“Quando una vita umana è in gioco,
quando forse, per la prima volta, non tutto è bianco o nero,
potrebbe non essere così semplice scegliere tra le due facce della
medaglia”. Un’altra avventura per il fumetto edito da
Bugs Comics, Samuel Stern che, anche in questa occasione,
si troverà ad affrontare forze demoniache insieme a padre
Ducan.
Le avventure del libraio di
Edimburgo continuano con il numero 8, Il secondo Girone, in
edicola dal prossimo 30 giugno, con i disegni di
Stefano Manieri. In questo albo vedremo
l’esordio come sceneggiatore sulla testata, di Andrea
Guglielmino, giornalista, saggista e critico
cinematografico, dall’eclettico curriculum. “I lettori troveranno
tante citazioni cinematografiche nella storia – promette– ma lascio
a loro il piacere di scoprirle”.
Laureato in Filosofia con indirizzo
antropologico e storico-religioso. Lavora come vice Capo Servizio
nella redazione del portale di notizie cinematografiche
‘CinecittàNews’, daily ufficiale di Istituto Luce Cinecittà, e come
redattore esperto presso la rivista ‘8 ½-Numeri, visioni e
prospettive del cinema italiano. Come sceneggiatore di fumetti
collabora regolarmente con Bugs Comics per le riviste Mostri,
Alieni e Gangster e per il mensile horror da edicola ‘Samuel
Stern’, di cui è direttore responsabile.
Nel suo curriculum molti premi, tra
i quali quello per il racconto ‘Maniaci seriali’ che si è
aggiudicato il primo premio al concorso ‘Dipendenze’ indetto dalla
casa editrice MdS nel 2017, e il premio Domenico Meccoli
Scriveredicinema 2015 per il saggio ‘Antropocinema – La
saga dell’uomo attraverso i film di
genere’. Samuel Stern ha
recentemente vinto, nell’ambito del premio Coco 2020 speciale
MegaNerd, come fumetto rivelazione dell’anno!
“Siamo molto soddisfatti di come
Samuel stia procedendo nel suo percorso editoriale – commenta
Gianmarco Fumasoli, direttore editoriale di Bugs Comics e
padre di Samuel Stern insieme a Massimiliano Filadoro – e
di come sia stato accolto dai lettori, che hanno dato vita a una
community appassionata che cresce di mese in mese. L’entusiasmo che
ogni giorno mettiamo in campo nel nostro lavoro e il sostegno dei
nostri lettori faranno in modo che si superi il momento difficile
che il paese sta vivendo e si ritorni a crescere assieme al nostro
amato libraio di Edimburgo”.
Il nuovo numero di Entertainment
Weekly è interamente dedicato a Tenet,
l’ultima attesissima fatica di Christopher Nolan che arriverà nelle sale
americane il prossimo 31 luglio. Sulla trama del film non si
conoscono ancora tantissimi dettagli (e probabilmente sarà così
fino all’uscita in sala), ma parlando con la celebre rivista il
regista ha svelato nuovi particolari tanto sulla storia quanto sui
personaggi.
“Non è un film sui viaggio nei
tempo”, ha specificato Nolan. “Riguarda il tempo e i vari
modi in cui lo stesso può funzionare. Non mi sono mai voluto
mettere a fare una lezione di fisica, ma l’inversione è un concetto
in cui un materiale vede invertita la propria entropia, quindi si
ritrova a tornare indietro nel tempo rispetto a noi.”
Parlando del personaggio di
John David Washington, ha spiegato: “Il film è
ambientato nel mondo dello spionaggio e delle identità nascoste.
John David Washington interpreta un agente che tutti conoscono con
il termine ‘Protagonista’. Tenet è il nome dell’organizzazione in
cui il ‘Protagonista’ viene introdotto. È ovviamente il cuore del
film, ma al contrario di un James
Bond è emotivamente molto più accessibile.”
Parlando invece dei personaggi di
Robert Pattinson e di
Elizabeth Debicki ha aggiunto: “Il
personaggio di Robert potrebbe chiamarsi Neil (ride). Con tutte
queste identità, non sai mai veramente cosa è vero e cosa no. È una
sorta di furfante che opera all’interno di quello che nel film
viene definito ‘un ambiente nella penombra’, popolato da agenti dei
servizi segreti molto diversi tra loro. Elizabeth, invece,
interpreta la ex moglie dell’oligarca russo interpretato da Kenneth
Branagh. I due resteranno coinvolti in una situazione molto
complicata. Inoltre, ha una relazione con il ‘Protagonista’ molto
ambigua…”
Il mistero del personaggio di
Aaron-Taylor Johnson in Tenet
Parlando invece del misteriosissimo
personaggio che interpreterà
Aaron Taylor-Johnson, Nolan ha dichiarato: “Posso
confermare che è nel film, anche se non lo avete ancora visto, e
che ha un ruolo importante. Potete vederlo di sfuggita nell’ultimo
trailer, ma è completamente irriconoscibile. Succede davvero di
tutto nel film a mano a mano che la storia procede. Non voglio
rovinare nulla.”
L’arco narrativo del personaggio di
Luke Skywalker all’interno della saga di Star
Wars non si è concluso nel modo in cui molti fan – e
lo stesso Mark Hamill – speravano. Dopo aver
voltato le spalle alla Forza in seguito ad un momento di debolezza
in cui aveva anche considerato di uccidere suo nipote, il Cavaliere
Jedi è tornato per affrontare Kylo Ren, morendo alla fine del
celebre scontro sul finale de Gli
Ulimi Jedi.
Ci sono ancora diverse lacune nella
storia del personaggio che devono essere colmate. Semmai un giorno
lo stesso dovesse ritornare sul grande schermo, è quasi certo che
il tutto avverrà tramite l’ingaggio di un attore più giovane
(Sebastian
Stan resta il favorito dai fan!), o magari
attraverso romanzi e videogiochi. D’altra parte, Hamill sembra aver
ufficialmente archiviato il ruolo di Luke, ma durante un recente
scambio sui social media ha condiviso alcuni commenti decisamente
interessanti…
Alla domanda su cosa crede che Luke
Skywalker farebbe se non fosse mai diventato uno Jedi, il
leggendario attore ha risposto: “Mi piacerebbe pensare che
sarebbe stato un insegnante”.
Il percorso narrativo di Luke
Skywalker nella saga di Star Wars
Le parole di Hamill potrebbero far
riferimento anche a ciò che l’attore sperava di vedere in merito
alla storia di Luke nei sequel di Star Wars, poiché
l’opzione narrativa più logica per il suo personaggio sarebbe stata
quella di vederlo nei panni di maestro per una nuova generazione di
Jedi.
Sfortunatamente, le cose sul grande
schermo sono andate diversamente, e anche se L’Ascesa di Skywalker ha in un certo qual modo
riscattato il percorso dell’eroe attraverso il personaggio di Rey,
i danni che molti credono siano stati fatti da Gli
Ultimi Jedi sono purtroppo difficili da dimenticare…
Dopo la conclusione della “saga
degli Skywalker” lo scorso dicembre, con l’uscita in sala
di L’Ascesa
di Skywalker, la saga continua nelle sue declinazioni
fumettistiche e con le serie tv, tra cui The
Mandalorian che, dopo una stagione di grande successo
conclusasi il 2 maggio, è stata rinnovata per un secondo ciclo.
Nel futuro cinematografico della
saga ci sarà spazio per nuovi personaggi che, attraverso le loro
storyline, dovrebbero andare a costituire l’assetto di una nuova
mitologia (ricordiamo che uno dei prossimi film del franchise sarà
diretto da Taika Waititi, regista di Thor:
Ragnarok e JoJo
Rabbit).
Arriva da
Deadline la notizia che Edgar Wright, regista della “Trilogia
del Cornetto“ e di
Baby Driver, dirigerà per conto della Universal Pictures
il film The Chain, adattamento cinematografico del
bestseller omonimo di Adrian McKinty.
La sceneggiatura del film porterà la
firma di Jane Goldman (X-Men:
L’inizio,
Kingsman: Il cerchio d’oro). Al centro della storia il
personaggio di Rachel, una madre all’apparenza come tante, che sarà
costretta a rapire una bambina a causa di una terribile catena che
le impone di compiere quel gesto terribile con la speranza di
riavere suo figlio. Alla madre della bambina rapita da Rachel
toccherà lo stesso destino.
The Chain è solo
l’ultimo dei tanti progetti che Edgar Wright ha in cantiere dopo
l’uscita nelle sale dell’atteso Last Night
in Soho. Lo scorso aprile, infatti, avevamo appreso che il
regista e sceneggiatore britannico dirigerà l’adattamento
cinematografico del romanzo Set
My Heart to Five di Simon
Stephenson. Il romanzo mescola satira, fantascienza,
narrativa di formazione e distopia, un mix di generi che si
rivelerà sicuramente congeniale allo stile di Wright.
Per quanto riguarda Last
Night in Soho, il nuovo film di Edgar
Wright al quale il regista sta attualmente lavorando,
l’uscita della pellicola è stata posticipata a causa della pandemia
di Covid-19: il film sarebbe dovuta arrivare nelle sale americane
il prossimo 8 ottobre, ma adesso è stato posticipato al 23 aprile
2021. Il cast annovera Anya
Taylor-Joy,Thomasin
McKenzie e Matt
Smith.
La sinossi di The Chain, romanzo
sul quale sarà basato il prossimo progetto cinematografico di Edgar
Wright
In attesa di nuovi dettagli su
The Chain, ecco la sinossi ufficiale del romanzo:
“Mi chiamo Rachel Klein e fino a pochi minuti fa ero una madre
qualunque, una donna qualunque. Ma adesso sono una vittima. Una
criminale. Una rapitrice. È bastato un attimo: una telefonata, un
numero occultato, poche parole. Abbiamo rapito tua figlia Kylie.
Segui le istruzioni. E non spezzare la Catena, oppure tua figlia
morirà. La voce di questa donna che non conosco mi dice che Kylie è
sulla sua macchina, legata e imbavagliata, e per riaverla non sarà
sufficiente pagare un riscatto. Non è così che funziona la Catena.
Devo anche trovare un altro bambino da rapire. Come ha fatto lei,
la donna con cui sto parlando: una madre disperata, come me. Ha
rapito Kylie per salvare suo figlio. E se io non obbedisco agli
ordini, suo figlio morirà. Ho solo ventiquattro ore di tempo per
fare l’impensabile. Per fare a qualcun altro ciò che è stato fatto
a me: togliermi il bene più prezioso, farmi precipitare in un
abisso di angoscia, un labirinto di terrore da cui uscirò soltanto
compiendo qualcosa di efferato. Io non sono così, non ho mai fatto
niente di male nella mia vita. Ma non ho scelta. Se voglio salvare
Kylie, devo perdere me stessa…”.
Zoe Kravitz, che nell’attesissimo
The
Batman di Matt Reeves interpreterà il ruolo di
Catwoman, ha rivelato quali sono i fumetti che sta leggendo per
meglio prepararsi al ruolo: la star di Big Little Lies e
High Fidelity ha spiegato di essere impegnata nella
lettura dell’arco narrativo “Batman: Anno Uno” di
Frank Miller.
Non è la prima volta che questa run
viene associata al film di Reeves: già in passato, infatti, il
regista, in occasione del compleanno di Bruce Wayne,
aveva condiviso via Twitter una tavola di “Batman: Anno
Uno“, lasciando intendere – senza ovviamente confermare –
quali sarebbero potute essere le atmosfere che avrebbe seguito la
sua pellicola.
Nonostante la produzione del film
sia al momento sospesa, l’uscita nelle sale di The
Batman è ancora fissata per il 2021. Il film sarà
scritto e diretto da Reeves, e seguirà un giovane Bruce Wayne
durante il suo secondo anno nei panni dell’iconico vigilante.
Kravitz è stata ingaggiata per il ruolo di Selina Kyle, meglio
conosciuta come Catwoman. Secondo i rumor emersi negli ultimi mesi,
The
Batman sarà una detective story, e sarà
ispirata da diversi classici a fumetti con protagonista il Crociato
di Gotham, tra cui anche l’iconico “Anno Uno” di Miller.
Zoe Kravitz si prepara al ruolo di
Catwoman in The Batman leggendo “Anno Uno” di Frank Miller
Intervistata durante il podcast
Happy Sad Confused di
Joshua Horowitz, Zoe Kravitz ha confermato che sta
attualmente leggendo “Batman: Anno Uno“,
inizialmente pubblicato nel 1987, per meglio prepararsi aul ruolo.
La Kravitz ha anche rivelato ad Horowitz di aver trascorso la
quarantena a Londra insieme al marito Karl Glusman e che proprio
durante i giorni di reclusione si è dedicata alla lettura della
serie a fumetti di Miller, definendola “fantastica e…
tosta!”
