attivazione dell’offerta.

Thor: Love and Thunder, i figli di Christian Bale si sono assicurati che l’attore accettasse il ruolo

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Parlando con Screen Rant durante il press toru per Thor: Love and Thunder, Christian Bale parla di come è stato coinvolto nel film MCU. L’attore rivela che era interessato al ruolo principalmente per le persone con cui avrebbe lavorato, e il tono di Taika Waititi era davvero quello di cui voleva avere esperienza.

Tuttavia, c’è stato un momento in cui ha quasi rinunciato a causa di un potenziale conflitto di programmazione, ma i suoi figli si sono assicurati che assumesse il ruolo del MCU. Leggi tutta la storia di Bale qui sotto:

Il mio motivo era Taika. Avevo amato Thor: Ragnarok, così come la mia famiglia. Tutti avevamo amato anche Jojo Rabbit, e poi avevo lavorato con Natalie e volevo lavorare con Tessa e con Chris. Si trattava di questo, davvero. Avevo appena detto “Fantastico!” Mi è piaciuta la sceneggiatura, mi è piaciuta la descrizione di Taika del cattivo. “Andiamo a fare questo film.”

Si sono verificati alcuni potenziali conflitti di programmazione. Ho detto alla mia famiglia: “Non credo che funzionerà” e loro hanno risposto: “No, fallo funzionare. Lo devi fare, papà”. Mi hanno dato gli ordini di marcia e io ho obbedito diligentemente.

Thor: Love and Thunder, il nuovo trailer in italiano

Thor: Love and Thunder è il quarto capitolo sulle avventure del Dio del Tuono nel MCU, ma ad impugnare il Mjolnir stavolta sarà Jane Foster, interpretata di nuovo da Natalie Portman, come confermato sabato durante il panel dei Marvel Studios al Comic-Con. L’uscita nelle sale è fissata invece al 6 Luglio 2022.

Il film segue Thor (Chris Hemsworth) in un viaggio diverso da quelli affrontati fino ad ora, alla ricerca della pace interiore. Ma il suo riposo è interrotto da un killer galattico conosciuto come Gorr il Macellatore di Dei (Christian Bale), che cerca l’estinzione degli dei. Per combattere la minaccia, Thor si affida all’aiuto di Valchiria (Tessa Thompson), Korg (Taika Waititi) e dell’ex fidanzata Jane Foster (Natalie Portman) che, con stupore di Thor, brandisce inspiegabilmente il suo martello magico, Mjolnir, come Mighty Thor. Insieme, intraprendono una sconvolgente avventura cosmica per scoprire il mistero della vendetta di Gorr il macellatore di dei e fermarlo prima che sia troppo tardi.

Taika Waititi tornerà alla regia di Thor: Love and Thunder, un film dei Marvel Studios dopo Thor: Ragnarok, così come Chris Hemsworth e Tessa Thompson riprenderanno i rispettivi ruoli di Thor e Valchiria dopo l’ultima apparizione in Avengers: Endgame. Nel cast anche Christian Bale nei panni del villain Gorr il Macellatore di Dei, e Russell Crowe in quelli di Zeus. L’ispirazione del progetto arriva dal fumetto “The Mighty Thor”, descritto da Waititi come “la perfetta combinazione di emozioni, amore, tuono e storie appassionanti con la prima Thor femmina dell’universo“.

Barbie: Will Ferrell potrebbe essere il villain della storia?

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Barbie: Will Ferrell potrebbe essere il villain della storia?

Di recente, bethany ha condiviso nuove foto dal set di Barbie sui social media. Le immagini mostrano il primo sguardo al personaggio di Will Ferrell, mentre va a pattinare in spiaggia. Ferrell è vestito con un abito nero, sfoggia una cravatta rosa e una camicia caratteristica del canone Barbie.

La seconda immagine mostra il lato più aggressivo del personaggio di Ferrell, portando molti a ipotizzare che interpreti il ​​cattivo nel film. Inoltre l’abbigliamento decisamente più serio rispetto a quanto visto con Barbie e Ken, sembra alimentare tale teoria.

https://twitter.com/fiImgal/status/1541500804179296257?ref_src=twsrc%5Etfw%7Ctwcamp%5Etweetembed%7Ctwterm%5E1541500804179296257%7Ctwgr%5E%7Ctwcon%5Es1_&ref_url=https%3A%2F%2Fscreenrant.com%2Fbarbie-movie-will-ferrell-character-set-photos%2F

Diretto da Greta Gerwig, che ha co-firmato la sceneggiatura con Noah Baumbach, il film è attualmente in fase di produzione, per una collaborazione tra la Mattel Film e Warner Bros.

I piani per adattare la storia di Barbie per il grande schermo hanno subìto alcune battute d’arresto negli ultimi anni, ma quando Robbie, Gerwig e Baumbach si sono imbarcati nel progetto rispettivamente nel 2018 e nel 2019, le cose sono andate a gonfie vele.

Barbie presenta un cast ricco di stelle, che potrebbero essere un grande incentivo per il pubblico. Oltre a Margot Robbie, il film vede protagonista anche Ryan Gosling che interpreta Ken, con Kate McKinnon, Alexandra Shipp, America Ferrera, Simu Liu, Hari Nef e Will Ferrell a completare il cast principale.

Natalie Portman elogia la libertà creativa dei registi alla Marvel

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In un’intervista con Screen Rant, Natalie Portman esprime sinceri lodi e gratitudine per l’approccio lungimirante della Marvel nell’abbracciare stili unici di raccontare queste storie di supereroi.

Portman ha dichiarato che quando è entrata a far parte del franchise in Thor, nessuno sapeva quale impatto avrebbe avuto l’MCU sul pubblico. Da allora, la Marvel è cresciuta immensamente, in parte grazie al risalto che Kevin Feige e lo studio danno ai loro artisti, e nota che la loro volontà di rischiare si è più volte dimostrata vincente.

“È davvero folle pensarci, perché quando abbiamo iniziato, è stato uno dei primi film MCU. Iron Man, credo, era appena uscito e noi siamo arrivati poco dopo. Sembrava grande, ma non sapevamo bene quali fossero le possibilità, e penso che sia davvero una testimonianza di ciò che Kevin Feige e il suo intero team hanno fatto con l’Universo Marvel.

Penso che la Marvel tratti davvero i collaboratori creativi con così tanto rispetto e incoraggia e promuove tutto questo – sì, promuove – creatività che consente davvero alle persone di fare del loro [meglio].

Taika ha portato tutta la sua immaginazione e il suo sé in questi film, che ne traggono grandi benefici. Penso che capiscano davvero quanto ci portano le persone creative.”

Thor: Love and Thunder, il nuovo trailer in italiano

Thor: Love and Thunder è il quarto capitolo sulle avventure del Dio del Tuono nel MCU, ma ad impugnare il Mjolnir stavolta sarà Jane Foster, interpretata di nuovo da Natalie Portman, come confermato sabato durante il panel dei Marvel Studios al Comic-Con. L’uscita nelle sale è fissata invece al 6 Luglio 2022.

Il film segue Thor (Chris Hemsworth) in un viaggio diverso da quelli affrontati fino ad ora, alla ricerca della pace interiore. Ma il suo riposo è interrotto da un killer galattico conosciuto come Gorr il Macellatore di Dei (Christian Bale), che cerca l’estinzione degli dei. Per combattere la minaccia, Thor si affida all’aiuto di Valchiria (Tessa Thompson), Korg (Taika Waititi) e dell’ex fidanzata Jane Foster (Natalie Portman) che, con stupore di Thor, brandisce inspiegabilmente il suo martello magico, Mjolnir, come Mighty Thor. Insieme, intraprendono una sconvolgente avventura cosmica per scoprire il mistero della vendetta di Gorr il macellatore di dei e fermarlo prima che sia troppo tardi.

Taika Waititi tornerà alla regia di Thor: Love and Thunder, un film dei Marvel Studios dopo Thor: Ragnarok, così come Chris Hemsworth e Tessa Thompson riprenderanno i rispettivi ruoli di Thor e Valchiria dopo l’ultima apparizione in Avengers: Endgame. Nel cast anche Christian Bale nei panni del villain Gorr il Macellatore di Dei, e Russell Crowe in quelli di Zeus. L’ispirazione del progetto arriva dal fumetto “The Mighty Thor”, descritto da Waititi come “la perfetta combinazione di emozioni, amore, tuono e storie appassionanti con la prima Thor femmina dell’universo“.

Doctor Strange nel Multiverso della Follia, svelato il finale alternativo

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Lo sceneggiatore di Doctor Strange nel Multiverso della Follia Michael Waldron ha rivelato un finale alternativo per il film dei Marvel Studios che avrebbe visto una sinistra variante fare sentire la sua presenza nel MCU.

Doctor Strange nel Multiverso della Follia è stato un viaggio divertente, ma forse non il folle viaggio attraverso molteplici realtà che molti fan speravano. Non è un segreto che il sequel di Sam Raimi abbia subito numerose riprese aggiuntive, cosa che ha portato a cambiamenti radicali che probabilmente significano che c’è un montaggio molto diverso del film da qualche parte nei Marvel Studios.

Non stiamo parlando di una situazione “#ReleaseTheRaimiCut” perché la pratica di riprese aggiuntive è qualcosa che lo studio usa spesso per rimodellare i blockbuster che non funzionano del tutto.

Nel caso del sequel di Doctor Strange, sappiamo che l’inizio del film e il roster de Gli Illuminati sono cambiati, ma nel Commento del regista su Disney+, lo scrittore Michael Waldron ha rivelato un finale alternativo. Non sembra che sia stato effettivamente girato, anche se forse poteva essere migliore rispetto a quello che abbiamo ottenuto.

