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MCU: il creatore di Drax commenta le dichiarazioni di Dave Bautista sul futuro del personaggio

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Jim Starlin, il fumettista e scrittore responsabile della creazione di Drax il Distruttore, ha commentato le recenti dichiarazioni di Dave Bautista in merito al futuro del personaggio nel franchise di Guardiani della Galassia.

Di recente, l’ex wrestler non ha nascosto la sua volontà di dire addio al personaggio una volta terminati i suoi impegni con Guardiani della Galassia Vol. 3, adducendo come motivazione principale la sua età e confermando che gli piacerebbe se il personaggio potesse continuare a vivere sul grande schermo grazie ad un attore più giovane.

Dopo i commenti di Bautista, il creatore di Drax, Jim Starlin, ha condiviso con Inverse i suoi pensieri proprio in merito al futuro del personaggio nel MCU. Dopo aver elogiato Bautista per aver fatto un “lavoro strepitoso” con la sua creazione, Starlin ha in qualche modo appoggiato il desiderio dell’attore di dedicarsi ad altre esperienze lavorative. Starlin è inoltre fiducioso che il personaggio di Drax continuerà ad esistere nel MCU anche senza Bautista.

“Posso capire che arrivi a 54 anni e non hai più voglia di toglierti la maglietta”, ha dichiarato Starlin. “L’Universo Marvel continuerà ad andare avanti, soprattutto ora che hanno scoperto di poter fare soldi anche parlando dell’universo cosmico. Quindi, molto probabilmente ne faranno ancora di più di film sui Guardiani. Potrebbe tranquillamente esserci un altro Drax in futuro. Qualcun altro che, si spera, abbia almeno la metà del tempismo comico di Bautista.”

Scritto e diretto da James GunnGuardiani della Galassia Vol. 3 arriverà nelle sale nel 2023, anche se una data di uscita ufficiale non è stata ancora comunicata. Le riprese del film dovrebbero partire ufficialmente entro la fine del 2021. Torneranno nel cast Chris PrattZoe SaldanaDave BautistaPom Klementieff e Karen Gillan, insieme a Vin Diesel e Bradley Cooper che offriranno ancora le loro voci. Nel film è atteso anche Chris Hemsworth nei panni di Thor.

Francesco Di Leva: intervista al protagonista di Benvenuti in Casa Esposito

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Francesco Di Leva (Il Sindaco del Rione Sanità) racconta la sua esperienza in Benvenuti in Casa Esposito, il nuovo film diretto da Gianluca Ansanelli e presentato in anteprima al Monte-Carlo Film Festival. Il film arriverà in sala il 2 agosto 2021, distribuito da Vision Distribution.

Tenetevi forte. Preparatevi a ridere e a commuovervi. Sono arrivati gli Esposito! Il rione Sanità, dove è nato il principe della risata Totò, è uno dei più affascinanti e misteriosi di Napoli. Qui vive, con la sua famiglia allargata, Tonino Esposito, orfano di un boss della camorra. Tonino riceve dal clan un sussidio mensile e potrebbe vivere di rendita. Invece si intestardisce a voler imitare le gesta paterne, senza riuscirvi. Perché è goffo, sfigato, arruffone, incapace di difendersi: un antieroe tragicomico e decadente, che tra incubi e visioni, ingenuità e imbranataggini, ne combina di tutti i colori. In un mix esilarante tra i Cesaroni e i Soprano, uno spaccato divertente e allo stesso tempo crudele della Napoli contemporanea, città dalle mille contraddizioni e dalle tante difficoltà, capace però di non perdere mai la speranza per un futuro migliore.

Aquaman 2: Patrick Wilson anticipa un sequel “più incentrato sui personaggi”

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Sappiamo ormai da diverso tempo che Patrick Wilson tornerà a vestire i panni di King Orm, alias Ocean Master, nell’attesissimo sequel di Aquaman. La notizia è stata confermata lo scorso anno in occasione del DC FanDome e ora la star di Watchmen ha rivelato di aver iniziato ad allenarsi proprio in vista dell’inizio della produzione.

In una recente intervista con ET Online, la star di The Conjuring – Per ordine del diavolo ha parlato di cosa bisogna aspettarsi dal nuovo film, anticipando dei piani “super divertenti” per il nuovo film: “Quando James Wan torna per un sequel, il progetto diventa ancora più grande, migliore. Si spazia di più più: c’è più divertimento, più azione, un lavoro maggiore sui personaggi”. L’attore ha poi aggiunto di essere nel pieno della sua “ottava settimana di allenamento” e che la produzione dovrebbe essere pronta a partire “entro un paio di mesi”.

Ocean Master ha deposto il suo tridente e si è lasciato portare via dagli Atlantidei alla fine del primo film. Da allora, ci sono state molte speculazioni sul fatto che alla fine finirà per unire le forze con il suo fratellastro per combattere una minaccia più grande. Chissà, forse Black Manta? Al momento non sappiamo nulla sulla trama del sequel, ma si presume che il vendicativo David Kane interpretato da Yahya Abdul-Mateen II sarà il cattivo principale.

Tutto quello che c’è da sapere su Aquaman 2

Vi ricordiamo che Jason Momoa è atteso di nuovo nei panni dell’eroe nel sequel di Aquaman, film che ha rilanciato in positivo le sorti dell’universo cinematografico DC. Diverse fonti fanno sapere che gli studios vorrebbero riportare James Wan dietro la macchina da presa per Aquaman 2 ad una condizione: che sia lui a scegliere il gruppo di sceneggiatori e a seguire da vicino il processo di sviluppo.

David Leslie Johnson-McGoldrick, collaboratore ricorrente di James Wan (The Orphan, The Conjuring 2, The Conjuring 3), scriverà la sceneggiatura del film insieme a Will Beal, mentre il regista e Peter Safran saranno co-produttori.

Luca, la conferenza stampa del film Pixar diretto da Enrico Casarosa

Originariamente previsto per un’uscita in sala, anche Luca, 24° lungometraggio della Pixar è ora destinato ad una distribuzione diretta sulla piattaforma Disney+, dove arriverà il 18 giugno. Il film rappresenta per l’Italia un piccolo grande orgoglio, essendo il primo titolo del celebre studio di animazione ad essere ambientato in Italia e a vantare un italiano come regista. A dirigere il film vi è infatti Enrico Casarosa, qui al suo primo lungometraggio ma già autore del cortometraggio Pixar candidato all’Oscar, La luna.

Luca rappresenta per Casarosa una storia molto personale, essendo ispirato alla sua infanzia a Genova, alle sue estati e all’incontro con il suo migliore amico. L’amicizia vissuta dal regista diventa dunque quella di Luca e Alberto, i due protagonisti del film, draghi marini incuriositi dal mondo in superficie tanto da stabilirsi tra gli abitanti di Portorosso, che ignorano la loro vera natura. Al di fuori dall’acqua, infatti, i due sono in grado di assumere sembianze umane, ma mantenere il segreto diventerà sempre più difficile.

“I mostri marini sono una metafora, in realtà, legata al sentirsi diversi o esclusi“, afferma Casarosa aprendo la conferenza stampa. “Amo la sensazione che tutti i nostri personaggi in qualche modo si sentano diversi o insoliti. Luca e Alberto desiderano così tanto far parte di questo altro mondo, ma temono di non essere accettati così come sono. Eppure, amano essere mostri marini. “

Ad aggiungere riflessioni sulle tematiche del film vi è Andrea Warren, produttrice del film, che racconta di come in Luca si ritrovi il “voler far parte di qualcosa al di fuori delle nostre famiglie immediate, voler sperimentare culture al di là della nostra. Luca scopre il potere di esplorare e celebrare un’altra cultura, imparando a onorare e condividere la propria“.

Luca: tra mito e ricerche sui luoghi

Per dar vita a tutto ciò, era necessario poter essere quanto più precisi possibili sul luogo e sulla cultura che si andava a rappresentare nel film. Per questo motivo sono stati trovati riferimenti reali alle persone, agli oggetti, ai luoghi e ad ogni più piccola particolarità presente poi nel lungometraggio. Particolari fonti di ispirazione sono poi state fornite dal cinema italiano, in particolare dalle opere di Federico Fellini, ma anche dall’animazione giapponese di Hayao Miyazaki. Allo stesso modo, Casarosa ha raccontato il lungo processo dietro la realizzazione del design dei personaggi.

“Per dar forma ai protagonisti, l’importante per noi era ritrovare la loro essenza. – afferma il regista – L’essenza di Luca sta nella sua curiosità e nella sua innocenza, e da qui ha preso vita un ragazzo dal volto tondeggiante e sempre colmo di meraviglia. Alberto, invece, è più maturo, furbo, ed ha dunque un aspetto più longilineo, spigoloso, che esprime la sua capacità di districarsi tra avventure e guai. In generale, però, volevo che i personaggi avessero una fanciullezza rara, cogliendoli in un’età dove nulla è più importante dell’amicizia.”

Luca Enrico Casarosa

Luca: i doppiatori del film

Una volta data vita ai personaggi, ha avuto inizio la ricerca degli interpreti più adeguati. Una ricerca che Casarosa ha descritto come lunga e faticosa, necessaria a trovare chi davvero potesse esprimere il mondo interiore di Luca, Alberto e gli altri protagonisti. A dare voce al curioso protagonista è infine stato scelto il giovane Jacob Tremblay, attore noto per i film Room e Wonder. Si annoverano poi le voci di Jack Dylan Grazer per Alberto ed Emma Berman per Giulia. Maya Rudolph e Jim Gaffigan sono invece i genitori di Luca, Daniela e Lorenzo.

Ognuno degli attori, presenti alla conferenza stampa, ha raccontato di portare via con sé qualcosa del film. Se per Tremblay è la curiosità, per Grazer è l’accettazione di sé e per la Berman, infine, la tenacia che caratterizza il suo personaggio. La Rudolph e Gaffigan, invece, hanno descritto la loro esperienza con la registrazione a distanza del doppiaggio. “Si è trattata certamente di un’esperienza strana, – afferma l’attrice – ma la gioiosità del film mi ha aiutato a sentirmi parte di quel mondo, facendomi dimenticare che mi trovavo in casa mia”.

“Per la prima volta mi sono sentito come se non stessi lavorando ma stessi facendo qualcosa per puro piacere, e doppiare Luca è stata davvero una gioia. – conclude Gaffigan – Il film mi ha fatto profondamente innamorare di Portorosso e dell’Italia. Vorrei mangiare ogni cibo del vostro paese. In Italia si mangia così bene, è come se avessero preso per sé tutti i cibi più buoni del mondo!”.

Shining: 10 cose che non sai sul film di Kubrick

Shining: 10 cose che non sai sul film di Kubrick

Shining è uno di quei film che ha fatto la storia del cinema e di cui se ne parlerà ancora per molti anni in futuro. Tratto dal libro omonimo di Stephen King, il film di Stanley Kubrick è rimasto nell’immaginario collettivo sia per le tante scene celebri, sia per i retroscena che riguardano la sua realizzazione.

Di Shining si è detto di tutto, dall’estrema e morbosa idea di precisione del regista, alle vessazioni subite dalla protagonista, passando per realizzazione di scene epiche e molto celebri.

Ecco, allora, dieci cose che forse non sapevate su Shining.

Shining: il film

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1. Danny Lloyd non sapeva che il film fosse un horror. Siccome Danny Lloyd era un bambino di soli 8 anni quando girò Shining, Stanley Kubrick decise di proteggerlo in qualche modo, visto che era anche il suo primo film per il bambino. Decise, allora, di non rivelare mai al piccolo che stavano girando un horror, tanto che il giovane attore pensava di far parte di un film drammatico. Per tenere nascosta la cosa, addirittura, quando Wendy fugge da Jack con in braccio il bambino, venne deciso di crearne un fantoccio per non turbare il piccolo Lloyd. L’attore è venuto poi a conoscenza del genere del film dopo averlo visto anni dopo, quando ebbe la possibilità di vedere la versione uncut dei film dopo i 17 anni, senza rimanerne molto sorpreso dei risultati.