Sempre nella stessa intervista,
Zoe Kravitzha parlato
anche del
costume di Catwoman, rivelando che, se la produzione non fosse
stata sospesa per via della pandemia, sarebbe già stato
ufficialmente rivelato, come accaduto per quello di Robert Pattinson/Batman.
“The
Batman esplorerà un caso di detective“, scrivono
le fonti. “Quando alcune persone iniziano a morire in modi
strani, Batman dovrà scendere nelle profondità di Gotham per
trovare indizi e risolvere il mistero di una cospirazione connessa
alla storia e ai criminali di Gotham City. Nel film, tutta la
Batman Rogues Gallery sarà disponibile e attiva, molto simile a
quella originale fumetti e dei film animati. Il film presenterà più
villain, poiché sono tutti sospettati“.
Presentato in anteprima al Festival
di Locarno e disponibile dal 18 giugno su Amazon Prime Video, 7500 è
l’esordio al lungometraggio del regista tedesco Patrick
Vollrath, che aveva già fatto parlare di sé al Festival di Cannes, dove aveva presentato
il cortometraggio Alles Wird Gut. Per la sua opera
prima, Vollrath si affida a Joseph Gordon-Levitt, star hollywoodiana dalla
carriera sicuramente particolare. Di indiscusso talento ed estrema
curiosità, porta avanti una carriera misurata, operando scelte mai
scontate e abbracciando causa e film che potrebbero essere
considerati rischiosi. È il caso di 7500 che
racconta di un attentato terroristico a bordo di un aereo con il
conseguente tentativo di dirottamento.
Tobias (Joseph
Gordon-Levitt) è il co-pilota di un volo commerciale
che da Berlino è diretto a Parigi, ha una relazione con una delle
hostess a bordo dello stesso volo, che è anche madre di suo figlio.
Non appena il volo raggiunge l’alta quota, si palesano a bordo dei
terroristi, integralisti religiosi, che tentano di dirottare
l’aereo. Tutto il racconto è concentrato su Tobias, che da una
parte vorrebbe intervenire attivamente per abbattere gli assalitori
e difendere non solo i passeggeri ma soprattutto la donna che ama,
dall’altra sente la responsabilità del comando, come un capitano
coraggioso che nella tempesta si impegna a far approdare la nave in
porto, non importa a quale costo.
In 7500, Joseph Gordon-Levitt è un
eroe per caso
7500 si
inserisce pienamente nella tradizione del thriller claustrofobico,
ambientato interamente in uno spazio angusto che, in questo caso,
non è soltanto l’aereo in volo, isolato dal resto del mondo, ma è
proprio la cabina di pilotaggio, lo spazio della sopravvivenza e
della responsabilità. L’eroe per caso di Joseph Gordon-Levitt porta sulle sue spalle
tutto il film, non solo le sorti dei passeggeri a bordo dell’aereo,
e dalla sua postazione privilegiata, si comporta come un assediato
all’interno di un castello: la porta della cabina viene percossa in
continuazione, per tutta la durata del film, tanto che il rumore
sembra il suono di un ariete che tenta di sfondare le protezioni
dall’assedio. Il monitor, che gli mostra i movimenti nello spazio
antistante alla cabina, è l’occhio che gli permette di essere al
corrente di ciò che accade fuori, ma questa conoscenza se da un
lato lo mette in controllo della situazione, dall’altro lo rende
anche terribilmente consapevole di quello che potrebbe succedere,
del pericolo effettivo che corrono gli ostaggi (e la sua
amata).
Il pregio più grande di 7500 è il
sapiente uso che Vollrath fa dello spazio, attraverso lunghi piani
sequenza tesi a restituire il tempo reale dell’attacco e del suo
epilogo, in maniera sempre più concitata, aderendo pienamente al
genere. Nulla di nuovo, quindi, ma è chiaro che siamo di fronte ad
un giovane di talento che ha confezionato un prodotto perfettamente
inserito nei canoni, un vero e proprio gioiellino per gli
appassionati del genere.
Di seguito, vediamo il brevissimo
video in cui Diana Prince/Wonder Woman si trova al cospetto di un
affresco che raffigura Darkseid, il vero nemico della Justice
League che era stato anticipato in Batman v Superman: Dawn of Justice e che poi
non ha mai fatto la sua comparsa sul grande schermo, visto che il
villain di Justice League è Steppenwolf. Mentre è confermato che
vedremo il trailer esteso al DC FanDome , ecco un assaggio.
Un teaser per Justice League Snyder Cut
Vi ricordiamo che
la Snyder
Cut di Justice
League uscirà nel 2021 sulla piattaforma
streaming di Warner Bros HBO Max che è disponibile negli USA
dall’Aprile scorso. Attualmente non sappiamo se in Italia la
versione debutterà su qualche piattaforma streaming dato che HBO
MAX non è disponibile nel nostro paese. Ma sappiamo che HBO in
Italia ha un accordo in esclusiva con SKY, dunque potrebbe essere
una valida teoria pensare che in Italia il film possa essere
programmato su SKY CINEMA o su SKY ATLANTIC. Tuttavia, quest’ultima
è solo una supposizione dunque non ci resta che aspettare ulteriori
notizie.
Non si può non cominciare a
scrivere la recensione di The Great senza prima
osservare che lo show Hulu, disponibile in Italia
su Starzplay, è il secondo, negli ultimi mesi, che
prova a portare in scena la grande sovrana russa che, nel ‘700,
portò avanti uno dei migliori esempi di monarchia illuminata che la
Storia ricordi, guidando l’impero russo al massimo del suo
splendore. A differenza della miniserie con Helen Mirren, la scelta di questa versione
della storia è quella di cominciare da quando la vergine ed
inesperta Caterina arriva in Russia dalla Germania, promessa sposa
dell’imperatore Pietro III, figlio di Pietro il Grande.
La storia, che solo per sommi capi
coincide con La Storia, è quella di questa giovane donna,
sprovveduta di fronte alla vita matrimoniale e a quella di corte,
che però trova il suo percorso e il suo scopo, forte di una mente
aperta, colta e lungimirante, che le permetterà di passare alla
storia come La Grande, da cui il titolo della serie. In dieci
episodi si percorre quindi il cammino di Caterina, da ragazza in
balìa degli eventi a donna consapevole che con uno sparuto gruppo
di sodali porta a compimento il colpo di stato che la vedrà
spodestare l’inetto marito per assumere il controllo della corte e
della nazione.
InThe
Great assistiamo all’ascesa di Caterina di Russia
A chi si aspetta un dramma storico
in costume tradizionale diciamo subito che The
Great è un miscuglio vivace ed originale di toni, e spazia
dalla commedia nera al dramma storico, inserendo nel suo tessuto
delle riflessioni e delle motivazioni che attualizzano gli eventi
narrati, soprattutto in merito al ruolo della donna nella società e
alla sua capacità di essere artefice e consapevole del suo destino,
senza per forza essere al seguito di un uomo.
A firmare la serie c’è Tony
McNamara, già co-sceneggiatore de La Favorita, che porta nello show lo stesso
tipo di linguaggio e di tono visti nel film di Yorgos
Lanthimos. Le dinamiche di potere a palazzo, la corte
bizzarra e violenta, le stranezze e le crudeltà che vengono
rappresentate disorientano di continuo lo spettatore che pensa di
trovarsi al cospetto di una farsa, se non fosse che in altri
momenti i toni diventano drammatici e di tanto in tanto sfiorano
anche il melodramma.
Sempre con grande gusto ed eleganza
nella forma, The Great è una vivacissima rilettura
romanzata di una pagina della Storia interessante e forse non
troppo conosciuta. Nel 2020, raccontare di una donna che cospira
contro suo marito e prevarica il suo imperatore assume i toni di
un’epopea eroica che noi viviamo attraverso gli occhi vibranti di
Elle Fanning, che dà corpo ad una Caterina
intelligente, vivacissima e capace di infervorare gli animi dei
suoi a seguirla in un’impresa apparentemente suicida. Al suo
fianco, nei panni di Pietro III, sciocco, infantile ed inetto
imperatore, un Nicholas Hoult forse mai tanto convincente a
giocare sopra le righe con un personaggio assolutamente
insopportabile, bloccato nell’adolescenza e completamente vittima
del suo ruolo di sovrano e del suo senso di inferiorità rispetto
all’illustre padre, che la Storia infatti ricorda come “il
Grande”.
La grande Storia raccontata con i toni della farsa
Pietro non riuscirà ad eguagliare
la fama e la grandezza del defunto genitore, ma ci riuscirà la sua
consorte, quella Caterina la Grande di Russia di cui parlano i
manuali di Storia e che rappresenta un altissimo modello di sovrana
illuminata, un passaggio necessario verso l’abolizione della
monarchia assoluta nella storia evolutiva della società umana.
The Great è un
divertente miscuglio linguistico, che cede il passo a licenze di
modernità ma che torna costantemente al luogo e alle circostanze
dei fatti, con azioni e battute e che mantiene sempre un’arguzia
nel linguaggio e una finezza nella forma, catturando e stimolando
lo spettatore con grande maestria.
La storia del
cinema è piena di scena che sono rimaste nell’immaginario
collettivo e che, anche da sole, potrebbe servire a descrivere
quanto grande sia stato l’impatto di quella determinata pellicola
sul pubblico.
Buzz Feed ha chiesto ai suoi utenti di votare le scene
più iconiche del cinema. Scopritele di seguito e fateci sapere se
questi momenti corrispondono agli stessi che, anche a voi, hanno
fatto venire la pelle d’oca durante la visione:
Avengers:
Endgame di Anthony e Joe Russo, oltre ad aver battuto
ogni record d’incasso, ha anche segnato la fine dell’Universo
Cinematografico Marvel così come l’abbiamo
conosciuto.
La scena dei portali è fondamentale
proprio a sostegno di quanto esplicitato poc’anzi: 10 anni di
storie collegate tra loro che culminano in unico, emozionante,
momento. La regia dei Russo, combinati agli effetti visivi, al tema
portate dei Vendicatori e alla già iconica battuta
“Assemble” pronunciata da Captain America, hanno regalato
al pubblico un momento cinematografico straordinario.
Non è un paese per vecchi
Non è un paese per vecchi è sicuramente uno
dei film più apprezzati della filmografia dei Fratelli Coen. Basato
sull’omonimo romanzo di Cormac McCarthy, il film è uscito nel 2007
e ha vinto 4 premi Oscar, incluso quelli al miglior film e alla
miglior regia.
La scena del lancio della moneta è
probabilmente una delle sequenze più memorabili del film;
sicuramente uno dei momenti in grado di mettere in luce non
soltanto la brillante scrittura dei Coen ma anche la silenziosa e
ossessiva performance di Javier Bardem, premiato a ragione con
l’Oscar come miglior attore non protagonista.
Parasite
Film rivelazione della passata
stagione cinematografica, Parasite
del sudcoreano Bong Joon-ho ha scritto la storia degli Academy
Awards diventando il primo film non americano a vincere la
statuetta più importante di tutte, quella al miglior film,
appunto.
Anche se le scene memorabili di
questo capolavoro contemporaneo sono impossibile da contare sulle
dita di una mano, il momento in cui Ki-woo scopre che Da-hye ha
un’allergia molto seria alle pesche e ne approfitta per far credere
alla signora Park che la donna soffra di tubercolosi, è sicuramente
uno dei più iconici, complice anche la bustina di ketchup che viene
rovesciata sopra ad un fazzoletto che la governante ha appena
buttato via.
Spider-Man: Un Nuovo Universo
Spider-Man: Un Nuovo Universo, primo film d’animazione
con protagonista l’Uomo Ragno, nonché debutto cinematografico del
personaggio di Miles Morales, non è solo una delle pellicole
dedicate al simpatico arrampicamuri più amate di sempre, ma anche
uno dei film d’animazione più apprezzati dell’ultimo decennio.
Tra i momenti più emozionanti del
film, vincitore dell’Oscar per il miglior film d’animazione, figura
sicuramente la scena in cui Miles salta giù da un edificio e impara
a fidarsi di se stessa… talmente bella da togliere il fiato!
Hereditary – Le radici del male
Esordio alla regia di Ari Aster,
Hereditary – Le radici del male è stato accolto
positivamente tanto dalla critica quanto dal pubblico. Tra i vari
meriti del film, c’è sicuramente quello di aver riportato
all’attenzione lo straordinario talento di Toni Collette, tra le
attrici più incredibili della sua generazione, troppo spesso
sottovalutata.
La scena con l’intera famiglia
riunita per cena è sicuramente uno dei momenti più efficaci, ma
anche disturbanti, dell’intera pellicola. La recitazione, la
fotografia, la sceneggiatura… ogni pezzo del puzzle è semplicemente
al suo posto!
Casablanca
Tra i capolavori indiscussi della
storia del cinema mondiale, Casablanca di Michael Curtiz, tratto
dall’opera teatrale “Everybody Comes to
Rick’s” di Murray Burnett e Joan Alison, è
una delle pellicole hollywoodiane più celebri di tutti i
tempi.