“Strange rimane intrappolato in quell’universo [incursione]”, spiega, “e poi [Sinister Strange] si gira e il terzo occhio si apre”. Waldron ha aggiunto che per sottolineare questo momento, avremmo sentito la risata di Vincent Price, simile alla narrazione di “Thriller” di Michael Jackson.

Immaginiamo che questo finale cliffhanger sia stato scartato perché avrebbe potuto essere considerato un po’ troppo simile a quanto visto in Loki, con il personaggio bloccato in un’altra realtà, ma è certamente intrigante pensare a cosa avrebbe potuto portare un malvagio Strange nel MCU. Tuttavia, quasi certamente non avremmo visto Clea a meno che non avesse salvato l’eroe da quella Terra alternativa.

Doctor Strange nel Multiverso della Follia: recensione del film con Benedict Cumberbatch

Doctor Strange nel Multiverso della Follia vedrà Benedict Cumberbatch tornare nel ruolo di Stephen Strange. Diretto da Sam Raimi, il sequel vedrà anche Wanda Maximoff/Scarlet Witch (Elizabeth Olsen) assumere un ruolo da co-protagonista dopo WandaVision.

La sceneggiatura del film porterà la firma di Jade Bartlett e Michael Waldron. Oltre a Cumberbatch e Olsen, nel sequel ci saranno anche Benedict Wong (Wong), Rachel McAdams (Christine Palmer), Chiwetel Ejiofor (Karl Mordo) e Xochitl Gomez (che interpreterà la new entry America Chavez). Nel cast è stato confermato anche Patrick Stewart nel ruolo di Charles Xavier. Doctor Strange nel Multiverso della Follia è al cinema dal 4 maggio 2022. Le riprese sono partite a Londra a novembre 2020 e avranno luogo anche a New York, Los Angeles e Vancouver. Nel sequel dovrebbe apparire in un cameo anche Bruce Campbell, attore feticcio di Sam Raimi. Al momento, però, non esiste alcuna conferma in merito.

Thor: Love and Thunder, tutti i figli degli attori sono presenti nel film

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Chris Hemsworth ha confermato che il giovane Thor che corre all’inizio di Thor: Love and Thunder (scena vista anche nel trailer) è effettivamente suo figlio. L’attore protagonista del film Marvel ha anche dichiarato che nel film sono presenti anche i figli di Taika Waititi, il regista, e di Christian Bale e Natalie Portman, che fanno parte del film.

Thor: Love and Thunder, il nuovo trailer in italiano

Thor: Love and Thunder è il quarto capitolo sulle avventure del Dio del Tuono nel MCU, ma ad impugnare il Mjolnir stavolta sarà Jane Foster, interpretata di nuovo da Natalie Portman, come confermato sabato durante il panel dei Marvel Studios al Comic-Con. L’uscita nelle sale è fissata invece al 6 Luglio 2022.

Il film segue Thor (Chris Hemsworth) in un viaggio diverso da quelli affrontati fino ad ora, alla ricerca della pace interiore. Ma il suo riposo è interrotto da un killer galattico conosciuto come Gorr il Macellatore di Dei (Christian Bale), che cerca l’estinzione degli dei. Per combattere la minaccia, Thor si affida all’aiuto di Valchiria (Tessa Thompson), Korg (Taika Waititi) e dell’ex fidanzata Jane Foster (Natalie Portman) che, con stupore di Thor, brandisce inspiegabilmente il suo martello magico, Mjolnir, come Mighty Thor. Insieme, intraprendono una sconvolgente avventura cosmica per scoprire il mistero della vendetta di Gorr il macellatore di dei e fermarlo prima che sia troppo tardi.

Taika Waititi tornerà alla regia di Thor: Love and Thunder, un film dei Marvel Studios dopo Thor: Ragnarok, così come Chris Hemsworth e Tessa Thompson riprenderanno i rispettivi ruoli di Thor e Valchiria dopo l’ultima apparizione in Avengers: Endgame. Nel cast anche Christian Bale nei panni del villain Gorr il Macellatore di Dei, e Russell Crowe in quelli di Zeus. L’ispirazione del progetto arriva dal fumetto “The Mighty Thor”, descritto da Waititi come “la perfetta combinazione di emozioni, amore, tuono e storie appassionanti con la prima Thor femmina dell’universo“.

Dakota Johnson parla con onestà delle difficoltà sul set della trilogia di Cinquanta Sfumature

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In una nuova intervista con Vanity Fair, Dakota Johnson ha parlato della realizzazione della trilogia di film Cinquanta sfumature di grigio, che ha descritto come “psicotica”. L’interprete di Anastasia Steele rivela come la produzione si sia complicata a causa del coinvolgimento dell’autrice dei romanzi, E. L. James, con cui Johnson si scontrava spesso quando lei chiedeva che i suoi libri fossero adattati in maniera filologica, spesso contro la volontà di sceneggiatore, regista e attori.

“Avevo firmato per fare una versione molto diversa del film che abbiamo finito per fare. [EL James] aveva molto controllo creativo, tutto il giorno, tutti i giorni, e lei pretendeva continuamente che certe cose accadessero. C’erano parti dei libri che non avrebbero funzionato in un film, come il monologo interiore, che a volte era incredibilmente scadente. Non avrebbe funzionato a dirlo ad alta voce. Era sempre una battaglia. Sempre. Quando ho fatto il provino per quel film, ho letto un monologo di Persona e ho pensato: “Oh, sarà davvero speciale”.

C’erano molti punti di disaccordo. Non sono mai stata in grado di parlarne sinceramente, perché volevo promuovere il film nel modo giusto, e sono orgogliosa di ciò che abbiamo realizzato alla fine e tutto è andato come dovrebbe, ma è stato complicato. Facevamo le riprese del film che [James] voleva fare, e poi facevamo le riprese del film che volevamo fare noi. La sera prima, riscrivevo le scene con i vecchi dialoghi in modo da poter aggiungere una riga qua e là. Era come il caos tutto il tempo.”

La trilogia si è rivelata poi un discreto successo di botteghino, che ha contribuito in maniera decisiva a lanciare la carriera d’attrice di Dakota Johnson.

The Office reunion: Steve Carell sarà diretto da John Krasinski in Imaginary Friends

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Steve Carell ha recentemente condiviso la sua eccitazione per la sua reunion con John Krasinski, con il quale ha lavorato nella serie The Office, nel loro prossimo film Imaginary Friends. I due avevano già recitato nella popolarissima sitcom della NBC, essa stessa un remake del famoso show televisivo britannico omonimo.

Originariamente creata da Ricky Gervais e Stephen Merchant, la versione americana vedeva Carell nei panni di Michael Scott, un regional manager all’interno della cartiera Dunder Mifflin. Krasinski, nel frattempo, ha interpretato il sarcastico venditore Jim Halpert. Durante le sue nove stagioni, The Office ha ricevuto 42 nomination ai Primetime Emmy, vincendo cinque volte, con Carell che ha anche ricevuto un Golden Globe per il suo lavoro nello show.

Sebbene Krasinski sia famoso per il suo ruolo in The Office, da allora si è fatto un nome dietro la macchina da presa. L’attore ha diretto il film commedia drammatico The Hollars con Anna Kendrick e Richard Jenkins, così come A Quiet Place e A Quiet Place Part II. Krasinski si riunirà con Carell nel suo ultimo lavoro da regista, Imaginary Friends, una commedia fantasy su un uomo che può vedere e parlare con gli amici immaginari di altre persone. Il film sarà interpretato anche da Ryan Reynolds, Phoebe Waller-Bridge, Fiona Shaw e Louis Gossett Jr.

In una recente intervista con ET, Steve Carell esprime la sua eccitazione per la sua imminente riunione con il co-protagonista di The Office. L’attore ha ammesso di non aver ancora iniziato le riprese di Imaginary Friends, ma è pieno di aspettative per l’opportunità di lavorare di nuovo con John Krasinski.

“Beh, non ho ancora iniziato a lavorare al film con lui, ma non vedo l’ora. Prevedo solo gioia e divertimento. Voglio dire, è il migliore ed è un grande regista”.

“Lo metterò alla prova, sai? Lo farò lavorare per questo. Potrei essere uno di quegli attori perspicaci che non sono sempre d’accordo, e che fanno un po’ di capricci. Ha assunto qualcuno che è un amico, ma ha sbagliato!”

Scarlet Witch: a quando un film da solista?

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Scarlet Witch: a quando un film da solista?

In una recente intervista al programma televisivo Good Morning America, Elizabeth Olsen ha accennato a quello che sarà il futuro di Scarlet Witch, il personaggio che interpreta ormai da 2015 nel Marvel Cinematic Universe.

L’attrice ha risposto alle voci su un possibile film MCU da solista per il suo personaggio, così come a quelle che suggeriscono la sua presenza nella prossima serie Disney+ Agatha: House of Harkness. Come sempre capita in questi casi, Elizabeth Olsen non si è sbottonata troppo, e ha affermato di essere all’oscuro di eventuali piani:

“Mi piacerebbe far parte di entrambi. Nessuno mi dice niente e non nascondo nemmeno un segreto perché non sono brava a farlo. Non so nulla del mio futuro”.

L’ultima volta che abbiamo visto Scarlet Witch è stato in Doctor Strange nel Multiverso della Follia, film in cui diventa il villain che il protagonista deve cercare di tenere a bada per evitare il collasso del multiverso.