2. Un set ha preso fuoco. Le stanze interne dell’Overlook Hotel sono state girate negli studi di Elstree, in Inghilterra, incluso il Colorado Lounge, dove Jack batte a macchina. A causa dell’intenso calore generato dall’illuminazione utilizzata per ricreare la luce del sole che filtrava dalle finestre, e che impiegava qualcosa come settecento mila watt per dare l’impressione della luce resa fioca dalla neve esterna, il set ha preso fuoco. Con grande fortuna tutte le scene erano già state completate e, quindi, il set venne interamente ricostruito con un soffitto più alto, venendo poi utilizzato da Steven Spielberg per girare la scena con i serpenti del primo film di Indiana Jones, I predatori dell’arca perduta (1981).

3. Del film è stato realizzato un making of. Molte interessanti informazioni sul modo di lavorare di Kubrick, derivano dal making of di Shining, intitolato Making The Shining, girato dalla figlia del regista, Vivian. Questo documento attesta i metodi di lavoro di Kubrick, la pressione che suscitava negli attori e l’estrema precisione che lo contraddistingueva dai suoi colleghi. Diventato famoso nel corso degli anni, questo docu-film tende ad impressionare lo spettatore, a verificare con i suoi occhi il clima che si respirava sul set e come sono state preparate alcune delle sequenze più celebri di Kubrick e della storia del cinema in generale.

Shining streaming

4. Shining è disponibile in streaming. Chi volesse rivedere uno dei film più celebri di Stanley Kubrick, o decidesse di approcciarsi per la prima volta, è possibile vederlo in streaming, anche in italiano, grazie alla piattaforme digitali come Prime (in abbonament premium), Rakuten Tv, Infinity, Google Play e iTunes.

Shining 2: esiste un sequel del film culto?

Nel 2019 è uscito Doctor Sleep, un sequel “spirituale” del film di Stanley Kubrick, anche se basato effettivamente sul sequel del romanzo di  Stephen King. La pellicola del 2019 vede protagonista l’attore Ewan McGregor nel ruolo di Dan Torrance. Il film ambientato anni dopo gli eventi di Shining (1980), è incentrato su Dan Torrance, ormai adulto che deve proteggere una giovane ragazza con poteri simili da un culto noto come The True Knot, che depreda i bambini con poteri per rimanere immortali.

Shining 2

Shining: le differenze con il libro

5. Stephen King non ha mai apprezzato il film. Sebbene sia uno dei film più visti e sia consacrato come uno dei migliori horror, Stephen King, autore del libro da cui il film è stato tratto, non lo ha mai apprezzato. Di Shining ha detto, dopo diversi anni dalla sua uscita, di trovarlo un film freddo, trovando il personaggio di Jack completamente pazzo sin dalla prima scena, senza rispettare il proprio arco narrativo nel quale il protagonista perde il senno molto lentamente.

Shining: il cast

6. A Stephen King non è piaciuta l’interpretazione della Duvall. Oltre a considerare il film per nulla confacente al suo libro, King ha avuto da dire anche dell’interpretazione di Shelley Duvall, considerando il personaggio completamente deviato dal carattere materno e forte che aveva nel libro ed etichettando il personaggio Kubrickiano come uno dei più misogini mai visti al cinema.

Jack Nicholson e Shelley Duvall hanno espresso aperto risentimento contro l’accoglienza di questo film, ritenendo che la critica e il pubblico abbiano attribuito a Stanley Kubrick esclusivamente il successo del film senza considerare gli sforzi degli attori, della troupe o della forza del materiale sottostante di Stephen King. Nicholson e Duvall hanno affermato che il film è stato uno dei più difficili della loro carriera. In effetti, Nicholson considera l’interpretazione di Duvall il ruolo più difficile che abbia mai visto assumere da un’attrice. Duvall considera anche la sua performance la più difficile della sua vita.

Stanley Kubrick originariamente voleva che Slim Pickens interpretasse la parte di Hallorann, ma l’attore non voleva più lavorare con Kubrick, in seguito alla sua esperienza sul set di “Il dottor Stranamore – Oppure: come ho imparato a non preoccuparmi e ad amare la bomba“. Stanley Kubrick aveva immaginato Shelley Duvall come la sua versione più timida e dipendente di Wendy Torrance fin dall’inizio. Tuttavia, Jack Nicholson dopo aver letto il romanzo, ha voluto Jessica Lange per il ruolo di Wendy e l’ha persino raccomandata a Kubrick, poiché sentiva che si adattava alla versione del personaggio di Stephen King.

Second alcune fonti Stanley Kubrick ha considerato Robert De Niro e Robin Williams per il ruolo di Jack Torrance. Tuttavia il regista non pensava che De Niro si sarebbe adattato al ruolo dopo aver visto la sua interpretazione in Taxi Driver (1976), poiché riteneva l’attore non abbastanza psicotico per il ruolo. La stessa cosa penso di Robin Williams, second Kubrick non si sarebbe adattato al ruolo dopo aver visto la sua performance in Mork & Mindy (1978), poiché lo riteneva troppo psicotico per il ruolo. Secondo Stephen King, Kubrick considerò brevemente anche Harrison Ford.

Gemelle Shining

shining

7. Le gemelle sono aggiunte da Kubrick. Ormai sono entrate di diritto nell’immaginario comune, ma in realtà, le gemelle Grady, non sono previste nel romanzo di King e non lo erano anche prima di girare il film. Ispirato dalla foto Identica Twins scattata nel 1967 da Diane Arbus (fotografa che immortalava in cosiddetti freaks in diversi atteggiamenti), il regista decise di inserire queste due figure nel suo film, omaggiando la fotografa e collocando le due gemelle come erano nella fotografia.

8. Le due gemelle non sono più attrici. Sebbene Lisa e Louise Burns abbiano riscontrato un gran successo a soli dodici anni, le due non hanno più intrapreso la strada della recitazione e tanto meno del cinema. Infatti, Lisa è diventata un avvocato, mentre Louise è una scienziata.

Jack Nicholson in Shining

Jack Nicholson Shining

9. Jack Nicholson era stremato dalle riprese. Che le riprese di Shining fossero pesanti è stato detto più e più volte. Anche Anjelica Huston, che ai tempi era la compagna di Jack Nicholson, ha rivelato come il suo compagno, a causa delle lunghe ore passate sul set e dallo stile preciso fino all’estremo di Kubrick, tornava quasi sempre a casa stanco morto, tanto da andare direttamente a letto e crollare, addormentandosi subito.

10. Per Jack Nicholson è stato difficile rimproverare Wendy. Sembra che tra tutte le sequenze girate, la peggiore sia stata quella in cui Jack Torrance rimprovera la povera Wendy per averlo interrotto mentre scriveva a macchina. Nicholson ha ammesso che è stato il momento più duro delle riprese, spiegando di aver vissuto un’esperienza simile in passato, riuscendo ad entrare in contatto con il suo personaggio, riuscendo a costruire la scena (e qualche battuta) con il regista.

Fonti: IMDb, indiewire, screenrant

Scarlett Johansson sulla possibilità di tornare a lavorare con la Marvel dopo Black Widow

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Black Widow, l’attesissimo cinecomic dei Marvel Studios che arriverà finalmente il prossimo mese, segnerà l’ultima apparizione di Scarlett Johansson nei panni di Vedova Nera. Tuttavia, pare che l’attrice non escluda a priori un possibile ritorno nel MCU in futuro…

Il personaggio di Vedova Nera si è sacrificato in Avengers: Endgame per dare ai suoi compagni di squadra la possibilità di annullare la decimazione di Thanos. Poiché il film di Cate Shortland è un prequel a tutti gli effetti, ambientato tra gli eventi di Civil War e Infinity War), le possibilità di rivedere di nuovo il personaggio di Natasha Romanoff sono decisamente scarse.

Durante una recente intervista con Total Film, la Johansson ha parlato del personaggio dell’ex assassina della Stanza Rossa e della possibilità di collaborare nuovamente con la grande famiglia Marvel. “È una sensazione decisamente agrodolce, perché amo la mia famiglia Marvel. Non sarà mai davvero pronto a non farne più parte. Saranno sempre una famiglia per me. Non mi sentirò mai pronta a non essere più in quel film, perché odio sentire come se mi stesse perdendo qualcosa. Chi lo sa? Forse ad un certo punto avremo l’opportunità di collaborare di nuovo insieme, in qualche altro modo.”

Ovviamente, questo non significa necessariamente che Scarlett non vede l’ora di riprendere il ruolo di Vedova Nera, poiché c’è sempre la possibilità che l’attrice possa essere interessata ad assumere un ruolo diverso in  un futuro progetto del MCU (chissà, magari dietro la macchina da presa?). Qualunque cosa accada, sembra che l’attrice sia molto orgogliosa di ciò che ha realizzato durante i suoi anni passati ad interpretare il ruolo, e trova che il film di Black Widow sarà un canto del cigno appropriato.

“In qualsiasi contesto, ma ancora di più quando sei un attore, è sempre meglio lasciare una determinata situazione quando sei al top. E sentirsi bene per quello che hai fatto. È una sensazione incredibile. E Black Widow mi fa sentire al top. Ne sono davvero orgogliosa. Vedremo come lo percepiranno tutti gli altri! Amerò per sempre l’esperienza di averlo realizzato.”

La regia di Black Widow è stata affidata a Cate Shortland, seconda donna (dopo Anna Boden di Captain Marvel) a dirigere un titolo dell’universo cinematografico Marvel, mentre la sceneggiatura è stata riscritta nei mesi scorsi da Ned Benson (The Disappearance of Eleanor Rigby). Insieme a Scarlett Johansson ci saranno anche David HarbourFlorence Pugh e Rachel Weisz. Il film arriverà nelle sale il 7 luglio e su Disney+ con Accesso Vip il 9 luglio.

In Black Widow, quando sorgerà una pericolosa cospirazione collegata al suo passato, Natasha Romanoff dovrà fare i conti con il lato più oscuro delle sue origini. Inseguita da una forza che non si fermerà davanti a nulla pur di sconfiggerla, Natasha dovrà affrontare la sua storia in qualità di spia e le relazioni interrotte lasciate in sospeso anni prima che diventasse un membro degli Avengers.

Doctor Strange 2: un nuovo artwork scatena interessanti teorie sulla trama

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Le riprese di Doctor Strange in the Multiverse of Madness si sono concluse di recente nel Regno Unito e ora ha iniziato a fare il giro del web un artwork che è stato regalato al cast e alla troupe del film proprio per celebrare la fine produzione.

Sebbene non si tratti di un concept art ufficiale, l’artwork – che potete vedere cliccando qui – ci permette comunque di dare uno sguardo a ciò che dovremmo aspettarci dal sequel, inclusi i costumi aggiornati sia di Doctor Strange che di Scarlet Witch (nello specifico, il costume della strega sembra essere molto fedele a quello dei fumetti). L’aspetto più interessante, tuttavia, è che l’artwork ci mostra per la prima volta quello che sarà il look della new entry America Chavez nel sequel.

Come ha fatto notare Doctor Strange 2 Updates su Twitter, Strange, Wong e Scarlet Witch si trovano di fronte ad un portale a forma di stella, caratteristico dei poteri di Chavez che, come sappiamo, è capace di spostarsi da una realtà all’altra. Dunque, se quest’artwork è una rappresentazione accurata di ciò che vedremo nel film, allora è quasi certo che i portali di Miss America saranno il modo in cui la squadra di eroi riuscirà a viaggiare attraverso il Multiverso.