Nella scena in questione, i nazisti
iniziano a cantare il loro inno: per cercare di coprire le loro
voci, tutti i presenti nel locale iniziano ad intonare La
Marsigliese. È un momento che serve a connotare perfettamente tutti
i personaggi della storia e a mettere in evidenza con maggiore
impatto i temi affrontati dal film.
Fa’ la cosa giusta
Fa’ la cosa giusta, scritto e diretto da Spike
Lee nel 1989, è considerato il capolavoro del regista americano, da
sempre impegnato nella “causa afroamericana”. All’epoca della sua
uscita in sala, il film suscitò numerose polemiche: secondo alcuni
critici, infatti, la pellicola era un’istigazione alla rivolta da
parte dei giovani afroamericani dei quartieri popolari.
Tra i momenti più significativi del
film c’è sicuramente la scena in cui vengono descritti gli
stereotipi razzisti. Un film che potrebbe essere stato girato ieri;
ancora oggi – purtroppo – profondamente attuale.
Chiamami Col Tuo Nome
Adattamento cinematografico
dell’omonimo romanzo di André Aciman, Chiamami
Col Tuo Nome ha contribuito a rilanciare la carriera
di Luca Guadagnino, regista non particolarmente apprezzato nel suo
paese natale, ma amatissimo dagli americani.
Nel bellissimo e struggente racconto
della storia d’amore tra Elio (Timothée Chalamet) e Oliver (Armie Hammer),
il momento forse più significativo e toccante è affidato al padre
di Elio, interpretato da Michael Stuhlbarg: con il cuore spezzato
per la partenza di Oliver, Elio torna a casa e trova rifugio nelle
braccia del padre, che con un commovente discorso invita il figlio
a riflettere su quanto sia stato prezioso il legame instauratosi
con Oliver e a non fuggire dal dolore che sta provando, in quanto
espressione della profondità del sentimento vissuto.
La La Land
Omaggio al musical prodotto tra gli
anni ’50 e ’60, La La
Land è probabilmente uno dei casi più recenti di film
riuscito a trasformarsi in vero e proprio fenomeno culturale.
Vincitore di 6 premi Oscar (su 14 nomination ricevute), il film
racconta la storia d’amore tra un musicista jazz e
un’aspirante attrice, interpretati rispettivamente da Ryan Gosling ed Emma Stone.
L’epilogo del film è probabilmente
uno dei finale più belli e potenti della recente storia del cinema:
Mia immagina come
sarebbe potuta essere la loro vita se la relazione con Sebastian
avesse funzionato; il senso di ciò che sarebbe potuto essere
raccolto in un “what if” geniale, nostalgico e
assolutamente emozionante.
Ratatouille
Acclamato come uno dei migliori film
mai realizzati dalla Pixar, Ratatouille di Brad Bird e Jan
Pinkava, uscito nel 2007, viene ricordato anche, e soprattutto, per
la trascinante colonna sonora.
Tra le scene più belle ed
emozionanti del film, c’è sicuramente quella in cui il protagonista
Alfredo Linguini esclama: “Non tutti possono diventare dei
grandi artisti, ma un grande artista può celarsi in
chiunque.”
La trilogia de Il Cavaliere Oscuro
ha ridefinito i contorni tanto estetici quanto narrativi del genere
supereroistico. Universalmente riconosciuto come il miglior film
della trilogia, Il Cavaliere Oscuro del 2008 ci ha anche
regalato la più grande interpretazione del compianto Heath Ledger,
premiato con un Oscar postumo per la sua incredibile incarnazione
del Joker.
La sequenza d’apertura del film,
quando ci viene presentato il Clown Principe del Crimine nel bel
mezzo di una rapina in banca, è una scena che probabilmente non ha
eguali. Indimenticabile la battuta: “Io credo semplicemente che
quello che non ti uccide, ti rende più… strano!”
Ben-Hur
Colossal a tema storico, ispirato
all’omonimo romanzo del generale Lew Wallace, Ben-Hur di William Wyler è, al pari di
Casablanca, uno dei più grandi successi della storia del
cinema, oltre ad essere uno dei film più premiati di sempre: venne
infatti premiato con il maggior numero di Oscar, ben 11, record
mantenuto per ben 38 anni, fino all’uscita di
Titanic nel 1997, e nuovamente eguagliato nel 2003
da Il Signore degli anelli – Il ritorno del Re.
L’intera sequenza della corsa delle
bighe è uno spettacolo tanto pungente quanto emozionante, capace di
stupire e di regalare brividi ancora oggi, dopo oltre 60 anni.
Cantando sotto la pioggia,
diretto da Stanley Donen e Gene Kelly, interpretato
dallo stesso Kelly al fianco di Donald O’Connor e Debbie
Reynolds, è probabilmente uno dei musical più celebri della storia.
Il film è ambientato alla fine degli anni ’20, nel periodo di
passaggio dal cinema muto al sonoro.
La sequenza in cui Don Lockwood
interpreta l’omonimo brano della colonna sonora non è iconica… è
semplicemente storia del cinema! “What a glorious feeling and
I’m happy again…”
Bastardi senza gloria
Insieme a Pulp Fiction,Bastardi senza gloria è sicuramente uno dei
film più apprezzati della filmografia di Quentin Tarantino. Un vero
e proprio instant cult, pieno zeppo di grandi star,
violenza tipicamente tarantiniana e battute esilaranti.
La scena iniziale del film sono 20
minuti di puro dialogo, testimonianza di quanto la vera forza di
Tarantino si nasconda nella scrittura brillante, armoniosa e
perfezionista.
Harry ti presento Sally
Grande successo di pubblico e
critica, Harry ti presento Sally, diretto da Rob Reiner
e interpretato da Meg Ryan e Billy Crystal, è ancora oggi
considerata una delle più grandi commedia romantica di tutti
i tempi.
Insieme all’iconica scena
dell’orgasmo al ristorante, uno dei momenti più belli del film è
sicuramente il suo finale: Harry comprende i suoi sentimenti nei
confronti di Sally e anche Sally capisce di amare Harry; i due si
baciano appassionatamente, avendo compreso di non essere più amici,
bensì innamorati.
Psycho
Tratto dall’omonimo romanzo di
Robert Bloch, Psyco non è solo uno dei più celebri film del
maestro del brivido Alfred Hitchcock, ma anche uno dei più grandi
horror di tutti i tempi (il film ha da poco compiuto 60 anni!).
La scena in cui veniamo finalmente a
conoscenza della vera identità della madre di Norman è sicuramente
uno dei momenti più inquietanti della storia del cinema. Eppure,
all’epoca dell’uscita in sala, l’accoglienza da parte della critica
non fu unanime, a dimostrazione che lo status di “capolavoro” viene
soltanto stabilito dallo scorrere del tempo.
Tra i più grandi successi
commerciali della storia del cinema,
Jurassic Park di Steven Spielberg è ancora oggi uno dei
esempi più esaustivi quando si parla di grande cinema
d’intrattenimento capace di mescolare pura adrenalina ed autentica
emozione.
La scena in cui il T. rex fugge,
fino a quando non spinge la macchina con all’interno i
protagonista, è tanto perfetta quanto iconica. Nonostante siano
passati quasi 30 anni dalla sua uscita in sala, resta uno dei più
grandi film che hanno definito la storia del cinema.
Altro esempio di film che sembra non
essere invecchiato di un solo giorno. The Truman
Show è una satira fantascientifica ispirata alla moda
(nascente all’epoca e preponderante oggi) di raccontare la vita in
televisione attraverso i reality show.
Alla fine del film, Truman non cade
nella tentazione di Christof e al falso Eden preferisce la cruda
verità. Salutando scherzosamente il suo pubblico: «Casomai non
vi rivedessi… buon pomeriggio, buonasera e buonanotte!»,
Truman, oramai giunto all’uscita dell’enorme set, si avvia verso la
vera vita…
Un sussurro di disperazione che
diventa urlo di protesta e denuncia contro le discriminazioni
razziali nelle piazze di tutto il mondo. Il 25 maggio a Minneapolis
l’afroamericano George Floyd è stato bloccato a terra da un
poliziotto bianco con un ginocchio sul collo per 8 minuti e 46
secondi, interminabili e terrificanti, togliendogli il fiato e la
vita. 8 minuti e 46 secondi: l’assassinio di George
Floyd, è l’instant doc prodotto da Sky
che racconta quei terribili momenti e l’ondata di indignazione e
proteste globali che ne è seguita al grido di Black Lives
Matter, in onda giovedì 18 giugno alle
21 su Sky TG24, alle 23.05 su
Sky Atlantic e Sky Arte e disponibile on
demand. In streaming anche su NOW TV.
Al centro del racconto di 8
minuti e 46 secondi: l’assassinio di George Floyd, un
video, ripreso con un telefono e diffuso sui social, ha mostrato al
mondo intero la vicenda di George Floyd. La morte dell’uomo ha
portato in poche ore migliaia di persone prima nelle strade di
Minneapolis, poi in quelle di tutti gli Stati Uniti e del resto del
mondo. Manifestanti neri e bianchi insieme, giorno dopo giorno
sempre più numerosi, per chiedere giustizia ma soprattutto per dire
basta alle discriminazioni razziali. Con la voce narrante
dell’attore e regista IDRIS ELBA e i contributi di diverse
personalità, tra cui il politico e religioso statunitense
JESSE JACKSON, la scrittrice e attivista
ILYASAH SHABAZZ, figlia di Malcom X, la scrittrice
BONNIE GREER e l’attivista del movimento Black
Lives Matter ZELLIE IMANI, lo speciale
ricostruisce dettagliatamente la vicenda e cerca di comprendere se
la morte di George Floyd sarà un momento cruciale per le
rivendicazioni del movimento antirazzista – di cui ripercorre la
storia nelle sue battaglie principali – e per la presa di coscienza
del mondo occidentale, oppure rimarrà ancora una volta solo un
altro orrendo episodio di morte di un giovane nero per mano di un
ufficiale di polizia bianco.
Su Sky è inoltre disponibile
on demand la collezione di film e documentari
#BlackLivesMatter. Tra questi, oltre all’instant
doc di Sky, il film Malcom X di Spike Lee e i vincitori di
premi Oscar
Green Book, A spasso con Daisy, Se la strada potesse
parlare e Mississippi Burning – Le radici dell’odio, ma anche
documentari legati al mondo dello sport, che ha sempre avuto un
ruolo fondamentale nella lotta alle discriminazioni razziali, come
gli speciali di Federico Buffa #SkyBuffaraccontaJesse
Owens, #SkyBuffaracconta Muhammad Alì e
#SkyBuffaracconta Rewind – I Pugni Neri Di Messico
’68.
Da parte del gruppo Sky, in
sinergia con la capogruppo Comcast e con NBCU negli Stati Uniti,
c’è un impegno concreto a supportare la lotta contro il razzismo e
ad aumentare l’inclusione e sostenere il valore della diversity.
Sky investirà 10 milioni di sterline ogni anno per i prossimi tre
anni in ognuno dei mercati in cui è presente per aumentare la
rappresentanza delle minoranze etniche a tutti i livelli, per fare
la differenza nelle comunità impattate dal razzismo e utilizzare il
potere della voce di Sky e della sua piattaforma affinché le
ingiustizie non vengano ignorate.
“8 MINUTI E 46 SECONDI:
L’ASSASSINIO DI GEORGE FLOYD”, IN ONDA GIOVEDÌ 18 GIUGNO ALLE 21 SU
SKY TG24, ALLE 23.05 SU SKY ATLANTIC E SKY ARTE E DISPONIBILE ON
DEMAND E SU NOW TV
La programmazione estiva di Anteo
ha preso il via lunedì 15 giugno con il primo appuntamento di
AriAnteo nella storica e suggestiva location del
Chiostro dell’Incoronata, in via Milazzo, accanto all’Anteo Palazzo
del Cinema. La prima serata è stata un successo dal punto di vista
delle presenze, contando più di 150 spettatori. Il 16 giugno si è
acceso lo schermo di AriAnteo Palazzo Reale con il film L’ufficiale e la spia di Roman Polanski; il 17
giugno di AriAnteo Triennale con il film La belle époque di Nicolas Bedos.
La grande novità di quest’anno
riguarda la collaborazione con Zelig Media Company, grazie alla
quale AriAnteo potrà diventare anche cabaret: a partire da
martedì 23 giugno in AriAnteo Palazzo Reale, a seguire mercoledì
24 giugno in AriAnteo Chiostro dell’Incoronata, giovedì 25 giugno
in AriAnteo Triennale, venerdì 26 giugno in AriAnteo Villa Reale
di Monza, sabato 4 luglio in AriAnteo Parco della Biblioteca di
Treviglio – una volta a settimana per ciascuna arena – ci sarà uno
spettacolo con un artista di Zelig prima della visione del film in
programma.