Doctor Strange nel Multiverso della Follia: recensione del film con Benedict Cumberbatch

Doctor Strange nel Multiverso della Follia vedrà Benedict Cumberbatch tornare nel ruolo di Stephen Strange. Diretto da Sam Raimi, il sequel vedrà anche Wanda Maximoff/Scarlet Witch (Elizabeth Olsen) assumere un ruolo da co-protagonista dopo WandaVision.

La sceneggiatura del film porterà la firma di Jade Bartlett e Michael Waldron. Oltre a Cumberbatch e Olsen, nel sequel ci saranno anche Benedict Wong (Wong), Rachel McAdams (Christine Palmer), Chiwetel Ejiofor (Karl Mordo) e Xochitl Gomez (che interpreterà la new entry America Chavez). Nel cast è stato confermato anche Patrick Stewart nel ruolo di Charles Xavier. Doctor Strange nel Multiverso della Follia è al cinema dal 4 maggio 2022. Le riprese sono partite a Londra a novembre 2020 e avranno luogo anche a New York, Los Angeles e Vancouver. Nel sequel dovrebbe apparire in un cameo anche Bruce Campbell, attore feticcio di Sam Raimi. Al momento, però, non esiste alcuna conferma in merito.

Thor: Love and Thunder, ci sarà anche Tom Hiddleston?

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Thor: Love and Thunder, ci sarà anche Tom Hiddleston?

Non c’è ancora stato, da undici anni a oggi, un film dedicato a Thor che non comprendesse un piccolo posto anche per Loki e forse Thor: Love and Thunder continuerà questa tradizione. Ne hanno parlato Chris Hemsworth e Taika Waititi con CinemaBlend spiegando come mai Tom Hiddleston non tornerà nel ruolo di Loki.

Hemsworth lo spiega piuttosto semplicemente, dicendo scherzosamente che Hiddleston ha detto che “odia” le persone coinvolte, specifica Hemsworth, e si è assolutamente rifiutato di essere coinvolto. Questa battuta è stata portata avanti da Waititi e Hemsworth più avanti nell’intervista, con i due che hanno affermato che Hiddleston era “morto” per loro. Tuttavia, Hemsworth dice anche che Loki è decisamente morto e non apparirà nel nuovo film.

Hemsworth: Non voleva essere coinvolto. Lui, ha detto ‘Vi odio tutti, e, e in particolare me’, e io pensavo, è un peccato. E questo è tutto. Voglio dire, quante volte possiamo ucciderlo? … Adoriamo Tom. Adoriamo Tom. Sì. Ma è morto. Non lui, ma il personaggio di Loki.

Waititi: No, no, è morto solo per noi.

Hemsworth: Ovviamente per noi è morto, per quanto riguarda l’amicizia.

Thor: Love and Thunder, il nuovo trailer in italiano

Thor: Love and Thunder è il quarto capitolo sulle avventure del Dio del Tuono nel MCU, ma ad impugnare il Mjolnir stavolta sarà Jane Foster, interpretata di nuovo da Natalie Portman, come confermato sabato durante il panel dei Marvel Studios al Comic-Con. L’uscita nelle sale è fissata invece al 6 Luglio 2022.

Il film segue Thor (Chris Hemsworth) in un viaggio diverso da quelli affrontati fino ad ora, alla ricerca della pace interiore. Ma il suo riposo è interrotto da un killer galattico conosciuto come Gorr il Macellatore di Dei (Christian Bale), che cerca l’estinzione degli dei. Per combattere la minaccia, Thor si affida all’aiuto di Valchiria (Tessa Thompson), Korg (Taika Waititi) e dell’ex fidanzata Jane Foster (Natalie Portman) che, con stupore di Thor, brandisce inspiegabilmente il suo martello magico, Mjolnir, come Mighty Thor. Insieme, intraprendono una sconvolgente avventura cosmica per scoprire il mistero della vendetta di Gorr il macellatore di dei e fermarlo prima che sia troppo tardi.

Taika Waititi tornerà alla regia di Thor: Love and Thunder, un film dei Marvel Studios dopo Thor: Ragnarok, così come Chris Hemsworth e Tessa Thompson riprenderanno i rispettivi ruoli di Thor e Valchiria dopo l’ultima apparizione in Avengers: Endgame. Nel cast anche Christian Bale nei panni del villain Gorr il Macellatore di Dei, e Russell Crowe in quelli di Zeus. L’ispirazione del progetto arriva dal fumetto “The Mighty Thor”, descritto da Waititi come “la perfetta combinazione di emozioni, amore, tuono e storie appassionanti con la prima Thor femmina dell’universo“.

Tredici Vite, guarda il trailer del film di Ron Howard

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Tredici Vite, guarda il trailer del film di Ron Howard

Ecco il trailer di TREDICI VITE, il nuovo film di Ron Howard per Prime Video, disponibile in tutto il mondo a partire dal 5 agosto prossimo.

TREDICI VITE racconta l’incredibile storia vera dell’enorme impegno globale per salvare una squadra di calcio thailandese rimasta intrappolata nella grotta di Tham Luang durante un improvviso temporale.

Di fronte a difficoltà insormontabili, una squadra di sommozzatori tra i più abili ed esperti al mondo – gli unici in grado di percorrere un labirinto di angusti tunnel allagati – si unisce alle unità di soccorso thailandesi e a più di 10.000 volontari per tentare uno straziante salvataggio dei dodici ragazzi e del loro allenatore. Con una posta in gioco incredibilmente alta e sotto lo sguardo del mondo intero, il gruppo intraprende la sua immersione più impegnativa, mostrando la grandiosità dello spirito umano.

Diretto da: Ron Howard
Scritto da: William Nicholson
Una storia di: Don Macpherson e William Nicholson
Prodotto da: P.J. van Sandwijk, Gabrielle Tana, Karen Lunder, William M. Connor,
Brian Grazer, Ron Howard
Executive Producer: Jon Kuyper, Carolyn Marks Blackwood, Marie Savare,
Michael Lesslie, Aaron L. Gilbert, Jason Cloth
Con: Viggo Mortensen, Colin Farrell, Joel Edgerton, Tom Bateman, Paul Gleeson, Pattrakorn Tungsupakul, Tui Thiraphat Sajakul, James Teeradon Supapunpinyo, Sahajak Boonthanakit, Weir Sukollawat Kanaros

Ghostbusters: Legacy, il sequel arriverà nel 2023

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Ghostbusters: Legacy, il sequel arriverà nel 2023

Il prossimo film di Ghostbusters arriverà nelle sale il 20 dicembre 2023. Si tratta del seguito di Ghostbusters: Legacy del regista Jason Reitman, che ha fatto rivivere il franchise di punta per Sony, che ha annunciato la data di uscita. All’inizio di questo mese, durante il “Ghostbusters Day”, Reitman e il co-sceneggiatore Gil Kenan hanno confermato ciò che i titoli di coda di Ghostbusters: Legacy lasciavano intendere, ovvero che il sequel tornerà alla New York City del film originale e all’ambientazione della caserma dei pompieri.

In un’intervista con l’Hollywood Reporter prima di Ghostbusters Day, Reitman e Kenan hanno anticipato i dettagli del sequel. “Alla fine di Ghostbusters: Legacy, la Ecto-1 sta camminando verso Manhattan, tornando a casa. E prima che venisse annunciato il titolo ufficiale di Legacy, il titolo di lavorazione era Rust City. Il che non avrebbe avuto senso per nessuno finché non avesse visto il film. Il nome in codice per il prossimo film è “Firehouse”, ha detto Reitman. Reitman ha realizzato Ghostbusters: Legacy con suo padre, il compianto Ivan Reitman, che ha diretto i film originali di Ghostbusters. L’anziano Reitman è morto all’inizio di quest’anno.

Ghostbusters: Legacy, la recensione

Ghostbusters: Legacy, diretto da Jason Reitman e prodotto da Ivan Reitman, è il nuovo capitolo della saga originale Ghostbusters. Arrivati in una piccola città, una madre single e i suoi due figli iniziano a scoprire la loro connessione con gli Acchiappafantasmi originali e la segreta eredità lasciata dal nonno. Ghostbusters: Legacy è scritto da Jason Reitman & Gil Kenan.

A più di trent’anni dall’uscita nelle sale dell’iconico Ghostbusters, il cast originale, composto da Bill Murray, Dan Aykroyd, Ernie Hudson, Sigourney Weaver e Annie Potts di nuovo insieme per ridar vita a una delle saghe cinematografiche più amate della storia. Diretto da Jason Reitman, il film è uscito nelle sale italiane il 18 novembre, prodotto da Sony Pictures e distribuito da Warner Bros. Entertainment Italia. Tra i protagonisti anche Mckenna Grace, Finn Wolfhard, Carrie Coon e Paul Rudd.

Fonte: THR

Non Sarai Sola: il primo trailer ufficiale

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Non Sarai Sola: il primo trailer ufficiale

Universal ha distribuito il primo trailer ufficiale di Non Sarai Sola. Per secoli, le montagne macedoni hanno nascosto paurosi segreti soprannaturali, inclusa l’esistenza della “Vecchia Zitella Maria” (Anamaria Marinca), una strega incattivita la cui terribile storia terrorizza i bambini da 200 anni. Maria desidera ardentemente una figlia che le tenga compagnia. Tenta di rapire una contadina appena nata, Nevena (Sara Klimoska), costringendo la madre disperata della bambina a fare un patto terrificante: se alla madre è permesso di crescere la sua bambina, permetterà a Maria di prendere Nevena quando compirà 16 anni. Maria marchia la ragazza per suggellare l’accordo, rendendola muta.