Inoltre, la fonte fa notare che nell’artwork Strange ha ancora l’Occhio di Agamotto. Ma com’è possibile? Thanos si impossessò dell’oggetto mistico perché credeva che contenesse la Gemma del Tempo, ma lo distrusse quando si rese conto che era solo un diversivo. In realtà, Strange aveva estratto la Gemma e l’aveva nascosta usando la magia. Tuttavia, è possibile che Thanos abbia distrutto un falso Occhio di Agamotto, qualcosa che Strange aveva probabilmente soltanto evocato.

Questa potrebbe essere la spiegazione più plausibile, ma potrebbero essercene anche altre: forse nel sequel non vedremo l’Occhio di Agamotto della timeline principale del MCU, ma piuttosto una variante che lo Stregone Supremo ha raccolto durante uno dei suoi viaggi interdimensionali…

Doctor Strange in the Multiverse of Madness vedrà Benedict Cumberbatch tornare nel ruolo di Stephen Strange. Diretto da Sam Raimi, il sequel vedrà anche Wanda Maximoff/Scarlet Witch (Elizabeth Olsen) assumere un ruolo da co-protagonista dopo WandaVision.

La sceneggiatura del film porterà la firma di Jade Bartlett e Michael Waldron. Oltre a Cumberbatch e Olsen, nel sequel ci saranno anche Benedict Wong (Wong), Rachel McAdams (Christine Palmer), Chiwetel Ejiofor (Karl Mordo) e Xochitl Gomez (che interpreterà la new entry America Chavez).

Doctor Strange in the Multiverse of Madness arriverà al cinema il 25 marzo 2022. Le riprese sono partite a Londra a novembre 2020 e avranno luogo anche a New York, Los Angeles e Vancouver. Nel sequel dovrebbe apparire in un cameo anche Bruce Campbell, attore feticcio di Sam Raimi. Al momento, però, non esiste alcuna conferma in merito.

Loki: nuovo promo “Chance”

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Loki: nuovo promo “Chance”

Disney+ ha diffuso il nuovo promo “Chance” di LOKI, l’attesissima serie tv basata sul noto personaggio Marvel interpretato da Tom Hiddleston.

LOKI segue le vicende del dio dell’Inganno quando esce dall’ombra di suo fratello, in una nuova serie che si svolge dopo gli eventi di Avengers: Endgame. Tom Hiddleston torna nei panni del protagonista, insieme a Owen Wilson, Gugu Mbatha-Raw, Sophia Di Martino, Wunmi Mosaku e Richard E. Grant. Kate Herron è la regista, mentre Michael Waldron è il capo sceneggiatore.

LOKI, la serie tv

La trama diLOKIsi svolge dopo gli eventi di Avengers: Endgame e seguirà le vicende del Loki che è fuggito nel 2012 grazie al Tesseract. Come rivelato dall’attore stesso, il Loki della linea temporale principale è stato ucciso da Thanos in Avengers: Infinity War, ma quando Iron Man, Capitan America e Ant-Man si recano nel 2012 per recuperare il Tesseract, involontariamente fanno fuggire il Loki che era appena stato sconfitto dagli Avengers.

Tom Hiddleston torna nei panni del protagonista, insieme a Owen Wilson, Gugu Mbatha-Raw, Sophia Di Martino, Wunmi Mosaku e Richard E. Grant. Kate Herron è la regista, mentre Michael Waldron è il capo sceneggiatore.

Guardiani della Galassia Vol. 3: Zoe Saldana conferma il suo ritorno

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Zoe Saldana sembra aver confermato che tornerà ufficialmente nei panni di Gamora in Guardiani della Galassia Vol. 3. Di recente, infatti, l’attrice ha condiviso una foto che risale alla pre-produzione del primo film, scattata durante un vecchio camera test.

I fan sapevano che avrebbero rivisto la donna più letale della galassia nel nuovo film del franchise, nonostante gli eventi di Avengers: Endgame avessero lasciato più di un dubbio. L’orginale Gamora, infatti, è stata uccisa in Avengers: Infinity War e nel sequel abbiamo visto la versione alternativa del personaggio, proveniente dal 2014. Alla fine di quel film abbiamo visto Star-Lord provare a ritrovare Gamora, che dopo la battaglia contro Thanos se n’è andata per la sua strada…

La foto condivisa su Instagram da Saldana rivela un’interessante curiosità relativa ai piani originali di James Gunn per Gamora, che in origine avrebbe dovuto avere gli occhi verdi. Alla fine del post, l’attrice ha confermato che tornerà in GOTG Vol. 3.

“Ci credereste se vi dicessi che Gamora doveva avere gli occhi verdi? In uno dei tanti camera test che abbiamo fatto, James Gunn voleva vedere come apparissi con gli occhi verdi nei panni di Gamora. Alla fine ha cambiato idea. Ne sono stata felice, perché quelle lenti a contatto era veramente scomode. Il mio cuore va a Dave Bautista e Karen Gillan, che hanno dovuto indossare lenti a contatto per Drax e Nebula. Ma i loro personaggi sembravano fantastici con quelle lenti… e poi loro sono dei veri professionisti! Un sacco di ricordi mi tornano alla mente in questo periodo, mentre ci stiamo tutti preparando a tornare per un’altra avventura dedicata ai Guardiani.”

Scritto e diretto da James GunnGuardiani della Galassia Vol. 3 arriverà nelle sale nel 2023, anche se una data di uscita ufficiale non è stata ancora comunicata. Le riprese del film dovrebbero partire ufficialmente entro la fine del 2021. Torneranno nel cast Chris PrattZoe SaldanaDave BautistaPom Klementieff e Karen Gillan, insieme a Vin Diesel e Bradley Cooper che offriranno ancora le loro voci. Nel film è atteso anche Chris Hemsworth nei panni di Thor.

Ryan Reynolds in giro con la maschera di Deadpool, novità in arrivo sul terzo film?

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Dopo l’acquisizione della Fox da parte della Disney, i fan di Deadpool hanno trascorso molto tempo a chiedersi quale sarebbe stato il futuro del Mercenario Chiacchierone all’interno del MCU. Di recente, è stato confermato che l’attesissimo Deadpool 3 non solo sarà ambientato all’interno dell’universo condiviso, ma anche che sarà vietato ai minori.

La sceneggiatura del film sarà opera di Wendy Molyneux e Lizzie Molyneux-Logelin, ma al momento tutto tace per quanto riguarda la trama. Ad oggi non sappiamo neanche quando il film arriverà nelle sale: l’unica cosa certa è che rivedremo Ryan Reynolds nei panni di Wade Wilson. Proprio di recente, l’attore ha condiviso nelle sue storie di Instagram un’immagine che potrebbe aver anticipato che qualcosa, in merito ai lavori sul film, si sta effettivamente muovendo.

Reynolds ha infatti postato un’immagine della celebre maschera dell’eroe contenuta all’interno di una borsa, lasciando intendere che forse ci sono stati degli incontri con i Marvel Studios in merito al nuovo film. Niente di più è stato rivelato, dal momento che la storia non riportava alcuna didascalia o commento dell’attore. La domanda sorge dunque spontanea: a che punto saranno i lavori su Deadpool 3? La speranza è che questa foto postata da Reynolds possa aver anticipato l’arrivo di importanti aggiornamenti in merito…

Il futuro di Deadpool al cinema

Dopo l’uscita di Deadpool 2 e l’acquisizione di Fox da parte di Disney, il futuro di Deadpool è stato per lungo tempo appeso al filo dell’incertezza. Tuttavia, lo scorso gennaio è stato confermato che Deadpool 3 si farà e che sarà ufficialmente collegato al MCU. Al momento le uniche informazioni sul film riguardano gli sceneggiatori: la Marvel, infatti, ha affidato a Wendy Molyneux e Lizzie Molyneux-Logelin (che andranno a sostituire i veterani Rhett Reese e Paul Wernick) il compito di scrivere il nuovo film.

Christina Ricci si unisce al cast di Matrix 4

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Christina Ricci si unisce al cast di Matrix 4

Un nuovo volto nuovo entra a far parte del cast di Matrix 4, l’annunciato sequel basato sul franchise di successo. Secondo quanto apprendiamo Christina Ricci è l’ultima attrice a ottenere un ruolo nell’attesissimo sequel. I dettagli del suo personaggio non sono stati resi noti ma si l’attrice si unirà a un cast già stellato in un film che ha grandi aspirazioni. 

Matrix 4  vedrà il ritorno di Keanu ReevesCarrie-Ann Moss e Jada Pinkett-Smith, che riprenderanno i loro ruoli iconici come Neo, Trinity e Niobe. Il film vedrà anche i nuovi volti nel cast come ​​Priyanka Chopra Jonas, Jessica Henwick, Neil Patrick Harris, Toby Onwumere e Yahya Abdul-Mateen II, che si dice interpreterà il giovane Morpheus. 

I dettagli della trama del quarto film live-action del  franchise di The Matrix non sono stati rivelati e, data la fine di The Matrix Revolutions del 2003 non possiamo immaginare come la storia possa proseguire. 

Le riprese di Matrix 4 sono ufficialmente partite nel 2020, ma a causa della pandemia di Covid-19 sono state interrotte per un lungo periodo di tempo. Anche se le riprese non sono ancora terminate, è chiaro che lo saranno entro la fine dell’anno, dal momento che l’uscita del film è fissata per il prossimo 22 dicembre.

Matrix 4 vedrà nel cast il ritorno di Keanu ReevesCarrie-Ann Moss e Jada Pinkett-Smith al fianco delle new entry Yahya Abdul-Mateen II, Neil Patrick Harris, Jonathan Groff, Jessica Henwick Toby Onwumere. L’uscita nelle sale è fissata per il 22 dicembre 2021. Il nuovo capitolo del franchise sarà diretto da Lana Wachowski. La sceneggiatura del film è stata firmata a sei mani con Aleksandar Hemon e David Mitchell.

Andor: Robert Emms nel cast della serie prequel di Rogue One

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Andor: Robert Emms nel cast della serie prequel di Rogue One

Arriva da Deadline la notizia che l’attore Robert Emms si è unito al cast del prossima serie  spin-off di Rogue One: A Star Wars StoryAndor.  L’attore, noto soprattutto per i suoi ruoli in Chernobyl e His Dark Materials della HBO, si unirà a un cast che comprende già attori del calibro di Diego Luna, Adria Arjona, Denise Gough, Genevieve O’Reilly, Stellan Skarsgard, Fiona Shaw e Kyle Soller . 

ANDOR è incentrato su Cassian Andor (Luna), personaggio che è stato introdotto in Rogue One e come membro della ribellione contro l’Impero. La serie sarà un prequel del film, con Toby Haynes che sarà il regista principale della prima stagione che sarà composta da12 episodi. Gli altri registi coinvolti sono Ben Caron e Susanna White, mentre Stephen Schiff e Tony Gilroy sono gli sceneggiatori. ANDOR è prodotto dallo showrunner Tony Gilroy, che ha scritto e prodotto  Rogue One. Inizialmente Gilroy avrebbe dovuto dirigere i tre episodi, ma è stato costretto a rinunciare a causa di problemi di viaggio legati alla pandemia.

In  Rogue One un gruppo di improbabili eroi si unisce in una missione per rubare i piani alla Morte Nera, l’ultima arma di distruzione dell’Impero. Questo evento chiave nella cronologia di Star Wars riunisce persone comuni che scelgono di fare cose straordinarie e, così facendo, diventano parte di qualcosa di più grande di loro stessi.