Gli spettacoli inizieranno alle ore
21 prima della proiezione del film in programma (h 21.45). Prezzi
// Spettacolo Zelig + proiezione film / € 12.00 – Solo proiezione
film / € 7.50. Biglietti acquistabili preferibilmente online su
www.spaziocinema.info o presso le casse del cinema e delle arene.
Prevista l’assegnazione dei posti, in modo da permettere il
distanziamento sociale di un metro tra uno spettatore e
l’altro.
Programmazione spettacoli Zelig MILANO
AriAnteo Palazzo Reale
martedì 23 giugno // spettacolo di Davide Calgaro A seguire il
film Joker di Todd Phillips
mercoledì 24 giugno // spettacolo di Ippolita Baldini A
seguire il film Martin Eden di Pietro Marcello
AriAnteo Triennale
giovedì 25 giugno // spettacolo di Andrea Di Marco A seguire
il film
Parasite di Bong Joon-ho
MONZA
AriAnteo Villa Reale
venerdì 26 giugno // spettacolo di Giovanni D’Angella A
seguire il film
Emma di A. de Wilde
venerdì 3 luglio // spettacolo di Ippolita Baldini A seguire
il film
Richard Jewell di Clint Eastwood
venerdì 10 luglio // spettacolo di Davide Calgaro
A seguire il film Tutto il mio folle amore di
Gabriele Salvatores
venerdì 17 luglio // spettacolo di Daniele Raco A seguire il
film
Pinocchio di Matteo Garrone
TREVIGLIO
AriAnteo Parco della Biblioteca di Treviglio
sabato 4 luglio // spettacolo di Davide Calgaro
A seguire il film La dea fortuna di Ferzan
Ozpetek
sabato 11 luglio // spettacolo di Giovanni D’Angella A seguire
il film
Downton Abbey di M. Engler
sabato 18 luglio // spettacolo di Daniele Raco
A seguire il film C’era una volta a…Hollywood di Quentin
Tarantino
Per informazioni dettagliate
rispetto a tariffario, abbonamenti e per informazioni su orari,
misure di sicurezza da adottare per pubblico e operatori,
consultare il sito web www.spaziocinema.info.
Eagle
Pictures festeggia il ritorno sul set diSul più
bello,teen drame dy
prodotto da Eagle Pictures e diretto da Alice
Filippi, rilasciando il teaser trailer con le prime
immagini realizzate poco prima della chiusura causata dal Covid. Il
film, ambientato a Torino ed in sala il prossimo autunno, nasce da
un soggetto di Roberto Proia (Come non
detto) che ha scritto la sceneggiatura con Michela
Straniero; gode inoltre del sostegno della Film Commission Torino
Piemonte, in collaborazione con Weekend Films.
Sul più bello:
la trama
Sul più
belloè la
storia della giovanissima Marta (Ludovica Francesconi),
tanto simpatica quanto bruttina, che dalla nascita soffre di una
rara malattia genetica. Nonostante tutto, Marta è la ragazza più
solare che abbiate mai conosciuto. Carattere travolgente ha fretta
di fare tutto e subito. A 19 anni come ogni ragazza della sua età
sogna il grande amore ma lei non è una che si accontenta e prima
che la sua malattia degeneri vuole sentirsi dire “ti amo” da un
ragazzo bello… il più bello di tutti. I suoi amici e coinquilini
Jacopo (Jozef Gjura) e Federica (Gaja Masciale) sono
la sua famiglia e ogni volta fanno il possibile per dissuaderla dal
puntare troppo in alto. Finché ad una festa Marta vede Arturo
(Giuseppe Maggio) bello, sicuro di sé e per lei
completamente inarrivabile. In altre parole: la preda perfetta. Ma
mentre i fedeli amici si preparano a gestire l’ennesima delusione,
lei sente che stavolta le cose andranno in maniera diversa anche se
dovrà vedersela con Beatrice (Eleonora Gaggero), una temuta
rivale che tenterà di scombinare il suo piano d’amore.
Debutterà il 26 Giugno sia in
streaming che al cinema L’assistente della Star,
la nuova commedia diretta da Nisha Ganatra e con
protagonisti
Dakota Johnson, Tracee Ellis Ross, Kelvin Harrison Jr., Ice
Cube, Zoe Chao, Eddie Izzard Bill Pullman e Diplo.
Ambientato nella scintillante scena
musicale di Los Angeles, L’assistente della Star
racconta le vicende di Grace Davis (Tracee Ellis Ross), una
superstar che ha portato il proprio talento, e conseguentemente il
proprio ego, a vette incredibili. Maggie (Dakota
Johnson) è la sovraccarica assistente personale di
Grace, rimasta invischiata fra le sue continue richieste, ma ancora
speranzosa di poter realizzare il sogno d’infanzia di diventare una
produttrice musicale. Quando il manager di Grace (Ice Cube) le
presenta l’opportunità che potrebbe cambiare il corso della sua
carriera, arriva il momento che le due donne realizzino un piano
che possa avere un impatto definitivo anche sulle loro vite.
La regista Nia
DaCosta ha scelto Twitter per condividere un nuovo promo
per il suo prossimo reboot di Candyman,
ma invece di condividere un teaser classico, ha mostrato ai suoi
fan un bellissimo cortometraggio in animazione.
Il cortometraggio racconta le
origini del cattivo del titolo, utilizzando burattini di carta per
creare una visione inquietante di come viene creato un mostro dei
nostri giorni. Il corto dimostra grande gusto per l’immagine e la
tecnica ma anche un cambiamento in ottica promozionale del
film.
Il cast
di Candyman annovera Yahha
Abdul Mateen II (Aquaman), Teyonah
Parris (Se la strada potesse
parlare), Nathan
Stewart-Jarrett (Misfits) e Colman
Domingo (Euphoria).
Yahha Abdul Mateen
II ha vestito i panni di Black Manta
in Aquaman, il
cinecomic campione di
incassi targato DC e Warner Bros, ma si è fatto notare
anche nella serie The Get
Down, prodotto originale Netflix, e lo abbiamo visto anche nel
thriller Noi diretto
dallo stesse Peele.
Per quanto
riguarda Candyman, la regia è
stata affidata a Nia Da Costa, mentre lo
studio ha annunciato che il film sarà un “sequel spirituale”
dell’originale e che si tornerà nel quartiere in cui è iniziata la
leggenda.
L’uscita nelle sale americane è
prevista il 25 settembre 2020.
Dopo la notizia che le riprese di
Jurassic World: Dominion dovrebbero ripartire
ufficialmente a Londra il prossimo luglio, arrivano dei dettagli
inediti relativi al primo leggendario Jurassic Park diretto da Steven
Spielberg, grazie allo sceneggiatore David
Koepp, impegnato in questi giorni con la promozione del
suo ultimo film, You Should Have Left.
Intervistato da CinemaBlend,
lo sceneggiatore ha svelato i particolare dietro l’originale ci una
celebre battuta presente nel film, ossia “Allacciate le
cinture” (“Hold on to your butts”), pronunciato dal
personaggio di Ray Arnold interpretato da Samuel L. Jackson: “Una delle battute che
le persone ricordano maggiormente è composta da quattro semplici
parole, dette in maniera tale da imprimersi nell’immaginario
collettivo. Stavo finendo La Morte ti fa Bella quando stavo
scrivendo Jurassic Park e dovevo fare i conti con un finale che non
era stato accolto bene durante uno di quegli orribili test
screening che non fanno altro che demoralizzarti. Avevamo urgenza
di pensare ad un nuovo finale, perché mancava davvero poco
all’uscita. Dovevamo lavorare ai giornalieri delle riprese
aggiuntive senza alcuna possibilità di ulteriori modifiche.
Praticamente, tutto doveva andare per il verso giusto. Guardavamo i
giornalieri e all’improvviso Robert Zemeckis se ne uscì dicendo:
‘Hold onto your butts’. Amai da subito quell’espressione e la misi
immediatamente nella sceneggiatura di Jurassic Park. E poi Samuel
L. Jackson l’ha recitata. Credo di non aver mai rivelato di questo
aneddoto a Zemeckis, ma il merito di quella battuta è
suo!”
Koepp ha anche parlato di una scena
eliminata dal film: “Mi stavano mostrando un po’ degli
storyboard che avevano realizzato. Alcuni sono finiti nel film in
maniera sostanzialmente identica. Poi c’era questa scena con il
T-Rex e i ragazzini che aveva un’ambientazione fluviale e mi
spiegato che non l’avremmo realizzata. Si trattava di una scena che
è stata eliminata durante le prime fasi di sviluppo del film. Era
veramente complicata, soprattutto perché dovevano ancora capire
come implementare le varie tecnologie nel film. E l’idea di
aggiungere anche l’acqua… fece capire a Spielberg che era troppo
complicato!”
Di recente, sempre in occasione
della promozione di You Should Have Left,David
Koepp ha anche spiegato i motivi che lo hanno spinto ad
abbandonare Indiana Jones 5, di cui avrebbe dovuto curare
la sceneggiatura, e svelato i piani iniziale per la trilogia di
Spider-Man di
Sam Raimi.
Guardiani
della Galassia contiene tantissimi riferimenti alla
cultura pop, ma l’amore del personaggio di Star-Lord per Kevin Bacon e il cult
Footloose (che Peter Quill ritiene sia il più
grande film mai realizzato) ha davvero occupato un posto speciale
nel cuore dei fan. Ad un certo punto, in molti si aspettavano
addirittura che l’attore finisse per apparire in un cameo
nell’Universo Cinematografico Marvel, soprattutto perché Bacon
aveva lavorato con James
Gunn nel film Super – Attento
crimine!!!.
Soltanto il tempo ci
dirà se qualcosa di simile potrà accadere in
Guardiani della Galassia Vol. 3 (e se Peter Quill
avesse rintracciato Bacon mentre era di ritorno sulla Terra in
Avengers:
Endgame?). Nel frattempo, durante una recente intervista
con
ComicBook.com, la star di Sleepers e X-Men: L’inizio ha condiviso i suoi pensieri proprio
in merito a questo easter egg.
“C’era questa menzione in
Guardiani che pensavo fosse piuttosto sorprendente”, ha
spiegato Kevin Bacon. “Non ne sapevo davvero nulla.
Poi sono andato a sedermi al cinema e qualcuno mi ha detto: ‘Hai
già visto quel film?’ E io ho risposto: ‘No! Ci andrò, ma non l’ho
ancora visto’. Ero seduto al cinema e pensavo: ‘Wow, deve essere da
urlo!’.”
Kevin Bacon “citato” in Guardiani
della Galassia e Avengers: Infinity War
I riferimenti in Guardiani
della Galassia e Avengers:
Infinity War hanno sicuramente contribuito a cementare
l’immagine di Kevin Bacon come uno degli attori più iconici
di sempre, e anche se negli ultimi anni lo abbia visto sempre di
meno al cinema, un altro grande ruolo di successo potrebbe sempre
arrivare un domani (basti pensare alla rinascita di
Keanu Reeves dopo l’uscita di John Wick).
Zoe Kravitz ha appena dato i primissimi indizi
riguardo al suo costume di Catwoman nel prossimo
The Batman, attualmente in lavorazione, in cui
Robert Pattinson raccoglie iòl testimone di
Ben Affleck e diventa l’Uomo Pipistrello,
diretto da Matt Reeves.
Ci sono ancora moltissime cose che
non sappiamo del film, le cui riprese riprenderanno a breve, dopo
lo stop causato dalla pandemia. Rumor molto diffusi vorrebbero che
il film sia in qualche modo un omaggio ai fumetti del 1996/1997,
Batman: The Long Halloween, e che includa molti dei
villain resi iconici da cinema e fumetti. Tra questi è confermata
Zoe Kravitz che ha ereditato il ruolo di
Catwoman da Anne Hathaway e da Michelle Pfeiffer prima di lei (oltre alla
triste parentesi di Halle Berry). L’esatta natura
della relazione tra Selina e Bruce è ancora sconosciuta, ma adesso
abbiamo alcuni indizi su quello che possiamo aspettarci dal costume
della villain.
Il costume di Catwoman è pronto!
Ospite al podcast di Happy Sad Confused,
Zoe Kravitz ha parlato del costume di
Catwoman, rivelando che, se la produzione non fosse stata
sospesa per via della pandemia, sarebbe già stato ufficialmente
rivelato, come accaduto per quello di Robert Pattinson/Batman.
“Matt Reeves è molto focalizzato
sul progetto e sul processo di sviluppo, che, per quello che
riguarda il costume, ha coinvolto me, lui e Jaqueline, fin dalla
fase di progettazione. Abbiamo creato questa cosa insieme e ci sono
riferimenti all’anno del fumetto che stiamo portando a schermo. È
bello! Se non ci fosse stata una pausa della produzione, sarebbe
già stato presentato al pubblico. Lo adoro!”