Al 16° compleanno di Nevena, Maria ritorna e trasforma la ragazza in una strega. Ma la maternità non è fatta per Maria, e alla fine abbandona Nevena dopo averle insegnato come assumere la forma di qualsiasi creatura che uccide. Abbandonata, la solitudine e la curiosità di Nevena per il mondo circostante la portano in un villaggio vicino. Quando uccide accidentalmente una contadina, Bosilka (Noomi Rapace), prende il posto della donna nel villaggio. La vita è brutale e imprevedibile ma stranamente appagante per Nevena, finché non viene aggredita e uccide l’aggressore. Dopo aver abbandonato il suo corpo, seduce e uccide un bel giovane di nome Boris (Carloto Cotta), godendosi le libertà che le offre la vita nel corpo di lui.

Quando una bambina di 10 anni viene gravemente ferita, Nevena coglie l’occasione per ricominciare da capo. Come Biliana, vive l’infanzia felice che le è stata negata. Quando raggiunge la giovane età, Biliana (Alice Englert) sposa Yovan (Félix Maritaud), un bel giovane del suo villaggio, e subito rimane incinta.

Ma l’improvviso ritorno di Maria porterà Nevena a fare una sua scelta molto difficile. Il film d’esordio del regista vincitore del Premio Sundance Goran Stolevski, Non Sarai Sola è una storia inquietante, poetica e soprannaturale che si trasforma in una storia umana, intrisa di rituali e tradizioni macedoni. Non Sarai Sola è scritto e diretto da Goran Stolevski (Would You Look at Her). Il film è prodotto da Kristina Ceyton (The Babadook, The Nightingale) e Samantha Jennings (Buoyancy, Good Madam). Nel cast troviamo Klimoska (Would You Look at Her, Willow), Anamaria Marinca (4 Months, 3 Weeks, and 2 Days, “Sex Traffic”), Noomi Rapace (The Girl with the Dragon Tattoo, Prometheus), Alice Englert (Beautiful Creatures, “Top of the Lake”), Carloto Cotta (Tabu, Diamantino), Félix Maritaud (BPM (Beats Per Minute), Sauvage / Wild) e Arta Dobroshi (Lorna’s Silence, “Gangs of London”).

Il direttore della fotografia è Matthew Chuang (The Mandela Effect, Blue Bayou). La scenografa è Bethany Ryan (“High Life”, Buoyancy). Il film è montato da Luca Cappelli (Ruin, Acute Misfortune). La truccatrice è Dusica Vuksanovic (“Black Sun”, “The Outpost”).

Woody Allen si ritira: “Farò un o due altri film”

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Woody Allen si ritira: “Farò un o due altri film”

In una conversazione con Alec Baldwin trasmessa in live streaming su Instagram, Woody Allen ha detto che intende dirigere “uno o due altri” film, ma ha anche detto che “il brivido è passato” a causa del declino dell’esperienza cinematografica.

Senza rivelare i dettagli sul progetto, Allen ha detto che dirigerà un film che girerà a Parigi tra la fine dell’estate o l’inizio dell’autunno. Il suo ultimo film è stato Rifkin’s Festival, che ha incassato solo 2,3 milioni di dollari, uscendo negli Stati Uniti in una distribuzione limitata all’inizio di quest’anno ma con scarso impatto.

MPI Media Group ha gestito quel film, intervenendo per Amazon Studios, che ha ritirato il suo accordo di distribuzione da 80 milioni di dollari con Allen nel 2019. Il regista ha visto le sue opzioni di carriera restringersi negli ultimi anni a causa del riemergere della sua questione legale per le accuse di abusi sessuali. Anche l’editore di libri Hachette ha annullato la pubblicazione delle sue memorie nel 2020.

Anche prima del Covid, il cambiamento del mercato della distribuzione stava pesando molto sul lavoro di Woody Allen. “Quando ho iniziato, giravi un film che andava in un cinema e nei cinema di tutto il paese, e le persone venivano a centinaia per guardarlo in grandi gruppi su un grande schermo”, ha detto. “Ora, fai un film e ti ritrovi un paio di settimane in un cinema, forse sei settimane, quattro settimane, qualunque cosa. E poi passa direttamente allo streaming o direttamente al pay-per-view, e le persone adorano sedersi a casa con i loro grandi schermi e guardarli sui loro televisori”. Di conseguenza, ha continuato: “Non è più così divertente per me”.

In cinque decenni, dagli anni ’60 al 2010, Allen ha girato una media di circa un film all’anno, scrivendo e dirigendo più di 50 lungometraggi.

In merito alla sua nuova routine quotidiana, Woody Allen ha detto: “Non devo sentire freddo d’inverno o caldo d’estate o sveglio alle 5 del mattino, per prendere decisioni tutto il giorno. Sono a casa e non posso fare altro che fare esercizio fisico, esercitarmi con il clarinetto e scrivere. Ero a casa a scrivere. Ho scritto molte opere teatrali… Ho pensato tra me e me: ‘E se non facessi più un film? Questo è un bel modo di vivere.’ E ho pensato: ‘Beh, forse ne farò uno o due in più.'”

Soltanto il tempo ci dirà quale sarà il futuro di Woody Allen al cinema.

Everything Everywhere All at Once, il trailer italiano

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Everything Everywhere All at Once, il trailer italiano

I Wonder Pictures è lieta di pubblicare il poster e il trailer italiano di Everything Everywhere All at Once, in attesa del film campione di incassi USA che arriverà nelle sale italiane il 6 ottobre.

EEAAO è stata la più grande sorpresa della stagione al box office americano 2022. Dopo l’anteprima mondiale in occasione del South by Southwest Festival (SXSW), accompagnata da recensioni entusiastiche, Everything Everywhere All at Once è arrivato nelle sale americane il 25 marzo e ha incassato oltre 65 milioni di dollari negli Stati Uniti e più di 90 in tutto il mondo: l’incasso più alto nella storia di A24.

A24 è lo studio internazionale (ma il nome viene da un viaggio dei fondatori sulla autostrada italiana A24) che sta cambiando il volto del cinema mondiale con le sue scelte artistiche fuori dagli schemi. In questi anni A24 ha dato fiducia a giovani talenti che si sono già affermati come autori di riferimento, come gli stessi registi di Everything Everywhere All At Once – il geniale duo noto come The Daniels, ovvero Daniel Kwan e Daniel Scheinert – già autori di Swiss Army Man, folle commedia con Daniel Radcliffe e Paul Dano.

I Wonder Pictures è entusiasta di iniziare la sua collaborazione con A24 portando in Italia proprio Everything Everywhere All at Once, opera che racconta una storia universale passando per tutte le dimensioni possibili del tempo, dello spazio e dell’essere. Un film altamente spettacolare e al contempo profondo, che fonde commedia, dramma familiare, arti marziali, romanticismo, dita fatte di wurstel e un bagel che racchiude i segreti dell’universo.

Interpretato da Michelle Yeoh, protagonista straordinaria e camaleontica, Everything Everywhere All at Once vede nel cast Ke Huy Quan, icona del cinema degli anni Ottanta nel ruolo del giovane inventore Data de I Goonies, nonché compagno di avventure di Harrison Ford in Indiana Jones e il tempio maledetto, James Hong (il perfido Lo Pan di Grosso Guaio a Chinatown), Stephanie Hsu (Shang-Chi and the Legend of the Ten Rings) e Jamie Lee Curtis, nei panni della spietata impiegata dell’ufficio imposte Deirdre Beaubeirdre. Proprio l’attrice protagonista della saga di Halloween e è stata la più grande sostenitrice del film, conducendo una massiccia campagna social che ha contribuito in maniera determinante al passaparola e trasformandolo in un instant cult.

Everything Everywhere All at Once, il film definitivo

Dai fratelli Russo (produttori esecutivi), A24 e Ley Line Entertainment, il film definitivo sul multiverso con le icone del cinema Michelle Yeoh (La Tigre e il Dragone, Shang-Chi) e Jamie Lee Curtis (Halloween, Una poltrona per due) dirette dal duo di registi visionari The Daniels. Il caso dell’anno al botteghino USA.

Evelyn Wang (Michelle Yeoh) gestisce una piccola lavanderia a gettoni, ha una figlia adolescente che non capisce più, un padre rintronato e un matrimonio alla frutta.

Un controllo fiscale di routine diventa inaspettatamente la porta attraverso cui Evelyn viene trascinata in una avvincente e coloratissima avventura nel multiverso più innovativo e divertente mai visto al cinema. Chiamata a salvare il destino degli universi, dovrà attingere a tutto il suo coraggio per sconfiggere un nemico all’apparenza inarrestabile e riportare l’armonia nella sua famiglia.

Con la sorprendente Stephanie Hsu (Shang-Chi), il film segna il ritorno alle scene dopo 40 anni del mitico Ke Huy Quan, interprete degli amatissimi Data (I Goonies) e Short Round (Indiana Jones e il tempio maledetto).

Scritto, diretto e prodotto dai The Daniels. Il film è prodotto anche da Jonathan Wang, dalla AGBO dei fratelli Russo e da A24. I produttori esecutivi sono Ley Line Entertainment, IAC e Josh Rudnick.