Guardiani della Galassia: trama, cast e colonna sonora del film

Guardiani della Galassia: trama, cast e colonna sonora del film

Ormai sempre più ricco di film e personaggi, il Marvel Cinematic Universe è un vero e proprio unicum nella storia del cinema. Quello sviluppato è un universo narrativo senza precedenti, che mette in comunicazione tra loro tante singole storie per costruirne una unica più grande, capace di parlare a tutto il mondo. Tra i più apprezzati titoli dell’MCU spicca poi in particolare Guardiani della Galassia (qui la recensione), scritto e diretto da James Gunn nel 2014. Un’opera diversa rispetto alle altre dedicate ai supereroi Marvel, ricca di colori, comicità, grandi emozioni e tantissima adrenalina.

Basato sugli omonimi personaggi ideati nel 2008, nella seconda versione del gruppo (che differisce da quella originale del 1969), il film è stato l’occasione per portare sul grande schermo un gruppo di supereroi scanzonati e con evidenti problemi relazionali. La loro avventura li trasforma però in una famiglia indissolubile, dando vita ad alcuni dei momenti più memorabili e commoventi dell’intero universo Marvel. I dubbi circa un progetto che non coinvolgesse Iron Man, Captain America o Thor erano molti, subito però fugati dall’affetto che automaticamente si genera verso i Guardiani. A fronte di un budget di 196 milioni di dollari, Guardiani della Galassia è arrivato ad incassarne oltre 773 in tutto il mondo.

Tra il grande cast, gli esplosivi effetti speciali e una colonna sonora indimenticabile, il film è stato ovviamente solo il primo di quella che attualmente è una trilogia, con il terzo film di prossima realizzazione. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà utile approfondire alcune curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e alla colonna sonora. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Guardiani della Galassia: la trama del film

Protagonista del film è l’audace esploratore Peter Quill, inseguito dai cacciatori di taglie per aver rubato una misteriosa sfera ambita da Ronan, un essere malvagio la cui sfrenata ambizione minaccia l’intero universo. Per sfuggire all’ostinato nemico, Quill è costretto a dar vita ad una scomoda alleanza con quattro improbabili personaggi: Rocket, un procione armato; Groot, un umanoide dalle sembianze di un albero; la letale ed enigmatica Gamora e il vendicativo Drax il Distruttore. Ma quando Quill scopre il vero potere della sfera e la minaccia che costituisce per il cosmo, farà di tutto per guidare questa squadra improvvisata in un’ultima, disperata battaglia per salvare il destino della galassia.

Guardiani della Galassia cast

Guardiani della Galassia: il cast del film

Ad aver reso memorabile il film ci ha pensato, tra le altre cose, il cast di attori coinvolti. In primis, nei panni di Peter Quill, si ritrova Chris Pratt. Benché oggi sia impossibile immaginare un altro volto per tale personaggio, originariamente l’attore non voleva prendere parte ai provini. Fu solo dopo numerosi tentativi che accettò di partecipare, convincendo il regista di essere quello giusto dopo pochi secondi. Data la sua grande capacità di improvvisazione, a Pratt è stato poi concesso di riadattare a suo gusto molte delle battute del suo personaggio.

L’attrice Zoe Saldana, nota anche come protagonista femminile di Avatar interpreta la guerriera Gamora. Un ruolo che le ha richiesto una grande preparazione nel combattimento con e senza armi e numerose ore di trucco al gioco. A dare voce al simpatico Groot, il temibile albero antropomorfo, vi è l’attore Vin Diesel. Poiché il suo personaggio pronuncia solo le parole “io sono Groot”, Diesel ha deciso di registrare queste anche in altre lingue come il francese, il tedesco, il mandarino e il russo, così da far sentire la giusta intonazione agli spettatori di ogni dove.

L’ex wrestler Dave Bautista è invece Drax il Distruttore, un personaggio che gli ha richiesto numerose ore di trucco al gioco e lunghe saune a fine riprese per poterlo poi rimuovere. In ultimo, Bradley Cooper dà voce al procione Rocket, per il quale ha anche fornito alcune sue espressioni facciali. Sul set, però il personaggio era interpretato da Sean Gunn, fratello del regista. Ad interpretare Ronan l’accusatore vi è invece l’attore Lee Pace, mentre di rilievo sono anche i ruoli ricoperti da Michael Rooker nei panni di Yondu e Benicio del Toro in quelli del Collezionista.

Guardiani della Galassia: la colonna sonora, il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

All’interno del film Peter Quill affronta le sue avventure insieme al fidato walkman regalatogli dalla madre. Dentro di questo, vi è l’Awesome Mix Vol. 1, contenente una serie di celebri brani, in particolare degli anni Settanta e Ottanta. Per il personaggio rappresentano un legame con la Terra e la sua famiglia. Tra i più noti si citano Hooked on a Feeling, Spirit in the Sky, Moonage Daydream e I Want You Back. Questa colona sonora, poi distribuita fisicamente per gli appassionati, ha raggiunto il primo posto nella classifica US Billboard 200, diventando il primo album nella storia contenente canzoni già pubblicate a raggiungere tale traguardo.

È possibile fruire del film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Guardiani della Galassia è infatti disponibile nei cataloghi di Chili, Google Play, Apple iTunes, Tim Vision e Now. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. È bene notare che in caso di noleggio si avrà soltanto un dato limite temporale entro cui guardare il titolo. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di sabato 5 giugno alle ore 21:20 sul canale Italia 1.

Fonte: IMDb

Dream House: trama, cast e curiosità sul film con Daniel Craig

Dream House: trama, cast e curiosità sul film con Daniel Craig

La casa è da sempre uno degli ambienti più ricorrenti nel cinema, dove è stata nel corso del tempo declinata e raccontata in ogni modo possibile. In particolare, memorabili rimangono alcune case legate al cinema thriller e horror, che hanno fatto di questo ambiente il luogo perfetto per orrori senza fine. Innumerevoli sono i titoli che si potrebbero citare a riguardo, da La casa di Sam Raimi fino ai più recenti Quella casa nel bosco, Man in the Dark e The Nest – Il nido. Un altro esempio perfetto è anche Dream House thriller del 2011 dal regista Jim Sheridan, meglio noto per i film Il mio piede sinistro e Nel nome del padre.

Tanto è cupa la storia di Dream House, tanto è stata travagliata la sua realizzazione. Durante le riprese, infatti, Sheridan ebbe numerosi contrasti con la casa di produzione, la Morgan Creek Productions. Il regista aspirava a farne un film colto e tematicamente profondo, mentre i produttori desideravano invece dar vita ad un titolo di genere che potesse riscuotere un buon successo economico. Dopo che questi ultimi presero del tutto in mano il progetto, rimontandolo senza consultare il regista, Sheridan disconobbe la pellicola. Come lui, anche gli attori protagonisti si discostarono da questa, rifiutandosi di promuovere qualcosa di così diverso da ciò per cui avevano firmato.

Ciò portò naturalmente ad un sonoro insuccesso di critica e pubblico, con incassi ben al di sotto del budget. Ad oggi, Dream House è ancora ricordato come un’occasione sprecata, con una storia potenzialmente intrigante ma non sfruttata appieno. Eppure, nonostante i suoi tanti difetti, il film lascia intravedere alcuni elementi di interesse che possono intrigare i fan del genere. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcuni dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Dream House: la trama del film

Protagonisti del film sono i coniugi Will e Libby Atenton, i quali all’inizio del film si trasferiscono in quella che considerano la loro casa dei sogni, nella tranquillità del New England. Qui i due, insieme alle due figlie, sono pronti ad iniziare una nuova vita di amore e tranquillità. Proprio quest’ultima risulta però ostacolata dalla presenza di notte di alcuni strani rumori. Pur con tutti i timori del caso, Will si decide a ricercare l’origine di questi, arrivando fino in cantina. Qui si imbatte in un gruppo di giovani impegnati a compiere riti satanici. In cerca di spiegazioni, Will scoprirà qualcosa di spaventoso.

In quella stessa casa, infatti, pochi anni prima un certo Peter Ward ha ammazzato sua moglie e le due figlie, per poi essere catturato e rinchiuso in un ospedale psichiatrico. Per saperne di più, gli Atenton decidono di rivolgersi alla vicina di casa Ann, la quale però si dimostra restìa a rispondere. L’unico modo per scoprire davvero cosa sia successo in quella casa è recarsi al manicomio dove Ward soggiorna. Qui, però, Will non solo scopre che l’assassino è stato ora rilasciato, ma viene a conoscenza di una verità scioccante, che mette in crisi ogni sua certezza.

Dream House cast

Dream House: il cast del film

Per il ruolo di Will Atenton sono inizialmente stati considerati gli attori Christian Bale e Brad Pitt. Al ruolo si è però poi interessato Daniel Craig, noto come l’attuale James Bond, che ha infine ottenuto la parte. Nel ruolo di Libby, moglie del protagonista, era invece stata scelta l’attrice Rachel McAdams, la quale però dovette poi rinunciare a causa di altri impegni. Al suo posto fu dunque scelta la premio Oscar Rachel Weisz. Conosciutisi sul set, Craig e la Weisz intrapresero una relazione sentimentale che li portò in breve tempo al matrimonio. Parlando del film, l’attore ha più volte scherzato affermando che “il film non è venuto benissimo, ma in cambio ho conosciuto mia moglie”.

Nei panni delle loro due figlie si ritrovano le attrici Claire e Taylor Geare, sorelle anche nella realtà. Nei panni di Ann Patterson, la vicina di casa degli Atenton, vi è invece Naomi Watts, nota per film come 21 grammi e The Impossible. In quanto britannica naturalizzata australiana, questa dovette impegnarsi in particolare a sfoggiare un credibile accento del New England, dove si svolge la vicenda. Nei panni del marito di Ann, Jack, vi è invece l’attore Marton Csokas, meglio noto per essere stato Celeborn nella trilogia de Il Signore degli Anelli. Rachel G. Fox interpreta invece Chloe, figlia di Ann e Jack. Infine, si ritrova nel film l’attore canadese Elias Koteas, nei panni di Boyce, complice di Jack.

Dream House: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire del film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Colpevole d’innocenza è infatti disponibile nel catalogo di Rakuten Tv, Chili, Google Play, Apple iTunes e Now. Per vederlo, basterà noleggiare il singolo film, avendo così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. È bene notare che in caso di noleggio si avrà soltanto un dato limite temporale entro cui guardare il titolo. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di sabato 5 giugno alle ore 21:00 sul canale Iris.

Fonte: IMDb

Benvenuti in Casa Esposito: intervista ai protagonisti

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Benvenuti in Casa Esposito: intervista ai protagonisti

Antonia Truppo e Giovanni Esposito sono trai protagonisti di Benvenuti in Casa Esposito, il nuovo film diretto da Gianluca Ansanelli e presentato in anteprima al Monte-Carlo Film Festival. Il film arriverà in sala il 2 agosto 2021, distribuito da Vision Distribution.

Tenetevi forte. Preparatevi a ridere e a commuovervi. Sono arrivati gli Esposito! Il rione Sanità, dove è nato il principe della risata Totò, è uno dei più affascinanti e misteriosi di Napoli. Qui vive, con la sua famiglia allargata, Tonino Esposito, orfano di un boss della camorra. Tonino riceve dal clan un sussidio mensile e potrebbe vivere di rendita. Invece si intestardisce a voler imitare le gesta paterne, senza riuscirvi. Perché è goffo, sfigato, arruffone, incapace di difendersi: un antieroe tragicomico e decadente, che tra incubi e visioni, ingenuità e imbranataggini, ne combina di tutti i colori. In un mix esilarante tra i Cesaroni e i Soprano, uno spaccato divertente e allo stesso tempo crudele della Napoli contemporanea, città dalle mille contraddizioni e dalle tante difficoltà, capace però di non perdere mai la speranza per un futuro migliore.

Raoul Bova: intervista al Presidente di Giuria del Monte-Carlo Film Festival

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Ecco la nostra intervista a Roul Bova che dal 31 maggio al 5 giugno ha presieduto la Giuria del Monte-Carlo Film Festival in qualità di Presidente.