“The
Batman esplorerà un caso di
detective“, scrivono le fonti. “Quando alcune
persone iniziano a morire in modi strani, Batman dovrà
scendere nelle profondità di Gotham per trovare indizi e risolvere
il mistero di una cospirazione connessa alla storia e ai criminali
di Gotham City. Nel film, tutta la Batman Rogues Gallery sarà
disponibile e attiva, molto simile a quella originale fumetti e dei
film animati. Il film presenterà più villain, poiché sono tutti
sospettati“.
Christopher Nolan ha recentemente
dichiarato che Tenet, il suo prossimo film,
attesissimo da tutti i suoi fan, è stato realizzato per essere
visto esclusivamente al cinema, molto di più rispetto ai suoi film
precedenti che hanno sempre dato particolare importanza allo spazio
di proiezione.
Da quando il coronavirus ha colpito
gli Stati Uniti, molti film hanno rinviato le loro date di uscita
di diversi mesi, alcuni titoli addirittura di un anno intero. Molti
altri hanno cercato mezzi di distribuzione alternativi, inclusa
l’uscita diretta in streaming su piattaforme VOD. Per un po’,
Tenet ha conservato la sua data d’uscita, salvo
poi
posticiparla di un paio di settimane per garantirsi un arrivo
in sala adeguato e il pubblico giusto.
Christopher Nolan
è stato irremovibile riguardo al fatto che il film deve uscire al
cinema e ha spiegato che la visione del suo ultimo lavoro deve
essere un’esperienza da fare in sala. Parlando con
Deadline, Christopher Nolan ha
sottolineato questo sentimento, dicendo che Tenet
è stato realizzato per i cinema più di qualsiasi suo altro film
precedente:
“Siamo alle prese con il lavoro
finale sul film. Non voglio dire troppo al riguardo, a parte il
fatto che siamo straordinariamente entusiasti di ciò che siamo
riusciti a fare con questo materiale. Penso a tutti i film che ho
realizzato, questo è forse quello maggiormente progettato per
l’esperienza del pubblico, l’esperienza sul grande schermo. Questo
è un film in cui immagine e suono hanno davvero bisogno di essere
apprezzati al cinema, sul grande schermo e siamo molto, molto
entusiasti per gli spettatori che lo vedranno. Abbiamo girato
grandi film in passato, ma questo è un film la cui portata globale
e livello di azione è al di là di qualsiasi altra cosa io abbia mai
provato prima. Siamo stati in grado di realizzare questo film solo
con il livello di esperienza che abbiamo guadagnato negli anni
passati con gli altri film d’azione”.
Tenet
arriverà al cinema il 03 Agosto 2020. Christopher
Nolan ed Emma Thomas producono, con
Thomas Hayslip come produttore esecutivo. Il team di Tenet
include il direttore della fotografia di Dunkirk Hoyte van
Hoytema (girato in un mix di Imax e 70mm) e la montatrice
Jennifer Lame, lo scenografo Nathan
Crowley, il costumista Jeffrey Kurland e
il supervisore del VFX Andrew Jackson.
In un anno tanto ricco, però, è
bene non dimenticare i tanti film comici che hanno impreziosito
l’offerta, permettendo agli spettatori di godersi brillanti storie
capaci di strappare più di una risata, il più delle volte
arricchite da personaggi già iconici o da attori di grande
fama.
Ecco dunque i 10 migliori
film comici del 2019.
Non è romantico?
Con protagonista la vulcanica
Rebel
Wilson, Non è romantico? si è affermato come
una delle commedie più apprezzate dell’anno, ottenendo ottimi
riscontri di pubblico e critica. Al centro della vicenda vi è
Natalie, giovane architetto convinta che il romanticismo sia una
piaga da evitare a tutti i costi. Quando però, in seguito ad un
incidente, la sua vita assume le caratteristiche di una commedia
romantica, la ragazza imparerà piano piano ad abbandonarsi ad esso,
scoprendo che l’amore può essere un’infinita gioia.
Attenti a quelle due
Di nuovo Rebel
Wilson, stavolta in coppia con la premio Oscar
Anne
Hathaway nel film Attenti
a quelle due. Questo è il remake al femminile della
pellicola Due figli di… del 1988. Le due interpreti
ricoprono i ruoli di due truffatrici che si sfidano ad eseguire un
colpo perfetto ai danni di un celebre miliardario. Quella di loro
che perderà, sarà costretta a lasciare la città. Pur se poco
apprezzato dalla critica, il film è stato ampiamente premiato dal
pubblico, che gli ha permesso di guadagnare quasi cento milioni di
dollari a fronte di un budget di “soli” 21 milioni.
Ma cosa ci dice il cervello
Anche in Italia è stato un anno
particolarmente ricco per le commedie, con diversi titoli che si
sono distinti tra tutti. Uno di questi è Ma cosa ci dice il
cervello. Diretto da Riccardo Milani, il
film vanta per protagonista la camaleontica Paola
Cortellesi, affiancata da attori come Stefano
Fresi e Vinicio
Marchioni. La storia ruota intorno a Giovanna, agente
della Sicurezza Nazionale costretta per lavoro a dar vita a
innumerevoli diverse identità. Ad ostacolare i suoi piani vi è però
un’inaspettata cena di classe del liceo.
Non succede, ma se succede…
Traduzione italiana dell’originale
Long Shot, Non succede, ma se
succede… è uno dei più apprezzati film comici dell’anno,
che ha permesso all’attore Seth
Rogen di confermare ancora una volta il proprio
talento comico, e all’attrice Charlize Theron di dimostrare di possedere
tutte le caratteristiche per avere successo anche in tale genere.
Nel film, i due interpretano rispettivamente un giornalista nerd e
la segretario di Stato ora candidata alle elezioni presidenziali.
Dal loro improbabile rapporto lavorativo nascerà un inaspettato
sentimento, che scombussolerà i piani di entrambi.
Il primo Natale
Vincitore del David di Donatello dello
Spettatore, per aver avuto il maggior numero di presenze in
sala, il film Il primo Natale è
la nuova brillante commedia scritta, diretta e interpretata dal duo
Ficarra e Picone. I due comici
siciliani si ritrovano stavolta catapultati in Palestina, al tempo
della nascita di Gesù. Per loro ha così inizio una rocambolesca
avventura che li porterà a ripercorrere le tappe della nascita del
Messia. Per tornare sani e salvi al loro presente, dovranno
ovviamente superare le varie insidie presenti, come la minaccia di
re Erode.
Murder Mystery
In quello che verrà probabilmente
ricordato come il suo anno d’oro, AdamSandler è protagonista oltre che
dell’acclamato Diamanti
grezzi anche della commedia Murder Mystery. Qui
l’attore forma una brillante coppia insieme all’attrice JenniferAniston. I due, nei panni di una coppia, si
ritrovano a dover risolvere il mistero dietro un omicidio avvenuto
a bordo dello yacht su cui si trovano. Distribuito sulla
piattaforma Netflix, il film ha stabilito un nuovo record di
visualizzazioni, spingendo dunque i produttori a mettere in
cantiere un sequel con gli stessi due protagonisti.
La rivincita delle sfigate
L’attrice Olivia
Wilde debutta alla regia con una delle più acclamate
commedie dell’anno. Il suo La rivincita delle sfigate,
titolo italiano di Booksmart, mischia racconto
adolescenziale e commedia di stampo indipendente, raccontando i
tentativi di scalata al successo delle due amiche Molly e Amy. Le
due, prossime al terminare il liceo, decidono di godersi al meglio
questi ultimi momenti, desiderose di recuperare il tempo perso sui
libri. Il film ha ottenuto alcuni importanti riconoscimenti durante
la award season, tra cui il premio come miglior film d’esordio agli
Independent Spirit Awards.
Una famiglia al tappeto
Basata sulla vita della lottatrice
di wrestling Paige, la commedia Una famiglia
al tappeto è diventata una vero e proprio caso cinematografico
negli Stati Uniti, affermandosi come uno dei film comici di punta
del 2019. Con protagonista l’attrice FlorencePugh, interprete ormai sempre più lanciata
verso il successo, la storia ruota intorno al desiderio di Saraya
Bevis di diventare una grande lottatrice professionista. Sul suo
percorso, si imbatterà anche in celebrità del ring come il celebre
Dwayne “The Rock”
Johnson.
Finché forse non vi separi
Altro titolo Netflix, la commedia
Finché forse non vi separi ha contribuito a rendere
ulteriormente popolare l’attrice Ali
Wong, affermandosi inoltre come uno dei film comici
più apprezzati del 2019, tanto dalla critica quanto dal pubblico.
Al centro della vicenda vi sono Sasha, chef di fama internazionale,
e Marcus, musicista squattrinato. Ritrovatisi dopo anni, i due si
rendono conto di provare ancora attrazione l’uno per l’altra, ma
diversi ostacoli si frapporranno sul loro cammino. Ad impreziosire
il film vi è poi un brillante cameo dell’attore Keanu
Reeves nei panni di sé stesso.
Bangla
Tra le sorprese del panorama
italiano vi è senza ombra di dubbio il film Bangla. Con il
suo esordio dietro la macchina da presa, Phaim
Bhuiyan ha ottenuto il premio come miglior regista
esordiente ai David di Donatello, nonché il premio alla miglior
commedia ai Nastri d’argento. Dalla storia semi biografica, il film
racconta di Phaim, giovane ragazzo originario del Bangladesh
residente nel quartiere romano di Torpignattara. La sua
quotidianità cambia radicalmente nel momento in cui incontra Asia,
di cui si innamorerà perdutamente.
Prima di unirsi alla galassia
lontana, lontana e di recitare in
Star Wars: Il Risveglio della Forza,John Boyega aveva già attirato su di sé
l’attenzione di Hollywood grazie alla sua interpretazione
nell’acclamata commedia horror/sci-fi scritta e diretta da
Joe Cornish, Attack the Block – Invasione
aliena, uscita nel 2011.
I fan hanno chiesto a gran voce un
sequel da quando praticamente il film è stato rilasciato quasi un
decennio fa, e adesso abbiamo finalmente un aggiornamento
decisamente positivo da parte dello stesso Cornish.
“Abbiamo alcune idee. Ho incontrato John un paio di mesi fa per
discuterne”, ha rivelato lo sceneggiatore e regista durante il
podcast Script Apart (via
CBM). “Abbiamo sempre avuto idee dopo il primo, ma
ovviamente siamo stati entrambi impegnati a fare altre cose. In un
certo senso, più a lungo accantoni un progetto, più la cosa diventa
interessante. Per adesso è tutto ciò che posso dire.”
Se da un lato le cose sono
chiaramente nelle primissime fasi di pianificazione, dall’altro
sembra che un sequel di Attack the Block sia una
possibilità a tutti gli effetti. John Boyega ha già molti altri progetti in
fase di sviluppo, ma anche l’attore sembra desideroso di riprendere
il ruolo di Moses, come dimostrato via
Twitter, dove ha ritwettato l’articolo di Empire Magazine che
riporta proprio la notizia del possibile sequel.
La trama di Attack the Block – Invasione aliena
Ambientato nella periferia
londinese, Attack the Block – Invasione aliena
segue le vicende di un gruppo di adolescenti appartenenti ad una
gang giovanile. Mentre sta derubando l’infermiera venticinquenne
Sam, improvvisamente un oggetto misterioso si schianta su
un’automobile vicina. Dai rottami fuoriesce una strana creatura,
che gli adolescenti uccidono senza problemi, senza sapere che
quello è solo l’inizio di un’invasione aliena di vaste
proporzioni. I ragazzi iniziano così una battaglia per difendere il
loro quartiere popolare dalla minaccia aliena.
Celebre attore
televisivo, Robert Christopher Riley è noto
in particolare per il suo ruolo nella serie Dynasty, che
gli ha permesso tanto di farsi notare quanto apprezzare dal grande
pubblico. Apparso poi anche in numerosi altri progetti, Riley ha
più volte dimostrato di possedere la versatilità e il carisma
giusti per potersi affermare all’interno dell’industria.
Ecco 10 cose che non di
Robert Christopher Riley.
Parte delle cose che non sai
sull’attore
Robert Christopher Riley: i suoi
film e serie TV
10. Ha recitato in celebri
serie televisive. Dopo aver intrapreso la propria carriera
recitando in alcuni episodi di serie televisive come Nurse
Jackie – Terapia d’urto (2009-2012), Victorious
(2010), White Collar (2011) e Damages (2012), con
Glenn
Close, l’attore ottiene popolarità grazie alla serie
Hit the Floor (2013-2016). Nel 2017 recita poi in
Underground e in Elementary,
quest’ultima con protagonisti gli attori Jonny Lee
Miller e Lucy
Liu. Nello stesso anno assume il ruolo di Michael
Culhane in Dynasty.
9. Ha preso parte ad alcuni
film per il cinema. Nel 2012 l’attore compare per la prima
volta al cinema con un cameo nel film The Bourne
Legacy, con Jeremy
Renner, mentre negli anni seguenti recita in film come
Getting Even (2014), The Perfect Match (2016),
Love on the Run (2016), Destined (2016), Walk
Away frome Love (2017), My Online Valentine (2019),
All In (2019), Professor Mack (2019), A
Brother’s Honor (2019), e Naked Singularity
(2020).