Everything Everywhere All at Once, il poster

Hocus Pocus 2, il primo trailer del film

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Hocus Pocus 2, il primo trailer del film

Le sorelle Sanderson sono tornate nel primo trailer originale di . Eccolo di seguito diffuso da Disney sui suoi account social ufficiali:

Disney ha dato il via libera a Hocus Pocus 2 nel 2021, con Anne Fletcher al timone. Per la gioia del pubblico, tutte e tre le originali sorelle Sanderson stanno tornando a seminare il caos. Doug Jones (Billy Butcherson) è l’unico altro attore del primo film che tornerà, poiché il resto del cast è nuovo di zecca. La sinossi sembra attenersi alla formula magica di tre liceali che devono salvare Salem dalle sorelle Sanderson la notte di Halloween.

Hocus Pocus 2 arriverà al cinema il 30 settembre 2022. Nel cast tornano Bette Middler (Winifred), Kathy Najimy (Mary) e Sarah Jessica Parker (Sarah).

Hocus Pocus 2, l’attesissimo film originale Disney+ che riunisce Bette Midler, Sarah Jessica Parker e Kathy Najimy. Il sequel live action del popolare classico di Halloween, che vede il ritorno delle deliziosamente malvagie sorelle Sanderson per un uragano di comicità, debutterà su Disney+ il 30 settembre.

Sono passati 29 anni da quando qualcuno ha acceso la Candela della Fiamma Nera e ha resuscitato le sorelle del XVII secolo, che sono in cerca di vendetta. Ora tocca a tre studentesse liceali impedire alle fameliche streghe di scatenare un nuovo caos a Salem prima dell’alba della vigilia di Ognissanti. Hocus Pocus 2 è interpretato anche da Sam Richardson (La Guerra di domani), Doug Jones (La forma dell’acqua – The Shape of Water), Hannah Waddingham (Ted Lasso), Whitney Peak (Gossip Girl), Belissa Escobedo (American Horror Stories), Lilia Buckingham (Dirt), Froyan Gutierrez (Teen Wolf) e Tony Hale (Veep – Vicepresidente incompetente). Il film è diretto da Anne Fletcher (Voglio una vita a forma di me, Ricatto d’amore) e prodotto da Lynn Harris (Una famiglia vincente – King Richard, Paradise Beach – Dentro l’incubo), con Ralph Winter (Hocus Pocus, il franchise di X-Men), David Kirschner (Hocus Pocus, La bambola assassina) e Adam Shankman (Disenchanted, Hairspray – Grasso è bello) come produttori esecutivi.

La mia ombra è tua: recensione del film con Marco Giallini

La mia ombra è tua: recensione del film con Marco Giallini

Dal 29 Giugno nelle sale italiane è possibile vedere La mia ombra è tua, il nuovo film di Eugenio Cappuccio con Marco Giallini (Perfetti sconosciuti, Io sono tempesta), Giuseppe Maggio (Sul più bello, Altrimenti ci arrabbiamo), Anna Manuelli e Isabella Ferrari (Saturno contro, La grande bellezza). Il lungometraggio, una produzione Fandango e Rai Cinema, è una commedia nostalgica sull’amore e sulla difficile vita dei poeti moderni che, esattamente come Leopardi o Catullo, sono tormentati da amori impossibili.

La trama de La mia ombra è tua

La mia ombra è tua è tratto dall’omonimo romanzo di Edoardo NesiEmiliano (Giuseppe Maggio) è un venticinquenne toscano laureato in lettere antiche con il massimo dei voti. Nonostante la sua intelligenza, il ragazzo ha dei seri problemi relazionali: ha sempre vissuto ”in un bozzolo”, è impacciato e non riesce a tenersi vicino nemmeno la sua ragazza Allegra (Anna Manuelli). Nella rocambolesca ricerca di lavoro, viene offerto a Emiliano un impiego insolito: una casa editrice gli chiede di fare da assistente ad un celebre scrittore (Marco Giallini) per convincerlo a concludere il suo secondo romanzo. Vittorio Vezzosi è infatti diventato famoso grazie ad un libro scritto trent’anni prima. Da allora, ”il Vezzosi” vive nella sua villa come un eremita burbero e drogato. Contro ogni aspettativa, lo scrittore si trova stranamente in sintonia con Emiliano. Tra i due nasce un rapporto comico ed improbabile, ma che si rivela a poco a poco proficuo per entrambi: in fin dei conti, i due non sono così dissimili…

Marco Giallini è il bullo, Giuseppe Maggio è il secchione

La mia ombra è tua potrebbe benissimo essere un film adolescenziale: le dinamiche sono le stesse. Abbiamo Emiliano, un protagonista intelligente e occhialuto – e che per di più porta l’apparecchio – che si trova costretto ad affrontare Vittorioun personaggio audace, scontroso e prevaricatore. Le dinamiche tra Marco Giallini e Giuseppe Maggio sono quelle tipiche di un bullo e un secchione. A questo aspetto va aggiunto il divario di età tra i due: il sessantenne Vittorio è figlio di una cultura incentrata sull’uomo alpha, sull’ideologia forte, sulla nostalgia e, in un certo senso, sull’anarchia. Al contrario, Emiliano è più riflessivo e indeciso, guarda le sfumature così tanto che fatica a definirsi.

Questi due caratteri così apparentemente lontani, si scoprono simili scena dopo scena: sono entrambi degli uomini letterari, dei poeti. Proprio per questo motivo, vivono entrambi arroccati e scollegati dal mondo, seppur in modi molto diversi. Tra similitudini e differenze, il rapporto che s’instaura tra Emiliano e Vittorio si rivela un sistema efficiente, in grado di far uscire entrambi dal proprio bozzolo.

Una trama a salti e una regia confusionaria

Di base, La mia ombra è tua è un film che funziona. Fa sorridere e lascia un messaggio profondo allo spettatore, facendo riferimenti letterari e culturali non da poco. Qualche monologo d’effetto detto dai personaggi principali lascia interessanti spunti di riflessione, ma per altri aspetti il film non risulta perfettamente definito. Ci sono alcuni momenti morti e altrettante scene non ben amalgamate tra loro.

Inoltre, la comicità del film raggiunge attimi di assurda stravaganza. Alcune battute sono davvero banali e di basso livello, tipiche di quell’umorismo italiano visto e rivisto. Marco Giallini interpreta ancora una volta come in Perfetti sconosciuti o in The Place il suo personaggio scorbutico e arrogante: nulla di nuovo, ma non si può dire che non riesca bene. Al di sotto della corazza, Vittorio si rivela un uomo sensibile e fragile, riflettendo un atteggiamento tipico degli italiani della sua generazione.

Dalla campagna toscana alla fiera del vintage milanese

La mia ombra è tua è un film dalle tinte pastello. Si svolge principalmente tra le campagne toscane e del centro Italia: i due protagonisti si muovono tra gli ulivi e i campi di girasoli con una moto o con una jeep vintage rosso fiammante. I contrasti a livello visivo sono interessanti ma, anche per l’estetica delle immagini, c’è una cura singhiozzante. C’è un po’ troppo materiale: ai campi aperti e bucolici si alternano immagini claustrofobiche e affollate di una Milano caotica e chic.

La mia ombra è tua: una commedia colorita

Il film è sicuramente colorito, non solo per i paesaggi. Anche i personaggi sono tra loro tutti diversi e originali. Oltre ai protagonisti, anche le due figure femminili de La mia ombra è tua spiccano e si distinguono: la bellezza giovanile di Anna Manuelli è messa vicino a quella matura di Isabella Ferrari, per esaltarne le somiglianze e le differenze.la mia ombra è tua recensione filmIn conclusione, La mia ombra è tua è una commedia profonda che, per quanto imperfetta, si stacca dalla mediocrità della maggior parte dei film comici italiani. Tra gli spunti riflessivi e gli aspetti più coloriti, il lungometraggio si rivela una novità interessante del 2022.

Uccisa due volte – Il caso Pomarelli, recensione del documentario

Piacenza è una città di provincia, ma anche di confine. Al senso di appartenza e comunità che evoca, può dunque associarsi l’idea di un equilibrio precario, di una condizione indefinita tra l’abitare un territorio conosciuto e il volersi spingere verso l’ignoto. Il documentario Uccisa due volte – Il caso Pomarelli, in onda su Crime+Investigation dal 28/6, ripercorre la tragica storia di Elisa Pomarelli proprio partendo dal senso della città di provincia, dove anche la più fidata delle amicizie può tramutarsi in orrore inaudito. Si tratta di una produzione Indigo Stories per A+E Networks Italia. Prodotto da Alessandro Lostia per Indigo Stories, con produttore esecutivo Ariens Damsi, il documentario è scritto da Matteo Festa e diretto da Alessandro Galluzzi.

Un lesbicidio reso invisibile

La lucidità di Emanuela Gatti, giornalista de IlPiacenza.it cerca di fare chiarezza su un terribile lesbicidio rimaneggiato dalla stampa e dai media. Massimo Sebastiani ed Elisa Pomarelli, grandi amici che condividono la passione per la natura e la campagna, scompaiono il 24 agosto del 2019 tra le colline piacentine, dopo essere stati avvistati l’ultima volta insieme in una trattoria. I telefoni dei due risultano irraggiungibili e, verso le 23:00, la famiglia inizia a chiedere aiuto ai carabinieri. Si teme il peggio, perfino che l’amico Massimo l’abbia sequestrata, pensiero inconcepibile fino a pochi minuti prima dai genitori di Elisa, che conoscevano bene lo stretto rapporto tra Massimo e la figlia. Dopo tredici giorni, la Polizia riesce a rintracciare l’uomo, che confessa di avere strangolato Elisa, vittima di un amore non ricambiato. La giovane aveva infatti dichiarato a Massimo il proprio orientamento sessuale, mai accettato pienamente dall’amico, che presentava agli amici Elisa come la propria ragazza ed era perfino convinto che sarebbero andati a vivere insieme.