Crudelia: le collezioni moda e i progetti legati al film

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Crudelia: le collezioni moda e i progetti legati al film

Diretto da Craig Gillespie e interpretato dalle vincitrici dell’Academy Award® Emma Stone ed Emma Thompson, il film Disney live action Crudelia è disponibile nelle sale italiane (salvo disponibilità dei cinema) e su Disney+ con Accesso VIP.

In occasione dell’uscita di Crudelia, M·A·C Cosmetics ha lanciato The Disney Cruella Collection by M·A·C, una collezione che si ispira alle più insolenti icone fashion che hanno contribuito a dare un volto alle ere Punk e New Wave dei tardi Settanta e primi anni Ottanta, con vivide labbra rosse e iconici ombretti bianchi e neri, prendendo spunto dalle tonalità e tecniche usate per creare i look di Cruella sullo schermo.

Inoltre, nelle vetrine di M·A·C Cosmetics in via Dante a Milano, è andata in scena una collezione di abiti ispirata a Crudelia realizzata da Rebecca Pavone, Aurora Dolce e Sofia Motta, giovani talenti dell’Istituto Europeo di Design (IED) che, con la collaborazione della Coordinatrice e Creative Director IED Moda Milano Olivia Spinelli, sono stati selezionati per realizzare tre outfit ispirati al film.

Westwing, e-commerce di Home&Living, ha interpretato in chiave interior design la dicotomia dei due personaggi principali del film: Cruella e la Baronessa. Sul sito Westwing.it è stata disponibile una campagna Crudelia a tema interior dedicata agli utenti, ispirata allo stile punk-rock anni 70 del film.

Veepee, sito leader europeo delle flash-sales, ha realizzato un progetto speciale insieme a Disney Italia in occasione del lancio del film sui siti Privalia e Veepee. Un canale editoriale con lo stile di Crudelia, con una selezione di top brand tra Moda, Accessori e Beauty.

Una sezione dedicata al mondo di Crudelia è stata creata anche su Amazon.it: protagoniste una collezione completa di magliette e felpe; i celebri Funko Pop per i collezionisti e infine il libro edito da Giunti “Crudelia De Mon. La mia vera storia”.

Inoltre, per celebrare l’uscita del film, sono disponibili su ShopDisney.it la nuova esclusiva collezione di abbigliamento, accessori e peluche ispirata ai personaggi del nuovo film Disney live action.

The Flash: ecco il costume di Batman…?

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Andy Muschietti, impegnato sul set di The Flash, ha condiviso sul suo account Instagram una foto di un logo di Batman, o forse di un pettorale di un costume di Batman che sembra macchiato di sangue. Sappiamo che il film vedrà più Batman in azione, ma non sappiamo a chi appartiene questo logo/costume, né la foto ci fornisce alcuna descrizione o suggerimento. Cosa vorrà dire?

 

Tutto quello che c’è da sapere su The Flash

Ricordiamo che The Flash arriverà al cinema il 4 novembre 2022. Il film sarà diretto da Andy Muschietti, regista di IT e IT – Capitolo Due. Ezra Miller tornerà a vestire i panni del Velocista Scarlatto dopo essere apparso in un cameo in Batman v Superman: Dawn of Justice e in Justice League.

Confermata anche la presenza di Michael Keaton e Ben Affleck, che torneranno entrambi a vestire i panni di Batman. Kiersey Clemons tornerà nei panni di Irish West dopo essere apparsa in Zack Snyder’s Justice League (il personaggio era stato tagliato dalla versione theatrical). Nel cast ci saranno anche l’attrice spagnola Maribel Verdú (Il labirinto del fauno), che interpreterà Nora Allen (la madre di Barry) e l’attrice statunitense Sasha Calle (Febbre d’amore) che interpreterà Supergirl.

Giacomo Ferrara: intervista al giurato del Monte-Carlo Film Festival

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Ecco la nostra intervista a Giacomo Ferrara, attore noto al grande pubblico come lo Spadino di Suburra e giurato al Monte-Carlo Film Festival, festival della commedia che si svolge a Monte-Carlo dal 31 maggio al 5 giugno.

Chi sei, Charlie Brown?, il documentario in arrivo su Apple TV+

Chi sei, Charlie Brown?, il documentario in arrivo su Apple TV+

Apple TV+ ha svelato oggi il trailer e la data d’uscita del documentario, “Chi sei, Charlie Brown?”, che sarà disponibile in tutto il mondo venerdì 25 giugno, su Apple TV+. Narrato da Lupita Nyong’o e ideato da Imagine Documentaries, lo speciale documentario è prodotto da Brian Grazer e Ron Howard e mostra interviste con amici, familiari, fumettisti e i fan più famosi del fumetto, per comporre un commovente ritratto del compianto creatore dei Peanuts, Charles M. Schulz.

Onorando il creatore dell'”uomo qualunque”, Charles “Sparky” Schulz, “Chi sei, Charlie Brown?” celebra il significato e la popolarità multi-generazionale del fumetto, con la sua arte e design senza tempo, per delineare il ritratto dell’uomo i cui personaggi avrebbero toccato la vita di milioni di persone nel corso dei decenni, diventando amate icone culturali. Ricco di interviste a Jean Schulz, la vedova di Charles Schulz, insieme a Drew Barrymore, Al Roker, Kevin Smith, Billie Jean King, Paul Feig, Ira Glass, Noah Schnapp, Miya Cech, Keith L. Williams, Chip Kidd, Lynn Johnston, Robb Armstrong e altri ancora, il documentario intreccia una nuova storia animata che segue Charlie Brown alla scoperta di se stesso.

Chi sei, Charlie Brown? è prodotto da Brian Grazer, Ron Howard, Sara Bernstein e Justin Wilkes di Imagine Documentaries, Josh Scherba, Anne Loi e Stephanie Betts di WildBrain, Craig Schulz e Paige Braddock di Peanuts e Michael Bonfiglio, che scrive e dirige. Meredith Kaulfers di Imagine Documentaries è co-produttrice esecutiva e Marcella Steingart è produttrice e scrittrice. La musica originale è composta da Jeff Morrow, compositore della nuova serie “The Snoopy Show”, “Snoopy in Space” e “Peanuts in Space: Secrets of Apollo 10”.Chi sei, Charlie Brown? si unirà ad altri titoli dei Peanuts, tra cui “The Snoopy Show”, i classici speciali dei “Peanuts”, la serie nominata ai Daytime Emmy “Snoopy in Space” e il vincitore del Daytime Emmy Award “Peanuts in Space: Secrets of Apollo 10”, anch’essi prodotti da Imagine Documentaries.

Offrendo una visione multi-generazionale per i bambini dai 4 agli 11 anni e per i loro caregiver, Apple TV+ ospita serie originali di alcuni dei franchise più affidabili di oggi nella programmazione per bambini e famiglie, tra cui “Ghostwriter” e “Helpsters” di Sesame Workshop, vincitori del Daytime Emmy Award; il prossimo reboot dell’amata serie classica “Fraggle Rock” di The Jim Henson Company; “Doug Unplugs” di DreamWorks Animation e “Stillwater” di Gaumont e Scholastic.

Apple TV+ è disponibile sull’app Apple TV in oltre 100 paesi, su oltre 1 miliardo di schermi, inclusi iPhone, iPad, Apple TV, iPod touch, Mac, specifiche smart TV Samsung, LG, Sony e VIZIO, Amazon Fire TV e dispositivi Roku, console PlayStation e Xbox e su tv.apple.com, per € 4,99 al mese con una prova gratuita di sette giorni. Per un periodo di tempo limitato, i clienti che acquistano un nuovo iPhone, iPad, Apple TV, Mac o iPod touch possono usufruire gratuitamente di un anno di Apple TV +. Questa offerta speciale è valida per tre mesi dopo la prima attivazione del dispositivo.

La ragazza di Stillwater: trailer con Matt Damon

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La ragazza di Stillwater: trailer con Matt Damon

Ecco il trailer di La ragazza di Stillwater il film con Matt Damon diretto da Tom McCarthy, regista de Il Caso Spotlight. Il film sarà presentato Fuori Concorso al Festival di Cannes 2021 e arriverà prossimamente nelle sale italiane distribuito da Universal Pictures.

Un operaio dell’industria petrolifera, interpretato da Damon, parte dall’Oklahoma alla volta di Marsiglia per visitare la figlia, finita in carcere per un delitto che sostiene di non aver commesso. Messo alla prova dalle barriere linguistiche, dalle differenze culturali e da un complesso sistema legale, Bill rende la battaglia per la libertà della figlia la propria missione. Durante questo percorso, sviluppa un’amicizia con una donna locale e la sua piccola bambina, che lo porterà ad allargare il proprio sguardo e a scoprire un nuovo e inatteso senso di empatia con il resto del mondo.

Per Lucio di Pietro Marcello, il trailer del film

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Per Lucio di Pietro Marcello, il trailer del film

Dopo l’anteprima mondiale alla 71ª edizione del Festival Internazionale del cinema di Berlino, Per Lucio di Pietro Marcello arriva nei cinema italiani per un evento di tre giorni, il 5, 6, 7 luglio (elenco sale a breve su nexodigital.it). Le prevendite apriranno a partire da giovedì 10 giugno.

Per Lucio, una produzione IBC Movie con Rai Cinema in collaborazione con Avventurosacon il sostegno della Regione Emilia-Romagna, è un viaggio visivo e sonoro nell’immaginario poetico e irriverente del cantautore bolognese Lucio Dalla, una narrazione inedita del suo mondo condotta attraverso le parole del fidato manager Tobia e dell’amico d’infanzia Stefano Bonaga.

Il film unisce biografia e storia, realtà e immaginario, dando vita a un ritratto che attinge dall’infinito bacino dei repertori pubblici e privati, storici e amatoriali, grazie ai materiali d’archivio di Istituto Luce Cinecittà, Fondazione Cineteca di Bologna, Home Movies – Archivio Nazionale del Film di Famiglia, Archivio Audiovisivo del movimento operaio e democratico e Fondazione CSC – Archivio Nazionale Cinema d’Impresa (Ivrea). Tutti elementi che riportano alla luce l’avventura di Dalla e le sue molte vite: il faticoso esordio, l’entusiasmo per la prima ascesa al successo, la fortunata collaborazione con il poeta Roberto Roversi, fino e alla consacrazione come autore colto e popolare. Liriche e musiche dipingono così un’Italia sotterranea e sfumata, immergendo lo spettatore in una libera narrazione del Paese che attraversa tanto il boom economico che i tragici eventi del periodo legato alla fine degli anni’ 70.

Pietro Marcello, dopo il pluripremiato Martin Eden, ripercorre così attraverso le vicende dell’artista anche l’Italia degli ultimi e degli emarginati, l’Italia di Lucio Dalla, una figura polimorfa che sfugge a ogni flash, a ogni definizione: istrione, clown, jazzista, viandante, eroe, poeta, cantore, profeta, trasformista, provocatore. Forse non ci sarebbe nemmeno bisogno di raccontare Dalla: l’eccezionalità della sua storia dovrebbe bastare. Eppure, siamo qui ancora a farci questa domanda.  Qualcosa manca, qualcosa è sfuggito. Una cosa è certa: Lucio Dalla ha toccato la vita con mani frementi e l’ha guardata con occhi vivi di bambino e abbracciando la sua epoca.