8. Ha prodotto un
film. Oltre ad aver ricoperto i panni di Christopher
Morris, pretendente al cuore della protagonista del film
Professor Mack, l’attore debutta per tale titolo anche nei
panni di produttore. Si tratta infatti della sua prima volta in
tali vesti, per una commedia a cui si è dichiarato particolarmente
legato.
Robert Christopher Riley è su
Instagram
7. Ha un account
personale. L’attore è presente sul social network
Instagram con un profilo ufficiale seguito da oltre 400 mila
persone. All’interno di questo è solito condividere immagini
relative a suoi momenti di svago, in compagnia di amici o colleghi.
Non mancano poi anche foto di curiosità a lui legate, come anche di
serate di gala o eventi a cui ha preso parte.
6. Utilizza il social per
promuovere il proprio lavoro. Tramite il proprio profilo,
inoltre, l’attore condivide con i propri follower immagini
promozionali dei suoi progetti da interprete. Sono presenti anche
video, interviste da lui rilasciate e foto di backstage tratte dai
set a cui ha preso parte.
Parte delle cose che non sai
sull’attore
Robert Christopher Riley non ha
una fidanzata
5. Attualmente è
single. L’attore è sempre stato particolarmente restio a
parlare della propria vita privata, evitando di condividere
particolari dettagli su questa. Ad ogni modo, sembra essere
confermato il suo status di single, e al momento infatti Riley non
sembra avere una relazione sentimentale, per quanto ha più volte
dichiarato di quanto gli piacerebbe trovare la propria donna
ideale.
Robert Christopher Riley ed
Elizabeth Gillies in Victorious
4. Avevano già recitato
insieme prima di Dynasty. Nel 2010 l’attore
recita nei panni di Derrick nel terzo episodio della prima stagione
di Victorious, sit-com per ragazzi dove recitava anche
l’attrice Elizabeth Gillies. I due, nella puntata
intitolata Stage Fighting si ritrovano così a recitare
insieme ben nove anni prima della serie Dynasty, che li
avrebbe poi riuniti con i ruoli di Michael Culhane e Fallon
Carrington.
Robert Christopher Riley in
Dynasty
3. Ha uno dei ruoli
principali nella serie. In Dynasty l’attore dà
vita all’autista Michael Culhane, il quale intrattiene inizialmente
una relazione con la protagonista Fallon. Il personaggio si è poi
particolarmente trasformato nel corso delle stagioni, arrivando ad
assumere sempre maggior rilievo e sempre più le attenzioni degli
spettatori appassionati della serie.
2. Non sapeva come sarebbe
evoluto il personaggio. Intervistato riguardo al suo
ruolo, l’attore ha raccontato che nel momento di assumere i panni
del personaggio non era a conoscenza di quali fossero i piani per
questo, e di essere pertanto rimasto particolarmente sorpreso nel
vedere quali evoluzioni lo hanno caratterizzato nel corso delle
stagioni.
Robert Christopher Riley: età e
altezza
1. Robert Christopher Riley
è nato a New York, Stati Uniti, l’11 ottobre 1980.
L’attore è alto complessivamente 187 centimetri.
Il film, di cui Gray firmerà anche
la sceneggiatura, sarà ispirato all’adolescenza dello stesso
regista e agli ani trascorsi presso la “Few Forest School” nel
Queens, il celebre quartiere di New York; all’epoca, tra gli
studenti figuravano anche Donald Trump, attuale
Presidente degli Stati Uniti d’America, e
l’attore Hank Azaria. A quanto pare la storia
dovrebbe focalizzarsi sulla figura dell’allora preside
dell’istituto.
Il cast di Armageddon
Time annovera già il due volte premio Oscar
Cate Blanchett. Pioggia di star, dunque, per il nuovo
film di Gray, che di recente ha firmato la regia dello sci-fi
Ad
Astra con protagonista
Brad Pitt. Nel corso della sua carriera, Gray si è fatto
conoscere grazie a titoli come The Yards (2000) e I
padroni della notte (2007). Ha diretto anche C’era una
volta a New York (2013) e Civiltà perduta (2017). In
ben quattro dei sette film realizzati, era presente l’attore
Joaquin Phoenix.
Le dichiarazioni di James Gray sul
suo prossimo progetto cinematografico, Armageddon Time
“Ogni film che
fai è diverso. Adesso sto cercando di fare qualcosa che sia
l’esatto opposto dell’ultimo film che ho diretto, Ad
Astra”,ha spiegato James
Gray alla fonte. “Sono ansioso
di fare qualcosa che riguardi molto da vicino le persone, le
emozioni e le interazioni tra gli esseri umani. Al tempo stesso
voglio che sia una film pieno di calore e tenerezza. In un certo
senso, sì, riguarda la mia infanzia, ma fornisce un esempio di
amore familiare sotto diversi aspetti. Sono convinto che la maggior
parte delle persone faccia del suo meglio, soprattutto in
circostanze difficili. In un certo senso è una cosa meravigliosa e
molto commovente per me.”
Di recente abbiamo appreso che
Oscar Isaac sarà il protagonista di
London, nuovo thriller basato su un racconto breve dello
scrittore norvegese Jo Nesbo, che sarà diretto da Ben Stiller.
Ricordiamo che il premio Oscar Anne Hathaway e il due volte premio Oscar
Robert De Niro avevano già lavorato insieme ne
Lo stagista inaspettato, diretto da Nancy Meyers nel
2015.
I dettagli sul trattamento di
Alien 5 ad opera di Walter Hill –
anticipato da Sigourney Weaver in una recente
intervista – sono stati finalmente rivelati. Sono passati più
di quarant’anni da quando è iniziato il franchise Alien
sotto l’egida di Ridley Scott. Partendo da un mix di
fantascienza e di horror, la saga si è evoluta nel tempo e – tra
alti e bassi – è comunque riuscita ad acquistare uno status
iconico.
Sebbene il film
originale di Scott abbia generato Aliens – Scontro
finale, il sequel molto apprezzato di James
Cameron che aveva aggiunto al franchise una forte
componente action, i due successivi capitoli, Alien
3 e Alien – La clonazione, non sono mai
riusciti a raggiungere i livelli cinematografici e narrativi o
l’approvazione da parte della critica dei predecessori.
Proprio per questo
motivo, anche a distanza di anni dall’uscita del quarto e ultimo
capitolo della saga, molti fan sono sempre stati favorevoli a
vedere un quinto capitolo di Alien. Alla fine del 2015
sembrava che la cosa stesse davvero per succedere: Neill
Blomkamp era stato confermato alla regia film e
lo sviluppo del progetto stava lentamente guadagnando slancio.
Sfortunatamente, nel 2017 il film è stato ufficialmente
cancellato.
Nonostante il progetto di un
Alien 5 da parte di Blomkamp sia andato letteralmente in
frantumi, i fan hanno sperato che un quinto film potesse ancora
vedere la luce. Di recente, è stata proprio Sigourney Weaver – interprete
dell’iconica Ellen Ripley – a rivelare che Walter
Hill – sceneggiatore di Aliens – Scontro
finale, Alien 3 e Alien – La clonazione –
le aveva inviato un trattamento di 50 pagine per un ipotetico
Alien 5.
Per Walter Hill, Alien 5 dovrebbe
essere una meditazione sull’universo creato dal franchise
Alien
Sebbene la Weaver – all’epoca delle
sue rivelazioni – non ha nascosto le sue perplessità circa
l’effettiva necessità di vedere un nuovo Alien, adesso
AVPGalaxy riporta una dichiarazione rilasciata da Hill in
persona attraverso la Brandywine Productions, la società di
produzione che gestisce con il collega David Giler. La
dichiarazione, piuttosto incoraggiante, recita:
“Sigourney, come
ha fatto fin dall’inizio, è troppo modesta quando si tratta di
parlare della sua comprovata capacità di realizzare l’idea – che è
quella di raccontare una storia altamente spaventosa, in cui si
prende a calci in culo un nuovo Xenomorfo e si affronta un
meditazione sull’universo creato dal franchise Alien e sul destino
del personaggio del tenente Ellen Ripley.”
Di recente era stata
postata online un’immagine del trattamento di Walter
Hill, chiamato appunto Alien 5. A destare
maggiore interesse era stata la tagline riportata sulla pagina
iniziale, che riprendendo quella del film originale (“In the
space no one can hear you scream”, “Nello spazio nessuno può
sentirti urlare”), aggiunge poi la nuova, sicuramente
intrigante ma altrettanto misteriosa: “In the space no one can
hear you dream”, “Nello spazio nessuno può sentirti
sognare”.
Zack Snyder
ha confermato che sarà presente al DC FanDome il prossimo agosto in
occasione della presentazione della Snyder Cut
di Justice
League. Il tradizionale Comic-Con di San Diego è stato
ufficialmente cancellato quest’anno a causa della pandemia di
Covid-19 (una versione “At Home” si svolgerà nel mese di luglio),
così la Warner Bros. ha deciso di dare vita ad una propria
convention in cui presentare tutti i prossimi progetti legati
all’universo DC.
Il DC FanDome sarà un evento virtuale e gratuito
dedicato – appunto – all’Universo DC. Accessibile per 24 ore su
DCFanDome.com, questo
evento globale trasporterà i fan all’interno del DC Multiverse, con
anticipazioni dei games, film, serie tv e fumetti della WB, oltre
che un’opportunità senza precedenti di ascoltare la voce dei
protagonisti e dei creatori di film e serie tv.
Grazie alla Snyder Cut di Justice
League, Zack Snyder torna finalmente attivo nel DCEU
Indipendentemente da ciò che verrà
presentato della Snyder Cut al
DC FanDome, è bello vedere che Snyder sia
tornato attivo all’interno del DCEU. La sua iniziale esperienza con
Justice
League è stata molto tumultuosa per tutta una serie
di ragioni, ed era chiaro che il regista non aveva lasciato il
franchise alle sue condizioni.
I film DC diretti da
Zack
Snyder sono sempre stati polarizzanti, e al tempo
stesso sono riusciti a generare una grande fanabse che non ha mai
smesso di credere nel lavoro del regista, seneggiatore e
produttore. Quasi sicuramente la Snyder Cut
non riuscirà a far cambiare idea a tutti i detrattori di Snyder,
anche se dovrebbe comunque essere affascinante – indipendentemente
dai gusti personali – vedere in cosa sarà diverso il suo taglio del
film.
Vi ricordiamo che
la Snyder
Cut di Justice
League uscirà nel 2021 sulla piattaforma
streaming di Warner Bros HBO Max che è disponibile negli USA
dall’Aprile scorso. Attualmente non sappiamo se in Italia la
versione debutterà su qualche piattaforma streaming dato che HBO
MAX non è disponibile nel nostro paese. Ma sappiamo che HBO in
Italia ha un accordo in esclusiva con SKY, dunque potrebbe essere
una valida teoria pensare che in Italia il film possa essere
programmato su SKY CINEMA o su SKY ATLANTIC. Tuttavia, quest’ultima
è solo una supposizione dunque non ci resta che aspettare ulteriori
notizie.
Netflix ha diffuso il trailer ufficiale di
Sotto il sole di Riccione, film originale
Netflix in associazione con
Mediaset, prodotto da Lucky Red e
realizzato da New International, in arrivo su
Netflix dal 1 luglio. Alla regia
YouNuts! (Niccolò Celaia e Antonio Usbergo),
classe 1986, registi noti nell’industria musicale italiana che
vantano collaborazioni con alcuni dei più importanti cantanti
italiani come: Jovanotti, Marco Mengoni, Salmo, Gianna Nannini,
Alessandra Amoroso, Giorgia e molti altri, e qui al loro esordio
con un lungometraggio.
Sotto il sole di Riccione nasce da un soggetto
di Enrico Vanzina ed è stato scritto dallo stesso
Vanzina insieme a Caterina Salvadori e
Ciro Zecca. Le musiche di SOTTO IL SOLE DI
RICCIONE sono di Tommaso Paradiso in
collaborazione con Matteo Cantaluppi.
Sotto il sole di Riccione:
la trama
Nel cuore della riviera romagnola,
a Riccione, d’estate arrivano ragazzi da tutta Italia. Ciro
(Cristiano Caccamo) arriva dal sud e sogna di diventare un
cantante, tenta un provino ma qualcosa va storto. Diventa bagnino,
attirando su di sé le attenzioni di tutte le ragazze. Marco
(Saul Nanni) è da sempre innamorato di Guenda (Fotinì Peluso), ma
non ha mai trovato il coraggio di dichiararsi. In suo aiuto
arriverà Gualtiero (Andrea Roncato) playboy e bagnino a riposo,
deciso a condividere i suoi segreti con un ragazzo a cui sembra
manchi decisamente l’audacia. Vincenzo (Lorenzo Zurzolo) è un
ragazzo non vedente che viaggia con sua madre (Isabella Ferrari),
una donna apprensiva e molto protettiva. Quest’anno però Vincenzo
ha deciso di lasciare la mamma sotto l’ombrellone e farsi degli
amici: incontra così Furio (Davide Calgaro) e il suo gruppo, ognuno
diverso dall’altro ma uniti da una grande amicizia.