Quello di Elisa è dunque allo stesso un femminicidio e un lesbicidio, per cui Massimo Sebastiani è stato condannato a 20 anni di carcere. L’accusa aveva chiesto in realtà una condanna più dura, di 24 anni ma, trattandosi di rito abbreviato, all’imputato è stato concesso uno “sconto” di un terzo sulla pena. Secondo i genitori di Elisa, giustizia è stata fatta solo a metà. L’assassino ha infatti chiesto e ottenuto il rito abbreviato e quindi lo sconto di pena che, nei casi riconosciuti come femminicidi, non viene concesso. Anche l’aggravante della lesbofobia non è stata rilevata, in assenza, ad oggi, di una legge specifica. L’omicidio di Elisa non può quindi essere riconosciuto né come femminicidio né come lesbicidio, un crimine d’odio di matrice lesbofobica, quando è in realtà entrambe le cose.

Caso Pomarelli

Il caso Pomarelli: la verità di Elisa

Elisa non è stata uccisa solo in un modo. Nei giorni successivi al suo femminicidio, i media italiani avevano ipotizzato una possibile relazione tra lei e il suo assassino, parlando di “gigante buono”, “gioco pericoloso”, “amore non corrisposto”. Poi, quando è stato reso pubblico il suo orientamento sessuale, si è improvvisamente detto che la vita privata della vittima doveva essere protetta, che non si doveva presumere o etichettare Elisa che aveva solo 28 anni e che forse avrebbe potuto anche cambiare idea, cosa che aveva sempre sperato Massimo Sebastiani. La voce dei giornalisti de IlPiacenza.it vuole evidenziare come crimini del genere siano l’espressione più intollerabile di una violenza sistemica che colpisce ogni giorno donne e lesbiche, alle quali non viene garantita un’adeguata protezione.

Assente dalla maggior parte delle narrazioni e degli articoli sul caso Pomarelli è Elisa. Si parla di Massimo, di come in preda a un “raptus passionale” abbia compiuto un gesto orribile, che per nulla combacia con la sua natura “buonissima”. Ma da tre anni Elisa era amica di Massimo, non un amante. Una persona che, di fronte a un uomo socialmente impacciato e rifiutato da molti, era pronta a ricercare gli aspetti più positivi della sua personalità. Eppure, questo atteggiamento amichevole è stato ricambiato con l’ossessione. Secondo la sorella, “Elisa divenne la ragione di vita di Massimo e, quando lei decise di porre fine all’amicizia, lui ha risposto con violenza omicida”.

Le immagini sorridenti dei due hanno accompagnato dozzine di articoli sul caso Pomarelli, che hanno tentato di legittimare un amore inconsistente, la fantasia deviata di chi vede l’orientamento sessuale come un qualcosa di transitorio, “una malattia da cui guarire”, una condizione che scegliamo di imporci ma da cui gli altri possono dissuaderci. Pochissimi articoli hanno ritratto la vicenda di Elisa con il lessico adeguato. La parola “femminicidio” sembrava non accordarsi a dovere con la sensibilità di Sebastiani, e alle opinioni di amici e parenti è stato affidato il compito di convalidare questo delitto d’amore, un errore all’interno di un rapporto buono, in cui Elisa è sempre stata tutelata.

Il caso Pomarelli vuole contrastare la risonanza mediatica di questo omicidio, facendo luce sulle lacune del nostro sistema giudiziario, sulla necessità di proteggere la sfera Lgbtq+ in una società che invisibilizza l’omosessualità e non riconosce l’omotransfobia come violenza.

Christian Bale interpreterebbe di nuovo Batman se Christopher Nolan tornasse alla regia

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Mentre Christian Bale tra poco debutterà al cinema nei panni di Gorr the God Butcher nel prossimo sequel  Thor: Love and Thunder, l’attore ha recentemente rivelato che tornerebbe volentieri ad interpretare Batman ma ad una sola condizione, scopriamo quale!

In una recente intervista a Variety, a Christian Bale è stato chiesto se sarebbe disposto ad indossare ancora una volta il cappuccio e il mantello e di tornare a vestire i panni di Batman. L’attore si è dimostrato molto disponibile nel parlarne e ha anche rivelato di non ver mai ricevuto richieste per tornare a riprendere il ruolo, aggiungendo che se il regista Christopher Nolan gli chiedesse di tornare, lui lo farebbe.

“No. Nessuno me l’ha mai chiesto. Nessuno l’ha sollevato”, ha detto Christian Bale. “A volte le persone mi dicono: ‘Oh, ho sentito che sei stato avvicinato e hai offerto rispetto a questo.’ E io di solito dico “Questa è una novità per me. Nessuno l’ha mai chiesto”” – L’attore ha aggiunto: “Ho un patto con Chris Nolan. Ci siamo detti: ‘Ehi, guarda. Facciamo tre film, se siamo abbastanza fortunati da riuscire a farli. Dopo questi, fermiamoci. Non indugiamo troppo a lungo.’ Nella mia mente, scatterebbe qualcosa solo se Chris Nolan si dicesse mai: “Sai una cosa, ho un’altra storia da raccontare”. Se ai capiterà e vorrò raccontare quella storia con me, io sarò con lui”.

Il turno di Bale nei panni di Batman è arrivato in quella che è considerata la migliore trilogia di film live-action di Batman fino ad oggi, con l’attore nel ruolo di Bruce Wayne/Batman in Batman Begins Il cavaliere oscuro e Il cavaliere oscuro – il ritorno. Mentre la fine del terzo film sembra aver chiuso il libro sul Batman di Bale, non è del tutto impossibile che Bale possa tornare ancora una volta nel personaggio se Christopher Nolan desiderasse di farne un altro.

Disney+: tutte le novità di Luglio 2022

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Disney+: tutte le novità di Luglio 2022

Manca ormai poco all’inizio di Luglio 2022, ed ecco tutti i film e le serie tv in arrivo questo mese su Disney+. A luglio si aggiungeranno alla library Disney+ tantissime serie: arrivano infatti l’attesissima prima parte della quarta stagione di Mayans M.C. a partire dal 27 luglio, la dodicesima stagione di Bob’s Burgers (13 luglio), mentre il 6 luglio arrivano le cinque stagioni complete della popolare serie Ghost Whisperer con Jennifer Love Hewitt e Good Trouble che torna con la terza stagione completa.

A luglio torna anche lo Shark Fest con numerosi titoli targati National Geographic, tra i quali Chris Hemsworth: a caccia di squali. Su Disney+ ci sarà una nuova sezione per gli amanti del genere poliziesco intitolata True Crime: tra i titoli, gli abbonati troveranno Captive Audience: A Real American Horror Story a partire dal 6 luglio, Wild Crime, L’animale più feroce di tutti, City of Angels | City of Death disponibili dal 20 luglio e The Sinfluencer of Soho che arriverà il 22 luglio sulla piattaforma streaming. ZOMBIES 3 debutterà su Disney+ a luglio! In attesa di questa nuova entusiasmante avventura, sulla piattaforma potete guardare, o riguardare, i primi due capitoli dell’amato franchise.

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I film in arrivo a Luglio 2022 su Disney+

The Princess, dal 1 Luglio

The PrincessQuando una bella e tenace principessa rifiuta di sposare il crudele sociopatico a cui è stata promessa in sposa, viene rapita e rinchiusa in una remota torre del castello del padre. Con il corteggiatore respinto e intenzionato a vendicarsi usurpando il trono, la principessa è chiamata a proteggere la sua famiglia e salvare il regno.

Bob’s Burgers – Il Film, dal 13 Luglio

Bob’s Burgers – Il Film è un’avventura d’animazione comedy basata sull’omonima serie pluripremiata agli Emmy. Dopo che una conduttura dell’acqua rotta crea una voragine di fronte a Bob’s Burgers bloccandone l’ingresso, Bob e Linda faticano per tenere a galla l’attività. Nel mentre i ragazzi cercano di risolvere un mistero che potrebbe salvare il ristorante.

Not Okay, dal 27 Luglio 2022

Not Okay segue Danni Sanders (Zoey Deutch), un’aspirante scrittrice senza obiettivi, senza amici, senza prospettive sentimentali e, cosa peggiore, senza follower, che finge un viaggio a Parigi a misura di Instagram nella speranza di aumentare la sua popolarità sui social media. Quando un terrificante incidente colpisce la Città delle Luci, Danni cade involontariamente in una bugia più grande di quanto avesse mai immaginato. Torna da eroina, stringe un’improbabile amicizia con Rowan (Mia Isaac), sopravvissuta a una sparatoria in una scuola e impegnata a cambiare la società, e conquista l’uomo dei suoi sogni, Colin (Dylan O’Brien). Come influencer e attivista, Danni ha finalmente la vita e il pubblico che ha sempre desiderato. Ma è solo questione di tempo prima che questo quadro idilliaco si incrini e Danni scopra a sue spese che Internet ama le stroncature.

Le serie tv in arrivo a Luglio 2022 su Disney+

Promised Land dal 6 luglio 2022

Una serie drama epica e generazionale su due famiglie latine in lotta per la ricchezza e il potere nella Sonoma Valley in California.