Scritto da Pietro Marcello e Marcello Anselmo, Per Lucio non è solo un film su Lucio Dalla, ma una sinfonia visiva e sonora del mondo immaginato e cantato da Dalla: le piazze, i bar, le puttane, i barboni. E un viaggio tra canzoni capolavoro come Lunedì Film, Il fiume e la cittá, Itaca, È lì, La Canzone di Orlando, L’operaio Gerolamo, La Borsa Valori, Mille Miglia, Intervista con l’avvocato, I muri del ventuno, Quale allegria, Come è profondo il mare, Mambo, Il Parco Della Luna, Balla Balla Ballerino, Futura.

Per Lucio è distribuito al cinema da Nexo Digital il 5, 6, 7 luglio in collaborazione con i media partner Radio DEEJAY, MYmovies.it e Rockol.it.

Amazing Grace: il trailer del film documentario

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Amazing Grace: il trailer del film documentario

Girato nel 1972 da Sidney Pollack e rimasto fermo per oltre 47 anni a causa di questioni tecniche e legali, Amazing Grace è riportato alla luce, sugli schermi di tutto il mondo, da Alan Elliot. “Un miracolo”, l’ha definito il New Yorker, presentato con plauso unanime di pubblico e critica al DOC NYC Festival, alla Berlinale 2019 e al Taormina Film Festival, e che arriva finalmente nelle sale italiane come evento, dal 14 al 16 giugno.

Amazing Grace è stato girato da Pollack mentre Aretha Franklin registrava il suo leggendario doppio album omonimo, l’opera gospel più venduta della storia. Nel 1972 la regina del soul per due serate alla New Temple Missionary Baptist Church di Los Angeles torna alle sue radici gospel, quando, poco più che bambina, cantava in chiesa a Detroit dove teneva i suoi sermoni il reverendo Franklin, suo padre.  Ad accompagnare Aretha al piano c’è il carismatico reverendo James Cleveland, a far da spalla alla Franklin il Southern California Community Choir diretto da Alexander Hamilton; a sorpresa, tra il pubblico in visibilio, un giovanissimo Mick Jagger.

Protagonista assoluta di Amazing Grace è la regina del soul per eccellenza che attraverso immagini inedite e un suono trascinante emoziona lo spettatore, immerso in un tripudio di musica e in un’atmosfera gospel unica nel suo genere.

Amazing Grace sarà nelle sale cinematografiche con Adler Entertainment solo il 14, 15 e 16 giugno.

La nostra storia: trailer del film di Fernando Trueba

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La nostra storia: trailer del film di Fernando Trueba

Lucky Red ha diffuso il trailer dell’ultimo film del regista premio Oscar Fernando Trueba (Belle Époque), La nostra storia, unico film in lingua spagnola entrato a far parte della selezione Ufficiale del Festival di Cannes 2020 e  presentato in Italia nella scorsa edizione della Festa del Cinema di Roma.

Adattamento del romanzo di Héctor Abad Faciolince, uno dei capolavori della letteratura contemporanea ispanoamericana, racconta la vera storia di suo padre, l’attivista colombiano per i diritti umani Héctor Abad Gómez. Con Javier Cámara (The Young Pope, Parla con lei), La nostra storia racconta la vita di un uomo combattuto tra l’amore della sua famiglia e la lotta politica, ambientato nella Colombia devastata dalla violenza degli ultimi decenni.

 

Il Signore degli Anelli: segui le orme di Bilbo e Frodo in Nuova Zelanda

Il Signore degli Anelli è una trilogia fantasy famosissima, nonché considerato uno dei più grandi e ambiziosi progetti nella storia del cinema. Tutti e tre i film sono stati girati in Nuova Zelanda, il Paese di nascita del regista, Peter Jackson. Molti dei bellissimi paesaggi presenti nei film possono quindi essere visitati durante un viaggio in Nuova Zelanda.

Hobbiville e Mordor

La Nuova Zelanda è formata da due isole principali, vale a dire l’Isola del Nord e l’Isola del Sud, e da numerose isole minori. Entrambe le isole sono dotate di paesaggi naturali di una bellezza mozzafiato. L’Isola del Nord è dove si trova la famosa, incantevole e amata residenza degli hobbit, la Contea. Lo sfondo della Contea nei film de Il Signore degli Anelli è Matamata, situato nella parte settentrionale dell’Isola di Nord.

Sarà ovvio che non tutte le località che hanno servito come sfondo nei film sono subito riconoscibili, dato che nei film sono stati utilizzati effetti speciali. Questo non è il caso, però, di Hobbiville. Chi durante un viaggio in Nuova Zelanda si trova sull’Isola del Nord, può visitare l’ambientazione di Hobbiville, dove si trovano ancora 44 case hobbit, così come viste nei film. È persino possibile bere qualcosa al Green Dragon Inn. Chi desidera visitare Hobbiville, può prenotare vari tour. Si consiglia di prenotare in anticipo, poiché i tour sono molto popolari e si esauriscono rapidamente.

Non solo le scene della serena e favolosa Contea sono state riprese sull’Isola del Nord. Un’altra località sull’Isola del Nord è servita come set per il magico Gran Burrone, rifugio nascosto degli elfi: il parco regionale di Kaitoke. La località di Kaitoke si trova a circa 45 chilometri a nord-est dalla capitale della Nuova Zelanda, Wellington. È quindi facile combinare una visita alla capitale del Paese con una visita a questo parco regionale.

Sull’Isola del Nord non si trovano solo le località che sono servite come set cinematografici per i luoghi sereni e magici dei film. Nella parte centrale dell’Isola del Nord si trova il parco nazionale del Tongariro, il più antico parco nazionale della Nuova Zelanda, i cui paesaggi aridi inquietanti sono stati scelti per le riprese del tenebroso e scuro Mordor. All’interno di questo parco si trova anche il Monte Fato, nella vita reale conosciuta come il Monte Ngauruhoe.

Chi desidera visitare i set cinematografici menzionati, per il viaggio in Nuova Zelanda ha bisogno di un visto. Fortunatamente il visto per la Nuova Zelanda si può richiedere facilmente online.

Altri luoghi d’interesse della Nuova Zelanda

Dal momento che il visto Nuova Zelanda ha una validità totale di due anni e permette di effettuare un numero illimitato di viaggi durante questo periodo (ogni soggiorno può durare fino a tre mesi), oltre alle località cinematografiche si possono anche visitare altri luoghi d’interesse della Nuova Zelanda. Il Paese è famoso per la bellezza dei suoi paesaggi naturali e ha tanto da offrire. A titolo di esempio: oltre al parco nazionale del Tongariro menzionato in precedenza, il Paese ha altri tredici parchi nazionali.

Le località cinematografiche menzionate in precedenza sono tutte situate sull’Isola del Nord, ma anche l’Isola del Sud merita sicuramente una visita. Qui si trova, tra le altre cose, il più grande parco nazionale della Nuova Zelanda: il parco nazionale del Fiordland. Oltre ai meravigliosi paesaggi naturali, in Nuova Zelanda vi sono varie città interessanti. Visita ad esempio Auckland, Wellington (sull’Isola del Nord) o Christchurch, situata sull’Isola del Sud. 

Per un viaggio in Nuova Zelanda è necessario un visto (NZeTA)

La Nuova Zelanda è una destinazione adatta sia agli amanti dei film de Il Signore degli Anelli, ma non solo. Il Paese ha qualcosa per tutti: paesaggi naturali mozzafiato, tanti luoghi di interesse e una storia interessante. Chi desidera viaggiare in Nuova Zelanda, sia per visitare i famosi set cinematografici o per un altro motivo, ha bisogno di un visto. Il visto per la Nuova Zelanda, ovvero la NZeTA (“New Zealand Travel Authority”) può facilmente essere richiesto online. Prima di presentare la richiesta di visto, è importante verificare se si soddisfano tutti i requisiti.

La Cordigliera dei Sogni: una clip in esclusiva dal film di Patricio Guzman

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Ecco una clip da La Cordigliera dei Sogni, film del maestro cileno, Patricio Guzman, che chiude la trilogia iniziata con La memoria dell’acqua e Nostalgia della luce. Il film arriva al cinema dal 10 giugno distribuito da I Wonder Pictures.

L’esplorazione del territorio va di pari passo con l’esplorazione della storia, per svelare l’anima più profonda del Cile. Proprio come ci ha abituati Guzmán. Nel documentario, presentato nel 2019 al Festival di Cannes, le alte cime della Cordigliera si caricano di una moltitudine di significati simbolici, spesso contraddittori, stratificati come la roccia. La poesia visiva del paesaggio si sovrappone alle testimonianze dei cittadini cileni, che rivivono i loro ricordi della dittatura di Pinochet. Una nostalgia, un senso di frustrazione schiacciante che non affligge solo il popolo cileno ma anche la sua Cordigliera, le voci umane si fondono con quella silente della roccia, in un commovente grido di avvertimento alle nuove generazioni, affinché non si rassegnino mai.

MCU: 10 domande sul Blip che non hanno trovato ancora una risposta

Nel MCU ci sono stati tutta una serie di eventi molti importanti, dal primo attacco di Loki alla creazione di Ultron da parte di Tony Stark. Tuttavia, nulla è paragonabile alla Infinity War contro Thanos. Abbiamo assistito alla scomparsa di metà della vita dell’universo, che ha avuto un impatto a dir poco devastante su coloro che erano rimasti in vita. Anche se alla fine le persone scomparse sono tornate indietro cinque anni dopo, il MCU non hai mai spiegato per filo e per segno cosa sia realmente accaduto durante il Blip. Screen Rant ha raccolto 10 domande sul Blip che non hanno ancora trovato una risposta:

Gli effetti del Blip sugli altri pianeti?

La Terra non è stato l’unico pianeta colpito dal Blip, dal momento che il tragico evento ha interessato l’intero universo. Sappiamo che Captain Marvel è stata impegnata a risolvere una serie di problemi, anche se la loro natura non è mai stata rivelata. Tuttavia, è lecito supporre che sia successo qualcosa di molto simile a quanto accaduto sulla Terra.

Anche gli abitanti dei mondi alieni sono stati colpiti dalla perdita dei loro cari. Alcuni di loro si sono dedicati al crimine, come Occhio di Falco, mentre altri hanno semplicemente manifestato il loro profondo dolore per la perdita delle persone care. Il Blip deve aver avuto un forte impatto anche sull’economia e sugli affari tra i vari pianeti…

Cosa è accaduto alle vittime del Blip?

Una delle domande che non hanno ancora trovato una risposta è come abbiano provato le persone che sono riuscite a tornare indietro. Dalla reazione avuta da Monica Rambeau quando si è svegliata nella stanza d’ospedale in WandaVision, è chiaro che quell’esperienza non è stata simile alla morte o alla resurrezione, ma piuttosto ad una sensazione di svenimento e di conseguente risveglio.

Le parole di Spider-Man in Avengers: Endgame sembrano dare credito aquesta spiegazione, poiché Peter ha spiegato a Tony Stark di essere come “svenuto”. Da questa spiegazione, sembra che coloro che sono scomparsi e poi sono tornati indietro non abbiano provato un dolore atroce. 

Quali altri personaggi del MCU sono stati vittime del Blip? 

Il finale di Avengers: Infinity War ha mostrato la scomparsa di molti supereroi, non solo Spider-Man, ma anche Wanda Maximoff, T’Challa, Bucky, Groot, Star-Lord e Doctor Strange. Anche Nick Fury e Maria Hill sono scomparsi. Tuttavia, alcuni fan si sono chiesti cosa fosse successo agli altri personaggi del MCU che non sono apparsi nel film.

I creatori dei film hanno confermato che molti altri personaggi sono stati vittime del Blip. L’elenco include l’ex fidanzata di Bruce Banner, Bette Ross, l’ex fidanzata di Thor, Jane Foster, Sharon Carter, e anche la fedele guerriera di Thor, Lady Sif.

Perché Hulk non ha riportato indietro Natasha?