Con la regia degli YouNuts!, al
ritmo dalle romantiche canzoni dei Thegiornalisti, da Completamente
a Sotto il Sole di Riccione e con l’amichevole partecipazione di
Tommaso Paradiso, il gruppo di ragazzi passerà un’estate
indimenticabile.
Il prossimo anno vedremo finalmente
Robert Pattinson nei panni del Cavaliere
Oscuro nell’attesissimo The
Batman di Matt Reeves. Come prevedibile, l’attore ha
dovuto lavorare duramente per trasformarsi nell’iconico personaggio
della DC Comics. In attesa di scoprire quando potranno
ufficialmente ripartire le riprese del film, è stato lo stesso
Pattinson a rivelare in che modo si sta tenendo in forma per la
parte.
In una recente intervista con
Healthy For Men (via The Direct),
Robert Pattinson ha parlato della sua
trasformazione fisica, frutto non soltanto di un duro allenamento
ma anche di un regime alimentare particolarmente equilibrato. Nel
dettaglio, la fonte parla di una combinazione di palestra, corsa,
allenamento all’aria aperta e dieta:
PALESTRA – Per
avere addominali scolpiti abbastanza velocemente, ha fatto un
allenamento regolare cardio di cinque minuti, insieme ad un
circuito crunch a bicicletta, piegamenti laterali con manubri,
doppi crunch, e un superman con tre serie da 25
ripetizioni ciascuno.
CORSA –
Pattinson corre per 5/10 chilometri, tre o quattro volte a
settimana.
ALL’APERTO –
Oltre ad allenarsi in palestra, Pattinson si allena sulla spiaggia,
con sacchi di sabbia in stile militare. Inoltre, pratica la boxe ed
è sempre stato un grande sostenitore delle lunghe passeggiate per
rilassarsi e liberare la mente.
DIETA –
L’attore ha eliminato gli alcolici, la carne particolarmente
lavorata e i cibi fritti in modo da accelerare il processo di
trasformazione fisica.
Robert Pattison spiega perché ha
deciso di accettare il ruolo di Batman
Sempre nel corso della medesima
intervista, Pattinson ha anche parlato dei motivi che lo hanno
spinto ad accettare di interpretare Bruce Wayne: “In tutti i
progetti a cui ho preso parte, mi sono sempre posto degli obiettivi
da raggiungere e delle cose nuove da imparare. Ogni attore
attraversa un periodo in cui si domanda se possa essere o meno in
grado di rendere omaggio al personaggio che sta leggendo nella
sceneggiatura, o alle aspettative che comporta interpretarlo. Pensi
ai veri guerrieri del genere supereroistico, come Robert Downey Jr., Chris Evans… e ti chiedi se stai per metterti nei
guai! Dopo aver parlato con alcuni di loro, so che hanno provato le
stesse sensazioni. Quando gli proposero la parte, erano
nervosi.”
“The
Batman esplorerà un caso di
detective“, scrivono le fonti. “Quando alcune
persone iniziano a morire in modi strani, Batman dovrà
scendere nelle profondità di Gotham per trovare indizi e risolvere
il mistero di una cospirazione connessa alla storia e ai criminali
di Gotham City. Nel film, tutta la Batman Rogues Gallery sarà
disponibile e attiva, molto simile a quella originale fumetti e dei
film animati. Il film presenterà più villain, poiché sono tutti
sospettati“.
Attore prevalentemente televisivo,
Grant Show si è distinto negli anni per la sua
partecipazione ad alcuni noti titoli del piccolo schermo. Grazie a
questi ha potuto conquistare le attenzioni del pubblico e
dell’industria stessa, affermando sempre più il suo status,
sorretto da versatilità e carisma. Attualmente impegnato in una
nuova popolare serie, Show continua a dimostrare di saper scegliere
i progetti più adatti a sé.
Ecco 10 cose che non sai di
Grant Show.
Parte delle cose che non sai
sull’attore
Grant Show: i suoi film e le serie
TV
10. Ha recitato in noti
prodotti televisivi. L’attore ottiene un iniziale successo
recitando nelle serie I Ryan (1985-1986), Beverly
Hills 90210 (1992) e Melroe Place (1992-1997), grazie
a cui ottiene grande successo. Terminata la serie, prende
parte ad alcuni episodi di noti titoli come Six Feet Under
(2002), Squadra Med – Il coraggio delle donne (2004),
Point Pleasant (2005-2006), Private Practice
(2008-2011), Grey’s Anatomy (2009), con Ellen
Pompeo e Patrick
Dempsey, Incinta per caso (2009-2010) e
Devious Maids – Panni sporchi a Beverly Hills
(2013-2016).
9. È tra i protagonisti di
una nota serie. A partire dal 2017 ricopre invece il ruolo
di Blake Carrington nella serie Dynasty, reboot
della celebre versione degli anni ’80. Il suo personaggio è quello
del padre della protagonista, e ha permesso a Show di condividere
la scena con attori come Rafael de la
Fuente e Robert ChristopherRiley.
8. Ha preso parte a film
per il cinema. Parallelamente alla carriera televisiva,
l’attore è comparso anche in alcuni lungometraggi per il grande
schermo. Tra questi si annoverano titoli come la commedia
Marmalade (2004), e poi ancora La ragazza della porta
accanto (2007), Action Figures (2011), Born to
Race (2011), The Possession (2012), con Jeffrey Dean
Morgan, e Born to Race: Fast Track
(2014).
Grant Show è su Instagram
7. Ha un account
personale. L’attore è presente sul social network
Instagram con un profilo ufficiale seguito da 184 mila persone.
All’interno di questo è solito condividere immagini relative a suoi
momenti di svago, in compagnia di amici o colleghi. Non mancano poi
anche foto di curiosità a lui legate, come anche di serate di gala
o eventi a cui ha preso parte.
6. Utilizza il social per
promuovere il proprio lavoro. Tramite il proprio profilo,
inoltre, l’attore condivide con i propri follower immagini
promozionali dei suoi progetti da interprete. Sono presenti anche
interviste da lui rilasciate e foto di backstage tratte dai set a
cui ha preso parte.
Parte delle cose che non sai
sull’attore
Grant Show: chi è sua moglie
5. È stato sposato con
un’attrice. Nel 2004, dopo un periodo di frequentazione
iniziato in seguito ad un lavoro comune, l’attore ha sposato
l’attrice Pollyanna McIntosh, nota per film come
Ladri di
cadaveri (2010) e per aver interpretato Anne ‘Jadis’ nella
serie The Walking Dead. Riservati riguardo la propria vita
privata, i due hanno raramente fatto annunci pubblici, salvo poi
rivelare, nel 2011, di essersi separati.
4. Si è sposato di
nuovo. Nell’agosto del 2012 Show si sposa una seconda
volta. La nuova moglie è l’attrice Katherine
LaNasa, nota per film come Candidato a
sorpresa. La coppia avrebbe poi avuto modo di recitare
insieme in televisione in titoli come Devious Maids – Panni
sporchi a Beverly Hills e Dynasty. Nel 2014 è nato il
loro primo figlio.
Grant Show in Private
practice
3. Ha ripreso il suo ruolo
dopo un iniziale abbandono. Dal 2008 al 2009 l’attore ha
recitato in Private practice nel ruolo di Archer, fratello
della protagonista Addison. Dopo essere apparso in sei episodi,
però, l’attore aveva già terminato il suo lavoro con la serie.
Venne tuttavia richiamato nel 2011 per la puntata intitolata
Home Again, quattordicesima della quarta stagione, dove
riprende il suo ruolo.
Grant Show in Dynasty
2. Ha un ruolo centrale
nella serie. Per l’acclamato reboot della serie
Dynasty, l’attore viene chiamato a recitare nei panni di
Black Carrington, miliardario impegnato nel settore del petrolio e
padre della protagonista Fallo Carrington. Parlando del suo
personaggio, l’attore ha raccontato di essere entusiasta di poter
dar vita ad una personalità controversa, ricca di lati buoni e
cattivi, e che la possibilità di poter lavorare su queste sfumature
è l’aspetto più affascinante della sua professione.
Grant Show: età e altezza
1. Grant Show è nato a
Detroit, nel Michigan, Stati Uniti, il 27 febbraio 1962.
L’attore è alto complessivamente 178 centimetri.
Il Marvel Cinematic Universe
ha cambiato il panorama cinematografico e ha ispirato diversi
tentativi di costruzione di universi condivisi per altri studi,
come il Dark Universe della Universal, che però ha miseramente
fallito. L’universo condiviso di film creato da Kevin Feige e Marvel Studios ha
inaugurato una nuova era per i film tratti dai fumetti che hanno
cominciato ad assumere una forma più fedele agli originali di
carta. Nessuno può negare il meticoloso lavoro che Feige e il suo
team di artisti hanno profuso in questi film e, sebbene possano
sembrare perfetti a prima vista, è umanamente impossibile non
inciampare, qualche volta, nel corso di un progetto tanto lungo e
complicato. I Marvel Studios hanno avuto diversi problemi nel corso
della loro storia e a volte, per aggirare gli ostacoli, hanno
cambiato la traiettoria che avevano inizialmente pensato. Di
seguito trovate alcuni dei maggiori problemi dietro le quinte che
ha affrontato la Marvel e che hanno cambiato la traiettoria
iniziale dello studio.
Chi è davvero il Mandarino?
I fan erano entusiasti
quando fu annunciato che il terzo film del franchise di Iron Man
avrebbe finalmente visto l’introduzione del Mandarino, la nemesi di
Tony Stark. Tuttavia, si è scoperto che il Mandarino del film era
in realtà un attore che recitava una parte in vece del vero
cattivo, Aldrich Killian, interpretato da Guy Pearce.
In una prima bozza della
sceneggiatura, il vero cattivo era Maya Hansen, interpretata da
Rebecca Hall, una vecchia amica di Tony e che
invece nel cut finale del film ha un ruolo marginale. Secondo lo
scrittore e regista Shane Black, i dirigenti della
Marvel hanno insistito sul fatto che nessuno avrebbe acquistato
action figure se il cattivo fosse stato femmina. Black non ha avuto
altra scelta che scambiare il personaggio. Gran parte della colpa è
stata attribuita al presidente della Marvel, Ike
Perlmutter, che diverse volte ha ostacolato i piani di
Kevin Feige.
Spider-Man e mutanti in Iron
Man?
L’MCU come lo conosciamo
è nato nel momento in cui Nick Fury pronunciò delle determinate
parole nell’ormai iconica scena post credits di Iron Man. Nella
scena, Fury accennava per la prima volta all’iniziativa dei
Vendicatori, dicendo a Tony Stark che non era l’unico supereroe
dell’universo.
Si è scoperto poi che una versione
alternativa della scena prevedeva la menzione di punture di insetti
radioattivi e i mutanti, riferimenti a Spider-Man e agli X-Men.
Quella scena non poteva essere interrotta poiché la Marvel non
aveva i diritti di Spider-Man o degli X-Men in quel momento, ma
mostra quanto fosse vasta la visione del MCU ai suoi esordi. Un
decennio dopo aver girato quella scena, la Marvel ha finalmente la
possibilità di usare tutti questi personaggi grazie
all’acquisizione della Fox da parte di Disney.
Patty Jenkins abbandona la regia di
Thor: The Dark World
Inizialmente, Patty Jenkins era stata
assunta dalla Marvel per dirigere Thor: The Dark
World, ma lasciò il progetto dopo poco tempo. La versione
di Jenkins del sequel di Thor era basata su Romeo e Giulietta e si
sarebbe concentrata sull’amore proibito di Thor e Jane Foster. Il
regista di Game of Thrones, Alan
Taylor, è stato poi ingaggiata per sostituire Jenkins dopo
che la regista aveva lasciato il progetto.
È stato riferito che Natalie Portman era scontenta che la Marvel
avesse lasciato andare Jenkins, dato che sarebbe stata la prima
regista donna a lavorare con lo studio. Se il film avesse avuto
davvero una trama simile a quella di Romeo e Giulietta, è
facile immaginare che la Jane di Portman avrebbe avuto un ruolo più
importante. Nel 2017, Patty Jenkins ha avuto modo
di riscattarsi dirigendo il primo film di supereroi con una
protagonista femminile, Wonder Woman.
Don Cheadle diventa War
Machine
La maggior parte dei fan
sembra dimenticare che War Machine era originariamente interpretato
da Terrence Howard. Il mandato di Howard nel ruolo
del colonnello James Rhodey è durato solo per il primo film di Iron
Man, che però ha solo anticipato per poco il personaggio di War
Machine. Non appena il primo film è diventato un successo, la
Marvel ha iniziato rapidamente a lavorare al sequel. Si è scoperto
che il regista Jon Favreau faceva fatica a lavorare con
Howard e non si sentiva entusiasta di averlo di nuovo a bordo. Allo
stesso tempo, la Marvel informò Howard del fatto che avrebbero
tagliato il suo stipendio, affermando che il film sarebbe stato un
“successo con o senza di lui”.