The Responder dal 6 luglio 2022

Chris (Martin Freeman) guida un veicolo di pronto intervento nella sua difficile città natale, Liverpool. Notte dopo notte affronta il crimine, la violenza e la dipendenza per le strade, mentre lotta contro i demoni personali che minacciano di destabilizzare il suo lavoro, il suo matrimonio e la sua salute mentale. Quando Chris è costretto ad accogliere la nuova recluta Rachel (Adelayo Adedayo), entrambi scoprono ben presto che la sopravvivenza in questo mondo pressante, implacabile e oscuro dipende dal fatto che si aiutino o si distruggano a vicenda. L’azione si svolge nell’arco di una settimana con turni di notte sempre più tesi. Dal profondo dell’impotenza e della disperazione, con la sua stessa famiglia che gli sta sfuggendo di mano, Chris si aggrappa all’idea di salvare la vita di una giovane tossicodipendente intrappolata in un dilemma mortale. Se ci riuscirà, forse potrà salvare se stesso e riscoprire cosa significa essere un agente di polizia.

ZOMBIES 3, dal 15 Luglio 2022

ZOMBIES 3 vede protagonisti Milo Manheim nei panni dello zombie Zed e Meg Donnelly in quelli della cheerleader Addison, che iniziano l’ultimo anno alla Seabrook High, nella città che èdiventataunrifugiosicuropermostrieumani.Zedèinattesadiunaborsadistudiosportiva che lo renderà il primo zombie a frequentare il college, mentre Addison si sta preparando per il primo national cheer-off di Seabrook. All’improvviso, però, degli extraterrestri arriveranno a Seabrook, provocando tutt’altro che una competizione amichevole. Il film è interpretato anche da Chandler Kinney nel ruolo di Willa, Ariel Martin in quello di Wynter, Pearce Joza nei panni di Wyatt, Carla Jeffery in quelli di Bree; Trevor Tordjman interpreta Bucky, Kylee Russell è Eliza, Terry Hu veste i panni di A-spen, Matt Cornett è A-lan, Kyra Tantao è A-li, James Godfrey interpreta Bonzo e Kingston Foster è Zoey.

Santa Evita, dal 26 Luglio

Santa Evita è la storia di un corpo senza tomba e della leggenda che ne è scaturita. Nel 1955, un colpo di stato militare in Argentina rovesciò l’allora presidente Juan Domingo Perón e nascose il corpo di Evita per 16 anni per evitare che diventasse un simbolo contro il regime. Prima della sua morte, Eva era diventata una potente figura politica come moglie del generale Perón, e il suo cadavere senza sepoltura ha ossessionato l’arena politica del Paese per oltre due decenni.

In nome del cielo, dal 27 Luglio

Targata FX, In nome del cielo, è una serie ispirata al bestseller true crime di Jon Krakauer e segue gli eventi che hanno portato all’omicidio del 1984 di Brenda Wright Lafferty (Daisy Edgar-Jones) e della sua bambina in un sobborgo di Salt Lake Valley, Utah. Mentre il detective Jeb Pyre (Andrew Garfield) indaga sugli eventi che hanno coinvolto la famiglia Lafferty, scopre verità sepolte sulle origini della religione mormone e sulle violente conseguenze di una fede inflessibile. Quello che scopre Pyre, un devoto mormone, lo porta a mettere in discussione la sua stessa fede.

High School Musical: The Musical: La serie: La terza stagione dal 27 luglio

I Wildcats si dirigono a Camp Shallow Lake, un campo estivo in California, dove vivranno insieme ai loro compagni un’estate indimenticabile all’insegna del romanticismo, delle notti senza coprifuoco e della vita all’aria aperta. Con una produzione di Frozen all’orizzonte e una “docuserie” piena di drammi sul dietro le quinte, i Wildcats riusciranno a dimostrare chi è il “migliore sulla neve” senza lasciare nessuno al freddo?

Light & Magic dal 27 Luglio 2022

Grazie a un accesso esclusivo, il regista candidato all’Oscar Lawrence Kasdan accompagna gli spettatori in un’avventura dietro le quinte della Industrial Light & Magic, la divisione di Lucasfilm che si occupa di effetti speciali, animazione e produzione virtuale. Il pubblico potrà scoprire cosa ha ispirato alcuni dei più leggendari registi della storia di Hollywood ed esplorare le loro storie dai primi film fino al lavoro per dare vita alla visione di George Lucas. Realizzata da Imagine Documentaries e Lucasfilm, e dai produttori esecutivi Brian Grazer e Ron Howard, la docuserie composta da sei episodi debutterà il 27 luglio in esclusiva su Disney+.

Apple TV+ annuncia una nuova serie ispirata all’ultimo romanzo di Edith Wharton The Buccaneers

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Apple TV+ ha annunciato una nuova serie, ancora senza titolo, di otto episodi della durata di un’ora ciascuno ispirata all’ultimo romanzo incompiuto dell’autrice Premio Pulitzer Edith Wharton, The Buccaneers, con Kristine Froseth (“The Assistant”, “Sharp Stick”), Alisha Boe (“When You Finish Saving the World”, “Tredici”), Josie Totah (“Bayside School”), Aubri Ibrag (“Dive Club – Un tuffo nel mistero”), Imogen Waterhouse (“The Outpost“, “Animali notturni“) e Mia Threapleton (“Shadows”, “I Am Ruth”) nei panni delle protagoniste. Scritta e ideata da Katherine Jakeways (“Tracey Ullman’s Show”, “Where This Service Will Terminate”) e diretta dalla vincitrice del BAFTA Susanna White (“Bleak House”, “Jane Eyre”, “Generation Kill”), la serie è attualmente in produzione in Scozia.

La trama

Ragazze con soldi, uomini con potere. Nuovo denaro, vecchi segreti. Un gruppo di giovani ragazze americane amanti del divertimento fa esplodere la Londra strizzata nel corsetto degli anni ’70 dell’Ottocento, dando il via a uno scontro culturale anglo-americano con la conservatrice Inghilterra attraversata da un’aria nuova che guarda con disprezzo a secoli di tradizione. Inviate dall’America per assicurarsi mariti e titoli, queste giovani donne puntano molto più in alto, e dire “lo voglio” è solo l’inizio…

Protagoniste di The Buccaneers sono Nan St. George (Kristine Froseth), Conchita Closson (Alisha Boe), Mabel Elmsworth (Josie Totah), Lizzy Elmsworth (Aubri Ibrag), Jinny St. George (Imogen Waterhouse) e Honoria Marable (Mia Threapleton). La candidata al BAFTA Beth Willis (“Doctor Who”, “Ashes to Ashes”, “Help”), il vincitore dell’Emmy George Faber (“National Treasure”, “Generation Kill”, “Collateral”), Katherine Jakeways sono i produttori esecutivi, come Susanna White che dirigerà la maggior parte degli episodi. La serie, ancora senza titolo, è prodotta per Apple TV+ da The Forge Entertainment.

The Terminal List: recensione della serie con Chris Pratt

The Terminal List: recensione della serie con Chris Pratt

Dopo la serie dedicata al Jack Reacher nato dalla penna di prime video, Amazon Prime alza il tiro proponendo agli abbonati della piattaforma streaming The Terminal List, un prodotto che vede protagonista un personaggio che può attrarre lo stesso tipo di pubblico. Il James Reece protagonista della serie è infatti un Navy Seals il quale, dopo aver visto il proprio plotone di soldati sterminato in un’imboscata in Siria, torna in patria per scoprire che il massacro non è forse opera di un nemico lontano quanto forse la macchinazione di forze che cospirano nello stesso territorio statunitense. la ricerca della verità e la sete di vendetta porteranno Reece a mettere in gioco molto più della sua stessa incolumità…

The Terminal List, cast e crew di livello cinematografico

Ispirato dal romanzo omonimo scritto dall’ex-soldato Jack Carr, The Terminal List propone un cast tecnico e artistico degno di una produzione cinematografica: protagonista assoluto dello show è la star Chris Pratt, che torna a collaborare con Amazon dopo il successo di The Tomorrow War. Accanto a lui tra gli altri Constance Wu e Taylor Kitsch, mentre alla regia del pilot troviamo niente meno che Antoine Fuqua, il quale ha già diretto Pratt nel rifacimento de I magnifici sette.

Nonostante un pedigree di tale livello la serie non riesce a garantire il livello di tensione e spettacolo che tali premesse avevano lasciato sperare. E questo perché fin dall’inizio appare evidente come il tentativo di coniugare il realismo della presentazione degli eventi e la necessità di intrattenimento non riescano a trovare una comunione efficace.

The Terminal List Taylor Kitsch

Lo sforzo verso il realismo non è premiato

Il primo episodio di The Terminal List, in particolar modo nella prima sequenza di battaglia, possiede un’attenzione ai particolari, una rappresentazione delle tattiche di combattimento e della battaglia stessa che si presentano come diverse rispetto al solito spettacolo. La ricerca di  soluzioni di messa in scena e montaggio che avvicinano il prodotto a un’idea di realismo compie stranamente l’effetto opposto, ovvero quello di appiattire la tensione drammatica degli eventi.

Anche il resto della trama che si sviluppa a partire dalla missione fallita di Reece e dei suoi uomini non fornisce spunti veramente originali, il che non sarebbe poi necessariamente un requisito fondamentale se l’episodio fosse riuscito a creare la necessaria tensione narrativa e adesione emotiva nei confronti dei personaggi presentati. Il che purtroppo non accade, facendo della prima  – e seconda – puntata di The Terminal List un accumulo di momenti duri ma mai veramente drammatici.

Chris Pratt non è l’eroe di cui abbiamo bisogno

Leggermente meglio sotto questo punto di vista ottengono le puntate successive, le quali non riescono comunque ad innalzare il livello del prodotto al punto da renderlo stimolante da vedere. E questo molto probabilmente succede anche per gli evidenti errori di casting: Chris Pratt in versione totalmente seria non ha lo stesso effetto di quando lavora anche sul lato ironico dei suoi personaggi. Mancando tale bidimensionalità a James Reece, si palesano anche i limiti dell’attore che lo interpreta, capace di dotare il personaggio di presenza scenica ma non di reale profondità emozionale o psicologica.