Tutti quelli che hanno visto Avengers: Endgame sanno che Natasha ha sacrificato la sua vita su Vormir, in modo che i Vendicatori ottenessero la Gemma dell’Anima. Ma quando Hulk ha schioccato le dita e ha invertito il Blip, Natasha non è tornata indietro, anche se ci ha provato.

La spiegazione più plausibile è che Hulk sia stato in grado di invertire solo le conseguenze del Blip, non quello che è successo dopo. Inoltre, è del tutto possibile che una volta che una persona sacrifica la propria vita per la Gemma dell’Anima, il suo gesto non possa essere annullata. Ecco perché il film ha visto il ritorno di una Gamora più giovane, non quella che è morta su Vormir.

Il mondo è davvero tornato alla normalità?

Dopo il blip, alcune città e altri luoghi divennero fatiscenti o abbandonati. Scott Lang ne è stato testimone quando è tornato dal Regno Quantico alla sua casa per vedere sua figlia.

Ma considerando che New York e gli altri paesi europei sembravano normali in Spider-Man: Far From Home, è possibile che, quando Hulk ha invertito il Blip, abbia anche riparato il danno più grande che la perdita di metà della popolazione ha causato al pianeta Terra.

Perché Blip e non Snap?

Solo pochi supereroi erano presenti quando Thanos ha schioccato le dita, da qui lo Snap. Ma per la grande maggioranza delle persone, chiamare l’evento Blip ha più senso. Un momento erano da qualche parte, un momento dopo erano spariti, e poi sono tornati cinque anni dopo.

Chiamarlo Snap indicherebbe che era qualcosa permanente, mentre Blip suggerisce che è stato un vero e proprio “battito di ciglia”, un momento che passa… almeno questo è quello che si pare avvenga in base a quanto rivelato dalle vittime.

Cosa è successo alle famiglie delle vittime?

Anche se il MCU non l’ha affrontato in modo dettagliato, sembra che il Blip abbia avuto un impatto significativo sulle vittime. Alcune persone devono anche aver rinunciato alla speranza di rivedere i propri cari. Invece Maria Rambeau, la mamma di Monica, credeva che sua figlia sarebbe tornata.

Un altro esempio è il matrimonio del signor Harrington. In Spider-Man: Far From Home ha menzionato il fatto che sua moglie ha fatto finta di essere stata tra le vittime del Blip, anche se non era così. L’ha solo usata come un’opportunità per lasciarlo, con lui che le aveva addirittura organizzato un funerale. È lecito ritenere che questo sia stato un evento straordinario e che la maggior parte delle persone abbia affrontato diversi problemi legati al Blip. 

Perché alcuni hanno reagito in modo diverso al Blip?

Apparentemente, tutti hanno reagito in modo leggermente diverso al Blip. Alcuni se ne accorsero a malapena e altri no. Alcuni dei compagni di classe di Peter stavano ancora suonando i loro strumenti musicali nel momento in cui sono scomparsi. Il  motivo per cui alcune persone hanno impiegato più tempo a scomparire è che erano semplicemente più forti di altre.

Spider-Man ha anche combattuto contro il Blip, quindi gli ci è voluto un po’ per svanire… è persino riuscito a parlare brevemente con Tony! Inoltre, era anche avvantaggiato grazie al suo “Senso di ragno”, che lo avvertiva sempre in anticipo di eventuali problemi in arrivo. 

Le vittime del Blip sono tornate alle loro vite precedenti?

Sì e no. A seconda delle circostanze individuali, le vittime del Blip hanno dovuto adattarsi ad alcune cambiamenti nelle loro vite. Peter e sua zia May ne sono una dimostrazione.

Dal momento che nuove persone si sono trasferite nel loro appartamento dopo essere scomparsi, Peter e sua zia hanno dovuto trovare una nuova casa una volta tornati. D’altra parte, a Peter è stato permesso di tornare alla sua scuola, anche se ha dovuto ripetere l’anno.

Cosa è successo a chi era in pericolo?

Alcune delle domande sul Blip non riceveranno risposta a breve. Il meglio a cui si può auspicare sono le teorie. Molti fan hanno discusso su cosa succederà a coloro che potrebbero essere in pericolo dopo il loro ritorno. Ad esempio, i passeggeri dell’aereo cadrebbero a terra e morirebbero?

La risposta più plausibile è che Hulk si è assicurato che tutte le vittime del Blip sarebbero tornate sane… cioè con entrambi i piedi ben piantati per terra!

Il genio inconfondibile di Pedro Almodóvar

Il genio inconfondibile di Pedro Almodóvar

Pedro Almodóvar  – Ironico, dissacrante, fantasioso, colorato, coraggioso, critico, estroso, geniale. Sono solo alcuni degli aggettivi che vengono in mente nel descrivere il cinema di Pedro Almodóvar.

Negli anni ’80 ha incarnato e magnificamente rappresentato con le sue pellicole la reazione spagnola ai rigidi schemi della morale franchista, ipocrita e bigotta. È stato, allora, il più dirompente talento del cinema iberico ed è, oggi, unanimemente riconosciuto tra i maestri europei della settima arte. Tra le sue qualità, l’estro assoluto, che gli consente di creare mondi eccentrici, popolati da personaggi altrettanto sopra le righe, ma perfettamente coerenti e quindi credibili, cui il pubblico inevitabilmente si appassiona. E la capacità di coniugare realismo e immaginazione, grazie alla quale riesce a trattare temi anche scomodi o scabrosi, utilizzando la chiave della fantasia con risultati di grande efficacia. Il tutto senza dimenticare la sua vena critica, ad esempio nei confronti della religione e della chiesa.

Il genio inconfondibile di Pedro Almodóvar

Pedro Almodóvar nasce a Calzada de Calatrava, nella Mancha, ma sul giorno e l’anno non ci sono certezze. Pare che lui stesso sia sempre stato piuttosto vago al riguardo – 24 settembre 1949, o 25 settembre 1951? Ad ogni modo, dalla terra di Don Chisciotte si allontana a otto anni, alla volta dell’Estremadura. Qui frequenta la scuola presso i frati Salesiani e Francescani. L’esperienza non è certo delle migliori: è quella da cui trarrà ispirazione molti anni dopo per il suo La mala educación, e certo ha una responsabilità nel suo allontanamento dalla religione cattolica, cui spesso riserverà ironia e sarcasmo nelle sue pellicole. Nel 1968 Almodóvar lascia la famiglia e si trasferisce a Madrid, dove fa vari lavori e vorrebbe studiare cinema, ma siamo ancora nel periodo franchista e la dittatura comporta anche la chiusura delle scuole di cinema. Così il nostro futuro regista dovrà formarsi da autodidatta, e intanto cercarsi un impiego che gli garantisca qualche guadagno. Lo trova alla Compagnia Telefonica spagnola, dove sarà impiegato per più di dieci anni. Anche quest’esperienza troverà un’eco nei suoi film. Basti pensare alla presenza e al ruolo del telefono in Donne sull’orlo di una crisi di nervi. La lunga permanenza alla compagnia telefonia, però, consente ad Almodóvar di risparmiare il necessario per acquistare una macchina da presa Super 8, con la quale comincia a fare le prime prove di ripresa. Siamo negli anni ’70 e Pedro ha tutt’altro che abbandonato la passione per cinema e teatro: partecipa ad un gruppo teatrale, Los Galiardos, e per non farsi mancar nulla, fonda anche il gruppo musicale Almodóvar e McNamara, e scrive racconti. Insomma, una doppia vita, quella del nostro in questi anni: di giorno impiegato, di sera e di notte preso a coltivare le sue passioni artistiche. Nel frattempo, il franchismo tramonta, e Almodovar s’inserisce a pieno titolo nella Movida: quel movimento di cultura che segna il rifiorire della Spagna dopo il periodo oscuro della dittatura.

Pedro Almodovar, film e filmografia

Dopo i primi cortometraggi, nel 1980 arriva l’esordio nel lungometraggio con Pepi, Luci, Bom e le altre ragazze del mucchio. Protagonista, un’attrice che Pedro Almodóvar  porterà al successo e vorrà spesso con lui nelle successive pellicole: Carmen Maura. Un gruppo di donne per un esordio dissacrante, dove si affrontano temi quali: sessualità in tutte le sue forme, violenza, perversione, disagio. Il tutto in maniera assolutamente esplicita, puntando a stuzzicare, scandalizzandolo, il perbenismo ancora imperante nella Spagna dell’epoca. Una pellicola di rottura insomma, di grande coraggio perché pone al centro temi che forse mai prima d’allora erano stati affrontati in maniera così significativa e diretta.

Due anni dopo, è la volta di Labirinto di passioni, commedia corale che ruota attorno al sesso. Oltre a Cecilia Roth, altra attrice prediletta da Pedro Almodóvar, qui ha inizio il sodalizio tra il regista e Antonio Banderas, che deve proprio a lui la sua prima fama. Nel 1983 lo sguardo del regista spagnolo punta invece dritto sul mondo religioso, che egli però rivisita in chiave grottesca, con abbondanti dosi di ironia. Esce infatti L’indiscreto fascino del peccato, dove il regista ritrova Carmen Maura, affiancandole Julieta Serrano e Marisa Paredes. Anche qui siamo di fronte a un gruppo di personaggi, in particolare di donne, di suore, che nel loro convento ne fanno di tutti i colori (sono eroinomani, scrivono riviste porno ecc…). Un universo grottesco, proprio perché Pedro Almodóvar  rende il convento un coacervo di vizi, mostrando, in maniera volutamente esagerata, cosa può celarsi dietro un’apparenza di rettitudine e rigore. Gioca a frastornare lo spettatore, a scardinare le sue convinzioni e princìpi, a divertirlo facendo accadere l’improbabile. Nell’84 sarà ancora Carmen Maura, nei panni della casalinga Gloria, la protagonista di Che ho fatto io per meritare questo? dove il regista va ancora alla ricerca di ciò che si cela dietro alle apparenze di un tranquillo nucleo familiare. Tre anni dopo, il film che farà conoscere il regista spagnolo anche nel nostro paese: La legge del desiderio. Omosessualità, incesto, omicidio, molta ironia e gusto kitsch sono gli ingredienti di questa commedia, che ancora una volta, come quasi sempre nel cinema di Almodóvar, non può prescindere dal raccontare dinamiche di gruppo. In questi anni, il regista spagnolo fonda assieme al fratello Agustín una casa di produzione cinematografica: El Deseo, con la quale produrrà tutte le pellicole successive. Il passo, a quanto pare, è fondamentale, visto che nel 1988 esce il film che lo farà conoscere e apprezzare a livello internazionale: Donne sull’orlo di una crisi di nervi. Commedia sofisticata, come l’ha definita lo stesso autore, dove tutto appare straordinariamente a posto: ambienti, costumi, tutto esteticamente perfetto e appagante, il che mette ancor più in evidenza ciò che invece non va.

Il “dramma” infatti, è che gli uomini continuano a lasciare le donne, come accade alla protagonista Pepa/Carmen Maura ed anche, attraverso gli intrecci tipici della commedia, ad altre donne che animano il gruppo al centro del film. Pepa viene lasciata da Ivan nel più sgradevole dei modi: con un messaggio lasciato sulla segreteria telefonica. Tenta di parlare con lui più volte, per sfogare la sua rabbia, ma si scontra sempre con la solita segreteria. Ivan è l’insensibile dispensatore di sofferenza, ma è anche un uomo solo, incapace di una vera relazione e di un confronto adulto. Tanto altro però accade a Pepa in questa commedia dai ritmi serrati: si vede arrivare a casa un giovane (Carlos/Antonio Banderas) – che poi scoprirà essere il figlio del suo amante – con la fidanzata (Marisa/Rossy De Palma) interessati ad affittare il suo appartamento. Ma arriverà anche la stravagante amica di Pepa, Candela/María Barranco, convinta che la polizia sia sulle sue tracce. Un universo prevalentemente femminile raccontato nelle sue debolezze e fragilità, ma anche evidenziandone tenacia e voglia di reagire, senza nascondere una rabbia che, opportunamente diretta – anche contro gli apparecchi telefonici, come s’è detto – finisce per essere innocua, ma liberatoria. In Italia il film ottiene ampi consensi e premi: David di Donatello come Miglior Film straniero, Ciack d’Oro a Carmen Maura e Osella per la Miglior Sceneggiatura a Venezia.