Howard, che aveva firmato un
contratto per tre film con la Marvel, fu rapidamente sostituito da
Don Cheadle. Mentre è ancora fastidioso che la
continuità dell’attore non sia coerente, si può dire che questo è
stato uno di quei cambiamenti che hanno funzionato bene per il MCU
poiché ora è difficile immaginare qualcuno di diverso nel ruolo di
War Machine che non sia Cheadle.
Nessuna Morgan adulta in Avengers:
Endgame
Alcune delle scene più
belle di Avengers: Endgame hanno come
protagonista la piccola Morgan Stark. Si è scoperto poi che avremmo
dovuto avere anche un’altra scena con la figlia di Tony che però
non ha superato il montaggio finale. Dopo lo schiocco di Tony,
dovevamo vederlo incontrare una Morgan più grande, interpretato da
Katherine Langford. La scena avrebbe dovuto
rispecchiare il momento in cui Thanos si trovava faccia a faccia con la piccola
Gamora, in Infinity War. Nella scena, entrambi gli
Stark avrebbero condiviso un momento speciale insieme, con la
Morgan adulta che riconosceva e apprezzava il rischio che ha corso
suo padre per salvare il mondo.
La cosa importante della scena era
che ci avrebbe presentato una Morgan più grande, che a sua volta ci
ha dato una visione informale del futuro del MCU. Morgan sarebbe
potuta essere con facilità l’erede dell’armatura di Iron Man. Ma i
Fratelli Russo hanno tagliato la scena, recidendo tutti i legami
con l’astro nascente Katherine Langford.
La Marvel “spezza” Joss Whedon
Una delle
migliori scelte di Kevin Feige è stata quella di
far entrare a bordo l’icona geek Joss Whedon per
scrivere e dirigere The Avengers, il primo film
che avrebbe davvero mostrato di cosa era capace il MCU. Sembrava
una vera e propria assicurazione il fatto che Whedon sarebbe
tornato per scrivere e dirigere il sequel, Avengers: Age of Ultron. Le
aspettative erano alte, ma molti hanno trovato il film pieno zeppo
di contenuti che non avevano bisogno di essere lì.
Whedon e Marvel hanno discusso
moltissimo su come lavorare al film, su cosa tenere e cosa invece
togliere e questo sembra abbia provato molto il regista che, alla
fine del processo, si è trovato spezzato. La scena nella fattoria
di Occhio di Falco, quella di Thor nella piscina che anticipava il
Ragnarok sono state oggetto di discussione. Dopo AoU, Whedon lascia
la Marvel, per poi farsi spazio alla Warner Bros, andando a
sostituire Zack Snyder in Justice League.
Edgar Wright lascia Ant-Man
Un altro regista che ha
dovuto lasciare la Marvel è stato Edgar Wright,
che ha lavorato per oltre un decennio ad Ant-Man.
Wright era un grande fan del personaggio e si stava prendendo tutto
il tempo necessario a raccontare al meglio il personaggio. Mentre
l’entrata in produzione si avvicinava, divenne chiaro a Wright che
lo studio voleva che rendesse il film sempre più connesso al MCU e
quindi più lontano da quello a cui lui lavorava da oltre 10
anni.
Pochi mesi prima che iniziassero le
riprese, Wright lasciò il progetto perché non riusciva ad
allinearsi con il team Marvel. Anche se alla fine la regia è stata
firmata da Peyton Reed, c’è da dire che le
migliore scelte di casting sono state fatte da Wright stesso, come
Paul Rudd nei panni di Scott Lang e Michael Douglas in quelli di Hank Pym.
Universal tiene in ostaggio
Hulk
Da quando Mark Ruffalo è diventato Hulk, i fan hanno
chiesto alla Marvel di dargli la possibilità di avere il suo film.
Mentre Ruffalo adorerebbe essere protagonista del proprio film nei
panni del Dr. Bruce Banner, non ha altra scelta che essere un
personaggio secondario nei film del MCU.
La Universal detiene i diritti di
distribuzione di The Hulk, il che significa che Disney e Universal
dovrebbero trascorrere del tempo a negoziare per realizzare un film
incentrato sul personaggio. Mentre la Universal detiene i diritti
sul personaggio, la Disney ha trovato una perfetta scappatoia
legale facendo apparire Hulk di Ruffalo in tantissimi film della
MCU come personaggio secondario.
James Gunn accolto dalla DC
James
Gunn è stato licenziato dalla regia di Guardiani della
Galassia Vol. 3 nel 2018 dopo che alcune dei suoi tweet inopportuni
sono riapparse online. Warner Bros. e DC, rendendosi conto che
quello era il loro momento di agire, hanno avvicinato Gunn e gli
hanno dato le chiavi del loro regno. Gunn è così arrivato a
scrivere e dirigere il sequel / reboot, The Suicide Squad, che uscirà nei cinema
nell’estate del 2021.
Col passare del tempo, Disney e
Marvel si sono rese conto che avevano agito d’impulso, licenziando
uno dei loro migliori autori e lo hanno riportato al suo ruolo
originale. Mentre la Disney ha sicuramente perso la faccia per la
sua decisione affrettata, il problema principale che ne è derivato
è che la produzione del film è stata drasticamente ritardata,
cambiando sostanzialmente il corso del MCU.
Niente più Spider-Man?
L’estate del 2019 è stata
devastante per i fan della Marvel. Come se vedere Tony Stark morire
a seguito dello schiocco non fosse stato abbastanza, i fan sono
rimasti senza parole quando J. Jonah Jameson ha
annunciato a tutta New York che Spider-Man è in realtà Peter
Parker, nella scena post credits di Far From Home.
E mentre il cliffhanger del film ci ha lasciato tutti con il forte
desiderio di scoprire cosa sarebbe successo, c’è stato un breve
periodo in cui abbiamo pensato che era arrivata la fine per lo
Spidey del MCU.
Dopo che Far From Home è uscito al
cinema, la Marvel e la Sony sono tornate al tavolo delle trattative
per rinegoziare il futuro del personaggio nel MCU. Le due parti non
sono riuscite a trovare un accordo e per un breve periodo Sony ha
quasi sviluppato il suo film di Spider-Man senza che Kevin Feige
potesse guidare il progetto. Dopo tonnellate di proteste dei fan e
un piccolo aiuto da parte dello stesso Tom Holland, entrambe le parti si sono
accordate per un terzo film di Spider-Man.
Arriva a sorpresa da
Deadline la notizia che Pablo Larraìn ha
scelto la sua nuova protagonista e il suo nuovo progetto che si
mette nella scia di Jackie, il film con
Natalie Portman che aveva segnato il suo esordio
in lingua inglese. Il film sarà un biopic sulla vita di Lady Diana
Spencer, si intitolerà Spencer, è stato scritto da
Steven Knight e sarà interpretato da Kristen Stewart.
Il film sarà ambientato nell’arco di
un fine settimana, e racconterà il momento in cui Lady
D. decise che il suo matrimonio con il principe Carlo era
finito e sarà sicuramente destinato a far discutere, come accade
ogni volta che il cinema racconta la storia della “principessa
triste”. In merito al film, Larraìn ha dichiarato: “Siamo tutti
cresciuti, almeno la mia generazione, sapendo cosa fosse una fiaba.
In genere, il principe arriva e trova la principessa, la invita a
diventare la sua moglie e poi lei diventa regina. Questa è una
fiaba. Quando qualcuno però decide di non essere regina, e dice che
preferisce andarsene ed essere se stessa, prende una decisione
molto importante, e la fiaba si capovolge. Sono sempre rimasto
impressionato da decisioni così, pensando anche a quanto deve
essere difficile. Questo è il cuore del film.
Come e perché decidi di farlo? È
una storia universale che può toccare milioni e milioni di persone,
e noi vogliamo fare questo. Vogliamo fare un film che possa andare
a fondo, connettersi con il pubblico di tutto il mondo che prova
interesse verso una vita tanto affascinante.”
Pablo Larraìn ha presentato nel
2019 al Festival di Venezia il suo ultimo film, Ema, con una straordinaria protagonista
femminile (interpretata da Mariana DI Girolamo) e sempre a Venezia,
due anni prima, aveva portato Jackie, in cui raccontava un pezzo della vita
di Jackie Kennedy/Natalie
Portman.
Celebre attore sudamericano,
Rafael de la Fuente ha conquistato popolarità
grazie ad alcune celebre telenovelas, con le quali ha potuto
sfoggiare le proprie capacità interpretative. I ruoli ricoperti gli
permettono infatti di entrare nei cuori degli spettatori, e in
breve tempo de la Fuente arriva a prendere parte a titoli di sempre
maggior rilievo.
Ecco 10 cose che non sai di
Rafael de la Fuente.
Parte delle cose che non sai
sull’attore
Rafael de la Fuente: i suoi film e
la serie TV
10. Ha recitato in celebri
serie TV. Il grande successo l’attore lo ottiene grazie
alla telenovelas Grachi, dove recita dal 2011 al 2013 nel
ruolo di Diego Forlan. Successivamente, continua a recitare in
televisione per titoli come Emma una strega da favola
(2014) ed Empire (2015-2016), When We
Rise (2017) e American Horror Story (2017),
comparendo in un episodio della settima stagione, con Sarah
Paulson ed Evan
Peters. Dal 2017 è uno dei protagonisti della serie
Dynasty,
dove recita nel ruolo di Sam Jones.
9. Ha preso parte a film per
il cinema. Dopo anni di televisione, l’attore debutta sul
grande schermo con il film musicale The One I Wrote for
you (2014), con Christopher
Lloyd. In seguito, recita per Lift Me Up
(2015), ¡He matado a mi marido! (2018) e l’horror
Treasure Hunter: Legend of the White Witch (2018).
8. Ha inciso alcuni
singoli. Per la serie che l’ha reso celebre,
Grachi, l’attore ha partecipato alla realizzazione di due
album musicali comprensivi delle canzoni ascoltate durante gli
episodi. In particolare, de la Fuente si è esibito in alcuni
duetti, come quello per la canzone intitolata Te busco. In
questo modo, l’attore ha avuto modo di dar prova delle proprie
capacità canore.
Rafael de la Fuente è su
Instagram
7. Ha un account
personale. L’attore è presente sul social network
Instagram con un profilo ufficiale seguito da un milione di
persone. All’interno di questo è solito condividere immagini
relative a suoi momenti di svago, in compagnia di amici o colleghi.
Non mancano poi anche foto di curiosità a lui legate, come anche di
serate di gala o eventi a cui ha preso parte.
6. Utilizza il social per
promuovere il proprio lavoro. Tramite il proprio profilo,
inoltre, l’attore condivide con i propri follower immagini
promozionali dei suoi progetti da interprete. Sono presenti anche
interviste da lui rilasciate e foto di backstage tratte dai set a
cui ha preso parte.
Parte delle cose che non sai
sull’attore
Rafael de la Fuente: chi è il suo
partner
5. Ha fatto coming
out. Nel 2019 l’attore, notoriamente molto riservato,
rivela pubblicamente la propria omosessualità. de la Fuente ha
infatti una relazione con Pablo Costanza, di professione fotografo
e scenografo. Oltre a ciò, poco si sa della coppia, che solo di
tanto in tanto pubblica proprie fotografie sui rispettivi social
network.
Rafael de la Fuente in Grachi
4. Ha recitato in quasi
tutti gli episodi della serie. Del numeroso cast della
serie, l’attore è uno dei pochi ad essere comparso in quasi tutte
le puntate. Presente dalla prima alla terza ed ultima stagione, de
la Fuente ha infatti recitato in ben 202 episodi su un totale di
205. Questo gli ha permesso di ottenere una grande notorietà.
3. Ha recitato nel remake
statunitense. Nel 2014 l’attore recita in una ventina di
episodi del remake americano di Grachi, intitolato
Emma una strega da favola. Qui ricopre il ruolo di Julio,
nel corso della prima stagione, distinguendosi per l’aiuto dato a
Diego nella comprensione e nel controllo dei suoi poteri.
Rafael de la Fuente in Dynasty
2. È uno dei
protagonisti. A partire dal 2017 l’attore è noto al grande
pubblico per il personaggio di Sam Jones, uno dei protagonisti
della serie Dynasty. Spirito libero, Sam è un personaggio
dichiaratamente omosessuale, e vivrà nel corso delle stagioni una
travolgente passione con il personaggio di Steven Carrington.
Rafael de la Fuente: età e
altezza
1. Rafael de la Fuente è
nato a Caracas, in Venezuela, l’11 novembre 1986. L’attore
è alto complessivamente 175 centimetri.