La sorpresa però maggiormente negativa dello show è una Constance Wu totalmente fuori dal ruolo della reporter che spalleggia Reece. Il che appare davvero peculiare, in quanto l’attrice affermatasi in ruoli leggeri aveva in precedenza dimostrato spessore drammatico e presenza scenica in Hustlers. C’è da specificare una parte scritta in maniera scontata di certo non l’aiuta ad esprimersi al meglio, tutt’altro. 

Un passo indietro per Prime Video

Rispetto alla serie “gemella” Reacher (che pure è ben lontana dall’essere un capolavoro…) The Terminal List rappresenta per Amazon a livello artistico un passo indietro, poiché tenta evidentemente di alzare il tiro mancando però il bersaglio. La ricerca forse fin troppo ostentata di un realismo di fondo in situazioni e tempi di racconto alla fine ha nuociuto alla necessità di intrattenimento, rendendo il prodotto un ibrido di difficile comprensione. A James Reece sono stati fino a oggi dedicati altri due libri da parte di Jack Carr, vedremo se Amazon continuerà nei loro adattamenti in nuove stagioni di The Terminal List. I margini di miglioramento sono ampi…

Horizon 2074, rivelati il titolo e le anticipazioni della serie Netflix

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Sony ha recentemente annunciato di avere una serie Horizon in lavorazione per Netflix, ma non sono stati rivelati maggiori dettagli. Ebbene, oggi un nuovo documento apparso online per lo spettacolo non solo rivela il suo titolo, ma anche la sua troupe.

Come trovato da Jeff Grubb di Giant Bomb, una pagina della serie riporta Horizon 2074, il presunto titolo della serie, la pagina è apparsa sul sito web della Directors Guild of Canada. Il documento riporta un intero gruppo di membri della troupe che hanno lavorato a spettacoli come The BoysGotham KnightsWhat We Do in the ShadowsLocke & KeyThe Umbrella Academy e altro ancora. Non c’è molto altro sullo spettacolo nel documento, ma chiama Horizon 2074 ed è una serie TV.

Questo è in linea con quanto affermato da Grubb all’inizio di giugno. Ha anche detto che si chiamava Horizon 2074  e probabilmente sarebbe stato girato a Toronto a causa degli incentivi fiscali. Grubb ha anche affermato che avrebbe avuto due linee temporali: una vicina o parallela ai giochi e una molto prima nel tempo.

I giochi si svolgono tra il 3020 e il 3041, il che significa che i 2074 bit sarebbero un bel salto di tempo. Secondo la cronologia del wiki, c’è un divario tra il 2074 e l’anno del gioco il che lasciamo molto spazio per raccontare storie nel mezzo. Da quello che leggiamo sembra anche essere un periodo di gravi difficoltà, poiché è subito dopo che Ted Faro ha ucciso il personale di GAIA Prime (una dettaglio che chi gioca può vedere in Zero Dawn in un registro imperdibile). Che dire, ovviamente non è nulla di ufficiale ma se le notizie sono vere la serie tv Horizon 2074 inizia a prendere forma! 

What We Do in the Shadows 4×01: anticipazioni dall’episodio

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What We Do in the Shadows 4×01: anticipazioni dall’episodio

Il canale americano FX dopo il trailer ha diffuso le anticipazioni di What We Do In The Shadows 4×01, l’atteso primo episodio della quarta stagione della serie tv What We Do in the Shadows.

In What We Do in the Shadows 4×01 che si intitolerà  “Reunited” I vampiri tornano dai loro viaggi nel mondo per trovare la loro dimora sull’orlo del collasso e una nuova creatura bizzarra nella casa. Scritto da Stefani Robinson e Paul Simms; regia di Yana Gorskaja. In Italia What We Do In The Shadows 4 in streaming uscirà su Star, canale di Disney+.

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What We Do in the Shadows 4×01

What We Do In The Shadows 4 è l’annunciata quarta stagione della serie comica What We Do In The Shadows creata da Jemaine Clement per il canale FX e basata sull’omonimo film del 2014 scritto da Clement e Taika Waititi. What We Do in the Shadows è ambientato a Staten Island e segue quattro vampiri che sono stati coinquilini per centinaia di anni.

In What We Do in the Shadows 4 ritorneranno i protagonisti Kayvan Novak nel ruolo di Nandor the Relentless, un vampiro che ha 757 anni e che una volta era un soldato dell’Impero ottomano. Matt Berry nei panni di Laszlo Cravensworth, un vampiro nobile inglese trasformato da Nadja e ora sposato con lei. Natasia Demetriou nel ruolo di Nadja, una vampira romana, sposata con Laszlo. Harvey Guillén nel ruolo di Guillermo, familiare “paziente” di Nandor. Mark Proksch nel ruolo di Colin Robinson, un vampiro energetico che vive con il trio.

Nei ruoli ricorrenti troviamo Doug Jones nel ruolo del barone Afanas, un antico vampiro del Vecchio Paese che crede che i vampiri dovrebbero governare il mondo. Beanie Feldstein nei panni di Jenna, una LARPer e vergine che Guillermo ha attirato per i banchetti dei vampiri. Jake McDorman nel ruolo di Jeff Suckler, una reincarnazionedell’ex amante umano di Nadja, Gregor, un cavaliere che è stato ucciso dalla decapitazione in ciascuna delle sue vite.

The Invitation: trailer dell’horror con protagonista Nathalie Emmanuel

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Sony Pictures ha rilasciato un trailer ufficiale di The Invitation, il film horror soprannaturale in uscita negli USA con protagonista Nathalie Emmanuel, l’attrice di Game of Thrones. Il debutto nelle sale è previsto in America per il 26 agosto. In Italia il film non ha una data di uscita.

Il trailer di Invitation, che puoi controllare di seguito, racconta di una donna di nome Evie che cerca di entrare in contatto con la parte materna della famiglia. Tuttavia, si scopre che c’è di più nella loro generosità di quanto sembri, poiché Evie si ritrova improvvisamente costretta a un matrimonio da incubo con un gruppo di vampiri.

 

The Invitation è diretto da Jessica M. Thompson da una sceneggiatura scritta da Blair Butler. Insieme a Emmanuel ci sono Thomas Doherty (Gossip Girl), Stephanie Corneliussen, Alana Boden, Courtney Taylor, Hugh Skinner e Sean Pertwee. I produttori esecutivi di The Invitation sono Thompson e Michael P. Flannigan, con Emile Gladstone come produttori.

The Invitation, la trama

Dopo la morte di sua madre e non avendo altri parenti conosciuti, Evi fa un test del DNA… e scopre un cugino scomparso da tempo che non sapeva di avere. Invitata dalla sua ritrovata famiglia a un sontuoso matrimonio nella campagna inglese, all’inizio viene sedotta dal sexy aristocratico ospite, ma viene presto catapultata in un incubo di sopravvivenza mentre scopre segreti contorti nella storia della sua famiglia e le intenzioni inquietanti dietro la loro generosità peccaminosa .”

 

Warner Bros. Discovery/DC parteciperà al Comic-Con 2022, ma avrà un approccio diverso

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Kevin Feige ha annunciato ufficialmente che i Marvel Studios torneranno al Comic-Con di San Diego il mese prossimo dopo una pausa di tre anni, e l’evento avrà sicuramente una posizione importante nel programma della Hall H, ma anche Warner Bros. Discovery/DC ha aggiornato i suoi scoraggiati fan.

Lo studio, fresco della recente fusione, sarà presente, anche se sembra che DC Films avrà una presenza più sommessa del solito e presenterà un programma diverso rispetto alle precedenti edizioni.

Sono previsti panel per House of the Dragon, The Sandman e Harley Quinn, ma si dice che il CEO David Zaslav abbia apportato alcuni “grandi cambiamenti” all’approccio dello studio quest’anno. Tanto per cominciare, la Warner, inclusa la DC, non sarà presente in sala congressi. Anche gli spettacoli di The CW, come The Flash, Superman & Lois e il prossimo prequel di Supernatural, saranno assenti poiché la rete dovrà affrontare una possibile vendita.

Ovviamente, tutti gli occhi saranno puntati sull’approccio di WBD alla promozione del film The Flash dopo la recente bufera che ha coinvolto la star del film, Ezra Miller, ma non sembra che riceveremo alcun aggiornamento in merito in questa sede. Apparentemente, “i film che usciranno nel 2023, come The Flash e Blue Beetle, non avranno panel, indipendentemente dalla presenza, poiché sono considerati troppo lontani perché qualsiasi incontro o annuncio abbia un impatto significativo”.

Non è chiaro se progetti del calibro di Black Adam e Shazam! La Furia degli Dei, che usciranno entro la fine dell’anno, saranno portati ai panel, poiché i piani sono “ancora in fase di definizione” per quanto riguarda il contenuto cinematografico dello studio.

Il report aggiunge: “La presenza della Warner Bros. Discovery al Comic-Con ha lo scopo di rassicurare i fan sul fatto che la società lavora ancora per loro, anche se la fusione riorganizza i ranghi esecutivi e allinea le divisioni dell’azienda, tra cui HBO Max, Warner Bros. Pictures e DC — in una nuova direzione.”

Il San Diego Comic-Con 2022 si svolgerà da giovedì 21 luglio a domenica 24 luglio.

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