L’anno successivo è la volta di Lègami!, in cui Pedro Almodóvar sceglie Antonio Banderas come protagonista, accanto a Victoria Abril, per indagare diversità e normalità, mettendo in discussione le certezze di chi guarda. Lo fa però in modo meno dissacrante e scabroso di quanto si potrebbe prevedere. Antonio Banderas è un ragazzotto che esce da un ospedale psichiatrico e decide di sequestrare in casa una pornostar, legandola al letto, per costringerla a conoscerlo, amarlo e infine sposarlo. Da una premessa eccentrica si dipana una trama incentrata sul rapporto complesso tra i due protagonisti. Ritmo veloce e coinvolgente, humour, ironia, quel tocco visionario e surreale che non guasta ed è ormai cifra distintiva del regista spagnolo. Anche il giovane Banderas è ormai lanciatissimo nel panorama internazionale. Una curiosità: Pedro Almodóvar ha dichiarato in un’intervista che fu proprio la visione di questa pellicola a convincerla a intraprendere la strada del cinema. Il cammino artistico dell’attrice sotto la guida del regista spagnolo sarà poi lungo e fruttuoso.

Gli anni ’90 si aprono per Pedro Almodóvar all’insegna di un’altra commedia corale: Tacchi a spillo. Due donne, madre e figlia (Marisa Paredes e Victoria Abril). Un uomo: ex amante della prima e marito della seconda, assassinato. La moglie che si autoaccusa e un giudice (Miguel Bosé) che indaga. Sembrerebbe un poliziesco, invece il modo di trattare la materia tipico del regista spagnolo, la rende una commedia che gravita attorno ai suoi personaggi femminili, coloratissima, strampalata, amorale, come tanta parte del cinema di Pedro Almodóvar.

Negli anni a seguire, il regista continuerà a scegliere le sue attrici predilette (Paredes, Abril, De Palma). Ma nel ’97 cambia registro, sia per quel che riguarda il tipo di film, sia, quasi del tutto, per il cast che sceglie. Protagonista di Carne tremula è infatti, accanto a Javier Bardem e Liberto Rabal, Francesca Neri, che per la sua interpretazione di Elena si aggiudica il Nastro d’Argento. Lo stesso premio otterrà il film come miglior pellicola straniera. Dicevamo un Almodovar diverso, con meno eccessi, che qui si muove nel registro del dramma, con una storia di destini incrociati e vite irrisolte. E non disdegna neppure il tema politico – il film è ambientato a Madrid e fotografa gli ultimi anni dell’era Franco e il passaggio al post franchismo.

Il trionfo di Tutto su mia madre

Tutto su mia madre filmA fine anni ’90 e con l’inizio del nuovo millennio, il regista spagnolo mette a punto e perfeziona uno stile maturo, in cui affianca al racconto di un’umanità variopinta ed eccentrica, accenti di grande delicatezza. Non punta più tanto, o non solo, a sconvolgere e scandalizzare, quanto a far emergere la parte più delicata e fragile dei suoi personaggi, come sempre in massima parte femminili. Ed è questo nuovo tocco delicato e appassionato al tempo stesso, a regalargli la maggior notorietà e una miriade di riconoscimenti internazionali, tra cui l’ambitissima statuetta dell’Academy. Esce infatti nel 1999 uno dei suoi capolavori: Tutto su mia madre. Il regista sceglie ancora due tra le sue attrici feticcio: Marisa Paredes e Cecilia Roth, alle quali affianca la giovane promessa Penelope Cruz, per raccontare una storia dove riconosciamo i consueti ingredienti del cinema almodóvariano: il tradimento, donne che fanno fronte da sole alla vita, ambiguità sessuale, scardinamento dei pilastri della morale tradizionale. Qui però a prevalere non è l’atmosfera comico-grottesca dei primi lavori del regista. C’è il dolore per una perdita (quella vissuta da Cecilia Roth/Manuela, il cui figlio diciassettenne Esteban muore investito da un’auto), la depressione e il senso di colpa di una famosa attrice solitaria (Marisa Paredes/Huma Rojo, la cui auto ha investito Esteban), la bislacca, ma toccante storia d’amore e dolore tra una giovane suora (Penelope Cruz/Rosa) e l’ex marito di Manuela, il transessuale Lola. Non mancano poi i colori accesi prediletti da Pedro Almodóvar, nella luce di Barcellona, cornice esteticamente perfetta. Interpretazioni impeccabili, sceneggiatura che funziona a meraviglia e successo assicurato: la pellicola ottiene l’Oscar e il Golden Globe come Miglior Film straniero e la Palma d’Oro a Cannes per la Miglior Regia, consacrando definitivamente Pedro Almodóvar nell’olimpo delle star.

Due anni dopo, il successo è bissato da Parla con lei. Anche qui amore e dolore, disagio, malattia, tutto raccontato con sublime grazia e un geniale ricorso al surreale al momento opportuno. Non un gruppo di protagonisti, ma due uomini e due donne, in situazioni omologhe, e un intreccio di cui il regista tiene abilmente le fila. Oscar per la sceneggiatura e Golden Globe come Miglior Film Straniero.

Nel 2004 il regista spagnolo attinge al proprio passato, e in particolare alla dolorosa esperienza educativa in collegio, in cui fu testimone di abusi. Parte da qui La mala educación. Protagonisti due ex compagni di collegio (Gael García Bernal/Ignacio e Fele Martinez/Enrique), uno attore, l’altro regista, che si ritrovano dopo anni con l’idea di mettere su uno spettacolo su una sceneggiatura che rievoca proprio i tristi fatti dell’infanzia scolastica, quando Ignacio era vittima delle morbose attenzioni di Padre Manolo. Segue un intreccio complicato, che vedrà compiersi il destino di queste due vite segnate per sempre, in modo indelebile, dall’esperienza infantile.

Due anni dopo arriva Volver, in cui Pedro Almodóvar torna a un suo classico, rielaborandolo in maniera egregia. Tragicommedia che gravita attorno a un gruppo di donne, e alla loro incrollabile forza, con la quale affrontano e superano i momenti bui della vita. Trionfo della figura femminile, cui rende omaggio innanzitutto col personaggio di Raimunda, splendidamente incarnato dalla Penelope Cruz, ma anche ritrovando Carmen Maura. Ancora incetta di premi: Palma d’Oro a Cannes per tutte le protagoniste femminili, Nastro d’Argento come Miglior Film europeo. Torna poi a scegliere la Cruz anche per Gli abbracci spezzati (2009), che però non ottiene lo stesso riscontro della precedente pellicola.

E siamo a questi giorni, a quest’ultimo mese, che ha visto il regista spagnolo presentare al Festival del Cinema di Venezia la sua ultima fatica: La pelle che abito, in cui ritrova Antonio Banderas dopo dodici anni e cambia genere, virando su un dramma che sa di thriller psicologico. Fa interpretare all’attore un chirurgo plastico che cerca contemporaneamente di vendicarsi e riportare in vita, almeno in apparenza, l’amata moglie. Il regista stesso, nel presentare il film alla stampa romana ne ha ribadito i temi centrali: l’abuso di potere, l’istinto di sopravvivenza e l’identità, che nessuno ci può togliere. Il film è nelle sale dal 23 settembre.

Pedro Almodovar: frasi

  • Trovo molto attraente Gael García Bernal sia come uomo che come donna.
  • Penélope Cruz appartiene alla scuola di recitazione mediterranea, uno stile caratterizzato da carnalità, sfrontatezza, mancanza di inibizioni, capelli scompigliati, una scollatura generosa e un modo assai vociante di comunicare. Anna Magnani, Sophia Loren, Claudia Cardinale, la Silvana Mangano dei primi anni, persino Elizabeth Taylor e Rachel Weisz furono maestre di questo stile.
  • Penélope è capace di tutto, è diventata una donna eterna e senza età. Le inquadrature iniziali di Carne tremula sono state concepite apposta per lei. La sequenza dura otto minuti e lo spettatore ne trae l’impressione che si tratti di una protagonista del film, anche se poi non ricompare più.

Madres Paralelas: le prime immagini del nuovo film di Pedro Almodóvar

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Dopo dieci settimane di riprese, Pedro Almodóvar ha terminato in Spagna la produzione del suo prossimo attesissimo film Madres Paralelas e abbiamo il grande piacere di presentarvi alcune prime immagini foto e video.

Secondo le sue stesse parole, in Madres Paralelas Pedro Almodóvar torna a riscoprire l’universo femminile, la maternità e la famiglia. Il film ha un magnifico cast in cui Penelope Cruz, Milena Smit e Aitana Sánchez-Gijón interpretano le tre madri della storia e Israel Elejalde il ruolo del personaggio maschile. Questo straordinario cast è completato da Julieta Serrano e Rossy de Palma.

Prodotta da El Deseo, con la partecipazione di RTVE e Netflix. In Italia il film sarà distribuito il prossimo autunno nelle sale cinematografiche da Warner Bros. Pictures.

Emilia Clarke spiega perché ha deciso di unirsi al MCU

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Emilia Clarke spiega perché ha deciso di unirsi al MCU

La serie Secret Invasion in arrivo prossimamente su Disney+ potrà vantare un cast di assoluto rispetto che include nomi quali Samuel L. Jackson, Ben Mendelsohn e il premio Oscar Olivia Colman. A questi si aggiunge anche Emilia Clarke, l’amatissima Daenerys Targaryen di Game of Thrones, anche se al momento non sappiamo quale personaggio interpreterà nello show.

Parlando con ComicBook.com, Clarke ha parlato della sua decisione di unirsi all’Universo Cinematografico Marvel, nonostante siano passati soltanto due anni dalla fine dello show targato HBO che le ha regalato la fama internazionale. “Penso che quello che stanno facendo in questo momento sia bello, eccitante, all’avanguardia”, ha spiegato l’attrice. “Penso che la Marvel sia un po’ come la Apple del nostro mondo. Entrare a far parte di quella famiglia è qualcosa di enorme e ad essere sincerai, ciò che mi ha spinto a prendere parte alla serie sono le persone che ci stanno lavorando, oltre al fatto di volerne comunque essere parte.”

Una delle teorie più accreditate è che Clarke interpreterà il ruolo di Veranke, la regina dell’impero Skrull nell’universo Marvel. Tuttavia, al di là del personaggio a cui l’attrice dovrà prestare voce e corpo, Clarke ha spiegato di essere sempre stata un’appassionata di storie fantastiche. “Sono crescita leggendo romanzi fantasy. So che non sono la stessa cosa dei fumetti, ma è grazie a quel genere che si è formata la mia immaginazione”, ha rivelato. “Forse il primo fumetto che ho letto è stato Superman. E poi Spider-Man. Ho sempre pensato che fosse davvero figo. Spider-Man è stata la prima storia di origini che mi ha fatto pensare a quanto potesse esserci di più oltre le pagine scritte. E ora, farne parte è davvero incredibile.”

Secret Invasion debutterà su Disney+ nel 2022.  Ricordiamo che Emilia Clarke è il terzo membro del cast di Game of Thrones ad entrare a far parte dell’Universo Cinematografico Marvel. Il prossimo novembre, infatti, vedremo Richard Madden (Robb Stark) e Kit Harington (Jon Snow) nell’attessisimo Eternals di Chloé Zhao.